"Pinocchio e la questione italiana"

Eminenza
Signora autorità signore e signori
Vi ringrazio di cuore per essere intervenuti qui questa sera in una sala chi ha sempre ospitato finimenti io prestigiosi della cultura bolognese
Anche in tempi recenti e che c'è stata gentilmente concessa per l'occasione
Siamo qui per una commemorazione
Parola che purtroppo nella coscienza comune stavolta è ad indicare un ossequio formale ossequio per una persona o una qua un avvenimento scomparso
Quindi sostanzialmente ininfluente per l'oggi
Pensiamo invece fermamente che questa serata che si svolge con il test prestigioso patrocinio della Fondazione nazionale Carlo Collodi
Che sinti sentitamente ringrazio e in collaborazione con Federcultura Emilia Romagna
Dicevo
Pensiamo che questa serata in onore di Carlo Collodi l'autore di Pinocchio abbia le carte in regole in regola per sfuggire dalle maglie di questa magari dotta commemorazione
In primis per la presenza di sua Eminenza cardinale Giacomo Biffi arcivescovo di Bologna
Che ringrazio e che anch'Giampà già avuto modo di occuparsi teologicamente di Pinocchio
Poi per il titolo scelto alla relazione che sua Eminenza ci presenterà pinocchio e la questione italiana
Non solo dunque ricordo di un capolavoro che ha segnato e continua tuttora a segnare l'immaginario giovanile non non solo l'omaggio a personaggi immortali come Mangiafuoco Mastro Ciliegia Lucignolo la Fata Turchina
Ma qualcosa di più qualcosa che va a toccare al di là di fraintendimenti e polemiche alcuni tra i nodi vitali della cultura e della convivenza civile di oggi
Non voglio tediarvi oltre
Lascio la parola a sua Eminenza non senza aver ricordato che siamo in questo momento collegati con Rete Blu network che irradia indiretta l'intera conferenza per Bologna e l'intera Romagna
Eminenza a lei la parola
L'autore di Pinocchio
Carlo Lorenzini o Carlo Collodi per chiamarlo con il nome d'arte sotto il quale è famoso morì a causa di un improvviso attacco cardiaco che lo colpì sulle scale di casa
Mentre rientrava la notte del ventisei ottobre mille ottocento novanta
Quindi stiamo celebrando il centenario
Della Morte di Collodi
Chissà se nel poco tempo di consapevolezza che ancora gli fu dato non abbia rivisto
La sua intera esistenza
E intrecciati in essa
Le decisive vicende dell'unificazione italiana
Era nato a Firenze il ventiquattro novembre mille ottocento ventisei primo di dieci figli
Più che il padre sempre in secondo piano in ombra nella sua vita e dominante la figura dalla mamma
Angelina da un'affettuosa forte
Ready giustissima
Anche il nome che il figlio vorrà assumere è un'evidente omaggio a lei che era appunto del Paese di Collodi
Dagli undici ai sedici anni Carlo è alunno del seminario
Di Colle Val d'Elsa
Quando ne esce nel mille ottocentoquarantadue frequenta i corsi di retorica e filosofia dei Padri Scolopi di Firenze
La pietà della madre influenti Shima il seminario la scuola religiosi
Non mi pare che finora si sia tenuto nel giusto conto il fatto che sino a diciotto anni
La concezione cattolica presiede alla prima e fondamentale formazione dell'autore di Pinocchio
Spirito estroso e non conformista dopo le scuole secondarie volle subito cercarsi un'occupazione che gli fosse congeniale
E al tempo stesso gli garantisse l'autonomia economica
E lo trovo appresso
La libreria piatti che era un po'anche una casa editrice e lì tra il mille ottocentoquarantacinque il mille ottocentoquarantotto a il tempo e il modo di assimilare le nuove idee di libertà civile e di indipendenza nazionale che fermenta vano anche nella tranquillità un po'sonnolenta del Granducato
Sì che non ci meravigliamo di trovarlo poi tra i volontari toscani che combattono a Curtatone e a Montanara
Ferdinando Martini ha scritto che Carlo Lorenzini tornò a Firenze dalla guerra nell'agosto del quarantotto mazziniano sfegatato
è un giudizio che è certamente un po'anche una critica sulle labbra di uno che mazziniano non era era un moderato ma in questi termini anche un giudizio poco plausibile
Il nostro eroica di temperamento troppo spregiudicato per abbandonarsi a un'adesione totalizzante
E troppo portato alla concretezza per lasciarsi davvero incantare dalle malinconie utopistiche e dalla religiosità laica di Mazzini astratta e così remota dal genuino sentimento popolare italiano
Mi pare meglio rispondente al vero il parere di Enzo Petrini che scrive mazziniano fu certo il Collodi però sempre a modo suo e non certo fanatico
è indubbio che in luglio all'ardimento delle opinioni si accompagnò sempre un atteggiamento disincantato e fortemente realistico
Così si spiega come egli dopo la guerra del quarantotto
