Iraq, guerra al terrore, scontro di civiltà: il ruolo dei media

Bene buonasera buonasera a tutti voi grazie a tutti voi per essere qui questa sera questa nostra tavola rotonda un grazie ovviamente ai tre relatori Monica Maggioni al professor Paolo Branca e al professor Alessandro Colombo
Un un grazie particolare ovviamente a Monica Maggioni che ci ha dato ulteriori spunti per l'incontro di questa sera con il suo libro che avete visto anche all'ingresso alla fine della verità
Un documentato viaggio nella storia recente
Per chi di voi non l'avesse ancora letto documentato ma sono storia recente tale l'undici settembre passando attraverso l'asse del male le armi di distruzione di massa inesperti dell'Orlando
La paura dell'antracite
L'attacco speculazione Saddam Iraq terrorismo
Dopoguerra gli scontri Cucinelli sunniti sino le ultime pagine sono dedicate a questo al discorso del Papa in Germania illuminazioni che ha suscitato
Un viaggio su questi sei anni di storia Cervone egli proponeva una serie di perché il perché dell'intervento
Il perché l'intervento è stato gestito in questo modo una servì perché è che noi proprio con il professor Colombo nella sala adiacente
Qualche anno fa in prossimità dell'inizio delle operazioni in Iraq affrontando che un grande grande un gruppo di studenti delle superiori
Con il quale proprio discutendo prima del attacco in Iraq di quanto temevano quali erano le motivazioni dette e non dette discusse
Un viaggio e questo è la seconda dimensione del libro che pone anche e soprattutto è una serie di poteri domande sui ruoli dei media
La propaganda di guerra non è di oggi molti in questa sala fuori potrebbero cioè non essere d'accordo sul fatto che siamo in guerra
E per molti anni in questa sede fuori fare propaganda di guerra in questo caso potrebbe significare il solo nel filmare ritrasmettere il rientro in negli Stati Uniti per esempio dei militari uccisi ecco vorrebbe di banche maggiori sottolinea una serie di passaggi arditi
Equazioni spericolate proprio commentate sia da parte americana che da parte dei network del terrorismo internazionale
Lo sa secondo me ho avuto modo di parlarne con lei quando ci ha visti in occasione dicembre con estrema durezza in modo abbastanza doloroso per il rettore che si crede non molto informato ma mediamente informato
Perché sottolinea questi passaggi queste equazioni ardite questi passaggi che i media gradualmente hanno fatto non grazie all'accesso a fonti specifiche particolari legate magari una sua spensierata il contatto con i servizi eccetera ma ricostruendo in modo pacato tutta una serie di tasselli di notizie che vengono messi in ordine accostando le ma informazioni Cristina e sono ampiamente disponibili nei media internazionali che semplicemente lo dico ovviamente per sminuire libero e do ora molti motivi siamo qui stasera per quello che ritenevo una lettura preziosissima semplicemente accostando io intendo con pacatezza su informazioni disponibili
In gergo e qui chiudo questa introduzione ad una conclusione amara che c'è già nelle prime pagine
In mezzo a tanto rumore
Va bene non semplifica ha sempre la meglio sul classe sottovoce cerca di raccontare la verità
Lamenta complessa delle cose una verità che spesso contraddittoria che non dà risposte univoche rassicuranti per capire quello che accade tutto è troppo complesso difficile da spiegare
Dirac e di media perlomeno stasera io darei subito la parola per il primo intervento a Monica Maggioni nota a tutti voi giornalista RAI i in questi anni per un periodo tendenti finirà prego
Grazie insomma
Contro l'orario dell'
Fax no
Prendere troppo tempo a tutti
Innanzitutto grazie per essere qui con noi grazie per all'opportunità che è già chiusa nel titolo del nostro incontro di questa sera in realtà io sulla copertina dell'arma nel libro non cito mai in media eppure sono il grande interlocutore o anche grande protagonista alla fine di questo libro
Perché innanzitutto perché nasce dal lavoro quotidiano di una persona che vive e lavorano in media quindi già questo mi sembra il presupposto di fondo e poi perché
Quello che c'è in controluce in questo libro è il tentativo di capire
E ve lo dico con una provocazione perché ma verrà raccontato la realtà in questi cinque o sei anni non è servito assolutamente niente
Perché la sensazione molto forte
Che io ho avuto quando sono tornata dall'Iraq dall'ultima volta in Iraq quindi era il due mila e cinque inoltrato e era che in questo pezzo di mondo fossero nate una serie di di convinzioni una serie di convincimenti che molto poco avevano a che vedere con la realtà o quello che io avevo imparato essere la realtà vivendolo
Sul campo solo che dov'era il problema in questo racconto era nel fatto che io nel frattempo avevo cercato di dire che cosa succedeva eppure mi sono resa conto
Che tutto il tentativo di dire quello che che uno vedeva Tuna incontrava tutti i giorni sul campo che uno sperimentava nella propria vita quotidiana era un tentativo sostanzialmente fallito
Mi sono detta che era un tentativo sostanzialmente fallito e ne ho avuto consapevolezza assolute ho deciso che valeva la pena
Forse provare a scrivere un libro su quello che era accaduto negli ultimi cinque anni quando un ministro del della Repubblica italiana aveva deciso di togliersi la camicia indiretta al TG uno mostrando le vignette contro Maometto e aveva inneggiato
Al fatto che insomma lo scontro di civiltà è un dato di fatto è una cosa che esisteva fra velluti giorni insomma dando per presupposto è una serie di cose che presupposto non potevano essere perché non erano vere semplicemente per quelle e utilizzarlo come supporto alla propria affermazione
Quello che accadeva in Iraq quello che era accaduto negli Stati Uniti e l'undici settembre all'epoca delle torri quello che vedevamo raccontare ogni giorno dei telegiornali perché pare ormai ognuno che decida di trasformare una propria tesi in realtà dice beh ma lo vediamo ogni giorno al TG e allora io mi sono chiesta ma che cosa abbiamo visto in questi anni che cosa abbiamo raccontato in questi anni visto che tra l'altro io ero lì ho cercato anch'io di raccontarlo
E allora iniziata per una serie di riflessioni su perché alle persone erano rimaste nella testa solo le cose più estreme e probabilmente sono le cose più negative di tutto questo periodo storico che avevamo vissuto e non per esempio tutte le complessità tutti i quesiti tutti i punti di domanda tutto il non detto che invece ha caratterizzato questi ultimi anni
E sulla base di queste domande ho cercato di rifare un percorso un percorso che attraversa questa stare recente su due piani da una parte appunto sul piano del racconto quotidiano di quello che io vedevo e sperimentato e dall'altra parte sul piano dei documenti di quello che è stato detto detto e quindi appunto arrivando a quello che è stato il ruolo dei media e devo dire che il fatto di aver scelto l'undici settembre innanzitutto per comodità e poi perché ormai è un punto di riferimento per tutti
Si è rivelato coi indispensabile perché l'undici settembre comincia a succedere qualcosa che ci riporta dal punto di vista di chi lavora di media molto indietro nel tempo
Andando a risentire i telegiornali di quei giorni andando a rileggere i giornali di quei giorni la sensazione forte che io ho provato perché c'è stato tutto questo lavoro di documentazione riuscire poi a scrivere questo racconto
La sensazione forte che ho provato e che il mondo abbia incominciato a spaccarsi in due il mondo poi quando la nostra visione del mondo e già se iniziamo a fare questo distinguo forse come dire le le proporzioni di quello che andiamo a raccontare cambiano
Quando è apparso il nemico con una facciamo e con una fisicità con un aereo che si scattava
Contro l'America e che andava ad attaccare gli americani dentro la loro sicurezza dentro il loro territorio loro che erano sempre stati abituati a fare i conti col nemico sul suolo di qualcun altro in terra altrui
Questo ha prodotto un effetto immediato l'esistenza del nemico vero e i primi a capirlo i primi a recepire questo tipo di messaggio in questo modo sono stati proprio media
Che fino a qualche mese prima quando parlavano di Bin Laden per esempio erano estremamente confusi
Estremamente direi anche imprecisi venivano sovrapposte le definizioni più varie da quel momento in poi c'è almeno una sicurezza e il nemico
Quindi è come se di colpo dopo gli anni insomma durante gli anni della guerra fredda Est e Ovest definivano due mondi molto precisi nemici buoni e cattivi nemici e gli amici
