Il sistema internazionale e la nuova politica estera degli Stati Uniti

Prima di
C'è un
Si sente se
Buongiorno a tutti
Molto piacere a nome dell'ISPI anche del suo Presidente che oggi non ha potuto venire
Dal di benvenuto a questo convegno sul sistema internazionale che la nuova politica estera negli Stati Uniti
Un convegno che
Prende spunto da una ricerca di cui
Dopo vi farà cenno professor Colombo che la coordina nella ricerca del c'è messe insieme in collaborazione con l'ISPI
Che sarà pubblicata prossimamente
Che si chiama il sistema internazionale posticipi polare
Tra unipolarismo e regionalizzazione competitiva
L'impatto della nuova politica estera americana dal dalla complessità del titolo di questo libro pubblicando traiamo e nel
Il messaggio che effettivamente stiamo riflettendo su una situazione molto complessa Inc il cui ci sfugge
L'evoluzione probabile
E chiede d'altra parte invece molto importante capire anche per riuscire a contribuire a farla evolvere nel senso migliore
La prima
Sessione
E di questo convegno sarà dedicata all'aspetto più caldo diciamo
Più evidente della crisi della cooperazione internazionale della crisi del multilateralismo del la crisi della pace in definitiva perché di guerra si tratta
Cioè ai problemi mediorientali io meglio come qui in XP amiamo chiamare un certo da certa zona nel cercare a geopolitica del Grande Medio Oriente
Nella seconda sessione che seguirà saranno discussioni
Chiamò invece i problemi dell'Asia
Orientale
Che nel frattempo cresce pone nuovi problemi
Ma nella sosta imposta le nuove opportunità
La terza sessione sarà affronterà poi invece direttamente dopo l'esperienza di questi due che avranno nutrito il tema di domande di questione di problemi
I rapporti fra gli Stati Uniti ed Europa cioè la politica estera statunitense
E l'Europa
Non credo di avere da parte mia altro che da augurare
Buon lavoro a tutti
Le relazioni sono numerose
Molto interessanti purtroppo io fra non molto devo andare a insegnare quindi non potrò si stesse non a pezzi e bocconi perché varesina in Bocconi
I alcuni alcuni pezzi di per alcune fasi di questo convegno lascio la parola a Alessandro che farà oltre che offrirvi un un suo contributo specifico nella prima sessione
Di guiderà una chiave di lettura più generale diciamo della ricerca da cui prende spunto il convegno esatto
Grazie anche io sarò brevissimo per non togliere tempo alle sessioni come dire tre intanto a ringraziare il pubblico a ringraziare i relatori che hanno voluto partecipare a questa
Questa breve conferenza
E spiegare molto brevemente qual è il senso di questa conferenza la conferenza come è scritto anche nella brochure trae spunto da una ricerca che diversi di noi hanno condotto lo scorso anno è una ricerca che riguarda un problema molto specifico molto definito credo molto attuale anche alla luce di quello che è venuto in Francia ieri
E cioè il rapporto tra i nuovi orientamenti della politica estera degli Stati Uniti e i diversi processi di regionalizzazione come il processo di integrazione europea ma come sono tanti altri processi di regionalizzazione anche al di fuori dell'Europa la domanda molto semplice è facilmente riassumibile e cioè gli orientamenti nuovi orientamenti della politica estera americana favoriscono o ostacolano i processi di regionalizzazione
E possiamo dire lo vedremo probabilmente anche nel corso dei lavori di oggi che la nuova politica estreme di Caraffa sia una cosa che l'altra da un lato favorisce processi di regionalizzazione perché crea almeno in alcuni Paesi un incentivo a controbilanciare
L'egemonia americana e dall'altro li sfavorisce perché aumenta la competizione all'interno delle singole regioni
Allora se questo è lo spunto l'altra ragione per organizzare questa conferenza è stata proprio sottolineare una duplice collaborazione una direi a questo punto già collaudata l'altra spero
Tra sviluppare nei prossimi anni
La prima collaborazione è quella tra li spieghi Chemins che sono due istituti di ricerca che si occupano di politica internazionale di strategie e che insieme collaborano per alcuni progetti di ricerca da un paio di anni a questa parte
E l'altra collaborazione che in qualche modo vorremmo quasi iniziare oggi anche se non è certo la prima occasione
E quella tra l'ispirata colta di scienze politiche dell'Università di Milano che a propria volta una sensibilità naturalmente crescente per la dimensione internazionale e che quindi
E naturale che collabori con un istituto che in questa città sostanzialmente il principale istituto che si occupa di questi tempi se non l'unico
Io mi rimetterei ringraziare di un'altra volta a lasciare la parola
A Maria Weber che coordinerà la prima sessione
Quel giorno io ho un compito terribilmente ingrato che quello di coordinare la prima sessione dando col piacere di dare la parola ai vari relatori e dall'altro lato con il costringerli a mantenere i tempi purtroppo molto stretti
Perché abbiamo molte presentazioni anche abbiamo molti interventi e quindi dobbiamo rispettare assolutamente i tempi quindi se la ben felice di aprire questa prima sessione che a da uno sguardo a quattro anni di guerra al terrorismo
E in qualche modo a quelli che sono gli affetti dell'unipolarismo americana tranne tranne Medioriente offrirò il Golfo Persico il Caucaso e l'Asia centrale iniziare subito a quale restituire la parola al professor Colomba
E che ci parlerà dell'unipolarismo unilateralismo e l'egemonia la politica estera statunitense la guerra globale contro il terrorismo grazie io pregherei ogni elettore al massimo al massimo veramente venti minuti io mi atterrò sicuramente venti minuti
Promettendo che l'ultima volta che prendo la parola
Allora il tema della mia brevissima relazione
è il rapporto tra politica estera degli Stati Uniti è guerra globale contro il terrorismo
E come prima cosa vorrei fare alcune osservazioni su che cosa significa questo rapporto
Perché in realtà
La guerra globale contro il terrorismo e più di qualcosa con cui la politica estera americana può avere un rapporto ne potremmo dire che negli ultimi quattro anni la guerra globale contro il terrorismo è il nome che gli Stati Uniti hanno dato la loro politica estera
La politica estera e di sicurezza degli Stati Uniti
Come qualunque politica estera e di sicurezza ha bisogno di trovare un linguaggio e il linguaggio della politica estera degli Stati Uniti negli ultimi quattro anni si è tutto concentrato su questa metafora
Allora che cosa serve a che cosa serve la metafora della guerra globale contro il terrorismo in che senso ha questa parola questa immagine è rappresentativa della politica estera americana degli ultimi quattro anni
Ma tanto per cominciare parlare di guerra globale contro il terrorismo è servito agli Stati Uniti e serve tuttora gli Stati Uniti vedremo quanto per la verità a legittimare la propria posizione egemone gli Stati Uniti sono che ci piaccia oppure no
Il Paese che concentra su di sé la maggior parte delle risorse politiche economiche strategiche
E gli Stati Uniti come tutti i paesi che si trovano in quella posizione tutti i Paesi che hanno intenzione di impiegare quella posizione hanno bisogno di spiegarla di legittimare la se stessa gli altri
E con la guerra globale contro terrorismo asservito questa prima funzione la più ovvia e cioè quella di potremmo dire dare una nuova spiegazione non nuova giustificazione alla posizione che gli Stati Uniti avevano anche all'epoca della guerra fredda ma in un contesto nel quale la loro egemonia era chiaramente legittima
All'interno della guerra fredda tutti coloro che non facevano il tifo per l'Unione Sovietica
Era più che inevitabile che facessero il tifo per gli Stati Uniti
Oggi gli Stati Uniti hanno bisogno di dare una nuova ragione per la posizione che occupano e per le cose che chiedono i loro alleati
Ma quella globale contro terrorismo non serve solo questa funzione io ripeto spesso
Questa osservazione
Nella espressione guerra globale contro il terrorismo ne siamo soliti mettere l'accento sulla parola terrorismo
Con ogni probabilità l'accento dell'espressione guerra globale contro il terrorismo andrebbe messo sull'aggettivo globale
Perché l'espressione guerra globale contro il terrorismo non soltanto
è una rappresentazione dell'egemonia degli Stati Uniti ma è una rappresentazione della dimensione globale di questa egemonia
La guerra globale contro terrorismo significa che gli Stati Uniti questa egemonia sono costretti a esercitarla non su una parte del mondo ma su tutto il mondo
L'egemonia americana è un'egemonia inevitabilmente globale
è un'egemonia globale in un contesto storico come il nostro anche in questo caso diversamente da come era durante la guerra fredda
è un'egemonia che crea
Una differenza di prospettive tra gli Stati Uniti e tutti gli altri Paesi perché sono gli Stati Uniti oggi concretamente hanno una politica globale
E tutti gli altri parlano di globalità
Tutti gli altri potremmo dire condividono degli aspetti della globalità
Ma soltanto gli Stati Uniti concretamente sono in grado di fare una politica estera globale e quindi soltanto gli Stati Uniti hanno la necessità di legittimare la globalità della propria politica estera agli occhi degli altri
E poi l'espressione guerra globale contro terrorismo serve a un'altra funzione che una funzione che mi verrebbe da dire costituisce un'ossessione della riflessione politico-strategica americana degli ultimi dieci anni
E cioè questa espressione fornisce un sostituto
Non molto convincente per la verità ma almeno nelle intenzioni un sostituto
Della chiarezza politico-strategica della guerra fredda alla guerra fredda era nella sua pericolosità che abbiamo forse dimenticato giudicare almeno da come ne parliamo da qualche anno a questa parte
Ma aveva almeno il vantaggio di essere un contesto chiaro
Nella guerra globale contro il terrorismo potremmo dire
Simula un contesto altrettanto chiaro
Il modo in cui e George Bush parlò di questa guerra all'indomani dell'undici settembre da questo momento o siete con noi o siete contro di noi questa era la guerra fredda
Ma questa come hanno dovuto scoprire gli Stati Uniti negli anni successivi non è il contesto internazionale attuale il contesto internazionale attuale che che ne vogliono gli americani non è così semplice e non sarà mai ridotto a un contesto così semplice
Allora se la guerra globale contro il terrorismo è la politica estera degli Stati Uniti
Io credo che nella guerra globale contro terrorismo noi possiamo guardare in controluce anche tutte le principali ambiguità dell'attuale politica estera americana
Che non sono ambiguità singole perché non sono ambiguità che si giocano su singoli contesti storici su singole questioni ma potremmo dire che l'attuale politica estreme Ricanatti
Nel suo orientamento ha dentro di sé è un'ambiguità costitutiva credo irrimediabile
E che cosa significa guerra globale contro il terrorismo
Ma da un lato quando gli Stati Uniti
Rappresentano la propria politica estera in questo modo la rappresentano in modo difensivo
E cioè noi Stati Uniti in quanto garanti dell'ordine internazionale e siamo chiamati a difendere l'ordine internazionale
E noi siamo il paese che
E l'unico paese in grado di dettare il contenuto dell'ordine e quindi di fronte a un ordine minacciato e siamo l'unico Paese che posso difendere tutti
Ecco in questo senso gli Stati Uniti rappresentano la guerra globale contro il terrorismo come
Una conferma del loro ruolo di garanti dell'ordine internazionale
è molto indicativo non soltanto a livello politico ma anche nella stampa specialistica gli Stati Uniti abbiano rappresentato e continuino a rappresentare la guerra globale contro il terrorismo come una sorta di riedizione della guerra contro la pirateria
Perché la guerra contro la pirateria aveva precisamente
Questo sottinteso e c'è una comunità internazionale coesa che viene minacciata da soggetti che sono totalmente al di fuori della convivenza
E noi Stati Uniti ci reggiamo a difesa a difensori di tutta la comunità internazionale oggi se noi volessimo stare all'interno di questa narrazione noi potremmo dire che l'attuale contesto internazionale
Connotato da una contrapposizione tra comunità internazionale terrorismo internazionale due grandi soggetti illusori per certi versi ma due grandi soggetti
E non solo
Quando gli Stati Uniti e parole di guerra globale contro il terrorismo
Riaffermano l'altro elemento cardine della propria egemonia come di qualunque Gemonio
E cioè il proprio ruolo di grandi definitori della comunità internazionale che siamo noi che definiamo che cosa è la comunità internazionale
Che cosa quali sono i requisiti che si debbono avere per appartenere a pieno titolo la comunità internazionale
E quali sono soprattutto gli elementi di violazione della comunità internazionale chi sono i pirati
Chi sono i terroristi chi sono i gruppi terroristici quali sono gli atti terroristici questi elenchi li trovate sul sito del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti
Ecco da questo punto di vista
La guerra globale contro il terrorismo ci restituisce
Un'immagine degli Stati Uniti come di grande potenza conservatrice
E gli Stati Uniti si legittimano davanti a se stessi e davanti agli altri come una grande potenza conservatrice dove naturalmente l'aggettivo conservatore è usato senza alcuna accezione di valore
Grande Potenza conservatrice in quanto grande potenza che conserva il bene comune che è l'ordine internazionale
Se no che e qui l'ambiguità
E quando parlano di guerra globale contro il terrorismo gli Stati Uniti alludono a una politica estera che non si limita a difendere ma che per difendere l'ordine internazionale ha bisogno di sospenderlo
Perché la guerra globale contro il terrorismo allude a uno stato d'eccezione
Gli americani da quattro anni a questa parte parlano dell'attuale convivenza internazionale come di un immenso stato di eccezione
Noi viviamo
Sotto una minaccia estrema
Sotto la minaccia di un soggetto che non rispetta le regole
E sotto la minaccia di un soggetto che non rispettando le regole ci costringe a propria volta non rispetta
E allora gli Stati Uniti grande potenza conservatrice
In realtà per conservare questo ordine internazionale sono indotti
Almeno nel modo in cui rappresentano la propria politica estera
Ad Atene dell'ordine internazionale una visione che tutt'altro che conservatrice
E questo è l'altro elemento di ambiguità forte della politica estera americana
E tanto per cominciare
Quando gli americani oggi parlano di ordine internazionale ne parlano già in un'accezione totalmente diversa da quella che impiegavano quindici anni fa all'epoca della guerra jugoslava per esempio
Quando scoppia la guerra jugoslava gli Stati Uniti
Sì richiamarne ancora all'ordine internazionale ma in un contesto nel quale per loro ordine internazionale significava ancora
La difesa dell'intangibilità dei confini la difesa dello status quo
La difesa
Dell'Ordine territoriale europea
Oggi quando parlano di ordine agli Stati Uniti
La pensano al mutamento non pensano la difesa dello status quo
Tra gli Stati Uniti oggi dicono per garantire l'ordine internazionale non dobbiamo conservare le cose come sono le dobbiamo cambia e quello che gli Stati Uniti hanno fatto con Clinton
Nei Balcani
Ed è quello che in modo molto più ambizioso e anche direi molto più fallimentare hanno fatto hanno tentato di fare in Iraq negli ultimi due anni
Se noi vogliamo avere ordine Medioriente non dobbiamo difendere il Medioriente così come lo dobbiamo cambia
Se ne vogliamo avere ordine dei Balcani non dobbiamo difendere i Balcani così come sono li dobbiamo cambiare
Non solo e questa visione dell'ordine in modo quasi speculare rispetto alla nostra immagine del terrorismo internazionale cosiddetto quest'idea dell'ordine internazionale che gli Stati Uniti promuovono da alcuni anni a questa parte è un'idea a propria volta transnazionale
Perché gli americani quando parla di ordine internazionale non alludono più a una situazione nella quale le politiche estere dei diversi Stati sono in equilibrio tra di loro in cui nessuno Stato minaccia gli altri
Oggi gli Stati Uniti e nei loro documenti che loro documenti ufficiali
Concepiscono l'ordine internazionale come qualche cosa che non può non occuparsi dell'ordine interno dei singoli Stati
Se noi vogliamo conservare l'ordine internazionale dicono gli Stati Uniti dobbiamo mettere mano all'ordine politico interno dei singoli Stati
Se noi vogliamo la pace nei Balcani dobbiamo rovesciare Milosevic
Se ne vogliamo la pace in Medioriente dobbiamo rovesciare Saddam Hussein
Il nostro ordine internazionale concepito come qualche cosa che va continuamente cambiato e un ordine internazionale che incide profondamente sull'ordine politico interno dei singoli Paesi
E a questo si collega dell'altro ancora in questa offensiva difensiva ma in realtà
Con tutte queste contraddizioni
Per potere garantire l'ordine in uno stato di eccezione se gli Stati Uniti
Parlando della propria politica estera come di guerra globale contro il terrorismo
Gli Stati Uniti sostanzialmente dichiarano apertamente
La necessità di sospendere i principi e le norme normali della convivenza
Quello che fa qualunque soggetto che proclama uno stato d'eccezione
E quando si proclamò lo stato di eccezione lo si fa per sospendere le regole gli Stati Uniti di fronte a questo stato d'eccezione
Reclamano
Un diritto di sospendere le aree è la minaccia eccessiva
Ma se vogliamo difendere l'ordine internazionale
Non possiamo stare alle vecchie regole perché le vecchie regole
Ci impediscono la difesa
E allora per potere difendere l'ordine internazionale bisogna rivedere i rapporti con le istituzioni internazionali
E per potere difendere l'ordine internazionale bisogna sempre più spesso
Mettere ai margini le Nazioni Unite
E se si vuole difendere l'ordine internazionale si deve anche qualche volta sospendere e come il diritto internazionale
Si deve ricorrere
A una guerra preventiva che per quanto rappresentata e i documenti americani come una forma di legittima difesa preventiva va molto al di là della legittima difesa preventiva
Perché dicono gli Stati Uniti di fronte a una minaccia di questa portata alle vecchie regole sono l'anticamera del fallimento
E ancora
In questa difesa che come vedremo è tutt'altro come che stiamo vedendo è tutt'altro che una difesa e gli Stati Uniti anche in questo caso in modo molto esplicito dicono
Meno dobbiamo semplicemente difendere la nostra egemonia globale
Le dobbiamo ripensare la globalità lo scrivono a chiare lettere
Cioè la globalità così come la concepiva mo'fino a qualche anno fa non funziona più
Se noi vogliamo difendere la globalità la dobbiamo ripensare alla radice e che cosa significa concretamente ripensare la globalità
Significa dire tanto per cominciare
Che alcuni pezzi di mondo che contavano molto contano meno e chi altri pezzi di mondo che contavano meno contano di più
è una delle ragioni
Della crisi di panico europea degli ultimi due tre quattro anni all'Europa avverte con chiarezza che in questo ripensamento della globalità
Ha tutto da perdere
E questa è anche la ragione per cui abbiamo dedicato la prima sessione al grande Medioriente che invece è esattamente la fascia la parte del mondo che in questo ripensamento sta guadagnando di più in termini di interesse strategico che non significa naturalmente
Che sia un buon affare perché avere un interesse strategico molto alto significa avere in casa
Normalmente qualcun altro
E poi per ultimo e questa è la cosa sulla quale ci siamo concentrati ma viene davvero per ultima
Questa difesa eccezionale questo stato di eccezione
Giustifica gli Stati Uniti nella loro impresa più scabrosa agli occhi di noi europei
Cioè non solo nel ripensamento della globalità ma nel ripensamento del loro sistema di alleanze
Perché quando si ripensa la globalità se ripensa anche il sistema delle alleanze
E da questo punto di vista la posizione dell'Europa a volte è una posizione ingenua non possiamo pensare non possiamo pretendere che gli Stati Uniti non rivedano la propria politica delle alleanze e anche in questo caso avendo noi guadagnato più di tutti dalla vecchia politica Alleanza degli Stati Uniti l'Europa è chiaramente il posto che perderà più di tutti dal ripensamento di questa politica
E allora
Come si può riassumere questo modo di difendere l'ordine
Si può riassumere dicendo che gli Stati Uniti
Sebbene si presentino come una grande potenza conservatrice
Nel modo in cui conservano l'ordine internazionale
Si esprimono come una grande potenza revisionista
Rischi che sono contemporaneamente la grande potenza conservatrice e la grande potenza revisionisti
Da un lato difendono l'ordine internazionale nella sua interezza
Dall'altro per difendere l'ordine internazionale nella sua interezza lo mettono in discussione ovunque
Mettere in discussione l'horror le sue regole
Mettono in discussione le sue istituzioni
Mettere in discussione l'ordine delle singole regioni perché nel momento in cui si cambino gli alleati in cui si rimette il peso tra un alleato e l'altro è tra una regione e l'altro si crea insicurezza che lo si voglia oppure no
Allora questa è
E vado alla conclusione
Questa è la situazione credo nella quale ci troviamo
E cioè che in questa commistione
Tra conservazione revisione e la politica estera degli Stati Uniti suscita
Sempre di più
Una reazione difensiva da parte di altri paesi
Come reazione difensiva da parte non di tutti i Paesi naturalmente
Ma da parte di quei Paesi che temono distare perdendoci qualche cosa
Una reazione difensiva
Possibile dalla Russia
Una reazione difensiva possibile dalla Cina
Una reazione difensiva possibile anche da alcuni Paesi europei quelli che sono stati liquidati come i vecchi
Un Paese liquidato come vecchio in modo goffo perché se perché non ce la farà mai ma cerca di difendersi
Con l'aggravante che la reazione difensiva di questi Paesi che in genere sono anche i principali Paesi delle diverse regioni suscita a propria volta una reazione difensiva
In tutti quei Paesi che sono ancora più piccoli
E allora all'interno di ciascuna regione c'è un Paese forte che guarda agli Stati Uniti come un intruso
E comunque a ESE che mette in discussione l'ordine regionale
E poi ci sono degli altri paesi più deboli
Che vedono nella reazione dell'egemonia regionale a propria volta una minaccia che si buttano tra le braccia degli Stati Uniti per difendersi dall'egemonia regionale che me ne importa se gli Stati Uniti sono così forte a livello globale
A me importa che non ci sia qualcuno troppo forte a livello della mia regione
E se il Paese
Troppo forte a livello globale mi salva dal Paese troppo forte a livello regionale ben venga
Potremmo dire oggi ne viviamo nelle singole regioni un paradossale intreccio di politiche di riequilibrio ma ci sono alcuni Paesi che stanno riequilibrando lo strapotere degli Stati Uniti e altri Paesi che stanno riequilibrando la reazione difensiva dei premi per questo sta avvenendo in Europa ma non sta avvenendo soltanto in Europa
Ecco direi non ho tempo per continuare
Ma direi che la questione irachena l'avventura irachena direi l'avventura fallimentare a questo punto lo possiamo dire dell'Iraq è il riassunto di questa ambiguità
Ed è riassunto delle ambiguità della guerra globale contro terrorismo e può anche darsi che il fallimento dell'Iraq
Sì alla fine
Della equiparazione tra politica estera americana guerra globale contro il terrorismo
E può darsi che in Iraq e noi stiamo vivendo una sorta di transizione nel linguaggio
E gli Stati Uniti e che sono entrati in Iraq in nome della guerra contro il terrorismo usciranno dall'Iraq o resteranno in Iraq a seconda di come andranno le cose il nome dell'esportazione della democrazia è l'esportazione la democrazia è già un altro linguaggio ma e con questo concludo davvero
Nelle sue linee generali
Il linguaggio dell'esportazione della democrazia
Non altera
I principi fondamentali e le ambiguità stesse della politica estera americana perché anche il linguaggio dell'esportazione la democrazia ha nei confronti dell'ordine internazionale quella stessa ambiguità difensivo e offensivo
Noi dobbiamo difendere un ordine internazionale democratico ma l'unico modo per difendere un ordine internazionale democratico esportare la democrazia altro
Quindi questa stessa ambiguità che noi abbiamo visto sotto la specie del terrorismo temo che nei prossimi anni la vedremo sotto la specie di una democrazia grazie
Grazie infinite Alessandra Colombo per questa bellissima in trattazione anche ricchissime di spunti non abbiamo il tempo di discuterla Anna e credo che ciascuno di noi
Stia mettendo dei tasselli e ti ringrazio moltissimo la abbiamo ora il professor Aldo Ferrari dell'est a Ca'Foscari di Venezia e anche Eden bistecche parlerà della transizione germanica nel Caucaso in casa delle chiarita pena
Dopo l'intervento generale di Alessandro Colombo io ho il compito di introdurre invece i casi di studio sulla realtà locali che si sono prodotto si sono modificate in seguito a quei fenomeni globali de quale Colombo accennava in particolare io mi occupo di una di quelle are nel Caucaso
Che ha conosciuto in questi ultimi anni questo quindicennio posso Vietti Co prima ancora
Del due mila e uno una vera e propria accelerazione dell'interesse geopolitico
Il re dispiegamento strategico degli Stati Uniti seguito all'undici settembre due mila e una con volto infatti anche il Caucaso una Regione che già di per sé problematica per l'estrema frammentazione etnica i lasciti storici dolorosi
E le rivendicazioni territoriali e contrapposte e divenuta dopo la dissoluzione dell'URSS una frontiera in cui si intersecano giganteschi interesse internazionale
Il cavo cosa in effetti una delle regioni più conflittuale del panorama internazionale posta come al centro del grande Medio Oriente o grandi Asia centrale vale a dire le norme spazio
O alzare un po'la voce o modificare un attimo avvicinatici ma allora perché
Faccia a faccia sentire da qui va be va vicino al microfono
Vale a dire l'enorme spazio fondamentale su scala globale per le sue ricchezze energetiche che va dalle coste orientale del Mar Nero alle frontiere della Cina
Venuta meno all'egemonia di Mosca il caro così trova una citazione in parte simile a quella del diciottesimo secolo quando questa Regione la contesa tra Russia e Impero ottomano persiano
Occorre però dire che in questi anni il ruolo di Turchia Iran nel Caucaso è stato assai più limitato di quanto si pensasse subito dopo la fine dell'URSS
Nonostante la profonda crisi possibili etica e invece la Russia che continua a giocare nel caveau cosa una partita ritenuta decisiva per la sua sopravvivenza come superpotenza almeno locale
Washington a sua volta è interessata a evitare il riemergere di un impero asiatico che potrebbe ostacolare l'Obiettivo geostrategico americano
Nel Caucaso come anche nella sua centrale ex sovietica o aceto conduce quindi una politica di penetrazione massiccia che oggettivamente tende a privarla Russia del tradizionale ruolo dominante
Secondo la maggior parte degli analisti propria competizione politica strategica ed economica
Si sente però io false
Viene
Se il piano va bene
Proprio la competizione tra la Stati Uniti e Russia su una a
Prospettiva
Di transizione egemonica in questa regione e la chiave interpretativa principale
Della realtà caucasica come anche secondo dinamiche in parte parallele in parte distinte anche in Asia centrale a mio giudizio peraltro sapete questa è la consueta definizione del Grand gioco termine suggestivo che riprende quell'ottocentesco tipi indiano ripeto suggestivo ma non del tutto convincente non del tutto
O a reale nel senso che questa competizione geopolitica tra Russia e Stati Uniti in larga misura esiste ma non si può dimenticare
Che su scala locale esistono molti altri fattori a partire dall'entità statuale presenti sul territorio alla Russia naturalmente ma anche le tre repubbliche Transcaucasica indipendenti
La Turchia
E l'Iran
Realtà sub statuale le Repubbliche secessioniste locale tratta transnazionale come le onde come le varie lobby e così via è una situazione realtà assai più complessa di quella che può essere riassunta sbrigativamente come e duello tra Stati Uniti e Russia nella regione
Dopo la dissoluzione dell'URSS
Il cauto si è per così dire spaccato in due parti come sapete la parte settentrionale rimane all'interno della federazione russa nonostante di conflitto violentissimo in Cecenia la parte meridionale a Transcaucasia
Ha conosciuto l'indipendenza nelle sue tre repubbliche
Georgia Armenia
Azerbaijan
Infatti Mosca a differenza di quanto fece immediatamente dopo la Rivoluzione russa non è riuscita quando riuscì a reprimere l'indipendenza di queste tre Repubbliche non è riuscito o non ha voluto o non ha potuto fare lo stesso nel contesto posso Vietti
Vale a dire che Georgia Armenia e Azerbaijan hanno conosciuto un proprio pur difficile percorso verso l'indipendenza pure entrando in stretta
Ma connessione con la politica russa nella regione in quanto la Russia pur nell'estrema debolezza delle sue potenzialità delle sue risorse e tutt'altro che è persuasa così rimane a quindici anni dalla fine
Dell'Unione Sovietica è tutt'altro che persuaso dicevo di essere costretta
A abbandonarla regione caucasica anche perché a Mosca
