Laicità, Etica pubblica, Democrazia. La sinistra democratica e le sfide della coscienza cristiana 3ª convegno nazionale

Nata che essendo molto fitta di interventi già programmati hanno bisogno di una attenzione soprattutto per i tempi
Questo lo dico subito perché evidentemente non vorrei che ci fosse da parte di tutti noi ecco la preoccupazione di riempire senza dare neanche la possibilità il limite di qualche intervento vediamo di farcela
E ognuno sa dei relatori i quali tempo ADIS posizione
E le due prime comunicazioni ovviamente hanno una così una possibilità in più evidentemente un tempo in più da utilizzare gli altri vediamo di concordarli
E darei subito la parola ha per la prima comunicazione a Franco Passuello Franco Passuello lo conoscete credo tutti anzi senza credo ma è stato segretario
Delle
Del partito ma è stato anche presidente nazionale delle ACLI e avuto come voi sapete una vita
Personale fortemente impegnato nel suo radicamento nel cammino della sinistra italiana nel cattolicesimo democratico in quello sociale
Abbiamo Luís la parola per la prima comunicazione che a un tema che anche a me ha fatto un po'così impressione la fraternità nello Statuto Della vita pubblica
Poi Franco che bravo vedrà di comunicare fino in fondo il senso di questo titolo ma soprattutto quello che importante quello che ci vorrà dire
Buongiorno a tutti si debbo dire che anch'io ho avuto qualche esitazione di fronte al tema che mi è stato assegnato
Il tema della fraternità dir molto congeniale
Interpretare che cosa vuol dire nello statuto della vita pubblica un po'per me il più è stato all'inizio che il come penso per altri da alcune domande che mi sono state fatte a est
Dico subito come la interpreto io
Intanto secondo me la fraternità oggi non ha uno statuto non la vita pubblica
E questo è il problema
E io interpreto il tema in questo modo
Come si può rilanciare la fraternità come valori civile e politico
Civile e politico
Perché
Ieri si è parlato a lungo della crisi dei fondamenti
Ne ha parlato
Diffusamente Mimmo nella sua relazione lo riprendeva nel suo bell'intervento Reichlin
Tra l'altro con un forte rivendicazione diciamo del della grandezza del pensiero illuminista che sta alle radici del moderno
E secondo me
Al cuore della crisi dei fondamenti c'è questo aver confinato nel privato e ormai sempre più addirittura nell'intimo delle relazioni primarie il valore della fraternità
Non era storicamente così
Pensate all'inno nazionali inno di Mameli
Materici risorgimentale con qualche venatura massonica
Ma come intitolato Fratelli d'Italia
Pensiamo alla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
Che al primo
Articolo nel dichiarare che tipi gli uomini hanno pari dignità cioè dice e si Rappo devono rapportarsi tra loro con spirito fraterno
La dichiara hanno coscienza e ragione devono rapportarsi tra loro con spirito fraterno Dichiarazione Universale dei diritti a cui ci richiamiamo molto spesso
Che fine ha fatto
Se oggi io parlo di fraternità viene subito in mente Latteria
Che fu la grande bandiera della Rivoluzione francese luogo generativo del tutta la modernità
E che era come dire la religione
Della repubblica
Lì fraternità è sta nel senso proprio del è la cittadinanza repubblicana che genera questa comunità di ideali
E quindi un'identità e un'appartenenza
La cittadinanza è rimasta la fraternità meno
Naturalmente ci sono ragioni precise
L'utilizzo
Che i giacobini hanno fatto
Di questa fraternità è
E insomma
Tragico
Ed è chiaro che questo ha fornito un alibi
Al prevalere anche dentro la stessa radice illuminista del pensiero liberale che ha un pensiero ontologicamente cioè costitutivamente individualista
Per cui dalla Fratellanza converrebbe religioni Civilleri come religione repubblicana siamo che aveva come dirò poi una un punto importante da cui dobbiamo ripartire siamo passati all'individualismo
Come unica matrice unico criterio
Dell'economia della società e della politica
C'è in questo una bellissima intervista di un uomo come dare Duff quindi non stiamo parlando del liberal democratico più avanzato che io conosca
Di qualche tempo fa
Alla
Enciclopedia multimediale della RAI che è andato in onda
è un di facendo questa domanda ma che fine ha fatto la fraternità è
E lui ma in modo
Potrei citarlo perché ce l'ho qui scritto
In modo preciso dice io la fraternità come valore politico assolutamente non esiste
è un valore privato
La stessa si è vero servono delle delle Liga Turin dei legami
Perché
La linea delle chance delle pari opportunità per tutti gli individui possa procedere ma queste legatura questi legami legami sociali noi diremmo
Sono dati non possono entrare nell'agone de della sta nella sfera pubblica
E anche le forme di solidarietà perché lo fa un'equazione su cui tornerò fra fraternità e che solidarietà che secondo me indebita
Come cercherò di dire
Anche le forme di sorda da sono non lo dice così esattamente i complimenti della libertà ma sono strumenti al servizio
Dell'accesso degli individui alle opportunità
Non so se vi è chiaro a che punto di follia arrivato
L'individualismo liberale stiamo parlando di Dahrendorf Como di quadrare il cerchio sono stiamo parlando di chissà chi
E di una cosa che non appartiene a cinquant'anni fa
E degli scorsi anni
Lo cito perché secondo me c'è il problema di fondo queste questa concezione ha finito col prevalere anche su quelle culture qui parliamo dell'INPS del confronto fra coscienza cristiana e Sinistra democratica
Anche su quelle culture che invece paradossalmente sono eredi del giacobinismo
E dell'Illuminismo appunto c'era questa anche questa venatura perché vecchio comunista RAI non è che venga da da dal pensiero liberale
E naturalmente però
Anche queste colture hanno finito col interiorizzare
Questa via individualistica alla politica e al sistema di cittadinanza perché anche la politica per il pensiero Leporale liberale
è un libero aggregarsi degli interessi degli individui perché attraverso conflitto e mediazione
La derivazione kantiana la politica è conflitto
Diretta immediata
A tre
Arrivano a soddisfare i propri ma gli individui il processo politico è processo di individui
è stata interiorizzata questa deriva dei livelli che sono secondo me
Hanno creato effetti Colletto meno male che all'epoca sulla deriva giacobino ha prevalso quella liberale io vorrei chiarirlo fra di noi
Ecco il terrore probabilmente diciamo così il CNA
Così come oggi possiamo dire che è importante per fortuna che su molti movimento comunista ha prevalso
Movimento diciamo della democrazia liberale liberaldemocratica eccetera tuttavia gli effetti collaterali sono drammatici
Ed è questo il tema che io voglio un momento affrontare
Partendo da questo assunto
Il paradosso è che quello che io considero non io solo ci mancherebbe altro sarebbe povera cosa un errore
Accomuna tutte le culture del progresso
Non è solo dei liberali
E dico dove sta il problema
Se voi leggete
Il Manifesto di Marx badate da dove partì
Nel suo secondo capitolo dove parla di proletari e comunisti
Fa un membro
Alla rivoluzione borghese
E tra le altre cose lo fa vino perché ha distrutto tutte le forme di vita precedenti che celavano in se stessi quindi tutte le dimensioni comunitaria ci comprende la famiglia sapete quanto questo est è stato oggetto
Che celavano forme occulte di sfruttamento e di oppressione
Quindi non ci può essere prossimo progresso se non c'è distruzione delle forme di vita precedente
Individualismo borghese nasce sulla distruzione
Allora c'era ieri sera mi pare Marina Sereni che ci ricordava e ma colpito perché è una è un tipo di di di analisi sulla quale io sono nato dai temi della famiglia sono entrato nelle anche su un arco una ricerca sulla famiglia in cui incontrato Gorrieri per la prima volta e moltissimi anni fa e diceva ma la famiglia mica il regno del bene la famiglia e anche luogo di violenza di oppressione di dominio Dell'Uomo su un uomo cioè verissimo
è verissimo
Ed è sicuramente vero che nelle vecchie forme di vita c'erano
Violenza dominio ma non c'era solo questo
Il pensiero progressista nelle suoi diverse venature di destra e di sinistra ha distrutto insieme all'acqua sporca anche il bambino
Una società non vive senza legami comunitari
E qui anche quando noi facciamo il grande inno le politiche della famiglia
Se non stiamo attenti compiamo un errore grave su un punto
Se espungiamo le dimensioni della fraternità da tutte le altre dimensioni civili e politiche
E pensiamo che la famiglia da sola ce la faccia a salvaguardare questo sistema di relazioni è un'illusione via
Perché oggi per la prima volta nella storia con questa ferocia era accaduto all'origine
Del dell'industria lirismo quando donne bambini perno buttati a lavorare diciotto ore al giorno nelle nelle nascenti fabbrica
Anche allora non la distruzione delle forme di vita precedente ha avuto questa durezza
Però oggi avviene in un altro modo avviene attraverso come dire la colonizzazione dei modi di pensare degli stili di vita
C'è una distruzione dei legami sociali elementari
Una loro ricostituzione su basi
Convenienti alla merci e alla sua circolazione
Molto più costitutivo se volete questa distruzione
Perché mentre allora potete cotenna quelle il grande Moon movimento solida viste mutualistico
Oggi non nasce
Oggi è distrutto da questa dominio del pensiero unico
Per cui io tu sei
Proiettato a competere con individuo
Nell'agire Habermas su cui tornerò fra poco ha definito performativo
E sulla voglia di vincere di acquisire chance opportunità successo denaro visibilità televisiva sempre più spesso oppure tu
Non sei neanche più un essere umano
Quindi questo è il no
Alla alla al fondo della crisi dei fondamenti c'è questa distruzione dei legami
Comunitari delle relazioni fondamentali che
Non può sussistere S. appartata e confinata solo lei rapporti faccia a faccia se non è riconosciuta e praticata come valore pubblico
Naturalmente mi si può dire
C'ho lavorato per tanti anni beh adesso non esagerate
E il volontariato il terzo settore la stessa le stesse organizzazioni del lavoro e la loro storia non sono tutte
Il solidarismo nelle sue diverse accezioni non è una forma di fraternità assolutamente sì vi rispondo
Proprio obiezioni
Che il riconoscimento reale hanno
Non dico solo nella vita pubblica ma nell'etica chi diffusa primo secondo
Non stiamo assistendo anche qui anche in queste ne abbiamo parlato con lo scorso in questi
Esperienze così così importanti
Ad una loro piegarsi alle logiche
Della produzione dell'efficienza del è più importante produrre servizi avere appalti
Diciamo così anche qui non non non poiché non è più vero
Che la fraternità è un legame sociale fondamentale che cresce spontaneamente
Appartiene a quelli impliciti tanto cari al pensiero liberale una volta è la mano invisibile un'altra volta possiamo potrei dirne quattro cinque anche il pensiero più moderno dei comunitari stile eccetera eccetera siccome non è più vero che c'è questa riproduzione spontanea di queste della fraternità e quindi della solidarietà come valore è chiaro che
Il rischio che piano piano
L'oggetto delle più del dell'associarsi diventi prevalente sulla sulla motivazione profonda c'è specialmente in regime di risorse scarse
E che diventeranno sempre più scarse con la fine con anche con la nuova finanziaria
Quindi questo è il problema
La solidarietà il solidarismo
Ha cercato di fare sintesi fra le dimensioni utilitaristica oltre che individualistica del pensiero e liberare che sono state interiorizzate anche dal Movimento democratico nelle sue espressioni
Dalla stessa socialdemocrazia dal sindacato
Il massimo di questa io lo vedo l'uomo modernissimo che ha avuto un grande successo la teoria della giustizia di Rawls
Il come dire l'estremo limite diciamo di dell'utilitarismo
E
Per cui in realtà sì è solidali perché si hanno degli interessi o comuni da difendere perché insieme vogliamo raggiungere degli obiettivi perché c'è sempre una ragione legata al fare
Poi noi sappiamo che il grande associazionismo del del del lavoro e grande associazionismo
Solidale sono stati anche
Mo'luoghi genere attivi di fraternità
Ma difficilmente è stato messo a tema ed è sempre meno così perché se è vero per il mercato e Perilli e per il il pensiero politico liberale
Che c'è crisi di fondamenti è vero anche per noi
E quindi nella crisi dei fondamenti anche le esperienze democratiche e progressiste Tocci tant'dico virgolette si concentrano su le dimensioni utilitaristica piuttosto che su quelle
Valoriali
Lo dico duramente per anche per suscitare un confronto e un dibattito
Per superare questa io penso che rigenerare la fraternità nelle sue dimensioni pubblica
Io lo considero un emergenza vera
Bisogna ovviamente rivisitare questi concetti per curarlo deve andare il concetto di fraternità dalle sue
Derive storica
Io penso che ci siano stati per l'appunto
Tre pensieri che hanno resistito
E che sono ancora in campo sia pure acciaccati uno lo citiamo continuamente il pensiero e il personalismo comunitario
Che ha conosciuto anch'esso qualche tentazione
Diciamo così comunisti Ca'accentuata
Nel concetto di comunione del rapporto tra persone e comunità in un certa fase del comma del pensiero personalista e c'è stata diciamo penso alla critica che ne ha fatto ricca eppure da quelle da quelle parti veniva c'è questa tentazione di immaginare che la comunità invece che essere un sistema di relazioni tra persone un boy potesse diventare a sua volta un mio quasi infusionale diciamo
Però c'è e non c'è dubbio che il PIL personalismo comunitario e quello che ha cercato di non buttare via il bambino con l'acqua sporca
Che appena genera attivamente immaginato
Non siamo tante preposizioni per descrivere la libertà libertà di libertà dati dettate però c'era una decisiva si può essere liberi liberi solo Como
Insieme agli altri
La concezione liberale della libertà invece è competizione fra individui e regolata per cui oltre un certo limite la tua libertà non può condizionare troppo la mia Papa abbiamo visto che nella realtà non è
Ed è chiaro quindi che per non aver pensato la libertà questa grande perché sottolineavo prima Dahrendorf da cui ho imparato tante cose
Perché questo immaginare che comunque la libertà è una libertà individuale è un'astrazione totale
Nega la vita nella sua verità
Io posso essere libero solo conto gli altri
Questo diciamo il punto essenza del personalismo questo rappresenta non solo io non mi costituisco come persona se non dentro e nella comunità
Ma posso sviluppare la mia libertà soltanto insieme e non contro o in competizione regolata con gli altri
Cosa strana questa questa concezione c'erano il giovane Marx
Dirò di più una cosa che può forse scandalizzare
Ma in quello stesso capitolo del Manifesto comunista
Il secondo capitolo finisce nel descrivere la società senza classi un'associazione dove la libertà degli individui è condizione della libertà di tutti
Non mi pare che il socialismo ideali siano andati in questa direzione non so però non saprei dire meglio
Non saprei dire meglio
Il punto è qui
Se è vero che una critica alle vecchie forme di vita era giusta
Non si può andare nell'estrazione compiuta anche dalla sinistra anche dalla sinistra democratica
Dei manca il tema della secolarizzazione dei immaginare
Che di qui in avanti soltanto quella forma più alta di convivenza generata dalla libertà cioè il passaggio dalla comunità di destino del pensiero romantico
Alla comunità di ideali e di di idee di di Progetto c'è classica di tutto il pensiero del progresso
Possa avvenire distruggendo
Le dimensioni costitutive dove gli esseri umani nascono crescono diventano esseri umani
Acquisiscono anche i valori di una società
Questo mi sembra diciamo e il nodo essenziale sul quale dobbiamo concentrarci
Noi abbiamo molto dicevo quindi uno Happens personalismo comunitario il secondo ampiamente il solidarismo solidarismo cristiano solidarismo
Purché dicevo prima la mia diffidenza sul sul sul l'equazione fraternità solidarietà non c'è dubbio che la solidarietà può essere non è di per sé
Una forma sociale della fraternità
Io conosco esperienze di cooperazione
Bellissime duttili nel lavoro che fanno ma dove la motivazione reale delle persone che fanno questo lavoro non è la fraternità
Legittime
Non sto facendo il moralismo
Non mi non lo sto dicendo ma di scagliando qualche pietra Dosso pago dico però
Che una l'equazione solidarietà fraternità non è data
E che quindi noi dobbiamo ricostruire
Anzitutto sul terreno culturale questo questo passaggio forte dalla
Fraternità che confinata
C'era un'idea
Da dalla fraternità confinata nel privato
Ad una fraternità che torna ad essere valore civile
Anche politico
Qui naturalmente sta andrebbe fatto un passaggio ma ho visto che sono vicino allo scadere del mio tempo e cioè che in realtà quel termine sintetico fraternità in italiano si traduce con due diversi termini
Fratellanza e fraternità
E che questo complica un po'la vita
Perché la fratellanza descrive la relazione la fraternità mi descrive piuttosto la qualità
Però per esempio
Il termine fratellanza è stato utilizzato molto dal pensiero laico
Anche di radici massoni
Rinvia a quell'idea di fratellanza universale che ha due radici una illuminista kantiana il cosmopolitismo l'altra Sempre anche una radice illuminista ma piuttosto dei istanti quella
Religiosità universale senza Dio personale
A cui forse la alla stessa matrice giacobina
Richiama passando attraverso anche l'organici Smodis russo
Ecco per me il nodo di fondo è questo noi dobbiamo rilanciare un terno no un term una sul valore di fraternità
Che faccia i conti con il problema che ho detto
Il terzo pensiero critico al quale generativo e purtroppo in questa fase scarsamente per e il femminismo
Non solo perché ha preteso una declinazione di genere
Ed oggi trovate che normalmente perfino delle comunità
Cristiane de femminili si parla di sonorità
E che ancora
Nell'onda lunga del movimento delle donne trovate il termine sorellanza che descrive
Comunità di donna
A vario titolo
Ma per una ragione secondo me più di fondo il privato è politico
Il tentativo del fondo del femminismo pensate che reazione poi c'è stata per soffocare questa questa critica ha chiesto che ci fosse questa rottura
Della separatezza del privato
E secondo me
Lì c'è un'intuizione formidabile che paghiamo dirlo le culture neanche le nostre hanno saputo cogliere fino intorno fino in fondo
Questo io voglio dirlo però questi sono i tre luoghi secondo me ancora genere attivi
E infine per approdare diciamo un ragionamento più più politico per l'appunto abbiamo un pensatore erede della scuola di Francoforte citato ieri anche dal Reich legna
L'interessato presta Habermas
Che negli estremi approdi della sua teoria discorsiva
è arrivato a teorizzare la democrazia deliberativa
è interessante notare che oggi di democrazia POR deliberativa farlo molti enti locali i nostri
C'era conduzione di sinistra
Non so fino a che punto con diciamo riferimento è sicuro
Che nella nel pensiero della Comunità europea questo protesta questa teoria è presente ed è utilizzata su tutta la linea della nuova governance del dialogo sociale strutturato fra le diverse identità culturali
Quindi lo sto parlando è una cosa propria Stratta diciamo no è forse più una riflessione
Ah beh must cerca di superare con lo scoglio che sembrava insuperabile dello scontro fra l'individualismo il comunitarismo su cui non mi soffermo perché ovviamente il tempo non lo consente ma che ha occupato qualche decennio
Albert degli ultimi
Con conflitti e anche con tentativi di superamento in avanti a Banja penso che Habermas con questa teoria della
Democrazia deliberativa aggiungere un punto
Che è molto importante per il discorso lo dico rapidamente finendo anche perché mi ci sono ne avevo parlato per una
L'anno scorso
Cosa dice sostanzialmente lui
Che
Si può superare
Quel con quel quel conflitto che si sta manifestando nelle società aperte pluraliste
Tra diverse identità
Culturali etniche religiose tutte e tre perché per il pluralismo non è solo importato da da dall'immigrazione probabilismo per fortuna di culture e generativo diciamo è costitutivo delle società attuali per superarlo l'unica situazione è
Non approdare ad una riconoscimento pubblico delle idee delle identità comunitaria come del sostengono i comunitari stile ma uscire però dalla
Deriva individualista di tipo di della tradizione liberale
E in che modo
Articolando la democrazia
In notevole in diversi
Dimensioni di cui una appunto questa
Procedura
Di permanente di dialogo regolato orientato all'intesa
è il nuovo nome della laicità
La laicità non è il luogo solo della mediazione dei conflitti tra le diverse interessa oggi potrà sussistere laicità si diventerà il luogo dell'azione orientata all'intesa dovrebbe dirlo anche la mia chiesa quest'però ci non stancheremo di ripeterlo
E questo il punto essenziale
Ma non è un dialogo del volemose bene generico una dimensione della democrazia una dimensione civile della democrazia
Permanente strutturata
Che non sostituisca
Ma nemmeno semplicemente si affianchino Massiah integrata
Questo esige una riforma prima di cultura politica e poi anche di istituzioni
Che comunque non è molto lontana dalle dalle dalle strade che abbiamo intrapreso
Che
Consigli siamo oltre il tema della concertazione così come l'abbiamo immaginata fino adesso perché stiamo parlando di un dialogo che avviene sui fondamenti
Che avviene sui grandi valori non abbia nessun interesse avviene sulle Ciprì con riconoscimento delle identità e sulla loro apertura
All'intesa
E che quindi poi pretende che anche la democrazia politica
In totale tutto il ragionamento che stiamo facendo sulla necessità di accogliere dentro la dimensione pubblica il pensiero religioso
è un aspetto di questa questione più generale
Non ricostruiremo fondamenti comuni e quindi un'etica pubblica se non sapendo che oggi è solo
Impegnando fortemente tutte le esperienze
Che sono che non hanno ancora come dire abbandonato
Il riferimento allegami fraterni nella dimensione
Collettiva
Impegnandomi in questo processo e continuamente fa affiorare una convergenza ed un reciproco riconoscimento
Da questo punto di vista l'irruzione
Sto dicendo una cosa impose
Di culture e identità in qualche modo premoderno
Se da un lato Cimo ci mette di fronte alla fatica di attraversare anche se con la logica dei diritti
E sia chiaro deve restare
Ma dall'altra parte ci mette di fronte a questioni come quelle della scuola di via Quaranta o quelle del velo è una risorsa un'opportunità non una minaccia per il pensiero democratico
Purché la sappiamo cogliere
Non abbiamo molto da mettere sul tavolo
Abbiamo tutto il lungo percorso
Di confine di trasparenza dei rapporti sociali anche elementari che abbiamo
Che comunque è stato seguito attraverso la via della cittadinanza basata sui diritti
Ma nello stesso sesto tempo dobbiamo capire che se non apriamo la notte il nostro sistema di cittadinanza
A riconoscere accogliere
Anche le identità comunitaria
Non solo la famiglia
Di cui parliamo molto li facciamo propone ma le dimensioni comunitari
Dentro il modo in cui abbiamo pensato e immaginato una cittadinanza che nonostante tutti i nostri sforzi essenzialmente individualistica
Questo il problema provano anche a posto Habermas ma che lo pongo io ma il problema secondo me
Se non facciamo questo il sistema di cittadinanza sarà spazzato via
E lo sarà sarà spazzato via in modo regressivo
Non progressiva
Perché ormai del tutto evidente che una serie di fattori concorrono
A far risorgere quel bisogno
Di sicurezza che non è solo una sicurezza
Rispetto alle minacce della violenza terroristica ovvero oltre l'incertezza e purtroppo l'incertezza anche che nasce dal dal dissolversi dal disarticolare sì
Dei rapporti affettivi
Comunitari elementari
Nella società dell'incertezza la fraternità può essere una grande sinergia di lega se non resta confinato nella dimensione privata
Ma torna ad essere valore praticato e promosso ma la dimensione civile e politica
Grazie
Veramente a Franco perché come avete capito da un titolo piuttosto così difficile c'è introdotto veramente in una dimensione diverso ama molto vicina ai grandi temi che occupano lo spazio di questo di questo nostro convegno io nel frattempo è arrivata come avete visto Livia Turco è arrivato anche il segretario della
CGIL Epifani ringraziamo tutti anche coloro che evidentemente
Erano già con noi questa mattina ma così si completa il tavolo e tutti gli interlocutori sono al loro posto li ringrazio veramente perché aiutano noi e credo danno un contributo anche alle loro rispettive
Punti di riferimento ai loro le loro organizzazioni ramo occasioni di crescita e di lavoro comune in questo convegno ed ora la parola a Massimo Campedelli e per la seconda comunicazione sul tema i nuovi termini della questione sociale sviluppo cittadinanza famiglia Massimo Campedelli oggi presidente dell'aspetto di Mantova è un'azienda speciale per i servizi alla persona e alla famiglia
E è stato uno dei primi collaboratori di donne Ciotti nel gruppo Abele
E è sempre stato impegnato soprattutto sui il versante delle politiche sociali è stato anche presidente nazionale del Mela del movimento laici America Latina
E e quindi di tutte queste cose evidentemente molti di noi lo sanno ma è giusto anche che chi non lo sa lo sappia
E collabora evidentemente e come i cristiano sociali è stato sempre ed è particolarmente in quest'ultimo per uno dei più attivi collaboratori li do la parola
Grazie grazie per la giornata de direi che il compito si fa sempre più impegnativo perché dopo il livello della discussione del confronto di ieri relazioni franco a
Come dire post portato altri elementi ancora più rilevanti rispetto al ragionamento al tema che mi è stato affidato io cercherò di essere abbastanza fedele ad un testo che ho scritto
Tagliato ritagliato perché era molto lungo e perché vuole cercare come dire quanto meno di mettere in ordine dei nudi
Non non credo di poter dare delle soluzioni a mettere in fila delle questioni che ci aiutino poi a continuare il confronto oggi e successivamente
Ci sono tanti modi per affrontare la nuova questione sociale dentro l'orizzonte di una conseguente nuova etica pubblica
Da tempo questo è oggetto della nostra ricerca da una parte c'è una visione che parte dal globale
Nuove forme del potere economico nuove modalità di presenza dell'economia nella politica nella cultura
Fanno sì che l'insieme delle dimensioni sociali culturali e civili diventino luogo diretto e strategico dell'accumulazione
La conseguenza è un inedito autoritarismo sociale
I nuovi poteri si impongono appropriandosi delle forme della democrazia
Così l'invadenza del mercato si traduce in perdita di autonomia culturale sociale e politica
Molto di più del conflitto di interessi
Si stanno minando le condizioni stesse della democrazia che vi è soltanto in un equilibrio dinamico tra i diversi poteri
Questo è un profilo della questione su cui anche lo scorso anno ci siamo interrogati
Al contempo è diventato particolarmente cogente richiamo sottolineato in più riprese dall'episcopato
Seguendo l'insegnamento di Giovanni Paolo secondo sul tema della vita in quanto nuova questione sociale
Nella duplice declinazione della mancanza di risorse e della manipolazione biologica due scenari come diceva monsignor Betori qualche giorno fa a Orvieto reati vicinali questi che tendono a congiungersi soprattutto nelle aree più povere del pianeta
Se la questione sociale oggi è anche questione antropologica
Non possiamo però non sottolineare che lo è sempre stata
Ovvero che la negazione della persona e sia porte manipolazione genetica neanche manipolazione delle coscienze deformazione dei corpi riduzione delle capacità e delle relazioni discriminazione
Possiamo discutere lo abbiamo fatto e vorremmo continuare a farlo su quando si forma la vita e sulle conseguenze morali sociali giuridiche di ciò che conta che ciò comporta
Fa parte della nostra responsabilità di cristiani
Crediamo però che la vita è a rischio ovvero palesemente violata anche quando abbruttimento schiavitù segregazione sociale morte per fare per fame operarmi
L'alfabetismo negazione dei diritti fondamentali sono la quotidianità di milioni miliardi di persone alle prossime o lontane
In altri termini facciamo fatica a tenere separate con rilevanza diversa e diverse manifestazioni della negazione della vita e del vivere
Coloro che da cristiani laici in servizio nella politica non riusciamo a capire e perché la vita della bioetica nascente terminale sia trattata in modo diverso dalla vita violentata nella sua quotidianità
Perché la prima situazione sia più più pericolosa per l'uomo e l'umanità nel suo insieme della seconda
Ovvero perché viene la dottrina morale cattolica un doppio regime una vera e propria simmetria tra la dottrina sociale tendenzialmente inclini al modello teleologico e la dottrina bioetica ancora rigidamente chiusa nel modello deontologico
Una simmetria che pone i temi della bioetica tali necessaria sui quali obbligatori Brigato Ariela Unitas
Mentre quelli che riguardano l'etica sociale per la loro complessità sono considerati dubbia sui quali è inevitabile almeno un certo grado di libertà
è una preoccupazione detto per inciso che tocca non solo le nostre coscienze ma anche la nostra identità di laici la nostra libera e responsabile che l'attività laicale chiamata a fare interagire l'ispirazione cristiana con le opinioni altrui per produrre una sintesi nella quale l'ispirazione cristiana sia parte attiva percepibile riconoscibile
Come non un tradimento ma l'unica autentica fedeltà il tradimento è semmai l'obbedienza passiva
Da sempre questa è la strada che pratichiamo e che crediamo effettiva sì effettivamente capace di scongiurare il conflitto almeno per chi vive l'esperienza cattolica tra verità e democrazia ieri come oggi
Il nodo nuova questione sociale vita impegno recare rimanda al tema generale del rapporto tra ragione religione e laicità
Nel dibattito pubblico non senza evidenti strumentalizzazioni esso dal centro in forme più o meno palesi di un crescendo che tu quel confronto filosofico prima Franco
Citava arma secondo il dialogo Habermas Ratzinger quello giuridico proviamo pensare la discussione sulla Costituzione europea sul preambolo quello del rapporto tra Regioni e popoli
Sappiamo anche quanto la questione sociale abbia sollecitato la Chiesa in termini di riflessione e ricerca teologica e pastorale
La dottrina sociale un patrimonio con cui da sempre ci alimentiamo e ci confrontiamo con responsabilità e discernimento ma anche con la consapevolezza dei suoi limiti
Essa si intreccia profondamente con l'equilibrio tra religione e ragione
La questione oggi centrale nella società Posse colare postmoderna è connaturata alla nostra storia
Questo equilibrio o se volete questa convivenza
A volte sofferta anche perché vista con diffidenza siete fratelli nella fede che dai compagni della militanza
è intrinseco alla nostra esperienza collettiva chi nel sindacato che nel volontariato che associazionismo finalità politica
Un'esperienza radicata nelle contraddizioni di uomini e donne in carne ed ossa
Che ci ha provocato e ci provoca cogliere la loro domanda profonda di liberazione nuove istanze di emancipazione da una condizione di subalternità i loro bisogni di essere protagonisti di questo cambiamento
Religione ragione non sono solo orizzonte culturali che devono convivere nell'interesse della specie umana
E si sono stati e sono ancora oggi i pilastri di una prassi magari umile che né la compagnia degli uomini laicamente si fa ricerca di buona politica
Una buona politica può spingere o meglio è una buona politica quella che spinge in avanti la contraddizione tra mezzi e fini
E più ancora lo scarto ineliminabile tali impossibile sperato e il possibile realizzato quando non chiude riferimento ai fini ai valori nelle coscienze individuali ma li fa vivere continuamente come mete pubbliche si continuamente promuove luoghi occasioni iniziative che l'incarico
Ed ancora con questa profonda domanda di buona politica che vogliamo interrogarci su quelli che ci sembrano i tre pilastri fondamentali anche se non esclusivi della nuova questione sociale lo sviluppo la cittadinanza la famiglia
Tre pilastri messi a dura prova da quattro anni di cattiva politica
Uno dei dati culturali prima ancora che materiali peraltro non completamente dispiegato nei suoi affetti di quattro anni del governo Berlusconi ritorno della disuguaglianza non solo come processo maturo strutturale ma nella quotidianità della vita del nostro Paese
In questi anni insieme le povertà vecchie e nuove sono emerse pesanti differenze a livello di titolarità e fruibilità dei diritti essenziali
Che poi significano differenza nella condizione di cittadinanza in termini di diritti civili fondamentali pensiamo le carceri distruzione di lavoro di condizioni abitative di assistenza e salute
Sembra ormai incontrovertibile anche per il nostro Paese ci dicono gli epidemiologi crei disuguaglianze Nella Salute debbano essere considerate una provincia una priorità assoluta per le politiche della salute in Italia
Ai più di due milioni di famiglie povere di cui la metà sicuramente poco ovvero con una capacità di spesa sotto l'ottanta per cento del valore soglia Istat sappiamo che sono da aggiungere almeno altri sei milioni di famiglie che vivono con un reddito pari alla metà di quello medio
Insieme agli ultimi ci sono quindi anche i penultimi terzultimo sempre più consapevoli di essere tali quelli dell'insicurezza della solitudine pudica e della conseguente preoccupazione per un futuro di cui si ha paura
Delle nuove migrazioni da sud a nord non solo del mondo ma del nostro Paese
Sono i giovani e meno giovani precari i lavoratori delle aziende che delocalizzano gli anziani soli comprensione al limite della sopravvivenza
Le famiglie in crisi dentro cui sempre più donne sole si trovano a dover conciliare l'impossibile ovvero la necessità di produrre reddito e di accudire i figli e genitori
Sono gli esclusi dal sistema finanziario strutturalmente impossibilitati a fare investimenti o chiedere prestiti
Solo il settanta virgola quattro per cento della popolazione adulta nel nostro Paese è titolare di un costosissimo iniquo dal punto di vista fiscale conto corrente bancario o postale il che significa il più basso livello di banca di trazione tra i Paesi dell'Unione europea
Più in generale le nuove povertà sono sempre più legate all'insufficienza del patrimonio
La famiglia povera non è solo e tanto un è solo quella che non ha il necessario per vivere
Ma anche piuttosto o insieme quella che non è in grado di accumulare un patrimonio per sé e per le generazioni future in grado di garantire un livello minimo di sicurezza cioè per vivere
Il non aver definito i livelli essenziali di assistenza elemento assolutamente fondamentale nel quadro della riforma del titolo quinto della Costituzione ha reso potenzialmente esponenziali queste differenze perché vi ha inserito la variabile territoriale
Rilevante che la stessa Corte dei Conti nella sua relazione sulla finanza delle Autonomie locali due mila tre due mila e quattro presentata a luglio scorso
Sostenga che mentre non è ancora venuto a compimento il nuovo sistema di finanziamento ispirato al federalismo fiscale
Sono state introdotte misure frammentarie attraverso ritocchi alla normativa vigente ad opera soprattutto dell'ultima finanziaria che hanno accentuato le restrizioni ridotti margini di manovra degli enti locali e la loro stessa autonomia
Dentro questo quadro due sono i nodi su cui credo si debba porre particolare attenzione il rapporto tra sanità e assistenza e quello tra pubblico e privato
Nel rapporto tra sanità e assistenza si passa da situazioni in cui la prima fagocita la seconda è il caso della Lombardia
A situazioni in cui si tende a separare la sanità ospedaliera quella territoriale congiungendo quest'ultima socio assistenziale riportando gli enti locali ad un ruolo di governo effettivo
Nel rapporto pubblico-privato le conseguenze della regionalizzazione dei sistemi di welfare possono essere lette non solo ma in questo caso fare così il riferimento alla dinamica della mercati trazione o del quasi mercati e sistemi del sistema dei servizi alla persona
Non è questa la sede per approfondire il complesso e contraddittorio processo di mercati trazione ci sono però logiche diverse per governare il mercato o il quasi mercato ed esse qualificano la differenza tra la destra e la sinistra riformista
La Lombardia di Formigoni inattuata una peraltro in modo assolutamente fallimentare anche da un punto di vista degli obiettivi di una cultura di destra questa però non è l'unica anzi cioè in altri termini una diversità nella cultura di governo capace di fare i conti fino in fondo con un approccio valoriale politico che senza idealizzazione i e senza demonizzazione i fa degli strumenti di mercato la possibilità di aprire spazi di libertà di personalizzazione di efficienza e di efficacia affinché l'esigibilità dei diritti sia più cogente
Senza lasciare soli i cittadini e le famiglie nella gestione di queste relazioni per certi versi nuove comunque impegnative ma soprattutto senza contrabbandare la copertura di operazioni di cassa determinate degli errori di una politica economica sbagliate
Si tratta di una sfida inedita
Che mette a dura prova le categorie della politica le rappresentazioni che gli attori del welfare coinvolti hanno disse e del proprio operato
L'interrogativo che dobbiamo porci e quali fu sono le forme di tutela effettiva possibili degli attori in campo in primo luogo i cittadini e le famiglie destinatarie finali
Dal punto di vista degli erogatori la mercati tratturo la mercanti trazione porta avanti portata avanti dal centrodestra pone di fronte a situazioni paradossali
Parto da un esempio che conosco abbastanza bene riguarda la mia provincia
Dei sei ospedali che componevano l'azienda ospedaliera tre sono stati privatizzati attraverso sperimentazioni gestionali due di questi nei fatti sono gestiti da un unico erogatore il quale al contempo gestisce anche tre case di riposo RSA
Senza contare quelle che gestisce fuori la Provincia i servizi domiciliari un hospice una lungodegenza eccetera
In pratica si è creato una specie di palla monopolio socio sanitario privato fuori dal controllo politico locale e assolutamente in contraddizione con il principio di concorrenza assunto come master dal piano socio sanitario regionale di Formigoni
In sintesi alla cultura dell'integrazione e della coesione sociale simboleggiata dalla tre due otto del due mila ci sta contrapponendo quella della destrutturazione del capitale sociale la solitudine
Della competenza istituzionale indebolimento progressivo del know how gestionale di governo delle istituzioni pubbliche
Della capacità di governo di uno sviluppo sostenibile del welfare quanto meno per la crescente incertezza delle risorse davanti ad un contemporaneo aumento dei compiti dell'inefficienza gestionale in primis per la mancanza di trasparenza
Forse non è un caso che nelle regioni fulcro del modello sociale tre due otto peraltro coerente con il modello sociale europeo
Il centrosinistra abbia stravinto mentre in quelle berlusconiane il centrodestra ha perso un uscito fortemente ridimensionato
Quando parliamo di disuguaglianza dobbiamo però considerare un altro risultato di questo quadriennio
Quello che riguarda la parte ricca della Società fatta di vecchi e nuovi arricchiti di persone famiglie che dispongono di risorse opportunità materiali non sproporzionate
Usate a volte come patrimonio che produce nient'altro che lenta privata
La forbice tra ricchi e poveri e quindi a un'entrata progressivamente e con essa sono dimagrito di Magritte i ceti medi
Alterando la struttura dei consumi distogliendo ingenti risorse per rendite finanziarie che drenano la possibilità di investimenti per lo sviluppo per il lavoro per il welfare per il benessere di tutti
A questo ci aggiunge la questione della partecipazione fiscale
Di cambiamenti realizzati o previsti gravano sempre di più su chi già le più a rischio sui bilanci degli enti locali sulle risorse disponibili per i servizi di welfare
Al contempo favoriscono per l'appunto vecchi e nuovi ricchi ovvero i patrimonializzati comiche scrive il Censis nel suo rapporto
La finanziaria del due mila e cinque visto che parliamo conti quella prossimo nel due mila e sei ha tagliato di quasi la metà il fondo nazionale per le politiche sociali quello che ci dobbiamo aspettare per il due mila e sei lo vediamo tutti i giorni lo sentiamo per i telegiornali
Il welfare e quindi messo a dura prova la cui la cura cui era stato sottoposto al primo governo Amato in poi aveva portato alla fine del decennio scorso in uno stato di convalescenza tendenzialmente positiva
In questi anni non solo quel processo si è fermato ma le emergenze sociali sono cresciute e siamo davanti ad una totale assenza di strategia nazionale
Pilastro del modello sociale europeo è tornato il welfare a faticare non essere riconosciuto per la funzione economica che svolge non solo perché i servizi di welfare sono ad alta intensità lavorativa
In particolare femminile ma perché senza questo sistema di protezione sociale le stesse attività economiche non potrebbero avere
In termini capitale sociale di disponibilità di manodopera di sapere con le risorse che sono oggi indispensabili per competere sui mercati mondiali
Basta pensare all'agonia in cui versano l'istruzione la formazione universitaria
Le famiglie sono la cartina di tornasole dello stato di queste politiche mi riferisco alla loro crescente solitudine davanti ai rischi della vita
Pensiamo ai costi e all'impegno dell'assistenza domiciliare o legati più in generale alla malattia dei propri congiunti soprattutto se anziani non autosufficienti
Secondo quanto emerge da una recente indagine dell'agenzia di servizi regionali l'assistenza dell'anziano non autosufficiente e gestita nel settantacinque per cento dei casi dei figli e nel quarantun per cento dal coniuge convivente inoltre risulta scarsa la conoscenza di un servizio basilare quali assistenza domiciliare integrata infatti solo il due virgola cinque per cento degli ultrasessantacinquenni nel due mila e tre un utente dell'assistenza domiciliare integrata per un totale di duecentosessanta mila cinquecentosettanta persone
Dietro queste cifre ci sono molteplici variabili che influiscono in modo determinante nel rendere infetti scusate nel rendere effettivamente fruibile il diritto alla salute
Perché su questo io vorrei davvero sottolineare il problema un elemento problematico infatti noi stiamo parlando in questo caso di diritto alla salute
Un anziano non autosufficiente presenta in contemporanea dalle cinque alle dieci patologie
è sottoposto ad un numero altrettanto rilevanti terapie farmacologiche necessità ingegneri terapie fisiche di assistenza continuativa è un malato costoso per cui si tende a negare la sua condizione lasciando sole le famiglie
è logico su quindi sostenere che non c'è solo una correlazione tra povertà e malattia come ci dicono gli epidemiologi ma che sempre di più è vero anche il contrario ovvero che l'ammalato si soprattutto se cronicizza ante composta e rischio di impoverimento
Le famiglie sull'altro versante del loro ciclo di vita sono sempre più sole anche di fronte crescenti compiti educativi e passata in una specie di neologismo di adultizzazione dei figli
Non è un caso credo che sempre più si vedano gli sportelli di patronato lavoratori che mentre chiedono la ricostruzione la propria carriera previdenziale si informano sulle tutte le private per i loro figli adulti e precari
Dall'adolescenza lunga del giovane adulto di cui per anni abbiamo parlato proposto dalla condizione familiare
Stiamo passando l'adolescenza interminabile dell'adulto che invecchia una condizione questa che tocca in profondità sia l'antropologia dei diretti interessati che la famiglia come istituzione
C'è un terzo versante che non può che non si può non mette in evidenza quando parliamo della condizione familiare ed è quello che riguarda le famiglie immigrate in particolare chi figlio
I minori sono circa quattrocento mila di cui metà nati in Italia secondo il ministero Pubblica istruzione lo scorso anno scolastico erano trecento mila circa
Quelli che frequentavano la scuola
Erano trenta mila nel novantadue nel corso dell'ultimo anno sono aumentati cinquanta mila unità
Provengono da centonovantuno Paesi del mondo
Dall'osservazione dell'esito scolastico degli alunni questo il passaggio che vorrei evidenziare deciso scolastico degli uni Tajani a confronto con quello degli alunni stranieri si rileva come costante in meno successo scolastico degli allievi stranieri e diversi ordini di scuola il divario fra i tassi di promozione
Tra stranieri e italiani è di meno tre tre per cento nella scuola primaria meno sette per cento non Ascoli primo grado secondaria meno dodici virgola cinquantasei per cento della secondaria di secondo grado in cui più di un alunno su quattro non consegue la promozione
Per quanto riguarda il rapporto scuola e famiglia continua
Rapporto del ministero ricerche ci dicono che c'è bisogno di un'azione di mediazione non solo linguistica e in specifico di un coinvolgimento dei genitori negli interventi di orientamento scolastico professionale successivi alla scuola media
Detto in altri termini se è vero che la prima agenzia di orientamento scolastico ancora la famiglia le famiglie immigrate rendono ancora più evidente la solitudine nello svolgere questo compito
Se una famiglia risorse culturali economiche nazionali proprietà attivare può garantire un successo scolastico se queste non ci sono le probabilità di successo crescono esponenzialmente
Davanti ad un sistema di welfare che si ritira o che diviene sempre più inefficace le famiglie quando non esultano ritualmente assistite ne diventano l'unico vero sostituto
Per questo se si deve nascere oggi una rilevanza familiare delle politiche pubbliche essa deve mettere al centro la rimozione della progressiva solitudine delle famiglie
Nella loro oggettiva condizione plurale Innico trattamento che esse hanno l'accompagnamento delle stesse nei diversi cicli di vita
è un'inversione di rotta di cui c'è assoluto bisogno
Dal punto di vista societario il nostro Paese dispone ancora di anticorpi morali e civili su cui contare
Non possiamo però non sottolineare come l'individualismo competitivo stia diventando che proprio quello che accennava Franco prima se diventando la cifra del nostro convivere si tratta di un fatto pericoloso per quel patrimonio di solidarietà che le nostre genti anche che arrivato più recentemente sanno esprime il terzo settore è intrinsecamente contraddittoriamente coinvolto in tutto ciò
La dal punto di vista della risorsa morale e civica che rappresenta lo è perché vicino a tutti quei cittadini che allo stato nelle sue diverse espressioni chiedono aiuto
Lo è perché soggetto economico occupazionale in crescita le perché bacino di formazione di classe dirigente del nostro Paese
Sbagliato prima di tutto per lo stesso terzo settore sale del pensare di essere l'unico attore che esprime queste caratteristiche anche nel pubblico ci sono risorse morali e civili anche nel privato si forma classe dirigente