Ecco è come se di colpo il mondo si fosse riorganizzato per cui nella tragedia di quel momento lì il mondo almeno quello dei media si riorganizza attorno al concetto di amico e nemico e questo diventa straordinariamente quomodo
Sarà bene sta scusate straordinariamente comodo
Soprattutto se facciamo i conti con quelle che sono le modalità del fare informazione che caratterizzano la nostra epoca e sono modalità che passano attraverso sostanzialmente attraverso la velocità
Quindi la velocità e la spettacolarità di sera in queste due categorie quindi ricostruire un mondo che ha dei nemici e degli amici il bene e il male il buono e il cattivo diventa un fatto di grande comodità mediatica di grande efficacia mediatica
E di grande possibilità di spiegare il mondo e la realtà senza porsi troppi quesiti senza fare troppa fatica
E anche il non fare fatica soprattutto nel mio mondo un elemento di grande interesse e di grande comodità
Allora che cosa succede succede che in questo mondo diviso in due se i media si adattano rapidamente a questo c'è qualcuno che addirittura induce questo affetto
Ed è la politica
L'Amministrazione americana usate le parole precise per definire quello che sta succedendo prima parlare di crociata è il presidente Bush il primo a dire che a la guerra c'è finalmente ce ne rendiamo conto e poco importa le motivazioni ma noi siamo in guerra
Che è un grande uno degli intellettuali Newton che nell'editoriale riesce fondata undici settembre perché c'è il pomeriggio sulla sempre un posto già dice a queste la guerra questo quello che doveva accadere
Non chiediamoci perché ma combattiamo questo è il senso e su questo sì modelli l'anno gli anni successivi e le scelte successive perché fatalmente quello che si crea in quelle prime ore esattamente il calcolo di quello che poi vedremo cadere invece in tutti gli anni successivi come racconta
Lo stesso ricerche l'haka
Che in quel momento è responsabile della sicurezza nazionale nel momento in cui devolution convoca tutti i loro e dice allora che cosa è successo con loro sulla base di documenti sulla base di quello che è diventato chiaro fin dalle primissime ore dicono la raccolta di al Qaeda eccetera Bush dice Saddam Hussein cercate Susa da Mohssen Clark gli altri il suo staff rispondono come siamo se non c'entra niente cercate
Allora che cosa si capisce si capisce che è una serie di elementi che prima era nuovo sparsi di a pezzi di ideologia pezzi di visione del mondo pezzi di Progetti economici
Disegni di vario segno in quel momento è come se riuscissero a coagularsi attorno a un Progetto immediata non riescono a raccontare la complessità di quel momento
Sì si elidono sulla sull'evidenza sulla facile sul facile racconto di una realtà solo a una dimensione perché da una parte ha cercato di raccontarlo perché l'emozione in quel momento era così forte che nessuno degli Stati Uniti è meno poteva immaginare di mettere in discussione il racconto di quel momento secondo quelle caratteristiche
E poi perché nei mesi successivi quello diventa lo schema per cui quando per esempio negli Stati Uniti si inizia a parlare dell'attacco con la polvere di antrace è automatico fare in equazione che porta i laboratori mediorientali addirittura siccome in questi anni tra l'altro il lavoro dei servizi è stato come dire attratti veramente fantasioso addirittura ci fu tutta la ricostruzione dell'incontro di Mohammed Atta a Praga con iracheno insomma venne raccontato veramente di tutto tutto il contrario di tutto con smentite molto rapide nulla che lasciano un segno se no la divisione di fondo buoni effettivi nemici e amici il giusto e lo sbagliato
Le crociate e la lotta contro i crociati in una specularità persino inquietante dal punto di vista linguistico lessicale
E allora lì si è capito che vuole limiti era andato totalmente in crisi perché per esempio in pochissimi ci siamo messi a a domandarci il perché
Nessuno si era fatto venire in mente che per esempio l'antrace ha segnato tutta la storia degli anni ottanta e novanta per quello che riguarda il terrorismo interno la violenza interna americana è stata usata per i gruppi
Dei gruppi neonazisti è stata usata dei gruppi antiabortisti è stata usata ogni volta che qualcuno doveva minacciare qualcun altro sull'Arda scale utilizzava antrace ma di questo non c'è traccia
In tutti i giornali americani per lungo periodo per tutte le prime settimane in cui c'è questa nuova minaccia la logica
Pare portare a dire è il l'onda lunga delle torri e la nuova minaccia la minaccia ideologica e su questo schema si ha raccontato tutto quello che è venuto dopo per questo su questo schema si racconta tra Afghanistan su questo schema
Si è raccontata la costruzione di un dossier della guerra in Iraq fatto su una serie di bugie oggi lo possiamo dire perché lo dicono persino i senatori americani non è più tabù raccontarlo certo è che lì per lì dimostrarlo era Complesso e su questo si è fatto il gioco perché chi poteva con sicurezza assoluta dimostrare che le armi di distruzione di massa non esisteva
Cioè un racconto a un certo punto in un libro appena pubblicato tra l'altro dai scossa Dino sui perché e in cui racconta come pendant Cha del senatore democratico all'uscita da un meeting con cena in quei Chaney racconta
Che appunto ci sono le amministrazioni mass Sandra la guerra eccetera Dashiell parlando coi suoi assistenti dice solo perché l'ha detto cene non ci credo tutto quello che dice ce ne non può essere vero
Ma e se per caso fosse io come mi posso prendere questa responsabilità e credo che in questo racconto in questo aneddoto ci sia un po'l'atteggiamento di base della gran parte dell'opinione pubblica e in particolare di quella americana
E su questo su questa paura di fondo sia costruito un dossier pieno di falsità un dossier sul quale si sa solo oggi purtroppo persino i servizi segreti hanno cercato di opporsi nella costruzione di una serie di falsità di un cast Bengodi falsità
Se arrivato persino a dimostra a dire che Saddam Hussain
Dava ospitalità ai terroristi ora senza estere sofisticati analisti di questioni mediorientali eh
Perfino banale dire che così non era e non poteva essere perché questo avrebbe minato prima di tutto la stabilità interna irachena ed era un prezzo che Saddam Hussein non era disposto a pagare
In in nessun modo se non probabilmente negli ultimissimi giorni prima dell'attacco dove allora tutti fattori erano cambiati ma lì non si poteva più fare un ragionamento
Compiuto le parole
Le parole e il modo in cui abbiamo raccontato le cose dico abbiamo perché nel momento in cui non avevamo prove diverse tutti abbiamo dovuto raccontare con le loro parole quello che stava per succedere le parole hanno costruito
Delle ragioni per delle guerre che potevano essere vendute al pubblico in questo modo e parlo di vendita
E poi e ancora e il dopoguerra iracheno e le migliaia di errori che sono state fatte nel dopoguerra iracheno che tutti abbiamo raccontato perché vedete la cosa che più mi fa impressione quando ripensa a questi anni e che io nel libro ho citato pezzi e brani di cosa sono andati non dal TG uno ma negli anni non è adesso che le cose si sanno per cui diventa insomma è un gioco fin troppo semplice io raccontato nell'agosto del due mila e tre
Che c'erano i miliziani del Mahdi
Addestrate a Moqtada Al Sadr che si addestravano in pieno a Baghdad fingendo di addestrarsi senz'armi ma è chiaro che si trattava di come dire una fantastica ipocrisia e raccontavamo allora agosto due mila e tre che questo sarebbe stato un problema perché non era accettabile che ci fosse la milizia armata che si stava già formandone Dirac di quel momento
Sono passati facciamo il conto ventiquattro anni e mezzo e qualcuno oggi scrive sui giornali che il problema oggi è la violenza settaria di milizie
Sì ma in questi quattro anni e mezzo
E poi per arrivare all'oggi e chiudere questo primo girò devo dire che ho trovato abbastanza sconfortante il dibattito ancora una volta ha raccontato dei media senza indignazione cosa che ogni tanto invece forse andrebbe recuperata il dibattito tra Ghezzi nuovo capo del Pentagono e la CIA sulla questione è guerra civile o no perché Dezza ci ha spiegato che non è guerra civile perché invece ci sono quattro conflitti in corso
E quindi il fatto che siano quattro conflitti in corso sul territorio iracheno non giustifica l'utilizzo dell'espressione guerra civile
