"La politica e la Res Novae"

I lavori stamattina prevedono una tavola rotonda a più voci sul tema società partite di istituzioni di fronte ai mutamenti del continente europeo
Partecipano alla tavola rotonda il professor Achille Ardigò l'onorevole Emilio Colombo
Franco Marini leopoldo Elia Piergiorgio lombarde
Do per primo la parola da chi glielo dico
La ripresa delle settimane Fusari caduto è oggi ha il sei giugno
Una volontà di ricominciare
E ricordo che furono le Settimane sociali ricominciata nel quarantasei il primo segnale di una ripresa democratica questa ripresa motivata animosamente nel documento preparatorio al quale mi riferivo dall'esigenza di affrontare e possibilmente anticipare i temi dell'odierno dibattito socioculturale in modo da fare opinione collettiva dentro o fuori conducator
Perché è incompiuto Kreis gli estensori del documento quattordici stimati sociale si prefiggono e di creare nientepopodimeno una nuova cultura cristiana
Che posto in relazione alla necessità di Ray democratizzare
La stretta ed entro infatti documento l'attuazione della democrazia ritiene una superiore qualità di pensiero politico che oggi difetta di capace di immaginare i mezzi di un'effettiva diffusione dei poteri e di una giustizia riferimento regge in un orizzonte di solidarietà
Quindi molta parte del documento esprime bene volontà di ricominciare
Traendo postazione cristiana e rompendo così di vecchiezza che loro manifestava prima della caduta del muro di Berlino
E documento propone riforme politico-istituzionali ed è partito ma no il senso autoreferenziale
Che enzimi sembra essere il taglio prudente verbale riforme proprio politico istituzionali proposte dal Moggi tema politico e anche nella che ecco qui il primo punto di interesse cioè una diversa concezione della riforme politico-istituzionali non autoreferenziali ma relazionali
Dice esplicitamente il documento che occorre questa modifica del sistema politico amministrativo dello Stato dei partiti primo per mettere l'Italia in sintonia con le aspirazioni più utenti creano nuove Europa e quindi la riforma del sistema politico-sociale dell'amministrazione della gestione dello Stato che accresca la responsabile di tutti i cittadini e arrivi Rizzi è un gioco moderno e giusto efficiente ed ecco mi sembra di sentire un discorso del mille novecentoquarantasette
Secondo una riforma dei partiti politici
Di cui si è cito da tempo per così dire arretrata la capacità di proposta politico programmatica di e soprattutto sempre agito la capacità di rappresentanza
E lì è questo rapporto di questa critica un esplicito riferimento alla Democrazia Cristiana
Ma come realizzare questa riforma politico nazionale che si propongono non di tipo autoreferenziale ma come dico nani interpretazione relazionali
La risposta nel documento preparatorio oppure se ne scorre sintetizzata
Non era in forma in tutta interna al sistema politico è il metodo elettorali ma rifornimenti che come l'occhio si collochino tra sistema politico e ambiente umano
Atte a valorizzare da un lato l'uscita italiana nel suo complesso che si prepara alla competizione come ad altre
E dall'altro vincente esponente documento a formare quadri politici amministrativi e partiti cinque alla enti incarna della cittadinanza
Sementi hanno insieme Itu emessi forti di questo documento almeno nelle intenzioni di il nesso fra il nuovo politico per il nodo culturale
Secondo il nesso fra riforme istituzionali e valorizzazione della società civile e il nuovo mozione all'etica della cittadinanza
Abbiamo o una aspirazione che pur consentendo alla tradizione spirituale significa rottura largamente discontinuità
Bella tema tentazione della refolo puliti così male il sonoro autoreferenziali invece prevalgono nel dibattito politico poi
C'è quindi nella bella ricerca avviata da questi importi amici cattolici laici cattolici con il sostegno della Cei
Una ricerca di continuità nello spirito religioso ma anche di discontinuità culturale che va assegnata e che non a caso atteggiata ieri anche in alcuni interventi voglio sottolineare quello della Colombo Svevo
E dell'onorevole Lo Bianco in particolare
Il paradosso Svevo tra l'Europa che dovrebbe riconoscere sociale nell'attività Carta sociale europea che si trova invece differenziato dal prevalere interessi economici maggiori
E l'allarme di Lo Bianco per la Finanziaria azione dinanzi all'azione della politica oltre che dell'economia
Fanno avvertite il pericolo esiste realmente questo pericolo di una politica di riforme istituzionali che si colloca tutta autoreferenzialità mistero politico mentre i grandi temi muovono fuori e poi ciascuno
Tuttavia
Per alcuni tratti
E anche per quelli che vogliono per tutti anche per quel che voglio implicitamente ricominciare nel solco della tradizione religiosa democratica ma con discontinuità i e Carlino per questo no politica culturale
Escono cultura politica è difficile di il documento preparatorio non a caso accanto al molte essermi stimoli anche di linguaggio innovativo propositivi
Rivela qualche caduta di stile e a mio avviso qualche almeno tendenziale contraddizione
Voglio partire dalla scopertura di questa contraddizione che io trovo nel documento il pallottoliere stimano sociale dei cattolici per cercare di arrischiare alcune riflessioni nella presunzione che sia un parte anticipato
Dove a mio avviso il tratto culturale
Maggiormente inizialmente contro littorio nel documento di rilancio delle stimare sociale dei cattolici la mia risposta è proprio nei giudizi sul vincente modello occidentale euro
Poi c'è una cosa nel solenne documento avvenuto innanzi alle
Perché al paragrafo otto si riduce si esprima un ottimismo che io considero alquanto conciliatore istanza
Cautele espresse nei rapporti che è già morto
Il rapporto niente di meno nel documento patologico sociali come una dea Ress nove
Cito l'attuale prevalenza del modello europeo occidentale dell'economia di mercato sul piano economico della cultura cent'tipico tecnologica sul piano culturale della democrazia rappresentativa parlamentare un piano politico questo sarebbe una delle adesso no
Ma poi al paragrafo undici si denunciano cito i i temi spesso sfuggenti alla solita capitalistica ed ecologia
Fornirci delle droghe e la crescita di giallo mentale e psichico la crescente solitudine ed emarginazione fare gli anziani la forte carica di invivibilità delle grandi città la diminuzione deve sperare se collettive e in altri passi paragrafo ventitré e trentadue Luigi denunciano cito i rischi in cui si poi correnti c'è l'economia non è sorretta da valori etici solidaristici di essiccamento Ragaz Berti problematici che sussistono circa il sistema di economia capitalistica in rapporto ai no di licenziatari della solidarietà e della partecipazione dodici denunce il restringimento di attenzione agli ultimi il come si indicono i gravi problemi che richiedono una nuova etica
Con una deve Aversa coscienza morale era rigido
A livello europeo semicerchio occorrente che l'integrazione europea vorresti prigioniera cito di quella competitività e selettività poco selvaggia che serpeggia nell'attuale capitalismo occidentale
Cito con lo squilibrio tra la crescita dei consumi individuali e la copertura dei bisogna io credo che tutte queste riserve molto molto chiare
Sono tali da nel gruppo doppio l'iniziale ottimismo il che ha fatto di capitale al paragrafo otto elettorale Ress nove la citata dominanza del modello occidentale
Del resto non mi sembrano proprio ottimistiche e cucine turistiche le posizioni recenti del magistero di Giovanni Paolo secondo sia sulla vittoria del modello occidentale rampollo della guerra del Golfo sia nella situazione Regione civile
E di intere regioni come Emilia Romagna e a Tosca
E come tanti cerchi del etilismo di valore realmente spirituale trascendentali che a partita Aigner silice rischi accompagnare lo sviluppo economico occidentale
Io sono contento che la grande vittoria Marco sistemica dell'Occidente dell'America e la vittoria delle tecno-scienza e telematiche a partire dalla cupola della guerra del Golfo accentuerà
L'autosufficienza immanente Istica questo enorme formidabile svolta anche nel modo di concepire una guerra senza fanterie che nasce dar vita al successo delle tecnologie d'altra parte e il documento preparatorio
Si presenta con questa conclusione richiede forti riforma politico generali ma del tipo più letto relazionali e non autoreferenziali e poi la prima Settimana sociale vede la prevalenza di tematiche economiche
Perché questa disgiunzione di priorità
Io credo che abbiano avuto ragione coloro che hanno organizzato la prima settimana che intendono organizzare la prima di mano sociale su tematiche corro
E credo che in qualche modo perché perché la sfida maggiore aveva varato il Progetto cristiano di saldare insieme dimensione religiosa e sviluppo della società i viene proprio dalla e norme sviluppo della economia barca dove dalle privatizzazioni economiche
E dal enorme primato petrino scientifico
Io credo che oggi dato nuovo che emerge anche con riferimento all'Europa orientale
E non solamente all'Ovest è che non spesso spento del religioso culturale di tradizioni etniche e lo stesso ispirazione wojtyliana
Che ha fondato tanta parte dell'anno
Rivolta nell'Est europeo specialmente la parte mitteleuropea contro i regimi giunge a ritmo reale questa ispirazione religiosa
Naturale dirti tradizioni dice diffondere culturali che ha guidato questa crollo del sistema dei trucioli Monreale è perdente
Rispetto all'inesorabile logica che spinge verso il processo di accumulazione di modello occidentale e della prossima assunzione di te conoscenze
Quindi se magistero spirituale sociale di questo grande papà elogi oggettivamente destabilizzante verso i sistemi forti dell'Occidente vittorioso questo il tema
Del forte una presa di Bologna ha consentito la discussione che uscirà sulla discussione quanto prima dice c'è qui questo significato oggettivamente destando
Le zampe dell'ultimo magistero di questo Papa portella messaggio natalizio che mi sorge il primo dei più della pace ebbene io credo che ciò sia perché
La spenta che ha portato al crollo dei regimi di Lentini sovietici i chiusini cerimoniale che è una spinta spirituale e culturale
Vietti Michele culture tradizioni viene ormai messa da parte larga misura dall'emergere di questa omologazione forte
D'altra parte io credo che ci sia da questo punto di vista una verifica veramente singolare e che è quella del successo che comincia ad aprile sempre con informazioni recenti della presidenza di qualunque sa in Polonia
L'ex sindacalista populista di Por dentro qualunque sa l'espressione di questo spiritualismo popolare di di che il Papa ha portato avanti sembra oggi stia avendo successo anche rispetto ad altri paesi dell'est europeo
Il poco perché s'sembra che stia realizzando la maggior quota di privatizzazioni capitalistiche nella struttura economica sovietica nel suo Paese si parla di lettura di arrivare al di là di che un trenta per cento di privatizzazione in Polonia che sarebbe un successo enormemente superiore a Paesi industriali come la Germania Est come la Cecoslovacchia
Quindi c'è un fatto importante cioè che è una parte delle spinte spirituali e culturali i tradizione locali che hanno portato alla crudele pacifica dei regimi sovietici c'ho messo da parte a favore di questa
Egemonia che in qualche modo e autoreferenziale e esclude la trascendenza
Viceversa nell'Occidente europeo
Noi ci troviamo oggi di fronte ad una singolare situazione che questa non ci può essere nessuna riforma politico-istituzionale che non si sia capace di attingere a mobile insorgenze motivate motivazionali di stili di vita non c'è Ossona che possa essere gestita nel senso del continuismo politico regionale o delle tecniche tutte le grandi problematiche riforme politico sui giornali
Dell'Occidente europeo e in particolare in Italia implicano cambiamenti di stili di vita i quali a loro volta accendono eccetera al tema dell'acconsentì sanzione dei problemi
Per la qualità stessa della ecco quindi in qualche modo di grosso problema che sta davanti a noi ed è possibile esprimere in questi termini la
Linea
Ancora un poco debole
Dal documento pur ricchissimo di stimoli delle stimare sociali ci fa carico c'abbiamo benissimo che nessuno ha la soluzione in tasca e anche questo un pregevole documento Oliver le difficoltà e i limiti le contravvenzioni tendenziali anche di un mondo di studiosi gli operatori visto che cattolici laici che si muovono libanese dai condizionamenti del sistema politico
Voglio dire che perciò il contributo dei cattolici democratici operanti in politica è un quanto il voto che beve in qualche modo essere più radicale
E devi in qualche modo a opporsi problemi dal rapper Sorrento nella riforme della laicità della politica nel modello Aspen tempo in cui il tende a dovere assumere come punto di riferimento coscienza sia le
La discontinuità spirituale richiesto dal magistero di Giovanni Paolo secondo e cioè l'apporto di mondi vitali la rigenerazione etica culturale personale per nuove qualche dilazione
Il cuore perciò chiudere facendo presente che a mio avviso
Mentre per l'Est europeo sì parrebbe che siamo di fronte alla tentazione di assimilare di omologarsi rapidamente anche se molto forti canoro attraverso il primato delle privatizzazioni economiche
Attraverso il primato dell'omologazione alla cultura del management europeo occidentale Spiggia Polese in realtà nell'Occidente europeo si apre un altro capitolo che implica punto questo collegamento
Tra coscienti dazione e riforme politico-istituzionali faccio soltanto alcuni esempi per dire che strategiche che lettere trovate Podium pare non c'è alcuna riforma politico decisionale che possono essere fatte in questo Paese senza fare appello a cambiamento gli stili di vita i tempi in campo un processo di collegamento con le componenti che sono più legate alla spiritualità azione
Appunto
Lo Stato che deve diventare trasparente che deve realizzare le nuove leggi sui diritti di informazione di accesso voi forme di partecipazione il sapendo che è una parte delle forme di partecipazione ti associazionistica civica
A dei pali Shammah
E voi spicci una parte dei movimenti verdi una parte domani menti ambientalisti una parte i movimenti che si che difendono spazi di realtà
Locale non ne vogliono sapere della politica perché sì tendono in qualche modo a difendere piuttosto che a proporre un modello globalizzata
Questo è uno risultanze recenti della recente non solo
Secondo punto relazioni industriali
Nella zona industriale i il cambio dello stile di vita e collocato ha fatto il successo in Giappone è paradossale che sia stato il Giappone
Introducendo nella zona industriale di qualità totale tipo profilo familiare nominalistico
A sconfiggere il terrorismo al fordismo ed è paradossale che era anche la FIAT Opel dire la una delle più grandi culture industriali sia costretta oggi a tentare
Qualche cambio ok è un po'incanto cambio di stile di vita
Nei lavoratori il rapporto fra sindacati imprenditori sapendo che non può più mantenere uno stile tipo per così dire verticale è uno stile molto lunga
Do a strutture di differenziazione molto spinte demerito scoprire qualcosa e non a caso ora delle lotte più forti che sono oggi all'interno del mondo
Il gruppo editoriale ed è molto sindacale esse prendono meno posizione favore le nuove strutture partecipate di relazioni industriali che sono un problema anche al somme avviso di tipo politico Simone speciale e che e dicono un cambio di stili
Prendiamo il problema non è la solita
La solita non può essere affrontata malgrado tutto quello che si pensi soltanto Traverso spinte di prima abitazione dalla parte dell'Offerta occorre spostare in direzione della prevenzione collettiva ambientale personale questo implica cambi di stile di vita di alimentazione perché sono questi che possono gestire il possibile io non me tu della solita gli e su questo terreno non ci può essere nessun tipo di innovazione tecnologico normativa che posso portare altro problema il problema del welfare socio assistenziale
Non c'è possibilità di affrontare come pure anche il problema sanitari il problema delle pensioni un ceppo Simeone frontale il superamento di una situazione che vede aumento dei costi e squalifica del servizio
Senza chiamare in causa un ripensamento vuol dell'allocazione delle risorse umane nella città vuole per componenti familiari Stinche e nelle componenti di rete volontà rimanga dentro le strutture
Poiché che c'è un problema drammatico che riguarda per esempio tutto il quadro complessivo delle riforme politico su una di qualche esperto in cui ed è che il problema del rapporto fra le generazioni le regole pensionistiche che possono portare ad accrescersi delle dell'INPS entro i primi anni del due mila gli infliggono qualcosa di profondo invitò un diverso modo di gestire il rapporto fra relazione in ordine di tempo di c'è una crescita dei bisogna riaprire della condizione minorile di e delle famiglie unite compendiare in di fronte al miglioramento delle condizioni degli anziani
Il primo nuove nuove professioni e dinamica della circolazione europea del novantatré ci sono tali e tanti problemi i tempi questo giornale per il riconoscimento e nuova professione livello europeo che anche qui il superamento di un vecchio tempo di sindacalismo di Confindustria lirismo e pongono in essere con gli spiriti da ancora le conoscenze e la ricerca io credo che è un settore in cui è molto più importante operare in direzione di riforme politico-istituzionali che non in altri della politica politicante
Dice c'è un aspetto centrale del prossimo futuro in termini anche europei eccome riusciremo
A coprire il passaggio dalle sufficienza e della nostra politica
Di ricerca universitari di ricerca industriale dei collegamenti tra una e l'altra cercando di non essere scavalcati non essere maggio nati sapendo anche che il futuro e di un terziario molti più ricercatori per Moggi ma tutto questo è un campo Crippa no corse ed erano il e si tratta di uno spazio nel quale si impongono molte riforme istituzionali nel Palin però è chiaro che c'è un cambio di stile di vita rispetto al campo quali procure dicendo non è pensabile che noi affrontiamo il futuro di questa società senza porre con forza anche il problema del loro sociale nel momento ecologia elenca anche questo un diverso tipo di accentuazione della politica e per concludere e pertanto e viene per che in quello che significa una riforma istituzionale di tipo relazionale significa qualche cosa che implica probabilmente una qualche forma di discontinuità assist sistematica rispetto all'attuale grazie
Grazie allora dico la parola Marini
Comincia a imparare su faccio fatica
Ma in fazioni proposta
Ma io
Credo di essere breve colgo qualche spunto
Toccato tardivo
Poi voglio dire che
Trovo giusto proprio anche lo slogan di di di questo documento preparatorio che ci è stato dato il rilievo dell'Europa dentro il cambiamento
E perché
La storia dell'uomo non solo economica ha conosciuto processi di cambiamento molte volte in molte occasioni ma
