Che fare delle Regioni? Autonomismo e regionalismo nell'Italia odierna

Allora cari amici
Iniziamo questa seconda parte
Della
Nostro convegno
Il titolo era provocatorio che fare delle Sergio coloni
Molto forte
Problematico
Però in qualche modo efficace
Allora
Noi oggi
Seguiremo nell'ordine in parte diverso perché
Il collega De Siervo ha parlato ieri e quindi
Darò la parola per primo alla collega D'Atena
Prima di iniziare vorrei anche
Tardi
Una suggestione che mi è stata suggerita dal nostro
Segretario generale Sangiorgi
E cioè
Si abbiamo visto che molti dei relatori hanno scritto
Hanno in qualche modo già un testo
Allora poiché
In questo momento momento abbiamo uno dei temi riguardanti le
Le autonomie sul tappeto perché quello della seconda Camera
Con appunto sempre seguendo anche il suggerimento di De Siervo
Si pensava di di vedere di fare uscire un
Diciamo un Istat Buck
Cioè una bimba però che seguito mettesse insieme queste relazioni sanate
Anche senza quell'apparato di note diciamo e di
Bibliografie che noi siamo soliti
Mettere dei nostri lavori secco magari
Lavori
Più leggeri dal punto di vista
Accademico
Ma non dal punto di vista concettuale
Quindi
Tutti coloro che hanno un testo vi pregherei di farci avere al più presto
In modo tale da poter procedere cioè
E se permettete mi prima di dare la parola ai relatori
Di svolgerle qualche considerazione riassuntiva anche
In parte dei lavori di ieri
Perché credo
Che foro che bisogna fare un po'il punto anche
Del nostro dibattito prima
Di poter procedere
Dal momento che poi non c'è stata la possibilità
Di i
Aprire dopo i lavori di ieri ad una
Discussione all'arcata nella nostra Sava
Un primo punto che vorrei ricordare segnalare nel rapporto autonomie unità
Nelle relazioni di Storia delle dottrine
Distogliere le istituzioni
Noi l'abbiamo visto che i relatori hanno
In qualche modo affrontato tutta la dialettica storica che allegato questi due momenti
E abbiamo potuto vedere come
In Italia si può parlare di una senso delle autonomie molto forte
Che però a seconda dei contesti storici dell'azione delle situazioni specifiche dal punto di vista politico
Assume questo tipo di indirizzo un significato diverso talora il federalismo è
Foriero di unità
Talaltra invece
è nell'aspettazioni di una divisione
E la stessa cosa riguardano un po'tutte le autonomie
Perché vorrei per il vorrei ricordare
Che il nostro Paese è il Paese delle autonomie attenzione non solo dal punto di vista del nostro tema cioè delle regioni cioè
Delle organizzazioni territoriali
Ma anche dal punto di vista sociale più generale perché noi abbiamo parlato in Italia ad esempio di autonomia operaia
Abbiamo parlato di autonomia dei gruppi sociali
Abbiamo parlato di autonomia e delle organizzazioni dei gruppi sociali quindi
E il tema delle autonomie è un tema
Che
Traversa tutta l'esperienza sociale italiana e non riguarda solamente quella istituzionale
Ora a seconda dei momenti storici noi vediamo che le autonomie il senso dell'autonomia e la difesa dell'autonomia e può avere una valenza
Talvolta
Come dire
Apprezzabile talaltra
Criticabile ci sono delle autonomie che sono apparse pericolose per esempio quando furono fatte le Regioni molta parte del moderatismo italiano
Era su una posizione di atti attenzione
Di senso di pericolo perché perché in una situazione di guerra fredda
L'idea di Spacca dell'Italia in due con alcune regioni che si consideravano legate
Piuttosto all'Unione Sovietica eccetera sembra la cosa che potesse tessere pericolosa ecco quindi le autonomie
Sono state atti giudicate
Buone o cattive a seconda della situazione storica quello che però io credo
Come riflessione
Diciamo conclusi miliardi conclusiva su questo punto è che
In Italia
Il
L'autonomismo di qualsiasi tipo soprattutto quello istituzionale cioè quello legato al tema delle degli enti territoriali
Non ha mai e non ha mai raggiunto una maturità sufficiente
Per comprendere
Che le autonomia vanno anche in qualche modo organizzate
E vanno finalizzate ad una politica poi comune nazionale
Molto spesso noi abbiamo avuto delle autonomie che in qualche modo interpretavano se stesse come
Il soggetto ultimo
Questo che cosa qual è stato l'effetto Sacha sociale di questo fatto
L'effetto sociale è stato che
Si è ricorso subito ad un centralismo che non rappresentava l'unificazione delle politiche
Regionali
In un dente disegno complessivo
Ma significava il ricorrere ad uno strumento di emergenza in un momento in cui le autonomie sembravano non riuscissero a anzi ad affrontare
I problemi del Paese quindi molto spesso noi in Italia abbiamo avuto
Non tanto un centralismo che era
Il frutto dello sviluppo armonico anche delle autonomie ma abbiamo avuto un centralismo che interveniva
Nel momento in cui sembrava che le autonomie fallissero
E quindi
Un centralismo negativo in un certo senso un centralismo di supplenza
Non devo ricordare come star come si è fatta l'unificazione italiana perché lo stesso mio Trisaia volo voglio dire legato al concetto delle autonomie accettò poi alla fine la politica sabauda
Per un ideale superiore ma cento
Il progetto quelle vento quell'evento non fu privo di conseguenze perché la politica sabauda
Su un correttivo come dire emergenziale in una situazione in cui bisogna fare l'Italia comunque
Ebbene allora diamo tutto il potere
Alla destra storica diamo tutto il potere eccetera
Dimenticando totalmente il problema delle autonomie dimenticando totalmente
Le proprie convinzioni culturali
Questo tipo di situazione
Sta avvenendo anche oggi voi oggi sul tappeto abbiamo evidentemente un processo di centralizzazione
Ed è un processo che è un processo di centralizzazione
Emergenziale di nuovo
Che
Non ha non mi sembra che abbia sufficientemente elaborato
Il
Disegno complessivo
Per il quale poi la centralizzazione delle politiche sia anche il frutto della cooperazione delle autonomie ecco
Di qui anche tutte le difficoltà ipotizzare la seconda la trasformazione della seconda Camera che ne facciano e cosa deve essere e via di seguito
Secondo punto
A un certo punto ieri si è parlato
Di sì qual è il problema è un certo punto ci si è posti va be
Qual è l'origine della crisi italiana
E sono stati preparò proposti alcune categorie
Che a mio padre e dire con tutto voglio dire lo dico con tutta
L'amicizia e la simpatia per
Chi le ha proposte
A mio parere sono fortemente esilaranti cioè si è parlato di un individualismo del singolo che sarebbe quello della singolarità che sarebbe tipico del culture protestanti sostanzialmente e della Germania dell'in particolare
E una si un individualismo della unicità
Che sarebbe tipico dei Paesi latini ecco io francamente
Avrei paura di queste generalizzazioni
Intanto perché questo tipo di contrapposizione faceva parte di quella ideologia tedesca
Che noi abbiamo tanto criticato
E che ha avuto delle sue radici anche nella specie nella parte più progressiva della cultura tedesca e in particolare questa questa contrapposizione la ritroviamo in Max Weber appunto in simili che è stato citato ieri
Dico questo
Perché
Sono categorie che diventano antropologiche
E poi diventano quasi razzisti che
Ma se non spiegano poi molto non spiegano ad esempio un fatto storico di prima grandezza come mai il capitalismo
Nascite in una terra come la nostra
Nella età del
Umanissime del Rinascimento anzi anche prima
Come è possibile se noi siamo così refrattari
Al sistema delle regole e via di seguito ecco
Quindi
La CEE sarei molto attento a usare queste categorie perché non ci fare non ci fanno come dire ci impediscono di comprendere che ci sono dei fatti geopolitici
Molto importanti per esempio
Se il ci dobbiamo riferire al nostro Rinascimento il declino inizia quando secondo per lo meno di storia la storiografia più accreditata
Quando con la conquista di Costantinopoli sia una secondo un secondo blocco dei traffici primo blocco c'era stato nel periodo carolingio un secondo blocco dei traffici marittimi del Mediterraneo
C'è con la coda con la con queste Costantinopoli da parte del mondo arabo che blocca quella funzione di mediazione commerciale che l'Italia aveva fra l'Oriente e la parte occidentale dell'Europa
Forse se ci invece di usare delle categorie così tranchant che possono condurci a
Ipotizzare una specie di nostra minorità culturale
De
Forse io
Farei riferimento ha problemi di geopolitica
Problemi che sono all'origine anche della crisi italiana di oggi la crisi italiana di oggi
Non è
Una crisi antropologica
è una crisi
Molto
Molto concreta che ha le sue ragioni e che possono essere
Molto bene individuate e che sono state legate ad un deficit di culto di cultura politico istituzionale del nostro Paese voglio dire che
Se guardiamo al evoluzione della spesa pubblica in Italia noi possiamo vedere che fino agli anni alla
Quasi alla fine degli anni Sessanta è stata una spesa pubblica produttiva
Dove a partire dalla fine degli anni Sessanta ha cominciato a diventare a
La garanzia dello sviluppo dei redditi dei gruppi sociali
Cioè ha cominciato ad avere una funzione distributiva diretta
E questo ha fatto sì che i gruppi sociali non si ristrutturarsi erano
Che le le organizzazioni non prendessero atto verande della necessità di ricostituire un disegno unitario fra i gruppi sociali
E fra i gruppi territoriali
E quindi
Hanno utilizzato la spesa pubblica per garantire
L'evoluzione dei redditi a cui erano abituati
Con questo voglio dire che se dobbiamo cercare il colpevole l'assassino non è tanto in una dimensione antropologica quanto nella
Deficit istituzionale delle autonomie
Le autonomie non hanno compreso che per la loro stessa sopravvivenza
Dovevano ristrutturare le proprie condizioni
Di assistenza
Parlo delle autonomia anche sindacali non solo territoriale parlo delle autonomie anche confindustriali e via di seguito cioè parlo di tutto quel sistema di organizzazioni
Corporative
Che erano cresciute durante
I primi decenni della Repubblica che si erano affermate ma che non avevano capito che poi dovevano in qualche modo collegarsi in un disegno unitario
Che potesse in qualche modo sviluppare
Il nostro
Paese quindi un deficit istituzionale normativo anche e normativo perché e mancata tutta una fascia di normazione che spingesse le autonomia questo
Faccio un esempio concreto che mi sembra
Chiarissimo i sindacati hanno voluto rimanere lo hanno voluto mantenere la qualifica di associazioni libere sostanzialmente
E non hanno mai voluto accettare che si introducesse una normativa che in qualche modo collegarsi dell'azione sindacale
A
Allo sviluppo della sistema industriale italiano e allo sviluppo quindi un deficit anche di normativa
Sia sul piano statuale sia secondo me anche sul piano
Locale e anche territoriale voglio dire che questo deficit ha riguardato tutte le autonomie le autonomie sociali come Sempione l'autonomia sindacale ma anche le autonomie territoriali
Con questo cosa voglio dire voglio trarre una conclusione a mio parere importante
Lei ha un per parlare delle autonomie territoriali le autonomie territoriali non sono fallite
Sull'atto della rappresentanza le autonomie territoriali dal punto di vista della rappresentanza sono stato insuccesso sono state un momento di partecipazione importante da parte delle delle varie
Dei vari territori relativa regioni italiane quello che è mancato è stato appunto un
Auto qualcun altro non autonoma una normativa che consentisse un controllo sulla l'atto loro azione economica
E un loro coordinamento fra di loro nei confronti dell'organizzazione statale
E quindi non a caso la crisi delle regioni risibili quelli delle autonomia che difensore territoriali oggi
è una crisi non tanto istituzionale ma è una crisi fiscale e una crisi economico e una crisi di inefficienza
Non di mancanza diretta la si dei rappresentatività le autonomie territoriali sono sufficientemente rappresentativa
Hanno tocca la capacità di di rappresentare i propri elettori
Quindi questo lo voglio sottolineare perché se no non si non non si capisce
E quote di fronte a quale problema diciamo ci troviamo quindi quello faccio un esempio ma vi ricordate che la nostra Costituzione c'è quella specie di
Di anime nella
Che non si capisce bene cosa faccia che il CNEL
Un organo costituzionale la cui funzione non si capisce non si capisce più
Quale
Ecco che cosa significa significa non c'è stato un raccordo sul piano dell'economia proprio sul piano dei rapporti economici fra
Le pagine fra i vari tipi di autonomia sociali e piede e territoriali
E il livello statale in quanto tale
Ultimo
Problema diciamo
Sia le Regioni se gli enti territoriali non sono falliti sull'atto della rappresentanza
A mio parere errata anche la fa un'affermazione l'ho sentito ieri ma qui si si vota troppo simbolico
No a mio parere non è vero che si doti troppo anche perché ci fu teatro le votazioni non sono razionalizzate perché si deve votare una volta uno una volta un altro e via di seguito
Ma non ne in tutti i Paesi europei
I
Tempi direi occidentali anche più in generale occidentali noi abbiamo un certo numero di
Livelli di fateci frazione e mi sembra che funzionino benissimo quindi non credo che il problema
Riguardi la rappresentanza anzi la rappresentanza va aiutata
Proprio sul lato invece economiche dell'efficienza
Attraverso una
Organizzazione una riorganizzazione della normativa che la rende efficace ma quale la sensazione che abbiamo tutti è che noi andiamo a votare
Andiamo a votare in massa nel nostro Paese
Ma sappiamo benissimo che poi stranamente non succede nulla ecco allora non è che in mancanza di o partecipazione o amore per la partecipazione ora presenta attività degli organi istituzionali
Sesta il fare è il fatto che poi questi organi
Non sono inseriti in un sistema normativo che consentano
Una efficacia diciamo una risposta efficace alle esigenza della partecipazione
Ultimo punto dicevo
E così poi posso passare
Bene diciamo il la parola al collega D'Alì
Le Regioni oggi
Si trovano a dover combattere su tre livelli
C'è un primo livello che interregionale
Non a caso ci sono spinte per creare delle macroregioni interni al nostro Paese
C'è un secondo livello che è il rapporto fra Regioni e Stato di cui praticamente ho parlato fino ad ora
E c'è un terzo livello però oggi quello delle macro regioni europee
Sì più poiché le macro regioni si falsi si sono fatte già alcune altre sono in fieri se ne farà una sicuramente da quello che capisco sulla sull'Adriatico
Bene
Le macroregioni non saranno
Una
Giro di due ordinanze tirarne ma le macroregioni saranno dei sistemi
Istituzionalizzati di competizione fra le Regioni
E quindi le regioni italiane che faranno parte di una macroregione
Dovranno essere istituzionalmente preparate alla competizione con altre Regioni che fanno parte facenti parte della spazzatura ma per Regione
La materna cinica e ci dimentichiamo che l'euro il sistema europeo e i sistemi regionali che stiamo costruendo sono stemmi competitivi
Non sono temi
Non sono sistemi armonici nota
Non ci si sposa fra fratelli qua ci si sposa fra nemici
Entro certi limiti
Allora
è necessario che le Regioni sappiano affrontare anche questa sfida
Poi che
In caso contrario cioè se loro non solo non hanno una torre normativa capace di spingere ha una propria ristrutturazione una propria finite a zero finalizzazione delle proprie attività politiche
Verso in qualche modo una competizione con altre territorio e finiranno per partecipare in modo subalterno
Come subalterna è molto spesso
Balbettiamo tutti l'Italia nei confronti
Del sistema europeo
Ma tutto questo non sono cose ineluttabili tutte queste situazioni non sono così ineluttabili sono cose che hanno delle ragioni concrete
Legate ad errori
Specifici
Di che cosa della classe politica no dei gruppi sociali sono i gruppi sociali che si sono organizzati oppure attivamente a partire dalla seconda guerra mondiale che non hanno capirlo se non hanno accettato
Delle normative che l'inducesse però comunque poi
Alla costruzione di un disegno unitario nazionale
Per cui i gruppi sociali e lei con una classe politica che dipende dai costi sociali
Per cui la classe politica imbelle perché deve rispondere a gruppi sociali non
Non Borga non in qualche modo armonicamente
Organizzati
In politica comune comuni
Per cui la classe politica è chiaro che debole ma qualsiasi se può essere come parlate con qualsiasi parlamentare sapete benissimo che l'UE è un dipendente non è un indipendente
è un dipendente dal gruppo di riferimento allora quello che non funziona non è la frantumazione da classe politica era frantumazione
Delle strutture corporative della società il il nel l'assassino qua non è l'individuo unico l'assassino un all'insufficiente organizzazione giuridico
Istituzionale dei gruppi sociali
è la società che non regge
Questo è un punto secondo me fondamentale se non capiamo
Che abbiamo dei problemi di
Grossissimi di questo genere ma d'altra parte lo lo vediamo quando si è trattato di fare la legge fornendo
Il risultato qual è stato è risultato è stato urla istituzioni la realizzazione di una politica come avete visto ieri e oggi sui giornali
Che ha portato ad un aumento della disoccupazione
Allora
Perché
Perché i gruppi sociali nel momento in cui si sono messi intorno a un tavolo per
Fare proposte non avevano la capacità di costruire una politica unitaria del lavoro
E della
Economia italiana
Ringrazio scusate se vi ho preso un po'di tempo ma mi sembrava opportuno riprendere alcune tematiche molto importante sono state trattate ieri
Per poter avviare
Un discorso
In progress diciamo
Partendo proprio da questo problema delle macroregioni però per lo meno dal problema
Della situazione degli enti territoriali in una
Prospettive europea e per questo allora passerei la parola status
Grazie Presidente io anzitutto debbo ringraziamento gli organizzatori del convegno in particolare a professore Ugo De Siervo
Che mi hanno consentito di spostare ad oggi il il mio intervento
Era sopravvenuto un impegno al quale non mi sono potuto sottrarre e quindi c'è stato questo spostamento ringrazio ringrazio doppiamente perché poi insomma
Mi mi ha spostato la sua la sulla sua relazione insomma per per lasciarmi spazio per per la mia è che io
Parlando del tema che mi ha affidato
Debbo anzitutto premettere che spero di non deluderli perché
Perché le più significative recenti tendenze a livello europeo riassetti regionali e locali è un tema che può far supporre che il relatore
