"Nuova Regione in nuovo Stato"

Invito
Convenuti
Poi a queste nostre primi assise delle regioni italiane
A prendere posto
Possiamo dare inizio al seconda giornata dei nostri lavori
Dopo comunicazione
Di alcune circostanze
Noi pensiamo di
Dare inizio al dibattito
In questa che è la terza sessione di queste nostre assise dopo la prima sessione dedicata alla voce delle regioni la seconda
Dedicata alla voce del Parlamento dalla terza dedicate ai partiti e al governo che concluderà con il ministro Martinazzoli dei nostri lavori la nostra giornata
Ringrazio innanzitutto il ministro Martinazzoli per la sua presenza qui
Noi naturalmente
Abbiamo fiducia
Che pur nella ristrettezza estrema dei tempi che sono di fronte alle Camere
Il disegno di legge che è già stato licenziato dalla commissione affari istituzionali della Camera
Possa concludere il suo tragitto nell'ambito di questa legislatura
Questo significa inevitabilmente anche sperare che questa legislatura giunga al suo termine naturale
Ringrazio comunque e ministro Martinazzoli per l'attenzione con cui segue il nostro lavoro lavoro delle regioni
E do inizio
Ai lavori formali leggendo dando lettura di due telegrammi
Il primo
Del onorevole giura pestone sottosegretario di Stato
In cui annuncia di non poter intervenire e si scusa e ci augura in migliori lavori migliore esito per i nostri lavori poi un telegramma un po'più particolare
Viene da don Floriano Pellegrini
Ultimo discendente
Di Daniele Manin ultimo capo di Stato veneto e veneziano
Augurandovi tutti buon lavoro
Vorrei iniziando questo nostro
Incontro dare la parola al presidente del consiglio regionale della Regione Campania
Che vuole fare una proposta
In ordine a una esigenza diffusa quella cioè che i Consigli regionali tutte le regioni italiane formalizzi no la loro opposizione in ordine
Al proposta di riforma istituzionale con una legge
Sulla riforma appunto del nuovo regionalismo prego collega sul signor presidente è nata nella discussione di ieri nelle conclusioni applico le do l'onorevole berbere
Il Brione sulla base di indicazioni s'sulla base la spinta politica
Posto nell'intervento iniziale del Presidente Cossiga
La
Possibilità che in questa fase si arrivi a una soluzione cosiddetta stralcio è stata definita anche se voi
Negli autorevoli interventi finali
La questione veniva posto è come una questione credibile non al cento per cento però una possibilità poiché previsto nel documento dei Presidenti dei Consigli regionali delle assemblee
E delle province autonome la volontà di arrivare come Consiglio ad approvare e a proporre al Parlamento una proposta relativamente alla legge costituzionale di modifica del ruolo delle funzioni delle Regioni
Io credo che per continuare questa discussione in termini operativi
Posso essere opportuno sulla base della discussione fatta nella Conferenza dei presidenti e l'altro ieri arrivare a un documento comune delle regioni che già contenga questi elementi cosiddetti minimi stralcio da poter proporre al Parlamento entro questa legislatura
Per cui l'ha proposto che formalizzo ai presidenti alla presidenza del coordinamento dei Presidenti dei Consigli regionali e quelle di tenere e di lavorare come è stato stabilito con questo gruppo
Di Esperti per circa scenderà a quarantacinque cinquanta giorni di arrivare entro l'inizio di dicembre alla cosiddetta proposta stralcio approvarla in un'assise come quella tenuta a Venezia
E proprio per dare un ulteriore significato politico che quello di una mobilitazione rispetto a questo stato delle Regioni anche delle regioni meridionali
Proponevo detenere quest'assise entro che si potrebbe nemmeno all'inizio del mese di dicembre Annapolis organizzato dalla Regione Campania chiamare cioè di nuovo una verifica questa volta specifica
Sul progetto di riforma costituzionale progetto stralcio note scendiamo Gondo che le tematiche non sono non è possibile a riassumerle in così breve tempo però definire diciamo il l'impalcatura rispetto alla quale poi nello stesso mese di dicembre lei Assisi i Consigli regionali le assemblee le province autonome potrebbero autorevolmente esprimersi per cui formalizzo questa proposta
Augurandovi che il coordinamento i presidenti siano d'accordo diciamo a questo tipo di organizzazione di lavori per i prossimi due mesi in sostanza grazie
Grazie presidente sull'ultronea indubbiamente mi sembra una proposta interessante vorrei dare la parola la parola al consigliere regionale dottor Carlo Palermo
Se in nulla
Allora possiamo procedere
Vorrei dare la parola al collega Beggiato dell'Unión del popolo veneto consigliere regionale veneto
Naturalmente abbiamo dei tempi molto stretti io chiedo a tutti gli intervenuti limitarsi rigorosamente nell'ambito dei cinque minuti
Sì grazie presidente cercherò
Anche sui essere più breve del tempo assegnatemi
L'Italia è fisicamente ed il storicamente federalista sosteneva Carlo Cattaneo nel secolo scorso
Noi come autonomisti e federalisti veneti autonomisti e federalisti
Dell'Unione del popolo veneto siamo fermamente convinti
Che solo la riforma in senso federale possa essere la riforma vincente di questo nostro Stato finora l'idea federale è sempre stata sconfitta
Pensiamo Carlo Cattaneo ma pensiamo anche a Giuseppe Ferrari pensiamo allo stesso Emilio Lussu pensiamo a Oliviero zoppo Zuccarini che nell'immediato dopoguerra proponeva un referendum dopo quello fra monarchia è stato fra Stato centralista è stato federale ma visto che siamo nel Veneto pensiamo non possiamo non ricordare Daniele Manin e Nicolò Tommaseo Repubblica Veneta del quarantotto con la quale si chiedeva già allora
Una un rapporto federale con il Regno Sabaudo pensiamo soprattutto a Silvio trentini e al suo libere e credere il manifesto
Del nostro concittadino Silvio Trentin nel suo nel suo esilio francese era appunto libere e federe e questo deve essere il messaggio che deve uscire da questa da questa assise libere perché si tratta di liberare anche lo Stato italiano dal
Dallo Stato strapotere dei partiti e sedere perché l'unica alternativa questo stato a uno stato che ormai brilla solo per il suo ottuso centralismo uno stato che probabilmente dopo la Francia è lo stato piuttosto la mente centralista dell'intero continente europeo
E sedere appunto per cercare di di entrare nell'Europa l'unica Europa possibile e l'Europa dei popoli e delle nazioni l'Europa degli Stati centralisti continua a collezionare dei fallimenti continuiamo a a vedere questi fallimenti comunitari mentre la nostra Europa la nostra di noi autonomisti federalisti è l'unica è l'unica Europa Europa possibile
Ecco e mi avvio allora velocemente alla conclusione
Come autonomisti come veneti chiediamo la trasformazione dello Stato io lo Stato dello Stato centralista è uno Stato federale dove tutte le regioni possono io partecipare in prima persona alla costruzione di questa nuova o Europa
Noi come veneti corriamo un grossissimo rischio di non essere più protagonisti nell'Europa per due del Duemila nell'Europa comunitaria come veneti
Dovremo con Franco a confrontarsi con realtà potentissime sia sotto il punto di vista economico che istituzionali realtà che si chiamano Baviera che si chiamano Baden Württemberg che si chiamano Catalunya stessa solo con l'autonomia
Potremmo mantenere alto la il nostro livello di partecipazione potremmo riuscire a confrontarsi con queste con questi nostri fratelli europei allora autonomia del Veneto ma autonomia di tutte le regioni dello Stato e soprattutto trasformazione dello Stato centralista in un moderno Stato federale grazie
Ringrazio il collega Beggiato segnalo la brevità e la sinteticità del suo intervento dallo do la parola Giovanni Crema capogruppo del Partito Socialista Italiano in Consiglio regionale del Veneto
Signor Presidente onorevole ministro signore e signori lo Stato deve finire la dove cominciano le regioni questa impostazione dei socialisti veneti sul problema del regionalismo a vent'anni dall'istituzione di questi enti
Dopo anni di delusioni durante i quali lo Stato sia in larga parte ripreso molte delle competenze che i decreti del mille novecentosettantadue
E successivamente il decreto seicentosedici del mille novecentosettantasette avevano trasferito delegato alle Regioni
Si sono venuti a maturare elementi che inducono a sperare in una inversione di tendenza e un rilancio dell'ente Regione
Abbiamo avuto l'impegno programmatico anche se è molto cauto del Governo Andreotti che recita testualmente governo pertanto opererà per sollecitare l'approvazione definitiva
Delle proposte che attribuiscono alle Regioni competenze normative in tutte le materie non espressamente riservate alla potestà legislativa dello Stato
Questo punto del programma indica quindi un nuovo rapporto Stato-Regioni che rappresento un rovesciamento radicale dell'impostazione dell'articolo centodiciassette
Della costituzione che assegna allo Stato tutte le competenze tranne quelle espressamente assegnate alle Regioni
Abbiamo avuto il lavoro svolto
E l'impegno profuso dall'onorevole Labriola e dei suoi colleghi nella Commissione affari costituzionali della Camera dei deputati
Commissione che ha ultimato sin dal giugno scorso l'esame delle proposte di modifica del testo costituzionale alcune delle quali interessano profondamente il regime dell'autonomia regionale ma da allora il testo non è ancora pervenuto in aula abbiamo ancora avuto in sede locale in una proposta di riferendo i di referendum consultivo portata avanti dei socialisti veneti
Al fine di equiparare il Veneto alle regioni a statuto speciale era una proposta provocatoria che intendeva comunque sociale la comunità veneta alla prospettiva di un nuovo regionalismo infatti noi riteniamo che solo un'azione popolare a favore delle riforme istituzionali POR garantire il superamento del timore che non vi sia in tutte le forze presenti in Parlamento una vera volontà di riforma
Le iniziative prese anche in quest'aula interventi fatti ieri dimostrano che questa preoccupazione da fa da parte delle regioni sono forti
Tale proposta che io definivo provocatoria avanzata nell'aprile scorso nella nostra regione ha sortito l'effetto di mantenere vivo e di sviluppare il dibattito intorno a questi temi
A tal punto che altre iniziative si sono succedute e il ventiquattro maggio scorso il Consiglio regionale veneto ha sviluppato un ampio dibattito sui temi del regionalismo
Giungendo l'approvazione di un ordine del giorno che impegna le forze politiche tutte
Alla predisposizione di un'iniziativa legislativa di carattere costituzionale
E alla promozione di un referendum consultivo regionale in modo da stimolare l'azione governativa e parlamentare a sostegno dall'autonomia regionale con il coinvolgimento il consenso della comunità veneta sulla base sull'impianto della proposta della Commissione Labriola il convegno di questi giorni rappresenta dunque un'occasione propizia per attuare un coordinamento operativo e politico tra tutte le regioni italiane
Al fine di ridurre concretamente il peso e l'influenza del centralismo burocratico e ampliare la sfera dei poteri e delle competenze delle risorse e delle responsabilità regionali dunque condivido pienamente il documento e linee del documento dei presidenti delle dei consigli regionali per un nuovo regionalismo affinché si pervenga ad una nuova definizione del riparto
Delle competenze con una netta distinzione tra le competenze delle Regioni e quelle dello Stato che sono state definite nella spada la toga la bandiera e la moneta affinché si pervenga ad un'autonomia impositiva
Con caratteristiche sostitutive e non aggiuntive ad una revisione dell'attuale regime di controllo alla partecipazione della Regione elaborazione della legislazione nazionale con particolare riferimento al Senato e il Senato delle Regioni
Al nuovo rapportarsi con le regioni a statuto speciale e le province autonome e dalla istituzionalizzazione della presenza delle regioni negli organi comunitari all'interno delle politiche generali fissati dai governi dei parlamenti nazionali e dal riconoscimento di uno specifico ruolo nell'ambito delle relazioni internazionali corrispondenti alle competenze che vengono attribuite alle Regioni
Non dobbiamo però dimenticare che deve comunque sussistere una forte interconnessione tra la riforma regionale riforma locale rappresentata dalla nuova legge centoquarantaquattro delle Autonomie locali
Al fine di realizzare un armonico sistema delle Autonomie con compiti precisi da affidare a province comuni e comunità montane nell'ottica del più ampio decentramento e proprio su questo processo di attuazione della centoquarantadue
Noire noi responsabili amministratori consiglieri rappresentanti delle giunte regionali dobbiamo anche dire che saremo credibili nei confronti dello Stato
La misura che se primo noi a nostra volta attuare fino in fondo la centoquarantadue operare il decentramento amministrativo e proprio su questo processo di attuazione
Vivo dico che le Regioni sono in parte inadempienti e ciò e tanto più grave se si considera che non possiamo da un lato lamentarci dello Stato centralizzato ore se dall'altro non ci noi non ci comportiamo nello stesso modo nei riguardi degli enti subregionali per l'immediato sono dell'avviso che sia necessario portare avanti la richiesta di maggiore autonomia anche alla luce delle scelte
Per noi penalizzanti operati dalla legge finanziaria
Del mille novecentonovantadue dello stato deliberando l'indizione io non so se sarà possibile portare avanti politicamente lo stralcio
Della riforma Labriola che a me pare così come nel suo impianto necessiti di essere approvate in maniera organica perché anche quanto campeggia come titolo come tema come parola d'ordine di questo convegno di questa Assise
Sia l'obiettivo di fondo nuova Regione il nuovo Stato non ci potrà essere un nuovo ordinamento regionale nel vecchio impianto
Dello stato e quindi gli stralci
Sono sempre molto pericolosi io sono invece perché ci sia un gesto coraggioso da parte regioni di approvare una una una nell'indizione di un referendum su tutto il territorio nazionale proprio indetto dalle regioni
Che a supporto della legge costituzionale così come è stata elaborata ed è stata proprio approvata nella commissione in sede di Commissione affari costituzionali
Della Camera e tutto ciò non in virtù di una crociata di una sorta di crociata contro lo Stato
Ma questo scaturisce dalla convinzione che l'asfissia delle nostre regioni le loro carenze la difficoltà la mancanza di autonomia e di poteri la loro dipendenza economica rende sempre più acuta la crisi dello Stato
Solo in tal modo l'intervento pubblico sarà più efficace tempestivo e appropriato eredi Rivera quindi anche uno Stato più forte e più autorevole
Grazie capogruppo crema do la parola a Vanni capogruppo del Partito democratico della sinistra nel Consiglio regionale veneto
Io ritengo che sia stata una buona idea organizzare questa assise
Ha permesso di evidenziare preoccupazione che sono comuni a tutti coloro che operano nelle regioni
Mi pare che si sia verificata una sostanziale si sta sintonia sulle misure che sono necessarie dopo vent'anni per aprire la fase del pieno dispiegamento della funzione di governo delle regioni che corrisponde alla crescita della Società italiana dell'esigenza di partecipare in modo pieno alla costruzione dell'integrazione europea
Le misure che proponiamo sono possibili responsabili ormai mature
Il nuovo testo degli articoli settanta centodiciassette e centodiciotto della Costituzione votato nella Commissione affari costituzionali della Camera recepisce lascio la sostanza di ciò che vogliamo
Indica la via della riforma dello Stato che la questione oggi all'ordine del giorno come ci ha ricordato autorevolmente il Presidente della Repubblica
Possiamo imporre che si vada avanti con decisione che prima della fine della legislatura questa proposta venga varata e divenga operativa
Un autorevolissimo esponente della Democrazia Cristiana veneta ha spiegato che negli anni settanta non si poteva fare la riforma regionalista dello Stato per non consegnare troppo potere ai comunisti
Ora il pericolo che il corpo forestale diventa il nuovo divenga il nucleo di un esercito rosso non ce in verità come sapete tutti questo pericolo non c'è mai stato ma oggi anche gli alibi più improbabili sono venuti meno
Però
Lo stesso dirigente oggi dice non c'è bisogno di forzare tanto prima o poi questa riforma si farà
