Giuseppe Tatarella: la politica delle idee, la politica del confronto

Sia parterre
Bene
No
è stata
Allora come farsa
Non se la
E lo facciamo personalmente lo faccia ma non credo di essere unico con grande
Commozione
Oggi ricordiamo un uomo che ha creduto profondamente nella politica e che per molte ragioni ha dedicato la vita intera la politica
E non ho alcuna remora nel dire che Pinuccio Tatarella appartiene
Alla storia più recente della democrazia italiana
La sua azione del suo pensiero non cessano per molte ragioni di essere attuali e di produrre insegnamenti a beneficio di tutti coloro che al di là degli schieramenti si pongono con responsabilità davanti ai problemi del Paese
Pinuccio ovviamente rimane anche nel cuore dei suoi tanti amici
La sua intelligenza politica
Era tutt'uno con la sua qualità umana
Ed è impossibile o comunque molto difficile ricordare l'uomo politico senza ricordare anche l'uomo
è impossibile almeno per chi ha avuto
L'avventura di conoscerlo da vicino
Saluto e ringrazio il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi il Ministro degli Interni Roberto Maroni il presidente Massimo D'Alema l'onorevole Malgieri
Per aver accettato di partecipare a questa manifestazione e per i contributi che ad essa si apprestano a fornire
In questa occasione presentiamo anche un volume realizzato dalla Camera dei deputati sulla figura dell'onorevole Tatarella
Il libro è stato curato
Con grande intelligenza e con grande sensibilità dalla moglie Onorevole Angela Filipponi che saluto unitamente al fratello di Pinuccio salvato
è difficile racchiudere una personalità ricche complessa come quella di Tatarella in una sola formula
Direi però che volendo cogliere un tratto fondamentale della sua uopo della sua opera di uomo politico potremmo definirlo
Uomo del bipolarismo compiuto
Egli aveva capito che l'Italia degli anni Novanta aveva la necessità di tradurre in nuovi assetti quella profonda ansia di modernizzazione di cambiamento che pervade ma il Paese
Lo schema principale era certamente quello della semplificazione politica in due grandi schieramenti contrapposti
Tale semplificazione era necessaria proprio perché la società era diventata più complessa più ricca più veloce e quindi per certi aspetti bisognosa di una maggior capacità e rapidità di decisione da parte delle istituzioni e della politica
Semplificazione non voleva però dire per più Nuccio semplicità
Anzi la diversità delle ispirazioni politiche
Non significava mai faziosità cronica o conflittualità sterile
La necessità di costruire un bipolarismo maturo e responsabile
Richiedeva un surplus di ascolto di dialogo di sintesi di culture
Soprattutto nel campo delle riforme istituzionali
In altre parole Tatarella riteneva necessario arrivare alle riforme attraverso
Quella che chiamava una formula condivisa
Credeva nel confronto sereno e civile delle idee
Erika leva soprattutto con coloro che rappresentavano istanze molto diverse dalle sue
Ritengo
Che sia una lezione quanto mai valida anche oggi
Oggi che il Paese ha bisogno
Di una corale assunzione di responsabilità da parte della generalità delle forze politiche ovviamente nel rispetto della distinzione tra maggioranza e opposizione
E mi ha bisogno proprio per realizzare le riforme che sono necessarie per certi aspetti indispensabili per un miglior funzionamento della nostra democrazia
Pinuccio fa
Annoverato sicuramente tra i più convinti assertori dell'idea che in una moderna democrazia bipolare ciò che unisce e altrettanto importante di ciò che di vite
Perché esiste un terreno comune di incontro sul piano dei valori e dei principi fondamentali che sono in qualche modo i valori i principi repubblicani
E perché in democrazia non devono esistere nemici ma solo avversari che si confrontano lealmente
Quante volte soprattutto nell'età più giovanile
Pinuccio che aveva qualche anno più di me
Amava dire
La differenza tra l'avversario e il nemico e che nei confronti del nemico scateni la guerra
Che poi vincere o perdere e che in ogni caso distruggerti distrugge l'avversario lo puoi battere tipo battere ma sempre e comunque nel reciproco rispetto
Per questa vocazione al dialogo al confronto all'ascolto fu chiamato il Ministro dell'armonia
La definizione non deve trarre in inganno perché la forza di Tatarella non stava solo nella sua capacità di mediazione di ascolto che pure da politico fine qual era possedeva in dosi considerevoli
Stava nel suo straordinario intuito nella sua speciale capacità di individuare un obiettivo più alto e più ambizioso rispetto alle questioni contingenti e del confronto tra i partiti
Che ha conosciuto Pinuccio Tatarella sa
Che nello stesso momento in cui era impegnato per il raggiungimento di un obiettivo già le poneva a se stesso e ai suoi amici un altro cercava sempre e comunque di andare oltre quello che era
Il momento tattico pur importante del confronto
Forse la sua intuizione più felice sull'idea che la nascita dei poli di centrodestra il centrosinistra non fosse il punto d arrivo ma al contrario fosse il punto di partenza
Pinuccio pensava ad un processo per trasformare i due grandi cartelli elettorali che si erano costituiti
Al termine della cosiddetta Prima Repubblica invero alleanze politiche che fossero cementate da valori e da culture comuni
Nell'ottobre del novantaquattro scrisse
Se la situazione attuale è quella del rodaggio e dell'assestamento di tutte le aree politico-culturali
Il futuro va costruito fin d'ora con il dibattito e con l'azione occorre cioè rendere finalmente praticabili attuabile
La democrazia compiuta e l'alternanza con due soli schieramenti non mono l'ITC ma sempre solo due grandi coalizioni in competizione aperti
La capacità di dialogo è un carattere che risalta in modo ancora più significativo se consideriamo il fatto che Pinuccio ha trascorso quasi interamente la sua vita politica all'opposizione
Egli maturò l'idea della politica come atto di responsabilità verso l'intera comunità nazionale proprio quando poteva apparire più facile redditizio preferirei della contrapposizione e della delegittimazione dell'avversario
Intendiamoci nonché come oppositore Tatarella abbia mai fatto sconti Etra più avversari
Non li faceva difetto la capacità di critica e di denuncia
Diceva compassione i propri ideali era certamente un uomo di destra coerentemente senza ambiguità
E la sua azione politica un semplice pirata ai valori ai valori guida della nazione dello stato di una socialità che come dirò di qui ad un attimo risentiva molto del suo essere uomo politico del sud
Ma la sua
E questa è l'altro insegnamento che lascia
Non era una concezione statica rigida immobile dell'identità politica
Identità per lui non rappresentava uno stendardo da issare in una competizione vissuta come un'orda Lidia permanente era al contrario l'identità un nucleo di idee in cammino e in evoluzione
Egli era talmente sicuro della propria identità di uomo di destra per non sentire il bisogno di gridarle Dizzy siti di esibirle in ogni occasione e certo non sentiva la necessità di esibirla gonfiando i muscoli offrendo la voce
Mai
Mai lo avrebbe fatto per sancire divisioni o in qualche modo per alimentare polemiche specifiche
