PSI: un Governo per la ripresa, le proposte istituzionali

Se
I posti a sedere e ci sono
Sarà
Forza grazie
Aspetto il secondo che ci si era chiede questi
Sono
Prendere posto grazie con qualche sollecitudine
I telefonini in aula sono vietati accanto
Sì
Allora cari amici e compagni noi iniziamo questa che è una discussione delle nostre troppo Aste in materia istituzionale in vista poi dell'Assemblea nazionale che approverà nel suo insieme il programma
Ci aspettiamo contributi che ci aiutino a completare integrare correggere queste proposte cominciamo i nostri lavori con il discorso del nostro segretario Bettino Craxi
Cari amici e cari compagni
La campagna elettorale si è avviata
Tra partiti
Che ci sono e partiti che non ci sono
Tra partiti visibili
E partiti invisibili
Liste carretti Patti
Leghe e quant'altro
Spesso in lite tra loro
Ed insieme all'assalto di un elettorato
Che
Appare talvolta disorientato
Aggredito il più delle volte con toni demagogici espressioni e manifestazioni estremistiche
Sì è venuto diffondendo così uno stato di confusione e di incertezza che domina
Il campo
Ed è motivo
Il seria preoccupazione
Per la verità è uno stato di cose che stanno indicare anche le responsabilità gravi
Di chi per tanti anni
Ha lasciato noi soli a chiedere da proporre la necessità di una riforma profonda delle istituzioni
E passato oltre un decennio
Da una nostra
Iniziale denuncia
Come ricorderete dapprima quella denuncia fu trattata come un attacco alla Costituzione
Poi si è cercato di ridurne la portata ad aspetti minori e sperimentali
Per ottenere
Come i parlamentari ben ricordano la riduzione di quello strumento lobbistico
E di non governo che era il voto segreto in Parlamento
C'è voluta una dura battaglia e si sono dovute piegare resistenze e nere profezie tutte poi puntualmente smentite dai fatti
Quando finalmente si è giunti ad affrontare la questione
Delle riforme istituzionali
Siamo stati invasi da un
Profluvio di proposte
Da una babele di teorie e di progetti
Spesso solo strumentali
Ma non che hanno non casualmente in Gorga toh e bloccato la via delle riforme
Noi per parte nostra avevamo da tempo indicato l'opportunità di una profonda modifica delle istituzioni in modo che fossero resi S a raccogliere quella forza di partecipazione
E quell'autorità democratica che i partiti in nessun caso
Potevano più avvenire da soli
In una democrazia ormai matura
Ed in una società che si è fatta e se si va facendo sempre più complessa
Una grande riforma che investisse i meccanismi stessi di formazione della rappresentanza politica
Il capo dello Stato
I compiti del Parlamento
I compiti dell'amministrazione
Il ruolo dello Stato centrale e delle autonomie regionali e locale
Ebbene ancora questo il grande tema
Che sta irrisolto
Di fronte agli elettori
Con una situazione che nel frattempo è molto peggiorata
E pericolosamente compromessa
Agli elettori è affidato il compito difficilissimo di distinguere tra un'estrema confusione di lingue
E nel contesto di una frammentazione del sistema politico
Che è insieme un insulto al buon senso
E il più grave rischio cui viene esposta la nostra vita democratica
C'è chi pretende la qualifica del riformatore mentre in realtà gioca allo scasso
C'è chi di fatto finisce con il dividere il Paese
Facendo camminare la storia all'indietro
C'è chi indica questo o quello dei più caotici e variopinti schieramenti
Mai messi in piedi negli anni della nostra Repubblica come la via d'uscita anzi la via della salvezza
Noi abbiamo insistentemente nel corso di questi anni sollecitato
L'urgenza di un cambiamento
Lo abbiamo fatto con grande convinzione ma anche con grande realismo
Vedevamo i partiti da un lato perdere di forza ideologica e direzionale e dall'altro incontrare crescenti difficoltà nel trasformare i consensi in programmi e in sintesi generali
Sostenute ed attuate con la necessaria autorità
E questo è un fenomeno che si è verificato e che continua a verificarsi in tutte le democrazie industriali mai nessuno in nessuna di esse questo fenomeno appare tanto grave
Come in Italia
In questi Paesi infatti lo Stato mantiene una sua forza
Ed un suo importante spessore di autorità
In Italia possiamo constatare come con la Repubblica non è cresciuto almeno quanto avrebbe dovuto crescere lo Stato moderno
Fin dal suo nascere e sarà affidato
Le sue istituzioni principalmente alla forza e all'autorità dei partiti
La nostra democrazia sia sviluppata così in modo che i difetti i limiti e le malattie
Fisiologiche o patologiche dei partiti
Sono divenuti difetti limiti malattie della stessa democrazia e delle istituzioni
Ora si tratta di correggere ciò che deve essere corretto costruire ciò che ci è mancato
Fare avanzare nuove idee
E con esse anche nuovi uomini
Che resta sempre per la verità la cosa più difficile di tutte
E non dobbiamo certo distruggere ciò che ci ha portato sin qui
Con la stessa sincerità con la stessa chiarezza con cui dobbiamo riconoscere errori i limiti dei partiti
Dobbiamo anche riconoscere che passa tuttora soprattutto attraverso i partiti
La possibilità della riforma del sistema
E della costruzione di istituzioni dotate di una più forte autorità democratica
Nel governo delle istituzioni
Certo non può esserci un monopolio dei partiti e quasi una loro sostituzione allo Stato
Per questo occorre rafforzare innanzitutto la democrazia rappresentativa
Fattore sostanziale insostituibile d'ogni società industriale avanzata
Voglio dire con questo che la democrazia italiana deve essere irrobustite
Recuperata in tutto il suo dinamismo trasfusa nelle istituzioni dello Stato che debbono poterne accogliere sempre meglio
L'autorità direttamente dai cittadini
In una democrazia ordinata come preziosa la voce dei cittadini
Egualmente preziosa la pressione dei movimenti
Essa tuttavia
Non può sostituire o cancellare
Le regole e gli strumenti della vita democratica e istituzionale
Pena il vuoto l'Anarchia la paralisi
Al primo punto delle nostre proposte
Poniamo l'ampliamento dei poteri delle regioni e degli enti locali
Una grande riforma che sia innanzitutto regionalismo
Dare maggiore voce più larghe rappresentano la Preston stabilita allettante diversità
Costruendo su questa base una più salda unità nazionale
Annotava uno scrittore del Risorgimento
Come l'Italia dovesse presentarsi diverso nella unità
E unità nella diversità
Nessuna separazione dunque
Nessuna repubblica del Nord
Del centro del sud
Repubbliche che nascerebbero per dividersi e non come si dice per federarsi
La Regione deve avere competenza e deve poter operare sull'intero sistema di governo locale
Sul territorio
Né i profili urbanistici
Ambientali di assetto del sistema dei trasporti sulle attività produttive commerciali l'artigianato i servizi alla piccola e media impresa
L'istruzione professionale le reti distributive sui servizi sanitari e sociali sulla cultura sul turismo sulle attività ricreative
Questo significa sopprimere i Poteri ed anche
Gli stessi ministeri centrali incompatibili con le competenze della Regione
Identico processo di sviluppo
Per gli enti locali
Già avviato dalla legge recentemente approvata e del resto come ricorderete Repubblica delle autonomie è stata da sempre la nostra linea ed il nostro obiettivo
Sono necessari nuovi governi nelle aree metropolitane
Ed è fondamentale la formazione di un personale amministrativo adeguato ai nuovi compiti
è anche necessaria una nuova legge elettorale con forme di sbarramento incentivi alle coalizioni
Meccanismi di elezione diretta
Che eliminino la frammentazione il riducano
Il peggior male d'ogni governo locale
E cioè a dire la instabilità
Non siamo affatto contraria alla introduzione di meccanismi di elezione diretta anche in sede locale
Non capiamo caso mai la contrarietà di altri all'introduzione di meccanismi analoghi in sede nazionale e non che abbiamo a che cosa possa servire l'elezione diretta di chicchessia nel comune se in consiglio comunale se il consiglio comunale rimane esposto alla frammentazione di oggi
La riforma della pubblica amministrazione
E un altro anello essenziale della ricostruzione di uno Stato moderno ed efficiente
E con l'amministrazione il primo impatto del cittadino
è questa l'istituzione su cui concretamente quotidianamente si misura l'aspettativa di chi ad essa si rivolge per un suo bisogno
Oggi l'amministrazione pubblica
Fatte le necessarie eccezioni
Che non sono poche
Appare sovente come una fonte di sfiducia verso lo Stato
Bene io penso che bisogna risalire questa china
Uniformare il costume pubblico a quello privato
Incentivare professionalità e risultati di gestione
Innovare rinnovare
Moralizzare
Moralizzare evidentemente necessario
Ed assolutamente possibile
Osservo che sarebbe di grande aiuto anche la semplificazione e la fluidificazione delle varie procedure
Perché tante strozzature possono scomparire con le loro opportunità di lecito
Il Parlamento è l'altro grande malato del nostro sistema
Sappiamo che la frammentazione dei gruppi e destinata ancora ad aumentare
Aperta di fronte a noi come vado ripetendo da un po'di tempo
Sta la via polacca
Per il Parlamento s'futuro non questo l'altro sarà necessaria una nuova legge elettorale
Io penso che dovrebbe contenere una clausola di sbarramento
Ed anche meccanismi che favoriscano la formazione di alleanze solide capaci di sostenere i programmi
Di interesse generale senza aggiungere per questo alla stravolgimento del principio della proporzionale
Non occorrono sistemi maggioritarie collegi uninominali che possono al contrario favorire la frantumazione e il localismo
E possono determinare nel sistema politico una grande degenerazione e di involuzione
Serve semmai correggere la proporzionale
E ripeto spingere le forze politiche ad aggregarsi e a coalizzarsi
Urgente tra le altre è la questione della delegificazione
Il Parlamento non dovrebbe essere il luogo dei particolarismi e delle mille leggine
Il Parlamento dovrebbe essere l'Inter per tre interprete delle grandi esigenze di sicurezza di solidarietà
Di sviluppo della nazione
Lasciando le questioni minori all'amministrazione e alle regioni
Io sono anni che insisto su questo tema
E sono anni che il rap il ripetuto tentativo di dargli uno svolgimento concreto si scontra con una malintesa centralità del parlamento
Che porta a difenderne il coinvolgimento anche nella legislazione più un minuta
Un Parlamento riformato
è la premessa della stabilità
Va be'niente isole solo una premessa
Occorrono un primo ministro che sia l'unico a goderne la fiducia
Con potere di proporre la nomina ed anche la revoca dei ministri
Di proporre il numero dei ministri
Occorre l'introduzione della sfiducia costruttiva
Si tratta in questo caso di riforme assolutamente ineludibili
Se davvero vogliamo la stabilità
Queste sono pure semplici evidenti necessità
Il quadro della nostra proposta di riforma delle istituzioni
Sì incentra poi si completa con la proposta di elezione diretta del Capo dello Stato
Se è vero come è vero che tutti i nostri istituti indistintamente soffrono di carenza di consenso democratico
E davvero difficile immaginare una riforma che reagisca con maggiore forza a tale carenza
Ma c'è di più
In un sistema più decentrato largamente articolato sulle regioni
Essenziale costituire un momento unificante della collettività nazionale
E porre al di sopra dello stesso esecutivo un'autorità direttamente soppressa dal corpo elettorale
Garante di fronte adesso dell'interesse nazionale degli impegni internazionali del regolare funzionamento dei pubblici poteri
Un incubo istituto innestato nella democrazia parlamentare a sostegno e non contrapposto alla democrazia parlamentare
L'orizzonte di riforme quindi al quale noi guardiamo
è un insieme organico
Che a me pare ben coordinato
è una costruzione moderna del resto che frutto di anni di riflessioni di confronti e di aggiustamenti
Sono proposte obiettive che non penalizzano nessuno
Ma che di vantaggi particolare egualmente non è danno a nessuno
è un rimedio per i nostri mali
Nell'Europa che si sta integrando le nostre istituzioni si segnalano per l'instabilità dei governi
La frammentazione della base partitica
La lentezza delle procedure parlamentari
La dispersione del lavoro in negozianti
Il cui peggiore difetto non è la lunghezza ma alla mancanza di una conclusione
Pacatamente ma fermamente
Senza di voi pretendere di volere imporre il nostro punto di vista
Ma senza nessuna disposizione ad accettare a scatola chiusa a quello degli altri
Noi diciamo che la riforma delle nostre istituzioni deve essere fatta
Pur nell'inconcludenza della scorsa legislatura del resto
Qualche passo avanti c'è stato nell'avvicinamento delle posizioni
E il lavoro della prossima potrà non partire da zero
Su un punto le posizioni sono state sono rimaste molto distanti
Mi riferisco al modo diverso di intendere il ruolo degli elettori e della loro diretta volontà
Nel processo di riforma
Osservo che in un paese in cui tutti sono diventati referendari
Sembra che l'unico referendum che non si può fare
Sia quello che potrebbe permettere ai cittadini
Di scegliere il loro le riforme istituzionali che preferiscono
Su questo siamo rimasti fermi
Si tratti della scelta fra le proposte che in Parlamento hanno avuto hanno avuto i maggiori consensi
Sempre che nessuno abbia raggiunto i due terzi
Si tratti come sarebbe meglio di una scelta preliminare da fare con referendum propositivo promosso dallo stesso Parlamento
I cittadini debbono avere voce in capitolo
E debbono averla non per ratificare ma per decidere
In una situazione di attacco generalizzato di e indiscriminato
Rivolto contro i partiti
Ripeto noi non ignoriamo affatto la crisi in cui versa
Il sistema dei partiti
Se difficoltà concrete e forti mutazioni nel corpo sociale
Hanno frapposto ostacoli non lievi alla vita democratica dei partiti
è pur sempre il loro dovere selezionare meglio il personale politico
Affinché esso sia
Di buon esempio
E non esempio di scandalo
E qui ci si deve pur fermare nelle critiche
Senza
Generalizzazioni che sarebbero profondamente ingiuste
Non si deve dimenticare
E di fronte a una cultura
Individualistica che spesso con sconfina nell'egoismo
E di una società aperta in cui agiscono poteri forti e fortissimi
I partiti costituiscono pur sempre un presidio dell'interesse generale
Luoghi dove si è obbligati a pensare e ad agire in riferimento ai cittadini e di riferimento alla nazione
I partiti vanno rinnovati attraverso un radicamento sociale che contrasti fenomeni degenerativi
E faccia emergere aspirazioni
E bisogni sani e diffusi
Essi non possono sostituire uno stato che forse non per colpa loro si trovarono a sostituire in passato
Ma bisogna guardarsi da estremismi
Che possono aprire la via all'avventura
Bisogna guardarsi dal creare situazioni di vuoto in cui tutto potrà prosperare le forche fuorché la democrazia e il benessere comune
Noi per parte nostra ricerche Remo le condizioni
Per concorrere alla formazione
Di una maggioranza che possa essere stabile
E solidale
Di una maggioranza non due
Una maggioranza politica