Credo fondamentale rimanere come dire assolutamente legato all'attualità riprendere le quattro priorità che il faro del terzo settore appena presentato per quanto riguarda il futuro dell'Italia
La prima ridare competitività al sistema produttivo la seconda scommettere sulla formazione ricerca come principale fattore di innovazione
La Tem
Considera le politiche di coesione inclusione sociale come risorsa dello sviluppo e non come appesantimento di Bilancio la quarta ridare centralità nella politica estera alla costituzione alla costruzione europea alle politiche di pace e di cooperazione internazionale
Europa pace cooperazione internazionale welfare come investimento
Investimento sulle persone due facce della stessa medaglia
Rilancio del sistema produttivo è alla base di questo sostenibilità ambientale valorizzazione delle differenze educazione ad un consumo responsabile assunzione di una responsabilità sociale di impresa in termini inclusione di attenzione alla qualità del lavoro di partecipazione fattiva
Alla costruzione del bene comune presuppongono quando si parla di sviluppo il superamento del paradigma economicista produzione e riproduzione
E il disegno di una cittadinanza strabica ovvero capace di coniugare diritti e doveri tra chi è prossima che è lontano
C'è un aspetto vorrei con questo andare verso le conclusioni
C'è un aspetto oggi meno discusso anche perché nascosto nel più ampio dibattito sulla devolution e ne reiterato massacro finanziario a cui sono sottoposti gli enti locali che tocca direttamente la questione del terzo settore in quanto attore di uno sviluppo diverso
E quello della necessità di una nuova stagione di riforme della pubblica amministrazione
Questa necessità rimanda tanti profili ma un particolare ci interessa evidenziare sia per la componente più imprenditoriale del terzo settore che per quella più volontaristiche civica
Pensiamo al mondo che la cooperazione sociale alle prese oggi con gli scenari che dovrebbe aprire la nuova legge sulle imprese sociali l'ISFOL a in un recentissimo rapporto dice
Un rapporto non virtuoso con la sfera pubblica innesca una dinamica di progressivo smarrimento della dimensione sociale di queste intraprese sì sì con lode con le culture amministrative da il cui orizzonte sembra svanire i frutti il profilo della reciprocità
Si finisce con l'appiattirsi sul registro della mercificazione
E fatalmente con l'assumere è storia recente di molte cooperative purtroppo il meccanismo perverso di una competizione distruttiva come l'unica strada praticabile dove invece si dovrebbe per così dire giocare al rialzo e fissare la posta dell'integrazione e inderogabilmente nella costi della costruzione dei diritti di cittadinanza
Questo vale anche per il mondo del volontariato ancor di più oggi rispetto a qualche anno fa
Gli amministratori impegnati a tenere insieme i bilanci impossibili
Il volontariato rischia di essere per questi prima di tutto solo un un costo che evita di chiudere servizi a volte apparentemente non essenziali
L'assunzione ruolo politico la ricerca la formazione eccetera eccetera sono le cose che si stanno facendo sono appena anticorpi tenace la deriva della mercificazione ma non sono sufficienti c'è un tema l'ultima cosa che vorrei dirvi che è centrale io credo nel ragionamento di questi giorni che riguarda il rapporto tra sussidiarietà
E cittadinanza questo tema rimanda a un dibattito molto complesso molto articolato se dal punto di vista storico che dal punto di vista politico pensiamo al dibattito sulla riforma della Costituzione e via dicendo
Ma rimanda anche poi alle politiche e alle azioni che a livello regionale le regioni stanno portando avanti proprio a partire da diverse interpretazioni dell'idea di sussidiarietà bene ci sono due cose che sono importanti io credo da mettere appunto sul tavolo una che non possiamo pensare ad un assist sussidiarietà che non faccia i conti con la possibilità ecco la necessità che l'abbia una visione che attiva le diverse risorse del territorio
Dentro la centralità pubblica certamente cattiva pubblico privato profit e non profit in una visione di sviluppo sistematico articolato concertato e condiviso
La seconda questione altrettanto importante io vorrei leggervela perché ne è venuto in mente per preparare questa relazione
Un intervento che non siano scegliere anni fa a un seminario la fondazione Zancan ama Losco
Si diceva
Diceva monsignor sceglie la solidarietà viene prima ed è la conseguenza della sussidiarietà la sussidiarietà non è il principio la società il mezzo probabilmente più legati adeguato per garantire il principio di sussidiarietà
Parafrasando questo vescovo dire oggi che presidenze sussidiarietà dentro questi scenari di tensione
Di mercato dinamiche difficili la sussidiarietà importante nella misura in cui la forza la cittadinanza e proprio per questo può dare la cittadinanza un esito più maturo e più significativo grazie
Grazie anche a Massimo che fra l'altro ha fatto particolare fatica per stare nei tempi e c'è riuscito
Io devo a questo punto introdurre gli interventi programmatiche sono nel programma che voi avete e che seguiranno l'ordine che e previsto in quel programma
Naturalmente a loro abbiamo chiesto non mezzo la testa come abbiamo ha chiesto a Franco e a Massimo di preghiamo di stare di Priamo di stare il più possibile dentro i quindici minuti
In modo attesta in modo di per poter anche consentire qualche intervento da parte dei tutti i partecipanti
Dico anche che è pervenuta una Lettera di partecipazione al nostro convegno da parte del presidente della sezione di Roma dell'associazione città del mondo Città dell'Uomo scusate fondata da Giuseppe Lazzati Bosio
Che CD manda i suoi saluti e che apprezza in particolare il lavoro e la testimonianza che stiamo facendo in questo momento così particolarmente difficile di transizione che vive che di continuo tradizione che vive il nostro Paese
Darei ora la parola al primo dei nostri interlocutori che padre Virginio Colmegna
Lo voi lo conoscete credo tutti noi l'abbiamo conosciuto anche oltre che come presidente della Casa della Carità come non dimenticato presidente della Caritas di Milano
E quindi un uomo che incontriamo nel nostro lavoro soprattutto anche se evidentemente con percorsi diversi ed al quale evidentemente aspettiamo anche un contributo al nostro lavoro
Grazie io nel quarto d'ora e poi dopo aver sentito anche così tante sollecitazioni devo fare delle scelte un po'
Semplifica Torrie
Dico subito che parto da una da alcuni interrogativi che mi sono posto con molta semplicità partendo dall'esperienza
Speriamo che adesso è straordinariamente permette di caccia anche sul piano personale che sonori a condividere con un centinaio di persone quarantadue nazionalità un po'di non soli tutti i giorni e tutte le sere a condividere questa esperienza di condivisione politica
E porto qui l'ottimismo che spesso mancano i nostri ambienti perché abbiamo un po'di nevrosi depressiva che quindi va riletta continuamente come consegna poi alla politica come capacità di trasformazione della realtà e non semplicemente come pacchi capacità di descrivere i limiti
La seconda è la riflessione interrogativo mi son posto che valore a questo sociale nel quale siamo con la debolezza delle politiche sociali
Soprattutto sotto il profilo di valore culturale e di peso che hanno nel sistema organizzativo perché spesso le politiche sociali sono politiche
Della marginalità dell'emergenza assolutamente marginali dal punto di vista della decisione di quali sono gli interessi di partenza
Terzo è una domanda molto semplice
Come mai un sacco di giovani di tanta realtà
Si immedesima in alcuni obiettivi grandi di trasformazione del mondo
Del volontariato e cambiamenti e non diventa risorsa politica
Si tratta evidentemente di un valore di dare valore un profilo qualificato culturale
Insisto culturale
Sociale ed economico per esempio quello che condividiamo la lotta dalla povertà che pone degli interessi
Qual è che la parola lotta alla povertà nelle sue dinamiche globali e nelle sue dinamiche locali
Diventi ed ente mettere interesse le priorità nell'agenda dei problemi
Qualche volta invece viene collocata
Semplicemente come retaggio di carattere assistenziale o pietistico
E questa è una formula che sta continua
Lotta alla povertà e alle disuguaglianze come veniva detto
E questo legame inscindibile
Tra responsabilità
Che nasce anche dalla riflessione che prima faceva Franco
E vocazione alla prossimità fraternità
Che deve essere la profezia regalata ci e da regalare al mondo
E sono ancora uno di quelli che dice che un po'di Utopia dentro dalla costruzione dalla politica del senso dall'appartenenza ci vuole
E questa eccedenza e alterità dell'interesse solidale
Che tra l'altro dà corpo dentro di me anche nell'esperienza di dente mente profondamente spirituale e credo che il rapporto tra mistica e politica vada recuperato molto fortemente che dà corpo e senso ad una politica che non assuma resistente semplicemente ma lo individua come ambito doveva esserci
Per creare e consolidare
Uno sviluppo più equo giusto
Per dare una domanda anche di umanità e di solidarietà
Il valore aggiunto di una politica sociale coerente rischia di frantumarsi
Per diventare solo un mestiere spesso marginale
Disperso molto o travolto dall'emergenza o delle emergenze
O ambito dove esercitarsi a creare opportunità
Dove si sviluppa e cresce una bontà apparente
O comunque non in grado di innovare
E spesso utilizzato questo impegno per sancire codificare le disuguaglianze
Manca quel respiro culturale
Che orienta
Ma tra l'altro mette in gioco anche la coerenza e gli stili di vita personale
Sembrerebbe un rapporto strano che però tutta questa riflessione coincide anche sugli stili di vita
Sul modo con il quale si porta dentro una dimensione incerto associativa ma anche un modo di vivere e di pensare di orientare le priorità
E questa non normalità del vivere
Questa gratuita scomposta
Questo sentimento appassionato di giustizia
Che è alimentato da un'ispirazione di vita che interroga
Fa interrogare inquietante
Ci riempie di domande oggi più che mai
In fondo mi vengono in mente anche alcune riflessioni dimora in quando dice che in fondo questa comunità di destino rischia di essere segnata soltanto dal difendersi
Dobbiamo cercare lì dice sapere chi siamo che cosa ci stia capitando dove si nasconde la minaccia
Che dobbiamo cercare di individuare con chiarezza
Ecco perché la discriminante della solidarietà e della responsabilità
Che fa sgorgare la tensione all'apertura all'altro
E credo che ci sia una tradizione culturale dell'incontro con l'altro che ha un'efficacia sociale politica molto forte
è lo spartiacque vero per una crescita io l'esigenza di una politica sociale
Quindi l'importanza culturale della politica sociale caricata da questa tensione che certo va mediata
Ecco allora il rischio
Di un coagulo partecipativo che ha caratterizzato socialmente qui centotré approfondirlo ma vado un po'a semplificazioni quindi rischiando di essere provocatorio
Che ha caratterizzato socialmente lo sviluppo associativo con lo del volontariato
Di quello che continua impropriamente a chiamarsi terzo settore
Che è la novità di questo Paese
Che nelle sue trasformazioni economiche produttive
Ha lasciato sul territorio per l'incrocio tra culture forti
Una molteplicità di esperienze sociali
Che sono la qualità sociale di questo Paese tutti vanno lavati e volontariato avendo il modello anglosassone
L'abbiamo un certo tipo di volontariato soggettivo che è profondamente radicato nelle comunità locali
Quello orizzontale quotidiane
Che ha la qualità sociale di questo Paese
Che è territoriale dentro la comunità locale
Che porto una capacità innovativa e comunicatività
In fondo queste esperienze cresciuta quantitativamente
Ma anche
Qualcuno può dire purtroppo ma invece anche perché è rimasta dentro le emergenze
Le solitudini della gente le drammaticità del vivere
Vicino le Paure
E quasi sentire questa appartenenza solidale
Questo è il grande interrogativo la sfida ci dobbiamo chiedere perché non è diventata risorse politica
Si è creato una distanza sempre più forte
Tra capacità generativa dell'associazionismo e gestione della politica
Se prodotto
Forse non un cambiamento pubblico della società
Ma una quel rischio di una riorganizzazione di natura gestionale prevalentemente rispondendo ad una concezione di sussidiarietà solo o prevalentemente gestione
Tutto il tavolo delle tre due otto del tavolo di partecipazione locale spesso sono diventati luoghi dove si discute tratto del due per cento delle risorse che sono dei fondi aggiuntivi tutto il resto
E già strutturato tanta enfasi sulla partecipazione spesso traducendo la incapacità gestionale di autoreferenzialità
A fronte di meccanismi invece di domanda partecipative di innovazione anche rispetto ai cambiamenti della povertà dove c'è un consolidato che non viene assolutamente scalfito
Se prodotto allora una novità politica della crescita associativa diventata prevalentemente risposta ai bisogni
E si è quasi consegnato un'autogestione delle emergenze della marginalità sociale
Dei fenomeni sociali
Che sono segnali ed espressione
Di un distacco di una latitanza qualche volta di scelte politiche più profonde
Questa distanza è avvertita ed è trasversale
Soprattutto sotto il profilo culturale
Dove si consegna prevalentemente una funzione testimoniale o comunque residuale
Non c'è luogo dove ci chiamò non ci chiamano per fare una testimonianza
Su questa ce la lasciano perché questo non lasciano come prateria libera dove può sconfinare continuamente il testimone che che è quello del volontariato
La finalità della costruzione di cittadinanza solidale sociale rischia di esaurirsi in questo compito
L'interesse alle politiche sociali coerenti e sottoposto alla fragilità e spesso alla emotività
Come in questo Paese ad esempio si affronta la questione immigrazione è evidente
La latitanza però o l'errore non è solo di chi si occupa negando contrastando visioni solidali
E qui dico una parola che che cerco di dovremmo argomentarla un po'meglio ma che si esprime anche corto Choi corto facendo un corto circuito con la politica
Non introducendo la categoria dalla complessità della mediazione del rapporto col consenso
Abbiamo una vertenza vita
Ponendosi il problema poco del consenso
Il rischio cioè che venga lasciato a questo mondo solo una prospettiva di rivendicazione associativa
Che entra nella logica delle contrapposizioni senza mediazioni
Lo dico qui si pensi evidentemente ha come anche un certo ambito sociale associativo politico per certe volte nel corto circuito affronta il problema dell'immigrazione padre che diventasse della legge migratorie con tutti i limiti quali solo problema dei centri di accoglienza temporanea
Dove sostanzialmente la gestione malvagia che c'è però diventa pro li problema politico ineludibile che non viene affrontato se non in una logica di concentrazione
Di una conflitto che poi non ha il rapporto con la mediazione politica con la capacità di gestire un problema reale
Che è quello di dente mente di un'accoglienza regola
Questo ha bisogno però di avere una cultura politica
E una capacità di incontrarsi continuamente rispetto a questo la separazione tra associazionismo rivendicativo
E categorie dalla politica rischia di essere per certi versi separato
E riproduce poi degli schemi che non danno capacità di gestire un comunque di affrontare la complessità qui la crescita politica se impallinata spesso come capita ci succede nel gioco tra buoni e cattivi
Come risultato di una il fatto saltare il canale della crescita politica e cultura
Si possono trovare giovani entusiasti nel quotidiano volontario
Che poi non si affrettano la domanda politica fatta di mediazioni di ricerca del consenso
Di solidità dei legami
Proprio perché l'impegno diventa strutturale non immediato
E questo è uno degli elementi decisivi
Il terzo settore diventa simbolicamente realmente un ambito di assunzione di responsabilità sociale
Ma rischia la politica di allontanarsi
E non si trasformi in un rapporto serio con la società civile
Il rapporto tra società civile e politica nel senso anche dalla produzione di istituzioni sociali credo che sia da affrontare
Il rapporto tra società civile e istituzioni non produce o rischia di non produrre innovazione anche istituzionale
Eppure ci sono le competenze le capacità
Anzi affidando la gestione ho una cultura non partecipativa ma prevalentemente gestionale da autoreferenziale
Si rischia di affidare all'ente locale o l'istituzione territoriale soltanto il compito di erogare risorse controllo burocratico spesso cresce una distanza il rapporto tra la gente un distacco che poi permette alla politica di basso profilo di improvvisarsi
Curare la sofferenza della gente diventando spesso gli imprenditori della paura
Non cresce così una nuova produzione sociale
Io dico anche una nuova classe dirigente
Anzi questo sociale si farà presenta Anza di parte noi dovremmo riflettere
Sul coagulo della società civile
Quasi che fosse ormai zona sterilizzata dei conflitti
Dove nel caso detto oggi possiamo stare tutti senza riflessioni
Assunta come realtà che contratta con la politica soltanto propri interessi
E solo riconsegnando alla politica una densità Etica
E una capacità di essere sfidati dalle diversità ma profondamente concentrata anche sul sentimento che veniva chiamato prima di dignità rispetto fraternità
Che recuperiamo la risorsa umana alla politica che anche professionalità
Qui sta il positivo
Che emerge ma che chiede
Di capire che il sociale
è il grande motore dello sviluppo qualitativo
Sociale anche come lotta alla povertà
Di solito anche degli amministratori locali può esserci che profilo urbanistico c'è certamente un architetto ma sulle politiche sociali o sulle politiche di assistenza va bene qualunque
Perché c'è sostanzialmente un'immagine evidentemente di Depretis razione di questo o al massimo gli si consegna una categoria di carattere esperienziale marginale quasi no forse capace poi di essere portatore di novità
è di solito il basso interesse che viene dato sul quale poi si concentra però nell'aspetto anche massmediatico i grandi conflitti rispetto al consenso
Quindi siamo travolti da tutta tavole rotonde apporta apporto di là su questi problemi e poi la debolezza delle politiche sociali è straordinariamente attive trasversale
Allora ecco noi abbiamo bisogno di ha una competenza acquisita però in questi anni
Una cultura anche cooperative mutualistiche che devo poter formare classi dirigenti deve esprimere responsabilità sociale recupero di risorse non semplicemente non marketing pubblicità
Il capitalismo benevolo è all'opera
Affrontare il tema della responsabilità sociale dell'impresa in un modo in un altro non è secondario
Perché è un modo con il quale si riportano risorse porsi il problema della fiscalizzazione del di tutti gli elementi delle risorse porsi il problema del rapporto tra fondazioni e centri servizio tra risorse aggiuntive nel sistema e modalità di erogazione sono problemi decisivi in questa fase altrimenti oggi assistiamo finisco oggi assistiamo a una distanza che lascia che opera sul marginale a lamentarsi e spesso a contrastare sul territorio l'istituzione locale
La crisi finanziaria della finanziaria con gli annunci che ci sono produrrà disagi enormi sul piano della prossimità locale avremo le litanie dove andremo a confrontarci
L'assessore di turno dirà che non ci sono soldi l'altro dirà però io devo gestire la quotidianità e andremo avanti in questo balletto di responsabilità dove addirittura viene assente invece la complessità di rendere un problema vero di carattere generale compresso favorisce rischia solo di favorire autoreferenzialità e sopravvivenza ma bisogna anche riportare nella politica la contrattuali Tata il sociale non solo marginale ma nelle scelte anche urbanistiche nel Bilancio
Nel sostegno alle famiglie infrastrutturare la politica di organizzazione sociale non è un'operazione verticistica si tratta di consolidare dare immaginazione politica questa crescita esperienziale sociale che c'è associativa
Che ho diventa conquista di cittadinanza o si isola e si frantuma e qui allora vi stanno le questioni economiche del lavoro della casa della formazione della conoscenza
Ma devono esprimersi dentro un contesto sociale dove la solidarietà produce politiche ma anche dove non si dove cresce la passione e il sentimento che all'irrinunciabile regalo che dà ispirazione per me anche credente della parola porta l'impegno grazie
Grazie grazie veramente a padre Colmegna
Credo che
Abbia soprattutto ha raccolto una serie di sollecitazioni che evidentemente faranno parte del continuità della nostra riflessione ma che per certi versi continuano
A sollecitare anche le riflessioni e le considerazioni dei diversi attori che interagiscono su questa materia la centralità del sociale le politiche sociali il modo con il quale frontale
Anche a seguito di queste sollecitazioni mi pare sia estremamente importante l'intervento del segretario generale della CGIL Guglielmo Epifani che ringrazio ancora e al quale do la parola
Se vi ringrazio
Dell'invito
Voglio anche dire che
Ho apprezzato sia leggendo adesso la relazione di Lucca di ieri
Sia l'indicazione del del cuore di questa discussione di questa riflessione
E cioè il i temi della laicità dell'etica pubblica e della democrazia
Apparentemente tra tra questi temi quelli trattati in modo particolare da Campedelli
Può esserci a prima vista una una distanza in realtà non è così c'è qualcosa che lega profondamente le inquietudini attorno al tema complesso dei rapporti tra laicità etica pubblica e democrazia
E le questioni a cui è arrivato il livello della cittadinanza le politiche di sviluppo delle politiche sociali e familiare
La verità è che in questi quattro anni
Hanno inciso negativamente nel delineare questi nodi e nel portale assoluzione
Il fondo riflettevo che
Se per democrazia intendiamo lo sforzo di renderla sempre più alta sempre più partecipata sempre più inclusiva
Non c'è dubbio che contemporaneamente arriviamo anche a pensare che questi anni avvenuto esattamente il contrario
Si è resa la democrazia meno partecipata meno inclusiva più autoreferenziale
Per non parlare poi dello stato dell'etica pubblica dello spirito pubblico
Perché l'etica pubblica lo spirito pubblico pretende almeno un rapporto molto forte
Tra la sfera dei diritti e la sfera dei doveri
La sfera dei diritti come riconoscimento
Delle proprie soggettività e la sfera del dovere come sfera nella quale il rapporto tra sei gli altri viene assunto come elemento fondamentale
In questi anni si è prodotto esattamente il contrario un decadimento lo spirito pubblico è un decadimento
Dell'etica pubblica di cui ma non solo le politiche fiscali secondo me rappresentano il simbolo più forte
Perché lì che una parte consistente del rapporto tra cittadino e cittadino tra cittadino e Stato cittadino è interesse generale è stato in questi anni è venuto meno
E la stessa questione si può dire per il tema della laicità perché comunque la si voglia definire la sfera della laicità il problema della laicità nel suo rapporto con la libertà nel suo rapporto con la democrazia presuppone da ogni punto di vista il rispetto dell'altro
E anche da questo punto di vista al rispetto in questi anni è subentrata una sostanziale indifferenza
Ora
Pensando a questo che però provando anche a dire quello che uno può fare per quello che rappresenta
Io voglio dirvi dei problemi delle difficoltà
Che abbiamo provato ad affrontare come CGIL come grande organizzazione sindacale
Per quello che compete noi per quello che noi possiamo fare per noi possiamo rappresentare in questo grande campo della della sfera pubblica dello spazio sociale
Io ho ascoltato molto per una parte ma con grande interesse le cose che Passuello qui ha detto
Io da tempo mi sto convincendo
Che com'è evidente
Una democrazia matura presuppone un grandissimo ruolo dei soggetti sociali di rappresentanza
Sono arrivate a indicare come spazio pubblico la sede luogo nei quali i tanti che rappresenta no idealità interessi
Sensibilità vivono operano si incontrano si scontrano perché non è vero che tutto è armonia talvolta è anche conflitto come giustamente veniva detto per ultimo
Bene
In questa ricerca tenete presente per la forza che la CGIL dei suoi insediamenti del numero dei suoi scritti
Se noi presupponiamo uno spazio sociale italiano larga parte è rappresentata anche da noi quindi quello che noi facciamo per i amo sbagliamo diventa immediatamente un fattore dirimente non è un fattore da poco bene
Io in tutto questo sempre cercato di imposto lui Red immaginare uno spazio sociale inteso ancora prima che come luogo d'intesa come luogo d'incontro
Come luogo cioè nelle quali le identità e le storie di ognuno provano a incontrare altre identità e altre storie
Nelle parti che li avvicinano e nelle parti che invece segno distinzione
E devo dire che questo sforzo sia pure voi conoscete cosa la CGIL e la sua storia e questo sforzo fatto abbastanza coscientemente dal corpo della nostra organizzazione è sempre stato teso a superare l'idea della costruzione di nuovi muri
Io ricordo mio intervento all'ultimo congresso delle ACLI a Torino
Dove di fronte a Bobo che poneva l'esigenza di rimettere assieme diciamo un rapporto molto stretto tra gli insediamenti sociali di carattere di di origine
Cattolica e cristiana
Aveva obiettato che capivo il senso di questa operazione ma avvertivo anche il rischio di questa operazione perché se ognuno di noi opera nello spazio pubblico lo spazio sociale per quello che ebbene che in questo spazio politico sociale ognuno stia da solo con la propria identità nella ricerca del rapporto del dialogo con gli altri
Se viceversa si partecipe si sta in questo spazio sociale costruendo filamenti di aggregazioni
Magari fondate in questo caso sulla comune appartenenza religiosa sia attorno problema e si aprono problemi perché a quel punto diventa uno spazio sociale in cui qualcuno partecipa con identità complessa e qualcuno ci sta solo per quello che il riaprire i muri in questa dimensione determinati esempio per me una grandissima questione
Perché io vorrei stare in quello spazio sociale potendo parlare direttamente esplicitamente con le ACLI con la CISL con tutti i movimenti e soggetti ispirazione religiosa cattolica esattamente allo stesso piano
Non vorrei ritrovarmi senza volerlo e senza saperlo dall'altra parte del Moro
Davvero e davvero lo penso non e davvero lo penso non
Ebbero voluta dire esattamente così come come la vivo come la stiamo vivendo come la stiamo attraversando perché anche il modo di intendere la nostra responsabilità perché poi noi ognuno di noi soprattutto figurarsi un sindacato tende a scaricare le responsabilità su quello che fanno i governi e le istituzioni le controparti
Le impresa e soprattutto in un mondo così incerto e difficile come quello di oggi ma c'è qualcosa che tocca Nouri cioè quello che noi costruiamo in quello spazio pubblico spazio sociale
Diventa qualcosa che può anche incidere né cambiamenti profondi culturali e anche nelle scelte delle istituzioni o della cultura politica prevale c'è qualcosa cioè di questo dibattito che sta anche nelle nostre mani
La seconda considerazione invece che volevo fare riguarda il tema della della cittadinanza
Delle politiche sociali della famiglia
Noi davvero siamo anzi siamo sono molto molto preoccupante molto sconfortato perché il paese in questi cinque anni è un paese in cui sono aumentate sostanzialmente le disuguaglianze
Fra poco quando ci saranno i bilanci un po'più onesti e riassuntivi delle scelte anche sociali economiche di questi cinque anni ci si accorgerà
Che il ventesimo più ricco di questo Paese oggi infinitamente più ricco rispetto al ventesimo più povero di quanto non lo fosse cinque anni fa
Questo è stato il prodotto di tante cose non solo di una volontà esplicita però non c'è dubbio che le politiche del Governo hanno lavorato in questa direzione
Le scelte fatte hanno portato assecondato questa spinta
Bene
Di questo l'assenza di un'idea di politiche sociali
E peggio
Il mettere in contrapposizione le politiche sociali e con le risorse per lo sviluppo come costantemente è stato fatto in questi anni ha determinato un'accentuazione di problemi di contraddizioni di condizione
Tant'è vero che oggi di fronte a una insicurezze solitudine crescente i termini sono esattamente questi e in modo particolare che si avvertono sul lato della condizione di tanti giovani e in maniera del tutto nuova
Verso la condizione di tanti anziani intendendo per anziani non soltanto le persone più deboli e fragili quelle con le pensioni al minimo e non autosufficienti
Ma ormai una un numero sempre più ampio
Anche di pensionati con buoni e medi livelli di reddito
Attorno a questo le politiche del governo hanno favorito esattamente la disgregazione l'accentuarsi della chiusura dell'isolamento della solitudine e della incertezza
Tutto questo sta minando in parte il fondamento della coesione sociale per non parlare di un'idea accettabile di un'uguaglianza sostanziale della cittadinanza
E le politiche sociali sono il simbolo di questa di questa scelta
A me ad esempio non stupisce
E dell'ultima finanziaria
Si sa quasi tutto e l'unico interrogativo che permane e che cosa fare sulle politiche sociali su questo piccolissimo microscopico fondo messo a disposizione
Non mi stupisce che nel momento in cui si tagliano i trasferimenti agli enti locali si costringe un comune a scegliere
Se continuare ad assicurare servizi o tagliare investimenti produttivi che quasi sempre
Per il rapporto che alla spesa pubblica se gli investimenti pubblici negli enti locali vuol dire occupazione e sviluppo per questo dicevo che si mette la scelta sulle politiche sociali in contraddizione con quella delle politiche
Di sviluppo
Ma lo si avverte soprattutto nell'assenza di un'idea di un ragionamento
Quando abbiamo visto l'altra sera al governo e abbiamo provato a dire guardate c'è un problema di reddito dei pensionati c'è un problema di un disegno di legge ferma in Parlamento sulla non autosufficienza
C'è il problema di ripristinare quel fondo nazionale sociale della Lilt tre due otto che avete in tutti questi anni diminuiti eccome se noi parlavamo un linguaggio e dei contenuti che erano distanti anni luce dalla possibilità di essere percepiti
Dalla possibilità di essere intesi parlavamo un linguaggio e cose che capivamo essere agli orecchi di chi ci ascoltava qualcosa di astruso
Questa e su questo termina questa la questione culturale
Che le vicende di questi anni ci propongono
Perché l'idea di una politica sociale intesa come la intendiamo ma si può anche intendere in altro modo
Deve essere solo diciamo elemento di di scelte di riflessione di uno schieramento
Perché questioni che attengono problemi di questa dimensione
Sono vissuti da una parte la nostra in senso lato come grandi questioni e sono vissuti dagli altri come cose che non hanno alcuna rilevanza
Che rottura questo produce
Nella responsabilità pubblica di chi governa e di chi fa opposizione
Che poi e la stessa cosa che si ritrova nel fare una finanziaria che taglia un po'il centro ma soprattutto taglia molto in periferia
Dove cioè non c'è alcuna connessione tra la scelta che fai e le conseguenze della responsabilità che assumo
O se volete del fatto che dice una cosa ne fai un'altra è la conseguenza la paragono ancora altre persone e altri riferimenti sociali
Anche da questo punto di vista come sul primo tema quello della laicità della democrazia qui si tratta secondo me di ricostruire una cultura sociale e ha una cultura politica perché tu puoi avere scelte diverse in relazione al primato che assegna al mercato e al ruolo che riconosce alla coesione alla giustizia sociale alla solidarietà sociale
Ma se tu hai un paese in cui solo una parte crede in questo vuol dire che c'è una parte che scommette e lavora contro questo cioè una parte del Paese che non fa anche sua il tema della responsabilità ed il futuro di tutti
Grazie veramente anche Epifani che evidentemente a questo punto sollecita anche risposte dei diversi soggetti che interagiscono sullo spazio sociale che lui definiva come luogo di incontro
E do ora la parola a Donata Lenzi che oltre che membro della presidenza del consiglio dei cristiano sociali
E anche consigliere comunale di Bologna
Grazie terzi se non è stato proposto di provare oggi a interpretare il punto di vista di chi è negli enti locali e quindi anche di molti di voi che hanno ruoli di responsabilità o sono presenti dentro i consigli comunali o provinciali
Era un po'preoccupata ma la relazione di oggi sono state così ricche così utili che mi sembra il compito venga facilitata
Negli ultimi anni e negli ultimi giorni
Degli enti locali però noi abbiamo parlato solo per denunciare la scarsità delle risorse
Una ricerca recente della CGIL segnalava che il calo di risorse del biennio due mila tre due mila e quattro per gli enti locali è stato pari a due virgola sei miliardi di euro e questo ha comportato nel due mila e tre
Che il trentun per cento dei Comuni hanno tagliato la spesa sociale e nel due mila e quattro il quarantaquattro per cento dei comuni ha tagliato la spesa sociale
Non era ancora ritornato Tremonti quindi chissà cosa si aspetta nei prossimi mesi
Si tratta però di una spezia Cenerentola dentro i bilanci comunali mediamente intorno al dieci per cento
è una media del pollo perché ci sono quelli che spendono molti di più e quelli che spendono ed è quasi incredibile di meno
Però questo mi porta alla prima considerazione che volevo fare con voi ed è quella che il taglio delle risorse non spiega tutto spiega molto ma non spiega tutto dello scarso impegno
Dei comuni e delle Province non soprattutto questa responsabilità comunale nelle politiche sociali
Allora ci sono interventi a mio parere necessari che non vengono fatti non solo perché mancano i soldi ma perché manca il consenso
E quando si fa politica il consenso è un elemento essenziale si vuole tornare alle successive elezioni a governare
Credo che Livia Turco sappia molto bene di questo letto alcuni passaggi del suo libro
E quindi condivide probabilmente il tema che il prima categoria ci sono gli interventi a favore la popolazione immigrata
Compreso a volte lo stare insieme nella stessa classe di scuola e basta leggere i giornali per rendersene conto
Poi ci sono tutte le politiche che attengono alla riduzione del danno
Quelle che si avvicinano a chi è in condizioni di povertà estrema quelli che in qualche modo hanno rifiutato la società ne sono stati rifiutati che ci sono tutti e due questi aspetti
Ecco io penso che il clima culturale la Brianza denunciato a oggi sia la radice di queste difficoltà
L'intervento a cominciare di quello di Reichlin ieri sera oggi Passuello quello di degli altri interlocutori Epifani adesso hanno già detto come sia la radice una radice culturale
L'insicurezza generalizzata ci rende più egoisti la riduzione delle risorse del welfare a fronte dell'aumento dei bisogni
Provo con una competizione sulle risorse
Volevo dire Colmegna nella mia regione sui piani di zona si discute sul complesso delle risorse il quadro generale complessivo e generale
E il Comune di Bologna Loria il piano di zona porta la firma un impegno che è intorno ai centocinque milioni di Euro che è un impegno grosso proprio perché viene descritto tutto
Ma proprio per questo si crea una competizione tanto che il tetto è fissato tra povertà tra di loro allora Celli gruppi di sugli anziani e quelli sui disabili questione che competono
Sulle risorse che vengono divise Quarato che questo è veramente la negazione di quello che noi abbiamo voluto che lì vi ha voluto che il governo del centrosinistra voluto quando abbiam pensato i piani di zona quando era un mettere insieme le risorse non un dividersi quello che a disposizione
Si aggiunge il confronto con le altre culture la preoccupazione del futuro che spinge a rifugiarsi in identità forti etniche o religiosi
Si riscoprono radici antiche se non ci sono le si inventano che cos'è la Padania se non l'invenzione di un'identità storica
Allora in questo contesto governare un comune un territorio sviluppare politiche di coesione diventa
Molto difficile
In questi anni poi sia veramente lasciato fare
Nel contempo affamando il cavallo perché venivano tolte risorse
E quando si lascia fare vince chi è più forte quindi vince il mercato
Lentamente ma progressivamente questo ha comportato l'allargamento della forbice tra chi sta bene
E tra chi non ce la fa entro il quale lentamente stanno scendendo Setti mediche una volta avremmo considerato in condizioni di stabilità
Vedo il dato che ho visto l'altro giorno dell'aumento del ricorso del che al credito al consumo
Che è del trentacinque per cento aumentati in un anno
E che
Vuol dire che ci si ricorre anche per coprire non la spesa dell'automobile ma la spesa per arrivare a fine mese quell'alimentare ma se il Paese si indebita le famiglie si indebitano
E tengono in piedi i consumi con ricorrendo all'indebitamento diventiamo più poveri
Tutti complessivamente siamo più poveri
Ecco in questo quadro la relazione di Passuello stamattina già chiaramente illustrato
L'allentamento dei legami sociali come stiamo andando verso la città di individui che è la negazione stessa delle del termine comune
Io credo che questi interroghi anche noi anche la sinistra perché siamo di fronte alla necessità di trovare un equilibrio nuovo
Tra l'io e il nome
Tra l'affermazione dell'individuo la dimensione comunitaria
Tra l'affermazione di diritti individuali civili e sociali è la concretizzazione di questi diritti non in una competizione tra di loro per la tenuta stessa dell'Huerta noi dobbiamo lavorare costruire coesione
Voglio ricordare una nostra vecchia proposta
Che lavorava nel senso di aiutare a costruire consapevolezza delle conseguenze delle scelte che facciamo e quindi corresponsabilità richiede corresponsabilità risale al mille novecentonovantaquattro la facemmo quindi nostro primissimi anni
Mi piace ricordare in questa sede che noi siamo nati nel novantatré peraltro per inciso dei simboli che sono lassù siamo l'unico siamo il più vecchio per tutti gli altri sono venuti dopo
Questo per dire come sta evolvendo e cambiando rapidamente anche la politica ecco noi proponemmo di adottare la valutazione di impatto sociale
Cioè l'attitudine a valutare l'Effetto delle scelte non nelle politiche sociali ma nelle politiche urbanistiche nelle politiche fiscali sul medio sul lungo periodo sulla tenuta del sistema sociale
Adesso sta arrivando per esempio nella nostra regione sempre si ricorre e sta cominciando a ragionare sul tema di valutare sulla salute
Ma queste connesso molto a valutare l'impatto sull'ambiente sono due aspetti che tra di loro si tengono non abbiamo ancora strumenti utili a capire
E qualche volta basterebbe semplicemente confrontarsi a livello europeo con Paesi che hanno passato gli stessi difficoltà che affrontiamo noi
Per far comprendere anche a chi amministra le Effetto sul medio sul lungo periodo delle scelte per esempio di costruire un'area di case popolari
Lontana da tutti i servizi pubblici e metterci la casualmente tutti quelli che sono gli ultimi cittadini arrivati
Vorrei aggiungere prestare nel nel tema di oggi che questa questione della laicità cool sul quale abbiamo incardinato il nostro convegno non è distante dai problemi che gli amministratori incontra ne affrontano quotidianamente ma direi che non è distante dall'esperienza di tante persone che lavorano
Nel grande sistema del welfare penso per esempio a una maestra
In una delle nostre classi elementari che si trova di fronte a bambini che vengono dieci dodici quindici Paesi DiVersi abbiamo zone in montagna dove la percentuale di bambini immigrati all'interno una classe intorno al trenta per cento
Sono chiamate a capire che cosa bisogna trasmettere trasferire perché non è solo insegnare la matematica ma educare scuole anche educare ed educare a stare insieme
Del nostro sistema di valori e si chiedono quanto sia del nostro sistema di valori un portato dalla cultura occidentale e quanto invece sia elemento fondante costitutivo
E non penso solo alla questione del velo a scuola che peraltro arriva normalmente alle alle medie e alle superiori solo ma proprio a atteggiamenti culturali DiVersi qualche volta pensate la prima difficoltà e ottenere una rete rispetto dai ragazzi del genitore soprattutto se si è donna
Perché noi abbiamo spesso segnalazioni di situazioni in cui viene rifiutata la maestra e il babbo marocchino ti dice io voglio parlare col direttore possibilmente un uomo salvo che danno voi invece spesso e donna per dire come nella vita quotidiana di tanti noi siamo costretti a interrogarci e confrontarci
Con situazioni nuove per le quali non siamo sufficientemente attrezzate
Allora dobbiamo
Anche lì
A vere un valore forte e condiviso io lo definirei costituzionale nel senso proprio di costitutivo del tessuto sociale
E quindi applica accettabile da tutti credenti e non credenti credenti di religione cristiana o di religione musulmano ebraico eccetera
Noi non ce l'abbiamo questa definizione condivisa di laicità noi abbiamo due grandi divaricazioni una che è quella che dice è laico chi non crede
E una che invece quella più articolate e complesse che abbiam tentato di sviluppare in questi giorni
Quando si accentua l'aspetto del laico chi non crede una categoria precisa Giannone condivisibile da tutti e quindi non può essere fondante ma a me sembra che accentui l'aspetto del della sfera individuale di ciascuno
è quella che ci fa dire non accetto che la Chiesa mi venga a dire come mi devo comportare nella mia vita sessuale familiare e quant'altro e quella che quindi difende soprattutto la libertà di scelta ho il massimo rispetto
Per questa posizione che ha è stata a lungo presente nel movimento delle donne e ha dei meriti importanti credo che non sia quella che ci serve ora in questo momento storico
Ecco io penso e con questo chiudo che sia meglio e più accettabile una definizione di Magris che ho ritrovato in questi giorni
Sottolineando e noi abbiam detto in questi giorni che c'è un problema di far comprendere ai giovani la questione della laicità io penso che sia anche perché il nostro senso dello Stato e così debole
In questo nostro Paese e la questione alla città ha molto a che fare con il senso dello Stato
E lui la definiva così la definisce così
La laicità un abito mentale
La capacità di distinguere ciò che è dimostrabile razionalmente da ciò che è oggetto di fede e di distinguere la spegnere gli ambiti di competenza della chiesa e dello stato e credo che questo sarebbe sottoscrivibile da morti
Grazie Grazia donata mi verrebbe di interloquire perché
Su questo evidenza di consigliere comunale metteva in evidenza come
L'una certa presenza di immigrati nelle scuole crea problema gli faccio solo una battuta io c'ho un assessore comunale
Che evidentemente ha vietato un libro delle scuole perché considerato diseducativo perché sulla copertina aveva un nero
Una persona un ragazzino
Nato e siamo nel due mila e cinque
E grazie a Dio io sono presidente della commissione trasparenza adesso aspetto che risponda ad una serie di interrogativi che gli abbiamo posto proprio perché siamo fuori dalla grazia del Signore propendere termini seri
A parte questa battuta e vorrei che adesso introduciamo l'intervento di Andrea Olivero under Olivero vice presidente nazionale delle ACLI
Organizzazione che è stata più volte citata in questi anche in questi ultimi interventi
E anche Luís responso lui anche responsabile del dipartimento del welfare e quindi anche diciamo il titolo particolare per intervenire in questa tavola rotonda lo ringrazio gli do la parola
Grazie a voi ma io evidentemente non è tante sollecitazione dell'oggetto sarei tentato e lasciava stare quanto avevo immaginato di dire seguire questo ma credo che non sia giusto
Pur
Punto partendo da una valutazione innanzitutto assolutamente positiva della relazione introduttiva di di Franco e di Massimo
Vorrei portare il discorso su alcune proposte concrete perché credo che anche di questo noi abbiamo bisogno in questo momento per rinnovare la politica ma anche per ridare fiato alla nostra società civile
Proposte concrete vorrei anche dirlo a segretario Epifani che non mi pare sia in questo momento in sala ma che sono anche una parte importante perso consolidare le le identità
Identità che non sono stati che tanto meno non guardano al passato almeno per noi coi evidente se parliamo di Lega Nord o di Padania facciamo cose è un ragionamento molto diverso quando noi parliamo di un noi cattolico scusate mi
Non ne parliamo oggi nel senso di contrapporsi ad altri o almeno io spero che così sia per tutti quanti noi
Ma invece affermiamo che vogliamo seriamente stare in campo sui terreni del lavoro comune
Da cattolici che cosa ben diverso e voi lo sapete
Il dialogo il confronto di fronte alla complessità dell'oggi io credo richieda delle identità compiute non dell'identità forti e stiamo attenti redenta compiute quei cattolici davvero adulti che sanno appunto relazionarsi da cattolici ma che non stanno sempre con i cattolici su questo condivido l'affermazione la sollecitazione di Epifani
Ma vado al dunque
Soli stato appunto delle tre parole che sono state messe al centro del dibattito di questa mattina è che Massimo Campedelli ha evidenziato innanzitutto il termine sviluppo un termine ambiguo a seconda tessuto si guardi dal punto di vista sociologico o prettamente economico
Se nel linguaggio
Normale sviluppo e crescita appaiono infatti sinonimi in economia sviluppo e crescita sono concetti distinti e separati lo sviluppo economico e la creazione di incremento
Degli attori economici e delle relazioni tra essi in grado di produrre plusvalore la crescita economica invece l'incremento di alcuni indicatori economici tra cui quello della ricchezza disponibile
Questo significa che i può essere crescita economica con o senza sviluppo economico
Un tipico esempio non lo sapete di questa crescita economica senza sviluppo e quello che si osserva in alcuni paesi del terzo mondo
In cui le rimesse degli emigranti aiuti internazionali fanno crescere sì l'economia ma
Crescono anche parzialmente commerci servizi
Ma se non parte la produzione industriale o Gray colà non vi è alcuno sviluppo economico e nessuna possibilità di emancipazione di queste voci esogene
Lo dico non perché abbia velleità da economista ma perché quando sento il Presidente del Consiglio che su questi temi dovrebbe sapere un po'più di me visto che è un imprenditore osservare che l'Italia fa bene
Perché tutti abbiamo due automobili o il telefonino vorrei appunto ricordare che la crescita della ricchezza seppur viene e qui potremmo discuterne non necessariamente indicativa di sviluppo economico
Basti osservare che non si conoscono marche di telefoni cellulari italiani per far capire a chiunque che l'Italia tutt'al più sta bruciando ricchezze accumulate in passato non la sta certo utilizzando per svilupparsi