Se questo è il massimo di elaborazione teorica che riusciamo a ottenere dal nuovo capo del Pentagono dopo il disastro che è stato combinate nera bene io credo che c'è qualche problema e c'è qualche problema anche per chi ogni giorno racconta queste storie
Credo che nonostante rigorosissimi quindici minuti se la televisione inglese nell'ambito di una cioè nonostante rigorosissimi quindici minuti i temi su cui avviare il pieno dibattito quello che coinvolgerà i due relatori che terreno ora siano molti dare subito la parola al professor Paolo Branca docente di arabo all'Università Cattolica di Milano
Nella sua attività di ricerca approfondimento gli anni quali rapporti tra l'Islam ma nel mondo moderno criteri del fondamentalismo il riformismo musulmano su alcuni di questi temi anche docente di alcune attività di formazione del dischetto
Grazie io sono contenuti a essere qui innanzitutto ma rendere merito a Ranica Monica del dello sforzo che ha fatto non soltanto nel prossimo agosto diploma nella compiere la sua professione con grande serietà impegno come anche altre colleghe
E mi piace sottolineare questo elemento femminile che negli ultimi anni specialmente era la nostra televisione ha visto le nostre televisioni hanno visto in prima in prima linea proprio il caso di dirlo
Con grande professionalità
Io ho un difetto fondamentale posso parlare di Iraq soltanto da fuori non ci sono mai stato a differenza di Monica dovevo andarci avevo preso contatti con l'addetto culturale
Dell'ambasciata irachena in Italia che è stato anche in Università Cattolica anni fare lancia assistito agli esami di lingua araba
Ed era rimasto così molto
Entusiasta della cosa ma poi purtroppo quello che è successo a impedito sia lui di portare avanti il progetto di invitarci siano voi di di andarci
Però l'Iraq ovviamente
Nel quadro del mondo arabo un Paese molto importante
Sul quale molto spesso non si fanno le domande giuste
Quindi io apprezzo molto il lavoro di Monica di chi come lei più che cercare di darci delle risposte prefabbricate più o meno rassicuranti o comunque che io Caselli in una realtà poco un po'troppo complessa etici mette a disagio cerca invece di suscitare nuovi dei punti di domanda e credo che anche il lavoro dei ricercatori di chi studia DT
Da questa parte diciamo del affronta da questa parte la realtà da questo lato sia quello di fare le domande giuste devo dire che l'Iraq è un grosso punto di domanda in se stesso nel senso che nel quadro del mondo arabo
è un Paese
Dal quale ci si poteva aspettare molto di più
Pur essendo diciamo così
Menzognera e molte delle cose che sono state addotte come giustificazione del dagli attacchi dell'attacco del nella guerra in atto eccetera è anche vero che purtroppo che l'Iraq come molti altri Paesi arabi sono talmente impresentabili come regime come situazione al loro interno che
All'occhio dell'opinione pubblica media qualsiasi mazzata mi qualcuno chiunque voglia dare una mazzata questi
Regimi in carica infondo suscita quasi automaticamente un po'di simpatia nega così antipatico il tiranno
Sede merita tutte quindi paradossalmente anche se l'attacco a questi regimi arrivasse dai Fratelli Musulmani piuttosto che da milizie di
Di islamisti radicali eccetera tutto sommato
Chi si potrebbe troppo la ignare del fatto che questa classe dirigente spesso corrotta incapace eccetera avuto finalmente tra virgolette quello che si merita
E allora la domanda che viene più profonde come mai il mondo arabo sia per la grande maggioranza in questa situazione
Possibile che
Ci sia una strada senza uscita un vicolo cieco che ci sia un'impossibilità di essere normali in Nord Africa e Medio Oriente salvo alcuni presentati come romani che poi normali non sono per niente potrei citare parecchi Paesi arabi moderati
Ma non voglio suscitare incidenti diplomatici è la sede visti che sono dei regimi polizieschi spaventosi lo immaginiamo come dei paradisi ormai molto centralizzati europeizzare eccetera eccetera ma sono dal punto di vista rispetto ai diritti umani dei regimi allucinanti
Però non ci viene raccontato quindi anche qui il il ruolo prevede martedì a fondamentale quello che non viene detto non esiste
Però questo è un grosso problema che ovviamente per un arabista un Islam no logo è un dolore è un dolore certamente perché l'Iraq come tanti tanti Paesi del mondo paese dove stanno morendo tante persone innocenti
Ma in fondo cinicamente potremmo dire che in tanti altri Paesi che vogliono neanche di più
Pensiamo al Congo pensiamo alla Sierra leone pensiamo lo stesso Sudan eccetera proprio perché se ne parla meno ci sono meno di riflettori ci sono anni anni di conflitti che non suscitano poi grandi passioni
Quindi lasciando anche tra parentesi questo lato umanitario che comunque ha la sua importanza
è una rabbia diciamo così da parte di chi ama il mondo arabo e e lo segue dedicandogli una parte dalla sua vita insomma non può non avere anche una certa empatia
Vedere il triste destino di questo Paese un Paese straordinario che ha avuto un ruolo nella storia della civiltà fin dall'antichità che è inutile ricordare ma anche nella cultura araba fin dagli inizi ribassata passò a Cuba eccetera sono state città straordinaria di elaborazione intellettuale dei grammatici lessicografia grandi letterati eccetera
Venivano tutti da lì insomma non non per niente lo stile un fico anche della scrittura è uno dei baristi TTT
Della grafia araba così elegante si chiama cubico proprio perché viene da questa città e poi per non parlare dei di Baghdad era la Virginia era
Della
Dell'Islam delle origini dei primi secoli della dell'Islam della dinastia Basile
E anche l'ira già Scarpa la eccetera nessuno manco sapeva che esistessero prima di questo disastro e che sono città sante città molto importante città che hanno segnato la storia di un'intera civiltà
Questo Paese che tutto sommato rispetto ad altri avrebbe avuto delle chance in più nel senso che è un paese ricco
Che ha un rapporto tra la popolazione più limitata e le risorse naturali che sono invece straordinarie molto diverso da quello premio dell'Egitto è un Paese che io amo moltissimo per fortuna ho potuto frequentare molto di più dell'Iraq dove però ti rendi conto che risolve i problemi con amici
è un bel problema perché di petrolio non ce ne i gitani sono più degli italiani insomma devono vivere tutti sul sulle rive de Niro in una strisce di di terra fertile molto limitata l'Iraq invece
Con le sue risorse petrolifere la sua posizione strategica e anche in fondo con le ideologia e che lo hanno ispirato con tutte loro contraddizioni ovviamente
Ma è stato un Paese più simile appunto all'Egitto di Nasser all'Algeria rivoluzionaria eccetera certo del basso si può dire peste e corna sia del Baath siriano che di quello iracheno però tutto sommato
Alcuni io alcuni obiettivi sono stati raggiunti
Un regime sostanzialmente laico laici bizzarra ante istruzione pubblica molto diffusa capillarmente accesso delle donne
Ma agli studi superiori rispetto delle minoranze religiose eccetera tutta una serie di cose che non sono poi così scontate
Che però non hanno saputo dare frutto
E questo Paese è stato in qualche modo condannato certo dalla classe dirigente innanzitutto ma anche da un contesto internazionale a
A diventare invece questo spettro spaventoso di di violenza di di sopraffazione di mancanza di vie di uscita e soprattutto di Grilli sviluppo che
Veramente incupisce il cuore
Come mai si è arrivati a questo punto era proprio inevitabile che Paesi come appunto l'Algeria finita con questa carneficina spaventosa dalla quale sta faticosamente uscendo l'Iraq e via discorrendo si potrebbe fare tanti discorsi sul tanti paesi arabi persino dei Paesi arabi che non esistono ancora in quanto Paese di tipo Palestina votiamo no lo scempio che stanno facendo di se stessi i palestinesi in questi giorni possibile che tutta questa area del mondo sia condannata
Chissà quale Testino
Segnato dalle stelle uno qualche malformazione genetica
A a dare di sé è sempre così cattive prove
O c'è sotto qualche cosa
Che vanta con una tassa che va un momentino di Panatta nella quale appunto ripeto c'è una grossa responsabilità delle classi dirigenti locali ma c'è anche una grossissima responsabilità del contesto internazionale
Solo Paesi credo io ragiono così ad alta voce non pretendo di avere delle risposte Italia delle ricette c'è da dove non non è mai successo che mai avvenuta una vera e propria rivoluzione Porche nel senso che una classe media
