Iran-Israele. Olocausto nucleare

Alla ringrazio tutti voi per la vostra come sempre cordiale e affettuosa presenza a questa iniziativa del circolo delle libertà che si deve
A una felice intuizione dei nostri carissimi amici Aristide un la Stefano De Luca che ringrazio proprio per questa iniziativa
Dico immediatamente che nella tesa a che arrivi anche Guido Lo Porto che come voi sapete ecco nella nell'assunto il suo incarico di assessore
Alle finanze al bilancio della Regione Sicilia e in questo momento impegnato in una defatigante
Ampie e un in una defatigante riunione ad un'ansa dell'assemblea regionale per l'approvazione del bilancio noi iniziamo nel frattempo lo attendiamo
Dico immediatamente
Il mio compito o Que oggi
E soltanto di una
Brevissima
Pro introduzione della saluto ai nostri illustri ospiti che formano un parterre eccezionale per la presentazione di un libro il libro del direttore dell'opinione Arturo diaconale
Iran Israele olocausto nucleare
Che abbiamo scelto o come ricordo o per celebrare il giorno della memoria che come tutti voi sapete per una legge dello stato oggi viene celebrato in tutta Italia ed è proprio o il ricordo la memoria
Di unno olocausto o di una tragedia che è stata non soltanto del popolo ebreo ma è stato detestata di tutta l'umanità
E quindi questo o ricordo indelebile oggi noi non celebriamo corno
La un dibattito un confronto su un libro che contiene del intuizioni che oggi sono ripetute in tutti gli editoriali dei quotidiani nazionali dal Corriere della Sera al giornale al foglio a Repubblica cioè l'intuizione che
L'Olocausto o del popolo ebreo si può ripetere e si può ripetere col tentativo della distruzione dello Stato di Israele nonno tanto a questo punto per motivi razziali o di fanatismo religioso questo è soltanto un pretesto ma per affermare un nuovo imperialismo egemonico di una a Potenza che vorrebbe diventare nucleare che la con la la potenza a di Teheran ma la potenza dell'Iran che come voi sapete è l'unico Paese mediorientale che non è popolato da arabi iraniani sono ariani non sono arabi
Vogliono affermare una egemonia e nel dibattito che adesso andremo a fare proprio nel nella celebrazione di questo giorno della memoria che devo ricordare ne parlavamo o proprio poco fa
Ho avuto nel nostro Paese una sottolineatura di tipo istituzionale eccelsa non era mai avvenuto nei cinquant'anni della repubblica il Presidente della Repubblica Napolitano
A o proprio uno due giorni fa con un intervento molto forte molto significativo anticipando o il giorno della memoria ha detto o che
Il
L'antisionismo o nasconde in affetti un antiebraismo e l'antiebraismo e l'antisionismo sono proprio una a malattia non soltanto politica del nostro tempo che potrebbe avere conseguenze devastanti io subito presento i nostri ospiti
Do la parola ad uno di essi faremo una tavola rotonda con o degli interventi brevi e ripetuti perché l'argomento è molto affascinante il libro eccezionale
Si legge tutto d'un fiato e noi lo stiamo offrendo agli amici al Circolo delle libertà perché è un libro essenziale per comprendere i fatti del nostro tempo e quindi per avere la cultura dei fatti del nostro tempo abbiamo però al nostro tavolo l'amico carissimo Stefano De Luca che voi sapete impegnato o in politica da sempre da tempo il segretario nazionale del partito lo liberale quindi è il portatore di una idea a di libertà ma soprattutto di democratica mo'Croazia che in questo libro viene sottolineata continuamente e poi
E poi siringa
E poi
Del parterre eccezionale di questa serata dedicata al Giorno della memoria abbiamo o il nostro ambasciatore
Paolo Pucci di col nostro perché Paolo Pucci è nato a Palermo nel mille novecentoquarantuno
Ahimè
Ai vertici ai vertici
Bella organizzazione diplomatica italiana voi lo sa sapete che è stato segretario generale della Farnesina con uno il ministro Gianfranco Fini è stato confermato
Dal ministro D'Alema al al medesimo opposto di leader di quella che la diplomazia no italiana
Paolo Pucci è laureato in giurisprudenza a Palermo ed è soprattutto un esponente di quella borghesia intellettuale palermitana che dai tempi dei Florio fino a oggi ha rappresentato o la vetrina il fiore all'occhiello odi uno al mondo della cultura dell'impegno civile e anche dell'impegno in una alla professione qual è quella a diplomatica che vede soltanto pochi rappresentanti del mondo palermitano Paolo Pucci al vertice di questa di questa organizzazione diplomatica alla Farnesina io lo ringrazio perché con però cortesia con affettuosità con amicizia voluto accettare il nostro invito e naturalmente la partecipazione al dibattito da parte di Paolo Pucci a unno o significato enorme per la sua esperienza per la sua competenza per il modo con cui in tanti incarichi di primissimo piano nella della diplomazia italiana nel mondo
Paolo Pucci ha dimostrato qualità assolutamente incomparabili e poi Arturo diagonale Arturo diagonale e il nostro direttore dell'opinione perché ha iniziato la sua carriera di giornalista di giornalista affermato conosciuto
Ossia della carta stampata che dei mass media in generale della televisione perché l'ha cominciata come redattore come giornalista come collaboratore del Giornale di Sicilia
Per le attività parlamentari a Roma
è stato ai vertici della Federazione nazionale della stampa e autore di innumerevoli opere ma soprattutto l'antesignano di una battaglia giornalistica per la libertà e il pluralismo e contro il corporativismo intellettuale di cui questo suo libro è un significativo punto di riferimento non per niente Francesco Cossiga ha voluto dare la prefazione a questo libro ha voluto sottolineare come nelle pagine di questo libro vi sia uno enorme motivo di riflessione per la tutela e la difesa non soltanto della libertà o dello stato di Israele del popolo ebraico
Della l'unica democrazia che esiste in Medioriente ma della libertà e della sopravvivenza di tutti noi
La riflessione di questo libro ci riporta indietro odi oltre sessant'anni quando in quel settembre
Anzi in quell'agosto diciotto agosto mi pare del mille novecentotrentanove
E il capo della diplomazia nazista il capo della diplomazia comunista di Stalin firmarono il Patto di non aggressione diedero inizio
Alla seconda guerra mondiale con qualcuno che diceva ma perché morire per Danzica ebbene con quel con quel dubbio se valeva la pena Morire per Danzica è iniziata
La più fratricida la più terribile delle guerre civili fra europei che ha portato al disastro del nostro continente ma soprattutto e lo dirà diagonale ha dato assegnato i prodromi di quella che potrebbe essere una a ancora una volta una occasione devastante ed deleteria per il mondo occidentale per l'intero mondo occidentale e per l'Europa quindi io ho immediatamente passo la parola a Stefano De Luca che che e per la sua esperienza di parlamentare di uomo di governo ma poi di parlamentare europeo su questi temi ha fatto importanti riflessioni che adesso condivideremo con Louise grazie
Grazie
Io sono più che altro diventato come molti di voi cosa in politica non più praticante e osservante
Anche lo stesso piccolo partito liberale di testimonianza che noi teniamo e come dire una sorta di modo di preservare la nostra storia la nostra fede la nostra idea i nostri valori
Qualche volta guardando anche un po'scomodi quello che avviene intorno lo dico perché mi considero e mi chiamo considerarmi
Un militanti civico più che un militante politico come sono stato in servizio permanente come sono stato prima per molti anni
Stasera parleremo di questo libro di Arturo diagonale con quale condividiamo ormai
Una forse trentennale
Disperata e qualche volta disperante battaglia per fare sopravvivere
Che per dare uno spazio una dignità culturale alle idee liberali e con cui condividiamo anche una quotidianità fisica di locali a Roma quindi ci incontriamo ogni giorno
E devo dire che quando Colletto
Questo libro
E io vi consiglio di del gergo stasera ne parleremo ma e ancora più forte la sensazione leggendolo deprime pagine di questo libro
Fanno pensare più una provocazione che non ad una tesi
E quello che affascina e alla fine che la sensazione iniziale della provocazione poi ti fa trovare invece immerso
Nel ragionamento e poi ti porta a condividere la tesi cioè a dire questa provocazione intellettuale di Arturo
Fa un'operazione
Quasi da psicologo
Nella nostra mente ognuno di noi