Ecco dunque l'interesse mio dammi associazione attorno al tema dello sviluppo ma e in particolare vorrei soffermarmi su un particolare mento dello sviluppo lo sviluppo del Mezzogiorno d'Italia che rischia se non è se non lo si affronti di rendere vano qualsiasi sforzo per attrezzare una dire lo sviluppo di tutta l'Italia e due e dalla soluzione dei problemi sociali connessi allo sviluppo
Come altri abbiamo registrato su questo tema d'altra parte lo diceva anche ieri sera il presidente Prodi da parte governativa un silenzio che a fronte della situazione sta diventando assordante sul Meridione si ascoltano solo cose scontate
E generiche
Noi siamo presenti in questo momento in molti luoghi del Sud da Lampedusa a Matera da Crotone a Salerno
Vi dico che attraverso le nostre antenne sui nostri circoli luoghi dei nostri servizi ci accorgiamo la situazione è drammatica eppure anche ci rendiamo conto che l'immagine che ne esce e ancora quasi sempre un'immagine di colore al pari della pizza e del mandolino sul nostro Mezzogiorno eppure a Scampia a Scampia o Villabate ASS a Secondigliano a Gela
Ci sono persone che stanno ricordarsi che esiste una questione sociale enorme che non nasce certo dal nulla che continua a restare in risolta
E vi dico ci può essere sviluppo in una città come Agrigento dove l'acqua quando va bene arrivano ogni sette giorni e quando va male ogni venti
E come si vive quando una parte del tempo delle risorse viene impiegata ad assicurarsi un bene così fondamentale
Quando il commercio dell'acqua non stiamo parlando della droga o dei diamanti e il motivo di arricchimento spesso di organizzazioni criminali
Qualche dato per capirci meglio molto in breve il PIL procapite di una di abitante del sud
Che già era pari al cinquantanove per cento di quello di una del Nord e scese in dieci anni al cinquantacinque per cento
E fatto pari a cento l'indice di disoccupazione del Nord al sud la disoccupazione sempre in questo decennio e passato dal cento novantotto per cento altre cento sei per cento
Il sessanta per cento delle imprese del Sud e definita economicamente marginale vale a dire che ogni nuovo che nessun impatto innovativo di caratteristico competitive esiste rispetto ai mercati emergenti
La rete viaria del sud ieri il presidente Prodi Prodi ci parlava di questa prospettiva di crescita ma teniamo presente questo dato fatta pare cento quella nazionale pari al settantasette per cento con ciò il centoquindici
Al nord e via di seguito ma un ultimo dato
Che tutti quanti avrete sentito della scorsa settimana ma che a ben guardare fa rabbrividire
E quello dell'Istat che ci comunica che i consumi alimentari quelli che nella spesa già in Italia non solo di base che più di base non si può sono al Nord calati a luglio del due per cento
Mentre nello stesso periodo al sud del sei per cento
A indicare che è un una crisi che morde in maniera enormemente differenziata in proporzione al relitto disponibile tra nord e sud del Paese
Ora cosa possiamo fare
Innanzitutto se non poniamo mano a delle riforme strutturali e non vendiamo a diminuire queste differenziazioni profonde non ci potrà essere alcuno sviluppo serio per questo bisogna considerare questa questione come centrale per il nostro Paese
Far sì che diventi la vera grande questione sociale
Provo a indicare due o tre termini che possono farci comprendere le strade la prima è la questione della legalità a criminalità il pizzo su una tassa occulta che oltre ad erogare le risorse delle imprese presenti sino a farle chiudere
Impedisce disincentiva impedisce la creazione di nuove imprese
E lascio a voi considerare se in questi anni e la legalità io rispetto le regole adempimento degli obblighi fiscali sono stati il messaggio lanciato al nostro sotto
La seconda di tipo culturale
Sarà necessario spiegare alle donne e gli uomini del Sud una volta di più che una crescita economica senza sviluppo un purgatorio senza uscita
Che la Disney la ricchezza esogena introitata sotto forma d'esempio o di salario da pubblico impiego o di pensioni sociali non garantisce il futuro ma solo un abito benessere del presente
Terzo ancora di tipo politico bisogno uscire dalla mentalità dell'emergenza
Progettare lo sviluppo il suo significa allontanarsi dalla predisposizione di interventi sempre solo di emergenza questo vale sia per le istituzioni nazionali sia per quelle regionali provinciali e comunali pensate in caso di il Catania dei mesi passati
E poi non sto a fa soffermarmi su questo la questione dell'infrastruttura che però evidentemente la più pesante per i costi
Il sistema bancario già oggi se lo si diceva sentiamo anche qui a raffrontare i dati del Nord e del Sud rispetta la possibilità di accedere So al credito ci ritroviamo con le situazioni drammatiche di prima ecco allora ecco una prima questione che mi pongo mettiamo al centro questa emergenza sociale su seconda questione cittadinanza anche qui una piccola proposta
Quando al tema della cittadinanza
Quando parliamo e cita innanzitutto Endo a collegava immediatamente col diritto di cittadinanza per gli immigrati ovviamente non nella dizione strettamente giuridica essendo la questione sicuramente una le questioni che interessano tutta la società
Il presidente degli Stati Uniti Jefferson diceva che gli Stati Uniti saranno una grande repubblica nella misura in cui saranno una società vasta vasta
Con il dire questo Jefferson aveva presente una grande verità la politica la vita pubblica non sono qualcosa innaturale o di dato sono una conquista un'acquisizione culturale di prim'ordine una creazione artificiale dell'uomo
Ebbene gli Stati Uniti con atti concreti hanno scelto secoli fa di essere una grande vasta società ora tocca a noi decidere se vogliamo essere o non essere questa vasta società possibilmente anche migliore
Per tanti aspetti di quella contesta i legami del della relazione ma stiamo attenti però perché da questo punto di vista sita in Asia ci danno lezioni
Ebbene credo che anche su questo il punto essenziale sia far comprendere che se vogliamo
Ragionare davvero sull'allargamento della cittadinanza noi facciamo un'operazione seria e che guarda al futuro diversamente non non risolveremo mai i problemi che abbiamo davanti
Con il diritto al voto si passa dalla dimensione etica personale fatta di bontà compassione a un'etica politica fatta di solidarietà di rispetto
Vale a dire da una certa angolazione si passa dall'etica pubbliche da a quell'etica pubblica che uno dei temi di questo nostro convegno
Concludo come è giusto allora dando soltanto il un elemento del sulla terza la sfida che quella della famiglia ci troviamo di fronte lo diceva ieri sera anche il presidente Prodi
La necessità di di fronte alle mutate situazioni dei nuclei familiari e al rapido invecchiamento la popolazione di cambiare anche la nostra politica almeno parzialmente
Poiché sono convinto che l'articolo ventinove della nostra Costituzione non possa essere messo tra parentesi ma anche nel nostro Paese debba reagire ma credo che anche il nostro Paese debba gira l'invecchiamento della popolazione
Bisogna far sì che l'attenzione politica familiare sia centrale le ACLI da più tempo hanno lanciato la proposta del quoziente familiare per andare verso una più equa ripartizione non da solo non sto ad affrontare il tema sicuramente lo conoscete non da solo bisogna poi a questo accompagnare anche altre misure in particolare una parziale integrazione del reddito coloro uno dei due coniugi si metta volontariamente in part-time poi qui su queste cose sono certo
Potrà tornare se vorrà
Con tutta la sua competenza da Livia Turco bisogna ragionare sullo sviluppo di un'offerta pubblica e privata e convenzionata
Per di servizi materno infantile
Dobbiamo anche aumentare la possibilità di dedurre depauperamento imponibile le spese di cura e di assistenza di bambini cose concrete l'ho detto all'inizio ma che in qualche misura possono darci il segno davvero del fatto che noi contiamo sul futuro siamo pronti a scommettere
Nel futuro del nostro Paese facendo ciascuno la propria grazie
Grazie
Grazie ad Andrea colgo l'occasione anche per ringraziare altri due vicepresidenti nazionali delle ACLI che seguono i lavori Monti String Dini e vicepresidente del patronato
Michele consiglio
E come vedete l'articolazione della tavola rotonda a questa presenza di più soggetti all'inizio soggetti della società civile il sindacato
Poi l'ente locale e adesso arriviamo i parlamentari che hanno una loro
Hanno una loro configurazione piuttosto precisa
La veliche
Vedi che coincidono le cose il la parola dare ne ha dato adesso a Albertina Soliani è parlamentare parlamentare della Margherita
La ringraziamo per se essere intervenuta e gli diamo appunto la parola
Grazie a voi davvero
Mi sembra che quello di cui stiamo parlando in realtà
è un grande progetto per il futuro
Ed è una grande visione politica
Mi ha fatto molto piacere sentire da un collega che è partito in questo dibattito
Parlando degli elementi di speranza
Noi abbiamo bisogno di avere la convinzione
Che possiamo costruire un grande progetto politico per il futuro
Su quello che ci stiamo dicendo
Dove c'è bisogno di una grande visione
Di una grande capacità di governo
Che una grande capacità di partecipazione sociale
Prendendo di petto le sfide e le novità che ci sono
Sulla novità
Peraltro nel tempo storico attuale perché anche del passato la chiesa è stata dentro la vicenda storica e politica dell'Italia novecento ce lo racconta
Sulle novità è bene che ci interroghiamo davvero
Ma io vorrei partire
Parlando comicamente molto brevemente di due grandi opportunità strutturali che io vedo nella costruzione del progetto politico
Immediatamente trasferisco le sollecitazioni e le provocazioni di queste ore anche portate da voi su questo terreno
La prima
La grande opportunità storica di collocare il futuro delle persone il futuro delle politiche
Sulla sulla conoscenza sull'istruzione
E come strategia davvero per il futuro
Per lo sviluppo
Per la cittadinanza
Io credo che noi dobbiamo
Progettare lavorare per l'innalzamento strategico del livello di alfabetizzazione dell'Italia
Adeguato alla sfida di oggi
Anche per la competitività come si dice ma adeguato la sfida di oggi
Sede del quarantacinque diventò centrale
La scuola del fanciullo la scuola elementare anche con i programmi che aveva portato gli americani tutto sta dentro la storia
Se degli anni sessanta per il quadro politico che c'era si poteva arrivare alla scuola media unica l'innalzamento
In tutti questi decenni non si è riusciti a decollare su quella fascia che sta diventando oggi la spalla l'istruzione di base cioè la scuola superiore gli adolescenti e poi la formazione per tutta la vita
Innalzare il livello di alfabetizzazione oggi del Paese
Perché gli italiani sappiano stare al mondo semplicemente così
L'investimento sui giovani e la certezza più forte delle famiglie
Che possono aver fiducia nel futuro se capiscono che per i loro figli ci può essere un futuro diverso
Dallo stato presente
Io credo che questa sia in un certo senso
La nuova base dell'welfare dell'inclusione sociale
Starai al mondo ti costruirà i la famiglia avrà e relazioni sociali avrà il tuo posto nella società a seconda di quello che sei perché
Quello che sei e fatto da quello che sai
Ed è un sapere che deve essere continuo
Abbiamo l'assenza totale di una strategia sulla formazione continua
Lei credo si giocano le pari dignità e le opportunità per tutti
In questo senso vorrei che progetto dell'unione fosse Progetto di riformismo e di umanesimo non solo delle parole sono inadeguate ma anche di grandi idealità di grandi mo'di di di grandi obiettivi di carattere sociale culturale cioè la cittadinanza
Nel diritto universale per tutti e per tutta la vita
Ripeto andando dentro i problemi di oggi gli adolescenti sono
Anche se i nuovi poveri
Ma nel senso che sono un grande spreco di risorse di talenti
E qui si vede la differenza radicale
E che noi dobbiamo svolgere in termini politici
Tra l'alternativa dell'unione del centro sinistra rispetto quello che ha fatto la destra e tornano i temi almeno di stamattina per quello che ho ascoltato
Perché diceva Passuello fin dall'inizio
L'individuo l'esasperazione sull'individuo queste la Moratti
O il tema degli altri
L'impianto politico di questo Governo sulla scuola è stato questo l'individuo anche il mercato ma poi non c'è una cavata neanche fa delle cose utili per il mercato che è la verità
Sicuramente la fine della visione pubblica
Quella Bertolt o l'obbligo costituzionale che vuol dire che non c'è più obbligo per la Repubblica chiaro per i ragazzi
E poi niente risorse ecco perché è diventata l'istruzione anche da questo punto di vista dell'azione di governo questione di emergenza sociale
Ma noi dobbiamo
Porla come grande opportunità per la cittadinanza per un'altra visione di società e quindi per un'altra politica
L'istruzione come un grande strumento di liberazione sociale
è stata la descrizione in questi anni dell'impianto scolastico sulla registrazione delle differenze sociali che si vedono subito due anni e mezzo se uno vuole
Correre subito per anticipare
E poi il doppio la la necessità di dover scegliere a dodici anni la registrazione delle differenze sociali
La immobilità sociale il registrare quello che c'è il non determinare ecco allora io quello che noi abbiamo bisogno di darsi delle chiavi che aiutino a legare insieme sviluppo cittadinanza
Famiglia crescita sociale intorno a queste chiavi che a me pare sembra siano oggi straordinariamente importanti
E per dare solo l'idea di quali siano le questioni che dovremo saper affrontare sottolineo questo sapere affrontare
Ciampi ad ogni apertura di anno scolastico dice scolarizzati agli immigrati ovviamente non c'è niente su questo
Qui c'è il grande tema tutto culturale di come la cultura e mediazione non solo mediatori culturali proprio mediazione e come il pluralismo
Culturale religioso oggi abbia bisogno
Di
Costruire le condizioni intorno a quella parola chiave che anche la parola di un progetto politico sul Paese la parola insieme non separati
A parte che si della lega non sanno neanche cos'è una scuola italiana Go dove da anni succede che gli insegnanti Three volando non sono in grado di metterli insieme
E perché il grande tema è proprio questo come si sta insieme essendo Diversi e si dimostra anche che sta vicino e fin da subito si impara meglio si impara meglio si imparano le lingue
La seconda
Opportunità che io vedo e so che devo andare veloce ma almeno il titolo penso che posso sollecitare qualche riflessione tra noi la seconda grande opportunità sono le donne
Guardate che non basta aver aggiornato il linguaggio quando si dice uomini e donne oppure fa più fine dire donne e uomini
Le donne sono oggi oggi da un bel pezzo lo sa Carla da un bel pezzo ma oggi nel nuovo progetto della politica quello che ci sta a cuore che sta e che e che stato sollecitato
Dalle cose che ci siamo detti sono dentro sono la chiave
Per determinare la crescita lo sviluppo per determinare il welfare le politiche della famiglia e anche la qualità della democrazia
Bisogna che il progetto dell'Italia che l'Italia riparta con la presenza delle donne tra l'altro oggi sono le più istruite a tutti i livelli
Allora bisogna a mio parere che si investa fortissimamente sull'obiettivo più occupazione delle donne più lavoro e dunque anche più conciliazione poi
Con la vite con la famiglia
Parte che anche
Più occupazione aiuta Linx insomma delle donne ma bisogna assolutamente che noi crediamo in questo in controtendenza rispetto al fatto che per esempio le donne istruite del sud non cercano neanche lavoro non solo perché non c'è ma perché devono perlomeno senza servizi tenere in piedi le la
La famiglia
Naturalmente tutto questo
Ha bisogno di politiche di coesione sociale con al centro
La famiglia e le donne
Ma queste politiche il progetto della politica del Paese non può avvenire senza mi verrebbe da dire la leadership delle donne ma insomma senza le donne
E la grande questione che noi siamo al settantanovesimo posto
Per la presenza delle donne nelle istituzioni le donne devono essere partecipi del disegno politico
Tra l'altro
L'Italia del mille novecentonovantacinque presenti alla Conferenza mondiale di Pechino
Era almeno presente con dignità insomma nel dibattito lo vale
All'ultima conferenza di voi ordito di pochi mesi fa il Governo è stato censurato presente soltanto per prendere sopra che non era neanche riuscito a fare i rapporti il come si deve noi dobbiamo anche riportare questa presenza queste politiche dentro il dibattito internazionale perché l'Italia oggi nel margine l'ultima cosa che voglio dire
Riguarda come dicevo
La grande attenzione che noi dobbiamo porre sulla
Sul terreno a mio parere che non solo è quello proprio della vita pubblica cioè la democrazia ma anche come lei fa questo terreno della democrazia per affrontare queste questioni
Le questioni stesse del nostro futuro politico
La metto così
La laicità è fondamentale per la coesione sociale
è il fondamento della democrazia anche per quanto riguarda l'articolo tre della Costituzione per la complessità che ci siamo detti dell'uguaglianza delle opportunità senza distinzioni
Io credo che anche il dibattito sulla laicità debba ripartire i fondamenti costituzionali ma non solo come gli spazi le regole
E come si utilizzano i criteri della ragione nella democrazia
Era lei cita è proprio questo
Ma noi dobbiamo recuperare questo grande spazio come quello che ci consente di fare politica e condivise come si diceva
Sul terreno sociale Epifani ha dato l'esempio molto vero ricco come si sta vivendo questa fase
Noi siamo in un tempo in cui il progetto politico ha bisogno di una democrazia che ridefinisca i valori condivisi non poche farlo sul terreno della visita questo progetto politico e anche in un certo senso l'autocoscienza della nazione dire su quali valori noi sentiamo di poter vivere insieme appunto essendo DiVersi con scelte differenti
E allora io credo che
Sia molto importante
Che l'Ulivo e l'unione
Comprendano che possano diventare protagonisti del futuro del Paese solo se sono in grado di evocare grandi obiettivi grandi rivalità e un disegno che prenda l'anima
Di tutti
Forse la vera sfida in mezzo le enormi difficoltà che ci sono e alle sfide anche più drammatiche tra Finanziaria legge elettorale insomma
Ma forse la sfida più difficili prospettive tipo politico è questa di una progetto di cultura divisione politica democratica che ridefinisca i termini oggi della laicità di fronte da parte dell'unione di fronte il tentativo non si sa quanto possa svolgessero comunque è stato annunciato di quel partito dei moderati di cui Casini si fa da qui in avanti interprete che sicuramente perché ha già cominciato a farlo
Acquisisce l'approccio o americano certamente in cui si vanno a sollecitare
L'animo più profondo quello legato ai valori religiosi con l'uso tutto politico dei valori religiosi la vera grande sfida politica e democratica oggi è questa
Io credo che ancora lì di nuovo l'Unione dovrebbe essere in grado di rappresentare che da questo punto di vista che cosa significa stare insieme essendo diversi
Mi verrebbe da dire anche se ci fosse il proporzionale sarà perfino più complicato ma noi dovremo fare un lavoro trasversale perché si costruisca
Questa visione
Finisco davvero
La novità tua né in un certo senso è
Il discorso
Della chiesa direttamente sul tema della politica senza mediazione alcuna magari direttamente anche sui lavori parlamentari
Io penso che
Fermo restando il grande rispetto
Per tutti i pronunciamenti della Chiesa
Noi
Abbiamo il compito di domandarci se la rilevanza
Di questi interventi non si anche determinata dal fatto e c'è una sorta di Barbetti un po'di vuoto nel campo democratico che riguarda non solo
I laici il laicato in genere ma riguarda anche la i Kato cattolico
Troppo silenzio troppa difficoltà a
Portare il contributo di un altro modo di affrontare i problemi
La questione sociale a mio parere oggi si gioca anche lì in questa capacità di un progetto politico di definire bene
La laicità in questo rapporto anche oggi tra Chiesa
Che politica e probabilmente coloro che sono associati intorno al nome cristiano a vario titolo nella società o nella politica hanno davvero un compito in più
Non quello di rimanere inatteso di rimanere indifesa Mati esercitare quella presenza
Della i Catto adulto maturo che è stato evocato dal Concilio
L'ultima cosa davvero che vorrei dire queste acquista anche la responsabilità di cristiani o di cattolici credenti e nel campo dell'Unione
Non solo testimonianza su alcuni temi
Ma ha ragione e chi ha detto qui che bisogna che oltre il terzo settore oltre il volontariato i cristiani cattolici assumono pienamente il tema della politica se no la Chiesa impropriamente i vertici della Chiesa
Lo assumono Kahn avendo cancellato l'apertura a conciliare la definizione molto chiara di cosa sono i laici nel mondo
Ma io credo che questa responsabilità c'è non solo per garantire consentire questo progetto politico che sia anche una visione di società e di futuro
Che che che veda la capacità di stare insieme tutti
Ma credo che sia quella dei cristiani in politica anche una responsabilità verso la chiesa
Perché anche la Chiesa ha bisogno c'è questa influenza reciproca la Chiesa intende influenzare la politica la vita democratica ma la democrazia può influenzare anche la storia della Chiesa e su questo che siamo ancora troppo incerti
Io credo che sia importante che risvegli immediato di questo contributo dei cattolici che sono nella politica e nella vita democratica
Perché bisogna riaprire davvero il discorso conciliare di un altro rapporto della Chiesa col mondo mi verrebbe da dire se accettiamo tranquillamente per forza di cose
Che si deve trattare con la chiesa ecco se se si se la politica tratta con la Chiesa mi verrebbe da dire non c'è religione ma nel senso più drammatico che c'è meno ferite
Bisogna che i cattolici in politica sappiano dire alla Chiesa che deve stare molto attenta
Al fatto che c'è anche il problema della della della fede che viene meno in un contesto come questo allora si capisce chiedo scusa ma davvero finito
Posso dire una certa distanza diffidenza
Diciamo di alcuni vertici ecco della della Chiesa non non non dico di tutti assolutamente no penso proprio di no ma sicuramente diversi in una certa distanza diffidenza nei confronti dell'Unione guidata da Romano Prodi
Non è indifferente
Per questo discorso che stiamo facendo che alla guida dell'Unione ci sia Romano Prodi
Per la sua storia per la sua visione della Società della laicità e per la sua appartenenza alla Chiesa ci fosse un altro a guidare l'Unione
Ma ho l'impressione adesso i credenti sono molti ma insomma parte ho ho l'impressione che sarebbe il doppio pacifico trattare con la Chiesa trattare nel senso di mettersi d'accordo insomma di fare quella cosa lì
E io credo che nel la la la
Questo
Questa diffidenza sia dovuta anche ha un altro timore non detto
Che proprio questo cammino nuovo dell'unione con Romano Prodi possa aprire questioni più importanti dentro la chiesa sul terreno proprio di come la Chiesa deve rapportarsi con il mondo grazie
Grazie grazie al vero Albertina anche perché ha invaso il campo della chiesa
E dare la parola a Livia Turco Livia Turco non ha bisogno di presentazioni anche soprattutto fra noi la ringraziamo per essere qui non dimentichiamo il suo lavoro ministeriale
Perché ha lasciato in eredità cose pesanti croce e delizia a seconda di chi sta a destra e di chi sta a sinistra mala tre ventotto per esempio e una di queste che sta mettendo in difficoltà
I governi di centrodestra a qualsiasi livello e aveva creato e continua a creare speranze e modalità nuove di fare politica perché sta nel centrosinistra
Se molti
Grazie dell'invito ovviamente
Sono qui sempre seno dicevo grazie dell'invito veramente questo luogo particolare eco particolarmente
Fraterno affettuoso
Io tanto vorrei riprendere le la il modo con cui ha finito Albertina perché mi è parso molto
Molto calzante
Anch'io sono assolutamente convinta come dice lei che
Questa benedetta coalizione
Abbia assolutamente bisogno di Romano Prodi
E lo abbia per tante ragioni ma proprio per quella del rapporto difficile con la Chiesa in questo momento poco alcuni vertici della chiesa vi devo dire che mi ha fatto riflettere una battuta che sento circolare in questo periodo e che dice bene però nel novantasei
Il Romano Prodi nei confronti della Chiesa aveva un altro appeal che non quello di oggi
Io credo che questa sia un'affermazione parziale perché non tiene conto che mi nel novantasei Romano Prodi scese in campo
Con un progetto che si chiamava Ulivo e ciò che diede grande ciò che coinvolse molto il mondo cattolico allora e lo coinvolse forse in modo più forte che non quanto avvertiamo oggi
E perché c'era questo l'abbinamento Romano Prodi e l'Ulivo e il fatto che oggi invece non ci sia Romano Prodi e l'Ulivo ma ci sia Romano Prodi è una cosa indistinta
Rende meno attrattivo proprio rispetto ai cattolici la prospettiva del centrosinistra io questo Alberto mi occupo appunto dell'nel mondo sociale questo è evidentissimo
Nel mondo sociale non chiedono di essere convocati dalla Margherita dei DS da Pinko da pallino vogliono essere convocati dall'Ulivo e quindi questo è il tema vero che noi abbiamo di fronte cioè se vogliamo
Rilanciare a ricostruire una prospettiva all'interno e da questo punto di vista sono molto d'accordo con il modo con cui Mimmo l'opposto nella relazione c'è poco da fare quella prospettiva e se vogliamo tornare a sciogliere dei nodi come quello della laicità di mediazioni più avanzati eccetera eccetera
C'è una con chi dobbiamo ritornare lì dobbiamo ritornare a quel progetto che si chiama univoca con lo sforzo che aveva dentro di sé quello sforzo
Di mediazione a prescindere dal quale non si possono affrontare infine risolvere i delle sfide difficili che qui sono state indicate io siccome mi trovo molto d'accordo con tutte le cose che sono state dette volevo
Concentrati su una questione
Che è stata molto al centro e che anche nel titolo di oggi che quella della famiglia quindi io vorrei concentrarmi solo su questo perché altrimenti ripeto cose già dette
Riprendo del dibattito un punto che mi sembra cruciale che è stato detto da tutti e in particolare l'ha detto Epifani e don Virginio Colmegna
Attenzione che sulle questioni delle politiche sociali la differenza netta con il centrodestra lampanti stima in questa campagna elettore in questa mi finanziaria
Che rende addirittura che crea addirittura quella difficoltà di comunicazione perché la tre due otto l'hanno abbandonata anche perché è proprio lontana culturalmente mille miglia dalla loro
Come dire dallo l'approccio culturale il
C'è il punto
Di di di distinzione non c'è soltanto la politica dei tagli allo stato sociale ma c'è una radicale e profonda differenza per quanto riguarda la cultura del sociale e cioè che
è vero
Impressionante che abbiano si siano inventati un piccolo fondo poi non sanno cosa metterci perché per loro il sociale continua ad essere l'uso cinico e spregiudicato di Problemi di persone di portatrici di disagio affini di spot pubblicitari
E perché il problema del le politiche sociali sono politiche soltanto che serva a creare consenso o al massimo ad attutire il bisogno più conclamato
Ma la Poli la cultura del sociale di cui voi siete stati pronti per il è lontana mille miglia
Io però mi chiedo se quindi questo c'è consapevolezza nelle nostre forze politiche
Se di questo c'è consapevolezza
Se c'è consapevolezza anche nelle nostre forze politiche nonostante i passi in avanti di quanto siano dirimenti le quelle politiche sociali mi chiedo se c'è la consapevolezza che sui temi mai come in questa occasione in questo momento in cui si fa fatica a tirare la fine del mese in cui ci sono questi problemi con lui e norme di vita quotidiana
Se c'è la consapevolezza che sui temi quotidiani dalla sanità alle Peccia qui temi quotidiani si vincono o si perdono le elezioni io non so se c'è questa consapevolezza
Tutto soprattutto soprattutto se c'è la consapevolezza che per affrontare questi temi bisogna coniugare una politica
Boeing questo proprio io vedevo il credo che la sinistra debba e dare atto soprattutto il mondo cattolico di questo ci debba essere quella politica che sa coniugare
La condivisione la presa in carico di un problema con la prospettiva e l'indicazione di una prospettiva se noi non facciamo questo
Se la gente la nostra gente in questo momento non sente
Che noi gli siamo vicini anche con il calore umano oltreché con uno sforzo di essa di utile di indicargli una prospettiva ma ci sente soltanto parlare di programmi di governo i possiamo prospettare il programma più perfetto e più per a milioni somma non ci segue
E se e metteremo l'astensionismo di fronte a questo disagio sociale e temo che questo disagio sociale possa alimentare l'antipolitica
E temo che su questo disagio sociale non farà ampio breccia di spot pubblicitari Berlusconi perché poi la gente intelligente
Ma che insomma il non che che che non sia così scontato che questo disagio si tramuti in un consenso per il centrosinistra per cui io sono d'accordissimo
Che ci sia il massimo di mobilitazione contro questa vergogna della legge elettorale ma attenzione
Insieme al massimo di mobilitazione attorno alla legge elettorale noi dobbiamo avere il massimo di microbi rete azioni su quei temi che si chiamano asili nido centri diurni servizi per gli anziani problemi tossicodipendenti problemi perché qui non si arriva alla fine del mese guai se noi di fronte a questa legge finanziaria lasciamo da soli gli enti locali
E i nostri sindaci io mi aspetto una grande manifestazione del centro sinistra finalmente sui temi della politica e società
Così come
Forse il come però ho avuto dunque sto delle un'eco positiva andando l'altro giorno l'opinione delle delle cooperative sociali quello seguito proporre da chi le passo della CGIL da molti e raccolto il mondo sociale però
La disabilità alle mamme con la carrozzina e gli operatori sociali cioè il mondo sociale Deleb farsi vedere e scendere in piazza e perché io poi bisogna dirci tutto fino in fondo
Ma in questi anni questo mondo tanto tanto non l'ho più sentito sì
Fare le loro parti
Ieri il Forum del terzo settore chi ciascuno nel suo pezzo
Ma in modo visibile dire adesso basta
Adesso basta ecco io credo che questo passo in avanti sia necessario che lo faccia la politica ma che lo faccia anche l'insieme del mondo sociale perché altrimenti poi inutile richiedere rivendicare pari dignità sul piano appunto della responsabilità politica la questione della famiglia ma io credo questo io penso che sia fondamentale che il centro sinistra indichi nel suo programma elettorale come grande sfida al centrodestra la politica per la famiglia
Contro il familismo amorale una politica di reale resa incarico delle famiglie italiani
E io sono contenta ci abbiamo lavorato con Mimmo Lucà che la notte il nostro partito mi sarebbe piaciuto devo dire farlo come Ulivo comincerò lavorato in parte commenta Rosi Bindi poi va be
Ma non ci siamo riusciti quindi mi sarebbe Masper piaciuto di più che lo si fosse fatto come lista unitaria top ma però come sono contenta che come DS e ci sia una legge quadro a sostegno delle responsabilità familiari
Sono contenta che con una un lavoro faticoso grazie ma molto anche il vostro impegno in particolare il lavoro che ci avete fatto degli ottanta abbiamo fatto con Mimmo
Si passi nella sinistra
Darle pacchetto concreto di politiche per la famiglia all'idea di una politica organica per la famiglia io credo che sia un passo in avanti non da poco sarà perché lo come dire ne ho vissuto i passaggi
E ricordo Ermanno Gorrieri non ricordo con particolare affetto perché Luís penne
Ricordo con particolare affetto perché
Io ero responsabile del dono del PC quindi ma non parlare di famiglia era abbastanza tabù diciamocelo pure ecco
E Luís vengano iniziative mi aiutò moltissimo in quella iniziativa laici usare il problema della famiglia perché disse mamma non è che l'apparecchio tanto punto
Poi paziente fanno non c'è un unico strumento ci sono tanti strumenti cioè avrai Cisaria e quindi proprio ciò questo al di là delle delle tante cose di cui gli sono grata per cui lo ricordo sequestro
Legge quindi legge-quadro sostegno delle responsabilità familiari in cui ci sono tante proposte io non me ne voglio parlare perché non non volevo affrontare invece il tema del dibattito di questi giorni
Però ecco penso che il centro che noi e tra le grandi idee del centrosinistra ci debba essere quella di una sfida ecco al centrodestra proprio sul tema della della famiglia e che si debba parlare di
Politica per la famiglia e non soltanto di provvedimenti a sostegno delle famiglie
Che si debba superare il l'assoluto tabù per cui la famiglia è una questione che crea impaccio al centro sinistra io credo che questo sia un salto culturale netto che non si debba costruire e che non si costruisce tanto più
Se si mette l'accento Mimmo la facciata allora nazione appunto sulle politiche concrete
Però vorrei anche dire che noi possiamo fare questo salto perché nella precedente spegne la precedente legislatura abbiamo fatto molte cose per la colla per la famiglia e tutte tutte le abbiamo fatte tra l'altro guardarmi Permiano il Governo Prodi vederci concedesse di maternità se il terzo figlio eccetera eccetera
Articolo sedici della legge quadro sulle politiche sociali vorrei ricordarlo in questo Paese in cui si fa tanta retorica per la famiglia che l'articolo sedici della legge tre due otto
Consta sì mi risulta ancora il problema è come dire la cosa più avanzata scritta nel nostro ordinamento a proposito di famiglia perché parla di famiglie
Dice che le famiglie sono essenziali per la promozione del benessere delle persone per la coesione sociale
E dice che le famiglie sono fondamentali e non come utenti ma come protagoniste che devono partecipare la coprogettazione quindi se si fosse applicato quell'articolo sedici avremmo fatto una grande gran pezzo di politica familiare del nostro Paese
E quindi la concretezza
Però anche un nucleo di valori però anche un nucleo di valori
Dal valore dei figli al valore della nascita alla pari pari responsabilità tra donne e uomini confronti della responsabilità familiari al rapporto tra le generazioni quindi io rivendico questo dell'esperienza dei governi dell'Ulivo
Del la del del del della concretezza ma anche un nucleo di valori oggi io credo che noi ci dobbiamo ostinare per fare un passo in avanti
Parlare di politica per la famiglia e superare qualsiasi remora nel parlare di famiglia qui Auteuil subentra però necessità e bisogni di un di un di una media trilione
E di un paio di una mediazione di dighe nel senso alto di politica dell'Ulivo perché per perché mentre io chiedo alla mia parte politica di parlare senza reticenza
Di valore e della famiglia come come parte reggae come valore laico c'è una famiglia essenziali tutti gli operatori sociali questo lo dicono cioè là dove c'è la forza dei legami familiari
Là dove c'era stabilità dei legami familiari questa storia che la stabilità dei legami familiare un valore cattolico perché la sinistra è portatrice della fragilità dei legami familiari
C'è quindi la solidità delegati familiare la solidità
Illegali familiari e fondamentale per il benessere delle persone mentre io chiedo alla mia cultura mia parte politica di essere netta su questo punto
Non c'è dubbio che dall'altra bisogna riconoscere che esistono appunto le convivenze
Io credo che il dibattito che si è aperto su questo tema è stato importante che lo abbia fatto a Romano Prodi
Sia un dibattito importante
è un passo in avanti importante credo molto onestamente che il di come dire che in ciò che
O meglio che la sortita di Romano Prodi si è stata molto importante che il dibattito che ne è seguito sia per un dibattito che andrebbe un po'azzerato perché credo che sia un dibattito che si è al di sotto
Delle potenzialità che sono previste dalla nostra stessa costituzione
Io credo non voglio che mi hanno scritto un testo ma lo lo sintetizzo rapidissimamente per essere rapida io credo che per noi abbiamo un articolo due della Costituzione
Che ci conviene valorizzare anzi di scoprire e riscoprire proprio in quell'ottica della fraternità di cui parlava Franco Passuello
In quell'ottica della valorizzazione del legame sociale del legame comunitario come forma moderna della libertà e della crescita individuale quell'articolo Duel è uno degli articoli più stavamo più moderni
Cioè ogni loro dov'è la stazione
Ci sono delle stagioni che segnalano a volte un come dire metto nel a volte più di risalto nautico capito Sodom anche da un altro ecco io credo che questo articolo due
Là dove parla di formazioni sociali intermedie laddove valorizza la dimensione comunitaria dell'individuo debba essere fortemente valorizzato proprio per
Non soltanto come in passato riconoscere che tra lo Stato e la persona ci sono i corpi intermedi ma proprio per elaborare una dimensione più moderna
Della libertà individuale come libertà aperta all'altro
Come nel riconoscimento di quanto siano fondamentali i legami comunitari per il benessere delle persone
E questo articolo due
Questo articolo due ci autorizza e ci sono tante sentenze della Corte costituzionale sia una trave Dedede ma non mi faccio vi facevate di queste che autorizzano
A dire che bisogna che utile predisporre una regolazione dei giuridica delle convivenze
E chi è la terapia che abbiamo seguito fino adesso perché fino adesso qual è stata la via che si è seguita
La via che si è seguita è quello di estendere di volta in volta in modo assolutamente occasionale alle convivenze di fatto delle opportunità che sono riconosciute le famiglie basate sul matrimonio e quindi abbiamo un panorama panorama se volete un po'paradossale
Per cui non sono riconosciute le convivenze di fatto soprattutto quando la convivenza si scioglie non esiste per l'ordinamento con tutte le discriminazioni che derivano ai fini che sono meno tutelati
Al leader persone che hanno avuto imprese familiari si arriva al paradosso di una legge in cui è quella riconosciuta la violenza in famiglia fatta dal coniuge ma non dal convivente quindi
Situazioni di discriminazioni
Ma soprattutto il abbiamo un quadro di questo tipo che è riconosciuta la con il convivente quando si parla di assistenza in carcere nella legge sulla mafia nel trapianto di organi nella legge sui
Nella legge sulle ne nella legge quaranta paradossale nella legge sui
Sulle adozioni
Nel trasferimento o di
Di di di riconoscimenti sociali noi le leggi che abbiamo fatto come governo dell'Ulivo senza neanche prendere un caffè con la Bindi e con la Jervolino me
Fu avvio che la legge sui congedi Rastelli maternità Arsinoe terzo figlio riconoscessero le famiglie anagrafiche perché sono leggi antidiscriminatoria
Proseguire su questa strada però così così oltre a lasciare inalterate le discriminazioni che esistono e che sono quelle che ho detto e altre
Può correre far correre il rischio per esempio di costruire delle situazioni di vantaggio per le famiglie di fatto in alcuni casi oppure scegliere l'altra strada quella che indicata da Rutelli dei contratti privati
Nel momento in cui io non non riconosce pubblicamente
Il legame di convivenza quello riconosciuto nell'articolo due della Costituzione fa sì che tu privatamente poi vi è regolare delle questioni ma che non ci sono soggetti terzi per esempio lo Stato non può
Intervenire con le sue politiche per risolvere dei problemi e quindi dare assistenza ospedaliera alle discriminazioni che vi dicevo prima non avrebbero intaccate ma quello che mi mettermi vuoi che voglio mettere in risalto
Nella nell'ottica della contenimento del relativismo etico e voglio concludere
Nell'ottica del contenimento delle laicismo di cui pertanto si parla in questo momento proprio in quest'ottica una regolamentazione giuridica delle convivenze sulla base dell'articolo due della Costituzione
è auspicabile non soltanto perché evita il le situazioni di paradossale di maggior favore
Per le famiglie di convivenza e rispetto le famiglie basate sulla del matrimonio che potrebbe anche venire
Non soltanto sancisce il principio di eguaglianza non soltanto supera le discriminazioni ma sancisce ciò che è sancito solo nel matrimonio cioè diritti e dove ieri diritti e doveri
Io credo che per combattere la il cinismo alla deriva laicista e per combattendo per l'attivismo etico per promuovere la cultura della solidarietà
Sì è importante che il sia importante questo sia importante ricco per combattere il libertinismo sia importante ci sancire ovunque un patto reciproco di diritti e di doveri
E nelle convivenze un patto reciproco di diritti e di doveri
Così come come riconosciuto del matrimonio perché questo uno dei valori sociali del matrimonio lo puoi se tu hai un riconoscimento giuridico
Delle convivenze non equiparabile matrimonio perché questo non lo consente la nostra Costituzione quindi questa strada indicata da Romano Prodi è una strada poi chiamiamola come vogliamo ma è una strada che io credo debba essere auspicabile e sostenibile perché è una strada che si che è come dire che si che va nel solco dell'articolo due della Costituzione che va nel solco della promozione della responsabilità
Del contenimento delle chiese voi della massima valorizzazione di quella cultura appunto della responsabilità dei diritti e dei doveri che credo che sia essenziale in questa nostra società
Grazie grazie
A Livia
Naturalmente perdonata perché sorpresa qualche minuto in più ma credo che complessivamente una mattinata che vede tanti interventi tutto sommato abbiamo sforato di una ventina di minuti
Io vorrei da una parte e consentire alcune battute loro perché hanno contenuto nel quarto d'ora però probabilmente ciascuno se lasciato fuori un pezzo aveva vuole reagire una domani sera quindi
Qualche minuto lo vuole però qualche minuto è giusto che lo diamo anche a chi ne vuole utilizzare bene il tempo
Allora io ho alcune do alcune richieste di parola mi
Allora io adesso uno due tre chiudo perché altrimenti non ci stiamo non più di quattro minuti a testa
Cerchiamo di starci in modo da consentire a bene Carra
No Carla ho detto apposta perché
Adesso vi sfido a dire che le donne non sono bravi in politica
Se questo servisse
Non solo da da esempio Mada eletto dà lezione per le prossime elezioni politiche il nostro Paese non le donne nostro Paese farebbe un grande salto politica e culturale
Io volevo parlare di laicità ma la Soliani mi ha rubato tutto e credo che quello quello diventerà un mio manifesto io sono una persona molto sensibile su questo tema e lo sono come cristiana perché penso che se la laicità è ferita e ferita la mia fede la mia religione mi fermo solo su due cose
Identità è una parola che sentiamo ripetere in continuazione
è un valore che viene ripetuto e scritto da tutte le parti da tutte le parti a me oggi crea molto disagio in questo periodo di insicurezza di paura e Diana sia
Parlare così sovente di di di identità
Mi fa accorrere una grossa preoccupazione perché può diventare un elemento un'esigenza un'esistenza contro per difendervi
L'identità cresce nel rapporto se io mi chiudo la mia identità buone
Io qui in questi giorni ho respirato ossigeno la mia identità è cresciuta
Non sia stravolta una si è arricchita allora non identità contro Roma identità per ecco se non mi si spiega perché cosa io non mi appassiona la parola identità identità vuol dire fare il dialogo rafforzare il confronto
Mettere insieme tutto quello che abbiamo un'altra seconda riflessione
Livia l'altra grande donna han detto mettiamo al centro delle politiche sociali
Mettiamo al centro le politici esce io aveva ad Alba
La fiera in questi giorni una città bella ricca a un bilancio non sola inattivo ma che ha soldi da spendere e quindi il meglio che si possa fare ha una grande tradizione di sociale e pure io che faccio volontariato in un centro della Caritas sento
La pensionata Ca'cinquecento a euro che paga duecento euro di affitto e che quando deve comperare la bombola del gas va in crisi
Sento la la insegnante che mi viene a raccontare che una madre di un adolescente e depressa lo manda a scuola ma non lo lascia uscire da solo e che questo ragazzo corre il rischio di finire al manicomio
Senta il padre che su ubriaca non paga l'affitto e la famiglia rischia di essere sfrattata
Senta un'autopsia con ansia la famiglia di un anziano non autosufficiente
Che per farlo ricoverare in una casa perché loro non possono gli hanno detto vendi il tuo appartamento Luís la comperato con tanti sacrifici
Tutto questo cresce
Noi io litigo continuamente con i miei amici e compagni del volontariato
Perché noi pensiamo che è una cosa che c'è la discutiamo tra di noi
E non riesco a far capire che questo è un grosso problema politico di cui deve farsi carico la comunità politica in primo luogo l'amministrazione comunale
Noi facciamo la nostra parte ma non possiamo sostituirci a chi deve fare
è un problema civico
Di cui la società deve essere a conoscenza
è un problema della comunità
E i nostri giornali anche quelli cattolici non ne parlano tant'è vero che dopo tante guerre siamo riusciti aprire una rubrica sulla solidarietà per far capire che siamo tanto bravi cattolici noi ad Albania ma messa facciamo anche l'elemosina ma un problema degli altri di quei poveri scemi che fanno il volontariato
Alla scusa
Questo infinito
Io credo che noi dobbiamo e pensare che il volontariato deve fare tanto è un gruppo ma questi problemi devono diventare problemi politici problemi sociali
Che la società deve conoscere e su questo noi dobbiamo andare a ragione Lidia a chiedere i voti
Perché tutte le altre cose sono importante ma questo è il tema che oggi agita le nostre città anche quelle più ricche
Allora ci sono ancora due interventi dopo naturalmente chiudiamo e faremo un rapidissimo giro proprio di battute
Tra i relatori anche per non andare in rotta di collisione con chi cuochi
Ma provo brevemente a dire delle cose anche se gli stimoli sono tanti e discutono di politiche sociali è una cosa talmente rara io ero in crisi d'astinenza di fatti ne discuto solo le rare volte che Livia viene a Genova per cui proprio nomi mi pare io lo affronto un punto di vista umano questa questione della solitudine vada tradotta in un forte ritorno al azione che prende anche spunto dalle cose che l'idea diceva ma che questo Governo secondo me in questi quattro anni ha fatto aumentare l'emarginazione
La leggiamo nelle carceri dove la vita è peggiorata la leggiamo tra i tossicodipendenti la leggo soprattutto io che guardate ci spendo un minuto di due occhi c'era un mezzo manco tutto che magari vent'anni fa mi chiamavano Enrico adesso continuano mi chiamo di nuovo disabile
Allora io credo di avere qualche di qualche abilità io sono una persona che era un problema ma dico questo perché anche nel linguaggio
Sport più drogato cercato si nascondono delle sensibilità
E si nasconde una volontà strisciata di far diventare cittadini di serie A e di serie B
