"Creiamo Lavoro" - Assemblea Generale dell'Associazione industriale bresciana

Signori benvenuti all'Assemblea generale due mila quattordici di Associazione industriale bresciana creiamo lavoro
Signore e signori il saluto del prefetto Narciso Lidia tra Sesto pace
Grazie
è un modo
Molto inusuale
Ma non più a Brescia che il prefetto forti il proprio saluto a questa Assemblea
Soprattutto in presenza del Presidente del Consiglio
Ma volentieri accetto questa opportunità
Bene arrivata signor Presidente e benvenuti autorità tutte e signori imprenditori
Lei Presidente ha detto che va dove si lavora
Non poteva scegliere il luogo migliore
Del resto la sua rinnovata presenza conferma la sua attenzione per questo straordinario territorio
Dove all'impresa si riconosce con sicura convinzione e determinazione l'essere un'opportunità sociale e un bene comune
Brescia è già in sé una Provincia stupenda ma deve la sua fama ancor più la sua ricchezza
All'operosità dei suoi abitanti siano essi imprenditori o lavoratori
Qui tutto impresa il manifatturiero l'agricoltura il turismo il commercio
Anche in questa sede Scelta non a caso trasmette l'odore e ancor più l'amore per la fabbrica e più in generale per il lavoro
Ma qui anche la rappresentanza dello Stato cerca in sintonia con l'ambiente di essere in linea con l'eccellenza dei protagonisti
Qui anche noi vogliamo essere un beneficio e non un costo
Anch'io trasmettere l'idea di essere un'opportunità e non un ostacolo
Per questo nelle sede nelle sale dell'Ufficio Territoriale del Governo ha avuto origine il cosiddetto Sistema Brescia con i suoi tavoli a tema che si sono sviluppati talvolta fatica
Dovendo vincere ataviche resistenze e timori
Tra questi mi piace ricordare il tavolo del credito così abilmente ha portato avanti da un anno e mezzo proprio da questa associazione industriale con risultati d'eccezione
Signor Presidente vorrei in ultimo ringraziare non soltanto al Presidente Cavaliere del lavoro con la metti e tutti i suoi colleghi imprenditori
Ma anche i titolari degli uffici di Stato e i rappresentanti degli enti locali
Per avermi consentito di costituire in Brescia un apposito ufficio per affrontare e superare insieme le lungaggini e le difficoltà che si possono frapporre allo sviluppo delle attività produttive
Sempre nel rispetto della legge per semplificare i rapporti tra impresa e e pubblica amministrazione
Con l'avvio convinzione che insieme è possibile combattere evincere la crisi che anche a Brescia seppure in misura minore
Ha colpito tante aziende e quindi troppe famiglie grazie buona giornata a tutti
La parola ora al Presidente di Associazione industriale bresciana Marco Bonometti
Ringrazio anch'io prima di tutto il Cavaliere Moretti
Che ci ha ospitato sottolineo gratuitamente
Grazie
Assioma eccellenza signor prefetto per l'attenzione la sensibilità che ha sempre manifestato verso il mondo del lavoro e delle imprese in genere
Mi scuso con tutti per i disagi che ragioni di sicurezza ci hanno imposto purtroppo questa l'Italia che non vogliamo
Autorità
Signore e signori cari colleghi e care colleghe
In una situazione di forte e prolungato disagio per l'Italia e per l'incertezza
Per il suo futuro l'assemblea di oggi assume straordinaria importanza
Per la partecipazione al Presidente del Consiglio Matteo Renzi ed è presidente di Confindustria Giorgio Squinzi
Grazie per essere venuti a Brescia
La vostra presenza
E per noi motivo di orgoglio
E di fiducia
Per l'attenzione è un territorio quello bresciano che ha profonde radici industriali manifatturiere
Fondata sul sacrificio e sull'intuizione
Dei nostri padri artefici e protagonisti della ricostruzione industriale dell'Italia del dopoguerra la nostra trattazione e la più antica d'Italia
Fondata nel mille ottocentonovantasette oggi
Rappresenta più di mille duecento aziende sessanta mila dipendenti e un fatturato complessivo di trentatré miliardi di euro
Imprese radicate in una realtà economica che rappresenta il tre per cento del PIL italiano
Alcuni numeri per capire meglio di cosa stiamo parlando un milione trecento mila abitanti cinquecentotrentotto mila lavoratori occupati centonove imprese attive di cui sedici mila manifatturiere
Centodieci miliardi il fatturato dell'intera economia
Quattordici miliardi di valore dell'export superiore al due mila otto hanno pre-crisi
Tasso di docu disoccupazione dell'otto virgola quattro per cento trecentodiciannove filiali produttiva di imprese manifatturiere bresciane presenti all'estero con trenta mila dipendenti e sei miliardi di fatturato
Questa e oggi l'economia di Brescia nei numeri da questi numeri risulta che anche all'estero c'è una quota importante di manifattura bresciana e su questo tema tornerò in conclusione
Per non disperdere questo patrimonio costruito con tanta passione sacrificio e dedizione
Industriali bresciani sono pronte alle sfide della competizione globale e nonostante tutti tutto continuano e continueranno a fare la loro parte
Però i tempi dell'economia e dei mercati non coincidono con i ritardi della politica e con l'attendismo degli statistici
Fatti non parole questo è quello che ci vuole quello che lei Presidente Renzi dimostra di voler fare quello che l'altro stiamo a fare presto
Alcune imprese bresciane
Piccole grandi stanno investendo in questi mesi sul nostro territorio più di cinquecento milioni in impianti macchinari in ricerca innovazione di prodotto di processo
E ci adoperiamo affinché altri imprenditori
Ricomincino a fare altrettanto è così che si vince la concorrenza internazionale è così che si creano i posti di lavoro
Brescia però resiste indomita come nelle dieci giornate ma per quanto tempo ancora potrà reggere una situazione ogni giorno sempre più giusto insostenibile e disastroso
E facciamo attenzione a Piombino Presidente Renzi i siderurgici bresciani forte pilastro della nostra industria temono che la soluzione di un problema in Toscana possa provocare una voragine precisa
Stiamo vivendo un cambiamento Coppo epocale
In cui l'Occidente rischia legge industrializzazione del proprio tessuto produttivo
Mentre gli Stati Uniti favoriscono la ripresa dell'attività manifatturiera e nei Paesi in via di sviluppo
Si sta concentrando la parte più rilevante del PIL mondiale
Reagire a questa situazione si può e si deve per farlo dobbiamo crederci dobbiamo essere tutti alleati per vincere la sfida tra noi e il resto del mondo che rappresenta l'aveva concorrente
Se vogliamo competere dobbiamo riprendere a crescere solo un'economia di mercato può creare le condizioni imprescindibili per la crescita
Se il nostro Paese non torna a crescere saremo destinati non solo a ridurre il nostro benessere e a mettere in pericolo il nostro modello sociale ma rischiamo anche di non essere più tra i protagonisti sulla scena mondiale
L'obiettivo di tale per l'Italia per invertire la rotta e la crescita economica che vuol dire creare lavoro e occupazione restituire fiducia ai giovani e tornare a competere nel mondo
Sono certo che una nuova rinascita della manifattura italiana sarà tuttavia possibile se ci saranno quelle riforme strutturali e istituzionali di cui parliamo in ballo da trent'anni
Occorre ridare centralità all'impresa puntando al rilancio del manifatturiero oggi unico vero motore del sistema industriale italiano
Settore strategico
Per la sua forza lavoro la genialità il Desailly
Il gusto la qualità dei prodotti nonostante
La scarsità di materie prime del nostro Paese
I Paesi più avanzati hanno compreso e senza manifattura non c'è crescita
L'Italia che ancora la seconda manifattura europea dopo la Germania e tra le prime dieci al mondo ed è un Paese esportatore deve continuare ad avere un ruolo decisivo per la ripresa dall'Europa