Vi intrattenga su in maniera in maniera completa sulle sulle tendenze sulle tendenze innanzitutto
Ora non è stata questa la mia scelta
E non è stata questa per una ragione fondamentale il contesto nel quale noi oggi ci troviamo anzitutto il contesto del convegno
Che questo è un convegno che ha un titolo molto successivo intanto a mio modo di vedere
Molto centrato che fare delle Regioni
E allora una riflessione sulle esperienze straniere è una Regione è una riflessione che non può avere finalità descrittive
Ma deve portare a verificare quanto di quello che succede altrove possa essere utile per dare
Risposta a questa domanda
Questa domanda tra l'altro che
è una domanda che in certo senso ritorna al nostro dibattito ricordo il il titolo di un volumetto apparso infrange c'era negli anni settanta subito dopo la concreta istituzione delle Regioni ad autonomia ordinaria italiano volumetto di Ferrari
La Regione turco a fare ecco la domanda perché cosa e cosa dobbiamo fare di questi
Di questo di di questo Ente però il contesto ecco il contesto nel quale si colloca oggi il nostro dibattito va inteso anche in un senso più pregnante
E mi riferisco
Al quadro politico istituzionale che fa da sfondo alla nostra riflessione
Nel quale
Questa domanda se acquistando una una grande centralità
è il contesto di un ripensamento radicale sul ruolo delle autonomie
Forse non solo territoriali certamente territoriali
Nella prospettiva soprattutto della riforma del Titolo quinto
E io penso che per inquadrare questo elemento di sfondo che però secondo me ci serve poi a guidare anche le le prospezioni che faremo altrove
E sia utile ripercorrere sia pure molto brevemente l'evoluzione degli orientamenti user anche un'altra parola degli umori
Che si collocano sullo sfondo di questa di queste riflessioni ex soprattutto che che investo nel dibattito pubblico parlando dibattito pubblico non mi riferisco tanto al dibattito politico in cui
Questi questi mutamenti di umore sono sono abbastanza facilmente percepibili ma al dibattito anche dibatto leggendo i giornali i grandi quotidiani nazionali
E noi
Oggi questo
E è un tema rispetto al quale il tema del destino delle autonomie territoriali delle autonomie regionali
In particolare rispetto al quale insomma siti registra un mai come mainstream rispetto al quale è il caso di fare qualche riflessione soprattutto se mai
Confrontiamo con l'inizio della vicenda di cui noi oggi stesso ci stiamo ancora occupando cioè quando
Nella dodicesima nella tredicesima legislatura soprattutto nel
Si si si metteva appunto la riforma del Titolo quinto dalla Costituzione
Ora il processo allora era denominata era d'
Nominato
Dalla crisi della Prima Repubblica
Ebbene la preoccupazione per la tenuta unitaria del sistema
E preoccupazione che poi
Aveva assumeva dei connotati di attualità anche per il fatto che una forza politica emergente
La lega
Ok faceva
Sia del federalismo ma in certe fasi anche della secessione proprio vessillo quindi
La riforma la riforma del Titolo quinto e diciamo gli stati d'animo che l'accompagnano si legano a questo clima e abbiamo una serie di fenomeni presenze pesante che si sdogana la parola federalismo
Voi considerato che la precedente Commissione bicamerale quella che precede immediatamente la Commissione da lei ma la commissione De Mita Iotti
Elabora un progetto il quale
E costruito sul rovesciamento delle competenze del riparto di competenze fra Stato Regioni è un cammino è una tecnica di tipo federale nessuno si sarebbe sognato di parlare
Di federalismo anzi insomma si diceva era un po'tabula parola federalismo invece adesso e sdoganata si parla di federalismo
Amministrativo non c'è dubbio che la riforma del Titolo quinto pur non dando vita a mio modo di vedere ad un assetto autenticamente federale però abbiamo degli elementi federale soprattutto
Per il riparto di competenze legislative quindi abbiamo una partenza di questo processo in cui le parole d'ordine sono federalismo sussidiarietà
E crescita del di del tutto dell'intero sistema delle autonomie territoriali a questo riguardo
L'articolo centoquattordici primo comma della Costituzione al quale
L'amico e collega Olivetti ha dedicato tanta attenzione all'inizio a un ha una carica simbolica chiarissima
E è assolutamente illuminante
Ho questa questa questo slancio prosegue nelle legislature successive
La legislatura quattordicesime la legislatura del faticoso cammino verso la riforma della riforma del Titolo quinto dico faticoso cammino perché abbiamo appunto come è noto Governo di centrodestra con
Diverse iniziative di revisione costituzionale
La la la cosiddetta devolution approvata in prima lettura ad entrambi i rami del Parlamento la bozza La Loggia infine quel progetto diritti di riforma che anzi quella legge costituzionale che viene bocciata in sede referendari
Però acché si carica di elementi che vanno verso verso verso le autonomia volta in maniera inadeguata non è così la deboli usciva ma in questo senso
E in questo senso il fatto a mio modo di vedere più simbolico che reale della costruzione di un Senato che si vuole intitolare Senato federale e continua questa questa linea
Nella quindicesima legislatura il dato significativo allora è quella bozza Violante che viene elaborata dalla prima Commissione della Camera dei deputati la Prima commissione permanente
La quale disegna per la prima volta un Senato cutter atti
Assimilabili a quelli dei Senati se federali degli ordinamenti federali e gli enti nel caso specifico si tratta di un mix in qualche modo tra la struttura del Senato austriaco e alcune competenze e del del Bundesrat altre del Bundesrat tedesco
Quand'è che cambiano gli umori cambiano nella
Sedicesima legislatura
La decima legislatura abbiamo un inizio che va proprio sul è una deriva in continuità
Le proposte che vengono proposte di legge costituzionale
Presentate dalle di contabile parlamentari di diverse forze politiche di centrodestra di centrosinistra di ripescare la riforma Violante
Quindi fare finalmente il Senato federale tratto la mancanza del Senato era un elemento di squilibrio del riforma originariamente la
Licenziata e di cui si ha si aveva tutti una immediata percezione
Però nella parte finale della legislatura abbiamo il netto segnale del cambiamento della bozza Monti
No e tra l'altro e che documento molto singolare perché
Un non Progetto di legge di revisione costituzionale quale interviene quando i tempi della legislatura per completare l'iter non ci sono
Quindi è una testimonianza culturale bravissimo Anza culturale carica di significato perché c'era da un lato da un lato qualche modifica nel riparto di competenza per materia azione la parte più delicata della riforma della della disciplina vigente
E qui qui migliorativo INCE però per il resto la logica e
Fondo non so quanto consapevolmente o inconsapevolmente il disegno perseguito è quello di destrutturare
L'autonomia normativa delle Regioni
Attraverso l'introduzione
Questo è il la della grande aspirazione che circola da qualche tempo di clausole di supremazia
Cioè introdurre un apriti sesamo che consente allo Stato di scavalcare le garanzie delle competenze legislative regionali che con tutta una serie di elementi sui quali non è il caso di soffermarsi perché questo revirement
Che cos'è accaduto nel frattempo e qui abbiamo una serie di elementi il primo elemento
E la crisi economico-finanziaria ora e notissimo che quando ci sono queste fasi di grave crisi finanziaria c'è una tendenza all'accentramento delle decisioni
L'esperienza del new deal Roosevelt Tiano e va in questo senso ma non solo quindi questo è un dato il fondo abbastanza scontato
Poi abbiamo gli scandali da cui sono investite le amministrazioni alcune amministrazioni regionali e dire che la causa del regionalismo
Ha fatto peggio il Bachmann di Anagni che
Avrà di vicende insomma maggiormente significativi e poi
Un altro tema riduzione dei costi della politica quindi l'intreccio tra tutti questi elementi determina il nuovo
Il nuovo clima e quali sono e con gli indicatori del nuovo clima rispetto ai quali poi si tratterà di vedere quali indicazioni ci possono venire spese anzitutto che la riforma del Titolo quinto è stato un errore clamoroso
Ora
Io qua vedo Ugo De Siervo ricordo un seminario che tenemmo tenemmo quando ancora non era se da varata la riforma ma il testo era ormai definitivo al Senato ASL al alla LUISS con l'organizzazione anche del loro istituto delle Regioni
E inquilini nell'ambito e quanto meno si osservava che c'era una serie di cose che non funzionava c'è il rush finale della riforma aveva determinato alcuni una serie di zone d'ombra soprattutto nel riparto di competenze
Allora De Siervo rilevava che aprire riservata alla competenza concorrente
La distribuzione e produzione
Nazionale dell'energia non fosse una scelta comprensibile ed aveva perfettamente ragione
Però ecco l'altro elemento è l'idea e che per quanto riguarda le Regioni si debba radicalmente ripensare il ruolo
E
E addirittura lì in qualche in anche autorevole intervento dia di più realisti
Si prende in considerazione l'ipotesi adito a soppressione se si potesse forse sarebbe meglio ecco il cosa ci sarebbe un
Una una cambiamento di rotta radicale ecco in questa legislatura queste sono
Le premesse
Che
Che
Assistono alla riflessione e rispetto alle quali
La domanda che pone il convegno non c'ho non è una domanda per il clima ma è la domanda ecco questo è il tema con cui oggi ci si deve confrontare il dibattito rispetto a questa domanda
Che indicazioni ci possono provenire
Dal dalle dinamiche che si sviluppano in ordinamenti che siano comparabili con con il nostro io direi che gli ordinamenti con i quali ha più senso una comparazione sono
Fondamentalmente due da un lato l'ordinamento spagnolo datato ordinamento tedesco ed anche l'ordinamento austriaco perché sono in fondo i due modelli che da un lato hanno ispirato il lavoro dell'Assemblea Costituente d'altro lato pagano sempre guidato il cammino delle riforme qua ai due modelli adesso non non non entro nel dettaglio ma sempre fatto riferimento
Ora considerando considerando queste esperienze quel caso forse di aggiungere un altro elemento e l'altro elemento era Pretato al fatto che
In tutti i sistemi che conoscono delle forme di decentramento politico a base territoriale
Il sistema è tenuto insieme da un delicatissimo equilibrio tra due popoli da un lato il polo dell'unità d'altro lato il polo dell'autonomia
E e se non ci fosse è il primo se non ci fosse l'unità il il sistema statale si di si integrerebbe se non ci fosse l'autonomia però ritorneremo a quei ma a quei modelli posto rivoluzionari francese in cui l'unico l'unico l'unica entità
è il è lo Stato centrale al quale tutte le istanze anche selettive locali sono subordinate da vincoli
Da vincoli di subordinazione gerarchica ora se consiste i sistemi sono costruiti sull'equilibro tra due polarità è ovvio che questo equilibrio equilibrio oscillante le oscillazioni del pendolo dipendono da una serie di elementi
Un elemento non trascurabile per esempio è costituito dal dal posizionamento rispetto a questo tema a queste tematiche delle forze politiche qui tenendo conto di tutto questo vediamo vediamo che che indicazioni ci provengono dall'esterno anzitutto io viene una prima cosa
Per quanto mi consta in nessun ordinamento di questi chi erano i quali ho fatto riferimento si prende in considerazione l'ipotesi della liquidazione delle autonomia su statale
E se noi consideriamo le oscillazioni vediamo che
Non anche qui non abbiamo delle indicazioni univoche c'è il caso di un ordinamento l'ordinamento austriaco
Nel quale si registra
Uno spostamento significativo del pendolo sul verso il polo dell'autonomia
A questo riguardo viene in considerazione soprattutto una riforma costituzionale del due mila dodici
La FIAT alto un Scary spacca il sei novembre la novella sulla giurisdizione amministrativa
La Valle introduce due novità molto rilevanti anzitutto modifica quello che era un tratto costitutivo del fare del federalismo storico
Federalismo seria qua differenza del generalità dei federalismi escludeva Titti gli stati membri lender dalla giurisdizione la giurisdizione era prerogativa esclusiva della federazione qui invece sì
Introduce una distinzione questo vale per la giurisdizione ordinaria non vale per la giurisdizione amministrativa quindi i lender ecco ampia non lo spettro funzionale delle proprie competenze no
E quindi rafforzando quel carattere che in genere si riconosce in questi ordinamenti agli Stati membri della statualità dello Stato membro ecco l'intero spettro delle principali funzioni pubbliche di pertinenza diretta
L'altro elemento che gioca in questo medesimo senso è costituito dall'abolizione di un singolare controllo di merito sulla legislazione che esisteva in Austria
C'è qualche dove si prevedeva che il Governo per ragioni di interesse nazionale questa è una cosa che somiglia in qualche modo hanno al nostro vecchio controllo di merito di cui il vecchio articolo centoventisette della Costituzione
Per ragioni di interesse nazionale potesse sollevare Anish prof obiezione nei confronti di una legge dell'annata in questo caso per superare l'obiezione poter quindi
Far procedere il percorso legislativo fino alla sua conclusione
Era necessario una riapprovazione a maggioranza qualificata che vogliamo di un controllo di merito con richiesta di riesame evidente questo è un istituto fortemente centralistico non riceveva applicazione però esisteva sulla carta
Ora questo istituto viene anche qua da questa riforma eliminato di allora considerando quesito elementi possiamo dire ecco nel nostro ideale pendolo che
Il e io direi che nell'intera esperienza
Crescente europea questo è il massimo di spostamento verso l'autonomia e che il il senso di marcia un senso di marcia molto chiara
Diverso completamente il discorso della Spagna dove troviamo dei tratti di analogia anche se in qualche caso le tecniche sono diverse
Con con l'Italia perché qui il pendolo si sposta decisamente verso il centro
Quali sono gli indicatori a questo riguardo significativi uno anzitutto si lega all'autonomia statutaria
Ora per inquadrare correttamente il tema è da tener presente che cosa sono gli statuti di autonomia in Spagna
Sono cosa diversa da chissà tutti regionali italiani
Uno dei quali forse sono uno se non se non sbaglio quello lombardo si fregia dell'appellativo statuto di autonomia una pace ma la statuto di autonomia perché questa denominazione perché lo Statuto d'autonomia è la fonte del riparto di competenza
La Costituzione da delle crea un menù di possibili competenze
Dopodiché il singolo Statuto che adottato su iniziativa della Regione poi concordato con il Parlamento nazionale il singolo sa tutto seleziona le competenze che ritiene adatte alle specificità della Regione tentato questo comporta
Che il sistema se non ci siamo fondamentalmente di autonomia speciale
Le immagini che si usa che si usa in quell'ordinamento una metafora piuttosto banale
La cablate che esso si vassoio dei formaggi la Costituzione offre un repertorio di possibili competenze poi la dieta competenziale di ciascuna comunità autonoma
E decisa dalla comunità d'accordo con lo Stato perché d'accordo con lo Stato anche questo interessante
Perché le competenze della Comunità incidono riduttivamente sulle competenze dello Stato
E il modello invece il
Delle nostre autonomie ordinarie quello che ha il Cafè para todos caffè per tutti anche se prima in quella pausa caffè che ci siamo concesso e prima del Club
Abbiamo rilevato che in Italia caffè per tutti significa tante varianti no caffè data ma non ha bisogno
O
Caffè per tutti perché il la
L'elemento è quello della uniformità vera
Ora questi ruolo degli statuti di autonomia
Questi
Gli Statuti autonomia vengono varati all'inizio
Dell'esperienza regionale spagnola tra l'altro il regionalismo spagnolo e Luigi IMO non
Nazionale in base alla Costituzione non
Regioni nonché
Poteva assumere una dimensione nazionale qualora tutte le comuni tutte le compiuto te le Province avessero deciso di mettersi insieme ad altre Province dar vita comunità autonoma
Prima stagione statutaria
Seconda stagione statutaria negli anni due mila due mila e quattro
La seconda saggio
Essa tuttavia si svolge tutta nel segno dell'ampliamento delle competenze
Regionali gli Statuti vanno normalmente in quella direzione c'è un dato politico che postergare certe vicende e il dato è rappresentato dal fatto che
A livello nazionale il Governo nazionale il primo Governo Zapatero
La sopravvivenza del primo con la maggioranza del primo Governo su Zapatero dipende dall'apporto determinante dei partiti catalani
Di qui
Una certa insomma compiacenza nei confronti di questo processo perché poi ci voleva l'approvazione parlamentare degli Statuti
Lo statuto catalano quindi
Raggiunge raggiunge la sua la sua conclusione comportando tra le altre cose una notevole
Una notevole uno trovo l'arricchimento delle competenze
Attraverso
Una certa tecnica
Cioè l'esperienza soprattutto giurisprudenziale aveva dimostrato che le clausole generali non garantivano la Regione perché poi le competenze definite per clausola generale potevano essere svuotate in via interpretativa
Allora l'esigenza di fare un'elencazione molto analitica la Regione deve occupa e quello che poi si chiama il blindato e competenziale blindato la blindatura delle competenze
Quindi questa la tecnica che naturalmente data la natura dello Statuto incideva riduttivamente sulle competenze dello Stato ma in termini precisi sì e difficilmente manipola
Come tutti sappiamo questo Statuto viene impugnato al tribunale costituzionale
Impugnativa anche da parte del gruppo parlamentare popolare là c'è questa possibilità
Data ai gruppi parlamentari di proporre ricorso alla Corte costituzionale naturalmente si apre un conflitto molto forte
I catalani fanno sapere io leggo una di una dichiarazione che lessi all'epoca nel mondo Sica è e Statuto caicco Pierre no
Esse ci si addirittura si arriva alla ricusazione che poi una procedura che si conclude con successo con l'esclusione
Di un giudice costituzionale ecco aveva compiuto degli studi finanziati da una da un istituto l'istituto del studia autonomiste dell'UNIRE della generalità della Catalogna
E si arriva infine dopo parecchi sotto parecchi anni fatica era era un tormentone questa attese di questa sentenza a quella di risparmio
