La prospettiva europea per i Balcani occidentali. Il ruolo dell'Italia

Grazie
Nella stessa
Grazie
Conosce
Fascia
Proporremo
Cioè passato
Oggi non potrà
Sì basta stanze
Sì sì
Cioè
Giudice
Qui
Il prezzo
Così
Appare
Quasi poca a Malta
Queste
Si
Basterà ad
Abbia
Confusa francesi
Quindi giù
Di stoffa pubblica pagina
C'è adesso kickboxing
Grazie
Su cioè cioè spietatezza
Sì
Sì grazie
Sposa
Oggi
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Esso
Doc
No
Sì
Cioè
Ci qua
Quindi
Proprio
Quindi
Qua c'è scritto eccetera
Grazie questo è stato
Perfezionate qualcosa quali ce l'ha detto subito
Sotto il Consiglio Titti quindi questa abbia
Lo sviluppo del software
Sì
Sì
Spazio
Anzi
Ma
Insomma
Questa
C'è scritto qualche
Cosa attacca
Cioè
Dice
La
Noto
Anzi
Senza
Ma c'è
Chi dice chiesti richiesta tintinnio mensa
Autore
Sì
Scontro
Per
Buongiorno a tutti
Bene chiederei al nostro sottosegretario Crucianelli e avviare i lavori e di illustrare la sua introduzione grazie sottosegretari
Ma io sono particolarmente lieto di aprile stamane i lavori del convegno sulla prospettiva europea dei Balcani occidentali e sul ruolo in tale contesto dell'Italia
Noi abbiamo fortemente voluto riunirci intorno ad un tavolo con gli attori nazionali a vario titolo impegnato nei Balcani
Riteniamo evidentemente non siamo i soli nel due mila e sette potrebbe rappresentare un anno decisivo nell'evoluzione di quest'area la cui fragile stabilità e a tutti noi
L'incontro di oggi nelle sue distinte articolazioni si propone di favorire con scambio di opinioni che mi auguro utile e caratterizzato da indicazioni concrete
Circa le dinamiche di un'area regionale così prossima la nostra penisola l'altro lato dell'Adriatico ormai un grande l'arco piuttosto che un piccolo mare
Rimane al centro dell'agenda politica italiana per noi rappresenta una vera e propria priorità e so mantiene inalterato quindi il carattere prioritario il linea con la nostra tradizione di attenzione per l'area balcanica incoerenza soprattutto con la nostra esigenza di stabilità e sicurezza in un contesto di evoluzione democratica e sviluppo sociale di quella regione
Dove non è stato convinto e consapevole sin dall'avvio della sua azione di politica estera d'intesa con il ministro D'Alema che oggi interverrà per le conclusioni dell'evento
Si è svolta un'azione di capillare presenza nella regione
Mi sono recato personalmente in tutte le capitali dei Paesi balcanici tanto nella parte occidentale che orientale
A Bruxelles seguiamo con particolare cura il tema ed anzi ci sforziamo affinché siano alcuni nostri partenza porti la dovuta attenzione
Partecipiamo inoltre attivamente ai lavori del gruppo di contatto siamo insomma
Parte qualificante di quella comunità internazionale chiamando ad assumere decisioni sul futuro delle regioni
Decisioni che potranno influenzare sommamente in un senso o nell'altro il destino di quelle popolazioni che sin d'ora il loro aspettativa
La situazione Balcani come del tutto evidente non è quella di ieri quando acuta della crisi dell'ex Jugoslavia e anche violenti erano gli scontri i tre molto e meglio è mutato e noi abbiamo fatto in questo contesto la nostra parte
Dobbiamo però essere consapevoli che molte sono le sfide ancora da affrontare molti i problemi aperti
Siamo al tempo stesso convinti che occorre continuare a sforzarsi di capire e per capire non bisogna mai smettere di ascoltare anche per questo abbiamo voluto dedicare una parte delle riflessioni odierna alla prospettiva dei Balcani vista dagli stessi Balcani ringrazio fin d'ora dunque gli autorevoli oratori provenienti da alcuni Paesi dell'aria che oggi sono qui tra noi
La tabella di marcia di questo due mila sette si commenta da sé
Domenica prossima si svolgerà un'importante prova elettorale inserti
All'inizio di febbraio l'inviato speciale Ahtisaari dovrebbe presentare la proposta relativa allo status del corso
In Albania il quadro politico istituzionale presenta tratti di fragilità come dimostra il rinvio delle lezioni originariamente previste sabato prossimo
La Bosnia Erzegovina e all'esame della comunità internazionale entro febbraio occorre decidere il futuro dell'Ufficio dell'Alto rappresentante
La Croazia e alle soglie dell'Europa ma i prossimi sviluppi del processo di avvicinamento a presentano aspetti non la non lineari e contraddittorio
L'ex Repubblica jugoslava di Macedonia avanza anch'essa verso Bruxelles peraltro senza la certezza dei tempi e delle prossime tanti il Montenegro infine raggiunta l'indipendenza va dotandosi in questo due mila sette di una chiara identità autonoma operanti in stretto contatto stretto raccordo con i Paesi vicini ai partner scomunicati
Va da sé che le lezioni in programma tra pochi giorni in Serbia e soprattutto la definizione relativo al futuro status del Kosovo rappresentano lo snodo di rilievo dei passaggi sopra evoca
Non possiamo nasconderci come il lavoro diplomatico di questi anni
E la percezione che va diffondendosi presso la comunità internazionale seppure con qualche distinguo di rilievo
Abbiano posso su una sorta di piano inclinato la dinamica di un progressivo dell'intreccio del Kosovo da La sette
Non è bene entrare in questa fase sulle diverse soluzioni possibili
Ne è inutile recriminare su alcuni errori di questi ultimi anni
è bene però ricordare a noi tutti che in assenza di una proposta equilibrata
In presenza di imposizioni unilaterali senza un pieno coinvolgimento della Serbia possibile il rischio di un nuovo e pericoloso focolaio di stabilità
Possibile è il pericolo che questa instabilità possa coinvolgere l'intera area balcanica
Ne è da escludere un corto circuito con i molti problemi ancora aperti nella Caucaso così come in diversi Paesi dell'ex Unione Sovietica
Da qui la nostra scelta di non porre pregiudiziali verso questa o quella soluzione
Quanto piuttosto di operare affinché eventuali imposizioni della comunità internazionali o autorizzazioni implicite ad autodeterminarsi non appaiono come l'epilogo asimmetrico del lavoro di questi anni
Certezza negli standards dunque ad accompagnare il possibile dell'ingaggio del Kosovo per quanto caratterizzato da varie formule di limitazione di sovranità
Ma anche rafforzamento della prospettiva europea per tutti senza distinguo tra i Paesi ma secondo i soli criteri oggettivi a suo tempo adottati quale requisito di avvicinamento all'euro
Per tale motivo abbiamo con insistenza posto nelle sedi comunitarie l'esigenza di una pronta ripresa del negoziato asta con La sette ponendo la doverosa condizionalità della completa collaborazione con il Tribunale dell'Aja quale condizione per la loro conclusione piuttosto che per il loro addio
Le crescente adesione registrati finora a Bruxelles a tale proposito non hanno tuttavia ancora portato al necessario consenso e diciotto abbiamo e abbiamo motivo di preoccuparci
è un panorama ricco composito e critico è una parte d'Europa questa dei Balcani occidentali che ora
Con l'ingresso di Bulgaria e Romania si trova gioca eticamente all'interno di un'Unione Europea venti senza a ventisette senza tuttavia farne parte
è una situazione questa che da parte nostra consideriamo transito di qui la scelta strategica che sottolineo strategica
Di sostenere in tutte le sedi il percorso la prospettiva e la certezza europea Quantica dei Balcani occidentali
E la condizione fondamentale perché si possa garantire a quella regione un futuro di stabilità un'evoluzione democratica e una integrazione economica e sociale con il resto d'Europa
Il percorso verso l'Europa non è e non sarà semplice siamo tuttavia certi che esso sia la portata di questi pezzi l'Italia per la sua proiezione adriatica dell'identità cento europea del Nordeste per gli storici rapporti di amicizia con i popoli della regione costituisce il raccordo fisiologico fra i Balcani e l'euro
Si tratta di una matrice identitaria che vogliamo valorizzare possibilmente a più livelli
Nella politica multilaterali o bilaterali che sia nel commercio e negli investimenti e la cultura in ogni settore capace di esaltare le affinità tra i popoli italiano e Balcani
In tale contesto consideriamo evidentemente l'aria di interesse prioritario lungo l'intero asse che si muove dall'Istria fino in Albania
Non è casuale che mentre ci muoviamo con l'attenzione di sempre nell'osservazione degli sviluppi dei Balcani occidentali abbiamo al contempo avviato un'iniziativa di rilancio e sviluppo della regione dell'Alto Adriatico volta nella nostra ottica ad inquadrare il modo innovativo e rivolto al futuro i nostri rapporti con Slovenia e Croazia relazioni che dovranno tuttavia anche tenere conto di alcuni dossier da tempo aperti Sulta
E la giornata di ieri abbiamo esaminato a livello tecnico politico
Le modalità e le potenzialità in una mostra rafforzata presenta sistemica finalizzata a moltiplicare l'impatto dei pur numerosi interventi previsti
L'abbiamo fatto nel corso di una riunione d'area con tutti i nostri ambasciatori nei Balcani così come i rappresentanti permanenti presso l'Unione europea e la NATO
Che oggi sono qui presenti e che io torno volentieri a Santa ne è emerso un quadro operativo che merita a nostro avviso di essere perseguito con determinazione
Abbiamo cominciato ad illustrarlo ad alcuni esponenti del mondo economico e bancario continueremo a farlo con tutti gli altri attori
Quanto finora realizzato non è comunque poco
E la sintetica documentazione distribuita stamane potete tra l'altro prendere nota delle cospicue risorse impegnate dall'Italia per sostenere la stabilizzazione nei Balcani
Si è trattato di risorse in termini di uomini e finanziamenti
Non intendiamo deflettere da questa linea al contrario manteniamo fermo il nostro impegno pur con le nostre limitazioni di bilancio cercheremo di far fronte a questo nostro impegno sforzandoci di utilizzare al meglio gli strumenti a nostra disposizione
Il nostro paese del resto si affacciò sui Balcani ad essi si rapporta nelle sue molteplici espressioni
Sono pertanto lieto di potere salutare qui tra noi oggi i rappresentanti delle Regioni
Esponente di una realtà collaborativa capace di far dialogare direttamente i territori
L'attore questo di straordinaria valenza stabilizzatrice e promettente occasioni di crescita
Cioè tendiamo anche da loro quel contributo di idee che l'esperienza della cooperazione decentrata può fornire
Siamo infatti per una valorizzazione senza riserve del ruolo delle regioni e degli enti locali all'estero
Da parte mia ho voluto partecipare al governo al Governo appena insediato alla costituzione dell'Euroregione adriatica celebrata a Pola alla fine dello scorso mese di giugno
Le scosse nere con convinzione questa forma di cooperazione riteniamo anche che essa possano accordarsi coerentemente con l'azione del governo centrale
Se riusciamo a muoverci in forma integrata e coerente e mi riferisco quindi agli attori delle realtà locali
Al sistema economico e produttivo alla nostra offerta culturale al nostro potenziale di cooperazione allo sviluppo riusciremo a mio avviso a dare un senso compiuto tanto al nostro legittimo desiderio di aumentare la nostra presenza e influenza in questi Paesi
Quanto al dovere suo convincimento circa la necessità di contrastare alcuni fenomeni di criminalità che non possiamo nasconderci e alla possibilità di un futuro migliore di quel Paese
Il nostro approccio alla regione balcanica tuttavia anche se già oltremodo qualificato deve poter ambire ad un ulteriore salto di qualità
Nel senso di una crescente integrazione sistemica degli attori coinvolti così come di un intervento complessivo che oltre alle azioni bilaterali sia in grado di affrontare il nodo del rilancio dell'intera regione
Occorre farlo guardando agli strumenti a disposizione raccordandosi con gli organismi internazionali
Che vi operano penso in particolare alle Nazioni Unite e con la stessa Commissione europea e spingendo sempre più a favore delle iniziative di raccordo regionali
Per questo intendimento politico e non solo per ragioni economiche sosteniamo i grandi progetti della Regione i corridoi cinque otto le grandi infrastrutture i collegamenti energetici
Siamo altresì sensibili e lo voglio dire con molta fermezza al fatto che la loro realizzazione sia preceduta da una valutazione di impatto e sostenibilità ambientale
Intendiamo i grandi progetti come portatori non solo di benefici economici ma anche quali moltiplicatori di dialogo culturale e dunque di stabilità politica anche nel quadro della cooperazione allo sviluppo infine occorre esaminare con particolare riguardo le possibili ipotesi di interventi a carattere regionale
Per far ciò occorreva anche a valersi del valore aggiunto che sono in grado di abbia portare le organizzazioni non governative e se sono depositari di un patrimonio di conoscenza del territorio e di attitudine al dialogo che è da parte nostra e rinuncia
Ma chiediamo anche al mondo dell'impresa già attivamente presente in quell'area di continuare a guardare con interesse le grandi opportunità che essa può scrive oggi che domani l'offerta culturale del nostro Paese infine dovrà continuare a rappresentare un'adeguata cerniera l'intensificazione della conoscenza reciproca e del dialogo fra il Po
Guardiamo dunque non da oggi ai Balcani con fiducia al tempo stesso siamo preoccupati per alcune dinamiche che vanno rafforzando sì in settori delicati quale la sicurezza e il crimine organizzato siamo pertanto al fianco dei governi dei Paesi della regione con cui collaboriamo con profitto per sviluppare una dimensione operativa di prevenzione e contrasto
L'affermazione completa dello stato di diritto non è un'opzione differibile una seria prospettiva di integrazione europea d'altra parte decisamente incompatibile con commistioni tra istituzioni ed esponenti della criminalità
Siamo però fiduciosi che i progressi conseguiti in questi anni sul piano dello sviluppo economico e del consolidamento delle istituzioni democratiche non costituiscano un fatto episodico
Al contrario e si possono rappresentare una solida base su cui costruire i prossimi passaggi del percorso definitiva stabilizzazione della regione Balcani infine
Mi auguro
Che dalle riflessioni odierne possano emergere come segnalarlo in apertura utili spunti per una massima valorizzazione degli aspetti positivi che i Balcani offrano
L'eclissi possano gettare una qualche luce sulle scelte che si sarà chiamati a compiere per realizzare nel due mila sette i progressi da tutti auspicato
Grazie
Grazie sottosegretario
C'è nelle interesse introduzione
Brevemente come vedete dalla documentazione il programma dei lavori prevede quattro pannelli successive il primo Pannella sarà presieduto dalla dottoressa Marta Dassù consigliere politico del ministro che invita a prendere la parola grazie
Buongiorno grazie mille io non credo di dovere riassumere ciò che ha detto adesso sottosegretario Crucianelli ha dato un quadro molto chiaro
Di quella che è la strategia italiani in un'aria così cruciale per noi dal punto di vista della sicurezza dire che i Balcani sono un problema di sicurezza nazionale per l'Italia
Ma anche dal punto di vista strategico ed economico non c'è dubbio che è un'aria vitale molto vicina che ci pone sfide importanti ma anche grandissime opportunità pensiamo solo all'importanza di esempio delle questioni energetiche
Direi che questo Pannella che composto da Umberto Ranieri che è presidente della Commissione affari esteri della Camera dei deputati
Dal dottor Passera alla mia sinistra che amministratore delegato di intesa Sanpaolo dal professor Gozzi che amministratore delegato del gruppo Duferco uno dei gruppi industriali più importanti presenti nella regione ed Aldo Fumagalli
Che ha un doppio cappello perché è stato è ancora ma il patto di stabilità e in via di esaurimento e comunque è stato presidente del Business abrasa ricca un supergruppo Duster del Patto di stabilità ed è amministratore delegato di so comparve il volto adatto
Per discutere molto più in dettaglio concretamente de la strategia nazionali degli Ignat'allora sottosegretario Crucianelli quindi io senza togliere tempo al dibattito inviterei Umberto Ranieri e a commentare questa introduzione
E forse a ad approfondire due punti che mi sembrano molto importanti in effetti noi abbiamo guardato ai Balcani dal novantanove in poi come ad un'aria
Che si sarebbe potuta integrare abbastanza rapidamente in Europa e che avrebbe soprattutto e che sarebbe soprattutto entrata in un processo di integrazione regionale in realtà questi due assunti oggi
Sono entrambe in discussione come ha detto sottosegretario Crucianelli l'Italia è un Paese fortemente favorevole a mantenere i Balcani in una prospettiva europea sappiamo che questo sta avvenendo
Bulgaria Romania sono appena entrati la Croazia è bene avviata verso l'adesione ma sappiamo anche che c'è un'opinione diffusa in Europa sempre più scettica sui costi e i risultati dell'allargamento quindi le chiederei cosa pensa di questo in che modo l'Italia può effettivamente risolvere quello che appare ormai come un problema di agenda domestica di alcuni dei principali paesi europei
Secondo problema il processo di integrazione regionale ed ero che noi contavamo il patto di stabilità né è stato una dimostrazione su un su una capacità di integrazione regionale che in campo economico forse sta avvenendo ma che in campo politico è molto più difficile da realizzare
E sappiamo che c'è un rischio di segno diverso che è un rischio di una atomizzazione
Che oggi sembra legato essenzialmente al grosso nodo un nodo delicatissimo che ha il problema del Kosovo sottosegretario Crucianelli ha detto giustamente inodore Cosso Buttarelli è una un problema enorme in molto delicato di gestione dei rapporti con la Serbia che dal punto di vista italiano ma oggettivamente è un attore chiave nella regione le chiederei di intervenire anche su questo se può
Grazie dottori salgono su io ringrazio io organizzatore di questo convegno per l'invito a prendere la parola e per la scelta dei tempi che mi pare particolarmente appropriata