Nonostante le sue persuasioni restò in prese accetti senza interiori conflitti un posto di archivista e bibliotecario del Senato toscano e quindi non abbia avuto scrupoli in definitiva in fin dei conti a mangiare il pane del granduca così si spiega come nonostante le primitive inclinazioni repubblicane federaliste e anti sabaude nel mille ottocentocinquantanove partecipi alla seconda guerra di indipendenza arruolandosi nel reggimento piemontese dei cavalleggeri di Novara
E dunque di fatto conformandosi alla linea annessioni Istica e unitaria del Regno Sardo
Che va la sola ad avere la probabilità di riuscire vincente
Così si spiega come nonostante le sue fortissime critiche al governo della nuova Italia
Non esiti ai entrare nei ranghi degli impiegati statali come segretario la Prefettura di Firenze e vi resta fino al pensionamento
Non venne però mai meno in lui un'attitudine di fierezza e di non conformismo ed è notevole che in un Paese dove a ogni svolta storica i reduci delle lotte vittoriose ci sono sempre almeno il doppio dei combattenti
Egli non valutò mai la sua attiva e coraggiosa partecipazione alle due guerre non ne ha più parlato
Quali furono gli atteggiamenti di questo spirito libero e forte verso la chiesa e la religione
Non mancano i suoi scritti giornalistici ed è ovvio le punte polemiche contro il potere temporale del Papa
Probabilmente anch'io per iscritto in questo senso se fossi stato nelle
C'è anche qualche osservazione contro il celibato ecclesiastico
Ed è una cosa normale è curioso che così spesso gli scapoli impenitenti vogliono a tutti i costi far sposare il Previti
Nel complesso però bisogna riconoscere che non emerge mai in luglio un vero e proprio anticlericalismo e meno che meno una disistima per la fede cristiana
E certo che una volta compiuta l'unità d'Italia a poco a poco si insinua e si afferma nella sua coscienza una crisi che si fa col passar degli anni sempre più inquietante e severa
E chi non arriva mai a rinnegare gli ideali per i quali aveva anche pagato di persona
Ma senza dubbio non è soddisfatto della forma in cui essi si sono interrati
Più seriamente e più radicalmente non lui ritiene più rispondenti alle aspirazioni più semplici ed essenziali dell'uomo
Non è soltanto deluso per la meschinità e della scarsa attenzione sociale del nuovo Stato unitario sono piuttosto gli stessi miti dell'Illuminismo cui si è largamente ispirato il rivolgimento politico della penisola
Ah non persuaderlo più come del resto non lo hanno mai persuaso i miti più recenti del socialismo nelle sue varie versioni per le quali egli non nasconde la sua antipatia
Resta invece in luglio un amore rabbioso per l'uomo
è una infinita compassione per la sua varia miseria ma non c'è più la fede
In alcuna delle ricette che in quei decenni si offrivano come rimedio miracoloso ai guai dell'umanità dolorante
Si mostra perfino scettico sul grande talk ma illuministico della istruzione delle masse che in quel tempo aveva ispirato la legge Coppino sull'istruzione obbligatoria
Non crede neppure più al tanto decantato magistero della storia
Che crede oggi nella storia scrive dove non c'è di vero altro che le date quando le date sono vere
La storia diciamolo una volta per tutte sono sempre parole sue mi raccomando non cita tre come si dice fossero mi pare
La storia diciamolo una volta per tutte e scritta unicamente per uso dei maestri di scuola che non la sanno insegnare e per disperazione degli scolari che non hanno voglia di imparare
Arriva a descrivere così i risultati della rivoluzione illuministica
A furia di illuminazione
La religione è sparita
La superstizione il velinismo sono rimasti l'istruzione è andato avanti a piazza dopo la prete menzione la presunzione hanno viaggiato col vapore
è come si vede una grande amarezza che lo turbava nell'intimo e il loro tempo
Anche esternamente questo suo malessere si lasciava percepire non li abbiamo la testimonianza del nipote Paolo Lorenzini il quale attesta così in quegli anni non era più del suo cuore di una volta appariva chiuso taciturno
Malinconico
Per quanto avesse sempre pronta la barzellette la facezia quando si animava un poco
In questo contesto dopo gli anni avventurosi un po'selvaggi diventa significativo e quasi emblematico il suo ritorno in famiglia accanto alla madre nel mille ottocentosessanta
La madre morirà solo quattro anni prima del figlio nel mille ottocentottantasei quando già il fatale burattino aveva cominciato la sua corsa nel mondo
In tutto quel tempo ventisei gli anni
L'influsso di Angiolina sul figlio è intenso senza cadute
Sembra testimonianza dei familiari Carlo e cito non si Corico una sera senza chiederle un bacio e la sua benedizione
Spesso sottoponeva al giudizio dirà ai suoi lavori facendo tesoro dei consigli che si permetteva di dare
Non si è tenuto finora nella dovuta considerazione a mio giudizio che la crisi ideologica e spirituale del Lorenzini è all'origine del suo capolavoro
E poi gettare una luce decisiva sull'enigma di un libro che è un vero e proprio caso nella storia della letteratura universale
