Riforme elettorali: proposte a confronto

Mette a confronto le proposte dei tre maggiori partiti
Italiani che qui sono rappresentati partendo dalla mia sinistra da Maurizio Ricotti capogruppo del partito
Socialista al consiglio regionale Lombardia dall'onorevole Luigi Baruffi il responsabile nazionale organizzativo della democrazia cristiana
E da Cesare Salvi ministro ombra della direzione nazionale del partito democratico della sinistra io penso che non ci sia molto da dire perché
Di questa della riforma elettorale se n'è parlato molto tante volte anche molto a sproposito in questi ultimi tempi si è fatto un referendum che ha portato a votare ventisette milioni italiani su un quesito apparentemente minore al momento di passare dalle parole ai fatti e per spiegare come vorrebbero cambiare il modo di eleggere i nostri rappresentanti questi tre partiti iniziamo dando la parola a Maurizio Ricotti
Grazie
Il tema della riforma elettorale credo che abbia occupato
Almeno la metà del dibattito politico
Nell'ultimo anno anche in maniera diretta impegnato l'attenzione dei cittadini quando sul referendum minore comunque lo si commenti ha dimostrato che c'è da parte della gente un'attenzione e una volontà di capire di conoscere di capire anche di decidere direttamente molto maggiore può forse di quanto non gli stessi propositori del referendum non si attendessero
Devo dire che il mio partito non ritiene la questione della riforma elettorale in se stessa
Il punto centrale di un ragionamento complessivo sul il nostro sistema politico istituzionale in quanto riforme tra lei importante
Come importante chiedere ai cittadini quali sono gli strumenti e le modalità in cui esprimono la propria volontà sovrana in una democrazia
Però è strumento rispetto al fine ce ne siamo più interessati a capire dove si vuole arrivare
Cioè siamo più interessati a quello che si chiama la riforma istituzionale rispetto al quale il momento elettorale ripeto è solo un passaggio strumentali importante ma non decisivo infatti nelle nostre proposte che risalgono avvenne più di dieci anni fa
Quando parlavamo della riforma elettorale lo consideravamo lo presentavamo nostro conferenza di Rimini e le nostre tesi
Di riforma di Rimini un tassello strumentale di quello che chiamavamo la grande riforma la riforma dello stato
E non a caso ci piazziamo sul tema dello strumento riforma elettorale su o puntando in alto molto in alto qualcuno dice troppo in alto i nostri critici puntando direttamente a un mutamento delle regole del gioco e puntiamo tutto le nostre carte sulla elezione diretta del primo cittadino
Badate bene lo dico ai nostri amabili e pazienti ospiti qua presente ho detto elezione diretta del primo cittadino
Non ha retto solo elezione diretta del Presidente della Repubblica
Presidente della Repubblica il primo cittadino a livello nazionale
Ma intendiamo questa nostra proposta
Di la tarla su tutto il livelli di rappresentanza del nostro sistema dei poteri
E quindi elezioni dirette assi del Presidente della Repubblica ma contestualmente o poco dopo elezione diretta anche dei sindaci che siano le grandi città o in piccoli villaggi del nostro Paese così come per esempio come esponente regionale elezione diretta del presidente in questo caso della regione Lombardia
Perché puntiamo direttamente su quello che qualcuno considera un passo troppo lungo per la gamba o addirittura un errore politico addirittura un contropiede
Perché noi riteniamo che questo sia l'unica vera maniera attraverso lo strumento delle elezioni cioè della chiamata del cittadino le modalità in cui il cittadino si esprime in Italia l'elezione diretta a cambiare delle regole del gioco del sistema politico istituzionale che riteniamo siano state scritte in un momento che è superato
Le regole del gioco nel nostro sistema così come sono state fissate nella Costituzione italiane
Sono state scritte in un periodo storico che senza critiche o autocritiche oggettivamente superato la nostra Costituzione nostro sistema di potere fu concepito in un sistema di garanzie come si dice in un sistema garantista
Fu espressione della somma di incertezze di una democrazia ancora fragile appena nata anzi che stava nascendo che era appena concepita
Che aveva alle spalle un sistema non democratico quello fascista e ancora prima di quello fascista un sistema che a stento aveva appena conosciuto suffragio universale ma prima di quello permetteva di votare a pochi cittadini a pochi Cetti nel nostro Paese
E quindi era un sistema che non conosceva nel dopoguerra quelle che erano le regole di una democrazia adulta così come erano già state fissate praticate in tante democrazie europee o dell'Occidente nordamericane e via dicendo quella Costituzione fu scritto in un momento che non era di forza era una paese che usciva da un esperienza fascista e sulla base di valori nobilissimi
Legati alla Resistenza sì ancorò su delle regole che si autoprotezione avevano un sistema che ho detto di auto garanzie forse inevitabile in quel momento
Perché a questa creatura questa democrazia che non era mai stato è stata conosciuta
E praticata probabilmente in quel momento chiedeva a tutte le forze laiche e cattoliche che puntavano sulla democrazia di fare un passaggio di tipo come dire transitorio
Non avendo mai verificato maturato sul campo esperienze dirette di democrazia adulta e quindi fu una somma di incertezze qualche produsse quelle regole del gioco fu una somma di debolezze che produsse quel sistema
Che in realtà si fondava su tutto una serie di come dire di clausole
Di autoprotezione che vedevano da una parte l'esigenza di garantirsi comunque in sede assembleare
In questo caso nel Parlamento italiano il momento di decisione indebolendo qualunque tipo di esecutivo avesse poi prodotto quel sistema
Dall'altra parte c'era allora uno scontro che non era mai stato verificato sul campo dal punto di vista elettorale
Vinceva la Democrazia Cristiana
Ho vinceva il fronte chiamiamolo delle sinistre fronte progressista di allora non lo sapeva nessuno anzi
Nel momento in cui per la prima volta si andava a un confronto si pensava che chiunque avrebbe vinto avrebbe vinto all'ultimo momento in cui in curvone finale proprio per usare un'immagine ciclistica
Per una stretta misura ha vinto con la Democrazia Cristiana ma prima di quel confronto nessuno sapeva chi avrebbe vinto e tutti correvano auto garantirsi nel caso che avessero perso
Nel caso in cui in sostanza non avendo potuto temere la maggioranza non avrebbero avuto la guida del Paese non avrebbero governato il Paese anche qui è scattato un sistema di auto protezione
Aggiungo anche questo è una considerazione mia particolare che offro allo spunto non polemico ma di riflessione come dire ormai a quaranta cinquant'anni di questa esperienza
E poi un sistema di auto garanzie che si è dilatato su tutto il Paese su tutto il Paese non si è fermato soltanto nel Parlamento italiano
All'interno del quale sono stati concentrati di reali poteri con l'indebolimento dell'esecutivo della direzione complessiva
Del Paese ma come mentalità e come cultura si è dilatata in tutto il tessuto civile politico istituzionale fino ai comuni fino alle regioni che sono nate e pensate che più di vent'anni dopo quando è nata la Regione Lombardia questo sistema di tipo garantista auto che si auto Proto getterà proteggeva
Che noi chiamavamo nel settanta di tipo consociativo ha scritto lo Statuto della Regione
Lombardia tutte la tendenza come dire a ricondurre all'interno dell'Assemblea che si chiamasse Parlamento italiano che si chiamasse Consiglio regionale che si chiamasse consiglio comunale di uno dei tanti Comuni le dieci mila comuni d'Italia
Che era fondato su questo
Concetto il prodotto finale è un sistema che non è in grado di decidere è un sistema che non se che forse si autotutela
Che ha permesso una democrazia fragile di nascere concepita di nascere in qualche modo di crescere ma adesso che dobbiamo entrare in una logica di democrazia adulta un sistema che in una società moderna che per fortuna sul piano civile
Si è voluto anche in Italia e non solo nel Nord Italia
E che oggi pretende dalle regole del gioco dal suo sistema politico istituzionale efficienza efficienza capacità di decidere e di decidere presto questo sistema non è in grado di decidere un bel niente
Sarà in grado di sopravvivere sarà in grado di evitare i grandi guasti sarà in grado di evitare le grandi avventure di tipo non democratico cosa che ormai credo ci siamo messi alle spalle rispetta i timori di allora del dopoguerra o forse ancora di qualche anno fa
Degli anni di piombo a quello che volete
Però adesso il sistema le regole del gioco di una democrazia adulta
Come in tutte le democrazie parlamentare adulte in Europa o nel Nord America in tutte le parti del mondo dove sono state praticate richiede che ci siano delle regole del gioco diverse
E quindi un Parlamento che fa il suo dovere a livello di legislazione ma le leggi le deve fare le deve produrre è un esecutivo che deve essere messo in grado nell'arco del suo mandato qualunque sia la coalizione alla maggioranza che lo sostenga che sia conservatrice o progressista di dirigere era di scegliere di delizie dirigere digestive le sorti complessive
Del Paese
E da questo concetto che nasce dal mutamento delle regole del gioco passare dal sistema delle garanzie del consociativismo
A un sistema invece di democrazia adulta che permette di selezionare gli schieramenti che noi abbiamo maturato come strumento il discorso dell'elezione diretta
Perché ha in sé è una carica che senza essere dei costituzionalisti senza tediarvi con considerazioni tecnico-giuridiche ha una carica di rinnovamento e di mutamento delle regole del gioco di straordinaria evidenza
