Intervista a Matteo Colaninno sull'esito del referendum sul contratto di lavoro alla FIAT di Pomigliano d'Arco

Matteo Colaninno la vicenda sia al Pomigliano adesso Scilla
Tra
I positive estrema quella della newco la nuova compagnia sostanzialmente licenziamenti ingenti deve necessariamente
E non si capisce ancora bene cosa
Innanzitutto io credo che il risultato del referendum mette in evidenza l'assoluta necessità di proteggere per l'Italia e i lavori della fine i lavoratori della FIAT
L'investimento a Pomigliano
Aggiungo che
Questa
C'è una vicenda di Pomigliano
Avviene a valle di due operazioni rilevantissime che FIAT affrontato nel suo passato più recente
La prima è la presentazione del piano industriale che prevede lo spin-off ce lo scorporo delle attività dall'Out dell'auto dal resto del gruppo e la seconda avvenuta
Qualche mese prima dell'operazione Chrysler
Questo significa che fiatare sdoppiato il proprio baricentro
Tra Torino e Detroit e quindi non c'è più un'identificazione assoluta tra FIAT i suoi azionisti cioè la famiglia Agnelli
L'Italia il suo mercato
Ma vanno allo Stato gliela diamo
è una fabbrica globale che sta che ha un centro importante a Torino che ha un cento altrettanto importante se non di più a Detroit
è stato presentato uno scorporo nel piano industriale e finanziario del settore dell'automobile
E quindi può anche essere che l'interessenza chiesto storicamente ha avuto la famiglia Agnelli nell'auto possa anche ridimensionarsi quindi questa operazione di Pomigliano va inquadrata
In questa cornice che una cornice di consumatori dell'auto che sono guidati oggi darà priorità del prezzo e la qualità che data per scontata
Da una capacità produttive installata del mercato dell'auto che oggi sotto utilizzata tal trentacinque il quarantacinque per cento
Da fenomeni di immigrazione dei grandi
Costruttori di auto nei mercati dell'Asia
Reno a
Delocalizzato pesantemente nel due mila nove la propria produzione
In Francia sono rimaste poco più di mezzo milione di le autovetture prodotte su oltre due milioni
Forse pagana come primo mercato Vasia
E non c'è dubbio che il FIAT
In questa situazione si debba muovere di conseguenza
Credo che la situazione sia stata gestita
Non nel migliore dei modi
Credo che le dichiarazioni
Pur nel merito assolutamente condivisibile da parte dell'amministratore delegato della FIAT nei toni
Io penso che lui non avrebbe espresso e con questi toni di fronte all'opinione pubblica americana
E di fronte al Governo americano Colaninno si è detto nei mesi scorsi si è visto la FIAT ha abbandonato Termini Imerese
Rimane se rimane a Pomigliano d'Arco solo a determinate condizioni
Dettate in come diceva con toni piuttosto quantomeno ecco politicamente arrogante dico diretta per i risultati voi se si son visti
C'è da immaginare che il disimpegno sia forse nell'orizzonte della FIAT dall'Italia contro intanto dal sud d'Italia
Ma quanta i toni con una sola battuta certamente
Questi toni insieme al massimalismo di alcuni dirigenti della FIOM
Certamente hanno abbassato
La soglia dell'esito del referendum forse Sacconi non ha aiutato non c'è dubbio che questi
Toni massimalisti non abbiano aiutato in più dobbiamo dire questo qual è il ruolo che l'Italia che lo Stato italiano vuole giocare l'industria dell'automobile aldilà delle cessioni di FIAT
Cioè
Merkel ha gestito pesantemente la vicenda Opel anche Nico con severità anche nei confronti di FIAT e Marchionne che volevano avere un ruolo nella vicenda Opel
Sarà così a investito miliardi di euro ai limiti e oltre tra l'altro la problematica degli aiuti di Stato
Per l'industria nazionale
Dell'autoincensa
E Obama ha messo in campo miliardi di euro quindi certamente c'è la partita giocata dall'industria e quindi da FIAT ma non può essere svincolato da cosa fanno oggi gli Stati cioè
Gli Stati sono entrati pesantemente in campo nel riassetto d'automobile
Che è un riassetto che
Porterà alla concentrazione dei grandi costruttori con la soglia critica dei famosi
Sei milioni
Di autovetture prodotte l'anno
E la riallocazione della capacità produttiva ecco se noi non inquadriamo tra dinamiche che riguarda l'azienda che vuole investire settecento milioni di euro a condizioni severissime e d'altronde vuol fare a Pomigliano una
Un impianto
Che probabilmente nemmeno a Düsseldorf sarebbe stato possibile quindi sono
Delle dei piani veramente impegnativi e dall'altro campo l'Italia cosa vuole fare cioè il Governo non può
Stare in panchina e pensare che le castagne dal fuoco nelle di chissà chi
Quindi come il punto di caduta quale sarà secondo me il più verosimile a questo punto cioè
Abbiamo capito qual è la strategia dell'azienda
Il Governo non può non far nulla lei da quello che sente anche da parlamentare da responsabile indusse del suo partito morti che si aspetta
Ma guardi al di là di Pomigliano nelle medio termine
Io credo che ci possano essere tutte le preoccupazioni vero simili
Per l'industria dell'automobile nel nostro Paese
Perché non c'è dubbio
Che le condizioni date
A partire sottolineo dalla concorrenza tra gli Stati
Ci vedano in questo momento assolutamente dormienti
E FIAT non può subire
Senza reagire
Quello che sta avvenendo e che lessico e che sono sfide che riguardano miliardi di consumatori
Cicli economici
Che alternano crolli di domanda con picchi di domanda
Questo sistema di relazioni industriali
E questo sistema paese che è una parola
Come dire ormai logorata ma di questo si tratta
Che è anni luce di distanza dal decisionismo degli altri Stati degli altri Capi di Governo
Grazie a Matteo Colaninno