Il Capo Sud nonostante l'avvenuta separazione tra un calcolo settentrionale all'interno della Federazione uno meridionale ormai indipendente a Mosca dicevo il cavo cosa continua a essere percepito come una unità sia strategica che economica
Pertanto la Russia continua ripeto nei limiti della sua e delle sue attuale potenzialità a cercare di essere il più presente possibile nella regione
Ma vi dicevo esistono anche il fattore locale vale a dire queste tre repubbliche indipendenti hanno seguito negli anni posso Vietti cinque una dinamica tutt'altro che univoca vale a dire in base essenzialmente loro precedenti storici
Hanno seguito percorsi nei confronti della Russia e nei confronti delle realtà politiche esterni all'area in primo luogo Stati Uniti e Unione Europea dei percorsi differenti
L'Armenia e rimasta sostanzialmente l'han detto rosso per ragioni storiche e geopolitiche l'Armenia a contenziosi fortissimi con l'Azerbaijan una guerra non compra non dichiarata per Nagorno Karabakh e soprattutto con la Turchia
Ma il genocidio non riconosciuto la chiusura delle frontiere imposto da Ankara dopo un mille novecentonovantuno la l'Armenia pur avendo una forte propensione filo occidentale è costretta dalle regioni storico geopolitiche a rimanere nell'ambito russo
L'Azerbaijan a invece una posizione particolare un Paese musulmano che peraltro a giocato sino al mille novecentonovantaquattro
Una partita complessa cercando di mantenere buoni rapporti con il grande vicino rosso ma al tempo stesso per ragioni economiche schierandosi per così dire con la prospettiva occidentale
Essenzialmente accettando
L'imposizione o la richiesta da parte occidentale essenzialmente statunitense
Di convogliare il petrolio di cui è ricco e che riceve tra l'altro anche dal Kazakhstan non più
Lungo l'antica rotta petrolifera che passava per la Russia ma attraverso nuove rotte che avrebbero tagliato fuori la Russia e anche il Paese alleato della Russia nella regione vale a dire l'Armenia
Quindi l'Azerbaijan
Il punto di partenza delle nuove rotte petrolifere la principale la linea a Baku Tiblisi nigeriana è stata inaugurata pochi giorni fa e questo l'ha posto in ampio anche se non cuento contrasto con Mosca
Il Paese che invece sin dalla dissoluzione dell'URSS ha mostrato più chiaramente una propensione filo occidentale e filo statunitense e la Georgia Paese cristiano ortodosso come la Russia che ha però avuto sia nel potente reale che in epoca a sovietica
Una forte tendenza a vivere in maniera negativa il proprio rapporto storico con il Paese
Conquistatore la Russia e con l'Unione Sovietica sin dal mille novecento nel novantuno la Georgia ha quindi cercato di distaccarsi il più possibile l'orbita dei Mosca
Compiendo almeno nelle sue è lite una precisa scelta di campo o no questo è un punto da tener presente
La Georgia come i Paesi baltici e in parte l'Ucraina ma più dell'Ucraina a un'élite intellettuale e politica che ha compiuto una certa chiarissimo in senso filo occidentale
In questo senso e potuta diventare per chi a voluto Hunter S. a modificare gli equilibri politici nell'area il Paese ideale con un problema sostanziale alla Georgia a nonostante la propensione a distaccarsi
A dall'orbita di Mosca rimane strettamente legata alla Russia per ragioni geopolitiche di vicinanza e economica dipende completamente dalla russa per le forniture energetiche adesso meno con l'apertura degli oleodotti che partono dalla Serbia ci hanno e per fortissimi legami economici smette presente che quasi cinquecento Merchant è sulla popolazione Giorgiana lavora
Nella Federazione russa
Per quasi per oltre dieci anni e quindi la dirigenza georgiana rappresentata come sapete nata Shevardnadze ex ministro degli Esteri sovietico dell'era carpaccio foto
Divenuto presidente georgiano nel novantadue dopo o l'esaurimento di un primo presidente da Hamza furberia di forte orientamento nazionalista
Chez parlate per più di dieci anni ha mantenuto una politica di equilibrio tra la dichiarata propensione all'avvicinamento tra Unione Europea nato e Stati Uniti nella realtà di una forte pressione rosso tanto più che
In Georgia sono scoppiate almeno due guerre civili che hanno visto la sostanziale vittoria delle forze secessioniste
Di o Setti Jabba fasi il quale con all'appoggio non dichiarato della Russia sono sostituisci tra sostanzialmente a di venire indipendenti
E questo è un caso particolare richiamando quanto diceva Colombo prima pensate che
Lo schema crea tracciato si può ancora suddividere
La Russia vede la penetrazione statunitense nella Regione Comuni intrusione la Georgia come una benedizione ma le minoranze etniche della Georgia Hobbes Rossetti abbassarsi al contrario sono filo russi
In opposizione
A quella che pare essere la prepotenza Giorgiana qui abbiamo un ulteriore livello di scissione locale di queste dinamiche globale
Nel due mila e uno o gli Stati Uniti hanno posto il cavo cosa ampiamente al centro del loro riti spiegamento strategico hanno intensificato i tentativi di penetrazione economica e strategica nella regione
Con discreti successi a livello di manovre congiunte militari di invidio simbolico naturalmente di un contingente georgiano in Iraq e di un dichiarato appoggio o georgiano alla politica statunitense nel vicino Oriente ma in pratica la Russia anche grazie alle norme risorse
Derivanti dall'alto prezzo del Potro del petrolio è riuscita a rimpatrio misti di larga parte dell'economia georgiana
Creando quindi una situazione non del tutto soddisfacente da parte di Washington che ha deciso di intensificare ulteriormente
Le dinamiche di penetrazione della regione e senza compiere con cambiamento brusco di regime come è avvenuto in Iraq a credo di poterlo dire senza essere accusato di dietrologia o di complottismo a defenestrato nasceva romanze insufficientemente affidato finanziando organizzando e appoggiando sin dall'inizio quella che è stata chiamata la rivoluzione delle rose
Che nella seconda metà del due mila e tre ha determinato un mutamento ai vertici della Repubblica georgiana
Portando al potere una leadership di più accentuato orientamento filoccidentale in particolare il il nuovo presidente ne fail Shevardnadze scusate sa chi sceglie
Il secondo un'ottica che poi sapete ha avuto anche paralleli in Ucraina e forse anche in alcuni paesi della se centrato prova situazione è molto più complessa è assai meno chiara
In ogni caso noi abbiamo dalla fine del due mila e tre primi del due mila e quattro
Una Georgia che dichiaratamente e entrata nell'orchestra gli Stati Uniti e al tempo stesso a questo è da segnalare
Gli eventi Giorgianni hanno o dato inizio anche a un maggiore intervento dell'unione europea nella regione caucasica dopo dieci anni
Quasi quindici anni di assoluto disinteresse anche l'Europa si è mossa inserendo tutte e tre Repubbliche Transcaucasica partire naturalmente la Georgia a carro armato dominante
In questa tendenza all'interno della politica europea di vicinato
Un passo uno importante anche se limitato rispetto al gioco principale che continua a essere determinato
Dalla difesa sempre più difficile a mio giudizio da parte delle rude la Russia delle posizioni che aveva nella regione e dalla crescente penetrazione statunitense
Questo ha portato nel corso del due mila quattro in realtà a un annetto interramento della tensione politica interetniche nella regione proprio perché
Grazie al dichiarato appoggio gli Stati Uniti la Georgia a
Ha avuto e ha tuttora la tentazione di servirsi di questo appoggio per risolvere a proprio vantaggio o alla partita con le etnie secessionista in Abkhazia e in Ossezia
Nell'estate del due mila e quattro in Ossezia meridionale si è andati vicinissimi a uno scenario bellico poi rientrato
Prima ancora una repubblica non secessionista abitate realtà da Giorgianni di religione mussulmana viaggiare era rientrata era stata fatta rientrare
In maniera in cui entra nell'orbita georgiana
La partita principale con la base la più grande delle regioni secessioniste tenete presente che tanti una procace quanti lo sette c'è una presenza militare russo
Si parla molto o della possibilità che anche in Georgia vengano insediate basi militari russe
Benché le autorità statunitensi smentiscano agli analisti politici statunitensi insistono invece che si tratta di una assoluta a necessità anche per il peggioramento almeno relativo del rapporto e gli Stati Uniti con quello che sino a pochi anni fa era il principale alleato nella regione vale a dire la Turchia che invece adesso per alcuni aspetti e meno fidato di quanto non fosse sino a non molti anni fa
Al tempo stesso l'apertura di base militare statunitense laddove ci sono ancora fortemente contestate alcune basi militari russe sarebbe estremamente pericolosa vera quella coesistenza di questo tipo cioè ad esempio nel Kurdistan
Dove si fronteggia una base statunitense ed una russo ma nella ragione Giorgiana sarebbe davvero pericolosa proprio perché la Georgia è in Effetti la chiave dell'area caucasica il Paese principale non punti sta politico appunti si economiche sicuramente l'Azerbaijan
Ma un fronteggiarsi Tibaldi statunitense russe potrebbe essere socialmente pericoloso o le trattative per la chiusura delle basi russe procede con estrema difficoltà sembra fosse risolto pre ma non lo è
A me pare che la situazione in Georgia oltre a essere un esempio chiarissimo
Di transizione egemonica va
In un'area di A. cresciuto interesse geopolitico
Mostra anche tutti i poveri i pericoli che una politica indubbiamente dinamica come quella statunitense che ha ampiamente modificato soprattutto negli ultimi anni le realtà
Locali possa risultare estremamente rischiosa
In realtà a la complessità dell'intera area caucasica a livello etnico è tale
Che
La conflittualità
Tra una Russia sicuramente in ritirata ma non disposta a cedere del tutto
E gli Stati Uniti sicuramente in ascesa nell'area ma a mio giudizio anche qui senza la sufficiente cautela potrebbe risultare estremamente pericolosa
L'auspicio fatto anche da numerosi studiosi americani che sembrano peraltro poco ottimisti proprio riguardo al fatto che questa prudenza verrà messa in atto dagli Stati Uniti
E che il processo di transizione egemone che nell'area caucasica in particolare a partire tra Giorgio
Che a mio giudizio è inevitabile data la diversa proporzione delle forze venga condotto da parte dei diversi attori in particolare da quelli in ascesa esterne ce l'ha detto chiaramente dagli Stati Uniti
Con moderazione ed equilibrio cosa che in altri contesti non è avvenuto naturalmente lo stesso andrebbe riferito
Alla Russia perché è vero che per montare le l'impressione di essere ciecamente antiamericane vero che sicuramente scevra nato è stato fatto saltare con l'appoggio
E la decisiva partecipazione statunitense statunitense ma è anche vero che la Russia
Fra il novantaquattro e novantacinque aveva se non direttamente organizzato per meno visto bene un paio di attentati dissuasive nei confronti Shevardnadze e quando stava dando segni di eccessiva
Apertura agli Stati Uniti inoltre la presenza russa
Nell'area sub caucasica
Manifestamente di tipo post imperiale
Gradito alle minoranze secessioniste ma sicuramente sgradito a diverse delle rette nei locali
Quindi non si tratta neanche in questo caso di prendere a criticamente le partite l'uno contro l'altro ma di valutare una situazione estremamente complessa che sta cambiando con una certa velocità
Ma senza a quel carattere di prudenza ed equilibrio che a mio giudizio sarebbe necessario per un'area così cantante grazie
Grazie mille elettorali sette risparmiare sul tempo fa con leggere affilata almeno così
Benissimo abbiamo ora la l'intervento del professoressa Elisa Giunchi nelle restanti degli studi di Milano
Che si occupa delle contraddizioni della politica statunitense in Afghanistan e Pakistan la guerra al terrorismo tra democratizzazione e da un e
In auto Grazia
Grazie
Io vorrei parlarvi delle ambiguità del discorso Democratico statunitense in Afghanistan in Pakistan come indica il titolo stessa ambiguità cui faceva riferimento prima il professore Colombo
Le elezioni presidenziali che si sono tenuti in Afghanistan lo scorso autunno sono state come sapete salutate
Toni entusiastici dagli esponenti dell'amministrazione Bush
I quali hanno addirittura li hanno addirittura definite un esempio di Democrazia per il mondo musulmano e la prima grande vittoria della guerra globale al terrorismo
In una fase in cui la guerriglia tali Dana nel sud e nel Sud-Est dell'Afghanistan non c'è traccia non accennava a diminuire e anzi faceva sempre nuove vittime soprattutto tra i cosiddetti soft target
Queste affermazioni avevano chiaramente l'Effetto di giustificare l'intervento statunitense in Afghanistan e di creare un legame implicito tra operazione Enduring Freedom e e democratizzazione
Occorre però chiedersi quale sia la natura di questo legame o meglio se talenti le canne che esista o meno
Le elezioni presidenziali afgane sono parte di un processo come sapete che iniziato nel dicembre del due mila uno dopo la disfatta tali Dana
Quando rappresentante la comunità internazionale e di varie fazioni afgane si riunirono a Bon per approvare un piano di ricostruzione politico istituzionale che portasse a un governo pienamente rappresentativo
Questo piano questa Roth ma per che prevedeva varie fasi era è stato sviluppato nel decennio precedente soprattutto dalle Nazioni Unite
E dal cosiddetto gruppo di Roma cioè di un gruppo di esuli afgani che facevano capo all'ex tre Zaia Jean
Gli Stati Uniti avevano avuto un ruolo del tutto marginale nella formulazione di questo
Di questo piano
Nella seconda metà degli anni novanta quando il regime talebano apparse agli occhi di Washington
Come un regime composto per usare le parole di moto inoltrate da individui spregevoli con cui era impossibile dialogare ecco allora Washington iniziò effettivamente a sviluppare un piano di siamo ad auspicare una una sostituzione del regime talebano con con un'alternativa
Come alternativa che prevedesse il coinvolgimento di elementi della Società afgana più moderati ma nulla di più cioè il la road mappa fu formulata da altri negli anni il corso degli anni novanta va detto che nelle settimane immediatamente successive al gli eventi dell'undici settembre
Il discorso al democratizzazione non comparve tra gli obiettivi di Enduring Freedom e Busnari da alcun bisogno di utilizzare il discorso da democratizzazione in Afghanistan per giustificare
D'intervento più che l'emozione suscitata l'undici tenderà a tale da giustificare di persone Enduring Freedom
Va detto che neanche dal congresso arrivarono in quella fase degli stimoli democratici il Congresso approvò all'unanimità con una sola voce dissenziente l'intervento in quella fase la promozione del Democrazia non figurò tra gli argomenti trattati
In quella sede nel nei giorni immediatamente precedenti l'inizio di Enduring Freedom tuttavia l'Amministrazione Bush iniziò a perorare la sostituzione del regime talebano con un governo altamente rappresentativo
Perché probabilmente perché l'Amministrazione Bush si rese conto che per far sì che il cambio di regime fosse reale duraturo
Cioè per far sì che l'Afghanistan cessasse realmente di costituire una minaccia
Per interessi americani a regione era necessario non solo basarsi sulla la cosiddetta Alleanza del Nord che rappresentava le solo il minoranze etniche afgane oppure su gruppi sparuti di ISU via afgani
Ma occorreva frazionare la maggioranza etnica pashtun
E costarle una parte in un governo che doveva quindi essere necessariamente rappresentative quindi un governo d'altra presenti rappresentatività rispondeva chiaramente agli obiettivi
Militari di Enduring Freedom cioè stanare i vertici di Al Qaeda ed eliminare il regime talebano
Obiettivo che non è stato del resto ancora ancora raggiunto perché nel Sud-Est dell'Afghanistan i talebani continuano a rendere queste aree off limits per le ditte di ricostruzione per la gli operatori umanitari continua a tenere impegnate circa diciassette mila soldati e di cui circa dieci mila statunitense con un costo altissimo per gli Stati Uniti
Va detto anche se questo non è l'oggetto della mia breve relazione che i primi passi della democrazia afgana lasciano molto a desiderare con le tappe cucinavo prima sono state raggiunte
è stato formato inizialmente un governo interinale pruno provvisorio è stata promulgata una nuova costituzione secondo un metodo di consultazione tradizionale la Loya Jirga
Si sono tenute elezioni presidenziali che hanno visto un'altissima affluenza alle urne affluenza che sicuramente non è indice di quella che Colin Powell ha chiamato a un ben interessare tutto il demo persi ma indice piuttosto del desiderio degli africani di uscire da un lungo periodo di devastazioni di povertà di guerre
Ecco quindi queste tappe sono state raggiunte la tappa finale consiste nelle elezioni parlamentari sì parlamentare locali che sono state più volte posticipate a casa del dell'instabilità e di sicurezza che continuano a regnare nel nel Paese ecco ma al di là di queste tappe che io definirei procedurali sarebbe difficile definire la del ma il sistema afgano democratico la libertà dispersione inesistente
Antichi e radicati pregiudizi continuano a limitare la partecipazione femminile riconosce tre donne e un ruolo che non sia del tutto marginale anche nella vita politica del Paese
Il territorio è frazionato in una serie di attori che impediscono al Governo centrale di consolidarsi e di portare avanti determinate riforme e al di là del presente dei talebani sud nel sud est diciamo gli attori che più impediscono e così via mentre consolidamento e lo Stato centrale sono quelli che noi chiamiamo solitamente i signori della guerra
Va detto che mentre le azioni Omnitel sono sin da subito rese conto che questi individui
Rappresentavano un freno per il tentativo del governo centrale di consolidarsi
Le truppe impegnate in giù infida ma hanno inizialmente utilizzato per loro stessa ammissione questi individui allo scopo di ricercare i militanti talebani e di Al Qaeda
Con l'effetto innanzitutto di associarsi a individui largamente invisi alla popolazione tra loro brutalità e poi con le fette di entrare logiche locali di potere e naturalmente di ostacolare la la centralizzazione del potere e anche la riforma in senso democratico delle istituzioni distruzione afgane
Ma anche se il centro riuscisse a controllare l'intero territorio cambierebbero le cose la democrazia afgana diventerebbe veramente diventerebbe reale diventerebbe sostanziale
Naturalmente non posso rispondere posso solo dire che il fatto che nel governo attuale siano incluse delle figure politiche notte per per essersi macchiati di violazioni dei diritti umani nel nel corso degli anni Ottanta soprattutto e figure religiose che portano avanti interpretazioni analoghe a quelle talebane ecco questo non è di buon auspicio per una democrazia che sia reale
E non lo è neppure il fatto che larghi settori della popolazione sono molto conservatori e non vedono di buon occhio nessuna riforma che riconosca alcuni principi quali quelle di parità di genere
Nella ricerca dei militanti talebani e di Al Qaeda il Pakistan ha avuto un ruolo cruciale sin da subito per motivi di contiguità territoriale
Per i legami tra i militanti che la popolazione pashtun pachistana
E per le informazioni di Intelligence in mano ai servizi segreti pachistani a lungo collusi con i talebani come sapete
Ma in Pakistan rappresenta per Washington non solo la soluzione del problema ma il problema stesso questo perché sin dagli anni ottanta Islamabad si è alleato con elementi esteriori Giusi estremisti a fini di politica interna ed estera se queste la strategia inizialmente sì per una corrispondenza inizialmente tra questa strategia e gli interessi statunitensi nell'area soprattutto nel periodo il vicinato antisovietico nella seconda metà degli anni Novanta questa corrispondenza venne a mancare per una serie di motivi
E aumentarono le pulsioni statunitense affinché il Pakistan cessasse di supportare in movimento mobilità talebano dopo l'undici settembre Treves Musharraf tra andata al potere nel novantanove con un colpo di Stato
Fu costretto a a piegarsi alle richieste statunitensi e quindi a fornire preziose informazioni e ho sporto logistico Enduring Freedom ma a cercare i militanti sul proprio territorio
E a promuovere un Islam moderato e progressista nel Paese Musharraf avrebbe ottenuto notevoli vantaggi da questa collaborazione ma quello che vorrei
Oggi ora sottolineare il fatto che Musharraf non ha rinunciato all'utilizzo della carta estremista per fini di politica interna ed estera nel due mila due Musharraf in vario modo ha reso possibile l'ascesa politica nel Paese di una
Lezioni di partiti religiosi estremisti
Che sono diventati la terza forza politica nel Paese oggi governo due aree due province cruciali al confine con l'Afghanistan a scapito dei principali partiti laici invisi per l'insistenza con cui chiedevano e chiedono tuttora ritorno alla democrazia
Ecco il la collezione di partiti religiosi ha permesso successivamente a Musharraf di
Adottare una serie di emendamenti costituzionali che hanno consolidato il ruolo dell'esercito nella vita politica del Paese e quindi l'ho scongiurato un ritorno reale alla democrazia
è forse superfluo dire che questa collaborazione a portato Musharraf ad annacquare in programma iniziale di riforme e soprattutto hanno un portare avanti moralizzare la promessa di introdurre un Islam democratico e progressista del Paese
Gli Stati Uniti pur rendendosi conto
Dei limiti che questa alleanza comporta per la stessa collaborazioni pachistana alla lotta globale al terrorismo vedere Musharraf il male minore l'alternativa infatti sembra essere un regime militare islamista o file islamista
Poco propenso comunque meno propenso nei confronti degli interessi americani nella regione
Ma va detto che anche un regime pienamente democratico in un paese che dove i sentimenti antiamericani sono estremamente diffusi comporta
Dei rischi per agli interessi americani
E per questo che la democratizzazione che è stata salutata perlomeno dall'annosa dalla dall'altro lo scorso con grande entusiasmo degli esponenti dell'amministrazione Bush è stata del tutto trascurata in nel caso pachistana anche se ciò comporta rafforzare uniti tale esercito che dagli anni ottanta è legato a doppio filo al all'estremismo religioso
Va detto che l'atteggiamento dell'amministrazione statunitense non è motivato solo dalla lotta al terrorismo
Ma anche ad altre considerazioni in particolare dalla considerazione del Partito Repubblicano precedente al di venti dell'undici settembre
Quindi alla Commissione secondo cui un in un Paese come il Pakistan sono regime forte di tipo militare
Potrebbe creare ordine e stabilità evitare che le armi atomiche di cui dispone il Paese vadano nelle mani sbagliate e rendere possibile tutta una serie di riforme soprattutto nel campo economico
Che aprono definitivamente il Paese all'economia di mercato
L'ha ricordato che nel mille novecentonovantanove quando perversa dal più Musharraf andò al potere con un colpo di Stato
E George Bush che era allora governatore del Texas salutò con estremo favore il colpo di Stato affermando che il solo regime militare in quel Paese avrebbe portato alla stabilità intesa soprattutto come stabilità economica
Ecco credo di avere messo in luce nella mia breve presentazione come la contraddizioni a cui si accenna nel titolo tra promozione della democrazia in Afghanistan e sostegno di un regime militare in Pakistan sia più apparente che reale
La promozione della democrazia in Afghanistan non era parte degli obiettivi di Enduring Freedom era stata formulata da altri è stata delegata nella sua realizzazione ed altri ed è stata fino a un certo punto perlomeno ostacolata da determinate strategie militari presi dal comandi militari di Enduring Freedom istituisco qui al supporto dato ai e signori della guerra ecco in entrambi i casi di entrambi i Paesi chiaramente mi sembra la promozione della democrazia può essere funzionale ad altri interessi Gest TG ci ma non è di per sé l'obiettivo e concludendo vorrei dire ma forse superfluo dirlo che la lo scarso peso dato la democratizzazione e nel casertano alla democratizzazione che sia sostanziale e non solo formale comporta un grande rischio
Quello di screditare l'ideale democratico e connesso le pretese americane di operare per quel fine qui togliendo alla politica estera americana l'interventismo attuale americano l'unica grande giustificazione morale
Oppure o o o meglio l'unica ad essere condivisa fuori dai con Fini degli Stati Uniti
Grazie
Grazie mille Elisa Giunchi
Abbiamo così aggiunto tasselli la nostra riflessione e se andiamo avanti così abbiamo anche lo spazio e poi per un po'di dibattito di domande e risposte quindi io sono molto lieta di dare la parola alla
Professione fare Ulisse eruzione
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L'accordo con rinchiusero le Annales
Storia Oriente Jean Josè American ponessi o neri ogni security estratti cinese Oriente c'è lui fosse Infostrada settembre ha rilevanza
Ah quindi Where to ottantuno orti e lanciato chiusi Front senso ai giardini politico la vostra richiesta
Sant'di Camp Canzi dovrebbe lui c'è un vizio ho elencato export esce ISAF Cantini e duelli Minetto urtando pole position Baggio estesa in insalata as sfregava Huygens terrorizzano
Alle pareti classici scendono specchi spendendo assenso lei c'ha sentito anzi deve riaprire uguale a Santo in sé non ostruzione che era Kenzo sulla richiesta estremista sì io Lions decidendo sì io no è triste Sandys vecchi stanchi uccisa durante il cespo Del Tuppo non Sons onta strategiche al Milite orripilante
Se affollato solidi penso onze ciò espone Beigua cent'anni sei senso politiche lui prescienza ozius spettassero nitidezza
Song Critics from Washington Kuyt o Blythe condensa plus e chi sta in tutto molto sensoriali Gruppa questo notti interessi Enzo intorno al policy OffiCine Emperors
Onde cancellate Ciani no e lo lasciaste anzi sostenitori presso il quale si è lei a Dubai chiariva finse nevosa steppe letti Kenzo un'azione interiorizzato
Il sei e noi stessi di notti insistono intorno al prolissi esiste il promette sento il CIPE ASL portino al supposto mosto cotto nelle seguenti il recente Angelo Sancerre cemento stesse vedi Fo qualche lontani
Prova è diventato of cosa on sono un tram stanze imporre ristorante o se proprio a Brescia anzi Banin ottenne il politico Exploration di un Occidente tu importante morsa incensi Springs perché stanco
Asia assenza a svegliarsi in Two weeks ricco in sessione che Della Valle secchio carismatici
E che per il mastrino
Io credo che abbiamo il tempo per alcune domande se ci sono domande magari alzate la mano facciamo girare un microfono
Prego
Vuole dire anche nelle sua nonna mi chiamo Antonio fattore
Lavoro lavoro vivo in Brasile io volevo chiedere questo dai relatori
Come vedono il problema del gli Stati Uniti che dal la politica estrarre giù egemone che negli Stati Uniti
Che esso sicuramente sostenuto da una potere assoluto militare ma che dall'altra parte registra una debolezza economica crescente paese Stati Uniti hanno un debito pubblico enorme e hanno stanno perdendo competitività a livello internazionale ecco quindi
Che effetto avrà la situazione economica come si può per la prospettiva dei prossimi anni e i disegni egemonici dagli Stati Uniti
Se io colgo per farlo secondo domanda che è un po'fuori tema ma in e dentro distante
Gli Stati Uniti stanno esercitando questo potenza egemonica però c'è un una novità grossa negli ultimi due anni due tre anni e che il continente americano cioè gli Stati Uniti non sono sotto tutto il continente americano il resto del continente americano nel suo complesso a partire dal Messico fino alla vicentina
A sta vedendo una quindicina di Parisi che si stanno tutti muovendo
A sinistra con una politica di
Diciamo di resistenza all'egemonia americana
Raccogliamo qualche domanda e poi rispondiamo a me tutte insieme
Prego radio
Vuol dire anche lei sulle norme
Sono Domenico gozzo dall'università di Bologna volevo chiedere se al terrorismo posso essere visto come l'incipit di una politica di contenimento rispetto all'espansione cinese
Quindi se la guerra al terrorismo è un modo implicito per tenere a freno l'enorme espansione economica politica dalla Cina
Altre domande
Sono Giampaolo Silvestri lavoro in un'organizzazione non governativa no
Ci sono domande va via che si può essere un po'fuori tema però
Le ho qualche dal programma il convegno non non c'è nulla rispetta la politica estera degli Stati Uniti sull'Africa
Dove invece scendono in questi anni
Se l'associazione delle alcune Coffa le cose più interessanti
Allora discuta la scelta degli organizzatori del convegno però volevo da voi evidentemente un giudizio mi sembra che sull'Africa
Visto che mi capita spesso di viaggiare in quel continente da una parte si sentono anche lì gli affetti di questa politica di lotta al terrorismo
Dall'altra mi sembra che si stiano registrando alcuni successi della politica americana o comunque
Un certo tipo di politica parlo del Sudan
E dal e dall'altra ancora in questo momento l'America si pone come il principale dell'attore internazionale per quanto guarda lei DS sui Paesi del dell'Africa subsahariana