Soprattutto nel mondo moderno in cui c'è come dire questo desiderio consumistico di vivere la vita più felice più semplice possibile e portato a rimuovere tutte le cose negative tutte le possibilità di pericolo
E basta pensare alla emozione che ci ha dato
Per esempio assistere questa volta in diretta attraverso la televisione alla più spaventoso degli attentati della storia che è stato
Quello delle delle Torri Gemelle io non dimenticherò mai quel giorno il posto dove i Rolli mozione che ho provato vedendo quell'aereo che si conficca Ava nei dei grattacieli e poi questi grattacieli catene e pensa
A quanto è stata ovviamente istintiva e immediata la solidarietà e quanto è stata rapida rapido il processo di rimozione di questa vicenda
Peggio a quanto è stata scientificamente
Scientificamente
Forte
Risposta
In termini culturali organizzativa
Dei dei del mondo antiamericano nelle lavorare una teoria negazionista persino di quello che noi avevamo visto alla televisione in presa diretta con i nostri occhi
Elaborando e dando spazio e dignità
Ha una tesi
Secondo la quale insomma gli americani sono sarebbero fatti dal da loro
Che
Dovrebbe essere avrebbe dovuto suscitare una sì una reazione di raccapriccio e invece non solo è stata tollerata ma forse quella solidarietà adesso è stata superata rimossa
E
Subdolamente davanti a me radicalismo strisciante oggi dilagante viene chiamato anti
Da Dapri Ubu combo uscissimo una cosa impressionante in buona sostanza quando cambierà il governo americano ci sarà un'altra ragione per essere lo stesso antiamericani
All'una e parallelo che fa
Arturo sulla storia di queste tormentate terre dove sia andato insediare difficili terre dove sia andato a insediare
Lo Stato di Israele
Nei primi secoli del mille a partire dal mille cento fino al mille trecento dove si andarono assai insediare i cristiani e il primo e regni cristiani con le crociate è un parallelo molto efficace con quello che avviene oggi e molto efficace sì soprattutto riflettiamo altana leninismo del motore di quella iniziativa e alla Chiesa cattolica
Chiede alla Chiesa cattolica per molti versi
Simile in alcune come dire in alcuni modi di condurre le proprie come dire le proprie iniziative di egemoniche o dieci e non Monia culturale e spirituale simili
Anche a a quello che noi oggi vediamo vediamo nel mondo islamico quello si chiamava integralismo questo fondamento fondamentalismo ma c'è una matrice comune quando la Chiesa cattolica de altri problemi perché dovette fronteggiare altri fenomeni di spaccatura
All'interno del suo mondo abbandono con il regno e quel regno crollo
Saladino riuscì a distruggere quello pezzo di di storia
Cornice le sue luci e le sue ombre che il mondo occidentale lì aveva realizzato bene oggi la teorica la tesi di di Arturo quale
Che se è vero che per in questi sessant'anni Israele è stato in piedi
Grazie alla sua forza militare per cui tutte le volte che ci hanno provato luglio implica Mazzolari
Hanno dovuto dire ai scappare perché hanno fatto quattro guerre e due intifada e non sono state sufficienti neanche a preoccupare Israele perché militarmente col secondo i sistemi diciamo della guerra tradizionale Israele è enormemente più forte è quindi questi
Paesi circostanti non sono riusciti a preoccuparlo oggi Ahmadinejad ha trovato ha individuato
Quello che può essere in modo per
Ottenere due risultati lo diceva prima Enzo Fragalà devo tornarci su questo argomento quello di eliminare fisicamente
Israele
Perché
Passano due tre bombe atomiche Israele grande quanto la Sicilia e butti una messicana Katane una Palermo la Sicilia infinita B e la stessa cosa
Eliminare fisicamente e strane è a questo punto contemporaneamente a conquistare una leadership
In nel mondo arabo si dice ma siccome Israele alla bomba atomica di porre delle pan per focaccia non è così perché in un territorio grande quanto la Russia e poi se pensiamo al mondo arabo tutto nel suo insieme ancora più grande con alcune centinaia di milioni di persone
Un un'operazione di questo genere non si può fare perché dovreste votare mille di bombe atomiche non ne basterebbe uno due o tre mentre con uno due o tre Israele può essere distrutto
Questo è un pericolo che c'è
Noi non dobbiamo operare la rimozione ma nel giorno
Che in questo Paese
Ed è una cosa bellissima
Viene consacrato al ricordo della pagina più brutta della storia d'Europa negli ultimi secoli che è stato l'Olocausto nel giorno del di quel ricordo è doveroso da parte nostra
Intanto dare atto lo ha detto prima benissimo penso al Presidente della Repubblica di un discorso bello
Coraggioso perché soprattutto fatto da chi rappresenta l'unità della nazione
Sapendo che a una larga fetta
Non solo di quel bel paese ma del di diciamo di quel Paese da cui dal dalla cui provenienza politica lui deriva non è gradito pensato discorso bello e coraggioso è questo lo ha elevato al rango veramente di bund capo dello Sato responsabile a cui noi dobbiamo ma
Del questa giornata deve servire per renderci consapevoli anziché rimuoverle di questo perché rimuovono di questo pericolo esistente della gravità di questo periodo pericolo immaginando allora ecco la risposta che ci alla fine e concludo su questo vi chiedo scusa se mi sono dilungato immaginando di potere
Dare una risposta a domanda implicita perché alla fine del libro
Perché
Un'altra cosa cattivante che c'è nel libro di di di Arturo che si regge tutto d'un fiato e questo che a cui non da voi delle risposte la già
Al lettore di cercare una risposta a questo problema e credo che le risposte a mio avviso possono essere due sole
Una politica culturale
Cioè una forte risposta ad Ahmadinejad che nega
L'Olocausto
E guardate che in questo mondo
O che ha un filo conduttore e soprattutto che ha dei terminali nel nostro Paese nella nostra civiltà occidentale una una rimozione sapevo con una teoria negazionista non ci metterebbe molto a penetrare quindi noi dobbiamo tenere vivo quel ricordo mantenerlo vivo per dire che Israele l'avamposto della nostra civiltà come si disse dopo l'undici settembre non possiamo non sentirci tutti americani di io dico oggi in questa giornata non possiamo non sentirci tutti israeliani fratelli di coloro i quali
In questo momento rappresentano come dire il punto critico è più esposto della frontiera della nostra civiltà rispetto a un'altra civiltà con la quale noi sogniamo e speriamo di corte di potere convivere pacificamente ma che comunque certamente siccome rappresenta in termini di valore la negazione di molti dei nostri valori questi momenti di tensione potrebbero esserci soprattutto perché di questi pazzi
Come il khomeinista Ahmadinejād nel oppure come Saddam ne possono spuntare molti quindi dobbiamo essere vi siano la prima cosa alla solidarietà
Politica culturale vera isolando
In Italia quel filone
Che qualche volta ha avuto anche una supremazia culturale
Di terzomondismo di presunto pacifismo per consentire agli altri di armarsi né di fare quello che vogliono e a noi di non di costringerci a non difendersi a non reagire quel soffrivo ravvisi mostra che c'è diffuso nel nostro mondo anche in un mondo come dire di stampo cattolico perché tutto sommato
Forse
C'è nel mondo cattolico l'obiettivo di come dire mettersi d'accordo per un ritorno indietro rispetto alle conquiste della civiltà liberale e tornare un Medioevo in cui
Un nuovo per un uovo papà del Sillabo o del Sillabo
E seconda edizione si possano dividere col mondo ha col mondo islamico il dominio dalla civiltà mondiale quindi prima cosa la salvaguardia e la difesa di della nostra civiltà attraverso una forte
Sensibilizzazione dall'opinione pubblica una seconda cosa che una bacche quella più importante quella battaglia politica non prima di fare entrare altri
Nell'Unione Europea Paesi paesini vai su con i persino il problema aperto e io sono favorevole c'ho già votato
Dell'ingresso della Turchia perché non c'è dubbio che è molto importante che entri questo fa parlo al Paese di crinale di frontiere però prima un giorno prima un minuto prima noi dobbiamo battersi per fare entrare Israele nella comunità euro
Diventasse un Paese della Comunità europea noi abbiamo alzato la migliore difesa che possiamo fare cioè eviteremmo avremmo la garanzia di avere evitato che una ipocrisia francese o di qualche altro paese abbandoni al suo destino domani Israele che quel lei diventano le frontiere della nostra grande nazione che l'Unione europea io credo che queste sono almeno la risposta che io ritengo di dovere dare alle domande di Arturo e comunque Arturo ci dirà se di queste risposte soddisfatto e probabilmente ce ne sono anche di altre ma quello che serviva oggi era suscitare la curiosità sul sito sul suo libro e suscitare l'attenzione su un problema che qualche volta no anche noi abbiamo cercato di rimuovere grazie