La fase attuale di vita dell'Europa è veramente una condizione straordinaria io credo perché se mettiamo assieme lo sforzo di realizzazione
Di una unità che ha molti limiti come dirò
Però che è un passaggio obbligato ormai inevitabile imposto probabilmente dalle date esigenze economiche
Come diceva già con me la necessità che spinge l'Europa e l'economia ahimè purtroppo
E così ma ci siamo dentro e non si cambia
Se mettiamo assieme ai le trasformazioni indotte da questa scelta che abbiamo fatto e dalla necessità di portarla avanti al di là di tutte le critiche che si possono fare
E il crollo del sistema dell'Est e certamente in Europa è uno dei punti di oggi della vita politica mondiale dove le esigenze di cambiamento e di novità pongono problemi drammatici problemi assolutamente nuovi ai quali bisogna dare risposte
Io cercano di fermarmi su due punti quale risposta diamo con l'Europa che costruiamo noi
Se questa risposta è adeguata anche ai problemi posti dal cambiamento più generale
Gli albanesi polacchi ungheresi cosa ci chiedono solo un grande mercato
Che probabilmente faremo e dobbiamo fare
Se non altro per la competizione economica che si sviluppa a livello mondiale dalla quale potremmo essere esclusi marginalizzato
O il cambiamento dell'Este CGIL impone
La possibilità di contribuire ad una grande opportunità innanzitutto posti
Alla costruzione di un modello di riferimento generale poi se saremo capaci si vedrà
Secondo me questo problemi aperti aperto per l'Italia è aperto anche
Per un partito come il nostro
E in fondo il documento preparatorio
Come l'ho letto io nella sintesi fondamentale questo problema ci impone quando ci dice la nuova realtà europea richiede un sempre maggiore attenzione alla dimensione intera del continente ai gli aspetti non solo economici ma sociali culturali religiose
E noi dovremo tentare di dare una risposta in questa direzione io dico primo
Ma
In fondo l'accelerazione alla realizzazione del grande mercato viene fuori dal libro bianco dell'ottantacinque che c'entrava tutto sugli aspetti economici dalla gestione
A distanza di cinque anni o sei anni io almeno dal versante della società di una parte della società impegnata anche in questo processo rilevo che avvertiamo la mancanza di un libro bianco sociale una riflessione profonda diciamo che non siamo stati capaci di farlo
Parlo delle grandi confederazioni che pure si unificano a livello europeo parlo della politica parlo di un partito come il nostro cioè si è lasciata una deriva troppo caratterizzata da questa necessità a cui si riferiva diciamo che sta diventando egemone ma è egemone son sarebbe un gran male no quasi esclusiva nella costruzione che stiamo facendo
E brevemente voglio motivare questo giudizio
In fondo
Malgrado gli sforzi che
Anche l'Italia ha fatto io debbo dire nel semestre di gestione della politica comunitaria ci siamo incontrati anche noi con il governo
Debbo dire che da tempo i governi italiani su questo punto
Forse sono un un metro più avanti delle delle altre nazioni con le quali ci però la vera questione che marciando in l'unificazione economica
Noi
Siamo condizionati da un processo da una filosofia di ben regolazione
Che nei fatti sta realizzando un mercato allargato che è una necessità
Ma al tempo stesso
Gli mette di fronte mette di fronte a questa realizzazione economica un soggetto politico istituzionale sovranazionale minimo
Cioè l'andare avanti di queste scelte del grande mercato
Pone
Dei condizionamenti alla nostra economia anche interna
Pensate per un momento ai condizionamenti che
Le regole della concorrenza a livello europeo cominciano a mettere in tempi in termini operativi al nostro paese sul piano della grande questione del riequilibrio territoriale
Cominciamo ad avere impegni condizionamenti forti
Perdiamo capacità di intervento della politica di regolazione dalla politica
Ma il problema non sarebbe un grande problema se nel momento in cui perdiamo questa capacità di fissare obiettivi fissare regole svolge un'azione forte dalla politica in Italia su un riequilibrio perdendo competenza a livello nazionale fossimo in grado io stessimo facendo qualcosa di realizzare i poteri più larghi a livello sovranazionale a livello europeo
Invece la perdita di potere d'intervento della politica a livello nazionale si perdono per strada e a livello europeo si afferma sempre di più l'unico grande obiettivo di togliere condizionamenti all'impresa
Si riapre qui è una cosa una grande questione irrisolta la la questione centrale dalla politica oggi e forse anche dell'economia
Vogliamo limitare la forza del mercato la libertà dell'economia
Ma non è questo di cui voglio parlare certamente no
Proprio le esperienze dell'Europa dell'est le vicende mondiali ci dicono che non c'è prospettiva senza il rispetto delle libertà fondamentali tra queste ci sono quelle economie il comunismo probabilmente fallito perché ha cercato di
Al fondo di di di fare dei passi avanti sul versante di assetti più giusti a livello dei singoli Stati
Trascurando il rispetto delle libertà fondamentali anche economiche
Perché nessuno può negare che in certe esperienze i partiti comunisti prendere quella italiana in molti momenti della sua storia ci sia stata una spinta per una maggiore giustizia per un'aspirazione alla stretti statuali a Cassetti dentro la società più rispettosi anche delle esigenze delle fasce più deboli della popolazione chi può negarlo
Ma un'osservazione più larga della di questo fenomeno ci dice che avendo trascurato il coniugare assieme questa aspirazione con il rispetto delle libertà individuali e collettive fondamentale quella o no mica questa proposta è fallita
Questo il cielo figuratevi se noi dal versante nostro ma io dico dal versante del sindacalismo democratico
Che queste cose con l'insegnamento di Romani dal cinquanta in Italia ha cercato di proporli per esempio con l'esperienza della CIG possiamo mettere in discussione una impostazione di questo genere
Ma guardate che qui prende piede l'illusione opposta
Nella realizzazione dell'Europa
A cent'anni dalla Rerum Novarum e da quel tentativo forte di coniugare assieme libertà regole
Cento anni fa le parole di Papa leone rivolti allo Stato che reprimenda le prime forme lo Stato liberale
Che le prime dalle prime forme di organizzazione di mutuo soccorso nel momento in cui metteva in guardia i lavoratori dalle strumentalizzazioni della rivoluzione del cambiamento totale in quel momento stesso diceva attenti bisogna mettere assieme
L'attenzione dello Stato agli umili alle masse popolari il rispetto delle libertà economica ritorna questo problema e questo problema e fuori dalla logica dell'unificazione europea che noi stiamo facendo
E se pensate alle vicende del programma di attuazione della carta sociale voi capite che non non sto facendo un discorso teorico
E ai margini
La forza di questa unificazione sono insistere la moneta il potere del sistema delle banche centrali
La politica economica segue e segue su una impostazione che tende ad escludere regole ed un'azione efficace di riequilibrio come partito dovremmo fare una riflessione più approfondita
Sulle cause e le ragioni dell'esaurirsi della spinta propulsiva delle socialdemocrazie anche
E l'Europa oggi si articola si compone attorno a questa esperienza e non siamo marginali e qualche volta parliamo risucchiati dalle posizioni conservatrici
Quando il problema aperto è quello di un equilibrio che non neghi la costruzione del mercato il rispetto delle regole
Ma non per da sul piano strategico quello che l'Europa occidentale ha costruito nel rapporto tra gli uomini
Questo è un sistema vincente non soltanto perché ha ha ha difeso la libertà dell'economia ha lasciato spazio al mercato le forze questo è un è un sistema per oggi ed io credo in prospettiva sarà forte lo stesso vincente perché ha saputo coniugare il rispetto di queste libertà fondamentali
Globalmente nell'esperienza socialdemocratica e nell'esperienza della Democrazia Cristiana italiana nel corso di questi cinquant'anni al di là delle difficoltà ahimè forse connaturate al fatto che stiamo da troppo tempo al governo che popolo italiano pare che non abbia troppa voglia di cambiare qui dobbiamo rispettare il popolo Italia
Ma il successo è questo legame che si perde in Europa per cui rischiamo di restare schiacciati
Tra il rischio di un dumping sociale
Perché in questo squilibrio di posizioni noi siamo abbastanza avanti pestone verso un orgoglio anche dal nostro partito
Un punto di equilibrio avanzato tra regole di mercato e rispetto di mercato è uno zoccolo di di protezione della società partito in ritardo ma realizzato si positivamente da nord noi stiamo un po'avanti
Ma oggi siamo schiacciati tra il rischio di dumping sociale perché ci non crescendo questo zoccolo unitario in Europa di rispetto e di difesa sociale la moneta gli investimenti possono andare in altri Paesi
E siamo da questo ricattati per cercare di abbassare il livello della protezione sociale se resta questa situazione anche nel nostro Paese
Questo è il punto io non lo so sono abbastanza pessimista nel breve
Pessimista nel senso della nostra capacità di invertire una tendenza
Mi basterebbe che a livello di governo e ancora di più mi interessa a livello di forze politiche che il nostro partito prendesse coscienza di queste segnasse un po'
Nella prospettiva in questa direzione
Perché poiché abbiamo l'ambizione di offrire un modello non soltanto di grande mercato di libero scambio chiama di prospettiva economica
Ma siamo sfidati dal cambiamento e dalle Ress nove e qui hanno ragione gli estensori del documento a proporci questa sfida più generale la indicazione di linee di comportamento e di affetto di queste nostre democrazie come
Riferimento globale alle convivenze democratiche che noi vogliamo si allarghino
Poiché il problema non è solo economico anche se resto pessimista sulla possibilità dell'Europa di invertire la subito la tendenza
Mi basterebbe che la ripresa di questo ragionamento all'interno del nostro Paese una tappa importante è questa segnasse almeno nell'azione del Governo italiano
E nell'azione dell'iniziativa del nostro partito una ripresa di consapevolezza che la deriva preminente della costruzione dell'Europa va in una direzione che non offre una prospettiva politica accetta perché malgrado il fallimento delle esperienze liberiste tentate negli ultimi quindici anni più forti e più dura e quella americana di reca nell'inglese dalla signora di ferro
Vediamo che gli assetti democratici di queste nostre società rifiutino rifiutano la possibilità di governo di queste democrazie sull'onda di questa ambizione di questo
Obiettivo che tra l'altro non trova riscontro nell'osservazione delle coop cos'è il mercato è una cosa importante ma mano non cancella la politica e troppi credono oggi che il mercato possa cancellare la politica
E noi abbiamo bisogno a partire dal nostro Paese
Di riequilibrare le situazioni con l'occhio in particolare al Mezzogiorno perché il rischio di veder integrata nella parte forte del continente un pezzo dell'Italia senza scelte interne all'Italia
Perché non è l'Europa che ci risolve lo squilibrio questa Europa che vi sto disegnando
Anzi l'Europa rischia di aggravarlo
Perché l'area forte si integra intenda lasciare ai margini
E poiché il plafond sociale il Portogallo e la Spagna di un pezzo d'Inghilterra quella del nord è più basso del nostro può darsi che le correnti di investimento spinte dall'automatismo di mercato vadano lì
E quindi il nostro impegno in Europa e deve essere anche all'interno del nostro Paese
Io lo dico sottovoce ma abbiamo sottoscritto su spinta nostra
Una intesa tra imprenditori sindacati e governo in questi giorni che dovrebbe tentare di riprendere un filo di programmazione chiamiamola così leggera così non si spaventa nessuno
Ma di programmazione per vedere come dinanzi all'unità europea non trascuriamo e non lasciamo alla deriva mezza Italia
Quindi l'Europa non ci aiuterà in questa direzione le scelte sono tutte nostre i fondi strutturali cosa sono
Dinanzi alla marcia forte dell'unificazione della mobilità dinanzi al vincoli a da cui s'leghiamo le aziende ci sono i fondi strutturali una goccia nel mare del riequilibrio che il problema politico fondamentale e insisto per la costruzione di un modello che possa essere tenga come punto di riferimento anche per i Paesi dell'Est due battute sull'ultima corsa
Cioè il nostro partito come
Ma io sono abbastanza convinto mi è capitato di sentire in un dibattito
Pochi giorni fa
Un ecclesiastico importanti di questi dibattiti nostri spesso presente
Che poneva un problema è finita una domanda la necessità democristiana in Italia
Necessità io io aggiungo perché la giusta necessità
è stato un po'eccessiva di difesa di cose fondamentali
Dice hanno votato per per necessità
Ma non votato per necessità e intelligenza quando ruppero il sindacato unitario nel cinquanta quelli che furono indicati io poi arriva le con la sentì pure io perché entrai nel cinquantacinque ancora eravamo intrattenitori allora
E la rottura avvenne su grandi opzioni non si ruppe per un contratto si ruppe sul fatto se dovevamo contrastare il Piano Marshall con gli scioperi generali se dovevamo accettare la NATO
Sull'opzione occidentale si ruppe allora e quindi si dice è finita l'era della necessità democristiano può darsi
è un problema
E finita con una vittoria crollato il polo di riferimento alternativo ragioniamo tutti su questo tipo di società
Ma io credo che in un certo senso l'era della necessità sia finita e la domanda successiva con la necessità è finita la proposta di governo di partiti come questi no non voglio limitare proprio alla DC non mi interessa di Bach
Ma guardate bene che si apre una fase straordinaria
Basta avere poche cose in testa un minimo di cultura politica e per capire che sono crollati in questi anni centocinquant'anni di di riferimenti politici nel continente europeo
La dialettica tra liberismo rivoluzione le sintesi più o meno impossibile sono da parte e sta ritornando di un'attualità fondamentale
Questa cosa che almeno nel sindacato negli anni Settanta ci indicavano come un pezzo di archeologia la dottrina sociale della Chiesa
Noi non avevamo perso il gusto e la necessità per avere ancoraggi quando lo scontro è duro degli over gli ancora
Negli anni settanta ci interrogavano come fate ad essere in un partito interclassista voi te rappresentate largamente i lavoratori Italia allora era aperto questo discorso
Oggi non più dinanzi al crollo dell'alternativa
E ritorna ritorna questo sforzo culturale politico di tenere assieme alle ragioni delle libertà fondamentali
Che richiamavo prima con le ragioni Dellai etica della finalizzazione alta della politica consente
Questi sistemi non si governa non senza un ruolo dello Stato il rapporto tra i gruppi sociali per tenere ad un livello che consenta la democrazia ha bisogno di questo raccordo che solo la politica
Può assicurare sapete qual è stato e finisco civile no l'ultimo no perché si credo che stia seguendo la la scia dell'amica Ligorio come tempi morti qual è stato l'ultimo tentativo di realizzazione di un sistema ecco liberista forte drastico il Cile il pino scesa
Ma fino in fondo
Ha preso i suoi ministri alla Scuola di Chicago non quelli che hanno studiano è andato alligna penserà portati giù
E a e quando ha presentato con qualche successo badate bene
Perché l'economia cilena con questa cura da cavallo o o da elefante ebbe qualche beneficio
Sì è apparso l'inflazione
L'impresa in parte riprese la capacità di riorganizzarsi e di profittare tant'è vero che quando mise in alternativa al nostro unwind
Il giovane economista non mi ricordo il nome ciò davanti agli occhi rosso di capelli allievo della scuola di Chicago che era stato ministro dell'economia delle finanze non so di cosa
Questo ha preso il trentatré per cento dei voti o il trentadue non ricordo
Perché quella con l'aveva avuto qualche successo qua l'insuccesso pero e finisco
Cari amici in particolare che seguito i problemi dell'economia quale fu il successo di questa cura radicale egli ha portato il trentadue per cento dei voti nelle prime elezioni libere
Fu una sola
Lo schiacciamento totale di ogni aspirazione di giustizia del popolo cileno
La distruzione di livelli di vita già poveri gli insegnanti bancari con non parliamo dei contadini e degli operai che erano sotto il tiro proprio della repressione
Ma gli insegnanti gli impiegati di banca e tutto il ceto medio presente in Cile alla fame andrà a fare il salario medio nulla tant'è vero che ha con lui un prima di essere eletto presidente
Voglio dire per incoraggiare anche l'attenzione a questa attività di cooperazione allo sviluppo che Ambin ha vinto e campi ha vinto la sua campagna elettorale perché incivile
Con me tanti soldi nostri nel sindacato e con i progetti della cooperazione allo sviluppo abbiamo realizzato e donato ai sindacati cileni un centro stampa favoloso
Che era l'unico centro stanno che ha alimentato anche la campagna elettorale gli altri
Aggiungo che mi è capitato per caso una notte di stare lì e vedere riuscire per la prima volta dopo tanti anni lì il primo numero della rivista del settimanale del partito comunista cileno
Anche tant'è vero che il tecnico della Mondadori non sto mandato lì a dirigere questa cosa visitare un Marini c'erano militanti comunisti che piangevano ovviamente con questo giornale in mano lessa adesso li rischiamo un po'perché hanno digerito alcune cose il fatto che riesca a questo giornale
Dobbiamo stare attenti per le prossime settimane per chi qualche bomba potrebbe ritorna non arrivo ma no lui ne citiamo prima di essere eletto in un grosso come io per dirci chiederci
Aiutateci perché qui se vinciamo noi
La cosa inevitabile sarà un'esplosione di rivendicazioni sociali che certi che ci metterà in grande difficoltà perché con la libertà non si regge il liberismo che e ha schiacciato il Paese per tutti questi anni
E stai leggendo a fatica
Io credo quindi che un partito come il nostro debba questo il popolarismo oggi insomma non non è
Io qualche volta lo dico quando col cominciamo a fare il sindacalista credevo che fossimo sempre dalla parte dei deboli nove pensavo che avessimo sempre ragione qualsiasi cosa chiede ed era vero
Secondo me largamente oggi
Per poco mi licenziano perché era era il cinquantotto e stavo pure io a fischiare allora non si poteva ospita era lui ministra perché per la faccenda delle patate nel punto in cui era ministro dell'Agricoltura vendemmie facciamo queste cose ma oggi insomma il centro e l'Inter si governa guardando all'interesse generale non
Perché il rischio dei condizionamenti sulla politica dei degli interessi forti e qualche volta anche degli interessi forti sindacali oggi è tale la politica deve resistere ricentrare il punto
Dell'interesse generale questo per me e il popolarismo e popolarismo e quella capacità di guardare all'economia con quell'apertura quell'attenzione che noi non dovremmo mai perdere Spender c'era tutta in Europa
E l'altra cosa e ho finito veramente
E che un partito o un sistema di partitiche assicura la rappresentanza dell'Italia io non credo i partiti politici per quale difficoltà abbiano solo il canale della rappresentanza popolare col suffragio universale
