"Le aree metropolitane: quali funzioni?"

Siamo invece ritardo se dal programma
Se
Lungo
Stabilito insieme collaudo della sala salgono al primo rumore si sente bene collaudo va bene
Dicevo se un po'in ritardo
Perché Magnolfi trattenuto per altri impegni legislativo qualche ritardo abbiamo ritenuto più opportuno cominciare intanto i dovuti molti di voi sono Guido tempo credo che nel frattempo hanno avuto la possibilità di guardare le carte questi saranno è più informato sullo svolgimento dei lavori
Quindi senz'altro io do inizio dando la parola al dottor le une presidente le UTAP sono
Sì
E grazie a tutti i presenti
In particolare ai colleghi gli altri istituti
Che
Contribuiscono in prima persona
Al l'incontro di lavoro o di non
Il libretto e manifesta danni
Una propria radicata opinione sul ruolo che il sistema metropolitano della Toscana centrale alla quale per coerenza non intende rinuncia per questo motivo
Ritengo che la mia introduzione non possa ignorare il lavoro compiuto dall'istituto anche se sono consapevole che la testimonianza Offerta non si muove sul piano politico istituzionale della Commissione prelievi
Alla quale l'istituto ha partecipato con il massimo impegno
è opinione largamente condivisa
Che l'istituzione dell'ente di governo metropolitano rappresenta la principale novità
Introdotta dalla centoquarantadue del novanta sull'ordinamento delle autonomie locali
Tuttavia i termini della questione
Come sono posti nella legge sono aperti a una molteplicità di differenti soluzioni e i problemi che ne derivano sono così numerosi
Che non è impresa agevole trovare per ciascuno di essi una risposta soddisfacente con
Tali problemi attengano soprattutto alla configurazione territoriale e alla determinazione delle funzioni dell'area metropolitana
Ma riguardano anche altri aspetti non secondari
Quali il riordino delle circoscrizioni territoriali dei comuni dell'area metropolitana compresa l'enucleazione di nuovi comuni
Dal quello che comprende il centro storico oppure gli aspetti relativi alle scadenze previste dalla legge per i diversi adempimenti ad esempio mentre per la delimitazione territoriale dell'area è previsto un anno dall'entrata in vigore della legge diciotto mesi dalla delimitazione stessa per il riordino delle circoscrizioni territoriali che i comuni che ne fanno parte
Nessuna scadenza indicata per la determinazione delle funzioni da attribuire all'Area metropolitana
Limitandosi ad esaminare due aspetti principali
Configurazione territoriale determinazione delle funzioni
Io ho da dire che la successione logica delle due azioni non esclude un collegamento assai ristretto fra dimensioni e funzioni
Dell'area masse consente di dare luogo a modelli di organizzazione molto diversificati pur nell'ambito di un quadro di riferimento istituzionale comune
Ma i primi dubbi sulle soluzioni perseguibili nella un binazionale in territorio funzioni vengono seminati proprio dal quadro di riferimento riferimento istituzionale che poi la legge centoquarantadue del novanta riguardo alla configurazione territoriale se si interpretano in senso stretto i criteri indicati dalle legislatore se ne dovrebbe concludere che l'area metropolitana corrisponde al territorio costituito dal comune della città centrale
E dai comuni del suo hinterland
Ad esempio per Firenze si tratterebbe dell'area corrispondente alla vecchia associazione intercomunale
In ogni caso la caratteristica metropolitana di quest'area non dipende dalla sua maggiore o un minore estensione territoriale
Ma dalla natura dei processi economico-sociali che vi si svolgono e che assunta come tale cioè metropolitana
Direttamente dal legislatore per ciascuna delle nove città designata
Lo stesso articolo di legge che indica i criteri per il riconoscimento dell'hinterland di ciascuna città designata
Manifesta esplicitamente l'aspettativa che l'area metropolitana coincida con l'attuale territorio provinciale
Articolo diciassette comma tre anche se qualora adesso non corrispondano fenomeni economico-sociali coerenti la Regione può procedere ad una nuova delimitazione
Delle circoscrizioni provinciali o all'istituzione di nuove province considerando l'area metropolitana come il territorio di una nuova province
Si chiarisce da questo passaggio che la natura istituzionale dell'area metropolitana all'interno del sistema globale di amministrazione locale e quella di una provincia metropolitana
La determinazione delle funzioni articoli diciannove avvalora questa interpretazione
Da quanto detto se ne dovrebbe concludere che la città designata e il suo hinterland corrispondono di norma all'insieme dei Comuni dell'attuale provincia tuttavia le esperienze di identificazione di aree metropolitane in Italia non confortano questa conclusione
Talvolta le aree metropolitane corrispondono a territori polarizzati su una singola città con un'estensione territoriale inferiore a quel della provincia a cui appartengono mentre altre volte comprendano più città principali
Ciascuna con il proprio e hinterland è un'estensione territoriale che interessa più Province o parti di esse
Ciò sembra dipendere meno dalle caratteristiche locali delle singole aree metropolitane più dei criteri e metodi adottate per la loro identificazione empirica
Così adottando il metodo
Chiamiamolo a l'area metropolitana di Firenze coinciderebbe grosso modo con il suo comprensorio mentre adottando il metodo B l'area metropolitana di Firenze corrisponderebbe al territorio della piana Firenze Prato Pistoia
In entrambi i casi l'area non coincide con quella delimitato dai confini provinciali o perché troppo piccolo perché troppo grande
Dagli studi dell'IRPEG che questo fenomeno si presenta in tutte le nove città designate oggi come ieri
Non è forse vero che il Progetto ottanta individuava le stesse nove aree metropolitane della legge centoquarantadue ma tutte contrassegnate da una dimensione che andava ben al di là di quella delle rispettive province
Ma si potrebbe obiettare in quel caso lo scopo non era di istituire governi metropolitani bensì di riconoscere la presenza del fenomeno metropolitano in Italia Allo scopo di assumerlo come dimensione di programmazione
E questo è il secondo grande aspetto della questione che ci troviamo qui a discutere e che per la verità non sembra aver riscosso finora la dovuta attenzione
Nella cultura economico territoriale italiana come di recente è stato fatto notare
Non si trovano tesi decisive sulla necessaria coincidenza fra fenomeno metropolitano e Governo metropolitano
Allo stesso modo in cui esistono due scuole di pensiero una strutturalista ed una funzionalista su un modo di governare il fenomeno metropolitano
Si potrebbe aggiungere che il fenomeno metropolitano in quanto investe la sfera della programmazione non è un problema
Che riguarda solo le istituzioni locali immesso coinvolte bensì una pluralità
Di soggetti e livelli istituzionali quale quella regionale e nazionale questo purché non lo si assimila il governo di una grande città che si estende con le sue propaggini ma quello di una realtà economico territoriale e sociale
Ben più complessa
Come in effetti esso non a caso si parla di economia metropolitana
Come di un fenomeno riferito a un sistema di città interdipendenti dove conta meno l'economia delle singole città e molto di più quella del loro insieme
Una conseguenza di questo modo di ragionare
è che il fenomeno metropolitano non può essere governato da una singola autorità che lo gestisce interamente anche per il semplice fatto che esso non ha confini certi né stabili nel tempo in quanto sottoposto a dinamiche
Che oggi possono suggerire richiedere il concorso della cooperazione fra alcuni enti locali domani fra alti
In virtù della sua evoluzione rimanendo la presenza dell'autorità regionale centrale di programmazione ma soprattutto regionale un elemento costante
Se si dà credito a tale modo di affrontare il problema dello sviluppo metropolitano
Diviene anche più chiaro che la risposta adesso non si trova esclusivamente nella parte della legge che istituisce l'ente di governo metropolitano ma come insieme di strumenti
Che la legge stessa mette a disposizione per la gestione dei processi metropolitani nella loro complessità
Ciò che vorrei dire che l'area metropolitana
Dove la Provincia si configura come autorità metropolitana ed assume la denominazione di città metropolitana
Articolo diciassette comma quattro non esaurisce necessariamente il problema del governo dei processi di sviluppo metropolitano
Bensì quello relativo al governo della città principale
Una delle nove città designate e del suo hinterland più o meno esteso fino a comprendere territori al diverso grado desse dipendenti
Perciò la legge centoquarantadue per quanto riguarda l'istituzione dell'area metropolitana
Può trovare un efficace attuazione attraverso l'adozione di un sistema misto che compendia cioè una soluzione di tipo strutturale la configurazione della provincia come autorità metropolitana
Poiché vi è localizzata una delle nove città designante è una soluzione di tipo funzionale il ricorso ad accordi di programma
Per la definizione e l'attuazione di opere ed interventi e di programmi che richiedano l'azione integrata di più enti o amministrazioni pubbliche
La ricerca di soluzioni adeguate alle nove distinte realtà metropolitane italiane che salvaguardino e promuova la specificità di ciascun attraverso un'interpretazione coordinata delle norme della legge suggerisce che le regioni possono stabilire particolari forme di coordinamento fra l'ente di governo metropolitano e gli altri enti di governo locale o provinciale
Che insieme sono coinvolti dagli stessi fenomeni di sviluppo metropolitano
In questo caso le forme di cooperazione fra enti di governo metropolitano e non potrebbero riguardare anche l'esercizio di determinate funzioni
E tale esigenza che ha suggerito alla Regione Toscana di avanzare
La proposta di modifica della legge centoquarantadue
Per quanto concerne le funzioni dell'area metropolitana dei comuni articolo diciannove i consorzi per la gestione associata dei servizi
L'articolo venticinque la normativa degli accordi di programma articolo ventisette
A questo argomento che mi limito a richiamare sarà indubbiamente affrontato in modo approfondito
Nella relazione professor per Vieri e nell'intervento conclusivo del vicepresidente Magnolfi
Comunque il tema ora accennato ci introduce all'altra rilevante questione legata all'istituzione dell'ente di governo quella relativa alla funzione che nell'area vanno ripartite fra la città metropolitana i comuni i due livelli in cui si articola l'amministrazione locale
Si è già notato come nella cento quarantadue non siano indicate scadenze per la determinazione delle funzioni dell'area metropolitana
Ma proprio questa circostanza suggerisce che dell'argomento se ne comincia a discutere per tempo convinti del collegamento assai stretto
Che esiste fra funzioni e configurazione territoriale dell'area metropolitana lo scopo è chiaro mettere a confronto le diverse esperienze le idee che in proposito vanno maturando
O sono già maturate nelle diverse realtà regionali
In cui si deve procedere all'istituzione degli enti di governo metropolitano
è questo l'obiettivo principale dell'odierno incontro che come istituti regionali di ricerca abbiamo promosso e che se che quello di Torino dove si è discusso degli aspetti relativi alla delimitazione territoriale delle aree metropolitane
Quale sia lo stato di avanzamento dell'esperienza toscana
Sarà trattato dai ricercatori dell'IRPEG
Ciò che qui desidero richiamare il contributo che libertà dato alla commissione regionale di studio presieduta dal professor preghiere incaricata di predisporre studi e analisi per l'istituzione del Governo metropolitano fiorentino
Tale contributo ha riguardato considerazioni analitiche su aspetti sia della delimitazione territoriale che dell'organizzazione delle funzioni urbane fondamentali
A tale scopo è stato redatto lo studio e vi è stato distribuito sulle aree metropolitane in Europa
Che passa in rassegna alcune delle principali esperienze di governo metropolitano mentre sui problemi di delimitazione dei sistemi metropolitani e sulle soluzioni compatibile con la centoquarantadue
I nostri studi sono noti e diffusi
Riguarda l'istituzione dell'ente di governo metropolitano di Firenze
Proposto dalla Regione Toscana in attuazione della centoquarantadue mi preme mettere l'accento sul riconoscimento dell'area metropolitana come dimensione della programmazione regionale
In questo proseguendo una tradizione di analisi del fenomeno quindici è comune come Istituto regionale di ricerca e che ha contribuito alla definizione di quella base analitica che sostenne l'ispirazione da cui derivava lo stesso schema strutturale di pianificazione del sistema Firenze Prato Pistoia
L'importanza che riveste quest'area per lo sviluppo economico dell'intera regione
Tale che le iniziative di programmazione che la riguardano debbano prevedere il concorso della cooperazione fra i diversi enti locali provinciali e regionali la migliore dimostrazione della praticabilità e dell'efficacia di un simile strategia di governo dei processi metropolitani
Che qui operano sarebbe quella di indicare nel momento stesso in cui la Regione Toscana
Presente alle proposte di rafforzamento della legge cento quarantadue quale funzioni la Città metropolitane e le province contigue dovrebbero prioritariamente esercitare in forma coordinata quali servizi pubblici dovrebbero essere gestiti attraverso consorzi obbligatori fra gli enti locali operanti in quest'ambito territoriale
Quali presupposti forme organizzative modalità d'approvazione degli accordi di programma la Regione intende stabilire per rendere efficace la programmazione metropolitana
Soltanto in questo modo si darebbe concretezze significato alla distinzione tra sistema metropolitano della Toscana centrale
Specifico oggetto di interesse della programmazione regionale e Area metropolitana delimitata ai sensi dell'articolo diciassette della legge
Più in generale riguarda le funzioni amministrative della città metropolitana nostra opinione che esse non debbano limitarsi alle funzioni di competenza provinciale in parte già rubricate come compiti di programmazione nella legge centoquarantadue articolo quindici
Bensì debbano essere integrate da funzioni oggi affidata ai Comuni da svolgersi in forma coordinata nell'aria metropolitana queste modalità di gestione dovrebbero appartenere le funzioni di pianificazione territoriale e di sviluppo economico oltre a quelle di organizzazione dei principali servizi volti a promuovere una migliore qualità della vita nello svolgimento di tali funzioni mentre metropolitano dovrebbe Abele
Il compito di definire politiche proposte generale per lo sviluppo dell'intero territorio metropolitano mentre ai singoli Comuni spetterebbe il compito della loro specificazione attuazione locale
Gli atti di programmazione metropolitana rappresenterebbero il quadro di riferimento della programmazione locale
Che da essi conseguirebbe
Questa relazione logica non implica necessariamente che il processo di programmazione si svolga dall'alto verso il basso cioè dalla città metropolitana verso i comuni della poiché iniziative direttamente formulate promosse a livello locale potrebbero trovare specifico accoglimento nel programma metropolitana
Del resto la legge la stessa legge centoquarantadue indicano il coordinamento dell'attività programmatoria dei comuni una delle più principali
Funzioni di programmazione della Provincia e quindi della città metropolitana
D'altra parte le esigenze di sviluppo che non trovassero la loro realizzabilità all'interno dell'area metropolitana ma nel più ampio contesto territoriale regionale dovrebbero essere indicate con questa valenza nel programma metropolitano in tal modo realizzandosi un collegamento di contenuti fra livello metropolitano del livello regionale della programmazione
Resta il fatto che su questo punto della determinazione delle funzione metropolitane della loro modalità di svolgimento nella dialettica fra le città metropolitane e il Comune
La discussione è ancora più aperta a soluzioni alternative di quanto non sia la stessa configurazione territoriale
A differenza di quest'ultima dove si disponeva di conoscenze precedenti e di un'esperienza più che decennale
E nonostante ciò la discussione si è ugualmente accesa e non si è ancora placata sulle funzioni non si dispone di esperienze precedenti se non quelle nel comprensorio delle variegate esperienze straniere in materia
Sulle funzioni una volta definite non si potrà dunque che assumere un atteggiamento di accorta sperimentazioni via Iside della quale dovranno essere tenuti sotto controllo e sottoposti a verifiche periodiche prima di concludere quale sia il modello organizzativo da adottare in via permanente nelle singole nove aree metropolitane
Ma non ci troviamo oggi proprio per discutere di questo argomento e quindi ogni conclusione ancorché provvisorio apparirebbe prima che ancora che incauta indebita grazie