Che sia realmente tale non può non fondarsi anche su di un saldo accordo per le riforme istituzionali
Il che non esclude ovviamente il dialogo l'apporto le intese con altre forze
Cari compagni noi celebriamo i cent'anni di vita del nostro partito
Siamo impegnati a farlo anche attraverso una campagna elettorale
Nel corso della quale ci sforzeremo
Di fare chiarezza
Chiarezza sulle esigenze reali
Della società italiana
Chiarezza sui propositi e le prospettive politiche
Tutta la storia del partito socialista
E tutta la sua vita
Una storia d'una vita travagliati
Fatte di sconfitte e di vittorie
Di giuste intuizioni
E anche di errori
Pagati del resto duramente
Una vita hanno storie che sono state tuttavia nell'insieme
Una vita una storia di lotte generose per la libertà il progresso che la democrazia dell'Italia
Oggi viviamo in tempi che non sono più tempi epici
Di gran lunga io penso fortunatamente migliore
Ma questo non ci esime dal nulla
Infatti noi sentiamo tutto il dovere di affrontare i nostri compiti di rafforzamento dello stato e degli istituti dell'Ama democrazie del progresso
E intendiamo assumerci per intero le nostre responsabilità nella vita democratica per realizzare la grande riforma istituzionale che è necessaria
Dunque voi presiede
No
Allora dopo questa che non era un'introduzione in realtà ma era un'esplicazione analitica e generale del nostro bagaglio di proposte aperta la discussione
Io per procedere con ordine perderei un secondo a vedere chi intende parlare io già alcuni scritti così evitano di alzare la mano
Che sono quattro no Lanchester e questo è un nome che non capisco mezzanotte cammelli
La nostra Mara Colla Del Turco e Carraro altri che intendono parlare scusate Del Turco Loggia appena detto pronto Giugni
La Pergola
Vedo amico nell'assioma
E si può cominciare allora gli altri ecco Cesare Pinelli gli altri ci mandano un biglietto così cominciamo
Interventi possibilmente tra i cinque e i dieci minuti per dare spazio a tutti di parlare poteri chiudere come previsto in mattinata decollasse
Il generale de Gaulle parlava sette minuti che rimane una media alla quale aspirare e quindi ha la parola patrono si parla dal microfono la così tutti tranne dono quello lama Ario Mario e c'era il segretario del partito
Turci anch'quota
Care compagne e cari compagni abbiamo ora finito di ascoltare le ragioni che stanno alla base del progetto di riforma istituzionale del PSI
Per come ce le ha illustrate il nostro segretario Bettino Craxi
Un progetto il nostro che dà una risposta chiara e forte al ribellismo protestatari io inconcludente delle leghe
A quel loro puja divismo potestativo che si propone al grido di niente più soldi e poteri allo Stato
Una risposta la nostra in termini di elezione popolare del capo dello Stato di rilancio delle Autonomie regionali di una migliore distribuzione dei compiti tra Parlamento e governo anche favorito dal ricorso alla delegificazione
E infine dal varo di quella che noi consideriamo una battaglia di principio e cioè dal referendum propositivo
Tutto questo nell'ottica di un forte rinnovamento della cultura di governo del modo di governare e soprattutto di un forte rinnovamento della nostra democrazia
Che deve dimentichino entrare più ancora di quanto già oggi non sia un sistema politico tutto congegnato in modo da attribuire più potere al popolo
Se appena sappiamo tutti quali erano i problemi da risolvere
Quando si trattò a metà degli anni Quaranta e all'uscita della da dal tunnel del fascismo di scrivere la Costituzione repubblicana e sappiamo quali sono invece oggi ben diversi problemi anche di ordine istituzionale che il Paese si trova a dover affrontare a quel tempo bisognava che fosse data soluzione al problema
Delicatissimo cerotto e tuttavia contingente di far decollare la democrazia tenendo presente le condizioni sociali e politiche interne e internazionali di allora
Doppiamente transitoria dunque la carta fondamentale del quarantotto
Nel programma destinato ad esaurirsi con Hillary radicamento della democrazia nei mezzi per realizzarlo legati a condizioni ambientali di varia natura ma tutte storicamente determinate
Sul piano delle scelte istituzionali il problema era di domare il conflitti
è ora di assicurare la pacificazione di un Paese lacerato da forti contrasti ideologici la soluzione venne affidata ad un meccanismo che accetta due premesse
Primo
Un circuito istituzionale ha potestà fortemente diluita
Un circuito incapace perciò di funzionare da struttura portante del complessivo sistema politico se non quando e nella misura in cui sia esso stato attivato e reso funzionante e dai partiti
Nella rapporto in altri termini tra le istituzioni statali e partiti politici sono questi i partiti l'elemento predominante e sono dunque questi partiti la forza che muove le istituzioni
Due un governo che derivi la propria legittimazione democratica dal voto di fiducia delle Camere e non dall'elezione popolare
Con la conseguenza di essere quel governo sprovvisto di una reale posizione di autonomia anche politica
Oggi al punto di vista al punto in cui siamo il problema è completamente diverso
La democrazia sia ormai saldamente radicata nella coscienza del popolo italiano
Il paese è definitivamente pacificato
La temperatura della politica è fortemente diminuita il comunismo è ormai scomparso dalla scena della regina come regime politico e forse anche come ideologia
Il problema allora oggi è un altro
è quello di arrestare il deficit pubblico e quello di battere la criminalità organizzata e quello di assicurare servizi pubblici efficienti e quello in altri termini
Di rendere competitivo il nostro Paese nella sfida che ci lancia l'impegno comunitario
La verità è questa che il tempo della forma di governo prevista dalla Costituzione in vigore è scaduto essendo venute meno le condizioni che ne avevano giustificato la scelta altro infatti è il problema di far decollare la democrazia in un Paese uscito da una dittatura altro è diverso è quello di sviluppare una democrazia avanzata all'interno di una società ormai pacificata
Occorre per compiere il salto ritornare sulle scelte istituzionali di fondo del costituente per capovolgere
Occorre dare autonomia alle istituzioni rispetto ai ai a a rispetto ai partiti attraverso un rinforzo di potere a livello di normativa costituzionale
E occorre mettere il governo o parte di esso a contatto diretto con la società civile facendone derivare la forza e l'autorevolezza direttamente dall'elezione popolare
Per far questo l'ha scelto le scelte sono obbligate forma presidenziale di governo per mettere in circolo tutte le condizioni necessarie sul terreno istituzionale ad una democrazia avanzata compresa quella di costringere i partiti a riformarsi
Al rilancio in grande stile delle regioni per avvicinare la collettività le istituzioni e per alleggerire i compiti dello Stato che lo Stato lavori meno per lavorare meglio
Sono chiare le ragioni di un rilancio in grande stile del regionalismo e come la proposta che noi facciamo sul piano per la riforma regionale si leghi indissolubilmente con la scelta in senso presidenziale della forma di governo e così e e viceversa
Ora bussando alla vostra cortesia vorrei dire qualcosa di Spiro specifico sull'elezione popolare del capo dello Stato sul ruolo del Parlamento e sui rapporti governo Parlamento Capo dello Stato sotto due punti di vista
Tentare di sviluppare il discorso in una prospettiva che voglia Assil correggere in senso presidenziale le regole dell'attuale parlamentarismo
Ma senza peraltro doverlo abbandonare o doverlo stravolgere cioè senza che ciò Coppo comporti una marginalizzazione del ruolo parlamentare
E cioè mantenendo ferma la centralità del Parlamento nell'elaborazione delle grandi scelte politiche preservando il rapporto di fiducia
E mettere in evidenza le buone ragioni che rendono conveniente importare in Italia debitamente riveduto e corretto il semipresidenzialismo alla francese proviamo a fare le due cose insieme sviluppando il discorso a vari livelli
Primo livello si deve notare che i sistemi politici a forte frammentazione dei partiti come la Francia hanno infine scelto il sistema presidenziale semipresidenziale
Mentre i sistemi che assicurano la stabilità di governo come l'Inghilterra e come la Germania sono sistemi bipartitico almeno bipolari
Dove cioè si fronteggiano o due partiti autosufficienti sistemi bipartitismo o due sistemi dominanti sistemi bipolari
In altri termini in un sistema politico dove non ci sia a fare da contrappeso un capo dello Stato eletto direttamente dal popolo funziona bene solo nei sistemi bipolari
Qui non essendoci il bisogno di una istanza di mediazione di supplenza nelle risse che possono scatenarsi tra i partiti della coalizione
Perciò se si vuole mantenere l'attuale pluri partiti ISMU occorre prevedere un soggetto istituzionale legittimato che sia capace di porsi come istanza governante alternativa
Quando si verifichi un vuoto di potere nella maggioranza di governo
E in questo senso si può dire che il capo dello Stato eletto dal popolo per come noi lo concepiamo non va concepito
Come ha detto anche ora il nostro segretario contro ma a sostegno della democrazia parlamentare
Secondo livello e inutile con soffermarsi su quella che costituisce una realtà ben noto
E cioè che le ragioni storiche pure al di là del fatto scatenante della crisi d'Algeria
Che hanno portato la Francia darsi una costituzione di tipo semi presidenziale o semi parlamentare che dir si voglia sono quelle stesse che oggi funzionano in Italia come elementi di crisi del sistema
Multipartitismo esasperato instabilità governativa distacco tra partiti e cittadini e così via
Terzo livello dove esiste il modello semipresidenziale vale a dire la Francia la Francia non si può negare che quel modello ha funzionato bene
E cioè in modo Due e cioè e e anche in modo duttile e cioè secondo uno schema che fa del Presidente della Repubblica eletto dal popolo nei diversi casi
Ora l'arbitro della contesa politica quando la maggioranza parlamentare sia diversa da quella che lo sostiene oppure il capitano giocatore quando le due maggioranze coincidono o quando la coalizione maggioritaria sia labile rissosa
Alternativamente funzionando il Capo dello Stato dello Stato da capitano dalla maggioranza o da capitano del Paese
Per parte sua il sistema parlamentare funziona bene solo nei sistemi bipolari
Honda ne viene il governo del primo ministro o del cancelliere invece quel sistema ha fallito altrove quarta Repubblica francese
Belgio Italia mentre in Spagna e Spagna funziona per la semplice ragione che se voi detiene la maggioranza assoluta da dieci anni a questa parte
D'altra parte a convincere nel senso della bontà della proposta semipresidenziale militano anche altre ragioni
è chiaro infatti che la proposta di riforma elettorale avanzata dalla DC
E consistente nell'attribuire un premio di maggioranza
Risponde alle esigenze da tutti avvertita e inoppugnabile di rafforzare il potere decisionale
Se non che anche accettando l'idea del premio di maggioranza
Non si può fare a meno di notare che a questo mutato rapporto rappresentanza potere
Chi ha la maggioranza decide per tutti deve far riscontro in funzione di bilanciamento garantista un sistema di contrappesi risultanti da una crescita potestà attiva di tutta una serie di istanze il capo dello Stato che dovrà essere eletto del pop dal popolo una referendum ha rinforzato la Corte costituzionale una regionalismo con più poteri alle Regioni soprattutto occorre lavorare sulla referendum e sulla Corte costituzionale
Potendo nella referendum assumere i caratteri del referendum costituzionale a soggetti e ribaltati rispetto a quanto oggi prevede l'articolo centotrentotto
E cioè il popolo prende la decisione fondamentale il Parlamento la sviluppa mentre la Corte costituzionale dovrebbe decidere in via preventiva l'ammissibilità del referendum costituzionale alla luce dei valori supremi della Costituzione
La Corte costituzionale cioè come custode dei valori che poi sono quei valori democraticità eguaglianza e così via che già oggi la corte la dottrina ritengono costituire la parte immodificabile della Costituzione
Questa idea probabilmente alla svilupperà perché è sua il collega Carlo Mezzanotte
Né credo si possa dire che il sistema presidenziale penalizzi in prospettiva la democrazia cristiana
Al contrario e a parte altre considerazioni sembra con connaturale all'atteggiamento compromissorio che caratterizza quel partito la possibilità offerta dal semipresidenzialismo di patteggiamenti sui due tavoli corrispondenti alla doppia legittimazione di quel sistema
La presidenza dalla Repubblica e la leadership del Governo
Care compagne cari compagni il nostro è un progetto responsabile e anche un progetto chiaro
Che se poi ci sarà ancora qualcuno che farà finta di non capire
Che vorranno un capire
Diventerà allora chiara anche un'altra cosa
Che quel qualcuno che fa finta di non capire che non vuol capire sta dalla parte di chi non vuol cambiare e colui che non vuol cambiare
Che vuole il meridione d'Italia fuori dall'Italia che vuole l'Italia fuori dall'Europa che vuole quello che noi non vogliamo grazie
Grazie Mario hai detto a cose molto importanti ma come tu hai detto De Gaulle in Italia non c'è infatti non lo hai rispettata hai parlato il doppio di lui
Ottaviano Del Turco
Che se
Craxi è aperto
La campagna elettorale con una proposta
Che è stata accolta con grande interesse
Da tutte le parti sociali
Questo interesse di aver colpito persino il senatore Andreatta il quale ha detto che si trattava di una cosa molto seria una volta tanto la prima volta se non sbaglio che senatore Andreatta si esprime in questo modo
Nei confronti di una proposta che viene dal PSI
Una tregua concordata si tratta di questo
Concertata forse questo è il verbo più adatto per parlare della tregua proposta da Craxi
Tra le parti sociali che restituisca dinamismo alla capacità della nostra economia di far fronte alla concorrenza internazionale riproposta che si occupa della ripresa appunto
Quando si parla di queste cose
Si pensa subito alle parti sociali classiche
Alla Confindustria e al sindacalismo confederale
Non bisogna dimenticare Giuliano lo sa perché si è occupato recentemente di questa cosa
Che se si tratta di una terapia contro l'inflazione questa terapia non poche coinvolgere uno dei soggetti fondamentali quelli che gestiscono i servizi quelli che li propongono quelli che li organizzano in questo Paese
Per il ruolo
Che nel processo inflazionista giocano i servizi in questa fase
Ma la cosa più grave però del dibattito che si sta sviluppando che di fronte a questa cosa c'è su due tentativi
Il primo è quello di parlar d'altro
E io sono particolarmente felice del fatto che Craxi parlando al Lirico di Milano domenica mattina ha detto che il PSI non vuol fare una campagna elettorale su Togliatti
E infatti quello era uno dei tanti tentativi attraverso i quali non si parlava di una proposta per la ripresa ma di qualcosa che riguardava la storia di questo Paese qualche anno fa
