Assemblea generale annuale della Confindustria

Io dichiaro aperta l'Assemblea generale della Confindustria mille novecentottantanove
Sono presenti in questo momento duecentoventidue delegati con sette mila settecentoquattordici voti su dodici mila centoventi sei voti spettanti al complesso delle associazioni confederate
La percentuale dei voti presenti e quindi del sessantatré e sei per cento
L'Assemblea e pertanto validamente costituita
Comunico che le funzioni di segretario dell'Assemblea
Sono state affidate al dottor Luigi Napoleone notaio in Roma
E designa per la firma del verbale per la funzione di scrutatori
I delegati Commenda Toraldo Bernucci sì
Dell'Unione industriali di Roma e il dottor Guido porporati della Farmindustria
Prima di iniziale
La lettura della mia relazione
Io desidero fare una un ringraziamento alle autorità intervenuti
E particolarmente al presidente del Senato senatore Spadolini
Non è nell'etichetta che il senatore che il presidente del Senato venga l'assemblea dalla Confindustria
Lo interpreto come un segno di interesse e di simpatia alla nostra Istituzione
E a nome di tutti i delegati avete presente la ringrazio signor Francia
Signor presidente del Senato
Autorità signori ministri signore e signori e cari colleghi
Questa Assemblea si tiene all'indomani di una nuova crisi politica
Il governo ha rassegnato le sue dimissioni venerdì diciotto maggio
Poco più di un anno dopo aver ottenuto la fiducia in Parlamento
Quello che è caduto
Era il secondo governo di una legislatura iniziata a meno di due anni fa
Quello che nascerà sarà il quarantasettesimo governa
In quarantatré anni di Repubblica
Quasi ogni anno
Abbiamo avuto una tornata elettorale
Che ha coinvolto tutto o parte rilevante del territorio
Con risvolti negativi sulla stabilità politica
Sullo scenario internazionale
Si manifestano eventi di portata eccezionale
La costituzione di un'Europa unita la rottura del blocco comunista
L'esigenza di regolare i mercati internazionali
Impongono strategie politiche statiche
E di più ampio respiro
Di tale esigenza
Sembrano consapevoli maggiori Paesi industrializzati
Che attraversa da una fase di relativa stabilità politica
Non è così
Per il nostro Paese
Gli avvenimenti di questi anni fanno emergere in tutta evidenza il problema istituzionale
Di un assetto cioè del nostro sistema pubblico
Che restituisca stabilità e capacità di decidere i governi
Collocando le scelte nella prospettiva di lungo termine
Che la dimensione dei problemi richiede
Al di là della buona volontà dei singoli
Al di là delle loro convinzioni o dei loro programmi
E sempre più ampio
La distanza che separa le intenzioni dalla possibilità di concrete realizzazioni
Anche il Governo oggi dimissionario
Aveva chiaramente indicato nel suo programma alcuni obiettivi di ammodernamento
Non sono mancate realizzazioni di rilievo
Come i passi verso la liberalizzazione del mercato dei capitali
L'impegno per la costruzione dell'Europa
Taluni tentativi di correggere vizi antichi del sistema politico come il voto segreto
Ho annose vertenze come quelle dei porti
Però l'occasione è offerta dal buon andamento dell'economia
Non è stata utilizzata per accelerare l'opera di risanamento finanziario e di ammodernamento dell'apparato pubblico
Non sono bastati
A dare forza e continuità all'azione di risanamento i moniti del governatore della Banca d'Italia
I richiami di autorevoli organismi internazionali le stesse analisi e suggerimenti pure di notevole qualità e realismo
E lavorati da commissioni di studio ed esperti per conto dello stesso governo
è una crisi decisionale
Che coinvolge tutti i livelli del sistema istituzionale
Dagli enti locali al Parlamento per arrivare fino al governo
è una paralisi sulle grandi decisioni
Che non riesce a frenare il degrado degli enti pubblici
E delle stesse fondamentali funzioni dello Stato
Come la giustizia
La salute
La scuola
Noi siamo perfettamente consapevoli del fatto che l'industria
O in generale le forze economiche
Da sole non possono affrontare i problemi dell'efficienza complessiva del sistema Italia
Anzi
Le analisi più recenti
Dimostrano che lo stesso settore industriale non è poi così forte ed efficiente
E che deve ancora fare passi notevoli
Potere stare alla pari con i più agguerriti concorrenti esteri
Questo era il senso dell'appello che io avevo lanciato nella mia relazione all'Assemblea lo scorso anno
Come indicazione della linea di fondo del programma della mia presidenza
Sottolineavo allora la necessità di una intesa
Per poter avviare quel generale disegno che avevo sintetizzato nel messaggio delle tre ricostruzione
Quella politica quelle economica quella sociale
Il Presidente della Repubblica
Al quale inviamo il nostro deferente saluto nel corso di una recente visita in Lombardia
Auspicato che gli sforzi e le azioni intelligenti delle forze produttive
Imprenditori e lavoratori
Non trovino ostacoli Ingrid tardi e lentezze di tipo amministrativo
E che al dinamismo del mondo dell'impresa
In risposta alle sfide lanciate dal mercato internazionale
Debba corrispondere da parte delle istituzioni
Una pari capacità di proposta ed innovazione
La manifestazione di questa capacità non è più rinviabile
Manca appena un anno alla definitiva caduta di ogni barriera alla libera circolazione dei capitali
E sempre più stringente si fanno i tempi delle decisioni da prendere
Per mettere in grado la nostra industria i nostri servizi di affrontare con successo la più forte concorrenza del mercato unico europeo
Nei momenti cruciali del dopoguerra
La nostra classe politica ha saputo fare scelte coraggiose e lungimiranti
La soluzione dell'attuale crisi di governo e uno di questi passaggi fondamentali
Numerose proposte di modifica del sistema istituzionale
Sono state avanza
Spetta ora i partiti ricercare una salda intesa su tali riforme
La congiuntura internazionale
Pur manifestando segni di rallentamento offre ancora uno scenario sufficientemente espansiva
Il mercato dei cambi
Manifesta però sintomi di tensione a causa soprattutto della forza del dollaro e dell'eccessiva debolezza del marco tedesco
Permangono
Anzi si aggravano forti squilibri nell'interscambio commerciale
Soprattutto fra la Germania e gli altri Paesi della CEE e del Giappone nei confronti degli Stati Uniti e della nostra Europa
Che sono fonti di potenziale instabilità nel medio periodo
Nonostante la buona volontà degli organismi internazionali il problema dei debiti del Terzo Mondo e ancora lontano dal trovare una soluzione soddisfacente
Così che in alcuni Paesi
Dove la stagnazione dell'economia s'accompagna ad un tasso di crescita della popolazione particolarmente elevato
Si rischia una grave crisi sociale e politica
Tuttavia secondo le previsioni degli organismi internazionali
L'inflazione dovrebbe aver raggiunto il suo massimo
E lentamente rifluire verso livelli meno preoccupanti
La domanda mondiale dovrebbe crescere di un sette per cento
E il prodotto interno lordo dei principali Paesi dovrebbe ancora espandersi
A tassi sostenuti
Ma al di là dei problemi di breve periodo
Cambiamenti epocali che stanno investendo gli assetti internazionali
Di pari passo con l'avanzamento della diffusione delle tecnologie con il miglioramento dei livelli di informazione e di cultura
Si muovono le aspirazioni dei popoli verso un più solido benessere una maggiore libertà una effettiva democrazia
è un movimento gigantesco
Verso il consolidamento della distensione della pace
Che impone a tutti noi uno sforzo per seguire ed assecondare i cambiamenti
Io mi riferisco in particolare
Ai progressi della perestrojka nell'Unione Sovietica
E ai movimenti che interessano un po'tutti i paesi a regime comunista
Dalla Polonia
All'Ungheria
Fino all'immensa Cina
La volontà dell'Unione Sovietica di aprire il proprio mercato e il proprio apparato produttivo alle aziende occidentale
Come ci era stato annunciato nell'ottobre scorso dallo stesso presidente del Garda ciò ha trovato negli ultimi tempi conferme concrete
Ulteriori e decisivi passi
Verso una più ampia collaborazione
Dovremo compiere in occasione della preannunciata visita del Capo dello Stato sovietico a Roma
Durante la quale ci auguriamo di poterlo ricevere qui
In Confindustria
I prossimi anni offrono all'Europa un'occasione irripetibile
Per permetterle di riconquistare il ruolo centrale tra le grandi aree economiche del pianeta