Perché il giorno che si dovesse passare all'elezione diretta del primo cittadino ripeto che se il capo dello Stato che sia il sindaco di Milano che sia il sindaco di qualunque piccolo comune ode o di qualunque grande regione del nostro Paese è chiaro che nell'Uttar vilmente ci obbligherà
Cambiando queste regole del gioco con l'elezione diretta si casi obbligherà
Tutti gli schieramenti a riconoscersi sostanza in due programmi alternativi un programma chiamiamolo che legittimamente condensa quelli che sono gli interessi conservatori stop organizzando disco il discorso per non dichiaro di troppo da una parte con un proprio candidato a fare il sindaco con un proprio candidato a fare il Presidente della Repubblica il più illuminato di quello schieramento conservatore
E dall'altra parte inutilmente un programma che condensa invece gli interessi quindi gli orientamenti e quindi le proposte
E poi il rappresentante politico di uno schieramento progressista
Con ciò facendo piazza pulita con una riforma di questo tipo
Di tante problematiche che sul quale abbiamo navigato anzi abbiamo fatto lo slalom tra tante contraddizione negli ultimi anni il discorso della moltiplicazione dei partiti
Dalla frantumazione delle rappresentanze voi sapete i cittadini sanno quanto questa frantumazione ha comportato norme la rappresentanza di tutti i livelli istituzionali il Comune di Milano non so quanti partiti sono di Regione Lombardia sono quindici formazioni
Partitiche rappresentate no per dire quello che sono gli affetti nefasti di inefficienza e di impotenza complessiva finale delle vecchie regole del gioco di cui quattordici partiti la maggioranza hanno un solo rappresentante o al massimo due
Per dire parti partiti maggiori che poi sono sostanzialmente quattro e quindi inevitabilmente con le elezioni diretto con due schieramenti uno progressiste uno conservatore che che manda dei messaggi che chiede il voto non tanto soltanto sulla base di una sigla di partiti o di tanti partiti ma di un programma di proposte concrete e dell'uomo più giusto dell'uomo giusto più credibile
A portare avanti e a rispondere del proprio mandato quando il suo mandato gli chiederà il rendiconto no a livello nazionale a livello regionale a livello del singolo
Municipio ecco e su questo
Che
Avviandomi alla conclusione di questo mia prima introduzione vorrà introdurre un amabile provocazione
Quello che troviamo nel dibattito attuale lo dico anche per permettere non soltanto di recitare la propria parte ma di avviare un dibattito magari coinvolgere se lo riterrete anche i nostri ospiti anche i nostri spettatori allora perché di fronte a una proposta di questo tipo mi rivolgo ai nostri ospiti evidentemente al PDS
Di fronte alla proposta di questo tipo che sarà potrà essere criticabile potrai essere tutta la migliorare danni da ammirare meglio dal punto di vista tecnico sul giornale non sono entrato su temi di tipo come dire organi cistico perché sulla proposta di questo tipo che sicuramente crea le condizioni di un confronto molto più chiaro molto più trasparente molto più semplificato
Tra due poli come in tutte le democrazie adulte dove c'è uno schieramento conservatore da una parte allo schieramento progressista dall'altra saranno i repubblicani democratici si siamo in America saranno i conservatori e laburisti sì siamo in Inghilterra e così via
Perché di fronte alla proposta di questo tipo che attraverso quello che sembra semplicemente un fatto istituzionale ed elettorale il mutamento delle regole del gioco avvia le condizioni di un'alternanza reale
Di un alte nelle condizioni di un alternativa di governo reale a seconda di chi prende la maggioranza alternativamente tra schieramento progressista schieramento conservatore posso capire le perplessità e anche i dubbi e anche le critiche della Democrazia cristiana che per ragioni che non dirò adesso
Diremo se ci sarà una replica uno spazio al dibattito probabilmente ha tutto da perdere ha tutto da perdere ma questo mutamento delle regole del gioco
Ma perché proprio il PDS non non dico converga in maniera appiattita ma non colga questo tipo di proposta in termine aperti in termini costruttivi in termini dialettici come realtà
Concreta che può avviare al di là delle chiacchiere al di là dei seminari di studi adirà delle di tesi di tutti nostre vostre di allora e di oggi Pavia veramente le condizioni a tutti i livelli istituzionali che se il grande comune al piccolo comune per quello proprio pieno detto
Complessivamente a livello nazionale le condizioni perché are un'alternativa di governo
Trappola Ricotti che è stato abbastanza conciso e fatto qualche provocazione la parola a l'onorevole Baruffi dar per la democrazia cristiana
Comincerò Coni ringraziamenti per l'invito forse sarà un romantico
Fuori fuori luogo
Ma ringraziamento nasce dal fatto che consuetudine ormai che ci si scambino le opinioni in queste occasioni questa festa
Alla festa dell'amicizia la festa dell'Avanti
Ma perché forse è una delle tante o delle poche occasioni
Il tanto il poche riferito più che altro a livello dell'intervento e alle località nei quali l'intervento viene
Uno dei pochi o tanti poco tante occasioni nelle quali ci si parla attorno ad un argomento sul quale si ha la sensazione che non ci sia un grande interesse da parte della CEI
E c'è una contraddizione in questo questa prima riflessione
Da una parte c'è una crescente maggiore richiesta di governabilità in tutto il Paese
Oserei dire tutto il mondo questo è un tema ormai che non può essere ricondotto solo ad una terminologia geografica e politica del nostro Paese
Tutte le forme di statualità
Di modificazioni statutarie
Guardate anche quelle relative alla centoquarantadue
Annessi e connessi riflessi positivi e negativi di questo dato
Portano sempre un un punto alla fine ed è quello di dare o si spera di dare una certezza una governabilità diverso e maggiore rispetto a quella che tratta non si stava consista tra lasciando sul campo
D'altro canto lo vediamo qui da noi
Nella nostra regione nella nostra
Nella nostra provincia nella nostra città
L'argomento della governabilità è l'argomento principale dapprima addirittura delle formule sta prima delle maggioranze
La prima dei programmi sta prima delle priorità
Chiunque oggi pensa di fare una maggioranza del Comune di Milano non può che pensare innanzitutto alla coalizione con la quale fare questa maggioranza sta disposto magari accedere poi sul campo sul tavolo del dibattito politico una serie di proprie riflessioni di proprie condizioni politiche pur di salvaguardare
Pur di attuare pur di mettere in campo una maggioranza magari ristretta
Che riesca a governare questo ente locale
E qui sta proprio il il difetto in un certo senso della contraddizione a cui facevo riferimento prima da una parte il tema della riforma elettorale in modo particolare ma anche il tema della riforma istituzionale
Condizionano oggi il dibattito al punto tale da esser ritenuto da tutti l'argomento principe dalla valutazione politica nazionale periferica e dall'altra parte però sia un po'la sensazione che non si riesca a mobilitare più di tanto attorno ad argomenti come
E dire che l'amico Ricotti ricordava un esempio classico
Che in fondo accenna al quale in fondo accennavo anch'io di riflesso il Comune di Milano è la Regione Lombardia
Istituzione di questo livello di questo peso di questa determinante a politiche di questa rilevanza politica
Oggi governate da maggioranze che sono costrette a mutuare di giorno in giorno
Condizioni di governabilità che sono variabili che sono mutevoli e che sono spesso condizionate da volontà che stanno al di fuori della stessa maggioranza
Quando si governa la regione più importante del Paese con quarantuno quarantadue voti di maggioranza su ottanta
E sono in cinque o sei partite a far parte di questa coalizione o quando si governa il Comune di Milano con qualche voto in più ma non ha che un riflesso molto marginale anche lì con una maggioranza ancora più variegata rispetto alla Regione diventa poi onestamente difficile
Predisporre le condizioni perché questa governabilità possa continuare ad essere garantita a tutti i livelli
E allora io credo che ci sia anche una contraddizione attorno al tema referendario ultimo dell'ultimo referendum a cui abbiamo tutti chi con più convinzione di con meno partecipato non partecipato seconda
Delle condizioni di partenza
In due ore ed è stato un un segnale ai partiti tutti un segnale come si può dire forte
Di una volontà che da una parte si sta coltivando addirittura contro o attenevo parallela rispetto alla volontà che i partiti nel loro insieme stanno dimostrando su questo argomento
C'è una velocità nella richiesta di cambiamento che è di gran lunga superiore rispetto alla velocità che i tempi politici tempi parlamentari tempi legislativi
I tempi degli accordi fra i partiti i tempi dei confronti o del confronto tra chi sta dentro la maggioranza e chi sta fuori in un certo senso acconsento
Ed è un po'anche la novità che in qualche modo è
Trasferibile in tantissimi altri settori al di là del tema della riforma elettorale di istituzionale
Oggi c'è il rischio da parte di tutti di perdere l'aggancio con la pressione che viene dall'esterno
E i fatti internazionali ma anche alcuni fatti italiani compreso quello referendario a cui facevo riferimento prima
Dimostrano come le due velocità non sempre convergono le due volontà non sempre convergono
Le due modalità di pressione o di capacità di coinvolgimento sui singoli argomenti non sempre con convergo ne sono concomitanti
Con il risultato che spesso si ha una capacità di evoluzione della dinamica politica diversa da quella che in realtà la pubblica opinione in qualche modo acconsente
