Intervista a Roberto Della Seta a margine del dibattito "#Menoinquinomenopago"

Radio radicale con l'ex senatore della seduta
Ex parlamentare del del PD oggi dei Verdi europei
Per parlare del che l'iniziativa di radicali italiani Legambiente
Meno inquilino meno pago allora
Quali sono le le difficoltà e gli ostacoli per far capire al nostro Paese di
Che è possibile introdurre una fiscalità avverte cosa manca la mentalità del del del nostro del nostro
Paese una questione di burocrazia o c'è altro
Ma gli ostacoli sono di due tipi
Un
Primo ostacolo viene dal fatto che
Intervenendo in questo settore si colpiscono interessi
La proposta presentata oggi da radicale Legambiente mira per esempio disboscamento i sussidi
Anche in misura molto rilevante oggi vanno ad arricchire il settore delle fonti fossili e naturalmente
Questa prospettiva vede fortissima resistenza
Di quel mondo che già sta scontando un declino
In Italia come in tutta Europa nel mondo della cieca
Beh sì già in corso una rivoluzione energetica che insomma fa perdere colpi a chi si basa ancora prevalentemente sull'energia fossile
Poi c'è un secondo ostacolo di tipo culturale
La classe dirigente italiana in tutte le sue
Espressioni quindi la politica
Le rappresentanze economiche che vuol dire
Imprenditori ma vuol dire anche sindacati anche l'informazione ancora non hanno capito
Non vedono che
Investire nella qualità ambientale non significa soltanto fare un favore all'ambiente ma significa anche fare a favore al futuro economico di un Paese come il nostro
Da questa crisi che forse sta finendo si esce soltanto in avanti non si esce ritornando alle condizioni di prima del due mila otto ed uscirne in avanti vuol dire in primo luogo
Assecondare favorire spingere la riconversione ecologica dell'economia la proposta di Legambiente radicali va
In questa direzione è una proposta
Consentirebbe di recuperare
Altre risorse rilevantissima quasi sei miliardi gli euro
Tagliando i sussidi
Il
Le varie forme di favoritismo che oggi
Avvantaggia nel settore
Delle energie fossili e in generale e altri settori dannosi per l'ambiente penso le attività di cava per esempio e consentirebbe naturalmente di utilizzare questi questi quattrini per una politica di riduzione fiscale
Sul lavoro
Su
Il i ricavi di impresa che
Veri quelli che quindi
Vengono reinvestiti consentono di di di di sviluppare l'economia nell'unica direzione oggi reali
Istigalo oltre che augurarmi è quella della green economy ecco il la riduzione delle tasse sul sul lavoro di
Di dirti circa sei miliardi che sarebbe
E attuabile secondo
Secondo lei in che termini può essere può essere praticata invece soprattutto i sei miliardi tolti al
Alla tassazione sul lavoro potrò produrrebbero diciamo
Degli incentivi in questo settore ben sei miliardi sarebbe una riduzione fiscale significativa
Che insomma di celebri Italia gli standards di pressione fiscale dell'Europa quindi sarebbero assolutamente efficaci
Per aiutare il rilancio della nostra economia e lo aiuterebbero in una direzione virtuosa perché se questi questa riduzione fiscale Turla finanzi tagliando invece
Sovvenzioni sussidi erogazioni dello Stato gita settori economici ambientalmente dannosi e poco strategici
Ormai
Questo naturalmente sposterebbe lo sforzo dell'Italia per riprendersi sui terreni di un'economia più avanzata tecnologicamente più più più
Evoluta e in particolare sull'economia come si dice verde
Il il settore delle delle concessioni il problema riguarda soprattutto le regioni
Sì riguarda insomma riguarda in molti casi
Le Regioni per esempio per quanto riguarda le attività di escavazione per quanto guarda e riguarda le concessioni
Legate alle acque minerali quindi naturalmente una manovra economica come quella che noi
Proponiamo prefiguriamo dovrebbe deve coinvolgere non solo Stato centrale ma anche
E le autonomie regionali
Ecco eviti scorse più difficile per le concessioni balneari visto diciamo la spada di Damocle della direttiva europea che
