Intervista a Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, sulla conferenza di Copenaghen in materia di clima

Radio radicale siamo in collegamento telefonico con Vittorio Cogliati Dezza presidente nazionale di Legambiente che saluto buongiorno Presidente buongiorno e con cui vogliamo parlare della conferenza di Coop
Nati anche si apre il prossimo lunedì allora io vorrei subito chiederle il il fatto che in qualche modo questa conferenza è stata depotenziata da questa decisione praticamente unilaterale dei Governi degli Stati Uniti della Cina
Di non attribuire o diciamo la la possibilità di arrivare di giungere all'elaborazione
Dini un trattato internazionale globale con in qualche modo vincolante diciamo giuridicamente
Questo appunto ora secondo lei a suo giudizio
A fortemente depotenziato questo questo appuntamento e e comunque che cosa ci dobbiamo aspettare cioè che che che tutto venga rimandato di un anno due anni oppure comunque
Arriveremo a delle conclusioni Icco comunque in ogni caso importanti
Ma Guarneri questa lettura sul depotenziamento di Copenaghen ormai con una lettura molto italiana nel senso che già la stampa internazionale ha dato ore più aperte noi stessi quando uscì a questo accordo di un conto è tra Usai dura e Cina demmo come Legambiente diamo una lettura molto meno pessimista
In realtà da settembre che si dice che Copenhagen e non si sarebbe arrivati a nessun accordo
E il quelle affermazioni di Cina e USA poi sono vanno lette nella contesto che si è determinato subito dopo ovverossia subito dopo certa per la determinazione del Consiglio d'Europa che
E a dichiarato che comunque la Copenhagen si sarebbe dovuto definire
Delle i termini tecnici dell'accordo
Corroborato poi dalla la presa di posizione di Obama che ha dichiarato per gli Stati Uniti un obiettivo interno della riduzione del diciassette per cento della C o due al due mila venti seguito da
Quella della dalla Cina che ha dichiarato una riduzione del
Del trend di crescita delle proprie missioni del quaranta quarantacinque per cento al due mila venti sono tutti segnali che vanno letti in modo diverso da come sono stati letti
Mediamente dalla stampa italiana ovverosia
Sono segnali di una forte consapevolezza dei rischi
Una forte consueta della sfida e anche una volontà politica comunque di andare oltre l'accordo politico perché l'accordo politico è già stato fissato al G otto dell'Aquila anzi al G venti dell'Aquila diciamo
E il ora affidata ad individuare gli elementi vincolanti che sono sostanzialmente tre l'entità delle riduzioni differenziata tra Paesi sviluppa ripeto in via di sviluppo
La questione della dei tempi e quindi fissare un'agenda e la questione dei soldi i lavori singolarmente si ecco quindi diciamo entrando più nel merito delle delle questioni che sono comunque di di di grande
Complessità che indichi che vedono oggi una trattativa tra tutti i Paesi più sviluppati più industrializzati del mondo emerso come come nel punto stava anche adesso ricordando una intanto una una dicotomia diciamo tra i Paesi
Il più ricchi e quelle che vengono definite le potenze emergenti anzitutto la Cina poi anche l'India il Brasile ma anche il Sudafrica e comunque magari un po'tutto l'est sud-est asiatico ecco qui di questo è un punto fondamentale cioè come spartire insomma gli oneri costi tra i Paesi più ricchi che sono quelli che inquinano di più pro capite cioè per per per ciascun cittadino che che che vivono in paesi più ricchi no
Si è fatto questo è la la questione su cui è tornato in ballo l'India diciamo che
Tra le grandi e ai grandi Paesi emergenti in via di sviluppo avanzato diciamo così
Era quella rimasto un po'i margini per rinviasse brava e marginalizzata dall'accordo Cina USA in realtà è tornata in campo riproponendo una questione che è fondamentale per quelle economia ovverossia come lei diceva la valutazione pro capite delle missioni dicevo due
L'impressione che la Cina abbia
Pur diciamo impegnandosi per arrivare a una produzione Dini rinnovabili devi fare assenti gigawatt al due mila venti quindi
Corrisponde poi a una riduzione del sedici per cento nel suo trend di crescita delle missioni su due quindi dando anche lei ha un suo contributo però soprattutto chiede
Per ulteriori obiettivi che ci siano investimenti da parte delle dei Paesi sviluppati sostanzialmente si chiede che
Sia che vede l'OPA vi faccio due sforzi uno riducono le missioni a casa propria e due investano nella riduzione di emissioni nei Paesi in via di sviluppo e su questo credo che Cina India Brasile
