Il significato delle Quattro Giornate

Si invitano i gentili ospiti a rimanere i propri posti fino all'uscita dalla sala del Presidente della Repubblica grazie
Sì sì
Presente
Stadi
Okay grazie
Coerentemente da tempo considerazione sapete ovvero bloccati Pasinato pensata
Se ci accomodiamo per cortesia grazie
Fa ingresso in sala il Presidente della Repubblica
Sposato
A inizio la cerimonia commemorativa del settantesimo anniversario delle quattro giornate di Napoli
Prende la parola il sindaco di Napoli Luigi De Magistris
Cittadine cittadini giovani studenti signor Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano eminenza
Autorità
Oggi
è una giornata storica per la nostra città
Settant'anni fa con un
Movimento forte di popolo Napoli fu la prima città d'Europa a liberarsi da sola dello dall'oppressione nazista
Prima di fare un breve ricordo voglio ringraziare particolarmente
Nome di tutta la città il signor Presidente della Repubblica che in un momento così difficile per la storia del Paese ha deciso di confermare la sua presenza in questa giornata molto importante non solo per Napoli ma per l'Italia tutta
Napoli non riuscì a rimanere inerte di fronte
Hai bombardamenti da un lato che Massa gravano la sua popolazione e dall'altro dall'oppressione nazista
Che faceva mancare il fiato i suoi concittadini
Una serie di episodi giunsero al culmine quando fu ammazzato un giovane marinaio nella nostra città
E quando con un editto della Wehrmacht fu detto che ad ogni tedesco ucciso corrispondevano cento napoletani ammazzati
Di fronte a questo non furono le autorità costituite anzi molti se ne andarono molti lasciarono il campo di battaglia
Ma furono le donne i giovani
E i napoletani alcuni con una storia poi divenuta nota altri rimasti nell'anonimato che si ribellarono
Dal Vomero con la Masseria Pajaro una i quartieri della sanità di chiarire il Duomo il centro tutta Napoli
Sì in fermo partecipo
E con una ribellione riuscì a cacciare da sola prima ancora che arrivassero gli alleati l'oppressore nazista
Credo che quindi questa città ha delle radici profonde le radici di quella quercia che poi è stata la Costituzione repubblicana
Che noi oggi dobbiamo difendere
Con lo stesso animo con cui settanta anni fa molti di loro lasciandoci la pelle difese ero la libertà per consentirci hanno e oggi in questo luogo così straordinario di poter parlare liberamente
Fu una grande pagina di dignità
Ecco perché a me piace ricordare dell'articolo tre della Costituzione non solo l'eguaglianza ma di tutti i cittadini hanno pari dignità sociale persone uguali di fronte alla legge i napoletani scrisse una pagina di dignità
Perché quando si vuole umiliare un popolo il popolo reagisce prima ancora che lo facciano altri
Quindi credo che oggi ricordare
I settant'anni
Della Resistenza
Delle quattro giornate di Napoli
è un modo per far vivere la nostra Costituzione
Diceva Piero Calamandrei che la Costituzione repubblicana non ci sarà per sempre ma camminerà se non la vogliamo far camminare soprattutto i giovani
Avranno la forza
Di avere la stessa passione le stesse idee il simbolo stesso coraggio
E la stessa determinazione che ebbero i napoletani settant'anni fa
Ne siamo
Profondamente orgogliosi orgogliosi perché non apparteniamo
A quella fetta di persone che ritengono che bisogna stare con le mani tese a chiedere assistenza e a chiedere elemosina
Settanta anni fa e la moneta ne hanno dimostrato che da soli
Hanno una loro dignità e quindi le nostre mani tese
Sono Mani Tese soprattutto verso i più bisognosi
Verso gli ultimi
Verso quelli che vivono una crisi che non li fa sentire me con una dignità sociale né uguali di fronte alla legge e o parimente fortemente apprezzato la volontà del presidente della Repubblica
Di far visita
Dopo I detenuti nel carcere di Poggioreale io credo che la civiltà di un Paese non si misura dallo stato di benessere dei ricchi