Io penso che questo sia il solito ritornello che ha ormai suscitato la rivolta dei cittadini contro il sistema politico
E noi siamo consapevoli che questa rivolta dei cittadini contro il sistema politico è giusta
E coinvolge anche noi coinvolge anche le regioni perché la crisi delle regioni è grave e le regioni hanno lo diceva prima Crema gli stessi difetti dello Stato centralista nei confronti dei comuni e del sistema delle Autonomie
E allora
Se le cose stanno così in queste settimane noi siamo chiamati a una scelta reale
Della scelta reale o lasciamo che prevarica piano piano il clima della campagna elettorale
E alla fine prevalga anche la preoccupazione e la corsa per la riassegnazione delle principali poltrone della Repubblica e di questa questione delle regioni non si parlerà nonostante i buoni propositi oppure se le cose stanno come dice Biasutti siamo al punto di rottura se è vero quello che dice Labriola
Il punto è la riforma regionalista il punto e la riforma dello Stato qui è il nocciolo politico della questione pallore
Io credo che non rispetti prendere il toro per le corna con più decisione di quanto si viene discutendo anche nel documento finale di questa di questa Assise
Io credo che dobbiamo utilizzare correttamente le nostre prerogative istituzionali e quelli degli Enti a noi affidati facendo in piena libertà e con pieno senso di responsabilità ciò che riteniamo necessario per info per imporre la riforma dello Stato
Se ciò cambia le condizioni generali
La corsa al Quirinale o a Palazzo Chigi pazienza io credo che non possono più pazientare gli italiani e che le regioni non possono più essere sacrificate a una logica tutta interna alla vecchia politica e al sistema in crisi dei partiti
è bastato che Giannini proponesse il referendum abrogativo del ministero delle partecipazioni statali e il governo ha recepito questa richiesta
L'articolo settantacinque della Costituzione dalle regioni e quindi ai consiglieri regionali la facoltà di promuovere referendum abrogativi
Io propongo che discutiamo entro questo mese di ottobre nei consigli regionali l'uso possibile di questa facoltà
Per sottoporre a referendum abrogativi
Le leggi istitutive dei ministeri chi più intralciano la vita delle regioni
E che sono implicitamente superati dalla nuova stesura dell'articolo settanta della Costituzione di cui abbiamo discusso in questo convegno in questo modo le regioni possono operare concretamente per mettere il Parlamento davanti alle sue responsabilità per incidere sulla formazione delle scelte che le riguardano
Senza atti eversivi diciamo
In un carcere non mantenendo intatto e chiamando un pronunciamento nazionale il Paese senza rotture tra nord e sud tra Regioni a statuto ordinario delle regioni a statuto speciale
Queste io credo la strada una strada possibile che ci porta a utilizzare le nostre prerogative fino in fondo e corrispondente all'urgenza della situazione
Con questo spirito io mi rivolgo alla sensibilità e al senso di responsabilità di tutti fuori da ogni logica di partito si tratta
Di parlare al Paese latte di parlare al Paese con atti chiari che corrispondano anche alla sofferenza dei problemi che le scelte di governo fatto in queste settimane dall'assegnazione dei fondi la legge settecentocinquantadue sull'agricoltura
A quelle sulla sanità stanno obiettivamente ponendo con molta forza
Io vorrei credo che questi questo ragionamento possa essere affidato all'impegno di tutti possa essere affidato alla possibilità che nei consigli regionali nelle prossime settimane questa questione venga affrontata in modo concreto
Per determinare paletti
Dai quali la discussione parlamentare non possa prescindere ecco scusa grazie collega collega vanno do la parola a Rocchetta Presidente della Liga Veneta
E il presidente della lega nord
Un intervento breve contenuto ringrazio il presidente
Ed è con profondo senso di rispetto che prendo la parola in questa storica ora per non superare i limiti di tempo ho speso alcune brevi righe
Questa storica o la nella quale tredici anni fa prese avvio ufficialmente la Comunità Alpe Adria
La sua istituzione che è stata uno degli obiettivi della Liga Veneta
Oggi uno dei pilastri della lega nord ed il suo sviluppo sebbene in cento modi rallentato dal sistema partitocratico della burocrazia romana
Rappresentano un importante seppur parziale superamento dell'ottica nazionalista e centralista
Incarnata a Roma dagli eredi dei Savoia siano essi neri Bianchi Rossi offerti destano essi o non prestano la divisa militare
L'esperienza di Alpe Adria ed il configurarsi della comunità padri Abalti comma che ho proposto nell'estate del mille novecento ottantanove
Dimostrano che i reciproci rapporti spontanei tra popoli per millenni vicini e partecipi di comuni valori culturali e morali e partecipi di dinamiche economiche sociali complementari cocaina Lovett
Sono più stabili sennò concreti sinceri secondo i di rapporti imposti attraverso guerre e da missioni plebisciti truccati repressioni poliziesche mistificazioni della storia saccheggi coloniali e burocrazie di tipo coloniale Marte lamenti radiotelevisivi ed è quel mente il rapporto diretto tra i presidenti delle giunte di governo e dei Parlamenti e dei popoli italiani si sta rivelando anche in questi giorni ne abbiamo la conferma più onesto e potenzialmente produttivo rispetto al rapporto binario impari ed umiliante col potere usurpato da Roma
Roma Aosta con l'ombra francese alle spalle
Roma Palermo con l'ombra della mafia alle spalle Roma Bolzano con l'ombra austro tedesca alle spalle
Roma-Napoli tra Roma Firenze Roma Milano Roma Venezia e così fino ad oggi alcune giunte di governo hanno dovuto accettare di veder trasformato ciò che per diritto naturale spetta a ciascun popolo in piccoli privilegi contrattati a fatica con Roma e così i governi di Roma hanno saputo tenere diviso il fronte dei popoli italiani che reclamano ciò che la civiltà europea e l'atto finale della Conferenza di Helsinki la riconoscono
Trasformando ci noi tutti i cittadini della Repubblica italiana portatori di passaporto europeo i cittadini di serie a b e ci a seconda delle regioni di appartenenza e questa è la vergognosa apartheid italiana questa è una vergogna dell'Europa che discrimina i cittadini di Bolzano rispetto a quelli di Palermo c'è e quelli di Palermo rispetto a quelli di Genova o di Venezia e quelli di Genova di Venezia ancora in maniere diverse certo livelli anche diversi amministrativi burocratici finanziari morali
Quelli di Genova
E di Venezia rispetto a quelli di Palermo che di Bolzano le combinazioni sono infinite questa l'apartheid italiana della quale le forze politiche che qui oggi sono degnamente rappresentante non possono negare di essere state silenziose complici durante questi decenni noi rispettiamo i diritti del popolo siciliano ed i diritti del popolo tirolese ma sappiamo che i diritti del popolo veneto non sono nemmeno di un pelo minori dei loro e così i diritti del popolo ligure del popolo toscano del popolo lombardo del popolo napoletano
Il Presidente Cossiga qui ieri ha ricordato che con il crollo dei muri delle ideologie è stato la tre che delle menzogne elevati a legge nell'Europa orientale niente sarà più come prima in Europa e niente sarà più come prima in Italia
E allora così come in quello che era nell'Unione Sovietica si stanno trovando sì nuove forme di cooperazione solidale paritaria tra i popoli ma soltanto dopo aver sgomberato il campo l'orizzonte dalle macerie delle menzogne bolsceviche
Così i popoli italiani dovranno sgomberare le macerie delle menzogne diffuse e consolidato negli arco nell'arco degli ultimi cento trent'anni ed è un impegno non facile se pensate che ancora durante gli anni di Aldo Moro forze politiche determinanti a tutti i livelli istituzionali
Pretendevano
Pretendevano sostituire la millenaria bandiera veneta il leone di San Marco con una ruota dentata una ruota dentata certo uno strumento di tortura e sto finendo ed ancora oggi uomini vertici delle istituzioni della Repubblica italiana diffondono grandi sciocchezze storiche linguistiche che fanno arrossire l'Europa
Chi concludo prendo atto con piacere della coerenza con la quale poi libero collegio di presidenti di governi ed assemblee legislative dei popoli d'Italia diserzioni della Conferenza Stato Regioni e mi auguro che ciò contribuisca
Almeno e che ciò continui almeno fino a quando i governi di Roma non avranno riconosciuto che la vostro legittimità faccio proviene dalla storia della civiltà europea dal voto democratico e non da graziose concessioni romane
Voi siete i legittimi continuatori governante degli Stati Valiani tradizionali Stati fratelli fra di nazioni sorelle le vostre regioni Sonate istituzionalmente assieme la Repubblica italiana con la Costituzione e non dopo di essa mi del potere che i governi romanici lesinano Coccinella non finisce sono poteri usurpati
Lo stesso statuto di autonomia del Veneto steso nel mille novecentosettanta
E legge dello Stato riconosce che l'autogoverno del popolo veneto l'autogoverno del popolo veneto si atto in forme moderne scontenti alle caratteristiche e tradizione della sua storia
E del popolo veneto stanziato sulle due sponde dell'Adriatico nel cuore stesso del fronte della guerra serbo croata in Slavonia ha visto i propri presidenti in prima linea in Slovenia anche se non ancora in Croazia presidente Carraro
Nella riaffermazione del diritto di tutti i popoli europei alla propria identità dignità sovranità chiedo quindi e finisco questa Assemblea
Un impegno per il reciproco rispetto delle minoranze slovene nel Friuli e delle minoranze venete della Slovenia della Croazia così come espressamente votato all'unanimità
Dall'assemblea legislativa tenente il sei luglio scorso nelle stesse ore in cui il comandante in capo dell'esercito jugoslavo Blagojevich invocava la guerra incitando ad ignorare vittime e danni per la causa della Rivoluzione d'ottobre
Chiedo se mi è concesso un intervento non solo verbale a sostegno della causa della democrazia croato e della pace
E di ferma condanna contro quelle forze che all'interno i vertici del governo italiano anziché sostenere e soluzioni di equilibrio
Ed in linea con i trattati internazionali sottoscritti della stessa Repubblica italiana si rendono o si stanno rendendo tentano di rendersi complici
Della realizzazione di quell'antico sogno dell'armata jugoslava di poter passare attraverso Trieste esattamente come fece così fossetta si appresta a fare questo riportano i giornali di oggi
Così non diversamente da come fece la Svezia sedicente neutrale concedendo ad Hitler il passaggio delle truppe verso la Norvegia
Le prossime elezioni porteranno grandi cambiamenti istituzionali in Italia la Repubblica Federale del Nord lancia moralmente istituito lo scorso giugno a Pontida e già un preciso punto di riferimento in Europa
Mentre le inedite la delegittimazione accompagnano il tramonto del Governo Andreotti e del Parlamento che lo ha espresso
Il popolo con il quale noi confiniamo un popolo europeo con il quale noi confidiamo
Fisicamente oltre che culturalmente il popolo croato
Chiede soltanto di poter essere una delle stelle della bandiera europea
E pochi giorni fa il presidente Stipe Mesic cestisti confermava che gli occhi e nel cuore non soltanto dei croati ma di tutte le coscienze libere dei popoli jugoslavi anche i popoli italiani che voi rappresentate costituiscono già tre identità
Per diritto
Stelle pulsanti della nuova bandiera europea grazie
Grazie a Franco Rocchetta presidente della lega nord
Diamo la parola al collega Marco Boato pericolo del coordinamento nazionale dei Verdi
Se nome della Federazione dei Verdi
Credo che
Dovremmo essere consapevoli tutti
Che se ormai da oltre due decenni dalla fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta il nostro sistema politico
Sta vivendo una fase di crisi profonda si parla del sistema politico bloccato e di crisi del sistema politico istituzionale appunto dalla fine degli anni Sessanta all'inizio degli anni settanta in modo particolare
Non è immaginabile che si possa prolungare all'infinito una situazione di questo genere
L'esperienza anche dell'Europa centrale e orientale anche se così diversa dalla nostra ci dimostra però ma anche l'esperienza della Francia della fine degli anni Cinquanta ci dimostra che a un certo punto crisi così profonde
Arrivano a una situazione di collasso di precipitazione catastrofica nel senso tecnico del termine catastrofe
E questo almeno io credo che noi siamo senza usare toni apocalittici che non mi piacciono credo che noi siamo però alla vigilia di una situazione di questo genere
E lo siamo perché si sta sommando l'intreccio fra la dimensione internazionale e la dimensione interna
Sul piano internazionale da una parte la fine della guerra fredda e la caduta dei regimi totalitari comunisti del centro dell'est Europa
Dall'altro però anche il rilancio fortissimo e pesantemente negativo dei nazionalismi e dei conflitti etnici
Con il paradosso che abbiamo salutato tutti con soddisfazione la fine della guerra fredda e conquista la fine definitiva della seconda guerra mondiale ma rischiamo di riaprire nelle sue premesse o nelle sue conseguenze il capitolo prima guerra mondiale
Questo secolo rischia di chiudersi in un modo allucinante non avendo imparato nulla dalla lezione della dei regimi totalitari di destra e di sinistra e non avendo imparato nulla dalla catastrofe di due guerre mondiali
Il secondo aspetto è quello allegato la dimensione interna
Sotto il profilo della crisi istituzionale che è una crisi dello Stato centrale ma anche una crisi dell'attuale Stato regionale io non condivido questa terminologia Stato regione perché anche le regioni sono stato ed è anche sbagliata la definizione della Conferenza Stato Regioni è una conferenza governo regioni perché anche le regioni insisto sono stato e la crisi dello Stato centrale molte volte si moltiplica e si ripercuote per venti anche nelle situazioni regionali anche dal punto di vista della crisi politiche
Cioè dell'aspetto del regime partitocratico
Io non ho nessuna atteggiamento qualunquisti coi antagonistico nei confronti dei partiti che hanno un ruolo fondamentale nella nostra costituzione previsto l'articolo quarantanove ciò di cui parlo è della degenerazione del sistema dei partiti
Legato non solo ad aspetti istituzionali ma anche alla mancanza di alternativa cioè legato anche ai meccanismi elettorali del nostro paese e allora da questo punto di vista se c'è questo intreccio così complessa fra la dimensione internazionale la dimensione interna e la dimensione interne istituzionale e la dimensione interna politica io credo che sarebbe sbagliato immaginare che alla crisi degli stati centralistici per così dire di origine ottocentesca si possa bisogna rispondere con le disgregazione di carattere localistico
E con una sorta di moltiplicazione di mini Stati nazionali in tutta Europa
L'esperienza della Jugoslavia agghiacciante da questo punto di vista ma pensate cosa potrà essere fra qualche mese o fra qualche anno forse tra qualche mese
Del tenenza della ex Unione Sovietica se non ci sarà una risposta di tipo diverso immaginare che l'Europa possa tornare indietro di un secolo con una moltiplicazione di mini Stati nazionali è mi pare un fare un cammino a ritroso nella storia mondiale nella storia europea in particolare
E l'alternativa quale da una parte una forte accelerazione del processo di unità politica dell'Europa in senso federalista arrivare agli Stati Uniti d'Europa non solo dell'Europa attuale dei dodici ma con un processo rapido
Di di allargamento dell'attuale Europa dei dodici ai Paesi e agli Stati dell'Europa centrale e orientale
Ma in una dimensione federalista perché questo ovviamente permetterà di non soffocare ma di dare una risposta positiva ai conflitti che sono in atto in questo momento
E da questo punto di vista bisogna dare atto del realismo storico che ha avuto una persona da me lontanissima dal punto di vista storico come il cancelliere Kohl Luzzi devo dire in sintonia con carpaccio
E gli auguri che si sono fatti da altri ieri l'altro ieri sono auguri sinceri nell'accelerare fortemente il processo di unificazione della Germania
Nella nuova Europa altrimenti si sarebbe stata una situazione probabilmente ingovernabile provati immaginarmi cosa sarebbe successo se non ci fosse stata quella unificazione