E allora io credo che il primo dato che vada ricercato attorno al tema della riforma elettorale coda stabilità della governabilità
La democrazia cristiana c'ha tentato ci ha provato ha proposto un Progetto di legge lo ha presentato forse con qualche polemica di troppo anche in giro
Forse con qualche
Fastidio anche all'interno dei partiti della coalizione di governo
Mar ritenuto di doverlo scoprire
Anzitempo una carta difficile
Complicata che ha delle ripercussioni o che potrà avere delle ripercussioni non nel tentativo di creare difficoltà all'interno della coalizione a cinque ma per offrire un contributo di chiarezza attorno a certi argomenti che sono da sempre state ricorda
E debbo ricordare per correttezza storica per correttezza di cronaca politica
Che la DC non dal mille novecentonovantuno vanto uno ha fatto proprie
E ha considerato il tema della riforma elettorale un tema di assoluta priorità
Cosiddetti premi di maggioranza i cosiddetti premi di coalizione
L'orientamento politico che allora sin da dieci anni fa ricordo fu la segreteria durevole piccoli che lancio questo primo messaggio e fu l'inizio degli anni ottanta
Già puntarono allora questi orientamenti di carattere generale a far sì che la riforma XL modalità elettive non andassero a discapito a scapito contro una sorta di esigenza di stabilità che beveva e doveva allora e deve oggi essere una esigenza di tipo prioritari
E qui ci scontriamo con una prima
Valutazione di ordine generale
è possibile coniugare proporzionalismo che deve rimanere che deve continuare ad essere un elemento portante credo che sia inimmaginabile trovare forme di carattere elettorale leggi di riforma elettorale che in qualche modo presuppongano o vadano oltre il tema del proporzionalismo come elemento di fondo
Rispetto al secondo aspetto della medaglia che quello di garantire comunque a chi vince H alla coalizione che si propone e che riesce vincitrice dalla consultazione Lecce elettorale una maggioranza che sia in grado poi di dare quelle risposte che sono da tutti ritenute importanti ecco la risposta della democrazia cristiana e si per noi è possibile questa coniugazione
I termini che erano stati proposti di un ottanta per cento del corpo della dei voti che andassero alla selezione proporzionale della classe politica parlamentare
Da eleggere un venti per cento che fossero a diversi modi
Con modalità ancora tutte da ricercarsi con
Un discorso di apertura e non di chiusura che fosse da ricercarsi come premio di coalizione per chi attraverso una dichiarazione di volontà politica in qualche modo con correva e vinceva attorno ad una idea
Beh attorno questo argomento da ottanta del venti per cento si è discusso molto anche in casa nostra non tutti erano d'accordo non tutti erano di questi dei altri preferivano soluzioni diverse
Qualcuno immaginava fosse più opportuno ritornare alla soglia di di ingresso al famoso quattro cinque per cento ritenuto allora
Già dieci anni fa ma ritenuto ancora oggi una soglia di ingresso che anche qui salvaguardasse in qualche modo l'esigenza di un pluralismo diffuso nel Paese che c'è perché c'è in termini culturali oltre che in termini politici rispetto sempre a quell'argomento
Della costruzione di una governabilità che fosse più certa di quanto non ce la stiamo ritrovando in questi tempi però poi ha prevalso credo giustamente l'orientamento di andare sulla prima strada quella di dividere una sorta di dopo duplice velocità la elezione del classe dirigente e parlamentare attraverso questa riforma di tipo ha detto
Credo che ormai i tempi legislativi parlamentari siano abbondantemente superati la mia sensazione che sia molto difficile che in questi
Sei mesi il mese più mese meno è sempre molto difficile parlare di mesi pre elettorali di questi tempi si possa riuscire a sviluppare a portare a termine una riforma di questa dimensione che parte dalle constatazione di carattere generale parte da alcune finalità che sono state via abbozzate e che potrebbero essere sviluppate poi per arrivare poi a costruire dal punto di vista parlamentare una riforma che accolga nella maggioranza parlamentare mi auguro anche fuori quei consensi necessari per poter arrivare un po'a questo punto si sta ragionando in questi tempi sulla opportunità di accantonare il tutto e di delegare tutta questa materia al nuovo Parlamento che nella primavera del novantadue
Verrà eletto dal popolo italiano o se arrivare prima di quella scadenza
A trovare una soluzione concordata che sia in qualche misura prefigurata Ettore è confezionata per acconsentire uno svolgimento come si può dire più democratico nel senso autentico della parola di questa consultazione prossima la preferenza unica
Risultato referendario rispetto agli attuali collegi elettorali in qualche misura crea indubbiamente delle sfasature delle difficoltà
Credo anche delle contraddizioni rispetto allo spirito che dall'elettorato spesso era emerso durante la consultazione referendaria
Visto che siamo nella provincia di Milano se il Nord vado errato son duecentoquarantanove Comuni più comune di Milano e credo centoventi o centotrenta comuni della provincia di Pavia che partecipano a questo collegio elettorale chiedo che per qualsiasi candidato di qualsiasi partito grande medio o piccolo che sia
Il trovare una modalità di sintonia e di rapporto con il proprio elettorato diventerà con questo strumento
Consegnatoci anche dalla referendum qualche cosa di impossibile se non di estremamente difficoltoso
Noi non abbiamo difficoltà a dire che siamo d'accordo nella l'intenzione di trovare una soluzione alla cosiddetta piccola riforma cioè quella che quanto meno preveda una riduzione dei collegi elettorali li faccia coincidere sostanzialmente con le Province
Che ci si avvicini quindi alla tipologia dell'ambito elettorale che per esempio oggi vige per le regioni
E in qualche misura per quanto riguarda le grandi metropoli con le cosiddette città metropolitane previste dalla centoquarantadue per solo per quei casi ipotizzare delle riduzioni sub provinciali
Rispetto di un orientamento di tipo generale
L'idea non mi pare né impossibile sul piano parlamentare né tanto meno peregrina la mia sensazione però che ogni settimana che trasporre attorno questo argomento vende anche il tema della piccola riforma un tema più difficile rispetto rispetto al più complesso tema della riforma generale
Ecco per quanto riguarda
Il tema poi della elezione diretta Ricotti accennava al tema dell'elezione diretta del sindaco del presidente della Regione euro del Presidente da Repubblica
Ecco credo che su questo argomento non ci sia da parte nostra una condivisione ma a livello motivato ma credo che il siamo più convinti
Che la democrazia quella solida non passa solo dalla raffigurazione attorno ad una candidatura ad una persona
Ma debba passare continuare a passare attorno al tema di un'alleanza di qualche cosa che riesca ad essere più coinvolgente sia pure in modo diverso rispetto alla eccessiva proliferazione alla quale
Siamo andati incontro cammin facendo della quali in qualche modo soffriamo di questi tempi
Preferiamo più rimanere con l'attuale sistema che però consente a una riduzione drastica di questa partecipazione alle consultazioni elettorali
Per evitare che ci siano proprio quei quindici partiti a volte anche diciotto che in qualche modo tolti tre o quattro nella sostanza tutti gli altri poco rappresenta
E mi pare che se in fondo
Credo l'organizzazione della festa in qualche modo ha chiamato torno sto tavolo a rappresentare i tre partiti maggiori e forse anche questo è indicativo in qualche modo di una volontà di riduzione di semplificazione
Di accordo che su questi argomenti deve essere ricercato con una modalità forse anche diversa riscopre rispetto al riscontro che abbiamo finora
Ecco queste sono un po'le osservazione almeno di carattere politico di fondo che hanno spinto alla presentazione di questa proposta
Ma soprattutto che sono il fondamento direi logico di una riflessione sulla quale non solamente dalla Parenti si prescrive abbiamo fatto riferimento ma e continueremo a farlo anche nella parentesi prossima
Passiamo ora la parola Cesare Salvi ministro ombra nel governo PDS della sinistra
Parlamentare che si occupa proprio di questi problemi nonché membro della direzione nazionale del PDS
Ma io vorrei partire da due osservazioni che hanno fatto
Gli altri oratori che ringrazio per essere venuti a questa nostra festa
Baruffi ha detto non c'è interesse dell'opinione pubblica su questi temi forse è vero anche se si erano siamo moltissimi però questo questo dato
Contrasta con un altro
Che il nove il dieci giugno invece un grande interesse c'è stato e non era affatto scontato
Perché c'era uno scontento diffuso nell'opinione pubblica rispetto allo strumento referendario
Un anno fa l'altro referendum era andato perduto per insufficienza di tuorlo perché il tema era complesso non facile da spiegare poteva sembrare di non particolare rilevanza e qua abbiamo avuto quel dato sorprendente clamoroso
Ventisette milioni di sì cioè la maggioranza assoluta del corpo elettorale una cosa che non era mai successa nel referendum in Italia nemmeno ai tempi del divorzio e allora che vuol dire questo
Che c'è una domanda di cambiamento e di cambiamento di queste regole e che però spesso la gente l'opinione pubblica l'impressione che voi questi discorsi siano un po'piegati a convivi a convenienze di parte
Che ci sia un gioco di palazzo che ci sia un parlarsi addosso del sistema politico
Per cui tutti
Sarebbero
Benissimo così va bene tutti parole sembrerebbero l'accordo sulle riforme istituzionali poi in realtà non si fa nulla
