Cultura e Privati: oltre il mecenatismo

Sì adesso sì
Di nuovo benvenuti e buon pomeriggio un ringraziamento a tutti voi per
Aver accolto l'invito dalla Fondazione Magna Carta discutere questo pomeriggio di culture privati oltre il mecenatismo
Io sono Paolo Messa questo pomeriggio
Avremo modo di
Interloquire con
Rappresentanti del mondo delle istituzioni e del dell'Accademia dei beni culturali delle impresa e lo faremo a partire da una proposta di legge
Prima di iniziare con con i lavori io pregherei ringraziandolo non formalmente
Il Presidente dalla Fondazione Magna Carta il senatore Gaetano Quagliarello di
Volerci formulare il suo indirizzo di saluto grazie
Io
Entro non formale
Ma tutti gli operatori del mondo della cultura che hanno accettato il al nostro invito veramente confortante
Del sapere che
C'è tanta attenzione su questo tema
Avervi qui così numerosi e così interessati questo non vuole essere
Un convegno
Ordinario non vuole essere una tavola rotonda astratta
Noi
Abbiamo
Scelto un'altra
Modalità di lavoro e di interventi
E cioè
Portarvi a discutere
Su una proposta di legge specifica su un
Un
Provvedimento
Legislativo che domani verrà presentato
Al Senato dai dalle senatrici e Bianconi e chiamerò lì e che noi vorremmo
Abbia
Alcun corso uso anche
Molto
Accelerato noi abbiamo preso questa iniziativa
Partendo da due premesse
Una
Di carattere diciamo così valoriale
E l'altra invece
Molto più contingente
Una considerazione sui tempi perché stiamo vivendo la
Premessa di carattere valoriale e che
Visto che in un passato anche non troppo lontano è stato autorevolmente affermato che con la cultura non si mangia
Noi
Crediamo esattamente il contrario
E cioè crediamo che invece
La cultura possa essere un importante
Veicolo
Per la nostra economici
E riteniamo
Che questo sia ancor più vero
Un tempo di crisi come quella
Come quello che stiamo difendo questa e la premessa
Pensiamo addirittura che questo possa essere debba essere
Un asset strategico per il nostro Paese
La considerazione invece contingente e che
Una inversione di
Paradigma su questo tema non sia
Più come in passato una scelta ideologica
In passato c'è chi pensava che
La cultura dovesse
Essere tutta quanta competenza della
Della sfera pubblica
Della
Dell'intervento dello Stato
E che il problema fosse
Quello
Di
Provare a
Adele
Il massimo dei finanziamenti possibili
E credo che questa fosse
Una impostazione perché aveva una una sua dignità indipendentemente
Dalla cifra ideologica che era sottesa a questa impostazione perché voleva anche dire diciamocelo con
Sincerità ritenere
Che quell'intervento dovesse essere una priorità tra i compiti dello Stato comunque che dovesse essere maggiormente privilegiata
O
Maggiormente sottolinea
Quel che è accaduto che siamo poi entrati in una stagione
Differente non soltanto
A livello nazionale ma
A livello internazionale quella che potremmo definire che scherzi probabilmente un giorno uno storico chiamerà
La lei era della crisi del debito pubblico cioè laddove
Di Stati sono caratterizzati dalla necessità
Di qui vedere
I propri bilanci e di annullare i debiti al punto tale e che questo è diventato una priorità che e addirittura sanzionata nelle Carte costituzionali
E
Questa circostanza ovviamente
Apportato ad un'obbligata inversione di paradigma
Che non riguarda soltanto la cultura ma che riguarda
Evidentemente moltissimi campi che prima potevano essere concepiti come campi di intervento statale e oggi non possono esserlo più io credo che
In generale questo problema si pone ad esempio per la
Ridefinizione del welfare né il welfare novecentesco per la stessa ragione
Non è più proponibile anche volendo in una società che ha cambiato appunto i suoi connotati non soltanto
Per
Il problema che evidenziavo ma
Anche per altre ragioni basti pensare alle curve demografiche basti pensare all'allungamento della vita insomma
Si è modificato il quadro di riferimento questo vale per tanti settori banale anche per il settore della cultura quindi in maniera non ideologica
No come affermazione di una dimensione privata su una dimensione pubblica si impone
Un ripensamento e si impone il tentativo di
Nel trovare altre strade ed altre possibilità
Questa
Legge che noi
Oggi presentiamo
Indica
Una
Possibile una possibile soluzione
Noi
Non
Nascondiamo che la soluzione passa
E parte anche
Da dei presupposti culturali che fanno riferimento
A
I capisaldi stessi della
Della del liberalismo
E dei suoi principi
Ma detto questo non ignoriamo nemmeno
Che ci stiamo confrontando con o no una materia
Che deve essere trattata con tutte le precauzioni possibili
Perché una materia
Che
Innanzitutto non può essere tra virgolette sfruttata come accade ad altri
Ambiti della dell'intervento economico ed è poi
Necessario non soltanto un'opera di conservazione ma addirittura
Di valorizzazione perché
Il nostro questo patrimonio è una cosa non solo che non ci appartiene
Ma anche
Che abbiamo l'obbligo d'obbligo l'obbligo innanzitutto morale di trasferire alla generazione successiva così come lo abbiamo ricevuto o addirittura appunto
Dobbiamo trasferirlo migliorato valorizzato questo è il motivo per il quale
Riteniamo
Non solo utile ma necessario
Un confronto con quanti
Operano nel settore per noi questo è un'idea è un po'uno stress test c'è abbiamo pensato una cosa
Ma vogliamo comprendere
Se superare l'esame di quanti ne sanno molto più di noi perché operano
Quotidianamente a contatto con le bellezze con
Le ricchezze
Del
Nostro
Paese e qui è questo il motivo per il quale
Non soltanto vi ringraziamo noi vinciamo anche che noi appunto della Fondazione Magna Carta
Più che
Affermare delle cose
Quello che avevamo appunto da mettere nero su bianco lo abbiamo fatto attraverso
La costruzione di questa legge siamo qui ad ascoltare
E ad
Cercare
Di far tesoro non soltanto di cui ricche e voi ci direte va bene la vostra proposta ma soprattutto di far tesoro delle vostre critiche
Perché credo che ci muoviamo in un campo aperto questo è lo stesso campo mi pare
Che anche qui per
Necessità molto più che per scelta ideologica la stessa direzione dell'intervento che è stato assunto
Dal
Da questo Governo da questo ministro ma all'interno diciamo di questori di questo solco abbiamo cercato di scrivere qualcosa qualcosa di originale ovviamente
A me
Sta anche ringraziare il ministro Franceschini che arriverà
Per le conclusioni di questo dibattito per ascoltarne un pezzo per
Aver accettato l'invito è aver apprezzato indirettamente la nostra iniziativa e vorrei
Dire soltanto un'ultima cosa vorrei oltre a ringraziarvi chiedervi scusa se
A un certo punto mi dovrò allontanare ma oggi siamo in una
Scadenza parlamentare
Molto particolare perché si vota il detto che l'unico provvedimento per il quale
Non si può contare sulle assenze dell'altra parte
Cioè il Governo deve prendere al Senato centosessantuno voti e credo
Che se per caso a causa della mia assenza questo non
Non
Non fosse
Realizzato sapendo che sono in un convegno sui beni culturali lo si farebbe pagare a tutto quanto
Il comparto diciamo a tutto quanto il settore quindi non vorrei
Indirettamente fa usare causare un
Un danno
Io vi ringrazio ancora
Faccio gli auguri soprattutto
Al professor Nanni Pieri che e colui che più di ogni altro
Al lavoratore ha raccolto i i materiali che poi sono confluiti in questa proposta ora appunto mi accomoderà o
Per il possibile
In platea per poter ascoltare il vostro lavoro grazie ancora
Grazie grazie Presidente Quagliarello e a questo punto
Ascoltiamo chiedo a lucani Pieve professore membro della Comitato scientifico della Fondazione Magna Carta di
Presentare questa proposta di legge che poi insieme contesteremo spero senza troppi stress del prevedete carne la bontà tenuto conto che la proposta dovrebbe essere
Poi consegnata agli uffici del Senato domani chissà che non possono emergere anche dei dei correttivi di ulteriori miglioramenti grazie molte prego
Grazie al Presidente quando e per l'operazione tutti voi di essere qui presenti
Per presentare questa proposta di legge
Che ho scritto in sinergia con il Comitato scientifico Della Fondazione Magna Carta debbo necessariamente inevitabilmente
Tornare a un articolo fondamentale della Costituzione che è l'articolo nove e per dare un quadro valoriale di riferimento su cui poi basare
Il il contenuto della proposta che che abbiamo fatto la Costituzione questo no non compare molto nel dibattito pubblico all'articolo nove dice che la Repubblica
Tutela il patrimonio storico artistico della Nazione e la Repubblica checché alla Repubblica la Repubblica sono l'insieme dei cittadini i corpi sociali a cui danno vita
E le istituzioni di qualunque Cortina e grado dallo Stato alle Regioni ai Comuni alle Province finché ci saranno che lavoro nel territorio
Quindi quando anche nel dibattito pubblico si parla con sospette con diffidenza dei privati
Sappiate che non si fa nient'altro che mettere in discussione un articolo fondamentale della discute la Costituzione ovvero la libertà dei cittadini riunitisi in associazioni in consorzi in aziende in impresa in cooperative
Di
Lavorare
Con regole precise serve
Attorno al patrimonio culturale cioè affare Viesto ciò che viene fatto per qualunque altro ambito della nostra vita ovvero farlo essere motivo non soltanto di studio di conoscenza
E di di stratificazione valoriale di identità ma
Che è motivo di interessi di guadagni di profitti così come accadono per per altri ambienti come dagli aeroporti ai mercati
Alle scuole agli ospedali ciascun ambiente che riguarda la nostra vita prevede la compenetrazione di più funzioni equa attorno al patrimonio culturale sopra esserci
Questa proposta di legge va in questo senso
Una maggiore preparazione ai cittadini sociale
Aziende
O operativi
E
Ma
Perché
Potenziale patrimonio
Ronaldinho
Da
Sa vivo dodici saranno
Grazie all'azione di profitti
E il
I
Occorre
Ora
Migliorare
Comma sette
Civili
E
Dove
Ad affrontare
Dannosa
Non so come il il giapponese curò da che
Sia innamorato di Firenze e ha deciso innamorato da basi che Santacroce abbia deciso di donare una cifra
Consistente per il restauro della Cappella Maggiore in Santa Croce ci saranno sempre Diego Della Valle che in dopo un anno per
Il per restavo del Colosseo ci saranno sempre gli Armani che per fare una mostra su bar su Bramante alla Pinacoteca di Brera
Del tutto volontariamente del POR con una cifra affinché questo si faccia ma queste sono
è soltanto un modo attraverso cui gli uomini possono
Vivere e lavorare attorno al patrimonio culturale è necessario dunque con un'urgenza che si fa intrattenitore visto anche la disoccupazione che
Vediamo mordere
Gran parte della popolazione che attorno ai patrimoni si attorno al patrimonio culturale cartone patrimoni storico-artistici si possano venga data maggiore libertà di azione ai cittadini per far questo
E ci addentriamo
Nella proposta di legge che
Abbiamo scritto occorre rivedere il Codice dei beni culturali che
è stato pensato approvato nel due mila quattro verticistica
Ogni decisione sui beni culturali assegnando un potere
Legislativo e altamente discrezionale allo Stato e ai funzionari delle soprintendenze
Che ci sono i territori il Codice non nasce dal nulla e l'esito di una stratificazione legislativa che è durata per tutto il Novecento
Non non sarebbe
Nato il il Codice dei Beni culturali senza
Non so la legge NASA e del mille novecentodue oppure la legge Rosati Rava del mille novecentonove oppure la legge di Benedetto Croce sul paesaggio in mille novecentoventi oppure la legge Bottai del mille novecentotrentanove insomma il Codice arriva
A me a compimento nel Novecento in
Alla fine del Novecento inizi del due mila visto l'approvazione al due mila quattro avendo alle spalle
Cento anni di legislazione che lo hanno maturato ma adesso il è il momento proprio di rivederlo proprio per
Consegnare maggiore libertà di azione ai cittadini ai corpi sociali che
Agiscono nei territori per far questo abbiamo scritto questa proposta di legge che corre su due binari
Da una parte fare arretrare la presenza dello Stato nella gestione del del patrimonio culturale e assegnare diciamo questa
Come ho detto prima libertà di azione di movimento di gestione di progettualità ai corpi sociali che intendono prendersene a carico per far questo abbiamo pensato di
Nel cuore del Titolo secondo del Codice dedicata alla fruizione e valorizzazione di aggiungere un ma articolo particolare che
Ha una
Accordi una particolarità scusate il gioco di parole Ministero incentiva