Dal cani occidentali parlava in termini del tutto condivisibili sottosegretario Crucianelli costituiscono versante strategico della politica estera italiana di opportuno che sul futuro di di questa parte d'Europa sia sia viva l'attenzione
Sia vivo l'interesse del nostro paese della della società e della politica
Ma anche dei mezzi di informazione
Verranno al pettine nel corso del due mila e sette delicati nudi nudi che hanno in grande misura segnato la vicenda politica e civile dei Balcani occidentali negli anni novanta e che non trovarono allora
Soluzioni compiute avvertiamo oggi il rischio che riemerga no quei fattori di crisi
Di tensione che fecero dei Balcani occidentali un'aria di stabilita
Nel corso degli anni novanta siamo tuttavia fiduciosi che la comunità internazionale sia
Oggi
Consapevole dei compiti e delle sfide che la realtà dei Balcani occidentali impone di di affrontare l'Unione europea certamente costituisce un punto di riferimento fondamentale per fornire il contesto entro il quale
I i problemi di quell'aria così complessa possono essere impostati ed affrontati
In una prospettiva di di di di inclusione di stabilità
E l'Alleanza atlantica dovrebbe conferire alla Regione una
Una convincente cornice di di sicurezza
Per quanto riguarda l'Italia io credo che il nostro Paese resti convinto della validità dell'attualità degli impegni assunti nel Consiglio europeo di Salonicco
I Balcani sono uno storicamente e culturalmente parte dell'Europa
E l'adesione alle istituzioni comunitarie rappresenta un traguardo irrinunciabile nel nel nel reciproco interesse dei Paesi balcanici e dell'Unione Europea
Del resto nonostante le difficoltà che l'Unione attraversa nonostante la complessa discussione in cui essa impegnati intorno al
Profilo politico istituzionale
Beh nei momenti decisivi l'Unione europea nel corso di questi ultimi anni non non non si è sottratto e non dovrà sottrarsi nel futuro alle proprie responsabilità nei confronti della Regione
Così è stato con il riconoscimento dello status di Paese candidato Skopje nel dicembre del due mila e cinque
Con la ripresa del negoziato di associazione e stabilizzazione con spot coerenza a seguito della dell'indipendenza del Montenegro
Con la firma dell'accordo di associazione e stabilizzazione da parte di Tirana dello scorso mese di giugno con l'avvio del negoziato per l'adesione all'Unione europea
Da parte di Zagabria e aspettiamo
Aspettiamo fiduciosi sviluppi positivi per quanto concerne belga
Sviluppi che vadano nella direzione di una ripresa del negoziato tra Bruxelles e Belgrado sull'accordo di associazione e stabilizzazione noi abbiamo apprezzato da questo punto di vista alle dichiarazioni del commissario Renna da cui emerge la consapevolezza che sarebbe un errore che pagheremmo tutti amaramente l'isolamento di Belgrado
E ci auguriamo che le stesse decisioni per il Kosovo cui la comunità internazionale si approssima
Tengano conto del contesto complessivo
Degli equilibri regionali faticosamente raggiunti
E e ad esse si giunga in un con un testo il più possibile condiviso
Così come occorre continuare a lavorare per rafforzare al di là di complessi problemi ancora aperti l'ancoraggio di Sarajevo all'Unione Europea consolidando la statualità
Bosniaca per quanto riguarda la NATO non l'abbiamo accolto con soddisfazione l'adesione di Serbia Montenegro e Bosnia al programma di partnership for peace questione posta energicamente dal nostro Paese
Nella
Riunione di riga del consiglio atlantico
Una ministeriale di ritiene nella riunione di righe discusse scorse settimane
E tutto ciò dimostra come pur tra difficoltà che sarebbe sciocco negare provo consolidarsi gradualmente nei Balcani una tendenza virtuosa
Certo agli avanzamenti che si registrano
Nei singoli Paesi per quanto riguarda le riforme la comunità internazionale deve rispondere con efficaci iniziative
Di sostegno ed anche io penso ai programmi dell'Unione Europea
Accrescendo le risorse finanziarie da orientare verso la realizzazione di progetti infrastrutturali di qualificazione del capitale umano
E da questo punto di vista ce ne parlerà il dottor Fumagalli
Io credo che sia indispensabile un bilancio dell'attività
Del patto di stabilità dei suoi risultati il patto di stabilità sulla risposta che immediatamente dopo la guerra del Kosovo la comunità internazionale
Forni alle aspettative di stabilizzazione di sviluppo diffuse nei nei Balcani ma l'Italia e
Insomma è fortemente convinta della necessità di portare avanti queste scelte lo è convinta sia nel nella nel relazione negli indirizzi che ispirano la condotta del governo ma io credo anche nel nel Parlamento nel suo complesso
L'Italia ha agito con determinazione a Bruxelles e per vincere resistenze che avrebbero potuto rallentare il processo di avvicinamento all'Unione Europea la NATO dei Paesi della regione
E avverte io credo l'Italia nel suo complesso la responsabilità storica di accompagnare i Balcani occidentali verso
Le strutture euro atlantica un ruolo che ci tiene conferito datata considerazioni storiche e geografiche e cultura
D'altro canto
Io credo che occorra tenere conto dei progressi conseguiti dai paesi della regione sul piano dello sviluppo economico anche se le osservazioni da dottoressa da sud circa la difficoltà
A a consolidare i processi di integrazione della regione sono evidenti e problemi anche politici rendano difficile questo obietti
Io credo che sia da considerare la costante crescita del reddito che i Paesi dei Balcani occidentali hanno conosciuto in questi anni
Insomma si può dire che sia in atto uno sforzo per recuperare il divario
Che vicende storiche anche tragiche avevano
Ha cresciuto
Tra i Paesi dell'aria dei Balcani occidentali e altri Paesi dell'Europa centrorientale divenuti membri dell'Unione
I dati macro economici sono importanti nel due mila e sei la Serbia realizza per il sesto anno consecutivo una crescita del sei per cento
E nello stesso anno l'economia albanese e cresciuta
Al cinque per cento la Croazia quattro C mezzo per cento solo per citare alcuni dei casi più eclatanti sono performances di tutto rispetto che potrebbero preludere a una fase di forte espansione
Ecco
La sfida della per le istituzioni per la politica nei paesi nei Balcani occidentali e innanzitutto costituito dalla necessità di offrire un quadro di certezze che non compromettano questi risultati positivi
Io sono lieto di poter esprimere questi concetti alla presenza di una qualificata rappresentanza di imprenditori italiani va dato atto
Agli imprenditori italiani di aver saputo individuare nei Balcani mariachi
Difficile ma delle grandi opportunità
L'Italia si colloca ormai da anni tra il primo e il secondo posto tra i partners commerciali
Dei Paesi balcanici in questi ultimi anni stiamo raggiungendo anche posizioni significative per quanto riguarda gli investimenti diretti una strategia Daria messi in atto dai nostri istituti di credito è forse l'aspetto più evidente di un processo di
Penetrazione in cui sono coinvolte aziende italiani impegnati in ogni settore sono particolarmente lieto di potermi pronti ti potevi resta svolgere queste considerazioni anche alla
Alla presenza e l'amministratore delegato Passera
Io confido che proprio una così capillare presenza delle nostre banche costituisca il miglior volano per lo sviluppo di nuove iniziative
Imprenditoriale
Imprenditoriali ho concluso si è fatto già
Molto su questo piano ma non vi è dubbio che il potenziale inesplorato nella regione resti ancora ragguardevole
Basti pensare alle infrastrutture in cui vediamo all'orizzonte impegnativi programmi di sviluppo i corridori
Tra i tanti io vorrei solo sottolineare il carattere strategico del Corridoio otto
Per il quale probabilmente occorrerebbe un impulso maggiore monitoraggio concreto dei in tassi in avanti che si compiono e poi i settori in cui operare con prospettive di successo sono sono vari penso all'agricoltura il cui il nuova italiano costituisce un un ideale strumento per la messa in atto di proficue iniziative
All'industria manifatturiera che presenta aspetti di notevole interesse
L'ambasciatore l'amministratore delegato Gozzi potrà certamente illustrare più approfonditamente come una grande azienda dell'acciaio attragga benefici dalle proprie operazioni nell'aria
Mentre come risulta anche dalle cronache di questi giorni l'Energia costituisce ormai un volo economico cui occorre accordare massima attenzione e ciò vale anche per quanto riguarda il nostro raccordo con i Paesi del Sud-Est europeo sono in sostanza convinto che l'imprenditoria italiana possa dare nuovo slancio
Alle proprie aziende riferendosi a Paesi nostri vicini raggiungibili rapidamente
In sostanza Paesi che guardano all'Italia come alla porta di accesso ai mercati europei ho concluso la sfida è duplice sul piano politico istituzionale
Le cose che sono state dette dal sottosegretario Crucianelli la prospettiva europea
L'inclusione
E sul piano economico c'è da augurarsi che questi due livelli riescano a procedere insieme influenzando sì
Positivamente
Sarebbe sbagliato i non responsabile sottovalutare le difficoltà i problemi spinosi con cui ancora l'aria dei Balcani occidentali devi fare i conti ed è auspicabile che le scelte che si avvicinano siano compiuto con lo spirito di lungimiranza
I i senso di responsabilità
Tuttavia io vorrei sottolineare concludendo questo mio intervento anche che gli sforzi compiuti dalla comunità internazionale dall'Unione Europea e dall'Italia
Nel corso di questo decennio per creare condizioni di ripresa civile economica
Dei Balcani non sono stati d'animo
E malgrado le difficoltà la possibilità che una tendenza virtuose positiva si affermi del tutto è una prospettiva possibile i reale grazie
Grazie mille euro regole Ranieri allora cominciamo la discussione più in dettaglio dell'album economico
Della strategia balcanica dell'Italia e dell'Europa io mi proporrei di di dividere un po'la discussione in due parti come voi vedete come operatori economici in futuro
Della regione è chiaro che è interessante in quanto si crea una reintegrata anche economicamente
E vi vorrei fare una domanda collettiva voi ritenete per esempio che dovremmo spingere comunitaria verso un'unione doganale fra l'Unione europea i Balcani
Come la seconda domanda un po'per tutti e se pensate che questa grossa questione energetica che sta emergendo anche dalla chiusura le centrali in Bulgaria si rifletterà
Negativamente sulla vostra presenza nell'aria
Quindi come vedete il futuro delle aree secondo invece che cosa pensate che il Governo italiano la politica estera la politica economica estera
Potrebbe fare di più e di meglio per sostenere una presenza che come abbiamo detto è già molto importante molto rilevante quindi darei
Subito aveva parola per un primo intervento ad Aldo Fumagalli
Grazie anch'io ringrazio molto di questo invito di questa opportunità di trasferire parte dell'esperienza un tavolo così importante l'esperienza che abbiamo fatto come imprenditori nell'area dei Balcani io ritengo che i Balcani siano un'area interessantissima è strategica per l'Europa è ancora di più per l'Italia per diversi motivi che sinteticamente elenco Primo perché sempre di più stanno assumendo la fisionomia di un mercato unico di cinquantacinque milioni di consumatori la strada è ancora lunga ma rispetto a dieci quindici anni fa
Molte barriere grazie anche agli sforzi e la comunità internazionale si sono frantumate da questo punto di vista favorendo quindi la crescita di un mercato più integrato secondo perché è un'area in cui c'è crescita io davanti a me la una tabella per tutti i Paesi della ex Jugoslavia
Include poi la Bulgaria e la Romania
Con la crescita del prodotto interno lordo per ciascuno di loro bene la crescita due mila e sei su due mila e cinque rispetto a quella due mila cinque su due mila e quattro in quasi tutti i paesi è superiore due mila e sei due mila e cinque quindi c'è una crescita ben superiore a quella dal resto dell'Europa e che aumenta nel tempo e aumenta ancora di più quei Paesi come Bulgaria Romania dove la prospettiva della missione o addirittura la missione raggiunta l'Unione europea
Favorisce evidentemente Nuovi Investimenti e nuovo sviluppo
L'inflazione in quasi tutti i Paesi si può ritenere abbastanza sotto controllo dopo i primi problemi degli anni novanta
Terzo è un'area che si sta pian piano integrando economicamente e pervenire ad esempio uno degli sforzi del patto di stabilità che ha si è battuto molto in questi ultimi anni questi ultimi Rai cinque anni soprattutto per la crescita di una cooperazione regionale
Grazie a questi sforzi prima sono stati via via firmati tutta una serie di Free Trade Agreement tra i vari paesi dell'area e adesso a dicembre il risultato del la firma di un unico ritengo agreement nell'ambito del sesta direi che è una obiettivo importante volto a favorire la
La interscambi e la semplificazione degli scambi commerciali
Altri motivi soprattutto per l'Italia di interesse dell'area Lare adatta investimenti di piccole e medie imprese e non sappiamo come il nostro Paese sia formato da un forte tessuto di piccole e medie aziende per tipologia di Investimenti per tipologia di aziende che sono presenti e che cercano in quell'area partner interessanti occidentali
Altro motivo c'è una cultura abbastanza simile c'è una buona formazione delle risorse umane locali e quindi possono favorire un processo di apprendimento
Nel momento in cui una azienda italiana investe in quell'area è già stato detto c'è un sistema bancario italiano ben radicato e ben presente questo evidentemente aiuta molto gli imprenditori c'è una collocazione logistica di vicinanza che riduce i costi c'è già un'esperienza di strumenti come la Simest ha in appoggio alle imprese italiane all'estero ben radicata in Benin rodata direi
Inoltre la presenza con investimenti diretti nell'Area
Dei Balcani è un ponte per le aziende per approcciare i mercati del Mar Nero ancora quelli ancora più a destra
Inoltre un sacco di aziende hanno già investito questo è un altro buon motivo per molte aziende italiane abbiano investito e li hanno investito non in un'ottica speculativa di medio termine in breve termine ma in un'ottica di medio lungo termine
Ecco questi sono i motivi e son tanti direi per cui penso che i Balcani siano assolutamente strategici nel nostro piccolo non è che abbiamo investito oltre sessanta milioni di euro in tutti e quindici i Paesi dell'area ex Jugoslavia Bulgaria
Ebbe anche la Grecia ci metto abbiamo circa quindici società abbiamo quattrocento dipendenti faccia profitti cosa poi importante per un imprenditore e vorremmo investire sempre di più
Però ci sono ancora dei problemi è importante sottolinearli e vengo anche qui direttamente alle domande di Marta Dassù
I problemi sono di due tipi uno è collegato più a quelli già sottolineati sia dal onorevole sottosegretario Crucianelli onorevole Ranieri sono più collegati a una dimensione politica e altre più la dimensione economica
Quelle collegate dimensione politica sono strettamente connessi a un problema di stabilità agli imprenditori vanno dove hanno la percezione di un aumento della stabilità
E dopo diversi anni di miglioramento in questa direzione oggi c'è qualche timore
Evidentemente riferito in particolare al Kosovo direi in parte anche alla Bosnia
Che questa stabilità debba essere ancora invece perseguita con uno sforzo molto elevato da parte della comunità internazionale cioè la vorrei Balcani non è finito forse qualcuno invece ha pensato che fosse già concluso no occorre ancora di più che nel passato una fortissima attenzione per cercare di dare una soluzione positiva come è stato detto senza pregiudiziali alla problema del Kosovo
Certo gli ultimi ultime dichiarazioni della Russia della Romania non aiutano ma io penso che uno sforzo della comunità internazionale debba favorire il lavoro di Ahtisaari cercare di trovare una soluzione condivisa affinché nel corso del due mila e sette si riesca a trovare la possibilità di indirizzare il percorso in maniera evolutiva verso una soluzione non andare a uno stallo a uno scenario di Frosio incontri spetti ai io penso possa essere estremamente pericoloso
E anche la Bosé non dimentichiamo è importante che il processo di evoluzione verso un nuovo status venga accelerato con costanza ma con determinazione verso una nuova Costituzione che semplifichi le cose e mantenga una possibilità come è stato detto di proprio di di prospettive europea che per la Bosnia in tempi relativamente brevi per provarsi e Macedonia importante che il percorso di avvicinamento venga dato in maniera chiara con la possibilità di un Thein table preciso vende problemi economici in Elenco i quattro principali gli ha fatto accennato
Cioè da Marta Dassù il il problema della necessità di eliminare tutte le barriere possibili immaginabili Free Trade Agreement
Ritengo che possa essere un aiuto così come il trattato di Atene sull'Energia però quali bisogni implementarle trattati e anche qui occorre uno sforzo costante
Lo Stato quotata che può arrivare anche a trovare dei modi con cui l'Unione Europea Possa creare delle tentativi di mercati economici più ampi integrando anche quest'area
Sicuramente imprenditori meno barriere ci sono per nello scambio delle merci più son contenti questo è evidente l'Energia
è un problema che abbiamo sul tavolo nel breve anzi nell'immediato e che potrebbe assumere connotazioni estremamente critiche se la comunità internazionale non agisce secondo me con una certa rapidità perché questo primo dell'azienda che si sono in insediate in quei Paesi sono aziende energia intensi ma voi sapete che la Energia nel suo nel nei Balcani occidentali era prodotta in maniera molto forte dalla Bulgaria circa l'ottanta per cento dell'energia consumata
Nei Balcani era prodotta esportata dalla dalla Bulgaria
E voi sapete che nell'ambito del processo di unione europea della Bulgaria è stato imposto un progressivo chiusura di una sede centrale nucleare le ultime a partire dal gennaio due mila e sette