Grazie
Grazie a Stefano De Luca che con la sua consueta capacità argomentativa
Apposto tutta una serie di temi importantissimi non soltanto per il Giorno della memoria ma anche perché per quella che l'aspirazione alla pace
Alla Democrazia alla libertà ma soprattutto alla convivenza a fra i popoli è non ci può essere un interprete più competente e più efficace e di questi temi Rispetto
A quanto Arturo diaconale a a posto nel suo saggio nel suo libro o dell'ambasciatore Paolo Pucci perché proprio dal suo osservatorio che è il più alto della diplomazia italiana e proprio dal suo osservatorio che quello che maggiormente garantisce a tutti noi
Quelle prospettive proprio di pace di convivenza a di libertà e di democrazia che poniamo le riflessioni e anche soprattutto le preoccupazioni di Arturo diaconale perché Arturo diagonale ha scritto in una pagina del suo libro la storia non si ripete
Vi sono i corsi e ricorsi la storia non si ripete mai
Per chi dalla storia riesce a trarre un insegnamento mentre la storia si può ripetere tragicamente per chi è sordo all'insegnamento dopo della storia ora Israele unno o pezzo di terra di venti mila metri quadri proprio quanto una Regione
Di Ventimila scura venti mila chilometri quadranti
Scusate ed è ed è soprattutto posto in una condizione che i suoi sei milioni di abitanti sono assai meno della popolazione della sola Teheran ma non dico dei duecento trecento milioni di arabi che la circondano e te questo avamposto della nostra libertà della nostra democrazia della nostra convivenza sociale da qualche tempo
A in qua e considerato non più una risorsa come noi avevamo sempre imparato avevamo sempre imparato che Israele fosse una risorsa per l'Occidente una risorsa per l'Europa una risorsa per la democrazia
Arturo diagonale ha cominciato invece a parlare di problema per l'Occidente per la democrazia per la pace per la convivenza civile ecco a Paolo Pucci poniamo queste riflessioni di Arturo diaconale
Siamo certi di aver delle risposte come sempre affascinanti oltre che approfondita grazie
Grazie anzitutto ad Enzo Fragalà che ha voluto invitarmi a partecipare questo pannello rappresentativo del saggio di Arturo diaconale grazie perché ogni occasione che mi viene offerta per tornare nella mia città io raccolgo
Cercando di rendere compatibile questa tempo intenzione di colpirla con una quantità di adempimenti che invece la scena internazionale ci riserva e grazie di averlo fatto in una occasione importante in tanto in questo circolo animato da cari amici impegnati
Sulla difesa dei valori della libertà come visti dei colleghi Stefano De Luca da sempre ma di far moine in questa giornata che estremamente significativa Giorno della memoria
E quindi la celebrazione di ciò che la società internazionale la comunità internazionale ha fatto affinché la Shoah non abbia più a ripetersi
Il libro di Arturo diaconale il libro il tuo diaconale io vi consiglio a tutti di leggerlo perché è un libro sua dente fascinoso è un saggio
Un saggio che a metà strada tra il libro attesi
Un po'sul modello della la nascita della tragedia Dini non so Mosè e il monoteismo per restarci possibile tema del grande ebraismo
Libro attesi provocazione sulla quale si può discutere dibattere opinare su vari passaggi in cui
Argomentato questo filone enologico ineccepibile ma pieno di fascino libro attesi dicevo a metà strada tra libro attesi e pamphlet denuncia fa pensare al sacris di l'isola al presidente della Repubblica francese sul caso Dreyfus anche lì passaggio importante della della battaglia contro l'antisemitismo in Occidente ed in Europa
Un pamphlet di denuncia contro l'indifferenza
La irrilevanza nel sentire dell'opinione pubblica occidentale segnatamente europea rispetto ai rischi che Israele oggi corre
Ma qual è la linea argomentativa di questo saggio la linea argomentativa quella dell'analogia
Vale a dire l'analogia tra la vicenda dello stato ebraico i Palestina Israele negli ultimi cinquantasette anni di storia
E la vicenda degli Stati cristiani in Levante a partire dalla prima crociata fino alla fine del tredicesimo secolo
Naturalmente un'analogia tra eventi così distanti cronologicamente può sollevare addetti interrogativi ma la forza argomentativa del per il saggio di Arturo diaconale mi pare che ci trascini a riconoscere che vi sono fortissimi elementi di analogici
Tra questi
In
Dato di una come dire immissione di uno Stato diverso dalla sua configurazione identitaria rispetto alla realtà entro cui si pone quando i cristiani andarono in Palestina nell'undicesimo secolo
Non è che non ci fossero dei cristiani in Palestina ce n'erano sempre stati
Però l'idea il deus molto era quella di creare uno Stato pervaso i valori cristiani uno Stato cristiano non uno Stato dove ci fossero cristiani ma uno Stato cristiano
E questo nasceva da un momento particolarmente fiorente della storia europea si era dopo il mille
Una rigenerazione demografica economica culturale una grande rivisitazione della tradizione religiosa la riforma gregoriana insomma una grande modernità una forza che permetteva di spostare fuori della dimensione ristretta europea questi valori fu quella l'avventura
Cristiana l'impresa cristiana
L'impresa ebraica in Palestina nasce naturalmente dalla dall'idea azionista perso nei suoi successori ma si nutre il
Della dell'orribile unica e irripetibile tragedia di storia europea che è stata la Shoah
Entrambi quindi l'impresa cristiana nei primi secoli del nostro millennio che l'impresa ebraica negli ultimi decenni
Nascono da vicende europee questa è un'analogia che Arturo diaconale ci propone che io appieno condivido
Semmai osserva diaconale era più difficile la situazione
è stato si ravvisa
Più difficile la situazione di Israele oggi rispetto agli Stati cristiani in Palestina
Perché bene o male gli Stati cristiani in Palestina il premio Gerusalemme poi dopo la caduta di Gerusalemme San Giovanni d'Acri insomma tutto ciò che è andato fino alla seconda metà del tredicesimo secolo potevano contare
Su un bastione dell'impero cristiano d'Oriente al nord
Il regno cristiano di Cilicia a nord est il deserto siriaco adesso lo Stato di Israele invece assolutamente stato circondato da nemici tutti ricordiamo quando dopo la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite seguito nella decisione assembleare
Venne disposta all'istituzione dello Stato
I paesi arabi avviarono una offensiva e fu la prima guerra israelo palestinese nel quarantotto quattro ce ne sarebbero state di guerre successivamente la guerra appunto il quarantotto la guerra del cinquantasei la guerra di Suez
La guerra dei sei giorni detta del sessantasette e la guerra detta tempi Yom Kippur del del mille novecento e settantatré
Poi ce ne sono state due ancora che se non sono tecnicamente delle guerre israelo
Come dire arabe ma sono le due guerre libanesi quella del
Dell'ottantadue
è quella capace di Galilea detta quell'ottantadue è quella di questa è stata combattuta per interposta persona come osservare Arturo diaconale da parte della sia ma soprattutto è l'Iran a mezzo
A mezzo Hezbollah
Quindi questi Analogie ci sono e sono forti
Comporta questa analogia che anche la conclusione della dell'impresa debba essere lo stesso e questo naturalmente non è dato sapere ma diaconale ci propone una chiave di lettura quando dice il detonatore perché questo accada
Perché
Israele possano sussistere e determinato dal dallo squilibrio di rapporti di forze che si determinerebbe dalla acquisizione da parte dell'Iran
Del dell'arma nucleare
E certamente
Questa prospettiva inquietante e inconsueta per la nostra per la nostra cognizione
E una prospettiva con la quale dobbiamo fare i conti perché rispetto alla situazione vissuta nel passato quando altro paese della regione l'Iraq
Stava per dotarsi di un ordigno nucleare ausiliari che in questo luogo
Nella nel deserto diciamo ad Ovest alla Mesopotamia
E Israele come tutti ricordiamo intervenne per liberarsi da questa minaccia rispetto a quel momento la situazione con l'Iran e profondamente diverso