Il processo di integrazione dei mercati darà una sterzata a tutto il sistema economico
Travolgerà pigrizia inefficienze
Stimolerà le industrie e i servizi perso assetti più produttivi
Favorendo un contenimento dei prezzi con benefici tangibili per i cittadini
Sia come lavoratori che come consumatori
Ma le difficoltà non mancano
Le esigenze nazionale i timori di gruppi sociali o di singoli paesi
I problemi oggettivi che nascono dalla necessità di superare profonde differenze normative e culturale
Impongono di procedere con realismo
Ma con determinazione
Il documento dell'OLAF
Sull'integrazione monetaria è stato un successo
Perché ha raccolto l'adesione convinta e partecipe di tutti i governatori delle banche centrali
Ma tempi e modi dell'unione monetaria dipendono dalla volontà politica
Ed è questa volontà
Che i capi del dodici Paesi
Dovranno manifestare nel prossimo vertice di Madrid
Altri problemi sono sul tavolo europeo
E hanno carattere di grande urgenza
Si pensi all'armonizzazione fiscale
Essenziale per un corretto funzionamento di mercati integrati
Si pensi alla necessità di concordare una politica comune nei confronti della concorrenza da parte di Paesi terzi
Abbiamo più volte detto e vogliamo ripeterlo con chiarezza anche in quest'occasione che l'Europa non dovrà essere una fortezza chiusa e protezionista nei confronti degli altri paesi
Tuttavia questo non vuol dire che possiamo offrire un'area uniforme ed integrata a disposizione delle aziende di quei Paesi che non accettano le nostre stesse regole
E che non assicurano adeguate condizioni di reciprocità
E quindi necessaria una politica industriale concordata a livello europeo
Che assicuri un congruo periodo di tempo all'industria del vecchio costituente
Per portare a termine quell'opera di riorganizzazione che è indispensabile per essere competitivi con i giganti americani e giapponesi che già si muovano sui mercati internazionali
Per tali motivi l'impegno per la costruzione dell'Europa deve essere l'obiettivo prioritario delle forze sociali e politiche
Così come Dino imprenditori dobbiamo tutti innovare
E sarà più facile
Se lo faremo insieme e nella stessa direzione
Chiediamo perciò alle forze politiche di tenere alto il livello del dibattito
Di sviluppare analisi e proposte sulle cose da fare su come farle
Per chiedere il consenso degli elettori in una chiave europea
Ai cittadini
Noi chiediamo una grande partecipazione al voto
Per testimoniare l'adesione all'ideale europeo
E per contribuire alla costruzione di un Europa uniti
Il nostro Paese
Sì presente alle soglie degli anni novanta forte dei grandi risultati ottenuti nel corso del decennio che si chiude
Ma anche con grandi problemi ancora irrisolti
Le imprese industriali hanno fatto la loro parte
Nel corso dell'ottantotto la produzione industriale aumentarla di oltre il cinque per cento
Gli investimenti sono cresciuti di circa il dieci per cento e si sono indirizzati in maniera più significativa anche in direzione di un allargamento della base produttiva l'occupazione
è aumentata nell'industria di oltre settanta mila unità
Che diventano centoventi mila
Se si considera anche l'equivalente in posti di lavoro della forte riduzione del numero di ore della cassa integrazione
Ma questi progressi non sono ancora consolidati
La ripresa dell'inflazione in questi primi mesi dell'anno
E certamente collegata a fattori di carattere internazionale
Ma per una parte rilevante dipende da aumenti dei contributi ed imposte che hanno eccitato la corsa dei prezzi
E nel contempo hanno aggravato i costi dell'impresa
Nonostante gli sforzi per contenere il deficit pubblico il tetto per l'ottantanove inizialmente fissato in centodiciassette mila miliardi verrà abbondantemente superato
E se si guardano le misure adottate per contenere il disavanzo pubblico
Si vede che la maggior parte della riduzione del deficit derivano da nuove entrate
Spesso a carattere di una tantum
Mentre poco è stato fatto per contenere la crescita delle spese
L'ampliarsi del deficit dei conti commerciali con l'estero
Conferma la perdita di competitività della nostra industria una perdita che deriva dal forte aggravio dei costi prima di tutti quello del lavoro
Sul quale hanno gravato ripetuti aumenti degli oneri contributivi
Oltre quattro punti percentuali negli ultimi negli ultimi dodici mesi
Ciò che equivale all'intero aumento del corso del lavoro in Paesi nostri concorrenti come la Francia e la Germania
Questo deficit commerciale
è stato coperto grazie a un afflusso di capitale avrei attirati essenzialmente dagli alti tassi di interesse
Proprio l'andamento dei tassi di interesse e il sintomo decrescente accumulo di squilibri che si tenta di controllare con il solo strumento monetario
Ma ormai
Anche la leva monetaria non può che operare con scarsa efficacia
Il livello dello stock di debito pubblico accumulato fa sì che ogni incremento dei tassi comporti un forte aumento degli interessi che il Tesoro deve pagare
Contribuendo così allo sconto amento del tetto del deficit annuale
In conclusione
Economia italiana pare sempre in bilico
Tra la prosecuzione dello sviluppo e l'accentuarsi dell'instabilità
Non è certo un caso si si sono ripetute ad intervalli temporali sempre più ravvicinati e nonostante i tassi di interesse sempre più alti
Crisi di sfiducia sul mercato di titoli di Stato
La soluzione non può essere rappresentata dal finanziamento del disavanzo con la stampa di monete
Come avverrebbe abolendo il divorzio fra il Tesoro e la Banca d'Italia
O dalla reintroduzione di quei vincoli di portafoglio che tanti danni hanno già portato al nostro sistema bancario ed in generale alla nostra economia
E sulla spesa pubblica che bisogna operare
è per questo che richiamiamo l'attenzione sui contratti del pubblico impiego
Questo è il passaggio chiave
Attraverso il quale il Governo può mantenere sotto controllo la spesa pubblica
E lanciare nell'immediato un messaggio forte
Capace di migliorare sensibilmente le aspettative degli operatori e dei risparmiatori
Gli andamenti delle retribuzioni dei pubblici dipendenti
Sono stati negli ultimi anni costantemente al di sopra di quelle degli altri lavoratori
Mentre la produttività e rimasta stazionaria
Quando non è peggiorata sensibilmente
Ciò è dovuto non solo
Alla progressiva affermazione di spinte cooperativa
Ma anche all'atteggiamento delle forze politiche
Che hanno privilegiato
La ricerca del consenso elettorale
Rispetto agli interessi dei cittadini per servizi più efficienti e meno costosi
A nostro avviso il governo dovrebbe prendere atto dell'inesistenza di spazi finanziari dall'ottantanove
Perché assorbiti dagli automatismi e dagli interventi legislativi già operanti
In queste condizioni
Sarebbe logico far slittare la conclusione dei contratti del pubblico impiego
Invece
Per mandare segnali al mercato della volontà di controllare l'inflazione
Si sta facendo strada
L'idea di un blocco dell'epoca
Come se per arrestare la febbre
Fosse sufficiente rompere il termometro
E così la riforma della legge sull'equo canone
Che tutti riconoscono come la causa principale di tante distorsioni del mercato immobiliare
Incontra sempre nuovi costa
è questa l'ennesima dimostrazione che ormai
Riequilibrio finanziario dello Stato
E risanamento strutturale si devono muovere di pari passo non è più possibile una politica dei due tempi
Anche perché senza risanamento strutturale io di equilibrio finanziario e solo una vana rincorsa tra nuove entrate e spese che aumentano senza alcun controllo
Parlare di riforme strutturali significa oggi colmare quelle deficienze istituzionali che come ha riconosciuto il presidente del Consiglio
Nell'inaugurare la Fiera di Milano hanno ormai un peso insostenibile per la nostra economia che lotta sui mercati internazionali
Noi siamo convinti che alcune riforme siano indispensabili
A partire dagli enti locali
La cui stabilità di governo è fondamentale per una corretta gestione dell'economia
La necessità delle riforme istituzionali può come ha fatto notare il senatore Spadolini non deve però tuttavia costituire un alibi per nascondere certe errate scelte politiche
Il nostro intento e quello di concorrere con analisi e proposte
Alla migliore definizione di tutta la gamma degli strumenti e della modalità dell'attività dello Stato in campo economico
Allo scopo di aumentare la competitività del sistema Italia
Noi crediamo sia necessario restituire maggiore libertà alle scelte individuali