L'altro in in corso in queste ore
Anche qui c'entra in qualche modo Togliatti c'è una strana aria l'articolo sette in questo dibattito sulla sull'obiezione di coscienza
Ora però l'obiezione grave non riguarda queste cose
Tutti fanno finta di non vedere
Il ruolo che dovrebbe svolgere un partner fondamentale della tregua che ha proposto Craxi il governo non è solo un arbitro nelle vicende sociali di questo Paese
Il governo è un datore di lavoro e tutti sanno che il datore di lavoro più influente
Di tutta la struttura retributiva di tutta la struttura dei salari e degli stipendi di questo Paese
Nessuno parla di questo argomento eppure badate tutti i contratti collettivi di lavoro tutti
Quelli regolati dal re del Governo
Sono scaduti sono scaduti il trentuno dicembre del mille novecentonovanta
C'è voluto un braccio di ferro durato qualche anno tra il sindacato il Governo per procedere
Ad un'idea di privatizzazione del rapporto di lavoro pubblico vorrei che Craxi quando fa l'elenco delle riforme urgenti non dimenticasse questa perché la riforma del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici cioè la privatizzazione di questo rapporto è probabilmente una delle riforme istituzionali più importanti di questo Paese
Cioè si avvia in questa fase con un'ipotesi formulata dal governo dopo una lungo braccio di ferro con il sindacato
Se viene in questa fase un processo che potrebbe portare
Ad una situazione nella quale sarebbe difficile perpetuare
Una logica del sistema retributivo pubblico fatto di mance
Che la logica che ha caratterizzato tutto il sistema di relazioni sindacali della vita del Paese negli ultimi anni
Tutta la gerarchia dei salari di questo Paese degli ultimi dieci anni in particolare è stata condizionata da una pratica contrattuale come quella che si è prodotta per i contratti pubblici
Ne viene fuori un sistema Sbrinz dal lato per un partito che vuol parlare di ripresa in questo paese questo partito deve sapere
Caro Craxi caro Giuliano cari compagni del gruppo dirigente del partito
Che un Paese o una democrazia industriale come la nostra come dice Craxi non si legge con un sistema duplice di struttura dei salari
Che per il settore privato si fonda su un rapporto strettissimo tra l'aumento dei salari ed una pratica di miglioramento dell'efficienza e della produttività dell'apparato produttivo non una lira
E ancora oggi nelle tasche di un lavoratore metalmeccanico chimico tessile alimentare edile se non è data in cambio di un miglioramento nella qualità della prestazione di lavoro della qualità dell'intensità della prestazione di lavoro
Questo non riguarda i lavoratori pubblici
Non sempre un rapporto di questa natura si manifesta nelle trattative che riguardano i lavoratori pubblici
Questo criterio
Non vale per le trattative che sono in corso questo criterio non è valso per nessuno dei contratti che hanno caratterizzato tutta l'esperienza negoziale del sindacato di questi atti
Investire la tendenza vuol dire innestare una pratica contrattuale nella quale l'efficienza la produttività e la professionalità solo il terreno su cui si fonda una capacità nuova dello stato di essere arbitro si di un grande patto sociale ma anche agenti in proprio di questo patto
Ora questa è una questione da affrontare subito perché sarà uno dei primi nodi che dovrà affrontare il Governo non appena si sarà formato all'inizio della legislatura
L'altro come è noto saranno le questioni del costo del lavoro della struttura della contrattazione siccome voglio starne sette minuti spero che non avendo superato i comunque mi fermo qui Giuliano voglio solo dire che c'è anche qui una stranissima aria di revival
Come sapete per sabato prossimo è stato convocato al Lirico di Milano un Ra Assemblée manco mi direbbe del gol di nostalgici la scala mobile
Si vedono al Lirico per manifestare uomini e donne di diversa estrazione politica e culturale gente del PDS gente soprattutto di Rifondazione ci sarà il segretario politico di Rifondazione poi ci saranno sindacalisti della CGIL prevalentemente e quelli che hanno ispirato le bolle posizioni di minoranza che si sono scontrate che nel recente Alinghi nel recente congresso di Rimini insomma è una grande manifestazione all'insegna di rivogliamo la scala mobile
Ora probabilmente si mostra su questo dato in una singolare partita politica noi la potremmo mettere così
Nelle grandi vicende sociali non valgono le regole della Coppa Italia della Coppa Uefa non c'è la partita di ritorno
Ma se qualcuno volesse il ritorno del venti giugno del mille novecentottantacinque abbiamo fatto il referendum sulla scala mobile i socialisti sono pronti di nuovo fare la loro parte
Bene grazie terriero professor Lanchester
Segue poiché errare cieca per
Assicura la presidenza del pubblico dopo l'esempio del tutto evidenziarono lei cinque sette minuti nonostante i soldi minacciosi che cori minacciosi non sono affatto minacciosi decollo sosteneva che tre minuti e mezzo non cinque perché curva l'attenzione s'abbassa
Ne sarò anche AN concentrato sul problema specifica il sistema elettorale come noto da alcuni anni la polemica sulle riforme istituzionali pone al suo centro la questione della modifica incisiva nel sistema elettorale in senso stretto
In un ordinamento in difficoltà nello stesso tempo in trasformazione alcuni dei partner in molti opinion makers ritengono giunto oramai il momento di abbandonare meccanismo di trasformazione dei vetri dei voti in seggi basato su formula proporzionalisti che in favore di quelli selettivi e dico troneggiante una simile impostazione si basa sull'idea che l'adozione di sistemi elettorali in senso stretto
Estremamente selettivi
Che ne con l'adozione di questi nei sistemi elettorali estremamente selettivi l'ordinamento politico costituzionale italiano potrebbe trasformarsi di colpo
Da Mediafin immediato assumendo tutte le qualità delle maggiori democrazie europee dove l'atto elettivo si configura come la scelta di un leader di un programma
Di un partito e di una rappresentante
Su questa base opera il movimento trasversale disegni di Giannini il partito liberale di altissimo il partito radicale una parte della DC e lo stesso PDS dopo la sua recente conversione maggioritaria
Tutti questi soggetti propongono all'adozione di strumenti elettorali di vario tipo dai più tradizionali basati sulla formula maggioritaria d'uno due turni in collegio nominale uninominale a quelli che incrocia nel patto di coalizione il premio di maggioranza e di sistema uninominale
Per raggiungere simili obiettivi di fronte a veti incrociati che impediscono l'innovazione molti hanno inoltre finito per appoggiare la strategia del referendum abrogativo che ha già fatto registrare un primo Successo con la consultazione del mese di giugno dell'anno scorso
Confermo ciò che ho dichiarato che Voltaire Simeri impostazioni non mi convincono sia per le finalità sia per il modo con cui si tenta di raggiungere gli obiettivi riformatori giustifico questa affermazione con una un dato di fatto e tre considerazioni
Cioè in primo luogo da constatare che gli strumenti elettorali per la formazione della rappresentanza politica altro non sono che strumenti tecnici ad alta valenza politica strettamente connessi al momento costitutivo del regime
Nelle forme di Stato di democrazia pluralista
Negli ultimi settant'anni non si è mai potuto osservare un cambiamento del sistema elettorale in senso stretto da speculare a selettivo senza crisi di regime il caso francese degli anni ottanta
E un caso peculiare perché nella forma di governo gollista dà la possibilità all'esecutivo di incidere nel procedimento legislativo in modo tale che anche maggioranza
Efficace possono
Non
Ottenere l'approvazione di sistemi elettorali selettivi e nello scambiare quindi sistema elettorale e nello stesso tempo l'arma proporzionale adottato in Francia negli anni ottanta non era una proporzionale di del nostro tipo speculare ma una proporzionale gli Rain molto maggioritaria
Perché ci possono essere invece una nella riforma forte del sistema elettorale si dovrebbe ipotizzare un rivolgimento drastico dei rapporti politici con la crisi cruenta dell'attuale regime come nel caso della Quarta Repubblica francese
Ne consegue che l'ipotesi di una trasformazione forte del sistema rebus sic stantibus pare oltre che irrealistica de strutturante pericolosa
E se a destrutturare Rebeh in un momento molto delicato della transizione di transizione le forze tradizionali alla base del sistema e d'altra parte potrebbe irrigidire il riallineamento partitico nato attorno ai due poli maggiori in secondo luogo la strategia dell'innovazione elettorale per via referendaria rischia di introdurre nell'ordinamento normative irrazionali e a volte contrari alle stesse finalità dei promotori come dimostra il caso della preferenza unica né con cui si andrà a a votare nell'aprile prossimo infine a Pale appare illusorio credere che la sola riforma del sistema elettorale in senso stretto
Possa rappresentare la panacea a tutti i mali del sistema politico dimenticando come il compito dell'innovazione istituzionale sia quello di costruire un modellino
Di relazioni Inter organiche capace di assicurare nello specifico contesto italiano governabilità responsabilità e trasparenza nell'ambito di una strategia incrementale
In un simile contesto la peculiarità del puro ad aprile sta nel fatto che da un lato le elezioni confermeranno le caratteristiche non immediati di questo ordinamento dall'altro che esse rischiano di fornire risultati ancor più incerti
Per lo sciogliersi dei tradizionali legami di solidarietà interna ed internazionale con il rischio che la crisi dello stato dei partiti investa la stessa comunità politica
In questo specifico quadro a me sembra si giustifichi la proposta di un programma istituzionale articolato negli interventi dove le innovazioni del sistema elettorale in senso stretto si intrecciano a quelle della forma di governo e del tipo di Stato e quindi del rapporto fra centro e periferia
Nella prospettiva di una riflessione sulla proposta istituzionale socialista il problema attuale mi sembra sì Sydney considerare se sia ancora valida
La prospettiva strategica individuata più di quindici anni fa e se siano ancora adeguati gli strumenti utilizzati per favorirne il perseguimento
Come noto il recupero della prospettiva istituzionale azionista operata alla fine degli anni settanta si basava sulla necessità politica che l'innovazione istituzionale favorisse un progressivo riequilibrio dei rapporti di forza a sinistra
Al fine di poter innescare la dinamica della eventuale alternanza senza condizionamenti e subalternità
Di qui l'adozione di un modellino istituzionale alternativo al consociazione ISO ed incentrato sulla costituzione di un forte potere centrale e di una serie di contropoteri periferici
La nebulosa istituzionale svilupparsi dal congresso di Torino fino alla conferenza di Trevi si condensano in sostanza nell'indicazione di un rafforzamento dei poteri di direzione al centro
Con l'impostazione dell'ipotesi forte dell'elezione diretta del capo dello Stato da parte del capo del corpo elettorale
Capace questa elezione anche di favorire il riallineamento del sistema partitico con l'adozione di un sistema elettorale che seleziona se la pluralità partitica attraverso la clausola di esclusione
E eventualmente anche con l'introduzione della cosiddetta proporzionale personalizzata
Né con la prefigurazione di un nuovo regionalismo
A me sembra che nella situazione attuale questo schema sia ancora valido e possa essere sviluppata avendo sempre ben chiara la dipendenza di qualsiasi progetto di politica istituzionale con lo sviluppo delle condizioni politiche concrete
In particolare ritengo ancora adeguata la scelta relativa al sistema elettorale in senso stretto concentrata su un meccanismo volto alla progressiva ristrutturazione del sistema partitico italiano da pluralista estrema a moderato una simile scelta lungi dall'essere incompatibile con l'eventuale elezione diretta del capo dello Stato risulta coordinarsi con il tentativo immettere come dicevo prima innovazioni che trasformino in via incrementale il panorama partitico senza collassi brutale
Mi si permetta però una osservazione finale
Troppo spesso le discussioni sull'innovazione istituzionale dimenticano che le stesse elezioni
Che caratterizzano gli ordinamenti democratici non sono solo caratterizzate dal meccanismo di trasformazione dei voti in seggi come oggi la pubblicistica prevalente cerca di non convincere ne un sistema elettorale e soprattutto da usa sistemi di voti e seggi nelle selettivo un sistema elettorale per dirsi democratico deve non soltanto selezionare le forze politiche ma soprattutto assicurare libertà di scelta
Agli aventi diritto al voto certezza del procedimento e moralità dei candidati
Un ulteriore debolezza di alcune posizioni innovatrici sito appunto
Nella sicurezza che la riforma elettorale maggioritaria e la destrutturazione di questo stato di partiti possono introdurre automaticamente un sistema stabile trasparente questo bisogna dirlo con chiarezza non è vero anzi è un'attività di regulation all'italiana destrutturare lo Stato dei partiti
Ti senza nel introdurre nuove regole
La realtà sembra invece assai differente ed impone che accanto alle macro riforme si porterà anche un'intensa ed incisiva serie di innovazioni
Nel campo del cosiddetto sistema elettorale di contorno si tratta in sostanza di assicurare migliori standard di correttezza del procedimento elettorale di riformare la legge sul finanziamento dei partiti e del rimborso delle spese elettorali
Di prevedere una limitazione delle stesse per liste eventualmente per candidato di riformare la normativa relativa ai mezzi di comunicazione di massa di incidere in modo in indiretto sulla stessa democraticità dei partiti
Di fronte ai limiti di agibilità delle stesse macro riforme dire qualcosa di più
A mio avviso proprio un partito come il partito socialista che da circa trent'anni è forza di governo con tutti i rischi che una simile funzione comporta proprio simile partito dovrebbe porre al centro del proprio programma i temi della trasparenza e della moralità al fine di costruire un vero Stato dei partiti regola
Grazie
Grazie turco non preannunciare mai il tempo del tuo intervento non lo direi mai più tre minuti e mezzo Carraro
Io
Vorrei
Esprimere il mio appoggio mio consenso alla linea esposto dal segretario vorrei attirare l'attenzione su alcuni argomenti che stanno credo particolarmente a cuore agli enti locali innanzitutto è indispensabile
Impegnarsi per arrivare rapidissimamente all'autonomia impositiva per le regione per gli enti locali questo per tre ragioni primo per dare certezza delle entrate
Noi siamo arrivati adesso al paradosso che facciamo i bilanci entro il trentuno ottobre però la finanziaria si approva quando va bene entro il trentun dicembre
E i bilanci regionali che ci danno i contributi arrivano quando va bene a marzo aprile