Ma con la capacità che noi riusciamo a garantire i diritti anche a chi ha sbagliato del resto anche un'altra pagina storica dalla nostra Costituzione l'articolo ventisette
Dice che la funzione della pena è quella di
Rieducare quindi oggi
Ma i napoletani la viviamo non solo come ricordo con un omaggio dovuto
A Chioggia consente do di essere in libertà ma per farla vivere
Quella Costituzione che ogni giorno rischia di essere spezzata e umiliata dipenderà da noi signor Presidente se riusciremo
A farla vivere sempre Napoli
Con la sua umiltà ma con la sua ferma determinazione cercherà di fare la sua parte per mantenere l'Italia una
E indivisibile nel rispetto delle autonomie locali e Napoli una città che ha una forte identità che vuole mantenere grazie signor Presidente
Signor presidente a nome
Dell'amministrazione ma ovviamente della città di Napoli tutta dell'ampi
Che ringrazio fortemente della
Straordinaria partecipazione a questa iniziativa all'Istituto campano per la storia della Resistenza vera lombardi le consegniamo una targa il ricordo di questa giornata che ci
Emoziona particolarmente settantesimo anniversario delle quattro giornate di Napoli al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in segno di profonda gratitudine per la sua partecipazione ventotto settembre due mila tredici il Sindaco
Prende la parola il Presidente provinciale dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia signora Antonio a Moretti
Scusate ma
Programmazione giustificata la famiglia
Desidero ringraziare innanzitutto il signor Presidente della Repubblica
Con la sua prestigiosa presenza ha dato grande rilievo non solo nazionale ma anche internazionale a questa manifestazione
Ringrazio anche il sindaco di Napoli e tutto lo staff assessori e funzionari e dirigenti il Comune che hanno permesso di elaborare un ricco programma un ringraziamento a sua Eminenza il vescovo di Napoli
Consiglio sempre
Un ringraziamento alla rappresentanza istituzionale è presente in particolare alla delegazione della Città decorato di medaglia al valore nella resistenza a quella delle associazioni combattentistiche darne
Delle forze armate dell'ordine dei sindacati degli studenti del Corpo dei vigili
Il fumo
Un commosso ricordo dei compagni di lotta delle quattro giornate che in questi lunghi settant'anni ci hanno lasciato
Infine rivolgo un affettuoso e fraterno saluto agli ultimi superstiti combattenti delle quattro giorno
A nome del Comitato provinciale di Napoli nell'ambito del Miglio d'Oro di presiedere voglio sempre seppur brevemente io può fare questo grande evento di oggi celebriamo
Non si può non ricordare questa ricorrenza non solo per sottolineare l'edonismo il sacrificio di quanti
A quella lotta napoletane
Napoletani e non
Preso ero parte ma anche e soprattutto
Per confermarmi ideali che li ispirarono ribadire nel significato storico ed etico nel quadro della storia del nostro Paese
Le quattro giornate di Napoli segnare l'inizio di una nuova era chiudono infatti il periodo del fascismo e inaugurano all'inizio della conclusione vittorioso della Resistenza
Ed è proprio sulla via indicata dalla Resistenza
Via dell'unità di tutte le forze democratiche e antifasciste che il popolo italiano ha conquistato alla Repubblica e la Costituzione terrene fondamento per portare avanti le lotte e Rinnovamento Sociale civile
Democratico e legalitario del nostro Paese est la diffusione della cultura della pace viva le quattro giornate di Napoli viva la prostituzione
Prende la parola il presidente dell'Istituto campano per la storia della Resistenza dell'Antifascismo e dell'età contemporanea vera lombardi il professor Guido D'Agostino
Stimatissimo Presidente
Signor Sindaco
Autorità civili religiose militari tutte cittadini e cittadine
E mi sia consentito
Agli amici studenti e studentesse che sono qui e che ci sono
Particolarmente casi
Io proverò
Nel
