Deportati libici in Italia negli anni 1911-1912

Se incominciamo a presupposto che rinviamo
Bossi a sedere così possiamo anche cominciare
Voglio salutare tutte le persone presenti oggi qui in questa sala dove cominceremo qualcosa non solo di importante ma sicuramente che sarà storico
Chi vi sta parlando e Giuseppe Calabrese il Sindaco delle Isole Tremiti dove è iniziato un attimino quest'idea
Questo cammino è che oggi ci ha portato a questo
Convegno
è significativo che questo
è stato fatto nell'archivio di Stato perché
La storia anche sono alle nostre radici vanno ricercato ricercate nel punto dove risiedono le verità più possibili
è significativo oggi e ringrazio la presenza della
Del Ministro D'Alema al nostro tavolo un saluto affettuoso all'amico Kadur e tutti gli altri relatori
Prima di iniziare questo
Questo convegno passerei la parola ai padroni di casa per un saluto
Iniziando dal dottor Maurizio fallace che il direttore generale il Pibe gli archivi
Grazie Sindaco io desidero rivolgere a nome non solo mio ma dell'Amministrazione archivistica un caro saluto alle sua Eccellenza l'ambasciatore
Abdullah fendenti addurre
Alle vicepremier tre i il Ministro degli affari esteri onorevole Massimo D'Alema
A tutti voi presenti e un
Caro saluto e ringraziamento al sindaco delle Isole Tremiti
Quelle dottor Calabrese il quale
A
Diciamo promosso quest'iniziativa con il patrocinio del Ministero degli affari esteri in collaborazione con l'ambasciata di Libia con lì sia o con l'Archivio centrale dello Stato
Con il Centro studi storici di Tripoli con i Comuni di Favignana di
O un sa e di Ustica
E ha promosso questo incontro molto importante come l'eternit già detto in premessa e che mi auguro abbia
Con i lavori che si svolgeranno particolari risultati positivi il Sindaco sarà anche
Diciamo anche l'incombenza poi di essere un po'di mode del moderatore il conduttore proprio dei lavori in corso
Un caro saluto anche ai relatori qui presenti Nicola la banca
Mo'ammette che rari Salvatore Bono e Gianluigi Rossi garanzie anche per la loro presenza e per loro intervento e per i loro interventi alle senatore
Giuseppe Pisanu all'onorevole Carra e all'onorevole Gianfranco Rotondi
E infine
Non posso
Trascurare un carro ringraziamenti assoluto all'amico e collega Aldo Ricci
A tutto il personale dell'Archivio Centrale in quanto questa sede che diciamo l'istituzione più importanti a livello italiano terre la conservazione della memoria storica dell'amministrazione centrale dello Stato
Dall'Unità d'Italia fino ai giorni nostri un
è un luogo che io ho avuto l'onore è un istituto che ho avuto l'onore di dirigere per due anni un luogo al quale sono molto affezionato che credo che sia la
La sede ha data e deputata proprio attenere
Diciamo questo convegno il
Nella seconda metà degli anni ottanta proprio il presso l'Archivio centrale dello Stato fuorviato un imponente lavoro di ricerca della memoria storica proprio per quanto riguarda
Di deportati libici in Italia
Ci si riferiva in particolare alla documentazione degli archivi prodotti in quella fase giolittiana di inizio delle secolo scorso del mille novecentodieci undici della guerra della Libia che poi dietro deve proprio inizio
Alle e l'avvio alle colonie italiane nel nord Africa
Fu uno prodotti lavori imponenti lavori
E guide delle fonti che soprattutto le riproduzioni integrali di compresi i documentari attestanti proprio il fenomeno della deportazione
Da ricordare l'attività svolta dall'Amministrazione archivistica in collaborazione con l'Istituto di storia ed istituzioni dei paesi afroasiatici dell'Università di Pavia
Per la realizzazione dell'inventario delle fonti manoscritte relative alla storia dell'Africa del nord esistenti in Italia dal mille novecento ventidue sono stati prodotti
Molti volumi in particolare sei volumi dal settantuno fino al due mila e quattro i perimetri sono stati editi sotto la direzione di Carlo Giglio gli altri tre sotto la direzione di Marco Mozzati
L'archivio la l'Amministrazione archivistica dell'Archivio Centrale dello Stato ha sempre accolto in seguito con particolare garbo professionalità tutti gli studiosi
Provenienti dalla Libia che ne avessero fatto domanda per tre effettuare le ricerche presso questi istituzione in questa ottica l'archivio di centrale dello Stato è diventato più terreno privilegiato di ricerca
Nazionale e internazionale e il convegno di oggi nella tangibile manifestazione testimonianza
Io mi auguro che i risultati dei lavori che
Iniziano questa mattina ma che si svolgeranno per tutta la giornata
Portino semplicemente a
Trovare ulteriori tasselli e contribuiscano
A carri da rinsaldare sempre quei rapporti fra i nostri due Paesi io ringrazio ancora
Il l'ambasciatore socio impellenza di addurre il
Nostro Ministro degli affari esteri D'Alema e a tutti voi auguro un
Augurio di buon lavoro e di una
Proficua giornata grazie
Ringraziamo
Il professor fallace passo la parola verrà un saluto anche al sovrintendente agli archivi centrali dello Stato professore Aldo Ricci
Grazie
Il saluto dell'amico fallace ringraziamento per la presenza mi esime da da ripetere i nomi di chi è qui convenute e quindi di
Il ringraziarli per la per la loro presenza e per l'organizzazione di questo di queste evento
Mi limiterò quindi a darvi il benvenuto all'Archivio centrale dello Stato da parte mia di tutto il personale quindi l'Archivio centrale dello Stato cioè l'istituto che conserva
La memoria storica
Del nostro Paese dall'unità ai giorni nostri
Una fortunata coincidenza far sì che questa giornata di studi coincida con un evento di tutt'altro tipo che abbiamo inaugurato pochi giorni fa
Un'esposizione di ceramiche di documenti che al di là della loro bellezza intrinseca che ognuno potrà giudicare
Tuttavia rende conto in qualche modo della varietà della documentazione che noi che noi conserviamo
Ecco credo che la scelta dell'Archivio Centrale per questa manifestazione sia stata quanto mai opportuna
Perché il tema che affrontiamo quindi questo tema doloroso difficile della deportazione di cittadini libici in Italia tra l'undici e il dodici
Per questo tema gran parte
Della documentazione una buona parte la documentazione esistente in Italia
E conservata presso l'Archivio centrale dello Stato in particolare nelle serie della polizia giudiziaria
E della direzione generale dell'asse della sanità pubblica le deportazioni furono realizzate tra l'ottobre e il dicembre del mille novecentoundici
E interessarono in Italia vari comuni e Gaeta le Isole Tremiti Ponza Ustica Favignana
E a gennaio del dodici erano oltre tre mila le unità presenti che poi si riducono via via più o meno a cinquecento nell'agosto del dodici
Ma si devono registrare anche tra i quattro i cinquecento decessi tra novembre dell'undici gennaio del dodici
Tra Ustica e le Tremiti in particolare per un'epidemia di colera che si era sviluppata sulle navi che avevano portato queste persone in Italia
Poi vi sono anche i detenuti in varie carceri italiane poi il fenomeno continua cioè in realtà il la giornata si
Si limita alla al problema dell'undici luglio e il dodici ma la presenza libica continua anche negli anni successivi abbiamo quasi cinque mila unità di operai militarizzata io per ai libici militarizzata i nella Prima guerra mondiale
Abbiamo una ricca documentazione sulle sui confinati deportati anche negli anni Venti e trenta
Alla fine degli anni ottanta copia di questa documentazione fu consegnata alla Libia nel quadro dei lavori di una Commissione interministeriale creata presso il Ministero degli esteri quindi tutta questa documentazione
E oggi conservata oltre che qui in originale anche presso la Libia
Ecco quella consegne rappresenta credo un un contributo importante alla conoscenza di un capitolo difficile doloroso della storia dei dei nostri Paesi ma è anche un gesto di di alto valore simbolico
La conoscenza della verità il presupposto per arrivare
A quella che oggi si chiama con una termine comune memoria condivisa del proprio passato
è una memoria condivisa è il presupposto per un clima di fiducia e di amicizia tra gli uomini e le nazioni e proprio per questo credo che
La scelta di questo istituto la scelta dell'Archivio Centrale dello Stato come sede di questo incontro sia stata quanto mai opportuna e di questo ancora vi ringrazio
Bene dopo
Questi esaurienti che ma anche
Ceceni storici che servono a quello che è stato questo progetto che è iniziato
Alle Isole Tremiti ma
Iniziata un così più che altro non prima della ricerca storica
è stato un ridare la dignità a delle persone purtroppo che non avevano più possibilità di credere nello stile loro status così di abbandono
Non dovete sapere che da anni io
Ormai faccio il sindaco alle tre anni aveva adegua sei quindici anni di Sindaco quindi ho ventiquattro anni ero molto giovane però ricordavo sempre qualcosa
è un regime
Presidente
Cerco di seguire che davanti a me insomma ecco
Quindi
Una cosa che da ragazzo sempre mi
Mi lasciava perplesso è che quando andavamo
A trovare i nostri morti al cimitero che era alla fine dell'isola di San Nicola quello che lo nel passato diciamo era al
Il punto sociale delle Isole Tremiti tutti i nostri cento c'è la stanno
Stanno sepolti turchi perché la richiamo con i turchi non i libici perché era forse più facile nella nomen duratura di allora isolane
Mi chiedevo perché poi mi spiegarono la storia di questi deportati che
Delitto tenuti alla treni alle Tremiti ma purtroppo in quelle che sono
Le disavventure sciagurate delle di tutte le guerre povere hanno contratto questo tipo petecchiale sono morti e tragedie con loro anche alcuni
Cittadini tramite sia furono seppelliti in questa fossa comune che
Era lì anonima
Senza con qualche capretta anche che ci passeggiava intorno
E allora da allora è stato un punto che mi ha colpito cominciato a
A studiare cosa si poteva fare perché queste persone che non avevano
La forza di potersi difendere come i nostri
Perché vedevo spesso quei documentare le foibe i tre tutte quelle che sono state le persone che hanno purtroppo avuto la sciagura di affrontare una guerra che erano in un punto dove nessuno poteva darvi una dignità beh io
In quel momento ho deciso che bisogna da bisogna dava dargli una dignità e così con lavorando un po'a destra sinistra col Ministero degli esteri con i sia ove ce ne siamo c'è da trovare riusciti a trovare qualche soldino
Qualcosa ci abbiamo messo anche di nostra anche se non abbiamo e deve pensare che il mio comune di quattrocento abitanti quindi nostro bilancio sfiora i quattrocento mila euro insomma tutto compreso quindi abbiamo tirato fuori qualche soldino anche noi un po'di aiuto anche fisico nostro siamo riuscite a fare
Questo piccolo mausoleo che quanto meno indicasse significasse che lì erano sepolte delle persone che
Un giorno erano stati uomini e che dietro di loro hanno lasciato delle radici che potevano essere figli zii nipoti e così via
E con Colli sia osiamo vicino a fare questo Progetto poiché
Siamo riuscite a ad avere contatti con l'amico ambasciatore che addurre portare una delegazione al trend e nel due mila sei dove è stato inaugurato questo
Questo mausoleo lo chiamo chiamiamo così dove
Si sanno anche i nomi di chi è sepolto e quindi se qualcuno dei propri parenti dei famosi nipoti oggi che sia non vogliono venire un giorno arte nascere una preghiera su dove vive sepolto
Un loro caro hanno tutta la possibilità e sanno dove andare
Questo deve servire anche però in un attimo di
Di di di così di riflessione hanno i vivi
Partendo da chi non c'è più
Che il colloquio e forse la cosa più importante specialmente in questi momenti il collaudo importante perché quando si parla di globalizzazione significa anche
Cominciare a discutere con gli altri perché ormai dobbiamo diventare come si dice tutto un insieme
Quindi non saremo più africani o europeo così via
E quindi questo piccolo passo può anche servire o Dio io non è che voglio porgermi olio così incominciare a fare politica estera che giace ottantenni grattacapi quindi vorrei lasciare agli altri grattacapi però
è giusto che abbiamo lasciato ha lanciato un sasso
E siccome io vengo da un posto di mare e ho sempre visto che lasciando un sasso in acqua
Parte da un piccolo cerchio ma poi diventano tanti grandi cerchi che riescono ad allargarsi quasi ad estendersi lungo tutto il mare io penso che
E spero che abbiamo lanciato quel sasso
Che ha cominciato a fare quei circhi quei cerchi si comincino ad allargare che si possono così far sì che
Ci riusciamo ad
Collegare con gli amici o fratelli libici o con gli amici fedeli di tutto il mondo il mondo che non si debbano più fare dei mausolei
Per gente che è morta per delle cause sciagurate e che forse si è un bene che non esistono più quindi detto questo io volevo passare la parola all'amico Ministro Massimo D'Alema ringraziando ancora una volta per la sua presenza e grazie
Ma
Vorrei innanzitutto io ringraziare
Il Sindaco
Delle Isole Tremiti
I rappresentanti delle altri delle altre amministrazioni comunali interessate
Alla vicenda dolorosa e tragica degli deportati libici
E
L'Archivio centrale dello Stato in modo particolare vi sia
Illy di Amistadi assente di Tripoli
Che hanno
Condotto
Nel corso di questi anni
Lei attività di ricerca
Gli studi
Di cui il convegno di oggi rappresenta un momento importante non voglio dire conclusivo ma certamente una tappa significativa
A partire dal comunicato congiunto fra l'Italia in Libia nel mille novecentonovantotto
Quello che si è avviato è un processo nuovo
Sia sul piano politico dei rapporti fra i due Paesi ma anche come era giusto e necessario
Sul piano della
Ricostruzione attraverso un lavoro comune
Della verità storica
Di una memoria condivisa
Anche allo scopo di rendere giustizia
Alle vittime di una vicenda coloniale
Che
Lo abbiamo abbiamo avuto modo di di ribadirlo io stesso partecipare interessante il convegno in cui furono presentati
I risultati di queste ricerche una vicenda coloniale che ha conosciuto pagine tragiche e vergognose
Io voglio esprimere un apprezzamento da parte del Ministero del Ministero degli Esteri d'altro canto è stato diciamo mense sponsor di questo di tutto questo lavoro
Contributo complessivo nel corso degli anni in particolare tra il due mila uno e due mila cinque
Circa due milioni di euro per sostenere queste ricerche
Che
Di cui voglio ringraziare diciamo
Protagonisti di queste ricerche libici italiani
Che hanno consentito di fare un passo in avanti importante nella lavoro scientifico di ricostruzione delle vicende storiche o di cui parliamo
è stata effettuata una raccolta di documenti che sono ora conservati presso l'Archivio centrale dello Stato e in parte presso l'archivio storico del Ministero degli esteri
E che si riferiscono alle due fasi
Più significative della vicenda dei deportati libici cioè
Il
La fase novecentoundici dopo la la rivolta di Sciara sciatta con
Cui fece seguito innanzitutto una
Bestiale repressione
Centinaia e centinaia di esecuzioni
E poi la deportazione di un numero di cittadini libici
Collocato fra tre mila cinque mila diverse località italiane moltissimi dei quali
Non fecero ritorno
E morirono nelle condizioni inumane di prigionia
E poi la vicenda del novecentoquindici relativa alla alla reclusione in campi di concentramento dei soldati libici degli ascari libici che erano stati portati in Italia
Di queste vicende esiste oggi una documentazione ricca
Sono stati raccolti oltre
Sette mila documenti in particolare presso gli sia ove esiste un fondo documentario sugli esiliati libici che costituisce forse uno dei risultati più importanti del lavoro di ricerca
Che è stato fatto in questi anni
E nello stesso tempo un lavoro di ricerca è stato fatto anche sulle vicende successive
E cioè sulle pagine tragiche di repressione che avvennero successivamente durante il periodo fascista
Dunque io credo che sia importante accanto a questo di particolare significato e il lavoro di raccolta di testimonianze sulla
Di fonti orali
Che è stato effettuato da ricercatori libici nell'ambito
Parenti dei deportati nell'ambito di questo programma di dodici
Seminari e convegni
Che hanno interessato le stesse località dove queste deportazioni si sono a volte
Pubblicazioni di atti significativi
Il
Monumento che ci ricordava il Sindaco delle Tremiti
Che nell'isola di Sannicola ricorda i libici che perso la vita durante la prigionia
Io credo che si sia trattato che si tratti di un lavoro importante
Di questo lavoro importante davvero il Ministero degli Esteri vuole esprimere riconoscimento gratitudine agli studiosi libici italiani che lo hanno condotto
E voglio cogliere l'occasione di questo convegno per esprime nella speranza che presto un
Questo lavoro possa essere presentato a Tripoli
Convegno di questo tipo quale noi certamente guardiamo con grande interesse che potrebbe rappresentare
Una tappa importante delle nostre relazioni
D'altro canto non ci siamo sottratti anche a gesti simbolici significativi nel passato
E
Io credo che
Certamente questo lavoro potrà essere considerato
Insufficiente questo
Siamo qui per discutere per andare avanti per vedere cosa ancora
è necessario ed è possibile fare sul piano della ricerca della ricerca scientifica
Tuttavia
Lasciatemi dire con un certo orgoglio da parte dell'Italia democratica diciamo certamente nessuna delle foto Henze coloniali europee noi siamo stati una una potenza coloniale minore diciamo
E tuttavia
Non priva di responsabilità nessuna delle potenze coloniali europee ha fatto qualcosa di simile in relazione alle vicende
Non meno anzi in molti casi assai più tragiche che hanno interessato la storia di grandi Paesi africani di grandi Paesi del mondo arabo
Su
Ancora
Oggi gran parte dei delle vicende delle repressioni francesi in Algeria per esempio sono da ricercare e
In archivi custoditi
Con
Nella logica del segreto di Stato
Ma io credo che questo sia un
Merito della democrazia italiana
Anche il coraggio del riconoscimento
Di pagine oscure della storia del nostro Paese e che questo debba essere continuato con coraggio diciamo sta a fondamento diciamo di un Paese democratico che sa guardare
Con onestà intellettuale alla propria storia e anche alle pagine oscure di questa storia
Ora
Voglio dire questo questo lavoro lo abbiamo fatto in un rapporto di dialogo e di
Di di in spirito di amicizia
Con
Con la Libia
E vorrei concludere questo mio saluto questo augurio di buon lavoro nella prosecuzione di questo lavoro scientifico con qualche considerazione di carattere più squisitamente politico e soprattutto più rivolto
Al presente e all'avvenire
Oggi la Libia è
Un Paese importante ed importanza crescente nel Mediterraneo
Forte non soltanto delle del suo ruolo strategico per
La rilevanza appunto strategica delle risorse naturali che si trovano in Libia ma anche forte della stabilità politica
E di una crescente apertura alla relazione con molti Paesi
Di questi giorni la decisione del Consiglio degli affari generali e relazioni esterne dell'Unione europea
Di avviare un negoziato con la Libia per un accordo di associazione della Libia all'Unione europea
Si tratta evidentemente di grandissimi passi che segna no
La definitiva conclusione di un'epoca più recente difficile di isolamento della Libia
Rispetto soprattutto al mondo occidentale
E che vedo non la Libia protagonista in Africa dei processi politici anche di integrazione africana e sempre più partner
Dell'Europa e dell'insieme del mondo occidentale
è un fatto positivo e importante
L'Italia ha concorso a questo solamente questo processo politico è assunto il merito della leadership libica
E credo che una una tappa essenziale di questo processo politico è stata la decisione saggia e importante della Libia di rinunciare
A qualsiasi Progetto di dotarsi di armi di distruzione di massa
E quindi da questo punto di vista ponendosi in una posizione direi di grande rilievo
Nell'impegno per la pace e per la stabilità nel Mediterraneo
L'Italia è stato tuttavia un partner in tutto questo processo
Parte nell'amichevole
Anche nei momenti più difficili è un Paese che ha concorso in modo rilevante diciamo a
Contrastare ogni politica di isolamento e di demonizzazione della Libia
Attraverso atti politici compiuti anche in momenti dedicati e difficili attraverso un'azione diplomatica costa
Che nel mondo occidentale nel rapporto con gli Stati Uniti d'America
Ognuno di noi che ha avuto responsabilità di Governo nel corso di questi anni
Devo dire in una sostanziale continuità
Fra governi di centrosinistra i Governi di altro orientamento ha perseguito questo obiettivo
E non solo nel nome di una
Amicizia e direi di un dovere storico verso la Libia ma anche nel nome di un essenziale interesse nazionale
Abbiamo verso la Libia amicizia abbiamo dei debiti e
Tra le ragioni di questi debiti ci sono le cose di cui si discute qui questa mattina si discuterà
Ma c'è anche un fondamentali interesse del nostro Paese ha
Rafforzare il rapporto con la Libia che è un partner essenziali
è venuto il momento di un ulteriore passo in avanti
Siamo nelle condizioni
Lo dico anche ho ricevuto la la nota il documento che è stato consegnato come d'abitudine il ventisei di ottobre all'ambasciatore italiano
A Tripoli
E dove ci si rivolge insomma
Con un con parole aperte al nostro Governo e anche personalmente al Ministro degli esteri per le sue responsabilità
Noi siamo questo questo convegno avviene non a caso diciamo a pochi giorni dalla data che ricorda in Libia le vicende della colonizzazione italiana
E che insomma è una giornata della memoria che noi speriamo possa via via
Come dire essere liberata da le ragioni di un antagonismo e diventare una giornata della memoria condivisa
Noi siamo nelle condizioni di fare un passo in avanti
Il Governo ha raccolto l'opera del Governo precedente quando maturò l'ipotesi
Che
Diciamo fu nuova rispetto al comunicato congiunto di un grande gesto impegno che fu assunto dai Governi diciamo nel
Di centrodestra e di cui noi ci sentiamo pienamente eredi diciamo di un grande gesto che consentisse di
Voltare pagina
Stiamo ragionando intorno a questa possibilità e speriamo davvero diciamo che nei
Io spero che nel corso di alcuni giorni ci mettiamo nelle condizioni di annunciare un accordo
Tra l'Italia e la Libia
Che segni una Frodo di un lungo processo politico che oramai
Da di
Da quasi un decennio diciamo ha visto progressivamente collaborazione distensione
Cooperazione economica tra i nostri Paesi e quindi in modo migliore di onorare quella memoria e anche quella memoria dolorosa che qui sarà rievocata è nell'impegno per voltare pagina
Per chiudere il doloroso capitolo del passato non per chiudere per dimenticare che bisogna studiare conoscere
Ma per chiudere diciamo quello strascico di rancore che quella vicenda porta ha determinato e per
Assumere pienamente insieme le comuni responsabilità che abbiamo per la pace per la sicurezza per la cooperazione tra civiltà diverse per rappresentare
Quel ponte tra mondo arabo Africa Europa che Italia e la Libia insieme possono e debbono rappresentare grazie
Voglio ringraziare il
Visto che D'Alema era ovvio che
Oggi sarebbe stata una giornata proiettata verso quello che dovrà essere un futuro di pace perché
Basta guardare ogni giorno la televisione per vedere che certamente dobbiamo scappare da questo presente che
Tragico rivedere vasta Merkel coinvolgere degli innocenti bambini anziani voglio dire ci deve far riflettere molto quindi certamente
Ci fa molto piacere sentire queste parole dal Ministro D'Alema
Con il quale noi
Cominciamo a lanciare
Siamo contenti e sono contento che di essere stato promotore ma iniziamo e voglio ringraziare anche i Sindaci delle altri piccoli comuni di Ponza
Episodi Ponza del di di lampade del di Ustica di Favignana
Che hanno da questi piccoli centri siamo riusciti così a cominciare a lanciare un sassolino
Per poter arrivare a quello che devono essere secondo me
Dei dei colloqui vero diceva pocanzi dal ministro il mio leggi no non è un regime purtroppo che io credo molto
In quello che deve essere una politica per gli altri
E credo molto che il politico deve avere molti e tanti difetti però del ed è un grandissimo pregio che è quello del della mediazione perché il saper mediare vuol dire alla fine trovare le ragioni di entrambi da una parte e dall'altra
Quindi
Quote approfittare anche di questo momento per salutare che oggi non è qui perché e fatte proprie ragioni del Presidente che da tempo col quale mi sono incontrato in luglio a Tripoli
E con il quale proprio la ragione del colo che è stata ritrovare dei punti di incontro perché
Volersi così impuntati approvi ognuno sulle proprie posizioni significa non arrivare a niente
Arrivare così invece ad essere ad avere cose che ci allontana nonché non cosa che ci ha ci avvicinano e dobbiamo discutere sulle cose che si possono avvicinare dobbiamo discutere sulle cose che si possono avvicinare
E queste parlare di gente che non c'è più ci deve far capire che quello
è stato il l'arrivare al non ragionare ma deve ragionare significa vitale sentirmi significa continuare
E questo continuare deve essere congiunto perché guardate girando per Tripoli non sapevo ancora se stavo tremito stava a Tripoli perché volevo dire il modo di vivere da quello la gente per strada era quella
Cosa ci divide un po'di di mare cercheremo non penso di fare delle autostrade via mare però diciamo che
Il mare state sempre l'autostrada dei grandi propri civili e quindi noi dobbiamo riprendere attraverso il mare quel colloquio civile mentre tra di noi
E per questo ripeto le parole del Ministro D'Alema per me sono stato un grande conforto ma soprattutto sono stato sono da una grande prospettiva per il futuro lo ringrazio ancora di cuore e voglio passare la parola
Acri è stato anche un grande promotore di tutto questo oggi che il nostro amico ambasciatore libico in Italia albergatori grazie
Prima di tutto vorrei esprimere il mio vivo ringraziamento e la mia gratitudine verso gli organizzatori di questo convegno
A tutti coloro che hanno contribuito
Tra i quali i sindaci delle isole
Dove sono stati deportati libici l'archivio dello Stato italiano
E lì sia
Saluto i presenti in particolare notevole D'Alema vicepresidenti del Consiglio Ministero affari esteri sino a Torre Pisano le regole Enzo Carra professori universitari ricercatori giornalisti
Signori presidenti dall'inizio nella rivoluzioni guidata dal leader Gheddafi ha iniziato l'interesso verso la nostra storia e quanto concerne
Il brivido del quelle situazioni italiana il tracce la tragedie che ha provocato al popolo libico
Tale tragedia non hanno avuto tale importanza Duranti l'epoca del Regno a rientrato
In otto che tra i crimini più brutali chi era quella situazione italiana ha commesso in Libia viene la deportazioni di massa
Di migliaia di cittadini libici verso le isole italiane abbandonati
Privi delle risorse essenziali per la vita umana
Questo Stato un tentativo
Per
Allontanare la popolazione soprattutto i giovani dopo lentissimi che azione dall'assistenza
Libica e dopo che con il settore italiano aveva subìto danni ingenti nella famosa battaglia di Sciascia
Si sono concentrati allontanati lui i cittadini tra i dodici
I quarant'anni
Per il periodo che potevano
Per il pericolo che potevano rappresentare dopo l'aumento della Resistenza contro di loro e non inoltre ricordiamo che questo argomento non è stato mai trattato in precedenza
Ed era conosciuto solo da pochi interessati
E specialisti nella nostra storia i libri
Quella rivoluzione le interesse che è questo l'ha sollevato nel valutare nelle scrivere la vera storia della Libia
I libici il mondo intero sono diventati consapevole del brivido di scontro dei loro padri quell'alcune situazioni la tragedia che essa ha causato
Tra le quali
La brutali deportazioni di massa
E da quelli che Lagrange Maria richiede quinte momenti di conoscere il destino di libici riportati
Il comunicato congiunto italo-libico fermato in date quattro luglio novantotto afferma la necessità
Di conoscere la sorte di coi deportati
è stato istituito un comitato misto composto dal Centro studi storici libico e lì siamo
Ed hanno compiuto delle sforzi pervenire a conoscenze
Dai destini de quo riportati deportati ed è risultato e dico questi sforzi saranno presentati all'Autorità competenti in Libia
In Italia
Questo lavoro è stato svolto con il finanziamento da parte del Ministero degli affari esteri italiano