Perché la dimensione territoriale dell'Iran paese di un milione seicentocinquanta mila
Chilometri quadrati
Un milione seicentocinquanta mila rispetto i venti Mina di Israele
Ma soprattutto la realtà di una disseminazione in Tyrande dei centri di ricerca e di costruzione nucleare talmente vasta che soltanto una possibile iniziativa
Di intervento militare nucleare di centinaia di ordigni potrebbe ritenere militarmente plausibile un intervento di questo genere e credo che tutti si rendano conto che ciò che militarmente sarebbe configurabile il secondo gli esperti oggi Israele che non ha mai riconosciuto di avere disporre di armi nucleari ma potrebbe avere da centocinquanta duecento ordigni probabilmente insufficienti anche solo per distruggere l'insieme delle capacità in fieri
Del nucleare militare iraniano
Ma sicuramente non sufficienti a misura del progredire di questi di questi processi beh rende ovvio che non è semplicemente immaginabile una risposta di questo di questo genere
E allora se ciò
Non è militarmente contenibile
Le implicazioni che ne deriva non sarebbero quelli di un'opinione pubblica israeliana crescente mente preoccupata sfiduciata e tentata
Di una nuova stagione di diaspora questo è l'argomento che svolge
Arturo via diaconale
La parola ebraica che indica il processo contrario alla Libia che il processo di ritorno alla Palestina e la ieri da
E di questo oggi in Israele si parte il rischio della ieri da cioè che a fronte di una prospettiva così angosciosa inquietante si possa determinare un processo disegno diverso per cui anche senza un confronto militare anche senza un confronto nucleare
La fine
Della dello Stato
Israeliano potrebbe essere contemplato per auto dissolvimento questa è la la tesi di Arturo Iacolare che io trovo affascinante anche se provocatorio naturalmente si potrebbe su questo in termini dottrinaria nucleare replicare argomentando che
Le dotazioni nucleari di norma non sono tecnicamente si dice un cuor fai c'è cioè nate per essere impiegate in termini di
Strumento di guerra ma sono a valenza dissuasiva servono a
Prefigurare un danno a carico di chi per primo usasse il mezzo nucleare un danno talmente devastante da farlo desistere
E era la tesi della force de frappe francese quando del golf
Decise di dotare il suo Paese di una
Forza
Dubito nucleare sapeva perfettamente questa forza non avrebbe potuto competere con quella
Da una parte americane e dall'altra sovietica ma era idea della risposta valuta debole forte cioè anche a petto di un danno
Ma conosco macroscopicamente maggiore per un Paese dato più debole la possibilità di farne soffrire di danno anche molto più limitato ma ugualmente devastante all'altro avrebbe avuto questa valenza contenitiva
L'equilibrio nucleare era basato su questo però certo bisogna anche dire al di là della vicenda francese l'equilibrio nucleare
Nei lunghi anni che hanno retto tutto sommato la pace nel mondo
In una situazione nella quale vi era la minaccia ma non c'era a rischio come abbia dire andarmene sostrato ecologo politologo francese
E siamo passati gli disse da una stagione della storia in cui c'era la minaccia c'era
Ma non c'erano rischi
A una stagione della storia in cui non c'è più la minaccia la minaccia nucleare per intenderci est-ovest ma ci sono rischi molto concreti e questo è uno di quelli
Bene e tuttavia
Questa ipotesi di detonatore costituita dal l'arma nucleare più che vuol Fighting per la capacità di indurre il mondo israeliano un mondo così avanzato così civile all'auto di sua antivento con la uscita con una nuova stagione di esodo Gabriele una provocazione
E piena di di interesse cammino
A mio giudizio che fa
Secondo punto allora una volta acquisita la validità dell'analogia tra Stati cristiani del Levante e Israele oggi
E a bando acquisita una prospettiva analoga nel dissolvimento degli uni e dall'altro cosa può farsi per evitare
Che tutto ciò si produca
Le ipotesi sono sostanzialmente due ripresa del resto una da Stefano De Luca toccano
Che è quella della membership europea e atlantica in atto di Israele la prima è quella della salvaguardia immutata della garanzia americana
Che il punto di forza su cui si regge Israele
Ma è un punto di forza che scricchiola
Perché nel saggio si indica
Con chiarezza anche la prospettiva di una stanchezza nell'opinione pubblica americana
Nei confronti di questa logica di impegno continuativo ad eterno un po'nei confronti di Israele li di contatto che è molto significativo che dava mio ex collega mio anche capo per una breve stagione mio mestiere oggi grande giornalista che Sergio Romano che rispondeva
A Della Peruta che è un grande demografo
Israeliano consigliere dice allora è stato per intenderci quello che ha indotto Sharon immaginare un accordo con i palestinesi di divisione di spazi in modo da permettere i due Stati sulla base della consapevolezza di una crescita demografica vistosa dei palestinesi
A in forza della quale è un determinato momento negli spazi diciamo
Israelo palestinesi e vi sarà una maggioranza araba a un certo punto e all'interno di arabo e la maggioranza islamica per cui se non si decidesse di dividere questi spazi in due Stati
Israele si troverebbe nell'alternativa
Uno di essere
Uno Stato democratico e allora minoritario per la componente ebraica l'altra quella di essere invece uno Stato ebraico
Identitaria mente ma non più democratico per cui la minoranza confermerebbe la maggioranza queste considerazioni di Della Peruta
Hanno
Indotto poi Sharon a questa coraggiosa scelta che cui maturo poco prima del essere colpito da quel devastante ictus che era quella di
Addivenire ad un accordo con i palestinesi per la costituzione di due Stati
Dicevo la garanzia americana ecco perché la garanzia americana potrebbe nel lungo termine affievolirsi leggevo dalla risposta che dava Roma-Napoli chiamato ieri al telefono per avere conferma di alcune cose che diceva
Il la grande diversità che c'è oggi tra Israele gli ebrei di Israele e gli ebrei americani che storicamente sono stati
Più numerosi primi gli americani rispetto Israele per la prima volta gli ebrei israeliani hanno passato il numero di ebrei americani
Ma in realtà questo dato che ma è emerso anche da da più fonti
è solo parzialmente vero perché mentre
In Israele si considerano identitaria mentre ebrei nello Stato israeliano
Gli ebrei i loro figli i loro nipoti e i loro coniugi
Indipendentemente dal fatto che nella legge rabbinica siano considerati tali
Negli Stati Uniti invece la identità ebraica e definita in un senso più circoscritto soltanto chi è praticante chi è riconosciuto
Da dai rabbini e riconosciuto praticante ebreo e non anche i figli che poi sono passati ad altre confessioni o che non professano la religione i loro figli loro nipoti i loro congiunti
Perché se si usasse quel metro gli americani ebrei sarebbero dieci milioni ma cosa vuol dire questo che il processo di assimilazione dell'ebraismo negli Stati Uniti sta crescendo
E quindi a misura di una secolarizzazione dell'identità ebraica negli Stati Uniti a misura della minore rilevanza di questa identità il rischio cui accenna
Arturo diaconale è un rischio concreto fino a che punto la garanzia americana Sala una garanzia
Senza vincoli di tempo
E allora la seconda la seconda opzione garantista che è quella della della integrazione in Europa e nella NATO
Sembra una prospettiva
Lontana nel tempo
Difficile da digerire però se noi abbiamo in mente che la costruzione europea
Sembra sulla via di allargarsi uso il condizionale perché è un tema di attualità delicata in direzione della Turchia che è un Paese sì europeo parzialmente ma in larghissima misura asiatico
L'attore di una identità insomma non del tutto
Collimano tutte con quella perlomeno maggioritaria europea si è un Paese laico un Paese secolare ma insomma il Paese storicamente del califfato in paese di un islam sunnita anche moderato ma fortemente
Marcante i suoi abitanti se si pensa che il Marocco avanzato candidatura d'ingresso la comunità europea Unione europea attraverso passaggi successivi
Non è da escludere che questa prospettiva Possa possa prendere corpo che in una logica magari di membership non solo di Israele ma anche dello Stato palestinese in fieri
Nel passato l'ingresso di due Paesi tra loro rivali e qualche volta imposizioni e anche di conflittualità aperta penso a Grecia e Turchia
Nella NATO che è stato uno strumento prezioso per il contenimento di queste pulsioni conflittuale