La Costituzione per la verità segna alle formazioni politiche un altro compito quello Della canale di partecipazione del cittadino all'abilità questo mi sembra un po'quando io penso magari alla crisi della sistema politico italiano non penso alla crisi generale del mondo la rappresentanza democratica si assicura
Forse dovremmo accanto ai contenuti e a quest'idea di partito popolare impegnarci un pochino di più per ridare alle formazioni politiche anche quel ruolo di Canale di partecipazione
Che con i sistemi di vita interna oggi mi pare si sia largamente attenuato grazie scusami se parla
Leopoldo Elia
Mi permetto venticinque minuti
Penso che dobbiamo andare alla alle settimane sociali un contributo che almeno
Inizialmente non può essere che di ricognizione
Delle situazioni in cui ci troviamo e prima ancora che delle proposte che possiamo fare e queste situazioni secondo me vanno distinte a seconda che parliamo dell'Europa
Tema che appunto fa parte poi ieri c'è stata questa nella relazione di Bausola questa rivendicazione proprio delle radici cristiane dell'Europa della prospettiva dell'Europa che posti negare anche quel tono un po'su cui si soffermava Ardigò
Del documento ma dobbiamo distinguere l'Europa e poi parlare però anche sia pure rapidissimamente dei problemi italiani delle specificità italiani
Allora per l'Europa indubbiamente è una Res Nova
Il trionfo così ampio del modello di regime politico cioè della democrazia come sia andata affermando rispetto al secondo dopoguerra al primo dopoguerra primo dopoguerra una serie di scacchi
Germania Italia inutile è inutile ripetere e invece questo secondo dopoguerra malgrado qualche incertezza diciamo qualche oscillazione di tipo greco ecco per il resto nella vicenda della Grecia e invece per il resto c'è stata questa espansione forte della di un regime democratico che include oramai ecco basta vedere l'ultimo discorso del Papa oltre che i documenti di Eltsin che del Trattato di Helsinki nella versione
Parigina ultima ma anche nel nella lettera nel discorso del Papa i diplomatici c'è proprio questa riaffermazione anche della libertà economica della libertà economica come e come fondamentale ecco all'interno insieme con le altre libertà di questo modello di democrazia occidentale che si va affermando
Anche nell'Est sulle rovine della del Socialismo del comunismo reale ora tuttavia ecco questo trionfo che questa vittoria che non dobbiamo in questo modello che dobbiamo cercare poi di sostenere di di agevolare di alimentare in un quadro di grande difficoltà perché creare queste la libertà di iniziativa economica presuppone i soggetti molte volte mancano i soggetti imprenditori non ci sono le condizioni perché perché si svolga un vero mercato ecco tutto questo
O ove vediamo questa questa connessione ineliminabile tra libertà economica per esempio e e pluralismo e pluralismo vero e ci rendiamo conto di queste grandi difficoltà e anche del dovere nei limiti nostri del possibile di collaborare anche culturalmente su questo terreno
Ora però tutto questo non significa ecco che la vittoria del modello la vittoria ecco l'espansione del modello di regime democratico ecco abbia
Chiuso ecco con le sfide
Che si presentano oggi a questo tipo a questo modello di regime
E la sfida deriva dal fatto che non non con la crisi del comunismo scompare l'imperativo di memoria Paolina del FIAT e qualità s'il FIAT e quali tasse sopravvive sopravvive alla crisi del comunismo e del anche a alle difficoltà della socialdemocrazia
Sopravvive e continua a porre e enormi problemi la di FIAT e quali tasse rappresenta il momento se si vuole anche utopico
Del del progresso democratico sapete benissimo che la democrazia
Specialmente nella concezione di dalla è un processo è un processo in cui ci si avvicina sempre più mediante mediante tappe Policrate sicché
Ecco ci si avvicina sempre di più a a situazioni che però non si raggiungono praticamente mai o che non sono almeno alla nostra portata
è un po'come quando Moro parlava di un processo senza termini
Tutti i termini non i termini delle disposizioni di attuazione delle disposizioni finali della Costituzione ma un processo di affermazione democratica a cui non si poteva porre un termine temporale preciso
Ecco allora qui abbiamo questa questa questa grande sfida ecco di come in relazione al mercato io credo che la relazione di Barucci ieri con poi però che c'ha detto Arvigo stamattina Marini
E commettano a fuoco questo questa questa grande sfida che sopravvive alle a tutte le vittorie
Reali in parte o anche in certi casi enfatizzate o presunte del modello occidentale
Ecco qui qui appunto come si possa orientare il il mercato come si possa trovare un equilibrio tra le tre fasi che abbiamo attraversato uno statalismo eccessivo del guelfe una fase di deregulation nodi relativa deregulation il ritorno a una regolazione temperata una regolazione
Adeguata proporzionata senza le illusioni che avevamo prima siamo diventati più maturi rispetta le terze vie perché sono tante come ci ha detto Barucci ieri
Rispetto a a formule puramente verbali ecco tutto questo pone enormi Problemi perché come come superare questa sfida noi sentiamo che dobbiamo passare attraverso una fase di qualificazione nuova dello Stato
Di sociale di diritto deve essere uno Stato diciamo sempre meno di puro benessere sempre più di solidarietà e di autonomia la solidarietà
Che lascia spazi agli interventi
Agli interventi del privato sociale deve però inquadrarsi non può non inquadrarsi questo stato della solidarietà in uno sviluppo delle Autonomie autonomia dei singoli autonomia associative autonomia anche degli enti
Territoriali
Ecco questo è comune un po'a tutta l'Europa questo questo sforzo di non lasciarsi ricattare dal puro consenso congiunturale
Del quotidiano delle elezioni che si succedono tentare di trascendere con dei partiti che competono ma sono anche parti totali nel senso di Mortati nel senso di avere di avere in sé ecco la missione che c'è inclusa nella nella direttiva costituzionale o nelle direttive costituzionali
E e l'Europa condivide appunto questa crisi con noi questa crisi della forma partito perché con la corsa al centro che c'è stata con la caduta dell'ideologia e con diciamo la fine la l'arcaicità della della forma partito alla divergente il partito Massa ma anche della insoddisfazione che danno le formule del partito pigliatutto del partito
Diciamo che non è più capace di dare senso alla all'attività
Dei miti dei Ming lasciamo stare i militanti ma insomma degli aderenti ecco tutto questo tutto questo indubbiamente inquadra deve essere tenuto presente per vedere qual è la nostra situazione
Ma qual è la peculiarità della situazione italiana perché c'è una crisi più grave dell'Italia rispetto a a a quella degli altri paesi democratici c'è sarebbe sarebbe ingiusto sarebbe cecità sarebbe mio per nascondersi questa relativa eccezionalità rispetto alla regola di successi e di limiti dei successi che c'è negli altri Paesi nelle altre democrazie o ci
E allora qui dobbiamo ecco un po'fare un esame direi delle culture che stanno dietro certe proposte apparentemente
Apparentemente di ingegneria costituzionale o di o di proposte semplicemente di riforme istituzionali saremmo anche qui poco avveduti se non ci accorgessimo fingersi modi non accorgerci di quella che tutti quello che c'è
Per esempio nella cultura del presidenzialismo della della scelta del regime
Presidenziale
Che cosa c'è c'è un tentativo oltre a dare della storia italiana del quarantennio
Una interpretazione molto diversa dalla nostra perché noi generalmente diamo un'interpretazione secondo cui in questo quarantennio la il diciamo la crisi si consuma tardi ecco quando il problema della politica costituzionale viene evocato perché noi riteniamo in via di conclusione
La fase della integrazione delle forze politiche anti sistema per cui dopo il tentativo degasperiana o del cinquantatré era necessario che questo sforzo di integrazione delle delle delle forze antisistema procedesse senza interventi di riforma istituzionale sulla rappresentanza che potessero essere squalificati come tentativi di prevaricazione
E costituire un alibi e comunque un motivo d'impaccio per questa per questa capacità integrativa della nostra democrazia che si è sviluppata fino a quando fino al punto addirittura non so
Della solidarietà nazionale negli anni settantasei settantotto ma addirittura si è sviluppata fino a fare abbandonare al Partito comunista ma questo solo nell'ottantotto ottantanove ben dopo i lavori della commissione Bozzi
è l'idea della intangibilità del proporzionalismo italiani del proporzionalismo estremo italiano
Allora una cosa c'è dietro questa cultura del presidenzialismo oltre alla critica oltre a una visione storica diversa della nostra della nostra storia costituzionale per questi ne otto eroi socialisti la la nostra Costituzione nella sua seconda parte era già superata dopo la prima legislatura repubblicana ecco c'è qualcosa di più c'è la critica non solo i comunisti ma al mondo cattolico proprio come tale e al mondo cattolico migliore quello della Costituente quello di la Pira e di Dossetti
Ecco di non aver dato all'Italia
Rimediando alle lacune delle liti Isma'dello Stato elitario risorgimentale di non aver dato delle istituzioni statali di non aver dato uno stato addirittura a Amato nel suo ultimo scritto uscito su Mondoperaio di febbraio rimprovera rimprovera i cattolici di aver fatto un di un una loro bandiera che di quel principio di sussidiarietà di cui tanto abbiamo discusso ieri nella relazione nella relazione
Sapevo e e di cui continueremo a discutere perché il principio di sussidiarietà è fondamentale
Anche per capire quelli che sono gli sviluppi a livello sopranazionale e a livello sub nazionale ora e quindi non è un caso che fosse nell'ordine che nell'ordine del giorno Dossetti non votato ma che è alla base dell'articolo due della Costituzione e della valorizzazione delle formazioni sociali ci fosse il principio di sussidiarietà
Ora principio che è stato più studiato all'estero soprattutto in Germania devo dire che i cattolici hanno dato contributi dottrinali notevoli
Su questo tema mentre in Italia anche su questo punto siamo sfidati forse affare qualche approfondimento in più ora dicevo ecco ci si rimprovera di non aver di non aver in sostanza avuto una cultura dello Stato e della statualità
Addirittura addirittura si dice che appunto noi abbiamo disconoscendo ecco un po'quella che secondo me la vicenda fondamentale di questo periodo
Noi abbiamo in sostanza avuto questa cultura anti statuale che valorizzava alla persona valorizzava le formazioni sociali ma trascurava nettamente lo Stato all'estero le cose vanno meglio
Perché lo Stato e le istituzioni sono più forti e suppliscono in qualche modo alle carenze dei partiti
E alla crisi dei partiti ora ecco qui effettivamente vediamo cosa ci può essere di vero e cosa ci può essere di falso c'è di falso certamente o se per secondo me di erroneo c'è Cristo disconoscimento
Della statualità forte che noi abbiamo affermato con la Costituzione noi abbiamo imposto la classe politica i partiti hanno imposto alla a una macchina amministrativa e giudiziaria riluttante hanno imposto una una direttiva costituzionale e lo spirito della Costituzione
Con un con un intervento che secondo me aveva una profondissima statualità e a una profondissima statualità
E non è vero che diciamo si possa confondere il non stato con un nuovo Stato accerto era una statualità nuova rispetto a quella del dello stato di diritto docente esco dello stato di diritto liberale ottocentesco ma io credo che se appunto vengono messi in valore gli studi più approfonditi di Storia delle istituzioni
Che cito solo il i saggi di un allievo dell'allievo di Paolo Grossi Fioravanti su Costituzione amministrazione e trasformazione dello Stato
Io credo che questa affermazione della costituzione della regola della Costituzione sia stato il massimo contributo alla statualità che i cattolici e non solo anche i cattolici direi l'intero arco
Dei partiti che hanno governato il Paese posti anche c'è stato anche il contributo dell'opposizione su questo punto potessero dare ci può essere di vero che in questa affermazione
Nostra di regolari di direttiva costituzionale abbia contro la macchina amministrativa e giudiziaria abbiamo trascurato in qualche misura i problemi della dimensione amministrativa e della dimensione giudiziaria non abbiamo forse non abbiamo tentato di risolvere problemi che si riflettono poi immediatamente sul tipo di servizio pubblico sull'efficienza di questi servizi sulla capacità di fare in modo che ci sia un giusto rapporto tra amministrazione e politica ma io ritengo anche che è dobbiamo guardarci anche da strumentalizzazioni in questo campo per esempio in tema di regionalismo siamo sempre più obbligati a distinguere tra quello che deve essere lo sforzo di recupero
E di approfondimento della regionalismo necessario allo Stato italiano
Dal regionalismo fittizio Dal regionalismo Opara federalistico strumentale
Che serve a costruire dei contrappesi dei contropoteri in larga misura fittizi che non si inventano con riforme costituzionali non si inventa la Baviera
Ecco facendo cambiando gli statuti solo delle regioni ecco dobbiamo non prestarci alla costruzione
Di contratti di contropoteri fittizi in sede regionale che dovrebbero bilanciare il futuro regime monocratico presidenziale dobbiamo essere attenti a sceverare a distinguere quello che dobbiamo fare per come l'autonomia
Finanziaria delle Regioni come una revisione dell'articolo centodiciassette e così via ma sempre attenti a distinguere quanto c'è di strumentale e quanto invece c'è di fisiologico di necessario in questa spinta certo quello che c'è di vero mi avvio a concludere e che e in Italia probabilmente al di là della questione dello Stato che secondo me presentata in questi termini rivela ancora dei residui gentili anni probabilmente di Stato etico o di un certo tipo mentre noi abbiamo avuto sempre una concezione dello Stato che altamente strumentale oserei dire ai fini della persona
E dell'individuo ecco e della persona e delle formazioni sociali ecco c'è questa indubbiamente questa questo dato che scusi sottolineato dalla dal documento
Preparatorio
E chi corrisponde un po'oramai pensando all'Italia
Sì a certe situazioni dell'Italia a quella che il Papa ha chiamato una struttura di peccato applicandola alla somma di colpe individuali anche però da cui origina
Che si rivelano nella esperienza di alcune regioni italiane ora io penso che questa struttura di peccato
Totti questo elemento fondamentale
Che la vita di partito
Che che sono i partiti nella nella società italiana quei partiti che hanno rappresentato tanto che hanno dato tanto come partito tali nella nostra storia oggi presente hanno un carattere profondamente ambiguo io non voglio condannarli in toto come si fa nella polizia nella polemica partitocrazia anti partitocratica
Ma debbo dire che hanno specialmente la democrazia cristiana un carattere duale
è un partito oramai a carattere profondamente duale in cui c'è una serie di strutture burocratico clientelari
Sempre più condizionate dall'uso del denaro
E come ha detto anche al segretario politico ieri e c'è invece ancora ci sono gruppi di aderenti che costituiscono autentica formazione sociale che costituiscono genuina formazione sociale e c'è una una dialettica c'è una lotta che rischia di vedere perdente la parte meno condizionata dalla struttura burocratico clientelare
Una lotta però che è ancora in corso una lotta chi ci sfida nel profondo che ci date le responsabilità enormi
E che è la vera sfida cui dobbiamo fare fronte accanto alle altre di cui ho parlato prima
Chi chi non si rende conto di questa profondità di crisi rischia di di questa profondità anche disfida culturale rischia oggi se noi non approfondiamo questi temi di passare per conservatore di di fronte alle innovazioni
Costituzionali viste sul piano del presidenzialismo come rimedio necessario alla gravità di questi mali come rimedio ineludibile alla gravità di questi mali
Noi rischiamo anche presso molti giovani professori presso molti giovani studiosi di passare come dei conservatori non è solo nelle tavole rotonde
E tra politici che il nostro rifiuto di associarsi a quella che per noi sarebbe un miscuglio di plebiscitaria ISMA di tecnocrazia ecco di devoluzione di potere più che di la realizzazione di da democrazia che sia al tempo stesso di investitura e di indirizzo ecco se non ci rendiamo conto di questo non possiamo far fronte e saremo e saremmo alla lunga travolti nelle nostre impostazioni se non se non usiamo i mezzi adeguati al fine riforma elettorale come precondizione ecco del buon funzionamento anche delle riforme che già abbiamo fatto ecco noi non usciremo
Da questo circolo non virtuoso che ci impone di combattere contemporaneamente sul piano delle riforme istituzionali e sul piano della riforma del dei leader del partito e e dei partiti ma in particolare del nostro partito certo europeizzare le istituzioni italiane significa dare alla Repubblica una seconda fase una seconda fase di vitalità evitare che ci sia una seconda Repubblica non c'è bisogno di una Seconda Repubblica se noi diciamo la sfida che abbiamo di fronte altrimenti altrimenti non riusciremmo ad avvenire quella quella capacità quella quella lungimiranza che in passato ebbero alcuni dei nostri migliori coloro che fecero la costituzione ma anche coloro che l'attuarono De Gasperi che di fronte alle accuse di populismo alla nostra Costituzione che ancora non c'era di fronte alle spinte che venivano per un'affermazione del diritto al lavoro
Diceva certa o dobbiamo accogliere anche l'affermazione del diritto al lavoro perché questo costituisce la spinta maggiore
A rendere possibile l'esercizio del diritto al lavoro è una spinta che noi dobbiamo adottare perché questa perché questa questa aspirazione profonda che prende il nome di diritto quando un'esigenza diventa forte possano essere realizzate e abbiamo anche quella lungimiranza e concludo davvero kebbe Vanoni
A proposito anche di pace e guerra
Ecco credo che in questa visione più equilibrata che noi dobbiamo avere il ricordo il ricordo di questa lungimiranza di Vanoli ci possa aiutare molto a superare le nostre difficoltà
Quando Ruggero Grieco proponeva che e lo Stato che lo stato di guerra si potesse proclamare
Quando lo esiga la difesa dell'indipendenza e dell'integrità che territoriale del Paese cioè che la guerra si potesse fare solo a difesa del territorio italiano
Vannoni si oppose
Dicendo ma cito tra virgolette
Si sarebbe in tal modo esclusa a priori la possibilità di dovere aderire per esempio a guerre condotte con spirito internazionalista in seguito all'eventuale partecipazione
Dell'Italia all'ONU
Ecco questo significa mantenere rispetto ai problemi la giusta distanza
Vedere lontano per poter affrontare meglio le sfide che ci stanno di fronte e che ci sono vicine grazie
Grazie ad Elia la parola ed Emilio Colombo
Perché ha deciso di Gambino
Dell'euro
Molto legato
Alla sua evoluzione istituzionale
Sia per quanto riguarda
Nove miliardi nel mondo far commuovere