E se fosse riuscito il colpo di Stato del diciannove agosto in Unione Sovietica avremo fatto un salto indietro di cinquant'anni della storia
Europea bisogna accelerare rapidamente il processo di allargamento della unificazione politica dell'Europa anche agli Stati dell'Europa centrale e orientale da una parte dall'altra parte ci vuole una forte processo di accentuazione mi pare che qui ci sia un larghissimo accordo
Della dimensione regionalista dello Stato italiano in una direzione federalista senza immaginare che questo si faccia con la bacchetta magica da un giorno
Da un giorno all'altro perché la giusta accentuazione della esigenza federalista non è è che si possa risolvere con Reagan cancellazione di un secolo di storia dal nostro Paese ripeto da un giorno all'altro e quindi l'obiettivo più specifica è quello di portare
Tutte le Regioni le regioni a statuto ordinario per così dire a livello per intendersi la cosa è molto più complessa come Labriola Barbera e tutti gli altri Sanna ma su per dirla in poche parole perché non posso portati o troppo tempo portare complessivamente il sistema regionale al nostro Paese al livello grosso modo di quello che sono oggi le regioni a statuto speciale e e delle province autonome di Trento e Bolzano valorizzando però ulteriormente la specificità delle regioni a statuto speciale che una loro specificità mantengono quindi non si tratta di omogeneizzare e in qualche modo di cancellare quella che la specificità dell'autonomia speciale si tratta semmai di riconoscerle
Là dove ha funzionato positivamente io conosco ovviamente più direttamente l'esperienza delle province autonome di Trento Bolzano e della Regione Trentino-Alto Adige Südtirol
Di valorizzare questa specificità ma al tempo stesso di portare a quel livello
Le le regioni che attualmente vivono una crisi profonda di depotenziamento di perdita di ruolo una crisi che sta già all'origine nel modo in cui sono state un ridicole
Istituite nel settanta e in questi due decenni nel modo in cui anche le degenerazioni dello Stato centrale
E del sistema partitocratico centrale si è purtroppo moltiplicato anche in tutti i sistemi regionali e per questo c'era una parte la parte essenziale della proposta di legge Labriola ed altri
Corretta a mio parere dall'abrogazione dell'articolo dalla soppressione dell'articolo sei perché noi non condividiamo l'articolo sei che praticamente impedirà d'ora in poi di fare referendum su tutte le materie
E di legge organica prevista l'articolo settanta questa sarebbe una catastrofe su questo c'è un radicale dissenso su quell'articolo sei della legge Labriola ma nella sostanza è legge Labriola siamo d'accordo anzi riteniamo che sia un passo avanti decisivo
L'altro aspetto è quello della modifica della legge elettorale perché se non c'è anche una modifica della legge elettorale anche a livello regionale non c'è la possibilità di spezzare qui meccanismi di crisi politica di crisi
Di blocco di alternanza di alternativa di cui ho parlato uno strumento di forte sollecitazione in questa direzione può essere quello
In prospettiva della grande stagione referendaria che ci saranno Manta tredici Sala senza ombra di dubbio si condivida nomino i singoli referendum milioni giudizio articolato che adesso non mi esprimo
Ma non c'è dubbio che noi avremo nel novantatré una grande stagione referendaria allora in quella direzione si può inserire un'iniziativa promossa da almeno cinque Consigli regionali che riguardi l'abrogazione in tutto o in parte di quei ministeri che usurpa una competenze regionali
è un problema che i Verdi hanno posto due giorni fa con la conferenza stampa pubblica che vedo che anche in questa Assise è stata ripresa da qualche presidente di di Regione è un problema reale perché potrebbe rendere protagonisti le regioni protagoniste le regioni di questo processo di modifica profonda dello Stato centrale rispetto alle competenze che sono già oggi attribuite a maggior ragione di quelle che saranno attribuite con la legge Labriola alle regioni a statuto ordinario ho parlato di regioni ho parlato di questo rapporto
Stato centrale è stato regionale voglio concludere però con l'aspetto della dimensione europea perché nella dimensione europea che si può riuscire a superare gradualmente i conflitti che saranno sempre di più accentuati nei prossimi mesi nei prossimi anni certo nell'Europa centro orientale ma anche in alcune situazioni dell'Europa occidentale
E allora il problema che si pone anche è quello del superamento della gravissimo deficit democratico che vive oggi l'Europa se noi arriveremo a un'accentuazione del processo di unificazione politica dell'Europa con la totale assenza di poteri che ha oggi il Parlamento europeo noi arriveremo alla totale espropriazione della sovranità popolare a livello europeo
Bisogna accentuare la dimensione federalista la dimensione regionalista e al tempo stesso la costruzione degli Stati Uniti d'Europa sul piano politico in senso federalista se si mette anche l'accento fortemente come avevamo messo in Italia con referendum consultivo del mille novecentottantanove che è rimasto totalmente disatteso
Se si mette fortemente l'accento sulla necessità di attribuire poteri costituenti e almeno il potere di codecisione
Sul piano legislativo al Parlamento europeo se vediamo in questo quadro io credo che ne possiamo immaginare una fortissima valorizzazione della dimensione regionale nel nostro Paese senza per questo cadere nei nella disgregazione
Localistica nei nella incapacità di capire quelli che sono i processi ormai continentali che sono in atto a cui nel nostro Paese le processo di crescita di valorizzazione della dimensione regionale può dare un fortissimo
Contributo grazie
Grazie avvocato diamo la parola all'onorevole Franco Franchi
E il relatore di minoranza sulla legge di riforma
Rappresentante del messe in testa nazionale
Signor presidente gentili signori la ringrazio presidente ed avete ricordato al convegno che c'è anche un relatore di minoranza presto Progetto
Mi ero illuso lo dico subito l'avrei detto volentieri al presidente Carraro
Io mi illudo spesso ma mi ero illuso di trovare la nostra relazione di minoranza nella fartela del convegno così come giustamente c'è la relazione di minoranza
Maggioranza
C'è quella di maggioranza no no dicevo che mi ero illuso scusate
Forse è un chiedere troppo alla democrazia
La presa d'atto dell'esistenza di un dissenso e allora rapidamente pochi cenni sull'iter di questo progetto qualche cenno
Sul merito come nasce la riforma per noi c'è un vizio di origine in questa riforma che io voglio denunciato per le forze politiche si accordano
Nel mandare alla Camera la riforma assegnare alla Camera la riforma dell'autonomie al Senato la riforma del bicameralismo
La camerali scienza poi centoquarantadue il Senato manda noi un testo striminzito per la verità però fedele rigorosamente fedele al tema della riforma del bicameralismo la Camera commissione prima
Prende questo testo
Poco meno carbone apre e lo mette nel cestino
Un conto può e ha fatto benissimo se lo vuol sapere ho contribuito anch'io ad aiutare a metterlo nel cestino però mica pensavo che con un colpo di mano o meglio con un colpo d'ala che fa onore al presidente Labriola
Si mette nel cestino quell'web viene fuori la riforma del mondo
Mentre il popolo italiano che vede che noi si discuta della riforma del bicameralismo e che non c'è stato neppure il solito dibattito pubblico è stata una sorpresa per tutti
Un sorpresa sbagliate del governo sì momenti città distrutte
La più grossa riforma del quarantennio governo uno al proprio disegno
è stato sorpreso i governi la Democrazia Cristiana impreparata senza disegno si va avanti con la proposta socialista devono Labriola e io sono sicuro che il ministro Martinazzoli
Intelligente come colmerà le lacune
Però quello è il testo e voi mi insegnate cosa significhi la scelta di un testo nel portare avanti una riforma il Governo non ha un progetto in una materia che interessa direttamente il governo la Democrazia Cristiana non a un testo a questo punto rapida conclusione come reagirà il Senato a questo sgarbo
Ci assomiglia uno sbalzo
Sapete perché lo dico
Perché l'aria che tira mica tanti senatori si sono esibiti in questo convegno
Anche perché forse nella nostra Commissione qualcuno io per primo magari dice ogni tanto il Senato è un di più all'Italia basta un sistema monocamerale ma il senatore agirà
Per cui io non butterei via quell'idea dello stralcio che molto saggiamente
Qualcuno mi pare comincio il Presidente Biasutti non buttate la via non vorrei che la riforma dell'ordinamento regionale che noi auspichiamo che noi gli abbiamo sollecitato questa riforma dovrà essere dove a camminare in parallelo con la riforma delle autonomie allora sarebbe venuto il disegno organico
Di tutto l'assetto del territorio
Non vorrei che si perdesse nei meandri dell'inevitabile braccio di ferro tra Senato e Camera in materia di funzioni di competenza di tutto il resto
Perché c'è un vizio d'origine non sarà vero quello che vi dico ma io lo penso e ve lo dico
Perché se questa riforma
Fosse nata sulla spinta dell'esigenza dello stato di necessità di riformare il regionalismo Bernie oddio sarebbero andate avanti le proposte numerose proposte di riforma dell'ordinamento regionale che invece sono nei cassetti
Della Camera
Io temo che nasca dalla spinta dalla pressione dall'interesse dei partiti magari vicino alla campagna elettorale
Per profanare con questo sistema afferma Bellelli
Non sarà vero ma io lo penso perché se no vi ripeto avrebbero camminato e da tempo
Le proposte di riforma del regionalismo
Premessa breve sul merito
Io so
L'onorevole la pillola perfettamente ragione
Lo sostiene sempre io lo condivido
Le riforme hanno una loro logica anzi io aggiungo hanno una loro interdipendenza è perfettamente inutile avere un governo efficientissimo e un Parlamento paralizzante a vere ottime Rezzonico senza un governo centrale con un Parlamento paralizzante senza una burocrazia efficiente
Governo burocrazia Parlamento regioni enti locali
Tutte le rotelline devono funzionare e vedete si investe il problema del sistema
Ma voi il sistema non lo tocca
Il male di tutti i mali italiani gli altri numero uno dei mali italiani è il sistema democratico parlamentare detto parlamentarismo che paralizza tutto che distrugge tutto e che investe tutto
Perché l'esaltazione della partitocrazia beh c'è una grande occasione vogliamo mettere le mani alla riforma del parlamentarismo
Che cioè c'è un sistema tra l'altro così decrepito che non c'è più nessuno che abbia il coraggio di sostenere il nodo centrale a questo punto consentitemi c'è una grande occasione presidente Labriola sa con quante entusiasmo io approvato anzi firmato certe sue proposte di riforma abbiamo voglia di cambiare tutto di cambiarlo
Non per demolire di cambiarlo per costruire qualcosa
Qual è il nodo
Si riforma
Il Parlamento si riformano le regioni e non ci si pone il problema centrale Sensi ancora valido questo sistema rappresentativo che rappresentanti siamo noi in Parlamento ben voi nelle regioni il rappresentato facciamo finta di non accorgerci che attorno a partiti in questo quarantennio sono nati cresciuti si sono sviluppati si sono irrobustiti e mesi più credibili nuovi soggetti della politica
Oggi noi abbiamo una rappresentanza dimezzata nelle nostre assemblee elettive
Vogliamo porselo questo problema se da tutte le parti non ci sentiamo dire il popolo italiano uccidi sprezzante come classe politica non ci sopporta come rappresentanti non hassan mai un attimo l'occasione che non colga per aggredirci come partiti volete dare spazio a questi nuovi soggetti della politica che non cambiano il tipo di democrazia politica che noi stessi vogliamo e sono le categorie produttrici sono gli ordini professionali sono le università
Decine di nuovi soggetti che hanno diritto ad esprimere la rappresentanza e che devono entrare nelle assemblee
Elettive e scusate mi non facciamo la polemica con lo Stato
Molto opportunamente quattro ha precisato rapporto il governo eccetera ma quando io mi sento dire
Stato Regioni ma è stato se tutti i momenti anche voi dite lo Stato non c'è
Lo Stato non e si è ridotto ad un fantasma espropriato dalla partitocrazia merce il sistema prendere del parlamentarismo sia più luce
La polemica il braccio di ferro e all'interno della stessa classe politica che governa Venezia Roma Palermo Milano nella stessa classe politica compiti fate la polemica
Non certo con lo Stato che c'è un fantasma e non esiste per questo progetto per entrare rapidamente nel merito e mi addolora
Dover correre così sempre posso apparirvi superficiale su problemi giganteschi di questo genere ma anche qui mi ero illuso che relatori
Ma di una sua minoranza vi fossero tutti uguali almeno dal punto di vista del Regolamento devo correre siamo preoccupati per questo proposto per questo progetto
Perché non tanto e non solo aggredisce quello che resta della briscola dell'unità del nostro Stato
Ma gentili signori qui si aggredisce Ciocchetti resta dell'unità nazionale per quali nessuno parla con le spinte le forze sente ripete che agitano ormai la nostra società
Con il disprezzo che il Nord e avverso il suddetto viceversa vogliamo incoraggiare con vitello di questo genere
Anziché cercare Bliss salvare vedete che non vi parlo prima dello Stato il palo della nazione
Se noi si salva la nazione possiamo sperare un giorno di ricostruire lo Stato Massei sinistro che la nazione non si costruisce più niente e non ditemi che ci aspetta l'Europa perché lo dico anch'io
L'europa a nome cognome indirizzo star qui a fortissime identità nazionali e Inghilterra Francia Germania a l'Europa crede dell'Europa delle Regioni per noi cosa conferiamo
Nella mucchio chiamiamolo così di queste fortissime identità nazionali e ci aggiungo pure a spanne
Che si conferisce noi niente che faremo
Dice dovremo affrontare la Baviera no dovremo affrontare Ackermann altro che la bandiera e la Francia e l'Inghilterra che hanno Dinoi il concetto che voi sapete
Ci preoccupa perché io vorrei chiedere personalmente a molti di voi a molte signore voglia finestre alle regioni
Tutta intera la pubblica istruzione come nel progetto sì ma dico scusate voi sì però io dico alle regioni
Gli fu affidata del centodiciassette gli affidò l'istruzione professionale
Nemmeno quella l'istruzione professionale è una frana in tutte le regioni d'Italia e oggi coi dobbiamo a delle regioni che per colpa non colpa non so per colpa di chi non sono state capaci di realizzare istruzione professionale se lo Stato venti dovremmo creare gentili signori venti modelli di pubblica istruzione Italia venti modelli di educazione civica venti modelli di cittadini italiani
La pensateci
Pensate
Ho sentito ieri contestare addirittura Lab l'isola che ci rimane almeno il disegno questo la prevede ma ieri è stata contestata per leggi organiche le leggi di principio ma ho si dice che le Regioni dovrebbero legiferare
Nell'ambito dei principi generali dell'ordinamento che voi sapete che cosa sono perché come si interpretano e quando ritrovate se li trovate anche questo dovremmo perdere di legame col con umiltà dello stato e della nazione scompare lì la la la funzione di indirizzo e di coordinamento deboli sapete che l'autonomia impositiva no Sampras sostitutiva in Italia non si cancella niente si aggiunga sempre
Così quel povero disgraziato il cittadino italiano sarà torchiato dai Comuni dalle regioni
Da dallo Stato
Sì distrugge l'unitarietà del sistema fiscale che io ho imparato da loro alla Camera quando esaltavano il bisogno dell'unitarietà del sistema fiscale si apriranno le il bis quei libri
Tra nord e sud noi vi assicuro che lotteremo perché questo non avvenga
La difformità dei sistemi elettorali la difformità delle forme di governo regionali inciderà direttamente nega nel cittadino che si troverà a distanza di pochi chilometri ad esercitare i diritti differenziati
Per avere trattamenti differenziati
Creerà diversità di diritti
Si lascia nell'equivoco anche quelle per altri ci sono scienziati di grande valore come Barbera come Labriola che io stimo
Ma come abbiamo criticato per dieci anni vent'anni il concetto evanescente di materia qualcuno ieri disse labile che sfugge ben perché non abbiamo abbandonato il concetto di materia e ci siamo agganciati al concetto di funzione preciso univoco nemmeno questo fa il disegno e abbiamo fatto in questo quadro Conti sconcertante perdonatemi e concludo
