Intervista a Piero Fassino sullo sciopero della fame e della sete di Marco Pannella contro l'esecuzione dell'ex vicepresidente iracheno Tarek Aziz

Con Piero Fassino responsabile esteri del Partito Democratico parliamo della condanna a morte di Tareq Aziz dello sciopero della sete che Marco Pannella ha deciso di intraprendere
Dopo aver trovato iniziato invece un'analoga iniziativa però conosce puro della fame se proposito della possibilità di fare De Rita sulla vicenda della guerra in Iraq
Ma la responsabilità di Tareq Aziz
Sono immense ma questo
Non significa che si possa accettare una condanna a morte anzi
L'Italia ripudia la condanna a morte l'Italia al merito di aver guidato negli anni scorsi
Una iniziativa meritoria in sede ONU per una moratoria di tutte le condanne a morte per questo credo che noi dobbiamo insistere
Sul Governo italiano perché
Come è già stato anticipato in realtà nelle la giornata di ieri anche il nostro Paese
Assuma tutte le iniziative per far sì che la sentenza di Tareq Aziz e anche le altre sentenze a morte che sono state pronunciate ieri no siano eseguite
E sulla possibilità che Marco Pannella venga audito dalla Commissione esteri di della Camera questo dipende dal Presidente della Commissione del rischio di
Per parte mia per parte nostra non c'è alcuna difficoltà ma non credo obiettivamente che
Nella Commissione esteri dalla Camera dei deputati così come
La Commissione sta al Senato ci sia qualcuno che sia
A favore dell'esecuzione della pena di morte e credo che tutti
Al di là delle appartenenze politiche siamo
Assolutamente d'accordo sul fatto che
La pena di morte deve essere commutata in una
Pena carceraria che non si deve dare corso a questa sentenza
Il fatto che sia stato condannato a morte proprio adesso insomma diversi ormai diversi anni di distanza poi comunque aveva già subito
A latina c'è
Non sono di quelle che tutte le volte cerca la dietrologia perché
Mettesse a
A chiedersi ogni volta che cosa c'è dietro rischia di non far guardare cosa c'è davanti
Quello che è certa lettore che anzi è già stato condannato a morte noi non possiamo accettare
L'esecuzione di questa condanna perché siamo contro la pena di morte lo siamo in qualsiasi Paese dobbiamo esserlo anche in Iraq