Expo due mila e quindi ci potrà essere l'opportunità per presentare la nuova Italia al mondo se riusciremo a superare le solite e annose contraddizioni nel nostro Paese
Ma nonostante l'impegno di sportelli siamo già in ritardo l'albero della vita che è un esempio le imprese bresciane si sono date disponibili perdonare gratuitamente il simbolo di Expo purtroppo stiamo ancora aspettando le autorizzazioni dalle autorità competenti
Il punto di partenza dalla ripresa economica dell'Italia deve essere l'impresa grande o piccola non importa
Dobbiamo diffondere a tutti i livelli della società una nuova cultura di impresa una cultura per l'impresa
L'impresa non è il nemico da combattere ma è oggi più che in passato un bene sociale da difendere è la priorità delle priorità
Purtroppo in Italia c'è la tendenza a demonizzare l'industria in termini ideologici basandosi su vecchie concezioni dei rapporti tra capitale e lavoro tra Stato e azienda
Locanda così il Paese negli ultimi cinquant'anni supposizione prive di sostanza
Dobbiamo far capire a tutti che senza l'impresa
Le imprese non si crea lavoro e senza lavoro non sapete che serve non si aumentano i consumi ma soprattutto non si alimentano nuove famiglie si corre verso la regressione l'invecchiamento del Paese
Abbiamo dunque estremo bisogno di una nuova azione politica che ripensi un ruolo per questo Paese fissando obiettivi stabilendo priorità e nuove regole
Deve essere assai diverse dal passato mai come oggi infatti abbiamo bisogno disegni coraggiosi di discontinuità
Se non cambiamo atteggiamento tutti insieme nessuno escluso andremo sempre più in basso non dobbiamo perdere l'opportunità del cambiamento anche Confindustria è cambiata
E lo ha fatto per rispondere sempre di più alle esigenze delle proprie aziende specialmente quelle piccole elegge
Lo ha fatto prima in termini di rappresentanza per essere più vicine ai bisogni delle imprese
E poi razionalizzando e semplificando la propria struttura anche nei costi offrendo più attenzione ai servizi alle imprese e coinvolgendo maggiormente i propri associati
Crediamo di un sistema imprenditoriale moderno
Debba essere saldamente e convintamente fondato sull'etica e sulla legalità
E qui ringrazio Giorgio Squinzi se l'avete accelerato questo cambiamento attraverso la riforma di Confindustria perché se vogliamo essere da esempio dobbiamo esserlo i primi a cambiare
In un Paese che sostiene e promuove il libero mercato ognuno deve fare la propria parte
L'impegno degli industriali è quello di continuare a credere nel futuro delle proprie imprese e nel futuro di questo Paese continuando ad investire e a rischiare per crescere e per rafforzarsi del mondo
Lo Stato deve creare le condizioni
Perché si è possibile che ciò avvenga solo così potremo ridare fiducia a chi è disposto a investire per creare lavoro e occupazione
Dobbiamo semplificare l'apparato normativo che regola la vita quotidiana delle imprese evitando l'accumulo di leggi spesso contraddittorie come si è fatto negli ultimi anni
Signor Presidente del Consiglio le sottopongo due esempi limo sugli impianti sui macchinari primo sulle cave le stiamo parlando da tanto tempo senza riuscire a trovare una soluzione
è necessario il suo intervento Presidente perché purtroppo si parla tanto senza concludere nulla e basta poco per ridare fiducia a chi vuole ancora investire e crede nella propria impresa
Servono a poche regole ben chiare e di facile interpretazione
Istituzione efficienti al servizio dei cittadini delle imprese con un sistema giudiziario efficiente e rapido perché è una giustizia
Lenta e comunque ingiustizia che allontana gli investimenti che spegne l'amore per il rischio
Così per la burocrazia che in Italia e palla al piede non risorsa che bisogna semplificare all'insegna della chiarezza della concretezza e dell'onestà
La burocrazia che causa prima della diffusa corruzione oltre a essere un costo per le imprese spegne l'entusiasmo e la voglia di intraprendere
Dobbiamo riformare la pubblica amministrazione perché non possiamo pretendere di avere aziende efficienti e competitive in uno stato inefficiente che costituisce un freno allo sviluppo e all'innovazione
Signor Presidente del Consiglio gli avevo detto all'inizio che sarei ritornato in conclusione sulla produzione Brescia maldestro pari alla metà della nostra magistratura interni di posto di lavoro
Il motore hanno scelto per questo incontro e creiamo lavoro e dovrebbe essere per tutti l'imperativo non posti di lavoro Presidente Renzi di quelli ce ne sono fin troppi specialmente nel pubblico impiego e distruggono risorse anziché crearne
Mi riferisco invece al lavoro vero
Quello che aiuta a ricostruire la ricchezza del Paese
Che attiri Investimenti che aiuta tutti noi a risalire la china a recuperare la dignità che abbiamo costruito rischiando tutti i giorni e lavorando sodo con la schiena curva tra l'odore dell'olio e il rumore del mare
Il lavoro dell'industria manifatturiera un'industria
Che oggetto Pataki fa sempre più fatica a competere
Lo dico con la forza di chi non s'arrende che lotta
Che reagisce e lo fa con i fatti non con le parole
Lei è stato qui poche settimane fa per inaugurare
La sede di un'importante impresa la mia azienda
Sta assumendo in queste settimane duecentocinquanta nuove dipendenti
Come noi qui in questa sala ce ne sono molti ma ce ne sarebbero molti di più se si realizzassero altre condizioni per investire con l'universo mercato del lavoro
Noi ci abbiamo creduto gli abbiamo proposto al sindacato un patto per lo sviluppo abbiamo seguito sindacato in tutto pur di trovare un'intesa che consentisse di bilancio del sistema industriale bresciano nella sua globalità
Ma tutto si è arenato su due concetti innovativi che abbiamo proposto al sindacato uno di salario aziendale deve essere variabile e si eroga in proporzione agli obiettivi raggiunti compresa l'assiduità
Due l'orario di lavoro adesso al potere
E se è stabilito dall'imprenditore ovviamente in rapporto agli ordini alle esigenze produttivo produttive e all'utilizzazione degli impianti il problema vero è questo
Lo dico con tutto rispetto per quello che ha saputo essere sindacato in Italia negli anni della ricostruzione ma anche con la convinzione che questo sindacato oggi
è un ostacolo sulla strada del rilancio dell'Italia
Soldi assumermi una grande responsabilità ma ero allora della responsabilità se vogliamo tentare l'ultimo colpo di coda
Se vogliamo evitare di naufragare
Il sindacato italiano che per decenni ha contribuito a dirigere il Paese all'insegna della politica della concertazione non può continuare a essere un sindacato di lotta e di Governo
Nella sua storia più recente dagli anni Settanta
Fino a poco fa ha concertato ha condiviso ha condizionato
Ha governato l'INPS decidendo perfino le pensioni di invalidità al punto che in Italia abbiamo avuto in quell'epoca più pensioni di invalidità che di vecchiaia
Ha monopolizzato alla formazione professionale finanziata in qualche misura col nostro concorso
Con il risultato che la formazione professionale è assolutamente inadeguata i bisogni ha ostacolato la formazione a distanza per non perdere il monopolio
Per quale motivo i sindacati hanno ormai pochi iscritti per loro lavoratori attivi mentre hanno una montagna tra i pensionati certamente non per la sollecitudine con cui seguono i pensionati che sono abbandonati
è soltanto perché la delega a favore del sindacato è una delle tante firme che si devono porre nella domanda di pensione che viene compilata dei patronati che sono emanazione dei sindacati