La famiglia e parenti hanno costituito dei deportati hanno costituito una associazioni per conoscere e il destino del loro parente rivolgendosi al scienza
L'associazione ha deciso di istituire
Una battuta genetica un lavoro che richiede molto tempo coste elevati
Per poi presentare un invito in modo pacifico di sottoporsi ad un testo del DNA queste famiglie libiche formeranno un programma informativo
Per fare
Per far conoscere questo lavoro e pubblicizzarlo in Italia
Tutti noi dobbiamo comprendere nel senso di questo nella sua dimensioni storica umana e morali
Dopo la firma del comunicato congiunto italo-libico si sono succeduti vari Governi
Italiani appartenenti sia al centro sinistra se al centro destra
A tutti questi Governi
Erano bene
Disposti
Tutti questi Governi erano ben disposti
A conseguire ciò
Che era scritto nel comunicato congiunto noi salutiamo ringraziarvi ringraziamo per loro sforzi
Attualmente ci sono trattative tra i nostri due Governi per arrivare
Ad un'intesa su un trattato di amicizia e parteneriato e di cooperazione
Tra i due Paesi che sia vero similmente
Una questo eccezioni che regola la relazione tra i due Paesi
E noi siamo speranzosi di aggiungere de questo al più presto grazie il vostro sconfitto
Ringraziamo l'amico ambasciatore gli adulti
Passiamo la parola all'amico come relatore professor Nicola la banca
Buongiorno
Autorità
Colleghi
Io vi ringrazio per avermi invitato qui a partecipare a questa
Presentazione
Che penso sia una presentazione sia del progetto complessivo che è stato svolto sia dei suoi prodotti editoriale
Io mi soffermerò in particolare su questo
Lascerò
Una discussione del progetto una presentazione a chi lo ha ideato
Osservo
Che l'Italia come più di tutti parlerò lentamente perché i colleghi traduttori mi avevano implorato questa
L'Italia come e più di tutti gli altri Paesi
E un Paese estremamente complesso
Governi città opinioni pubbliche intellettuali non sempre Marciano con lo stesso passo
Da storico contemporanei sta
Osservo che questo programma che si è sviluppato in questi anni di collaborazione culturale fra Italia e Libia
Rappresenta
Una
Forma italiana come è stato riconosciuto a quel movimento generale e internazionale
Di
Ripensamento post coloniale
Delle passate relazioni coloniali
Tuttora OPA fa così e questo
Progetto a
Assunto storicamente su di sé la responsabilità di essere la forma italiana della decolonizzazione del passato
Come ha detto una studiosa della forma della provincializzazione del passato coloniale europeo all'interno di una storia mondiale
Ripensare in un'ottica post coloniale il proprio passato coloniale non è facile
Per gli europei
Aver condotto questo programma rappresenta un passo avanti
Un passo avanti importante se consideriamo che ancora qualche anno fa esponenti di Governo rivendicavano in toto il passato coloniale
E che invece anche oggi abbiamo ascoltato con grande soddisfazione di storici il riconoscimento della complessità del passato coloniale che purtroppo ha comportato pagine
Come o sentito dolorosi tragiche bestiale
Ovviamente il passato coloniale non è solo questo Marco
Eliminare questo dal ricordo impedisce qualunque operazione di verità e di memoria
Siamo come abbiamo ascoltato da storici sul
Forse sulla soglia di un cambiamento davvero storico
Delle relazioni tra Europa e Libia
Un grande gesto per voltare pagina è un trattato di amicizia di partenariato ma
Come storici lo prenderemo in esame quando si sarà svolto
Oggi mi limiterò a svolgete alcune osservazioni sul prodotti editoriali di questo programma
Che come voi sapete
Sono rappresentati dagli atti di
Tre dei quattro convegni che sono stati svolti
Anno due mila tre miti anno due mila uno Favignana duemiladue Ponza
Due mila quattro Ustica nel due mila tre il risorse
Furono impegnate per un convegno all'Istituto vi sia a Roma
Ora
è necessario una considerazione preliminare storicamente l'Italia non ha
L'Italia intendo la Repubblica democratica e antifascista
Non ha
Concesso al passato coloniale quella rilevanza
Che altri potenze coloniale hanno fatto anche se solo avrebbe potuto farlo benissimo era un po'piccolo impero l'ultimo impero dell'ultime per la grande potenza
E soprattutto non ha dato adesso a questo ricordo del passato coloniale il rilievo che altri Paesi nel caso specifico la Libia ha
Fatto
Una conseguenza significativa di queste ad esempio che
La Libia ha istituito un Marcassa giudicate eccetera un istituto di studi storie libici e l'Italia non ha fatto questa
Anzi ha utilizzato come strumento di questi rapporti
Con la Libia le rete del vecchio istituto coloniale certo tutto è cambiato il contesto internazionale cambiato le persone che animano gli istituti e cambiati ma questo dà l'idea
Della particolare difficoltà per gli europei nel parco in particolare per gli italiani di ricordare quelle particelle
I volumi che rappresentano
Il prodotto editoriale di questo rapporto hanno aspetti straordinariamente positivi
Ma farò anche qualche critica
Perché non dobbiamo
Essere solamente soddisfatti ma dobbiamo porre le basi per
Prosecuzione
Intanto l'argomento stesso della
Scelta
Parlare dei deportati la vicenda dei portati è straordinariamente importante
Ma è una
Delle vicende che hanno legato
Nel periodo coloniale linfa della Libia
Lo stesso professor Bono nel suo l'intervento in uno di questi seminari ricorda che prima della deportazione ci furono per le strade di Tripoli nei giorni dice lascia alcune migliaia di morti
E aggiungo perché su questo abbiamo in tra preso un progetto di ricerca storica
Dopo le deportazioni la vicenda forse più importante per comprendere il fascismo coloniale per comprendere
L'Italia coloniale nel periodo fascista eh la vicenda dei campi di concentramento
Vicenda su cui ancora non abbiamo studi e documentazione sufficiente
Io credo che come storici dobbiamo studiare tutte le pagine
E quindi osservo che mentre come dire la storia delle strade degli ospedali delle chiese è stata fatta
In particolare ad esempio la storia dei campi di concentramento in Libia in Cirenaica non è stata ancora del tutto
Svolta mi auguro che ci si possa tornare
Per quanto riguarda i volumi
Dei sterili deportati dicevo aspetti volto positivo già il fatto che ci sia uno studio insieme
Che questi volumi siano bilingui che producano documenti presenti negli archivi centrali ma questi giustamente ci ricordava
Il professor Ricci in realtà erano già stati studiati e consegnati alla Libia nell'ottantanove soprattutto interessate sono gli altri documenti anche quelli provenienti dagli archivi locali dei Comuni e da altri archivi
Importante che si sia fatto una raccolta documentaria importante che si sia differenziata dal punto di vista storica la situazione dei deportati nelle varie isole non successe sempre nello stesso modo che ci siano
Documentate le inchieste che l'amministrazione coloniale del tempo condusse già su quelle isole avevano la percezione che qualcosa non andava per il verso giusto
E positivo che ci siano Neelie volumi pareri diverso che storici
Lavorano
In maniera indipendente e sono buoni storici se sono indipendenti e quindi i pareri sono diverse ci sono anche spunti che dovranno essere colti quelli della dimensione comparata del ruolo della stampa dell'opinione pubblica tutti
E venti episodi che non si trovano negli archivi ma si trovano in altra documentazione storica
Qualche spunto per migliorare
Non starò qui a fare la lezione sul percorso della storiografia cioè degli studi storici su questo episodio
Ma ricorderò che per lunghi anni
Per nel passato coloniale e anche fino
Agli anni I primi anni Settanta di deportati non si parlava
Alcuni studi furono pubblicati nei primissimi anni settanta e i
Alla metà degli anni ottanta
E fin qui operarono gli studiosi italiani
Tre anni Settanta e Ottanta sono arrivati in forze studi non italiane francesi inglesi statunitensi che si sono occupati di queste vicende anzi gli italiani negli anni Ottanta hanno fatto piuttosto poco
Certo dobbiamo ricordare l'opera fondamentale di Angelo Del Boca in due volumi uscita nella tra l'ottanta sei l'ottantotto
Tra l'altro Angelo mi prega per la nostra comune antica amicizia di salutarvi non ha potuto essere presente ma
Ha fatto in modo di fare vere il suo parere sulla vicenda con una lunga intervista ancorché in bianco
Ma ognuno ragiona con la propria testa e quindi
Giudicate mi per quello che dico
Ecco direi che poi
La cosa
Molto importante è stata quell'atto dell'ottantanove in cui la documentazione archivistica è stata passata alla Libia e infatti su quella documentazione archivistica
Mentre gli storici italiani negli anni Ottanta e Novanta hanno prodotto qualche articolo interessante e importante ma qualche articolo su quella documentazione su ricerche autonome
I colleghi libici hanno pubblicato più di dieci volumi
Dieci volumi
Di documentazione sulle fonti italiane non solo
Non voglio elencare quelli tutti ma
Chi potesse chi volesse lo trova tra l'altro in una bibliografia sulla Libia coloniale pubblicata dall'editore ovociti alcuni anni fa bene
è curioso che tutta questa opera certo in lingua araba ma se uno studia deve studiare conoscere un po'anche le lingue dei sforzarsi questa opera e non è sempre ricordata né i volumi
Che oggi presentiamo
è un peccato bastava non molto possiamo dire che bastava poco
Con tutti i finanziamenti che questo progetto ha avuto da parte italiana certo da parte libica non c'è necessità di ricordarla loro la conoscono bene e roba che hanno prodotto lordo e anche su questo
Ci hanno chiamato agli intervenire
Da parte italiana c'è stata un po'più o di assenza
Altri punti che io Ministero possono essere perfezionati nelle prossime attività di ricerca e che riporterebbero in questo modo la storiografia e la storia la pubblicazione
Sul passato coloniale italiana ad un livello internazionale acquei
A livello dei quegli studi postcoloniali su Saba altre statistiche sono ormai
La
Prassi all'estero
Ad esempio
In questi volumi noi non troviamo l'inserimento di questa vicenda dei deportati allo troviamo solo raramente nella più ampia storia coloniale non la più ampia storia della repressione coloniale
Si parla poco dei
Dei
Devolute di quanto è accaduto nelle strade di Tripoli prima della partenza si parla molto poco anzi non si parla quasi niente dei campi di concentramento successivi
Pochi sono gli studiosi che che non siano italiani e libici anzi esattamente nei volumi non ci sono altre studiosi italiani e libici ma studiosi americani inglesi francesi avrebbero potuto dare uno straordinario contributo
La relegato azione la deportazione dei libici da parte coloniale italiana non nasce dopo ci ha lasciato nasce immediatamente dopo che gli italiani sbarcano a Massaua nell'ottantacinque già da allora si comincia deportare singolarmente
Capri o anche
Gruppi certo dopo ci ha lasciato e c'è una quantità che impressione che fa la differenza su questo sono d'accordo ma
Dal punto di vista della potenza coloniale è una cosa assai precedente
Anche fra azionare l'indagine per città per le isole ha avuto la straordinaria importanza ma ha avuto anche un limite secco
In Italia se a Roma
Se presso le sedi del Parlamento della Repubblica democratica antifascista
Noi l'istituto iniziavo non facciamo una grande iniziativa che porti al di fuori di queste stanze degli studiosi
E di questo archivio a cui siamo tutti riconoscenti per le carte su cui lavoriamo se lo portiamo al di fuori nell'opinione pubblica questo che ha uno straordinario passo politico
E di politica culturale questo voglio dire
Nelle raccolte documentarie spesso c'è la voce della burocrazia coloniale non c'è la voce
Degli esiliati
Dei deportati
Delle donne dei bambini e pure queste voci si possono ritrovare nelle lettere nei resoconti degli interrogatori
Altre osservazioni poi eventualmente più minute le metteremo per iscritto se sarà necessario in atti eccetera
Voglio concludere
Siamo quindi di fronte ad una situazione un poco italiana
In cui abbiamo uno straordinario passo politico di importanza storica
è un atto culturale che
Invece da parte italiana fa un po'fatica attenere il livello
Del del passo politico
Non è colpa di nessuno intendiamoci basta averne consapevolezza è colpa della storia o lo si spiega con la storia dei due Paesi
La quale uno la Libia ha dato un'importanza al proprio passato passato tristemente coloniale e un altro l'Italia che per decenni non vi ha dato la rilevanza che esso storicamente avuto
Siamo però oggi di fronte come dire all'alba di una situazione del tutto nuova un'epoca che potrebbe essere per la prima volta post coloniale nel senso profondo
E quindi come storici siamo
Molto soddisfatti di questo ma
L'indipendenza degli studiosi
Purtroppo è troppo importante rispetto ai passi della politica e quindi a questo ci siamo mantenuti nell'osservare e nel analizzare questi volumi
Che sono molto più importanti oggi in quanto Campania
Altri campi in un contesto strategico e politico tutto diverso in un contesto che vede l'Europa in grande difficoltà nei confronti della immigrazione altri campi vengono costruiti
Sulle sponde di questo mediterranea ripeto il contesto è del tutto diverso
Ma come storia ICI queste apparenti somiglianze prestiamo dolorosa attenzione grazie
Ringrazio il professor banca banche anche perché giusto che
Ci si un attimo di criticità per poter perché l'appiattimento quel discorso non riesce a far rilevare quelle che possono essere
Le
Delle cose nascosto non dissentire quindi vi ringrazio per questo il professor banca poteva essere la parola ora al
Al professor Mohamed girare per
La parte libica ovviamente della storia quinti diciamo come si usa vuol dire anche dell'altra campana grazie
Programma Grandi attentamente suo crollo grazie
Innanzitutto vorrei ringraziare il Ministro Massimo D'Alema questo splendido ministro che ho incontrato due volte in due occasioni culturali
E
E io
E io vedo che si applica al Ministro D'Alema
Ringrazio il ministro D'Alema e quindi ha detto questo splendido ministro questo uomo
In due occasioni culturali che riguardano la storia della Libia che si applica Luigi il proverbio credo che dice
Il politico una
Va bene il politico una uno che guarda uno storico che guardava davanti
Lo storico e un politico che guarda dietro io ringrazio il ministro per la sua apertura soprattutto per la disponibilità per la cosa libica vorrei anche ringraziare il
Tutti i miei colleghi italiani il direttore generale dell'archivio per la loro accoglienza
E che ci hanno così in imbarcato nell'avventura degli studi
Libici Angelo Boco professor Rossi la banca il professor Bono e tutti i miei cari colleghi mail nell'Istria OUA
E in questa sede io vorrei anche sottolineare
Cioè ringraziare il minimo nostro ambasciatore anche il Sindaco delle Isole Tremiti per lo sforzo compiuto ritorna al nostro ambasciatore per il suo entusiasmo
Che titolati che tocca l'essenza delle relazioni italo libica
Io non dimentico né in pure il il signor ministro libico
Soprattutto anche per letture tutti professori che hanno voluto partecipare non voglio nominare i tutti ma lì ringrazio di cuore
Se per ritornare al per le parole del ministro degli esteri italiane dopo una convivenza lunga dopo nelle relazioni riparo libica all'interno degli studi storici del Centro di Studi storici Elia periodico con la massima obiettività
Che non si può immaginare neanche immaginare che le relazione italo libica e possono ritornare alla loro normalità ed è quello che ha un curiamo tutti
Che ritornano alla loro normalità
Ma francamente non potrebbero tornare alla normalità senza sanare le ferite causate dal colonialismo dalle mille novecentoundici almeno centoquarantatré e da questo principio morale umanitario
Di giustizia
I il leader della Libia fu lutto ha voluto che non si intromettesse ero
Cioè a ha creato un istituto accademico effettivamente per questo studio per non permetterà ai politici di pensare le cose secondo i loro capricci
In cooperazione con molti istituti molte personalità italiane
Ha cominciato a studiare tutto il periodo storico dal mille novecentoundici al mille novecentoquarantatré e noi siamo ancora all'inizio di questa splendida avventura
Però nell'ultimo periodo abbiamo raggiunto risultati che potrebbero potrebbero essere considerati come punti di partenza per
Nel mille novecentottantaquattro il centro degli studi storici l'ICI a distribuito un questionario scientifico
Su cento ventimila famiglie gli dica come un campione preso a caso del popolo libico
Poiché esso ci sono stati i risultati di questo questionario su seicentomila famiglie
Io devo dire che questo metodo del questionario era un po'antico antiquato però meglio passare in rassegna le i risultati i risultati i seguenti
Per esempio i caduti delle lotte sono centoventisei mila settecentotrentotto
Coloro che sono stati condannati alla prigione sono trentacinque mila duecentodue
Se coloro che sono stati imprigionate nei campi di concentramento i campi di concentramento
Non è soltanto non l'hanno subìta soltanto gli ebrei ma anche in Libia ci sono stati i campi di concentramento
I i campi di concentramento sono stati conosciuti in Libia ancora prima di essere conosciuti in altre parti del mondo
Lì sono stati duecentoventisei mila cinquecento settantotto questo in realtà ed possiede di più o di meno comunque e questo risultato del del questionario
Tutti questi sono stati imprigionati nei campi di concentramento molti di loro sono morti
Poi ci sono anche i lavori forzati i lavori forzati i libici hanno subito i lavori forzati sono centocinquantacinque mila quattrocento ventotto
Poiché ci sono che loro che sono stati deportati settanta
Poi ci sono stati quelli che sono uccisi durante la guerra mondiale sono settantadue mila trecentoquarantotto e quelli che sono stati sfigurati handicappati l'invalidità causa delle bombe
Sono ottantanove mila quattrocentonovantasei poiché ci sono danni causati alle alle all'agricoltura e le animali
Centottantuno mila trecentottantasei poi ci sono danni culturali per esempio librerie documento di
Delle riprese vi sono state depredata era proprio
Quattro mila quattrocentoquaranta l'hanno dichiarato poi ci sono danni all'ambiente l'acqua per esempio nelle zone agricole o anche altre altre cose
Due mila settecentosettantotto poi ci sono anche delle danni agli edifici agli istituti pubblici
Mille quattrocentotrentaquattro il totale di questi risultato di un milione centonovantacinque mila seicento quattordici
Le
Dato che non è stato aperto un capitolo speciale per
I deportati e delle confusioni in due paragrafi quello dei campi di concentramento i dei campi forzati
Allora sono seguiti più questionari e l'ultimo è quello sui campi di concentramento e sul lavoro forzato
E soprattutto il questionario fatto apposta per i deportati che noi facciamo in cooperazione con migliaia o e con l'appoggio del Ministero degli esteri
Senza ritornare adesso agli elenchi classici in Italia io sto siamo arrivate questi risultati
Da Tripoli ci sono quattrocento quarantanove questionario formulari che riguardano
Che riguardano i deportati da Tripoli nei documenti italiani noi troviamo cinquecento cinquantanove nomi quindi qui vediamo che in realtà il risultato è minore
Poi al mio perché per quattro mila quattrocentotrentasei poi salata quattrocentoquattordici poi Azzaoui a trecentocinquanta Bengasi trecentotrentuno
Jabbar Al H dar duecentottantacinque al Just farà due duecentottantasei al Cisal ACTAR duecentouno al margine centosettantacinque
Benigno valide centosessantasette Alba nano centosessantasei gli estremi a centocinquantotto
Siano state centocinquantotto misurata centocinquantacinque al Cuba centocinquantatré
Lasciate centoventidue che Ariane centodue dall'UTET cento TERNA cento il TAR abbia novantasei
Età sciura e ma quasi Aruba novanta sei Mecatti falsi il cinque punto settantadue rubare i trentanove misti trentatré alcun fra i ventinove
Russo Abrate Surman ventitré deportati sabato ventuno deportati all'Watan le o quasi Alois accenti quindici riportate al giù fra
Tredici Buzzetta undici
Dica tante uscite ad Ames mese al CAT uno due tre il totale dei deportati che siamo riusciti a River fare sono quattro mila settecentosessantasette
Conquisti questionari quando saranno perfezionati potrebbero avvenire come risultati potrebbero essere dei punti di partenza per vedere quali sarebbero le ampie l'indennità da parte dell'Italia prima di chiudere con queste statistiche
Io vorrei fare quattro o cinque osservazioni soprattutto in presenza del signor Ministro dello splendido ministro degli esteri italiano
Certo
Accanto a questi danni ci sono dei danni psicologici che ci sono dei punti alle clima di guerra che è stato imposto ai libici per il più di venticinque anni
O c'è o è quattro volte di più di quanto è stato imposto agli ebrei dell'Europa che sono sei anni
E il il doppio o della cura dell'America in Vietnam
E se noi vogliamo
A dare sulla storia più recente sei volte di più della guerra dell'Iraq
Accanto a questo ci sono delle invalidità dell'issare IgE dovuti alle campi minati in Libia durante la Seconda guerra mondiale
E bisogna studiare in profondità tutte queste cose e cercare di studiare anche le indennità
Poi il fatto ovviamente di di rifiutare le negatività del passato porta anche a rifiutare gli aspetti positivi
Diciamo che se gli europei sono fieri di aver vinto il nazismo e il fascismo non dovrebbero però dimenticare che Conte quando è stata la la sofferenza la mala sofferenza
Dei popoli del terzo mondo in particolare il popolo libico
Il cui sacrifici sono state enormi per decidere la battaglia definitiva contro fascismo e nazismo terzo
Bisogna anche parlare dei precedenti dei precedenti storici per le indennità bisogna parlarne più disse ormai sono passati sessant'anni
Temi
Il diritto all'indennità rimane in vigore e gli europei parta pagano miliardi di donare non direttamente a coloro che sono stati
Danneggiati ma al allo Stato di Israele nel due mila trenta
Il totale di ciò che ha pagato la Germania da sola
Arriverà a settanta miliardi euro come indennità per Israele
Quarto questo è un punto che for Frey A. sottolineare in presenza del signor ministro
Il due mila uno ha un numero enorme di tedeschi hanno visto il documentario sull'Olocausto e e due mila uno
Il fatto che la Germania pari accetti riconosca i crimini di guerra
E il fatto di integrare questo riconoscimento alla loro la sua vita attuale significa che la Germania e molto molto ormai matura
Una posizione che in contrasto secondo le mie conoscenze potrei pure sbagliare
E in contrasto con quello del Governo italiano che complica le cose per il suo POPPI lordi non consente
Al popolo di vedere documentari e di questo tipo
Io penso che il Governo italiano dovrebbe aiutare il suo popolo a confessare i suoi sbagli
A scusarsi e liberare rilasciare come io documentari negli archivi perché ci sono molti documenti che fanno
Rilasciati vanno liberati non soltanto si deportate anche su altri temi
Quindi il il Governo deve aiutare il suo popolo a
E soprattutto Toldo dovrebbe anche per questi rifiuti mi questi grandi personaggi vittime dovrebbe dovrebbe costruire un monumento a questi personaggi libici
Eccetera un un ufficio che si chiama all'Ufficio di accettazione delle proposte
Noi accettiamo le opinioni dei libici in maniera generare la cosa strana è che ultimamente c'è un'altra osservazione da fare
Cioè la proposta il primo la prima cosa
E che l'Italia dal mille novecento novantotto dopo la il comunicato congiunto secondo l'opinione il bivio mi limito a dirvi qual è l'opinione dei libici
Ecco cioè
I libici sino a fino fino ad oggi
La maggior parte di l'ora
Dicembre ci stanno prendendo in giro così hanno scritto nella cioè documentata la cosa si trova da noi proprio
Nell'ufficio reclami
Poi ci sono stati molti molti molti mondi molti Recam noi accogliamo molti di questi reclami anche qui di di trasmetto quello che dicono folli o no
Un musei o per l'Olocausto libico esattamente come quello per gli ebrei proprio a Roma
Convinti che sono due domande esigenze chiodi trasmetto io vi ringrazio per il vostro ascolto vi ringrazio per il vostro ascolto
Ringraziamo dunque societari ovviamente della sua passionalità certamente
Colui che ha detto
Anche il popolo italiano
Sembra che sia maturo ormai per queste cose abbiamo cominciato noi da
Dalle Tremiti nel nostro piccolo ma sono sicuro che
Ma mano questo arriverà anche in
Gli Stati più avanzati
E quindi
Ringraziandolo io passo la parola adesso al professor
Salvatore Bono
Grazie
Si avvicina quasi un decennio
Da quando abbiamo incominciato questo lavoro di collaborazione fra italiani e libici
Credo che tutto sommato possiamo esserne contenti
E anche oggi questo si attesta tuttavia
Qualche momento di questi possiamo dire anche già abbastanza lunghi anni come membro della Commissione come studioso di storia della Libia
è molto impegnato in questo anche perché ho una un rapporto sono nato in Libia sono appartengo agli italiani di Libia
In questo periodo avevo anche avuto dei momenti di delusione di frustrazione specialmente per il fatto
Che il nostro lavoro non fosse conosciuto abbastanza al di là della nostra cerca di quella degli studiosi e di qualche piccola periferica occasione formale ufficiale
Ecco oggi
Invece vedo
Per la sede stessa per la presenza autorevole ai più alti livelli politici per la larga partecipazione di studiosi
Vedo che abbiamo superato questo mondo racchiuso e finalmente stiamo portando su un piano
Di più alta divulgazione
Il cammino può essere ancora molto lungo le premesse ci sono
Nel campo della nostra ricerca abbiamo fatto uno studio sui libri di testo italiani i libri di scuola di liceo come vengono presentati questi eventi
Questo è già pubblicato fa parte della collana la banca ha diretto questa ricerca poi non l'ha citata per modestia io sarò meno modesto e dico che ho fatto la prefazione questo volume OPA anche collaborato a questa parte della ricerca
Bene e quindi sappiamo tutto quello che dobbiamo fare lo faremo lo faremo anche gradualmente le cose hanno bisogno di maturare ecco qui voglio dire all'amico Nicola che
Bisogna anche avere un po'pazienza
Tu dici di questo non si era parlato di quante cose non si è parlato nella storia basta aprire i nostri quotidiani ogni giorno sentiamo che cosa abbiamo combinato gli uni agli altri ai danni
Alla sofferenza degli uni e dagli altri B andiamo avanti
Posso aggiungere che
Mi sia permesso di dirlo non c'entra direttamente
Grazie alla proposta del nostro ministero
E così un po'per caso ne sono stato nominato e sono tuttora membro uno dei sei esperti europei per la Fondazione euromediterranea per il dialogo delle culture
Ecco io come storico in questo s'organismo nel molto importante perché sono tutti trentasette Paesi europei che lo dirigono che lo sostengono
E e mi sono fatto portatore Dellai l'idea della istanza che la storia il passato che pesa su di noi
E una migliore una diversa conoscenza di questo passato siano elementi essenziali per aiutare il rapporto fra i popoli
Sanare incomprensioni risentimenti o di rivendicazioni
Che non sposterebbero avere altri sbocchi e così via ecco purtroppo devo dire come storico
O forse
Non sono stato abbastanza capace di farmi sentire che non abbiamo avuto
Recepimento di questo qua ecco noi abbiamo anche fatto in con Lisi Yahoo da
Sostenuti dal Ministero una iniziativa tutta italiana per
Ideare
Progettare una storia del Mediterraneo un progetto che è andato avanti polizie né si è arenato bene
Almeno in questo settore dei rapporti dell'Italia della Libia come è stato giustamente rilevato possiamo dare complessivamente non un buon esempio un ottimo esempio un grande esempio
Perché si è svolto con la collaborazione dei dei tecnici degli esperti degli studiosi ciascuno di noi nella sua
Assoluta e piena indipendenza di giudizio di competenza però al tempo stesso siamo stati avallati e voluti dalle istanze politiche questo è molto importante e proprio perché questo è molto importante credo che una delle
Linea che dobbiamo adesso seguire è quello di farlo conoscere non soltanto in Italia ma questo punto potrebbe essere merito dell'Italia
Del nostro Paese e di far sapere questo ad altri anche fuori Italia negli ambienti accademici anzitutto ma anche
Così sul piano
