Rassegna stampa estera

Quel giorno gli ascoltatori di Radio Radicale martedì dodici gennaio questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta che riprende dopo alcuni giorni di pausa
Dovuti alle
Feste feste di Natale del nuovo anno siamo nel due mila e dieci ma i problemi
Rimangono gli stessi del due mila e nuove a partire dal terrorismo terrorismo che
Alla fine dello scorso anno si è espresso con il mancato attentato su un aereo da
Amsterdam Detroit sull'attacco riuscito contro la CIA in Afghanistan su questo leggeremo un editoriale da decidiamo a proposito del risveglio di Al Qaeda questo il titolo
Sull'Afghanistan leggeremo anche un'analisi dalle Mondo del fine settimana
Secondo il quotidiano francese gli occidentali hanno una strategia esitante in questo Paese intanto l'Herald Tribune oggi
Sottolinea che gli attacchi afgani evidenziano una svolta nella violenza stagionale
Se i soldati occidentali sono stati uccisi nella giornata di ieri rafforzando il sentimento dei comandanti
Della coalizione internazionale secondo i quali i combattimenti non rallentano più durante l'inverno come invece era Casu accaduto in passato
Un problema
Che si era posto l'inizio del due mila e nove e che si ripropone all'inizio del due mila dieci quello della Russia che usa
La sua energia come armadi influenza i suoi confini leggeremo un editoriale del Washington post che commenta la decisione di Mosca di tagliare le forniture di petrolio alla Pirillo Russia l'anno scorso protagonista della
Guerra energetiche era stata l'Ucraina ucraina che vota domenica cinque anni dopo la rivoluzione arancione leggeremo l'editoriale dal Financial Times sul dilemma ucraino la scelta degli elettori e tra lo spiacevole ed imprevedibile quotidiano della City
Si schiera e questo forse un po'a sorpresa con il candidato diciamo pro rosso Viktor Yanukovich e non con la
Candidata pro occidentale Tymoshenko l'attuale premier Ucraina
In chiusura poi parleremo anche di cambiamento climatico torneremo sul fallimento del vertice di Copenaghen e che secondo un professore al sono chiudevo per
Di si non si può a Parigi
Rivela il fallimento europeo o meglio il fallimento del messi animismo europeo l'intervento pubblicato da le Monde
è di Zaki Lai di sullo sfondo poi c'è sempre l'Italia in particolare quanto accaduto
Nei giorni scorsi
A Rosarno
Vi segnaliamo sulla mente un articolo dal titolo significativo pubblicato ieri da fidiamo
Un un articolo firmato da Stéphane Kovaci caccia all'immigrato nel sud dell'Italia la mafia
è sospettata di essere implicata né i recenti scontri di Rosarno questo scrive tra l'altro le fidiamo
E
La stessa lettura la troviamo anche su altri giornali come ad esempio l'Herald Tribune di ieri ma
Occupiamoci di diciamo dalla politica internazionale partendo dal ritorno del terrorismo se ne occupava io desideravo nel suo editoriale dal titolo Al Qaeda il risveglio scrive
Il giornale francese più emergono informazioni sull'attentato mancato contro un volo destinazioni di Detroit e su quello che ha decapitato la CIA in Afghanistan più ci si deve arrendere all'evidenza Al Qaeda
Resta sempre minacciosa malgrado i mezzi considerevoli messi in opera da quasi un decennio la lotta condotta contro la nebulosa terrorista internazionale e lungi dall'aver ci ha portato più sicurezza
Sarebbe facile designare responsabili accusare i servizi di informazione dispositivi di controllo
Il Presidente americano Barack Obama non è caduto in questa trappola e ha fatto bene a reagire con la più grande Energia niente infatti è più pericoloso
Che lasciasse addormentare da un sentimento di falsa serenità ma negli Stati Uniti risveglio è stato brutale e lo è per tutti noi
I due
Attentati di fine due mila e nove quello mancato sull'aereo destinazione Detroit è quello assassinio accostino Afghanistan sono molto diversi
Ma entrambi dimostrano che i terroristi hanno una lunghezza di vantaggio su quelli che li combattono almeno in un settore in