Che hanno dato hanno fatto toccano dall'un doppio messaggio da una parte hanno detto noi possiamo fare alcune cose e decide definiamo gli elementi quantitativi di queste cose che possiamo fare e decidiamo perché pure il Brasile l'ha detto
Di quanto
Si possono ridurre
Silla la propria proprio trend di crescita delle immissioni ci o due però contemperamento e chiediamo investimenti e Paesi ricchi che comunque sono e
I maggiori responsabili dell'attuale situazione nei cambiamenti climatici
Ma investimenti significa anche insomma trasferimento di danaro significa investimento di velare investimento di trasferimento trasferimenti della trasferimenti di tecnologia
E quindi si inizia inizia Antares diciamo filiere di soprattutto di produzione da rinnovabili e di efficienza energetica anche nei paesi in via di sviluppo SIS
Osservando in particolare la situazione dei Paesi più ricchi emerge la la la situazione degli Stati Uniti d'America che sono il paese di gran lunga in cui i i cittadini inquinano di più pro capite
Addirittura più del cinquanta per cento in più del degli stessi cittadini europei ora non le sembra che anche questo impegno annunciato da Obama
Di una riduzione del diciassette per cento rispetto al due mila cinque che corrisponderebbe un tre quattro per cento in meno rispetto a livello di emissioni del mille novecentonovanta che quello
Preso in considerazione e dalla dalla dall'accordo di Kyoto presenterà non le sembra che sia comunque un impegno molto lieve
Ma Conte parente diciamo Obama anche a ha messo in campo in come
In funzione anticiclica o anti crisi economica investimenti maggiori sul piano delle rinnovabili dell'innovazione tecnologica della mobilità sostenibile
Da un anno a questa parte sta tentando di rilanciare l'economia antenne il mercato interno su questi nuove basi in seconda battuta bisogna riconoscere che comunque sta andando avanti nella logica
Del multilateralismo che comunque una una novità anche fare
Minata diciamo da questa
Dal binomio
Prevalente
Con la Cina mi sembra che la il fatto che abbia anche dichiarato la sua presenza all'incolpato alla Conferenza di Copenaghen comunque un segnale di attenzione se dal
All'interdipendenza del
Della questione dei cambiamenti climatici e quindi delle nuove relazioni diplomatiche in più bisogna considerare
La svolta e quindi quanto va in salita oggi il del Governo statunitense rispetto all'abitazione
Alla gestione di Bush detto tutto questo ovviamente ci si aspetta che
CdA spettro due cose diciamo uno che intanto lei agli Stati Uniti d'America firmino l'accordo e lo sottoscrivono e non avvenga come per Kyoto perché sono uno l'unico Stato sviluppato diciamo di economia sviluppando insieme l'Australia che non ha sottoscritto
Il secondo che implementino ulteriormente i loro obiettivi nel senso che
Una riduzione del diciassette per cento negli Stati Uniti d'America non è sufficiente a raggiungere gli obiettivi che gli Istituti scientifici in particolare
Li PCC individuano ovverosia quello di
Arrivare al picco delle emissioni di CO due tra il due mila e quindi del due mila e dei chi per poi ricominciare a calare in modo tale che l'aumento della temperatura che comunque andrà avanti al due mila cinquanta non superi
Sì grazie quindi sicuramente quell'impegno lì ancora non è sufficiente senta parlando invece dell'Italia perché appunto dicevamo che gli Stati Uniti sono
Il Paese in cui il l'emissione di anidride carbonica pro capite è di gran lunga la più alta al mondo però anche l'Italia rispetto agli obiettivi che erano stati posti dal dall'accordo di Kyoto
E è totalmente inadempiente cioè l'Italia ha visto crescere e nemmeno di poco poi le le le proprie emissioni di
Di anidride carbonica in questi anni ecco
Che cosa che cosa dovrebbe fare il nostro Paese sul giudizio ora l'Italia è cresciuta al due mila quattro due mila cinque addirittura dell'undici per cento di emissioni rispetto novanta sì
Poi diciamo
Sono intervenuti due fattori da una parte un clima migliore per cui gli inverni meno rigidi e la crisi economica per cui di fatto da tre a due anni a questa parte stiamo assistendo a una riduzione delle emissioni
Dicevo due adesso stiamo sul sette per cento in più rispetto al novanta il problema vero è che in Italia non ci sono
Politiche strutturali e consolidata l'unica politica cambiamento è quella
Messe in piedi con i certificati verdi certificati bianchi il Conto Energia quindi
Diciamo lo sviluppo delle rinnovabili dell'efficienza energetica il contributi per le rinnovabili che è stata definita dalla
Dal Governo Prodi a oggi le le cose che andavano fatte ovverossia la distribuzione regione per regione degli obiettivi di di riduzione le linee guida per le rinnovabili in modo tale che