Dicevo che lo sviluppo europeo questo cammino verso la nuova giovinezza dell'Europa
Perché in questa fase e legato molto anche alle discussioni ma soprattutto io spero alle decisioni
Non sono
Ma non funziona
Alle decisioni anzi diciamo meglio prima Hallo sviluppo del pensiero europeo poi possibili decisioni in ordine ai
Alla struttura istituzionale
Dell'Europa ma e poi questa a sua volta ed è terminata
Dalla decisione che noi prendiamo o dal politica che noi scegliamo per quanto riguarda il problema delle competenze
E l'ampiezza sia pure attraverso l'applicazione del principio di sussidiarietà di cui si è parlato l'ampiezza della dello sviluppo diciamo istituzionale europeo ma per fare questo io credo che veramente qui dobbiamo prendere coscienza delle cosiddette res nove che non sono a mio avviso tutte quante quelle che sono contenute nel documento preparatorio della Settimana sociale anzi
Mi si consenta di dire che quelle le trovo un po'troppo
Generi
E e forse un'analisi più approfondita per esempio sia per quanto riguarda della affermazione così categorica in ordine al modello occidentali
Che si sarebbe affermato si affermerebbe con la caduta dei paesi dell'est del comunismo mi pare troppo generico per esprimere una analisi valida anche per l'azione successiva
Qui la res nove
Sono
Sono queste
Beh la caduta del muro di Berlino è solo un simbolo
Che evoca
Mutamenti
Molto profondi del resto sono stati ricordati
In Russia anzi dall'Unione Sovietica
Perestrojka e Grasso mostra
E interpretano l'esigenza di constatare il fallimento di uno Stato senza regole senza diritto
Che
Si manifesta in una dittatura contro l'uomo
Invece di attuare la la profezia del trionfo della classe operaia di una società senza Stato di una nuova economica e del principio dell'eguaglianza della giustizia e della pace
è un tentativo che si svolge lì come vediamo tutti molto rischioso
Seminato di ostacoli e di difficoltà
In alcuni momenti ci fa temere che posso da fallire la la paura resta sì
La il questo impero sovietico
E quindi gli Stati satelliti
All'insegna della ognuno prenda la sua strada
Frase pronunciata da Corbaccio sono i primi momenti del perestrojka
Si sono riappropriati del loro destino
Hanno rivendicato la loro sovranità piena e molti di essi attraverso
Maggioranze che si ispirano alle visioni alle ai principi democratici anticristiani stanno attuando con grande difficoltà le loro trasformazione
I tedeschi della Germania dell'Est hanno espresso il rifiuto dello dittatura attraverso una migrazione
E cioè
Avendo
Le porte aperte dell'Ungheria
Attraverso col ministro degli Esteri
Adesso diventato socialdemocratico allora comunista che ha rischiato persi
Non per la sua carriera politica ma anche per la sua vita pure di favorire questa affermazione non era solo un passaggio come non lo era non lo è
Il tentativo degli albanesi di venire in Italia
Appellativo che noi non abbiamo saputo
Capire come avremmo dovuto e non parlo solo di problemi di carità cristiana parlo di problemi politici di un problema Politi
Questo ministro ungherese ha avuto poi il Premio Carlomagno
Che poi è stato anche assunto nel Senato d'onore europeo
Abbiamo vedere
So
A chi
Del governo italiano dovremmo dare il Premio Carlomagno o assumerlo nel Senato d'onore europeo per quello che si è verificato si va verifica sui io l'ho avuto mano ma non ha niente a che fare con gli albanesi
Ho avuto molto tempo prima
La Germania si è unificate
E a intorno alla unificazione della Germania vi sono stati grandi speranze ma anche grandi timori mi sono state le
Dichiarazioni della signora Thatcher vi sono state preoccupazioni ed ombre nella opinione pubblica francese
O Prodi reticenze anche da noi che non ci hanno guadagnato molto molta amicizia nell'opinione pubblica tedesca
E il
Facciamo
Questo fatto della unificazione dalla Germania e uno dei grandi una delle grandi adesso nove della attuale situazione
Euro
Fra imbrogliato tutto
Lo scioglimento del patto di Varsavia è un altro dato importante lo scioglimento del patto di Varsavia che si dice sia stato rivendicato per l'affermazione della sovranità da parte di questi della propria sovranità tregua da parte di questi Paesi in realtà il patto di Varsavia si scioglie perché viene meno
La comunità socialista non esiste più la comunità socialista in nome
Della quale era stato a suo tempo costituite
Poi
Mi sono
Dei processi democratici in atto
O di democratizzazione che si svolgono in modo diverso nei singoli Paesi
Altra nella quello che è accaduto quello che sta accadendo per esempio la pratica o in Polonia ho in un in Ungheria altra cosa e ciò che e avvenuto e sta avvenendo in Romania e di in Bulgaria
Probabilmente anche in Albania
Lì non ci sono autentici e veri processi di democratizzazione ma c'è soltanto un cambio di qualche elemento della nomenclatura
Qualche forma Esterna ma resta tutto come era precedentemente lo si vede da quello da quella che è la reazione che specialmente i giovani gli studenti
Esprimono
Qualcuno ha osservato che vi è la differenza è legata al fatto che si tratti di paesi dove non vi è stata una rivoluzione liberale
Oppure di paesi che
Dominati dalla Chiesa ortodossa sono stati in fondo chiusi anche per questo ad ogni vento diciamo ad ogni spinta che venisse dall'estero
Sono tutti questi fatti che oggi impongono
Una
Posizione diversa
Sia per quanto riguarda il modo nostro di concepire l'Europa il sia quanto la sua ampiezza sia quanto alla
All'allargarsi all'ampiezza geografica sia allargarsi delle competenze
Tutte queste novità hanno la loro origine certo nella caduta della ideologia marxista
Tempo fa
In una tavola rotonda per cui partecipava Gal Bright sì prospicienti esprimere esprimersi così
Sul sullo svolgimento dei mutamenti in Unione Sovietica e nel mondo comunista
Egli diceva
Il mondo comunista
Si è modificato si è venuto modificando
Allorquando sul mercato sono comparsi i consumatori
E cioè non più lo Stato produttore
Soltanto e consumatore soltanto con delle regole preordinate
Ma questo elemento nuovo impalpabile non verificabile
La cui domanda
Non può essere inserita in un modello così preciso cioè in un rapporto fra Stato consumatore Stato produttore
A quel momento si è rotto se pure ci fosse stato un l'equilibrio su cui poggia l'economia marxista
Devo dire che io fui abbastanza
Impressionato di questa di questa sua impostazione della elogiata e o no mica bisogno del mio alloggio intendiamoci bene con gli operai egli al braccio quindi ma però me Mele innamorati
Però vicino sembra la stessa tavola rotonda c'era comunque deputato comunista
E quale di fronte a queste analisi così approfondite anche così sofisticate rispose no
Cioè da noi chi ha vinto non è il capitalismo
Chi ha vinto non sono le modificazioni determinate da questioni o da problemi dell'economia che ha vinto
Ha vinto l'uomo anzi disse la persona e mi fece molto impressione
Perché
Era un modo di esprimersi e di definire i soggetti di questo mutamento coloro che hanno riportato Vittorio secondo la terminologia secondo il nostro modo di definire l'uomo cioè la persona
Omar
Ecco perché
Quando pensiamo all'Europa pensiamo alle nostre politiche
Dobbiamo essere molto attenti qui non è stato pronunciato questo questa l'affermazione cioè ha vinto il capitalismo dicono alcune buone ha vinto la liberaldemocrazia
Perché arriva la democrazia è una forma
Anche Sturzo a accettato la liberaldemocrazia ma per perché fosse la via attraverso la quale inserire la spinta e la forza di un partito popolare che riempisse diciamo questa forma di contenuti di rinnovamento di di evoluzione
Ecco perché diciamo quando si parla nel documento di modello occidentale
Io credo che noi dobbiamo precisare un po'di più
Non possiamo attestarci su una formula così generale generica
Ne possiamo
Del resto ieri il segretario del partito lo ha detto con chiarezza ha parlato del liberaldemocrazia ma poi ha precisato naturalmente dei i ha fatto riferimento ai mutamenti alle evoluzioni oppure ai contenuti che bisogna inserire nella forma liberaldemocratica
Tutti tutte queste diciamo rese nove non possiamo non posso nessuno di noi può parlare a lungo
Hanno imposto impongono quella che è stata detta la nuova architettura europea
E un disegno di riorganizzazione dell'Europa che è destinato mica soltanto
All'Europa
Ma e implica rapporti e quindi un una architettura che riguarda il resto
E questo scenario che abbiamo dinanzi a noi con cui dobbiamo misurarci è uno scenario di quanto
Più diciamo più vasto e quanto comprensivo di problemi
Dico di problemi maggiori rispetto allo scenario che
Era presente agli estensori o Socci ma sono a a papa leone decimo terzo al momento della promulgazione di quella incipit
Ma l'architettura diciamo della o il disegno della nuova Europa deve partire dall'esistente
E io
Vorrei
Fare un'altra osservazione la faccio con molto rispetto al documento su cui si imposta la discussione delle Settimane sociali
Si dice
Che prima delle Ress nove che li sono altra cosa o o di sono sono sono percepite non in senso più politico come Leo lo o percepite io
Si dice mentre l'Est dell'Europa si andava
Congelando nella glaciazione rossa l'Ovest sì Rin serrata per poter proseguire
Nella propria ricchezza
Difendendosi dalla concorrenza delle economie del Pacifico
E contenendo l'invasione demografica proveniente dai tanti sud del mondo in particolare da quelli mediterranei
Africa
Vecchio il continente dunque di conseguenza vecchie con la sua cultura perché priva di speranze grandi da perseguire
Essendo orientata alla semplice conservazione del presente
Ora
L'Europa
Di prima dei dei grandi cambiamenti
E cioè l'Europa comunitaria ma ma non la si può definire soltanto come l'Europa che
Deve proseguire nella produzione della ricchezza e e naturalmente secondo solo a quello della distribuzione della ricchezza come sempre come prima né il disegno del europeo
Nona
Al suo nascere parlo del dissidio comunitario nona il un fondamento o un obiettivo o un fine di carattere
O come protagonista
E il l'obiettivo era l'obiettivo della pace
Francia e Germania
L'obiettivo era quello della sopravvivenza delle democrazie delle democrazie dell'Occidente
Dell'Europa
E chi non vuole ricordare oggi
Che l'unificazione della Germania si è compiuta perché la comunità europea i sei
Hanno stretto un patto anche perché era necessario legare la Germania occidentale alle altre grandi democrazie
Europee proprio per evitare la tentazione che una unificazione si facesse
Ne in caratterizzata dalla neutralità e quindi sostanzialmente modificando gli equilibri che erano necessari in quella fase di contrapposizione tra Ovest ed ex e il disegno diciamo della
Iniziale Comunità europea confuso le citato anche a causa del fallimento di quella riunione di Mosca di quella conferenza di Mosca che si occupo del unificazione della Germania in altre condizioni ma che non non riuscì
Dunque non l'economia e il fine ma questi altri valori
Ha rappresentato anche un lo diciamo un modello ma o una sollecitazione per i Paesi a sovranità delimitata
Ora
Oggi
Tutte tutti questi problemi o queste novità legate naturalmente all'origine dell'Europa comunitaria
Sollecitano
Delle modifiche istituzionale o dei progressi istituzionali
E qui
Qui nascono una serie di controversi rispetto alle quali bisogna prendere posizione
Si va intanto verso l'unione economica e monetari
Se avrà la banca europea come un organismo autonomo si diceva carattere federale con il compito di di
Pervenire gradualmente ai cambi fissi alla moneta unica
E ha essere la Fontaine che misura la liquidità del mercato il cui ecco alla quindi ha un potere importante nella nello sviluppo dell'economia nella concezione dello
Cambi fissi Moletta unica
Determinazione della liquidità
Autonomia di questa banca
Richiedono però un punto di riferimento che una economia europeo va se non esageriamo perlomeno una prima si diceva coordinazione adesso si dice coesione del del economie dei vari Stati euro
Ma tutto questo quando si dice tutto questo
Non vogliamo ricordarci che non può esserci una coesione delle politiche economiche senza che vi sia un potere politico
E oggi un potere politico a cui risalga la responsabilità non dico di imporre una unica economia ma di un effettivo coordinamento delle politiche economiche non c'è e quindi dalla visione delle questioni economiche si passa immediatamente ai tini politici
Cosa sta accadendo poiché e questo dovrebbe interessare noi non so ha detto delle cose
Molto interessante Marini altre sotto questo profilo ma non non così vicini a quello che sto per dire anche ardito
Il processo di unificazione l'uso e il cammino verso l'Unione economica e monetaria
Mentre procede molto molto lentamente per quanto riguarda istituti almeno quelli più immediati che possono riguardarlo per esempio la Banca invece procede molto intensamente
Anzi precorre la creazione delle istituzioni
La la creazione di aziende a livello europeo a livello anzi
Ancor più ampio della dimensione euro
E come
Nel nostro Paese dove il potere politico e frazionato le istituzioni non sono in grado di assumere decisioni qualitativamente importanti e utili ed efficaci
E quindi il potere economico prevarica o prevale questo potrà accadere accadrà in Europa allorquando la inesistenza di un potere politico istituzioni che possono guidare i processi oppure la loro debolezza
Oppure la parzialità della propria competenza la insufficienza della propria competenza farà sì che i Poteri saranno questi poteri economici che si stanno già creando e che indubbiamente prevarranno rispetto ad ogni direttiva politica
Politica sociale si è detto come e in che modo
Certo che deve essere uno degli obiettivi ma oggi come oggi siamo alla dichiarazione della carta sociale ma non ha degli strumenti
Ho ha delle responsabilità individuate per la sua attuazione quando poi siamo coordinamento delle politiche economiche questo lo dico per i discorsi che sono stati fatti qui che abbiamo fatto
Credo che sia stato molto utile rilanciare le Settimane Sociali a condizione che
Di fronte o dopo l'affermazione di alcuni principi cominciamo concretamente a dire che fare come fare
Perché
Perché altrimenti
Queste nostre discussioni o le altre che seguiranno possono essere fonte di confusione
Specialmente quando tocchiamo i temi della libero mercato che poi
In Germania e l'economia sociale di mercato di Erhard in Inghilterra
Altra cosa si è fatto riferimento alla Thatcher e conservatori e via dicendo
E beh tutto questo richiede anche visto in proiezione europea
Una nostra incapacità di concepire concretamente queste cose ma anche la volontà di creare le istituzioni attraverso le quali politiche del genere possono essere fra
E poi subito dopo questi avvenimenti
Alcune cose che prima si mormorava uno soltanto
Ci sono cominciate a dire con molta chiarezza
Politica estera ma se ne è parlato a partire da settanta e sia trovata la via della cooperazione ma la via della cooperazione e ce è stata certamente utile ma non ha portato alla politica estera comune
Come è necessario in una fase di questo genere della quale l'Europa vere assumere con l'Europa comunitaria una leadership e deve guidare il processo di riorganizzazione dei rapporti in euro
Così la politica della sicurezza la politica della difesa
E
Si discute di tutto questo come una necessità
Non si ha il coraggio ancora di dire per esempio politica comunitaria
E come dirò fra qualche momento le soluzioni che sembrano affacciarsi sui tavoli delle dei negoziati
Non sono la politica comunitaria ma qualche volta se io mi fanno ancora al principio della cooperazione
Ora
Ecco l'ho finito in questo momento
Questi queste questioni sono al centro della discussione
La definizione di un procedimento legislativo che abbia e un carattere democratico autentico è vero coinvolgendo la rappresentanza parlamentare
La
Definizione della cittadinanza europea la tutela dei diritti dell'uomo
Un rapporto fra l'unione e gli stati poggiato sul principio di sussidiarietà
è stato detto prima che noi abbiamo poco studiato il principio di sussidiarietà
E in realtà
Accade che lo utilizzino gli altri
Ma per il rapporto fra Stati
E Unione europea
Alla stessa maniera come nella quale avessimo hanno Pio undicesimo
Lo suggerì
Ho lo lo espresse per precisare la tutela e la difesa dell'uomo rispetto al prevaricare dello Stato ramo allora nella diffusione diciamo in una fase nella quale in Italia c'era il regime fascista altri né apparivano all'orizzonte
Beh se così fosse la difesa dello Stato dovrebbe essere talmente Forte che l'unione all'Unione poco spetterebbe come competenza non potrebbe avere nessuna
Effettiva capacità di rappresentare quello che invece nel nostro
Nei nostri ideali allora a questo punto la scelta è la seguente
Di fronte a tutto quello che è accaduto
Si persegue la via che è sembrata ad un certo momento essere indicata da due Stati la Francia e la Germania
E cioè quella
Di
Riassumere tutte le relazioni esistenti fra gli Stati europei
In una unità che desse luogo alla creazione dell'unione europea con le sue istituzioni i suoi mezzi per esprimere la sua propria volontà e e naturalmente per
Fare in modo che questa entità si affermasse come protagonista sulla scena mondiale e alla pari diciamo con altri che hanno oggi più potere fino
Oppure e purtroppo questa è la strada che è stata seguita ed è uno dei motivi di mia insoddisfazione per il modo come si è concluso il Consiglio europeo di dicembre
Si mette da parte il salto con come si dice il salto di qualità nella concezione complessiva e quindi della determinazione delle istituzioni e si cammina lungo la via delle modifiche ai trattati
Sia pure modifiche che il Parlamento europeo suggerisce importante di un certo rilievo
Ma il non aver scelto il non scegliere il e il nostro compito alla nostra responsabilità deve essere invece mentale
Debba andare in questo senso
La nostra lotta alla nostra presenza deve essere caratterizzate così
Il non scegliere
L'Unione
E quindi derivarne le conseguenze
Ma scegliere piuttosto le singole modifiche ai Trattati e porta a questo
Che nelle ultime discussioni per esempio nelle ultime incontri fra i ministri della Conferenza intergovernativa
La politica estera comune
è stata riproposta attraverso questi interrogativi deve essere comunitari
Oppure deve essere la cooperazione di prima oppure deve essere qualche cosa di mezzo fra la politica comunitaria e la cooperazione preesistente e quindi il pericolo che si arrivi alla conclusione delle due conferenze quella economica che però va meglio
E quella politica che avrebbe dovuto dare in presenza di queste i mutamenti così profondi avrebbe dovuto dare dei risultati
Molto importante è che si arrivi invece ad un altro atto unico che rappresenti sì qualche modificazione ma che non componga il quadro il disegno di cui l'attuale situazione internazionale bisogna per far sì che l'Europa sia protagonista
E guardate questo è importante e ho finito
Perché
La Conferenza per la sicurezza e la cooperazione europea
Il legame dei Paesi europei ma anche con l'Unione Sovietica paese europeo e con gli Stati Uniti
Quando fu voluta fu voluta dagli europea Kissinger non la voleva e poi la cedette a questo disegno oggi è un disegno che consente di far discutere insieme i due grandi maggiori Stati