La nascita di questi corpi giuridici indipendenti che si prendono la gestione dei patrimoni delle Chiti determinati siti culturali determinate
Abbazie siti archeologici Castelli e
E il
Con una
Con lo un segno peculiare
Lo Stato interviene
In proporzione a quanto questi enti giuridici resi autonomi indipendenti a Bilancio interno reperiscono individualmente trovi tolto lo Stato Titti riconosce in proporzione tolto questo in modo tale da spingere l'ente che gestisce il sito culturale a
Trovare coinvolgimento cittadino a reperire individualmente gli sponsor a
Procacciare quanto più possibile interessa il desiderio tra i cittadini che stanno attorno alla al al patrimonio e in generale attorno ai possibili turisti che possono in qualche modo esserne interessato
Secondo me questo è il secondo noi questo
Questo particolare
In questa particolare funzione il Ministero
Contribuisce in proporzione a quanto l'ente autonomo trova individualmente assegna un
Un motore a quelle
A quegli enti culturali a quelle imprese culturali che
Vogliono farcela che vogliono ieri che vogliono investire che vogliono attrarre quanti più
Visitatori o cittadini e in qualche modo mette in crisi invece quei musei o quelle istituzioni culturali che vorrebbero vivere di rendita
Badate bene questo della decentralizzazione dell'autonomia del degli enti culturali e non è affatto un discorso che noi ci che abbiamo
Abbiamo fatto nascere così è veramente un movimento europeo anche in Francia né testimonianze libero finora inedite tanti in Italia il patrimonio culturale la decentralizzazione oppure in Germania
In un libro che è stato pubblicato in Italia che si chiama cultori infarto insomma ci sono gruppi di studiosi di giuristi di professori gli storici dell'arte di appassionati che
Propongono quanto noi stiamo proponendo decentralizzare rispetto alla alla mano sempre presente come adesso allo Stato e dare autonomia agli enti culturali
Il secondo binario della proposta di legge che abbiamo scritto quindi il primo quello che ho appena detto il secondo ordine
Alleggerire il peso delle Soprintendenze
Finora le le Soprintendenze basta leggere all'articolo ventuno hanno un potere altamente discrezionale
In molto autoritario sui beni culturali su cui hanno legislazione glielo consente la legge
Ma se pensare che l'articolo ventuno del Codice i Beni culturali e se uno ha un quadro o un candelabro per anche spostarlo deve mandare una richiesta preventiva
Alla al soprintendente egli entro trenta giorni deve dare risposta se può farlo o meno che poi non sono mai trentadue giorni insomma una procedura
Bizantina che
Fa veramente occorre superare la riforma Franceschini di cui abbiamo discusso in questi ultimi mesi
Aveva intuito questo e pensava e penso insomma di affiancare
A e alle decisioni dei soprintendenti una Commissione regionale che può invalidare o in qualche modo mettere in discussione il parere
Arbitrario del Soprintendente noi pensiamo invece che la situazione migliore sia quella di consegnare
Meno
Potere
Ai soprintendenti
Bis che non vuol dire assenza di tutela far west oddio il patrimonio
In preda a chissà quali momenti significa consegnare agli uffici di tutto di tutela una Soprintendenza una un potere più circostanziato più circoscritto più limitato
E per far questo occorre si dovranno di vedere come abbiamo scritto nella proposta di legge vari articoli dall'articolo quattro all'articolo ventuno al quarantaquattro quarantacinque quarantotto centosette centodieci non ve la faccio lunga
Ma sono tutti articoli che riguardano le disposizione generale la protezione e la conservazione comodati depositi le autorizzazioni per mostre esposizioni l'autorizzazione all'acqua emunta
E di produzione di beni culturali l'incasso il reparto dei proventi
Insomma
L'idea principale è da questi articoli
Poi non c'è tempo adesso di entrare nel dettaglio togliere
Pian piano gradualmente la mano croccante che finora
Immobilizza il reparto dei beni culturali e delle Soprintendenze
Ripeto non per creare il far west o l'assenza di tutela ce ne guardiamo bene ma per creare una tutela più circoscritta e per dare maggiore libertà
Ai cittadini
Questi due movimenti così mi mi avvicino alla chiusura ovvero
I finanziamenti agli enti culturali autonomi proporzionati a quanto autonomamente reperiscono e far arretrare il peso
Dello stato tramite i suoi uffici periferici delle Soprintendenze ci sembra
Il modo migliore
Per
Consegnare libertà di azione di desiderio di speranza di lavoro di occupazione attorno al patrimonio culturale permettetemi di concludere con una citazione di Luigi Einaudi
Migliaia milioni di individui lavorano producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarlo vince parli
Scoraggiati è la vocazione naturale che li spinge a non soltanto la sete di guadagno per il gusto l'orgoglio di vedere la propria azienda prosperare acquistare credito ispirare fiducia clientele sempre più vaste
Ampliare gli impianti costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno se così non fosse
Si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie che investono tutti i loro capitali
Per interrare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente comodamente ottenere con altri impieghi
Come tutte le proposte di legge anche quest'anno diceva prima giustamente il presidente Quagliarello è perfettibile ed è malleabile al cambiamento e alla società alla sollecitazione del dibattito del confronto che noi qui adesso
Stimoliamo confido
Negli esiti confido negli esponenti politici nelle personalità della cultura qui presenti
Giudicare questa proposta seguendo lo spirito di Einaudi
E di capire che soltanto permettendo ai cittadini di essere più protagonisti
Nella gestione negli sviluppi ne guadagna attorno al patrimonio culturale soltanto in questo modo avremmo un'Italia più libera e dei cittadini più attivi e più consapevoli dell'immenso e straordinario patrimonio che abbiamo nel Paese grazie
Grazie davvero Ham lucani Pieri membro del Comitato scientifico della Fondazione Magna Carta
Credo che sia evidente chiaro l'approccio
Liberale di una proposta di legge che
è stata organizzata come abbiamo avuto modo di ascoltare per
Intervenire su cuore del
Poi dell'attività legislativa dei beni culturali che il Codice e io vorrei partire esattamente da da aprire cioè
Dall'arretramento del
Ruolo dello Stato e dal processo di decentralizzazione con quindi
Un ruolo più leggero per le sovrintendenze
Dando la parola per primo anti entrate seguiamo un ordine
Geografico fra virgolette al architetto Roberto ciechi che è stato
Già sottosegretario di Stato il Ministero dei beni le attività culturali e che di questo Ministero e grande conoscitore ed esperto
Sì
Non non mi aspettavo di intervenire la FIBE rapidamente cercavo di
Capire
Ma indubbiamente quello che è stato detto
Da
Dall'autore della della norma il
Insomma Mitidieri è
Tutto un sistema che va riconsiderato
Io avevo già visto che ho già avuto modo di vedere questa proposta di legge qualche tempo fa mi ero permesso anzi di fare delle riflessioni
La proposta di legge importante nel senso
Che riguarda molti aspetti dell'amministrazione dei beni culturali
Alcune questioni come il tema della demolizione di taluni beni culturali implica riflessioni che da sole porterebbero via
Un'intera giornata di tempo e quindi è difficile potersi concentrare su quello sul tema dell'arretramento cercherò di dare
Una risposta nel concreto
Riguardo solo un punto io sottolineo un aspetto solo di questa riforma di legge che poiché ciò che richiama il titolo è vero che c'è il problema delle rete lamento delle del ruolo delle Soprintendenze ma il titolo del convegno recita la gestione delle istituzioni culturali ai privati
Quindi sostanzialmente interviene su un punto centrale che
Quello così poi come richiamato né lavorato del testo di legge della proposta di legge
Riguarda il cosiddetto sistema dei servizi aggiuntivi cioè
Inizia Giuntini son quella cosa fare quei servizi al pubblico nati nel mille novecentonovantadue modificati prima di entrare in funzione del novantacinque ed entrati definitivamente in funzione del mille novecentonovantasei
Queste vizi appagamento all'interno dei musei
Gestiti da soggetti diversi dall'Amministrazione
Che è quello che nel mille novecentonovantasette
Ha cominciato a funzionare funziona tutt'oggi
L'ulteriore ritaglio che faccio in questa riflessione tanto per capire la dimensione di quanto è grande il tema dei beni culturali
E che parlo solo
Del patrimonio dello Stato
Che
Piccola cosa
Rispetto
Al totale semplicemente riflettendo sul sistema museale beni culturali lo Stato a
Quattrocento trentuno musei in questo momento su un totale di circa cinque mila musei
Che ci sono sull'intero territorio nazionale quindi la discussione che facciamo è un intorno del dieci per cento quasi irrilevante
Quindi sarebbe poi da discutere dell'altro novanta per cento non che stiamo parlando del novanta stiamo parlando del dieci
In termini programmatici come ho avuto modo di dire di scrivere anche in circostanze quando ero all'interno dell'Amministrazione più di una volta ho sottolineato
Non ho difficoltà
A ritenere
Che
Un sogno era Ministro francese
Dicevo che sia condivisibile
La scelta
Di privatizzare alcune funzioni pubbliche
Se molto discusso negli anni passati al decennio passato se lo Stato dovesse continuare a occuparsi
Di confettura di pomodori piuttosto che di commento enorme ricorderete che cosa è accaduto giustamente si è deciso
Che queste funzioni dovessero essere affidati a soggetti privati e di carattere imprenditoriale
E quindi non si vede perché
Lo Stato dovrebbe
Continuare
A occuparsi BT
Vendere magari spilli spira balia all'interno dei nostri musei son cose di cui dobbiamo dimenticarci fa per entrare un po'più nello specifico della questione
Cercando di metterla in termini più precisi
Possiamo dire che lo Stato sui beni culturali esercita sostanzialmente due funzioni
Una funzione di regolazione
Quando disciplina il fare non fare in termini di tutela
è una falsi non è di erogazione di servizi quando organizza appunto servizi di accoglienza per le attività museali gli archivi e le villette
Lo Stato credo personalmente debba limitarsi ad esercitare una funzione di regolazione
Che peraltro è prevista dall'articolo nove della Costituzione come è stato richiamato in precedenza
E per il resto debba limitarsi ad un ruolo né indirizzo e controllo
Astenendosi quanto più possibile dall'attività gestionale ma che cosa vuol dire questo perché loro
Probabilmente
Abbiamo la sensazione anche dall'intervento che mi ha preceduto che lo Stato sia totalmente cioè il privato sia totalmente estranea all'attività all'interno del sistema museale e delle istituzioni
La legge non crei io vi dico di enuncio semplicemente che cosa dal mille novecentonovantasette ad oggi i soggetti privati sono chiamati a fare all'interno del sistema museale nazione
Servizio editoriale
Vendita di produzione di beni servizi riguardanti beni librari servizi di caffetteria
Di ristorazione di guardaroba di vendita di bene correlata all'informazione questa nella prima fase novantadue novantacinque si aggiunge
Accoglienza informazione
Guide assistenza didattica sussidi Capello grazie sì audiovisivi e informatici utilizzazione delle
Commercializzazioni delle riproduzioni gestione dei punti di vendita
Centri di incontro e di ristoro
Fino ad arrivare servizi di pulizia di vigilanza di gestione dei biglietti di ingresso
Dell'organizzazione delle mostre e delle altre iniziative promozionale
Ha funzionato non ha funzionato questo sistema
Dopo tre dati molto semplice per capirci
Dal mille novecentonovantasei
Ad oggi al due mila e tredici per la verità
I musei sono
Aumentate di un terzo nel novantasei erano trecentotrentatré
Nel due mila e quattro quattrocento due oggi sono quattrocentotrentuno
Guardando a quell'indicatore molto rozzo che però si spreca sui giornali ed è quello degli ingressi della conta del numero di ingressi
Nel mille novecentonovantasei gli ingressi all'interno di questo sistema museale
Contava venticinque milioni di persone di visitatori
Nel due mila e quattro siamo arrivati a trentadue
Nel due mila e tredici siamo arrivati quasi a quarantacinque milioni di visitatori
Per non parlare degli introiti sul sistema dei servizi aggiuntivi potrei raccontare anche in maniera diversa questo vuol dire che nell'arco di una quindicina d'anni
Il sistema museale nazionale quella piccola parte quel che è neanche il dieci per cento del sistema museale nazionale
Ha visto una crescita media di circa il cinquanta per cento