Il sì
Sì fatti a quali sono le regole da investire e la stabilizzazione degli incentivi come quella del cinquantacinque per cento sull'edilizia che per ora è garantita solo per il due mila e nove due mila dieci come pure quella per
L'incentivazione del
Il fotovoltaico che garantito per ora solo fino al due mila dieci rimane tutto così sospeso sembra proprio che il
Diciamo il Governo sia rimasto distratto dal dal nucleo
Dare e questo un grande guaio per il nostro Paese perché rimane indietro rispetto a quella che è una grande occasione anche di costruire il nuovo occupazione soprattutto per i giovani ecco ma più in generale si quindi diciamo anche
E oltre la situazione italiana a livello globale secondo le quali in possono essere gli strumenti più importanti che si possono mettere in campo per indurre diciamo l'economia globale
A imboccare la strada del del del dell'economia verde del delle energie rinnovabili
Ma io penso che le gli strumenti sono sostanzialmente
Definire delle regole certe
Se non delle regole quanto meno diciamo delle degli obiettivi che vanno un po'legalmente approvati quindi sono dentro il trattato esso vincolanti per tutti i paesi tale che le regole del gioco sono uguali per tutti sì non ci sono vantaggio vantaggi
Il secondo che ci siano
Incentivi all'innovazione tecnologica la ricerca nei settori più promettenti che sono sostanzialmente rinnovabili ed efficienza energetica per risparmiare nell'edilizia e dei trasporti oltre che nella produzione stessa di
Di energia e terza che ci sia nella logica dell'interdipendenza uno scambio virtuoso quindi senza un eccesso di finanziarizzazione
Delle
Diciamo del mercato della più due che ci sia un
Po'appunto un'interdipendenza virtuosa tra
Soggettività i Paesi
Indi del mondo soprattutto tenendo conto che nel
Sud del mondo che quello che sicuramente ha meno responsabilità e meno emissioni di CO due
è possibile attraverso le rinnovabili per esempio puntare a uno sviluppo economico oligarchi ecco ma per esempio una tassa globale mondiale sul sull'emissione di anidride carbonica Lanzetta Caccaro bontà se può essere uno strumento importante
Ma io penso di sì io per perfettamente perché sono penso che la Carla tassa sia meglio diciamo di un eccesso di quello che prima definivo un eccesso di finanziarizzazione cioè quello della borsa
Delle emissioni credo che la tassa sia una un elemento di certezza che non permette speculazioni finanziarie in Borsa
Surlini costi della CO due costruendo quindi interessi altri che sono quelli della finanza che come si è dimostrato in questi anni quest'ultimi due anni non vanno di pari passo con l'interesse generale
Mentre vi è una tassa è un elemento di di certezza nel senso che obbligherà inevitabilmente tutti i settori produttivi a rinnovarsi a sviluppare ricerca ed applicare innovazione tecnologica
Sì diciamo come ultima ultima domanda al pensa che tornando al dato alla questione del rapporto tra i Paesi più Ricchi le nei Paesi diciamo di diritti di economia industrializzato emergente le potenze emergenti cosiddette
Ecco su questo lei crede che che comunque nei prossimi a diciamo nei prossimi dieci anni lo sforzo di gran lunga maggiore dovrebbe partire dai Paesi ricchi
Ma sicuramente noi nel senso che io credo che il modello Europa sia un modello giusto nel senso che l'Europa ha già preso l'impegno
In autonomia che è quello della riduzione del venti per cento della C o due e del implementazione del venti per cento delle rinnovabili
E si è impegnata nel caso in cui si arrivi a un accordo vincolante a livello internazionale a passare dal venti al trenta per cento nati in un senso due
Non a caso l'Europa già da un anno e mezzo ha avuto un ruolo di rompighiaccio diciamo che
Una volta tanto le cure più avanzi da questo tipo a Copenhagen farà un terreno di prova
Interessante però è evidente che l'Europa in questo intorno a un passo avanti rispetto agli altri bambini appunto il problema è che poi Canada Stati Uniti soprattutto Australia senso questi altri Paesi del dovrebbero seguire in qualche modo la la linea indicata dall'Europa te
Io penso che peraltro le scelte fatte da Obama un anno fa
Andavano anche per evitare di di trovarsi in una competizione con l'Europa in una situazione di svantaggio
Cosa che di fatti sta recuperando perché in termini di produzione di rinnovabili oggi gli Stati Uniti comincia a essere competitivi nei confronti dell'euro fisso
Bene io allora ringrazio molto Vittorio Cogliati Dezza presidente nazionale di Legambiente ringraziamo ringraziamo grazie buongiorno