Dallo sia la sentenza ma come la pipì alla sentenza per antonomasia anche per l'estensione della sentenza stessa la quale segna una svolta in senso centralistico
Segna una svolta in senso centralistico e tra l'altro e introducendo una nuova lettura degli Statuti Regione della loro funzione
Questa analitica individuazione di competenze dice tribunale costituzionale ha un carattere descrittivo
Non rigorosamente prescrittivo perché in fondo la Costituzione la la il Tribunale costituzionale che è l'interprete del riparto di competenze deve affidarsi soprattutto alla Costituzione
E per esempio un autore brillante come castelli andremo
è scrive che la Corte Costituzionale assume con questo con questo con questa linea
Il ruolo del Commissario del potere costituente c'è quindi qua ecco il dato interessante
Che c'è un ruolo fortemente creativo e quei tratti di
Spia pure non in termini perfetti perché i tratti di comparazione con l'Italia possono essere significativi
Sia
Proprio
Da parte dell'organo di giurisdizione costituzionali netta e spese per la prima linea quindi la grande apertura statutaria registra questa questa marcia indietro
Il secondo il secondo elemento di centralizzazione è un elemento che anche qui evidenzia punti di contatto con l'esperienza italiana perché l'introduzione in Bilancio del principio della Steel costituzione del principio della stabilità di bilancio
è una riforma del due mila e undici questa riforma prevede con la sua integrazione a breve da una legge attuativa che viene adottata la lei organica destabilizzante
E questa questa legge introduce una serie di penetranti meccanismi di condizionamento della politica finanziaria delle comunità autoctona
E una serie di strumenti di controllo tra l'altro raccordandosi ad un'altra norma costituzionale che fino a questo momento per momento aveva presentato un carattere insomma piuttosto teorico
La previsione ecco sul modello del
Del bond stesso anche tedesco cioè la coercizione federale in Germania come voi sapete non c'è
Un sistema di esecuzione federale un potere sostitutivo a potere più ampio la coercizione federale
Che attribuisce al al al centro il potere di di costringere poi in fondo con modalità che non sono predeterminate l'attività dei dei lender ora in questo caso per le Regioni sì
Tipizzabili presupposti di applicazione di questo potere
Facendosi qualcosa di molto simile quello che è avvenuto in Italia con alcuni decreti legge di cui si occupa della Corte costituzionale
Che hanno arricchito non come si è detto anche nella giurisprudenza della Corte i presupposti applicativi del controllo sugli organi cioè
La
La allo scioglimento anticipato del Consiglio la rimozione del Presidente della Repubblica ipotesi di arricchimento che la Corte costituzionale in quanto tale non considera incostituzionale
Semmai considera incostituzionale se poi si questo introduca delle limitazioni eccessive del potere che discrezionale che viene riservato alla Presidenza della Repubblica
Quindi qua abbiamo abbiamo una netta svolta in senso centralissimo che poi trova degli elementi di contorno
Soprattutto
In una serie di interventi legislativi anche qui le assonanze con l'Italia sono si rilevi una serie di decreti legge statale che in nome di questa esigenza costituzionale intervengono su materie su materie regionali
Voi pensate nella giurisprudenza della nostra corte
Il titolo il titolo competenziale del coordinamento della finanza pubblica che espansione ha ricevuto
In questi ultimi anni in fondo è diventato una sorta di competenza finalistica no o trasversale che potrà addirittura anche se poi la motivazione che la Corte utilizzo in quel caso fu una motivazione diversa ma sullo sfondo era questo
Che consente
Di derogare a quell'autonomia statutaria per quanto riguarda la consistenza chi è il numero dei consiglieri regionali hanno detto la Corte comunque qui la il percorso è stato diverso ma in fondo sullo sfondo c'era c'era questo elemento
Quindi se noi vogliamo dire ecco considerando comparativamente il pendolo va verso l'autonomia in Austria va verso il centro va verso il centro il
In
E Spagna che succede in Germania ecco io e la Germania in una situazione intermedia
In Germania e tra l'altro ecco il il dato caratteristico direi costitutivo di quell'esperienza che poi il ruolo delle
Il
Le le cornici costituzionali vengono più disegnate dal legislatore costituzionale dalla per due legislature giù costituzionale che dalla giurisprudenza costituzionale abbiamo
Le riforme che interessano il federalismo soprattutto quella del due mila sei due mila sei due mila nove
E qui abbiamo un cambiamento abbastanza notevole e molto lungamente meditato
Rispetto all'esperienza precedente perché il federalismo tedesco era un federalismo che essa era andato progressivamente connotando il Sen Enzo sempre più fortemente cooperativo
Tanto da arrivare a quel fenomeno che viene qualificato delle intreccio delle politiche politiche funesto che trovava tante manifestazioni
Una delle manifestazioni più appariscente nella crescita a dismisura del ruolo della seconda Camera ora in Germania come tutti sappiamo dato argomento di attualità il
Il federalismo il il bicameralismo non è un bicameralismo perfetto
Sia per la struttura della seconda Camera sia perché non c'è una partecipazione guardiaparco tutto non il
Il rapporto fiduciario che lì esiste no
Riguarda il Bundestag la Camera politica non la Camera
La cambi il Bundesrat
Poi perché la partecipazione alla legislazione della seconda Camera c'è la Camera rappresentativa dei lender effettivamente rappresentativa del grande quanto istituzioni
è una partecipazione
No necessaria ecco che trova espressione in una in una obiezione
Che si può rivolgere quindi con richiesta di riesame poi sotto e poi la forma più forte il necessario assenso ecco leggi federali che richiedono l'assenso del Bundesrat ecco
Il numero di queste leggi nel tempo era aumentato
è aumentato fortemente o si arrivava insomma superava il sessanta per cento di legge il che arriva una serie di di affetti anzitutto un allungamento dei tempi di decisione
E poi dietro l'angolo c'era sempre la possibilità della paralisi infatti qualcuno scrive bloccate federalismo c'è un federalismo del blocco
Del dei processi di decisione
E infine ecco c'è un tema che viene che è molto sentito in Germania ed è il tema della responsabilità politica
Cioè l'osservazione è che se
Tutti decidono ecco qua io semplifico molto nessuno risponde
Ecco se non è trasparente la titolarità
Della decisione politica anche fino a far valere la responsabilità politica per quella decisione diventa estremamente problematico ore la riforma
Del due mila sei introduce elementi di dissi intreccio ecco quella fare Flash tombe si rovescia in una entro questo dissi intreccio
Che trovano espressione anzitutto nella riduzione dei casi di assenso necessario scende verso secondo le stime il trentacinque per cento così preoccupante quaranta trentacinque per cento
Poi abbiamo un altro elemento che incide su queste su queste dinamiche e anche questo è molto interessante in una nostra prospettiva di riforma
In Germania e sistemi gli si esisteva ancorché in un ambito materialmente delimitato cioè pochi settori lì non comparabile con quello interessato dal nostro comma tre dell'articolo centodiciassette dal vecchio articolo centosette comma uno
Casi di competenza concorrente sul riparto verticale alla Federazione i principi ai lender le norme di dettaglio che la nostra competenza concorrente la si chiama competenza legislativa di cornice raramente senza che
Viene eliminata con spostamento delle materie due livelli ma con notevole arricchimento delle competenze dell'ente e viene eliminata soprattutto il nome di questa esigenza di rendere trasparente la responsabilità politica
Se l'ente deve rispettare i principi federali e chi insomma chi di chi risponde di questa le dico comma con come dividere le responsabilità e quindi interviene questo elemento inno un altro elemento che caratterizza
Questa questa questa trasformazione e la crescita di competenze legislative dei lender e anche qui c'è un elemento tipicamente tedesco che è importante tener presente
Con rafforzamento dei Parlamenti dei lender risparmi competenze vi sia dire sono i Parlamenti dei lender corre il ruolo del del dei Parlamenti non sono dei lender
è considerato con molta attenzione consideriamo per esempio la giurisprudenza del tribunale costituzionale federale
A proposito a proposito dei rapporti e dei trattati europei basta distorta ai titoli sabot notai c'è sempre una forte accentuazione del ruolo dei Parlamenti perché si considera componente somme ragioni riuniti irrinunciabile
Il rinunciabile del tasso accettabili democraticità di un sistema quindi abbiamo anche questo elemento e poi per quanto riguarda la competenza la competenza più dinamica quel più
Centralistica mento orientata cioè la concorrente che senza che
La competenza spetta in principio all'anta ma lo Stato può attrarlo al centro ecco spostarla al centro
Muovendo quindi il confine tra le competenze ed esercitando una sorta di competenza della competenza qui abbiamo anche qui una soluzione molto equilibrata
Prima l'elemento di bilanciamento era costituito da una clausola di esercizio tu Stato centrale non poi
Appropriarsi non poi penetrare nelle competenze dell'ENSE non ci sono certi presupposti se non serve per esempio ad assicurare
Una una omogeneizzazione delle condizioni di vita nel territorio nazionale se non ci sono esigenze specifiche e la giurisprudenza costituzionale aveva iniziato
Dopo una lunga fase
Di Sanza ostenta riniziato a sindacare
A esercitarsi su questo confine ecco questa clausola se ci avete ridotto il suo ambito non vale più per tutte le materie ma solo per alcune il che naturalmente rafforza la competenza della federazione però d'altro lato
Si introduce la possibilità
Del legislazione regionale chiamiamola così per semplicità in deroga appai conche sets che imponga quindi
Rispetto anche a questi elementi di unità che il il legislatore federale introduce nel sistema sì però c'è una compensazione in questa possibilità da parte dei lender
Di
Discostarsi
Ora io non andrei oltre a questo punto mi rendo conto che si pratichi discorso potrebbe essere sì ampliato che approfondito
Io però penso ecco che sia utile offrire degli elementi di riflessione su quello che succede che succede altrove eh soprattutto in considerazione il momento di
Che stiamo vivendo
C'è stato un primo tentativo di riforma costituzionale che giunto all'alta al documento dei saggi
E adesso forse se ne apre un altro insieme c'è un accordo politico che prefigura un intervento anche sul Titolo quinto della Costituzione
Ora
La l'auspicio che formula che si occupa di queste cose a livello scientifico
è che si del si presti
Una particolare attenzione sia le esperienze maturate in Italia ma abbiamo un bagaglio di esperienze molto ricco sia alle dinamiche che si muovono altrove tenendo conto
Dei vantaggi e degli svantaggi che esse hanno procurato l'abbiamo già avuto
Una riforma di questa parte della Costituzione non sufficientemente meditate in un certo senso abbiamo già dato ecco dovendo re intervenire sarebbe opportuno che si facesse con particolare
Attenzione ti ringrazio
Grazie molto va anche per il fatto che hai
Dato una bella esempio di come può funzionate centralismo in autonomia secondo un po'delle condizioni
Il politico sociali nelle varie situazioni e anche questo finale sulla Germania a mio parere poi nostro ordinamento può essere particolarmente significativo grazie
E allora passerei la parola Marco Olivetti che ci parlerà di uno dei tre appunto di una dei grandi temi raccordi tra le istituzioni nazionali e quelle regionali e locali
Molte grazie Presidente io ringrazio moltissimo l'Istituto Sturzo il suo segretario generale
Ringrazio il professor De Siervo per l'invito e l'organizzazione di questo di questo
Convegno il tema un tema che mi è stato
Assegnato riguarda il problema dei raccordi interistituzionali tra le istituzioni appunto ricorderà l'istituzioni nazionali e quelle regionali e locali
Questo tema naturalmente è un tema che può essere trattato da angolature e con metodi diversi e la prima grande alternativa da scenda sciogliere e quella se trattarlo attraverso un'analisi
Analitica e sistematica degli istituti che da questo punto di vista sono previste nel nostro ordinamento
Oppure quella di trattarlo in una prospettiva diciamo così ti de iure condendo o se vogliamo dire di politica costituzionale che quella che mi sembra suggerita dal tema dal tema
Dal titolo generale del nostro del nostro convegno ed è per questo che ho scelto basica mente questa seconda prospettiva
Vorrei però rassicurare perché
Occorre intendersi su cosa
Si possa essere un ragionamento
Di politica costituzionale non è tanto l'esercizio di una fantasia costituzionale che veniva invocata da qualche collega nella nella Commissione sulle riforme costituzionali di cui ho avuto qualche mese fa il piacere di far parte quanto piuttosto
Un un ragionamento radicato nell'esistente
Che tenga conto delle tendenze che sono state per esempio quelle che il professor D'Atena appena
Sintetizzato su alcuni ordinamenti europei quindi con un uso sapiente selettivo naturalmente questo l'obiettivo non è una garanzia di risultato del del del diritto comparato e dell'esperienza ovviamente comparabili con la nostra che non sono tutte
Quindi questo sarà un po'l'approccio
In secondo luogo sull'espressione raccordi naturalmente questa espressione può essere intesa in un senso molto lato e quindi
Riferendosi contrabbando di raccordi interistituzionali a tutti i meccanismi che consentono avuta in sistema articolato su più livelli
Di essere tenuto insieme
E quindi diciamo addette all'estremo in questa mozione ampia di raccordi potremmo includere anche tutti i meccanismi di tipo verticale
Quelli che è presente il professor D'Atena nel suo manuale chiami poteri di ingerenza di controllo anche quelli in fondo sono in questo senso molto ampio dei raccordi tra le istituzioni e la tradizione non solo del regionalismo ma anche delle autonomie locali anche del del federalismo conosce i meccanismi di questo tipo prendo se noi non ci ponessimo il Parma raccordo nel sistema delle autonomie che comunque abbia avuto dopo l'Unità in Italia prima del verde della Costituzione
Dovremmo dire che forse il raccordo vera e propria e Prefetto perché quello era lo strumento utilizzato per tenere insieme il sistema in una Stilo visione più ristretta per raccordi intendiamo invece dei meccanismi di connessione che presuppongono
La reciproca indipendenza diciamo così dei soggette o se vogliamo la parità in qualche modo dei soggetti tra cui si realizza il raccordo e aggiungerei anche la
La diversità di legittimazione
Nel senso che o meglio lo stesso tipo di legittimazione che matti proviene la fonte diversi quindi
La provenienza in fondo in una democrazia possibile soltanto questo dal suffragio universale tanto dell'Ente nazionale quanto degli enti territoriali
Periferici o intermedi
E quindi se non ci collochiamo in questa seconda e più limitata prospettiva la prima domanda che io mi farei è quali sono gli strumenti che la tradizione federale offre per quel che riguarda il raccordo interistituzionale
In particolare il raccordo tra livello federale quello degli Stati membri quindi l'equivalente del rapporto Regioni Stato nostro regionalismo quali sono gli strumenti di raccordo dia una risposta di partenza abbastanza
Scontata a questa domanda perché e che a preannuncio che questo sarà il focus del perché poi prendo ogni andamento che tre con la deriva se preferite che prenderà poi
Il mio intervento
Perché riprendo quindi immagine di un internazionalista che schematizzato naturali federalismi negli anni Trenta Giorgio SEL che dice il federalismo è retto da due grandi leggi la legge dell'autonomia e la legge della partecipazione
La legge l'autonomia garantisce che agli Stati membri sia assicurato uno spazio
Di autodeterminazione in determinate materie e la legge del parallelismo garantisce che le decisioni che si prendono a livello federale non sia si siano il prodotto della natura composta dello Stato e che quindi molti organi
Federali siano strutturati in maniera che riflette questa natura composta dello Stato e che naturalmente l'attenzione ma soprattutto le seconde camere e che anche l'esercizio di alcune funzioni risenta della partecipazione
Degli Stati membri alla formazione della volontà fetale dunque il cuore del discorso dei raccordi in uno Stato federale è il discorso sulla seconda Camera
E in effetti se noi guardiamo a questo tema in punto dal punto di vista storico e vediamo la trasposizione del modello dei federalismi dei moderni del pericolo chiamerei tre Ladispoli moderni cioè la Costituzione gli Stati Uniti in altre
Esperienze costituzionali vediamo che questo meccanismo che viene costantemente costantemente riprodotto dalla dalla dalla Costituzione gli Stati Uniti le mie settecentottantasette Senato il modello del Senato passa a la Costituzione svizzera del la prima abitazione insomma se la prima è la posizione messicana limito ottocentoventiquattro insomma Costituzione scambio trecentoventiquattro quella svizzera il mio ottocentoquarantotto e non vi tedio con questo
Con un elenco del resto tutti abbiamo nozioni basilari
Di storia costituzionale comparata da questo punto di vista
E questo modello resta parte della del del del kit del federalismo se mi passate queste sue anche quando si impianta un ordinamento federale da qualche parte e come come sapete come kit di sopravvivenza oltre alla legge l'autonomia cioè la legge la partecipazione e che la seconda Camera strutturate in qualche modo naturalmente dentro Pasqual questo in qualche modo si nasconde un groviglio enorme di problemi e cioè
C'è appunto una seconda Camera che rappresenta le entità l'entità periferiche
In maniera ovviamente più o meno efficace
Quale problema pone in generale il discorso sulle seconde camere
Secondo me questo per me è stato messo ben in evidenza da una delle numerose monografie
Pubblicata nell'ultimo decennio su questo tema nella nostra disciplina
Mi riferisco la monografia di Legnaro ultimo sul che ha un titolo utilmente non condivido ma comunque
Che ha una parte ricostruttiva molto ben fatta contro la Camera delle Regioni in questa
Insomma si mette in evidenza che