A fianco di questa emarginazione c'è un'emarginazione degli operatori pubblici almeno la mia esperienza agli assistenti sociali educatori psicologi
Che nel pubblico grazie anche alla foce Fogh concitazione sanitario ospedaliero Alia espropriati da dignità professionale delle professionalità
Allora di fronte a questa emarginazione orizzontale tra la cosa che viene avanti quale è quella che si ragiona solo di contenitori affaristici per cui anche chi è impegnato nei servizi si trova a ragionare come procacciatore di affari travolta gratis per professionisti delle disgrazie
A fronte di una grande esigenza e quale invece di un grande dibattito plurale che rilanci che che sbatta in faccia anche queste forme di emarginazione che rilanci la discussione vera
Che faccia sì che il le questioni del disagio sociale siano questioni che riguardano la città nel lecita nella loro interezza
E si parla sempre più a quindi di contenitori e non di contenuti a fronte di questo io credo che invece bisogna ripartire dai contenitori contenuti da due questioni da colate donata chiamava l'impatto sociale quindi una ridiscussione di come sono le città di come laggiù il disagio sociale in città
E l'altra questione è quella del di ridiscutere se i patti impatti esistenziali patto generazionale tra giovani e anziani tra madri e figli tra nord sud del mondo tra immigrati e ci
La difesa se emerge e cose come vari attualizzato questo alla luce anche del fatto che sta venendo avanti una grande discussione sui piani regolatori sociali
Che se però non parte dai contenuti da quale l'aggio da quale il disagio che c'è nelle città col rischio di diventare libro dei sogni o di non risolvere i problemi ecco io credo che bisogna fare queste cose sapendo che noi noi compagni da sinistra come dire di fede cattolica possiamo farlo perché io credo che ne abbiamo due sensibilità come dire forti la prima che la fede che ci aiuta da questo punto di vista e la capacità di capire qual è la Chiesa dei poveri la seconda questione è che proprio nel nostro impegno quotidiano
Bisogna andare oltre l'estate rappresentanti di emozioni ma diventare rappresentanti gente che dà un contributo alla soluzione dei bisogni grazie
Questo è l'ultimo intervento poli come vi avevo detto facciamo un giro rapidissimo di reazioni da parte del visitatori
Bene volevo intanto ringraziare tutti i relatori insomma
Le cose interessantissime ci hanno
Ecco io mi volevo riferire in particolare al alla relazione insomma di Passuello alcuni tratti a proposito dei della comunità dei legami legami legami fragili deboli che viviamo a livello di comunità direi che qualcosa ancora di più grave ma faccio riferimento anche al discorso della sede di ieri sera quando diceva che anche all'interno delle famiglie si devono situazioni di violenza ora questo passaggio dai conflitti alla violenza io credo che dovrebbe come dire dovrebbe essere considerato in una misura ancora più vasta in questo senso che a tutti noi è noto si verifica quotidianamente di di leggere o dice che verificare di persona quanto la violenza comportamenti di violenza stiano crescendo
Ora nelle comunità locali nelle famiglie
E poiché voglio aggiungere all'interno dei posti di lavoro
A recente indagine delle a chi gli ha messo in evidenza ad esempio come nei posti di lavoro più di due milioni di casi di mobbing che violenza psicologica oltre che fisica all'interno del mondo della scuola abbiamo il fenomeno del bullismo ce ne son tutti i fenomeni di comportamenti di violenza vengo al dunque di questo di questo breve questa breve analisi e cioè che qualche anno fa ma nun molti mi pare tre quattro cinque anni fa diverse forse del del centro sinistra
Avanzarono una proposta di legge pelli istituzione di una figura professionale cioè il mediatore di comunità
Ora da allora non se ne questo disegno di legge questa proposta di legge io non l'ho più veramente abbiamo perso le tracce in particolare alla luce di che seguirà questo però
In particolar lucide ieri sera qui presente che seguiva questo disegno di legge poi non se n'è fatto più nulla io propongo si può arrivare dare mi pare che sia opportuno riprendere questa riflessione e cercare di portando avanti e concluderla positivamente grazie
Grazie anche per la sinteticità e la o ne ho scoperto un quarto per non l'avevo visto dietro qualche persona quindi nell'ultimo veramente nessuna
Sarò veramente telegrafico anche se ognuno di voi meriterebbe secondo me un intervento un chiarimento positivo e vi ringrazio per questo
Dico Franco Passuello che ha introdotto i lavori relazioni veramente Trios manca a mio avviso la domanda è questa sulla base dei valori fondanti come è possibile coniugare al meglio secondo me il concetto di far definita a modello di sviluppo solidale grazie
Grazie veramente adesso riprendiamo un giro di tavolo naturalmente quello che vi chiedo è evidentemente di non tanto così che riprendere argomentazioni eccetera ma indusse riuscite in tre minuti a testa
Di lasciare il segno della cosa che rispetto alle cose che vi sono state dette sono quelle che voi ritenete
Più importanti rispetto al tema generale della tavola rotonda vediamo se ci riusciamo don Virginia un po'i commissari tu
Sì ma
Innanzitutto più che rispondere si fa la prima riflessione che mi arriva proprio emotivamente che il discorso di fede un discorso serio
Cioè quello che mi preoccupa in questa fase qui è che il rapporto con il sociale con le grandi sfide ci dà una fede interrogata
Dio dove sei ritorno dopo le grandi tragedie c'è un regalo continua invece a un'immagine religiosa di tranquillità quasi che noi fossimo sfidati profondamente e allora regalarci troppo la domanda di credenti o sono fedele a Martini che diceva sempre che per parlare dei credenti tra fra parlare il non credente che in me
E credo che sia una grossa questione interrogazione anche culturale
Noi stiamo regalando troppo l'immagine religiosa che poi non apre la profezia dalla parola dell'ascolto dell'interrogativo del silenzio della coerenza con la propria vita personale
Questo grande dibattito rischia di lasciare tracce molto superficiale sul sul modo di vivere sugli stili di vita
La seconda questione che io intravedo
è proprio legata alla sfida della povertà
Dei poveri meglio uso questa parola in un senso forte in questo ambiente
Ne abbiamo avuto questa l'ideologia della ricchezza che ha invaso anche gli stili di vita quotidiana Stars consumando e sgretolando continuamente il problema dei rapporti stabili problema di questo la quantità ci può essere una voglia evidentemente di difendere sempre di più le cose che però non sono quelle che si praticano in pratica
Allora il tema io dico anche il tema ecclesiale
Perché poi la chiesa ormai ci aveva regalato a non è soltanto un problema di gerarchi è una comunità di credenti che si interrogano anche nella logica dalla fraternità che veniva detta
è una comunità che deve fare i conti con la povertà e con lo stile di vita in termini diversi da questo
Io credo che la profezia poi sia quella di tradurla incapacità anche politica questa
Innovative forte di fronte agli sviluppi del mondo
Io credo invece che ci sia una grande debolezza di un consumo religioso a go go sostanzialmente dove non interessa assolutamente se pone alla propria vita la pratichiamo
Vediamo anche sugli stili di vita familiare difendere tutto ma indipendentemente da poi quello che si è anche personalmente
Quasi non interessa la fatica la ricerca ciascun parroco di periferia sa che se dovesse dare i battesimi soltanto alle coppie regolarmente sposate sarebbe fermo
Se invece ha un'ottica evidentemente forte significativa di valorizzare le relazioni di fare un percorso di interrogarsi anche sul perché c'è una caduto culturale rispetto al valore dei legami
E renderà processo educativo si interroga avrebbe molto fortemente l'ultimo dato che diceva Lidia che accolgo
E quello del terzo settore rurale sono molto preoccupato
Di come l'immagine gestionale abbia ripreso dentro una sussidiarietà solo di natura gestionale di autorappresentazione dell'esistente
Per cui si può cambiare e nasca una cultura politica sostanzialmente lobbistica
Poiché mi danno alcune cose semplicemente non ho più la capacità di essere parola
Perché so che ci vado di mezzo citato di mezzo su tutti gli altri aspetti probabilmente gli aspetti singoli dell'autoreferenzialità stanno diventando forti lo dico anche sulle questioni scomode
Quelle che stanno sugli Roma quelli che stanno sugli immigrati sugli stranieri lasciano parlare purché non ci sia l'efficacia politica e quindi c'è un distacco riportare dentro dalla boh io credo che si vince invece se però stanno le competenze se no daremo questo tipo di politica e lo dico in casa quindi riflessione soltanto alla politica rivendicativa estrema cariche di logicamente che spezza
E noi che stiamo in mezzo nel mezzo dei problemi con la complessità rischiamo di essere tagliati fuori queste alla maturità di una politica che deve credere
Che si possa riconnettere esperienze associative esperienze politiche però questo è il rischio che abbiamo in questa fascia
Epifani
è vero Commendator tutti in diverso modo
Che bisogna riprendere a credere alla centralità l'importanza della delle politiche sociali
Io devo dire che è stata evidente in questi anni un'operazione culturale tesa da una parte a rimuovere la centralità il valore del lavoro
E dall'altra rendere sempre più marginale la politica sociale il senso dell'intervento sul sociale
Erano due aspetti di una di un'ideologia di un di un idea totalizzante del mercato
Che aveva i suoi simboli le sue parole la sua semantica
Mi è capitato qualche settimana fa di leggere che un uomo politico ha pronunciato la seguente parole
Io voglio lanciare un'OPA sul governo un'offerta pubblica d'acquisto per il governo come se il governo si acquistasse esattamente una dimensione una parola che che raffigura
Perché dico questo perché mi ha molto colpito l'insistenza sia di Livia
Sia di Albertina Soliani nel rivendicare l'importanza di credere in questa premessa
Io credo che sia proprio così
Bisogna che il centro sinistra
Tutto sia pure a partire dalle diverse sensibilità
Riacquisti confidenza fiducia e convenzione
Che la battaglia per ridare al valore la sua dignità e la sua centralità e la battaglia per ridare alle politiche sociali e la dimensione sociale una sua centralità non sono cose di altro tempo
Sono fattori fondamentali di un'idea di un programma che bisogna far vivere e far vincere e perché lo dico lo dico perché questi anni non ci consegnano solo problemi che non vanno ci consegni indiano anche se li sappiamo leggere segni che ci possono aiutare ad avere più fiducia
Ma non dice nulla
Che l'idea di fondo di questo governo della sua cultura politica in questi anni è uscita sconfitta
Non dice nulla e nessuno lo ha colto
Che questi cinque anni sono stati insieme anni in cui il Paese non è cresciuto gli anni in cui la disuguaglianza è cresciuta cioè si è rovesciata la cultura e l'assioma fondamentale di una certa cultura liberista
Più si è diseguali più si cresce danno voi è avvenuto esattamente il contrario l'assenza di crescita si è sposata all'aumento delle disuguaglianze anche da questo
Da questi segni si si sanno cogliere se si fanno diventare senso comune parola comune impegno comune si può ritrovare ad a vere basi più forti
Che possono poi non solo dare un programma ma dare la convinzione che quel programma è giusto
Domata
Fare una battuta velocissima stando nel mio livello bisogna ritornare a programmare a ragionare degli enti locali dei comuni in particolare con una proposta che pale cittadini che non stia solo sul tema delle risorse
è il problema più grave perché senza adesso se non puoi fare ma bisogna riuscire a ritornare a parlare di un'idea di città
Diversità da abitare
Perché se no non è che rischiamo di non riuscire più presi dall'emergenza dal timore dalle preoccupazioni e dalle difficoltà di consenso a fare nulla se vogliamo ritornare a fare le cose con la partecipazione qui con il consenso dobbiamo presentare ragionare un'idea di città che sia condivisibile il più possibile dei
Città da abitare poi è diverso il Comune piccolo del Comune grande ma dobbiamo dare anche lì trasmettere idee trasmettere progetti
Due battute innanzitutto credo che sia giusto quanto diceva Livia Turco del necessità di affrontare i problemi concreti delle persone e delitti che e possibile secondo me ritrovare anche con una con l'anno rinnovato entusiasmo poi terzo settore c'era un terzo settore ha ragione anche quanto diceva poc'anzi don Virginio che sta vivendo una crisi anche in natura culturale accerto che questo ruolo di tipo gestionale al quale c'era legato diciamocelo con serenità anche la politica certamente la politica di questo governo ma in generale una parte della politica a a schiacciate se non c'è costantemente anche un richiamo ideale se non c'è un dibattito se non si alimenta di pensiero al terzo settore muore proprio schiacciato a questo peso e va a svolge assodato questa funzione lobbistica che evidentemente non ci serve noi credo dobbiamo risponda a questo ampliando dibattito coinvolgendo i cittadini e lo dico anche come proposto la politica oggi a partire da queste primarie progetti concreti e coinvolgimento dei cittadini portiamo le persone a discutere delle questioni non ci interessano persone che mettono un un
Soltanto una scheda dentro l'urna ma ci interessano persone che danno idee che vogliono comunque spenda sì che poi diventano protagonisti sulla laicità l'ultimo battuta riprendo le conclusioni dell'intervento di
Di di Mimmo ieri credo che parlava e per noi cristiani parla di laicità voglio dire anche andare alla sorgente o cioè andare al Vangelo
Un vangelo che dobbiamo imparare a farlo dove sono iscritto nelle comunista e dobbiamo riprendere a fare diciamo in
Tutto comunitario di questo credo che sia il principale anticorpo che dei cristiani abbiano rispetto a questo tema certo perno e questo per altri è diverso ma per noi davvero questa soluzione
Lo dico con serenità e la soluzione principale
Andrea Albertina
Sì raccolgo la sollecitazione di Carla su questa questione dell'identità
Mi verrebbe da dire
Bisognerebbe andare anche molto alla radice
Oggi è necessaria una identità dell'essere non solo del fare non solo dalla tecnica
Anche le questioni eticamente sensibili
Non sono una questione sociologica
Pongono problemi enormi sul piano dell'essere della coscienza del mistero comunque sono questioni enormi
Su cui la gente si interroga poi magari non sceglie niente perché capisce comunque è una cosa complicata
Scene referendum voglio dire non ci va
Io sono convinta che l'approccio culturale l'approfondimento di queste questioni dell'essere può cambiare il modo della politica di affrontare un progetto di società
Carla io non so se mi sbaglio ma io ho l'impressione che noi ragioniamo ancora dell'identità in termini individualisti sì torniamo Passuello per quello sono io
Ho qual è la tradizione parziale da cui provengo cioè l'identità della parzialità
Io resto convinta che le tradizioni culturali politiche da cui si viene oggi storicamente sono un contributo importante e positivo per costruire il presente e il futuro ma da sole non bastano se non c'è un'altra idea diedi identità che io direi così sto balbettando
L'Italia l'identità che si costo che si qualifica sul tema dei rapporti delle relazioni
Una identità quindi sull'alterità
Non sul singolo sul rapporto tutto il tema del dell'aria della grande svolta della politica con la questione sociale come viene fuori oggi si costruisce sull'idea che noi dobbiamo da sì una identità su queste questioni in base alla alle relazione che e e Ali ai ai criteri e agli obiettivi che condividiamo
E così sulla cultura sull'intercultura tra l'altro in epoca globale
Io credo che e la Società degli individui si dice già con le Paure con con le difficoltà a capire con le solitudini
Si dice già che il futuro per le persone deve essere essenzialmente costruzione di legami e sicurezza sui legami quindi inclusione allora anche dal punto di vista la cultura politica credo che sia molto importante che noi comprendiamo anche queste cose e che ci mettiamo di più
Che non siamo pigri nel dire soltanto tutti chi sei tu da dove vieni ma l'identità che si costruisce nelle condizioni del Nord sì che lasciatemi dire per ritornare sul tema sono una grazia non sono vico una disgrazia voglio dire si danno l'opportunità solo che ne siamo capaci
Mi verrebbe da dire che proprio questo ragionamento si può portare al alle identità dell'Unione guardate che dobbiamo pensarci o dell'Ulivo e l'unione ai caratteri identitari
Che che non sono che la somma delle parti ci mettiamo d'accordo ma è intorno alle grandi scelte noi siamo quelli lì e siamo quelli legati apro al processo sociali al progetto di società
E al sentire comune degli italiani che noi dobbiamo scoprire e su cui dobbiamo impostare la campagna elettorale per vincere perché eliche se che viene fuori se noi siamo in grado di dare questa prospettiva questa speranza mi verrebbe da dire da ultimo
Io credo che noi possiamo molto aggiornare non so come dire ma in parecchio del della nostra cultura politica su su queste questioni che riguardano tutte il futuro
Con in mano la la Costituzione senso della cultura costituzionale il grande dibattito sulla Costituzione sempre modificazioni è molto legato atto a tutto il discorso degli asset di cosa significa in termini di libertà in termini democrazia ed è e va benissimo
Ma io credo che noi dobbiamo anche ricostruire nel sentire comune l'idea della cultura costituzionale che poi era era anche l'idea delle istituzioni della solidarietà di cui ci parlava Ruffilli cioè la solidarietà essenzialmente linee la democrazia nella politica e anche in tutto il tessuto sociale ma ne dobbiamo recuperare questo
E fare della cultura costituzionale il motore di queste identità civile qualcuno lo chiama la religione civile dobbiamo interrogarci su questa identità civile che che parte sempre dall'idea che c'è un'identità di rapporti appunto e non solo di individui
Su questo punto segnare una piccolissima cosa per dire quanto si dovrà fare quali grandi questioni avremo nei prossimi anni pochissimi anni ci sarà un turnover nel mondo della scuola chiamata costruirla educazione cittadinanza identità costituzionale no
Enorme svedese agli insegnanti sono poco molto più anziani di quanto o non sia negli altri Paesi
Metà se ne andranno nei prossimi anni noi avremo il problema di quale cultura costituzionale della scuola ci sarà con la gente che viene dentro dopo questi anni di deserto di devastazione
Allora e davvero concludo
Aggiungo se la Chiesa continuerà a parlare avrà molti argomenti
Per parlare della convivenza civile
Non soltanto alcuni io quello che la politica abbia anche il compito facendo il suo mestiere
Di mettere a giorno nella vita della nostra società queste questioni su cui chi vorrà io penso che la Chiesa dovrà interrogarsi
Lo potrà fare ma lo potrà fare avendo termini di confronto che non sono la miseria della politica di oggi
Solo come dire politiche sociali come avete detto significa c'era Carla altri vedere leggere le nuove povertà nuove sofferenze in via credo che monta sociale però ci dia anche ci dica anche molto che ci sono tante persone che nonostante tutto resistono dai noi media disse
E in tempi di vista difficilissimi hanno saputo andare avanti e innovare continuare a progettare non si sono lasciati incarcerare nel pensiero ecco per cui credo che ci sei
Nonostante tutto si si è andati avanti anche sull'innovazione e che dunque il mondo sociale convenga molto al centro sinistra
Perché parla di persone in carne ed ossa ma anche perché consente al centrosinistra di rendere concreto quel messaggio ineludibile per tornare
A rendere forte questo nostro Paese che il messaggio della fiducia e della speranza io credo che soprattutto nel mondo sociale si colga un cambiamento di umore profondo le persone sanno hanno capito che per difendere la loro salute per difendere il futuro dei loro figli non basta il messaggio arricchite vi e fatte da voi
Ma c'è bisogno che ci sia una comunità che ci sia una baracca che tira che ci sia un Paese che torni a essere forte
Quindi il diede di qui e di questo messaggio di fiducia di questo bisogno di stare in compagnia che viene dal mondo sociale il centrosinistra avrà molto bisogno appunto per tornare a governare
E per fare sì che la sua azione di governo sia un profondo cambiamento di valori e non soltanto appunto
Il il fare il meglio di quello che si può fare ma un profondo cambiamento di valori
Hanno risposto gli interlocutori della tavola rotonda studiamo law anche ai due relatori la possibilità di interloquire sempre in maniera molto sintetica Massimo
Sì velocemente mi pare che mettendo insieme la ricchezza del dibattito stamattina
Ci sia come dire con un tema sottotraccia che poi ogni tanto emerge
Che riguarda secondo me li fa il rapporto tra educazione e democrazia
Cito dei passaggi che sono emersi beh l'intervento della Soliani prima è anche il primo intervento tutto al prende la scuola di come dare garanzie di continuità di qualità della scuola il tema dell'astensionismo e della preoccupazione che citava Livia
Nell'intervento di stamattina il tema di un terzo settore non subalterno che diceva Virginio ma capace di esprimere come dire una soggettività il tema di uno spazio comune no di non all'i muri e di potere come dire riconoscersi e dialogare e se volete anche il tema della famiglia che fondamentalmente primo luogo di educazione e di formazione civica ora questo a me pareva rimanda a un nodo
A uno snodo cioè che è quello del rapporto tra legittimazione partecipazione della democrazia rio credo che il cammino l'ipotesi la mobilitazione lì le cose che avevo detto stamattina Depero una grande come dire attenzione e preoccupazione
Fare e ne promuove la partecipazione a ridare legittimazione ad unire democrazia che ne appunto non si gioca con un'OPA ma che diventa e che può essere che deve essere la visione dove insieme Diversi si può continuare a pensare a costruire un futuro un pochino meglio di quello che abbiamo grazie
Da Massimo l'ultimo intervento poi chiudiamo
Franco
Ero partito dicendo
Dovendomi tenere in un su un versante diciamo meno concreto di come di quello che hanno poi tenuto gli altri per non invadere il campo che la fraternità era il fondamento dei fondamenti mi pare che tutto quello che è emerso lo dice
Da ultimo il tema della istruzione
Istruzione è preparare l'Italia competere sul mercato
O ricostituire le ragioni profonde anche voglio dire non dico o e e
Le ragioni profonde
I fondamenti dalla nostra convivenza
Faccio per dire penso che la la via seguito alla Moratti è chiara
Se dovessi guardare però in profondità anche la precedente
Riforma viste dicendolo alla fine è forse sbaglio perché non consento di i conti io quando è indubbio che anche noi fossimo fossimo del pane che il problema principale era adeguare l'istruzione all'economia appunto
Qualche dubbio non dico non come quel come nel caso della Moratti quindi voglio dire che anche su questo è necessario dire una riflessione di tutta l'Unione io poi sono appassionato sono nella Sinistra democratica parlo in particolare
Della sinistra democratica
Mi atterrò molto interessato dagli interventi quello che ha detto Guglielmo Epifani
Ha detto una cosa che non mi è così nota e quindi
Del lavoro che si sta facendo dentro il sindacato diciamo per un ma accumulamento delle differenze
Scoprire che il sindacato
Dico scoprire provocatoriamente riscontri non è solo un'associazione di interessi e di servizi come a me è sembrato che qualche volta si fosse rischiato lo dico alla CGIL parlo in generale io sono del per l'unità sindacale
Ostinatamente io questa impresa per questa percezione l'ho avuta
Riscoprire che anzitutto siamo di Dori Nori su questo una comunità di donne e di uomini
Che non butta insieme all'ideologia antica anche le necessità di tenere unite le persone intorno a risorse ideali e simboliche
E il problema dell'associazionismo del terzo settore del partito sta ancora scritto non lo so ma nei tempi che il partito una comunità di donne e di uomini mamma mia mamma mia eterogenesi mamma mia
Tema della fraternità è veramente il fondamento non perché c'è bisogno di un gene poi c'è il conflitto quando sia fraterni si litiga
Si discute seriamente senza tutte le volte dover opporre la mia identità la tua perché non esiste
Una capacità generale di riconoscersi
Anche il disegno atto di cui abbiamo bisogno il governo non è solo l'economia e politiche sociali
E il senso del destino di una nazione
Per i suoi valori dei suoi fondamenti
Noi vinciamo si sappiamo mobilitare grandi energie simbolica
Ciao sono le uniche che aiuto ma trascendere le Paure gli interessi che non possono essere soddisfatti nell'immediato e anche l'auto centrata Silone di un certo libertinismo non sono le prediche o le omelie
Ovvio
Dotato in questa mattinata effettivamente a risultare a a respirare un'aria nuova grazie ci ritroviamo alle tre mezzo
Perduta
Di lavori pomeridiana
Le due
Il programma prevedeva due comunicazioni
Religione scienza politica laicità dello Stato del professor Francesco Casavola purtroppo questa mattina c'era
Comunicato di non stare tanto bene ci ha mandato il suo testo scritto che poi leggeremo professor Casavola lo conosciamo tutti storico del diritto costituzionalista
E punto professore di di istituzioni di diritto romano poi di diritto romano adesso è presidente della dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana
E dal febbraio del dell'ottantasei è stato il giudice della corte costituzionale attualmente presidente emerito della Corte costituzionale
Neri abbiamo ricordato nei nostri lavori ricorso qualche suo
Spunto nell'apertura della nel nel suo intervento all'apertura della quarantaquattresima Settimana sociale lo scorso anno sul valore della democrazia
Ora il suo il suo testo che denso di gli spunti e di grandi sollecitazioni Lollo leggiamo purtroppo perché pronto perché lei non non essendoci certo forse non sarà lo stesso affetto ma insomma cercheremo di fare del nostro meglio
Religione e scienza politica laicità dello Stato
Il tema della laicità è tornato da tempo a riempire le cronache politiche culturali di opinione pubblica variamente e talora confusamente declinato
Il profumo il profilo su cui si sa dare maggior rilievo e quello delle influenza se non addirittura delle ingerenza della Chiesa cattolica nella sfera politica
Le drammatici persone di questo rapporto sono ridotte ad entità omogenee lo Stato e la Chiesa
Entrambe ordinamenti che si contendono gli stessi sudditi cittadini in occasione di elezioni consultazioni referendarie dibattiti in tema di divorzio al porto procreazione assistita eutanasia
Unioni omosessuali tutela della famiglia scuole non statali insegnamento della religione e relativi insegnanti nelle scuole statali
Finanche provvedimenti di clemenza per la popolazione carceraria
Le contrapposte prese di posizione si muovono su piani eterogenei o dei principi o dell'opportunità sul primo si muove l'obiezione che uno Stato laico non può accogliere istanze della Chiesa gerarchica
Sul secondo le diverse risposte di dialogo adesione o rifiuto sono prevalentemente dettate da calcoli di quantificazione del consenso degli elettori o dell'opinione pubblica raggiunta dei media
Quanto al principio di laicità dello Stato non sembra che ne sia univoca interpretazione a differenza di altre Costituzioni la nostra non definisce l'Italia una repubblica laica
L'articolo sette della carta del quarantotto riconosce che Stato e Chiesa sono ciascuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani
Che i loro rapporti sono regolati dai Patti lateranensi le cui modificazioni dovranno essere accettate dalle due parti senza che si proceda revisione costituzionale
Dato che i patti lei affermava il principio dell'articolo uno dello Statuto Albertino che la religione cattolica apostolica romana è la sola religione dello Stato
E quei patti convalida la Costituzione repubblicana non si poteva affermare che lo Stato italiano fosse uno Stato laico
Tutte le religioni sono libere di uguali dinanzi alla legge stabilisce l'articolo otto della Costituzione ma questo non cancellava la natura confessionale dello stato che continuava ad avere come propria religione quella cattolica
Nel mille novecentottantaquattro la revisione del Concordato del mille novecentoventinove
Poneva fine a tanta ambiguità di una Repubblica protestante la fede religiosa la cui chiesa è indipendente e sovrana rispetto allo Stato e in un regime Genet
Pressioni
Il protocollo addizionale alla legge numero centoventuno del mille novecentottantacinque di ratifica ed esecuzione dell'accordo tra Repubblica italiana e Santa Sede
All'articolo uno prescrive che non si
Principio Ric
Pensi della religione cattolica come sola religione dello Stato
Ma insomma Demi
Nove con la sentenza numero duecentotré della corte costituzionale
Principio costituzionale supremo cioè al di sopra di ogni altra norma costituzionale e non soggetto procedimento di revisione quello della laicità dello Stato che contrassegna la forma di Stato della Repubblica italiana
Ai Città dello stato non è una sovrastruttura ideologica celata per eventi sopravvenuti sulla Carta del mille novecentoquarantotto
Al contrario e si è radicata nelle viscere della costa della Costituzione in ben sei dei suoi articoli più significativi
Nell'articolo due che riconosce i diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali in cui si svolge la sua personalità
Nell'articolo tre
Che sancisce il principio di uguaglianza e di non discriminazione per tutti i cittadini senza distinzione di sesso razza lingua religione opinioni politiche condizioni personali e sociali
Nell'articolo sette che dichiara indipendenza e sovranità per Stato e Chiesa nel loro proprio ordine
Nell'articolo otto che afferma la libertà di tutte le confessioni religiose
Nell'articolo diciannove che garantisce a tutti il diritto di professare liberamente la propria fede di esercitarne Scurto in pubblico e in privato e di farne propaganda
Nell'articolo venti che vieta limitazioni legislative ocra Marco gravami fiscali per qualsiasi associazione o istituzione a fini religiosi
La portata regolativa del principio di laicità è indicata dalla Corte costituzionale
Nella attitudine dello Stato comunità che risponde non ha postulati ideologizzati da strati di estraneità ostilità o confessione dello Stato persona o dei suoi gruppi dirigenti
Rispetto alla religione od in particolare credo
Ma si pone al servizio di concreti stanze del coscienza civile e religiosa dei cittadini
I termini dell'evoluzione giuridico costituzionale del nostro dire coordinamento vanno compresi evocando il contesto di almeno tre France tre fasi storiche della cultura italiana
Quanto al tema della religione
Nell'età liberale la religione era intesa come affare privato tuttavia non potendosi disconoscere che la religione era fonte della morale e sociale se ne consentiva l'insegnamento su richiesta delle famiglie
L'ostilità tra scienza e religione nella cultura positivistica cadde del tutto nel secondo idealismo e nella versione fascista dello Stato etico
Nella quale la religione fu riconosciuta come un connotato dell'identità nazionale da farsi maturare nella scuola di Stato
Affacciandosi una società sempre più caratterizzata da terrorismo religioso e culturale il tema della religione sia aperto due problemi
Quello della libertà di coscienza e quello delle scelte educative e familiari
In più i flussi migratori provenienti da Paesi di altre civiltà e religioni pongono dilemmi tra il rispetto delle identità collettive dei gruppi ospitati e il principio di uguaglianza che tutela i cittadini come indie
La definizione del principio di laicità assegna allo stato comunità il compito di corrispondere alle istanze della coscienza civile e religiosa dei cittadini
Ivi compresi gli stranieri essendo la libertà l'etica religiosa un diritto umano
La distanza dalla laicità francese che esclude dallo Stato dallo spazio pubblico ogni singolo ogni segno distintivo di una confessione religiosa e tuttavia evidenza
Evidente c'è dunque lei cita e laicità
Le storiche culturali e politiche delle nazioni producono ordinamenti diversamente orientati pur nella uniformità delle terminologie
In Francia la nascite non è non è detta de combatto nasce dal superamento della millenaria alleanza di trono e altare
Dalla rivoluzione francese dalla filosofia illuministica dall'esperienza di guerre di dirimenti religione e ha potuto maturare sul presupposto che la confessione di un credo non è un fattore di coesione sociale ma di disgregazione dei vincoli di cittadinanza
Laicità e laicismo d'Oltralpe significano anticlericalismo ed estraneità al fenomeno dure liscio
Ma da noi quelle parole valgono distinzione
Non in comunicanti una della politica l'altra della religione
La dialetti
Sci non esistendo più la rappresentanza politica dei cattolici in un unico partito quali fu la democrazia
Si colora di valenze plurime di significato
Laici come non credenti credenti non praticanti oppure praticanti ma non acriticamente obietta obbedienti alle direttive della gerarchia ecclesiastica
Tonici sono sia quanti vivono consapevolmente la comunione ecclesiale sia qua
Pubbliche
Mi della chiesa
In regime di pluralismo partiti
Quando sorge una questione controversa tra laici e cattolici l'assetto bipolare del sistema politico perde la sua rigidità le opinioni e le presta lezione diventano trasversali
La preoccupazione dei leader e di garantire consenso degli eletti
Anche a costo di disporre di dispensa arsi attraverso gli schieramenti e di andare incontro agli errori nelle previsioni come accaduto nella
No nel referendum Aria in tema di procreazione assistita
Ma il problema non è assoluta
E c'è cattolici le materie in controversia sono e saranno sempre più di grande rilevanza etica e sociale
Se davvero si vuole un dialogo occorre chiarire meglio l'identità delle parti
Gli uni agli altri sono portatori di rappresentazioni molto diverse dei significati della vita
Per i laici le libere scelte indivisa
Io no mente primordi
Zone delle condizioni materiali dell'esistenza
Non vanno limitate così come non va impedito ogni progresso delle scienze e delle tecnologie finalizzato al benessere personale fisico e psichico
Per i credenti la vita è un dono di Dio regolata da un ordine naturale che va rispettato
La religione cristiana riconosce una morale secondo natura e ragione
Che non può essere trasgredito a a favore di un permessi visivo funzionale alla trasformazione di ogni desiderio in diritto
Se si resse alle apparenze i laici sono progressisti tolleranti creativi i cattolici invece conservatori intransigenti missione Issing
Ma potrebbe esistere una società in cui ciascun individuo potesse realizzare ogni suo arbitrio senza che l'osservazione sia riconducibile a una norma ha un valore di portata universale
La chiamata in causa del relativismo da parte di Papa Benedetto sedicesimo occasione di non convince convincenti correzioni riso e contraddittori offre la risposta ovviamente negativa
E allora nel quotidiano contrasto degli uni e degli altri il buonsenso non l'obbedienza ha fatto prevalere le ragioni della chiesa su quelle di quanti opponevano argomenti di laicità
Nell'impasse individualistica non è collocabile alcuna morale laica
Ancora una volta Benedetto sedicesimo ha proposto un colloquio per un Comune modus vivendi
Comportarsi moralmente allo stesso modo indipendentemente dalla soglia della fede
A questo punto lì all'interno del mondo cattolico che può sorgere lucchetti obiezione sì è così il cristianesimo non si riduca ad una morale e sociale
Perdendo la sua dimensione profetica di critica dell'esistenza la sua trascendenza che pone la salvezza nel mistero di Dio
Nell'inconoscibile disegno della sua giustizia e della sua misericordia su ogni essere umano
Di qui la necessità che la Chiesa sia conosciuta meglio da credenti e dei non credenti
Questi ultimi tendono a considerarla come un potere mondano come il più contatti compatto e pervasivo dei poteri di questo mondo
Con un duplice paradossale comportamento di decine di denuncia di una sua usurpata politicità ho chiesto ostentata tensione sui moniti
Fino a farsi cattedre anti di ortodossia per i credenti
Quanto ai credenti l'oscillazione tra una religiosità intima e nascosta ed una professione pubblica e talora spettacolarizzata della fede
Non rende il dovuto conto della peculiarità della religione cristiana di essere un mistero incarnato nella storia umana
Di essere insieme non separatamente contemplazione e adorazione solitarie di Dino e costruzione di un ordine civile Fondazione di una comunità
Non a caso il concilio Vaticano secondo definisce la Chiesa al popolo di Dio
La conoscenza della religione non può non implicare la illuminazione della sua storicità
La chiesa come popolo e Società nella società non uno stato anti-Stato ucciso guizzante dello Stato
Così come lo Stato laico non è un anticorpo della chiesa
Se l'antinomia Stato Chiesa appartiene ad un universo giuridico premoderno quella tra politica e religione attende di essere superata dal nostro tempo
Il modello della doppia cittadinanza nello Stato e nella chiesa poco può condurre ancora d'un conflitto tra due fedeltà se entrambe vengono reclamati ad un'esclusione reciproca
Deve invece essere coltivata l'idea che la religione è una libertà costituzionale in tutti i cittadini e come tale è una istanza della politica in uno Stato democratico e laico
La chiesa quali organizzazioni dei credenti nella società civile e legittime interlocutrice delle istituzioni politiche che sono al servizio della società
Forse dovremo ripensare la società civile per quello che va diventando e per quello che non è più
La società civile nacque dalla separatezza dei ruoli politico-militare dei sovrani e signori feudali ed economico dei contadini artigiani mercanti banchieri l'ossatura della società furono le classi che dal pulviscolo di certi strati corporazioni si vanno dopo la rivoluzione industriale compattando in borghese sia il proletariato
è sintomatico che delle in società in società civile sia sinonimo di società borghese
Il conflitto di classe e le sue vie di uscita del Welfare State e poi la Welfare State society hanno lasciato una morfologia sociale in cui le classi sono tendenzialmente sostituite da corporazioni professionali
Che l'estensione delle attività economiche nel terziario inventa e accresce all'infinito
La circolazione delle persone della immigrazione tendono a costruire minoranze fortemente coese nelle nazioni ospitanti
La società che aveva come fattore di coesione la cultura nazionale e la solidarietà di classe oggi deve confrontarsi con problemi di integrazione di gruppi multiculturali
Una società fatta di lobby professionali e di gruppi estranei in uno stato di sinergismo è obbligata ad investire su valore Stones valori religiosi
Che entrano in quella cella interiore della coscienza personale dove lo Stato laico non è permesso di entrare
Per ispirarmi i sentimenti morali universali di appartenenza al genere umano prima che ad un popolo
Prima che ad un popolo e di amore del prossimo nelle cerchie minori della famiglia delle comunità della patria ospite in quella propria
Le religioni e della Chiesa cattolica che raccoglie la maggior parte dei cittadini hanno una rappresentatività sociale che irragionevole
Che era scusate che è ragionevole non riconoscere o demagogicamente rifiutare altrimenti si cade nell'utopia di una società senza Stato
O si replica la tragica esperienza dello stato totalitario esclude che possa esservi altro al di fuori contro alti sopra disse
Una nuova cultura politica si impone in cui si stemperi l'animosità di un'arcaica discriminazione tra credenti e non credenti che da noi usano l'equivoca denominazioni di laici e cattolici con il significato prevalente di difensori dello strato i primi e delle chiese i secondi
E appunto da tandoori da tanto ritardo storico che lo Stato laico non può essere di si interpreta alto come il religioso e la chiesa Comus portatrice di funzioni pubbliche
Sarebbe auspicabile che i laici e cattolici si conoscessero con minori Repici proprie diffidenze
Magari dopo aver riletto qualche pagina di un attore quale Benedetto Croce da ogni parte avvocato ma poco compreso il meno meditato il vero anti clero anticlericalismo si fa con i fatti e non con le parole con i fatti e non coi gesti
Si fa sostituendo verità più alte alle verità che la chiesa al serba alte e diffonde opere più degni a quelle che l'ha chiesta promuove e quando non si ha modo di fare il meglio rispettando anche la religione la chiesa e lasciando che operino dove noi non possiamo operare
La fatica nel fare è così a sopra che passa la voglia di stare a vociare così io stadi difficoltà che si finisce col diventare in qualche modo tolleranti verso i cattolici e persino verso i preti
Quando pur nella diversità delle forme sentiamo che il loro cuore batte con il nostro questure vita morale la terza Bari
Così
E quanto ai preti
Accanto agli uomini d'azione ai politici ai guerrieri ai capitani delle industrie e dei commerci e anche i faccendieri ai maneggioni alla gente di pochi
è di pochi scrupoli e pronta a rendere i corrispondenti servigi accanto insomma la gente variamente mondana dalla più alta la più bassa dai giornali non dominatori esservi della Christie dall'acquisto grazie al cane agli umani
Si trovano in medi di crisi e di Chiesa che sorreggono i debitori rimbrotto ne condannano
E nata imitano gli oppressori richiamano le anime all'eterno e addio mitiga le feroci contrasti indirizzano al bene adorano predano annunciano
E preparano le vie del Signore Benedetto Croce History più esastilo fondata riflessione insieme
Più o meno
Dopo o
Dopo il spesso professor Casavola passiamo
La parola Giannino Piana
Il professor Giannino Piana una nuova etica pubblica tra libertà responsabilità e bene comune professor pene docente di etica cristiana
Alla Libera Università di Urbino
E anche di etica ed economia all'Università di quegli di Torino ha facoltà di Scienze politiche autore di tantissimi libri pubblicazioni riviste e presidente dei dell'Associazione italiana di teologi moralisti ex
Intanto ringrazio per aver ricevuto questo invito poter partecipare ai lavori di questo convegno che già da ieri sera ho percepito molto consistenti non solo dal punto di vista politico ma anche dal punto di vista culturale
Ringrazio in particolare Mimmo Lucà che mi ha invitato con cui c'è effettivamente un rapporto di lunga data
è un rapporto che si è venuto consolidando in questi ultimi tempi anche a seguito del referendum sulla legge sulla procreazione assistita e che conservo con grande interesse anche perché ho sempre condiviso in qualche modo le linee di fondo che hanno ispirato i suoi comportamenti la sua condotta soprattutto le sue posizioni di carattere politico e ideologico e quindi quelle appunto dei cristiani sociali con cui mi sento profondamente in sintonia
Voglio dire subito che dei tre poli attorno a cui ruota la riflessione di questo convegno rispettivamente la laicità l'etica pubblica e la democrazia
La mia attenzione prevalente sarà posta attorno al polo centrale quello cioè dell'etica pubblica non solo perché questa è un po'la mia competenza ma anche perché ritengo che abbia una rilevanza fondamentale in tutto il discorso che siete già venuti facendo nel corso di queste giornate che soprattutto verrà poi sviluppato anche successivamente
Perché l'importanza dell'etica pubblica credo non ci sia bisogno di dimostrarlo mi pare parecchio evidente basta pensare alla complessità delle questioni che sono in gioco nella società in cui viviamo
Direi in particolare alla delicatezza di queste questioni per rendersi coscienti consapevoli della insufficienza di criteri che spesso vengono invece invocati non soltanto sul terreno legislativo ma anche sul terreno delle scelte soggettive e personali
Il criterio per esempio della libertà individuale spinta a fondo radicalizzata di cui già si è parlato ampiamente in questi giorni
O dall'altra parte e questo sul versante soprattutto della legislazione quindi sul versante che tocca la politica il puro e semplice criterio della procedura Lita che sono a me pare due modi di accostare le problematiche
Che dobbiamo appunto affrontare in questi giorni
Insufficienti quanto meno se non addirittura per alcuni aspetti io ritengo devianti
Allora l'attualità dell'etica pubblica è fuori discussione ma vorrei anche subito dire che purtroppo l'etica pubblica attraversa momenti di seria difficoltà
Attraverso un momento potremmo dire di crisi nel senso anche più profondo del termine di cioè di momento di passaggio di momento di transizione in quanto per un verso certamente sono entrati in crisi i vecchi modelli sono entrati in discussione e credo giustamente i vecchi modelli quelli del passato per altro verso il molto difficile riuscire a elaborare dei modelli nuovi che tengano conto della complessità delle situazioni in cui viviamo
Che soprattutto tengano conto della pluralità di posizioni ideologiche e culturali sociali politiche che caratterizzano anche il nostro Paese per arrivare davvero a individuare se possibile une Tosku condiviso
Su cui appunto impostare poi la riflessione legislativa e prima ancora soprattutto io credo gli interventi di carattere politico che non si limitano certamente soltanto alla legislazione ma hanno risvolti sociali di primaria importanza
Per questo io cercherò in queste rapide notte o annotazioni che cercherò di fare oggi di offrire spunti di riflessione attorno a due popoli no il primo più analitico potremmo dire
La verifica cioè di dove stanno le difficoltà che caratterizzano oggi l'etica pubblica
Quali sono le ragioni di queste difficoltà quali sono le cause che motivano la difficoltà di un'etica pubblica nel contesto della nostra società di oggi il secondo momento invece più propositivo e sul che fare
Come uscire da questa di stretta in qualche modo come riuscire a rilanciare l'etica pubblica all'interno della nostra società
Superando le tentazioni che ricordavo quello della caduta dell'individualismo che vuol dire nell'assolutizzazione del diritto soggettivo
E l'altra difficoltà quella di elaborare discorsi puramente normativi di pura procedura Lita che non fanno perciò riferimento in qualche modo a valori anche se poi in realtà anche le procedure nascondano dei valori che però non vennero mai
Come dire definiti non vengono mai messi in luce e si rischia spesso che questo sia ancora più controproducente di quanto invece non avvenga quando queste cose vengono chiaramente dichiarati vengono messe a fuoco
Ecco nel primo momento dicevo è più dedicato all'analisi e più dedicato cioè al offrire alcuni spunti che ci aiutino a leggere il contesto socioculturale in cui viviamo sotto questa prospettiva da questo punto di vista io credo di poter dire così molto riassuntivamente è l'ipotesi su cui appunto cerca di svilupparsi la mia riflessione di oggi che la difficoltà di fondo