Però sulla questione invece l'interesse c'è e la domanda di cambiamento dolce allora che domanda c'era dietro con la partecipazione al Referendario
E che poi da cui dobbiamo partire io credo che ci fossero due domande che Soro vanno nella direzione giusta alla quale bisogna che il sistema politico dia una risposta
Il primo e per una politica più pulita
Per un confronto più aperto fra programmi fra candidati tra schieramenti in modo che anche nel momento elettorale la politica torni ad essere trasparente espressione di di di di un consenso su un progetto con un di un non di un mandato fiduciario in bianco o peggio poi c'è una domanda di contare di più
Di decidere di più anche nel momento elettorale
Io credo che quell'invito insistito a non andare a votare con l'argomento che tanto si sarebbe deciso in altre sedi anche quella pensato piqué cittadino Siebessi etnie se posso invece la questione che il momento elettorale un momento nel quale si conta si vuole contare
Momento del volto il momento in cui cittadino partecipa direttamente alla competizione politica allora vuole contare di più al momento di decidere domande vere alla quale occorre dare risposta
Quindi che il sistema politico pensi dopo quell'espressione clamorosa del cessate il nove e dieci giugno di mettere tra parentesi
Questa questione in attesa che si presenti con le condizioni politiche istituzionali non so che altro è una risposta negativa che non può non incrementare poi invece un atteggiamento di sfiducia verso il sistema nel suo insieme
Quindi un distacco dalla politica oppure un voto espresso a favore di forze apertamente ed espressamente antipolitico forze anche se sconfitte il nove dieci giugno
L'invito della lega non partecipare è stato respinto anch'esso e che invece potrebbero essere bilanciate nel momento in cui potesse valere il discorso d'avere cessato una vostra domanda di cambiamento ma poi si è visto questo
Un po'desolante francamente dibattito parlamentare sul messaggio di Cossiga non desolante per le cose dette ci sono stati interventi ad alto livello ma perché Boldi sfruttato è stato un nulla di fatto per la seconda volta
Dico la seconda volta perché ad aprile c'era stata la crisi del governo aperta su queste questioni
Abbiamo avuto raffiche di esternazioni ma non solo del capo dello Stato sul fatto che si era una svolta cruciale che era arrivato il momento della grande riforma
E poi l'accordo di governo è stato raggiunto sul punto che invece nessuna riforma doveva essere fatta fino al termine di legislatura dice una domanda di cambiamento che non può aspettare convenienze di parte
Ed è una domanda chi si rivolge ripeto ha fatto due obiettivi precisi una politica più pulita più potere ai cittadini al momento del voto
E qui devo i nervi e la seconda osservazione di questo dibattito di riprendo con compagno Ricotti che non condivido il giudizio per il quale la riforma elettorale è un aspetto secondario dalla grande riforma
Il secondo me nelle l'elemento centrale invece della grande riforma io non ho detto sospetto detto strumentali e Sindarin strumentale però da lì bisogna partire perché la stesse elezione diretta del capo dello Stato e prevista in tanti sistemi diversi dell'anno perciò non abbiamo abbiamo sempre detto non abbiamo mai demonizzato questa proposta
Ma abbiamo detto che è un aspetto questo sì secondario del sistema se non si chiarisce che il modello di sistema politico sia in meno
Tu hai fatto un ragionamento in termini di confronto fra schieramento e coalizioni alternative bene questo è il punto
Questo obiettivo non si raggiunge con l'elezione del capo dello Stato si raggiunge con la riforma elettorale
Lo abbiamo sistemi in cui il capo dello Stato eletto direttamente dai cittadini
Ma collegi elettorali del tipo più diverso se vogliamo fare l'esempio della Francia
Chi vuol qualche volta richiamate come modello Bema in Francia la democrazia dell'alternanza è un effetto della legge elettorale non è un effetto dell'elezione diretta del capo dello Stato
Un effetto della legge lede infatti è in base
Ai risultati delle elezioni per il Parlamento che va alla destra o alla sinistra governare in Francia e metteranno a quando elezione parlamentare ha dato la maggioranza di centrodestra ha dovuto far fare un governo di centrodestra perché la legge elettorale che caratterizza una democrazia dell'alternanza
Più potere ai cittadini con la riforma elettorale vuol dire questo guidare agli elettori in Italia quel potere che non hanno di scegliere maggioranze di governo
Di scegliere quali opzioni politico programmatiche cosa che oggi non possono fare non possono fare al centro non possono fare nelle regioni non possono fare nei comuni e non c'è solo una questione e astratta di governabilità c'è proprio un problema di trasparenza della politica
Governare a tutti i livelli deve essere il frutto di un mandato dell'elettore per certe persone per un certo programma e per una certa coalizione politico Programme
Ed è anche un fatto un pezzo certo non tutto ma è un pezzo della riforma e del rinnovamento della politica perché riportare il confronto elettorale politico ed elettorale come confronto fra programmi
Certo fra persona fra persone che si battono su programmi alternativi significa ridare poi ai partiti alla politica quella funzione che sempre più viene perdendo per quella che viene chiamata la degenerazione partitocratica
Oggi le lezioni sono uno scontro fra una molteplicità di partiti e dentro i partiti uno scontro coi tra i candidati per la conquista delle preferenze
La riforma elettorale nella quale il CIPE il peso del voto sia scegliere una persona ma legata a un programma è legata a una proposta di governo essa stessa
Un fattore di rigenerazione della politica un fattore di politica più pulita
Rispetto al presidenzialismo la vera critica che noi abbiamo fatto e quella che ho visto ripresa
Non molto tempo fa sul Corriere della Sera da uno studioso come Sartori che uno studioso conservatore tutt'altro che sospetto di antipatia per i sistemi presidenziali anzi a sua volta ha fatto una proposta istituzionale che va in quel senso quella detto
La vera obiezione al presidenzialismo
Perché non è necessario
Nel senso che quelle esigenze di potere dei cittadini nella scelta di coalizione di programmi di stabilità dei governi e così via possono benissimo essere soddisfatti dentro i governi parlamentari
Tant'è vero che nelle democrazie europee
Tranne la Francia dove però c'è un sistema semi presidenziale non presidenziale puro si opera con il governo parlamentare si opera secondo la logica della democrazia dell'alternanza della stabilità e così via
E tuttavia
Quindi questa questione credo della riforma elettorale sia un po'il il punto invece dal quale dal quale si deve si deve un po'partiva si deve dire con chiarezza che l'attuale sistema proporzionale BA superato
Non per passare a un sistema maggioritario puro che riduca soltanto due i partiti per mille ragioni ma soprattutto perché io non credo che ci sia un problema di eliminare la pluralità di rappresentanza in quanto tale se nel Paese la storia di questo Paese ha dato luogo a tanti soggetti politici diversi non si può pensare con una riduzione drastica
I portarli a due non è un valore in sé
Il fatto che ci siano pochi gruppi in parla molti o pochi gruppi in Parlamento
Ciò che è un valore e che ci sia una scelta chiara da parte del cittadino del fatto che questi gruppi vanno a formare una maggioranza di governo e una volta scelta dagli elettori quella non è più oggetto di trattative e se si cade si torna a votare si ridà si ridà la parola al cittadino
Democrazia Cristiana formulato una proposta che noi non non condividiamo nel merito
Nostre diversa dirò fra un attimo qualcosa
Per due ragioni la prima è che è tutta costruita intorno all'idea di premiare sempre e comunque il partito più forte eventualmente con i suoi apparentati
E quindi si dà questo premio fisso che più o meno corrisponde mi pare al dieci per cento in base al punto che è stato fatto
Mentre il problema della riforma elettorale non è quella di dare un premio al più forte è quella di dare al cittadino il potere di scegliere fra coalizioni alternative
In secondo luogo perché non affronta la questione vera della la questione ancora rimasta aperta dopo il referendum che ha fatto fare un grosso passo avanti ma non l'ha risolta del superamento integrale del sistema delle preferenze
Se nel produrre in tutto anche in Italia come in tutte le democrazie moderne dell'Ovest e oggi dell'Est il collegio uninominale
Il sistema delle preferenze unico multipla che siano molto meglio la preferenza unica di quella multipla l'abbiamo detto lo ripetiamo ma il sistema delle preferenze c'è soltanto in Italia
Fatto antiche nessuna di queste nuove democrazie dell'Est si sia dato un sistema nel proporzionale come ce l'abbiamo noi né con le preferenze come ce l'abbiamo noi qualche riflessione lo deve anche far far fare
E tuttavia ed apprezzare della democrazia cristiana sia scesa su questo terreno della riforma elettorale
Perché ci ha fatto un bel discorso leopoldo Elia al Senato la discussione sul messaggio i Cossiga perché c'è scendere sul terreno della riforma elettorale significa per questa forza bolidi da anche come dire l'usava l'espressione accettare il rischio dell'opposizione
Accettare la logica della democrazia dell'alternanza né mi interessa stare a ragionare se sia trattato di una scelta tattica per rispondere a a come su come è stato detto che alcuni giornali a Cossiga o all'offensiva socialista o altro mi interessa meno
è scesa su questo terreno c'è un terreno di discussione
Noi abbiamo detto che non pensiamo di fare della riforma elettorale iter meno