Essenziale cioè quello dell'Intelligence per il volo per Detroit l'informazione disponibile non è stata presa in conto se fosse stato il caso il nigeriano Abdullah multa Labate
Sulla Lista rossa dopo il suo passaggi mie non sarebbe mai salito su quell'aereo la sbavatura per le fidiamo è enorme e lo è ancora di più se si considera l'estrema difficoltà che si incontra ottenere dati
Affidabili sui terroristi sui loro metodi e sui loro piani d'azione a questo riguardo
L'attentato di costi in Afghanistan contro la CIA edificante del kamikaze Giordano potuto agire perché la CIA lo considerava come un elemento essenziale per aiutare i servizi americani a localizzare i capi di Al Qaeda
Solo che si trattava di un agente doppio che aveva accuratamente preparato su atto che era in contatto con un capo talebano in Pakistan cioè di chi preoccuparsi per la facilità con cui talebani sull'ICI che infiltrare gli alleati afgani della coalizione
Attraverso
Questi due atti terroristi lo Yemen nel Pakistan appaiono
Come
I terreni di scontro privilegiati da un nemico che cerca di trascinare gli occidentali su due teatri di operazione che gli sono favorevoli
Però per le figlie o prima di precipitarsi IBM nel Pakistan sarebbe meglio interrogarsi sul metodo seguito finora per combattere Al Qaeda e gli jihadisti
Purtroppo nessuna soluzione semplice e in vista così
Presidiamo è un altro giornale francese le Monde nel fine settimana
Tornava ad occuparsi proprio della questione Afghanistan a partire dall'attentato che ha colpito
La CIA affine due mila
E nove con un'analisi di Natalino che d'Afghanistan
La strategia esitante degli occidentali scrive le Monde
Nel momento in cui la posta in gioco della lotta contro Al Qaeda è stata appena rimessi in evidenza dalla tentativo di attentato del venticinque dicembre su una Larry un aereo di linea ad Amsterdam e Detroit
E poi dallo spettacolare attacco suicida del trenta dicembre contro una base della ci ha costi in Afghanistan la comunità internazionale si prepara a riunirsi di nuovo al CNEL apro al calvario dell'Afghanistan
L'operazione della coalizione
Internazionale sotto mandato dell'ONU Ermolli è ormai entrata nessuno no hanno una conferenza internazionale prevista a Londra il ventotto gennaio
Mira a far ripartire su basi migliori le relazioni complicate tra la Presidente appena rieletto Hamid Karzai e i Governi occidentali che cercano di stabilizzare il suo Paese
Di fronte all'estensione l'ampliarsi dell'insurrezione talebana delle pesanti incertezze però plana no sulla conferenza
Annunciata nel novembre scorso dal premier britannico Gordon Brown e che in piena campagna elettorale la Conferenza di Londra viene giudicata dagli esperti come prematura perché perché i rinforzi di truppe decisi dal presidente americano Obama
Sono appena iniziati e diplomatici si chiedono di cosa si discuterà tanto più che nessuno ha del denaro supplementare da versare all'Afghanistan
L'altra questione se Karzai si era riuscito a formare il suo Governo prima di quella data
Questo aspetto importante per gli occidentali che vogliono tenere da Karzai degli impegni sulla good governance e la lotta contro la corruzione il tre gennaio il Parlamento afgano ricusato i due terzi dei ministri che Karzai aveva proposto
E alcuni diplomatici si interrogano se il Presidente afgano non userà questa situazione per fare abbassare la pressione contro di lui
La posta per i partner dall'Afghanistan e di rilegittimarsi la relazione con un Presidente la cui rielezione avvenuta in condizioni caotiche frodi al primo turno annullamento del secondo turno
Tanto più che il sostegno dell'opinione pubblica occidentale all'intervento afgano è in questione nel mondo ricorda che dal due mila e uno
Le conferenze internazionali sull'Afghanistan si succedono un ritmo sostenuto in media una all'anno quella di Londra la particolarità di intervenire nel momento in cui con l'arrivo dei trentamila sulla TIA americani in più e di altri dieci mila da altri Paesi