Ed è nata ma è stata immediatamente fagocitata dai regimi nazionalisti militare i rischi che largo burocratizzata
E va be'questo da un certo punto di vista è è quasi inevitabile nel senso che quasi tutti i Paesi dopo la lotta per l'indipendenza diventano dei mostri burocratici e sulla la retorica della patria liberata eccetera
Prosperano anche delle cose non tanto simpatiche però questa classe lei che a un certo punto invece che potersi evolvere rivendicare quindi anche il suo spazio
Il rispetto dei suoi diritti la divisione dei poteri ieri un sistema di rating di bilanciamento di equilibri di pluralismo di ospite questa dispersione a un certo punto la cui tutto più non ha potuto andare avanti in questa strada perché questi Paesi sono stati subito
Ributtati in una fase di militari
Dopo la lotta per l'indipendenza sono nate altre infinite lotte
Di di DTT clearer Rossi voi confessionali vedi il Libano con pretesti confessionali buono il re dentista che poi abbia ancora lì Siria e Libano si tratta di una questione di di
Di irredentismo arabo interno vuole governare la spaventosa guerra Iran Iraq durata otto anni che ha fatto
Un'ecatombe credo che non ci sia famiglie irachene che non abbia un mutilato se non un morto in questa carneficina spaventosa che è passata la nostra totale indifferenza sempre per il ruolo dei media evidentemente
Non aveva nessun interesse a dirci quanto spaventoso fosse questo conflitto perché non moriva con voi
E soprattutto perché questa follia di Saddam serviva
Nella mente di qualche pazzo a contenere il contagio della rivoluzione iraniana
E e quindi
Questa mobilitazione permanente in altre cause dietro altri slogan dietro altre bandiere a sempre favorito una piccola
Classe al potere di privilegiati di di di mandarini che ha fatto sì che questa classe media burocratizzata eccetera sia diventata sempre più anche corrotta
Quindi questi neonati Stati invece che funzionare hanno cominciato a disfunzioni e non c'è niente di peggio al mondo che la democrazia o una
Un inizio di democrazia che non funziona
Nel senso che la gente invece che vederne gli effetti positivi crederci e difenderne seguirne farlo sviluppare ne vede soltanto i risvolti negativi
Un po'come si diceva da noi quando si diceva è una repubblica per dire era che era meglio quando comandava il Re perché adesso che è una repubblica non si capisce più niente non spende questo
In fondo temo che sia anche sentire di molti iracheni forse Monica su questo ci può raccontare temo che tanti seminatori ritornano ormai da tempo si stava meglio quando ce l'ha fatta
Perché almeno c'era l'acqua c'erano bolla la corrente non si rischiava di essere rapiti uccisi anche cose che che non ci vengono raccontate tanto da dire ai media cioè quanto la popolazione civile
Prima che ha dato soprattutto sia esposta a attacchi continui di delinquenti di bande armate venivano mandati i figli a scuola per edili rapiscono quelli che non lo riscatto viene ammazzato non si sa bene perché
Solo perché sunnita uscita o forse solo perché è un professore universitario tantissimi sono stati uccisi senza nessuna giustificazione eccetera
Quindi per creare il giusto soltanto panico scompiglio in fondo cos'era creare una situazione in cui tutta la gente invochi l'uomo forte che naturalmente però questa volta dell'esser uomo forte
Cioè la propria fazione non può essere più quello di prima in una pseudo democrazie in cui a un certo punto è anche naturale che gli Sciti essendo maggioranza si aspettino per una forte finalmente questa volta sia
Uno dei loro e non sia più uno degli altri
Perché di loro ci si fida solo otto
Insomma hanno anche tutto il loro che rivincite da prendersi e probabilmente quando gli strateghi si sono buttati in questa avventura non hanno pensato che poi avrebbero dovuto gestire questa situazione
Cosa che invece forse Bush padre aveva in qualche modo intuito quando va liberato il Kuwait ma sette quarto non è arrivato fino a Baghdad perché abbattere Saddam era comunque facile relativamente ma sostituirlo con qualcosa che funziona se si sta vedendo quanto quanto difficile sia
Quindi
Io condivido appunto un
In profondo con angoscia un profondo dolore per un paese per un mondo che mi sembra meritare di più
Che
Dovremmo imparare a raccontare a a studiare a conoscere
Di più
Mentre gli strumenti anche riconoscenza insomma sono sempre molto attestati molto scarse insomma
Purtroppo è la guerra che ha fatto uscire parecchi libri sull'Iraq ma credo che un libro subirà storia dei graffi in italiano prima si questa busta più guerre
Posseggo subito una cosa piuttosto esotica almeno io non ho fatto ricerche specifiche ma le ho fatte per l'Egitto per esempio e sono inorridito perché prima di di un libro che è uscito per l'abbiamo fatto uscire condizioni di lavoro due o tre anni fa il libro precedente sull'editto moderno e degli anni sessanta c'erano quaranta anni dell'Italia non usciva niente sull'Egitto
Che non è un paese di scarsa importanza c'era stato appunto rossa come poi anche Sadat che aveva fatto la pace con Israele quindi cioè proprio noccioline
Mubarak eccetera un Paese con un peso demografico strategico straordinario tra Africa Asia Medio Oriente Canale di Suez eccetera eccetera eppure dagli anni sessanta al due mila praticamente in Italia non è mai uscito un libro
Su questo tema mentre tantissimi sui faraoni ovviamente sulle spiagge del del Mar Rosso
Allora anche di possibile che di questi Paesi si parli quando c'è il pazzo furioso tipo Saddam sanguinario eccetera di cui adesso va di moda a scrivere delle delle biografie
Senza però che ecco e con questo concludo sì Harry di
Visto che ormai siamo in questa veramente drammatica situazione purtroppo ore sarà facile uscirne cogliamo l'occasione per
Rifare una bella revisione di tutto il processo a Saddam come poteva essere una bellissima occasione non solo per dire quanto era stato cattivo uccidendo i curdi io gli sci ma per far per dimostrare agli arabi
Che cosa era stato capace di fare un regime non democratico ai loro danni
Solo che avremmo dovuto appena prima degli degli armadi da cui sarebbe uscito di scheletri spaventosi perché la guerra che gli abbiamo fatto fare noi contro l'Iran per otto anni e significa che gli abbiamo venduto delle armi che lui ha comprato con i soldi del petrolio che avrebbe potuto meglio utilizzare nello far sviluppare il suo paese o cose di questo genere quindi anche dal punto di vista simbolico altro che il processo di Norimberga queste sono veramente delle cose ridicole agli accessi che insomma
Che poi dopo
Sia arricchiscono di elementi persino surreale cioè impiccare Saddam il giorno del sacrificio
Io credo che non potesse venire in mente nemmeno a un imbecille totale quindi cioè non vogliamo farne un martire uccidiamo il Venerdì Santo cioè no non lo sono
Anche lì che
Veramente la situazione scappa da tutti i lati perché e marcia fin dal principio insomma ecco che allora a un certo punto se non c'è una revisione tutto quello che è stato fatto dalla prima guerra mondiale qua in Medio Oriente
E sono tanti dossier che bisognerebbe riaprire temo che non si era guadagnata più la fiducia delle masse arabe e soprattutto di questa potenziale classe media presenta più scatti accecata ma che è veramente il grande motore delle rivoluzioni liberali cioè di quelle che cambiano
Le strutture che non sono fuochi di paglia venga
Molte grazie al professo Branca
Alessandro Colombo Alessandro Colombo Pechino del rischio non lo conoscesse del pubblico di questa sera docente in relazione internazionale la statale
Ricercatore signora anche dell'ISPO all'interno del quale opera nell'Osservatorio sicurezza gli studi strategici della parola Santo
E così io può effettivamente un qualche imbarazzo a tornare a parlare di Iraq in questa sede perché l'ho fatto mille volte temo tutto ma sempre nello stesso modo
In più vedo anche diverse facce di sentirmi hanno già ascoltato oggi e quindi pieno di passare più ossessionato al settimo di esserlo
Allora per cercare di evitare
Per cercare di evitare di ripetere almeno una buona parte delle cose che ho già detto in altre occasioni io tornerò a Prato il tema della comunicazione che credo che sia per l'ovvia ragione che abbiamo a che fare con questo libro il tema più indicato per la nostra serata
Se partirò proprio dalla metafora che contenuta anche nel titolo di questo libro è che la metafora con la quale abbiamo cercato un si è cercato di rappresentare la politica internazionale degli ultimi cinque anni e cioè la guerra globale contro il terrore
