Intervista a Marcella Emiliani sulla conferenza della Lega Araba a Ryadh

All'indomani della chiusura del diciannovesimo summit della lega araba che si è tenuto a ricade in Arabia Saudita noi
Parliamo in collegamento con la professoressa
Marcella Emilia anche docente di Storia e istituzioni del Medioriente editorialista commentatrice per quanto riguarda
Proprio questi temi sulle colonne dei principali quotidiani italiani Bongiorno professoressa
Buongiorno a voi
Allora intanto la cornice in cui si è svolta stante il fatto che si sia tenuta in Arabia Saudita da un po'di tempo si parla di un rilancio di questo Paese
Alla guida di una leadership mancante nel campo dei regimi arabi sunniti cosiddetti moderati amici più filo occidentali
L'Arabia Saudita anche recentemente aveva posto sul piatto la sua autorevolezza con la convocazione di invito più convocazione sembrava
Alla Mecca delle due fazioni in causa deve
Della società del Società dei partiti politici palestinese per un accordo che poi è stato raggiunto di unità nazionale ecco la prima domanda è questa che cosa sta cambiando per quanto riguarda appunto i pesi contrappesi all'in erano del mondo arabo c'è un una presa di di di posizione da parte dell'area ben servita
Da la prese di posizione da parte dell'Arabia Saudita c'è sicuramente
La lo doppio in tutto lo dobbiamo vedere in un quadro regionale che a questo punto giunti è una tragica e immane somma di debolezze
Per i Paesi arabi e per l'Arabia Saudita in particolare chi viene a creare uno spazio politico inedito proprio per la debolezza di tutti gli attori in campo prima di tutto soprattutto gli americani
Che col disastro iracheno hanno perso totalmente di credibilità
Non soltanto su quadranti perché no ma ovviamente nella lotta globale al terrorismo e peggio mi sento se parliamo della mediazione nel conflitto israelo palestinese
D'altro canto la spesso Arabia Saudita non è in condizioni Floris dice fine
Non scordiamoci mai chi quindici dei CIE ben diciannove attentatori
Dell'undici di settembre erano sauditi e da quel momento si è profondamente incrinato il rapporto
Tra Arabia Saudita gli Stati Uniti che fino a quel momento non a caso
Veniva definita come una relazione speciale specialissima quindi l'Arabia Saudita questo punto con un bel colpo di reni potrebbe risolvere contemporaneamente tre problemi se non quattro prima di tutto riguadagnare punti agli occhi dell'Occidente
E soprattutto degli Stati Uniti Medeghini quindi per impostare una relazione con gli Stati Uniti ma da una posizione di forza
Secondariamente guadagnare una leadership nel mondo arabo che a questo punto non starei tanta di libertà la moderato ma un moderato perché
Credo che se va all'Arabia Saudita riuscisse la composizione della conflitto israelo palestinese gli altri Paesi meno moderati sto parlando di Siria di Yemen o di Paesi del genere a
E sarebbero ben felici secondo me di seguire l'iniziativa saudita rimane fuori in questo caso l'Iran
Ecco per quanto riguarda l'Iran persiano quanto può quanto è in grado di estendere la sua capacità di influenzare le masse musulmane
Non essendo un Paese arabo ma la sua capacità e che nettamente proporzionale alla misura in cui finanzia movimenti estremisti come Bova in Libano e speriamo mai mai più Hamas non Palestina quindi
Lo cinismo riesce ad affermarsi nella misura in cui che sul medesimo insomma retrocede
Certo il braccio di ferro tra la Messaoudi Teran ma è un dato di fatto Artan Mandarà anche dal settantanove cioè dall'anno dalla rivoluzione iraniana e si è giocato e si continua a giocare su diversi scacchieri
Che ripeto all'Arabia Saudita andasse in porto questa operazione di mediazione indubbiamente anche nei confronti dell'Iran ma
La cosa sarebbe estremamente positiva
Tanto più quanto riuscisse all'Arabia Saudita come una bella spintarella magari anche dall'Occidente distaccare dall'Iran la Siria che l'unico Paese arabo
Che sia governato da una minoranza sciita Jalla uniti staccare la Siria dall'alleanza con l'Iran