E nel frattempo la creazione di nuove centrali
Ora le centrali EPR state chiuse
Oggi la Bulgaria è autosufficiente non esporta praticamente più le nuove centrali ci vuol tempo
Bere in questo momento c'erano sorte già energetico nell'area e penso che sia importante che la comunità internazionale
Ci ragioni sopra a livello europeo nell'ambito una strategia energetica europea venga affrontato anche nell'immediato questo problema in questo momento
Energia importata in alcuni di questi Paesi come la Macedonia e l'Albania e il Kosovo carrozzone Energia per attirare nuovi investimenti
Energia importata dall'estero appena acquistata al doppio più o meno raggiunge anche il doppio del prezzo a cui prima veniva acquistata dalla Bulgaria
Ecco penso che questo sia un problema nel breve periodo che debba essere affrontato ultimi due temi il uno è quello dei permessi agli investimenti
Ancora in molti di questi Paesi o problemi di catasto di aggiornamento e di proprietà dei terreni
O per diciamo una certa difficoltà anche burocratico amministrativa di adeguarsi alle nuove norme europee si vuole anticipare nella loro applicazione in una spinta a cercare di accelerare il processo di integrazione spesso il rilascio di questi permessi magari per fare uno investimento è farraginoso porta via molto tempo
Magari non arrivando a quanto a volte ahimè succede in Italia ma quando devo fare un investimento a letto se la vincita in Tunisia magari in due mesi posso farlo stabilimento ecco in questi Paesi a volte senza far nomi ma insomma generalizzato
Ci si mette ancora troppo mentre avremmo bisogno come imprenditore di una tempistica inferiore c'è un problema il terzo prima vuole evidenziare infrastrutturale
è vero che la comunità europea ha in un certo senso evidenziata come prioritari
Il corridoio sette diciamo corridoio Danubio corridoio dieci però anche a maggior ragione per l'Italia
è stato detto come il corridoio cinque otto sono strategici e quindi per noi penso che da questo punto di vista occorre uno stimolo come Italia affinché i Paesi trovino nella cooperazione regionale tra di loro e contro supporto di quei paesi più interessate a livello internazionale la volontà la capacità di dirottare in maniera intelligente le risorse internazionali e dei loro paesi verso uno sforzo a creare questi questi questi
Questi corridoi
Chiudo con una conclusione che il richiamo alla necessità di che la comunità internazionale in particolare l'Europa di alla percezione chiara ai cittadini e il processo di unificazione processo di integrazione è sempre ben presente sempre nostro obiettivo
E quindi ad esempio una politica di facilitazione dei visti soprattutto per gli studenti soprattutto per i lavoratori skill workers penso che sia necessaria facciamoli girare di più non è possibile che l'ottanta per cento di studenti serbi non è mai uscito dalla Serbia
Ecco penso che quindi la policy divisa come si sa si Detection sia un altro degli strumenti che può aiutare a favorire una il maturare di una sensibilità comune europea grazie passò
Garcia venga Tairona condivide questo quadro abbastanza ottimista tosa sommata Dini Niardo Kim Jong
Buongiorno a tutti innanzitutto grazie per l'invito a questo importante riflessione
Sì fondamentalmente la risposta è e si
Cercherò di come dire articolare la risposta
Ragionando sulla nostra esperienza
Di questi ultimi dieci anni
Duferco e un un gruppo internazionale siderurgico di proprietà italiana
Nato trent'anni fa come compagnia di solo trading
Da quindici anni fortemente impegnato in attività industriali
Quindi un gruppo ibrido che ha mette assieme attività commerciali da una parte delle attività industriali dall'altro nella nostra traiettoria di crescita l'Est europeo è stato tutto l'Est europeo è stato un asse centrale
Noi abbiamo importanti investimenti in Russia
In Ucraina in Ungheria
E naturalmente
Lesto meridionale è stato oggetto di nostra attenzione che i nostri investimenti
In particolare abbiamo privatizzato la siderurgia macedone
E siamo per circa dieci anni a Skopje
E quindi quella è stata una privatizzazione che c'è andata bene abbiamo cercato di privatizzare la siderurgia serba
Ed invece non c'è andata bene siamo stati però sconfitti
Dagli americani e quindi in qualche modo perché gli americani hanno privatizzato la siderurgia serve
La sconfitta serba
Il fatto che sia nato un contenzioso
Che questo contenzioso sia alla fine stato risolto soprattutto grazie all'Italia
E alla Farnesina particolare che ha lavorato intensamente su questo crinale difficile per noi però ci ha consentito di sviluppare anche in Serbia la fine rapporti relazioni e amicizie
Che spero frutteranno in futuro
L'esperienza ma chiedono invece che è la vera esperienza industriale è un'esperienza molto buoni
Noi siamo come ho detto la da dieci anni siamo diventati praticamente un mille euro Peo nel senso che i clienti che la cosa più importante percepiscono il nostro prodotto il nostro servizio
Produciamo lamiere
Come se venisse da un non stabilimento europeo
Naturalmente questo sì
Caguán ignare sorte per un imprenditore sempre una cosa abbastanza importante siamo ad esempio i primi fornitori di tutta la cantieristica croate
E siamo fornitori importanti
Dei cantieri italiani dell'Adriatico che naturalmente trovano nella vicinanza geografica e quindi nei bassi costi di trasporto un'opportunità
Investimento ragguardevole perché tra acquisizione Investimenti di miglioria ammodernamento grosso modo il macedone abbiamo investito più di cento milioni di dollari
L'unica nube che abbiamo anche noi quella energetica naturalmente ne abbiamo un grande forno elettrico la che vive di energia già short regimi energie Macedonia però Ski stiamo lavorando in particolare stiamo pensando a qualche investimento energetico di
Come autoproduttori e auto consumatori
Questa esperienza e vengo all'articolazione del del ulteriore della risposta alla domanda
La signora su
Questa esperienza evoca mentre tre considerazioni
Tre sintetica considerazione che voglio fare
La prima
Molto importante per un imprenditore è particolarmente per un imprenditore europeo che vive in paesi a bassi tassi di crescita della suggestione dalla crescita
La si percepisce non è come quella della Russia dell'Ucraina che ancora più travolgente ma si percepisce una crescita che nei dati che ricordano Fumagalli perché comunque il cinque per cento di crescita meglio del PIL è un buon numero ma si percepisce nel potenziale
Questo mercato che se mettiamo assieme ai Balcani in senso stretto Romania Bulgaria eccetera un mercato da cinquanta sessanta milioni di persone che potrebbe essere
Io direi che deve essere per il nostro Paese una grande riserva alla crescita
La Germania non sarebbe il rilancio senza lesse tedesco
Perché il potenziale di crescita e lì
E per noi quest'area dei Balcani potrebbe essere esattamente la stessa cosa
La se la seconda considerazione la seconda suggestione e lo spessore degli interessi nazionali con tanto degli interessi nazionali
Dei popoli balcanici
Ma di coloro i quali vanno investire la i nostri interessi e gli interessi degli altri
E naturalmente questo è una considerazione che dobbiamo fare ci se permettete come sistema italiano nel senso che l'opportunità di investimenti in una fase incipiente dello sviluppo l'accoppiata a significativi livelli di rischio
E questo rischio può essere mitigato padroneggiare atto soltanto
Da un gioco di sistema da un gioco di squadra dalla dalla dall'intreccio continuo di relazioni tra la politica estera di un Paese e le sue impresa
Non si può essere soli in questi Paesi devo dire che l'Italia almeno nella mia esperienza non lo è mai stata
Le strutture la Farnesina da molti anni sono a fianco degli imprenditori italiani sistematicamente questo un fatto molto positivo
Molto positivo e su questa strada bisogna continuare focalizzando selezionando obiettivi e lavorando su precisi obiettivi
La terza considerazione l'ultima che voglio fare è che in questi Paesi l'Italia molto di più non di quanto non avvenga da noi viene percepita come come un grande Paese industriale
Io non mi iscrivo al alle colpe i declinisti
Se si guardano i dati in particolare il valore delle esportazioni italiane
Il valore degli investimenti italiani all'estero si capisce perfettamente il rango di questo Paese dal punto di vista industriale
Spesso sono solo gli italiani che non ce l'hanno ben presente
Ma gli stranieri lo capiscono perfettamente
E questo rango di grande sistema e di grande Paese industriale a mio giudizio per l'esperienza che ho avuto affonda le sue radici anche su alcune skills che sono molto nostre molto particolari e particolarmente adatte all'avventura internazionale in quel Paese
Quali sono queste scherza
Un
Un misto di cultura mercantile ingegneristica o geniali Istica
Che il meglio che la storia industriale italiana a messo assieme tanti anni
Perché non siamo capaci di adattarsi di fare affari e di capire i problemi degli altri perché chi ha cultura mercantile innanzitutto pensa quali sono i bisogni dei salti da risolvere
E una grande capacità di adattabilità e di flessibilità anche culturale che aiuta a gestire teatri così difficile
Allora se partiamo da queste
Riflessioni in particolare dall'ultima sull'appropriatezza di una cultura e di una di una tecnologia dell'internazionalizzazione
Che abbiamo e forse non ci rendiamo conto di avere io credo che e se facciamo
Davvero sistema cioè se le imprese lavorano con il sistema Paese con la Farnesina naturalmente con la politica italiana
Per risolvere Problemi di quei Paesi io credo che ne abbiamo un grande spazio
Ad esempio sto lavorando da anni non soltanto perché sono l'unico produttore di tubi divisa per acquedotti e fognature a Trieste quindi lì ma sto lavorando danni
Stiamo lavorando da anni su un grande progetto
Legato all'acqua dei Balcani
Che è un problema di moltissime comunità
Che potrebbe rappresentare per l'Italia uno straordinario
Knicks di ingegneria di manifattura di servizio di elettronica eccetera che potrebbe essere oggetto di un grande intervento di cooperazione del dell'Italia nei confronti dei Paesi e che potrebbe trascinare l'intera filiera di frese
Su questo terreni
Se lavoriamo su alcuni selezionati Grandi Progetti e se facciamo diventare di questi grandi progetti
Meccanismo attorno al quale l'iniziativa italiana lavora per i bisogni di quelle popolazioni io credo che abbiamo grande spazio vi ringrazio
Grazie
Danze minacce anche per questo approccio fondato sulla fiducia sulle cose possibili da fare e che già facciamo mi sembra importante anche per questa definizione del rapporto fra la politica estera l'azione del governo e azioni imprenditoriale la politica estera come mutilazione del rischio imprenditoriale mi sembra una buona e utili definizione ma lascerà che adesso a lei dottor passerai il compito di chiudere questo parallelo che io ho trovato davvero molto interessanti
Ma chiudere questo panel vuol dire sostanzialmente essere d'accordo e confermare molte delle cose che sono state dette dai tre relatori
Che ho apprezzato moltissimo sia per il contenuto pratico sia per il contenuto ottimistico
Che dobbiamo vere dobbiamo avere in particolare in un caso come questo dove siamo di fronte oggettivamente a un'opportunità sia per i paesi di cui stiamo parlando sia sicuramente per il nostro Paese
Anche nei Balcani le banche in generale di tutta Europa ma lasciatemi dire in particolare le banche italiane stanno svolgendo un ruolo utile nel caso dei Balcani addirittura anticipatorio rispetto all'assestamento istituzionale che invece è stato un prerequisito dello sviluppo delle stesse banche negli altri Paesi dell'allargamento
Se vogliamo contestualizzare o immaginare cosa potrebbe succedere cosa sta succedendo in parte nei Balcani
Dobbiamo un po'pensare al agli effetti dell'allargamento nel resto della nuova Europa nell'Europa centrale e orientale
Allargamento che tutti credo possiamo considerare una storia di Successo sia per i Paesi che sono stati protagonisti di questo allargamento sia Pieri vecchi per il resto d'Europa
Per i nuovi Paesi e non ripeto le ragioni di successo di tipo politico democratico di stabilizzazione parlo del suo della parte più economica certamente i nuovi paesi hanno visto la loro crescita aumentare in maniera significativa ma non in maniera come dire provvisoria momentanea crescita
Di lungo termine crescita sostenibile supportata da flussi di investimenti importanti ne parlava Fumagalli non posso che essere d'accordo il nostro import-export con questa parte del mondo
Dico Europa vecchia Europa nove Europa
è diventato il una delle fonti principali sia della crescita di questi Paesi che per i nostri per i vecchi Paesi non è soltanto una questione commerciale immediata come diceva Gozzi qui stiamo parlando di un potenziale di crescita tutta l'Europa dell'Est ma certamente i Balcani un grandissimo mercato di sbocco
Le aver integrato e progressivamente integrare anche i Balcani occidentali vuol dire rendere l'economia europea più competitiva il fatto del avvenire la possibilità di delocalizzare talune attività infatti non su quindi non solo come potenziale di mercato ma proprio anche come meccanismo di efficientamento e creazione di competitività a livello europeo come è stato fatto in alcuni dei Paesi cento est europei sicuramente sta succedendo e dobbiamo farlo succedere anche nei Balcani occidentali dove l'Italia sta svolgendo un ruolo importante sia come investimenti si appunto come presenza commerciale
Dicevo prima che nei paesi dell'est del centro dell'est Europa quelli già in Prati
Nell'Unione Europea o che sono più avanti nel processo di di entrata la lo sviluppo della presenza delle banche è stato facilitato da tutte quelle iniziative di sistemazione interna di solidificazione dei sistemi finanziarie di regolamentazione che hanno portato oggi in parecchi Paesi europei ad a vere
Una presenza quasi totalitaria comunque maggioritaria in alcuni Paesi di banche internazionali menziono solo la sua la la Slovacchia col novantasette per cento del mercato bancario
Gestito da banche estere ma vale novantacinque della Repubblica Ceca l'ottantacinque dell'Ungheria o settanta della Polonia queste banche europee hanno saputo svolgere un ruolo importante sono soprattutto banche austriache italiane
L'Italia in questa parte del mondo attraverso principalmente le due principali banche
Che hanno investito in questa parte del mondo Unicredito e Intesa San Paolo sono le banche leader
Della tra le banche internazionali
I Balcani come parte di questo processo di allargamento nel caso dei Balcani le banche lo accennavo prima stanno svolgendo un ruolo anticipatorio il processo d'integrazione il processo di allargamento qui ancora lontane come diceva Marta Dassù ed altri
Dobbiamo accelerarlo
Noi di fatto siamo riusciti come banche di un po'di tutta Europa sicuramente molto banche italiane ha comunque cominciare andare
In taluni casi prima di talune riforme politiche e istituzionali contando sul fatto che questi Paesi che stanno andando nella direzione lo stanno dimostrando in maniera concreta un po'insomma il mercato sta anticipando le istituzioni
Anche qui molte banche europee sono attive molti sistemi bancari sono fortemente pervasi da dalla presenza di banche internazionali faccio degli esempi anche qui l'Albania ormai al cento per cento a un sistema bancario controllato da grandi banche internazionali
La volte ricordino siamo oltre il novanta Kosovo Kosovo Montenegro e Serbia siamo al settanta quindi stiamo già parlando di un lavoro fatto di un lavoro che cede
Ma malgrado questa presenza il bello deve ancora venire il potenziale di crescita che c'è in questi Paesi dal punto di vista bancario in generale economico è significativo lo faccio anche qui dei numeri perché si possa concretizzare questo questo grande questa grande opportunità anche per il settore dei servizi finanziari
I parametri che di solito si prendono per valutare lo sviluppo di un sistema bancario in qualsiasi Paese sono per esempio l'attivo totale sul prodotto interno lordo in questi Paesi siamo sessantasei nell'area dell'euro a oltre duecentoventi i crediti complessivi finanziamenti al mondo delle famiglie e delle imprese
Rispetto al PIL quindici in questi Paesi oltre cinquanta nell'area dell'euro
I mutui sei rispetto trentasette i depositi quarantuno rispetto centotrenta questo per a parte i numeretti qui stiamo parlando di economie di sistemi finanziari che hanno di fronte a loro un potenziale di crescita molto molto molto
Significativo
è un'opportunità l'hanno detto in molti e lo dico anch'io da cogliere insieme sistema industriale imprenditoriale sistema bancario diplomazia
Ci tengo a dire quando poi parlerò di nostra presenza diretta che il nostro sistema il nostro mondo diplomatico la Farnesina c'è stato in modo particolarmente efficace vicino in taluni casi aiutandoci al bloccare a portare in fondo operazioni importanti
Lo diceva sia Crucianelli che poi Gozzi qui si vince e vincono i Paesi che sanno farlo
Come sistema tutte le iniziative per accelerare anche con cose parziali accise accennava prima i visti si può parlare di unioni doganali passano naturalmente per un altro punto che onorevole Crucianelli ha segnalato naturalmente dobbiamo fare forse di più in taluni Paesi dal punto di vista c'è il diritto della del del rispetto della sicurezza e in taluni casi proprio della legalità ma in molti casi sono tutte iniziative che vanno che vanno favoriti anticipati anche se oggi non c'è
La il coraggio politico di parlare ancora di adesione al all'Unione Europea
Una parola soltanto sul nostro gruppo che è presente quasi in quasi tutti i Paesi dei Balcani
Croazia Serbia Bosnia Albania abbiamo oltre cinquecento filiali
Sotto di tre milioni di clienti e ciò che più importa e conferma quello che dicevamo tutti e quattro durante il seminario che crescono in maniera molto significativa stiamo parlando di crescita del venti e del trenta in taluni Paesi del cinquanta per cento nei volumi di attività