Tempo che mi è stato concesso
Dio offrire alla vostra attenzione alcuni spunti e alcune riflessioni di carattere
Fondamentalmente storico
Il mille novecentoquarantatré
Costituisce
Un autentico spartiacque nella storia contemporanea del nostro Paese
Come di gran parte dell'Europa e del mondo del tempo
Un anno cruciale se qualcuno ha definito horribilis nel cuore del Novecento e che insieme il punto di precipitazione del ciclo epocale
Avviato già parecchio tempo prima
Di coagulo della fase di transizione che si avvia
Quindi di apertura in prospettiva di nuovi percorsi e nuovi sviluppi storico politici
Via via
Nel suo svolgersi e comunque dentro la terribile cornice di una guerra dagli effetti devastanti sempre più connotata come guerra totale e guerra contro i civili
Gli scioperi operai del marzo la caduta di Mussolini e del fascismo il venticinque luglio
I quarantacinque giorni del Governo Badoglio
Il dramma dell'otto settembre con la scellerata gestione dell'armistizio
E l'ancora più il responsabile resa pubblica via radio
Dell'accordo intervenuto con le forze alleate
Senza che alle autorità civili e militari a ogni livello fossero fornite opportune direttive e indicazioni operative chiare su come fronteggiare gli eventi
Un intero Paese in pratica lasciato abbandonato a se stesso
In balìa della rabbiosa vendetta dei nazisti e alle prese con i primi problematici contatti con gli angloamericani appena sbarcati a Salerno
In seguito a tutto ciò
Il dissolversi della linea di svolgimento fino ad allora unitario della vicenda storica e politica nazionale ed il suo frantumarsi in tre storie parallele ma diverse e come capovolte
Al sud al centro e nel nord d'Italia così
Per esemplificare ai capi opposti della penisola
Da una parte il Regno d'Italia o ciò che ne resta circoscritto al solo Mezzogiorno e comunque sotto l'egida un controllo alleato
E dall'altra
Il resuscitato fascismo della Repubblica di Salò sostanzialmente tenuto in piedi strumentalmente dai tedeschi
Veri padroni del campo nelle regioni settentrionali e però
E proprio in tale traumatico contesto che nasce si sviluppa la Resistenza la quale
Occorre ricordarlo è un processo unico e unitario che attraversa ogni angolo d'Italia
Manifestandosi in trans un luogo immobili e tempi conforme e risultati assai diversi
Quali in ogni caso le circostanze e le peculiari situazioni locali suggerivano o consentivano
Di qui dunque possiamo farci ragione delle differenze ma anche di ciò che è comune e condiviso
Nelle esperienze delle repubbliche partigiane da Roma in su e delle repubbliche rosse
Dei borghi rurali disseminati da Roma in giù tra le lotte contadine per la terra e le rivolte nei centri urbani
Tra movimento di liberazione in armi e i tanti episodi di sofferenza e di in sofferenza e il contrasto
In cui il resto non coinvolte le popolazioni civili il più delle volte inermi
Ma non sempre passive o incapaci di reagire
E in questo quadro che si collocano le quattro giornate di Napoli di fine settembre e dei primissimi di ottobre del quaranta treni
Novantasei ore nel corso delle quali la città insorge costringendo
Prima dell'arrivo delle truppe alleate i tedeschi ad abbandonarla e ad accelerare il ripiegamento delle loro forze pure ancora efficienti e sicuramente temibili
Quelle giornate rappresentano senza ombra di dubbio uno dei momenti più significativi ed esaltanti della storia contemporanea cittadina
Da cui sono provenuti stimoli e indicazioni per tutto il Paese in ordine a ciò che si sarebbe ovunque dovuto fare
E che effettivamente ebbe luogo con le insurrezioni finali delle grandi città industriale del Nord nella primavera del mille novecentoquarantacinque
Intellettuali scrittori autori di teatro e di cinema ma soprattutto storici e politici hanno rivolto negli anni la loro attenzione al tema dandone lettura interpretazioni diverse