Ed eliminare le eccessive rigidità burocratiche che sono cresciute su un modello di stato costruito per una società meno mobile e meno ricca di quella attuale
Il ruolo dello Stato dovrà essere domani non meno importante di quello che è stato negli ultimi quarant'anni
Solo che dovrà essere diverso
Non c'è alcun bisogno di una gestione diretta di industrie banche servizi
Mentre c'è una grande necessità di scelte generali per rendere possibile il potenziamento dell'infrastruttura
Per portare le nostre aree metropolitane a un livello paragonabile a quello degli altri Paesi
Per migliorare l'efficienza del sistema dei trasporti
Per assicurare sufficiente energia
Per garantire una necessaria ed efficace tutela ambientale
La separazione tra politica e gestione e la prima è vera riforma istituzionale
Sono anche le tradizionali funzioni dello Stato
Quelle che hanno bisogno di incisivi interventi di risanamento
La giustizia e l'ordine pubblico
Che tanto negativamente contribuiscono a perpetuare l'arretratezza di molte regioni meridionali
La scuola
La formazione l'università
Che manifestano forti ritardi rispetto non solo alle esigenze della produzione
Ma anche appaiono sempre più in difficoltà rispetto alla stessa evoluzione dei bisogni culturali dei giovani
E delle nuove conoscenze
Proprio la scuola è uno dei campi fondamentali dell'impegno della Confindustria in questi ultimi anni
è un settore dove forti sono i ritardi accumulati
Grandi sono gli sprechi ma non solo di denaro ma soprattutto di cervelli
Do per urgente intervento riformatore
Perché è proprio sulla scuola che si fondano le speranze di progresso della nostra società
Lo stesso problema meridionale oggi prima ancora che è un problema di migliore definizione delle politiche di sostegno un problema di corretto funzionamento delle istituzioni ordinarie
Direi di più
Di presenza dello Stato in tutti i suoi aspetti
Il mancato decollo della legge sessantaquattro
Ha messo a nudo incapacità delle amministrazioni locali
E per insieme per iniziative pubbliche neri infrastrutture
Sia quelle per la produzione sia quelle destinate alla società civile
La questione meridionale e ormai la questione istituzionale
L'hanno fermato i leader di tutti i partiti della maggioranza
E per una volta concordi anche dell'opposizione
Un assetto più moderno delle nostre istituzioni è indispensabile non solo per il Mezzogiorno ma anche per affrontare i temi cruciali dell'Italia degli anni novanta
E cioè per citarne alcuni di nostra pertinenza quelli della politica industriale
Della riforma dello stato sociale
E la politica del territorio e dell'ambiente
Una moderna politica industriale
Deve saper attivare positivamente tutti i fattori della produzione
Per favorire la crescita e la diffusione territoriale della struttura produttiva in questo senso noi abbiamo salutato con soddisfazione
Denuncia azioni che il ministro dell'industria affatto nel suo recente libro bianco
Prima impegno di una politica industriale sono le regole per il buon funzionamento del mercato
E l'eliminazione degli eventuali abusi di posizione dominante
Ma le regole a tutela dei consumatori sono giuste ed opportune se sono generali e trasparenti
E se non si affidano alla discrezionalità politica
In tutti i Paesi si cerca di favorire il riassetto del sistema produttivo abolendo barriere e steccati fra i settori anche noi dobbiamo seguire questa strada
Altrimenti corriamo il rischio di ostacolare operazioni fra le nostre impresa
Spesso solo a vantaggio dell'ingresso di gruppi internazionali
Sia chiaro
Noi non vogliamo nessuna preferenza di bandiera
Ma semplicemente quartiere operare in condizioni di parità con i nostri concorrenti
Politica industriale
E la capacità di rendere disponibili e a costi concorrenziali
Alcuni fondamentali fattori produttivi orizzontali
Pensiamo all'Energia
Che deve tornare ad essere al centro dell'attenzione generale
La nostra scelta è stata una non scelta
Abbiamo rinunciato al nucleare
Ma ora con le crescenti importazioni dei paesi confinanti dai Paesi confinanti
Siamo diventati finanziatori dei piani nucleari degli altri
Il piano energetico nazionale
Il piano energetico nazionale
Pur pesantemente condizionato dalle scelte referendarie si propone obiettivi realistici
Ma purtroppo di investimenti da esso previsti ritardano con le lentezze dei lavori parlamentari
Io sento il dovere di chiedere una rinnovata attenzione a questi problemi
Un ripensamento delle scelte fa un recupero dei gravi ritardi nella ricerca e nella scienza
Riteniamo essenziale ed urgente
La realizzazione di una politica industriale che faccia perno sullo sviluppo delle piccole e medie imprese
Che di fronte al mercato unico sono quelle più a rischio
Attraverso una legislazione specifica così come avviene in tutti i Paesi europei
E che in Italia manca ancora
Malgrado la sensibilità dimostrata dal Parlamento e la progettualità del ministro dell'industria
Crescita dimensionale
Sinergie produttive commerciali
E adeguamento al processo di internazionalizzazione
Sono le condizioni essenziali affinché le imprese minori possano continuare a costituire quel fattore di flessibilità e di dinamismo del nostro sistema industriale che ci ha permesso di produrre sviluppo innovazione e nuova occupazione
Ma non ci può essere politica industriale nel nostro Paese
Senza un coinvolgimento pieno delle partecipazioni statali
Dove occorre garantire con nuove regole l'autonomia della gestione
Distinguendo la dai compiti di indirizzo generali e di controllo che invece spettano al governo in qualità di azionista
Sempre più forte
E la necessità di dar vita in certi settori come l'alimentare il ferroviario il siderurgico
A gruppi aziendale di dimensioni paragonabili a quelli che operano negli altri paesi industrializzati
Una necessità
Che può essere perseguita tramite privatizzazioni o accordi tra industria pubblica industria privata ma privatizzazioni accordi sono spesso ostacolati
Da pesanti ingerenze politiche che si muovono come riferimento non a logiche industriali
Ma problemi di schieramento o di potere
Questa nostra impostazione non è il frutto di un pregiudizio negativo verso ogni tipo di intervento pubblico nell'economia ma nasce dall'esigenza di compiere un indispensabile operazione di razionalizzazione del nostro sistema industriale in vista dell'euro poni contribuire a tale razionalizzazione e il vero compito strategico
Che le partecipazioni statali devono proporsi per i prossimi anni
Noi sappiamo che questo non è un discorso neutro
Che crea le premesse per una vera e propria modifica istituzionale
Che consenta di superare la distinzione oggi esistente
Sia a livello di governo sia a livello di rappresentanza sindacale
Tra le imprese pubbliche e le imprese private
Anche per le aziende pubbliche
Che gestiscono servizi destinati alla vendita dalle poste alle ferrovie
Dalle municipalizzate all'ENEL occorrono profonde modifiche negli assetti strutturali
Un passo significativo è stato fatto ad esempio col passaggio dell'azienda telefonica di Stato alla SIP
Ma si procede con lentezza tra mille ripensamenti trascurando l'urgenza di intervenire sia per risparmiare qualcosa dei venticinque mila miliardi di perdite che ogni anno queste aziende scaricando sul bilancio dello Stato
Sia per ottenere un significativo miglioramento della qualità del servizio fare
Anche per le banche italiane occorre un assetto istituzionale più concorrenziale
Il nostro sistema bancario
Deve fare i conti con la concorrenza internazionale
Deve guadagnare in efficienza deve crescere di dimensioni deve ricapitalizzarsi
Deve aumentare la sua presenza internazionale
Alcuni progressi sono stati fatti
Grazie all'impegno dell'autorità monetaria
Che hanno impostato la strategia dei gruppi polifunzionali
E hanno avviato la trasformazione in società per azioni
Delle aziende di credito statali
Ma l'attenzione sembra concentrarsi troppo sull'entità dell'ingresso del capitale industriale nella proprietà delle banche
Rispetto a quanto sta avvenendo sui mercati internazionali
Rispetto ad altri numerosi e complessi problemi del sistema bancario non sembra che questo sia il solo a meritare l'attenzione del mondo politico e degli operatori
Il rischio è
Che si trascurino i pericoli del rafforzamento della proprietà pubblica sulle banche
E del consolidamento delle ingerenze partitiche