Fare banca in questi paesi è un è un compito non non ovvio come non lo è in tutti i Paesi che si affacciano allo sviluppo in maniera forte come questi Paesi si tratta di combinare grande conoscenza del Lockheed locale quindi localismo nel senso migliore del termine collegamento col territorio e capacità di servire queste strutture con una Rete
Internazionale
In più casi ci siamo trovati anche a poter imparare
Non è soltanto un flusso in andata ci sono esperienze in tutta l'Est Europa e sicuramente anche nei Balcani che sono stati poi rilevanti per altri pezzi del gruppo bancario e tendiamo molto a fare girare le persone i talenti
Come li chiamiamo come sempre si chiamano le persone particolarmente valide intorno far parte di un gruppo di cento mila persone che opera in più di quaranta Paesi e questo porta a noi e da sicuramente che queste persone
In questi Paesi si lavora si accennava poco fa all'importanza dell'infrastruttura progetti come quelli dell'acqua quindi col mondo privato ma anche col mondo pubblico che è un operatore fondamentale uno e bisogna anche lì saper operare
Con con questo genere di interlocutore e comunque sempre con l'idea di un impegno di lungo termine questi sono Paesi dove se si vuole fare banca con senso di responsabilità con q sì consenso alcun sentimento di corresponsabilità dello sviluppo i i progetti gli investimenti devono essere visti anche a medio lungo termine
Solo in questo modo riusciamo anche a soddisfare la finalità forse primaria delle nostre presenze in questi Paesi cioè il sostegno ai nostri imprenditori che vanno e agli imprenditori di quei Paesi che vogliono avere più rapporti con l'Italia
Chiudo risottolineare i dollari collaborazione di grande soddisfazione che c'è stato e continua a esserci con il nostro mondo diplomatico con la Farnesina confermo
Che che questo dei Balcani una grande opportunità non solo dal punto di vista politico della sicurezza complessiva europea ma sicuramente dal punto di vista economico noi consideriamo questi Paesi come Regioni di un nostro mercato allargato
A tutti gli effetti da considerare
Domestico
Vediamo con un po'di preoccupazione la mancanza di coraggio e via Brivio che la politica a livello di Comunità europea sembra mostrare in questo momento nella incoraggiare nello spingere l'avvicinamento
Della di dei di questi Paesi al all'Unione Europea come diceva fu una gallery non si tratta solo di scrivere trattati ma poi di trasformarli in azioni concreta apprezzo moltissimo il nostro governo che invece nella direzione dell'integrazione dell'avvicinamento
Dei Balcani occidentali sicuramente Alitalia ma più in generale alla all'Unione europea si sta in poi impegnato a fondo grazie metà
Nell'intento finisse a Mila
Grazie Marte grazie agli oratori italiani in particolare l'onorevole Ranieri presidente della commissione Esteri la Camera degli attentatori operatori economici per i loro interventi siamo ora la seconda parte del nostri lavori
Che diciamo in qualche modo l'altra faccia della medaglia cioè la percezione dei nostri partners balcanici nei nostri confronti
E abbiamo selezionato direi quelli che sono sembrati i paesi più cruciali di questo di quest'area balcanica
Anche se sottolineammo che gli oratori prenderanno la parola non in quanto rappresentanti dei loro paesi ma piuttosto come diciamo analisti come Esperti come intellettuali che hanno elaborato una visione nei confronti dei Balcani e della prospettiva verso l'Europa
L'ordine degli oratori sottolineo è puramente casuale possiamo andare dal nord al sud o dal sud al nord da est a ovest comunque abbiamo l'ambasciatore ex ambasciatore della vecchia Questura via professore a lei che certe non ha bisogno di presentazioni a Roma perché molto attivo insegna amministra la sapienza e alla LUISS
Montenegrino
Abbiamo alla mia sinistra il professore Ivana veicolo da serbo Bione importante istituto di analisi e studi di Belgrado
Abbiamo il professore Albertella Chiti albanese che presidente del istituto albanese per di studi internazionali
Abbiamo il bosniaco professore Osman a toccarci che direttore al a Sarajevo per l'integrazione europea
E infine last but not least direbbero nostri amici anglosassoni il professore da Furio Radin anche oltre ad essere un esponente della nostra minoranze rappresentante della nostra minoranza in Croazia
Membro del Parlamento e soprattutto presidente della commissione parlamentare per i diritti umani le minoranze nazionali
Io andrei se siamo tutti d'accordo in questo ordine cominciando con il dare la parola al professore ora mio tragga lei che certo quindi ci aspettiamo una valutazione sia per quanto riguarda le prospettive della stabilizzazione dell'area e il suo percorso verso l'Europa sia sarebbe ancora più interessante forse a vere la percezione dei nostri paesi rispettivi o la vostra stessa percezione nei confronti dell'Italia e della presenza italiana lì e degli italiani in genere professore letti ci grazie
Grazie in dieci minuti
Difficile
Dire molte cose Rio quanto preparato un intervento scritto
Vorrei sottolineare alcuni sono elementi
Ci sono due esistono due scuole di pensiero
Tra sui rapporti tra Europa nei Balcani
Secondo lunedì sempre popoli balcanici con tutta questa complessità etnico religiosa
Creavano problemi via resto dell'Europa ma ci sono anche altri che considerano che nella storia spesso Europa scaricava sue contraddizione su su Balcani se questi Thesis hanno elementi della verità dipende di concreto
Contesto storico
Forse funzionavano insieme
Promette sarà interessantissimo dopo la distanza storica vedere fattori interni e esterni dalla tragedia jugoslava
Perché subito devo ricordare creando parliamo di Balcani occidentali parliamo di ex Jugoslavia senza Slovenia più Albania Luca sei paesi sono stati cinque Paesi cinque repubbliche jugoslave più Albania per ironia della storia
Si tratta di un Paese che è stato primo candidato per l'Unione europea in confronto di ex Paesi comunisti con tutti su tutti i parametri persino mille novecento settanta uno è stato primo accordo tra Belgrado tra Jugoslavia comunità europea
Comunità economica
è stata frattempo questa involuzione questa tragedia jugoslava
E anche presidi europea tutto quello che è successo in inusuali
Adesso abbiamo due Balcani Balcani che sono integrati in Europa
Vuol dire la Grecia già ottantuno
Qualche settimana fa Romania e Bulgaria
E abbiamo questa specie de dalla isola di Isola un'enclave che si chiama Balcani occidentali circondata da Paesi membri di unione europea
Italia forte idea guida forse unica idea condivisa da tutti
Di entrare in unione europea
D'altra parte abbiamo sentito molte volte che Unione europea ha ribadito molte volte che vuole completare allargamento e abbiamo una situazione straordinaria che abbiamo due volontà
E questo rappresenta un'opportunità storica
Ma dietro queste opportunità dietro queste due volontà abbiamo una serie di ostacoli da parte dei Paesi balcanici ma anche
Di Europa
Prima non abbiamo un contesto favorevole odio politico che caratterizzava
Ingresso di altri paesi in prima fase e abbiamo capito molto bene un sulla dichiarazione di commissario Rehn
Che ha detto recentemente
Che questi Paesi devono partire deve avvicinarsi verso Bruxelles con treni locali
Che fa intendere che Bruxelles non farà a non metterà a disposizione una locomotiva d alta velocità
Sono anche altri elementi che sappiamo bene
In Europa c'è stanchezza di allargamento che ce doppi Repubblica
Una paura anche
Di
Subire una instabilità con finito criminalità organizzata migrazione incontrollata eccetera persino di perdere una identità europea ci sono anche un po'pregiudizi perché Balcani alcuni considerano Asia e in Europa
Che non vedo
Di modo peggiorativo perché tutta questa diversità quando funzionava era anche una cosa affascinante
Questo solo diciamo preserva e su questo processo di allargamento e vediamo realmente questo aspetto negativo da parte di paesi balcanici con tutte differenze lo dobbiamo elencare che c'è una Croazia che apporti passi avanti ma ci sono due protettorati uno classico Kosovo è uno di certo modo anche composta chiazze Comina
Sono incoraggianti questi risultati che c'è una crescita economica non ma non dobbiamo dimenticare che si tratta di Paesi basta alza poveri tra l'altro come conseguenza di questa evoluzione storica dalla descrizione delle griglie psico Slavia
E abbiamo due tendenze
Una dire integrare questo spazio che un conditio sine qua non
Giustamente
Di creare una regione basata su valori europee dopo una collaborazione comparazione eccetera
E c'è una un aspetto negativo che
Diverse mafie che sono grandi vincitori dell'ALDE situazione dell'ex Jugoslavia Duca che loro sono frutto di queste primavera dei popoli balcanici anche Moro si propongono con me Fattori di
Ora integrazione
Qualche giorno fa
Tre otto chiuso
Leggere
Un successo di integrazione mafiosa
Per esempio
Come si può leggere sui giornali ultime settimane pochi giorni fa è stato sequestrato un carico di mezza tonnellata di cocaina alla frontiera tra Macedonia e Grecia
La nave su cui il carico arrivato e era coatta
Il porto di scarico
Montenegro bar mia città natale
La ditta che copriva operazione illegale ha sede a Belgrado è di proprietà di un macedone
Infine una volta scaricata dopo che è passata dal Montenegro al corso per dirigersi verso in Macedonia voglio dire
Importantissimo che
Prevale questa altra quarto scenario che forze democratiche
Riescono o proporsi come fattori dire integrazione di questo spazio
E così avere più chance di arrivare a
A Unione Europea
Come Nostromo
Un convegno a titolo ruolo dell'Italia del resto sono stato chiamato di commentare
Alcuni momenti vorrei subito ricordare una grande fase una frase di grande politico
Italiano De Gasperi che ha detto vicini sono come parenti non puoi sceglierli e meglio trattarli bene duplice una tradizione italiana molto forte
Di una sensibilità verso Balcani
Questo senso Italia ha avuto un ruolo io non vorrei dare giudizi ma voglio dire vorrei ricordare in tempi quando si era insistito su approccio dire anche ridicolo
Su Bianchi e cattivi ai Balcani distratta Italia di procedere a di proporre cosiddetto approccio regionale
E poi dopo cinque sei anni ha vinto questo approccio come una politica
Dunque
Ci sono state diverse iniziative umanitarie con successo al varco bollendo tutto approvato da istanza internazionale
E per questo noi abbiamo bisogno per un impegno forte d'Italia sul piano economico anche politico perché ma che conoscono meglio forse la complessità dei Balcani
Dobbiamo
Anche ricordare che il Balcani occidentali abbiamo un rebus geopolitico non ancora decifrato e si chiama corso
Siamo proprio in queste settimane che aspettiamo una forse decisione
Stano lavorando diplomazie europee ma stanno guardando questo risultato anche albanesi in Macedonia serbi in Bosnia croati in Bosnia forse lo vorrei rubare ma è un logos allentò a Sesia casi scozzesi baschi forse russi in Crimea eccetera e voglio dire è un non momento importantissimo
Come decidere forse secondo come dovrebbe essere
La risoluzione di Consiglio di sicurezza dodici quarantaquattro
O forse riconoscere darò vita di un nuovo Stato albanese un secondo Stato albanese
Con decisioni unilaterali con così pensa imprevedibile
Abbiamo letto il Ministro Affari Esteri D'Alema ab
Parlato
Di trovare un compromesso creativo siamo in attesa di vedere e mi sembra giusto che si deve trovare una soluzione senza vincitori senza sconfitti
Quale modalità allora difficile dire ma in ogni caso è importantissimo per la stabilità di trovare un una soluzione giusta vedo che va l'arrivo dieci minuti vorrei solo dire alla fine che è una bella visione di onorevole Amato che auspicato
Due mila quattordici centinaio di sparo
A Sarajevo quando è iniziata la follia delle sedute la prima guerra mondiale ingresso tutti questi Paesi nel europea
Non sarà se si realizzerà ma sarebbe una bella fine di una drammatica storia grazie
Grazie ambasciatore lei che c'è poi i commenti di fare ma in privato
Passo la parola velocemente alla con il collega serbo Ivan Abbey poteva chiedendogli
DS disciplinato così come il professor lei chi ce lo è stato grazie
Grazie
Cercherò di
Coraggiosamente parlare nel mio broker italiani
Per fare un po'di pratica ma anche per onorare i nostri ospiti
Vorrei ringraziare il ministero il sottosegretario Crucianelli per questo invito
Credo che il momento sia molto importante
E vorrei ringraziare l'Italia il ruolo che l'Italia ha avuto nei nella nostra regione
Sia dal punto di vista dell'impegno del delle persone degli uomini e donne che servono nel corso nel nella Bosnia
Ma anche per il suo impegno finanziarie dell'impegno della società civile italiana che è stato molto importante
Nelle guerre del del novanta e adesso vorrei sottolineare qualcosa punto fondamentale
Credo che dobbiamo sempre cominciare da dal fatto che l'Unione europea
è stato ripetuto molte volte e il quadro fondamentale quello che definisce il presente il futuro della nostra regione
Dunque l'impegno di saloni Ca'del due mila e tre
Le
Ripetute dichiarazioni su questo impegno sono molto importanti
Anche se siamo nella regione
Completamente consapevoli di tutto il problema del pose forse in King
Dopo i referendum in Francia e Olanda e del bisogno che l'Unione europea di definire il suo quadro istituzionale
Ma questo detto credo che dobbiamo guardarlo a due livelli c'è dunque questa riflessione europea sul suo futuro istituzionale
C'è la politica del allargamento che anche se messa in questione da alcuni politici
Ma ricordo che anche per esempio Nicolas Sarkozy ha fatto la distinzione tra la Turchia e i Balcani dove per lui i Balcani entrano la cancelliera Merkel ha fatto lo stesso e tanti altri dunque credo che siamo in una situazione dove i Balcani sono per impiegare questa metafora sono adesso il cortile interiore uno dei cortili interiori
Del
Dell'Europa è come il mio amico le che c'è ovviamente di di dirlo dunque è un anzi Nisibis Netscape si deve finire
E credo che finisca bene quando guardiamo verso il due mila quattordici boh
Dopo il due mila dieci il problema che abbiamo noi tutti qui insieme
Questo hanno o questi dodici mesi questi diciotto mesi dove dovrà dovremmo vedere la soluzione del nodo del Kosovo il va a finire
Le obbligazioni verso all'Aja
Diciamo il punto di di di the Black imponente tipo imponente sarà quello quando la Serbia diventa candidata speriamo nel comincio del due mila otto
Questo per tutti i Paesi l'abbiamo visto nella storia della transizione post comuniste era il momento decisivo questo era il tipo imponente quando questa certezza
Della quale parlano i nostri amici imprenditori e chiara per tutti quando non c'è dubbio che c'è possibilità di slittamento verso indietro
A parte le dell'Unione europea dobbiamo ricordarci qui che la NATO è un quadro istituzionale molto importante anche seguendo la storia recente delle integrazioni
Dei Paesi in transizione c'era sempre il membro CIO nella NATO
Prima dell'unione europea è importante perché anche questo cortile interiore vuole divenire membro sia dell'Unione Europea che dalla NATO ma più importante diviene diviene parte di un quadro di sicurezza europeo
Possiamo mettere
Taglio judgement non su questo ma è una una altra discussione credo che la Regione segua questa direzione c'è la carta adriatica non la Croazia Macedonia Albania adesso credo che sia è stato un momento veramente storico che agli altri paesi Bosnia Montenegro e Serbia stono stati presi nel palco c'è polpi salutata s'summit di Riga in alla fine novembre
Dell'anno scorso si mostra dunque questa direzione dunque c'è una decisione politica di dare queste certezze istituzionali alla alla Regione
C'è una una una cooperazione regionale molto forte non solo a livello economico ci sono molti scambi
Sono molti
Programmi di società civile ci sono molti scambi
A livello per esempio per dare uno solo sui sulle Corti contro i crimini di guerra in Bosnia Croazia Serbia dove i giudici persecutori si incontrano la società civile aiuta le vittime a incontrarsi a dare a a questi in queste corti dove si fa c'è viaggi scambio di persone libere non abbiamo visti tra la Serbia e la Croazia e la Bosnia questo è molto importante ci sono tanta gente che va di nuovo dalla Serbia in mancanza in Croazia c'è questo fatto stupendo che abbiamo dieci mila sloveni che vengono celebrare l'Anno Nuova Belgrado perché trovano che è una città molto vivente
Io faccio dunque vengono dunque è una situazione più complessa non è bianconero persino economia lavoro no nelle altre cose è un è un è un fatto che non si vede quello il bagno nonché dei giornali non rapportino questi questi fatti positivi che non hanno forse tra virgolette tanta importanza in politica ma ma è la diciamo una una sociologia profonda del della ripresa dei contatti
Chiaramente il Free Trade Agreement era importantissimo in dicembre
Passo per sottolineare parlare un po'della Serbia abbiamo queste elezioni per parlare bene via brevemente credo che sono convinto che avremo un governo democratico dopo queste elezioni la sola questione che si pone qual è la la combinazione dei partiti che sta che faranno parte di questa coalizione il anche atti di opinione pubblica mostrano che il partito democratico in avanzo sugli altri partiti dunque sembra più percentuali credo che il Partito democratico del presidente Tadic darà il nuovo previ Nistro e potrà definire la politica del Governo che qualche sia credo sarà una politica molto chiara di chiudere la distanza che abbiamo in Serbia e con gli altri Paesi
Prima chiaramente si deve finire l'obbligazione dalla cioè l'arresto di di nomadi degli altri cinque che che restano questo siamo siamo affatto completamente consapevoli in Serbia che il compito nostro