La forza internazionale supererà i cento trenta mila uomini solo che il dibattito degli ultimi mesi
Si è focalizzato sul numero di soldati e questo fa temere una deriva militare a detrimento della ricostruzione
E con il rischio di nuove perdite civili il rappresentante speciale dell'ONU in Afghanistan il norvegese CAI Hyde mette in guardia insorge militare non deve minare gli obiettivi civili che sono altrettanto importanti
Lei deve nominare l'elaborazione di una strategia politica altrimenti falliremo così tra l'altro Natalino bene su le Mondo del fine settimana
Evidenzia come nonostante
Nonostante la decisione di una nuova strategia americana in Afghanistan i problemi rimangono
Sempre gli stessi e i problemi diciamo del duemilanove si ripropongono il due mila dieci anche a proposito della Russia e del suo uso dell'energia
A fini politici il Washington post ieri pubblicavano editoriale dal titolo un freddo stagionale e sintetizzava il tutto con questa domanda nel sommario credete ancora che le dispute energetiche annuali di Vladimir Putin e con i vicini della Russia non siano politiche scrive il quotidiano americano come ogni gennaio
La Russia ancora coinvolta in una disputa politicamente motivata sulle forniture energetiche con uno dei suoi vicini
Questa volta è toccato la Bielorussia l'ex Repubblica sovietica che un tempo era definita l'ultima dittatura d'Europa prima che la stessa Russia rimboccarsi di nuovo la strada della dittatura
L'uomo forte di rischia sempre
Alexander Luca cieca che però negli ultimi anni ha compiuto diversi passi
Per allentare la tutela imposta dal Cremlino di Vladimir Putin il primo passo è stato dire lasciare alcuni anche se pochi prigionieri politici in cambio dell'ingresso nella cosiddetta partnership orientale dell'Unione europea
Il secondo è stato di imbarazzare Putin e rifiutando di riconoscere due Stati fantoccio che Mosca sa sta sostenendo in Georgia riferimento alla cazzi all'Ossezia del sud
Non deve dunque stupire secondo il Washington post che nel momento in cui l'inverno diventa più rigido più freddo Putin abbia deciso di punire la Bielorussia il primo gennaio Mosca
Ha tagliato parte delle sue forniture di petrolio sollevando allarme nell'Europa occidentale
Che riceve anche quantità di petrolio russo proprio attraverso un oleodotto che transita dalla Bielorussia
Le forniture sono riprese dopo un paio di giorni ma Putin continua a dire che la Bielorussia deve accettare un nuovo accordo di fornitura che potrebbe costare cinque miliardi di dollari cioè il dieci per cento del PIL della Bielorussia certo Putin e il suo portavoce insistono
Che si tratta di una disputa puramente commerciale la stessa cosa del resto che avevano detto lo scorso gennaio nel due mila e nove quando la Russia taglio le forniture di gas all'Ucraina
E poi a tutta l'Europa e la stessa cosa che dissero nel gennaio due mila sette quando venne chiusa una pipeline e verso la Bielorussia
E nel gennaio due mila sei quando ci fu un'altra interruzione delle forniture di gas verso l'Ucraina
La scorsa settimana come accadde nel due mila e nove con l'Ucraina Putin ha pubblicamente ordinato un ministro di riferire direttamente a lui del conflitto con la Bielorussia e così non ci si può sbagliare su chi stia gestendo la faccenda Mosca
Putin proseguo cento l'imposta
Non ha rinunciato i suoi sogni di restaurare il dominio di Mosca sui Paesi dell'ex Unione Sovietica e questo nonostante l'uomo che lo stesso Putin una installato il Cremlino Dimitri Medvedev abbia recentemente denunciato la politica estera definita caotica
Dettata dalla il collette nostalgia che dal pregiudizio in gran parte la tattica d'acciaio di Putin è stata controproducente
L'Ucraina potrebbe presto leggere un Presidente più gradito a Mosca ma rimane una democrazia indipendente nel frattempo non solo la Bielorussia ma anche Paesi come l'Azerbaigian e Armenia e perfino il Turkmenistan