Ricorderete che in una prima fase si parlava di guerra globale contro il terrorismo allora c'è una bella differenza vedremo se avremo un po'di tempo che cosa significa passare dall'espressione guerra globale contro il terrore corre globale contro scusate a quella globale contro terrorismo e la guerra globale contro il terrore
Per quello che mi
Nei primi dire dall'inizio
E che e difficilissimo trovare una metafora così sfortunate
Perché quella globale contro il terrore è una metafora composta da tre parole ciascuna delle quali non ha alcuna rispondenza nella realtà
Perché gli ultimi cinque anni non c'è stato una guerra perché la vicenda che
O le vicende che sono avvenute negli ultimi cinque anni non hanno avuto un contenuto globale perché soprattutto non esiste il terrore come soggetto politico allora perché non è o non c'è stata una guerra
Ma tanto per cominciare e su questo non ho intenzione di dilungarmi perché l'intera in nero noioso ne facciamo fatica oggi a definire che cosa sia una guerra
Quindi che ci sia o non ci sia oggi una guerra è qualche cosa che noi faticherebbe a definire comunque tanto per cominciare perché ci siamo abituati a fare guerre senza nominarle anche prima della cura globale contro terrorismo pensiamo alla guerra contro la Jugoslavia nel mille novecentonovantanove
La guerra viene combattuta ma non viene nominata né ovviamente dichiarate quindi stabilire quando c'è una guerra o quando non c'è diventa sempre più complicato
In secondo luogo la guerra almeno per come ci viene raccontata ma anche per come con decenza dobbiamo continuare a considerarlo la guerra una cosa seria e la quella degli ultimi cinque anni non è stata una cosa seria
Perché perché è un'accurata sia seria tanto per cominciare la guerra deve essere spedita da tutte e due le parti
Mentre la guerra gli ultimi cinque anni è stata come tutte le guerre degli ultimi dieci per la verità esperita soltanto da una parte questa guerra si combatte in un luogo e non si combatte in un altro luogo
Ne continua a parlare di guerra globale non c'è niente di più ipocrita dell'espressione guerra globale perché questa guerra globale a una globalità debolissima e una globalità che ci avvantaggia tra le altre cose perché si combatte in certi luoghi che non sono casa nostra mentre non si combatte in casa nostra può accadere certo un nuovo undici settembre ma la nostra la presentazione di questa guerra si regge su questo contenuto radicale di diseguaglianza
Quindi questa guerra non c'è tanto per cominciare perché noi nella nostra esperienza quotidiana non do la sentiamo nella vi diamo una teniamo
E poi per ultimo e questo è molto importante dal punto di vista politico la guerra non c'è stata negli ultimi cinque anni
Perché persino i principali attori internazionali e qui non parlo di piccoli gruppi gruppuscoli movimenti collettivi Parodi principali Stati non sono stati d'accordo sul fatto che una guerra ci fosse
Questa è come tutti sappiamo una delle differenze fondamentali tra il modo in cui la gran parte dei governi europei e dall'altra parte gli Stati Uniti in alcuni governi europei rappresentano l'attuale sistemi internazionali lo continua a ripetere
è agli occhi di un europeo sorprendente anche inquietante leggere la prima riga di tutti i documenti strategici americani usciti nel due mila sei
Sia la quaterna difensore di ossia andava National Security Strategy cominciano con una frase lapidaria che l'America è un Paese impegnato in quella che sarà una lunga guerra quindi l'America è un Paese in guerra
La maggior parte dei governi europei non si considera in guerra il che significa che è molto difficile concordare su tutto è molto difficile concordare su che cosa si è legittimo fare e che cosa no quando in paese si sente in guerra o si dichiara in guerra si trova si sente legittimato a fare cose che in pace non sarebbero legittimate
E difficile concordare su che cosa sia la guerra preventiva no se sia legittimo oppure no ma se la guerra preventiva sia un colpo preventivo dato all'interno di una guerra che c'è già oppure sia come immaginiamo il passaggio dalla pace alla guerra quindi una guerra gli ultimi cinque anni non c'è stato
Secondo pezzo di questa sciagurata metafora globale
E insistita negli ultimi quindici anni negli ultimi cinque anni in una vicenda globale c'è una vicenda che potesse essere rappresentata da noi come eravamo abituati da guarda papà rappresentare la guerra fredda la perfetta era una vicenda locale
La guerra fredda è una cosa che si gioca comunque
Nella quale ovunque ma coinvolti gli stessi giocatori
Ed era una cosa che ci consentiva di declinare tutti i conflitti regionali con lo stesso linguaggio sbagliando clamorosamente a pensare che tutti i compiti regionali fossero semplicemente un capitolo della guerra fredda ma funzionava e per certi versi anche efficiente
Negli ultimi cinque anni non abbiamo avuto niente di simile la guerra globale contro terrorismo non ha avuto neanche lontanamente un contenuto di globalità paragonabile alla globalità vera quella della guerra fredda
Il tentativo di iscrivere tutti diversi conflitti che sono sempre più diversi l'uno dall'altro nella cornice della guerra globale contro il terrorismo che era un tentativo destinato dall'inizio al fallimento e questo tentativo l'abbiamo operato l'operato anche l'informazione l'ha operato l'informazione per esempio consentendo di leggere conflitti che avevano storie diverse come se fosse lo stesso conflitto la questione cecena
Io continuo a dire agli studenti perché ci sono pagine
Da foco
Poco simpatica insomma nell'informazione non soltanto italiana anche vari guardare come si parlava della questione cecena nel mille novecentonovantasette novantotto novantanove come si è cominciato a parlare della questione cecena nel due mila uno nel due mila e due
Anche ma quella della questione palestinese
Nel momento in cui la questione palestinese è diventata un capitolo immaginario della guerra immaginaria contro il terrorismo
Qui c'è stato una riscrittura totale ma una riscrittura all'interno di una totale fantasy
E il nodo di questa fantasia è il terzo pezzo di questa metafora e cioè il terrore
Il terrore insiste naturalmente ma la sfortuna del terrore che non può esistere come soggetto politico non esiste un soggetto politico di nome terrore
E per la verità non esisteva neanche un soggetto politico rimane terrorismo perché esistono tanti soggetti che periodicamente ricorrono al metodo terroristico ma questi soggetti che ricorrono allo stesso metodo terroristico non per questo sono lo stesso soggetto questa è una specie di mitologie
E di questo gli Stati Uniti ci sono accordi presto ed è per questa ragione che gli Stati Uniti anche su sollecitazione di tanti commenti negli Stati Uniti stessi mangimi cambiare l'espressione da guerra globale contro il terrorismo non funzionava non poteva funzionare
A quella globale contro il terrore perché il terrore è rispetto al terrorismo una immagine ancora più comprensiva il terrore ci scommettere tutto ci si può mettere i gruppi terroristici ma si possono mettere anche gli Stati canaglia si può mettere lo Stato al collasso siccome tutto quello che ci spaventa ma tutto quello che ci spaventa ci spaventa ma non è un soggetto unitario e pensare di fare una guerra razionale contro soggetti inventato significa per l'appunto partire dall'inizio per una campagna destinata al fallimento allora a che cosa avrebbe dovuto servire questa metafora della guerra globale contro terrorismo ma questa metafora a detta dei vantaggi
Il primo vantaggio il fatto di offrirci una interpretazione che mi sembra in me ampiamente passata anche nell'informazione
Una interpretazione dei conflitti contemporanei in termini psichiatrici
Ce ne era l'abbiamo a che fare con un nemico che c'è nemico perché non facciamo delle cose che questo nemico non ci perdonano che abbia ragione o torto diciamo pure che ha sicuramente torto
Lo diciamo così
No in unico ci odia perché ha una opposizioni rimediabile a quello che noi siamo
Perché in quel terrore e terrore non ragione anzi la caratteristica fondamentale del terrore e precisamente quella di non ragionare
E questo per quale ragione sarebbe stato un vantaggio ma tanto per cominciare dall'interpretazione dei conflitti che è straordinariamente alto indulgente