Grazie a uno precedente di un sull'introduzione senz'altro idolo abrogato sempre di svolge la relazione di base di questo
No
Grazie presidente
Ringrazio il presidente
Gli effetti sentito
Che mi è stato fatto vi chiedo scusa se poi subito poco dopo aver finito vola questo riassuntino dovrò andarmene ma sono pendolare istituzionale non ci sono costretto a passare nella seconda parte della giornata rosa
Io non ripeterò le cose che sono state dette molto bene molto bene nella relazione del Presidente leone
Perché l'analisi trecentosessanta gradi di una problematica non compete a me io mi limito esclusivamente a certi problemi il quadro normativo
Che
In un certo senso prescindono dalle situazioni di fondo e dalle possibilità per il futuro limitandosi appunto fornire un determinato quattro quadro che come tutti sappiamo e estremamente elastico
La innovazione di un livello di governo delle aree metropolitane e una delle più significative innovazioni della legge centoquarantadue
La legge centoquarantadue sopravviene
Dopo una serie molto lunga di anni
è facile esprimere delle critiche
è facile dire che molti dei problemi di fondo non sono stati risolti
Soprattutto da due punti di vista sempre per rimanere all'architettura
Della legge
Un rapporto fra Stato e sul sistema locale subsistema locali in questo caso vuol dire
Regioni Province comuni e un problema di efficienza dei comuni
A pari punti di vista ma particolarmente dal punto di vista dimensionale territoriali e chiaro che un sistema di otto mila e passa Comuni
Forse è meno sciagurato dal punto di vista dei numeri di quanto non possa essere un sistema francese che viaggia sui trentacinque
Comunque è un sistema che rende impossibile una serie di tentativi di arrivare a farlo quello che ambiziosamente la legge dice doveva essere un comune un centro cioè di potere di organizzazione
Per il territorio per i servizi e per lo sviluppo economico
Dicevo che invece per quanto riguarda le aree metropolitane la legge costituisce un innovazioni notevole
Anche se chiaro che potremmo discutere su tutti i presupposti cominciando dalla terminologia metropolitani
Perché evidentemente
Diresse
In uno dei suoi studi ricorda con presumibilmente viale aree metropolitane sì usiamo una denominazione largamente diffusa negli studi socioeconomici non solo italiani
E le aree metropolitane secondo una denominazioni tradizionale non coincidono con quelle nove individuate dalla legge sono sicuramente troppe e rispetto a venire però reale metropolitani sicuramente torri mira Roma Agli creare a policentrismo spinto Firenze Bologna
Venezia sì hanno profonda differenza è semplicemente quella la distribuzione pura e semplice della popolazione e dei centri ma anche quella di sistemi economici che sono in un caso fortemente aggregati vere aree metropolitane deve città metropolitane e viceversa scarsamente connessi negli altri casi ma ripeto tutto questo attiene a posizioni di fondo che lasciamo da parte ci si può rispondere sì d'altra parte il legislatore queste cose le ha capite
Perché quello che caratterizza il nostro ordinamento della istituzioni il livello di governo nuova e quello di una estrema flessibilità e adattabilità
è chiaro che noi se coniughiamo quello che è stato un indagine culturale durata parecchi anni e quella che la tradizionale organizzazioni amministrativa del nostro Paese che del resto è quella prevista dalla Costituzione cioè i tre livelli regioni provincia comuni e chiaro dicevo che noi avremmo potuto pensare Oscar sotto certi aspetti ancora pensare ad un Polo
Metropolitana è un polo provincia metropolitana
Teoricamente possiamo pensare anche ad un polo
Al di là della Provincia è il caso proprio della conurbazione Firenze Prato Pistoia
è un discorso serio tra lo portiamo a livelli di governo e a posizioni strutturali assolutamente impensabile
Certamente qui mi riattacco quanto diceva il presidente leone dobbiamo muoverci contemporaneamente sulla logica strutturale e sulla logica funzionale sappiamo a priori che Lassini vince logica strutturale non è tali da dare una risposta alle esigenze funzionali che abbiamo e quindi è necessario trova presumibilmente per alcune del reale quanto meno un meccanismo che riesca a mettere insieme e lungo e l'altro dei metodi di lavoro
Tech cosa e l'orientamento di fondo della del meccanismo
Introdotto dalla legge sostanzialmente il punto di partenza il nocciolo duro della costruzione e l'area metropolitana è una provincia quindi il livello di governo è quello provinciale quindi tutte le competenze della Provincia tutte nessuna esclusa e qualcuna in più cella l'area metropolitana o la città metropolitana
Il qualcuno in più è regolato dall'articolo diciannove con un ma il in cui vengono indicate una serie di funzioni che possono essere attribuite o no attribuito alla città metropolitana
L'importanza di queste funzioni estremamente considerevole accendo subito
Che per esempio basta pensare rimane però dell'articolo che da tempo aveva articolo diciannove per quanto riguarda la pianificazione urbanistica anche qui osserviamo fra un modello per cui l'Area metropolitana e titolare di una funzione di un potere di un piano territoriale di coordinamento corsi come lo sono ormai tutte le Province
O viceversa diventa titolare di un potere che è sostanzialmente quello che era stato previsto nella legge urbanistica come il Piano intercomunale e che altro non è se no un piano regolatore generale
Per l'intero territorio quindi due possibilità profondamente diverse
Ognuno sa che poi dire riferirsi a queste formule normative vuol dir poco
Perché i piani regolatori generali ne possiamo avere i tanti tipi possiamo avere piani regolatori di massima come possiamo avere piani regolatori di totale dettaglio che arrivano alle specificazioni particella catastale particella catastale bene
è chiaro che allora di potere reale di un'area metropolitana sono profondamente diversi a seconda che si vadano ad incrociare sia dei modelli puramente giuridici sia dei modelli pratici di realtà opera secondo punto importante nella configurazione è quello della Potì che sono attribuite alla Regione
Perché l'individuazione concreta della fisionomia
Sia in senso orizzontale sia in senso verticale spessore di potere e attivata alla legge regionale
Mi permetto di fare una piccola annotazione su questo punto
Perché i rapporti fra Stato regioni province e comuni
Hanno subito
Com'era abbastanza oppio delle oscillazioni in questi anni
Non possiamo pensare o potevamo pensare all'inizio a quello che nel gergo giuridico si chiama un meccanismo di immedesimazione vale a dire di fronte ad un sistema dello Stato cioè un su un sistema locale
è quello che avviene per gli stati membri dello Stato federale
Negli Stati Uniti o quello che avviene per i lender nella Germania
Questo subsistema locale e gestito dallo Stato stato membro dall'altro
Dalla Regione
Regolare secondo i vari livelli province e comuni
Questo subsistema
Locale non è quello è stato adottato quando siamo arrivati all'istituzione delle Regioni
Perché particolarmente quando siamo arrivati al secondo trasferimento di competenze alle Regioni quelle del decreto del presidente seicentosedici del mille novecentosettantasette
La formulazione iniziale della commissione Gianni era orientata sostanzialmente in questo senso
è stata rovesciata
Dall'intervento del governo sostanzialmente del ministero dell'Interno
Quindi una serie di competenze e di rapporti diretti Stato Province e Comuni soprattutto Stato Comuni perché in quel momento la Provincia
Era in una fase di obbligazione non si sapeva bene se rimanesse dovesse rimanere fosse diventasse comprensorio provincia olio come si diceva a quelle
Adesso che cosa avviene con l'accento quarantadue
Il meccanismo sotto certi aspetti non è alterato secondo le denunce azioni ma se andiamo a vedere nella realtà i poteri conformati di che vengono attribuiti alla legge regionale dall'articolo trenta poteri con formativi della fisionomia dell'identità degli enti locali sono molto forte
Sono fortissimi e decisivi quando si parla dell'area metropolitana cioè dell'unica e anche grossa innovazione che la legge suoi di quell'isola di novità fra virgolette che è quella che può avvenire domani Effetti da detonatore
Due quanto quanto Dante per parla
Perché ebbi Diego
Un quarto alle va be allora dicevo
Novità è novità lo mettiamo fra virgolette perché evidentemente al solito se noi cominciassimo dai presupposti socio culturali di una formulazione giuridica ci potrebbe sembrare strano
La grossa attenzione che dedichiamo al problema delle aree metropolitane quando una forte corrente culturale ma di ricerche sul campo anche ci dice che la metropoli Istat declinando sta esaurendo un certo tipo di funzioni
Può essere vero può non essere il vero certamente è vero che siccome noi arriviamo con un ritardo rispetto alle esperienze della Grande Londra o le stesse esperienze di Parigi un ritardo di decenni per noi è un ammodernamento il parlare oggi di livello di governo e di funzionalizzazione pensabile in questa nuova ristrutturazione per le aree metropolitane
Dicevo allora che in questo panorama della legittimità per il resto l'area metropolitana l'organizzazione dell'area metropolitana può aver queste qualcuno di impulso per arrivare a delle modificazioni ulteriori successive che non investa le suore aree metropolitane ma per contatti o per simpatia come dicono talvolta i chimici possa investire anche altre zone altri fuori di quelle che sono aree metropolitane
Dicevo l'area metropolitana e determinata dalla legge regionale che stabilisce il suo perimetro e che stabilisce le sue funzioni al di fuori di quello che sono le funzioni della Provincia
Le altre che costituiscono il tipico nella forma di concentrazione dell'area metropolitana sono stabilite dalla legge regionale
Si risolve entro certi limiti una parte dei problemi
Del la coppia dimensione efficienza dimensione territoriale
E si risolve ancora di più questa coppia nei successivi passaggi che sono previsti per l'area metropolitana all'interno dell'area metropolitana abbiamo dei fenomeni di ripartizioni spaziale parzialmente diversi da quelli conosciuti
E parzialmente nuovi
All'interno dell'area metropolitana possiamo avere fenomeni tipo circondari o comunità montane
All'interno dell'area metropolitana dopo diamo a vere o un procedimento di riorganizzazione dell'entità comunali che può passare evidentemente per i due fenomeni di disaggregazioni e di aggregazione aggregazioni di comuni contermini disaggregazione del Comune principale quindi il ripensamento di tutto questo assetto può essere un ripensamento grandissimo possiamo pensare domani ad una città metropolitana
Che vada modellando sì sul sistema di Londra o di Parigi con una serie di comuni all'interno della città metropolitana
Possiamo arrivare viceversa ad una serie di riaggregazione di quelli che sono oggi i Comuni contermini e che certamente in molte realtà vanno sistema e venisse in ordine sia di per sé sia in relazione ai compiti della città metropolitana
Aggiungo che la città metropolitana parte da un presupposto legislativo che di particolare interesse vale a dire ci debbano essere delle continue delle contiguità ci debbano essere delle relazioni ci deve essere anche una relazione di servizi ora la relazione dei servizi è un fatto particolarmente importante perché è un fatto che a differenza degli altri in cui l'ente locale non dice la sua
è un fatto in cui gli enti locali annunzio presso possono esprimere la loro concreta volontà con i consorzi le convenzioni e via dicendo tutto quello che già esistenti perché se noi andiamo a vedere
Una carta del nostro Paese in cui accanto alle circoscrizioni amministrative tradizionali la solita linea con il puntino si vengano a vedere i vari livelli di aggregazioni in questi anni sono venuti a creare per bacini di traffico per convenzione per consorzi eccetera vediamo una serie di fenomeni che oggi possono essere sono rilevanti
Nel momento in cui si va a procedere all'individuazione dei comuni che debbono essere inseriti nell'area metropolitana e che tali vengono considerati non solo per il fatto storico o per il fatto della recente espansioni che ha collegato fisicamente le inumazioni dell'uno con quelle dell'altro quanto anche ripeto per questa produzione di servizi sotto varie forme genericamente chiamiamola associata e la produzione dei servizi
è uno dei compiti più importanti degli enti locali
Direi presumibilmente il più importante dei corpi che al momento attuale
Può sembrare una affermazione un po'
Al contrario ma la formulazione della legge ma vediamo questa formulazione quando si parte dal presupposto che tutto il tassello base della nostra organizzazione degli enti locali e il Comune
Che il Comune ha le funzioni
Di assetto del territorio
Di gestione dei servizi
E di sviluppo economico se riportiamo e non possiamo non riportare queste stesse funzioni all'Area metropolitana
Dobbiamo dire che qui si è oscillato
Fra quella che io chiamo la magniloquenza e l'obsolescenza
Crediamo davvero che lo sviluppo economico
Sia gestito dai Comuni
A quale bambino usciremo
Prestato ci gentilmente da qualche istituto di rieducazione possiamo andare a raccontare queste cose
E arriviamo davvero che la gestione del territorio sia del Comune
La legge centoquarantadue e di un orso decenza
Oltre a forte
Per quanto riguarda le visioni del territorio
Si direbbe che si sono dimenticati legislatori visitatori sono quelli che han fatto le altre leggi quindi evidentemente non se ne sono dimenticati perché essi erano distratti quel momento
C'è dal mille novecentoquarantadue ad oggi sono successe varie cose per quanto riguarda l'assetto del territorio
La legge nell'articolo quindici mi va configurare
Un piano territoriale di coordinamento affidato la Provincia che altro non è se non la ricopiatura dell'articolo cinque della legge urbanistica del quarantadue
La l'articolo cinque della legge quaranta del quarantadue era un ragionamento sensato embrionale se vogliamo così operetta ma sensato
Perché si parlava di piani del ministero dei lavori pubblici e quando si diceva che il Piano territoriale di coordinamento si occupa delle grandi infrastrutture si dice una cosa che forse non avveniva ma sarebbe anche potuta avvenire
Quando andiamo a dire che l'area metropolitana si occupa delle grandi infrastrutture nel suo piano territoriale di coordinamento
Dobbiamo di nuovo farci prestare il bambino arretrato in disadattato cui andavamo a raccontare le cose del paragrafo precedente
Perché i grandi impianti lineare Nolli va a localizzare mellifluo localizzare un'area metropolitana qualunque sia la configurazione crediamo di quest'area
E allora se vediamo che la gestione del territorio
Da un lato è divisa
Perché la pianificazione ha fatto dei progressi quantomeno dimensionali con una serie di altri piani
Che non sono previsti nella legge urbanistica ma pasta per tutti pensare a che cosa sono anche per la loro cogenza e importanza i piani di difesa del suolo i bacini per la difesa del suolo
Si dice ah sì dunque da un lato vediamo questa follia di piani chi sotto certi aspetti rende scarsamente credibile un coordinamento fatto a livello di Piano territoriale di coordinamento
E dall'altra vediamo anche come la disponibilità dei mezzi finanziari per gli interventi del territorio
Sia completamente al di fuori del sistema degli enti locali vediamo allora che quel discorso che io considero magniloquente
Per quanto riguarda lo sviluppo eh anche i meno ma magniloquente per quanto riguarda il territorio e allora e arrivo alla chiusura
Vediamo che i servizi restano uno dei compiti fondamentali realmente fondamentali realmente qualificanti anche in tutte le dialettiche pesanti fra domande e offre
Chiaro che anche i servizi non sono certamente nelle mani del sul sistema locale perché è chiaro che lì
Quando andiamo a discutere davanti alla Corte costituzionale delle varie leggi che addossano le regioni il contributi per contributi
A nostro parere non dovuti per trasporti o per Spesal sanitaria
Credo che siamo nel giusto quando diciamo ma lei specie per i medicinali non lo determina il Sud sistema locale
Osto del personale non lo determina sistema locale e allora se non abbiamo livelli di governo per quale motivo dobbiamo essere responsabili
In un Paese civile in un paio di diritto sia responsabili per le proprie azioni no per le azioni degli altri ma non siamo dal punto di vista del Macro diritto un Paese che ancora molta strada da ma ritorniamo alle nostre aree locali perché
No
Ma le nostre aree
Non mi soffermerei ulteriormente su quello che sono le le possibilità torno a ripetere sono estremamente va estremamente modificabili
Da regioni alle regioni non solo in un rapporto si cronico ma anche in un rapporto di approvano il Co l'avvenire attribuito questa funzione di identificazione dell'aria e delle sue funzioni alla legge regionale anche il significato di incrementare un certo tipo di necessarie sperimentazioni perché la regia regionale sicuramente suggestive e si muove molto di più
Anche sì in questo periodo in cui leggi se ne fanno parte dicevo allora