Le seconde Camere come
E nel fare il loro lavoro cioè nel dare al centro una voce all'entità periferiche questa espressione usata anche da Mortati costituenti dare alle Regioni una voce nel Parlamento nazionale
E non sono sempre efficaci e storicamente sostiene la Roma giunte con qualche forzatura però conto anche con elementi di verità hanno un rendimento decrescente
Mentre all'inizio di un punto si tratta di escludere la Costituzione prussiana mila ottocentosettantuno e il Senato americano
Anche per una certa caratura intergovernativa che c'era pure nel Senato americano facevano bene questo lavoro con l'andare del tempo le seconde camere si rivelano sempre meno capaci di
Di di fare il loro compito
Perché vi è una ragione abbastanza semplice ed è la democratizzazione della politica e la nazionalizzazione nella politica i che assume dinamiche nazionali e quindi vi è una sorta di nazionalizzazione delle seconde Cameri di cattura della seconda Camera da parte della logica politica nazionale quindi le seconde Camera anche qui naturalmente vi è un diverso grado di intensità nel modo in cui ciò accade diventano più che rappresentanti della voce l'autonomia al centro dei soggetti che operano
Nella logica e la politica nazionale ieri sia il professor Castelli che il professor Antonetto i hanno sottolineato molto questo problema del ruolo dei partiti politici Astorre nostro regionalismo questo non riguarda ovviamente solo le nostre Regioni una tendenza generale del
Degli Stati federali
Viene e qui per questo che emerge dentro i molti federalismi soprattutto negli anni Trenta una via alternativa che che su quella che con un'espressione canadese possiamo chiamare relazioni intergovernative quindi
Concertazione informale
Tra esecutivi inizialmente non lettera alcuna regolarsi taxi parte con delle riunioni poi queste riunioni si istituzionalizza non si mutano i normali
Si può sempre mentalità nei processi decisionali nasce quello che poi è chiamato non solo su questa cosa insomma il federalismo cooperativo
Forse più canadese non a caso perché lì c'era un c'è e cioè una semplice c'era una seconda Camera che solo apparentemente federale perché
Composta per quote delle varie Province ma con nomina da parte del Governatore generale che di fatto significa del Primo Ministro federale quindi
E di fatto una Camera non federale e qui proprio per l'assenza di quello strumento si sviluppa diciamo così del
Il filone delle relazioni intergovernative
Perché uno strumento molto importante per il due nel federalismo canadese c'è solo quello si parla da decenni di riforma del Senato ma non si raggiunge mai un accordo però è una compensazione che ha dei vantaggi e degli svantaggi rispetto al modello delle delle seconde Camere perché molto flessibile
E tutta affidata al gioco della della politica ha però una capacità di vincolare il processo decisionale molto debole su questo punto tornerò l'esperienza italiana allora l'esperienza italiana qui me la caverò con cinque affermazioni molto brevi
Che sarebbero le seguenti o un testo scritto va relativamente articolato e quindi siccome lo metteremo a disposizione rapidamente sintetizzo in questo modo alla presenza italiana tenendo sullo sfondo questi due dati che ho finora enunciato la sintetica così primo
Come noto mancanza originaria della seconda Camera non perché i padri costituenti non avessero presente il problema
Ma perché
La seconda Camera in Costituente da un lato viene
E presente come ipotesi di Camera territoriale ma molto in BRIC carta direi con la questione della Camera con
Pur attiva e viene trascinata nell'Ade dalla dalla dalla dal destino ancor più decrescente che hanno le Camere corporative nella storia costituzionale del Novecento
E e quindi insomma nella nella nel nella Costituzione come è noto tutto quello che rimane alla fine la famosa frase detta che poi sarà foriera di guai di altro tipo il tesserate lette in base
Su base regionale
Al tempo stesso però la nostra storia costituzionale e pervasa da una nostalgia della Camera delle Regioni che attraversa soprattutto la dottrina naturalmente non tanto fino a quando le Regioni non ci sono ma soprattutto dopo le che le Regioni vengono concretamente istituite su tutto il territorio nazionale qui forse il punto di svolta la monografia di occupo settantacinque la Camera delle Regioni
Una nostalgica che si diffonde conta già un po'tutti alle diverse generazioni di studiosi che
Su questo tema
Che contagia molto di meno però la classe politica che invece è affezionata al suo Senato elettivo nazionale e questo sarebbe il terzo punto se la resistenza del ceto politico nazionale a questo da questo
Questo tipo di riforma ma ci sono anche altri due dati che dobbiamo tenere conto per
Definire un poco il quadro in cui situare il problema del nostro Paese uno è il successo da un certo momento in poi delle conferenze quindi questo elemento che abbiamo visto l'esperienza canadese americana
Ovviamente Italian style ma comunque siamo nell'ambito dello stesso
Tipo di fenomeno un successo che si può datare solo con gli anni Novanta e non è un caso secondo me che a carte questo successo si possa dotare solo con gli anni Novanta anche se la Conferenza Stato-Regioni nasce nello nell'ottantatré poi rettificata nell'ottantotto
Le ragioni secondo me sono che
Hanno tre cause uno perché fino al novantadue cioè la repubblica dei partiti e quindi sono i partiti che fanno fondamentalmente non in maniera
Trovo indichi verso le autonomie ma che che svolgono il ruolo di connettore del sistema anche del sistema istituzionale nazionale nel suo complesso non solo la forma di governo ma anche la forma di Stato faccio un'apparenza io son convinto
Che dobbiamo tutti prendeva lezioni dopo do via
Declinandolo in che i partiti come chiave di lettura non solo nel nel nella nella forma di di Stato ma anche nella forma di governo in questo i politologi
Lo hanno già fatto da molto forse con gli eccessi che caratterizzano alcuni di quei tipi di analisi ma bisognerebbe riprendere un poco questo filoni di analisi chiusa parentesi
Quindi prima cito fino al novantadue novantatré ci sono i partiti che fanno quel lavoro e in secondo luogo il negli anni Novanta c'è rafforzamento degli esecutivi con l'elezione diretta e via discorrendo
E e e e rafforzamento graduale dell'autonomia nel sistema anche come conseguenza dell'indebolimento ripartiti negli anni Novanta quindi insuccesso
Delle conferenze poi vi è un altro problema che l'apparizione di un terzo soggetto che in tutti i nostri discorsi è rimasto finora estraneo ma che dovremmo chiamare in causa cioè
Gli enti locali che nel peso italiano in particolare i Comuni che nel nel sistema italiano hanno un peso
Notevole e che quindi questo significa in termini sistema della Conferenza e creazione di una di un organo apposito con nel nel novantasette e in termini di Camera delle autonomie il grande problema che dopo riprenderò se la Camera dell'autonomia possa essere solo Camera delle Regioni o debba essere anche Camera delle autonomie territoriali
A questo punto per proseguire il nostro ragionamento dobbiamo evocare una questione che
Già prima Antonio D'Andrea a richiamato e
E che estranee a rigore alla forma di governo ma che non possiamo non richiamare della crisi profonda in cui il bicameralismo italiano è entrato
Già negli anni Novanta ma soprattutto
Negli ultimi anni
E una crisi indipendente sottolineo da ciò di cui stiamo parlando cioè
Sei fino al mille novecentonovantatré il nostro bicameralismo poteva si poteva dire che in fondo era inutile cioè che dottrina riceve un doppione fotocopia tutte queste cose qua però non era dannoso
Nel senso che sempre perché il lavoro lo facevano i partiti e perché c'era la una legge proporzionale
Naturalmente formare i Governi era a volte anche molto complicato ma non c'è mai un Governo che non si è potuto formale perché non avesse la maggioranza al Senato o non ce l'aveva la Camera
C'è il problema c'era c'era la tutte due le parti e così quando i Governi cadevano non cadevano perché perdevano la maggioranza da una parte e non dall'altra
E invece con l'introduzione di un sistema maggioritario
Si è visto subito che le cose cambiano e si è visto nel novantaquattro ci dimentichiamo troppo frequentemente che nel novantaquattro
Il centro essa non aveva la maggioranza al Senato la ottenne Grazia Grillo non questo un altro no quindi però perché alcuni deputati passarono dal centrodestra dal centro e dal da pari o popolare a sostenere la maggioranza del primo Governo Berlusconi no
Questo voglio dire che con un sistema maggioritario che distorce e non è un giudizio di valore da un dato di fatto la rappresentanza rispetto alla fotografia che fa la proporzionale avendo due Camere che danno la fiducia che devono approvare le leggi la possibilità che vi siano due Camere con maggioranze diverse è una possibilità da mettere nel conto
Specialmente quando il sistema in assestamento una possibilità che la legge elettorale due mila cinque ha amplificato per il perché il
Lo dice anche la sentenza uno due mila quattordici creando due premi di ma garanzia di Venezia ha reso proprio sistematica la possibilità che al Senato una delle due coalizioni non avessero maggioranza dunque senza farla molto lunga su questo tema perché la possibilità delle maggioranze strabica con un sistema
Di vario tipo ma prevalentemente maggioritario
è una possibilità aperte quindi non sussiste bicameralismo da soltanto inutile e quindi è diventato anche un bicameralismo dannoso sempre se non si torna alla proporzionale più o meno pura e che su questo spento ovviamente
Qualsiasi valutazione
Detto ciò si potrebbero
Fare due obiezioni alla trasformazione del del del del Senato in una Camera delle autonomie o delle o delle regioni due obiezioni di fondo perché potrebbero essere le seguenti
La prima e riprendo ancora una volta il libro della Ilenia Ruggio che tra l'altro non riflette solo opinioni su due ma anche
Cioè il testo in cui le opinioni sono sistemati Zarate esposte con maggiore ordine ma sono idee diffuse anche in altri autori altri studiosi di e dei diritti
Di rilievo e cioè
L'idea che
Il sistema di coordinamento costruito attorno alla Conferenza Stato Regioni funziona bene
Ed è sufficiente non c'è bisogno di una camera territoriale perché anzi introdurre non solo perché la Camera territoriale la lettura che nella la Route show in sostanza non ci dà il rendimento federale di cui abbiamo bisogno
C'è una lettura qui la mia critica un po'troppo bilaterale di questi dati nel diritto comparato ma comunque questa l'interpretazione
E e poi perché insomma si rischierebbe di buttare
A mare questa esperienza
Focalizzando cercando diciamo creando una camera territoriali che non può dare in radice secondo quella lettura ciò cui lei si chiede per le ragioni dette sopra
A me sembra che questa prima obiezione si possa rispondere
Sottolineando che
Il sistema delle conferenze a una serie di limiti e figlio nella logica sta concentrica precedente alla riforma
Del Titolo quinto di cui esso è pervaso non entro nei dettagli per luogo dove istituito lo moduli funzionamento chi fissa l'ordine del giorno tutte queste cose quale dice molto bene Luca Castelli nella sua monografia
Sulla Camera sul Senato delle autonomie è un sistema eccessivamente fluido non vi sono vincoli
Al Governo dopo la deliberazione quindi non incide sul procedimento legislativo e un dialogo solo tra esecutivi
E quindi le ma le Assemblee rappresentative sono parole di Antonio D'Atena sono completamente emarginate da questo processo e naturalmente alcuni di questi ingredienti sono anche le ragioni per cui sistema funziona quindi tuttavia
Ecco insomma
Mi sembra che sia un un elemento di cui non non ci si può forse del tutto privare ma che di cui non ci si può accontentare orpelli lo sforzo il rischio di innestare i raccordi sul nel Parlamento nazionale
è uno sforzo che proprio probabilmente deve essere con cioè
Rischio da correre anche
Per una ragione indipendente che quella che dicevo prima questo Senato così non ce lo possiamo sostenere proverò ad aggiungere qualche argomento in più
E
Oggi una seconda Camera non ce lo si fa un monocamerale istmo ma poi ci sono due obiezioni secondo me anche a quel tipo di soluzione
O se no una seconda Camera non può essere corporativa non può essere ha visto praticata perché ormai sono scomparse ma insomma queste cose
E se eletta a suffragio universale diretto lo vale l'obiezione di cui sopra cioè vi è una Camera alla fine nazionale
Quindi alla fine e il Senato territoriale anche dal punto vista della forma di governo e la soluzione più senza oltre a essere il completamento
Diciamo così della riforma del Titolo quinto la seconda obiezione
E io l'ho trovato molto forte in questa esperienza mi scuso se la richiamo
Per la seconda volta della Commissione riforme istituzionali del Governo letta
Lì e io ho visto apparire in tutta la sua forza attuale questo tumore antiregionalista che ha conquistato una forte un'ampia corte dei nostri colleghi
E anche i colleghi non costituzionalisti cioè autorevoli studiosi di materie diverse dal diritto non solo dal diritto costituzionale
E insomma qui la possiamo Ubaldo organizzare in questi termini la seconda obiezione
Le Regioni sono mi impaccio d'intralcio anche le autonomie locali bisogna eliminare i poteri di veto rendere il sistema capace di dieci aree perché siamo dentro un'Europa nella quale gli esecutivi sono in competizione quindi
Sia in grado di giocare se sia raggiungono decisioni rapide
E senza troppi ostacoli per raggiungere queste decisioni e quindi
Forse non potremo liberarci delle Regioni ma dobbiamo evitare corre il rischio di dare loro un
Ulteriore potere di veto mettendole della
Istituzione nazionale principe che il Parlamento qui l'obiezione a questa tesi e quindi conseguenze POIN caduta di questo o Guido Tabellini ex rettore la LUISS ma molto attento alle dinamiche istituzionali
Elezione a suffragio universale diretta del delle del Senato oppure Pietro Ciarlo Parlamento monocamerale
Io diciamo qui mi rendo conto che ideologica la mia obiezione io resto convinto che una società come quella italiana possa essere governata solo con una rete strutturate articolate di autonomia perché la società italiana non è quella francese semmai simile a quella
Tedesca pur nelle diversità dell'individualismo di cui si parlava ieri
Proprio per anche perché la sua storia è diversa e e per oltre che per il nesso autonomie democrazia che mi sembra comunque un messo importante Maurice Cecchetti che vedo là in fondo lo chiamava molto incisivamente qualche tempo fa un convegno a cui ho assistito
Quindi la mia obiezione possibili e ideologica più che fattuale cioè io resto convinto mi scuso per questo motivo sull'accordo che
Questo andazzo alianti regionalismo sia
Molto discutibile
Terme ovviamente le critiche che ieri e oggi per varie anche fondate ragioni sono state rivolte alcuni assetti del nostro meccanismo quindi io resto dell'idea che il Titolo quinto vara completato con una seconda Camera territorio
Allora quali modelli a questo punto del discorso
Se classifichiamo quelli che sono entrati in progetti di revisione costituzionale che chiamerei ufficiali quindi pres
Cinque da quelli dei partiti o delle singole regioni classifico soltanto quelli di istituzioni ufficiali tre Commissioni parlamentari e governative
Io
Avrà individuato cinque modelli che si sono fatti strada nelle nell'INPS la storia infinita delle riforme costituzionali Italia primo in sostanza mantenere tutto così come
Ed è il progetto della commissione De Mita Iotti
Del novantadue novantatré secondo il cosiddetto bicameralismo procedurale commissione Bozzi ma anche bozza Violante Quagliariello della sedicesima legislatura il così detto abbiccì costituzionale due mila dodici
Cioè mantenere Camera e Senato così come sono ma differenziare
I loro ruoli solo nel procedimento legislativo nella Commissione Bozzi anche nel rapporto fiduciario
Terzo senato delle garanzie nella Commissione bicamerale D'Alema quindi mantenimento di un Senato eletto a suffragio universale e diretto espressione quindi logiche politiche nazionali come funzione prevalentemente garantistica
E creazione all'interno di una Commissione sull'autonomia e territoriali qui poi nella versione finale della Commissione D'Alema c'era un Senato doppia composizione in cui Senato via integrato da un numero pari rappresentanze delle autonomie
Quarto il Senato federale eletto a suffragio universale diretto ma contestualmente all'elezione dei Consigli regionali ed è la proposta su Fossa di riforma progetto riforma così cioè il due mila cinque spinto nel referendum costare due mila sei
Quinto il Senato delle autonomie che ha visto per ora la luce nel progetto nel Comitato Speroni nella bozza Violante la quindicesima legislatura e che sia pure attraverso lo stile un po'contorto che abbia quel documento anche la relazione finale la Commissione sulle riforme
Del due mila tredici suggerisce come ipotesi prevalente un Senato eletto dai Consigli regionali e dalle autonomia non si specifica bene come
Come questo cui d'accordo a questo sintetico panorama si può giunge trarre possono trarre
Due rilievi il primo è che vi è una fortissima resistenza nella classe politica nazionali di cui in vario modo tutte queste Commissioni sono
Più o meno intensamente espressione meno ovviamente le Commissioni governative composta di professori come Comitato Speroni e la Commissione Quagliariello ma insomma
La composizione evidentemente anche lì era addossata su con il bilancino i politici di vario tipo no
La resistenza fortissima la classe politica nazionale a soluzioni di tipo Bundesrat cioè a una Camera delle autonomie forte imperniata sugli esecutivi e non solo quest'idea in quanto tale e
Contestata Maicon sono contestate anche le sua attuazioni prossime diciamo così come quelle della bozza Violante
Comitato Speroni e quella della Commissione riforme del due mila tredici la terza cosa L'altro rilievo che farei è che la progettazione di una camera e lo pone territoriali come penso sia da parte sua impresa estremamente complessa come sempre
Accade con il trapianto di meccanismi tipici di un altro ordinamento l'abbiamo visto con la clausola residuale sulle leggi regionali nella riforma del due mila uno sempre ipotesi estremamente complessa