Come del resto è naturale che avvenga resta però fissato il dato incontrovertibile dell'essere stata Napoli la prima metropoli europea a levarsi contro il nazifascismo
Con le sole forze del suo popolo
Non si è trattato come pure si è detto e ripetuto di un moto dell'urico
Un episodio sporadico da gente vesuviana e neppure di una spontanea Istica indistinta rivolta urbana trasposizione in chiave moderna di una medievale disattesi
Così
Come difficile condividere l'esaltazione
Peraltro strumentale o comunque interessata
Di una epopea di scugnizzi o all'opposto quella di un'espressione matura e consapevole di un antifascismo politico organizzato e guidato magari da partiti ben strutturati quali al tempo non esistevano in quanto tali
Egualmente discutibile l'opinione espressa con una certa sicumera
Secondo cui la storia napoletana procederebbe nei secoli
E quindi anche in occasione delle quattro giornate secondo uno schema di perpetua evoluzione involuzione e mai inseguendo invece Mobil regole di rivoluzione sicché dopo un moto sia sociale sia politico
Tutto sarebbe destinato a tornare nei termini di prima del moto stesso
Ma
Insomma
Dal canto nostro sappiamo e rivendichiamo quelle giornate di settanta anni fa
Che sono costate sangue lutti e dolore e sono state giustamente onorate della Medaglia d'Oro al valore
Più a proposito perciò sono state valutate con me un urto primordiale
Tra un popolo poco o niente armato ed un esercito poderoso e tutt'altro che in disarmo
E meglio ancora sono state riportate ad una sentenza politica allungo elaborata nelle coscienze di condanna e di rifiuto del fascismo e del nazismo nonché
E forse prima e più di rifiuto della guerra
E del suo funesto corredo di paura
Fammi morte rovine morali e materiali e del resto negli studi più recenti con il largo ricorso alla storia onorarli e alle storie di vita
Risaltano con maggiore nitidezza appunto alcune caratteristiche di una rivolta dal basso una ribellione organizzata nei e dai quartieri imperniata sulle strutture di base della città e della comunità come ancora pochi giorni fa è stato ribadito
Ma anche
Il ruolo attivo di un antifascismo popolare evidentemente nei assente né distratto
Credo si possa e debba convenire dunque che in un momento cruciale della loro storia nel quale sono venuti emergendo e intrecciando si tra loro più figli e più tracce
Diversi diversamente agenti nel tessuto sociale politico locale napoletani e napoletane di età e condizione
Venirne sa disparate civili e militari studenti e insegnanti operai e professionisti borghesi hanno detto basta
E hanno deciso di decidere di riprendere nelle proprie mani il proprio destino come già altre volte era accaduto nei secoli passati
Per qualcuno
Il pendolo della lunga storia di Napoli avrebbe oscillato nella circostanza in direzione dell'istinto di libertà piuttosto che in quella più tradizionale
Del bisogno di protezione
Sgombrato così nel campo
Piano la l'esigenza di sottolineare quanto improprio e fuorviante sia stato resisti ancora di tornare ad essere
Il guardare alle quattro giornate come un episodio con incluso in sé una sequenza di gesti azioni del tutto decontestualizzata il rispetto
Alla moglie alle multiplo le dimensioni temporali
Espatriati di ogni processo storico persino se avrà chiuso nella durata di un istante ritengo si possa fare sia pure per sommi capi rievocare i fatti
Così dagli studi apprendiamo che dal terribile otto settembre quarantatré
La soddisfazione per la caduta del fascismo
E la speranza della prossima fine della guerra avevano ceduto il passo a una congiuntura se possibile ancora più amara e pericolosa
Degli anni caldi del conflitto i tedeschi in casa a farla da padroni risentiti e sprezzanti e gli alleati
Dati sempre per vicinissimi ma ancora drammaticamente lontani
Quando
Ventotto settembre il mare davanti Napoli si affolla delle navi dei liberatori tanto attese ma immobili al momento come un miraggio in realtà bloccate dalle mine