Cosa succederebbe se la delega non posso inserita nella domanda di pensione cosa e chi rappresentano oggi i sindacati cosa succederebbe se la formazione fosse affidata ad enti esterni competenti
L'Italia
E oggi un Paese in cui
Ci sono giovani che lavorano firmando un contratto di lavoro a tempo determinato ogni mese in qualche caso anche un contratto al giorno il sindacato sa e tace
Ma sta in una delle fabbriche rimaste l'imprenditore vuole istituire un secondo turno di lavoro il sindacato vuole contattare dettare le regole prendere tempo e così il secondo turno si fa all'estero prima poi
Quindi anche il primo turno
Lo dico per esperienza
Perché nel nord Italia i gruppi più moderni oppongono gran parte della forza lavoro in cinque continenti dove si lavora si produce si cresce dove nascono nuovi sistemi Paese che si sviluppano mentre l'Italia languore o muore
Tutta colpa del sindacato
No certamente ne sono certo
Comprendiamo anche voi ma nel campo industriale le responsabilità del sindacato sono gravi e rischiano di essere devastanti
Oggi la responsabilità più grande del sindacato e il rifiuto del cambiamento della modernizzazione del mercato del lavoro dei contratti di lavoro
Rifiuto che rischia di provocare la desertificazione industriale come ormai evidente
Ecco perché sostengo che non ci può più essere un sindacato ridotto di governo i tempi sono cambiati anche per i sindacati e devono quindi adeguarsi se vogliono continuare a rappresentare il mondo del lavoro che sta rischiando di scomparire
Devono cambiare faccia devono cambiar pelle devo ammettere di essere carta devono rinunciare i privilegi
Devono capire che con lo sciopero non si difendono i posti di lavoro in un'economia non competitiva
Devo però comprende perché quello che serve per ripartire per rinascere per risollevarsi e un sistema economico porta e competitivo che distribuisce salari non cassa integrazione
Negli ultimi dieci anni settecento mila giovedì Tagliani sono emigrati gente colta professionalizzata il seme del futuro
Bisogna dare lavoro a questo esercito vero e proprio riscossi italiano in fuga dalla nostra inerzia dalla nostra incapacità di vedere
Di capire di reagire
Per fare questo bisogna cambiare registro bisogna capire che con le piazze non si crea lavoro al massimo si ritarda la fine nel migliore dei casi si ottiene l'eutanasia dei posti lavoro ma non c'è futuro non si aprono prospettive
Gli investitori italiani guardano altrove quelli stranieri se ne guardano bene dal venire in Italia che a loro appare un girone infernale mentre noi vogliamo un Paese attrattivo
Presidente Renzi chi è senza peccato noi non siamo certo immuni ma vogliamo che per il futuro si possa procedere alla ricostruzione di questo nostro Paese come avvenne alla fine della guerra
Oggi le macerie non si vedono ma ci sono come dimostrano tutte le graduatorie sulla competitività sull'efficienza sulla ricerca su tutto ciò che fa di un popolo una nazione avanzata
A Brescia stiamo provando a innovare con gli strumenti dal dialogo
Purtroppo non ci stiamo riuscendo ci siamo arenati sul salario garantito uguale per tutti per chi lavora per chi non lavora sulla necessità di negoziare ridistribuzione dell'orario di lavoro continueremo il confronto nonostante tutto
Presidente Renzi
Vedo anche lei quello che può fare lei ha certamente più strumenti di noi ma non molli
Faccia in fretta per favore perché rischiamo di diventare presto il Paese in cui lavoratori sono i più protetti dal mondo ma quasi tutti senza lavoro e grazie a nome di tutti e viva l'Italia
Signore e signori il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi
Signor Presidente del Consiglio autorità cari amici e colleghi caro Presidente Bonometti caro Marco
Lo scenario che ci si presenta e quello che hai descritto con precisione
L'Italia è oggi un Paese che fa fatica a ritrovare la fiducia ma che ancora ricco di risorse che non si sono per niente al rese che non hanno intenzione di fermarsi che hanno voglia di fare e di continuare a crescere e a creare
Una di quelle risorse siamo noi
Molti tra noi vedono e credono in un Paese reattivo
Che vuole scrollarsi di dosso inefficienze e abitudini sorpassata dalla storia
Mai come oggi nonostante o proprio perché siamo al sesto anno di una crisi di cui non si conoscono ancora gli esiti è forte direi che quasi si può
Toccare con mano la richiesta di cambiamento e di nuove prospettive
Abbiamo dibattuto a lungo sulle Ferrovie e le strategie per ridare energia al Paese
Molte analisi e previsioni si sono rivelate sbagliate ci sono ancora letture diverse sulle terapie da adottare
Ma tutte le analisi su un punto concordano l'uscita dalla sfiducia della crisi nasce dal lavoro e con il lavoro
Era nostra parola chiave
Il lavoro affonda le sue radici nell'impresa e nell'industria e in particolare
Per questo va fatto ripartire il ciclo virtuoso degli investimenti
Scusate dal lavoro nasce fiducia e ruolo delle dell'individuo
Nel e con il lavoro si costruisce la famiglia la sicurezza e la responsabilità collettiva
Solo con il lavoro si generano i consumi e riparte la domanda interna
E il lavoro che dà fiducia al Paese perciò i difetti strutturali della nostra economia si correggono con un'industria in tutte le sue declinazioni forte e competitiva capaci di generare il lavoro che ci manca
L'industria è un patrimonio della nazione quindi registro con soddisfazione che si è tornati a parlare industrie di economia reale di ricreare lavoro con l'industria bene
La nostra manifattura con lacrime e sangue ha fatto il cammino nel deserto di questi anni di crisi
Ha compreso è cambiato molto dei propri modelli e sempre più internazionale innovativa leggera è interconnessa
Ha vinto in mercati e con concorrenti che hanno sistemi Paesi coesi che spingono alle spalle e che vantano i successi delle proprie imprese e con orgoglio
Per questo siamo pronti a cogliere i segnali di ripartenza sul versante interno come siamo stati pronti a cogliere le opportunità di mercato nel mondo
Per questo va fatto ripartire il ciclo virtuoso degli Investimenti innanzitutto per rilanciare la domanda interna
A questa domanda la nostra capacità di creare costruire e dare risposte innovative darà una risposta all'altezza con prodotti di servizi e tecnologie di valore globale
Per troppo tempo abbiamo cercato anche di alla perdita di competitività
Tutti abbiamo una quota di responsabilità in questo processo in questo processo
Ma dalla crisi abbiamo imparato moltissimo e siamo consapevoli che solo insieme possiamo produrre uno scatto d'orgoglio e di fiducia
I nostri problemi di competitività sono stati acuiti da politiche di finanza pubblica restrittiva da una stagione di scelte europee che hanno imposto rigidità incomprensibili
I risultati sono sotto gli occhi di tutti
L'intero eurozona dalla periferia al nocciolo duro Germania compresa condivide bassa crescita una debole domanda interna e come prima ovvia conseguenza una crisi occupazionale
Da tempo sosteniamo che servono scelte diverse ed espressive nella politica economica europea
I fatti dimostrano anche ai più rigidi e reticenti come occorre andare oltre i dogmi dell'austerità
La realtà della bassa crescita e della disoccupazione e la cruda verità
Cui ha richiamato i Governi a fine agosto il presidente della BCE Mario Draghi ha ricordato a tutti noi come da sole politica monetaria e riforme non siano sufficienti a farci uscire dalla crisi
Oggi
L'Europa necessita di una robusta politica di sostegno della domanda anche attraverso la leva dei bilanci pubblici
L'Unione europea in questa fase storica che potrebbe essere decisiva per la sua sopravvivenza e lo dico con il rammarico di unioni europeista convinto sia il sogno degli Stati Uniti ed Europa