Egli interpretava piuttosto la sua identità l'identità della destra politica dell'epoca comune elemento indispensabile al dibattito delle idee
Un confronto cui partecipare con spirito aperto con spirito laico nella consapevolezza che non c'era da rimpiangere il tempo di scontri ideologici e delle certezze granitiche
Certamente era da questo punto di vista è un uomo che
Attraverso la cosiddetta cultura del dubbio faceva crescere la capacità della politica di capire e quindi in qualche modo di risolvere il problema
La sua
Era la visione di una destra moderna modernizza afflizione dialoganti inclusiva
Una destra scriveva nel mille novecentonovantuno capace di porsi interrogativi senza certezze do Coman atti che senza pregiudizi con l'ansia construens dell'analisi del confronto
Una destra
Repubblicana costituzionale desiderosa di colmare il fossato che l'aveva fino ad allora diviso dal resto della comunità politica italiana
Una destra pronta a fornire il proprio contributo all'ammodernamento delle istituzioni e alla ulteriore consolidamento della democrazia
Il suo obiettivo era ben vedere quello di una nuova Repubblica di cui la destra politica fosse tra i soggetti costituenti
Pino c'aveva ben chiaro che quella destra di Governo che in qualche modo pensavamo non era soltanto nella capacità elettorale aritmetica
Di sommarie tali e tanti voti o di dar vita a tali e tante alleanze davvero un voto in più rispetto all'altra parte
A destra e di Governo era innanzitutto una destra che aveva cultura di governo senso di appartenenza ad una comunità senso di rispetto nei confronti dell'avversario dell'istituzione
Pinuccio aveva capito e forse sui primi a farlo
Ed è certamente da annoverare a pieno titolo lo è
Cioè di fatto
Come il più lucido e al tempo stesso il più coraggioso costruttore di
Alleanza Nazionale poi per l'alleanza strategica del centrodestra il Polo del Buongoverno e poi il Polo della Libertà Polo della Libertà che in qualche modo già pensava al passato perché qui non c'era un uomo di oltre il Polo
Pioggia aveva capito che da quando era caduto il muro di Berlino tutto era possibile tutto doveva essere reso possibile
Di quella immane ondata storica aveva compreso le enormi potenzialità di trasformazione sociale
Aveva capito che le culture politiche pur vivendo nel solco della storia del Novecento non potevano più essere ispirate dalle religioni secolarizzata e dell'ideologia
Gli uomini e le idee potevano dialogare e confrontarsi senza più il timore di correre il rischio di anatemi e scomuniche e aveva una profonda avversione nei confronti di qual si voglia ma temo di qualsivoglia scomodi
Credo che nessuno più di Tatarella poteva apparire giuste veritiera la massima di Adenauer secondo cui i partiti non vivono per se stessi ma di uno per il popolo
Vita alle politiche era insomma per Pinuccio Tatarella un grande cantiere
Nel quale realizzare nuove sintesi e nuovi soggetti politici
Con questo spirito si interrogo anche sulla possibilità di allargare ad altre forse i confini del centrodestra
Nacque da lì l'idea di andare oltre il Polo polo che era stato appena ha battezzato appena nato e l'obiettivo era quello di costruire in qualche modo la casa comune di tutti i moderati italiani
Non si trattò e questo lo voglio sottolineare di una semplice operazione di aritmetica elettorale ma di una strategia politico-culturale ambizioso di vasto respiro
Tatarella si rivolgeva con particolare attenzione a quell'aria di opinione che si era in passato e riconosciuti a dei vecchi partiti laici ritenendo che questa dovesse partecipare con la propria cultura la definizione di un programma comune
Questa capacità di interrogarsi sugli esiti politici dei grandi processi storici
Derivavano soltanto dal suo intuito ma derivava anche dallo stretto legame che Tatarella riuscì a stabilire tra politiche la cultura queste l'altro insegnamento che almeno personalmente ci ha lasciato
Gli strumenti editoriali erano per Tatarella uno una modalità di espressione non meno importante di quella politica in senso stretto
Le sue grandi iniziative erano precedute o accompagnate sempre dalla nascita di riviste di giornali da dibattiti Tatarella li considerava indispensabili laboratori di cultura politica
In qualche modo l'insegnamento che ci ha lasciato è il consenso e il figlio di una cultura politica il figlio di una capacità di comprendere perché c'è di più profondo
Società italiana
E poi
E concludo c'è un altro elemento che è necessario tenere presente per capire da dove venisse in qualche modo le capacità di dialogo di Tatarella perché fu davvero un ministro dell'armonia
L'elemento viene dalla sua formazione politica
Che avvenne nell'ambito storico e culturale della realtà meridionale
Un ambiente dove era assente la memoria tragica dell'esperienza diretta della guerra civile
Un ambiente dove era più facile che altrove per un uomo di destra come lui trovare interlocutori con i quali confrontarsi al di fuori degli ideologismi
E va ricordato che in questa sua formazione c'era in qualche modo le quell'esempio di grandi uomini politici di grandi sindacalisti pugliesi del Novecento
Mi riferisco in particolare a figure come Araldo di Crollalanza Giuseppe Di Vittorio come lui di Cerignola Aldo Moro
Ricordo ancora oggi la sorpresa con cui
A noi un po'più giovani in alcune occasioni in un contesto politico che non era propriamente quello attuale
Pinuccio parlava della necessità di apprendere ciò che Moro di vittoria avevano lasciato come esempio non tanto di una metodologia ma come capacità di coniugare nel nome di alcuni valori ben precisi una politica che fosse finalizzato al bene comune
Ecco per lui furono esempi di sensibilità sociale e di un corretto meridionalismo meridionalismo non piagnone non straccione non con la mano tesa meridionalismo orgoglioso di una precise identità
Indi Vittorio vedeva l'esperienza dell'impegno per l'equità sociale per i diritti delle fasce più deboli
La linea di Moro era per molti aspetti quella di un intervento pubblico per avviare lo sviluppo
E nella sua concezione
Infine il
Mezzogiorno d'Italia di cui ero orgogliosamente figlio doveva essere messo in grado di farcela da soli
Tra le tante cose che
Si dovrebbero ricordare fu l'attenzione con cui Pinuccio Tatarella guardo alla nascita della lega al nord
Comprendendo che un'alleanza con la lega a determinate condizioni non avrebbe rappresentato un pericolo per il meridione ma al contrario una sfida positiva per il Meridione e credo che forse
Il Ministro Maroni possa raccontare qualche bell'episodio degli incontri che non a caso Pinuccio nella falda sua fantasia nella sua cultura cercava di situare anche in luoghi simbolici
Piano
è famoso per un incontro
Di ovviamente ben altri protagonisti matte hanno Pinuccia non a caso voglio organizzare il primo incontro forse la prima riunione con un esponente della lega che scendeva oltre il Po per incontrare la realtà meridionale
Ecco sono tante e tante altre cose che ci sarebbe da dire sulla personalità di Pinuccio
Ma ritengo sia venuto il momento e mi scuso se mi sono dilungato sia venuto il momento di dare la parola
Agli illustri relatori che sono presenti che per ragioni diverse hanno avuto modo
Conoscere