Di innestare e accelerare la riforma democratica economica e creare nuovi spazi per gli imprenditori perché dipendiamo da questi investimenti per creare a impegni per per per la gente il il livello di di di impiego molto alto e dunque tutta la campagna in tutti i partiti era passata su su quel sto i potenziali della Serbia sono grandi il l'hanno detto anche gli imprenditori credo che il nuovo che voi Herno farà sì che questi potenziali divengano realtà
Dunque credo che
Per il Kosovo chiaramente
Una cosa è importante anche la Serbia vuole vedere questo problema risolto molto presto perché è un problema che ostacola l'avanzo della Serbia secondo credo che la Serbia
Avrà un ruolo costruttivo in tutto questo processo ma questo processo deve badare
A che la stabilità e la pace siano quello che è importante secondo che la legittimità democratica dei nostri governi presenti e futuri resta come qualcosa che presente nell'assoluzione sì sarà un compromesso con il quale nessuna parte serale contenta e chiaro
Diciamo nella definizione nel nella logica di questi conflitti
Quando dico costruttivo sì Pieve con questi ultimi passi che si faranno con il draft di Ahtisaari poi speriamo un nuovo turno di di negoziati perché nel blog negoziati veramente non ci sono stati
Si mostra la popolazione sia la nostra che l'albanese che c'era c'è stato questo sforzo
Di trovare una soluzione importante anche per l'Unione Europea che prende la rileva dalle Nazioni Unite
Dunque seguiremo ma l'importante per per il momento è questo nuovo governo siamo consapevoli dunque de dei nostri compiti
Concludo dicendo che sono convinto che ce la faremo grazie
Grazie non le siamo grati di questo suo ottimismo
Cercherò di fare una sintesi alla fine di questi interventi per il momento vorrei passare la parola al collega albanese Albert era Chiti ho già chiarito che Presidente Dellai istituto albanese per gli studi internazionali grazie pro
Grazie
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Che è quello del rispetto dei diritti umani
Della tolleranza dato che l'impressione dei diritti fondamentali dell'uomo ha rappresentato uno degli ammiratori comuni di una parte della storia dei Balcani
Con l'indipendenza del Montenegro il circo di dissoluzione circle il ciclo di discussione dell'ex-Jugoslavia si è compiuto quasi completamente ritornando al proprio punto di partenza il Kosovo
Fu proprio nel Kosovo lo ricordo per inciso che il disco con il discorso del casi me stanco che Milosevici inizio simbolicamente il processo che portò pochi anni più tardi al crollo della Federazione jugoslava
Sarebbe ingiusto non sottolineare che quello di Milosevic fu un discorso sui diritti di maggioranze e minoranze etniche
Il corso e pertanto la metafora dei Balcani occidentali ma anche dei Balcani in genere di tante altre parti del mondo anche di tante parti d'Europa
Ma è soprattutto una metafora particolare perché rappresenta il luogo dei il logo dei diversi chiamiamoli luogo dei diverso in un territorio che molti evitano di chiamare i fan annunci dentali e che per ovvie ragioni chiameremo come tanti altri fanno la Regione in generale
Abitato in maggioranza da slavi di etnie diverse che periodicamente esasperano le proprie differenze basta ricordare quelle linguistiche che hanno portato quelli che oggi si chiamano il serbo il croato il surf il serbo
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Nei
Paesi delle che si sono formati con la dissoluzione della ex Jugoslavia si parlano si parla questa lingua capendo sì capi indossi
Molto facilmente molto facilmente
In questo piccolo mondo
Gli albanesi del Kosovo ma ha rappresentato e continua a rappresentare significare però una differenza concreta
Di lingua di etnia tradizioni rapporti con il mondo slavo
Del quale si sono sempre trovati esclusi paradossalmente molto meno di religione rappresentando l'Islam ancora un fenomeno molto più vicino alla laicità che non alla religione praticata
Ma è stato così lo ricordiamo per molto tempo anche per la Bosnia ed Erzegovina per poi cambiare con una certa rapidità pur non arrivando agli estremismi e di altre realtà
La realtà del Kosovo ha parlato in passato e continua a parlare anche oggi del vero problema dei Balcani
Che quello del disagio delle viene in contatto un problema antico e moderno
Che nel mille novecentonovanta è fatta fatto esclamare ad un diplomatico francese a Belgrado una frase che ed Est che poi è stata in Regione è diventata famosa questo diplomatico ha detto nel novanta rischiamo signori di perdere la prima guerra mondiale
Il Kosovo un problema
Che come tutti i problemi
Si risolverà
Pur non essendo soltanto un problema di sicurezza ma quindi prima di tutto un problema umano
Ma non riguardando soltanto la Serbia che rivendica luoghi di storia e di culto nonché una minoranza sul territorio
E
Dei monasteri che definiscono la legione serbo ortodossa e dunque in un certo qual senso anche la statualità serba
Ma notoriamente anche parte della Macedonia che tendiamo a dimenticare macedoni importantissima per quanto riguarda
La correlazione col Kosovo
E indirettamente anche la stessa Albania
Questo problema forse si dissolve ora rimanendo irrisolto
Almeno fino alla penetrazione vera e completa dell'Unione Europea in tutti i Balcani
In definitiva un ritardo nelle integrazione europea della regione balcanica occidentale rappresenterebbe una serie Minardo minaccia non soltanto per la stabilità dei paesi
Confrontati un'Europa una stabile una un problema di stabilità e all'Europa
Ma rappresenterebbe anche una minaccia per la democrazia in questi Paesi
I corazzieri sul chiacchieratissimo che la cartina di tornasole della democraticità delle forze politiche in campo era presentata proprio dal rapporto con l'integrazione europea
Nel ruolo di deputato Grandi una delle comunità nazionali minoritaria quella italiana non posso non sottolineare forse il gesto più importante
Che il governo attuale in Croazia
Peraltro guidato da un partito che deve fare ancora i conti con la propria storia
Che nel momento nel due mila e tre quando dovendo optare tra la coalizione e comunque una destra nazionalista
Ed euroscettica forse anche di più di euroscettica
Ho una coalizione con le minoranze nazionali
Ho scelto queste ultime facendo una scelta coraggiosa duro prevista
Non dimentichiamo che ciò nella percezione di una parte dell'elettorato tradizionalista in Croazia è stato percepito semplicemente come una un coalizzare
Con i serbi una coalizione con i serbi riporta Eric rifiutando una coalizione con un partito nazionalista croato
Ciò per rendere più chiare le dimessi e dimensioni dell'applicazione del del dell'operazione di un governo che poi tra alti e bassi ma rispettando i patti riuscirà
A portare a termine tutta la legislatura e qui voglio evidenziare anche il ruolo della diplomazia italiana Zagabria
Che la sorte ha voluto proprio rappresentare la presidenza di turno dell'Italia nell'Unione Europea in quel preciso momento a mio avviso che a mio avviso è stato fondamentale proprio per consigliare questa scelta politica europeista
è un dato di fatto che ciò ha portato a tutto una serie di diritti umani e minoritari tutelati primo fra tutti il ritorno di circa centoventi centoventi mila serbi profughi dopo le azioni militari croati del mille novecentonovantacinque certa ritornato un terzo
Soltanto della popolazione fuggita la guerra
Ma se ciò fosse successo agli italiani
Ai connazionali dell'Istria di Fiume e della Dalmazia
Se soltanto questo terzo di italiani fosse ritornato dopo la seconda guerra mondiale
Oggi saremo cinque volte più numerosi in questi territori
E dunque poco e tanto allo stesso tempo in ogni caso
Dimostra
Una nuova tolleranza nei confronti delle minoranze in conclusione il processo di europeizzazione dei Balcani occidentali non alternative
Ed è giusto affrontarlo bit in modo bilaterale
Come giustamente sta facendo l'Italia in questo momento
Per le minoranze nazionali
In Croazia l'integrazione europea rappresenta una garanzia di tolleranza nei loro confronti una garanzia di democrazia
E per quella italiana in particolare anche un ovvio riavvicinamento ideale e simbolico con quella che noi chiamiamo la nostra madrepatria attrasse l'attenzione
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Illustrazione particolarmente interessante
Questo Pannella ho notato che la parola tolleranza nel suo discorso è comparsa almeno cinque volte e me ne congratulo
Perché quando si è in quest'area parlare intolleranze avere in qualche modo incamerato questo concetto significa già avere elevato di standards i avverrà i diciamo fatto un salto qualitativo verso l'Unione europea che è quello che noi stiamo tutti insieme perseguendo beh ci ha ricordato anche questa nostra realtà istriana che abbiamo molto a cuore e che in qualche modo rappresenta in Croazia una presenza costruttiva una presenza di equilibrio
Di cui noi sappiamo lei ha porta grande merito grazie dunque un grazie particolare
Per concludere questo palme io direi che da questa esposizione dei nostri amici balcanici sono emersi emesse una situazione fatta di luci e ombre collega bosniaco ha detto un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto
E probabilmente io spero che sia tre quarti pieno e un quarto vuoto
E cioè che siamo un po'più vicini no di quello che forse noi stessi percepiamo in questo tragitto verso l'Europa
Qualcuno teme che ci siano i treni locali anziché lì ex gli espressi euro sta a tre stelle noi Italia lavoriamo quelli espressi tre stelle
Però evidentemente ci aspettiamo anche che questo quarto di bicchiere
Ancora vuoto sia riempito e che gli standard siano quelli che tutti gli altri europei che spettano i Balcani l'entrata dei Balcani si aspettano
Direi che in questo quindi quadro generale di luci ombre abbiamo però notato una grandissima volontà
è una volontà evidentemente delle società civili la volontà politica una volontà è il è diciamo un un destino che almeno così come ci è stato rappresentato e chiarissimo nelle menti dei nostri interlocutori verso l'Europa qualcuno ha detto è la sola via anche noi pensiamo che sia la sola via
Quindi bisogna percorrerla e bisogna fare ogni sforzo e l'Italia è presente e l'Europa è presente e noi lavoreremo anche in Europa per questo obiettivo ho notato di con molta volontà ho notato anche molta fiducia in questa Europa
E anche nell'Italia
Sia bilateralmente sia come parte dell'Europa è questo ci fa piacere ho notato speranza
Per un futuro non troppo lontano l'integrazione qualcuno ha rilanciato la data del due mila quattordici che fu fatta nel rapporto Amato
Vi è il test ricordiamo qualche mese fa
L'amico serbo ha nominato una data che due mila otto per quanto riguarda questo processo di avvicinamento
Della Serbia all'Unione noi ce lo auguriamo e lavoreremo per questo
Molti ne ho direi quasi tutti a nove pensando forse ai giovani la società civile alle generazioni presidi più giovani e future
Hanno parlato di educazione settore educativo la collaborazione che serve l'osmosi culturale con l'Europa sono cose che noi stiamo facendo possiamo fare ancora di più
Diciamo a prescindere dal processo di integrazione ma che riteniamo estremamente necessari altri hanno parlato di politica dei visti è un problema che noi abbiamo molto presente
Soprattutto per i giovani ma non solo evidentemente perché un cinquantenne non potrebbe andare no in Europa come un venticinquenne
Voglio dire questi sono tutti paesi che avevano evidentemente un tragitto libero o no di percorso attraverso i confini eccetera e ai ai tempi della vecchia consolare che improvvisamente si sono visti bloccati nei loro di tragitti che gli erano familiari diciamo io ricordo sempre che e adesso sto molto attenta nel linguaggio
Dieci anni fa quando ero a Belgrado molto spesso mi si diceva voi europei non capite che noi siamo europei
Penso che adesso in questi anni si sia capito che il tragitto si è stato i impostato e ci sia un pieno riconoscimento di questa identità europea
Culturale e volontà diciamo di innalzare proprio lo standard di ognuno di questi Paesi verso questa identità e di valorizzazione in senso delle valorizzazioni di questa identità poi c'è un ultimo comparto che è stato menzionato ed è insieme diciamo alla politica dei visti molti oratori hanno fatto cenno anche e problemi di sicurezza quindi la necessità che sia presente
L'Europa d'Italia la NATO le istituzioni raggianti che che questo lavoro non resti incompiuto che l'impegno nostro delle istituzioni ero tra antiche rimanga diciamo fermo e continuativo
E a proposito di questo settore che riguarda la sicurezza estremamente importante come è stato detto peraltro d'inizio dalla dottoressa dal suo all'inizio del suo panel la sicurezza
E estremamente importante è una delle diciamo ragioni per cui noi dobbiamo occuparci della stabilizzazione democratica di questa area
A proposito di sicurezza vorrei dire che è stato fatto un grande lavoro negli ultime le ultime settimane gli ultimissimi mesi in particolare dal sottosegretario Maritati che ha percorso questi Paesi dei Balcani negoziando accordi di sicurezza molto interessanti che riguarda una collaborazione fra magistratura e la collaborazione fra polizie
Rinnovando collaborazioni già esistenti rafforzando le e questa è un'se è un grande segnale credo anche questo proprio di ottimismo di di dico di di di di per il per il nostro futuro di fiducia
Nelle nostre colto controparti dei paesi dei Balcani ed è una cosa che rassicura in realtà non soltanto l'Italia i Paesi balcanici ma tutta l'Europa io mi fermerei qui ringraziando tutti i colleghi che hanno cercato di contenersi al massimo disciplina sì nelle loro
Nelle loro io l'interventi
Passo la parola alla dottoressa Elena da cucina che notissima
Giornalista Il Sole ventiquattro ore ma soprattutto esperta di Balcani sono dieci anni credono da quando era bambina che li percorre in lungo e largo e ce li racconta
Sul Sole ventiquattro ore su altri media a una panel che sarà dedicato alla cooperazione agli enti locali alle ONG e quindi passo immediatamente la parola grazie mille scusate del ritardo
Mi scuso proprio per cercare grazie di recuperare questo ritardo
Io passo immediatamente innanzitutto a presentare i partecipanti a questo interessante panna il perché si tratta di aspetti bancari sottovalutati alle volte specialmente da noi giornalisti
E invece hanno una grande importanza dunque innanzitutto abbiamo il viceministro e il sottosegretario agli Affari esteri Patrizia Sentinelli e poi c'è il Presidente della Regione Piemonte Bresso
La dottoressa Silvia Godelli che quest'oggi assessore al meteo mediterraneo della Regione Puglia che quest'oggi e sostituisce il presidente Vendola che non ha potuto essere con noi
Abbiamo poi presidente dell'associazione delle ONG italiane il dottor Marelli
Il Direttore Centro studi di politica internazionale dottor fosse rissa ossei e infine il dottor Kristof non tanto direttore del dipartimento per e la cooperazione innovativa delle Nazioni Unite della sede di Ginevra
Sarò quindi molto sintetica e passerei la parola al sottosegretario Sentinelli però prima volevo ricordarle fanno una domanda
Il sottosegretario Crucianelli aprendo i lavori di questa mattinata sottolineato da un lato l'importanza del dei Balcani occidentali per l'Italia e anche sottolineato però allo stesso tempo e un'attenzione particolare per il decentramento nei rapporti tra l'Italia e queste aree io però mi chiedo chiedo sottosegretario Sentinelli mi chiedo questa cosa e non è un voler far un po'le nozze con i fichi secchi infatti in questi anni l'Italia ha fatto parecchie intervenuta con forza anche economica di spessore notevole nell'area
Però oggi siamo al punto in cui i principali strumenti di intervento per l'appunto la legge duecentododici e la legge ottantaquattro sui Balcani non sono state rifinanziate
Allora da un lato come fare e dall'altro
Quale priorità sottosegretario da intendete dare alle poche pochissime ormai inter risorse disponibili e soprattutto con interventi diretti bilaterali o multilaterali nell'ambito dei traspare andrà internazionali
Grazie
Grazie per quest'invito grazie per questa conferenza importanti grazie dunque anche
All'onorevole Crucianelli per aver consentito a tutti noi un confronto più approfondito
E molto importante io ritengo su questa grande tematica soprattutto per rilanciare i rapporti italiani con i Paesi Balcani ma io direi complessivamente dalla comunità internazionale e dunque dell'Europa
E ringrazio dunque anche della dirette da domande dirette a diciamo così assai secca le nozze con i fichi secchi certo voglio dire da questo punto di vista aiutano a chiarire anche nella semplicità e nel linguaggio il che fare io perché fari come fare per quest'aria
Lo diranno anche gli altri dopo di me in particolare sicuramente la rappresentante della Regione Puglia Silvia Godelli quanto quando parliamo di Balcani torna importante
Rispetta l'aria del Mediterraneo il rilancio della nostra funzione del nostro ruolo politico delle nostre relazioni con tutta quella che veniva chiamata anche la Regione dei Balcani per storia tradizioni responsabilità politica e anche un interesse
Diciamo così del nostro della nostra Italia dal nostro popolazione dei nostri uomini e donne nei confronti di quell'aria
Ma vengo al punto molto molto brevemente
Che cosa fare a me pare importante intanto dire questo
E lo rimando quindi anche alle organizzazioni non governative che qui sono a questo pane
Quando si parla della prospettiva europea dei Balcani occidentali del ruolo dell'Italia direi
Quella che uso termini appropriati
Di tornare utile discutere anche di quale cooperazione
Cooperazione governativa e cooperazione decentrate
Il rapporto infatti tra il Governo e le organizzazioni della decentrata
Penso alle Regioni ma anche ai tanti Comuni e Province ma anche lì e reti
Attenzione delle università e degli istituti di ricerca che a pieno titolo fanno parte della cooperazione decentrata sono un valore
E non una una velleità da parte del governo perché e sono una i fondi necessari ad intervenire