Per quanto possibile della divulgazione può essere un esempio molto positivo per altri
Rapporti coloniali altrettanto più o meno duri e gravi e dolorosi del nostro e per anche altre esperienze
E voglio segnalare che
Cerco di abbreviare le cose che mi sono annotato sono diverse
Che anche per il passato coloniale italiano in questo
Ambito di ricerca abbiamo ottenuto un grande risultato da d'intesa con gli amici libici
Abbiamo accertato definitivamente e abbiamo consacrato nella sede del Castello di Tripoli l'esistenza dell'archivio dell'amministrazione coloniale italiana
Qualche giovane studioso coraggiosamente perché ci sono anche difficoltà pratiche tecniche gli esperti stanno cosa vuol dire riorganizzare un archivio di ottocento cassa imballate
Salvate dalla guerra salvate questo è merito veramente dell'APPA direi che la popolazione libica delle autorità di tutti quelli che hanno capito il senso di conservare questa memoria e
Questa responsabilità di conoscere il nostro passato
Peraltro il Direttore Generale degli Archivi ha parlato dell'opera di Pavia io anche lì ho collaborato sono vecchio che gli ho fatto molte cose
Abbiamo anche
Reperito e regge Stato l'archivio di un edificio che qui davanti ci siamo passati prima i libici gli amici libici Laudano detto qui c'è l'INPS l'intesa fu uno dei responsabili della
Tecnici diciamo ma anche politici della colonizzazione italiana in Libia c'è questo archivio l'abbiamo conservato ne ho fatto io oltre cento pagine dire chiesto in uno dei volumi
Quindi abbiamo fatto molte cose
Anche con
Diciamolo equilibrio con equanimi tacon apertura e io mi sento proprio testimoni come detto prima anche come
Italiano di Libia
Come studioso che però anche ha la sensibilità per i sentimenti della nostra
Ex
Comunità della nostra ex presenza
E posso dire che
Anche da parte loro vi sono stati dei progressi
La nostra opera insieme con i libici e
Ha fatto sì che anche quella comunità in parte in gran parte in una certa misura abbia capito abbia recepito abbia riconosciuto
I diritti il valore il significato per gli altri di quello che è successo
E questo è molto importante e vedo qui un altro collega amico libico che fa parte dell'associazione dettagliare Lidia che ha dato contributi di studio e che credo che i libici stessi lo riconoscano
Con un nostro collega ed amico in una delle riunioni dell'associazione libica mi pare due anni fa intervenne il Ministro degli esteri di allora e ci fu una cerimonia in qualche modo
Così già di riconciliazione ecco tutto questo al di là di contingenze politiche momentanei dobbiamo metterlo insieme dobbiamo sentirlo come un cammino unitario con un'unica con un'unica direzione
Sul piano della divulgazione voglio segnalare che nell'ambito del programma abbiamo portato un incontro italo-libico della comune della nostro gruppo di ricerca finanziato dai nostri fondi dal ministero in una sede internazionale del bassi moli bello
Un grande convegno internazionale di studi era orientalista ICI a Magonza questo
E
è un altro molto significativo
Abbiamo voluto aiutare i libici a farsi conoscere a far conoscere anche il loro lavoro il nostro lavoro comune in questa sede
Abbiamo organizzato e stanno per uscire agli atti un altro volume un convegno la Libia nella storia del Mediterraneo
Un convegno internazionale in partecipavano
Io vero dell'organizzazione ho preso il rischio di scontentare di dispiacere molti amici italiani c'erano solo tre quattro italiani e c'erano un'altra quindicina ventina di studiosi della Bulgaria
Dell'Ungheria Polonia proprio per dare agli amici libici il senso e dare
Pubblicamente la Libia allora era un Paese nel quale quasi non si doveva parlare qua dobbiamo fatto questo convegno non è come oggi che siamo di nuovo in un momento positivo bene voleva proprio essere
Un atto di degli studiosi degli storici contro l'attualità contro le contingenze
Di quel momento che grazie al cielo sono state pochi anche risolte come il nostro ministro ha detto anche col merito della Libia che ha fatto dei passi
Nella direzione nella direzione giusta
Abbiamo parlato sentito un accenno ad altre presenze ad altri rapporti comuni i lavoratori nel quindici diciotto militarizzata i
Ebbene per i miei studi potrei dire che i nostri archivi sono pieni di memoria di altri lavoratori libici
Nel mille cinquecento nel mille seicento nel mille settecento
Lavoravano ai ponti sul Tevere lavoravano alle Torri sul litorale romano lavoravano tante parti questi libici lavoratori in un contesto che non sto a dire
Come a quei tempi
Altri europei altri italiani o francesi o spagnoli lavoravano ad Algeri a Tunisi a Tripoli sempre in uno strano per noi oggi contesto ecco tutte queste memorie li abbiamo nei nostri archivi
Le abbiamo nella nostra memoria comune
Abbiamo ancora molto cammino da fare molte cose possiamo fare se
Se qualcuno crederà che serva che facciamo questo non lo facciamo comunque noi soli sì
Questa è la nostra vocazione non ce l'ha chiesto nessuno io ho scritto il mio primo articolo e l'ho pubblicato in una rivista Tripoli nel mille novecentocinquantatré e si interessi intitolava
Fonti inedite di storia della Tripolitania
Lo dico non per vantarmi lo dico per spiegare come cosa siamo noi e cosa aspettiamo dagli altri da voi dalla società civile dei politici che sappiate il
Utilizzarsi come questa volta avete fatto ma come dovreste sempre fare e sempre di più è sempre meglio anche quando voi non ve lo veniamo a chiedere anche quando noi non veniamo
A corte giardini
Bene l'amico la banca si è lamentato che abbiamo parlato solo dei deportati
Questo era il tema che c'era stato politicamente assegnato era un testo anche in campo affrontare tutto voleva anche dire forse poi disperde cioè non concludere nulla ecco però proprio in uno dei libretti l'ultimo pubblicato
Che ho curato io testimonianze sulla guerra libica abbiamo parlato degli aspetti anche dei fucilati nella repressione dei morti non dei deportati che tutto sommato
Potevano dirsi fortunati alcuni sono anche gran parte ritornati alcuni sono financo in anni più tardi restati in Italia e mi si sono integrati
Quando feci ho fatto pochi anni fa questo volume
Il mio spirito però non era come quello di altri studiosi italiani
Come dire bisognava dire la verità certa ma non era il primo scopo di accusarci odio accusare il nostro esercito il nostro Governo di di andare
Commi in qualche modo anche involontariamente suscitare un risentimento accentuare
Scavare una piaga ecco in questo libro e soprattutto ha voluto vedere i valori ho poi portato delle testimonianze vi leggo solo due titoli per significare sono lettere degli italiani sono brani dei giornalisti ecco ripescato passi in cui dicono
Gli arabi combattono da eroi
Il fegato di questi maledetti arabi tese questa espressione la capiamo in tutto il valore positivo questa no maledetti né
Ecco e così
E nel testo riportato frasi di nostri ufficiali che combattevano che sono morti ma uno in una lettera scriveva sono qui in difesa di una prepotenza
Ecco io lo chiamo anche questo aspetto cioè il sentimento che noi stessi la nostra storia la nostra coscienza
Anche nei momenti più duri del colonialismo avuto contro quello che avveniva certo la storia è andata doveva andare non lo sappiamo in quella direzione
Ma c'era chi si opponeva
Celant Parlamento
Un grande islamista leone Caetani c'era un grande politico Filippo Turati facciamo sapere anche questo chiediamo i libici che lo facciano sapere non siamo mai stati nei fra Italia e Libia né in tutto il mondo mediterraneo
Tutti da una parte tutti dall'altra siamo stati sempre molto più intrecciati
Molto
Più vicini in qualche maniera anche
Io lo dico da storico
Volontariamente o involontariamente complici
Colpevoli insieme ecco dobbiamo assumere non è facile è un compito difficilissimo
Noi storici se siamo avvertite lo sappiamo ma è la direzione nella quale dobbiamo andare assumere comune coscienza comune responsabilità ho sentito parlare che sto per chiudere
Di questo un gesto più grande più significativo più impegnativo che sarà fatto e credo che si allude a quello che noto
Ho detto in altre sedi la mia voce non ha modo di essere molto ascoltata la mia come tutti noi studiosi
Chiesta che ci fosse accanto a questi gesti più
Visivi diciamo di più di maggiore visibilità
Un altro significativo nel campo culturale
Perché non fare sicché la Libia abbia qui a Roma
In comune con l'Italia addirittura con un Comitato con una sotto come dire patrocinio internazionale
Un grande istituto di cultura una grande sede culturali all'estero in altre parole come c'è l'Accademia di di Burri Romania l'Accademia del Belgio ecco che ci sia un'Accademia libica veramente un grande centro di studi
Di raccolta di materiale
In cui molti studiosi
Diteci italiani di altri Paesi possano anche fare affluire il loro materiale noi stiamo per pubblicare sempre nell'ambito indirettamente della ricerca un diario di cui sono
Della copia autentica sono io il posso assessore sulla guerra libica nella zona di Bengasi quindi meno nota più prezioso storiografica mente
Accompagnato da fotografie ne vengono sempre fuori anche in sala qualcuno mi ha detto che ci sono altri fotografia
Ecco per esempio la sede bella per il deposito di questo
Poi documento dopo l'obbligazione oltre che evidentemente dell'Archivio Centrale dello Stato ma potrebbe essere se ci fosse questa accademia che dia garanzia di
Continuità di grande prestigio
Di grande impegno
Ecco credo
Che o
Forse consumato giustamente né il mio il tempo vi ringrazio
Grazie al professor sono
Non so se il presidente per altri impegni dovrà lasciarci
Quindi noi approfittiamo per salutarlo ricordargli degli impegni di oggi che prende porteremo in futuro
La
Scusi grazie
Però
I nostri nostro favore contigua solo al Presidente
Non noi continuiamo
Profittiamo voglio approfittare soprattutto del dell'ultimo intervento del professor buono perché
è vero che stiamo parlando
Di tutto un complesso di cose però è anche vero che siamo iniziate abbiamo iniziato da quello che è stato
Una un degli eventi di
Vigente che non c'è più questo dovremmo anche pensare
Per la gente che non c'è più anche che sei Livia magari e quindi quello bisognerà un discorso che bisognerà anche andare a vedere un attimino
Sottolineare anche come diceva il professor Bono prima che
Non c'è stata solo gente che era però occorre lì che magari
Più evidenti che erano pro a guerra
Ma anche gente che come
Nelle piccole isole Tremiti sono morti insieme i libici per non
Abbandonarle a se stessi
Per potere dare quella conforto che si poteva dare con i pochi mezzi che c'erano in quel luogo sperduto all'epoca quindi
Già di là si parlava di una fratellanza
Nella disgrazia diciamo così perché in effetti
Anche chi abitava quelle isole in fondo in fondo aveva lo status di riportato si poteva dire per quello che erano tutte le difficoltà a cui si andava incontro non per vivere ma per sopravvivere soprattutto
E quel poco che c'era magari sì divideva con con questa gente che era venuto da lontano perché
Non si sapeva neanche cosa significasse la parola prigioniero o deportato la gente che era arrivata lì su questo scoglio che magari ha bisogno di una mano inconsapevolmente magari quella mano poi
A portare anche dei cittadini a morire per
Per dare una mano a questa gente quindi
Ma io non ci si è preoccupati se erano dei vice africane italiani si è preoccupato soltanto che la gente che aveva bisogno ed a buon spirito isolano e guarda caso coi
Tutte queste deportazione bene o male sono andate nelle piccole isole diciamo così dove
La gente magari è riuscito a dare
Ancorché poteva la mano che poteva questa e a questa gente che veniva da lontano con me proprie disgrazie
E io spero che anche
Non solo si riesca a ritrovare se esce qualche discendente libico in Italia perché
Può anche succedere si parlava prima di una forma di
Di prelievo di DNA e c'è Varna io lo posso fare anche domani dando non non non avrei problema d'essere o un
Un italiano in Africa un africano in Italia come vogliamo dirlo però importante se un cittadino del mondo come il proprio cuore il con i propri sentimenti ci sono importanti
Quindi anche questo sarà qualcosa che noi porremo alla Libia alla guida libica che anche i cittadini italiani possano tornare magari
A rivedere i propri cari che sono lì se hanno bisogno di un fiore o di un'attenzione che si possa dare liberamente e poi tutto il resto strada questione d'alta politica in cui io non vado o gente la gara perché ovviamente non ho né il potere né il mandato di farlo
Ma per continuare in quello che questo nostro viaggio oggi
Inviteremo a parlare il professor Gianluigi Rossi
Grazie ringrazio tutti gli organizzatori di questo convegno gli amici colleghi
Vedo molte persone non vedo molti studenti
Universitari io detto agli studenti che c'era questo convegno ma come succede a volte gli studenti sono più seri dei professori perché loro avevano il semestre sono impegnati nelle elezioni
Quindi professori vanno in giro per i convegni gli studenti seguono le lezioni quindi traslato
Adesso volevo sottolinearlo
Io sono qui in rappresentanza dell'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente
E anche naturalmente in quanto componente del Comitato italo-libico scientifico che si è occupato di questa ricerca di questo programma di ricerca storica come dice il titolo
Sui cittadini libici allontanati coercitivamente dalla Libia durante il periodo coloniale
Questa ricerca questo progetto risale a pochi anni fa ma c'era ancora una certa tendenza ad evitare il termine deportati che sembrava un po'troppo forte
Dunque io mi propongo qui di illustrare brevemente
Magari in materia in maniera un po'più completa il lavoro che abbiamo svolto nell'ambito di questo programma
Ma prima vorrei fare una riflessione e che è stata appena è stata adombrata dal collega alla banca e che ringrazio molto anche per gli spunti critici che ci ha suggerito
Molto utili questi spunti anche perché potrebbero costituire la premessa di una
Rilancio di un nuovo programma il tipo che abbiamo già svolto
Ecco la riflessione e questa che a prescindere dalle motivazioni di ordine politico che pure sono molto forti in questo caso particolare
Mi pare che la
Esigenza di recuperare
La storia questi momenti drammatici della storia delle relazioni tra il popolo libico il popolo italiano rientri si possa inquadrare a pieno titolo
Nella generale tendenza della storiografia contemporanea attuale
A
Rivalutare appunto determinati episodi certi momenti episodi che erano stati completamente rimossi dalla precedente storiografia
Dunque sì collega in qualche modo a quelli al tema allora grande tema della cosiddetta resistenza primaria
C'è la
O la resistenza anche violenta anzi generalmente violenta
Che le popolazioni locali hanno opposto
Al dominio coloniale alla occupazione del loro Paese del loro territorio quindi
Siamo agli albori della dei movimenti indipendentisti quindi questi momenti questi episodi
Neri tono indubbiamente uno recupero una rivalutazione in sede storiografica quindi questo al di là lo ripeto
Dell'importanza di questo atto di queste ricerche di queste ricerche dal punto di vista politico attuale anche questo va sottolineato
In effetti possiamo dire che la questione è la vicenda dei deportati
è
Si collega direttamente
All'episodio di Sciarra sciatta dell'ottobre del mille novecentoundici la rivolta delitti libici al nell'Oasi di Sciarra sciatta nella primissima fase della impresa libica
Proprio in risposta a quella rivolta
Il
Un esponente l'esponente di spicco della cosiddetta Italia liberale Giovanni Giolitti prese la decisione di
Effettuare di fare effettuare la deportazione di gruppi di libici nelle isole italiane telegramma e del ventitré e del ventitre ottobre del mille novecento undici
Il telegramma alla generale Caneva che comandava il corpo di spedizione italiano in Libia
La prima nave il piroscafo il primo però scopo italiano Serbia parte da Tripoli il ventisei questa è la data fondamentale il ventisei ottobre del mille novecentoundici
E arriva alle Tremiti esattamente
Novanta sei anni fa in questo senso il giorno ventinove ottobre all'alba alle ore poco dopo le sei del mattino quindi arriva a questo piroscafo
Cari cotti libici che dovevano essere trasferite appunto tra
Introdotti alle Isole Tremiti
L'isola principale San Nicola
Questo va ricordato quindi esattamente
In questo giorno novantasei anni fa
Dunque voglio dire che la decisione di Giolitti risponde la risposta ad un episodio drammatico
Direi forse l'episodio è più drammatico ti tutta l'impresa libica nel appunto al mille novecentoundici ottobre nel mille novecentoundici
Il
Punto di partenza del nostro programma di ricerca storica che egli sia o ha realizzato insieme al Libia state es Center di Tripoli
è costituito costi rappresentato dal comunicato congiunto che è stato più volte evocato
Che
Avrebbe dovuto aprire una nuova fase nelle relazioni tra lo libiche appunto nel mille firmato questo documento nel mille novecentonovantotto il quattro luglio
In effetti c'è un punto preciso del comunicato che riguarda la vicenda dei deportati
è il punto nel quale si impegna il Governo italiano alla ricerca dei cittadini libici che furono allontanati dal loro Paese e dei loro discendenti figli e nipoti per restituire riconoscimento materiale e morale
Ai loro familiari e al popolo libico
Evidentemente qui c'è anche un errore
Perché dice la ricerca dei cittadini libici realtà dovrebbe doveva dire la ricerca
Storica anche in sede storica dei cittadini libici sui cittadini libici telefono allontanati ma questo qui non ci interessa in questo momento
Dunque il seguito operativo di questo punto fu l'invito che il Ministero degli esteri italiano rivolse all'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente
A
Svolgere uno programma a sviluppare a svolgerà realizzare un programma di ricerca congiuntamente a
Una alla parte agli storici libici
E in particolare fu individuato come partner in questa Joint Venture storiografica Illy bien state Center di Tripoli
Libia stesse entra diretto dal professor Roger rari che qui abbiamo il piacere di avere con noi questa mattina
Dunque il programma e iniziato nel due mila si è è stato completato è stato completato
Ma posso dire
Subito che il lavoro non si è
Concluso definitivamente perché molto resta da fare
Qual era l'obiettivo del programma era quello di
Raccogliere
Fare una ricerca sistematica effettuare questa ricerca sistematica nei negli archivi italiani
In particolare l'articolo centrale dello Stato questo archivio e l'archivio del Ministero degli esteri italiano archivio storico che comprende
Una vastissima documentazione
Comprende le carte dell'ex Ministero per l'America italiana naturalmente bisognava estendere
Le ricerche anche agli archivi locali e anche possibilmente agli archivi privati
Il lavoro che è stato fatto ha messo in luce l'esistenza di una di grande grandissima quantità di materiale certamente molto più di quanto non si pensasse voglio dire all'amico la banca e che naturalmente
Noi siamo partiti come base di partenza ampi siamo partiti dal materiale documentario che era stato già consegnato ai libici
Nel mille novecentottantanove cioè abbiamo tenuto conto di quello che era stato già dato questo era giusto era inevitabile
Comunque è stato un grosso lavoro di ricerca abbiamo costituito uno sfondo sui deportati libici
Che è depositato presso l'Istituto italiano per l'Africa l'Oriente e abbiamo inviato in copia questo fondo al Libia state Center di Tripoli costi di questo
Importante ricordarlo
No il nostro scopo non era solo quello di raccogliere selezionare raccogliere fotografare materiale documentario
Comunque custodito negli archivi italiani naturalmente importante anche la ricerca delle testimonianze orali in Libia
è stato effettuato dai nostri amici libici
Anche sia pure in collaborazione perché c'è stata anche in questo settore una collaborazione con studiosi italiani
Non era solo quello di cercare questo materiale fotografarlo raccoglierlo ma era anche quello di cominciare a scrivere insieme col tra italiano i libici
A scrivere la storica di questa vicenda dite portati
Cioè avviare
Questo lavoro comune direi che questo forse era l'obiettivo più importante
Partendo naturalmente dal materiale documentario
Bene direi che a questo obiettivo rispondevano
Le i seminari convegni che abbiamo organizzato nelle isole che furono teatro delle deportazioni
A cominciare dalle Isole Tremiti
Quindi questi convegni a questi convegni hanno partecipato storici italiani e libici
Il numero pari e ognuno ha svolto la sua relazione ma direi che questo doveva essere l'inizio di un lavoro comune
Per arrivare come è stato già ricordato alla memoria condivisa di quella che fu
Questa pagina tragica nella storia delle relazioni tra Italia e Libia
Quindi direi sotto questo aspetto il lavoro e Stato avviato naturalmente c'è ancora molto da fare
Nello stesso tempo ci siamo occupati dei libri di testo dei manuali di teste manuali in uso nelle nostre scuole per verificare
Quanto si parli di Libia si sia parlato e si continua a parlare di Libia in questi testi è stato già ricordato
Il professor la banca in particolare si è occupato di questo tema si è gestito questo questa questione
Naturalmente è venuto fuori che
Nei manuali
In uso nelle nostre scuole non solo nei manuali del periodo tra le due guerre mondiali ma anche nei manuali successivi dopo la Seconda guerra mondiale
Di Libia si parla pochissimo ancora oggi
Se ne parla ovviamente molto a proposito della guerra italo-turca del mille novecentoundici dodici ma voi della Resistenza libica
Alla occupazione italiana si dice pochissimo o quasi nulla mi pare ancora oggi questo questo è un fatto con qualche rara eccezione
Non parliamo poi dalla vicenda dei deportati della specifica vicenda Teti portati sì ci sono riferimenti alla Resistenza
A Omar Al Mukhtar
A volte viene nominato ma non si fa molto oltre e questo
Credo che vada sottolineato
Mi pare che sia così
L'accertamento
Quella è un'altra storia però anche se in qualche modo collegata
Dunque è stato molto importante fare fare questo lavoro di ricognizione
Di di ricognizione che oggetto di una vera e propria pubblicazione perché curata dal professor Buonocore dal professor la banca
Quindi queste sono iniziative collaterali diciamo
Devo aggiungere che
Sempre tra le iniziative collaterali dobbiamo ricordare la edificazione dunque parco alla memoria
Nell'isola nel alle isole alle Tremiti
Un parco la memoria c'è un cimitero diciamo così nelle nello stesso luogo in cui i libici che morirono alle Tremiti furono sepolti
Quindi più o meno nello stesso negli nello stesso punto questo parco alla memoria come è stato già ricordato dal Sindaco è stato realizzato
E tre e de a volte spesso è meta di pellegrinaggi da parte delle delegazioni di nelle delegazioni libiche
Che si recano in visita alle isole italiane che furono al centro della deportazione delle deportazioni
Devo dire che nell'ambito del nostro programma non abbiamo neanche trascurato il Castello di Tripoli che è stato toccato dal professor buono
Abbiamo fatto anche delle
Una ricognizione molto sommaria della documentazione esistente nel castello una
Documentazione preziosa
Per la memoria storica del popolo libico e comprende l'archivio ottomano te indubbiamente quello meglio conservato nel castello di Tripoli
Mentre
Le carte del periodo italiano i documenti per italiano sono in grande gravissimo disordine aggiungo anche le che l'importanza di questo archivio del Castello di Tripoli
Notevole anche per la parte contemporanea perché molti documenti furono portati lì gettate un po'alla rinfusa
Molti documenti del periodo post indipendenza il periodo che va dal mille novecentocinquantuno fino al mille novecentosessantanove sono documenti preziosi
Per ricostruire la storia della Libia in quella in quell'arco temporale in quell'arco di tempo
Non potevamo fare molto per quanto riguarda le carte gliela l'archivio del castello ma
Abbiamo archiviato una missione di esperto che archivistici archivisti
Che ha redatto un'interessante importante studio di fattibilità
Che dovrebbe speriamo in futuro servire al riordino in qualche modo alla risistemazione dell'archivio del castello di Tripoli
Quindi questo anche questo abbiamo fatto anche questo abbiamo fatto
E a proposito del castello devo ricordare che tutta la parte dalla controparte libica da parte libica è stato più volte
Farà diciamo si è più volte è stato più volte evocato questo problema
E quindi a vivamente raccomandato che
La parte di vita che venga avviato un nuovo progetto comune non solo allo scopo di completare le ricerche negli archivi italiane nel castello di Tripoli
E le opere commemorative nei cimiteri
E per realizzare tutte le iniziative volte ad assicurare la massima visibilità dei risultati della ricerca rendendola nota al grande pubblico specialmente in Libia
Ma anche a riprendere
Il
Problema
Del riordino delle carte nel castello di Tripoli il che
Per la verità e qualcosa di molto molto impegnativo
Ma sarebbe un lavoro di estrema importanza e di estremo interesse
Quindi queste sono
Alcune delle cose che abbiamo fatto naturalmente gli atti dei convegni sono stati oggetto di pubblicazioni questo lo scopo di dare
Una certa diffusione non la maggiore diffusione possibile al lavoro cioè avevamo svolto
Sento che qualche critica avviene riguarda esattamente questo problema della scarsa pubblicità e abbiamo dato ai al lavoro di ricerca che abbiamo portato avanti
Qui indubbiamente c'è del vero cioè da zero
E ora ci proponiamo di risolverebbe il problema del famoso convegno a Tripoli
Che dovrebbe tracciare un bilancio conclusivo di quello che abbiamo fatto
Se
L'amico generare d'accordo potremmo pensare a gennaio prossimo pure poi magari sulle date possiamo concordare
No al di là di tutto quello che è stato fatto voglio dire che è un risultato sostanziale a mio parere è stato raggiunto ed è questo
Si è realizzato l'obiettivo
Di
Creare un clima costruttivo di collaborazione di amicizia e anche di grande simpatia
Tra gli storici italiani e libici
E questo mi sembra un
Grande un'importante Obiettivo tutte è stato realizzato
L'altro obiettivo che ci eravamo posti era quello
Magari non è apparso tanto evidente questo obiettivo anche in base a quello che diceva presso la banca di inseriti inserire considerare la storia dei deportati
Comuni capitolo sia pure fondamentale molto importante ma ho capito lo nella storia della Resistenza libica alla occupazione italiana
Questo abbiamo cercato di farlo mi rendo conto che il discorso questo discorso andava sviluppato andrebbe sviluppato
Altro punto
Altro obiettivo che ci siamo posti fin dall'inizio insieme ai libici quello di coinvolgere il più possibile i giovani in questo programma
Perché è giusto che la memoria storica di quello che è avvenuto
La memoria non mi ricordo di questa pagina orribile
Brutta nelle relazioni interne olimpiche venga trasmessa alle giovani generazioni
Per quanto mi riguarda personalmente mi sono adoperato molto ritengo in questo senso
Parlando di questo tema nel mio con i miei corsi universitari dando circa dieci tesi di laurea sulla vicenda sul tema dei deportati
Più due tesi nel corso di laurea in scienze internazionale diplomatiche di Gorizia quindi tesi specifiche su particolari aspetti della vicenda dei deportati
E poi vorrei aggiungere un'ultima informazione
L'Università di Roma la Sapienza a deciso recentemente di finanziare
Un grosso convegno dedicato alla vicenda dei deportati libici
Nell'ambito delle iniziative culturali degli studenti quindi c'è questo finanziamento già previsto già programmato
E questo convegno che nel quale coinvolgeremo anche studiosi libici a cominciare dall'amico professor generare
Avrà sedersi svolgerà prossimamente ritengo entro la prossima primavera all'Università di Roma la Sapienza questo è un modo per coinvolgere i giovani e credo che sia molto importante
Volevo aggiungere infine che
Noi
Abbiamo sempre considerato la vicenda dei deportati anche come
Un capitolo delle relazioni Italo libiche
Molto che sono molto antiche
Quindi dall'antichità ai nostri giorni comma è uno detto delle tante pagine delle relazioni tra l'Italia e la Libia
Il fondo a questo Obiettivo
A questa finalità questa impostazione rispondeva il famoso convegno sulla Libia nella storia del Mediterraneo testato tenuto all'Espresso risiamo nell'anno due mila e tre