Gli europei
Di farli discutere dopo questi mutamenti però incombe chi leggesse la intervista che il ministro francese di una dato ieri alle montagne
Incombe sempre il tentativo io dico il pericolo che la comunità anzi l'Unione
Possa allentarsi in una visione di una confederazione europea
Nell'ambito della Conferenza per la sicurezza e che quindi faccia perdere il carattere di integrazione che ha che è stato sempre un elemento qualificante dell'Unione Europea e questo è possibile
è possibile dopo la guerra del Golfo
Perché
Diciamo nelle graduatorie
Delle potenze o dei Paesi si accenna
Ancora
A ricostituire di fatto se non formalmente quei direttori contro i quali noi abbiamo combattuto perché significa poi l'esclusione del nostro Paese dalla direzione complessiva della politica mondiale questa bisogna riportarla nelle sedi competenti è certamente una politica estera comune
Europea
Assume anche una politica di difesa comune europea e intanto una prima ed importante garanzia per quei Paesi come l'Italia che qualora i direttori si fanno sono destinati hanno farne parte di qui allora ivi l'impegno io credo che noi dobbiamo avvenne
E
Dobbiamo essere fra quelli che combattono di più sei Paesi fra gli europei sono a direzione democratiche questi e quindi possono avere una influenza importante fondamentale sui due uffici se su questi temi non riusciamo ad aprire delle idee ed una capacità di lotta molto impegnata io credo che faremmo un servizio non soltanto al nostro Paese ma all'Europa che agli equilibri internazionale
Grazie la parola al professor Lombardi
Speriamo di poter parlare nel microfono come si vede
Devo dire subito
Che
Queste cose nuove
Alle quali siamo sulle quali siamo chiamati a riflettere sì manifestano secondo me
Con un qualcosa che può apparire molto banale come punto di partenza ma che ha probabilmente diversi punti di arrivo
La banalità
E che
Sono cambiate molte cose in Europa ma bisogna capire cosa significa questo cambiamento
Significa
Secondo il mio punto di vista una cosa molto semplice che
E caduta
L'esclusione secondo me
L'esclusione latente per più di due secoli per quasi due secoli
Del pensiero cattolico dello Stato come fonte di legittimazione del potere
Dal punto di vista costituzionalisti Ico
Noi
Dal punto di vista di una cultura corrente
Siamo stati esclusi
Da prima della rivoluzione francese fino adesso esclusi e qualche volta tollerati
Non ha mai avuto una cittadinanza piena il nostro punto di vista politico costituzionale a livello degli studi cosiddetti superiori nel grande campo della costituzionalistica europea schiacciato da due parti
Da un lato dal pensiero liberale
Che nasceva The Istat e come tale non cattolico e che nasceva indifferenti istante dall'altro dal pensiero
Marxista-leninista che chiaramente non era un pensiero affine al nostro pur avendo noi i due elementi forte dell'uno e dell'altro pensiero in cui al paradosso perché rispetto al pensiero
Il luministica o avevamo un concetto di libertà che oggi si manifesta di nuovo come concetto forte mentre invece era rimasto messa al margine per tutto l'Ottocento
Del rispetto all'altro pensiero abbiamo il principio sociale
Che e prima nostro e che poi è stato diversamente portata avanti diversamente modificato proprio da quel pensiero entrambi
I due profili hanno totalizzato taluni aspetti come certi quadri moderni che esaltano un qualche immagine mentre lasciano tutte le altre nell'ombra
Da un lato hanno totalizzato l'aspetto sociale sacrificando qualunque cosa a questa specie di Stato che più ancora ad uno Stato etico questo stato totale totale e totalitario dall'altro lato hanno totalizzato l'individuo
Esaltando l'egoismo a virtù ecco queste sono le due cose
Che dal punto di vista giuridico costituzionale noi non possiamo accettare contro le quali ci siamo difesi spesse volte di rimessa durante tutto questo periodo che si sono in vera arte negli Stati nelle costituzioni pratiche
Che non hanno mai avuto invece piena cittadinanza a livello culturale
Noi abbiamo sofferto di una cultura dell'esclusione i fatti recenti le cose nuove sono proprio queste e caduta secondo me questa cultura dell'esclusione
Quindi
E una fase che si chiude
Più che una fase che si apre la fase che si apre non è detto che sia propria del nostro pensiero
Però la grande sfida e far sì che questo pensiero Possa a vere il luogo che gli compete e che non è una terza via
Anch'io sono dell'idea che le terze vie non esistano
E probabilmente la via perché e la non è una sintesi di due cose che ci sono già mai e il riappropriarsi dei risultati di una lunga di una lunghissima tradizione che ha percorso tutta l'Europa e che poi in alcuni punti storici è stata interrotta
Io vorrei semplicemente richiamare l'attenzione su qualcuno di questi profili che mi sono venuti all'attenzione attenzione personale nel miste udì di diritto comparato e anche di storia
Intanto se guardiamo la nostra tradizione più antica la tradizione europea brevemente proprio è una tradizione che manifesta in pieno questo momento che poi è stato chiamato della sussidiarietà ma che è un momento permanente vale a dire questa primazia del momento sociale e del momento religioso come tale noi non ci possiamo spiegare la creatività di tutto il periodo medievale della società medievale
Che una società sulla quale poi non nasce uno Stato ma nascono le premesse dello Stato
Mettiamo ben chiaro questo lo Stato non è un concetto assoluto
E un concetto relativo che si sviluppa storicamente non esiste uno Stato medievale non esiste un problema dello Stato in quell'epoca esiste una società civile esistono dei poteri privati che a un certo punto diventano pubblici
E la creatività delle istituzioni giuridiche delle istituzioni politiche durante tutto il Medioevo e questa creatività ha il sigillo del pensiero cristiano e cattolico
Quindi è una nozione
Per noi forse dimenticata anche perché non dobbiamo sotto a Cerro questa storia è stata scritta
Soprattutto verso la fine del Settecento e soprattutto nell'Ottocento
Ed è da ed è stata scritta proprio da quelle tendenze culturali che volevano escludersi e che erano riuscite ad escluderci da una cittadinanza culturale in Europa
Pensiamo non so le università i comuni gli ordini religiosi e e questo e tutta una forza creativa che c'è mai più stata nel nel mondo europeo
E poi ricordiamoci questo il grande Confort il grande confronto tra quello che noi potremmo dire come embrione di Stato e la Chiesa
Si è poi risolta vantaggio della chiesa e si è risolta proprio perché la Chiesa è stata più vicina al cambiamento più attenta al fatto trascendentale che aveva le sue radici nella realtà queste il significato
Del giusnaturalismo cristiano applicato alla storia del Medio Evo
Ma se guardiamo poi lo Stato quando nasce
E vediamo che lo Stato come lo intendiamo noi che nasce come noto tra il Cinque e Seicento nasce proprio dalla cosiddetta guerra civile europea inutile stare a citare o fare il verso a Schmitt su queste cose ma è una nozione di Stato totalizzante perché nasce proprio quando vi è il richiamo alle coscienze individuali Riforma protestante da un lato e d'altro lato questi Stati che vogliono avere L'Unità religiosa politica siamo nella mistero d'Europa del cinque del Seicento
E lui nasce questa nozione di Stato totalizzante e questa nozione di Stato che poi celebra i suoi trionfi come l'assolutismo
Ma a questo punto ecco che vi è un ciclo che sembra chiudersi ma che si apre
Discorsi che hanno che sono stati fatti nel periodo del primo Ottocento sulla continuità tra questa forma di Stato assoluto e poi lo Stato che esce dalle rivoluzione francese
Sono proprio in questo significato questa esaltazione dell'individuo ridotto atomo e questa struttura dello Stato come un qualche cosa che viene a schiacciarlo e per il quale il fenomeno religioso è un fenomeno che Oreste individuale ma quando diventa sociale collettivo diventa un fenomeno pericoloso
Ecco allora le leggi eversive ecco la lotta contro il momento associazionistico ed ecco rifiuto del principio di sussidiarietà lo si vede chiaramente proiettato questo discorso
E allora cosa significa questo
Significa proprio che questa nostra esclusione dal dalla legittimazione culturale dello Stato ottocentesco ha un significato profondo ed è proprio lì che noi vediamo la crisi l'incapacità di queste strutture politiche vive questi impalcature ideologiche di dare delle spiegazioni
E allora le vie d'uscite delle crisi sono gli altrettanti fallimenti di queste strutture che rifiutavano questo collegamento al diritto naturale che era poi un tutt'uno con l'antico gli oscuri come europeo
Allora lo Stato etico lo Stato socialista totalitario la concezione atomistica del popolo cara al al liberalismo la separazione Stato e società
E la tendenza di sottomettere la seconda al primo che un'altra forma per arrivare allo Stato totalitario e si hanno anche i totalitarismi economici edili tutta la serie degli equivoci
Noi abbiamo il grande compito di garantire di garantire proprio questo tipo di rifondazione dello Stato e questa rifondazione dello Stato avviene proprio attraverso questo legame
Fra il comportamento collettivo per comportamenti individuali in fondo la coerenza del comportamento individuale rispetto al comportamento collettivo e il modo attraverso il quale la Profezia che cosa della chiesa arriva nella storia che cosa del partito e di un partito di cattolici ecco quindi il procedimento di rilegittimazione di Stato e di società
E il problema della demolizione delle frontiere interne pensiamo le frontiere interne dell'emarginazione pensiamo le frontiere interne della non partecipazione pensiamo alle frontiere interne
Del dell'indifferenti Isma'e dell'individualismo proprio egoistico
E pensiamo anche alle frontiere interne di un momento dell'economia che vede una partecipazione del momento pubblico vastissima
Ma depressa e proprio perché depressa quindi non profonda poco strategica
Ecco quindi i problemi dell'allocazione della decisione e della sovranità ecco allora quali sono questi momenti rivediamo anche a livello europeo
Sono i diritti fondamentali della quarta generazione
I diritti dell'ambiente i diritti della partecipazioni diritti della cittadinanza nuova
Anche lo stesso mercato che pure viene esaltato molto
Deve essere considerato non incautamente deve essere visto come un momento di cittadinanza non come un momento di individui e di lotta e come un momento di garanzia non come un momento di sopraffazione
Ecco che sono gli ordini della società del futuro che rappresentano la sfida dire come è sarebbe una cosa che mi piacerebbe poter fare ma il tempo vola e bisogna chiudere soltanto con un richiamo all'impegno personale e alla speranza collettiva
Io ringrazio tutti i relatori che
Per vie diversi hanno aperto una riflessione ricchissima
E quindi il dibattito immagino possa essere lungo e stimolante gli iscritti a parlare sono parecchi
Io intanto comincia a ringraziare chi avendo preparato l'intervento lo consegna
Per la pubblicazione ringrazio per primo
Vice segretario lega
L'onorevole Mannino
Perché lega e Mannino consegnando il testo agevolano con la conclusione della discussione
Poi do la parola al professor Cananzi avvertendo se possibile l'avevamo fatto anche con i relatori ma Gorno relativo successo tranne l'ultimo
Un'idea che avrei lasciato continuare perché l'imparzialità delle regole esigeva che ognuno esprimesse fino in fondo la propria opinione e quindi do la parola alla professor Cananzi
Sì se vuole
Forse è meglio quali garanzie se non la gente ascolta
Ecco intanto desidero esprimere come primo momento un vivo compiacimento per il fatto che un partito di cattolici e un partito che si è sempre fregiato di essere di forte ispirazione cristiana ma abbia inteso rendersi parte veramente attiva nella previsione di questo nuovo evento che la Chiesa italiana andrà a celebrare da qui a qualche settimana
In questo vivo compiacimento
Ecco desidero anche ricordare che doverosamente per esempio l'Azione cattolica italiana
Ha provveduto a prepararsi a questo incontro
Nello scorso febbraio facendo un convegno in occasione dell'undicesimo anniversario della morte di Vittorio Bo scialle proprio sul tema della giovinezza dell'Europa speriamo che quegli atti possono essere pubblicati prima della celebrazione
Del Settimana sociale
In questo intervento richiamato tra l'altro al limite del tempo mi sono stati dati sì e no dieci minuti non posso che fermarmi limitarmi ad una osservazione
Una considerazione e una essenziale prospettiva ecco sono tre momenti
Rispetto ai primi due probabilmente non riuscirò ad offrire che delle enunciazioni più che delle motivazioni rispetto al terzo mi soffermerò un momento di più
Anzitutto mi pare di dovere notare che c'è una anomalia consolidata nell'esperienza umana e questa anomalia consolidata il normale divario fra il dover essere e l'essere fra l'ideale il reale fra il modello e la figura concreta
Cosa accade in questo nostro tempo rispetto a questa anomalia
Mentre cento anni fa
Le resse nove
Incidevano surreale ma vera certezza sull'ideale da recuperare vera una normalità di tensione sul divario da colmare
Tra modello e figura concreta oggi le resse nove incidono invece sul dover essere contro ogni certezza e contro ogni sorta di tensione
Generando quella che potremmo chiamare per un verso il disorientamento e per altro verso l'indifferenza pragmatica
Su questo primo punto che costituisce l'osservazione si potrebbero portare molteplici esemplificazione
Mi limito soltanto a ricordare che il progresso scientifico e tecnologico che certamente e una resse Nova che interessa l'Italia e l'Europa il mondo disorienta
E crea problema sull'istanza etica sull'istanza ecologica sull'istanza politica
Basti pensare al tema dell'industria bellica e alle questioni del lavoro che la nuova tecnologia comporta
Questo disorientamento e nella crisi delle culture sistemiche questo disorientamento nella crisi delle ideologie politiche stamattina è stato ricordato ampiamente credo anche nel dibattito di ieri
Circa questa crisi delle ideologie politiche io mi guarderei bene
Dal ritenere o dal sostenere che il liberal capitalismo o le forme di democrazia liberale nell'Occidente europeo abbiano vinto già la sfida abbiamo di fronte grossissime sfide credo non solo a livello nazionale ed europeo ma anche a livello mondiale
Però non c'è dubbio che certamente quest'ultimo tipo di modello i liberal capitalismo almeno risposto sotto un profilo che il profilo economico sia pure Fago citando come è accaduto nel nostro Occidente valori religiosi e valori laici ecco da questa da questo contesto direi di crisi nasce una crisi della politica
Che ci interessa certamente da vicino come oggettivo disorientamento sia per la difficoltà della complessità e della globalità
Sia e quindi per una mancanza di punti di riferimento sia per la mancanza dell'attenzione per coprire il divario che diventa tante volte difficile da percepire tra ideale e reale
Tra modello e figura concreta
Questo mi pare che sia un'osservazione che è indispensabile per capire poi in qualche modo la successiva considerazione e per arrivare quindi ad una proposta di prospettiva
A me pare riguardando il documento di preparatorio per la Settimana sociale
Che quel numero quarantuno che stamattina Alletto all'inizio di questa tavola rotonda il professor Ardigò
Dovesse meritasse di essere posto nel contesto del documento non all'ultimo posto prima dalla conclusione ma assai prima nel senso che se l'Italia società partiti e istituzioni
Vuole non a parole ma nei fatti sostenere nel quadro della mondializzata un'Europa dei popoli e dei cittadini io credo che deve anzitutto pensate a riformare se stessa
L'Italia presenta un circolo vizioso di responsabilità
Che potremmo dire di responsabilità della società civile dei partiti e della istituzioni
E nella visione cattolica di questa problematica certamente va considerato che come lo Stato italiano
Assumerà la forma di uno strumento così anche l'Europa vorrei sottolinearlo non può costituire neppure in questo momento un idolo
Per nella visione cristiana ma non può costituire altro che un ulteriore dato strumentale per la costruzione di quella comunità umana e di quella fratellanza universale cui il cattolico naturalmente a spingere
Quindi la considerazione in fondo questa bisogna muovere da una chiara visione delle riforme indispensabili alla vita di questo Paese Perna
In un progetto globale arrivare a dare il proprio contributo alla costruzione della nuova Europa su questo piano vorrei richiamare in questo quadro delle responsabilità in Italia la responsabilità della società
Certamente c'è
C'è nel nostro Paese una forte deve politicizzazione
Noi siamo passati dal tutto è politica a niente e politica
Attraverso il riflusso nel privato degli anni settanta e ottanta siamo in questo momento a me pare secondo l'esperienza concreta del mio viaggiare in questo Paese
A una disaffezione alle istituzioni che non ci sono
O che sono insufficienti o che sono inefficienti nel Mezzogiorno del paese con una forma di astensionismo elettorale che potrebbe prendere una piega assai più forte di quanto non sia stata nel passato
E siamo invece rispetto al nord del Paese su questo piano ad una proposta politica che chiamerei deviata per le forme di opulenza
E disse pare attivismo che un certo tipo di federa noi federalismo non certamente di apertura ma di chiusura si va direi in qualche modo sostenendo per questa parte del Paese
Questo per dire in Breve quelle che sembrano le responsabilità dal punto di vista della vita della società italiana
Certamente ci sono responsabilità dei partiti
Ai quali dobbiamo guardare direi con molto approfondimento in questa stagione dei passaggi
C'è un'assenza di scelte culturali
Vado soltanto per titoli non posso motivare c'è una inesistenza di programmi distinguibili
I partiti per loro natura dovrebbero offrire programmi che si distinguono
Gli uni dagli altri
C'è una competizione entro i partiti è fra i partiti per lottizzazione poteri e interessi
C'è soprattutto ed è stato richiamato da qualcuno già stamattina una chiusura nei propri apparati locali e nazionali
Il partito e quasi costituito come corpo isolato non più perciò a coprire il divario fra ideale e reale ma piuttosto ad occupare o colonizzare istituzioni e società
C'è una responsabilità delle istituzioni
Che si sono fatte occupare che non reagiscono direi con gesti plateali che non riescono a superare l'apparato di negativa mediazione su questo piano del partito
E a denunciare la propria disfunzione direttamente alla base sociale e alla comunità civile
Mi si potrebbe dire a questo punto di questa stringatissimo a e non motivata asserzione ma allora siamo allo sfascio no
Siamo ad una crisi delicata
Che il Paese attraversa e che con il Paese lo ricordava poco fa il presidente Colombo in qualche modo attraversa anche l'Europa
Per motivi e ragioni diversificate
Io credo che su questo piano bisogna riflettere con direi molta
Molta lucidità