In questi anni va ricordato infatti che il problema di reperimento delle risorse finanziarie attraverso la legge finanziaria per l'insieme degli interventi di cooperazione è stato molto debole e non è una polemica è un ricordare i il dato abbiamo avuto a disposizione progressivamente negli negli anni che abbiamo alle spalle fondi sempre più ridotti per la cooperazione internazionale
Fino all'ultimo dato del due mila e sei
Abbiamo dovuto dunque ricorrere e questo abbiamo un'ora è solo il governo ma appunto gli attori sociali
Che fanno cooperazione
Hanno dovuto anche ricorrere al rapporto di quel mondo che io chiamo appunto cooperazione decentrata
Ma esso è stato un'importante ricorso e contributo perché insieme delle nostre regioni
E presso lo sa bene non ha messo in campo solo fondi ha messo in campo inclinazioni vocazioni generosità
E ha messo in movimento largamente delle popolazioni
Che si confrontano tra di loro guardate a me pare che questo sia un punto importante non sfuggirono all'impegno anche del governo del prossimo anno per i Balcani
Ma è importante tenere in conto che c'è una dimensione politica generale
Che è quella che attiviamo anche all'interno dell'Unione Europea o complessivamente anche dei rapporti internazionali ma c'è un dato
Che deve essere tenuto presente vale a dire il rapporto diretto bilaterale fra i nostri cooperanti e la Rete della cooperazione dunque anche del sistema delle regioni delle province e dei comuni eccetera eccetera Illy relitti anche dei comuni dei municipi
Ed è il sistema articolato decentrato che sta in quella aria che chiamiamo appunto i Balcani per dire poi diversi Paesi io penso che di questo ne dobbiamo fare tesoro e valorizzazione per questo credo che peraltro quando parliamo del ruolo dell'Italia dobbiamo mettere anche fra le diverse relazioni quelli della cooperazione a cui non possiamo sottrarci i fondi a disposizione anche per i Balcani non vengono più dalla legge ottantaquattro ma vengono dai fondi della cooperazione sono sufficienti
Permettetemi di dirlo quella stessa battuta Franca no non sono mai sufficienti ma faremo la nostra parte perché abbiamo avuto rispetto all'ultima legge finanziaria un incremento dei fondi alla cooperazione so bene
Che verremmo diciamo così tirati da una parte all'altra per definire anche l'impiego di questi fondi ma vediamola diciamo dal verso corretto anche dal verso positivo questi fondi della Cooperazione saranno aggiorni
Definiti per la programmazione necessaria cosa mancante anzi del tutto assente nella fase precedente per avere un quadro di riferimento preciso
Sottosegretario Crucianelli mi ha inviato delle note utili opportune
Che richiamano anche l'incremento dei fondi a disposizione necessario per quest'aria perché quel ruolo politico che vogliamo
Assumere possano anche nei filoni della cooperazione di essere sostanziate faremo la nostra parte
Non posso dirvi qui oggi quanto sarebbe sbagliato ma ci saranno diciamo così gli impegni derivanti dalla programmazione che prende quest'area come un'aria delicata del processo di stabilizzazione di base di relazioni mi interessa però fare anche un altro riferimento a proposito della valorizzazione della decentrate
Che il coordinamento e la ricerca di sintonia tra quello che fa la cooperazione decentrata e preferisco e altri in altri luoghi mi hanno sentito dire
Definirla cooperazione comunitaria per esaltare esattamente questo aspetto che è di politica culturale cioè l'interesse a fare emergere quello che nelle diverse aree già emerso e che non valorizziamo sufficiente a sufficienza
E quindi la capacità anche delle organizzazioni della Rete delle società civili a dire anche la loro può essere molto importante proprio nel definire anche le priorità
Mi spiego ancora meglio e faccio una esempio molto concreto a questo proposito noi abbiamo vissuto in questi quindici anni un impegno importante della cooperazione italiana verso i Balcani
Definita diversamente tra le diverse aree ma l'abbiamo sostenuto in modo importante anche qui vale una questione di sostanza che è quella dell'impegno finanziario ma anche dell'impegno nella costruzione metodologica diversa della relazione
Sono stati prima di me e quindi non parlo
Come dire da questo punto di vista ma ricordando a questo lato ma ricordando invece quanto fatto negli anni passati
Qui veniva istituito il tavolo per i Balcani con l'insieme delle organizzazioni della società civile della legge che lavoravano
Utile importante dunque questo metodo riprenderlo e riproporlo ma ce n'è anche un altro che cosa fare dopo gli anni di quella che abbiamo chiamato della ricostruzione dell'avvio anche del contributo alla recupera la ricostruzione diciamo così di opere materiali ma anche di una possibile
Crescita economica
Io credo che dobbiamo dedicarci in questa fase e quindi è importante nell'intervento della programmazione che vedremo nei prossimi giorni nelle prossime settimane per avviare poi un confronto anche con il parlamento
E sarà utile ridefinire le opere per così dire di valorizzazione e sostegno della cultura educazione aspetto sanitario della società civile a me sembra importante per favorire anche qui
Quel riconoscimento dell'identità plurali esistono
In quest'area che non possiamo dimenticare ne abbiamo parlato molto mi riferisco anche alle ultime raggio Hill ultimi ragionamenti che abbiamo fatto per un'aria diversa come quella del Libano dove però la il riconoscimento della costruzione diciamo così di una società capace di relazionarsi al suo interno
E ho sentito solo le ultime parole per una ridefinizione di una nuova idea di democrazia a me pare che debbano essere al fondo anche delle indicazioni che la nostra politica di cooperazione così come mi sembra interessante quello che stanno facendo
Le Regioni attraverso qui ritorna anche il sistema multilaterale come l'arte gol Progetto importantissimo di valorizzazione delle comunità locali attraverso anche un intervento internazionale che lunedì Pinto
Così come ad esempio a Sarajevo
Utile a mio parere anche con il contributo delle regioni penso anche ad alcune i comuni come Venezia in questo caso particolare si è adoperato per dar vita al Museo di Sarajevo
Fondamentali nuclei di cooperazione che non sono come dire solo alcuni interventi a pioggia una goccia a goccia
Ma che richiamano anche in causa direttamente uno stile un carattere di della cooperazione che vorrei riproporre e se siamo d'accordo anche con le organizzazioni non governative sostanziare anche attraverso i loro Secondo il preziosissimo contributo in diversi aree dei Balcani con le diverse specificazioni che saranno definite anche il progetto per progetto ma chiudo
Dicendo che io credo che per fare una cooperazione
Sempre più lucida e anche efficace dobbiamo superare l'idea della rincorsa al singolo Progetto e lavorare per linee programmatiche
Per questo io penso che possiamo anche utilizzando i fondi della finanziaria fare qualche passo in più rispetto al recente passato connotare cioè il nostro Paese
Come un interprete reale
Consistente solido di nuovo protagonismo sociale anche attraverso forme adeguate di cooperazione bilaterali e multilaterali
Abbiamo sentito anche nell'intervento del sottosegretario Sentinelli questa volontà di rilancio del ruolo politico dell'Italia
Che secondo l'onorevole Sentinelli passare anche attraverso queste reading ridefinizione degli interventi non soltanto a livello bilaterale ma anche con l'ulteriore valorizzazione della cooperazione decentrata
Io a questo punto vorrei fare lo faccia proprio per stringere un po'i tempi del dibattito la stessa domanda la presidente Bresso
E alla dottoressa Godelli assessore al Mediterraneo della Regione Puglia e questa diciamo e una via già battuta negli ultimi anni dall'Italia e ed è tutto sommato rispetto ad altri paesi europei quali il Germania o la Francia parlo di quelli che hanno avuto poi il maggiore peso sullo sia in termini di sviluppo economico di rapporti economici bilaterali non dal non parlo tanto del commercio che tutto sommato secondario quanto degli investimenti
Esteri diretti in quest'area di forte sviluppo sia dal punto di vista politico ebbene in Italia avuto questo approccio avuto anche forti impegni economici
E di aiuti alla cooperazione
Però tutto sommato come diceva il sottosegretario Sentinelli c'è sicuramente bisogno di un rilancio del nostro ruolo politico che attualmente e un po'diciamo appannato per usare un termine quanto più vicino alla diplomazia che questa sale impone ecco io vorrei chiedere ai due assessori
Cosa pensano di questi problemi di questi approcci e ed anche vorrei sapere se forse l'Italia nell'ambito della cooperazione che siano esse ONG o che siano regioni comuni
Non ci sia una pletora di interventi che poi alla fine producono poco
Io partirei da una considerazione che in questi anni con forse proprio la notevole eccezione della legge sui Balcani sui Balcani occidentali
In realtà sono state
Moltissimo le Regioni Stati le regioni e gli enti locali
Insieme alle ONG di solito facendo sistema poi naturalmente ci sono anche le eccezioni negative però il principio soprattutto delle dei finanziamenti regionali sempre sotto quello di di fare sistema
A reggere il peso della cooperazione decentrata perché è vero che finanziamenti gli stanziamenti del governo su questa fondamentale modalità della cooperazione sono stati molto scarsi
Il caso dei Balcani occidentali è un caso un po'diverso interessante perché lei leggi apposite hanno consentito hanno messo a disposizione da parte del governo delle risorse che hanno consentito a tutti di essere presenti in maniera più consistente dal punto di vista finanziario ma hanno anche configurato un modello secondo me più virtuoso cioè quello di un governo di un Paese che in qualche modo brezze e e dirige le politiche in termini di grandi strategie di cooperazione decentrata
Quindi intanto io credo che non non vada dimenticato che se c'è una forza del nostro Paese e quella di una grandissima
Disponibilità presenza e anche impegno finanziario da parte del sistema regionale locale e del sistema delle ONG ma poi lo dirà dottor Marelli
E e che in in molti casi questo impegno ha in qualche modo svolto un ruolo di supplenza rispetto alle carenze delle risorse nazionali allora
Ben venga un impegno diverso del Governo nella regia e nella politiche di cofinanziamento regia e poi si gestiscono sempre concretamente anche avendo a disposizione delle risorse
Il caso poi dei Balcani occidentali è un caso interessante per il nostro Paese lo hanno detto tutti perché è uno di quei casi in cui
I nostri cittadini che hanno vissuto in maniera di retta l'arrivo dei profughi
Il le le notizie di aree così vicine al nostro Paese hanno sollecitato l'intervento quindi c'è stata prima di tutto una nostra risposta a una domanda che veniva dal dai nostri cittadini
Ma hanno avuto anche molto interesse perché su da un profilo sta da un punto di vista Esterno l'azione delle regioni e la loro capacità di portare l'insieme del territorio non solo enti locali ONG ma anche sistema sistema economico e quindi di coniugare cooperazione
Decentrata con politiche di internazionalizzazione del proprio territorio sono molto domani parte
Dalle da questi Paesi è stata io credo una risposta di nuovo alla domanda che veniva dai nostri territori che continua a venire riaccompagnamento
Prima abbiamo sentito
E il ruolo che i nostri sistemi bancari
Stanno svolgendo nel crearci appoggi per le politiche di internazionalizzazione questo non l'abbiamo non solo sollecitato ma utilizzato moltissimo nel nelle nostre e lo stiamo utilizzando moltissimo nelle nelle nostre politiche
Ecco quindi credo che noi dovremmo studiare insieme insieme al governo proprio questo modello di intervento sui Balcani ma anche portarlo avanti cioè non solo portarlo avanti in termini di risorse di cooperazione ma costruire un sistema integrato voi abbiamo messo la cooperazione insieme all'internazionalizzazione proprio per costruire un sistema integrato in cui arriva alla cooperazione
E insieme al seguito arriva anche gli investimenti ovviamente molto più consistenti e resi possibile dal sistema dall'impresa e dalle sistema dal sistema finanziario
Non abbiamo siamo intervenuti in tutti i Paesi che progressivamente
Hanno seguito la la trafila anche abbastanza lunga di accesso all'Unione Europea
Con degli strumenti anche europea in un solo con strumenti della cooperazione italiana io ricordo l'esperienza molto interessante dei progetti Progetti detti Twinning
Che hanno visto un rapporto diretto fra amministrazioni regionali e locali dei Paesi europei e quelle dei Paesi in in arrivo in adesione di grandissimo rilievo perché Lucky Comino terra che spesso Complesso da acquisire da parte degli stati
E ancora più complesso da acquisire da parte delle realtà
Locali e regionali che nei Paesi in tutti i Paesi del dell'ex Unione Sovietica da e in particolare nella nuova è stato anche detto nei nei Balcani occidentali
Sono estremamente fragili
Il sistema regionali in particolare che è quello poi su cui come sapete si basano tutti i finanziamenti dell'Unione europea nella gestione dei fondi europei è in queste aree estremamente fragile i primi sono stati per noi
Una risorsa per aiutare i sistemi locali e regionali di questi Paesi a costruire sì la chi fosse non serve e per le le nostre regioni per avviare politica di cooperazione con con questi con questi Paesi
E quindi credo che il ruolo andrebbe meglio studiate ed esplorato il ruolo che l'Unione europea avuto nel costruire queste politiche di cooperazione decentrata e come sapete attraverso anche tutti l'evoluzione degli strumenti che al Interreg che all'inizio erano solo transfrontalieri mentre progressivamente si sono estesi a modalità di cooperazione territoriale molto più diffusa
Su questo peraltro io vorrei sottolineare perché è un tema che il Governo italiano dovrebbe considerare con attenzione
Il fatto che si sta producendo una certa incoerenza nei nuovi strumenti di cooperazione territoriale nella definizione delle aree molte parti c'è il Mediterraneo è stato spaccato molte regioni del nostro Paese
Non sono più considerate nel Mediterraneo ne nei Balcani nel sistema dei Balcani
E sono state spinte alla collaborazione verso il il nord est dell'Europa
Che va benissimo per carità coloni eccetera ma non si capisce perché non possono fare parte del sistemi che più prevedono impegnate storicamente nella nella cooperazione
E quindi gli strumenti coi i fondi pre-adesione i fondi per il Mediterraneo sono strumenti che escludono pezzi importanti del nostro Paese dalla cooperazione territoriale allora credo che il nostro governo dovrebbe affrontare con l'Unione europea questo tema che
Foriero di incoerenze di difficoltà poi nel nel nelle nostre politiche apre
Credo ancora che noi i dobbiamo considerare la politica di di cooperazione a più diverso tali nei più diversi modi né più diverse modalità
Con i Balcani in generale con i Balcani occidentali come un ruolo strategico per il nostro Paese e quindi anche per i nostri per i nostri territori noi così la consideriamo pensiamo che sia un'opportunità straordinaria per l'Italia e quindi dato che non abbiamo moltissimo tempo vorrei però ricordare che l'impegno del Governo in cooperazione certamente con noi non siamo pronti a mettere anche noi risorse su queste politiche è però molto importante
Perché fare sistema in un in un'area territoriale dove i paesi sono molti dove i paesi sono piccoli dove c'è bisogno anche ancora di supporto del nostro sistema
Del nostro sistema
Nazionale del del del ministero degli esteri delle dell'esperienza anche diciamo del coordinamento e della guida di grande e di grande rilevanza più qui in altre aree dove la cooperazione più consolidata e te quindi anche più di più semplice governo da parte del dei sistemi locali in questi paesi rischio altrimenti dello sbriciolamento degli interventi è sicuramente reale e peraltro per il momento esistono ancora risorse il problema sono quelle future adesso coi fondi CIPE noi stiamo ancora lavorando Piemonte peraltro malgrado il paradosso delle decisioni dell'Unione Europea e oggi capofila dei fondi per i proprio per i Balcani
Ma in futuro certamente se le risorse non si riprodurlo hanno dei dei problemi tutti quanti tutti quanti li avremo ecco allora io credo proprio che dell'esperienza fatta
Con le leggi ad hoc sui Balcani occidentali sia stata lo dicevo un esempio di grande interesse per ricostruire il sistema Stato-Regioni enti locali cooperazione
Una riflessione utile ed opportuna su pregi e difetti del di questi strumenti ma penso che lavorare insieme per progetti per grandi aree all'interno delle quali consentire a ogni a ogni regioni e come sistema non solo come istituzione di collocarsi di scegliere di di fare le proprie opzioni ma dentro un sistema chiaramente definito possa essere e anche naturalmente
Con finanziato da tutti gli attori possa essere uno strumento importante
E anche importante chi sì Progetti sempre si progetti sempre il suo invito che in qualche caso avviene in qualche caso non avviene del sistema finanziario del sistema imprenditoriali
Non sempre ciò avviene che in alcuni Paesi noi riscontriamo lo stupore che dopo le politiche di cooperazione non arrivino quelle invece di partnership economica che tutti si attende avrebbero dal nostro Paese in questo senso
La cooperazione stretta fra politiche di internazionalizzazione e di cooperazione è un tema su cui io invito il governo riflette grazie
Allora innanzitutto io volevo fare una raccomandazione ai nostri gentili relatori
Che ascolteremo nei prossimi minuti purtroppo i tempi sono diventati strettissimi e mi chiedono di limitare gli interventi a cinque minuti ciascuno quindi chiedo scusa in anticipo per il poco tempo che posso assegnare b e per non rubare né altro passo immediatamente la parola all'Assessore al Mediterraneo della Regione Puglia dottoressa Godelli con la stessa domanda far
Sì grazie
Credo che la risposta alla tematica delle risorse delle priorità
Possa essere trovata nella conduzione delle politiche generali del sistema Paese
Con le politiche dell'unione europea è con quelle della realtà territoriale della decentrato ad
Le regioni e degli enti locali
Da questo punto di vista ne rappresentiamo in qualche modo una circostanza opposta a quella descritta dalla Presidente Bresso
Perché per la nostra peculiare collocazione ne siamo su due programmi dell'Unione Europea
Quello di preadesione per l'Adriatico e quello per il Mediterraneo che ci può consentire non soltanto di fruire di risorse importanti
Dal punto di vista delle possibilità di intervento ma soprattutto di coniugare un programma di cooperazione e di relazione con i Balcani all'insegna di ottica strategica
Che noi stiamo cercando di incardinare su alcuni temi e di qui anche il richiamo attimi generali su cui è attestato il sistema Paese
Che sono fondamentalmente la trasportistica con particolare riferimento alla costruzione di reti di mobilità in Adriatico e di collegamento con le reti in mobilità nel Mediterraneo
E altri mantella Energia
Per Monti Paesi dei Balcani occidentali io conosco in maniera particolarmente approfondita la realtà dell'Albania perché ne siamo autorità di gestione dell'Interreg Italia Albania e alla Puglia autorità di gestione ma è un tema ovviamente più generale il tema dell'Energia e uno dei temi focali
Sono questi i temi tipici della cooperazione intese in senso tradizionale certamente no
Sono però temi su cui l'intervento può essere profondamente governata in chiave strategica attraverso questa sinergia tra i diversi soggetti del sistema Italia
E può consentire di costruire a partire dalle reti territoriali voi Regioni voi enti locali voi centri di ricerca università e così via autorità portuali ero portiere
Una serie di relazioni dirette con questi Paesi che noi francamente abbiamo in poco tempo sperimentato non solo con l'Albania ma con macedonia con Montenegro
Ci accingiamo valicando diciamo ma lo spartiacque a lavorare nello stesso modo con Bulgaria e Romania che ce lo chiedono
Per costruire un'area di possibile integrazione
Non soltanto economica e sociale ma anche di integrazione delle nostre politiche con quelle nazionali e se me lo si fa a dire perché credo che sia un ponte un punto politico fondamentale
Di integrazione delle politiche di internazionalizzazione con quelle di cooperazione perché questi due terreni non possono mantenere il livello di strabismo che purtroppo si è spesso ormai determinato nella stessa politica delle istituzioni regionali
Per cui il nostro obiettivo è di lavorare così logicamente così come abbiamo chiesto aiuto alle ambasciate italiane nei paesi con cui siamo entrati in rapporto oltre che al ministero degli Esteri
Che ci ha onorato della importante presenza del ministro in occasione del Forum sui Balcani che si è fatto in settembre in Puglia
E a cui chiederemo un altro sforzo perché andremo come Fiera del Levante in Albania a raccordare
Tutta l'area nella prossima primavera ma anche cercando di fare lavorare tutti i soggetti locali tutti i soggetti economici tutti soggetti culturali
Oltre che le realtà degli enti locali intorno a noi cercando di fare da catalizzatori sua obiettivi complessivi
E chiaro che chiediamo anche un aiuto speciale
Da questo punto di vista per quello che riguarda l'attivazione i progetti strutturali anti sia sulla trasportistica di amare sia sull'Energia per un Paese come l'Albania che un Paese cuore dei possibili snodi che intorno ad esso si possono creare ed è effettivamente a possiede un potenziale catalizzatore per l'intera area dei Balcani occidentali
Queste sono le nostre linee lavoro cercato esporla molto rapidamente grazie io ringrazio l'assessore perché è stata veramente il teste offerta agire parecchie cose nell'arco di pochi minuti
Adesso passerò la parola il dottor Marelli presidente delle associazioni ONG italiane presidente
Ci può fare un po'il punto della situazione del vostre attività per capire una cosa specificatamente perché non vorremmo avere semplicemente l'elenco si è detto negli anni scorsi e non parlo soltanto per le ONG italiane parlo per le ONG in genere internazionali che se hanno avuto un ruolo importantissimo nei Balcani e questo nessuno lo disconosce
Però se anche detto talvolta che anche qui ci
Ci sono stati duplicazioni di interventi che in alcuni casi l'intervento delle ONG è servito
Quasi interamente a dare auto di meritare il sistema delle ONG cosa ci corrisponde
Io devo essere sempre un po'cattura perché questo è il mio mestiere siamo abituati a una lite abbastanza cattivi con noi ma questo si stimola quindi non è un sacco assolutamente un problema
E io risponderei così intanto
Veglia debba lasciato continuamente a sottovalutare questo tessuto di relazioni questa tessuto connettivo che le nostre quelli ci hanno sviluppato in questi Paesi ci sembra una lacuna in qualche modo
Importante una lacuna sulla quale riflettere
Riflettendo insieme anche a un'altra cosa prima si parlava della legge ottantaquattro cioè di questo strumento che non abbiamo salutato con grande interesse e positività ma che poi è stata frammentata svuotate alla fine nemmeno più rifinanziata
Quindi noi pensiamo e una seconda proposta che faremo
Quella importante quello di procedere a una valutazione però di che cosa ha fatto con questo strumento legislativo
Ha una valutazione di questi quindici vent'anni di presenza in questi Paesi sia dal canto delle ONG ma sia soprattutto anche dal canto di queste sinergie queste tessuti queste queste relazioni intessute tra i vari attori che ci sono in questi anni
Attivati nei confronti della regione balcanica
Noi abbiamo parlo chiaramente a passi da gigante per restarne Katie ma non abbiamo provato a riflettere siamo già un puro tre noi abbiamo provato a riflettere su questa nostra presenza
Abbiamo individuato uno due elementi che vorremmo porre a questo tavolo come per lui qualificanti del nostro intervento e quindi come importanti per riorientare gli interventi e le strategie future
Il primo la rivalutazione l'esaltazione dell'identità plurali come antidoto all'unicità identitaria che ha prodotto divisioni ad oggi no
E il secondo quello della rafforzamento e della partecipazione delle società civile in particolare delle orbite le realtà giovani chiudo con l'ultima proposta che vorremmo avanzare
Noi pensiamo che sia importante ritornare ad attivare lo diceva la viceministro Sentinelli un tavolo un tavolo di concertazione di consultazione tra tutti gli attori tra quelli pubblici e privati gli attori sociali culturali ed economici
Interessati a fare il sistema Italia perché condividiamo assolutamente quanto diceva
Il dottor passa da questa mattina vincenti fa sistema
Senza fare sistema siamo convinti che anche le azioni di cooperazione in più meritorio ed efficaci rischierebbero di risultare vane se non saranno svolte all'interno di una prospettiva di appartenenza europea di quei popoli che se non agiranno all'interno di un effettivo e realistico cammino verso l'Europa
Presidente grazie
La sua concretezza e io credo per restare in
Per termini di concretezza invertire l'ordine degli interventi e chiederei intervenire al dottor non tanto per perché so che ha quest'oggi un progetto nuovo da illustrarci
E chiederei anche di illustrarla nei tempi più brevi possibili massimo cinque minuti comunque grazie
Anche a me stesso praticante Tutu impagliato UNDP giudizi importante con Francia e Gino UNDP anni bordo difendono a pressing al suo e non troppo blande studi franchi
Abbordi MG esiti da Bode tipico inteso withholding disperso una truffa Monte Shannon avviarsi sta andando Corporation i banditi in pedinati il sistema deciso vai via Bocchino degli umani fu eh sì o no Anna diciannove causano appoggia attuando il film Paz nato Mei e il vicino al nove Strategy niente ecco avevano accentuando
Inadatto due datoriale bimbo cinque non Bovio seguici vuol sovranità niente iniziative di poi a Golda cui Siemens ci potrà portare toglie al network già può governato fanno Gold Norman
Anch'esso iniziative has been
Avuto il su quote no by the funk by the Spanish spade Bergia ma ad paga decana Gian cubane mentre e Tito o la botte territorio l'apporto Governance under La Mantia Guido anzi uno con l'attore tedesco
Su fatti si impossessa annacqui giusti nel file cravatta visti Addis Dino Betti Paulucci segue ovvio quindi ovviamente multirazziali Fausto bolla
Se può Tomasson non del conto a riderci impostazione non torna tu una buca nel manto
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Grazie dottor annata agraria per la presentazione di questo interessantissimo progetta nel tondo adesso la parola al dottor cose Rick esauste direttore del Centro studi di politica internazionale
E direttore quale la sua visione dopo avere sentito gli interventi dei relatori che l'hanno preceduta
A grazie tutto per questo per questo invito del
Il sottosegretario Crucianelli io credo che come è stato detto i Balcani sono stati rimossi lo scenario di maggiore impegno della cooperazione decentrata italiana quindi sono è stati anche una grande scuola di cooperazione mente che sarebbe indicare il tre aspetti generali che abbiamo imparato con la cooperazione nei Balcani
In primo luogo
L'entrata massiccia alla poi e la politica dei cooperazione dei nuovi attori
Questo evento de grande rilevanza non solo quantitativa ma anche qualitativa non perché prima non ci fossero alcuni attori
Però e basti pensare che anche quasi un terzo degli enti locali hanno avuto che vedere con l'aria balcanica
Secondo una trasformazione anche concettuali delle politica di cooperazione non concepite soltanto Como assistenza esterna ma fondati passati sulla reciprocità
Quindi anche con alcuni tematiche alcuni aspetti che possono essere dibattiti lì adesso come il rapporto tra internazionalizzazione
E cooperazione allo sviluppo
Terzo il contributo allora John cimento di obiettivi che normalmente si presentano in forma separata cioè stiamo parlando di pace destabilizzante sicurezza di integrazione dei sviluppo e democrazia
Quindi un'attenta Timoteo e creare un continuità alla promozione della pace la ricostruzione
Toda questo approccio a questi insegnamenti purtroppo non si sono manifestati in un sistema praticone cooperazione integrate
Le iniziative sono venuto per le più in maniera indipendente l'una dall'altra ogni ente agito in modo autonomo e nell'ambito di un rete partenariati o proprio
Tanto da far sì che le controparti balcaniche non hanno percepito l'interlocutore italiano come un soggetto unico come sistema
Quindi questo è il punto che credo che anche è stato sollevato il l'opportunità
Ci rappresenta secondo me la politica europea in particulare gli strumento le pratiche del pre-adesione
Noi dovremo cercare e il meccanismo devi al luogo no a partire che volessi Thiene sia chiara precisa che i territori e gli attori Balcani ce lo chiedono che ce lo ricordava anche il professor le PC
Chiedo una condivisione dei visioni modelli e competenze sulle politiche di sviluppo europeo grazie
Siete stati tutti bravissimi vi ringrazio perché siete rimasti nei tempi e comunque siamo un po'di ritardo non per colpa nostra rispetto ai tempi previsti quindi io passerei immediatamente
La parola ai relatori del pannello e il successivo a questo visto che abbiamo tra loro anche il ministro Amato il presidente di crisi ed è il presidente D'Alema padrone di casa e quindi e doveroso chiudere
Qui velocemente
Ecco
Allora buon pomeriggio a tutti sono Lucio Caracciolo e sono incaricato di
Di prego
Capisco che non vogliamo fare tardi buon pomeriggio dal
è una definizione forse troppo tecnica
Dicevo buongiorno a tutti
E siamo giunti alla fase finale del nostro incontro
Dove si tratta di prospettiva europea vista da Bruxelles l'autorevolezza dei relatori i miei risparmi alla necessità delle presentazioni
Vorrei solo richiamare alla nostra attenzione un paio di punti che sono emersi in particolare dall'introduzione del segretario Famiano Crucianelli e che immagino saranno poi anche toccati variamente ed ai nostri interlocutori finali e ovviamente poi dallo stesso ministro tra D'Alema che chiuderà questo incontro
E in particolare ho notato per telegraficamente quattro questioni che mi paiono fondamentali la prima la definizione di del carattere transitorio degli allargamenti che si sono svolti finora cioè in Italia non considera questi allargamenti come evidentemente definitivi ma lavora perché vi siano ulteriori allargamenti particolare nell'area dei Balcani occidentali
Il secondo punto riguarda l'approccio regionale per i Balcani occidentali appunto che poteva apparire ovvio forse qualche anno fa è che non lo è più ha fatto oggi un terzo punto anche questo che potrebbe apparire ovvio ma non lo è affatto riguarda la necessità di prendere sul serio gli standard magari anche di noi crearne ad hoc per bloccare certi percorsi
E il quarto punto cito testualmente
Stabilisce che una seria prospettiva di integrazione europea e decisamente incompatibile con commistioni tra istituzioni ed esponenti della criminalità
E mi pare che non sia un punto da sottovalutare
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Molto molto da lavorare lei ha ricordato anche che insomma piaccia o non piaccia l'Europa assunto enormi responsabilità di vario genere incluso quelle finanziarie in questa regione e che quindi dobbiamo anche dar conto
Dei soldi che abbiamo speso e del modo in cui hanno prodotto dei risultati o non hanno prodotto dei risultati
E il Ministro Giuliano Amato al quale do adesso la parola avendo lavorato al gomito a gomito anche con campi su questi temi
Per molto tempo un fra le altre cose anche un profondo conoscitore di questi problemi e a lui chiedo
Se effettivamente questa visione del due mila quattordici può essere mantenuta e quali sono i passi che dobbiamo compiere per realizzarla prego ministro
Forse appunto al quale siamo non scommetto sull'anno era molto bella l'idea da visionari da visionari in Italia forse più che la visionaria in inglese
Pensare che l'intera regione potesse essere nell'Unione Europea nel centesimo anniversario di Sarajevo questo era il senso del due mila quattordici e quindi un ciclo che sì concludeva cento anni dopo
Però di sicuro abbiamo bisogno nel loro e nel nostro interesse che nel due mila quattordici questo processo sia almeno crollò un STU
La sua conclusione finale nel loro e nel nostro
Non vi sembrerà attori comma
In tempi nei quali all'interno dei confini del dell'unione
C'è tanta incertezza sul significato no non non economico e non puramente pragmatico del nostro stare insieme
Anch'io voglio ribadire quello che sia Olli sia Carla hanno detto
Sul come siamo percepiti laddove sia bisogno di entrare in Europa io spesso devo confessarlo
Ho scoperto che l'Europa è una comunità di valori non soltanto una comunità economica proprio attraverso gli studenti di Belgrado
E Attraverso le tante persone con le quali abbiamo parlato in giro per la regione chi mi proiettavano una speranza europea per sugli stessi
Che andava ben al di là del fatto anzi a volte non c'entrava per niente di poter vendere o comprare dei prodotti che
Era proprio il senso di uscire da un passato disperante
Ed entrare in una comunità dove i diritti individuali sono riconosciuti dove la vita politica e organizzata Traverso democrazie
Dove competenze e professionalità eccetera eccetera magari ci dipingono più belli di quello che siamo
Però dobbiamo anche saper riflettere sul fatto che al di fuori siamo visti per questo e che quindi dice un valore relativo
Un peso specifico maggiore di taluni valori principi caratteri democratici in questa nostra unione di quanto non vi è sia fuori ecco di questo dovremmo uscire ad essere consapevoli anche perché se no poi ecco qualcuno si impegna in battaglia per generalizzare la nostra contrarietà alla pena di morte s'magari sembra stravagante
Questo no non è stravagante proprio parte di quello che siamo e di cose che che contano anche all'esterno nel valutare noi stessi
Quindi
Come diceva Carla guai se lasciassimo cadere questa speranza ecco faremo cadere voi stessi perché vorrebbe dire che siamo noi che non crediamo all'immagine che gli altri hanno detto
Ma guai anche per il nostro interesse il più cinico così come siamo abituati a misurare i nostri interessi quando ci vediamo i tavoli comuni del consiglio dei ministri euro pianta
Noi stiamo spendendo un sacco di soldi
Noi stiamo mantenendo migliaia di militari terrà ecco soprattutto ormai in Kosovo ma anche in Bosnia Erzegovina ed è proprio una forza europea quella che è rimasta in Bosnia Erzegovina e sarà sempre più europea in corso
In realtà e questo è il percorso
Terzo in quale stiamo andando teniamo gli occhi aperti su tutto il resto della regione a che pro
Non è che ce ne possiamo liberare non è che un bel giorno possiamo dire sapete come non spendiamo più una lira e non mandiamo più un solo un uomo non siamo in condizioni di farlo e lo sappiamo benissimo
Allora in termini di costi opportunità e questo era il cuore iniziale del rapporto della nostra Commissione sui Balcani
In termini di costo opportunità ma allora spendiamoli nella prospettiva del loro ingresso nell'Unione Europea
Perché così è un pozzo senza fondo che non ha alcuna prospettiva se non si materializza quella dell'ingresso
Noi scrivemmo nel nostro rapporto rischiamo di diventare uno stanco potere coloniale che è lì perché quella è una sua colonia
Ma che ci sta semplicemente perché deve tenere l'ordine pubblico nella colonia e non ci può rinunciare beh questo proprio dal punto di vista dei valori europei di una dissennata inizio assenza fa ecco quindi dobbiamo valutare in termini di costi opportunità ecco il il prezzo del nome allargamento diventa l'ingigantire il sì furore va di questo tipo di prospettiva