Stanno cercando nuove vicino Occidente in Cina parte loro i Paesi dell'Europa occidentale che dipendono dalla Russia per le forniture energetiche hanno ricevuto la loro annuale spende invernale
Il trentacinque per cento delle importazioni di petrolio tedesche passano dall'oleodotto bielorusso chiunque Germania pensa che la Russia sia ancora un partner energetico affidabile farebbe meglio a trascorrere gennaio ai Tropici questa
La conclusione ironica del Washington post di ieri a proposito di Ucraina il quotidiano americano
Scrive che presto potrebbe eleggere un Presidente più gradito a Mosca e
La cosa forse può sorprendere il famoso al Times nel suo secondo editoriale di ieri
Sostiene proprio il candidato diciamo pro rosso Viktor Yanukovich nelle elezioni presidenziali che ci saranno domenica il dell'Emma dell'Ucraina la scelta degli elettori e tra lo spiacevole e l'imprevedibile
Scrive estivo cinque anni fa le elezioni presidenziali ucraine catturarlo l'immaginazione immaginario mondiale con il trionfo di Vittorio scenico
Domenica agli ucraini potranno di nuovo ma in un contesto molto diverso da quello della rivoluzione arancione il fallimento di uscente co nel creare stabilità combattere la corruzione protegge Ricci i cittadini contro una burocrazia rapace
Ha creato una diffusa disillusione nel Paese questa attitudine questa disillusione è stata
Peggiorata dalla crisi economica che è costretto chi è ardua a un salvataggio da parte del Fondo monetario internazionale
Nonostante il caos politico l'eredità della rivoluzione arancione è sopravvissuta Ucraina permangono media liberi l'apertura verso il mondo esterno è una competizione politica multi partitica
Nonostante la costante interferenza della Russia il senso di identità dell'Ucraina come Stato indipendente è accresciuto
E nonostante la crisi economica l'Ucraina un Paese più ricco di cinque anni fa ma i fallimenti politici di uscenti hanno lasciato gli elettori con una scelta elettorale del pro deplorevole secondo esiti
Io scelgo non ha possibilità di conquistare nuovamente la presidenza i suoi principali rivali sulla vittoria non cornice leader dell'opposizione Russoli e Julia Tymoshenko
Primo Ministro che era alleata di uscendo nel due mila quattro macchine diventata uno dei rivali
è un mediante per l'Ucraina che Yanukovich la cui campagna elettorale del due mila e quattro fu contraddistinta da frodi
Non sia stato allontanato dalla politica il candidato pro russe sopravvissuto grazie a una cultura politica Cina e al sostegno della grande business
Perfino Jushenko è stato costretto a fare accordi con lui Tymoshenko in principio sarebbe una scelta più attrattiva viste le sue credenziali arancione
Ma la premierà Ucraina si è dimostrata vergognosamente opportunista e condivide con gli uscenti con la responsabilità del fallimento del campo arancione infine la sua politica economica mostra un po'un sogno populista negli affari internazionali
Entrambi i bilanci i legami con la Russia
E una lenta spinta a favore dell'integrazione europea su questo non c'è gratifiche da scegliere tra Yanukovich Tymoshenko
E allora chi sostenere nel primo turno delle presidenziali e nel ballottaggio vista la qualità dei candidati i lettori devono concentrarsi su ciò che è importante che la chiave secondo il Financial Times in questo momento e la stabilità politica
Sull'Ucraina stabile può realizzare le riforme economiche la ripresa Tymoshenko
E l'opposto di una forza stabilizzante io Nun codici nonostante tutti i suoi difetti manifesti potrebbe dimostrarsi il male minore ma povere Ucraina che è arrivata a questa Scelta così conclude il Financial Times e vedremo
Da qui a domenica se altri giornali si schiereranno con Yanukovich candidato controverso oppure soci sceglieranno
Io voglia
Tymoshenko per chiudere