Come dire di un'intesa fra Democrazia Cristiana il PDS che scavalchi e vada contro le altre forze della sinistra e in particolare il partito socialista perché questo sarebbe in contraddizione troppo stridente con la scelta strategica
Che noi facciamo per deve essere chiara limpida cristalline coerente non ci battiamo per l'alternativa
In questo Paese l'alternativa e alternativa al sistema della democrazia cristiana dei suoi partiti alleati
Perché il ricambio di politiche di ceti politici di forze al governo è un'esigenza nazionale rispetto alla quale a Merano e vediamo così la questione rispetto alla quale non ci devono essere due
E tuttavia i compagni socialisti va anche detto che se le riforme non si fanno e perché finora c'è stato un veto del Partito socialista italiano ricco anche sull'elezione diretta del sindaco
Perché quando si discusse la legge sulle autonomie locali due anni fa
Fu il Partito socialista che pretese che venisse messa la fiducia dal Governo per impedire che si il Parlamento anche solo esaminasse gli emendamenti nostri e di altri per arrivare a una legge elettorale diversa che prevedesse anche l'elezione diretta del sindaco da parte dei Comuni
E qui diciamo queste oggi la questione un po'che si pone presidenzialismo socialista è servito finora oltre che a essere un tema come ho detto di discussione non demonizzando oltre che essere un elemento caratterizzante della posizione del Partito socialista anche come dire a fungere da detto a ogni altra possibile modifica e cambiamento
Fatti l'argomento che si uso allora se non sbaglio fu da dire non si deve fare l'elezione diretta del sindaco se non si comincia dall'elezione diretta del capo dello Stato
Poi io credo che una riflessione un ragionamento
Da parte del Partito socialista dopo il voto referendario
Dopo un Bilancio io ho seguito il congresso di Bari
Dopo un bilancio che mi pare debba essere fatto di insieme
Di quello che oggi senza stare a rifare tutta la storia degli anni ottanta ma di quello che può essere oggi all'inizio degli anni Novanta la continuazione
E la politica di alleanza
Del partito socialista o della stessa politica delle mani libere che si fa sul territorio nazionale una riflessione su questo punto debba essere fa
E c'è già un'occasione subito perché adesso si riavvia no a quanto pare il comitato promotore vuole far ripartire le firme
Sui referendum elettorali
I due quesiti l'elezione del Senato
E l'elezione appunto dei consigli comunali che la Corte costituzionale aveva dichiarato non ammissibili non per ragioni di principio ma per la formulazione tecnica dei prezzi
Adesso questi quesiti vengono riformulati e appunto si il comitato promotore dovrebbe fra poco riaprire questa campagna referendaria
Bene io credo che sarebbe non non so quale sarà l'atteggiamento del partito socialista su questo spero che non si ripeta l'errore del nove del dieci giugno anche perché uno di questi due quesiti quello dei Comuni va esattamente nella direzione dell'elezione diretta
Da parte dei cittadini del sindaco e delle maggioranze consiliari
è utile il referendum e indispensabile
E indispensabile non per una contrapposizione fra cittadini e sistema politico ma perché le vischiosità l'incapacità decisionali i blocchi i veti incrociati sono tali che certamente le riforme si devono fare in Parlamento ma questo sistema politico se non avrà la spinta la spinta di firme che poi come l'esperienza dimostra diventano vuoto e diventano decisione temo Kirby's partirebbe
La prossima legislatura esattamente come la chiusa cioè con un gran parlare e senza e senza nulla di conclusivo
Io penso che questo è uno dei terreni sui quali è possibile
Farà andare avanti un ragionamento diverso a sinistra
Ragionamento diverso sinistro
Legge uninominale chiedono i due turni chiedono qualcosa di più innovativo tuttavia si è posta su questo terreno compito della sinistra e oggi sfidare sulla strada di una vera modernizzazione del sistema politico italiano
Che apra la strada a una democrazia dell'alternanza
Cioè al giorno in cui si possa arrivare ad elezioni politiche nei quali cittadino italiano sappia e Possa con il suo modo dire con chiarezza se vuole confermare al Governo la democrazia cristiana con quelli che saranno i suoi alleati o vuole dare ad altre forze politiche è una coalizione di sinistra una coalizione progressista il governo del Paese
Naturalmente la risposta non è scontata
La riforma elettorale di per sé non è il fattore dell'alternativa che condizioni sociali e politiche devono essere costruite perché questo accada ma oggi quelle però questa possibilità c'è
Oggi questa possibilità non ce ed una riforma elettorale di questo tipo è una riforma che spinge a possibili intese sui contenuti programmatiche i proposte comuni di governo che il terreno sul quale la sinistra può andare avanti ed avviare un confronto come i ceti delle moderne democrazie fra schieramenti
Alternativi basati su proposta democrat programmatiche diverse fra i quali ripeto il cittadino possa decidere con chiarezza esprimere un mandato chiaro su chi deve governare e su chi deve svolgere la funzione di democrazia non è meno importante di quella di governo di fare l'opposizione
Io ringrazio i tre relatori
Chiedo se vi sono domande
Da parte del pubblico no io farei fare un altro giro ai tre nostre relatori dicendo che mi pare che tutti abbiano sottolineato l'esigenza di cambiare l'esigenza che i cittadini possono andare a votare scegliendo
Quello per cui votano ma se non si ha quindi il caso di fare qualcosa da subito in quest'ultimo scorcio di legislatura sono potremmo trovarci
Di fronte a questo che arriveremo alla prossima legislatura con una rappresentanza ancora più frantumata
Dove sarà ancora più difficile poter scegliere potere a decidere dove i particolarismi prevarranno poi sulle questioni generali e quindi se non sia il caso per dare una risposta anche
Ai ventisette milioni di italiani sono nati a votare il nove dieci giugno di iniziare da subito al di là della confronto della proposta che è utile a fare in atti concreti per dare delle risposte
Ricotti
Ci sono domande
Forse possiamo rapidamente adesso nelle tre repliche invitiamo quindi il
E allora nelle tre repliche invitiamo il relatore soprattutto della democrazia cristiana e del Partito Democratico la sinistra esplicitare meglio la propria proposta di riforma elettorale va bene Enrico
Se la gente
Ha un interesse
E lo ha dimostrato
Al di là di come abbiamo vissuto l'esperienza del referendum andando a votare
E perché questi interessi tende sempre più a essere Espresso
Più nell'animo nella convinzione quasi non dico personale intimista del singolo cittadino che non nelle rappresentante tradizionali che in passato erano state le forme di delega della loro volontà
La riforma elettorale di Stato hanno non può che essere in realtà un il la strada maestra della riforma del sistema dei partiti in Italia
Se oggi qui
Ma guardate che in tutta la battaglia del referendum recente
Riunioni assembleari di massa
Per il sì e che per il no non ci sono mai stati Ungheria schieramento organizzato ma per il sì non ci sono state
Se avessimo voluto andare a fotografare l'andamento di quella campagna elettorale è stato il frutto di una maturazione spontanea che definire quasi intimista anche se l'esperienza il termine non è come dire laico che se Espresso nell'urna
E io lo considero positivo c'è questo l'espressione di una democrazia adulta che si esprime senza doversi necessariamente affidare al rito
Delle del dei modi di espressione tradizionale cui i partiti erano abituati a cui siamo abituati
Il fatto che anche in questo dibattito ma se possiamo anche una festa avanti probabilmente sarebbe avvenuto esattamente la stessa cosa
Non c'è gente seduta presente a cercare di capire quali sono le posizioni dei partiti non significa che c'è disinteresse della gente c'è diffidenza della gente da parte dei canali tradizionali di loro rappresentanza politica loro delega politica e partitica a esserne interprete coerente e determinato cioè non ci credono
E questo in parte è stato detto anche da chi mi ha preceduto soprattutto da Salvi io potrei dirvi provocatoriamente ma in sede di replica meriterebbe questo sì un dibattito nei rapporti tra media e formazione dell'opinione in una democrazia adulta
Che in Italia sta venendo e io lo considero un fatto positivo anche se ha i suoi rischi anche se sui rischi sta avvenendo con decenni di ritardo ed è un segno di maturità della nostra democrazia rispetto a quelle infantile
Qui eravamo abituati sta venendo a quello che è già venuto da decenni se non da secoli in altre democrazie più avanzate
E cioè che sono in media di si chiama così adesso
Che orientano e formulo le opinioni della gente io provocatoriamente potrei dirvi perché insisto su questo
Che la gente è andata comunque a votare convinta che con la mono per eccellenza si moralità se la politica perché è in media holding battito non attraverso i canali tradizionali ma che comunque avvenuto nella coscienza individuale con l'attiva di chi è andato a votare il dibattito che a fine ha prodotto questo tipo di convenzione con la moto conferenza
Sì moralizzare che poi questo sia vero o meno lo sapremo fra poco la mia opinione comperato candidato perché ho accingo a lasciare la Regione con tutti i rischi di questo sistema gli addetti i lavori lo sanno di mettersi sei mesi prima senza neanche sapere quale sarà il mio collegio no
Perché poi vedremo se la mono preferenze effettivamente dal punto di vista reale
Moralizzare alla politica io temo di dirvi che alla prova dei fatti sarà esattamente il contrario la mono preferenza con questi collegi vinceranno i candidati degli apparati di partito
I più ricchi
Per censo