Quindi lì
Le relazioni tra Italia e Libia nel quadro della storia del Mediterraneo
Sono state sviscerate analizzate dai relatori è stato devo dire un grosso convegno gli atti di questo convegno
Vedranno la luce prossimamente molto presto molto presto
Direi che non aggiungo altro ringrazio tutte
Vi saluto tra mente e speriamo che
Un nuovo programma possa essere ripreso in questo senso ci
I nostri amici libici
Really piazza del Centre mi pare che il PCI incoraggia in questa direzione
Prevedendo al limite non più un definanziamento unilaterale da una parte ma un cofinanziamento quindi una partnership
Una joint ventures anche dal punto di vista finanziario c'è un contributo buona parte e dall'altra quindi questo Molinari
Ci auguriamoci e davanti all'ambasciatore al nostro altissimo ambasciatore lo voglio dire
Grazie
Ringrazio il professor Luigi Rossi che è stato molto
Specifico nel suo percorso storico
La storia deve essere studiate dei ragazzi ma anche spiegate ragazzi o i giovani
In modo che possa essere qualcosa che ci avvicina il futuro e non che ci faccia però pensare aspramente al
Al passato cioè deve essere modo di capire
Che non vadano più fatti certi errori ma senza osservare in un o in altri dei rancori che non
Non hanno futuro
Detto questo posso
Passo un
Con orgoglio la parola al Senatore Pisanu che oggi è qui tra noi e per un per un solo intervento
Abbiamo
L'intervento svolto stamattina
Dal Ministro D'Alema
E anche
Per questo o davvero molto poco da dire
Penso che
La vicenda dei deportati libici e le altre vicende connesse che sono state evocate stamattina
Ci dimostrino per l'ennesima volta
Che
Il colonialismo italiano
Non fu
Una
Esperienza di imperialismo straccione
Quale è sui tempi fu definito
Ma una
Conquista violenta e una oppressione sistematica i Paesi e di popoli
Il colonialismo ha lasciato
Una scia di sangue di dolore che
Si avverte ancora oggi
Nella coscienza nel sentire comune dei libici
Ne ho fatto personale esperienza di questo stato d'animo in
Diverse
Occasioni nel corso di numerosi incontri con dirigenti libici esponenti
Del mondo della cultura
Lo stesso colonnello Gheddafi
Debbo dire l'ambasciatore Kadur che era con me in altra veste allora
Che Orrico orda ho un ricordo particolarmente pungente i di una visita che insieme al Presidente del Consiglio
Se ci
Accompagnato dal colonnello Gheddafi
Al Museo di del board abbia
Dove
Sono
Raccolti i documenti e memorie
Che CIR rendono l'immagine
Di
Una tragedia che peraltro città
Ricorda le grandi tragedie politiche che hanno insanguinato il ventesimo secolo
Qui non si tratta di
Quantificazioni si tratta di prendere atto di prendere coscienza che quella esperienza assegnato profondamente e il popolo libico
E ricordo anche che
Subito dopo quella visita che fu del tutto improvvisata
Il colonnello Gheddafi ci accompagnò a visitare i due grandi laghi artificiali destinati
A dissetare una larga parte
Della Sirte
E io mi resi conto subito del significato di quella
Escursione assolutamente
Impreviste
Il colonnello Gheddafi ci voleva dire che
Il capitolo tragico delle colonialismo italiano e consegnato alla storia
Ma e anche
Un dolore che
Rimane nella coscienza del popolo libico
E per questo è ancora aperto e deve essere chiuso chiuso al più presto con parole e gesti adeguati
Perciò
La storia faccia la sua parte come sta facendo con l'accertamento della verità su cui i deportati libici
E
Per il resto faccia la politica
Faccia la politica
Partendo anche
Da una considerazione che se non se non facciamo non ci spieghiamo come dire questo sentimento che in Libia si coglie ad ogni piè sospinto
Considerando che
La Resistenza al colonialismo italiano e un momento fondante della identità nazionale libica moderna
Come del resto la Resistenza italiana il nazifascismo o è un elemento fondante della nuova esperienza democratica del nostro Paese allora sei
Collochiamo la vicenda del colonialismo
In queste aortica e lei possiamo trovare invece momenti positivi per accertare da un lato la verità e dall'altro
Per
Sviluppare il dialogo italo-libico non soltanto come il dialogo tra i nostri due Paesi ma anche nella prospettiva di fare Bella cooperazione italo libica un ponte assai importante per la più vasta cooperazione euro africani
La Libia e
Come dire un Paese che si è ormai definitivamente aperto alla comunità internazionale
E nella comunità internazionale guarda soprattutto all'Europa e in particolare all'Italia
Come il Paese non solo geograficamente più vicino ma anche
Come il partner
Europeo per tanti aspetti più congeniale
E solo che
Come dire dobbiamo liberare i il campo
Dal macigno morale e psicologico che è costituito dalla nostra esperienza colonna listello dobbiamo fare con
Lo ripeto parole e gesti adeguati
In questa direzione premier ripeto le considerazioni del Ministro D'Alema
Il nostro Paese con Governi diversi si è mosso o decisamente dal mille novecento novantotto ad oggi
E
Se pure tra tante difficoltà ma credo che
Di strada in avanti ne abbiamo fatta parecchio
Il lei dialogo italo-libico assegnato momenti significativi di grande cooperazione in tutti i campi
Dalla
Lotta alla criminalità chi sfrutta spietatamente l'immigrazione clandestina al recente accordo
E IMI per lo sviluppo della nostra presenza nel settore
Energetico
In Libia
Ora
Sento dalle parole del ministro da lei ma
Della l'amico Kadur che
Sia Mossul dirittura d'arrivo per la conclusione di un grande accordo Italo libico
Ne sono particolarmente soddisfatto anche perché sul piano personale mi sono impegnato prima
Come membro del Governo precedente
E successivamente dal senatore
Presentando una risoluzione che auspica appunto un'intesa di questo genere che tra l'altro è passata in al Senato con la quasi unanimità dei voti
E lo dico non per vendite indicare un merito ma per segnalare
Che la strada
A questo grande accordo tra i due Governi è già stata spianata darla Parlamento italiano
Mi auguro come dicevo perciò
Che le cose proceda no
Anche perché sono convinto che
Lo sviluppo della cooperazione e dell'amicizia italo libica
E il modo migliore
Per sanare le ingiustizie del colonialismo
E per onorare le sue vittime
Ringrazio
Il senatore Pisanu e
Passo la parola alla all'amico onorevole Enzo Carra cui va anche un mio particolare ringraziamento per avermi dato una mano proprio tecnica qui a Roma
Abbiamo nominata anche nostro ambasciatore treni tesi veramente quindi ci fa piacere soprattutto da soli senza grazie
Io credo che riduzioni questa mattina sia utile
E sia utile averla fatta qui perché il
L'Archivio di Stato con la sua bellezza anche architettonica che vorrei sottolineare tutti indiscussa ed è il luogo più adatto per una
Per una giornata di studi come questa
Le nostre riflessioni però più che agli italiani andrebbero svolte con con i libici
Soprattutto su un argomento devastante come quello del colonialismo io credo che noi dobbiamo spiegarci con i libici più che
Più che tra noi
Anche perché si ho sentito mi pare proprio il Ming Alema
Riabilitare un po'le situazioni all'italiana sì effettivamente siamo italiani e qualche volta riusciamo a
A creare anche da alcune tragedie dei di momenti di distensione
E però non è sempre detto che sia un bene questo
Io personalmente credo che effettivamente ricche vero sì la situazione una situazione un poco italiana riesce assoluta su forse a sostenere il risolvere dei problemi come altri Paesi la Francia
Per altri versi del Belgio hanno risolto ed anzi non hanno risolto
E certo il senso di autocritica
Di critica di non prendersi qualche volta sul serio degli italiani è talmente forte che riesce in questi in questo modo a
A risolvere o a o apparentemente risolvere delle dei problemi
Gravi enormi di passato come questo
Questo il nostro voi lo sapete un Paese nel quale
Quando ci si saluta ci si bacia annualmente
Però poi arrivano sempre delle coltellate da un'altra parte quindi è un Paese di cui non bisogna mai fidarsi del tutto ciecamente credo che ecco condivide Valentino Parlato che essendo anche nato a Tripoli la cosa mi
Mi mi mi rafforza le mie mi fa piacere
Perché vedete anche noi in Libia arriviamo non con l'alcol Cuccuru col Diego colonialismo vogliamo con una banca sono apparentemente anche sempre una cosa un po'italiana cioè sembriamo sempre un po'buoni però non è vero del tutto
Quindi ripeto impugni noi dovremmo forse fare un uno sforzo maggiore di
Di conoscenze di a deve di e di dialogo con con i libici perché
Adesso anche sentendo parlare l'amico Pisanu
Dice libici certo si identificano e diventano forse più nazista diciamo anzi diventano nazione forse con della resistenza agli italiani è però
Quanti italiani potrebbero dire lo stesso del colonialismo in Libia
Sbagliando
Cioè quanti italiani o quanta quanta pubblicistica italiana ha risolto il colonialismo come un fatto di identificazione di uno Stato che si era appena
Formato dopo il l'ultimo degli Stati dei grandi Stati europei e quindi l'ultima delle grandi nazioni che doveva
Che dove aspirare risolvere anche il problema con il colonialismo
E quindi la la questione talmente intricata
Che pensare a quella giornata di che che poi siamo qui a in fin dei conti e celebrare perché il ventidue ottobre quindi la prima il primo
Il primo trasferimento di di di deportati in Italia ebbe lì c'è una
Io ho letto in questi giorni proprio pensando al questa giornata una una frase del
Di di di cui il sociologo che critiche in altre generazioni è stato importantissimo Michel no
Il quale
Il quale un certo punto spiega e questo questo colonialismo con col fatto che l'Italia da cioè dove dove ha finito di dire di essere considerata la cenerentola d'Europa
E quindi per non deve essere più Cenerentola dove dimettere violentatore doveva diventare improvvise avere però ci riesce benissimo
è questo il la negli
Il il guaio e che riesce benissimo trasporta a a tradursi aveva a lasciare i panni di Cenerentola del diventare quello quello verde delle colonialista violentatore più violento
è un problema del non se non del nord soltanto dell'Ottocento del Novecento è un problema attuale
Perché vedete nella lunga io ho anche riflettuto a una ONU insomma è vero che
Contro quell'esperienza quell'impresa coloniale
Va be'cioè Giolitti Giolitti che deve fare deve riequilibrare a destra un Governo che nato a sinistra mi pare no sia soprattutto quelle padre risolvere anche dei problemi interni che sono in parte l'emigrazione
Forse sbaglierò anche voi sarebbe dire anche gli anticolonialisti e poi lo sono numerosissimi come sembra i quali sottovaluto nel problema
Parlando divo di voragine di sabbia o di andare che andiamo a fare in Libia
Che scatolone disse che andiamo a fare in Libia ma non lo vedrete sarà un disastro no non è vero che se
Deve poi ci accorgiamo molto tardivamente che non era per niente un disastro
E forse se se il in se la se quello che succede in Italia
Negli anni dieci fosse stato leggermente più serio e meno emozionale altro problema italiano non so quanto libri come certamente italiano perché i grandi quindi le grandi decisioni vengono prese sull'onda delle mozioni
Sotto i quali ci sono degli interessi
E allora se se avessimo
Se avessero i nostri
I nostri nonni io ho avuto un nonno che è stato non è stato decorato del come medico perché stava nella guerra italo-turca nella
Nella
Andava bene ospedale della Croce Rossa
Il quale mi raccontò io ero bambino che lì si è capito che cos'era il tre comma
E quindi il grande
Merito degli oculisti italiani è stato quello di cominciare a cura del tram romana Scelli però impedito Nando le emozioni
Di di richiamo una esperienza come quella la chiudiamo e perché per quanti anni per trent'anni forse
Nei cominciamo a parlare adesso
Questo vuol dire per fortuna credo oggi
Cominciamo a essere un po'più sereni un po'più
Riflessivi spero che non ci sono altre mozioni altri interessi cioè non vorrei che poi passassimo da da da una da una parte all'altra sballottati soltanto perché oggi prima faceva comodo una cosa è oggi ma con un'altra cosa vorrei
Tentare anche con voi di identificare quali sono dei principi Cicu generali sui quali ci attestiamo tutti quanti cioè non andare a casa d'altri e possibilmente non deportare gente in Italia
Per esempio
Anche perché
Ustica
Le Tremiti quando arrivano io sentivo i professori i nostri amici
Ma quanti
Quanti erano i i libici nel mille novecentoundici perché se sono cinque mila circa i deportati che era il dieci per cento della popolazione libica
Oppure più o meno insomma
Per chiederle leggo di di di di di di cifre molto molto ridotte rispetto a quelli alla popolazione attuale
Ottocento mila e come c'è un po'più del dieci per cento un po'meno del dieci per cento
Quindi una una una una questione assolutamente biblica una decurtazione biblica nulla di rotazione non si fa con non va considerata in valore assoluto del numero vasca va considerato che la proporzione rispetto alla popolazione libica dell'epoca
E loro e questo non l'ho sentito fare ma mi sembra che sia la mente banale che
Però scusatemi la banalità poi vengono portati libici vengono portati negli stessi luoghi dove verranno portati italiani pochi anni dopo
E questo mi pare l'unico vero se ce n'è uno un l'unico filo identificatore l'unico filo vero che che va via va visto cioè c'è un'Italia come la Libia che soffre la sete nello stesso posto nella stessa isola con gli stessi con gli stessi scempi e con lo stesso modo le colleghe e colleghi con gli stessi torturatori
Beh insomma c'è un'Italia che come la Libia c'è una e e c'è una Italia che non è che ne come valide né come altri euro è una Italia diversa che è stata per fortuna è stata battuta e speriamo con ritorni
Citati c'erano i libici Rita ecco e c'erano anche i libici in Italia bravo in più
Ed allora dobbiamo far
La memoria condivisa scelto la memoria condivisa perché noi
E forse questa
Questa questa riflessione già questo fatto che proprio alle lì in nelle vostre misure ci siano stati prima i libici anzi ed credo per un certo punto abbiano addirittura convissuto inibisce confinati politici italiani
è questo questo è un fatto
Da cui io partirei
Perché quelli nasce una nuova Italia ed è la nuova Italia che arriva qui a parlare con voi oggi o parlare con voi non da parlare tra di noi perché noi forse non siamo neanche d'accordo del tutto però insomma parliamo tutti i giorni quindi non è una grande novità
E allora le io penso che si possa ci possa essere il luogo di una memoria condivisa
Con un dolore scelto con con con colleghi con le auto con l'autocritica che si deve fare ma
Certamente più semplice di altri enti memorie coloniali perché certo
è molto semplice lo dello ricordava D'Alema certo l'unico film sulla guerra d'Algeria la fatto Conte corpo per un italiano e ogni tanto sento balenare qualche qualche polemica
Dario tutto l'Autorità certamente questo è un altro però ecco bene ma io non volevo Valentino mi fa piacere perché vedo il nostro dialogo e fruttuoso volevo arrivare lì mi hai preceduto e quindi credo che poi ognuno c'ha le sue vergogne
Dobbiamo
Allora dobbiamo far tesoro dobbiamo secondo me dobbiamo far tesoro di questa situazione politica esche si apre che si è aperta da qualche anno e che oggi ha un
Diciamo un balzo avanti perché effettivamente possiamo da questo punto di vista possiamo essere più semplicemente migliori di altri Paesi
Dice
Ne dal novantotto sentito dire certo dal novantotto ci sono delle
Ci sono dei dei fatti veri che stanno
Mi auguro ci auguriamo tutti abbiano una sanzione abbiano un
Abbiano qualcosa di di concreto diventino qualcosa di concreto perché fino adesso sono gran documenti molte molte parole
Da insomma di fatti concreti ancora pochini lo dico io sono parlamentare della Repubblica e Miglio nel centrosinistra quindi credo di poter me lo permette
Però credo che un vero isolamento sempre per quel filo di cui parlavo prima trance del per quell'Italia che
Che è dalla parte della Libia ma da prima da prima che ci fosse il colonialismo per così dire
Quelle quell'Italia non lascia non
Non isola Libia neanche regioni dell'embargo li lunghi giorni le lunghi anni dell'embargo
Quando c'è un Paese invece che da
Come come quello della patente rilascia e toglie la patente ogni tanto dice ma tu quei bene rompa il bene
E lì mi pare che ecco qui senso auto critico e anche un po'
Posso implicito otto degli italiani i quali non credono poi che ci sia veramente un uno solo che può concedere questi permessi di guida inizi al mondo e quindi anche anche durante l'embargo mi pare che l'Italia non abbia del tutto
Lascio del tutto dico lasciato suo azzurra Libè questo ente e un altro aspetto importante
Ma
Io non
Ho concluso
Una
Ridurlo e questo lo dico agli storici su una questione andrebbe credo ma sarebbe certamente facendo chissà quali passi avanti la mia ignoranza e assoluta
E sull'arco sulla cultura che si era esportata in quegli anni liberamente mi piacerebbe sentire qualcosa sui giornali che si facevano in Libia c'è n'erano
Sui giornalisti che gli italiani che stavano in Libia sugli uomini di cultura professori universitari che erano in Libia e che hanno
Come dire hanno portato una parte di quella CUD una parte d'Italia e di quelle Italia di cui abbiamo parlato prima ecco secondo me in quel punto cioè quella che è stata la cultura ufficiale
Trasferita e dall'Italia in Libia in quegli anni mi pare che vada
Se non è stato ancora del tutto fatto vada meditata illustrata studiata meglio
Perché secondo me vale vale soprattutto per noia loro lo dico come fatto italiano più che come
Poi capisco che credo che che possa certamente avere un interesse condiviso anche da parte libica elette prima di chiudere ma
Nel venne in quello che sarà l'accordo che ci auguriamo tutti Beppe Pisanu il Ministro D'Alema tutti quanti ci vogliamo
Avvenga presto ma
Ma una parte dal
Che abbia un una sostanza culturale
E qui lo dico soprattutto all'ambasciatore che adulto ma pensare di riprendere a Sabra Tolle Peace mania delle stagioni musicali o di
O un grande festival internazionale di musica
Commissionali e magari a qualche artista italiano qualche musicista italiano qualcosa che Bari quindi la cui prima abbia abbia luogo lì assaporato le porti smania
Ma dico sono cose semplici credo che siano che siano fattibili credo che sia un modo per riprendere una non per i pranzi per prendere forse dopo dopo
Dopo secoli
Un discorso vero che interessa credo non nuovo non soltanto noi ma certamente la Libia in e credo che che sia
Che sia qualcosa che che
Che interessa l'umanità come tale
Ecco se la prendiamo se condividiamo questo aspetto
Della importanza non solo nel Mediterraneo ma questo punto in tutto il mondo
Di una
Di un di di un Mediterraneo come il nostro
E di città di quella bellezza stravolgente come essa bravata ho letti is
E lì ci mettiamo i d'accordo per fare qualcosa e per non lasciarle soltanto a chi le va a visitare ma io direi che già questo saranno Dante accordi c'è petrolio cioè tanta altra tant'tant'anta carne al fuoco
Ma questa non sarà carne ma è molto meglio della carne grazie
Bene diciamo che purtroppo devo dire purtroppo ma per questioni tecniche dobbiamo con cui un po'prima il nostro il nostro questo nostro convegno quindi tra noi e le conclusioni adesso
Perché il tempo abbiamo sforato abbastanza insomma anche se noi andiamo noi isolani andiamo con i tempi delle isole e quindi
Andiamo un po'con calma
Io
Ho capito ai nostri Marino stiamo non è che sta aleggiando noi siamo
Giudice
Allora
Chiedo scusa
Le stavo chiedendo scusa un attimo non voglio togliere nei
Né deve chiedere scusa e chiedo scusa siccome abbiamo avevamo una un
Purtroppo un principio qua però questo prima io vado io certamente gradirei avere la il i suoi dati perché noi questo convegno e io l'ho fatto a Roma per una questione tecnica invernale diciamo così ormai però noi lo faremo alle tre di può essere diciamo più allargato
Perché nei luoghi mio desiderio farlo nei luoghi dove è avvenuto il prodotto anche perché tra i tanti ringraziamenti che ho fatto io dove fare i ringraziamenti alla mia popolazione a quei quattrocentotre mi tesi che hanno permesso anche questo
Con Grassi grossi sacrifici devo dire perché sia tenuto a tirare fuori quello che è la storia del proprio proprio piccolo centro quindi questo sarà è stato un inizio da parte nostra ma che sarà attivata anche soprattutto sulle isole Tremiti perché noi vogliamo ricominciare
E con accordi che faremo con le altre isole vogliamo cominciare a girare con questi nostri interventi
A cominciare è che non siano solo parole o dati storici che giustamente è giusto che si enuncia mensili ma che si comincino ad essere un modo di vivere con gli altri e soprattutto con questa gente che è stata da noi
Perché io sto organizzando anche con
Una delegazione dei diviso lanni che vadano perché moderati Rosina anche degli anziani che hanno vissuto quei momenti
Che vada a Tripoli a incontrare questa gente quindi
Oggi ripeto è stato un convegno che noi abbiamo voluto iniziare abbiamo lavorato lanciare un sasso abbiamo sentito le comunicazioni storie
è stato anche qualcosa di importante per quello che dovranno essere i rapporti tra Italia e Libia certamente oggi non discutiamo cosa si farà nel futuro perché non è un compito delle Isole Tremiti voglio dire noi abbiamo voluto aprire una porta e da quella porta adesso dovranno entrare o ad uscire
Quello che può essere il futuro tra Libia e Italia certamente se ci sarà una cosa ancora cose da fare da parte nostra nel nostro piccolo lo faremo volentieri
E soprattutto con con molto con molto con molta
Con molto affetto verso quel che sia la popolazione libica ma permettere anche quella che la nostra popolazione che a quei tempi asse offerto insieme a loro in quei punti di dolore insomma ecco
Se venisse mi fa piacere che le nostre casse sono atti che sono l'archivista ci manda in fallimento corra molto breve
Io
Io sono intanto nato a Bengasi quindi sono l'italiano di Libia faccio parte del dell'AIL Associazione italiani rimpatriati dalla Libia e sono l'addetto culturale di di questa associazione
Io conosco molto bene l'argomento perché professor bon professore rosse lo sanno partecipato prima di tutto alle Tremiti poi a APPA a Ponza e Ustica a a quello che è stato fatto
E quindi diciamo
Conosco bene le cose e quello che vorrei dire brevissimamente questo che ho fondato nel nelle questo centro culturale che si chiama Silvio che il simbolo della Cirenaica nessun atto Bengasi
Che ha uno scopo di culturale e di buone relazioni con con i libici
E your purtroppo osare totale libere vengo da Bologna non so esattamente quali sono gli argomenti dell'accordo però vorrei dire al al l'ambasciatore Kadur
Che anche fra l'altro conosce bene la nostra associazione che per noi sarebbe una cosa importantissima il problema risolvere il problema dei visti e assicuro
Alla i libici che tutti i libici che che
Che possono tornare in Libia e tutti gli italiani che possono tornare in Libia che lo considerano il loro paese nel senso
Anche sentimentale oltre che culturale andrebbero cioè tornerebbero in Libia sono quelli che veramente hanno si si sentimenti di amicizia verso il popolo libico
E grandissimo interesse rispetto per tutti gli aspetti culturali quindi io mi auguro è però se non si risolve questo problema io credo che realmente non si potrà
Concludere nel migliore dei modi questa quindi spero di
Che di che crea che capiate quello che sto dicendo
E grazie c'è già ebbe ma c'è ma io non lo so però
Ce l'avevano già momento c'è l'orario c'è ce l'avevano già dato chiedo scusa
C'era state attorno avevamo già dato un imputo in questo senso l'ho dato proprio quindi io non c'ero io non lo ha sentito non riusciamo a fare d'Italia o la rinvia in un giorno no no no era uno stato siamo stati il sassolino e ha cominciato a fare il cerchio nel nell'accordo detto quindi da questo nasceranno altre cose certamente non si può fare tutto in un
In poco
Ognuno di noi si è assunta le proprie responsabilità si sta assumendo anche quello che deve essere un futuro
Sia da parte italiana che da parte di diversi siamo parlando di grosse cose
Ma anche
Le dico le cose non importano diciamo le cose piccole oggi voi siete il grosso accordo tra l'Italia e la Libia
Sono le Grassi voterò divenire si
Non c'è ribadito che l'avvio si possono si
Però io sono uno dei più giovani l'ho settantatré anni ok vorrei tornare a vedere
La Libia tutti quanti Totti guarderemo mi scusi mi scusi
Non è questo mostra come sono d'accordo leda da oggi Rosati porteremo i sensi
Questo
L'altro è un atto
Non lo sapevo Living media leader
Tutte quelle che hanno sessantacinque anni possono passeggiava notizie insieme ai anche lei non lo sa con una Ferrari ma anche coi figli voglia mandare i nipoti ma quelle non sono nati in Libia non hanno mai avuto problemi la debba avere un
Non è un'espressione adesso fra me e lei no no no e chiedo a quella riunione magari oggi non so se grazie ad esso
C'è stato ho finito e grazie la ringrazio certamente abbiamo iniziato un discorso
C'era il professore volevate voi cosa altra
Bene
Una sanità oritano dialogue sulla cala cronaca che arriva qualche passo
Non voglio perdere il nostro una sola parola cioè i progetti che di cui si è parlato noi come storici professor Bono lei parlavamo
Cioè per chi sono stati fatti questi progetti questi progetti sono stati fatti e per gli italiani in realtà
I libici le hanno eseguito erano costruiti ci sono dei progetti cioè la Banca di Roma però in realtà è più per gli italiani che per i libici ci sono molte cose che vengono ricordate ci sono
Molto ci sono molti aspetti positivi per carità non è che tutto è negativo cessione c'è stato il progresso che è stato introdotto nel Paese o però
In definitiva è stato introdotto per i i cittadini italiani e mi cioè meglio che sia chiaro questo punto per il colui che ha parlato in prima per quanto riguarda il viste io davanti qui al al signor ambasciatore è uno degli uomini più attivi secondo me
Io signor ambasciatore io le dico adesso io dalla mia posizione
Non ho nessuna posizione politica cioè il
L'ambasciata italiana in Libia perché non ci si da un visto dopo
Più terra ottenere un visto
Cioè
Non la otteniamo dall'Italia andiamo all'ambasciata francese o tedesca per avere un visto mentre gli italiani con cui stiamo cercando di migliorare i rapporti
Uno fa siamo l'attività la vita per dire per voltare questa pagina non ci danno il visto questo è una cosa chiara io ho presentato un rapporto al Ministero degli Esteri vorrei ricordare in questo anche
Da davanti all'ambasciatore
Per sapere che il mio collega che vuole andare in Libia ci sono delle situazioni che
Ci sono delle circostanze io personalmente non ho ottenuto il visto dalla data dall'Ambasciata italiana se non dopo tantissimi sforzi
Grazie volevo dire solo questo
Clausola come diciamo che il mi sa che dovremmo essere no
E alle Iaia c'è vale non ha comincio sorte Lemeti annoti atta a Chirac
Le hanno
Lina od alla ripeto io comprendo tutte le le le situazioni e posizioni del dei presenti
Però permettetemi di dire una cosa
Io ho cominciato le Tremiti enti facendo delle piccole cose che si pensavano impossibili perché ripeto essendo quattro quattro persone con un bilancio comunale che all'epoca quando comincia lei si parlava di duecento milioni voglio dire di lire
Però oggi siamo riusciti a fare tante cose perché
Abbiamo da una grossa forza di umiltà abbiamo avuto una grande passione e soprattutto abbiamo una gran voglia di vivere però la voglia di rivedere quelle che deve attraversare tutti noi
Sia chi è settantenne che è un giovane settantenne anche chi ha un giovane ventenne
Io penso che nel futuro non parleremo più di visti
Ma per parleremo dove ci vedremo dove ci vediamo quando ci vediamo ci vediamo a Roma ci vediamo a Treviglio ci vediamo a Tripoli senza nessun problema a questo e mi auguro è sicuramente anche un mio sogno grazie a tutti voi che avete partecipate
Ovviamente l'invito anche alle Isole Tremiti a venirci a trovare quando faremo nel
Fu il prossimo convegno sulle Tremiti con le altre isole
Lì magari avremo anche un attimo più di tranquillità perché lo faremo alla luce del sole così nella pineta dove ci spinga di più essere tranquilli essere
Ha molto fiduciosi nel futuro diciamo grazie di nuovo a tutti quanti voi