Ha funzionato bene una membership nell'Alleanza atlantica di Grecia e Turchia se Grecia e Turchia non fossero stati membri dell'Alleanza atlantica si sarebbero fatti la guerra in più di un'occasione questo che certo e quindi questa logica della integrazione europea era l'antica Israele eventualmente accompagnata anche da uno Stato palestinese auspicabilmente moderato e una sicuramente prospettiva interessante
E tuttavia è probabile che ciò accada
Arturo diaconale ha dei dubbi su questo e devo dire io alla luce della realtà effettuale che si constata nell'opinione pubblica europea l'opinione pubblica
Preoccupata sostanzialmente della sua tranquillità e non disposta a impegnarsi
In luoghi sparsi in circostanze in eventi che vengono percepiti come so perché amante problematici delicati
Non è
Folgorante come dicono gli inglesi non è per certo questa apertura
Per l'opinione pubblica europea si produca in Europa prevale questo sentire che Arturo diaconale descrive quello di pensare Israele e alla base per il problema palestinese il problema palestinese è alla base del radicalismo islamico il radicalismo islamico è alla base del terrorismo
Non c'è Israele non c'è il problema palestinese non c'è problema palestinese non c'è
Un problema di radicalismo islamico non c'è un confronto terrorista
La conclusione che se ne evince Max dall'autore poi di commentare esibirci se questa è quella che lui effettivamente avverte non mi pare che sia una conclusione ottimistica
Il velato pessimismo che non dà risposte pone dei problemi come diceva Stefano De Luca poc'anzi però nel impostare in termini in qualche misura pessimistici questa sua lettura
Dell'analogia storica tra Stati cristiani e Israele lascia emergere alcuni punti però invece che inducono a qualche punto di ottimismo
Io direi una triplice consapevolezza così mi pare di poter la definire di cui Arturo diagonale cita cotto alla luce delle vicende dell'estate scorsa ahimè parte ancora in corso in Libano
La consapevolezza che Israele esposto a un rischio mortale forza di questa guerra per procura che l'Iran più ancora che la Siria commesso alla agli Hezbollah il Partito di Dio questa consapevolezza del rischio morta Israele a me sembra che per la prima volta a fianco della indifferenza a fianco della tipi tendenza europea forse anche occidentale si fa strada
E una consapevolezza che dovrebbe portare se che ad oggi della storia sono valide dopo che si accertò che la Germania nazista occupasse la
Militarizzata della Renania dopo che si accertò che la Germania nazista occupasse l'Austria
Dopo che si accertò con il trattato di Monaco che la Germania nazista scompone S la Cecoslovacchia N includesse delle parti
Quando si arrivò a Danzica le democrazie occidentali dissero basta è vero che in Europa quel momento anche serpeggiano queste preoccupazioni questi dubbi Morire per Danzica che poi la variante del meglio rossi che morti per accertare beh Cerveteri Jacks però prevalse il senso che oltre quel punto non si poteva andare io credo che questa consapevolezza in Europa
Che Israele corra un rischio mortale sia un elemento che induce quali che ottimismo c'è una seconda consapevolezza che ugualmente importanti
E la consapevolezza gli altri soggetti delle vicende le cantine del vicino Oriente di rischiare molto oltre Israele penso anzitutto al ai libanesi
O per lo meno ciò che in Libano costituisce storicamente l'identità libanese cioè quell'insieme di i gruppi
è no culturali etno religiosità non sono riconducibili a a un modello maggioritario nella regione ai cristiani maroniti ai cristiani ortodossi ai drusi tutte queste componenti che fanno del Libano il Libano hanno che corrono un rischio anch'essi di anni chi lamenta o se la scomparsa di Israele producesse un effetto di omogeneizzazione integrale della regione
E quindi già adesso combattono per salvaguardare la loro identità
E potrebbero ulteriormente impegnarsi su questo fronte
Ma c'è una terza consapevolezza che va oltre gli stessi libanesi e che tocca gli stessi palestinesi
Perché dopo tutto non dimentichiamo che quello che faceva la differenza tra i palestinesi
E gli altri arabi della regione era il fatto che i palestinesi erano sì maggioritariamente musulmani e di confessione sul sunnita ma c'era una forte componente cristiana
Questa forte componente cristiana che si è tenuta riducendo propria misura della incertezza identitaria della mancata tenuta di questa realtà palestinese
Hanno cominciato ad andar via però gli stessi palestinesi hanno interesse che il loro problema il loro caso venga gestito e va affrontato da essi stessi non ad essere oggetto di una contesa in cui una parte rimane Israele ma l'altra si è allontanato Este vi è più e ormai è gestita dalla potenza egemone
La regionale che è una potenza non araba non sunnita
Che è l'Iran naturalmente khomeinista questi sono gli elementi gli spazi le possibilità che inducono a qualche cauto ottimismo che mi sembra di cogliere
Nel saggio di di Arturo Iacona io ne aggiungerei un altro di mio il mio gusto
Che cioè che anche l'altra parte
Alle dire all'Iran non è una realtà omogenea non è un blocco di interesse definito di ideologia o di ideologismo bloccato ci sono delle componenti che si muovono
Citerò un esempio nella dibattito nel match lisca e l'Assemblea parlamentare iraniana
A dicembre ben centocinquanta parlamentari hanno votato una mozione di condanna dell'operato dell'esecutivo il presidente Ahmadinejad per la sua gestione della politica economica certo non è che gli contestano la scelta nucleare o la scelta di ideologismo
Diciamo religioso d'ispirazione religiosa ma gli contestano la cattiva condotta della
Della politica economica
E non ci dimentichiamo che quando
In primavera scorsa sono apparse queste
Queste queste tentazioni di far guerra per interposta persona forze in Libano venne il dollaro il petrolio sforare azionato ottanta dollari anzi l'ha superato per qualche ad oggi siamo cinquantacinque
La situazione economica affatto fiorente in non è affatto fiorente in Iran è questo generate
Per i disagi dell'in comodità e le critiche certo è che la maggioranza dei parlamentari ha approvato una mozione di può sapere se come definirla in quel contesto si dice usurari
Di critica ma insomma una
Una mozione di di critica nei confronti dell'esecutivo e lo stesso Khamenei leader supremo ha preso delle distanze divergente dal indirizzo di ma divergenti
Naturalmente non si mette in questione la scelta nucleare perché quella è una scelta che par di capire condivisa dalla dall'insieme della società iraniana
Perché era si considera Kobe un delitto di cui disporre
E il contenzioso con la Iea che l'agenzia nucleare di controllo è un contenzioso complesso la responsabilità iraniana accertata ad oggi è stata quella di avere nascosto delle attività e questo naturalmente ha indotto la comunità internazionale a prendere le misure che sapete
La risoluzione del Consiglio di sicurezza è stata adottata dicembre
Che da due mesi di tempo all'Iran per sospendere ogni attività di arricchimento ogni attività che possano essere
Come dire foriera della della dotazione di un'arma nucleare però da un punto di vista formale l'Iran e non ha mai non ha mai riconosciuto la propria intenzione di dotarsi di armi nucleari
E sostiene proprio diritto a disporre di strutture che possono consentirgli di
Di avere della dell'energia nucleare
Ad uso pacifico naturalmente no avendo nascosto alle attività non è credibile e quello si è innescata la logica del contenzioso
Ma non è detto che questi questi motivi di di disagio di scontento che emergono nella nella realtà iraniana non possono essere utilizzati nel tempo per
Per affievolire la minaccia come dire ira di di conflittualità che che rende per tutta la l'argomentazione logica diciamo del saggio tale da portare alla conseguenza che non potrebbe altrove esserci che è quella di una minaccia tale per cui alla fine
Israele sarebbe costretto a fare una scelta di di fuoriuscita altra volta quindi voglio dire aggiungerei questo quarto elemento come uno spazio possibile di sia pure molto cauto ottimismo ricordando che
Gli esperti
Si dividono tra quelli che dicono che a queste condizioni di sviluppo di del nucleare
In Iran
Il Paese possa disporre di un primo ordigno nucleare intorno a due tre anni da ora e quelli che ritengono che occorra uno spazio temporale maggiore e quindi probabilmente tutto ciò non potrebbe accadere prima del due mila dodici