Poi si impedisce in questo modo che le manovre in corso dell'anno ci facciano venir meno risorse sulle quali si contava terzo si dà la possibilità ai cittadini di controllare che fine fanno i loro danari
Poi quando si parla di autonomia per le Regioni e gli enti locali bisogna anche impegnarsi perché siano ben distinte le competenze tra Regioni
Province e Comuni oggi molti dei ritardi con cui si erogano servizi ai cittadini
Sono determinati dal sovrapporsi di competenze perciò non basta solo chiarire il rapporto tra Stato Regioni ed enti locali va chiarito anche tra i vari enti
Terzo bisogna arrivare ad un lo snellimento delle procedure
Le attuali procedure portano a tempi lunghissimi per le decisioni e poi a tempi ancora più lunghi per la realizzazione di queste decisioni e questo porta tre conseguenze negativo primo
Le cose si fanno in tempi biblici élite cittadini si arrabbiano giustamente secondo i costi sono elevati e ogni programma finanziario viene sballato terzo
Rispetto a queste procedure caotiche coloro i quali sono scorretti hanno la possibilità di muoversi agevolmente e di fare perpetrare veri e propri soprusi nei confronti dei cittadini
Infine non c'è poi vorrei dire che condivido l'intervento di Del Turco sulla questione del rapporto di lavoro
Perché certamente la premessa indispensabile ad una miglioramento della prestazione da parte della pubblica amministrazione si deve basare su rapporti
Più chiari più trasparenti di maggiore efficienza quando si ed è bene chiarire che quando lo Stato
Fai contratti con due anni di ritardo si innesca un meccanismo perverso che è quello che si conviene che si paga di più e si apre sempre un'avvertenza
A livello AZIENDALE perciò voglio dire delle pubblica amministrazione perché un lavoratore che vede che il suo contratto è scaduto nel dicembre del novanta e che a a marzo aprile novantuno ancora a novantadue ancora non si comincia a discutere il contratto scaduto anno e mezzo Sarra abbia e trova qualsiasi scusa per inceppare la macchina
Poi
Io credo che quando si fissino questi poteri a Regioni Province enti locali si debba trarre frutto dall'esperienza molto positiva credo forse la più positiva della centoquarantadue
Cioè il fatto che l'accento quarantadue obbliga gli enti locali a prendere decisioni determinati tempi e se questi tempi non vengono rispettati o si va a casa
Oppure
Sia sostituiti per esempio nelle nomine dal sindaco
Se questo non fosse stato fatto non avremmo tutti gli statuti come hanno i Comuni d'Italia non avremmo i bilanci approvati entro il mese di ottobre come avvenuto l'anno scorso
Non avremmo avuto la puntualità delle nomine che viceversa le regioni per esempio la Regione Lazio non ha ancora fatto pure essendo stata la la Giunta regionale nominata dal luglio del mille novecentonovanta
Ecco io credo che
Se si decentra va benissimo bisogna prevedere l'obbligo delle decisioni tempestive è stato un'esperienza molto positiva dalla centoquarantadue che vammi a un parere tenuta frutto ecco infine faccio una considerazione sei abbiamo procedure più snelle compiti decentrati
Ebbene dobbiamo prevede impegnarci a finire con leggi speciali
Io voglio dire una cosa e questo è bene che lo sappiamo e negli ultimi sette otto mesi nessun partito politico nessun movimento organizzazione cui Sting il segretario ha fatto cenno
Non ha messo come primo punto dei propri programmi un grande decentramento ebbene il Parlamento italiano pochi giorni fa ha approvato una legge sulla casa che prevede che il ministro dei lavori pubblici deciderà lunedì dove si costruiscono le case decida Luís
Dove a chi si diano i rifinanziamenti e be insomma un po'di coerenza tra le parole e i fatti ci vuole senza questa coerenza rischiamo di diventare poco credibile nei confronti dei cittadini grazie
Marco Cammelli poi segue la Pergola
Alcune considerazioni intanto per richiamare su delicate la parte regionale
Delle autonomie locali
Il primo per richiamare il fatto che su questo punto c'è una le cose illustrate dal segretario hanno una maturazione che parte da anni nel più Partito Socialista
E che si sono moltiplicate soprattutto negli ultimi tempi sul più fronti in breve Pontida Brescia da un lato
Le iniziative di regionalismo molto spinto della prima commissione
Affari costituzionali della Camera
Le iniziative regionali di questi punti di questi ultimi mesi apprezzabili a mio avviso
Ruotano tutte intorno ad alcuni punti che è bene richiamare che in parte rispondono anche da alcune delle preoccupazione che Carraro ci richiamava i punti sono separazione dei poteri fra Stato e sistema locale
Due autodeterminazione del sistema locale entro grandi linee fissate al centro
Treni stabilizzazione
Degli esecutivi e destabilizzazione delle procedure delle decisioni quattro forte integrazione fra sistema regionale e locale
Su questo la son tutte cose dette e approfondite vorrei richiamare però un punto che innova fortemente nelle elaborazione socialista
E nelle cose dette gli ultimi tempi su questi aspetti e su questi criteri
Vogliamo consideriamo necessaria una garanzia costituzionale quello che ci mette al riparo delle leggine
Degli ondeggia menti delle piccole grandi cose e che questo va in costituzione e che questo deve essere il punto su cui non si torna indietro altrimenti in quel sistema locale sarà perennemente alla ricerca di se stesso
Altro punto
Le scelte di forma di governo regionale
Possono essere in una certa misura decentrate è possibile cioè che le Regioni si dicano la loro veste e il loro modo di decidere e di esprimersi
Non è un frantumazione del sistema è la logica conseguenza di un sistema che ormai va verso un equilibrio che ha il regioni da un lato forti e un sistema fortemente integrato nella c'è dall'altro il suo fuori il suo equilibrio ciò che spesso a livello centrale non si è percepito
Le regioni la gestione amministrativa data interamente agli Enti locali e l'integrazione con ciò che resta dell'amministrazione periferica dello Stato completano il quadro
Sul sistema locale vero
Le i dati positivi da centoquattro è una buona legge gli anni i due anni dalla dal mille novecentonovanta ci dicono che questa legge che è stata voluta è stata una legge positiva che sta dando i suoi frutti ed è giusto estendere al sistema regionale
Ciò che di positivo ha dato la centoquarantadue ricordandoci di alcune fondamentali integrazioni la riforma non è finita
Che cosa vari chiamato per la completare la riforma degli enti locali
Ovviamente il sistema elettorale sistema alla finanza locale aggiungerei
La riforma il ripensamento sul sistema delle burocrazie locali cosiddetto pubblico impiego locale non avremo autonomia degli enti locali se la contrattazione collettiva resta quella che e con questo arrivo all'ultimo punto finito il nostro decentramento
Non certo improvvisato non abbiamo avuto bisogno delle leghe per capire e per approfondire e per affermare che l'eguaglianza
Si può solo concretizzare non malgrado ma grazie la diversità
Dicevo questo punto che è un punto che per i socialisti un punto acquisito richiede però una coerenza anche su un piano in strettamente istituzionali
Riordinare decentrare sistema locale significa ripensare anche dalle organizzazioni degli interessi alle espressioni degli interessi professionali organizzati alle procedure della contrattazione credo che questo sia la sfida che siamo in grado di affrontare grazie
La Pergola
Nelle proposte istituzionali di qui ci ha parlato il segretario del partito e abbiamo discorso in altre occasioni non mancheremo
Certo di discutere anche dopo l'incontro di oggi
Mi pare che si ponga un problema che viene di attualità la nostra posizioni in tema di riforme istituzionali e chiara matura è stata
Concepita da tempo esposti in varie sedi oggi ci troviamo in un momento in cui pare che si sia acceso in tutto il Paese alla vigilia della competizione elettorale un culto diffuso della democrazia maggioritaria
Democrazia maggioritaria scontro tra due blocchi contrapposti democrazia si dice di tipo occidentale ed europea
Perciò la riforma costituzionale dovrebbe farsi all'insegna di queste esigenze e di nessun altro
Bene d'accordo sulle ragioni della democrazia maggioritaria se non sbaglio non le abbiamo sempre sostenute quando abbiamo per primi denunziati
E diciamo le pratiche è la stessa sottostante mani intesa filosofia del consociazione Isma'l'assemblearismo
Che è la negazione della democrazia maggioritaria perché il riconoscimento della confusione dei ruoli governo Parlamento maggioranza opposizione
Però quando si parla di riforma istituzionale come diceva
Il nostro segretario
Occorre è un sistema in cui alla riforma costituzionale ci giunge col consenso per la prima volta nella storia d'Europa
Senza la pressione di alcun trauma storico
Trovare le tesi coerenti
Che possono essere intese ed applicate in modo da non penalizzare nessuno ad assicurare il massimo possibile vantaggio obiettivo che è quello del passaggio da una forma scolo Lante
Collante sconnessa di ordinamento politico ad un migliore regime ora quando si parla di democrazia maggioritaria bisogna adoperare l'argomento coerentemente e fino in fondo
Democrazia maggioritaria si ma perché democrazia maggioritaria e sistema elettorale
Maggioritario e niente nomi riconoscimento
Per le molte formule con le quali nell'esperienza europea con una sola eccezione che è quella inglese il sistema proporzionale nel quale sono cresciuti sono stati garantiti i nostri partiti politici il movimento socialista quello democristiano quello liberale può essere corretto
Adattata alle esigenze della stabilità governativa voi con le soglie d'esclusione voi con i premi incentivanti delle coalizioni tutto questo speri
Democrazia maggioritaria sia l'elezione diretta del sindaco noi l'elezione del Presidente della Repubblica
Questa è un'altra tesi interessata
Per proporre la riforma istituzionale
Se si accoglie il concetto della democrazia maggioritaria per restituire il più possibile il potere alle istituzioni occorre adoperarlo con coerenza come noi abbiamo proposto piuttosto sono d'accordo con tutte le osservazioni svolte da Lanchester quando diceva che insieme al meccanismo elettorale va riveduto
Ogni aspetto trasparenza finanziamento della campagna elettorale delle competizioni politiche vengo ad un altro argomenti che mi pare centrale nelle proposti istituzionale di oggi la grande riforma incomincia con la riforma regionale
E allora questo è il punto di partenza della riforma che noi proponiamo
D'accordo con tutte le tesi che sono state proposte vorrei tuttavia segnalare un solo aspetto che quello dell'urgenza di una tale riforma anche ai fini Della nostri integrazioni in euro
L'Europa non è più soltanto un teatro di integrazione
C'è insieme alla tendenza verso l'integrazione
Una serie di sintomi inquietanti che si colgono dappertutto
Contagiosi
Che stanno nella rivendicazione spesso eccessive
Del localismo nella tentazione secessionista dispiega attrici certamente le regioni dove sono state costituite con poteri di autonomia aspirano loro coinvolgimenti d'Europa non basta il comitato
Consultivo delle regioni costituito Brussel che significa poco o nulla è un organo di facciata
Occorre abilitare le Regioni contatti diretti con Bruxelles lo fanno di industrie non si vede perché non lo debba fare un un grande ente territoriale come nella regione autonoma nel nostro o in altri analoghi sistemi si abilitano le regioni a stringere accordi tra di loro l'integrazione europea deve essere fatta anche con gli accordi dei nuovi soggetti dell'integrazione regioni appunto insieme all'industria e centri di ricerca
Sì abilitino regioni a programmare insieme con lo Stato
E con la comunità dove si tratta di regioni emarginate periferiche come la mia Regione nata basici
Questo è il quadro della valorizzazione dell'autonomia regionale in Europa
Io credo che debba essere tenuto presente nella prospettiva di riforma istituzionale ultimo Argonne
Non c'è riforma del sistema regionale
Non c'è decentramento o federalizzazione dello Stato la nostra cultura politica si resiste molto
Dicono alla cultura politica che viene dal fondo della nostra storia unitaria si resiste molto ad adoperare il termine federale come se fosse una qualificazione dalla nostra esperienza unitarie della quale dobbiamo vergognarci e invece si tratta di una delle manifestazioni più schiette del pensiero democratico anche sociali
Bene
Non c'è sta federalizzazione del processo di decentramento senso un potere centrale forte
In grado di governare l'economia come ci diceva il compagno Carraro sostituirsi anche gli enti autonomi dove mancano a ai loro adempimenti Tempestini
Insomma a compensare la spinta centrifuga colle esigenze della unità nazionale
E allora qui si dice che la nostra tesi dell'elezione diretta
Del capo dello Stato e del semipresidenzialismo complice Irene che abilmente con l'altra tesi sperimentata in tutti gli altri Paesi europei del regime del primo ministro del regime dal cancelliere come se fossero due tesi che rappresentano due soluzioni
Naturalmente incompatibili
E invece si tratta di una sola versione dell'esigenza di un regime parlamentare stabile
E in qualche modo come dicono i costituzionalisti razionalizzato infatti cominciamo dal regime del primo ministro così come tratteggiato anche nelle proposte di oggi sfiducia costruttiva
Responsabilità del primo ministro che può nominare e revocare i ministri se questo sistema funziona pienamente il capo dello Stato sta in una posizione di garante
Ma se il sistema entri in crisi
Il capo dello Stato deve necessariamente intervenire
Il regime del primo ministro esige infatti come regola fondamentale che il governo sia espresso dalla maggioranza assoluta
E di fronte il pericolo di governi minoritari l'intervento garantista del capo dello Stato è previsto anche eppure in primo luogo dalla costituzione dei che di questo modello è stata la prima
A darci un esempio quella tedesca il presidente tedesco è un organo di garanzia
Che sta nell'ombra tranne quando il sistema non funziona
E allora
Se il sistema dalla sfiducia costruttiva non funziona perché non si riesce ad arginare il fenomeno delle crisi extraparlamentari
Oppure se si dovesse sancire l'idea così cara la certi nostri politologi che ogni volta che c'è sfiducia cioè scioglimento automatico delle Camere il ruolo del capo dello Stato come moderatore delle istituzioni si impone non si può sciogliere il Parlamento a singhiozzo
Occorre la prudente valutazione del capo dello Stato un capo dello Stato giudice della durata della legislatura attinge alla sua autorità direttamente dalla elezione popolare perciò anche la tesi del primo ministro conduce alla nostra proposta di un capo dello Stato garante
Di una magistratura di persuasione
E guida dell'alta politica innestata però saldamente nel tronco d'origine parlamentare sono le tesi di oggi ieri e di sempre credo che noi possiamo sostenerle con pieno quindici
Bene sentiamo avessero mezzanotte poi senatore Giugni
Cercherò di contenere l'intervento nei pochissimi minuti anche se è difficile lo fa lo farò comunque