Uno dei temi che ha contraddistinto la fine del due mila e nove il cambiamento climatico la Conferenza dell'ONU a Copenhagen né che si è chiusa con un mezzo fallimento quasi come col disastro assoluto
Il mondo oggi pubblica
L'intervento di Zaki lei di professore associato decide comprende diciamo si può a Parigi
Che come dire mette in prospettiva le scelte politiche fatte dall'Europa in vista di Copenaghen rispetto all'evoluzione il mondo attuale e il messi Anis MO europeo e in fallimento questo il titolo
Scrive scrive la Id anche se Copenhagen tra qualche anno sembrava accomuna parentesi fortunata un invece che è un disastro assoluto
Il suo fallimento ha già fatto una vittima politica maggiore l'Unione europea al di là della posta climatica alla prestazione europea Copenaghen rende molto più fragile il principio cardine su cui si basa la sua strategia mondiale
E cioè la governance attraverso il diritto attraverso la norma che privilegia il valore dell'esempio sulla dimostrazione di forza
La preferenza per il diritto
Per la norma e al cuore del progetto europeo dal mille novecentocinquantasette
Esprimo una doppia scelta quella di regolare il mondo attraverso il diritto invece che con la forza e quello di mettere
D'accordo gli Stati che hanno deciso di condividere la loro sovranità numero sostanziale di settori
L'Europa si è sforzata di esportare nel mondo questa pratica
In particolare dopo l'approvazione del Trattato di Maastricht in vigore all'indomani della guerra fredda allora l'Unione Europea credeva che la sparizione
Per l'antagonismo tra i due blocchi affiancato dall'emergere di sfide globali come l'ambiente commercio l'immigrazione la giustizia penale internazionale
Avrebbe favorito le dinamiche di interdipendenza garantite dalle norme vincolanti a detrimento dei giochi classici di potenza
Così è andata per qualche anno c'è stato un vertice della terra dire io nel novantadue la creazione dell'Organizzazione mondiale del commercio nel novantaquattro il Protocollo di Kyoto nel novantasette la Corte penale internazionale nel novantotto su cui lo ricordo
I radicali hanno giocato un ruolo a dir poco essenziale
Le norme europee hanno assunto un valore considerevole nel mondo come dimostra il caso Microsoft nel settore della concorrenza
Ma qual è il problema e che la norma non ha permesso all'Europa di imporsi sulla scena mondiale perché perché all'inizio del ventunesimo secolo la già politica si è sensibilmente modificata
La globalizzazione anziché indebolire le logiche di Stato le ha rafforzate
Il mercato adesso gli Stati attori al servizio dei mercati e in questo contesto il grande errore degli europei è di aver creduto che la multi polarità rampante degli Stati
Favorisse il multilateralismo in realtà i Paesi emergenti
Pur usando il modello libero scambisti ha inventato dall'Occidente non hanno alcuna intenzione di piegarsi alle nostre scelte Cina India e Russia
Non valorizzano multilateralismo a meno che non permetta di fare avanzare la loro agenda nazionale gli Stati Uniti la pensino più o meno allo stesso modo
In questo gioco l'Europa è la sola non apparire come indispensabile da una parte perché non è uno Stato capace di minacciare o di costringere
Dall'altra perché ha scelto di abbattere tutte le sue carte prima di cominciare a negoziare la lezione e a Mara la domanda è come uscirne l'Europa deve restare fedele sui principi e sui valori e i suoi interessi
Ma deve disfarsi di questo messi Anis mo'dell'esempio che si rivela al meglio naïf al peggio catastrofico così
Zequila idi sulle monde di oggi un intervento che come dire ai meriti quanto meno dell'originalità e fa capire che gli Stati
Continuano
Per il peggio giocano un ruolo importante nel mondo ma anche
In Europa forse la soluzione sarebbe
Un
L'Europa più forte degli Stati Uniti d'Europa come dicono i radicali e Marco Pannella ci fermiamo qui da David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale