Liberalismo e intervento pubblico. Giuseppe Di Nardi nella storia italiana del Novecento

Ecco allora grazie della
Vostra presenza
Iniziamo questo questa giornata di studio
Il ricordo di Giuseppe Di Nardi questo convegno sul liberalismo intervento pubblico che ci sarà centrato sulla figura
Di dell'economista Giuseppe Di Nardo
E con particolare piacere che ringrazio i relatori
Della loro presenza
Il pubblico
Ringrazio
Labili per l'ospitalità che ci ha dato in questa meravigliosa sala
La cari spaccate
Nella persona del Presidente Marotta per il sostegno
Al convegno
E i patrocini quello di Roma Capitale quello della Provincia di Roma della Regione Lazio
E dell'università di Roma Tre
Ecco
Credo che questo sia
Il
Un'occasione importante per sottolineare
Come sia il primo convegno che la Fondazione Ugo Spirito fa
Dopo il cambio di denominazione
Da una settimana abbiamo avuto ufficialmente l'autorizzazione del Ministero
A poterci chiamare fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice
Legando il discorso filosofico ed economico che era tipico del
Diciamo dell'ambiente dell'ambito culturale di Ugo Spirito con quello storico che invece tipico del pensiero e del lavoro scientifico di Renzo De Felice
E il primo convegno
Con la nuova denominazione si svolge tratta un tema centrale per la storia
Della
Economia italiana la figura di Di Nardi affrontata con metodo storico la Fondazione Spirito come tutti sanno
Deposito la l'archivio la biblioteca di Giuseppe Di Nardi ha pubblicato un volume che trovate all'ingresso
Con l'inventario di tutto l'articolo di Nardi quindi ha voluto ricordare nel centenario della nascita di ritardi questa figura
L'anno prossimo e il ventennale
Della morte spero che per l'anno prossimo usciranno gli atti di questo convegno e iniziamo così un percorso
Di approfondimento di studio su una delle figure più significative e anche meno ricordate
Della economia della storia dell'economia italiana io lascio subito la parola al dottor Giovanni Sabatini padrone di casa che ringrazio ancora per l'ospitalità
Grazie
Signor presidente del CNEL signor Presidente la Fondazione Ugo Spirito molto volentieri ospitiamo oggi questo convegno nelle sale dell'associazione bancaria
Un convegno che ricorda la figura e Giuseppe Di Nardo in un momento sicuramente molto difficile
Per l'economia italiana
E che quindi ripropone l'attualità del pensiero di di Di Nardi
Comincerei proprio
Con una riflessione che mi veniva leggendo un articolo di Panebianco sul Corriere della Sera di di di giugno di quest'anno
Il conflitto fondamentale nelle DOCUP democrazie occidentali riguarda il ruolo dello Stato
Ci sono naturalmente molte posizioni intermedie ma il tono del conflitto e dato dagli argomenti e dalle azioni di coloro che occupano agli estremi opposti io di un continuum ha un estremo stanno coloro per i quali lo Stato
Va inteso come l'unico dispensatore autorizzato della felicità il demiurgo che deve assicurare benessere sviluppo all'altro estremo stanno coloro per i quali il compito dello Stato
Più limitato ma altrettanto impegnativo e di garantire le condizioni che consentano alle libere scelte e alla libera iniziativa
Dei singoli di generare benessere e sviluppo questo conflitto e destinato a continui via a continuare anche in Italia
Questa polarizzazione è presente nel dibattito italiano a partire dagli anni Settanta ed è reso sicuramente incandescente dall'attuale crisi economica di chi è la colpa
Di debiti pubblici esplosivi o di un'assenza di regole nel mercato finanziario
Secondo i liberisti le cause sono certamente da ricondurre all'eccessivo indebitamento secondo gli statalisti la colpa è di un mercato finanziario non regolato
Se avesse partecipato al dibattito odierno Giuseppe Di Nardi sarebbe sicuramente sfuggito a questa visione e manichea offrendoci un'interpretazione più complessa
Come
Recita il titolo di questo convegno nel suo pensiero liberalismo e intervento pubblico non si presentavano come elementi antitetici ma come aspetti necessariamente complementari
Questo orientamento non era isolato nella scuola economica italiana la sintesi tra liberalismo e intervento pubblico è propria di altri eminenti economisti tra cui Sergio paro netto Pasquale Saraceno e molti altri
Si tratta di un orientamento che stato proprio di una scuola economica italiana formatasi negli anni trenta e che ha poi ispirato le politiche economiche del nostro Paese negli anni di maggiore sviluppo quelli del cosiddetto miracolo economico
Questa scuola che ha costituito una specificità italiana
Si è per certi aspetti misteriosamente dissolta a partire dagli anni Settanta quando la crisi che ha colpito con veemenza l'Occidente per la prima volta
Dal mille novecentoventinove a radicalizzare il dibattito sugli orientamenti di politica economica
Portando alla semplificazione in cui siamo oggi ancora intrappolati
Nel quadro del sistema capitalistico i liberisti che usciranno vincitori dalla crisi degli anni Settanta si contrapponeva mai che Misiani era una composito una contrapposizione tra scuole anglosassoni
Che soffocava le specificità di una scuola italiana che indicare di aveva uno dei suoi principali rappresentanti
Nel corso del convegno i vari interventi approfondiranno gli aspetti specifici del pensiero di Giuseppe Di Nardi ma
Come intervento introduttivo vorrei accennare ad alcuni di questi temi che mi sembrano particolarmente attuali
Innanzitutto la sua teoria sulla crescita economica che si confronta con l'Italia da ricostruire e nel secondo dopoguerra
Ricordo che in quel periodo il sistema capitalistico si trovava sotto la minaccia ideologica e politica del comunismo
Molti di coloro che chiedevano un forte intervento dello Stato in economia lo facevano proprio con l'intento di instaurare un regime comunista
Secondo di Nardi il sistema capitalistico non era in questione la crescita doveva essere favorita creando le condizioni più favorevoli a stimolare l'iniziativa privata e la concorrenza sul mercato ma al tempo stesso
Era necessario prevedere un vigile efficiente una vigile efficiente e continua azioni di Governo
Che doveva poi tradursi in una pianificazione degli interventi nella visione di Di Nardi una pianificazione degli interventi poteva garantire il raggiungimento di due obiettivi
Il primo risiedeva nell'attualità nell'attenuazione degli squilibri ricorrenti del sistema delle oscillazioni cicliche
Il secondo nel favorire il pieno impiego delle risorse
Per quanto riguarda il primo di questi obiettivi una pianificazione degli interventi avrebbe consentito di prevedere l'andamento dei dati macroeconomici del sistema e dunque adottare provvedimenti consoni
A tenerli sotto controllo ad esempio l'inflazione ma soprattutto e questo è un punto che mi sembra particolarmente importante sottolineare di fronte alle attuali
Difficoltà di governance dell'economia mondiale una pianificazione degli interventi avrebbe consentito di coordinare le politiche economiche dei diversi Stati garantendo la sistematica attuazione
Dei provvedimenti concordati in campo internazionale
Nel pensiero di Di Nardi il discorso relativo al coordinamento delle politiche economiche era particolarmente importante per l'Europa
Giuseppe Di Nardi ebbe un ruolo centrale sia nel dibattito teorico sulla costruzione dell'economia della Comunità economica europea
Sia nei lavori della Commissione Spacca di cui fece parte come membro della delegazione italiana
In questo ambito egli svolse tra la fine degli anni Quaranta e la
Prima metà degli anni Cinquanta considerazioni di estrema attualità e che quindi che riecheggiano nel dibattito attuale relativo alla gestione europea della crisi
In Hardy infatti
Invitava ad adottare schemi comuni nel settore dell'occupazione elaborazioni terapie anticicliche per la gestione del bilancio pubblico in particolare
Riteneva che una solida costruzione europea sarebbe stata impossibile senza un coordinamento delle politiche finanziarie dei Paesi aderenti al sistema unificato
Il secondo obiettivo che poteva essere garantito da una politica di pianificazione consisteva nell'assicurare il pieno
Impiego delle risorse disponibili
Lo Stato costituiva infatti il principale collettore di risorse economiche queste risorse non dovevano però essere sperperate ma impiegate in interventi pubblici che di Nardi definiva strumentali
Con questa espressione l'economista pugliesi indicava interventi che potessero supportare l'iniziativa privata
Costituendo né il volano
In questo senso di Nardi operava una distinzione tra un intervento pubblico produttivo l'unico Daloui veramente sostenuto
Che consisteva dunque in misure atte a favorire le condizioni per un ulteriore sviluppo dell'iniziativa privata e dunque l'incremento della ricchezza del Paese
E poi invece un intervento pubblico improduttivo che si traduceva invece nella semplice erosione del reddito reale mediante la tassazione
Un secondo aspetto estremamente attuale del pensiero di di Nardi risiede nell'attenzione alle dinamiche regionali egli è considerato uno dei massimi studiosi
Del dualismo italiano che ebbe modo di approfondire negli anni dell'intervento straordinario
Dell'osservatorio privilegiato dall'osservatorio privilegiato dell'Ufficio studi della Cassa per il Mezzogiorno da lui fondato e diretto fino agli anni Settanta
Ma la sua attenzione non si limitò allo studio del divario economico tra nord e sud e in Italia già dagli anni Cinquanta presto grande attenzione agli squilibri interni alle stesse aree depresse e dunque le politiche di sviluppo regionale
L'elemento interessante da sottolineare
E che già negli anni Cinquanta di Nardi riteneva indispensabile una integrazione tra un livello nazionale di pianificazione dell'attività economica e un'azione elaborate condotta invece a livello regionale
Secondo di Nardi solo sul territorio era possibile condurre un'esatta ricognizione della necessità e delle disponibilità economiche locali in rapporto al fabbisogno
Per questo motivo nel dibattito sulla programmazione economica
Sostenne la delineazione di un quadro di riferimento generale degli interventi operati dallo Stato da dettagliare poi con programmi di intervento elaborati ad un livello intermedio regionale
Infine il terzo aspetto che vorrei richiamare e il ruolo delle banche nel pensiero di Di Nardi
Che spiega anche la ragione per cui siamo particolarmente lieti di aspettare
Questa giornata di studio a Giuseppe Di Nardi il mondo delle banche deve un riconoscimento egli è l'autore di una libro fondamentale per la storia degli istituti di missioni italiane
Le banche di emissioni in Italia nel secolo diciannovesimo e di cui ha ricostruito il percorso nel periodo pre unitario e poi
Nell'ambito del nuovo Stato italiano fino al riconoscimento di un'unica banca centrale nella Banca d'Italia
Ma di Nardi anche un economista che ha sostenuto il ruolo delle banche come motore di sviluppo dell'economia affianco dello Stato
Si tratta di un'affermazione che oggi diamo per scontata ma che in realtà non lo era negli anni trenta all'epoca la visione ancora dominante vedeva nelle banche dei soggetti neutri dediti alla gestione depositi monetari
Proprio negli anni Trenta si affacciava però una nuova tendenza di quindi Nardi sì fece interprete secondo cui le banche
Dovevano anche utilizzare le proprie risorse finanziarie con due finalità Fitto facilitare gli investimenti cioè
Il passaggio del risparmio da chi ha
Da chi non ha modo di impiegarlo produttivamente a chi ha invece
Penuria di capitali promuovere le trasformazioni del sistema produttivo anticipando e stimolando le decisioni dei privati imprenditori
Si trattava si tratta di funzioni che assegnano alla banca un ruolo una funzione propulsiva del sistema economico
E a vorrei a riprova ricordare in proposito
Chiesa talmente
Questo il concetto di funzione bancaria che ha guidato la nostra industria negli ultimi decenni e che anche consentito alla nostro industria bancaria dire a me di rimanere solida e di resistere meglio di altre industrie
Di fronte alla crisi finanziaria
E questa concezione che ha consentito alle banche italiane di rimanere alla larga da un modello di business fondato sulla finanza e che ha prodotto i disastri di fronte i quali purtroppo ci troviamo e che purtroppo ahimè oggi si stanno
Riverbera anni dopo con maggior virulenza nei confronti dell'Italia del sistema bancario pure essendo nell'Italia nel sistema bancario la crisi l'origine di questa di questa crisi
Naturalmente secondo il Di Nardi anche questa funzione doveva però essere armonizzata con la pianificazione dell'attività economica elaborata dallo Stato in questo modo
L'espansione del credito sarebbe stata commisurata alle effettive potenzialità di sviluppo della produzione interna evitando di alimentare bolle speculative
Quindi questi sono gli aspetti del pensiero di Di Nardi che mi sembrano ancora oggi di grande attualità
La funzione dello Stato come motore di sviluppo da esercitare però nell'ambito di limiti chiari e definiti ma soprattutto evitando
L'impiego delle risorse pubbliche l'impiego delle risorse pubbliche si trasformi in una distruzione di reddito reale
Il coordinamento delle politiche economiche degli Stati al fine di assicurare una governance internazionale dell'economia che lasci meno spazio all'esplosione di crisi cicliche
La necessità di sostenere con un intervento pubblico lo sviluppo del Mezzogiorno attraverso
Cui stimolare la crescita dell'intero Paese
La necessità di integrare a un livello d'azione nazionale con piani di sviluppo regionali per ridurre gli squilibri interni e singoli territori infine la funzione propulsiva del credito e dunque il ruolo delle banche
Ecco credo che questi spunti di riflessione che sono offerti alle teorie del Dina DD Nardi e che saranno approfonditi nel corso delle prime due sessioni di lavoro
Possono fornirci utili indicazioni anche di fronte alla crisi che oggi stiamo vivendo e quindi credo che questo poi si è anche un po'il senso della tavola rotonda che chiuderà i lavori
Grazie
Ringrazio il direttore dell'Associazione bancaria
Dottor Sabatini
Che non solo proprio i saluti nell'associazione ma entrato anche
Nel merito del nostro convegno questo mi fa molto piacere perché
Questo è un convegno di studio e quindi giustamente non non ci interessano tanto diciamo i riferimenti
Così generici ci interessa molto che illustri relatori che perverranno questo a questo convegno facciano fare un passo avanti agli studi su pilastri questo lo scopo
Del nostro convegno appunto di oggi
L'onorevole
Amico professor Marzano porto presidente del CNEL e tante altre cose docente universitario inutile che lo presentiamo
CISL darà un suo contributo per il suo rapporto con Dio grazie o poco occupa grazie molte saluto tutti quanti
Tanti amici già colleghi sono qui presenti
A dopo una bellissima introduzione del dottor Sabattini che si è impegnato poteva farla la rete
A che è molto ampia
Che veramente
Una rappresentazione dei tanti filoni di ricerca di riflessione di Giuseppe De Nardi consentiti a me di dire
Qualcosa sul rapporto personale intellettuale
Ma che io ho avuto con lui anche con qualche riferimento se posso dirlo sentimentale o in ulteriori motivo che che fa non è che debba essere necessariamente assente da salotti propri incontri
E tanto per cominciare devo confessarvi che quando sono entrato
In questa bellissima sala
Si svolgono incontri di varia natura è sempre molto importanti
A
Superando quella posta
Da prima cosa che mi ha colpito e la firma di Giuseppe Di Nardo
Credo che anche in alcuni di voi abbia avuto un senso effetto
Una Giuseppe Di Nardi
Avevo una firma molto caratteristica e una calligrafia spendita
Cosa che io non avevo e mi ricordo che una volta disse che era segno l'idea di tempo con fu costretta calligrafia due invece era molto chiare perché scriveva veramente in modo quasi
Pittorico dal artistico un altro riferimento personale consentiti quindi
Di dire queste cose
Io
Ho avuto tre maestre
Il principale era appunto
A ricette in atti
Al quale devo
Quel poco non essendo riuscito a contenere
Per mio demerito tutto quello che lui era in grado di dare quel poco che so in materia di economia e poi ho avuto ancora
Due maestri di altro
Di altra tipologia mi fermo
Uno Valentino domina ad hoc
Che vi come mio giudice nel concorso a cattedra
E
A Giuseppe Medici
Non proprio come maestro ma molto vicino a alla mia formazione giovanile fu anche Raffaele D'Addario statistico
Che diede dei contributi molto importanti alla teoria della distribuzione del reddito basandosi sulle leggi di parere
No
Io appartenevo a una
Generazione
Di allievi intermedia diciamo perché credo si possa dire che i primi furono
A Napoli Augusto Graziani
Il Bruno io Auchan
Che si riunirono impostazioni dal punto di vista ecco proprio nel tema del liberismo per lo Stato
Un po'diverse credo da quello che lui originariamente aveva tentava noi
La generazione intermedia
Era fatta da Lilli Cosenza
Cappello coscienza ma si faceva chiamare i vigili che era un po'più semplice
A
Carlo Pace di cui vedo qui la moglie che saluto tanto affettuosamente
E c'ero infine forse io
Poi c'è stata una generazione ancora successiva Aldo pacifici non c'è ordine no Aldo pacifici era
Vicino a noi come tale e poi Luigi pagane Don Luigi Bagella Cesarini brani
Sia dicendo alluminio la carta del suo ricordo bene
Ecco questi sono tutti riferimenti personali
Di chiedo scusa ma
Non riesco a non dire queste cose quando si parla dei Giuseppe Di Nardi
Perché i rapporti personali in una scuola
Sono altrettanto fondamentali di rapporti di studio e di insegnamento diciamo la verità
Secondo una tradizione italiana che risulta che risale addirittura le botteghe d'arte insomma il rapporto umano è molto difficile
Che dire dei suoi contributi è stato già detto molto ringrazio molto Sabatini per la sua rappresentazione io vorrei soltanto dire quello che per me
Fu particolarmente
Incisivo anche poco rispetto a tutta la sua costruzione rigetto
Non c'è proporzione
Voi tutti ricorderete una
Raccolta
Abu molto densa
Dei suoi iscritti intitolata l'economia una svolta difficile ricordata
Mi pare che ci sono una decina di volumi se ricordo bene
Quattro quattro volumi molto intensi
Molto importanti la svolta difficile in economia
E alcune cose
Lei ricordò anche se non erro può darsi che non fosse proprio il centro per la sua riflessione ma che
Mi colpirono
La prima è la distinzione fra l'analisi quantitativa
E l'analisi quantitativa
Era il periodo in cui le incombe econometria andava forte
E se non è di un pezzetto econometrico riconsiderato con sospetto domande
E diverte incerto riconosceva l'importanza della misurazione quantitativa dei fenomeni ma diceva che non era tutto
E diceva lui
Se non si accompagnava questo anzi se non c'è una premessa ciò
Un'analisi qualitativa non si riusciva a spiegare granché
Credo che si possa quindi dire che l'economo tecnica
Serve a misurare
Ma non significa per ciò stesso capire o spiegare
Per spiegare capire ci vuole appunto l'introduzione della qualità
Cioè i modi in cui la società funziona
Che poi è la qualità è questa
Le modalità del vivere insieme vivere la vita associativa
E la svolta che Luini raccomandava era proprio questa
Non rida pure non vi limitata soltanto a misurare l'econometria è importante per carità diceva Moreno non disconosceva l'importanza
Però bisogna integrare
I due punti di vista quantitativo e qualitativo e qualitativo precedeva
Quantitativo
Tra l'altro
Se si vuole che a bere la storia capire la storia l'evoluzione storica di un'economia di una società
Non lo puoi fare con gli strumenti econometrici
Quindi capire che cosa sta cambiando
E cioè
Devi capire che cosa concave abbia nei meccanismi di funzionamento citarne immondizia essersi organizza
I si svolge e queste analisi qualitativa
Che deve precedere poi
Quella quantitativa che misura se veramente è stato così in che misura
In che misura
Si spiegano così le cose
Ma se non fai prima
L'analisi della qualità egemoni
Non capisci non capisce niente popò di meno che
Non capisci la storia che cambia
E che poi se ci riflettete non è molto importante in una società stazionaria in cui per definizione è un cambiamento
Ma mi mi pare proprio cruciale si riferisce a società con le nostre
Che sono dinamiche che cambiano continuamente
E
Tra queste cose c'erano dei riferimenti da parte di Narni
Hai valori
Hai valori della convivenza civile
Come uno degli elementi questo di dare un'indicazione che io ho estratto da vari punti non c'è un saggio proprio dedicato a questo
Oggi come oggi se riflettiamo sulla nostra società che terribilmente composta nel senso che non è composta non è compatta non è coesa
Forse una delle cose che danno spiegazione a ciò
Gonella econometria ma la crisi dei valori
Noi non siamo d'accordo sui valori anche etici di base della nostra società che sta
E la stessa cosa si può dire se vogliamo
Cogliere le tendenze il cambiamento e dunque le tendenze
Le ipotesi di base qualitativa e vanno aggiustate e i tempi per capire come cambia
Che cosa c'è alla base del cambiamento e potete anche misurare ma prima per capire dovete partire dalla
Un punto molto importante
Lungo questo cammino di Di Nardi
A proposito appunto la svolta difficile dell'economica
è un po'anche trascurato confesso come allieva però purché ci penso
Queste occasioni servono pure a ripensare
L'indeterminatezza
Che di Nardi colpisce qui lì in particolare mi ricordo
Nel monopolio bilaterale c'è proprio un saggio sull'indeterminatezza il monocolore bilaterale e l'applicazione immediata del motore bilaterale badate
E il mercato del lavoro
Perché il mercato del lavoro non è un mercato automobilistico concorrenziale e
Monocolore bilaterale
Io vorrei invitare soprattutto i più giovani rispetto a me siete quasi tutti i più giovani di Melilli a sviluppare questo concetto che serve molto
O può non tutte non risolve tutto ma contribuisce a capire punto di distinzione
Sulla l'economia di mercato
E l'intervento dello Stato è uno dei punti
Siete voglio dire con questo
Che le politiche dello Stato politiche economiche
Che tentassero di modificare le cose rispetto agli equilibri di mercato dunque
Dove non c'è
Indeterminatezza ma cioè liquidità del mercato cioè una tendenza del mercato andare con le forze spontanee che ci sono vari
Verso un determinato il rispetto
Sono quasi sempre destinate a favorire
Andare contro il mercato è molto difficile
La Prometeo cui regolare per carità non sto dicendo sono uno di quelli che si riferiscono
Come si riferiscono liberali selvaggio cosa del genere su questi accoppiamenti gli aggettivi sono frequenti no va regolato
Però se va verso una direzione
Perché determinato a cioè perché insomma fondamenti mettere il pulmino Mannio fetta spingono in una direzione cercare di contrastarla molto difficile spesso porta fa
Se invece ci riferiamo a una situazione economica in cui c'è indeterminatezza nei punti di equilibrio finale noi
E gli si
Può intervenire può e anche fare in modo che
Data l'indeterminatezza del mercato le cose vanno nella direzione che tu speri auspica anche politicamente che si amplia
Quindi la discriminante
Può essere appunto una situazione di determinatezza o meno nel mercato
Sul mercato del lavoro
Lui scrisse appunto della
Indeterminatezza
Che preoccupa un economista
Dall'altro spinge a intervenire perché c'è spazio per intervenire
No
Ma bisogna lì intervenire
E lui si preoccupò soprattutto delle indeterminazione ove in settemila Tezzon
Dei forti nei problemi che riguardano i forti deboli in economia insomma
E
E qui c'è l'aspetto anche politico di formazione politico-culturale lineare
Bisogna arrivare ad un accordo
Viene anche ha scritto anche di politica dei redditi
Programmazione lo si può lasciare libero il mercato quando esso indeterminato
Perché poi a soffrirne sorridendo
In quella situazione e nel caso specifico i lavoratori
E quando lui aveva
Verso i quali aveva una particolare sensibilità è questo un po'la trasmesso a tutti noi
Sommando sappiamo
Oppure possiamo uno sforzo se non l'abbiamo vissuta renderci conto di che cosa sia la vita di un operaio non è una vita facile realizza semplice
Con redditi medi di un mille duecento mille cinquecento con famiglie che sono anche composto da più mentre
Alcuni dei quali rimangono magari disoccupati non è una vita facile quello
Non va mai dimenticato questo
E con il rischio
Dell'infortunio che è una cosa secondo me proprio inaccettabile forse inevitabile delle vicende umane sono complicate ma se noi predichiamo per il profitto il premio di rischio
Quando il rischio è l'infortunio addirittura la morte
Kakà
Qual è il premio per quel
Io credo che Di Nardi avesse questa
Sensibilizzando
E quindi la partecipazione
La cogestione
L'Assessore io né lei debbo
La rivendicazione della dignità nel lavoro son temi attuali badata io la posizione che ho ottenerlo questi sono i temi centrale e a
Dissenta nuove
Che andrebbe introdotto il lavoro decente io preferisco dire il lavoro dignitoso questo è un tema attualissimo ancora
Però lui era preoccupato
Dei debole nel destino che debole
Qui tra l'altro c'è poi
Alta avevo nero me forti i deboli e nell'economia
Però da uomo che aveva la visione complessiva dei problemi diceva che
Questa debolezza
Questa indeterminatezza poteva poi riverberarsi anche a carico della produzione dell'impresa
La quale una volta che i deboli si sono organizzate sindacalmente questo si tratta di un grosso contributo che il sindacato ha dato alla storia dell'umanità a
Sappiamo che fine fanno i deboli in Paesi in cui non c'è
L'organizzazione sindacale
Magari crescono anche un tasso di sviluppo più alto
Non faccio riferimenti specifici a questo o quel Paese però se uno lo ha visitato questo o quel Paese
Vede
Che sorte hanno i lavoratori
Però
Non può entrare in crisi il sistema
Non c'è il punto di equilibrio spontanea del mercato ma bisogna trovarlo un punto di equilibrio che ha giusti datori di lavoro
E i lavoratori
Ed è qui la sua
I suoi molti suggerimenti appunto
Sulla partecipazione
Sulla ricerca di un accordo
Soprattutto il mercato coperto
E io mi occupo di questi
Il che verrà
Ha come mandato cercare di mettere una cosa difficilissima soprattutto in certi periodi in cui pone dei poli le tensioni politiche sono più dura tenuto presente
Il dualismo economico
è uno dei problemi che il mercato non determina non c'è
Punto di equilibrio grazie alle forze di mercato tra le condizioni economiche delle aree del Paese e mi dedico moltissima attenzione a questo dal lato dei deboli a favore del sud
Secondo me il messaggio innalzamento quello che io tomba Sergio questi altri
Molto queste molto più riguarda molto questo foro
E se posso aggiungere un'ultima sulla considerazione finito
La globalizzazione
Che pure ha portato tanti vantaggi
Soprattutto i Paesi che non avevano il mercato che si sono affacciati sul FAS
Soglia
Sul fronte del mercato solo di recente e quindi il mercato accorta
Economia di mercato controlli della città si è trasformata grazie alla liberazione di iniziativa che poi è storicamente la Cina aveva avuto perché era un Paese
Ne scampi commercianti no
Quindi vantaggi della valorizzazione sono sicure rivediamo quando viaggiamo in quel Paese che una volta erano arretrati e che adesso invece Corano
Erano
Io penso che la globalizzazione
Abbia rafforzato l'indeterminazione
Nei mercati
Cioè
Gli input dei soldi che abbiamo con la globalizzazione che non controlliamo
Sono molti di più di quello che potevamo avere in un territorio con il territorio nazionale era chiuso rispetto al resto avrebbero controllati confini movimento delle merci vitale naturalmente si paga uno scotto economico da questa chiusura
Però era molto più controllata la al Governo ma la politica economica larghi strati con la globalizzazione è molto difficile è molto difficile
L'indeterminazione l'incertezza
Io mi sto occupando molto da alcuni anni per la qualità della vita bevuta delle cose che peggiora la qualità non sarebbe né indeterminazione l'incertezza la cosa principale l'incertezza inseparabile
Dal destino dell'uomo lo sappiamo non è proprio viviamo
Siamo fatti riferiti incertezze però alcune istantanee minimi di certezze
Forse in ugual fare lei dovrebbe fare carriera rassicura
E
Poiché è molto difficile controllare una situazione globalizzata
Diventa fondamentale di nuovo implicitamente lo ricavo darvi una accorto
Tra il Governo
La ricerca di una politica internazionale di intesa fra gli Stati
Il ruolo degli organismi internazionali del Fondo monetario internazionale
Lo vediamo
Lo stile situazione in cui stanno viaggiando i mercati finanziari che è un aspetto della indeterminazione nell'equilibrio di questi mercati
Richiede che quel minimo di controllo senza esasperare senza
Mette a soffocare che non è possibile più al Governo singolo varietà dopo l'accordo con l'intesa o la riorganizzazione internazionale
Questo delle indeterminazione e di quello che bisogna fare quando scendi terminazione credo che sia uno dei messaggi inerti
Che meriterebbe di essere preso
E questo filo andrebbe secondo me dipanato grazie
Grazie presidente Marzano
Vedo che
Convegno sta andando comincia andare molto bene perché stiamo arrivando punti anche molto molto specifici rapidamente rapidamente io vorrei dare la parola
Adesso al professor Gaetano Rasi Presidente emerito dalla Fondazione qui non soltanto però nella veste
Il fondatore della Fondazione Spirito per essere molto molto più precisi quanto di economista di studioso ristoro economico direttore negli annali dell'economia italiana
Docente universitario e quindi amico anche
Di Giuseppe Di Nardo Dini e di Ugo Spirito con i quali ha avuto proficui contatti di quali adesso ci dirà
Grazie
Conferma e Giuseppe Parlato
Nei miei confronti particolarmente benevolo
Sì io interverrò soprattutto come past President della
Forse della fondazione Ugo Spirito che come avete sentito adesso si intitola anche
A a Renzo De Felice unendo perciò
Diciamo gli aspetti
Teorici e gli aspetti filosofici riesce a quelli storici
E e quindi facendo di questo ente
Un punto di riferimento a mio avviso
Ormai in differibile per la cultura italiana e non per merito mio ma per merito viti attualmente la
Regge
E
Signore e signori cari
Illustri colleghi presenti cari amici
Bene intanto grazie per essere qui
A questo convegno che riguarda uno dei più significativi economisti del Novecento appunto Giuseppe
Di Nardi
Particolare saluto ritengo Dini doverlo dare alle signore Angelica e Carla Di Nardi che hanno condiviso la necessità di questo convegno e che
Hanno donato fin dal mille novecento e novantatré di archivi dell'illustre padre alla Fondazione Spirito
Ringrazio poi se mi permettete di giocare in casa
Professor Parlato
Dottor Zaganelli e
Tutto il personale della fondazione
Che
Ha curato l'organizzazione di questo evento tecniche
Ripeto anch'io ma giustamente con viva riconoscenza il ringraziamento al dottor Giovanni Sabatini che rappresenta qui labili che ci ospita
Parlerò come vi ho detto dei rapporti tra
Di Nardi e Ugo Spirito
I quali
Risalgono agli anni Trenta
In sede di dibattito sul corporativismo e in particolare sui contenuti di un'economia programmatica che non avesse le caratteristiche
Della pianificazione sovietica
Ne essere
La mera indicazione di tendenze insite oppure rilevate medio automatismi del mercato
Della attenzione e di Giuseppe Di Nardi all'economia programmatica vi è la sua partecipazione al convegno sul piano economico
Tenuto in Italia cinque il sei aprile del mille novecento
E quarantatré
Ecco vi prego di fare riferimento
Alla data
A quell'anno
Quel mese
Ma diciamo al fatto
Che si era
Nel pieno
Del
Conflitto del grande conflitto mondiale
Bene
è interessante a questo proposito la precisazione che allora fu subito espresse in quel convegno
Che l'economia programmatica veniva e studiata e proposta ai fini dello sviluppo civile per il dopo un conflitto che allora appunto era in corso
E quindi si doveva assolutamente non doveva
Assolutamente essere confusa con l'economia di guerra
La quale naturalmente aveva un carattere esplicitamente coercitivo legato agli scopi bellici
E ciò avveniva in tutte le nazioni coinvolte o no nella seconda guerra mondiale comprese quelle al tradizionale economia marcatamente liberista come la Gran Bretagna che gli Stati Uniti
Più tardi
Taluni hanno sottolineato alcune fondamentali differenze tra la concezione scritta spiriti M
E quella di Di Nardi che pur si sono sempre frequentato
Ossia tra una visione anti in mercati Istica del filosofo ed economista cioè di spirito e quella
Definita
Più liberisti candidi Nardi
Ma si tratta di uno schematismo non rispondente alla complessità del didattico generale già allora
E ancor meno alle posizioni di ciascuna delle due personalità delle quali oggi ricordiamo l'alto contenuto scientifico e di insegnamento
La contrapposizione ideologica tra una concezione di velistica fondata sull'individualismo assoluto
E il concezione statalista fondata su un un interventismo assoluto da parte dei pubblici poteri non è in realtà mai stata sostenuta
Da ciascuna delle due figure di cui oggi ci occupiamo
Ma
Non poteva nemmeno esser la a causa delle premesse filosofiche e culturali di ciascuno
Certamente
Nel corso di questo convegno questo approdo argomento sarà approfondito e già
Antonio Marzano che ringrazio
A posto un accento particolare
Su quel fattore
Della produzione che è il lavoro e che non può essere considerato come semplice merce posta sul mercato
Niente
Non è
Ho sentito con piacere questo suo
Insistenza circa la qualità della vita la necessità di spostare
Come avremmo occasioni dire poco prima dell'inizio di questo convegno
Spostare le valutazioni dalla concezione esclusivamente del prodotto dotto interno
Lordo allora
Qualità della vita cioè aggiungere elementi di valutazione che non siano meramente quantitativi
L'altro aspetto che mi pare marziano abbia sottolineato e che
Che mi trova molto sensibile quello appunto del incertezza della indeterminatezza
Che è vigente non solo in Europa ma in tutto il mondo e ciò in relazione a tutti gli eventi di cui
Abbiamo
Notizia quotidianamente
Anche se non altro per
Le norme aumento della popolazione mondiale
Bene
Ritornando al nostro argomento credo sia giusto ricordare l'approccio etico speculativo di Di Nardi
Nella valutazione dell'opera di spirito