La il tema su cui volevo dire brevi parole
E quello dell'intervento del popolo nel processi del procedimento di revisione del processo riformatore
Oggi è inutile negarlo
Il popolo R. legato ha un ruolo ma marginale
E subalterno nel procedimento di revisione
Ha un ruolo addirittura paradossalmente conservatore
Perché sappiamo bene che se la riforma è approvata da due terzi dalle Camere il popolo non interviene
Interviene solo in caso di approvazione a maggioranza assoluta ma soltanto per dire no
Per bloccare la riforma
Io porterei via troppo tempo se mi soffermarsi sulle ragioni storiche
Di questo monopolio parlamentari partitico parlamentare della riforma
Non aggiungerò altro dico solo
Che il quadro oggi è radicalmente mutato
Rispetto a quello che il costituente
Aveva nel mille novecentoquarantotto dinnanzi agli occhi
E che oggi sia il momento in cui va affermato
Il diritto del popolo alla decisione sovrana
Che significa sempre decisione innovativa
Il popolo non può essere il conservatore e basta
Bisogna sfatare
E i prossimi Nesi
Do nei prossimi mesi dovrà esserci un contributo culturale
Diffuso bisogna sfatare l'idea che ci sia un'equazione rigidità della Costituzione estromissione dal Po del popolo nel processo riforme dal processo riformatore non è così
La rigidità della Costituzione preordinata alla tutela di valori
Che oggi sono generalmente condivisi non hanno più avversa turchi
I valori della democrazia i valori della libertà del pluralismo i diritti fondamentali compresi i diritti sociali
Questa è l'essenza della rigidità della Costituzione questa rimane intatta e la difesa contro qualsiasi nemico
Quindi è auspicabile
Che ci siano garanzie
Anche la Corte costituzionale che la garante dei valori supremi
è auspicabile che ci siano garanzie
Che questi valori vengano protetti
Ma da qui a dire che se il popolo entra con un ruolo attivo nel processo riformatore compie attentato ai valori della costituzione questa è veramente grossa
E contro queste idee molto diffuse io credo che si debba combattere
Una battaglia culturale prima di tutto
L'articolo centotrentotto e il dominio incontrastato Grasso che assicurava
Ai partiti nel processo riformatore è nei fatti già saltato
Oggi noi si vive in una situazione di Costituente diffusa che cos'altro sono i referendum l'uso indifferenziato dei referendum su tutti i temi istituzionali
Compresa compresa la materia elettorale che è la materia che per definizione tocca direttamente la investe direttamente la forma di governo non so
Ormai un contrastato dei referendum elettorali
Io credo che abbia posto definiti abbia chiuso il capitolo del centotrenta per la sua sostanza e allora qui si tratta soltanto di ristabilire la parità di chances delle diverse opportunità
Costituzionali
Un pronunciamento del popolo sulle varie ipotesi di riforma
Serve a ristabilire un etica costituzionale paritaria serve a ristabilire il principio di parità di tutte le tesi quando esse si muovono nel quadro del rispetto dei valori di democrazia e dei valori
Di libertà che sono quelli sì i valori non revocabili indubbio
In conclusione io credo che la riforma del centotrentotto
Sia da avviare partendo dal principio che il popolo ha diritto di decidere su tutte le riforme
E ha diritto di intervenire non in funzione conservativa
Ma ha diritto di intervenire in funzione innovativa
Per quanto riguarda il futuro assetto della forma di governo perché è questo che chiede oggi al popolo il presidente frangente storico
Allora Jhonny segue una raccolta
Credo che il modo migliore per la tecnica migliore per restare nell'ambito degli infernali sette minuti sia quella di limitarsi ad un solo argomento il solo argomento che vorrei qui affrontare e quello del sistema elettorale
Non per una scelta per una predilezione mia personale ma perché esso e proprio si colloca al centro del dibattito politico e del conflitto politico in questa campagna elettorale
Alcuni mesi orsono dopo il messaggio presidenziale sulle riforme istituzionali venni invitato dal nostro gruppo al Senato a prendere la parola sull'argomento nel corso del dibattito che ebbe luogo in Parlamento
Al quarto con qualche coda di ulteriore riforma di procedure parlamentari di modalità di formazione del governo ma il centro era costituito fondamentalmente dalla proposta di nuovo sistema elettorale
Nuovo e neanche tanto perché è un sistema che come è noto abbiamo già sperimentato parecchi anni orsono
Il primo argomento
Che ritenni di utilizzare fu anche se ha un senso la polemica anti partitocratico e e se ha un senso la protesta molto sentita dall'opinione pubblica contro l'invadenza dei partiti non è questa la giusta risposta
E per quale ragione
Ma perché la coalizione precostituita vincolata per tutta la durata della legislatura arricchita da un premio crea un vincolo esistenziale tra i partiti che ne accentua a dismisura il potere di Inter il cosiddetto e così deprecato potere di interdizione
Allargandole rendendolo più forte proprio nelle aree più marginali della coalizione
E ciò ne dei piccoli partiti i quali hanno in mano l'arma di ricatto non solo di far cadere un governo ma addirittura quella di far cadere una legislatore
Questo accentua la prassi di scambio
Accentua gli elementi costitutivi del malgoverno
La prassi di scambio
Non la nomino a caso perché ne vediamo alcuni esempi clamorosi proprio in questi giorni tu mi dai un decreto a me io ti do un decreto a te questo è e sono i titoli dei giornali
In questo in questi oggi ieri con riferimento ad avvenimenti in corso e attuali
Io non sono contrario
A forme di premio elettorale
Anzi diciamo pure che in tutti i sistemi elettorali qualche tipo di premi ottiene si tratta di premi occulto o si tratti di premio palese la proporzionale reti metti che è rara forse il sistema elettorale che più si avvicina
Alla proporzionale aritmetica quella che Specchia più fedelmente possibile gli schieramenti elettorali e il sistema italiano
E in questo il sistema e suscettibile di ampie e profonde riforme però queste profonde riforme non devono essere avulse dal contesto più generale
Nel quale ne abbiamo uno proposto di sfondamento
Una proposta forte
Che la proposta dell'elezione diretta del capo dello Stato
Che va oltre il senso di queste proposte a mezza strada dimezza conservazione che sono coltivate da altre forze politiche e mi limito soltanto qui a sottolinearne l'aspetto rilevante per il tema che sto trattando
Ed è la grande enorme capacità di aggregazione che all'elezione diretta soprattutto se contestuale con l'elezione del Parlamento
Questo già sarebbe di per sé è un fattore per buona misura risolutivo si accompagna ad esso
Un sistema elettorale che in qualche misura premi gli schieramenti più forti ma non i vincoli all'autoconservazione
Si accompagna ad essi un sistema che tenga anche conto di alcuni aspetti nuove nel rapporto fra gli eletti o i candidati e gli elettori
Potremmo averne un risultato positivo questo secondo accenno lo esplicito subito
Dopo il referendum del nove giugno sciagurato di per sé in quanto referendum sciagurato per l'esito e le difficoltà che ha comportato con l'adozione della preferenza unica
Non è pensabile però che si ritorni così semplicemente al sistema antecedente anche perché nostra vita politica e attraversata da un forte fenomeno ma che non è soltanto italiano di personalizzazione delle scelte elettorali
In fondo il voto a scrutinio di lista così come l'abbiamo introdotto dal mille novecentoquarantasei
Era basato su un'idea che la lista tira il candidato oggi compagni è il candidato che tira la lista
La forza traente ce l'ha in larga misura il candidato e questo deve essere in qualche modo riconosciuto le tecniche sono molte
La peggiore delle tecniche l'uninominale maggioritario la migliore
Non sono in grado di sceglierà se sa un ampio e serrato dibattito
Ma la gamma sul tappeto è molto ampio sistema tedesco anche i due turni francesi possono essere seriamente valutati perché vanno molto al di là della logica dell'uninominale maggioritario e non c'è solo la soluzione di Mario Segni che possa circolare in questa materia ve ne sono altre e quanto più noi riusciremo a dare ad esse una chiara
Ebbene definita fisionomia tanto più avremo argomenti e ragioni per controbattere la per controbattere gli argomenti dell'altra parte
Siamo al settimo se siamo al settimo l'abbiamo passato ringrazio per l'ascolto
L'avevi passato il sindaco di Parma
Ma mano che si avvicina il traguardo del terzo millennio l'ultimo decennio di questo secolo straordinario va assumendo una velocità sempre più impressionante e sorprendente
La storia stessa è diventata più veloce della cronaca
La carta geografica del nostro mondo deve essere quotidianamente aggiornata
Debbono essere costantemente ridisegnati i confini della libertà della democrazia della pace
E i colori delle nuove sfide che il risveglio dell'integralismo e le grandi fratture economiche e sociali ci impongono di affrontare e di risolvere
In pochi decenni il nostro Paese sia collocato tra quelli più avanzati
Senza peraltro riuscire ad incidere efficacemente sugli squilibri funzionali territoriali settoriali e sociali che storicamente lo affliggono
Ora si ritrova dovessimo mettere sui binari dell'alta velocità
Per conciliare l'ulteriore progredire economico e tecnologico con la realizzazione della maggiore giustizia sociale e della migliore qualità della vita
E per affrontare le sfide europee e mondiali degli anni novanta per assumere in altri termini come misura della nostra civiltà
Io le rispetto reale della libertà e della dignità di ogni persona e la trasformazione in diritti di cittadinanza realizzati dei grandi principi affermati come bandiere del ventesimo secolo
La libertà la democrazia la giustizia la sicurezza la solidarietà e la pace
Ma per farlo dobbiamo cambiare il treno e dobbiamo cambiare i binari
Non possiamo farlo con un treno in cui molti vagoni soprattutto quelli pubblici e politici istituzionali e infrastrutturali risalgono all'inizio del secolo o al dopoguerra
O sono comunque inidonei superati
Per di più un treno guidato da un capotreno che tira a campare
E da macchinisti che non sanno affrontare le nebbie che non sono solo padane dei particolarismi e comunque incapace di rispettare le esigenze e i diritti dei passeggeri
E non possiamo farlo con binari che che si intersecano che seguono in percorsi tortuosi ormai arrugginiti dal tempo e affaticati dal sempre più frequente uso rinvio elezioni opposte e contraddittorie
La nuova legislatura non potrà a sua sopportare ulteriori indugi dovrà subito affrontare alla radice i problemi della modernizzazione del Paese e porre mano alla più profonda e adeguata riforma delle istituzioni
E tanto più saprà farlo se le legittime e fondate attese dei passeggeri dei cittadini verso la moralizzazione della vita pubblica verso una effettiva compartecipazione verso la funzionalità e la trasparenza dei servizi
Costituiranno una ulteriore e decisiva spinta invece di disperdersi nei rivoli del qualunquismo del corporativismo e dell'egoismo
Sui nuovi binari della cultura della legalità
E dell'etica della politica occorrerà che le spinte centrifughe che attraversano la nostra società si trasformino in sinergia e protesi a perseguire i nuovi traguardi di progresso e di civiltà
Con un treno moderno e idoneo dal locomotore all'ultimo dei vagoni dalla Presidenza della Repubblica al governo al Parlamento fino all'ultima delle regioni e all'ultimo dei comuni
A tenerci al passo con la storia e a rispondere adeguatamente e tempestivamente alle esigenze dei diritti dei cittadini
Il nostro partito il Partito del progresso della modernizzazione della giustizia della solidarietà è stato il primo a riconoscere questa necessità a innalzare la bandiera della grande riforma
A scontrarsi con le forze della conservazione dell'immobilismo
A non farsi incantare dalle sirene delle scorciatoie e a non voler correre il rischio di imboccare vicoli ciechi
Se distruggere parti del vecchio treno non comporta di per sé alcun tasso reale nella costruzione del nuovo Manzi comporta il rischio di non poter disporre di alcun treno
Allora di fronte al Paese e agli elettori noi dobbiamo rivendicare non solo i diritti di primogenitura ma soprattutto la volontà di non lasciare il Paese in mezzo al guado la serietà e la fondatezza del Progetto del treno che vogliamo costruire
La convinzione che anche il treno migliore più idoneo se non dispone di binario adeguati e di personale efficiente e preparato a distinguere gli interessi generali servirebbe a ben poco
La posta in gioco è seria importante decisiva per il visto destini del Paese
Me ne rendo conto anche guardando dal basso come sindaco chiamato a gestire una riforma incompiuta avviata con la legge centoquarantadue ancora priva dell'autonomia impositiva
E come sindaco alle prese ancora con un costume che la gente non è più disposta a tollerare
Me ne rendo conto anche come socialista
Nella fiducia che il partito ha proprio mentre celebra il centenario delle sue lotte delle sue vittorie e delle sue sconfitte sappia coniugare la sua intelligenza e la sua forza
Per guidare il Paese verso le nuove frontiere di civiltà e di progresso
Il professor Pannunzio poi senatore Acone
Si spendono i cinque minuti
Tocco brevemente due punti un punto di sostanza è un punto di metodo il punto di sostanza riguarda il problema della privatizzazione del pubblico impiego il punto di metodo le procedure per le riforme
Sulla privatizzazione del pubblico impiego fu volevo dire è un è un tema che mi crea molte perplessità e riserve soprattutto per come viene presentato
Viene presentato come una esigenza di privatizzare per garantire una buon rendimento dell'amministrazione
Per garantire cioè che non si dia una lira in più se non c'è in corrispondenza
Un miglioramento della efficienza della pubblica amministrazione del rendimento degli impiegati
Ora mi pare che da questo punto di vista in fondo per quanto riguarda la disciplina del trattamento retributivo in realtà la privatizzazione già c'è nel nostro sistema perché la legge quadro sul pubblico impiego
Già a privatizzate contrattualizzato questo tema
Gli strumenti attualmente quindi già ci sarebbero perché già ci sono le procedure e le sedi in cui agganciare gli aumenti retributivi con questo migliore rendimento
Se questo non avviene allora
Fa venire il dubbio che di per sé la privatizzazione non risolva questo problema il rischio allora è che la privatizzazione si risolve in un'altra cosa nel diminuire il controllo della spesa pubblica
Perché
Un sistema radicalmente privatizzato fa non non c'è la garanzia del datore di lavoro che intanto aumentar la retribuzione ma nei limiti in cui glielo consentono i margini di profitto questo nel nel pubblico non è possibile
E nel perdere il controllo della Corte dei Conti
Per questo motivo mi sembra che questo problema andrebbe quanto meno riconsiderato per evitare questi inconvenienti