Che caratterizza l'etica pubblica nella nostra società era presentata a me pare dal venir meno
Gradualmente
Il processo storico non sia determinato immediatamente ma avuto come dire un seguito molto consistente nel giro di alcuni decenni ma ecco il venir meno nell'ambito della nostra società di un ethos collettivo condiviso
La perdita cioè di quelle che in qualche modo qualcuno definisce come le evidenze etiche collettive
Quelle a cui tutti facevano riferimento no e che costituivano per così dire il punto di partenza per la costruzione poi della vita collettiva questo per una serie di ragioni che ben conosciamo
La ragione fondamentale credo vada scritta a quello che già Weber lucidamente in qualche misura profeticamente preannunciava il suo tempo cioè la nascita di una sorta di politeismo dei valori
Andrei più in là addirittura e direi politeismo dei sistemi valoriali perché esistono una molteplicità di sistemi valoriali molto differenziati all'interno della nostra società
Che Weber attribuiva a quello che con una espressione molto suggestiva chiamava il disegno il disincanto amento del mondo
Quella che noi oggi chiamiamo la secolarizzazione una secolarizzazione soprattutto compiuta una secolarizzazione che non è più su questo poi tornerò semplicemente crisi del sacro come lo è stato in una prima fase del sacro inteso in senso tradizionale
Ma diventa sempre più crisi del senso crisi del fondamento cioè crisi delle radici crisi di ciò che è costituita costituito per tanto tempo l'uomo su cui è venuta costruendosi la nostra civiltà
Non soltanto ci dentale ma anche altre civiltà anche se a partire di lentamente da contesti culturali diversi e quindi contraddizioni religiose ideologiche e culturali anche molto differenziate dalla nostra
Potevo fare due esempi per dire quanto sia profonda questa crisi no di fronte alla quale noi dobbiamo porci e che dobbiamo in qualche modo affrontare io credo no il primo esempio è un esempio più di carattere storico
Penso per semplificare molto a una sorta di ribaltamento di prospettiva che è venuto a crearsi nei rapporti tra
E le diverse aree culturali che hanno dato vita a partire dal dopoguerra nel nostro Paese
Al a alla alle alle diverse i diversi partiti politici alle diverse posizioni politiche no fondamentalmente sono ancora quelle legare l'area cattolica l'area socialista l'aria marxista insomma e l'area laica no ecco
Deve se noi riflettiamo su quanto è avvenuto soprattutto in questi ultimi decenni nei rapporti tra queste aree ci rendiamo conto io credo dello spessore che ha assunto la crisi
Pensiamo soltanto a un fatto che voglio soprattutto sottolineare in partenza
E dell'immediato dopoguerra tra queste diverse aree esisteva profondo scollamento ideologico
Chi ha qualche anno sulle spalle come le ho io ricorda che cosa è stato il quarantotto no come contrapposizione ideologica come come dire radicale contrasto sul terreno delle posizioni ideologiche pure a fronte di questa contrapposizione ideologica anche molto violenta per alcuni aspetti
Sussisteva fra queste aree la possibilità di una comunicazione anche molto profonda sul terreno dei valori sociali comuni
Basterebbe ricordare ai in proposito la carta costituzionale che il prodotto almeno da su nella sua prima parte di questo sforzo che aree culturali diverse con i partiti che ad esse facevano evidentemente riferimento
Di questo sforzo di al addivenire accomuna
A un netto scomuniche collettivo tutta la mediazione che nella prima parte della carta costituzionale si trova tra i valori di libertà allora i tradizionali quelli potremmo dire individuali e i valori sociali
E quindi tutto il discorso del del dello SDI non più soltanto dello stato di diritto ma dello stato sociale dei diritti sociali come fondamento della società in cui viviamo questo sforzo dice appunto la possibilità che i
Si è avuto allora di convergere attorno a un ethos collettivo che era presente nella società in quella società che era uscita
Da una situazione anche molto critica
Quella prima del fascismo poi della guerra poi della Resistenza fortunatamente e che aveva consolidato nelle coscienze o potremmo dire addirittura nella coscienza collettiva questo senso di un'appartenenza che era radicato su valori comuni su valori sociali condivisi perché sono soprattutto i valori sociali che fondano poi un'etica pubblica
Bene parlavo di ribaltamento di prospettiva perché oggi non si sa credo siamo di fronte a una situazione opposta
La contrapposizione ideologica per quanto ancora esistente non è più certamente quella di quegli anni si è molto stemperata si è molto attenuata e tuttavia a fronte
Di questo stempera amento della contrapposizione ideologica crescono sempre più le difficoltà di comunicazione sul terreno del riconoscimento di valori comuni
Se oggi si dovesse rifare cosa che non mi auguro la prima parte della carta costituzionale anche se poi gli attacchi portati alla seconda in realtà coinvolgono anche aspetti della prima parte Marco si sarebbe in grossissima difficoltà proprio perché quel politeismo dei valori o dei sistemi valoriali non soltanto è presente nei rapporti tra le diverse aree che prima descrivevo che sono tuttora sussistenti
Ma in qualche modo attraversa anche ciascuna di queste aree con difficoltà a rintracciare un humus comune valoriale un terreno comune un ethos comune e condiviso
Secondo esempio che voglio portare per dimostrare appunto dove sta la crisi dell'etica pubblica oggi invece di carattere più teorico qui alludo all'emergere soprattutto nell'ambito della cultura
Contemporanea in cui l'etica a riassunto grande rilevanza in questi ultimi decenni si è parlato spesso di etica ma l'etica pubblica che ha preso il sopravvento e soprattutto un'etica
Potremmo dire di matrice utilitarista o di matrice neo contrattualistica no che in qualche modo denuncia l'impossibilità del fondamento e tutto sommato le l'etica procedurale come già ricordavo prima
Cioè un'etica che in qualche modo nasce dal bisogno di accordarsi sulle orme concrete che definiscano ed è importante che si faccia anche questo no che definiscano in qualche modo dei comportamenti
Che consentono alla società e alla convivenza civile nella società di svilupparsi correttamente
Ma che non si pone i problemi di fondo che non si pone i problemi di natura più strettamente valoriale accontentandosi appunto come dicevo del livello normativo che ha una sua rilevanza ma che nasconde sempre in qualche misura anche lo si vogliono lo si voglia qualche cosa di più cioè un discorso di valori che vengono invece in questo caso come dire non accettati non
De non definiti quanto meno
E sarebbe interessante approfondire come già ricordavo le cause di questa situazione ma lo faccio molto molto rapidamente dirà in modo schematico ricordando alcuni fenomeni di carattere sia strutturale che culturale non ecco che possono essere fatti oggetto poi di una eventuale riflessione anche nel dibattito il primo dei di questi fenomeni
E l'emergere in maniera sempre più insistita di quella che qualcuno ha definito come la cultura della soggettività
Una cultura cioè di di tipo individualistico che nasce dalla crisi della tensione politica che ha caratterizzato anche nel nostro Paese per esempio gli anni settanta
Che ha ha avuto il suo culmine in quegli anni le parole d'ordine di allora avevano tutte a che fare con la sfera della politica impegno partecipazione militanza rivoluzione cambiamento delle strutture e così via
A questa cultura è subentrata invece una cultura ripiegata tendenzialmente più sugli aspetti soggettivi più sulla soggettività e quindi sulla sfera della soggettività
Le parole d'ordine tanto per ricordare il senso di questa cultura sono sempre più bisogno desiderio autorealizzazione felicità piacere sessualità Eros e così via
O non voglio negare l'importanza fondamentale di questa cultura
Che ha rappresentato certamente un momento di Ricupero di dimensioni dimenticate
Voglio dire soltanto che questa cultura ha avuto anche non soltanto fortunatamente ma anche esiti negativi
Nel senso di spinte verso la privatizzazione di spinte verso la chiusura egocentrica
Di spinte verso il rifiuto potremmo dire dell'impegno sociale e politico e soprattutto di quella partecipazione che forse veniva eccessivamente enfatizzata negli anni settanta e che tutto abbia avuto successivamente un calo che io ritengo preoccupante
E questo è chiaro che secondo la denuncia una situazione di crisi di ethos collettivo l'individualismo porta inevitabilmente a fare delle tosse come dire semplicemente il luogo della elaborazione dei diritti soggettivi che sono intesi soprattutto come diritti individuali non come diritti personali
Pensiamo a come l'esito di questa visione poi quella che con un nome forse improprio si chiama cultura radicale
Che è la cultura appunto del diritto soggettivo coniugato con il principio del piacere vale ciò che vale per me e per me come individuo Paletta ma ciò che mi piace no ecco
Non che non ci siano delle spinte anche qui positive dentro al al discorso del desiderio il desiderio ha una sua enorme positività
E fonda anche in qualche modo aspetti dell'etica che sono irrinunciabili aspetti momenti guai però se tutto si riducesse alla soddisfazione del desiderio soggettivo prevaricando poi inevitabilmente su bisogni magari molto più fondamentali di altri no
Il secondo fenomeno che ricordo così procedendo proprio in maniera molto schematica e il il processo della complessità sociale
Complessità sociale che significa moltiplicazione delle appartenenze
Che significa estrema differenziazione cioè il processo di differenziazione sociale sempre più articolato no
Che significa socialmente il passaggio da una società che era molto più caratterizzata dalla presenza di classi sociali ben definite anche se non si trattava semplicemente delle due classi sociali tradizionali anche di molte altre ma comunque ben definite e che avevano come obiettivo il bene collettivo magari ideologicamente definito in maniera contrapposta
A una società che giustamente qualche sociologo definisce come neo corporativa
Dov'è la differenza appunto tra e la classe sociale intesa in senso tradizionale la corporazione sta nel fatto che la frase sociale aveva delle spinte ideali al bene collettivo torno a dire sia pure definito spesso in maniera anche contrapposta tra le diverse classi la corporazione ha come obiettivo quello di ritagliarsi all'interno della società e lo spazio per difendere i propri interessi
Creando le condizioni perché anche la politica in qualche modo poi diventi politica della mediazione degli interessi
Diventi la politica che in qualche modo deve per forza di cose navigare all'interno di questa situazione
Azione con la tendenza un po'inevitabile poi a privilegiare gli interessi delle corporazioni forti a penalizzare gli interessi invece delle corporazioni deboli
La cosiddetta politica dello scambio in qualche misura no trova qui la sua realtà ragione ma trova qui soprattutto la sua ragione
La sostituzione dei valori degli ideali con gli interessi
Il prevarica prevalere della logica dell'interesse sulla logica dell'ideale e quindi evidentemente un deficit di etica che si fa sentire in modo profondo nel nel quadro della società e che rischia di portare la società punto a quella situazione di crisi
Di identità valoriale a cui ho fatto poc'anzi riferimento
L'ultima elemento e poi vengo invece la parte propositiva per rimanere il più possibile nei tempi che mi sono stati dati l'ultimo fattore che vorrei ricordare e la crisi delle ideologie
Crisi che Avis avuto risvolti altamente positivi pensate soltanto alla caduta di ideologie totalizzanti che hanno segnato profondamente disse il secolo breve cioè il secolo scorso no
Ma che ha anche risvolti profondamente negativi penso per esempio all'assenza di progettualità nella politica
C'è accanto a una limite dell'ideologia a una povertà dell'ideologia una ricchezza dell'ideologia che io credo va Ricuperati
Perché l'ideologia quando non diventa totalizzante quando a un come una obiettivo prevalentemente pragmatico prassi sta diventa la strada attraverso la quale è possibile costruire una politica che non sia una pura politica del perseguimento al giorno dopo giorno dei bisogni
Ma sia una politica progettuale cioè sia una politica che si proietta in avanti sia una politica che in qualche modo cerca di definire i contorni della società presente e futura
Contento una tensione ideale verso il futuro
Ecco la crisi delle ideologie è consistita anche nel emergere di una sorta di vuoto etico che forse le ideologie quelle totalizzanti in particolare coprivano
La fo la forza della tensione politica che era presente dietro a quell'ideologia nascondeva un vuoto etico che è venuto emergendo poi successivamente
E che ha dimostrato che la società era cambiata e che dentro a quella società era sempre più difficile riuscire a trovare valori condivisi e quindi possibilità di dare all'impegno anche sociale e politico una prospettiva davvero libera ante perché fondata su valori condivisi
Questo io credo un po'il quadro analitico della situazione che o tentato di delineare in termini come dicevo molto sintetici no offrendo soltanto delle piste
Di riflessione che sono come dire votate in particolare a volte in particolare su citato il dibattito che fare di fronte a questa situazione
Cioè quali prospettive si aprono per la ricostituzione di un etica pubblica che sia davvero un'etica fondata su un ethos condiviso sul letto sociale condiviso
Ecco io credo che il presupposto di partenza
Sia anzitutto la ricerca lo definisce la definisco così di un progetto plausibile in relazione alla situazione attuale
Ho voglio fare una parentesi perché mi pare importante io credo che anche la società di oggi deve per così dire recuperare un'istanza etica forte
Come base un'istanza etica forte
Sulla strada direi sulla scorta di quella prospettiva che a suo tempo suggeriva soprattutto in un libro che secondo me è rimasto un libro fondamentale nonostante sia passato molto tempo Adorno dei Minima Moralia quando diceva che o la politica e qui mi riferisco evidentemente a un'etica che è per la politica perché questo è l'obiettivo del discorso
Ritrova un principio di redenzione sul mondo usava proprio questi termini che sono che hanno un carattere quasi religioso e con principio di redenzione sul mondo o è destinata a diventare una pura tecnica che in realtà serve a chi ha ha il potere a conservarlo e magari ad accrescerla
O la politica quindi ricupero a un'istanza di redenzione sul mondo e questo secondo me e come dire un'istanza forte che deve essere messa alla base no della ricostruzione dell'etica pubblica la tensione morale una forte tensione morale
Che deve animare tutti coloro che fanno politica ma deve animare la cittadinanza deve in qualche modo essere alla base della ricostruzione di un senso civile o civico che davvero da alla Società poi lo spessore di una società capace di interpretare i bisogni di tutti e di ciascuno ma chiusa la parentesi la costruzione di un'etica pubblica non può evidentemente limitarsi semplicemente ad annunciare un principio formale
L'esigenza cioè di un'istanza di fondo come quella che ho denunciato che a me pare però fondamentale Ricupero cioè di una forte tensione morale di una forte tensione morale insisto
E il l'esigenza che dice la progettualità di un'etica pubblica pone oggi comporta mi pare
In relazione alla situazione attuale l'attenzione a quella l'insieme di proposte etiche che caratterizzano il tessuto sociale in cui viviamo
Siamo in una società pluralista democratica siamo dentro a una società nella quale il pluralismo non è soltanto un pluralismo come dire culturale neppure tanto meno soltanto ideologico ma è un pluralismo etico è un pluralismo etico no e e quel pluralismo che con le parole di Weber dicevo prima è caratterizzato dal politeismo dei valori o dei sistemi valoriali
Allora non possiamo più in questo contesto di società
Pretendere di elaborare un'etica pubblica partendo da principi astratti come è avvenuto in passato penso alla tematica della legge naturale del diritto naturale
Che e del tutto secondo me che estemporanea rispetto a una situazione che è profondamente cambiata
Penso anche semplicemente per fare riferimento a un altro modello all'impraticabilità dello stesso modello kantiano
Un'etica deduttiva no desunta direttamente dall'alto cioè dalla ragione da una ragione che canta ritenevo universale dalla quale era possibile di scendesse un'etica universale
Noi non siamo più in presenza di una ragione siamo in presenza di una pluralità di ragioni da cui derivano appunto sistemi etici differenziati
Siamo in una società che è caratterizzata dal pluralismo delle ragioni delle ragioni voglio dire dei modi di argomentare anche sul terreno etico
Per cui evidentemente questo passaggio da un contesto di omogeneità culturale come era quello di allora al alloggi non consente più l'utilizzo di alcune categorie interpretative
Non consente più soprattutto la pratica di un modello deduttivo più moderno discendente di un modello fondato non si sa su quale e senza un'altura metafisica
Sulla base del quale appunto si veniva costruendo in passato l'etica
L'esistenza di più ragioni pone il problema del confronto pone il problema della della via potremmo dire dal basso cioè della via induttiva pone il problema della ricostruzione di un etica a partire dalla società in cui siamo e dal confronto tra le diverse posizioni che in questa società sussistono dal punto di vista soprattutto ittico
E da questo sotto questo profilo io sono credo che uno dei modelli di riferimento ai quali è possibile rifarsi per costruire questo questo modello è proprio quello dell'etica del discorso dell'etica del confronto Tjader mass filosofo tedesco che ancora recentemente intervenuto su questi temi io credo con grande puntualità mettendo a fuoco l'importanza per la costruzione di un'etica che sia alla base della vita sociale e civile di una confronto aperto tra posizioni diverse l'etica del discorso l'etica della comunicazione appunto questo valore
Un'etica che parte dal presupposto che la comunicazione intanto a valori in sé
Che il confronto tra persone in una società in cui i al moltiplicarsi quantitativo delle possibilità del comunicare corrisponde una dequalificazione del comunicare la nostra accettare una si terrà dell'incomunicabilità per molti aspetti mentre si moltiplicano
Quantitativamente le possibilità del comunicare Iside qualifica il comunicare perde di per di consistenza di spessore di profondità in comunicare dentro a questa società forse l'imperativo etico fondamentale proprio il comunicare
Allora l'etica che si costruisce a partire dal discorso è un'etica e tuttavia presuppone alcune condizioni l'apertura al confronto la disponibilità a mettersi in discussione
E soprattutto la percezione di un reciproco arricchimento che può avvenire grazie al confronto solo queste condizioni sono io credo i punti di partenza su cui è possibile costruire poi un discorso etico se
E tuttavia il discorso etico ha bisogno anche in qualche modo di contenuti ha bisogno di una categoria in base alla quale l'etica pubblica debba costruirsi e io qui credo davvero recuperando
In qualche modo Weber mandando anche oltre oltre dei perché la Catholic categoria che forse oggi più di tutte è in grado di costituire il plafond su cui l'etica pubblica può costruirsi e la categoria di responsabilità
L'etica pubblica e un'etica della responsabilità
Etica pubblica deve diventare sempre più un'etica della responsabilità
Addirittura nell'ambito sia dell'etica laica sia pieno di alcuni filoni della etica di ispirazione cristiana litica più squisitamente teologica
Sì arriva a identificare il concerto di etica col concetto di responsabilità l'etica è fondamentalmente responsabilità
Ma è responsabilità non soltanto nel senso weberiano
Veder quando parlava di etica della responsabilità ne parlava mettendo l'accento soprattutto sulla esigenza che questa etica venisse praticata da chi faceva politica o da chi aveva attività professionale
Distinguendo appunto l'etica della della responsabilità dall'etica della convinzione e dicendo che mentre l'etica della convinzione e l'etica del santo del testimone del martire di colui che non rinuncia e nessuna situazione a rendere comunque finì in fondo testimonianza ai valori
L'etica della responsabilità invece e quell'etica che si misura di volta in volta con le situazioni concrete
Cercando di verificare delle situazioni quali conseguenze positive quali conseguenze negative hanno le singole azioni e un'etica dunque molto complessa su cui vorrei anche tornare ecco dicevo però che al di là di questa distinzione che anche idee per non è separazione tra etica della convinzione ed etica della responsabilità perché per Weber il fondamento comunque ultimo dell'etica sta nei valori nei principi nell'etica della convinzione
Anche se questi valori vanno poi immediati vanno incardinati e chi soprattutto svolge la funzione politica non può non tener conto dell'efficacia dell'azione del peso oggettivo dell'azione ecco pure andare oltre Webber
Assumendo il termine responsabilità nei due significati fondamentali che dal termine sesso derivano i che sono connessi strettamente direi con l'etimologia del termine responsabilità viene da rispondere risponde da risponderò latino risponde rispondere Marco ecco mi pare che si possa dire in qualche modo che la responsabilità che coincide dicevo prima con l'etica ha come due valenze si caratterizza per il rispondere a qualcuno ma nello stesso tempo anche per il rispondere di qualcosa
Doveva rispondere a qualcuno e su questo insisterei mette l'accento sul fatto che in qualche modo l'etica a che fare con la relazionalità
Che è il fondamento dell'etica e la relazionalità che l'etica trova la sua sostanza ultima nella relazionalità
Relazione e la struttura portante dell'etica ma in qualche modo è il fondamento stesso dell'etica se vola vogliamo uscire no
Tanto dalla pura procedura vita come dicevo prima che evidentemente nasce da una prospettiva di tipo individualistico quanto dalla tentazione opposta quella cioè di fondare l'etica dall'alto attraverso una prospettiva di tipo rigidamente ontologico metafisico
Io credo noi dobbiamo evidentemente fare spazio come fondamento dell'etica alla relazione
Dare detta ridare restituire alla relazione
Il come dire l'elemento dinamico più profondo che con nota l'etica per se stessa e qui vorrei dire che non siamo lontani tutto sommato dalla prospettiva anche cristiana
Fondo l'etica cristiana è fondamentalmente un'etica relazionale se pensate
Cristiana ma prima ancora ebraica se pensiamo al decalogo la seconda tavola del del del decalogo e caratterizzata da una serie di imperativi negativi non ammazzare non rubare il sette che in qualche modo definiscono de dei valori
Il né che sia pure in negativo no che sono hanno a che fare direttamente con le relazioni rispetta l'altro nella vita rispetta l'altro nella verità rispetto all'altro nella nella nel dalla sua corporeità nella integrità della sua vita fisica e così via ecco cioè tutta l'etica che è costruita nel decalogo soprattutto nella seconda parte della seconda tavola perché la prima tavola
E più dedicata come dire ai contenuti più squisitamente religioso il rapporto dell'uomo con Dio che qui l'altra relazione fonti essenzialmente le due relazioni
E tutta relax giornale
Analogamente il Codice di Hammurabi che ha anche esso degli imperativi che sono molto simili per alcuni aspetti
A quelli del decalogo si presenta in questa prospettiva del tutto relazionale cioè fonda i valori appunto come luogo su cui si costruisce positivamente la relazionalità
L'etica quindi è fondamentalmente relazionale
Ma questo recupero della centralità della relazione qui vorrei per un momento soffermarmi ancora bere secondo me fare i conti con dei connotati nuovi della relazionalità
Che danno secondo me impronta poi all'etica pubblica il primo dei quali e come dire l'estensione universalistica della della relazionalità
C'è un bellissimo passo in proposito di ricrea no che perché è morto recentemente uno dei più grandi filosofi credo della del Novecento a cavallo tra il novecento del due mila ma più del Novecento che del Duemila chiaramente no
Ricorre in una pagina bellissima ci ricorda che anche la prospettiva personalista quella tradizionale quella ma riteniamo se vogliamo quella quella soprattutto munie ariana
Rischia di peccare di un limite del limite di cioè trattare soltanto il rapporto in chiave interpersonale la relazione in chiave interpersonale in chiave di relazione io tu
E dice accanto alla relazione io tu bisogna inserire quello che lui chiama il terzo cioè l'altro che non è l'anonimo
Che è un soggetto che ha un nome preciso che ha un volto preciso che ha un'identità precisa ma che non è mai ma da noi immediatamente raggiungibile
Che raggiungiamo tuttavia e la responsabilità verso di lui deve esercitarsi sotto questo profilo da questo punto di vista impegnandoci politicamente a costruire strutture giuste che tutelino in qualche modo i diritti di tutti in un contesto di società globalizzata come l'attuale interdipendente dobbiamo allora dire che in qualche modo la relazionalità su cui l'etica si fonda deve acquisire questo risvolto deve avere questa dimensione aperta e universalistica
Non possiamo più accontentarci di una relazione che si sviluppa soltanto all'interno di mondi chiusi
Dobbiamo pensare all'etica in senso universalistico dallo pensare ai problemi dell'etica e dell'etica pubblica in particolare tenendo presente questo orizzonte che all'orizzonte dentro il quale dobbiamo collocarci e collocare
Ogni nostra riflessione ogni altro impegno
Ma secondo secondo aspetto è l'altra dimensione che l'alterità viene in qualche modo accanto a determinare e che è legata a quella che chiamiamo la questione ecologica
E non soltanto la relazionalità va pensata nella prospettiva del rapporto con di esistenti oggi tutti gli esistenti quindi tutti gli uomini che abitano attualmente la terra ma va pensata anche in prospettiva diacronica in rapporto alle generazioni future alle quali dobbiamo consegnare un mondo abitabile
L'etica pubblica non può non fare i conti anche con questi problemi non può non non tener conto anche di questa dimensione
E finalmente quelle qui siamo di fronte quasi un capovolgimento della prospettiva tradizionale della Società dei diritti che tuttavia non può essere detto del tutto by passata e e rimane il fondamento di qualsiasi altra prospettiva l'etica pubblica deve essere pensata sempre più anche in una dimensione sembra dirci la dinastia la gratuità cioè della del rapporto con l'altro non vissuto nella prospettiva della pura reciprocità del puro dove Jess ma del riconoscimento che l'altro
Diventa per noi un imperativo incondizionato
Che l'altro diventa colui che in qualche modo reclama il nostro aiuto la nostra solidarietà in maniera assolutamente gratuiti delle incondizionata che c'è un'interpellanza né dell'altro alla quale non possiamo sfuggire
Ecco rispondere a qualcuno rispondere a qualcuno questo è il primo
Rispondere di qualcosa e quindi io riprendo chiaramente anche in un discorso di etica pubblica la posizione di Weber
Pera ha ragione nel dire che la politica non può fare i conti soltanto astrattamente con i valori soltanto astrattamente con i principi ma che la politica deve preoccuparsi di quelle che già Machiavelli chiamava le grandi cose
Cioè deve preoccuparsi dei risultati deve preoccuparsi dell'efficacia deve preoccuparsi del peso oggettivo delle azioni
Che non basta l'atteggiamento declamatorio nella politica che occorre intervenire sulla realtà
Guidati certamente come ricordavo da valori ma in una prospettiva appunto di cambiamento della realtà stessa per quanto è possibile che cioè alla politica spetta a ricercare il bene possibile qualche volta addirittura il male minore
Di fronte a situazioni complesse a situazioni nelle quali anche i valori entrano in conflitto tra di loro
Allora ecco la prospettiva liberiana di un'etica che di volta in volta di fronte alle azioni misura le conseguenze positive e negative delle azioni ben sapendo che il bene perfetto non esistesse il bene assoluto non esiste
Che occorre di volta in volta appunto ragionare in termini di costi e di benefici per usare espressioni più tradizionali di corsia di benefici non ovviamente soltanto economici ma di costi e benefici umani complessivi
Cercando di raggiungere obiettivi che siano davvero perseguibili no
Cercando di dare efficacia la propria azione cercando in qualche modo appunto di arrivare quindi a conseguire i risultati che sono conseguibili in quel contesto storico
Allora a questo punto io concludo facendo soltanto due o tre osservazioni finali la prima delle quali è la una ripresa del discorso che ho fin qui fatto cioè io credo che un'etica pubblica oggi abbia bisogno di due criteri fondamentali su cui costruire persino il criterio un criterio di ordine sociale
Che fa riferimento al bene comune un altro dei concetti centrali con l'interesse generale ecco all'interesse di tutti ecco un altro dei concetti centrali che viene però appunto identificato in una maniera sempre più universalistica
E e in una prospettiva sempre più anche diacronica non soltanto si in cronica cioè con attenzione alle generazioni future questo concetto di bene comune dilatato secondo me
Deve diventare uno dei criteri di valutazione dei problemi amico di interesse sociale d'interesse generale ecco che deve in qualche modo costituire il punto di riferimento di un'etica pubblica
La seconda secondo criterio capitario più direttamente normativo che vale per i singoli casi quello della misurazione appunto delle conseguenze
Di volta in volta per verificare le singole azioni sul piano appunto della loro plausibilità morale in rapporto ovviamente agli obiettivi che ci si propone di raggiungere
Ecco e credo che questo ci aiuti in qualche modo a uscire da quelle strettoie che ho cercato di mettere a fuoco nella misura tuttavia in cui la misurazione delle conseguenze cioè questo discorso sulle conseguenze che vanno di volta in volta verificate che rimane rimandano per essere
Ficcata è un quadro di valori trova un criterio in base al quale queste questi valori vengono declinati in base ai quali questi valori vengono in qualche modo costruiti e qui io credo davvero che si debba ritornare in qualche modo sempre Ricoeur c'era ricordava anche recentemente a porre al centro come criterio fondamentale
E questo richiede evidentemente un ribaltamento della antropologia che a partire dalla dalla modernità è venuta costruendosi non tanto l'individuo quanto l'ha perso
Il codice in un suo scritto degli ultimi che mentre il personalismo se la concezione personalista ha perso di molta credibilità sul piano teorico perché era costruita su basi troppo fragili teoricamente è diventata sul piano storico politico invece estremamente importante
Per la mediazione che all'interno del personalismo è possibile fare tra il personale e sociale tra il privato e il pubblico pensate a come questo è uno dei nodi critici della situazione anche attuale
E diventato centrale questo concetto di persona perché soprattutto dice riferimento superando appunto la prospettiva individualistica da una parte al concetto di dignità che in qualche modo riguarda la definizione stessa della persona nel suo substrato ontologico e e dall'altra parte il concetto di relazionalità sul quale appunto dicevo va fondata l'etica
Su cui trova fondamento ultimo retica dire persona significa dire soggetto
Unico irripetibile che ha una dignità esclusiva ma significa anche dire per definizione soggetto di relazione e in relazione che si costruisce e si auto comprende soltanto relazionandosi soltanto rapportandosi
Qui vi pare che sia possibile davvero allora anche evitare certe derive che qualche volta sono anche presenti come tentazione no ecco
Ho detto fin dall'inizio quali sono le mie posizioni anche sul piano politico quindi non non penso di non poter essere frainteso ma sono anche presenti in una certa sinistra le derive cioè di tipo radicale che nascono da una prospettiva rigidamente individualistica oppure l'altra tentazione quella di mettere tra parentesi soprattutto affrontando alcuni grandi temi etici del nostro tempo penso alle tematiche dalla bioetica
Il discorso come dire politico e dire qui ci si comporta soltanto partendo dalla propria coscienza ciascuno deve seguire incoscienza io credo che bisogna trovare invece un terreno
Su cui anche queste un terreno di etica pubblica cioè un terreno fondato sull'ethos pubblico in cui questi questi problemi vengano affrontati non soltanto in chiave procedurale e La sette Ica
Non soltanto partendo da una prospettiva individualistica che quella della pura difesa dei diritti soggettivi e basta e quindi di una libertà illimitata incondizionata ma ricercando nella prospettiva che ho cercato di dare alcune indicazioni che consentano appunto
Di restituire centralità all'etica
Quella centralità che essa io credo a e deve a vere anche all'interno della nostra società grazie
Bene credo che l'applauso commenti il valore del della riflessione appassionante appassionata e profonda del del professore Giannino Piana e passiamo adesso al primo degli interventi programmati
Dando la parola Marcella Lucidi
Che è un importante dirigente de donna del movimento dei cristiano sociali deputato parlamentare fa parte della Commissione giustizia alla Camera e ha dedicato una gran parte del suo lavoro al diritto di famiglia all'infanzia
Ricopre anche un ruolo importante nel nel partito dei Democratici di sinistra come responsabile del dipartimento sicurezza quindi concediamo i nostri quindici minuti perché avercene di
è un richiamo a sedere della eravate Dana
Rispetto alla caduta
Dell'etica pubblica che Giannino Piana ha descritto così bene mi trovo molto nel nelle cose che ha detto
Voglio coltivare l'idea che il sostegno ad un'etica pubblica possa vedere impegnate le diverse anime culturali e religiose che abitano nello spazio pubblico
Ora è evidente
Bisogna considerarla c'è una forte tensione tra le principali tradizioni che hanno accompagnato la storia del nostro Paese e quella laica e quella cattolica
E tende ad inasprirsi proprio mentre altre tre edizioni finora estranee finora marginali stanno reclamando cittadinanza
è un'attenzione questa ce lo siamo detti anche in questi giorni che sta superando il concetto confronto su alcuni temi la scuola la bioetica la famiglia
E che ci costringe a ragionare intorno al ruolo che la Chiesa cattolica intende a vedere nello spazio aperto della politica della Società dell'opinione pubblica
Ecco io mi domando dove può portare questa attenzione
Essa può vivere nel dibattito democratico posti mollarlo può arricchirlo oppure finisce per impedire il dialogo la pacifica convivenza di ispirazioni di visioni etiche diverso
Può incidere questa attenzione sui processi di decisione politica soltanto a vantaggio di chi nel centrodestra intende esprimere una devozione di maniera bene sono questioni che evidentemente parlano del carattere laico del nostro Stato
E voglio pensare che per questo
Queste questioni interessino anche la Chiesa cattolica
Che intende svolgere un ruolo pubblico senza piegare come avvenne Espresso monsignor Betori
Il pensiero laico alle esigenze del Vate e senza strumentalizzare gli dice la fede a qualsiasi ordine sociale ora per lo Stato laico è legittimo sgombriamo il campo è legittimo che la Chiesa cattolica così come le altre Chiese cristiane le altre religioni dia il suo contributo alla responsabilità
Soprattutto in una fase in cui più il mondo si fa piccolo meno si tiene insieme
Certo chi come molti di noi come noi a memoria di un impegno affidato in tal senso i credenti laici misura oggi un'indubbia novità in questa assenza di mediazione che non si giustifica più soltanto con la fine dell'unità politica dei cattolici
è una novità che spiazza questa assenza di mediazione che ci fa discutere se quanto accade non limiti poi la grandezza l'universalità il carattere universale del messaggio cristiano
Ma questo accade
E trova sostegno io non vorrei che trascura Assimoco esto in un fattore sociale che l'impegno organizzativo di molti credenti che vivono la loro che vivono la religione come tratto della propria identità sociale
Come dimensione da manifestare pubblicamente io credo che tutti noi abbiamo verificato quanto questo esiste quanto è stato visibile nel referendum sulla legge quaranta
Ora non è di poco conto la forza con cui questa partecipazione si sta proponendo dentro una società democratica che ha la sua regola essenziale che è il suo metodo direi anche nella città
La laicità non è un vecchio arnese non è un oggetto da mercatino dell'usato non è una questione inattuale semmai sento di dire sono i mappali alcune categorie
Interpretative perché non comprendono non riescono a comprendere una varietà religiosa che oggi è anche simbolica della società contemporanea
La la città e qualità essenziale per garantire libertà anche religiosa con il vincolo dell'uguaglianza
Per bandire l'intolleranza per non per citare le risorse morali che sono contenute nei messaggi religiosi
Ora io credo che questa laicità civili indichi il punto dove può approdare l'attenzione di cui parlavo all'inizio ma prima di tutto invita tutti a riflettere su una primizia
La laicità ci rimanda all'idea che lo stato di diritto ha sempre bisogno di ricevere il nutrimento Giannino questo lo dicevi anche tu
Essa e questo lo Stato di diritto vive grazie ad un comune orientamento verso un'etica pubblica
Beh grazie ad un grado di interiorizzazione dei valori democratici che tenga insieme due-tre teste formali contenute nell'articolo due della Costituzione lo Stato deve garantire i diritti inviolabili della persona
Ciascuno deve assolvere i doveri inderogabili di solidarietà stanno insieme questi due principi e allora questo significa che lo Stato di diritto ha bisogno di una comunità politica vigile custode della Costituzione
Questa strategia dell'etica pubblica si è fortemente ridotta in questi anni a causa delle tattiche politiche del centrodestra non c'è stata in questi anni alcuna tutela dei luoghi più deboli della società
Alcuna presa in carico degli ambiti di marginalità sociale
L'ultima novità di pochi giorni fa il carcere per le prostitute
Non c'è stata
Alcuna considerazione delle paure sociali diffuse le ha elencate anche ieri sera Prodi la mancanza o la perdita di un lavoro la malattia il guadagno di una pensione il futuro dei figli la criminalità
Tutto questo è accaduto perché sia praticata una politica di esclusione
Una politica di controllo sociale senza coesione una politica di arretramento dell'iniziativa pubblica senza la pretesa del rispetto delle regole e dell'equità della qualità
è stato scritto in questi anni il doppio codice della legalità enunciata e dell'illegalità praticata
è stata assunta un'idea dipende anche prese a prestito dalla dottrina cattolica senza sacrificando l'idea di giusto
Io presterei attenzione a quanto incide nelle relazioni personali questa combinazione tra paura e diffuse ed eclisse della legalità
Si indebolisce Rispetto il riconoscimento dell'altro dell'altro la reciprocità il senso di gratuità che tu ti chiamavi e si eleva alla fine la violenza
Da negazione del rapporto a dimensione del rapporto e si lasciano in più deboli soli ed indifesi
Vedete c'è un'infanzia oggi che respira questa modalità violente e dall'infanzia che a volte la fa propria penso al bullismo penso alle bande giovanili penso alle giovani reclute della criminalità organizzata oppure all'infanzia che ne paga il prezzo
Crescono le violenze sessuali maltrattamenti in famiglia le crisi familiari stanno diventando un percorso di solitudine le rotture sono drammatiche tutto si perde e tutti perdono compresi i figli
Ecco io credo che sia molto complicato parlare di laicità in un contesto come questo in una comunità che non vide più una certezza del diritto nella certezza dei diritti e per questo non si fida
Di un rapporto tra potere
E diritto e non si fida della politica e reagisce con il rifiuto ad ogni questione inedita
Fermiamoci allora ai crocevia della paura ai crocevia delle Paure per ricucire un tessuto sociale lacerato restituire speranza ad una domanda che ricorre dove ci porterà tutto questo io per questo giudico fecondo lavorare per l'incontro con chi voglia condividere credente o non credente questo impegno pubblico
Questa era l'invito che con un progetto riformista i partiti dell'Ulivo avevano rivolto a tutti gli attori sociali non perdiamo non arretriamo
Io credo che per riprendere il filo dell'etica pubblica non serva tanto preoccuparci del fondamento interno dei valori
Si siano essi precetto comandamento convincimento di esperienza religiosi o Novo
Che ci si debba preoccupare piuttosto di condividerli di collaborare dissentire inderogabili di farne discendere quel diritto che papa Benedetto sedicesimo dice espressione di una giustizia che sia al servizio di tutti
Quanto al Pronto al punto di approdo della tensione tra laici e cattolici che il centrodestra astutamente alimentato contro la sinistra italiana
Non è indifferente la volontà di entrambi di non retrocedere dal confronto dal dialogo
In tante occasioni e le due voci hanno usato lo stesso linguaggio
Chi ha detto di essere preoccupato per le gravi difficoltà economiche che continuano a farci sentire loro Effetti sul Paese
Confortini saggi per la popolazione per le famiglie specie nel Sud già penalizzato dalla disoccupazione
è stata la C sei
Ma sono parole che spesso diciamo anche noi
Intanto occasioni le due voci hanno difeso i valori costituzionali penso alla lotta contro il terrorismo contro la mafia la diga contro il pericolo secessionista
Fino al più recente il giudizio espresso da papa Giovanni Paolo secondo sulla guerra in Iraq
E penso che ciò colti e certamente ha contato per noi per i cristiano sociali che hanno giudicato in ragione di questo possibile stare in un partito di sinistra di ispirazione plurale una casa ancora in costruzione matildico alla licenza urbanistica per ingrandirsi
Ci sono tuttavia delle questioni aperte
E ne abbiamo di molte recenti sono quelle che toccano i confini e le espressioni dell'esistenza umana
E questa è la chiesa cattolica alza la voce indica una posta in gioco per la irrinunciabile ma a questo punto cosa accade
La politica cessa di dialogare
E si pone ad un bivio assumere il punto di vista della Chiesa cattolica o contrapporre lo fedeltà o tradimento
Cambia il riferimento non più lo Stato laico che rivendica giustamente la propria autonomia di decisione ma una politica attenta in una logica di schieramento come richiamava prima Casavola o di qua o di là
Con l'auspicio di ricavarne consensi con l'auspicio di diventare maggioranza
è accaduto nel percorso della legge quaranta
Accade ancora oggi in materia di unioni di fatto
Su questa materia delle unioni di fatto pur essendovi varie proposte all'esame della Commissione giustizia la politica dormiva
Avete visto come sono cambiate le cose dopo che l'Osservatore Romano ha in generosamente criticato Romano Prodi
Allora mi domando è possibile rispettare l'autonomia di decisione politica seguendo un'altra strada
E la domanda ci serve ad affrontare anche altre questioni nuove che altre religioni ci stanno ponendo e dico di sì
Ci sono dei precedenti
La grande riforma del diritto di famiglia e poi le leggi contro la violenza sessuale contro le violenze familiari
Contro lo sfruttamento dei bambini il recente progetto sull'affidamento dei figli nelle separazioni sono state leggi votate pressoché all'unanimità e sono leggi che parlano dell'esistenza umana
Su tutte su queste si è tutti insieme ritenuto che la convergenza fosse un messaggio di responsabilità politica verso il Paese
Non sono mancate per questo mediazioni non ci sono passi mancate per questo rinuncia in un lavoro paziente Ca'coinvolto tutti gli attori sociali comprese le associazioni cattoliche
Ecco io giudico che una mediazione a tal sulle questioni bioetiche sulle unioni di fatto sarebbe anch'essa un messaggio di responsabilità politica
Ma voglio dire anche che la mediazione alle sue regole
E su questo prenderò molto del tuo intervento Giannino la mediazione intanto la mediazione politica come tutte le mediazioni non sa che farsene di un confronto mediatico che accentua le distanze dove ognuno alla sua proposta
E la propone la presente alla difende davanti al pubblico e non pay il pur
La mediazione ha bisogno di un tavolo senza spigoli dove non ci sia un capotavola
Dove non si dica è stato rotto il tavolo perché non è un tavolo di trattative
La mediazione ha bisogno di tante sede quante sono gli attori sociali politici e sociali interessati al problema che si affronta la mediazione ha bisogno di considerare il fattore tempo come un obbligo per ciascuno un tempo della decisione
E direi anche che la mediazione ha bisogno di una nuova idea del diritto di unità meno risentita meno proprietaria meno egoistica
Di un codice fraterno e non di un codice paterno
Direi anche prendendo l'ultimo concerto finale di Gemina piana che la mediazione ha bisogno anche di ritornare a sedersi periodicamente per verificare quanto le leggi scritte incidano nella società che cosa producono ecco io credo che che tutto questo possa stare in un percorso è evidente penso ad un tavolo e dico allora conclusivamente che se a questo tavolo il centrodestra non intende sedersi tuttavia può sedersi il centrosinistra
Ringraziamo Marcella anche per la puntualità
Sposato un piccolo una piccola nota tecnica c'è una una Honda targata AS uno uno nove di X che credo sia a rischio di rimozione
Bene
C'è adesso passiamo adesso la parola al nostro un nostro amico lo possiamo definire che anche lo scorso anno ci ha regalato un bellissimo
Intervento che raccolto negli atti quindi disponibile
Lo studioso in qualche modo del movimento cattolico a cui siamo particolarmente legati anche per le pur sue pubblicazioni su temi Tarquinio siamo particolarmente affezionati che caratterizzano un po'la nostra ricerca e la nostra identità
E anche tre dirigenti del partito dei Democratici Dini di sinistra uno tra i più impegnati nella costruzione nella costruzione dell'Ulivo prima
E ora della coalizione e nella nella segreteria ricco nazionale dei DS ricopre il ruolo di coordinazione delle relazioni politiche ed istituzionali
Quindi l'onorevole Vannino Chiti ci
Se grazie appunto
Diciamo essendo fedele a questi incontri mantengo anche
La fedeltà a un metro che mi sono dato parteciparvi e cioè quello proprio
Sulla divenire di parlare con con una riflessione ad alta voce non in questo senso più libera insomma un'occasione di di di maggiore di maggiore libertà di di possibilità anche di
Di fare di di di provare a sistemare questioni che non sono che sono tutt'altro che certi anche nella nel nella riflessione che tra me e me posso fare io cercherò di fibra per questo svolge alcune considerazioni sulla base delle sollecitazioni non PON siamo alcune sollecitazioni