E mi addolora concludere
Vice aggiungete voi
Perché quando nacquero le regioni io l'Italia l'allarme per la sola esistenza della conferenza dei presidenti
Perché dissi
Io amo il decentramento non comprendo le autonomie ma qui il discorso sarebbe lungo io credo nello Stato in un'idea di Stato nulla
Non esiste allo stato quindi io amo il concetto di decentrare tutto per il potere legislativo nella nostra tradizione culturale e costituzionale arriva fino alle province quindi non abbiamo preoccupazioni di questo genere
Ma scusate l'autonomia si esprime come autonomia voi avete realizzato il crollo delle Autonomie e questa non è una contrapposizione pesante dalla Conferenza dei presidenti
Siamo passati alla conferenza dei presidenti di assemblee
E oggi
Poi anche questa bellissima assise che mi fa paura che mi preoccupa perché questa è una contrapposizione frontale non in crollò parlano le Autonomie si esprimono nella libertà nel loro diritto ma come Autonomie no come voce corale per distruggere quello che vi ripeto resta diede di questo straccio di Stato che ormai ci rimane in mano e poi ho sentito dire addirittura ieri che diserta eletti persino la conferenza stato regioni o meglio Governo-Regioni concludo questo disegno
La preparazione dello Stato federale
Può essere una bella idea lo Stato federale non ditemi che ci sono stati meravigliosi che fanno benissimo con lo Stato federale e che io ammiro l'Italia non è un modello da Stato federale se vogliamo tenerla unita
E noi voi non avrete oggi anche questa è una piccola delusione
It segretari dei partiti che verranno a giurarvi erano attesi che Vedana giurarvi che questa riforma calmierato son venuti
Io sono in grado di dirvi per quello che ci riguarda sì che faremo di tutto
Perché populista riforma cammini solo per le cose giuste in un passi per le cose che noi riteniamo lesive dei diritti del popolo italiano
Grazie all'onorevole Franco Franchi do la parola all'onorevole Guzzetti
Per la Democrazia Cristiana
Qualcuno ha lasciato
Desidero innanzitutto ringraziare
Di organizzatore di questo convegno per l'invito
Che consente non di fare un discorso compiuto su temi molto Complessi sul quale idea danni ci si affatica ma avendo di fronte un'iniziativa sul piano parlamentare è un testo già in discussione
In Assemblea alla Camera dei deputati
Di portare una valutazione seppure molto sommaria e molto sintetica nello spazio di pochi minuti che ci sono concessi una valutazione dicevo sul contenuti
Di questa riforma
E anche credo molto importante sulla indicazione di una volontà io esprimo quello della Democrazia Cristiana
Circa l'ulteriore iter di questa legge e possibilmente la sua conclusione
Dico subito ENI
In qualche modo solo elencando gli argomenti
Che vi sono
Una serie di temi affrontati dalla riforma nel testo in discussione alla Camera sui quali non solo non ci siamo d'accordo come democrazia cristiana
Ma a definire i quali in una linea di coerente impegno regionalista della democrazia cristiana abbiamo dato
Un contributo
Importante a definire questi contenuti
Vorrei immediatamente sgombrare il campo su un punto che mi pare ogni tanto affiora come se
All'interno delle forze politiche ci sia un dissenso su un punto ritenuto importante che importante della riforma
Mentre io credo per quanto ci riguarda oggi vi è una consenso ampio intendo riferirmi al criterio distributivo delle
Competenze fra Stato e regioni
La Democrazia Cristiana ritiene
Che
Non è tanto la polemica sul criterio che ci deve interessare quanto sul contenuti che noi mettiamo
Nella elencazione ma ancora di più
Come daremo poi attuazione
Lei Giselle attiva conosce a questi contenuti quindi va bene rovesciare il criterio ed elencare le funzioni attribuite allo Stato
Si tratta di definire questo elenco in modo molto compiuto e molto preciso
Si tratta soprattutto di
Avvertire che la questione rilevante sarà la definizione delle leggi organiche e i contenuti delle leggi organiche
Perché il rischio secondo una storia che l'esperienza regionalista nel nostro Paese ha vissuto sulla propria pelle e di fare un'elencazione molto avanzata
Presidente una elencazione che sia dovesse realizzarsi dopo le leggi organiche ancorché si mette un termine superando la vicenda delle leggi di principio mai approvate che hanno in larga misura paralizzato l'attività legislativa delle Regioni qui c'è anche questo miglioramento
Se sarà inserito nel testo definitivo di fissare un termine oltre il quale se la legge organica non saranno dare approvate dal Parlamento scatterà la competenza piena delle Regioni nelle materie a loro attribuite ma dicevo il problema è questo delle leggi organiche dei contenuti da dare i giornali
è una definizione di alcuni concetti
Sui quali ha prosperato il centralismo di ritorno
Per le regioni causa non secondaria delle difficoltà e del fallimento del regionalismo di questi vent'anni intendo riferirmi all'interesse nazionale
Ai poteri di indirizzo e di coordinamento
Che saranno a mio avviso il terreno sul quale occorre che
Ora
Coerente patetico Rispetto delle scelte che faremo nella riforma del centodiciassette ritroverà la sua completa attuazione o ancora una volta infallibile
Siamo anche d'accordo credo che su questo punto
I democratici cristiani alla Camera i deputati hanno assunto un recepito nel testo in discussione
Una posizione molto chiare molto precisa siamo siamo sempre stati all'avviso che dopo occorre modificare sostanzialmente i controlli sì ma sì e i controlli sull'attività legislativa che i controlli sull'attività amministrativa per l'attività amministrativa oggi siamo nettamente in in una palude non è più arretrata rispetto ai controlli che la centoquarantadue ha definito nei confronti dell'attività amministrativa di Comune Provincia e quindi gliela abolizione di tutti i controlli preventivi sull'attività legislativa delle Regioni momenti
L'organo di
Garanzia dell'autonomia regionale
Nei conflitti di interessi fra lo Stato le Regioni non può che esserne la Corte costituzionale
Quindi via i controlli preventivi del Governo sull'attività legislativa è se vi sono questioni di costituzionalità
Che legittimamente il Governo il Parlamento rumoroso altri livelli istituzionali sollevano circa i contenuti delle leggi regionali la serie di risolvere questi conflitti
E la Corte costituzionale anche se devo dire dopo una stagione felice delle presidenze di e Paladini
Di una forte difesa del regionalismo la Corte ha imboccato una strada
Di un forte sostegno alle spinte centraliste che venivano dall'attività del Governo e del Parlamento che anche il Parlamento non ha mica scherzasse non scherza in materia di legislazione centralista dico sui controlli
Occorre essere chiaro su questo punto
Come noi siamo dell'opinione che gli statuti non debbano più essere approvati dal parlamento nazionale
Dalla mia nuova esperienza di senatore o
Partecipato in Commissione affari costituzionali del Senato alla discussione su alcuni tre statuti di tre regioni che hanno rivisto i loro statuti originare una cosa che non ha senso
Sostanzialmente lascia intatti i contenuti degli statuti si vanno a fare discussione molto marginale talvolta
Si finisce per sollevare dei conflitti con le regioni che non hanno nessun senso
Anche per gli statuti deve valere che se il Parlamento altri livelli istituzionali sollevano questioni di legittimità questi conflitti
Vanno risolti davanti alla Corte no all'interno del Parlamento che magari si tiene gli statuti per anni e anni fa senza provare quando le approva come ho detto prima l'esperienza l'iter istruttorio molto
Deludente molto marginale
All'interno degli statuti un'ampia autonomia in materia di sistemi elettorali di forme di governo di numero dei consiglieri di incompatibilità aggiuntive Request rispetto a quelle previste dalla Costituzione
Rispetto a questa nostra posizione credo che la proposta avanzata dal ministro per le riforme istituzionali in sede di discussione
Sia da noi condivisibile e cioè che sia possibile
Rispetto ad una posizione
Nostra iniziale della Democrazia Cristiana che assegnava
Piena autonomia agli statuti in queste materie certamente molto delicate e molto importanti si possa assi si riesce definire
Alcuni modelli alcuni criteri
Per una esigenza anche di evitare soluzioni in materia di sistemi elettorali forme di governo molto diversificate e talvolta anche contrastanti
Dicevo
Definire principi criteri modelli sui quali possa esercitare il potere di scelta da parte dei consigli regionali abbiamo qualche perplessità se si va su questa strada diventa meno
Importante le maggioranze qualificate dei due terzi anche perché teniamo che queste maggioranze qualificate finiranno per parare i girare lei capacità dei le possibilità dei Consigli regionali di riformare gli statuti con questi contenuti di carattere politico molto forti noi crediamo che la crisi del regionalismo ha molte cause
Io ho pochi minuti il tempo non posso che poi cede tutti addetti ai lavori conoscete benissimo il centralismo di ritorno gli errori che abbiamo commesso nelle regioni lo scontro regioni enti locali il centralismo regionale sul
Cose che richiederebbero una lunga
Discussione ma noi crediamo che oggi sia molto importante
Darebbe agli strumenti ed è il potere di ai Consigli regionali che consenta di fare uscire da una crisi profonda che crisi politica e istituzionale le regioni
Rispetto ad una realtà di grande frantumazione è sostanzialmente di paralisi il ministro
Ha fornito ad una alla nostra festa erano incise alcuni dati che diavolo questa mattina
Riporterà circa la frantumazione delle regioni il numero dei dei gruppi consiliari la composizione delle giunte noi crediamo che oggi si può uscire ho un punto importante di uscita dalla crisi delle regioni stanno soprattutto in questi poteri in queste competenze di carattere politico
C'è il problema delle regioni
Dei rapporti Regioni ed enti locali noi crediamo che il testo della commissione possa essere migliorato
Questo testo ci pare ancora troppo
Blando
Rispetto ad una esigenza che poi si lega strettamente alla possibilità delle Regioni di a di uscire
Da uno dei punti più delicati di crisi in fondo il fallimento del regionalismo che ho detto prima tanti motivi e tante ragioni su un punto
Non avrebbe dovuto verificarsi questa crisi che è il rapporto fra Regione enti locali questo non l'apporto interamente nelle mani dei Comuni e delle degli enti locali e delle Regioni
E la crisi di questo rapporto è stato abilmente e opportunamente utilizzate viene utilizzata ancora oggi a denunziare
Una esperienza regionale che non ha visto un'alleanza positiva cooperativa delle regioni e degli enti locali ma un conflitto fra Regione enti locali che centralisti hanno utilizzato
Per polemizzare duramente nei confronti delle regioni
Dette queste rapide sintetica e cose io però vorrei fermarmi su un punto che non ho visto nel documento c'è non con
La solita
Elencazione affermazione di carattere generale e generico
Che riguarda il problema della finanza regionale si dice occorre garantire risorse autonomia del socio
Il testo esatto dalla formazione del documento che ho visto prima ecco io credo che c'è questa riforma a un punto assolutamente inaccettabile debole
Un punto quali bisogna misurarsi presidente Labriola e l'articolo centodiciannove
Noi continuiamo a discutere del centodiciassette
Ci accapigliamo sul criterio Chéreau rovesciamo ce lo manteniamo cosa mettiamo nell'elenco
E continuiamo a fare di questi problemi delle regioni
Ho un problema provvedere di carattere amministrativo non so come definire costituzionale sotto il profilo
Giuridico legislativo
E a mio avviso dimentichiamo che
Questo sta accadendo clamorosamente per gli enti locali
è accaduto e accade clamorosamente per le regioni qui c'è il vicepresidente della Regione Lombardia assessore
Al bilancio potrebbe portare utili esempi a sostegno dagli atti che in realtà se non si risolve il problema dei rapporti tra la finanza statale
La finanza regionale e la finanza degli enti locali non stiamo ancora una volta
Facendo una riforma che darà più competenze più funzioni toglierà ai controlli darà certamente più autonomia
Ma che porteranno ad una condizione ad una situazione di ulteriore drammatico conflitto e impossibilità delle regioni poi di attuare di esercitare queste comunque le funzioni che gli vengono attribuite
E dico subito che io non sono d'accordo
Che a questa critica si risponde dicendo ma non abbiamo riscritto il centodiciannove
Lo abbiamo riaffermato
Principi sacrosanti e decisivi
Rinviammo alla legislazione ordinaria di dare contenuti a questo articolo centodiciannove e in quella sede risolveremo tutti questi problemi
Io affermo qui con molta chiarezza
Che questa è una strada che non solo
Non porterà ad una soluzione positiva di questi problemi
Ma è una strada che porteranno
Ad un ulteriore forse decisiva crisi del regionalismo nel nostro Paese
Perché non capisco
La ragione per la quale
Riscriviamo il centodiciassette che qui diventa articolo settanta
Circa le funzioni e le competenze
E invece per quanto riguarda il centodiciannove che è strettamente legato e direi
L'altra parte cioè è strettamente interconnesso con centodiciassette vicini mi chiamo a fare il solito un manifesto
Dove inventiamo che
Alle regioni i finanziamenti dalla Regione avverrà con tributi propri quote di tributi erariali trasferimenti generale dello Stato trasferimenti speciali dello Stato è una ridefinizione dall'inflazione un po'più precisa migliorativa del censo diciannove attualmente esistenti
Ma
A mio avviso ripropone tutte le incertezze e gli equivoci antichi
Laddove alla voce vuota di tributi erariali non specifica che si tratta di quote di tributi e riscosse nel territorio regionale o dovute dai presidenti delle Regioni
Introduce altresì alcuni concetti sui quali il regionalismo ha pagato ha pagato duramente alcuni concetti molto incerti quali bisogno delle regioni gli obiettivi nazionali di riequilibrio ma e su queste cose che è saltato il regionalismo accanto alle altre cose
Che non trovano nella Costituzione esistente né in quella riformata ad altre più precise definizioni o connotati dopo avere precisato al secondo comma del centodiciannove nuovo che i trasferimenti speciali non devono avere vincoli di destinazione
Il terzo comma reintroduce il potere dello Stato di intervenire nelle aree depresse
Con propri finanziamenti per provvedere dice il centodiciannove ascolti determina
Altro che sopprimere come dire negli speciali fare il referendum per togliere i finanziamenti al Mezzogiorno e questo lo rimettiamo in Costituzione
Nel suo insieme e quindi l'articolo centodiciannove ripropone per il finanziamento delle regioni
Una struttura ho detto non sostanzialmente dissimile da quello attuale
Cioè aperta sotto il profilo costituzionale a tutte le soluzioni
Tra queste certamente inclusa la possibilità di un ordinamento finanziario
Basato per intero
Ho quindi larga misura su trasferimenti statali
Che per rispettare la famosa relazione hai bisogno regionali non potranno che essere fondi dice Ettore o a destinazione specifica convinco liti destinazione allora io credo la faccio molto breve
Che su questo punto
Occorre che il centodiciannove venga riscritto
Se abbiamo riscritto il centodiciassette
E trasferiamo fondazioni di grande rilevanza ed importanza pensiamo
Alla cinque istruzione
Io credo
Che
I due articoli il settanta il centodiciannove
Accanto alla redistribuzione delle funzioni
Debba anch'io definire la distribuzione delle entrate
Perché non si tratta di rinviare ad una legge ordinaria dello Stato o d'una legge un po'più prestigiosa organica
La
Definizione della finanza regionale io parlo di finanza regionale ma per certi aspetti ma qui siamo sul centodiciannove coinvolge anche la finanza degli enti locali non si tratta di rinviare
Ad una legge ordinaria la definizione di questi problemi
Io credo che per avviare correttamente
E dare credibilità all'articolo settanta della nuova formulazione
è necessario che nella costituzione dell'articolo centodiciannove
Si affronti il problema della finanza regionale in radice
Occorre definire nei cento diciannove
Le basi finanziarie delle regioni
Rendendo esplicito
L'autonomia finanziaria delle Regioni
In materia tributaria
Individuando i tributi
I soggetti le basi imponibili le le aliquote che sono riservate alle Regioni
Ed è finendo perché di questo si tratta