Mi sembra che questi tre elementi facciano capire come in Africa sicuramente a partire dal due mila uno ma fosse già l'amministrazione Clinton
Si sia registrato un cambio di politica americana con un maggiore interventismo dovuto peraltro un'assenza diciamo ed investimenti e di politica da parte diciamo di dell'Europa
Mi piacerebbe da parte dei relatori così un primo giudizio comunque un commenta
Lì dietro una
Salve sono Franca poi a terzino e Panorama volevo agganciarmi a quello che diceva il Signore perché mi sembra che l'Africa se interessante al di là del interventismo americano proprio riguardo l'Africa stessa anche come terra di scontro con la Cina
Perché la Cina nel molto attiva nel continente si sta comprando sotto vari aspetti molti regimi e mi piacerebbe capire qualcosa di più sul proprio sull'influenza di questo confronto Totogol superpotenze in un in un territorio vasto ricchissimo e tutti sappiamo di molte risorse insomma quindi scacchiera futuro insomma
Buongiorno sono Massimina nata bene vengo dall'Università di Bologna
Per fare una domanda signora professor Colombo dal suo discorso sino compreso male pare che questo nuovo ripensamento della globalità al tempo stesso conservatore e revisionista degli Stati Uniti d'America di colpo e non pagato
Le relazioni e le le organizzazioni internazionali come l'ONU il diritto internazionale perché comunque il concetto stesso del degni della non ingerenza è venuto meno sugli affari interni
Pare che questa che sono ripensamento sia la conseguenza alla minaccia terrorista
Ma non non si può forse pensare questa nuovo questo nuovo ripensamento che se no mica politica Estra come una conseguenza del fallimento dell'ONU del fallimento del diritto internazionale stesso che dal Valiani cinquanta in poi è comunque rimasto sempre lettera morta perché non è impedito lo scoppio delle guerre
Non ha avuto grossi grosse applicazioni
Questa
Menia Penzias se non ci sono altre domande ed che sarà più che sufficienti R. resta sembra iniziare
Allora posso cominciare io
Tralasciando la Cina visto che ne parleremo in nella seconda nella prossima sessione
Risponderò a tre cose che qui sono abbastanza collegate la prima
E il rapporto tra strapotere militare e debolezza non sono in grado di di di definire quanto debolezza degli Stati Uniti sul terreno economico
Perché ci sia uno squilibrio nell'attuale sistema internazionale tra lo strapotere di qui godono gli Stati Uniti sul terreno militare
Un qualche riequilibrio invece tra gli Stati Uniti gli altri su altri terreni non solo su quelle economico questo indubbio e produce già delle conseguenze io ne
Citerò soltanto due
La prima è una chiarissima la propensione degli Stati Uniti ad appoggiare il loro obiettivo fondamentale che è quello di preservare il momento unipolare cioè la propria superiorità sul dato militare
Senza con questo dare un giudizio di valore ma credo che sia un dato di fatto c'è una pura e semplice constatazione di fatto noi assistiamo e non da tre anni a questa parte ma da tutti gli anni Novanta
Ha una profonda militarizzazione della politica estera degli Stati Uniti
E visto che ti dicono esplicitamente lo dicono anche nei loro documenti noi godiamo di una superiorità straordinaria su questo terreno dato che il nostro obiettivo è mantenere il sistema internazionale con noi al vertice e questa superiorità la dobbiamo impiegato quindi questo è potremmo dire l'opportunità che si offra gli Stati Uniti il rischio è quello di cui gli Stati Uniti sono assolutamente consapevoli e alla luce del quale stanno guardando per esempio il fallimento iracheno e cioè il rischio il fatto che questo strapotere militare e l'assunzione di continui impegni militari Fini scritte finisca per peggiorare
La situazione sul terreno economico in altre parole il rischio è quello che gli Stati Uniti si incamminò verso quella che viene considerata normalmente La Mantia mortale di tutte le egemonie cioè verso la crisi fiscale che nasce dal disallineamento tra impegna risorse noi continuiamo ad assumerci sempre più impegni ma le risorse che abbiamo sono quelle che abbiamo e per di più facciamo sempre più fatica a distribuire i costi dei nostri impegni con gli altri quindi c'è un rapporto ed è un rapporto che potenzialmente anche uno dei principali rischi
Per la questione dell'Africa per la verità la rimozione dell'Africa in questo in questo programma è stata puramente casuale
Avevamo anche pensato di inserirla io personalmente ho pensato di inserirla ma inserire l'Africa avrebbe significato fare convegni in due giorni e quindi la ragione molto parziale per la quale
Abbiamo deciso alla fine di evitarlo e che lo sforzo organizzativo era già sufficiente ma non la perché rilevanti e potrei dire qualche cosa
Sulle continue oscillazioni della politica estera degli Stati Uniti nei confronti dell'Africa
Ma continue oscillazioni non tanto sui contenuti
O non solo sui contenuti quanto sull'importanza che gli Stati Uniti danno all'Africa perché nell'arco di quindici anni e gli Stati Uniti sono hanno continuato a passare da fase di sottovalutazione a fase di rinnovato interesse
La prima reazione alla fine della guerra fredda e Paesi africani lo compresero subito
Fu naturalmente una svaluta azione dell'interesse strategico della FIAT l'Africa era importante come scacchiera all'interno del confronto bipolare e subito dopo la fine di quella scacchiera l'Africa sostanzialmente scomparve
Il suggello di questa rimozione fu l'avventura sciagurata faccia mi ricollego un po'alle Nazioni Unite in Somalia nel mille novecentonovantatré
Ecco quella quel fallimento convinse gli Stati Uniti che in Africa era meglio non andarci perché sostanzialmente l'Africa contava sempre meno e costava sempre di più
E l'amministrazione Clinton e per la verità a metà degli anni novanta lancia una forte iniziativa nei confronti dell'affitto e l'arancio
Perché il coinvolgimento in Africa sembrava l'amministrazione Clinton una prova forte di quella che la mediazione Clinton
Rappresentava come la formula di legittimazione della propria egemonia e cioè il carattere di egemonia benigna ne siamo molto forti rischiamo di essere avvertiti come troppo forti dobbiamo dimostrare agli altri che siamo anche i virtuosi e l'Africa il posto giusto per dimostrare di essere virtuosi
E quell'iniziativa fu un fallimento
E alla fine degli anni novanta gli Stati Uniti se ne andarono nuovamente dall'Africa l'amministrazione Bush andò al governo con un programma di rimozione il continente africano da questo punto di vista l'Africa torna a essere rilevante agli occhi degli stati interessi politici stanno impegnando fortemente in Africa proprio dopo l'undici settembre due mila e uno
Io credo che ci siano due ragioni fondamentali di coinvolgimento degli Stati Uniti in Africa e qui i due risorse che l'Africa può giocare per attirare gli Stati Uniti e gli altri
La prima ragione
La presenza in Africa anzi l'affollamento in Africa di Fellini stessi Stati al collasso
E questi stati al collasso sono dal punto di vista americano attuale una delle principali minacce perché lo Stato al collasso può diventare naturalmente un porto franco per terroristi per gruppi organizzazioni criminali eccetera eccetera qui dobbiamo esserci
L'altro motivo è proprio quello sul quale peraltro cedeva subito la parola non adesso ma tra qualche minuto alla professoressa Weber
E cioè l'inserimento della Cina quindi ci sono questi due elementi da un lato il Fellini stesa dall'altro la competizione con la Cina in Africa lista critici devono tornare
Sulla questione del rapporto applicazione intendete internazionale non mi sognerei mai lo continua a ripetere
Hanno detto credo anche l'ultima volta che ho parlato in pubblico all'ISPI
Io credo che la politica estera degli Stati Uniti si possono rimproverare un'infinità di cose ma non quella di avere fallito di avere fatto fallire le Nazioni Unite
Le nazioni che vivevano una crisi
Precedente e se vogliamo
L'impegno anche certi manifestazioni di arroganza degli Stati Uniti di forte arroganza degli Stati Uniti nei confronti delle Nazioni Unite
Vengono alla fine di un decennio nel corso del quale le Nazioni Unite hanno perso fortemente sia in termini di effettività sia in termini di legittimità io non dimentico quello che è avvenuto nei Balcani
Ne dimentica quello che è avvenuto in Ruanda ne dimentico quello che venuti somali
Qui non sono gli Stati Uniti ad Adele pugnalato alle spalle le Nazioni Unite non solo
Se noi vogliamo
Se ne vogliamo guardare da una prospettiva di più ampio periodo la crisi di certi diritti di cui lei ha parlato il diritto di ingerenza l'idea della e quale dignità di tutti gli Stati
L'idea che
Che la guerra possa essere fatta solo a certe condizioni
Bene tutte queste crisi sono crisi molto preesistenti sono appresi che per certi versi attraversano tutto il Novecento
E da tutto il Novecento che si discute di questo si discute sia dal punto di vista politico sia dal punto di vista giuridico e dopo la fine della guerra fredda noi abbiamo visto semplicemente riemergere una serie di questioni che hanno già aperte la guerra fredda aveva costituito una sorta di freno di antiche questioni che erano già evidentissime dopo la prima guerra mondiale quindi queste questioni e gli Stati Uniti non le hanno create
E possibile Christa finti destino aggravante
Perché c'è un un elemento che credo che sia un elemento di cautela che ciascuno di noi debba vere nei confronti dei principi e delle regole nella vita internazionale le principi e le regole della vita internazionale sono sempre difficili ma non impossibili
è una delle condizioni che rendono più plausibili la formazione di regole chiare nella vita internazionale
è la condizione che il potere sia discretamente equilibrato da un certo tra un certo numero di grandi potenze ecco una condizione nella quale c'è una grande potenza che chiaramente ha un potere non per colpa sua naturalmente
Ma in chiaro squilibrio rispetto agli altri si somma una condizione di incertezza politico giuridica creando credo un ambiente internazionale nel quale noi possiamo contare sempre meno sull'esistenza di principi di norme di regole condivise
Non mi dilungo
Grazie infinite io credo che avremo modo di parlare della Cina della rapporta Cina Stati Uniti nella prossima sessione quindi no non credo che sia il caso di rispondere alle due domande molto importanti e vorrei sapere se qualcuno dei dei relatori seduti a questa tavola vuole aggiungere qualcosa o vuole
L'ho già prima chiesto al professor per ultima ha detto che per lui era sufficiente allora io direi che siamo in perfetto orario abbiamo un break e riprendiamo la sessione successiva
Proprio parlando di Asia orientale quindi avremo modo di affrontare anche il rapporto tra la Cina e il resto del mondo oltre che la Cina e l'Asia
La puntualità
Allora
Io dall'inizio questa seconda sessione
Riguardo all'impatto della politica estera statunitense sull'Asia orientale inutile credo neppure premettere insomma le ha rilevanza dell'Asia orientale e quanto l'altri orientale l'Asia in generale stia diventando il baricentro politico economico e strategico dell'attuale sistema internazionale per discuterne io cedo subito la parola ai relatori se ne saranno sicuramente molto più di quanto non ne sa più io il primo a parlare parlerà di una vecchia conoscenza se vogliamo dal punto di vista strategico della politica regionale degli Stati Uniti e cioè l'alleanza tra Giappone e Stati Uniti sarà il professor Corrado Molteni dell'Università degli Studi di Milano
Il quale per l'appunto
Presenterà una relazione sul dal titolo le prospettive dell'alleanza tra Giappone e Stati Uniti
Bene grazie al professor Colombo universo per l'invito a presentare queste mie idee sulle prospettive dell'alleanza per l'attenzione però è focalizzata sul Giappone e sulla sua politica estera qui ne abbiamo parlato prima di Stati Uniti adesso parliamo soprattutto di come recepite di quali sono le risposte dell'Asia alla politica della potenza eccetera
Parlerò di politica estera del Giappone non di ciò che è ospiti auspicabile o riteniamo che sia auspicabile ma ciò che ci piaccia o non ci piaccia a torto o a ragione appare opportuno alla classe dirigente giapponese
In particolare al governo e alla burocrazia dei grandi ministeri che sono il vero centro decisore del paese importante ricordarlo sottolinea e prima di entrare nel merito vorrei ricordare che il trentunenne maggio scusate il tra il trenta maggio del mille novecentocinque quindi esattamente cento anni fa l'International Herald Tribune dedicava la prima pagina alla battaglia di Tsushima che venne combattuta nello stretto stretto di Corea tra la flotta giapponese e la flotta di del Baltico della Russia allora Russia zarista
Esattamente cento anni fa come è noto la battaglia la guerra fu vinto dal Giappone che affermò alla supremazia nella regione la mina ambito regionale e fu in grado di imporre la sua volontà alla Correa che era al centro della contesa Corea che poi fu annessa nel mille novecentodieci e così facendo anche di estendere la sua sfera d'influenza alla Manciuria parte allora integrante dell'Impero cinese era l'intero la Dinastia era la dinastia mancese
Fu una vittoria importante sottolinearlo per il Giappone fu favorita dall'alleanza che il Giappone aveva allora stipulato con la Gran Bretagna la più potente nazione al mondo
Sono passati cento anni e tre giorni perché la battaglia per luogo tra il ventisette e il ventotto maggio
Son passati ripeto tre anni tre giorni da quella battaglia ma la situazione attuale di quella parte dell'Asia presenta molti per alcuni aspetti preoccupanti analogie con la situazione di inizio novecento
Sono cambiati ovviamente alcuni attori e la loro collocazione posizione relativa è cambiato il loro ruolo sono cambiati gli obiettive cambiate in generale il contesto di riferimento sono passati cento anni
Una
Per esempio la poi Nizzola coreana continua ad essere al centro delle divisioni e delle tensioni tra le principali potenze
Oggi da una parte abbiamo Cina e Russia
Quindi la Cina e l'opposizione di potenze in ascesa la Russia un po'ammaccata e dall'altra abbiamo il Giappone non troviamo più la Gran Bretagna ma sta troviamo gli Stati Uniti con la Corea di nuovo al centro per divisa e in un certo senso ancora oggi contesa
E il caso della penisola coreana non non è il solo esempio delle forti tensioni che caratterizzano l'Asia orientale
Tensione che la fine della guerra fredda non ha risolto anzi forse la fine della guerra fredda a come si diceva prima le ha fatte emergere e risolto rimane il problema di Taricone detto il tubicino di cui parlerà sicuramente la professoressa beve
Continua a rimanere aperto il contenzioso territoriale tra la Russia il Giappone
Che rivendica la chiede la restituzione dei cosiddetti territori settentrionali occupati dall'Unione Sovietica negli ultimi giorni della seconda guerra mondiale
E sappiamo di che dispute territoriali minori riguardano il possesso dell'isola ditta che Shima
Doctor per i coreani
Le isole Senkaku di Pia olio per i cinesi la cui sovranità è rivendicata sia dalla Cina sia dal Giappone
A tutto ciò si aggiunge il così detto retaggio della storia che rende gli Stati della regione in particolare la Cina e le due Coree diffidenti nei confronti del Giappone delle sue intenzioni
In questo contesto ripeto ci piaccia o non ci piaccia l'elemento equilibratore paradossalmente rappresentato dalla presenza degli Stati Uniti
Senza di esse senza gli accordi bilaterali che impegnano le forze statunitense nella regione si rischierebbe forse una pericolosa corsa agli armamenti
Che in mancanza di un sistema di sicurezza collettiva la grande differenza rispetto ad altre aree rispetto alla Renault per in particolare potrebbe sfuggire ad ogni controllo
Quindi la presenza degli Stati Uniti il loro impegno a garantire la sicurezza degli alleati
Evitano non solo l'insorgere di conflitti regionali ma anche che il Giappone esseri armi magari dotandosi d'armamenti nucleari con tutti gli effetti e di Stabile destabilizzanti che tale scelta avrebbe per la Regione
Certo si possono ipotizzare scenari alternativi
La rapida crescita crescita economica della regione di cui tutti siamo testimoni e la conseguente integrazione non solo aumentano
Le opportunità di scambi commerciali ma possono favorire il dialogo e la ricerca di una soluzione negoziata anche dei problemi più complesse
Una classe dirigente pragmatica potrebbe superare antiche incomprensioni e avviare un processo di collaborazione integrazione anche politica
Che porti alla formazione di quelle che non esistono oggi cioè di quelle organizzazioni regionali stabile soprattutto efficaci
Si potrebbe ipotizzare anche la nascita di un sistema regionale di sicurezza collettivo
E con sistema di sicurezza collettivo che possessi Cruder al margine ormai marginalizzati gli Stati Uniti e affidare le sorti della Regione i suoi governi
è anche possibile che un giorno com'è accaduto molte volte nei secoli passati nella storia della Regione il Giappone e la sua classe dirigente accettino l'idea e la realtà di una Regione guidata sia pure con attenzione benevola con benevola attenzione confuciana
Nei confronti degli altri paesi una regione guidata appunto da una Cina economicamente forte e politicamente altrettanto influente
Si potrebbe argomentare che le affinità culturali la condivisione di valori etici e morali di matrice confuciana e le comuni era dritta radici potrebbero favorire questo processo tuttavia come sostengono i realisti delle due sponde del Pacifico la complessità delle questioni aperte
I rischi associati associati a regime imprevedibile instabili come quello di Pyongyang
Le notevoli disparità di carattere demografico ed economico che separano i diversi Paesi rendono improbabile almeno nel medio termine un cambiamento profondo e radicale di questo assetto dell'assetto attuale
Il Giappone su questo mi soffermo in particolare non appare né pronto né disponibile al a rinunciare all'attuale relazione privilegiata che lo lega gli Stati Uniti
Sebbene l'unità di nominate realismo americano rito rischia di trascinarlo in imprese mila militare assai lontane dei propri territori ed ai propri interessi nazionali
Tokio preferisce mantenere ben saldi legami anzi ha rafforzato ed aliante la metà dalla seconda metà degli anni novanta che è in atto un processo un processo di rafforzamento dell'alleanza militare
Nella convinzione che in questa fase storica l'alleanza con gli Stati Uniti gli Stati Uniti costituisca il più efficace deterrente e la migliore garanzia
In una in questa situazione che appena descritto
E per comprendere la scelta di Totti a favore di un rafforzamento dell'alleanza militare occorre considerare due fattori che agli occhi dei giapponesi
Alimentano l'instabilità regionale da un lato la ovvio la rapida crescita della Cina
Potenze economiche politiche emergente e dall'altro lato la grave situazione della Corea del Nord che rischia di implodere e di destabilizzare tutta la regione
Per quanto riguarda la Cina è qui farlo solo un breve cenno
La tumultuosa crescita economica di questo Paese offre grandi poco opportunità la nemica economia nipponica del Giappone si sta riprendendo e grazie agli esportazioni verso decina grazie agli investimenti
Effettuati in Cina delle imprese giapponesi
Però quest'opportunità dall'altro lato della medaglia non posso suscitare apprensione tra politici e burocrati giapponese anzi suscita apprensione e lo si vede molto bene girando per gli scaffali delle librerie di Tokyo
A preoccupare sono anche i massicci investimenti per la difesa e i programmi di modernizzazione delle forze armate cinese
Inoltre una Cina economicamente forte e politicamente unita esercita una notevole capacità d'attrazione sugli altri Paesi dalla Regione i Paesi del Sud-Est asiatico
Sottraendo influenza e spazi che il Giappone ha conquistato nel corso degli anni con una politica di investimenti e di aiuti alla cooperazione
A Tokio ha creato non poco scompiglio non poche sorpresa
La proposta cinese di creare una zona di libero scambio con i paesi del associazione del sud est asiatico l'azienda
Costringendo il governo giapponese ad elaborare in tempi rapidi una proposta alternativa
Infine come dicevo non rimangono aperte con la Cina le questioni territoriali sulle quali sicuramente si può trovare un accordo l'accordo politico ma nel contesto più complessivo rimangono irrisolti
Certo la Cina diventata una potenza responsabile accorta è assai improbabile assai improbabile che Pechino si lanciò una avventura militare per nei confronti soprattutto per la questione di di Taiwan
Ma la forte crescita delle spese militari come dicevo non può non preoccupare i dirigenti giapponesi che temono soprattutto una deriva nazionalistica della Cina nel caso che la crescita economica si arresti
E il Paese entri in una fase di instabilità politica e sociale
Se ciò dovesse accadere Giappone sa di essere se non il principale bersaglio perché magari il principale bersaglio sta dall'altra parte dello dell'Oceano Pacifico comunque il bersaglio più vicino e i fatti recenti le manifestazioni anti giapponesi sentimento Gianni anti giapponese che esplose in Cina purtroppo questi fatti recenti lo confermano
In questo quadro ripeto per i dirigenti di toghe mi pare evidente che l'alleanza con gli Stati Uniti rappresenta un solido contrappeso una così d'una polizza d'assicurazione di assicurazione ci si assicura
E a questa polizza di assicurazione il Giappone non mi pare disposto a rinunciare
E poi l'altro aspetto i rapporti con la Corea del Nord per il Giappone e per i suoi cittadini in particolare che il fattore nordcoreano
Ancor più di quello cinese quello che crea maggiore apprensione tutti i sondaggi di opinione lo confermano
E questa minaccia che Sator reale o sarà presunta non credo che i nordcoreani vogliono suicidarsi lanciando un missile con una testata nucleare sott'occhio sul o sulle basi militari ad Okinawa ma questa minaccia è utilizzata anche dai media
Ed è utilizzata come giustificazione principale per esempio per appoggiare la decisione americana di attaccare l'Iraq il professor Colombo parlava dell'importanza del linguaggio delle metafore
Bene
Al centro del linguaggio della politica è stata giapponese un elemento ricorrente vi è questa minaccia nordcoreana si parla solo di minacce città Chosen occhio ittico né giapponese
Per la Cina c'è sempre minacce ma anche una grande opportunità per la Corea del Nord si parla solo ed esclusivamente di minacce e nessuno ha mai pensato che possa essere un'opportunità per il Giappone
O perlomeno nessuno l'ha mai detto sostenuto
Quindi nei confronti di Pyongyang il Giappone a differenza della Corea del Sud degli ultimi anni
Che è più disponibile al dialogo alla ricerca del dialogo che sta Sunshine policy politica di apertura il Giappone invece ha dato tanto una politica di incentivi e sanzioni con una netta preferenza per le seconde per le sanzioni
Ed è allineato sulle posizioni degli Stati Uniti
La minaccia Corea nordcoreana è utilizzata anche per ingiustificati i progetti dell'agenzia giapponese per la difesa progetti di acquisto e di sviluppo di armi offensive nonostante una comunque Costituzione all'articolo nove che lo dovrebbe impedire e si parla di costruire portaerei e missili di di crociera lungo raggio dei Cruise Nissan
Armi che potrebbero consentire al Giappone di colpire preventivamente base est e struttura base strutture militare di altri paesi soprattutto la base da cui potrebbero essere lanciati dei missili nordcoreani infine questa minaccia indotto il Giappone a dotarsi di uno scudo mini antimissile o meglio di partecipare di collaborare con gli Stati Uniti allo sviluppo dello scudo antimissile per il Teatro dell'Asia orientale nordorientale
Questa disponibilità giapponese quindi all'omaggio in questo contesto dobbiamo capire la disponibilità giapponese a allearsi a rafforzare le alleanze condividere gli oneri imposti dall'alleanza con gli Stati Uniti
E questa disponibilità è apparsa evidente subito dopo l'attacco terroristico dell'undici settembre mentre l'inizio degli anni novanta dell'immediato degli anni mediatamente dopo la guerra fredda sembrava che il Giappone volesse rimettere in discussione l'alleanza e diventare un un partner ma un partner alla pari oggi in Giappone sembra invece più convinto che è opportuno seguire allinearsi anche se mantiene l'articolo nove sono convinto che non lo cambieranno anche dopo la revisione costituzionale in modo da avere un po'le mani legate da non essere costretto comunque seguire gli Stati Uniti ovunque e comunque
Quindi stava dicendo dopo l'attacco terroristico dell'undici settembre
Apparsa evidente questa volontà giapponese nel giro di poche settimane forzando di nuovo per l'ennesima volta l'interpretazione del testo costituzionale
Il governo Koizumi ha redatto una legge che prevede un ruolo attivo delle Forze di autodifesa nella lotta al terrorismo e poi sono state mandate navi nell'Oceano Indiano eccetera eccetera
Tokio si è come sappiamo risolutamente schierata a fianco degli Stati Uniti anche in Iraq
Lo ha fatto senza esitazioni nelle ore immediatamente successive all'inizio delle operazioni militari
Nella conferenza stampa del venti marzo appunto all'immediatamente dopo Koizumi ha esplicitamente di dichiarato di comprendere sostenere l'azione militare degli Stati Uniti ricordando che l'alleanza tra i due Paesi è indispensabile per garantire la sicurezza del Paese
Nel corso della conferenza stampa Koizumi anche l'importante ha ricordato l'importanza dell'alleanza nel contenere la minaccia nordcoreana parole di Koizumi
Lasciando intendere che l'appoggio agli Stati Uniti riguardasse l'interesse nazionale non tanto la Lotto sta al terrorismo quindi una strategia non attivo seguire la strategia o diciamo il linguaggio americano è nell'interesse del Giappone
Ovviamente la dichiarazione di così Koizumi ha deluso le speranze di coloro che contava nell'atteggiamento per lo meno passivo da parte del Giappone alcuni in Europa lo sperava
Ma Tokio non aveva e non ha intenzione né di opporsi né di abbandonare l'alleato americano
Quando il dado è stato tratto Koizumi ha rotto gli indugi confermando il suo appoggio iniziando i preparativi per inviare in Iraq un contingente delle forze di autodifesa
E questa volta il Giappone ad una giapponese non si è limitato a staccare l'assegno di qualche miliardo di dollari come aveva fatto nel mille novecentonove novantuno in occasione della guerra del Golfo quando da un lato aveva le mani legate più legate ma soprattutto quando era meno convinto dell'opportunità di seguire di appoggiare così apertamente gli Stati Uniti
Evidentemente oggi la solidarietà nei confronti dell'alleato americano è troppo importante
Mandando i suoi uomini in Iraq a fianco delle truppe angloamericane nel momento del bisogno Koizumi spera non solo di poter contare in futuro sulla riconoscenza degli alleati
Ma anche dei REM die affermare la presenza del Giappone sulla scena internazionale e ovviamente anche spera che tutto ciò sia l'utile a conquistare l'ambito seggio al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
Che così tanta tensione preoccupavo che con il grande vicino con la C la Repubblica popolare cinese
Questa in sintesi questo in sintesi mi pare sono le motivazioni che parlando leggendo appunto
Ascoltando
Esponenti da classe dirigente giapponese ci si appaiono come evidenti nella scelta di campeggiatori esistono degli scenari alternativi
Due brevi considerazioni
Premesso che come ho detto la classe giapponese sostanzialmente sospende la burocrazia nel nei partiti politici importanti che sostanzialmente schierata a favore della continuazione del rafforzamento dell'alleanza con gli gli Stati Uniti
Va però ricordato che esiste una parte dell'opposizione del mondo accademico e dei media che vi si oppone auspica l'adozione di una strategia diversa
Temono che il Giappone posso essere trascinato dagli Stati Uniti in conflitti contrari all'interesse nazionale al di là diciamo di di ragioni più profonde di carattere ideologico
In particolare vi sono due opzioni che meritano di essere considerate la prima riguarda la creazione di una struttura regionale multilaterale che possano garantire la sicurezza in Asia orientale
Va detto che in tema di molti la Tenaris multilateralismo il Giappone è sempre stato storicamente più recettivo del suo alleato dipendentemente diciamo da chi abbia della dell'ex le colpe sono testate stati unito delle Nazioni Unite ma il Giappone è sempre stato più attento dopo la sua Dezza adesione alle Nazioni Unite nel cinquantasei ha sempre sostenuto di perseguire una diplomazia fondata sul ruolo centrale del nonno
Il Giappone è stato tra i primi e più decisi sostenitori di molte istituzioni multilaterali che operano in Asia dalla Banca asiatica per lo sviluppo alla a R. F. lazy Anna visione al Foro
Inoltre partecipa attivamente all'arte e all'ASI antitutto reggeva il foro che comprende i Paesi del Sud-Est asiatico e i tre Paesi importanti dell'Asia di nord est la Cina la Corea del Sud e appunto il Giappone
Asia più Treason Plast ridi
Che dovrebbe trasformarsi adesso a novembre in una in questa nella prossima riunione alla quale non puri malese in comunità dell'Asia orientale interessante però che comunitario e lo scriviamo con la C maiuscola mai giapponese lo scrivono con la c minuscola