E che presenta il rischio del rigetto e pone enormi problemi di adattamento delle culture politiche giuridiche interni
Comunque se ci accingiamo a fare un elenco che sarà molto schematico perché nel nel tempo che
Avevo capito mi spettava mi restano solo più cinque minuti dei problemi che si devono affrontare progettare in concreto questa Camera delle autonomie territoriali
Provo a fare appunto una sorta di elenco della spesa scusandomi se le motivazioni quello che dirò saranno molto scheletriche primo norme un primo problema è la composizione
Quindi in primo luogo quali enti in teoria potremmo pensare a una Camera delle autonomie con solo le autonomie territoriali senza le Regioni Senato francese
Una camera solo delle Regioni una Camera delle Regioni e delle autonomie locali ciascuna di queste soluzioni a una serie di vantaggi e svantaggi mi pare che si possa escludere
La Camera delle solo per le autonomie locali perché non insomma ecco attiene ad un altro modello
Io sosterrei un'altra cosa sperando che Gianni De Martino mi fucili sul posto per quello che dirò noi possiamo discutere sul se le Province debbano essere mantenute o meno
Ma data la temperie attuali io mi sentirei di dire che
Potremmo pensare che in Senato non ci vadano insomma ecco poi specialmente saranno Province come quelle che sembrano emergere dal tendenze riformisti attuali
Ma non è tanto una convinzione astratta quella che ho quanto un'osservazione basata sulla
Su quello che mi sembra i rapporti di forza su questo tema in questo momento che sempre qualsiasi analisi deve
Deve tenere in in considerazione di una Camera l'autonomia territoriale intesa come Camera delle Regioni e dei Comuni e forse
La soluzione che certo rispetto a un modello la Camera alle Regioni pura pure in cui la mediazione gli interessi comunali sia canalizzato in un organo regionale come Consiglio delle autonomie locali e quindi alle a livello regionale ci sia anch'
Di un bicameralismo dello stesso tipo e che cui andrebbe in astratto la mia preferenza anche qui il mio ragionamento sulla base dei rapporti di forza io penso che dato il radicamento dei Comuni in questo Paese
Se ci sarà mai una Camera delle autonomie territoriali sarà anche con i Comuni o se non ci sarà
Però questa è una previsione basata su dati di fatto ci sono argomenti seri nell'una e l'altra direzione sia per avere una Camera solo delle Regioni sia per una Camera delle Regioni e degli enti locali
Quanto al modo di elezione
Naturalmente si
Si potrebbe anche muovendosi in questa prospettiva parlare comunque di un'elezione diretta qui secondo me si cade in due possibili obiezioni uno è quella
Del di tornare a un duplicato
Perché naturalmente potrebbe essere un'elezione indiretta ma pensando in maniera quasi eguale le Regioni e quindi con un criterio di elezione diverso questo
Io devo dire chimiche chiedo scusa ma qui c'è un plagio implicita di molte idee di Antonio D'Atena sia pure rielaborate male da me ma insomma comunque
No perché la
La l'altro ubicazione è un'obiezione australiana alcuni dicono che il Senato sappiano che il primo esempio al mondo di Senato federale in un regime parlamentare
Quindi con gli stessi poteri della Camera
Mai letto con criterio federale sei sei senatori prestato l'unica cosa che non dà la fiducia perché la fiducia non è scritta in Costituzione Maretta regole convenzionali non serve
Dicono che non sarà lì al Senato il Comun animale australiano l'ornitologo che sapete un animale metà uccello metà mammifero fa le uova poi allatta i piccoli
E cioè che obbedisce a due logiche completamente diverse
Perché
Mentre i Senati federali in posizione paritaria con le Camere non sono in preventivi regimi presidenziali o anche direttoriali dove c'è separazione rigida dei poteri nei nei regimi parlamentari l'unico
Di questo tipo anche se non è federale e quello italiano e quindi qui vi è una somme le ragioni per cui a mio avviso che le si possa elezione diretta a
Andrebbe esclusa nel testo scritto ma lo salto avevo una serie di obiezioni e contro Biezze ogni
All'elezione indiretta e se passiamo invece al
Quale elezione tra virgolette indiretta ovviamente abbiamo anche qui una serie di dilemmi il primo è tra la rappresentanza degli enti e la loro presenza
Obiezione due cose diverse un conto è dare presenza a tutti gli enti di un certo tipo che esistono un po'per dare rappresentanza a agli enti per categorie allora per le Regioni si dovrebbe
Verosimilmente scegliere in me Torno del della della presenza Pic tutte le Regioni dovrebbero essere rappresentate inevitabilmente per i Comuni ma anche se ci si mettessero pure le Province non si può scegliere questo metro quindi occorre trovare un criterio per la loro rappresentanza
Per quel che riguarda la presenza delle Regioni poi abbiamo tre alternative o una presenza
In cui le Regioni abbiano un peso proporzionale alla popolazione o una presenza in cui le Regioni devono un peso paritario Senato americano o una presenza in cui le Regioni abbiano un peso ponderato diciamo così metodo del Bundesrat
Del Bundesrat tedesco
E anche qui senza poter motivare bene come la mia preferenza andrebbe alla terza soluzione non solo perché intermedia ma anche perché
In qualche modo evita l'estremo di rappresentare la Lombardia come il Molise o la California come Wyoming
Ma che quindi con squilibri enorme la California quarantotto quaranta mila abitanti Wyoming cinquecentottanta mila raro
O in Germania cosa ho detto Borioli chiusa non la Lombardia
In Germania larga rimanesse titolare Westfalia ha rispetto a Brema lo stesso rapporto di popolazione che la Lombardia rispetto al Molise più o meno diciotto milioni di abitanti e seicento mila differenze
Quindi e lì però nonostante questo qui non si può scegliere del tutto il criterio paritario il si potrebbe adottare un sistema simile a quello tedesco punto con un range da tre a sette
Ma al insomma un'altra cosa non inaccettabile la soluzione la bozza Violante che però dovrebbe essere limata verso il basso dal punto di vista dei numeri secondo me perché
Slitta troppo verso la proporzionalità per quel che riguarda i comuni qui naturalmente vi sono vari problemi come rappresentare i Comuni come farlo rieleggere i loro rappresentanti in Senato e
Forse l'alternativa di fondo è tra un'elezione comunque regionale quindi tra un'elezione dei rappresentanti comunali su base regionale
Che potrebbe avere la finalità di canalizzare la rappresentanza comunale in un sistema regionale di autonomia e che poi come sistema regionale l'autonomia fa valere la propria con la svolge in Senato e invece un'elezione
Nazionale o al limite anche qui con membri di diritto non so per esempio i dieci Comuni più grandi hanno il Sindaco in
In in Senato e gli altri soprattutto tra quelli più piccoli hanno una rappresentanza elettiva ovviamente le
Qui insomma poi alla fine le varianti possono essere moltissime direi che e qui esprimo la mia preferenza che una mediazione tra il Senato tedesco e quello striato ma con la variante la presenza del degli una rappresentanza comunale mi pare la soluzione sono forse più
Perché qui da ovviamente un altro tema del tutto prego migliore gli esecutivi e quindi non possiamo affidarci in toto a un Bundesrat classico ecco quindi occorre ma lo diceva già prima professor D'Atena
Ultimo punto sei ultimo punto è il problema del funzionamento di questa Camera qui mi limito ad un caveat cioè nel momento in cui si crea una Camera delle autonomie non si può pensare che sia una Camera un'Assemblea parlamentare e basta come
Come lo è il Senato attuale solo eletta diversamente
E l'estremo differenza rispetto a questo il Bundesrat tedesco che è tutta una serie di regole che non ne fanno una vera e propria seconda Camera nella dottrina tedesca come è noto molti dicono che insiste il Bundesrat non è una seconda Camera quindi qui elenco semplicemente i nodi
La quanto di pubblicità e quanto di spazio a forme di deliberazioni non pubbliche
Forse la pubblicità e l'aspetto della deliberazione parlamentare che dovrebbe essere preservato di più ma sulle altre cose ovvie il tema dell'unitarietà o meno del voto regionale
Vi è il tema dell'eventuale istruzioni anche se più difficile configurarlo in un sistema in cui alcuni enti sono rappresentati sotto la fora presentate non presenti
Il tema della sostituzione sì sì inserisce in questo organo ad esempio i Presidenti di Regione oltre ad altri membri eletti in quindi alcuni membri di diritto bene si dovrebbe prevedere la possibilità di farsi sostituire da
Funzionario consiglieri insomma dei in in modo da sia di consentire di lavorare svolge il loro lavoro principale hai all'Ipres
Venti di Regione sia di utilizzare le competenze tecniche in alcune sedi lavoro per sessioni questo si dovrebbe prendere dalla Conferenza Stato-Regioni
E lavoro programmato in maniera da consentire al Consiglio regionale di funzionare
Per conto per conto proprio
Sulle funzioni mi limito a dire che qui c'è un'alternativa da troppe funzioni quindi con un Senato che abbia poteri di veto e troppo poche quinta la continuità con il modello attuale e la deriva nella
Forse va cercata una via intermedia partendo questo la Commissione riforme lo dice in maniera secondo me è chiara partendo da un doppio no alla situazione attuale non fiducia no il Senato non dovrebbe guidare la fiducia
In via di principio la Camera dovrebbe prevalere la legislazione però vi sono tutta una serie di questioni intermedie tecnicamente molto difficili da risolvere quante leggi bicamerali
Tre leggi a in cui il Senato continuerebbe ad avere un potere di codecisione
Per esempio il professor Falcon in commissione riforme ha sostenuto più volte
Che se si si ispira modello tedesco e l'ispirazione insomma esatto questo però io ho dei dubbi sulla trasposizioni questo elemento
Il bilancio o le grandi decisioni di spesa per esempio anche non legislative con il Piano sanitario nazionale devono avere l'assenso della seconda Camera però la mia obiezione che così i poteri di veto rischiano di essere
Comunque troppo forti specie nella prospettiva la cattura comunque inevitabile in parte anche se non totale destinato la parte dell'otite politiche nazionale e potuto pagare la clausola di fondi supremazia
Che veniva citata prima da Antonio D'Atena e che nel nostro sito paese è complicata dal fatto che la clausola di supremazia in parte già c'è attraverso la tutela la concorrenza e tutte le cose che ieri Ugo De Siervo diceva
Quindi quindi da un lato se la vediamo in astratto dovremmo dire sì la clausola di supremazia se la mettiamo deve basarsi sulla senso del Bundestag ma siccome noi abbiamo la causa di supremazia implicita nascosta dietro quei poteri e competenze statali come si regola questa questione
Delegati all'esercizio di quelle opere
Si potrebbe legare all'esercizio di quelle competenze però
Compie le controindicazioni e infine in Senato dovrebbe essere Camera delle autonomie in senso soggettivo ma non solo insiste ma in senso oggettivo sarei più
Cauto cioè il genetico delle autonomie e per me un genetico soggettivo ma non solo ma in senso oggettivo non è solo cioè non descrive pienamente la questione cosa voglio di dovrebbe essere comunque una Camera alta
Perché i Senati delle autonomie in quasi tutti i Paesi del mondo non sono solo Senati dell'autonomia fanno anche altre cose
Svolgono anche funzioni di garanzia hanno poteri di nomina
In alcuni Paesi soprattutto nei regimi presidenziali hanno addirittura a volte poteri e la politica estera e sono più importanti delle Camere basse e questo mi sembra da escludere però nella nostra esperienza
Alcune funzioni oltre io rispetto la rappresentanza e l'autonomia e Senato secondo me dovrebbe avere dovrebbe comizi continuare ad avere un potere di codecisione la revisione costituzionale in alcune leggi bicamerali e si dovrebbero attribuire al Senato alcune funzioni europei
Non si può non pensare la riforma del bicameralismo senza tenere presente il fatto che cioè il protocollo sui Parlamenti nazionali sul principio di sussidiarietà
Del Trattato di Lisbona essenza considerare altri poteri attribuite ai Parlamenti nazionali dal trattati europei e quindi qui
Si tratta di vedere quanto di questi poteri può essere posta in capo al Senato e quanto invece debba comunque rimanere in capo alle due Camere ma questa è una funzione notevole e poi forse c'è anche un'esigenza di conciliazione
Preventiva nei rapporti Statoregioni
Cioè di recuperare uno questa è un'idea di Eduardo Gianfrancesco insomma forse anche per il tipo di studi precedenti
Daloui fatti che per evitare l'eccesso di contenzioso davanti alla Corte Costituzionale sulla legislazione statale e regionale forse si dovrebbe recuperare una sede di
Conciliazione obbligatoria
Tastato e regioni e potrebbe essere se non un Senato patto in uno di questi modi solo delle autonomie un organo bicamerale a composizione paritaria tra Camera e Senato
Ho concluso davvero
Ma alla fine ho sforato soli cinque minuti la mia me la cavo con tre battute proprio
Primo un'eventuale costruzione ripeto di una Camera delle autonomie richiede degli allattamenti culturali fortissimi in particolare significa interrogarsi che cosa significa fare il deputato o il senatore
Che probabilmente sì ma domanda che io suggerirei di porsi anche su cosa significa fare il deputato nel sistema attuale cioè bisognerebbe riflettere forse fare un po'di convegni su questo ma comunque in particolare anche fermo restando cosa si fa significa fare oggi il deputato
Pari senatore dovrebbe essere un'altra cosa
Del resto già un'altra cosa fare il parlamentare europeo anche se gli italiani che sono lì spesso non se ne rendono conto anch'
Secondo ovviamente ci sono due grandi resistenze a qualsiasi progetto di questo tipo la prima è che il Senato stesso anche se forse c'è un momento in cui questo cambiamento è possibile è questo
E
Il diritto comparato io mi sono divertito a fare un elenco che tocca
Ci offre dei casi di soppressione del bicameralismo o di profondo ridimensionamento del Senato dal
La paghiamo intatti inglese del novecento e mille novecentonove
A tutta una serie di Senati soppressi Nuova Zelanda Danimarca Svezia Irlanda e Norvegia nel due mila nove in Baviera nel cui istante le province canadesi quindi non è una cosa impossibile richiede una forte leadership politica e secondo vivamente è l'esistenza di interessi molto forti e di potenti Ricucci centralistici
Nel nostro Paese che renderanno questo progetto che comunque in sé è un progetto di grande complessità come credo sia tra diciamo sia intravisto dalla confusione che vi ho sottoposto perché questo possesso sia realizzabile ringrazio
Grazie anche
Per il fatto che ci hai dato veramente un ventaglio molto ampio del impotente l'ipotesi
E Lonigro e del
L'idea di unire l'aspetto che ci lasci di quasi con l'acquolina in bocca e quando traccia hai dato lettura opzioni ci sarebbe piaciuto anche
Sentire ma questa volta c'è leggeremo il testo e comunque di inviteremo di nuovo anche magari in istituto perché se è così molto interessante sentire
Tutta una serie di
In motivazioni e di argomentazioni
Adesso passiamo a un altro tema uniformità e specialità delle regioni altro grande tema e appunto pregherei Giuseppe Verde dipende della parola
Grazie grazie Presidente grazie all'Istituto Sturzo da Ugo De Siervo per l'opportunità che invita di partecipare a questo seminario questo convegno che però consente
Prova a riflettere sul senso delle Regioni è a me è affidato il compito di parlare di un inferno leader uniformità e specialità che rappresenta come dire un problema nel contesto dei problemi del regionalismo italiano
E devo dire che la passata legislatura ha conosciuto diciamo dei momenti in cui come dire il tema del regionalismo
è stato trattato dai nelle nostre istituzioni
In un modo del tutto particolare ieri Giovanni tardivi parlava del decreto legge centotrentotto quello che si è preoccupato di definire il numero dei componenti dei Consigli regionali
Lo stesso decreto aveva pensato di estendere i suoi effetti anche nei confronti delle Regioni speciali sottoponendo poi le stesse Regioni speciali
A un sistema di sanzioni Sen non si fossero adeguate
Ai criteri indicati nello stesso centotrentotto dimenticando che le Regioni speciali non hanno la disponibilità della fonte la legge costituzionale per promuovere una trasformazione diciamo della consistenza dei propri consigli
Consistenza che poi molte Regioni hanno sul finire della passata legislatura ridotto non sempre in aderenza ai contenuti di decreto-legge centotrentotto sul quale poi su questo punto se abbattuta la scure della Corte costituzionale
Altro decreto-legge particolare quello riguardante i la riduzione dei costi della politica centosettantaquattro
E è un decreto legge come dire da menzionare perché per la prima volta forse sono le stesse Regioni riunite in Conferenza in una fine di settembre del
Dell'anno a chiedere un intervento al Governo attraverso il ricorso alla decretazione d'urgenza perché essi metta mano ad una riforma delle
Indennità omnicomprensive da riconoscere Ai componenti dei consigli regionali si disciplini nuovo modo il finanziamento dei gruppi consiliari la rendicontazione delle spese
è questo decreto-legge viene adottato viene contestato soltanto da alcune regioni
Per alcune parti riguardanti i poteri della Corte dei conti dei della Corte dei conti e in questo decreto legge oltre ad immaginare un procedimento attraverso il quale si deve individuare la regione più virtuosa quale negare
Poi l'indennità da riconoscere i componenti dei vari consigli questo decreto ha una sua applicazione ormai ogni riferimento a tutto il panorama regionale tanto per le ordinarie quanto per le speciali
Resta il fatto che dentro lo stesso troviamo il riconoscimento diciamo di una filosofia di fondo che tende alla riduzione o porta in sé è una sorta di critica nei confronti del regionalismo italiano manifestata anche dall'amplificazione di poteri di controllo attribuiti alla Corte dei conti
Che sostanzialmente Assi Milano l'autonomia degli enti locali all'autonomia regionale sottoponendo i due soggetti allo stesso la lotta allo stesso regime
è lasciando immaginare che i mali della nostro Paese siano facilmente individuabili puntando lo sguardo soltanto sulle Regioni e forse anche sugli enti locali
è dimenticando forse che il dibattito l'orizzonte debba essere un po'più ampio
D'altronde lo stesso come dire