Di lavorare Pinuccio Tatarella e credo di apprezzarne non soltanto la sua qualità umana ma anche la sua capacità politica
E penso che per definire
In un'immagine conclusiva la sua figura non si siano parole migliori di quelle contenute in una bella frase dell'altrettanto bello scritto di Angela la moglie
Che testualmente dice e chi più di Angela lo poteva conoscere
Ciò che rende ancora attuale di tale relazione di Pinuccio Tatarella risiede nell'aver posto come concetto chiave della politica e più a fondo della sua stessa esistenza l'idea che il pensiero e azione
Una rievocazione Mazzini
Perché non c'è infatti il pensiero senza l'azione è vuoto l'azione senza il pensiero e senza la cultura e cieca
Perché io credo che sia un grande insegnamento politico
Ma anche un luminoso insegnamento di vita e proprio perché tale credo che sia giusto dire che Pinuccio è certamente nel cuore dei suoi amici ma in qualche modo il suo insegnamento appartiene a tutti al di là degli schieramenti politici grazie
Grazie allora il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dare il suo contributo
A questa platea
Non ti può esimere se è stato il Presidente del Consiglio di cui Pinuccio fu il primo uomo di destra diventare vicepresidente del Consiglio grazie grazie Gianfranco per io
Ho
Ha avuto l'omaggio dalla signora Angiola di questo bel documento Giuseppe Tatarella le parole dell'azione
Che
Sta sui edito a cura della Camera dei deputati coperto
E dopo la presentazione di Gianfranco Fini ho avuto il piacere di tra sorpresa di vedere una presentazione a firma mia
Che era
Sì che è stata introdotta
Tenta una
Il mio contributo di cinque anni fa
Perché c'è stato anche una piccola variante apocrifa
Perché allora era a
Cinque anni dalla sua scomparsa e qua è stato messo invece dieci anni dalla sua scomparsa
E
Ho potuto appena adesso leggerlo credo che forse la cosa più giusta e più corretta sia io lega
Quanto ebbi a scrivere dopo cinque anni quindi cinque anni fa
Dieci anni dalla sua scomparsa la figura di Pinuccio Tatarella aleggia ancora fra noi
Il suo ricordo confonde insieme infatti memorie personali ed esperienze politiche
Di tanto in tanto mi viene in mente quel suo sorriso ironico un po'disincantato con cui manifestava la sua capacità di sintesi e di ragionamento
La memoria di Pinuccio è soprattutto legata
A quella straordinaria stagione che vivemmo insieme tra la fine del novantatré e la primavera del novantaquattro un periodo che senza retorica
Possiamo rivendicare come un passaggio epocale per il nostro Paese
Gli storici giudicheranno in futuro le scelte di allora ma nel nostro cuore abbiamo il convincimento di aver fatto ciò che
Era giusto fare
Di quelle
Settimane Pinuccio fu un indiscusso protagonista
Prima
Tra coloro che lavorarono a tessere abilmente la costruzione del Polo del Buongoverno e delle libertà contribuendo alla nascita della coalizione
Che venisse le elezioni del novantaquattro e qui
Per
A Mori il testo debbo dire e me ne scuso con l'onorevole D'Alema c'è anche la Giunta e sbarra o la strada ai post comunisti
Poiché
Subito dopo come vicepresidente del Consiglio
E Ministro delle Poste delle telecomunicazioni
In tutti questi ruoli seppe profondere la sua passione ideale e una grande capacità di lavoro le prime giornate trascorse insieme a Palazzo più l'impatto con una realtà in continuo movimento furono davvero momenti esaltanti che portiamo nel cuore
Tatarella
Prima di tutti aveva compreso la necessità score ricca di una seria valutazione democratica della destra italiana affinché potesse aderire al nostro programma di modernizzazione e di radicale riforma del Paese
Era un'idea chiedeva in testa da almeno un decennio
E che seppe cogliere quando con la nascita di Forza Italia si profilo concretamente per il ministro l'opportunità di una transizione verso Alleanza Nazionale e la costruzione di un nuovo soggetto
Pinuccio metteva il cuore in tutto ciò che faceva
Ed era dotato di una particolare sensibilità nel percepire i sentimenti e le aspettative della gente
I giornali lo chiamarono il ministro dell'armonia
Mai definizione fu tanto appropriata perché egli ebbe sempre chiaro il valore della nostra alleanza politica ed è la nostra responsabilità verso i nostri elettori e verso l'Italia
Poneva sempre al primo posto la concordia della coalizione rispetto alle diverse visioni eppure nel corso di un cammino si possono determinare
E su questo proposito insisteva nelle grandi ragioni che ci venivano e che ci uniscono
Nel mille novecentonovantasei coniò la formula di oltre il Polo
Con la quale partendo dalla consapevolezza che in Italia i moderati sono la stragrande maggioranza volevo offrire una casa a tutti gli italiani che non volevano
Il
La sinistra al Governo era uso dire in Italia ci sono il trentacinque per cento
Dei cittadini che si riconoscono nella sinistra e un sessantacinque per cento di altri che sono sparsi noi dobbiamo offrire un motivo di unione una casa a questo altro sessantacinque per cento
Erano queste le fondamenta attorno alle quali si costruì la vittoria del tredici maggio del due mila uno
Può apparire rituale affermare che Pinuccio ci manca ma non lo è affatto anzi ci manca in particolar modo in questi giorni nei quali sta per realizzarsi il suo sogno di una casa comune
La sua figura politica ma soprattutto la sua dimensione umana sono rimaste nel cuore di tutti coloro che le hanno conosciuto e frequentato
Un uomo di grande acume e di grande generosità
Bene ringrazio la signora di aver voluto inserire
Questo mio ricordo di cinque anni fa
E devo dire che a cinque anni di distanza non c'è nulla da cambiare se non il fatto che il sogno di Pinuccio si è
Alterato anche con
Quella grande manifestazione del due dicembre di due anni fa cui noi leader abbiamo capito di essere più indietro rispetto al popolo del centrodestra rispetto ai nostri elettori ed allora
è nata
Questa nostra avventura
Di davvero mettere insieme un movimento che potessi in cui potessero ritrovarsi tutti i moderati i laici e cattolici riformisti e conservatori insomma tutti coloro che davvero non si riconoscono nella sinistra italiana
Oggi a dieci anni di distanza noi stiamo per realizzare questo suo grande sogno abbiamo stabilito ormai la data di questo congresso il ventisette di marzo
Forza Italia Alleanza Nazionale di partiti e che derivano dai Partito repubblicano dal Partito socialdemocratico dal Partito socialista
E da altre formazioni minori ancora sì uniranno tutti insieme per dare vita a questo grande schieramento dei moderati
Che vede che conserverà sempre nel suo Pantheon Pinuccio Tatarella
Come il protagonista che a maggior diritto in questo Pantheon noi dovremmo ricordare e tornare
Ancora
Grazie grazie dell'occasione di aver capito
Dire queste parole ricordo Villani
Grazie alla Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
Ed ora la parola rinnovando il ringraziamento per aver accettato l'invito a Massimo D'Alema
Che ovviamente parlerà di Pinuccio da avversario politico ma
Come ho avuto modo di dire
Il rapporto che Pinuccio creava con gli avversari era certamente molto diverso rispetto a quello che tradizionalmente si poteva pensare esistesse tra destra e sinistra
Grazie
