Presentazione del Rapporto SVIMEZ 2007 sull'economia del Mezzogiorno

Volendo rispettare
Gli orari che ci siamo dati
Penso che possiamo cominciare
Secondo rispettando per quanto possibile il programma quel come vedrete ci sono anche delle piccole marittimo etnica le variazioni
Ma deciderò provinciali ringraziando anche i gruppi presenti quelli ancora che devono arrivare ma che offrono
Ci hanno assicurato la loro presenza
E insieme dando lettura di due saluti
Quello del Presidente della Repubblica
Che riscrive
In occasione della presentazione del rapporto Svimez sull'economia del Mezzogiorno desidero farvi pervenire di apprezzamento
Per la rigorosa attività di analisi critica e propositiva da voi svolta con riferimento alla situazione economica più da parte così significativa del Paese
Il consolidamento dalla prospettiva di una ripresa del processo di crescita e oggi il problema centrale la nostra economia
Di qui passava possibilità di perseguire l'obiettivo di una piena utilizzazione
Delle potenzialità del Mezzogiorno necessaria sia per lo sviluppo civile ed economico da regioni meridionali sia per rafforzare la capacità competitiva dell'intera economia italiana
E porre le condizioni di una crescita stabile
Il rapporto dalla Svimez fornisce annualmente un rigoroso il contributo di riflessione sull'evoluzione dell'economia del Mezzogiorno in correlazione con gli andamenti dell'economia nazionale
Sono certo
Che il vostro lavoro continuerà a rappresentare un riferimento indispensabile
Per il confronto culturale e sociale su questi temi e per la progettazione di una politica nazionale di Bill può in grado di creare le condizioni per la necessaria mobilitazione di tutte le risorse del Paese
Invio a lei caro Presidente agli amministratori ai ricercatori e agli illustri partecipanti al dibattito il più cordiale
Giorgio Napolitano
Do lettura anche del telegramma che ci è pervenuto dal presidente del Senato Franco Marini
L'occasione non la cerimonia di presentazione del rapporto di Veltroni economia del Mezzogiorno
Holding sì volentieri rivolgo un messaggio di saluto che la prego di trasmettere agli intervenuti tutti
La costante attività di ricerca svolta dall'associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno costituisce un prezioso supporto al mondo politico ed economico
La Svimez fornisce da oltre sessant'anni un fondamentale aiuto a quanti sono chiamati a confrontarsi con un obiettivo tradizionale
Che pure assume sempre nuove sfaccettature che a quello dalla coesione sociale economica dal nostro Paese
L'impegno costante per misurare scientificamente il divario strutturale per il sud e il
E il resto del Paese
Per richiamare costantemente tutti al nord al sud alla responsabilità di colmarlo costituisce altresì uniti Uni Nettuno quindi ineguagliabile esempio
Impegno civile al sostegno alla causa meridionalistica
La certezza che il vostro appuntamento porti tra un momento di riflessione di sereno confronto rinvia un sincero augurio di buon lavoro Franco Marini
Avrei Presidente altri ma mi pare che questi siccome questi messaggi e rappresentino assieme alle scuse che il Presidente del Consiglio ci ha comunicato
Sta descrivendo avete arringa ti ringrazio di cuore per la rinnovata attenzione riservata Miccoli capito invita a partecipare alla presentazione da parte dell'associazione
State presieduta dal rapporto con l'economia del Mezzogiorno riguarda mi dispiace dovervi comunicare che non vi sarà possibile essere presente come avrei desiderato in quanto impegnato per una visita in Israele
Con l'occasione ti prego di partecipare a tutti i convenuti il mio più caloroso saluto e l'augurio di buon lavoro
Ecco assolti
Questi che non considero adempimenti formali ma
In qualche modo stimoli sostanziali spento che possiamo avviarci a la
Rispettare per quanto possibile il programma
E quindi
Provvedo a dare la parola al direttore l'associazione al dottor Riccardo Padovani per
La prima parte all'esposizione così come prevista grazie
Sospinta dalla positiva espansione dell'attività economica in Europa l'economia italiana dopo una fase di stagnazione che dura ormai da quattro anni la più lunga dal dopoguerra nel due mila sei ha mostrato forti segni di crescita
Sebbene la crescita del PIL sia risultata ancora inferiore di un punto a quella media della guerra ventisette uno al nove per cento contro il buon nome l'incremento è stato di oltre quattro volte quello medio del precedente triennio due mila due due mila cinque
In tale nuovo quadro anche l'economia del Mezzogiorno ha positivamente risentito dalla fase ciclica positiva sebbene come spesso accaduto nella storia recente ad un passo inferiore a quello del Centro-Nord
In base a valutazione di preconsuntivo elaborate dalla Svimez il PIL è aumentato al sud ad un tasso dell'uno e cinque
Il maggiore incremento dal due mila uno
L'accelerazione congiunturale riguardato al sud sia la domanda interna con una ripresa dei consumi delle famiglie dopo la
Recessione del due mila quattro due mila cinque sia gli investimenti accresciute sì ad un tasso del due cinque superiore che nel Centro-Nord
Significativo il contributo anche delle esportazioni accresciute si del sei otto ancorché ad un passo minore nel Centro-Nord
L'economia italiana e dunque riprese connessa anche al Mezzogiorno e le previsioni per il due mila sette potrebbero anche essere migliori
Ma le prospettive per le all'avvio di un processo di accelerazione dello sviluppo nelle regioni del sud sono legata al superamento di vincoli strutturali
Che anche nel due mila e sei hanno impedito all'economia del sud di reagire positivamente agli shock se provenienti dal nuovo contesto competitivo internazionale
Analizzando più in profondità i fondamentali dell'economia italiana sembra essersi avviato un processo di ristrutturazione e proprio
Dovuto proprio la perdita di capacità competitiva subita dal Paese negli ultimi anni e manifestatasi in particolare nel deferimento per la produttività
Il problema è una cercare di comprendere sia al di là delle infezioni ciclica tali processi di ristrutturazione siano stati sufficientemente intensi
E se si si siano estesi anche al Mezzogiorno solo una risposta positiva tale quesito garantirebbe al Paese di riagganciare ritmi di crescita europei
Nelle regioni del sud una crescita duratura viene sfrutti le potenzialità compiti dell'aria
La lunga fase di difficoltà competitiva che attraversato il sistema economico italiano a partire dai primi anni del due mila dovute a cause di carattere strutturale reso ancora più gravi delle mutate condizioni del contesto internazionale
Il modello italiano appare particolarmente svantaggiato rispetto alle due principali modifiche di contesto i processi di globalizzazione internazionalizzazione delle filiere produttive
Che hanno portato nel mercato mondiale Paesi caratterizzati da un costo del lavoro particolarmente basso comprata quello europeo a quello italiano in particolare e lo sviluppo delle tecnologie informatiche di comunicazione
I cui riflessi sulla produttività risultano appropriati lì in misura maggiore da imprese di grandi dimensioni e caratterizzate da un elevato capitale umano qualificato
Il recupero di competitività dell'impresa italiana di quelle del Mezzogiorno in particolare richiede quindi di adattare la struttura produttiva alle nuove condizioni dei mercati e nuovi fattori di successo così come già avvenne nei primi anni Ottanta
E ciò può essere possibile solo tramite un rapido diffuse pervasivo processo di innovazione della base produttiva
Alcuni positivi elementi di sé risposta del sistema produttivo italiano emergono dall'analisi dell'andamento delle sport
Che possono essere delle esportazioni che possono essere considerate la cartina al tornasole delle potenzialità delle difficoltà del sistema economico nazionale nell'agone internazionale
Tali segnali positivi sembrano però aver riguardato soprattutto centouno mentre infatti in quest'area la ripresa ciclica ha interessato pur se con intensità differenti praticamente tutti i comparti industriali
Nel Mezzogiorno essa ricordata quasi esclusivamente i cosiddetti settori di scala caratterizzati dalla presenza di poche relativamente poche grandi imprese al controllo in prevalenza esterno
Tre in cui importi donare il settore automobilistico
L'industria dell'abbigliamento delle calzature di prodotti in cuoio dei mobili di legno delle altre industrie manifatturiere cioè la parte prevalente del made in Italy
Hanno continuato al sud ad essere caratterizzate da una dinamica negativa a dimostrazione di una difficoltà a mettere in grado di processi di upgrading qualitativo dei prodotti verso segmenti più difficilmente aggredibili dalla concorrenza di prezzo dei nuovi produttori
Cioè il contrario processi che al contrario sono stati posti in essere dalle industrie del nord specializzate nei settori tradizionali
Ulteriori informazioni di carattere macroeconomico contenute nel rapporto sembrano suffragare l'ipotesi che i processi di ristrutturazione
Testimoniati da recuperi di produttività associate deduzione di manodopera avvenuti nel prima nel biennio due mila e quattro due mila cinque correnti per l'appunto
Con con la presenza di uno shock di offerta positiva abbiano interessato soprattutto l'industria del Centro-Nord siano la base del miglior risultato da questa conseguito nel due mila e sei
Il rischio tangibile invece che l'industria del Mezzogiorno abbia dato un segnale di cresce nel due mila e sei a seguito delle ripresa del ciclo ma senza aver affrontato un processo di ristrutturazione di portata ampia come quello avuto sì nel resto del Paese e che in tal caso la ripresa possa rapidamente spegnersi mentre rimane il peso di problemi strutturali di competitività risolti
Dunque mezzogiorno e Centro-Nord sembrano differenziarsi in questa fase non tanto dell'intensità della crescita che rimane per entrambi più bassa di quella degli altri Paesi dell'Unione europea
Quanto in aspetti di qualità della crescita stessa in questo scenario il ruolo delle politiche regionali
Appare determinante non si tratta di mettere in campo interventi compensativi che possono solo rallentare le crisi competitiva ma di orientare la struttura produttiva verso processi di rinnovamento tecnologico dell'offerta del sviluppo del capitale fisico e umano presente
L'analisi del Rapporto di quest'anno proprio in considerazione delle crescente integrazione dei mercati al tempo stesso di alcune
Richiamate debolezze l'intero sistema Paese dedica un particolare rilievo all'analisi dei divani negli andamenti economici nei livelli di competitività del Mezzogiorno
Non solo e non tanto nei confronti delle Regioni del Centro-Nord quanto rispetto alle altre aree deboli forti dell'Unione europea
Con riferimento in particolare risultati economici fatti segnale dall'economia meridionale del due mila uno ad oggi essi appaiono sia pur di poco inferiori a quelli del centodiciotto zero sette per cento ma di un anno contro zero nove per cento
Con un netto però ampliamento della forbice a sfavore del Sud nel corso dell'ultimo quadriennio due mila tre due mila sei
Ma ciò che appare significativa e soprattutto di dati di crescita fatto registrare in questa fase economica dal sud rispetto alle altre aree deboli dell'opinione contrariamente a quanto avvenuto in Italia infatti
A livello continentale gli anni due mila sono stati caratterizzati da un significativo processo di convergenza in questo periodo sono cresciuta se più della media europea sia l'economia dei nuovi Stati membri
Sia le altre Regioni dell'Obiettivo uno della UE a quindici con riferimento al due mila uno due mila e quattro
Ultimo anno per il quale si dispone di dati ad a livello regionale siamo in presenza di tassi di crescita del PIL per abitante di oltre il cinque per cento nei nuovi Stati membri
Tre otto nelle regioni Obiettivo uno appena zero quattro nel Mezzogiorno se confrontiamo la dinamica del PIL pro-capite
Del Mezzogiorno con quella dei singoli Paesi deboli dell'Unione Europea nell'arco in questo caso due mila uno due mila sei emerge un quadro sconsolante
Il tasso di crescita dell'economia meridionale alcune quattro per cento
è stato inferiore di tre volte a quello della Spagna quattro e quattro per cento di quasi quattro volte quello di villa la cinque e due e di oltre quattro volte a quello della Grecia sei e due per cento
Nel corso delle ultimo sessennio prodotto per abitante della Spagna
Ha superato il livello della media UE a ventisette arrivando a livello di centodue per cento ed è maggiore di oltre trenta punti percentuali di quel Mezzogiorno che è pari al settanta per cento della media UE anche la Grecia superato su tutte e tre nuovi Stati membri nel due mila e sei Slovenia Ungheria estoni Repubblica Ceca hanno già raggiunto un livello di sviluppo del nostro Mezzogiorno
Stiamo dunque assistendo ad una profonda modificazione già economica dell'Europa che veda il Mezzogiorno in difficoltà schiacciato dalla morsa compiti va da un lato dei Paesi di nuova accessione
E dall'altro da Paesi interamente deboli che ne precedenti cicli di programmazione hanno saputo sfruttare al meglio l'ingenti risorse dei fondi comunitari
Il recupero di competitività del sistema economico italiano di quello del Mezzogiorno in particolare di chiedono come ho detto di adattare la struttura produttiva alle nuove condizioni dei mercati e nuovi fattori di successo come già avvenne nei primi anni Ottanta
L'esigenza di un'accelerazione dei processi imitativi risultati comunque evidente da un confronto sull'indicatore di competitività a tal riguardo al rapporto Svimez due mila sette come già quello dell'anno scorso ha dedicato uno specifico approfondimento
Proprio la misurazione della competitività del territorio italiano delle sue macroaree rispetta i Paesi dell'Unione a ventisette
Il leone condotta dalla Svimez che quest'anno offre anche un confronto temporale tra i primi anni del dicembre due mila cinque due mila sei
Sono state considerate quattro dimensione la dotazione di infrastrutture detti la propensione all'innovazione ricerca e sviluppo la qualità l'investimento delle risorse umane la vitalità economica del tessuto produttivo
L'elaborazione di indici sintetici per le quattro dimensioni disegnano un quadro di complessiva debolezza del Paese colgono Mezzogiorno quasi sempre a livelli minimi tre Paesi dell'Unione
Elemento nuovo è costituito da perdita relativa di competitività dell'intero Paese nel corso degli anni due mila in particolare in campo infrastrutturale dopo il sud pur manifestando un forte divario di dotazione rispetto al nord presentava inizio anni due mila o livello superiore a quello delle altre aree deboli dell'Unione
Nel corso dell'ultimo sessennio l'area meridionale ha perso quasi completamente tale vantaggio
Nei confronti soprattutto di Spagna Grecia e Irlanda nel medesimo periodo hanno investito molto sull'infrastrutturazione del territorio
Le successive tre dimensioni vedono invece l'intero
Italia in costante posizione di svantaggio rispetto al resto dell'Europa indicatori relativi all'innovazione ricerca e sviluppo sono fortemente penalizzanti per la realtà nazionale in particolare per il Mezzogiorno
Le due grandi ripartizioni presentano uno svantaggio di rilievo rispetto agli altri Paesi soprattutto in termini di risorse dedicate alla ricerca e sviluppo
Sia in termini di addetti per mille abitanti che dispensa in percentuale del PIL nel due mila cinque infatti la spesa complessiva per il resto è stata pari appena lo zero otto per cento del PIL sul del PIL nel sud
Inferiore all'insufficiente uno uno nazionale meno della metà della media europea Unione
Anche nel campo delle risorse umane della formazione e l'Italia mostra un gap rilevante rispetto agli altri Paesi dell'Unione il Mezzogiorno si colloca agli ultimi posti
Pesa nei particolari ritardi in termini di quota di popolazione adulta di partecipati vita formative soprattutto in materia in termini di laureati in materie scientifiche
La quarta ed ultima dimensione considerato e cioè quello della vitalità economica del sistema produttivo vede l'Italia dei suoi ripartizione in posizione di svantaggio rispetto al periodo precedente il Centro-Nord al sedicesimo posto della graduatoria europeo
Il Mezzogiorno invece con un indice di cinquantaquattro euro si colloca all'ultimo posto di graduatoria sorpassato dalla capisce
Gli elementi che contribuiscono ad abbassare l'indice sintetico del sud sono soprattutto ridotto volume degli investimenti fissi lordi e il ridotto grado di internazionalizzazione bassa quota di export e quasi assenza di investimenti dall'estero
In Italia lo scorso anno di investimenti esteri per abitante è stato nel periodo due mila uno due mila e sei in media all'anno di trecentocinque euro con livelli di duecentonovantadue euro nel centro nord il di appena tredici euro nel Mezzogiorno
Nella media della UE a ventisette tale valore sale ottocento Euro irraggiungibile cinquecento Euro in Irlanda Olanda e Svezia
Tra i Paesi di nuova accessione di investimenti esteri per abitanti raggiungono in Estonia Ungheria Repubblica Ceca e Slovacca nello stesso periodo i cinquecento euro
Tale dimensione citate si ricava un indice generale di potenzialità competitiva che spiega bene da una parte l'inadeguatezza del nostro Mezzogiorno rispetto alle sfide dei mercati fatta cento la media UE a ventisette il nostro Sud raggiunge uno striminzito sessantacinque per cento