Che ci sono nella relazione di Mimmo Lucà che ho letto con attenzione in quello che ho ascoltato
Della della relazione letta di Casavola nell'intervento del professor spiana
Diciamo c'è un punto su cui credo siamo tutti consapevoli cioè il fatto
Che
Le questioni della laicità le questioni dell'etica pubblica di cui in particolare in questa sessione si discute sono tornate tornano prepotentemente al centro di un confronto politico e culturale
Cioè non sono più soltanto diciamo un soffio neppure soltanto
Patrimonio degli studiosi e dei ricercatori immagino che
So che il professor piana ma certo ormai abbandonata ma aveva bisogno di queste sollecitazioni però oggi diventano assumono
Una dimensione diverse così assume una dimensione che va oltre questo stesso vostro convegno importante devo dire che negli ultimi tre anni sono venuto attorno a questi temi voi ci state costruendo esperienza ora sono ancora più larga perché perché io penso perché intanto
Per quanto riguarda la questione della laicità c'è un modo di relazionare rapporti tra stato e non solo Chiesa cattolica ma confessioni religiose che si è affermata non nel mondo ma si è fermata in una parte dell'Occidente neppure
Beh questa questa distinzione e separazione
Rispetto a come ce l'ha consegnata
Un in polo è stato un importante lascito un'importante eredità
La politica e la cultura diciamo liberale liberale liberaldemocratica per intendersi
Mostra in alcuni punti
Una sua insufficienza validità secondo me ma anche necessità di essere di essere ridefinita
E poi perché ci sono domande nuove enormi
Alcune sono le richiamo per titoli ci si è soffermato
Per me con con con grande condivisione ora il professor piana cioè ci sono questioni dissenso nella vita degli uomini che si sono riaperte che vanno oltre alla questione
Che era già stata risolta cioè il fatto che il progresso non spacciasse via il bisogno le fedi religiose questa era acquisito anche nella cultura politica che la cultura politica
Di tipo marxista e del nostro Paese da da da decenni fa
No siamo in presenza di qualche cosa di di diverso oggi il fatto che c'è una questione di dissenso aperta rispetto all'uomo cioè di senso di significato di equilibrio di di di risposta a a domande che sono domande sulla sulla propria vita sullo sul proprio futuro sul sul sul senso della sua presenza storica ci sono enormi sfide che riguardano la scienza
Che un tempo hanno segnato la vita degli omini con entusiasma
E che oggi segna non la nostra vita al tempo stesso con speranze con inquietudine
Abbiamo la speranza che la scienza nelle sue ricerche io
Quando ho letto no questa prima esperienza che con le cellule staminali si è riusciti a oltre l'altro l'équipe italiana nel nel negli Stati Uniti a a vincere speriamo sembra la dipendenza dall'insulina il diabete nelle menti speranza però al tempo stesso siamo anche presi da da da da inquietudine da da da che cosa la scienza
Sta esplorando come questo si rapporta rispetto non semplicemente alla dimensione della vita degli uomini e di tutti gli uomini non di alcuni quindi sul piano del del del del pianeta ma anche come c'è un controllo
Democratico e di indirizzo di quello che si ricerca del come di come e di come poi si utilizza
Siamo alle prese con la società globale
E noi l'affrontiamo diciamocelo chiunque chiunque fa politica voglio dire e politica non non intendo ora vita di partito intendo proprio chiunque si occupa della politica come costruzione della Società degli omini come ricerca Del Bene migliori del bene possibile
Sente che è alle prese con un problema di dimensioni Grandi la società globalizzata le libertà i diritti fondamentali degli uomini la democrazia la giustizia e gli strumenti con cui questi si possano affermare nella società globale
E contemporaneamente siamo alle prese con queste domande che sono concreti
Perché già esistono di fronte noi e dobbiamo affrontarle dopo una sconfitta che certo è stata una sconfitta di regimi che erano stati i regimi illiberali soprattutto nell'Est europeo
I il cosiddetto socialismo realizzato
Però non si è alle prese soltanto di una sconfitta che ha travolto quell'esperienza che non reggevano più e che erano esperienze contro l'uomo ma ha trasmesso agli persone da una parte un vuoto di cultura politica alternativa
E dall'altro la possibilità di ritenere che gli uomini sono capaci
Di costruire una il comunque un un bene un bene possibile
Se noi non riusciamo a ricostruire una cultura politica che leghi insieme
Questi aspetti
E sentiamo che per legarli insieme questa è la mia convinzione c'è bisogno di una nuova sintesi in cui anche il messaggio l'ispirazione
Del fede religiosa ha una sua importanza son portanza reale non non strumentale se noi non riusciamo a ricreare un percorso credibile
Non è difficile che noi possiamo diciamo scuoterci Dal Dosso scuotere Dal Dosso
Risposte che sibili polarizzata no imposizioni per me non convincenti sia quelle che pensai
è fallito l'uomo ritorniamo a fedi religiose che abbandonino la costruzione della Città dell'uomo sì a quel
E che ritengono non è proprio fallito niente si vuole tentare di riproporre una messaggio religioso che è anacronistico invece eccetera
Io non so sinceramente
Quale sia la parte credo che nessuno sappia che annuisce affidata cioè io non so se noi nella nostra vita nel nostro percorso ricostruiti usciremo a ricostruire una cultura politica è un progetto che sia all'altezza di queste sfide
Certamente la tranquillità che dobbiamo avere che un percorso va costruito a nessuno è dato di sapere dove arriverà ma quello che è necessario fare i passi che sono indispensabili per costruire una una una nuova sintesi
Per dire
Il professore piana citava Habermas a me io sono rimasto colpito affondo
Di quel colloquio di quel dialogo
Che era stato nell'università di Monaco di Baviera tra l'allora cardinale Ratzinger e Habermas attorno alle questioni della regione della fede
Ma quando l'allora cardinale Ratzinger fa un'affermazione che è un'affermazione in sé enormemente di di di di consapevolezza e di apertura può certo non è facile
Sviluppa quando lei dice non è più neppure sufficiente l'incontro tra ragione e fede non la contrapposizione ma l'incontro tra ragione e fede perché oggi la ragione al singolare non al plurale
E la fede era il cardinale Ratzinger in sé non riescono a dare la dimensione del mondo ma
Principalmente rischiano possono dare solo la dimensione la dimensione dell'Occidente
Allora in quale direzione muoversi muoversi compassi con compassi possibile compassi limitati Rizzo
Henry inducendo un po'la questione anche nell'ottica e nell'orizzonte del nostro Paese
Io penso che noi dobbiamo avere la determinazione la Panzer la pazienza e anche la proposta forte di ricostruire il ricostruire
Rinnovando lì
Valori fondanti che siano condivisi
Che siano condivisi da credenti che non è più sinonimo soltanto di cattolici o dei cristiani neanche ormai nelle nostre società
E da non credenti
Valori condivisi per la vita degli uomini per la convivenza dello
Quali possono essere questi valori alcuni mi pare che siano facilmente sarebbero facilmente rintracciabili io penso che da questo punto di vista un valore molto forte di riferimento sia per noi la nostra Costituzione
E al tempo stesso mentre dico questo e vedo un percorso che l'Italia poteva portare a compimento dopo che la Costituzione in Italia non era stata per lunghi anni
Per le ragioni storiche che sappiamo un valore condiviso poteva essere un valore condiviso e fortemente ispiratore di culture prima degli schieramenti di parte vedo che cosa sta per succedere
Perché quello che sta per succedere e che oltre cinquanta articoli della Costituzione vengono modificati per me sta per avvenire uno sfregio
Alla costituzione la costruzione di un mostro istituzionale oltre che avventurista e di fronte a noi tra pochi mesi uno scontro durissimo
Il referendum in cui andremo con posizioni contrapposte e dovremmo impegnarci per ripristinare il valore della Costituzione in tutti in tutti i suoi i sospetti i suoi fondamenti
Vedo la possibilità di stabilire con forza su alcuni principi cardine dei valori fondanti ad esempio
Il valore della persona della sua dignità alla promozione della dignità della persona e la dimensione nella persona forse si capisce meglio dell'individuo e del sua dimensione comunitaria al di fuori del quale delle quali individuo non esiste più vorrei dire al professor piane io penso ecco qui noi rischiamo come le diceva
Come facevo l'esempio tra fede ragione una di polarizzazione estrema e è sbagliata
Perché da una parte c'è stata una forte riscoperta dell'individuo che frutto anche del modo come alcune culture politiche nell'esperienza storica
Di quei socialisti di di quei paesi di socialismo realizzato ma anche il pensiero religioso nella sua applicazione storica compresso quello cattolico e ancora oggi
Pensiamo ai kamikaze per motivi religiosi nel mondo musulmano come l'individuo viene è stato svalutato o per finalità e prospettive
Lanciate nella storia o per il finalità e prospettive meta storica e di fronte a questo
Per converso il rischio che emergono individuo che
Un punto
Un soggetto e in questo assoluto ricava tutte le dimensioni della sua vita noi dobbiamo invece appunto riscoprire una dimensione che sia quella dell'individuo e del rapporto con gli altri la libertà senza aggettivi
La libertà senza aggettivi nella libertà senza aggettivi c'è anche fondante la libertà religiosa la libertà di coscienza la non violenza e la pace
Le questioni dell'uguaglianza
Senza di cui non ci sono pari opportunità di vita
Infine
Qui riprendo proprio il titolo perché sono molto convinto del di quanto ha sviluppato il professor piana
Un'etica pubblica fondata sul confronto e sulla responsabilità sul confronto come il metodo sulla responsabilità nei confronti degli altri nei confronti di quelli che ancora non ci sono
Quindi del pianeta e del futuro delle generazioni
Non sto dicendo che questi sono gli unici ma se attorno a alcuni punti di riferimento e valori condivisi
Non riusciamo a costruire un senso comune anche una DNA della società civile allora io penso che la stessa laicità
Possa diventare no un luogo indifferente è vuoto dove postare tutto il suo contrario come come cittadinanza e come una questione solo di metodo ma invece come un uomo rinnovamento
Di quell'aspetto della laicità che io ritengo fondamentale ma appunto rinnovamento dell'aspetto della laicità e dire
Che cosa io pongo affondamento come giudizio come criterio di valore rispetta le scelte che devo operare
E ribadire questo è intangibile che lo stato e le confessioni religiose e fedi religiose al plurale sono autonome nei rispettivi campi nel nel nei rispettivi ordini è invece modificare
La penultima considerazione sta sprecando purtroppo
E invece dicevo modificare consentirà a partire da qui di modificare un pilastro che ci è stato consegnato
Della laicità liberale che è stata portata i i al all'estremo di espressione in Francia e nell'esperienza francese ma che io ritengo che così come ci è stata consegnata non regga più cioè quello della delle fedi religiose come momento che vivono nel privato
E qui e ponti conta poco che sia ho visto un dibattito che si è sviluppato
Dopo l'intervento anche di amatori alcune risposte Salvadori non non è fondamentale il punto se si intende per privato nessuno certamente intende per privato il cuore in senso stretto le canoniche le mosche e alle sinagoghe
Ma non è possibile neppure pare che Mimmo lo difende la sua relazione una distinzione per cui è privato la società civile e Licci si può stare non c'è invece il diritto di cittadinanza nella sfera pubblica della
Politica non esiste non ha fondamento questa distinzione e soprattutto non ha fondamento basta aprire gli occhi
Rispetto alle vicende con cui ci dobbiamo misurare
No ma generoso
Le chiese il cattolicesimo le confessioni religiose hanno devono avere non possono avere un diritto di presenza nella gora pubblica e nell'agorà politica cioè una legittima mi pare fosse l'espressione se lo segnata bene che ha usato presidente Casavola una la chiesa a legittimità essere interlocutrice delle istituzioni io non rimpiango
Diciamo non rimpiango il tempo era un altro tempo storico in cui c'era un partito di riferimento attraverso cui potevano esprimersi
Certe istanza certe esigenze
Non mi pare corretto che tutte le volte che oltre si dente dei vescovi della Shay o un vescovo parli ci si strappi i capelli rispetta le ingerenze io credo che invece sia fondamentale un altro tipo di approccio
Primo quello della valutazione di merito
Quello della valutazione di merito
Cioè nessuno può pretendere questo sarebbe sbagliato questo il fondamento per la presenza corretta nell'agorà pubblica e politica
Nessuno può pretende non dico di occupare la cura pubbliche politica non è problema del nostro Paese ma neppure di trasferire con il braccio di una legge i comportamenti di fede nella vita quotidiana degli omini anche perché ci rimarrebbero
Per poco tempo
Quindi è il problema di una valutazione di merito al problema della forza di una cultura della politica quella che deve far dare poi anche risposte che sono proprie dello Stato e della politica ma l'altro aspetto c'è nella relazione di Mimmo riguarda piuttosto il rapporto credenti cattolici gerarchie ecclesiastiche è un'altra questione
Perché il Concilio Vaticano secondo ha ribadito e sancito di nuovo il fatto che la scelta è ricercare il bene ogni volta possibile nella sfera della politica nella sfera del delle responsabilità di ordine temporale spetta ai credenti nella loro autonoma responsabilità
Spetta a ognuno dal loro nel loro insieme allora si può e ieri legittimo dire nei confronti delle istituzioni io su questo aspetto ribadisco un messaggio di fede non condivido
Questa legge o o questa impostazione credo anch'io che dire poi come ci si comporta nello specifico
In un referendum o dire se una proposta costituzionale non costituzionale se vada fatta quel modo se vada fatta dal notaio questo francamente nel rapporto
No ripeto non sotto l'ottica della legittimità e dell'ingerenza perché da quel punto di vista
Non ho questione ma dal punto di vista dell'ottica del giusto rispetto ai alla comunità dei credenti su quello invece dopo ho naturalmente motivi di dissenso di valutazione diversa
Credo la penultima considerazione terminato che voglio fare che contemporaneamente qui parlo di sinistra e di sinistra progressista di sinistra di nome non mi viene insomma della sinistra democratica
Per il suo
Che noi tuttavia per non guardarci soltanto le punte dei piedi come è giusto
Avere questo atteggiamento nei confronti delle confessioni religiose del nostro Paese
Proprio perché non pensiamo almeno io non penso
Condivido la relazione di Mimmo su questo su come si combatte il terrorismo su come si diffonde la libertà e diritti umani eccetera eccetera ma proprio perché questa è la mia convinzione credo
Che culturalmente e in una battaglia politica e dobbiamo fare culturale politica culturale e politica che dobbiamo fare
Non si debba chiudere gli occhi di fronte a situazioni di altri paesi
Nei quali una confessione religiosa occupa ancora in modo totalizzante la sfera pubblica cioè la battaglia culturale proprio perché non si può diciamo affidare le armi a carrarmati Malabar sul bisogna cercare sotto tutto di affidare le armi alle idee all'alle agli stimoli della cultura non volere per questo che ci sono scontri di civiltà noi l'intransigenza Colt Tura Ale sul rispetto dei diritti umani e sul rispetto del fatto che il pluralismo delle fedi religiose vale per ogni Paese
E la non occupazione della cura pubblica politica da parte di una confessione religiosa vale per tutti i Paesi nove su questo bisogna credo se vogliamo cerca di misurarsi copre palco problemi del mondo avere un impegno infine
L'ultima considerazione
Io sono d'accordo con quella sollecitazione forte che con cui ha concluso il professor piana che noi dovremmo guardare doveva cercare di guardare a una politica degli ideali e una politica del progetto di società che lega gli interessi
E conquista a un progetto di società e ha un'impostazione chiari ferimento degli ideali
Per fare questo è la mia convinzione noi dobbiamo sapere
Tutti quanti che siamo nel ventunesimo secolo
E che non ci bastano più vedete se cosa dobbiamo fare
Cosa dobbiamo fare io credo che bisogna al livello del nostro Paese in Europa e nel mondo unire tutte le forze e qui uso delle parole che non sono adeguate come vogliamo dire che sono progressiste e sono riformiste
Già le parole non danno più il senso di di quello di cui ci sarebbe bisogno comunque usiamo questi riformisti progressisti cioè bisogna unirli per vincere queste sfide
Che sono quelle di cui oggi e in questi giorni anche voi discutete bisogna unirle
E bisogna sapere che se è vero che rimane e forti una distinzione di ideali culturali di Progetto tra sinistra e destra tra chi vuole ricercare il bene comune in una direzione e chi in modo alternativo tuttavia lei ridefinizioni sono necessarie non sono sufficienti
Per dire chi siamo e meno che mai per dire dove vogliamo andare il voltarsi indietro e dire cosa eravamo nel mio diciannovesimo secolo e nel ventesimo secolo
Dobbiamo far corrispondere ai bisogni alle sfide di oggi
La costruzione di un'unità tra forze progressiste e riformiste che sappia guardare al futuro in qualche modo questa era e rimane l'ambizione di quello che si chiamava Ulivo
Era un'ambizione non legata alla tattica contingente
O elettorale era l'ambizione di un progetto che guardava all'Italia ma che guardava anche all'Europa e guardava al mondo
Dove in modo parziale
In modo lento con più ritardi quanto ci sarebbe bisogno ma uno sforzo per vedere quali sono i contenuti gli obiettivi i progetti e le culture di forze che vengono da tradizioni diverse quella socialista democratica quella che si chiama democratica avanzata ma questo sforzo
è una necessità e in qualche modo a questo bisogna continuare a guardare per questo io penso
E questa strategia che questa impostazione non debba essere abbandonata ma ripensata e rilanciata grazie
Ringraziamo Vannino Chiti
Passiamo adesso la parola a Domenico Rosati
è stato presidente delle ACLI dal settantasei poi è stato eletto al Senato di membro della Commissione esteri impegnato prevalentemente sui temi della pace
Recentemente collabora con la Caritas occupandosi con la Caritas nazionale occupandosi di politiche sociali ed è un prezioso collaboratore anche della nostra rivista
Grazie io ringrazio innanzitutto della opportunità che viene data e ringrazio Mimmo per la sua bella relazione anche perché ha richiamato in essa un punto di analisi del desunto da un mio articolo il che mi dispensa per ritornare su appunto quell'aspetto divido questo intervento in quattro spunti direi così
Una esortazione alla storia una riflessione sui problemi dell'etica comune una riflessione sul come da laici cristiani stare nel centro sinistra
E una riflessione su come da laici cristiani
Tentare di stare nella comunità cristiana
Per l'esortazione alla storia parto da Aristotele con una affermazione forte una cosa Dio non può fare
Disfare il passato
E se non lo può fare ed io come sentenziava ristoro Pelé figurarsi se lo possono fare gli uomini ora a me sembra che nel dibattito sul più recente manifestarsi della questione cattolica o del ritorno cattolico come qui è stato chiamato c'è un deficit diffuso di memoria che pesa drammaticamente sul presente io non mi stancherò di denunciare che nelle sedi ufficiali cattoliche ad esempio le settimane sociali la cultura del precedente e non parlo della purificazione della memoria è praticamente bandita
Così viene rimosso il confronto Trust timori e indicazioni dell'oggi ad esempio questo enucleare anzi di un MOI cattolico basato su un catalogo di valori selezionati
E l'esperienza di un passato in cui sempre con il metodo del catalogo penso al Patto Gentiloni del mille novecentotredici i vescovi in prima persona orientato alla il voto dei credenti
Verso sponde moderate
Che erano densamente popolate di atei devoti ancorché massoni e mangiapreti
Con grande disagio dei cristiani inquieti come per noi un esempio familiare Achille Grandi che fu cacciato dal vescovo di Como e trovò asilo presso quello di Monza in virtù di quel pluralismo della
Non era
Non era facile desco di come sia arti e lo cacciò perché si era opposta al candidato radical socialista che aveva restaurato la facciata della chiesa
Per dirla
Per dirla chiara
Del Duomo di Como si io so qui siamo tra i comaschi finiti in virtù
Fu ospitato trovato asilo a Monza in virtù di quel pluralismo della carità che era praticato anche quando era teologicamente vietato
Con lo stesso vigore continua rilevare che un fenomeno analogo di rimozione della storia si verifica oggi
Nelle file di quella sinistra che pure nella sua complessa vicenda democratica in Italia
Potrebbe a buon diritto vantarsi di non aver mai interrotto il confronto con i cattolici sul destino dell'uomo
Anche in presenza dei condizionamenti della guerra fredda ed in pendenza di scomunica sui seguaci del comunismo ateo
Per questo sono stato grato e gliel'ho detto ad Alfredo Reichlin che ieri ci ha riproposto in termini aggiornati
Un discorso che per me è che Java quello di Togliatti del mille novecentosessantatré sulla comune riferimento a valori condivisi per il destino dell'uomo allora minacciato dall'atomica e oggi minacciato da altri fattori legati alla globalizzazione come gli ha ben detto potrei dire che allora c'era un'interfaccia l'interfaccia
Di Papa Giovanni con la Pacem in terris ed oggi purtroppo questo non c'è perché io ho dovuto constatare con rammarico poi provate a vedere voi ma cercando e ricercando nel recente compendio
Della dottrina sociale cristiana io non ho trovato
La dottrina dell'errore delle errante e la dottrina della distinzione tra ideologia e movimenti storici su cui Emilio abbiamo fondato tanta parte anche della nostra ricerca e del nostro lavoro
Ecco queste sono anche queste sono novità di cui prendere atto dico che affievolita sì però
La spinta che alimentava molte convergenze sull'impegno per la promozione sociale delle persone e delle classi subalterne la ricerca sulle cose buone o riducibili al bene
Se prodotto uno sbilanciamento verso una versione più individualistica dei diritti e dei doveri
Ha quindi preso consistenza quel fenomeno della omologazione dei baricentri di cui anni orsono parlo il cardinale Martini come di un segno preoccupante di uniformazione culturale e sociale
Riprendere a studiare la storia
Quella delle idee quella dei testimoni mi sembra allora la prima indicazione da marcare come preliminare ad ogni ulteriore approccio
Anche perché per tornare ad Aristotele il passato si vendica cioè ritorna peggiorato quando si tenta di cancellarlo
Sull'etica comune
Io credo che un secondo questo secondo itinerario consiste nello sforzo che è davvero arduo in quest'orgia identitaria che stiamo vivendo e che Hopa Cinzano
L'unica vera identità che noi abbiamo e che l'identità umana
Di riattivare i processi di enucleazione di un'etica comune che abbia valenze sia nell'ambito privato che in quello pubblico
è stato detto molto meglio di quanto posso dirlo io rilevo che nei giorni scorsi sia preso che nell'incontro tra Benedetto decimo sesta e anzi via al di là delle note divergenze un interesse reciproco si sarebbe manifestato sul Progetto di un'etica mondiale cioè di una morale ecumenica per la sopravvivenza umana come la chiama Kung
Che dagli anni Novanta il di elabora come premessa di un rilancio della speranza in un mondo globalizzato non so che cosa ne pensa piana ma a me sembra un un segnale da da cogliere per verificarne poi gli sviluppi sono convinto che se ci si mette seriamente in questo circuito cioè se si riparte dai fondamentali
Che volutamente semplifico dai fondamentali del discernimento etico anche qui mi rifaccio al decalogo e semplifico pure il decalogo non uccidere non rubare non mentire
Cioè come assume la responsabilità
Verso gli altri rispetto a questi mali si trovano si ritrovano le coordinate necessarie allo sviluppo di un'impresa comune che abbia per fine l'umanizzazione della vita sulla Terra
Questo lavori in Italia è agevolato dal fatto che esiste una Costituzione che non è né eticamente neutrale nei relativista
Non compì cura uno Stato etico ma descrive una etica dello stato e della convivenza civile
Forse contiene anche un'antropologia costituzionale e uso un'espressione adottata velisti francesi per i problemi di casa loro
Dalla quale partire per affrontare anche quei problemi che la cultura dei costituenti non conosceva ma che trovano nelle proposizione dalla carta una cornice che può comprenderli
E qui vorrei riprendendo molte cose che sono state dette anche questa mattina da Livia Turco ed altri ecco a me sembra anche con riferimento alla
Esposizione di ieri sera di Romano Prodi io attentamente e ascoltato
Che questa esigenza di una cornice di uno sfondo di un senso di marcia generale
Che tutti cerchiamo rispetto alle
Catalogo all'elenco delle cose da fare
Possa essere costituito proprio dalla prima parte della Costituzione
Che abbandonata
Noi abbiamo consentito salvo rari spunti polemici
Che venisse vilipesa questa prima parte della Costituzione
Come frutto di una influenza
Marxista sovietica addirittura quando è il prodotto eccellentissimo di una mediazione o di un compromesso come lo chiamava Meuccio Ruini tra culture diverse che però si sono fuse hanno lavorato insieme
Se per ogni punto del catalogo del programma potessimo dire questo realizza questo articolo della Costituzione la gente capirebbe di più e alle banche più possibilità di comunicare
Mi domando ad esempio se a partire dal sistema costituzionale non sia possibile tocco questo tema delicato instradare il dibattito sulle coppie di fatto
Che sono copia di affetto o possono anche essere coppie di Fitto
Su un doppio canale
Stamattina Livia Turco mi ha preceduto diciamo da questo punto di vista aprendo la via ad un ad una ad un confronto serio e positivo un doppio canale
Da un lato unioni familiari perché basate sul matrimonio con effetti civili
Dall'altro unioni non familiari in nessun caso assimilabile alle prime o perché ne mancano i requisiti manca dei requisiti del matrimonio la diversità dei sessi o perché il matrimonio è volontariamente escluso liberamente escluso dalla coppia
Io credo che a rafforzare al massimo l'esercizio delle responsabilità familiari magari rivisitando nostra riprenderlo l'articolo sedici della legge tre due otto del due mila rimasto in gran parte inapplicato e definire sull'altro canale
Una disciplina ed una procedura peculiari che assicurino ai soggetti interessati il riconoscimento che l'articolo due dalla produzione riserva alle formazioni sociali in cui si realizzano le persone
Consentendo gradazioni di tutela commisurate alle caratteristiche delle formazioni stesse
Proporre di svolge il tema a partire da qui può essere un tentativo di riportarlo alle dimensioni proprie della razionalità politica in presenza di un fatto che vuole essere regolato dal diritto
E comunque in una visione condivisa dei diritti e dei doveri che si opera il discernimento del bene comune questo lessico che una volta era solo cattolico ad oggi ha dirottato dovunque
Che non è mai il bene assoluto come è stato detto cosa impossibile sulla Terra
Ma deve consistere diceva Felice Balbo nel massimo bene umano possibile
Dove il massimo indica il termine a cui tendere ed impossibile evoca la consapevolezza del limite dell'impresa degli uomini e delle donne di questo mondo
Ed è nella logica del bene comune che si vanifica la tentazione di accreditare una qualsiasi mediazione politica una legge una decisione amministrativa come propriamente cattolica
Perché nell'ambito politico circolano sempre e soltanto soluzioni parziali ed imperfette
Viene da qui la distinzione decisiva quando si entra nell'ambito dell'etica pubblica o degli affari tra ciò che è legale e ciò che è moralmente accettabile
Andare assolto in un processo se non si è commesso un determinato reato
Non significa recuperare la veste candida dell'innocenza sul piano morale politico dichiarare che non si è violata la legge positiva in campo bancario non assicura necessariamente la trasparenza del comportamento
Educare alla legalità
Equivale ad orientare al rispetto del minimo etico la legge appunto indispensabile nella convivenza civile magari per garantire l'ordine pubblico
Ma quel minimo non può essere aggirato o dall'astuzia con cui si copre il malfatto o come purtroppo è accaduto senza che si levasse l'indignazione generale e con essa quella dei credenti abbassando la soglia della legalità
Nel senso di estendere all'illecito la sfera del lecito
è un capitolo ostico dalla dicendo italiana più recente
La grande opportunità di una bonifica integrale del costume civico offerta da Tangentopoli è stata ridotta al netto degli eccessi giudiziari ad un oscuro complotto per espiantare un'intera classe dirigente per un conflitto di interesse ciclopico che pure era stato denunciato senza sconti all'inizio proprio in
Invito cattolico ricordo
Dei servizi impegnativi di Avvenire al riguardo sia fatto buon viso a cattiva legge
Come quella che aspetta che il danno da conflitto sia consumato per ammonire responsabile mentre lascia intatto l'intero eccesso del potere che il conflitto spesso determina con la sua propria esistenza
La questione morale
Come verificatore rettitudine del comportamento pubblico prima e dopo la legge resta insomma un capitolo da scrivere della nostra vicenda politica o peggio viene scritto a giorni alterni con differenziali di valutazione a misura che la mala pianta cresca nel tuo orto o nel mio sullo sfondo più remoto restano nella mia memoria
E scusate la perfidia le parole di una nota della Cei del mille novecentocinquantotto la quale tra i requisiti del candidato cattolico ravvisava che Torre avvisava oltre che cito l'integrità della vita morale e la regolarità di vita familiare
Anche e soprattutto l'onestà e il disinteresse sì che non sia facile nell'avidità nei compromesso e sia eliminato il timore di ricatti
Se fossi uno studente di Scienze politiche chiederei una tesi sul significato il peso del ricatto in politica sarebbe un'esplorazione molto interessante
Terzo passaggio
Della mia ma se ne se ne sono lette tante io ho appreso che un un fierissimo avversario del centrosinistra che regolarmente votava contro Moro in direzione
Si astenne lascio passare il centrosinistra perché era uscito un servizio su una sua relazione extraconiugale voglio dire sono forme di di
Depressione che hanno sempre un loro risvolto per siamo peccatori non è che
Il da cristiani nel centrosinistra
E questo riguarda la responsabilità di quanti credenti hanno compiuto intendono compiere per una valutazione politica cioè di ponderazione complessiva
Dei diversi fattori in campo un'opzione di sostegno per la lo schieramento alternativo alla destra non distinguo qui perché per esempio dopo gli interventi della Soliani io io non vedo distinzioni fondamentali a questo riguardo almeno su questo punto
Il compito è difficile perché si cumulano su di essi dico su di noi
Le diffidenze antiche di un anticomunismo fuori del tempo ma ancora coltivate
E quelle della preoccupazione per una deriva culturale disegno radicale che viene imputata per intero la sinistra anche perché la destra pur alimentando la con tutti gli strumenti della sua macchina culturale
La dissimula nell'approccio del voto e nella profferta dello scambio
è questo un campo nel quale ho sperimentato a suo tempo il fascino e la difficoltà
Del tentativo di rendere possibile a suo tempo nel secolo scorso intendo
Di rendere possibile l'esperienza associativa
Tanto salda nell'ispirazione cristiana e perciò dicevo naturalmente sensibile
Alle indicazioni pastorali dei vescovi
Quanto autonoma cioè vinto senza vincoli di mandato gerarchico nell'elaborazione culturale e lei le determinazioni politiche
Con l'intenzione di esprimere un punto di vista nel pluralismo della comunità cristiana e della società civile
è stato un cammino tortuoso e comunque improponibile credo nella sede di un'organizzazione di tendenza legittimamente collocata all'interno di un partito e tuttavia su un punto mi sento di insistere più che mai oggi e perché ritengo che sia necessario rischiare l'ispirazione spiego
Vuol dire prendersi interamente la libertà dei figli di Dio
Nella ricerca e nella proposta ma anche qui uso un verbo temerario
Costringere all'area in cui si milita a confrontarsi senza pregiudizi sempre nel quadro etico dalla Costituzione
Con gli impulsi che la chiesa ha il dovere di dare alla società leggendo in questo tempo una parola pronunciata in quel tempo vuol dire anche studiare perché no e magari per scoprire
Qualche maneggio insomma la dottrina sociale della Chiesa creando le sedi adatte ad approfondirne il senso l'evoluzione le implicazioni e per necessaria compiutezza la problematicità
Fosse soltanto un modo per trovare un linguaggio comune ne varrebbe la pena nel due mila sei c'è grande convegno di mero di Verona il due mila e sei è anche l'anniversario mi pare trentesimo del convegno evangelizzazione e promozione umana in cui mettemmo a tema la questione del pluralismo e dell'orientamento
Dentro il pluralismo delle scelte dei cattolici si può fare io credo lancio questa piccolissima proposta una riflessione un seminario un meeting ristretto di riflessione per vedere misurare anche il tempo trascorso e la distanza tra orientamenti Yo ritengo ancora validi e quello che accade oggi
Ultimo il quarto punto nella comunità cristiana
E che forse l'aspetto più delicato Della questioni che c'è posta come intervenire come interloquire come essere presenti nella comunità cristiana nella ricerca delle forme della presenza dei credenti non esita dell'uomo
Constatare che molte voci non si odono più ok un allineamento volontario dell'area cattolico organizzata in atto sotto la direzione della Conferenza episcopale persino ovvio davanti agli occhi di tutti
Prenderne atto dunque obbligatorio indipendentemente dal giudizio che si esprime si tratta in fondo di una delle forme storiche in cui può realizzarsi come nella sostanza è già accaduto la presenza dei cattolici nella vita sociale e politica
Il punto d'attrito su cui richiamare l'attenzione è un altro
Io sono allarmato quando percepisco anche per bocca di dirigenti responsabili il delinearsi di un'equazione sommaria tra Statuto di appartenenza operativa ad esempio l'adesione all'appello per l'astensione dell'ultimo referendum e comunione ecclesiale
Ricavo l'impressione anche dal fatto che curiosamente nella esposizione delle cifre referendarie
Non si computano quasi mai dalla parte tra virgolette giusta coloro che hanno votato esprimendosi con il no su tutti o su alcuni quesiti
Sì dico quelli dei sì degli astenuti e che li hanno votato no restano nel limbo pure contrari anche essi voglio dire
Se questa è una tendenza reale e non sarebbe nuova perché in passato si inventarono anche forme di Autodesk fusione dalla comunità i tempi dei gli indipendenti di sinistra eccetera
Credo che un po'di fatica bada stesa per ricordare che la comunione ecclesiale e altro da una qualsiasi espressione di coinvolgimento elettorale dei credenti e dello stesso mondo cattolico
Organizzato qui davvero bisogna escogitare un modo a livello più adeguato che a me sembra quello culturale anche in vista dell'assemblea di Verona non per contestare i vescovi e il loro insegnamento anche il più ostico ma per aiutarli a rendersi conto che l'esperienza dei fedeli laici si dispiega in ambiti orizzonti più vasti di quelli descritti dai perimetri certificati
Confesso che ho chiuso di aver provato un brivido
Quando recentemente vescovo le ha presentato un suo fidato collaboratore dicendomi questo è un laico doc
Oppure desco Veneto ho pensato subito per contrappeso alla figura dell'alito geneticamente modificato
Sarà introdotto mi sono chiesto anche qui un certificato di filiera
Conviene invece aver presenti due concetti il primo è che anche qui parlo per esperienza condito per diretta cognizione
Che la Chiesa
La nostra chiesa si avvale bensì della cooperazione dei deferenti
Ma sa anche stimare
E a volte santificare sia pure retroattivamente
Chi prende la parola per attivare il dialogo familiare di cui scrive concilia il secondo e che in ogni caso è bene che i fedeli laici ovunque dislocati non lascino soli vescovi perché lo dissi una volta erano motivo per non ripeterlo
Perché se no frequentava cattive compagnie veniva
La ringraziamo Domenico Rosati
E tenesse no passiamo a a Parona Giorgio Tonini
L'importante è importante dirigente del movimento dei cristiano sociali e soprattutto un punto di riferimento per tutti noi
Senatore capogruppo in Commissione Eric
E filosofo questa sera abbiamo avuto una tavolata di finanza Tevini chiediamo bagnato
Bene non vi spaventate farò una cosa molto poco filosofica
Dunque avete ben presente quando si va a fare il pieno di benzina
Si mette credo che costa coi
Si mette la la pompa dentro il serbatoio poi c'è un gancetto automatico con cui la la la benzina ma da sola
Fa un certo punto si sente lo scatto TAC e bisogna andarli e mette le ultime quattro voce per
In modo che la cifra sia tonda se noi casino lì col resto
Ecco allora me adesso tocca da voi avete fatto il pieno di tutto pomeriggio
Di provare a vedere se ci stanno le ultime quattro voce dentro dentro la vostra testa anzi tre sole bene propongo in maniera molto molto rapida e quindi mi perdonerete anche se
In maniera un po'a sommaria
E certi propongo di fare una rapida riflessione su tre frasi d'autore
La prima di un autore vivente la seconda D uno molto indietro nel passato ma ahimè drammaticamente attuale
E la terza è di un nostro maestro
Allora il primo quello della l'autore vivente Gordon Brown il cancelliere dello scacchiere
Del quindi non lo chiamiamo ministro dell'economia del governo Blair in in Gran Bretagna
Il quale l'altro giorno nel suo intervento che ha fatto alla conferenza programmatica annuale della Bur parti
Ha detto ha detto una cosa importante secondo me che noi dovremmo dovremmo meditare una frasetta velocissima per dire noi un partito laburista labor Party
Dobbiamo sforzarci di essere lui gli ha detto del voice oltre mainstream maggiori think
La voce
Mestre in maggiori ti è un po'difficile tradurre ma lo capite tutti perché un po'di inglese lo sappiamo un po'tutti della maggioranza che è il mainstream di una società
E questa frase secondo me ci porta al cuore della questione politica nel suo intreccio con la questione etica
E cioè come si fa a vivere il confronto sulle grandi questioni etiche e anche religiose del nostro tempo
In uno scenario di bipolarismo politico perché questo è lo schema dalla democrazia contemporanea
In uno scenario di bipolarismo politico senza trasformarlo in di pluralismo etico
Allora io la vedo un po'così ci sono due strade una è la strada che ha scelto la destra
Un po'in tutto l'Occidente cominciata negli Stati Uniti non oggi non con Bush parecchio prima con Bush ha avuto un'esplosione questo tipo di linea e in modo un po'casareccio la stanno importando anche da noi
Qual è questa strada questa strada dice in sostanza questo
Le ricette della destra sotto il profilo
Economico e sociale sono un disastro un fallimento dappertutto
Allora siccome su quel piano lì è sempre più difficile convincere gli elettori a venire con noi costruire il consenso
Pensiamo
Al fallimento storico del cosiddetto realismo no cioè l'idea che con semplicemente lasciando al mercato
La regolazione dei rapporti sociali
E distruggendo la società vi ricordate Margaret Thatcher diceva Società non so cosa voglia dire questa parola la parola Società non significa nulla c'è il mercato ci sono gli individui e poi ce lo Stato punto
La società boh per me è una parola senza senso
Ecco l'idea che l'individui nel mercato da soli con questa mano invisibile riescono a risolvere tutti i problemi è fallimentare l'ultimo fallimento quello di Berlusconi
La analisi richiederebbe ben altro approfondimento ma ci siamo capiti di fronte a questo fallimento si cerca un surrogato eccessi cerca allora di
Andare a vedere che cos'è che oggi possiamo proporrei che strada possiamo proporci ai cittadini di oggi
Beh insomma proviamo a cavalcare le paure che noi stessi abbiamo alimentato
Questo è il paradosso geniale per certi versi diabolica mente geniale della destra
Perché tutte le paure le inquietudini del nostro tempo in fondo sono state anche prodotti alimentate da l'ideologia della destra
E cioè l'idea della solitudine dell'individuo che al tempo stesso il
Cuore il principio fondamentale del manifesto ideologico della destra e poi naturalmente la solitudine crea inquietudine paura preoccupazione dalla paura se vogliamo più banale ma
Vista
Ciascuno per conto suo la paura molto forte di riuscire o non riuscire della vita di avere o non avere un lavoro di avere una per la sicurezza economica la stabilità della proprio del proprio reddito è fino alle paure collettive
Dovute a le cose che sono state già dette la scienza al la questione del nucleare le cose che diceva prima Vannino molto bene cioè
Ecco
Alimentare le paure poi cavalcarla cavalcarla dando la risposta
Autoritaria la risposta che
In qualche modo dice noi siamo quelli che difendono i valori tradizionali
Allora la sinistra li vuole distruggere noi siamo quelli invece che vogliono difendere e proteggere rilanciare riproporre i valori tradizionali
E guardate che questa cosa è una cosa molto efficace negli Stati Uniti ha funzionato egregiamente naturalmente è stata aiutata da una serie di cose Macquart la guerra e il terrorismo che che in qualche modo anche lì
La l'incerto modo di fare della destra che poi alimenta delle paure rispetto alle quali poi si dice questa è la risposta no
E questa è una una sfida grande che noi abbiamo davanti
Ed è una sfida che ha tre punte contro di noi
La prima punto è questa cosa in sé cioè il fatto che loro surrogano il fallimento sul piano socio economico cambiando gioco proviamo a no su quel terreno lì facciamo fatica allora buttiamoci su quell'altro
E proviamo a vincere cambiando terreno di gioco
Secondo loro pensano che noi su quel terreno facciamo fatica non abbiamo le scarpette adatte percorre su quel terreno
Mentre invece loro pensano di averci e non hanno tutti i torti
Perché ogni volta che spunta un problema cosiddetto eticamente sensibile noi andiamo in fibrillazione
Cominciamo a litigare tra di noi Laicicattolici clericali e anticlericali bimbo ma questo non succede solo in Italia ogni volta che si affrontano questi temi la sinistra qualche problema qualche difficoltà dal sessantotto in avanti così
Terzo loro pensano di in questo modo di portarsi le chiese dalla loro parte
E quindi di avere un alleato importante ora tutti sappiamo che nessuno ormai vota più
Andando a chiedere al parroco cosa deve votare
Però una ieri ero a Orvieto seminario tra parallelo di di di di libertà uguale c'è stata una bella relazione di Mannheimer che ci ha spiegato una serie di dati
Alcuni molto interessanti da cui veniva fuori una cosa assolutamente importante che i praticanti tra i praticanti c'è un allineamento abbastanza
Vuole dire vicino a al al la la totalità nei confronti degli orientamenti ufficiali del del magistero sui temi eticamente sensibili
E qui anche se poi di fronte alla domanda come ti sei fatto un'idea rispetto a questi temi nessuno dice seguo la chiesa
Però di fatto è così perché nel vuoto nella crisi di altre agenzie
Chi in qualche modo frequenta la chiesa è portato a seguirla anche perché insomma ognuno di noi può e cerca di di farsi un'idea a fare si fa un'idea andando a pescare di qua e di là poi la fine se la fa con le persone che frequentano
Allora se c'è quel tipo di orientamento ecco quindi questa cosa a volte può fare la differenza dentro il confronto politico non va sottovalutata
Allora questa è la loro la loro sfida detta in maniera molto molto banale sommaria
Noi abbiamo due possibili risposte
Una è quella di fare l'operazione uguale e contraria
E cioè di
Cavalcare tutto quello che è il contrario di quello che dicono loro
E questa è una cosa
Diciamo che è una tentazione forte che la sinistra ha davanti a sé
E allora proviamo a vedere per per non stare sempre in Italia andare andare un attimo fuori
E ci sono due modelli su questo uno è quello che hanno fatto i democratici in questi anni è una quello che hanno fatto i laburisti inglesi
E sono due cose diverse
Perché i democratici hanno risposto a questa offensiva repubblicana
Con l'uguale e contrario e hanno perso
Alle elezioni scorse
Lezioni presidenziali
Che errori che si dice che era un candidato debole ha portato al voto terreni milioni di americani in più
Dico
Tre milioni senonché Bush ne ha portati sei in più rispetto all'altra volta
E quindi ha stravinto
Allora effettivamente se non la mettiamo su quel terreno e cioè guelfi contro gli Bellini clericali conto anticlericali
Conservatori contro libertari eccetera eccetera finisce così
Almeno nella società di oggi per chissà domani vedremo
I laburisti invece hanno fatto un altro ragionamento va detto noi dobbiamo conquistare il mainstream e tra l'altro hanno imparato da Clinton hanno imparato dall'America e poi l'hanno messo in pratica più loro di quanto sia riuscito a fare gli americani elettorale dobbiamo impadronirsi invece proprio della
Del cuore pulsante dell'etica civile del nostro Paese e apparire come una proposta morale non soltanto una una proposta libertaria e basta ma una proposta morale che ha una sua insita un suo spessore morale
Allora ecco io credo che noi dobbiamo seguire questa strada qua
Quindi quando noi diciamo la mediazione
Non è semplicemente un'operazione a tavolino di carattere politico parlamentare in cui
Togliamo una parola ma aggiungiamo un'altra vediamo di trovare
Una quadra come dice Bossi
La mediazione vuol dire il mainstream del voice of the mainstream maggiori che cioè riuscire a essere
Me lo consentite Gramsci avrebbe detto esprimere una capacità egemonica che vuol dire quello dire essere di essere capaci di interpretare il paese di portarlo nella direzione giusta
Cosa naturalmente complicata ma che ci dice che questa operazione è un'operazione culturale non è soltanto un'operazione politico-elettorale un marchingegno che si trova è un'operazione culturale
E in tutto il mondo vince la sinistra quando riesce a essere culturalmente egemone prese
Allora il centrosinistra l'unione con Romano Prodi in testa tutta questa nostra ambaradan
O riesce a produrre una forte capacità culturale di parlare al nostro Paese cioè di interpretarne le le le i sentimenti profondi e di dargli l'idea è che c'è una prospettiva che ha un suo spessore
Ancora Gramsci intellettuale e morale
E oppure oppure no oppure vincolo con gli altri
Perché ti trovano il modo di spostare la cosa poi ci hanno tutte le cose che diceva Rosati
Le capacità di ricatto su quella su quel terreno lì non andiamo molto lontano