Sì ma un po'di scoraggiamento è poi mantenuto e per portata avanti da quel disegno di legge presentato al Governo Monti sulla fine proprio del percorso della legislatura diciamolo menzioniamo soltanto
Come dire per la storia dei nostri né dei nostri eventi mentre
E più stringente la riforma costituzionale che ha riguarda l'articolo ottantuno della Costituzione poi accompagnata
Dalla legge che a dare attuazione a duecentoquarantatré del due mila dodici dove non solo l'armonizzazione dei bilanci pubblici passa tra le competenze tassative statali
E qui si dovrà capire come entra in gioco sul coordinamento della finanza pubblica ma
Si estende
Il principio del pareggio di bilancio della sostenibilità del debito al rispetto di alcuni criteri e principi fondamentali che riguarderanno
Tutte le amministrazioni pubbliche nel nostro nel nostro Paese
Questa legge costituzionale incomincerà mordere nell'esercizio finanziario del due mila quattordici
Ma devo dirvi che guardando le impugnative le questioni pendenti dinanzi la Corte costituzionale tra il due mila dodici due mila tredici
Riguardante i bilanci delle Regioni ho la sensazione come se la filosofia di fondo del nuovo articolo ottantuno abbia incominciato di ciò
Ma come dire a produrre i suoi aspetti un po'in modo anticipato rispetto a quelle che erano le intenzioni del legislatore costituzionale
La stessa relazione dei saggi
Alla quale Marco Olivetti faceva differimento
E mi sembra che
Porti i conserva una sorta di opzione non so se proprio Espresso di pre comprensione al tema
In cui il regionalismo deve essere visto attraverso sempre questa lente che individua nell'Ente Regione il soggetto al quale indirizzare prevalentemente le attenzioni per le riforme
Del nostro Paese un ente spendaccione un ente che diciamo produce dei guai nel contesto dello sviluppo dello svolgimento della finanza pubblica
Un Ente del quale si mette in dubbio anche la sua potestà diciamo legislativa qualche saggio che ha partecipato al seminario organizzato dall'associazione di costituzionalisti a Roma tre nello scorso giugno
Si spendeva in modo molto diciamo animoso per sostenere che la Regione non debba più esercitare funzioni legislative ma i cittadini chi vengono alle Regioni soltanto una funzione di corretta e buona amministrazione che potrebbe essere complessivamente slegata dal riconoscimento di potestà legislativa
In questo contesto diciamo l'idea del regionalismo differenziato delle regioni speciali nel contesto delle carte che si possono studiare a conclusione dei lavori dei saggi
Non potevano lasciare immaginare soluzioni particolarmente lusinghiere perché come dire alle regioni speciali sono nel contesto delle Regioni il male del tale
O quanto meno e coloro che non hanno più ragione d'esistere in considerazione delle trasformazioni del Paese che ha avuto
E soprattutto l'attenzione viene
Concepita concentrarsi sul sistema dei rapporti finanziari e delle dotazioni economiche
Delle regioni speciali accusate appunto di ricevere ingenti risorse finanziarie di essere sostanzialmente solleva sollevate
Dai vincoli solidaristici che confina anziani o leggi di stabilità particolarmente pesanti e gravose hanno si sono
Si è hanno fatto un modo di mettere sotto tutela i conti dal nostro Paese
Ma ha ben ragione forse qui bastava forse anche andare a riprendere
Quanto scritto alla Corte costituzionale del due mila e quattro in una sentenza la quattrocentoventicinque in cui ragionando su coordinamento della finanza pubblica
Si dice con chiarezza che la finanza regionale delle regioni speciali fa parte
Della finanza pubblica allargata e che quindi soggiace a tutte quelle limitazioni che riguardano le Regioni che non è possibile immaginare differenziazioni tra due modelli di Regione su questo tema
Stante il fatto che la competenza di cui ci stiamo occupando il concorrente quindi la definizione dei principi
è vincolante per le Regioni speciali mentre gli strumenti attraverso i quali si devono raggiungere gli obiettivi di finanza pubblica possono essere stabiliti dallo Stato in modo rigoroso ed essi sono vincolanti per tutti i soggetti
Tanto regioni ordinarie quanto regioni speciali
In questo contesto dicevo come dire il senso della specialità è veramente un argomento residuale messo all'angolo d'altronde forse
Anche dopo la stessa riforma del Titolo quinto non erano mancati contributi che mettevano in dubbio la stessa idea di sopravvivenza di un concetto di specialità
Che senso ha parlare di specialità in un ordinamento nel quale il centodiciassette ridisegna complessivamente i rapporti tra centro e periferia in riferimento alle Regioni
E ancora diciamo lo stesso articolo centosei dici su cui diciamo poi tornerò da una parte sembrava veicolare nel nuovo il vecchio cioè conservare la specialità originaria delle cinque Regioni
è salvaguardarla di fronte alla novella costituzionale
Da un'altra parte apriva la possibilità al riconoscimento di differenziazioni di potestà legislative tra le Regioni
Attraverso l'attuazione complicatissima con mille questioni discusse affrontate ma poi un po'lasciate lì sul tavolo del l'ultimo comma del centosei dici
Della della della Costituzione in tutto questo non dimentichiamoci che c'era una disposizione l'articolo dieci una disposizione che
Avrebbe dovuto consentire fino all'adeguamento degli statuti speciali io alcuni dei quali hanno veramente una portata come dire durante antica nella formulazione della struttura avrebbe dovuto consentire l'adeguamento degli statuti speciali in un rapporto dialettico con i nuovi principi del Titolo quinto
Anche questa disposizione costituzionale sulla quale
La Corte secondo me fino a un certo punto ha fatto riferimento per deve leggere graduare il livello di rapporti tra statuti speciali hanno Potito lo quinto a un certo punto ho avuto la sensazione
Come se fosse scomparsa d'altronde forse una disposizione transitoria
Che avrebbe dovuto diciamo veicolare i nuovi Statuti subregionali nel nuovo e consentire in questa fase di guardare il nuovo Titolo quinto e interrogarsi sul regime delle competenze possono a disposizione del genere
Non si può sperare che abbia un'efficacia vincolante che duri per tredici quattordici quindici anni vent'anni o per Sempre
E mi sembra che nella giurisprudenza costituzionale più recente
Tutte le volte devo dire le poche volte in cui le speciali provano a rivendicare qualcosa di particolare
Mi sembra che proprio il metodo come dire ermeneutico che passerebbe dall'articolo dieci non entra più tanto in gioco eccome se ci fossimo assestati su un unico sistema di rete di regionalismo
Nel quale le potenzialità degli Statuti diritti orchestra speciali tendono a smarrire il loro senso
Allora io fatta questa premessa nel rispetto diciamo dei termini i del tempo che mi è stato affidato
Ho provato a ragionare su questo
Diciamo regionalismo speciale partendo da una suggestione che non viene dal diritto costituzionale ma viene dalla scienza della politica da coloro
Che magari si divertono in termini scientifici a definire le democrazie tipo questi mistero altri
In questi iscritti è possibile immaginare trovare che né io ordinamenti sia essi federali o regionali in cui c'è una valorizzazione diciamo delle autonomia
I territori caratterizzati dal riconoscimento di queste autonomie hanno anche una funzione quella di sperimentare delle innovazioni ordinamentali
Che poi potranno essere diciamo come dire recepite al centro e dare vita diciamo all'ordinamento costituzionale rinvigorito ripensato alla luce dell'esperienza costituzionale maturata nei territori
E allora a questo punto mi sono chiesto nel preparare questa relazione quali esperienze costituzionali il regionalismo speciale oggi offre al dibattito attuale
è
Parlerò ora di tre modelli che secondo me si possono individuare uno è quello riguardante le origini del del della specialità e qui diciamo come dire non resiste ero alla tentazione
Di soffermarmi su qualche cosa di particolare che riguarda la spesa la regione Sicilia
Poi parlerò diciamo di un un regionalismo speciale legato più che altro all'attuazione degli altri Statuti penso al Friuli al Trentino Alto Adige in cui la dimensione della concertazione dell'accordo sembra essere prevalente
E poi parlerò delle differenziazioni legate alla moneta alle possibilità di risorse perché non dimentichiamoci che quell'articolo centosedici della Costituzione
Ha avuto un riscontro nell'articolo quattordici della legge quarantadue del due mila nove la legge delega sul federalismo fiscale
E per cui diciamo le ragioni della differenziazione possono legate anche alle risorse economiche che possono sostenere concretamente le prospettive di differenziazione
Le origini alle quali diciamo io torno sempre anche con un po'di nostalgica per quei percorsi di studio di ricerca che comunque da essi Ergon Tognetti hanno condotto a Bari e sistemazioni di carte grazie anche all'Istituto Sturzo che ci ha sempre accompagnato in questa in queste attività
Diciamo le origini vedono diciamo questo rapporto ultra alcuni pensatori che immagino quale forma il nostro Stato debba assumere alla fine diciamo del periodo dittatoriale
è alcune linee diciamo le vorrei provare a tratteggiare
Inizio con alcune parole tratte da una prolusione un corso diritto costituzionale di Gaspare Ambrosini siamo veramente in un'altra epoca ma ci possono come dire tratteggiare la filosofia o il metodo di lavoro di uno dei padri della Costituzione rispetto al tema delle possibili riforme
Lo organismo politico come tutte le istituzioni umane a dei mali naturali dello studio la volontà e l'accortezza degli uomini non possono riuscire a guarire completamente
Le riforme costituzionali sono come le medicine che debbono usassi con accortezza e secondo le condizioni generali dell'organismo
Perciò vanno adottate giudicate con criteri contingenti e non solo per il bene che possono arrecare ma anche
Termale che possono evitare
Questo che poi diventerà uno dei padri del nostro regionalismo si preparare in Assemblea costituente alla discussione sullo Stato regionale Ugo De Siervo ci ha raccontato tante volte che ora noi tutti siamo regionalistica ed era di visti
I tempi la partita fu una partita dura
E che si conquistò per pochissimi scarti con altri con aspri conto contrasti
Qui ho tra le carte proprio dica sparandosi di difficilissima lettura è un appunto perché voi si sta preparando la discussione sullo Stato regionale
Essa anche gli verranno mosse delle critiche che riguardano aspetti formali gli aspetti sostanziali del regionalismo
Critiche formali
La formazione della Commissione Progetto redatto dal regionalistica cessi
Dota dotato di suggestioni di scuola o posizioni prestabilite redatto affrettatamente con semplicissimo la Commissione non per quello i deputati delle Circoscrizioni articoli approvati
Con una lieve maggioranza queste sono le critiche a formare i butta per il giù in un biglietto
Critiche alla sostanza
A quali principi si ispirò contiene articoli interlocutori istituti ibridi Progetto di conciliazione progetta e criticato perché da molto e perché da poco perché sopprime la Provincia o perché la mantiene
E poi continua con varie diciamo considerazioni l'accentramento è un male il rimedio all'accentra tutto è
Il decentramento generico il decentramento gerarchico il decentramento autarchico territoriale istituzionale o l'autonomia
Sposa la tesi dell'autonomia e aggiunge che la Regione è il soggetto che
Chiamato a incarnare questo veicolo dell'autonomia questo come dire
Panorama di considerazioni
Anche un riflesso nella gestione concreta
Perché
Non dimentichiamoci che Sturzo sulle pagine di un giornale si spezza dell'auto perché ci fossero le elezioni per l'Assemblea regionale si non è in un articoletto di quelli come dire abbastanza garbati chiudeva l'invito all'R al alle elezioni dicendo infine in questa pagina
Lì dove non ci sono elezioni ci sono rivoluzioni punto
Diciamo no e e in questo contesto parte questa avventura del regionalismo
E siciliano con alcuni aspetti che secondo me
Sono importanti sono importanti perché da questa esperienza non tiro fuori un'idea di regionalismo funzionante ma tiro fuori l'idea della forma dello Stato regionale
Autonomia e democrazia come basi del nuovo ordinamento perché poi i meccanismi dello Statuto li critiche erano per come essi sono stati poi concretamente utilizzati
E qui io ho tra le mani i verbali che con Giovanni tardi abbiamo una volta presso ma non ci siamo mai
Decisi a portare a maturazione questa nostra ricerca i verbali dalla Giunta regionale dal quarantasette
Che facevano questi qui e qua c'è il problema della scomparsa di Placido Rizzotto
Recentemente il cadavere è stato ritrovato da poco è stato diciamo il funerale celebrato a Corleone alla presenza del Capo dello Stato
è per ognuno di questi delitti il presidente illustro le circostanze assicura la Giunta di avere dato disposizioni di estremo rigore perché l'ordine all'incolumità e la sicurezza dei cittadini vengono assicurati
Si tratta di delitti conclude che preoccupano enormemente sia che si devono attribuita delinquenti comuni che sia che abbiamo uno sfondo o una casuale politica
La parola mafia non la troverete mai in queste
Pagine
D'altronde anche
Come dire la Chiesa cattolica e i suoi rappresentanti non pronunceranno mai la parola mafia fino alle omelie del Cardinale Pappalardo sulle
Bare diciamo di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino e fino al sacrificio estremo di padre pugliesi
Beato perché diciamo ucciso martire in odio della fede da parte diciamo di killer armati dai fratelli Graviano Peroni boss di Brancaccio
Però ecco emerge un'attenzione hai problemi diciamo dell'ordine pubblico sostenuta da altre e pronunzia menti Sempre di Alessi
E per quanto riguarda poi la repressione della delinquenza di qualsiasi natura il Presidente dichiara che nonostante le limitate forze di polizia di cui attualmente dispone la Regione
Diciamo e si impegnerà perché questa lotta alla delinquenza sia estrema
Sul versante dei soldi e dei rapporti con Roma sapete che le questioni sono sempre state particolarmente delicate perché Einaudi non era molto tenero nei confronti delle richieste che provenivano
Dal dalla Regione e dopo lunga discussione il Ministro delle Finanze quello del bilancio sono addivenuti alla conclusione non ancora accettata dal governo regionale questo inciso ha una sua pesantezza
Di imputare alla Regione eccetera eccetera
O di fesso conclude le il Presidente con ogni energia lo Statuto siciliano e non ho ceduto su alcuna questione di principio di diritto fa scendo intenderà gli uomini responsabili che non eravamo disposti a retrocedere di un sorpasso dalle conquiste realizzate nel campo dell'autonomia dell'ICI
Questo tipo di esperienza dicevo Consegna
Una modello di forma di Stato regionale ma ha dentro il suo vuol dire marchingegno di questo Statuto veramente antiquato da aggiornare
Una serie di problemi che poi la Regione Siciliana pagherà
I meccanismi infatti sono ispirati ad una logica di forte divisione e contrapposizione con la realtà dello Stato per cui sarà la Corte costituzionale che con una
Lenta operare continua che giunge pratica The fino agli anni Settanta ad eliminare l'Alta Corte a spiegare che la legge delega il decreto legislativo è una prerogativa solo del Governo nazionale a dire che il controllo sulle elezioni non può essere fatto dall'Assemblea regionale sostituendosi al ricorso alla giurisdizione ecco lo Statuto diciamo come dire viene il come dire armonizzato nel quadro del nuovo regionalismo italiano viene mitigato nei suoi presupposti e soprattutto si comprende che questa logica dello scontro
è una logica che non produce nessun aspetto ma lo stesso Sturzo come giudice dell'Alta Corte di fronte alle leggi statali che provano ad occupare le compete Enzo della Regione aveva già da subito capito la necessità di trovare dei raccordi tra legislazione e statale legislazione regionale
E questo Statuto probabilmente è frutto di scelte tecnico-giuridiche che si sono cercate di ricostruire in tutti i modi ma
La l'idea che mi viene sempre o che mi ritorna sulla quale però certo la butto lì ma dovrei cercare di essere più preciso in termini scientifici e che probabilmente
Di iscritti di diritto coloniale ebbe era un'influenza su alcune delle
Partizioni più
Particolari dello Statuto ci sono questi libri l'autonomia legislativa delle
Moni nei confronti del Regno il decentramento giudiziario devono
Dunque di bisognerà prima o poi ripensare rivedere tutto questo è chiaro che questo Statuto che cosa comporta
Comporta una chiusura della Regione Siciliana nei confronti dell'innovazione ordinamentale ieri qualcuno quindi c'era che le modifiche istituzionale più importanti le fa lo Stato ma no qui
Dal libro di Virga del mille novecentoquarantotto sulla Regione cinquanta indigniamo il pane sostanzialmente di fronte alle modifiche della rete ordinamentali che provengono dallo Stato
E ci poniamo subito la domanda si applicano in Sicilia
E si applicano fino all'approvazione della legge di recepimento e siamo attenti diciamo no tutto questo ha comportato dei gravi problemi di modernizzazione degli apparati amministrativi di trasformazione dell'Ente Regione
Benissimo messi in luce da Simone paghino in un suo saggio intitolato proprio all'autonomia fiorita apparso sulla rivista giuridica del Mezzogiorno
Questo modello è un modello di forma di Stato ma è un modello di regionalismo che non mi sentirei diciamo di propugnare o possono prospettare per immaginare quale sorte debbano avere le regioni del nostro Paese
Diverso i meccanismi che troviamo dentro
Le esperienze costituzionali di Friuli Trentino Alto Adige serventi e Val d'Aosta
Perché
Da una parte l'avvenuta decostituzionalizzazione dei rapporti finanziari che possono essere cambiati con legge dello Stato sentito il Governo della Regione
Ha comportato un adeguamento costante delle risorse di questi soggetti il rapporto con le finanze dello Stato
Abbandonato il terreno dello scontro dell'incontro di pugilato e ha preferito il tavolo della concertazione della negoziazione della condivisione della della scelta
Come accanirmi anche costituzionali che prevedono l'applicazione di quelle normative di grande riforma che lo Stato e produce
è su queste
Forse è già un secondo come dire filone di riferimento che non posso sviluppare ulteriormente perché il tempo stringe ma che si offre al dibattito attuale come possibile modello di ovvero il ripensamento del regionalismo speciale