E sono formali la forma importante in Asia nel mondo confuciano e quella c minuscola indica tante cose indicarli aspettative sono importantissima sono anche limitate
In ogni caso si tratta d'organizzazioni multilaterali che si occupano di temi economici e politici Dordi problemi riguardanti la sicurezza almeno per ora
L'unica eccezione appunto nel la R. F. Lazy Ants valigie prigione al Forum che però costituisce un semplice fare un disco di discussione privo di potere di potere decisionale di imporre diciamo la sua linea ai Paesi
Si potrebbe in parlare anche del processo di integrazione regionale che è proseguito in questi anni mai mai ancora molta strada da compiere
Venga in Giappone in altri paesi della regione molti commentatori vagheggiano la formazione di una comunità economica asiatica ma ripeto nella traduzione inglese del termine giapponese la CIA minuscola
In realtà la regione rimane un mosaico di Paesi profondamente diversi basti pensare alla demografia
Tra i quali spiccano punto due giganti un gigante demografico economico e politico è un gigante soprattutto economico il primo la Cina secondo il Giappone
E quali sono recentemente si era zio aggiunta all'India
Modificando per una in ombra abbiamo che il tempo di entrare andiamo rimaniamo sull'argomento principale mi sto avviando alla conclusione
Cinque ci triade
Certa verso avviando la scrittrice Anton già buongiorno il Giappone potrebbe ripeto accettare come già esiste potrebbe accettare di inserirsi in una regione asiatica sostanzialmente dominata dalla Cina è possibile
Le comuni radici cult culturali la storia passata possono favorire questo tipo di integrazione potrebbero favorire questo tipo ma per fare ciò il Giappone deve rinunciare alle Giappone las i suoi dirigenti e la sua classe dirigente che si è formata nel corso dei decenni deve rinunciare alle ambizioni di leadership regionale una leadership soprattutto politica economica che da oltre un secolo coltiva e che sia pur nell'ambito di un sistema di sicurezza oggi dominato dagli Stati Uniti ha potuto esercitare in queste vicende Cheney soprattutto nei confronti della regione del sud est asiatico
Questa è la prima opzione questi sono i dubbi sulla fattibilità di questa integrazione rapide integrate ed efficace integrazione regionale con un sistema di sicurezza multi Rutter Arena
La seconda opzione che si presenta al Giappone quella che si potrebbe definire del gollismo alla giapponese
Questa scelta comporterebbe la fine dell'alleanza con Washington è una notevole ovviamente aumento delle spese militare una radicale revisione della Costituzione l'articolo nove dovrebbe essere radicalmente ha riscritto
Ma richiederebbe anche lo sbaglia richiederebbe probabilmente anche nel contesto dell'Asia nordorientale lo sviluppo il possesso di armi nucleari
Si tratta però di una possibilità che trova contraria oggi la stragrande maggioranza della popolazione giapponese
E che ovviamente susciterebbe la reazione ostile degli altri paesi asiatici nonché dell'ex alleato americano
Secondo un diplomatico giapponese questa opzione potrebbe essere presa in considerazione solo se il Paese si sentisse realmente minacciato per esempio da una Corea del Nord dotate di missili con testate atomiche
E se fosse evidente l'intenzione dell'Istat tutti uniti di non intervenire a difesa del Paese
Si tratterebbe già nel caso di una certa che comporta un prezzo così elevato che il Giappone farebbe bene qui passiamo alziamo ciò che si auspica farebbe bene ad investire le sue risorse economiche politiche dovute diplomatiche
Affinché questa eventualità non si materializza
Concludendo appare improbabile che l'alleanza tra USA e Giappone possa essere sostituita almeno nel medio termine da un assetto diverso
Il Giappone stretto tra la preoccupazione per la ripeto reale o presunta minaccia rappresentata dal regime di Pyongyang
E i timori derivanti dall'emergere della potenza cinese questa instabilità che ovviamente crea l'emergere così rapito tumultuoso dal potenze cinese
Appare più che propenso consente a conservare la statuale assetto strategico
Certo con il progredire dell'integrazione della cooperazione economica tra i Paesi della regione un nuovo ordine signora un bel giorno con la merce
Ma non sembra che sia scoppiato il momento ancora oggi ad oltre cinquant'anni dalla firma del trattato bilaterale nippo americano tra gli Stati Uniti e Giappone forse meglio dire pensando qual è il fratello maggiore quale fratello minore
La sicurezza del Giappone continua a dipendere dagli Stati Uniti che a loro volta si appoggiano alle basi militare do chinava nel resto del Paese per garantire lo statu quo nella regione
Ed è probabile che nei prossimi anni il governo americano cercherà di consolidare ulteriormente l'alleanza questo è stato più volte scritto dichiarato
Al fine di garantirne la continuazione anche dopo l'uscita di scena di così Koizumi che considerato un amico particolarmente vicino agli Stati Uniti
E paradossalmente le pressioni cinesi e le manifestazioni anti giapponesi di questi ultimi tempo finiscono col rafforzare il Giappone si lascia abbracciare
Dagli Stati Uniti vedendo quello che è capitato in Cina peccato ma questa è la realtà della regione dell'Asia orientale in questo momento dove
La ringrazio Corrado Molteni anche per se n'è andato subito al centro di quello che ci interessa e cioè il rapporto tra continuità e discontinuità
Visto in questo caso dal lato dell'alleanza nippo americana
Sullo stesso tema o comunque su questo tema della continuità dello discontinuità ma spostando un po'il baricentro di quello che ci guarderemo cedo la parola al professor Francesco Monte Soro che professore associato e docente di storia dell'Asia alla facoltà di Scienze politiche dell'Università di Milano
Che Scippa verrà sul tema l'Asia sudorientale di fronte alla sfida americana
Ho deciso di affrontare il tema dell'Asia sudorientale
Disco di fronte alla posizione politica degli Stati Uniti soprattutto sotto un particolare punto di vista la questione cioè della di ciò che è mutato in questa regione soprattutto dopo l'undici settembre del del due mila e uno toccando
Sostanzialmente i temi che riguardano la diffusione del terrorismo del terrorismo islamico
Nella regione non farò considerazioni di carattere più generale che peraltro sono state illustrate abbastanza abbastanza bene proprio da Corrado Corrado Molteni
La prima cosa che occorre considerare
La ripresa di un particolare attivismo politico degli Stati Uniti nella regione
Dalle sudorientale è stata al centro delle attenzioni americane negli anni sessanta e settanta
In particolare ma dopo il mille novecentosettantacinque con la fine della guerra del Vietnam gli Stati Uniti hanno a ha avuto un ruolo senz'altro meno significativo progressivamente si è verificato un disimpegno hanno lasciato
Le basi militare delle Filippine ad esempio
Ma dopo l'undici settembre
L'Asia sudorientale e diventata non improvvisamente ma certamente è stato un elemento c'è stato un elemento di novità e diventata nuovamente vitale
Intanto perché la sua sudorientale un'area popolata in buona misura da musulmani vi è un dato eterogeneo naturalmente però l'Indonesia è il più grande Paese musulmano del mondo
E in tutti i Paesi dell'Asia sudorientale con forse l'unica eccezione del dell'Aussa vi sono cospicue minoranze islamiche questo dalla Birmania alle Filippine per intenderci anche in in Cambogia anche se buona parte dalla comunità
Musulmana
Cambogiana è stata eliminata al tempo dei Khmer rossi però vi sono ancora e in queste comunità viene senz'altro nel segno di un attivismo politico che inquieta disse
Strateghi americani
Ora
La preminenza delle esigenze strategiche e militare degli Stati Uniti resa evidente dalle dinamiche che si sono manifestate proprio all'inizio del ventunesimo secolo
E in Asia sudorientale
Noi abbiamo ha registrato il ritorno di forze armate degli Stati Uniti con funzioni di combattimento anche se sotto la veste di consiglieri militari
Nel senso che a partire dal due mila e due vi sono truppe americane che combattono nelle Filippine meridionali contro il secessionismo islamico attivo da alcuni decenni in questa in questa regione
Un altro elemento chiave dell'attivismo degli Stati Uniti è quel complesso di atteggiamenti di scelte politiche che vengono adottate discernimento nei confronti di Paesi che sono amici o abbastanza amici ad esempio la politica degli aiuti la politica della cooperazione in ambito militare
Lo stesso Tsunami le stesse lo stesso tonali del dicembre del due mila e quattro ha dato luogo ad una competizione tutt'altro che umanitaria ma strategica e politica nella nella regione gli altri competitori erano naturalmente il Giappone e soprattutto la la Cina queste ragioni si spiegano precisamente con la preminenza delle esigenze delle questioni legate alla sicurezza proprio la lotta al terrorismo la guerra al terrorismo con ciò che con i corollari che questa ha comportato vale a dire l'intervento militare prima in Afghanistan poi in Iraq e la questione della esportazione della democrazia
Ora
Io toccherò questi due temi sostanzialmente per quel che riguarda l'aspetto Guerra al terrorismo vi sono alcuni elementi di fondo che riguardano tutti i Paesi dell'Asia sudorientale sollecitati dalla politica americana i paesi del dell'Asia in passivo sostanzialmente gli elementi di fondo sono questi per quel che riguarda la guerra al terrorismo soprattutto nelle valenza interne vi è un sostegno dichiarato di tutti i Paesi in questione agli Stati Uniti nessuno nega solidarietà agli Stati Uniti
Vi è tuttavia una profonda ambiguità prima di tutto su cosa sia terrorismo e sulle forme sulle strategie da adottare per contenere un fenomeno di questo tipo io vorrei fare un esempio che abbastanza significativo tutti sanno che negli Stati Uniti ogni anno il Dipartimento di Stato americano ogni anno compila la lista delle organizzazioni terroristiche straniere
Questa lista è sempre istruttiva per poter intendere la proprio la sensibilità americana nei confronti di determinate aree e di Terni determinati fenomeni comunque in questa lista non è compreso per quel che riguarda l'Indonesia il movimento per accetta
Indipendente il gamma gara canna accennerà dedica
Non è incluso in questa lista perché movimento secessionista non è ritenuto un movimento un'organizzazione pericolosa terre le attività americane o comunque occidentali ma il governo di Giakarta i governi di Giakarta che si sono succeduti fino ad oggi ritengono invece che proprio la questione del dell'Arce della provincia settentrionale di Sumatra in cui è attivo un movimento secessionista di tipo islamico
Sia al primo posto nelle preoccupazioni interne cioè questo è per il governo di Giakarta terrorismo ma questo non è rubricato come terrorismo dunque vi è un'ambiguità che riguarda
Giakarta da una parte e gli Stati Uniti dall'altra
Complessivamente i Paesi dell'Asia sudorientale hanno in qualche modo sulla base dell'esempio che ho fatto hanno comunque sottovalutato abbastanza
Soprattutto agli occhi dell'India
Agli occhi degli americani hanno sottovalutato il fenomeno e le misure adottate per contenere fenomeni di tipo terroristico dinanzi a sud-orientale sono stati sono state frammentarie episodi che e solo recentemente
Vi è stato dopo il due mila e tre per intenderci vi è stato un può anche miglioramento delle soluzione anche delle soluzioni tecniche adottate badate il sistemi come dire di controllo di difesa della regione si sono rivelati proprio in questo contesto di estremamente permeabili porosi la stessa lo stesso stato di Singapore che per certi aspetti e esemplare per la strategia adottata per la difesa Interna ed esterna è un Progetto di difesa
Totale estremamente efficiente il modello di riferimento e Israele per intenderci ha rivelato difetti straordinari cioè l'incapacità di osservare e di contenere di controllare quel tipo di iniziativa terroristica le guerre asimmetriche per intenderci che tengono proprio a sfuggire anche a macchine
Più anche alle macchine più raffinate ed efficienti
Il caso del terrorismo islamico nella regione e
Comunque
Fondamentale per poter intendere le dinamiche e le relazioni con gli Stati Uniti intanto perché nell'Asia sudorientale complessivamente non è stato riconosciuto
Un attivismo islamico che
I ratti in ogni caso presente già da da molti anni almeno da tutti gli anni da tutti gli anni Novanta
Con
La Costituzione di reti
Radicali islamiche transnazionali
Collegate in termini concreti o in termini ipotetici senz'altro con Al Qaeda o almeno questa è la posizione americana
Da questo punto di vista dall'Asia sudorientale dalla Thailandia dalla mala Isiah dall'Indonesia dalle Filippine in particolare si sono mossi ancora negli anni ottanta
Molti radicali islamici per essere formati per combattere nell'Afghanistan occupato dai
Dei sovietici e alla base di questo processo vie naturalmente l'esistenza e la il radicamento di questa reti islamista di radicali
Islamici nella nella regione
Naturalmente abbiamo ancora un rafforzamento che matura già negli anni ottanta delle componenti
Islamiche decompone ITIS amiche ma legata al mondo politico
E non al alla clandestinità e alla alle attività terroristiche Indonesia e in ma l'hai già senz'altro è un aspetto questo che contribuisce a a fornire
L'ambiente ideale per poter
Per poter
Dar luogo ad attività di tipo terroristico il l'aspetto forse comunque più importante e la presenza di attività separatiste islamiche che hanno sempre un carattere militare militare
Il separatismo islamico in Asia sudorientale
è presente almeno in tre Paesi
Dal punto di vista storico il paese che con maggior
Già in vigore ha presentato un fenomeno di questo genere
Sono le Filippine
Nelle isole meridionali dell'arcipelago a Mindanao e soprattutto a Basilan e nell'arcipelago delle isole Sulu
Attiva una guerriglia che ormai è trentennale ed è una guerriglia che assunto toni sempre più radicali di fatto in queste regioni noi abbiamo l'impossibilità da parte delle forze armate filippine di controllare il territorio che in queste regioni che gli Stati Uniti hanno localizzato il proprio intervento anti guerriglia sostegno dello Stato dello Stato filippino
Un secondo secessionismo islamico anche se spesso misconosciuto e di cui non si hanno per la verità informazioni molto dettagliate riguarda la Thailandia
La Thailandia meridionale ancora una volta precisamente nelle regioni interessate casualmente dallo Tsunami del della fine di dicembre dell'anno dell'anno passato
Abbiamo abbiamo attivo un separatismo che
Radicato in alcune frange almeno del di una popolazione che è etnicamente malese linguisticamente ma l'inglese ed Henry religione islamica si tratta di una minoranza cospicua
Come nelle Filippine abbiamo a che fare con milioni di individui e in questo caso ancora un fattore di instabilità che a condizionato la stessa politica americana nella regione
Terzo separatismo regionale e quello a cui ho già fatto riferimento dell'Arce cioè della provincia settentrionale di Sumatra in questo caso si tratta di un separatismo che ha rivolto non tanto contro uno stato
Dalle caratteristiche religiose e comunitarie differenti
Indonesia e un Paese musulmano almeno all'ottantasette per cento uno Stato secolare
E china cioè abbiamo dunque un separatismo nei confronti di un Paese abitato prevalentemente da musulmani
Questi elementi hanno concorso ad articolare la posizione
Nei confronti del del terrorismo
In Asia sudorientale non vi è omogeneità l'Asia sudorientale il la se Anna non è assolutamente comparabile all'Unione Europea abbiamo a che fare con Paesi che sono Paesi in cui la sovranità non è limitata
Assolutamente e
Nei confronti della guerra al terrorismo ad esempio solo alcuni Paesi si sono
Adoperati per un sostegno attivo sostegno a parole e nei fatti un sostegno attivo agli Stati Uniti in primo luogo Singapore poi le Filippine e la Thailandia paesi che hanno anche fornito truppe al contingente multinazionale che è presente oggi in in Iraq le Filippine hanno ritirato il proprio contingente ma nella sostanza non viene meno la solidarietà con gli Stati Uniti
Altri Paesi come l'Indonesia la Maraini sia hanno offerto il proprio sostegno agli Stati Uniti ma un sostegno soprattutto verbale
Nella sostanza hanno ha rivelato più reticenze e si sono dimostrati alleati di minore affidabilità
Per semplificare si può dire che i Paesi che sostengono la guerra al terrorismo
Lanciata dal dagli Stati Uniti sono i Paesi che hanno una questione interna
Filippine
E Thailandia
Prima di tutto hanno una guerriglia separatista islamica al proprio interno la il caso di Singapore e particolare Singapore una città-stato abitata prevalentemente da cinesi
In un contesto che ma vinse e musulmano e dunque per Singapore vige un'altra preoccupazione strategica che è quella di
Fare affidamento su una
Potenza con le caratteristiche degli Stati Uniti per poter salvaguardare la propria indipendenza e le proprie caratteristiche politiche e e sociali
Questa vulnerabilità regionale
Contesto regionale in cui si trova a Singapore direi che abbastanza evidente
Sono tiepidi nei confronti della guerra al terrorismo
Americana Indonesia e mala inizia perché hanno cospicue una cospicua parte della della popolazione che di religione islamica
E dunque devono affrontare una opinione pubblica che tendenzialmente anti occidentale se vogliamo anticristiana
Bisogna intendersi le e Little che sono oggi al al potere al governo sia Himalaya sia sia in Indonesia non hanno nulla
Di integralista si tratta di è lite che sono ampiamente secolarizzata e sono edite laiche gli stati di cui parliamo sono stati laici anche se naturalmente una componente significativa della popolazione e e mussulmana dal punto di vista politico ad esempio nel corso del due mila e quattro abbiamo assistito a elezioni che sia in Indonesia sia soprattutto in Maraini sia hanno determinato una a riduzione di influenza delle componenti islamiche Rick radicali
E dunque sono stati premiate sono state premiate le formazioni o espressamente laiche o le formazioni islamiche moderate ma per moderato si intende le formazioni islamiche che accettano
Lo Stato lo Stato secolare e laico come appunto nel caso indonesiano
Certo gli eventi che si sono succeduti al all'undici settembre del due mila e uno per molti aspetti sono estremamente preoccupanti dal punto di vista degli Stati Uniti e dal punto di vista del delle stesse élite dell'Asia sudorientale e proprio in particolare in Indonesia nel senso che
Si scopre
Un network
Un network di
Radicali islamici connesso o
Ritenuto connesso ad Al Qaeda e soprattutto sia una cadenza di atti terroristici che riguardano prima di tutto l'Indonesia ma anche altri paesi ad esempio lì Filippine che sono ritenuti connessi proprio ad un'attività terroristica internazionale i paesi coinvolti in queste in questa attività sono quasi tutti ad eccezioni di Vietnam Laughs e Birmania dunque abbiamo a che fare con movimenti che sono senz'altro estremamente radicali
Il caso indonesiano e tuttavia quello più significativo
Intanto perché in Indonesia e attivo da almeno vent'anni un processo di rediviva lirismo religioso e di trasformazioni socioculturali che
In qualche modo permettono al alle componenti più radicali del mondo islamico di di consolidarsi e soprattutto perché a partire dal dalla crisi economica del mille
Novecento novantasette novantotto si è verificata una crisi di tipo politico istituzionale
Con l'apertura di una fase di transizione che forse può essere si si può ritenere si sia conclusa quest'anno
Quest'anno
E con un rischio che di balcanizzazione che fortunatamente non si è concretizzato questa crisi politico istituzionale ha avuto una ricaduta significativa nell'inasprire conflitti comunitari e un in particolare un conflitto a Sulawesi e nelle isole Molucche tra cristiani tra le comunità
Cristiane protestanti e cattoliche e
Le comunità
Musulmane da questo punto di vista l'Indonesia dunque si presenta come un paese senz'altro senz'altro sensibile e che sarà ancora per un lungo periodo sarà ancora per un lungo periodo al centro delle attenzioni del degli Stati Uniti e gli Stati Uniti hanno adottato nei confronti dell'Indonesia una politica estremamente cauta soprattutto dopo il mille novecento novantanove la gestione dalla crisi di tipo resta per intenderci
E tuttavia hanno deciso di finanziare il i reparti anti terroristici della polizia indonesiana ma di antiterrorismo in Indonesia sono sempre occupati i militari e da questo punto di vista l'intervento americano è stato un intervento estremamente
Discusso
In in Indonesia poiché ha dato luogo ad un conflitto tra apparati tra l'esercito e e la
E la polizia appunto ma e dall'Indonesia che dovremo ancora attenderci come dire novità sotto il profilo delle attività del radicalismo islamico
Grazie anche al professor Monte Soro per averci quasi completato il quadro perché è naturale che il quadro non sarebbe completo se non lasciassimo
La parola alla professoressa Weber perché si parlerà del convitato di pietra insomma della politica estera americana nella regione cioè la Cina la professoressa Weber insegna Relazioni internazionali questa Bocconi ci parlerà del team sul tema Cina e Stati Uniti la vera sfida appunto
Sì buongiorno io spero di riuscire a mantenere viva la vostra attenzione siamo un po'distrutti dal caldo a quest'ora
In questa sarà bellissima ma terribilmente torrida
Molto in orientale molto in Asia orientale
Benissimo io volevo iniziare ricordando una frase che ha detto stamattina l'inizio Alessandro Colombo
Che una frase di cui gli i cinesi sono molto consapevole gli Stati Uniti sono costretti a esercitare l'egemonia in modo globale ha detto Alessandro Colombo
La Cina la leadership politica cinese dopo un primo momento di perplessità quando finisce la divisione del mondo in due blocchi
E dall'inizio degli anni novanta il governo cinese a un momento di perplessità e immagina di poter realizzare effettivamente che si passerebbe enti realizzare un mondo multipolare e all'interno di questo mondo multipolare pensa di potere
In qualche modo diminuire la presenza della potenza egemone americana ma questo è un periodo molto breve un periodo che va dall'ottantanove direi nel novantaquattro novantacinque
Perché già a metà degli anni novanta Pechino comincia a parlare del fatto che è inevitabile riconoscere la potenza egemone americana e quindi tutti i giochi devono essere fatti partendo da questo presupposto cioè c'è un riconoscimento questo un punto molto importante
Perché in qualche modo va anche contro le aspettative stesse
Del Dipartimento di Stato americano
Fatta questa premessa e partendo da questa immagine che rappresenta proprio a detta di studiosi americani quelli che sono gli elementi chiave in questo momento la dirimente della strategia di sicurezza in Asia orientale molti di questi sono già stati ricordati
Qui dal professor Monte Soro che ci ha parlato proprio tutto il problema della della lotta al terrorismo in Asia sudorientale le Filippine ma anche tutta la grande Aria dove c'è questa influenza islamica di questa popolazione Slam da come ci ricordava lui molto bene che condizione ovviamente anche l'operato poi dei governi nelle alleanza internazionale ma ci sono altri punti molto importanti che sono quello della penisola coreana e quello di Taiwan ecco io vorrei anticipo due considerazioni che poi eventualmente riprendiamo nel dibattito e a mio avviso in questo momento il gioco esplicito di Pechino è quello di diventare una grande potenza
Economica sul piano economico ma di volere giocare sul piano politico un ruolo di potenza cooperativa non solo non andando a mettere in discussione l'egemonia americana ma anzi addirittura cercando di cooperare di collaborare con tutti i paesi limitrofi
Ed ho trovato ne parlavo proprio un secondo fa con il professor Molteni voi tutti ricordiamo in aprile le manifestazioni anti giapponesi in Cina
Però forse poche persone sanno che il quattro di maggio il Quotidiano del Popolo di Pechino chi è il assolutamente l'espressione e più diretta della volontà politica del governo cinese
Ha pubblicato un articolo un lungo articolo intitolato Cina e Giappone devono promuovere cooperazione nell'interesse reciproco
Quindi appunto evidenziando quello che già ci ricordava prima il professor Molteni l'interesse reciproco che c'è in realtà anche nella cooperazione tra questi due grandi Paesi ricordando addirittura rischi segnando le svolta diplomatica che c'era stata nei due Paesi all'epoca di Mao quando c'era Tanaka
Come premier del Giappone il questo pezzo pubblicato il Quotidiano del Popolo il quattro di maggio propone di incoraggiare la cooperazione culturale avviare un dialogo e un processo di consultazioni su basi multilaterali perché la multi poneva in sezione ricchi e ed è più comunicazione tra nazioni e il dialogo su base multilaterale mentre la globalizzazione rende l'economia interdipendenti e danneggiare un'economia vuol dire danneggiare tutte le altre
E non a caso ricorda sempre lo stesso pezzo un dato che ha detto prima il professor Molteni che la la Cina oggi è il secondo Paese per le esportazioni Cine easy in mente l'esportazione di Tokio verso Washington sono diminuite del nove per cento quelle verso Pechino sono aumentate del trentatré per cento proprio nel due mila quattro
è ovvio che questo è un segnale forte che il governo di Pechino vuole dare al governo giapponese è un segnale forte un segnale che non ovviamente mette in discussione l'opposizione cinese
Al fatto che venga dato un seggio al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
Al Giappone seggio richiesto da molti anni e in qualche modo il principale ostacolo è proprio la posizione cinese ma che t'no al di là di questo aspetto in realtà riapre un dialogo che sembrava essersi interrotto quale manifestazione dei giapponesi che ci sono stati in Cina in aprile
I dati velocemente soltanto per ricordarle li conosciamo tutti ne parlano i giornali tutti i giorni la grossa espansione economica cinese non c'è bisogno di commentarla qualunque tipo di dato noi vogliamo vedere dal punto di vista cinesi troviamo questo però quello che a me se ma interessante e che se noi vediamo un Rent di paesi e facciamo il confronto per il Gidp nominale noi vediamo che c'è ancora un grande Gatto e tra Stati Uniti
E Cina vedete che sono evidenziati in con il numerino in rosso per renderli più facile vedete che anche questa in questo tipo di rent negli Stati Uniti sono ancora il primo Paese al mondo seguiti da Giappone e Germania
Regno Unito Francia e la Cina arriva come sesto c'ha già superato già superato comunque l'Italia
Questo per quanto riguarda il Gidp nominale ma attenzione andiamo a vedere il grafico successivo grande successiva estremamente interessante perché questo è considerando i valori in parità di potere di acquisto sembra igname a vedere quelle che sono la parità il potere d'acquisto allora si vede che la Cina è già la seconda agli Stati Uniti ovvero incappati ancora molto grosso e ovviamente questo lo sappiamo però la Cina sta già raggiungendo come potere d'acquisto
Gli Stati Uniti questo allora è quello che va tenuto presente nel momento in cui si considera il rapporto Cina Stati Uniti e come un rapporto che
è di
è un rapporto che può essere definito Complesso ed estremamente articolato e anche a volte contraddittorio a mio avviso partiamo da uno degli aspetti più discussi in questo momento le pressioni di tutto il mondo perché la Cina operi una rivalutazione sullo yuan una sulla valuta cinese è in realtà noi dobbiamo tenere presente il fatto che i vantaggi per la Cina a mantenere un lampo probabilmente sottovalutato alcuni dicono del venti alcuni dicono del trenta per cento non sappiamo esattamente di quanto forse queste percentuali però sono troppo alte forse sono lealtà ma stavolta c'ha intorno al quindici per cento
L'export i vantaggi per la Cina sono l'export a prezzi competitivi su tutti i mercati internazionali e anche però dall'altra parte la capacità di attrarre investitori esteri fatti ricordiamo che la Cina ha superato gli Stati Uniti e questo è un altro dato rilevante
Come capacità di attrarre investimenti diretti esteri un dato tanto più rilevante in quanto per tutto il secolo precedente gli Stati Uniti sono stato l'unico paese al mondo come capacità di attrazione degli investimenti diretti esteri per la prima volta nel due mila tre la Cina supera gli Stati Uniti i attrae più di sessanta miliardi di dollari di investimenti diretti esteri supera appunto la capacità degli Stati Uniti poi nel due mila quattro sono tornati in parallelo la vedremo cosa succede nel due mila cinque ma questo è stato percepito molto fortemente dagli Stati Uniti che non solo hanno la bilancia commerciale estremamente sbilanciata a causa dell'eccessivo export cinese ma hanno anche però dei vantaggi dalla sottovalutazione del Milan molto forti
Il la la banca centrale cinese che ha accumulato riserve in valuta estera seconda soltanto a quella del Giappone ormai ha superato i seicento guardavo sull'Economist l'altro giorno seicentoquarantotto miliardi in valuta estera miliardi di dollari in valuta estera