Deve mostrare a tutti la Regione della sua esistenza muovendo con decisione contro la crisi
Lo scetticismo dei cittadini verso le classi dirigenti avesse l'Europa
Si vincerà solo dimostrando loro che grazie all'Unione chi riusciremo a dall'arresto cessione e lo faremo solo col nuovi investimenti che creano nuovo lavoro
Abbiamo bisogno di una visione del nostro stare insieme ed europei che vada al di là di una ferita sempre più fine a se stessa abbiamo bisogno di nuova leadership come abbiano bisogno di rilanciare il progetto politico dei padri fondatori
D'Italia sta dimostrando leadership autorevolezza
Chiedendo una stagione di investimenti ma con serietà nel rispetto delle regole degli impegni presi è un merito che va riconosciuto a lei signor Presidente del Consiglio e al suo Governo
Con coerenza con la nostra posizione in Europa la legge di stabilità appena presentata introduce una significativa discontinuità rispetto al passato
Per l'attenzione data alla competitività con la riduzione del costo del lavoro attraverso il taglio dell'IRAP e la cancellazione per tre anni dei contributi sociali sulle nuove assunzioni effettuate nel due mila quindici
I saldi della manovra ci dicono che essa non può dirsi pienamente espansiva ma certamente limita dosi ulteriore di distrazione dalla domanda in un'economia già duramente privata come la nostra è molto
Il valore della manovra eh se mi consentite soprattutto fondato sulla restituzione di fiducia
Aiutare gli italiani ad uscire dalla spirale recessiva e a credere che ha una lunga stagione negativa ce la possiamo lasciare definitivamente alle spalle
In questo senso ma ne risponde vanno gli aspetti positivi che prima ho ricordato
Non altrettanto possiamo dire dall'aver elevato retroattivamente dell'aliquota IRAP che era stata abbassata dal tre nove al tra il cinque per cento solo sei mesi fa
Non è il rinvio sistematico a decreti attuativi che sono il tallone d'Achille della pubblica amministrazione italiana
Ma il punto cruciale sono gli investimenti qui al nostro avviso la manovra fatica
Il credito di imposta per la ricerca e sviluppo e apprezzabile nella scelta
Ma politico nell'applicazione sul
Ricco perché discrimina con una ricerca incendi incrementale quelli che la ricerca
La fanno da sempre sul serio
Sono poche le risorse per favorire gli investimenti e assenti quelle per incentivare il rinnovo degli apparati produttivi e il sostegno alle politiche di export
Non pensi signor Presidente che non comprendiamo le difficoltà della situazione
Per questo abbiamo bisogno di utilizzare per intero le risorse a disposizione
Ripristinando l'esplosione della spesa per il cofinanziamento dei fondi strutturali del patto di stabilità delle Regioni respingendo con fermezza le osservazioni della Commissione europea
Le infrastrutture hanno un ruolo fondamentale per il rilancio del Paese sono lavoro produttività e alla fine maggiore competitività
L'elenco delle opere c'è già da completare e avviare vanno fatte partire con clausole autorizzative precise sulla tempistica e certezza sulle realizzazioni
La vera sfida è come sappiamo la loro finanziabilità in un contesto di risorse finanziarie in contrazione
Ma è una sfida che ha come posta in gioco la permanenza dell'Italia nelle liti delle economie mondiali una sfida dove giocare l'alleanza del con investimenti o tra pubblico e privato
Una serie politiche una seria politica delle infrastrutture
Risponde alla domanda crescente di servizi incrementa la produttività aumenta la competitività sui mercati delle imprese manifatturiere crea lavoro consumi mette in moto il Paese
Il fondo sviluppo e coesione i programmi operativi nazionali le ultime risorse residue dei fondi strutturali devono essere concentrati su questo obiettivo di vitale importanza per il Paese
All'Europa chi ci chiede di individuare le nostre priorità rapidamente diamo un segno di serietà e coerenza pochi grandi programmi infrastrutturali strategici non mille rivoli di spesa
All'Europa che ci chiede questo sforzo chiediamo analoga serietà sul fondo Juncker per il rilancio della competitività
La scossa infrastrutturale sia accompagnata da un drastico miglioramento delle condizioni del fare impresa può invertire in tempi brevi la tendenza negativa e una pericolosa deriva rinunciataria
Perciò
I primi promettenti passi di alcune riforme se troveranno un rapido approccio saranno un passo importante di avvicinamento alla fiducia
Attuazione della delega fiscale l'approvazione e l'applicazione rapida del giocatore
La finalizzazione delle riforme istituzionali della pubblica amministrazione come della giustizia sono un palinsesto ampio e sufficienti a dimostrare il cambio di passo di questo esecutivo
Riguardo alla riforma del mercato del lavoro il punto centrale su cui misurare la e se renderà meno costoso e più flessibile il contratto a tempo indeterminato
Applicando le innovazioni a tutti i rapporti in corso e non creando nuove frammentazioni
Va lasciata la contrattazione la definizione delle mansioni superando i limiti atti anacronistici imposti dalla legge
E da superare l'attuale disciplina dei licenziamenti riservando la reintegrazione solo i casi in cui vi siano oggettivi elementi di discriminazione
Dobbiamo consentire alle imprese di reagire rapidamente le difficoltà affrontando processi di ristrutturazione con maggiore velocità
Ci vogliono tutte le serie per chi esce temporaneamente dal lavoro basta con cassa integrazione normali o in deroga che si protraggono per anni e anni rimandando la sostanza la soluzione dei problemi
Basta con servizi pubblici del lavoro che assomigliano ancora troppo al vecchio vecchissimo Ufficio di Collocamento
C'è bisogno di ben altro
Due soli ammortizzatori universali obbligatori la cassa integrazione guadagni però
Affrontare crisi nelle quali è prevedibile una ripresa dei prezzi dell'attività elastico
Per coloro che hanno perso il lavoro sono attivamente alla ricerca di un nuovo collo occupazione
Occorre coinvolgere e razionalizzare i ruoli di tutti gli attori creare effettive sinergie tra operatori pubblici e privati applicare regole semplici e in uso da anni in tanti Paesi europei
Si deve remunerare il risultato complessivo conseguito dagli operatori rendere
Finalmente effettivo il principio che chi rifiuta l'offerta di lavoro perde il sostegno al reddito
Lasciatemi tornare un attimo al campo fiscale l'importanza dell'eliminazione del costo del lavoro dall'IRAP è assolutamente straordinaria tuttavia restano aperti altri dossier
Uno per tutti il tema del prelievo fiscale sui beni strumentali all'attività aziendale i capannoni impianti che noi riteniamo una certa sbagliata
In un Paese moderno il sistema fiscale deve incentivare l'estensione del perimetro di impresa non comportarsi come suo freno più rigido
Crescere di dimensione deve essere conveniente l'obiettivo strategico deve essere in sintesi una diminuzione dei costi operativi di impresa
Sono queste scelte che permetteranno al nostro Paese di esprimere tutte le sue potenzialità ritrovare quella crescita che nelle nostre possibilità come sistema produttivo come Italia
Serve buona politica è un Paese in cui i diversi soggetti e poteri ritrovino ruoli responsabilità e spirito di collaborazione in ordine all'obiettivo del bene comune
Signor Presidente del Consiglio lei si è assunto il pesante il fardello di fare uscire l'Italia dalle secche di regole e culture sono passate che sappiamo ci condurrebbe era un lento ma inarrestabile declino
Di questo arduo impegno non possiamo che esserle grati se ne sentiva la necessità
Non bisogna temere anzi bisogna attendersi qualche dispiacere e non poco dissenso