Per quanto riguarda il metodo delle riforme cioè la procedura per il varo della grande riforma il problema del centotrentotto
Io ho potuto solamente scorrere il
Il testo delle proposte mi sembra però da questa scorsa che in fondo questo è forse l'unico punto in cui cioè quasi un'alternativa nelle proposte e mi domando se non vada forse sciolto questo questo punto di direi quasi di di indecisione su qual è la strada migliore perché nella nel Progetto ci sono due una cosa è chiara comunque bisogna revisionare centotrentotto dette tutte quante le strade ipotizzate richiede una revisione del centotrentotto
Però si individuano due possibilità
Prima possibilità
Il Parlamento non riesce ad approvare una riforma con la maggioranza dei due terzi in questo caso si fa il referendum su le proposte che hanno ottenuto comunque una maggioranza significativa maggioranza assoluta se invece una arriva ai due terzi e non c'è bisogno del referendum
L'altra soluzione ipotizzata è quella del referendum propositivo prima il Parlamento elabora degli schermi sintetici che sottopone al corpo elettorale del corpo elettorale sceglie fra questi schemi sintetici e poi il Parlamento su questa base
Fa la legge di riforma
Il primo sistema mi sembra che ecco e questo è il punto su cui non c'è una scelta chiara
Sembra quasi che si sia mantenuta la prima che era quell'originaria poi si è ipotizzata la sega un verso la o l'inversa
Allora gli inconvenienti della prima e i vantaggi dalla seconda l'inconveniente della prima soluzione a me sembra è che
La prima fase della procedura di varo della legge di di revisione costituzionale è quella che oggi attualmente prevista da centotrentotto con tutti quanti i suoi problemi inconvenienti cioè tutto
Sì deve sciogliere all'interno del Parlamento del sistema dei partiti
E verosimilmente è una paste come non si è sciolto fino ad oggi non si scioglie nemmeno in futuro e quindi in fondo è un po'forse implicito che è quasi scontato oltre non si arriverà a una maggioranza dei due terzi in asseriva era solo una maggioranza inferiore
E quindi si dovrà andare al referendum
Quindi rimane intatto questo problema di difficoltà e di Ampa se ci sarà un referendum successivo su questi due supponiamo Progetti che hanno tenuto una buona maggioranza ma non quella dei due terzi il referendum a questo punto però mi sembra che non sia il referendum migliore diciamo che si possa ipotizzare l'iter di queste procedure perché è un referendum che comunque sconfesserà una certa soluzione
Accolta da una parte consistente del Parlamento sconfesserà e delegittima e darà delegittima era politicamente una parte consistente del Parlamento con tutti i problemi che questo comporta anche nell'atteggiamento dei partiti politici nella fase appunto dei tentativi di trovare un accordo
L'altra soluzione quella del referendum propositivo mi sembra invece è senz'altro preferibile perché elimina l'en passant della prima fase preliminare il Parlamento si limita solo a stabilire dei progetti alternativi
Degli schemi di progetti alternativi che come schemi in quanto sintetici sono molto più chiari e percepibili per il corpo elettorale che può quindi decidere più consapevolmente
E comunque si garantisce l'intervento popolare ecco su questo punto e qua concludo
La assoluzione prima contenuta nel Progetto non mi convince anche per questo perché mantiene per questa parte immutato il centotrentotto nel senso che prevede che ove si raggiungono i due terzi non c'è bisogno di referendum
Qua mi collego anche con quello che diceva a mezzanotte
Il referendum secondo me in una procedura di raro di grande riforma elettorale comunque ci vuole perché comunque occorre che intervenga al corpo elettorale
Il la esclusione originariamente contenuta nel centotrentotto aveva una logica è una spiegazione all'epoca quando quella scelta venne fatta perché perché all'epoca il problema fondamentale
In un sistema di partiti
Fortemente divisi fra di loro dal punto di vista ideologico ma con una forte legittimazione politica nel sistema il problema è che centotrentotto doveva risolvere era solamente quello di garantire che non si facessero riforme senza una larga intesa era cioè una logica consociativa nel momento in cui queste era garantito il problema era risolto
E la forte legittimazione dei partiti consentiva di escludere il corpo elettorale
Oggi il problema non è più questo perché il sistema dei partiti non è più quello di prima non c'è più quella frammentazione ideologica da un lato e però non c'è più nemmeno a quella forte legittimazione del sistema dei partiti
E allora la procedura centotrentotto proprio per questo non può escludere all'intervento popolare nemmeno quando si raggiungono i due terzi
Perché l'intervento popolare è comunque necessario per dare una legittimazione democratica alla riforma e alla classe politica che la vara e la porta avanti
Grazie Reg.
Cose molto utili su cui riflettere senatore alcune
Sì siamo tutti rapidi ce la facciamo presto se no non ce la facciamo per niente a dar la parola a tutti io lo vorrei fare un intervento ma solo la proposta una proposta di aggiungere al programma che ho letto stamattina giustizia paragrafo lo della giustizia giustizia in un altro capitolo che sarà siccome si tratta di un argomento al di livello istituzionale mi riferisco alla proposta di attuare
La settima disposizione transitoria della Costituzione abolirle e quindi di dare vita ad una legge organica di riforma dell'ordinamento giudiziario
Penso che si tratti anche di un e sono stato molto incerto Giuliano se parlarne oggi
Ho parlarle a Bari ne dovresti parlare nati perché solo confluiscono anche votivi fondamentali di riforma di attuazione di norme costituzionali
Se tu ne parla Bari e lo vedevo che insisto parlano io troverei duty utile che te ne parlassi a Bari ma ormai parlarne ora va be allora
Credo che uno dei problemi di dal di fronte ai quali ci troviamo e che Bonte riforme alcune delle quali anche attuate della decima legislatura non funzioneranno fino a quando non ci sarà
Una legge nuova
Sull'ordinamento giudiziario che posso attuare i principi della Carta costituzionale anche ciò che accade in questi giorni
Sia
Riguardo al funzionamento del Consiglio superiore della magistratura sia riguardo al problema dell'età dei magistrati per il pensionamento sia ancora per tutte le questioni che attengono al funzionamento del Consiglio superiore della magistratura
Possono essere risolte soltanto attraverso una nuova lettura da parte del legislatore quegli articoli centocinque centosei e centodieci della Costituzione
E io non mi trattengo sui temi specifici la via voleva essere soltanto la proposta di aggiungere un paragrafo a questo programma che condivido in toto ma è chiaro che oltre al Governo della magistratura in questa fase confluiscono anche tutte le possibilità di articolazioni decentrate sul territorio
A livello distrettuale
Della magistratura
Confluisce anche il tema della verifica della professionalità dei giudici del tempo che è un tema importante
Confluisce anche la possibilità di istituire una scuola della magistratura per la verifica di questa professionalità la possibilità di attuare attraverso il sistema tabellare integralmente il disposto dell'articolo venticinque primo Koba della Costituzione che attiene come tutti sanno al principio della precostituzione del giudice naturale
Mi riferisco poi ancora l'altro problema che pure confluisce in questa riforma che attiene al Pubblico ministero
Del quale oggi si discute il profilo vero e le tesi solo tesi alternative tra chi vorrebbe ancora mantenere un'indipendenza del pubblico ministero rispetto al potere esecutivo
Salvo poi a vedere in quali visura questa indipendenza è attuabile e chi invece per esigenze evidenti di coordinamento dell'attività dei vari magistrati che operano sul territorio vorrebbe invece avvicinare questa figura al potere esecutivo salvaguardandone però l'indipendenza e l'autonomia ed infine una riforma alla quale particolarmente tengo e che è una riforma ordinamentale non è una riforma soltanto della giustizia di verdetto di insistere
è la riforma delle circoscrizioni giudiziarie che attengono alla distribuzione sul territorio del lavoro dei giudici noi parliamo oggi di una legge
Che eleva settantadue Hardy l'età pensionabile dei magistrati perché abbiamo del nostro Paese ville quattrocento posti d'organico vuoti si tratta di colmare questa questo vuoto e lo si può fare anche attraverso la razionale distribuzione dei magistrati sul territorio nonché attraverso l'entrata in funzione di quel magistrato o l'orario che abbiamo già varato con la decima legislatura che attende soltanto di essere introdotto nella realtà
Operativa dell'attività giurisdizionale ma penso anche ad una possibile diffusa depenalizzazione
Penso anche a filtri di ordine procedimentale dell'azione giudiziale
Penso in soba ad una serie di visure deflattiva che potranno non far fallire perché di questo si tratta le riforme che abbiamo fatto in questa decima legislatura e allontanare quello che abbia visto un elemento negativo che pure serpeggia in questi giorni cioè la possibilità di un reclutamento straordinario di magistrati con criteri
Che non si sa quali dovrebbero dovrebbero essere io queste ero che questa era la cosa che volevo dire la ripeterò a Bari organicamente parlando di giustizia però ho visto che si tratta di criminalità
E di giustizia per cui mi sono preoccupato che non ci fosse lo spazio per poter intervenire in quella sede vi ringrazio dell'attenzione
Non
E ora tocca al professor Spinelli
Poi c'è Orsello
Io confesso di guardare con preoccupazione al perpetuarsi di una tendenza della corpo elettorale italiano
Una sorta di forbice tra chi va a votare sapendo giacché questo voto servirà al governo e chi invece va a votare
Pensando che questo suo voto non servirà affatto a un governo ma servirà al massimo a farsi rappresentare nelle sue istanze più o meno di protesta
Ora sarebbe lungo naturalmente riassume le ragioni per cui questo sta accadendo alla fine della decima legislatura certamente India Cuesta tendenza si è iscritta
La proposta di referendum maggioritario ora io credo che qui bisogna essere molto pragmatici nella vedere questa questa proposta così come noi sia pure sfortunatamente lo siamo stati nella referendum elettorale della del giugno scorso perché occorre vedere l'impatto di queste riforme
Mentre ho l'impressione che Inter questi referendum giochino molto più valori simbolici che non l'impatto effettivo che queste riforme istituzionali possono aprire per quanto riguarda i referendum del nove giugno e non avevamo ragione effettivamente nel sostenere questa non era affatto una riforma anti partitocratica come si assumeva e così come nel caso della referendum elettorale maggioritario questa non è affatto una riforma anti partitocratica così come molto giustamente l'ha detto poco fa il senatore Giugni
Ora io penso che il valore politico istituzionali di questo seminario sia proprio qui
Nelle parole che ha ricordato anche il segretario quando dice che i partiti sono l'unica formazione
Politica che assume fini collettivi la quale costretta a misurarsi con l'interesse generale a differenza delle lobbies e dei movimenti questo è profondamente vero
Io credo che sia altrettanto giusto quello che è stato detto e che peraltro emerge chiaramente anche nel documento che questo non basta in questa fase della vicenda sociale politica di questo Paese
è certamente altrettanto se non più necessario porre in luce misure che cerchino di invertire il Trend verde decisamente deteriore che riguarda il rapporto politica amministrazione
Anche il tema del finanziamento alla politica e in questo da questo punto di vista centrale ma certamente il rapporto politica amministrazione lo è altrettanto non posso soffermarmi sulle misure che sarebbero necessarie ma io credo però che se non facciamo attenzione badate questo tema è presente nel documento ma io se mi sia consentito suggerire una sorta di accentuazione maggiore di questo tema nell'arco
Delle pagine che documenta la dica queste cose perché perché io ho l'impressione che noi rischiamo una eterogenesi dei fini da questo punto di vista perché sia la privatizzazione del rapporto di pubblico impiego ossia il conferimento di nuovi poteri
Non solo legislativi ma anche amministrativi e anche finanziari alle regioni anche se probabilmente per quanto riguarda l'autonomia impositiva ciò introduce innesca misure di responsabilizzazione
Ma l'attribuzione di poteri amministrativi Allo stato attuale anche della legislazione vigente dei rapporti politica amministrazione rischia di rivelarsi un boomerang cioè di essere di fatto una come dire un punto a partire dal quale si può dire che sì intenda introdurre addirittura nuove qua nuove misure di partitocrazia che è esattamente il contrario di quello di quello che si dice si intende fare io credo che il rapporto politica amministrazione soprattutto le misure misure per responsabilizzare
L'alta dirigenza e per far sì che la privatizzazione degli altri cioè di coloro che non detengono potestà pubblica sia dista in questa luce sia un elemento un elemento forte altrimenti noi in questa forbice di cui parlavo all'inizio rischiamo senza volerlo di essere semplicemente puramente da una sola parte grazie
Grazie accedere Corsello
Dunque se poi professore Caravita e poi ci rimangono tre iscritti se siano brevi riusciamo a concludere
L'intento civile sì compagni noi abbiamo ascoltato molti costruttivi rapporti dibattito è stato svolto finora sulla base dell'impostazione che Bettino Craxi ha dato in modo molto organico queste riunione
Il parlando insieme ai problemi che sono tra loro connessi dell'ordinazione dello stato dell'amministrazione dell'autonomia locale
Io credo che sia un progetto chiaro che riguarda insieme il vertice e la base dello Stato democratico che riguarda il Capo dello Stato la sua elezione il Governo il Parlamento il suo funzionamento le leggi elettorali e non sia
E non sia una
Formula pasticciata di ingegneria costituzionale ma un disegno organico molto chiaro e molto coerente e a proposito di elettorale credo che abbia fatto molto bene il segretario del partito a difendere
Gli elementi validi della proporzionale pur cercando di ridurre quelle che possono essere alcuni difetti che la proporzionale porta con sé
E credo che questo sia valido soprattutto in una campagna elettorale nella quale mi pare che si affronta un grave rischio di disgregazione
Anche qui credo che lo Stato giusto
Sottolineare l'esigenza di difendere il partito come tale non i suoi difetti ma la validità della impostazione dei partiti che sono contro la frantumazione del sistema l'unico strumento effettivo
Di partecipazione alla vita democratica euro strumento essenziale costituzionale per garantire appunto la vita democratica
Ma io volevo accennare molto brevemente a un tema che forse mi è più congeniale e quello cioè che molte volte si parte dall'esigenza di guardare all'Italia per come stare in Europa