Nessuna cosa tra quello che facciamo minimamente parte del conflitto nel quale ci troviamo
Ma in quest'auto indulgenza c'era già il problema
Perché un'interpretazione così otto indulgente e anche un'interpretazione che ci condannava a una Carlo della responsabilità
Perché quando qualcuno si convince di aver a che fare con un essere totalmente irrazionale smette a propria volta di sentire l'obbligo di essere razionale o se l'altro riesce comunque colloquio che io li faccia la pace di faccia la guerra e che gli offra qualcosa oppure lombardi non fa alcuna differenza perché il terrore per l'appunto per sua natura è sempre lo stesso
Secondo seconda ragione o seconda promessa di questa metafora questa metafora avrebbe potuto avere entro certi limiti credo che l'abbia avuta una forte ti caccia comunicativa
Noi eravamo reduci in moltissimi di noi non certo io nostalgici della guerra fredda
E la guerra fredda era una chiave interpretativa della realtà di straordinaria semplicità
La quello vale contro il terrore ci ha fornito in modo molto evidente un sostituto
Un sostituto che ci consentiva di tanto per cominciare a guardare la realtà internazionali in modo binario come eravamo abituati a fare e come tra l'altro erano abituati a fare gli Stati Uniti perché non dimentichiamoci che gli Stati Uniti l'impegno americano nel secondo dopoguerra si era detto su una logica binaria che nel contesto della guerra fredda corrispondeva pienamente la realtà oggi non corrisponde per nulla
E poi terza cosa
Questo questa lettura del dice internazionale come guerra globale al terrorismo avrebbe potuto questo nelle intenzioni americane stesse reticente
Perché di una metafora voluta fare non si chiede di essere vera o falsa ma una volta buttata nella sfera politica l'esecutivo è semplicemente di essere utile
è qui che si gioca politicamente il valore di una metafora e utile o inutile la miss Trambus era convintissima che questa metafora sarebbe stata utile
E ha deciso di
Sperimentare l'utilità di questa metafora nella guerra contro l'Iraq Iraq il banco di prova l'Iraq era un monumento alla coerenza
Nella lettura che ha dato la ministra americana in Iraq si ricongiunge va tutto ricongiungere il terrorismo gli Stati canaglia e la possibilità del collasso della Regione la necessità di ricostruire l'ordine internazionale mediorientali ma di poterlo fare con la democrazia tutto torna
E naturalmente la guerra contro l'Iraq il fallimento su quale credo che a questo punto non sappia con il caso di discutere della guerra contro l'Iraq
è stata la dimostrazione finale che la lettura in chiave di estrema coerenza suggerita da questa metafora della guerra globale contro terrorismo questa lettura non è soltanto falsa non è soltanto inefficace sul treno dalla comunicazione ma è clamorosamente inefficace
Ecco per usare un'altra delle metafore caviamo graziosamente impiegato negli ultimi quindici anni quello del peace and forcing
è quello che ha fatto l'occidente negli ultimi cinque anni in Medioriente e io non parlerei soltanto di racchiudere il ponte della guerra civile in Palestina
è stata una sorta di si vuole un forcing
In Iraq senza dubbio io credo fortemente anche in Palestina perché i palestinesi ci hanno messo del proprio ma non dimentichiamoci che le condizioni alle quali è stato sottoposto l'Autorità nazionale palestinese dopo le elezioni di gennaio dell'anno scorso non hanno reso inevitabile la guerra civile faranno fortemente incentivata
Concludo sulla informazioni ancora
Io confesso che ho trovato molto deludente
In modo in cui non soltanto l'informazione italiana ma anche l'informazione italiana qualche volta anche soprattutto l'informazione italiana
A recepito questa narrazione
Perché la guerra globale contro il terrore con tutto quello che comportava era una lettura una chiave di lettura importante perché una chiave di lettura dettato dal Paese più forte ma questa chiave di lettura non è una chiave di lettura obbligatoria
E l'informazione mi ha dato l'impressione di prenderla quasi come una chiave di lettura obbligatoria la riscrittura sulla quale insistevo prima della questione palestinese piuttosto della questione cecena è una brutta pratica del giornalismo
Allora io direi
Su quelle cose e sull'Iraq ormai abbiamo fallito
Ma ci sono altri conflitti e ce ne sono già
Su questi conflitti credo che sia lecito aspettarsi un'informazione migliore
Credo che sia lecito se mi si consente aspettarsi anche qualche cosa di meglio dell'informazione che è stata data quest'estate della guerra tra Israele e Libano
Abbiamo all'orizzonte della continuazione di questa indecenza del conflitto palestinese abbiamo all'orizzonte l'apertura di una nuova crisi con l'Iran io spero che sulla questione palestinese e soprattutto su un'eventuale nuova crisi sull'Iran
L'informazione abbia il coraggio di essere più esigente
E ha detto raggiante di essere
Natura anche nei confronti delle vetture più tempo Sperto imposte grazie
Io su questo voglio dire che ci stavo riflettendo in questi giorni quando si ricomincia a parlare di Yara e mi sembra che qualche qualche antidoto qua e là questa volta ci sia mi sembra che proprio da parte di tutta la comunità dei media
Ci sia un un grado di consapevolezza e di attenzione diverso che questo voglio dire che se arriverà esiti totalmente diversi non lo so però insomma mi sembra di vedere qui la qualche risultato di un di un movimento di autocritica anche molto forte che c'è stato negli ultimi due anni a partire tra l'altro anche dalla stessa informazione americana io devo dire una cosa però rispetto ai quesiti che poneva il professor Colombo ed è il mio punto di domanda di persona che è dentro il sistema dei media è come se ne esce perché non è che non sia stato raccontato nulla qui e la persone che hanno ha raccontato delle cose ci sono anche state ma siccome c'era una sorta di Menis prima che portava da un'altra parte e la semplificazione vince sulla complessità anche se poi vogliamo dilungarci anche proprio per caratteristiche in da i mezzi di comunicazione stesse ecco la mia grande paura è di dire da persona che è dentro ok io io e tante persone non mio perché o o delle caratteristiche in più
Noi possiamo raccontare tanti pezzi di questa storia ma poi alla fine quello che determina il flusso delle informazioni sono scelte che vengono fatte a un grado molto superiore e non necessariamente politicamente superiore e quindi e quello poiché da un un grande senso di impotenza rispetto a delle cose che si vedono come per esempio sono d'accordissimo nel racconto della Cecenia ma ancora più come dire vicino il racconto di quello che accade all'interno dei territori palestinesi dove appunto vedete come è stato trattato al Governo di Hamas ed essere certi che l'esito sarebbe stato questo
Poi sempre con l'esito finale nonché quello che fa le prime scialli diventato il grande mediatore internazionale che vediamo tutti attraverso le tv enorme del piede di molto strana ma insomma
Misteri e miracoli di queste scelte politiche di grande saggezza
Siamo stati tutti abbastanza televisivi quindi abbiamo i quindici minuti previsti per le domande ci sono dei microfoni in sala se qualcuno vuole porre dei quesiti prima di sull'eventuale secondo giro c'è una domanda del fondo
Prego sirena domanda perché in realtà insomma che non condividono il pessimismo spesso quasi per tutta da da tutti i pori com'è stato detto che in realtà non lo d'informazione adesso io parlo a livello europeo
Non sia stato alla fine efficace nel condannare la non esistenza di moti di fare la guerra secondo me se ne vede la realtà ruppe anche massmediatico però che c'è stata una fortissima bisogna pur disopra vuol disapprovazione l'ottanta ottantacinque per cento delle popolazioni in Europa in tutti quasi tutti i Paesi tranne la Gran Bretagna e ha fermamente contraria all'intervento in Iraq alcuni governi politicamente su un po'tutti
Mettersi contro spesso e comunque l'antidoto c'era per cui secondo me
I mass media in qualche modo questo antidoto nella popolazione l'hanno creato perché una resistenza contro la guerra c'è stata pestata anche efficace grandi paesi si sono si sono opposte non hanno partecipato
In realtà il quadro politico adesso è diverso adesso abbiamo la Merck in Germania che è molto più filobus quanto la fra società dotate
Beh ma una possibilità che Sarkozy che in Francia che sicuramente almeno antidoti da questo punto di vista del suo predecessore
