Emergenza rifiuti: caso Terzigno. Intervista a Bruno Torresin, amministratore delegato della TRM di Torino

Radio radicale siamo con Bruno Torresin amministratore delegato del
Dell'Atti RM e trattamento rifiuti metropolitani la società che sta costruendo il termovalorizzatore a Torino una grande una grande realtà
Che che merita e che merita attenzione al quale vogliamo chiedere aiuto anche per comprendere quello che
Che spesso era succedendo a Terzigno io volevo sapere
Quali sono le sue valutazioni su quello che ha visto in questi giorni che abbiamo visto sulle prime pagine dei giornali in televisione
A Terzigno che cosa c'è che non ha funzionato noi oggi abbiamo sentito il presidente riflettere ambiente che ha detto al nord sono abituati di più a fare network
Che cosa c'è stato che non ha funzionato in Campania a suo modo di di vedere per quello che può conoscere
Ma secondo la mia valutazione sono tre aspetti
In relazione anche l'esperienza che abbiamo fatto a Torino che
Abbiamo lavorato per costruire un consenso
Attorno alla realizzazione di un termovalorizzatore che come i cittadini sanno o è un impianto a forte impatto emotivo
Quindi nella realtà campana cosa non ha funzionato la prima cosa e
La una concertazione di tipo istituzionale
Questa contrapposizione tra i diversi livelli istituzionali non è stato un buon messaggio i cittadini
L'esempio di Torino ci porta a dire invece che attraverso la stipula di protocolli di intesa in cui i Comuni la Provincia
E la città di Torino hanno condiviso
Gli obiettivi della raccolte differenziate le scelte impiantistiche la dislocazione sui territori in cui ogni realtà istituzionale istituzionali si è sentita partecipe
Non luogo in cui veniva scaricato il problema ecco questa è la prima
Considerazione e in negativo che io faccio la seconda
Quella della informazione corretta ai cittadini di cosa si va a realizzare
Anche qui non bisogna avere paura di dire
Che quando si realizza un impianto un termovalorizzatore a una discarica questa richiede che ci sia un diretto controllo dei cittadini
A proposito di questo atto rinnoviamo costituito il Comitato locale di controllo quindici sindaci loro rappresentanti cittadini e tecnici control l'anno che effettivamente una discarica nel nostro caso un impianto di termovalorizzazione sia costruito secondo i principi della sostenibilità ambientale
Ecco questo elemento secondo me e il secondo elemento che in quella realtà mancato un terzo elemento egli credibilità dei soggetti che devono controllare la buona gestione e la compatibilità ambientale
A Torino probabilmente
Le istituzioni preposte al controllo che vanno dalle prefetture che vanno dai del l'equivalente dell'ARPA godono ancora di una credibilità a
E quindi i cittadini si sentono in qualche modo assicurati da questi enti terzi rispetto ai gestori di questi impianti
Probabilmente in queste realtà questa credibilità e fiducia è venuta meno e quindi
Il cittadino a paura è preoccupato che quella che li vanno a realizzare vicino a una sua realtà in cui
Quotidianamente vive
Poi chi è preposto al controllo in fondo è convivente in fondo chiude qualche volto un occhio ecco credo che questo sia
La terza componente facendo sempre una comparazione tra la nostra realtà
Torinese è una realtà ormai alle cronache come quella campana ecco dal quadro che lei ha fatto mi sembra che abbia funzionato davvero poco se non
Nulla ma allora noi come possiamo valutare l'intervento che ha fatto
Bertolaso che tipo di valutazione possiamo fare quella di di di supplenza politica a tutto quel lavoro che non è stato fatto prima
A quella RAI mora ma un movimento di raccordo che bisognava fare precedentemente e che lui si è trovato a gestire una situazione che in realtà
Aveva ben altre responsabilità
Ma io penso che un premesso che non con queste mie considerazioni non ho voluto assolutamente esprimere giudizi
Ho fatto semplicemente delle valutazioni tra come noi abbiamo gestito una situazione con un consenso e dove invece ogni problema che riguarda i rifiuti esplode in termini di
Rivolta io penso credo che bisognerebbe
Che le istituzioni sia nazionali che locali in questo caso il Bertolaso cioè colui che oggi ha la responsabilità di dare una risposta all'emergenza
Approcciarsi il problema in due fasi il primo dirle cari signori cari cittadini noi abbiamo un problema che riguarda tutti dobbiamo dare una risposta transitoria
A risposta transitoria che diamo è questa e renderla bene evidente che è transitoria