Il caso scrivevo già qualche anno fa nasce dalla sproporzione almeno apparente tra la modestia esteriori dell'opera e il suo successo che è senza confini e senza eclissi
Una storia cominciata senza un disegno compiuto condotta avanti di malavoglia
Pubblicato a puntate con scadenze irregolari sul giornale per bambini Ferdinando Martini interrotta due volte
Che pure riesce a imporsi all'attenzione di tutti è tradotta in quasi tutte le lingue e provoca una serie senza fine di dotti studi e di disquisizioni sottili
La nostra ipotesi è che questo prodigio letterario alle sue premesse se non la sua spiegazione esauriente della crisi che colpisce la nazione italiana contestualmente al Risorgimento
Perché questo prima di tutto bisogna capire bene la crisi del Collodi non può essere ridotta a qualcosa di puramente intimo e personale
Quasi a un fenomeno patologico soggettivo
Egli l'ha avvertita più acutamente di altri ma essa era iscritta nella vicenda stessa del Risorgimento italiano
Nella sua componente politicamente vincitrice il movimento risorgimentale imposti alle genti della penisola una ideologia obiettivamente in contrasto con quella cultura cattolica
Che fino a quel momento aveva costituito praticamente l'anima ed ispirazione di tutte le costume anzi le manifestazioni artistiche le forme corali di festa
Il culto della bellezza di vita
Tutto ciò che il popolo italiano percepiva come davvero suo
Ho nasceva dalla visione cristiana o almeno ne era vigorosamente contrassegnato
Come la loro possibile che diventasse davvero popolare una unificazione è un rivolgimento compiuti senza giovarsi di questa forza spirituale antica e sempre viva e anzi addirittura per molti aspetti il suo opposizione
Sì si illuse di poter far leva sul fascino della romanità dall'antica romanità tanto per per avere contenuto ma un surrogato di questo tipo con tutta la sua Frenda retorica con tutti i suoi anni di Scipio i suoi labari e le sue corti
Non poteva toccare il cuore degli italiani
Tuttalpiù riusciva a esaltarne Nostalgia di qualche insegnante di latino e a inchiodare i versi di qualche parte classicheggianti
Sotto questo profilo il fascismo può essere letto come prosecuzione
Esasperazione
E dissolvimento di questo tentativo senza speranza
Di dare una radice storica e una patente di nobiltà a una ideologia recente ed estranea
Sotto questo profilo
A differenza dell'Irlanda e dalla Polonia
L'Italia non ha saputo trovare nel suo originale cattolicesimo il principio di identità nazionale
Principio che era del tutto illusorio pensare di trovare altrove
Terza la nostra identità nazionale rimane dopo l'unità un problema che non appare mai del tutto risolto
Va detto
Che la nostra storiografia
Non è stata a questo proposito particolarmente perspicace
Ha studiato sì nelle loro manifestazioni di vertice le molteplici tensioni tra la chiesa e lo Stato sabaudo
Ma non ha mai prestato sufficiente attenzione alla grande di tale realtà del cattolicesimo popolare
Fino a che non è stata costretta ad occuparsene dai risultati delle elezioni di questo secondo dopoguerra le prime veramente libero e universale
Ed è naturale che tali risultati siano apparsi una sorpresa quando non addirittura una prevaricazione agli occhi di chi non aveva mai voluto prendere in considerazione la realtà italiana nella sua intera verità
Ma ciò che non è stato finora studiato da nessuno
è il malessere spirituale
Profondo
Soggiacente al dramma degli accadimenti politici
Che ha colpito le genti italiane durante tutta la vicenda risorgimentale post risorgimentale
Eppure questo malessere è un fatto è un fatto gravido di persistenza i persistenti conseguenze
Non si trascura impunemente talvolta anch'io ridendo lo il patrimonio di convinzioni ereditato dai padri
Custodito nelle grazie perché fanno bene nelle nostre città
Sotteso a tutte le nostre antiche istituzioni sociali come le università gli ospedali misericordia i monti di impegno le confraternite che nascono tutti dalla cultura cristiana
L'anima d'Italia rimasta ferita
E molti dei nostri guai nazionali trovano qui una delle loro cause decisiva
Privato della punta alla cultura ufficiale di una sicura e tradizionalmente accettata scala di valori il nostro popolo da spesso l'impressione di essere senza convinzioni e indifferente di fronte ai doveri verso la collettività
Esautorata dal pubblico potere la norma secolare cattolica di comportamento anche le leggi civili faticano a essere percepiti dagli italiani come vincolanti
Scosse nella loro appartenenza ecclesiale le genti italiani sono andate dimenticando altre appartenenze totalizzanti Sica in questa stagione in questa stessa screzi spirituale ottocentesca
Può forse trovare qualche spiegazione sia l'infatuazione fascista sia l'anomalia storica del successo tra noi dell'ideologia comunista un successo senza riscontro nel mondo libero ed evoluto