In termini di ingressi
Introiti da bigliettazione son cresciuti del cento per cento
E il sistema
Di
Servizi aggiuntivi
Quelli affidati al pubblico ha avuto un'impennata
Gigantesca tra il mille novecento novantotto e il due mila e quattro crescendo del duecento per cento quella curva si è assestata e ha avuto delle crescite marginali che stanno in un intorno del dieci
Quindi guardando il sistema in una prospettiva squisitamente statistica e molto rozza perché è rappresentata da indicatori che non riescono a descrivere il sistema
Del patrimonio culturale e dei musei in particolare e possiamo dire che il sistema è cresciuto in quindici anni
Per certi versi è andato oltre ogni aspettativa
E quindi domandandosi
Che cosa c'è da fare è inutile dire questa valutazione statistica non dà conto del fatto che i mostri musei al i musei all'estero sono diversi dai nostri
Sono migliori son più adeguati alle necessità
E quindi non c'è dubbio che il sistema debba funzionare ma soprattutto quello che non ha funzionato
è che non siamo stati capaci di creare un sistema
Non c'è
Ombra di una politica pubblica
Se scrisse se si esclude l'incipit del mille novecentonovantadue rappresentato dalla legge nonché
Il sistema
Di cui vi ho letto prima molto sinteticamente la crescita in termini medi nazionali
E cresciuto in alcune regioni anche moltissimo come in Piemonte Lombardia Veneto Toscana Lazio e Puglia si assiste addirittura
Delle crescite difficili da immaginare
Se poi però vado a guardare
Mi rendo conto che non c'è il tempo di entra nello specifico di queste cose anche se sarebbe abbastanza semplice
Mi viene in mente nel caso del Lazio
Il sistema nel complesso dal novantasei al due mila e tredici passa da sei milioni e settecento mila visitatori a diciassette milioni e settecento mila di Stato nel due mila tredici
Però che cos'è che cresce
Crescono i punti del sistema
Taluni punti del sistema se io vado a guardare quello che ho appena detto sul Lazio Roma
Che cos'è che cresce cresce il Pantheon è cresce il Colosseo
Senza tener e tante altre meno
In questi
Che vi ho detto adesso
è una crescita per punti perché è frutto dell'iniziativa di singoli della capacità del direttore del Museo di intervenire
Del concessionario di attivare
Dei meccanismi virtuosi di crescita il sistema sostanzialmente rimane stabile nel tempo
Con dei
Concentratissimi decrementi in un paio di regioni d'Italia che sono la Calabria e La sette
E che il sistema tenda polarizzata se anche naturale
Perché si vanno a vedere l'eccellenza è difficile immaginare di poter distribuire sui quattro mila musei o sui
Cinque mila quasi musei del italiani e sui quattrocentotrentuno dello Stato uno spesso numero di visitatori però c'è qualcosa di cui bisogna tener conto ed è questo
Tenendo presente quello a cui siamo stati invitati dal presidente Quagliarella intervenire e dire come la si pensa
Quel
Trentasette quaranta milioni di visitatori di cui abbiamo detto che fanno l'universo dei visitatori del patrimonio culturale dello Stato
Il cinquanta per cento
Entra in otto musei
Si arriva a superare l'ottanta per cento
Con sessantacinque musei
Quindi una piccolissima parte dei quattrocento trentuno musei
Poco più di e il dieci per cento fai il quorum ma dei visitatori del patrimonio dello Stato italiano
E allora
Io non mi sono soffermato sul disposto della legge perché
è piuttosto complicato ripeto la proposta di legge molto articolata difficile entrare nello specifico di alcuni settori e mi son fermato ad uno di questi settori se non ricordo male l'articolo centosedici del codice
Che cosa
A mio avviso come ex dell'amministrazione dei beni culturali molto oltre contento di essere tornato a lavorare all'università
L'ha costruita soprattutto una politica pubblica per i beni culturali
Cioè vanno sciolte prima di tutto le ambiguità
Vanno scritte
E talvolta riscritte le regole
La legge nel novantacinque che ha fatto quell'incremento di funzioni da dare al privato affatto dei danni
Perché ha mischiato funzioni tipiche dell'attività privata con le funzioni tipiche dell'attività pubblica chiarissimo in questo e il ruolo attribuito
Ai concessionari sul tema della bigliettazione cioè il concessionario si fa carico di un ruolo squisitamente pubblico ed è costretto a fare lui la rendicontazione credo che ancora funzioni così funzionava così fino a due anni fa
Ed è lui che deve fare rendicontazione alla Ragioneria generale dello Stato
Questa è l'esempio più eclatante e più comprensibile ma
In quel Miss Tione
Di norme che poi per la verità su un poca cosa perché la legge del mille novecentonovantadue sono sei articoli quella del mille novecentonovantasette novantacinque sono un articolo soltanto
Però si è riusciti a concretizzare delle
In genitali o comunque delle malformazioni del sistema che hanno fatto sì che quell'impennarsi della curva dei servizi aggiuntivi nei primi sette anni adesso diventi una curva che cresce molto poco
Se non addirittura in taluni casi sia piatta
è stata frammentato malamente
Le funzioni delegate
Sono state frammentate in maniera del tutto incomprensibile incongrua e non funzionale ad un ruolo privatisti
Vito
Dico di ciò che è stato affidato appunto a soggetti privati
Il ruolo dell'iniziativa privata soprattutto perché non si è voluto sciogliere rapporto pubblico privato
è stata limitata funzioni come dire ancillari
Il soggetto privato all'interno di questa
Struttura di concessioni di fatto si tratta di questo
è
Una delega di prestazione d'opera o poco più
Non si è
Prodotto
Non si è sfruttato
Il ruolo propulsivo che l'attività imprenditoriale avrebbe potuto dare potrebbe dare potrà dare se lo vogliamo per la gestione e la fruizione del nostro patrimonio culturale così come è stato fatto da altre parti all'estero
Quindi io non credo che serva a riscrivere tutte le volte si riparte con questa storia per riscrivere
Ecco ha veramente
Paura come se tutte le volte la FIAT facesse una macchina Novo alla vostra che facesse una macchina nuova e pensasse quella macchina entra in funzione e cammina per duecento mila chilometri non è possibile
Ci deve essere un sistema di aggiustamento costante così come degli strumenti meccanici anche delle norme
Queste norme sono state fatte integrate a casaccio e abbandonate sostanzialmente a se stessi queste il problema
Questo è
La ragione per la quale
è cresciuto un sistema non come sistema ma per punti
Quindi
Non c'è dubbio che a fronte di una riscrittura di una revisione delle regole che ci sia anche da attribuire
Al sistema ulteriori gradi di libertà
Che rimodula in il quadro normativo
A favore dell'inizia privata nell'interesse pubblico
Superino superando quelle che
Erano sono e mi auguro che non siano più le ambiguità del rapporto pubblico privato che ci sono all'interno di questo sistema dei servizi aggiuntivi
Mi fermo qui anche se vorrei aggiungere un'altra cosa importante è la prospettiva del patrimonio culturale non è
Certamente la crescita
Soltanto la crescita del sistema degli istituti culturali dei musei in generale
Una visione
Che può creare dei problemi perché se io faccio l'equazione beni culturali uguali e turismo
Ciò che non fa cassa in una logica come questa posso tranquillamente e Literno tant'è che quando io anni fa ho prospettato questa cosa che il cinquanta per cento dei visitatori
Entra solo in otto per i quattro tre quattrocentotrentuno USA e qualcuno ha cominciato a dire ma gli altri sono irrilevanti
Tra visione miope nella visione perdente e l'esatto contrario di quello che il nostro patrimonio culturale che ha un patrimonio culturale diversamente da quello di altri Stati diffuso sul territorio
In Francia ci sono una decina ricordo se non ricordo male in USA in Francia si contano su due dita su un ventiquattro oggetti
Da noi sono qualche milione di oggetti
Quindi il tema non è
Elidere ciò che c'è perché non fa cassa
Ma
Valorizzare quello che c'è in funzione
Di una valorizzazione che effettivamente potrebbe essere cosa diversa da quella
Che c'è e che si chiede in altri paesi si chiama capitale sociale
Cioè quell'insieme di relazioni che tende a costruire una società diversa e che tende anche a produrre ricchezza in termini economici grazie
Grazie
Grazie al
Sono ciechi
Debbo dire che per esempio sul tema dei servizi aggiuntivi questi sono previsti ancora oggi soltanto in una parte
Poco meno della metà dei quattrocentotrentuno musei e per dire
La crescita di questi spazi degli dei privati nei restanti musei può rappresentare un una spinta crede importante AAMS
Dare quel valore aggiunto che e necessarie nell'ottica che lei citava
Io
Proseguire e a questo punto
Però dando la parola all'onorevole Tancredi ringraziandolo moltissimo per la sua presenza perché sono giornate come diceva Gaetano Quagliariello molto intensa dal punto di vista parlamentare
E quindici c'è un vuoto delicato lo ringrazio e do la parola e approfitto sapendo che Lucera in ogni caso beve per chiedere poi a tutti
Le altri che intervengono di stare comunque M in tempi europei grazie mille sì grazie io anche a causa delle dei lavori parlamentari dobbiamo votare fra poco
La nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza tra l'altro non trovo completamente distaccata all'argomento che stiamo trattando
Ma sarò veramente telegrafico e la mia vorrà essere solo una testimonianza ben sapendo che insomma gli argomenti verranno sviluppati quella presenza del ministro
Franceschini mi rassicura sul valorizzazione del lavoro che il Governo il Parlamento stanno facendo in questi
In questi mesi anche perché
Mi ha interessato molto questa
Bozza di proposta di legge
E credo che l'approccio sia in perfetta continuità mi sembra che Gaetano Quagliariello l'abbia già detto con quello che il lavoro che
Il misto Franceschini impostato e su cui il Parlamento ha lavorato
Nella approvazione del decreto legge ottantatré decreto-legge cultura turismo che andava a coprire dei fatti contingenti emergenziali commenta
Pompei Caserta
I teatri dell'opera
Alcune questioni che si proponevano però aveva un approccio completamente diverso
è di valorizzazione e promozione che insomma io credo che
Sia l'approccio giusto soprattutto in un momento come questo per la cultura italiana per il nostro patrimonio culturale e per l'Italia
In generale tra l'altro sapete benissimo che quel decreto si di contraddistingueva per
Aver messo insieme due aspetti importanti cioè la valorizzazione del patrimonio culturale e anche la riqualificazione delle strutture ricettive turistiche quindi
Aspetti
E non
Mi sfugge l'obiezione fatta poco fa perché insomma ecco rispetto a questo
Portato ceppo è sempre stata l'obiezione
Del fatto va beh però allora tutto il patrimonio culturale che non possiamo valorizzare che non ha un appeal commerciale lo buttiamo a mare ma insomma non è così non può essere così la valorizzazione e tutela del patrimonio culturale
A uno scopo io definisco sempre economico però magari anche di più lunga portate e non di ritorno diretto
Di ritorno diretto però è chiaro che invece tutto quel patrimonio che può essere messo a reddito in maniera efficiente subito io credo che
Il
Le istituzioni pubbliche hanno il dovere
Di
Di metterlo a reddito Haendel dell'individuazione del credito d'imposta l'introduzione
Nel lavoro parlamentare anche della possibilità di coinvolgere
Fondazioni private nella valorizzazione della patrimonio culturale pubblico di beneficiare
Io credo che vada in in questa direzione così come in questa direzione vanno gli articoli le proposte che ho visto di questa proposta di legge nel suo che
Assolutamente sottoscrivo
Riguardo per esempio al fatto che il Ministero possa essere promotore esso stesso di
Enti e fondazioni che poi si occupino con l'apporto anche dei privati di società di
Valorizzare portare avanti il patrimonio pubblico
Io quindi sono assolutamente convinto che questa la strada da percorrere penso
Che avendo fatto punto uno discorso legato
Alla patrimonio culturale all'economia e qui chiudo la cultura e la valorizzazione del patrimonio culturale non sfuggono a un problema che il nostro Paese oggi a
Lo si vede appunto dai dati clamorosi della nota di aggiornamento al DPEF noi abbiamo sofferenze in questo Paese non andiamo
Peggio di tanti altri Paesi dell'area euro ma anche il tra Paesi a livello mondiale le previsioni peggiora ma mai peggioriamo
Di più se si può dire perché
Perché c'è una
Ne abbiamo un livello di di consumi di propensione al consumo simile in contrazione ma simile agli altri Paesi abbiamo un export importante superiore alla media degli altri testi
