Festival della Politica - Crisi della comunità e dimensioni della solitudine

Buonasera innanzitutto grazie per essere venuti malgrado la serata alla fine ossia delle migliori sotto il profilo meteo questo a determinato anche questo cambio di sede però vedo che comunque siete in parecchie quindi e vi ringrazio della vostra presenza anche a nome dell'organizzazione
Io sono Tiziano e Lazio Teti sono il caporedattore dell'edizione di Venezia del Gazzettino e prima ha detto saluto e ringrazio
Le nostre ospiti che sono che sono qui con noi alla alla sinistra alla all'atto abbiamo la professoressa Caterina arresta che e professore ordinario di filosofia teoretica all'Università di Messina dove nata mi pare però ecco
Ha scritto diversi libri tra cui zero filosofia del
Mediterraneo che è una riflessione
Filosofica partendo però proprio dalla dal dato geografico magari poi
Ci dirà qualcosa su questo libro che somma a ho visto è molto interessante
Invece la mia immediata sinistra abbiamo Silvia Avallone che è una scrittrice poetessa immagino la conosciate Perra acciaio innanzitutto parlato discutevamo prima che
Ha la con la vittoria nella Campiello Giovani somma è stato il primo
Il primo lancio direi quindi somma in qualche maniera possiamo essere orgogliosi di avere anche battezzato tra virgolette un talento
Tra i nostri scrittori dicevo
Piemontese di Biella però vive a Bologna mi pare d'aver capito che è contenta di vivere a Bologna e ha scritto acciaio come sapete ma anche nel due mila e tredici è uscito un altro romanzo che ha avuto cottimo successo
Ovvero Marina bellezza ecco il tema di questa la serata come avrete avete visto come saprete crisi della comunità e dimensioni della solitudine
Che un tema che può apparire magari un po'
A ostico ma io vorrei prendo allo diciamo partendo proprio da
Mestre da dove ci troviamo no
Mestre è che è una città in redazione
Ne parliamo spesso e voi che la vivete lo sapete meglio di me è una città un po'complicata una città che ha
Diverse anime nere
Di è difficile trovare un tema
Unificante che in qualche maniera interessi veramente a tutti i cittadini di Mestre una realtà
Divisa in molte aree urbane e Mestre a volte più che una città sembra un aggregato di queste di queste animi urbane
Parto da questa riflessione proprio perché mi sembra importante sottolineare che qui parliamo di crisi della comunità e dimensione della solitudine potrebbe apparire rock che
A Mestre un po'un paradigma di questa situazione
Però alle alle nostre due alle lettrici di questa sera vorrei partire proprio da questo sembra che al di là della città in cui ci troviamo ma che in genere ci sia
Una un atteggiamento sempre più difensivo da parte dei cittadini
E che si concretizza in numero ritorno alla
Al piccolo se vogliamo cioè al quartiere ci si identifica complessivamente di più
Nella piccola realtà nella nella quartiere nella frazione ci si chiude un po'INEA queste in queste piccole comunità e a volte lo si fa
Per difesa e alzando anche delle barriere
Mi rendo conto che la biondo manda è una domanda generica la domanda introduttiva parte avrei dalla dalla professoressa da Caterina resta per chiedere proprio se anche lei ha
Questa percezione di
Proprio di un ritorno al alla al il Piccolo al microcosmo e quindi un po'anche la tendenza ad ad alzare queste barriere
Intanto grazie per quest'invito mi fa molto piacere essere qui a Mestre confesso che non mi ero mai fermata
E credo che Mestre in qualche modo abbia un destino molto simile al luogo da cui io provengo Messina che mentre messe in qualche modo e la porta di per andare a Venezia ahimè anche a me è successo
Questo anche Messina un po'in luogo di transito di passaggio perché l'ingresso in Sicilia e quindi
Capitanati scheda mia città e anzi
La storia anche recente della mia città è segnata proprio anche da questo da questo problema
E visto che si parlava di Mestre si parlava di luoghi forse
Per introdurre questo discorso in maniera anche meno astratta potrei parlare nel mio nuovo cioè del luogo da cui provengo
Che soffre di problemi insomma anche lì di crisi di comunità
E a differenza di Mestre la cui realtà per la verità non conosco quasi per nulla
Il problema di Messina invece è stato fortemente segnato da un evento catastrofico in terremoto del mille novecento e otto
Ciò ha comportato non solo la distruzione della città che è stata quasi interamente rasa al suolo ma cosa forse ancora più disastrosa
C'è stata una catastrofe della memoria
Con la morte della maggior parte dei cittadini residenti nella città successivamente la città è stata dettata da persone che provenivano dal Provincia dai paesi limitrofi si è interrotta quella catena di memoria di trasmissione delle memoria che è fondamentale per la costituzione di una comunità
Una comunità che non ha un passato dietro disse e una possibilità di trasmettere alle di generazione in generazione in qualche modo un'immagine coerente della propria identità evidentemente
E votata a a perderla non sapere più chi è un sapersi più riconoscere e purtroppo devo dire la mia città soffre
Ancora oggi di questo problema enorme per cui noi non sappiamo bene ci siamo non sappiamo da dove veniamo io appartengo a una generazione post terremoto e non a caso
La mia famiglia non nessun membro della mia famiglia proveniva da Messina no e quindi io stessa ho avuto un'enorme difficoltà
A
A capire bene egli il luogo in cui rovinata in cui ho trascorso diciamo tutta la mia vita
Volevo partire da questo caso singolare nella mia città proprio perché
Ci possono essere molte crisi di comunità crisi diverse Mestre a a problemi certamente diversi da quelli di Messina
Ma
All'interno di un di un problema questi casi particolari diciamo che si iscrivono all'interno
Direi di un problema più ampio più generale su quale forse possiamo riflettere brevemente qualche minuto
Ognuno naturalmente per per ragioni sue proprie ma tutte queste crisi singolari si scrive niente in una crisi generare che direi investe su scala planetaria
Il il mondo intero
Ci sono crisi di crescita
Vediamo le grandissime megalopoli dentro le quali non è raro sentirsi ancor più soli che in un piccolo paese benché siano affollate di milioni e milioni di abitanti
E dunque il problema dicevo e epocale per molti versi e perché ritengo che siamo in in un passaggio in una transizione come in tutti i passaggi in tutte le transizioni viviamo un momento di crisi ancora non riusciamo a intravedere dei nuovi modelli delle nuove forme
Del possibile stare insieme perché alla fine credo che sia questo il punto
Perché insisto su questo aspetto perché non vorrei che parlare della crisi del comunità possa in qualche noi produrre una qualche nostra il Gia rispetto alle comunità antiche
Assistiamo ogni giorno in qualche modo alla lo si diceva anche prima a dei movimenti difensivi e in qualche modo per così dire di reazione a questa crisi che è il tentativo