E la banca centrale cinese dicevo è a a statue stando massicciamente buoni del Tesoro americano non sappiamo talmente quant'è questa entità ma è una quantità molto consistente e questo ovviamente è un vantaggio per gli Stati Uniti d'America
Perché questo contribuisce a tenere basso il tasso d'interesse e quindi anche il deficit pubblico americano che come sappiamo e come ci ricordava proprio qualcuno stamattina
è molto grave
Inoltre sono molto avvantaggiati tutte le multinazionali americane che stanno investendo hanno investito e sta investendo in Cina questo è il contesto macroeconomico di riferimento che dobbiamo considerare perché sicuramente proprio perché per il governo di Pechino
Il punto di forza della propria crescita come potenza regionale e sulle basi economiche dobbiamo sempre tenere presente quali sono i confronti quali sono i dati di riferimento
Andiamo a vedere un attimo
La strategia degli degli Stati Uniti la strategia degli Stati Uniti
è qualcuno stamattina aveva chiesto una domanda era la guerra al terrorismo è stato un modo per contenere la Cina sì questa è stata una delle ipotesi ma in realtà però secondo me dobbiamo distinguere nettamente
Lei fasi del contenimento del periodo
Tradizionale da Reagan in poi nei confronti della Cina e al primo al primo inizio della della prima presidenza Bush a quello che è successo subito dopo il l'undici settembre questo è un punto importante noi dobbiamo tener presente che il dipartimento
Di difesa americana nel due mila uno prima dell'undici settembre e poi Bush stesso aveva detto quando è arrivato al potere nel febbraio del due mila uno nel discorso di di investitura della sua presidenza aveva detto il nostro il principale competitor nostro paese maggiormente competitore per noi è la Cina la Cina che Clinton aveva definito partner strategico che diventa invece con bus
Il principale competitor strategico il Dipartimento di Stato scriveva appunto esiste la possibilità che un competitore militare con una formidabile base di risorse emerga nella regione asiatica non parla direttamente della Cina ma è ovvio riferimento
La presenza militare americana in Asia orientale presenza del militare merita rinascimentale molto importante
è molto importante non solo per l'alleanza strategica di lungo periodo consolidata con il Giappone di cui ci parlava prima professor Molteni ma anche perché ricordiamo che gli Stati Uniti hanno come residuo della guerra di Corea lascia atto nel Sud Corea una a montare molto massiccio di truppe si parla di trentasette mila cinquecento soldati americani che sono no stanziali nel Sud Corea e questa è una presenza che è sempre stata percepita in funzione anticinese oltreché ovviamente anti nordcoreana
Ma questa presenza ha messo in moto nel Sud Corea una serie di movimenti anti americani un sentimento antiamericano che era cresciuto moltissimo
E se non ci fosse stata l'escalation nucleare del North Korea di due anni fa probabilmente sarebbero arrivate una riduzione avevano già contrattato una riduzione della presenza
Americana delle truppe americane in Sud Corea avevano già detto che entro il due mila dieci l'avrebbero ridotte al venti mila e poi entro il due mila venti a otto mila soldati
Ma il punto allora per arrivare alla domanda che era stata fatta stamane allora effettivamente io ricordo anche un numero della rivista Limes che portava avanti con molta forza questa discorsi effettivamente allora la strategia americana in Asia centrale è una strategia per contenere la Cina io direi in parte sì ma solo in parte
Perché in realtà se noi andiamo a vedere quello che è stato l'atteggiamento cinese subito dopo il l'attacco all'America dell'undici settembre capiamo che in realtà la Cina fa parte di un gioco della lotta di un di un un partner principale in Asia
Della alleanza americana nella lotta contro il terrorismo perché cosa succede dopo l'undici settembre il governo cinese immediatamente condanna il tre turismo immediatamente manda un telegramma telegramma di solidarietà alla Casa Bianca dicendosi solidale con il popolo americano e gioca la carta
Dell'alleanza della cooperazione antiterrorista per potere poi giocare in casa propria
Contro la minoranza degli uiguri che stavano creando notevoli problemi e che secondo il governo cinese erano stati addestrati nei campi mi ettari dell'Afghanistan dei talebani allora ecco vediamo che in qualche modo probabilmente nella strategia iniziale
Del Dipartimento di Stato si era ipotizzato
Un intervento in Asia centrale anche per contenere la Cina ma di fatto gli eventi sono stati tali che il governo cinese ha un poco probabilmente come spiazzato la strategia americana
Perché principal diamo tutte che per quanto riguardava la la guerra in Afghanistan il governo cinese ha fornito le mappe dei Cam
I militari dei talebani che poi ha fornito al a Washington le mappe di dette dei campi militari talebani che poi appunto
Ieri americani hanno bombardato questo è un punto importante perché altrimenti non si capisce più niente quindi ecco che in realtà
E possibile e sicuramente ancora oggi si percepisce in Cina la presenza americana in Asia centrale come una presenza
Potenzialmente pericolosa per la Cina ma in realtà la Cina ha giocato un altro ruolo il ruolo è stato quello del fa io ti faccio vedere che sono potenze economiche emergente ma sono estremamente responsabile
Rispetto le regole internazionali del gioco Rispetto l'egemonia americana Enia all'Eur sostengono alleanza contro il terrorismo
Abbiamo visto ci diceva stamattina Colombo come proprio tutta la politica estera americana finora sia stata di fatto la la guerra contro il terrorismo la Cina la sostenuta l'ha appoggiata non si è opposta minimamente
Certo però in nella strategia di contenimento elaborata in realtà da Condoleezza Rice in un famoso articolo su Foreign Affairs del due mila e e che poi è stata la strategia che ha determinato tutta una serie di politiche
De de di Washington ha aperto in tutto in tutto il mondo di fatto e anche nei confronti della Cina
Certo che bisogna anche contenere questa grosso paese in forte crescita economica bisogna contenerlo bloccare sicuramente la vendita di armi verso la Cina
E però questo ha fatto sì che di fatto sia la Russia il principale partner commerciale nel settore delle armi
Con la Cina per cui di fatto è stata gettata la Cina in mano all'ex nemico russo di fatto ha messo in moto una nuova alleanza tra
Cina in Russia un'alleanza che e anche sulle basi del petrolio delle vie del petrolio dei gasdotti che attraversa la anche l'Asia centrale e soprattutto
Del dell'oleodotto che attraversa la Siberia però teniamo presente che la Cina oggi sta a facendo massicci acquisti di armi proprio dalla Russia e quindi la nuova politica
Di nuove alleanze tra Putin e
Imu Jintao ma in realtà è stata anche un frutto dell'embargo dell'embargo europeo in vendita le armi alla Cina e all'embargo americano della vendita le armi quindi queste realtà
Ha messo in moto dei giochi più complessi che forse non erano stati previsti né da Condoleezza Rice dal Dipartimento di Stato in generale
L'altro discorso è un grosso progetto di scudo spaziale
Un grosso progetto rispolverato dall'Amministrazione Bush ma era un progetto che come tutti ricorderanno era stato delineato dal regala nei suoi tratti
Principali è un progetto che ovviamente è stato sempre percepito da Pechino come un progetto in chiave anticinese perché in teoria è un progetto di di protezione del Giappone e anche di Thérouanne del sud Correa ma è ovvio che anche un Progetto necessariamente in funzione anticinese ma allora che cosa dobbiamo tenere presente che in realtà
E il
Due aspetti secondo me che sono molto importanti e aspetta un secondo prima di andare nella grazie
Due aspetti che sono molto importanti
E
Se torniamo un attimo sulla prima slide e Ti spiace un attimo allora
Ecco grazie allora volevo tornare un attimo su questi due aspetti il conflitto nordcoreano e la questione taiwanese allora sicuramente il progetto di scudo spaziale è stato
Rispolverato il rilanciato con forza da Boucher proprio perché in qualche modo per poter intervenire e difendere sia a Taiwan ovviamente il Giappone e ovviamente il Sud Corea
Ma attenzione perché qui c'è un una serie ci sono una serie di eventi che di nuovo in qualche modo a mio avviso rendono la politica estera cinese più pragmatica di quella americana
E in qualche modo poi piacerebbe sapere un parere di Alessandro Colombo su questo perché a mio avviso il governo cinese negli ultimi due anni sta facendo una serie di mosse che spiazzano continuamente l'amministrazione americana
Che cosa per cosa è il discorso è delle nuove tattiche verso Taiwan
Allora noi sappiamo e non ricordiamo ora gli aspetti storici a Taiwan ma
E il e e l'entità cinese che deriva dalla dalla presa al potere del quarantanove del Partito comunista in Cina c'è anche c'è che fugge a Taiwan per molto tempo la comunità internazionale riconosce solo Taiwan come unico legittimo che noi di di l'unico orco verde legittimo gli unica Cina
E poi colla viaggio di Nixon con
La politica del ping pong si riaprono le relazioni
Con il governo di Pechino Pechino arriva nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a poco a poco viene riconosciuto da tutti i governi occidentali e in tutte le volte che entra in questi contesti mette da parte
Il rappresentante Little White
Taiwan è però è stata strettamente legata agli Stati Uniti che l'hanno appoggiata hanno sostenuto il suo sviluppo economico ed è strettamente legata anche al Giappone perché il Giappone aveva colonizzato The One te quando in realtà era stata colonizzata dal Giappone per ben cinquant'anni e quindi di fatto ormai più di un secolo che te quando non fa parte di un'unica Cina ma allora che cosa succede succede che mentre le tensioni
Tra a Cina e Stati Uniti all'inizio del due mila uno prima dell'undici settembre negli dal discorso di apertura della presidenza Bush all'undici settembre aumentano enormemente aumentano le tensioni libri ricordo c'è l'incidente dell'aereo spia americano
Che è stato costretto ad atterrare Ada Inanna cella la negoziazione fatta da Colin Powell risolta in maniera molto brillante appunto
Proprio su una base
Negoziale molto delicata in cui di fatto gli Stati Uniti si sono detti dispiaciuti della morte del pilota cinese e non hanno mai chiesto scusa per aver invaso lo spazio
Territoriale aereo territoriale
Cinese ma però come volevano i cinesi però hanno fatto tutta una serie di gesti che hanno messo in moto una sorta di rappacificazione e la restituzione prima
Della ciurma che era stata tenuta ovviamente se non erro spia peraltro battuta militare sta ed è tenuta in ostaggio dopo soli dodici giorni poi dopo molto tempo smontato a pezzi è stato restituito anche l'aereo spia
Ma quello che e e interessante chiesi subito dopo la fine della crisi allegra spia gli Stati Uniti fanno decidono Bush in prima persona decide di dare attenua nella più grande fornitura di armi di alta tecnologia che si sia mai stata
Ceduta dagli Stati Uniti a un un altro Paese
La decisione del ventuno di aprile la tensione aumenta fortemente se qualcuno di voi ricorderà dall'aprile de due mila uno al settembre del due mila uno l'attenzione treccine se pliche fortissima i titoli parliamo sempre di più di una possibile esplosione sulla questione di Taiwan
In realtà dopo il l'undici settembre dopo l'atteggiamento cinese nei confronti della lotta al terrorismo internazionale in particolare dopo l'ingresso della Cina
Nell'organizzazione mondiale del commercio che era già stato deciso ma che viene in qualche modo agevolato proprio dal presidente Bush i viene poi
Firmato a Doha nel novembre del due mila uno ecco che in realtà la Cina comincia a dialogare sempre di più con The One
Prima con dei dialoghi segreti e poi anche recentemente Conde una
Una serie di decisioni che in realtà da un lato infatti iniziano il fatto che esiste un'unica Cina e che la Cina come sempre rivendica
Taiwan dall'altro lato però c'è anche il fatto e e all'interno di questa decisione per esempio c'è l'approvazione che hai fatta nel marzo di quest'anno
Della legge anti secessione che consentiva l'uso di mezzi non pacifici per risolvere un'eventuale crisi
Ovviamente nei confronti di eventuali province chi erano lascia la secessione che ovviamente è The One la provincia di riferimento però in realtà
Contemporaneamente si apre il dialogo si apre il dialogo prima con il Partito nazionalista che è stato al potere a te quanto molti anni ma che poi ha perso il potere a favore
Della presidente se ci viene Presidente esponente del partito indipendentista ma non ha mai dichiarato l'indipendenza dell'isola si riapre il dialogo si riapre il commercio l'integrazione economica tra Cinetel One è totale il settanta per cento
Dell'industria i tetti taiwanesi ormai produce in Cina si riaprono i commerci si riaprono perfino i voli intercontinentali per i businessmen da Taiwan a Pechino
Ecco allora che di nuovo in qualche modo a mio avviso il governo cinese spiazza un po'il Washington e secondo me a questo punto arriviamo agli aspetti più rilevanti che sono quelli
Chi è sono stati anche scritti da una serie di autori e di autori che scrivono anche lingua inglese di Autori di studiosi cinesi soprattutto di Shammai ma non solo di Shanghai Institute for International Relations ma anche altri
Che e hanno evidenziato sempre più spesso la supremazia dell'America in campo militare economico e tecnologico e la
L'inferiorità strategica
Della Repubblica popolare cinese che vuole evitare nella maniera più conto con totale confronti diretti con gli Stati Uniti questo è stato scritto esplicita ente nel novantatré de scusate nel due mila tre nel due mila quattro da numerosi numerosi articoli pubblicati volutamente anche su riviste internazionali
Da parte di questi studiosi ma allora ecco che cosa accade accade che in realtà il governo cinese proprio per realizzare la le in qualche modo la potenza economica regionale e globale decide di non sfilare di non sfidare assolutamente direttamente
L'hard power ma di in qualche modo invece cercare di diventare l'interlocutore privilegiato abbiamo già visto nel conflitto nell'escalation al Nord nucleare coreana
L'escalation nucleare nordcoreana e
E e diventa in realtà una riapre il dialogo Conte Guanda ma quello che diventa più interessante in assoluto e su questo poi chiudo il la diplomazia economica cinese nota come Go Global policy
Largo Global ponesse però vede delli accordi di cooperazione per Progetto con moltissimi
Paesi ed ecco allora che risponda alle domande che la strada fatta sull'Africa da due persone stamattina
La Cina per esempio per la prima volta comincerà a firmare accordi di cooperazione di acquisto di materie prime in in Africa in particolare i paesi più interessanti per la Cina sono il Sudan l'Angola Gabon
In Sudan in particolare le società petrolifere cinesi hanno realizzato investimenti per molti miliardi di dollari
E di proprietà cinese il quaranta per cento della Great Nay Petroleum operating Company principale consorzio che opera per la trivellazione del petrolio nel Paese
Dalla Sudan proviene il sette per cento del petrolio importato dalla Cina voi sapete che la Cina sta acquistano massicciamente petrolio come tutte le altre materie prime per sostenere la sua crescita
La Cina tra l'altro per la prima volta in un un po'lunghissimo periodo in cui non ha mai minacciato di utilizzare il diritto di veto per quanto riguardava alla crisi del dar del Darfur in realtà la Cina ha detto che nel caso in cui il Consiglio di sicurezza decidesse l'imposizione di sanzioni pesanti nei confronti del Sudan dopo la crisi del Darfur avrebbe utilizzato il diritto di veto è la prima volta non vi ricordo che per la guerra in Iraq la Cina disse se si dovessero tornare una nuova votazione al Consiglio di sicurezza
Io non eserciterò mai diritto divelto
Di questo importante mis mi asterrò ma non il tiro al diritto di veto ultima cosa l'Andorra e sta diventando di grande interesse per la Cina
è forse anche altri Paesi africani questi sono quelli che mi sembrava più significativi in America Latina e questo è un altro punto importante lei stamattina parlava di America Latina in America Latina la la la politica di Pechino è largo Global Poli si sta scavalcando e sta mettendo in qualche modo in crisi l'antica
Capacità di influenza americana sull'America latina e allora ecco cosa succede che a seguito di viaggi prima di Hu Jintao coi di guance o Bao il premier cinese
La Cina ha sottoscritto con il Venezuela che il quinto esportatore mondiale di petrolio moltissimi accordi c'è una grandissima o
Attenzione cinese per l'Argentina il Brasile l'Ecuador la Colombia e anche acquistato la cena National Petroleum Corporation acquistato molte concessioni petrolifere in Perù
E quello che a me sembra particolarmente interessante che la Cina ha raccolto riconoscimento da parte di Brasile Argentina Cile Perù e Venezuela
Dello Stato sull'economia di mercato il che in pratica rende più difficile a questi Paesi avviare in sede da brutti o pratiche di commercio sleale contro le importazioni cinesi
Allora quindi largo Global Policy che cos'è mi hanno già parlato prima io ho finito chiudo tra un minuto Alessandro
Ne hanno già parlato anche i miei colleghi prima c'è una volontà cinese di aumentare la sua influenza su tutto il mondo
Gli accordi con laser la proposta la proposta all'Asean
All'interno dell'ASL fra Street è una proposta bilaterale di a di creazione di un'area di libero scambio tra la Cina e i Paesi Asean questa proposta a anche spiazzato un po'il Giappone quale mediatamente pochi poco tempo da
Ho deciso di fare anche lui è una proposta analoga e potrebbe mettere in moto una e effettivamente la creazione di un'area di libero scambio in Asia orientale estremamente interessante estremamente pericolosa per l'Europa
L'altra cosa e per gli Stati Uniti ovviamente
Tutti i Paesi dell'Asia sudorientale sono dipendenti dall'esportazione dagli Stati Uniti tutti hanno bisogno
Di esportare verso gli Stati Uniti l'altra aspetto la Cina e l'India nemici da molto tempo fra firmano un accordo d'improvviso di rappacificati Simone si scambiano le mappe dei confini delineano nuove aspetti diplomatici e soprattutto ha pronta a politica commerciale una politica commerciale
Che potrebbe esser realizzate visto che l'India interessata in questo momento a guardare sul anche i Paesi del dell'Asia sudorientale potrebbe agganciarsi al Progetto di
E Area di libero scambio dell'Asean Asian Cina e potrebbe allargarsi anche all'India di nuovo un segnale molto forte dato il resto del mondo dato agli Stati Uniti in particolare
Io mi fermo qui scusate ho preso un po'troppo tempo vi ringrazio per l'attenzione
Allora ringrazio Maria Weber per la ricchissima relazione ci ha ricordato tra l'altro di un altra rimozione grave cioè l'India ce n'è un'altra addirittura comica quasi cioè l'Iraq
La prossima volta ci sarà posto magari anche per queste cose
Ringrazio anche tutti i relatori per essere rimasti nei tempi il fatto di essere sorprendentemente orario ci dà la possibilità di fare un giro di domande cominciando da una domanda che il mi sembra che voglio rivolgere il professor indifferenti
Fa il professor Vari
Meier sei giorni
Vuole solo espulso excursus con con Lussu coglie un po'
Bisogna cioè i Paesi del suo in diminuzione falso in modo eccezionale
E tripli potrebbero essere o meno hai detto con Como
Dopo di ciò minacce il punteggio in senso perfora scusa in parte il burro hanno saputo Snakes primitiva per cui fu la sua reazione proprio lui al suo infrarosso poter cosmica in cellulite lingue ciò rendeva temo completo ed aprire alla moschea accanto ai dei test Corsini Europe approccio meno
Adesso ci sono le norme sulla Quinta Strada Nuff Ciucci
Un mostro sedette fra è il seguente Falluomi buon calcio i chiuse Stooges
Mai espresso ciò veniva chiusa c'è un'Elsa Office buon tran fritto seduce Stooges ai propri clienti prismi eccome destro
Per ecco il momento diciotto persona of uccise mio campo di destro
Hanno avuto suggestivo giacciono in escono in Friuli sacre mura produce alle Province dove spesso concrete cresciuti perciò imbracciano emisferico parolacce abbraccia unisex non mettano a cinque
E il suo sì tanto qui troppi uscivo octies CPC cioè cioè i of Atlantide spiovente privo ecco e non è spinte nasce fosse stufo di non attestazioni di fiducia
Aveva alcuni Bourgeois occhio mio occhi Comense astuti che impicca i cento o filtravano ho provato Cisco onciale mi ispirava
Così facciamo un giro completo almeno un primo giro completi domande e poi lasciamo spazio ai relatori
Sì buongiorno io sono restando collegato non sente scienze politiche all'Università Statale di Milano volevo sapere se si possono delineare e se ci sono state delle reali differenze e quali sono state tra la politica estera
Di dell'amministrazioni Clinton nei confronti della Cina e quelle invece dell'attuale amministrazione Bush e dove si può collocare in quel sito
Il tra virgolette l'errore del bombardamento della d'ambasciata cinese a Belgrado durante la guerra del Kosovo se questo episodio a quale rilevanza a questo episodio
Allora possiamo forse comincia per rispondere a queste due tra queste due domande
Non mi fate riposare neanche l'antico allora
Sì grazie grazie infinite
Sì certo la Cina e forse non è neanche un Paese due sistemi ma un Paese molti sistemi perché ci sono grandi diversità non solo dal punto di vista
Dell'élite politica e l'élite economica ma anche dal punto di vista delle zone del Paese e noi sappiamo che queste grandi diversità stanno creando anche
Non scompenso la crescita è stata molto disuguale e ci sono ormai sempre più pressioni all'interno della Cina
Per cercare di riportare
Nell'interno del Paese gli investimenti la di ridurre il divario tra una parte e l'altra sicuramente quindi la Cina e non solo un Paese due sistemi il
L'élite politica socialista l'élite economica e capitalista direi che in molti casi è più interessante ancora quella
Delle lì s'che non è ne capitalista del tutto donne socialista ovvero sono tutti le aziende
Collettive le cause in ville centro prix alle aziende che non sono statali
Non sono controllate dallo Stato ma non sono neanche del tutto private che stanno ormai contribuendo alla forte crescita dell'output industriale cinese ma sì io ricordo bene sono due milioni e duecentocinquanta mila aziende
Che danno lavoro a trecento milioni di lavoratori e sono e contribuiscono a sessantasette per cento dell'output industriale quella secondo me è la Cina che veramente mette insieme
Il l'apparente diversità di gestione tra la parte appunto socialista di tipo politico e la parte invece capitalista
Del sud in particolare
Credo che la la uno degli aspetti la ringrazio della sua domanda credo che uno degli aspetti più importanti sia vedere se la quarta generazione al potere
La degenerazione di Hu Jintao di voi già Oba Oba
In grado di gestire la transizione del Paese
In questi termini perché stanno sperimentando per esempio
Delle forme di partecipazione nelle municipalità ma anche nei villaggi delle forme di partecipazione allargata all'élite economica crescente la stessa apertura delle porte del partito comunista agli iscritti
Di al al possibilità di scrivere persone che non sono
Praticamente ne operai e contadini ma che sono di fatto i nuovi capitalisti cinesi
Va in questo senso è pubblica in realtà il grande dubbio è
Quanto questo continueranno a funzionare come processo la mia risposta di solito è funzionerà finché la
E l'Ital potere riusciva a distribuire la ricchezza nel momento in cui la crescita economica dovesse collassare City il surriscaldamento dell'economia di cui non abbiamo avuto tempo di parlare
Dovesse fare effettivamente mettere in crisi la distribuzione della ricchezza allora probabilmente verrebbero fuori dei problemi perché allora entra
Va i viene la la il conflitto tra la sovrapposizione tra queste due aspetti dal nostro punto di vista così in qualche modo inconciliabile
Per quanto riguarda l'istanza Clinton e Bush si è enorme la diversità che interverrà io non ho parlato perché come avete visto il tempo avevo professor Colombo che mandava i cinque minuti e stavo attenta del e il e Clinton e è stato il Presidente americano che ha portato avanti con maggiore forza magari torniamo anche sulla slide maggiore forse concetto del coinvolgimento delle tutti sostenitori del coinvolgimento della Cina sono coloro che ritengono che in realtà il tutte le tele liberali da un paese in qualche modo
Quando mette in moto la modernizzazione economica mette in moto necessariamente anche la modernizzazione politica diventa sempre appunto più liberista e poi l'altro problema è che Clinton è riuscito a coinvolgere la Cina in moltissimi
Contesti internazionali
Di regole del gioco condivise vi ricordo che la Cina ha firmato durante l'era Clinton
L'adesione ai trattati di non proliferazione nucleare l'adesione al trattato può per contro le armi chimiche l'adesione tantissimi trattati internazionali e poi Clinton ha messo le basi per l'adesione della Cina da vecchio quindi Clinton aveva portato la Cina nel contesto internazionale aveva convinto l'Europa a portare la Cina nel contesto internazionale e aveva messo le basi perché si realizzasse effettivamente l'ingresso la Cina Capolicchio
Quindi la politica era molto diverso da io ho dovuto tagliare drasticamente ovviamente però è un punto avuto sicuramente importante l'errore della bomba Dl il discorso cioè allora
Ci sono sempre
Tante interpretazioni cinesi hanno sempre detto che non è mai non è stato un errore
La versione ufficiale americana è stata quella dell'errore di fatto nell'ambasciata cinese a Belgrado Phoinix si nascondevano erano presenti molti leader del regime
Quindi in realtà premente non hanno ragione i cinesi non è stato un errore però è stata la violazione di uno spazio extraterritoriale
è stata gestita la fine bene di RAI sia dalla Cina che dagli Stati Uniti Clinton si è scusato varie volte
La Cina dopo avere fatto la voce grossa se ricordo bene Gian Semini presenti germi si rifiutò di rispondere al telefono per quarantotto ore a le pressioni di Clinton poi alla fine hanno fatto
In maniera molto pragmatica come sono sempre cinesi hanno accettato sostanzialmente di chiudere l'argomento smettere di
Far fare le manifestazioni davanti all'ambasciata americana a a Pechino e di mettere un velo pietoso su quella che probabilmente appunto non era effettivamente un errore però formalmente
Era stato giustificato come una mappa troppo vecchia della città di magistrato
A allora ci sono altre domande però non a me così io mi ricordo una pure giungere poche cose
Ed è un piccolo dettaglio per quanto riguarda ESA differenze tra Clinton tra le due amministrazioni
I Tokyo indietro diciamo i dirigenti dei giapponesi rimasero molto colpiti rimasero sorpresi e perplessi e quando Clinton si recò in Cina senza passare dal Giappone era una tradizione che i viaggi nell'Asia orientale prevedesse lo scalo a Tokyo prima
Visita di cortesia non solo di cortesia che è molto importante nel nel simbolismo delle relazioni diplomatiche a Tokyo invece saltò e andò direttamente a Pechino e questo lascia molto perplessi nei e giapponese con l'amministrazione Boucher si è ritornati
Ovviamente la prima visita è quella che fa il primo mini neo Primo Ministro giapponese a Washington dopodiché c'è la restituzione della della visita due altre brevi considerazioni che possono essere utili forse per per il dibattito una è una battuta
Vero che la Cina non irrita non cerca di non provocare gli Stati Uniti però cerca di provocare ed irritare un po'il partner minore il partner giapponese quindi non si provocano gli Stati Uniti Massi possono diciamo provocare le tensioni con con il Giappone e l'altro aspetto riguarda i rapporti con l'Africa
Soprattutto l'America Latina ora non voglio io non so come evolverà la situazione in futuro ma mi ricorda per Rasconi aspetti la questo apposito politica già cinese rivolta al di globalizzazione dei propri interessi ciò che fece Giappone negli anni Ottanta nell'ottanta prima metà degli anni novanta quando il Giappone era in una fase di grande espansione forse all'apice della sua potenza economica investirono molto in apre ma soprattutto in America Latina dove ci sono anche colonie di di cittadini di origine per lo meno di oggi del terza secolo terza tre generazioni con la terza generazione di origine giapponese particolare attenzione nei confronti del Brasile il particolare attenzione nei confronti del Perù dove appunto Alberto Fujimori era un presidente di origine giapponese
E questo questa attenzione per avvenuta meno venuta meno perché il Giappone ha perso diciamo smalto ha perso risorse finanziarie data la debolezza finanziaria la crisi finanziaria anche dalla finanza pubblica giapponese che ha costretto il Giappone a cedere spazio cedere terreno
Io non so che cosa come evolverà la storia posso solo sottolineare un aspetto
La Cina estremamente non robusta potente solida determinata nella nella sua volontà di affermarsi ma a un sistema finanziario estremamente debole estremamente fragile potrebbe inciampare non poi magari si riprende riparte di nuovo con slancio però da un sistema delle basi finanziarie estremamente fragile sulle quali potrebbe rischia e di inciampare di non essere in grado di sostenere questa politica di espansione all'estero a ad amplissimo raggio