Che di Nardi fece nel corso della sua relazione al convegno internazionale dal titolo il pensiero di Ugo Spirito
Tenuto il sei e il nove ottobre del mille novecentottantasette e che è stato organizzato dall'Istituto dell'enciclopedia italiana e
Dalla Fondazione Ugo Spirito
Sia il titolo della relazione di Nardi in quel convegno
Che appunto era Ugo Spirito sulle trasformazioni sociali generate dalla rivoluzione scientifica
Come tutte le rivoluzioni tutte le riflessioni che di Nardini quel convegno faceva riferendoci all'opera di spirito precedente
La vita come ricerca va tenuto presente che nel mille novecentottantasette cioè l'anno in cui si tenne questo grande convegno
Rettore era anche l'anno nel quale si celebrava
Il cinquantenario dell'uscita dell'opera di spirito e la vita come ricerca ebbene
La relazione di Di Nardi in quel convegno
Era
Diciamo aveva un contenuto rivolto all'analisi dinamica
Dello svolgersi dei fatti umani
E sì riferiva all'indagine sistematica volta a conoscere il vero e a proporre il giusto ed il meglio ora questi tipi di affermazioni
In genere
Non vengono graditi in sede
Di analisi teorica da parte degli economisti
Però
Però
Ed è qui un altro degli accenni mi piace ricordare di Antonio Marzano
Ma signore in breve in termini
Direi quasi banali ma altrettanto vera oltre la ragione
C'è il cuore
Questo fa parte dell'essere umano e quindi della società umana
Bene
Va però
Aggiunto qualcosa
Perché è un economista è un uomo che ha ragione
Sulla base di queste
Premesse cioè del contenuto della relazione di Di Nardi di allora
Sia lo spirito che di Nardi
Dicono
Che
Tutto sommato l'azione specialmente quella
Che poi ci introduce dall'economia teorica alla politica economica
Si presenta come
Revisione che diventa programma ineluttabile
La frase di spirito ma è ripresa e fatta propria da Di Nardi sia per i comportamenti dei singoli sia per quelli della società organizzata a Stato
Io ho avuto modo di conoscere l'opera di Bignardi sin da quando nell'autunno del mille novecentosessantuno
E lì fece parte della Commissione per la elaborazione di uno schema organico di sviluppo nazionale
Dell'occupazione che del reddito quella che furbetta allora Commissione papi dal nome appunto del suo Presidente
Il quale era anche
Stato per molti aspetti oltre a De Maria anche
Maestro di
Di Nardi
Di dare dei io lo conobbi personalmente più tardi
Verso la fine degli anni Sessanta in occasione delle mie frequentazioni di casa spirito
Ricordo Gianna Saba spirito tecnici riceveva con grande gentilezza e anche con un certo senso di complicità perché io
Allora
Più giovane
Di quei componente ICE Natsolok frequentavano causa spirito
Sì ve andavo naturalmente molto più per ascoltare che per dire
Bene
Questo ci è d'accordo si riuniva quasi settimanalmente
Ed era costituito da personalità di grande livello
Parlo fra gli altri di Augusto Del Noce
Di Riccardo del giudice di Antimo Negri di padre Cornelio Fabro del pittore Reinaldo Gheller
Io appunto Giuseppe Di Nardo
In quel periodo si andava svolgendo in Italia il dibattito sulla concertazione tra le categorie del lavoro e delle imprese e fra essi
E il Governo
Non piene sulla programmazione fino ad arrivare a importanti provvedimenti legislativi che avrebbero portato se
Proseguiti e sviluppati
A sostanziale modifiche istituzionali
E costituzionali ma ciò non avvenne
La stessa Commissione successiva a quella che fu detta Commissione Giolitti non arrivo a conclusioni istituzionali
Io negli incontri di quel cenacolo si parlava dell'inizio di una nuova epoca
Appunto
Sulla base di un libro che portava proprio questo titolo ed era stata appunto un libro che spirito aveva pubblicato fin dal mille novecentosessantuno
E in particolare si parlava
Della ripresa degli studi sul corporativismo moderno corporativismo ovviamente democratico
Come in più i nuovi strumenti interpretativi adatti alla realtà in evoluzione e con l'indicazione di modelli di analisi adeguati
Già allora
Si era agli inizi degli anni Sessanta
Si consideravano in sede di io teorizzazione economiche superati gli approcci neo marxisti sui quali si andavano attardando taluni economisti anche italiani eppure di vaglia
Così come si riteneva di andare oltre il neo che mi sia nei Simo
Che pur aveva validi cultori capaci di vedere oltre le teorie veri tendenziali automatici equilibri tra la domanda e l'offerta e quelli della concorrenza perfetta
Ritornando
A lemmi e i miei
Rapporti con Giuseppe Di Nardi
Ho avuto modo più tardi di usufruire di molti dei suoi studi quando feci parte del Comitato di gestione dell'agenzia per la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno
Un
Titolo lungo mal che in realtà significava Agenzia per il Mezzogiorno che doveva continuare l'opera della Cassa del Mezzogiorno senza quegli appesantimenti
Che questa
Iniziativa veramente meritoria
Almeno nel tentativo di dare delle strutture
Delle infrastrutture pubbliche al Mezzogiorno aveva però negli anni ha avuto e quindi attraverso l'Agenzia si pensava
Di usare sistemi di finanziamento finalizzato secondo realizzazioni da farsi direttamente dagli enti esistenti nel Mezzogiorno spesso
E mi modo come dico di usufruire di molti dei suoi studi
E
Mi usufruire anche
Proprio sul finire degli anni ottanta quando ebbi incarichi accanto l'insegnamento di politica economica di insegnamento di economia dello sviluppo
In alcune
Università meridionali
Va tenuto presente che la Cassa per il Mezzogiorno aveva raccolto anche su indicazione di Di Nardi la più grande biblioteca sull'economia dello sviluppo
Che esistesse allora nel mondo
Venivano dagli Stati Uniti a confrontare opere
Antiche e moderne di tutti i Paesi
Io non so che fine abbia fatto quella meravigliosa biblioteca spero che sia stata salvata nel frattempo
Bene
Gli scritti di Di Nardi
Erano materie
Che erano alla base di molte riflessioni ma soprattutto degli orientamenti operativi di quel periodo cioè degli anni orientamenti operativi di un'agenzia per il Mezzogiorno
Come è noto
Ugo Spirito ci lasciò all'improvviso il ventinove aprile del mille novecentosettantanove
Subito fu costituito il comitato promotore della fondazione
Furono acquisiti la biblioteca e l'archivio del filosofo e nel settembre del mille novecentottantuno fu varato con atto pubblico sulla Fondazione Ugo Spirito
Ebbene
Avviata nel mille novecentottantanove la costituzione della Commissione scientifica ripartita all'interno
In nove classi scientifiche
Ed assunta nella presidenza di quella Commissione Renzo De Felice
Vi fosse dubito chiamato a farne parte Giuseppe Di Nardi per la classe delle scienze economiche e statistiche
Inutile dire come fosse apprezzato il suo contributo agli studi condotti all'interno della fondazione
Purtroppo
Perdemmo Pinardi tre anni dopo nel mille novecento e novantadue
Credo che il miglior ricordo sia quello di attingere dal il suo pensiero e dal suo insegnamento quelle qualità che gli ebrei
Il rigore scientifico
Unito all'impegno di operare sempre per il bene comune
Crede che credo che di Nardi abbia comunque ancora oggi da dirci molto dibattito
Grazie
Grazie professor frasi allora es esaurita
Questa prima parte del nostro incontro ringrazio in particolare
Il
Professor Rasi per avere
Collocato storico graficamente storicamente il discorso di Finardi all'interno
Della grande crisi del ventinove dei dibattiti che dopo la crisi del ventinove vengono fatte
In Italia
E questa generazione spirito un po'più vecchio del novantasei Finarte dell'undici però
Il problema di cosa fare rispetto a una crisi come quella del ventinove alla possibilità che questa crisi potesse in qualche modo ripetersi anima
Gli economisti italiani di quel periodo in una prospettiva di lunga durata che arriva fino
Appunto la secondo conflitto mondiale
Lei pro sopra si ricordava
Gli studi su un corporativismo
E collegandoli a quelli della programmazione dopo la Seconda guerra mondiale ben il quaranta
Ugo Spirito scusa
Scrivendo Bottari diceva c'è solo una persona in Italia che può fare oggi un recupero di studio su un corporativismo inteso come programmazione citiamo Ugo La Malfa
E lavora alla Banca commerciale un giovanotto da tenere presente quaranta quindi c'è questa
No questa prospettiva che al di là della
Connotazione politica dei regimi sussiste all'interno di una ricerca
Di un momento risolutivo di equilibrio opere ridurre
Quegli elementi di indeterminazione di cui si parlava prima da parte del presidente Marzano
Io adesso passerei alla seconda parte del nostro incontro ringrazio i relatori che sono qua che abbiamo con i quali abbiamo aperto questo questo questo bella questa bella mattina ho usato la giornata
So che il presidente Marzano ci deve lasciare perché
Deve correre ai suoi impegni lo ringraziamo per essere venuto speriamo che
Questo sia l'inizio di una frequentazione
Nella maggior grazie spero che tutto venga registrata viene registrato e
Ahimè
E hai voi ci saranno anche gli atti
Lopes pensavo dirlo più tardi quando già il relatore
Ho fatto loro relazione per averli definitivamente incastrati ma bisogna consegnare agli atti
A subito dopo le vacanze di Natale perché vorremmo uscire nel due mila dodici con
Hanno appunto ventennale della morte di Di Nardi con questo con questo volume
E chiamo qui al tavolo il dottor Zancanella direttore dalla Fondazione Spirito il professor fa rese
Il professor paga netto
E
Il professor Conte
Che non vedo adesso ecco qualsiasi benissimo
C'è anche la sostituzione dei Cavalieri bene
Questa prima
Sessione
Del
Convegno
Riguarderà formazione esperienze giovanili e attività accademica
Ora
Noi abbiamo pensato come fondazione nell'adunanza del vetro cielo grazie
Noi abbiamo
Pensato come fondazione
Di partire da questo elemento
Cioè di partire dalla formazione di giovani
Perché credo che un discorso su Finardi che non tenga conto di quello che si diceva prima cioè di questo clima di crisi
Del d'Italia dell'Europa del mondo dopo il ventinove e dei gli strumenti per poter in qualche modo venirne a capo
Non possa
Essere
Sufficientemente
Completo nostro disconosce tanto più che e lo ricordava prima il professor Rasi lo ricordo anch'io noi grazie alla liberalità
Del
Figli e del professor De Nardi abbiamo avuto la biblioteca e l'archivio e qui saluto la dottoressa Carla dinamiche presente fra noi
Per
Ringraziando di quello che ha fatto
E
L'unico modo per essere degni anche di questo lascito no è quello di metterlo a disposizione del numero maggiore di studiosi quello che stiamo
Cercando di fare questo primo convegno
Su Di Nardi ha proprio questo scopo
Io la stavo anche tirando un po'di lunga perché ho visto il professor pagamento che e l'acqua ma gironzolava e stavo cercando di
Vederlo tornare ho visto andar via
Tornerà
Io però darei a questo punto
La parola al dottor Bagarella dicevo direttore dalla Fondazione spedito e
Artefice dell'organizzazione di questo convegno
E che ringrazio ovviamente per per questo aspetto ma
Anche
Studioso giovane studioso di storia economica in questo momento sta seguendo dottorato di ricerca a Roma Tre
Marco da Carella ci parlerà del percorso della formazione di
Giuseppe Di Nardi tra Giovanni De Maria e Giuseppe Ugo papi
Prego
Grazie ringrazio innanzitutto il professor Parlato perché è stato suo gli input iniziale a studiare la figura di Giuseppe Di Nardi
E ringrazio comunque ore voluto ringraziare di persona il professor Gaetano Sabatini che purtroppo non può partecipare a questa tavola rotonda e il professor Pier Pietro Tino dell'Università di Roma Tre perché stanno seguendo il mio lavoro la metà si dottorato dedicata proprio Giuseppe Minardi
E e tutti i relatori che ovviamente hanno accettato l'invito a partecipare a questa giornata di studi
E come si diceva il mio obiettivo è quello di cercare di individuare
Quegli orientamenti che hanno influito sulla formazione di Giuseppe Di Nardi
Curiosamente i che provengono sia dei suoi due maestri Giovanni De Maria e Giuseppe occupati
Sia dal decennio in cui avviene questa formazione
Ovvero quello degli anni trenta
Quindi trenta sono nel decennio che hanno visto l'affermazione del ruolo dello Stato come regolatore dell'economia e come motore di sviluppo ma sono anche il decennio che degenerato nei totalitarismi ovvero nella convinzione che lo Stato potesse regolare ogni aspetto della vita economica sociale e politica dei singoli cittadini
è un po'questo tentativo di armonizzare
Di intervento pubblico con i principi del liberalismo ripeto figlio dei dell'insegnamento dei suoi due maestri ma soprattutto anche di quel decennio
E comincio con il tentare di individuare appunto gli elementi che a mio modo di vedere Giove Giuseppe Di Nardi ha ereditato dal primo del semestre Giovanni De Maria
De Maria il professore con cui Pinardi si è laureato nel mille novecento trentatre allora all'Istituto superiore di scienze economiche e commerciali di Bari
I ritengo ci siano tre elementi che mutua dal suo pensiero
Innanzitutto l'abitudine negli enuncio poi passerò a trattarli più approfonditamente più analiticamente
Innanzitutto l'abitudine a seguire gli sviluppi della scienza economica a livello internazionale e dunque l'abitudine a a seguire gli sviluppi e anche dei nuovi indirizzi di politica economica i il secondo elemento che in parte è già stato ricordato dall'intervento del dell'onorevole Marzano
E è che negli anni Trenta tramite Giovanni De Maria Giuseppe Di Nardi entra in contatto con quello che è lo sviluppo di quel decennio cioè l'adozione nell'ambito delle analisi dell'analisi economica degli strumenti propri delle scienze fisiche matematiche
Poi ovviamente per Giuseppe Di Nardi questo approccio non sarà sufficiente andrà integrato
Con l'analisi di tipo qualitativo ma già negli anni Trenta comunque lui è aggiornato su questi sviluppi e per il terzo principio questo già
Ricordato e che poi
E passeremo ad approfondire e nella e la critica
Dell'approccio neoclassico che passa attraverso l'utilizzo del principio di indeterminatezza economica principio di indeterminatezza
Che era stato elaborato proprio dal suo maestro Giovanni De Maria ma di cui di Nardi come vedremo darà
Un'interpretazione poi diverso cioè la conseguenza della e dell'utilizzo di questo principio di indeterminatezza sarà diverso nel rapporto tra Stato economia rispetto a quanto teorizzato da De Maria
Passo dunque ad anni ad analizzare il primo punto che è l'abitudine a confrontarsi con gli sviluppi della scienza economica a livello internazionale
E allora
Questo è già evidente in una sia negli appunti preparatori delle lezioni che mi tiene all'università già negli anni trenta sia da una lunga lista di recensioni ma anche delle dalle citazioni dai suoi libri di testo
E dove troviamo riferimenti a Lionel Robbins ciambella Anna a all'x tra l'altro molto importante questo riferimento perché di Nardi riceverà nel mille nove Santo quarantatre i l'impegno diciamo e l'incarico di tradurre bagliore il capital che poi sarà pubblicato negli anni Cinquanta
E e da un punto molto importante perché nell'ambito della storiografia economica sia sarà lungo sostenuto che gli economisti italiani
Nel decennio degli anni Trenta fossero rimasti isolati da quelli che erano gli sviluppi da quelli che erano gli sviluppi
All'estero in realtà non è così e la conseguenza di questo pensiero Stato che ad esempio il pensiero che iniziano sia stato recepito nel secondo dopoguerra in Italia
Vedo qui presente professor Barucci che per fortuna ha già dimostrato come negli anni Trenta attinenza sia stato già studiato metabolizzato e spesso criticato dagli economisti italiani tra l'altro dopo ci sarà una citazione già saputo abitiamo che esplicita
Da questo punto di vista
Comunque che dinastie allievo di Giovanni De Maria
Chi è uno degli studiosi meglio integrati nel sistema accademico internazionale basta ricordare che nel mille novecentotrenta trentuno luglio su fruisce di una borsa di studio della Rockefeller Foundation su designazione di Luigi Einaudi
E può trascorrere un anno di studio negli Stati Uniti e qui entra in contatto con il mondo accademico statunitense tanto da essere tra i primi membri della econometrico society
Quella società che si poneva l'obiettivo di promuovere uno studio
Della economia integrata appunto nella sua correlazione con le scienze fisiche e matematiche appunto con lo sviluppo a cui facevo riferimento
Prima quindi da De Maria assorbe il l'abitudine a confrontarsi con gli sviluppi e all'estero da alcuni sviluppi del pensiero economico
E a livello internazionale e in particolare portare anche gli Stati Uniti che rimarranno un po'un Paese e di riferimento per teen artigiano negli anni Trenta APPA soprattutto
Nel secondo dopoguerra
Il secondo elemento a cui ho già accennato
E quindi la conoscenza degli strumenti delle scienze fisiche matematiche adottati nell'ambito dell'analisi economica e questo è già evidente nel titolo della sua tesi di laurea che poi sarà pubblicato negli annali dell'Università di Bari
E l'indeterminatezza nel monopolio bilaterale che e quindi il concetto di indeterminatezza
Che viene mutuato proprio dalle Maria
A sua volta al concetto di indeterminatezza era stato mutuato dalla teoria quantistica di I sembrargli appunto a sottolineare il legame tra la scienza economica delle scienze fisica
Questo principio viene utilizzato da Giovanni De Maria dunque dal sollievo Giuseppe Di Nardi per mettere in discussione l'approccio neoclassico
La scienza economica neoclassica bassa valle su analisi sulla dimensione statica dell'economia
E secondo la quale i fenomeni economici erano ripetibili nel tempo dunque non certo senso prevedibili e in realtà invece il principio di indeterminatezza
Parte dal presupposto che la analisi economica non debba prendere in considerazione l'economia nella sua dimensione statica ma nella sua dimensione dinamica il che rende incerti i risultati dell'operato con l'amico
Come afferma di Nardi nella conclusione del suo scritto appunto l'indeterminatezza del monopolio bilaterale
L'indeterminatezza è relativa ad ogni fenomeno dinamico e l'arbitrio che accompagna l'estensione nel tempo di ogni forma statistico matematica e dipende dal fatto che non sappiamo quali eventi ci presenterà il futuro
Questi sono i tre elementi principali che a mio modo di vedere ed edita da Giovanni De Maria dicevo c'è però una differenza soprattutto nelle conseguenze che l'adozione di questo principio di indeterminatezza a nel rapporto tra Stato e ed economia
I
Secondo De Maria
L'indeterminatezza implicava l'impossibilità
O meglio sconsigliava l'intervento dello Stato ne fattori economici perché cercare di regolare qualcosa che era indeterminato poteva produrre dei risultati
Peggiori piuttosto che cercare di regolarvi
E di Nardi già negli anni trenta e evidenzia invece una diversa sensibilità nel rapporto tra Stato e l'economia una diversa sensibilità che noi già ritroviamo in alcuni suoi scritti ma cito per ne cito solamente due al momento il primo tendenze sociali negli Stati Uniti che verrà pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno del mille novecentotrentatré
In cui passano in rassegna una indagine sulle condizioni sociali del popolo statunitense
Ebbene alla fine dell'articolo di in anticipo compiaceva con le conclusioni dello studio che condannavano i sistemi che il fascismo ha combattuto e superati dunque i sistemi basati sul libero mercato
E sottolineava la necessità di uno sviluppo dell'azione sociale dello Stato per incrementare il pubblico benessere dunque punto un ruolo attivo dello Stato
Stesse considerazioni non li ritroviamo in un articolo pubblicato nel mille novecentotrentasei su Civiltà fascista
Che sarebbe diciamo una recensione del volume disagio Pannunzio economia mista
Ebbene anche questo articolo è molto interessante per comprendere l'orientamento di Giuseppe Di Nardi
Innanzitutto perché quindi criticava l'approccio liberista perché a lungo andare si è visto che la concorrenza apparto rivale quali artisti le quali c'Ciani di imprese e sbloccavano in buono poli sottolineo e riferimento e Monopoli perché poi lo riprenderemo nel pensiero di Giuseppe poco papi
Esigendo la struttura economica delle nazioni a spese della collettività dei consumatori
E dunque affermava che il sistema economico migliore era un sistema misto pubblico privato
E il cui obiettivo doveva consiste nel conseguimento del massimo benessere economico e sociale per la collettività non disgiunto dall'attuazione della giustizia sociale
Ecco dunque appunto polo dello Stato per promuovere il benessere e per promuovere
E la giustizia sociale
E
Sì il maestro De Maria nel corso degli anni trenta
Soprattutto in virtù poi della attuazione della politica autarchica rafforzerà i suoi convincimenti liberisti cioè sulla necessità che lo Stato non dovesse intervenire in economia Giuseppe Minardi manifesta indico una diversa sensibilità
Che invece nella seconda metà degli anni Trenta viene rafforzata rafforzata da alcune in particolare da una sua esperienza la Banca d'Italia poi dal rapporto con Giuseppe Ugo papi
Sull'esperienza di chi ne abbia la Banca d'Italia mi limiterò dire poche parole perché costituiscono oggetto dell'intervento di Giovanni farete e credo anche in parte del professor Leandro Conte
Comunque di Nardi è membro dell'Ufficio studi costituito la Banca d'Italia ad alzo Lini che in quel momento può essere considerato
Il principale laboratorio italiano impegnato nell'ambito di una
Costruzione del sistema corporativo che prevedeva e nel pensiero di Minardi una collaborazione tra lo Stato e il sistema bancario nel raggiungimento degli obiettivi economici posti dallo Stato
Dunque e questo è un elemento molto importante per capire il rapporto tra l'intervento pubblico e poi il ruolo del privato lo Stato ha degli obiettivi
Lo Stato
Orienta il sistema dopodiché il privato in particolare il sistema bancario è chiamato a fare la sua parte per il raggiungimento
Degli obiettivi posti dallo Stato
Come avviene ovviamente tutto questo tutto questo deve avvenire attraverso una programmazione economica e la concettualizzazione definitiva di questo orientamento di Giuseppe Minardi avviene attraverso il contatto con Giuseppe Ugo papi
E di Nardi appunto si era laureato a Bari insegnava a Bari già dalla metà degli anni Trenta contestualmente si era quindi trasferito a Roma come membro dell'Ufficio studi della Banca d'Italia e qui entra in contatto
Con Giuseppe Ugo padri che all'epoca teneva la cattedra di economia politica e corporativa alla all'Università la Sapienza
E ebbene il passaggio da Di Maria appalti non è in realtà così difficile e anche PATI analizzava lei con la mia nella sua dimensione dinamica non statica
I ne conseguiva e però all'impossibilità per palati che il il sistema economico giungesse all'equilibrio questo significava che lo Stato doveva intervenire per impedire le fasi di fluttuazione economica
Come doveva intervenire è un aspetto molto e interessante per capire il binomio e il tentativo di armonizzazione tra intervento pubblico per ruolo del privato
Lo Stato corporativo dove effettuare un controllo sui salari e sui prezzi i in modo tale da tenere sotto controllo ad esempio l'inflazione
Dunque qui ritroviamo quel principio secondo il quale
Lo Stato ha i suoi obiettivi lo Stato corporativo ai suoi obiettivi
E orienta il sistema per riuscire a raggiungerli al tempo stesso però papi non adottava e e non riconosceva e i dettami della teoria keynesiana
Affermando che l'intervento pubblico dovesse comunque essere limitato ora io ho riportato una citazione un po'lunga e che però mi sembra importante sia perché aprire quello che è il pensiero di Giuseppe Ugo papier paia importante
Anche perché non la ritroviamo esattamente nell'orientamento di Giuseppe Di Nardi
Scrive Giuseppe Ugo padri nel volume equilibrio fra attività economica e finanziaria pubblicato Milano nel mille novecentoquarantadue
Ma una conseguenza anche più saliente dell'attività dello Stato è che impiegando il gettito dei tributi distrugge gran parte dei beni presenti diretti e indiretti senza certezza di ricostituire gli in misura pressoché uguale al futuro
Consideriamo ad esempio l'attività produttiva è una spesa frequente in tutti i temi politici quella per opere pubbliche volte ad ovviare alla disoccupazione e magari nell'opinione di alcuni
A favorire una ripresa e no no mica quali ne sono le conseguenze senza dubbio maggiore impiego di fattori produttivi applicati direttamente alle opere o volte a produrre beni strumentali complementari succedanei per le opere da eseguire
Ho porti a servizi di trasporto di beni esistenti in paese o importati dall'estero quindi rialzo del prezzo di uso di questi fattori produttivi spiccatamente dei salari rincaro dei beni in quelle maggiori remunerazioni vengono spesso successivamente
Maggiori importazioni dall'estero minori consumi delle classi a reddito fisso
In definitiva una spesa statale in opere pubbliche anche quando assuma carattere di attingimento senza fondo risparmio nazionale dal luogo si alle accennate retribuzioni di ricchezza in favore di quanti risultano direttamente o indirettamente impegnati nell'attività dello Stato
Sta in ciò la giustificazione politica fondamentale di queste spese
Ma quanto al maggiore impiego dei fattori produttivi lo provoca solo transitoriamente e dopo che le opere si sono compiute il reddito nazionale non si ricostituisce misura almeno pari a quella preesistente
Poiché l'investimento dei beni diretti e indiretti in opere pubbliche non avviene secondo criteri di vera e propria capitalizzazione
In vista cioè di un risultato che li paghi le spese di ammortamento di assicurazione dei capitali investiti e fornisca un utile netto
La prosecuzione di opere per il fine esclusivo della loro utilità transitoria non può non distruggere molte ricchezza del Paese e decurtare il reddito complessivo
Dunque
Ingiusta poco Papi troviamo questa funzione
Precedente
Sì
Va bene in Giuseppe Ugo Papi dunque abbiamo questa concezione dello Stato che deve regolare il mercato orientare il sistema ma non deve intervenire pesantemente con una politica pubblica che si traduce avrebbe
Si tradurrebbe nella distruzione di reddito reale
Ed è una posizione che noi ritroviamo in Giuseppe Di Nardi nel mille novecentotrentotto già in un articolo interessante dal titolo il finanziamento dell'autarchia pubblicato il sei settembre mille novecentotrentotto sul Giornale d'Italia
Ebbene in questo caso
E per quanto riguarda il finanziamento dell'autarchia che dunque presuppone che lo Stato abbia degli obiettivi da perseguire da raggiungere
Dinanzi si diceva contrario a perseguirli attraverso una massa supplementare di capitali pubblici che avrebbe chiesti mole dei beni infrazione
Ritenendo invece che le risorse dovrebbero prevenire dal sistema privato in particolare dal sistema bancario torna qui dunque il binomio tra Stato e banche Stato che pone gli obiettivi attraverso una pianificazione economica una programmazione economica
E il privato in particolare il sistema bancario che debba sostenere il raggiungimento di questi obiettivi posti dallo Stato
In virtù di questo orientamento di Nardi tornerà all'inizio degli anni Quaranta sul principio di indeterminatezza
Per tentare appunto di coniugare quel principio
Con l'esigenza
Di un intervento dello Stato come regolatore e dell'attività economica dunque con un'esigenza diversa rispetto a quella insomma estro Giovanni De Maria lo fa in due scritti il saggio interdipendenza indeterminazione dinamica nella teoria economica pubblicato nel mille novecentoquarantuno
E poi in un altro studio che a me sembra molto interessante studi sull'equilibrio dell'impresa sulla rampa presentazione grafica dell'offerta collettiva
In Cluj afferma che la dimensione ottima di un'impresa non può essere raggiunta attraversa in un sistema di libero mercato
Perché questo come già dimostrato tende ad autodistruggersi generando monopoli ma solo attraverso una un intervento regolati o dello Stato cioè che ponga in essere quelle condizioni tali da consentire all'impresa di adeguerà di adeguarsi alle esigenze di mercato
E dunque raggiungere sulla sua dimensione ottima
Ripeto in questo senso mi sembra
Che l'orientamento di Giuseppe Di Nardi sia consolidato se non proprio trasmesso almeno comunque consolidato dal rapporto con Giosa provocati
Ma come dicevo prima che è anche frutto del decennio in cui avviene la formazione in Giuseppe Di Nardi
E del suo giudizio in particolare della politica autarchica
E ora questo lo ritroviamo in due scritti
In due interventi o meno a convegni il primo è un intervento ottenuto nel mille novecentoquarantuno quarantadue alla quarantunesima di unione della Società per il progresso delle scienze
In questa occasione presenta una relazione dal titolo economia di mercato ed economia per piani in condizioni di mutua compatibilità
E quindi si sforza di individuare qual è quello spazio di al
Collaborazione tra questi due sistemi tra l'economia perché anni e l'economia di mercato
Questo perché inizialmente riteneva che la politica autarchica posta in essere dal regime
Avesse potuto
Promuovere una collaborazione tra i due sistemi ma in realtà poi era degenerata in che senso e era degenerata nella determinazione dei prezzi
Dei prodotti
E secondo Di Nardi invece lo spazio di armonizzazione tra i due sistemi può avvenire può essere ricercato solamente quando lo Stato
Indica gli ho vinto gli obiettivi pone in essere le condizioni per raggiungimento di quegli obiettivi ma non giunge a determinare quale deve essere l'attività del singolo operatore economico e quindi nella fattispecie
I prezzi dei salari
E criticando quindi questa degenerazione del sistema autarchico continua a difendere la possibilità di ricercare un sistema di pianificazione
E
Intervenendo al convegno
Afferma l'esistenza di un fine pubblico che si sovrappone o semplicemente vincola il conseguimento dei fini privati non implica necessariamente in ogni caso la soppressione totale del mercato quindi il mercato va difeso
Tra i due casi limite di un'economia in cui lo Stato è completamente assente e di un'economia totalmente centralizzate governata dei pubblici poteri in cui la volontà individuale soppressa del tutto si configurano tanti casi intermedi nei quali l'intero del prezzo liberamente dibattuto e tanto più vasto quanto minore nella sfera dominata definì pubblici che implicano la formulazione di un piano collettivo
E la stessa posizione sarà in ribadita il cinque sapere mille novecentoquarantatré al convegno sul piano economico già riportato dal professor Rossi
In cui affermò che la scienza economica non condanna il piano
E a seguito poi della caduta del regime dunque il suo impegno sarà quello
Di ricercare questa collaborazione tra l'intervento dello Stato
E la libertà
Le Corniani mercato dunque la libertà d'azione dei singoli operatori economici nell'ambito di quella che nel dopoguerra anche lui definirà come molti altri studiosi italiani pianificazione democratica
Vi ringrazio ha concluso
Grazie dottor Ramella mi pare che questo primo approccio sulla formazione di Nardi sia molto interessante e soprattutto a mio avviso
Apre
Una serie di problemi sui quali
Io credo che
Non tanto questo convegno ma insomma
Nel prossimo futuro a livello scientifico e non bisognerà forse in qualche modo
Il titolo di questo convegno intanto per cominciare
E i liberali sono e intervento pubblico B
Noi siamo stati abituati seduto in quest'ultimo periodo a considerare il liberalismo come il nemico più a certi immobili nei confronti dell'intervento pubblico
Cioè il liberalismo il liberismo dovrebbero essere totalmente svincolati da un intervento dello Stato
Questo discorso che teoricamente e politicamente diciamo e oggi comune
L'esempio di Di Nardi
Ma direi anche l'esempio di spirito che certamente non si può dire un liberale ma che affronta le tematiche del liberalismo
E di altri meridionali soprattutto
Hanno interpretato il liberalismo come qualcosa di non ostile di non
Contrario alla presenza dello Stato
La tradizione della destra storica italiana era tradizione di una
Linea politica ed economica
Che ha creato le infrastrutture in questo Paese nel periodo immediatamente posto unitario ed è caduta
Sulla nazionalizzazione delle ferrovie
Non è caduta sul
Pareggio del bilancio come talvolta si legge e mille ottocentosettantasei la Destra storica cade perché vuole la nazionalizzazione delle Ferrovie che la sinistra storico non vuole
C'è qualcosa di completamente assurdo oggi potremmo pensare
Mai quella destra storica di Spaventa che arriva giù fino
AIA primi del Novecento
E che nel Meridione a un punto significativo le persone di cui oggi abbiamo parlato spirito di Nardi
E Riccardo del giudice che è stato opportunamente citato dal professor Masi
Stanno tutti nel giro di pochi chilometri no Spinazzola adesso è in provincia di Barletta Andria Trani
Ferrandina è
Ma confida comunque la Provincia di Potenza Ferrandina e potenza il luogo di origine di Ugo Spirito Lucera e Foggia ed è il luogo di origine di Riccardo Del Giudice siamo
In un ambito estremamente vicino
Giovedì latifondo zone nelle quali lo Stato veniva richiesto affinché intervenisse per equilibrare situazioni complesse
E forse questo è un ragionamento su quale bisognerà tornare non per capire che la tradizione del liberalismo italiano che non è necessariamente quello il tocco UIL e diamo Smith al Adam Smith almeno per quanto riguarda l'Italia è un
Una tradizione della quale lo Stato non è il nemico ma e probabilmente un elemento di collaborazione questo anche sulla base della relazione dottor Zaia nella mi è sembrato
Opportuno
Rilevare
E il
Tocca adesso allo dal professor Giovanni frese storico del dell'economia
Storico del pensiero economico per essere più precisi di tutte e due economia pensiero economico
Docente presso l'Università europea di Roma era LUISS Guido Carli ci parlerà di Azzolini e il finanziamento dell'autarchia prego
Grazie Presidente anzitutto tre brevissime premesse
La prima una ringraziamento a Marco Tracanella
Per il suo cortese invito a partecipare a questa giornata
Poi al professor Giuseppe Parlato e con lui alla fondazione Ugo Spirito Renzo De Felice per l'organizzazione di questa giornata
Una giornata che sento particolarmente vicina almeno per affinità culturale a quella che abbiamo organizzato con Stefano Baia detti trascorso diciotto febbraio presso la LUISS dedicata Sergio paro netto
