Intervista a Francesco Barbato sul patrimonio libico investito in Italia

Francesco Barbato deputato della Italia dei Valori ha interpellato il Governo a proposito
Della
Dei rapporti con la dittatura del
Libico Muhammar Gheddafi di come fino a questo momento
E lo ha confermato ieri il ministro interno Maroni l'Italia non è una intende alcun modo congelare le partecipazioni libiche comunque direttamente o indirettamente riconducibile alla figura di Gheddafi a monte
Perché la Libia appunto come dice lo stesso Gheddafi sta Berlusconi è la famiglia Gheddafi
E le ragioni che hanno spinto il governa questa scelta di timore quanto meno che cosa le ha detto il Governo nella risposta sua interrogazione
Oggi il Governo in Commissione finanze
Mia risposto Kenya
Ha usato bandiera bianca
A Gheddafi
Il Governo italiano anzi il Governo Berlusconi alzato bandiera bianca perché
L'Italia
E l'unico Paese
Occidentale chi non ha ancora preso alcuna iniziativa come Governo
Rispetto al
Congelamento dei beni e dei patrimoni di Gheddafi e del suo clan
Che invece
In altri Paesi come negli Stati Uniti d'America dove ben trenta miliardi sono stati congelati a Gheddafi in Austria ieri un miliardo e duecento milioni finanche la pacifica Svizzera
Per non parlare della Gran Bretagna e così via insomma tutti hanno messo le mani nelle tasche delle dittature Gheddafi
Invece in Italia solo Bankitalia si è mossa
Nei giorni scorsi ha immediatamente messo sull'avviso tutti gli intermediari finanziari e bancari hanno non effettuare alcuna operazione sospetta
Di
Gheddafi e del suo clan insomma di non muovere il danaro del clan Gheddafi questo l'ha fatto la Banca d'Italia
Mentre il Governo tentenna continua a dormirci su questa vicenda anzi il sottosegretario all'economia mi ha risposto che bisogna attendere
L'Unione europea le sanzioni europee gli strumenti più efficaci mila risposto oggi il Ministero dell'economia
Ma ha detto che sono gli strumenti dell'Unione Europea quegli più efficaci mentre
Solo tre giorni fa il Ministro Maroni a Ballarò con grande enfasi aveva
Dichiarato che
Il Governo Berlusconi avrebbe mandato una missione umanitaria
Nell'Africa del nord in Tunisia di Libia per le note vicende senza attendere
La lungaggine burocratica dell'Unione europea ebbene tre giorni fa si prendono iniziative
E non si vuole attendere la lungaggine burocratica della unione europea mentre oggi dico ancora ad oggi non si prendono iniziative nei confronti di un dittatore come Gheddafi
Per il quale è stata inviata già una procedura innanzi la Corte penale
Di giustizia europea
Pene i noti crimini che ha commesso e continua a commettere nel proprio Paese e proprio lunedì scorso in un talk show il Vice Ministro sempre della lega Castelli
Mi dichiaro molto candidamente ad una mia precisa domanda che non bisognava disturbare Gheddafi
Perché
Diversamente l'Italia avrebbe avuto problemi di approvvigionamento di petrolio e di gas insomma il Governo Berlusconi ritiene
Che sia importante continuare ad avere rapporti oggi con un governo guidato da un dittatore da un criminale qual è Gheddafi insomma la politica degli affari degli interessi
Prevale su una politica
Che
Deve essere ricondotta a moralità etica e soprattutto ad un Anita non è possibile avere rapporti con un Governo e con un Paese
Dove vince ancora una dittatura
Insomma bisogna chiudere subito i rapporti con
Gheddafi e con la Libia della dittatura
Ecco perché mi sono dichiarato insoddisfatto della risposta che mi è arrivata dal
Ministero dell'economia
Perché non sono state prese iniziative a tutt'oggi anzi ad oggi l'unica cosa che il Governo libico
Si è permesso di fare ancora con gli italiani e prenderci a pesci in faccia ci hanno ancora una volta sbeffeggiato ivi Gheddafi dicendoci
Che hanno fatto inginocchiare l'Italia che hanno avuto il baciamano dall'Italia
Il dittatore Gheddafi ebbene di italiani non possono avere ancora queste mortificazioni dobbiamo inchinarci ad un dittatore ad un criminale
Ad un Paese che sta facendo violenza ai propri cittadini in Libia
Grazie Francesco Barbato deputato delle Italia dei Valori