Gentile signora Angela
Caro Salvatore
Signor Presidente della Camera signor Presidente del Consiglio
Illustri colleghi amici
Sono io che sono grato dell'invito a partecipare a questo momento di ricordo di Pinuccio Tatarella
Che certamente anche l'occasione di una riflessione
Sul tempo che
Ci separa
Dieci anni dalla sua scomparsa
Che ci toccò tutti profondamente
E che suscitò l'unanime cordoglio
Del mondo politico e di tanta parte dell'opinione pubblica
Io ho conosciuto Pinuccio Tatarella molti anni fa anche se forse non così tanti come talora trovo scritto nella pubblicistica corrente
Era all'inizio degli anni ottanta quando la segreteria del partito comunista decise di mandarmi in Puglia dopo l'esperienza alla guida dell'organizzazione giovanile
Avvicinandomi così a quel Mezzogiorno da cui proveniva la mia famiglia
Sì Nuccio era il capo della destra pugliese parlamentare nazionale dal mille novecentosettantanove
Ma sempre presente
Nella vita politica pugliese e barese
Con la forza delle sue battaglie delle sue denunce della sua iniziativa politica
La destra che conobbi in Puglia era molto diversa da quella che avevo conosciuto nei miei anni giovanili
Ero poco più che un ragazzo quando eletto consigliere comunale a Pisa
Mi trovai di fronte quel Beppe Niccolai che Pietrangelo Buttafuoco ha definito padre nobile di un mondo votato all'eresia
Quel movimento sociale ci sembrava davvero soltanto l'erede nostalgico di un fascismo seppellito dalla tragedia della Seconda guerra mondiale dalla Resistenza e dalla Costituzione
E malgrado il fascino indiscutibile della oratoria e della personalità di un uomo come Niccolai
Davvero non sembrava quella destra radere altro destino che l'emarginazione e la testimonianza
Il Movimento Sociale di Pinuccio Tatarella era una realtà diverso
Radicato nella storia e nella società pugliese sotto l'autorità
Di un uomo che godeva di rispetto e di consenso come Araldo di Crollalanza
La destra pugliese era una forza politica
E non soltanto un gruppo di nostalgici
Certo era anche la diversa realtà di un Mezzogiorno non segnato dalla memoria della Repubblica di Salò e della guerra civile a fare la differenza
Ma c'era anche la qualità di una classe dirigente in grado di promuovere una cultura di governo anche dall'opposizione
Cioè di difendere interessi di avanzare idee progetti di cercare di incidere sugli equilibri politici di condizionare gli sviluppi l'agenda dei Governi e delle istituzioni
Eravamo nel tempo di un penta Partito che occupava
La scena politica
I poteri locali
In modo imponente e arrogante
E avevamo specularmente noi del Partito Comunista un problema non diverso e cioè quello di conquistare uno spazio di aprire delle contraddizioni
Di conquistare anche noi un posto sulla scena della politica
Che sembrava interamente occupata dei partiti nell'area del potere
Fu così che in modo naturale si determinò una qualche sì comprensibile simpatici tra forze e persone che esercitavano in comune il ruolo difficile dell'opposizione
E che avevano lo stesso interesse a far funzionare le assemblee elettive e a rendere effettivi gli strumenti del controllo democratico sul potere
E di un'informazione libera in grado di accrescere la partecipazione e la vigilanza dei cittadini
Fu così
Che la lunga esperienza dell'opposizione fece crescere una cultura democratica proprio in forze che per la loro origine storica e culturale sembravano essere più lontani ed Ostilia i valori liberaldemocratici
è proprio così
L'opposizione è una straordinaria scuola di democrazia
Si apprende l'uso delle garanzie e il valore delle regole
Si comprende il significato delle assemblee elettive del loro funzionamento
Che può apparire a chi abbia soltanto la cultura l'esperienza del comando un insieme di inutili riti
Ma che invece sono spesso una forma fondamentale di esercizio di un indispensabile compito di controllo e di una necessaria partecipazione alle grandi scelte del Paese
In più Nuccio Tatarella c'era poi anche nell'attività politica e nella vita di ogni giorno
Quella straordinaria e generosa curiosità verso gli altri
Quell'attenzione verso il mondo della cultura e verso tutte le manifestazioni di dissenso e di libertà
Che ne facevano un uomo politico scevro da pregiudizi e capace di misurarsi a tutto campo anche con chi aveva idee e visioni così distanti dalle suore
Sono queste qualità
E questa esperienza più antica
Che gli hanno consentito poi di essere negli anni cruciali della crisi della cosiddetta Prima Repubblica e poiché l'avvento di una nuova stagione della politica italiana uno dei protagonisti più significativi
Nel momento più alto del suo successo politico
Persino il prestigioso quotidiano francese Le mondo gli dedicò un articolo
Nel quale
Egli fu chiamato le Renna
Lavoro
Certo non gli mancavano astuzia e capacità di manovra
E una certa dose di quello spirito Levantino che sono tratti tipici di un mondo politico meridionale cui si compiaceva di appartenere
E persino di una Baresi tale
Che egli pur figlio del Tavoliere aveva tuttavia profondamente acquisito
Ma non furono queste le sue qualità migliori nelle ragioni per le quali ha lasciato un segno nella vita politica italiana
In realtà
Egli fu nella destra uno degli uomini che ebbe una più lucida visione strategica dei problemi e della transizione italiana
E cioè
Del problema delle regole ed è il problema dei soggetti politici le une e gli altri necessari
Per fondare ed interpretare una nuova stagione della storia nazionale
Per questo egli lavoro al tema delle riforme costituzionali ed elettorali e nello stesso tempo al tema della costruzione di una nuova destra
Una destra normale in grado di interpretare quel sentimento moderato e conservatore che egli vedeva maggioritario nella società italiani
Lo ricordo al mio fianco nell'esperienza appassionante del lavoro della Commissione bicamerale per la riforma della seconda parte della Costituzione
Come vice Presidente e in particolare come Presidente del Comitato che si occupava della forma di governo
Egli dette un contributo molto importante a definire un equilibrio sostenibile per una riforma in grado di raccogliere un largo consenso
E di ammodernare seriamente il funzionamento delle istituzioni
Gli piaceva dire che bisognava cercare una mediazione una parola che talora nella pubblicistica appare come una parola da non usati
Quasi carica di un significato negativo
Ricordo che parlando della riforma della legge elettorale regionale disse dobbiamo trovare una soluzione nella quale ciascuno possa riconoscersi senza vedere
Umiliate le sue proposte
E le idee che ha proposto agli elettori durante la campagna elettorale
La politica
Anche come capacità appunto di ricercare mediazioni e soluzioni che possano essere condivise
C'è una e lui la consapevolezza che soltanto le riforme condivise sono in grado di essere approvate e di realizzare dei cambiamenti reali profondi duraturi
E c'era anche la convinzione che fare insieme la riforma della Costituzione avrebbe comportato quella reciproca legittimazione necessarie ad un bipolarismo maturo e civile
Ho condiviso queste convinzioni e lo sforzo della mediazione e della riforma così come
Con Pinuccio Tatarella condividemmo la delusione per l'esito di quella sfida impegnativa
E la speranza come egli disse più volte che il filo si fosse solo ingarbugliato e non spezzato per sempre
Sul piano politico egli lavorò a costruire una grande forza della destra italiana progressivamente muovendo dall'idea di un bipolarismo fondato sul confronto tra coalizioni molti partitiche
Verso l'obiettivo della creazione di un grande partito democratico della destra come egli scrisse nel mille novecentonovantotto
Prospettiva che egli intravide e che in modo più concreto come ha ricordato il Presidente Berlusconi si delinea oggi parallelamente alla creazione del Partito Democratico nell'area del centro sinistra
Certamente gli UFO mosso dalla volontà ben comprensibile per chi veniva dalla sua storia di evitare ogni rischio di nuove emarginazioni
Ed ogni pericolo di una deriva di tipo centrista tale da mettere in forse quella democrazia dell'alternanza che ha rappresentato senza dubbio una delle acquisizioni più importanti di questi quindici anni di storia repubblicana
Nella ricerca di un orizzonte nuovo per la destra oltre ogni ristrettezza nostalgica egli riguardo alle diverse correnti politiche culturali del moderatismo italiano
Nella convinzione che l'esaurirsi del sistema dei partiti nato dopo la Seconda Guerra Mondiale avrebbe consentito caduta la contrapposizione fascismo antifascismo
Il ricomporsi di una forza conservatrice e moderata maggioritaria
Ci fu in questa sua visione e nel modo in cui egli perseguire la sua iniziativa politica oltre il Polo una impostazione che con un linguaggio gran lasciano si potrebbe definire egemonica
Colpisce ad esempio l'attenzione con cui egli guardo alla tradizione laica e socialista
Già da molti anni prima
Ed in particolare all'esperienza craxiana vedendo nel decisionismo di Craxi gli elementi di una visione presidenzialisti cari ricercando nell'anticomunismo che segnò l'esperienza dell'autonomia socialista
La condizione se non per un'alleanza certamente per una strategia del dialogo e dell'attenzione
Dunque davvero la sfida che rilanciò alla Sinistra Democratica fu assai impegnativa e a tutto campo sul piano politico e culturale
In questo modo egli seppe a Bari in Puglia raccogliere intorno a sé uno schieramento assai ampio non solo politico ma anche nella società civile
In grado di raccogliere una parte significativa dell'eredità democristiana e dello stesso craxismo pugliese
Vi era in cui visto anche l'idea
Che la costruzione di una nuova forza non potesse essere il frutto della improvvisazione
Ho della funzione di MIUR Gica di una persona
Ma che comportasse al contrario uno sforzo per radicare il nuovo nella storia del Paese ricostruendo un legame con le culture
E con le tradizioni politiche
Una lezione che vale non soltanto per la destra
E che mantiene fortissima la sua attualità
Nel momento in cui si lavora non senza difficoltà costruire due grandi partiti
In grado di incardinare il bipolarismo italiano superando la frammentazione e la precarietà
Senza di lui mi si lasci dire queste egemonia della destra in Puglia si è poi negli anni parzialmente ridimensionata
Anche perché noi dall'altra parte abbiamo saputo ripercorrere in modo speculare le sue orme
Spingendo alla sua maniera oltre il centro sinistra la nostra iniziativa politica che le nostre alleanze in fondo due Lando si apprende a Di Centa
La forza di Pinuccio Tatarella fu anche nella convinzione che per esercitare appunto una
Egemonia la destra avrebbe dovuto liberarsi di ogni residuo estremismo e arroganza anche verbale
E dimostrare una capacità di esercitare il potere nell'interesse generale e non come espressione di una visione particolare
E aggiungo che in luglio l'esercizio del potere
Era sempre accompagnato dall'attenzione alla lungimiranza alla inclusività direi persino alla bonarietà
Di modo che il potere non appaia una minaccia verso quelli che non condividono le tue opinioni
Insomma il moderatismo di Tatarella si espresse sempre anche come moderazione una virtù rara nella politica italiana
Una delle ragioni del rispetto del rimpianto con cui è ricordato oggi non solo da chi gli fu vicino e solidale nella lotta politica ma anche da chi
Dalla parte avversa lo considerò sempre un interlocutore intelligente attento e aperto al dialogo
Bisogna dire la verità il senso del rimpianto che oggi si avverte non faccio solo dalla constatazione del fatto
Che gli fu un anticipatore di processi politici e culturali che hanno segnato in questi anni la storia del Paese
Ma anche purtroppo dalla considerazione delle occasioni che sono state mancate rispetto alle attese
E alle speranze di quella stagione iniziale della seconda Repubblica di cui egli fu partecipe e protagonista
Siamo certi top abbastanza lontani da quel bipolarismo maturo e civile per il quale egli lavoro compassione ricercando il dialogo e l'intesa
Non solo perché appare in compiuto il processo delle riforme costituzionali
Ma perché si affaccia persino costantemente il rischio di un conflitto fra l'istituzione dello Stato
Proprio quando le difficoltà e le fragilità del Paese richiederebbero il massimo di cui si oneri e appunto di armonia
In realtà l'esperienza di questi anni dimostra che senza istituzioni forti e assai difficile realizzare non solo la convergenza sulle nuove regole necessari
Ma anche quelle grandi riforme della società che hanno bisogno di dialogo e di un certo grado di condivisione per incidere in modo profondo e duraturo sulla struttura del Paese
Accade così
Che una stagione nuova che pure ha dato all'Italia dopo decenni di democrazia bloccata la grande novità positiva dell'alternanza e del ricambio delle classi dirigenti
Non abbia sin qui prodotto quei risultati significativi sul piano del governo del Paese
Delle profonde trasformazioni necessarie
Per ridare slancio alla società italiana invertire il rischio di un declino vincere la sfida della competitività nel presente e soprattutto riacquistare fiducia nel futuro
Insomma se dobbiamo dire la verità bisogna riconoscere che quel filo di cui parlo Tatarella se non spezzato si era certamente ingarbugliato molto
Al punto che non abbiamo più saputo ritrovare il bandolo della matassa
Non dico questo perché ci si debba abbandonare allo scetticismo Oppo o far vincere dallo spirito della rinuncia
In fondo ricordiamo un uomo che ci ha lasciato anche una lezione di passione politica e di tenace
Una capacità di pensare al futuro e di progettarlo con ambizione anche nelle condizioni più difficili e minoritarie
Ecco
Queste mi sembra la lezione più importante da ricordare
La politica la grande politica
Vi ricordo qui un testo della grande politica Max Weber consiste proprio nella capacità di andare avanti malgrado tutto
Bisogna dunque che i riformisti riprendano il cammino se vogliamo che quell'arrivederci alle riforme con cui Tatarella saluto lei si sono anche attivo della bicamerale con un misto di amarezza e di ottimismo
Diventi realtà
Bisogna ricominciare a dialogare non per il gusto del dialogo ma guardando ai grandi problemi del Paese e cercando di ascoltare di capire le ragioni degli altri siamo qui anche per dire questo e per confermare le ragioni di un impegno
E questo davvero mi sembra il modo migliore per un ricordo che non sia soltanto alla celebrazione di un rito ma la capacità di raccogliere un'eredità
Di rilanciarne il senso di riprendere il cammino verso obiettivi condivisi
Grazie all'onorevole D'Alema
Allora
La parola ad un uomo che di Pinuccio Tatarella fu a fasi alterne alleato collega entrambi vicepresidenti consiglio del primo Governo Berlusconi e poi fiero avversario e poi di nuovo alleato Roberto Maroni
Voglio ringraziare
Il Presidente della Camera
Per avere
Organizzato questa manifestazione
In occasione della
Dieci anni dalla morte di Pinuccio
Per avermi
Invitato interventi che mi hanno preceduto
Quello del Presidente della Camera del Presidente del Consiglio
Il Presidente D'Alema
Hanno delineato con grande
Precisione e puntualità
Gli aspetti
Più significativi del pensiero dell'azione politica
Di Pinuccio Tatarella
E io vorrei nel mio breve intervento portare qualche ricordo personale di un'esperienza
Vissuta intensamente anche se brevemente con Lori
Al Governo
Di un'esperienza
Vissuta precedentemente e successivamente con lui all'opposizione
Ma soprattutto di un'esperienza umana
Prima ancora che politica
Pinuccio è stato
Per me un maestro
Mi ha insegnato molte cose nella politica
A un certo punto ho pensato che ne avesse anche adottato politicamente parlando mi ha guidato attraverso le insidie dei palazzi del palazzo
Ma soprattutto è stato un amico
E in tante occasioni me l'ha dimostrato quando eravamo alleati quando eravamo avversari ma da alleati ed avversari per me il tratto distintivo del rapporto con lui è stata l'amicizia
Un'amicizia singolare eravamo molto diverso sì
Ci eravamo conosciuti nel novantadue
Quando
Entra in Parlamento io per la prima volta
Non c'era un motivo particolare perché due persone così diverse diventassero amici eppure io ho sentito in lunghi
Questo sentimento nascere crescere
E mantenersi nonostante
Le vicende della politica poiché
Ci abbiano portato su sponde diverse
Soprattutto me lo ricordo
Dopo la fine
Per certi versi traumatica del primo Governo Berlusconi dove io lui eravamo vice Presidenti del Consiglio
Quando mi fu vicino personalmente comprendendo
Quella fase per me è molto difficile la fase più difficile della mia vita non solo sul piano politico ma anche personale quei mesi quegli anni
E lo e mi fu vicino mi aiutò molto a superare i problemi che sì erano
Posti davanti una
Delle immagini più nitide che ho di lui
Una foto che ci ritraenti io lui Presidente Berlusconi nella prima seduta del Consiglio dei Ministri del novantaquattro
Tutti sorridenti felici un po'spensierati di fronte a questa sfida
Ma l'UE era
Pensieroso quasi
Nei suoi occhi si leggeva la premonizione di ciò che sarebbe successo dopo pochi mesi
Ma lui poiché me ne sono reso conto aveva capito la debolezza
Di quell'esperienza legata sul comune interesse a governare dopo aver vinto le elezioni consapevole che era un'alleanza elettorale non un'alleanza politica
E in
Quanto tale fragile perché divisa su tante cose su tutto
Quel Governo Berlusconi nacque
Per una
Iniziativa proprio di Pinuccio Tatarella
Ci presentammo divisi alle elezioni la Lega Forza Italia nel nord Forza Italia Alleanza Nazionale nel centro-sud lega contro Alleanza Nazionale
E non era facile dopo aver vinto le elezioni comporre una maggioranza che desse vita ad un Governo e Pinuccio pensò allora il modo per farlo
Prese i due teorici due ideologici dei due schieramenti Gianfranco Miglio
E
Domenico Fisichella
Uno
Teorico del federalismo l'altro del presidenzialismo addirittura
Nostalgico della monarchia insomma quindi ancora di più
Li mise in una stanza la stanza della prima Commissione della Camera dei deputati mi chiamo e mi disse vieni che ti faccio vedere come si risolvono i problemi
E li mise ed è il lancio a loro la sfida come tenere insieme il federalismo e caro alla lega e il sistema presidenziale allora bandiera di Alleanza Nazionale della
Della del del Polo delle Libertà
Cominciarono i due professori a parlare a discutere ciascuno sostenendo la propria tesi
E ovviamente quando si mettono due professori l'uno di fronte all'altro cercando chiedendo l'uno di convincere l'altro che le sue tesi sono sbagliate che sono giuste le proprie non si va da nessuna parte
E con un crescendo rossiniano i due professori alla fine dopo un'ora e mezza di discussione
Stavano dando la prova provata che federalismo e presidenzialismo erano totalmente incompatibili assolutamente impossibile metterli assieme fare l'alleanza a quel punto intervenne Pinuccio
In rapida mente spiegò e due professori come invece era possibile mettere assieme le due prospettive e dall'Ina quel Governo Berlusconi
I due professori si guardarono un po'stupiti alla fine uscimmo dalla Commissione con
L'accordo fatto un accordo che diede vita al Governo un accordo debole come ho detto
Che poi portò alla fine del governo del primo Governo Berlusconi per una serie di motivi
Ma Pinuccio ci credeva
Pensava che questa strana alleanza tra
Un partito Alleanza Nazionale
Il Forza Italia e questo fenomeno ancora poco conosciuto della lega Nord
Poteva avere un future avrebbe avuto un futuro da qui la sua in tilt intuizione oltre il Polo intuizione che si è concretamente realizzata
Tentò in quei sei otto mesi di Governo l'impossibile per tenere assieme questa coalizione così eterogenea così divisa alla fine dovette arrendersi alle all'evidenza dell'impossibilità
Di fronte alla mancanza di un progetto politico
Che ancora non c'era che poi ci sarebbe stato di poter governare i processi di riforma
Ma
Oltre che sul piano politico come ho detto per me fu un amico un vero amico
Questo episodio è stato il primo ne sono seguiti tanti altri
Ricordo le cene fatte con lui per cercare di affrontare e risolvere i temi più spinosi la riforma della legge elettorale il federalismo
Le questioni che
Si mettevano di traverso alla prosecuzione dell'esperienza di Governo
Ricordo la sua ironia ricordo la sua curiosità la sua voglia di capire il fenomeno della lega
Lo è sempre stato considerato dai leghisti una persona
Straordinaria una persona eccezionale capace di capire al di là
Delle dei pregiudizi la realtà di un partito che era diversa da quella di essi raffigurava
Ricordo anche
Il dolore che provo in certe occasioni quando da ministro sulla scena internazionale
Voleva portare l'esperienza la nuova esperienza del Governo di centrodestra il pregiudizio che ancora sul piano internazionale colpiva quel Governo quando andò per esempio
In un Belgio e il ministro belga dirupo rifiutò di stringergli la mano e lui molto
Istituzionalmente ma soffrendo non frecce
Nulla per non compromettere l'azione di governo ma quando torno mi chiamò e mi disse ho sofferto molto tu non devi accettare questo trattamento
Io feci tesoro di quello e quando otto come andare in Belgio feci sapere al ministro di allora che se non mi avesse stretto la mano sarei tornato indietro con tutta la delegazione e fin
In quel momento l'ostracismo nei confronti
Nostre del Governo Berlusconi
Eravamo amici
Anche quando eravamo avversari e negli anni difficili
Nel novantasei nel novantasette quando la lega lanciamo la sua proposta indipendentista la secessione