Che viene in modi diversi nel tentativo di rinchiudersi in cerchi e sempre più piccole protettive alla ricerca di quella comunità perduta no
E quindi ricostruendo tentando di ricostruire anche tutte quelle logiche comunitarie che presiedevano alle antiche comunità ecco a me sembra che questo sia
Molto pericoloso molto pericoloso perché significa
In qualche modo immaginare che quelle antiche comunità fossero forme di vita a forme di relazioni
Innanzitutto alle quali noi in qualche modo potremmo tornare cosa che impossibile come ogni
Retromarcia per così dire e d'altra parte non sono quei luoghi di dirci che spesso nella nostra mente immaginiamo ancora qui io vengo dalla Sicilia dove per esempio ancora nei paesi dell'entroterra
C'è un certo senso della comunità ma credetemi che non è affatto tutto positivo
Le comunità molto spesso del hanno delle logiche di intrinseca violenza quando sono delle comunità molto chiuse non si vive bene in una comunità del genere
Tralascio aspetti che per esempio riguardano anche il ruolo della donna e e molti altri problemi che in una comunità fortemente
Centrata accolte fortemente chiusa alla fine insomma finisce con l'essere un universo
Pieno di di obblighi non scritti pieno di di codici di difficile decifrazione per chi si trova essere fuori da questa comunità
Insomma lo comunità non è un luogo idilliaco o se non nel nostro immaginario
Quindi io credo
Che il problema del crisi delle comunità sul e su questa crisi magari
Torneremo tornerò se è possibile in un altro intervento il problema non sia quello di andare Arre suscitare
Nostalgica mente comunità che per essere tali debbono chiudersi nei confronti dell'erogazione col mondo esterno ma penso piuttosto che il nostro compito debba essere un altro cioè quello di
Cercare di intravedere nuove forme di relazione nuove modalità di rapporti che prevedono non una chiusura ma evidentemente è una apertura rispetto a un panorama che ormai
Non è più neanche cittadina ma direi globale
Grazie
Assi devo devo chiedere ovviamente restando nella nella stessa domanda quindi
A
Nel momento in cui la città sembra spaventare il piccolo diventa
Una sorta di bene rifugio a a tuo avviso per la tua esperienza
è un fenomeno che sta riguardando anche i i più giovani i ragazzi questo di
A di alzare barriere comunque di di fuggire da Dalla Barba il concetto di di di di di un grande che viene
Percepito come pericoloso
Best anzitutto grazie tutti voi per essere qui così numerosi sono particolarmente felice di poter parlare di questi temi anche con una professoressa di Filosofia
La mia risposta secca il no assolutamente no poiché io non non ho conoscenze o conoscenze narrative perché mio lavoro poiché scrivere romanzi
E e quindi vado a caccia di storia della realtà non posso offrirvi dei campioni misurabili
Dovete un po'fidarvi di quello che ho incontrato e di come l'ho letto io
Si parla tanto appunto di di giovani attraverso tanti cliché
E io in Marina bellezza in particolar modo o proprio con rabbia voluto rovesciare questi cliché e sono felice che hanno molto a che vedere anche con la relazione verso i luoghi
Si parla sempre di coloro che se ne vanno e questa è e tragico io non non riesco a leggere
Né nel microcosmo in questo momento perché la grande scelta a cui tutti i giovani della mia generazione e al a maggior ragione quelli più giovani ancora
La la grande scelta è una scelta tra Italia con un'Italia
E ogni volta che io vado in una scuola in un liceo e dico allora ragazzi dopo il liceo ATO con l'università cosa volete
Fare pensate di andare via tutti alzano la mano tutti e e questo è anche positivo perché io lo dico sempre non è che nascere crescere morire nello stesso luogo è un valore il sei
Anzi è necessario andare a vedere cosa c'è là fuori quanto è grande il mondo perché l'Italia ha bisogno di essere un Paese finalmente non ombelicale ha bisogno di di essere
Guardato sotto un altro punto di vista e questi ragazzi sono felici dando per scontato che dovranno andare a fare esperienza fuori
Il dramma è l'essere costretti
A scegliere un futuro non un'esperienza un futuro fuori e questo è tutto un altro discorso
Quando andare via è non una scelta libera ma una scelta obbligata ma canto a questo fenomeno ce n'è un altro che è doloroso che coraggioso che è difficile
Ce n'è un altro cioè coloro che restano noi solitamente sentiamo parlare di coloro che restano come i fannulloni in mammoni gli schizzi nuvolosi nel cercare il lavoro che è la frase di un Ministro
Li sentiamo sempre come un popolo di rassegnati
Di una generazione che non va in piazza non non alza la voce non a sogni non a progetti e io contro queste idee che sono idee che io non trovo nella realtà ma trovo molto comode
Per nascondere anziché
Raccontare contro queste idee vorrei ecco raccontare due cose una
Che tutti i ragazzi che oggi decidono di rimanere in Italia o di tornare in Italia contro il proprio interesse economico
Di
Di carriera lo fanno con uno spirito da più Nieri e questa è esattamente quello che io volevo raccontare perché la cosa più straordinaria
è vero che stiamo assistendo alla fine di un'epoca alla transizione verso qualcosa di nuovo
Però in questo qualcosa di nuovo nessuno ha delle certezze e uno che ha trent'anni uno che a vent'anni non è che può spettare di averle queste certezze o di avere delle soluzioni in tasca quindi cosa succede
Che ci troviamo tutti oggi non esiste più il lavoro normale fai insegnante fai l'avvocato fai l'ingegnere tutti abbiamo risposto da bambini farò questo nessuno di noi
Fa un mestiere normale che dura una vita che ti dà una città un posto nel mondo uno stipendio un'identità questo non c'è più
Cosa c'è c'è il pioniere istmo vado ci provo e quello che sta accadendo ed è pazzesco è che tanti giovani stanno tornando in Provincia questo perché a laicità ci ha traditi
C'è tredici traditi per come ce l'hanno raccontata cioè vagli a Roma vai a Milano sarà tutto facile avrà il tutto subito io o o trent'anni negli ultimi vent'anni che ricordo io mi sono sentita dire
Continuo a farlo da raccontare una favola che quella della appunto arriva il citava mille opportunità intanto c'è un mondo che in però già si stava sgretolando le fabbriche stavano chiudendo
Nelle Province appunto i i punti di riferimento che erano li fabbriche
Stavano andando in crisi e quindi c'è stata in effetti una fuga ma questa fuga è stata abbastanza illusoria perché poi finito di studiare chi a Bologna gettoni giunge a Roma ci siamo trovati comunque ben poche opportunità ugualmente
E quindi c'è stata anche una ribellione che io ho trovato estremamente interessante
Cioè tornare apprendersi con un pezzo di provincia un pezzo d'Italia la più martoriata Pompei e provincia la terra dei fuochi Provincia le nostre valli completamente abbandonate
Alle vedere alle nevi sono Provincia e nella provincia cosa c'è c'è una bellezza