E a suo avviso questa opzione percorribile assolutamente figlia si eleva aspetta altro parliamoci chiaro e tondo quello che poteva capitalizzare dall'alleanza con l'Iran la capitalizzato in Libano e nello stesso in Iraq
A questo punto continuare ad essere vicini all'Iran
Piero Bashar al-Assad significa percorrere una parabola negativa sono membri ed è scritto a tutti i giorni sui giornali israeliani che la Siria è in contatto con gli italiani stessi per un negoziato sulla istituzione dell'organo
Non scordiamoci poi
Che l'artista Siria nona risorse apprezzabili e quindi
Sarebbe una manna tutto un volume di aiuti che a quel punto lì potrebbero arrivare non solo dei Paesi arabi produttori di petrolio
Ma addirittura dallo stesso occidente certo il tutto deve avvenire senza che la sfida ci perde la faccia questo mi sembra evidente
Chiarissimo senta la Siria sempre stata nel nel mondo arabo capofila dell'intransigenza nei confronti della ai sì Stense del riconoscimento dello Stato l'Israele questo potrebbe essere un ulteriore ostacolo un freno questo tentativo di operazione
Ma questo sicuramente sì però se riuscisse un'operazione del genere alla versione di Target filtrava isolata
Quindi nelle l'intransigenza che fu e guardiamo con un occhio di Realpolitik nel senso che
Lascivi a questo punto non voglio dire che su piazza al miglior offerente però
Si guarda attorno e cerca di cavalcare le occasioni che meglio gli vengono
Se il la la maggioranza dei Paesi arabi decide di riconoscere Israele cose le palazzine di un'alleanza con l'Iran in cui rimane isolata
Non scordiamoci che rimane una profonda crisi economica quindi
E tutte e due dopo sono costretti a procedere solo con il pugno chiuso in un'opera di destabilizzazione dell'area non sempre gli altri Paesi arabi non lo consentono più credo che anche la Siria abbia molto meno spazio di manovra
Chiarissimo quindi in tutto ruota attorno agli sforzi diplomatici che l'Arabia Saudita sta portando avanti per risolvere il nodo cruciale della questione arabo
Israeliana mettiamoci pure cosa però non immaginiamo che l'Arabia Saudita sia un gigante dai piedi saldi e
Ebbene ben lontano perché all'interno verrà messo vita ci sono delle opposizioni terroristiche islamiche radicali molto forti quindi
Attenzione adesso non noi non vediamo Arabia Saudita come deus ex machina ripeto siamo in un quadro globale regionale di estreme debolezze sommate tutte assieme insomma
Certo chiarissimo nelle conclusioni che sono state adottate al termine del summit essi accoglie il piano saudita del due mila due per quanto riguarda proprio la risoluzione della questione Arab israeliana e si invita anche il Governo essere hanno come dire a mostrarsi disponibile ad una trattativa ci vuole ricordare intanto quali sono i punti chiave di questo piano formulato anni fa
Aveva dalla
Ecco quali sono anche i suoi punti deboli sì allora il la alla sostanza del piano è che che si vanno ad una soluzione
Globale del problema territori occupati Israele restituisce di botto tutti per il non di botto restituisce in tutti i territori occupati e per gli arabi in questo caso rimarrebbero fuori
Calda che è stata restituita e palestinesi cineteatro prostituita reddito quindi si parla sostanzialmente di Cisgiordania
E di alture del Golan
Kobal problemino di Gerusalemme ha detto con la Cisgiordania che poi è un problema cioè
E
In contemporanea i Paesi arabi contemporaneamente riconoscerebbe però inutilità dell'Istat lo Stato di Israele
E il puntini chiave di questo piano sono Gerusalemme che ho già citato e secondariamente il lasso di tempo che occorre
Per portare a termine una mediazione del genere
Neghi lassi di tempo di cui si è parlato in questi giorni sono cinque anni ebbene sappiamo già dall'esperienza passata che cinque anni per il Medioriente sono un'eternità
E consentirebbe a forze estremiste se ci vogliamo mettere le cave stiamo qui fino a domattina di potere ricattare questo stesso progetto di pace quindi ci vuole una maggior incisività da questo punto di lista
E secondariamente poi insomma chi parla di restituzione di territori e banche bene è il problema poi però diventa che tipo di Palestina nasce