Insomma che ci sia un'ultima domanda ce ne sono due
Non è tanto la domanda ma diciamo una considerazione che rivolgo Paspardo particolarmente la dottoressa Weber va sulla Cina mi sembra che
Ci sia complessivamente anche in Europa un atteggiamento non
Nei confronti della Cina un po'un po'demonizzare ante da una parte abbiamo gli Stati Uniti che ripeto militarmente considerano la Cina competitivi competitrice con con globale che con una parte delle delle è lite
Americana che pensa che la città possa diventare la nuova unità unione sovietica da sconfiggere
E dall'altra l'Europa che guardando solo gli interessi come dire strettamente commerciali
Vede il pericolo la Cina per l'invasione del dei suoi prodotti io credo che questa visione dovrebbe essere completata da una fioritura da una considerazione di fondo chi è quella che la Cina con questo suo straordinario sviluppo economico
Ottenuto successi dal punto di vista sociale incredibili cioè la Cina ha tirato fuori dalla povertà e dalla miseria in pochi in in due decenni centinaia di milioni di di persone ha cambiato come dire l'equilibrio fra povertà e ricchezza che noi siamo tutti a essere una delle cause fondamentali dell'insicurezza delle possibili guerra ecco io credo che oggi sarebbe bene che si valorizzasse oltre alcuni stesse valorizzasse particolarmente anche i successi che no che sono indicati da tutte gli indici di carattere di qualità Della Ritter cioè aspettativa di vita scolarità mortalità infantile sono tutti indici che hanno avuto uno sviluppo straordinariamente ci sono Paesi come gli Stati Uniti che non riescono ancora a risolvere il problema di quaranta cinquanta milioni di poveri che non hanno un uno straccio di Asti di di di di sicurezza medica e viceversa un Paese che fino a trent'anni fa
Era un un Paese che quasi miseria in cui centinaia di Micco con gli squilibri ma sono centinaia Emilio e e migliaia di persone che dei milioni che sono passati alla modernità
Un'ultima considerazione ho sentito qui un po'due volte
Un'associazione fra americani occidentali e addirittura cristiani
Non c'entra cioè io son convinto che nei paesi dell'est lavorato due anni Maurizio cioè sentimento antiamericano ma non è il sentimento anti occidentale anti francese e anti italiani
In una è una un atteggiamento anticristiano pericoloso mettere insieme queste tre cose c'è un'ultima domanda il verso i calzini mi spiace ma non credo che avremo tempo per altro no questa rivolta Monte Soro in particolare cioè si è parlato della la percezione del terrorismo no tu hai detto c'è il terrorismo e visto allora io chiedo questo quant'è l'effettiva percezione dei paesi che tu indicato della specificità nazionale del separatismo e quanto invece secondo diciamo la visione americana
Diciamo perito hai detto è vista come parte di una di una galassia più generale di al Qaeda c'è questa idea che sia parte di una di un terrorismo globale
Questo il primo punto il secondo in sostanza quanto è considerato una minaccia effettiva cioè quanto quanto quanto ha visto una minaccia effettiva e quanto invece diciamo questa una linea di critica che c'è molto vasta riguardava stamattina i Paesi dell'area centrale è invece una motivazione una legittimazione di regimi militari autoritari cioè in sostanza quanto qua
In senso generale questo discorso potrebbe anche estendersi anche situazioni sono molto diverse a quello che ha detto anche la promessa Weber per quel che riguarda la Cina quanto il motivo degli Uiguri poi gioca agli effetti di un rafforzamento e poi qui concludo con Molteni non so in Giappone questo ha giocato anche in un senso diciamo sul piano della sicurezza perché se il terrorismo ha visto come l'alternativa globale
Abbiamo parati tutti questi Paesi quanto effettivamente adesso non voglio aprire un discorso generale ma mi sembra importante grazie perché offre un ultimo giro di risposte
Ma per quel che riguarda la percezione del della minaccia del terrorismo io credo che la distinzione sia proprio tra paesi che sono paesi
A maggioranza musulmana o comunque con una componente islamica decisiva nel caso l'Indonesia e la mala inizia e Paesi invece in cui musulmani sono una minoranza ma sono maggioranza nelle regioni in cui agiscono movimenti di guerriglia nel senso che a nelle Isole Sulu sono tutti musulmani
Ora
In che termini noi possiamo parlare di minaccia reale non soltanto di percezione nelle Filippine senz'altro si tratta di una minaccia reale nella misura in cui vi sono almeno due formazioni il movimento islamico di liberazione
Di liberazione e un gruppo terrorista Abu Sayyaf che hanno una capacità militare significativa al punto da portare all'intervento americano e intervento che non è affatto risolutivo
E qui naturalmente bisognerebbe entrare nel merito delle caratteristiche cioè si tratta di una guerriglia che dura da più di trent'anni e che di fatto in un contesto che non è mai stato un contesto pacifico a parte la prima metà del del novecento grossomodo nel senso che le aree meridionale delle Filippine sono sempre state autonome e hanno sempre minacciato ancora la colonia ispanica
Filippina soltanto la pirateria anche quella di Salgari per capirci a che fare proprio con con queste basi cioè sono popolazioni islamiche non cristianizzati e mai controllate da una potenza coloniale e che daranno luogo ad una guerriglia anche antiamericane gli americani arrivano nelle Filippine nell'ottocento novantotto ecco poi grossomodo negli anni venti dopo la prima guerra mondiale
I musulmani sono una minoranza Thaci Tata ecco emarginata anche trent'anni fa poco più di trent'anni fa dalla fine degli anni sessanta la guerriglia islamica con ramificazioni internazionali la Libia prima di tutto comincia a radicarsi ed è problema di grande rilievo terra le Filippine
Naturalmente può essere anche rubricato come un conflitto a bassa
Intensità nel senso che si tratta di aree per molti aspetti marginali ma diventa un elemento importante nel contesto della guerra al terrorismo e dell'importanza che ha al terrorismo islamico a attribuiscono gli Stati Uniti questo il fatto per cui è chiaro che senza ciò che è accaduto negli Stati Uniti e nella percezione ma la percezione in questo senso vuol dire ciò che viene percepito per agire negli Stati Uniti è determinante per stabilire la pericolosità o meno il la questione d'esempio del separatismo in Thailandia invece e marginale nel senso che si tratta di un fenomeno che non potrà assumere le caratteristiche Filippine perché la comunità malese islamica thailandese e meno
Marginale e si tratta di una comunità che radicata in particolare nelle aree turistiche e più come dire esposte al contatto con con gli stranieri con gli investimenti con il ma il turismo e da questo punto di vista si tratta di azioni che hanno un maggior radicamento internazionale
E una minore capacità di coinvolgere la gran parte della della popolazione ecco per cui sono fenomeni diversi fenomeni ancora diversi naturalmente per l'Indonesia per per e per la CEE qui il terrorismo viene in ampi settori della classe dirigente semplicemente cancellato cioè si ritiene una come dire
L'attentato di Bali ecco chi è dietro l'attentato di Bali sulla stampa indonesiana
Naturalmente non è l'opinione maggioritaria ma e stata sollevata da esponenti politici da da molte personalità l'ipotesi che è una provocazione per capirci lo dico agli italiani è una piazza Fontana ecco una provocazione per poter ecco che questo si attendibile non lo so in un sito internet francese Michieletto parallelo a ai servizi segreti francesi sia sostenuta la tesi della provocazione cioè proprio naturalmente questo ci dice qualcosa le relazioni tra Stati Uniti e Francia del due mila e due due mila e tre per capirci
Sì anche Giappone il governo diciamo la polizia giapponese ha sfruttato la cosiddetta minaccia terroristica estratto sono stati arrestati dei cittadini credo della proveniente dall'Asia meridionale hotel Medioriente con l'accusa di aver pur complottato progettato per azioni terroristiche
Ma per il Giappone ripeto è la Corea del Nord il paese l'emblema del terrorismo ricordo l'ho detto prima che in passato la Corea del Nord ha rapito dei cittadini giapponesi
Forze di sicurezza del Secrets servizi segreti nordcoreani sono sbarcati in Giappone hanno prelevato all'una decina nel corso degli anni una decina di giapponesi e agli anni Ottanta rapportati a forza in in Corea del Nord che avevano degli disegni di cui non abbiamo il tempo di parlare ma questa diventa è utile est questo fatto è stato riconosciuto dal governo nel nordcoreano nell'ambito di una complessa negoziazione ambivano a diciamo attenere delle concessioni da Japp si pensava che avrebbe risolto il problema invece dal fatto di aver ammesso il rapimento di cittadini giapponesi ha finito col creare maggiore ostilità maggiore avversione
Soprattutto nell'opinione pubblica nei confronti della Corea del Nord questo volevo dire
Sì proprio soltanto due battute
Il discorso depose persino incerto hai ragione il
La Cina aveva tutti i vantaggi ad aderire alla
A tutta la lotta al terrorismo internazionale per poter usare in casa propria questo non c'è alcun dubbio ci sono grandi vantaggi che la Cina anche nella mediazione nordcoreana perché
In realtà il vero interesse qui c'è un interesse convergente di Cina e Stati Uniti ma anche nel Giappone in realtà tutti vogliono che non lo vogliamo lo status quo nella penisola coreana
Non vogliono modifiche di alcun tipo la Cina come interesse prioritario il fatto che vuole affermare
Il rischio di e migrazioni continue che già ci sono sul territorio cinese di disperati del Nord Correa che vogliano trovare lavoro vogliono trovare de de dei motivi di di creazione di una nuova vita ma la Cina
è intervenuta massicciamente per fermare la Corea del Nord non solo perché aveva mantenuto rapporti privilegiati nel corso delle degli anni dalla fine della guerra di Corea ma anche perché voleva in qualche modo garantirsi mantenimento costa
Lo scopo era ben precisa nel nelle nelle idee di Pechino al fatto che il vero rischio era che in un conflitto era ovvio che vinceva poi la Corea del Sud non solo per l'appoggio americano ma anche perché la Cina nessuna intenzione di fare un'altra guerra di Corea
Per il Nord Corea su questo è molto chiaro
Ultima cosa in Europa c'è un atteggiamento demonizzate nei confronti della Cina si in Italia poi in maniera pazzesca
Non è il conto non è l'argomento di questo convegno io amo sempre ricordare che la Cina per molti anni ha cercato di coinvolgere l'Europa di guardare all'Europa come il terzo polo mondiale il la volontà vera dei cinesi è quella di aver era la gli Stati Uniti e l'Europa e la Cina
Come i tre grandi poli della politica internazionale ma non c'è riuscita l'Europa è stata troppo distratta da altre cose dall'allargamento
Dalla l'unione monetaria da tutte le cose che sappiamo ora forse gli occhi si potrebbero riaprire e che all'interno dell'Europa ci sono dei paesi che invece la Cina tengono molto
E guarda caso hanno poi delle politiche privilegiate
Al di là dell'Europa a parallelo delle decisioni europee guarda caso poi siamo in Germania e Francia per cui in realtà si possono riaprire i giochi probabilmente ora
Io ringrazio questo punto si relatori sia il pubblico oggi pomeriggio avremo una sessione molto fitta sul rapporto tra politica e sulla statunitense d'Europa vi chiederei pertanto di essere puntuali alle quattordici alla ripresa dei lavori grazie
Sì
Bene direi possiamo cominciare chiedo alle è un'organizzazione
Ci sono controindicazioni oppure se possiamo iniziare
Possiamo iniziare se
Possiamo iniziare se benissimo daccapo
Bene allora dopo il lungo viaggio prima tra le steppe dell'Asia centrale poi nel clima monsonico dell'Asia orientale sudorientale adesso torniamo sempre in un clima monsonico però alle nostre latitudini e longitudini
Sperando che arrivi la perturbazione annunciata dovrebbe arrivare una perturbazione che rinfresca
L'ambiente quindi oggi parliamo appunto di politica estera statunitense e l'Europa questa è la sessione pomeridiane di e dedicata ai rapporti tra l'Europa
La potenze come è stata definita oggi egemoni come non solo è scuro non solo di finita ma e in realtà
Dunque un piccolo cara in cambio di un piccolo modifiche al programma originario dopo le relazione dei professori Mustafà ai team dell'Università di Ankara del professor Paolo Calzini della Johns Hopkins University per ragioni organizzative il il professor Giuliano Giuliano Lindley Frentzen ci ha chiesto di anticipare il suo intervento cosa che facciamo molto volentieri e quindi la sua relazione concluderà questa prima parte del pomeriggio e poi la relazione del professor con Walter Corrado Nuzzo dell'Università degli studi di Perugia e rinviata all'inizio della seconda
Fu parte
Bene direi allora che possiamo iniziare darei la parola al professor Mostafa hai gente torni per la settima banca il quale ci parlerà del fiducia rotte Orchis l'America un Riley son Riley chance After Iraq presi atto
Benché ma ex detector predetto ufficio perché c'ha mercato adesso esatto di casa
Sette Sace voto Scherzo
Offre aderisce cerchi allevati stesa sabato sono a bordo Antonangelo chiuso con Actions meticciato stessa dai Eighteen ho e chiesi Rosi io a and morde infittire soft
E lime sì sì ma anche in forte sapore fra stoffe dediche Melaina Ifil forte saldo netto e trovando trent'tenta lei Tronto perché joint netto hanno anche il fittizio metodica un po'cerchi svengono estinto Duina testé spacca ad Cooperation
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Ma il titolare era un po'provocatorio Russia sotto attacco forse sarebbe meglio metterci un punto interrogativo chiedersi ma la Russia è sotto attacco la mia percezione che lo Emma diciamo il discorso resta aperto
Partiamo da da una premessa la posizione degli Stati Uniti e la posizione della Russia
Gli Stati Uniti e in generale l'Occidente ma qui c'è tutto il problema dei rapporti tra Stati Uniti Europa Stati Uniti e vari stati d'Occidente non è un un un qualche cosa di omogeneo parliamo degli Stati Uniti a a mio parere fatto progressivamente una scelta cioè sfruttare il ridimensionamento della Russia conseguenza del crollo dell'Unione Sovietica
Per ridimensionarla per dar luogo a un riequilibrio dei rapporti di forza a diversi livelli
Che in certo senso ha confermato il fatto che la Russia da super potenza con un'ampia sfera di influenza regionale anche più globale
Si ritrova confinata in una posizione se non marginale di isolamento la Russia mantiene capacità importanti e nucleare posizione geopolitica energetica
E soprattutto che sempre un elemento di complessità per l'accertamento anche delle degli Stati Uniti d Occidente delle potenzialità cioè si dice sempre la Russia debole ma magari torna desta forte questo discorso che ricade nella storia russa che comunque lascia aperto
A questa situazione che alcuni hanno voluto definire forse in termini un po'radicali che gli Stati Uniti in sostanza hanno imposto alla Russia una pace punitiva
Cioè una pace che arrivata gradualmente una soluzione perché ci si è arrivati a tentoni cioè un processo che gradualmente cominciando col trentanove novanta a come dico
Ridimensionato la posizione della Russia ulteriormente
In quanto la Russia non è stata inclusa come si poteva pensare all'inizio degli anni novanta in un sistema di sicurezza
Paneuropeo in un sistema generale e comunque in un sistema di alleanza perché ci sono rapporti con la NATO ma la Russia rimasta rimasta fuori certo ci sono forme di cooperazione il Consiglio NATO però la Russia sostanzialmente ancora il Paese fuori
Questo processo come dire di grado al di graduale come dico ridimensionamento della Russia
è andato avanti tra alti e bassi
Dovuti sia sviluppi interni alla politica americana da Bush da Clinton a Bush rilevare i fazione all'interno del congresso sia forse soprattutto a sviluppi interni alla Russia
E sia sviluppi del quadro internazionale l'avanzata di altri grandi soggetti la Cina il Giappone quindi insomma il discorso è complesso sia
Interno però la tendenza di fondo credo che si debba dire oggi alla luce di degli eventi dell'ultimo anno e mezzo
E a un graduale deterioramento dei rapporti fra Stati Uniti e Russia deterioramento che non vuol dire andare allo scontro ma insomma
La visione sia russi e greci dentale sia molto c'è molto peggiorata e a mio parere questo il punto che mi interessa si è arrivati a una fase cruciale del rapporto cioè secondo me Hill ultimi eventi
Soprattutto legati alla seconda presidenza Putin agli asili Luppi dello spazio ex sovietico aprono una fase ulteriore di questo questo rapporto
Il rapporto resta notoriamente un rapporto complesso competizione e cooperazione ma però condizionato da un dato evidente la simmetria di potenza fra Stati Uniti e Rossi
Quindi la politica americana è una politica assertiva se non addirittura aggressiva la politica russa e no una politica reattiva cioè sostanzialmente di di cercare di così se non di contenere di operare in questo in questo senso
La Russia quindi si è trovata sostanzialmente in una posizione di isolamento
Non ha le attiviste tranne qualche Paese qualche Stato
Diciamo del gruppo posso Vietti con l'Armenia al Kazakistan la Bielorussia ed è soprattutto una condizione di relativa di Bol debolezza unica fra le grandi potenze che negli ultimi quindici anni ha perso ruolo invece di guadagnare
Cioè crescita gli Stati Uniti la l'Unione europea nonostante i più recenti
E disastri francesi in qualche modo cresciuta la Cina Giappone oggi l'India quindi quindi voglio dire nel gioco tradizionale del rapporto tra grandi potenze la Russia è scesa tant'è che e per molti aspetti la si può definire ormai una potenza media anche se è anomala perché al nucleare alla presenza nel Consiglio di sicurezza si estende dal Pacifico al Baltico quindi insomma
La Russia resta la Russia in qualche in qualche in qualche modo
Un aspetto positivo che i russi apprezzano e d'altra parte che la Russia per la prima volta nella sua storia sia
Periodo zarista sia periodo sovietico
Non ha nemici dichiarati cioè vive in un ambiente molto competitivo molto turbolento ma non ha più opposizioni ideologico il grande gioco di potenza e quindi quindi in questo senso e in un mondo in un mondo diverso in quindi anche i rischi di grandi guerre se si guarda la dottrina militare russa sono sono praticamente esclusi
D'altra parte però questa questa situazione di debolezza della Russia e qui aprirebbe un discorso molto complesso
è dipendente sia
Dal mutato rapporto di forza del quadro internazionale
Sia
Dal mutato rapporto interno alla Russia stessa perché qui c'è stata negli ultimi cinquant'indulti ci va negli ultimi quindici anni una transizione riuscita
Solo in parte cioè c'è una forte erosione della base economica anche se adesso con la ripresa energetica cioè dei vantaggi
E soprattutto per arrivare al dunque c'è
Una carenza del regime politico cioè c'è un'incapacità di mobilitazione delle risorse economiche politiche umane della Russia che evidente aggravato anche la questione molto diciamo un po'po'astratte ma che sono concrete cioè che cos'è l'identità della Lousiana adesso cosa è la Russia che non è più una Russia imperiale
Non è più una russi ideologica è un Paese marginalizzato insomma c'è un problema se volete tipicamente russo che c'è sempre stato ma adesso aggravato da una situazione da una situazione di fatto
Questo naturalmente accento un elemento della percezione russa che già STET sempre presente della posizione USA cioè di vulnerabilità cioè la Russia
Teoria dell'accerchiamento teoria dell'istruzione dell'Europa però adesso effettivamente e quindi questa vulnerabilità da chi viene in primo luogo dagli Stati Uniti
Perché gli Stati Uniti per il solo fatto di essere una grande superpotenza di cui si è parlato oggi a lungo discorso di Colombo molto lucido su questa diciamo vocazione dinamica a livello globale è vista come come una potenziale se non minaccia massima fonte di potenziale contenimento
Dopo che gli Stati Uniti hanno vinto la battaglia della guerra fredda quindi quindi è l'avversario di sempre che forme diverse torna torna a sfidare a sfidare la Russia
Gli Stati Uniti che il discorso è complesso grosso modo dal dal Duemila dall'avvento della di Bush hanno intensificato pur tra alti e bassi questa politica in poche parole di pressione nei confronti di pressione di contenimento in qualche modo della Russia
E qui c'è stato un termine inglese che è molto significativo d'Russian a fatica cioè l'idea che insomma la Russia difficili da combinare perché non è stabile non è democratica magari aggressiva oppure è un problema anche se debole quindi la Russia
Che che che diciamo anche nella visione del dei nostri media è un Paese un po'accantonato però insomma paese al centro dell'Eurasia qualche problema lo pone
Gli eventi del settembre due mila uno gli attacchi terroristici sembravano aver portato un riavvicinamento perché
Perché qui c'era una sensazione di vulnerabilità comune sia Russia che americana
E Rusic avevano molto contato dicendo in qualche modo anche a voi adesso vedrete che cos'è il terrorismo naturalmente nell'immagine russa Cecenia e terrorismo vanno insieme in modo in modo
Molto stretto è stata però solo una parentesi perché lo diceva bene Colombo
L'undici settembre è stato l'elemento catalitico l'occasione per rilanciare in pieno una politica americana assertiva esportazione della democrazia volontà di stabilizzazione a livello a livello globale
Nel corso del due mila uno due mila cinque quindici soltanto una serie di gesti che hanno indicato questa volontà americana di non tener conto della Russia in poche in poche parole la Russia è stata declassata
Le ricordo appena in modo sintetico primo
Una critica politico ideologica al regime russo che si è accelerata cioè non siete democratici semplifico Putin un uomo forte ma è poi un uomo forte perché questo è il problema
Bosso ho bloccato e questo è un problema che ormai ormai si pone visto rapporto personale Bush e Putin anche questo ticinese Walk anni dell'IVA cioè poi in effetti questo Putin chiede
Secondo importante andrebbe approfondito militare strategico cioè la rinuncia americana a a al trattato Abm su sulla questione missilistica è uno schiaffo in in faccia ai russi i russi i russi in tutte le situazioni cosa fanno
Subiscono di fatto
E contestano di principio che è una posizione di debolezza cioè dicono è stato un errore sì un errore ma intanto però questa operazione riuscita mette in gioco tutto un dibattito molto complesso sulla deterrenza futura non entro nel dibattito che però è fondamentale
Il terzo è quello economico quale
è la penetrazione per diciamo ragioni legittime nel campo energetico tradizionalmente russo Caspio lì nuovi oleodotti saltare perché qui il problema non è solo lo sfruttamento ma il trasporto delle risorse energetiche qui russi lo ricordava anche il collega turco Como mai
Ma il passero come si chiama questa cosa
L'ultimo aspetto che il più interessante poi ne parlerà credo collega
Dopo e quello geopolitico cioè l'avanzata nello spazio ex sovietico perché l'avanzata nello spazio ex sovietico vigna a mio parere che cosa l'ultimo Olpe in ultimo capitolo della sconfitta russa perché
Perché la Russia
Quella che crolla non è solo l'Unione Sovietica mai l'impero russo che è stato costruito attraverso tre o quattro secoli la Russia di oggi ridotta la Moscovia con un'appendice importante che quella asiatica
Sì Beria Siberia estremo limite però questo questo è un fatto di di rilievo emblematico affettivo
E concreto molto molto molto evidente
Quindi lo spazio ex sovietico cioè questa zona no fatto dagli stati
Ex sovietici non russi l'Ucraina il Caucaso e l'Asia centrale diventa diventa che era l'area di interesse come dire di influenza russa tradizionale
Che inizialmente l'Occidente gli riconosceva inizialmente è limitata invece un campo aperto di competizione di sovrapposizione di interessi e quindi di evidente di evidente conflittualità
L'accelerazione e di questo fatto di chi di questa di questa nuova nuova attenzione russo americana e russa occidentale qui bisogna distinguere fra l'Europa gli Stati Uniti è risultato di una sinergia di tre fattori
Primo la volontà degli Stati Uniti di avanzare in questa regione
Sia pure qui va differenziato perché una cosa è la fascia occidentale una cosa e l'Asia centrale caldo ma che bisogna fare questo il PG divisione eurasiatica massiccia degli Stati Uniti perché gli Stati Uniti hanno i loro problemi può in effetti avanzare in questa regione
Però indubbiamente questo è il primo è il primo
Fattore che è portato avanti particolare con l'allargamento della NATO perché la NATO può e strumento degli Stati Uniti e poi
Permette un'adesione tipo Ucraina o Georgia più facile che all'Unione Europea
Quindi è probabile che la NATO che l'organismo visto come più provocatorio dei russi avanzi per primo dell'unione europea se questo procede questi quindi questo è un fatto indubbiamente indubbiamente
Molto molto importante
Il secondo aspetto
E e quindi era nato potrebbe dire che il processo è già andato avanti sono già stati inclusi baltici della seconda ondata i si è rotto diciamo la linea rossa
Però il fatto che rosso e l'Ucraina insomma l'Ucraina per per il peso per la tradizione diventa il fatto importante
Il secondo elemento però che di grande novità cosa è stata
Il fatto dell'instabilità di tutta questa regione c'è l'Ucraina e la Georgia cioè
Fatti di politica interna che a questo punto cosa fanno coinvolgono nolenti o volenti l'Occidente
E gli stessi Stati Uniti qui c'è qui c'è un elemento come dire che che parte dall'interno cioè si creano delle situazioni di crisi chiamate le rivoluzioni pacifiche non entro nel nel nel dibattito poi se ne parlerà
Ma scardinano lo status quo
Uno status quo o di cui la Russia in qualche modo beneficiava
Perché allo stato sconfina all'inizio del due mila poneva dei problemi la casa e conflitti ma insomma l'Ucraina rimaneva lì c'era cuciva che faceva il doppio gioco insomma la situazione andava avanti abbastanza abbastanza
In più c'è tutta una serie di problemi in quest'area che sono i conflitti congelati dei mini Istat di secessionisti la casa in Georgia la Transnistria e via dicendo
Quindi sono situazioni e come dire
Che che creano e rafforzano
Anche la necessità degli Stati Uniti di entrare nel gioco cioè qui c'è una sinergia perché le situazioni interne è un po'quello che è successo anche con la ex Jugoslavia i prima con l'Europa orientale quando le situazioni interne si si destabilizzano e l'Occidente
Per ragioni di prossimità per ragioni di principi o quel che vuole deve entrare deve entrare in gioco certo a questo pone il dilemma fondamentale all'Horus avrà gli Stati Uniti che quale
Come equilibrare il rapporto con la Russia che resta al parte fondamenta
Per ragioni economiche per ragioni di stabilità per il nucleare con i rapporti con questi con questi nuovi Paesi e qui c'è un fatto classico delle del della politica egemonica con l'aveva l'uso anche Colombo
Che i Paesi minori in poche parole mettono in difficoltà il Paese egemone cioè in qualche modo non di colori Catano
Un problema evidente di quello che si parlerà è la questione della Georgia perché adesso io leggo la stampa occidentale dicono
Beh massacra civili non è mica che vorrà far la guerra coinvolgerci questo è il caso classico delle potenze minori rispetto alla potenza egemone sia la Georgia ossia Israele
Che pongono che pongono che pongono questi problemi
Terzo elemento naturalmente cose l'incapacità russa dimostratasi
Chi sviluppare una politica egemonica positiva in questa regione
Che PPP disattivare al dunque cioè la Russia non è stata in grado di sviluppare
Anche se aveva delle posizioni di vantaggio la prossimità alla finita la conoscenza l'antropologia comune delle delle nomenclature cioè tutta una serie di elementi però qual era l'elemento veramente negativo
Che in tutti questi Paesi il consolidamento leggi dell'identità nazionale non poteva e non può che avvenire in chiave anti russa
Perché per costruire la propria identità nazionale darsi legittimità ci vuole un avversario e l'avversario non può che essere colluso anche in Paesi che hanno le tradizioni titulus tipo lunari
Questo è un fatto è un fatto evidente quindi la Russia non ha soprattutto come dire proprio per questa debolezza interna sviluppare nei soft power come si dice
Cioè che tipo di esempio di modello può dare alla Russia pessimo perché è una visione capitalista peggiore del capitalismo normale quindi allora allora no
Nella Carta UE perché a questo punto cento a basi militari ma anche questo è molto il molto indebolito
Ha tentato la carta che ancora importante economica perché qui esiste un fattore effettivo
Rifornimenti di energie le rimesse perché molti lavoratori il mercato di questi alimenti solo sono elementi importanti però insomma l'acquisizione i settori economici ne è stato stato Paratore però insomma la Russia in questo senso
Ha dato una dimostrazione che sembra nella più grave di perdita di direzione cioè c'è questa impressione forse sarà esagerata che lo stesso regime di Putin non sa bene perché qui cosa è emerso chiaramente la situazione dell'Ucraina
L'incapacità di percepire le situazioni