Che non è una bellezza romantica è una bellezza concreta è un pezzo di storia che è stato completamente dimenticato e c'è un pezzo del nostro Paese
Che vero e reale non è i la diciamo il grande racconto del futuro facile
è un pezzo di terra che ci hanno consegnato in maniera inquinata saccheggiata depredata e c'è una generazione e questo è quello che vedo
Che se ne prende cura come in silenzio senza aiuti senza come dicevo prima il foglietto gomito
Con le istruzioni però lo fanno incontrati tanti di ragazzi che
Fanno il pane per in un certo modo la pasta in un certo modo tornano a fare
Dei misteri completamente dimenticati in un posto magari dimenticato da Dio però cosa succede e qui è il nuovo lo raccontano il mondo perché questo il punto non è una fuga
Tu la prima cosa che fai apre un sito apre una pagina Facebook circhi immediatamente di raccontare
Quella terra quell'arte di saper fare le cose in un certo modo chi circonda e non solo in Italia ma all'estero quando io vado all'estero loro sono curiosi di sapere quale
Quello che sappiamo quali sono le bellezze quali sono le arti quale quale quali sono
Non è la nostra identità ecco in questo io credo una generazione che si riappropria
Di un Paese Chiti ripeto senza vuol dire fare polemica però ci hanno consegnato abbastanza distrutto
E dopo che abbiamo visto tutti gli scandali che abbiamo visto e e abbiamo comunque perso completamente sì la fiducia
In una certa politica che non ha saputo trasmetterci un senso di responsabilità perché poi banalmente è questa la parola chiave responsabilità
Istruzione tenacia
Io quello che vedo è un ritorno questo alla fatidica al concetto della competenza al perché sappiamo già che l'altra strada è illusoria in questo e chiudo
La riappropriazione dei luoghi delle Province di quello che abbiamo non è dirmi
Un volersi difendere una vera e paura non semplicemente un prendere un pezzo di storia che è stata interrotta cercare disperatamente di mandarlo avanti perché questo è il nostro Paese questa è la nostra lingua
E merita di avere un futuro non solo per noi ma per tutto il mondo che ci circonda
Tra l'altro
Posso dire che rappresenta un po'anche l'esperienza che ho avuto io con
Con i giovani nei giornali ovviamente ne passano moltissimi perché
Non sempre vista come una professione affascinante
E devo dire che mi trovo d'accordo con quello che dici e che riguarda soprattutto proprio con la generazione dei dei trentenni
Che forse si sono trovati di fronte a delle sfide così
Difficili a una situazione così complessa a un futuro così compromesso
Che probabilmente hanno sottostanno riuscendo certamente con enorme difficoltà a
Tira fuori il meglio da loro stessi e forse anche individuare delle strade nuove no per uscire da questo pantano
Uno uno dei problemi della comunità perché è inutile che ci giriamo attorno è anche quello di
Un'immigrazione a volte incontrollata che sta creando grandi situazioni
Di tensione e appunto anche su questo Mestre a pagato un dazio
Pesante però proprio per dare anche un un segnale positivo proprio qualche giorno fa ieri anzi
Sul Gazzettino abbiamo scritto di una
Associazione l'associazione di di di via Piave quindi parliamo del centro di Mestre che
Ha realizzato attraverso la la il il il rilancio
Ho o addirittura il varo direi della della struttura di casa Bainsizza a ha fatto qualcosa di molto importante perché
Dall'aprile scorso mi pare
Sono stati organizzati decine di corsi per gli immigrati corsi di lingua ha ma anche corsi proprio per la per entrare nel mondo del lavoro per avere qualche chance in più
E questo Stato con un segnale positivo che hanno dato
Poche persone e che però sono vallate attorno e hanno appunto cercato di di di fare di fare qualcosa di mettersi in gioco e hanno dato un segnale assolutamente
In controtendenza di di integrazione vera perché pensate che sono più di mille le persone in gran parte immigrati in gran parte donne i giovani che sono passate per questa struttura
Ecco partendo proprio da questa da questa esperienza lede la domanda che vi faccio
Le la nostra società a dei secondo voi sta come dire realizzando sta creando degli
Anticorpi per reagire a questa spinta che purtroppo vediamo ogni giorno a all'intolleranza ad alzare barriere come dicevo prima a a rifiutare il diverso
Partire di nuovo dalla dalla professoressa resta che Prato proprio
Credo che su questo abbia una una un'esperienza specifica
Ma che è chiaro che
Lusso qualunque
Comunità proprio perché è una comunità si definisce da un preciso perimetro da un preciso confine
Che è un confine sempre identitario
Qualunque comunità
Opera per così dire nei confronti dell'altro dell'altro che viene dello straniero dell'estraneo opera
Inevitabilmente un meccanismo che possiamo chiamare prendendo in prestito questa espressione del biologica un meccanismo immunitario
Cioè a automaticamente una crisi di rigetto nei confronti di qualunque elemento estraneo no che viene in qualche modo appena entrare dentro
Il corpo tra virgolette sano che sarebbe da comunità
Ora io credo che proprio da un punto di vista innanzitutto teorico noi dobbiamo
Essere consapevoli di questo meccanismo
E cercare di comprendere come questo meccanismo che funziona quasi automaticamente debba disinnescato
Anche perché sappiamo ancora una volta dalla biologia che
Una
Crisi per così dire immunitaria portata al suo eccesso può produrre anche una crisi auto immunitaria
Il che significa che
Questa questa idea del corpo sano che è attaccato da tutto ciò che di esterno può varcare il confine della del proprio corpo
Può generare una crisi autodistruttiva della comunità stessa
In poche parole
Il rifiuto e rigetto dell'altro quando diventa raggiunge una soglia diciamo di intolleranza quasi totale e secondo me l'Europa è molto vicina raggiungere questa soglia
Attenta ha per così dire al allo stesso corpo sano
Cioè una cultura
Una società che non è in grado di relazionarsi con l'altro da sé e votata inevitabilmente alla distruzione di se stessa
Perché la cultura la parola stessa lo dice non non non può essere se non lo scambio e il dialogo con l'alterità
Se viene meno questo scambio questo dialogo con chi e diverso da me inevitabilmente una comunità muore per crisi di asfissia cioè de manca proprio l'aria l'ossigeno
Compiaciuta nell'autocompiacimento disse una comunità non può che suicidarsi
A livello teorico a livello filosofico queste cose
Non non le penso solo io le pensiamo in molti moltissimi purtroppo
C'è un salto dal livello della teoria a livello della pratica e della politica
A livello politico questo pensiero che
Un pensiero che la maggior parte dei più grandi filosofi del Novecento
Da ultimo non Torre che io amo molto e che io molto studiato Jacques Derrida
Hanno proprio Derrida in particolare a
Scritto dei libri molto importanti sulla politica o sulle politiche dell'ospitalità da un punto di vista filosofico
Manco a dirsi ovviamente tutto ciò a livello della pratica politica resta lettera morta
