Cerimonia in occasione del 150° anniversario della partenza dei Mille dallo scoglio di Quarto

Ma cercando di prenderlo figura
Intanto il vecchio il giovanissimo in maniera particolare
Acquisizione perché qualche giorno
Integrazione del programma cioè lo sarà resa ma
Per l'integrazione chiede ci è stata più volte anche suggerito a segnalare
Con gli stimoli positivi da parte delle
Istituzione delle autorità importanti dello Stato
Questo compreso
Noi
Dobbiamo governare facile
Va Garibaldi tanto guardare vendicatrice
Nomina quattro
In quella impresa
Ma
Costosa
Che poi concluse alla costruzione dello Stato
Signor Presidente
Già nello scorso anno volte locazione denunciare il referto probabilmente avrebbe fatto la sua parte
Speculazioni
Sono convinto sono convintissimo che Farnesina questo rinvio non è stato
Confusione non solo
Ridicoli
Quel patrimonio di verifica
Coesione nazionale
Saputo costruire nel corso della Rusconi
Attraverso
Stare acquistarne un collega
Agricoltura
C'è
Le risposte
Depositi
Oggetto
Ceduta
Grazie
Cominciamo
Se
Sindaco leghista
Chiare
Deve essere il concetto di tutte le domande
Anniversario
Poi
Ci saranno
Certo
Sbagliati intensa ovunque scusate tutte le istituzioni
Questa
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Angelo
Invece
Ed
Comunque
Generalmente
Chiaramente
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In tutti i Gruppi inglese
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Censurabile comunque
Suppongo che
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Dell'ascolto comuni
Ora
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Signor presidente
Il relatore
Se se
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Profitti
Veloce
Perché
E che
Prestazioni
Qualche Sindaco
Ruzzante
Tutti
Sentimenti
No
Sostituto
Insomma
Cioè
Signor Presidente del Senato della Repubblica signor Presidente della Camera dei deputati
Signor ministro della difesa onorevoli parlamentari eminenza Bagnasco signora sindaco di Genova
Signor Presidente della Provincia signor Presidente della Regione Liguria autorità militari e civili
Cittadini giovani
Non è per caso e non è solo per ragioni di cronologica storica
Che l'itinerario delle visiti I luoghi della memoria per il centocinquantenario dell'Unità d'Italia parte dalla spiaggia e dallo scoglio di Quarto a Genova
In effetti fu qui che il cinque maggio del mille ottocentosessanta prese avvio con la spedizione dei Mille la fase conclusiva dell'lungo percorso del Movimento per l'unità
Che sarebbe culminata nella proclamazione il gas il diciassette marzo mille ottocentosessantuno di Vittorio Emanuele
II Re d'Italia cioè nella nascita dello Stato unitario
Si aggiunga che essi si ripercorrono gli aventi sfociati nella decisiva scelta dell'impresa garibaldina per la liberazione della Sicilia e del Mezzogiorno
è possibile cogliere le componenti e gli intrecci essenziali del moto unitario
I suoi tratti originali e i motivi del suo successo
L'Unità d'Italia fu perseguita è conseguita attraverso la confluenza di diverse visioni strategie tattiche
La combinazione di trame diplomatiche iniziative politiche e azioni militari l'intreccio di componenti moderate componenti democratico rivoluzionarie
Fu davvero una combinazione prodigiosa che risultò vincente perché più forte delle tensioni anche aspre credo attraversarono
Le tensioni non mancarono anche alla vigilia della decisione di salpare da Quarto per la Sicilia non mancarono in Garibaldi i dubbi sulle possibilità di riuscita dell'impresa
Non mancarono le preoccupazioni e le riserve di Cavour
Per una spedizione guidata da Garibaldi i cui svolgimenti e le cui ricadute potessero sfuggire al controllo politico e diplomatico del massimo stratega del processo unitario
Pensarono e non poco diffidenze e rivalità personali nel cui giuoco era ben presente anche Vittorio Emanuele
Al fondo era in questione o così sembrava l'egemonia all'impronta moderata o democratica del Movimento per l'unità e della costruzione del nuovo Stato che ne sarebbe scaturito