Non è irrilevante il tempo ai fini ed ai sensi del del quello che accade appunto del in e in Iran ma questi sono i termini di di spazio entro cui ci muoviamo e concludo dicendo un'altra formulando un'altra osservazione che mi ha colpito ma e che in questo affascinante saggio la parola Cina e Russia
Affiora una sola volta
Una sola volta pertinentemente adesso posso dire in che modo che tempo non è quello che li che rileva ma e significativo questo in un momento in cui nella storia del mondo
La Russia in fase di recupero parziale ma insomma della sua soggettività internazionale ma il fenomeno nuovo travolgente
Così significativo è questa
Questa macroscopica crescita del gigante cinese ci sono dei dati che sono fuori tema questo ma trovo così significativi pensate che secondo queste senza Cina continua andare avanti al dieci per cento e pareva dal dodici nero dieci un amaro saporito attesi ciò minimalista si calcola che nel due mila e trenta Cindia Cecina più India avranno produrranno annualmente più della metà delle ricchezza del mondo
Ma quello che ancora più significativo che così facendo recupereranno la posizione che avevano Cina ed India fino all'inizio del sedicesimo secolo fino all'inizio del Cinquecento cioè fino a prima che la scoperta dell'America e insomma cambiasse i termini dei rapporti economici al mondo inizialmente accerto in termini di valute pregiate come dire di Oro che proveniva dalle Americhe e quant'altro per prodotti agricoli le scoperte del popolo le patate la carne tanta ma insomma
Cina ed India tornerebbero in poco tempo ad essere quello che erano nel mondo c'è metà del mondo
Non tenendo conto del fatto che il mondo nel frattempo se allargato insomma vistosamente verso le Americhe l'Australia e quant'altro bene il fatto che e giustamente credo non in questo saggio la parola Cina e la parola Prussia ma conta meno russe in questo Cina dice non sfigura e credo che ripeto è comprensibile che non vi sicuri però che indica come manca probabilmente in questa riflessione insieme sul divenire del mondo perché la questione israeliana è una cosa rilevantissima nel divenire del mondo
Perché inciso sui inciso e non c'è dubbio che se si andasse a una finissima Israele nel senso di una una nuova diaspora un ritorno a una in senso inverso ma mica la partita è finita quello ha ragione a molto io credo Arturo diaconale quando dice poi ci sarebbe la tappa successiva lo scontro sunnita sciita che quello che sta infiammando ormai l'Oriente occidentale diciamo perché lì si giocherebbe una partita stranamente complessa durissima quello che spiega perché i Paesi arabi moderati oggi sono sono siamo una riforma la battaglia di quel genere e e ancora in tempo successivo poi una una una fase ulteriore che quella dello scontro tra l'Islam vincente una delle due componenti verso civiltà occidentale
Gli voglio dire la partita e planetaria non è una partita limitata e in questo io credo che un Paese come la Cina che a un miliardo e trecento milioni di abitanti
Un Champeaux ormai largamente eccede quello italiano che già eccede quello britannico come si prepara eccetera e quello francese che supererà quello tedesco fra pochi anni
Poi quello giapponese e quindi quello americano insomma avrà una parola da dire quale non lo so ma inserisco questo elemento di problematicità e di domanda ancora non risposto grazie
Allora grazie
Grazie
Al nostro ambasciatore per aver voluto con una sintesi mirabile e soprattutto affascinante ripercorrere i passaggi più importanti del saggio di Arturo diagonale
Dandoci uno scenario che è particolarmente significativo è significativo lo debbo ricordare ringraziando radio radicale che si sta trasmettendo a oltre un milione di radioascoltatori nel nostro dibattito il nostro confronto
La tesi
Di sperare il all'interno della Comunità europea e la tesi che da tanti anni i radicali italiani e Marco Pannella portano avanti
Con una visione presbiterio della politica internazionale ma adesso passando subito la parola
A al direttore Arturo diaconale e ringraziando anche l'editore del libro che ha voluto essere presente alla nostra manifestazione io devo dire una cosa che ci dovrebbe fare interrogare tutti e che Arturo diaconale sottolinea è questa nessuno di noi sa
E nessuno di noi ricorda che per due secoli come ha detto l'ambasciatore Paolo Pucci per due secoli
Di vi è stata resistenza importante Dale regni cristiani in Terra Santa affondati con la prima crociata da Goffredo di Buglione
Per due secoli questi regni hanno non soltanto impersonato come ha detto Paolo Pucci l'esuberanza economica culturale e religiosa
Dell'Europa che ha stanziato lì questi importantissimi avamposti politici
Ma soprattutto è stato il punto di sfogo delle nostre repubbliche marinare cioè il commercio internazionale dell'epoca
Funzionava attraverso questi avamposti che erano in regni cristiani in Occidente fino alla fine del mille duecento e poi perché sono scomparsi e addirittura in Siria o in Giordania le popolazioni ricordano i crociati mentre gli europei non ricordano affatto l'esistenza dei regni cristiani
E perché allora a un certo punto i regni cristiani diventarono un problema cioè non erano più utili
Non erano più al servizio
Della a della espansione commerciale di Venezia diamanti di Genova
Dista delle Repubbliche marinare del commercio dell'Europa e a quel punto furono abbandonati al al loro destino e come diciamo noi al feroce Saladino ora il tema che Arturo diagonale affronta
Si conclude nelle sue conclusioni con una frase famosa e il recente del leader dell'Iran una che dice non ci vergogniamo di affermare
Che l'Islam è pronto a dominare il mondo per questo oggi nel giorno della memoria dobbiamo molto riflettere che l'operazione negazionista
Di
Dei degli iraniani
Non è opera di un folle o di un fanatico Oddi un no di uno psicopatico mai né una operazione politica assolutamente conseguente perché se si nega l'Olocausto
E si sostiene come hanno fatto addirittura in un recente convegno internazionale ad alto livello che gli ebrei non hanno mai subito la persecuzione razziale
Durante la seconda guerra mondiale si nega anche il motivo della nascita dello Stato di Israele e quindi si ha la possibilità agli impunemente di cancellare Israele dalla carta geografica
Ebbene Arturo diagonale ha il grande pregio di aver richiamato l'attenzione dell'Inter opinione pubblica italiana ma anche della opinione pubblica europea su questo tema importantissimo da cui dipende
La nostra libertà e la nostra stessa sopravvivenza la parola da Arturo diaconale
Intanto ovviamente ringrazio Enzo Fragalà per quest'invito non mi ha consentito di ritornare qui nel Circolo della Libertà dove ero già stato di tornare a Palermo dove torno sempre volentieri perché mi sento
Vostro concittadino avendo lavorato per dodici anni al Giornale di Sicilia sia pure nella redazione romana ma frequentavo molto spesso Palermo ringrazio Stefano De Luca
Aristide con merletti e hanno
Sponsorizzato questa iniziativa ringrazio l'Ambasciatore voci che mi ha dato debbo dire delle spiegazioni molto convincenti alle intenzioni io ho cercato di mettere nel mio pamphlet
La l'autore di un di un di un di un qualsiasi libro
Più che spiegare il libro stesso deve essenzialmente dire perché l'ha fatto perché l'ha scritto
E allora la giornata della memoria
Viene cade nel punto giusto perché mi consente di dare la motivazione vera
Del fatto che io mi sia messo a scrivere questo libro con
Nel maggio scorso poi
L'ho ripreso durante l'estate hanno aggiornato a quello rispetto a quello che era avvenuto durante con la guerra in Libano
Ecco io ho scritto questo libro
Che volutamente pessimista
Come segnale
Piccolo una voce per rompere l'indifferenza
Che c'è nel nostro Paese nel mondo occidentale tutto ma ovviamente non ho la pretesa di poter arrivare a tutto il fondo occidentale mi limito semplicemente a sperare che questa mia questo mio pamphlet di poche pagine serva a contribuisca a far crescere un'attenzione maggiore su un problema è che serva a rompere indifferenza
Vedete io credo che
La Shoah
Non è frutto soltanto di una ideologia perversa
Che ha riguardato sicuramente nel secolo breve grandi forze politiche culturali dell'Europa e non soltanto della Germania
Ma è frutto soprattutto dell'indifferenza
Dell'Europa della nostra indifferenza
L'Olocausto è la conseguenza diretta
Della scarsa consapevolezza con cui tutti quanti gli europei ognuno per la sua parte ha reagito
Alle minacce di soluzione finale che venivano teorizzate sostenute apertamente tranquillamente
Da parte di alcune minoranze politiche
Io cito soltanto quello che è avvenuto nel nostro Paese dopo le leggi razziali
Leggi razziali sono state promulgate
Nell'indifferenza generale dell'opinione pubblica
è vero che vivevamo in un regime totalitario ma
Anche all'interno di quel regime totalitario
Ci sarebbe dovuta essere una diversa reazione un diverso approccio invece la risposta è stata l'indifferenza totale
Nella consapevolezza è nella presunzione che il problema riguardava in fondo una minoranza ristretta
Di persone che tutto sommato
Non avrebbero
Sì avrebbero sofferto in parte ma poi lasciavano dei posti lasciavano delle case lasciavano dei negozi
E noi abbiamo manifestato la massima indifferenza
Noi
L'Europa intera e non soltanto i Paesi europei che erano retti da governi totalitari attenzione perché la responsabilità e collettiva
Ma anche quindi in quei Paesi governi in quei Paesi che poi nel trentanove furono impegnati
Nella guerra contro il regime hitleriano anche loro manifestarono indifferenza assoluta e completa nei confronti della questione del popolo ebraico che veniva sterminato
Allora
Nel nostro Paese dal mio paese non è il nostro fan mio paese c'è un detto che è un po'brutale
Ed è quello che mi ha spinto a scrivere questo libro è che è legato al giornale alla Giornata della memoria
Molta gente piange un morto per meglio fregare il vivo
E purtroppo anche se è una battuta
Volgare popolare
Però molto spesso le celebrazioni
E della memoria nella Shoah dell'olocausto di tutto quanto quello che è avvenuto nel passato sembrano fatte apposta per scoprire che cosa una nuova forma di indifferenza
Per quello che sta avvenendo nel presente
Allora il mio libro è un grido d'allarme contro questa indifferenza che è di tipo culturale di tipo politico è una forma di indifferenza generalizzata
Che colpisce l'opinione pubblica europea ed occidentale
Dell'indifferenza nei confronti di quello che può succedere prima di Israele poi ma questo è un problema che nessuno si pone successivamente potrebbe toccare anche a nuovi
Che in fondo e qui in Sicilia
Non mi pare che siamo molto distanti dal Medio Oriente facciamo parte integrante di un unico
Complessi teatro di queste operazioni e ristrettissimo
Arriviamo a Gerusalemme in due ore di volo
Sappiamo che mesi missili e ad esempio del del regime khomeinista
Possono arrivare anche sul nostro territorio nazionale in pochissimo tempo
Esistono dei pericoli concreti
Che potrebbero riguardare noi ma che nel momento in questa fase riguardano direttamente
Israele popolo ebraico
La mia tesi che è già stata indicata e che
Israele rischia di fare la fine degli Stati cristiani
Delle avanti e di Gerusalemme che durarono ebbero una durata di circa duecento anni e di cui l'Europa ha perso assolutamente la memoria storica
Noi ci ricordiamo soltanto se ci stanno dei film
In cui fanno vedere qualche cavaliere
Impegnato peraltro sono pure film politicamente corretti in base al quale si evince che i cristiani che andarono a fondare questi regni erano dei imperialisti o dei capitalisti
Che preparavano il terreno a l'occupazione colonialista di quelle terre da parte dell'Occidente e ci sono dei filoni di storici
Che interpreto un appunto quella fase delle crociate come una fase di preparazione del colonialismo e Riotta
Non è purtroppo o per fortuna non è così
I duecento anni ventisei Gerusalemme furono l'espressione di una vitalità di un mondo europeo che si allarga che usciva dal Medio Evo che trovava nuovi spazi
Che sia pure nella maniera più ribollente feroce
Secondo gli stili e i modi di pensare del tempo
Era un frutto gli uno slancio si debba evitare
Israele
Non è stato il frutto di uno slancio vitale
Israele è frutto di una disperata
Ricerca da parte
Degli ebrei di trovare uno spazio dove poter
Sopravvivere
Dove poteva evitare di correre il rischio di essere
Se le minacce ma soprattutto di non poteva essere più perseguitati come era avvenuto per due mila anni di seguito
E di Israele anche il frutto
Del senso di colpa
Che l'Europa il mondo occidentale ha avuto quando si è resa conto che la sua indifferenza aveva provocato appunto l'Olocausto la Shoah
Ora
I titoli di per cui Israele
Ha diritto di sopravvivere sono essenzialmente due il primo è quello perché è stato riconosciuto dall'ONU quarantotto il secondo punto perché
E portatore di questo sentimento
Io vado cerco di andare rapidamente
Se si sbriciola il senso di colpa del mondo occidentale nei confronti dello Stato israeliano
Allo Stato israeliano
Lo Stato israeliano perde uno dei suoi pilastri
In negazionismo
Del regime khomeinista che è stata per Anna
è il frutto di questa valutazione che di tipo politico
Cioè negare l'Olocausto significa compromettere delegittimare
Agli occhi di chi agli occhi del mondo occidentale lo Stato israeliano
è una grande operazione di comunicazione d'immagine quella che viene fatta per regime khomeinista
Nel sostenere che in fondo
Ma mica detto che poi
Siano morti sei milioni di persone
Che il frutto di questi milioni di persone debba essere necessariamente la collocazione di uno Stato ebraico in Palestina
E che tutto sommato Seguso non c'è stato l'Olocausto non si vede perché ci debba essere che Israele
E questo frutto non nasce da una convenzione tipo religioso perché in tutta quanta questa faccenda mediorientale la religione non c'entra assolutamente nulla
Il progetto è esclusivamente di tipo politico è un progetto una strategia di conquista dell'egemonia politica all'interno del mondo islamico
Nel mondo arabo Israele è sempre stato uno strumento
Per suscitare la reazione per rompere un certo tipo di meccanismo che ha costretto e che aveva spinto il il mondo arabo a una sonnolenza secolare
La presenza di Israele è stato utilizzate per risvegliare questo mondo arabo era stato addormentato Persepoli
Schiacciato dall'impero ottomano prima e poi dalle da un dal dall'ultimo colonialismo
Europeo
Grazie d'Israele
Il popolo arabo ha ritrovato la propria ragione di esistere
Nas su Israele sulla presenza di Israele lancia il progetto del parlare albinismo
E non c'è stato un governo arabo che non abbia sollevato il problema di Israele per ricompattare la proprio opinione pubblica e per trovare adesioni al proprio interno Israele diventa il pretesto per la rinascita di una realtà araba che
Era da secoli stata mantenuta cancellata questo paradossalmente dovrebbe garantire l'esistenza di Israele perché fino a quando ci sarà Israele
I singoli governi arabi avranno la possibilità di potersi reggere sul consenso popolare per ovviamente questo è un paradosso
Che però viene sfruttato dal regime khomeinista per fare cosa per fare un'operazione di conquista dell'egemonia all'interno dell'Inter del mondo musulmani
Distruggere Israele diventa per cui ben per questo all'interno di questo disegno una tappa per la conquista dell'egemonia
Questa è una tesi provocatorio ovviamente ma nei fatti si sta sviluppando in questi termini
Nei fatti
La strategia politica che viene perseguita dal regime khomeinista che è cosa ben diversa dall'Iran
Io sono perfettamente d'accordo con l'ambasciatore Pucci se c'è un elemento di ottimismo in questa situazione è dato dal fatto
Che è la realtà sociale politica iraniana non è una realtà di adesione assoluta completa
Al regime
Ma è una società la società iraniana società ricreare una società diversificata una società che ha riconosciuto una fase una stagione di modernizzazione sia pure autoritaria ed imposta dall'alto che ha lasciato delle tracce
E che quindi può
Fornire delle indicazioni di speranza
Contro il disegno egemonico del regime khomeinista
Però questo elemento
Non consente a mio parere
Di avere solo speranze
E non cancella il quadro di preoccupazione che io ho voluto esprimere attraverso questo pamphlet il quadro di preoccupazione è rappresentato dal fatto
Che il giorno in cui il regime khomeinista potrà dotarsi dell'arma nucleare la sorte di Israele sarà assolutamente in pericolo
Perché perché per distruggere Israele vado per schemi basta soltanto un ordigno nucleare per distruggerla non soltanto non tanto
Fisicamente che magari ce ne vorrebbero indette i tecnici parlano di cinque ordini
Ma basta un solo ordigno per provocare il crollo
Di quella tensione morale che ha tenuto in piedi Israele che il frutto della consapevolezza