E ciò è e particolarmente come dire inquietante proprio perché come dicevo prima senza una senza comprendere che la relazione con l'altro
E vitale per la stessa vita della comunità che ospita senza questa consapevolezza io credo che non saremmo in grado di affrontare questo che l'altro problema epocale del nostro tempo
Perché da un lato sappiamo tutti che viviamo in un mondo globalizzato dall'altro in questo mondo globalizzato viaggiano
Costantemente da una parte all'altra le merci le informazioni le antenne satellitari riescono a captare segnali da tutte le parti del mondo
L'unica cosa che non può muoversi liberamente sono le persone
E
Questo è è una palese incongruenza è pazzesco pensare
Che io posso muovermi ovunque purché abbia una carta di credito badate bene conta più la carta di credito del passaporto
Perché se io ho una carta di credito state tranquilli che posso andare in giro per tutto il mondo ma se io invece
No no ne è una carta di credito né a quel punto neppure un passaporto sono come intrappolato imprigionato nelle secche di una globalizzazione che evidentemente
Fa circolare tutto tranne che le persone ora io lo trovo proprio da un punto di vista
Generale una assoluta incongruenza
E chiaro che
L'arrivo l'arrivo di stranieri il privo di estranee di persone che non parlano la nostra lingua che non appartengono alla nostra cultura che spesso neppure appartengono nostra religione
Non è non è cosa da poco non con ciò non voglio assolutamente l'altro pericolo che io vedo è quello del buonismo cioè di dire bene non è un problema in fondo l'integrazione è una cosa semplice no è una cosa difficilissima una cosa complicatissima
Ed è chiaro che
L'arrivo di una alterità di un altro che altro da me
In genera inquietudine genera persino paura
Ma io credo che dobbiamo avere il coraggio di affrontare questa difficoltà al di là della nostra volontà e il destino epocale del nostro tempo non è alzando muri barriere che noi riusciamo a fronteggiare
Questo questo questa trasformazione globale che è in corso
E credetemi io vivo in Sicilia che come sapete terra di sbarco di questi disperati
Che e e lo devo dire lo voglio dire qui a Mestre questo estremo nord per me che vengo dall'estremo sud
Laddove la politica non riesce non riesce assolutamente né con i dispositivi di legge esistenti nel nella pratica dell'accoglienza non riesce a gestire questa
Valanga DD di persone e e credetemi anche i dispositivi di legge sbagliati creano poi i lager creano anche i problemi
Io non capisco perché debbano restare
Per mesi addirittura per anni prima di poter essere identificati dice e e anche un dispositivo di legge che crea molti problemi ma al di là di questo dicevo
Lo voglio dire con orgoglio che la Sicilia nonostante tutto sta fronteggiando questa situazione
Non già perché
è una in un'isola politicamente avanzata tutt'altro sappiamo che la Sicilia da sempre stata
Il territorio
Di mafie di mafie mafiose e di mafie politiche di ogni genere ma ciò che la Sicilia star sta per così dire
Re suscitando
Il suo spirito antico di ospitalità
Da sempre la Sicilia una terra ospitare perché il Mediterraneo
Storicamente un luogo di ospitalità
Da da Zeus Xena osso
Il protettore degli stranieri l'ospitalità è sacra nelle terre del Mediterraneo
E la Sicilia in qualche modo non ci arriva attraverso mediazioni politiche ci arriva più naturalmente attraverso la sua cultura e la sua tradizione che è una cultura e una tradizione di ospitalità
E e vi posso assicurare che anche nei Paesi dove c'è gente non dico povera come gli immigrati che arrivano ma insomma siamo lì
Le case non restano chiuse e e in genere non ci sono
Grosse crisi di rigetto segno che una lunga storia e una lunga tradizione di ospitalità in qualche modo
Favorisce una apertura nei confronti
Di chi straniero e di chi estraneo che altrove in Italia non non riscontro altrettanto non dimentichiamoci il famoso episodio
Di di Ulisse che arriva sul terra dei dei fee ANCI naufrago anche lui non non ha nessuna nessuna caratteristica che lo fa individuare come il redditività cade esattamente un naufrago senza nome non gli viene neanche chiesto il nome
Esattamente come coloro che sbarcano a Lampedusa o sulle coste della della mia insomma
Grazie a Silvia sembra restando su questo tema prima ci hai dato uno anche uno sguardo di ottimismo tirando riassumendo bene la capacità con cui
I ragazzi giovani stanno reagendo la situazione di estrema difficoltà
Ecco anche sotto questo aspetto dell'integrazione sembra che da parte dei più giovani arrivino dei segnali diversi rispetto magari a quelle passa la mia generazione o comunque
Alle all'alle generazioni più datate diciamo
Bene anzitutto quando non hai niente da perdere
Non solo ai più coraggio nel tentare le strade sterrate delle strade è un po'folli ma hai anche istintivamente molto più desiderio di solidarietà
A partire sicuramente da da da chi che accanto da chi condivide l'altro a sorte
Fino a coloro che sembrano così lontani ma poi
Ci ricordano quanto siamo col messi
Mi mi fa molto sono libere quando si parla di Europa già d'Europa come qualcosa di lontano lordi debiti minaccioso
Quando ormai insomma tantissimi ragazzi fa non era Simmons noi tutti ci formiamo
Leggendo stranieri leggendo tedeschi e francesi e fa parte proprio del della nostra cultura base quindi è è ridicolo
Figuriamoci appunto posti come per la Siria ora sono imposti più chiudi spera altamente lacerati dalle guerre e quindi la Palestina da dove arrivano
Latte questa percezione di di lontananza io trovo che non ci sia così forte come almeno sembra vedendo ecco magari certi certi estremismi io non posso su questo tema specifico aggiungere molto a quello che che ha detto la la professoressa ci tenevo solo ecco ad aprile un consiglio di lettura
E a proposito del discorso di alterità
Parlare un attimo di linguaggio c'è un motivo non ho molte certezze però ho una certezza enorme granitica fondamentale che la letteratura e c'è un motivo
I romanzi
E ci tengo a dire questa cosa di in Italia mi perdonerete se sforo a livello di percentuale millimetrica in Italia il quarantatré per cento del delle persone ha letto almeno un libro all'anno tutto il resto non legge
Leggere un romanzo qualsiasi romanzo il peggiore quello non esistono per me romanzi che non vanno letti tutti i romanzi fanno una cosa fondamentale ti fanno vivere le vite degli altri
Tu smetti di vivere la tua vita con le tue quattro certezza in croce nel tuo orticello nella tua provincia e Tim medesimi in chi nei romanzi che io amo
Sono sempre disperati esiliati assassini prostitute
E tubini qui con loro e partenze con loro perché impari a ragionare come ragionano loro a guardare le cose da un altro punto di vista
E non è come un film che tu sei spettatore non li cito di entrare per forza
E quindi per me il romanzo da un punto di vista sociale di solidarietà di costruzione di una comunità è un'arma potentissima