Per i napoletani e con il segnale convenuto
Il terrore folle che i nazisti hanno suscitato nella popolazione Hutter rendo Laconi rastrellamenti continui bandi e minacce di distruzione richiami perentori per l'avvio ai campi di lavoro
Razzie e violenze contro i beni e le persone rappresenta una molla insopprimibile all'azione si comincia al Vomero
Con attacchi a pattuglie isolate di motociclisti tedeschi che vengono colpiti a morte da gruppi sparuti di armati in via Belvedere in via Cimarosa
Via Scarlatti e piazza Vanvitelli
Per rappresaglia del comando germanico attentato nel vicino campo sportivo allora dell'ITO Riva stadio Vomero poi liberazione
E poi di nuovo collana
Organizza prima una rabbiosa incursione per il quartiere e quindi la cattura di una cinquantina di ostaggi negli scontri primi morti i feriti i prigionieri
Ma di fronte ad azioni come queste la volontà di campo di combattere nei patrioti cresce
E si incanala imprime strutture organizzate sotto la guida di patrioti e antifascisti valorosi
Il liceo Sannazzaro diventa il fulcro di un'intensa attività militare e civile si distinguono tra gli altri Antonino tasse incuria Edoardo Panzini il capitano Vincenzo stimo
La loro iniziativa consegue successe o riuscendo a strappare agli ostaggi
Dalle Manni dei carcerieri tedeschi gli ostaggi dalle mani dei carcerieri tedeschi e contrattando una sorta di tregua con il colonnello showroom e il maggiore verso
Per la verità in a Trieste in manovra di ripiegamento tattico restano ancora acquartierati tranne hanno Soccavo e La Pigna e nella serata del ventinove settembre preparano una spedizione punitiva
Sulla scorta delle memorie delle testimonianze dirette dei protagonisti il De Antonellis rievoca i fatti
Viene organizzato un posto di guardia sulla strada della Pigna che saliva da Soccavo con una serie di curve nascoste dal verde un ronzio di motori mette in allarme i patrioti appena cinque il tenente Giovanni Abate il soldato Celestino sardo il marinaio Mario sette il vigile del fuoco Francesco Pinto ore e il civile Bruno Bonfiglio possiedono una mitragliatrice sottratta gli stessi tedeschi quattro Moschetti
Otto bombe a mano
Asserragliati sì in una palazzina rustica i cinque ingaggiano uno scontro a fuoco violentissimo con la colonna di uomini e mezzi che avanza provocando notevoli perdite tra i nemici
Il giorno dopo nella masseria pezza lunga ancora nella stessa zona la resa dei conti e il sacrificio di Giovanni vite come quella dello studente antifascista Adolfo Panzini figlio di Eduardo ancora una volta però
Sono i tedeschi ad avere la peggio e incalzati da i rinforzi affluiti al comando dell'ufficiale dei carabinieri Pinna
Devono ritirarsi dissi impegnandosi dal poco sicuro territorio come rese e abbandonandosi dunque il percorso al massacro di molti ostaggi
Ormai però la rivolta si diffonde comunque
Da Capodimonte a Salvator Rosa dal vasto a furia
Da Chiaia a Mater Dei dovunque episodi di coraggio e di determinazione fino al sacrificio supremo contrastando veicoli tra penso e carri armati con le munizioni che si è riusciti a racimolare in molti casi poi anche una vigile attenzione hai problemi
Dell'organizzazione della vita quotidiana come la fornitura di acqua e l'assegnazione di razioni alimentari è senz'
Quando arrivano le avanguardie della Quinta Armata e occupano virtualmente la città la trovano già sgombra dei tedeschi grazie ai sacrifici di un popolo che si è mosso in armi e che ha lasciato sul terreno centinaia di vittime su alcune migliaia di combattenti attivi
Alla città e ai suoi figli verranno assegnate una medaglia d'oro al valor militare quattro medaglie d'oro alla memoria per Gennarino Capuozzo Filippo illuminato Pasquale Formisano
Mario Menichini tutti di età tra i dodici e diciott'anni sei medaglie d'argento di cui due alla memoria Giuseppe Maenza e Giacomo Lettieri il capitano medico fatta