Cioè Putin si è si è come dire si si è buttato in queste elezioni per perderne che il modo peggiore li aveva già persi in Abkhazia le perde in Moldavia quindi c'è un'incapacità che insomma io leggo la stampa russa di opposizione dice ma insomma qui c'è c'è proprio
Una deriva derivata da molta molti fatti
Quindi qui ci sono due per come si spiega questa debolezza russa
Una è la più semplice è come dire le carenze scusate il termine antropologiche della nuova e lì politica russa
Con qualche eccezione
La seconda che cose
Che lo Stato russo che vuole presentarsi come lo Stato forte non è in grado di portare avanti una politica unitaria coerente di interesse nazionale
è condizionato in tutti questi Paesi dalle influenze dei gruppi oligarchico mafiosi che hanno ognuno la sua particolare posizione che sia d'accordo con con con le mafie locali ucraine piuttosto che Ossezia case
E quindi e quindi turbano anche un possibile un possibile un possibile un possibile elemento c'è un ultimo aspetto importante oralmente che quello del tecnici democratico del regime russo
Perché questo è un fatto han fatto che gioca perché perché oggi no il deficit democratico costa in termini di immagine internazionale perché tutti devono darsi un
Un minimo che sia democrazia controllata democrazie dottorale e qui c'è e questo interagisce in qua in in qua in quale senso
Il primo è la perdita di immagine fino ad oggi la Russia era considerata nonostante tutto il paese più avanzato sulla via
Diciamo semi democratica del Complesso ex russo adesso e l'Ucraina adesso l'Ucraina e la Georgia torto o ragione sono visti come i Paesi più avanzati in questo senso
Dall'altro e questo naturalmente ha esasperato come dire il rapporto con gli Stati Uniti che hanno lanciato una sfida ideologica geopolitica alla Russia una sfida appunto ai ai ai ai due livelli secondo me molto importante come reagisce la Russia a questa sfida
Sul piano ideologico ci sono due posizioni guardate che semplifico perché poi dibattito russo le élite russe sono complesse insomma questo grande Paese grande proprio perché Grosso pro capite non so come dire
La prima politica quella di accondiscendenza cioè concede tutto sommato agli Stati Uniti una posizione di preponderanza e quindi vuol cercarsi una nicchia se così posso dire in un sistema unipolare
E sentiti
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E qui come si reagisce alla sfida ideologica con un termine scusate uso il termine inglese perché molto chiaro tutte le Inc cioè di sciogliere la politica interna dalla politica estera cioè si dice
A noi non interessa che cosa gli Stati Uniti dicano sulla nostra politica interna questo è una provocazione non ne parliamo parliamo di business parliamo di rapporti effettivi su politiche dalla politica dalla politica estera non della politica interna il ministro la prova ha detto questo è una provocazione non nulla raccogliamo lo abbiamo regime che riteniamo la seconda posizione invece più assertiva cioè
I gruppi di intellettuali è quella no bisogna resistere alle critiche Occidente
Bisogna controbattere la penetrazione geopolitica e sul piano ideologico c'è un argomento che è poi quello classico quei quale dobbiamo controbattere l'argomento ideologico dell'universalità dei valori democratici occidentali
Dobbiamo battere sul fatto della specificità delle situazioni dei diversi livelli di sviluppo cioè su un rispetto dell'identità particolari sulla specificità questo argomento
E si dice la Russia e vulnerabile perché non ha un'ideologia a un'ideologia difensiva
Può essere sempre ricattata su questo piano noi dobbiamo essere in grado
Di proporre un modello diverso piaccia o non piaccia sarà come dicono i russi con un termine ambiguo un regime ibrido ma questo è regime che meglio risponde a questa situazione e Putin in tutto questo
E Putin mettiamo Putin cerca di avere una posizione intermedia il rischio di Putin qual è lo si è visto i festeggiamenti del sessantesimo di giocare la carta nazionalista come elemento di legittimità
Fino adesso nazionalismo russo come è nella tradizione russa è stato nazionalismo contenuto per diverse ragioni storiche
Il rischio invece è che diventi appunto che diventi un come dire un nazionalismo una giornalismo estremo nazionalismo radicale
Perché se si perde sul piano dell'efficienza e sul piano della legittimità democratica la carta di recupero di tutti questi Paesi è chiaramente è chiaramente il in il nazionalismo
Rispetto a quest'area che ecco cos'è la soluzione che cercheranno i russi
I russi tutto sommato mi sembra hanno preso atto di aver perso la partita nell'area posso vi etica di preminenza cioè la preminenza non c'è più devono giocarla come si dice un un giocatore comunali
Senza nemici senza alleati è qui il caso più evidente cosa il rapporto con la Bielorussia
Che in teoria è più prolusione però crea talmente tanti problemi anche alla Russia che anche la Russia non sa bene non sa bene come agire quindi non è più che siccome anti occidentale allora i russi i russi
Lo proteggono l'argomento diciamo ottimista russo d'altra parte qual è e mi avvio alla fine
è che questi regimi pongono altrettanti problemi agli Stati Uniti oli porranno di quelli che pongono la Russia perché se gli Stati Uniti si fanno carico della democratizzazione della stabilizzazione di questi regimi avranno forti presenze e l'ultimo argomento
è quello con differenziazioni dare aria ma riguarda di più particolari dell'Asia centrale è che noi russi siamo qui per sempre per ragione di prossimità gli Stati Uniti non staranno qui perse
Finché non sono in grado di
Le basi ma poi dovranno abbandonare e quindi il tempo in qualche modo gioca a nostro favore
E se non a nostro favore neanche a favore degli Stati Uniti ma a qualche cosa che riguarda rigo riguarda riguarda questi regimi salto altre cose che volevo dire per arrivare alla alla conclusione
Direi tre punti
Il primo
Confermo quello che ho detto prima
Il rapporto Stati Uniti e più in genere o ci dente Russia
E arrivato in una fase nuova cioè se si per i utilizzate dal due mila quattro si entrato in una fase nuova che è anche o prendendo il come si dice non non la a molti molti sviluppi una fase dinamica in una prima fase in cui giocano diversi fattori
E quello che mi pare importante mi ricollega abrogato prima
Fattori elementi che sfuggono al controllo sia della Russia che degli Stati Uniti
Cioè anche tutti questi movimenti vanno in direzioni che poi gli Stati Uniti e la Russia per certi versi hanno interesse a contenere in comune vedi uzbeki stante e per altri versi sono in competizione quindi questo secondo me è un fatto importante
Secondo è che gli Stati Uniti diciamo hanno una percezione a due livelli che non hanno possibilità di condizionare mi sembra l'evoluzione interna
Della Russia cioè il diciamo la pressione per la democratizzazione non passa questo è una mia impressione naturalmente seconda invece hanno una una posizione per adesso di capacità di influenzare di giocare che è risentita dai russi sul piano geopolitico perché in qualche modo sia pure con i limiti che dicevo sono presenti quanto la Russia la Russia la mia impressione
Come dicevo prima e concludo è che la Russia
Accetta l'inevitabile che insomma al problema di che cosa di accettare la sconfitta dell'ottanta dall'ottantanove al novantuno che arrivata pienamente adesso con la fine dell'impegno cioè in questo senso mi sembra difficile c'è un grosso processo
Diciamo che anche alla Vello psicologico la sindrome di grande potenza la Russia la Russia dovrà fare dovrà sviluppare una strategia adeguata vedremo se lo sa fare concentrare sull'interno così
Quello che resta veramente e questo è veramente la la conclusione
è che è una fase di che richiede che richiederebbe uso il condizionale molta intelligenza politica e molto adeguamento sia da parte dell'élite russa sia dalla parte delle élite americana occidentale grazie
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Il rapporto con la Cina resta un rapporto importante leggere tutto stamattina sul piano con commerciale adesso c'è la questione energetica l'oleodotto c'è stato l'accordo sul sul sulla ritiene sul diciamo sulla precisazione dei confini che era importante perché sul piano simbolico ha ceduto sia pure una striscia di territorio alla Cina
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C'è l'accordo di Shanghai che in qualche modo ma sono secondo me tutti per tutti pezzi come dire temporanee pezzi tattici Denegri secondo me c'è un elemento anche insisto molto su questo aspetto di immagine psicologica
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Anche la Cina diventa un fatto il fatto importante e secondo me questo è un termine che viene usato nel rapporto con gli Stati Uniti ma vale anche il rapporto con la Cina la Russia non vuole essere quello che si chiama un Junior partner cioè non vuole entrare in accordo e in cui diciamo questa sua posizione o di sovranità così e questo secondo me è un elemento che gioca il che non non toglie che sul piano tattico possa essere
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Perché
Qualche
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Cominciamo con l'intervento di Walter kora Luzzo dell'Università degli studi di Perugia sulla politica estera italiana tra Europa e Stati Uniti gli interventi saranno sempre sui venti minuti sarò rigoroso e quindi state tranquilli sul sul fatto che la prego
Grazie
Ritengo che il punto di partenza di una riflessione sugli sviluppi più recenti della politica estera italiana debba essere obbligatoriamente individuato nel ritorno al governo nella primavera del due mila e uno dopo la breve parentesi del mille novecentonovantaquattro
Della coalizione di centrodestra guidata da Silvio Berlusconi
Una coalizione che disponendo di un'ampia maggioranza parlamentare
Assicurato
Al nostro premier non soltanto la permanenza in carica per quattro anni ininterrotti cosa inedita per l'Italia
Ma gli ha anche fornito il sostegno necessario per perseguire un indirizzo di politica estera che ha significativamente modificato l'equilibrio preesistente
Fra i due tradizionali pilastri della politica estera italiana l'atlantismo e l'europeismo la fedeltà agli Stati Uniti e il sostegno all'Europa
Osservo che i governi di centrosinistra che avevano preceduto il secondo governo Berlusconi
Avevano sempre dovuto fronteggiare il pericolo di repentini crolli della coalizione che li sosteneva e non avevano mai potuto stabilmente contare in materia di politica estera su una maggioranza parlamentare autosufficiente
Basti ricordare i casi esemplari dei governi Prodi e D'Alema i quali in occasione del voto sulla missione Alba e sull'intervento italiano in Kosovo
Si videro sconfessati da una quota non marginale delle forze che li sostenevano e si trovarono nella spiacevole necessità
Di appellarsi al senso di responsabilità dell'allora opposizione di centrodestra per mettere assieme i consensi necessari al mantenimento degli impegni presi in campo internazionale
La qualcosa apro una parentesi non è vera by partisan scelta perché la by partisan scelta presuppone che la maggioranza sia coesa e che l'appoggio dell'opposizione non sia surrogatorio di una maggioranza che non c'è ma rafforza attivo di una maggioranza che c'è chiusa la Parenti diversamente dai governi di centrosinistra il governo
Guidato da Silvio Berlusconi a partire dalla maggio del due mila e uno
Ha potuto contare
Sull'appoggio costante è pressoché unanime dei parlamentari appartenenti alla maggioranza di centrodestra nonché in seno a questa maggioranza divisioni anche profonde in materia di politica estera non vi siano basti pensare alla posizione anti europeista in alcuni momenti antioccidentale
Della lega nord che nella passata al legislatura raggiunse il culmine con l'appoggio durante la guerra del Kosovo alla Serbia di Milosevic ma il fatto è che la politica estera non sembra costituire per i partiti del centrodestra un tavolo decisivo di confronto né al proprio interno né tanto meno con gli alleati
Ma soprattutto la soluzione che è stata trovata
Alle divisioni del centrodestra è stata la personalizzazione della politica estera italiana e la sua concentrazione nelle mani del Presidente del Consiglio
Questo investimento del capitale politico personale di Berlusconi ha permesso inducendo gli alleati a non antagonizzare direttamente il leader della coalizione di mantenere sotto controllo
Le divergenze latenti nella maggioranza
Questa personalizzazione si è declinata
Ad inizio legislatura
Nel principio che le linee di fondo della politica estera italiana spettano al primo ministro mentre il ministro degli Esteri compete solo un ruolo di esecutore tecnico
E nel prosieguo della legislatura si è sostanziata nell'assunzione per ben undici mesi dell'interim
Del ministero degli esteri da parte del premier Berlusconi dopo le dimissioni di Renato Ruggiero e poi nella nomina decisa autonomamente da Palazzo Chigi di Franco Frattini a successore di Berlusconi
Alla guida del ministero degli Esteri poi sappiamo che
Qualche tempo dopo vi è subentrato figli
Ora non è qui la sede non c'è il tempo di approfondire la questione della personalizzazione della politica estera italiana mi limiterò pertanto a richiamarne rifacendomi a quanto ha scritto di recente Filippo Andreatta quelle che possono considerarsi principali
Limiti strutturali di questa politica
In primo luogo la personalizzazione porta inevitabilmente alla volatilità
Dal luogo una politica effimera per definizione che non può sopravvivere alla figura politica che la promuove il che potremmo maliziosamente sostenere nel caso specifico potrebbe anche costituire un bene perché potrebbe significare che i danni prodotti dalla gestione personalistica della politica estera italiana in questi ultimi anni sono danni transitori che in qualche modo non ledono in maniera permanente
La posizione gli interessi dell'Italia sulla scena internazionale
In secondo luogo last but not least la personalizzazione della politica estera
Comporta una facile confusione tra l'agenda personale del leader e la sua agenda pubblica
In particolare la personalizzazione
Induce a mescolare i piani della politica interna e della politica internazionale da un lato si tende a utilizzare la politica estera come fonte di autolegittimazione Interna e anche di legittimazione internazionale dall'altro
Si privilegia sul piano internazionale io il rapporto con quegli Stati governati da leadership ideologicamente omogenee
Andreatta
Proprio prendendo spunto da queste osservazioni
Mette in evidenza come soprattutto all'inizio il secondo governo Berlusconi sia stato caratterizzato in politica estera
Soprattutto dalla ricerca di una legittimazione sulla scena domestica e su quelle internazionale cioè dal tentativo di accreditare un individuo Berlusconi come pari degli altri statisti
Che nei suoi confronti come tutti sappiamo da avevano manifestato più di una riserva
Andreatta scrive che la politica estera di Berlusconi è stata una politica pratica e opportunistica tesa a compiacere il pubblico del momento piuttosto che a sviluppare linee politiche durature
E all'interno di questo quadro potremmo
Inserire le numerose cadute di stile del nostro presidente del Consiglio in vari consessi internazionali
Pensiamo solo al suo esordio come presidente di turno
Del consiglio europeo e la sua scarsa propensione a censurare le sue opinioni personali
La qualcosa è stata interpretata da taluni come labile mossa di un politico astuto che in questo modo riempie lo spazio detta l'agenda costringe l'opposizione a inseguirlo sui sui temi ma dai più
è io mi colloco tra questi è stata interpretata come l'ossessione di stupire di piacere per compiacere l'interlocutore giornalista uomo di governo che sia
Si tratterebbe in sostanza della vittoria della forma sulla sostanza dell'annuncio sulla realizzazione dell'immagine sulla coerenza
è secondo alcuni sembrerebbe euro applicarsi bene al caso della politica estera di Berlusconi le parole che illo tempore Gaetano Salvemini scrisse a proposito della politica estera di Mussolini
Scrive Salvemini quello che cercava Mussolini erano successi immediati poco importava se reali o apparenti effimeri o duraturi che gli servissero ad abbacinare le masse che gli permettessero di essere
Diciamo celle barrato
Dai giornalisti compiacenti in Italia e all'estero
Al di là di queste esagerazioni non v'è dubbio che
Strettamente connessa a questa tendenza alla personalizzazione della politica estera italiana sotto il governo Berlusconi c'è l'idea berlusconiana di trasformare il nostro Paese nel cuore cerimoniale della politica internazionale si è parlato a questo proposito ironicamente di politica della seda della sede scusate
Richiamando la vecchia politica della sedia c'è la tendenza tradizionale della politica estera dell'Italia repubblicana
Ad essere presenti indipendentemente da quello che poi una volta che si rappresenti si aveva da dire si aveva da rappresentare
Si è parlato anche di diplomazia del catering a proposito di Berlusconi
Sono se volete delle forzature polemiche certo che se a tutto questo aggiungiamo altre caratteristiche negative
Dell'impostazione berlusconiana delle relazioni diplomatiche come l'informalità assoluta al limite della fibra Cartagine in contesti dove la forma viceversa è sostanza
Il totale disinteresse Pierri dossier multilaterali soprattutto in contesto europeo l'utilizzazione di sedia risorse private per attività istituzionali ospitare i leader di mezzo mondo nelle proprie ville sparse in Sardegna piuttosto che altrove il quadro si fa completo ma questa è ancora la superficie veniamo alla sostanza la sostanza lo dicevo prima è che
Sotto il governo Berlusconi sembrerebbe essersi modificato l'equilibrio tra i due tradizionali pilastri della politica estera italiana l'atlantismo ed europeismo in particolare nel senso di un progressivo rafforzamento dei rapporti bilaterali con gli Stati Uniti e di un sensibile affievolimento dello spirito europeista
Conseguente alla volontà di ridurre i vincoli all'azione internazionale dell'Italia imposti al nostro Paese dall'appartenenza all'Unione Europea
Due obiettivi quello della partnership privilegiata del rapporto prioritario e preferenziale con gli Stati Uniti da una parte
E quello di una formazione nazionale fondata su un'intensa e talvolta spregiudicata diplomazia bilaterale
E sul conseguente allentamento della tensione europeista dall'altra
Due obiettivi dicevo che si tengono reciprocamente l'uno ha bisogno dell'altro
In un mutuo rinforzo solo grazie ad una intensificazione significativa del rapporto con gli Stati Uniti l'Italia poteva infatti concedersi
Chiamiamola magari esagerando un po'una deriva euroscettica senza temere
è in realtà però
Si è rivelata una speranza Ammar riposta Cuesta ma senza temere di patire una drastica e pesante emarginazione a livello internazionale
Ci sono varie dichiarazioni pubbliche di Berlusconi o di esponenti del suo governo che dimostrano
Questo nuovo modo di concepire di rappresentare interessi nazionali del Paese
Il modo ottimale di conduzione della politica estera del nostro Paese possiamo citare il discorso pronunciato alla Camera da Berlusconi il quattordici gennaio due mila e due al momento della sua assunzione dell'interim del Ministro degli del ministero degli esteri dove sta parlando dell'Europa dopo un rituali distico omaggio all'ideale dell'integrazione europea
In realtà poi Berlusconi usa dei toni che sembrano ricordare piuttosto
La rivendicazione di un posto al sole la lamentazione della nazione proletaria che viene trascurata e non viene considerata dai grandi d'Europa
E questo lo ritroviamo anche nella prefazione che Berlusconi ha scritto poco più di un anno fa a un libro pubblicato a dall'allora ministro degli esteri Franco Frattini è intitolato significativamente cambiamo rotta la nuova politica estera dell'Italia Berlusconi scrive
Dopo decenni nei quali aveva seguito a criticamente la politica internazionale delle nazioni più forti dell'Europa continentale
E a parte rari ed eccezionali momenti sembrava aver rinunciato ad un proprio ruolo autonomo l'Italia negli ultimi tre anni è diventata soggetto protagonista della politica mondiale
In tutti i momenti decisivi l'Italia c'è stata il suo parere apprezzato il suo governo a contatto
E da queste altre dichiarazioni che ora non ho il momento di riproporvi emerge chiaramente come il leit motiv quasi ossessivo delle dichiarazioni di politica estera di Berlusconi
Adesso come nel novantaquattro c'è una sostanziale continuità con allora sia stato proprio che il nostro Paese deve contare di più deve aumentare il suo peso relativo deve proiettare disse l'immagine forte di una nazione rinnovata degna di un ruolo da protagonista
In altre parole si tratterebbe di adottare un approccio meno messi anni cuoio rinunciatario alle relazioni internazionali di ripristinare le capacità operative del ministero degli esteri e della difesa
Indebolite per anni da un processo strisciante di politicizzazione e di De nazionalizzazione
Di puntare al rafforzamento dei sistemi decisionali dello Stato in vista di una maggiore coerenza tra strumenti e obiettivi anche all'interno di una visione un po'aziendalistica economicistica della politica estera
Come dire che lo Stato minimo continuamente evocato dal centrodestra sul versante delle funzioni e delle mediazioni sociali interne diventa Stato forte quando si passa nell'arena internazionale
Poiché solo tale rafforzamento può consentire la ridefinizione la tutela di interessi specificamente nazionali
Come si vede sì troviamo di fronte ed è questa l'opinione prevalente tra gli osservatori ad una declinazione degli interessi del Paese di segno hanno bruscamente nazionale incardinata sulla rappresentazione dell'Italia come media potenza che può perseguire obiettivi solitari e svincolati dalla rete di integrazione di cui è parte
Il motto sembrerebbe essere instaurare con gli Stati Uniti un rapporto bilaterale forte in un contesto europeo atlantico e multilaterale debole
Soprattutto quello europeo debole
Ora
Vediamo un po'da vicino
La faccenda
Il fatto che si sia perseguito con ostinazione il rafforzamento della partnership con gli Stati Uniti non può essere considerato una novità
E in linea
Da con una politica occidentale dell'Italia che in alcuni momenti della storia dell'Italia repubblicana ha fatto guadagnare al nostro paese la triste fama di un Paese tu Bitetti informa Trenti da cioè di cui dare per scontata la fedeltà all'appiattimento pedissequo alle posizioni del Grande Fratello America
Direi che Berlusconi ha però aggiunto qualcosa in più a questa politica disse del tatto l'antica di fedeltà agli Stati Uniti
E cioè una connotazione i biologico morale
Che tende a tradursi piuttosto che in una sollecitazione a considerare più attentamente e gli interessi nazionali in gioco in un Appello alla scelta di campo in un continuo quasi ossessivo richiamo al dovere storico di riconoscenza delle democrazie europee nei confronti della grande democrazia americana
Da ultimo in un idealismo interventista che aria che c'ha la dottrina della guerra preventiva propugnata dall'Amministrazione Bush ma tende a darne un'interpretazione sui generis
Più centrata cioè sull'obiettivo dell'affermazione della democrazia e dei diritti umani che su quello dell'eliminazione di specifiche fonti di minacce
Io sto facendo una critica però dico en passant e poi mi riservo caso mai di rispondere a qualche domanda che mi chiedano di approfondire il punto che di tutte le cose che si possono imputare come negative alla gestione berlusconiana della politica estera del nostro Paese io non credo
E sono un po'in controtendenza in questo che noi possiamo inserire anche la gestione della crisi irachena
Credo che i problemi siano altri e cioè il fatto che la scelta di privilegiare i rapporti con gli Stati Uniti a scapito di quelli con i partner dell'Unione europea
Patisce il gravame di alcuni limiti strutturali
In primo luogo mentre l'Italia è fondamentale per la politica estera europea non è invece dispensare bile per gli Stati Uniti
Né da un punto di vista militare né sotto il profilo geopolitico l'Italia può vantare un potere negoziale nei rapporti con gli Stati Uniti pari a quello di cui invece gode nei forum multilaterali europei Clodio godeva dovremmo dire meglio in secondo luogo è più importante ancora gran parte dell'interesse americano per l'Italia è direttamente proporzionale alla capacità di Roma di influenzare i meccanismi comunitari abbandonare la priorità europea ha quindi conseguenze negative di lungo periodo anche nelle relazioni con Washington perché riduce il valore strategico del nostro Paese agli occhi degli Stati Uniti
Per dirla in una formula l'attivissimo extra europeo di Berlusconi ha senso solo se riusciamo a farlo valere in Europa
Allora ciò che io imputo come grave mancanza di visione strategica alla politica estera berlusconiana non è tanto il rafforzamento delle camme con gli Stati Uniti che in un contesto ci ho politico mutato come quello del dopo undici settembre non sarebbe stato privo di senso se si fosse basato proprio sulla consapevolezza del carattere inedito degli scenari che si sono aperti
Invece non credo che fosse basato su questa consapevolezza credo che fosse una sorta di riflesso condizionato di di di appiattimento
Sulle posizioni del Grande Fratello americano ma quel che ancora più grave e che si accompagnato la qual cosa non era necessaria poteva benissimo venire invitata
A una presa di distanza a un sostanziale indifferenza o diffidenza nei confronti di quella tradizionale politica italiana favorevole
Magari anche per ragioni non sempre nobilissimi firme a volte un pochino opportunistiche a alla processo di integrazione europea
Sono tanti gli esempi che potremmo fare di questo distacco dalla tradizionale linea europeista del nostro Paese da parte del governo Berlusconi pensiamo alla progressiva demonizzazione dell'Europa
Che il governo Berlusconi ha lasciato fare per esempio alla lega nord per esempio a ministri del governo in carica
Che hanno detto cose pensate alla definizione dell'Europa i tempi del vertice di Laeken come forma Columbia che se fossero state dette da un qualunque ministro come dire dell'Italia repubblicana avrebbero comportato le dimissioni nel giro di cinque minuti
Pensiamo più recentemente alla demonizzazione sistematica dell'Eur Rocco alle causa di tutti i mali economici del nostro Paese
Si ha l'impressione è più di una impressione che per il governo di centrodestra l'Europa non sia un ideale non sia un interesse nella migliore delle ipotesi sia un obbligo a cui non è possibile sottrarsi e nella peggiore invece sia un obbligo rispetto a cui invece non solo è possibile ma è doveroso trovare delle scappatoie quando invece io condivido pienamente l'opinione di Sergio Romano e con lui di tante altre osservatori e cioè che l'Europa non è soltanto un obbligo ma è anche il potenziale moltiplicatore dell'influenza che l'Italia può esercitare nelle questioni Acqui maggiormente interessata
E visto che è facile previsione soprattutto dopo
Tra l'infausta conclusione della referendum istituzionale francese che il futuro dell'Unione europea sarà un futuro di progressiva le sibili d'inflazione
Delle istituzioni comunitarie Marta Dassù ha recentemente parlato di due ipotesi sul tappeto quella della creazione di un vero nucleo uniforme integrato basato sull'area dell'euro ma soprattutto sull'asse franco tedesco con magari delle cooperazioni rafforzate su singole issues specifiche
Come quella della difesa che coinvolgerebbe anche la Gran Bretagna
Oppure l'ipotesi più caotica di un'Europa alla carta flessibile ma non organizzata intorno al nucleo forte
Ora su queste cose l'Italia è stata colpevolmente ambigua se non latitante durante il semestre di presidenza europea con la scusa che essendo detentori della presidenza di turno dovevamo mantenerci in qualche modo al di sopra delle parti non abbiamo presentato proposte nostre in questo modo abbiamo sfinito per legittimare le tattiche dilatorie
Dei partner che non volevano giungere a decisioni chiare sulla revisione dei processi decisionali interni all'Unione Europea
Ma più in generale sarà ora che CD e di decidiamo in particolare se come sembrerebbe dalle tante dichiarazioni improvvisate di Berlusconi per esempio riguardo all'allergia mento dell'Unione Europea
è stato il principale sponsor Berlusconi dell'allargamento alla Turchia dell'allargamento alla Russia dell'allargamento e Straelle ora non entro nel merito della singola opportunità di ciascuno di questi allargamenti il discorso sarebbe ampio ma osservo che l'Europa che ha in mente Berlusconi è un Europa in qualche modo sorprendentemente ho neanche troppo simile all'Europa che più piacerebbe al presidente degli Stati Uniti
C'è un'aria di libero mercato dove si possono poi creare coalizioni ad hoc dei volonterosi per questo quella bisogna finisco subito osservando che invece quello che dovremmo fare lavorare per la creazione all'interno di questa Europa venticinque prossimamente a più membri di un nucleo duro ed evitare se questo nucleo mai si formerà che ci escluda
E in questo anche se collaterale e decisiva la battaglia che stiamo combattendo in sede ONU perché è del tutto evidente che se la Germania otterrà un consiglio dis un posto