Operazioni come la ricapitalizzazione
Di alcune banche statali ad esclusivo carico del tesoro
Non sono compatibili con la situazione della finanza pubblica
E non stiro non stimolano le necessarie operazioni di ristrutturazione per il miglioramento dell'efficienza della gestione
Ancora più atipica ci sembra l'ipotesi di far partecipare links alla ricapitalizzazione della Banca nazionale del lavoro
L'INPS non è un ente economico
Ha un bilancio che dipende in maniera sempre più rilevante dai trasferimenti del tesoro
Proprio la confusione istituzionale
E l'operazione in sbanca nazionale del lavoro provocherebbe
Aggiungerebbe un altro tassello lo sconnesso Mosaico del nostro stato sociale
Dove si continuano a fare promesse
Che sono al di fuori di qualsiasi possibilità del sistema di mantenere
La Confindustria ha presentato analisi elaborate dai maggiori esperti del settore
Che dimostrano senza tema di smentite che il sistema così come oggi e troppo costoso rispetto a quello che offre e che comunque non può reggere nel futuro
Le promesse fatte non si potranno mantenere
A meno che non si innalzano i contributi a dei livelli non sostenibili per l'impresa e per gli stessi lavoratori
Le cifre ottimistiche dell'INPS vengono di anno in anno sistematicamente smentite dallo stesso ente
Ora
Ad appena tre mesi dallo sbandierato Risanamento sono state diffuse nuove spine
Che mostrano per l'ottantanove un deficit di oltre tre mila trecento miliardi
Per il solo fondo dei lavoratori dipendenti
La verità
Che le caratteristiche dell'attività previdenziale
Consente però di incassare un consenso politico immediato
Con provvedimenti demagogici
Lasciando l'onere di aggiustare i cocci
Ai propri successori
Per quanto riguarda la sanità
Il governo ha giustamente proposto alcuni elementi di riforma delle unità sanitarie locali
Per rendere alla loro gestione più manageriale
E meno politica
Ma fino a quando non ci si muoverà
Verso l'introduzione di una vera concorrenza
Sia all'interno delle strutture pubbliche
Sia tra settore pubblico e quello privato
Lasciando ai singoli più ampia libertà di scelta
Ben difficilmente si potranno ottenere dei risultati significativi
Non solo sul versante del contenimento della spesa
Ma soprattutto di una più efficace tutela
E la salute dei cittadini
Anche per elaborare una politica capace di ammodernare la ciclicità
Di dare un assetto più funzionale al territorio di potenziare le infrastrutture e le comunicazioni
Di sviluppare il turismo
E migliorare la qualità della vita
Noi riteniamo indispensabile una riforma della pubblica amministrazione e dei meccanismi decisionali della politica
Prioritario
E oggi si stima dell'ambiente il problema dell'ambiente
La salvaguardia ambientale va affrontata in maniera sistematica
In un quadro normativo certo ed allineato con quello degli altri stati europei e soprattutto in via strutturale
Non sull'onda emotiva gli eventi particolari e contingenti
Noi sentiamo qui il diritto e il dovere di difendere le nostre industrie da soprassalti di razionalità
Se nostro dovere condannare chi non rispetta le leggi
è nostro diritto protestare
Contro chi mette in discussione pregiudizi pregiudizialmente la sopravvivenza di intere realtà industriali
Noi abbiamo la consapevolezza che l'industria
Proprio perché possiede le tecnologie adatte perché ha capacità di innovazione può contribuire in maniera significativa la tutela dell'ambiente
Ed è per questo che la Confindustria ha promosso l'Istituto per l'Ambiente
Che in piena autonomia scientifica
Studierà i problemi ecologici sia dal punto di vista tecnico
Sia sotto l'aspetto giuridico
Sia per quel che riguarda i problemi economici
Ma anche in questa materia sarà difficile fare dei veri passi avanti
Se non ci riuscirà a varare una politica ambientale moderna
Costruita su ruoli e responsabilità ben definite del potere centrale degli enti locali e dei privati
Operanti in collegamento fra loro e secondo un preciso indirizzo
In Europa come in Italia
Il problema fondamentale per lo sviluppo economico
E per la credibilità delle istituzioni
E la riforma del sistema fiscale
Molti dei progetti provvedimenti recentemente adottati
Sono ispirati al lodevole intento di una più equa distribuzione del carico fiscale tra categorie di contribuenti
E tipologie di imporre tuttavia
Su tutti i possibili obiettivi
Cui un provvedimento fiscale può far riferimento
Ho fatto quasi sempre premio l'esigenza di aumentare il gettito così che le altre più importanti e finalità sono passate in secondo piano
O sono state del tutto disattese
Invece la necessaria riforma del sistema fiscale italiano
Dovrebbe puntare in primo luogo sulla lotta all'evasione
Sulla ricerca di una maggiore equità
E sul sostegno allo sviluppo delle attività produttive
Queste ultime saranno infatti chiamata a confrontarsi e ancora di più dopo l'applicazione del principio del mutuo riconoscimento delle legislazioni
Con sistemi fiscali di paesi capaci più del nostro di agevolare risparmi il suo investimento nell'industria
Ecco che anche da questo punto di vista
Sì conferma la necessità di giocare la partita della riduzione del deficit pubblico dall'alto dell'esperienza
E no come sinora si è fatto da quello delle entrate
Nuovi introiti potranno venire dalla lotta all'evasione
E dal pagamento dei servizi pubblici che oggi sono o gratuiti o venduti a bassissimo prezzo
Si pensi alla scuola i trasporti
Ma per chiedere un pagamento ai cittadini lo Stato deve essere in grado di offrire servizi ad un buon livello di qualità e di efficienza
E questo
Passa per l'abolizione dei sistemi di monopolio di diritto o di fatto oggi esistenti
Proprio sul fisco
La Confindustria ha effettuato analisi dettagliate
Ha avanzato proposte di risoluti soluzione
Che riproponiamo l'attenzione delle forze politiche e della pubblica attenzione un fisco moderno
Prima ancora di essere una necessità per l'economia
è un problema di civiltà
E di scelta politica
Lo strumento fiscale deve assumere un ruolo fondamentale
Anche nella lotta alla criminalità organizzata norme chiare
Aliquote non esose
Parità dei cittadini di fronte al fisco
Questi sono obiettivi ancora lontani
Nei condoni sembrano capaci di avviare a corretta soluzione il problema
Da parte nostra abbiamo da tempo ha sottolineato la necessità di porre su nuove basi le relazioni industriali
Il tema è ampio edifici si tratta di modificare alcune regole fondamentali del rapporto tra le parti sociali
è il nostro contributo diretto in un campo che è di esclusiva competenza delle parti sociali alla modifica dei meccanismi e delle regole del sistema economico
Noi desideriamo riaffermare la nostra volontà di ricercare accordi credibili
Per realizzare un positivo e costruttivo rapporto fra le parti
E per consentire che tutto il sistema negoziale sia più rispondente agli interessi generali del Paese
Abbiamo riscontrato con i sindacati importanti convergenze
Sulle procedure di prevenzione dei conflitti del di lavoro e significativo è stato l'accordo sui contratti di formazione lavoro
Due gravi pericoli minacciano però di modificare sostanzialmente il quadro di riferimento
Un primo gravissimo problema
è dovuto al recente andamento del costo del lavoro
Che a causa di spinte salariali ma ancor più in seguito l'andamento degli oneri sociali sta viaggiando oltre il dieci per cento
Si tratta di un livello già per quest'anno assolutamente non confrontabile con quello degli altri Paesi europei nostri concorrenti
In giro
L'inquietante incerte
Sulla sorte della fiscalizzazione degli oneri sociali
Ci pone in una situazione che non voglio nemmeno immaginare
Per le gravi conseguenze che avrebbe sugli equilibri finanziari dell'impresa
Il Presidente del Consiglio ha pubblicamente assicurato
Che dopo la riduzione operata per quest'anno
Il livello della fiscalizzazione degli oneri sociali verrà riportato ai valori precedenti
Noi contiamo che tale assicurazione trovi pronta e concreta realizzazione in caso contrario tutte le previsioni di equilibrio dell'economia italiana nonché i rapporti sindacali verrebbero compromessi
Una seconda minaccia
Viene dai provvedimenti all'esame del Parlamento in materia di legislazione del lavoro
Che si muovono tutti in netta controtendenza con quanto sta avvenendo nel resto d'Europa
Io mi riferisco alle proposte di legge che vorrebbero caricare sulle piccole imprese