Sono resistenze dovute a inerzie e i privilegi del passati
Di cui un po'tutti hanno beneficiato qui come in altri nostre assemblee attraccato con mano che non è
E non sarà solo
Una grande stagione di investimenti e la rimozione di un cumulo di regole figlie del passato daranno sommato al Paese fiducia ai cittadini e soprattutto lavoro
Una leadership culturale mondiale indiscusse sul cibo e la sostenibilità alimentare saranno in scena all'export da vedranno e toccheranno con mano decine di milioni di cittadini del mondo
Di faremo anche la nostra assemblea del due mila quindici lì ci piacerebbe raccontare già un'altra Italia
Un grande impegno che ci attende tutti un tempo emigra vanno i padri per dar futuro i figli oggi fuggono i figli per non essere di troppo peso dei padri
Per fermare questa emorragia non serve molto serve la determinazione di non cedere al passato
Noi non siamo conservatori e cambiare non ci fa paura
Al contrario a noi il lavoro e l'impegno non fanno paura sono il nostro quotidiano come il senso del dovere patrimonio indiscutibile della nostra natura di imprenditori
A lei non difettano di certo il coraggio e la capacità
Mi pare un buon metti che può costruire davvero un futuro migliore
Auguri di buon lavoro a tutti noi
Signore e signori il Presidente del Consiglio Matteo Renzi
Buongiorno a tutti
Grazie dell'invito grazie al cavalier Moretti grazie al Presidente monumenti grazie
A tutte le donne gli uomini che rappresentano oggi e non soltanto il mondo di confindustriale qua Brescia ma rappresentano qualcosa di più di più grande
Rappresentano una delle realtà più straordinariamente forti nel nostro Paese a livello economico se tutta Italia fosse come Brescia oggi l'Italia sarebbe leader nel mondo questo è un dato di fatto però
E mi perdonerete per questo
Io ho scelto di essere qui non per lisciare il pelo non per dire quanto sia più bravi
E neanche per fare una passerella o chiedere qualche applauso le vostre mani sono mani di gente che ha fatto aziende perché le ha utilizzate per lavorare non per applaudire
Non vi dirò mai frasi ad eccetto come il mio programma il vostro programma of frasi come quelle per cui
Scambiamo ACI semplicemente le cose da fare facciamole insieme non cerco oggi qui adesso
Non cerco oggi qui adesso un consenso facile
Ma vorrei raccontarvi una storia che la storia di un Paese che vive una finestra di opportunità che a mio giudizio è unica
Io ne sono profondamente convinto io credo che si sia aperta in Italia una opportunità per mille motivi
Che pazzesca e che non cogliere questa possibilità sarebbe un errore gravissimo non solo per noi ma per i nostri figli
Oggi
Oggi che il mondo fuori di qui rallenta
Oggi
Giorno nel quale vediamo l'economia mondiale andare un po'meno forte di prima e l'Europa che si sta in quanto Nando ma abbiamo due notizie che sono egualmente importanti la prima
Negativa che l'Italia è quella messa in condizioni più difficili la seconda quella positiva che l'Italia paradossalmente la realtà più interessante con più opportunità
Non è il tentativo di tenere insieme gli opposti
è la constatazione di un dato di fatto se noi facciamo ciò che possiamo fare
Se noi riusciamo finalmente
A realizzare le cose che abbiamo promesso hanno gli stessi non i nostri partner europei hanno gli stessi e i nostri figli e i nostri nipoti se noi facciamo questo l'Italia dei prossimi anni sarà locomotiva in Europa
Però occorre avere il coraggio di cambiare innanzitutto noi
Occorre avere oggi il coraggio di dire sì che
è finito il tempo del si farà si vedrà si ragionerà si discuterà ora o mai più
Ecco il senso dell'urgenza che muove me il mio Governo e che muove quotidianamente l'azione di chi lavora con noi è un senso che conoscete bene
Perché quando la mattina di alta vedere stare sui mercati nazionali e internazionali
Non avete la possibilità di perdere tempo
Non avete la possibilità di dire
Di fronte a questo discussione facciamo un tavolo di lavoro una commissione di studio un documento di analisi
Cercate di studiare bene quali sono le proposte in campo ma poi si tratta di decidere di partire di fare delle scelte anche accosto di correre il rischio
Bene c'è un rischio da correre quello di rimettere in moto finalmente un sistema il sistema Italia che ha tutte le condizioni per poter uscire
Dalla crisi nella quale noi viviamo
Il vostro Presidente i vostri Presidenti hanno incalzarlo giustamente su alcuni punti che riguardano Brescia che riguardano l'Italia ma mi permetterei di dire prima di entrare nel merito di provare non a rispondere ma offrire
Alcuni contributi rispetto ai temi dalle Investimenti al credito di imposta dall'IRAP ai
Al sistema di tassazione locale sui capannoni sulle fabbriche di poter dire innanzitutto
Che chi deve cambiare per il primo è la politica
Ecco perché siamo partiti dalla riforma costituzionale e dalla legge elettorale io spero che finalmente adesso sia chiaro il vero motivo per cui nell'agenda delle riforme
Abbiamo deciso di partire da quelle
Perché o la classe politica racconta agli italiani che ce la facciamo tutti insieme ma i primi a fare i sacrifici sono quelli che in questi anni non l'hanno fatta oppure nessuna credibile con quale credibilità voi
Imprenditori
Potete avere il coraggio di dire che sia il momento di
Tirarsi su le Cam maniche della camicia di cercare di stringere i denti
Ai vostri lavoratori quando poi ve ne andate voi nessuno di voi lo fa
Perché se le vostre aziende son cresciute per la vostra fatica per il vostro sudore oltre che per quello delle persone che hanno lavorato con voi e se volete un esempio diverso con quale coraggio voi mamme voi papà
Avete il coraggio di dire ai nostri figli Bessie io adesso al momento di fare alcune cose quando plasticamente dimostrate che fa dell'opposto
Sono esempi banali
è il motivo per il quale siamo partiti dalla riforma costituzionale della legge elettorale una classe politica che da trent'anni continua a discutere dei massimi sistemi va in Europa raccontare che adesso è pronta la riforma che guarda adesso si vedrà
E poi non realizza niente di tutto ciò che ha promesso
Come può essere considerata credibile ecco perché siamo partiti dalla riforma costituzionale ecco perché siamo partiti dalla legge elettorale ed ecco perché nella riforma costituzionale nella legge elettorale
Non ci sono grandi idee geniali c'è la semplicità
La semplicità di un Paese in cui chi vince le elezioni innanzitutto si sa
Perché sono anni in cui chi vince le elezioni è affidato a un terno al lotto io stesso sono Presidente del Consiglio senza essermi candidato alle elezioni e totalmente rispettoso della regola costituzionale
Ma sarà arrivato il momento in cui quando uno va a votare può dire
Voto per lui vince lui e per i cinque anni lui avrà il diritto anzi il dovere
Di mantenere le promesse che ha fatto
Un sistema elettorale come quello dei sindaci in cui affido al primo cittadino che poi realtà come sappiamo è l'ultimo cittadino è quello che che spegne la luce la sera e quello che deve preoccuparsi di tenere insieme
Il primo è l'ultimo della lista dalle che affida al Sindaco il diritto a in qualche modo il dovere di realizzare le cose che deve fare e contemporaneamente la semplificazione della riforma della della procedura di legge
Ci sono tanti articoli nella riforma costituzionale di cui non si è parlato
Ce n'è uno molto semplice che dice che il Governo finalmente bene quando prevede quando presenta un progetto avere una data certa perché si possa portare a compimento il provvedimento di legge che propone
Sono cose noiose lo so sono cose che non danno i titoli danno i titoli le frasi esperto gli slogan ma il processo di cambiamento che abbiamo inserito con la riforma costituzionale con la legge elettorale è straordinario