Chiedo scusa volevo concludere dicendo che va be'essendo se c'è un buffet quindi all'uscita dove ci incontreremo tutti quanti
Abbiamo
Delle
Se incominciamo presupposto che rinviamo
Possa essere così possiamo anche cominciare
Voglio salutare tutte le persone presenti oggi qui in questa sala dove cominceremo qualcosa non solo di importante ma sicuramente le sarà storico
Chi vi sta parlando e Giuseppe Calabrese il Sindaco delle Isole Tremiti dove è iniziato un attimino quest'idea
Questo cammino oggi ci ha portato a questo
Convegno
Significativo che questo
è stato fatto nell'archivio di Stato perché
La storia anche sono alle nostre radici vanno ricercato ricercate nel punto dove risiedono le verità più possibili
Significa rivolge ringrazio la presenza della
Del Ministro D'Alema al nostro tavolo un saluto affettuoso all'amico Kadur e tutti gli altri relatori
Prima di iniziare in questo
Questo convegno
Passerei la parola ai padroni di casa per un saluto
Iniziando dal dottor Maurizio fallace che il direttore generale il Pibe gli archivi
Grazie Sindaco io desidero rivolgere a nome non solo mio ma dell'Amministrazione archivistica un caro saluto alle sua Eccellenza l'ambasciatore
Abdullah ferventi addurre
Alle vice premier il Ministro degli affari esteri onorevole Massimo D'Alema
A tutti voi presenti e un
Caro saluto e ringraziamento al sindaco delle Isole Tremiti
Lei dottor Calabrese
Il quale
A
Diciamo promosso quest'iniziativa con il patrocinio del Ministero degli affari esteri in collaborazione con l'ambasciata di Libia Tunisia o con l'Archivio centrale dello Stato
Con il Centro studi storici di Tripoli con i Comuni di Favignana di
Ponza e di Ustica
Chi ha promosso questo incontro molto importante come il Niger detto in premessa e che mi auguro abbia
Con i lavori che si svolgeranno particolari risultati positivi il Sindaco sarà anche
Diciamo anche l'incombenza cori di essere un po'demodé del moderatore il conduttore proprio dei lavori in corso
Un caro saluto anche agli relatori qui presenti Nicola la banca
Mo'ammette che rari Salvatore Bono e Gianluigi Rossi grazie anche per la loro presenza e per loro intervento e per i loro interventi alle senatore
Giuseppe Pisanu all'onorevole Carra e all'onorevole Gianfranco Rotondi
Infine
Non posso
Trascurando un carro ringraziamento è scaduto all'amico e collega Aldo Ricci
A tutto il personale dell'Archivio Centrale in quanto questa sede che diciamo l'istituzione più importanti a livello italiano terre la conservazione della memoria storica dell'amministrazione centrale dello Stato
Dall'Unità d'Italia fino ai giorni nostri un
è un luogo che io ho avuto l'onore è un istituto che ho avuto l'onore di dirigere per due anni un luogo al quale sono molto affezionato e che credo che sia la
La sede adatta e deputata proprio attenere
Diciamo questo convegno il
Nella seconda metà degli anni ottanta proprio il presso l'Archivio centrale dello Stato fu avviato un imponente lavoro di ricerca della memoria storica proprio per quanto riguarda
Di deportati libici in Italia
Ci si riferiva in particolare alla documentazione degli archivi prodotti in quella fase giolittiana di inizio delle secolo scorso del mille novecentodieci undici della guerra della Libia che poi dietro vede proprio inizio
Al il io alle colonie italiane nel nord Africa
Fu uno prodotti lavori imponenti lavori
E guide delle fonti e soprattutto
Le riproduzioni integrali di compresi i documentari attestanti proprio il fenomeno della deportazione
Da ricordare l'attività svolta dall'Amministrazione archivistica in collaborazione con l'Istituto di storia ed istituzioni dei Paesi asiatici dell'Università di Pavia
Per la realizzazione dell'inventario delle fonti manoscritte relativi alla storia dell'Africa del nord esistenti in Italia dal mille novecento ventidue sono stati prodotti
Molti volumi in particolare in sei volumi dal settantuno fino al due mila e quattro i primi tre sono stati editi sotto la direzione di Carlo Giglio gli altri tre sotto la direzione di Marco Mozzati
L'archivio la l'Amministrazione archivistica e l'Archivio centrale dello Stato ha sempre accolto in seguito con particolare garbo e professionalità tutti gli studiosi
Provenienti dalla Libia che ne avessero fatto domanda per tre effettuare le ricerche presso cui si istituzione in questa ottica l'archivio di centrale dello Stato è diventato primo terreno privilegiato di ricerca
Nazionale e internazionale il convegno di oggi nella tangibile manifestazione testimonianza
Io mi auguro che i risultati dei lavori che
Iniziano questa mattina ma che si svolgeranno per tutta la giornata
Portino semplicemente a
Trovare ulteriori tasselli e contribuiscano
A ri lunga rinsaldare sempre quei rapporti fra i nostri due Paesi
Io ringrazio ancora
Il l'ambasciatore socio impellenza di addurre il
Nostro Ministro degli affari esteri D'Alema e a tutti voi auguro un
Augurio di buon lavoro i e di una
Proficua giornata grazie
Ringraziamo
Il professor fallaci e passo la parola avverrà un saluto anche al sovrintendente agli archivi centrali dello Stato professore Aldo Ricci
Grazie
Il saluto dell'amico fallace il ringraziamento per la presenza mi esime dal
Da ripetere i nomi di chi è qui convenute e quindi di
Il ringraziarli per la per la loro presenza e per l'organizzazione di questo di queste evento
Mi limiterò quindi a darvi il benvenuto all'Archivio centrale dello Stato da parte mia e di tutto il personale quindi l'Archivio centrale dello Stato cioè l'istituto che conserva
La memoria storica del nostro Paese dall'unità ai giorni nostri
Una fortunata coincidenza fa sì che questa giornata di studi coincida con
Un evento di tutt'altro tipo che abbiamo inaugurato pochi giorni fa
Un'esposizione di ceramiche di documenti che al di là della loro bellezza intrinseca che ognuno potrà giudicare
Tuttavia rende conto in qualche modo della varietà della documentazione che noi che noi conserviamo
Ecco credo che la scelta dell'Archivio Centrale per questa manifestazione sia stata quanto mai opportuna
Perché il tema che affrontiamo quindi questo tema doloroso difficile della deportazione di cittadini libici in Italia tra l'undici e il dodici
Per questo tema gran parte
Della documentazione una buona parte la documentazione esistente in Italia e conservata presso l'Archivio centrale dello Stato in particolare nelle serie della polizia giudiziaria
E della direzione generale dell'ASP della sanità pubblica le deportazioni furono realizzate tra l'ottobre e il dicembre del mille novecentoundici
E interessarono in Italia vari Comuni Gaeta le Isole Tremiti Ponza Ustica Favignana
E a gennaio del dodici erano oltre tre mila le unità presenti che poi si riducono via via più o meno a cinquecento nell'agosto del dodici
Ma si devono registrare anche tra i quattro cinquecento decessi tra novembre dell'undici nel gennaio del dodici
Tra Ustica e le Tremiti in particolare per un'epidemia di colera che si era sviluppata sulle navi che avevano portato queste persone in Italia
Poi vi sono anche i detenuti in varie carceri italiane
Poi il fenomeno continuasse in realtà il la giornata si si limita alla al problema dell'undici luglio e il dodici ma la Presidenza libica continua anche negli anni successivi
Abbiamo quasi cinque mila unità di operai militarizzata io per ai libici militarizzata i nella Prima guerra mondiale
Abbiamo una ricca documentazione sulle sui confinati deportati anche negli anni Venti e trenta
Alla fine degli anni ottanta copia di questa documentazione fu consegnata alla Libia nel quadro dei lavori di una Commissione interministeriale creata presso il Ministero degli esteri quindi tutta questa documentazione
E oggi conservata oltre che qui in originale anche presso la Libia
Ecco quella consegna rappresenta e credo un un contributo importante
Alla conoscenza di un capitolo difficile dolorosa della storia dei dei nostri Paesi ma è anche un gesto di di alto valore simbolico
La conoscenza della verità e il presupposto per arrivare
A quella che oggi si chiama con una termine comune memoria condivisa del proprio passato
è una memoria condivisa è il presupposto per un clima di fiducia e di amicizia tra gli uomini e le nazioni e proprio per questo credo che
La scelta di questo istituto la scelta dell'Archivio Centrale dello Stato come sede di questo incontro sia stata quanto mai opportuna e di questo ancora vi ringrazio
Bene dopo
Questi esaurienti che ma anche
Circelli storici che servono a quello che è stato questo progetto che è iniziato
Alle Isole Tremiti ma
è iniziato un così più che altro non prima della ricerca storica
è stato un ridare la dignità a delle persone purtroppo che non avevano più possibilità di gridare dello spinello lo status così di abbandono
Dovete sapere che da anni io
Ormai faccio il sindaco alle tre anni adegua sei quindici anni di Sindaco quindi ho ventiquattro anni ero molto giovane però ricordavo sempre qualcosa
Ad oggi
Cerco di semplice critica davanti a me insomma ecco quindi
Una cosa che il ragazzo sempre mi
Mi lasciava perplesso che quando andavamo
A trovare i nostri morti al cimitero che era alla fine dell'isola di San Nicola quella che lo nel passato diciamo era al
Il punto sociale delle Isole Tremiti e tutti i nostri cento c'è la stanno
Stanno sepolti turchi perché la richiamo non i turchi non i libici perché
Forse più facile nella nomen filatura di allora nell'isola
Io mi chiedevo perché poi mi spiegarono la storia di questi deportati che
Venite detenuti alla premi alle Tremiti
Purtroppo in quelle che sono
Le disavventure sciagurate dello di tutte le guerre povere hanno contratto questo dico petecchiale sono morti e tragedie con loro anche alcuni
Cittadini treni tesi e furono seppelliti in questa fossa comune che
Era lì anonima
Senza con qualche capetto anche che ci passeggiava intorno
E allora da allora è stato un punto che mi ha colpito cominciato a
Studiare cosa si poteva fare perché queste persone che non avevano
La forza di potersi difendere come i nostri
Perché vedevo spesso quei documentare le foibe it tutte quelle che sono state le persone che hanno purtroppo ha avuto la sciagura di affrontare una guerra che erano in un punto dove nessuno poteva da di una dignità beh io
In quel momento ho deciso che bisogna da bisognava dargli una vita e così con lavorando un po'a destra e sinistra col Ministero degli esteri con i sia ove ce ne siamo c'è da trovare riusciti a trovare qualche soldino
Qualcosa ci abbiamo messo anche di nostra anche se non abbiamo delle pensare che il mio comune di quattrocento abitanti quindi nostro Bilancio sfiora in quattrocento mila euro insomma tutto compreso quindi abbiamo tirato fuori qualche soldino anche noi un po'di aiuto anche fisico nostro siamo usciti a fare
Questo piccolo mausoleo che quanto meno indicasse significasse che lì erano sepolte delle persone
Che
Un giorno erano stati uomini e che dietro di loro hanno lasciato delle radici che potevano essere figli c.d. nipoti e così via
E con con gli sia osiamo vicino a fare questo Progetto poiché
Siamo riuscite a ad avere contatti con l'amico ambasciatore che addurre portare una delegazione al trend e nel due mila sei dove è stato inaugurato questo
Questo mausoleo lo chiamo chiamiamo così dove
Si sanno anche i nomi di chi è sepolto e quindi se qualcuno dei propri parenti dei famosi nipoti oggi che sia non vogliono venire un giorno a
Nascere una preghiera sud dove vi è sepolto
Un loro caro hanno tutta la possibilità e sanno dove andare
Questo deve servire anche però in un attimo di
Di di così di riflessione hanno i vini partendo da chi non c'è più
Che il colloquio forse la cosa più importante specialmente in questi momenti il colloquio importante perché quando si parla di globalizzazione significa anche
Cominciare a discutere con gli altri perché ormai dobbiamo diventare come si dice tutto un insieme
Quindi non saremo più africani o europeo così via e quindi questo piccolo passo può anche servire o dire che non è che
Coinvolgerli olio così incominciare a fare
Politica estera che Gesù tanti denigra pregarvi quindi vorrei lasciare agli altri grattacapi però
è giusto che abbiamo lasciato ha lanciato un sasso
E siccome io vengo da un posto di mare e ho sempre visto che lasciando un sasso in acqua parte da un piccolo cerchio ma poi diventano tanti grandi cerchi che riescono ad allargarsi quasi ad estendersi lungo tutto il mare io penso che e spero che abbiamo lanciato quel sasso
Che ha cominciato a fare quei circhi che certi si comincino ad allargare che si possono così far sì che
Ci riusciamo a collegare con gli amici o fratelli libici con gli amici fedeli di tutto il mondo in modo che non si debbano più fare dei mausolei per gente che è morta per delle cause sciagurate e che forse si è un bene che non esistono più
Quindi detto questo io volevo passare la parola all'amico Ministro Massimo D'Alema ringraziando ancora una volta per la sua presenza e grazie
Ma
Vorrei
Innanzitutto io ringraziare
Il Sindaco
Delle Isole Tremiti
I rappresentanti delle altri delle altre amministrazioni comunali interessate
Alla vicenda dolorosa e tragica dei deportati libici
E
L'Archivio centrale dello Stato in modo particolare vi sia
Illy via allo stadio assente di Tripoli
Che hanno
Condotto
Nel corso di questi anni
Lei attività di ricerca
Gli studi
Di cui il convegno di oggi rappresenta un momento importante non voglio dire conclusivo ma certamente una tappa significativa
A partire dal comunicato congiunto fra l'Italia in Libia nel mille novecentonovantotto
Quello che si è avviato è un processo nuovo
Sia sul piano politico dei rapporti fra i due Paesi ma anche come era giusto e necessario
Sul piano della
Ricostruzione attraverso un lavoro comune
Della verità storica
Di una memoria condivisa
Anche allo scopo di rendere giustizia
Alle vittime di una vicenda coloniale
Che
Lo abbiamo abbiamo avuto modo di
Di ribadirlo io spesso partecipai interessante il convegno in cui furono presentati
I risultati di queste ricerche una vicenda coloniale che ha conosciuto pagine tragiche e vergognose
Io voglio esprimere un apprezzamento da parte del Ministero del Ministero degli Esteri d'altro canto è stato diciamo mense sponsor di questo tutto questo lavoro
Contributo complessivo nel corso degli anni in particolare tra il due mila uno e due mila cinque
Circa due milioni di euro per sostenere queste ricerche
Che
Di cui voglio ringraziare diciamo i veri protagonisti di queste ricerche libici italiani
Che hanno consentito di fare un passo in avanti importante nella lavoro scientifico di ricostruzione delle vicende storiche di cui parliamo
è stata effettuata una raccolta di documenti che sono ora conservati presso l'Archivio centrale dello Stato e in parte presso l'archivio storico del Ministero degli esteri
E che si riferiscono alle due fasi
Più significative della vicenda dei deportati libici cioè
Il
La fase novecentoundici dopo la la rivolta di Sciarra sciatta con
Cui fece seguito innanzitutto una
Bestiale repressione
Centinaia e centinaia di esecuzioni e poi la deportazione di un numero di cittadini libici
Collocato il fatto che mi cinque mila diverse località italiane moltissimi dei quali
Non fecero ritorno
E morirono nelle condizioni inumane di prigionia
E poi la vicenda del novecentoquindici relativa al
Alla reclusione in campi di concentramento dei soldati libici degli ascari libici che erano stati portati in Italia
Di queste vicende esiste oggi una documentazione ricca
Sono stati raccolti oltre
Settemila documenti in particolare presso gli sia ove esiste un fondo documentario sugli esiliati libici che costituisce forse uno dei risultati più importanti del lavoro di ricerca che è stato fatto in questi anni
E nello stesso tempo un lavoro di ricerca è stato fatto anche sulle vicende successive
E cioè sulle pagine tragiche di repressione
Che
Avvennero successivamente durante il periodo fascista
Dunque io credo che sia importante accanto a questo di particolare significato e il lavoro di raccolta di testimonianze sulla di fonti orali
Che è stato effettuato da ricercatori libici nell'ambito
Parenti dei deportati nell'ambito di questo programma dicendo
Seminari convegni
Che hanno interessato le stesse località dove
Queste deportazioni si sono avute
Pubblicazioni di atti significativi
Il
Monumento che ci ricordava il Sindaco delle Tremiti
Che nell'isola di Sannicola ricorda i libici che persero la vita durante la tre giorni
Io credo che si sia trattato che si tratti di un lavoro importante
Di questo lavoro importante davvero il Ministero degli Esteri vuole esprimere riconoscimento gratitudine agli studiosi libici italiani che non vanno condotto
E voglio cogliere l'occasione di questo convegno per
Si esprime nella speranza che presto un questo lavoro possa essere presentato a Tripoli nullo
Convegno di questo tipo quale noi certamente guardiamo con grande interesse che potrebbe rappresentare
Una tappa importante delle nostre relazioni
D'altro canto non ci siamo sottratti anche a gesti simbolici significativi nel passato
E
Io credo che
Certamente questo lavoro potrà essere considerato
Insufficiente questo siamo qui per discutere per andare avanti per vedere cosa ancora
è necessario ed è possibile fare sul piano della ricerca della ricerca scientifica
Tuttavia
Lasciatemi dire con un certo orgoglio da parte dell'Italia democratica diciamo certamente nessuna delle foto Henze coloniali europee noi siamo stati in una la potenza coloniale minore diciamo
E tuttavia
Non priva di responsabilità nessuna delle potenze coloniali europee ha fatto qualcosa di simile in relazione
Alle vicende
Non meno anzi in molti casi assai più tragiche che hanno interessato la storia di grandi Paesi africani di grandi Paesi del mondo arabo
Su
Ancora
Oggi gran parte che delle vicende delle repressioni francesi in Algeria per esempio sono da ricercare e
In archivi custoditi
Nella logica del segreto di Stato
Ma io credo che questo sia
Merito della democrazia italiana
Anche il coraggio del riconoscimento
Di pagine oscure della storia del nostro Paese e che questo debba essere continuato con coraggio diciamo sta a fondamento diciamo di un Paese democratico che sa guardare
Con onestà intellettuale alla propria storia e anche alle pagine oscure di questa storia
Ora
Voglio dire questo questo lavoro lo abbiamo fatto in un rapporto di dialogo e di
Di di in spirito di amicizia
Con
Con la Libia
E vorrei concludere questo mio saluto questo augurio di buon lavoro nella prosecuzione di questo lavoro scientifico con qualche considerazione di carattere più squisitamente politico e soprattutto più rivolto
Al presente e all'avvenire diciamo
Oggi la Libia è
Un Paese importante ed importanza crescente nel Mediterraneo
Forte non soltanto delle del suo ruolo strategico per
La rilevanza appunto strategica delle risorse naturali che si trovano in Libia ma anche forte della stabilità politica
E di una crescente apertura alla relazione con molti Paesi
Di questi giorni la decisione del Consiglio per gli affari generali e relazioni esterne dell'Unione europea
Di avviare un negoziato con la Libia per un accordo di associazione della Libia all'Unione europea
Si tratta evidentemente i grandissimi passi che segna no
La definitiva conclusione di un'epoca più recente difficile di isolamento della Libia
Rispetto soprattutto al mondo occidentale
E che vedo non la Libia protagonista in Africa dei processi politici anche di integrazione africana e sempre più partner
Dell'Europa e dell'insieme del mondo occidentale è un fatto positivo e importante
L'Italia ha concorso a questo totalmente questo processo politico e assunto in merito della leadership libica
E credo che una una tappa essenziale di questo processo politico è stata la decisione saggia e importante della Libia di rinunciare
A qualsiasi Progetto di dotarsi di armi di distruzione di massa
E quindi da questo punto di vista ponendosi in una posizione direi di grande rilievo
Nell'impegno per la pace e per la stabilità nel Mediterraneo
L'Italia è stato tuttavia un partner in tutto questo processo
In parte nell'amichevole
Anche nei momenti più difficili è un Paese che ha concorso in modo rilevante diciamo a
Contrastare ogni politica di isolamento e di demonizzazione della Libia
Attraverso atti politici compiuti anche in momenti dedicati e difficili attraverso un'azione diplomatica costa
Che nel mondo occidentale nel rapporto con gli Stati Uniti d'America ognuno di noi che ha avuto responsabilità di Governo nel corso di questi anni
Devo dire in una sostanziale continuità
Fra governi di centrosinistra i Governi di altro orientamento ha perseguito questo obiettivo
E non solo nel nome di una
Amicizia e direi di un dovere storico verso la Libia ma anche nel nome di un essenziale interesse nazionale
Abbiamo verso la Libia amicizia abbiamo dei debiti e
Tra le ragioni di questi debiti ci sono le cose di cui si discute qui questa mattina si discuterà
Ma c'è anche un fondamentali interesse del nostro Paese
Rafforzare il rapporto con la Libia che è un partner essenziale
è venuto il momento di un ulteriore passo in Aula
Siamo nelle condizioni
Lo dico anche ho ricevuto la la nota il documento che è stato consegnato come d'abitudine il ventisei di ottobre all'ambasciatore italiano
A Tripoli e dove ci si rivolge insomma
Con un con parole aperti al nostro Governo anche personalmente al Ministro degli esteri per le sue responsabilità
Noi siamo questo questo convegno avviene non a caso diciamo a pochi giorni dalla data che ricorda in Libia le vicende della colonizzazione italiana
E che insomma è una giornata della memoria che noi speriamo possa via via
Come dire essere liberata da le ragioni di un antagonismo e diventare una giornata della memoria condivisa
Noi siamo nelle condizioni di fare un passo in avanti
Il Governo ha raccolto l'opera del Governo precedente quando maturò l'ipotesi
Che
Diciamo fu nuova rispetto al comunicato congiunto di un grande gesto impegno che fu assunto dai Governi diciamo nel
Di centrodestra e di cui noi ci sentiamo pienamente eredi diciamo di un grande gesto che consentisse di
Voltare pagina
Stiamo ragionando intorno a questa possibilità il speriamo davvero diciamo che nei
Io spero che nel corso di alcuni giorni ci mettiamo nelle condizioni di annunciare un accordo
Tra l'Italia e la Libia che segni una Frodo di un lungo processo politico che oramai
Da di da quasi un decennio diciamo ha visto progressivamente collaborazione distensione
Cooperazione economica tra i nostri Paesi e quindi in modo migliore di onorare quella memoria e anche quella memoria dolorosa che qui sarà rievocata è nell'impegno per voltare pagina
Per chiudere il doloroso capitolo del passato non per chiudere per dimenticare che bisogna studiare conoscere
Ma per chiudere diciamo quello strascico di rancore che quella vicenda porta ha determinato e per
Assumere pienamente insieme le comuni responsabilità che abbiamo per la pace per la sicurezza per la cooperazione tra civiltà diverse per rappresentare
Quel ponte tra mondo arabo Africa Europa che
L'Italia e la Libia insieme possono debbono rappresentare grazie
Voglio ringraziare il
Visto che D'Alema è ovvio che
Oggi sarebbe stata una giornata proiettata verso quello che dovrà essere anche
Un futuro di pace perché
Basta guardare ogni giorno la televisione per vedere che certamente dobbiamo scappare da questo presente che
Tragico rivedere basta perché coinvolgerebbe gli innocenti bambini anziani voglio dire ci deve far riflettere molto quindi certamente
Ci fa molto piacere sentire queste parole dal Ministro D'Alema
Con il quale noi
Cominciamo a lanciare siamo contenti
E sono contento che di essere stato promotore ma inizia a memoria ringrazierà anche i Sindaci delle altri piccoli comuni
Di Ponza
Episodi Ponza del di di lampade del di Ustica di Favignana
Che hanno da questi piccoli centri siamo riusciti così a cominciare a lanciare un sassolino
Per poter
Arrivare a quelli che devono essere secondo me
Dei decollo vero diceva pocanzi dal ministro il mio egregi no non è un regime purtroppo che io credo molto
In quello che deve essere una politica per gli altri
E credo molto che il politico deve avere molti e tanti difetti però del ed è un grandissimo pregio che è quello del della mediazione perché il saper mediare un dire alla fine trovare le ragioni di entrambi da una parte e dall'altra
Quindi occorre approfittare anche di questo momento per salutare che oggi non è qui perché
Proprie ragioni del Presidente che da tempo col quale mi sono incontrato in luglio a Tripoli
E con il quale proprio la ragione del coro che state ritrovare dei punti di incontro perché
Volersi così impuntati approvi ognuno sulle proprie posizioni significa non arrivare a niente
Arrivare così invece per essere ad avere cose che ci allontana nonché non cosa che ci ha
Ci avvicina noi dobbiamo discutere sulle cose che si possono avvicinare dobbiamo discutere sulle cose che si possono avvicinare
E queste parlare di gente che non c'è più ci deve far capire
Che quello
è stato il l'arrivare al non ragionare ma di ragionare significa di tale sentenza significa continuare
E questo continuare deve essere congiunto perché guardate girando per Tripoli non sapevo ancora se stavo a Treviglio stava Tripoli perché
Volevo dire il modo di vivere la quello la gente per strada era quella
Cosa ci divide un po'di di mare cercheremo non penso di fare delle autostrade via mare però diciamo che
Il mare e state sempre l'autostrada dei grandi proprio i civili e quindi noi dobbiamo riprendere attraverso il mare quel colloquio civile mentre tra di noi
E per questo ripeto le parole del Ministro D'Alema per me sono stato un grande conforto ma soprattutto sono stato sono da una grande prospettiva per il futuro lo ringrazio ancora di cuore e voglio passare la parola
A che
è stato anche un grande promotore di tutto questo oggi del nostro amico ambasciatore libico in Italia albergatori grazie
Prima di tutto vorrei esprimere il mio vivo ringraziamento e la mia gratitudine verso gli organizzatori di questo convegno
Tutti coloro che hanno costruito
Tra i quali i sindaci delle isole
Dove sono stati
Decurtati libici l'archivio dello Stato italiano
Edilizia
Saluto i presenti in particolare onorevole D'Alema vicepresidenti del Consiglio Ministero affari esteri Sinatra invitano onorevole Enzo Carra professori universitari ricercatori giornalisti
Signor presidente dall'inizio nella rivoluzioni guidata dal leader Gheddafi ha iniziato l'interesso verso la nostra storia e quanto concerne
Il grido del quelle situazioni italiana il tracce la tragedie che ha provocato al popolo libico
Tale tragedie non hanno avuto tale importanza Duranti l'epoca del
Regno a rientrato
In otto che tra i crimini più brutali chieda quella sezione italiana ha commesso in Libia vie la deportazioni di massa
Di migliaia di cittadini libici verso le isole italiane abbandonati
Privi delle risorse essenziali per la vita umana
Questo Stato un tentativo
Per
Allontanare la popolazione soprattutto i giovani dopo lentissimi trazione dall'assistenza
Libica e dopo che il consumatore italiano aveva subìto danni ingenti nella famosa battaglia diciamo lasciamo
Si sono concentrati allontanati ieri i cittadini tra i dodici
I quaranta anni per il periodo che potevano
Per il pericolo che potevano rappresentare dopo l'aumento della Resistenza contro di loro e non inoltre ricordiamo che questo argomento non è stato mai trattato e in precedenza
Ed era conosciuto solo da pochi interessati
E specialisti nella nostra storia il
Quella rivoluzione l'interesse che è questo l'ha sollevato nel trattare nel riscrivere quella vera storia della Libia
I libici il mondo intero sono diventati consapevole del brivido riscontro dei loro padri quell'alcune situazioni la tragedia che essa ha causato
Tra le quali
La brutali deportazioni di massa
E da quelli che Lagrange Valeria richiede continuamente di conoscere il destino dei libici riportati
Il comunicato congiunto italo-libico fermato fondate quattro luglio novantotto afferma la necessità
Di conoscere la sorte dei quali deportati
è stato istituito un comitato misto composto dal Centro studi storici libico e lì siamo
Ed hanno compiuto delle sforzi per venire a conoscenza
Dai destini
De quo riportati deportati
Ed è risultato e dico questi sforzi saranno presentati all'Autorità competenti e Libia
In Italia