Che riguarda le aste
Ma il tema che non ci si debba andare un tema più delicato nel senso che lì bisogna tenere insieme due esigenze che sono altrettanto importanti tutte entrambe la prima esigenza è quella di di di di di
Mettersi in regola con la normativa europea
Non si può continuare con una situazione in cui
Concessioni balneari spesso sono
Date con scadenze lunghissime
E apprezzi francamente risibili
Quindi c'è un problema di
Per l'Italia di messa in regola con le norme sulla concorrenza la concorrenza è sempre a far ora i consumatori è sempre a favore dei cittadini e quindi da questo punto di vista davvero questa è un'esigenza con solo richiesta dall'Europa ma utile
Nell'interesse generale dall'altra parte e bisogna evitare che una interpretazione troppo fiscale
Delle norme europee abbia come effetto quello di
Regalare
Il business delle concessioni balneari a Dorigo Poglio di grandi
Protagonisti di grandi player
L'Italia un Paese per i quali economia balneare come si sa è fondamentale probabilmente il Paese dell'Unione europea dove conta e pesa
Di più abbiamo otto mila chilometri di costa bisogna salvaguardare messo Peri Enza che in alcuni casi e anche positiva preziosa di gestione dell'economia per le aree da parte di attori
Radicati sul territorio
Naturalmente nella massima trasparenza nel rispetto più rigoroso delle regole troppo spesso le concessioni balneari sono stato il pretesto per intervenire sulle coste con l'abuso edilizio con interventi comunque con una
Azioni comunque
Che lasciavano un danno permanente per l'ambiente mica questo punto di vista c'è da fare una grande battaglia di legalità ma bisogna ripeto salvaguardare anche un'economia diffusa che invece
Può aiutare
La la la
La la sopravvivenza sui nostri territori costieri di presidi di qualità anche di qualità ambientale legati al territorio
Senta un'ultima domanda che non riguarda direttamente meno inquina meno pago noi stiamo assistendo a questa mobilitazione su Coppa ventuno
In vista della conferenza di dite di Parigi mai abbiamo visto che gli Stati Uniti stanno facendo diciamo
Una politica di alleggerimento oggi carry
Il Segretario di Stato americano sul Financial Times
Dice il Trattato non sarà vincolante un atteggiamento non tanto diverso dall'atteggiamento degli Stati Uniti
Sul protocollo di Kyoto dall'altra parte abbiamo sempre visto che gli Stati Uniti hanno perseguito una strada di accordi bilaterali per esempio con
La Cina qual è il vero punto degli Stati Uniti sulla politica ambientale che determinerà e anche il nostro futuro
Ma secondo lei io mi ma non lo so perché è possibile forse probabile che all'interno stesso dell'amministrazione americana vi siano posizioni diverse
Io a me piace pensare che la l'orientamento degli Stati Uniti sia quello San vicino alla decisione con cui il Presidente Obama a bocciato in maniera irrevocabile il progetto del grande oleodotto che Heston
Dal Canada agli Stati Uniti e cioè sia la Presa di coscienza definitiva che bisogna andare oltre l'economia fossile per andare oltre l'economia fossile e per
Grazie accrescere la speranza di poter tenere l'aumento di temperatura entro i due gradi centigradi dei prossimi decenni salvo trattato vincolante
Tutto il resto va bene vanno bene gli accordi bilaterali o dell'accordo tra Stati vicina sia stato passo fondamentale e decisivo
Ma tutto il resto va bene solo se si muove dentro la cornice di un accordo generale
Condiviso da almeno dai grandi protagonisti dell'economia mondiale che vuol dire Stati Uniti Cina
Europa
Paesi ed economie emergenti vincolante se no davvero la la Conferenza di Parigi rischia di essere come in passato altre conferenza delle Nazioni Unite sul clima penso a Copenaghen qualche anno fa
Un'occasione persa e di fatto un fallimento
Bene la ringrazio e ringrazio l'ex senatore Della Seta esponente dei Verdi europee