Perché rende l'Italia un Paese in cui se le cose non si fanno finalmente c'è un responsabile
La cosa che lascia angosciati cuori anche di chi fa politica è che tutte le volte che accade qualcosa che non va si fatica a individuare il responsabile è come se si bloccasse o macchinari in azienda ma chi è stato nessuno
Ma qual è la causa non si può sapere
Ma ci spiegate qual è il motivo che al massimo fare un comitato per studiare il motivo
L'idea
Di direi che chi vince le elezioni è irresponsabile dei provvedimenti che mette in campo è un'idea di serietà
è un'idea di rispetto verso la cosa pubblica ecco perché siamo partiti
E continuiamo con cosa con la giustizia civile
Ma vi sembra normale
Che voi con Battiato e tutti i giorni sui mercati internazionali che voi abbiate anche la soddisfazione in molti casi di dare lezioni a quelli che stanno a qualche chilometro da qui al nord
Qualche centinaio di chilometri da qui al nord andare sui mercati internazionali e vince delle sfide più interessanti magari prendete una commessa battendo un'azienda tedesca che può
Fare
Si può fare a Forza del
Maggiore
Sostegno del sistema Paese pagherò che succede
Succede che andate in un tribunale e l'azienda tedesca a un tribunale civile in cui più o meno occorrono trecento giorni per avere il primo grado
L'azienda inglese a meno di trecento giorni quella francese trecentoventi giorni l'americana duecentottantanove giorni voi avete un sistema giudiziario in cui
Per avere giustizia in primo grado occorrono novecentoquaranta tre giorni non so quanto questo incida nel respingere Investimenti
So quanto questo incida nel respingere la dignità dagli stessi ecco perché il tema della giustizia civile con le misure che abbiamo individuato il processo civile telematico
La semplificazione istituto a ricorsi a tribunali ad hoc come quello per le imprese e per le famiglie il tentativo di dire ai giudici che devono essere messi nelle condizioni di fare bene il proprio lavoro nei loro settori
Questo tipo di investimento è un investimento che va verso la dignità del Paese come va nella stessa logica la scommessa che abbiamo fatto sulla pubblica amministrazione sulla quale non vi tedio
Dico a Marco con affetto che il numero degli impiegati pubblici in Italia
E lo dico sfidando lire della folla di Confindustria di Brescia eh Sonera un paradosso non più alto di quello degli altri Paesi europei
Basta guardare i bilanci ma anche internazionale sapere qual è il problema
Il problema è non soltanto la mancanza di organizzazione interna che porta duplicare e a fare alle stesse istituzioni le stesse cose rinviando il problema
Ma la incapacità di offrire un sistema di meritocrazia interno che mette sullo stesso piano quello bravo e quello che ruba lo stipendio
Non è un problema di numero paradossalmente
è un problema di incapacità del sistema Stato e talvolta del sistema regionale e delle amministrazioni locali di riuscire finalmente a creare un meccanismo per il quale chi vuole lavorare possa farlo
Ma non vi siano le sovrapposizioni per cui tutti fanno le stesse cose
Con il risultato che lo sapete meglio di me esperti di organizzazione che quando tutti fanno la stessa cosa accade che quella cosa non la fa nessuno ma tutti possono avere un alibi
Per cui quella cosa non è stata fatta togliere gli animi
Togliere ideali togliere gli alibi
Partendo anche
E vengo poi alle vicende più nostre
Partendo anche da una scommessa sul sistema fiscale
Io
Credo che qualsiasi parola sul sistema fiscale in assenza degli atti sia una parola vuota
E quindi
Con grande franchezza non vi farò il solito discorso renderemo il sistema fiscale più semplice anche perché renderlo più difficile
Avrebbe la necessità di un premio Nobel applicato in varie tecniche di distrazione di massa io non vi dico questo
Io vi dico una cosa diversa ci sono già i provvedimenti in atto la delega fiscale è già partita occorrerà io credo
Qualche sperimentazione concreta perché la dichiarazione dei redditi precompilato a che arriverà a venti milioni di persone è una rivoluzione culturale ma dobbiamo far sì in queste ore che questa dichiarazione dei redditi necessiti il meno possibile
Dell'intervento successivo sulle detrazioni sulle deducibilità da parte dei professionisti dobbiamo cioè in questione lavorare molto duramente perché sia davvero una dichiarazione dei redditi in cui possa comparire tutto
E allo stesso modo nella logica della semplicità perché di questo abbiamo bisogno di uno Stato semplice
Non di uno Stato semplicemente che che che costi meno incerto anche quello ma intanto che faccia le cose semplici l'idea di dire che ci sono e questo accadeva dal due mila quindici
Delle tasse che vanno direttamente alle singole autonomie locali e mi spiego con molta chiarezza
Non possiamo tutte le volte aprire il tavolo di discussioni tra Stato e comuni su come funziona la finanza locale se
Alcune tasse io direi una sola tassa
La locale tax limo l'ICI la Iuc chiamatela come volete tanto sempre tassare
La potete chiamare con qualsiasi nome di battesimo è una tassa
è la cassa della città c'è in tutto il mondo è la tassa che serve per far funzionare bene i trasporti le strade gli asili poi ciascuno potrà valutare se il proprio Sindaco pagina strisce bene o male ma questa è un'altra storia
Ma un'unica tassa
Che comprenda anche la discussione sui capannoni perché varia da realtà a realtà sia aspirata al Sindaco di quel Comune di quella città
Non venga più lo Stato mettere bocca rispettare le autonomie lo dico in questa terra così orgogliosa identitaria e con un orgoglio un'identità che sono un valore di cui varcherà la nazione
La leonessa non è un valore soltanto per voi lo dice uno che ha fatto il sindaco in una città in cui il cui simbolo era il marzo occuperà un leone
è un leone e leone simbolo della democrazia allora
Se entriamo sul tema della propria identità e della nostra storia ciascuno già
Qualcosa di bello da richiamare e in qualche misura qualcosa di bello a cui aggrapparsi
Ma il principio della tassazione deve essere semplice il Comune a quella tassa se decide di alzarlo di diminuirla di alzarla per i capannoni odio diminuirla per le case o viceversa è una scelta che deve essere fatta dal Sindaco
Quando io facevo il Sindaco
Tassare di più la terza casa in Santa Croce che veniva utilizzata semplicemente come strumento di rendita perché nel momento in cui è la terza casa in Santa Croce che cosa ne fai ovviamente l'affitti
L'affiche agli studenti architettonici fare un sacco di soldi danni giusto quella per la casa sia secondo me passata di più di quello che può essere
Un capannone in una zona industriale ma questa scelta non può essere fatta da Roma
Questa scelta deve essere affidata alla libertà
Totale dei sindaci che non possono essere costretti dalle regole linee dai parametri e dai vincoli che vengono dal Governo
In tale io intendo questo per federalismo dare al sindaco la possibilità di decidere
E una volta che il Sindaco ha deciso dagli strumenti per cui lo Stato non ci mette più bocca
Ti do chiavi in mano la possibilità di decidere il pro futuro
Bene
Queste riforme di cui vi ho parlato vi ho lasciato la scuola che vorrei entrare rapidissimamente sulla la riforma del mercato di lavoro alle polemiche di questi giorni
Queste riforme
Non sono più libri dei sogni sono atti in Parlamento
Questa è la novità
La riforma del fisco può piacere o meno è ormai
Pronta ai decreti I decreti da approvare da rimandare in Commissione da far diventare strumento normativo a tutti gli effetti la riforma costituzionale
è già stato approvato dal Senato in prima lettura