Perché io poi quando chiudo il libro non è che mi dimentico divento curiosa se entro in un bar e vedo un disperato che si attacca non so alla alla macchina Nola slot
E non è che penso di io guardavo poverino no mi incuriosisce la sua vita mi mi e mi indigno stessi c'è un'indifferenza intorno a lui
Cioè la lettura dei romanzi fa diventare persone io su questo ci son tanti che dicono il nome che sono fanatica di questa cosa fa diventare di persone più curiose eccesso ritardi
C'è un libero tra che il Consiglio di lettura che Vito si chiama la deriva dei continenti di Russell Banks
Perché appunto un romanzo e non con tutto rispetto un meno una cronaca così il volante giornalistica
Come tutti voi come tutti noi anch'io sono invasa da questi bollettini di guerra perché sono bollettini di guerra bollettini di tragedie che sono purtroppo raccontati in maniera molto cruda ma anche molto assenti ca
Numeri sono sbarchi a volte ci sono riportate le statistiche poi subito c'è il problema politico come si gestisce e e ci si arrabbia e si fa polemica questo è il modo di raccontare
Spesso dei rotocalchi o dei giornali voi aprite la deriva dei continenti
Che è un un magnifico romanzo americano e anche questo è importante nonne ambientato qui e ambientato da tutt'altra parte ma sta nella stessa c'è una ragazza di enti
Che vuole raggiungere la Florida perché
Non peraltro perché l'hanno un po'FIBE vuole passare dall'impossibilità di vivere impossibile proprio a una speranza rinnovata di sopravvivenza
E questa ragazza da sola con un bambino un bambino piccolo ragazzino
Si imbarca
E naturalmente imbarcarsi cosa vuol dire significa imbarcarsi mille volte significa essere portati sull'isola sbagliata e poi cercare disperatamente di di trovare un'altra rotta per arrivare fino all'America
E questa storia si interseca e qui ci riguarda con un'altra storia di un uomo americano
Che stai micidiale posso brutto posso triste
Dove fa diciamo dove dove vive una vita mediocre dove si sente così uno sfigato un emarginato un vuole anche lui arrivare in Florida laddove tutto scintilla e laddove tutto brilla perché anche per noi
Il futuro è sempre migliore altrove solo che noi appunto abbiamo delle possibilità di scelta a volte ce l'abbiamo meno ma lo stiamo parlando di sopravvivenza o morte ecco non stavo parlando di vite diverse
Questi due destini si incontreranno non ve lo dico come però io vi assicuro che vivendo la vita di questa donna
E non sulla mia pelle ma almeno sulla mia anima sentire subire quello che lei ha subito lei nome e cognome persona
Io non ho mai più guardato un notiziario con gli stessi occhi dopo quel libro e ogni donna in particolare perché le donne sono sempre le principali vittime delle guerre
Come della tratta perché di questo stiamo parlando della tratta di esseri umani
Ora io penso che
Conoscendo immedesimarmi lo si
Queste tragedie
Noi non abbiamo neanche noi delle alternative
Io parlo da un punto di vista di conoscenza di impegno di capire e magari di dare il proprio piccolo contributo non di diventare eroi ma di impegnarci perché questa è la nostra società
Ed è una società in cui ci sono anche loro loro non è che in realtà vengono da fuori come sembra fanno parte
Di questa società e noi non possiamo chiuderci in merito a questo punto la cosa che posso dire è che leggere questo romanzo e leggere in generale i romanzi fa capire quanto gli altri
Ci appartengano
Grazie
Però mi raccomando leggete anche i quotidiani siedono
Abbiamo però devo dire che parlando di quotidiani condividere alta una una critica ai implicita nelle tre parole ovvero che a volte i quotidiani reca una grande elemento vi assicuro di
Di battaglia di sconto per le relazioni tendono a inseguire la velocità
Che tendono quasi a
A a farsi vampe rizzare da ad esempio data dai siti dal web invece di fare quello che a mio avviso dovrebbero fare ovvero incentivare sempre di più spazi di
Di riflessione di meditazione la parola grossa ma insomma a dei momenti che
Consentano di fare dei ragionamenti che
Ci fanno uscire da questo da questo vortice pericoloso dove in effetti alla fine tutto si assomiglia e tutto uno onde rode che è in continuo a mente però che ci travolge
Adesso faccio una domanda in realtà è una riflessione che vi chiederei
Che non avevo in scaletta e che mi è venuta prima sentendo parlare la professoressa resta
Ed è qui sta Novelli ci siamo non so se il verbo i illusi sbagliato per la sua abbiamo pensato che
Il fatto che ad esempio ragazzi nelle scuole no ci fossero studenti insieme studenti italiani studenti immigrati a fosse una chiave di miglioramento del futuro
Di di abbiamo ragionato sul fatto se dei bambini crescono insieme dall'ISI lo dalle scuole elementari un domani si integreranno di più
Però io ricordo questa mia esperienza personale sono stato in Francia nell'ottantuno quando in Italia il fenomeno dell'immigrazione era
Praticamente ancora molto limitato
In Francia invece ebbi modo di di andare anche su diverse scuole primarie scuole elementari e l'integrazione diciamo a cioè si vedevano meglio molti bimbi ad esempio di colore insieme ai bimbi Bianchi
Però non è che questo abbia determinato purtroppo in Francia come in Inghilterra delle una migliore integrazione no
Cioè non c'è stato quell'accompagnamento verso
Verso un'integrazione reale sembra quasi che l'otto il fatto di stare insieme
Fin da bambini non abbia
Non abbia poi gettato quei quei semi così fecondi che insomma si poteva immaginare ecco mi interessa poco personalmente sentire la la vostra riflessione su questo su questo mia
Delusione diciamo su questa mia perplessità
Ma io non sono un'esperta diciamo in materia una pedagogista però
Come prima accennavo in realtà
C'è stato soprattutto negli anni passati una certa ideologia un po'facile o una sua Ulla intere che sull'integrazione cioè secondo me si è molto sottovalutato
Che cosa significhi davvero incontrare un alterità
Ora non basta prendere dei bambini e
Per così dire giusto porli insieme dentro un'unica classe
Quando poi per esempio i programmi scolastici restano assolutamente uguali e identici
Quando magari l'ora di religione e l'ora di religione cattolica o niente
Cioè non non basta
Farli sedere nello stesso banco perché come miracolosamente possa avvenire quella che noi chiamiamo integrazione tra l'altro io ho molte perplessità anche su questo termine che non mi piace per niente
Come non mi piace il termine tolleranza che pure ha una storia ingloriosa per carità
Ma sono tutte parole che tradiscono che cosa tradiscono la tolleranza tradiscono qualcosa che si deve digerire e che comunque ti resta sullo stomaco
L'integrazione ancor peggio significa o potrebbe voler dire assimilazione della altrove e quindi riduzione dell'altro assente
Laddove invece il rapporto con l'altro lo deve lasciare nella sua alterità
Io e questo che è difficile da zero e che richiede che richiede che richiedono strumenti che probabilmente dobbiamo ancora forse già accesi fino in fondo