Ho per ambizione o potrei dire sotto certi aspetti il più ladri ma questo è un tema che riprenderemo dopo di sostanza io rimango dell'opinione che si se voleva fare il salto di qualità si domandava il collegio uninominale
Se si voleva la garantire la rappresentanza giovane all'anziano al dottore all'avvocato l'operaio fuori dall'apparato e comunque non più ricco tra i candidati se doveva aumentare le preferenze e non ridurle però rimane il fatto che la gente in buona fede
Non sulla base della rappresentanza dei canali tradizionale ma dell'opinione che si è formata è si è convinta e ha votato in quella direzione perché riprendo questo aspetto
Perché forse dobbiamo porci il problema della riforma elettorale come problema di riforma di un sistema che questo sia anomalo eh io nella mia introduzione ho cercato di spiegarlo seppure brevemente il tema meritava sicuramente una riflessione
Meno forse non dico superficiale ma frettolosa della mia il vera la vera univocità la vera diversità del nostro sistema politico istituzionale anche elettorale e basato su un sistema dei partiti che non ha non ha non ha Analogie nelle altre democrazie questo lo sapete questo lo sappiamo da questa parte del tavolo cioè nelle altre democrazie i partiti non hanno quella presenza e non hanno affatto quella peso specifico nel sistema politico istituzionale che hanno in Italia
In tutte le altre democrazie nella maggior parte dei casi sono semplicemente un momento terminale finale una sorta di comitato elettorale che fa da sintesi che fa da sintesi a tante espressioni civile
Perché dal basso di associazionismo di partecipazione che nel quartiere nella scuola e citazioni tra questo e prevalentemente modella Po anglosassone o si esprime ma anche in Francia
Col col col con l'ultima repubblica in Germania e via dicendo sono la rappresentanza solo in etichetta in realtà di momenti di rappresentanza di tipo sociale cooperativistico eccetera eccetera
Che sono in realtà molto diverso son dei movimenti
Rispetto al nostro sistema se noi continuiamo a pensare a una riforma elettorale che sia strumentale così a principale non cambierà il mio ragionamento
Che in qualche modo e ci apre condizionata da parte dei partiti attuali
In un sistema di nuova Autocar anzi via per cui tutti noi abbiamo rispetto a questo problema un atteggiamento di scegliere la formula di scegliere la soluzione che più ci avvantaggia non ne usciremo mai
E infatti finora avete sentito da tre partiti tre posizioni diverse perché temo che in troppi partiti figurarsi poi quelli assenti che sono ancora più strumentali ripartiti qua presenti secondo me
E si condiziona la soluzione a un problema un tema da il cui svolgimento è difficile importantissimo e va oltre la contingenza di queste circostanze storiche di questa legislatura della prossima legislatura a quello che ci guadagna di più
In termini sempre di partiti che si auto copto no che si auto garantiscono non si riuscirà mai
E il nostro nostro approccio sul quale con molta umiltà molto relativismo non ci si accusa di essere arrogante decisionista
Su questi siamo forse i più disponibili al confronto siamo quelli che hanno scritto meno in termini di una soluzione ci viene rimproverato chiusa
E come dire preconfezionata anche a Bari lo stesso Martelli addirittura si è permesso di mettere in discussione quella che è la tesi che in questo momento troviamo più persuasivo
Il riferimento francesi Martelli ha detto a questo punto puntiamo direttamente al modello nordamericana modello degli Stati Uniti
Il nostro approccio è quello di vedere la riforma elettorale come un passaggio storico di autoriforma dei partiti
E secondo noi il discorso delle lezioni di retta del presidente Ali pubbliche all'ora anche
Dei primi cittadini poi via via a scalare della regione o dei singoli comuni in una contestualità che non può essere divisa rotture ripresa bene da questo punto di vista saldi
La mia obiezione
Nasce da la come risposta a una domanda
In tutte le democrazie parlamentari qualunque sia il loro sistema elettorale la gente oggi gli anche in Italia si pone questa domanda chi risponde
Una volta eletto del proprio mandato chi rispondere il proprio mandato e la sfiducia che c'è nei confronti della volontà reale del questa classe politica ad autoriformarsi che finora è confermata dalle divisioni con le proposte viveri genti diverse diversificati che avete sentito nasce dal fatto che la gente secondo me tende sempre più pretende sempre più che chi è legge che sia il piccolo comune o che si al massimo rappresentante il primo cittadino a livello nazionale risponda direttamente il proprio mandato
Io non dico che si debba condividere questo concetto ma sicuramente è un principe
Io è un valore sul quale dobbiamo confrontarsi in tutte le altre proposte alla fine della storia
Con i pannicelli caldi con la miniriforma col medicate che suggerisce la Democrazia Cristiana con la proposta più forte ma secondo me non ancora coraggiosa e comunque coerente con l'esigenza che sto esprimendo del PDS
Chi è eletto non risponde direttamente nel proprio mandato con le loro proposte a all'elettorato
Deve sempre e comunque rispondere a quel tipo di coalizioni di mediazione interna quella coalizione
E quindi definitiva quali segreti e di quei partiti o a segretari di quei partiti e quindi dentro con lo stesso palazzo che sia Roma o che sia Milano fino al piccolo villaggio della lodigiana mi seguite come ragionamento
Che in realtà rappresentano ancora come medicate il volto delle vecchio partiti o meglio del sistema degenerativo di quello che viene chiamato la partitocrazia
Questo è l'elemento diverge di divergenza profondo sul quale noi non pretendiamo d'aver ragione ma pretendiamo che almeno questo nostro moduli appoggia a può approcciare il problema non venga discusso e deciso soltanto dentro il palazzo
Almeno venga affidato al giudizio della gente
Che guarda caso quando viene consultato su questo io non voglio mitizzare
Le stelle lei come si chiamano i sondaggi e via dicendo
Quando si viene chiesta non si chiede la gente poi due legge direttamente il tuo sindaco vuol pure leggere direttamente tuo Presidente da Repubblica mi pare che più di due terzi degli italiani si parla di settanta settantacinque per cento dicono sì
Dicono sì cioè non si fidano comunque di livelli di rappresentanza per quanto ben costruiti per quanto Berna ranking incendiati che rispondono alle mediazioni interne del Palazzo
Il primo ministro meglio il cancelliere di cui parla Democrazia Cristiana sarà sempre eletto nella mediazione di secrete Hariri partiti che parte in buona quella coalizione che lo esprimono
Dovrà rispondere ad essi se è stato bravo come capo di quel governo se è stato bravo come capo di quella Giunta di quel Comune di Milano o di quel piccolo comune della lodigiana
Noi riteniamo che sia venuto il momento anche in Italia per riformare i partiti
Che i partiti si pongono il problema di aprirsi e attraverso la riforma elettorale di liberarsi di un fardello che ormai diventato ingombrante insopportabile
E che rischia di diventare scusate se drammatizzato la loro barra perché se la mia diagnosi sul passaggio da democrazia adulta
La volontà della gente a non riconoscere più una delega in bianco ai partiti in senso tradizionale loro rappresentante le mediazioni interne dei loro segreteria del loro palazzo è fondata
Non andava per il coraggio di andare in questa direzione secondo me significa rassegnarsi andare incontro a un Periodo una stagione politica molto difficile
Molto travagliata alimentando nuove proteste nuovi movimenti non solo la Lega Lombarda
Che in qualche modo cavalcano senza la vere la cultura essenza vera spesso la dignità di proposta politica in maniera immeritata questo sentimento comune ecco io non ho ripreso quindi ha voluto fare una replica la replica una riprendere la parola brevemente la mia proposta che mi pare sia capita anche se magari non condivisa e molto chiara molto semplice per spiegare che dietro il fatto elettorale che dietro il fatto strumentale c'è
La la risposta a questa domanda vogliamo o no finalmente anche in Italia mettere in condizione la gente di pretendere quell'uomo che manda a fare il sindaco quel presidente che manda a rappresentare tutto il Paese de rispondere dopo cinque anni dopo sei anni io mi sono presentato sulla base di questo programma dei miei dieci
Guidelines
Le direttive sulla politica estera sulla politica economica sulla politica sociale
Sulla politica economica sono stati questi io dopo cinque anni dopo sei anni il rendiconto che di presente queste sulla base del rendiconto vi chiedo se volete
Ridare la fiducia a me
A quel programma e agli uomini che mi sono scelto a condividere le mie responsabilità
Almeno Baruffi
Ma anch'io brevemente ritorno su alcuni concetti io ho qualche linea di più sul proposta di legge della Democrazia Cristiana ma io parto sempre da un dato che mi pare
Prevalente rispetto a questo interesse del dibattito
Il tema è se siamo convinti che l'attuale sistema può continuare a reggere o se siamo convinti che l'attuale sistema debba votare
E mi pare che tutti i partiti almeno sicuramente i tre che vedete rappresentati qui siano convinti che l'attuale sistema debba mutante
A questo punto diventa interessante una seconda valutazione
E così importante il tema della
Valutazione su questo argomento della governabilità rispetto alla ossatura della stesura dalla proposta stessa
Beh io credo che si sia a questo punto la distinzione da fare
Noi siamo interessati a discutere con tutti
La proposta della democrazia cristiana è un contributo preciso documentato
Scritto dibattuto piuttosto approfonditamente all'interno ma che nella stessa premessa