Vanno peggio solo i nuovi Stati membri con eccezione peraltro di Repubblica Ceca Slovacchia in Ungheria
E dall'altra spiega il grande sforzo che occorre operare per innescare un processo di reale convergenza Centro-Nord infatti si posiziona pur se di poco al di sotto della media europea ma la distanza
Considerevole rispetto alle regioni del sud
Dunque l'analisi degli indicatori utilizzati consente di individuare
Alcune aree specifiche di debolezza competitiva
E quindi di delineare una sorta di agenda prioritaria di intervento il deficit di dotazione di infrastrutture strategiche insufficiente livello di spesa pubblica la bassa quota di laureati
Devono diventare target da monitorare al fine di verificare la reale capacità della politica di coesione nazionale di incidere sulle determinanti del ritardo di sviluppo
In un contesto di globalizzazione e di accelerazione del progresso tecnologico che
è bene sottolineare contrariamente a quanto da molti sostenuto anche fino a epoca recente non risulta di per sé affatto ostativo allo sviluppo delle aree deboli d'Europa
Il Mezzogiorno rappresenta dunque un caso estremo e praticamente l'unica grande area europea che assegna un livello di prodotto pro capite inferiore al settantacinque per cento dalla media sia ulteriore arretramento della posizione relativa
Le ragioni ciò sono molteplici rimandano in primo luogo dato persistente dualismo strutturale e le relazioni di interdipendenza Pericu eppure assai diversi sistemi economici delle due macroaree del Paese
Al complessivo grave deficit di crescita sperimentato dell'ultimo decennio dall'intera economia italiana relativamente al resto dell'Europa
Ma anche la sostanziale inefficacia
Della politica regionale di sviluppo nazionale e comunitario in termini di capacità di intervento sulle carenze strutturali afferente al contesto economico sociale ed ambientale
Per quanto riguarda il primo aspetto dalla considerazione degli andamenti dell'ultimo decennio dipendere
Ripeto cattivo andamento dell'intero Paese non poche trarsi l'indicazione della necessità di scelte di politica economica generale
Più coerentemente che in questi ultimi anni mirate a favorire un adeguamento della struttura dell'offerta nazionale che consenta di realizzare necessario incrementi di competitività
E quindi di conseguire in ogni fase della congiuntura internazionale il maggior saggio di crescita possibile della nostra economia
I principali strumenti di strade di tale strategia che non può certamente essere demandata al solo spuntano Egidio delle forze di mercato
Sono da individuare nel campo delle politiche industriali della ricerca innovazione dell'istruzione della formazione della regolazione dei mercati finale di fattori
Ma condizione per un suo efficace dispiegamento e che siano seguite con rigore continuità politiche di bilancio di un tanto al conseguente al contenimento delle spese correnti a favore delle spese di investimento
Con riferimento a quest'ultimo aspetto non può non destare preoccupazione l'andamento negativo segnato dalla spesa pubblica in conto capitale dell'intero Paese la cui incidenza sul PIL lasci sta per quattro e sette nel due mila e tre al quattro zero nel due mila sei
Ed ecco quindi che tale riduzione che può trovare almeno in parte giustificazione necessita di comprimere la spesa pubblica per rispettare i vincoli europei preoccupa il fatto che non si prevede in futuro un'inversione di tendenza
Perché sembra invece prevalere la rincorsa l'utilizzo per spese correnti delle maggiori entrate
L'obiettivo indicato per il quadro finanziario unico per il periodo mille sette due mila undici pari a quattro e uno quattro due per cento del PIL appare del tutto inadeguato rispetto all'esigenza del Paese
Per quanto poi riguarda la politica regionale di sviluppo la valutazione di una sua ridotti efficacia ai fini dell'impulso al processo di crescita del Mezzogiorno trova conferma in primo luogo nei dati
Forniti dal Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione
Che mostrano come la spesa aggiuntiva comunitario e nazionale si avanza di fatto negli ultimi anni solo a compensare le carenze della spesa ordinaria i dati in oggetto ci dicono che la quota di spesa
Pubblica in conto capitale complessivamente effettuata nelle regioni del sud è passata con una costante declino dal quaranta virgola sei nel due mila e uno al trentasei le tre nel due mila sei
Senso stanza da qualche anno ad un'incidenza che non solo è ben lontano dall'obiettivo del quarantacinque per cento fissato in fase di programmazione
Ma non è quale neanche il peso ma naturale del Mezzogiorno di circa il trentotto per cento come media della sua quota di popolazione ed è la sua quota di territorio
Ebbene tale risultato è stato conseguito con una spesa aggiuntiva di circa dieci miliardi di euro due mila sei al mare
La quota di risorse ordinarie destinate alla formazione di capitale del Mezzogiorno è stata pari nel due mila sei ed appena al ventidue per cento del totale nazionale
Quindici punti in meno rispetto al peso naturale dell'area
Otto punti il meno rispetto all'obiettivo programmatico del trenta per cento fissato dall'autorità politica in termini dinamici la quota del due mila sei è significativamente inferiore al valore medio
Del periodo novantotto due mila uno in cui raggiunse il livello del ventisei per cento evidente che partendo da simili valori di spesa ordinaria si rende assai difficile qualsiasi discorso sull'effettiva addizionalità delle risorse
Facendo di fatto divenire di scarso fondamento ogni ragionamento sulla entità delle risorse specificamente dedicata alla ricezione all'accelerazione del progresso del sud
Il livello assai basso della spesa ordinaria ha dunque avuto un'influenza decisiva nel ridurre l'efficacia della politica di coesione nazionale ma deprimere l'efficienza efficacia di tale azione
Hanno grandemente concorso certamente anche la dispersione delle risorse aggiuntive in un'eccessiva molteplicità di interventi
Le lentezze di scoordinamento i nella concezione progettazione e realizzazione degli interventi stessi tradotti si spesso nella formazione di Risi
A mancanza di un'adeguata capacità di utilizzazione delle risorse stanziate da parte dei soggetti spesso numerosi coinvolti nel processo di spesa
Si è manifestata anche nel caso degli interventi finanziati dai fondi strutturali nonostante il Comune riconoscimento che i tempi utili giovedì risorse educare siano stati comunque più veloce di quello dell'intervento ordinario interno
A tale proposito informazione contenuta nella diciassettesima relazione annuale sull'istituzione dei fondi strutturali della Commissione europea dello scorso ottobre pongono in luce come con riferimento all'attuazione di programmi
Dell'Obiettivo uno per il ciclo due mila due ministeri l'Italia a fine due mila cinque abbia fatto registrare un livello di spesa pari a circa il cinquanta per cento delle risorse programmate
Di quasi dieci punti inferiore alla media della UE a quindici a fronte di livelli del sessantasei per cento sia in Germania che in Spagna ed inoltre il settantatré per cento in Irlanda
A fine due mila e sei le risorse le spese del Cucci esse delle regioni italiane dell'Obiettivo uno sono risultate positivamente accresciute
Arrivando al sessantatré per cento delle risorse programmate ma come segnalato dal Dipartimento per le politiche di sviluppo trentasei per cento della spesa arrivi rendicontata e da attribuire a progetti coerenti
L'uso intensivo di tale possibilità d'altronde concessa dalla Commissione europea sta a indicare la generale difficoltà da parte delle amministrazioni a produrre idee progettuali veda realizzarle nei tempi prestabiliti
La polverizzazione dell'intervento che ne ha diminuito l'efficacia degli arresti in buona parte l'inevitabile portato dell'approccio che ha assegnato una primaria responsabilità per la politica delle convergenza a livello locale ossia le Regioni e le altre amministrazioni territoriali
Esperienza passata ha segnalato i rischi di questa scelta rispetto alla quale l'impostazione del nuovo quadro strategico nazionale non ha peraltro sino ad oggi fatto registrare
Discontinuità significative non solo carenza di risorse
E capacità a livello locale con un sotto utilizzo di quelle centrali ma soprattutto il privilegio di molti progetti in ambito locale più appetibili agli interlocutori politici di quel livello che è di pochi progetti di ambito sovralocale
Sul piano più generale sembra potersi affermare che a fronte di competenze esclusive come in campo urbanistico e di disponibilità di ampi spazi per la formulazione delle strategie la gestione dei programmi
Si hanno le Regioni e le altre amministrazioni locali stesse ad aver sottovalutato le nuove responsabilità per l'Obiettivo di colmare ritardo di sviluppo dei propri territori questo vale certamente per molte regioni del Mezzogiorno ed è facilmente riscontrabile nei programmi operativi regionali
Che nella preoccupazione di rispondere a tutte
Le richieste territoriali e settoriali sembrano lasciarle sotto traccia la finalità prima della programmazione europea per le aree ritardo di sviluppo e cioè l'obiettivo dalla convergenza
Il recupero di una dimensione strategica in grado di restituire efficace l'intervento passa dunque per un approccio unitario che con una più stabili effettiva cooperazione tra le regioni del sud
è un più forte coordinamento tra esse l'amministrazione centrale faccia riferimento al Mezzogiorno la sua dimensione di macroaree
Ponendo al centro l'attenzione per i fattori di strutture macroeconomica e per i grandi obiettivi prioritari e determinanti per la ripresa del processo di sviluppo
Tra questi ultimi grandi obiettivi vi sono
Certamente l'obiettivo di una ripresa dell'industrializzazione dell'attrazione degli investimenti esteri è quello di uno sviluppo della logistica che consenta di sfruttare le potenzialità connesse vantaggio naturale costituito dalla centralità mediterranea
Un aspetto quest'ultimo sul quale avremo modo di tornare nel suo intervento dottor Bianchi
Ma non può non annoverarsi anche l'obiettivo della riqualificazione delle grandi aree urbane certo non adeguatamente perseguito nella stagione uscente di programmazione della politica durissimo
Come detto tra gli obiettivi
Che deve darsi un disegno di politica economica nazionale volto alla riduzione dei divari interni per questa via rilanciare il tasso di crescita di modernizzazione del Paese resta centrale quello dell'industrializzazione del Mezzogiorno
Un indizio detrazione diversa però capace di favorire le produzioni meridionale in comparti a maggiore produttività il valore aggiunto
Grazie anche ad accordi più stretti con l'università i centri di ricerca di favorire una crescita dimensionale d'impresa ed una sua più moderna gestione finanziaria
Di assistere la presenza di prodotti meridionali sui mercati di sbocco nazionale e internazionale di rafforzare i poli di eccellenza
A maggiore complessità dell'attività internazionale ha seguito dalla crescente apertura degli scambi ha infatti implicazioni significativa per le imprese
E progressivamente mutato il mix dei fattori produttivi utilizzati nei Paesi avanzati nei Paesi avanzati l'attività produttiva domestica si concentra sulle fasi intensive di capitale o sulla fornitura di servizi all'unità operative localizzate all'estero
Cambiano le tecnologie e le procedure per la diffusione delle informazioni con un maggior ricorso alle telecomunicazioni all'informatica cambia la struttura stessa organizzativa dell'impresa sempre più orizzontale deve agire velocemente cambiamenti
L'impatto più evidente degli elementi sinteticamente richiamati sulla struttura produttiva e la rinnovata centralità della questione dimensionale
In tale prospettiva la posizione del Mezzogiorno appare decisamente più debole
Nel due mila e quattro in base dati più recenti dell'archivio Asia e con riferimento all'industria in senso stretto la dimensione caratteristica meridionale
è risultata in media pari a ventuno addetti per unità locale di circa il trenta per cento inferiore a quella dell'industria nel Centro-Nord
Con riferimento ai settori tradizionali in cui è ricompreso circa il quarantotto per cento dell'intero occupazione manifatturiera meridionale la situazione appare più grave
La dimensione media nel comparto dei tradizionali meridionali oltre a fare segnare il valore in assoluto più contenuto quattordici e sette addetti presenta rispetto alla creare un differenziale
Più ampio di poco meno di quaranta punti percentuali nel sud quindi la frammentazione dell'offerta è assai più accentuato
A fronte di una dimensione media più bassa nel Mezzogiorno tuttavia è presente come si è detto un tessuto di grandi imprese concentrate nel settore di scala che hanno evidenziato soprattutto in una fase recente una buona capacità competitiva sui mercati nazionali ed internazionali
La presenza di tale nucleo di impresa essi accompagnato da strategie d'integrazione sul territorio potrebbe giocare un ruolo di primo piano nell'auspicato mutamento del modello di specializzazione
Ne deriva anche il ruolo decisivo che può giocare nel nuovo quadro competitivo la capacità di attrarre investimenti esterni ed in particolare esteri la lettura economica
La tiratura economica ha dimostrato che la presenza di imprese multinazionali oltre benefici diretti in termini di occupazione di valore aggiunto determina attraverso fenomeni di spillover
Anche una serie di vantaggi indiretti per l'economia locale
Impresa multinazionale infatti è dotata di una superiore capacità tecnologiche manageriale che attraverso le relazioni di subfornitura si trasmette anche alle imprese locali determinando un incremento della loro produttività
L'attrazione degli investimenti esteri dunque rientra a pieno titolo tra le polizie se da adottare per incentivare il cambiamento strutturale della specializzazione produttiva non solo al sud ma dell'intero Paese così come accaduto in altri Paesi quali
Nell'attuale fase la politica industriale e dunque deve ancora più che in passato assumere un ruolo importante nel quadro della più complessiva azione di sviluppo nel Sud
Non si tratta come sottolineato di mettere in campo solo interventi compensativi che possono tutt'al più rallentare la crisi di competitività ma di orientare il sistema produttivo verso processi di rinnovamento tecnologico dell'offerta di sviluppo del capitale fisico e umano
Favorendo il superamento dei persistenti specifici fattori di debolezza strutturali legati soprattutto alle più ridotte dimensioni di scala operativa dell'industria meridionale occorre dunque una politica specifica
Che prevede al suo interno non solo misure di carattere orizzontale ma anche una dimensione verticale degli interventi
Una politica industriale che non può cioè incentrarsi come invece sostenuto di recente dominio di pensiero largamente diffusa sono nella creazione delle condizioni di contesto che pure sono importanti e reclamano azioni specifiche
E la prospettiva di un rafforzamento del ruolo della politica industriale la proposizione di nuove linee di policy a seguito dell'approvazione da parte del Governo del disegno di legge industria due mila e quindici anticipato in gran parte nelle disposizioni della Finanziaria per il due mila sette
Rappresenta un elemento di grande interesse la stessa definizione di nuovi fronti di impegno innovativa perché aprono spaziano dimensione verticale dell'intervento
Copia dei progetti di innovazione industriali collocati in aree tecnologico produttive strategiche per lo sviluppo del Paese cerca di favorire
Cerca di favorire anche l'affermarsi di nuove forme di aggregazione cioè le reti di impresa volte a formare una massa critica minima per superare alcuni dei principali limiti della piccola dimensione
Non trascura il versante difensivo in coerenza con quanto hanno fatto economie più solide di quella italiana
Il quadro che si propone non è peraltro ancora del tutto definito si rimanda infatti erano delega al Governo per la riforma del sistema di aiuti alle imprese per la disciplina della nuova figura delle reti di impresa
In attesa che il disegno ci compete è giusto chiedersi se in che misura le linee di intervento contenute in industria due mila e quindici disegnate per promuovere lo sviluppo dell'intero sistema sistema produttivo nazionale possono incidere efficacemente anche nella realtà meridionale
In effetti esistono al sud ancorché in misura nettamente inferiore rispetto al nord agli ideali protagonisti di progetti di innovazione industriale
Medie soprattutto grande impresa industriale caratterizzate da elevati gradi di competitività di apertura verso i mercati esteri
è evidente che vadano
Che vadano identificate anche nel Mezzogiorno alcune delle aree produttive con particolari potenzialità di sviluppo del sedile nei progetti di innovazione
Facendo leva anche sui poli di eccellenza già esistenti al Sud dalla Donati calato spazio ad alcuni comparti dell'agricoltura di qualità alle biotecnologie alla microelettronica tuttavia al momento non sembra non esistere risorse vincolate acquisti Scotti
Quanto alle reti di impresa esse potrebbero essere per le imprese del sud uno degli strumenti con cui emanciparsi dalla storica difficoltà di accesso alle leggi incentivazione nazionale
Questo di punto di vista naturalmente risulta però decisivo il modo con cui si procederà al riordino delle agevolazioni nazionale