E poi affrontare con senso di responsabilità invece una proposta impiantistica e di implementazione di un G di una gestione di un ciclo integrato dei rifiuti che comprende
La riduzione dei rifiuti a monte
Per quanto possibile dal comportamento del cittadino perché la riduzione dei rifiuti a monte sono azioni a lungo termine bisogna modificare i comportamenti dei consumi in modo di produrre dei beni ma dirglielo che questo è un problema
Secondo
La raccolta differenziata non in termini più Lucia ma in termini di vantaggio per tutti cioè non possiamo più permetterci di sprecare quelle parti di rifiuto che sono risorsa
Ma andare a parlarle del renderli partecipi convinti non soggetto passivo ma che diventi un soggetto attivo e poi dirle che per una buona gestione di un ciclo integrato dei rifiuti ci vuole
Raccolte differenziate che accrescono progressivamente
Impianti che sostituiscono la modalità di smaltimento da discarica che ha un forte
Diciamo così impatto sul territorio a tecnologie che oggi sono ambientalmente compatibili dai termovalorizzatori ad altre tecnologie
E
Far comprendere che cosa tutto lo sforzo che il cittadino fa nel recuperare queste frazioni
Hanno effettivamente un valore cioè vengono riciclate quindi si trasforma in termini di Miccio minor consumo di materie prime di risorse eccetera eccetera
Secondo me ecco un approccio
Certo non portato avanti solo da Bertolaso manda una comunità
Quindi le istituzioni in primis si può recuperare quell'elemento di credibilità e di assunzione di responsabilità decisionale che il cittadino ha bisogno di percepire altrimenti Luigi cento un soggetto passivo
Cioè partecipi decisioni che lui non consente di
Partecipare di condividere ecco lei ha avuto mai modo di lavorate per il trattamento di rifiuti metropolitani al sud che tipo di esperienza ha avuto e che difficoltà ha incontrato
Noi siamo stati ma premesso che la società e scendono certa pubblica fa parte della Confservizi nazionale di Federambiente quindi siamo stati in diverse occasioni in chiamati
A testimoniare quello che in gergo si può dire delle buone pratiche
Senza avere con questo la presunzione di insegnare niente alle sciur
La percezione che io ho avuto in questi scambi di esperienza di DDT sistemi di modelli ecco ho percepito che sembra che il problema di
Implementare una logica di gestione del ciclo integrato dei rifiuti sia sempre un problema da altri
Per cui parli conclude il rappresentante dell'azienda Pinco Pallo dice ma non è un problema mio ma è un problema di altri
Parli con il Comune il rappresentante del Comune di Napoli piuttosto che quello di Salerno piuttosto che quello di casette c'è no ma non è impropria un proprio del commissario
Parli con quello ecco mi sembra che questa cosa deve finire cioè è un problema di tutti
Devono sedersi attorno a un tavolo e conoscendo il suo di responsabilità decidere a medio a breve cosa fare e a lungo termine cosa invece bisogna
Fare in termini di raccolte differenziate l'impiantistica
Fin quando c'è questo gioco di scaricare su altri nessuno si assume la responsabilità è un input di decidere con il massimo consenso possibile
Ho l'impressione che il cittadino si senta in qualche modo a volte vittima a volte ostaggio e non partecipe non consapevole che la consapevolezza della Rivara da chi è chiamato
Si deve assumere delle decisioni
Lavora in un settore che è un settore misto dove quindi il il rapporto tra pubblico e privato è indispensabile che tipo di rapporti avete con con la politica e
E vi riuscite c'è c'è un'osmosi che vi permette di lavorare bene come prima
No allora premesso che io una prefazione amministrato allegato due di una società che e tutta pubblica
E quindi il mio capitale sociale al novantatré per cento dalla città di Torino
Però la realizzazione di quell'opera ci ha messo in contatto con la realtà diciamo così finanziare privata
Tant'è che il nostro progetto viene finanziato cioè l'insieme del finanziamento solo per un diciassette per cento
Ma il pubblico è uno ottantatré per cento invece finanziamento da banche quindi soggetti privati che mettono i soldi in previsione di poi di avere la remunerazione
Quindi sulla base di questa
Nostra esperienza
Qual è la mia il mio convincimento
Che ci possono essere delle positive sinergie collaborazione tra il ruolo pubblico che deve essere un ruolo di promotore e di Carrante verso i cittadini
E il ruolo privato che può trasferire competenze modelli gestionali modelli io organizzativi sempre più