Amici
Che siete impegnati a vario titolo le ragioni il problema è di definire due vitelli attuali tributi statali devono divenire la baia se in qualche misura appunto un intesa
La materia dell'autonomia finanziaria dato l'insieme delle competenze
Che sarebbero attribuite alla Regione nella nuova formulazione potrebbero la base minima
Dell'autonomia
Finanziaria della Regione comporta che alcuni tributi erariali nell'articolo centodiciannove devono essere immediatamente definiti come tributi delle regioni salvo poi la legge organica regolamentare definire questo il punto della questione
Per esempio ci sta litigando sulla sanità
Ma se non si decide
Che i contributi sanitari sono di competenza delle Regioni
Si ripeterà annualmente lo spettacolo del fondo sanitario sottodimensionato per risparmiare naturalmente
A settembre non ci sono più quattrini
Si fanno le cose si stanno ponendo in questo giorno si fa si fa un gesto di protesta assentandosi dalla Conferenza Stato Regioni e conserva gelosamente niente perché le regioni hanno bisogno dei quattrini per finire l'anno
Se la sanità è una competenza delle regioni
è chiaro che i contributi sanitari devono essere trasferiti alle Regioni
E così in rapporto alle altre funzioni credo che l'imposta di fabbricazione deve passare alle Regioni l'imposta sul valore aggiunto
L'impellente poste sui consumi
Per garantire da un calcolo che il professor Giarda ha fatto dopo aver analizzato le funzioni trasferite
Se ci si limitasse
A definire che queste imposte erariali che ho elencato
Nei cento diciannove sono assegnati alle Regioni
Da una valutazione fatta da Giarda che non mi pare un centralista né uno che non conosce la materia per garantire il pareggio di bilancio delle regioni
Sarebbero necessario praticamente
A tutte le Regioni eccetto Frank Robinson increscioso tre regioni
Sarebbero in grado trasferendo queste che sono imposte erariali sarebbero in grado di garantire il Bilancio il pareggio rispetto alle funzioni trasferite dal centodiciassette
Oggi articolo sette allora qui delle devo uno me lo dovete spiegare voi
O si trasferiscono queste funzioni e allora bisogna avere il coraggio di dire queste cose centodiciannove
O no stiamo facendo una riforma che ha in sé un grande elemento impossibilità a realizzare le riforme la riforma perché avremo tutte le regioni in una condizione dove probabilmente li daremo l'istruzione professionale ma non apriranno gli anni scolastici se contemporaneamente non gli avremmo dato le risorse per fare queste cose ecco io mi rendo conto di averla fatta troppo lunga
E siccome faccio l'avvocato e sono stop pro-tempore la Commissione affari costituzionali e quindi parlo nella mia categoria non parlo di altri non non offendo nessuno
Credo di poter concludere questo mio intervento dicendo che accanto alle nostre competenze
Gli esperti indirizzo costituzionale in diritto amministrativo che sappiamo tutti dei meccanismi istituzionali e costituzionali
Forse sarebbe opportuno e tutti assieme
Incominciamo anche ad avere la consapevolezza che la riforma non si fa
Solo con gli esperti di diritto
Forse sarà io ne sono convinto
Forse credo che l'abbiamo qui portare in campo
Gli economisti e gli esperti di diritto tributario se no con la grande riforma avanzatissimo che fa il nuovo Stato noi faremo la nuova tomba per le regioni Ca'
Grazie Guzzetti per il contributo prezioso portato ai nostri lavori la parola adesso a Cesare Salvi esponente del PDS responsabile problemi dello Stato
Ma io credo che
Sia sempre utile
Interrogarsi sul perché poi necessaria questa riforma regionalista dello Stato e che se non partiamo come forze politiche
Come soggetti che operano nelle istituzioni regionali su questo e diviene poi difficile intendersi sulle cose da fare sulle riforme sulle politiche persino come dirò fra un momento sui tempi e i percorsi da seguire
Io credo noi crediamo come PDS che la riforma regionalista dello Stato e necessarie per dare risposta una grande questione nazionale avverte
Che è larga misura quella di cui parlava ieri il capo dello Stato
Cioè la crisi della statualità e della politica che avverta in questo Paese
è una crisi che va superata con un profondo rinnovamento di tutte le istituzioni
E allora non si tratta qui di una semplice rivendicazione di maggiori poteri per le Regioni anche se è giusto farla altrimenti c'è un limite
In queste posizioni
E tanto meno si tratta di inseguire una protesta
Se abbiamo ben chiaro che le leghe non sono la causa ma sono il sintomo del problema
Il problema della crisi visti di statualità della crisi del rapporto fra cittadini e politica che aperta in questo Paese
Anzi se è per la quale è indispensabile una riforma regionalista dello Stato
Perché c'è una crisi di efficacia e di efficienza delle strutture pubbliche degli apparati amministrativi della loro capacità o incapacità oggi di garantire i diritti dei cittadini a volte i servizi elementari c'è una crisi della politica di legittimazione di consenso mi riguardi del sistema politico nel suo insieme
Ministro Martinazzoli ci ha detto che è avvertito come insopportabile dei cittadini mi pare che si possa convenire con questo giudizio
C'è una crisi della solidarietà nazionale fra le diverse parti del Paese fra Nord e Sud uguale mai era stata avvertita finora nella storia nazionale una crisi di solidarietà che ha poi il suo punto di condensazione di rottura nei temi di cui parlava adesso il senatore Guzzetti
La questione fiscale della spesa però la contestazione di un sistema che avvertito con ingiusto perché rastrella risorse nelle zone produttive dove poi non è nemmeno capace di assicurare servizi soddisfacenti
E le utilizza per trasferirla in modo incontrollato e non trasparente non per garantire al Sud Duccio più occorre per lo sviluppo produttivo civile ma per garantire con spese assistenziali e clientelari un tipo di consenso un blocco di potere del Mezzogiorno
Sarebbe sbagliato quindi pensare che l'autogoverno delle comunità regionali sia una risposta solo per il Nord
Anzi credo che sia anzitutto una risposta per il Mezzogiorno
Perché solo l'autogoverno delle comunità regionali può spezzare quel vincolo perverso fra potere centrale poteri locali che condiziona lo sviluppo del Sud può aiutare la crescita di un'autonoma classe politica meridionale il responsabile direttamente dei risultati della propria politica davanti alle popolazioni del Mezzogiorno
Sì allora le ragioni della riforma regionalista dello Stato sono legati a grandi temi a questi grandi temi a questa grande questione nazionale avverte la che ripeto è quella di cui parlava ieri il capo dello Stato
Non si tratta solo di prendere atto dei limiti del centralismo e dei limiti di quel vecchio regionalismo chi con il centralismo fino adesso ha convissuto qualche volta cioè nolente altre volte volendo
Dice che si tratta invece di fare leva sul nuovo regionalismo per dare avvio a un processo di riforme che dia una risposta non solo alla crisi delle regioni istituzione ma la l'ampia divisi di statualità del nostro Paese Casini per questo non si può pensare a meri aggiustamenti per questo non basta invocare come pure giusto più poteri per le Regioni
Non basta perché nessun trasferimento di poteri questo bisogna dissero con chiarezza porvi vitalizzare davvero l'Istituzione regionale
Se non è accompagnata da un complesso di misure riformatrici che riguardano il sistema politico il sistema fiscale l'assetto degli altri poteri dello Stato
Senza questo il nuovo regionalismo anche quando passasse con tutti i miglioramenti di cui si è detto il testo Barbena Labriola rischia di restare privo di sbocchi
La nuova logica dell'articolo centodiciassette va mantenuta mi fa piacere che il senatore Guzzetti lo abbia ha fermato qui
Perché è un importante questo può far ben sperare sui passaggi parlamentari successivi come dirò più avanti perché un'importante conquista di principio naturalmente poi vediamo se le materie come somme se li sono tutte giuste sì questo sì bisogna ragionare con grande attenzione
Non vorrei però che si pensasse e poi ha un valore taumaturgico di questa puri importantissima riforma
Giornate nella consapevolezza che le nuove attribuzioni delle regioni perderanno peso e significato
Come negli anni Ottanta hanno perso peso e significato le innovazioni dei decreti delegati se non si farà quello che è né nel settanta nel settantasette cioè riformare gli altri pezzi dello Stato
Per disegnare un nuovo compiuto modello in cui tutte le istituzioni siano basate sui principi di responsabilità di di centralmente e di partecipazione
Dare più potere alle Regioni senza togliere Poteri
Allo Stato centrale è una mistificazione
Pensare di togliere poteri allo Stato centrale senza incidere sulle funzioni e le strutture tanto il Parlamento quanto dell'esecutivo rischia di essere un'altra mistificazione
La riforma neo regionalista
Proprio quei
Beh deve andare con altre riforme
Anche se non necessariamente come dirò più avanti nello stesso testo la riforma delle istituzioni di governo nel loro insieme il rilancio delle autonomie locali la riforma fiscale la riforma della politica a cominciare dalla materia elettorale
Parlamento ed esecutivo il governo centrale come si possa pensare un regionalismo forte
Senza una sede parlamentare di presenza delle comunità regionali senza una Camera delle Regioni o chiamatela come volete come accade in tutti gli stadi federalistico regionalismo forte e per me incomprensibile come si possa pensare un regionalismo forte senza sopprimere i ministeri gli apparati statali nelle materie attribuite alle competenze delle regioni e per me altrettanto in su incomprensibile
In queste materie ministeri vanno semplicemente aboliti
Sostituendoli con uffici di istruttoria di studio che consentono al governo e quello soprattutto al Presidente del Consiglio poi indirizzare di coordinare di svolgere in quelle materie i compiti delle nuove regole costituzionali
Altrimenti non se ne esce
Se non si aboliscono i ministeri corrispondenti si tornerà inevitabilmente a quell'assegno Nistro assessore che è stata uno diciamo di canali fondamentali di affossamento delle potenzialità innovatrici della riforma regionalista
Poi bisogna dice con franchezza c'è un altro versante dove le Regioni non devono rivendicare ma cedere potere
Ed è con le autonomie locali
Dettato sto cercando di qui c'è stato uno strangolamento dell'autonomia comunale
Nell'ultimo decennio
E troppo spesso le regioni hanno cercato di recuperare sul versante dell'accentramento amministrativo regionalisti guardano dei Comuni gli spazi che andavano perdendo sul versante della capacità di governo perfetto
Del centralismo governativo credo che qui ci sia bisogno di una con esplicita presa d'atto che è necessario da parte delle regioni un'inversione di rotta da come è stato detto c'è un debito di autonomia Isma'delle Regioni nei riguardi dei comuni credo che sia importante che nel testo della commissione della Camera sia prevista intanto la garanzia costituzionale per l'attribuzione delle competenze amministrative a Province e Comuni
Credo che altrettanto importante sarebbe una confluenza di due movimenti autonomistici quello regionale quello dei Comuni
Per superare definitivamente la contrapposizione
Perché non si tratta di sostituire la centralizzazione statale con la centralizzazione regionale tanto più credibile ed efficace sarà l'autogoverno delle comunità regionali
Quanto più forte sarà quel livello poi comunale di autonomia dove è più forte il rapporto più diretto e ravvicinato del rapporto fra le istituzioni e i cittadini
Parlamento e governo comuni c'è un terzo tema che vorrei richiamare occhi per noi costituisce un elemento essenziale della prospettiva neo regionalista mi riferisco al sistema politico regionale
Beh le regioni non sono riuscite in vent'anni ad aprile quella stagione di rinnovamento della politica italiana che avrebbero potuto aprire la crisi di legittimazione Case investe le istituzioni investe anche le istituzioni regionali anzi bisogna dissi con franchezza che qui come dire
E il maggior ostacolo alla credibilità della riforma regionalista presso l'opinione pubblica
Occupazione partitica instabilità trasformismo deresponsabilizzazione hanno offuscato le potenziali spinte innovatrici dell'istituzione regionale
C'è una recente indagine dell'Istituto di escludere regione del CNR che credo sia illuminante improbo e qui centrale la questione della riforma elettorale
In alcune regioni a statuto speciale che hanno competenza in questa materia qualcosa si sta muovendo anche se molto lentamente e a fatica
Ci sono tre obiettivi da perseguire della riforma elettorale
Il primo è abolire il voto di preferenza per le regioni di cui si è abbondantemente discusso sulle quali tra maggio e giugno sulle quali non torno
Giolitti evidentemente valgono dei consigli regionali non meno che per il Parlamento nazionale qui ha parlato il popolo italiano
Sarebbe grave non dare un seguito legislativo anche per quelle lezioni che non erano direttamente oggetto le preferenze
Poi bisogna superare le circoscrizioni su base provinciale non va affatto sottovalutato quanto pesi questa circoscrizione provinciale per l'impedire all'emergere di una forte identità politica di una classe dirigente a livello regionale
Tra l'altro si favorisce in questo modo la struttura centralista dei partiti compreso il mio che come si sa ha poi nel terminale provinciale diciamo un aspetto della sua struttura
E poi bisogna anche qui non porno sono temi noti consentire agli elettori io sceglierei direttamente tra schieramenti politico-programmatici e proposte di governo alternative
Secondo noi con l'elezione diretta del Presidente della Giunta regionale insieme alla maggioranza consiliare
Ora so che su questo ci sono punti di vista diversi e naturalmente bisogna tener conto di questo però devo dire con franchezza che l'éscamotage che la maggioranza ha adottato la Commissione affari costituzionali della Camera con quella nuova stesura dell'articolo centoventidue della Costituzione e insoddisfacente
Perché si fa rinvio all'autonomia statutaria dopo un rinvio per modo di dire che si dice tutto rimane come salvo che non ci sia quella maggioranza dei due terzi
Per evitare una scienza
Perché
Qui
Vorrei dire al senatore Guzzetti intanto c'è da vedere se e fino a che punto possa parlarsi di autonomia della forma di governo dentro uno stato criteri di maggioritario negli stessi Stati federali non mi pare che ci sia un principio di questo tipo
Però il punto è questo che quella soluzione non dà autonomia conferma la situazione esistente
E allora ho l'impressione che sia un meccanismo escogitato per evitare di affrontarlo di scegliere e di decidere mentre invece sarebbe bene farlo infine la questione del rapporto fra neo regionalismo e riformare i meccanismi fiscali e dispensa accennavo all'inizio la rilevanza di questo tema
Anche qui mi pare l'apparato diffusamente il senatore Guzzetti la formulazione dell'articolo centodiciannove io non so quanto si possa fare in un testo costituzionale certo il punto cruciale quel rinvio alla legge organica
Ma questo coordinamento fra Finanze statale regionale locale che cos'è se non la riforma fiscale in questo Paese attende
Che questo paese attende
è vero
Senatore Guzzetti l'autonomia tributaria la fine della dissociazione fra centri di spesa e centri di entrata e una grande riforma così del sistema politico oltre che del sistema fiscale
Perché crea un principio di responsabilità re dell'inefficienza equità democrazia
Giudice allora consente ha fatto proposte molto avanzate in questo senso io non so nemmeno se tutte le fonti di cui parla dei bar
Io però intanto inattesa di questa cosa che va fatta con questa complessità e con questa dimensione beh diciamo cominciamo dall'esistente cominciamo da questa benedetta legge finanziaria di oggi di adesso
E quindi è inutile pensare che poi con la riforma costituzionale si daranno tutte queste come quasi tutte le imposte alle Regioni intanto le si strangola in questo momento anche per le funzioni loro proprie quindi auspico che coerentemente a questa impostazione di riforma costituzionale di cui già varato il senatore consentì sarà fortemente rivista questa parte della legge finanziaria
Io non voglio farla lunga mi pare che c'è un tema prima di arrivare un po'la parte propositiva del ragionamento