Seconda citazione allora la capacità culturale
Vuol dire che noi dobbiamo saper affrontare come centrosinistra due grandi nodi che in questo momento sono aperti
E che sono due elementi di incertezza
Della democrazia italiana
Uno è la questione è stato già ampiamente detta quindi posso andare alla svelta della religione civile l'altra è la questione dell'etica pubblica allora rapidamente un cenno su tutte e due le cose
Che cos'è la religione civile la religione civile e quella cosa che tiene insieme un popolo e ne fa qualcosa di più che una somma di individui è il qualcosa in che cosa noi crediamo tutti insieme
C'è qualcosa che ci tiene insieme
Che non sia soltanto come dire appunto dal un dato di fatto
No ma che sia invece qualcosa che corrisponde ad un ad un sentirsi parte di una comunità nazionale
E poi ampliando il discorso a livello europeo super diranno ma innanzitutto a livello di una comunità nazionale
La bandiera
Questa cosa qua c'è la religione civile vuol dire qual è l'elemento che ci unisce che diciamo diventa quella quella cosa intorno alla quale noi tutti ci ci possiamo riconoscere quel sistema di valori di principi un deposito di storia di memoria comune
Ecco l'Italia è uno dei Paesi che fanno più fatica sul terreno della religione civile tante altre nazioni sono nazioni si sentono azioni con la N maiuscola proprio perché tesse entro di avere una religione civile in comune questo l'antico problema italiano
Allora adesso c'è la
La tendenza a dire
La religione civile italiana è
Le radici giudaico-cristiane
E questo è uno dei capitoli fondamentali dell'offensiva culturale della destra
Che naturalmente a tutti e e tre gli effetti di prima spostare il discorso su un altro terreno ammette noi in difficoltà strizza l'occhio alla Chiesa che naturalmente si tentata direbbe sia vero andiamo spera chiama
Non possiamo dire di no
Allora io credo che noi qua questo caso dicono voi credenti
Siamo chiamati ad una battaglia anche qua intellettuale e morale
La citazione è quella di Costantino
Inoltre signor vincesse
Questa è
L'utilizzo del cristianesimo come religione civile
Ed è il modo come noi potremmo tradurre la proposta di vera
Per dice
E il cristianesimo è il segno che io devo mettere sulle insegne perché con quel segno sulle insegne vincola battaglia
I no signor Vincenzo metti
La
Chi è l'arrocco nelle prime due lettere di Cristo sulle insegne e vincerai la battaglia
E naturalmente questa questa cosa della questa questa questa idea in occhi signor vincesse fa a pugni con la frase del Vangelo il mio regno non è di questo mondo
è ora io credo che su questo la coscienza credente debba debba dire una parola molto netta su questo punto
Non si può trasformare il cristianesimo in una religione civile
Il che non significa che non ci sia il problema dell'apporto della fede dei cristiani e della loro cultura del dell'enorme deposito
Di tipo intellettuale culturale e morale nella costruzione di una religione civile comune ma guai a fare il corto circuito tra religione civile religione positiva religione di Chiesa come dice Rusconi
Perché questo porta alla
Dissociazione tra religione e fede
No perché alla fine
Cocco cosa dicono di fatto gli atei devoti che si può condividere una religione senza condividere una fede
Cioè in sostanza si può prendere del cristianesimo tutto tranne l'idea che Cristo fosse figlio di Dio che è morto e risorto
Ed è solo in questo modo è solo guardate solo facendo questa operazione che tu puoi utilizzare il cristianesimo come i notte signor vincesse
Perché se tu sei un credente cioè hai una fede inox signor vincesse si chiama in un modo solo è una bestemmia
Cioè non è
Allora io credo che su questo ci debba essere una posizione molto netta nel mentre invece noi diciamo che l'Italia ha bisogno di una religione civile e su questo io non non mi sento di aggiungere nient'altro a quanti hanno già detto che non ce l'abbiamo una religione civile
Dobbiamo coltivarla questa religione civile si chiama Costituzione della Repubblica italiana
Terzo punto persa citazione con cui chiudo
è quella di Aldo Moro
Aldo Moro mi pare nel mille novecentosettantasei al congresso di Roma ma non sono andato a controllare
Disse una cosa molto importante che secondo me è di una attualità sconvolgente
Naturalmente si riferiva un contesto diverso dal nostro ma è una frase straordinariamente profetica
è una frase che dice così questo Paese non si salverà
E la stagione dei diritti si rivelerà effimera se non nascerà in Italia un nuovo senso del dovere
Questo Paese non si salverà si capisce al volo
La stagione dei diritti si rivelerà effimera
Se eravamo nel settantasei ma era la la stagione che stava in militarmente alle spalle c'è la stella grande stagione dei diritti che la stagione che va dal sessantotto in avanti
E lo in sostanza dice guardate chiese se la stagione dei diritti non matura nel senso di suscitare in Italia un nuovo senso del Dom nuovo senso del dovere non rinascere il vecchio senso del dovere
Perché il vecchio senso del dovere potere potrebbe anche voler dire la famiglia come Società gerarchica
Per essere chiari e cioè che il padre comanda sulla Marcello al marito comando sulla moglie ha un cuore non è quello che olandesi a far rinascere il vecchio senso deve nascere un nuovo senso del gol
All'altezza delle sfide della stagione dei diritti ma se la stagione dei diritti non produce un nuovo senso del dovere la stagione dei diritti si rivelerà effimera
Cioè verrà travolta verrà travolta da un'ondata di restaurazione positive
Questo io credo che sia il problema che ha di fronte a sé il centrosinistra è l'altro elemento della nostra cultura c'è la proposta culturale che noi dobbiamo riuscire a fare al Paese
O noi siamo in grado di di dare risposta a questa Profezia di Moro cioè
A dare il senso che il centro sinistra è il soggetto che è in grado di promuovere nel nostro Paese un nuovo senso del dovere possiamo tradurre nuovo senso del dovere che può apparire arcaico come definizione una nuova capacità di spendersi per gli altri un senso di responsabilità il principio della donazione del sacrificio non solo dell'acquisizione
La stagione dei diritti sia il solo principio di acquisizione cosa me ne viene a me
E non cosa
Come diceva Giannino prima come posso rispondere agli altri è chiaro che
Non funziona
E naturalmente o questo riusciamo a farlo noi in modo civile e democratico liberale progressista oppure viene avanti un falso senso del dovere che di tipo autoritario da parte della destra
Potremmo anche metterla così
In qualche modo la
La diciamo il contributo del del centrosinistra una una nuova etica pubblica passa attraverso una rimeditazione del principio di libertà
Che cosa vuol dire la libertà nel tempo di oggi nella società contemporanea
Allora la libertà si può identificare con il principio di piacere cioè faccio quello che mi pare
Detta in maniera un po'banale
Che poi è la caricatura dalla Casa delle Libertà dei di quelli della della Guzzanti facciate di sul divano si direbbe perché a casa e libertario ognuno fa quello che gli pare
Le quella libertà lì che poi produce autoritarismo no cioè guardate che quando papa Ratzinger dice la dittatura del relativismo non dice una cosa sbagliata perché il relativismo cioè l'idea portato alle estreme conseguenze non quello di Martini
Il relativismo che vuol dire appunto la libertà e principio di piacere punto quindi io faccio quello che a me pare questa cosa qui
Che è la Casa delle Libertà porta dritto dritto all'autoritarismo
Perché a un certo punto ci vuole uno che faccia un grido e metta ordine perché saranno non si campa più
E l'unica alternativa allora alla libertà che produce autoritarismo è invece la libertà come responsabilità
E quindi
La mia libertà consiste nell'assumermi le mie responsabilità nei confronti degli altri e non c'è diritto a cui non corrisponda un dovere
Ora ho la sinistra riesce a vincere questa battaglia culturale insieme non come dire contrapponendosi le cose gli uni agli altri per cui costruiamo dentro il centrosinistra e quelli dei diritti e quelli doveri clericali e anticlericali ma insieme cioè costruendo la sintesi in comune
E oppure oppure non non ce la facciamo allora
Chiudo facendo un esempio
Che appunto prendo dal dal tema più di attualità che la questione delle famiglie di fatto
PACS non PACS eccetera
Va be'possiamo impostare la cosa in due modi
Una è quella di dire
Insomma ci sono delle persone che hanno fatto una scelta
In libertà che quella di convivere senza il matrimonio
Strada facendo nella vita si accorgono che opportuna Michele acqua ci sono dei diritti che mi mancano perché
Questa mia convivenza di fatto non mi dà delle garanzie delle sicurezze degli mi crea dei problemi avendo sta
Allora la società cosa deve fare deve rimuovere questi ostacoli e consentire che ci sia una via parallela per arrivare adesso a risolvere quei problemi
Per così dire
A valle della scelta che c'è stata
Ora è chiaro che questa è una impostazione debole
Debole perché è l'impostazione che prolunga la questione della
Della libertà come principio di piacere
C'è un altro modo invece di affrontare la questione cioè quello di dire
Guarda che nel momento in cui tu
Decidi di convincere e quindi di costruire comunque una forma di convivenza comunque Turla definisci giuridicamente
Viene a costituirsi una fattispecie umana di rapporti umani che comporta comunque diritti e doveri
Io non sono un giurista né un costituzionalista so che ci sono problemi complicati
Però io credo che questa dovrebbe essere la bussola che ci porta a ragionare sulla questione convivenze di fatto
Dice guarda che nel momento in cui tu decidi di andare a vivere con un'altra persona
Immediatamente per il solo fatto ex facto ori Torrijos
Per il fatto che tu metti al mondo un bambino tu non puoi dire siccome io non ho scritto da qualche parte prima
E che che voleva un bambino me arrivato sto bambino adesso non me ne occupo no tutte le di occuparci sia da costituire un dovere per il semplice fatto che c'è un fatto ciò che c'è un bambino che è nato
In una qualche misura analoga noi dobbiamo ragionare sulla questione
Delle delle convivenze di fatto e cioè la convivenza costituisce legame e questo legame ha una rilevanza giuridica comunque
Comunque anche se non è passato attraverso una forma di definizione giuridica all'atto di origine cioè attraverso il matrimonio
Allora ripeto è un tema Complesso che va approfondito ma a me
Preme dire che sono due messaggi diversi che ne mandiamo alla società
Il primo messaggio è
Fate quello che vi pare e poi in qualche modo aggiusteremo la situazione strada facendo
L'altro messaggio è guardate che
Qualunque sia la vostra scelta voi fate la scelta che volete ma qualunque sia la vostra scelta voi avete dei diritti e dei doveri
E quindi rispetta questi diritti nessuno li tocca ma i doveri numeri non sono inderogabili non potete scappare
Ecco io penso che
Questa è la strada che ci aiuta a
Essere la voce della mainstream maggiori e a rispondere alla destra
In alto c'è guardando avanti giocando d'attacco come dire essendo noi in grado di ristrutturare di rilanciare il dibattito all'interno del nostro Paese non lavorare Sempre
In rimessa rispetta le Paure rispetto a questo Grande Progetto clericale non clericale di destra
Noi dobbiamo rilanciare guardare avanti e l'unico modo per farlo è quello di avere noi un grande progetto culturale solo se il centrosinistra l'Unione l'Ulivo
è un grande progetto culturale può parlare del paese grazie
Né niente chiudiamo questo primo il giro di interventi con un saluto affettuoso a Barbara Pollastrini che non è potuta essere qui con noi perché all'inizio non è Caniglia quindi che facciamo anche in ruoli di quelli che presta e Alana gruppi è che non è qui perdente problemi familiari e
C'è terrà insana Dany De Paolis che il presidente nazionale della Fuci e qui chiediamo Manieri Anna l'intervento prima di passare poi ampollina di dibattito
La voce dei giovani
Sì e
Grazie per questi indietro per la prostituta intervenire
In questo vostra impresa qua dice sia
Dicevo grazie l'invito grazie alla possibilità di intervenire in questo convegno ecco da parte mia non ho la pretesa di tentare una definizione della prima parola del titolo né di dare una mia autorevole opinione sul tema della laicità mi accontenterei piuttosto di dare un taglio esperienziale al mio intervento
Cioè di dire come come spesso una come persona di fede come credente ho sempre concepito compreso la laicità e come poi con questa comprensione un po'ingenua un po'semplice la lecita abbia poi potuto vivere osservare da vicino tutti gli eventi di questi ultimi mesi che hanno così riportato alla ribalta il rapporto tra fede e impegno politico
Ecco per me la laicità sempre significato una cosa molto precisa
Cioè l'impossibilità di utilizzare Dio come argomento a sostegno delle mie tesi nel momento in cui si fa un dibattito pubblico
In altre parole detto molto semplicemente se parlando con un un amico Cristiano in parrocchia in un'associazione cattolica mi sembrava giusto dire
Dobbiamo fare così perché dobbiamo seguire l'esempio di Gesù Cristo perché ha voluto morire per amore sulla croce mi rendevo conto che evidentemente questo argomento non era utilizzabile
In un'assemblea d'istituto del mio liceo perché sarei stato naturalmente messo a tacere di sento questa nato a Feletto
Conti ritieni tra noi non la condividiamo e non ti ascoltiamo
Ecco questo per me è sempre significa per lui la recita non si può utilizzare Dio come a sostegno delle proprie argomentazioni nel momento in cui si fa un dibattito su un tema pubblico che riguarda tutti ed è lì la necessità quindi di trovare altri parametri
Quali la razionalità quali valori condivisi o quanto meno condivisibile per argomentare in in materia pubblica materie sociali nel dibattito politico
Ecco con questa comprensione molto molto semplice molto basata sull'esperienza
Mi sono avventurato un po'diciamo all'Alice nel paese delle meraviglie
In tutti gli eventi che hanno riguardato la nostra Chiesa hanno riguardato il nostro Paese in questi ultimi in questo ultimo anno direi
E ne ho tratto cinque elementi di riflessione molto brevi che vorrei provare a condividere con voi
Il primo elemento mi sono accorto che questa comprensione della laicità che io ritenevo per me pacifica
Non è poi così pacifica fra tutti i credenti nel senso che proprio in occasione di questo ultimo appuntamento referendario sia rimasto colpito da sentire Amici miei con cui ho sempre di condiviso un cammino di fede argomentare pubblicamente dicendo ma dobbiamo difendere questa legge perché la vita un dono di Dio
Sì si può difendere la legge però non credo che l'argomento che la vita che è un è un dono di Dio possesso utilizzata come argomenta sostegno politico di una di una legge dello Stato
E quindi forse da qui la prima riflessione che anche siccome laici cattolici all'interno la chiesa forse dobbiamo ancora fare un un cammino per riuscire a a digerire meglio questa categoria della laicità
La seconda riflessione
Nelle sale molto colpito la sfida che è stata lanciata da parte di molti non credenti proprio durante il primo della campagna referendaria
è stata avanzata i credenti in questi termini
Tu cristiano dimostra la tua laicità disobbedendo a quanto è stato detto alla Conferenza Episcopale
Cioè in altre parole una categoria della laicità che viene in qualche modo ridotta banalizzata la categoria della disobbedienza
è che io sento come persona di fede di non poter accettare questa sfida posso accettare naturalmente la sfida a argomentare le mie posizioni in termini laici cioè prescindendo dalla mia fede in Dio
Non crede invece che si possa ridurre la categoria della laicità alla disobbedienza credo questa non sia una sfida qui si debba rispondere ma sia piuttosto una provocazione
Con detratte anche strumentali e forse polemici questa è la seconda riflessione
La terza riflessione che mi viene così riflettendo su tutto questo ultimo periodo
è che vedo molto forte rischio di pensare che la laicità sia un problema una questione avrei forse mai un problema che riguarda soltanto i cattolici cioè quasi che per entrare nella Agorà pubblica
Mentre i non credenti lo possono fare in tram dalla porta principale i cattolici e da una premessa passa attraverso un purgatorio di laicità in cui sbarazzarsi della loro fede religiosa e poi entrare nel dibattito pubblico
Ecco in qualche modo e così la fede diventa quasi un handicap di cui ci si deve liberare e poi essere così alla pari con i non credenti ed io credo che questa sia una visione molto limitata della laicità
Credo che sia facile vedere come anche per i non credenti sia vivo pericolose fondato il rischio di semplificazione discostato ideologiche
Allora forse più che sbarazzarsi di un peso la laicità deve essere un atteggiamento da assumere un atteggiamento assolutamente difficile da assumere tanto per i credenti quanto per i non credenti
Il quarto punto una quarta scoperta
Il rischio che vedo di credere in qualche modo che l'esperienza religiosa e il bisogno spirituale
Non facciano parte dei bisogni della persona o meglio sia uno di quei bisogni di quello Stato non possa farsi carico e che in qualche modo di fronte ai quali lo Stato debba chiudere gli occhi
C'è uno stato che va incontro alla persona in tutti i suoi bisogni cibo la casa allo sbando la socializzazione di fronte invece al bisogno di una ricerca spirituale dell'uomo dovrebbe necessariamente chiudere gli occhi
Ecco io non credo che sia così
Credo si tratti di un campo delicatissimo in cui il rischio che un potere pubblico sponsorizzò privilegi una religione un determinato credo religioso o peggio ancora che un potere pubblico pensi di poter riempire da sé come è stato il bisogno spirituale dell'uomo si è altissimo
Però ecco credo che di fronte a questi rischi la risposta non possa essere quella di fregarsene di chiudere gli occhi di fronte a un bisogno spirituale
Chiede l'uomo
Infine la quinta scoperte quindi era la somma quanto detto poco fa sul tema della religione civile
E questo pericolosissimo secondo me di utilizzare i valori cristiani quale elemento identitario da cultura italiana europea e occidentale
Con il rischio connesso di sterilizzazione
Di tutta la forza di cambiamento tutto la dimensione diciamo così rivoluzionaria del cristianesimo
Ecco questo più che nella vicenda ultima referendaria l'ho vissuto molto nella nelle questione riguarda i crocefissi nelle scuole Dellai tutta le polemiche che sono girate intorno
Quello che più mi colpiva la vedere in televisione delle persone che esplicitamente di sì ma io non sono cattolico io non credo in Dio però voglio quel crocifisso nelle scuole perché fa parte della mia storia della mia cultura della mia identità
Anche io mi son detto
No cioè quel simbolo permanenti sono cristiano il significato al significato di cambiamento il significato che mi spinge a a darmi una mossa darmi da fare per cercare di rendere più vivibile questo mondo
Non puoi tu invece utilizzare questo simbolo per come simbolo di identificazione di questo stato di cose di questa società
Con tutte le sue giustizia connesse
E ugualmente penso al
Al tema delle delle radici cristiane la Costituzione europea
Veramente
Nessuno credo possa negare l'apporto che una religione avviato in due mila anni di storia
In termini di trasmissione di valori in termini sì però ecco come cristiano mi rifiuto di credere che
Questa Europa dove ancora sono forti le disuguaglianze sono forte le povertà sono parte le le violenze l'emarginazione possa essere considerata un autentico prodotto prodotto cristiano
Io credo che questo Europa così come si è anche frutto di tanti tradimenti del messaggio cristiano è come cristiano o la legittima speranza di credere che se veramente fossimo stati un po'più fedele al messaggio cristiano fosse oggi ci troveremmo in un'Europa migliore
Ecco queste così questi cinque punti volevo brevemente condividere insomma appunto da da persona di fede impegnata ecclesiali mente non da autorità in materia
E mi sento di e recuperare quell'invito che faceva ieri Marina Sereni dicendo
L'importanza
Che all'interno della sinistra serbi una riflessione profonda sul tema della laicità io condivido assolutamente questa esigenza e mi sentirei di estendere a tutte le forze politiche e credo anche in ambito ecclesiale
Questo perché credo che la categoria della laicità costituirsi a quel punto di equilibrio delicatissimo
Che permette di fa stare insieme necessità ed esigenze assolutamente diverse
Io credo che ci sia bisogno oggi
Di una chiesa Man generali di religioni capaci di dare alla nostra Società delle parole profetiche delle parole forti delle parole chiare
E ci sia bisogno dall'altra parte di una politica capace dialogare K sei di capirsi e capaci di autonomia
Credo che soltanto la categoria della laicità se capace di fare stare insieme queste due cose
E di quanto si ha bisogno oggi di una chiesa profetica di un religione profetiche ce l'ha dimostrato
I mesi se non dimostrate mesi presidente la guerra in Iraq siamo interventi di Giovanni Paolo secondo
Che soltanto credo attraverso la laicità se fossi da appunto tenere insieme queste due esigenze così come soltanto la laicità credo che possa essere quel punto di equilibrio
Tra la necessità che il grande bagaglio di valori
Costituito dalle dalle grandi revisioni non sia qualcosa di staccato dalla società ma possa contribuire a far crescere la società la sosta possa attingere a questo bagaglio di valori senza però mortificare quella che era la la carica trascendente rivoluzionaria delle religioni
Per cui ben venga l'invito che faceva ieri Marina Sereni appunto lo lo estendiamo
A tutte le forze politiche grazie
Non ho ancora cinque minuti per un ultimo intervento chiamiamo keniano Daniel Too esso e approfitterò salutare apre senza Inzaghi dal TAR Manenti Kardashian presidente nelle comunità islamiche italiana
E anche Gaggia bella nipote il coordinatore nazionale di noi siamo Chiesa che ci ha mandato un messaggera
Minari gli auguri
La questione della laicità o la questione cattolica
Come si è presentata nel dibattito di questi ultimi giorni mesi credo che sia molto importante che che non debba essere sottovalutata
Si presenta questa questione secondo me oggi con due aspetto
Il primo e una tendenza che ha manifestato la gerarchia ecclesiastica
Credo che si debba distinguere tra al concetto di Chiesa
Che il concetto di fresco vivo di gerarchia o come ho visto in un contributo al dibattito di clero conservatore
Questa tendenza si è presentata negli ultimi tempi in maniera molto più marcata che nel passato
Tendenza ad intervenire su temi che sono al centro del dibattito politico
E su aspetti di carattere strettamente politico e tecnico di quel tipo
E questa tendenza si è accompagnata ad una sorta di acquiescenza di timidezza spesso di Silenzio
Ma di obbedienza da parte dei cattolici che sono impegnati in politica nell'uno e nell'altro schieramento
Questo è un effetto caratteristico del venir meno della democrazia cristiana in qualche modo come partito di mediazione tratti concetti cattolici i principi cattolici della vita politica
Oggi all'interno dei due schieramenti si fa a gara per mostrarsi più pronti ad aderire agli inviti della gerarchia ecclesiastica
Non da parte di tutti ma spesso è così credo che sia un pericolo che è stato denunciato
Il secondo aspetto della questione quello che ha espresso molto bene nell'ultimo intervento Giorgio Tonini
E cioè la tendenza da parte di forze politiche conservatrici che io Condi appropriarsi dei temi indicati dalla chiesa per
Simulare o nascondere dietro di queste la loro propria posizione politica
Questa è una strumentalizzazione io credo che esprimere la nostra preoccupazione
Di fronte a questo fenomeno che negli ultimi tempi è andato accentuando sì sia giusto e fare questo non ha nulla a che vedere con il mettere in discussione il dovere dei cattolici come dei credenti di altre confessioni come dei non credenti che hanno pur sempre i loro valori di riferimento
Di mettere al centro del dibattito politico le cose in cui credono e nemmeno il diritto della Chiesa di esprimersi su questi argomenti
Ma fintanto che si tratta di richiamo ai principi ecco io credo che si debba da questo punto di vista esprimere la nostra preoccupazione
Anche perché come giustamente ci ha ricordato Domenico Rosati qui si ritrovano le tracce
Di precedenti storici preoccupante l'Opera dei congressi il Patto Gentiloni cioè questo tentativo della chiesa di interferire direttamente sui problemi politici badate che qui non si tratta
Di richiamo di principi morali
Perché non mi è questo
La presa di posizione sulla legge quaranta
è stata una presa di posizione su una legge che ha dei contenuti legislativi precisi che la chiesa cioè la gerarchia l'accesso i vescovi hanno premesso che non corrisponde alla dottrina cattolica perché la dottrina cattolica e contraria alla procreazione assistita
E allora è un intervento una interlocuzione sulle modalità specifiche cioè sulle scelte concrete
Lo stesso discorso si può fare per quanto riguarda la scuola per quanto riguarda le unioni di fatto non voglio e non posso entrare in questi particolari però io qui credo che si ponga una risposta ben dritta
Di coloro che sono nelle istituzioni anche credenti debbono qui far sentire la loro voce
E far valere la loro responsabilità
E qui mi richiamo al discorso di Giannino Piana l'etica della responsabilità
E appartiene alla responsabilità dei parlamentari in quanto parlamentare dei membri di governo in quanto membri di governo dei sindaci in quanto sindaci esercitare le loro funzioni nell'interesse generale senza piegarsi a e Thereau direzione e poi soprattutto si pone qui un problema di responsabilità dei credente condivido pienamente quanto ha detto questa mattina
La onorevole Soliani
Qui sta ai credenti rivendicare la loro autonomia
Perché è un principio stabilito dal Concilio che le scelte politiche rientrano nella autonomia dei credenti che esercitano questa funzione un'ultima parola sulle unioni di fatto
Credo che sia giusto regolamentare giuridicamente le unioni di fatto
Il discorso di monsignor Ruini
Che chiama in causa all'articolo ventinove della Costituzione
E a mio avviso anche giuridicamente sbagliato e comunque improprio la tutela della famiglia legittima fondata sul matrimonio non esclude il dovere dello stato di occuparsi di altri fenomeni che l'evoluzione della società presente vorrei che tutti ricordassimo che non molti anni fa nel mondo cattolico e anche da parte di esponenti della Chiesa
Si era contrari alle riconoscimento dei figli naturali nati fuori del matrimonio
Perché si diceva che quel riconoscimento indebolisce la filiazione legittima
E sbagliato dal punto di vista cristiano
Confondere la tutela della famiglia legittima dei figli illegittimi con la emarginazione delle famiglie non legittime dei figli non legittimi sono due questioni diverso
E quindi la tutela della famiglia legittima le provvidenze a favore della famiglia non debbono in alcun modo impedire il riconoscimento di altre forme di unioni di fatto
Che non sono contratti tra individui per regolare il loro problemi sono fenomeni che hanno rilievo sociale
Sono fenomeni che sono affidi realmente alle famiglie ma ci sono convivenze dove convivono uomo e donna e figli
E vogliamo dire che quello è un fenomeno che non esiste
Vogliamo dire che laddove si prevedono provvidenze a favore di questi nuclei così importante per la vita della società si debba far finta che non esistono ecco ci sono forme diverse pensiamo a un uomo e donna sposati con il sacramento del matrimonio
Sono confidenze ignote al diritto civile sono unioni di fatto vogliamo escluderle dalle provvidenze solo perché sono sposati soltanto davanti a Dio e non davanti agli uomini e non desta sospetto
Questa difesa ad oltranza del matrimonio che è pur sempre un matrimonio civile
Ma non son passati tanti anni da quando si diceva che due persone sposate solo civilmente sono concubine chi alla mia età ricorderà le polemiche che c'erano state quando il vescovo di Prato aveva del definito concubine
Un uomo e una donna sposati civilmente
E ore improvvisamente il matrimonio civile non religioso diventa un baluardo ecco allora la strumentalità di queste posizioni e troppo evidente io credo che debba esserci una reazione a livello civile con molto rispetto senza assolutamente impedire la libertà di parola ma col coraggio di dire che queste posizioni sono sbagliate e vanno rifiutate da chi ha responsabilità civile nella direzione dello stato e soprattutto dev'esserci una voce alta che purtroppo non c'è stata
O è stata debole all'interno del mondo cattolico
A me ha fatto male devo dire la verità a vedere come tutte
Le associazioni cattoliche si siano unite alla campagna per l'astensione nel referendum non credo che possa essere rotto più una reale posizione era una posizione tattica richiesta dai vescovi e io avrei voluto che cattolici organizzati le passero con forza nel loro voce per dire nella nostra autonoma responsabilità riteniamo di dover prendere posizione e di esprimere una pubblica grazie
Grazie
Non era questa sera nel nome abbiamo abbiamo questo il bello è importante ricordo di Ermanno Gorrieri
Ogni io credo che possiamo ringraziare tutti i nostri ospiti tutti i contributi che ci sono stati consegnati alla riflessione oggi
Arrivederci puntuali questa sera alle nove
Buonasera a tutti
E grazie per aver scelto ecco di ricordare Ermanno Gorrieri poco meno di un anno fa
Appena qualche mese prima della morte di Giovanni Paolo secondo
Ci ha lasciati all'età di ottantaquattro anni Ermanno Gorrieri
Un accostamento fra queste due grandi tra questi due grandi intellettuali cattolici può sembrare naturale se pensiamo che sono nati nello stesso anno
Ma forse c'è ma forse c'è qualcosa di più ci avvicina parte della loro esistenza anche se vissute in contesti profondamente diversi
Hanno attraversato la tragedia europea del nazifascismo e della guerra
E affrontato negli ultimi anni l'avvento della globalizzazione dei mercati che ha riproposto domande speranze di libertà e di liberazione dell'uomo dei diritti fondamentali di uguaglianza di fraternità di pace
Forse si può parlare oggi della memoria di una generazione europea di cattolici che con diverse responsabilità in situazioni anche molto distanti
Ha saputo resistere di fronte ai totalitarismi del Novecento ed è stata capace di testimoniare con la cultura del dialogo e dell'amore all'inizio di un nuovo secolo e di un nuovo millennio
La modernità del Vangelo del lavoro che può diventare progetto sociale cultura e anche rispettando l'autonomia e la laicità propria della politica progetto politico
Questa sera sentiremo parlare personalità che hanno conosciuto bene Gorrieri
Nei suoi vari ruoli nelle associazioni cattoliche nel sindacato nella politica nell'azione di governo nella democrazia cristiana e come fondatore con Pierre Carniti dei cristiano sociali e nella cultura sociale ed economica come studioso non c'è purtroppo Pierre Carniti perché ha avuto un problemi in famiglia
E questo ci dispiace sappiamo che ha mandato un contributo scritto una sua testimonianza che appunto poi verrà distribuita a tutti
Ciò che colpisce nella biografia di Gorrieri
E la mobilità delle responsabilità
Perdonatemi questa definizione
Responsabilità che non vengono accumulate l'una sull'altra ma nascono e si susseguono quasi secondo un ordine si potrebbe dire
Secondo una vocazione è un progetto di vita
Mano glorie rinasce ama Greta allora comune di Sassuolo il ventisei novembre mille novecentoventi il padre coltivatore diretto la madre maestra
Si trasferisce nel mille novecentoventotto a Modena dove inizia gli studi universitari prenderà la laurea in legge nel mille novecentotrentacinque entra nell'associazioni studenti medi di Azione cattolica
è presidente di questa associazione dal trentasette al quarantadue si scrive partecipa alla Fuci e delegato diocesano per gli studenti della giacca la Gioventù Italiana di Azione cattolica
Gorrieri nell'agosto mille novecentoquarantadue in piena seconda guerra mondiale è chiamato alle armi negli alpini
Nominato sottotenente nell'agosto del quarantatré l'otto settembre si trova Margrethe in licenza gli organizza con altri giovani il recupero di armi in alcuni paesi del modenese
Partecipa alla fondazione del movimento giovanile per la resistenza e la rinascita composto da giovani cattolici e laici del Partito d'azione dei socialisti
E cura la stampa clandestina del foglio del movimento
Nel mille novecentoquarantatré e nominato rappresentante della democrazia cristiana nel comitato militare organo del CLN
Organizza gruppi clandestini di giovani cattolici che diffondono stampa clandestina svolgono piccole attività di sabotaggio e collaborano con don e io Monari nel salvataggio di militari alleati e soprattutto di ebrei
Nell'aprile del quarantaquattro sfugge alla cattura da parte della polizia fascista in maggio Guidi in montagna il primo nucleo di parte il primo nucleo partigiano democristiano
Da questo nucleo nasce il battaglione di cui Gorrieri e comandante con il nome di battaglia di Claudio
E con questo battaglione partecipa alla conquista di Montefiorino e ai quarantacinque giorni di questa repubblica partigiana
Poi viene nominato comandante della ventisettesima Brigata Garibaldi Antonio Ferrari composta da democristiani comunisti azionisti
Impegnato in un duro lavoro di raccordo tra la montagna nei punti controllati dalla Resistenza e la pianura
Dove invece la resistenza deve essere attivati organizzate dove più forte il controllo dei nazisti e dei fascisti
Viene catturato ma riesce a fuggire
Poi promuove e coordina l'organizzazione delle formazioni armate democristiane della pianura che parteciperanno i combattimenti del ventuno ventitré aprile del quarantacinque al momento della liberazione
Il periodo del suo impegno politico inizia nella continuità con il suo lavoro nella Resistenza nel maggio del quarantacinque quando diventa segretario provinciale della Democrazia Cristiana di Modena nel giugno quarantasei sposa la staffetta partigiana vittoria Bucciarelli che gli dà sei figli questa sera con noi ci sono i figli Franca e Claudio che salutiamo e ringraziamo essere
Nell'ottobre del quarantasei e presidente del Cis comitato di intesa sindacale tra DC ACLI Arci chief Coldiretti e Unione cooperative per il sostegno dalla corrente sindacale cristiana della Camera del lavoro unitario nel marzo del quarantasette membro della segreteria provinciale della Camera del lavoro
Nel quarantotto dopo l'uscita della corrente sindacale cristiana dalla CGIL e tra i promotori dei sindacati liberi e dell'Unione provinciale della l. CGIL nell'aprile del cinquanta eletto segretario dell'Unione provinciale della CISL
E dal quarantotto al cinquanta è membro del Consiglio nazionale delle ACLI dal cinquantuno al sessantasette sarà presidente dell'Unione provinciale delle copie
E deputato al Parlamento per la DC nella legislatura che va dal cinquantotto al sessantatré
Dove lavora in particolare come membro della Commissione agricoltura e dirigente dell'ufficio Cooperazione ed entra nella direzione nazionale della DC dal sessantasei membro del consiglio nazionale del partito fino a tutti gli anni settanta
Rinuncia a candidarsi alla Camera nel sessantatré per dedicare maggiore impegno alle organizzazioni locali via i suoi studi di politica sociale
Noi vedremo questo spesso verificarsi nel percorso politico istituzionale di Gorrieri di solito non fa mai più di un mandato elettivo poi si dedica ai progetti di politica sociale oppure all'impegno nelle associazioni politiche sindacali di partito
Dal giugno del sessantasei per cinque anni e segretario regionale della DC dell'Emilia Romagna e membro del Comitato regionale per la programmazione economica
Con ordine pubblica il piano di sviluppo dell'Emilia Romagna in otto volumi opera fondamentale per la crescita successiva della regione
Dal mille novecentosettanta quando nascono le regioni al settantacinque e consigliere regionale dell'Emilia-Romagna dal settantasette per ragioni di salute costretto a ridurre notevolmente la sua attività
Gli studi di politica sociale lo hanno fatto conoscere ad un pubblico vasto e rappresentano una grande eredità morale e culturale così lo ha ricordato subito dopo la morte Achille Ardigò
Uno studioso Gorrieri di scienza sociale per l'equità che lo ha fatto vicino a don Lorenzo Milani delle lettere a una professoressa al giorno ULSS di una teoria della giustizia e al premio Nobel dell'economia Amartya Sen
Già dal settantadue si impegna nel campo dei fenomeni sociali legati al lavoro alla famiglia lo stato sociale
E proprio nel settantadue pubblica il volume la giungla retributiva testo fondamentale per lo studio dei fenomeni retributivi e di disuguaglianza sociale
Nel settantanove pubblica il volume la giungla dei bilanci familiari che introduce in qualche modo già il quoziente familiare nei fenomeni economici fiscali sociali redistributivi
In questo periodo e anche tra i fondatori della lega democratica
Dall'ottanta all'ottantadue presidente della Commissione nazionale per i problemi della famiglia al ministero del lavoro nel biennio ottantaquattro ottantacinque e presidente della Commissione d'indagine sulla povertà presso la Presidenza del Consiglio
Nel mille novecentottantasette viene chiamato a ricoprire la carica di ministro del lavoro nel governo Fanfani
Un governo che durerà pochi mesi ma in pochi mesi Ermanno Gorrieri riuscì ad assumere molte importanti iniziative come mi ha ricordato questa mattina al mio collega del TG uno Bruno modo Ricci
Chiamo che non ha potuto purtroppo essere più questa sera
Chi avrebbe al lo avrebbe desiderato molto e mi ha pregato Como già fatto appunto di mandare un affettuosissimo messaggio ai suoi figli
Nel mille novecentottantotto ottantanove Gorrieri e nominato presidente della Commissione per l'analisi dell'impatto sociale dei provvedimenti normativi presso la Presidenza del Consiglio
Nel novanta accetta di candidarsi al consiglio comunale di Pieve Pelago piccolo comune dell'Appennino modenese dove di solito trascorre le vacanze estive
Intanto anche in Italia la politica sta cambiando sono anni cruciali per l'Europa
Crolla il muro di Berlino e nel nostro Paese si consolida una fase di cambiamento che attraversa al Partito Comunista orientato a raccogliere la sfida della democratizzazione ci arriva dall'Est europeo
Nel biennio novantadue novantatré c'è il progressivo crollo elettorale della democrazia cristiana e la fine della centralità per il partito democristiano che fino all'ultimo cercherà di ricostituire pure in chiave rinnovata un centro politico
Al di là dell'effetto di Tangentopoli su questa scelta di centro tenuta ferma anche nel nuovo sistema maggioritario che si consumano gli ultimi atti della storia della DC
Nel novantatré Gorrieri dà vita con Pierre Carniti al movimento politico dei cristiano sociali di cui diviene portavoce e presidente
E adesso ci fermiamo un attimo proprio per vedere Ermanno Gorrieri
Abbiamo siamo riusciti ecco in poco tempo ecco a raccogliere alcune immagini alcuni spezzoni di interviste che Armando Gorrieri in tanti anni hai lasciato alle reti della RAI alle trasmissioni telegiornali
Ci sono quindi questi quattro cinque contributi che segnano un po'il percorso politico culturali e umani di Ermanno Gorrieri c'è adesso possiamo partire
E far vedere a tutti
Gli abbandonati l'italiano
Vita dura
Grandissimo
Essere
Al bando delle
La metà
Va bene
Campane
Ecco semplicemente qualche suggestione perché certamente non non si può pretendere in pochi minuti
Raccontare la vastità dell'impegno politico di studioso
Di Ermanno Gorrieri ma mi sembra importante che ci fosse questa sera questa presenza anche filmata anche visiva non per introdurre la nostra il nostro ricordo alla memoria di Ermanno Gorrieri quindi invito Pierluigi Castagnetti Guerzoni Pezzotta il il figlio Claudio se mi vogliono seguire cominciamo allora la nostra serata
Ecco cominciamo con Pierluigi Castagnetti
Ecco rivedendo questi in maggio rivivendo quindi anche gli anni cosciali diciamo della della crisi democristiana
Tu che sei stato un esponente di primo piano ecco della della democrazia cristiana ecco e che ricordo abbiamo
Che ricordo ha impegnato
Che ricordo anche Ermanno Gorrieri c'è quella scelta che Ermanno Gorrieri fece per il polo progressista no
Si può si può considerare in qualche modo anticipatrice poiché di una scelta politica che anche se ha visto post democristiani impegnarsi in partiti diversi però li ha visti impegnati dentro un'alleanza di centro sinistra di Ulivo di centrosinistra
Ma
Parliamo della setta dei cristiano sociali
Io debbo confessare perché credo che credo ci sia doveroso
Un artista Simonian sa di sincerità devo confessare che
Sono ed ero allora tra gli amici di Gorrieri
Che so fare solo quella scelta di Ermanno Gorrieri nel senso che rappresentò per noi un distacco era sicuramente uno dei punti di riferimento non solo per me ma per una intera generazione
La gran parte dei suoi amici non lo segui in questa esperienza che è un'esperienza molto impegnativa alla adesso in una prospettiva di maggiore distanza credo che si possa anche valutare quella scelta
Io credo che Ermanno Gorrieri appartiene a quella schiera di cattolici che fecero la sede della Resistenza
Che
Dopo i primi anni della vita politica dovettero prendere atto dell'impossibilità di continuare la collaborazione politica fra le forze popolari
La Democrazia Cristiana e il Partito Comunista che erano state protagoniste di quella scelta della Resistenza
E in un qualche modo anche Gorrieri Gorrieri era tra con era convinto dell'impossibilità di continuare quell'esperienza
E uscito postumo un libro su dove riprende il tema della Repubblica di Montefiorino e lo aggiorna anche con il dibattito sugli anni successivi alla Guerra e la posizione di giudizi che Ermanno Gorrieri
Scrivendo questo libro uscito qualche mese fa sono giudizi molto precisi e per nulla ambigui nei confronti del Partito comunista di quegli anni
Era cristiano sociale proprio in queste qua un libro che lui ha scritto praticamente poche settimane prima
Della sua fine ed è impressionante per la lucidità ma io vorrei dire poi un un giudizio personale su Gorrieri che era una delle cose che per me più importante di questa personalità
E quindi anche lui in quel momento era tra coloro che ritenevano impossibile impossibile continuare quell'esperienza di collaborazione
Sei io poi ho cominciato a conoscere Gorrieri quando è stato protagonista come segretario regionale della Democrazia Cristiana della costruzione della della della stagione regionale Louis fu consigliere regionale come hai detto tu per una legislatura così come fu parlamentare tra una legislatura e in quegli anni Luís a realizzò come dire una competizione democratica con il partito di maggioranza che era il Partito comunista nell'Emilia Romagna ed era una vera e propria competizione sul piano del programma
La Democrazia cristiana lo hai ricordato di Gorrieri presentò un programma per la nuova Regione edito in otto volumi dal Mulino
E il partito candidato a guidare la Regione il Partito Comunista rispose
Con otto paginette rabberciate molto in fretta per dire come il rigore con cui Gorrieri si premia preparava sempre agli appuntamenti
Questo non appuntamento storico la realizzazione di una parte importante della Costituzione che non era stata realizzata il decentramento e quindi il regionalismo e fu tra i protagonisti assieme
Puja Fanti a Bassetti di quella prima stagione fu il protagonista della stesura del dello Statuto della Regione Emilia Romagna
Ma c'era c'era competizione potrei dire che Corriere è stato uno degli esponenti di punta dell'anticomunismo democratico come l'ha definito sta Scoppola
E però c'è era in questi che avevano fatto la Resistenza assieme ai comunisti e che avevano anche rischiato dai dalla collaborazione con i comunisti perché Corriere uno di quelli crea anche rischiato
E poi dopo mentre sono stati costretti a interrompere questa collaborazione
Per una serie di ragioni
Rimaneva in luglio come è rimasta in altri protagonisti di quel tempo
Il debito di un re incontro
Di una ritrovamento
Insomma bisognava costruirla quest'occasione storicamente non era possibile in quel tempo ma poi bisognava costruire l'occasione del re incontro
In questo senso quando finirà esperienza della democrazia cristiana e io seguivo Martinazzoli in quel tentativo di ripresa ancora su basi di autonomia
Del dell'esperienza cristiano democratica con il nuovo Partito popolare
Gorrieri
Ritenne invece in quel momento che fosse già giunto il tempo del re incontro e quindi ho però questa scelta con una nettezza
Che lascio in difficoltà molti amici perché pensavamo di avere i corrieri
Con noi in questa ripartenza in questo ricomincia mento invece Gorrieri da una parte e debbo dire Pier Ferdinando Casini dall'altra capirono che il bipolarismo imponeva delle scelte di tipo diverso
Noi tentammo quella strada e poi fummo costretti due anni dopo invece prendere atto appunto che il bipolarismo e partecipando il Partito popolare fu uno dei protagonisti della nascita dell'Ulivo e del centro sinistra
Quindi io ho questo ricordo di Ermanno col quale ho conservato
Un rapporto di di amicizia
Posso dire reciproca sia pure i livelli erano diverso insomma ecco la statura era diversa sino alla fine insomma ecco anche negli anni in cui ci eravamo anche in quell'occasione insomma siamo rimasti amici e la sua pro Cuper azione
Era sempre quello di in qualche modo di di di di rassicurare tutti che insomma prima o poi si sarebbe ritrovati insomma ed è ed è accaduto solo due anni dopo
Ma allora non so quanto tempo cioè io vorrei dire che cosa di Gorrieri ricorda tra le mille cose perché guardate Gorrieri un giacimento è una persona
Non abbastanza conosciuta è un protagonista della vita dell'esperienza del cattolicesimo democratico del nostro Paese
Io ho scritto appena è morto che ce l'aveva ci aveva lasciato uno degli ultimi visionari della politica italiana
Dice vari non vuol dire a spalla personaggi astratti personaggi che avevano visione di futuro
E questa dovrebbe essere la caratteristica degli uomini politici e gli uomini politici che si sono formati in quell'esperienza difficile e dura della guerra di liberazione che hanno fatto la prima stagione la Costituente
Era impossibile fare politica senza avere una visione del futuro adesso siamo abituati
Alla politica dei by the insomma no ecco era secondo me Gorrieri non si sarebbe trovato a suo agio a vivere anche questa stagione anche di queste settimane
Proprio per questa carenza divisione Luís era un uomo che ha sempre avuto visioni
Ma era un uomo molto concreto molto realista
Aveva il senso della storia
Per revocare il titolo di un libro di un dialogo fra Ingrao e Bettini che uscito quest'estate incanta e disincanto direi che ha vissuto l'esperienza dell'incanto è quella del disincanto nel senso che per lui la politica era luogo della passione
