Bollettino del Garante per la protezione dei dati personali

Consente maggiore frequenza si parla per internet di diritto all'oblio cioè del diritto riconosciuto alle persone a non vedere episodi della propria vita
Passata che vorrebbero per le ragioni più diverse lasciarsi alle spalle costantemente riproposti in Rete ogni volta che il proprio nome
Venga digitato su un motore di ricerca
Episodi finiti sulle pagine di giornale il sito di un blog che magari hanno perso il loro interesse pubblico o che rimanendo immediatamente reperibili in rete posso andare inneggiare la reputazione
Si pensi ad una vecchia condanna per la quale si espiata da decenni la pena all'essere stato coinvolto senza motivo il fatto di cronaca o alla notizia di una violenza subita
è quello che viene chiamato anche il diritto ad essere dimenticati il diritto a non
Vedere cristallizzata la propria identità in relazione ad un determinato fatto ad una determinata circostanza
E questo vale soprattutto per le persone comuni non tanto per i personaggi pubblici che contano come è noto di un atto eversivo attenuata
Il diritto all'oblio è stato sancito da ultimo
Dalla Corte di giustizia dell'Unione europea
Nello scorso anno con la cosiddetta sentenza buco Aspel Mina
Sulla base di questa sentenza Google deve dare un riscontro a cittadini europei che chiedono la rimozione dai risultati della ricerca dedica le pagine web che contengono il loro nome
Nuovo deve cioè
Congerie co tecnico de indicizzare quelle pagine
E quali però continueranno a rimanere negli archivi giornale o del SIT
Nei casi in cui il ruolo opponga un no alle richieste di dell'indicizzazione gli interessati possono rivolgersi in seconda istanza all'Autorità per la privacy o l'autorità giudiziaria del proprio Paese
Il diritto all'oblio ha sollevato subito un forte dibattito tra difensore della necessità di garantire alle persone riservatezza dell'ente
E chiedo paventa fenomeni di censura tra chi teme per la libertà individuale e chi per la memoria storica
L'esperienza italiana ci dice che un equilibrio è possibile
In sette casi su dieci Garante italiano ha dato ragione a Google che aveva deciso di non rimuovere i link
E notizie contestate riguardavano infatti vicende giudiziarie che avevano ancora interesse pubblico o che erano ancora troppo recenti o per le quali
Non erano stati esperiti tutti i gradi di giudizio
Nei casi in cui ha dato ragione all'interessato il Garante ha invece ritenuto che le notizie non erano più di interesse pubblico
Ho riportavano informazioni e dettagli eccessivi oppure erano riferiti riferite a persone estranee alla vicenda giudiziaria o erano lesive della sfera privata
Nel caso italiano l'ha detto che l'opportunità del ricorso al Garante è stata sfruttata finora solo da un davvero esiguo numero di persone non più di una cinquantina
A fronte delle migliaia di istanze diciassettemila su sulla venticinque mila presentate
Che sono state rigettate dalla Società di mountain bike