Questo lavoro è stato svolto con il finanziamento da parte del Ministero degli affari esteri italiano
La famiglia e parenti hanno costituito dei deportati hanno costituito una associazioni per conoscere il destino del loro parente rivolgendosi al scienza
L'associazione ha deciso di istituire
Una battuta genetica un lavoro che richiede molto tempo coste elevati
Per poi presentare un invito in modo pacifico di sottoporsi ad un testo nel DNA
Queste famiglie libiche formeranno un programma informativo
Per fare
Per far conoscere questo lavoro precisarlo in Italia
Tutti noi dobbiamo comprendere nel senso di questo nella sua dimensioni storica umana e morali
Dopo la firma del comunicato congiunto italo-libico si sono succeduti vari Governi
Italiani appartenenti sia al centro sinistra sia al centro destra
A tutti questi Governi
Erano ben
Disposti tutti questi Governi erano ben disposti
A conseguire ciò
Che era scritto nel comunicato congiunto
Noi salutiamo ringraziarli ringraziamo e loro sforzi
Attualmente ci sono trattative tra i nostri due Governi per arrivare
Ad un'intesa su un trattato di amicizia e parteneriato e di cooperazione
Tra i due Paesi che sia vero similmente
Una questo elezioni che regola la relazione tra
I due Paesi
E noi siamo speranzosi di aggiungere de questo al più presto grazie il vostro sconfitto
Ringraziamo amico ambasciatore gli adulti
Passiamo la parola all'amico come relatore professor Nicola la banca
Buongiorno
Autorità
Colleghi
Io vi ringrazio per avermi invitato qui a partecipare a questa
Presentazione
Che penso sia una presentazione sia del progetto complessivo che è stato svolto ossia dei suoi prodotti editoriale
Io mi soffermerò in particolare su questi
Lascerò
Una discussione del progetto una presentazione a chi lo ha ideato
Osservo
Che l'Italia come più di tutti parlerò lentamente perché i colleghi traduttori mi avevano implorato questa
L'Italia come e più di tutti gli altri Paesi
E un Paese estremamente complesso
I Governi città opinioni pubbliche intellettuali non sempre Marciano con lo stesso passo
Da storico contemporanei sta
Osservo che questo programma che si è sviluppato in questi anni di collaborazione culturale fra
Italia e Libia
Rappresenta
Una
Forma italiana come è stato riconosciuto a quel movimento generale internazionale
Di
Ripensamento post coloniale
Delle
Passate relazioni coloniali
Tuttora OPA fa così e questo
Progetto a
Assunto storicamente su di sé la responsabilità di essere la forma italiana della decolonizzazione del passato
Come ha detto una studiosa della forma della provincializzazione del passato coloniale europeo all'interno di una storia mondiale
Ripensare in un'ottica post coloniale il proprio passato coloniale non è facile
Per gli europei
Aver condotto questo programma rappresenta un passo avanti
Un passo avanti importante se consideriamo che ancora qualche anno fa esponenti di Governo rivendicavano in toto in passato coloniale
E che invece anche oggi abbiamo ascoltato con grande soddisfazione di storici il riconoscimento della complessità del passato coloniale che purtroppo ha comportato pagine
Come ho sentito dolorose tragiche bestiale
Ovviamente in passato coloniale non è solo questo Marco
Eliminare questo dal ricordo impedisce qualunque operazione di verità e di memoria
Siamo come abbiamo ascoltato
Da storici sul
Forse sulla soglia di un cambiamento davvero storico
Delle relazioni tra Europa e Libia
Un grande gesto per voltare pagina è un trattato di amicizia di partenariato ma
Come storici lo prenderemo in esame quando si sarà svolto
Oggi mi limiterò ma svolgere alcune osservazioni sul prodotti editoriali di questo programma che come voi sapete
Sono rappresentati dagli atti di
Tre dei quattro convegni che sono stati svolti
Anno due mila tre miti anno due mila uno Favignana duemiladue Ponza due mila quattro Ustica nel due mila tre il risorse
Furono impegnate per un convegno all'Istituto vi sia a Roma
Ora
è necessario una considerazione preliminare storicamente l'Italia non ha Italia intendo la Repubblica democratica e antifascista
Non ha
Concesso al passato coloniale quella rilevanza
Che altri potenze coloniale hanno fatto anche se solo avrebbe potuto farlo benissimo a Roma piccolo impero l'ultimo impero dell'ultimo per la grande potenza
E soprattutto non ha dato adesso a questo ricordo del passato coloniale il rilievo che altri Paesi nel caso specifico la Libia ha
Fatto
Una
Conseguenza significativa di questa ad esempio che
La Libia ha istituito un Marcassa citate eccetera un istituto di studi storie libici e l'Italia non ha fatto questo
Anzi ha utilizzato come strumento di questi rapporti
Con la Libia le rete del vecchio istituto coloniale certo tutto è cambiato il contesto internazionale cambiato le persone che animano gli istituti e cambiati ma questo dà l'idea
Della particolare difficoltà per gli europei netta in particolare per gli italiani di ricordare quelle particelle
I volumi che rappresentano
Il prodotto editoriale di questo rapporto hanno aspetti straordinariamente positivi
Ma lo farò anche qualche critica
Perché non dobbiamo
Essere solamente soddisfatti da dobbiamo porre le basi per
Prosecuzione
Intanto l'argomento stesso della
Scelta parlare dei deportati la vicenda deportati è straordinariamente importante
Ma è unica delle vicende che hanno legato
Nel periodo coloniale linfa della Libia lo stesso professor Bono nel suo l'intervento in uno di questi seminari ricorda che prima della deportazione ci furono per le strade di Tripoli nei giorni di Sciascia
Alcune migliaia di posti
E aggiungo perché su questo abbiamo in intrapreso un progetto di ricerca storica
Dopo le deportazioni la vicenda forse più importante per comprendere il fascismo coloniale per comprendere
L'Italia coloniale nel periodo fascista eh la vicenda dei campi di concentramento
Vicenda su cui ancora non abbiamo studi e documentazione sufficiente
Io credo che come storici dobbiamo studiare tutte le pagine
E quindi osservo che mentre come dire la storia delle strade degli ospedali delle chiese è stata fatta
In particolare ad esempio la storia dei campi di concentramento in Libia in Cirenaica non è stata ancora del tutto svolta mi auguro che ci si possa tornare
Per quanto riguarda i volumi
Dei sedili deportati diceva spetti Botto positiva già il fatto che ci sia uno studio in senso
Che questi volumi siano bilingui
Che
Producano documenti presenti negli archivi centrali ma questi giustamente ci ricordava
Il professor Ricci in realtà erano già stati studiati e consegnati alla Libia nell'ottantanove
Soprattutto interessate sono gli altri documenti anche quelli provenienti dagli archivi locali dei Comuni e da altri articoli
Importante che si sia fatta una raccolta documentaria importante che si sia differenziata dal punto di vista storica la situazione dei deportati nelle varie isole non successe sempre nello stesso modo
Che ci siano
Documentate le inchieste che l'amministrazione coloniale del tempo condusse già su quelle isole avevano la percezione che qualcosa non andava per il verso giusto
E positivo che ci siano nei volumi parere diverso storici
Lavorano
In maniera indipendente e sono buoni storici se sono indipendenti e quindi i pareri sono diversi ci sono anche spunti che dovranno essere colti quelli della dimensione comparata del ruolo della stampa dell'opinione pubblica tutti
E venti episodi che non si trovano negli archivi ma si trovano in altra documentazione storica
Qualche spunto per migliorare
Non starò qui a fare la lezione sul percorso della storiografia cioè degli studi storici su questo episodio
Ma ricorderò che per lunghi anni per nel passato coloniale e anche fino
Agli anni e i primi anni Settanta di deportati non si parlava
Alcuni studi furono pubblicati nei primissimi anni settanta e i
Alla metà degli anni ottanta
E fin qui operarono gli studiosi italiani
Tre anni Settanta e Ottanta sono arrivati in forze studi non italiane francesi inglese statunitensi che si sono occupati di queste vicende anzi gli italiani negli anni Ottanta hanno fatto piuttosto poco
Certo dobbiamo ricordare l'opera fondamentale di Angelo Del Boca in due volumi riuscita nella tra l'ottanta sei l'ottantotto
Tra l'altro Angelo mi prega per la nostra comune antica amicizia di salutarvi non ha potuto essere presente ma
Affatto il modo di fare vere il suo parere sulla vicenda con una lunga intervista un quotidiano
Ma ognuno ragiona con la propria testa e quindi
Giudicate mi per quello che dico
Ecco direi che poi
La cosa
Molto importante è stata quell'atto dell'ottantanove in cui la documentazione archivistica è stata passata alla Libia e infatti su quella documentazione archivistica me inter gli storici italiani negli anni Ottanta e Novanta hanno prodotto qualche articolo interessante e importante ma qualche articolo su quella documentazione su ricerche autonome
I colleghi libici hanno pubblicato più di dieci volumi
Dieci volumi
Di documentazione sulle fonti italiane non solo
Non voglio elencare quelli tutti ma
Chi potesse chi volesse lo trova tra l'altro in una bibliografia sulla Libia coloniale pubblicata dall'editore osti alcuni anni fa bene
è curioso che tutta questa opera certo in lingua araba ma se uno studia deve studiare conoscere un po'anche le lingue degli Stati sforzarsi
Questa opera non è sempre ricordata nei volumi
Che oggi presentiamo è un peccato bastava non molto possiamo dire che bastava poco
Con tutti i finanziamenti che questo progetto ha avuto da parte italiana certo da parte libica non c'è necessità di ricordarla loro la conoscono bene e dopo che hanno prodotto lordo e anche su questo
Ci hanno chiamato agli intervenire
Da parte italiana c'è stata un po'più o di assenza
Altri punti che io mi spero possano essere perfezionati nelle prossime attività di ricerca e che riporterebbero in questo modo la storiografia e la storia la pubblicazione
Sul passato coloniale italiana ad un livello internazionale a quei a livello di quegli studi postcoloniali sosta Walter stati sì che sono ormai
La
Prassi all'estero
Ad esempio
In questi volumi noi non troviamo l'inserimento di questa vicenda dei deportati allo troviamo solo raramente
Nella più ampia storia coloniale nomi la più ampia storia della repressione coloniale si parla poco dei
Dei
Dei volumi e di quanto è accaduto nelle strade di Tripoli prima della partenza si parla molto poco anzi non si parla quasi niente dei campi di concentramento successiva
Pochi sono gli studiosi che che non siano italiani e libici anzi esattamente nei volumi non ci sono altre studiosi italiani e libici ma studiosi americani inglesi francesi avrebbero potuto dare uno straordinario contributo
La relazione la deportazione dei libici da parte coloniale italiana non nasce dopo ci ha lasciato nasce immediatamente dopo che gli italiani sbarcano a Massaua nell'ottantacinque già da allora si comincia deportare singolarmente
Capri o anche
Gruppi certo dopo ci ha lasciato e c'è una quantità che impressione che fa la differenza su questo sono d'accordo ma
Dal punto di vista della potenza coloniale è una cosa assai precedente
Anche fra azionare l'indagine per città per le isole ha avuto una straordinaria importanza ma ha avuto anche un limite secco
In Italia se a Roma
Se presso le sedi del Parlamento della Repubblica democratica antifascista
Noi l'istituto iniziavo non facciamo una grande iniziativa che porti al di fuori di questa istanza degli studiosi
E di questo archivio a cui siamo tutti riconoscenti per le carte su cui lavoriamo se lo portiamo al di fuori dell'opinione pubblica questo che ha uno straordinario passo politico
E di politica culturale questo voglio dire
Nelle raccolte documentarie spesso c'è la voce della burocrazia coloniale non c'è la voce
Degli esiliati
Dei deportati delle donne e dei bambini e pure queste voci si possono ritrovare nelle lettere nei resoconti degli interrogatori
Altre osservazioni poi eventualmente più minute le metteremo
Per iscritto se sarà necessario in atti eccetera
Voglio concludere siamo quindi di fronte ad una situazione un poco italiana
In quel diamo uno straordinario passo politico di importanza storica
è un atto culturale che
Invece da parte italiana sia un po'fatica attenere il livello
Del del passo politico
Non è colpa di nessuno intendiamoci basta averne consapevolezza e colpa della storia o lo si spiega con la storia dei due Paesi
La quale uno la Libia ha dato un'importanza al proprio passato passato tristemente coloniale e un altro l'Italia che per decenni non vi ha dato la rilevanza che spesso storicamente ha avuto
Siamo però oggi di fronte come dire all'alba di una situazione del tutto nuova un'epoca che potrebbe essere per la prima volta post coloniale nel senso profondo
E quindi come storici siamo
Molto soddisfatti di questo ma
L'indipendenza degli studiosi
Purtroppo è troppo importante rispetto ai passi della politica e quindi a questo ci siamo mantenuti nell'osservare e nel analizzare questi volumi
Che sono molto più importanti oggi in quanto
Campi
Altri campi in un contesto strategico e politico tutto diverso in un contesto che vede l'Europa in grande difficoltà nei confronti della immigrazione altri campi vengono costruiti
Sulle sponde di questo mediterranea ripeto il contesto è del tutto diverso
Ma come storici queste apparenti somiglianze prestiamo dolorosa attenzione grazie
Ringrazio il professor banca banca anche perché giusto che
Ci sia un attimo di criticità per poter perché l'appiattimento quello il discorso non riesce a fare il
Per quelle che possono essere delle
Delle cose nascosto non dissenso quindi li ringrazio per questo il professor banca
Questa è la parola ora al
Al professore Mohamed girare per
Da parte libica ovviamente della storia e quindi
Diciamo come si suol dire anche per l'altra campana grazie
Sana suo crollo più grazie
Innanzitutto vorrei ringraziare il Ministro Massimo D'Alema questo splendido ministro che ho incontrato due volte in due occasioni culturali
E
Io
Io vedo che si applica al Ministro D'Alema
Ringrazio il ministro D'Alema e quindi adesso questo splendido ministro questo uomo
In due occasioni culturali che riguardano la storia della Libia che si applica a Luigi il proverbio Greco che dice
Il politico una
Va bene il politico una uno che guarda uno storico che guarda avanti
Lo storico è un politico che guarda dietro io ringrazio il ministro per la sua apertura soprattutto per la disponibilità per la cosa libica vorrei anche ringraziare il
Tutti i miei colleghi italiani il direttore generale dell'archivio per la loro accoglienza
E che ci hanno così in imbarcato nell'avventura degli studi
Libici Angelo sbocco professor Rossi la banca il professor Bono eri tutti i miei cari colleghi mail nell'Istria OUA
E
In questa sede io vorrei anche sottolineare
Cioè ringraziare il minimo nostro ambasciatore anche il Sindaco delle Isole Tremiti per lo sforzo compiuto ritorna al nostro ambasciatore per i suoi entusiasmo
Che titolati che tocca l'essenza delle relazioni italo libica
Io non dimentico neppure il il signor
Ministro giuridico
E soprattutto anche per letture tutti i professori che hanno voluto partecipare non voglio nominare i tutti ma lì ringrazio di cuore
E per ritornare al per le parole del ministro degli esteri e italiani dopo una convivenza lumi in gara dopo nelle relazioni tra libica all'interno degli studi storici del Centro di Studi storici Elia periodico con la massima obiettività
Che non si può immaginare neanche immaginare che nella relazione Italo libiche possano ritornare alla loro normalità ed è quello che auguriamo tutti
Che ritornano alla loro normalità
Ma francamente non potrebbero tornare alla normalità senza sanare le ferite causate dal colonialismo dalle mille novecentoundici almeno centoquarantatré e da questo principio morale umanitario
Di giustizia i il leader della Libia voluto ha voluto che non si intromettesse ero
Cioè a ha creato un istituto accademico effettivamente per questo studio per non permettere ai politici di pensare le cose secondo i loro capricci
E in cooperazione con molti istituti molte personalità italiane
Ha cominciato a studiare tutto il periodo storico dal mille novecentoundici a mille novecentoquarantatré e noi siamo ancora all'inizio di questa splendida avventura
Però nell'ultimo periodo abbiamo raggiunto risultati che potrebbero potrebbero essere considerati come punti di partenza per
Nel
Mille novecentottantaquattro il centro degli studi storici nemici a distribuito un questionario scientifico
Su cento ventimila famiglie gli dica come un campione preso a caso del popolo libico
Poiché esso ci sono stati i risultati di questo questionario su ora seicentomila famiglie
Io devo dire che questo metodo del questionario ero un po'antico antiquato però meglio passare in rassegna le i risultati i risultati i seguenti
Per esempio i caduti delle lotte sono centoventisei mila settecentotrentotto
Coloro che sono stati condannati alla prigione sono trentacinque mila duecentodue
Coloro che sono stati imprigionate nei campi di concentramento i campi di concentramento
Non è soltanto non l'hanno subìta soltanto gli ebrei ma anche in Libia ci sono stati i campi di concentramento
I le campi di concentramento sono stati conosciuti in Libia ancora prima di essere conosciuti in altre parti del mondo
Sono stati duecentoventisei mila cinquecento settantotto questo in realtà ed possiede di più o di meno comunque e questo risultato del del questionario
Tutti questi sono stati imprigionati nei campi di concentramento molti di loro sono morti
Poi ci sono anche i lavori forzati i lavori forzati vinceranno subito i lavori forzati sono centocinquantacinque mila quattrocento ventotto
Poiché ci sono che loro che sono stati deportati settanta e poi ci sono stati quelli che sono uccisi durante la guerra mondiale sono settantadue mila trecentoquarantotto e quelli che sono stati assicurati handicappati l'invalidità causa delle bombe
Sono ottantanove mila quattrocentonovantasei poiché ci sono danni causati alle alle all'agricoltura e gli animali
Centottantuno mila trecentottantasei poi ci sono danni culturali per esempio librerie documenti delle riprese vi sono state depredata e proprio
Quattro mila quattrocentoquaranta l'hanno dichiarato poi ci sono danni all'ambiente l'acqua per esempio nelle zone agricole o anche altre altre cose
Due mila settecentosettantotto poi ci sono anche delle danni agli edifici agli istituti pubblici
Mille quattrocentotrentaquattro il totale di questi il risultato di un milione e cento novantacinque mila seicento quattordici
E dato che non è stato aperto un capitolo speciale per
I deportati e delle confusioni in due paragrafi quello dei campi di concentramento i dei cambi forzati
Allora sono seguiti più questionari e l'ultimo è quello sui campi di concentramento sul lavoro forzato e sopra
O PLAY così Mario fatto apposta per i deportati che noi facciamo in cooperazione con l'edilizia o e con l'appoggio del Ministero degli esteri
Senza ritornare adesso agli elenchi classici in Italia io sto siamo arrivate questi risultati
Da Tripoli ci sono quattrocento quarantanove questionario formulari che riguardano
Che riguardano i deportati da Tripoli
Nei documenti italiani noi troviamo cinquecento con cinquantanove nomi
Quindi qui vediamo che in realtà il risultato è minore
Poi al mio perché dal quattro mi quattrocentotrentasei poi salata quattrocentoquattordici poi Azzawi a trecentocinquanta Bengasi trecentotrentuno
Già parlato ACTAR duecentottantacinque al già farà
Due duecentottantasei al Cisal ACTAR duecentouno al mare centosettantacinque Danilo valide centosessantasette Alba ternana centosessantasei gli estremi a centocinquantotto
Sirvu per
Centocinquantotto misurata centocinquantacinque al Cuba centocinquantatré lasciate centoventidue che Arianna centodue nel lutto e cento determina cento il TAR abbia novantasei
Età sciura i ma quasi Aruba novanta sei nevicate falsi in cinque punti al settantadue rubare i trentanove misti tra interprete alcun fra venti nove
Russo ambrata esso Roman ventitré deportati sabato ventuno deportati Alois carte le o quasi Alois facce
Quindici riportati al Giuffrè da tredici Buzzetti undici dica parentesi Gadamer s'mentre al castrum due dei il totale dei deportati che siamo riusciti a River fare sono quattro mila settecentosessantasette
Comunisti questionari quando saranno perfezionati potrebbero avvenire come risultati potrebbero essere dei punti di partenza per vedere quali sarebbero le ambienti indennità da parte dell'Italia prima di chiudere con queste statistiche
Io vorrei fare i quattro o cinque osservazioni soprattutto in presenza del signor Ministro dello splendido ministro degli esteri italiano
Accanto a questi danni ci sono dei danni psicologici ci sono dei punti al clima di guerra che è stato imposto ai libici per il più di venticinque anni
Ciò è quattro volte di più di quanto è stato imposto agli ebrei dell'Europa che sono sei anni
E il il doppio o della quella dell'America in Vietnam
E se noi vogliamo
A dare sulla storia più recente sei volte di più della guerra dell'Iraq
Accanto a questo ci sono delle invalidità Delice fra IgE dovuti alle campi minati in Libia durante la Seconda guerra mondiale
E bisogna studiare in profondità tutte queste cose e cercare di studiare anche le indennità
Poi il fatto ovviamente di di rifiutare le negatività del passato porta anche a rifiutare gli aspetti positivi
Diciamo che se gli europei
Sono fieri di aver vinto il nazismo il fascismo non dovrebbero però dimenticare che Conte quando è stata la la sofferenza la mala sofferenza dei popoli del te sommando in particolare il popolo libico il cui sacrifici e su sono state enormi per decidere la battaglia definitiva contro fascismo e nazismo terzo
Bisogna anche parlare dei precedenti dei precedenti storici per le indennità bisogna parlarne più disse ormai sono passati sessant'anni
E il diritto all'indennità rimane in vigore e gli europei fa pagano miliardi di donare non direttamente a coloro che sono stati danneggiati
Ma al allo Stato di Israele nel due mila trenta
Il totale di ciò che ha pagato la Germania da sola
Arriverà a settanta miliardi euro come indennità per Israele quarto
Questo è un punto che vorrei via sottolineare in presenza del signor ministro però
Il due mila uno ha un numero enorme di tedeschi hanno visto il documentario sull'Olocausto
E e due mila uno
Il fatto che la Germania pari accetti riconosca i crimini di guerra
E il affatto di integrare questo riconoscimento alla loro la sua vita attuale significa che la Germania e molto molto ormai matura
Una posizione che in contrasto secondo le mie conoscenze potrei pure sbagliare
E in contrasto con quello del Governo italiano che complica le cose per il suo pochi giorni non consente
Al popolo di vedere documentari di questo tipo
Io penso che il Governo italiano dovrebbe aiutare il suo popolo a confessare i suoi sbagli
A scusarsi
E liberare rilasciare i cui gli documentari negli archivi perché ci sono molti documenti che fanno
Rilasciati vanno liberati non soltanto si deportate anche su altri temi
Quindi il il Governo deve aiutare il suo popolo a
E soprattutto Doldo dovrebbe anche per questi rifiuti mi questi grandi personaggi vittime dovrebbe venti dovrebbe costituire un monumento a questi personaggi libici
Circa un un ufficio che si chiama all'Ufficio di accettazione delle proposte noi accettiamo o le opinioni dei libici in maniera generare la cosa strana è che ultimamente c'è un'altra osservazione da fare
Cioè la proposta il primo la prima cosa
E che l'Italia dal mille novecento novantotto dopo la il comunicato congiunto secondo l'opinione di Desio mi limito a dirvi qual è l'opinione dei medici
Cominciamo è
I libici sino a fino fino ad oggi
La maggior parte dirò ora
Dicembre ci stanno prendendo in giro così hanno scritto nella
Cioè documentata la cosa si trova da noi proprio
Nell'ufficio reclami
Poi ci sono stati molti molti molti mondi molti Recam noi accogliamo molti di questi reclami
Anche qui si di trasmetto quello che dicono folli o no
Un musei opera l'Olocausto libico esattamente come quello per gli ebrei proprio a Roma
Convinti sono due domande esigenze chiodi trasmetto io vi ringrazio per il vostro ascolto vi ringrazio per il vostro ascolto
Ringraziamo dunque societarie ovviamente della sua passionalità certamente
Colui che ha detto
Anche poco italiano
Sembra che sia maturo ormai per queste cose abbiamo cominciato noi da stabili tramite nel nostro piccolo ma sono sicuro che
Ma mano questo arriverà anche in
Gli Stati più avanzati
E quindi ringraziandolo io passo la parola adesso al professor
Salvatore Bono
Grazie
Si avvicina quasi un decennio
Da quando abbiamo cominciato questo lavoro di collaborazione fra italiani e libici
Credo
Che tutto sommato possiamo esserne contenti
E anche oggi questo si attesta tuttavia
Qualche momento di questi possiamo dire anche già abbastanza lunghi anni come membro della Commissione come studioso di storia della Libia
è molto impegnato in questo anche perché ho una un rapporto sono nato in Libia sono appartengo agli italiani di Livia
In questo periodo avevo anche avuto dei momenti di delusione di frustrazione specialmente per il fatto
Che il nostro lavoro non fosse conosciuto abbastanza al di là della nostra cerca di quella degli studiosi e di qualche piccola periferica occasione formale ufficiale
Ecco oggi
Invece vedo
Per la sede stesse per la presenza autorevole ai più alti livelli politici per la larga partecipazione di studiosi
Vedo che abbiamo superato
Questo
Mondo racchiuso e finalmente stiamo portando su un piano
Di più alta divulgazione Gambino può essere ancora molto lungo le premesse ci sono
Nel campo della nostra ricerca abbiamo fatto uno studio sui libri di testo italiani i libri di scuola di liceo come vengono presentati questi eventi
Questo è già pubblicato fa parte della collana la banca ha diretto questa ricerca poi non l'ha citata per modestia io sarò meno modesto e dico che ho fatto la prefazione a questo volume o anche collaborato a questa parte della ricerca
Bene
E quindi sappiamo tutto quello che dobbiamo fare lo faremo lo faremo anche gradualmente le cose hanno bisogno di maturare ecco qui voglio dire all'amico Nicola che
Bisogna anche avere un po'pazienza
L'UDC di questo non si era parlato di quante cose non si è parlato nella storia basta aprire i nostri quotidiani ogni giorno sentiamo che cosa abbiamo combinato gli uni agli altri ai danni
Alla sofferenza degli uni e dagli altri B andiamo avanti
Posso aggiungere che
Mi sia permesso di dirlo non c'entra direttamente
Grazie alla proposta del nostro ministero
E così un po'per caso ne sono stato nominato e sono tuttora membro uno dei sei esperti europei per la Fondazione euromediterranea per il dialogo delle culture
Ecco io come storico in questo
Organismo è molto importante perché sono tutti trentasette Paesi europei che lo dirigono che lo sostengono
E e mi sono fatto portatore Dellai l'idea della istanza che la storia il passato che pesa su di noi
E una migliore una diversa conoscenza di questo passato siano elementi essenziali per aiutare il rapporto fra i popoli
Sanare incomprensioni risentimenti io odi rivendicazioni
Che non sposterebbero avere altri sbocchi e così via ecco purtroppo devo dire come storico
O forse
Non sono stato abbastanza capace di farmi sentire che non abbiamo avuto
Recepimento di questo ma ecco ne abbiamo anche fatto in con litigavo da sostenuti dal Ministero una iniziativa tutta italiana per
Ideare
Progettare una storia del Mediterraneo un progetto che è andato avanti poi si è
Né si è arenato bene
Almeno in questo settore dei rapporti dell'Italia della Libia come è stato giustamente rilevato possiamo dare complessivamente non un buon esempio un ottimo esempio un grande esempio
Perché si è svolto con la collaborazione dei dei tecnici degli esperti degli studiosi ciascuno di noi nella sua
Assoluta e piena indipendenza di giudizio di competenza però al tempo stesso siamo stati avallati e
Voluti dalle istanze politiche questo è molto importante e proprio perché questo è molto importante credo che una delle
Linee che dobbiamo adesso seguire è quello di farlo conoscere non soltanto in Italia ma questo punto potrebbe essere merito dell'Italia
Del nostro Paese di far sapere questo ad altri anche fuori Italia negli ambienti accademici anzitutto ma anche
Così sul piano
Per quanto possibile della divulgazione può essere un esempio molto positivo per altri
Rapporti coloniali altrettanto più o meno duri e gravi e dolorosi del nostro Ente neanche altre esperienze
E voglio segnalare
Cerco di abbreviare le cose che mi sono annotato sono diverse
Che anche per il passato coloniale italiano in questo
Ambito di ricerca abbiamo ottenuto un grande risultato da d'intesa con gli amici libici
Abbiamo accertato definitivamente e abbiamo consacrato nella sede del Castello di Tripoli l'esistenza dell'archivio dell'amministrazione coloniale italiana qualche giovane studioso coraggiosamente perché ci sono anche difficoltà pratiche tecniche
Gli esperti sanno cosa vuol dire riorganizzare un archivio di ottocento cassa imballate
Salvate dalla guerra salvate
Questo è merito veramente della direi della popolazione libica delle autorità di tutti quelli che hanno capito il senso di conservare questa memoria e questa responsabilità di conoscere il nostro passato
Peraltro il
Direttore Generale degli Archivi ha parlato dell'opera d'Italia io anche lì ho collaborato sono vecchio che gli ho fatto molte cose
Abbiamo anche
Reperito e
Regge Stato l'archivio di un edificio che qui davanti ci siamo passati prima i libici gli amici libici Laudano detto qui c'è l'INPS l'INPS fu uno dei responsabili della
Tecnici diciamo ma anche politici della colonizzazione italiana in Libia c'è
Questo archivio l'abbiamo conservato ne ho fatto io oltre cento pagine di richiesto in uno dei volumi
Quindi abbiamo fatto molte cose
Anche con
Diciamolo equilibrio con equanimi tacon apertura e io mi sento proprio testimone come detto prima anche come italiano di Lidia
Come studioso che però anche ha la sensibilità per i sentimenti della nostra
Ex
Comunità della nostra ex presenza
E posso dire che
Anche da parte loro vi sono stati dei progressi
La nostra opera insieme con i libici e
Ha fatto sì che anche quella comunità in parte in gran parte in una certa misura abbia capito abbia recepito abbia riconosciuto
I diritti il valore il significato per gli altri di quello che è successo
E questo è molto importante detto qui un altro un collega
Miccoli dico che fa parte dell'Associazione italiani in Libia che ha dato contributi di studio e che credo che libici stessi lo riconoscano
O di un nostro collega ed amico in una delle riunioni dell'associazione libica mi pare due anni fa intervenne il Ministro degli esteri di allora e ci fu una cerimonia in qualche modo
Così già di riconciliazione ecco tutto questo al di là di contingenze politiche momentanei dobbiamo metterlo insieme dobbiamo sentirlo come un cammino unitario con un'unica con un'unica direzione
Sul piano della divulgazione voglio segnalare che nell'ambito del programma abbiamo portato un incontro italo-libico della comune della nostro gruppo di ricerca finanziato dai nostri fondi dal ministero in una sede internazionale del massimo livello
Un grande convegno internazionale di studi e
Orientalista ICI a Magonza questo
E ed
è un altro molto significativo abbiamo voluto aiutare i libici a farsi conoscere a far conoscere anche il loro lavoro il nostro lavoro comune in questa sede
Abbiamo organizzato e stanno per uscire agli atti un altro volume un convegno la Libia nella storia del Mediterraneo
Un convegno internazionale in partecipavano io vero dell'organizzazione ho preso il rischio di scontentare di dispiacere molti amici italiani
C'erano solo tre quattro italiani e c'erano un'altra quindicina ventina di studiosi della Bulgaria dell'Ungheria Polonia proprio per dare agli amici libici il senso e dare
Pubblicamente la Libia allora era un paese del quale quasi non si doveva parlare qua dobbiamo fatto questo convegno non è come oggi che siamo di nuovo in un momento positivo bene voleva proprio essere
Un atto di degli studiosi degli storici contro l'attualità contro le contingenze
Di quel momento che grazie al cielo sono stati pochi anche risolte come il nostro ministro ha detto anche o al merito della Libia che ha fatto dei passi
Nella direzione nella direzione giusta
Abbiamo parlato sentito un accenno ad altre presenze ad altri rapporti comuni i lavoratori nel quindici diciotto militarizzata i
Ebbene per i miei studi potrei dire che i nostri archivi sono pieni di memoria di altri lavoratori libici
Nel mille cinquecento nel mille seicento nel mille settecento
Lavoravano ai ponti sul Tevere lavoravano alle Torri sul litorale romano lavoravano da tante parti questi libici lavoratori in un contesto che non sto a dire
Come a quei tempi
Altri europei altri italiani o francesi o spagnoli lavoravano ad Algeri a Tunisi a Tripoli sempre in uno strano per non li oggi contesto ecco tutte queste memorie li abbiamo nei nostri archivi
Le abbiamo nella nostra memoria comune
Abbiamo ancora molto cammino da fare molte cose possiamo fare se
Se qualcuno crederà che serva che facciamo questo non lo facciamo comunque non i soli sì
Questa è la nostra vocazione non ce l'ha chiesto nessuno gli ho scritto il mio primo articolo e l'ho pubblicato in una rivista Tripoli nel mille novecentocinquantatré e si interessi intitolava
Fonti inedite di storia della Tripolitania
Lo dico non per vantarmi lo dico per spiegare come cosa siamo noi e cosa aspettiamo dagli altri da voi dalla Società Civile dei politici che sappiate
Utilizzarsi come questa volta avete fatto ma come dovreste sempre fare e sempre di più è sempre meglio anche quando voi non ve lo veniamo a chiedere anche quando noi non veniamo
A corte giardino
Bene l'amico la banca si è lamentato che abbiamo parlato solo dei deportati
Questo era il tema che c'era stato politicamente assegnato era un testa anche in campo affrontare tutto voleva anche dire forse poi disperde cioè non concludere nulla ecco però proprio in uno dei libretti l'ultimo pubblicato
Che ho curato io testimonianze sulla guerra libica abbiamo parlato degli aspetti anche dei fucilati nella repressione dei morti non dei deportati che tutto sommato
Potevano dirsi fortunati alcuni sono anche gran parte ritornati alcuni sono financo in anni più tardi restati in Italia e mi si sono integrati
Quando feci ho fatto pochi anni fa questo volume
Il mio spirito però non era come quello di altri studiosi italiani
Come dire bisognava dire la verità certo ma non era il primo scopo di accusarci odio accusare il nostro esercito il nostro Governo dice di andare
Commi in qualche modo anche involontariamente suscitare un risentimento accentuare
Scavare una piaga ecco in questo libro e soprattutto ha voluto vedere i valori ho poi portato delle testimonianze vi leggo solo due titoli per significare sono lettere degli italiani sono brani dei giornalisti ecco ripescato passi in cui dicono
Gli arabi combattono da eroi
Il fegato di questi maledetti Arabic che su questa espressione la capiamo in tutto il valore positivo questa
No maledetti nel nel
Ecco e così
E nel testo riportato fasi di nostri ufficiali che combattevano che sono morti ma uno in una lettera scriveva sono qui in difesa di una prepotenza
Ecco io lo chiamo anche questo aspetto cioè il sentimento che noi stessi la nostra storia la nostra coscienza
Anche dei momenti più duri del colonialismo avuto contro quello che avveniva certo la storia è andata doveva andare non lo sappiamo in quella direzione
Ma c'era chi si opponeva
C'è un Parlamento
Un grande islamista leone Caetani c'era un grande politico Filippo Turati facciamo sapere anche questo chiediamo i libici che lo facciano sapere non siamo mai stati nei fra Italia e Libia né in tutto il mondo mediterraneo
Tutti da una parte tutti dall'altra siamo stati sempre molto più intrecciati
Molto
Più vicini in qualche maniera anche
Io lo dico da storico
Volontariamente o involontariamente complici
Colpevoli insieme ecco dobbiamo assumere non è facile è un compito difficilissimo
Noi storici se siamo avvertiti e lo sappiamo ma è la direzione nella quale dobbiamo andare assumere comune coscienza comune responsabilità ho sentito parlare che sto per chiudere
Di questo un gesto più grande più significativo più impegnativo che sarà fatto e credo che si allude a quello che noto
Ho detto in altre sedi la mia voce non ha modo di essere molto ascoltata la mia come tutti noi studiosi chieste che ci fosse accanto a questi gesti più
Visivi diciamo di più di maggiore visibilità
Un altro significativo nel campo culturale
Perché non fare sicché la Libia abbia qui a Roma
In comune con l'Italia addirittura con un Comitato con una
Su sotto come dire patrocinio internazionale
Un grande istituto di cultura una grande sede culturali all'estero in altre parole come c'è l'Accademia di di Burri Romania l'Accademia del Belgio ecco che ci sia un'Accademia libica veramente un grande centro di studi
Di raccolta di materiale
In cui molti studiosi
Diteci italiani di altri Paesi possano anche fare affluire
Il loro materiale noi stiamo per pubblicare sempre nell'ambito indirettamente della ricerca
Un diario di cui sono
Della copia autentica sono io il posso assessore sulla guerra libica nella zona di Bengasi quindi meno nota più prezioso storiografica mente
Accompagnato da fotografie ne vengono sempre fuori anche in sala qualcuno mi ha detto che ci sono altri fotografia
Ecco per esempio la sede bella per il deposito di questo
Poi documento dopo l'obbligazione oltre che evidentemente dell'Archivio Centrale dello Stato ma potrebbe essere se ci fosse questa accademia che dia garanzia di
Continuità di grande prestigio
Di grande impegno
Nel concreto Crecco forse consumato giustamente né il mio il tempo
Vi ringrazio
Grazie al professor sono
Non so se il presidente per altri impegni dovrà lasciarci
Quindi noi approfittiamo per salutarlo ricordargli degli impegni di oggi che prende porteremo in futuro
No io scusa grazie dialogo purtroppo
I nostri nostro lavoro
Finora solo al Presidente
Noi continuiamo profittiamo voglio approfittare soprattutto del
Dell'ultimo intervento del professor buona perché
è vero che stiamo parlando di tutto un complesso di cose però è anche vero che siamo iniziate e abbiamo iniziato da quello che è stato
Una un degli eventi di
Dicendo che non c'è più questo dovremmo anche pensare
Per la gente che non c'è più anche che sei Livia magari e quindi quello bisognerà un discorso che bisognerà anche andare a vedere un attimino
Sottolineare anche come diceva il professor Bono prima che
Non c'è stata solo gente che era però Okorie che magari
Più evidenti che erano provo a guerra
Ma anche gente che come
Nelle piccole isole Tremiti sono morti insieme ai libici per non
Abbandonarle a se stessi
Per potere dare quella conforto che si poteva dare con i pochi mezzi che c'erano in quel luogo sperduto all'epoca quindi
Già di là si parlava di una fratellanza
Nella disgrazia diciamo così perché in effetti
Anche chi abitava quelle isole in fondo in fondo aveva lo status di riportato si poteva dire per quello che erano tutte le difficoltà a cui si andava incontro non per vivere ma per sopravvivere soprattutto
E quel poco che c'era magari sì divideva con con questa gente che era venuta da lontano perché
Non si sia bene che cosa significasse la parola prigioniero o deportato la gente che arriva da lei su questo scoglio che magari ha bisogno di una mano inconsapevolmente magari con la mano poi
Ha portato anche dei cittadini a morire per
Per dare una mano a questa gente quindi
E non ci si è preoccupati se erano Ghimici africane italiani si è preoccupato soltanto che la gente che aveva bisogno ed a buon spirito isolano e guarda caso poi
Tutte queste deportazione bene o male sono andate nelle piccole isole diciamo così dove
La gente magari è riuscito a dare
Ancorché poteva la mano che poteva questa a questa gente che veniva da lontano con me proprio disgrazia
E io spero che anche
Non solo si riesca a ritrovare si esce qualche discendente libico in Italia perché
Può anche succedere si parlava prima di una forma di
Di prelievo di DNA Cemar io lo posso fare anche domani quando non non non avrei problema d'essere
Ho un
Un italiano in Africa un africano in Italia come vogliamo dirlo però importante se un cittadino del mondo come il proprio cuore il con i propri sentimenti ci sono importanti
Quindi anche questo sarà qualcosa che noi porremo alla Libia alla guida libica che anche i cittadini italiani possano tornare magari
A rivedere i propri cari che sono lì se hanno bisogno di un fiore o di un'attenzione che si possa dare liberamente e poi
Tutto il resto strada questione d'alta politica in cui io non vado o gente la gara perché ovviamente non ho né il potere né il mandato di farlo
Ma per continuare in quello che questo nostro viaggio oggi
Invieremo a parlare il professor Gianluigi Rossi
Grazie ringrazio tutti gli organizzatori di questo convegno
Gli amici colleghi
Vedo molte persone non vedo molti studenti
Universitari io detto agli studenti che c'era questo convegno ma come succede a volte gli studenti sono più seri dei professori
Perché loro avevano il semestre sono impegnati nelle relazioni quindi professori vanno in giro per i convegni e gli studenti seguono le lezioni quindi parlato
Adesso volevo sottolinearlo
Io sono qui in rappresentanza dell'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente
E anche naturalmente in quanto componente del Comitato italo-libico scientifico che si è occupato di questa ricerca di questo programma di ricerca storica come dice il titolo
Sui cittadini libici allontanati coercitivamente dalla Libia durante il periodo coloniale
Questa ricerca questo Progetto risale a pochi anni fa ma c'era ancora una certa tendenza ad evitare il termine deportati che sembrava un po'troppo forte
Dunque io mi propongo qui di illustrare brevemente
Magari in
Maniera un po'più completa il lavoro che abbiamo svolto nell'ambito di questo programma
Ma prima vorrei fare una riflessione e che è stata appena è stata adombrata dal collega la banca e che ringrazio molto anche per gli spunti critici che ci ha suggerito
Molto utili questi spunti anche perché potrebbero costituire la premessa di una
Rilancio di un nuovo programma il tipo che abbiamo già svolto
Ecco la riflessione e questa che a prescindere dalle motivazioni di ordine politico che pure sono molto forti in questo caso particolare
Mi pare che la
Esigenza di recuperare
La storia questi momenti drammatici della storia delle relazioni tra il popolo libico il popolo italiano rientri si possa inquadrare a pieno titolo
Nella generale tendenza della storiografia contemporanea attuale
A
Rivalutare appunto determinati episodi certi momenti episodi che erano stati completamente rimossi dalla precedente storiografia
Dunque sì collega in qualche modo a quelli al tema allo grande tema della cosiddetta resistenza primaria cella
Ho la resistenza anche violenta anzi generalmente violenta
Che le popolazioni locali hanno opposto
Al dominio coloniale alla occupazione del loro Paese del loro territorio quindi
Siamo agli albori della dei movimenti indipendentisti quindi questi momenti questi episodi
Meritano indubbiamente uno recupero una rivalutazione in sede storiografica quindi questo al di là lo ripeto
Dell'importanza di questo atto di queste ricerche di queste ricerche dal punto di vista politico attuale anche questo va sottolineato
In effetti possiamo dire che la questione è la vicenda dei deportati
è
Si collega direttamente all'episodio di Sciara Sciacca
Dall'ottobre del mille novecentoundici la rivolta delitti libici anch'nell'Oasi di Sciarra sciatta nella primissima fase della impresa libica
Proprio in risposta quella rivolta
Il
Un esponente l'esponente di spicco della cosiddetta Italia liberale Giovanni Giolitti prese la decisione di
Effettuare di a fare effettuare la deportazione di gruppi di libici nelle isole italiane Chessari gramma del ventitré e del ventitre ottobre del mille novecento undici
Il telegramma alla generale Caneva che comandava il corpo di spedizione italiano in Libia
La prima nave il piroscafo il primo però scopo italiano Serbia parte da Tripoli il ventisei questa è la data fondamentale il ventisei ottobre del mille novecentoundici
E arriva alle Tremiti esattamente
Novanta sei anni fa in questo senso il giorno ventinove ottobre all'alba alle ore poco dopo le sei del mattino quindi arriva questo piroscafo
Cari cotti libici richiedono essere trasferite appunto tra
Tradotti alle Isole Tremiti
L'isola principale e San Nicola
Questo va ricordato quindi esattamente
In questo giorno novantasei anni fa
Dunque voglio dire che la decisione di Giolitti risponda e la risposta ad un episodio drammatico
Direi forse l'episodio è più drammatico ti tutta l'impresa libica nel appunto al mille novecentoundici ottobre nel mille novecentoundici
Il
Punto di partenza del nostro programma di ricerca storica che egli sia o ha realizzato insieme al
Libia state es Center di Tripoli
è costituito costi è rappresentato dal comunicato congiunto che è stato più volte evocato
Che
Avrebbe dovuto aprire una nuova base nelle relazioni tra lo libiche appunto nel mille primato questo documento nel mille novecentonovantotto il quattro luglio
In effetti c'è un punto preciso del comunicato che riguarda la vicenda dei deportati
è il punto nel quale si impegna il Governo italiano alla ricerca dei cittadini libici che furono allontanati dal loro Paese e dei loro discendenti figli e nipoti e per restituire riconoscimento materiale e morale
Ai loro familiari e al popolo libico
Evidentemente qui c'è anche un errore
Perché dice per la ricerca dei cittadini libici realtà dovrebbe doveva dire la ricerca
Storica anche in sede storica dei cittadini libici sui cittadini libici telefono allontanati ma questo
Qui non ci interessa in questo momento
Dunque il seguito operativo di questo punto fu l'invito che il Ministero degli esteri italiano rivolse all'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente
A
Svolgere uno programma a sviluppare a svolgerà realizzare un programma di ricerca congiuntamente a
Uno alla parte agli storici libici
E in particolare fu individuato come partner in questa joint ventures storiografica Illy bien state Center di Tripoli
Livio stesse tuttora diretto darlo professor generare che qui abbiamo il piacere di avere con noi questa mattina
Dunque il programma è iniziato nel due mila si è è stato completato è stato completato
Ma posso dire
Subito che il lavoro non si è
Concluso definitivamente perché molto resta da fare
Qual era l'obiettivo del programma era quello di
Raccogliere fare una ricerca sistematica effettuare questa ricerca sistematica né negli archivi italiani
In particolare l'articolo centrale dello Stato questo archivio e l'archivio del Ministero degli esteri italiano l'archivio storico che comprende
Una vastissima documentazione
Comprende le carte dell'ex Ministero per l'America italiana
Naturalmente bisognava estendere le ricerche anche agli archivi locali e anche possibilmente agli archivi privati
Il lavoro che è stato fatto ha messo in luce l'esistenza di una di grande grandissima quantità di materiale certamente molto più di quanto non si pensasse voglio dire all'amico la banca che naturalmente
Noi siamo partiti come base di partenza siamo partiti dal materiale documentario che era stato già consegnato ai libici
Nel mille novecentottantanove cioè abbiamo tenuto conto di quello che era stato già andato questo era giusto era inevitabile
Comunque è stato un grosso lavoro di ricerca abbiamo costituito uno sfondo sui deportati libici
Che depositato presso l'Istituto italiano per la musica e l'Oriente e abbiamo inviato in copia questo fondo al Libia state Center di Tripoli quindi questo
è importante ricordarlo
No il nostro scopo non era solo quello di raccogliere selezionare raccogliere fotografare materiale documentario
Comunque custodito negli archivi italiani naturalmente importante anche la ricerca delle testimonianze orali in Libia
è stato effettuato dai nostri amici libici
Anche sia pure in collaborazione perché c'è stata anche in questo settore una collaborazione con studiosi italiani
Non era solo quello di cercare questo materiale fotografarlo raccoglierlo ma era anche quello di cominciare a scrivere insieme contra italiano i libici
Scrivere la storica di questa vicenda dite portati
Cioè avviare
Questo lavoro comune direi che questo forse era l'obiettivo più importante
Partendo naturalmente dal materiale documentario
Bene direi che a questo obiettivo rispondevano
Le i seminari convegni che abbiamo organizzato nelle isole che furono teatro delle deportazioni
A cominciare dalle Isole Tremiti
Quindi questi convegni a questi convegni hanno partecipato storici italiani e libici
Il numero pari
E ognuno ha svolto la sua relazione ma direi che questo doveva essere l'inizio di un lavoro comune
Per arrivare come è stato già ricordato alla memoria condivisa di quella che fu
Questa pagina tragica nella storia delle relazioni tra Italia e Libia
Quindi direi sotto questo aspetto il lavoro è stato avviato naturalmente c'è ancora molto da fare
Nello stesso tempo ci siamo occupati dei libri di testo dei manuali di teste manuali in uso nelle nostre scuole per verificare
Quanto si parli di Libia si sia parlato e si continua a parlare di Libia in questi testi è stato già ricordato
Il professor la banca in particolare si è occupato di questo tema non si è
Gestito questo questa questione
Naturalmente è venuto fuori che
Nei manuali
In uso nelle nostre scuole non solo nei manuali del periodo tra le due guerre mondiali ma anche nei manuali successivi dopo la Seconda guerra mondiale
Di Libia si parla pochissimo ancora oggi
Se ne parla ovviamente molto a proposito della guerra italo-turca del mille novecentoundici dodici ma voi della Resistenza libica
Alla occupazione italiana si dice pochissimo o quasi nulla mi pare ancora oggi questo questo è un fatto con qualche rara eccezione
Non parliamo poi della vicenda dei deportati della specifica vicenda Teti portati sì ci sono riferimenti alla Resistenza
A Omar Al Mukhtar
A volte viene nominato ma non si fa molto oltre e questo
Credo che vada sottolineato
Mi pare che sia così
L'accentramento
Quella è un'altra storia però anche se in qualche modo collegata
Dunque è stato molto importante fare fare questo lavoro di ricognizione
Di di ricognizione che oggetto di una vera e propria pubblicazione perché curata dal professor Buonocore dal professore la banca
Quindi queste sono iniziative collaterali diciamo
Devo aggiungere che
Sempre tra le iniziative collaterali dobbiamo ricordare la edificazione dunque parco alla memoria
Nell'isola nel alle isole alle Tremiti
Un parco la memoria c'è un cimitero diciamo così nell'Est nello stesso luogo in cui i libici che morirono alle Tremiti furono sepolti
Quindi più o meno nello stesso niente nello stesso punto questo parco alla memoria come è stato già ricordato dal Sindaco è stato realizzato
E che te a volte e spesso è meta di pellegrinaggi da parte delle delegazioni di nelle delegazioni libiche
Che si recano in visita alle isole italiane che furono al centro della deportazione delle deportazioni
Devo dire che nell'ambito del nostro programma non abbiamo neanche trascurato il Castello di Tripoli che è stato toccato dal professor buono
Abbiamo fatto anche delle
Una ricognizione molto sommaria della documentazione esistente nel castello una documentazione preziosa
Per la memoria storica del popolo libico che comprende l'archivio ottomano indubbiamente quello meglio conservato nel castello di Tripoli
Mentre
Le carte del periodo italiano i documenti per italiano sono ingrandendo gravissimo disordine aggiungo anche le che l'importanza di questo archivio del Castello di Tripoli
Notevole anche per la parte contemporanea perché non tutti i documenti
Furono portati lì gettate un po'alla rinfusa
Molti documenti del periodo poste indipendenza il periodo che va dal mille novecentocinquantuno fino al mille novecentosessantanove e sono documenti preziosi
Per ricostruire la storia della Libia in quella in quell'arco temporale in quell'arco di tempo
Non potevamo fare molto per quanto riguarda le carte gli atti l'archivio del castello ma
Abbiamo archiviato una missione di esperti archivistici archivisti
Che ha redatto un'interessante importante studio di fattibilità
Che dovrebbe speriamo in futuro servire al riordino in qualche modo alla risistemazione dell'archivio del cluster lotti Tripoli
Quindi questo anche questo abbiamo
Esatto anche questo abbiamo fatto
E a proposito del castello devo ricordare che tra la parte dalla controparte libica da parte libica è stato più volte
Diciamo
Si è più volte è stato più volte evocato questo problema
E quindi a vivamente raccomandato che
La parte libica che venga avviato un nuovo progetto comune non solo allo scopo di completare le ricerche negli archivi italiane nel castello di Tripoli
E le opere commemorative nei cimiteri
Per realizzare tutte le iniziative volte ad assicurare la massima visibilità dei risultati della ricerca rendendola nota al grande pubblico specialmente in Libia
Ma anche riprendere
Il
Problema del riordino delle carte nel castello di Tripoli il che per la verità e qualcosa di molto molto impegnativo
Ma sarebbe un lavoro di estrema importanza e di estremo interesse
Quindi queste sono
Alcune delle cose che abbiamo fatto naturalmente gli atti dei convegni sono stati oggetto di pubblicazioni questo allo scopo di dare
Una certa diffusione
La maggiore diffusione possibile al lavoro che avevamo svolto
Sento che qualche critica avviene riguarda esattamente questo problema della scarsa pubblicità e abbiamo dato ai al lavoro di ricerca che abbiamo portato avanti
Qui indubbiamente c'è del vero cioè da zero
E
Ora ci proponiamo Monti risolvere il problema del famoso convegno a Tripoli
Che dovrebbe tracciare un bilancio conclusivo di quello che abbiamo fatto
Se
L'amico generare d'accordo potremmo pensare a gennaio prossimo pure poi magari sulle date possiamo concordare
No al di là di tutto quello che è stato fatto voglio dire che è un risultato sostanziale a mio parere è stato raggiunto ed è questo
Si è realizzato l'obiettivo
Di
Creare con un clima costruttivo di collaborazione di amicizia e anche di grande simpatia
Tra gli storici italiani e libici
E questo mi sembra un
Grande un'importante Obiettivo che è stato realizzato
L'altro obiettivo che ci eravamo posti era quello
Magari non è apparso tanto evidente questo obiettivo anche in base a quello che diceva presso la banca di inseriti inserire considerare la storia dei deportati
Comuni capitolo sia pure fondamentale molto importante ma ho capito lo della storia della Resistenza libica alla occupazione italiana
Questo abbiamo cercato di farlo mi rendo conto che il discorso questo discorso andava sviluppato andrebbe sviluppato
Altro punto altro obiettivo che ci siamo posti fin dall'inizio insieme ai libici quello di coinvolgere il più possibile e giovani in questo programma
Perché è giusto che la memoria storica di quello che è avvenuto
La memoria non mi ricordo di questa pagina orribile brutta nelle relazioni tra politiche venga trasmessa alle giovani generazioni
Per quanto mi riguarda personalmente ma chi sono adoperato molto ritengo in questo senso
Parlando di questo tema nel mio con i miei corsi universitari dando circa dieci tesi di laurea sulla vicenda sul tema dei deportati
Più due tesi nel corso di laurea in scienze internazionali e diplomatiche di Gorizia quindi tesi specifiche su particolari aspetti della vicenda dei deportati
E poi vorrei aggiungere un'ultima informazione
L'Università di Roma la Sapienza a deciso recentemente di finanziare
Un grosso convegno dedicato alla vicenda dei deportati libici
Nell'ambito delle iniziative culturali degli studenti quindi c'è questo finanziamento già previsto già programmato
E questo convegno che nel quale coinvolgeremo anche studiosi libici a cominciare dall'amico professor generare
Avrà sedersi svolgerà prossimamente ritengo entro la prossima primavera all'Università di Roma la Sapienza questo è un modo per coinvolgere i giovani e credo che sia molto importante
Volevo aggiungere infine che
Noi
Abbiamo sempre considerato la vicenda dei deportati anche
Come
Un capitolo delle relazioni Italo libiche
Molto così sono molto antiche
Quindi dall'antichità ai nostri giorni come uno dei delle tante pagine delle relazioni tra l'Italia e la Libia
Il fondo a questo obiettivo
A questa finalità questa impostazione rispondeva il famoso convegno sulla Libia nella storia del Mediterraneo testato tenuto all'Espresso che siamo nell'anno due mila e tre