E qui io vorrei aprire una parentesi che non c'entra perse ecco il mio discorso ma lo devo fare così a scanso di equivoci sarebbe inutile dire
Se la ragionevolezza avesse più ampia cittadinanza in questo mondo che le riferì una riflessioni come la nostra non vogliono affatto
Né a rimettere in discussione l'unità nazionale
Che irreversibile e Cile Carra
Che è irreversibile cerca
Né a rimpiangere il potere temporale
La cui fine è stata provvidenziale per la Chiesa
Si tratta solo di accostarsi a una pagina della nostra storia che è tra le più decisive se non tra le più splendenti senza schematismi ideologici e senza esaltazioni
A critiche indegni di uno spirito davvero libero e davvero spregiudicato
Anche se non percepita o addirittura censurata dalla cultura ufficiale la tragedia di un popolo che all'atto di connettersi politicamente spiritualmente si lacera
E si mise Richet non è passata del tutto inosservata negli anni in cui si andava consumando
Perfino nella lontana Russia c'è chi dimostra di rendersene conto almeno per qualche aspetto
Dostoevskij nel mille ottocentosettantasette nel Diario di uno scrittore
Pare a vedersi a suo modo di questo deterioramento quando scrive
Il popolo italiano
Si sente depositario di un'idea universale
E chi non lo sa lo intuisce la scienza l'arte italiana sono pieni di quell'idea grazie
è bene che cosa ha ottenuto il conte di Cavour che pure è stato il più grande uomo politico del secolo riconosce Luigi
Un piccolo regno di secondo ordine che non ha importanza mondiale senza ambizioni imborghesimento
Ma qualche momento di lucidità c'è anche in alcuni di quelli che erano stati attivi nel processo risorgimentale
Mi limito a citarne uno perché
è connesso con la vicenda con l'origine di Pinocchio Ferdinando Martini che abbiamo già ricordato che fu in pratica le primo editore perché sul suo giornale è stato pubblicato puntati Pinocchio che scriveva al Carducci che era
Il grande nume dell'Università di Bologna quindi scriveva hanno voi in fin dei conti queste parole
Le rivoluzioni politiche
Le quali non accompagnino un rinnovamento religioso perdono di vista l'origine loro
E i primi intenti finiscono a scatenare ogni istinto delle plebi
Di ciò io sono convinto da un pezzo
Ma dopo il male che noi
Tutti noi tutti noi caro Giosuè abbiamo fatto
Siamo in grado di provvedere ai rimedi
A chi predichiamo
Noi borghesia volte Ariane
Siamo noi che abbiamo fatto i miscredenti intanto che il Papa custodisce il male credenti
Ora alle plebi che chiedono le parole cui affidarsi perché non credono più nell'aldilà
Torneremo fuori a parlare di Dio che ieri abbiamo negato
Non si prestano fede
E parlo delle plebi di città e dei porti perché le plebi rurali di un Dio senza riti senza preti non sanno che farsi
A tutto il male che noi non tu olio ma no incerto abbiamo fatto per spensierata superbia
Le bombe son troppo scarso compenso
Abbiamo voluto distruggere e non abbiamo saputo nulla edificare
La scuola
Doveva nelle chiacchiere dei pedagoghi sostituire la chiesa
Una bella sostituzione della raccomando
è una lettera mi pare
Che non trovo molto citata
Con la stessa amarezza il Collodi negli anni della sua crisi
Si rivolge ai dirigenti della nuova Italia con queste parole
Voi credendo in buona fede di ragionare avete sono aggiornato così
Per rigenerare i popoli bisogna istruirli bisogna emancipare dall'ignoranza in una parola bisogna illuminare le masse
I lumini amo dunque le masse ma con quale profitto l'abbiamo fatta
Quindi io credo che la crisi del Collodi e anche un po'la crisi Italia sia un fatto abbastanza innegabile ma come supera i Lorenzini questa sua tesi di uomo
Di cittadino di osservatore attento dei mali sociali
Da pubblicista animatore collaboratori di vari giornali si era rivolto soprattutto alla classe di quelli che contano a quanti erano occupati nell'azione politica
Ma a un certo punto il suo pessimismo o meglio il pessimismo del suo realismo lo persuade dell'inutilità di questo impegno
Di questo parlare quelli che contano
E chi decide allora di cambiare destinatari
E di spendere le sue fatiche non più per gli adulti non più per i personaggi importantissimi sulla scena pubblica
Ma ormai ideologicamente fissati e sclerosi Zatti senza rimedio
Bensì per i ragazzi
Che possiedono un'umanità ancora nativamente fresca e aperta alla verità
Il passaggio avviene nel mille ottocentosettantacinque nel suo quarantanovesimo anno di età quando su richiesta dei librai editori Alessandro e Felice Poggi ha pronta una nuova versione dei famosi conto di Sciarra Perrot
Che difatti compaiono lo stesso hanno colpito l'italiano i racconti delle fate
Dopo questa pubblicazione si dedicherà esclusivamente alla cosiddetta letteratura infantile nella quale si produrranno un più contraddizioni ma con apprezzate opere originali