Conosciamo le sarà legame che verrà costituito costituito scusate costruito tra diversi istituti della nuova politica industriale ivi comprese le dell'impresa e cruciale il modo con cui si assicurerà un flusso di risorse adeguate al Mezzogiorno
Finalizzata specifici obiettive orizzontale ma al Mezzogiorno industria due mila e quindici
Dedica ad oggi un'attenzione ancora insufficiente nelle linee di politica industriale in essa prospettate si ritiene infatti che i maggiori problemi che frenano la crescita economica
Siano in sostanza gli stessi in tutte le aree del Paese anche se con diversi gradi di intensità e da ciò se ne fa discendere che anche gli strumenti di intervento dovrebbero essere comuni
In realtà non può essere ignorato il fatto norme il nodo dei limiti storici dell'impresa meridionale in primo luogo il sottodimensionamento e la scarsa internazionalizzazione
Il processo di convergenza non può essere dato per acquisito nel suo per il suo perseguimento ci si può affidare solo agli interventi di impulso generica gli investimenti previsti per tutto il Paese
Cuneo fiscale crediti d'imposta per la ricerca agevolazioni fiscali per le aggregazioni aziendali e la crescita dimensionale delle imprese di cui il sud e rischia di beneficiare in misura
Più limitata come è sempre avvenuto per strumenti ad assorbimento
è facile constatare che il mix tra politico Rizzo un tale interventi dimensione verticale così come prospettato nuove linee di policy tende lasciare sullo sfondo il ruolo di strumenti come la legge quattrocentottantotto del novantadue
Ovvero del provvedimento da cui dalla metà degli anni Novanta è venuta la grandissima parte delle risorse assorbite dalle imprese meridionali a titolo di agevolazione
Il peso delle agevolazioni concesse per le politiche di riequilibrio al Mezzogiorno di cui la legge quattro ottantotto la componente più importante pur essendosi ridotto dall'ottanta per cento di quelle complessivamente concesse dalla politica regionale nazionale e al sud
Dall'ottanta per cento nel due mila due al sessantadue per cento nel due mila cinque ancora maggioritario
Nel frattempo non si è incrementata la quota di risorse assorbite dalle imprese meridionali a valere sul provvedimenti nazionali di sostegno della ricerca dell'innovazione o dell'internazionalizzazione
Il rischio di un brusco tramonto dell'intervento appena riformato e dunque quello di aprire una porta sul vuoto
Proprio in relazione a quelli che sono gli obiettivi delle politiche nazionali cui il Mezzogiorno non riesce ad accedere e rispetta le quali la legge quattro ottantotto pur con tanti limiti tende a svolgevo il ruolo di supplenza
Ne gli interventi di natura automatica specifici per il Sud crediti d'imposta per investimenti maggiorazione del cuneo fiscale possono di tenersi paragonabili alla portata dell'intervento della legge quattro tanto
Per quanto riguarda l'attrazione degli investimenti esteri di cui si è ampiamente sottolineato il potenziale e rilievo ai fini dello sviluppo del Sud occorre rilevare come l'Italia non abbia mai perseguito stabilmente una specifica politica d'attrazione degli iter
Tanto meno indirizzata al sud
In quest'ultimo caso anche in relazione
Alla prevalenza
Ideologica per favore per lo sviluppo locale spesso che la micro impresa
Le condizioni che favoriscono l'attrazione degli investimenti esteri non sono date solo e tanto da pacchetti Standa di agevolazioni ma attengono a numerosi fattori
Tra i quali un ruolo cruciale può essere svolto da una buona filiera istituzionale capace di massimizzare in una certa are la produzione di condizioni di contorno in tempi reali
Ed è questo il compito delle agenzie di promozione da lungo tempo operanti nella quasi totalità degli altri Paesi europei e ora nei Paesi di nuova cesso ma sino ad epoca recente nome Cassa italiano
è solo dal mille dal due mila e tre che anche in Italia sia adottato un piano specifico il programma operativo pluriennale di marketing territoriale da attuarsi da parte dell'ex società Sviluppo Italia rinominata Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti
E lo sviluppo d'impresa
Fanno parte delle linee di intervento di tale programma di interventi diretti a incentivare l'insediamento le imprese con particolare attenzione ai programmi i contratti di localizzazione finora tuttavia i contratti di localizzazione sottoscritti non sono stati molti
Inoltre solo per minima parte hanno interessato il settore industriale tra i fattori che possono aver frenato
L'operato della nuova agenzia italiana vi sono oltre alle complessità procedurali probabilmente una missione istituzionale definita in termini troppo ampio
Nell'ambito europeo ad esempio la maggior parte delle agenzie di promozione degli ed è completamente dedicata all'Obiettivo specifico mentre solo in pochi casi il mandato affidato includere la creazione e lo sviluppo di impresa domestico
Si può concludere che per il futuro vi siano ampi margini di miglioramento la semplificazione delle procedure ma soprattutto la ridefinizione della missione della nuova agenzia operata dalla Finanziaria due mila e sette
Principalmente allo scopo di potenziarne le capacità di intervento sulle politiche di attrazione degli investimenti esteri dovrebbero contribuire a produrre un'azione di promozione degli investimenti esteri più efficace
Un'azione che andrà poi certamente sorretta da tutte le politiche nazionali che contribuiscono a ridurre i costi di transazione ivi comprese quelle a difesa della legalità della certezza del diritto
Bene i fattori che possono concorrere a crescere con più di tanto il territorio meridionale fini dell'attuazione di flussi di investimento nazionali ed estere più in generale dell'integrazione internazionale della macroarea
Il Rapporto di quest'anno dedicato alcuni approfondimenti anche in forma di focus
Con riferimento in particolare all'offerta di aree attrezzate alle dotazioni portuali e logistiche alla disponibilità di capitale con umano qualificato che saranno oggetto di illustrazione da parte del dottor Bianco un passo la parola
Presto
Prego il dottor Bianchi vicedirettore dal livello di voler completare l'esposizione la
Sia di integrazione del
Dell'intervento del dottor padovani mi soffermerò molto rapidamente su tre aspetti
Che riteniamo particolarmente rilevanti non tanto per le dimensioni o non solo delle dimensioni che assumono ma soprattutto perché si tratta di tre
Fattore di potenzialità importanti del Mezzogiorno
E soprattutto si tratta di tre fattori di potenzialità per l'intero Paese
E che il Paese può accogliere se il Mezzogiorno riesce a parteciparvi si tratta di tre elementi appunto una l'offerta di aree attrezzate cioè nell'anno il più ambito nel più ampio ambito e l'attuazione degli investimenti esteri
Offertagli attrezzate è un elemento che secondo me importante e su cui il petto giorno può contare sulla dotta sulla dotazione abbastanza ampia poi sulla questione dotazione portuale logistica e infine sulla disponibilità di capitale umano qualificato
Le aree attrezzate è un elemento importante magari non abbastanza valorizzato che all'interno di un pacchetto ovviamente molto più ampio di fatto ricalca occorre
Offrire per l'attrazione degli investimenti esteri è un elemento diciamo circoscritto ma importante nel Mezzogiorno esistono cento centottantuno aree industriali
Per un totale di trentotto mila ettari coperti di cui centotrentatré con terreni disponibili spicca in particolare il caso della Sardegna con quattro mila ettari
La Sicilia e la Puglia o in Campania abbiamo un elevato grado di saturazione il problema andare a vedere cosa siano effettivamente queste aree attrezzate se siano realmente così apprezzato e se sono in grado di offrire
Innanzitutto condizioni legalità e sicurezza ma soprattutto sono in grado di figli di coprire anche servizi qualitativamente
Qualitativamente sufficienti per attrarre investimenti esteri appunto
Ricordo peraltro che proprio quella dell'acqua dell'offerta di ARE
è un elemento è un asset importante di molte delle agenzie di attrazione degli investimenti esteri ore europee
Lo fanno all'Irlanda la Repubblica Ceca e Paesi Bassi dove appunto la stessa agenzia di attrazione alla responsabilità degli investimenti infrastrutturali per la creazione
E l'offerta di aree industriali
La situazione attuale invece italiana presente a cura all'interno di un'ampia disponibilità dei forti elementi di criticità ricordavo prima con il dottor Sacconi capo di Manfredonia dove
Proprio in quel caso si
La presenza di un'area industriale attrezzata dovrà essere un fattore di attrazione importante su quello fu costruito un gemellaggio importante con
Agli imprenditori previsto poi in realtà molti imprenditori che sono andati nell'area hanno trovato che le aree non erano così pronte non erano le chiavi in mano cioè la anche le lentezze burocratiche soprattutto la burocrazia locale
A
Comportato tempi talmente lunghi nella definizione della pressione dell'atto
E l'attrezzatura e le aree che poi hanno di fatto scoraggiato molto degli Investimenti
Esiste poi un fattore estetico su cui non vidi lumi di lungo ma rimando al rapporto sulla mancanza di autonomia economica gestionale le aree ed infine appunto una carenza di servizi essenziali
Occorre su questo secondo me vi segnaliamo voi l'esigenza di un'attenzione maggiore su questo tema
E quindi di proposte sul riordino dei meccanismi di governance ora delegate soprattutto alle Regioni ma abbiamo questa nuova Sviluppo Italia sostanzialmente che potrebbe fare un po'da coordinamento da
Facilitatore dell'anche della
Trasmissioni di esperienze positive la cavalli la l'obiettivo di definire standard negativi i Comuni cosa che non accade in questo momento quindi una semplificazione delle procedure in file obblighi e tempi di realizzazione degli Investimenti
C'è anche un sistema che sottragga alare all'impresa dopo un tot di tempo che non è domando nel tetto agli investimenti mi scuso per la brevità ma sono sempre gli input che sono Flash appunto che certo evitare su temi specifici
I un'altra questione importante è quello della logistica e la della
L'occasione per il Mezzogiorno di cui tanto si parla di diventare nuova piattaforma logistica del Mediterraneo in realtà l'occasione mediterranea non è un'occasione già realtà i dati presentati del rapporto di cui appunto cito soltanto alcuni
Evidenziato che nell'occasione mediterranea punto già c'è cioè il
La centralità del Mediterraneo negli scambi è già una realtà
Effettiva per esempio se vediamo le quote di commercio mondiale che transitano nel mese di Paesi
Che pranzo nel Mediterraneo quindi parliamo di certo Giappone Cina e India nel giro del nota al novantacinque al due mila quattro in meno di dieci anni è passata dal dieci al quattordici per cento del commercio mondiale
Le previsioni due mila quattordici fatte un anno fa prevedevano il venti per cento già adesso indicazioni vi sono che questo obiettivo sarà conseguito molto prima
Di quanto ci aspettavamo quindi diciamo il
Il alla
Questo diciamo queste trasformazioni sono già ampiamente in atto e l'Italia ne dentro c'è pur con alcune criticità con alcuni elementi di difficoltà che poi sottolineare Imone vento
Infatti anche in Italia l'interscambio commerciale verso i Paesi dell'Africa dell'Asia centrorientale è passato tra in dieci anni da settecentoquaranta milioni di tornare
H tre milioni di tonnellate cioè la quota è passato dal dunque al sette per cento quindi chiamo le trasformazioni sono in atto in parte le stiamo cogliendo molto c'è ancora da fare
E all'interno di facciamo di questa
Nuova centralità senz'altro
Undici a voi l'Italia il medico godere di un vantaggio competitivo un vantaggio fisico del Mediterraneo
Le rotte che passano per il sud Europa hanno in media un vantaggio di circa cinque giorni
Sul trasporto delle merci rispetto alle rotte del nord America del nord Europa e quindi dei grandi porti della del noto quindi diciamo un vantaggio potenziale di cui siamo per ora solo parzialmente avvantaggiati
Vediamo un po'qual è il traffico contenerne i porti del Mezzogiorno il Mezzogiorno come dicevo ha reagito abbastanza bene perché pur all'INPS all'interno di un
Crescita nazionale abbastanza forte siamo passati dai sette a nove milioni di tempo
Tra due mila uno del due mila sei la quota del Mezzogiorno la quota diciamo che passa per i porti al Mezzogiorno è cresciuta ed è passato al quarantotto per cento al cinquantacinque per cento quindi cinque virgola quattro milioni di ditemi sono diciamo transitano per i porti jella del Mezzogiorno questo all'interno di un affatto una fase competitiva in grande movimento cioè non
Non esistono vantaggi acquisiti cioè le le trasformazioni sono veramente molto rapide
Nel giro degli ultimi due anni ed è sempre stata una ripresa molto forte dei porti del nord del nord Europa qui che sono riuscite a offrire condizioni competitive anche di costo molto convenienti
Che riescono a compensare quel vantaggio che vedevamo in termine di giorni e soprattutto c'è l'entrata dei nuovi competitors
In particolare il
Mediterraneo orientale l'Egitto in particolare con i suoi porti si sta facendo competizione molto forte con i porti italiani
All'interno del sistema italiano senz'altro la punto di eccellenza rimane quello di Gioia Tauro chiede appunto nel per il periodo due mila uno due mila sei ha incrementato il traffico
In termini di Teulada due virgola cinque milioni a quasi tre milioni di
Di Theo appunto e altri porti hanno dimensioni molto più limitate però vanno segnalate alcune crescite molto rilevanti
Il porto di Cagliari che era sostanzialmente
Molto debole alla fine e ha raggiunto una quota abbastanza consistente lo stesso Taranto diversa la situazione di Napoli invece che si caratterizza per un tipo di commercio diverso insomma meno tagliato sulle grandi navi
Il particolare come dicevamo il porto di Gioia Tauro patteggia che era uno un diciamo costruito diciamo avviata l'operazione novantadue
è stato uno degli esempi al Mezzogiorno di e capacità di dar vita a un
Una grande
Opera diciamo possiamo chiamarla così
In tempi rapidi che entrava in funzione in tempi abbastanza rapidi e che rapidamente a per sulla leadership a livello mondiale è stata per molti anni il primo porto del Mediterraneo soltanto da due anni è stato sorpassato da Al Jazeera sta
E come vedete a evidenziato una dinamica crescente per molti anni e una flessione del due mila cinque due mila sei
Questo è un elemento di criticità importante ovviamente come vi dicevo è stato impatto è spiazzato dalla crescita degli altri porti mediterranei in particolare dei porti e l'Egitto
Però i dati del due mila sette lasceranno vedere una capacità di reazione la crescente mila sette importante riporta
Il volume di traffico sopra i tre milioni e mezzo di euro e qui diciamo ci sono possibilità importanti di crescita
In particolare come vedete un altro elemento importante quello della crescita dei termini per nave cioè la tendenza di avere gravi sempre più grandi
E all'interno di questa di questa diciamo dinamica di crescita del
Della portata e le navi calcoliamo che Gioia Tauro è l'unico porto italiano
Che è in grado di offrire fondali sufficienti per navi che portano oltre i dodici mila tre e dodici mila tema un po'
E qui diciamo
In prospettiva dovrà essere necessariamente il
Il porto su cui deve puntare il Paese la finanziaria in parte lo ha già fatto prevedendo dei finanziamenti
Sugli Aldo portuali e in particolare una particolare riguardo su Gioia Tauro sono elementi su questi cui bisogna continuare a puntare perché diventa uno snodo fondamentale per tutto il Paese insomma non soltanto per il Mezzogiorno
Rimango gli elementi di criticità uno in particolare che voglio segnalare questa è la quota di scoramento ferroviario
La quota che stava vento ferroviario appunto delle merci che passano per il porto di Gioia Tauro soltanto il tre virgola due per cento gli ascessi adesso avviato su ferrovia
La media del centouno del ventidue virgola sei per cento sono molto più alte dei porti europei queste è un elemento fondamentale se vogliamo collegati in porto e sfruttare le potenzialità del porto
è un elemento su cui bisogna assolutamente che si concentri l'azione sia a livello centrale che a livello locale
Per potenziare le capacità di sviluppo di questo porto
Passando al terzo e ultimo elemento che volevo segnalare è quello della nel capitale umano
Certamente anche in questo campo il Mezzogiorno può contare su una
Dotazione di capitale umano molto ampia innanzitutto per fattori demografici
Perché qui ancora il Mezzogiorno è un'area Pippo più giovane la quota di persone tra zero e venticinque anni solo circa il ventinove per cento quindi un una una preoccupato una persona su quattro anche di più
Del sud è giovane e a meno anziani diciamo è una struttura
Potenzialmente più giovane come vediamo le trasformazioni in atto anche in quei sono forti perché perché con l'arrivo dell'immigrazione soprattutto giovane che peraltro fanno anche molti figli sta spostando la colazione anche
Più giovane dal sud verso il nord però è ancora un fattore potenziale almeno per questa generazione ancora un fattore potenziale
Peraltro è un capitale umano che ha fatto grandissimi progressi in termini di scolarizzazione negli ultimi dieci anni quindici anni
Vi segnalo semplicemente il dato sul
Appunto sui maturi cioè la scuola secondaria siamo passati in quindici anni dal quarantotto per cento all'ottanta per cento di security raddoppiata