Che la legge statale lascia molto spazio
Viene alcuni punti fermi tiene fermo fra l'altro il punto della elencazioni impositivo ed Evelyn creazioni in negativo impositivo riguarda l'individuazione delle nove avrei in negativo negativo rispetto all'azione che possono fare le regioni riguarda l'individuazione delle nuove Province
E che evidentemente costituiscono un vincolo
Teoricamente rimovibile da parte del legislatore regionale ma praticamente nord Ringo
Ora quando noi andiamo a vedere l'elenco delle nuove province ritroviamo almeno due che vanno ad investire il la delimitazione delle aree metropolitane
Non
E quindi è una formulazione ipocrita del legislatore ma siamo abituati alle corporazioni ipocrite quando scadono sono le specie di cui parlavo prima la spesa sanitaria o la spesa dei trasporti non si dice le Regioni pagheranno il venticinque per cento re meno Ferramonti io
Si dice le Regioni avranno il permesso di autorizzare di mutui per pagare il venticinque per cento e della spesa sanitaria o della specialità
Ciò è è vero è una gentile concessione che si fa alle regioni andate voglia lire nella realtà politica dopo che è stato previsto una possibilità di questo genere alle singole aziende di trasporti dissestati oli singole ULSS due
Rovinate che non gli si Vardar il contributo per le quali si ha avuto l'autorizzazione evidentemente è raro che i politici vogliono affrontare il problema della loro impiccagione in piazza è credo che non ci si debba stupire che non ci sia una loro naturale tendenza a questo genere di soluzione
Un ragionamento non è molto difforme quando andiamo a parlare di queste individuazioni delle province
Dicevo e lascia da parte un'altra ferie di considerazioni arrivò la chiusura perché ha già esposto con chiarezza leone
Il punto il contrario
E la legge d'accordo fra una visione strutturale quindi la visione i livelli di governo rigidi e una visione funzionale in necessaria perché noi sappiamo che una serie di cose che si è chiamato convenzionalmente nella cultura come in metropolitana non rientra più nell'annotazione metropolitani di oggi
Oggi se noi parliamo di area metropolitana indichiamo quella determinata città provincia metropolitana che ha eccetera eccetera però non è la sola lo zio di metropolitana torno a ripetere i casi tipici Sivo di Firenze
Ma anche di Venezia e Bologna
E poi ragionamento sotto certi altri aspetti si può allargare ad altre parti dicevo dimostra che abbiamo dei sistemi che oggi sono diventati per così dire sopra metropolitane ma non siamo terminologie per complicarci ancora la vita dei sistemi metropolitani che lui non coincidono con un livello dico
E che debbono trovare faticosamente perché la legge su questo punto innovazione non ne ha fatte
Debbono trovare faticosamente una qualche soluzione
Come via ci ha detto o Presidente leone
La Regione Toscana si avvia penso a
Prospettarsi operativamente una soluzione
Un addio ad una parziale avvicinamento ad un aspetto limitato di una soluzioni che è quella dell'uso forte
Degli accordi di programma
Gli accordi di programma consentono di manovrare con una fluidità
Concettualmente ho dovuto logicamente di me
Da quella delle rigidità istituzione
Noi abbiamo un largo passaggio da un'amministrazione per provvedimenti ad un'amministrazione per accordi come tendenza generale pendenza che connaturata ad una società sicuramente oligarchica e politici
Come quella in cui viviamo
Che naturalmente comporta anche modificazioni culturali
Fatti di costume morde se vogliamo non ci scandalizziamo
L'accordo di programma rientra in questa modificazione culturale si preferisce un accordo laddove si potrebbe arrivare con un provvedimento
Che questo è un vantaggio che può avere sempre un accordo di programma questi accordi sono stati attentati
Questa intentata l'introduzione nelle nostre leggi in una misura molto ma molto cauta
Sono accordi diversi a seconda che investe non solo amministrazioni o imbrattano amministra
E privati
Ricordiamoci che la genesi degli accordi di programma è una genesi
Che ci viene dall'ordinamento francese e soprattutto dai contratti libero che sono accordi fra amministrazione amministrazione pianificazione e privati che si assumono l'impegno di effettuare alcun
Attività ed aggiungere alcuni risultati che sono previsti proprio negativo
Il caso degli accordi di programma di cui parla l'articolo ventisette della legge centoquarantadue è diverso perché al livello attuale non so se le cose saranno cambiate soprattutto con l'intervento delle leggi regionali
Si parla di accordi fra amministrazioni non accordati che investano anche dei privati ma ritengo che non ci sia nessuna difficoltà
Anche con i privati del resto alcune delle leggi regionali leggi a dista tutti
Di regioni a statuto ordinario la Lombardia e l'Emilia Romagna
Hanno già la previsione di accordi di questo tipo per quanto riguarda l'attuazione urbano dicevo allora il l'accordo di programma a il vantaggio di consentire una certa fluidità di consentire una certa operatività tale quando esso sia stato raggiunto da modificare atti amministrativi e strumenti già esistente
Da consentire un minimo questo è il fatto nuovo il più importante Dio un'organizzazione ampia embrionale che il collegio di vigilanza il Collegio di vigilanza sorveglia l'esecuzione
Dell'accordo può avere dei poteri sostitutivi
Può muoversi quindi obbligando i singoli enti sostituendosi ai singoli enti obbligandoli con le formule tradizionali del diritto amministrativo l'esecuzione in danno o il lo sto l'iscrizione obbligatoria il bilancio e via dicendo
In maniera rendere l'accordo in qualche cosa di operativo una serie intese per esempio fra comunità gestioni
Del territorio di piani urbanistici che abbiamo sempre conosciute
Ma qui abbiamo qualche cosa di più
Abbiamo anche e qui ritorniamo ai punti di fondo
Una qualche possibilità di raggiungere con gli accordi di programma qui rientriamo proprio in quelle che sono le tendenze generali di cui gli accordi di programma sono manifestazione abbiamo una possibilità
Di raggiungere degli accordi su singoli temi specifici
Più facili di quanto non si raggiunga su temi e Subodh organizzativi operativi di carattere generale in buona sostanza
è più facile raggiungere un accordo su una determinata situazione su una determinata operazione su una determinata progettazione su un determinato uso un termine militari comprendente strategie e privilegi e dia priorità ad un certo tipo di operazione piuttosto che raggiungere su un piano globale eccetera piaccia o non piaccia è una realtà di un sistema frammentata
Del resto sono cose che conosciamo già per e politologi sociologi le hanno e sperimentate negli Stati Uniti da molti anni ma la noi dai sperimentiamo in continuazione nella realtà di un sistema politico innegabilmente frammentato ma non del tutto inefficiente bene ma sono ancora vivi e bene o male il paese esiste bene o male un reddito lo produce bene o male eccetera eccetera andiamo a vedere come sono le nostre leggi
Noi se andiamo a vedere i grossi temi che hanno impegnato in questo periodo
Non solo il Parlamento italiano tra una grossa produzione legislativa in questi anni dopo anni
Di s'latitanza il Parlamento fa una serie il vediamo nel giro di poco tempo la riorganizzazione dei mercati finanziari l'Antitrust la legge sulle autonomie locali posso continuare andiamo a vedere queste leggi andiamo a vedere per esempio commessi è cambiato si cambierà profondamente il sistema bancario italiano vediamo che negli altri Paesi si fa una grossa legge bancaria
Come l'hanno fatto i francesi
Da noi si va avanti colpiti e qua dirà quattro cinque legge rende leggi e via dicendo tanti sono cioè la legislazione va avanti va avanti e schegge e
Personalmente va avanti vera core sui temi specifici non raggiunge accolto imitando generale è ovvio che essendo il sistema politico italiano frammentato e veicoli come tutti sappiamo essere ci sia questa proiezione nel campo legislativo
Analoga e la proiezione sappiamo nel campo amministrativo se volessimo ragionare nel tempo lungo diremmo che probabilmente tanto più seguiamo queste tendenze tanto più andiamo a compromettere insiste ma fra il raggiungere un accordo immediato o più con un accordo di programma e non raggiungere nulla e salvare l'anima e la pace dei sensi probabilmente è preferibile la soluzione tende immediato o utilizzare questi strumenti
E quindi questo apposta al può contare
A pensare che uso di strumenti funzionali possano aiutare a quindi quante soluzioni taluni problemi
Come viceversa difficilmente possiamo
Nel livello delle strutture
Livello delle strutture e chiudo però a la sua importanza perché ripeto l'innovazione è un fatto importante se se si riuscirà a vedere
Un movimento di ripensa mentre riaggregazione disaggregazione quindi riassetto dei poteri locali ricerca di dimensioni e di efficienza ricerca di allocazione di potere in funzione di allocazione di servizi realmente prestati e realmente prestabilito quelle che io definitivo delle isole come sono oggi le aree metropolitane nel sistema delineato dalla legge potrà avvenire anche utile funziona
Grazie produzione programma prevede l'interruzione dei lavori quattro due
E il fallimento
Riprendiamo
I nostri lavori
In attesa del presidente del sedute presidente io
Do la parola per la prima delle comunicazioni degli istituti ricerca al dottor Piperno di su del Piemonte
Grazie
Io sono il primo degli intervenuti portare delle comunicazioni circa la situazione nelle varie aree metropolitane del Paese ovviamente riferendosi a quella di Torino
E purtroppo non siamo ancora in grado di portare un presentazione completa di quella che la proposta delineata dalla Regione Piemonte perché fino ad oggi c'è una proposta in discussione sulla base di una elaborazione di una commissione tecnica istituito dalla giunta regionale però la proposta non è ancora stata formalizzata e quindi tutto quello che noi possiamo raccontare sono diciamo due ordini di considerazioni una un insieme di considerazioni di tipo più metodologico circa i criteri che ma secondo noi dovrebbero essere seguiti per individuare le funzioni da attribuire all'area metropolitana un secondo ordine di considerazioni invece più nel merito che ovviamente sì addentra nella individuazione di alcuni possibile articolazione delle funzioni tra città metropolitane comuni sulla base delle nostre riflessioni ma ovviamente anche sulla base tutto il materiale tecnico che è stato fornito sino ad oggi da questa Commissione tecnica della Giunta regionale ovviamente però il contributo è un contributo di riflessioni autonome dell'IRES
In particolare in questa comunicazione noi abbiamo svolto delle riflessioni su tre punti il primo appunto ripeto un punto di tipo più di metodo
Cioè quali sono un po'in fondo i criteri che si possono seguire per allocare le funzioni amministrative tra questi due livelli di governo sulla base specificatamente degli insegnamenti che possono avvenire dalla teoria economica
Un secondo l'ordine di riflessioni nasce un po'da una prima considerazione sull'assetto dei principali servizi pubblici nell'area metropolitana torinese
E quindi sulle conseguenti valutazioni che si possono fare sulla riarticolazione della funzione alla luce soprattutto di quelli che ci sembrano i principali problemi emergenti
E infine un terzo punto abbiamo cominciato a realizzare un po'il problema delle risorse del Governo metropolitano per così ovviare un po'una carenza che ci sembra esista in tutto il dibattito circa la valutazione dei fabbisogni finanziari di questo nuovo livello di governo e di come si può pensare a definire un assetto finanziario
Che la legge ancora non precisa in modo definito per quanto concerne la la prima parte
Noto che da tempo tipi più attenti studiosi dell'ordinamento degli enti locali a partire da Giannini hanno messo in luce come per individuare le funzioni da assegnare agli enti locali
Sia necessario procedere ad indagini approfondite e ricognitiva dell'attuale distribuzione dei compiti
Che consentono al Prix di presentare proposte anche di riforma organica è stato giustamente sottolineato da questo punto di vista come l'elencazione delle funzioni previste per Comuni Province anche per la città metropolitana dalla legge centoquarantadue sia in realtà
Piva di significato in quanto la settoriale della ripartizione delle funzioni in termini di compiti e di potere di vari livelli di governo è ricostruibile solo attraverso un'analisi della legislazione settoriale statale regionale nelle varie materie
E presenta una notevole varietà nei criteri di attribuzioni di ognuno di essi per certi aspetti mi sembra che qui si possa riprendere quanto affermato dal professor pediatri relazione introduttiva
Circa un po'a volte la magniloquenza che è stata seguita nella individuazione di queste delle funzioni degli enti locali
Probabilmente è mancato nella preparazione di questo disegno un lavoro di ricognizione preliminare
Del tipo di quello che a noi sembra ancora parte valido quello che era stato fatto dalla Commissione modo nel mille novecentosessantanove in preparazione della prima grossa riforma del governo locale inglese del mille novecentosettantadue
In cui si era arrivata una tipizzazione abbastanza precisa
Tutte le grandi categorie dei servizi pubblici locali questa è una delle ottime esperienze che secondo noi potrebbe essere ancora in parte utilizzabile mi sembra che indirettamente sia utilizzata in molti dei contributi che sono stati presentati in questo periodo di dibattito sul sulle funzioni del governo locale dell'area metropolitana
Un secondo contributo a cui fare riferimento per addivenire a una tipizzazione dei servizi pubblici locali
Cioè un un lavoro che hanno a nostra conoscenza l'unico svolto per adesso in Italia svolto dall'Istituto Studi delle regioni del del channel in cui si è cercato di ricostruire una pollici abbastanza precisa delle funzioni e dei servizi e gli enti locali attraverso lo spoglio delle legislazione statale e regionale
In tutti i vari settori previste nelle materie di competenza degli enti
Io ricordo solo brevemente che i due grandi tipi di servizi individuate la commissione eretti moderno servizi di tipo personale da un lato e i servizi di tipo territoriale cioè legati al in qualche misura il territorio l'attrezzatura di una determinata area territoriale il cui svolgimento in genere comporta l'apprestamento appunto di determinate infrastrutture sono i cosiddetti servizi conosciuti anche come servizi di area vasta gran parte dei quali sono ovviamente servizi R. i servizi personali viceversa sono usufruiti dai cittadini come singoli e come gruppi relativamente determinati o determinabili
La cui la loro prestazione richiede di norma oltre l'esistenza di determinate infrastrutture anche il compimento di attività specificamente dirette all'erogazione del servizio da parte di operatori più o meno specializzati
E all'interno di questi servizi finiscano servizi come l'assistenza la sanità l'assistenza scolastica e così via queste due ditte di origine di servizi sono abbastanza questo parere utile per poi addivenire a una ripartizione delle funzioni
Per quanto concerne molto brevemente il lavoro dell'istituto studi sui le Regioni ricordo solo che sono arrivati a definire trentasei in materia di competenza locale
All'interno delle quali sono state enucleate duecentocinquanta funzioni per arrivare ad un ulteriore sotto distinzione di queste in cinque mila attività elementari riconducibili poi a sette tipi prevale
Sono materiali realmente disponibile pubblicati ai quali si può fare riferimento se questo sono diciamo delle tipizzazioni inutili per iniziare un ragionamento circa i criteri di allocazione delle funzioni
Quali poi criteri seguire il nostro contributo sia basato soprattutto sui criteri possono desumersi dalla teoria economica del federalismo fiscale che individua due criteri principali per l'allocazione delle funzioni dei vari livelli di governo il primo si basa sui costi e benefici Esterni connessi all'erogazione di determinati servizi
Cioè la dimensione amministrativa relativa a un determinato servizio dovrebbe essere sufficientemente ampia da far sì che i benefici derivanti dall'espletamento di tale servizio così come i costi ad esso connessi ricadono esclusivamente all'interno terminata di giurisdizione
Il secondo si basa invece sull'esigenza di conseguire il massimo dell'economie di scala nella produzione dei servizi in aggiunta a questi criteri si può poi aggiungere un terzo criterio misto tra il politico ed economico che sottolinea come quanto più piccola nella dimensione della comunità amministrata tanto più efficace sarà l'azione del governo locale in termini di soddisfazione della domanda dei cittadini
E di partecipazione dei medesimi all'attività di governo può infine essere anche rilevante la considerazione
Se tramite il servizio in questione si conseguono rilevanti perfetti in termini di redistribuzione del reddito