L'UE non smise mai di tenere i contatti di tenere i contatti soprattutto con me perché
Voleva ricostruire questo rapporto
E questo investimento nei rapporti umani prima ancora che nelle convenienze politiche
è il messaggio più importante l'insegnamento più importante che io porto dentro di Pinuccio e che poi ci è servito successivamente quando c'è stato riavvicinamento per
Consentire un percorso comune è stato citato prima dal Presidente l'episodio di Teano a cui ho partecipato quando Pinuccio ci aveva già lasciato
E ci andai io perché
Doveva andare Bossi ma due giorni prima mi chiamò e mi disse senti c'è una faccenda da sbrigare una cosa di poco conto vai per cortesia sostituirmi a Teano
E io rimasi così un po'stupito di questa cosa poi ci andai in rappresentanza della lega e mi ricordo che poi
Alcuni leghisti se la presero con me perché non avevano capito bene che cosa io avevo deciso di fare non ero io naturalmente ma in quell'occasione
Si concretizzò il sogno di Pinuccio Tatarella quello di creare le condizioni politiche non solo elettorali politiche
Perché
Le forze politiche che oggi sono in maggioranza potessero trovare un programma comune ma soprattutto
Perché nord e il sud cessassero le ostilità
In prospettiva di un percorso comune verso il federalismo
Ci sono tanti altri episodi che potrei citare
E che sono per me il ricordo più bello più intimo di Pinuccio Tatarella che è stato come ho detto per me è un maestro sul piano politico
è un amico sul piano personale
Ci manca Pinuccio ci manca il suo insegnamento ci manca il suo invito alla moderazione
Ci manca il suo insegnamento politico che però
Portiamo dentro di noi e personalmente con lui ho perso un maestro e ho perso un amico grazie
Grazie a Roberto Maroni
Il compito il compito di concludere questa
Manifestazione di ricordo Pinuccio Tatarella Gennaro Malgieri Gennaro amico
Collega di Pinuccio la comune passione per il giornalismo politico per la saggistica
Gennaro che sta curando l'edizione dell'opera Omnia dei discorsi parlamentari di Pinuccio Tatarella perché Pinuccio non era soltanto il polemista estremamente acuto con la penna era anche un uomo che usava
L'oratoria parlamentare con era la maestria prego
Potrei cavarmela dicendo buonasera e grazie per essere stati qui con noi dal momento che è stato già detto tutto ma qualche cosa mi tocca di dire naturalmente ringraziando il Presidente della Camera per aver pensato a me nel
Concluderei questa
Questa serata
Ringrazio soprattutto me lo permetterete mica Angiola Tatarella per averla curato con tanto amore non poteva essere diversamente il libro che alla vostra attenzione
Ringrazio tutti voi per essere intervenuti ringrazio soprattutto per le cose che ho sentito dire anticipatore modernizzatore inventore di formule politiche e di strategie
Moderato e dialogante come ha sottolineato il Presidente D'Alema ma per me per la mia generazione per gli amici che vedo qui Italo Maurizio
Mimmo Nania Lo Russo tanti altri amici Silvano Moffa
Cito tutti evidentemente è stato soprattutto una grande e straordinario catalizzatore di entusiasmi e di passioni attorno delle idee
E ad una certa visione della politica e che probabilmente non si porta più ma che noi continuiamo a portare nel nostro cuore se lo permettete anche nel nome di Pinuccio Tatarella
Io personalmente lo ricordo così e proprio per questo ne sento in maniera
Più forte più coinvolgente la mancanza
Anche perché
Raramente gli anniversari
Coincidono con l'attualità del momento in cui vengono celebrati
E a Tatarella è riuscita anche questa impresa
Tra le molte impossibili al cui ha dato vita nel corso della sua intensa vita politica una sorta di piccolo miracolo laico pugliese a cui lui che peraltro era abbastanza ad uso a fare il serio abituato ecco a rendere possibile ciò che tutti quanti noi giudicavano assolutamente impossibile o quanto meno indagato tentati oggi il disco so di Tatarella lei vedi Tatarella dove
Dove vanno a posarsi sui grandi temi del nostro tempo due almeno grandi temi del nostro tempo
Uno la crisi
La crisi del sistema che era operante già al tempo in cui lui era con noi
Ma che naturalmente il proceduta in maniera esponenziale al passare del tempo e le sue
Possibili
Possibili
Soluzioni alla crisi stessa del sistema non lasciano appesa
Lo individuo fin dagli inizi degli anni Novanta alla fine degli anni ottanta
La possibilità di procedere oltre la stagnazione nella quale la Repubblica si stava dibattendo io ricordo che spesso parlavamo riprende do Marroni presto di Gianfranco Miglio una Repubblica migliore per gli italiani e di ritrovare in questo testo una sorta di fil rouge
Di tutto il grande dibattito sulle riforme istituzionali che si era andato sviluppando nel dopoguerra
Senza
Obbediente nascondere nessuna famiglia politica che aveva preso parte a questo grande dibattito dagli azionisti
Nella
Nella costituenda Rodolfo Pacciardi ad Almirante a Craxi a gruppi all'interno della Democrazia Cristiana che immaginavano una democrazia più partecipativa e più decidente
Ecco questo è quello che voleva Pinuccio Tatarella sintetizzato in una formula quella della Repubblica presidenziale che come sapete appartiene alla grande tradizione politica della destra italiana e non soltanto della destra della destra italiana
Con quel filo di decisionismo ma anche di impegno del Parlamento a controllare gli atti gli atti del Governo era evidentemente una formula nuova quello che lui Fortone la Bicamerale presieduta dal Presidente Massimo D'Alema e e arrivammo quasi alla fine c'eravamo Presidente c'eravamo c'eravamo a cui il semipresidenzialismo condiviso con tante lacerazioni all'interno della sua parte io mi ricordo che mi fece intervenire improvvisamente in Aula per raccontare perché l'idea presidenzialista arriva attraversato la cultura politica un po'in maniera carsica anzi spesso in maniera carsica
La la la la la la vita politica il dibattito politico della novecento del Novecento italiano quasi c'eravamo e qualcuno Presidente D'Alema mi dovrà ancora spiegare lo chiedo a lei lo chiedo al Presidente Berlusconi
Perché come Fini
Quella Bicamerale forse resterà resterà chiuso nello scrigno della memoria istituzionale di questo Paese che è pieno di tante cose ma qualcuno
Un giorno all'altro ma dovrà soddisfare questa mia curiosità sarà il mio ultimo giro di giostra probabilmente all'interno di questo palazzo ma prima di uscirne vorrei saperlo
Ebbene
Questo
Questa questa riforma del sistema era il cuore evidentemente dell'assillo della della preoccupazione di Tatarella
Ma insieme a questo ce n'era un altro quello di dare consistenza a quel soggetto politico per lui aveva cominciato
A pensare molto tempo prima che si
A Lizzano se insieme con Gianfranco Fini quando costruimmo insieme soprattutto con confini contattare scriverà
Alleanza Alleanza nazionale era la nuova destra quella destra di cui parlava il Presidente D'Alema adesso moderno ma essa dialogante con esso non arroccarsi modesta aperta
Una destra se volete anche era etica che nel suo Pantheon era capace di scrivere nomi che non si portavano a destra
Il nome di Gramsci
Agli altri grande coscienza
Della
Costruzione della così da della unità della unità nazionali uomo che ha fatto del primato dalla cultura sulla