Poiché abbiamo i tentativi DD di differenziazione legate
Alla valutazione delle risorse in gioco
E qui il discorso si fa delicato perché
La tentativi di attuazione del centosedici hanno riguardato un tentativo come dire delicato mi si passi il termine della Regione Toscana
Mentre tentativi un po'più pesanti guardavano tutto l'asse del nord Piemonte Lombardia e Veneto
Questa è una se territoriale nel quale per essere chiari
Il PIL cresce in un rapporto proporzionato a quella fascia territoriale che è collocata subito dopo le Alpi e che costituisce un posto d'Europa dove la ricchezza diciamo si produce in un certo modo
E il reddito pro capite del Trentino Alto Adige è stimato nelle stime ministeriali che io ho visto come componente la Commissione paritetica in sei mila Euro attesta o a cinque mila in Val d'Aosta in Sicilia mille cinque
Per essere chiari diciamo delle delle differenze
è chiaro che questi territori come dire producono un surplus di ricchezza anche legato al prelievo fiscale del quale ci si domanda che si debba fare
E probabilmente le richieste di differenziazione andavano nella logica della legge sul federalismo fiscale di quell'articolo quattordici
E pensiamo di immaginare di trattenere sul territorio o parte di queste risorse
Anche qui è un altro modello tesse corretto in termini di solidarietà e di visione unitaria diciamo del del Paese non è detto che non possa essere utilizzato responsabilizza e governa anche rispetto agli elettori in ragione delle risorse di cui si dispone impone ai nostri governanti regionali di adoperarsi perché lo svolgimento della vita amministrativa dell'ente sia in linea
Con quei principi ora imposti dalla legge costituzionale sul pareggio di bilancio ma dal fiscal compatto e da tutto quello che accompagna questa condisce questa complicata
è materia
Ecco orientarli verso questo
Poi c'è
Un terzo
Diciamo livello di differenziazione che riguarda
Le Regioni speciali dal nord parliamoci chiaramente perché qui
Il discorso diciamo è accompagnato da varie storielle
Mai dimostrate mai precise è noto che si dica amara Sicilia a praticamente tutti i suoi tributi in mano
Io sfido chiunque a dimostrare scientificamente la validità di questa affermazione il sistema dei rapporti finanziari ed le dette disciplinato a disposizioni del sessantacinque
Mai coordinate con quella del settantatré della riforma tributaria
Per cui l'affermazione è valida solo in parte ma Moro molti dei i gettiti tributari sfuggono all'applicazione del principio della territorialità rispetto alla Sicilia
Se è andata a leggere le disposizioni di attuazione della Val d'Aosta in tema di rapporti finanziari mi riferisco al decreto legislativo dodici del due mila undici
La Val d'Aosta anch'
Tutto
Non solo il cento per cento dell'imposta sul reddito le persone fisiche reddito di società interessi e redditi da capitale ritenute d'acconto ritenute supremi e vincite imposta sulle successioni e donazioni
Tutti i tipi accise possibili e immaginabili dalla vendita dell'alcol ma quello della benzina
E per quanto riguarda quei gettiti diciamo mancanti gli vengono attribuiti i nove decimi tutte le altre imposte
Il che determina favore di questi territori un surplus di risorse rispetto alle funzioni che questi territori davano svolti
è il destino dell'Alto Adige e delle Province autonome di Trento e Bolzano
La provincia di di
Autonoma di Trento per esempio ottiene un decreto legislativo duecentoquarantadue del due mila undici
Che forse nessuno di voi ha preso in considerazione ma sostanzialmente trasferisce alla Regione tutte le funzioni statali in tema di università
Senza una lira
Ora
Qual è
Qui la ragione in sostanza l'ostacolo a dare queste Regioni dice senti può e più soldi di quelli che ai
Manila indietro la Regione dice non se ne parla assolutamente non ti caccio indietro nemmeno un quattrino ma allora ti prendi funzioni ma quali funzioni le funzioni degli Statuti
No discutiamo di tutte le funzioni
Per esempio il tre per la della Provincia autonoma di Trento avuto assegnato complessivamente tutto il percorso dell'educazione
Alla scuola dell'infanzia fino alla formazione di eccellenza perché qua si parla pure di scuole di dottorato è tutto attribuito
Allora
Questo secondo me è un meccanismo che forse va diciamo ad essere oggetto di una riflessione più attenta non mi sentirei di vedere in questo un modello come dire esportabile perché crea
Delle zone in cui alcune cose si fanno in un modo e altre si fanno in un altro poi probabilmente non può essere soltanto la ragione diciamo della contabilizzazione economica dal costo della funzione
A determinare lo spostamento dello stesso bisognerebbe domandarsi se
Le ragioni unitaria di un Paese se ancora ci sono e sopravvivono
Se non sono legate alcuni punti non positivi Kabili tra i quali credo che l'istruzione la formazione la dimensione culturale
Dovrebbe essere diciamo come dire in qualche modo
E salvaguardata
Ora
Quale il la preoccupazione deve qui vado veramente a chiudere che di fronte diciamo alla possibilità di immaginare modelli alcuni diciamo da prendere in considerazione alcuni da evitare
Il dibattito attuale sia come dire eccessivamente schematizzato superficiale su questa su questi su queste questioni
E che ci sia la necessità di trovare l'occasione per tirar fuori qualche idea e per
Provare a svolgere diciamo a immaginare questo evoluzione di questo nostro regionalismo è chiaro che
La prima idea dovrebbe venire dai territori interessati il silenzio di una classe politica diciamo che si preoccupa diciamo e intende la specialità come prerogativa
Della
Dell'istituzione non del popolo è un problema io che ho seguito diciamo i lavori dell'applicazione del centosettantaquattro in Sicilia
Ma lei vuole fare del Parlamento un volgarissimo Consiglio regionale questa era la diciamo la la critica che accompagnava
L'attenzione allatta alla a
Al tema della riduzione dei costi
Riguardanti le indennità da riconoscere i componenti le Assemblee legislative speriamo nel futuro che
Si possa diciamo in qualche modo immaginare e ripensare il senso
Di questa nostra specialità grazie
Grazie essere uno dei temi anche politici è importante non solamente
Amministrativo quattro riguarda anche la spesa pubblica
Che adesso passiamo ad un altro importante argomento l'attuale organizzazione politica e amministrativa delle Regioni ecco prego Massimo Carli di prendere la parola
Penso alle dodici e mezzo siamo qui io siete qui diciamo da più di tre ore
Rendo conto e quindi cercherò
Di andare per
Affermazioni
Magari approssimative ma che
Consentano di rispettare il termine anzi di abbreviare
Allora due sono gli argomenti miei
L'organizzazione politica
Riorganizzazione amministrativa delle Regioni
Il titolo del nostro incontro come già stato più volte ripetuto è che fare delle regioni
Anche per me
La risposta sopprimiamo le restituiamo i ministeri le funzioni che dal Settanta ad oggi sono trasferite alle Regioni non è
Una soluzione è una risposta sbagliata frutto di una reazione emotiva
Hai gravi fatti che sono emersi a volte anche di rilevanza penale le di impiego dei finanziamenti ai gruppi consiliari
Però nella mia esposizione
Ma direi nel ragionamento che oggi si fa sulle Regioni bisogna tener conto che le Regioni sono
In questa situazione
E cioè
Non si può parlare come se
Grazie a questi fatti non ci fossero
Le Regioni sono poco virtuose
E quindi bisogna tener conto oggi che le Regioni sono poco virtuose
Perché le autonomie senza virtù non sopravvive
Organizzazione politica
Prima della riforma del Titolo quinto
Gli
I Consigli regionali avevano
Un potere di indirizzo politico e amministrativo forma di governo assemblea
Dopo la riforma del Titolo quinto
Questa forma di governo è cambiata
Poteva restare così ma di fatto non era stata così
Le Regioni hanno approvato con grave ritardo i loro statuti
Ne mancano addirittura ancora due
Dal due mila uno al due mila quattordici tredici anni non sono bastati al Molise alla Basilicata ad approvare i nuovi Statuti e e c'è qualcosa che non funziona
Il motivo dei ritardi e come sapete
è che le Regioni non volevano scriverne Statuto la regola del simul simul volevano scappare da quella regola e quindi hanno ritardato fino a che
Si sono resi conto che è una battaglia persa
Quindi per favore i Consigli regionali sono deboli non oggi perché c'è l'elezione diretta ma erano deboli anche prima
Quando l'elezione diretta non c'è
Poi vedremo
Quali sono le ragioni della debolezza a mio avviso del Consiglio regionale
Lo scopo del mio intervento è quello di mettere sul tavolo quelle più oggi sono le Regioni perché se noi non facciamo un quadro veritiero noi non troviamo i rimedi adeguati
Tutti i nuovi Statuti hanno cercato in vario modo di limitare le competenze degli esecutivi
Perché perché i Consigli regionali si sentivano defraudati di una serie di funzioni hanno cercato di limitare
Le competenze del Governatore e in genere dell'Esecutivo
E quindi non hanno previsto i decreti legislativi regionali
Il che impedisce alle Regioni di fare i testi unici no i quali notoriamente si fanno con la delega al Governo
Si sono inventate un procedimento particolare va bene ma certamente va bene
La esclusione dei decreti legislativi va bene e sono determinata dal volontà di limitare le competenze degli esecutivi
Inoltre i consiglieri persa la competenza necessaria del Consiglio regionale sui regolamenti
Hanno negli statuti e riprendi Easton loro intervento mediante il parere della Commissione Consiliare competente
Anche qui mi pare molto dubbio
Che il Consiglio sia opportuno che interviene sull'approvazione di norme che sono norme di attuazione e integrazione di leggi regionali perché in Regione i regolamenti autonomi o indipendenti o in bianco non sono ammessi
Altre modifiche
Gli evitarli ci diceva che i Consigli regionali fanno tanti atti amministrativi ma assenso
Fanno atti amministrativi perché ritengono in questo modo di contrastare l'esecutivo ma snaturamento
Il ruolo della Assemblee elettive
Quindi i consiglieri erano
E sono politicamente deboli
Qual è il motivo primo teniamo presente che tutte
Le assemblee
Rappresentative
Sono deboli
Riguardando il diciassettesimo volume dalla storia Italia dei Naldi quello dedicato al Parlamento
Si apre con un'introduzione che è dedicata al futuro dei Parlamenti e questa introduzione conclude in questo modo i Parlamenti
Hanno
Nelle loro mani la possibilità di continuare a costituire un simbolo della civiltà e della democrazia
Ma devono avere il coraggio di lasciare i vecchi porti altrimenti i legni delle loro navi rischiano di marcire
Premesso dunque che tutte le Assemblee elettive hanno problemi va bene
Andiamo a vedere quali sono i particolari problemi dei Consigli regionali
A mio avviso quattro sono i motivi di debolezza primo
Le indennità dei Consiglieri soldi che prenderemo Segneri sono troppo alti
Il che vuol dire che molta gente decide di fare il Consigliere non per la funzione nobile del consigliere ma perché
Ha delle retribuzioni molto a
E quindi attirano una classe politica che mira a fare carriera o ad avere queste alte retribuzioni il che poi diventa un fattore
Di debolezza della classe politica regionale
Secondo
Oggi i partiti sono deboli
Molto più deboli di prima
E voi sapete che le Assemblee vivono bene se i partiti sono forti vecchi partiti tramite i gruppi parlamentari no determinano le decisioni dell'assemblea
Quindi partiti deboli
Vuol dire anche assemblee tempo
E quando i partiti erano forti come è già stato detto quando i partiti erano forti erano deboli e le strutture regionali
Cioè
Se andiamo a vedere bisognerebbe che le guardassimo con più attenzione
Negli statuti dei partiti Irle il
Livello regionale è un livello che conta poco io ritardi Barbieri ci ricordava che
Il sistema elettorale regionale si basa su le Province
Non sulla Regione quindi quando i partiti erano forti le regioni il momento regionale dell'articolazione dei partiti era debole
E questo perché
Perché le Regioni sono state fatte ventidue anni dopo di quando erano state previste il che vuol dire
I sindacati la Confindustria l'associazione sono organizzati in maniera centralisti no
Dopodiché nascono le Regioni
Ma cosa vuol dire la scelta rimane centralistica oppure la si cala dentro il Consiglio regionale e quindi questo è un fattore di debolezza dell'Assemblea regionale
Terza cosa enorme
Le strutture dei Consigli regionali sono inesistenti dal punto di vista dell'indirizzo politico ben che vada
Hanno l'Ufficio legislativo
Ben che vada
Ma a un Consiglio regionale si deve valutare il piano delle cave un Piano regolatore un piano sanitario non ha le strutture per valutare la bontà delle scelte fatte
Pensate che in Lombardia e il dato l'ho verificato recentemente alle Commissioni consiliari l'assistenza giuridica è fatta
Dei funzionari di Giunta
Lombardia
Lombardia ma comunque anche con azioni legislative di si allarga la legittimità non è che si svolge una funzione indirizzo politico
I dati e le conoscenze che hanno i consigli e lo sapete quali sono quelli che le giunte di passione
E vi pare che le giunte passano notizie o dati che vadano contro no e quindi è chiaro
Che l'Assemblea non può essere altro che
Tra svolge altro che un ruolo secondario
Ultima causa
Nel quarantotto nessuno pensava al Unione europea
Se noi leggiamo di rapporti annuali che Antonello data né ha cominciato a fare e che continuano
Noi vediamo che il settanta per cento delle leggi regionali sono attuazione di norme comunitarie
è una cattiva terrebbe presente non si può
Dire la legge regionale la legge regionale oggi la legge regionale è
Per il
Due terzi o i tre quarti
Attuazione
O integrazione di norme comunitari
Quindi è chiaro che il ruolo della potestà legislativa e quindi dell'assemblea cambia io non voglio dire che sparisce ma certamente teniamo conto di questa caratteristica della potestà legislativa regionale
Secondo punto ed è il punto sul quale io insisterò concludendo va bene il cattivo uso dell'autonomia
Si paga cioè io non ce l'ho con la Regione
Con la Corte Costituzionale la quale
Ampliare le materie residuali
A favore dello Stato perché lo fa perché non si fida delle Regioni e fa bene a non fidarsi delle regioni perché le Regioni sono nella situazione che sappiamo cattivo uso dell'autonomia si paga
Fino a poco tempo fa i bilanci dei gruppi veniva rinviato l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale che riteneva lesivo dell'autonomia dei singoli partiti la loro verifica
Qual è la situazione attuale la Corte dei conti oggi contro
Secondo tutte le Regioni tranne il Piemonte
Avevano negli statuti aumentato il numero dei Consiglieri sapete qual è la motivazione siccome sono aumentate le competenze delle Regioni bisogna avere più consiglieri
Follia pura
Anche perché le funzioni non sono
In gran parte dei Consiglieri ma sono dei dirigenti e dell'Esecutivo
La Regione Toscana era arrivata a sessantacinque
Da cinquanta che mi aveva
Tranne il Piemonte tutte avevano aumentato ergo
Adesso si beccano un decreto il quale fissa dei limiti
Troppo bassi non su come far vivere una regione con venti consiglieri c'avrà cinque o sei assessori
Quattro oltre all'Ufficio di Presidenza dopodiché
Vede come fa a fare il lavoro per Commissione
Infine
Le indennità dei consiglieri erano
Senza regole
Oggi c'è un decreto legge
Il quale ha fissato un tetto alle indennità quindi vedete che quando si funziona male
Si hanno delle reazioni centralistica ma non ci si può scaricare contro le reazioni centralistiche bisogna scagliarsi contro l'autonomia che non funziona
Che fare allora dei Consigli regionali
C'è chi dice torniamo alla elezione in
Da parte delle assemblee non mi pare una soluzione ragionevole prima
Perché anche come vi ho già detto quando non c'era l'elezione diretta i Consigli regionali avevano un ruolo politico debole
Secondo
L'elezione diretta garantisce la stabilità degli esecutivi
Io su questo forse non sono d'accordo con alcuni accenti che ho sentito nelle relazioni a mio avviso
Limitare la rappresentanza per stabilire la stabilità degli esecutivi e fare una cosa ottima buona opportune
Non fare un qualcosa che va limitato perché la prego danze come il verbo in principio era la rappresentanza no
La Corte Costituzionale in quella sentenza per tanti versi problematica scrive
La stabilità del governo del Paese
è un obiettivo
Di rilievo costituzionale
Non dice solo che è legittimo dice che è un obiettivo di rilievo costituzionale quindi bisogna bilanciare
Rappresentanza e stabilità
Perché senza stabilità le riforme non si fanno
Se non si fanno le riforme chi ci rimette sono alle classi deboli il tre secondo comma non si realizza va bene quindi la stabilità e la condizione per realizzare l'uguaglianza sostanziale e ho detto poco vado così
Tranciante perché l'ora non mi consente
Va bene di essere più più analitico
E allora il Consiglio regionale che fa io gli ho trovato quattro funzioni ma non io gli ho trovato ci sono primo
L'attuazione del programma di governo della Governatore come lo chiamano ha bisogno dei bilanci e delle leggi di attuazione e chi li fa queste cose evidentemente li fa il Consiglio
Secondo
Le leggi regionali non sono migliori delle leggi statali e allora Consigli regionali si mettano a fare leggi semplice e chiare con procedimenti che coinvolgano la società civile
Se le Regioni chi è che parlava di sperimentazione no delle Regioni se le Regioni cominciano a sperimentare procedimenti legislativi che danno leggi semplici e chiare
Con il collegamento con la società civile noi abbiamo un esperimento virtuoso che vedete vedrete policy di fonte
Terzo
Verificare l'attuazione delle politiche pubbliche
Questa è una cosa che non ho mai capito va bene nel nostro sistema istituzionale dove si fa una riforma e costata degli anni di discussione poi quali sono gli esiti
Chi li va a vedere
Le Commissioni hanno teoricamente quest'
Compito ma non lo fanno
Non bisogna istituire
Un struttura che ha istituzionalmente il compito di verificare l'esito delle politiche pubbliche perché
Perché ha ragione Andrea Simoncini a dire brave le Regioni erano previsti diritti però per Andrea quelle sono dichiarazioni la realtà poi qual è
Cioè noi abbiamo tante carte dei diritti del fanciullo delle donne e degli immigrati guaio della nostra società e non è