Grossi progressi anche in termini di università in due laureati è passato da ventotto mila centotredici mila qui diciamo ci sono molti più laureati del Mezzogiorno in diciamo possiamo contare su oltre cento mila giovani laureati ogni anno nel Mezzogiorno che entrano sul mercato del lavoro quindi
Oggettivamente una potenzialità forte
Rimangono degli elementi di qualità
Che dire che sono quelli poi che impediscono a questa potenzialità di tradursi incapacità di sviluppo la qualità del capitale umano è ancora diciamo soprattutto nel sistema formativo e di istruzione
Meridionale è ancora più basso di quello del centro nord degli stand Almè di europei i dati Pisa abbastanza noti fatti dall'OCSE un'indagine OCSE
Continuano a segnalare
Un deficit di capacità
Sia di lettura ma soprattutto di capacità matematiche
Di giovani meridionali
Fatto media cinquecento la media OCSE il Mezzogiorno a quattrocentoventotto
C'è molto distante un mondo avvenga cinquecentodieci Giappone cinquecentotrentaquattro
Cioè i Paesi industrializzati sono mediamente su livelli più alti della media OCSE il Mezzogiorno in questo presenta dei fattori di criticità abbastanza evidenti quindi un sistema di istruzione che nonostante una schifezza
Diciamo la spesa pubblica dell'istruzione allineata a quella dei Paesi OCSE in termini di qualità di output il gli effetti al Mezzogiorno solo senz'altro meno efficace
Un altro elemento è anche quello sulle sull'università abbiamo uno schiacciamento ancora su
Dei laureati soprattutto sul su materie linguistiche la quota dei laureati in materie scientifiche a un indicatore utilizzato anche a livello internazionale
Evidenzia una quota del Mezzogiorno ancora molto bassa ancora intatte da appena al sette per cento diciamo all'interno di un po'livello più basso anche nazionale nel suo complesso
Quindi siamo elementi di qualità ma soprattutto c'è un problema di rendimento dell'investimento formativo
Questi giovani meridionali che studiano di fatto non riescono a
Ad avere un rendimento sufficiente sul mercato del lavoro e lo rivestimento formativo soprattutto nella loro fase più giovane
Cioè nel Mezzogiorno i tassi di disoccupazione
Scendono a livelli soprattutto frizione tali sopra per i laureati
Soltanto dopo i trentacinque anni credo diciamo c'è una valorizzazione del titolo di studio che avvenga avviene in media già nel nostro Paese in maniera ritardata del Mezzogiorno ancora circa dieci anni più tardi che succede nel resto del Paese
E questa diventa un fattore di depauperamento forte dell'investimento
Ed è anche un fatto simile anche socialmente regressivo nel senso soprattutto per le famiglie più deboli che hanno investito della formazione proprio giovane
La
Non c'è sempre la capacità di poter aspettare dieci anni che riesca andare a frutto l'investimento formativo qui diventa anche un fatto
Ore socialmente favore delle classi più ricche sfavorevole per le classi meno meno abbienti
Le motivazioni di questo sono ovviamente molto ampie richiederebbero approfondimenti c'è senz'altro un fattore legato alla struttura produttiva nel Mezzogiorno schiacciata su
Su piccola impresa i settori tradizionali le richiedono meno
Alte qualifiche stanche ONU sistema diciamo in un mercato del lavoro mercato deve istituzioni che il mercato del lavoro che non funzionano
Il sistema di collocamento è molto fragile quello pubblico appunto non funziona sostanzialmente quello privato esiste al nord non esiste al sud diciamo una serie di fattori di debolezza abbastanza rilevanti
E che
Fanno sì che appunto questo investimento formativo non si traduca quindi impossibilità di sviluppo ultimo elemento che attiene sempre a è collegato con questi grandi progressi
Del in termini di scolarizzazione di formazione del capitale umano del Mezzogiorno ma e allo stesso tempo della incapacità del sistema produttivo meridionale
Di utilizzare in questo capitale umano formato è questa della ripresa delle migrazioni
Un fatto era un fatto abbastanza eclatante ormai sono circa dieci anni che si è consolidato un flusso consistente di persone che cambia la residenza dal sud verso il bordo solo circa centoventi mila Lando
Con il sessanta mila rientri faccio notare che sostanzialmente chi va via e in particolare
Prevalentemente giovane con buona scolarizzazione diciamo dai diplomati in su
Mente che rientra in gran parte appunto o persone che hanno aggiunto il pensionamento chi ha avuto il trasferimento per posti pubblici diciamo quindi
Influsso abbastanza consistente in dieci anni vuoti e seicento mila giovani che sostanzialmente sono spostati dal sud verso il nord
Elemento nuovo su cui abbiamo focalizzato l'attenzione in questi
In quest'anno è invece quello degli spostamenti temporanei i sostanzialmente pendolare CED abbiamo consegnato il pendolarismo di lunga tratta cioè il pendolarismo sud nord quindi che va
Sia al giornaliero sia anche più che giornaliero diciamo anche settimanale mensile si trattano strada dei centocinquanta mila lavoratori
Che del sud che lavorano al nord quindi che si sposta dopo continuamente dal sud verso il nord che pro molto un po'perché in considerazione dei lavori molto spesso di carattere precari quindi a tempo che hanno al nord un po'per i forti elementi elevati costi di insediamento nel nord
Non decidono di trasferire la residenza ma lasciano magari la famiglia del sud e si spostano dal sud verso il nord
è una cifra considerevole consigliare che circa il due virgola cinque per cento dell'occupazione meridionale che se noi togliessimo queste le due strade lei considerassimo occupato e al nord il tasso di occupazione al Sud calerebbe un ulteriore due per cento
Ovviamente non c'è niente di male anzi è un fatto che vorrei sottolineare entrambi gli elementi dimostrano questa nuova capacità questa grande capacità di mettere i giovani del Mezzogiorno di mettersi in gioco di spostarsi di andare dove c'è il lavoro
Quindi diciamo non c'è più l'attesa del posto pubblico chiaramente non arriva più né tanto meno di appunto di assistenza di vario tipo quindi
Si muovono il problema è di un'area che ovviamente
In questa maniera si priva di elementi fondamentali per la sua crescita
Con questo il punto prese ero di un aver frastornato con troppi dati e chiudiamo la parte di presentazione del rapporto entro il dottor Napoli passavano dottor Novacco che introduce il dibattito
Vede
Grazie per questa
Ritardi io credo che i contenuti del rapporto Svimez due mila sette sull'economia del Mezzogiorno quale mi sono state esposte dal dottor padovani
E dal dottor Bianchi non sono una novità o lo scoop
Ma sarà scontato conferma della stelle strutturali negatività del Mezzogiorno pure in un danno di leggera ripresa del Paese
Già il Governatore dalla Banca d'Italia ha esplicitamente incluso le più recenti valutazione economica e dalla prima gira la propria relazione al trentuno maggio scorso mi
In tre figli e i documenti prodotti dal DPS del Ministero del gruppo economico sia l'ampio il puntuale rapporto dell'Istat
Come le relazioni di utilizzare videocamere altri documenti col ciascuna con le diverse priorità ottiche sensibilità che esse esprimono
Confermano tutte le caratteristiche non positive della condizione della evoluzione congiunturale del meridione d'Italia
Non ci sono delle nel suo insieme unitariamente debole
Tanto da aver messo in crisi i frequenti approcciai volti mezzogiorno con cui
Anni molte si sono consolati considero distratto
Nell'ottica dell'oggi e utilizzando le audizioni che sono state incluse nel
DPEF due mila otto e due mila undici
Il cui testo corre dirlo risulta di fatto privo di significativi riferimenti al dualismo nord-sud
Ed utilizzando insieme le prospettive a breve e medio termine in materia di spesa in conto capitale cioè sia opere sia incentivi derivanti dal bilancio due mila sette
E con tali premesse lei contenuti prevedibili di quello prossimo due mila otto due mila undici saremo inevitabilmente indotti attrarre previsioni non certo consolanti per il futuro
E anche per questo che nel fornire tutti i possibili elementi utili per giudicare quello che è avvenuto e quel che si prospetta
C'è apparso opportuno quest'anno utilizzare i contenuti sostanziali del rapporto Svimez Duilio Del Sette come occasione per guardare e costringere anche altri a riflettere
Con qualche distacco quasi storico e insieme futuribile
A ciò che in prospettiva lunga ecco giudizi di fondo emerge per il Mezzogiorno e per il dualismo nazionale sia dalle pendenze in corso sia del ciò che è possibile leggere nelle prospettive di un futuro più lontano
è nostra convinzione che il prossimo periodo due mila e sette del due mila tredici
Cui dallo scorso anno il nostro Governo fa frequente riferimento in connessione
Al ciclo dell'Unione europea non potrà avere effetti determinanti i fumi di strutture sulle condizioni strutturali e rispettive dell'economia dalla Società Meridionale
E che proprio dopo questo c'è pegno le cose si complicheranno assai per l'Italia e per il Mezzogiorno in quanto nessuna Regione del Mezzogiorno italiano rifiuterà probabilmente più inclusa
Le zone del cosiddetto Obiettivo uno dalla Commissione
Europea per cui quattro regioni sono state già nel tempo di fatto articolatamente straccia stralciato
Verrà quindi meno ogni prospettiva di ritorno economico dei trasferimenti di risorse che l'Italia che diviene s'sempre più cospicuo contributore netto dall'Unione continuerà a dover fare in favore del resto dell'Europa
Che si è appena allargata e che ancora si vuole allargare non verso Paesi reti come la Norvegia o come la Svizzera ma verso la grande ma povera Turchia verso i Balcani
In questa condizione già pochi mesi fa riflettendo sui sessant'anni che sono trascorsi per il Mezzogiorno e per l'Italia e la nascita nel quarantasei dalla Svimez
Ho ritenuto di sintetizzare il milione nostro stato d'animo dicendo che eravamo e siamo insieme orgogliosi preoccupati è anche un po'triste
Non voglio tornare a spiegare i motivi dell'orgoglio nostro per essere riusciti a fare vivere dal cinquanta al sud un momento importante dalla sua storia economica a regime
In cui politiche speciali ed istituti straordinari
Hanno concorso a determinare a risultati di sviluppo non decisivi ma significativi che il Mezzogiorno non aveva vissuto in nessun altro momento dalla sua partecipazione alla vita unitaria dall'azione
Seppur solo per pochi
Pochi brevi lustri l'Italia allora seppe coniugare per merito di molti le esigenze dell'esistente con i bisogni di futuro del Paese e dalla sua macro regione
Egualmente non voglio tornare a richiamare i motivi la preoccupazione che da decenni ci attanagliano
E che hanno accompagnato i modi con cui una politica audaci
Si è presto scontrata con le spinte con le logiche forti
Sia delle burocrazie sia degli interessi sia delle esistenti a realtà territoriali nelle quali ultime
Come nel centro nord in cui al progresso e il già elevato si fa a minor fatica a determinare l'accumulazione dello sviluppo
Rispetto alle ben più pressanti e difficoltà
Che a vario titolo in diversa misura prescelta per i fattori ostativi dello sviluppo che richiedono già
In cui un metro impegno
Lì accanto di accompagnamento dello sviluppo come al nord ma richiedono sporti complessa articolati lenti durevoli
Analoghi a quelli che sono imposti a chi è chiamato a generare il nuovo come natura ben sanno le madri
Voglio invece entrare più nel merito dei motivi di quelle che ho chiamato alla nostra tristezza
Essa muove dalla sensazione anzi dal dover giorno per giorno prendere atto
Che l'Italia e la sua classe dirigente non appare avere coscienza dalla portata e delle implicazioni del dualismo nazionale
Tra ciò che per un verso è rappresenta nelle sue articolazioni territoriali e rispetto all'Europa e al mercato globale la macro regione avanzate forte del centro nord cioè pur certo non senza problemi
E le caratteristiche strutturali propri dell'ambiente e dell'economia dei territori del Mezzogiorno certo talvolta fra loro diversi
Ha caratterizzati da una unitaria e non controvertibile condizione che insieme al ritardo storico e arretratezza fattuale in ogni campo comparto del settore
Una realtà in cui le carenze quantitative delle dotazioni funzionali all'efficienza dei territori e alla qualità e quantità dei servizi da garantire i cittadini
Si traducono in diversità di meccanismi generali e specifici di funzionamento dell'economia
Ed alla vita civile stessa del nostro Sud
Certo la documentazione nostra quelle abbiamo presentate che lavoriamo in continuazione non vuol dire che non ci siano anche all'interno del Mezzogiorno luoghi e sedi in cui le litro eccellenze sono realtà
Ma questo non basta a far cambiare il segno voi peso e le condizioni generali e macro
O di rendere compatibili i meccanismi o di giustificare una sorta di ideale patto compensazione dei valori statistici di quantità o qualità
Nella scala delle dotazioni e malgrado ripete i casi di figure eccellenti le opposte condizioni figure negatività e penalizzazioni che rispetto alla media dell'Italia e soprattutto rispetto al nord ovviamente si registrano
Quel che stupisce rende tristi non è solo ormai da tutti riconosciuta divaricazione dei valori
Su cui peraltro a Caserta si è detto che i problemi italiani sono possibili al nord al sud e presentano solo una diverta intensità
Nel denunciare squilibrio divari non è certo l'invidia verso il centro nord avanzato che muove il meridionalismo almeno quello dall'arrivo
Accetto i noi tristezza e quasi rabbia per me in coscienza di un Paese che sembra non rendersi conto che l'insieme sistematico di valori e di dati non positivi che in diversi implicati in campi caratterizzano internazionalmente l'Italia nei confronti
Tra Stati
Sono figlie frutto dell'esistenza di un quaranta per cento per del nostro Paese che è diverso
E che lo resterà
E peserà a lungo con una condanna a meno che la diversità del sud non sia riconosciuta come problema che non è solo dei meridionali
Ma che invece voi dell'Italia
In un recente esercizio macro economico che la civiltà impostato
L'assai poco di redistribuzione che da noi si fa rare forte aree deboli
Risulta pensare in misura non irrilevante fin sul livello della imposizione fiscale che il centro nord alla menta non senza ragioni di sopportare
Nell'ipotesi che il PIL
E la spesa pubblica pro-capite del Mezzogiorno
Fossero oggi su livelli non troppo distanti da quelli del centro nord le prime simulazioni diverse esercizio portano a concludere che le maggiori entrate fiscali e con tributi vedi un sud meno povero consentirebbero di ridurre di circa quattro punti la pressione fiscale del Paese senza peggiorare il deficit nazionale dei conti pubblici
Queste sarebbero le riforme strutturali di cui l'Italia ha bisogno che non inseguire i cento problemi che siamo a scrivere i programmi di fare
Tecnicalità a parte questo come ogni altro indicatore venga da chiunque prospettato come utile Vetrella unificazione anche economica dell'Italia che era il termine che usava Pasquale Saraceno per parlare della coesione nazionale
Non è tuttavia risultata più si può sostenere
Con una sorta di bacchetta magica o con una legge ma solo con un complesso articolato lungo e paziente al processo che economico ed è istituzionale
Non voglio sviluppare considerazioni che non fanno parte della via storia intellettuale che anche per merito dalla Svimez è quello di uno che da sempre si esporta
Di stare Fitto integralmente che dalla politica nel sociale e cerca di tenersi ha infatti ai numeri che considera una Bibbia verso la verità o almeno verso quel che di essere possibile divenga volontaristica né in terra
Desiderando restare perciò con i piedi per terra potrei partire dall'approccio e dei dati di questo e degli altri rapporti di mezzo ed osservare che la distribuzione territoriale sia dalla spesa pubblica
Sia dalla più generale accumulazione di capitale che resta poi modo principe per generare alla lunga nuovi e innovativi prodotti
E per rendere possibili maggiori consumi ed esportazioni e l'occupazione non finta e finalmente creare benessere
Sono lontani negli ultimi dieci anni dal muoversi con stabilità disegno e con adeguato differenziale di scarto nord-sud
Verso la convergenza territoriale dell'Italia che non è purtroppo l'ormeggio
E se è vero che il Dipartimento per le politiche di sviluppo ha saputo positivamente distinguere fra spesa base in conto capitale
A distribuire equamente fra atterrito fra Settentrione meridione in funzione del peso dalla popolazione del territorio
Se si pensa di zio Nale da destinare ovviamente più al Mezzogiorno povero che al centro nord avanzato neppure i parametri qualitativi chiesto testo accolti per il Sud
Peraltro sicuramente insoddisfacenti sono state rispettate né dalla politica detta i soggetti e realizzati
Certo come ho voluto osservare nella attenzione che ha accompagnato quest'anno per marcare nel segno perfino l'invito all'odierno incontro non posso non considerare preoccupante
Che pur significativi risultati elettorali amministrativi abbiano potuto aprire nel Paese dibattiti squilibrati e squilibra anti la questione meridionale questione settentrionale
Che sono e rimangono cose assai diverse e non certo dialetticamente comparata
Ma resta il fatto che soprattutto con riferimento al Mezzogiorno
Lei vocate motivazioni sociali ed ambientali ad un certo tipo di orientamento dalla spesa pubblica
Per non dire dalla popolazione che ripeto è strategicamente strutturalmente conta di più finiscono col ignorare che le carenze e sociale
