06 SET 2000

Intervento di Emma Bonino sulla clonazione umana

STRALCIO | - Parlamento Europeo - 00:00 Durata: 3 min 22 sec
A cura di Andrea Maori
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Registrazione video di "Intervento di Emma Bonino sulla clonazione umana", registrato a Parlamento Europeo mercoledì 6 settembre 2000 alle 00:00.

Sono intervenuti: Emma Bonino (parlamentare europeo, Lista Bonino).

Tra gli argomenti discussi: Alde, Bioetica, Clonazione, Fiori, Istituzioni, Laicita', Lista Bonino, Malattia, Parlamento Europeo, Proibizionismo, Religione, Ricerca, Scienza, V.

La registrazione video ha una durata di 3 minuti.

Questo contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.
  • Emma Bonino

    parlamentare europeo (LISTA BONINO)

    Signor Presidente, colleghi, credo che nel suo intervento il collega Fiori abbia chiarito le cose: ha affermato chiaramente che qui si tratta di identificare i principi religiosi - i suoi - con i principi di civiltà. Per quanto mi riguarda, io credo invece che quello che le istituzioni debbono affermare sia il principio della laicità, vale a dire ribadire che quello che ad alcuni può apparire moralmente inaccettabile, non per questo dev'essere ritenuto giuridicamente impraticabile. Si tratta dunque di riaffermare la differenza tra la norma giuridica e i principi religiosi. Se veniamo meno a questo principio, credo che la deriva sarà senza fine. Signor Presidente, cari colleghi, ritornando al tema in questione, ci rendiamo conto che, di fronte al nuovo - anche al nuovo promettente, in termini di cure per malattie di milioni e milioni di persone - scatta la reazione normale, tradizionale, quella di sempre, della proibizione, della crociata, dell'urlo "ai barbari!", senza neanche chiedersi se poi questa proibizione funziona, o funzionerebbe, o se siamo in grado di farla rispettare, o di monitorarla. E' lo stesso atteggiamento che si ha di fronte a normali fenomeni sociali, da tanto tempo ormai, che si tratti - ad esempio - dell'aborto, dell'immigrazione, o addirittura delle droghe. Si proibisce e poi ce ne si lava le mani. Io credo invece che responsabilità della politica - più difficile forse, più complessa - è di governare determinati fenomeni, di porre dei limiti, di evitare il Far West . Questo è quanto le istituzioni sono chiamate a fare, indipendentemente dalla coscienza religiosa di ciascuno di noi, per chi ce l'ha. Proprio per questo noi, radicali della Lista Bonino, riteniamo di poter appoggiare, con qualche difficoltà, il compromesso del gruppo liberale. Noi vogliamo cercare di ridurre il divorzio tra scienza e politica, tra cultura e politica, cercare di governare laicamente il nuovo con il pragmatismo della sperimentazione, delle approssimazioni successive, senza lanciarci immediatamente, come sempre, in campagne proibizioniste, che già sappiamo inefficaci. Quello che si sta facendo ora è semplicemente rilanciare, esattamente come nel caso dell'aborto clandestino, il turismo medico di milioni di persone che andranno a farsi curare clandestinamente altrove. Questa mia affermazione è di estrema gravità e mi riempie di preoccupazione, però badate: la strada proibizionista, dal punto di vista scientifico e dei fenomeni sociali, non ha funzionato mai. E' nostra responsabilità, credo, porre, o cercare di assumere il rischio di porre i limiti di approssimazioni successive, senza cercare di imporre i propri principi etici - per chi li ha - in quanto principi di civiltà. La vera civiltà delle istituzioni è quella della laicità, della sperimentazione e del confronto.
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