Giuseppe recall Hans ha colto bene il significato di questa svolta collodiano
La creazione artistica scrive è il suo rifugio politico
è la sua reazione all'illiberalità della politica contemporanea in nome di un più alto ideale di umanità e di democrazia
Ed è al tempo stesso la presa di coscienza di un uomo
Che aveva finalmente risolto i propri dissidi spirituali le proprie ansie isolandosi nella contemplazione di un mondo disincantato e al tempo stesso così fortemente allegorico qual è appunto quello della fama
Tutto ciò è molto giusto
E vale per tutta la produzione collodiano degli ultimi quindici anni di vita
Ma non è sufficiente a darci piena ragione di Pinocchio
E del suo fascino misterioso
Credo che si possa essere tutti d'accordo nel ritenere Pinocchio un'opera in confrontabile sia nel contesto generale della nostra letteratura sia nell'insieme degli scritti del Lorenzini
Scrive Carlo Cassola niente faceva prevedere Pinocchio
Nello scrittore di terz'ordine qual era Collodi fino allora
Nell'ambiente artistico fiorentino del tempo chiuso limitato privo di orizzonti
E niente possiamo aggiungere noi di tutto quel che è venuto dopo può essere considerato un suo proseguimento Pinocchio è un masso erratico che va affrontato e se è possibile spiegato per se stesso
Intanto non è una fiaba nel senso tradizionale del termine la frequentazione di Perrot non ha impedito a Collodi di far qualcosa di diverso e di nuovo
A differenza di quel che avviene nell'afa nelle fiabe
Qui gli accadimenti sono solo apparentemente gratuiti in realtà obbediscono ha una visione forte organica per la vicenda umana
Per esempio a differenza delle fiabe classiche questo racconto rivela lo stesso pessimismo sociale
Degli scritti per adulti de Lorenzini
Le grande tematiche dell'utopia ottocentesca
Si vede chiaramente non suscitano più in lui nessuna speranza per esempio quella della scienza basta rileggere la pista dei due medici al capezzale di Pinocchio
Oppure quella della scuola
Basta vedere la descrizione quasi profetica del paese dei balocchi dico quasi profetica perché un po'd'anni fa leggendo quello che era scritto sui muri dell'Università di Milano mi parevano scritte molto vicine a quelle del paese dei balocchi
Basta vedere l'amministrazione della giustizia misericordioso ha perso i malfattori e senza pietà verso le vittime descritta nel capitolo decimo no quando Pinocchio viene messo in prigione perché è innocente anzi perché ha derubato
Lina Sacchetti ha intuito la serietà contenutistica e la matrice autentica di questo libro
Quando scrive
Collodi figlio di popolo erede di una tradizione nutrita per quasi due millenni dal cristianesimo
Forse un vertice anche senza saperlo a un'etica cristiana assai più sincera di quella che non guidasse l'opera di certi manzoniani confessi
è un'osservazione che ci pone sulla buona strada ma non arriva ancora cogliere nel segno
La visione tradizionale cristiana sostanziarsi in queste pagine
Ma più come luce di verità che rischiara l'essere delle cose che non come proposta di precetti
Le annotazioni moralistiche largamente profuse nel libro non basterebbero a dare a questo libro la sua voce universale ed eterna sono ispirati a un'etica convenzionale
E costituiscono in fondo l'aspetto più uggioso e meno attraente di questa incantevole scrittura
Si direbbe avanti poco condivise anche dall'autore che pare disseminare nella sua storia tutte queste raccomandazioni virtuose solo perché è consapevole dei doveri pedagogici di chi scrive per i bambini ma non perché alle senta asset congeniali
Faccio un solo esempio
è frequente nella narrazione l'esaltazione della necessità e della nobiltà del lavoro e qualcuno ha pensato che questa sia direi il messaggio di di Pinocchio
Ma non si stenta a credere che il Collodi abbia scritto con più partecipazioni e con più gusto di questi esortazioni virtuose l'aforisma scanzonato di Pinocchio quando dice nel capitolo quarto
Fra i mestieri del mondo non ce n'è che uno solo che veramente mi vada a genio
Quello di mangiare bere dormire divertirsi e fare dalla mattina alla sera la vita del vagabondo io credo che p che cola vicini trovava di più in questa frase che non nelle esortazioni al lavoro
Quando nel mille ottocentottantuno lo stesso anno in cui cominciano le puntate delle avventure di un burattino
Il Lorenzini chiese e ottenne di essere collocato a riposo dal suo ufficio di impiegato statale
A chi si congratulava colui che fosse arrivato il bellissimo giorno del pensionamento rispose secondo la testimonianza del riduttivi che gli era amico con spietata
Di lei autoironia e spavalda autoironia rispose
Potrà essere un bel giorno per chi ha sgobbato tanti anni ma per me che non ho mai fatto nulla è un giorno come tutti gli altri cioè Palma lavorare o essere in pensione non cambiamo