Integrare l'altro non significa assolutamente non dovrebbe significare che l'altro deve diventare come me né tanto meno che io devo diventare come Louis ma significa trovare forme di dialogo di convivenza
Di complici o cosa cittadinanza
Attraverso le quali aderiamo regole comuni
Permanendo nelle nostre differenze e questa è la sfida secondo me del dell'erario globale dove anche i confini degli Stati nazionali tendono a sfumare e devono sfumare sempre di più
Io credo molto proprio il concetto laico di cittadinanza cioè del fatto che dei cittadini sono innanzitutto dei cittadini a prescindere dal colore della pelle
E da loro credo religioso e che quindi scrivono una carta comune di convivenza e e quella e e e ciò che li fa stare insieme non
Per così dire la riduzione e poi
Al a una monocultura nella quale sinceramente non credo in un mondo appunto che è vero che da una parte e globale ma che io auspicherei
Restasse nelle sue differenze perché altrimenti torniamo all'idea di un pensiero unico di una cultura unica no il problema la sfida del nostro tempo e non
Non è facile la cosa più difficile
E tenere insieme per così dire L'Unità e le differenze la molteplicità alla pluralità e al tempo stesso anche un piano comune è un discorso comune
E vorrei aggiungere solo un'altra cosa perché sono molto d'accordo
Con quello che diceva Silvio poco fa e cioè della letteratura sembra paradossale che lo dica un filosofo forse io dovrei dire o magari voi vi aspetteresti e che io dica
Sì bisogna leggere letteratura però la filosofia
E quella che ti dà la prospettiva latteria no io penso invece
E davvero mi mi sento di di di spendere anch'io un una parola su questo anch'io credo
O un po'o forse questo unica sede la forza della letteratura da letteratura e più forte della filosofia e paradossale che che sia io fare questo discorso ma ne sono convinta
La letteratura e più ha più forza più impatto proprio perché
A differenza della filosofia che
Per suo mestiere costretta a generalizzare a fare discorsi non dirò astratti ma insomma discorsi di principio di categorie
La letteratura no la letteratura parla come si diceva di vide di vite concrete di esperienze e di storia
E quello che mi sembra importante per cui la letteratura è più importante delle notizie dei telegiornali dei dei giornali M di tutto ciò che che avviene nelle cronache
Perché perché la letteratura parla di singolarità
E una vita una persona una singolarità
E questa la sua forza e la sua potenza e di queste non riesce a
Per così dire a fare racconto a narrare una storia
Nella filosofia mail mail migliore giornalismo riescono a entrare dentro queste singolarità ciò che più fa violenza visto che ci troviamo in un contesto in cui bisogna anche
Riferirsi un po'al tema generale violenze politica ecco secondo me è la violenza più grande è proprio quella dei numeri
Perché quando si dicono che duecento immigrati sono morti nel Mediterraneo
Ciò che io trovo infinitamente violento
E che noi non sappiamo neanche il nome di uno di questi no e l'anonimato l'assoluto anonimato no in cui questa violenza incredibile di queste morti senza nome
E badate per questi non ci sarà nessun monumento all'immigrato ignoto resterà per sempre nell'anonimato ecco io credo che la letteratura invece
Riesce a dare il nome riesce a dare i nomi e quindi riesce parlando di vite singolari
A per così dire a riscattare la violenza di queste vite anzi di queste morti anonime
Devi fare una riflessione su questa Assemblea
No sono abbastanza convocasse
Da da da questa riflessione della professoressa anche perché è vero che
Caterina va bene verso nord corposo Pollastrini alla stesura prezzi
Probabilmente al Perrino
Perché ecco credo in effetti che poi questi il modo di raccontare le cose di dare un nome di far capire che ogni personaggio e persona meglio
Che ci viene presentato ha una storia alle spalle questo non accade
Né con i numeri dei morti nello stretto presso lo insomma Lampedusa nel nostro mare non accade con
Le vittime di femminicidio
Che ogni tre giorni appunto una donna italiana viene uccisa noi non conosciamo la sua storia anche lei è è una vittima così come ICAR mistici stessi ci vengono raccontati come dei mostri terribili che ci devono no
Così scatenare tutta la morbosità del caso quando addirittura loro sono delle persone che hanno appunto alle spalle una storia che hanno un nome hanno
Dei fratelli hanno dei figli c'è una relazione intorno a ciascuna di quelle persone
Io penso per raggiungere il giusto uno una riflessione mia perché la la sfida
Di questa brutta parola che è vero che una brutta parola integrazione perché poi il rapporto con l'alterità deve essere sempre un rapporto
A me viene da dire coniugale nel senso bello cioè ci si va avanti insieme ciascuno con la sua libertà ciascuno con la sua identità ci si accompagna in un percorso
Poi sappiamo quanto appunto è addirittura difficile amare in questo Paese spesso
Il rapporto con l'altro è sempre
Possesso ho paura appunto l'amore inteso come possesso nei confronti delle donne la paura dell'altro quindi qui sono io i sei tu
E tutto questo per me è sintomo di una enorme fragilità perché quale società ed è qui la mia domanda
Cioè quale società può essere all'altezza dissimili compiti appunto di essere addirittura e a me piacerebbe che l'Italia fosse
La all'avanguardia nelle sfide globali perché naturalmente
I confini si si vanno non sono più confini metti e naturalmente ogni differenza e sacrosanta nel dialogo non non si può parlare con la stessa voce non c'è nessun scambio se stiamo parlando uguali
Quale società appunto può essere all'altezza di questa sfida se non investe
In quello che
Il fondamento
Cioè la scuola stiamo parlando scuola in senso ampio perché poi la la tua domanda veniva dalla scuola i quello che io ho visto e posso testimoniare
è stato non non soltanto completo disfacimento anche materiale del sistema scuola le nostre scuole
Cadono letteralmente a pezzi
Gli insegnanti più motivati
Più pieni di energia questo è un discorso personale perché io non avrei mai scritto acciaio e Maria bellezza se
Avessi potuto fare l'insegnante in una scuola pubblica almeno non adesso non presto magari col tempo
Ecco questa questa avvilente avvilente condizione per cui l'insegnante è anche lì un numero uno in più
Gato soprattutto ormai un precario lista d'attesa oppure un compro una persona che ci ha rinunciato a insegnare
In una scuola che non è stata all'ultimo posto considerata ma non solo come scuola ma il concetto di insegnamento il concetto c'è qualcosa da imparare
Ci sono delle competenze
Da a vere per poter affrontare le sfide del presente e il mondo questo è un Paese che per vent'anni non ha puntato sulle competenze lo dico Co.Re.Rat. Pia