Andrà è già in discussione alla Camera la legge elettorale è pronta ad essere votata in questo caso dal Senato ci siamo
La politica la sua parte sta cercando di farla con tutti i limiti con tutti i difetti io
Mi metto in prima fila tra quelli che sicuramente possono e debbono fare di più ma noi ci siamo stavolta guardate come è cambiato il clima fuori
Tre mesi fa eravamo una banda di ragazzini senza consiglieri bravi
Senza esperti senza idee senza futuro nel giro di tre mesi
Quando si sono accorti che le cose stanno diventando realtà
Abbiamo smesso di essere dei ragazzini siamo diventati la quintessenza dei poteri forti siamo diventati la longa manus di chissà quali disegni
Siamo diventati uomini soli al comando non c'è un uomo solo al comando c'è un popolo l'Italia che chiede di cambiare per sempre perché non si può continuare ad andare avanti così questo è quello che sta accadendo e allora io vengo
Alle questioni del lavoro perché se questi Italia chiede di tornare a crederci
Se questi Italia sia stancata di essere un Paese che pareggia
E vuole tornare a vincere
Se questa italiani non ne può più di andare in Europa e sentirsi dire da oscuri funzionarie solerti i tecnici che dovete fare la lezione a casa e mi sono permesso di dire anche a nome vostro a questi solerti te e clinici e funzionari esperti che se noi tutti gli anni diamo loro venti miliardi per riceverne dieci siamo delle persone che pagano lo stipendio meritiamo il rispetto che un grande Paese come l'Italia a
Deve avere e vuole avere e avrà sempre di più
Anche migliorando nostre colpe del passato
Perché abbiamo qualche responsabilità anche noi bene se questo se l'Italia vuole tornare a vincere c'è bisogno di affrontare il tema del lavoro in modo diverso
Noi abbiamo iniziato
Con il decreto Poletti che non è stato così contestato e criticato oggi i numeri segnano un'inversione da aprile
A ottobre l'aumento del post dei posti di lavoro sono più centocinquantatré mila
Ve la dico con un termine tecnico giuridico è un'aspirina
è un'aspirina perché dopo che nei sei anni precedenti hai perso un milione di posti di lavoro
Non è che nei sei mesi che guadagni centocinquantatré mila posti di lavoro vai con le bandiere a esultare però è un dato di fatto sempre meglio un'aspirina che un calcio negli stinchi
Questa aspirina oggi ha bisogno di essere
Innanzitutto fotografata del quello che c'è un'Italia che sta tornando a creare posti di lavoro
Però
Ci avete detto in questi anni
Che era indecoroso e indegno che vi fosse la componente lavoro né sull'IRAP
Che era indecoroso e indegno che il sistema di flessibilità in uscita fosse a carico delle imprese non dello Stato perché poi di questo si discute nel fatto che se
C'è una persona che perde il posto di lavoro lo Stato se ne debba far carico nonché debba essere lasciato fuori lo Stato però non giudice non il singolo imprenditore
Ci avete detto che
L'Italia doveva iniziare a cambiare partendo dai politici bene noi lo stiamo facendo
E dal primo gennaio del due mila e quindici perché poi vedremo le tecnicalità parlamentari
Ma non c'è dubbio che il primo gennaio due mila e quindici dovranno esserci regole nuove noi avremo allo stesso modo una tassazione che impedirà
Di
Utilizzare
Nel calcolo dell'IRAP anche il costo del lavoro come richiesto in tante circostanze avremo
Un sistema di ammortizzatori diverso che valga per tutti non soltanto per alcuni e andremo la possibilità
Di
Fare a meno per le persone che saranno assunte delle rigide regole di flessibilità in entrata e in uscita come erano in passato
Voi questa cosa l'abbiamo fatta può
C'era un percorso che quello che io condivido sul cambio dei centri per il lavoro e certi per l'impiego ma dobbiamo arrivare a un sistema in cui se tu perdi il posto di lavoro non puoi essere abbandonato dentro una trafila burocratica accade questo oggi
Accade che chi perde il posto di lavoro è abbandonato dentro delle scartoffie burocratiche
E uno si dimentica anche che fine ha fatto lo Stato non se ne prende carico non se ne prende cura
Rovesciare il ragionamento significa questo significa dare un'opportunità
Costringere alla formazione professionale dire
Che una richiesto di lavoro la voi saltare la seconda no alla seconda occasione che ti do alla devi prendere perché questo
è il modo per affermare l'articolo uno della Costituzione ma
Ma
Questo il punto centrale
Noi dobbiamo evitare un rischio che trovo un rischio quattro pazzesco
è calcolato studiato e progettato un disegno in queste settimane che vuole dividere il mondo del lavoro
C'è l'idea di fare il bello lavoro il luogo dello scontro
C'è l'idea di mettere gli uni contro gli altri gli operatori del mondo del lavoro
è una delle idee che ha affermato l'Italia è bloccato l'Italia se abbiamo perso vent'anni e perché si è pensato
Che
Attraverso manifestazioni e proteste si potesse dividere in due il mondo del lavoro
Dividendo magari l'Italia dei lavoratori e l'Italia dei padroni
Io sono qui oggi a Confindustria per dirvi che non esiste
Una doppia Italia esiste una Italia e dico a Brescia unica e indivisibile
L'Italia una unica e indivisibile che è l'Italia di chi vuol bene i propri figli che faccia l'imprenditore o che faccia i lavoratori e questa Italia
Non consentirà nessuno discendere nello scontro verbale e non soltanto verbale legato al mondo del lavoro vogliono contestare il Governo
è un loro diritto
Vogliono cambiare il Presidente del Consiglio ci provino io devo cambiare il Paese non posso preoccuparmi di questo
Però posso dire una cosa se vogliono contestare contestino senza fare del diritto del lavoro del mondo del lavoro del dolore di un cassintegrato dell'ASS
Trenta di un precario di cui non parla più nessuno della inquietudine di una mamma che non ha la maternità perché non è dentro un'azienda delle difficoltà di chi sta fuori del mondo del lavoro
Senta fare di tutti costoro lui il campo di gioco di uno scontro politico
Se si vuole parlare di diritto del lavoro si affrontino le questioni e già usati per quello che se si vuole attaccare il Governo ci sono tante altre strade senza andare
A sfruttare il dolore dei disoccupati dei cassintegrati dei precari perché il mio cuore è con i disoccupati con i cassintegrati con i precari e l'unico modo che io conosco per vincere la disoccupazione
è quello di creare posti di lavoro è quello di rendere le aziende capaci di investire
è quello di far dimagrire la politica e i politici
Ecco perché e rispondo al volo alle questioni aperte siderurgia scusi ha ragione Marco Bonometti c'è un tema complicato riguarda Brescia il bresciano
Livorno e vorrei dire non solo più correttamente Piombino e non soltanto quell'aria della Toscana e dell'Italia c'è un problema siderurgia nel suo complesso in Italia
E noi dobbiamo attrezzarci anche ad avere carte
Muove da mettere in campo noi non possiamo pensare
Di fare a meno dell'acciaio e di là e della siderurgia in un Paese che crede di essere un Paese
All'avanguardia e lo è e lo vuole continuare ad essere
Se siamo la seconda manifattura d'Europa non possiamo pensare di ignorare che esiste una questione acciaio che toccherà una dorsale siderurgica che tocca dalla Lombardia alla Puglia tutte le realtà del nostro Paese
Poi ci sono casi e casi
Io credo che a Termini si possa arrivare a una soluzione di accordo recuperando
La capacità di dialogo e per la mia esperienza il sindacato quando si trova a fare il sindacato da contrattare sulle i posti di lavoro e le condizioni è in grado di farlo bene
è
Quando il sindacato fa il sindacato e si occupa dei lavoratori io credo
Che sia una funzione fondamentale e faccio di tutto perché questa funzione sia difesa
Ma credo anche