Proiettati a fare efficienza al contenimento dei costi e quindi gli effetti positivi che questo può generare sulle tariffe dei cittadini
Però l'importante è che il pubblico da solo non lavori con un approccio ideologico occorsi come il privato dica dove c'è il mercato e il bene assoluto
Perché poi in realtà non è così
Quindi bisogna cercare nelle forme possibili ho provato di scriverne una in cui la
Fertile collaborazione tra il ruolo pubblico che è un ruolo promo di promotore
E di garante che quell'opera un fine pubblico non è un fine puramente declinato all'interesse tra virgolette del privato e il privato che porta in terra le sue competenze perché magari
E più
A ha capacità migliore meno condizionate o condizionabili nei modelli gestionali organizzative la politica
La politica bisogna fargli fare il suo mestiere che è quella di programmare ETI arrivare a delle decisioni di carattere generale
Poi devo lasciare che le aziende pubblico private che siano
Mettono in piedi i piani economici finanziari che reggono fare degli investimenti che siano produttivi in termini di servizi qualità dei servizi erogati e costo di questi servizi l'eccessiva interferenza a volte
Rischia di creare non buoni esiti finali
Nella gestione stessa delle aziende
Che rapporti a e c hanno diciamo gli le aziende italiane che lavorano con che che diciamo interagiscono con l'Unione europea ma in questi giorni abbiamo assistito a un tira e molla con le istituzioni europee che minacciavano di
E a bloccare degli stanziamenti al nostro Paese
Per cui questo settore specifico chi ha sbagliato in questo e che cosa è successo secondo lei
Quanti sempre sulla base della nostra esperienza il nostro progetto che è un progetto cofinanziato dal sistema finanziario per quattrocentotredici milioni
Di cui il primo soggetto che finanzia e la Bei Banca europea Investimenti per duecentosettantacinque milioni
Cosa mi porta a dire questo che quando un progetto
è un progetto credibile e fattibile a dei piani economici e finanziari sostenibili
I finanziamenti europei arrivano
Quando invece la dico in termini semplificati si prova a fare il gioco delle tre carte cioè o perché il progetto tecnologico non è credibile
O perché i piani economici finanziari che sottendono e sostengono il Progetto
Sono fatti un po'forti
No in cui il flusso di cassa l'ammortamento degli investimenti è una parte aleatori vecchia ciò che la comunità europea e sempre meno disponibile
A cofinanziare a contribuire a fine tanto più nel campo dei rifiuti
Dove a volte purtroppo la mancanza di trasparenza e di legalità nella gestione di questa filiera di trattamento e smaltimento dei rifiuti purtroppo ha portato l'Italia anche alle cronache
A livello europeo a livello internazionale quindi in sede comunitaria questo non è un buon bigliettino dati
Ecco il pericolo delle infiltrazioni insiste anche nel nel nord oltre a ai luoghi comuni che conosciamo che purtroppo però sono anche una realtà in incerti incerte reale realtà geografiche del sud
Allora
E chiaro che
Le modalità di smaltimento dei rifiuti
In particolare i rifiuti di tipo industriali perché quelli urbani
Diciamo si prestano meno a modalità o a penetrazioni di tipo non legale
Sul set sulla filiera dei rifiuti industriali n anche al nord
è
Presente questo fenomeno certo non nelle forme non nelle patologie di territori interim ma si nota si vede a volte la azienda privata preferisse trovare quello smaltitore un po'Riggio diciamo così
Perché magari ha uno sconto significativo sulla presso del servizio che li presta ed è qui che si infiltra
Gli aspetti non legali perché una buona filiera anche sui rifiuti industriali specialmente uscì tossico-nocivi cosa che cara Teresa alcune aree del sud come discariche i rifiuti partono dal nord e trovano origine dove attraverso
Una
Gestione che io chiamo criticità
Dove l'elemento che conta è il prezzo se una filiera ambientalmente compatibile secondo le regole fatti x per tonnellata
La filiera grigia o non legale è chiaro che abbatte i costi a volte il produttore di questi rifiuti nel sistema produttivo anche al nord
Ahimè purtroppo ogni tanto non da buona prova diciamo così
Di responsabilità e quindi anche lì ahimè ci sono anche queste infiltrazioni
Io la ringrazio per la sua disponibilità ringrazia il dottore
Buono Torresin amministratore delegato di chi RM l'agenda di trattamento rifiuti metropolitani che Cotral si occupa della costruzione del termovalorizzatore di Torino leggervi torna ringraziamo nuovamente
Grazie