Non appuntato sulle conoscenze e gli ho sentito miliardi di volte ripetere ma anche così noi non solo al bar ma anche in un serial salotti tv cioè la laurea è un pezzo di carta appunto la scuola alla fine non serve a niente
Io ho visto
La pubblicità estrema della scorciatoia come come mezzo per arrivare da qualche parte l'estremo individualismo vincere vincere a tutti costi vincere come
Avendo successo facendo carriera e non perché tu hai qualcosa da dare alla società che si trasforma ma perché tu sei e più furbo e quindi se lei nei cinque minuti ingiusti
E qui abbiamo prodotto un sacco il vuoto e abbiamo coprodotto pochissimi strumenti per affrontare tutte le sfide enormi di cui stiamo parlando oggi
Nella scuola non non c'è spazio perché non ci sono fondi perché non ci sono impossibilitati in questo momento
Perché nessuno Mirenda dire neanche questi italiani che ci permettono tutta quindi quello che io vedo e che mi fa rabbia però non mi non mi demoralizza
E che c'è una mentalità da cambiare completamente un'altra cosa che mi ha fatto rabbia
Gli esempi e qui la scuola a un altro livello non non scuola come appunto spazio fisico ma scuola come quello che noi
Insegniamo su larghissima scala con tutti i mezzi che abbiamo
Quali esempi grandi abbiamo avuto quante volte abbiamo sentito parlare di alterità di di cultura di integrazione nonostante la parola
Quanti erano a voi di questi campi abbiamo visto in prima serata io non ne ho visti in quel tizio visti forse seconda trattabili sono andati a chi
Care perché poi in Italia come ovunque siamo pieni di maestri siamo pieni di persone che ci possono indicare perché hanno delle competenze
Quali sono i temi
Su cui dobbiamo impegnarci ma non li abbiamo visti non li abbiamo sentiti non abbiamo mai parlato neanche di lavoro non abbiamo mai parlato di istruzione abbiamo parlato di niente per tantissimi anni
Parlo dei grandi media ecco non non parlo delle persone con meno potere e chi ci doveva dare l'esempio
è stato spesso incompleto irresponsabile
E si toccano esci guardando degli irresponsabili e non lo sto parlando solo di politici perché non è questo non voglio fare del qualunquismo dico semplicemente che chi
Avuto successo e risonanza nei media
Non sono stati i filosofi
O gli ingegneri o o gli scritti fuori o gli esperti di altre culture sono state le persone più furbe che saccheggiano di più e lasciavano appunto come dicevo prima
A intere generazioni ma anche i genitori angosciati delle nuove generazioni un'Italia
In cui non ci sono mezzi in questo momento per affrontare il futuro questa la parte negativa e chiudo con la piccola riflessione positiva
Ci siamo svegliati siamo stati obbligati a svegliarci
E questo farsi che finalmente ci rendiamo conto il parliamo anche se magari ancora un po'male però parliamo di ciò che importa di ciò che conta
Che il lavoro che il fatto che siamo in un mondo e non dentro un ombelico che c'è
Un Paese che ha bisogno di esempi concreti e di persone non adolescenti adulte responsabili che che lavorino per gli altri
Per lasciare qualcosa alle generazioni successive alle persone che vengono da fuori ma questo non è per me altruismo questa semplicemente volere
Una vita ambiziosa una vita che non si consumano nei cinque minuti di gloria nel nel tuo gettone in quello che porti a casa
Perché questo è stato quello che abbiamo visto no chi se ne frega degli altri sversa rifiuti poi scappò alle caimano faccio altri danni perché che conosciamo tutti questa è stata una mentalità devastante
Però dopo questa stagione secondo me si può soltanto cambiare rotta e penso che tutte le persone chi come me ci sono cresciute dentro di anticorpo hanno un altro modo di vedere le cose
Grazie un'ultima un'ultima domanda stiamo in in chiusura di questo incontro perché poi ce ne sarà come sapete un altro
In piazza Ferretto dimensioni della solitudine una una dimensione nuova è certamente quella di
Internet
Internet che
Apre molte porte no purtroppo sembra per alcune
Però tante persone che
Si relazionano con con questi mezzi tecnologici in maniera
Assolutamente
Univoca sembra stia diventando una dico una una una dipendenza che in realtà le isola dal mondo
Più che falle
Entrare in contatto con il mondo ecco anche su questo vi chiederei richiederà è una una
Una riflessione proprio su questo concetto se anche i internet sembra diventare una dimensione della solitudine di cui stiamo parlando questa sera
Caterina
Ma sicuramente tutto il fenomeno dei soci alle
Nonostante l'espressione e sono forme di De socializzazione di questo io sono profondamente convinta
Nel senso che
Danno l'illusione di essere per così dire in relazione in contatto con moltissime persone ma in realtà alla fine
Sono sono dimensioni di solitudine quelle che si vivono perché stando attaccati connessi al proprio telefonino al proprio tablet proprio computer e
Magari chattando mandando messaggi andando appunto solo Facebook tosto che
Su Twitter o altre cose analoghe in realtà sia alla percezione di entrare in relazione con moltissime persone
Ma dall'altra parte sono tutte relazioni molto protette molto difensive nel senso che
Io credo
Che
Guardare dritto negli occhi e un'altra persona che ai fisicamente in carne e ossa davanti a tutte procura molti più problemi molti più turbamenti molte più emozioni di
Quella dimensione per così dire un po'molto sterilizzata che
La dimensione diciamo di stare
Belli tranquilli protetti nella propria camera e avere in qualche modo la sensazione di essere connessi di comunicare di relazionarsi
Credo che chi che che questo fenomeno che colpisce molto i giovani Silvio sicuramente forse potrà dire cose
Più di me a proposito ma
Colpisce un un po'tutti ed è il risultato di una incapacità di relazionarsi concretamente con con le persone
Detto questo però vorrei spendere una parola forse un po'controcorrente tessendo un piccolo elogio della solitudine della solitudine vera per poco perché
Questa questa ossessione dello stare con immensi delle entrare in relazione del non poter restare un attimo un secondo soldi veramente soli a pensare a riflettere immaginare
Soli con un bel romanzo con un bel libro tutti i libri sono belli non solo i romanzi la lettura e bella immense
Ecco ha demonizzato questa parola la parola solitudine che invece io vorrei che vorrei rivalorizzare
Perché mentre è una solitudine terribile la finta comunicazione con gli altri la finta relazione con gli altri una solitudine rimossa per così dire dei negata
è una solitudine reale ma che non si vive come tale
Molto diverso è invece dividere
Realmente una
Bella solitudine cioè avere la capacità disco ammettersi e di riconnettersi con se stessi io credo che questo siamo sempre più
In difficoltà farlo non sappiamo più farlo ma
Tutte le generazioni del passato dai grandi solitarie grandi eremiti e grandi mistici ma senza andare a esempi così alti
Ma
Nel passato tutte le generazioni hanno conosciuto si momenti di relazione ma anche la capacità
E anche la bellezza di riuscire a riconnettersi con se stessi