Dei vincoli incompatibili con le loro peculiari esigenze
Mentre da più parti si riconosce
Che alcune norme dello Statuto dei lavoratori
Nato sulle spinte ideologiche della contestazione dell'autunno caldo
Devono essere riconsiderati
Si vorrebbe ore spendere proprio alcune parti dello Statuto
A quelle piccole e piccolissime imprese
Che perfino allora non vennero assoggettate a tali di
Lo spesso vale per le nuove norme in materia di collocamento
Di eccedenza di personale
Di cassa integrazione guadagni di trasferimenti di azienda di parità tra uomini e donne ed altre ancora
Tutti questi provvedimenti
Per l'illusorio garantismo che li caratterizza inciderebbero profondamente sulle condizioni di flessibilità di cui le imprese hanno vitale bisogno
Un solo esempio
Tra i tanti possibili quello dell'avviamento al lavoro
Sotto la patina di un'apparente liberalizzazione
Il Parlamento si accinge a varare norme
Per effetto delle quali
Un'impresa di nuova costituzione
Dovrebbe riservare alle categorie protette di lavoratori una quota di assunzione compresa tra i trentacinque e il quarantacinque per cento
La scorciatoia degli imponibili manodopera non ha mai risolto il problema della disoccupazione
Al contrario dia sempre aggravati
La
Atto di professionalità
Sempre più qualificate
L'impiego dell'uomo giusto nel posto e nel momento giusto
è ormai un'esigenza insopprimibile
Per l'efficienza dell'impresa
Ciò comporta anche una seria e profonda riforma della formazione professionale
Per renderla più aderente ai bisogni della realtà produttiva attraverso una migliore utilizzazione degli attuali fondi nazionali e comunitarie
Aumenti di costo
E rigidità del mercato del lavoro
Formano una miscela esplosi
Assolutamente non sopportabile per le nostre imprese
Che sono schiacciati
Dalla morsa dell'aumento dei costi
E degli ostacoli all'utilizzo più produttivo del lavoro
In queste condizioni si profilano pericoli gravissimi per l'inflazione
E per l'equilibrio dei conti con l'estero
Anche l'attuale dialogo con i sindacati
E più in generale le stesse relazioni industriale
Non potrebbero più svolgersi perché nulla ci sarebbe più da discutere
Signori ministri
Autorità colleghi imprenditori
Il decennio che ci sta alle spalle
E stato straordinariamente ricco di realizzazione
Le imprese con una profonda difficile
Anche dolorosa
Riorganizzazione interna
Sono tornate a produrre ricchezza
Non quanto sarebbe necessario
Non più di quanto avviene negli altri Paesi nostri concorrenti
Ma rispetto alle perdite che si verificavano alla fine degli anni Settanta
Molto cammino si è fatto
La ripresa di produttività
Ha potuto basarsi sul sostegno del mutato clima d'opinione dei cittadini rispetto ai valori del lavoro dell'efficienza e del profitto
I governi si sono impegnati
Anche se non sempre con la stessa intensità
Per aiutare l'ammodernamento del settore produttivo
Non si tratta
Di sostegni finanziari per quelle cifre che talvolta vengono polemicamente sbandierata da qualche uomo di governo se si tolgono i fondi alle ferrovie
Alle aziende municipalizzate alle partecipazioni statali e per la cassa integrazione
Che è un ammortizzatore sociale
E non è un regalo all'impresa
Si scopre
Si scopre quali sono realmente i sostegni dati alle aziende industriali private
Ma quel che veramente conta sono stati alcuni gesti politici
Io mi riferisco ad esempio all'adesione allo SME
Agli accordi dell'ottantatré dell'ottantaquattro
Che hanno intaccato il tabù della scala mobile
E all'avvio della liberalizzazione dei movimenti di capitale
Ma nonostante i progressi fatti
Tutte le analisi tutti i dati comparativi tutti i raffronti internazionali
Dimostrano che l'industria italiana opera in condizioni più difficili
Rispetto a quelle degli altri Paesi industrializzati
Questo è il messaggio
Che la Confindustria in questa solenne occasione
Senta il dovere di trasmetterà le forze politiche e all'opinione pubblica
Ora le forze politiche gli imprenditori devono trovare un nuovo spirito di collaborazione
In vista della soluzione dei nuovi problemi di ristrutturazione di sviluppo per gli anni Novanta
Il sistema delle imprese essa di non potersi cullare nell'illusione di avere già superato ogni ostacolo
L'industria italiana è ancora troppo concentrata in settori a passo con il contenuto tecnologico
La sua struttura dimensionale è inferiore a quella dei concorrenti esteri
La struttura finanziaria
Specie per le piccole e medie imprese deve essere rinforzata
Noi abbiamo ben presente
Che la qualità e sempre di più una caratteristica fondamentale della produzione
E che il suo miglioramento deve essere l'obiettivo primario di tutto il sistema dell'impresa
Per potere rimanere competitivi sui mercati internazionali
Lo sforzo di adeguamento che spetta agli imprenditori
Che spetta di imprenditore compiere e quindi ancora ingenti
Il settore pubblico deve recuperare ampi ritardo
Io sono sicuro che il sistema politico
Colmerà
Il crescente distacco dei cittadini solo se saprà attuare quelle modifiche dell'istituzione
Sia politiche che economiche
Che l'opinione pubblica ritiene ormai mature è indispensabile
Stella Polare di questa grandissima opera di risanamento deve essere l'Europa
Ad essa dobbiamo costantemente riferirci
Per colmare gli svantaggi e che oggi pesa no sull'attività delle nostre imprese rispetto alle concorrenti europee
Principio base che deve guidare ogni decisione ed efficienza
Concetto
Questo rifiutato fino a qualche tempo fa
Ma oggi accettato da tutti come giusto modello di un ordinato vivere civile
Io non sottovaluto
La difficoltà dei cambiamenti che si devono realizzare
Noi sappiamo tutti che più un organismo è complesso
Più esso tende a perpetuarsi al di là delle esigenze reali
Ciò è vero per tutti
Dall'impresa e agli organismi di rappresentanza alle istituzioni pubbliche
La modernità
Consiste nel salvaguardare l'efficienza del sistema indirizzando lo prontamente alla sua disperazione dei nuovi bisogni
Questa è la differenza tra conservazione e progresso
La conservazione tende a soffocare il nuovo affinché non emerga e non contraddica ciò che già esistere il progresso invece accetta le nuove sfide
Si impegna ad affrontare esaudire i nuovi bisogni che i tempi pongono
Le esigenze di cambiamento devono coinvolgere tutti
Dalla più grande alla più piccola dell'istituzione
Neanche la nostra organizzazione confederale
Può sottrarsi a questa necessità
Essa ha avuto il merito negli anni settanta
Di darsi un nuovo assetto istituzionale
Consapevole che il mondo stava cambiando
E che con esso doveva cambiare anche il modo di rappresentare l'impresa
Lo statuto Pirelli
Ha svolto il suo compito
Non è un caso che la Confindustria abbia saputo dare una risposta positiva alla crisi degli anni settanta ma non già attraverso una difesa delle posizioni occupate nel passato
Quanto attraverso l'impegno nel definire i nuovi assetti delle relazioni industriali e a estendere la capacità di rappresentanza
Allo spirito della riforma Pirelli noi vogliamo rimanere fedeli
Essere imprenditori significa avviare quegli adattamenti organizzativi delle strutture
Quando si avvertono i segni di una modifica ambientale
E prima che tale modifica abbia condotto a una crisi delle strutture stesse
Dovrà essere rafforzata
La nostra funzione propositiva
E la nostra capacità di collaborare con le istituzioni pubbliche
Durante l'anno trascorso
Noi abbiamo dato il nostro contributo propositivo e dite
Su problemi che interessano tutta la società civile
La scuola
L'ambiente il fisco il Mezzogiorno le relazioni industriali
Non ci siamo neanche sottratti
Al nostro dovere di critica nei riguardi di specifiche scelte del governo
Per difendere le nostre impresa
E nell'interesse generale dell'economia
E anche questo un nostro dovere
A cui noi non ci sottrarremo neppure nel futuro
Così come continueremo nella nostra azione progettuale
Per contribuire al cambiamento degli assetti istituzionali del governo dell'economia
Un cambiamento che deve coinvolgere anche la nostra struttura associativa
E per questo che vogliamo approfondire le ragioni e le modalità del nostro stare insieme
Vogliamo valorizzare la partecipazione rafforzare la coesione delle nostre azioni
Vogliamo adeguare la nostra struttura alle nuove esigenze delle imprese che operano su un mercato internazionale
Rinnovare noi stessi per contribuire a rinnovare la società questa è la nostra convinzione
Questo è il nostro impegno grazie