Cui si chiede e si accetta di porre prioritario rimedio sono nelle regioni deboli del paese molte volte più pesanti e gravi
Come in occupazione copre precarietà copre povertà del dato medio nazionale
Ho dei sempre meno pregnanti stereotipi di classe cui paiono affezionati quelli
Che non sembrano orientati a pensare come è stato ricordato pochi giorni fa citandolo palme che la battaglia non deve essere contro una ricchezza ma contro la povertà
Proposito che a mio avviso va inteso come orientamento a non fare battaglie di principio contro il mondo avanzate ricco ma come impegno in favore delle aree deboli del ritardo
Anche perché e proprio in tali aree ripeto che abitano e sono più numerosi soggetti
Le comunità i gruppi e le classi deboli se classi almeno nei loro vecchie rivolti politici ancora ci sono
Nel dibattito con rapporto Svimez lo scorso anno riterremo di lanciare provocatoriamente una sorta di concorso sui tempi dalla convergenza meridionale verso la coesione nazionale
Il totale silenzio formale e sostanziale
Dalla politica
Dei partiti delle forze sociali delle istituzioni centrali e locali delle accademie dalla stampa stessa
Rispetto al provocatorio arco di ipotesi che la Svimez aveva avanzato e uno dei motivi dalla citata tristezza
Per un certa dicembre alla presenza del Capo dello Stato nella ricordata occasione delle celebrazioni dei sessant'anni dalle
Nel corso dalla quale avevamo lanciato avevamo lamentato come anche oggi osserviamo
L'assenza degli interlocutori politico sociali ad oggi il discorso sul sud e che sia impegnativo cioè che metta i piedi nel piatto dalla diversità dei meccanismi economici
Nel sud del no
E perché non dirlo quella tristezza si era cresciuta ed è proprio nel rilevare che alla dichiarazione meridionalista resa in quell'occasione dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la grande stampa italiana
E qui chiamo per nome Corriere della Sera stampa Sole ventiquattro Ore Repubblica
Ritengo almeno nelle sue edizioni nazionali di non dedicare allora neppure una riga d'agenzia per non parlare dell'eventuale servite ad un esperto loro giornalista che non c'entra
Una grande tristezza non certo per il Presidente non per noi che non abbiamo non chiediamo pubblicitari soffitti
Ma per le priorità è un settore importante dalla classe dirigente del Paese dimostra di coltivare parlando d'altro
Vi è una quasi provocatoria disattenzione del dell'Italia politiche para politica per le implicazioni del dualismo
Che pur documentato dall'ampiezza degli esistenti squilibri tra nord e sud caratterizza la società e l'economia italiana
E questo che ci rende tristi e apre anche a qualcuno tra noi dei seri interrogativi turco
Nel senso del che fare individualmente e collettiva
Ed è con tali stati d'animo che nel discutere sul presente sul futuro del Mezzogiorno non abbiamo voluto privilegiare anche quest'anno la presenza certa sempre utile determinante il Regioni imprenditori e sindacati
Ma impegnare ciò
Assieme un attento osservatore la società come Giuseppe De Rita
Due qualificati rappresentanti delle polarità politiche e territoriali presenti nel Parlamento italiano miscelatore
I generatori Falconi e Maccanico
E hanno dovuto sostituire loro nasce da Trichet Anna Finocchiaro onorevole Tremonti che avevano apre e hanno avuto all'improvviso impegni
è una un po'tutto quel potevano mancare nonché gli
Il responsabile politico del Mezzogiorno dall'attuale Governo onorevole Sergio D'Antoni
Quest'ultimo per dirci se
C'è
Nel Governo ed il Ministero dello sviluppo economico che ha
La responsabilità alla cui visione coscienza dell'opportunità di un disegno a lungo termine di politica economica per un futuro migliore
Ci siamo proposti di dialogare quest'anno con Parlamento al Governo
Ma non siamo interessati a giudizi di facile condanna o di congruo plauso in ordine alle politiche troppo ordinarie cui il Mezzogiorno ormai datata illustri è stato ricondotto
Dopo il mille novecentonovantatré
A conclusione di una lunga e complessa vicenda
Un processo formalmente lungo Quarantini quarantennio cinquanta novantatré
Ma di fatto è più costruttivamente soprattutto il breve quindicennio mille novecentosessanta settantacinque
Al termine del quale chi ha assistito alla brutale soppressione dalla straordinarietà che pure era stata la chiave dell'impegno dalla politica e delle istituzioni chiamata ad operare
Ed allora essendo fecero efficacemente in favore del progresso
Con il mille novecentonovantatré cessò del tutto la straordinarietà e la specialità decisione cui su cui ebbero un ruolo determinante le sinistre
Che si avvalsero dall'accresciuto peso delle giovani ma invadenti e regioni anche ordinarie
Dopo quelle speciali nate tali perché allora regioni di frontiera
Nonché di un diffuso clima ANPI centralista e localista su cui forse il Paese deve portare ancora a compimento qualche autocritica per scelte estranee al disegno ispiratore dalla Costituzione dal quarantuno
C'è una riflessione storica sui sessant'anni da da nascita nel quarantasei della giovinezza in corso e noi l'abbiamo favorita con l'apporto scientifico serio e responsabile dal professor Giuseppe Galasso
Ma ci pare importante è una Lidia meno grezza di quella nata e a partire dalla posizioni Ammendolia anni del Partito comunista del ville novecentocinquanta
Posizioni diverse da quelle di Giuseppe Di Vittorio abbia cominciato a farsi strada pure in una parte della sinistra politica e sindacale di oggi
Anche talune tentazioni intellettuali verso una sorta di ridimensionamento dalla questione meridionale sembrano oggi prendere le distanze Paolo
Tale pur solo dialettica proposte di abrogare abolire il Mezzogiorno
Si è trattato di svolte anni a cui la cultura cosiddetta Meridiana e quella dei proliferanti localismi rispetti rispetto a cui augurabile che anche la Chiesa italiana possa rivisitare il documento dal lontano mille novecentottantanove del proprio pc Puppato ha dato distorsione intessuto
Quella cultura venga aiutata in ciò dall'esterno da una euro per sia interessata pure essa di indebolire nella nascente Europa gli Stati nazionali
Operazione a sua volta quest'ultima favorita dalla supponenza assai provinciale di un nostro ceto politico e burocratico
Che quasi si vergognava di dover riconoscere che anche l'Italia aveva il suo pesante sottosviluppo e che ha finito per questo col divenire corresponsabile
Di non poche scelte sbagliate di Bruxelles
Quale quella di escludere il Mezzogiorno con motivazioni formali dal Fondo di coesione di cui tanto hanno potuto avvalersi altri Paesi dall'Irlanda alla Spagna
Fin dal titolo data a queste riflessioni introduttive al dibattito che ora si aprirà ho insistito due anni
Prioritaria necessità di contrastare di superare dualismo nazionale
A tal fine a tutti e rendo invocando politiche quantificate e qualificate definite per il tempo lungo ciò consente di chiudere questa nota
Con due notazioni positive a riferite ad aspetti che possono apparire marginali ma che sono significativa per le strade finale
Prima spetta quello che è stato reso possibile
Dal Dipartimento per le politiche di sviluppo vuol voluto sul finire degli anni Novanta dall'allora ministro Carlo Azeglio Ciampi e gestito dalla struttura pensante di quel nucleo incardinato nel ministero dall'economia
Che come si è detto prima volle e seppe distinguere nella spesa pubblica in conto capitale la quota idealmente di base
Destinata di fatto a rendere
Servizio al territorio alla popolazione e che al peso di tali fattori nel Centro-Nord nel Mezzogiorno
Avrebbe dovuto quindi essere programmaticamente realmente commisurata
E la quota idealmente addizionale
Una quota che è per questo stesso fatto diventava di fatto speciale straordinaria recuperando così la logica profonda terribile novecentocinquanta
Dicevo la quota idealmente addizionale destinatari invece proprio a obiettivi di sviluppo e coesione dei territori nazionali che più che hanno strategicamente bisogno e quindi di quelle realtà che prevalentemente del Mezzogiorno siamo invece operistica mente chiamare
Aree sottoutilizzate
Che questa operazione del DPS di Fabrizio Barca abbia avuto pesanti limiti un patto
Che non contraddice tuttavia il valore di una scelta che se è meglio calibrato in futuro a rilevante valore di metodo e che si può tradurre in positive scelte
Metodo esimi
Il secondo aspetto che si muove in una logica con la prima ha preso corpo in queste ultime settimane attraverso la forse poco nota circolare del Ministro dell'economia e delle finanze
Essa pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del dodici giugno far riferimento alla previsione per il due mila otto e due mila undici e impone al
Una nuova classificazione del bilancio dello Stato per missioni e programmi
Per la visione numero ventotto intitolata sviluppo e il riequilibrio territoriale oggi affidata forse impropriamente
Al Ministero dello sviluppo economico si prevede che quell'Amministrazione debba articolare la relazione del Rettore previsioni in programmi
La cui denominazione contiene le espressioni sistemi produttivi per il Mezzogiorno e per le aree sottoutilizzate
Politica per l'infrastrutturazione territoriale per il Mezzogiorno per le aree sottoutilizzate
E la prima volta che il termine mezzogiorno
Sostituito da aree depresse e che tanti avevano voluto quasi cancellare perfino la ragione sociale partenza civilmente rientra dopo il mille novecentonovantatré
Nel linguaggio della politica economica nazionale italiana e delle tue amministrazioni ordinarie
E qui ritorna oggi sperabilmente in modo distinto dalla generiche troppo estesa definizione di aree sottoutilizzate consentendo così seguo chi vorrà fare senza cavilli
Di non nascondersi dietro l'impossibilità che attira dovrebbe è stata individuare ex ante
Di monitorare in corso d'opera e di verificare ex post misura natura focalizzazione di investimenti comunque decisivi per le politiche di sviluppo e di coesione
Ecco questi anche lì queste apparentemente piccole non forse decisive cose
I meridionalisti dall'altro il verde sono contenti quasi più che nelle pagine dei programmi dei partiti e del disegno dell'albero di uno di quei programmi
In cui il Mezzogiorno appare come un ramo non decisivo perché senza radici connesse alle caratteristiche specificità e condizioni proprie dalla grande macroregione debole il ritardo
Grazie per questo
Utilizziamo a partire dopo questa
Può ingombrante introduzione
Le il dibattito
E do la parola per primo al
Dottor Giuseppe De Rita precisa il centrismo il trattore secco
Grazie non accolte
A parte gli otto anni che ho vissuto il Svimez
Ormai qualche decennio fa
Il mio rapporto con
La cultura ringrazio rimane sempre una cultura un rapporto molto intenso molto attento anche se
Novacco Losappio di me
Con diversità di accenti particolari
Avrete notato come nuova qua in qualche modo criticato coloro che si sono consumati con i tanti metro giorni tante Mezzogiorno per meglio quanto era una mia riflessione degli anni Settanta
Così come
A in qualche modo indicato che non basta più l'accompagnamento nelle realtà locali prima bisogna far qualcosa di diverso altro quando i nomi
Quello dell'accompagnamento
Ma al di là di queste diversità di attenzioni queste diversità e di Filosofia di vedere al Mezzogiorno
Io ho sempre visto questo impegno Svimez un impegno straordinario impegno Berno tutto sommato anche sui contano certe volte dalle mie nei miei pensieri
E oggi ho letto il rapporto con due valutazioni ma prima di natura molto legata al rapporto tra la alla filosofia stessa del rapporto tra l'altro invece perché ad esempio la mia professione
La filosofia del rapporto
La filosofia rapporto nella logica diciamo positivo una
Perché
Tentativo di non disperdere energie nel Mezzogiorno questa appunto di non favorire la dispersione di non favorire la polverizzazione di non favorire
Piccolissima impresa di non favorire cioè questo che disperdere energie al Mezzogiorno
Il rapporto e in fondo pone alcune cose pone un problema di condensazione
Bisogna compensare l'intervento almeno questo tipo di dell'industria nel Mezzogiorno come condensa
Nel rapporto vi sono alcune cose molto riferite anche le attuali
Politica industriale rincorrerlo per esempio il discorso dell'IVA
Documento industria due mila e quindici in cui si dice che ci sono dei progetti verticali di progettazione integrata dell'industria che significa una condensazione versetto
E al tempo stesso dice riferendosi
A quel tipo di
Documento c'è un problema di
Condensazione orizzontale
Attraverso la logica delle reti delle reti di impresa sempre di quello documento indusse a due mila e quindici
Al di là delle del cinismo che decenni di meridionalismo mi ha instillato dentro che questi documenti andranno visti fra due o tre anni mentre noi due punti sono essenziali
Si condensa verticalmente si contezza orizzontalmente
La la condensazione orizzontale necessaria perché nel Mezzogiorno il localismo non ha funzionato i distretti non sono stati assorbiti le imprese sono limitate e facciamo una rete di imprese
Si condensa verticalmente perché alla finestra per fare condensazione anche dimensionale non basta più dire fa mettetevi insieme
Insieme facciamo marcia delle acquisisce eccetera eccetera si fa un discorso di progettazione congiunte
Su questo la Svimez e si schiera su un'indicazione programmatica del Governo che io rispetto anche se ponte cinismo mi spinge ad aspettare una valutazione
Non lette tante di queste
Il PD in buone intenzioni ma nel rapporto c'è qualcosa di più
Nel rapporto ci sono due cose formalmente
La prima ricordo
Di Saraceno quando sapesse lo diceva si vogliono non lo dicevo in questi termini poi dei big players dei club verso
Un termine che
è stato coniato negli ultimi tempi specialmente
Per fare onore ad Alessandro Profumo poi oggi tutti si sentono piccole io però nei fatti oggi il vero problema è tutto l'OCSE
Si può rilanciare un'ipotesi di BPI
Mi sento non ci sono più le partecipazioni statali ma se vogliamo non condensare con i meccanismi di reti o di progettazione integrata ma vogliamo condensare con la forza dell'impegno imprenditoriale azioni conventicole
Questo richiamo
Al interventi di notevole dimensione all'impresa di notevole dimensione è un problema vero
è un problema vero anche per
Qui richiami di economia mista che il Mezzogiorno che ripropone ogni giorno l'importo di cinque anni detto
E quindi
Riflettiamo momentino su questa ipotesi sarà assegnato del picco
La seconda ipotesi invece è chiaramente indicata in quella sede di impresa diverso operanti in settori fiscale che vanno da fare graffietto io parlo ad altra
Dalla strada sa
Alenia eccetera eccetera una quindicina d'impresa e che il rapporto indica come il vero nucleo possibile
Di minoranza trainante nel Mezzogiorno
E allora eccetto che se uno fa un'operazione politica su quelle quindici aziende mettendo in rete non mettendo verrebbe eliminando il discorso delle reti per le piccole certezze
Ma
Dovesse fare un'operazione su quello che ho capito è un'operazione di c'è una minoranza drenante
Non sono le piccole imprese non sono le infrastrutture sono le industrie vere di media dimensione che giocano sulla dimensione discale aiuto colture
Questi due elementi andrebbero
Andrebbero sviluppati in merito
Padovani addirittura all'indicazione su le venti impresa di larga di membri di dimensione
E in settori scalare addirittura eliminate dalla sua testa dal suo testo morale c'erano nel testo scritto
E invece io credo che lui stia un punto essenziale lavorare sull'esistente come dice Novacco mettere i piedi per terra
Ne l'esistente oggi nel Mezzogiorno non sono più
I miei antichi patti territoriali perché si sono frangia di tutti
Oggi nelle esistente
Alcuni
Realtà logistiche alcune grandi imprese e su come esagerata
Queste la filosofia fondamentale
La seconda cosa che voglio dire su questo punto vedendo come sul piano
Della dimensione di impresa sul piano della struttura imprenditoriale
Il rapporto a me pare convincente anche se è un fatto torniamo vecchi parli
E vecchi impegni la seconda cosa invece è ma quella
Polverizzazione quella frammentazione quella
Corruzione
Che stiamo cercando di evitare sul piano dell'impresa
La stiamo invitando anche sul piano interno interventi pubblici
Oppure il vero problema del Mezzogiorno
La frammentazione degli interventi più
è l'incapacità dell'intervento pubblico di
Progettare opere di certa dimensione altro il PIL player qui siamo I Comuni che fanno lo tonde marciapiedi signori
E perché
E perché in fondo il meccanismo stata il meccanismo dell'intervento meccanismo piramidale dalla
Dalla
Dall'Europa lo Stato dallo Stato alle Regioni anzi ormai per
Dall'Europa le Regioni perché in fondo la parola politiche regionali a Bruxelles e intendo politica delle Regioni come amministrazione pubblica e non come
Realtà socio-economica dalle regioni alle province i comuni
I Comuni che fanno
Progettano ed eseguono ai loro livello di progettazione
Io
Io naturalmente scherzo un po'
E ci supportano e quando dico fanno rotonde passeggiata a mare
Riscopre in mente i teatri Romania marciapiedi Mazzon quei tipi dire ancora piccoli dove basta la progettazione non dico che l'ufficio tecnico ma del primo spiccia faccende
Che Cina in quel comune
E basta ai piloti
Imprenditore locale che fa il marciapiede confronto
Non c'è più il fiato per fare grandi progetti
La neve
Chi come me ha vissuto i primi anni della casa