Ovvero sia sesso favorisca determinate di categorie di cittadini utenti in quanto questo può avere conseguenze circa l'assetto definanziamento ottimale da predisporre ecco tutti questi criteri è bene sottolinearlo non sarà però risultino valido per tutti i livelli di governo e non solo quindi per quelli definibili come metropolitani
Per cui la specialità metropolitana per quanto concerne la storia economica può forse desumersi solo dalla particolare complessità che assume la gestione dei servizi pubblici in area generalmente caratterizzate
L'alta densità abitativa dalla domanda significativamente elevata e da condizioni ambientali di produzione notevolmente differenziate rispetto ad altre aree meno densamente abitate
Faccio solo gli esempi classici del sistema dei trasporti
Tutti Street servizi connessi alle politiche ambientali per far capire problemi di questo tipo
Questa complessità si traduce poi generalmente in costi unitari di produzione più elevate giustamente ad altre aree riconducibili o alle maggiori a un migliore prestazione e a fattori ambientali specifici non controllabili dall'ente locale
Vi è poi però un altro approccio paralisi promettente che qui si può solo accennare perché oltre alla produzione di beni e servizi forse per i livelli di governo metropolitano si potrebbero pensare anche a funzioni di promozione dello sviluppo economico che nelle metropoli potrebbero essere identificati in tutte quelle attività funzionali alla permanenza alla crescita di rango della città
Tra le metropoli mondiali
Ora dato che le più recenti riflessioni delle senso rubando individuano le metropoli in quelle città caratterizzate da una presenza rilevante delle cosiddette attività Quaternario faccio sempre riferimento al contributo di DeMatteis Ferlaino che viene qui presentato
Si può sostenere che tale funzioni dovrebbero essere strumentale alla permanenza delle attività già esistenti
E soprattutto alla localizzazione di nuove attività di quel tipo
Da un punto di vista economico le esternalità positive di tale attività non manifestano però limiti spaziali a livello locale regionale avendo una dimensione per lo meno nazionale per cui risulterà necessario per ragioni di efficienza anche un intervento statale
Del resto cioè coerente con la dottrina giuridica che individua le competenze dei livelli di governo sulla base della dimensione spaziale dell'interesse della collettività
Per cui sarebbe anche interessante collegare meglio due concetti economico giuridico di esternalità e di dimensione dell'intera
E tutto questo per dire non che si vuole creare tutto un insieme di nuove funzioni coi questi governi locali non sarebbero capaci di gestire quanto che istituto una serie di funzioni che possono creare le premesse le condizioni ambientali migliori per lo sviluppo delle vere e proprie funzioni metropolitana
Ora in generale comunque per tornare al problema della delimitazione dell'area metropolitana tenendo conto delle esigenze
Che nascono dei problemi dell'assetto dei servizi bisogna dire che i criteri economici non portano in maniera diretta a una delimitazione dell'area metropolitana in quanto il bacini ottimali di produzione di utenza variano a seconda dei servizi
Per cui in prospettiva si possano configurare due soluzioni limiti
Si arrivi a una delimitazione dell'area territoriale capace di contenere al suo interno la dimensione ottimale di tutti i servizi oppure una delimitazione che contenga la delimitazione ottimale solo di alcuni dei servizi previsti dalla legge
Ora se guardiamo al caso torinese non è facile delineare dei bacini ottimali per la pianificazione e la produzione dei principali servizi
I quali a loro volta poi non possono non coincidere
Senza specifici approfondimenti settoriali
Sulla gestione di questi servizi sulla base delle conoscenze disponibili si può supporre però che il bacino di maggiori dimensioni al quale si può ragionevolmente riferire sia costituito da quello relativo alla pianificazione dei trasporti
Che comprende centoventidue Comuni il sistema dei trasporti di un'area metropolitana costituisce infatti l'ossatura per qualsiasi disegno di pianificazione strategica territoriale
Non avrebbe invece a nostro parere molto senso riferirsi a quello relativo alla programmazione e gestione del ciclo delle acque dalla raccolta L'adozione la distribuzione finale che in prospettiva dovrebbe sempre più coincidere con quella dei bacini idrografici di appartenenza
Su questo tra l'altro si porrà un problema di coordinamento dell'attuale legge centoquarantadue tutte le
Precisazione su una trattativa con quello che verrà fuori dal disegno legge Galli in discussione al Parlamento sull'assetto dei bacini idrografici
Infine il bacino legato al cosiddetto ciclo dei rifiuti richiede un riferimento ad un'area vasta soprattutto per la fase dello smaltimento dei rifiuti per quanto concerne la localizzazione delle discariche la dimensione dell'aria in questo caso non può in ogni caso essere tale da garantire una sorta di auto contenimento del ciclo stesso per cui non può costituire riferimento concrete quanto appena detto e non è ovviamente incompatibile con la possibilità di avere delimitazione ancora più ampio dell'aria come quelle stesse abbiamo individuato in precedenti lavori finalizzati alla pianificazione territoriale
All'interno di questo quadro generale quindi ancora molto difficile individuare un disegno preciso di articolazione delle funzioni amministrative all'interno all'area metropolitana torinese nelle more di una delimitazione anche che delimitazione territoriale
Partendo dalla documentazione regionale disponibile sulla base delle nostre conoscenze abitavo però cercato di sviluppare alcuni Portese articolate per tipologie di servizi all'interno delle materie previste dall'articolo diciannove della centoquaranta
Riferendoci sostanzialmente a un'ipotesi generale di attribuzione dei servizi quelli che abbiamo trattato di tipo territoriale rette per intendersi
A livello superiore di governo mantenendo tutti i servizi personali ai
E per quanto concerne appunto i servizi a Rete
I principali servizi segreti di cui si può regionale solo la raccolta e la distribuzione delle delle acque delle fonti energetiche
Ora per l'individuazione delle funzioni
A nostro parere è bene distinguere due ambiti principali venticinque della nel primo vanno ricomprese le attività connesse alle strategie di lungo periodo per garantire un approvvigionamento non sottoposto a rischi di penuria di compromissione delle fonti
Qual è la diversificazione e la tutela delle fonti la gestione delle opere di raccolta e grande distribuzione delle reti idriche la gestione anche indiretta tramite aziende altre forme gestionale degli impianti di depurazione l'elaborazione e l'attuazione di tale strategia per garantirne l'efficacia possano essere attribuite a un ente di area vasta come città metropolitana mentre le attività connesse alla distribuzione in ambito locale potrebbero essere su buona attribuite o aziende o agli stessi Comuni associati però quello che è certo per lo meno nella realtà torinese che è uno dei più grossi problemi nella gestione degli acquedotti e la loro enorme polverizzazione
A livello comunale con una gestione molto frammentata sicuramente se non inefficiente sicuramente inefficaci
Per quanto concerne lo smaltimento dei rifiuti
Nell'ambito del ciclo dei rifiuti la Città metropolitana può svolgere funzioni di indirizzo e controllo per le attività di raccolta e trasporto di programmazione per quanto concerne la localizzazione delle aree per lo stoccaggio e per lo smaltimento
L'attività di gestione possono invece essere lasciata ai comuni anche perché probabilmente non presentano grosse potenzialità in termini di economia di scala
Per quanto concerne infine la viabilità il traffico e trasporti la città metropolitana potrà avere i compiti delle autorità di bacino prevista dalla legge centocinquantuno dell'ottantuno ovvero funzioni di pianificazione
Con l'obiettivo di garantire un efficace coordinamento dei vari produttori di servizi trasporto operanti nell'area
In termini di integrazione di trasporto delle politica tariffaria
La gestione relativamente alle linee di interesse comunale la lavorazione dei piani urbani del traffico può esser lasciata a livello comunale intercomunale tramite gli strumenti gestionali generalmente aziende municipalizzate o concessionario
Per quanto concerne l'insieme delle altre materie del previste nell'articolo diciannove
Dai servizi d'area vasta nei settori della sanità della formazione professionale
Si può pensare a un ridisegno generale della legislazione regionale in materia che porta a una razionalizzazione dell'assetto numerosi di questi servizi
Mentre probabilmente bisognerebbe lavorare per cercare di Karim meglio cosa si può intendere all'interno
Dei cosiddetti servizi per lo sviluppo economico dei servizi urbani di livello metropolitano all'interno dei quali potrebbero essere individuate le funzioni più rilevanti gestire le attività specifiche delle delle città metropolitane legate alle funzioni metropolitani in senso stretto di questa città
E tutto questo resta due due grossi ordini di problemi che sono quelli connessi al problema delle risorse finanziarie dell'area metropolitana da questo punto di vista i quesiti che ci si possono chi è
Per presentare sostanzialmente due il primo
Che non va secondo noi sottovalutate quello di cercare di capire
Come si tradurrà la ripartizione delle funzioni in ripartizione dei finanziamenti perché se determinate funzioni gestite comunicavano passare sta metropolitana è evidente che dovranno passare anche i finanziamenti
Che andava nei comuni che consentivano lo svolgimento di tali funzioni
Ora io credo che queste sono operazioni molto complicate che andrebbero pensate per temi personalmente ricordo ancora le lunghe era il finanziarie seguiti all'attribuzione di funzioni alle regioni credo ancora non esaurite concretamente per quanto concerneva
La distribuzione dei fondi nei capitoli del bilancio statale alle alle regioni
Facendo solo una breve brevissima piccolissima stimano abbiamo stimato si attribuisse nero
I alcune funzioni attinenze servizi dare a basta per quanto concerne il bilancio del Comune di Torino questo tocca circa un venticinque per cento delle risorse finanziarie gestite da dal Comune di Torino
Quindi un valore di circa sui quattrocento miliardi
Per quanto concerne invece l'altro ordine di problemi è il discorso dell'assetto finanziario al regime
Che avremo l'area metropolitana queste molto connesso con quello che si può prevedere circa l'evoluzione complessiva del sistema di finanza locale nel nostro Paese da questo punto di vista occorrerà pensare soprattutto al problema che si porrà dal punto di vista delle dell'equilibrio di risorse tra il Comune centrale nell'area metropolitana una volta che magari sia stato insieme agli altri Comuni spogliato delle funzioni attribuite all'area metropolitana il resto degli altri Comuni
Circa la ripartizione
Delle basi imponibili quello che viene fuori dalle nostre prime analisi
Che abbiamo fatto sui bilanci del mille novecentonovanta preventivi dei relativi è cinquantatré comuni dell'area metropolitana come delimitata da un vecchio decreto della Giunta regionale del mille novecentosettantadue per finalità di pianificazione
Viene fuori un dossier squilibrio su mille risorse finanziarie autonome pro capite in particolare le grandi tre risorse tributaria autonoma dei comuni inventrice
E tassa raccolta rifiuti in cui praticamente comune centrale presenta Torino valori dell'ICE più che doppi rispetto alle due cinture mentre per le altre due imposte rapporto pari a circa il sessanta per cento più quindi si pone segnalato un problema di rivedere la gestione del fondo perequativo amministrato dal ministero degli per quanto concerne il problema del finanziamento degli investimenti credo qui cui si ponga un grosso problema che ha ricollegabile alle acute osservazioni che faceva il professor tediare stamattina circa il fatto che il grosso degli investimenti infrastrutturali
Attualmente passa attraverso il regime della finanza straordinaria presso agenzie di spesa settoriali e nazionali
E quindi si pone indubbiamente un problema di riequilibrio tra intervento ordinario o straordinario o se non altro di utilizzare pieno degli strumenti contrattuali a partire ma i contratti di programma per mettere insieme interventi centrali con quelli con quello che certo è che diciamo il potenziale intervento diretto delle città metropolitane in questo senso politiche infrastrutturale può esser legato molto a creare il cosiddetto miglia in metropolitana come lo chiamano
Territoriali visti più funzionale allo sviluppo delle funzioni urbanistiche come per concludere il dibattito sull'area metropolitana è stato molto ampio
Sia nell'identificazione dei principali problemi sottesi al fenomeno metropolitano sia nelle analisi di strutture di governo metropolitano forse però esiste ancora un po'di ritardo nell'interrelazione tra questi due Asperti cioè e l'identificare bene quali strutture per risolvere quali problemi
Il dibattito in corso ha fatto comunque emerge sembra che veniva fuori anche stamattina come il modello strutturale di area metropolitana previsto dal legislatore nazionale
Debba subire adeguati correttivi funzionale
Nella gestione di quelle che saranno le competenze della città metropolitana tra le quali emergono in via prioritaria quegli attinente la pianificazione strategica del territorio il Governo ed in certi casi anche la gestione dei grandi servizi a rete
E conseguentemente le politiche per i grandi interventi infrastrutturali nelle aree urbane
Si tratta di campi attività che rispondono anche all'esigenza sempre più stressante di un attore pubblico sufficientemente attrezzato tecnicamente ed autorevole sia in grado di interloquire efficacemente
Con interlocutori privati di grande dimensione che negli ultimi anni sono intervenute attivamente nelle strategie di sviluppo urbano delle aree metropolitane
Io ringrazio il dottor Piperno le considerazioni interessantissimi anche se forse utilizzano un pochino di più del tempo previsto quindi inviterei gli altri relatori a mantenersi nel quarto d'ora
Il dottor diario del leader
Lombardo conosco le sue capacità di sintesi
E quindi sicuramente si manterrà nel quarto d'ora quarta opera prevista
E di analisi naturalmente distinte
E così
Grazie presidente l'invito mi sembra molto chiaro pertinente quindi cercherò di essere schematico d'altra parte che ha vi propongo di seguire lo schema che irrequieta
L'attore vere con cinque domande ridotte a quattro perché due Leo cucite insieme quindi
Può darsi che la
Nella mia comunicazione si risolva anche in meno di un quarto d'ora la prima domanda è quali funzioni corrispondenti alle competenze provinciali si parla ovviamente di ricettari ancora perché la Regione Lombardia non ha adottato posizioni ufficiali e formali quindi questo è quanto vien fuori per lavoro nostro
Quindi quale funzione corrispondente dei contenziosi in sale sia quella metropolitana che non metropolitana fondamentalmente due quella di razionalizzazione e partecipazione alle decisioni regionali e comunque degli organi
Superiore di governo regionali e statali ne sottolineano quelle regionali per ovvi motivi invece guardando verso il basso funzione di razionalizzazione e coordinamento delle iniziative e dell'operare dei comuni
In termini un pochino più analitici si tratta di affidare alla città metropolitana la responsabilità che non è comunque la responsabilità di poco conto della attuazione degli interventi
Derivante dalla pianificazione strategica regionale o comunque di livello superiore sottolineando che nel caso lombardo soprattutto nel campo dei trasporti e delle cosiddette grande funzioni urbane che sono per la verità numerose soprattutto quelle che insistono su Milano il tema d'interesse
Regionale spesso sovraregionale e quindi le scelte strategiche non possono essere lasciate a alle mani di un operatore che un anello fondamentale della catena ma è un anello verso il basso della catena decisionale
Per quanto riguarda invece il coordinamento degli interventi sopra sui servizi comunali aventi carattere sovracomunale in questo caso ci si impegna aspetterebbe una iniezione di funzionalità di razionalizzazione in una situazione che non troppo frammentate ma sufficientemente frammentate per esprimere una domanda di maggior coordinamento
Il principio generale è comunque quello di operare il massimo coinvolgimento delle strutture pubbliche già esistenti in particolare
I comuni e con una finalità piuttosto precise chiare che è quella di affidare alla città metropolitane comunque la generalità delle province riformate il compito di produrre valore aggiunto politico e amministrativo ci si aspetta
Una maggior quantità di valore aggiunto la seconda la terza domanda vanno insieme non perché trattino la stessa questione ma perché la risposte talmente generica da interessare tutte e due la seconda era quali funzioni passeranno del Comune la città metropolitane Laterza quale ripartizione di funzioni tra comuni e città metropolitana
Allora ricordando che si parlava prima di razionalizzazione di coordinamento