Dell'intelligenza dell'investimento emotivo ma negli ultimi tempi nelle ultime conversazioni avevo colto anche l'atteggiamento di disincanto come se una stagione della politica
Fosse ineludibile che finisse ed era finita e quindi bisognava inventarne un'altra no sto dicendo di partiti e proprio una stagione il modo di pensarla in modo di pensare la responsabilità della politica era molto disincantato c'avevo una capacità
Anche di distacco dalla storia
Di cui pure
Era protagonista
Un'altra osservazione ma se ne potrebbero fare moltissime
Io l'ho detto ricordandolo anche assieme Guerzoni ad altri a Modena
Il suo distacco interiore tu hai detto era sempre in fuga
Non si ferma mai in effetti era l'uomo della tenda
Era un uomo sempre in cammino
Direi che la preoccupazione di Gorrieri era quella di preservare una libertà soggettiva come condizione irrinunciabile
E temeva che
Una sosta
Prolungata in un'esperienza finisse per ridurre la sua libertà soggettiva e personale
Lui ha fatto il parlamentare per una sola legislatura potendolo fare perché la condizione della democrazia cristiana in Emilia Romagna per questa per tutte le legislature che avesse voluto avesse desiderato
Il altrettanto il consigliere regionale ma aveva questa esigenza di non cedere all'abitudine di non rilassarsi in una posizione
Di non perdere mai la direzione del cammino e quindi ha accumulato tutte quelle esperienza la resistenza sindacato la politica alle cooperative poi dopo la il Parlamento e poi di la regione poi la ricerca sociale
Le battaglie di merito è poi i giornali ne ha fondati non so quanti io ricordo un tentativo persino di di di un giornale quotidiano che si chiamava il foglio assieme Pedrazzi
E poi appunto che la Lega Democratica appunti esperienze insomma non poi ne ha fatto un altro nessuno mi ricordo Franca potrebbe
Aiutarmi ma insomma
Era sempre in movimento ma sempre lungo un asse di coerenza assoluta per cui la sua vita la si può raccontare come un film in cui
Legato da da dal filo della coerenza
E
Voglio dirlo in termini molto espliciti perché oggi si parla di questa roba del cattolicesimo democratico
Era profondamente cristiano
Io in un'altra occasione ho detto
Ma legato al principio mai nominare il nome di Dio invano
Nei suoi discorsi raramente c'erano dei riferimenti religiosi
Ma
Il linguaggio che lui privilegiava era linguaggio dei comportamenti e il linguaggio delle scelte e in questo con questo linguaggio cui esprimeva una coerenza
Di vita con la ispirazione cristiana assolutamente straordinaria
In questo era
Un interprete vero della responsabilità alla il cane che dovrebbe caratterizzare la politica i politici cristiani e che sicuramente connota la la la storia del cattolicesimo democratico
L'altro giorno mi è capitato di polemizzare personalmente con un amico che aveva scritto un articolo un po'liquidatoria dell'esperienza del cattolicesimo democratico gli ho detto ma sai di che cosa stai parlando
Perché è il Concilio
è la Lumen Gentium è una conquista irrinunciabile
E lì che c'è scritto che è compito dei cristiani è compito dei laici trattare le cose temporali
E ordinarle secondo i disegni di Dio
E la Satie sta scritto su dei libri per dire che
Il ruolo dei laici era diverso da quello dei dei chierici proprio su questo perché il chierico
Ha la prerogativa di amministrarla Eucarestia di annunciare la parole e per questo è assistito dallo spirito dell'aiuola prorogativa di trattarle cose temporali e per questo al carisma e allo spirito che lo assiste
Quando si dice è finita l'esperienza del quattro dicembre sia l'onere di misurarsi con questo dato il Concilio ci ha detto che nel popolo di Dio ci sono compiti diversi a cui corrispondono a responsabilità diverse
Se è finita questa stagione si deve dire allora che cosa sta diventando il popolo di Dio
Se non c'è più si si smarrisce questa che è una specifica responsabilità del laico
E lo voglio dire perché il termine di cattolicesimo democratico non l'ha inventato Dossetti o Gorrieri
Qualche mese fa con Savino Pezzotta abbiamo celebrato il centesimo anniversario del discorso di Caltagirone che per la verità
Avverrà solo a dicembre ma noi l'abbiamo fatta a gennaio di quest'anno accadrà Caltagirone quando iniziava l'anno struzzi hanno
E alla fine fu il discorso con cui cattolici per la prima volta con Sturzo cercarono di pensare a un impegno politico ramo ancora nel mille novecentocinque nel pieno del non expedit
E include l'impegno politico Evaristo don Sturzo come lo strumento dei laici per liberare la chiesa la gerarchia
Dalle ipocriti e del del delle vicende temporali per renderla libera di annunciare
La la parola
Per liberarla da tutti i rischi ed a tutte le politiche di questa esperienza che è l'esperienza di chi tutti i giorni traffica con la storia e con le vicende della storia
E in quel discorso Sturzo distingue l'atteggiamento dei lanci in clerico moderati e cattolici democratici fu lui per la prima volta che inventò questa definizione
E disse quelli che non la ritengono di dover si assume una responsabilità in proprio ma dovere sempre consultare le Courrier sono i clerico moderati quelli invece cercano di alimentarsi alla parola all'Eucarestia e poi dopo con questo alimento rischiano in proprio si assumono in proprio la loro responsabilità sono i cattolici democratici
Quelli che credono del principio della democrazia e nella responsabilità dei cristiani di fronte alla democrazia
Allora sotto questo profilo io credo che la figura di Ermanno Gorrieri è una figura di straordinaria attualità
Perché ha interpretato fino in fondo quella che a mio avviso è ancora oggi
Una sfida
La sfida di gestire la responsabilità laicale
Fino in fondo la responsabilità dei cattolici democratici
Ecco Guerzoni Guerzoni professore universitario è stato sottosegretario al ministero dell'università per cinque anni tarda figli oggi pagine
Ecco che cosa può nascere dall'impegno scientifico
Di Ermanno Gorrieri che vanno che ci ha lasciato alcuni intuizioni di politica economica e sociale che ancora oggi no sono
Che non solo hanno acceso il dibattito in quegli anni quando sono state presentate ma ancora oggi sono molto moderne ecco che cosa quali sono le prospettive culturali
Di dirlo anche anche universitarie possiamo dire
Di cultura di questo di questa profonda traccia che ha lasciato corrieri
Se dovesse
Rispondere una battuta questa domanda direi che
Rimane l'indicazione a studiare la Società per intervenire sulla società
A studiare la società
Come lui diceva studiare la struttura diseguale delle nostre società mettere a nudo
Le disuguaglianze e le strutture della disuguaglianza e intervenire per promuovere l'uguaglianza e l'equità
Però faremmo un torto
Ermanno Gorrieri se appunto
Soprattutto io come suo figlio faccio
Parlasse di lui solo su questo versante di quello che è stato un suo puro originalissimo contributo alla ricerca sociale e alle politiche sociali
Perché era questo che mi premeva solo stasera ricordare perché
Altre occasioni ho avuto per ricordare Ermanno Gorrieri
C'è un tratto del della sua persona della sua figura del
Che credo vada richiamato perché costituisce un porno una vera chiave di lettura del di comprensione dell'esempio che Gorrieri ci ha dato e dell'insegnamento che Corriere ci ha lasciato
Lo dico richiamando un quello che a me pare
Uno dei caratteri che insieme il limite che problema del cattolicesimo politico italiano e
Un carattere che limite problema che ha ragioni storiche macchine segna anche la storia dei cattolici di questo Paese ed è che tranne rarissime eccezioni
Il movimento cattolico vive di una duplice separazione ha vissuto nella sua storia e vide secondo me ancora oggi una duplice separazioni
La separazione tra l'impegno di ricerca intellettuale e l'impegno del di politico attivo di politico militante
E la separazione tra sociale e politico
Gorrieri insieme per certi aspetti solo per certi aspetti a figure come Dossetti la Pira Moro è stato una di queste rare eccezioni che ha saputo superare e riunificare
Grazie in se stesso
Queste due dimensioni e superare queste due separazioni
Come politico
Gorrieri adesso da sempre
Dalle cose che che abbiamo visto
E io credo fosse anche la ragione in fondo di questa sua
Intuizione e gli ho sempre sentito sentito ripetere che le forze popolari dovevano ritrovare un terreno comune
Come politico Gorrieri a una e tenta attenzione è sempre stata la sua stella polare tutte lo storico e tutto il suo impegno
Come lui diceva stare dalla parte della povera gente
Quando discutevamo in certe riunioni di alta politica lui alla fine diceva ma qui alla povera gente chi ci pensa
E guardate che non era era tutt'altro che che populismo che moralismo
Anche perché Gorrieri è stato quello che ha tentato di questo anche avuto momenti di frizione di lacerazione di incomprensione
Di dire cattolici che non si può fare una battaglia in favore dei poveri se questa battaglia separata da una battaglia per l'uguaglianza e contro le cinque
Cioè per corrieri la politica trova nel sociale la sua ragion d'essere
La politica è pensata per risolvere i problemi sociali prima di tutto appunto il problema delle disuguaglianze
E i problemi
Sociali non non si affrontano politicamente se non si fa un'analisi
Seria rigorosa
Della società
Castagnetti ricordava prima parte
L'esperienza regionale carriere col comitato di coordinamento regionale avvia un un gruppo di lavoro la la
Le intelligenze migliori che c'erano allora in Emilia Romagna
E pubblica di la l'analisi dei problemi no prove e l'intervento sì c'era anche Prodi nel gruppo e l'intervento di quella che dovrà essere il ruolo della Regione con una ricerca in otto volumi
C'era un programma regionale per ventennali diciamo ecco cioè
La politica in funzione di un intervento sul sociale e l'analisi del sociale per
L'per perché la politica riesca a intervenire in modo
Mira efficaci alla stessa alla stessa maniera per Gorrieri
Ecco i voglio dire in questo
Il suo impegno nell'Emilia rossa degli anni Cinquanta perché bisogna esserci poi stati nell'Emilia rossa degli anni cinquanta per ricordare che così nuova questo senso di totale inferiorità delle di gran parte del del ceto politico talco quasi ripiegato su se stesso
Gorrieri invece vede
Nel sociale e politico il campo di una competizione democratica paritaria con
Il partito allora egemone che era appunto il Partito Comunista quindi questo superamento di questa scissione storica culturale
Proprio dei cattolici tra sociale politico che un problema che si dica ancora oggi oggi in modo particolarmente alcun
Alla stessa maniera Gorrieri ritiene che lo studio la ricerca intellettuale l'impegno intellettuale sia necessario per l'impegno politico e quindi ricerca
E impegno politico vengono da lui portati avanti insieme Gorrieri non si dedica
A un certo punto della sua vita ma l'aveva già fatto prima
Alla ricerca sociale per un per un interesse scientifico per una vocazione scientifica
Anche se come ha ricordato Ardigò arriva lui che si definiva un modesto artigiano della ricerca arriva a
Conclusioni di una originalità che possono appunto compararlo al premio Nobel dell'economia Amartya Sen
Lui fa rigorosissime ricerca sociale i libri che sono stati ricordati quest'ultimo parte uguali fra disuguali
La sua lezione di Trento sull'uguaglianza quando gli conferirono la laurea ad honorem sono studi rigorosissimi che hanno segnato una svolta anche nel
Tutto il discorso sulla politica dei redditi trovano il suo libro del settantadue la giungla retributiva punto di di sport di rottura rispetto a quello che era avvenuto fino a quel momento
Allora fa rigorosissima ricerca sociale ma una ricerca sociale finalizzata all'intervento politico a produrre proposte e progetti
Studiare la struttura delle nostre società come società appunto strutturalmente diseguali per intervenire politicamente in modo
Efficace per la il superamento delle disuguaglianza e il metrò la stella polare dell'uguaglianza Virago solo alcune righe anche il problema che Gorrieri molto laicamente ma molto chiaramente anche da un punto di vista etnico
Il modo con cui Corriere risolve il problema oggi ci crede tanto affannati delle unioni di fatto
Riunioni di fatto viste in quello che per lui è il parametro dell'uguaglianza
Ai fini della politica sociale non può aver rilievo la natura giuridica del rapporto su cui si fonda la convivenza familiare ai fini della politica e sociale
Ferma restando la definizione costituzionale della famiglia come si tanto vale fondata sul matrimonio e senza interferire nel regime giuridico specificamente previsto dall'ordinamento per la famiglia legittima
Si deve tener conto dell'evoluzione del costume quale si manifesta nella presenza di unioni di fatto siano esse frutto di scelto di situazioni transitorie fra un matrimonio
L'Est l'estensione alle unioni di fatto degli interventi di politica sociale previsti per le famiglie legittime
Suscita forti riserve nel mondo cattolico perché si teme che apre la strada ad una loro equiparazione sotto tutti gli aspetti e che ne risulti indebolite la famiglia legittime riconoscimento da parte dello Stato dalla sui sostituibile funzione sociale
Le riserve hanno fondamento sul piano dei principi che fra l'altro trovano riscontro all'articolo ventinove della Costituzione tuttavia quando le convivenze non originate da un matrimonio hanno caratteristiche del tutto analoga a quella della famiglia legittima non possono essere oggetto di discriminazione nel campo della politica sociale sociale a maggior ragione quando ci sono dei figli
Ma il parametro dell'uguaglianza che Gorrieri applica
E siamo nel due mila e due prima ancora di questo dibattito
Lo applica anche vedendo quali sono indebiti privilegi di cui le unioni di fatto Riccò e di fatti
Ritroviamo gli assegna agli assegni per il nucleo familiare dell'UI riformati quando fu ministro del lavoro e dice
Qui si realizza una situazione di disuguaglianza perché mentre nelle famiglia
Legalmente costituita sì sì si vada alla al Complesso del reddito familiare nel caso di animali infatti dedicare uno solo e quindi hanno un indebito vantaggio ecco per dire come
Il parametro dell'uguaglianza riferito poi alle condizioni familiari fossi perse ti posso interrompere vorrei ricordare che Luis delle convivenze
Ha parlato vent'anni prima in un libro scritto con Luciano Guerzoni credito per nell'edizione del lavoro edizione lavori il salario sociale si
Pubblici a bollore ecco allora io mi fermo qua solo per dire appunto che e sono d'accordo con Pier Luigi
Ermanno Gorrieri è veramente un giacimento perché in questa sua semplicità di scrittura c'è un ci fa attenzione ci sono risorse a non finire allora e qui devo veramente passare
Interrompere la fase ricorda anche se tante cose rancore da dire passare un'altra cosa che quella che interesserebbe corrieri che oggi che stasera trattassimo
Perché Gorrieri non amava le commemorazioni il torto più grande che li potremmo fare fare di lui un santino
Ero io devo passare una cosa operativa ecco proprio perché Gorrieri un giacimento
Nell'eticità della figura e nell'esemplare ITA della sua figure del suo impegno e nella ricchezza
Della sua ricerca sociale del suo impegno culturale non solo sociale ma anche la ricerca storiche storiografica
Noi stiamo portando avanti l'iniziativa che vorrei Stasera in tre minuti illustrati noi stiamo costituendo è nato un comitato promotore per la costituzione della Fondazione di una fondazione
Che assumerà il nome di Fondazione Ermanno Gorrieri per gli studi sociali
La Fondazione ha per scopo ovviamente di perpetuare la memoria di Ermanno Gorrieri raccogliere tutti i suoi scritti tutte le testimonianze su di lui ma una ragione sociale fondamentale
Prospero lungo proseguire e portare avanti la ricerca sociale secondo il suo approccio cioè ricerca rigorosa ma finalizzato alla formulazione di proposte per le politiche sociali
Quindi una fondazione di ricerca di rilevante interesse sociale che
Tenterà di a di essere riconosciuta come Onlus come organizzazione non lucrativa di utilità sociale proprio come Fondazione per la ricerca sociale
Questo spiega un fatto
La nascita di questa fondazione non potrà vere
Tra i suoi promotori fondatori i movimenti politici sindacali
Che hanno visto l'impegno di corrieri perché la legge sulle Onlus preclude che nel che possono essere promotori di queste organizzazioni non lucrative di utilità sociale appunto soggetti sindacali movimenti politici altra
Non di meno
Non si può costituire una Fondazione Ermanno Gorrieri per i ceti sociali senza riuscire a coinvolgere in qualche modo quelle forze quelle realtà che Luis così rigorosamente ha contribuito a costituire allora la CISL interviene con attraverso una sua cooperativa così la Confcooperative e cristiano sociali noi
Interverremo attraverso la cooperativa il bianco e rosso perché questo invece possono dar vita ai entità che poi ateneo riconoscimento come Onlus
Poi avremo una serie di enti patrocinante che sono quelli che si dovranno dare anche un sostegno di carattere finanziario
Allora
Questo è lo scopo della Fondazione la dobbiamo costituire nelle prossime settimane
Vorremmo come cristiano sociali intervenire a voi sapete che la Fondazione da un punto di vista giuridico non è altro che un patrimonio vincolato ad un fine
Per avere un patrimonio per fare una fondazione vincolato al fine della ricerca sociale bisogna costituire il patrimonio allora
Gli altri movimenti la CISL e cooperative eccetera ci sono impegnate per
Una cifra minima di cinque mila euro di credo che insomma
Concordate com'è che i cristiani sociale non possono essere da meno allora noi da questa sera anche per non fare una cosa che sia solo
Limitata a o alla cooperativo al movimento che poi i soldi non ce n'è neanche da stasera apriamo una sottoscrizione di quote dei cristiano sociali che vogliono concorrere anche proprio come fatto di siccome la Fondazione un'entità piuttosto spersonalizzare concorrere in modo personale alla nascita di questa Fondazione che avrà come impegno prioritario la prosecuzione del lavoro di ricerca e di impegno sociale di Gorrieri
Le quote abbiamo convenuto di tenere una quota minima in modo che nessuno sia escluso quindi dieci Euro è la quota minima poi come tutti sanno anche che gli altri mi matematico nome dieci può avere tanti multipli ecco speriamo parlamentari ed ex parlamentare
Facciamo dei nuovi dieci volte dieci somme dieci quote venti quote ecco per per dire che contributo che daranno i cristiano sociali all'Anas della Fondazione è un contributo che nasce non sono burocraticamente ma dalla partecipazione di tutti
La Fondazione in modo particolare terrà due iniziative annuali una sarà un convegno annuale di di studio sulle politiche sociali orientate l'uguaglianza dove vogliamo
Provocare l'incontro il confronto tra studiosi della ricerca sociale e politici operatori amministratori in campo sociale
E poi calcoliamo di fare ogni anno una lettura annuale che chiameremo lettura Ermanno Gorrieri che speriamo possa essere
Fatta da dal degli studiosi della Società sempre nell'ottica della dell'analisi delle disuguaglianze della promozione dell'uguaglianza dai suoi progetti di punta in campo internazionale
Un accenno soltanto a un'altra cosa che stiamo costituendo
Che è invece questa che gli ho detto che la Fondazione sta nascendo anche l'associazione Amici di Ermanno Gorrieri l'associazione Amici di Ermanno Gorrieri
Vuole rispondere a due a due domande una di tanti amici estimatori di corrieri che dicono va be'ma io dopo aver dato il contributo per la Fondazione vorrà in qualche modo partecipare poi a a quello che si farà per per portare avanti il lavoro il pensiero e l'insediamento di Ermanno allora la Fonda se la l'associazione avrà questo scopo di dare la possibilità diciamo di una gestione in qualche modo partecipata ecco della Fondazione l'associazione amici Ermanno Gorrieri sarà tra i soci fondatori della Fondazione
Inoltre l'associazione avrà come obiettivo quello di sostenere l'attività della Fondazione
E in qualche modo vigilare perché la fondazione tenga sia fedele alla rotta l'impianto iniziale che noi oggi vogliamo dargli che appunto quello di
Proseguire l'impegno di Ermanno sulle politiche sociali la sua preoccupazione per l'uguaglianza
In un mondo che purtroppo si sta facendo sempre più disuguale
Quindi da stasera è possibile
Al banco si della segreteria
Versare una o più quote per la nascita la costituzione del patrimonio della Fondazione come concorso dei cristiano sociali
Alla costituzione del padre ma la formazione e possibile compilare un modulo di adesione all'associazione Amici di Ermanno Gorrieri che costituiremo il dieci ottobre per ora è solo una dichiarazione d'intenti a poi arriverà lo Statuto
Potrete partecipare ecco io credo che questo noi a corrieri lo dobbiamo lo dobbiamo solo luglio quello che lui è stato per noi
A quello che ci ha donato ma credo che lo dobbiamo anche hanno gli stessi questo nostro
Paese per quello che i corrieri ancora poco continuare a insegnarci perdonarsi grazie
Una fondazione per la ricerca sociale l'associazione Amici di Ermanno Gorrieri insomma sta nascendo molti progetti interessanti
Che che per portare avanti per continuare il pensiero e l'azione di Ermanno Gorrieri
Io adesso vorrei fare invece una domanda a Pezzotta sul valore dell'eguaglianza perché credo che dirigente sindacale il valore del dell'uguaglianza sia una stella polare nella sua nella sua azione nella nella sua progettazione il valore dell'uguaglianza mi sembra che in questi anni nel dibattito politico-culturale anche forse all'interno del del centrosinistra credo anche all'interno della sinistra
è rimasto non sempre in primo piano no quasi ci si vergognava almeno in determinati contesti a
Avanzare con forza
Questo valore dello dell'uguaglianza negli ultimi tempi
Forse anche negli ultimi mesi mi sembra di di cogliere ecco dal dibattito che c'è nella società sia un po'di nuovo sdoganato
Questo valore
Ecco che tipo di pensando a Gori ricordando ricordando la figura e l'impegno di Ermanno Gorrieri ecco
Dalla dalla
Dal suo punto di osservazione la segreteria della CISL ecco che tipo di prospettive ci sono per far sì che questo valore dell'uguaglianza sia più condiviso
Che nel recente passato
La risposta non non ne fa cenno di no ostruiva
Anche perché il termine è stato svalutato
E se non si fa una riflessione su chi ha svalutato il termine
Ne facciamo una fatica enorme aritmia finirlo
E credo che da questo punto di vista
Sia del sindacato ma anche nelle parti politiche che più si sono riferiti all'uguaglianza
Si è lavorato più per rimuoverlo
Che per approfondendo
Resta mi sembra diciamo la dimensione per questo dicono a fatica
Arricchire questo Terni
Che però anzi una fatica ridirlo sapendo che per qualcuno è un termine a non fare
E non è più una e più di una volta nel dibattito politico
Si è ironizzato su un tema di questo genere però ti voglio ritornare dopo hanno interessato anche dire alcune cose il perché
Si può arrivare al tema dell'uguaglianza
Facendo percorso o di un certo tipo
Anche perché io penso di aver incrociato Corriere due esperienze
Almeno per me fortemente interessanti
Una era
Come rispondere alla crisi della democrazia cristiana allora
E pertanto tutta l'esperienza e la lega democratica
Che facemmo in quegli anni con Mina elemento di ricerca di approfondimento di un ruolo nuovo che i cattolici dovevano
Stare all'interno dal politico credo che quello sia stato molti di noi una stagione molto interessante anche perché ci provoca l'altra e sicuramente c'erano l'esperienza nel sindacato
Quella per cercare di capire queste questioni
Bisogna fare uno sforzo a mio parere per chi non l'ha conosciuto direttamente ma solo incrociato di capire perché una persona un po'arrivare a essere ciò che
Ma Roma nuovo Romano Guardini nel mille novecentoquarantaquattro
Per cui a pochi mesi dalla fine della guerra ricordando e commemorando
All'università di Monaco i ragazzi della rosa bianca
Ebbe a dire che per capire per comprendere una persona bisogna andare alla verità della propria della loro vita cioè andare alla verità sia quelle cose che rendono una persona ciò che
Se noi cerchiamo di andare alla verità della vita di Ermanno Gorrieri abbiamo almeno tre elementi
Su cui dovremmo tentare una riflessione che poi si potrà capire perché il tema dell'uguaglianza
Per lui fu tema fondamentalmente
Il tema della Resistenza
Quello del sindacato dell'impegno politico
Il tutto certamente animato dalla fede cristiana ma sono questi tre elementi che ne segnano a mio parere le esperienze danno il senso di quella che era la verità dal fronte
Io credo che dobbiamo tentare anche qui di fare qualche attenzione
La Resistenza
Io ho una grande preoccupazione non lo dicevo ieri a Coriano dove avevano fatto una celebrazione
Coriano era vicino ai luoghi di di impegno di corrieri come partigiano
La preoccupazione di questa commemorazione che si erano un po'di persone anziane
Qualche politico perché i politici non possono mancare una propria cifra sulla Resistenza
Scarsamente si erano i giornali
In lentamente noi stiamo andando verso un processo in cui quel fatto
Negli avvenimenti quelle scelte vengano delegati alla storia
E penso che uno dei RIS che il fatto che questo avvenga che noi siamo finiamo sempre di più dall'emotività di quegli elementi sia una spiegazione anche della rinazionalizzazione dell'euro
L'Europa è cresciuta finché ha percepito l'orrore della guerra
L'orrore dei totalitarismi
E la speranza dei movimenti di liberazione
Da questo punto di vista rianalizzare oggi questa questa questione che sfuggire a questa polemica stupida del revisionismo della riconciliazione
Perché la riconciliazione avvenuta con la Carta costituzionale paste chiuso aspetti
Resistenza resta invece è qualcosa che va recuperato
E credo che noi però dobbiamo anche qui valutare non dentro la retorica resistenziale che ci ha accompagnato in tutti questi anni se no la figura una figura come quella di Ermanno Gorrieri nella retorica resistenziale che ci ha accompagnato in questi anni per significa
Io non credo
Credo lo dico così
Che per un cristiano
Scegliere volontariamente non perché me lo impone la legge dello Stato
Di prendere in mano il fucile ma anche per la libertà ma per sparare a un altro debba essere ed è un dramma sento
Allora credo che chi lo ha fatto da un punto di cristiano che ha fatto questa scelta matura
Rispetto ad altri che non hanno questo problema
Che tocca tutti approviamo uccidere una persona
Un cristiano e
Proibito
Mature una visione anche dello stare con gli altri dalla democrazia totalmente diverso o per lo meno mia Rickler ricchissimo
E questo fece
Questa sofferenza che propria
Di persone come corrieri che fecero quella scelta
Politico io credo anche dentro il mondo cattolico l'idea di democrazia
Perché passò attraverso una lacerazione interiore profonda
E credo che da qui nasca l'idea del del rapportarsi anche con gli altri perché l'uguaglianza nasce nel riconoscimento dell'altro nasce dal primo elemento che non ti posso uccidere eppure se c'è stato un tempo che l'ho dovuto fare
E per uscire da questo tempo in cui l'ho dovuto fare devo alla fine costruire dei percorsi che non mi costringano più a fare
Quindi da un lato e l'Europa dall'altro lato ecco il mio io organizzo la società in modo che gli uomini non siano più i nemici
Pur avendo idee diverse io credo che nasca da qui un'idea di uguaglianza che non è quello dell'egualitarismo nel quale anche sindacalismo se verso tante volte
Stare con gli altri in montagna
Ha significato questo eminente starci con questa sofferenza che forse altri non aveva da costruisce diciamo un percorso diverso che lei ritroviamo poi nella vita nel giudizio nella valutazione
E fa vedere democrazia non come un fatto che solo si conquista
Perché è facile lo vediamo anche in questi tempi non è rosea si conquista e poi buonanotte
La democrazia è un fatto che richiede costantemente una passione una tensione una sofferenza interiore perché se no non cioè
Se non è un'altra cosa vede io credo uno dei problemi che abbiamo oggi in questo Paese che abbiamo un'idea non lo so di una democrazia ormai fatta che invece non è vero perché lentamente ma progressivamente si restringe perché c'è troppo diciamo io direi che ha bisogno di fare una resistenza rispetto al pane economicismo che sta ammorbando tutto
E credo che nasca cioè in tempi della Resistenza sono proprio quelli che impediscono
Alcune
Perché questo sia il primo elemento è la seconda questione sindacale
Uomini come corrieri partecipare
Credo che vorrebbe fare anche qui forse qualche approfondimento in più uscendo dei rettori dalla retorica delle celebrazioni
Parteciparono alla costruzione del nuovo sindacato democratico
Al Patto di Roma
E fu una partecipazione diversa
Perché per alcuni
Il Patto di Roma era una una possibilità di determinare una discontinuità rispetto all'esperienza dei sindacalisti mi parla dei sindacalisti preferisce giusti
Per altri non guasta
E la sofferenza dell'uscire perché non sono usciti cantando e
Nella mia città re fu problema enorme
Io son bergamasco li aveva la maggioranza loro uscire non era Fazio
Ma uscirono perché non perché c'era un elemento lo rivediamo anche oggi probabilmente se non voglio fare polemiche non mi presso stazione però se avevano questa idea che per costruire un nuovo sindacato bisognava determinare una discontinuità con quello che c'era prima con quello che pure in termini esistenziali aveva attraversato la resistenza
Questo non avvenne la rottura in vista
E la CISL nasce nell'idea pastori Gorrieri e di tanti altri proprio come cesura rispetto al passato del sindacalismo cioè come sindacato nuovo
E questo porta ad affermare un'idea di un pluralismo diverso ma di un interesse
Di una partecipazione meno condizionata dall'ideologia
E pertanto più capace di rendere nella concretezza di via dell'uguaglianza
No
Ma nella misura in cui tutti determini come rappresentante di interesse oltre che di un uno schema diciamo un po'militaresco del governare nel conquistare il potere del costruire il consenso
Credo che anche qui il nodo
Soprattutto era era chiaro che bisognava pura anche qui una sofferenza perché era chiaro che rompere questa idea di un sindacato unitario
Creava dei problemi per coloro che avevano cuore la tutela della difesa dei più deboli che allora erano più vero
C'è anche l'idea del sindacato nuovo nasce attraverso una reazione azione interiore una sofferenza ma non discutiamo mai no di questo perché abbiamo una visione generalmente trionfa lista di ciò che siamo ma non era così
E proprio perché amo intento a questo tipo di sofferenza che riescono a cogliere le esigenze pertanto l'idea di un sindacalismo che deve costruirsi come fatto di novità ma come fatto di portare come dice un libro di pastore i lavoratori nello Stato nello Stato democratico uno Stato repubblicano
No come antagonisti meccaniche lo devono rovesciare
Come quelli che vi partecipano perché questo è l'elemento dell'uguaglianza la cittadinanza farlo uguaglianza
E la possibilità che tu partecipi alla vita politica anche attraverso la forma organizzata dal sindacato certamente garantendo la tua autonomia perché rappresenti una parzialità rispetto una
Diciamo il più generale che un partito deve essere determina una condizione una visione nuova e diversa di ciò che può essere l'uguaglianza
Che non è l'appiattimento mai la modalità della cittadinanza che si determina anche attraverso diciamo le aggregazioni di associazioni
I soprattutto attraverso questa idea plurale di una società che si organizza attraverso i corpi intermedi di associazioni
E gli altri elementi
Perché non si è uguali Soliveri
è impossibile
L'uguaglianza si organizza
Si rappresenta si determina
La terza cosa dicevo che determina a mio parere l'idea di quale la verità della vita di Gorrieri
E questo sua l'impegno e la Democrazia Cristiana anche qui bisognerebbe
Che aprissi un altro capitolo
Io sono convinto che andando rianalizzare oggi
Il fatto che dei cattolici
Abbiano dovuto per necessità storica
Perché la contingenza di obbligare
A costruire il partito della Democrazia Cristiana come partito dall'unità politica dei cattolici
Non sia stata una cosa Serena nella coscienza del cattolico
Perché il cattolico quando si fa parte perde una parte di se stesso
Eppure furono costretti a fare bisogna dirlo oggi perché lo facevano per costruire la democrazia poi avranno commesso degli errori per carità
Ma allora lo dovevano fare
E questo crea anche qui un'altra un'altra condizione di una presenza dei cattolici che allora necessitata
E pertanto di una sofferenza del farsi parte
Che crea le condizioni del determinarsi dalla democrazia nel nostro Paese e pertanto a creare le condizioni perché si possono attraverso la democrazia e raggiungere alcuni principi alcuni valori alcune libertà e alcuni tutele ecco credo che questo sia il senso vero
Diciamo dell'esperienza di una persona e la verità della sua vita no sulla quale noi siamo costretti
A riflettere in continuazione
Per lasciarci interrogare lasciarsi
Tormenta
Per quello che io l'ho conosciuto
Non molto
Però io ho sempre sentito come una persona in pietra ci fu un periodo e luci sospese Orazio
La rosa non lo so per averlo vissuto
E per averne discusso
Ma poi rientrò perché bisogna dire anche questi
Perché aveva una capacità di cogliere alcuni elementi avere una sua rigorosità ma dicono riconoscere anche la rigorosità degli altri
Che non sempre avviene
Perché tante volte piuttosto che riconoscere le coerenze dagli altri preferiamo affermare le nostre ma anche questo sta al fondo di un'idea di uguaglianza predominante
Di una non superiorità di alcuni
E poi certezze tutta nel suo lavoro attorno alle questioni della distribuzione del reddito e cose di questo genere però io credo che vado a chiudere
E credo che veramente no ragionare su una figura come quella di Corriere ci porti a ragionare per sul perché dobbiamo riprendere oggi il tema dell'uguaglianza
Dobbiamo riprendere soprattutto oggi perché le disuguaglianze stanno aumentando
A me il dibattito sulle povertà che pure era un tema che rimpiazzi ma non mi
Non mi aiuta
Non mi aiuta perché normalmente facciamo una l'abbiamo dentro di noi una sorta di ipocrisia
Diciamo ci sono i poveri gli aiuti hanno
E siamo a posto
La mia coscienza è a posto ho fatto una bella legge ho fatto il bonus fatto tutte queste robe qui un po'compassionevoli che vanno tanto di moda
Ma se Norris introducono il tema dell'uguaglianza e che pertanto tu devi uscire da quella condizione
E ti devo dare gli strumenti gli elementi perché turistica dalla condizione pertanto devo utilizzare il criterio dell'uguaglianza come elemento di analisi rispetto a ciò che è la società
Non solo perché se il povero
Ma perché la disuguaglianza si esercita non solo la si esercita in migliaia di notizie allora io credo che noi siamo in una società che sta diventando sempre di più disuguale
Diventa disuguale non solo sui redditi che la cosa più semplice che facciamo tutti
Diventa disuguale sulla conoscenza
Ma noi pensiamo veramente che il con un capitalismo che cambia
Che ingloba dentro di sé la conoscenza che ingloba dentro di sé le tecniche di scienze che le mercifica
Possiamo tutelare rendere uguali le persone se non introduciamo dentro di loro più conoscenza più sapere più possibilità
La vera sfida dell'uguaglianza oggi sta sul sapere sul conosciuta
Su quanto nella risorsa umana introdotto di conoscenza perché la possa reggere rispetto a chi vorrebbe inglobare nell'Ammerti e notificare l'insieme delle conoscenze delle informazioni ed alle cose
La conoscenza sta nella capacità di distribuire le stesse competenze tecnologiche ne parliamo tante volte dal Della povertà tra i Paesi ricchi paesi poveri e la misuriamo purtroppo anche noi magari anche per necessità solo in termini economici ma quante la disuguaglianza culturali
Quali problemi può creare questo divario quello che chiamano il divario digitale il divario tecnologico allora riprendere oggi il tema dell'uguaglianza per essere fedele diciamo a quelle che prima ho cercato di definire le verità di una vita
Occorre veramente che gli analisti hanno in termini diversi tutto ciò che crea oggi che determina le disuguaglianze che non sono solo quelle economiche
Ma soprattutto io penso nei mutamenti la cui stiamo assistendo stia non nel elemento della conoscenza dalla formazione e del sapere
Bene adesso vediamo di capire se è possibile
Come Ermanno Gorrieri viveva questo valore dell'uguaglianza anche nel suo privato familiare
Ma intanto io credo di esaurire molto rapidamente un ringraziamento a tutti non solo quelli che sono da questa parte ma anche voi che siete in sala
Per avere dedicato un sabato sera all'interno di un programma molto pieno come questo questo convegno a ricordare mio padre ma devo dire
Per le cose che ho sentito insomma non è un ricordo diritto non è una commemorazione
E questo mi fa molto piacere perché per un uomo schivo come mio padre se facessimo queste cose gli faremo un dispetto mentre invece si parla di più che di Luís si parla delle sue idee
E credo che anch'io non posso esimermi dal parlare delle sue idee non di Luís in quanto persona perché chiaramente voi l'avete conosciute noi in famiglia abbiamo conosciuto di più ma quello che rimane ed è evidente
Sono le sue idee per la loro attualità originalità uno spunto che è venuto mie mia sorella è stato quello di prendere fuori il manifesto politico programmatico dei cristiano sociali di dodici anni fa del mille novecentonovanta tre
E vedere se qui dentro si riscopre un'attualità un'originalità
Riguardare rivedere quello che lui ha scritto dodici insieme ad altri insieme a Carniti a Colombo e il tutto quel gruppetto di pionieri che
Collaborarono per costruire manifesto e da questo nacque poi successivamente il movimento dei cristiano sociali
Per capire e vedere se c'è una originalità che rimane ancora oggi che è molto attuale perché cristiano sociali
Corrispondevano prima di tutto a un primo obiettivo
Che ha già ricordato anche Castagnetti fu per lui un elemento di sofferenza perché fu la rottura con l'esperienza democristiana
E cristiano sociali Perec perché ci sia perché ci fosse la presenza di una componente cristiano sociale nello schieramento politico
Nello schieramento politico progressista allora e di sinistra si direbbe
Beh credo che l'attualità ci sta tutta e ci sta tutta anche la difficoltà così come era dodici anni fa di fare anche una scelta di quel genere
E quello di mantenersi coerenti a quella scelta a tredici anni di distanza
Ma il secondo aspetto che non era solo quindi io lo una presenza cristiana
Nello schieramento progressista allora con la dimensione della confessionali dalla incita sono tutte cose che sono peraltro sottolineate nel nel manifesto
Era quello di avere una presenza nella schieramento progressista di cattolici per occuparsi di politiche sociali
Gli slogan che sono in questo manifesto sono la riforma sociale democratica lavorerebbe Fitto redistribuzione delle risorse uguagliare efficienza e solidarietà
Sono temi ancora ancora di più attuali oggi perché la battaglia non è stata funestata fatta ma non è stata conclusa perché le disuguaglianze questi temi sono sul tappeto forse oggi ancora più pesantemente di allora
Ed è quindi un tema attuale ed è un tema altrettanto se non ancora più difficile rispetto all'ora
E poi ancora più difficile scomodo controcorrente occuparsi di temi di politica sociale con un approccio che non è collo più o meno tradizionale della politica è già stato richiamato
Quando si parla di politica si parla in genere di numeri ma dire che in una finanziaria ci sono sei sette o dieci mila miliardi per la famiglia
Probabilmente non significa nulla se non si capisce non si dice
O non si inquadra un intervento di politica sociale all'interno di un po'un intervento di politica sociale che sia corretto
Dico scomodo contro corrente perché
Probabilmente l'approccio
Con cui Luís a forse riassunto nel libro nell'ultimo libro parti uguali fra disuguali
è qualche cosa che lui aveva già introdotto credo con una una frase abbastanza significativa alla consegna della laurea ad honoris causa a Trento nel due mila quando diceva è qui già anticipava anche Pezzotta
Ve lo leggo dice contro le disuguaglianze ingiuste o eccessive
La politica sociale deve a mio avviso promuovere processi di redistribuzione delle risorse che concorrono a formare la qualità della vita
Dall'istruzione al lavoro dal reddito le condizioni abitative ambientali
Con il duplice obiettivo di garantire a tutti pari opportunità di partenza e di aiutare ognuno ad autopromuoversi ma insieme di permettere a tutti
Anche a coloro che per i più vari motivi restano indietro nella corsa della vita di raggiungere un traguardo un minimo uno zoccolo di benessere che assicuri una vita libera e dignitosa
Perché parlare di politica sociale parlare di temi di questo genere significa parlare di libertà dignità
E nelle condizione di bisogno non si può perdere la dignità perché se una società si misura sulla sua ricchezza una società che non è civile la civiltà stanno alla misurazione delle condizioni degli ultimi sta nella capacità di intervenire affinché non si raccolgono solo i caduti della con della competizione ma perché si possa a vere il valore della solidarietà nei confronti dei bisogni degli altri
Perché il valore della solidarietà e quella che cementa la nostra società ed è quello che lui diceva distingue la destra dalla sinistra
Io credo che abbia lasciato il suo DNA politico nei cristiano sociali
E credo che da questo punto di vista ricordarlo non è semplice perché ricordare queste cose significa ricordare un impegno che come allora e difficile scomodo e controcorrente
Ma credo che tutto sommato questo sia l'impegno che rimane l'eredità di mio padre che stanno sociale grazie
Io credo che abbiamo ancora qualche minuto
Un giro di domande rapidissimo no pochissimi minuti vi chiedo ancora di attenzione spingiamo ci un attimo già abbiamo parlato dell'orizzonte dei problemi che la politica la cultura sociale si trova ad affrontare ecco stringiamoci un attimo con Castagnetti adesso di fronte alle sfide politiche pro sì ma no Aia ai prossimi passaggi che vedrà impegnata l'Unione ecco di fronte alle prossime sfide della politica per esempio allo scoglio della riforma elettorale della riforma costituzionale note sono due Lodi nevralgici importanti nel per esempio in questi ultimi giorni abbiamo sentito parlare molto di riforma elettorale la riforma costituzionale un po'Ino ombra si sente parlare poco di della dell'ipotesi del premier sovrano che diciamo è uno dei cardini della riforma della Costituzione una riforma non indifferente per quanto riguarda l'assetto degli organi dello Stato mentre si parla di più di devolution
E con rispetto a questi nodi molto importanti che incidono veramente nel funzionamento e nella struttura di una di una democrazia sia perché se dovesse passare questa ipotesi di riforma della Costituzione cambia radicalmente la nostra democrazia
Ecco la testimonianza e la memoria di Gorrieri ecco come ci può illuminare ad affrontare questi passaggi così difficile così impegnativi delle prossime settimane
Ma diventa
Non può arbitrario attribuire ago ieri pensieri su questioni che lui non ha affrontato e quindi mi cimento con una certa circospezione dico quello che penso io ecco io ho l'impressione
Va be insomma Gorrieri era innovatore era un regionalista convinto era un regionalista ma deluso poi ma insomma era convinto quando sono nate le regioni ma era sicuramente una persona preoccupata come il suo amico Giuseppe Dossetti
Di preservare uno dei valori di fondo un delle ragioni
Che hanno gratificato la lotta di liberazione cioè l'unità del Paese
E quindi penso non ho mai avuto occasione di parlare con lui ma insomma penso che oggi la sua preoccupazione sarebbe prevalentemente queste la preservazione dell'unità del Paese
E la battaglia per costruire una scala più larga di sovranità non delle scale più piccole di sovranità e quindi la battaglia per l'Europa
E per quanto riguarda il sistema elettorale de somma Luís aveva fatto battaglie
In cui personalmente non lo sempre accompagnato ma dei referendum consegni
Luís riteneva che fosse necessario rinnovare il sistema politico italiano l'introduzione dell'uninominale
Stamattina euro a Macerata parlavo con uno esperto in materia elettorale Adriano Ciaffi che è stato parlamentare in passate giustamente mi faceva osservare che la legge di cui che stiamo discutendo non configura un passaggio dal maggioritario al proporzionale ma
Il ritorno insomma il passaggio dall'uninominale al plurinominali tra l'altro un pool nominale chiuso perché
Io sono convinto io non Gorrieri
Che se verrà portata avanti cioè verrà approvata questa legge
Non siamo di fronte a un cambiamento
Di sistema elettorale siamo di fronte alla fine di una fase storica che abbiamo chiamato Seconda Repubblica e all'inizio di un'altra fase molto più confusa che è difficile delineare
Guardate basti pensare che questo meccanismo può produrre due maggioranze diverse alla camera e al senato e quindi la paralisi
è del tutto evidente che in chi ha pensato questo modello questa eventualità è un'eventualità persino programmata nel senso che prevedendo di non riuscire a vincere
Hanno l'obiettivo cinico di mettere in condizione il vincitore di non potere governare
Allora di fronte a questa situazione che cosa potrà accadere che cosa potrebbe accadere perché io continua a a conservare un filo di speranza che la cosa non si che non possa essere portato all'approvazione ma voglio forse non c'è ancora adeguata consapevolezza della della scommessa che si si si giocherà nelle prossime settimane in Parlamento
E con il rispetto dei senatori presenti alla Camera perché solo alla Camera c'è il voto segreto
E quindi se può accadere qualche cosa può accadere solo nell'eventualità che qualche ardito e responsabile collega dell'attuale maggioranza con il voto segreto possa dal ritrovare almeno con il voto segreto insomma il filo d'la responsabilità se accadesse che invece passa con anche il voto segreto alla Camera credo che il Senato non ci sia nessuna possibilità di bloccare questa questa legge
Certo per trovare un collegamento finale con Gorrieri è la fine sarebbe anche la fine di un percorso a cui Gorrieri aveva partecipato come Secondo costituente potremmo dire così nel senso di di di protagonista della nascita di quello che abbiamo impropriamente definito Seconda Repubblica che è poi in questa fase insomma ecco di di cambiamento di trasformazione Luís ha molto creduto nel maggioritario ha creduto di ho detto prima che la sua scelte dei cristiano sociali secondo me era dettata dalla convinzione
Che non si potesse più continuare in un sistema bipolare
Ha ha colto a coltivare la tradizione in modo autonomo del cattolicesimo democratico quindi lui ha creduto a questa seconda fase io credo che questa legge elettorale chiuda questa seconda fase
Quello che accadrà dopo
Secondo me non lo sappiamo insomma insomma è preoccupante
Va bene allora vi ringraziamo tutti per l'attenzione
E buona notte altri