è che voleva essere vuole essere un contributo per la discussione per la elaborazione per il ritrovamento di una mediazione che possa poi arrivare nel dibattito parlamentare ad una risposta concreta sul tema della riforma elettorale
Siamo anche altrettanto convinti che l'ha trovato una modalità di rapporto tra la politica i partiti e il corpo elettorale diverso rispetto alla modalità di rapporto che fu trovata dai costituenti info
Siamo tre tanto convinti che non si possa potenziare una riforma elettorale che tenga solo solo conto di determinati punti né trascuri altri
Questo potrebbe essere l'argomento
In qualche modo che si può incontrare nel dibattito di questi mesi legato al fatto appunto di come gestire questi quattro sei mesi di livello parlamentare ancora agibile
Rispetto alla necessità di dare già ora qualche risposta che sia dal punto di vista della riforma elettorale interessa e direi che i punti sui quali c'è un un interesse prevalente da parte nostra sono un po'questi che adesso vado ad elencare
Innanzitutto una modifica dell'attuale assetto geografico dei collegi elettorali
Scombinato direi che il nostro attuale lo si vede già basta basta citarlo Milano Pavia non ha senso
Una provincia che credo abbia quattro milioni e qualcosa in più di abitanti nei confronti di un'altra provincia che a poche centinaia di migliaia di abitanti quindi ridefinire i collegi elettorali
C'è un problema
Chi è relativo al fatto di mantenere il concetto del proporzionalismo noi non siamo per abbandonare il tema del proporzionalismo
Siamo per correggerlo siamo per abbinarlo ad un altro sistema
Abbiamo indicato l'ottanta per cento del degli eletti da e leggersi con il sistema proporzionale quindi sostanzialmente con il sistema attuale e un venti per cento
Da eleggersi con sistema maggioritario perché desse alla coalizione a coloro che si dichiarano appartenente ad una coalizione quel premio di maggioranza come la dichiarazione stessa fa intendere che acconsenta di raggiungere un livello di governabilità che sia più robusto più incerto più in linea con quelle che sono le risposte o meglio le domande che dalla gente ma soprattutto al di là della gente dalle istituzioni vengono avanti
Abbiamo posto con forza il tema della dichiarazione di appartenenza ad una coalizione come strumento di chiarezza nella lotta politica abbiamo questo nel passato in un passato recente
Atteggiamenti di distorsione di contorsioni a tema attorno al tema delle coalizioni
Abbiamo visto partiti chiedere voti all'elettorato in un modo per poi gestirli in un altro abbiamo visto partiti dichiarare
Non dichiarare l'appartenenza alla volontà di appartenenza ad una maggioranza per poi dopo ottenuti voti poter gestire questi l'assoluta libertà
Noi diamo assoluta priorità al fatto che ci debba essere una dichiarazione di intenti politica sulla quale costruire poi una maggioranza che naturalmente può essere tale o può essere minoranza questo dipenderà dagli elettori
Ma che comunque pone chiarezza attorno al tema della coerenza e della dichiarazione di volontà nel termine del tema bella e ventenni dalla coalizione politica
L'altro elemento è quello della nomina del presidente del Consiglio prodotto come diceva Ricotti al sistema tedesco del cancellierato
Noi crediamo che sia bene che venga eletto dal Parlamento
Perché crediamo che sia il Parlamento il il luogo depositato e depositario delle volontà popolare
Che sia lì che un Governo qualsiasi esso sia con qualsiasi cancelliere
Fossa avere avuto il De diritto di governare debba tornare a rendere conto a rendere conto di quanto ha deciso a rendere conto di come intende del futuro muoversi
E queste sono credo le valutazioni i perni sui quali si affonda il tema della riforma elettorale da qui anche un certo scetticismo pure al di là della dichiarazione di disponibilità che abbiamo dato alla al fatto di arrivare a discutere in questi mesi
Un tragitto più corto che posso comunque ancorarsi a una riforma più ampia la difficoltà nasce dal fatto non del non volersi mettere attorno a un tavolo politico parlamentare
Chi ha consente di fare già un passo avanti sul tema della riforma ma rispetto al fatto che se non si capisce qual è lo sbocco finale diventa poi difficile immaginare ipotizzare le tappe precedenti
E chiudo ancora con quanto dicevo prima
Che per noi non è importante il mantenimento del potere politico sbaglia sbaglia anche l'amico saldi a dire questo
Quando si parla di dichiarazione di appartenenza di coalizione certo con un occhio legato all'oggi si può leggere così ma con un occhio allegato domani si può leggere diversamente
Quello che è possibile oggi non è detto che debba essere mantenuto domani quello che è possibile domani non è detto che debba verificarsi del contingente dell'oggi
Questo per dire che qualsiasi ragionamento sul tema della riforma elettorale ed in modo particolare sul tema della riforma elettorale deve prescindere sempre dagli argomenti mi io qui del calcolo elettorale del momento
Anche perché non siamo abituati tutti a vedere che quello che è possibile oggi è realistico oggi non è detto che lo sia o domani e i tempi della politica di questi ultimi anni o forse regia di questi ultimi mesi sicuramente mette in discussione forse per sempre
Questo stato di decisione che in qualche modo un po'di tranquillità che in qualche modo insisteva nelle tornate elettorali precedenti
Va bene diamo la parola per l'ultimo intervento accesa Alessandro
Io spiego rapidamente la proposta del PDS perché c'è stata una domanda specifica su questo
Tipo servirà a capire il senso del ragionamento che facciamo
Noi proponiamo un sistema in due turni nel primo nel quale si scelgono il novanta per cento dei candidati si volta su colleghi dei deputati si vota su collegio uninominale
Per il candidato e per il partito
Se nessuno al partito ottiene la maggioranza assoluta come normalmente non accade in questo Paese si fa un secondo turno nel quale il volto solo sulle coalizioni che devono presentare candidature a questo punto comuni
Il volto di coalizione Frey questo secondo turno dar luogo da alla coalizione vincente
La maggioranza assoluta in Parlamento anche se non abbia ottenuto la metà più uno dei voti purché abbia superato almeno la soglia del quaranta per cento
Che la soglia media con la quale si governa nei sistemi elettorali europei
Quali sono i punti qualificanti di questa proposta perché naturalmente l'abbiamo presentato una proposta in Parlamento perché riteniamo doverosa sottoporlo al confronto per rendere chiaro che cosa proponiamo ma poi
Modalità tecniche possono essere diverse per raggiungere lo stesso obiettivo i punti qualificanti sono due il potere di scegliere la maggioranza di governo
Chi la vera cosa determinante cui dirò qualcosa da questo punto di vista sul presidenzialismo e il collegio uninominale
Perché il collegio uninominale perché il collegio uninominale consente di superare definitivamente il meccanismo abnorme delle preferenze
Consente di instaurare un rapporto diretto fra una certa realtà territoriale il suo rappresentante in Parlamento
Torno a dire in Italia sembrano e sono grandi innovazioni sono però i modelli con i quali funzionano le moderne democrazie europee noi riteniamo che in Italia partendo dall'esperienza degli altri Paesi si possono trovare soluzioni migliori anche
Perché per questo non proponiamo di copiare meccanicamente uno dei sistemi già esistenti come quello inglese o quello francese e quello tedesco quello spagnolo la realtà e comunque che in tutti questi sistemi c'è di fatto in un modo o nell'altro il potere dell'elettore di scegliere la maggioranza di governo che in Italia non c'è
Tant'è vero che quando noi seguiamo la televisione le elezioni in altri Paesi B la sera si sa già chi ha vinto
Chi sarà il capo del governo
Anche quando non si elegge direttamente il capo dello Stato cosa che in nessun Paese europeo si fa tranne che in Francia in Francia come ho detto Capo dello Stato non è espressione di una maggioranza socio del presidenzialismo davano fra un momento però si sa chi ha vinto
Quando si è votato in Germania
L'anno scorso alla sia del voto si sapeva chi avrebbe governato chi sarebbe stato il cancelliere e gli elettori quando andava a votare sapeva che votando per un certo partito avrebbe votato per una certa maggioranza di governo per cancelliere collo la Fontaine
Questo questo il cui quindi diciamo le modalità possono essere diverse l'esigenza fondamentale è questa
Il problema che pone
Compagno di coppia reale intendiamoci
Il problema cioè di separare
La funzione di governo e anche la funzione di rappresentanza il collegio uninominale serve anche a rendere più autonomo e più forte il parlamentare rispetto al suo partito con tanto più se si va avanti la nostra proposta di ridurre il numero dei parlamentari
Non come sapete proponiamo una sulla Camera di quattrocento deputati
è chiaro che un deputato su quattrocento non su oltre novecento ed eletto in un collegio uninominale più autonomo rispetto al partito rispetto alla corrente di come adesso ed è chiaro che un Governo investito direttamente dagli elettori più autonomo rispetto ai partiti
E di quanto non sia adesso quindi diciamo questa separazione di funzioni fra ciò che spetta al partito e ciò che spetta alle istituzioni e un obiettivo da realizzare
Qual è il problema reale che pone compagno Ricotti evitare che ciò nonostante tutto ciò cui questo meccanismo sia subordinato al gioco delle segreterie di partito degli apparati delle correnti
Ma qui la soluzione c'è dentro il governo parlamentare c'è forse di più che nel sistema presidenziale pigliamo l'Inghilterra che un governo parlamentare
Beh chi chi può negare che lì ci sia una responsabilità personale delle del leader della maggioranza
Tuttavia Lisi cambiarsi può cambiare sarà di frate Escher