Quest'uomo scanzonato
Ma sostanzialmente serio
Giunge a persuadere s'che l'ideologia di cui si era anche lui generosamente affidato
Non colgono o addirittura tradiscono la verità delle cose
Il suo rivolgersi ai ragazzi non è soltanto l'accondiscendenza dell'adulto che vuole imporre le sue prospettive manca magari fingendosi piccoli interlocutori secondo schemi di comodo
Gianni Rodari annotato con esattezza che Pinocchio è il primo libro per ragazzi scritto impresa diretta coi ragazzi
Ma vorremmo precisare non solo perché qui essi vengono rappresentati come sono e non come i grandi vorrebbero o troppo spesso si immaginano che siano
La Presa Diretta
è rilevante soprattutto perché il dramma umano ed è scritto secondo le persuasioni esistenziali che i ragazzi di tutta Italia allora ospitavano pacificamente nelle loro coscienze
Erano le persuasioni che naturalmente assorbivano dalla tradizionale cultura cattolica
La trovavano espresse degli insegnamenti materni
Nelle preghiere che venivano loro suggerite
Perché i ragazzi nell'Ottocento dicevano le preghiere
Nel Catechismo del Bellarmino citato esplicitamente con rispetto da Lorenzini nelle feste che scandivano insegnavano il succedersi delle stagioni
Dalle usanze dei loro paesi delle sentenze della saggezza spicciola tramandata
Nella gara degli architettoniche delle loro città degli affreschi e dei quadri delle loro chiese dei segni sacri che non mancavano mai nelle loro case
Così avvenne il prodigio
Il Collotti da grande artista
Per parlare efficacemente ai piccoli
Si è fatto piccolo come loro
Perciò ha potuto cogliere cantare i misteri del Regno
Che secondo la parola di Gesù ai sapienti e agli intelligenti sono normalmente nascosti dallo schermo delle loro costruzioni ideologiche
Il Collodi scrive o qualche anno fa aveva un cuore più grande delle sue persuasioni un carisma profetico più alto della sua militanza politica
Così poté porsi in comunione magari ignara con la fede dei suoi padri e con la vera filosofia del suo popolo
L'ortodossia
Che non avrebbe potuto superare con le proprie vesti di sbarramenti censori della dittatura culturale dell'epoca
E forse della stessa coscienza esplicita dello scrittore
Travestito da fiaba e ruppe dal profondo dello spirito e vi sono apertamente
In quella fiaba italiani istinto riconobbero la loro canzone di sempre
E gli uomini di tutti i Paesi avvertirono inconsciamente la presenza cifrata di un messaggio universali
Ma a questo punto qualcuno potrebbe dire ma quali prove possiamo portare a suffragio di questa interpretazione certamente spregiudicata e non conformista
Come spregiudicata e non conformista del resto era il collo
Quali prove nessuno
Nessuna che non sia la stessa narrazione così come già
La struttura del racconto è per se stessa consonante con la visione cattolica dell'esistenza nei suoi elementi fondamentali
Questo è indubitabile
Si può negarlo solo o non conoscendo il libro o come capita più spesso non conoscendo la dottrina cattolica e comunque all'esperto dalla dottrina cattolica che può dire se questa struttura conviene o no alla dottrina cattolica
Si potrà invece discutere sulla intenzionalità esplicita dell'autore
Ma non si può discutere sul fatto oggettivo
Cercherò di offrire qualche esempio
Primo esempio
Il discorso si fa un po'più teologico adesso ovviamente
La rivelazione cristiana ci dice
Che all'origine di tutta la nostra avventura sta intatto sorprendente enti una vocazione soprannaturale cosa vuol dire vuol dire che noi
Povere creature finite siamo stati misteriosamente chiamati a partecipare come figli alla vita stessa di Dio di quel io che pure nella sua infinita era di talmente altro danno
E questa favola ed è un caso unico nella letteratura universale trova il suo appiglio e la sua molla segreta nella decisione di Geppetto che costruendo un burattino di legno stranamente lo chiama subito figlio
Mettendo così in moto una vicenda che si conclude solo con Pinocchio che appunto si assimila al suo costruttore nella natura umana
Secondo esempio
La rivelazione cristiana ci dice che esiste il male
Esiste dentro di noi non solo nelle strutture esteriori
Esisterà la debolezza della nostra volontà non è un puro difetto della conoscenza come voleva Socrate e come voi vuole l'ideologia illuministica
Ricordiamo la parola di Gesù dal di dentro cioè dal cuore degli uomini escono le intenzioni cattive
Bene anche Pinocchio sa che cosa è il bene non è un difetto di conoscenza il suo sa che cosa è il bene lo sa sempre ma sceglie sempre il male sceglie sempre l'alternativa peggiore
Le sue disavventure sembrano quasi la sceneggiatura di un famoso pensiero di San Paolo non compio il bene che voglio ma il male che non voglio
Terzo esempio
La rivelazione cristiana ci dice che all'opera nel mondo anche una personale potenza di mare
Non so ai teologi ma Gesù prende sul serio il demonio