Quello dove corriamo clamorosamente dove la nostra curva si distacca
Dal agli altri Paesi sono gli investimenti pubblici e privati questo è il problema insomma
Faccio il caso di Genova clamoroso dove c'era un'Amministrazione che adesso non è che mi mi preme difenderla voleva fare gli interventi sono tre anni
Che ha dei soldi bloccati perché senza entrare nel merito ricorso al TAR ma e questa è la storia del Paese abbiamo le stazioni l'appalto del
Italiane che sono bloccate a gestire i contenziosi più che ai a fare erogare i servizi per cui sono nate dovrebbero e quindi da questo punto di vista il legislatore deve
Deve porsi e questo credo che sia un problema anche nella cultura su cui tra l'altro al la norma interviene sui vincoli sulla gestione dinamica del vincolo c'è questa proposta di legge ho visto che anche su questo interviene mi fa piacere
Però se non riattiviamo la possibilità
E l'appeal di fare investimenti sia pubblici e privati e la capacità non diamo corsia preferenziale a chi vuole
Pubblico privato investire anche sul nostro patrimonio culturale e questo non significa franchigie ottenerlo fuori dalla legge ma controlli certi precisi
E la possibilità però di avere una certezza sugli investimenti sulla loro per calendarizzazione sulla loro remunerazione
Noi non andremo lontano purtroppo nel settore della cultura ma anche in tutti gli altri settori economici eccetera
Grazie mille è scusatemi davvero se non posso continuare a sentire
Grazie
Grazie onorevole chiedo che in realtà l'alla riflessione fatta sia
Assolutamente utile anche per cogliere
Più e meglio lo spirito di una proposta di legge che si presenta in quanto tale organica intervenendo su
Su più punti
E sul ruolo che possono
Giocare anche le fondazioni
Private che vorrei cedere la parola Carlotto Ortolani ringraziandola di essere qui con noi Presidente la Fondazione Penazzo concetti
Graziella Carrera farà la
E grazie per avervi invitata in questo momento di riflessione e condivisione
Fortemente voluto sin dal momento in cui è stata presentata la legge del ministro Franceschini danno me rosse componenti del mondo della Musicologia Musso grafia così in generale quindi questo momento sicuramente può rappresentare uno dei tanti che può aggiungere degli spunti di riflessioni
Partendo da esperienze partendo anche da quella che la situazione alcuni di questi temi sono già emersi sinora ma io credo di poter portare anche perché per rifarmi a quanto detto prima dall'architetto io sono l'altro novanta per cento in quanto Presidente di una fondazione privata
E voglio parlare nonostante diciamo una formazione abbastanza teorico dal punto di vista didattico proprio sulla gestione economia della cultura l'Università degli Studi di Teramo
Ma quello che maggiormente mi con nota l'esperienza quotidiana e di retta che mi trova a vivere come presidente dei di una fondazione appunto
La Fondazione Crocetti
Non c'è tanta differenza ovvero chiaramente c'è differenza
Perché ho dei vincoli od è il delle tempistiche o delle diciamo una sorta di facilitazione dal punto di vista dei tempi e dell'ANCI sti oneri
Pur se sia dal punto di vista etico e morale
Che la Fondazione che presiedo ha deciso di avvierei all'interno del suo Consiglio di amministrazione un revisore dei conti nominato eletto il Ministero che tutela e controlla
Quello che il nostro operato dicevo appunto il lei è il diritto il diciamo la l'aspetto morale di
Tutelare quello che il patrimonio che mi trovo a il patrimonio che mi trovo a gestire
Mi piacerebbe che anche tutto il mondo dell'appunto del del sistema museale italiano quella la piccola parte diciamo gestita dallo stadio potesse rispondere a questo sistema
In qualche modo più semplice più assurde più più fruibile
E più operativo
Diceva il senatore Quagliarello all'inizio che questa vuole essere un momento operativo e valutativo appunto a corredo di dell'ultima ora disegno di legge
è vero che si è fatto tanto pensando al lavoro della riorganizzazione della delle gerarchie del sistema museale va detto che chiaramente non possiamo fare a meno né dei sovrintendenti degni dei soprintendenti
C'è necessità della
Lo competenza della loro preparazione e della loro conoscenza di quelle che sono le realtà presenti sul territorio
Ma c'è il problema che risistemare rimodificare rivedere questa struttura non è sufficiente in un momento come questo
Dove la cultura come in tutti i momenti di crisi guardate un po'di qua abbiamo quello che è accaduto mail nei Paesi anglosassoni nei momenti di crisi bisogna unirsi tutti assieme alla ricerca di quella della propria identità culturale
E la nostra identità culturale passa proprio attraverso l'immenso patrimonio sia esso pubblico sia esso privato
Manca però un'attuazione io lo so che il disegno di legge appunto il l'accento dieci del due mila quattordici che ha novellato il codici e dei beni culturali e paesaggistici
Presuppone la realizzazione di un Regolamento attuativo ma il regolamento attuativo pro possibilmente
Realizzato in tempi Brady perché il tempo passa la cultura si invecchia
Noi ormai abbiamo un sistema un approccio di cultura statale vecchio datato
Ma sa fare confronto con gli altri Paesi io non sono una sostenitrice di guardare gli altri Paesi a tutti costi assolutamente anche perché spesso e questo una peculiarità
Che ci con note che ci caratterizza riusciamo anche a prendere il peggio dagli altri Paesi basti pensare
è scompare a quello che il nostro argomento alla riforma universitaria dove abbiamo cercato di copiare la merita ma ne abbiamo una cultura completamente diversa rispetto a quella dell'America
E quindi l'idea del tre più due ha creato non pochi problemi al sistema universitario e la preparazione dei nostri studenti
Però vediamo cosa avviene in una in Inghilterra dove comunque c'è una
Un in sistema particolarmente teso e questo potrebbe essere uno dei punti che ne potremmo emulare
Particolarmente teso dopodiché solo i fruitori cioè ci dobbiamo porre l'attenzione di quelle che sono le persone che dobbiamo far sì che vengano nel nostro territorio
E vero Ministro si che c'è un nesso vedo prima lei giustamente
Dissentiva dalla distinzione è posta tra cultura e turismo
Va beh turismo culturale ormai insomma e già superato siamo già in una fase successiva il turismo e fondamentale per il nostro patrimonio ma deve essere uno degli aspetti che affianca
Indipendente chiaramente ma dobbiamo lavorare
Affinché si turista usufruisca dei nostri beni culturali le dico una visto che siamo
Il secolo asiatico cerchiamo di portare il loro a vedere i nostri beni culturali
Ma come lo possiamo fare creando un sistema
Quella che
Non mi piace sempre usare i termini non italiana è la mission che non solo rispetta la tutela
Io perdonatemi ma in merito alla proposta di legge che stiamo qui discutendo resto credo che il senatore Quagliariello sia andata via
Mi sembra che sia un po'esagerato non me ne voglia Attila
Atti la stessa presentarla già domani perché credo che si debba ancora molto Reggina ragionare ed avere una chiarezza di quelle che sono le possibilità altrimenti
Per un'ennesima volta andiamo ad aspettare un Regolamento attuativo
Che verrà quando è già
Tutto passato è tutto finito siamo nell'era digitale siamo nell'era virtuale vogliamo fare un esempio vediamo l'esperimento che hanno fatto in un sei olandesi
Dove dopo dieci anni una collezione di centoventicinque mila opere suddivisa all'interno di un'unica struttura costituita da sessanta
Musei
Ha finalmente colto l'importanza del web ed è l'unico esempio di portale no non obsoleto perché insomma ne sappiamo che un portale così come un sito web nel momento stesso in cui viene
Creato e già vecchio e già superato ed hanno creato questo sistema un po'sulla falsariga del modello americano ma con una cultura molto più ampia
E diventa che è diventata la prima porta d'ingresso ai nostri musei come facciamo noi a portare i turisti nei nostri musei i dobbiamo dare un primo accesso
Attraverso le rette chi di noi oggi prima di
Non recarsi di recarsi non posso non va a vedere la Rete non prende informazioni
Ovviamente facendo le debite considerazioni e valutazioni perché non tutto quello che sulla Rete e necessariamente corretto e coerente però tornando all'esempio Laudense visto che prima abbiamo fatto quello
Britannico appunto è stato creato questo portale con immagini ad alta definizione e che possono essere scaricate o integralmente o parzialmente
Chiaramente ovviamente non possono essere utilizzati se non per motivi di studio o per motivi personali e addirittura è stata creata una società
Quindi un tipo di impresa creativa e l'elemento fondamentale
Da prendere in considerazione quel tipo di impresa creativa dove chi decide di realizzare degli oggetti può partecipare a un compost solo di questo museo e i suoi oggetti vengono realizzati e venduti nel bookshop o venduti on line
Questo è uno degli esempi che potrebbero fare
Le persone i privati di cui abbiamo parlato prima sopra che si occupano appunto dell'impresa e creative ovvero di tutta la gestione la Soprintendenza la Soprintendenza
Loro hanno si devono occupare della tutela
Ma la tutela mi sembra che sia una cosa abbastanza acclarata d'altra parte abbiamo detto e l'identità del nostro territorio dobbiamo andare oltre lavorare sugli utenti lavorare su un pubblico e capire cogliere cercare anche di ampliare
Il nostro pubblico da zero a novant'anni i sistemi e metodi ci sono
L'economia della cultura
Adesso se ne è parlato per tanti anni l'economia la cultura porta economia bene è una cosa che finalmente nel ventunesimo secolo abbiamo acclarato
Siamo tutti d'accordo in questa direzione ci sono stati semplicemente delle degli studi sporadici intorno alla seconda metà del mille novecentottanta
Ma il problema è che non è mai stata regolamentata in che modo un'impresa culturale io sono Presidente di una fondazione bene
Non posso aprire una S.r.l. si appone S.r.l. mi arriva un'agenzia l'Agenzia delle entrate
Ha voglia spiegare all'Agenzia delle entrate che io tutto quello che faccio lo faccio per la gestione di una mia della mia struttura
E questo o difficoltà nel privato dove appunto come dicevo in qualche modo o una libertà sicuramente maggiore figuriamoci per un ente
Statale
Per un ente statale quindi
D'accordissimo sull'idea di decentralizzare di aprire però ci deve essere una Progetto viene defiscalizzato viene costruito apporto immediatamente e quindi riuscire a cogliere
Io quindi credo torna una proposta di legge che probabilmente si è arrivato il momento
Non di aggiungere diritti ancora elementi utili di fare nuove leggi ne dobbiamo fare leggi immediate ma che siano
Concrete ed operative e che riescano a dare quella marcia in più al nostro sistema per farsi
Voglio dire che vada al pari degli altri ma insomma che comunque
Possa in qualche modo rimuovere l'economia del nostro Paese grazie
Grazie
D'altra parte non si possono fare le leggi immediate senza presentarle quindi diciamo da questo punto di vista
L'iniziativa di oggi consente di quanto meno
Introdurre come già stiamo facendo qui un un dibattito nel poi nel merito dei dei temi e eccome abbiamo visto a partire dal l'intervento presso la Cecchi
La fotografia dell'oggi presenta
Delle luci e delle ombre fra le luci c'è sicuramente l'esperienza
Positiva del Museo delle attività DGSIA di Torino e credo possa essere da questo punto di vista di grande interesse ascoltare la
Testimonianza di delle disegni che e membro del consiglio di amministrazione del dalla Fondazione prego
Buonasera a tutti ringrazio innanzitutto la Fondazione Magna Carta per limbo l'invito che è stato rivolto
Alla fondazione del Museo delle antichità egizio di Torino del cui consiglio d'amministrazione come è stato detto onore di far parte
A partecipare a questa tavola rotonda illustrando quella perché è un'esperienza che l'introduzione stessa al convegno
Qualifica come esemplare
Di una fondazione la prima e finora unica fondazione che è stata costituita dallo Stato per la gestione in comune con
Con altri fondatori quindi con gli enti locali con due fondazioni di origine bancaria
Di una fondazione la Fondazione appunto del Museo dell'antichità egizie che è nata esattamente dieci anni fa di questi giorni il sei ottobre del due mila quattro
Consentitemi in una breve intervento dispiegare
Perché e come è nata questa fondazione per
Analizzare molto succintamente il modello che è stato prefigurato dalla Fondazione