Che ho sentito citato dal dottor
Sabatini sul quale
Tornerò no nelle conclusioni
Terza
Seconda breve premessa
Vorrei ringraziare chi è già intervenuto perché ho già imparato molto molto imparerò nel proseguo nella
Della giornata ci sono molti elementi che
Richiamerò
Nella mia relazione che Foggia in parte sentito
Terza e ultima brevissima premessa il titolo del mio intervento è in realtà tramutato rispetto al programma ed è leggermente più ampio ma Pannella
Va nella direzione fra indicato dal professor Parlato
Vale a dire Giuseppe Di Nardi dell'autarchia come intervento pubblico nell'economia
Fatte queste tre brevissime premesse passo all'oggetto della mia relazione
Relazione si sosterrà ma su un'esperienza circoscritta ma significativa degli anni della formazione di Giuseppe Di Nardi
Vale a dire il contributo portato da Di Nardi al dibattito e alle decisioni di politica economica sul finanziamento dell'autarchia o per essere più precisi sul finanziamento dei piani autarchici nella seconda metà degli anni trenta
Sono gli anni trascorsi a partire dal mille novecentotrentacinque nella Banca d'Italia con il neo Governatore Vincenzo Azzolini
Alla relazione si articola in cinque punti ed è una relazione di sintesi consegno poi agli atti una relazione più dettagliata
L'elenco il primo punto
Le quattro possibili forme di autarchia
Delle quattro forme assunte dalla politica autarchica il secondo il tema del finanziamento dell'autarchia e il contributo di Giuseppe Ugo papi
All'interno di questo filone
In terzo luogo
Il documento centrale della mia relazione che appunto la cosiddetta relazione di Nardi scritta all'interno della Banca d'Italia
In quarto punto
La sintesi che questa relazione offre tra posizioni in effetti contrastanti
E infine brevissimo alcune considerazioni sull'intervento pubblico e sui suoi protagonisti perché si tratta in fondo di uomini e dei loro legami
Come ha ricordato anche il professor Marzano
E vengo al al primo punto le quattro forme di autarchia e la centralità che tra queste quattro forme assume l'autarchia cosiddetta grande industrialista
Brevemente vi sono tanti soggetti e istituzioni operanti al servizio dell'autarchia tante quante sono le forme
Che essa assuma
Queste forme sono quattro la prima l'impiego efficiente dei fattori in un sistema chiuso la cosiddetta autarchia del lavoro o del prodotto italiano
La seconda il pareggio dei conti con l'estero in un sistema aperto la cosiddetta autarchia esportativa o valutaria
La terza l'autosufficienza nelle produzioni militari in un sistema di nuovo chiuso la cosiddetta autarchia bellica
E la quarta per molti versi la più ricca interessante il superamento di alcune tare del sistema produttivo e il più alto posizionamento possibile nella divisione internazionale del lavoro in un sistema aperto
La cosiddetta autarchia grande industrialista quest'ultime peraltro la forma di autarchia che coglie la connessione tra dato interno e dato esterno e la natura del vincolo estero
Vale a dire per evitare il deflusso strutturale di risparmio interno verso altri sistemi Paese occorre modificare la composizione delle importazioni del esportazione
Avviando un processo di sostituzione delle importazioni ed ecco perché ci si pone il problema di come finanziare gli investimenti per la industrializzazione
E vengo al secondo punto il finanziamento dell'autarchia e il contributo di Giuseppe occupati
Per quanto avviata nel trentatré trentaquattro con una serie di provvedimenti per l'industria e le valute
La politica di autarchia raggiunge l'opinione pubblica nel marzo del mille novecentotrentasei con il celebre discorso di Mussolini sulla necessità di un Piano regolatore dell'economia nazionale
Sono trascorsi solo pochi giorni dalla firma della legge bancaria ed alla trasformazione dell'Istituto mobiliare italiano dirmi in ente perno del finanziamento dell'autarchia
Tra l'altro il nuovo Presidente dell'IMI ed il Governatore della Banca d'Italia Vincenzo Azzolini
Sono tutti e venti collegati da una relazione di contemporaneità
E tutti sul rapporto banca industria
Via in quel momento un nuovo mandato implicito introdotto nel modello di azione della Banca d'Italia di Azzolini vale a dire un più stretto collegamento tra moneta e apparato produttivo
Spettando alla prima la moneta il compito di promuovere il secondo l'apparato produttivo
Secondo le priorità fissate dalla politica
Ma è soltanto nel mille novecentotrentotto due anni dopo che la classe dirigente gli economisti
I primi nel sedi deputate i secondi sulle riviste scientifiche iniziano a decidere e a discutere di autarchica di economia programmata e di piani economici
E continueranno a farlo fino al quarantadue e poi sotto altre forme più avanti
Tra questi mi preme brevemente di segnalare
Che è presente l'economista Giuseppe Ugo papi uno dei due maestri indicati da Marco Baganello di Di Nardi
Segnalo brevemente tra i molti iscritti relativi al finanziamento o dell'autarchiche a quelli di
Pappi
Il primo natura che limiti dell'attività finanziaria il regime corporativo pubblicato nel mille novecentotrentanove sulla rivista di diritto finanziario scienza delle finanze
E poi due articoli pubblicati entrambi sul giornale degli economisti
Il primo condizioni di equilibrio tra struttura economica che struttura finanziaria mille novecentotrentanove il secondo del quaranta l'attività finanziaria nelle fasi di fluttuazione economica
E da questi scritti che poi di Nardi ricava scusate Ugo Papi ricava quel volume del quarantadue citato da Marco Zaganelli
L'idea di fondo è che i sistemi di finanziamento di indirizzo autarchico sono sempre condizionati dalla entità e dalla giacenza di risparmio
Sicché se tali sistemi misure modificano in misura notevole la ripartizione spontanei del risparmio tra impieghi produttivi impieghi voluti dallo Stato
Si compromettono in modo serio la formazione del reddito e del risparmio avvenire
E vengo al terzo punto quello centrale la cosiddetta relazione di Nardi e la sua ricezione da parte di Azzolini
Il documento centrale intorno alla questione del finanziamento dell'autarchia e la relazione tenuta il venti settembre del mille novecentotrentotto Bassolini alla seduta della corporazione della previdenza e del credito
Una delle più ventidue corporazioni istituite dal regime
Il testo in realtà la fedele riproduzione con pochissime modifiche della bozza predisposta per l'occasione da Di Nardi
Tanto è vero che il Di Nardi l'aveva pubblicata due settimane prima sul Giornale d'Italia ed è quella citata da Marco vagamente
Di Nardi nella banca dal mille novecentotrentacinque
Rientrato giovanissimo a ventiquattro anni
Un inciso biografico in quello stesso anno a ventiquattro anni anche Sergio paro netto Pasquale Saraceno ne ha trentadue sono tutti giovanissimi di una straordinaria e precoce maturità
Di Nardi a ventiquattro anni al trentacinque ed è già apprezzato
La sua teoria del monopolio bilaterale del mille novecentotrentaquattro è uno dei primi contributi sulla determinazione dei prezzi in forme di mercato diverse dalla concorrenza perfetta come ha ricordato il professor Marzano
Nel preparare la bozza Perazzo Lini di Nardi si avvale all'interno della Banca d'Italia della collaborazione del giovanissimo Paolo Baffi anche lì ventiquattrenne che un suo coetaneo
Anche gli al servizio studi
All'esterno sempre nell'ambito della banca si avvale di Antonino Cimino il delegato della Banca d'Italia a Berlino
Di Nardi sa infatti che
Lo svolgimento del nuovo mandato che ho citato della Banca d'Italia Azzolini intende utilizzare da una parte l'assetto che è stato appena definito per il settore del credito con la legge bancaria
E dall'altro intendo osservare più da vicino gli attori e gli strumenti della principale esperienza autarchica del tempo vale a dire i piani quadriennali della Germania nazista
E qui occorre un'osservazione di merito o tutte le personalità di cui abbiamo fin qui parlato Di Nardo baffi ma anche
Nell'IRI Saraceno baronetto non scrivono documenti senza fare due cose la prima è la ricostruzione storica
E dall'altra il confronto la comparazione con altri tra sistemi dal Paese
E lo fanno all'interno di questo tipo di strutture questa è l'età dei servizi studi degli uffici studi non soltanto quello dalla Banca d'Italia ma anche quello IRI e quello come
Pertanto di Nardi nell'osservare l'esperienza della Germania nazista molto cauto e non cade in affrettate comparazioni scrive
Occorre procedere con molta cautela sul terreno delle analogie poiché vi sono differenze notevoli tra la situazione tedesca all'inizio del primo piano quadriennale e la nostra di oggi
La Germania ha rinnovato la sua attrezzature industriale fra il mille novecentoventiquattro e il mille novecentotrenta utilizzando largamente i prestiti esteri
Il problema fondamentale continua di Nardi che si fosse per il nazionalsocialismo fu di creare fonte di lavoro per assorbire la enorme massa di disoccupati che superava i sei milioni di uomini
Per conseguire questo scopo gli impianti erano già pronti
Di versa scrive di Nardi e la situazione dell'Italia continuo nella citazione scrive di Nardi mai siamo vincolati ancora da un'economia povera
Che manca di molti elementi indispensabili al suo sviluppo in circuito chiuso e incontra resistenze maggiori nella sua espansione all'estero
Le nostre esportazioni sono costituite in gran parte di beni facilmente sostituibili a domanda elastica e scarso potere di affermazione
La nostra forza contrattuale nei rapporti di scambio con l'estero risiede nella nostra capacità di acquirenti
Azzolini concorda e recepisce completamente in queste osservazioni tanto che quando si presenta alla corporazione del credito afferma
Cito dal suo limite l'attuazione dei piani o parti c'è sotto porrà la nostra attrezzatura produttiva una completa revisione
Si pongono problemi di espansione della produzione e spesso di trasformazione dei processi tecnici in atto
Per realizzare la nostra autarchia è necessario costruire nuovi impianti o ampliare quelli esistenti occorrono cioè
Capitali per investimenti a lungo termine
Fine Della citazione
Il problema quindi non è il sottoutilizzo di capitali fissi già disponibili il problema secondo Azzolini e quello di
Crearli
Ora senza entrare nei dettagli di un unico punto di sostanziale differenza tra
Quello che scrive di Nardi e quello che riprende Azzolini
Ed è il punto nel quale Pinardi si mostra convinto che il mercato finanziario possa assorbire le emissioni e il mercato del credito fornire il capitale di esercizio senza gravare sul riscontro della Banca d'Italia e quindi sulla circolazione monetaria
Azzolini no ma non entro in questo punto di dettaglio
Occorre quindi riuscire a mobilitare attraverso opportune garanzie anche quella dello Stato il risparmio delle famiglie
E delle impresa
E canalizzare lo verso lì investimenti autarchici
Vengo al quarto punto cioè le alternative di politica economiche esistenti la sintesi offerto andati Nardi
Perciò Azzolini ma anche il Ministro delle Finanze Paolo tondi Ravel sono gli autorevoli interpreti di una politica economica disposta a rompere con il passato disponibile a introdurre forme più incisive di intervento pubblico
Altri nell'amministrazione tre quale felice Guarneri sono più inclini a scelte di continuità
Lotta all'inflazione pareggio di bilancio separazione per quanto possibile tra pubblico e privato
E non mancano altre posizioni a conferma ulteriore se ve ne fosse bisogno della complessa articolazione del potere e della ricchezza del dibattito in seno al regime
Fascista
Di Nardi si mostra consapevole del fatto che nell'avviare una politica di autarchia occorre affidarsi anche elementi di compensazione che affiancano le misure di finanza straordinaria richiesta
Ho una maggiore produttività del mercato interno oppure un maggior reddito in natura monetario proveniente dal commercio con altri Paesi
Quanto al primo elemento ogni imprenditore deve promuovere nell'ambito della propria azienda il miglioramento della produzione e la riduzione dei costi
Quanto al secondo nei limiti delle possibilità occorre potenziare alcune esportazioni
E perciò il riferimento al commercio internazionale è una ecco nitida degli interessi dell'influenza dell'altro maestro di Nardi Giuseppe De Maria come ha ricordato Marco Baganello
Di Nardi quindi con i modernizzatore grande industria listi ma è sensibile agli argomenti ad esempio di Guarneri
Perciò quella di Pinardi una posizione che cerca la sintesi tra le differenti forme di autarchia e che per questo e tra le più illuminata
Altra autorevole similare posizione si trova negli scritti pubblicati sul Corriere della Sera in quegli anni da Amedeo Giannini il giurista Direttore degli affari commerciali al Ministero degli affari esteri
Un autarchiche relativa volta a conseguire il più alto posizionamento possibile nella divisione internazionale del lavoro e ad aprire spazi di manovra nel confronto con altri sistemi Paese nei consessi e nelle trattative internazionali
Vado rapidamente alle conclusioni col quinto punto
L'autarchia e perciò un capitolo nella storia delle soluzioni prospettate al vincolo estero un vincolo strutturale per il Paese povero di materie prime
Si compone in quegli anni in quel decennio negli anni trenta un mosaico in cui si saldano molti tasselli Stato l'istituto di diritto pubblico grande industria urbanizzazione
E quindi un vasto progetto di modernizzazione a un tempo finanziaria industriale e territoriale
In questo senso l'autarchia è una delle forme assunta dall'intervento pubblico
E l'intervento pubblico in economia di mercato
E forse il contributo più alto che il Paese ha fornito alla teoria economica nel corso
Del Novecento
Di Nardi e in quel fiume di uomini che Benetti a Carli hanno fornito contributi teoria e di prassi all'intervento pubblico
Ma più spesso talvolta solo ed esclusivamente di prassi
è il caso di
Alberto Beneduce di Donato Menichella di Sergio paro netto
Il dirigente IRI che contribuisce al travaso del sistema Beneduce nelle mani di De Gasperi e di Vanoni
Essendo contributi solo di prassi e solo con gli iscritti successivi di Guido Carli Di Pasquale Saraceno di Giuseppe Di Nardi
Che riusciamo a vedere meglio nell'opera che non è scritta ma è
Fatta avviata da Beneduce da Menichella e da paro netto concludendo si evidenzia l'esistenza di una
Tradizione italiana ha detto il professor Parlato di un'ampia italiana non una terza via
Piuttosto quella che Vanoni nel dopoguerra chiama in Parlamento la nostra dica
Che ha dei rifornimenti culturali e scientifici comuni come Stato già ricordato Pantaleoni Pareto
Né i sistemi socialisti Barone né nel ministero della coproduzione
Pertanto una nostra via mi sia concesso di concludere con una licenza non può etica ma storiografica pervenire a quanto diceva il professor Marzano riguardo alla globalizzazione con una citazione
Del
Modernizzatore della Cina contemporanea degli shopping devo l'indicazione di questa
Citazione al dottor Barbato che qui presente
Nel mille novecentonovantadue
Al ha dichiarato nel suo famoso viaggio nel sud della Cina quanto segue
La differenza sostanziale tra socialismo il capitalismo non consiste nella maggiore pianificazione o nella maggiore importanza del mercato
La pianificazione economica non equivale o socialismo perché la pianificazione e presente anche nel capitalismo
L'economia di mercato non equivale a capitalismo dal momento che il mercato è presente anche nel socialismo
Perciò
Pianificazione e mercato sono strumenti grazie
Avrebbe sottoscritta anche Ugo Spirito che era stato in Cina qualche decennio prima con l'affermazione del genere
Ma non si può dire che Desio quindi abbia preso da Ugo Spirito questo è evidente ma sicuramente questo vuol dire che
Aleggia comunque un discorso molto interessante la relazione del professor farete
Che meriterebbe
Se il tempo non fosse un po'tiranno una analisi ancora più approfondita noi ci auguriamo
Che appunto questi atti e la presentazione dei medesimi che dovremo fare l'anno prossimo sia un'altra occasione di riflessione
Il professor Luigi paga netto
Non ha bisogno di di presentazioni e docente ordinario di economia internazionale
Allusione Tor Vergata
Ci è stato in questi ultimi giorni che precedevano il convegno quelli più
Faticosi qui più difficile è stato molto vicino per
Stabilire quella rete quel tessuto di rapporti fra i vari allievi di di di di Nardi e quindi il suo contributo non è soltanto quello di sentire i testi sicuramente molto interessante della sua relazione ma c'è un contributo a monte diciamo non visibile ma che voglio segnalare
Presso il Parlamento è stato Presidente dell'ENEA vice presidente del CNR adesso e fu il Presidente della Fondazione economia
Di Tor Vergata e i a luglio il compito di parlarci della scuola accademica di Di Nardi
Che qui è stata più volte le idee
Ricordata e che forse il professor pagamento persona più adatta per
Chiarirci grazie
Un compito
Molto difficile quello che mi è stato assegnato
Anche perché
La scuola di Grimaldi alla scuola
Che ha tante personalità
E ha avuto una notevole influenza
Sul pensiero economico attraverso il suo però
Da suo fondatore e quindi un ringraziamento
Innanzitutto la Fondazione Ugo Spirito fondazione spirito De Felice
Per in questa iniziativa che vuole ricordare Giuseppe Dina economista grande accademico studioso qui tengo a precisarlo dirlo di straordinaria lucidità intellettuale
Maestro mio
E di più generazione di economisti molti dei quali sono qui presenti
Io
So bene è stato detto che la Fondazione Spirito e di trovare dell'archivio di Nardi
Quando alcuni anni fa fu informato di questa iniziativa
Mio primo pensiero
Fu che avrei voluto io stesso organizzato
Poi fu molto lieto che la Fondazione
Avesse preso questo orientamento convinto che la fondazione medesima fosse la sede lo strumento migliore per onorare la memoria
Considerato
Qui
La giacenza dell'archivio che abbiamo documentazione essenziale rispetto alle cose che
Ciò detto ci ha lasciato dei nati
Rivolgo
Una
Assetto saluto alle figlie
Carla in generica erano nipote Sabrina
Che ha mostrato di voler continuare a
Sulle tradizioni di famiglia
Molti non lo sanno a questa l'occasione per dirla
Come conduttrice di un bel volume nel sud Smart entro tre non
E mi ha fatto molto piacere ricevere una copia come ho detto altri States
L'attività accademica di Giuseppe Rinaldi
Si svolse a me non è stata di Bari
Di Napoli Roma citare le sedi più importante
Grazie a questa sua attività si formano la generazione di economisti ricercatore di studioso Cannes opposizione
Che hanno avuto posizioni di grande rilievo nell'università se nelle istituzioni
Non va dimenticato che questo è nato siano al suo insegnamento che della sua personalità
Bisogna dirlo un tempo severa perché tale era
Ma anche piena di umanità
Un grande rigore intellettuale
Accompagnato da grande interesse per il mondo che lo circondava cominciare dai su scegliere
Un fare burbero dietro di cui si nascondeva
Ho una vena di
Sentimentalismo
Ma
Soprattutto
La capacità di mettere a tornasse un circolo di studiosi motivati e affezionate questo è un punto importante
Che hanno assorbirono l'insegnamento ma anche la passione per i problemi del mondo
Che
Luci riportava da tanta esperienza che
Sono state ricordate in parte altre ricorderò
Augusto Graziani e muoiono servono i suoi più brillante lievi del periodo napoletano
E si imposero con la loro produzione tre milioni economista italiano
A tanto altrettanto accadde
A Roma
Per Carlo Pace
Prematuramente scomparso di cui saluto la moglie Elia e la figlia qui presente il
Egli lo segui alla Carta di economia di giurisprudenza di Roma e gli ho sempre particolarmente vicino
Fu prodigo di consigli a tutti noi
E di attenzioni per i più giovani la testimonianza del suo impegno
Non solo scientifico ma anche didattico va ricordata
La sua agile ed efficace sintesi e altre che ne siamo a su cui sono formati tanti studenti
A Roma e altrove
A Bari dove ha insegnato Catello Cosenza già ricordato purtroppo scomparso uno dei suoi primi allievi fu uno allungo brillante economista Roma
Fabio Del Prete a Bari ci sono allievi poi come
Antonio Martino
Antonio Marzano che ha parlato pocanzi e molto più tardi
Giovanni Tria
Credo aver dedicato con molto successo una parte considerevole dello l'attività all'università hanno smesso hanno messo loro agiva servizio del mondo delle istituzioni ricoprendo importanti incarichi questo è un altro aspetto
Che va ricordato
Eravamo in tanti
Qui faccio un po'di amarcord
A a Roma
A svolgere attività didattica di ricerca alla carta dell'economia della Facoltà di giurisprudenza di scienze politiche in cui fu titolare Giuseppe dinanzi io mio al gruppo
Qui rappresentato
Da alcuni
Di loro
Cominciata Michele Bagella
Molto brillante testimonianza della scuola cadere mica
Nato attorno a Di Nardi che appena concluso la sua attività di presiedere della Facoltà di Economia di Tor Vergata
Carlo Esposito anche se ha presente new zucchero
Anche lui qui
Tra i più attivi
Del gruppo nell'attività alla cattedra Alessandro Monti professore a Camerino
Antonio casella
Anche lui qui insieme a Sandro mondi seppure nel
Posizione infondata sa
E non voglio dimenticare Furio Rosati Beniamino Quintieri quest'ultimo da poco preside a Tor Vergata
E
I più giovani vanno ricordati a cominciare da
Evita Ramelli Daniela Primicerio Daniela Primicerio
E tra l'altro arco curatrice del bel volume sugli iscritti del Mezzogiorno voluto dalla Svimez
Qui
Era in sala poca fa Piero Barucci che fu motore di questa iniziativa
E mi fa molto piacere ricordarlo
Iniziativa molto apprezzato
Evita lamelle
Al merito di aver collaborato alla redazione della raccolta in cui si ritrovano in tutti i principali scritti di Nardi
Citata questa raccolta con il titolo una volta una svolta critica nell'economia
Ma altri
Andrebbero ricordate
E io
Non credo di poterne fare un elenco completo
E di dare atto dei loro meriti spero che mi perdoneranno
Una scuola dunque
Ricca di personalità
Ma devo dire con orientamenti molto diverse e questo
Dà atto di questo bisogna dare atto
Giuseppe De Nardi che mai
Volle interloquire interferire con gli orientamenti dei suoi allievi basta pensare
E
Studi tanto diverso e quali quelli condotti da Bruno Iossa sul socialismo di mercato
E quelli condotte da Antonio Martino sul moneta risma sono due casi
L'uno
Agli antipodi dell'altro ma pur sempre allievi di Giuseppe Di Nardo
Arrivai
A Roma per caso
Dico per un caso
Mi ero appena laureata Cagliari quando la Regione Sardegna organizza un corso di perfezionamento
Sulla programmazione economica
Da quello che avete già sentito non poteva certamente mancare Giuseppe Galati tra questi economisti
Affascinato al suo insegnamento del degna di lavorare con lui decisi di spostarmi dall'Università di Cagliari
Per diventare uno degli assistenti volontari alla cattedra di giurisprudenza di Roma
E ora sono qui a un'ora nella memoria
Vi assicuro
Che per me
All'onorevole
Si associa l'orgoglio di appartenere alla scuola così ricca di talenti
L'ha già detto Antonio Marzano ma lo ripeto
Cioè ha colpito anche me rivedere la firma di Giuseppe Di Natale
Che campeggia sulla locandina dell'incontro di oggi e summary portata la mente
La grafia nitida con cui Vergaro agli appunti che si trasformavano in pubblicazione io un'epoca in cui non c'era internet
E che certamente
Non poteva fare a meno di scrivere sulla carta
A mano
Ebbene
Un aspetto che suscita ancora oggi la mia ammirazione
è la capacità che gli aveva di scrivere un testo spesso lungo e articolato senza alcuna dico alcuna correzione o ripensamento
Io credo che questo è una straordinaria capacità
Che trova una spiegazione nella sua straordinaria lucidità
E questa lucida lo assisteva lo guida in ogni momento non ho mai visto una collezione su un singolo foglio pure io di fogli vagliate in altro visto un gran numero
Quando per esempio rivedeva
Il suo libro sull'economia della produzione che nasceva a valle di un altro volume che era il volume dell'economia dell'industria su cui a lungo aveva riflettuto modificato le sue opposizione ma quando andava scrivere risultate quello che vi ho raccontato
E credo che proprio per questo
Non si possono
Intenderà fondo e comporta i caratteri del suo insegnamento
Della sua scuola se non si tiene conto
Del filo rosso
Tocca sempre guidato la sua attività e il suo pensiero dico questo perché altrimenti è difficile
Ripercorre le tappe più importanti
Della sua riflessione della suo la sua ricerca
Il filo rosso
Sta
Allora
Io una
Riflessione di tipo metodologico
Che
Dirò tra un momento
Che si applica sia al suo approccio teorico ma soprattutto ma anche
A quelle che sono le sue
Valutazione le sue idee
Ora riguarda i fatti all'interpretazione dei fatti dell'economia
Perché
Sappiamo che
Ed è stato ricordato è stato a suo tempo componente dell'Assemblea costituente dell'Ufficio studi per la Cassa del Mezzogiorno del Comitato scientifico per il Piano Vanoni del Comitato spaccata il trattato dalla comunità europea
E del Comitato nazionale per la programmazione economico questa sono state tutte est occasioni che lui ha
Utilizzato al meglio
Per entrare in questione di assoluta centralità per l'evoluzione del sistema economico italiano ed europeo
Ora
Nel fare
Così tesoro di questa esperienza di queste esperienze e i limiti
Come emerge con chiarezza dai quattro volumi dedicati all'economia alla solita diffidano svolta critica
Beh
Se
Lì si guarda con attenzione
E si vede soprattutto il primo di questi volumi che dedicato agli aspetti di metodo si vede
Che il tema su cui concentrare sua attenzione finta dal momento in cui
Produceva i suoi saggi giovanili era quello di
Una interpretazione non meccanici Istica
Della
Modo di funzionare dell'economia questo io trovo che sia una questione di grande attualità e qui arrivo subito un punto che
Dimostrano
Così
Quanto
Quello che di cui si discute in questi giorni possa essere interpretato guardando al contributo di Giuseppe dinanzi
Voi sapete che in questi anni
è stato dominante l'approccio alla interpretazione del mondo dell'economia che
In alcuni casi potremmo definire liberista e in altri casi forse di liberismo radicale ecco che sono due cose un poco diverso
Allora io ho preso un riferimento
Di qualche mese fa forse meno di qualche settimana fa
Una polemica che si è svolta
A distanza su un libro scritto
Da Friedman e Goldberg
Che è intitolato guardate un po'di onde meccanica al markets al di là dei mercati meccanici
E capite perché lo
Preso di riferimento
Proprio perché di Nardi fin dall'inizio sia battuto contro un'interpretazione meccanica anche se voi come
Studioso al pensiero varrà siriano
Che
Quello di un modello
Di interdipendenza generale dell'economia poteva viceversa come suo maestro De Maria pensare che questa fosse riferimento unico ed essenziale
Friedman Goldberg ha un costo volume
Si chiedono
Fino a che punto gli economisti possono pretendere di predire il futuro e se sia possibile identificare
E quantificare legami tra presente e il futuro e qui arrivano
Al tema
Dei modelli
Delle aspettative razionali visto l'ambiente Noci certo bisogno di spiegare di che si tratta mai cerco
Che
Sono modelli
In cui
Come nell'equilibrio economico generale
Vince
Una perfetta informazione sui mercati
E per gli operatori
Una situazione in cui gli agenti economici hanno comportamenti assolutamente frazionali
E non vengono perciò ingannati
Per fare un caso dalle scelte delle istituzioni che governano la moneta
Questo balzello annuisce visto che lui di queste cose se ne occupa molto
E siano
Per questo e sono per questo in grado di prevedere gli eventi
Quindi la previsione quello che
Friedman dice che non è
Accettabile
Per esempio ciò non grado secondo questa teoria di
Valutare le conseguenze di un aumento dell'offerta di moneta sull'aumento dell'inflazione
Ma
Ritenendolo per sostengono che la teoria delle aspettative razionali come peraltro
Anche i nuovi approcci neo keynesiana sono basate su modelli
Perfettamente tre determinati cioè che vuol dire che sono modelli in cui già male permessa stanno le conclusioni
E dunque
A sono
A loro giudizio delle ortodossie in cui
I rapporti
Causa affetto anziché
Essere viste in maniera più pragmatica
Sono definito una volta per tutte
E
Questo
Non consente di vedere che i rapporti causa effetti possono venire influenzati da cambiamenti nello lutti sia che la routine dipendono dalle tecnologie che
Dalle scelte della politica è lasciata la politica conta
è interessante dire che le tesi di Friedman Angle Bergamo
Hanno avuto l'avallo di due premi Nobel non di uno due
Uno è Krugman e l'altra Phelps
Una ballo indiretto
Quello del primo di Krugman più prudente
Ma
Molto dirette deciso quello del secondo entrambi
I Nobel
Convinti che un approccio di meccanica economica sia del tutto inadeguato a rappresentare quello che accade sui mercati ecco questa a me pare un punto assolutamente decisi
Perché ci dice con riferimento a un batte il perché oggi è in corso
Quanto
Sia vivo e vitale l'approccio di Giuseppe Di Nardo il quale faceva presente lo ricordava fra
Marzano
Che in effetti
Un modello di
Interdipendenza
Preso come tale
Come modello in cui i fatti sono in cui i rapporti sono perfettamente predeterminate è un modello che finisce per essere
Molto generale ma per spiegare poco
Se e arriva
Naturalmente questo modello a essere così in generale da poi
Di fronte ai problemi concreti non prendere atto
I due fenomeni interni indeterminazione logica e indeterminazione meccanica logica perché logica
Perché
Sono talmente tante i rapporti che si vengono a stabilire tra le variabili economiche che si finisce poi per perdere il segno di dove è una variabile influenza dall'altra e l'altra influenza l'altra ancora e allora
Dinamiche
Perché passando il tempo non si può immaginare che tutto rimanga immutato e dunque
Cioè
Una indeterminazione dinamica mi sono soffermato
Su questo aspetto prima
Di tutto per sottolineare l'enorme importanza di un contributo di Di Nardi che quello saggio giovanile
E mi scrisse sulla interdipendenza e indeterminazione
Molto influenzato dal suo maestro maschili influenzato anche da gli studi della fisica che in quel periodo venivano
All'evidenza di tutti ai supermercati come tutti sappiamo aveva in quel periodo definito il principio di indeterminazione
Che riguardava naturalmente lo studio delle proprietà della materia degli ATO me ma non necessariamente
Era stato tenuto presente
Da chi si occupava di cose
Dell'economia
E
Il viceversa
Forte interesse e di Di Nardi per questo aspetto porto a questa attenzione ora
La questione
Che segue
E che poi
Questo approccio non è che è stato un approccio che si è limitato a fare
Un ragione mento di tipo teorico ma è stato applicato a i problemi che via via De Nardis ha trovato
Interpretare
E credo che sia molto importante
Dire che non è
Soltanto questo l'aspetto più al guidatore perché da questo ne sono discese due diverse altre questioni
Quello della
Compatibilità tra grandezza economica e quello
Della
Idea di un'organizzazione funzionale dell'economia look l'economia è un'organizzazione ma è funzionale rispetto
A
Quello che è necessario che avvenga acché ci siano
Soluzioni capaci di realizzare gli obiettivi di una collettività che scambia beni e servizi e che quindi intende ottenere
Un risultato che
Quello che
Viene poi ricordato
Diciamo da
Smith nella sua opera sulla ricchezza in un'azione ma ancora di più nella teoria dei sentimenti morali
E se teniamo conto di questo arriviamo a un altro aspetto del pensiero di Giuseppe Di Nardi che
Da
Questa triade
Indeterminazione
Compatibilità e organizzazione funzionale trae l'esigenza
Dico un ordine
Per fare in modo che
L'offerta equilibrata dei servizi da una parte la domanda gli stessi da parte opposta finiscono per trovare posizione di equilibrio che
Non necessariamente sono strettamente determinata sono anzi indeterminate ma all'interno delle indeterminazione devono rispettare dei vincoli
Ecco da qui viene fuori
Proprio
La risposta al tema di oggi
Perché quando si parla di
Intervento pubblico e di mercato
Io credo che bisogna avere di fronte
Una
Questione di il fondo
Gli economisti hanno avuto rispetto a questo tempo questo tema anche negli anni recenti e non solo nel passato forti oscillazioni di pensiero
E anche qui vi richiamo qualcosa che può essere è di attualità perché
A lungo
Si è pensato
Che
I fallimenti al mercato non potessero in questi anni e da sessanta in poi
Non potessero essere contrastati dell'azione pubblica perché
Sì ha detto abbiamo verificato che ogni volta che
L'azione che il mercato come volte nel mercato non funziona cioè c'è un fallimento noi
Non possiamo rimediare circolazione pubblica perché perché
Gli attori
Pubblici
L'azione della politica viene catturata
Da quelli che sono gli interessi in gioco e quindi la scuola di Chicago cominciare da coso
A messo in discussione questo questa possibilità che l'intervento pubblico possa intervenire
E agli h in fondo e
Quello che ha dato il massimo rigore l'idea che lo Stato deve intervenire il meno possibile secondo un'altra prospettiva quella di auto consentire il massimo di autonomia individuale
Ora
Da queste concessioni traggono origine forme di
Liberismo che come dicevo all'inizio qualche volta sono di liberismo radicale e questo è il punto fondi importanti
Tanto che è un liberale come Luigi Einaudi qui non possiamo discutere la matrice
Combatte con forza
Questi approcci
Tanto a dire
Che la scienza economica non annullate fare Como la concezione liberale del liberismo concezione religiosa del liberismo
Ma è un'affermazione importante
Ma non c'è dubbio che
Di fronte fallimenti
E l'azione pubblica c'è stato un periodo lungo in cui noi abbiamo
Viaggiato con l'idea che allora tutto si rimedia con un liberismo abbastanza radicale
Ora abbiamo una crisi finanziaria che sta mettendo sotto gli occhi
La difficoltà
Di
Reagire
Ma non perché ci sia un eccesso di
Azione pubblica ma perché c'è un'anima inadeguata regolazione dei mercati questo ormai riconosciuta da tutti
è un caso di fallimento dell'azione pubblica
Non si può certo sostenere che siano atti meccanismi
Di autor regolazione cioè che una volta
Che
L'equilibrio è stato turbato riportare in equilibrio mercati quindi il fondamento il dogma diciamo della