Gli anni Cinquanta sa che cosa erano gli uomini cassa degli anni Cinquanta dei grandi progettato
La classe IMI padre a accurata
Accennerò in testa la grande progettazione andò curato
Uscì dalla Cassa per andare anche dal Consorzio la prima cosa che fece progetto progetto la trance africana dall'Egitto fino a a al Sudan
Perché aveva questo senso della grandezza immagine curato ancora vive credo che se passasse in giro per il Mezzogiorno e deve essere né
Le rotonde marciapiedi sarebbe
Probabilmente altrove triste sconforta
Perché ma questo non è colpa
Di
Di del
Dell'apparato di come
Ho dei programmi ecco dal proprio del meccanismo decisionale aver distribuito le decisioni verso la periferia
E non aver potuto alimentari una periferia con ha lasciato la periferia prigioniera della sua pochezza nella sua dimensione piccola ecco anche intellettualmente dell'intervento
Per cui con un sindaco sa benissimo che per loro di fare una passeggiata a mare
Conviene di più elettoralmente che partecipare a una conferenza di servizi su una
Strada provinciale non dico un'autostrada perché sarebbe
Già troppo
E quindi questa è
Ed è possibile che
Nel non se ne parli
Che debba mirare
Nicola Rossi con sul libretto a denunciare quanto il sito soldi si sono perse su questo conto
è possibile che l'apparato di governo Dipartimento ministro viceministro non si renda conto che il vero problema del Mezzogiorno è quello della frammentazione
E quindi della bassissima qualità ed era bassissimo Scarpa
Anche di menzionare l'interesse
Questa
Io sono
Allucinato vota lei negli ultimi dieci anni
Mi occupo del Mezzogiorno quando
Sottrasse zero impatto territoriale meglio diretto dal Tesoro infinito i campi avrà sul Mezzogiorno per dieci anni però guarda
Sono allibito di quello che è successo in questi
Prima che il compito il suicidio
Dell'intervento Mazzocchi
Il suicidio pair consunzione corrosione micro decisionalità periferie
E io che sono notoriamente un amante della periferia del
Del micro eccetera su questo devo dire un delitto
Perché questo è stato fermo folle di pensare alla periferia in modo furbo di pensare alla periferia non come responsabilizzazione ma come
Regalia
Questi sono i due punti che mi premeva fare dire ragionando verrà nel rapporto
Però
Passo Arminio
Mestiere
Mio mestiere è quello di ragionare sociale mi rifaccio all'ultima
Larizza dei piani
Quando dice guardate nel Mezzogiorno vanno lì a centocinquanta mila persone l'anno affare a fare
Pendolarismo vittime
Settimana tra
In più ne sono andati via centoventimila in modo definitivo il cui rimpiazza sessantamila Eccher tutto figurativo o vecchi o impiegati pubblici che vanno finalmente
A fare i cancellieri a Catanzaro ex quindi in qualche modo quest'aperti Songhua centosettanta mila persone
Se pensiamo dice il rapporto che
Il grosso
Posso dell'emigrazione meridionale fra il cinquantotto il sessantatré quando parlavamo di immigrati e migrazioni bibliche è stato di duecentonovantacinque mila persone l'anno noi siamo a duecentosettanta mila
E nessuno se n'è accorto fino a quando qualche scriteriato a
Fermato il traffico alla stazione di poteri
Perché non i pendolari per il Mezzogiorno non fa alcun volevano pareri i biglietti perché i quesiti che abbiamo il biglietto lo facevano andava lavora
Cito se pagate non ride pure libiche
Ho citato la
Emigrati succitati un abbonamento quasi grazie
E allora a quel punto l'Italia si è accorta
Che tu centosettanta mila persone centocinquanta mila persone vanno avanti e indietro ogni settimana l'assoluta
Attinenti conto
Delle tensioni sociali del
Del
Dove vanno a dormire questi per cinque giorni la settimana quanto invece di tornare a casa
Quali sono i processi di integrazione coloro
Addirittura abortire Amm meravigliosi processi di integrazione negli anni cinquantanove sessanta quanto quattordici operai della FIAT dormivano tutti nella stessa stanza
Oggi arrivano riparto non si sa cosa fare naturalmente contenzioni con fastidi conto con fatica fisica diciamo perché sia meno facessero fatto tutti tutte le settimane in treno scassato
Per andare a lavorare a volte davanti
Ciò Forlì B forse anch'io questa anche aree e alla fine scende in piazza fermo nel traffico alla stazione dei porti
Questo è un punto cruciale ma la domanda che mi sono fatto qualcuno se ne occupano
E qualcuno capisce perché è successo
E in una società come quella meridionale in cui
Si vede che la disoccupazione passa dal diciannove al dodici per cento quindi non è così tragica com'era negli anni cinquantanove sessanta sessantuno
Perché succede
La mia risposta come suo qua
Perché non ha funzionato e non funziona come allora non funziona non punta l'attrazione delle città
C'è l'attrazione se selettivi febbrili a Guardiagrele guarderemo o pari a pescare sì Pescara teatrale o se non pari
A fare il pendolare
Sotto
Pesa torinese
Quindi tocca ritorneremo a un altro con dinanzi alla seconda che la questione meridionale la questione urbana
Che la questione urbana è veramente il fulcro della questione meridionale
Perché se noi non abbiamo città capaci di di essere il motore dello sviluppo e al tempo stesso di essere in qualche modo
Tre innanzi dei flussi migratori
E terrestri ricordavo segno vivessi
A Torre del Greco in Giappone io ampliabili non ci vado a vivere
Se dimessi anche nel
Nel nel Cilento riunione a Salerno né a Napoli fatta vivere preferisco fare il pendolare
E restare ad altro occorre stare nel paesino del Cile
Questa specie di inesistenza del reticolo cittadino nel Mezzogiorno è un disastro
Perché per il pari sita su quelle che vediamo
Sono Napoli capestro a Palermo che adesso la stessa Bari gli arresti la stessa Catanzaro che adesso sono città in qualche modo incapaci di essere soggetti dello sviluppo
Allora
Finisco un discorso di rete urbana oltre che di Rete tipica player
Industriali essenziali
Altrimenti noi avremo questo continuo svuotamento
E una volta era uno svuotamento ovvero push fatto cioè
Dischi espellere al Mezzogiorno oggi non più spende più che garantisce la ragazza per il sabato domenica e tutto avanti e indietro è un disastro peggiori di allora
Perché non si consolida nuovi non è qui Melli
Allora
Chiudo con queste riflessioni prima vattene la compensazione del sistema di impresa ero va bene su un'ipotesi
Lavorare sui bicchieri
Non più ipotesi avventura avventura
Se voi è necessaria la condensazione delle
Delle sedi di decisioni della spesa pubblica altrimenti continuiamo a non avere nulla nel Mezzogiorno
Terzo attenzione c'è nel Mezzogiorno un problema
Sociale è il problema sostanzialmente apparentemente il problema del pendolarismo nuovo che sta nascendo o per l'immigrazione moglie sta nascendo ma nei fatti nella ricerca è il problema del
Della mancanza di una rete urbana delle città nel Mezzogiorno
Fondo
Ricordando che sono state le mie intenzioni non Pasquale Saraceno nel sessantatré quando andai ad altri mezzi
Devo riconoscerlo con anziani che su queste cose aveva acquisto già chiuso grazie
Ringrazio
Dico la verità
Prego dottor rinviare certa le differenze che ci sono paranoica insieme profonda unitario c'è tra coloro che vogliono pensare al futuro unitario di questo Paese prego
Senatore Sacconi poi
C'era una macchina
Grazie Presidente ho apprezzato davvero anche quest'anno il
Vostro rapporto che di cui condivido le le conclusioni che mi sembra si possono riassumere
In una valutazione tutto sommato positiva sull'andamento congiunturale soprattutto se confrontato
Con
Gli anni con l'evoluzione negli anni precedenti all'interno del Mezzogiorno stesso cioè il mille novecento e il due mila e sei
Segna una serie di indicatori positivi riguardano l'andamento del prodotto interno lordo che in fondo calice quattro volte tanto il triennio precedente
L'andamento dei consumi l'andamento degli investimenti i tassi di occupazione che registrano sia un incremento in valore assoluto i centocinque mila occupati quanto un
Passaggio del tasso di occupazione dal quarantacinque otto al quarantasei e sei
Segnato in modo particolare poi anche da un buon andamento per l'occupazione femminile
Che rappresenta un giacimento largamente inespresso
Il crollo della stessa disoccupazione che non può essere
Letto come un fenomeno negativo è giusto tarare
Questo indicatore considerando sia gli aspetti della l'aspetto che la rassegnazione della rinuncia
Ma anche aspetti come quello della mobilità sud-nord che io non giudico di per sé è negativo
Si tratta di processi che sono assolutamente me meno traumatici e talora non traumatici rispetto a quelli ricordati negli anni Cinquanta e Sessanta e penso che sia
Di per sé positivo che un giovane qualificato del Mezzogiorno vada lì dove
Può rafforzare la propria prima esperienza da e quindi le proprie competenze il problema è se il Mezzogiorno poi e apprezzato si attrezza per richiamarlo dopo questa prima esperienza
Nel nelle aree più forti del paese non si considera negativamente l'uscita dei giovani più qualificati e se si muovono verso aree nelle quali se un giovane che vuole
Maturare un'esperienza nel mercato finanziario vuole recarsi presso l'ICT all'ombra a svolgerà un'esperienza il problema è se poi
Questa risulta una perdita netta o se invece vi è un'onda si riscontra un rientro successivamente
Ma ancora positivi nel due mila sei sono anche alcuni aspetti del
Istituzionali come la maggiore capacità di tiraggio dei fondi comunitari e e anche la maggiore capacità di spesa nel del quale registrata nel biennio successivo all'assunzione dell'impegno
Il che appunto consente di dire che anche dal punto di vista istituzionale eppur si muove cioè qualcosa positivamente si è prodotto
Si dice tutto ciò un mero effetto di trascinamento rispetto alla
Al positivo andamento del Paese nella nel due mila sei soprattutto delle sue aree più forti
Ma anche il trascinamento contiene in sé alcuni segnali positivi
Ho usato l'espressione delle pur sì muore capire
Che sarebbe un errore sottovalutare qualche pendenza positiva condivido però
L'analisi sui fondamentali è giusto nel momento in cui l'abbiamo pure questo scostamento positivo tra il due mila sei e gli anni precedenti
Guardare fondamentali e vedere come soprattutto nel confronto con non solo interno con il centro nord che purtroppo sì alla con il quale si allarga il differenziale
Ma con le altre aree deboli d'Europa
è giusto considerare appunto come questi fondamentali indichino
Una
Una
Preoccupante
Est caduta di potenzialità e di potenzialità competitiva alla quale ovviamente bisogna forma e giusto segnalare
Per esempio il più forte dinamismo registrato in altri Paesi deboli dell'Unione per quanto riguarda la dotazione infrastrutturale
è giusto guardando quando anche consideriamo
La crescita del PIL guardare alla sua composizione e al peso che nel Piller nel Mezzogiorno ancora la pubblica amministrazione
è giusto considerare la bassa capacità di esportazione e quindi di competitività e giusto guardare alla poca capacità di attrazione di investimenti esterni
è giusto guardare al capitale umano sotto diversi profili a partire
Più che dai titoli di studio da quegli utili indicatori che cita il Rapporto Pisa dell'OCSE quando ci dice delle effettive conoscenze e competenze
Soprattutto nelle materie
Della scienza della tecnologia e della matematica che sono indicatori che il processo di Lisbona considera fondamentale
Allora
è doveroso assumere
Tutta la preoccupazione è necessaria
Non solo ricordando come il quinquennio due mila sette due mila tredici dovrebbe concludere una una stagione lungamente durata ma anche per esempio CONS Brando come
Già dal due mila dieci dovrebbe realizzarsi uno spazio
Non so se già vide unico ma insomma uno spazio commerciale euro-mediterraneo più integrato
Che può rappresentare un'opportunità se noi saremo appreso in mezzo giorno sarà attrezzato ma che al contrario può rappresentare un ulteriore fattore di spiazzamento del Mezzogiorno
E
Nel qui da agenti nel che fare io credo che ci debba a questo punto essere un elemento di rottura
Noi stiamo riflettendo su ciò anche rispetto a noi stessi anche rispetto al modo con cui noi stessi abbiamo agito all'interno
Di modalità tradizionali
Cercando soprattutto come ho ricordato prima Wim migliorare
La capacità anche amministrativa di utilizzo impiego dei fondi comunitari
Ma credo che occorra a questo punto un occorrono alcuni elementi di rottura
Muovendo soprattutto dando anche da una notizia che oggi leggiamo sui giornali che più significativa
Di quanto non la consideri Corriere della Sera che la mette nelle pagine economiche senza neppure un richiamo in prima pagina mi riferisco all'effetto sarà così
Oggi Sasco ieri Sarkozy a segnato una discontinuità nei modi
Di governo dell'Unione
Perché a
In una certa misura
Affermato come ogni tanto il pilota automatico si debba arrestare e come i Capi di Governo possano prendere in mano direttamente la guida
Se convengono intorno ad alcuni obiettivi di crescita perché Quaglia leggere quello che ha fatto sa così solo in termini di al rilassamento dei piccoli del patto di stabilità ricordiamo di crescita e di coesione
Io penso che
Sì sia
Del l'Unione sia giunto ad un punto in cui i Capi di Governo possono avere la forza di
Rinegoziare pragmaticamente alcuni obiettivi di crescita e piegare a questi obiettivi di crescita anche al alcune delle rigidità dei meccanismi di stabilità e tra questi obiettivi di crescita è fondamentale come questione nazionale
Posto che l'interesse nazionale ritorna prepotentemente al centro della costruzione del processo europeo
Porre
Fortemente come questione nazionale le aree deboli del Mezzogiorno e rispetto ad esse chiedere soprattutto fare una scelta radicale cioè con effetti che in qualche modo siano anche
Prassi
Di condizioni più favorevoli di contesto cioè se c'è un primus che mi permetto di sottolineare e quello di una
Forte riduzione della pressione fiscale e burocratica con differenziali che il Mezzogiorno merita e può legittimamente chiedere riottenere presso la compreso l'Unione europea
Con
Una
In modo da creare condizioni diffuse perché oggi quando voi consideriamo la sola sostenibilità competitiva delle quindici grandi imprese che ricordava poco fa De Mita noi
Purtroppo dovremmo leggere una situazione del Mezzogiorno in cui la gran parte delle manifatture
Che si sono rivelate particolarmente esposte venti della globalizzazione sono oggi in una condizione che se pagassero del tutto lei imposte secondo i livelli di pressione attuale sarebbero
Per
Non so quale percentuale ma credo di poter dire altissima fuori mercato chiudere
E
Cioè invero un mi ha colpito tra parentesi che nei giorni scorsi a proposito delle tensioni che vi sono state nel Centro-Nord per gli studi di settore
Unilateralmente modificati dal Governo come tali contestati dalle categorie non sia salita la benché minima protesta dal Mezzogiorno
Come se esso in qualche misura
Si diffusamente l'impresa sia stress da questi indicatori di settore
Ma ciò dico proprio per ritenere che non abbiamo bisogno di
Anche attraverso quella conversione che si sta ipotizzando che vedo anche il Governo sta su cui anche il Governo sta riflettendo tra aiuti diretti all'impresa
E intervento sui livelli di tassazione mi riferisco tanto i profitti quanto i salari perché non dobbiamo sostenere non solo l'impresa
Con livelli di tassazione che non possono tanto più nel Mezzogiorno essere sopportati ai livelli più alti d'Europa quali si determineranno dal primo gennaio due mila otto con
Gli interventi programmati dal Governo
Della della dal Governo tedesco
E ma anche sui salari perché non abbiamo bisogno dire smontare la contrattazione centralizzata di dare più respiro la contrattazione territoriale e a quella aziendale soprattutto nel Mezzogiorno in modo che i salari
Si muovano secondo componenti variabili fortemente beh passate nelle loro parti più virtuose come lo straordinario che si collega la flessibilità organizzativa o come i premi gli incentivi che si collegano ad obiettivi di produttività posto che la produttività del lavoro ancor più nel Mezzogiorno appare in condizioni fortemente deficitario
Quindi un forte intervento di tipo fiscale e di tipo burocratico la pressione burocratica paradossalmente è cresciuta anche in relazione ai contratti con la criminalità ma a mio avviso è stato un modo sbagliato di affrontare il tema della criminalità perché la criminalità si organizza
In relazione al certificato antimafia
Non viene sfiorata dalla comune dalla maggiore complessità burocratica che invece è fiacca colpisce e comunque
Non appare
Altre imprese
In una dimensione diventa per essa insostenibile per essa
Attività trasparente insostenibile quanto invece rimane sostenibile per
Ripresa criminosa per l'attività e l'attività criminosa
Che è stato introdotto il discorso dei delle zone franche che ipotizza il mio amico D'Antoni oggi
E che già qualche anno fa quando Palazzo Chigi concepì patti territoriali
Se no in termini di off-shore se no un'idea di una drastica riduzione della pressione fiscale e burocratica i patti territoriali nascono a Palazzo Chigi lo ricordo bene
Come una sottrazione di pressione burocratica e non con una procedura in più come poi vengono tradotti dal passaggio parlamentare
E
Ma penso che purtroppo questi anni siano trascorsi e che oggi la stessa idea delle zone franche rischi di non essere sufficiente all'inizio i patti territoriali come zone franche furono pensati per scardinare
Gli alti livelli di pressione più care burocratiche nel Mezzogiorno per propagare condizioni