In particolare con riferimento alla dotazione patrimoniale di risorse economiche e il modello di governance che è stato adottato per la fondazione
E infine per trarre qualche breve conclusione su un bilancio di questi dieci anni di di esperienza
Il Museo egizio di Torino come loro sapranno rappresenta
Il primo museo dedicato la civiltà egizia del mondo e il secondo per ricchezza delle collezioni solo al Museo del Cairo
è una storia molto lunga che parte dal mille ottocentoventiquattro con l'acquisizione da parte di Carlo Felice della collezione da Rovetti cinque mila duecentosessantotto oggetti acquistati per quattrocento mila lire
Con l'apertura al pubblico del museo nel collegio dei mobili dei nobili uno splendido palazzo nel centro storico di Torino edificato partire dal mille seicentosettantanove sul progetto di Michelangelo deroghe
Con l'ulteriore incremento delle collezione nel agli inizi del del Novecento grazie alle campagne di scavo di Schiapparelli
Facendo un salto arrivando quasi dei giorni nostri io direi che dobbiamo avere in mente due e venti che si verificarono a partire dagli anni Novanta del Novecento
E che vanno segnalati come emblematici per la nascita della fondazione
Il primo evento a cui faccio riferimento la nascita a partire dal primo gennaio mille
Novecentonovantuno di un'istituzione destinata a avere un ruolo estremamente importante nella realtà
Del nostro Paese cioè quella del fondazioni di origine bancaria
In parallelo negli stessi anni vorrei ricordare l'avvio
Di un dibattito molto serrato
Che si svolse a Torino sul futuro del Museo egizio con particolare riferimento alla necessità di un suo ri allestimento al passo coi tempi ma soprattutto ha una sua dotazione di spazi molto più ampi
Di quelli di cui il museo
Disponeva fino a quel momento nel collegio dei nobili in cui era in condominio non soltanto con l'Accademia delle Scienze ma anche con altri due musei cioè il Museo di antichità e la Galleria sabauda
Fu proprio una delle due fondazioni bancaria torinese la compagnia di di San Paolo
A
Assumere come Progetto strategico di intervento nel campo distrutto nel campo del settore artistico culturale un settore che io ho avuto l'onore di dirigere
Dalla nascita fino a agli scorsi anni assunse proprio questo obiettivo dell'ammodernamento ed ampliamento del Museo egizio così
Già nel all'inizio degli anni Novanta al Museo di antichità si trasferì in una sede propria e negli spazi liberati venne realizzata con un consistente investimento
La cosiddetta manica Schiapparelli con installazione dedicata
Hai agli scavi di Schiapparelli in tre siti egiziani
Ma
La compagnia intese in quegli anni anche interpretare il suo ruolo di fondazione non soltanto come erogatore di contributi economici ma anche e soprattutto come
Erogatore anche di idee e di progetti da proporre la discussione con il Ministero innanzitutto e poi con gli enti con gli enti locali e così in quegli anni si cercò di mettere un po'di ordine nello straordinario dibattito che si svolse nella città di Torino sulla necessità di una nuova sede del Museo
Come saprete diciamo fu una discussione in cui la città si divise in molti partiti interessante che
Questi dibattiti così accesi avvenissero su un tema relativo non diciamo vicende sportive ma
Alla realtà del più importante forse bene culturale della città in cui un partito sosteneva la necessità di
Ampliare e ri allestire il museo nella sua stelle storica
Un altro partito per esempio proponeva il suo trasferimento nella Reggio della Venaria Reale uno straordinario sito che li nasceva in quell'
Anni da un degrado secolare e che era in cerca di una sua identità culturale di una sua collezione da ospitare ad altri partiti ancora che per esempio proponevano
Il Palazzo del lavoro costruito per Italia Santoro da Pier Luigi Nervi se non addirittura la stazione di Porta Nuova prossima essere
Avere un ruolo molto minore visto che si stava costruendo una nuova il più grande stazione moderna l'idea fu allora a questo punto quella di svolge ore di convegno internazionale che venne promosso inizi degli anni due mila
Chiamando a discutere sul futuro del Museo egizio e sul dibattito centro storico della città versus altre sedi
I i direttori dei principali musei egizi e dei Dipartimenti antichità egizie dei musei di tutto il mondo quindi dal Cairo al British al Louvre metropolitano
Né emerse la scelta di
Mantenere il Museo egizio nella sua sede storica nel centro di Torino in modo che
Fosse accanto tutti gli altri musei di quello che oggi e noto poi come il Polo reale della città
A questo punto
Venne promosso sempre dalla compagnia uno studio di
Fattibilità affidato una qualificate Chiper mista composta da Egitto logica architetti economisti della cultura sociologi urbanisti
Che fisso le linee guida di un progetto di ristrutturazione dire allestimento del museo indicando come conditio sine qua non il trasferimento in altra sede
E dopo il muso identità anche della Galleria sabauda che occupava i due piani superiori del museo e il Progetto quantificava nell'ordine dei cinquanta milioni di euro il costo della ristrutturazione
Oltre a un costo che si aggirava quasi intorno al quaranta milioni di euro per il trasferimento e l'allestimento della Galleria sabauda nella nuova sede che era stata individuata cioè nella manica nuova di Palazzo Reale
Queste conclusioni vennero poi sottoposte dal dalla compagnia che aveva promosso questi studi
Al dibattito cittadino quindi alle agli enti locali comune provincia e regione e quindi finalmente col consenso anche degli enti locali vengono presentate al Ministro dei bene culturale che le approvo
E fu proprio questo fermento di idee intorno al trasferimento della sede e questo grande gioco di squadra questa grande sinergia che si realizzò Torino
E se posso prima un inciso devo dire che Torino un po'una città laboratorio da questo punto di vista perché
La collaborazione tra enti locali fondazioni e anche i privati ad esempio raccolti nella Consulta per la valorizzazione dei beni culturali e artistici di Torino e prassi di tutti i giorni
E che ha consentito anche di realizzare poi non soltanto come vedremo la Fondazione per le antichità egizie ma anche altre realtà importanti come la Fondazione Torino pur musei di cui è presente
In questa tavola rotonda la la Presidenza Patrizia a sprone
Così come la Fondazione per il centro di conservazione restauro della Venaria Reale
Così come sia pure non fondazione ma con
Formula giuridica diverso da quello del Consorzio di valorizzazione culturale le l'ente gestore della stessa Reggia della Venaria Reale
In sostanza grazie a questo fermento di idee e grazie all'impegno che allora gli enti locali e le fondazioni di origine da Carrieri ritennero di assumersi giungiamo così al sei ottobre di dieci anni fa
Quando nelle sale del Palazzo Reale di Torino il Ministro dei beni culturali
All'epoca Giuliano Urbani
Il Presidente Regione Piemonte il Presidente della Provincia di Torino sindaco di Torino il Presidente la Compagnia di San Paolo e il Presidente la Fondazione CRT firmarono l'atto costitutivo della fondazione e il relativo Statuto
Nel novembre del due mila cinque il ministro conferito per la durata di trent'anni il Museo egizio alla fondazione
Vediamo adesso molto brevemente quali sono le caratteristiche di alla Fondazione debbo chiedere di farlo davvero in grande sintesi perché siamo sotto la la mannaia del voto al Senato dove anche il ministro deve partecipare vista la calma che benissimo
Allora la la fondazione è una fondazione che ha per scopo la valorizzazione e promozione gestione adeguamento strutturale funzionale espositivo del museo e è retta da un sistema di organi i in cui diciamo sono
Presenti le diverse diverse esperienze
Le decisioni politiche generale naturalmente sulla
Sul sulla politica sulle
Attività del museo sono affidate al Collegio dei fondatori mentre un co un consiglio d'amministrazione con un Presidente nominato dal Ministro per i beni culturali e
Quattro consiglieri nominati dagli enti locali delle fondazioni svolgono un ruolo manageriale e di amministrazione della Fondazione l'aspetto scientifico è garantito dalla presenza
Di un qualificato comitato scientifico presi presieduto da un Egitto logo
Di fama internazionale su proposta del Ministro di beni culturali
E da altri sei componenti nominati dal Collegio dei fondatori abbiamo la fortuna di avere in questo comitato scientifico i responsabili dei musei egizi dei più importanti musei del mondo
E che cosa ha portato questa questa la nascita di questa fondazione B ha portato diciamo ha una dotazione importantissima cioè non soltanto la dotazione di un fondo patrimoniale costituito dai diversi
Fondatori e di un fondo di dotazione per
Le spese correnti di tre milioni di euro per in quinquennio che è stato poi
Rinnovato noteranno ma soprattutto anche alla Costituzione di un fondo per la ristrutturazione del Museo di cinquanta milioni di euro
Venticinque dei quali sono stati messi dalla Compagnia di San Paolo dieci dal Comune di Torino cinque dagli altri partner con esclusione devo dire del del Ministero dei dei beni culturali quindi soltanto dal
Dagli altri fondatori
E interessante ancora ancora soltanto questo diciamo nel caso di estinzione della fondazione i beni conferiti dal Ministero naturalmente torna nella disponibilità del Ministero ma è anche interessante che tutti gli altri beni che sono stati
Acquisiti dalla Fondazione in caso di estinzione non ritornano i singoli fondatori ma
Vanno al Ministero o a un ente che persegua finalità analoghe
Quale può essere e mi avvio alla conclusione un rapidissimo Bilancio
Di di questi dieci anni beh innanzitutto diciamo il fatto che grazie a questo straordinario fondo che si è costituito sia stato possibile effettuare questo gigantesco cantiere di ri allestimento che negli spazi del museo che sono assolutamente raddoppiato rispetti agli attuali
Un altro fatto importante è che il cantiere andato avanti a museo sempre aperto e questo ha permesso addirittura il raddoppio dei numero dei visitatori dall'anno ultimo diciamo precedente il la costituzione della Fondazione quando
I visitatori ANAS sui duecentocinquanta mila per arrivare per esempio la fine del due mila tredici in un anno in cui Torino non ha avuto degli eventi assolutamente straordinari come in precedenza
Le Olimpiadi oppure il centocinquantenario dell'Italia dell'Unità d'Italia con lo stesso e della sintesi cinquecentoquaranta mila visitatori e infine le le l'altro elemento che vorrei
Sottolineare e il fatto che grazie a questa a questa gestione e al lavoro che è stato fatto il la fondazione
A potuto conseguire in tutti questi anni una percentuale di autofinanziamento cioè di
Risorse proprio su un totale di bilancio assolutamente io credo straordinario nel panorama italiano
L'ultimo bilancio due mila tredici così come i bilanci degli anni precedenti porta la quota di autofinanziamento le risorse proprie del del del museo
Alcun valore superiore all'ottanta per cento quindi credo che questa sia un'esperienza assolutamente
Interessante utile che possa essere
Ripresa se ne era parlato all'inizio come primo esperimento da estendere poi ad altre realtà tipo la Grande Brera o il Museo degli Uffizi cose di questo genere
Per tutta una serie di motivi è rimasta confinata un po'questa esperienza a Torino un'esperienza felice sono molto contento che questa
Esperienza venga nuovamente prese in considerazione mi complimento con la Fondazione Magna Carta per aver voluto
Presentare questa nuova proposta di legge e mi complimento anche molto col ministro Franceschini per tutto quello che sta facendo per il rilancio dei nostri beni culturali dopo anni che mi permetto di dire di una certa disattenzione che c'è stata vi ringrazio
Grazie grazie davvero
Mentre il
Parlava veniva
Spontaneo
Pensare alla fortunati una città come Torino che può contare su due grandi fondazioni di origine bancaria come Celletti e la
La stessa compagnia
Va anche detto che do questo sia lo spirito anche della proposta di legge nella prima parte dell'articolato che oggi possono essere disponibili sul mercato
Altri soggetti finanziari che possono essere disponibili a partecipare in progetti di questo genere proprio il benchmark
Del Museo egizio di Torino della Fondazione anzi
Può rappresentare un incentivo a investire a maggior ragione se poi c'è dispositivo normativo
Favorevole mi taccio subito e cedo la parola ringraziandolo a Berardino Chiaia per Cerchiaia già vicerettore della Politecnico di Torino è restiamo in in questa città e con altre spero assessore oso rapido