Razionalizzazione attuate l'attuazione di razionalizzazione coordinamento seconda che si guardi dall'alto verso il basso darla nei rapporti con l'alto col basso nel caso della territorio si pensa ovviamente al Piano territoriale di coordinamento che andrà ovviamente quel precisato nei contenuti la relazione di prelievi stamattina su questo punto è stata molto critica ma credo anche molto stimolante molto realista
E nel coordinamento dei servizi a rete RAI con la il valore aggiunto che ci spetterebbe in questo caso dalla città metropolitana di riusciva svolgerà un coordinamento incisivo un effettivo coordinamento come funzione che oggi nessuno svolge e che forse la città metropolitana potrebbe essere in condizione invece di svolge e che non sostituisce un tessuto politico amministrativo che già esiste soprattutto ripeto quello comunale
E che non può essere surrogato da un impianto di procedure che sarebbero necessariamente di carattere burocratico gli uffici quindi il il trade-off tra un sistema politico amministrativo per quanto frammentato ma su base elettorale è un sistema amministrativo su base funzionaria ne è un trade-off che non conviene credo nessuno almeno questo nostro opinione
Anche perché introduce dei rischi di inefficacia di inefficienza e per dirla piazzamento di corruzione che forse sono anche maggiori dei rischi di inefficacia di inefficienza e di corruzione
Che stiamo attraversando adesso quindi l'ipotesi è che nella divisione del lavoro
Nelle funzioni specifiche l'asta metropolitane nella divisione del lavoro tra la città metropolitane ai comuni il criterio è che il decentramento degli anni settanta la forte spinta al decentramento quando c'è non ricordo male che era Asor Rosa dire che Italia sta diventando un enorme campo di decentramento non viene sostituito da un riaccentramento ma da una logica e una pratica di cooperazione quindi la città metropolitana nell'ambito di questa divisione del lavoro dovrà avere una funzione di stimolo di equilibrio e di collegamento
La quarta domanda
Quale la condizione dei comuni della città metropolitana cioè li si è li si costringe a raggrupparsi spande circondare o meno
L'idea in generale è quella di promuovere per quanto possibile le associazioni volontarie partendo già partendo dalle situazioni consortili già esistenti con e senza il Comune centrale quindi la presenza o l'assenza del Comune centrale
Dicono già del peso di questi Consorzi senza bisogno di attribuire pensare un peso giuridico normativo diverso
è prevista anche la possibilità di circondare sopra di circondare soprattutto nella nelle zone più come dire politicamente e storicamente connotate se pensiamo all'area milanese nella sua definizione più o meno di provincia il principio comunque quello della flessibilità
Funzionale e quindi il il no di avere degli interventi dell'organizzazione estremamente flessibile funzionali e quindi molto partecipate su base volontaria
E non tanto di avere un'architettura di funzioni che al pregio della chiarezza magari sacrifica poi il l'effettiva operatività quinta e ultima domanda la città metropolitana la si vede come ente di gestione come Agenzia di sviluppo
Siccome il la Regione non si è ancora pronunciata su una proposta formale di delimitazione dell'area che incide anche sulla
Portate pregnanza delle funzioni ma grosso modo non credo di tradire un segreto se si dice che l'orientamento e o su una Area Vasta o su una vernice piccolina come in termini ipotetici è in tutte le situazioni salvo poi scegliendo ovviamente una in sede istituzionale e politica allora il principio è quello per quanto riguarda jet se pienamente mentre Cinzia digestione agenzie di sviluppo
Il principio in questo caso è quello della fisarmonica si può ampliare molto oppure stringere e quindi in ipotesi di città metropolitana vasta un ente intermedio che soprattutto agisce sul piano della promozione dello sviluppo mediante la cooperazione articolate multipolare con le gestioni locali
Il sistema multipolare facciamolo funzionante se invece la fisarmonica fosse strette c'è una città metropolitana compatta allora in questo caso sarebbe inevitabile che le competenze di gestione
Diventino le competenze di fatto dominanti allora in questo caso la città metropolitana userebbe delle sue competenze di gestione come leva di sviluppo
Mediante l'inserimento della stessa città metropolitane in accordi verticale ma anche orizzontale con le altre
Province riformate
Per su piani di sviluppo di più ampio respiro
Ma
Il criterio della fisarmonica introdotto anche per dire una battuta di chiusura che che alla fin fine
Al di là del dal fatto che sia fisarmonica o meno e quale sia conta soprattutto la musica che sì
Sulla base dello spartito propulsi suona e per l'abilità con cui si stanno utilizzare gli strumenti che si hanno a disposizione anche del pubblico che si sa conquistare e quindi da un punto di vista la filosofia generale che la legge centoquarantadue probabilmente offre l'occasione
Attraverso la metropolitana la città metropolitana introdurre una maggiore per avere una maggiore quantità
Va giù e qualità di valore aggiunto amministrativo e forse anche politico rispetto ad una situazione che forse un scorse Rella ormai aveva bisogno di ricerca grazie
Io ringrazio industriali che mi sembra abbia suonato il suo strumento in maniera egregia anticipando di cinque minuti rispetto al tempo concesso l'architetto Tuniolo architetta non so se nel termine sacro dell'Istituto di ricerche di Venezia
Sì anche conto
In realtà le opinioni che esprimerò sono le opinioni del gruppo con i quali ho lavorato in gruppo
Io Cecchetto di tennisti dovuto del niente e del Cosenza tiene
Un analogo incidente di ricerca di Province e Comuni
Lascia unità cautela esca opinioni espresse esso porta non solo responsabilità di chi le esprime è in questo caso molto da prendere molto sul serio nel senso che su questo problema delle funzioni dell'area metropolitana non esistono assolutamente non dico posizioni ufficiali che in questo momento
Almeno da parte della Regione non sono state assunte nemmeno per quanto riguarda i confini nella metropoli
L'analisi
Poi diciamo poi e il dibattito che c'est è stata Titta per quello che riguarda le città metropolitane di Venezia è stata singolarmente polarizzate sul problema delle delimitazioni delle delimitazioni Criscini vere veramente senza prendendo specificare congiuntamente
Imposizioni che queste accettabile verdeoro
è chiaro che
Nel proporre le delimitazioni sì intendeva il ciascuno dei proclami permanente specifica no l'idea di città metropolitana che ci stanno attenti a queste delimitazione non solo il tipo di fino a Lubiana proprio il tipo di problemi immigrante
Questa delimitazione si volevano risolvere
Però questa specificazione è stata fatta in termini abbastanza generali
Di sanno che quindi la commissione tra delimitazione e funzioni è a nostro modo di vedere una connessione in qualche modo sfocata
C'è
Non non meno che qualunque delimitazione possa raccogliere qualunque tipo di funzioni che l'hanno nemmeno vero che una volta determinata la delimitazione nel restino automaticamente
Determinate anche le funzioni esistano delle incompatibilità ma anche un certo grado di flessibilità
Allora io ho la necessità di parlare brevemente del problema della delimitazione
O come rimessa al problema delle funzioni che dobbiamo affrontare bensì e non farò in questo modo lo farà non applica molto partigiana picche
Il sole cose se mi hanno avuto in questa direzione aiutato un ruolo partigiano che ci è piaciuto
E ed è stato assegnato diciamo d'ufficio dalla Regione non nel senso che la Regione
Abbiamo ancora selezionato una soluzione piuttosto che un'altra ma c'è in qualche modo nominati avvocati difensori d'una certa crisi che era una chiesa in cui credevamo
Viceversa il Comune di Venezia Chan caricati in modo più strisciante Nino esplicito ma non per questo meno forte di sostenere la stessa tesi
Che la crisi chiesta adottata porta a larga maggioranza dal consiglio comunale di Venezia
E quindi
Anche il discorso sulle funzioni discende
è il nostro discorso non sarà necessariamente il discorso scelto
Da siti più autorevoli non possiamo farci niente vorremmo poter di riferire in modo più obiettivo di un dibattito in altre sedi
Non ne abbiamo gli elementi perché abbiamo l'intesa altrimenti non ci siano quindi
Quanto possiamo allora sulla sulla delimitazione della città metropolitana di Venezia erano sempre in considerazioni uno spettro di ipotesi molto anni
Da da non farla per niente a un'area grandissima
Quelle che le resta no culturalmente anche se forse non politicamente in lizza sono sostanzialmente tre
Una delimitazione molto piccola adesso non andiamo a vedere potrebbe essere da parte di qualcuno il solo Comune di Venezia o per ridurre per lo stretto rispetto della lettera della legge l'aggiunta di qualche di altri tre comuni
Una delimitazione molto grande sovraprovinciale che doveva includere tre capoluoghi di provincia c'è Venezia Padova e Treviso con le rispettive are di immediata gravitazione e e un'ipotesi intermedia
Sono intermedia sono in termini finiti estensione che è quella
Che noi favoriamo
Che comprende diciamo Facci capire
Tutti i comuni che includono qualche porzione della laguna per ragioni di carattere ambientale di governo unitario di questo ambiente
E tutti i Comuni con un'estensione piuttosto ampia
Che gravi stanno in termini giornalieri sulla cittadine
Che il che va pensiero costantemente si arriverebbe ai confini della provincia di Venezia per quanto riguarda la recita
Resterebbero invece specie escluse sostanzialmente la porzione orientale della provincia di Venezia sia acquisito una forte autonomia intermittente
Allora queste tre ipotesi sottendono evidentemente ciascuna una filosofia abbastanza di densa di quello che bisogna fare
E il di Venezia e come questo strumento offerto dal titolo sesto della legge deve essere utilizzato nel nostro
Pino sempre restando partigiana io direi che l'ipotesi piccole e l'ipotesi grande sono accomunate da un elemento quello di credere che sostanzialmente il problema metropolitano a Venezia non insistere per l'inclusione di Venezia nell'elenco delle famose nove città obbligate
A darsi questo tipo di normativa sarebbe stato frutto di
La benevolenza di un gruppo di parlamentari quali però pensavano ad altri problemi molto specifici e quindi la città metropolitana sarebbe da usare nel caso di mezza in chiave strumentale per risolvere problemi diversi da quelli per i quali sarebbe stato pensato come strumento generale talenti
Questo punto il problema dei
Da risolvere Tiberti cono mille Tui cortesi
Si pensa sempre a un potenziamento di Venezia comicità Manelli Portesi piccolissima
Si pensa a un potenziamento di Venezia nella sua specificità ecco perché si tratterebbe praticamente invitare a quello che oggi è solo un comune
Artificialmente dei poteri più ampi
Di quelli
Dei Comuni ordinari farne una provincia non perché abbia i problemi di una provincia ma sostanzialmente per farne un interlocutore forte nel contesto regionale
L'ottica se vogliamo faccio riferimento alla famosa classificazione delle tre idee di città metropolitane che molto nota proposta dal vinte è l'ottica città capitale
Naturalmente sottolineando la specificità di Venezia c'è dentro molto
La sua funzione turistica
Ci sono i residui dello
Per adesso sconfitto ma non defunto fronte che aveva voluto l'Expo due mila Venezia e queste cose di questo genere
Nella nell'ipotesi invece molto grande si pensano spesso di utilizzare strumentalmente la città metropolitana per farne un interlocutore forte nei confronti della Regione per farne una città capitale però in questo caso si tratta di la puntare sulle sinergie di tre soprattutto di due città importanti che ci sono nel Veneto Venezia e Padova
Osservando che il Veneto come regione non ha una vera e propria capitale Venezia antropologo veramente molto debole e la sua regione
Sia in termini funzionali sia in termini di identità
è una città importante a livello mondiale ma paradossalmente non a livello regionale
E quindi e anche per togliere un po'a Venezia da e l'ossessiva monocultura turistica quindi per farmi una città metropolitana
Che diventi una città un po'più normale e quindi puntare ad attrarre quelle funzioni
Relative al terziario avanzato le funzioni innovative c'è di cui molto si parla quando si mette a fuoco il problema della competizione delle città a livello sovranazionale
La nostra idea è che quest'ultimo che il problema di fare di Venezia una capitale forte o no
E
Sia un problema reale
Sia probabilmente più correttamente affrontato in questa pista e delle sinergie e quindi dell'aria pazzesca fino che lo strumento
Per affrontarla non sia quello della città metropolitana Massiah per esempio la strada scelta dalla Regione Toscana
Che ha problemi analoghi
L'idea invece della delimitazione che abbiamo proposto come in sede cosa essa parte dall'idea che il problema della città metropolitana così come identificato dalla legge
Insiste nell'intorno di Venezia e i nostri studi lo riconoscono per lungo tempo
Esiste cioè il problema
Che una città le cui funzioni e il cui fa rumore delle aree urbane cresce e
Del che c'entra funzioni e popolazione in termini selettivi su un'aria circostanti
Tanto da stabilire con quest'aria delle interazioni che sono di tipo funzionale chi non sono strettamente legate al continuum Finzi colto perché nei comuni circostanti
Continuano basta sussistere due livelli di interesse per la popolazione univa in un locale che anzi per il quale anzi cresce una domanda di valorizzazione e un livello sovracomunale che riflette le interazioni sempre più forti che si
Hanno all'interno di quest'aria se vogliamo tornare la classificazione evidente Erika che città regione
Un'idea sappiamo che qualcuno considera superata ma che noi riteniamo convinta con il problema della città capitale che anzi più si valorizzano le funzioni centrali
Più queste esternalità sul territorio circostante crescono e chiedono di essere risolte in termini di funzionalità dei servizi offre qui in termini in nella prospettiva dell'autonomia impositiva nella finanza locale di equità ridistribuiti
Non ci sto
Allora
Molto brevemente allora questa città nel nostro modo di vedere questa città metropolitana sarà ovviamente una provincia noi ridiamo molto importante per i suoi compiti detto questo i compiti di pianificazione territoriale
Esiste già una legge regionale del Veneto che prevede dei Piani territoriali provinciali questi piani però sono nel nella legge regionale attuale i piani molto deboli già la centoquarantadue fa del piano provinciale qualcosa di molto più forte di quanto non sia il piano provinciale della legge del vecchio dal
Bisognerà quindi adattare la legislazione e regionale al alla legge centoquarantadue in questo senso in particolare oggi i piani provinciali del Veneto dando sostanzialmente degli indirizzi alla pianificazione
Comunale se poi questi indirizzi non vengono raccolti non è chiaro in che modo si tiri ma il contenzioso e quindi così resta l'obolo questi piani così un po'impegno
Lei nuove Province debbono in inoltre la pianificazione del Veneto è un'applicazione un po'ancora nell'ottica a cascata che va dall'alto verso il basso
In cui Primarchi del Piano territoriale di coordinamento
Di fatto i livelli di pianificazione chi realmente esistono e operano sono un livello regionale per piani di settore ed un livello comunale per i tradizionali piani regolatori
E quindi la prima cosa da fare quella di attuare in modo realistico e con capacità decisionale definitive
La pianificazione territoriale a livello provincia in secondo luogo quali funzioni la il piano il la la città metropolitane attente assorbire dai livelli comunali quindi da livelli inferiori
In aggiunta a questi della pianificazione
Provincia ma facendo riferimento al tipo di idea di città metropolitana al quale non pensiamo questi dovrebbero essere soprattutto quelle funzioni
Che hanno la legge dice che hanno precipuo carattere sovracomunale e vengono per ragioni di economicità efficienza essere svolti in forma coordinata non queste proposizioni invece di vederle in senso o giusta posto le vedremo come la seconda che specifica la prima mi spiego
Esistono a e in in nelle grandi città pensiamo al caso di Venezia funzioni svolte dal Comune e che hanno indubbiamente fu carattere sovracomunale eminenze per esempio possiede alcuni musei parecchi Lusetti hanno carattere sovracomunale ma non sovracomunale perché riguardano qualche comuni intorno
Sovranazionale sono di interesse mondiale
Non esiste ragione per delegare questi musei a nostro parere alla città metropolitana
Perché Killing diresse aziendale coincide con il mantenimento e l'assolvimento di una funzione sovracomunale nel caso di questo tipo di funzione
Invece lei funzioni
Per le quali uno lei l'espletamento a totale all'interno del Comune
Farsi che vengano scaricati tende diseconomie verso l'esterno
Queste dovrebbero essere delle carte alla città metropolitana noi proponiamo di diciamo di osservare questo tipo etichette