Quindi lì
Le relazioni tra Italia e Libia nel quadro della storia del Mediterraneo sono state sviscerate analizzate dai relatori è stato devo dire un grosso convegno gli atti
E questo convegno vedranno la luce prossimamente molto presto molto presto
Direi che non aggiungo altro vi ringrazio tutte
Vi saluto lamentele speriamo che
Un nuovo programma possa essere ripreso in questo senso ci
I nostri amici libici Grilli piazza del Centre mi pare che il PCI incoraggia in questa direzione
Prevedendo al limite non più un definanziamento unilaterale da una parte ma un cofinanziamento quindi una partnership
Una joint-venture anche dal punto di vista finanziario cioè un contributo buona parte e dall'altra quindi questo Molinari
Ci auguriamoci e davanti a un ambasciatore al nostro altissimo ambasciatore lo voglio dire
Grazie
E ringrazio il professor Luigi rosso che è stato molto specifico nel suo percorso storico
La storia deve essere studia ragazzi ma anche spiegate negazione di giovani
In modo che possa essere qualcosa che ci avvicina il futuro e non che ci faccia però pensare aspramente al
Al passato succedesse un modo di capire
Che non pagano più fatti certi errori ma senza sembrare in un o in altri dei rancori che non
Non hanno futuro
Detto questo posso
Passo con
Con orgoglio la parola al Senatore Pisanu che oggi è qui tra noi e per un per un suo intervento
L'intervento svolto stamattina
Dal Ministro D'Alema
E anche
Per questo o davvero molto poco da dire
Penso che
La vicenda dei deportati libici e le altre vicende connesse che sono state evocate stamattina
Ci dimostrino per l'ennesima volta
Che
Il colonialismo italiano
Non fu
Una
Esperienza di imperialismo straccione
Quale sui tempi fu definito
Ma una
Conquista violenta e una comprensione sistematica i Paesi e di popoli
Il colonialismo
Lasciato
Una scia di sangue di dolore che
Si avverte ancora oggi
Nella coscienza nel sentire comune dei libici
Ne ho fatto personale esperienza di questo stato d'animo in diverse
Occasioni nel corso di numerosi incontri con dirigenti libici esponenti
Del mondo della cultura
Lo stesso colonnello Gheddafi
Debbo dire e
L'ambasciatore Kadur che era con me in altra veste allora che or ricorda ho un ricordo particolarmente pungente i di
Una visita che insieme al Presidente del Consiglio
Feci accompagnato dal colonnello Gheddafi
Al Museo di e ricorda via
Dove
Sono
Raccolti i documenti e memorie
Che CIR rendono l'immagine
Di
Una tragedia che peraltro città
Ricorda le grandi tragedie politiche che hanno insanguinato il ventesimo secolo
Qui non si tratta di
Quantificazioni si tratta di prendere atto di prendere coscienza che quella esperienza assegnato profondamente e il popolo libico
E ricordo anche che subito dopo quella visita che fu del tutto improvvisata
Il colonnello Gheddafi ci accompagnò a visitare i due grandi laghi artificiali destinati
A dissetare una larga parte della silente
E io mi resi conto subito
Del significato di quella
Escursione assolutamente
Impreviste
Il colonnello Gheddafi ci voleva dire che
Il capitolo tragico delle colonialismo italiano è consegnato alla storia
Ma e anche
Un dolore che
Rimane nella coscienza del popolo libico
E per questo è ancora aperto e deve essere chiuso chiuso al più presto con parole e gesti adeguati
Perciò
La storia faccia la sua parte come sta facendo con l'accertamento della verità sugli deportati libici
E
Per il resto faccia la politica
Faccia la politica partendo anche da una considerazione che se non se non facciamo non ci spieghiamo come dire questo sentimento che in Libia si coglie ad ogni piè sospinto
Considerando che
La Resistenza al colonialismo italiano eri un momento fondante Vella identità nazionale libica moderni
Come del resto la Resistenza italiana il nazifascismo ma è un elemento fondante dalla nuova esperienza democratica del nostro Paese
Allora se
Collochiamo la vicenda del colonialismo
In queste aortica e lei possiamo trovare invece momenti positivi per accertare da un lato la verità e dall'altro
Per sviluppare il dialogo italo-libico non soltanto come il dialogo tra i nostri due Paesi ma anche nella prospettiva di fare
Bella cooperazione italo libica un ponte assai importante per la più vasta cooperazione euro africani
La Libia e
Come dire un Paese che si è ormai definitivamente aperto alla comunità internazionale
E nella comunità internazionale guarda soprattutto all'Europa e in particolare all'Italia
Come il Paese non solo geograficamente più vicino ma anche
Come il partner
Europeo per attenti aspetti più congeniale
E solo che
Come dire dobbiamo liberare il campo
Dal macigno morale e psicologico che è costituito dalla nostra esperienza colonialista e lo dobbiamo fare con
Lo ripeto parole e gesti adeguati
In questa direzione ripeto le considerazioni del Ministero D'Alema il nostro Paese con Governi diversi si è mosso o decisamente dal mille novecento novantotto ad oggi
E
Se pure tra tante difficoltà ma credo che di strada in avanti ne abbiamo fatta parecchio
Il lei dialogo italo-libico assegnato momenti significativi di grande cooperazione in tutti i campi
Dalla
Lotta alla criminalità che sfrutta spietatamente l'immigrazione clandestina al recente accordo
E inizi per lo sviluppo della nostra presenza nel settore
Energetico
In Libia
Ora
Sento dalle parole del ministro da lei ma
Della l'amico Kadur che
Siamo sulla dirittura d'arrivo per la conclusione di un grande accordo Italo libico
Ne sono particolarmente soddisfatto anche perché sul piano personale mi sono impegnato prima
Come membro del il Governo precedente
E successivamente dal senatore
Presentando una risoluzione che auspica appunto un'intesa di questo genere che tra l'altro è passata in merito al Senato con la quasi unanimità dei voti
E lo dico non perdendo indicare un merito ma per segnalare
Che la strada a questo grande accordo tra i due Governi è già stata spianata darla Parlamento italiano
Mi auguro
Come
Dicevo perciò
Che
Le cose proceda no
Anche perché sono convinto che
Lo sviluppo della cooperazione e dell'amicizia italo libica
E il modo migliore
Per sanare le ingiustizie del colonialismo
E per onorare le sue vittime
Ringrazio
Il senatore Pisanu
Passo la parola alla all'amico onorevole Enzo Carra cui dà anche un mio particolare ringraziamento per avermi dato una mano proprio tecnica qui a Roma
Abbiamo negata anche nostro ambasciatore treni tesi veramente quindi ci fa piacere soprattutto la sua presenza grazie
Io credo che esenzioni questa mattina sia utile
Che sia utile averla fatta qui perché il
L'Archivio di Stato con la sua bellezza anche architettonica che vorrei sottolineare tutti indiscussa e del luogo più adatto per una
Per una giornata di studi come qui sta
Le nostre riflessioni però più che agli italiani andrebbero svolte con con i libici
Soprattutto sull'argomento devastante come quello del colonialismo io credo che noi dobbiamo spiegarci con i libici più che
Più che tra noi
Anche perché si ho sentito mi pare proprio il miglior D'Alema
Riabilitare un po'le situazioni all'italiana sì effettivamente siamo italiani e qualche volta riusciamo a
A creare anche da alcune tragedie dei dei momenti di distensione
Però non è sempre detto che sia un bene questo
Io personalmente credo che effettivamente che è vero sì la situazione una situazione un poco italiana riesce assoluta sul forse a sostenere il risolvere dei problemi come altri Paesi
La Francia per altri versi del Belgio hanno risolto io anzi non hanno risolto
Certo il senso di autocritica
Di critica di non prendersi qualche volta sul serio degli italiani è talmente forte che riesce in questi in questo modo a
A risolvere o a
O apparentemente risolvere delle dei problemi
Gravi enormi di passato come questo
Questo il nostro voi lo sapete un Paese nel quale
Quando ci si saluta ci si bacia normalmente
Però poi arrivano sempre delle coltellate da un'altra parte quindi è un Paese di cui non bisogna mai fidarsi del tutto ciecamente credo che ecco condivide Valentino Parlato che essendo anche nato a Tripoli la cosa mi
Mi mi mi rafforza le mire mi fa piacere
Perché vedete anche noi in Libia arriviamo non con l'alcol Corcolle Diego colonialismo vediamo con una banca sono apparentemente anche sempre una cosa un po'italiana cioè sembriamo sempre un po'buoni per non è vero del tutto
Quindi ripeto noi dovremmo forse fare un uno sforzo maggiore di
Di conoscenze di a deve di e di dialogo con con i libici perché
Adesso anche sentendo parlare l'amico Pisanu
Dice libici certo si identificano e diventano forse più nazisti diciamo anzi diventano azione forse con della resistenza agli italiani è però
Quanti italiani potrebbero dire lo stesso del colonialismo in Libia
Sbagliando
Cioè quanti italiani o quanta quanta pubblicistica italiana ha risolto il colonialismo come un fatto di identificazione di uno Stato che si era appena
Formato dopodiché l'ultimo degli Stati dei grandi Stati europei e quindi l'ultima delle grandi nazioni che doveva che dove aspirare risolvere anche il problema con il colonialismo
E quindi la la questione talmente intricata
Che pensare a quella giornata di che
Che poi siamo qui a in fin dei conti e celebrare perché il ventidue ottobre quindi da prima il primo
Il primo trasferimento di di di deportati in Italia ebbe lì c'è una
Io ho letto in questi giorni proprio pensando a questa giornata
Una una frase del
Di di di cui il sociologo che che in altre generazioni è stato importantissimo Michel no
Il quale
Il quale un certo punto spiega questo questo colonialismo con col fatto che l'Italia da cioè dove doveva finire di dire di essere considerata la cenerentola d'Europa
E quindi non deve essere più Cenerentola dovrà diventare violentatore doveva diventare improvvisi avere però ci riesce benissimo
è questo il
Il il guaio e che riesce benissimo trasportati a a tradursi avrà a lasciare i panni di Cenerentola del diventare quello quello verde delle colonialista violentatore più violento
è un problema Del Noce non del nord su tanto dell'Ottocento del Novecento è un problema attuale
Perché vedete nella lunga io ho anche riflettuto a una ONU
Insomma io è vero che
Contro quell'esperienza quell'impresa coloniale
Va be'cioè Giolitti Giolitti che deve fare deve riequilibrare a destra un Governo che nella sinistra mi pare no sia soprattutto quelle padre risolvere anche dei problemi interni che sono in parte l'emigrazione
Forse sbaglierò anche
Sarebbe dire anche gli anticolonialisti e per un suo numerosissimi come sembra eguali sottovaluto il problema
Parlando dico di voragine di Saviano che andare che andiamo a fare in Libia
Che scatolone di sé che andiamo a fare in Libia ma non lo vedrete sarà un disastro no non è vero che se
Poi ci accorgiamo molto dal Dio a mente che non ero niente un disastro
E forse se se listini se il se quello che succede in Italia
Negli anni dieci fosse stato
Leggermente più serio e meno emozionale altro problema italiano non so quanto libico ma certamente italiano perché i grandi quindi le grandi decisioni vengono prese sull'onda delle mozioni
Sotto i quali ci sono degli interessi
E allora se se avessimo
Salissero i nostri
I nostri nonni io ho avuto un nonno che è stato non è stato decorato dalle come medico perché stava nella guerra italo-turca nella
Nella
Nave ospedale della Croce Rossa
Per il quale mi raccontò io ero bambino che lì si è capito che cos'era il tre comma
è quindi il grande
Merito degli oculisti italiani è stato quello di cominciare a cura del tra Roma nasce lì però improvviso Nando le mozioni
Di di richiamo una esperienza come quella la chiudiamo e perché per quanti anni per trent'anni forse
Nel cominciò a parlare adesso
Questo vuol dire per fortuna credo oggi
Cominciamo a essere un po'più sereni un po'più
Riflessivi spero che non ci siano altre mozioni altri interessi cioè non vorrei che poi passassimo da da da una da una parte all'altra sballottato i soltanto perché oggi prima faceva comodo una cosa è oggi ma con un'altra cosa vorrei
Tentare anche con voi di identificare quali sono dei principi Cicu generali sui quali ci attestiamo tutti quanti cioè non andare a casa d'altri e possibilmente non deportare la gente d'Italia
Per esempio
Anche perché
Ustica
Le Tremiti quando arrivano io sentivo i professori i nostri amici
Ma quanti
Quanti erano i i libici nel mille novecentoundici perché se sono cinque mila circa i deportati che era il dieci per cento della popolazione libica
Oppure più o meno un suo marito per chiederle rileggo di
Di di di di di cifre molto molto ridotte rispetto a quelli alla popolazione attuale
Ottocento mila e come c'è un po'più del dieci per cento un po'meno del dieci per cento
Quindi una una una una questione assolutamente biblica una decurtazione biblica nulla di rotazione non si va con non va considerata in valore assoluto del numero vasto va considerato che la proporzione rispetto alla popolazione libica dell'epoca
E loro e questo non ho sentito fare ma mi sembra che sia dal mente banale che
Però scusatemi la banalità poi vengono portati libici vengono portati negli stessi luoghi dove verranno portati italiani pochi anni dopo
E questo mi pare l'unico vero se ce n'è uno un l'unico filo identificatore l'unico filo ovvero che kebab va visto cioè c'è un'Italia come la Libia che soffre relazioni nello stesso posto nella stessa isola con gli stessi con gli stessi scempi e con lo stesso modo le colleghe e colleghi con gli stessi torturatori
Per insomma c'è un'Italia che come la Libia c'è una e e c'è una Italia che non è che ne come la lite né come altri vive e ora è una Italia diversa che è stata per fortuna è stata battuta e speriamo con ritorni
C'erano i libici Rita ecco e c'era un anche ridici imitare bravo enti
Allora dobbiamo far
La memoria condivisa certo nel mare condivisa perché noi
E forse questa
Questa questa riflessione già questo fatto che proprio alle lì in nelle vostre misure ci siano stati prima i libici anzi ed credo per un certo punto abbiano addirittura convissuto inibisce confinati politici italiani
è questo questo è un fatto
Da cui io partirei
Perché lì nasce una nuova Italia ed è la nuova Italia che arriva qui a parlare con voi oggi a parlare con voi non da parlare tra di noi perché noi forse non siamo neanche d'accordo del tutto però insomma parliamo tutti i giorni quindi non è una grande novità
E allora le io penso che si possa
Ci possa essere il luogo di una memoria condivisa
Con un dolore scelto con con con con le con le auto collaudo critica che si deve fare ma
Certamente più semplice di altri enti memorie coloniali perché certo
è molto semplice e loro lo ricordava D'Alema certo l'unico fine sulla guerra d'Algeria la fatto Montecorvo che era un italiano e ogni tanto sento balenare qualche qualche polemica
Dalle otto l'Autorità ha certamente questo è un altro però ecco bene ma io non volevo Valentino mi fa piacere perché vedo il nostro dialogo e fruttuoso volevo arrivare lì mi ha preceduto e quindi credo che poi ognuno c'ha le sue vergogna
Dobbiamo
Allora dobbiamo far tesoro dobbiamo secondo me dobbiamo far tesoro di questa situazione politica esche si apre che si è aperta da qualche anno e che oggi ha un
Diciamo un balzo avanti perché effettivamente possiamo da questo punto di vista possiamo essere più semplicemente migliori di altri Paesi
Dice né dal novantotto sentito dire certo dal novantotto ci sono delle
Ci sono dei dei fatti veri che stanno
Mi auguro ci auguriamo tutti abbiano una sanzione abbiano un
Abbiano qualcosa di di concreto diventino qualcosa di concreto perché fino adesso sono gran documenti molte molte parole
Da insomma di fatti concreti ancora pochini lo dico io sono parlamentare della Repubblica e Miglio nel centrosinistra quindi credo di poter me lo permette
Però credo che un vero isolamento sempre per quel filo di cui parlavo prima di esse del per quell'Italia che
Che è dalla parte della Libia ma da prima da prima che ci fosse il colonialismo per così dire
Quelle quell'Italia non lascia
Non isola leader neanche regioni dell'embargo li lunghi giorni le lunghi anni dell'embargo
Quando c'è un Paese invece che da
Come come quello della patente rilascia e toglie la patente ogni tanto dice ma tu vai bene non vai bene e lì mi pare ecco qui senso auto critico e anche un po'
Posso implicito otto degli italiani i quali non credono poi che ci sia l'elemento uno solo che può concedere questi permessi di guida inizi al mondo e quindi anche anche durante l'embargo mi pare che l'Italia non abbia del tutto
Lascio del tutto dico lasciato suo azzurra Liber questo ente e un altro aspetto importante
Ma
Io non
Ho concluso
Una
Loro e questo lo dico agli storici su una questione andrebbe credo ma sarebbe certamente facendo chissà quali passi avanti e la mia ignoranza e assoluta
E sull'arco occorrono sulla cultura che si era esportata in quegli anni lì dentro di crescerebbe sentire qualcosa sui giornali che si facevano i leader ce n'erano
Sui giornalisti che gli italiani che stavano in Libia sugli uomini di cultura professori universitari che erano in Libia e che hanno
Come dire hanno portato una parte di quella CUD una parte d'Italia e di quelle Italia di cui abbiamo parlato prima ecco secondo me in quel punto cioè quella che è stata la cultura ufficiale
Trasferita e dall'Italia in Libia in quegli anni mi pare che vada
Se non è stato ancora del tutto fatto vada meditata illustrata studiata meglio
Perché secondo me vale vale soprattutto per non viene loro lo dico come fatto italiano più che come
Poi capisco che credo che che possa certamente avere un interesse condiviso anche da parte libica dette prima di chiudere ma
Nel Snedi in quello che sarà l'accordo che ci auguriamo tutti Beppe Pisanu il Ministro D'Alema tutti quanti ci vogliamo avvenga presto ma
Ma una parte dal
Che abbia un una sostanza culturale
E qui lo dico soprattutto all'ambasciatore che addurre ma pensare di riprendere a Sabra tavole più smania delle stagioni musicali o di
O un grande festival internazionale di musica
Commissionali e magari a qualche artista italiano qualche musicista italiano qualcosa che va in
Quindi la cui prima abbia abbia luogo lì Assab Prato le porti smania
Ma dico sono cose semplici credo che siano che siano fattibili credo che sia un modo per riprendere una non per i pranzi per prendere forse dopo dopo
Dopo secoli
Un discorso vero che interessa credo nonno non soltanto noi ma certamente la Libia in e credo che che sia
Che sia qualcosa che che
Che interessa l'umanità come tale
Ecco se la prendiamo se condividiamo questo aspetto
Della importanza non solo nel Mediterraneo ma questo punto in tutto il mondo di una
Di un di un Mediterraneo come il nostro e di città di quella bellezza stravolgente come essa bravata ho letti is
E lei ci mettiamo i d'accordo per fare qualcosa e per non lasciarle soltanto a chi le va a visitare ma io direi che già questo
Saranno Dante accordi del petrolio c'è tanta altra tanta
Tanta carne al fuoco ma questa non sarà carne ma è molto meglio della carne grazie
Bene diciamo che purtroppo devo dire purtroppo ma per questioni tecniche dobbiamo concluda un po'prima il nostro il nostro questo nostro convegno quindi tra noi e le conclusioni adesso
Perché il tempo abbiamo sforato abbastanza insomma anche se noi andiamo noi isolani andiamo con i tempi delle isole e quindi andiamo un po'un cammino
Io
Ho capito ai nostri meno stiamo non è che sta aleggiando noi siamo
C'è
Allora chiedo scusa
Le stavo chiedendo scusa un attimo non voglio togliere mentre deve chiedere scusa e chiedo scusa siccome abbiamo avevamo un un
Purtroppo un principio qua
Però questo prima che vada certamente gradirei avere il i suoi dati perché noi questo convegno e io l'ho fatto a Roma per una questione tecnica invernale diciamo così ormai però noi lo faremo alle tre di può essere diciamo più allargato
Perché nei luoghi mio desiderio farlo nei luoghi dove è avvenuto il tutto anche perché tra i tanti ringraziamenti che ho fatto io devo fare i ringraziamenti alla mia popolazione a quei quattrocentotre mi tesi che hanno permesso anche questo
Con Grassi grossi sacrifici devo dire perché si è tenuto a tirare fuori quello che è la storia
Del proprio proprio piccolo centro quindi questo sarà è stato un inizio da parte nostra ma che sarà
Attivata anche soprattutto sulle isole Tremiti perché noi vogliamo ricominciare e con accordi che faremo con le altre isole
Vogliamo cominciare a girare con questi nostri interventi
A cominciare e che non siano solo parole o dati storici che giustamente è giusto che si non cinesi ma che si comincino ad essere un modo di vivere con gli altri e soprattutto con questa gente che è stata da noi
Perché io sto organizzando anche con una delegazione dei l'isola né che vadano perché contraddicono ce l'ha anche degli anziani che hanno vissuto quei momenti
Che vada a Tripoli a incontrare questa gente quindi
Oggi ripeto è stato un convegno che noi abbiamo voluto iniziare abbiamo dovuto lanciare un sasso abbiamo sentito comunicazioni storie
è stato anche qualcosa di importante del coro che dovranno essere i rapporti tra Italia e Libia certamente oggi non discutiamo cosa si farà nel futuro perché non è un compito delle Isole Tremiti voglio dire noi abbiamo voluto aprire una porta e da quella porta adesso dovranno entrare ed uscire
Quello che può essere il futuro tra Libia e Italia certamente se ci sarà una cosa ancora cose da fare da parte nostra nel nostro piccolo lo faremo volentieri e soprattutto con con molto molto con molta
Con molto affetto verso quel che sia la popolazione libica ma per mettere anche quelle che la nostra popolazione che a quei tempi asse offerto insieme a loro in quei punti di dolore insomma ecco
Sempre di se mi fa piacere che le nostre casse sono atti che sono l'archivista ci manda in fallimento corra molto breve
Io
Io sono intanto nato a Bengasi quindi sono l'italiano di Libia
Faccio parte del dell'AIL Associazione italiani rimpatriati e dalla Libia e sono l'addetto culturale e di di questa associazione
Io conosco molto bene l'argomento perché professor bon professore Rossello saranno partecipato prima di tutto alle Tremiti poi a APPA a Ponza e Ustica a
A quello che è stato fatto
E quindi diciamo
Conosco bene le cose e quello che vorrei dire brevissimamente questo
Che ho fondato nel nel questo centro culturale che si chiama Silvio che il simbolo della Cirenaica nessun atto Bengasi
Che ha uno scopo di culturale e di buone relazioni con con i libici
Dio purtroppo usare tutta ridere vengo da Bologna non so esattamente quali sono gli argomenti dell'accordo però vorrei dire al al l'ambasciatore del DURC
Che anche fra l'altro conosce bene la nostra associazione che per noi sarebbe una cosa importantissima il problema risolvere il problema dei visti e e assicuro
Alla i libici che tutti i libici che che
Che possono tornare in Libia e tutti gli italiani che possono tornare in Libia
Che lo considerano il loro paese nel senso
Anche sentimentale oltre che culturale andrebbero cioè tornerebbe nelle io sono quelli che veramente hanno si si sentimenti di amicizia verso il popolo libico
E grandissimo interesse rispetto per tutti gli aspetti culturali quindi io mi auguro e però se non si risolve questo problema io credo che realmente non si potrà concludere nel migliore dei modi testa quindi spero di
Che di che Ca'che capiate quello che sto dicendo
E grazie c'è già ed è ma c'è ma io non lo so però
Che
Avevano già al momento secondario chiese l'avevano già dato chiedo scusa
C'era stata data ormai avevamo già dato un imputo in questo senso lodato proprio quindi io non c'ero e non l'ho sentito
Non riusciamo a fare d'Italia o la rinvia in un giorno no no no era uno stato
Siamo stati i sassolini ha cominciato a fare ricerca nelle nell'accordo intorno quindi da questo nasceranno altre cose certamente non si può fare tutto in un
In poco
Ognuno di noi si è assunta le proprie responsabilità si sta assumendo anche quello che deve essere un futuro sia da parte italiana che da parte di dire siamo parlando di grosse cose ma anche
Io dico le cose non importano diciamo le cose piccolo ci voi siete il nostro accordo tra d'Italia
La Libia sono le Grassi voterò venire si
Non c'eri partendo proprio si possono si
Però io sono uno dei più giovani io c'ho settantatré anni poco e vorrei tornare a vedere la Libia tutti quanti Totti guarderemo scuse mi scusi
Non è questo mostra come
Sono d'accordo letta da oggi non salti mortali
Senza
Questa considerazione
L'altro è un atto
Non lo sapevo veterinari media
Tutti e due miliardi sessantacinque
Passeggiava licenziati
Semmai anche lei non lo sa con una sola ma anche con i figli e vogliamo andare i nipoti ma quelle non sono nati in Libia non hanno mai
Va be'baleno
Non è un'espressione adesso fra me e lei no no no io chiederò a quella riunione magari
Generose grazie ad esso c'è stato ho finito e grazie la ringrazio certamente abbiamo iniziato un discorso c'era il professore volevate voi cosa altra
Bene
Ma stamattina oritano dialogue affronta la cronaca che arriva qualche passo che non
Non voglio per il nostro una sola parola cioè i progetti che di cui si è parlato noi come storici professor Bono lei parlavamo
Cioè perché gli sono stati fatti questi progetti questi progetti sono stati fatti e per gli italiani e realtà
I libici mi hanno i seguiti dallo costruiti ci sono dei progetti c'è la Banca di Roma
Però in realtà è più per gli italiani che per i libici ci sono molte cose che vengono ricordate ci sono
Molto ci sono molti aspetti positivi per carità non è che tutto è negativo ci sono c'è stato il progresso che è stato introdotto nel Paese o però in definitiva è stato introdotto per i tra i cittadini italiani cioè meglio che sia chiaro questo punto per il
Colui che ha parlato in prima per quanto riguarda i visti e io ho davanti qui al
Al signor ambasciatore è uno degli uomini più attivi secondo me
Io signor ambasciatore io le dico adesso io dalla mia posizione
Non ho nessuna posizione politica cioè il
L'ambasciata italiana in Libia perché non riusciva da un visto dopo
Più
Terra ottenere un visto
Cioè
Non la otteniamo dall'Italia andiamo all'ambasciata francese o tedesca per avere un visto mentre italiani con cui stiamo cercando di migliorare i rapporti
Uno passiamo l'artista la vita per dire per forza di portare questa pagina non ci danno il visto questo è una cosa chiara io ho presentato un rapporto al Ministero degli Esteri vorrei portare in questo anche
Da avanti all'ambasciatore per sapere che il mio collega che vuole andare in Libia ci sono delle situazioni che
Ci sono delle circostanze e io personalmente non ho ottenuto il visto dall'altra la dall'Ambasciata italiana se non dopo tantissimi sforzi
Grazie volevo dire solo questo
Affollata diciamo che il mi sa che dovremmo essere no ideale Iaia c'è vale lascio micio sorto emette annoti attaché grazie
Le a nuovo
Lina od alla ripeto io comprendo tutte le le le situazioni posizioni il viaggio e dei presenti
Però permettetemi di dire una cosa
Io ho cominciato le Tremiti facendo delle piccole cose che si pensavano impossibili perché ripeto essendo quattro quattro persone con un bilancio comunale che all'epoca quando comincia lei si parlava di duecento milioni voglio dire di dire
Però oggi siamo riusciti a fare tante cose perché
Abbiamo da una grossa forza di umiltà abbiamo avuto una grande passione e soprattutto abbiamo una gran voglia di vivere
Allora la voglia di rivedere quelle che deve attraversare tutti noi sia chi è settantenne che un giovane settantenne che chi ha un giovane ventenne
Io penso che nel futuro
Non parleremo occhiuti visti
Ma per parleremo dove ci vedremo dove ci vediamo quando ci vediamo ci vediamo a Roma e ci vediamo a Treviglio ci vediamo a Tripoli senza nessun problema a questo e mi auguro è sicuramente anche un mio sogno grazie a tutti voi che avete partecipate
Ovviamente l'invito anche alle Isole Tremiti a venirci a trovare quando faremo nel
Fu il prossimo convegno sulle Tremiti con le altre isole
Lì magari avremo anche un attimo più di tranquillità perché lo faremo alla luce del sole così nella pineta dove ci spinga di più essere essere tranquilli essere
Ha molto fiduciosi nel futuro diciamo grazie di nuovo a tutti quanti voi
Chiedo scusa volevo concludere dicendo che va be'essendo se c'è un buffet quindi all'uscita dove ci incontreremo tutti quanti