Quando la sua politica che voleva portare avanti entrata in lutto con le esigenze del Paese con la volontà maggioritaria è stata sostituita
Questo dei sistemi presidenziali non è possibile
Non è possibile
E noi rischieremmo del resto che non pensiamo diciamo che l'idea di senza fare tanti casi basta vedere uno che sta succedendo in Italia con la Presidente della Repubblica l'assenza di un meccanismo di responsabilizzazione
E rende poi il potere personale un potere del tutto svincolato da ogni forma di controllo
Se non poi alla scadenza del mandato ma fino alla scadenza del mandato che succede
Da questo punto di vista la responsabilità di chi governa può essere assicurata per esempio come noi proponiamo obiezione starci solo per capire ma possibile in questo sistema non deve rispondere a nessuno al massimo sul partito
No cioè questi questi sistemi si opponeva desidera un programma e no nello Utah eccetto e non deve rispondere ma in tutti i sostenitori geologi ma in tutti i sistemi presidenziali e ce ne sono diversi rispondo solo al termine del mandato ma se ogni trenta secondi evitando il sondaggio se la sua proposta sulla politica il torbido economica e va in Somalia o meno sondaggio pone no sondaggio non è un meccanismo ritenendolo storno scusa quelli discuterlo per questo il discorso che faceva Martelli nella Lario che tu hai richiamato onde ha proprio va esattamente nella direzione che dico io
Impone il presidenzialismo americano chi si espone ad altre obiezioni adesso c'è
Però facciamo un discorso del credito no no e ci mancherebbe altro ma va ai fini diciamo le obiezioni che lui faceva eventi sono proprio di questo tipo io le condivido scusate se soggetti le condivido si ma ci sono al
Sui meccanismi per far valere questa responsabilità per esempio quelli che quando si apre una crisi dovuta a ragioni politiche si torni alla all'albo che sulla scelta della maggioranza di governo però
Ripeto siccome il problema è reale la vera questione e se
In generale e in particolare della situazione italiana in mandato
Debba essere dato a una persona in quanto tale può debba essere mandato il mandato a governare debba essere dato a un programma a un insieme di persone a una coalizione politico programmatica
E per venire alla politica il problema è se alla alla alla alla realtà dell'Italia di oggi dei problemi dell'Italia di oggi e se questa benedetta alternativa quando ci sarà dovrà partire
Secondo il ragionamento che sento fare spesso da Giuliano Amato per il sì dovrà venire da un confronto si nuova Mini
O dovrà venire da una scelta fra programmi fra coalizioni politico programmatiche alternative
Io credo che l'Italia di questo abbia bisogno
Per questo vedo coerente con una strategia politica e istituzionale di alternativa cioè di ricambio
Rispetto a un sistema di potere il sistema di governo che c'è stato adesso un governo parlamentare nel quale funzioni un meccanismo di democrazia dell'alternanza
In cui cioè i cittadini siano chiamati non a dire voglio Tizio voglio Caio e poi sul Tizio Caio si formino gli schieramenti connessi alla posizione di queste persone ma voglio questo programma e quindi questa coalizione politico programmatiche questi uomini o può essa e quindi su questo il far questi in ruolo di questo nel partito politico non è partitocrazia e quello che è un partito dovrebbe fare quello di oggi Piero che il compito del partito e definire programmi proposte di politica nazionale proporre candidature questo la funzione propria del partito
Dopodiché è quello che non deve fare occupare il potere a tutti i livelli compreso il potere istituzionale ma il potere forma la funzione di formulato dicevi in Italia c'è il partito politico più che altrove mai della democrazia europea in genere fondata sul ruolo del partito politico ma questo in sé non è un di un fatto positivo
Perché lo strumento del partito e lo strumento se se se riportato alla sua fusa altrimenti non saremo fra l'altro in partiti politici tutti noi vino se riportato alla sua funzione per cui è nato il chi è quello a cui dovrebbe quella cui è scritto in costituzione che serve eccolo di associare uomini e donne per formulare progetti politici progetti programmatici proposte di rappresentanza di cover anche per indicare uomini che poi gli elettori scelgono oppure no questo è il proprio del partito e se manca questo si va verso forme di personalizzazione del potere della politica che sono negative
Come c'è un fondo nel sistema americano
Dove prevale l'elemento l'uomo rispetto all'elemento proposta politica rispetto all'elemento democratico
Noi corriamo questo rischio oggi in Italia che il far troppo dei partiti l'occupazione disinvolta di tutti gli spazi di poter della società e nelle istituzioni determina una reazione di rigetto per cui si pensa che si debba invece
Fare a meno comunque
Del momento partitico politico a si tratta di trovare il punto nel quale la questione del quale la scelta deve essere una scelta fra alternative politiche programmatiche però
Se non siamo in questo quadro di ragionamento io credo che siano possibili fra i nostri partiti fra le altre forze politiche momenti di avvicinamento alle soluzioni giuste commenti di avvicinamento alle soluzioni giuste
Anche su questa questione di far pronunciare il popolo
E anche qui noi abbiamo in Costituzione uno strumento detto prima lo ripeto ma insomma c'è un elemento di riflessione da fare una di queste possibili riforme e lo dicevo prima ancora lo ripeto è il quesito che il comitato promotore si appresta a presentare e quella dell'elezione del sindaco e delle maggioranze consiliari con un nuovo sistema elettorale
Sostanzialmente estendendo a tutti i Comuni quello che c'è già oggi dei Comuni inferiori a cinque mila abitanti
Questo è già un passo avanti può essere un primo terreno sul quale questa volta a fare un ragionamento comune evitando la divisione dell'altra volta
Referendum sulla preferenza unica ma e chiaro tutti l'hanno detto il punto è che che si è voluto dare e c'è un problema di spese elettorali come effetto della preferenza unica
Ma plurale le spese elettorali è un problema che esiste indipendentemente dal tipo di sistema delle preferenze da una soluzione che c'è al padre che in Italia non si riesce a fare il tetto alle spese elettorali
Qui non perché lo dobbiamo fare dodici righe facciamo negli ultimi sei mesi perché non facciamo questa cosa qui
E gli ultimi non cambia niente né i rapporti tra i partiti è solo una misura di moralizzazione di risparmio oltretutto una di quelle riforme in cui si spende meno perché naturalmente si si sa e di ogni candidato non deve spendere più di una certa cifra
E risparmierà Luigi ma indirettamente risparmierà la collettività perché poi questi soldi da qualche parte devono pur venire per le campagne elettorali come si sa lo abbiamo detto fissiamo un tetto per le spese elettorali sanzionato molto severamente
O la decadenza dalla carica cioè se uno spende di più e dichiara il falso decade dalla carica sia consigliere comunale sia parlamentare
Perché noi dobbiamo fare questo di una risposta coerente all'indicazione referendaria
Dodici miglia contano molto nelle campagne elettorali facciamo una norma anche su questo che collegata all'altro quanto costa oggi la campagna elettorale delle televisioni private
Pagano i candidati che vanno li separiamo devono spendere un sacco di soldi se non pagano sono presenti lì perché in cambio di qualcosa mettiamo una norma sul plesso
Chiamo la norma su questo
Perché uso quelle altre cose che tu dicevi Baruffi vediamo ragioniamo rivediamo i collegi rivediamo le modalità però questi punti riforme che non costano riforme che aiuto anzi che fanno risparmiare riforme che aiutano nella direzione della politica pulita
Potrebbero essere i primi passi perché questi mesi che mancano alla fine della legislatura possano essere utilizzati positivamente
E io credo che se già introdurremo queste modifiche e quindi riusciremo a migliorare già le regole elettorali per il novantadue
Se avremo in campo un movimento una richiesta della società civile come quella che può organizzarsi intorno ai prossimi referendum elettorale metteremo il prossimo Parlamento nelle condizioni di affrontare questo quadro di problemi
C'è una logica di ragionamento comune
Che abbiamo fatto sulla necessità di cambiare le regole sulla necessità di valorizzare la democrazia dell'alternanza di aumentare il potere di scelta dei cittadini ecco credo che
Su questo posso andare avanti il confronto e la soluzione si devono fare però dei passaggi intermedi passaggi intermedi che vuol dire utilizzare già questi mesi secondo me in Parlamento e nel Paese permettere il nuovo Parlamento
Nelle condizioni migliori per per affrontare per affrontare questo questo tema
Questa della riforma elettorale che uno però come la vediamo Nuvoli è uno dei non certamente l'unico ma in uno dei passaggi essenziali per quel rinnovamento nel nostro sistema istituzionale della nostra democrazia la nostra politica che i italiani attendono da noi
E che se noi se il sistema politico non saprà dare
Questo questo sentimento di sfiducia di distacco di protesta a scegliere altre strade si indirizzerà verso verso altri canali
E questo sarà un aspetto negativo per tutti quelli che credono che la politica non sia non debba essere possono essere una cosa sporca possa essere invece una cosa che sul per la quale valga la pena impegnarsi battersi lavorare operare anche in questo Paese
Io ringrazio eviterà relatore del pubblico presente ricordo che domani sera la festa L'Unità continuerà il dibattito sulla riforma elettorale con una serata autogestito dal Comitato promotore del referendum a cui siete tutti invitati grazie buonasera