E arrivare a qualche essenziale prospettiva e il terzo punto tentando di restare nel tempo affidatemi cerco di chiudere anzitutto tutti siamo invitati a un ripensamento della politica e dei partiti
Alla costruzione di un nuovo progetto di società
E ha un forte impegno etico questi mi sembrerebbero i tre punti essenziali della prospettiva
In particolare i cattolici in Italia per ripensare la politica e i partiti
Hanno alcune fonti che sono fonti preziose
Richiamo proprio l'insediamento sociale della chissà
Vorrei su questo punto che si facesse la riflessione
Che pur nella sua continuità questo insegnamento sociale della Chiesa si è fortemente rinnovato da Giovanni di Jesse mo'terzo ai nostri giorni per il passaggio conciliare
Non più un insegnamento deduttivo ma induttivo non più un insegnamento dottrinale ma esistenziale
Un insegnamento fortemente radicato nella dimensione biblico teologica un insegnamento che non è soltanto più del Papa
Macché anche dell'episcopato italiano che trova qui già una sua prima mediazione dal punto di vista culturale ed etico
Una seconda mediazione sempre da questo stesso punto di vista dalle associazioni laicali di natura ecclesiale
Una terza mediazione dovrebbe poi essere quella che i cattolici riescono certamente a fare nell'agone e nel possibile politico
Questi passaggi che sono indispensabili da tenere presenti
Io credo che debbano stimolare molto
La nostra fantasia in questo momento a recuperare appieno questo insegnamento perché non resti soprattutto nella vita del nostro paese sulla carta ma sia invece lo stimolo necessario
Per passare nell'attuazione e da qui poi nell'attuazione verso l'Europa
Un altro elemento forte
Per recuperare questo ripensamento della politica e dei partiti
E proprio la storia del movimento cattolico in Italia siamo molto preoccupati almeno per quanto riguarda le nostre associazioni di tornare ad una forte memoria storica per i giovani di questo tempo
Non è possibile costruire né cultura sociale né cultura politica in questo Paese se le nostre radici storiche non vengono in qualche modo riassunte e reinterpretate
Noi siamo quella schiera di cattolici democratici che hanno avuto al loro interno e nella loro storia Sturzo De Gasperi Moro Lazzati
Bisogna in qualche modo ripensare una visione alta della politica nella sua relatività ma nella sua importanza bisogna assumerne la globalità che e problema
Di grande importanza anche in riferimento alla visione europea e alla questione europea bisogna riassumerne quella caratteristica in riferimento al bene comune qui ci sovviene Moro
E a quella ulteriore caratteristica della carità sociale cui faceva richiamo Paolo sesto in quella descrizione dalla politica
Io credo che questo sia un passaggio indispensabile per ricostruire per una rinnovata dimensione sociopolitica della coscienza nel nostro Paese
E in questo quadro che essi Ria mettono le scuole di formazione alla politica e in questo quadro io credo che bisogna restituire un forte fondamentale processo educativo alla famiglia alla scuola e alle associazioni
In questo contesto è un rinnovamento voluto voluto questo è il punto è questo il problema dei partiti politici
è testimoniato da quel partito politico che dicendo sì di ispirazione cristiana non può che essere il primo in questo rinnovamento
I partiti di oggi hanno bisogno di essere aperti alla partecipazione
Hanno bisogno di essere i partiti degli ideali democratici e non delle tessere
Hanno bisogno di essere i partiti attenti lettori delle realtà sociali e forti mediatori presso le istituzioni
Di essere i partiti in dialogo costruttivo
Lui Remo nuovi itinerari democratici senza i partiti né contro i partiti
Ma con nuovi e rinnovati i partiti
I cattolici per un nuovo progetto di società
Questo è l'ulteriore passaggio la ricerca Livia azione la realizzazione di un nuovo progetto di società del postmoderno secondo una chiara ispirazione cristiana
Abbiamo sentito anche dalla tavola rotonda di stamane che in fondo come in Italia in qualche modo ma come in modo particolare appare in Europa siamo ad un bivio
Ho il futuro cammino dell'Europa
Sarà tutto di natura economicistica o il futuro cammino dell'Europa sarà invece incentrato sul grande tema della persona umana
Questo è il bivio di fronte al quale noi ci troviamo non perché l'economia si contrapponga la persona
Ma perché l'economia diventa una variabile dipendente e del momento della politica e del momento del mercato
E solo attraverso la politica che è possibile ricucire questo dato fondamentale del nesso tra il mercato e il servizio alla persona umana
I cattolici direi sono chiamati su questo versante accumulare ecco queste l'unico punto sul quale mi soffermo è chiuso a curare una strategia della globalità
Non possiamo pensare in questo momento proprio per la nostra visione cristiana della vita e per la visione diciamo antropologica che il cristianesimo offre di potere costruire un'Europa che per esempio faccia meno o sorpassi il tema del Mezzogiorno d'Italia
Abbiamo bisogno di coniugare insieme Europa e Mezzogiorno abbiamo bisogno di coniugare insieme Europa e sud del mondo
Come vedete la prospettiva dei cristiani è quella che si muove direi verso una forma di personalismo comunitario
Oggi allargato alle categorie della qualità della vita dell'interdipendenza e della solidarietà verso la mondi alita in questo contesto bisogna molto far giocare quel tema della sussidiarietà
Che sebbene posto in tutto questo itinerario salva l'uomo ma salva anche le istituzioni internazionale
Questa io credo e la fatica dei politici del nostro tempo e vi posso fare
Veramente con tutto l'affetto l'augurio di poter rispondere a questa fatica in un momento che veramente delicato non solo per la vita del paese ma per la vita dell'Europa e per il cammino del mondo grazie
Grazie
L'onorevole Lipari consegnare all'intervento scritto lo ringraziamo la parola a Giovanni Bianchi
Con
Una diligenza peraltro dei clan reclamata da Maria eletta Martini o meno preparato l'intervento scritto credo sia più utile però a questo punto fare scegliere alcune sottolineature e che tengano conto del dibattito che si è sviluppato
E che cerchino di aggiungere magari per differenza contestato la prima osservazione solo apparentemente lessicale
La politica e lei avesse nove
La politica corrente preferisce in genere parlare di discontinuità
è un linguaggio debole rispetto ai fatti coi quali ci troviamo confrontato credo molto utile invece questo termine direi nove perché anche in questa fase la scena appare tanto più grande degli attori
Per la stessa Europa
E direi anche che la stessa figura dell'Europa del novantadue esce quasi travolta certamente ridimensionata e incalzata dai recenti avvenimenti medio orientale proprio per questo l'accoglierei
Quell'invito il FIAT quali tasche Leopoldo Elia
Sì riproponeva
Che è spinta verso quel nuovo ordine nel quale l'Europa è chiamata incamminarsi è proprio qui richiamerei anzitutto una cosa
Quell'osservazione tanto insistite secondo me puntuale di Franco Marini che per brevità forse potrebbe essere tradotta così dopo il tragico e dispiegato fallimento ad est
Del tentativo di sostituire la politica al mercato non si rivolga alla tentazione di sostituire il mercato alla politica col mercato evidentemente facciamo Conti conti duri
Conti importanti è però questa deriva non ci appartiene e la sottolineatura che mi importa è questa
C'è
Questo atteggiamento estremamente importante io credo per l'Italia per il mondo cattolico
Che è anche andando controcorrente rispetto a una linea storica di durata del sociale
A ripreso in senso forte
Quella versione Lazzati ARDEL costruire la città dell'uomo quindi direi c'è una resistenza politica all'interno del mondo cattolico rispetta una maggiore disponibilità delle culture laiche
A far pensare il futuro forse addirittura il destino dalla tecnica e più prosaicamente talvolta dal solo mercato
Fare i conti col mercato sì però ecco questa resistenza politica le scuole in fondo sia pure nei loro percorsi tuttora ingenui solo quanto meno indicazione di tutto queste mi sembra uno degli elementi nel momento in cui il FIAT qualità salti incalza da riprendere Tecnost
Perché è dentro il percorso che insieme stiamo facendo
La seconda osservazione quella relativa al modello occidentale
Direi così
Non per stupire non so se sia vincente rischia di essere unico in questa fase
E probabilmente non soltanto per quel che riguarda le uno
Baghdad era occidentalizzata
E via via si potrebbero elencare tante cose siamo di fronte a un modello che rischia di essere un unico ma che in maniera molto forte disse ugualmente distribuito
E credo che forse qui
è possibile cogliere una spinta a partire da questo tipo di presenza che si ricollega
In maniera solo apparentemente contraddittoria al rappresentarsi frammentato delle etniche e del rispettive culture in questa Europa giallo il mondo vent'anni fa addirittura si chiedeva ma i baschi
Sì sì riconosceranno spagnoli o francesi non è più così il problema una drammaticità molto maggiore credo che la tenersi di questo modello che rischia di essere un unico ma diseguali mente distribuite rappresentarsi di questa frammentazione delle etnie e delle culture ci debba davvero interrogare rispetto al qualcuno europea è per questa ragione
Uno soltanto per questa che mi pare che i problemi oggi siano risolvibili soltanto mettendoci in strada per superare la dimensione dello Stato nazione che non vuol dire disperde M identità e ruolo
Se il mio maestro leopoldo vorrei farti addirittura una domanda che forse può apparire retorica
Non è forse il caso di non lasciarsi incastrare più da una critica che ci trattiene indietro quella di una carenza di senso dello Stato
In maniera eminente vostro partito a testimoniato a un livello alto
Di laicità se vuole a livello al sai che e ne parlo sempre dal luogo della mia autonomia e mi sembra serio è bene
A testimoniate in maniera alta questo senso dello Stato e quindi mi pare e davvero importante considerare questo con un guadagno acquisito
è la domanda che le faccio
Ecco con un guadagno acquisite muovere speditamente verso la creazione di una dimensione sopra nazionale e qui mi pare si collochi il problema dell'emigrazione forse il problema più grande dei prossimi decenni
Forse dobbiamo studiare più demografia
Nuova scienza costruttiva di questo continente io credo che questo tema possa essere affrontato solo in un'ottica europea in una programmazione a livello europeo non solo dei flussi migratori ma dello stesso sviluppo dei Paesi dell'area mediorientale e balcanica
Al di fuori di tale contesto io credo possa esserci soltanto la chiusura gretta delle frontiere nazionali ed una politica di assistenza che rischia di servire più a chi la fa Cherchi la ricerca
Devo dirlo con molta semplicità la gente albanese o di altra nazione prima la si accoglie tempestivamente poi la si consiglia magari lassi di rotta
La loro accoglienza esprime soltanto l'indifferenza
Del consiglio ebbene affrontare seriamente questo tema mi pare di estrema importanza perché il tema dell'immigrazione ci pone di fronte all'altro grande tema delle nostre società
Il loro carattere sempre più multietnico sempre più multiculturale
E qui ecco il perché quell'invito a considerare un guadagno mai acquisito senso dello Stato perché c'è questa spinta che ci viene dagli ultimi paragrafi della gaudium e spes a pensare oltre lo Stato-nazione e se davvero abbiamo cara questa grande tradizione dei giuristi cattolici da Capograssi ha Roberto Ruffilli ecco quale ritardo
Anche una genia così importante alla quale tutti dobbiamo molto fa registrare in questa direzione ecco mi pagano poche considerazioni di quadro e mi avvio già a concludere dicendo io credo che le prospettive urgenti che abbiamo dinnanzi
Comportano
Ripensamento della dimensione della cittadinanza così come è venuta realizzandosi negli Stati nazionali un ripensamento quindi dei grandi servizi sociali
Uno stato sociale che va riqualificato in termini di solidarietà ed autonomia sono d'accordo dei diritti civili di quelli politici
Ebbene
Io credo che i padri fondatori della dimensione europea ci abbiano più volte fatto notare come la mobilità non sia solo delle merci o dei capitali a essere soprattutto mobilità di uomini e di donne presuppone il progressivo instaurarsi di diritti comuni di una cultura civile comune di una formazione comunque comune non vuol dire astratto uguaglianza
Comune indica quel tessuto di strategie sociali ed istituzionali di diritto e di cultura civile che solo può porre in può rendere possibile e produttiva la pluralità delle differenze molti mi hanno già preceduto
Sulla non opponibilità di questo civile alla dimensione politica e partitica credo sia dispiegato né i nostri discorsi ma anche nella nostra pratiche quindi per brevità lascio questo tipo di discorso farei invece
Le ultime ed è l'ultima osservazione puntualizzazioni su quello che è dentro il civile l'associazionismo solidale può contribuire a muovere in questa direzione a muovere in dimensione europea la cittadinanza
La cultura la formazione
Bene io credo sia oggi impensabile in questa Europa lo sviluppo di nuova cittadinanza sociale senza un ruolo attivo dell'associazioni con Franco Marini nell'ultimo convegno a Bari delle ACLI sul Mezzogiorno abbiamo detto il patto sociale vede necessariamente investito di questa responsabilità anche l'associazione quindi a ripensare la struttura dei grandi servizi sociali a livello europeo vuol dire spesso sperimentare forme nuove di rapporto tra pubblico e privato sociale che siano in grado di qualificare le prestazioni
E di personalizzare il servizio
Io credo
Che non va sottovalutato
Proprio per questo il ruolo significativo
Che l'associazionismo può a vere nelle strategie di accoglienza e ancora
Settore della promozione culturale e promuovere cultura e promuovere cittadinanza una cultura europea può nascere quando le società civile europea e sono in grado di costruire esperienze rapporti
Conoscenze dal basso in modo transnazionale l'ultima osservazione
Sulla formazione
Tema che mi sembra estremamente importante e mi concedere in chiusura proprio una riflessione come dire più anche ai clienti
Dentro questo percorso che non è soltanto celebrativo ma è un far memoria del centenario della Renault un'OPA ce lo ricordava Domenico Rosati Dorante un nostro recente seminario
Uscì nel mille novecentotrentuno edito da vita e pensiero
Un libero
Dal titolo i tempi e gli uomini che prepararono la Rerum Novarum lo firmava tal Mario Zanatta che nel dopoguerra tutti abbiamo ho capito trattarsi dello pseudonimo di Alcide De Gasperi
Cosa mi importa richiamare di questo di questo testo
I tempi e gli uomini De Gasperi ovviamente molto attento al gruppo del foro del Sanga fonte Heather era al meglio e così via e però credo che sia fondamentale avere chiaro questo non esiste un'esperienza non esiste un'esperienza una testimonianza di lavoratori di cenacoli intellettuale sulla quale il magistero si esercita
E abbiamo grazie alla genialità di Leone tredicesimo che genio eh
La Rerum Novarum è il diviso Cars di tutto il percorso della dottrina sociale della Chiesa
Da questa riflessione riparte un'altra esperienza ecco credo che recuperare in senso forte questa circolarità all'interno del popolo di Dio
Tra esperienza di credenti riflessione del magistero
Un magistero che poi chiama tutte le esperienze a loro volta a a a riflettere e a dire la propria parola in ordine a questo percorso sia davvero fondamentale
è quello che i padri fondatori delle altri traducevano forse più prosaicamente ma non tanto azione sociale formazione sociale la capacità di riflettere di riflettere insieme
Meglio se alla luce della parola di Dio sulle esperienze che facciamo benino credo che questo sia probabilmente ordinato al popolarismo e sia forse anche più che popolarismo
Ho finito
Il senatore Gianni Fontana dall'intervento scritto lo ringraziamo do la parola Giovanni Bersani
Credo che
Il nostro convegno stia dimostrando in un modo molto molto forte
Quante siano le cose nuove
In cui è coinvolta la pre la prospettiva europea e la responsabilità dei cristiani
Nella costruzione dello sviluppo ulteriore dell'Europa
Io vorrei aggiungere alle tante cose che sono state dette
Un altro elemento che cioè al carattere planetario io in cui si pongono ormai tutti i principali problemi culturali economici finanziari sociali agricoli eccetera
Basta pensare ai problemi
Ad esempio del gatto
Basti pensare ai problemi dell'ambiente basti pensare ai problemi dei movimenti migratori basti pensare ai grandi problemi dell'economia decreti della pace nella guerra
L'Europa è chiamata sempre di più a confrontarsi a questo quadro planetario dei problemi della società di oggi
Io ho vissuto l'esperienza di Rohmer dal primo inizio
Oggi l'Europa attraverso questo grande accordo che il Pontefice ha chiamato
L'accordo che più ha recepito l'umanesimo cristiano
E si è partiti da un gruppo limitatissimo di Paesi oggi sono settanta Paesi del mondo metà dei Paesi del mondo
Esterno all'Europa che sono coinvolti in questo grande accordo
Ma se aggiungiamo a questo accordo centrale il sistema degli altri accordi con l'America centrale l'America meridionale i paesi del golfo
Il Sud-Est asiatico eccetera all'Europa oggi accordi stretti formali di cooperazione al cui interno stanno momenti di gestione democratica paritaria attraverso commissioni delegazioni o veri e propri parlamenti
Con cento e sei Paesi del mondo
Quindi questa visione questa responsabilità Plone planetaria pian piano sta coinvolgendo l'Europa in una politica attiva
Questa politica si è svolta su due binari da un lato l'acquisizione di Ray dei valori culturali e democratici a cominciare da i diritti dell'uomo
E alle alle strutture vere e proprie di gestione democratica di questi rapporti
E dall'altra parte
A tutta una serie di altri di altri problemi che riguardano l'economia
Ora non ci domandiamo oggi
Quali sono in questa prospettiva le responsabilità dell'Europa e quale Europa può meglio rispondere a questa responsabilità che ha davanti alla dimessi davanti a sé questa dimensione planetaria dei problemi questa interdipendenza crescente fra tutti i Paesi ex tutti i popoli
Il dibattito di oggi e quello di ieri Gray in modo molto preciso
Ci hanno posto davanti agli interrogativi e alle sfide
Un'Europa sempre più centrata sui fatti economici sul mercato eccetera
Su atteggiamenti quindi egoistici degli individui ma dei popoli e della stessa comunità una comunità introversa che dà soltanto così elemosine a questa la sua responsabilità mondiale
Oppure una comunità costruita sui principi della solidarietà della sussidiarietà e quindi portata a farsi carico delle sue responsabilità mondiali
E dentro a questa comunità i partiti democratici cristiani che hanno le maggiori responsabilità politiche che cosa debbono fare come devono gestire questa loro responsabilità
Era ancora impressionante vedere a Roma in dicembre in quel momento così importante che l'amico Colombo ha così opportunamente passato così si visto in prospettiva vedere che sei premier presenti erano democratici cristiani e due liberali due conservatori due socialisti