Che sia arrivato il momento di dire che da Taranto a Piombino
Ho
Il sistema Paese avanza una proposta nuova per uscire dall'impasse nella quale siamo o non ci sarà modo di garantire un futuro alla siderurgia in Italia
E in questo senso in questa direzione mi sento personalmente impegnato
Punto numero due le banche
Questa è una realtà dove tra le tante cose di cui dovete essere orgogliosi non c'è soltanto la qualità imprenditoriale ma c'è ad esempio la capacità di tenere insieme un bellissimo mondo dell'associazionismo del volontariato accanto al sistema economico
E da questa esperienza sono nate banche che hanno funzionato e che continuano a funzionare
Oggi noi abbiamo il sistema italiano che è stato
è stato sotto stress come si dice io non voglio riaprire la discussione come già è stato fatto su quei modi di procedere allo stress test
Da cittadino europeo credo nello stress test e credo nei risultati
I risultati dello stress test dicono che la stragrande maggioranza del sistema bancario italiano
è in grado di affrontare le sfide del futuro e quelle aziende quelle realtà bancarie che hanno incontrato delle difficoltà stanno lavorando alacremente per trovare le soluzioni che sono a portata di mano per
Superare la fase di difficoltà
Quindi io sono profondamente ottimista sul fatto che senza abbassare la guardia il sistema bancario possa essere accompagnata in una fase nuova
Però
Il passaggio successivo una volta superato
Tutto lo stress test e i postumi dello stress test è quello di ragionare insieme di riflettere su due cose uno quali devono essere le regole per le banche
Due come aiutare le banche indipendentemente dagli strumenti tecnici e dai
E grandi dibattiti sui vincoli appare finalmente
Credito a realtà che talvolta sono talmente piccole che basterebbe un niente per salvarle
Non è più come accadeva negli anni Cinquanta negli anni Sessanta dove il direttore conosceva tutti e rischiava insieme oggi direttore di banca fanno molta più fatica seguono altri meccanismi io credo
Nell'affrontare la discussione sulle banche che dovremo essere capaci
Di dirci tra di noi una verità sacrosanta
Che il mondo del credito in Italia ha bisogno una volta superata questa fase di una discussione serena una discussione tranquilla ma di una discussione molto seria su che cosa vogliamo far fare le nostre banche da grandi
E credo che da questo punto di vista l'Italia che non ha messo soldi per salvare le banche come tanti altri Paesi
Che ha impiegato molto meno di altri Paesi e che non vuole fare la gara con gli altri Paesi ma sarebbe in condizione di farla dovrà farsi sentire con maggiore determinazione a tutti i tavoli anche a quello europeo
Vado rapidissimo perché sono stato a lungo sull'Expo
Ma come ha parlato più volte dell'albero della vita è
L'ultima questione che è rimasta aperta io sono grato a Raffaele Cantone all'ANAC
Al commissario per pensare a tutta la struttura prefetto di Milano per aver consentito di rimettere in moto un treno che sembrava deragliato l'Expo
Vi garantisco che quando tra un anno li farete l'assemblea degli industriali vedrete dei numeri che sono numeri importanti sulla città di Milano e sulla Lombardia
Ma la vera scommessa nostra è quella di riuscire
A fare ripartire l'unica cosa di cui davvero c'è bisogno in Italia
Sì perché ha ragione ha ragione il presidente Squinzi sulla Sabatini
Inseriremo i denari sull'export sull'export inseriremo i denari sull'imposta diciamo sui vari diciamo il credito di imposta sulla ricerca en
Che si è lì il problema è come li spendiamo più quel tipo di
Denari mettiamo e vi garantisco l'impegno sugli investimenti a partire dal fatto che da Brescia si arrivi finalmente
A Padova con l'alta velocità per completare la tratta che da Milano Porta Venezia e contemporaneamente si possano chiudere le pagine
Visti dei decreti attuativi siamo passati da ottocentonovanta decreti attuativi quando siamo arrivati a quattrocentoventi adesso un primo passo in avanti è stato fatto si sono dimezzati
Ma ancora c'è da fare
Però non è questo quello che ci serve
Quello che ci serve quello che ci serve
è riprende oggi un briciolo di fiducia in voi stessi a me talvolta sembra di essere un post-it avete presente posti come se tutte le mattine uno tirasse fuori quel fogliettino giallo con l'adesivo e se la TAC case sulla scrive sulla bacheca di casa
Perché il mio compito è innanzitutto quello di ricordare all'Italia chi siamo
Ma non basta
I posti ricorda chi possiamo essere chi possiamo diventare se soltanto la politica fa finalmente il suo mestiere che è quello di non preoccuparsi di come andranno le prossime elezioni io posso fare per le prossime elezioni
No non posso perdere la faccia rispetto all'esigenza di cambiamento che abbiamo messo in campo e a voi a voi imprenditori ricordare colpo scritto una sola cosa
Voi non fate azienda semplicemente per un'esigenza di profitto
Vorrei essere chiaro non siete la Fatebenefratelli e non sia della Misericordia ma sento tutte le mattine vispa cade la schiena per tentare di tenere aperta un'azienda o di farla crescere non è semplicemente per una questione di soldi
I soldi poteva prepari anche in altro modo magari anche voi buttandomi sulla finanza più spregiudicata
Se ciascuno di voi cerca in questi ambienti di tirare su una saracinesca di creare
Un posto di lavoro di compare un macchinario nuovo è perché siamo animati da una cosa che si chiama fiducia e che si chiama passione
Se l'Italia della politica riprende giudice passione torneremo ad essere quello che dobbiamo essere in bocca al lupo a ciascuno di noi
Allora signori riprendiamo cortesemente di restare vostri posti
Invitiamo il Presidente di Associazione industriale bresciana Marco Bonometti e il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi a salire sul palco
Conto
In attesa
Chi i nostri convertirsi il metodo sul palco
Colgo l'occasione
Per TAR un ricordo al Presidente del Consiglio il Consiglio di Confindustria di Brescia così non vi dimenticherò il processo produttivo bresciano
Potrebbe valere la propria estrazione altresì
Il nord
Sindaco
Grazie
Perché allora
Ricevono il premio
Gli imprenditori
Sinistra
Signore e signori verranno ora premiati gli imprenditori associati ultrasettantenni
Ricevono il premio gli imprenditori
Abbate di Torino oggi no
Ricevono ora il premio agli imprenditori Abate di Torino oggi non presente Alberti Bruno
Eine a cittadini TIA
Bergomi Franco
Berto agli Evaristo oggi non presente
Digli Anil Luciana
Boldini Andrea
Botti Egidio
Campagna Carlo
Campagna Savio
Cibaldi Enzo
Cima costanza
Consolati Roberto
Di ogni Gastone
Se non
Se notti o Ugo
Invece le persone devono rimane centrale
Con
Siete cortesemente pregati di rimanere in sala per ragioni di protocollo grazie
Franceschetti Aldo
Miotti Piercarlo
Buzzoni Gianfranco
Ma tutto ciò Vittorio
Pedrali Luigi
Dipendiamo cortesemente di restare seduti ai vostri posti grazie
Sì Rossetti Davide ritira il premio il fratello Rossetti Giovanni
Rossetti Giovanni
Sala Giuseppe ritira il premio il figlio Pier Luigi Sala
Scola tutti Giacinto
Siccome tutti Giuseppe
Spedale Vincenzo Francesco ritira il premio il figlio Andrea Spedale
Preparava Pierluigi
Do lettini Dante Giuseppe
Vassalli Luigi
Poi ancora
I prendiamo cortesemente di restare seduti ai vostri posti grazie
Notate da dare
Arrivederci al prossimo appuntamento qui vicino ci sarà una buffet
Un aperitivo e per brindare affinché Brescia veramente ritorni adesso per quella che deve essere grazie arrivederci
Signore e signori Associazione industriale bresciana vi ringrazia per la partecipazione all'assemblea generale due mila quattordici creiamo lavoro
Eliminiamo completamente diventare sedute vasti pastine ancora