Grazie
Grazie mille
Io a questo punto
Invito rappresentante del Governo
A prendere la parola e quindi invito l'onorevole battaglie
Ministro dell'industria
Signor presidente
Signor presidente del Senato signore e signori
Confessarono anzitutto
Che nei giorni passati
Non per pura vanità credetemi
San nato a rileggere quello che avevo detto qui
Lo scorso anno
In questa stessa Assemblea
A rileggere cioè gli impegni che avevo preso con voi
Dopo aver riletto consentitemi di dire che son contento di aver constatato che gli impegni presi sono stati mantenuti
Avevo preso un impegno in materia energetica
In effetti il nuovo piano energetico
Nato nelle condizioni che il presidente ha ricordato e sulle quali conoscete la mia opinione espressa francamente lo scorso anno come forse qualcuno ricorda
Il Nord energetico che mette pure al riparo da una situazione di grande difficoltà lo farai poco dopo la vostra Assemblea
E fu approvata dal dal governo alla fine del luglio scorso
Quattro mesi dopo il Governo ha poi approvato il molto complesso disegno di legge sul risparmio energetico
Di questa discutendo la Camera
E due settimane fa il Governo ha provato anche irrilevante corpus legislativo che dà piena attuazione
Alla svolta che il Piano rappresenta
Molto certo resta da fare
Per fronteggiare l'aumento dei consumi elettrici ma le tre cose fondamentali che io dovevo fare per realizzare la nuova politica energetica sono state fatte e sono molto grato al presidente Pininfarina
Per aver richiamato l'attenzione per aver rinnovato la richiesta di una maggiore attenzione su questo problema assai delicato in una condizione difficile
Avevo preso un impegno sulla legge per la concorrenza
C'è una legge necessari a colmare un'anomalia italiana
è soltanto italiana
Uno strumento importante per entrare in Europa
E per c'è una legge ispirata a criteri europei
Che non riflettesse una concezione punitiva delle concentrazioni industriali basata su una condizione di parità tra settore pubblico e settore privato fondata su un'autorità indipendente dal potere politico partitico
C'è stato su tutto ciò uno scontro politico che ci ha bloccato per alcuni mesi
Siamo stati fermi per alcuni mesi consentitemi di dire che sono stato fermo anche dire che alla fine la legge è stata approvata lunedì all'unanimità dal Senato sull'impostazione che era stata data fin dall'inizio
Avevo preso qualche impegno sulle piccole e medie imprese
Struttura portante come sappiamo tutti
Uno degli impegni è già diventato legge
Sì avete finanziata per quattrocento miliardi da tre nove nove dopo una trattativa davvero non facile in sede di committenze un'europea come l'amico Sutherland
L'adempimento dell'impegno più grosso avevo sperato di poter lanciare oggi
Anche per prendere un applauso come maliziosamente m'ha detto all'amico Paolo ieri quando glielo dicevo
Ce l'avevo convenuto con il presidente del Consiglio
E con il sottosegretario alla Presidenza che fa in pratica all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri
Aveva convenuto che venerdì scorso venerdì diciotto maggio presidente il Consiglio dei ministri avrebbe approvato il fondamentale disegno di legge sulle piccole e medie imprese che avete avuto la cortesia di apprezzare in tante vostre riunioni
E venerdì scorso come ricordate l'ordine del giorno è vero Gianni l'ordine del giorno del Consiglio dei ministri è stato assai diverso
Resta il fatto che il testo della legge finito dopo gli accordi presi in sede ministeriale che il passo decisivo è stato compiuto era entre cosa importa
Che corrispondevano ad una impostazione diffonde quella di chi crede come io credo che si debba puntare con decisione
Sul mercato
Chiudendo con Energia vecchie cose sprechi antichi
La concezione di chi crede sulla base di una concezione generale che ci sono essenzialmente molte cose concrete da fare
Per organizzare davvero il mercato moderno di cui hanno bisogno gli imprenditori al di là del dirigismo dello statalismo dell'assistenzialismo e del liberismo selvaggio
L'agenda poi ieri la relazione che il vostro presidente ha avuto l'amabilità di inviarmi preventivamente
Miatton stato inevitabile ripercorrere mentalmente il lavoro svolto in un anno si principali temi che sono contenuti nella relazione dell'amico Pininfarina
è stato un anno di battaglie politiche spesso coperte ovattate dai velluti di Palazzo Chigi
Ma pare sempre difficili qualcuna vinta
Qualcuno inevitabilmente persa
Qualcuno ha combattuto un po'troppo solo
Un po'troppo solo qualche volta
La riduzione della discrezionalità partitica delle gestioni pubbliche
L'imparzialità delle nomine
Il fermo sostegno di tutte le intese tra le grandi imprese pubbliche e private diretta a creare dimensioni adeguate al mercato internazionale
La difesa delle ragioni del sistema produttivo rispetto a un ambientalismo estremo e punitivo
Mi è tornato in mente anche lo sconto sulla fiscalizzazione degli oneri sociali di cui ci siamo parlati più volte presidente
Questa fiscalizzazione sulla quale domani il Consiglio dei ministri varerà
L'autorizzazione a un nuovo decreto legge in sostituzione di quello che scade il ventotto
Confermando l'impegno a tornare nel mille novecentonovanta al precedente più favorevole regime di fiscalizzazione com'era stato convenuto al momento dalla presentazione nella presentazione iniziale della legge
Sono questi i cari amici
E in verità molti altri ancora i temi del libro bianco che il ministero dell'industria recentemente pubblicato e che forse qualcuno di voi avvisi
Frutto del lavoro di un anno
Di un team di uomini di un certo valore
L'avvenire naturalmente sulle ginocchia di Giove come si suol dire senza per questo con Giove alludere a nessun grande personaggio politico sia chiaro
Ma com'è che essi
Se il prossimo ministro dell'industria
Vorrà continuare a mettere mano
Alla politica industriale adatta all'epoca della competizione globale in cui ci troviamo
Ebbene egli non partirà più da zero
Le ragioni e i termini della nuova strategia sono stati definiti compiutamente
E sono stati individuati con precisione concretezza le iniziative da prendere
E i provvedimenti da adottare
Se si vuole dunque avanzare su questo terreno
Davvero
Lasciatemi dire che il campo è stato dimesso dato i semi gettati e anziché i primi tasselli del mosaico forte sono stati già inseriti
Ecco allora perché
Venendo qui per la seconda volta
E domandandomi se potevo pensare di aver qualche titolo
Per essere credibile in questa Assemblea
O se invece avendo debiti non pagati verso di voi
Mi sono risposto che certo non penso di aver crediti anzi devo ringraziare molti tutti voi
E tuttavia non penso neppure di lasciar debiti per la verità
Non penso di lasciarvi
E per questo credo come ministro dell'industria di un governo dimissionario
Non mi sento a disagio tra di voi
Mentre come componente di un governo
Di qui sono presenti qui tanti autorevoli membri
Mi consentirà il presidente di dire
Che è probabile
A mio parere è probabile che la valutazione futura
Del bilancio dell'azione complessiva di questo Governo che si è dimesso
Non sarà probabilmente molto distante da quella che un uomo dell'obiettività di Antonio Maccanico ha tracciato nell'ultima riunione del gabinetto De Mita in Consiglio dei ministri convalidata dall'autorevolezza del presidente Franco
Penso allora di parlare adesso di ciò che sebbene intuisco
Costituisce il nodo del vero delle vostre preoccupazioni
Dando un po'per scontato che chi come voi abituata a ragionare sulle strategie non se la dovrebbe prendere dovrebbe considera velleitario non ho politico che tu nonostante tutto circa riscalda spesso ragiona sulle strategie di fondo
Io credo di aver compreso l'atteggiamento che si è diffuso nella classe imprenditoriale
Voi dite in sostanza
C'è un sistema produttivo che complessivamente con qualche guaio ma complessivamente va molto bene
E c'è un sistema pubblico o un sistema politico che fa acqua invece da tutte le parti
Dunque noi abbiamo noi imprenditori abbiamo fatto il nostro dovere la classe politica faccia il suo
Questo mi sembra l'essenza del vostro ragionamento
E c'è una sconnessione nei fatti cui fa seguito una certa animazione negli spiriti per dir così
La situazione non farsi
Con la quale sia
Da tempo
La mia opinione sull'importanza per l'Italia del sistema produttivo italiano come si è determinato