Oggi Tica il punto di riferimento a cui noi siamo stati particolarmente votati qualcuno di voi e solo particolarmente affascinato
Fin dalla gioventù fin dal
Quando muoveva i primi passi all'interno di quella formazione che era il Movimento Sociale Italiano
E do subito dopo aver fatto Alleanza Nazionale noi restammo attoniti lo ricorderanno gli amici che sono qui in prima fila quando ci comincio a parlare due mesi dopo di andare oltre il Po all'e-commerce lasciaci un attimo respirare abbiamo appena
Periodo il fondo distrutto una ITEA se per costruirne un'altra insomma più grande più bella più accoglienti tutto quello che voi
Ma non ci puoi chiedere insomma il professore queste fatiche di Sisifo alle quali ogni tanto insomma pretendi che noi dovremmo
In qualche modo
Impegnarci nel costruire poi già immaginava di ci diceva mi diceva Maurizio ma
Alleanza Nazionale e uno degli elementi uno dei soggetti parimenti
Un grande schieramento politico
Una un grande fronte dei moderati tanto per capirci che può portare l'Italia oltre le secche della crisi del sistema e magari la stessa cosa accapo dall'altra parte
Bene signori di questo si parlava nel lontano mille novecentonovantaquattro ci siamo
Il Partito Democratico e vivo ed operante il
Partito del Popolo della Libertà Presidente Berlusconi io mi auguro che sia vivo ed operante tra poco ma con un'avvertenza me la permetta con molto riguardo con molto riguardo
Che abbia un'anima
Che quell'animate alla quale
Tatarella si appellava chi avrebbe voluto vedere una operante
In un soggetto politico che si chiama al centrodestra non da un qualche cosa chiamava offrono un qualche cosa
Diventarono un qualche cosa
Di non comprensibile o di politicista
Io so che lei è particolarmente sensibile a questi temi ma io l'ho voluto dire
Proprio in nome e per conto di Tatarella ed ero ricordo che a lui mi lega un'intelligenza politica feconda
Una capacità di manovra che fece dire appunto alle mondo come ha ricordato D'Alema ma come ha ricordato Gianni Letta nei giorni scorsi meno molti interventi che ho fatto situata nella
Che proprio nel mondo che assomigliava ad una volpe Lerna
Ma che in realtà
Non era una volta era uniamo Machiavelli hanno un fedele a quella visione molto Prezzolini hanno anche non a caso fondò l'istituto Prezzolini a Bari come molti di voi
Ricorderanno perché era un realista aurea vista che non era un cinico ecco anche questa è una cosa sulla quale bisognerebbe di questi tempi
Di questi tempi soffermarsi un realista che non era un cinico cercava il dialogo
Ma comunque non umiliava mai gli avversari e nulla come dicevo riteneva impossibile in politica e perfino la conciliazione degli opposti non era per lui un'impresa destinata all'insuccesso tentava
E spesso riusciva qualche volta quando tentare insieme con gli altri come con l'abbia camerale
Non gli è riuscito e questo è il suo grande rammarico che è stato qui più volte su questo si era sottolineato
Degli riusciva per esempio di allargare i confini culturali della testa ecco proprio per quel primato della cultura molto gramsciana sottolineo ancora una volta questo aspetto
Perché noi conferiva alla cultura nella politica
Voleva che la destra non leggesse soltanto le cose che venivano tramandate in maniera un po'pigra così impedisce qua
Ma che si aprisse anche ad altri orizzonti per
Capitalizzare da esperienze diverse le più varie le più lontane
Le più trasgressive ricapitalizzare
Idee che potevano in qualche maniera arricchire quel suo mondo quel quel nostro mondo per questo
Amava le idee ma ancora di più
Amava
Lei resi si è molto parlato di Di Vittorio ma non soltanto perché Cerignola ISE
Come lui ma di Vittorio non è stato soltanto il più grande sindacalista del del del del Novecento
Di Vittorio non è stato soltanto un grande trascinatore
Di folle di vittoria è stato anche un uomo capace Tatarella lo sottolineava ne parlavamo spesso insieme
Capaci anche di cambiare in gioventù era per l'azione diretta si avvicinò a Filippo Corridoni fu interventista scrisse addirittura sul popolo devo sul Popolo d'Italia
E poi naturalmente il ventuno puri grande spartiacque che porto di Vittorio da una parte quelli che avevano visitato dalla sua stessa parte
Altrove beni di Vittorio era una figura fascinosa
Ma per questo straordinario senso dell'eresia che aveva portato in politica e anche nel partito al quale lui aderì il Partito Comunista Italiano
E poi perché dimenticare che nel mille novecentonovantaquattro Tatarella ci convocò ad horas all'onorevole Selva e a me
E disse abbiamo una missione da compiere dico che dobbiamo fare
Domani andiamo a Caltagirone ricordiamo Sturzo nel trentacinquesimo anniversario della sua morte
Noi partimmo e andammo a Caltagirone una folla immensa insieme con l'avvocato Sturzo il nipote di don Luigi e celebrammo don Luigi Sturzo che dentro così nel Pantheon della destra se vogliamo o del centrodestra perché
Perché forse è stato il più straordinario critico della partitocrazia contro lo statalismo contro le malattie estive tutte idee che dovevano necessariamente confluire in un garante aggregato politico-culturale che si sarebbe chiamato Polo delle Libertà Casa delle Libertà
Popolo della libertà
Ecco questo era Sturzo ricordo per inciso senza nessuna
Nessun secondo fine il Secolo d'Italia titolo in prima pagina in quell'occasione perché andiamo a Caltagirone
E naturalmente chi vide quel titolo insomma le fanno pure le scampagnate chiediamo organizzate queste cose c'era Tatarella dietro quella scampagnata politico gli oggi può culturale
Che ebbe poi anche degli esiti come dire
Simpatici amicali affettuosi com'era nello spirito nello spirito del mondo
Ebbene
Concludendo la politica delle idee
Aveva un attimo
Quella stessa anima che oggi
Come ho detto
Pinuccio trasferire ebbe nel costituendo soggetto unitario
Con la passione che gli era propria e con la fantasia che non lo abbandona un mai
Passione e fantasia sembrano due elementi così eccentrici rispetto al nostro tempo quando si parla di politica ma la politica senza la passione
Senza la possibilità di disegnare scenari quindi anche la fantasia senza immaginare avvenire avvenire anche lontani che cosa è io mi domando molto spesso
Insomma anche in questo anche in questa sua estetica della politica io credo che non erano soltanto annuncerà le cravatte piene di macchie questa sua estetica della politica io credo che Pinuccio
Può essere considerata un precursore
Comprese prima degli altri ma non rinuncio mai al suo patrimonio ideale
Con il quale intendeva contaminare altre famiglie politiche
E non si sottraeva ad essere contaminato
Nella prospettiva di dare all'Italia finalmente
Un sistema istituzionale e alla sua destra un ruolo storico da protagonista del rinnovamento
Per tutte quante queste cose
Che per molte altre cose ancora oggi noi non lo ricordiamo ritualmente
Ma lo ricordiamo attivo e presente come se fosse tra di noi e vi posso dire che proprio per questo mi manca e ci manca tanto
Grazie Gennaro
Ancora grazie a Silvio Berlusconi e Massimo D'Alema Roberto Maroni e chi lo ha conosciuto sa che dico il vero beh Pinuccio sarebbe stato contento perché oggi c'è stata una buona una buona politica grazie