Fatta l'ex confinato politico Ezio Murolo Giuseppe Sanders
E a toni e Antonino tasse incuria tre medaglie di bronzo
Maddalena Cerasuolo
Domenico Scogliamiglio Ciro va saturo
Nei giorni di lotta si è persino riusciti a pubblicare un foglio a stampa la barricata diretto da Mario De Luca e Alfredo parenti per ben otto numeri ha scritto Luigi cortesi
Che le testimonianze nel loro complesso suggeriscono che le componenti principali furono costruite dal gruppo costituite da gruppi di renitenti I bandi di soprano edition
Da soldati che si erano dispersi e nascosti dopo l'armistizio
E l'occupazione tedesca e dai cittadini di più radicata provenienza antifascista
Costoro in sorgendo contemporaneamente in vari punti della città e del suburbio nel momento in cui apparve modificato il rapporto di forza tra i tedeschi
Che volevano ritirarsi de portando il maggior numero possibile di uomini validi
E le stesse designante vittime della deportazione aggregare vanno via via una massa crescente di ribelli che potevano muoversi con facilità in un tessuto sociale ad essi favorevoli
Da questo punto di vista
Conclude cortesi si può anzi dire senza alcuna forzatura
Che gli insorti rappresentavano la generalità della popolazione napoletana
Devo credo abbreviare a questo punto sordo qualche citazione
Per esempio il diplomatico e azionista Filippo Caracciolo che giunge a Napoli la sera del quindici annota nel suo diario
A ogni passo
Mi si rivela uno spettacolo di miseria e di devastazione case crollate strade ingombre di macerie cumuli di immondizie
Il popolo fa la fila intorno a Fontane di fortuna perché non c'è più acqua nelle case si incontrano ogni piè sospinto automezzi carichi di militari tedeschi
Lungo la strada appena attraversata la piazza Carlo terzo vedo un cadavere gonfio abbandonato sul marciapiede
Raggiungo l'università surrettizi chilo e mutilata e offuscata dalle tracce di un incendio recente
S. Croce da Capri annota si è trasferito da Sorrento al capo a metà settembre hanno per nel suo taccuino
Quel che si dice e questi essi vede qui delle cose di Napoli mi opprime l'anima Ina Paulette anni restano interdetti nel giorno di San Gennaro
Dalla liquefazione quasi
Clandestina e anticipata del sangue del martire benché con osserva il giornalino Roma
La già avvenuta liquidi liquefazione del sangue non viene però interpretata come
Un cattivo auspicio
Cito ancora
Orbite loro che ha scritto molto su queste cose
Quel giorno
Decidemmo di collegare i vari gruppi di Giovanni rifugiati si nella zona compresa tra la rene la le colline delle fontanelle del Moglia Riello di Capodimonte
Di mira dose di spingerli all'azione appena si fosse presentata l'occasione propizia
Mentre un gruppo armato si era già organizzato al nuovo rione Mater Dei e mentre Filippo Caracciolo segnala lo scetticismo e l'attendismo delle forze politiche più organizzate esplode la rivolta popolare secondo Corrado Barbagallo
Nessun partito esisteva Napoli tra un lotto e il ventisette settembre o fu in grado di preparare un'insurrezione né la preparo
Per il Barbagallo a muoversi sono giovani renitenti soldati sbandati
Privati cittadini valorosi e volenterosi borghesi universitari qualche ufficiale e sottufficiale scugnizzi ma senza piani
Ne preparazione o centri organizzativi eppure Napoli insorge si accendono diversi focolai di rivolta in punti strategici
Della
Della città
Verso il Mezzogiorno del ventotto settembre scrive tutta la città era in fiamme e i colpi dei fucili e delle bombe a mano sibila vanno e crepitare hanno per tutti i rioni
La narrazione di Corrado Barbagallo che accaldo praticamente immediatamente a ridosso dei fatti e precisa e insieme severa senza entra sine concessioni
Ma avverte che la popolazione si è mosso ovunque dal Vomero la follia da Toledo a Chiaia dal museo a Capodimonte dai tribunali a Porta Grande