Le carte dei diritti ma è l'attuazione e la verifica e quindi bisogna che se vogliamo lo stato sociale
Andiamo a vedere
La verifica di queste cose perché senza la verifica noi non realizziamo lo stato sociale
Guardate che su questa linea è anche il Presidente Grasso non è che voglia dire granché
Ma recentemente meno di una settimana fa parlando del Senato ha detto che la B il destino del Senato sarà quello di al dare oltre il controllo normale dell'inchiesta del sindacato ispettivo facendo verifiche ex post sull'attuazione delle merci
Quindi c'è una indicazione anche per il Senato va bene di dedicarsi visto che perde il potere di decidere ma di andare a verificare l'attuazione delle politiche fatte
Tempo dieci minuti e non li posso assolutamente sforare vista l'ora organizzazione amministrativa
Partiamo dalla Costituzione il primo
Dovere di compiere funzioni con disciplina d'onore
Imparzialità buon funzionamento degli uffici
Pubblici impiegati al servizio esclusivo della Nazione
Queste sono le indicazioni che vengono dalla costituzione
Più ci sono i trattati dell'Unione europea diritto ha una buona amministrazione e voi sapete meglio di me
Che sono norme obbligatorio non è più la Carta di Nizza che non è stata va bene quindi noi abbiamo una norma dei trattati come tale si applica direttamente al nostro ordinamento addirittura anche superando la Costituzione
Non i princìpi supremi il diritto alla buona amministrazione
E il diritto alla buona amministrazione va bene è una pre
Condizione perché il cittadino possa partecipare
All'organizzazione politica economica e sociale del Paese custoditi presto pare con un po'buffo ma la Chiesa cosa dice ai suoi missionari
Andate e fate gli ospedali i pozzi le scuole dopo parlati di Gesù
La
Le istituzioni va bene devono garantire a tutti i servizi sociali perché senza casa senza lavoro
Va bene senza sani tale non si può non è realistico pensare che si possa partecipare
Al organizzazione politica economica e sociale
Cioè la realizzazione dei diritti sociali è un modo con il quale si garantisce una partecipazione diffusa e quindi si ottiene una democrazia migliore
Quindi
Non realizzare i diritti sociali va bene vuol dire al solito va bene colpire
Un aspetto decisivo dell'attuazione della nostra della nostra Costituzione
Io non ho trovato ricerche recente salto ho trovato solo ricerche del due mila undici e del due mila sette
Da cui ha confermato quello che si diceva ieri
Cioè le Regioni vanno a rimorchio dello Stato per quanto riguarda le riforme le riforme amministrative
Sul buon funzionamento dell'amministrazione regionale oggi
C'è già la possibilità di una grossa scommessa
E cioè mentre fino ad oggi abbiamo avuto una pubblica amministrazione uniforme e si pensava che la uniformità dell'Amministrazione fosse garanzia nel godimento dei diritti
Oggi non c'è più uniformità organizzativa
Non c'è più perché il centodiciotto dice che le funzioni vanno a chi è in grado di svolgerle bene
E quindi è chiaro no che noi avremo regione per regione enti locali che fanno cose diverse perché perché il principio di sussidiarietà impone di guardare chi è in grado di svolgere bene quelle cose
Quindi non avremo più la legge generale della Repubblica
Che dalle funzioni agli enti locali
Avremo a fasce funzioni agli enti locali che sono subordinati all'adeguatezza e l'adeguatezza cambia evidentemente dà luogo a luogo e da territorio a territorio
Ma allora scusate
Le Regioni chiedono di avere la Camera delle Regioni per influire sulle scelte nazionali bene e i Comuni non hanno lo stesso diritto nei confronti delle Regioni
Se i comuni hanno una competenza generale nell'attuazione delle leggi regionali e saranno interessati all'atto alla formazione di queste leggi
Perché se non condividono le regole poi dopo non li attueranno come faceva l'Italia con le direttive comunitarie no non le condivideva perché non partecipava alla loro formazione e non le attuata
Ma allora perché non dare
Agli enti locali una forte voce all'interno delle Regioni
E non mi dite che c'è il Cal perché se andiamo a vedere l'esperienza dei Cal si rimane veramente a bocca aperti del senso cioè
Che i Consigli regionali contrastano in maniera forte Di Carlo
Per cui questa collaborazione
Tra Regione e Comuni non esiste e questo è un
Una pietra di inciampo spaventosa cambia avviso
Non ha senso un sistema di autonomia in cui Regione il Comune non fanno fronte comune nei confronti dello Stato metterlo a cui abbiamo va bene un fronte all'interno dell'autonomia che purtroppo ci portiamo dietro e che bisogna trovare il modo di superare
Questo è un altro dei punti se vogliamo rafforzare l'autonomia in Italia bisogna trovare dei modi con i quali regioni e comuni lavorano insieme
C'avevo una parte sul personale che lascio Petit chiaro che l'Amministrazione dipende dal personale che lo fa
Vi dico qual è la situazione se la situazione attuale
Stando alle ultime sentenze della Corte
La Corte ha dichiarato incostituzionale leggi regionali che prevedevano l'uso del mezzo proprio dei dipendenti in missione
Tra una Regione non può disciplinare l'uso del mezzo proprio immissione
E nemmeno stabilire l'ammontare massimo del buono pasto
Perché
Perché con la riforma del Titolo quinto si sono inventati che lo stato giuridico ed economico del personale ordinamento civile quindi pagare allo Stato quindi d'ora in ora e poi fare nulla questa e poli oppure
No
Enti autonomi che non possono stabilire l'ammontare massimo del buono pasto ma siamo
L'uso del mezzo proprio dipende da quante trasporti ci sono no e se non ci sono i trasporti io autorizza i miei dipendenti siamo in questa siccome normalmente si dice
No
Ti bisogna passare competenze allo Stato c'è anche una cosa una cosa di questo tipo
Però e ha ragione Andrea Simoncini a concludere la sua relazione io lo confermo ci sono esempi virtuosi anche sul piano dell'Amministrazione
Il quadro
Complessivo negativo ma ci sono esempi virtuosi Bellese vele numero velocissimamente diritto di accesso senza motivazione
In alcune regioni è stato previsto che si può accedere ai documenti dell'amministrazione senza motivazione
E guardate che se io guardo i repertori della giurisprudenza quanti sono i rifiuti dell'accesso perché manca la motivazione
Io avendo fatto l'amministratore locale vi garantisco quando un atto lo voglio far vedere dico che manca la motivazione bene quindi togliere l'obbligo di motivazione
Che nell'Unione europea non c'è
Cioè l'obbligo del di uccelli diritto d'accesso senza motivazione
In alcuni Statuti ce l'ho trovata
Trovate l'indennizzo per il mancato rispetto del termine
Voi sapete i nostri per ogni procedimento previsto un termine se lo si rispetta chi se ne fotte direbbe il mio amico napoletano no per alcune Stato e Regioni è previsto l'indennizzo per il mancato rispetto del tempo
Ci sono esempi di democrazia partecipativa seri già ricordati anche ieri
Ci
C'è la tutela stragiudiziale
Dei cittadini tramite la difesa civica
Cioè la verifica delle politiche pubbliche
Di cui vi parlavo prima in Lombardia
Se voi andate a vedere in Lombardia c'è un comitato paritetico di controllo e valutazione e dalla Regione Lombardia
Che va a controllare le politiche pubbliche quindi vedete che in una regione già è partito è all'inizio ma il partito ci si è resi conto che quello è
La nuova direzione per il
Del consiglio quindi
Quindi e concludo proprie noi
Abbiamo
La necessità pensate di avere regioni per la democrazia
E per l'efficienza
I diritti sociali hanno bisogno di essere realizzati si realizzano con un'amministrazione efficiente e allora vale la pena continuare ad occuparsi delle Regioni grazie
Ringrazio per questa interessante relazione e pregherei il pubblico deve avere la cortesia visto che il nostro collega
Professor Gian Candido De Martin avuto la la disgrazia diciamo così di parlare per ultimo in una mattinata in cui ci sono meno ore a disposizione che ieri pomeriggio
Abbiamo la pazienza e non vogliamo quest'ultima relazione caro Presidente grazie ma io ho già anticipato il mio proposito di non infierire sui volonterosi sopravvivere
Sopravvissuti a questa densa mattinata e quindi credo di dover rinunciare tranquillamente alla mia relazione farò avere il testo scritto poi
Il volume degli atti in magari nel frattempo le doti metterla on line sulla
Sulla nostra rivista telematica del centro Bash le
Amministrazione in cammino
D'altra parte posso anche dire che in questo convegno il baricentro poiché fare delle Regioni
La mia relazione sugli enti locali quindi
Possiamo considerarla un'appendice ecco da rinviare eventualmente un'altra circostanza in cui
Approfondire questa tematica mi limito semplicemente per se non altro per
Dare qualche elemento andare poi a leggere il testo scritto a richiamare
Un po'il percorso la traccia di quello che contava voti sviluppare
In questa occasione
Che diciamo è mi pare un'occasione preziosa di riflessione
Politico istituzionale con più che tecnica lo scenario
Delle autonomie nel sistema repubblicano Arcori in questo contesto certamente non si può ignorare la questione delle autonomie locali
Sulle quali personalmente ho maturato anche da tempo qualche elemento di riferimento quindi l'obiettivo che mi sembra importante quello di
Esprimere non solo ovviamente un mio punto di vista ma un
Sul percorso che aiuti a capire questa come questa unità porci policentrica della Repubblica
Può essere completamente realizzata ecco non solo sul versante regionale ma anche sul versante locale
Naturalmente distinguendo il ruolo delle Regioni che ritengo debba essere soprattutto essenzialmente
Legislativo e programmatorio da quello degli enti locali che dovrebbe essere essenzialmente amministrativo operativa ecco io mi sono posto due domande sostanzialmente
Anche per tener conto di quello che ieri è stato detto
In particolare tanto Netti no sul fatto che
La disfunzionalità così diffuso che le amministrazioni locali
Ha finito per falsare
Il modello otto non mistico della Repubblica ecco perché siamo in una situazione di questo genere qual è
La ragione di di una situazione che mostra sempre più delle crepe una difficoltà di funzionamento delle inefficienze e soprattutto alle prese con
Molti neocentralismi
In sostanza si tratta di capire
Se c'è qualcosa che non va nel modello costituzionale delle autonomie in ciò che è scritto in Costituzione
E che non è stato attuato o se c'è qualche correzione da fare
Sulla Costituzione nella Costituzione per facilitare uno scenario di questo genere ecco a queste
Domande io do una risposta attualmente assumendo non da oggi come chiave di lettura la necessità di dar vita reale
Niente a quanto è previsto in Costituzione che fin qui è stato realizzato solo marginalmente e questo ossia prima della riforma
Costituzionale del mille novecentonovantanove due mila uno in cui l'Amministrazione locale era è stata sostanzialmente per molti versi un'Amministrazione autarchica legata quindi è una concezione
Dipendente degli enti locali del centro sia dopo la riforma
Nel due mila uno che avrebbe invece dovuto sviluppare a fondo le potenzialità del principio autonomistico
Mettendo in moto un meccanismo
Di riequilibrio nel sistema di valorizzazione di potenzialmente il più possibile
Del dei Comuni e delle province in applicazione anche dei principi di sussidiarietà differenziazione e adeguatezza che dovrebbero essere le chiavi di volta
Con cui ricostruire il sistema amministrativo del nostro Paese
Invece la riforma del Titolo quinto così come nella riforma la centoquarantadue insomma bersagli per cento e sono rimaste in larga misura sulla carta anzi sono state contraddette
Molto spesso da la legislazione sopravvenuto e quindi
Si ha avuto una difficoltà attuativa si ha avuto anche
Un federalismo fiscale fuorviante per molti aspetti comunque rimasto al Po al palo
E c'è soprattutto un sorgente dilagante neo centralismo
Degli ultimi anni all'ultimo scorcio della sedicesima legislatura in particolare
Sul quale non occorre più dire altro ma insomma che credo sia facile da mettere
A fuoco nel cui contesto si colloca anche questa sequenza sconcertante in rete a mio giudizio della messa in discussione
Grossolana delle Province
Che vengono tolte secondo una certa previsione dal sistema
Istituzionali al sistema delle autonomie
Nonostante che debbano essere invece considerate crescenti le funzioni di area vasta
Che le Province stesse dovrebbero gestire con un livello di governo provocatorio e con una capacità di decisione autonoma rispetto i sindaci rispetto i Comuni ecco il rischio invece
E quello che si vada incontro a assemblee di Sindaci che dovrebbero gratuitamente oltretutto
Gestire una serie di funzioni provinciali
Senza potere vere una effettiva capacità di decisione e comunque diminuendo il Garato di democrazia locale del nostro sistema
Ecco quindi
Da questo punto di vista
Io credo che si tratti di riflettere con attenzione prendendo anche atto che anche tra gli addetti ai lavori penso ai saggi no vice Marco Olivetti che condanne
Anche diretta testimonianza
Tra i saggi nella Commissione che ha lavorato proposta di riforma costituzionale sulle autonomie locali e c'è stata una larga disattenzione
Una larga disattenzione una emarginazione questa ipotesi di decostituzionalizzazione delle Province pur contrastata da alcuni dei componenti
Che rappresenta un elemento proprio di debolezza
Anche rispetto alla Carta europea dell'autonomia locale alla dichiarazione di Valencia cioè a documenti che a vario titolo vincolano anche sul piano formale il nostro sistema a valorizzare potenziare allora
Per concludere quali prospettive ho cercato anche mettere a fuoco e cercherò di fornire nel
Testo scritto ecco c'è chi anche
Tra i saggi appunto e non solo
Vorrebbe oggi por mano alla Costituzione
Più che alla sua attuazione e quindi immaginare di ridurre le autonomia magari anche le Regioni qualcuno qualcun altro punto soprattutto le Province
Magari provincializzato le Regioni e quindi rendendo sostanzialmente
Forte il volto amministrativo delle Regioni c'è chi
Vorrebbe unificare Comuni e Province
Affidando sostanzialmente ai sindaci e quindi verticalizza dando molto anche il sistema istituzionale
Un un ruolo determinante nell'ambito del sistema e quindi mortificando la varietà delle rappresentanze delle comunità territoriali c'è chi ipotizza riordini territoriali
A tavolino
Soppressione di Province soppressioni di regioni soppressione di Comuni fusioni quarte e via dicendo
Ecco queste è un approccio evidentemente in contrasto anche con i principi costituzionali
Che coinvolgono necessariamente le comunità territoriali interessate nel mille decisioni sulle loro modifiche sulle modifiche delle
Delle istituzioni in cui sono rappresentate c'è poi chi vorrebbe regionalizzare l'ordinamento degli enti locali affidando alle regioni sostanzialmente il compito di disciplinare
Comuni e province come già avviene nelle regioni speciali con il rischio dall'alto di malintesi specialità ma non dico oltre
E c'è infine chi come il sottoscritto ma non credo di essere solo anche in questo convegno che non solo per la sede in cui si svolge ma per le sensibilità di chi ha parlato insomma esprime
Un orientamento che mi sembra si è molto in sintonia con il principio autonomistico c'è chi invece
Ritiene che la strada fondamentale sia quella non di rivedere il disegno costituzionale ma finalmente di attuarlo in modo corretto coerente
Complessivo e quindi evitando di indebolire la democrazia locale lei evitando di indebolire i contrappesi che in un sistema
Democratico policentrico sono essenziale ecco quindi la strada da imboccare dovrebbe essere quella
Di riprendere in mano la Carta delle autonomie che era
Il tentativo nelle precedenti legislature di attuare il Titolo quinto partendo dalle funzioni fondamentali degli enti locali distinguendo quelle di prossimità e quelle
Di Area Vasta e su questa base ricostruire anche il sistema delle risorse finanziarie in coerenza con parametri oggettivi e quindi con un principio di responsabilità che dovrebbe essere suffragato anche
Dal superamento delle logiche di nuovi controlli nel DVD gerarchici centralistici sviluppando invece forme di autocontrollo
Effettive rese reali da controlli esterni neutri che dovrebbero assicurare appunto l'esistenza di meccanismi di garanzia
E con una interpretazione aggiungo per chiudere il più possibile coerente con la ratio del principio autonomistico contenuto nell'articolo l'articolo cinque della Costituzione che non possiamo dimenticarlo
Vincola metodi e contenuti della legislazione sia statale che regionale a tener conto il più possibile delle esigenze dell'autonomia del decentramento quindi
Non è tanto l'obiettivo dell'Unità da perseguire l'obiettivo obiettivo e l'autonomia sia pure
Ovviamente nel quadro di un sistema il sistema
Unitario Pirilli autonomia devono essere considerate partner del sistema non soggette a controllare ecco questo mi sembra l'elemento forte sul quale
Ragionare per poter ripartire da autonomie locali responsabili per rifondare le istituzioni democratiche l'amministrazione pubblica
Una prospettiva impegnativa che richiederebbe molta condivisione molto più di quella che forse c'è oggi in questa cultura istituzionale un po'sbrigativa su
Su questo piano
E credo che sarebbe indispensabile in una sede come questa anche cercare tutti i raccordi possibili per fare massa critica tra coloro che condividono questa prospettiva
Per contrastare diciamo il centralismo che è sempre in agguato come stiamo astratta chiedo venia mi fermavo grazie grazie credo
Avrei indesiderato far chiudere i lavori
La De Siervo ma non lo vedo e quindi
Pare oltre ecco allora ringrazio tutti per l'attenzione e ringrazio i relatori perché credo sia stata una mattinata molto teorica riporto fruttuosa
E chi vi invito di nuovo su suggerimento del nostro Segretario generale a farci avere al più presto si configura mandato
Diciamo
Presenze
Regionale
Agitate gli incentivi si reca in una settimana trattazione
Abbiamo
Assisterebbe firma
Operativa
Programmano converrebbe metterle in Commissione ho descritto stesura provvisoria
Ippolito occorrono medie
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Relatore
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Inseguendolo
Finisce
Si può scrivere stesura provvisoria in attesa
Poi regole
Nord mandare il testo
Fascicoli allorché
Legge devono svolgere all'ente