Analisi
Più strettamente
Ne ho classiche finiscono per essere metri mezza in discussione e questo
Non
E certamente elemento gruppo turbare
Una impostazione come quella di Giuseppe Di Nardo
Io ricordo un saggio poco conosciuto può Coletto forse
Dice sappia di Nardi che fa riferimento al pensiero di Smith
Di Adamo spento
Diceva di Nardi
A me
Al fondatore della scienza economica era chiaro
Che movimenti di capitale e lavoro legate differenziali retributivi cioè quando ci sono differenze nell'attribuzione di questi fattori
Sinistra determino movimenti
Che però incontrano resistenza o impedimenti alla soluzione di equilibrio che dovrebbe portare secondo il meccanismo neoclassico al livellamento dei salari e dei profitti nei vari impieghi
Ma
Che accade che
Gli artifici parole di Nardi del potere
Riescono a mantenere
Con il protezionismo particolaristico
Le disuguaglianze nei livelli retributivi circa
Si tratta per dirla con le parole DSM
Premio Nobel dell'economia di un effetto non intenzionale dell'azione pubblica
Sempre meno presente infatti ha riferito a
Sostenuta con riferimento a smettere
Che le tesi sviluppate nella teoria dei sentimenti morali
Che tra le tesi sviluppate dei sentimenti morali c'è anche quella delle conseguenze non intenzionali dell'Agcom
E Smith
Fa un esempio molto importante
E dice non si risolve il problema della carestia uscente mercanti
Addebitandoci allora le responsabilità
O eliminando il commercio
Bisogna prendere atto che ci sono vantaggi svantaggi in un'economia di scambio
Dice sempre smentito
Il fatto che mercante sono interessate i loro profitti non implica che debbano rinunciare alla loro attività se lo portate I tempi nostri alla crisi dei mercati finanziari
Riflettete sulle tante proposte che girano
Su quello che si dovrebbe fare in questa convenzione
Credo che
C'è molto da riflettere
Ma semmai dice non è che dobbiamo eliminare mercanti leggi speculatori
Dobbiamo
Fare in modo che non ci sia come c'è
Un'assenza di regole che ha di fatto drogato lo sviluppo proprio nel momento in cui il mondo disponeva di credito abbondante e crescente
In altre parole e qui lo dico con le parole di Nardi
Si deve creare
Attraverso le regole
La necessaria compatibilità tra gli interessi dei mercanti e quelli della collettività
L'idea della contabilità della compatibilità trova ampio spazio negli scritti di denaro
E su un tema che
Quasi lo pretende
Il tema da quella politica dei redditi
Parlando degli aspetti redistributivi della politica dei redditi di Nardi fa notare
Che i tre grandi attori delle scelte impresa Stato sindacati
Non possono che
Se vogliono tale risultato che intendono raggiungere orientarsi nella ripartizione degli aumenti di produttività
In coerenza con le necessità funzionali delle singole strutture costitutiva dell'ordinamento economico
E che aggiunge
I profitti
Visto le rendite saggio di interesse i tributi sono retribuzione di servizio
Che non possono essere gli adulti perciò
Se manca questa commento convinzione l'ordinamento qui fa un'affermazione importante si disintegra
Cioè a dire
C'è una necessaria compatibilità che laddove venga turbata può portare Ardisu integrazione del servizio del sistema economico
E questo lo dice anche a proposito dei tributi
Che dire
Avevo dei tributi gratuita dei servizi disintegrazione dell'ordinamento che dire di più e di meglio
Di materia oggi di evasione fiscale
L'evasione fiscale
Pretende di rendere gratuiti del servizio e che devono essere pagati dei cittadini
Perché è chiaro che se
Ciascuna si sottrae a questo tipo di
Prestazione finisce per pretendere
Che nella distribuzione dei redditi dica un principio di contribuzione da parte ciascuno degli attori
E sempre sul tema distributivo Giuseppe grande fa notare
Che
Quando i sindacati si impegnano a mantenere gli auguri gli aumenti salariali commisurati all'aumento della produttività
Occorre che ci sia una politica fiscale di accompagno rivolta a controllare
L'uso dei profitti naturalmente non la loro entità nolenti tra i profitti ma l'uso affinché essi profitti alimenti no il processo di accumulazione anche qui troviamo
Un passaggio importante cioè
Il passaggio di chi
Nel rapporto tra l'iniziativa privata intervento pubblico non ha una posizione predeterminato a favore di uno dell'altro attore
Della scena economica
La preoccupazione dell'uomo di pensiero liberale
E quella di non violare il proprio schema di riferimento intellettuale
Che è quello
Che ho ricordato delle compatibilità
Individuate all'interno dalla zona l'Inter indeterminazione dei valori di equilibrio
Ma al suo stesso tempo vuole ed è importantissimo questo punto di dar conto degli affetti e dell'azione pubblica rispetto a tutti gli attori della scena economica lavoratori impresa
è stato
Questo
E qualcosa che
Mi sembra
Assolutamente importante
Perché
Tocca alla radice il ruolo dell'intervento pubblico che riprende
Nel saggio sull'impresa tra socialità di efficienza ma che
Comunque anche in questo caso è orientato all'idea
Della schema funzionale
Dell'organizzazione del sistema economico
Lo schema funzionale gli dice
Prevede che non debba prevalere cito il principio di convenienze creata ad hoc
Attingendo sussidi alla benevolenza del potere
Con una corsa all'accaparramento di vantaggi
Di crediti agevolati di contributi in conto capitale di tariffe preferenziale di esenzione fiscale e altre forme di protezionismo interno che oltre a provocare saccheggio delle casse pubblica
è all'origine di una legislazione vincolistica mi sembra quasi un riferimento alla situazione di oggi
Non è
Mi pare che scorsi che facciamo in questi giorni sono molto diverso
Il principio
Della regolazione di intervento pubblico quindi pedinarli non può essere che un ordine funzionale entro quale nella sostanza sì
Sia possibile dirimere i conflitti di tipo distributivo
E
Da questa idea
Io
Continua a pensare ha una continuità di pensiero e forte a un filo rosso come ho detto che lega tutti i punti del suo percorso intellettuale
Beh
In questo quadro si inserisce
Quello che è stata poi l'esperienza successiva quella che ha riguardato la programmazione perché annuncio dobbiamo dimenticare è stato ricordato anche qui poco poco prima che
La dalla sua esperienza nel comitato scientifico per lo schema Vanoni poi nel Comitato nazionale per la programmazione economico voluto da la Malfa nel Governo Fanfani
Fece
Delle riflessioni dette diede dei contributi in cui arrivo alla conclusione
Che
è
Secondo me
Proprio
Sintetizzata dal titolo di un saggio molto conosciuto la pianificazione come esigenza di ordine cioè a dire
Il piano
Può essere strumento di ordine
Perché costringere la lotta dei gruppi di interesse entro un
Schema di riferimento e gli dice
Dal quale si può desumere la distribuzione degli oneri e dei benefici
Quello che conta aggiunge degli stabilire un metodo Obiettivo di controllo sociale in surrogazione del inefficiente controllo automatico
Consentito dal libero gioco
Delle forze economiche inefficienza controllo automatico del libero gioco delle forze economiche
L'idea che prevale quella di un ordine funzionale
Minacciato dalla gigantismo delle istituzioni pubbliche e dell'organizzazione private e delle aspirazioni
Che sono dentro la società
A diverse maniere di concepire la giustizia distributiva quindi una visione che io credo
Molto
Congruente
Molto attenta all'esigenza di guardare a tutti gli aspetti
Della
Organizzazione complessiva del sistema economico e questo tipo di approccio
Lo stesso che lui ha usato nel guardare
All'intervento pubblico per il Mezzogiorno
Come tutti sappiamo nato a Spinazzola
In Puglia orgoglioso di essere un meridionale espresse le sue
Come
Direttore dell'Ufficio studi e la Cassa del Mezzogiorno a lungo
Beh
Oggi
Noi ci troviamo di fronte
A una situazione del Mezzogiorno
Che
è sintetizzata io credo
Da quello che
Ci dice la Banca d'Italia
Nel Mezzogiorno
Rapporto della Banca d'Italia sul Mezzogiorno di due anni fa
Dopo un lungo periodo di intervento straordinario si produce ancora oggi solo un quarto del prodotto interno e si genera
Soltanto un decimo dell'export pur risiedendo nel Mezzogiorno un terzo della popolazione italiana questi sono i numeri portante da tener presente
Per non parlare del tasso di attività e il tasso di occupazione per i giovani che al sud di decisamente inferiore rispetto a quello che al Centro-Nord
Io credo che
Già allora
Di Nardi
Avvertì che ci sono tempi brevi e tempi lunghi nelle politiche dello sviluppo
E allo stesso tempo punto importante per capire
Bene il suo approccio
Occorre guardare a quanto sì
Vogliamo esso intenda raggiungere un aumento di produttività
Faccio notare che questa ma spettro che
Ancora oggi fatica entrare nel modo di pensare
Del nostro Paese perché di Nardi ragionava nel momento stesso in cui si avviava il mercato unico europeo e diceva beh
è chiaro che noi ci troviamo di fronte a una discrasia forte tra una spinta alla concorrenza l'aumento di produttività che ci viene dall'Europa
E la tendenza che
Il viceversa
Si determina
Nel modo di ragionare
Che guarda al Mezzogiorno come un problema di divario piuttosto che
Di crescita e di aumento di produttività
E devo dire che
Allora
Si confidava proprio in maniera specifica sui bassi salari per uscire
Dal ritardo nella crescita
Ma ancora oggi
Non si pensa che gli aumenti di produttività sono decisivi per fare anche del Mezzogiorno una parte sviluppo e devo dire che l'attualità al di là delle tante questioni che lui ci ha lasciato come dignità intellettuale
Del pensiero di Di Nardi e proprio l'idea
Che si lega
A questa visione dell'esigenza
Di spingere
Verso una mento
Della capacità
Del Mezzogiorno di essere competitivo e di avere una produttività in linea con gli altri
Ed è quello di
Immaginare un Mezzogiorno che non è
Una parte distaccata al Paese ma è
Una parte che deve
Essere
Di propulsione spinta per l'intero Paese e non viceversa
Questa è un concetto che si sta facendo faticosamente largo oggi
Nell'ultima relazione della Svimez trovate un accenno a questo tipo di
Idea
Io credo che sia il tema di fondo guardare al Mezzogiorno pensando che il tema è quello del Mezzogiorno come parte dello sviluppo del Paese e pensate che
Già allora
Giuseppe Di Nardi
Diceva
Che forse
Ed al caso
Di immaginaria un Mezzogiorno che
Che apre all'Italia
All'Europa nuove possibilità di espansione all'export verso il Mediterraneo questa la cosa che
Si dice oggi oggi ma molto faticosamente e con molte perplessità
Non c'è dubbio che dopo la primavera araba più facile dire queste cose ma
Pensate quanto e anticipatrice questa visione quando Giuseppe Di Nardi scriveva e quindi se è vero
Che il suo filo rosso il filo rosso della sua riflessione sia sulla teoria anche sull'interpretazione dei fatti è stato
Sempre
Compatibilità
Rispetto alla concorrenza aumento della produttività
Per l'intervento pubblico cosa che ancora oggi stenta essere utilizzato
Lui
Non si è limitato a questo aspetto ma ha fatto notare qualcosa che
In qualche momento gli ha procurato pure qualche amarezza e cioè
L'idea che
Proprio perché questi devono essere le funzioni obiettivo occorre
Gli dice che si proceda a misurare
La produttività degli interventi con un approccio che oggi chiameremmo di costi beneficio per essere ancora più aggiornati di valore di opzione
Ma
Occorre diceva verificare
Se
D'investimento industriale ubicata al sud siano competitive con quelli nelle regioni favorite
E non si può neppure
Non si arriva dice purtroppo come sarebbe invece opportuno a verificare la congruenza delle forme di incentivazioni e gli altissimi
Livelli del finanziamento agevolato nel favorire disaffezione abbandono delle investimenti stati fatti i primi accenni di crisi cosa che sappiamo bene accade nel Mezzogiorno
E quindi
Non gli sfuggiva come dice
Nell'articolo sul Mezzogiorno intervento straordinario che percorre
Nuovi sentieri può sollevare critiche severe perché
Questo è un punto che si credo sia
Importante quando si propone qualcosa di più razionale
Di quello che la pratica corrente tocca sentirsi dire evidentemente qualcuno gliel'aveva detto che la proposta illuministica
A significare che razionale
Che razionale
Ma impraticabile
Io credo che sia un'affermazione come ho detto molto significativa perché ci fa capire
Un aspetto della sua personalità con cui voglio chiudere
Che il tormento dello studioso costretto dalla sua lucida razionalità a non rinunciare a Mai su punti di riferimento al filo rosso della sua riflessione alle sue convinzioni scientifiche
Ma
Che è allo stesso tempo consapevole che questa scelta può
Comportare corse difficoltà
Questo
Occorre
Che ciascuno ne sia consapevole e deve essere pronta affrontarle conseguenza come egli fece semplice e per questo che tanti di noi l'anno così apprezzato e cercano e hanno cercato di seguito l'esempio
Grazie
Grazie professor pagamento non c'è
Ci sarebbe molto da da dire su questa relazione è riuscito
Soprattutto sintetizzare il discorso la scuola
Discorso
Della prospettiva di lungo periodo del pensiero
Economico dei ritardi mentre
Parlava
Solo una un accenno mi veniva in mente che questo discorso Pirina vi sulle regole lo sviluppo drogato sulla compatibilità tra gli interessi dei mercanti e quelli della collettività che così bene
Pagamento ci ha esposto beh mi faceva tornare per una questione forse più semantica che di sostanza io poi non sono uno storico dell'economia quindi faccioni incursioni in campo non mio
A una serie di elementi dei quali si ricava un rispetto nei confronti della persona nell'ambito del discorso economico va
Cioè
In tutto il discorso che ha fatto pallonetto prima
E forse l'elemento il filo rosso conduttore che è sicuramente quello della compatibilità
Però è anche quello del ruolo della persona all'interno di questa compatibilità
E allora
Mentre
Parlava
Taglio netto mi sono andato a vedere così di corsa un po'la bibliografia di Di Nardi perché contenuta in questo volume che provate
Qui la distribuzione all'ingresso che il nostro e l'inventario del dell'archivio
Beh
La sua partecipazione a una rivista come prospettiva nel mondo del mille novecentosettantanove per esempio no dove tra l'altro fa degli articoli sul modello di sviluppo quando allora parlare di modello di sviluppo su lo si poteva fare solo da una parte
O addirittura cosa marginalissimo ma che credo abbia importanza essere stato membro della Commissione paritetica italo tedesca nel settantadue CIPE dici CDU CSV
Per l'elaborazione degli orientamenti di fondo della politica economica europea
Anche questo non è del tutto irrilevante
Un atti un volume di atti di studi economici a quella della LUMSA e poi una nel cinquantotto addirittura la partecipazione a un convegno dell'accisa sul
Sulla politica dello sviluppo economico e qualora
Non si può dire che di Nardi sia organicamente un economista cattolico nome la tradizione di debito della tradizione di Toniolo assolutamente no
Però c'è un elemento personalistico forse si può dire che emerge che è emerso molto bene a mio avviso dalla relazione
De posso pagamento che collega e che può meglio spiegare alcuni elementi del pensiero di Dina
Andiamo al
Relazione conclusiva di questa mattinata come
Già è stato forse accennato il professor Gaetano Sabatini purtroppo
E mi sta venendo appiedato ma non era fra il termine esatto nel senso che c'è un problema avuto un incidente purtroppo sta Portogallo
E ed è immobilizzato per questo incidente che ha avuto non grave ma comunque
Fastidioso e che gli impedisce di essere qua fra noi presso Sabatini è stato
Forse quello che insieme con
L'amico saga nella ha avuto il all'idea di questo convegno la
Possibilità di attuare questo convegno e quindi ci dispiace ancor di più il fatto che oggi non possa essere
Fra noi perché ripeto questo era anche in qualche misura
Un iniziativa lui aveva voluto fortemente
Lo sostituisce si sono messi d'accordo questa cosa ci ha fatto molto piacere
Il professor Leandro Conte che insegnavo USA di Siena se non
Vado errato
E e che ci parlerà
Vinte credo che il tema se lo stesso si è rimasto il loro lo stesso tema e cioè storico dell'economia cioè di Nardi storico dell'economia grazie
Grazie a voi
Allora la mia presenza qui c'è stata ampiamente giustificata posso raccontarne è una parte non nota
è un comportamento abbastanza comune dell'ente persone che fanno ricerca di
Parlare fra di loro anche al di là di poi comparire
In maniera pubblica o in maniera ufficiale
Le pubblicazioni e le cose scritte eccetera
Quindi quando presenta Sabatini appunto organizzando questo iniziativa
Scegliendo di parlare di questo di questo volume in particolare di Di Nardi relativo alle banche italiane come banche di di emissione nella seconda metà dell'Ottocento
Ne abbiamo parlato per la motivazione di più banale che ci conosciamo da tanti anni quella più specifica che io farò come ho fatto una tesi di dottorato
Su questo su quegli anni su quel problema eccetera e quindi conoscevo volume di Nardiello schiavitù miliardi e quindi ci siamo scambiati alcune opinioni in merito
Puramente puramente tecnica da questa questa città questa episodio è
Assolutamente marginale ma
Non lo è fino in fondo perché poi riprendendo questa cosa sia in in una discussione conclusa perché inizia
Impegnandoci per fare questo lavoro che poi alla fine abbiamo deciso di fare insieme
Abbiamo percorso un punto una strada non lontanissima da quella che è lo stesso Di Nardi fece cioè ci siamo
A mia volta a nostra volta vi avvicinate quel libro come libro di storia e certamente come leva di storia
Ha un suo perché cioè a è assolutamente un libro ridicoli finale rispetta alla letteratura coeva
Nel momento in cui viene
Viene pensato che sono schiera seconda metà degli anni Quaranta poi viene pubblicato nel cinquantatré per una forma
Non chiarissima probabilmente di di incomprensioni reciproche con Menichella
è un libro che nasce in maniera quasi episodica cioè legato a all'esperienza di Nardi dentro il servizio studi davanti all'Italia legata al al alla occasione del cinquantenario del d'istituto
Inaudito coinvolge in questi quest'idea di ripercorre le le linee storiche negli anni che hanno preceduto la banca degli istituti hanno preceduto la banca eccetera
E quindi
E ripeto ha due vantaggi UE specificità è un lavoro sicuramente originale perché presenta aspetti
Diversi da quello che la letteratura coeva sia nell'interesse verso questi tipo di istituti cioè il sito di emissione
Che appunto apparivano abbastanza polverosi alla fine nel
Sono italiani quaranta rispetto altri importanti istituti bancari che si chiamano sia importantissima radice storica sia un importante l'importanza immediata in realtà economica del Paese cioè casse di risparmio né delle banche popolari di banche
Le banche società per azioni per eccellenza
E quindi questa attenzione a questi istituti diciamo che non avevano una specificità più nell'economia reale del Paese poteva sembrare appunto una cosa ero viti
E invece avuto inabile recupera livelli gli aspetti originali di rilevanza rispetto al sistema economico e
Di quello del PD coevo
L'altra cosa che non è che il che porta attenzione la
I
La sintesi cui arriva alle conclusioni cui arriva sono state poi
Sempre sistematicamente confermate a cominciare dagli studi e Mattia di Franco Bonello altri insomma quindi siamo sono
Dei volumi un volume in particolare il suo alcuno quello maggiormente
Poi è stato così sviluppato sia originali sia confermati e quindi
Si giustifica una posizione diciamo interessante sul piano storico
Però andandolo a rileggere e si si percorre una strada che lo stesso Di Nardi alla fine
Ha percorso cioè ci si accorge che
Questo volume insomma le banche emissioni imitare centonovantaquattro in realtà
A una grandissima su Rete sotto che è di tipo ideologico
Per cui non
Non c'è
Nella parte storica la la parla la parte diciamo più
Più più rilevanti più interessante che che si possa che si possa leggere
In quelle in quelle cose
Per renderlo evidente la qui non è più necessario perché è stato speso detto benissimo dottoressa Candela lo stesso cosa appagamento pretesa che sono intervenute noi non serve certo richiamare
Nomine Maria e di Pappi però appunto a chi invece come presente lesse quel libro trent'anni fa con da con gli occhi di uno storico non pensava di andarle a cercare queste matrici
Economiche filosofiche anche sotto il libro ma riguardato con una con un'attenzione maggiore sono assolutamente trasparenti e quindi e quindi questo apre uno specchio interessante perché
Mette quel libro e giustamente questa relazione sulla messa in questo punto del convegno come sintesi di un percorso di formazione che di Nardi fa
Cioè per motivi contingenti certamente lui arriva a fare quel lavoro in maniera ripetutamente contingente e lo fa in maniera originale
Ma oltre che vanno in maniera contingente originale diventano significativi nella sua formazione come esperienza
Di ricerca che catalizza quello che non sono state delle delle informazioni culturali
Scientificamente ha ricevuto da queste due figure principali che il
Lo hanno formato e che sono le varie parti
Per trovare una conferma di questa cosa sempre abbiamo rifatto con Gaetano Savatteri io no un po'non è possibile farla prima insomma Brasile se avrete pazienza leggerezze gli atti però via Pola delle evidenze o un lavoro che ha di analisi del testo
Per vedere appunto che a chi al di là ripeto della ricerca storica delle informazioni contenute nel libro ma come è costruito e quali sono le evidenze che che possa che possa portare
Allora io
Io lo schematizzato in maniera molto brutale me ne scuso ma insomma
Sono questi solo in materia di fondamentali da cui lui muovevano che sono i temi a testa lo
Quelli quelle che vengono a De Maria appunto sulla contrapposizione non ripeto quello che è stato detto finora per ovvio motivi insomma comunque di una contrapposizione tra economia statico un'economia dinamica importanza ante nell'analisi l'economia reale e che quindi mi superamento e l'equilibrio generale però dentro dentro la cultura e dentro la nel pensiero di De Maria
Si formalizza su tre
Concetti chiari che sono i temi altezza logica che deriva da molteplici alle cause citava prima anche il pagamento cioè l'impossibilità di raggiungere la complessità totale
Delle cause che che determinano delle relazioni e quindi un'impossibilità di avere una competenza
Questa indeterminatezza diventa lacerante sessi se ci si sposta su un tempo futuro perché è impossibile comunque conoscere ciò che
Ciò che è il futuro
E comporta una cifra necessaria complementarietà
Che deriva dal fatto appunto lordi sempre per citare gli stessi relatori che mi hanno preceduto non a caso si continua a citare
No le riflessioni
Decenza decide di sedi morali di di Altan Diana Smith no cioè il fatto che l'economia comunque è una scienza sociale per cui come tale non può essere cercata la sua esattezza di tipo
Meccanico quest'anno impossibilità di cercare un'esattezza di tipo meccanico o ingegneristico o di meccanica insomma in senso fisica meccanica
è stato ampiamente
Enormemente messa in luce assolutamente diciamo resa in
Indimenticabile nel nel modo di
Pensare ideali dalla frequentazione di patti appunto che contemporaneamente accentua anche gli elementi di impossibilità alla concorrenza perfetta e quindi di un equilibrio
Generale come tendenza a determinare
Un risultato attraverso la concorrenza perfetta da una rilevanza del ciclo economico e da
Seriamente sempre il terzo punto è complementare i primi due no può dello Stato che va a coprire queste due cose così come le come ripeto tornando indietro sulle Maria di tenerezza statica determina complementarietà tra il fatto che siccome non è possibile conoscere tutti siccome precoce del futuro allora devo per forza vere
Dei processi di correlazione e
All'interno i processi di correlazione dovrà tener conto anche di Pescara Attene dei soggetti che ne tenne una correlazione oppure mettere dei coefficienti così questo tipo
Se si va a studiare
No il libro
E si scopre appunto che
Lo dice lo stesso lo dice lo stesso lo lo stesso
Di Nardi
Dice presentando il libro questo libro è opera di storia e scienza insieme
Non scrivere intento scientifico ha preso il passo su cui l'originale intento storico
Perché l'osservazione storica obbligando la composizione la molteplicità dei fatti porta ripensare le proprie idee arricchirle e infine a tranne la consapevolezza da loro potenza
Ed è il loro limite
Questo per giustificare anche una volta il fatto che
Questo testo possa essere utilizzato indubbiamente come ottimo libro di storia ma anche come libero di
Riflessioni sulla formazione di di DDA
E l'altro passaggio importantissimo è trovare appunto la soluzione la soluzione c'è indicato dallo stesso autore appunto Traverso una molto semplice analisi del testo
Lo dice anche in maniera sì ma non non espliciti siano ma si possa si può ripescare cercare la connessione dei fatti fra loro con le idee dice di Nardi porta diritto allo studio della regolarità
Allora l'elemento di regolarità
Consente secondo questa interpretazione che vi proponiamo ma che penso sia totalmente suffragate
La possibilità di misurare i limiti e le capacità
Allora se si incrocia con me lo ha fatto con questo esercizio il si incrociano le due triliardi sicché si vanno a cercare attraverso la regolarità le possibili soluzioni di queste di questi due periodi
Quello che si ottiene
E questo
Cioè allo studio logico della dinamica per cui appunto la logica non può concludere perché non ci non riesce a catturare qualunque forma possibile immaginabili delle cause che determinano il sistema
Di Narni ciò che bisogna studiare la regolarità ma studiando la regolarità trova che alla regolarità non esiste
E che come dice lui stesso
Appunto provate via cercare la regolarità su alcuni punti dopo dopo quegli equilibri passerò un attimo fra un secondo questi aspetti
No non la troverete quindi l'unica soluzione è trovare non nel comportamento che determina il più possibile la forma che si avvicina alla regolarità
Ma individuare attraverso delle regole e la cura presso le regole e la cultura quelli che sono qualche cosa di simile a dei residui verso la regolarità
Per cui se io introduco dentro la funzione questi residui ottengo che il sistema si
Si allinea nel sito
Per poter capire questo questa dimensione del residuo ho bisogno di capire quali sono come vengono cambiati i vincoli come cambia la cultura della speranza realtà che sto studiando come lealtà che dovrebbe te tende a un equilibrio
Il necessariamente
Stabile e in generale no indipendentemente che sia sul mercato arabo sul mercato russo o su un mercato cinese o su un mercato italiana queste due Conquest le cose sono impossibili
Da e sull'impossibilità differenze di regole per differenza di cultura se si introducono elementi di regole di cultura questa possibilità di trovare una dimensione di concause che determina al novantanove per cento
Il sistema si può cercare di superare
E quindi arrivare alle fonti regolarità
L'altra l'altro elemento appunto di impossibilità c'è quella concorrenza perfetto dello od oligopolio del popolo eccetera
Vengono studiate avere sulla regolarità arrivando a ovviamente a a una classificazione delle forme di mercato ma
Appunto concorrente al gruppo l'oligopolio o così via
Ma anche a misurarmi appunto capacità e e e collusione chiaramente sia la Lila capacità dal lato positivo la conclusione
Dall'altro lato negativo il terzo punto
Appunto una capire un'efficacia dei vincoli stessi che non necessariamente appunto sono tali certamente
Esistono dei vincoli ma non per questo sono
Seriamente
Necessariamente efficace
Se si vanno a vedere questi aspetti nelle dimensioni per esempio del libro
Sulle banche di sulle banche l'immissione si arriva a evidenziare in maniera abbastanza netta
L'interesse di quelli perché cerca era possibile questo
Intanto appunto si trattava di istituti che avevano tutti e come funzione è una possibilità di fare credito commerciale e Creta di vita produttiva attraverso immissione monetaria
In realtà avrebbero potuto in teoria avrebbero potuto essere
Momenti di monete in concorrenza fra di loro
Il secondo questo questo sistema ri riequilibrati la possibilità di una conversione finale il in oro Dina riscoprendo abbastanza velocemente attraverso di scusa utilizzando le ispezioni parlamentari gli anni Ottanta e Novanta tre
Mille ottocentottanta milioni centonovantatré che
Questi comportamenti non si realizzano
E quindi però non si limita a dire okay questi comportamenti non si realizza perché c'è stato una cattiva in crisi vigilanza da parte da parte dell'autorità centrale che ha impedito che insiste che il sistema funziona
Ma
Utilizzando insomma al meglio questi materiali di archivio di scavo dei ispezioni parlamentari evidenzia appunto i comportamenti sia di una mancanza efficace appunto del vincolo imposto dallo Stato
Ma sia anche una tendenza naturale insopprimibile presenti dei direttori generali di questi istituti di svolge una funzione
Diverso a secondo dei contesti regionali in cui operava e che non era facilmente sopprimendo IRE all'interno di una struttura di regola regolamentazione accentrata
E quindi di nuovo tornando indietro con questa rosa
L'unico modo è spezzare i i tre livelli no e quindi stabilire che ci possono essere elemento di capacità e di collusione e quindi
Trovare trovare qual è il limite e di questo due esempi immediati per vivere per uscire da questa
Cosa facciamo sembra fuori della storia appunto per esempio la la legge sull'usura del dei delusi riutilizzata da
Negli anni il Cavour nel Piemonte sabaudo che indubbiamente un vista morale non poteva certamente andare incontro a delle critiche finale del fatto che si potesse essere una legge che che
Limitava ai comportamenti usurari minorenni
Nel mercato eppure quella forma di leggo quella forma legislativa che obbligava istituti a non poter andare oltre un certo livello di tasso di sconto
Io ne puoi studiata concretamente a essere un limite negativo in un determinato contesto che quello di una crisi finanziaria quella mille ottocentocinquantasette
Per cui quella legge che per sé moralmente assolutamente corretta determina un vincolo negativo di inefficienza per la capacità desiste stessa
Del sistema e quindi c'è una necessità appunto di grande attenzione
A che il vincolo non diventi appunto
Una struttura meccanica all'interno
All'interno del sistema e quindi possa essere
Misurato soltanto non da da una opposizione astratta ma attraverso una valutazione
Delle delle contingenze con cui opera l'altro ragionamento speculare ed è quello del della crisi mille ottocentonovantatré
Normalmente nel caso di crisi queste cose diventano più evidenti no perché appunto non a caso sono ci sono crisi e quindi la dimensione di sia del sia della capacità di regola del regolatore sia del mercato di risolvere i gli inciampi in cui si è infilato
Diventano palesi dire intrighi diventa più evidenti
Ora nella anche la crisi del del
Novecentonovantatré nonostante che gli istituti anche istituti meridionali per esempio anche ma anche il banco di Napoli non avesse un avuto per niente un comportamento
Trasparente nelle soggetta nella dimensione la dimensione nel generare la crisi nonostante ciò appunto questo viene giustificato il comportamento del legislatore che mantiene sia agli sia all'Istituto
Banche faccio
Determina la una confusione tra Banca Toscana banca romana mancati banca nazionale in Banca d'Italia ma mantiene mantiene ieri in vigore l'attività di banche meridionali hanno star e che ripeto sempre anche Banco di Napoli non fosse alieno da comportare da
Un'evidenza di comportamenti non corretti che poteva che hanno portato generale la crisi a Ginevra che si novantatré
Ma in la ricostruzione storica consente di giustificare diciamo questo comportamento e come positivo proprio perché appunto si non non ci si può limitare ad un comportamento meccanico secondo secondo la stessa valutazione Rinaldi
Ma si deve andare a verificare anche appunto l'impatto che i singoli istituti le singole realtà le singole opere aziende di credito avevano rispetto agli messo regionali per cui privare
Aree nei aree come poteva essere l'intero Mezzogiorno di un istituto di quel livello avrebbe creato un danno ben maggiore da quello di
Migliorare diciamo l'efficienza in termini di una possibilità di una coerenza nella struttura regola di regolazione monetaria a livello
A livello centrale
Da questi dei appunto viene quella del
Il finale chi è che è quella delle dell'idea della
Dell'esperienza come una condizione che consente una sintesi della
Riflessione economica la riflessione logica anche all'interno di un'economia per cui non si possa scindere non si possa
Considerare il sistema in maniera astratta ma si debba necessariamente ricollocarlo sempre
A partire da una sua condizione appunto storica e giustamente farei sedici
Ricordava pochi pochi minuti fa appunto che
Anche come si fa navi a vedere gli scritti divina armati Chieti nelle Commissioni o in altre attività insomma
Hanno un metodo che è quello appunto tipico di ricostruzione del sistema dal punto di vista storico economico dopodiché poi c'è una valutazione
Della opportunità di intervento i limiti di intervento e l'efficacia di intervento ma c'è
Rimane questa matrice di ricostruzione che viene considerato dallo stesso Di Nardi uno dei
Modi per sfuggire appunto il meccanicismo errori a rischio che la dimensione meccanica
Pur affascinante possa determinare nella lettura dei fenomeni grazie
Bene io ringrazio il professor Conte
Per questa
Per questa relazione
Con tutti i riferimenti tra l'altro molto interessanti molto utili
Al
Periodo posto unitario in una ottica di continuità che non posso che so quando possono trovarmi d'accordo
Io debbo anche ringraziare i relatori perché nonostante un leggero ritardo iniziale siamo arrivati all'una a chiudere esattamente dire in maniera quasi teutonica
Il il la prima sessione di lavori vi ringrazio della vostra partecipazione noi avremo una seconda sessione che incomincia alle ore
Quattordici quindi rapidamente
Peri relatori è previsto un
Un piccolo in un un pulmino intermezzo
Conviviale
E la sessione la seconda sessione dedicata alla dimensione politica dell'impegno sarà presieduta dal dottor Alfredo Giglio bianco dell'Ufficio studi della Banca d'Italia