Fortemente più favorevoli dal punto di vista del contesto oggi abbiamo bisogno di agire dire talmente per passivamente ripeto anche in termini di differenziali rispetto al centro rispetto al Centro-Nord del Paese quindi gli stessi fondi comunitari
Devono essere concentrati solo su reti e capitale umano abbandonando l'intervento diretto sull'impresa
Che non è apparso performante e che credo abbia ragioni varie per non essere performante in generale e anche nel Mezzogiorno
E per quanto riguarda il
Di aspetti invece di carattere istituzionale sottolineo la prossimità ormai della del del con
Il fatto che presto il Parlamento esaminerà il problemi nel disegno di legge sul federalismo fiscale
Il disegno di legge sul federalismo fiscale si caratterizza è tale se si caratterizza soprattutto per un elemento l'abbandono della spesa storica quale criterio nei trasferimenti nella fisiologica capacità impositiva
Oltre che niente ovviamente delle attività di dei trasferimenti che includono i fondi perequativi
Il passaggio per un'uscita dal criterio dalla spesa storica e mio bisogna fondamentale ancor più nel Mezzogiorno per la soluzione cioè del dei livelli dei parametri relativi ai livelli essenziali delle prestazioni e ai costi standard di queste prestazioni stesse
Nel senso che abbiamo bisogno di innescare una rivoluzione delle responsabilità
Che comprende anche il commissariamento degli enti locali il fallimento politico dell'ente locale o della Regione quando vengono superati parametri di stabilita della relativa relativa finanza pubblica
Finisco solo con un accenno al profilo a due profili uno dei servizi finanziari l'altro delle liberalizzazioni il Mezzogiorno ha perso la Soge qualità bancaria
Io che anni fa curai la cosiddetta legge Amato pensavo che dovesse essere seguita da un piano regolatore che riguardasse
Le
Banche pubbliche e che partisse quel piano regolatore
Proprio dalla non solo dal salvataggio ma dalla
Riorganizzazione del tessuto bancario meridionale paradossalmente in banche meridionali nel processo di riorganizzazione che doveva integrare
Aziende i per capitalizzare aziende sottocapitalizzate
Fu lasciato per ultimo
Paradossalmente oggi la soggetto alita bancaria
Meridionale e sostanzialmente è venuta meno nel bene e nel male ma anche del bene
Per questo l'idea di Giulio Tremonti di una banca del sud
Aveva il significato di innestare un volano di innestare quasi provocatoriamente un volano che in qualche modo
Introducesse un'intelligenza finanziaria in un
Contesto che l'aveva perduta
Tanto le caratteristiche di tutto il nostro sistema produttivo anche il nord di adire intelligenza finanziaria non nelle attività produttive ma affidata
A un sistema finanziario di tipo bancocentrico
L'ultimissima considerazione sugli utili chissà
L'esigenza di liberalizzazione degli utili che disse di quelle più generali di quel locale
Penso per esempio anche al tema della rete Telecom
E della sua apertura a tutti gli operatori in modo effettivamente paritario
Ma penso anche alle utilities locali nel Mezzogiorno vale ancor di più insomma in generale
Tutto ciò che è utile al Centro-Nord è a maggior ragione utile al nostro Mezzogiorno tutto ciò che è utile
Perché questo Paese sviluppi le proprie potenzialità e si sta ettari quindi le sue istituzioni le sue regole sul
Sulle parti più forti del paese a maggior ragione vale per il Mezzogiorno al punto che tutto ciò deve essere concepito anche in termini di differenziali
A favore del Mezzogiorno
Questo significa in qualche misura una rottura
Rispetto a un
A una antipodi intervento pubblico nell'economia
Che la cui ancora è concepibile deve essere caratterizzato da una forte centralizzazione
Come era quella degli anni dopo che sono stati prima ricordati
E per il resto dell'invece creare solo condizioni di contesto affinché diffusamente si sviluppi responsabilità imprenditorialità essi atti traggano anche capitali dall'estero
Prego del senatore Maccanico
Prenda la parola poi parlerà specifici
Anche quest'anno il rapporto Svimez sei come abbiamo ascoltato
Offre un'analisi molto approfondita e accurata
Per l'economia ed è una condizione sociale produttiva del Mezzogiorno nel corso dell'anno due mila sei
Da questa analisi risulta confermato quando era
Già stato denunciato dal rapporto Istat
Dalla relazione mia
Fare
Dal Governatore della Banca d'Italia
Cioè una persistente forte divario in termini di prodotto di investimenti di occupazione i tassi di sviluppo trarla Mascolo Regione del Mezzogiorno nell'Italia centrale eterno
Anche in una fase di ripresa dell'economia
Dopo anni di ristagno il Mezzogiorno nel suo complesso cresce molto meno del resto d'Italia
E ciò fa nascere serie preoccupazioni per l'avvenire del sistema Paesi
Non si può negare che a questa condizione
Assai grave di una parte della nazione
Che è quasi fra il trentacinque quaranta per cento della popolazione
Da alcuni anni non occupa una posizione di spicco della polemica politica e tra i partiti
E nemmeno nella gente dei vari Governi
Il documento di programmazione economica finanziaria annunciato pochi giorni fa contiene un capitolo sul Mezzogiorno era finanza territoriale
Con interessanti considerazioni
Ma tratta l'argomento come uno dei tanti temi della politica economica accanto ad altre il più alto arriverà
E anche nella stampa nei media testo
Tema suscita attenzione minore
Ora io credo che sia tempo
Quando ci accingiamo a celebrare nel prossimo due mila undici i centocinquanta anni dell'Unità d'Italia
Di domandarci seriamente se questo problema
Più che mai aperto
Meriti una ricompensa interazione approfondita nel nuovo quadro di rapporti europei e internazionali Otetea continuare ad essere gestito come un affare corrente
Credo che dobbiamo domandarci
Quando siamo costretti a constatare
Che il tasso di sviluppo della nostra economia
I dati riguardanti produttività occupazione Investimenti che ci vedono sempre nella spettro guardia tra i Paesi dell'Unione europea
Se dualismo del nostro sistema economico il divario
Tra le due parti
Parlerà non abbia un grande preso
Nella condizione complessiva di inferiorità nel nostro Paese nella competizione internazionale sempre più aspra senza tregua
Ci dobbiamo chiedere seriamente
Se si tratta di un problema centrale per il nostro futuro o di una questione insolubile
Da abbandonare al percorso del tempo
E al succedersi delle generazione
Nell'ultimo Consiglio europeo di Bruxelles
Del quale s'
Si è riaperto il processo di adeguamento istituzionale dell'Unione
Sia pure con dolorosi compromessi sul fronte della integrazione comunitaria la politica di coesione
Non mi risulta sia stato
Argomento centrale dell'incontro
Ma nemmeno mi pare sia stata ridimensionata ignora
è chiaro che con l'allargamento a ventisette stabile fra poco ventinove
Cioè con un programma sfatti con prodotto interno lordo molto più bassi di quelli degli Stati fondatori anche a sei Moro passibili sviluppato quali sono altissimi
La politica di coesione può non può non rimanere
Un pilastro dall'Unione europea
Ora è fortissimo il rischio che la politica di coesione dell'Unione
Dopo pensavo che il merito del settennio due mila sette due mila e tredici sia concentrato prevalente su Paesi entrati con l'allargamento
E che nessuna delle regioni meridionali siano comprese nelle zone del cosiddetto Obiettivo uno
Non crediamo che in sede congruo crea
Ci si debba impegnare
Perché la politica di coesione investa anche le zone meno sviluppate nei Paesi più forti magari con metodo
Tutto ciò io credo sia possibile
Se a sostegno di una strategia di politica economica di medio e lungo perito che fissi obiettivi precisi
Sempre nel Consiglio europeo di Bruxelles sono emersi un rafforzamento delle politiche degli Stati rispetto all'impegno comunitario e in particolare dalla Francia di Sarkozy
E l'attenzione della Francia futuro del Mediterraneo che acquista di anno in anno come abbiamo visto nuova centrale tonale traffici e mondiale
Nel Mediterraneo c'è l'Italia con il suo mezzogiorno ed è impensabile che l'Italia possa avere un ruolo in questa aria con il Mezzogiorno che presso e arretrato
Un altro tema va considerato con un'ottica
Della politica mirata all'unità economica dell'Italia
Ed è quello che dico istituzionale
L'attuazione del Titolo quinto della Costituzione con le correzioni che tutti ritengono necessaria
Ha un grande rilievo per il futuro del Mezzogiorno
Ricordo a questo riguardo che l'articolo centodiciannove che è fondamentale in quella riforma è stato condiviso da maggioranza ed opposizione e che la riforma costituzionale del centrodestra lo aveva conservato integralmente
Il Consiglio dei Ministri ha approvato un testo ora all'esame delle regioni e dei Comuni auspicabile
Che questo sia presto esaminato dal Parlamento
E che sia il Parlamento a dimostrare una sensibilità e responsabilità nuove rispetto a questo ordine di problemi
In Parlamento è possibile lanciare la linea di un programma di politica economica a medio e lungo termine
E forse sarebbe utile a questo fine
La costituzione di una Commissione bicamerale sui problemi
Nazionali della coesione
Sarebbe il luogo più idoneo ad una riflessione
E ad una iniziativa coerente che impegni l'intera classe politica
E dal Parlamento potrebbe anche nascere l'idea di una Conferenza nazionale sui problemi della coalizione
Economica
è apprezzabile che al Dipartimento per le politiche di sviluppo e di coesione
Creato da Carlo Azeglio Ciampi quando era Ministro del Tesoro abbia recentemente ha avuto quindi l'incarico del Ministro
Dell'economia a preparare programmi
Per il miglioramento delle strutture istituzionali per le strutture produttive per infrastrutture territoriale
E la strada di una visione strategica
Che miri a dotare il Mezzogiorno di quei vantaggi competitivi senza i quali la via dello sviluppo è preclusa
Sperare che si compie sì convinto ci si convinca tutti in Italia
Che la questione settentrionale ormai
Quotidianamente presente nei titoli dei giornali non è che è l'altra faccia della questione meridionale
Come dimostra lo studio della Svimez ricordato dall'amico Novacco secondo il quale se il PD del Mezzogiorno fosse a livelli meno distanti da quelle del nord ciò ridurrebbe la pressione fiscale
Generale di quasi quattro punti
Cari amici il tempo di allargare il nostro orizzonte ad un arco temporale più basso
è di recuperare
Quella certa idea dell'Italia che animò i costruttori dell'unità della nazione e i fondatori da la Repubblica democratica grazie
Altri
Relatore grafico Maccanico prego il
Volete H Cantoni che rappresenta
Governo pretestuoso per il Mezzogiorno
Ma intatti tutto ringrazio
Svimez per questa occasione ringrazio Novacco per l'invito che mi ha rivolto
Penso che
Come hanno tetto coloro che mi hanno preceduto
Ciucci sono in questo rapporto oggi presentato alcuni elementi di novità Shoah ed alcune AN
Confermo nessuna condizione
Di dualismo che
Il nostro paese registra in maniera
Sono ormai costante da molti anni
La questione più
Diciamo dal punto di vista proprio delle condizioni più insieme
Di speranza ma anche di
Grande preoccupazione è quella che
Fine rapporto viene presentato nel raffronto tra
Lo sviluppo del Mezzogiorno nel corso di questi ultimi anni riusciamo dieci quindici è quello che hanno fatto gli altri Paesi sia che
Paesi nuovi diciamo che la comunità sia paesi che avevano area di Obiettivo uno l'Oriente
Su questo ne l'elemento
Da cui bisogna partire cioè agli altri Paesi sono riusciti a creare un circolo virtuoso di sviluppo di
Occupazione di accorciamento delle distanze al loro interno è complessivamente di
Possibilità concreta di compete era diciamo sia che fossero nuovi sia che fossero all'interno vi Paesi invece di tradizione
Europea
Hanno avuto questa possibilità io penso che questo è insieme insisto come elemento di
Speranza perché vuol dire che si può fare
Cioè se si sa fa
E di preoccupazione perché vuol dire che non siamo riusciti a fare e quindi che
Insieme ci sono le due questioni che si pongono a noi classe dirigente qualunque responsabilità abbiamo pubblico in questo momento quella
Di rappresentare qui il Governo ma complessivamente sia a livello delle istituzioni locali sia a livello
Dei ceti intellettuali sia a livello delle ceti produttivi diciamo complessivamente cioè questa sfida e il possibile vincerla
Cioè come io spero che questo Governo duri per tante ragioni però qui
Lasciamo perdere ma ce n'è una replica vorrei che la tristezza finale di Novacco nel frattempo scomparisse
Quindi ne ho uno in più diciamo rispetto all'altra esigenza che si pongono
Se poi questo non avverrà spero che la tristezza scompaiono stesso per non la leggo la durata del Governo farà
Lo vorrei ma sono mercantile non mi pare
Però penso che
Sia possibile proprio anche sugli stimoli che rapporto ci dà e su quello che è in corso o poter prendere avviarci verso una fase nuova e diversa rispetto a quella che abbiamo messo
Allora
Dobbiamo fare alcune correzioni profonde se vogliamo ottenere questi risultati
Sicuramente una correzione nei nelle nelle cose che diceva priorità soprattutto riguardanti la questione della spesa e la frammentazione dell'ASP
Qui ci sono due questioni forti una netta
Quella che lui ha giustamente denunciato che è la questione la frammentazione l'altra è la questione è la quantità
Cioè noi abbiamo due rischi su questo terreno diciamo I rapporti lo dice in maniera chiara
Vorrei che lo dicesse ancora più chiara rispetto ai centri di spesa
Cioè rispetto a quelli che si assumono questa responsabilità che è un problema di quantità e di qualità
Se noi siamo nel due mila e sei al privati al trentasei per cento
Nel Mezzogiorno della Spei Sacco complessiva è totale in conto capitale quindi compreso uno straordinario vuol dire come dice giustamente il rapporto che la spesa ordinaria
E al ventidue
Ventuno ventidue per cento vuol dire che la straordinaria finisce per diventare sostitutiva dell'ordinaria e questo è
Un elemento insopportabile cioè non accetta
Una è una questione di nord-sud cioè è una questione proprio di
Qui di comportamenti
Se c'è un elemento su cui siamo tutti d'accordo perché su questo non c'è mai stato
C'è qualcuno che è contro i nordisti non ordinistico tutti siamo d'accordo che c'è una spesa ordinaria deve essere distribuita secondo criteri normali si sceglierà la popolazione quello che si vuole scegliere diciamo
Del territorio la popolazione e comunque la
Più c'è la spesa straordinaria se la spesa straordinaria diventa sostitutiva di quell'ordinaria
E io poiché è frammentata come dice Veritas noi paghiamo un prezzo troppo alto un doppio uno di quantità uno di qualità e questo obiettivamente
Non è più tollerabile
E siccome i centri di spesa hanno
Non c'entravano la frammentarietà perché i centri di spesa sono centri decisionali
Ah frammentarietà viene dopo cioè quando si scende ma le Ferrovie dello Stato sono un centro distesa
Nazionale che non frammenta fa programmi
E se sceglie di fare
Di spendere
Devi nell'ottantacinque l'ottantasei per cento era sospese nel centro nord per fare una scelta
Come ferrovie e come Governi che lo coprono appunto che siano i Governi del centrodestra che cinque anni precedenti che siamo noi che ora questo cambia poco l'effetto è quello
Per cui tour se
Accetti il meccanismo che è prevalsa
Che i servizi vanno dove c'è lo sviluppo perché lì diventano competitivi e non possono andare dove non c'è lo sviluppo perché non sono competitivi tu condanne in quelle zone non sviluppate ad una
Condanna definitiva al quello che non hanno fatto nei i greggi negli spagnoli cioè hanno fatto esattamente il contrario
Hanno messo in moto un processo che fosse in grado di recuperare ritardi
Non per fare un esempio che si fa sempre massa all'Alta velocità si ferma Battipaglia o l'alta capacità o una ferrovia decente
Si ferma comunque a Battipaglia se
Dalla Bari Lecce come dire se ne
Descrive si discute da avvenne vent'anni e siamo sempre un po'dove qui non c'entra
C'è una scelta politica dobbiamo cambiare la società politica
E ci vuole una battaglia di tutti quelli che hanno responsabilità partita di chi vi parla per fare modo grossa certa politica cambi
Cioè se no saremo sempre condannati a questo e questo vale per
Ferrovia e vale per l'ANAS vale per tutti i centri di spesa nazionale che non frammento lo scelgono di fare una politica diverso
Ora noi dobbiamo recuperare in quantità e qualità la quantità sulla spesa ordinaria va recuperata portandoci a livello del trenta trentacinque per cento
Quindi recuperando dieci punti rispetto all'attuale e questo bisogna farlo ora
Ora nel DPEF finanziate a favore quindi con una battaglia politica io mi aspetto sia una battaglia trasversale paroni a parte la farò
Poi vediamo i risultati e poi c'è il problema che ha denunciato verità cioè su questo si innesta la questione che
La
La Spezia che poi si accompagna quella straordinaria essendo lascia
Centri decisionali diffusi è una spesa a pioggia assolutamente inadatta rispondere a questi uffici
Noi abbiamo fatto cooperazione su questo un'operazione
Aver garantito la copertura per i sette anni interi dal due mila e sette al due mila tredici
Proprio per evitare questo rischio perché se tu sai già tutto quello che ti avverrà
E vuole programmare la qualità dalla spesa lo può fare se non lo farà a questo punto sarà colpa tua non è più l'ANPI precedente che non sapevi che succedevano dopo l'anno lo sai
Cioè