Ma su tutto prevalsero le ragioni dettate dallo sviluppo degli avvenimenti gli imperativi del processo storico con cui tutti i protagonisti della causa italiana dovettero fare i conti
La seconda guerra d'indipendenza si era conclusa con una vittoria costata un pesante tributo di sangue anche alle forze del Regno sardo
La scelta dell'alleanza con la Polirone terzo si era rivelata obbligata e feconda anche se comportò
Il duro sacrificio della cessione alla Francia di Nizza e della Savoia
Attaccato per questo sacrificio Cavour potete comprensibilmente vantare per la sua politica l'averci condotto disse in così breve tempo a Milano a Firenze e a Bologna
In effetti con l'annessione della Lombardia dell'Emilia e della Toscana il Regno sabaudo sul però gli undici milioni di abitanti divenendo un non più trascurabile regno centro settentrionale
Ma questo
Ora il mio restava come ha scritto un grande storico Rosario Romeo troppo lontano dall'ideale
Non solo Maximiliano di un'Italia unita che fosse opera soprattutto degli italiani stessi
Si erano peraltro i soliti con i risultati ottenuti i margini dell'iniziativa politica e diplomatica e delle alleanze di guerra fino allora sperimentate
Lo disse chiaramente nel luglio mille novecentocinque otto mille ottocentocinquantanove
L'accordo di Villafranca tra Napoleone terzo ed imperatore Francesco Giuseppe
Che prospettava per l'Italia la soluzione mortificante di una Confederazione di tutti gli Stati esistenti sotto la presidenza onoraria del Pontefice
A Cavour non restò che rassegnare le dimissioni
Spettava ormai alle forze democratiche rivoluzionarie
è sempre il giudizio del nostro maggiore storico di quegli eventi imprimere una nuova spinta in avanti al processo unitario era avvenuto il momento di Giuseppe Garibaldi
D'altronde già in visita in vista della Seconda Guerra di Indipendenza Garibaldi era stato richiesto da Cavour di reclutare volontari che sarebbero stati chiamati a far parte del corpo dei cacciatori delle Alpi e a e avrebbero dato un contributo decisivo alla vittoria contro gli austriaci in Lombardia
Al di là di ogni sospetto e circospezione e circospezione nei confronti di Garibaldi Cavour non dubitava così si espresse che gli fosse una delle maggiori forze di cui l'Italia potesse va benissimo
Se non si voleva rinunciare al compimento in Sicilia e nel Mezzogiorno dell'unificazione nazionale
E non si voleva dare quel chiusa la questione romana e nessuno dei diversi protagonisti poteva volerlo
Anche le incognite di una spedizione in Sicilia guidata da Garibaldi andavano accettate sia pure con prudenza
Come fece Cavour
D'altra parte le aspettative per ulteriori sviluppi del movimento per l'Unità d'Italia erano cresciute crescevano in tutte le Regioni non ancora liberate
E una spinta decisiva avvenne mentre a Genova affluirono i volontari dai moti rivoluzionari scoppiati a Palermo e nel palermitano nell'aprile mille ottocentosessanta
Il moto unitario cresceva dal basso scaturiva dal seno della società civile e non solo dai disegni di riscritti i vertici politici
Ne dava la misura il fenomeno del volontariato
Stimolato e coordinato dalla società nazionale creata nel mille ottocentocinquantasette e incanalato dapprima verso il Piemonte in vista della guerra contro ma ostile
Senza l'apporto del volontariato non sarebbe stata concepibile la spedizione dei Mille
E son rifletteva il diffondersi di quel sentimento di italianità
Che poi ha fratello oggi imbarcati sulle due no sulle due navi dirette in Sicilia Piemonte e il lombardo
Erano in realtà anche più di mille in grande maggioranza lombardi i veneti liguri nelle sue famose sempre fascinose noterete Abba dice di udire a bordo tutti i dialetti dell'alta Italia
E parla di veneti giovani belli e di maniere Signorini di genovesi e lombarde gente colta all'aspetto ai modi e anche ai discorsi insomma italiani che si sentivano italiani
E che accorrevano laddove altri italiani andavano sorretti nella lotta per liberarsi e ricongiungersi in unitaria finalmente unificata