E perché Israele poi
Ad oggi
è disposta a restituire palestinesi un territorio che è totalmente diviso in delle sorti bantu stamane territorio a pelle di leopardo che non vi è un territorio che non hanno tra di loro continuità per il territoriale
E e quindi che fine fanno poi per centocinquanta mila coloni ed il territorio insomma
Tutte quelle che erano le varie tranche del processo di parte israelo palestinese e quindi solo tra Israele perché gli stessi verrebbero poi under peraltro intenso regionale e chiedeva a dirimere
L'Arabia Saudita si ripropone a quel punto come mediatore della mediazione nella mediazione
E prima garantissero questo doveva essere
Il quartetto che fine ha fatto il quartetto che garantiva la Roadmap abbiamo agli Stati Uniti ha due parti l'Europa che non è mai un attore politico la Russia che perverranno alla Cina ben altro a cui pensare in questo momento l'ONU che è stata totalmente
Lufthansa ha una credibilità dopo la guerra in Iraq e quindi ripeto siamo sempre in un quadro di estrema debolezza i figli sì
Professoressa per quanto riguarda la questione del ritorno dei profughi che è contemplata nel piano saudita si può quantificare quanti sono questi profughi e quanti effettivamente dovrebbero tornare essi e se effettivamente vogliono tornare
E si vogliono tornare allora
Hanno diritto al ritorno in base alla legge internazionale sto parlando della risoluzione centonovantaquattro
Votata all'indomani della guerra del mille novecentoquarantotto quindi riguarda solo i profughi della guardia quarantotto non quelli della guerra del settantasette del settantatré e tutti gli episodi del conflitto arabo-israeliano
Solo quei profughi di ai tempi erano stati calcolati in circa facciamo una media ponderata tra le cifre che si dicono settecento mila i loro discendenti oggi sarebbero circa tre milioni e mezzo
Questo significa che se dovessero tornare nel territorio di Israele all'interno della Linea Verde c'è Israele all'interno dei territori del cinquantasette verrebbero a provocare uno squilibrio tale all'interno
Di questo Stato che è uno Stato che si definisce il tappo degli ebrei
E per cui credo che avremo la sollevazione generale giusto lo Stato di Israele quindi
Come dire questo lo vedo veramente come un ostacolo davvero insuperabile bisogna arrivare ad una formulazione del diritto al ritorno
Indubbiamente più selettivo altrimenti su questi Israele davvero non non si parta cioè neanche le menti più illuminate parlo del miglior sua parlo del Grossman
Parlo della migliori evidenzia israeliana su questo punto proprio non si parte ultimissima questione secondo lei lo
Stato israeliano nella possibilità di trattare comunque ci sono dichiarazioni di apertura del premier Olmert però lo stesso premier
A dir poco azzoppato da una serie di inchieste giudiziarie l'opinione pubblica non si sa bene cioè sosterrebbe attivamente un'iniziativa politica di questo tipo e poi come diceva anche nei cinque anni sono un'eternità e può succedere di tutto insomma ecco per quanto riguarda
La parte israeliana quali sono le considerazioni
Dunque le considerazioni che anche qui ahi noi abbiamo un Governo debole a parte le inchieste giudiziarie di Olmert io citerei due cose molto grosse
Ovvero la sconfitta morale se non militare di Israele in Libano l'estate scorsa
E il fatto che il Governo ne avevo tenuti in piedi da una che qua dalle nostre latitudini chiamare all'estrema destra molto estrema che è quella di Lieberman
Quindi
Come dire Olmert non ha molti spazi di manovra su una cosa del genere Governo potrebbe addirittura spaccarci e Israele potrebbe andare anche ad elezioni anticipate
Però
A conforto di tutto questo vanno tutta una serie di sondaggi che continuano a comparire nei giornali illegali in base ai quali la maggioranza la popolazione sarebbe comunque favorevole un processo di pace
Adesso bisogna vedere con quali costi queste ovvio politici ovviamente
Chiarissimo ringraziamo e salutiamo la professoressa Marcella Miliani grazie per essere intervenuta grazie a voi