E vedrà come relatori i professori Antonio Magliulo Domenico da Empoli Simone Misiani e Francesco dandolo mi pare che tutte queste persone siano già presenti qua in in sala
Seguirà alle diciassette la tavola rotonda con il professor Barucci professor frasi e il dottor Marotta questo è il programma della prossima delle prossime ore
Vi ringrazio ancora dell'attenzione che ci vediamo tra poco
Ma
Pochi secondi iniziamo
Chi ancora
Si attarda nella zona caffè
Sia chiaro fin qui
Nell'aula degli studi
Bene facciamo così
Ci sono nel pomeriggio quattro relazioni
è però accalchiamo invece
Con una con un breve
Ricordo
Del professore paga netto e che viene prima delle
Delle relazioni e poi diciamo esporrò come andiamo avanti con le relazioni tempi e gli spazi prego professore paga netto
Io voglio semplicemente
Porre rimedio a una mancanza della
Mia presentazione che non riguarda gli aspetti
Scientifici quelli naturalmente potrebbero esso soggette a tante critiche ma non è questo quello su cui voglio trattenere sono gli aspetti
Legati a alla vita di questo gruppo
Degli studiosi che ha vissuto insieme a De Nardi per tanti anni nella esperienza
Scientifica ma anche umana
Che
Li accomunati
In questa vicenda
Io ci tenevo a mettere in evidenza che c'è
Una è stata una presenza
Sempre
Che
C'ha accompagnato accompagnato la vita innanzitutto di Giuseppe
La sua famiglia perché come si dice sempre ma in questo caso particolarmente vero
Dentro dietro a un grande uomo cioè una grande dogma e questo Eva nel caso di Dina denaro
L'ho voluto ricordare il perché
Rimanga agli atti della nostra riunione
Parlando dei temi della scuola degli aspetti scientifici sembrava difficile fare menzione ma adesso forse
Di
Relazione io ci tenevo a dire che la presenza Divina e ad è stata assolutamente centrale non solo ripeto nella vita
Di Giuseppe Di Nardo emana la vita questo gruppo che da tanti anni ha lavorato
Discutendo anche
Durante momenti
Di festività o momenti ti piacevole incontro conviviale delle cose dell'economia ma con un intervento costante sistematico da parte dei ragazzi che
Di fronte
A l'opposizione spesso anche molto diverso e gli ho raccontato che poi gli orientamenti della scuola erano molto diversificate pensate tra chi si è occupato di sistemi
Socialisti di
Chi si è occupato di viceversa a di moneta ritmo
C'è un divario molto grande e quindi discussione poteva capitare che ci fossero delle posizione spesso inconciliabili vecchi
Spesso le conciliava era Dina di Nardi che assunto quindi un ruolo straordinariamente importante rispetto
A quella che era poi l'evoluzione della scuola perché diceva giustamente ammassando io sono d'accordo con lui
Che richiamava le botteghe d'arte parallelo molto opportuna molto importante perché
In fondo le scuole
Così come second le si configurava
Allora ma anche adesso io penso
Sono delle specie di bottega d'arte dove ci sono i maestri gli apprendisti
Quelle che sono un po'più avanti e dove si
Mette appunto quelle che sono lede
Le maniere di interpretare il mondo
In quel caso punto e statistico in questo caso un punto di vista della rappresentazione dei fatti economici
E in questo ripeto non abbiamo avuto tutti e credo che molte di quelle che sono qua lo possono testimoniare
Cominciare ovviamente dalla sua famiglia
Il sostenga la così contributo importantissimo di una donna straordinaria
E credo che
Sia molto importante dirlo in maniera chiara
Perché ripeto diretta
Ha un grande uomo giusta umana grande donna normalmente così ed è vero in questo caso
Scusate se ho fatto questo breve intervento ma ci tenevo che non rimanesse dimenticato o trascurato quindi lasciamo riprendiamo i lavori lo riprendo dei lavori
Grazie ad Al tempo che mi avete dato
Grazie professor paga netto
In realtà non è neanche un un essere fuori tema no è un essere dentro al tema perché la la vita
Quindi è credente però il
Il pensilina
Lo sviluppo del pensiero e viceversa quindi molto opportuna questa
Questa
Aggiunta ora
Passiamo alle relazioni vere e proprie abbiamo oggi pomeriggio quattro relazioni di Antonio Magliulo Di Domenico da Empoli
Di Simoni Misiani e di Francesco dandolo che sono tutti seguiti sono tutti seduti qui
Accanto a me
Abbiamo quasi che avevo né di tempo che è fin troppo per questa
Questa cosa nel senso mi piacerebbe
Che noi concentrassimo un po'il nostro lavoro in modo da darci spazio coi per anche qualche ragionamento qualche discussione fra noi sicuramente già stamattina ci sono
Alcuni punti su cui anche personalmente mi piacerebbe chiedere ai relatori della mattinata qualche qualche precisazione euro o anche quando vorrei esprimere qualche dissenso qua e là
E quindi io direi limitiamo queste relazioni ha un venti venticinque minuti così poi troviamo il tempo anche per discutere tra noi
Do subito la parola ad Antonio Maniglio euro che ci parlerà
Della politica dei redditi prego
Buona sera innanzitutto grazie al professor Parlato e la Fondazione Spirito
Per aver
Assunto questa iniziativa che ci permette di
Riscoprire o scoprire
Per la prima volta un economista importante del del Novecento italiano del Novecento ma lo ringrazio soprattutto per l'impostazione che hanno scelto di dare a questo convegno nella brochure che abbiamo letto una frase che forse c'è un po'sorpreso
E cioè liberismo interventismo non sono espressioni antitetiche ma concorrono ad alimentare una tradizione di pensiero economico italiano di cui gli Naldi è stato un lucide un lucido interni rete e
Ed è proprio così
E a mio giudizio c'è un c'è una difficoltà che ancora incontriamo nel valutare la tradizione italiana
Ed è quella appunto di associare l'interventismo alchimisti smog e la tradizione neoclassica liberismo e poi rimaniamo sorpresi nel constatare che a lungo in Italia che Nesi ISMU
Viene respinto non penetra nella cultura economica e che al tempo stesso la tradizione neoclassica dal luogo non soltanto
Ad una politica di ispirazione liberista ma anche
D'una politica interventista
In alcune mie precedenti iscrittivo definito questa anomalia come un
Una una presenza in Italia di una cultura neoclassico interventista cioè la tradizione neoclassica non esprime soltanto la tradizionale pro posizione
Liberista all'Einaudi ma anche una tradizione molto più molto più radicata nell'esperienza del Paese e semmai co se c'è un'osservazione da fare rispetto alla presentazione della brossura che questa tradizione non inizia negli anni del boom economico
Ma fa retrodatata così come Resta nella nella cultura economica italiana anche dopo il miracolo economico ecco un momento importante
Di questa vicenda della tradizione della cultura economica italiana è un episodio che si svolge alla metà degli anni sessanta e che riguarda la politica dei redditi
Ciò come una fiammata metà degli anni Sessanta intorno a questo tema e di Nardi è uno dei protagonisti
La mia comunicazione la mia relazione intende appunto recuperare fare memoria del contributo di Di Nardi alla
Al dibattito sulla politica dei redditi e articolerò la mia presentazione in tre momenti
Molto sinteticamente il primo riguarda la cultura economica italiana nella fase della crescita sostenibile vi è una quasi un
Un ventennio
Post ricostruzione caratterizzato da questo elemento è una crescita sostenibili non dirò equilibrata ma cercherò di spiegare in che senso sostenibile che
Si ispira quote è comunque condizionata da questa impostazione neoclassico interventista poi
Un secondo momento accennerò brevemente al problema che
Chiesi che schie scomode
Nel nel viene sessantaquattro sessantacinque la crisi dopo il miracolo che fa da preludio alla al dibattito sulla politica dei redditi infine
Vi presenterò appunto il contributo di Tina
Allora mi scuso con gli economisti presenti in sala ma uno schema molto semplice per riassumere
Quella che è la posizione dominante in Italia lo possiamo trarre dal documento è uno schema di contabilità nazionale che proprio in quegli anni nel quarantotto o quarantanove non ricordo esattamente per la prima volta fu pubblicata in Italia e la relazione economica
Sulla situazione generale del Paese e lo schema era uno schema di questo tipo
Y indica il PIL la produzione interna a cui occorre aggiungere le importazioni di beni che si importano per comporre
Il totale delle risorse disponibili questo queste risorse poi vengono impiegati in parte per i consumi delle famiglie in parte per gli investimenti una parte viene predisporre viene esportata
E quindi delle esce dalla disponibilità dei consumatori nazionali il punto è questo se
La domanda interna cioè la summa di consumi e investimenti eccede
Qui aveva saltato y eccede la produzione interna allora
Da un lato sia un disavanzo commerciale quindi occorre attingere a risorse provenienti dall'estero
E dall'altro questo squilibrio segnala che gli investimenti interni eccede il risparmio è disponibile ora
Il problema economico
Nel dopoguerra per gli economisti italiani si pone esattamente in questi termini è un Paese che si trova in una situazione di equilibrio col disoccupazione strutturale e arretratezza geografica ovvero
Le scarse risorse disponibili possano essere anche tutte impiegate e tuttavia queste risorse non sono sufficienti ad assicurare il pieno impiego della forza lavoro occorre
Un aiuto esterno occorre l'aiuto del del Piano Marshall e al tempo stesso quando
Il sistema economico raggiunge l'equilibrio resta un dualismo tra l'aria tra il nord avanzato e il nord arretrato questo ovviamente lo dico con riferimento non all'immediato dopoguerra ma
Alla fase appunto di avvio della ricostruzione dunque
Nei liberismo nei che Nesi ISMU sono politiche efficaci e che in esilio perché il problema non è certo
La carenza di spesa di domanda aggregata o l'eccesso di risparmio tutt'altro il Paese soffre per una carenza di risparmi ma neppure il liberismo è una politica Touabi le fruibile perché porterebbe da un lato ad un'ulteriore compressione dei salari e quindi con
Ovvi problemi sia di di di ordine pubblico che di giustizia sociale e accentuerebbe lo squilibrio tra nord e sud perché
Le risorse finirebbero per essere attratte dalle aree più avanzate del Paese
Ecco allora appunto che serve una politica
Urto dove una politica che si ispiri a quella che è la visione neo classica dell'economia ma che non sia liberista che
Cioè
Metta in campo implementi alcuni strumenti di intervento e quali sono questi qual è la filosofia di fondo
Occorre innanzitutto favorire la formazione di risparmio quale risparmi il risparmio privato e quindi gli accordi che si stipulano nell'immediato dopoguerra tra Confindustria e sindacato di fatto recepiscono alla regola del Clup cioè
Gli incrementi di salario sono sempre inferiore gli incrementi di produttività e questo permette la ricostituzione di margini di profitto e quindi una forma di autofinanziamento per le imprese ma soprattutto il risparmio estero sappiamo che viene dal Piano Marshall che perché permette appunto di sanare il disavanzo commerciale che immediatamente si evidenzia un risparmio obbligatorio
L'esempio emblematico della fase
Di questa fase politica cioè quella del miliardo dopoguerra e forse il piano Fanfani Fanfani decide di finanziare un piano di investimenti pubblici la costruzione di case obbligando i lavoratori a ad una forma di risparmio coercitivo
Ma quel risparmio viene utilizzato per costruire alloggi popolari cioè per un'edilizia che serve ad assorbire parte della disoccupazione
Allora non ho il tempo per sviluppare questo tema ma l'idea di fondo è
Serve un intervento pubblico per favorire l'accumulazione la formazione di risparmi e per allocarlo in aree geografiche geografiche e in settori produttivi appunto il piano Fanfani inviti l'ENI la Cassa per il Mezzogiorno sono tutte iniziative che rispondono ad una logica di politica
Saprò I side che mira a rafforzare l'offerta aggregata anziché a colmare inesistenti vuoti di domanda
Questi grafici ci mostra esattamente
Quello che vi ho appena detto se guardiamo all'andamento del risparmio rispetto agli investimenti vediamo che c'è una carenza di risparmi rispetto agli investimenti le colonnine in nero in basso evidenzia il risparmio estero che viene che viene attratto il sono gli aiuti del Piano Marshall che servono appunto a finanziare il disavanzo commerciale
Il ritmo della crescita ovviamente non è significativo del quello del quarantasette ma poi è un ritmo sostenuto di crescita economica
L'inflazione viene repressa come sappiamo con la politica con la manovra estrattiva di viene audito e poi resta per tutti gli anni quarantacinque agli inizi anni Cinquanta molto bassa soprattutto il debito pubblico guardate questo dato è molto significativo
Nel quarantacinque si avvicinava al cento per cento e poi
Supera di poco il venti per cento il rapporto debito PIL quindi in questo senso diciamo una crescita sostenibile
Nel mille novecentocinquantatré termine una fase la fase del centrismo Degasperi avrei inizia la fase del centrismo poste Casperia perché poi porterà come sappiamo al centrosinistra
Cosa voglio evidenziare un momento significativo perché l'Italia non è più assistita con il fondo il Piano Marshall
E di perché deve dunque conseguire l'equilibrio esterno con il risparmio interno
Ricordo appunto l'importanza della del del Mercato comune europeo
Il miracolo economico la piena occupazione ecco qui inizia lo stesso lo stesso schema Vanoni che non che ovviamente non non posso illustrare
Rientra in questa logica cioè si avvale dell'apparato che iniziano ma imposta il problema italiano come un problema di un'economia caratterizzata da un equilibrio con disoccupazione strutturale e squilibri geografici
Si arriva rapidamente
Alla al al POR al dopo miracolo economico dove con la piena occupazione si assiste anche una metto del Clup del costo del lavoro per unità di prodotti salari cominciano a crescere più
Della produttività meglio del lavoro è un'inflazione che gli economisti del tempo e anche quelli di oggi chiamano da costi
Ma l'inflazione da costi che modificando la distribuzione del reddito attiva anche un'inflazione da domanda la domanda pronto complessivo
Globale comincia a prendere sulla quantità dei beni disponibili sul mercato e questo fa di evitare di prezzi
Il problema che si pone in quegli anni è il problema del trade-off tra inflazione e disoccupazione dove diamo nuovamente da questo grafico come il clou si intende esattamente all'inizio degli anni sessanta
E questo porta ad un ad un rialzo del tasso di inflazione mentre appunto
La la la disoccupazione si riduce quindi la classica curva di Philips che mostra questa relazione inversa tra inflazione e disoccupazione
Il ritmo della crescesse della crescita elevato negli anni del miracolo economico e poi rallentamento del biennio sessantaquattro sessantacinque
Dunque
Tuttora la metà degli anni Sessanta ricompare il problema dell'inflazione l'inflazione che rischia di minacciare uno sviluppo impetuoso che aveva appunto condotto al miracolo economico
La Confindustria svolge altri svolgono una serie di iniziative nel maggio del mille novecento sessantasei si tiene il secondo convegno di economia e politica industriale organizzato dalla rivista di politica economica organo tra virgolette della Confindustria vengono invitati
Studiosi di varie nazionalità tra cui un giovane dei morti e presente all'esperienza della politica dei redditi in Francia ci sono relatori che
Appunto raccontano l'esperienza olandese e tedesca inglese e la relazione generale sulla politica dei redditi in Italia viene affidata a Giuseppe Di Liberti
Di Nardi imposta così il tema discende l'esordio che si tratta di uno strumento di nuovo di lotta all'inflazione in realtà nella sua visione la politica dei redditi è molto più
Di uno strumento di politica antinflazione la politica dei redditi infatti uno strumento nuovo per realizzare per conseguire lo sguardo definisce così di Nardi un progresso ordinato che cos'è questo progresso ordinato
Non è altro che uno sviluppo equilibrato e sostenibile nel tempo che si sostanzia in tre
Obiettivi la piena occupazione
Un crescente benessere materiale perché ovviamente si può avere come esperienze storiche non lontane nel tempo dimostrano anche che era occupazione con povertà diffusa
Quindi come dire il la crescita del benessere un secondo obiettivo desiderabile e la stabilità dei prezzi
Ora
Di nuovo emerge questa posizione né il liberismo non è una politica che forse improprio definire che iniziano qui più corretto dire nei policy mix nella combinazione di strumenti di politica monetaria
E fiscale che si erano ormai diffusi in quegli anni secondo Di Nardi possono assicurare una crescita equilibrata un benessere ordinato
Perché perché la tradizionale combinazione degli strumenti di politica fiscale e monetaria non avrebbe dovuto consentire una regolazione della domanda aggregata a livello della capacità produttiva garantendo dunque
Stabilità dei prezzi è pieno impiego
Per una serie di ragioni che già nella letteratura del tempo erano state evidenziate il legga temporale in particolare punto ci si accorge che il
L'efficacia di questi strumenti è ritardata si vuole stabilizzare
L'economia ma si ha paura di interrompere o una fase espansiva si tema si teme appunto
Che questo intervento possa possa interrompere una fase positiva di crescita e anche quando si interviene
L'efficacia di questi ma di questi strumenti si manifesta con ritardo che viene calcolato in sei nove mesi un anno per cui magari nel momento in cui quegli strumenti agiscono il ciclo è già cambiato
Per una informazione incompleta di Nardi evidenzia anche questo aspetto cioè poli sneakers non dispongono di tutta l'informazione necessaria per poter cogliere il momento più appropriato per intervenire ai fini di stabilizzazione e soprattutto perché in quegli anni a suo giudizio l'obiettivo prioritario dell'operatore pubblico non è la stabilità dei prezzi non è più la stabilità dei prezzi ma è la piena occupazione si vuole mantenere il sistema a livello del pieno impiego anche a costo di generare inflazione anche a costo di portare
Il livello della spesa globale al di là di quelli che sono i limiti segnati dalla disponibilità
Di risparmi
Uguali dunque come dire gli strumenti che oramai vengono utilizzati nel mondo occidentale a suo giudizio non sono sufficienti per garantire una crescita equilibrata ma neppure libero mercato neppure
Il liberismo tradizionale può assolvere a questa funzione
Ciò a causa di aspettative adattive da parte delle imprese
Che nel momento in cui il sistema economico si surriscalda quindi manifesta
Tendenze inflazionistiche non riducono sospendono ed investimenti
Perché comunque ritengono
Che la Spesal di operatori pubblici deprivati continuerà a manifestarsi dunque non sono pronte ad adattare la capacità
Produttiva è ugualmente i lavoratori
Che confidano nella forza del sindacato capace di recuperare il potere d'acquisto era uso dall'inflazione quindi
Ora qui dovrei sostare un po'di più su questo punto ma
Ciò che voglio evidenziare che Finardi mette l'accento su questo elemento
Il duplice obiettivo della piena occupazione e la stabilità dei prezzi non può essere conseguito netto con il libero mercato né con un intervento di regolamentazione tra domanda aggregata
Occorre la politica dei redditi perché la è la politica dei redditi che può contribuire a realizzare le tre condizioni necessarie per avere una crescita sostenibile la prima condizione l'aumento dei redditi sono sue parole
Non superi l'aumento del prodotto nazionale è la regola appunto
Della produttivi del del salario ancorato agli incrementi di la produttività media del lavoro e qui si sofferma però di Nardi ad osservare come questo semplice ancoraggio non è sufficiente
Perché poi occorre tener conto della diversa produttività che si manifesta a livello aziendale può essere solo una regola orientativa quella appunto
Di non far crescere i redditi molto monetari oltre l'aumento del prodotto nazionale un'espressione questa permesso tra virgolette perché può suscitare molte perplessità ma in un altro studio poi esaminarli connessioni con la bilancia dei pagamenti però credo si è sufficientemente chiaro quello che si intende dire
Se necessaria la redistribuzione del reddito tra salari e profitti o come la contabilità del tempo recitava tra i redditi da lavoro e gli altri redditi
Può avvenire nei limiti di crescita del prodotto nazionale fino al limite fino al punto in cui il salario potrebbe anche assorbire tutto l'incremento di produttività ma
Ma la redistribuzione non deve ridurre di Spagna disponibile per gli investimenti
Questa è la seconda condizione necessaria cioè occorre fare in modo che
Non grigio tutti ovviamente qui implicitamente c'è riferimento alla maggiore propensione al consumo dei percettori di salario rispetto ai percettori di profitto e rendita
Il criterio che introduce la condizione la seconda necessari è condizione necessaria però è che
A seguito di questa redistribuzione del reddito non non si non si riduca il flusso di risparmio che va a finanziare gli investimenti produttivi e quindi ad alimentare la crescita economica la terza condizione lo Stato non crei inflazione
E compensi eventuali deficit di risparmio
Per le imprese con riduzione dei tributi cioè
Piena di affido allo Stato la funzione di re di compensazione qualora il sindacato riuscisse a strappare quote di reddito eccessive
Hai percettori di altri redditi lo Stato dovrebbe intervenire proprio per attraverso per esempio una riduzione delle imposte per preservare la quota di altri redditi necessaria ad alimentare il flusso di investimenti
Apro una brevissima parentesi sul presente ciascuno di noi credo credo annotato la la lettera scritta da
Da un punta da un imprenditore pistoiese che invitata ad acquistare titoli del debito pubblico non è certamente
Tutti credo hanno apprezzato questo
Ma io corner personalmente non non mi sono accorto di questo rilievo critico che implicitamente emerge cioè
Quel risparmio che le famiglie fino ad oggi destinavano alle imprese attraverso la sottoscrizione di azioni obbligazioni verrebbe sottratto al sistema delle imprese destinato al settore pubblico allora
Nell'impostazione di miliardi c'è questa preoccupazione e cioè che il risparmio si ripartisca in modo efficace tra
Spesa pubblica e investimento investimento privato e quindi la funzione è proprio questo ecco
Se in quegli anni sulla scia di di Philips emerge la considerazione del tra i top tra inflazione disoccupazione e cioè
Si può ridurre la disoccupazione a costo di una maggiore inflazione e viceversa
La posizione di Di Nardo invece che l'inflazione nel lungo periodo crea maggiore disoccupazione
E la chiama una espropriazione anonimato no
Altri come paroloni insieme fra
L'hanno definita una tassa occulta non cambia il senso è comunque una forma di espropriazione invisibile surrettizia che penalizza soprattutto le fasce più deboli della popolazione
Occorre dunque una politica la chiama così globale dei redditi non soltanto il salario ancorato la produttività del lavoro ma una politica che salvaguardi le quote di profitto necessarie
Per
Finanziare gli investimenti e una spesa pubblica che sia capace di essere flessibile in modo da compensare eventuali carenze di risparmio per
Le imprese
La proposta come sappiamo resta sul tavolo viene accantonata
Il periodo si chiude con la svolta del mille novecentosessantanove lo slogan simbolo e il salario variabile indipendente inizia il ciclo della stagflazione della svalutazione
Il decennio degli anni Settanta ma più in generale la seconda fase
Del di sviluppo economico italiano del dopoguerra che va copre circa un venticinque enne dal settanta al novantatré che potremmo definire gli anni della crescita insostenibile perché lo sviluppo viene finanziato con l'inflazione
E con i DbT o deficit gemelli come si può notare da questi istogramma si nota degli anni Settanta l'impennata del del Clup si nota la crescita enorme dei sia del debito
Estero quindi l'Italia che torna ad indebitarsi in rapporto al PIL sia del debito pubblico che sfonda la il tetto del cento per cento rispetto al PIL
Qual è la conclusione che mi sento di proporvi certamente quello di Nardi è un contributo rilevante qui non ho avuto il tempo di
Di di raccontarvi anche il dibattito che suscitò questa sua posizione vi furono prese di posizione da parte di Vito di Mazzocchi di costa alcune favorevoli altre più scettiche
è un contributo rilevante alla elaborazione di una politica globale dei redditi orientata all'obiettivo della crescita equilibrata una politica che in linea
Con la tradizione italiana perché se ripensiamo
A me ruolo immaginato per l'operatore pubblico o al rapporto tra Sindacato e Confindustria ci accorgiamo che il problema strutturale resta la carenza di di risparmio resta uno sviluppo duale
Quindi è un'impostazione che
Riconosce la necessità di un'azione attiva del Governo nell'economia ma non secondo linee che iniziare non è quello il problema economico italiano
La politica dei redditi viene accantonata per venticinque anni dal sessantanove novantatré e poi diventa la via d'uscita da una crisi
Che come sappiamo rischiava di staccarci dall'Europa ecco chissà che non possa tornare utile anche oggi per
Per di Nardi
Il metodo doveva essere non quello degli automatismi e neppure quello della coercizione ma lui lo definisce così il metodo della per la sua azione convincere le parti sociali grandi attori state riprese
Sindacato dei lavoratori che attraverso
Questa forma di dialogo sociale possibile appunto concorrere a creare quelle tre condizioni necessarie per un progresso ordinato commento come lui amava definirlo grazie
Grazie ma gli uno per questa bella relazione è chiara sintetica
E piene di contenuto
E siamo
Perfettamente nei tempi e quindi
Dopo facciamo una sessione di discussione ma se non ci dispiace visto che e li abbiamo ancora le slide sposto faccio una domanda
E
Nel nella slide centrale insomma quello dove tu hai spiegato che cosa pensa di ignari di abbiccì lì
Dove sta eccola questa quali condizioni né crescita sostenibile
Il punto b
Mi diciamo mi mi lascia un po'perplesso perché se tu dici che la redistribuzione del reddito non deve ridurre risparmi disponibile per gli Investimenti
Il sito
Diciamo stabilisci
In anticipo che la prevenzione alle risparmio dei percettori di salario è inferiore della per della propensione al risparmio dei percettori degli altri redditi
E allora nessuno si può fare nessuna redistribuzione
Cioè mi chiedo
Questo limite
Come
Come veniva
Spot che mi sembra che questa definizione sia un po'troppo secca perché sì sì io la la prendo così alla lettera allora la redistribuzione non si fa
Che ne dici
Sì dico questo che
Nessuno la posizione di Nadia posizione grande la Confindustria intere che teme
L'inflazione da costo per cui la redistribuzione si fa di fatto si faceva si stava verificando
Andiamo a vedere come cambia come cambia il il clou
Questa vuol dire che c'è redistribuzione del reddito
La la preoccupazione ma quali saranno gli effetti di questa redistribuzione del reddito sul tasso di crescita futuro è nell'interesse dei lavoratori
Attuare una debutta redistribuzione che finisce per penalizzare la formazione di risparmio questo è il messaggio che rimanda quindi
C'è una redistribuzione del reddito questa ridistribuzione penalizza
Il profitto perché schiacciato da un lato all'aumento dei salari dall'altro dal peso delle imposte
E quindi occorre trovare una via d'uscita la la proposta di di Nardiello da una parte
In questi casi lo Stato deve alleggerire
Il fardello fiscale
Dall'altro il sindacato deve essere più responsabile nel
Controllare la dinamica salariale
Bene ti ringrazio
Perseguiamo adesso con Domenico da Empoli prego Domenico
Ringrazio coloro che mi hanno invitato praticamente il professor Parlato
Io devolvere anzitutto di essere molto legato ricordo al persone inermi
Per varie ragioni anche di carattere familiare perché mio padre che era professore economia e anche di scienza e finanze inizio la sua carriera i colori accademica Bari nel mille novecentotrentatré
Sul posto lasciato libero dal suo collega Fubini che andato all'Università di Trieste
Funto il mio padre questo ingresso a Bari molto importante perché la sua Università che erano in sia di Messina
C'era sostanzialmente sotto il controllo piuttosto breve o della scuola napoletana particolarmente nevoso Graziani che tra l'altro era stato estremamente cordiale con mio padre
Ma c'era un allievo di
Graziani Bruno Foa che quando mio padre torno
Dai Governi di soggiorno in America con la borsa Rockefeller
Nel trentuno fino al trentuno
Occupava sia a carattere di economia
Politica che è quella di scienza delle finanze e quindi mio padre vere un incarico di statistica metodologica che lo interessa fino a un certo punto perché
Non avere mai avuto un concorso su quel recepita e quindi il fatto che Fubini che era stato colui corpi America con la Rockefeller gli concedesse
Questo posto diciamo era una cosa molto
Importante per noi è proprio quell'anno il trentatré fu l'anno credo della laureati
Giuseppe Di Nardi esista un pubblico un rapporto di grande amicizia e collaborazione continuate anche perché il suo maestro De Maria
In realtà non aveva mai insegnato a Bari tant'è vero che già dall'anno prima forse due anni prima Fubini
Allora sostituito nel corso di economia politica
Credo che Bari fosse in qualche modo per qualche ragione un po'un feudo di Einaudi infatti dei mari andò a Bari comunque
Consiglio sono io aiutato da Daina ovini e così anche Fubini
E e quindi ecco ci fu questo rapporto in house
Con con diverbi che rimase a lungo
Per tutta insomma la la vita sia pure breve poiché rimase a mio padre che morire quarantotto ritrovare i quali trovare diffusione dei Verdi ne ha facoltà di giurisprudenza dove io ero assistente verso crociani
Coscienza inermi
Sembravano un po'in polemica tra di loro in realtà poi ho sempre d'accordo sugli aspetti fondamentali
Della della cultura nel progresso scientifico quindi insomma al di là del
Schermaglie che qualche volta mettevano e assistenti un po'in difficoltà credo che ci fosse veramente una
Una fondamentale visti
Comunanza di visione sugli aspetti più importanti dell'accademia
E i e quindi degli incontri insomma
Molto frequenti con nel presso ordinati
Fui sempre insomma
Indirettamente somme e bianche il beneficio appunto delle sue considerazioni proprio per
Realacci avere quel discorso che
Diventava pagamento sulla meccanicismo o non meccanicismo dell'economia e ricordo che è una volta
Di dati disse che De Maria gli aveva detto quando lui era molto giovane che gli economisti dovrebbero illustrare le scarpe agli scienziati e particolarmente ai cultori di fisica
Che poi dice si aggiungeva miliardi lo stesso De Maria adesso nega deve questo è il caso del genere però insomma
C'era questa visione che invece sul punto miliardi non condivideva perché hai una visione molto
Più come dire concreta realistica che non la la semplice visione meccanici Istica di alcuni anche economisti anche importanti Terna
Famosi
E
Liberismo
E politiche di sviluppo
Innanzitutto ecco io
Quali o a voi
Su questi temi ha le sue opinioni personali o sostanzialmente che io trovo che
Il liberismo radicale in Italia non c'è mai stato
Soprattutto non c'è mai stato da parte di chi ha gestito la politica perché chiunque ha gestito
Ha poi avuto mia responsabilità del delle vicende sono della vita così di masse di persone ha sempre avuto forte senso di responsabilità c'è la famosa frase di Einaudi mi pare proprio
Nella sua prima relazione generale come governatore della Banca d'Italia la quale dice
Quando si hanno appunto responsabilità così importanti bisogna lasciare da parte gli schieramenti
Di scuola lì bisogna andare in concreto sui problemi e sul tentativo di risolverli ecco quindi io credo che appunto
Almeno per come la vedo io
Questo è il il interpretazione insomma che guardando alla storia italiana noi possiamo dare
Del delle politiche cosiddette liberiste
Su questo poi tornerò alla fine perché c'è
Ci fu quel famoso articolo mi Luigi Einaudi
Del mille novecentoquarantadue sulla economia di concorrenza e capitalismo storico sul quale poi Rinaldi torno molti anni dopo e con questo vorrei chiudere chiudere quando concluderò appunto legno breve intervento
E do nel dopoguerra
Nuovamente il problema che si possa dire all'economia italiana
E soprattutto
Quindi hai milionaria l'economia regionale fu il problema della dell'occupazione dello sviluppo quindi dell'economia perché veramente mentre l'intera Italia era dissestata ovviamente a motivo della guerra
La parte
Più evoluta industrialmente in pochi anni è riuscita a recuperare la sua capacità di di crescita di sviluppo
Mentre oralmente l'economia meridionale annuiva e quindi di Verdi ritenne di concentrare molti dei suoi sforzi in questo campo un campo abbastanza nuovo cioè con lo sviluppo
Quasi non esisteva
Negli anni Quaranta c'era il famoso Darfo che non è il primo articolo importante se è stato quello di Cosenza il Governo nel mille novecentoquarantatré che probabilmente in Italia non è ancora conosciuto
E e quindi si trattava di
Inventare in qualche modo
Un sistema per che accelerasse la crescita del sistema economico o quanto meno
Nel caso del Collio turistica come quella italiana che
Desse maggiori stimoli maggiori la maggiore spinta
Alla parte meno meno evoluta meno sviluppate economicamente del paese
E
Su questo io ho trovato nel rispondenza di
Di Verdi con Ina ovini un saggio di
Di gelateria temi novecentocinquantuno proprio sul problema dell'occupazione
Che luglio aveva
In termini che potremmo dire
Punto cominciano prima un po'di equilibrio tra mercato è stato nel senso che
Lo Stato deve intervenire ma poi dovevano essere forse il mercato che dovevano
Sprigionarsi cioè l'intervento dello Stato doveva servire a
Consentire a queste forze
Di acqua cullarsi di quindi poi
Portare avanti il sistema economica e quindi
Questo questo questo suo
Progetto era un progetto uno schema che guardava
Alla struttura del sistema non alla congiuntura e su questo punto ci sarebbe da dire tanto perché
Proprio negli anni Cinquanta come sappiamo ci furono diverse polemiche in Italia perché si disse che
Se l'Italia avesse lottato politiche keynesiane ci sarebbe stato un nuovo sviluppo dell'economia molto maggiore io ricordo
Non vorrei