Buonasera a tutti io
Quando
L'amico Gaetano gli amici di Magna Carta mi hanno fatto vedere la proposta di Lucca che vi ha illustrato Luca Nanni pietire illustrato l'inizio della serata
Immediatamente pensato una serie di cose che di cui adesso voglio farvi partecipi o non sono
Un esperto non solo nel corde beni culturali e sono un ingegnere mi occupo di strutture insegna al Politecnico di Torino ma credo che
Tutti gli italiani sono oltre che commissari della Nazionale di calcio sono doverosamente per elezione nove esperti di beni culturali
Io
Ho notato subito
Una speranza no in un approccio liberale quale quello prospettato dalla dalla proposta un approccio liberale che potrebbe
A mio parere già
Mettere a posto tre punti che io vedo molto critici il primo punto è una debolezza del brand Italia
Nel campo dei beni culturali questo ci può sembrare ci può sembrare strano ho sentito i numeri del professor c'è chi sono i numeri bellissimi non milioni di visitatori però
Lo stesso ciechi poi cosa ha detto ha detto che questi milioni di visitatori si addensano in pochi Faber qui a Roma
Sostanzialmente in un chilometro quadrato
A livello italiano Roma Firenze Venezia
Sostanzialmente quindi
Una concentrazioni in pochi a breve e una
Scarsa valorizzazione di tutto il resto io credo che questo dipenda
Sicuramente da una mancanza di efficacia ed efficienza nella gestione che non mi sentirei neanche di imputare allo Stato lo Stato
In quanto tale non ha come missione l'efficacia l'efficienza per sua natura io credo non possa avere come missione
Né attiva l'efficacia l'efficienza il privato si il privato la deve avere non per sopravvivere
Il alla mancanza di Brendel oddio la debolezza del brand è la debolezza della gestione mi portano a pensare che un brand italiano dovrebbe essere un brand di eccellenza se facciamo dei io vengo da Torino
Io sono pugliese peraltro quindi
Diciamo sono abbastanza apolide vengo spessissimo a Roma per una serie di interessi o altro passeggiando qua per Roma ditemi se vediamo un brand dei nostri beni culturali io non voglio essere snob non lungi da me essere snob però
Mi viene da pensare non so ai parchi nazionali americani alla
Perfezione di quel tipo di proposta turistica dove si può dormire nell'hotel a cinque stelle ma si può dormire intenda si può visitare il Gran Canyon con la réclame privato si può scardinare per ore sotto il sole
Il turista è libero di fare quello che vuole noi il fruitore l'utente è libero di fare quello che vuole però la proposta e organica il brand è molto chiaro il brand in quel caso no mi parlava prima la prossima relatrice
Di una mostra San Diego dove per un bel niente pugno di dollari ad ha visto dei delle coppie di oggetti Maya quindi una mostra che
Hanno italiani farebbe inorridire per la diciamo l'inutilità la falsità di quello che è stato presentato pure
Code probabilmente grandi grandi grandi in Cangrande i guadagni
Terza terza debolezza che ho notato ecco e quella proprio da cittadino la scarsa possibilità noi cittadini italiani di fruire del nostro patrimonio
Di nuovo io qui a Roma amo passeggiare di notte non perché io sia matto o altro ma perché di notte
è un'altra città
Di Roma
Voi romani o molti di voi immagino siate romani
Dalla mattina all'alba se vi piace la luce o la sera dopo dopo le venti ventidue la città e l'altra
La mancanza di fruizione in Italia e anche il museo chiuso di domenica e anche la difficoltà
A creare una rete verso le
Talmente importanti eccetera tutto questo io credo che il privato molto facilmente potrebbe
Se non risolverlo migliorarlo
Un altro punto che volevo sollevare invece dall'ATO mio di formatori docente universitario e che di nuovo credo derivi da un po'di disordine no che c'è in questo business permettetemi anche se non io lo dico non inorridito e se lo chiamo business no ma qui stiamo parlando
Di di di questo lato nord non stiam parlando della parte eletta e nobile del bene culturale
La formazione mi sono appuntato quando
Abbiamo organizzato questa giornata
I corsi di laurea a Torino nella città di Torino che trattano
Temi sui beni culturali il Politecnico di Torino dove lavoro io ha ben tre corsi la laurea in architettura al restauro l'ingegneria per il consolidamento il le scienza dei materiali
Per i beni culturali l'Università di Torino né a quattro compresi la famosa Scuola di specializzazione
Della Reggia di Venaria e poi c'è una scuola intera tenevo anche con la Facoltà di Economia delicata i beni architettonici al paesaggio insomma otto proposte
Non sinergiche in gran parte sovrapposte Impact quasi tutte con un flame loro anche di valorizzazione del bene culturale tranne permettetemi di dire quella nostra
Dura e pura del Politecnico che sulla consolidamento sulla parte hardware no sulla parte strutturale del bene
Questa frammentazione nella formazione a mio parere si riflette molto chiaramente poi nella frammentazione delle competenze che essi hanno davanti quando si va ad operare proprio Torino adesso qui abbiamo
Il dottor disegni che ha parlato prima di me
Ci siamo trovati come Politecnico a lavorare parallelamente sulla cappella della Sindone chiara bruciata ricordate circa dieci anni fa la cappella del Guarini settecentesca fantastica da ristrutturare
E e sul Museo egizio non stiamo lavorando sull'ampliamento e sul sulla sul consolidamento di alcune parti e non si egizio la differenza di operatività
Tra quello che abbiamo dovuto
Gestire nel caso della Sindone e la snellezza operativa invece nel caso del Museo egizio e strabiliante io non faccio colpa a nessuno la Sovrintendenza fa il suo lavoro a
Il dovere di fare il suo lavoro la legge quella però
Permettetemi uno snellimento delle operazioni né
E doveroso altrimenti
Capite bene la la cappella della Sindone ancora chiusa
è ancora chiusa e sostanzialmente
Sì era un po'cotto il marmo insomma adesso è stato anche forse sopravvalutato il
Il il danno insomma del fuoco adesso al di là degli delle delle parti storiche e artistiche da un punto di vista strutturale insomma si poteva fare molto prima
In ogni caso
Ha detto bene prima disegni anche secondo me
Operativamente questa legge questa proposta di legge ha sicuramente tutti gli strumenti finanziari del caso il partenariati pubblico-privati vedo qui vecchi amici torinesi con cui
In Regione Piemonte abbiamo fatto tante operazioni di project financing di contratti di disponibilità la l'operatività è facile non non è vero che è difficile da un punto di vista esecutivo finanziario non qualunque ma qualunque banca
Da un qualunque notaio commercialista mette su un partenariato pubblico-privato in un'oretta qua parliamo però di problemi molto sensibili no e non è così facile come costruire un un grattacielo nuovo come sta succedendo in Piemonte
Il per chiudere
Vorrei fare un parallelo di nuovo un po'irriverente con loro nero no io sto guardando qua questo travertino
Che evidentemente è un falso non preventivo di queste di queste di queste colonne intorno a noi non è coevo insomma la facciata questa evidente però
Il nostro Oro bianco rispetto al loro nero io penso che queste proposte di legge insomma esso il ministro ha ben chiara sicuramente la situazione
Al di là della proposta di legge io credo che serva una strategia sui beni culturali
Una strategia che potrebbe essere veramente quella di ripresa del nostro Paese perché
Effettivamente noi e questa la nostra ricchezza e la nostra ricchezza e non è neanche da estrarre no
Il lo Rionero innanzitutto bisogna andarlo a cercare estrarre questa ricchezza bianca invece e fuori
Mi ricordo il piano strategico morale fatto da De Gasperi Enrico Mattei la famiglia Agnelli e tutti gli italiani dopo la guerra sostanzialmente cosa si fece si disse
Beh
Creiamo l'ENI andiamo a prendere il petrolio dove possiamo non ce l'avevamo neanche in Italia
Con questo petrolio facciamo le raffinerie italiane l'ora finiamo e facciamo girare le macchine vendiamo le macchine costruiamo le macchine compriamo gli elettrodomestici mettiamo le centrali elettriche per far girare elettrodomestici e il grande
Sviluppo il grande boom facciamo le autostrade per far camminare per queste macchine di grande boom economico italiano è nato
Da una piccola
Se volete
Una piccola idea intorno a tre quattro persone però condivisa con tutto il popolo italiano tutti gli italiani ha comprato la macchina tutti gli italiani han preso il frigorifero l'elettrodomestico la televisione e quant'altro
Il consumo di energia e tutto è partito dal petrolio il nostro Oro bianco
A mio parere potrebbe in maniera virtuosa innescare un ciclo molto simile è chiaro che ci vuole un patto tra tutti
I partecipanti mi è piaciuto Luca quando ha detto che la Repubblica non è lo Stato nel senso burocratico degli apparati ma la Repubblica siamo noi grazie
Grazie
Grazie al possono
Chiaia e restiamo la dimensione del
Del loro bianco prima di
Ascoltare il
Il ministro Franceschini dando la parola Patrizia sprone che ringrazio i presidenti con Futuro di Confindustria e quindi
Implichi meglio dire può raccontarci come riuscire a estrarre valore da questo enorme straordinario patrimonio che abbiamo in Italia
Per le passo il microfono
Buonasera a tutti anch'io ringrazio l'onorevole Quagliariello per questo invito in questo convegno estremamente interessante ma soprattutto anche Luca Anagni Pieri col quale ci siamo trovati più volte nella stesso lato del tavolo diciamo liberista
Il fatto che ci siano tantissimi convegni in questo periodo sul settore dei beni culturali
A mio parere testimonia l'interesse che questo argomento sta suscitando nel Paese io direi che è cambiata la percezione di questo settore è diventato interessante
è diventato la percezione finalmente che questo nostro patrimonio nostro capitale lo ha detto anche l'architetto c'è ricchi
La risorsa sociale una risorsa di sviluppo come hanno già detto tantissime è una risorsa economica quando il ministro Franceschini
Investito dal nuovo del dei cast di caste eroi lasciato la sua intervista al Sole ventiquattro Ore dicendo il mio Comisso economico noi impresa in
Abbiamo brindato abbiamo detto finalmente intanto perché la sua prima intervista finita sul Sole ventiquattro Ore e non sulle pagine culturali dei giornali generalisti e questo era un segnale
Ma è un segnale anche il fatto che ieri siano uscite due pagine intere sua fari finanza proprio su questo settore probabilmente
Ma spero di no
I beni culturali sono diventati l'ultima spiaggia dell'economia e dello sviluppo del Paese quindi grande attenzione
Dobbiamo uscire da quello che io chiamo l'eterno potenziale questo settore che da sempre noi definiamo il potenziale dei beni culturali dobbiamo farlo diventare
Potente ne abbiamo tutte le possibilità ne abbiamo le chance e dobbiamo farlo dobbiamo capire però che siamo immersi in un contesto globale
In cui si corre moltissimo
è un contesto globale che detta l'agenda il nostro futuro prossimo quindi non possiamo prescindere da questo per cui andiamo per
Punti veloci
Ma per punti valorizzazione ma ancora ci poniamo il problema della divisione o meno fra valorizzazione e tutela lo trovo assurdo io direi che molto semplicemente viviamo in un'epoca digitale
Il patrimonio culturale nell'hardware l'offerta dei servizi culturali e il software l'uno senza l'altro non servono assolutamente a niente lune un guscio vuoto e l'altro non semplicemente non esiste quindi direi che anche questo è un problema superato
Performances ricordo semplicemente il fallimento dei progetti europei è una vergogna voglio dire di cui ancora oggi paghiamo lo scotto
Siamo ancora pericolosamente indietro per quello che riguarda le alleanze e qui dobbiamo capirlo come warning
Per cui tira in Oman non parliamo di mancanza di risorse perché le risorse ci sono parliamo che invece di incapacità di accesso a queste risorse governance
Serve una strategia integrata fra i vari Ministeri non solo quello della cultura ma anche quello dello sviluppo economico regioni gli enti locali
Che devono fare insieme una politica di valorizzazione del settore dei beni culturali all'interno delle quali vanno le industrie creative perché sono la linfa a loro volta del settore dei beni culturali raggiungere gli obiettivi insieme
Poche essenziali parole chiave razionalizzazione azioni di sistema approccio dirette marketing territoriale e di filiera
Privati questo è il punto caldo
Il rapporto pubblico privato che in Italia un gatto che non si riesce a colmare c'è un pregiudizio questo è assolutamente evidente in tutto quello che noi diciamo che facciamo