E gli assegna due essenziali connotazione
Nel capitolo ottavo di San Giovanni di essere padre della menzogna
Totalmente estraneo alla verità e di essere omicida
Cioè nemico dell'uomo della sua vita
Sono le prerogative che noi ritroviamo
Nella figura dell'omino che guida il carro il paese dei balocchi
Io credo che il demonio non è mai stato descritto con tanta verità ed efficacia neanche dei teologi
Come in questa pagina collodiano
Perché è stato descritto nella sua amabilità non non coi piedi di capra colà con le corna e con la coda ma nella sua amabilità
Nella sua capacità di dialogo nell'attrattiva che esercita sui cuori incauti nella lucidità con cui persegue il suo progetto crudele
Nella sua attività senza retorica
Io non posso mai rileggere senza un brivido quanto sta scritto al capitolo trentuno
L'omino seduto a cassetta nella notte Cantarella ma fra i denti
Tutti la notte dormono e io non dormo mai
Quarto esempio
Non sono trentadue quindi per carità siamo
La rivelazione cristiana ci dice
Contro l'orgogliosa affermazione dell'autore dell'azione dell'uomo
Che è tipica del Peraza n-esimo illuministico presente nelle più varie culture del nostro tempo
Che non c'è riscatto per noi senza l'intervento di una mediazione salvifica in grado di restaurare la nostra libertà ferita
L'operare la nostra elevazione alla natura divina di ricondurci al padre
Noi ci salviamo non con le nostre forze
Ma in virtù della riconciliazione operata dal figlio di Dio fatto uomo
Aiutata dall'azione materna di Maria e ripresentata puntualmente nella storia
Dalla Sposa di Cristo che alla Chiesa
Lo straordinario personaggio della Fata dai capelli turchini è l'emblema di questa salvezza donata e quindi di Cristo
Di Maria dalla chiesa prima di tutto di Cristo
Io sono rimasto molto commosso quando andando a Collodi a visitare quel bellissimo parco
Costruito proprio che che sceneggia la vicenda di
Del burattino a un certo momento visto davanti a me è un Monti
Su cui c'era una croce
E la controluce repulsione di fronte e vedevo questa croce come mai qui c'è c'è il Golgota poi ci sono avvicinato e ho visto che era l'ha fatta turchina con le braccia distese io non so chi ha avuto quest'idea
Ma quasi quasi me ne dispiace perché no no sono felice direi perché chiaramente ecco questo è il senso profondo e la mediazione di Cristo che poi si completa di con Maria e si attua nella chiesa
Fino a che è solo di fronte al suo problema del ritorno al padre
Pinocchio non approda a nulla se non alla morte come descritta dal capitolo decimo quinto che come tutti sanno doveva essere la finale
L'intervento paziente e multiforme della fatta lo abbia decisamente verso Geppetto e verso la sua Trust maturazione
Ecco quindi faccio un piccolo Piccolo digressione coloro che leggendo il mio libro parlano di una mia identificazione della Fata dai capelli turchini con la Madonna io ho trovato questo tipo di recensioni e naturalmente siccome la fate Turchina le madonne italiane hanno
Identifica
L'ha fatta con la Madonna io credo che devono essere lettori un po'distratti perché in realtà io vedo nella fatta la raffigurazione unitaria
Dal principio femminile della salvezza
Che a manifestazioni molteplici la sapienza di Dio di cui parlano i libri sapienziali da provvidenza di cui parla il nostro popolo
La natura umana di Cristo e quindi l'incarnazione Cristo stesso la chiesa umanitarie dente corrotti e corre Kentridge e solo per ultimo la Vergine Maria
Quinto e ultimo esempio
Quinto esempio che io cito ma nonché non ce ne siano mai
La rivelazione cristiana ci dice che l'avventura dell'uomo
Non ha un lieto fine immancabile
Come i cinema americani di un po'd'anni fa
Non ha un lieto fine immancabili gli esiti possibili sono due
O di partecipazione alla natura alla gioia alla gloria di Dio che è la salvezza
Oppure l'avvilimento della perdizione definitiva
Questo ci dice la rivelazione cristiana in questa vita si sceglie e si sceglie alla fine senza possibilità di ritorno
Nella libertà di determinare il proprio destino eterno sta appunto il dramma e la grandezza del luogo
La grandezza della libertà umana nonostante la possibilità di scegliere il luogo di villeggiatura o il colore della camicetta standard dà la possibilità di scegliere il proprio destino eterno
Bene se Pinocchio si sublima per la mediazione della fatta
Nell'ai sensi Ale mutazione che lo assimila al padre Lucignolo
Che lucidamente ha preferito il ma il male non è raggiunto e non è raggiunto da nessuna potenza redentrice sì in bestia irreversibilmente
Ci potrebbe continuare
Del mio commento teologico sono stato io stesso sorpreso di vedere quanto siano numerose limpide le corrispondenze
Tra gli avvenimenti della favola collodiano e contenuti analitici della fede cattolica e quindi io credo che si possa rimandare poi a questo libro