E credo di averlo detto più volte volti riassunto un poco rapidamente dell'introduzione a questo libro bianco dell'industria l'Italia presenta un voto contraddittori perché arretratezza e modernità convivono in tutte le aree geografiche
E in tutti i campi
Ma la mia idea che gli elementi di
Modernità europea
Del nostro Paese
In grande parte si identificano con gli scudi con gli assenti indotti dallo sviluppo dell'industria
E lo sviluppo dell'industria parliamoci francamente che ha trascinato la crescita del reddito
La modifica del modello economico
La stessa evoluzione del costume
E del modo di vivere dei cittadini italiani la trasformazione della struttura sociale è il che lo sviluppo del sistema industriale che l'ha trascinata
In quasi tutto il resto quasi tutto il resto la vita del paese ancora assai poche europea
E lo è soprattutto perché la politica
Complessivamente non è né permeata nesso spinta dalle concezioni che che sorreggono le parti più moderna di questa società
Viviamo un paradosso
Il paradosso
Che essendo il nostro un paese a struttura industriale
La cultura della società industriale non è in Italia patrimonio comune cultura di riferimento generale
Con eguale sincerità
Detto questo sul sistema produttivo
Dico che sarebbe errato negare e sono stato lieto che il Presidente l'abbia invece riconosciuto
Molto esattamente
Errato negare che la classe politica in passato è stata capace di dare una risposta seria nei passaggi decisivi della nostra storia nazionale di questi quarant'anni
Dal passaggio senza traumi dalla monarchia alla Repubblica alla scelta occidentale alla Sicurezza Esterna del Paese alla sua difesa
Alla scelta europea fino al Sistema monetario
Alla risposta presidente Spadolini all'evasione all'eversione terroristica
Ci sono state risposte e tuttavia è chiaro che continuano a difettare nella classe politica concezioni capaci di inquadrare sul serio la realtà complessa di questo Paese e Dini indirizzarla su un tragitto coerente in tutti i suoi aspetti
E proprio perché manca questa visione di fondo
Ho essa non è sufficientemente diffuse affermata
Ho anch'io qualche dubbio se devo dirvelo francamente cari amici del resto l'ho detto l'ho scritta da altri amici
Il presente
Ho anch'io qualche dubbio
Che la classe politica sappia rispondere oggi
Altrettanto efficacemente che in passato
Al nuovo passaggio storico
Qui l'Italia è appesa cioè il portare e poi temere l'Italia in Europa
Ma questo è il passaggio decisivo
E su questo si giocherà veramente l'avvenire del Paese
Dobbiamo superare la Linea d'ombra
Ma come la nave del famoso racconto di Conrad
Siamo bloccati da una specie di bonaccia che fiacca le energie corrode la fibra morale
E indebolisce le braccia dei marine
è scoppiata un'altra crisi di governo
E con ciò corre il rischio di perdersi ciò che è stato fatto e ciò che è stato già avviato si rallenta ogni preparazione alle scadenze europee che ci incalzano
Ritarda l'approntamento della legge finanziaria delle leggi di accompagnamento si fa l'opposto
Di ciò di cui il Paese avrebbe bisogno l'opposto
La crisi di oggi
Chiaramente riflette l'attesa
Ho la speranza
Ho l'esigenza
Di equilibri politici diversi da quelli tradizionali
E certo il problema della modifica dei rapporti di forza tra i partiti
All'interno della maggioranza sia chiaro non pensa adesso un'alternativa che non vedo che mi pare distanti sia un falso problema oggi
La modifica dei rapporti di forza all'interno della maggioranza è certo una cosa che sta scritta nel cammino del Paese dal da quasi quindici anni
E allora oggi quasi tutto dipende in definitiva dalla risposta che sarà data questa domanda
Se fa
Ciò che è necessario
Nel passaggio storico verso l'Europa
Può contribuire o no a portare avanti il processo di modifica degli equilibri politici che è in corso che è già in corso
O se invece si ritiene che bisognerà attendere il futuro riequilibrio politico per affrontare i grandi problemi che abbiamo di fronte
Già
Tutte qui
Molto semplice per la verità
Se si risponde di no
Se si risponde cioè che bisogna attendere i futuri equilibri ma le difficoltà politiche ed economiche dei questo Paese si trascineranno come del tutto chiaro
Quale che sia la soluzione della che di oggi alla crisi di oggi che qualche modo una soluzione ce l'avrà
Ma senza nessuna possibilità di risolvere problemi davvero
Se la risposta è che le quell'altra
Se cioè si ritiene che il far fronte esigenze storiche del paese
Può davvero contribuire anche all'evoluzione in corso degli equilibri politici allora la maggioranza può ritrovare
E allora potrà affrontare con decisione i due grandi nodi delle istituzioni ed è la strategia economica finanziaria
Una scelta di grandissima responsabilità arcani maggiori leaders politici italiani in questo momento grandissime responsabilità verso il Paese
La mia idea che spero coincida con la vostra che bisogna stare sulla scelta giusta cioè la stabilità
La stabilità per far fronte ai problemi
La stabilità per fronteggiare il processo l'ingresso in Europa che dura tre anni
Senza perdite di tempo senza nuove elezioni anticipate
E nessuno sforzo
Nessuno sforzo sia risparmiato da parte di nessuno
Perché tutti stiano sulla scelta giusta che porta ad affrontare i temi veri del Paese che sono la riforma dell'istituzione e la strategia economico finanziari
Cos'è il problema dell'istituzione cade
è il fatto che la condizione istituzionale amministrativa del Paese
Non è paragonabile
Né come struttura né come qualità
Agli altri grandi sistemi con il quale il nostro sistema deve confrontarsi
Come si stai come si fa a stare in Europa senza che il nostro sistema stia sul ritmo degli altri
Come si fa a stare in regola in Europa con
Il nostro ritardo legislativo con la nostra vecchia cinquecentonove amministrativa è vero avvocato
Con i nostri disastrati servizi pubblici gestiti in regime di esclusiva dalla ragnatela politico-burocratica ma come si fa
Questo sistema non funziona più occorre riformare
Ma riformano allora significa una serie di cose concrete
Non generali
Significa stare su un governo una struttura di governo davvero coordinare antidivo abbiam parlato tante volte
Significa stare su un Parlamento riformate perciò tempestivo e programmato del suo lavoro
Significa avere una delegificazione che restituisca potere di intervento rapido al Governo per la quantità di cose di modesta importanza
Un sondino di legge ma son grandi cose però perché lavora nell'economia nella vita del sistema produttivo
Significa enti locali
Con funzioni definite con organi in grado di esercitarle davvero significa nomine tecniche meno lottizzata per far funzionare sul livello di efficienza del sistema pubblico
E perciò nomine affidate a corpi terzi persi
Non è per
Significa controlli e procedure
Meno Arcai si è per così dire meno disperante ivi sia per i cittadini sia per i soggetti economici pubblici e privati codesto in concreto è la riforma delle istituzioni di cui abbiamo bisogno
Sono le istituzioni che producono l'insieme delle condizioni in cui vivono i sistemi economici
E se non realizziamo con questo tipo di interventi una condizione diversa dall'attuale che ci metta
In condizioni di paragone almeno con i sistemi degli altri Paesi europei che funzionano
Come la restiamo un sistema di serie B se non facciamo questo
E la vita dell'economia
Risentirà ancor più gravemente il futuro delle disfunzioni delle istituzioni
Ma che cosa Presidente che cosa hanno a che fare
Questi interventi concreti
Col problema della riforma elettorale
O con il referendum propositivo
O con la modifica dei rami altissimi dell'ordinamento costituzionale
Bisogna essere chiari socio
Toccare
Questi tipi di questo problema
Ma non modifica in nulla i meccanismi concreti di governo di Parlamento e di pubblica amministrazione che consentono al sistema di funzionare
Vorrei sapere che cosa se ne fa il sistema economico e del sistema produttivo
Della riforma elezione e elettorale o di nuovi referendum vorrei sapere che cosa se ne fa
Hanno importa credo che la macchina dello Stato funzioni allo stesso livello di efficienza degli altri sistemi europei e che dietro ogni impresa che è stato il mercato italiano sia lo Stato sia il sistema esco ci importa come come riforma istituzionale
Capirai che si parlasse di legge elettorale in un solo caso cari amici
Se si decidesse
Davvero di modificare la più grande fonte di corruzione della vita italiana che il sistema delle preferenze