Così come ricordando come i fondatori della Comunità erano cioè quella foto famosa erano sei i primi ministri democratici cristiani
Abbiamo quindi delle grandi responsabilità dentro questo
Io intervenendo qui nome di una delle due associazioni dei lavoratori cristiani
Debbo dire che la dimensione sociale
Nei cui confronti la nostra amica Svevo così brillantemente ieri a commisurato i progressi il senso d'identità stessa dell'Europa e della sua collocazione morale oltre che politica
Questa dimensione sociale di questa presenza di sociale non solo è stata ad un livello inferiore di quello che un giusto equilibrio di rapporti avrebbe dovuto richiedere ma non mi pare segni nemmeno dei progressi rilevanti in questa ultima fase
Vi sono delle responsabilità storiche dobbiamo riconosce i movimenti dei lavoratori nei primi anni i sindacati in particolare non è che abbiano aiutato la comunità europea avevano una riserva di fondo
Io stesso ho visto nell'esperienza di Lomé i sindacati all'inizio prendere una posizione nettamente contraria al problema di una partecipazione ad altissimo livello nella gestione comune e di questa esperienza
Però tutto questo appartiene al passato ma oggi non vi sono riserve oggi l'adesione completa
E quindi noi dobbiamo come partiti democratici cristiani farsi maggiormente carico di tutto ciò che significa un riequilibrio fra la dimensione culturale sociale e quella economico mercanti
E questo è certamente un grosso problema
Che coinvolge i partiti ma coinvolge anche le associazioni dei lavoratori
Quando abbiamo approvato la Carta sociale che tutti hanno denunciato come un documento piuttosto grigio di livello piuttosto basso dobbiamo riconoscere che le difficoltà maggiori stavano all'Inter erano del mondo sociale per la obiettiva difficoltà di trovare un livello un livello in cui e la situazione della Grecia del Portogallo eccetera eccetera potesse essere confrontata con quella dell'Inghilterra o della Germania
Tuttavia il problema oggi esiste e noi dobbiamo fortemente farci carico di questo proprio per tutte le Regioni rinvio al al a quanto diceva la nostra amica sorella il documento preparatorio
Invita a costituire il mondo cattolico a dare vita a una specie di laboratorio permanente
E questo è direi il succo poi concreto che io spero venga fuori delle settimane socia
Che non resti soltanto una sede così una dimostrazione di tesi di giudizi di Prodi di auspici ma si traduca in una serie di di impegni e di studi sul concreto
Vorrei dire che da questo punto di vista non fu un caso che fossero i cristiani in generale cattolici anche protestanti a dar vita alla Comunità europea
Perché tra il quaranta e il quarantacinque abbiamo avuto Camaldoli di cui ieri abbiamo così e giustamente parlato
Ma abbiamo avuto successo tutto il movimento francese abbiamo avuto il grande movimento belga intorno
Soprattutto al movimento operaio cattolico iniziato da bar rotte me incentrato attorno a carbone
E abbiamo avuto soprattutto io ringrazio leopoldo Elia di averlo qui atto il lavoro straordinario fatto dal gruppo di Friburgo in Brisgovia non Friburgo
Attorno ai grandi principi della riforma della società capitalistica
Il successo della democrazia cristiana tedesca
Lo stesso successo
Verificatosi recentemente nei confronti dell'adesione dell'Est
In parte è spiegabile
Con questa immagine a cui hanno lavorato intensamente
Per sette anni e un gruppo di studiosi di altissimo livello metà dei quali sono stati fucilati quindi sono consegnati alla nostra memoria anche sotto altri profili e quindi l'economia sociale ma il cartello ufficio dei cartelli
Attorno a cui Bohème lavorò per cinque anni insieme a a un gruppo di di economisti fra i maggiori d'Europa e via dicendo sempre nello il problema della partecipazione dei lavoratori rami ed estremo il problema
Della sussidiarietà applicata alla riforma costituzionale dello Stato in Germania
E via dicendo ora noi dobbiamo credo cercare di fare qualcosa dello stesso tipo il Trattato di Roma è una sintesi di queste esperienze di studio e di riflessione dei cattolici dei cristiani più in generale condotto in quegli anni in Europa
Oggi noi dobbiamo mi proporrei questa immagine di un'Europa solidale aperta centrata sull'uomo e su una società capace di superare le tentazioni alle chiusure all'egoismo alla dispersione è un individualismo sfrenato
E quindi il problema dei progetti devo dire che la Democrazia Cristiana italiana delle responsabilità molto importanti e questo riguarda noi tedeschi siamo i due partiti più forti nell'area democristiana
I partiti democristiani sono ottanta ma penso che presto ne avremo molti altri in questa fase vengo da un lungo giro in Africa
Ecco per esempio le due conferenze costituzionali
Che stanno cambiando due Paesi africani non per caso sono preceduti dagli arcivescovi delle due capitali e credo che l'esempio avrà seguito probabilmente in molti altri Paesi ripetendo quello che è avvenuto nei Paesi dell'Est
C'è una grande attese rispetto a quello che noi possiamo fare
Ma direi da questo punto di vista c'è un grande scarto fra il livello della nostra responsabilità e quello che noi facciamo piccolo che non studia
Io ricordo quando sì studiolo stava ex che certamente coi quattro soldi di cui adottato ora presente però a livello mondiale l'unico esempio di una gestione solidale del mercato fra Paesi ricchi e Paesi poveri
Lo scandalo dei governi e la lunga lotta che noi abbiamo dovuto superare per riuscire a realizzare il Progetto perché il progetto a un certo momento diventò credibile nei termini tecnico-finanziario ai quali era stato concepito
Finendo allora direi che la nostra responsabilità e grande
Il Movimento cristiano lavoratori non è che appoggi la Democrazia Cristiana per un vetero collateralismo
Ma perché è convinto che davanti alla dimensione planetaria dei problemi davanti a questa vastità delle nostre responsabilità
Solo forti aggregazioni possano reggere e gestire questa responsabilità evidentemente restando libero e completamente autonomo il giudizio sui singoli fatti
E sui singoli aspetti storici del problema di questi rapporti resta comunque il problema di rafforzare le forze le energie che possono gestire un'ampia strategia una strategia adatta ai tempi una strategia che guarda all'Europa non con tanto come una potenza o militare pur essendo necessaria una politica di difesa ne ha una potenza puramente mercantile ma come una grande potenza civile
Offerta al mondo come una forza capace di gestirlo verso cui gli approdi di pace e di solidarietà nei quali ci sono poi la base del nostro presidente
Grazie Maria Pia Bozzo consegna l'intervento scritto do la parola Giovanni Moro
Grazie ringrazio di questo invito
Io credo di essere ospite al doppio titolo primo perché non sono democratico cristiano mi appartengo ad altre formazioni partitiche secondo perché non mi sento personalmente
Appartenente o legato in modo così forte alla cultura cattolico democratica mi ad altre delle colture tradizionali dirigo movimento politico di semplici cittadini e Movimento federativo democratico in cui appartenenze partitiche
E anche legami con queste grandi famiglie culturali si intrecciano in una ricerca comune che è legata alla sperimentazione
Della valorizzazione della cittadinanza attiva per risolvere un grande problema
Che
Investe il Governo del nostro la vita del nostro paese la possibilità di governare il nostro Paese che è il problema di rendere tutelabili quei diritti che le leggi proclamano ma che gli apparati dello Stato non hanno più la forza di garantire effettivamente per la maggioranza dei cittadini e proprio di cittadini vorrei parlare perché ho l'impressione che come collettività avremo difficoltà ad entrare in Europa
Con dignità se non riusciremo a fare i conti con
La figura del cittadino credo che sia emersa sia diventata visibile in questi anni la emersione di un nuovo tipo di cittadino che io ritengo sia frutto del processo di modernizzazione
Nel nostro Paese o se preferite frutto di quella grande rivoluzione democratica legata al suffragio universale alla creazione di un sistema di garanzie
Legate allo stato sociale che è stata guidata dai partiti democratici ed ai grandi movimenti popolari in questo senso io penso che sì è abbastanza ovvio quello che autori liberali neo liberali come Dahrendorf dicono sull'avvento della Società aperta
Credo che sia meno ovvio almeno per quello che riguarda l'Italia che questo risultato sia stato conseguito soltanto o in primo luogo dalle forze legate alla cultura dell'impresa o sul piano politico legate alla cultura liberale credo che la vicenda dell'Italia
Testimoni invece di uno risultato che è stato conseguito per merito principale delle forze popolari dei partiti democratici
Questo nuovo tipo di cittadino che è venuto fuori è un cittadino che si potrebbe dire a più alta soggettività vado rapidamente naturalmente
E soprattutto più autonomo rispetto alle centrali ufficiali che siano centrali politiche istituzionali
Culturali o anche comunicative
E questo nuovo tipo di cittadino credo dal punto di vista più strettamente politico e per quello che forse può interessare di più la vostra riflessione mi pare che metta in crisi proprio quel modello del partito liberatore o dello Stato liberatore
Che
è stato elaborato messo in opera e che ha funzionato nei primi decenni della vita della Repubblica e grazie al quale
Sia realizzato questo grande processo di modernizzazione di liberazione a cui ho fatto riferimento prima il paradosso della situazione che grazie all'opera al lavoro dei partiti democratici di uno stato animato fortemente da
Dagli umori politici dei partiti democratici delle grandi forze popolari il paradosso è che grazie a questa presenza nel Paese emersa questa figura del cittadino comune ma
Questa figura del cittadino comune come
Soggetto rilevante che non sta più sullo sfondo e che per questo crea problemi
E proprio ciò che mi pare metta in difficoltà il ruolo dei partiti di cui parlava
Il presidente via in generale il ruolo dello Stato e la capacità delle delle strutture statuali e degli istituti democratici di tenere insieme questo Paese
Il rischio mi pare
è che manchi il riconoscimento della esistenza di questa situazione o che di fronte a questa situazione per certi versi nuova che ripeto a me pare metta in crisi in qualche modo
Le forme originarie e quelle che hanno funzionato sinora di pensare i rapporti tra i partiti della società
A fronte di questa situazione ci siano soltanto reazioni di difesa
Un tipico esempio di queste reazioni di difesa il tema che viene agitato in questi mesi
Da parte del mondo politico ufficiale da parte di centrali scientifico da parte dell'opinione pubblica da parte dei mezzi di informazione è il tema del cittadino egoista
Di cui ho sentito parlare anche oggi lo studio parlare solo di sfuggita quindi non mi riferisco solo davanti a quello che diceva il professor Ardigò ma è un tema che si legge
Si sente si ascolta e non si capisce se questo agitare il tema del cittadino egoista sia sollevare un giudizio di tipo etico oppure fare una presa d'atto registrare uno stato di cose perché io ho l'impressione che se è un giudizio etico questo del cittadino egoista non si capisce perché
Questo è un problema che dovrebbe particolarmente preoccupare la politica come se la politica dovesse Avery e
Lo scopo l'obiettivo di far diventare buoni tutti gli uomini credo che il compito della politica sia un altro segna invece una registrazione
Di uno stato di fatto al di là della sua ovvietà perché a me sta anche bene che si parli di cittadine corista riferendosi a questo cittadino a più alta soggettività
Di cui ho parlato perché si rischia temo di creare un alibi di fronte alla difficoltà appunto di interpretare rappresentare e guidare questo tipo di cittadino
Per questo io ogni tanto mi capita di dire che ho timore quando leggo
Cose come i rapporti del Censis perché ho l'impressione che lì ci sia un po'un atteggiamento come di proiettare sulla società civile o sul cittadino comune come io preferirei dire le omissioni le difficoltà Imago Doni nella classe dirigente di questo Paese
è un esercizio confortante penso perché lo fa ma temo che sia inutile alla lunga non funzioni
Ma poi c'è la difficoltà a spiegare lo ricordava adesso Giovanni Bianchi quello che è successo a Brindisi per esempio no dove un mare una miriade di cittadini egoistiche ottenuto anche meridionali che sono peggiori in questa scala che si disegna semplici organizzati associati organizzati dalla Chiesa da altre istituzioni o semplicemente che si sono mosse hanno fatto quello che
Per i primi tre quattro cinque giorni
Per un sacco di gente quello che avrebbe dovuto fare
Lo Stato cioè hanno reso presente e tutelato un sistema di elementari diritti che vanno comunque garantiti al di là di qualunque ragione superiore
In un Paese moderno e civile qual è il nostro credo che questa timore questa difficoltà di riconoscimento di questa figura del cittadino
Sia grave rischioso perché la condizione di cittadino è una condizione problematica in questo Paese
Non è che bisogna essere per forza albanesi forse si potrebbe dire che in passato essere cittadini era un privilegio no era uno Stato scrissi conseguiva
Verrebbe voglia di dire che oggi invece essere cittadini è diventato una condizione abbastanza contraddittoria si vive in una dimensione di centralità e anche con la consapevolezza di una effettiva
Sovranità e poi si viene trattati quando si entra o si dovrebbe entrare in relazione con le istituzioni statuali più come dei sudditi che come dei sovrani
C'è una sparato sale marginalità quindi del cittadino
Così come è venuto fuori dal processo di modernizzazione del nostro Paese
E io credo che in questo senso abbia uno spessore che andrebbe considerato con attenzione il fatto che voi alla fine per questo cittadino la crisi delle istituzioni la crisi delle forme statuale di cui tutti parliamo
Si riduce a un fatto semplice ma abbastanza drammatico e cioè alla crisi di tutte l'abilità dei diritti lo dicevo all'inizio
Una coscienza comune che ha fatto grandi passi avanti è un sistema di leggi sicuramente avanzato garantiscono diritti
Che le strutture statuali non hanno più la forza di rendere effettivi per la maggioranza dei cittadini
E c'è un legame fra alla tutela dei diritti e il consenso popolare alla democrazia che andrebbe più seriamente considerato credo anche a fronte
Di certo i brutti risultati che come sistema dei partiti sì conseguono nelle lezioni è chiaro che questa non è una situazione semplice io non voglio dire che tutto si è risolto è vero che ci sono i conflitti tra tra diritti contrapposti ma questa non è una ragione per non riconoscere che c'è una situazione nuova
E non credo che di fronte a conflitti tra diritti io penso in particolare a quello
Su quale noi ci siamo impegnati al conflitto tra il diritto di sciopero negli ospedali del diritto dei cittadini alla sicurezza alla dignità e alla libertà Franco sa bene quanto ne abbiamo discusso con
CGIL CISL e UIL questi non sono diritti tra i quali bisogna scegliere questi sono diritti che devono essere messi insieme resi compatibili con la forza della politica
Che è tutta un'altra faccenda da un'astratta scelta tra diritti tra i quali ovviamente non si può scendere quello che manca quindi mi pare sia un punto di vista politico del mondo dei partiti su tutto questo
E mi pare che sia urgente invece conseguire questo punto di vista e in particolare mi pare che ci sia difficoltà a misurarsi con questo fatto che questo cittadino eroghiamo cittadino comune tanto per intendermi è portatore di una soggettività autonoma di un potere autonomo che non è bello non è brutto ma c'è è un dato che viene fuori e che è irriducibile
Ai sistemi di rappresentanza tradizionali
E quello che noi chiamiamo il Sesto potere
Cioè né chiamiamo in questo modo Sesto potere con un po'di ironia naturalmente le forme di cittadinanza attiva che si spendono
Sul versante di una tutela sociale concreta quotidiana preventiva legata all'interesse generale
Dei diritti dei cittadini per compiere per rendere compiuto questo processo di liberazione iniziato con il suffragio universale ma che attende di essere compiuto penso che tutta questa sia la materia vado a chiudere perché o sono fuori quasi fuori dal tempo penso che tutta questa sia la materia di una specie di rinegoziazione del rapporto tra cittadini e partiti o tra cittadini e Stato in una situazione in cui
Mi pare che la legittimazione derivante dalla guerra di liberazione dalla Costituzione
Sia abbia diminuito trovi diminuita la sua forza della sua cogenza senza questa Arrigo rinegoziazione ho l'impressione che sia difficile porsi il problema di entrare in Europa
Con dignità intendo dire come collettività questo vuol dire probabilmente anche registrare la fine di un monopolio che c'è stato in questi decenni sulla dimensione della politica
Da parte dei partiti e riconoscere che
La politica il compito di governare questo Paese siano legati a all'azione di una pluralità di soggetti di una pluralità di forme
Di una pluralità di luoghi significa forse riconoscersi meno Cobar potenti ma io credo alla fine
Significa riconoscersi necessariamente più responsabili in ordine al destino di questo Paese che appunto un Paese moderno e civile
E nessuno può negarlo ma ancora questa mi anomalia questa strana anomalia o alla necessità di compiere definitivamente questo processo di liberazione che mi pare sia un compito di tutti da differenti posizioni grazie
Grazie
Se non sbaglio c'è un ultimo iscritto a parallelo l'onorevole Pisicchio se vuole prendere la parola così
Siamo alla fine invitiamo il segretario del partito che è stato solo fisicamente assente
Subito dopo
Sì sì ma Lollo horror li riferirò tutto
Grazie presidente la suggestione
Di un seminario come questo non si estingue soltanto con l'evocazione di un incipit legga che era dice della nostra cultura e in fondo del nostro esistere come partito nella storia di questo Paese
Ma anche chiami in causa è stato più volte sottolineato la dimensione europea
Della riflessione cristiano sociale se è vero come è vero che la Rerum Novarum quelle fonti ispirati Ivo incontra quando organizzare Ende sistematiche le grandi linee di pensiero della cultura europea
Io credo che sia particolarmente importante oggi tornare a meditare su quelle fonti su quelle radici nella stagione della società complesse
Per esprimere in modo visibile elmetto le nostre scelte di campo
Andando controcorrente rispetto alla cultura dello sradicamento la cultura che sembra declinare ogni giorno qualche ragione di più per delegittimare l'impegno sociale credo che quelle fonti ispirati inverno il richiamo fatto orecchi CorrierEconomia la lettura dei fenomeni economici non esclusivamente in chiave quantitativa
La comparsa dell'uomo la dignità del suo lavoro il suo privilegia vento rispetto alle ragioni del capitale del profitto
Credo che tutto questo rappresenti una suggestione ma materiale di concreta struggente attualità per chi da cattolico impegnato in politica intenda Contu e condurre la sua esperienza con qualche ancoraggio di identità
E credo che vi sia anche l'urgenza di una nostra lettura come è stato più volte ribadito da cristiani democratici della realtà nuova nel nostro Paese