Padre papello diciamo per quelli io penso antiche sistema mediatico ormai si sia quasi si sia quasi
Abituato a questo scenario che lei descriveva così efficacemente semantico di facciata guerra contro i crociati la mia domanda sarebbe anche come esponente del sistema mediatico europeo come possano non arretrare magari in qualche modo per evitare che ci siano solo CNMV Al Jazeera come possiamo intromettersi
Questo io penso sia una risposta
Che veramente che voi qual è stata la grande madre insomma che potremo tornare insieme
Grazie per aver portato il tema sul concretezza poco dopo due o tre domande corrispondiamo il relatore apposito aderisco ci sono altri
Direi che sì sì sulla
Buonasera
Volevo chiedere Corte abbiamo continuamente analizzato la questione dal punto di vista dei media
Io vorrei che venisse la vostra opinione dal punto di vista del lettore o comunque nello spettatore televisivo
Io penso che quasi tutti i presenti in sala ogni volta che leggono un giornale o guardano una televisione già si aspettano che la verità raccontata non sia la vera verità
Personalmente meglio l'anno scorso ha avuto una fortuna di recarmi in quattro giorni il Libano e
Otto la possibilità di girare io da solo non ha una donna tranquillamente insomma
Per la città con tassisti che parlavano solo arabo e sono riuscita benissimo a girare per questa magnifica città che stavano ricostruendo che Beirut ho avuto la possibilità di andare nella valle di parte credo che voi fate questi studi quindi sapete benissimo essere una delle sedili dire sfollato
Quello che io ho imparato andando a Beirut l'anno scorso
Ci diranno tutti i settori che potesse capitare qualcosa di brutto un'altra volta
Ma sono andata lo stesso e avvolto quindi la possibilità anche di confrontano armi con libanesi che abitano quindi e visto una città dove convivono quattordici lire di giovani differenti
Ho potuto vedere la televisione locale e ho scoperto una realtà una verità che qui non è non ho mai visto conosciuto
Possono anche obiettivamente pensare che avendo brutto
La possibilità di parlare con dei libanesi probabilmente hanno un grande una grande un grande senso patriottico e poi probabilmente dopo tutto la guerra che hanno subito hanno anche questo grosso orgoglio quindi posso immaginare che anche loro abbiano cercato di raccontarmi una loro verità tuttavia cercando di mediare due all'attaccante che facevano a pugni io non s'sono rimasta veramente base militare dopo quello che è successa scoppiata di nuovo la guerra
Utilitaria è cambiato il governo ha mandato una missione che comunque la vogliamo chiamare sono in guerra è inutile che ci raccontiamo che sono tranquilli beviamo attivi senza quella nessun tipo di pericolo
Quindi benissimo tutte queste analisi dell'Iraq ma io vorrei approfittare anche proviamo a vedere secondo voi come risolviamo noi
Adesso guardando la televisione se ci dovessero raccontare qualcosa di quello che succede in Libano
Come commenta dobbiamo vedere grazie
Prendiamoci sono ancora si solo brevissime perché non vorrei non dà spazio alle risposte poi ce n'è uno ogni una in seconda fila Cattaneo
Mi viene in mente che ci fu un periodo proprio vent'anni fa dove almeno una parte dei giornalisti
Diventano esse stesse dei militanti nel senso che si aggregarono intorno ad una diciamo così l'ipotesi politica che poteva essere forte che la sostenevano inutilmente Polo successe ai tempi del razzismo in Sudafrica con Mandela
Va bene
Saluti parlando dalle presentazioni di questa angoscioso situazioni di case dei palestinesi orbene voi avete di fronte una situazione simile a quella di Mandela
Cioè il suo direttore Gastel credo io su questa questione che è la liberazione di Marwan Barghouti
Che è persona assolutamente su cui credo tutti possono dire che giocherebbe un ruolo di
Semplificazione
Ma di pacificazione così lo sanno perché è una di semplificazione del quadro
Un ruolo di positività un ruolo di accettare quasi sicuramente nel giro di pochi anni Israele come una regina ma realtà esistente così se li aggrega sta intorno a questi impoveriti liberiamo facciamo liberare Marwan Barghouti di cui anche il governo israeliano cominciando a rendersi conto l'utilità del manto erboso per lo stupro di proposito anziché di persone che poi si trova a distanza e quindi a riflettere sulla propria insufficienza ecco
Grazie raccogliamo l'ultimo quesito e poi
Prego
E due flash
Relativamente diciamo al sistema internazionale che sembra non avere più un equilibrio per continui interventi di guerra
Sì
Potrà per riuscire a ricostruire un sistema di sicurezza collettiva tra di vari soggetti internazionali e poi per quanto riguarda il mondo della comunicazione ma forse bisognerebbe free
Mette l'accento diciamo così la rappresentazione dei fatti la rappresentazione degli avvenimenti perché spesso si dice non so l'opinione l'ordine attraversa il commento però sfugge su su cosa si basano diciamo queste cose
Molto bene Monica sequenza tubero coinvolgerebbe anche
Comincia e cerca di essere rapinata segnaliamo anche utili interlocutori allora
La prima domanda che era quella sull'anzitutto c'era l'Europa il giornalismo europeo si è ribellato sì
Vero nel senso che ha dato conto delle proteste eccetera io non ho visto scritto su nessun giornale abbiamo tentato di farlo in pochi ma sembrano dei pazzi che nel due mila e due dicembre c'era stata una riunione dell'opposizione irachena
Che parlava già di come spartirsi le rate del dopoguerra in Europa questo non aveva legittimità di esistenza perché bisognava raccontare che c'era il dibattito all'ONU cercar di dire signori guardate che hanno già fatto tutto da un'altra parte questo non si potrà raccontare quindi non credo che l'antidoto a cui ci riferiamo sia semplicemente dà conto delle manifestazioni delle manifestazioni pacifiste e sul dire
Perché sono Cnn Al Jazeera dico che forse c'è uno straordinario parallelismo sul fatto che l'Europa non ci sia stata come entità politica sulla questione guerra in Iraq l'Europa è esplosa
E ha perso la sua forza politica sulla questione guerra in Iraq guarda caso in media europei non sono riusciti ad avere una voce comune per raccontare quel tipo di percorso che si stava realizzando quindi credo che le due cose vadano straordinariamente di pari passo poi il discorso del della gita in Libano guardi lei ha fatto un giro in uno dei pezzi più belli di tutto il Medioriente dove c'è un senso di libertà che si respira poteva stare in giro con quel tassista dei quindici giorni non solo quattro perché non le sarebbe successo assolutamente niente Hezbollah è un partito che ci spiega professor Branca che è vero
Legatissimo a una certa anche in The Grease Moshiri da che però
Raramente città attira sul velo se non è perché sta andando a parlare con fatti l'allodola strallati insomma Hezbollah è prima di tutto ormai una grande da politica che ha un preciso disegno politico della testa quindi non al problema di rapportarsi
Con le donne poi come la missione secondo me non è una missione di guerra quella che stanno facendo gli italiani è una delle poche buone figure che stiamo tentando di fare anche in termini di recupero di quella famosa voce europea
Di cui parlavo prima
E come guardare il Libano è come guardare alle cose Betar crede all'ultimo intervento per esempio guardare sempre di più Rile poche volte in cui vengono raccontate delle storie magari anche piccole ma che entrano dentro in profondità
Nei racconti e nelle realtà e non solo continuare a guardare sempre tutto dall'esterno giocando appunto all'alternativa del panino politico io la penso così tu la pensi cosa
Marwan Barghouti e la militanza dei giornalisti io non credo che i giornalisti debbano essere militanti perché perde immediatamente il loro ruolo
Sul suggerire lo sanno tutti benissimo fino a Barghouti è un pezzo importante della soluzione io non posso dimenticare che Maran barbuti che personale peraltro conosco anche molto bene
Nel suo ufficio a Ramallah Vivas sei ministri uno della FED PLP una diffamazione un dodici ad e i membri di Fatah perché lui era in assoluto la persona che teneva insieme a Ramallah anche nei momenti più complesse quando la leadership di Arafat serviva solo per gestire come dire le pubbliche relazioni ma il la pancia profonda
Della del godimento palestinese veniva gestita Marwan Barghouti per cui non serve che i giornalisti lo proponga non lo sanno benissimo tutti ma come fanno a sfasciare ancora di più la Regione se poi vivranno Barghouti c'è caso che li farà