E mentre invece credo che occorra guardare all'Europa per giudicare come si deve stare in Italia e quindi partire dalla situazione europea
Per verificare quelle che sono anche le esigenze che si pongono sul piano istituzionale ne ha parlato Craxi nella sua introduzione ne ha accennato
Il compagno la Pergola credo che sia un tema essenziale perché la riforma delle istituzioni in Italia deve potere sostanzialmente coincidere con i tempi di attuazione del mercato unico europeo e con l'avvio della nuova fase dell'unione europea
Io credo quindi che deve essere un'Italia più europea quella che deve affrontare l'impatto con Paesi dei quale occorreva reggere la competitività per impedire che l'Italia si trovi svantaggiata
Nell'Europa integrata come è stato purtroppo all'epoca dell'unificazione nazionale
Per il nostro Mezzogiorno Pd occorre uno Stato più efficiente
Con poteri più equilibrati con un'organizzazione centrale in condizione di decidere con competenze meglio definite procedure più rapide e una interrelazione tra i poteri locali più Ottone più decentrati nella salvaguardia però dell'unità nazionale
E credo che questi Italia con una guida adeguata sul piano del governo deve insieme affrontare la concorrenza europea la sfida del tecnologiche avviarsi all'impatto con con il Duemila
Allora dall'integrazione europea
Con la competizione con potenza industriale più forti
E dalla mole modernizzazione si deve trarre il massimo possibile per consentire anche al nostro Paese di progredire e di svilupparsi Italia certamente le risorse morali e civili gli strumenti per affrontare e risolvere io non credo
Che noi dobbiamo
Ridurci a come molte volte altri Paesi Inter
Interessati o a o parte della stampa ci definiscono come una sorta di fanalino di coda dell'Europa però dobbiamo avere delle strutture dei servizi e un'organizzazione statuale efficace
E non è certamente eliminando lo stato sociale non è con me con privatizzazioni malinteso ed eccessive distruggendo la capacità di iniziative di azione dello Stato che non ci prepariamo in maniera adeguata
Al dall'impatto con la realtà europea deve essere uno Stato forte quello che alla possibilità di avere questo contatto e questo impegno nella sfida europea evitando tutte quelle forme di segregazione ne parlava la Pergola noi siamo sempre a nel rischio dopo soprattutto le vicende jugoslave vicende di altri paesi
Del dell'Este siamo sempre in una situazione di permanente dipendenti equilibrio tra integrazione
E disintegrazione io credo che anche in questa campagna elettorale nella realtà italiana e le leghe hanno portato e forse non solo deleghe hanno portato degli elementi pericolosi
Di disintegrazione contro il quale dobbiamo reagire quindi io credo e questo programma istituzionale del Partito socialista il momento particolarmente il significativo della propria storia
Delle centrali un partito però che non è centenario ma che giovane il volontà di essere insieme un partito di governo con un programma di azione rispondente alle esigenze della realtà democratica e popolare
Io credo che questa sia la migliore impostazione sul piano istituzionale per poi coronare con le le altre parti del programma
E per essere insieme uno strumento con la grande riforma di aggregazione anche di forze per realizzare in concreto quel processo di unità socialista al quale il nostro partito persegue guarda con impegno prioritario per l'avvenire del nostro paese grazie
Professore Caravita segue Fontanelli
Grazie al cresce l'amato in realtà alloggiando permesso là davanti invece che i ladri perché così controllano gli spettatori ma chi parla non è in grado
Nelle negli altri quattro decenni successi all'entrata in vigore la Costituzione italiana l'Italia è stata detta da un sistema da una forma di governo parlamentare assai peculiare quella che i costituzionalisti chiamavano a partito urina partito dominante e l'individuazione del partito dominante non è difficile nel nostro caso questo modello ha retto pur con alcuni cambiamenti alcune modifiche nell'ultimo decennio ma retto sostanzialmente fino adesso
Solo negli ultimi negli ultimi dieci anni si è assistito a qualche accenna qualche tentativo di cambiamento
Per cui al dominio di un unico partito la cui strategia era quella di allargare progressivamente l'aria dei partiti che andavano a governare o a con governare con lui
Al dominio è l'unico partito si è sostituita una situazione di concorrenza endo governativa fra partiti o gruppi di partiti contrapposti
La vicenda gli anni Ottanta e tutto in questo senso prima undici laici o indici Partito Socialista testimonianza di questa situazione la rottura della convenzione per cui il Presidente del Consiglio dei ministri spettava inevitabilmente al partito di maggioranza relativa la situazione stava sempre sbilanciata in questo sarà sempre in questo senso è questa situazione di concorrenza endo governativa che ha naturalmente delle ragioni profonde su cui non possiamo non posso fermarmi adesso non ha certo giovato allestito dalla tenuta delle istituzioni questo tedesco e sta continua concorrenza endo governativa in realtà in tutto questo periodo e forse senza nemmeno escludere poter escludere questi ultimi dieci anni
Il sistema istituzionale si è attestato su una regoletta di fondo che potrebbe essere sintetizzabile in questo modo poco potere per tanti uomini per tanto tempo
Paradigmatica di questa regoletta è la è la situazione democrazia cristiana in cui appena un soggetto raggiunge un un a un eccesso di potere viene immediatamente disarcionato questo modello di organizzazione del potere ha avuto delle sue ragioni a vi è sicuramente l'idea subito dopo la guerra che andava evitata eccessiva concentrazione del potere nelle mani una sola persona ma vi sono poi delle ragioni legate alla storica e concreta vicenda italiana su cui in questo momento non potrò fermarmi
Io credo che un nostro sforzo che uno sforzo dovrebbe andare nel senso di capovolgere quella regoletta capovolgere quella regoletta che ha significato continua presenza
Impossibilità di ricambio degli uomini impossibilità di ricambio delle maggioranze possibilità di piccoli accordi in una regoletta che andrebbe capovolta nel senso opposto molto potere per pochi uomini per poco tempo
Con una formula di questo tipo che tenterò la Permanente ambiguità del potere che demoniaco ma necessario alle società occidentali pesetas complesse possono essere governate meglio che con l'altro schema
E
Quale modello per andare in questo senso ma se si accetta questa premessa appare evidente che va modificata e in modo profondo e radicale la forma di governo costruendo un sistema profondamente diverso non bastano cioè parziali modifiche al sistema elettorale né piccole correzioni della struttura della composizione del governo d'altra parte non occorre nemmeno pensare a un radicale abbandono della Prima Repubblica
C'è un bisogno di un grande sforzo di ripensamento su alcuni interpretazioni di fondo della Costituzione italiana ma che nella Costituzione italiana ci sia scritto che tutti i cittadini devono esser fedeli alla Repubblica c'è scritto il guaio è che in qualche mare di diritto pubblico che adesso non mi ricordo si dice che è difficile interpretare il significato della fedeltà alla Repubblica
Ma il testo cioè occorre uno sforzo quali modelli sono sul tappeto ma secondo me sono e chiudo perché vedo che anche senza l'orologio
Se non sforo
Ci sono dei modelli sul tappeto possibili che vanno che si muovono su un continuum che va dall'uno da un sistema che si regge sullo nominale secco
Al parlamentarismo maggioritario proposto la DC al semi presidenzialismo al presidenzialismo
Ma io credo che vada scartato per ragioni che non posso ripetere maturate tra molte persone qui l'uninominale secco e quello che c'è dietro ogni minare all'inglese quello che c'è dietro
E vada scartato profondamente ma con profonda attenzione a come ci si muove quello che va che propone oggi segni
Su cui voglio
Soffermarmi trenta secondi sulla a assoluta ambiguità e caratteri manipolativo di tutto questo questa vicenda referendaria in cui l'ultima vicenda è l'approvazione di una leggina
A a che modifica il testo della legge del Senato in modo da favorire come probabilmente sarà il l'ammissibilità del referendum
Il parlamentarismo democristiano tende a realtà coprire e a forte e accorato usare il modello di questi anni in realtà la scelta che c'abbiamo di fronte che corrisponde anche a quello che dicevo prima
è veramente però in mente fra semipresidenzialismo alla francese e parlamentarismo americano è presidenzialismo americano io dico che la linea di tendenza forse non può che essere nel senso del presidenzialismo americano ma qui dobbiamo esser molto realistici presidenzialismo americano comporterebbe una situazione di omogeneità di disomogeneità del paese di struttura dei partiti tale per cui oggi che oggi non abbiamo e allora forse come passo intermedio l'unica è il semipresidenzialismo francese
Che permette non perché permetta un potere di riserva del presidente La Repubblica ma perché permette contemporaneamente di avere delle maggioranze diverse di poter governare con maggioranze al centro o con maggioranze alternative
Alcuni punti però mi pare che vada anche a riti delle cose che Colletto in primo punto c'è il problema della durata dell'elezione del Presidente del Parlamento
La contemporanea elezione del Presidente del Parlamento spingere evita abilmente nel senso di un parlamentare di un presidenzialismo americano se vogliamo il semipresidenzialismo nella sua logica dobbiamo differenziare le elezioni la durata riducendo le perché sette cinque aumenta sono troppi a cinque quattro
Mi pare accettabilissima sottoscrivibile tutto quello è stato detto sulla proporzionale però forse va fatto uno sforzo di chiarezza su quale modello fra i diversi modelli di proporzionale che rispondono a quelle richieste vadano vadano vada dotato bisogna forse chiarire se va fatto al Senato delle Regioni o meno c'è un punto che non è chiarito nel nel programma però io qui concordo su uno sforzo che va fatto attenzione che la regionalizzazione non diventi quello che sta diventando la creazione degli Stati autonomi in Unione Sovietica
Accade il regime in centro e si conserva negli Stati e si conserva negli Stati che nascono con Tino nasconde loro beghe di sottogoverno attenzione che un accesso di regionalizzazione non diventi questo in Italia
Centotrentotto le cose dette da mezzanotte da e da e da Pannunzio mi paiono molto sagge e io credo che vada però visto che mi pare estremamente difficile chiarire oggi prima del risultato elezioni quale strada possa esser seguita va indicata la linea di tendenza della modifica del centotrentotto se poi referendum debba esser primo dopo forse una cosa su cui possiamo riservarci di di intervenire successivamente ricordando sempre che di referendum propositivi con legge costituzionale uno è stato già fatto e quindi precedente c'è già in questo senso è inutile continuare a dire che c'è la rottura della Costituzione
Un'ultimissima cosa
Ed è che
Mi pare che oramai la Società italiana sia più ricca più matura più omogenea e più colta di quello che troppe volte viene pensato e io continuo a non capire come di fronte a questo tipo di società ci possano essere delle persone che continuano a scambiare l'elezione del presidente diretta al presente la Repubblica con il Führer Principal
Criticando l'elezione diretta del presidente La Repubblica con gli argomenti che andavano posti alle teorie dittatoriali naziste o fasciste o della o delle esperienza sovietica mi pare proprio una un mutamento grave di di prospettiva grazie grazie
Fontanelli seguire urbani segue Savina chi ha l'onore di chiudere i nostri lavori
Sinteticamente un'osservazione cinque punti uno premesse cinque punti la premessa sono convinto siamo convinti che nell'ambito delle riforme istituzionali
L'aspetto più significativo del prossimo il governo del Paese sarà quello di far funzionare la pubblica amministrazione non la tocco sono questo punto
Pubblica amministrazione che ha acquisito sempre di più ruolo funzioni e l'importanza
Pubblica amministrazione scarse innovazioni
Impermeabilità ad apporti esterni nessuno riesce ad entrare la pubblica amministrazione perché si rifiuta che a qualcuno di potersi di potersi inserire
I cinque punti a nostro parere a mio parere per poter creare le condizioni funzionalità alla prima il primo aspetto fondamentale la riforma della dirigenza giace da quindici anni nessuno riesce ancora a farla
La riforma del vicenza dovrebbe avere sostanzialmente tre aspetti
Individuazione definizione delle responsabilità perché oggi c'è confusione di ruoli e confusione di responsabilità
La divisione dei poteri una chiara divisione dei poteri altrimenti non si capisce bene chi è che ha la responsabilità di gestire la pubblica amministrazione
Secondo autonomia nella gestione da parte del dei dirigenti non si capisce perché
Agnelli consenta alla dirigente FIAT di Roma di poter vendere immobili per decine di miliardi con un atto suo personale senza chiedere il permesso a nessuno
E un dirigente della pubblica amministrazione per comprare la macchina da scrivere debba fare diciotto passaggi più la corte dei conti che lo controlla
Mi mi sembra veramente
Un un sistema che non consente efficienza terzo strumenti e poteri per poter avere la responsabilità Budget e progetti
Nella relazione del segretario c'era chiaro queste indicazione con un controllo della qualità
Ed un controllo dei risultati non della perfezione dagli atti perché altrimenti anche qui efficienza francamente irraggiungibile tutto questo nell'ambito di che cosa di un rapporto che non riteniamo che debba essere un rapporto di diritto comune un rapporto diritto privato anche per la dirigenza perché non voglio dire che la pole diritto privato deve essere quello che consentì vicenza ai pubblici dipendenti perché anche oggi si possono licenziare però francamente che si chieda
La possibilità di licenziare il dattilografo l'archivista il ragioniere e poi invece per il dirigente non ci sia questa possibilità oppure si limiti questa possibilità mi sembra veramente strano una squadra se non funzionerà
In una squadra si licenzia l'allenatore prima di tutto non è laccata palme
Quindi francamente che qui ci devono essere le condizioni perché la gestione e chi ha la responsabilità della gestione debba anche essere giudicate quindi debba essere anche sanzionato da qui l'ipotesi che noi perseguiamo del rapporto diritto privato o della piena contrattualizzazione nell'ambito del pubblico impiego nell'ambito della pubblica amministrazione
Non questo non significa come mi mi è parso di aver sentito dire
Anche stamani che ci sia maggiore possibilità di spesa perché rimane comunque al Parlamento il controllo e la spesa mi pare che c'è anche l'Osservatore deciso anche recentemente l'Osservatorio di nomina parlamentare che deve controllare la spesa quindi non ha non c'è relazione fra privatizzazione ed aumento della spesa non mi pare francamente la il terzo aspetto riguarda il procedimento amministrativo e quindi la sua semplificazione e nell'ambito del procedimento amministrativo una maggiore responsabilizzazione dell'amministrazione sia nei confronti del potere politico