A noi come ad altre società occidentali si addice quel paradosso della Società dei due terzi e gravido di implicazioni politiche ed istituzionali non meno che sociologiche e cultura
Che vuol dire infatti che due terzi della società italiana vivono in condizioni di sufficiente benessere mentre per il rimanente terzo la qualità della vita si misura in omissione
Voglio dire che in una democrazia necessariamente evocata la legge della quantità la maggioranza esprime necessariamente un'istanza di conservazione di mantenimento dello statu quo
Questo dunque il rischio sì più serio dalla Società italiana negli anni novanta il rischio politico di progressivo slittamento verso gli interessi forti verso la difesa degli assetti sociali attualmente definiti
E le condizioni di questo rischio sono sotto i nostri occhi il sistema politico è pervaso da un fremito al centro i pedoni
La corsa dei partiti va verso la conquista del nucleo più consistente della Società dei due terzi lo schema della maggioranza garantita che difende i suoi privilegi rispetto ad una minoranza debole impotente riesce a trovare volgarizzazione idea leghismo
Organizzazioni che non solo non fanno scandalo ma addirittura salutano così consensi crescenti
L'effetto di questo complesso di condizioni sfocia coerentemente nella crescita di potere delle oligarchie economiche rispetto alla politica
Non occorre andare lontano per verificare un tentativo di ribaltamento in atto del rapporto tra politica ed economia
Basta guardare a cosa in questi giorni ci viene dalla Confindustria
Una specie di perentorio precetto di elezioni anticipate subito raccolto da qualche megafono laico
Tanto che il rifiuto delle elezioni anticipate a questo
Ho rischio sociale il rischio sociale dato dalla concentrazione nell'aria meridionale del paese di quel terzo debole della società
Che non è egoista Giovanni Moro perché i più poveri sono sempre più solitaria lo stanno dimostrando credo in questi giorni proprio con la vicenda albanese
Questa distonia al di là di tutte le mitologie e intorno alla Meridione Rizza azione della politica e destinata a diventare il vero problema della democrazia nel nostro Paese se non si riuscirà ad introdurre un meccanismo che funga da riequilibratore
E inevitabilmente esiste un riverbero di tutto questo sul piano istituzionale sul piano delle regole antiche figlio di un assetto di forze assolutamente mutato
Ma anche qui l'esecuzione di una risposta sono due soltanto di meccanica istituzionale ad una questione che ha al cuore formidabili ragioni di etica di politica di cultura una risposta che non metta nel conto tutto il resto rischia di essere fuorviante
Come per esempio fuorvia
Ante e fors'anche velleitario immaginare di rifondare la regola istituzionale senza intaccare la forma partito
La sua organizzazione nella sua modalità talvolta a medica fondata sulla Pseudo realtà di tesseramenti funzionali alla perpetuazione delle oligarchie
Guardare dunque alle Ress nove per l'oggi e mi avvio rapidamente a conclusione con la coscienza e la cultura della Rerum Novarum di cent'anni fa
Credo che per noi non possa che voler dire ripensare al modo della democrazia e dello sviluppo del nostro Paese e in Europa
Ripristinando in politica il rapporto con i sistemi di valori rispetto alle tecniche del governo delle leve economiche
Attenzione è stato detto mai giusto ripeterlo Lori che evochiamo il mitico novantadue ricordiamo che la nostra ragione non può essere piegata la filosofia dell'Europa dei mercanti
Che così fortemente circola anche negli organismi politici della Comunità europea la nostra non è una ragione mire temendo economica non si estingue soltanto nel mercato unico la nostra è una ragione anche di solidarietà
La sola capace di imprimere una spinta al riequilibrio in una società ed una democrazia tendenzialmente volte a conservare il perimetro io a difendere il confine di una maggioranza privilegiata e una scommessa difficile ma ad altri non può toccare se non a noi e una scommessa antica antica almeno cent'anni
è una scommessa che noi democratici cristiani abbiamo saputo già vincere degli anni della nostra storia e altri ancora saremo capaci di vincere perché in esse anche la ragione stessa della nostra esistenza
Grazie
D'Ulizia consegno all'intervento scritto così varrà per tutti gli altri ha visto che entro cinque giorni faranno pervenire il loro intervento sarà
Pubblicato negli atti siamo a al termine più che alla conclusione
Io ringrazio anche a nome del segretario del partito innanzitutto la Martini per aver organizzato questa occasione di riflessione
Un grazie a i relatori
Che hanno conservato di rally non lo so se consapevolmente o no certamente avvenuto così
Il carattere aperto della riflessione
Più che discussioni di opinioni e di tesi contrapposte
Abbiamo registrato nei vari interventi a cominciare da ieri una riflessione che parte da punti di vista diversi ma che indubbiamente si prova di fronte ad una straordinaria novità
Io prima di porre termine i lavori non nuovo di concluderli lavori non prevedono conclusioni
Vorrei aggiungere solo qualche interrogativo perché la natura della riflessione non si perda il primo interrogativo che
Mi è comparso non da ora nella memoria
E che gli eventi e di fronte ai quali ci troviamo la nascita dell'Europa
Pone ad ognuno di noi e la necessità di di individuare i confini di questo diverso orizzonte per cui anche la discussione più che la discussione la riflessione che c'è stata
Tra chi ha vinto e chi ha perso
Richiamato del resto nello documento preparatorio quale modello vince beh in realtà noi siamo di fronte solo ad una cosa è certa
Il crollo del comunismo
Ma ha il crollo del comunismo non avviene per la vittoria di qualcos'altro
Ed è l'interrogativo maggiore dal punto di vista culturale e storico politico
Ma dal punto di vista
Delle campo nel quale poi nella discussione si svolge l'Europa si configura
Siamo io una presenza di processi con non contraddittori
Rispetta questa novità
Il processo di integrazione politica di quella che è stata è ancora l'Europa occidentale
Avrà momenti di accelerazione o viceversa l'allargamento dell'orizzonte
Rischia di giocare come elemento di freno insieme alle difficoltà che abbiamo di fronte
Per cui anche il problema della unità tedesca
Colombo con l'ha sottolineato che è un elemento straordinarie positivo di novità
Se collocata all'interno di un processo che è partito e si compie è un elemento di straordinaria novità positiva
Se viceversa il processo dovesse interrompersi
Quella che tutti abbiamo evocato come un dato negativo io per la verità lo assumo solo come un dato del processo l'integrazione economica
Beh rischia di configurare al centro dell'Europa oggettivamente una dimensione soggetto politico internazionale diverso
Con i quali non siamo ancora riusciti non affari Condi ma di immaginare quali possano essere i conti è per quello che sopravviverà del processo di integrazione politica dell'Europa occidentale è per il contributo straordinario enorme incredibile che ci ha di fronte
Di utilizzare questo processo di solidarietà Trai i pezzi di quella che fu l'Europa in un orizzonte però che ci siamo dati tutti l'Europa dall'Atlantico agli Urali
Cioè non una nuova potenza non un nuovo Stato dai confini geografici definiti dalla consistenza economica solida ma questa mondializzazione della politica non ancorata al desiderio all'utopismo al pacifismo universale ma ad un processo che si comincia ad un processo che si sta compiendo
Dove i singoli soggetti politici che in questo quadro di vendere beni soggetti culturali tradizionali
Di qua la straordinarietà del ruolo dell'Europa rivivendo hanno su oggetti non tra di loro divani candidi ma tra di loro concorrenti recuperando la motivazione forte della tradizione culturale
Vespa verso questo disegno da fare questo disegno da fare non un disegno definito i confini probabilmente dell'Europa saranno disegnati dalla storia
Errore perciò
Che pur compare nella nostra riflessione nell'intervento di ognuno di noi
Di immaginare confini geografici e modello
E l'interrogativo forte di fronte al quale ci troviamo se vogliamo riflette
Io capisco mi rendo conto che senza utopia la storia non ha prospettive
Non a caso tocco ville ci aveva insegnato da secoli
Che i popoli hanno compiuto grandi progressi solo quando hanno avuto grandi orizzonti quando la motivazione religiosa dell'impegno politico era alta
Ed è così e così noi come cattolici visto che ci prepariamo a riflettere
All'interno di un'iniziativa promossa dai cattolici italiani credo che questo orizzonte non possiamo perderlo non solo per ragioni della nostra identità religiosa ma anche per il riferimento politico culturale che questo riferimento può avvenire
Ma qua io vorrei aggiungere una considerazione per quanto ci riguarda non dando la discussione su che faremmo noi certo che esiste pure questi
Che saremmo noi come modo di organizzare la nostra presenza rispetto a questo processo ma avendo come orizzonte questo grande scenario
Io direi anche quello che abbiamo fatto
Io non sono d'accordo con coloro ma mi pare che ormai siano pochi
Che hanno una lettura della storia politica sociale culturale e civile del nostro Paese tutti negativi
Probabilmente in questo momento i dati sono tutti in negativo ed è singolare che a ricordarcelo
Sia stato uno che pur avendo avuta sempre ferma la fiducia non la fede nel ruolo della democrazia cristiana
Poi ha svolto un'attività da quando è nato diversa non a casa adesso approda
Sì ho capito bene Marini svolto un'attività diversa il resto cessi presto detta sbottona attività diverse adesso approda svolgere attività politica all'interno del partito ci ha ricordato
Nonno polemizzando ma con un'opinione diversa se
La necessità della democrazia cristiana sia ancora una necessità
Io a alla professor De Rosa che ho inutilmente sollecitato a dare un suo contributo a questa riflessione
Se mi è consentito vorrei assegnare un compito
Quello di aiutarci a riflettere anche in vista della Settimana sociale
Solo un ruolo della Partito popolare di ispirazione cristiana come istituzione moderna
Nata rispetto ai processi di crisi che le istituzioni liberaldemocratiche anni incrociati in Europa
Questa lettura semplificata un po'rozza
Che assume la difficoltà come il dato che la politica governa
Sganciato dall'analisi storiche dalla capacità di indicare orizzonti a volte dare la sensazione dell'immediatezza
Il Real Time è sostanzialmente una forma di impotenza malamente malamente occulte
E quand'è così non è in crisi la politica
Quante corsi la politica la sola politica che si pratica e quella di gestire l'equilibrio tra gli interessi forti
Quella è la politica che noi scegliamo perché la scendiamo per scelte positive o negativi
Viceversa credo che l'esperienza della storia politica del nostro paese l'ha detto ieri il nostro segretario
Io credo che dovremmo ricordarcene un po'di più
Credo che e qualcuno ci ha già detto che senza la ricostruzione della a Canale anzi della memoria storica probabilmente faremo più fatica
A ricostruire queste condizioni ma io credo che
Una riflessione per noi anzi direi prima per nuovi e poi probabilmente anche per gli altri non Corno la volontaria o l'illusione di imporre a qualcuno un modello
Ma con la possibilità di offrire a qualcuno e a tutti i valori la ricchezza di esperienze consumate positivamente
Possa essere un aiuto alle novità è che ci sono a destra e a dove sto ma soprattutto ad est a governare le difficoltà di fronte alle quali ci troviamo di fronte io voglio dire una mia opinione probabilmente come tutte le previsioni is
Può essere smentita probabilmente sarà smentita
Ma io non sono concorde con tutti quelli che dopo la crisi nei Paesi dell'Est ritengono che ci sia un rinvigorimento dei sistemi dell'Ovest
Io credo che non tempo medio ciò che aveva consentito la sopravvivenza e dei regimi dell'Ovest o
Come forma anche di difesa dal rischio dal comunismo
Se non sono in condizione di dare risposte convincenti alla domanda di giustizia che c'è e ci sarà c'è stata non ne una domanda so primi bile probabilmente si troveranno di fronte a forme di contestazioni ingovernabile
Per cui non appaia paradossali immaginare
Che la crisi delle stock presto o tardi possa essere un elemento di accelerazione della condizione di convivenza anche nel Paese dell'Ovest del resto
Non credo che dobbiamo andare molto lontano
Per rendere circondo di questa verità la crisi del comunismo nel nostro Paese
Non è che abbia rafforzato con le condizioni di governabilità
Organizzate dai partiti che organizzavano o davano vita ad uno schieramento contrapposto direi che per un certo verso hanno liberato la prospettiva politica da questo condizionamento ma dall'altra ne hanno scoperto le insufficienze con un maggiore crudezza
Ultima considerazione nonno per ricondurre la riflessione anche alla nostra realtà l'han fatto tutti l'ha fatta ieri il segretario del partito vorrei farla anch'io certo le modifiche istituzionali le modifiche giuridico istituzionali non sono la soluzione dei problemi
Immaginare che i problemi abbiano una risposta in termini giuridico istituzionale sarebbe porre il pub il problemi in maniera impropria
La storia e la politica la storia civile dei paesi da quando le comunità hanno cominciato ad organizzarsi
Ci insegnano che sono alle istituzioni che consentono ai popoli di rompere i nodi che normalmente strozza non lo svolgimento naturale della loro evoluzione non lo sostituiscono la capacità di evoluzione ma sono la condizione entro la quale la evoluzione può avvenire del resto
Professor Lombardi Easyjet asciutto avrebbe fatto bene a continuare ci stava spiegando non c'era tempo stamattina
E guai a chi piglia il tempo sul serio nelle tavole rotonde sì la storia ha degli ordinamenti ci dice questo
Che i Paesi direi che hanno una maggiore possibilità di crescita quando hanno istituzioni ordinate che ne accompagnano la evoluzione del resto
Le rivoluzioni sono solo tentativi di recuperare il ritardo non anticipazione dei processi che la storia si dà
Noi in Italia abbiamo fatto una straordinaria esperienze anche questo io affido alla ricostruzione scientifica dal professor De Rosa
Noi abbiamo dato vita ad un insieme di istituzionali fuori della norma scritta kermesse sì insieme due elementi di novità sul piano della storia pulp politiche il ruolo del Partito popolare come istituzione no come comitato elettorale
Va ripreso
Certo che si è logorato
Concerto che oggi non è alle potenzialità che potrebbe avere ma io credo che ci sono tutte le occasioni per riprendere le straordinarie potenzialità di questo strumento incerto non ricostruendo lo con uno la testa rivolta al passato ma con la testa rivolta al futuro ma è certamente uno strong lustro Mendo di straordinaria novità
Che ci ha consentito di dare uno svolgimento alla storia politica oltre che civile del nostro Paese
Non ripiegata dentro le categorie tradizionali dello scontro conservazione progresso ma di assumere la politica
Come la condizione di garanzia dei processi di trasformazione di una comunità senza la pretesa di risolvere il problema una volta per tutte
Ma avendo la consapevolezza però che risolvendo i problemi ce l'ha detto ieri il segretario del partito si ha poi la possibilità di risolvere quelle successive
Ma questa è la storia della democrazia
Questa è la logica del processo democratico
E questo dire
Egli legato non solo ad una particolare concezione politica credo che abbia uno fonda
Vendo vero anche in una concezione religiosa nonno mistificatoria in una concezione religiosa vera ne abbiamo realizzato nel nostro Paese una seconda condizione non il governo di chi vince
Perché è una concezione ricca dello pluralismo istituzionale
Ma la coalizione tra partiti come condizione per il governo dei processi di trasformazione nascondo tra destra e sinistra ma scontro tra le forze della democrazia come processo che si sono contrapposte a chi è immaginato alla politica come momento di conservazione dell'esistente gli echi ipotizzato e viceversa processi accelerati di trasformazione e su questa cultura che fa riferimento a questa esperienza anche la Democrazia Cristiana proponendo la modifica del sistema elettorale che recuperi in queste condizioni
Non si illude di risolvere i problemi ma penso non penso ha spiegato
Che può essere o uno strumento per sbloccare il sistema politico dalla sua paralisi io mi auguro che sia così
Io mi auguro che abbiamo la forza insieme non solo di pensare come abbiamo pensato queste cose ma anche di rimanere insieme per realizzarle grazie
Già oggi
Ma voglio voglio ringraziare tutti assicurare che gli atti di questo di questo seminario dovranno essere saranno presentati no non allearsi pievana sociale e faccio appello a tutti coloro che ci devono dare il loro parte dei fallo nel giro e quattro cinque giorni perché la stampa sia possibile chiesette emanato amici amici nacque e cinquanta ombrelli grazie
Ma
Qui
Questo
Qui qui
Qui qui
Quindi qui
Quindi
Qui qui
Quattro
Quindi
Questo
Quindi
Qui questi
Ma qui
Quest'
Qui qui qui
Quindi
Quanto questa
Qui
Quindi qui
Qua
Qui
Ecco
Quindi qui qui
Qui
Questo
Qui
Quattro
Quindi
Quella
Quest'
Questi
Qui
Qua
In realtà
Qui
Qui
Qui
Qui
Questo qui
Questo
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Quindi
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Intanto
Qui
Perché questo
Qui
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Questa
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Qualche
Qui
Questa
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Quindi
Qualche
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Quanto
Quindi
Qualche
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Quella
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Qui
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L'altro
Quel
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Qui
Qui
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Qui
Qui quanto
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Quella
Qui
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Qua qui
Qui
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Quindi
Quella
Quest'
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Qualche
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Quindi
Qui qui
Qua
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Qui
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Quindi
Qui
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Qui quattro quella
Qui
Qua
Quella qui
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Quindi
Questi qui
Qui qui
Qua qui
Quella
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Questa qui
Qui
Qui
Questo
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Quindi
Qui
Qui
Qui qui quindi
Questo
Quindi quindi
Qui
Dubbi
Qui
Qui qui
Qui
Qui
Quindi
Quest'
Quindi qui quest'qui qui qui qui qua
Quindi qui quindi
Perfetto quindi
Quindi qui qui qui qualche
Quattro qui quest'qui
Qualche quattro quanto qui
Quanto qui qui qui quattro questi qui qualche qui qui qua quanto questo qua
Qua qui qui tanto qui qui qui quindi qui qui
Questo