E puntualizza il numero dei patrioti che apparvero improvvisamente in questi Rigoni della città non fu grandissimo si può con molta incertezza calcolare a diverse centinaia
Durante la giornata e più ancora nei giorni successivi
Si sarebbe raddoppiato forse quadruplicato
Fornisce ancora altre cifre ottanta combattenti a Monte Calvario altrettante I Cristallini
Oltre sessanta furia cinquanta al vasto trecento al museo con tredici morte trentaquattro feriti e trecento pure al Vomero
In numero minore altrove vi sono ancora altre testimonianze che
Non
Posso leggere per i tempi
Tiranni ma giuste che mi sono stati assegnati infine e per chiudere alcune note sulla memoria
Per dire che se è vero che la storia forte non può che corrispondere memoria altrettanto forte radicata allora è cosa buona e giusta lavorare impegnarsi per ricordare trasmettere memoria di quegli eventi certo non lasciando fare
Non lasciando scusate che prevalgano intenti nostalgici o pregiudizi ideologici nel si intenda fare mere operazioni celebrative occorre invece riferirsi alla memoria come diritto
La cui fruizione libera e integrale da parte delle generazioni più giovani e di quelle che ancora verranno abbiamo
Noi in tanti studiosi politici docenti e cittadini militanti della democrazia fondata sulla partecipazione
Il dovere di garantire e non solo considerato che la memoria a che fare con il presente con il futuro
Con progetti di vita avvenire ancora più che con il passato alla fine ha ragione da vendere sia sostenuto essere la memoria non già
Un oggetto perduto avvolto ho nascosto nelle pagine polverose del passato ma piuttosto il motore di pratiche tutte contemporanee che a loro volta promuovono futuri
Non meno ha ragione chi ammonito che la capacità di ricordare rivela ed anzi costituisce la vera essenza di un popolo di una comunità
Lo stanno dimostrando i tanti tantissimi comuni piccoli e grandi mobilitati sì per questo straordinario anniversario
Aggiungo per diretta esperienza che mi è apparso girando per questi comuni di rivedere qualcosa di quello che avevo visto in occasione del recente cinque centocinquantesimo dell'unità d'Italia
C'è dentro il desiderio
E il bisogno di non dimenticare una sorta di sentimento diffuso
Di dovere onorare il debito di riconoscenza contratto con quanti
Nel lontano il pure tanto vicino è presente mille novecentoquarantatré hanno sofferto e lottato fino al sacrificio della vita
Perché a tutti fosse assicurato un destino migliore diverso fossero garantiti più diritti più libertà
Più giustizia sociale da parte nostra
Proviamo a recuperare il valore pieno della memoria come progetto che significa capire e ricreare ma anche trasportare il senso di allora nella nostra vita e nel nostro impegno di oggi
La prima metropoli europea ribellate sia al nazismo deve dimostrare a se stesse a tutti come ha fatto allora che cambiare si può
Che si può prendere nelle proprie mani il proprio destino e decidere che non debbano essere altri a decidere invece nostra vi ringrazio tutti
Prende la parola il Presidente della Repubblica
Rivolgo il più cordiale saluto al sindaco di Napoli o Presidente della Regione Campania
Hai rappresentanti del Parlamento nazionale a sua Eminenza l'arcivescovo di Napoli al presidente dell'ampi a tutte le autorità civili e militari e in particolare
Hai graditissimi ospiti signori ambasciatori Di Francia Gran Bretagna e Germania nostri decisivi partner nella guida dell'Unione europea
Cari cittadini e giovani
Riuniti in questa
Bella storica sala dei baroni
Desidero
Comprerei parole non far mancare insieme con l'espressione del mio personale sentimento di partecipazione la voce dell'istituzione che rappresento in una così significativa occasione per Napoli
Occasione non solo di celebrazione storica ma di riconoscimento e di omaggio alla città delle quattro giornate
E nello stesso tempo di incoraggiamento e di fiducioso appello