Dice una cosa un po'scortese ma sto ma ricordo che
Andreatta in uno dei suoi scritti disse che se
Coloro che avevano gestito l'economia
Dopo la guerra avessero conosciuto che in sé altro che miracolo economico avremmo avuto risultati
Il cessionario moltiplicati per non so quante volte
Ecco questa frase di scelte non era una delle migliori
Intuizione di Andreatta perché come giustamente pensavo i nostri
Economisti trattandosi di problemi come quello appunto del
Del ritardo economico del delle Meridione ecco non si poteva adottare politiche a breve termine come quelle che suggeriva che INPS per l'economia
Vent'anni caro negli anni trenta
Ecco quindi e proprio su questa linea e quindi di andare verso verso gli aspetti strutturali prima si parlava del risparmio per esempio si muove diverbi con anche compiti di responsabilità che sono stati citati
Nelle precedenti relazioni particolarmente
Quelle diciamo
Quella iniziale che ho io ho sentito Dini di pagamento ma anche nelle altre e quindi il tentativo insomma di
Aumentare le potenzialità dell'economia tra l'altro si anche ricorrendo
A in parte per
La componente della forza lavoro non
Che non poteva essere assorbita dal sistema
Fatta adesso invece lo sbocco dell'immigrazione
Che avrebbe anche portato poi dei capitali perché con
Appunto
Come sappiamo con i Ministri migranti avrebbe dato aumentato risparmio del del Paese ecco quindi la sua visione era appunto una visione
Di di lungo periodo in qualche modo
O quanto meno di mediazione reali immediato e il nel lungo periodo
C'è una sua famosa una famosa frase di famoso concetto eliminarli la distinzione tra Investimenti a fecondità e immediata e investimenti a fecondità differita
Alla base c'è ad esempio l'idea della industrializzazione che
Con le politiche en per lo sviluppo un'idea che è abbastanza diffusa in in in quegli anni
Mancava magari come poi è venuta successivamente
Una visione diciamo sociologica anche perché all'epoca
In quel
Tagli cinquanta sessanta sola si tendeva a fare delle distinzioni molto nette tra un
Metodologia è un'altra quindi tra diritto economia tra economia Sociologia ecco però certamente un
L'esame che oggi noi facciamo della situazione meridionale di un'azienda e l'esame cioè ci fa vedere una situazione molto complessa nella quale
Il problema economico non è forse
Il primo problema qui ci sono ce ne sono anche altri
E inoltre ecco ci fa credere che gli strumenti che sono stati notati non sempre sono stati appropriati per esempio
Quando aboliranno le cosiddette gabbie salariali non si comprese che
Questa questa abolizione avrebbe
Portato ad un aumento della disoccupazione ha uniti e a un aumento del lavoro nero nel sud
Perché essendo la produttività dei lavoratori meridionali non per colpa loro ma per circostanze
Strutturali
Minore della produttività dei lavoratori del nord avevo steso salario significava sostanzialmente per le imprese a rischio
Il rischio se se avessero dato quel salario di fallire
E quindi
Poi in Paesi chiudevano oppure ricorrevano al lavoro nero insomma quindi
Diciamo che
Sotto questo profilo
Quella politica non mi pare sia stata una politica molto molto sensata perlomeno non sensata se l'obiettivo era come si diceva quello di migliorare le condizioni
Diritti di benessere attività nei dei lavoratori e della popolazione generale insomma
Nonché di sollevare le sorti dell'economia sul discorso punto del Casey ISMU o
Cavaliere chiaramente Rinaldi si trovava d'accordo con lei né errori che
Come tutti ricordano ebbe quella famosa polemica
Con il
Sindaco di Firenze capirà circa l'assunzione di
Disoccupati che secondo inaudito devono essere assunte io soltanto se inquadrati in una struttura produttiva
E non soltanto per
Questioni di semplice
Come dire beneficenza ecco cioè distinzione tra economie beneficenza Enzo è molto importante e che mentre com gli economisti
Hanno sempre tenuto presente insomma ecco quelli che
Sotto il profilo politico esaminava et o socialisti sociale e sanitario le altre volte da lei non individuavano per motivi anche di scarsa conoscenza del funzionamento dei meccanismi dell'economia ecco
Quindi su cui su questo credo che insomma sia molto
Importante sottolineare sarebbe interessante cofani uno studio per vedere come l'evoluzione della
Chi va via economica del dello dello sviluppo
In tempi come in che modo negli studi di Nardi
Si si evolva
Partendo punto sempre mi pare da basi molto solide e quelle
Punto nella della teoria economica che veniva nella struttura del sistema gli aspetti da da
Irrobustire da
Da espandere e non invece
Nelle politiche a breve termine conti purtroppo noi sappiamo benissimo che
C'è
Una strana tendenza
Non sono i politici M anche nel pubblico ad aspettarsi qualunque sia la politica considerata risultati quasi immediati
I politici e naturalmente hanno sempre avuto questa tendenza perlomeno a
Cercare di
Ottenere dei risultati in termini utili per potesse valere in sede elettorale
Però quando diciamo c'è un paio soli cinque anni quattro cinque anni a disposizione si può fare qualcosa di valido ma oggi invece Coliva i sondaggi e con tutte le
Varie
Forme attraverso cui il pubblico fa sentire la sulla irritazione la sua scontentezza
Sembrerebbe quasi che si vogliono avere dei risultati a livello quotidiano io ho l'impressione ma è una mia valutazione personale che essendo che noi non è di tutti e riguardi a ottenere con un clic del computer è risultato immediato piano piano cerchiamo di avere anche nella vita sociale
Anche nella politica
Risultati immediati e trascuriamo invece la necessità di fare in un investimento
Di risorse di tempo in vista di un risultato che si potrà avere soltanto
In in
Periodo in termini di un territorio diciamo impegno medio
Medio lungo e non immediato ecco quindi questo sì viene anche dei nostri studenti che insomma cercare risultato immediato non spesso non si impegnano come dovrebbe
Fenomeno generale che insomma non non
Non so adesso se
Quanto la questa mia impressione si è fondata ma solo la sensazione che
Rispetto a quello che si pensava negli anni cinquanta sessanta forse anche settanta
Ecco oggi sia cambiata proprio la mentalità
Della gente
E questi cambiamenti sorella di audire di nuovo
CEE purtroppo e non positivo è venuta forse con
La prima
La prima crisi petrolifera nel settantatré
E cioè questo articolo nella persona dei nati
Che riprende
Il concetto di appunto terza via che
Era stato il motivo di fondo il motivo dell'oggetto diciamo della recessione
La lunga recensione lungo articolo che
Luigi Einaudi aveva dedicato al libro di cui realmente
Dei intitolato appunto questo questo libro intitolato la terza via cioè che cercava insomma una
Una via umana oggi potremmo dire quindi un capitalismo meno che non fosse
Quel capitalismo radicale equilibrismo radicale di cui
Si parlava
Più che vederlo veramente
E neanche una pianificazione
E conclusioni Fini dinamiche temo non abbiano poi avuto modifiche nel corso dei suoi successivi anni
Sono queste che le cose
Le il mondo andava in una direzione nella quale questi
Valori che gli economisti come Einaudi ma come anche di Narni sosteneva non
Non erano più non hanno più di mini mini
E qui io leggerei allora qualche frase negli ultimi decenni sono apparse più marcate le tendenze caratteristica del capitalismo storico cioè quello più
Staremo più
Più radicale emersa nel periodo nel mille ottocentoquaranta mille novecentoquaranta secondo l'interpretazione di Einaudi
Siamo tutti fortemente condizionati dal gigantismo dall'esasperazione della ricerca le grandi dimensioni dalla propagazione del mito della crescita senza considerazione della qualità della vita
La poggiare colossale è stata posta in epigrafe al Trattato di Roma del mille novecentocinquantotto
Istitutivo della Comunità economica europea
L'esaltazione dei valori mercantili ed è successo comunque realizzato ha prodotto l'eclisse dei valori morali
Chi potrà mai in questo clima arroventato dalle passioni e avvelenato da
Dall'arroganza del potere mettere mano alle riforme suggerisce la inaudite vendere vitale selettiva competizione
Che avrebbe detto in audizioni si è assistito i cataclismi del mille novecentosettantatré
Quelli di oggi crederebbe degli economisti rassegnati all'inflazione come il male minore accettato in alternativa disoccupazione
E perché mai questa alternativa fatale anziché la ricerca sistematica della piena occupazione nella trama del mercato aperto come si conviene a paesi con scarsa dotazione di materie prime di fonti primarie dinanzi
La rassegnazione alla ineluttabilità dell'inflazione che rende la società sempre più ingiusta verso inermi
Fra i quali sono precluse le opzioni di investimento perplessi dei riti della fortuna e generata dalla Convenzione covata del Secolo decimo nono che sono la lotta di classe può porre rimedio alla disuguaglianza
La forza contrattuale acquisita dei sindacati dei lavoratori ha prodotto l'inflazione dei conta costi generalizzata fra i Paesi industrialmente avanzati diffusa a tutto il mondo dai canali che legano le colonie comunicanti
D'altra parte le società multinazionali certamente non sono insorte per rigenerare e vitalizzare la competizione e insomma alla conclusione
Molto molto amara
Che insomma si fa a toccare con mano c'è il contrasto tra quelle che erano
Le le teorie delle elaborazioni insomma teorico pratiche quindi di interventi necessari per lo sviluppo e quello che invece di Nardi vedeva
Nella realtà del suo tempo e purtroppo forse dovremmo dire che questi elementi che lui individuava già
Trent'anni fa più
Sono so tuttora presenti il nostro sistema quindi questo
Non ci induce proprio essere ottimisti d'altra parte si sa che l'economia la scienza triste quindi il concerto punto dobbiamo per forza fare queste considerazioni no quindi
Il discorso che si faceva serio sulla su un
Sulle categorie meridionale sui anche sul rapporto della Banca d'Italia di due anni fa
Indubbiamente non da grandi grandi spiragli e anche se sappiamo che l'economia meridionale è un po'a macchia di leopardo per cui ci sono anche le zone del Po le cose vanno bene
Devo dire che la Regione Puglia insomma tra le varie Regioni del sud è sempre stata penso
Tra le più avanzate correlate attivamente insomma ecco quindi questo
Bisogna bisogna riconoscerlo e credo che l'opera di Minardi sia stata sicuramente importante per l'economia meridionale anche se immagino che se si volesse veramente
Fare uno studio su come si sono evoluti gli studi internazionalmente sulla politica dello sviluppo e che su quello che si è fatto in Italia cominciando dalla Cassa del Mezzogiorno
Sarebbe interessante vedere ecco se in che modo corso è stato possibile ottenere quei risultati che almeno nel primo decennio della cassa in soggiorno sono stati ottenuti anche per merito sicuramente di altri grazie
Grazie mille Domenico
Adesso
Diamo la parola a Simone Misiani che ci parla appunto siamo siamo proprio in tema dell'intervento straordinario
Suppongo anche il contributo di dinanzi io intanto infatti ringrazio gli organizzatori
Devo dire effettivamente che molte delle dei temi messi sul tappeto
Data Empoli prima e anche da altri relatori che mi hanno preceduto mi semplificano senz'altro il compito e e in terzo luogo perché ascolto quello che diceva
Prima il nostro Presidente della sessione cercherò di essere schematico anche per per dar modo al dibattito poiché appunto mi riservo
Si è di raccogliere stimoli che son venuti nella giornata che mi sono appuntato ma anche e poi di sviluppare nella negli atti le mie lì nelle il contributo drammi ricerca allora il punto it e la la tesi diciamo chi è che io voglio
Evidenziare qua è il protagonismo nel dibattito e le politiche di sviluppo in Italia di di Nardi e in particolare co nel mezzo per il Mezzogiorno e le politiche per il Mezzogiorno dell'intervento straordinario
Il suo contributo fondamentale secondo me si riassume nell'aver
Spostato
La riflessione delle politiche economiche da un'indagine di tipo settoriale in questo senso fortemente influenzate dal dibattito keynesiano ha una dimensione di tipo spaziale cioè aver posto
Al centro della riflessione economica per lo sviluppo del mezzogiorno
Una più generale indagine economica svolta in termini di contraddizione diseguaglianze territoriali quindi alle al cuore della sua riflessione e c'è questo ma c'è anche l'intervento concreto cioè c'è il ruolo della e dello studioso ma c'è anche il ruolo del tecnico che si confronta con le istituzioni e anzi ha un ruolo
Di prima grandezza perché dal cinquantuno alla metà degli anni Settanta è stato il responsabile ufficio studi della Cassa per il Mezzogiorno questo è stato già detto
La mia in la Michele io ripercorrerò in modo schematico
La sua la sulle l'evoluzione del suo itinerario intellettuale davanti alla politica dell'intervento straordinario in particolare la sua concezione critica sull'andamento delle politiche di sviluppo in Italia
Nel cinquantuno in particolare con la riunione della del Consiglio della Cassa del ventiquattro aprile del cinquantuno viene nominato
Viene chiamato viene arruolato a prendere il compito del diretti Direzione dell'Ufficio studi della Cassa che era stato appena istituito allora la prima domanda che uno storico politico si pone chi l'ha chiamato cioè qual è stata la sua
Il suo ingresso in una funzione strategica che in quel momento era
Così veniva considerata strategica dentro un ente nuovo probabilmente
Come dirà lui stesso il l'elemento di maggior novità nenti in termini di politiche economiche costituite nel secondo dopoguerra
Questo è il primo interrogativo io credo io l'ho sciolto spero dia di di testimonianze
Indirette ma in realtà questa sarà un'occasione di di sondaggi ulteriore probabilmente il contatti Baresi
In primo luogo cioè Michele Cifarelli che era il vicepresidente della cassa e che aveva una e che poi con lui mantiene un rapporto che lui aveva conosciuto a Bari altra ipotesi
Possibile sono sempre nella mia rapporti baresi che lui
Restringe nell'ambito universitario e di quelle di quel dibattito intorno ai temi del Mezzogiorno quindi un dibattito che economico ma è anche politico Aldo Moro di che non è stato citato ma che comma che è un interlocutore con cui lui si confronta
Sia pure da
Senza mai aderire esplicitamente alle al al partito delle borse di strada ma sicuramente il rapporto con Aldo Moro un rapporto importante come per altri versi lo sarà
Nel nei primi anni Sessanta fino agli atti manifestante in terza ipotesi la terza ipotesi da tenere presente è quello della Banca d'Italia da cui proveniva anche se questo elemento è l'elemento più debole nella mia
Considerazione perché in realtà almeno da un ospedale l'unico scambio epistolare con Menichella sembra ci sia una se una certa sorpresa
Nella nel suo abbandono di una di una funzione nel che era molto bene apprezzata dentro dentro la Banca d'Italia detto ciò o non cambia
Perché il suo arruolamento dentro la Cassa per il Mezzogiorno costituisce un elemento importante perché lui da una parte
Introduce dentro la Cassa per il Mezzogiorno il la funzione del Centro studi come metodo come criteri di analisi economiche come rapporto tra il conoscere il deliberare per riprendere
La dimensione della della delle categorie in audiamo a me
A cui lui rimane sempre fermo e dall'altra parte
Sicuramente il dentro la banca dentro la la la Cassa per il Mezzogiorno che anche per certi versi
Una creatura partorita dentro la Banca d'Italia almeno nelle dibattiti la riflessione della fine degli anni Quaranta
è possibile che nella nel modo di funzionamento dell'Ufficio studi si rifletta l'esperienza Lu condotta o o sentita dentro la Banca d'Italia
Tra le carte del suo archivio nell'unico interlocutori diretto con cui continuo rapporto negli anni Cinquanta e blocco Della Porta
Ma è chiaro ed evidente che l'influenza
è è assolutamente contigua nel metodo direi nel criterio
Da
Nella nel suo essere una attore porta ad
Mista dell'intervento per il Mezzogiorno io credo che vadano individuate qui due date importanti ci sono due fattori complementari che mi sono dimenticato di che integrano questa sua funzione uno è sicuramente la stella
Le il suo arrivo a Napoli Napoli capitale del Mezzogiorno dentro universali Napoli nel cinquantatré costituisce sicuramente una ulteriore stimolo al nel dibattito sulle politiche perimetro il terzo sicuramente il rapporto col Banco di Napoli e la rivista
Assegna di cui parlerà poi dando questi sono i tre lo schema che lo rendono attore protagonista del dibattito
Mi il il suo ruolo ripeto non entro in questa questa dinamica seppure schematicamente direi c'è un primo tempo
Che è fino al cinquantaquattro e la e quella che ne potremmo dire una Cassa per il Mezzogiorno che tra i suoi principi ispiratori
Non mette l'industrializzazione ma che però è questo il punto al rovescio molto interessante costituisce attraverso le opere pubbliche che che ha come missione nel nel Piano decennale
Invece mette le basi di quella che ne potremmo dire gli effetti differiti degli investimenti cioè mette le basi per quella che
Di Nardino l'articolo cinquantadue chiama la prendo stranizza azione
Ma la prendo statalizzazione per lui in polemica scrive quest'articolo con effetti Inge su Monica e credito era stato è stato ripreso da Barucci prestano evidenziato già nel settantotto tra questo elemento
Ha una un'importanza strategica perché lui in questa articolo sia pure scritto in modo polemico
Dice due cose fondamentali secondo me la prima e che
E gli interventi nel settore della di quelle che ne potremmo chiamare delle opere pubbliche che però significava
Bonifiche acquedotti infrastrutture ma anche nella sua visione capitale umano cioè formazione e poi anche turismo che per lui era valorizzazione delle di del patrimonio culturale
Mi mi è impossibile qui entrare nel dettaglio quantitativo del però sperano UI sono pre conterebbero diciamo come dire hanno una funzione per
Industriale cioè una funzione importante non vanno considerati come i lavori pubblici opere assistenziali così come floating faceva intendere qui c'è il secondo aspetto la polemica
Contro un meridionalismo Rimini dica azionista e questo è un altro elemento forte che continua a tutta la sua cioè per lui il Mele la scelta
Di per il Mezzogiorno è una scelta che per il Mezzogiorno è unitaria ed internazionale cioè c'è una una visione imitare internazionale e che si contrappone a una tradizione di un meridionalismo rivendicazioni sta cioè politico
Che guarda al problema della dell'altro della sovrappopolazione e cerca di dare una risposta in funzione di questo mentre invece lui e ragiono in termini di produttività del lavoro
Qui banco al secondo elemento importante della di questa primo prima serie di interventi che quelle che l'intervento sulla disoccupazione al cuore la questione
Per la dispensa la sua caratterizzazioni in senso spaziale dell'analisi economica e proprio vissuta attraverso la categoria della disoccupazione cioè una Regione
Lui la misura attraverso l'indagine sulla disoccupazione questo li unità di misura che l'utilizzo e la disoccupazione
Si traduce poi in termini né di di produttività del lavoro si risolve Intermite tutti
Da Della pur attraverso politiche che sono di tipo strutturale la svolta è però nel cinquantaquattro con lo schema Vanoni
Schema Vanoni che mette insieme tre elementi che suscita che anima tre elementi uno nella
E il Progetto dello schema Vanoni quindi con una una sorta di di piano che apre
Alla alla prospettiva dell'industrializzazione del Mezzogiorno il secondo elemento europeismo che è un altro asse fondamentale quindi interventi per il Mezzogiorno dentro un quadro di politiche e di integrazione europea e il terzo elemento
Corredato e quello dell'individuazione delle zone di sviluppo industriale e questo è il punto su cui lui diciamo lavorerà dal cinquantanove al sessantadue
In questa fase di dibattito animato lui da una parte
Sposa le la tesi in maniera esplicita dell'industrializzazione nel mezzogiorno quindi di interventi diretti all'industrializzazione dall'altra parte però fa questa scelta
E nel quadro di una propensione a guardare alle come dire alla all'all'analisi in senso liberale
E vediamo
Come nel cinquantasei in un intervento che lui considera fondamentali e dello e lo è sollecitato da Fanfani per la rivista
Con la mia storia riassume in poche pagine il file il fatto in senso storico il significato dalla Cassa per il Mezzogiorno e questo è un articolo molto importante nulla ri non ristampato
Perché e Luini evidenzia due cose fu anche qui veramente interessanti la prima che se l'è l'origine di una analisi spaziale dell'economia
La sta nel pensiero di Pantaleoni cioè del della fine di ottocento in quel pensiero Dio che lui definisce meridionalismo classico
E che contrappone ancora una volta alla tentazione di un meridionalismo rivendicazioni sta cioè che vede contrapposta le ragioni del sud con le regioni del nord
Secondo che lui coglie ebbene la portata della Cassa per il Mezzogiorno nella in una scelta di le politiche di sviluppo nel quadro di un'economia duale
Il secondo intervento importante la nella in questa fase
Tra il cinquantanove il sessantadue che merita di essere qua ricordato nel quadro appunto delle delle diciamo delle politiche poi dice di integrazione europea è senz'altro
Quello ho scritto al nell'ottobre del sessantuno sui tempi brevi tempi lunghi delle delle colonie e di fatto qui lui apre
Esplicitamente alla posizione di Einaudi per certi versi chiudendo alla sua posizione cioè
Lui apre perché guarda I tempi lunghi in senso positivo degli Investimenti riprendendo la categoria di effetti differiti degli investimenti quindi all'INPS infrastrutture
E poi per altri versi chiude perché guarda anche questi interventi lunghi in rapporto con quelli bravi cioè quelli della programmazione
In questo frangente tra il stessa nel sessantuno in particolare salta sessantuno
è sostiene fortemente la svolta politica che nel Paese c'è che è forte che è un dato collegato quindi è dentro la politica ci sono due lettere una in particolare del febbraio Fanfani che il Capo del Governo è un'altra morde l'ottobre
Che sono di due dicembre straniti interessante la situazione cambia però e questo è il terzo elemento
Tra il sessantatré sessantaquattro qua si apre una divaricazione che riguarda lungo in primo luogo e che poi riguarderà molti altri attori diciamo di cultura liberale
Democratico che aderiscono cito sinistra da posizioni differenti cioè lui nel sessantatré in particolare comincia a prendere le distanze tra dalle dei primi dal come dire dal dei primi progetti
Della in cui si viene a impostare il il rapporto tra programma economico e civile in particolare il passaggio e si può evidenziare l'inizio del nel sessantaquattro cioè dopo la fine
Dopo la frattura che si esce se si instaura un un dibattito violento dentro la Commissione
Tecnica della programmazione economica lui ancora alla posizione aperta nel tredici aprile sessantatré non entro nel dettaglio dopo la la la discussione di asta Assemblea plenaria seguita al dibattito sulla sulle documento di Saraceno
E nel sessantaquattro mette in evidenza che quella il suo divario e nell'impostazione che viene seguita dalla dalla relazione del Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno del sessantatré
Lui dice una cosa secondo me interessante
Per lui ogni politica doveva fondarsi su un'analisi realistica ed empirica della dinamica produttiva secondo l'impostazione che si richiamava
In particolare secondo me qua riprende l'insegnamento di De Maria e a De viti De Marco si richiama e sostiene fondamentalmente
Che la e allo schema Vanoni a cui si richiama cioè al al riprende in questo caso
Forte la la linea
Unitaria dello schema Vanoni cioè di e davanti al tentativo di differenziare gli interessi della spesa pubblica per il Mezzogiorno rispetto all'economia generale lì
Prende invece le distanze e si rimette a fare l'economista che guarda
Al dualismo comunque come una in un in un senso unitario e anzi dentro la comunità internazionale il volume dell'ottantacinque de
Iscrive proprio questo capitolo dedicato ad chiamandolo il dualismo nel comunità internazionale non è casuale
Su disaccordo lo mette in una nota e per certi versi lui va a riprendere a questo punto
La critica alle politiche di sviluppo che aveva a di ad avanzato Hiroshima Anna nel cinquantotto interessante
Cioè la tesi del gradualismo cioè lui dice bisogna riprendere la via di un gradualismo nelle politiche di sviluppo
è una posizione scomoda verso stesso Mezzogiorno per certi versi lo tiene distante anche dal gruppo di nord e sud e lui in un appunto trasse semmai pubblicato dici in questo momento mi sento distante anche dalla Svimez in quei mesi poi è la stessa
Diciamo sono mesi di forte dibattito poi si ritroveranno tutti insieme dalla stessa parte e a questo punto proprio me nella seconda metà degli anni Sessanta
Ritorna il lui fortemente a direi quasi de la Destra storica cioè l'idea della coscienza dello Stato cioè per lui il l'operatore pubblico deve riprendere Latella il ruolo di attore
Interprete di una coscienza dello Stato
E qui c'è un ultimo secondo intervento interessante che chiude questa sua stagione ed è quella svolta sulla e lo sviluppo equilibrato delle regioni del sessantasette
In cui lui dice il regionalismo è un movimento di opinione che spinge fortemente a guardare le ragioni demografiche
E non a quelle con nomi che e però lui aggiunge a mostrando una certa apertura verso il regionalismo questo è stato già detto
Non mi è possibile entrare nella nelle questioni anche se mi piacerebbe però ricordo solo una sua frase molta fascismo più pressante note esplicative lo dice le Regioni sono come una un veleno che in piccole dosi fa bene in tre grandi dosi uccide
E coglieva il problema purtroppo atto attuale
Dagli anni Settanta cambiando lo scenario internazionale quelle contraddizioni con evidenziato diventano dei fatti tanti arrivo alle conclusioni
Quali sono gli elementi
Forti della sua dell'ATER forti del di questo suo itinerario uno è la concezione del dualismo
Di tradizione liberale forma ancora se come una categoria esplicativa per l'analisi economica un'impostazione basata sul riassorbimento dei tempi brevi nei tempi lunghi dello sviluppo non viene accolto dal Governo
Questa impostazione esco e sconfitta e viene emarginato delle logiche del centrosinistra nel corso degli anni Sessanta ed in particolare
Duri e che non riesce a essere assunta nella riforma delle istituzioni
E
Neppure dopo il novantadue il secondo elemento rispetto agli anni Cinquanta l'economista perde progressivamente la capacità di incidere sulla realtà della decisione pubblica
Si impone il primato della scelta basata sui gruppi di interesse rispetto agli interessi generali del Paese
In particolare di Nardi avvenuto assumendo un atteggiamento di osservatore critico rinunciando ad esercitare la sua funzione di tecnico
Il secondo lui dunque la contraddizione il sistema politico italiano è stata nel cresce nel credere in una funzione positiva della politica di intervento pubblico come contributo
Alla fondazione di una democrazia liberale senza aderire alle regole di mercato
è interessante secondo me a questo punto cogliere in questa valutazione un punto di incontro con le rose sta Rodin nel l'esito e di a Hiroshima ma anche direi forse sarà scende pure Rossi Doria
è a metà degli anni Ottanta nel congedare il suo volume la svolta critica il quarto volume quello dedicato alle politiche di sviluppo
Balle ribadire che il suo costante impegno era stato di denunziare quindi c'è un atteggiamento qua di di forte critica
L'Utopia paludata di formalismo scientifico che spesso ha suggestionato le masse inducendo le a permettere enormi sprechi di risorse in un mondo in cui la povertà e ancora tanto diffusa
Qui siamo metà degli anni ottanta oggi e questa è la mia una è un'ipotesi anche qua per lasciare sul tappeto l'adozione della visione di Di Nardi si rendesse possibile necessaria in un quadro di definizione possibile e necessaria
In un quadro di definizione di regole certe nel rapporto tra dinamica private compito di regolazione dello Stato
La causa della mancanza di credibilità dell'Italia nel mondo è occorre dirlo con chiarezza dovute in primo luogo all'ente adeguate essa delle classi dirigenti dovute alla loro incompetenza
Dunque questa può essere forse un'occasione per rimettere in gioco questo ragionamento
La responsabilità della politica nell'occultamento della verità si riflette oggi in modo drammatico in giù in gioco oggi
Come peraltro nel cinquanta non è più soltanto la crescere Mezzogiorno ma dell'intero Paese a differenza di allora oggi disponiamo di un debito pubblico forse conseguenza di scelte economiche errate tra cui ci possiamo mettere anche quelle denunciate ordinari
Grazie
Simone Grosso che è una precisazione
Sedici il titolo il titolo il tuo era l'intervento straordinario articolazione zone sature e ma questo zonale non l'ho più noi
Tale realtà dunque allora nasceva è rimasto sintomatologica circa e allora era la era l'articolazione zonale nell'economia e e personale io intendevo spaziale cioè
Un'articolazione appunto della
Della dell'economia che fa di Nardi guardando
Alle alla realtà è interno delle singole zone e dell'Italia e anche quando fa l'analisi sulle sulle zone depresse del Mezzogiorno fa un'analisi interno delle singole zone del Mezzogiorno e quindi le politiche
L'avrebbero dovuto a riflettere anche nella localizzazione degli insediamenti industriali queste analisi
Che erano analisi ma altre analisi micro per cui questo era il era il senso in particolare sto per fare un esempio adesso alcun questa domanda mi viene spontaneo lui emendiamo urto colpito si oppone in maniera inutile
Alla scelta dell'insediamento del centro siderurgico a a Reggio Calabria dicendo facendo delle analisi di totale buonsenso direi senza neanche essere dei grandi economisti il primo lui dice
In quella zona per fare il centro siderurgico dobbiamo
Eliminare la alle culture delle bergamotto che invece stanno l'esclusività mercato mondiale poi non esiste una tradizione
In quella zona dice se lo fanno è stato fatto negli Urali lui diceva ma con ma vicino esistevano delle
Delle miniere
E qua invece non c'è nessuna selezione di industria siderurgica per cui lui diceva ecco questo è un esempio concreto di suo dissenso però questa resta una resta un elemento della sua approccio analitico ecco questa era la
Sì cioè in sintesi eccezionale non vuol dire no è d'accordo con lei mistico delle no zone vuol Bica casomai il contrario adesso di conoscenza di queste zone ma anche in uno studio che sì si allarga rinunciano internazionale o procedo
No è nera era era questo purtroppo il titolo è rimasto zoppo e come niente
Bene la parola adesso a Francesco dandolo
Grazie grazie del cortese invito grazie anche alla relazione del collega mi ha preceduto perché in parte anticipato i temi che io ipotizzavo di trattare in questa sede anche io mi riprometto di trattare tutto in maniera molto schematica
E alla pubblicazione degli atti di farne
Una
Diciamo
Un'articolazione più puntuale
Mi preme subito sottolineare una prima
Cosa assai quello che ha appena detto
Anziani cioè
Che l'arrivo a Napoli nel mille centocinquantatré o anch'io ho la netta impressione che segna una svolta nella mia carriera non solo accademica di
Di Nardi ma anche nella riflessione del grande tema della questione meridionale
Perché perché per via dell'operazione di stringere un accordo chiaro esplicito col Banco di Napoli dal primo gennaio mille centocinquantacinque in seguito a una delibera assunta dal Consiglio di amministrazione il banco
Dina abbinarvi viene affidato all'ufficio di direttore l'ufficio l'ufficio studi quindi qualche modo l'Ufficio studi e Banco di Napoli
E si abbina si associa all'Ufficio studi della Cassa per il Mezzogiorno in entrambi i casi e dunque di Narni irresponsabile Minardi nella risposta che ho reperito nell'archivio suo personale né entusiasta
Ringrazia edili e dice che questo è un punto fermo perché possa finalmente promuovere una riflessione
Molto più articolata molto più accurata sul Mezzogiorno in Italia stata parte l'impressione che anche il Banco di Napoli abbia tutto interessa in qualche modo
A
Come dire a valorizzare soprattutto dal punto di vista del versante culturale
Quello che la sua missione dalla ricontarli dalla dalla fine della seconda guerra mondiale voi
Vorrei ricordare due pubblicazioni del Banco di Napoli una in mille novecentoquarantasette dice Insabato e Guidotti in cui il problema è il titolo è proprio il problema industriale del Mezzogiorno d'Italia
Ne segue un'altra nel mille novecentocinquantaquattro anche se secondo me dal titolo emblematico il Banco di Napoli per l'industrializzazione del Mezzogiorno il tema dunque che centrale e l'industrializzazione
In particolar modo in quest'ultimo lavoro in quest'ultimo volume negli novecentocinquantaquattro il Banco di Napoli per l'industrializzazione del Mezzogiorno
Si sottolinea il ruolo dinamico assunto dal banco in particolar modo dalla Sezione credenziale Banco di Napoli
E si sottolinea due provvedimenti per cui il banco ha giocato un ruolo fondamentale il primo è il provvedimento del dicembre mille centoquarantasette
Che associa strettamente l'azione del Banco di Napoli con la Svimez
Questo rapporto molto forte molto molto chiaro molto esplicito e poi se non altro per tappa d'obbligo è stata più volte ricordata appunto mio centocinquanta all'istituzione e la Cassa per il Mezzogiorno
Il Banco di Napoli a tutti gli affetti rivendica il fatto la questione di essere un ente di diritto pubblico e dunque si dice propone la pubblicazione un ente ausiliare all'azione dello Stato
Quindi in questo quadro di rivalutazione e anche come dire di manifestazione
Piena di del ruolo del Banco di Napoli
Sì in cui si inserisce si innesta la collaborazione che di Nardi al instaura dal mille novecento al funzionario del mille novecentocinquantacinque in poi
Il tema d'obbligo a questo punto penso che sia consequenziale e appunto imporre una svolta alla politica l'intervento pubblico nel Mezzogiorno in Italia
Che soprattutto dalle prime collaborazioni che ci sono tra di Nardi appunto il dirigente responsabile ma con una polizia inquadra per l'appunto nel discorso della industrializzazione