A ritrovare il tempo per il proprio spazio interiore per il proprio dialogo anche interiore
E tutto ciò oggi sembra quasi una bestemmia no perché l'imperativo della socializzazione a tutti costi forzata
E è diventato un imperativo al quale nessuno può sottrarsi la parola solitudine anche una cattive brutta parola
Ecco non so se sarete d'accordo con me forse parlo anche per una mia esperienza personale chi costretto come me a passare molte molte molte ore del suo tempo
Da solo davanti a dei libri a leggerli o a scriverne
Sa che questa non è una solitudine che ci allontana dal mondo ma è anzi
Una solitudine che ci rende il mondo finalmente presente come mai lo è stato ecco spero
Che un'esperienza del genere possa essere condivisa anche da qualcuno di voi
Chiudiamo con contento i ragazzi i giovani sembrano
Più esposti acquista maniacali esazione psicotici della così a di di dire Pinter e per questo essere so se al che
Poi come diceva Caterina in realtà essere un po'fuori dal mondo
In realtà sul discorso della solitudine sono la la firmo in pieno e aggiungo un'altra parola tanto bistrattata cioè La nove gli hanno l'annoiarsi
L'essere soli l'annoiare assi sono lì le fonti di fame se tu non hai fame di esperienze se tu non hai il tempo di desiderare di farle
Tom vivi in
Non non non se ne fa mandato non sei una persona desiderate e la solitudine la noia per me sono momenti in cui
Io inizio accorpare delle cose
Il
O i romanzi quesito sono due quindi non è che tutta questa esperienza però in entrambi i casi tutti e due sono nati dai tempi assolutamente morti in cui non facevo niente e non volevo essere cercata non volevo cercare nessuno
E pensavo e mi annoiavo e mi rigirava vo e piano piano con ovvie inizi perché desideri desideri quella storia desideri uscire da te
Che è una cosa molto importante
Che sia la solitudine che la noia sono fondamentali anche per l'immaginazione
Per accorgersi che hai un mondo in turno e per immaginare in tutti può tristi come potresti percorrere lo io anche per questo che mi sono divertita tantissimo a costruire un personaggio come Andrea
Che Luini
Vuole assolutamente essere invisibile lui non attesi non vuole raccontare niente di se stesso come persona
Della sua esperienza di ogni giorno perché si può godere lo spettacolo delle cose co questo è un altro aspetto che per me è importante anche della solitudine della noia c'è
Il percepire la realtà intorno a te non essere il centro no assoluto questo io io io questo assoluto esibizionismo che spesso c'è
Quando sei interconnesso e sembra che devi sempre fare delle performances che è un'altra cosa che io detesto e che trovo terribile
Cioè il fatto che la tua vita debba diventare una performances costante come se ciascuno di noi dovesse diventare il centro del mondo e dove si è sempre dire cose intelligenti e sempre essere impeccabile
Ma non è così e non serve e la vita non funziona col primo non è questione di essere performanti vincenti va al centro anzi è questione semmai per me
Del contrario detto questo internet in generale sociale poi sono un aspetto di internet per me è uno strumento punto
Non riesco a darli una valenza negativa o positiva è uno strumento senza dubbio straordinario per velocità per pur tanta
E in questo va usato va saputo usare punto io non ambo particolarmente perché per il mestiere che faccio la comunicazione veloce
Perché il romanzo il contrario cioè tu sei fuori tempo non SerT passo con l'attualità devi essere lungo almeno io lo sono terribilmente ci metto anni
E per me questo tempo ente input fondamentale perché un tempo che non decide la società che non decide il mercato che non decide nessuno che non decisione anche io se non scrivere un romanzo Lando sarei felicissima
Invece no decide qualcos'altro per me
Cioè decide il tempo di cognizione delle cose che è un tempo lungo e io sono a favore della scrittura dei tempi lunghi lo sposata ho deciso di di farlo nella vita alla lettura per me
è
Nel tempo sfasato nel tempo lungo il tempo della vita che non è il tempo della connessione del Twitter della notizia on line le subito sfortunata
Però detto questo
è fondamentale anche
Quell'altra tipo di connessione per me io non posso negare che certe notizie mi piacerebbe subito sono felicissima di averle subito e non posso negare che attraverso la mia pagina Facebook
Mi arrivano dei messaggi di lettori che io non altrimenti non avrei mai incontrato e mi dicono cosa pensano di un libro io sono felicissima di poter
Conoscere l'opinione di queste persone come sono felice di poter condividere con loro determinate cose che faccio però il punto essenziale
è
Il fatto che internet deve rimanere al servizio della realtà il finché rimane al servizio della realtà è uno strumento straordinario
Quando diventa per me ma questa è la mia posizione quando diventa invece fine a se stesso cioè chiacchiericcio esibizionismo
E quando rimarca gli aspetti più deteriori
Dei nostri comportamenti è vero che è difficile stizziti nomina sempre il famoso pars porta oggi al bar sport magari sono più educati che in certi DIA a Lodi sui intera proprio perché non ce la faccia non c'è e magari non c'è neanche il nome vero e quindi vedi sui sociale anche
Fenomeni di violenza allucinanti l'ultimo che mi è capitato di di incontrare mi ha lasciato veramente esterrefatto ma non solo sui social ma anche sui giornali sui quotidiani on line il caso delle due ragazze
Che sono state rapite in Siria
E io di fronte a una notizia del genere
No mi si blocca un attimo un cuore penso hanno venti vende ventun anni sono molto giovani chissà
Che mani sono finite mi interesso non sono andate lì in vacanza ma foss'anche comunque sia sono due persone in pericolo è con la prima notizia che recepisco questa oltretutto aspro due giovani ragazze che sono andate a fare qualcosa
Di assolutamente costruttivo certo rischiando però hanno fatto qualcosa che per me e esemplare portare dell'aiuto andare capire
è stato una valanga insulti a queste due ragazze che mi hanno lasciato sconcertata
Ed è il caso Indro punto ecco adesso poi lo Stato italiano dovrà pagare per andare a riprendere quelle due incoscienti perché più o meno il concetto chiave può era questo
Ecco
Quel tipo di linguaggio istintivo di pancia totalmente maleducato totalmente egoistico quello eh rimarcarlo e di una solitudine estrema cioè dell'autismo
Che non è la solitudine piena di desiderio di immaginazione ma è la solitudine di chi non sa
Leggere non sa ascoltare ed è lì a fare la voce grossa quindi internet è uno strumento nuovissimo che si porta
Dietro le peggiori e più ampia anche
Più che anche difetti in questo senso bisogna educare ARCI come nel mondo anche la
Grazie
Credo credo che questi questi incontri servano
Un po'anche ad aprire la mente quindi ringrazio il Caterina resta Silvia Avallone perché a me spero che a voi ci hanno portato la mente grazie
Alessandro Bergonzoni piazza Ferretto