In queste sei sette anni territoriale Città Metropolitana nostro modo di vedere non dovrebbe essere né un Piano intercomunale
Nel senso che la legge del quarantadue che va quindi a entrare anche gli aspetti di zonizzazione che debbono restare alla comunità locale
Nei
Un piano di soli indicazioni Commissione oggi Piani territoriali provinciali ma dovrebbe avvenire a nostro modo di vedere
Sostanzialmente tre funzione quella di localizzazione di spazi attrattori di importanti flussi di tra
Quello dei trust delle funzioni chi crea hanno al sistema dei trasporti dell'economia o diseconomie tra queste la le tipologie residenziali sono rilevanti quante generatrici di traffico automobilistico U
O di mezzi
E poi la localizzazione di tutte quelle attività che nessuno vuole nel proprio backyard
E queste sono oggi la lo sappiamo tutti le discariche eccetera sono nelle città ricche del Nord cominciano a essere anche la residenza PTCT minori chi nessuno vuole più fare tech nessuno più vuole
Localizzazioni dell'edilizia residenziale pubblica
Non degli extracomunitari non parliamo neanche e quindi una redistribuzione della residenza perché anche per tipologia anche in questo senso
Io ringrazio Logroño non solo per le cose interessanti che ho detto ma anche per il sacrificio per contenere gli inni
Nei quindici diciassette minuti le sue considerazioni ritengo poi posso proseguire il discorso tra Venezia e Firenze per le caratteristiche l'accomunano io ho sempre sostenuto che Venezia il mare Firenze all'Arno e quindi ci sono elementi comuni tra le due città
Inviterei il Dottor Cimoli delli RSU di Genova a tenere la sua comunicazione
Allora io cercherò di essere brevissimo anche perché posso diciamo gode del vantaggio di parlare per quarto
E quindi dichiaro subito che condivido molte delle considerazioni che diciamo coloro che mi hanno preceduto hanno fatto
Lillo e ressa nell'ambito dell'attività della centoquarantadue ha svolto essenzialmente tre filoni di attività
Un primo filone è stato quello di uno studio di supporto alla delimitazione dell'area metropolitana che è stato sostanzialmente basato su modelli di tipo gravitazionale di persone e di merci
Uno relativo a lo stato dei servizi
Che per il tempo per il poco tempo messaci a disposizione se limitato semplicemente a un censimento puntuale di tutti i servizi svolti nell'ambito della provincia di Genova
E delle loro forme organizzative e un terzo filone che ha riguardato delle attività di tipo seminariale verso politici adesso dirigenti che abbiamo svolto subito dopo
L'uscita della legge
Io non voglio ripetere le considerazioni che già altri hanno fatto qui prima di me anche perché la Liguria non diversamente da altre regioni è impantanata in questo momento la procedura per la delimitazione delle aree non si parla ancora di trasferimenti di funzioni di deleghe eccetera e quindi diciamo la situazione ligure ripete pari pari altre situazioni che vi sono già state descritte
Io volevo fare anche in rapporto a quello che hanno detto con coloro che mi hanno preceduto alcune considerazioni relative al discorso dei servizi
Perché mi sembra che diciamo i servizi siano un elemento fondamentale che la legge attribuisce la città metropolitana sono anzi diciamo la funzione differenziale che la città metropolitana rispetto alle normali provincia
Mi sembra che questo riferimento ai servizi vada fatto perché secondo noi una delle caratteristiche principali della centoquarantadue uno dei suoi obiettivi qualificanti è quello di ridare efficienza efficacia al sistema del governo locale e quindi
Il discorso dei servizi è grande parte di questo Obiettivo
Ora purtroppo diciamo accoppiare il problema dei servizi al problema della definizione dell'area delle sue funzioni è abbastanza problematico nel senso che
Le dimensioni di scala le dimissioni di gestione di efficienza dei servizi variano variano in funzione delle tecnologie variano in funzione dell'organizzazione
E quindi non esiste una delimitazione dell'area che sia rispettosa delle dimensioni ottimi di tutti i servizi
Ne diciamo esistono organizzazione unica per gestirli
Quindi
L'affrontare il problema delle dimensioni no dal punto di vista i servizi diciamo un modo per è un modo che non porta da nessuna parte nel senso che questa delimitazione si dovrà fare ma non sarà comunque una delimitazione che risolve tutti i problemi di gestione dei servizi
Allora noi ci siamo un po'interrogati su questo problema e forse diciamo ci sembra più utile invece che muovere
Sul discorso della delimitazione muovere un po'sugli atteggiamenti e sulle capacità che l'ente locale in generale la città metropolitane in particolare per quanto ci riguarda stamattina
Deve mettere in campo per arrivare a una gestione dei servizi migliore
E qui mi sembra che gli aspetti
Che io definirei hard duri della centoquarantadue che sono quelli della delimitazione delle aree dell'attribuzione di funzioni
Debbano essere necessariamente fortemente integrati con quegli aspetti che io chiamerei soft
E che sono legati diciamo a tutta quella parte di natura contrattuale consensuale gli accordi di programma le unioni le municipalità eccetera
Che consentono appunto di gestire all'interno di una delimitazione data le difformità che i vari servizi presente non rispetta questa delimitazione perché altrimenti non si vede come si possa arrivare a questa soluzione
Quindi questa presenza diciamo di armamentario istituzionale però deve essere accoppiata a una particolare capacità di management cioè di gestione perché il problema dei servizi pubblici
Molto spesso un problema di management laddove problema di management intendo un problema in cui si accoppia un'elevata spesa di risorse e una scarsa qualità del prodotto cioè due aspetti
Per i quali dovrebbe esserci un un treno mentre invece nel nel pubblico cioè allora diciamo per centoquarantadue sotto questo profilo il discorso versa metropolitano sotto questo profilo deve a anche prendere in considerazione il problema dell'organizzazione degli uffici
Laddove diciamo bisogna creare delle forme di gestione
Più premianti della produttività del servizio
Ma soprattutto secondo me deve prendere in considerazione le capacità di progettazione di sistemi che offrano servizi laddove all'interno di questo sistema vanno definiti
Ruoli e competenze ma vanno anche definiti i rapporti tra pubblico e privato
Nel senso che
Questa capacità di progettazione deve essere che deve essere specifica di di un management pubblico che non può gestire soltanto in funzione di massimizzare un risultato economico finanziaria di breve termine
Ma deve gestire in funzione di creare un quadro di riferimento al cui interno privati e pubblici possano svolgere le loro attività
Anche in concorrenza tra loro anzi dirà di più che secondo me anche se le attività sono svolte da enti pubblici
Non per questo le forme di gestione non devono di calcare modelli che per quanto riguarda la produzione di merci e servizi sono già stati ampiamente sviluppati delle attività private quindi diciamo secondo me ciò che deve essere specifico della città metropolitana deve essere dal punto di vista dei servizi deve essere questa sua Proci capacità di progettare il sistema di individuare ruoli e campi all'interno dei quali operatori diversi privati e pubblici possono operare in concorrenza
Perché non c'è dubbio che l'unico mezzo per diciamo a raggiungere
Dimensioni migliori capacità di contenimento dei costi
Sta nel nel creare questi meccanismi
Quindi diciamo la progettazione di questi sistemi deve essere accompagnato deve essere diciamo preparata da una rigorosa analisi delle loro farsi ma soprattutto da una rigorosa analisi dei costi che sottendono a dei diverse fasi
Alle modalità organizzative che che possono diciamo espletare la fase e al fatto che per quella determinata fase ci siano no già delle aziende operanti sul mercato nel senso che il pubblico se vuole contenere i costi deve imparare
A utilizzare il principio della specializzazione attizzare soprattutto le imprese quando già ci sono e quindi evitare di fare al suo interno delle funzioni che possono essere delegati in maniera molto più efficace ed efficiente al mercato
Quindi oltre diciamo alle agli aspetti che sono messi stati messi in luce dei relatori che mi hanno preceduti io pare molto l'accento su queste problematiche soprattutto
Tenendo presente il fatto che
La centoquarantadue è una riforma che si attua di in un momento di contrazione delle risorse pubbliche disponibili
Cioè avviene in controtendenza rispetto agli andamenti della finanza pubblica e in altri Paesi
La riforma delle Autonomie locali invece fu sperimentati in periodi in cui le disponibilità per la spesa pubblica crescevano e quindi la redistribuzione di funzione di competenze sul territorio e l'accompagnato da una crescita dello stato sociale quindi c'è già l'incontro tendenza non a caso come dicevo prima uno degli obiettivi che secondo me più o qualificante della centoquarantadue quello di cercare di dare di ridare efficienza efficacia all'ente pubblico
Quindi questo problema di management va di pari passo con la scarsità di risorse con cui dovrà confrontarsi e la pubblica amministrazione
E quindi con la necessità di rendere queste risorse il più produttive possibile
Ho finito grazie
Ringrazio come relatori precedenti che ha recuperato un pochino del tempo utilizzato dall'architetto Toniolo che inviterei la dottoressa Bellotti gliel'previste di Roma attenere la sua comunicazione
E credo che anche l'ingegner Placidi vedo che c'è una freccia è scritto sotto anche noi prego assolutamente non verrebbe concessa
Accennando per fonti quindi scusandomi esso sviluppare gli argomenti
La Regione Lazio neanche si è si è posta all'inizio di di del dibattito la priorità di affrontare congiuntamente questioni di delimitazione di articolazioni quindi di riordino e di redistribuzione delle funzioni
Né i fatti poi il secondo e terzo argomento cioè quello di relativi al riordine note alla ridistribuzione delle funzioni hanno subito notevoli ritardo per cui al al tredici giugno
La Regione con venti probabilmente proporrà
Questioni relative allo sulla delimitazione e addirittura questioni da riportare non a decisioni della Giunta e del Consiglio bensì al al dibattito con gli enti locali
è in questo quadro che che che che si è mosso l'operato delle dell'ente che quindi come contributo alla alla al Consiglio regionale ha ritenuto di realizzare un prodotto che affrontasse congiuntamente questioni ridelimitazione come dicevo di riordino e di ridistribuzione delle funzioni ritenendo che la soluzione da proporre anche agli Enti locali
Relativamente alle loro scelte al muro opzioni dovesse essere formulata congiuntamente
Veramente una frase sola sulle questioni dell'imitazione sulle sul riordino
In merito alla delimitazione il contributo dell'istituto è stato quello di proporrei un un approccio molti Criterion che consentisse di ordinare i comuni riguardanti un'area più vasta della provincia di Roma in base al loro livello di interazione con con una con la città di Roma
Questo meccanismo ordinativo è stato uno strumento rispetto al quale quella Giunta regionale a assunto due ipotesi delimitazione una riguardante l'intero Provincia e quindi non ha vinto nulla a che fare con meccanismo ordinativo stessa
E l'altro invece riguardanti su sessantaquattro comuni in questo caso prestando maggiore attenzione a processi ordinativi ti il interazione il secondo contributo mirato a questa scadenza più lontana del del dei diciotto mesi di un riordino è stato utilizzato già in fase di delimitazione fornendo un secondo contributo alla alla Regione
In questo caso mirato a verificare i bordi della delimitazione riteniamo cioè che un'estrema attenzione ai rapporti tra Roma e i comuni limitrofi creasse disattenzione su questi che abbiamo chiamato sistemi di integrazione locale
E e che potevano essere in numerosi casi disgiunti per privilegiare i rapporti con la città di Roma stizza quindi un contributo per ora di attenzione ai bordi che a futura memoria di eventuale possibilità di riordino degli enti locali
Il terzo ed ultimo supporto è stato quello relativo alle alle funzioni io mi limiterò semplicemente ad affrontare alcuni argomenti connessi con l'eccezione di carattere urbanistico lasciando per la dottoressa Bellotti che ha seguito per intero invece la questione distribuzione funzioni convinto in senso stretto
In quanto a al funzioni urbanistiche gli elementi che abbiamo posto sono stati essenzialmente il primo
Non ci estraiamo dal fatto che esistono e esigenze di revisione delle distribuzioni in termini più complessivi dei compiti programmatori i pianificatori
Redistribuzione delle risorse allocazione delle risorse e gestione delle medesime configurano coi funzioni che non necessariamente sono già state chiarite come attribuiti ai vari livelli di governo secondo punto le funzioni urbanistiche in senso stretto e quindi gli strumenti di piano tenere presente peraltro che la Regione Lazio Morana sorregge urbanistico con tutto quello che ne consegue
Mentre poteva esser chiaro nelle distribuzioni in base alla mille centocinquanta del quarantadue nel piano territoriale ad un'area vasta e quindi alla Provincia ordinario Città metropolitana e Del Piero tribunale avente comunale
Un po'più di dubbi c'erano sugli strumenti attuativi
I suggerimenti che abbiamo dato sono stati quelli di congiungere questa impostazione a quella del riordino degli enti locali
Nel senso che abbiamo evidenziato la doppia strada Luna che ove si procede a un riordino e quindi è un accorpamento di comuni io i comuni possano assumere la redazione di un solo strumento di Piano regolatore generale
Delegando a in delegando i piani attuativi essenzialmente a quelli che vengono considerati come municipi nella legge
Mille centoquarantadue e che nulla vieta che siano gli attuali comuni una volta riordinati
è il maggior problema c'è sullo scorporo di Roma nel senso che con questa stessa impostazione noi giungere ma Tevere
E nell'ipotesi di dieci città al posto di Roma e quindi dieci Comuni dieci piani regolatori generali rispetto all'organismo che comunque è unico
Di qui le veline Luna la via maestra duecentoquarantadue che è quella che dice non c'è problema l'impostazione che scompare la città c'è una città metropolitana
E che quindi questi dieci nuove città più gli altri Comuni come anche gli ordinati si coordino all'interno di un piano territoriale
L'altra un po'più surrettizia che configura l'introduzione dei circondari come un modo di organizzare i piani territoriali di coordinamento della città metropolitana e allora l'attuale città di Roma si configurerebbe come un area circondariale
All'interno del quale restano dieci piani regolatori generale
Questo
è quanto all'interno di queste impostazioni tutta legata strumenti di governo vengono sollecitati evidentemente due strumenti concertativi
Si fa riferimento essenzialmente alla conferenza dei servizi
Come forma di coordinamento preliminari degli strumenti regionali
Nulla vieta cioè che la Regione redigere il piano regionale di sviluppo il quadro di riferimento organizza una conferenza di servizi ma quale confluiscano degli altri enti pubblici finiti governo per determinare preliminarmente in maniera concertata agli indirizzi che questi strumenti assumo
L'altro l'accordo di programma nella direzione in cui seguirà presto ridiedi appunto e cioè tutti uno strumento sempre tra enti pubblici che però abbia valore di variante al piano regolatore ove si siano concertate unanimemente per lei scelte
Io qui mi fermo
Chiedendo scusa della sinteticità
Allora anche in termini di gestione dei servizi come per le altre parte illustrate le diciamo che il la richiesta del decisore istituzionale è stata quella di poter disse disporre di una serie di criteri per decidere cioè di una serie di strumenti di valutazione
Per quanto riguarda la gestione dei servizi abbiamo un pochino sposato la tesi della che in un certo senso questa centoquarantadue si configura limitrofi innovativo proprio quello che configura nelle nuove possibilità che attribuisce la gestione dei servizi in un certo senso sostanzialmente abbiamo messo in piedi un Processo analitico di tipo operativo che partendo dalla lettura delle funzioni amministrative individuate nella centoquarantadue cioè sia quelle attribuite decisamente alla Provincia per ciò stesso alla Città metropolitana sia quelle attribuibili con leggi regionali
Si compra si confrontasse con le soglie funzionali minime e massime ottimali relative a appunto quei settori che erano stati sono indicati nella legge c'è prevenzione senza sanitari istruzione formazione professionale cultura informazione produzione sviluppo economico
E distribuzione commerciale
Per quanto riguarda alcuni servizi in particolare servizi arrendete ci siamo diciamo in un certo senso più che ritiene riferiti ai bacini di utenza alle soglie funzionali alle ai criteri di efficienza di gestione