Perché deve rispondere al potere politico e rispondere anche ai cittadini utenti altrimenti non c'è non c'è attribuzione possibilità di attribuire la responsabilità ridefinire i rapporti fra centro e periferia aumentando e decentrando i poteri evitando però la dispersione come oggi in qualche caso c'è penso per esempio al problemi dell'inquinamento fra il ministero dell'ambiente e ministero delle Aree Urbane regioni comuni le usure è propria un'orgia di di responsabilità che poi determina una irresponsabilità totale quindi precisazione decentemente precisazione delle responsabilità
La semplificazione procedimento amministrativo si collega anche a un'altra spetta al rafforzamento a mio parere del ruolo di indirizzo e di coordinamento della Presidenza del Consiglio
Dove già esistono certe funzioni ma il problema del coordinamento legislativo cioè di leggi che vengono fatte che collidono fra di loro qualche volta sono veramente viaggiano in sulle vie parallele oppure e assolutamente in contrasto il coordinamento legislativo si deve anche accompagnare alla verifica nell'attuazione delle leggi e che se c'è un problema vero di questo Paese no che mancano le leggi perché sono anche troppe ma che rimangono spesso totalmente inattuate
Penso alla alla duecentoquarantuno penso alla centoquarantadue cioè sono leggi anche profondamente riformatrici ma che poi rimangono assolutamente prive di sostegno ultimo aspetto
Il problema delle privatizzazioni questo è un problema che interesse deve interessare una una possibile azione c'è la legge ma anche questa deve essere attuata deve essere attuata nesso sosteniamo garantendo anche una partecipazione reale dei lavoratori penso alla alla privatizzazione dei Monopoli cosa che sta camminando abbastanza rapidamente
Beh non vedo perché i lavoratori nel momento in cui si dichiarano disponibili a ristrutturazioni che sono necessarie perché non devono pensare che l'avere una quota azionaria che possono in divisa che possono poi attraverso la quale poi si può determinare anche una loro presenza nel controllo e nella gestione dell'azienda quindi tutti aspetti da studiare ma certamente elementi che possono valorizzare un modo diverso di gestire la pubblica amministrazione
Accanto a questo perché non pensare anche a ipotesi di concessione ci sono e concessione ad Autostrade perché non ci può essere concessione dei parcheggi pre esempio così un cose che nella sanità lo stesso perché non ci possono essere ipotesi di concessione e non soltanto di privatizzazione pura è semplice mi pare che questi elementi una pubblica amministrazione inseriti nel Progetto e che riguarda pubblica amministrazione possono rappresentare un programma a di medio periodo sul quale poter anche determinare una condizione di presenza nostra di grande valore
Grazie a Giancarlo allora il professor Urbani seguenti chiude servizi
Mi sembra che allora non consenta discorsi troppo tondi ma solo telegrammi allora mi limito due brevi telegrammi lettera e il primo telegramma dice semplicemente che a me
Sembra che il documento presentato con le argomentazioni di che che stanno sono servite a illustrarlo sia il miglior documento in assoluto di cui dispone questo mito il sistema dei partiti in Italia per dire
Quale grande riforma occorre fare che tipo di riforme istituzionali detto questo aggiungerei due cose la prima e che mi permetterei solo di come dire rinforzata
Però sul punto
Espresso poi dal sindaco Carraro quello un punto fondamentale perché se non si dice che si decentra no anche i mezzi finanziari beh le decentramento Da Rin potenze è francamente un po'frustrante
Mi permetterei di di non entrare nel tecnico tecnicalità come dire ulteriori perché perché non vorrei dimenticare quello che c'è scritto sul pannello alle spalle della nostra presidenza e cioè che si tratta di un programma elettorale
Non lo farei diventare entrando tecnicalità come dire un manuale di diritto costituzionale
Per due buone ragioni se permettete la prima è che poi queste cose non sanno decise dal solo PSI purtroppo si può aggiungere ma in ogni caso missina negoziale anche con altri
E in una seconda ragione appunto è che si tratta di un programma elettorale e a fini elettorali più che entrare nelle tecnicalità occorre come dire dire alla gente rispondere alla gente
Sulle esigenze che la gente che i cittadini sentono da questo punto di vista è questo bio secondo telegramma l'auspicio e di rispondere essenzialmente a una cosa per carità tante
Ma una intuizione giusta che a mio avviso delle tesi soprattutto illustrate da Craxi e cioè dare una risposta all'esigenza di stabilita ecco non possiamo entrare i dettagli io personalmente tedio mestiere sono anni che guardo come dire a fondo le esigenze degli elettori parlo delle indagini demoscopiche fate come Dio comanda non di quei pseudo sondaggi che sono delle autentiche mascalzonata che spesso e volentieri vediamo sui giornali strumentali e compagnia bella bene guardando a fondo le esigenze della gente c'accorgiamo che la domanda di stabilità e molto forte l'esigenza di stabilità è molto forte
Allora ecco allora io mi permetto avanzare un auspicio
Nel due testi
Esposte questa mattina
C'è una risposta a questa esigenza di stabilità ma se mi permettete è l'appunto è un'esigenza un po'spostata a dopo cioè a dire dopo le elezioni saranno si consoli che vedranno non l'abbiamo detto la nostra e si vedrà
Naturalmente si sottintende che se si hanno più voti troppa forza contrattuale sarà maggiore
Ecco l'auspicio e l'appunto che vorrei proporre alla vostra attenzione e praticamente questo non perdete l'occasione della campagna elettorale per sottolineare molto
L'esigenza di stabilità cosa intendo dire con questo che secondo me andrebbero chiesti i voti allora spiegando subito che cosa se ne intende fare subito dopo
E sei permettete
Subito dopo bisognerà fare un'alleanza un patto è una coalizione perché altrimenti non solo non passano quelle riforme ma non passa nessuna riforma istituzionale e lo sappiamo bene quanto le riforme istituzionali siano la vera soluzione eventualmente duratura per dare stabilità al Paese
Ecco però c'è un paradosso nella stabilità che per fare quelle riforme che assicureranno una stabilità se tutto va bene di medio periodo e occorre una stabilità immediata
Perché senza quella non si Varani meno a una riforma ecco secondo me e sarebbe importante durante il periodo elettorale
Come dire
Innalzare la bandiera della stabilità cioè dire che questo partito ha intenzione di promuovere una stabilità chiede voti per promuovere la stabilità e quindi perché come dire subito dopo le elezioni si cercherà un impatto per assicurare questa stabilità un patto che si incentra su due cose essenzialmente un patto per le riforme europee ripeto ma entriamo tecnicalità si tratta di fare diventare il nostro Paese disponibile di ogni sistema di governo competitivo con quelli europei
Secondo un patto per la stabilità per fare le politiche europee delle quali sente il bisogno il paese che non sono soltanto le politiche finanziarie lo sappiamo benissimo ma sono altre politiche evocate da segretario del partito nella presentazione del programma Milano l'altro giorno ad esempio quando si ha insistito molto sulle infrastrutture civili
Di questo Paese così come quando si è insistito a mio avviso in maniera molto opportuna sull'ordine pubblico perché queste due discriminanti rispetto all'Europa certamente discriminano molto i discriminano troppo ecco io mi scuso per aver ridotto tutto a tre grandi ma il tempo lo consentiva altro grazie
Grazie anni allora onorevole Savina
Last but not least ma io io non voglio togliere tempo ovviamente sono imbarazzato di questo ma credo sia utile la percezione di
Di quello che accade in qualche regione meridionale ha di fronte a questa fase politica
C'è chi scrive giustamente che i partiti sono invadenti accusano l'invadenza
Io credo che dal punto di vista della realtà meridionale una delle accuse che viene rivolta ai partiti è quella della impotenza
E quando parliamo di una proposta di riforma dello Stato
Giustamente noi diciamo a quali condizioni può cessare questa impotenza dello stato e dei partiti
Giustamente dall'angolo visuale di un Mezzogiorno che non è figlio di se stesso ma è stato costruito da questo Stato
Si chiede uno stato che programmi come ha detto il segretario che sappia coordinarsi al suo interno cosa che non sa fare e con le Regioni cosa che non si fa
I giorni che non dovrebbero gestire dovrebbero concorrere a alla programmazione uno Stato centrale che sappia indirizzare e controllare il sistema Emma delle autonomia e quindi va bene una forte riduzione dei ministri ieri ma varie parimenti in bene che si riformi valori interni ho sentito parlare di leggi per la dirigenza vorremmo dirigenti né
Non contropoteri dei politici ma dirigendo in grado di programma mare di coordinare di indirizzare di controllare cosa che lo Stato centrale non sa fare un vasto sistema di autonomia imperniate ovviamente sugli enti locali ma
Anche sugli enti sui servizi pubblici perché tutto ciò che riguarda la qualità della vita dovrebbe essere in grado di gestire le gestioni quindi soldi programmati dal centro e dalle Reggio unica date agli enti locali è ai servizi pubblici
Perché perché solo in quelle dimensioni ce la partecipazione della gente solo lei si può nuovo are l'acqua della democrazia e l'acqua della democrazia solo lì si può imparare a nuotare nella partecipazione
Le conseguenze di uno schema che vedesse il centro capace di fare tutto ciò che il centro dovrebbe fare programma are coordinarsi indirizzare e controllare è di un vasto sistema di Autonomie di autogestioni potrebbero a essere come dicevo la partecipazione dei cittadini è quindi la riforma dei partiti e dei sindacati partiti e non si possono riformare in astratto ma in una da
Nata situazione di funzionalità delle istituzioni quando non c'è niente da decidere nei comuni non c'è partecipazione della gente cioè noia cioè chiusura
E la politica diventa cosa diversa da quella che dovrebbe essere la soluzione dei problemi e della qualità della vita il rio
Dove del debito pubblico perché se noi assegnassimo ai servizi non rimborso a piè di lista unico paese al mondo che rimborsa estese a piè di lista
Ma un Baget con una possibilità di approvvigionamento sul mercato in termini autonomistici avremmo
Ho anche la possibilità di pungolare gli operatori ad integrare le retribuzioni base sul mercato quindi mettere
E mo'il servizio pur
Prego nonna la privatizzazione del servizio pubblico il servizio pubblico nella competizione sul mercato la stessa regionalizzazione del Biland sono aiuterebbe a capire quanto di spesa ordinaria che è poi il dramma del Mezzogiorno si effettuai effettivamente nelle varie regioni pone si potrebbe così smentire certo meridionalismo e si potrebbe rendere effettiva e concreta la programmazione perché senza una regionalizzazione dei bilanci statali non sappiamo nemmeno quando si spende nelle va regioni e non sappiamo se ciò che programmato concretamente viene attuato certo ovviamente Craxi ha sottolineato per cambiare quello che è stato chiamato il treno dal sindaco di Parma bisogna cambiare anche l'officina cioè il Parlamento c'è una cosa che massimamente alla prima esperienza parlamentare mi ha sorpreso e tormentato che ha determinato anche la caduti in extremis dell'autonomia universitaria da la del regime dei suoli che rende questo Parlamento una realtà fuori mercato il diritto di veto questo diritto di veto per cui le leggi si possono fare solo o se si va in legislativa estiva in legislativa solo se tutti i partiti anch'il minimo è d'accordo se no si va in aula è tutto viene affidato alla fine il busta di sette otto mila emendamenti allora questa cosa che è l'l'epifenomeno della consociazione se continua non ci fa rendere efficace efficiente l'officina e l'officina non potrà cambiare in treno in corsa perché il treno va cambiato in corso e ci vuole non solo un buon manovratore e noi facciamo bene a dire che lo abbiamo ma ci vuole anch'che un treno in grado di funzionare in cui i direttori generali non può mandino più dei ministri e non facciano sempre gli interessi di dice la messi un tempo quando riguarda la riforma elettorale e chiudo credo che
Il nostro Paese sia il suo UAL i nel mondo occidentale che ha lasciato agli apparati burocratici un'operazione delicatissima quella di definire di ritagliare le circoscrizioni lettorato questo è una cosa di una delicatezza estrema vanno le prefetture l'hanno fatta sembra le prefetture mentre noi abbiamo fatto una cosa che è un Regolamento la legge elettorale quella sulla quale si è Erato con il referendum recente è un Regolamento che descrive financo le matite edite tipo devono essere e poi viene matite caro Giuliano non sono più prodotto in Italia quelle matite noi per quel Regolamento legislativo andiamo a comperare tonnellate di matite copia dire all'estero anche questo accade mentre in effetti non facciamo niente per le circoscrizioni io credo che le cose che noi cerchiamo che il segretario ha ribadito Congia Rezza da una legge elettorale si possono avere da un collegio che non sia né troppo piccolo per cose no diventa se non diventa terreno privato di un di un solo candidato né troppo grande secondo me è una proposta che mi son permesso fare con l'aiuto di Lancaster voi è scomparso non ho visto più da sette a tredici seggi questo migliori rapporto diretto tra elettori ed eletti riduce le spese elettorale ali quindi moralizzatori da politica costringe all'apparentamento senza brevemente semplicemente per non scomparire semplicemente per non scomparire con Gigli e randagi del luminare l'uninominale perché semplifica semplifica notevolmente nel collegio piccolo c'è uno sbarramento dovuto al fatto che la cifra elettorale base e quarantotto cinquanta mila nessun il partito che non raggiunge quella cifra e fuori salvo che non si apparenti quindi Joe uno sbarramento dalla dal tredici se ne guardiamo le regioni meridionali e chiudo ho chiuso vediamo che i fenomeni di corruzione politica non riguardano le regioni che hanno i colleghi i piccoli nei quali questi vantaggi si possono determinare concludo con l'auspicio che non si cada però nell'errore di fare la campagna elettorale sul la
Legge elettorale sono cose di cui soprattutto ha distrutto la gente capisce poco quello di cui massivamente si vuol discutere che sia tendere alla gente del sud è un un sistema che finalmente sia in grado di decidere quindi un governo un Parlamento che siano in grado di trasformare il Paese grazie
Bene abbiamo concluso
Vi ringraziamo tutti sono un dato statistico indolore sono intervenute sedici persone ricordando il decollo dell'inizio è un modo di avvicinarci al modello istituzionale francese grazie