Quindi è questo programma di centoventi miliardi di cui cento sono al Mezzogiorno cioè quattordici all'anno di miliardi se sei chi vuole misurarsi come classe dirigente locale nazionale siamo dice possiamo misurare
Se può fare
E siccome le cose sono quelle detta nel rapporto io non debbo aggiungere Ciccio bisogna fare quell'operazione di infrastrutture materiale materiali di formazione di ricerca di sviluppo cioè inutile qui ripeto
Quindi su cosa che
Siamo da
Siamo d'accordo quindi da questo punto di vista noi abbiamo una doppia questione che dobbiamo assolutamente
Recuperare nella quantità e nella qualità e in questo shop dobbiamo avere una vigilanza forte da parte di tutti perché questo va bene
La seconda questione e che
Se
Tutto questo si lega a
Diciamo
A un'attrazione
Di questi investimenti privati
Io sono molto d'accordo su questa nuova impostazione del del alfine nuova vecchia diciamo
Dell'intercettazione accenno quello
Cioè sul fatto che noi dobbiamo
Bene perché l'area cultura industriale abbiamo bisogno di grandi soggetti industriali che la fase precedente quella che ci ha caratterizzato
Che la diffusione di una piccola impresa soprattutto nel Mezzogiorno diventava decisiva questo obiettivamente si è dimostrato che non funziona
La piccola impresa funziona se accanto assetti di grande impresa se ha indotto serio se ha capacità di
Potersi misurare sui mercati
Adeguati secco rischia
Se no è inghiottito
Allora se questo è il vero noi dobbiamo determinante
Una a nuova politica degli incentivi la chiamo così ma
Cioè perché gli incentivi fin qui avuti rispondevano ad un'altra logica
Noi dobbiamo degli voltare pagina sugli incentivi
Io sono perché gli incentivi rimangano perché il rischio è che il collega e sono perché ci sia questa capacità di cambiamento dei dirigenti
Perché quelli finora avuti o finora messi in moto dimostrano come dire perché hanno fanno
Non bene se i risultati sono quelli qui descritto
Ora diceva il professore Padova
Il Padovani
Che il rischio è che in questa riforma cioè ci sia ha usato questa espressione una
Una porta sul vuoto se ho capito bene
Io vorrei capovolto la Francia io dico che il rischio è l'attuale situazione che è una porta sul Po
Cioè che noi dobbiamo aprire una porta su qualcosa di più consistenti
Perché ahimè
Purtroppo ludico assolutamente registriamo un bilancio di queste a questa forma di incentivazione che un bilancio
Non brillante ecco non voglio essere
L'anima
Però non brillante quindi quando avete cento ventisei contratti di programma ne sono andati in porto sette
Quando avete
Sulla quattro otto otto tradizionale otto mila cinquecentosessanta
Pratiche sequestrata la Guardia di Finanza per un importo complessivo di due miliardi di euro B c'è qualcosa che non funziona
Sarà la banca sarà l'imprenditore sarà l'imbroglio sarà appunto ma siccome appunto poi l'imbroglione fa pagare anche l'onesto Censis si innescano meccanismi nei quali
Noi non possiamo dire
Pensare che questa sia la carta che possiamo giocare a Robbio salvare una riforma io penso che la riforma che dobbiamo fare deve andare nella direzione più automatica possibile
Anche nei meccanismi automatici tipo imbrogliare da
Più facile il controllo diciamo e quindi è più difficile l'imbroglio
Allora io mi sto battendo perché si passi a meccanismi di
Intervento assolutamente automatici fiscali cioè tipo il credito d'imposta sugli investimenti tipo il credito di imposta sull'occupazione
Come due interventi che siano chiare effettivi cioè automatici meno burocrazia possibile
Meno guasti possibili e meno imbrogli possibili diciamo questo fa anche contribuisce
Alla la lotta al lavoro nero perché lo fa emerge la determina una condizione nuova e diversa mette in moto un processo che può diventare positivo anche qui attraendo
Nuovi investimenti diciamo e facendo in modo che quindi si creino a queste condizioni che che nel rapporto vengono indica
Per fare questo è chiaro che ci vuole una ci vuole
Una capacità di risorse non indifferente
Perché per
Per funzionare bene questi incentivi devi avere un possibilità di copertura
Non indifferente quindi non è una rinunciante
Quindi non c'è la prossima volta un convoglio garantiti
C'è qualcosa di più
Cioè
Un meccanismo che sia in grado
Di fornire chi vuole veramente chi vuole fare nuove occupazioni chi vuole fare nuovi investimenti di darvi la garanzia che noi ci muoviamo
In una direzione
Positivo
E se questo
Diciamo determina poi insieme agli strumenti che dobbiamo avere
Dalla Agenzia per l'attrazione di investimenti esteri alla capacità del tessuto alla promozione del territorio tutte le cose che diciamo
Sapendo che il ritardo che abbiamo
Non li annulliamo una lunga battaglia diciamo noi
L'Italia tra i pochi investimenti esteri complessivamente intesa
Nel Mezzogiorno come è scritto nel rapporto siamo a
Zero virgola tre quindi siamo veramente a poco
Ma non perché le condizioni non ci sarebbero se uno vede ST Macro Electronics Catania il risultato che ha dato
Se uno legge se si può innescare perché perché dobbiamo superare i pregiudizi e insieme a dare occasioni Mele possibilità venire cioè quando il Governo approva la Banca d'Italia dice
La giustizia civile in Italia diventa ma una causa civile dura al nord cinquecento giorni e al sud se va bene mille cinquecento giorni
Bene crea un discrimine è scritto in una relazione siccome la verità crea un discrimine per chi deve investire tale che vuole avere certezza di legalità anzi pure la certezza che se gli scoppia una disputa qualcuno gli deve dire
Che succede se di senta che ci vogliono due mila giorni per avere qualche risposta è chiaro che esso può no non investe diciamo future e così evidente quindi noi come dobbiamo sapere e tutto questo pone al tessuto meridionale in una condizione che è una condizione
E il Paese lo steso le regole sono le stesse
E perché deve durare tre volte una causa civile
Qui non c'entra niente il
Come dire il nord su tutte le questioni cioè qui non c'entra nulla ci sono le condizioni il lavoro gli organici dal rapporto quindi co perché avviene tutto questo
E questo è scoraggiamento puro ciò e quindi si determina quella condizione
Allora qui si io sono convinto che che è possibile fare quel lavoro di cui parlava diritta sui players eccetera creando le condizioni tali da determinare
Garanzia sulla spesa nuovi incentivi possibilità vera di una
Modificazione dei comportamenti che porti a questo risultato
Infine
La questione come dire occupazionale è vero che il due mila e sei è andato bene diciamo rispetto agli anni precedenti in cui avevamo perso occupazione ma è anche vero che
Siccome
Sacconi ha presentato sul due mila sei con un atto durata io devo stare attento non è che posso scavalcare Luini
Essendo io esponenti del Governo sono scavalco lui dall'opposizione faccio opposizione stessi sarebbe poco pesante alcuna però comitato che vincerà questo elemento occupazionale e volto preoccupa
Perché insieme ad un aumento dell'occupazione noi abbiamo avuto un aumento consistente della inattività
E il risultato del venti per cento che diventa dove c'è cinquantasei quasi quindi
Per anni ho fatto il sindacalista il dodici e cinquanta di media nazionale lo abbiamo avuto per anni sono lo considera non dico
Quattro
C'eravamo quasi abituati vedi quando sentiamo nel Mezzogiorno dove già ci guarda ci sembra una cosa ma non è così guai a fare questo errore clamoroso perché sappiamo benissimo che non è così il tasso di inattività è aumentato in maniera impressionante perché la gran parte delle persone soprattutto donne non cercano più il lavoro non si iscrivono più
I dati diciamo pubblici non servono più a niente esserlo cercano lo cercano per le vie di ufficio di collocamento e previa nove l'Istat fa le sue ricerche cioè lo cercano per i fatti loro in una setta come dire vogliamo chiamarlo in maniera tradizionale clientelare del rapporto di questo cioè per i fatti loro quindi allora qui c'è un elemento che deve fare riflettere in maniera forte che se sommato
Alla questione della della nuova immigrazione diventa un elemento ciò esplosivo perché voi mettete insieme
L'aumento del tasso di attività insieme a questo fenomeno descritto prima l'abbia anche quelli per la verità dell'aumento
Della immigrazione diciamo sia pendolare sia stabile e vi rendete conto che la questione occupazionale è una questione di grande di grande pesantezza drammaticità
E quindi per questa ragione non solo gli incentivi debbano avere quel tipo di sbocco di cui ho parlato prima
Ma
La questione urbana qui veramente io sono d'accordissimo diventa fondamentale cioè l'attrazione
Nelle nostre città di tessuti produttivi che siano in grado
Di fare in modo che si diverta questa tendenza altrimenti fondanti da cui la questione del tono urbane fra
Che non è una mia fissazione
E la risposta che possiamo fare ad un problema parziale una risposta parziale ad un problema e a questa pesantezza
è una risposta parzialissime ama un effetto l'effetto di indicare una strada
Zone urbane franche vogliono essere questo debbono essere zone urbane
Quindi il recupero di tessuto urbano
Produttivo
Favorire acquisiva piccola impresa d'area fino a cinquanta dipendenti quindi sono due percorsi diversi grande player come
File sul versante dei contratti di programma decolonizzazione che vanno riservate a questi grandi e nuove possibilità per
La piccola attraverso la ricostituzione di un tessuto urbano questa è
La possibilità
La comunità io spero per nei prossimi giorni proprio abbiamo andamento decisivo ci conceda questa possibilità
Qui non apre un capitolo che sarebbe lungo io mi rendo conto che nel Mezzogiorno è fortemente presente che si dice ma non basta ci vuole molto di più ci vuole una vera fiscalità compensativa questo ritmo sostenuto per anni e quindi
Non è un problema per quel che mi riguarda il problema che noi abbiamo che la comunità per ora finora ci ha dato un'interpretazione che era un'interpretazione assolutamente come di chiusura
A partire da la comunità quando è stata rappresentata anche da
Esponenti illustri l'Italia come il commissario Monti quindi non è un problema
Come gli stranieri che ce l'hanno con noi
Mi cioè è un problema di interpretazione a mio giudizio sbagliata ormai quando hanno Europa a ventisette in Puglia e la maggioranza dei Paesi che fanno dumping fiscale dalla mattina alla sera
Perché prima ancora ancora ma ora proprio non ha più senso
Cioè quando hai la Slovenia dieci chilometri dall'Italia che ti fa tutto ad ambiti fiscale che vuole questo glielo consenti e se invece faccio una piccola modifica oltre che dei vini emesse può ho sentito Guarise aprono questa norma
Cioè è un'Europa più
Non è più quella è un'altra cosa andrebbe ridiscusso colto ma fino a quando non se ne discute non abbiamo altra strada
Che questa lettura urbane franche che diano questa possibilità di superare il de minimis
E lo diano attraverso un meccanismo di zone piccole come hanno fatto i francesi stiamo copiando i francesi c'è niente di perché per farci dire sì stiamo copiando i punti
Vecchi in maniera tale che ci dicano sì è
Come dire se partiamo con quindici sfondiamo ricreando la questione urbana che non è solo questo
Però diamo un segnale in quella direzione facciamo in modo che si possa determinare un vero nuovo attaccamento diciamo alle realtà locali per evitare questa vicenda esatte
Obiettivamente non sono socialmente ma anche
Dal punto di vista complessivo pone problemi assolutamente non secondari e allora
Li ho finito se tutto questo diciamo non riusciamo a farlo diventare qui prima entrambe
Un grande compito diciamo un elemento che vive nel dibattito nel dibattito politico alla fine se vuole fare propone questo dibattito in Parlamento io sono d'accordissimo cioè
Per quel che mi riguarda più o si parla più si cercano soluzioni io ho indicato alcune strade su cui ci stiamo muovendo
Più si pongono problemi in questa direzione più noi possiamo far vivere
Questa realtà come una realtà serve a tutti cioè non
Ed evitare questa specie di soccorso facciamo allora
Ad un nord perché ai suoi problemi che per fortuna sta superando
E si pongono in termini come tutti diciamo
Assolutamente come dire come faccio dalla stessa medaglia che però trovano grande ascolto grande comunicazione grande
Incidenza perché hanno in mano ai grandi centri decisionali mass-media rapporti e quindi pongono l'agenda possiamo chiamarla così
Cioè quindi tu devi fare un lavoro doppio perché queste cose ci fosse una normale
Un normale dibattito non dovrebbe essere in questa direzione io siccome penso che sia interesse del Paese
Affrontare queste questioni dare una risposta a cambiare questo Paese dargli una prospettiva generale
Per recuperare i suoi ritardi complessivi penso che chi si batte per queste cose fare l'interesse del Paese e quindi non fa
Nient'altro questa mattina
Quando sono uscito meglio l'acqua come ci si è vestito inverte parlo degli stadi è approvato rapporto la Svimez propri manco il verde li possiamo consentire perché il verdetti tutti grazie
Al termine di questa
Ordinata e io ringrazio il ministro
Delle cose che ci ha detto
Ringrazio tutti gli amici delle cose che ci ha
Al termine dicevo di questa mattinata rilevo che sono state
Date alcune risposte problemi che avevo sollevato
Poco provocatoriamente forse sopra
Le consuete richiede dibattiti
Acquisendo comunque le risposte date infine dei partecipanti al confronto sia dal
Responsabile
Nel governo dell'azione del Mezzogiorno non abbiamo titolo per trarre noi delle conclusioni
Non previste dal programma
Perché è utile questa manifestazione per la quale che mettiamo tutti cioè si è inoltre interlocutori di agli amici che hanno assistito inascoltato
Mi limito ad una sintesi che richiama i nostri giudizi e le nostre motivazioni
Ed avanza Perelli rilievi è qualche notazione
La scrivente che non può non confermare le proprie perduranti preoccupazioni per gli andamenti prossimi per l'economia del Mezzogiorno quali emergono in termini di prodotto di investimenti di occupazione
Ha ritenuto quest'anno di dover render evidente la sostanziale assenza di un disegno nazionale di politica economica lungo tempo
Non c'è vento di per sé
In grado di dare pronta soluzione
Impossibile nel breve termine ai problemi del budget Torno ma essenziale per fissare i punti fermi di un generale approccio allo sviluppo e alla coesione
In cui ci sia anche un riequilibrio tra incentivi e infrastrutture strategiche necessarie più più di quanto sul già fatto più grave
Una politica per l'Italia
Che è questo che abbiamo bisogno una politica per l'Italia deve oggi essere insieme capace di risolvere
Sia i non pochi problemi prego
Che non sono però propriamente solo economici presenti nel nostro centro nord e che sono assai sentiti dalle sue popolazioni
Sia quelli strutturali che pendono ancora aperta al sud una questione non risolta
Ma neppure affrontata come condizionante allibita dalla nazione esigenza che è stata peraltro passato oggettivamente indebolita
Dalle spinte localistiche para federalistico che si sono
Questa doppia responsabilità della politica nazionale verso i problemi presenti nel nord verso storica queste aree meridionale non appare essere al centro dell'impegno
Perché per
Di un troppo pletorico e poco coordinato esecutivo che accontenta i cinghiali non riforme strutturali e che venti divengano prioritari temi pur assolutamente importanti i diritti civili le esigenze ecologiche le esigenze ambientali le correzioni al sistema pensionistico
I sostegni all'estrazione di più grave povertà sociale che dovrebbero far parte dell'ordinario il peggio di progresso di una società
Mediamente
Di fatto invece il nostro Paese non è stato finora in grado di definire neppure le linee più realistico è necessario programma di politica economica lungo
Che non ha trovato né negli ultimi Governi dal novantasei gli adulti nel sistema istituzionale complessivo punti e luoghi unitari decisionalità
Nello spezzettamento e nella disarticolazione delle sedi istituzionali
Tra il CIPE eccesso di Ministeri cabine di regia tavoli sedi di consultazione ed all'assenza dallo stesso Parlamento dell'unità in primo luogo di discussione e di ricerca di soluzioni quale potrebbe essere un autorevole Commissione bicamerale più problemi alla condizione in cui è stato fatto riferimento
Su tali questioni in ordine alle quali da decenni e il Mezzogiorno ha dialogato con personalità ed esperto
Di diversa estrazione ispirazione collocazione con Regioni e territori con imprenditori con sindacati la cinque ed ha ritenuto di dover coinvolgere quest'anno il Parlamento
La natura decisiva delle questioni strutturali che restano aperti
Appare comunque tale da richiedere forse una Cologne consentita l'urgenza un autorevole Conferenza nazionale in cui il Parlamento e Governo e il Paese le sue istituzioni
Possano tutti esprimere al meglio impegnative posizioni o meramente declaratorie propagandistiche intorno ai problemi territoriali che condizionano la coesione nazionale
Sono forse siamo corso credo che lo sono io la sua responsabilità di questa posizione cono forse troppo fiducioso nel dialogo nel confronto ufficiale
E d'iniziativa e strumenti e sedi di cui il passato è stato detto spero cinicamente che si spesso servono a seppellire i problemi salvando titolare
Ma la piccola esprimerci
Un po'sopra nel perseguire nel suggerire al Paese un disegno di politica economica che sicuramente ambizioso
Per risorse disegno per finalità non mi pare possa fare molto di più però continuare a predicare quello in cui crede
Grazie a voi