E alle scelte tecniche economiche nel senso che in realtà noi avevamo tutto sommato un sistema territoriale x cioè noi lavoravamo sia sulla delimitazione sia sull'attribuzione di funzioni senza sapere quanto potrà essere vasta questa area metropolitana nel senso che poi il sistema si risolve simultaneamente nel momento in cui si decide quanto grande tuttavia però nella nostra situazione questo non è un grande problema
Il Comune di Roma rappresenta due milioni novecento mila abitanti
Nell'ipotesi massima cioè quand'anche l'area metropolitana coincidesse con l'ambito dell'attuale provincia arriviamo a tre milioni e otto di abitanti quindi in un certo senso
Non è tanto una questione quanto di bacino d'utenza che tutto sommato non dico che sia proprio col totalmente indifferente comunque non per tutti i servizi ma comunque è una situazione di efficienza a monte diciamo già per i due milioni e novecento mila abitanti
A questo punto
Quindi abbiamo individuato una serie di criteri che a nostro avviso possono essere di guida per individuazione di questa ripartizione delle funzioni innanzitutto è chiaro che il processo di ripartizione può
Partire ed è legittimato soltanto con ove rispetti il dettato legislativo rimbalza proprio sui criteri di economicità ed efficienza
L'altra che possiamo distinguere all'interno spesso di nello dello svolgimento delle funzioni fasi diverse
Quindi quella di programmazione esecuzioni politiche e programmi nuovi finanziamenti al monitoraggio ciò che significa che questa redistribuzione
Fuori in un certo senso individuare diversi livelli con l'obiettivo di minimizzare i rischi di eventuali conflittualità ma anche gli effetti di ridondanza poi sulla di più duplicazione di competenze
Per quanto riguarda un criterio un altro criterio offerto diciamo a quello della massima gradualità soprattutto de nel processo di trasferimento di funzioni soprattutto per quanto riguarda i servizi già esistenti
Per quanto riguarda le funzioni già esistenti
Un altro criterio è stato quello di in un certo senso attribuire una distinzione ai servizi in Rete e isterie ai servizi puntuali questa può essere è stata una scelta in un certo senso
Ti opportunità
Ma nello stesso tempo è una scelta che in fondo ha fatto anche legislatore la maggior parte dei servizi a rete sono attribuiti alla alla Provincia nella chart centoquarantadue e perciò spesso alla città metropolitana cioè ci è sembrato un'opzione
Nel senso di dire che tutto sommato in questo processo di trasferimento comunque la priorità viene attribuita ai servizi di rete
E questo poi a nostro avviso anche perché tutto sommato il concetto stesso di Rete implica
Una continuità tale per cui se un punto spesso
Se non tutto il sistema è connesso non si non funziona tutto il sistema quindi in un certo senso se vogliamo parlare di una maggiore funzionalità del sistema reitero dobbiamo estendere a tutta quella che potrà essere l'area metropolitana
Un altro criterio criterio per quanto riguarda i servizi cosiddetti dello sviluppo economico
Con l'occhio diciamo alle soglie di utenza abbiamo scelto servizi che superano comuni cioè una scelta di servizi non è detto che poi questi debbano essere tutti attribuire all'area metropolitana
Che superò i quaranta mila abitanti come soglia di utenza
E comunque per quanto riguarda i servizi diciamo così detti dello sviluppo economico abbiamo attribuito un maggior valore a quello di possono essere servizi cosiddetti strategici strutture cosiddette strategiche
Per la realizzazione diciamo di una fonte della multifunzionalità di un'area metropolitana quindi penso ai centri direzionali
Alle ai grossi centri interscambio ai centri commerciali all'ingrosso gli ipermercati c'è comunque una serie di servizi che determinano una attrazione sicuramente Inter locale
Per quanto riguarda ai servizi sanitari diciamo che c'è un problema anche dei dovuto a una certa come dire
Incertezza sulla legislazione che in affetti nazionale in effetti ancora in una fase come dire di elaborazione
Tutto sommato la scelta che poi sta facendo in un certo senso in prima battuta la Regione e quella di ritenere il suo processo di belle che
Agli altri locali
E quindi in un certo senso di occhi bui re alla città metropolitana
Vedete che che in un certo senso rosso aperto affidate alla Provincia cioè in un sistema che per adesso è molto graduale enuncio scusa
Quindi No sentiamo gas velocissimamente una serie di controlli
Fino immagina che sia rimaste alcune cose io concreta rimasto meravigliato della non tanto dell'ingegnere identica per sette minuti e mezzo quanto dalla dottoressa avrà sbagliato di poco sette minuti sei minuti cinquanta anziché sette minuti e mezzo
è ovvio che con questa sintesi non si può dire più di tanto ma comunque io credo che ci sia abbia già del materiale predisposto distribuito quindi approfondimenti uno tipo effettuare leggendo il teste riflettendo sul testo
Io indicherei Fabio sforzi
E credo che tutti quanti si conosca i dette Firenze
Io cercherò di essere molto rapido anche perché di fatto di Toscana se ne è parlato abbastanza stamane delle due relazioni che hanno aperto questo nostro incontro io vorrei richiamare alcune alcune questioni
Che forse possono essere diciamo ulteriormente sottolineate come diciamo contributo alla all'avanzamento diciamo della attuazione dal centoquarantadue interpretandola però diciamo come strumento complessivo per il governo dei fenomeni dei fenomeni metropolitani
E voi al punto richiamare l'attenzione c'è anche sulla fertilità del ragionamento che si è svolto qui in in Toscana
E con una battuta si potrebbe dire che siamo partiti da una da una interpretazione del fondo metropolitano come dimensione vasto che investono estesa quinto la figura uno che avete nella vostra relazione ne dà conto voli pindarici sennò porterebbe via troppo tempo un tornare a un sistema metropolitano quindi non semplicemente un'area Firenze Prato Pistoia con questa metropolitano della Toscana centrale
Valutata la diciamo opportunità possibilità effettiva corrispondenza questa dimensione di un ente metropolitana siamo arrivati di fatto al di là della
Diciamo della
Perché a mio avviso pone diciamo dette gli elementi di ragionevolezza in queste considerazioni perché appunto nessuno ci ha mai detto che debba coincidere la dimensione metropolitana dei fenomeni di sviluppo con un ente metropolitano appunto alla definizione di fatti la città metropolitana quasi in senso stretto
Perché se voi vedete la figura due in effetti diciamo quest'area metropolitana comprende alcuni sistemi locali
Se però tenete conto che uno è una scheggia diciamo l'area del Valdarno dovuta punto rispetto dei confini di confini provinciali perché la Provincia di Arezzo che confinante non ha chiesto di incorporare o di comprare quest'area
L'aria appunto con riferimento a Borgo San Lorenzo con una comunità montana quindi a un maggiore autonomia e di quant'altri esempi del programma socio economico che deve fare nei confronti anche in una dimensione metropolitana
Residuo ma dico poco la l'aria dell'empolese dell'empolese Valdelsa che in effetti ci sono anche richieste di istituzionalizzazione di una provincia se questa fosse una soluzione caldeggiata e portarle portata avanti ci ritroveremo diciamo a una città metropolitana in senso stretto appunto che chiaramente non può essere affittati Firenze
Ma il sistema urbano giornaliero di Firenze che ospita una città che diciamo a quella dimensione di coinvolta da processi metropolitani che trovano la loro dimensione propria appunto a livello del sistema metropolitano del Toscana centrale
Quindi ecco la soluzione della NATO quindi a partire da questo riflessione come dire che nessuno ci e nessuno ha imposto perché si poteva appunto partirà da un'interpretazione molto visto restrittivo della legge arrivare subito
A Firenze suoi e arriva al suo hinterland ecco mi sembra un uso interessante non vuole dire di più della legge proponendo una soluzione mista una soluzione mista
Cioè un trittico che che che trova una comune un riferimento in questo in questo trittico di leggi quella appunto che istituisce l'area metropolitana quella degli accordi di di programma
Una richiesta da presentare al parlare al Parlamento di modifiche la centoquarantadue ma non per togliere Firenze dal dall'area metropolitana
O da o ricredere appunto certe elementi suoi dei finti finito ma rafforzare quelli aspetti di soluzione funzionale che sono comunque presente anche nella legge centoquarantadue quindi alla soluzione mista è come dire di tipo strutturale che l'asse centrale di questa legge finché è possibile e giudiziosa mente direi Inter integrata da una soluzione funzionale quando necessaria
Questo è un modo lire per dar forza quella francamente che ci interessa con questa legge che modifica uno status quo abbastanza stagnante dar forza a una un modo di governare con diversi strumenti e la dimensione di sviluppo metropolitana si capisce anche che in questo senso qui
E mi pare gli altri colleghi confermavano questa ho questa sensazione
Se non si dispone di una di immensi di una delimitazione non è pensabile discutere sulle funzioni e sulla loro allocazioni teoretica editoriale e la loro organizzazione quindi c'è un prima e un dopo logico almeno e anche anche anche se altro elemento per sottolineare che l'esperienza toscana si cerca di rende evidente la quella stette corrispondenza fra Confimprese territoriale determinazione delle funzioni con riferimento all'Arena Tour metropolitano al punto tale che diciamo si fa una scelta precisa anche la proposta di legge di indicare anche le funzioni anche se in modo come dire igiene e genera genera senza una come dire matrice che dica chi fa che cosa a quale livello ci sono le premesse perché si arrivi a queste a questo a questo
E a questo e le elemento qui
A giù aggiungerà e quindi siamo che nella definizione delle funzioni capiscono scontato tranne quelle funzioni
Riferite alla provincia ad attribuire anche la metropolitana la scelta e di di identificare anche funzioni sovracomunali assegnata a livello della città metropolitana
E mi pare si faccia anche una una una scelta di accentuare l'ultima delle mie domande poste nella scaletta distribuito ai colleghi degli altri istituti degli regionali di Pirelli ha una funzione di programmazione e di coordinamento rispetto alla funzione di gestione appunto a livello di area metropolitana a livello di gestione che viene più diciamo specificatamente identificata dei livelli comunali
O nei livelli diciamo locali dei sistemi territoriali che alla fin fine vanno a comporre anche questa dimensione metropolitana ristretta quasi alla alla Provincia la provincia punto almeno nell'aria di Prato no questa dice direi a un altro elemento che secondo me esiste in molte realtà a del nostro paese metropolitano e non quello di riuscire a concepire per esempio dimensione provinciale come composta da un sindaco un insieme di sistemi locali che hanno una loro identità autonomia funzionale una delle economie locali specificare acquistasse dovrebbe provvedere appunto a funzioni diciamo di programmazione di coordinare a livelli superiori ora in questo caso mi sembra un percorso interessante del vedere come può
Nella pratica svilupparsi per esempio nel caso in cui Hillary empolese Valdelsa rimanda all'interno di questa metropolitana così Sutti suddivisa mi sembra sia quella che poi questi maggiori problemi
Di come si tratta come un comune solo quella di Miceli se guardate raffigura due non si potrebbe immaginare che quei sistemi locali identificati
Punto sono tanti i singoli comuni articolati in dimensioni interne che sono quelle della gestione specifica dice degli sette ricette funzionerebbe trovano un primo elemento di coordinamento alla Scala del sistema locale
E l'area metropolitana fa il coordinatore dei come dire dei coordinamenti locali rispetta questi singoli comuni ecco su questa stradali e qui chiudo sarà appunto il caso di provare a vedere praticamente qual è diciamo la la organizzazione di queste di queste di queste funzioni sono a casa convinto che non abbiamo una grande esperienza alle spalle su come si articolano su e si allocano territorialmente queste funzioni perché indiani separati di funzioni
Come se lo spazio fosse uno spazio di sorriso ISO troppo tutto uguale per tutte le caratteristiche è invece presente anche il caso direi molto emblematico del comune del comune di Roma un comune che è suddiviso in più di una Regione Agraria
Condominio di ottocento mila abitanti sono veda mappa censore diciamo l'impronta umana degli insediamenti c'è una forte concentrazione tra nell'area centrale aria diciamo spazi liberi a all'esterno
Ma è la stessa cosa allocare funzioni in un'area urbanizzata compatta in un'area invece appunto molto più ora rarefatta come per esempio sono molte delle aree punto del dell'Italia dell'Italia centro orientali in questo caso Bologna Venezia Firenze possano essere concepita vedi qui sotto tipo qui ultima battuta la riserverei a questa considerazione che ha che fare appunto con l'alternativa aria di gestione di Prodi programmi più mi sembra il collega Daria abbia bene rappresenta il diciamo nei termini della questione non sul sull'ultima battuta in cui si fermi qui io credo che successe si immaginasse l'area metropolitana come dimensioni ottimali che secondo me può insomma debitamente indiscusso andrà come concetto
O come è utile per a per organizzare efficientemente i servizi fuori sarebbe un'interpretazione come dire un po'riduttiva dalla funziona la metropolitana nel senso che ormai è una acclarato il fatto che ogni servizio la sua dimensione ottimale di offerta
E quindi io consiglierei più qui stare metropolitana come un un modo di organizzare la domanda
Territorialmente localizzata nei confronti di questi di questi servizi e quindi dopo privilegiare questo punto di vista crollato
Diciamo che la conservazione di questi fenomeni delle funzioni e di come queste si torni al suo si organizzano e si ripartiscono tra i vari enti locali dell'area dell'area metropolitana
Vi ringrazio
Io ringrazio naturalmente Fabio sporchi come ringraziato i precedenti i precedenti relatori c'è uno spazio per un breve dibattito alcuni interventi io ho avuto modo di parlare qualche giorno addietro con il direttore dell'Istituto regionale di ricerca dell'Umbria che probabilmente può aprire il dibattito io non credo non hanno problemi di aree metropolitane loro ma può darsi infatti consultazioni interne interesse la possa fare visto anche qui mi sembra che Venezia Firenze si son chiesti ma come mai si è fatto parte se non sono state inserite forza sette aree metropolitane piuttosto che no non sarebbe stato meglio si poteva accedere si può accedere all'Umbria
Però delle considerazioni
Posso sembrare anche marginali
Se calati nel contesto di oggi in quanto la realtà è lunga come diceva già
Presentatore
Russo che ha indotto non ne la conoscono tutti otto mila chilometri quadrati ottocento abitanti e una densità di cento abitanti per chilometri quadrato tre livelli di programmazione due province
Due centri più o meno modesti centottanta mila abitanti Perugi centoventi mila abitanti Terni
Però a
Una caratteristica che potrebbe diciamo fornire del quale stiamo lavorando potrebbe fornire alcuni elementi di riflessione anche ai presenti
Il piano urbanistico editoriale dell'Umbria parlava quindi novecentottantatré di città regione una caratteristica un po'peculiare all'interno della per il dello scenario italiano
E ne stiamo lavorando su una ricerca che potrebbe essere volta a fornire elementi di valutazione di riflessione gli amministratori e però sta fornendo anche qui alimenti alcuni elementi di faccio mie queste considerazioni di preoccupazione
Proprio al margine del tema che stiamo affrontando
Anzitutto non siamo stati investiti da dalla Giunta regionale diventa dando alla luce dell'un per fa parte DDT metteva appunto un già un lavoro sul sulle aree diciamo sulle armi sull'area vasta perciò facciamo parte invece un gruppo di lavoro per la revisione della legislazione urbanistica regionale rispetto indicazione della cento quarantadue ma essenzialmente stiamo mettendo a punto una richiesta stiamo eseguendo la ricerca che ha titolo un po'forse
Semplificato qua appariscente Lustiger lo sviluppo territoriale e sviluppo regionale trasformazioni territorio voglio preme soffermarmi su queste ricerche perché poco vedrete che alla fine in qualche indicazione interessante anche per presenti emerge è una ricerca una terra un carattere multidisciplinare per cui in cui per una lettura a tutto campo della realtà regionale intervengono le diverse discipline attraverso moduli tematici ambientali urbanistico insediativi economici e sociologi
In particolare l'obiettivo della ricerca la verifica
Di quanto e come si sia realizzato il modello proposto nel piano urbanistico territoriale mi novecentottantatré di città regioni
E cioè di un territorio in cui l'effetto città fosse talmente diffuso
Da permettere una indifferenza localizzativa dei residenti rispetto a elevati standard di riferimento di servizio nati termini considerato lì sopra una di quarantacinque minuti entro questo periodo si poteva raggiungere il l'ottima c'è un elevato standard di servizio e partendo dal nord dell'Umbria verso gli ospiti del sud e viceversa o dall'Ovest verso le