Alle sue forze più vive
Ho seguito con grande interesse vivamente apprezzato la ricostruzione l'analisi di quello straordinario evento storico che ci ha appena dato
Vito D'Agostino con puntualità e finezza interpretativa lontane da ogni retorica e da ogni approssimazione
Nel mille novecentonovantatré
Nella ricorrenza del cinquantenario delle quattro giornate ero qui come Presidente della Camera dei deputati
Per parlare di quel che fu non solo a Napoli il dopo otto settembre mille novecentoquarantatré
Vivemmo all'indomani dell'armistizio e della fuga del Torre e del Governo va a Roma giornate di vero e proprio disfacimento della compagine italiana
Come scrisse ed eroi con zainetti intorno
Con parole che volli vent'anni fa ricordare
E che anche oggi mi piace citare
Ma
Da Porta San Paolo a Roma a Piombino a Cefalonia vivemmo in quel settembre anche i primi germi della riscossa
Fino all'epopea appunto delle quattro giornate che fece di Napoli come D'Agostino ha sottolineato la prima metropoli europea alterarsi contro il nazifascismo
Con le sole forse del suo popolo
Di questo titolo d'onore per l'Italia la Repubblica deve dare sempre pieno riconoscimento a Napoli traendo le ragioni di un rispetto e di una fiducia che Napoli merita
E lo dico non da napoletano che visse da giovanissimo
Non da napoletano che visse da giovanissimo come ho ricordato di recente commemorando croce tutti i travagli della città e del suo popolo nella guerra e nel primo dopoguerra
Dico qui ogni mia parola come rappresentante dell'unità nazionale
L'unità e il futuro della Repubblica poggiano su un riavvicinamento nella solidarietà e nella coesione Thales due regioni e vorrei dire
Tra le sue capitali del nord e del sud
In Italia come d'altronde in Europa non rendono oggi in meno che mai rozze contrapposizioni tra un Nord avvio ruolo solo e Russo due ridotto ad zavorrata a palla di piombo al piede della comunità nazionale e di quella europea
Tutto quel che Napoli è il Mezzogiorno hanno dato a farsi dell'Unità d'Italia e che è riemerso celebrando né il centocinquantenario
E infine perché le quattro giornate hanno significato per l'impellenza in più l'impulso offerti alla riconquista dell'unità e dell'indipendenza nazionale
Ci debbono dare convinta fiducia in quel che di qui può ancora venire nelle critiche circostanze attuali e nell'incerto prospettarsi del futuro alla causa comune
Dell'Italia e dell'Europa
Napoli e i napoletani non avrebbero potuto dar vita o un moto di riscosso popolare inimmaginabile sulla base dei peggiori stereotipi diffusi contro di loro se non avessero posseduto in sé esperienze storiche
E risorse umane e morali
Che restano un formidabile potenziale per tutto il Paese
Un potenziale da fare esprimere attraverso una impietosa
E coraggioso autocritica cui Napoli e il Mezzogiorno non possono sottrarsi e attraverso una mobilitazione per il cambiamento
Una mobilitazione collettiva
Per arma che appaia di certo non impossibile e ancor più certamente
Necessaria nel senso di una necessità vitale e urgente per la nostra salvezza
Vorrei concludere citando le parole con cui Benedetto Croce dedicò a Napoli le pagine del suo diario del mille novecentoquarantatré quarantaquattro quando l'Italia era tagliata in due
Cito
Alla mia Napoli
Che non ha chiesto né vagheggiato
Autonomie separatisti
Religiosamente fedele a quella idea dell'unità nazionale che i suoi uomini del mille settecentonovantanove propugna ramo
Tra i primi dedico il diario di un periodo nel quale separati di fatto all'Italia di continuo pensammo
Annegando di tornare tutt'uno con lei
Cari amici
Che avete
La responsabilità di rappresentare e di far vivere questa città
Attingendo
Alla ispirazione
Di quella dedica di feroce
A settant'anni dalle quattro giornate faccia Napoli ancora la sua parte per l'unità nella democrazia e per la rinascita del Mezzogiorno e della nazione