Sulla quale forse dovremmo tutti riflettere di più ed è la questione delle ragioni e l'Europa
Qui ho l'impressione che bisogna forse ancora lavorare anche sullo stesso testo
Perché ormai c'è un problema di poteri e di sovranità che va oltre la sfera dello Stato nazionale
Sì c'è spesso viene citato ma poco spesso se ne tiene conto dei fatti quello che ha detto Jacques Delors quando dice nei prossimi anni la legislazione nazionale quindi anche quella regionale sarà per l'ottanta per cento di derivazione comunitaria
Noi invece siamo ancora fermi all'idea
Sì che c'è nella legge la zero e vola al giorno
Che ogni rapporto con la comunità europea e rigorosamente riservato allo Stato
E che diciamo impossibile o estremamente difficile qualsiasi rapporto delle regioni italiane con la comunità e con le altre regioni europee
Ora credo che una riforma regionalista dello Stato alle soglie del Duemila deve avere una dimensione europea sappiamo che ci sono enormi sconvolgimenti nell'Europa centrorientale che fu vanno certamente ripensare le stesse caratteristiche del processo di integrazione europea ma a maggior ragione quei fatti ci dicono che la dimensione regionale non può essere estranea
E comunque perché altrimenti proprio per quel ragionamento che fa del Nord le competenze vecchie e nuove che hanno che vogliamo dare alle regioni rischiano di rimanere sulla carta di ridursi a scatole vuote se non sono accompagnate da un potere reale di partecipazione delle regioni
Ai processi decisionali comunitari
E d'altra parte le regioni sono una grande risorsa per ridurre il deficit di democrazia che c'è oggi nelle istituzioni europee
Per costruire quel neo regionalismo europeo del ventunesimo secolo di cui ha parlato Maurice più veloce
Però voglio dire davvero singolare che mentre nel Parlamento europeo si discute
Di una carta delle regioni d'Europa
E la quale si è individuato come punto centrale l'idea che ci debba essere a livello di Parlamento europeo un organo che possano esprimere la partecipazione delle Regioni ai processi decisionali della comunità
Un'analoga esigenza sia disattesa per il Parlamento nazionale
L'ho detto prima e ci dormono siano parlano di una Camera delle Regioni a livello europeo o di qualcosa di simile e pensiamo davvero di poter fare una riforma regionalista in Italia senza che ci sia qualcosa di simile a livello di Parlamento nazionale
Noi abbiamo dato la nostra valutazione sul testo complessivo emerso dalla Commissione affari costituzionali
è un testo molto avanzato
Sul terreno del regionalismo e del titolo quinto della Costituzione molto arretrato privo di respiro e comunque privo di connessioni con la riforma regionalista per quanto concerne la riforma del Parlamento
Come possiamo dire che il regionalismo è parte di un disegno di riforma complessiva delle istituzioni se non riusciamo a tradurre questo dato neppure in un testo di riforma costituzionale così rilevante
E che pure affronta insieme
La riforma del Parlamento è quella della normativa costituzionale delle Regioni è un testo schizofrenico
Eppure sappiamo tutti che la compressione dell'autonomia regionale ha trovato origine anche dentro il Parlamento a cominciare dalle legislazioni minuta e frantumata che ha umiliato la capacità di legiferare di governare delle regioni
Molto difficilmente anche con l'inversione del centodiciassette questa situazione sarà superata se il Parlamento rimarrà come rimarrà se diventerà legge costituzionale questo testo quello di oggi
Un bicameralismo paritario tanto più tenacemente difeso quanto meno se ne capiscono le motivazioni
Nessuna presenza delle comunità regionali in quanto tali oltre novecento parlamentari più di venti commissioni leggi Ferranti
Voi credo sappiate che le proposte del PDS che riproporremo nell'imminente dibattito in aula sono per una sola Camera con non più di quattrocento deputati che abbia il potere di fiducia per una seconda camera o Senato delle Regioni
Con funzionino scatti d'inventare nulla poi vediamo qual è la formula migliore ma con funzioni e struttura analoga a quella dei c'è in tutti i Paesi federali o al regionalismo forte
Vedremo
Se nel dibattito in aula emergeranno elementi nuovi di riflessione in questa direzione che io auspico
Vedremo se non si ripeterà quello che è accaduto in commissione quando il nostro emendamento per la riduzione quattrocento del numero dei deputati
Ministro Martinazzoli si è espresso a favore e i partiti di maggioranza hanno votato compatti contro
Vediamo quali sbocchi deve avere questo confronto parlamentare qui bisogna farsi anche un discorso di franchezza
C'è la volontà di concludere qualcosa
Poi vediamo i tempi le modalità c'è la volontà politica
Di concludere di approvare un testo di riforma in questo Parlamento
Beh Presidente Cossiga fra le cose che ha detto ieri ne ha detta una deve far riflettere tutti
E qui c'è una riforma sulla quale pare che ci sia un largo consenso mi riferisco alla parte del regionalismo
Be sarebbe grave se almeno su questa parte non si riuscisse ad andare davanti agli elettori con un risultato normali
Ci vogliamo rassegnare
O vogliamo fare un serio tentativo
E allora forse il serio tentativo e non il problema dello stralcio che dicevo prima presidente non stavo lì è una parola che in genere non piace né a voi è sbagliata
Quindi questo testo c'è una riforma del Parlamento e una riforma delle regioni
Tra l'altro come dicevo secondo me non coordinati in alcun modo fra loro frutto di una sovrapposizione il lavoro fatto in Commissione meritorio sia giunto però ha una impostazione
E che si attende stralciare si tratta di separare approvare intanto quello che è maturo
Quello che è maturo perché altrimenti credo che si chiude questa questione con una perdita secca per il sistema politico nel suo insieme
Ho sentito parlare
Di iniziative referendarie anche in questo campo
Io penso quello che penso in genere dei referendum
Non sono la via maestra della riforma della politica però del tutto evidente che se il Parlamento sistema politico riconoscono
A parole l'esistenza di un problema Podini fatti nessuna decisione viene prodotta mi sembra più che legittimo doveroso utilizzare tutti gli strumenti che la democrazia contempla compresi quelli referendari per affermare queste stanze difformi
Grazie onorevole saldi la parola all'onorevole Giusy la Ganga
I mercati presidente signor ministro cari
Amici
Io credo che questo appuntamento nonostante concerto
Visibile calo di tensione
Politica sui temi dell'autonomia in generale del regionalismo
In particolare abbia avuto e abbia e può sapere
Un grande significato se l'inizio di un'inversione certo di tendenza bisogna dare atto
Alla prima commissione della camera d'aver fatto un lavoro eccellente
Un grande sforzo di innovazione io non per sottovalutarlo ma ho l'impressione che la gran parte del Parlamento non sappia che cosa ha fatto la prima Commissione perché i contenuti sono così radicalmente innovatività a renderci un attimo scettici e perplessi su quello che sarà il grado di accoglienza favorevole dell'aula ove e quando l'aula sarà chiamata a pronunciarsi anche perché
Se si deve dare atto al presidente Labriola di questo a tutta la Commissione di questo eccellente lavoro bisogna dare atto anche che il comportamento costante o quasi costante del Parlamento nella legislazione di settore è un comportamento antiregionalista
E bene lo diceva che nella sua relazione l'amico e collega Barbera mettendo in evidenza questa straordinaria contraddizione fra un Parlamento che regionalista
In un momento è totalmente antiregionalista
In un altro che poi il comportamento più frequente comunque lì il lavoro fatto un lavoro utile per questa e presumo per la prossima legislatura mi permetto solo di rilevare un punto che non mi trova concorde
Ed è quello che affida all'autonomia statutaria regionale la possibilità di diverso che leggi elettorali
Non perché non si ponga il problema di un ripensamento della legge elettorale regionale ma perché la stessa questione fu già affrontata al momento della discussione la centoquarantadue e si convenne
Che se il problema di modifica della legge elettorale per i Comuni e le Province esisteva esisteva come legge generale legge uniforme da far valere in tutto il territorio nazionale non vedo quali ragioni diverse vi siano per pensare alla possibilità di leggi elettorali regionali diverso da regione a regione anche se mi rendo conto che questo può essere come suggeriva
Il collega Salvi e una un éscamotage per eludere una questione che qualche forza politica vuole porre in maniera più stringente più urgente credo che non sia saggio delineare un sistema in cui le regioni hanno ognuno un sistema elettorale diverso dall'altro
Ecco ma parte il lavoro fatto dalla commissione io vorrei sollevare qualche questione politica più generale sollevarla non tanto questa tua coloro che sono da questa parte del tavolo ma soprattutto ai tanti consiglieri amministratori regionali presenti oggi
Ma parliamo di nuovo regionalismo
è che io vorrei però che fosse ben chiaro a tutti perché non vuole non sono convinto che sia ben chiaro a tutti che il nuovo regionalismo è cosa assai diversa dal vecchio non è affatto uno sviluppo del vecchio un po'un rilancio del vecchio giornalismo il vecchio regionalismo degli anni sessanta settanta giusto o sbagliato che fosse è un regionalismo che si sposava l'idea della programmazione economica del riequilibrio territoriale dello sviluppo del Mezzogiorno
Di un ruolo di governo del pubblico sull'insieme
Dell'economia e della società oggi in nuovo regionalismo così come si configura né la cultura politica prevalente soprattutto di certe aree geografiche del Paese una vigorosa rivendicazione di autonomia
E di auto-governo nel senso dell'esaltazione della differenza della differenza fra regione e regione della possibilità di autodeterminare i propri destini le proprie prospettive
Di sviluppo talora anche con connotazioni esplicitamente o meno polemiche verso altre parti del Paese questo non è un tema delle leghe e questo è un tema presente
Nella cultura politica dei Consigli regionali del sistema dell'autonomie più in generale appartenente a un po'a tutte le forze politiche
Io non sto dicendo che sia
La soluzione o la risposta migliore constato che questa è l'idea alla base del nuovo regionalismo
E allora bisogna esserne consapevoli consapevoli delle valenze positive dei rischi che questo comporta si tratta per esempio senza scoprirlo dopo accettare l'idea che un forte rilancio dell'autonomia locali e del regionalismo così rinnovato
Significa il superamento di un'idea che per molto tempo appartenuta soprattutto alla sinistra politica nel nostro Paese dell'anno uniformità nel livello dei servizi sul territorio nazionale
E cari amici questo è un punto che invece è stato sempre invocato Ava a favore del centralismo ma anche a favore di politiche di riequilibrio di garanzia di tutela dei più deboli sia dal punto di vista sociale sia dal punto di vista territoriale
Si tratta di rinunciare con le modifiche che la prima Commissione introduce all'idea che i poteri centrali possano essere garanti di un presunto o reale interesse generale a riequilibrare
Attenzione non solo a riequilibrare il nord e sud ma anche intervenire in materia su cui si ritiene che i poteri regionali e locali non diano sufficiente garanzia di interesse regionale faccio subito dell'interesse nazionale ha già subito due esempi
La politica ambientale
Qui c'è l'amico
E compagno Marco Boato che lo sa meglio di me gli ambientalisti tendono a essere centralistico
E tendono a essere centralisti perché a grandi ragione io aggiungo aggravi ragione constatano quanto poca sensibilità ambientalistica vi sia nel tessuto dei poteri locali e regionali
Allora il nuovo regionalismo fa i conti con questo problema
Cioè accetta l'idea di essere garante adesso dell'interesse nazionale che implica la tutela dell'ambiente
O dobbiamo sempre pensare al a alla all'intervento centrale che provvidenzialmente e non sempre naturalmente esercita una funzione sostitutiva secondo esempio
Di queste settimane applicazione della centoquarantadue
Le regioni sono state anche grazie alla pressione di alcuni autorevoli parlamentari come l'amico Barbera introdotte a viva forza nella centoquarantadue e devo dire ha ragione
Nel senso che hanno assunto nel disegno finale della riforma un ruolo importante per il riordino dei poteri locali
Però
In contraddizione con lo spirito autonomistico mai né saggiamente fu anche introdotta la idea dei poteri sostitutivi del ministero degli Interni in ordine ad una serie di adempimenti stiamo assistendo al paradosso che il ministero degli Interni diventa più autonomiste più regionalista che non le ragioni e le Autonomie locali che in moltissimi aspetti di applicazione della centoquarantadue sono in grandissimo ritardo
E considerano un disturbo occuparsi del rilancio delle autonomie locali ecco due esempi
Accanto a quello tradizionale ripetuto dava poteri equilibro nord-sud in cui siamo di fronte ad una seria contraddizione che non possiamo eludere ma dobbiamo affrontare anzi dovette affrontare perché altrimenti il nuovo regionalismo è soltanto bellica tra bellica amento dei sentimenti Pseudo leghisti Opara leghisti
E non è la consapevole consapevole recupero di un saldo autonomia autonomismo di un saldo principio
Di autogoverno
Detto questo non posso che convenire con chi ha finora messo in evidenza la contraddizione fra un radicale ridisegno delle competenze e una mancanza di al ripensamento del sistema fiscale e della dotazione di risorse finanziarie per le regioni mi permetto però di dissentire da coloro che pensano che la strada sia quella di un'accentuata autonomia tributaria regionale
Io credo che sarà necessario una parziale autonomia tributaria conferendo per esempio alle Regioni quella cosiddetta tassa sulla salute che è del tutto funzionale ad una responsabilità credere giorni hanno in materia sanitaria
Ma penso che assai più ragionevole
Sì a porre la questione di una
Quota
Prefissata predeterminata del gettito dei tributi erariali
Attribuita a noi di volta in volta con l'arbitrio del potere centrale sulla base di valutazione del tutto opinabili circa il contenimento della spesa pubblica
Da parte del governo ma attribuita una volta per tutte in quota predeterminata al sistema delle regioni nella forma io preferirei del fondo nazionale redistribuito sulla base di criteri obiettivi piuttosto che no di un'accentuata attribuzione alle singole Regioni dalla quota del gettito dei tributi erariali accertati e riscossi in quella regione
Nota che questo punto non abbia una sua importanza
Ma se noi scegliessimo questa strada come forma di finanziamento principale dobbiamo dirci chiaramente che nascerebbero formidabili problemi di riequilibrio finanziario sul territorio nazionale
Quindi può avvenire per una quota
Io penso al cinque per cento al dieci per cento massimo del gettito dei tributi erariali
Accertati e riscossi in una regione devoluti a quella regione ma non di più perché altrimenti determinerebbero Reggio determineremo la conseguenza di uno squilibrio finanziario accentua attivissimo che nessuna politica di riequilibrio potrebbe poi sanare
Questa reimpostazione del problema dell'autonomia finanziaria non può non farci affrontare un altro aspetto squisitamente politico anche questo
Che troppe volte si affronta con superficialità vi è sicuramente in qualsiasi forma si riorganizzi l'autonomia tributaria e finanziaria delle ragioni un problema dei più forte riequilibrio
E questo va detto alle regioni del nord si tratta di compensare quel differenziale di risorse a disposizione che evidentemente deriva dalla diversa condizione sociale economica e di reddito delle vari regioni
Però va detto cari amici alle regioni del Sud che non potrà più anzi se mai lo è stato ma certamente non lo potrà più essere compensato il differenziale di efficienza delle regioni meridionali rispetto alle regioni del Nord
Un conto è un intervento di compensazione finanziaria per degli squilibri che sono oggettivi
Un altro conto è pensare in forma assistenziale caritatevole o clientelare di compensare degli squilibri che sono soggettivi impliciti dei sistemi politici regionali locali
Del Sud ordini
Un modo di gestire la cosa pubblica che diciamo la verità tuttora è diverso franare e are del paese