Il ministro Franceschini lo ha affrontato anche se in questo momento soprattutto per quello che riguarda il mecenatismo che comunque un
Una parte fondamentale del rapporto pubblico-privato
Ma anche qui bisogna superare queste resistenze
Ideologica cioè bisogna pensare che il for profit è essenziale assolutamente quanto il no profit quindi il coinvolgimento dei privati non può essere solo sulla filantropia culturale
Ma va sdoganato nella logica del reperimento delle risorse economiche smettiamola di parlare di sfruttamento del patrimonio parliamo piuttosto dimessa a frutto del patrimonio
Pensiamo all'investimento territoriale condiviso allo scambio di expertise e competenze
Parlo di scambio ma è evidente che all'interno delle imprese private le competenze sono di un altro livello rispetto a quello del settore pubblico né sopra né sotto sono semplicemente diverso
L'ampliamento delle professionalità mi ha parlato adesso il
Vice rettore che sono necessarie per cambiare completamente approccio
Qualcuno ha parlato di passo indietro dello Stato di passo indietro il Ministero cosa che mi trova evidentemente d'accordo con un ministero liberato dalla parte di gestione in prima persona ma più libero chiaramente
Il mondo dei privati non sarebbe di selvaggia deregulation ma sarebbe invece di volano come tutti dicono appunto di plusvalore occupazionale innovazione crescita economica e sociale a base culturale
In Europa vi assicuro nel resto del mondo il rapporto pubblico privato non è
Un problema ma non lo è mai stato
Noi abbiamo un pregiudizio una resistenza pervasiva tangibile l'intervento del privato è sempre visto come svendita del patrimonio mi ha parlato anche dottor Quagliariello
Ma addirittura invece in atti sono visti con diffidenza e qualcuno ha già citato anche il caso Colosseo e vorrei ricordarlo qui
Cosa succede che la burocrazia interviene su questo come alibi per non fare faccio un esempio io ho proprio in previsione di questo convegno in questi giorni ho fatto una mia piccola indagine di mercato sono andate in giro a chiedere
Alle persone più disparate commercianti uomini d'affari impresa
Sai che cos'è l'erogazione liberale sai che cos'è l'arto bonus
E io devo dire che finalmente qualcuno ha pensato di chiamare l'erogazione liberale arto bonus che almeno voglio dire c'ha semplificato la vita
Ma l'erogazione liberale nessuno sapeva assolutamente che cosa fosse niente non lo sanno
Allora dobbiamo anche semplificare il nostro linguaggio semplificare il Codice con cui proponiamo alle persone quello che facciamo
Non avete idea c'è gente che ha mi ha anche parlato di un virus a far forse perché oggi insomma siamo un po'influenzati da quello che sta succedendo
Poi fatto leggere un gruppo di imprenditori la circolare dell'Agenzia delle entrate quella sull'atto bonus
Che recita primi chiari primi chiarimenti interpretativi sulla nuova misura agevolativa
Agevole attivati allora gli imprenditori mi hanno detto guarda ritenendo riusciamo ad andare la prima pagina e già una fatica lo facciamo vedere I nostri commercialisti ma non è mi son detta se noi vogliamo che i cittadini contribuiscano
Alla mantenimento del loro patrimonio accampiamo cambiando nella percezione quindi pensando che il patrimonio sia dei ci dei cittadini cioè di quella res pubblica di cui tutti hanno parlato stamattina
Come facciamo noi a parlargli con dieci pagine di Regolamento che serve a far capire quali sono le prime misure di semplificazione e agevolazione eh impossibile
In questi stessi giorni a Firenze noi abbiamo accolto il Frentzen porti Uffizi la branch americana degli Amici degli Uffizi gli abbiamo fatto vedere che cosa vogliamo fare come restauro hanno aperto libretto degli assegni
è
Si immediatamente messo mano voglio dire alle donazioni chiamiamole così donazioni è molto più semplice
Donna non e detraggono dalle tasse al cento per cento io credo che dobbiamo avere il coraggio di prendere misure draconiane da questo punto di vista
Non credo che l'Agenzia delle entrate piuttosto che il Ministero dello sviluppo economico o
Tasse andranno a catafascio per questo ma forse riusciremo invece ad avere i soldi per mantenere ripeto ritenga ripeto il patrimonio ma anche soprattutto per rendere conoscenti i cittadini
Allora voi pensate che cosa succede se noi facciamo a tracciare in questo modo investitori stranieri i tanto decantati investitori stranieri è evidente che non ci vengono
Non capiscono di che cosa stiamo parlando se voi andate a leggere
Il Regolamento
Dell'Aja resse americana sulla detassazione consta di mezza paginetta e la capisce anche mia nonna è questo e l'altra cosa importante gestione
è evidente che in un momento di scarsità come questo di risorse i privati sono sempre più importanti in questo settore che riguarda la gestione del patrimonio culturale
Gare di evidenza pubblica siamo tutti assolutamente d'accordo trasparenza noi abbiamo proposto il project financing e mi ha parlato prima anche il vicerettore vogliamo
Intervenire nella parte progettuale perché le in prese
Hanno un diritto di cittadinanza e come tale vogliono intervenire nella parte progettuale
I soldi ce li mettiamo noi insieme allo Stato dove il privato naturalmente non può intervenire al cento per cento
Ma in partnership parola che a quanto pare non trova casa
Lo fa la Francia con la delegazione del service publique lo fa la Gran Bretagna con i medici in Granze e voi l'avete in parte messo anche nel vostro disegno di legge dottor Quagliariello
Lo fa l'Italia con il demanio quindi non stiamo proponendo assolutamente niente di nuovo
Quello che il MIBAC deve fare e passare da gestore diretto come diciamo noi a controllore intelligente
Abbandonare la versione centralistica e andare incontro a una sburocratizzazione bisogna abbattere le barriere
Noi
Pensiamo che il Codice dei beni culturali debba essere annullato non abbiamo bisogno del Codice dei Beni culturali abbiamo un Codice degli appalti abbiamo un Codice dei contratti abbiamo l'articolo nove della Costituzione abbiamo il Codice civile
Tutto il resto diventa semplicemente una scusante
Per tre inciderà Rossi ripeto dietro la burocrazia
Il problema e che non abbiamo più tempo per il cambiamento dobbiamo farlo adesso e dobbiamo soprattutto uscire da un concetto giuridico per entrare in un concetto collettivo grazie
Grazie apra facevo una battuta Manna tonante solo come battuta che
La proposta di legge appena subito una proposta di popolazione
Chiedendo non la l'abrogazione del del Codice e dei beni culturali su cui si inserisce invece la la proposta di riforma e debbo dire che
Battute a parte credo che sia emerso con con voci e sfumature diverse un apprezzamento per lavoro fatto dalla Fondazione Magna Charta qui ringrazio ancora il
Il presidente Quagliarello in sala anche per strada
Cubeddu che ne vicepresidente
Non è grazie mento più grande anche in questo caso per nulla formale al ministro Franceschini perché è vero che da tanto si parla di questi argomenti ma c'è da dire che dopo
L'inizio del suo mandato è una scelta forte di intervenire con
La riforma del cosiddetto al bonus
L'impressione che ne hanno tratto o tutti gli osservatori e anche gli operatori del settore che effettivamente si può fare si può si può realizzare un
Processo virtuoso di di cambiamento e di riforma ed è quindi con me con questo spirito questo sentimento di
Gratitudine che cedo la parola al
Ministro Franceschini per le conclusioni di questo interessante dibattito grazie ministro
Grazie molto brevemente dirà se Magna Charta negassero che dell'invito
è stato anche utile ascoltare
Per me questo gli interventi che ho potuto ascoltare che leggere quello di Gaetano ECCOM comunque l'una volontà propositiva nella
L'idea di affrontare con
La proposta di legge
Il tema gestione
Privato pubblico
Aggiungo consentitemi di non
Mettermi anch'io nel nel fare l'elenco di ciò che non funziona
Che la passione italiana
Per cui appena abbiamo fatto una cosa ci mettiamo a dire che si poteva fare meglio che non funzionava
Perché se mi mettessi a raccontare
Le cose che ho trovato che non funzionano
Generale guardo Gaetano nella pubblica amministrazione o nel funzionamento dello stato del Parlamento o adesso in particolare nel ministero perde il voto anche di domani dopodomani in Aula quindi e non mi sembra esercizio molto positivo
Penso che dobbiamo porre un tema generale del Paese un po'ogni tanto non è poco snobba
Dire le cose che funzionano anziché citare unicamente gli esempi stranieri come raggiungibili ripetibili e non cercare invece di
Valorizzare quello che facciamo quindi da questo punto di vista esso molto sintetico per dire non discorsi generici ma
Da dove sono partito e su questo tema le cose che abbiamo fatto che sono già operative
Io ho cercato di rompere tre tabù che nel mondo della della cultura e beni culturali
Sono stati sono tuttora tabù e da un paradosso perché ci ha fatto per molto tempo molto tempo discutendo tra correnti contrapposte che dibattono
In modo molto ideologico accademico anziché cercando una soluzione di buonsenso primo tabù
Contrapposizione fra tutela e valorizzazione un'emerita sciocchezza
Le due cose stanno insieme all'articolo nove della Costituzione primo comma secondo comma quindi l'avevamo già in mente i nostri padri costituenti
Fare una buona tutela del nostro patrimonio storico utilizzando quello straordinario patrimonio di competenze e di legislazione che c'è
Nel settore della tutela del nostro Paese il radicamento delle Soprintendenze poi ci sono le cose che funzionano posano è un altro discorso
Il tipo di legislazione che risale agli Stati preunitari
E in particolare alle disastrate mi novecentotrentanove che quella che poi ci ha consentito addirittura di fare penetrare nella nella testa né dell'ONU degli italiani nell'opinione pubblica l'idea che si è un bene
Ha un valore artistico storico monumentale quel valore più forti addirittura che la proprietà privata ci sono altri Paesi che ne citiamo a riferimento penso l'Inghilterra per esempio che non avendo una legislazioni questo tipi non sa e come ha visto demolita qualche migliaio di dimore storiche
Perché il né in casa tua facevi quello che volevi
Quindi difesa del principio e la tutela modernizzazione delle strutture tutto quello che serve
Ma non è in contrapposizione con la valorizzazione e fare una buona tutela serve per valorizzare valorizzare un museo monumento siti archeologico non è disse a creare
Ma è metterlo come dire a disposizione di un percorso di crescita culturale anche economica del Paese e le tutte le istituzioni che noi
Costantemente indichiamo tutti e due i rilievi quelli che ne interpretano le posizioni estreme due schieramenti poi cita concordano nel citare alcuni esempi internazionale quando si va sul grande museo pubblico
Di un altro Paese
Tutti parliamo del lucro presente in un pare con impossibile fondi con i musei italiani perché l'Italia alla forza di un museo diffuso quattro mila in più di quattro mila musei più di quattrocento venti dello Stato
I non è non c'è il il grande museo nazionale che ha messo insieme raccolte provenienti da tutte le parti un modello diverso ma il lucro se vogliamo prendere quell'insieme fa ricerca
Formazione tutela marketing sviluppo vende biglietti guadagni sui gadget
E quello che guadagna da questo tipo di risorse va finanziarle altri lo stesso discorso vale per il turismo non è che noi prendiamo soltanto ciò che funziona ciò che funziona se lo facciamo usare bene aiuta a sopravvivere chi viceversa non potrebbe starci
Perché a
Museo che magari ha un grande valore scientifico di collezione ma che non ha una capacità attrattiva in termini di biglietti o di turismo
E quindi uno che va bene aiuta quello che non va bene in un meccanismo di solidarietà coopera come peraltro è
Già dei meccanismi di distribuzione di risorse
Tra i diversi usi dello Stato
In nella riforma norme già operativi abbiamo fatto un'operazione
Tra di cale può essere giusta può essere sbagliata abbiamo distinto le funzioni di tutela lasciandole alle Sovrintendenze controllo del territorio del patrimonio legando il più possibile con la parte formativa università CNR
Ma totalmente da dal decreto alla DPCM diverse Ministero distinte dalle funzioni di gestione dei musei
Che verranno messe su una filiera diversa da una direzione generale ha dei poli regionali
Alla gestione dei singoli musei alcuni con autonomia finanziaria e contabile e amministrativa altri comunque almeno può sembrare un paradosso almeno con uno Statuto un Bilancio