Ma ci resta una domanda l'ultima
Ma l'autore ha davvero inteso ha davvero mirato a rivestire con la sua fantasia le verità rivelate
Dunque questo combattente di Curtatone e Montanara questo mazziniano è proprio plausibile che improvvisamente abbia deciso di tentare un predicatore da della dottrina cristiana o almeno è stato consapevole di questa oggettiva concordanza
Io ho sempre detto che questo è un tipo di problemi che per me e di scarso interesse
Non sono tanto le intenzioni del Collodi quanto ciò che effettivamente egli ha realizzato ecco ciò che ha sollecitato da sempre la mia attenzione e anche qui io vorrei richiamare un po'la la prospettiva fondamentale a chi è stato lettore un po'disattento del libro
Io non ho nessuna voglia di incolonnare uno spirito laico e libero come il collaudo indietro i santi stendardi non mi interessa niente
Uno che crede che Gesù Cristo è risorto eccetto la mica bisogno di andare ad arruolare le persone che non hanno nessuna voglia di essere arruolato non è questo il punto il punto è ed era che obiettivamente le cose sono così anzi direi di più
Il mio intento è stato quello di cogliere
E di manifestare il gioco del padre il quale si compiace di calcare del suo messaggio anche le parole che sembrano le più lontane
Colorati aveva una sua fede
La testimonianza di familiari ci dice che alla madre un giorno dice non sono miscredente ad io ci credo stia tranquilla che ci credo da Pantelleria la madre stia tranquillo che ci credo
Doveva rassicurarla
Tra parentesi un po'tutti questi uomini del nostro laico ottocento dovevano vedersela con una madre dalla fede limpida e vive anche con qualche figlia qualche volta no
Una madre quasi raffigurazione dell'anima dolente d'Italia cui stavano facendo violenza
Una madre amata
Da tranquillizzare a proposito della questione religiosa
Ma
Fosse stato anche arte o il Collodi a me personalmente il gioco sarebbe piaciuto di più perché avrebbe rivelato molto meglio
Lo scintillante umorismo di Dio
Però devo dire anche onestamente che qualche piccola evoluzione c'è stata nel mio atteggiamento interiore agli inizi ho dato per scontato l'assenza di intenzionalità
Poi sono andato perso avendomi
Che in un poeta veramente geniale i primi intendimenti e l'immediata consapevolezza non esauriscono mai l'intelligibilità del capolavoro
Cioè voglio dire che mentre le opere dei piccoli scrittori sono sempre al di sotto di ciò che hanno inteso fare dicono meno di quello che hanno inteso fare quello dei grandi
Hanno sempre una valenza più ampia di quella che è stata esplicitamente percepita evoluta
Perciò adesso non sono più così sicuro che l'autore non si sia fatto reso conto
Della rilevanza teologica del suo libro
Non sono più così sicuro che
Ma io non lo escludo più
La sera del ventisei ottobre
Mille ottocentonovanta
Che cosa ha pensato in morente
Nelle poche ore di lucidità che gli sono stati accordati
Ovviamente è un segreto che non ci è dato di penetrare
Il suo burattino di fronte alla morte
Ha rievocato le parole di Cristo in croce che ha imboccato il padre
Ho pappo mio se tu fossi qui
Dice Pinocchio morente nel capitolo decimo quinto
è più facile supporre
Che anche l'inventore di Pinocchio come la maggior parte degli uomini in quel momento abbia invocato la madre
Che danno molto l'aveva lasciato
Quattro anni soltanto ed era stata la sua unica vera guida nella vita
E ci piace immaginare che l'abbia pensata
Oltre che come colei che più di ogni altra creatura era stato l'oggetto del suo affetto
Anche come la raffigurazione di quell'Italia
Che nell'entusiasmo della sua giovinezza egli aveva voluto servire
E di quella chiesa
Alla quale egli aveva dato una insolita voce per annunziare ai piccoli i misteri del Regno
E ancor più ci piace credere che in virtù di questa presenza salvifica femminile
Anche la vita terrena di Carlo Lorenzini detto il Collodi si sia conclusa per usare una parola del Manzoni in grembo a un'immensa pietà grazie
Devo dire che con animo pieno di gratitudine che ringrazio il cardinal Biffi per questa chiamerei una commemorazione magistrale
La commemorazione di Carlo Collodi nel centenario della sua morte crediamo che le cose dette qui questa sera debbano andare ad occupare il dibattito culturale che nelle prossime settimane sicuramente accompagnerà il centenario della morte di Collodi stesso
Per questo motivo di cento Manfredini ha curato la stampa della lezione di monsignor vizi sono quindi lieto di comunicare a voi
Che è possibile ritirare il libretto edito per i tipi della pm fuori presso il tavolo della segreteria
Detto questo io ringrazio voi
Della Posta presenza della posta attenzione ringrazio monsignor Biffi di quello che ci ha detto e confesso mi è nata di nuovo la voglia di andare a rileggere con cui andare a rileggere prenotati opposto ecco quarto direi che dovrebbe essere profondo