Questa
Poteva è stato proposto in via in in relazione al raggiungimento di un'elevata
Accessibilità regionale tramite un su un circuito forte formata da due assegni ad X Mutti moda e centrato su una serie di nuovo di di di nuovo interscambio tra i diversi settori di trasporto
è stato stabilendo avanti che la realtà non è quella che si e ora prefissata
Che si sta sviluppando sempre più una aria forte
Un'area di crisi un'aria marginale unanime con connotazione ambientali rilevati rilevanti è un un un'aria frontaliera con le re con le regioni
Con le due regioni limitrofe
Cioè con con il Lazio e con la Toscana
Bene le considerazioni che vengono al margine di questa ricerca sono di tre tipi
Mi riferisco specificamente al tema che stiamo affrontando il primo è stato già toccato
Giustamente
Dal collega Liguria prima di me
E quale prendiamo in considerazione che al quale considerazioni c'è sulla scarsità di risorse finanziarie
Io definisco epocale adesso in quanto appare chiaro cioè che si parla di questo che caratterizza un po'la nostra vita nazionale non penso che mi novecentonovantadue su provenzali sotto quindi questa proposte interessantissima
L'innovazione questi aspetti rilevanti che leggi riforme ordinamento delle Autonomie Locali introduce in termini di programmazione economica e pianificazioni territoriali sit-in a calare però maledettamente in un periodo un po'critico sotto questo versante la seconda considerazione questo i quali sono molte preoccupazioni e che sta emergendo sempre più l'opportunità che alle provi alla Provincia o alle Province vengono assegnati alcuni compiti precisi di intervento under in Umbria mi riferisco ai distretti industriali lasciando alle
Alla comuni diciamoglielo i problemi urbanistici le le aree finiti in vista industriali aree turistiche difesa del suolo e la cerca è la il ruolo di cerniera informative informatica per tutti gli enti locali
Il terzo infine la terza considerazione questa anche in questo campo se queste tale proposta si fosse calati in un momento in cui c'era una programmazione pluriennale economica e finanziario forse avrebbe avuto un su strato diciamo più interessanti questo significa non si possa diciamo tutti impegnarsi tutti perché ci poste venga ripresa i pesci il concetto di programmazione pluriennale come Stato negli anni alla fine del del mille novecento degli anni settanta
Perché in quel in questo campo il motto possibile molti più probabile che idea insensata interessanti vigente posso trovare un terreno più fare grazie
Io ringrazio il dottor Chiarante fare proporrei una cosa perché a volte l'ho sentito accusare gli stili regionali di chi cerca di fare ricerca teorica non servano per il governo della cosa pubblica ma non dovremmo essere accusati noi
Istituti regionali di ricerca di impedire agli amministratori come il vicepresidente ragno al fine di operare governare e quindi dare la parola a al vicepresidente
Della regione per concludere questi lavori
La ringrazio intanto l'IRPEG per questa iniziativa gli altri istituti che hanno portato la testimonianza delle diverse esperienze regionali
Cercherò così di portare alcune riflessioni conclusive che naturalmente si impegnano essenzialmente sull'esperienza toscana anche se questa inevitabilmente riconduce poi riflessioni
Valutazioni che almeno in parte non possono non avere anche una eco e una valenza di carattere complessivo
La Giunta regionale in Toscana a definito le proprie proposte
Sul applicazione delle leggi centoquarantadue per quanto riguarda l'ente metropolitano ha già investito il Consiglio di una organica
Proposta sia per quanto riguarda la delimitazione dei confini sia per quanto riguarda l'ambito delle funzioni arricchendole altresì da altri di altri due elementi
Che concerne non lo strumento degli accordi di programma che come poi brevemente Guido nella nostra impostazione appaiono elemento risolutivo comunque
Estremamente importante rispetto alla percorribilità e alla credibilità della proposta nel suo insieme
Questo non significa che non abbiamo avuto difficoltà ne è che siamo nella convinzione di aver presentato proposte che non si prestino a controdeduzioni a vi serve anzi queste sono molteplici penso che ci saranno verranno formalizzate
Nel vivo delle consultazioni che stiamo facendo in questi giorni e che porteranno il consiglio comunale di esprimersi nel corso delle prossime settimane
Queste difficoltà riguardano in primo luogo ed essenzialmente il problema della delimitazione dei confini
Perché
Beh innanzitutto perché non è un'operazione semplice questo penso sia un fatto difficilmente evitabile
Non è un'operazione semplice in generale
Non è un'operazione semplice in particolare in una regione come la Toscana in cui la stessa legge nel momento in cui individua le aree metropolitane fiorentina delega il governo a istituire una nuova provincia all'interno
Di quella che l'attuale provincia di Firenze circostanza comune ad altre regioni ma certo circostanza inevitabilmente aggravante delle complessità dell'operazione che abbiamo di fronte
Non è un'operazione semplice anche perché c'è una certa confusione terminologica che ha pensato non poco nel dibattito ecco che peserà
Introducendo interrogativi varianti variabili non tutte oggettivamente fondate ma che trovano appunto in una componente anche terminologica qualche chiave di lettura
Qual è questo aspetto e il fatto che la legge parla di città metropolitana e con il termine città nel nel nell'accezione comune
Ognuno intende a che cosa ci si riferisce però questa città metropolitana in realtà è una provincia in realtà è un un un nuovo ente che prende il posto della Provincia laddove viene previsto
E di conseguenza è certamente
Un ente di area vasta
Per arrivare a questo e per farlo accettare come dato assiomatico il percorso non è necessariamente semplice presente nel dibattito fiorentino non lo è stato e credo non lo sarà
Ma non siamo perché questa è la è stata la prima scelta che la Giunta regionale ha fatto siamo assolutamente convinti
Che nell'economia del centoquarantadue lento metropolitana di cui si parla un ente di area vasta che una nuova provincia un ente Provincia dotato di poteri particolarmente assorbenti che sostituisce la vecchia provincia
E quindi il primo la prima verifica per fare e quale sia l'ambito di Area Vasta a cui riferirsi in Toscana abbiamo preso come naturale punto di riferimento il lavoro di programmazione territoriale che lungamente la Regione ha condotto nell'area centrale della Regione Toscana sotto il profilo urbanistico e infrastrutturale dei servizi delle interrelazioni economiche
E quesito da cui sono partite era appunto questo
Questo ambito territoriale vasto che abbraccia sostanzialmente la pianura centrale della Toscana arriva fino a Pistoia e quindi interessa
Due parti centrali due Province esistenti e una nuova provincia in fase di eventuale costituzione
E questo lente metropolitano a cui si riferisce la legge centoquarantadue o per meglio dire questo sistema di tipo metropolitano che certamente si è creato nel tempo al di fuori di ogni programmazione al di fuori di ogni e volontà generale si è creato per una serie di fenomeni sul territorio dando vita fatto urbanistici imponenti sistema di relazioni
Di per sé integra una volta riconosciuto come dimensione urbanistica dimensione di programmazione economica infrastrutturale integra di per sé automaticamente gli estremi anche di un ente quale quello della centoquarantadue oppure no
Per rispondere a questa domanda non l'abbiamo fatta sostanzialmente due tipi di di approfondimento
Uno di carattere oggettivo sui fenomeni affidato all'IRPEF che è stata la parte fondamentale che questo istituto ha svolto egregiamente
E che ha teso a individuare all'interno di questo ampio sistema territoriale
I diversi sistemi locali che ci sono e sono Bennett irriconoscibili nel nel caso della Toscana centrale
Evidenziando coi per ciascuno di essi il grado crescente o decrescente di integrazione diciamo così di di sudditanza rispetto alla città capoluogo oppure di autonomia e di identità
In questo modo l'esame dei dati oggettivi consente di individuare come all'interno di un vasto sistema territoriale di tipo metropolitano e non tutti i sistemi locali
Che vi si riconoscono abbiano uno stesso grado di integrazione e di dipendenza dalla città principali
E i dati oggettivi sul pendolarismo sui rapporti di lavoro
Sulle abitudini di vita sui consumi culturali sugli aspetti economici dimostrano che con i sistemi locali come il sistema Pratesi sistema dell'empolese Valdelsa in misura minore rispetto a quello precedente
Hanno un un forte grado di identità di autosufficienza dal punto di vista oggettivo e di conseguenza un grado minimo di dipendenza dalla dalla città di Firenze con cui pure evidentemente sono intensi notevolissimi i problemi comuni dal punto di vista di valenze generali in termini di infrastrutture di territorio di grandi servizi e così via
Il secondo filone d'indagine
è come dire di carattere soggettivo cioè sul grado di rappresentazione che l'opinione pubblica certo attraverso gli enti locali le istituzioni che la rappresentano hanno della loro situazione nel territorio del sistema di relazioni altri temi noi riteniamo che per poter organizzare un insieme di enti locali all'interno di un unico ente metropolitano occorrono due elementi la interrelazione oggettiva
E sostanzialmente diciamo il consenso inteso come rappresentazione come idem sentire si potrebbe come volontari insomma
Stare insieme essendo governati da un unico punto di differimento
Perché se i lavori di programmazione svolte negli anni scorsi tendevano a individuare un ambito territoriale vasto all'interno del quale svolgere un'azione di coordinamento tra soggetti istituzionali che restavano peraltro diversi
Lente di cui oggi si parla è cosa ben differente perché oggi si tratta di creare un unico ente all'interno del quale confluiscono più identità comunali perdendo anche una parte della loro identità e allora per tutti questi ragioni diciamo di carattere oggettivo come bene evidenziano gli studi prodotti dell'IRPEF e di carattere soggettivo come risulta dalle
Posizioni delle valutazioni e dal consultazioni che abbiamo svolto con gli enti locali e con i soggetti economici e sociali
La posizione la quale la Giunta regionale si è venuta orientando è quella di andare a una proposta che sostanzialmente conferma
L'ipotesi che del resto è già nella legge centoquarantadue di istituzione della provincia di Prato e individuali nella parte residua e quindi nettamente prevalente rispetto all'attuale della provincia di Firenze
L'ambito dell'ente metropolitano di nuova istituzione però con una giunta molto importante dando atto espressamente che questa configurazione non esaurisce
Il sistema metropolitano all'interno del quale deve valere deve affermarsi una grande capacità di coordinamento e di raccordo rispetto alle politiche fondamentale
C'è insomma un vasto sistema metropolitano
Composto composito di più sistemi locali di cui soltanto una parte viene organizzato all'interno del nuovo ente metropolitano mentre l'altra parte ne rimane sostanzialmente al di fuori qual è lo strumento che dovrebbe consentire di non disperdere l'elemento di integrazione che è necessario assicurare appunto lo strumento degli accordi di programma
Così come previsti dalla legge centoquarantadue ma come rafforzati dalla proposta di legge regionale che abbiamo presentato la quale sostanzialmente prevede accordi di programma non relativi soltanto a degli oggetti a dei progetti specifici ma accordi di programma per materie cioè prevede la legge regionale da noi proposta che si individuino le materie per le quali all'interno di questo ambito territoriale che riguarderà che dovrebbe riguardare il nuovo ente metropolitano di Firenze la nuova Provincia di Prato ed una parte della provincia di Pistoia che era stata inserita già negli studi di programmazione nello schema strutturale della regione
Diciamo nelle materie fondamentali questi tre soggetti rimanendo distinti dovrebbero però lavorare insieme attraverso lo strumento degli accordi di programmi in questo modo non abbiamo fatto la quadratura del cerchio ovviamente probabilmente non era possibile farla l'abbiamo cercato di dire che in una realtà come questa bisogna riuscire a far convivere gli elementi d'identità che chiedono comunque di essere riconosciuti pena la perdita del consenso che è indispensabile con gli elementi di raccordo e di coordinamento che altrettanto indispensabile assicurare se si vuole mantenere diciamo una dimensione metropolitana nelle scelte politiche fondamentali
Rispetto a questa proposta della Giunta regionale la proposta alternativa che è stata fatta in maniera più diciamo significativa è anche importante visto che tra l'altro viene da Palazzo Vecchio quindi da una serie evidentemente autorevolissima rispetto a questo discorso
è stata quella di argomentare che svanita la possibilità di organizzare all'interno dell'Ente metropolitano l'intero sistema metropolitano quindi arrivando fino a Pistoia come sarebbe stato auspicabile e noi stessi conveniamo che da un punto di vista teorico indubbiamente questo si può dire
Ecco allora forse è meglio viene detto
Limitare lento metropolitano alla Città di Firenze al Comune di Firenze con soltanto i comuni della cintura fiorentini
Secondo noi questa proposta
è una cosa diversa dall'ente metropolitana di cui parla la legge cento quarantadue questa in definitiva o sarebbe una riorganizzazione del territorio comunale di Firenze magari logica magari razionale forse anche utile
Ma non è l'ente metropolitano non è la città metropolitana che sostituisce la Provincia
Perché se questa fosse la strada mi chiedo tutto il resto della provincia di Firenze come verrebbe riaggregare il Mugello la Valdelsa il Valdarno il Chianti o si fanno quattro cinque Province ma evidentemente penso che nessuno voglio dire questo
O si fa una provincia di Firenze senza Firenze come pure qualcuno ha suggerito perché poi la fantasia evidentemente non ha limiti
Ma è difficile capire come facciano a convivere parti opposte territorialmente della stessa provincia senza il trait d'union del capoluogo oppure francamente
Bisognerebbe concludere che l'ente metropolitana questo punto STS un elemento di miglior governo del territorio finirebbe presso un elemento destinata accresce le contraddizioni sul territorio in cui
I poteri l'attenzione vanno nelle aree forti e le aree deboli periferiche vengono abbandonati al loro destino non mi sembra che questo fosse o almeno spero
Credo sia stata l'intenzione del legislatore
Ecco quindi la nostra proposta questa che dicevo vedremo che cosa penserà il Consiglio regionale la giunta l'ha approvata con molta convinzione
E con un largo consenso vedremo poi soprattutto nel dibattito che ci sarà nei prossimi giorni per quanto riguarda le funzioni secondo noi i problemi
Sostanzialmente sono minori una volta fatta con chiarezza l'individuazione dell'area metropolitana della città metropolitana come ente Provincia con poteri assorbenti evidente che si tende a riaggregare qui
Tutti i poteri vecchi e nuovi della Provincia comunque dispersi cercando di arricchire soprattutto quelli relativi alla parte urbanistica con un forte potere sul piano territoriale di coordinamento e in relazione a taluni strumenti urbanistici e di programmazione di competenza comunale
Quindi un ente importante che non può non introdurne elemento di razionalizzazione del governo locale del territorio elesse un interlocutore forte del governo centrale
Noi ci auguriamo che ci sia la possibilità di varare queste esperienze pur con tutti i dubbi e le riserve che si possono avere l'altra ipotesi è quella di chi qui a Firenze sta avvenendo
Dopo aver chiesto lente metropolitano chiede adesso al Parlamento ove e al governo di ripensarci nel senso dice forse la legge così come non ci va bene allora tanto vale cambiarla ma nessuno riesce
A capire cambiarla come perché se si cambia la legge
Il re prevedere anche questo viene detto
La coesistenza tra l'ente metropolitano e le province sia fermerebbero quattro livelli di governo locale Regione-Enti metropolitane Province e Comuni e che veramente sarebbe aberrante se come qualcuno dice
Si fa coesistere ente metropolitano e province senza che questo costituisca un quarto livello
Significa che si risolve la dimensione metropolitana non in termini strutturali cioè creando un nuovo Ente ma in termini procedimentali cioè creando una procedura il che può essere anche perseguibile ma certo scelta diversa da quella che ha fatto la legge centoquarantadue e questa è la nostra esperienze il lavoro che abbiamo fatto su questo vedremo come si pronunceranno
Nei prossimi giorni nelle prossime settimane gli enti locali il Consiglio regionale naturalmente in questo dibattito siamo molto interessati anche a valutare ad apprezzare esperienze contributi che ci vengono dal lavoro degli altri ringrazia
A