Perché oggi nessun museo statale italiano a uno Statuto un Bilancio perché sono tutte strutture
Assolutamente mescolate sino a renderli indistinguibili con la struttura delle Sovrintendenze
Musei grandi i musei piccoli anche i poli museali perché i poli museali sono in alcuni casi mescolati
Qualcosa da tutelare che oggi che alle solite sedici archeologiche e con la
Il le solite se storico artistiche i poli museali cittadini quindi non c'è nemmeno né nemmeno possibile ad oggi distinguere come funziona un museo
Da un punto di vista contabile non dopo tese scientifico ha poteri se amministrativa quindi distinzione delle funzioni tutela dalle funzioni di gestione musei
Che non vuol dire metterli ma nemmeno e se la Coca Cola vuol dire semplicemente utilizzare professionalità che partono da una formazione comune che però un certo punto si distingue
Rafforza la propria specializzazione sulla tutela e chi invece la rafforza partendo dall'aura i Comuni storici dell'arte archeologi beni culturali chi l'ha rapporti invece sul fronte registra in musei secondo tabù
Cultura turismo
Il Ministero è stata una scelta ritardata
E intelligente e permanente adesso perché il turismo nel nostro Paese vale per l'Europa ma vale in particolare per nostro Paese e turismo culturale
Il turismo che viene da
Partite in particolare da fuori che dei Confidi TG nazionali ed a cui loro per il viene in Italia per la sua offerta culturale delle città d'arte per i borghi
Per il patrimonio il turismo balneare è un turismo ormai importante parlo non di quello nazionale di quello che vien da fuori ma è limitato a un fattore geografico Germania Austria che vengono ancora in una parte d'Italia in particolare nel nord est
Ma la nostra capacità attrattiva del futuro e tutto turismo culturale dentro il quale si sta paesaggio borghi città d'arte archeologia monumenti musei
E quindi il e legare le due cose non è di dissacrante la cultura perché cerchiamo di utilizzarla a fini turistici è semplicemente cercare di valorizzarla
E se la si valorizzarla si fa funzionare e dà un contributo anche alla crescita economica del Paese mi pare una cosa doverosa c'è una frase molto bella di Roberto Longhi del mio novecentoquarantotto
Tempi non sospetti qui dice il nostro patrimonio non è soltanto il più importante lasciato l'umanità dopo la nella stagione della Grecia ma è anche l'unica richiesta che ci è rimasta
Nel mille novecentoquarantotto
E i costituenti infatti poco tempo prima avevano scritto promosso nella cultura e tutela nello stesso articolo nove inserendo tre principi fondamentali
Terzo tabù pubblico-privato
E qui siamo veramente anche in un
Siamo stati
Spero che ne siamo usciti e ne stiamo uscendo in un dibattito pranzi e questo tarda ideologico e cioè
Il
L'idea che
Se il privato in qualsiasi forma anche la donazione vettura si avvicina alla gestione del patrimonio pubblico in qualche modo evidentemente lo fa solo a mente per una ragione speculativo di profitto e quindi di sacro la sacralità della tutela
O della proprietà pubblica non è così
Non è così non è giusto che sia così
Le regole sono quelle che contano il patrimonio
Nella definizione più intelligente
è patrimonio dell'umanità
Orde Heritage
Che vuol dire dell'umanità vuol dire che tutti noi stati Regioni Comuni privati Chiesa siamo possessori pro tempore
Molto spesso casualmente per i percorsi della Storia di un patrimonio che è dell'umanità
E quindi è giusto se dell'umanità che tutti contribuiscano
Io per esempio vorrei che nelle valutazioni sull'impatto sociale Bilancio sociale delle imprese ci fosse scritto quanto devolvo lo per la conservazione del patrimonio il proprio Paese dato che se il patrimonio
Valorizzato è utilizzata infine diciamo dell'immagine del Paese del della promozione turistica porta anche richiesta le imprese
Ma è anche un valore sociale interviene sul patrimonio quindi io penso che questo
Schema andasse rotto naturalmente Varotto col buonsenso non si può passare con estremo all'altro allora la norma della bonus è una norma che ci mette davanti a tutti
Gli altri Paesi europei si ma la Francia si va a parte qualche altro Paese con un incentivo fiscale a cui nessuno avrebbe creduto non più di un anno fa
Perché il credito di imporlo a rigor come sapete sessantacinque per cento di credito d'imposta per privati impresa indifferentemente senza limite in basso vale per un euro e vale per venti milioni di euro
E il credito d'imposta in tre anni pensiamo che l'ecobonus e in dieci anni
E detto ed è tremila in tre anni e lo puoi fare per le imprese anche sui versamenti mensili cominciando da gennaio due mila quindici dico Abba Patrizia
Perché se no parliamo sempre di cui ci sempre in quel la punta ai chiodi
Uno norme autoplay cattiva l'abbiamo scritta preoccupandoci che non ci fossero i documenti attuativi quindi è in vigore da giorni quinta debitore decreto-legge
La circolare dell'Agenzia delle entrate ci siamo preoccupati che uccise lo stesso giorno in cui è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale la legge di conversione poiché ci sia poca tecnologia di linguaggio
E poiché penso che un'impresa vado da come ci ha lista non si presenti alla Cassa do un museo dando un milione
Euro
A me preoccupa un'altra cosa invece siccome sono anni
Che sento dire delibera le imprese italiane dall'imprenditore dagli anni soprattutto dalle grandi imprese che avrebbero fatto cosa fantastica sulla cultura ma non le facevano perché non c'era l'incentivo fiscale ecco adesso c'è
E da dalla fine di giugno da Di Maggio
C'è poi la fine di maggio e c'è un lungo elenco di beni che io metterò su un sito da un valore di dieci mila euro valore di dieci milioni di euro e pubblicherò l'impresa che ha utilizzato l'Arborio spero recuperare quel bene in modo che si veda anche chi non l'ha fatto
Perché se n'era una allibito
Perché tutte queste imprese che dicevano lo farei ma non c'è l'incentivo fiscale c'è il sessantacinque per cento mi aspettavo le gomitate né i denti per esempio per mettere il simbolo della proprio per Esaro e cooperare la Domus Aurea trentun milioni di euro per rifare tutto il giardino sovrastante RFI e riaprirla restituirlo al mondo facendo i restauri mentre
I visitatori la porta a visitare non tutto cioè non è che
Non rispondo al telefono e
Tutte queste grandi imprese
Quindi penso che insomma Illy l'incentivo fiscale c'è e abbiamo fatto il primo passo rotto lo schema delle donazioni
Secondo
Credo vada rivista alla normativa ci stiamo lavorando sulle sponsorizzazioni che è una cosa diversa perché lo sponsor lezione usi per il nome va rivista sia per la tutela del bene ma che anche per la semplicità
Della procedura adesso a procedure molto complicata su queste legare l'altra cosa
Terzo punto gestioni miste
Intanto arriviamo lì
Gestioni miste ci sono degli PIL degli esempi che hanno funzionato il Museo egizio di Torino che una fondazione Venaria Reale che un consorzio
Io penso che questa sia la forma adesso più intelligente per mettere insieme in questa fase esperienza pubblica diversi livelli istituzionali esperienza per esperienza privata
Protti tono profitti c'è un quarto livello che non dobbiamo inventarci perché già previsto Codice i Beni culturali recepito glielo norma Cisa che prevede che poi dare in gestione
Delle dei siti naturalmente
In Italia semplifica tutto Ban gestione Colosseo non va gestore Colosseo
Però io per esempio penso e già in parte così ci sotto un esempi in Italia un sito che lo Stato non ha risorse per aprire perché non al personale perché non riesce a metterla frutto si può immaginare di avere una forma di gestione ed altro mente garantite tutte le forme di tutela
Di conservazione le regole di accesso al pubblico proviamo a praticare questa strada sulla base di quello che è già fatto però lo dico rispetto alla proposta di legge che c'è
Che capisco una traccia di lavoro lì c'è scritto ripianamento delle perdite
E quindi sia un privato viene gestire un sito voi se va male ripiano lo Stato
Mi sembra che insomma non sia una vera e propria quindi penso che ci sia lo spazio per ragionarci però è chiaro che questo è l'ultimo gradino stiamo ancora percorrendo i primi
Siamo ancora percorrendo i periti
è ma ragioniamoci l'altro tema è poli museali c'è collaborazione tra i diversi livelli istituzionali che nella nella riforma domande tie smontati poli museali cittadini no
Voglio fare polemiche Alì che comprendano musei dei Comuni musei dello Stato mole dei privati musei della Chiesa e che il più possibile mettano a disposizione promozione comune bigliettazione comune e market in comune perché un turista quando arrivi in una città
Mi interessa poco se il Museo del Comune di un privato non capisce quando abbiamo fatto lo domeniche gratuita la prima domenica del mese arrivano i turisti paghi si sentono dire da cui si paga perché del Comune non capisco neanche la risposta
Non tant'è vero che noi ci siamo fermati sulla promozione campagna promozionale musei grazie sapremo domenica del mese perché stiamo aspettando almeno con l'ANCI
Di avere un
Esistiamo lavorando positivamente premi l'insediamento del tavolo giovedì per
Cercare di mettere a punto queste politiche comuni che favoriscano una promozione condivisa in sostanza
E concludo
Tutto questo guardate deve essere accompagnato da un'altra cosa che in cima tutte le altre
Che si chiama educazione alla cultura perché noi siamo il Paese che si vanta di
Giustamente di avere il più grande patrimonio
Del mondo di avere grandi opportunità investendo su quel patrimonio tutto vero poi siamo il Paese in cui si legge meno calano di più i lettori Carlo quelli che vanno al cinema
Calano i giovani che vanno i musei quindi c'è davvero un problema di ricostruzione
Che deriva da ragioni storiche dà ragione degli ultimi vent'anni tante ragioni mescolate però davvero quelle di investimento e da questo punto di vista fatemelo dire sono molto orgoglioso della scelta fatta in mezzo a molti
Attacchi
è sempre così quando si fa una cosa perché sapete che
Non mi ricordo quando ma insomma dopo poco che arrivato al Ministero ho detto rivediamo la
Le regole delle tariffe del se se musei di musei statali due terzi entravano gratis
Per la regola principalmente per la regola che sopra i sessantacinque anni non si paga il biglietto
Indipendentemente dalla nazionalità quindi tante tutte una una
Un gruppo di di turisti giapponesi al norvegese entrano gratis il museo col dubbio magari che il tour operator però il biglietto lo metteva nel pacchetto l'offerta Melato discorso
In più il dato anagrafico non è più il dato distintivo delle condizioni di reddito aveva senso una volta quando tu andando in pensione dica l'aggredito rispetto al allo stipendio
Oggi
Non è più quello
Le le fasce di maggiore disoccupazione o o carenza di reddito totale sono prima della pensione
Non abbiamo accompagnato quella misura con un'altra prima domenica del mese gratuita che io spero si estenda
Anche gli altri musei
Adesso abbiamo i numeri c'era un bel sul convegno di quelli del semestre italiano questa mattina che diceva
Cercava dare un contributo di evidenza di dati a per motivare queste scelte politiche qui ci sono dei dati luglio agosto-settembre primi tre mesi di applicazione di questa
Riforma tariffaria sono aumentati di quattrocento mila i visitatori complessivi il sette per cento dei musei statali
Sono aumentati i casi del sei virgola sei per cento più tre milioni e mezzo che non danno fastidio perché adesso tornano i musei
E sono aumentati di centotrenta mila visitatori gratuiti
Cioè
Il fatto che non entro più gratuitamente gli over sessantacinque ampiamente compensate superato dal fatto che la domenica e ci sono le file e perché vengo fattore educativo e sono famiglie
Sono nonni con i nipoti famiglie intere che ci vanno che non potevano permettersi cinquanta euro oppure
Poiché c'è una
L'evento aiuta che vanno nel museo vicino a casa in cui non sono mai andati
Perché non sapevano che ci fossero uno ma io ho avuto ragione di andarci mentre facendo i turisti in altri Paesi europei andavano e del loro musei
Quindi penso che ci sia un fattore educativo che dimostra che le due cose non sono in contrasto si può lavorare sulla tutela si popolare sulla
Valorizzazione
E si può anche lavorare sul fare in modo che il nostro straordinario settore di beni culturali dia un contributo alla crescita e allo sviluppo e alla creazione di nuova occupazione grazie
Abbiamo credo confuso ottimamente mano buon proseguimento di di giornata buon voto ai parlamentari e speriamo presto per nove buona riforma grazie