Ebbene si indulge forse mi chiedo alla retorica
Rievocando questi e altri aspetti e momenti dell'epopea dei Mille o rendendo omaggio alla capacità di atto gli oneri di guida al coraggio e alla Parigi e alla perizia di condottiero insomma alla straordinaria figura di Garibaldi
Incomprensibilmente oggetto ancora di grossolane denigrazione da parte di nuovi detrattori
Bisogna intendersi retorica sarebbe una rappresentazione acritica del processo unitario
Che mi lascino ombra contraddizioni e insufficienze per esaltarne solo la dimensione ideale e le prove di sacrificio ed eroismo
E ancor più lo sarebbe una rappresentazione acritica dei traguardi raggiunti i centocinquanta anni fa e da allora ad oggi
Ma non è questa la strada che stiamo seguendo il Governo il Parlamento le istituzioni regionali e locali il mondo della cultura per celebrare il centocinquantesimo anniversario della fondazione dello Stato unitario
è giusto ricordare i vizi le origini e gli alti e bassi di quella costruzione
Mettere a fuoco le incompiute se dell'unificazione italiana innanzitutto la più grave tra esse che resta quella del mancato sul pagamento del divario tra nord e sud
è giusto quindi anche riportare in luce filoni di pensiero e progetti che restarono sacrificati nella dialettica del processo unitario e nella configurazione del nuovo Stato
Non è però retorica il reagire a tesi storicamente infondate
Come quelle tendenti ad avvalorare ipotesi
Di unificazione solo parziale dell'Italia abbandonando il Sud al suo destino ipotesi che mai furono abbracciate da alcuna delle forze motrici e delle personalità
Rappresentative del Movimento per l'unità
E tanto meno è retorica il recuperare motivi di fierezza e di orgoglio nazionale
Ne abbiamo bisogno c'è necessaria questa più matura consapevolezza storica comune anche per affrontare con la necessaria fiducia le sfide che attendono e già mettono alla prova il nostro Paese
Per tenere conto dignità e il nostro posto in un mondo che è cambiato e che cambia
Mi hanno bisogno anche i ragazzi delle Forze armate che portano la nostra bandiera rischiando la vita in impervi teatri di crisi
Perciò
Tutte le iniziative
Perciò tutte iniziative tutte le iniziative che questo ma che questa mattina a nome del Governo il Ministro Bondi ha richiamato
Come sobrio programma per il centocinquantenario
Iniziative di carattere culturale di più larga risonanze emotive popolare di particolare valenza educativa e comunicativa non sono tempo perso e denaro sprecato
Ma fanno opportuno
Ma fanno
Ma fanno
Tutt'uno con l'impegno a lavorare
Per la soluzione dei problemi oggi aperti dinanzi a noi perché questo impegno si nutre di un più forte senso dell'Italia e dell'essere italiani
Di un rinnovato senso della missione per il futuro della nazione
Ieri volemmo farla una e indivisibile come recita la nostra Costituzione oggi vogliamo far rivivere
Nella memoria e la coscienza del Paese le ragioni di quell'unità e indivisibilità come fonte di coesione sociale
Come base essenziale di ogni avanzamento tanto del nord alquanto del sud in un sempre più arduo contesto mondiale
Così anche celebrando il centocinquantesimo guardiamo avanti
Traendo dalle nostre radici fresca di infatti per rinnovare tutto quel che c'è da rinnovare nella società ed è lo Stato
Ieri e oggi ho reso egualmente omaggio alla Genova di Mazzini di Garibaldi e alla Genova dei nostri giorni
Esempio di un nuovo Risorgimento scientifico e produttivo di un nuovo slancio creativo e laborioso
Deve quindi guidarci più che mai anche in queste celebrazioni un forte spirito unitario e se non possono essere rivolte e in polemica con nessuna parte politica nei formare oggetto di polemica pregiudiziale da parte di nessuna parte politica
C'è spazio per tutti i punti di vista e per tutti i contributi onoriamo così i patrioti gli eroi i caduti dei Mille
Che stava parlando a Genova in questo giorno cinque di maggio di centocinquanta anni orsono viva l'Italia