Della propria superiorità militare nei confronti che cosa ha tenuto in piedi Israele tutti quanti in questi anni
La certezza di poter contare
Su un esercito che comunque
Poteva impedire ed ha impedito al popolo ebraico di fare la fine del popolo ebraico che viveva in Europa
La superiorità militare sul terreno convenzionale acconsentito ad Israele di sopravvivere
Dire queste cose in in in una in un clima culturale
Egemonico maggioritario sì nel nostro Paese in cui
Parlare di termini superiorità militare significa quasi dire delle bestemmie
Un po'difficile però non dobbiamo ragionare in questi termini perché nel Medioriente si ragiona in questi termini se ne quarantotto Israele non avesse avuto la forza militare di suo di poter battere
L'offensiva di tutti quanti gli Stati arabi
Che alla all'atto dalla proclamazione dello stato avevano invaso
Le terre occupate da dagli israeliani dai dai coloni ebrei e Israele sarebbe essa sarebbe scomparsa all'ora
E se nelle varie guerre che si sono succedute Israele non avesse avuto la forza militare per combattere magari anticipando anche come avvenuto del cinquantasei anche nel sessantasette
Una possibile invasione da parte degli altri Paesi arabi Israele sarebbe scomparsa
Tutto quanto questo che cosa ha prodotto ha prodotto per un verso la sensazione del mondo arabo del mondo occidentale che tanti Israele da sola ce l'ha fatto lo stesso
E che anzi può forse risolvere alcuni problemi
E fare il lavoro sporco in nome e per conto
Dei degli interessi occidentali
Scrivendo questo libro io cercato fatto un po'di ricerche
Su su internet sugli umori che circolano
Nel mondo su questa situazione sul rischio nucleare Israele rischio nucleare le rive aprirà e sui siti di tutto il mondo
La tesi predominante e che l'Iran rischia di essere aggredito militarmente da Israele
Che Israele potrebbe risolvere il problema della costruzione la bomba atomica da parte del regime khomeinista né più né meno di come risolse il problema dell'armamento atomico che Saddam si stava cercando di dotare nell'ottantadue mi pare
Cioè
Tutti quanti sono convinti che tanto poi a un certo punto dal momento in cui Israele si renderà conto che l'arma nucleare e alla portata di mano farà un blitz militare e come avvenne addolcire
Io Chirac distruggere il sito militare italiano e il problema sarà risolte quanto meno rinviato per i prossimi vent'anni ma non è così
Non è più così
Perché l'arma nucleare sconvolge questo
Questa superiorità militare israeliana
La cancella
L'annulla Lazzeri Israele potrà avere anche duecento bomba atomica dei propri arsenali ma quelle duecento bombe atomiche nulla potranno di fronte ad una sola bomba sparata contro suo territorio
Alta la teoria dell'equilibrio del terrore perché c'è l'espulso lo squilibrio del terrore
E sessanta questa teoria Israele esposta al rischio di fare la fine appunto degli Stati cristiani Gerusalemme
E noi corriamo il rischio di ritrovarci nuovi
In realtà le generazioni che verranno a dover celebrare una seconda giornata della memoria
Le giornate della memoria sono importanti ma a condizione
Che non diventino degli strumenti di celebrazioni astratte
Che non servono a costruire dei monumenti muti perché sui monumenti tragicamente dopo tanti anni ci fanno la cacca dei piccioni
E chi passa davanti non sa neppure di che cosa che cosa vogliono rappresentare
Non dobbiamo celebrare la giornata della memoria e questa è la ragione del mio pamphlet semplicemente perché dobbiamo impedire che ce ne sia un'altra
Che ci sia un'altra Shoah e questa sua in questo momento rischia di ridere ritoccare nuovamente al popolo ebraico al popolo ebraico che vive in Israele
Il giorno in cui questo avvenisse
Questa è anche la tesi del mio libro
La responsabilità ridere del ricadrebbe nuovamente sul sull'Occidente
Perché se questo avviene semplicemente perché l'Occidente come già una volta il mondo occidentale
Affrontato con indifferenza un problema
O meglio o meglio non solo con indifferenza ma l'ha affrontato all'insegna del proprio interesse immediato particolare
Ci possono essere degli interessi politici ci possono essere interessi economici per molti Paesi europei l'indifferenza nei confronti di Israele è un metro di misura del la propria autonomia rispetto alla superpotenza americana Israele diventa un metro dell'antiamericanismo
Dei Paesi europei nei confronti degli Stati Uniti questa è una linea di condotta che è stata inventata genialmente secondo me dal generale de Gaulle
Era quello del sessantasette
E che è stata praticamente
Sposata da tutti quanti i paesi europei che si vogliono distanziare o prendere le distanze dagli Stati Uniti debbo dire anche
Dal nostro governo in questo momento
Noi siamo antisraeliani perché dobbiamo dare un segno di discontinuità
Rispetto a
All'alleanza con gli Stati Uniti
Troppo stretta durante gli anni del precedente governo
Questo è
Un interesse di tipo politico che influisce pesantemente sul rischio di indifferenza sulla sorte di Israele
Poi ci sono altri interessi devono economico
è sicura è chiaro che l'approccio morbido
Che molti governi europei hanno nei confronti dell'Iran nasce dal fatto che l'Iran è un partner economico importante
Ad esempio nel nostro Paese l'Iran è un parte con la è un partner economico un po'importante
Ed è chiaro
Che
Gli interessi contingenti economici molto spesso
Prevalgono sull'interesse generale
Che quello
Di mantenere la pace
La pace è un argomento sfrutta attivissimo soprattutto da quelli
Che pensano che la pace sia
Un regalo che ci è stato dato e che noi dobbiamo continuare a mantenere mentre la pace non te la dà nessuno va costruita
E va difesa
Quotidianamente con tutti gli strumenti che ti possono venire dalla storia e dalla politiche dalla diplomazia e si dice il il pamphlet si conclude ponendo delle domande non dando delle indicazioni
è vero io con una serie di domande for fornisco alcune indicazioni come quella
Dell'inserimento di Israele non tanto nell'Unione Europea perché
Vedete Israele non ha mai accettato
La proposta di entrare nell'Unione europea perché
Con grande realismo
Non si metterebbe non metterebbe mai la propria sorte nelle mani di governi che manifestano apertamente la propria indifferenza nei confronti della sorpresa
Parliamo in maniera molto più chiara Israele non entrerebbe mai in Unione Europea in cui una Francia ancora gollista e artiste israeliana può decidere la sorte di Gerusalemme quindi o cambiamo le condizioni politiche oppure Israele non entrerà nell'Unione Europea
Viceversa un tentativo
L'ingresso nell'Alleanza Atlantica in un'alleanza atlantica
Che si trasforma
E che può garantire la sua la la
La partecipazione congiunta del modello
Greco turco nella questione cipriota di due soggetti che naturalmente sarebbero portati a distruggersi reciprocamente
E quindi l'ingresso nella NATO contemporaneamente dello Stato ventuno palestinese d'Israele forse
Forse
Potrebbe favorire uno stato di maggiore
Tranquillità potrebbe aiutare a ritrovare la pace
Ma io su questo non posso essere ottimista e non non è non voluto essere ottimista
Perché
Chi lancia un grido d'allarme non può essere ottimista
L'allarme si fonda sul pessimismo
Diciamo il pessimismo della ragione
L'ottimismo della volontà ahimè
Io non riesco a scorgere lo eccessivamente
Mi sembra che qui la volontà
Che regna e che predomina all'interno del mondo
Europeo
Un tipo di volontà
Che al centro non la sopravvivenza Israele non la sopravvivenza del popolo ebraico
Non la sopravvivenza
Di un certo tipo di pace giusta e corretta ma al centro soltanto la sopravvivenza
Di certi interessi
Certi interessi particolari politici di alcuni Stati Pergola economici
E quindi sono proprio questi interessi che sono a mio parere alla base del rischio che corre Israele perché corriamo tutti no
Allora prima di concludere poi io voglio darvi il messaggio
Di Guido Lo Porto che non ci ha potuto raggiungere a causa delle votazioni ininterrotte che ci sono per lo legge finanziaria regionale e quindi è bloccato al al banco del governo ci dispiace essere privati del suo intervento io debbo dire nel ringraziare tutti voi nel ringraziare radio radicale gli ascoltatori di radio radicale nel ringraziare soprattutto Stefano De Luca visite con nella Paolucci Arturo diaconale il Circolo della Libertà non può Eva celebrare in modo più significativo il giorno della memoria a Palermo e in Sicilia grazie a tutti