Di membro permanente nel Consiglio di sicurezza dell'ONU noi potremo vincere la battaglia per evitare la creazione di direttori europee in seno all'Unione Europea alla perderemo perché si creerà un difetto Orio dell'Unione Europea in seno al Consiglio di Sicurezza dello ma più in generale io credo è qui chiudo davvero osservando che
Al di là delle critiche che gli ho fatto
Alla politica estera di Berlusconi molti dei problemi sono strutturali e affondano le loro radici ben prima nella storia della nostra politica estera
Io credo che ci sia bisogno che la politica estera dell'Italia si emendi da tutta una serie di vizi storici che ne hanno limitato l'effettività l'efficacia
Dall'eccessiva permeabilità della politica estera i condizionamenti della politica in Terna a quello che si potrebbe chiamare il verbali istmo della politica estera italiana
Dalla famosa mania della presenza di cui parlava tanti anni fa l'ambasciatore Pietro Quaroni
Ha un'altra mania quella della mediazione cioè il desiderio spesso mostrato dei nostri governanti di assumere in ambito internazionale anche in assenza di un'esplicita richiesta in tal senso dal ruolo di mediatori
Dalla sostanziali inadeguatezza dei collegamenti tra le varie sedi di elaborazione della nostra politica estera cui si accompagnano i rischi dello sdoppiamento di linea e della discontinuità
All'adozione nelle diverse sedi internazionali spesso e volentieri di una linea negoziale non di rado contraddittoria frutto della scarsa capacità di elaborare ex-ante cioè prima di sedersi ai tavoli negoziali una qualche scheda di preferenza nazionale
Che esprimono ordine di priorità tra gli obiettivi
Gli attori interni
Solo quando si sarà emendata da questi vizi la politica estera italiana potrà dirsi all'altezza dell'effettiva esigenza e potenzialità di un paese al quale si richiede non soltanto di essere europeista
Possibilmente in maniera un po'diversa da come lo è stato finora cioè per dirla con Sergio Romano con alcune scelte coerenti molto conformismo molta retorica e qualche astuzia
Ma anche di diventare finalmente europeo
E di tenere bene a mente che quella inaugurata dalla fine della guerra fredda e del bipolarismo e a maggior ragione dopo l'undici settembre un'epoca severa in cui non vi sono più locomotive o leader Esterni disposti a farsi carico delle carenze oggettive o delle manchevolezze politiche altrui
In cui cioè come disse una volta l'allora ministro degli Esteri Beniamino Andreatta non basta più appartenere occorre operare dimostrare qualificarsi con la propria presenza o il proprio peso
Che però non è la rivendicazione del contare di più di cui parlavamo prima
Io credo che Berlusconi e su questo davvero chiudo dovrebbe far tesoro della nota massima della nostro vecchio ministro degli Esteri Carlo Sforza il quale una volta ebbe a dire
Non esiste una politica di prestigio ma è il prestigio che è conseguenza di una politica
Grazie
Dopo questa molto lucida presentazione poi equilibrata
Complimenti con
Passiamo invece un approccio regionale che è quello del professor l'ammenda Panther
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Strategia pure con sani di US Jussi faccio rotta Nations
Entro pone in casi fattibili spossato perciò è stata anche quella Hitchens Tumor Coppola Di Fonzo is di o un invalido Jean foto toccante del Springboks anch'io
Ringrazio un oratore per questo intervento che ha raccolto due due punti interessanti diciamo da un lato il che diciamo una posizione munirmi minoritaria oggi a livello mondiale di apprezzamento a certe condizioni del ruolo egemonico americano
E secondo che invece diciamo implica una posizione più ambiziosa di poter contribuire alla riconciliazione e alla cooperazione fra Stati Uniti e Unione europea quindi lo ringrazio per questo punto di vista adesso passiamo all'ultimo intervento che quello del collega il professor Alessandro vitale della lista degli studi di Milano sulle repubbliche occidentali ex sovietiche fra influenza statunitense
E regionali già azione competitiva il che ci riporterà che a me interessa
Alla Russia anche
Prego
Grazie
Parlando per ultimo non vorrei abusare e cercherò di essere il più breve possibile del non vorrei abusare dell'eroismo con il quale Stazio seguito questo convegno data la dato il clima
La temperatura insomma
Sicuramente stimolato dalla curiosità intellettuale
Riprendendo l'argomento a cui si è si è già accennato ripetutamente nel corso del convegno sulla fascia occidentale delle repubbliche ex sovietiche che vanno dai paesi baltici
Fino almeno la pole da via
Cercherò un po'di fare qualche considerazione
Cercando un po'di riprenderà punto quanto diceva il professor calzini e poi qualche considerazione generale riferita a quanto diceva all'inizio del convegno professor Colombo e quindi chiudendo anche un po'il cerchio questa fascia di paesi è indubbiamente uno dei luoghi più interessanti oggi del mondo
In cui studiare questo problema della regionalizzazione competitiva e dell'influenza statunitense
è un'area di interesse geostrategico come si dice generalmente
Che appunto ha ha visto scontrarsi interessi contrastanti non certo da oggi ma da diversi anni
Ed è una reale nella quale si può applicare i principi si possono applicare i principi generali di una disciplina che spesso sembra un po'diciamo un disegno per bambini sono i giochi Geo strategici ma appunto la disciplina raggiro strategia ed è applicabili in questo ambito almeno per principi generali laggiù strategia in quanto per definizione raggiro strategia a come proprio oggetto centrale lo studio delle zone cuscinetto
Zone cuscinetto che proteggono quelle geopolitiche di influenza non da oggi appunto ma da diversi anni quest'area questa fascia occidentale delle Repubbliche ex sovietiche
è infatti oggetto di influenze contrastati ed è una vera e propria zona cuscinetto i Paesi che fanno parte di quest'area che hanno guadagnato l'indipendenza dopo il crollo dell'Unione Sovietica sono dei veri e propri puff state non come appunto dicono i tedeschi cioè dei dei veri e propri Stati cuscinetto che per dieci anni hanno fatto parte di una zona grigia
E che
E sulla quale oggi ripresa un'influenza Esterna molto marcata
La rivolta Ucraina
Del dicembre gli erano scorso ha messo in luce in modo molto marcato con questa sorta di cavalli presidenziali supportati dall'uno o dall'altro modo molto marcato il problema di queste influenze esterne
L'area presenta un'evoluzione molto complessa
E oggi appunto vede
Trasformazioni radicali rispetto al periodo del confronto fra Est e Ovest
Basti pensare che il confine esterno dell'ex Unione Sovietica
è mutato radicalmente abbiamo addirittura adesso in questa fascia l'inserimento di un confine nato
E il rafforzamento del confine dell'Unione Europea che è proceduto nel corso di dieci anni anche con la creazione di confini effettivamente militarizzati per esempio fra i Paesi baltici fra in particolare la Lituania Bielorussia abbiamo un vero proprio confine
Militarizzato con
L'inserimento di forze militari in atto e il rafforzamento col supporto russo da parte bielorussa della confine per esempio fra Lituania e Bielorussia
Quindi abbiamo avuto i processi di allargamento che hanno scardinato equilibri preesistenti arrivata la NATO è stato rafforzato soprattutto il confine euro comunitario
Io mi ricordo io per esempio l'inizio degli anni Novanta che cos'era il confine fra Polonia e Bielorussia
I polacchi erano estremamente disorientati ma i bielorussi passavano quotidianamente il confine
Andavano come frontalieri a lavorare in Polonia commerciavano liberamente e tutto sembrava naturale bene questo confine è stato
Rafforzato da parte dell'unione europea
Creando degli enormi problemi per questi Paesi soprattutto per i Paesi esclusi perché questi confini simultaneamente
Inglobando ma anche espellono
E rappresentano confini di estensione di aree di influenza contrapposte oggi abbiamo un vero e proprio confine barriera per esempio confine euro comunitario e il confine nato che esclude
Determinati Paesi di questa fascia è un confine molto rigido
I confini escludono dei paesi che a oggi hanno dei problemi colossali i Paesi esclusi Bielorussia Ucraina abbiamo visto sono ancora soggetti a problemi caos politico interno di strutture politiche disintegrata in di colta da collasso industriale da disastro ambientale macroscopico con per esempio il caso la Bielorussia
E poi
C'è stata l'esclusione di paesi che non hanno avuto riforme radicale al loro interno che hanno mantenuto la classe politica sovietica che
Hanno visto la continuità dei legami staliniani per esempio creati a tavolino da Stalin per impedire che queste Repubbliche diventassero in un futuro indipendenti di cui tutti problemi energetici di dipendenza e così via
Bene l'allargamento a Est della NATO e l'Unione europea a a cui top problemi che esistevano già ha contribuito a rendere la Regione più soggetta squilibrio e attenzioni
Questa questa fase di paese rimane una cintura di instabilità
E oggi è un'area di compresenza di competizione permanente gli interessi americani sono evidenti
E
Agiscono sulla su processi contraddittori di aggregazione regionale
Che hanno provocato nel corso degli ultimi anni fasi alterne come diceva posso calzini nelle relazioni fra Stati Uniti e Russia
La la politica statunitense funziona sia come impulso che come ostacolo ai processi di riallineamento generale regionale
Si sovrappone agli effetti dirompenti che gli allargamenti hanno avuto sull'area squarciato da tendenze contrarie
E che incerta per certi versi fanno assomigliare i processi attuali in quest'area molto simili a quelli dei Balcani non va dimenticato che la prospettiva degli allargamenti è stata molto importante per
L'accendersi conflitti nella ex Jugoslavia
Gli allagamenti e sicuramente hanno provocato un'inclusione selettiva all'esclusione dilemmi della sicurezza dal punto di vista del militare internazionale la periferici azione di ampie opere di ampie di ampliare europee
E così via
E la la chiusura
Indubbiamente ha stimolato la stagnazione dei Paesi esclusi in particolare della Bielorussia
Ma anche fino a poco fa dell'Ucraina con dittature latenti o manifeste sistemi politici ingessati sotto sviluppo economico
E soprattutto una spirale di insicurezza continua
Ora di fronte a questa situazione è chiaro che e di fronte anche la politica russa con le sue continuità perché non va dimenticato che anche se cambia il Governo
La politica estera russa abbastanza presenta delle continuità abbastanza marcate
Di fronte a questo
I tentativi di accogliere da parte di questi Paesi la nuova influenza statunitense la sua cooptazione selettiva
Hanno portato a risultati macroscopici come appunto questa mattina ricordato nel caso che la Georgia e nel caso quanto riguarda il cauto ma anche nel caso dell'Ucraina
E qui è ovvio che ci sono state delle concomitanze in questo processo perché che alternativa avevano questi Paesi
Una rea di enorme incertezza espulsa dai nuovi confini espulsa dagli allargamenti
Con problemi appunto come quelli che ricordavo prima
Con un manca la mancata cooperazione per esempio con paesi limitrofi la Polonia dopo disorientamento del quale parlavo prima negli se gli anni novanta per esempio
Si è seduto in anticamera di Brussel per paura di venire esclusa e aspettato
Le direttive che arrivavano su sulle sulla cooperazione con questi Paesi e di fatto come sottolineato una studiosa molto molto serie come giù di batteria di recente non ha fatto altro che
A cogliere i finanziamenti che arrivavano per rafforzare questi confini che hanno paralizzato la cooperazione
Ora è quest'area quindi
Ovviamente ha presentato delle reazioni molto scomposte alle influenze esterne ma del tutta questa questo questo insieme di condizioni ha favorito enormemente la penetrazione americana
E quindi l'insediamento dell'influenza statunitense dal due mila uno Stati Uniti hanno cercato insistentemente partner fidati dopo soprattutto l'undici settembre il quale si è parlato ripetutamente
Ha provocato svolte reazioni contrastanti sia dei singoli Paesi questa fascia che da parte della Russia
E anche se il baricentro si è spostato degli interessi americani si è spostato soprattutto verso il Caucaso e Asia centrale anche in questo ambito l'occasione diciamo ora troppo ghiotta per non approfittare della debolezza russo della quale parlava il polso calzini
E di queste condizioni non dimentichiamo che questi Paesi hanno cercato ripetutamente per dieci anni di
Uscire da questa condizione
Molto grave di depressione sottosviluppo da questa area grigia come è stata definita per almeno appunto dieci anni
E solo alcuni sono riusciti a farlo tono ma mentre in particolare i Paesi baltici che oggi hanno un tasso di crescita impressionante
E che però sono riusciti a liberarsi da i legami di dipendenza Inter repubblicana ex sovietica creati appunto a tavolino da Stalin soltanto grazie all'aiuto
In parte americano ma soprattutto dei paesi scandinavi quali non hanno seguito affatto le direttive per esempio dell'Unione Europea
è ovvio che anche questi Paesi quindi hanno visto nella possibilità di agganciarsi alla NATO e di raccogliere l'influenza americana
Quindi ucraina in particolare comincia causa la Georgia
Adesso in parte anche la Moldavia hanno visto quindi la possibilità di fuoriuscire
E di
E di associarsi sono stati poi anche dei gravi errori dal punto di vista russo nella gestione da proprio politica
Estera le chiusure recenti datano al due mila e trema fino a quella data
Per esempio la la Russia
Aveva mantenuto una politica di sostanziale
Acuisce Enza insomma rispetto alle pressioni americane
E invece dal due mila e tre in Russia ripreso questo orgoglio delle sfere di influenza di tradizione imperiale
Con una nuova influenza su questi Paesi
E quindi la
Una certa reazione appunto come dicevo poc'anzi
Adesso in quest'area si scontrano interessi notevoli dal punto di vista geostrategico e militare
Oltre i contrasti con l'Unione europea che per la Russia rimangono piuttosto marcati
I Stati Uniti hanno approfittato insistentemente della situazione
E l'idea di competere nell'area regionale con influenza americana da parte da russi estremamente tardiva
E oltretutto l'idea di minare le relazioni con gli Stati Uniti rimane un qualche cosa di appeso di campato per aria per le conseguenze sarebbero molto gravi anche per la Russia che ha bisogno di Stati Uniti così come gli Stati Uniti ambito della luce soprattutto per che il petrolio
Quindi la spesa che si è creata dopo il due mila e tre vede una politica estera russa molto ondivaga
Anche imbarazzata questo caduto nel caso della Bielorussia per esempio
E una politica statunitense
Anche ambigua ma
Capace di approfittare appunto di questa condizione
Nella
I due due paesi a ridosso di quest'area sono hanno sono riusciti ad allacciare relazioni privilegiati in particolare la Polonia e oggi i Paesi baltici e non è escluso che questa
Questa tendenza che li ha visti in prima fila nell'accoglimento dell'influenza americana anche proprio per le politiche pre degli anni precedenti non continuino a influenzare i Paesi limitrofi
Quindi in questo ambito per riallacciarmi a quanto dicevo all'inizio professor Colombo la dinamica è abbastanza chiara
Un nuovo ruolo americano di ridisegno di di riordino dell'Area un cambiamento dello status quo
Precedente lo status quo ante
La spinta americana per influenzare l'ordine interno dei singoli Paesi indipendentemente dalla loro terrò configurazione internazionale proprio in base a una vera e propria trans dazionalizzazione come diceva posso Colom
Ma privilegiando un ambito piuttosto che un altro in questa fascia di Paesi la politica americana rischia anche di provocare spaccature di stimolare reazioni difensive
Alcuni si buttano nelle braccia americane pur di vedere finire l'egemonia ex imperiale di Mosca è una tentazione molto
Molto facile
Gli americani hanno buon gioco a legittimare questa azione
Di rovesciamento era stato scuola dello status quo
Ex sovietico
It due Paesi più interessanti sicuramente da confrontare non possiamo farlo adesso perché richiederebbe molto tempo sono sicuramente l'Ucraina che la Bielorussia perché presentano proprio il
Con la possibilità di confrontare l'azione di queste di queste pressioni
Sostanzialmente per ora lì la penetrazione americana soprattutto con l'appoggio alla rivoluzione colorata la rivoluzione arancione in Ucraina non ha cambiato sostanzialmente la gli equilibri che lucra Iniesta mantenere fra Mosca degli Stati Uniti
La politica influenzata dalle pressioni energetiche tra politica energetica della Russia rimasta predominante le chiusure europee sono ancora molto forti nei confronti dell'Ucraina
Quindi
Si è avuta quella che il maggiore studioso dell'Ucraina che lavora negli Stati Uniti c'è Paul da Nieri ha definito la rottura della solitudine in Krajina
Ma in sostanza questa opzione atlantica è rimasta diciamo un po'sospese il problema è che però
In futuro non è affatto escluso che questa dinamica diciamo di sganciamento progressivo di proiezione verso interessi euro atlantici
Non influenzi anche la questione bielorussa
In aprile abbiamo visto l'ultimatum rilanciato da Condoleezza Rice nei confronti del regime di Luca Shen Co
Ribadite in maggio dal presidente Bush
La questione della Bielorussia è una altra cartina di tornasole per leggere le vicende di questo di questo ambito lo stato definito Rock State
Stato canaglia sospettato di avere venduto armi a Stati cosiddetti terroristici con un regime Sulta Nisticò come è stato definito alcune scienziati politici
Con un regime neocomunista e populista
Caratterizzato da un marcato Antilia anti atlantismo si vede minacciato direttamente
Dalla superpotenza rimasta
In questo caso come si è visto con la diserzione del presidente Luca scinco alle celebrazioni del sessantesimo anniversario della vittoria
Russo sull'etica nella seconda guerra mondiale
C'è stata un'evidente un'evidente imbarazzo russo nei confronti di questa Repubblica
La Russia interessi molto forti dal punto di vista militare che non risalgono all'allargamento
Della
Dell'istruzione ero atlantiche
Della NATO ma che sono precedenti
Eppure oggi i questa unione che se formate nel novantanove e che è stata a più riprese rivive rinforzata fra un fra Russia e Bielorussia si trova di fronte a una minaccia
Estremamente difficile da da controllare
Quindi questo Paese soprattutto oggi presenta degli aspetti estremamente interessanti io credo che regime di Luca scinco verrà rovesciato da una
Rivoluzione simile a quello Krajina
Addirittura è stata fissata la data dalla dall'Amministrazione americana entro il due mila sei si è detto
E tuttavia la questione
Rimane estremamente complessa e difficile che la Russia riesca a contrapporre
Una
Resistenza rispetto a queste questa facilità con la quale i regimi posso vi etici vengono rovesciati dalle dalla protesta popolare
Però e difficile anche che intervenga di fronte a crescenti dissapori che ha dovuto incassare la dirigenza bielorussa
Con Mosca di fronte alle evidenti pressioni americane la Bielorussia conserva il suo valore strategico per Mosca ma e anche sempre più ingombranti
E quindi
Il la permanenza poi deve chi dei vecchi legami crea molti più problemi come dicevo poc'anzi di quanti non ne risolva
In queste condizioni e anche grazie all'ideologia della esportazione della democrazia che rovesciamento del regime autoritari dell'Est cosiddetti Stati canaglia l'America ha buon gioco
A
Prendere per il rovesciamento del regime
Per questa situazione è stata favorita però da tutte le condizioni che ho ricordato
Le priorità strategiche americane e l'influenza americana nell'area ormai dei vengono considerate come qualche cosa di anche accettabile
L'attuale dirigenza russa che non può fare a meno dell'appoggio americano non è certo in grado di opporre alla Global Strategy americana qualcosa di di decisivo come dicevo flusso calzini
Io ho spicci che la presidenza bielorussa a ha rivolto a Espresso per la formazione di un'unione eurasiatica che contrasti gli interessi americani su rimangono naturalmente soltanto alcun spicci e qualche cosa di vuoto
Quindi questa situazione
Oggi comoda per la politica estera americana eh come se fosse stato Offerta agli Stati Uniti su un piatto d'argento
Le condizioni dei dieci anni precedenti hanno favorito indubbiamente la possibilità per gli Stati Uniti di cogliere questa occasione è in politica internazionale si sa che condizioni occasioni d'oro soprattutto se così evidenti vengono sempre colte chiudo
Questo naturalmente è stato possibile anche
A causa degli errori della politica estera russa insistenza sulle proprie continuità l'influenza sul sull'estero vicino sognerà pro sulla pubblicità assorbito sulla
Sul sulla propria
Diciamo cultura Imperiale senza tener conto del fatto che il mondo era cambiato con la fine del periodo bipolare
E quindi una continuità che ha favorito a penetrazione degli interessi
Americani nell'area
Tutto questo naturalmente ha presentato questi Paesi una situazione di instabilità generale
E soprattutto di rischio date le chiusure che venivano frapposti in dieci anni da Ovest di rischio di rientrare in un'orbita senza prospettive il rischio di subire l'influenza della stagnazione russa e così via
Cioè quindi proprio per concludere
Il problema sarà però anche quello di da capacità americana di riconosce la realtà politica dell'Area i fattori permanenti perché non sembra che questa capacità sia sia presente
Gli slogan della politica estera statunitense sono molto facili rovesciamento di questi regimi esportazione della democrazia ma mascherano una politica di potenza
E una lotta regionale per l'influenza
Con una sostanziale però incomprensione delle continuità nell'area
Anche se i rapporti
Americano russi sono in continua tensione appunto oltretutto questi Paesi hanno bisogno uno dell'altro
In continuazione
C'è una sorta poi
In conclusione della c'è una sorta di deceduti nella in questo neo universalismo di tipo Guiso ogni anno della interventismo americano in queste aree
Che se non avesse un suo risvolto tragico per l'Europa orientale farebbe un po'sorridere
Questa ideologia dell'esportazione della democrazia serve molto per la legittimazione dell'azione in quest'area dell'influenza l'esportazione dell'influenza
Per esempio con le minacce tragicomiche alla dirigenza bielorussa che è un problema vero nell'Europa orientale
è una forma di neo UIL sionismo
Che oggi si permette anche di scavalcare il la necessità di passare attraverso la Russia per
Produrre un cambiamento in quest'area necessarie dopo la fine del periodo bipolare
Oltretutto uno slogan dietro l'altro che da una parte attacca regimi dittatoriali dall'altra appoggia regimi
Regimi che lo sono
Parimenti
Questa quest'illusione americana poi di
Del trionfo universale della democrazia e dell'autodeterminazione come precondizione della pace duratura in quest'area è qualche cosa che si è già visto
è totalmente falso nell'Europa orientale perché abbiamo visto che cosa questo ha provocato dopo la prima guerra mondiale
E questo modello che poi dovrà essere rispettato dovrà essere veramente esportato della nazionalismo democratico rischia di creare molta più
In sicurezza e molti più problemi
Senza risolvere nulla
In un'area nella quale i problemi derivano proprio dagli Stati nazionali
Che incontrano difficoltà
Estreme a rispettare il modello della convivenza internazionale moderna
Quindi
Come accaduto con esportazione We sognare di questi principi questi problemi non solo non verranno risolti ma si produrranno probabilmente contrasti
E un aggravarsi
Appunto dei contrasti problemi internazionali nell'area la la alle unificazione nazionale le democratizzazione in questi Paesi hanno sempre provocato nell'aria un coinvolgimento dei popoli un'esasperazione dei nazionalismi
Spingendo le masse partecipare a contrasti
Che poi creano problemi crescenti
Mettono in gioco in infatti interessi dei popoli in condizioni in cui
La convivenza internazionale avrebbe bisogno di essere riorganizzata in quest'area
Bene
Ringrazio vitale appunto
Come dire problema attizzato il problema è che mi sembra poi l'effetto vero cioè tutti questi fatti nuovi come si diceva anche prima
Aprono nuovi scenari siamo in una fase dinamica e quindi si superano certe contraddizioni poi ce ne sono delle altre
Adesso che l'abbiamo cinque dieci minuti se ci sono domande
Prego
Se il caldo dubbia
Il caldo il tempo
Prego
Il
Posso vitale si è detto sicuro sposando quindi la l'idea del Condoleezza Rice attente Bush che l'anno prossimo ci sarà la rivoluzione la revoca la rivoluzione tra virgolette in bielorussi
Io vorrei capire
Chi la fa questa rivoluzione nella Russia ovvero cento da quello che so io non sono un esperto del Paese ma non ci sono gli uscenti commi Russia quindi di conseguenza forse l'ipotesi è che come avvenuto in Kirghizistan recentemente ci sia in cuffietta tutto interno regime bielorusso un ex alleato di Luca cieco si converte improvvisamente nel suo nemico perché le cose che sta cadendo secondo me è questo che forse con questo dò adito anche la riflessione più ampia ma queste rivoluzioni sono Prospero piene anche qui convoca i terzi sono vere rivoluzioni in un certo qual senso perché se è vero che spostano il
A volte si sposta il il volano delle alleanze però poi la democrazia in senso stretto che vi è perché anche la stessa Georgia che viene tanto decantata quello che so io da una maggioranza assoluta ci si è passati a un'altra maggioranza assoluta tutto sommato nonostante lo spostamento poi nell'area di influenza americana
Quindi in Tangentopoli e questo è un tema che c'è in Paesi dove Città civile non ce fondamentalmente ce n'è molto poca articolazione sociale non c'è io mi chiedo quale sia la la vera ricaduta democratica di queste evoluzioni così chiamata
Altre domande
Comunque questa apre
Se non ci sono altre domande lascio
Sì è la parola queste
E molto brevemente
Naturalmente è impossibile fissare una data ma io credo che comunque siano già all'opera delle pressioni molto evidenti per far cadere questo regime la popolazione Piero russa non è come quello Krajina come spesso invece erroneamente
Viene ritenuto
C'è ancora una forte influenza del regime precedente cioè tutta una fascia di popolazione abituata alle certezze ex sovietiche
Anche da questo punto di vista piuttosto conservatrice però ci sono dei segnali
Che
Portano a pensare che la Bielorussia non rimarrà ancora per molto tempo intanto l'isolamento del regime di Lukashenko se in Russia la bielorusse diventa sempre più scomoda come si è visto in modo lampante proprio negli ultimi due mesi
è evidente che l'isolamento non non potrà non avere conseguenze future in secondo luogo i paesi limitrofi si stanno svegliando
La Bielorussia e con una sorta di Cuneo che impedisce la cooperazione farà il Mare Baltico e il Mar Nero e siccome alcune repubbliche adesso
Di questa fascia hanno incominciato a cooperare e soprattutto mi riferisco alla cooperazione
Lituano Ucraina ed è evidente che la Bielorussia continua a costituire un ostacolo che viene percepito anche la dirigenza americana come un vero proprio impaccio
Non solo ma altri paesi limitrofi la Polonia per esempio che è rimasta congelata nell'anticamera di Brussel per molti anni adesso si è accorta che avere un vicino del genere
Così scomodo può provocare anche seri problemi
Non fra l'altro non va dimenticato che non va dimenticata la questione delle minoranze che in questi paesi non sono affatto poche non va dimenticato che la Polonia e la Bielorussia hanno avuto secoli di convivenza quindi anche dal punto di vista culturale anche se la Bielorussia molto più proiettata storicamente verso la Lituania
Ha un rispetto enorme verso la tradizione principesca lituana che è rimasta nella coscienza nazionale nonostante la dominazione imperiale russa e che né in nel nazionalismo attuale sempre latente
Quindi tutti questi aspetti portano a pensare che la situazione non rimarrà congelata
Lei minacce poi sono state minacce reali quanto riescano questi gruppi come è accaduto in Ucraina stimolare in modo informale una vera e propria rivolta bisognerà vedere
Per quanto riguarda vera rivoluzione o meno
Penso che fosse una domanda retorica la sua sono pienamente d'accordo sul fatto che si tratta di rovesciamenti di classe politica
Che in Ucraina per esempio non non si può certamente parlare di rovesciamento di sistema politico cambiamento di regime politico ma di
Cambiamento di classe politica però questa anche soltanto questo cambiamento deve che si vede in anche in altre repubbliche ex sovietiche perché abbiamo visto per perfino nel che vi si sta è diventato un un cambiamento molto più facile di quanto non si pensasse
E questa facilità con la quale una rivolta pacifica può rovesciare un'intera classe politica
O almeno una parte di essa I e almeno formalmente creare non solo nuove istituzione ma anche allacciare nuovi e diversi contatti internazionali può essere un forte stimolo anche in questo ambito naturalmente non era una previsione la mia ma
Insomma diciamo che ci sono ci sono forti c'è un forte grado di probabilità che la situazione bielorussa non rimanga stagnante come adesso
One to one
Vuoi sentiamo
Ringrazio abbiamo concluso questo lungo dibattito grazie per la pazienza e l'attenzione grazie ai relatori