L'accordo non solo nei territori palestinesi ma anche banche dati insomma
Grazie russo mancavano Alessandro granaio brevissimamente vorrei chiedere
Di sottoporre a Monica questi due riflessioni una parte credo che nel
Nella comunicazione mediatica talvolta si ritenga che la gente sia più stupida di quello che effettivamente talvolta fu acquisto e spesso vado impreparata
La famosa casalinga media eccetera ma penso che la gente che c'è mediamente interessata alle cose sarebbe più propensa ad ascoltarla ad approfondirle almeno un po'di quanto non gli venga consentito ricordo con orrore
I che mi hanno telefonato una volta da una radio non mi ricordo più temo Cosma RadioRai
Quando hanno
Con bombardato i famosi Buddha di Bamiyan né in Afghanistan e mi hanno chiesto un parere e io ho cominciato a dire che gli egiziani pure essendo musulmani da da secoli non hanno mai distrutto le divinità arrestato e delle divinità egizie quindi che non vedevo un un rapporto inevitabile tra l'essere musulmano ed essere iconoclasta verso divinità non rappresentazione di tipo di altre divinità di altre religioni eccetera però soltanto immediatamente stoppato dal giornalista che ha detto no guardi lei la prende troppo alla larga abbiamo cinquanta secondi allora io dico beh ma perché dobbiamo avere cinquanta secondi perché veramente la persona che mi sta a ascoltare dopo cambierebbe canale perché è stanca di sentire una risposta su un argomento così
O forse perché è il sistema che è un po'fatto bizzarramente per cui hanno oltre cinquanta secondi non non puoi parlare perché altrimenti non so appunto cioè l'altro canale che ti porta via l'audience
E quindi questa è una cosa la seconda punto quello che diceva l'ENI sembra molto importante cioè fa parlare i protagonisti
In fondo quello che pensa Bonaiuti o Pecoraro Scanio su la questione irachena mi sembra
Una Christian molto risibile rispetto a quello che pensano quelli che sono lì
E non dovrebbero mancare le possibilità di sentire
Appunto la gente chiedo solo di Baghdad ma anche delle altre città o con la gente del Medio Oriente eccetera
Farli parlare farmi raccontare peraltro alcuni di loro parlano l'italiano perché non hanno anche studiato io per presente soprattutto l'Egitto che conosco meglio ci sono migliaia di studenti italiano i quali hanno come unica speranza quella di andare a fare il cameriere a Sharm esce quindi
Di venire qui a lavorare
Magari anche nella comunicazione per spiegarci un colpo al collo del loro mondo non se ne parla proprio quindi per carità l'italiano che serve per andare a affidare le mance semmai avere qualche avventura galante con qualche signora
Italiana che viene in vacanza sul Mar Rosso anche questo trasmette l'immagine di una civiltà insomma questo negare delle possibilità e purtroppo inediti concludo Illy i media non fanno altro che vendere delle idee delle immagini
Delle semplificazioni ovviamente perché è inevitabile si semplifichi il guaio è che queste cose qui funzioneranno
Quindi
Come dicono i sociologi una colon dev'essere vera per produrre dei risultati basta che sia creduta vera
Quindi continuare a a dire queste cose che non sono vere produce esattamente i risultati che verrebbero se fossero vere quindi intorno a un certo punto di vista la con la paletta veramente tremare
Sì molto brevemente anche io
Allora per quello che riguarda
Il modo in cui l'informazione e non solo allora l'informazione italiana trattato questi cinque anni di cosiddetta guerra globale contro il terrorismo
Io per cominciare non mi concentrerei sul modo in cui l'informazione ha trattato la guerra in Iraq
Perché la querela che è un capitolo importante naturalmente dicono che è venuto negli ultimi anni ma non è l'unico capitolo
Sulla guerra in Iraq la stampa europea ha avuto margine di libertà impensabili perché questi margini sono stati sostanzialmente attribuito dal
Sciagurata operazione di immagine che sulla guerra Pato una messe di Bush
Io
Lo dico spesso ma credo che nel cosiddetto antiamericanismo che in larga parte anche questi immaginari e dell'opinione pubblica o della stampa addirittura europea tolto Bush non resta quasi nulla
Bush in occasione della guerra contro l'Iraq ha presentato la guerra con un linguaggio che per l'opinione pubblica europea e per la stampa europea era facilmente un linguaggio non ricevibile quindi io non non mi concentrerei tanto sulla questione della
Della guerra però confesso una mia ipocrisia
Io ho parlato prima di stampa europea e di stampa in generale per la verità la mise soddisfazione soprattutto proprio sulla stampa italiana non l'ho fatto per un evidente una considerazione di di ospitalità io non credo che che il problema sia solo della stampa sia picchiato mettiamo primi su tutto e quindi sarebbe strano che non ce l'avessimo sulla stampa
Però sulla qualità dell'informazione soprattutto in materia di politica internazionale io trovo che ci sia ancora una differenza piuttosto significativa tra la qualità della stampa italiana e la qualità della buona stampa europea non tutta l'asta però tema della buona stampa europee
Per non parlare della buona stampa americana e insolite nessuna cattedra per fare un esempio
Allora su questo io credo che tutti loro portando riflessione sono assolutamente certo che non sia colpa dalla stampa
Sono convinto che la stampa risenta di un problema che non è soltanto naturalmente dei sistemi di mezzi di comunicazione di massa
Così come dal punto di vista culturale nella stampa accadono alcuni indizi che sono presi da cultura politica italiana perché la cultura politica italiana si sfoga ovunque si sfoga tra le altre cose una stampa io trovo per esempio non voglio fare nomi
Ma che su o quotidiani su grandi quotidiani europei certi articoli di certi autori che si leggono sulla grande stampa italiana probabilmente non sarebbero pubblicati
Su questo io credo che la stampa dovrebbe stare più attenta dovrebbe avere forse un po'più di di attenzione proprio per la ragione che si diceva prima perché l'opinione pubblica italiana non è più scema di quella di tutti gli altri Paesi
E il rischio è disaffezione dell'opinione pubblica italiana lettura della stampa in modo particolare il mondo giovanile io credo che ma a me è capitato l'anno scorso di fare una una domanda imbarazzante imbarazzante per i risultati dagli studenti sono pochissimi quelli che leggono i quotidiani ma non riesco che il tutto ha biasimato
Allora
Anche perché anch'io faccio un po'fatica confesso
Due ultime osservazioni invece per quello che riguarda domande più puntuali sull'attualità internazionale anche io come Monica Maggioni starei molto attento hanno un confondere quello che pacifico da quello che di guerra la missione italiana in Libano non è una missione di guerra
Allora quando anche si vuole con tutte le ragioni del mondo esercitare polemica contro politiche estere contro scelte politiche bisogna riuscire a farlo proprio ancora una volta per avere una limpidezza nella nostra documentazione
Distinguendo tra cose diverse la missione in Libano credo che da nessun punto di vista oggi possa essere considerato una missione di guerra
E se mai ci sarebbe da discutere sulla differenza sulla sul trasformazione della missione in Afghanistan su questo forse si potrebbe discutere ma sulla questione libanese direi proprio no e tra l'altro in quel caso abbiamo fatto anche una discreta figura anche su questo sono perfettamente d'accordo l'ultimo giorno l'ultima cosa o di mitologie degli Stati Uniti hanno avuto in questi cinque anni la mitologia della guerra globale contro terrorismo ma anche noi europei abbiamo una mitologia che quella sicurezza collettiva
La sicurezza collettiva le Nazioni Unite non sono stati pugnalate alle spalle dall'America di Bush
E la sicurezza collettiva le Nazioni Unite hanno fallito negli anni novanta di fronte a tante grandi prove che sono state grandi prove europee penso da quella di cosa
Solo il fallimento e la sicurezza collettiva di fronte alla guerra jugoslava che è stata un'altra grande tragedia non dimentichiamocelo
Quel fallimento deve restare nella coscienza collettiva europea e questo recupero spesso critico della sicurezza collettiva delle Nazioni Unite credo che sia anche in questo caso un po'una manifestazione di leggerezza di responsabilità un po'come la guerra globale degli americani
Bene grazie mille credo che dopo aver reclutato per tutta la sera i tempi televisivi Posatora consolarci quelli rispettate perfettamente
Buoni