Non voglio generalizzare perché non sarebbe giusto però non sarebbe neanche giusto ragionare come se tutte le Regioni nel nostro Paese tutti i poteri locali funzionassero allo stesso modo vi è infine un intreccio non casuale fra bicameralismo e regionalismo devo dire un intreccio che stato felicemente introdotto alla Camera perché il Senato non si era occupato del regionalismo
è che io qui non spendono opinione ufficiale del mio partito spendo un opinione mia personale mia ma non solo mia naturalmente largamente diffusa nel partito socialista
E che cioè probabilmente la soluzione che si dà al problema del bicameralismo e figlia dello stato di necessità cioè del fatto che il Senato deve votare la riforma del bicameralismo e quindi siamo obbligati a indicare inventare
Un ruolo per il Senato che sia sostanzialmente di salvaguardia dell'esistente
Ebbene io sono un po'deputato cristiano questo vincolo però ritengo che su questo punto visto che presumibilmente la legislatura non produrrà risultati conclusivi
Un'ulteriore riflessione vada fatta lo diceva anche Salvi lo dicono credo molti presidenti consiglieri regionali per dare un ruolo alle rinnovate regioni
Rispetto alla seconda camera
Io penso che un Senato delle Regioni costituito in tutto o in parte da rappresentanti delle assemblee regionali sia addirittura una necessità dopo aver ridisegnato così le competenze e i poteri delle regioni
Io penso che non solo ci spingano in questa direzione gli esempi presenti in Europa
Perché diciamo la verità la seconda camera in Europa un'origine nobiliare come come il Nord di in Gran Bretagna oppure in una forma naturalmente che ogni sistema diversa dall'altra di rappresentanza delle realtà regionali
O locali
E in secondo luogo lo voglio dire con grande chiarezza
Perché
Un così radicale redistribuire sì di competenze fra Reggio fra Stato centrale e regioni implica una più forte garanzia
Dico ordinamento fra la legislazione regionale legislazione statale che oggi è inesistente e ne vediamo tutti gli affetti e che sarebbe ancora più esplosiva nelle sue contraddizioni se Mer permanesse un sistema
Di assemblee legislative periferiche dotate di forti competenze di forti poteri e di un Parlamento centrale del tutto avulso separato
E devo dire addirittura dal punto di vista della sociologia dei comportamenti individuali conflittuale con i poteri regionali che alla fine porterebbe il Paese non a migliori condizioni di efficienza ma un maggior disordine
Concludo facendo rilevare che l'obiettivo finale
Non è solo quello di un riordino
Delle competenze dei poteri fra Stato e poteri regionali e locali ma è un contributo alla riconsiderata riforma della politica in termini assai più concreti e realistici di quanto si possa pensare
Perché regioni vere dotate di vera finanza di veri poteri e di vera responsabilità
Non se ne abbia a male nessuno probabilmente esprimeranno anche un personale politico diverso da quello spesso stanco
Sfiduciato seduto che oggi esprimono
E probabilmente si potrà se la riforma avrà un senso uno sbocco una prospettiva concepire un diverso rapporto fra milizia responsabilità politiche di governo a livello locale è responsabilità politica a livello regionale vi sono Paesi che dalla responsabilità di governo regionale
Portava ed esprimono leadership di carattere nazionale interrogate vi come mai nel nostro Paese questo non sia praticamente mai avvenuto forse perché mancavano gli uomini forse perché mancavano le istituzioni
Probabilmente per questa seconda ragione perché mancava e manca un diverso ridisegno dei sì dei poteri dello Stato
Però cari amici ho finito
Insomma abbisogna che
L'assise dei consiglieri regionali degli eletti delle assemblee legislative regionali
Acquisiscano un peso un'influenza una capacità di battaglia politica ben maggiore di quella che finora è avvenuto
E io non vorrei che abbia più peso politico nel nostro Paese un'assemblea tumultuosa di commercianti che protestano
Verso qualche tributo che noi degli eletti delle regioni del nostro Paese dobbiamo porci questo problema come problema politico perché la battaglia per le riforme si fonda anche sulla capacità di coloro che dovrebbero essere i protagonisti ai beneficiari
Di combattere fino in fondo con coerenza una battaglia sulla base di un disegno che abbiano nazionalità e abbia una prospettiva grazie
Ringrazio l'onorevole la Ganga
Vorrei ricordare che al termine nostri lavori verrà offerto un PIL se e nei medesimi locali di ieri
E che al termine del De Felice dopo circa quarantacinque minuti partiranno i battelli riservati verso riva Schiavoni Elidon e verso piazzale Roma Tronchetto
Do ora la parola a Paolo Bedendi Presidente Consiglio regionale toscano presidente della conferenza dei presidi delle assemblee dei consigli delle regioni e delle province autonoma
Legge il documento conclusivo della nostre assise e poi passeremo alla pari a dare daremo la parola al ministro Martinazzoli
Sì io voglio solo sottolineare che
Queste assise con la la presenza autorevole del Presidente della Repubblica
Con la presenza autorevole del ministro degli affari regionali dell'onorevole Martinazzoli
Un momento importante
Che esprime un segno di volontà politica concreta delle regioni per essere protagonisti di questo momento di necessarie riforme cioè la bandiera di un cambio delle regole e anche di comportamenti della classe politica
Essere Presa quello che una volta si definiva lo schieramento autonomistico e che certamente va rivitalizzato nel Paese
Questo è il testo del documento i presidenti dei consigli e delle giunte delle Regioni e delle Province autonome riuniti a Venezia il quattro e il cinque ottobre mille novecentonovantuno nella assise delle regioni
Alla presenza del Presidente della Repubblica dei rappresentanti del Governo e del Parlamento
Sottolineo la necessità di una profonda riforma costituzionale
Che anche sulla base delle indicazioni espresse dalle regioni e dalle Province autonome
Primo distingua con precisione le competenze dello Stato e quelle delle regioni attribuendo a queste la piena funzione legislativa in tutte le materie che la Costituzione non riserva espressamente allo stato prevedendo la partecipazione strutturale delle regioni alla formazione della legislazione nazionale
Secondo realizzi la effettiva autonomia finanziaria delle Regioni
Individuando nell'articolo centodiciannove della Costituzione tributi erariali Soggetti e basi imponibili che la garantisca
Tre Riserve al Parlamento la valutazione di merito e alla corte costituzionale quella di legittimità sulle leggi regionali
Eliminando qualsiasi potere di rinvio di sospensiva da parte del governo
Quattro attribuisca alle regioni la piena responsabilità in materia di organizzazione amministrativa
Cinque riservi agli statuti delle regioni ampia autonomia per la determinazione della propria forma di governo sulla base di regole generali definite a livello nazionale
Sei realizzi un armonico sistema tra Regioni e autonomie locali affidando alle Regioni incisive competenze in ordine all'ordinamento e alla finanza degli enti locali
E riservando a Provincia e Comune i compiti di gestione amministrativa
Sette
Potenza si e rilanci gli istituti che connotano le competenze e ruolo specifico delle regioni a statuto speciale e delle province autonome
Garantendo loro le nuove funzioni nuovi poteri che saranno assegnati alle regioni a statuto ordinario
Otto definisca chiaramente le funzioni delle regioni in sede c'è con l'obiettivo anche della istituzionalizzazione delle loro presenze negli organi comunitari
Nove riconosca lo svolgimento di attività di rilievo internazionale nelle materia il loro attribuite
I presidenti forti del convincimento della importanza di quanto indicato nei punti precedenti valutano positivamente nel suo complesso
Il testo di riforma approvato dalla Commissione affari costituzionali della Camera
E sollecitano anzi un più rapido iter delle disposizioni relative alle competenze statali e regionali
Eventualmente anche tramite lo stralcio delle norme sul sistema parlamentare
Sempre che si verifichi il consenso di un larghissimo arco di forze politiche e parlamentari all'approvazione immediata e integrale di tali norme
Ritengono peraltro necessario definire più chiaramente a garanzia delle prerogative regionali le clausole flessibili relative alle competenze in cui sussiste un interesse dello Stato
Precisare i limiti delle leggi organiche in modo da impedire ogni indebita compressione dell'autonomia legislativa regionale salvaguardando altresì la posizione delle autonomie differenziate
Impegna la o le Regioni e le province autonome ad approvare tempestivamente un Progetto di legge costituzionale
Da presentare al Parlamento che definendo compiutamente le proposte relative a ruolo e poteri delle Regioni rappresenti un comune contributo propositivo per la realizzazione delle riforme
Passiamo ora alla conclusione di queste nostre assise dando la parola al ministro per gli Affari costituzionali e per le regioni Mino Martinazzoli
Signor presidente Carlo Dominici consentito in meno
Mi chiamate tutti così
Io desidero ringraziarvi di avermi
Invitato a partecipare ai lavori
In una occasione che ritengo
Dei particolare rilevante significato
Con il presidente Labriola abbiamo qualche volta riflettuto sulla circostanza
Che noi siamo un singolare il Paese nel quale si parla molto delle cose che non si fanno per essere molto distratti sulle cose che si cerca di fare
Credo che questo si adatti anche alla circostanza
Che è un tentativo molto radicale molto coraggioso di riforma complessiva dello Stato
Simionato quasi soltanto in una stanza del Parlamento italiano certo con l'ascolto con attenzione con lo stimolo delle regioni
Ma manchi ancora questa almeno è la mia opinione
Le una convinzione diffusa solidarietà culturale e politica
Di opinione
Per modo che è difficile immaginare che in una solitudine una impresa di questo tipo possa sapere attingere sua quindi io interpreto così
Questo incontro come
Una delle prime occasione a qualche altra timbri appartante discreta abbiamo pure partecipato
Per far nascere intorno a questo progetto
La forza che ci vuole per realizzarlo
In questo senso il contributo molto conciso che glielo fecero i vostri lavori
Vuole tuttavia sfuggito da ogni esorbitanza dal rettore di credo
Anche perché sono tra l'altro convinto che è uno dei distretti della cultura riformista italiana è quello di gettare sistematicamente il cuore oltre l'ostacolo
E quindi prima di parlare di domani vorrei parlare di oggi
Dopotutto io faccio parte di un governo di un governo che constata quotidianamente di restare orfano di tutto e di tutti
Ma non intendo in nessun modo assume fermi alla pratica troppo diffusa dell'obiezione di coscienza
Considero che la pratica della obiezione ed in modo probabilmente per la ragione che di coscienza in giro ce n'è poca
Se almeno si intende non la futilità non la futilità dei gesti e del sentimento delle convenienze ma la fatica di una intera riflessione morale
Quindi come ministro di questo governo vorrei dire presidente le ragioni che se avessi accorso assecondato la mia reattività questa mattina non sarei venuto qui
Avendo appreso dalla stampa
Che i presidenti della Regione ci hanno mandato a dire che non frequenteranno più la Conferenza Stato Regioni
Il mio giudizio su questo Scelta è un giudizio sommerso rispettoso ma assolutamente essere vero e contento
Lo so bene
Che la ragione del conflitto e della sua enfatizzazione riguarda una questione di straordinaria difficoltà
Qual è quella di capire come si sa pareggiare del mille novecentonovantuno i conti della sanità
Ma non è vero amici presidente quello che dite a il Giornale
Che cioè vi è un torto intero di un Governo che stima tre mila e cinquecento miliardi in più il costo complessivo di quella spesa
Mentre invece sarebbe lei era la stima delle Regione che porta a circa dieci mila miliardi e non è vero che su questo terreno c'è stato nell'ultima Conferenza Stato-Regioni un fine di non riceva da parte del governo
Ho assistito anche io quella conferenza
E ho ascoltato anche il ministro del Bilancio chiedere alle regioni una cosa secondo me assolutamente ovvia persuasiva
Che in una divaricazione così forte delle stime del conte si trovasse il modo e il tempo di sedersi a un solo tavolo per capire perché vive questa divaricazione non mi pare un atteggiamento né dilatorio né evasivo
Rispetto la drammaticità di questo problema che voi ponete vorrei essere anche più schietto
I presidenti delle Regioni saranno che possono sì inventarsi un unico bersaglio che li riunisce che è lo Stato centrale
Ma sanno benissimo tra di loro che il tema della spesa sanitaria riguarda anche una non equa ripartizione tra le diverse ha ragione di questa stessa spesa sanitaria dovete pure assumermi la responsabilità di parlare di questo tra voi
Perché sennò continuerete a stare insieme contro il Governo ma continuerete a stare disuniti quando si tratta di realizzare una convincente distribuzione delle risorse che abbiamo a disposizione
Voi sapete quante disparità visti no tra regioni ricche e regioni povere su questo terreno io credo che continuare così con il criterio di una sopravvivenza
Del merito dalla cosiddetta spesa storica sia una scelta assolutamente eccentrica che non porta da nessuna parte se non ha grande delusione da parte di tutti
Consentitemi questo lo dico anche più sommesse mentre una ulteriore considerazione
Non è una buona pratica immaginare che rafforzati un rapporto cooperativo che ci vuole
La governi regionali del governo centrale
Se andate tutti quanti quasi tutti i giorni
Frequentando il ministero
Della spesa dell'entrata centrale e solo quando le cose non vanno bene mandato un telegramma generalmente perentorio il ministro delle ragioni
Se volete garantita un'autorevolezza
Delle forze che anche a livello centrale credo una riforma regionale dello Stato delle Regioni dovete aiutarli ad aiutarsi a metterla insieme questa autorevolezza lo scontro è questo amici
Non è uno scontro tra le istituzioni decentrate lo Stato centrale e lo sconto che perso anche nei vostri partiti non sente dei marziani
Se volete davvero contribuire alla sorte di questa impresa dal neo regionalismo vedete un po'prima di vistare catastrofiche battaglie tra istituzioni devi aprire un contenzioso all'interno dei rispettivi partiti
Questo è il problema che abbiamo impianti
Che le forme sono vivida e così non è vero che vi sono posizioni univoche da tutte le parti e lo sappiamo bene non si può essere amici
Ai giornalisti a Venezia e centralisti
A Roma nello stesso tempo vi è davvero un confronto duro arduo da aprile ma credo che vada aperto nelle sedi politiche che sono quelle legittime le sedi istituzionali i loro rapporti
E quindi la mia preghiera
Che possa venire un qualche ripensamento ripeto rispetto ad una linea che è una riga tra l'altro contraddittorie rispetto a ciò che ci unisce ciò che cinque da ciò che condividiamo ci indebolisce questo modo di essere
Questa conflittualità pregiudiziale che pure lo so anch'io a tantissime ragioni tuttavia non me lo strumento migliore per risolvere i nostri problemi
Lo so anch'io che la Conferenza Stato-Regioni soffre di ritualità
Ne soffrirà un po'meno amici presidente se vi ricorderete sempre anche se veniva a Roma una perdita di tempo
Ma se volete potremmo farla anche di tanto in tanto emendamenti
Stato Regioni è la Conferenza dei Presidenti delle Giunte non dei funzionari delle regioni sì lo ricordate anche questo non sarà male perché anche in questo modo riusciremo sul terreno politico
A trovare davvero dei discorsi dei linguaggi delle parole che pesino che contino in tutte le direzioni anche certo
Verso il contro quelle ostinazione
Che sarebbe impossibile non registrato a livello centrale per l'oggi e tanto più per il domani questo domani nicchie definito descritto da questo tentativo di riforma
Su questo punto vorrei dire un'ultima parola
Che forse susciterà la vostra le attività poi fare alcune poche osservazioni
Ma la dico perché
Credo che stiamo vivendo in Italia che ce ne accorgiamo meno tutti curante
Il sistema politico nel suo insieme
Una stagione molto drammatiche
Vi è un bradisismo che una caduta di autorevolezza di credibilità che tra l'altro funge da alibi
A tante grettezza e tante chiusure della società
Ciò che ci occorre come minimo eh di connettere un poco meglio un poco di più il sincero e il Pubblico vogliamo dire le cose come stanno
Allora
Io temo di dover dire