Un sistema che passo dopo passo trasferisce preferenze lotta sa a scala dentro i partiti
Dentro gli apparati diventa lotta di correnti all'otto di uomini dentro le correnti
Se si può riformare qualche cosa in materia elettorale
Bisogna abolire questo sistema corrotto e corruttore
E andare e passa dalla scelta dei partiti alla scelta degli uomini attraversi collegio uninominale
C'è la legge tedesca
Che in questo senso è chiarissima funziona benissimo razionalizza il sistema politico e non si capisce perché non dovremmo adottare qualcosa di simile anche noi che già in parte l'abbiamo per il Senato oltretutto invece di dedicarci a grandi voli su a strati
Del resto a parte questa parentesi elettorale
Senza davvero un nuovo complesso di istituzioni in particolare senza nuove istituzioni economiche
Ci si deve spiegare come si può prima produrre davvero e poi realizzare efficacemente una politica coerente di risanamento finanziario collegata con la strategia industriale adatta ai tempi nuovi della competizione globale
Si tratta in concreto di fare almeno una trentina di cosa
Trenta più una
Di cose che servono a rafforzare il nostro sistema produttivo le conoscete a memoria servizi pubblici il sistema bancario di cui parlava
Qualcosa si è fatto
La legge sulla concorrenza all'Energia
Le piccole e medie aziende la razionalizzazione del sistema distributivo legato al fatto industriale
La crescita delle dimensioni delle imprese l'innovazione tecnologica e servizi finanziari l'armonizzazione fiscale la politica di intesa ambiente industria
La formazione professionale la ricerca scientifica
Il metodo i laboratori di certificazione della qualità trenta cose
Non è una un insieme di cose che riguardi un solo ministero un solo ministro
C'è necessità di un gigantesco sforzo di coordinamento della struttura di Governo sulla base di una visione unitaria però dei problemi unitaria in modo che il ministro del lavoro non faccio una cosa in una direzione ministro dell'indotto ne faccia un'altra in un'altra direzione
Probabilmente a far meglio il ministro del lavoro no molto brillante molto intelligente preda
E insieme naturalmente risanare la finanza pubblica trenta più uno
Tenendo presente che sposta
Sempre in avanti
La realizzazione di una drastica politica di risanamento finanziario che annulli il disavanzo primario ma che comincia ad intaccare anche il disavanzo derivante dal peso degli interessi
Non significa cominciare sempre dallo stesso punto di partenza
Le nuove condizioni di partenza saranno via via più gravi impiegheranno manovre correttive via via più pesanti e forse socialmente anche minacce
Ma bisogna sapere
E bisogna fermarlo soprattutto qui
Il risanamento della finanza pubblica
E il rafforzamento della struttura produttiva
Sono due così inscindibili
E per questo l'approccio al risanamento dovrebbe assumere un orizzonte più vasto a mio parere passando da un'impostazione finanziaria ad un'impostazione di tipo sistemico come dire
Siamo un'economia fondata essenzialmente sul fatto industria
E le politiche economiche finanziarie che devono esser disegnata devono tener presente la caratteristica strutturale portante del sistema economico che all'industria
Ecco allora perché è importante
La nuova impostazione che si è cercato di dare
Nelle ultime riunioni con la collaborazione del collega del Tesoro Dell'Amico amato al documento di programmazione finanziaria
Una politica di tagli fondata sulla politica sulla razionalizzazione della Spezia e quindi basata sul nuovo principio che abbiamo convenuto di inserire
Utilizzare come criterio per tutti i tagli che devono essere realizzati
Un indice Obiettivo l'indice di incidenza della spesa sulla crescita del reddito e della produttività del sistema
Problema magari fissato il principio come è stato fissato nel Documento trasmessa al Parlamento il problema sarà adesso di vigilare un poco
Perché nella ripartizione delle risorse voi non prevalgano come spesso avviene nel mille richieste di tutela
Ho so le associazioni che riflette solo ogni tanto continua a finanziare con i proventi delle lotterie magari cioè ho scoperto l'associazione del pedone recentemente che nobilmente si affianca quella pure regolarmente finanziata
Del guardie d'onore alle Reali tondo del Pantheon
Ecco insomma la necessità di
Avvicinarci al novantadue in condizioni strutturalmente solide
In particolare per quel che riguarda il livello tecnologico e la competitività
Deve esser tenuto altrettanto presente anzi deve essere tenuto presente nel momento in cui si fa la politica di risanamento finanziate avversità
E dunque devono essere salvaguardati gli investimenti pubblici mirati alla diffusione dell'innovazione nei prodotti e nei processi
E all'acquisizione delle componenti materiali di servizio che sono indispensabili per vivere a un sistema produttivo moderno come quello qui che nasce
Dunque cari amici e sapete quando lo dice cari amici dopo aver parlato venti minuti significa che è nata a parlare solo altri tre
Dunque c'è un Paese che deve entrare in Europa
E che è un Paese a due velocità mi pare sia stato detto da recentemente leggete bene
Un Paese scisso cioè tra modernità e arretratezza in tutti i campi
Un pezzo entrerà
E un prezzo forse no allo stato delle cose un pezzo sì un pezzo forse no
Allora la riforma istituzionale amministrativa
Il rilancio della strategia economico-finanziaria
La complessiva tenuta del sistema non ci sono problemi che consentono soltanto atteggiamenti critici
Sì con un lavoro culturale di fondo una pressione indirizzata una presenza illuminata
Un modulo non sindacale
Ed è inutile che dica quanto personalmente gli abbia apprezzato anche gli accenni finali che il presidente Pininfarina fatto sulla nuova frontiera cui attesa la Confindustria
Le forze di ammodernamento di questo Paese non sono infinite
Non sono infinite
E quindi che si stringa
Si incrocino
Si battano sul versante proprio ciascuna
Ma con quel minimo di coordinamento di idee di intenti che è necessario in questa che è una delle fasi più delicata della vita italiana questo a me pare ragionevole ragionevoli
Dovunque le forze siano collocate
E quale che sia la ragione sociale la sigla politiche il ruolo di ciascuna che è diverso da quello degli atti
Ma che si incrocino si stringano
E abbiano un minimo di coordinamento di idee di intenti queste voci
C'è bisogno in effetti che l'intera opinione pubblica
Abbia una visione adeguata
E che la classe politica acquisti per intero un indirizzo coerente un senso dei tempi
Una volontà di decisione rispetto al passaggio sto
Ci sono modi per contribuire a ciò da parte delle forze più illuminate più dinamico
Ci sono modi per imprimere una spinta a concentrarsi sull'essenziale
E quindi non chiudersi non giocare in difesa
Sapere che si rappresentano valori di fondo
E che i valori di fondo per vincere bisogna giocarsi lì per interno
Come regia e con tenacia
Con lungimiranza con quella lungimiranza in definitiva degno di voi ha portato nel la propria impresa
Certo bisogna sempre ricordarsi di Machiavelli
Deve sempre considerarsi dice una frase famosissimo
Come non è cosa più difficile a trattare
Né più dubbia a riuscire non è più pericolosa maneggiare
Che farsi capo ad introdurre nuovi ordini
Come voi avete fatto cari amici imprenditori per tutta la vostra vita
E mi tentiamo adesso di fare in politica
Perché l'ho introduttore di nuovi ordini
Appenninici tutti quelli che dei libretti ordini hanno bene
E tappeti di Defensores tutti quelli che dell'immobile ordini avrebbero bene
La quale tiepidezza nasce parte per paura degli avversari
Parte dalle in credibilità degli uomini
Le quali non credono in verità le cose nuove se non vengono nata una ferma esperienza
Ed è così certamente sempre una grande legge della Società dell'economia della politica
Ma mi domando perché vogliamo essere increduli anche noi anche voi che pure siete stati traduttori di nuovi ordini
E perché non possiamo tutti quanti pensare insieme che se siamo già riusciti a modernizzare questo Paese per metà possiamo anche pensare di poterlo modellizzare per intero
Autorità
E cari colleghi
Io ringrazio le autorità intervenute
Rai farlo tutte di persona e dichiaro chiusa la parte pubblica dell'Assemblea essa si riapre fra un quarto d'ora
Ma ricomincia la parte privata riservata ai soli delegati
Riservata solo no
Quarto d'ora