E in effetti i primi studi già prima che nascesse la rivista appunto la rassegna economica del Banco di Napoli mirano a questo tema fondamentale il grande salto industrializzazione
Di Nardi
A breve si ripromette di riprendere le pubblicazioni della lista quell'appunto la rassegna economica infatti la rivista è stata fondata nel mille novecentotrentuno ma interrompe lesse pubblicazioni nel mille novecentoquarantadue
E appunto riprendere spendere nuovamente le pubblicazioni a partire dal mille novecentocinquantasei per la verità c'è un numero un anno a sentire sperimentale
Sotto le vesti di un bollettino
Che informa prevalentemente sull'evoluzione della congiuntura economica essi provvedimenti della Cassa del Mezzogiorno ancora i collegamenti sono molto espliciti in questo caso nel mille novecentocinquantacinque però non compare il direttore e il Comitato scientifico
In effetti la presentazione ufficiale della rivista si concretizza nel primo fascicolo del mille novecentocinquantasei
In questo caso invece compare tutti gli affetti modo molto chiaro direttore Giuseppe Nardi e il Comitato scientifico composto da Corbino del vecchio De Maria Iannaccone bandi
Di Nardi scrive un brevissimo editoriale nemmeno una mezza pagina diciamo di presentazione della rivista ed è intitolato anche questa se non è un titolo molto emblematico ripresa
Qui dunque il collegamento tra la rivista rassegna economica prima della seconda vera mondiale e appunto il mila centocinquantasei e chiarissimo
Di Nardi mette in evidenza fin dal titolo ripresa il fatto che la rivista vuole avere un intento divulgativo
Perché l'economia è molto cambiata perché dalla Seconda guerra mondiale in poi tutto il mondo è cambiato si parla di un nuovo mondo
E dunque l'economia deve porsi il problema di diventare molto più comprensiva deve porsi il problema di diventa di assume un aspetto divulgativo
D'altronde quelli sono anni chiave anni cruciali
Del dibattito meridionale qui proprio vado assalti basti pensare alla rivista nord-sud cronache meridionale quando il Mezzogiorno per l'appunto al centro delle preoccupazioni in qualche modo del Paese
In generale soprattutto all'inizio della sua direzione di Nardi pubblica un buon numero di saggi spesso redatti in occasioni di incontri e convegni e il carattere divulgativo immediatamente
Reperibile il tema centrale i temi centrali forse meglio dire di questi saggi sono due l'intervento pubblico e il Mezzogiorno
E in qualche modo come coniugare una politica di intervento pubblico in una fase di crescita dei cicli economici
E qui e qui mi riallaccio in parte discorsi fatti stamattina fu un paio di disagi iniziali presentati al Minardi pubblicati amiate nella rivista parlano per l'appunto del tema del rischio e della
Indeterminatezza
Il rischio in qualche modo è strettamente connesso non tanto all'economia
Minardi ci tiene più volte ha precisarla ma l'agire assistenziale
L'attività economiche e stabile sito direttamente perché mutevole la persona umana nei suoi Poussin e sui bisogni nei modi stessi di soddisfare i suoi stessi bisogno
E anche qui mi preme soltanto che rapidamente ciò che è un altro aspetto di Nardini inquadramento di carattere storico che li ditemi inscindibile per una migliore comprensione nel presente
Minardi quindi in qualche modo ritiene che l'elemento del rischio sia un elemento con cui fare appunto assolutamente i conti
E ritiene che quello sia uno credo io definisce proprio così uno dei segni dei tempi nel senso che in qualche modo poi
In riprende questo tema nell'occasione nella pubblicazione un bel saggio su Pantaleoni scritte in occasione del centenario del famoso economista
Miliardi riprende il tema del rischio riprende il tema di dover capire i problemi soprattutto di carattere sociale del suo tempo di quegli anni
In qualche modo è la linea della rivista
Qui recito rapidamente il saggio di Augusto Graziani sempre appunto di del mille novecentocinquantasei dal titolo stabilità economica e sistemi di distribuzione commerciale
In cui bensì esplicita questo tema tale questione
Lo scopo dell'indagine la ricerca costante dice Graziani di comminare l'intervento pubblica con la seguente intervento pubblico con la sopravvivenza di quel complesso di istituzioni che va sotto il nome di economia di mercato
Ed è un intento che venerdì condivide pienamente infatti quando poi qualche modo analizza
La condizione economica dell'Italia di quegli anni del metano e cinquanta riprende sempre questo tema tra stabilità e crescita
In particolar modo alla sua attenzione si concentra sul divario sul divario che non accenna a diminuire il divario fra nord e sud della conferma quindi ormai secolare di un'economia duale
Da qui l'esigenza di un intervento pubblico volto a riequilibrare e questo è un termine che li di tempo pregnante per appunto
Per qualificare la politica nel suo degli investimenti che altrimenti troverebbero sede pressoché esclusiva nelle aree economicamente forti del paese
Qui a margine appunto se volete è un'analogia molto chiara con il pensiero di Saraceno
Le preoccupazioni sono analoghe e senza un intervento pubblico c'è il rischio per l'appunto che i tutti investimenti si concentrano nelle aree più solitamente
è più matura economicamente
Minardi tuttavia ritiene
Che vi sia sullo sfondo un altro appuntamento che tratta con grande cura nelle nelle pagine della rivista e sono appunto i Trattati di Roma del marzo del mille novecentocinquantasette
Ancor di più si accentua la preoccupazione che ho fatto cenno prima
Cioè
Trovare
Equilibrate forme di convivenza dice così fra aree sviluppate zone depresse e quindi questa diviene a tutti gli effetti l'argomento privilegiato della rivista in particolar modo pilotata qui
Prende in esame soltanto un saggio un bel saggio dal titolo il Mercato comune europeo e le zone sottosviluppate
Che riprende la relazione che egli ha tenuto ne abbia tenuto in occasione del convegno di studi ho indetto dalla Comunità economica del carbone e dell'acciaio sul tema L'Unità Europea del Mezzogiorno d'Italia nemmeno centocinquantasei
Di Nardi non tradisce qui il suo approccio umanista questa emerge con grande chiarezza le prime pagine diciamo della rivista sono dedicati al perché si è giunti a i Trattati di Roma
E dunque il vero motivo e gli dice perché finalmente d'Europa viva in pace raggiunga una pace duratura
Questa è la vera ispirazione etica che ha convinto secondo Minardi tutti ma proprio tutti gli Stati aderenti a porsi in una prospettiva così nuova così inedita per l'Europa
Ma questa grande visione qui se volete fa un po'scomparsi che si può sempre i piedi si contrappone l'economia e l'economista
E chi pratica appunto questo mestiere che da sempre una curvatura troppo limitata ai problemi dando un'accezione materiale della questione
In effetti il grande tema dell'integrazione europea e trattato con grande attenzione sempre avendo un afflato si diceva stamattina lo riprendo morale etico
Che non si approfondisca il solco fra le regioni in cui è più alta la concentrazione l'attività economica e le Regioni che si dicono sottosviluppate
Come è possibile siffatta conciliazione queste prime molto tipico questo approccio metodologico di Nardi di porsi delle domande nel
Nello svolgimento degli articoli egli stesso si chiede la risposta immediata
La conciliazione può scaturire soltanto dall'accordo sulle questioni di principio le questioni di fatto si risolvono sempre se vi è accordo sui principi cito direttamente
Dal saggio di Di Nardo in mancanza di questi o se le parti si ispirano a principi contrastanti non vi può essere possibilità di durevoli intese
Dunque quali sono i principi egli racchiude di riconduce a tre principi fondamentali
Il primo che in qualche modo la comunità economico Tropea appena nata si deve far carico esplicitamente dei problemi delle zone sottosviluppate
E gli dice provocatoriamente non deve far finta come se questi problemi non ci fossero
Il secondo principio e che ciascun Paese in presenza di un intervento esplicito della Comunità economica europea
Deve comunque favorire
Continuare a favorire il pieno impiego produttivo delle proprie risorse disponibili in terzo luogo il grande problema evitare che le politiche economiche nazionali non si contrappongono fra loro
E dunque necessario stabilire in via preventiva le regole dell'accentramento e del decentramento cioè quali misure devono essere prescritte dagli organi rappresentativi della comunità e quali si possono lasciare alle deliberazioni autonome dei Governi
Di Nardi e consapevole molto consapevole che questa distinzione è molto difficile da potessi tracciare soprattutto in sede stabile in sede definitiva
Ma
Vuole contribuire in qualche modo associarla qual è dunque in qualche modo il criterio l'idea fondante che si possa distinguere operare una discriminazione tra queste politiche tra le politiche appunto
Economiche nazionali che non interferiscano fra loro e il grande tema della solidarietà alla quale si votano i Paesi parcelle partecipanti all'accordo sintetizzata in tal modo dallo stesso Di Nardi che nessuno possa ad adottare provvedimenti che leda non gli interessi di altri Paesi
Uno degli interessi
Che Polledri l'altro adottata da un singolo Paese che ponete gli altri Paesi è ancora il tema della moneta la svalutazione della propria comunità
E io ritiene questa effettivamente un'arma del tutto impropria che può minare sin dalle basi a per l'appunto
Unione la la Comunità economica Europea appena conseguita
Alla base di queste considerazioni comunque di è pur sempre il tema di integrare il processo europeo con il tema del Mezzogiorno
E quanto
Appunto lo Stato appunto Governo italiano possa continuare a contribuire attuare una legislazione speciale pur in un ambito di regole nuove quelle appunto quelle europee
E dunque prioritario elargire incentivi egli ritiene in questa fase all'impresa privata del sud da parte dello Stato
Ma questo tuttavia non deve minare le regole del mercato comune basato sul principio della concorrenza e qui per l'appunto ovvie una lunga disamina compiuta dagli Nardi sul tentativo di far convergere
Questi due appunto elementi che appaiono appunto superficialmente contrapposti del resto sono proprio questi gli anni in cui è molto chiara la preoccupazione di Di Nardi
E di tutti dei meridionalisti che entro sesto dell'integrazione europea non faccia i conti con con con il Mezzogiorno d'Italia
Già nel nome in augurale della rivista nord e sud si ripresenterà questo problema e Ugo La Malfa in un bel saggio dal significativo titolo Mezzogiorno nell'Occidente
Di certo a chiare lettere che il Mezzogiorno ha partecipato al moto civile e culturale dell'Europa occidentale anche se non gode oggi parliamo di metà degli anni Cinquanta delle condizioni economiche sociali morali e culturali di questa più bastare
Qui poi sintetica il discorso dell'approvazione del disegno di legge di proroga della Cassa per il Mezzogiorno e proprio su questa delicata questione di Nardi torna nuovamente a riflettere
Il titolo dice poco nel senso che gli fa un confronto tra il progresso economico e sviluppo economico ma poi inevitabilmente dopo le prime pagine il discorso ritorna sul Mezzogiorno
Egli si chiede quale progresso sarebbe infatti quello di una collettività che moltiplicandosi più rapidamente della ricchezza disponesse tuttavia di una decrescente quantità di beni
Per ognuno dei suoi componenti come potrebbe dirsi progressiva alla collettività che fosse in tali condizioni
Da qui dunque ne discende la
La mera anche la mera identificazione del progresso economico con il semplice aumento netto in valore assoluto dei beni e fuorviante
Tale da essere distinta da Di Nardi senza alcuna remora egli ancora dice
Accettiamo invece la nozione corrente di sviluppo economico come aumento del prodotto netto pro capite
Questa sì che riflette l'idea di sviluppo soprattutto per il nostro Mezzogiorno anche se non è sufficiente a rappresentare per intero il progresso economico
Come conseguire lo sviluppo economico ancora una volta tornato alle domande
Il progresso economico dunque
Secondo inabili avanza con la giustizia distributiva ritorna estrema
Nella redistribuzione che non è un fatto spontaneo
Di Nardino
Do lo dice a chiare lettere ma è un prodotto dalla
Da della volontà umana che si attua come dominio nella regione della ragione sul corso spontanea delle forse
Economiche
In questa prospettiva allo Stato un ruolo decisivo nell'affidare al sistema tributario una funzione sarebbe redistributiva
La risposta dunque attuare un programma che non sia soltanto nell'ottica di Minardi di giustizia sociale
Ma anche in termini strettamente economici per il bene complessivo del Paese attuare un sistema tributario che tenga conto della funzione redistributiva
Tutti convengono egli dice che la distribuzione delle risorse economiche determinata dei prezzi di mercato anche con il pieno funzionamento della concorrenza non è la più efficace
Se i redditi sono assai
Così
Diversamente ripartiti e pertanto legittimo assegnare al sistema tributario il compito di perequare la distribuzione dei redditi
Lo Stato dunque seppure in un'ottica di integrazione europea e per di Nardi di nevralgico e lo è in particolare lo strumento cardine di cui dispone l'entità statuale la politica economica soprattutto laddove progetta Investimenti
Nel saggio criteri in e indicatori per la scelta di investimenti pubblicato nell'autunno del mille novecentocinquantasette
Minardi analizza nuovamente incentivi per favorire lo sviluppo del Mezzogiorno e ritiene decisivo che lo Stato si doti di un ente di programmazione
Che assuma come criterio di scelta assoluto degli investimenti l'apporto comparato di ogni progetto alla formazione del reddito nazionale
In questo senso di Nardi si riallaccia agli economisti che proprio in quegli anni danno grande centralità all'azione di intervento pubblico all'azione dopo della dello Stato
Sempre nelle pagine la rassegna economica ancora una volta mi corre l'obbligo di citare Augusto Graziani c'è un bel saggio di Graziani stesse dal titolo emblematico lo Stato come fattore di produzione
In questo saggio Graziani ricorda che la questione tutt'altro che nuova ma che negli anni Cinquanta assunte in Italia l'Europa un contenuto evidente ben definito gli scrittori moderni che includono lo Stato offre fattori la produzione invocano la sempre maggiore espansione
Dell'intervento pubblico della vita economica e secondo Graziani bene fanno infatti ritiene lo Stato moderno non è più una costante esse divenuto una variabile della vita economica perché lo Stato intraprende lavori pubblici costruisce strade
Concede crediti gestisce impresse
Ma nella visione di Minardi lo Stato un ruolo imminente non solo nel cercare
E di cercare di risolverle in grande problema del paese del dualismo nella contrapposizione tra nord e sud
Ma anche nel reperire mercati esteri di sbocco della produzione nazionale
Nel saggio dal titolo sviluppo bilanciato e credito all'esportazione l'economista rileva che pressoché impossibile evitare squilibri fra domanda e offerta lo sviluppo bilanciato egli dice a chiare lettere è soltanto un ideale
Da qui dunque l'idea
Che lo Stato si debba
Far carico di aiutare e collaborare al
Nel cercare di reperire nuovi mercati
Quali sono i nuovi mercati in mercati dei Paesi sottosviluppati ma in quei casi osserverà ancora una volta di Nardi bisognerà venderà credito e con lunghe rateizzazione affinché i crediti possano essere pagati alla scadenza
Da qui dunque nere deriva la centralità dell'espansione del credito e da qui ancora una volta il ruolo centrale dello Stato
Perché è vero che si può ricorrere al secondo Minardi alle istituzioni finanziarie internazionali Fondo Monetario Banca mondiale ma comunque occorre pur sempre un'opera di supporto dello Stato da qui ne deriva il ruolo imprescindibile
Della del
Conto dello Stato e da qui se volete anche rapporti molto stretti tra Di Nardi e le posizioni di Guido Carli
Con cui intrattiene si rapporti amicali che proprio in quegli anni ministro del commercio con l'essere Governo Zoli ed è colui che ha formato da leggere mila centocinquantatré sul credito all'esportazione
Ci avviamo così e mi avvio a chiudere all'ultimo anno di Di Nardi alla direzione della rivista il mille novecentocinquantanove
è evidente lo sforzo di internazionalizzare la rassegna economica pur mantenendo una prospettiva particolare la questione meridionale nel contesto italiano e nel contesto europeo
Allo stesso tempo l'economista pugliese
Ritorna scrivendo una caso appunto se gli squilibri che caratterizzano l'economia italiana in particolare si sofferma sui piani regionali di sviluppo e fin dalla prima pagina afferma l'esigenza divenuta ormai imprescindibile
Di orientarsi verso la pianificazione democratica dello sviluppo
Lo spunto gli ha dato dalla decisione di Emilio Colombo Ministro dell'industria del commercio di quegli anni
Di promuovere la redazione di piani regionali di sviluppo secondo Di Nardi è giunto il momento in cui si può parlare finalmente senza remore di programmazione anche sottolinea in una società libera e democraticamente organizzata
Alla base vi è il patto di solidarietà mi torna questo termine che sostanziale espressione stessa di una nazione anzi di Nardi ricorre a concetto addirittura dell'economia del dono per risolvere gli squilibri economici a livello internazionale
Tuttavia si pone la questione preliminare di compiere una ricognizione quello che diceva prima il collega che mi ha preceduto delle singole esigenze fabbisogni aspirazioni delle aree regionali che formano il Paese
Solo in seguito si possono redigere all'indomani di queste ricognizioni di ampia portata i cosiddetti piani regionali ma qui viene la questione centrale la questione centrale cruciale e ancora una volta la questione degli Investimenti ho chiuso
Anzi delle occasioni di investimento ed è qui che nell'ottica di Minardi si deve deve cessare l'autonomia regionale e deve subentrare lo Stato centrale
Giungo così al momento dell'epilogo quando ancora abbinarvi lascia la direzione della rassegna economica che si colloca peraltro una fase in cui io e conferito l'incarico di Presidente di navalmeccanica
E come si può agevolmente dedurre dalle sue carte conservate per l'appunto presso la Fondazione Spirito si tratta di un abbandono tutt'altro che indolore infatti con una lettera del gennaio due mila centosessanta il direttore generale del Banco Fusco
Comunica che Corbino divenuta mila centocinquantanove presidente del Banco ha deciso di assumere personalmente l'incarico di responsabile del Centro studi dell'istituto creditizio partenopeo
Pertanto
Dal primo febbraio il mio centosessanta viene a cessare il rapporto di consulenza che di Nardi ha con il banco mentre la direzione la rivista di affidata ancora per un anno
Per sintetizzare al massimo ordinario non accetta assolutamente questa decisione
Di tiene che sia soltanto gradi contermini una forma perché in qualche modo sia immaginato dal banco e qui di uno scambio molto duro di lettere tra Corbino e di Nardi
In cui Corvino insiste sul fatto che comunque sia lui essendo stato chiamato ad altri incarichi non può più assolvere al ruolo di direttore della richiesta
Peraltro a
Palomba Giuseppe Palomba che diviene vicedirettore della rivista con appunto alla Direzione Corvino Minardi farà presente il fatto che alla
Tutta l'impressione
Che se le difficoltà non sono assolutamente oggettive ma ci siano problemi di natura personale
Uno se non tentativo per cercare di restituire la rivista di Nardi sarà compiuto da Di Maria in una lettera Corbino osserva aiuto con toni appassionati che l'operato dell'economista pugliese è stato egregio
E la sua autorità era ormai riconosciuta e si andava anche consolidando nei confronti con il mondo scientifico si chiede De Maria perché non insistere con due
Appello rimasto inascoltato e dunque dal primo numero mila centosessanta
La rivista sarà affidata a coordinati grazie
Grazie mille
E questo mi
Mi induce a fare di questa domanda quindi ho capito che dinari dire anche Direttore del Servizio studi del Banco di Napoli
Per tutto il periodo in cui è stato all'eventualità di vista
Dal mille duecentocinquantacinque la rivista riprende le pubblicazioni mila centocinquantasei anche se c'è questo hanno pilota diciamo DD per cui la rivista sempre
Impressioni viene pubblicata ogni quattro mesi
Però guarda soprattutto a dipende la congiuntura da mio centocinquantasei mesi alla fine la rivista e firmato in atti e c'è un comitato scientifico in questo degli e do era prefisso
All'università della la Facoltà di giurisprudenza a Napoli a Napoli arrivato per concorso mila centocinquantatré
E in effetti come diceva Simoni impressione questo arrivo Annapolis mi permetta di puntualizzare con maggiore attenzione
La questione nel Mezzogiorno c'è una forte stretto dialogo con la Alessandro
Con o come si chiama il padre di
Graziani Alessandro Graziano che era docente nella stessa solo alle Facoltà
Quindi del momento indiani cinquant'
Il il la politica universitaria poi diventa anche politica di scuola
Se posso ci sia quanto come dicevi dal punto di vista Mandelli incidenza tecnica devono insegnano cinquanta che quindi al riguardo acrobazie nostalgia se ho capito bene qualcuno duecento eccessivi
E dunque con questo abbiamo sostanzialmente già iniziato quel dibattito che io preconizzava voi avrei voluto fare abbiamo qualche altro intervento idee domande
Non è tanto per rompere il ghiaccio io avevo una domanda per fare in sé ma mi sembra che farei se non ci sia più in in sala e quindi questa domanda
Scappa
Però ma si riferiva
Col no la faccio
L'ha fatto dando anche un mezzo un pezzo di aver di risposta e farete come vi ricchi ricordate ha parlato di Azzolini del periodo di dinari via la Banca d'Italia ed il suo contributo a quella relazione che fu una relazione importante significativa e che Azzolini fece
Alla corporazione della previdenza e del credito nel mille e novecento trentotto
Fariselli diceva che no sostanzialmente questa relazione e operativi di di Nardi
Io personalmente l'avevo attribuita sulla base di una serie di rettifica di ragionamenti a Paolo Bassi farei se ha parlato del della collaborazione abbinarvi e baffi in questa sede ma anche detto che Pinardi quindici giorni prima della pubblicazione di questa ciò oltre quindici giorni prima che Azzolini parlasse
Aveva pubblicato sul giornale l'Italia un un articolo in cui si trovano molti degli elementi di questa relazione
E quindi dice beh sì sì ha pubblicato questo articolo è chiaro che editti lui è diciamo è uno degli autori principali
E su questo mi sembra che non ci sia dubbio salvo che non riesco a capire e ho parlato prima con lui non riusciamo neanche lui riesce a capire come RAI Azzolini abbia potuto
Acconsentire acché un suo sottoposto pubblica asse una un articolo Perilli ma
Che lui facesse la relazione
Ammettendo sostanzialmente che che questi che questa relazione
Fosse diciamo non farina del suo sacco
Il che si Savoiu dire le relazioni non è che vengono sempre fatte dei governatori però diciamo i governatori normalmente non consento nonché uno le pubblichi prima questo rimane un mistero
Comunque
Distinte votazioni esistono
Comunque no comunque
Se
Questa fosse la prova rimane come questo una differenza sostanziale fra che il l'articolo di tra l'articolo di Di Nardi e la relazione di Azzolini avete sentito lo stesso
Lo stesso fa Vese ne ha parlato
E questo elemento di diversità sostanziale
E cioè il punto in cui la Banca d'Italia dice non c'è spazio in questo momento per una espansione la circolazione in quanto siamo vicini a un pieno utilizzo delle capacità produttive
Allora se se così stanno le cose
Allora questa ditta l'elaborazione di questo punto di differenza
Secondo me
E opera dibattiti e quindi allora si vedrebbe la la collaborazione fra i due che erano tutti e due diciamo esponenti di quel
Piccolissimo servizio studi almeno per i per i criteri odierni no oggi servizi studi sono fatti di decine a volte di di di molte decine di persone mentre lì avevamo un servizio in studi fatto di sei persone
Erano baffi Parravicini di Nardi Campolongo è un altro paio
Va bene insomma queste era la dove non so se qualcuno su questo ha qualcosa da dire mi sembra
Difficile perché è un argomento un po'un po'ristretto
Poi
Qui ragazzi siamo molto in anticipo
Vogliamo
Ecco qui abbiamo un intervento
è molto stimolante
Questo
Curare
Il Presidente
Binari
Si può dividere
Dal punto di vista del giornale
Uno
Prego
L'altro
Successivo
Giullare
Un altro
Impostazione
Costo
E
Ugualmente
Maggiori
Quindi
Delle
Ebbene
Come
Come
Ho
E
C'è il rientro
Economico
Grazie
La la ringrazio dell'attenzione
è la domanda è molto impegnativa perché guarda al presente io di mestiere faccio lo storico miniera Messina un pochino più semplice guardare al passato ma da meridionale non mi sottraggo da
Manda da da come dire da personam partecipe la realtà del sud e non mi sottraggo a questa domanda io
Penso che che pensiamo anche a vent'anni dalla morte Saraceno neanche questa va bene
Io penso che l'intervento pubblico
Conferenze né
Ci sia in cinque non sia necessario questo non
Non si può prescindere da
C'è infine a giustamente ha detto dopo no dopo l'abolizione la Cassa del Mezzogiorno abbiamo mi sa che cosa stiamo raccogliendo mi piaceva questo approccio di Di Nardi ecco che
Entra centralmente decentramento no allora il decentramento la ricognizione dei problemi però Leo viene chiamata così le occasioni di investimento devono essere da parte dell'autorità centrale
E
Guardando alloggi penso che sia soprattutto un intervento pubblici dovrebbe qualifica da un punto di vista e le infrastrutture ecco io questo penso che sia
Un grosso problema perché è vero che viene infatti iniziato molto il discorso giustamente anche presso il tempo e via ha ricordato gli anni più felice intervento assunti negli anni cinquanta persone
Però
Guardando alla realtà del sud mi sembra che su quel versante diamo
Forse perché vengo da una città particolarmente
Ne coinvolta in problemi di natura infrastrutturale che non permettono neanche lana la convivenza diciamo nelle in una società che voglia essere un minimo dignitosa io penso è un problema in infrastrutture ammesso che sia un problema assolutamente impellente
Nelle occasioni di investimento mi rifaccio a Di Nardi dove lo Stato pensai però l'intervento pubblicamente
Imprescindibile grazie comunque
Bene altri interventi per sapere
Questo
Grazie professor Barucci che ha perfettamente ragione la la mia risposta è la mia giustificazione è che mi firmo
Anti Nardi sostanzialmente c'è mi fermo altri sessantanove sessantotto quella fase lì
E quindi siamo ancora dentro Bretton Woods e la dimensione internazionale si pone soltanto con la per soltanto si pone come novità
Con l'apertura del mercato comune europeo non c'è dubbio che la fase successiva ma a cui io ho semplicemente fatto un cenno per dire attenzione perché poi
Un certo punto la politica dei redditi viene viene ripresa venne riscoperta vent'anni dopo
Quello che che dice preso Barucci è certamente vero però non non direi che avevo intenzione di proporre un mio un modello volevo semplicemente collocare il problema della politica dei redditi in un quadro più generale
Chi appunto esplico dire esplode poi e poi viene viene subito chiuso
A metà degli anni Sessanta però non c'è dubbio che nella fase successiva gli aspetti sono centrali però
Non me ne sono occupato insomma
In questa in questa relazione
Un
Bene
A questo punto io vorrei chiedere Marotta e in sala sì
E allora
Facciamo la tavola rotonda
Giusto
Va beh noi lasciamo questa questa
E ve lo accendiamo
Ecco allora
Incominciamo subito questa
Ultima sessione di lavori
Del convegno
E
Complimenti alla
Agli relatori della sessione precedente e al
Presidente dell'assessore sono riusciti a
Restringere i tempi
Notevolmente
E io direi a questo punto che
Grazie tavola rotonda
Posso cominciare subito
E potremmo anche finire prima dei tempi preventiva
La crisi del Duomo in legno della scuola italiana dell'economia ora
Io credo che tra quello che è stato detto nella seconda sessione e questa tavola rotonda ci sia una stretta interconnessione quindi è inutile
Direi che
Adesso
Riprendiamo il filo del discorso se non altro per dire
I temi principali che sono stati trattate tra stamattina oggi pomeriggio a proposito del
Ruolo di Di Nardi nell'economia italiana e del pensiero
Divina
E cioè il discorso dell'Europa il discorso
Della persone discorso etico il discorso del dualismo tra nord e sud tutto questo
Che è stato detto il discorso del rapporto fra pubblico privato che poi è quello su quale tutti quanti i relatori hanno insistito allora sia che vediamo il pensiero di nera vi attraverso le sue espressioni
Diciamo più tipicamente politiche o quelle più invece scientifiche
La rassegna della la direzione della rassegna economica oppure insomma il pensiero che emerge dai suoi scritti ne vediamo un un un pensiero in movimento e vediamo soprattutto
L'abbiamo visto un po'tutti l'hanno detto una grande attualità non tanto non è l'attualità che si dà sempre quando si fanno i convegni si dice note pene sempre attuale il pensiero di cui si
Del personaggio di cui si parla
E qui c'è un problema di crisi che noi stiamo vivendo
E quando c'è un momento di crisi la gente si attacca un po'dappertutto cerca di chi trovare
Nel futuro c'è l'incertezza del presente c'è una situazione drammatica
In passato spesso diventa un elemento perlomeno utile di consolazione in questo caso è un più che di consolazione potrebbe essere di riflessione
Allora
La domanda
Che io pongo I tre
Amici che sono qua a questo tavolo a concludere questa questo
Primo vorrei dire convegno sui Giuseppe Di Nardi questo prima occasione di
Riflessione sud Minardi scusate
Stamattina stavo male adesso sto peggio quindi la voce ancora più arrochita
E cioè Piero Barucci Roberto Marotta Gaetano Rasi
La domanda che io pongo queste quella che è emerso un po'dappertutto alla luce di quello che l'abbiamo sentito oggi alla luce delle
Riflessi delle difficoltà e delle crisi no si diceva che questa generazione nasce
Avendo in mente la crisi del ventinove questa crisi è molto quella di oggi e molto più grave di quella del ventinove quindi
E poi ventinove ce n'è stata una e poi per un lungo periodo non ce ne sono state le crisi adesso sono cicliche sempre più ravvicinate quindi anche difficile
Porsi dei problemi di riflessione di fronte a una crisi con ventinove ne hanno discusso fino a alla
Agli anni Sessanta dalle seguenti nove adesso e quindi sono talmente tante che diventa difficile anche enumerare
Alla luce di tutto questo può il pensiero di Giuseppe Di Nardi o per meglio dire la scuola italiana di economia così come è stata qui
Evidenziata
Anche in questo convegno come si è sviluppato il discorso sulla tradizione italiana
Che è stata
Approfondita stamattina e oggi
Quali
Prospettive
Quali soluzioni quali riflessioni ci può dare oggi
Per
Trovare delle
Degli antidoti trovare delle vie d'uscita alla crisi di oggi è questa la domanda
Che sta tra
Il una una domanda conclusiva del convegno di fine convegno è un po'una banalizzazione di tutto quello che è stato detto stamattina e me ne rendo conto
Però e anche un po'lo scopo
Della convegno e anche in qualche modo della nostra dell'attività della nostra Fondazione
Non è
Ovviamente quella di banalizzare il pensiero scientifico brevi ed attività scientifica di un personaggio come Di Nardi ma anche in qualche modo
Quello di dire signori noi non stiamo a
Spolverare un monumento che era lì in un angolo dimenticato nello scantinato del suo uno spolverino perché ci piace rivederlo
La figura del pensiero di Nardi forse oggi in questo momento di grande incertezza
Di grandi indeterminatezza come è stato detto forse può darci qualche risposta oppure non ce le può dare però perlomeno ci fa riflettere questo credo che sia comunque un fatto importante
Professor Barucci
Cominciamo date
Dunque ma intanto credo se però molto il Mezzogiorno
Dove Vettoretti ringraziamo molto dell'invito
Si debba ricordare un momento soltanto lutti morire una lista vero che è scomparso di vecchia data e che è scomparso stanotte la scorsa notte scusate che mio Novacco bene
Che avuto era l'unico che era sopravvissuto di fatto ai primi tentativi di mettere ordine nel Mezzogiorno e di creare la Siemens
E credo che Rondini ricordarlo semplicemente debba essere
Un atto doveroso da parte tutti noi
Ma la domanda che Turci fonia eletti di di grande momento perché
Ponendo domande
Molto importanti da prime
Esistito la scuola italiana pongono esistita
Economia politica naturalmente
E già questo la domanda che insomma non trova tutti d'accordo ed ha risposto
La seconda
Domandare
Si può parlare oggi in una scuola italiana oppure no
O si può parlare di una scuola economica mondiale preminente oppure no
Perché se dovessimo giungere a conclusione che oggi
Economia politica in difficoltà risolto il problema un mondo a un mondo che è in difficoltà B
La risposta sarebbe naturalmente molto problematica
Cosa perché di Nardi
Poi le tariffe come dicevi tu hai conclusivamente riflettere su questo tema
Perché come è emerso dal
L'incontro di oggi siamo di fronte a un economista a tutto tondo l'economista
Che non soltanto disponeva per la conoscenza tecnica di primo ordine
Ma conosco disponeva anche
Un afflato umano di passione civile di volontà di vedere lontano
Di pilotare l'economia di un Paese
In un periodo di lunga andare come ha
Nodi uno sarà che stasera
Magliulo dandolo e
Misiani
Perché ecco Minardi era così era naturalmente così perché aveva il sospetto umanistico conviveva con aspetti di fede con aspetti di tecnica
Ma in fondo
La sua caratteristica nasce dal fatto che
Egli era
Arrivata la cadenza alla
Identità accademico in un certo modo
Che era abbastanza atipico negli anni Quaranta e anni trenta ma che poi progressivamente andrà perduto
E lì che se ho sforna di Nardi che Augusto per gli studi storici gusto per i restauri storia del pensiero economico
Di Nardi insegna a Bari
Per cinque anni storia del pensiero economico dal trentasette
Al quarantadue giurisprudenza
Insegna
Economia politica anche a giurisprudenza politico Rocco nomi che scusatemi a giurisprudenza e quaranta