Che non è un ultimatum serio quello di dire al Parlamento italiano fatte questo riforma entro lo scorso di questa legislatura
Quello che va eletto dal Parlamento italiano è non perdete tempo guadagnato non una riforma di questa dimensione secondo me non è il dovere di realizzarsi in pochi mesi
La riforma la centoquarantadue certo il suo tempo è stato eccessivo mai ha voluto n anni discussione di confronti e di scontri
Io non sono impaurito dalla circostanza che in questa legislatura questo tentativo non raggiunga il suo bersaglio sono impaurito dalla circostanza che fingiamo di discutere senza andare avanti senza profondità le cose che ci diciamo anche qui senza risolvere quei punti di dissenso
Che pure abbiamo registrato intorno ad un consenso generale sull'impianto sul modello di questa riforma
Che se poi dite che se noi perché il Parlamento non fa a tempo
Fate un referendum beh a applicata di un po'la consecutio temporum e vedete che la vostra è un'arma pertanto spuntata perché non vi è dubbio che il referendum arriverebbe ben dopo la chiusura di questa legislatura credo che abbiamo davanti è invece una fase ripeto che non è enfasi se la portiamo avanti con sincerità
Tra l'altro se ci informiamo vicende di quel che accade
Ho sentito qui uno degli interlocutori stamattina chiedersi come mai questo testo non è uscito
Dalla Commissione affari costituzionali della Camera questo testo è uscito dalla Commissione affari costituzionali della Camera ed è già entrato in auto e si è già concluso la discussione generale sul testo
Per metà ottobre comincerà la discussione sugli articoli di questo testo pende vedo qui tra l'altro anche un difetto di informazione
Che probabilmente non dipende dalla cattiva volontà di ciascuno di noi ma che dovremmo pure capire come facciamo a risolverlo se non ci diciamo così abbastanza sfrattate abbastanza sferzante
Io credo nel senso e peraltro nel integralità dei questa riforma
Mi rendo conto che questo è un tema di straordinaria asprezza il collegamento tra la riforma del bicameralismo la riforma del regionalismo
E posso anche capire che tatticamente
Secondo una economia dei nostri lavori si possa congetturale
Una qualche sfasatura dei tempi ma solo in questo senso da capire
Perché se mi vedesse immaginasse di affermare
Che la riforma del regionalismo non ha nulla a che fare
Con un altro forte segmento della riforma dello Stato allora vi debbo dire che io sarei fuori da quello che interpreto come lo spirito di questa riforma
Ma vorrei dire Vassalli alla gang e così via Barberia che cervice spesso anche in commissione il tema della riforma del bicameralismo è difficile ed è difficile per la ragione che di chi era lì con la testa contro il muro
Se immaginerei mo'che facciamo la riforma del bicameralismo nel senso poniamo di fare il Senato delle Regioni prima di aver riformato la legge elettorale del Senato
è impossibile secondo me risolvere questo teorema
Fintanto che le due Camere hanno una legittimazione popolare uguale e impossibile teorizzare un modello costituzionale di prerogative diseguali
Dante che in Commissione tutti quanti assieme convinti di questa premesse
E considerandolo un limite alle possibilità riformati edifichiamo detto che occorreva trovare come dire la sezione aurea affermando che la distinzione funzionale tra le due camere non poteva non avvenire senologo garantendo un principio
Abbiamo usato una formula abbastanza ovvia logora
Che è servito molto spesso dire cose anche magari indecente della pari dignità
Per intenderci su questo punto
è chiaro che rimane perché non riconoscerlo tra Camera e del Senato un dissenso su che cosa si intende per pari dignità
Avendo ritenuto col suo testo il Senato che la pari dignità e vuol dire parità di funzione di prerogative ritenendo il testo della Camera che la perdita si può realizzare anche in un altro modo cioè in un modo come dire ponderata
Non escludendo il Senato dai momenti decisivi dell'indirizzo politico specializzando il Senato rispetto alla Camera
Assumendo il Senato la formula dal legislatore delle leggi regionali la Camera delle leggi statale che a me pare debbo dirlo con grande precisione
Una strada che quanto meno vorrebbe
Vietasse dovrebbe vietare una ostilità pregiudiziale
Io credo che abbiamo il diritto di chiedere ai colleghi senatori quanto meno di discutere di questa scelta non rifiutarla pregiudizialmente
Certo il tema delle leggi organi che introduce un'altra questione non sentito parecchi cenni anche negli interventi questa mattina il timore tutto sommato non è infondato una esperienza storica
E che dietro questa formula ancora una volta sui dissidi nulli una vocazione intrusivo ingombrante delle tubature centrale
In questo senso credo che non è impossibile pur avendo già nove ricavato una formula che secondo me è sufficientemente garantista da questo punto riflettere ulteriormente credo di sostanze che vogliamo dire che lo Stato all'obbligo essendo il garante dei diritti soggettivi che i cittadini
Di apprestare situazioni che garantiscono questi diritti soggettivi in condizione di parità demandando alle regioni la organizzazione concreta della realizzazione di questi diritti dei questi valori oserei dire
Avendo io la convinzione che la politica che fare con i valori solo se è capace di porre le concrete condizioni di esistenza dei valori che la società autonomamente estreme
Ma credo che lei non vi sono problemi particolari
Avete accennato al problema delle risorse finanziarie quindi al tema tributarie io credo che argomento che in modo forte portato qui Guzzetti non sfugge a nessuno tenore
Ho però qualche difficoltà credere che ne possiamo manipolare un articolo della Costituzione
Nel senso di renderlo né più né meno che la specificazione di una intera riforma tributaria
Anche qui credo che lui assentarsi una grammatica normativa la quale non è un orpello non è un dato estetico è un dato sostanziale l'articolo centodiciannove può essere sofisticato secondo la sua assentarsi da sua regola il suo linguaggio altrimenti rischiamo di far diventare la Costituzione un regolamento dopodiché mi pare difficile affermare che abbiamo a che fare con la legge che descrive il patto fondamentale dei cittadini italiani piuttosto è avere un'altra cosa e anche qui come è stato molto chiaro
E che che riguarda il poco
Di autorevolezza il poco di tempo la mia responsabilità io posso garantire che non sarò complice
Della redazione di una legge evento io darò il contributo che mi sarà possibile ad una legge pro cesso come la chiamate voi costituzionalisti se quel che leggo sulle vostre teste
Perché anche qui è tempo che cerchiamo di scrollarci di dosso
Il peso l'inerzia dei nostri insuccessi degli insuccessi della nostra cultura riformatrici qualcuno l'ha detto qui vero purtroppo troppo spesso da noi
Una riforma non è mai il nuovo che si sostituisce al vecchio
Ma è un nuovo che si aggiunge alla sopravvivenza del vecchio è un andamento neoplastico dalla nostra cultura riformista
E per un altro aspetto è come dire la tentazione dell'astrattezza
Dal manifesto del messaggio
Che poi risulta narrato dal punto di vista operativo
Le ho raccontato spesso che potremmo descrivere la nostra cultura riformista con l'apologo di quel mille piedi che essendo malato di artrosi
Chiama un Grillo che passava per essere l'urto e critico e questo sentenziò che per per guarire dall'altro rimedio che i due fasi tagliare tutte le mille Zampetti
Mentre millepiedi grazie alla moglie millepiedi che come tutte le mogli era più realistica dal marito chiese l'illustre clinico come avrebbe fatto dopo camminare nel germi
Ma il clinico si arrabbiò
Disse che lui aveva dato una risposta politiche che i problemi tecnici non lo riguardavano molto spesso il nostro riformismo è questo
Ed allora per una volta se non vogliamo ritrovarci tra qualche anno a descriversi le reciproche delusione credo che abbiamo il dovere e l'obbligo di una intelligenza dalla riforma la riforma a che fare con gli strumenti non solo con la declamazione decine ed in questo senso io insisto probabilmente questo testo offre ancora possibilità di approfondimento non per perdere tempo
Ma insisto per guadagnare tempo vengono ultimo punto e poi concludo con una considerazione più generale
è stato evocato quindi negli interventi sia di Guzzetti chiedesse al perché della gang
Il tema
L'autonomia decisionale sulle forme di governo
E sulle leggi elettorali
Che vi sia un problema di leggi elettorali anche a livello regionale come si farebbe a contestare
Io ho contato che in quindici regioni a statuto ordinario ci sono si sono costituiti dopo leggermente strati per l'anno scorso centoquarantadue gruppi consiliare
Sessantaquattro dei quali sono fatte da un solo consigliere
Se e questa è la premessa di un governo rigoroso concreto
Divisibilità nella responsabilità delle scelte io allora ero chiedo sapendo che mi risponde il Trentino quindi vi è certamente un problema di regole elettorali da cambiare anche a livello regionale
Però anche in commissione il governo ha espresso una riserva nei confronti del testo approvato dalla commissione credo anch'io
Che qui siamo su un crinale molto rischioso
E di dubbia utilità
La mia opinione è che dovrebbe assecondare
Il senso di questa riforma certo non è che dobbiamo fare tutto assieme a bisogna sapere questa riforma trascina con sé una serie di corollario di notevole importanza vedere se non ci riesca
Di formularla noi per tutti quanti una nuova legge elettorale ed una eventuale definizione di forma di governo in ordine alle quali peraltro io credo che vi è un limite alle fantasie combinatoria non me che vi siano tante
Immaginazione in giro su come devono essere queste forme di governo in questo senso la centoquarantadue per esempio segnala io credo qualche esemplificazione che potrebbe essere prolungata
Il regionale o invece confesso molta circospezione qualche timore
In ordine all'indirizzo di lasciare a ciascuna Regione
L'autonomia su questo terreno
Che poi affermandola Labriola ricorderà siamo costretti ragionando né a garantirla io dico quasi ad imprigionarlo richiedendo una maggioranza molto qualificata
Per riformare gli statuti dentro il quale dovrebbe venire questa novità
E quindi nel momento in cui diciamo che offriamo una larga autonomia al contempo in qualche misura la rendiamo quasi
Impraticabile mi sembra che
Probabilmente la strada maestra dovrebbe essere quel dei dotare tutte quante le ragioni di un unico sistema elettorale nuovo di un unico modello di forma di governo nuove che certamente fanno parte il tentativo di riforma che voglia attingere un porto rassicurante
Per fare cosa dell'ultima considerazione
Giudicare bene il tema della responsabilità politica che secondo me è la questione morale prima che politica all'ordine del giorno
Ed in questo senso anche qui non crediate che vuole fare prediche
Ma io sono molto d'accordo anche con l'ultima l'ultimo promemoria di la Ganga
Se proprio non volete venire alla Conferenza Stato-Regioni il tempo che vi avanza occupati hanno vedendo se riesce finalmente di rispettare il termine che vi sono imposte la centoquarantadue per quel che riguarda
Il disegno delle aree metropolitane il nuovo disegno delle comunità montane
La nuova organizzazione degli organismi di controllo per gli Enti locali perché sennò vi siamo costantemente una rissa una reciproca contestazione che alla fine fa apparire il sistema completamente in
Credo di poterlo dire per la ragione che in questi giorni storia esistendo al ministro degli Interni che vorrebbe un intervento per alcuni aspetti già sostitutivo e in ogni modo un intervento del richiamo all'ordine che secondo me non è quanto di più utile possiamo immaginare in questo momento la mia opinione è che dobbiamo per solerzia vicende che la responsabilità che abbiamo ciascuno se le deve assumere
Per fare cosa
Per fare franche non disunita dall'Italia ma per fare invece l'unità dell'Italia
Io leggo questa riforma tutta all'interno
Non di una frantumazione
Dissociazione scellerata io credo che il tema della modernità oggi è il tema della ricostruzione degli Stati nazionali
Il fatto che non ha dubbi sulla circostanza che non andiamo in Europa uno alla volta
Che i governi sovranazionali sono il prolungamento non distruzione degli Stati nazionali
Tutto ciò che accade sul tanti orizzonti si consiglia a credere che la storia è tragica e spesso s'incarica di dimostrarci allo e che oggi il problema che il mondo è lo voglio del mondo hanno di capire come si fa a impedire che la storia ritorni indietro
Altroché
Immaginare una dissoluzione degli stati nazionale si tratta di renderle invece più credibili più capace di interpretare certo anche la ricchezza della diversità
è vero questo è anche un poco la storia infondato sogno europeo
L'uomo europeo ha sempre giocato la sua diversità in termini di contrapposizione
Di reciproca distruzione ma anche avvertendo che la diversità è un talento
è una risorsa che si esplica e si riconosce tutte e arricchisce se guardata all'interno del punto di vista della costruzione di una unità che non è pregiudiziale che non è un po'fuori il muco attivo ma invece la capacità
Di esprimere nella politica e nella società nelle istituzioni e nei comportamenti quella regola della solidarietà che diventerà sempre di più
No non la rappresentazione di un buono sentimento ma l'idea fondante di una umanità che si garantisca il futuro attraverso la capacità di costruire venerdì uguaglianza più convincente
Visione di giustizia meno disastroso di quello che la nostra storia passata a tutto sommato fatto vedere lungo i suoi contorti itinerari se le cose stanno così
L'idea dello Stato regionale non è appunto quella dello Stato delle Regioni ma quella delle regioni per lo Stato l'idea in sostanza che uno Stato moderno non governa la sua società in un punto solo spesso in un punto lontane
Così lontano che non è in grado di comprendere le attitudini le vocazioni
Dalle singole società locale
Il localismo inteso come valore di tradizione di storia di racconto non è un disvalore appunto è un valore ma diventa un disvalore quando viene vissuto eretto in termini di autarchica di chiusura
Dei grettezza dei nuovi tribalismo e dei quali non abbiamo in nessun modo bisogno questo il senso che gli otto
Al tragitto di questa riforma ed in questo termine appunto io l'Alletto il tentativo che oggi non solo è legittimo ma assolutamente doveroso che deve essere tempestivo
Di ricostruire nel nostro Paese unità dello Stato
Chimento dalla nazione
Non cento con nazionalismo che ha soltanto alle spalle un passato di macerie di distruzione ma l'idea di un destino condiviso si di una sorte comune sì di un'impresa che gli italiani hanno da compiere per offrire così il loro contributo peculiare d'origine ad alzarsi di questa nuova storia europea
E in questo senso ripeto io credo che possiamo se vogliamo cercarla se vogliamo non comincerà disconoscerla addirittura tra noi possiamo contare su tante forze su tante intelligenze
Su tante tradizioni culturale su tante solidarietà alla conclusione del dibattito in aula su questa riforma
Mi sono permesso di leggere alcune righe di Luigi Sturzo
E dell'onore che
Le quali dicevano da un lato il convincimento che un pasto oppure era stato fatto
Parlo non della elezione del mille centosettantatré giorni ma parlo del centodiciassette dalla Costituente
E tuttavia si rimedierà il rimpianto dei ciò che non si era fatto
Ebbene noi sappiamo che probabilmente ogni fare ogni riforma ogni gesto di novità e un poco una mortificazione della pienezza dei nostri desideri e dei nostri sogni e tuttavia
Occorre sapere che uno però non è mai compiuta per sempre logici Rio accingiamo a rivisitare questo
Ma ha ragione la Ganga non in termini di passato non abbiamo più bisogno di issare il nostro regionalismo su una contestazione dal basso e dalla periferia nei confronti dell'altro e del centro
Abbiamo bisogno di evocare all'impresa comune le grandi energie che sono disseminate in questa società
Modo che
Tutti insieme ciascuno i suoi ruoli ciascuno i suoi punti di vista ciascuno con le sue pazienza dico le sue impazienza ci riesca
Perché questa la partita sulla quale perderà o vincerà io non dico questo quel partito ma la politica in Italia
Se siamo capaci appunto di rendere più rispettosa e più rispettabili e le istituzioni devi fare in modo che l'Italia vive nel cuore di una passione degli italiani
Va