Insegna e che ha tecnica degli scambi internazionali e trentotto trentanove
Insegna economia politica nella Facoltà di Economia per quarantuno e quarantadue
Allora atipico degli economisti che volevano davvero avere
La caratura economista a tutto tondo formarsi e nostro del pensiero economico
Pensate che negli anni tra alla fine gli atti per il trenta
Mente scusatemi e il quarantadue segno storica del pastore pensiero economico Prato Labriola
Del Vecchio Cassola Michelis terrei Filippo Carli Caravà non di Totti paroni Einaudi sapori Crosariol campani De Luca resta briglia Lionello rosse
Burlando in Barbieri Da Empoli Fossati Errico risolte Crescimanno buche Pacini
Questo era cursus complicato da fare all'economista che voleva vere
Sulle caratteristiche DS la provvista delle prove oggi Consigliere Boraso vista politico non un economista teorico
E pensate che e in a denari Vicardi debutta negli anni Trenta ponendoci alcuni problemi centrali che saranno centrali proprio al tema che nel senso dicevo poc'anzi cioè riflette sull'economia mista
Sull'utile Massimo collettivo di cui ecco la suo rapporto con
Pantaleoni
Sul rapporto decreto di esportazione sulle banche e sugli equilibri volontaristico diverse cunicoli proprio interisti fosse coincidesse con equilibrio Massimo collettivo cioè
Arriva l'UE
Alla fine della prima questa seconda guerra mondiale che andasse a fare il salto tutti gli astuti gli strumenti per affrontare i temi che allora si parla di parlare
Ma
Quali sono i nodi punti centrali della sua riflessione che io ho cercato di individuare
Per tentare di rispondere alla domanda alla quale io non so rispondere oppure devo permetterti
Mi pare possono tre
Il primo
Ghirardini convinto e lo scrive che liberismo e collettivismo sono esperienze in via esaurimento
Questa sua idea di fondo
Mi dirai ditte che che studi per il rendendo del fascismo va beh lo diceva tutti questo dicevo che il vero anche tante voci delle ferrovie Treccani
Sono costruite in questo modo son brevi opposte sono quasi
Se in un angolo retto avrebbe giovato la fra la Terza via rossa quale anche nuove non c'è dubbio non c'è dubbio anche prima però
Che anche la voce
Quindi questo non c'è dubbio però lui è
Radicata quest'idea
Che gli ebrei il voto del collezionismo sono esperienze in via di esaurimento e da qui la seconda convenzione che se queste due vie sono
In via di esaurimento e comunque per non ripetere
Chiudeva terrebbe riversa che la via di quelle chiamerà successivamente il controllo sociale dell'economia
In fondo la terza vi era una categoria sulla quale si trovarono un po'tutti durante gli anni Trenta ma anche prima
E
Successivo anche Keynes sintomo
Che
Era una via
Un po'equivoca è un po'direi indeterminata
Tant'è vero che il mondo dei cattolici che per lungo tempo è sostanzialmente sulla stessa linea del mondo del corporativismo di romani
Alla fine degli anni trenta metri dalla distanza e quando il gruppo dei cattolici si incontra comparo netto vere scoperta la terza via che l'economia mista
Che lavoro e il concretizzazione più realistica di questo esercizio non non basta
La partecipazione anche nell'impresa non basta l'impresa cooperativa che in quegli anni era stato un argomento di grande
Di di di grande interesse da bisogna fare un passo avanti con l'economia mista
E questo un punto importante quale però crea indire arde una dicotomia esistenziale vera e propria che cadrebbe accompagnato per tutta la dichiara abbia fatto uno studioso disperatamente triste sotto questo riguardo
Perché il controllo
Sociale l'economia che
Che può
Esatti esercitarlo
Del controllo si fa per via di legge dice di Nardi
Ma la norma
è oggetto
Quale risultato di fatti di potere
Economico comprese le liste sindacali
Allora dove sta questo controllo sono vere del citato la vera e propria democrazia mi dici Varanasi pocanzi non passaggio lì a maglia rospo a mangiare qualcosa che ha discusso per lungo tempo con spirito su questo tema del ruolo della democrazia
E che il tema che si pone anche di Nardi
Pedinarli risolve in che modo dicendo che il controllo eh sì deve essere
Da un punto di vista economico una gestione globale delle risorse
In modo che sia garantita l'efficienza del sistema economico ma deve essere compiuto da un soggetto terzo la legge deve essere veramente terza
Ancora questo che lo poneva di Nardi grandi difficoltà perché nel frattempo stanno emergendo una letteratura galoppante principalmente di stampo statunitense secondo la quale
Il potere
Ha un rapporto stretto con la legge a meno che non si vadano a individuare democrazie indipendente ed è autorità indipendenti se indipendenti riescono a essa
Per cui ecco il
Una conclusione che raggiunge di Nardi e che mi pare sconsolata mente sconsolante
La democrazia effettiva è un problema
Insomma molto
E
Si è avuto oggi la riprova di retta da quello che ci diceva pocanzi Magliulo per quanto riguarda
La politica diretto
Tutto questo
Porta Minardi a un'altra conclusione dialetticamente molto efficace e molto feconda Pattero PROMISTAMP molto sconsolante anche questa dice di Nardi economie scienza storica
Più prossima alla biologia che alla tipica
Questo riserve naturalmente per dire
Che e come nella biologia si conosce il passato ma si conosce poco del futuro
Così l'economia non deve occuparsi troppo di per vedere tutto del futuro ecco lì si riscopre indeterminatezza
Di tipo
Di De Maria
Ma
Siccome non è predeterminato in futuro è prevedibile guardate che la programmazione va costruito a un certo modo
Dopo esso la programmazione che
Prevede tutto che prevede come per esempio prevedeva il piano che era il PCI il numero dei campi sportivi che si facevano le riunioni in ogni in ogni Comune
Che vede soltanto i modi per
Organizzare il ruolo dello Stato vi sia qualcuno poc'anzi per orientare la
Le forze private
Questo tre punti sono molto importanti mostrano la ricchezza
Di questo pensiero di Nerviano e mosso anche la sua fecondità
Voi capite che partendo da questi presupposti si spiega gli ultimi vent'anni o poco meno di vita di Nardi anche questi carichi di delusione
Perché vede che le cose vanno altro modo per prevede che in realtà il bilancio dello Stato non è più lo strumento per governare la spesa pubblica
Vede che c'è una serie di grandi se come ha dimostrato di uno Stato poligrafici Magliulo
Che sono fra di loro non coerenti
Vedete c'è questa esplosione di di debito pubblico pervicacemente dinanzi ancora insiste a dire ma gli economisti tutte corso in queste cose le vedono correttamente sono i politici pratici
Che non vedono
La
Allungo a lungo termine quello che si va a realizzare
Ecco se questo è il tessuto di flessione di arginare diano
Vera chiedersi come stava
La scuola economica dell'economia
In Italia in quegli anni
In quegli anni stava in questi termini che si trattava di molti studiosi Pesaro formati sul passo sul discende dal passato facendo studi storici svolgendo studi teoria procedo studi storie penserà economico che non forte radice che avevano sarò provati
Per esempio costano del tutto irrilevante a domandarsi che cos'era che cosa poteva essere questo corporativismo che un punto importante
Perché corporativismo è l'unica argomento che durante il ventennio prevede divisioni vi schieramento
Grandi divisioni grandi dibattiti si poteva dire qualunque cosa su questo argomento cosa che non si poteva vedere invece sulle leggi razziali o su altro
Essere approvato su queste cose
E si era come allenato e se la quindi provata di visitare
Futuri in qualche modo coerenti con le premesse
C'era quindi una scuola italiano e l'economia c'era forse perché ci poteva essere
Una scuola italiana non dico che possono scolo uguale a quella svedese o a quella ostrica crolla si poteva parlare nelle scuole
Non c'è dubbio che oggi nessuno parlerebbe la scuola deve esso della scolastica nessuno parlerebbe più né meno di Cambridge o di Oxford ormai
Nessuno parlerebbe più nemmeno dirvi mi vede dei Chicago ormai fiero di Harvard
E allora se non due schieramenti che diceva una parola da preservare la propria del Consiglio Chicago così confrontiamoci e verifichiamo
Cioè
Questa circolazione delle idee settato ormai così diffusa che
Di fatto prende omogeneizzate tutto sempre di essere riviste chiese sulle riviste nostri almeno le cose non le conosco io
Così bene le nostre sono riviste con comparo scritti da Turchia Malesia indiani eccetera eccetera questa scuola italiana dell'economia aveva alcune caratteristiche a mio avviso importanti
La prima
Ecco che
C'era questo fondamento storico formativo in tutti questi comunisti
Io ricordo tempi in cui ero giovane studioso
Che se uno faceva un volume prevedere per vincere un concorso su il costo si cominciava pratica del costone grandi economisti ora se uno fa un volume così nove nemmeno preso in considerazione
La seconda
Caratteristiche cari sporte messo Trattoria
E politica economica che Minardi con molto tormento intellettuale
A sperimentato sia discutere la corporazione siamo Ettore costo di costruzione sia per la Cassa per il Mezzogiorno sia per la programmazione sia quella politica dei redditi e dico poco
Ecco oggi non c'è più l'economista che si pone congiuntamente tutti questure questi studi che studia alcuni problemi ce l'ho vista la moneta l'economista e la sanità l'economista
Dei costi umani l'autostrada l'economista dello scambio individuale
E in mille altre possibili
Un terzo una terza caratteristica era che questa scuola aveva in mente di prospettare scenari
Di medio-lungo termine meglio comunque andare
Tutti pensavano
Non solo che in esse scrive
Le prospettive economiche dei nostri nipoti battute realtà velocemente i propri nipoti i propri figli perlomeno
Cosa accadrà ti qui a trenta quaranta anni
Oggi questo e molto meno rilevante
L'ultimo punto
Questo è una caratteristica che ha di Nardi che non hanno altro economista
Era il nesso continuo fra
L'economia monetaria da concepito nell'unitariamente con l'economia reale
C'è questa storia deve questa
Cultura economica italiana può essere individuata mi son provata fanno esercizio mentale o
So che caso dentro la gran parte degli economisti del tempo naturalmente per convenienza come stesso
E bisogna prendere atto che scogliere a non ce ne sono più volte e che non ci possono essere tecniche
Per cui come si pone oggi un economista rispetto alla crisi dichiarano italiano si trova so si pone in modo
Bislacco di difficoltà
Perché non soltanto perché
E questo la crisi molto più seria come tu hai detto
Ma perché intanto questo la crisi è probabilmente durerà ancora sette otto anni non meno
Tira Eva anche per lei il ventinove entrò negli Stati Uniti fino alla alla riarmo e la guerra sì è vero ma questo è Risi completamente diversa perché ci si augura che guerre ce ne siano
E c'è
Un problema di sovrapproduzione non nazionale ma in casa a livello mondiale
In secondo luogo perché questa non è una crisi e ne di cambi né di produzione
Questo la crisi esclusivamente il debito
Cioè a dire
Del fatto che
Sono in circolazione per il mondo intero pezzi di credito svolgerlo smaltiti travestiti addebito che dovranno sono ignorante ma non glielo disse percettori solventi
Questo è il vero problema
Cioè tutti noi
Che siamo soggetti tendenzialmente attivi perché siamo risposero che se un risparmio abbiamo in tasca un compenso di debito di qualcuno
Siamo tormentati dal patto che questo accrescerlo sapere se l'avete lo sapesse debito guardate avete come fondo pensione come fondo di investimento come penso di azione del peso Bricca detto un pezzo di Edison tasche
E si autorizza aumentate a patto ma alla scadenza nel momento in cui lo possa avere bisogno
Il debitore risponde rappresenta oppure no
Questa è la ragione per cui siamo in qualche modo una fase nuova
Della crescita io mi auguro crescita del economia mondiale credo a un certo punto di vista oggettivo e crescita
Perché da un punto di vista quantitativo il primo decennio del due mila ha realizzato l'appalto e crescita mondiale di tutti i tempi
Anzi si parla di una golden age del dieci per cento
Quest'anno a Paesi che crescono del dieci per cento per l'uso industriale sono sei o sette ma grosse però non piccoli tra cui anche un Paese che arrecato qualche dispiacere come l'Argentina
Io che stanno crescita concluso indossava dieci dieci e mezzo per cento
E questo qualcuno potrebbe dire allora si è trovato soluzione
Soluzione sta nel dichiarare fallimento e dichiararsi solvente di ricominciare daccapo no non
Non è così come dicevo Querte CEO cogaranzia Magliulo perché vincoli che ci siamo già imposto sono tali per cui
Non si può derogare
Ecco allora
Se questo è vedi Presidente dobbiamo prendere atto do una cosa che mai come in questo momento sono usciti libri dieci e di libri sulla crisi attuale
Dieci gli equilibri
Mai come enti di grande livello e
Di qualcuno che può vincere il premio Nobel anzi sicuramente vincerà il premio Nobel
Qualcuno ha già vinto
Ma esso siete così tanti di
Venti trenta non so quanti di grandissima qualità Bambaia abbiamo avuto l'idea e confuse come ora
Questo non vuol dire
Credo si debba in primo luogo mettere ordine in casa nostra e per lo meno rispondere presente all'appello che ci provengono mondo intero
Ci deve soltanto dire una cosa che in alcune occasioni inabissa insegnato credo con qualche
Con qualche tormento interno perché
Aveva dispiacere accorgersi che la giuria economica è sufficiente
Che risposta rispetto scadenze problemi grossi come quelle attuali probabilmente il nostro vedere il nostro sapere è insufficiente grazie
Questa è un'analisi che fatte dal comportamento intanto perché focalizza bene il discorso della scuola italiana
E poi perché collega questo discorso allora all'elemento della economia come scienza storica che un discorso che ha apre diversi sviluppi tra l'altro
Questa
Progettualità che avevano gli economisti italiani pensiamo soltanto
Al allo sgomento che getta Ugo Spirito quando tira fuori la teoria della popolazione proprietario
Al accompagnati Ferrara del trentadue
Beh insomma non è che spirito fosse un una rara AVIS all'interno del mondo economico c'erano dei dibattiti che erano di quel livello lì cioè di forza per una progettualità come diceva Barucci qui Virunga di lunga durata
è stato affrontato anche il discorso delle delle banche oggi più in qualche in qualche occasione
E la stessa domanda che ovviamente ho fatto al
Grosso Bellucci ma
Rivolgo anche al dottor Marotta che ho già ringraziato questa mattina ma non so se lui c'era lo faccio ancora adesso perché mi sembra
Importante è un caso abbastanza
Raro
Di sensibilità da parte delle banche nei confronti di un delle fondazioni bancarie in questo caso
Nei confronti della cultura e nei confronti dell'attività scientifica a questo convegno si è realizzato anche grazie al contributo della Fondazione Cassa risparmio dell'Aquila
E e quindi
Dottor Marotta che di questa fondazione Presidente
Può darci anche lui un suo contributo a questa domanda e abbiamo posto
Ma io io non sono un economista che ho ascoltato con grande attenzione tutti gli interventi di questa mattina anche nel pomeriggio
Credo che che bisognerebbe
Trarre lo spunto dal degli interventi di di oggi per inquadrando in una chiave un po'più attuale e cioè rendersi conto punto se
C'è una scuola
Italiana dell'economia o se ci sono comunque
Delle soluzioni che possono essere applicate in un contesto attuale e che provengono da esperienze passate
Secondo me assolutamente alla domanda che prima qualcuno rivolto se si debbano prendere rivide il dare gli investimenti infrastrutturali o supporti Harley alle aziende io sicuramente propendo per
Un supporto alle infrastrutture
Le infrastrutture in particolare nel Mezzogiorno e perché soltanto attraverso le infrastrutture forse si può creare un'appetibilità agli interventi delle iniziative
Private che possono portare annullare lo sviluppo di nuove economie
Io
Ho vissuto in qualità di commercialista un po'le vicende della Cassa del Mezzogiorno
Successivamente dalla sessantaquattro quelle fra quelle forme di finanziamento almeno nel mio territorio vivo all'Aquila
Hanno portato un effimero successo è un certo periodo di tempo ma poi sono venute completamente meno
Il che significa che compito dello Stato deve essere quello di creare le infrastrutture ma poiché le iniziative devono partire dal
Darle e iniziative private che dagli investimenti privati che devono avvenire e quindi un una logica di equilibrio di inserimento nel mercato perché
Terno e si è verificato che fin quando c'erano i supporti
Inserimento nel mercato
Sia riuscito a sostenerlo quando i supporti finanziari dello Stato sono venuti meno questo inserimento nel mercato non c'è stato più
Quindi diciamo che il ruolo delle delle banche e deve essere quello di sostenere queste iniziative
Ma nello stesso tempo bisogna che il sistema
Bancario faccio un po'di autocritica per quanto riguarda lo sviluppo del del delle fronte della preminenza della finanza sulla sulla politica economica ecco forse
Il tema importante sarebbe quello appunto di rilanciare la preminenza della politica economica rispetto alla alla alla finanza e cercare di creare anche delle barriere affinché questo moltiplicatori riempito di cui parlava il professor bruci pocanzi
Non costituisca un fardello insostenibile
Perché è chiaro che oggi tutti noi a livello globale ci troviamo a dover ridimensionare i nostri stili di vita in funzione dell'esistenza di un debito che in un modo in un altro po'voi CDC ci grava addosso
Quindi riduzione dell'incidenza della della finanza attraverso regole che il sistema finanziario non si sarà non si saprà dare da solo è evidente e che ci deve essere una un intervento della politica che deve saper porre freno a questo moltiplicatore che la finanza ha creato e in particolare nel debito
E noi purtroppo in Italia ne siamo leader nel senso che al di là di quello che è stata rata la il moltiplicatore della della finanza abbiamo un altro problema interno che è quello del moltiplicatore del debito pubblico
Che probabilmente in una fase storica della nostro dopoguerra ai è stato un elemento positivo ed un mollano per lo sviluppo
Che poi si è andato distorcendo nel tempo soprattutto perché la interpretazione politica e la visione politica a breve termine
Del consenso politico portato a Onna moltiplicatore del debito pubblico
Che noi adesso
Con difficoltà riusciremo a riassorbire soprattutto che stiamo lasciando alle i nostri figli alle prossime generazioni presto veramente drammatico perché
Chi di noi ha vissuto nel posto dopoguerra e quindi ha visto una vita proiettata in una prospettiva di miglioramento
Oggi e ci troviamo a dover invece lasciare ai nostri figli una prospettiva purtroppo che mira a un ridimensionamento
E la delle proprie aspettative delle proprie aspirazioni
Quindi detto tutto credo assolutamente indispensabile che si torni a uno politica economica più lungimirante questo è il compito che a voi economisti dato
è chiaro che quando
Si parla di un di una preminenza della politica
Rispetto alla finanza la politica economica rispetto alla finanza si torna al discorso degli inerti perché direi che questo se c'è un filo conduttore che ha
Segnato il periodo dal limite all'inizio dal dal dagli anni Venti fino dagli anni settanta ottanta settantatré della terra storia italiana e proprio questo
Questa presenza della nella politica come elemento disciplinato
è chiaro che
La situazione si è molto più complicata però in questo la scuola italiana può no può essere in qualche modo
Utile da recuperare in questa che però era soltanto italiana maniera anche italiana
In questo
Rapporto tra politica e finanza che un modo diverso
Per delineare disegnare il rapporto tra pubblico e privato
E magari euro è una maniera un po'diverso
Ora
Su questo punto credo che professor frasi che appunto può genero abbiamo ripresentato stamattina a ha operato come docente e come studioso su questi temi possa
Darci una sua
Una sua in un suo illuminato pareva ecco come si dice in questi casi
B
Qui c'è abbastanza luce non c'è bisogno di
Ulteriori illuminazioni poi né serie sarei in grado di darle
Credo che Barucci
Abbia
Posto in tutti i suoi aspetti sulla problematica che è sul tappeto
E questo
Mi rende anche più semplice non solo a proseguire il discorso ma anche trovare qualche indicazione
Io
Debbo dire subito
E cioè è chiaro
Ha ragione parlato
La crisi attuale sull'aveva confermato anche Barucci
è molto
Più grande molto più grave
Di quella del ventinove
Non c'è dubbio
è molto più grande perché coinvolge tutto il mondo
è molto più grave
Perché
Non esistono
Dirigenti politici
In nessuna nazione
Ne esistono degli studiosi
Che
Abbiano elaborato delle soluzioni adeguate alla complessità del fenomeno
Noi sappiamo
Come
è nata ed è bene forse fare qualche riflessione
Innanzi al utilmente si è pensato a una crisi ciclica
Per erano stati emessi negli Stati Uniti dei titoli di credito
Rivelatesi poi
Difficilmente esigibili
Ma dice ma si diceva
Attori ad un certo momento ci saranno dei fallimenti che ci sono stati proprio di banche che avevano SAB prime incassa
E dice poi
Ad un certo momento tolte le situazioni patologiche si risolverà quindi tipica
Crisi avuti
Prima ci sembra
E poi si risale
Durata ma le crisi cicliche Brevind non durano più di un anno e mezzo due
Successivamente si è accorti che il
Il problema nutro riguardava
Esclusivamente il problema dei debiti inesigibili e nel caso specifico debiti sostanzialmente dei privati voi sapete
Che
Questi titoli sui quali si è appuntata l'attenzione tra la fine del due mila sei e il due mila sette riguardavano
La vendita
Forzosa da parte delle banche
Di
Appartamenti a
Persone
Che
Palesemente non sarebbero
Riusciti a pagarne le rate nel corso del tempo però debito privato in sostanza
Sennonché nel secondo momento
Ci si è accorti che la speculazione internazionale
Faceva riferimento ai debiti pubblici
Ma c'è stato un altro aspetto per cui quella crisi che sembrava
Avute diventava una crisi ad blu
Abu doppio
Cioè
Dice va bene durerà invece che
Le due durerà quattro anni andremo giù su giù su
Ma questo
Della crisi dei debiti più generali e soprattutto dei debiti pubblici ha finito per investire
Anche altre fare monetaria
Tanto che si è potuta configurare anche
Un problema
Del rapporto tra
Area del dollaro e poi Area dell'Arca euro
In altre parole
Che è stata evidentemente la preoccupazione da parte
Di coloro che hanno investito voi sapete la moneta non è solo
Un simbolo di scambio ma e anche
Un
Significato di valore intrinseco tempi è stato chi si è preoccupato che
Si passasse dal
L'uso
Del dollaro all'uso internazionale nei contratti internazionali nei contratti per esempio della materia prima per eccellenza il petrolio
Allora
Contrattazione in euro
Ma anche l'altro aspetto sia stato
Il fatto che le riserve
Di molti Paesi erano denominate in dollari denominate ma anche
In moneta sonante in altre parole
La quantità di dollari circolanti fuori
Dal Paese che gli a emessi è superiore alla quantità di dollari che circolano nel Paese e che dia emessi
E che cosa succederebbe se
La circolazione e l'investimento
E la contrattazione
Delle materie prime o le riserve
Delle banche centrali
Passasse in maggior parte dal dollaro
Allora euro
Pensiamo per esempio ora enorme riserva di dollari
Che a
La banca già cinesi
Se la Cina
Per
I suoi usi di conquista dei mercati
Invece di usare il dollaro
Lo cambiasse in Euro che usasse la euro corre succederebbe tutti
I dollari Titti xeno dollari come si diceva una volta cioè i dollari che circolano all'estero rientrerebbero negli Stati Uniti
Cosa succederebbe negli Stati Uniti
Una inflazione spaventosa
Per cui la più grande potenza industriale del mondo
La più avanzata si troverebbe in una situazione
Spaventosa mappatura una situazione di questo genere quindi attenzione
Le preoccupazioni di coloro che hanno fatto investimenti denominati in dollari OP investimenti direttamente in dollari e una grossa preoccupazione
Ebbene
Questo è un aspetto
è un aspetto che va scandagliato io non
La o elementi per andare oltre ma
Pongo questo problema
L'altro problema che si pone è questo
Sì è vero
Il debito pubblico generalmente e
Ampio
Quello dell'Italia è penalizzato
Più dalla stampa che quello che in realtà dovrebbe essere penalizzato
Brevemente ma lo sappiamo tutti lo leggiamo sui giornali
Metà del debito pubblico italiano in mano agli italiani
Circa forse adesso è un po'diminuito con le Centi scadenze e
Io riammissioni ma insomma
E in questa situazione
Di italiani
Hanno
Ancora in buona parte propensione al risparmio di italiani possiedono una
Quantità notevoli italiani come famiglie le italiani come risparmiatori come investitori possiedono beni immobili
Sono calcolati in tre mila miliardi dite euro possiedono Investimenti di vario genere altri tremila miliardi di euro i sostanza
La
Struttura
Finanziaria
Italiana
Pubblico-privata non è
In condizioni patologiche cioè ciononostante e oggetto di atta
Non
Credo di poter
Dare una spiegazione completa però
Ritengo questo
L'attacco viene perché ci siamo nella ore nell'area dell'euro
E allora il problema è l'euro
Ma non
è un problema di dire allora
Torniamo alle monete nazionali è una sciocchezza sostenere una tesi di questo genere non è assolutamente possibile nemmeno conveniente basterebbe pensare alla nostra economia di trasformazione
Che con l'euro può ancora acquistare materie prime all'estero trasformarle
E in buona parte esportabile con vantaggio non è qui il problema
Il problema è un altro
Il problema
Dell'euro è il problema di una moneta che non ha
Un Governo centrale
Non ha un Governo centrale economico
Non esiste una legislazione centrale sull'impresa
Non esiste una legislazione centrale sulla
Fiscalità
Per cui vi è una disparità
Tra
I costi di produzione
Di un Paese rispetta i costi di produzione di un altro e a come misura
Di riferimento ma letterario una sola l'euro
è chiaro che in riferimento
All'euro
Della Germania
E
In condizioni di vantaggio diverso dalle condizioni di riferimento per l'Italia ma anche della stessa Francia naturalmente dalla Spagna e poi di altri Paesi perché perché
Sono diversi i costi
E allora
Il problema e appunto quello di affrontare con coraggio
Il
Problema della
Unificazione centralizzata
Che corrisponda appunto accomuna unica moneta ma guardi spie
Anche un altro problema
Se noi pensiamo all'economia del Giappone per esempio
E in Giappone
A un debito pubblico che è i duecento per cento
Del prodotto interno lordo di un anno
Noi siamo al centoventi uno dei più alti d'Europa ma anche altre nazioni hanno occhi l'ottanta e che i sessanta
Quindi
C'è una situazione di questo genere ma
Anche
Gli Stati Uniti soprattutto
Hanno questa situazione e non possono affrontare regolarmente perché la Banca centrale del Giappone può emettere moneta
La rete serve a
Statunitense può emettere moneta
La Banca centrale europea non può emettere moneta
E quindi quella
Elasticità che viene
Dalla emissione monetaria di chi ha
La responsabilità centrale
Dell'economia
Attraverso appunto la moneta unica
è in una situazione di svantaggio
Questa è
La situazione alla quale
Nella quale ci troviamo
Non è facile uscirne ovviamente perché nessuno degli Stati che compone l'Unione Europea disporre è disposto a perdere le menti di sovranità
Si crede
Errando
E ve lo dice un
Che
Per l'Italia ovviamente stravede
Per l'educazione ricevuta ovviamente per il sentimento che portano dei ma è necessario che ad un certo momento ci siano alcuni elementi
Bis sovranità
Reale vera non di sovranità diciamo quella della burocrazia di Bruxelles
Che
Fa la legislazione
Sulla grandezza delle mele
Da vendere sui mercati europei no
Quella proprio della centralizzazione della politica economica
Un breve altro
Accenno credo che sia necessario
Per poter
Di inquadrare
Il problema
Della crisi
A mio avviso
Il problema
è stato sollevato da uno strano economista francese che ha pubblicato recentemente un libro
Pascal Salento
Il quale dice che il problema centrale
è che
Negli ultimi venti trenta anni si è finanziato quasi esclusivamente il consumo
E si è
Trascurato il finanziamento
Diciamo della produzione
è un'affermazione
Troppo schematica
Ma non è lontana dal vero perché
Per questo fatto
E qui ritorniamo ai discorsi che facevano spirito e di Nardi ai
Loro tempi
Vi è
Una modifica
Nello sviluppo globale
Del nostro pianeta attraverso la grande diffusione delle comunicazioni
La grande possibilità di spostamento delle persone
Dei capitali delle merci
Vi è soprattutto
Il fatto
Che le telecomunicazioni così pervasiva e
Hanno
Reso partecipi dei modelli di vita
E della pubblicità promozionale
In enormi quantità di persone che vivono
In estrema
Indigenza
Di qui
I due fenomeni combinati dell'aumento demografico e del desiderio dell'accesso ad un benessere superiore
Hanno creato
Una
Problema
Che unito a quello
Del eccesso di finanziamento nei confronti
Del consumo
A
Star creando una potenziale esplosivo di cui la cosiddetta primavera
Del Nord Africa e semplicemente
Un
Diciamo cosa
Da
Pomeriggio domenicale
E allora
Qui il problema si pone in termini certamente globali
Il problema si pone in
Termini di
Rivedere il modello di sviluppo dei Paesi occidentali e dei paesi a maggior sviluppo
Un problema non di breve termine ragione Barucci quando dice questa
Crisi durerà ancora sette otto anni
Bene
Qui il problema perciò si pone
In una maniera
Globale
Intanto
Sì dopo ci si dovrebbe domandare che facciamo
Ebbene
Io mi riferisco
A quello che ha detto
Draghi il nuovo Presidente della Banca centrale europea
Gli italiani debbono risolvere il problema da loro perché gli italiani hanno tutte le risorse giuridico le risorse per farlo
E quindi
Mentre da un lato
Bisognerà premere
In sede europea ed in sede mondiale
Perché si affronti in maniera globale la problematica del nuovo modello di sviluppo noi stessi italiani dobbiamo essere in grado di affrontare con i nostri mezzi
Con le nostre capacità con le nostre inventiva questa situazione
Concludo
E domando scusa se vi ho intrattenuto troppo ma questo
Un concetto che abbiamo ha preso da Di Nardi
Il quale
Insieme per resto con spirito diceva
Che l'azione economica l'azione economica non la teoria economica ma naturalmente
L'azione supportata dal pensiero economico
A
Sempre un contenuto per revisionale
In altre parole
Per previsione si intende
Non solo ciò
Che si conosce oggi perché è avvenuto nel passato ma ciò che si prevede per il futuro
Ebbene questo a
Poi inevitabilmente un contenuto programmatico
E allora qual è il grande problema
Una
Politica economica programmati internazionale insieme con altre nazioni europee
Proiettata nel futuro
Una azione di medio lungo termine non di breve termine però
Ecco la scuola economica italiana che ha alle spalle
Economisti di livello
Come
Lo furono appunto di Nardi
Deve lavorare a mio avviso su questo indirizzo e di qui
Diciamo dare
Il
Collettivo per
Una ripresa veramente
E perché
In particolare l'Europa sia di nuovo quel faro che è stato in passato per tutto il genere umano grazie
Bene
Io
Ringrazio il professor frasi
E direi che la base il tutto quello che è stato detto in questa tavola rotonda c'è un elemento comune che a mio avviso può essere
Può essere ricordato alla fine come il succo manzoniano della storia no cioè che
Occorre una progettualità occorre una progettualità politica
La quale
Per realizzarsi deve essere prima di tutto una progettualità culturale
Non so se è un caso che questa crisi economica privi dopo la fine
Della dopo la la la la la fine dell'ideologia ma io non non sono uno di quelli che
Si è dispiaciuto per il fatto che le ideologie siano finiti hanno fatto duecento anni di morte ideologia e quindi non mi pare che ci si possa
Piangere più di tanto su il problema è che con l'ideologia sono cadute anche le culture politiche e le culture politiche invece
Ha qualche cosa servono se noi pensiamo che si possa andare avanti senza svincolati da questo forse il risultato sono anche quelli che hanno esposto così bene oggi
I tre illustre relatore una tavola rotonda
E e quindi e quindi torniamo al discorso di partenza cioè torniamo alla alla necessità di un approfondimento della nostra cultura e una riflessione che debba essere come ha detto
Gaetano Rasi impostata anche su una programmazioni di tipo europeo
E questo è un po'il senso di questo discorso e quindi la validità anche torniamo alla domanda iniziale del pensiero di Di Nardi e di quello che attorno a Di Nardi si è mosso fra il mille novecentotrenta ben mille novecento e settanta
Io
Se ci sono delle domande approfittate né adesso abbiamo i tre relatori qua e quindi credo che siamo sarò molto ben disposti saranno molto ben disposti a rispondere
In caso contrario io Viglia ovviamente PPP ringrazio
Vi comunico che il
L'undici venerdì undici novembre alle ore nove e cinquanta su Raitre
Per RAI Parlamento saranno trasmessi in una rubrica che si chiama dieci minuti di
Sarà trasmesso un piccolo reso conto di questo incontro da me stamattina sono venuti
I tecnici della hanno ripreso i tecnici della RAI di RAI Parlamento
Dovremmo essere andati sia su TG uno che supera il Parlamento quindi venerdì undici alle ore nove e cinquanta
Credo che la maggior parte dei nuovi lavori però insomma sappiamo
Che sura intrecci questa questa cosa
Al fine hanno inizi dell'anno prossimo io
Insieme con intorno ad averla
Daremo fastidio ai relatori che sono stati così gentili da darci alloro collaborazioni questo incontro per chiedere loro gli atti del convegno vorremmo uscire
Al più presto agli inizi del due mila dodici
E all'interno di questi atti del convegno e ci saranno anche due inediti di Di Nardi che abbiamo scoperto in questi ultimi giorni attraverso un
Tecnico della RAI i quali ci ha detto che ci sono due registrazione degli ordinativi lasciate alla RAI una nel sessantadue l'altra negli anni ottanta solo cose non sono mai riuscite su carta e quindi noi le raccoglieremo non possiamo inserire il DVD perché
Ci sono dei diritti e la RAI non permette che i loro programmi possono essere utilizzati diversamente però possiamo invece trascriverle cosa che faremo e quindi questo volume di atti conterrà anche due inediti di Giuseppe Lima
Ci sono domande da fare i relatori
Bene allora io vi ringrazio ringrazio tutti e appuntamento alle prossime alle prossime riflessioni su questi temi grazie
Alle professionalità
è grazie a voi
Io chiedo studiato