Tenendo conto di questo è il passo rapidamente questioni di merito è chiaro che noi possiamo imporre poi standards migliorativi soltanto se rafforziamo la prospettiva dell'ingresso
Questo è evidente e la prospettiva dell'ingresso che induce a modificare ordinamenti interni abitudini principi comodità di antiche cattive abitudini
In assenza di quella prospettiva la Regione rimane fredda della sua corruzione Thorel da delle scorrerie della criminalità non solo sua ma che si avvale
Di quel canale per entrare dovunque preda delle proprie divisioni preda della propria difficoltà di passare dal passato al futuro
Dobbiamo essere rigidi ma fino ad un certo punto
Questo deve essere ben chiaro vi sono degli standard se chi si realizzano durante che non si possono realizzare tutti i primi e vi sono situazioni di verze nella regione di cui dobbiamo essere ben consapevoli
Va Bosnia Erzegovina alcune lentezza
C'era un sistema attrezzando a diventare uno Stato nel suo insieme nel quale riescono a condividere in equilibrio lettera i componenti
Non ci sono tendenze secessioniste in
Altre della Repubblica Srpska Cudia
La Macedonia è un piccolo paese che sta crescendo bene
Chi può risentire delle conseguenze negative della non soluzione del problema corso
Il Montenegro all'Albania destano preoccupazioni chi possono riguardare molto la persona che si ebbe a distanza di un ambasciatore dorme
E che preoccupano anche me
Ma quanto mi domando lì come andare incontro a quelle preoccupazioni capisco che più favoriscono ingresso e più vado incontro a quelle preoccupazioni perché oggi come oggi la criminalità con cui facciamo i conti ignora totalmente il confine tra Unione Europea dall'Unione Europea
Gli unici che ne tengono conto e che ne sono limitati sia Mondadori
A questo punto è nostro interesse allargare il confine e stabilire anche forme di collaborazione di polizia giudiziaria di cui oggi non possiamo disporre naturalmente vedendo crescere sta
Perché oggi per taluni di questi Paesi la collaborazione giudiziaria non saprei proprio come si potrebbe instaurare
I sappiamo che il caso l'importante e il caso del Cossu
E qui come diceva Karl molto le elezioni di domenica sono destinate a pesare
Io mi auguro che subito dopo queste elezioni sia possibile avere più forte di prima la coalizione democratica
Io a quel punto più decisa a fare quello che finora non ha avuto il coraggio di fare sotto il ricatto nazionalista
Ma non è detto che ci si riesca
Certo si è che io qui voglio dire due cose il alle quali tengo
Io non credo che sia possibile raggiungere una soluzione per il Kosovo senza il consenso se
Io se Carlo possibili e chi no consensus possibili Inter vince fornisce Oribe Security Council in European Union e violento possibili qua ammutoliti opposti
Ai modelli c'è possibilità se n'è andato più intensi di International Candy uniti sessanta a un
Perché non so perbene oltre Guerrisi dissolvere anch'io mosso ai a Heinze inviati stia statistiche is indissolubile
Sono a ai titoli di Isernia in Wind che ha intorno interprete Hishām audience si distingue su Bush seggi tutti uguali sofferenti Snowden teoriche no valide International più niente
Aggiunse in cui ha aggredito l'ex tutte Provins otto Emmy National Renzo Arbore misteri
Che dei canoni
Ricchi o buoni
Buona ai punti venendo estende vuoti introdusse mo'Inside the international che mio uniti Andrea fuor fluisce anzitutto invincibile
Ma convincere convincere la Serbia su questo pietre anche implicare che la Serbia deve essere convinto
Che il Kosovo non potrà più essere una vincesse
Si tratterà di trovare in modo come tu dicevi gli incentivi appropriati e l'incentivo principale uscire dal passato
L'incentivo principale entrare in Europa l'incentivo principale e questi visti per questi studenti
Che neanche gli amici ministeri italiani sono finora riusciti
A sottrarre a quella infernale lista di documenti che li rende pressoché impossibili quando abbiamo promesso mille volte in qualche lista indie
Per chi viene da università o da imprese riconosciute posso entrare non l'abbiamo ancora fatto non l'abbiamo ancora fare
Sì no ho capito ma insomma loro sono anni che aspetta
No non voglio accusare Nespresso e più di quanto sia autolesionista misticamente corretto fare ma insomma voglio dire non l'abbiamo ancora non l'abbiamo ancora
Non l'abbiamo ancora fatto questo e
Ecco bisogna andare loro incentivi e bisogna essere realistici e bisogna essere realistici
Io non credo che il Kosovo riuscirà ad essere multietnico
Il colosso può potrà essere tendenzialmente mono etnico con una protezione forte delle anche la se
Ma non molto ma non molto ma non molto più che questo
La condizione principale e chiudo su questo è che entrambi debbono capire che non possono interamente vivere indipendente
Ai kosovari noi dobbiamo dire con chiarezza uno staterello come il vostro totalmente indipendente in Europa non centrerà mai è troppo piccolo ne abbiamo già di quella tagliarli bastano e avanzano
Quindi voi vi dovete mettere d'accordo coi serbi in termini di integrazione avete mai sentito parlare del Benelux
Imparate qualcosa dal Benelux prendete qualcuna di quelle formule e anche al Montenegro glielo possiamo dire
Ecco se non ti puoi andare a cacciare in guai più di quanto già tu non ci sia rendetevi conto che insomma una indipendenza che si regge e su attività economiche non tutte commendevoli può essere fonte di seri guai e allora c'è
Chiediamo di costruire un assetto nel quale anche noi siamo garantiti che anziché entrare sette piccoli indiani
Entrano delle entità che hanno una loro consistenza tutti Stati sovrani ma con collegamenti reciproci basta inviare Campania
No sto proponendo no la l'albanese non c'entra per niente in questa storia qua io sto male questa no no no associato devo no no no eh no allora si devono associare tra di loro
Loro si devono associare fra di loro ben noi abbiamo una forza negoziale e questo la possiamo utilizzare perché il passaggio da una provincia all'India
Ad uno Stato che non ha niente a che fare con lei è una cosa il passaggio da una provincia mia ad uno stato negato almeno in chiave Benelux
è qualcosa di molto più accettabile non è che i insomma queste questa poi è una mia è una mia opinione ma penso che ecco ci deve essere una una condizionalità
Che accompagna con assoluta chiarezza il fatto che il Kosovo non dovrà più essere una provincia della Serbia
Deve essere questa pillola in qualche modo digerita dalla se
Non sarà facile ma è questa la strada sulla quale si ci collochiamo entro il prossimo anno
è possibile che in prossimità del due mila quattordici il percorso sia quasi interamente il conto
Grazie ministro c'è un appunto che vorrei sottolineare del del tuo intervento quando parli del rischio di uno stanco potere coloniale europeo nei Balcani che non mi pare un punto indifferente
Ed è un punto sul quale si possono alla fine mobilitare in un senso o in un altro anche le opinioni pubbliche perché non dimentichiamo che in qualche modo questi allargamenti dovranno passare per una qualche forma di scrutinio
Forse non in senso tecnico ma insomma di scrutinio delle opinioni pubbliche europee Francia sarà probabilmente appunto se i francesi mantengono la situazione attuale ci sarà il referendum quindi è molto importante che ci si arrivi
Sulla base di un consenso che l'opinione pubblica non abbia il sentimento di avere buttato dei soldi in un pozzo senza fine fra l'altro questo mi ricordo una battuta di una nostro europeo che aveva responsabilità appunto in quella regione il quale mi diceva sono andato lì pensando di fare il governatore invece ero una governante
E questo credo che sia un punto da da da tenere fermo anche perché poi i limiti di una eventuale azione coloniale in una regione di quel genere da parte nostra sono
Sono evidenti bene
Darei senz'altro adesso la parola all'ambasciatore venuto Rizzotti come vice segretario generale delle Nazioni della della NATO ci dà un punto di vista particolare e cita anche io credo il senso
Di come l'allargamento della NATO e l'ordinamento dell'Unione Europea abbiano marciato stiano marciando insieme in questi anni
Diciamo delle possibilità e dei problemi che sono collegati a questa marcia parallela anche dei Balcani grazie
Grazie io discutibile un'ora di essere l'ultimo intervenire prima delle conclusioni e quindi ne trarrò le conseguenze
Sulla me la durata del mio intervento che effettivamente vorrei parlare del ruolo che la NATO ha nel processo di stabilizzazione dei Balcani e che finora in questa conferenza stato trattato dal punto di vista dell'unione europea
Partirei dalla disintegrazione la Jugoslavia per dire che ha rappresentato un momento storico importantissimo nell'evoluzione dell'alleanza
Il primo luogo ha portato la NATO in funzioni inesplorate come quella di gestione della crisi e di peacekeeping
E in secondo luogo ha dato impulso ad un processo di cooperazione multilaterale senza precedenti tra la stessa NATO le Nazioni Unite l'Unione europea
Nel corso degli ultimi quindici anni la regione balcanica e l'alleanza hanno sviluppato quella che definirei una relazione dialettica con le conseguenze assai importanti
Da un lato si è assistito a un coinvolgimento progressivo Della stessa alleanza l'edificazione di una nuova realtà politica nella regione
E dall'altro si è visto come il diretto coinvolgimento nei Balcani abbia contribuito notevolmente e forse più di altri fattori
All'evoluzione della stessa alleanza atlantica
Evidente che essa sia divenuto un elemento integrante nel quadro di stabilità che si sta progressivamente edificando nella regione
In effetti a conclusione del ramo più recente di allargamento numerosi paesi da Regione Sudorientale d'Europa sono entrate a far parte dell'alleanza a pieno titolo
Tre importanti Stati balcanici sono probabilmente in procinto di diventarlo mentre altri Paesi della regione contribuiscono al partenariato per la pace
è stato già detto questa mattina Marcello vorrei ricordare per numerosi anni la stessa regione balcanica ha rappresentato la più importante frontiera operativa dell'alleanza
Come dimostrato dalla presenza delle che i forti tutt'oggi a un dispiegamento di circa diciassette mila unità e quindi è molto importante come presenza significativa come cornice di sicurezza nel Kosovo
Questa politica di sicurezza regionale rimasta ancorata fin dalle sue prime fasi dieci anni or sono su tre principi
Tra di loro fortemente connesse vale a dire la stabilizzazione la cooperazione e l'integrazione
Per quanto riguarda il Kosovo il nostro obiettivo principale almeno l'immediato rimane quello della stabilizzazione
Per tutta la durata dei negoziati sullo status l'approccio seguito è stato quello di coniugare una robusta presenza sul terreno con un significativo coinvolgimento politico
Anche attraverso la partecipazione al gruppo di contatto
Noi abbiamo la profonda convinzione che un accordo fra le parti è raggiungibile e vorremmo che ulteriori sforzi vengano fatti al fine di soddisfare qui necessari sparandosi convivenza stabiliti dalla comunità internazionale
Detto questo sarà necessario garantire un continuativo impegno dalla comunità internazionale per molto tempo
E la NATO è pronta a continuare a dare il proprio contributo in coordinamento con l'Unione europea che probabilmente dovrà crescere sul ruolo
Se consideriamo per un momento il contrasto bosniaco ricordiamo come la NATO abbia con successo trasferito le proprie responsabilità all'Unione Europea nel due mila e quattro e siamo anche una presenza in quel Paese finalizzata alla riforma della sicurezza nazionale alla ricerca dei criminali di guerra
Ma ci si è proposti un programma per aiutare suo seriamente al partenariato per la pace che avvenuto recentemente al vertice di Erika
Insieme al Montenegro dalla Serbia
Quindi questo vuol dire in altre parole che tutti i Paesi della regione in un in un modo in un altro con diversi livelli ma se stanno integrando nell'architettura di sicurezza quanto antica
Come dicevo lo strumento principale per promuovere un miglioramento di lungo periodo e il concetto di integrazione nelle struttura euroatlantica di sicurezza
Abbiamo parlato a lungo potato interventi la patente europea posso dire che per quanto riguarda l'alleanza atlantica cioè fosse un atteggiamento più coperto anche se chiaramente le circostanze le piazze sono molto diverso
Perché la nostra porta rimane aperta tuttora a tutti quei Paesi che sono in grado ed accettano di assumersi le responsabilità relative al proprio status in questo contesto dovremmo vedere il vertice della NATO della primavera due mila otto non c'è una data precisa ma prevediamo sia nella primavera due mila otto durante il quale prevediamo di estendere inviti di adesione a quei Paesi che hanno sottostimato certi determinati standard
Quindi questo rappresenta un forte incentivo per l'Albania per la Croazia
E per l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia
Una cosa che io vorrei ricordare è che essere membri a pieno titolo della NATO oppure del partenariato per la pace
Non implica solo affrontare problemi di carattere militare
La NATO il partenariato per la pace sono parte integrante di un network euroatlantico di consultazione e di cooperazione
E si rappresenta dei meccanismi per assistere i singoli Paesi e finora vive con un certo successo a familiarizzare assi con il ruolo svolto dalle istituzioni multilaterali
Compresa l'abitudine quotidiana fatta di dibattiti politici aperti e franche per costruire consenso su cui si basano finalmente le nostre decisioni
In altri termini lamento cioè della NATO e la pace Fortis rappresentano una tu attraverso il quale singoli paesi possono prendere parte attiva ed efficace all'operato gli organismi multilaterali
Questo è molto importante in una regione in cui i Paesi hanno spesso preferito seguire la via Nazionale
Usando un femminismo forse diplomatico in questo caso per far fronte alle proprie esigenze
Nello stesso momento in cui diciamo queste cose dobbiamo anche ricordare che le partenza è stata molto lenta sta molto faticosa la stessa alleanza era molto esitante ad assumere il ruolo di che poi ha finito con l'assumere nella regione
Credo che col trascorrere gli anni e stiamo anche sviluppando una maggiore comprensione delle dinamiche
Andando verso la conclusione vorrei dire
Che nello stesso momento in cui ci accingiamo ad affrontare nuove sfide
Ed in particolare in un contesto estremamente complesso qual è quello per l'Afghanistan per l'alleanza in questo momento
Credo che sia importante ripercorre brevemente le lezioni del nostro successo dei Balcani
Visto almeno dal punto di vista dall'alleanza la prima conditio sine qua non rappresentata dalla formulazione dall'esecuzione di un approccio comune sinergico per la comunità internazionale
Basato sull'elevato grado di coordinamento quali strutture civili e militari
Noi riteniamo che sicurezza e sviluppo siano due facce l'assessore Dalia
E che questo deve essere il nostro approccio anche nel futuro sia per i Balcani come in Afghanistan in secondo luogo occorre garantire un'adeguata e visibile e credibile cornice di sicurezza sul terreno e credo che questa sia una delle ragioni per cui la Bosnia rappresenta una success stories
E costituisce la testimonianza più visibile dell'impegno tra Alleanza per la stabilizzazione del Paese
In terzo luogo è necessario mantenere fermezza e lungimiranza
Questi sono i due ingredienti decisivi per produrre cambiamenti sostenibili nel lungo periodo
Per questa ragione credo che non bisognerebbe parlare di date di disimpegno coperte chiuse virgolette bensì di strategia di uscita
Vincolate alla consapevolezza di avere completato il nostro lavoro
Abbiamo anche tratto dall'esperienza nei Balcani
La conclusione è che bisogna lavorare a stretto contatto con la popolazione le autorità locali
Vero invitarle ad assumersi le proprie responsabilità
Il vero progresso si raggiunge solo quando le società già piegate da guerre o conflitti interni fanno proprio il processo di ricostruzione e dico riconciliazione
Noi crediamo che molto debba essere ancora fatto in primis agli stessi Paesi della regione
Ma l'integrazione nelle strutture di sicurezza euroatlantica costituisce una prospettiva realistica e l'unica realizzabile
In conclusione noi vogliamo considera vogliamo consolidare il processo di cambiamento che vede gli spazi storicamente consumatori di sicurezza trasformarsi progressivamente in Paesi contributori di stabilità
Scrivendo così una nuova pagina della storia europea
Grazie ambasciatore siamo riusciti a rientrare quasi perfettamente nei tempi a questo punto pregherei il ministro D'Alema di voler trarre le conclusioni di questo incontro prego
Sì grazie spero anch'io di rispettare gli impegni
Nel dire la mia perché non parlerei di trarre le conclusioni in questa discussione
Che mi è parsa per la parte dico potuto seguire molto ricca molto interessante
Chiedo scusa per gli interventi che non ho potuto ascoltare
In un pannelli divoratori estremamente importante e anche che ci ha consentito di affrontare questo tema cita diversi
Punti di vista lasciate che io ringrazio in modo particolare Olli Rehn car Beltran
Solo perché sono i due più autorevoli ospiti stranieri tra Dinoi
Ma direi anche per la passione del contributo che ci hanno portato
Contributo che condivido largamente nel merito e anche nello spirito
è evidente che
Il due mila sette
Riporterà i Balcani al centro
Dell'agenda della comunità internazionale innanzitutto dell'Europa
Le scadenze imminenti che che riguardano decisioni fondamentali per il futuro della regione sono lì a ricordarci
Tra qualche giorno si vota in Serbia
E poco dopo
All'inizio di febbraio
è prevista la presentazione delle proposte dell'inviato speciale Martti Ahtisaari
Per il futuro del Kosovo
è inevitabile che su Serbia e Kosovo si concentrerà l'attenzione dei prossimi mesi
Ma questo dossier effettivamente cruciale
Anche per le conseguenze più generali che può aprire nell'insieme della regione
O avviare una fase di stabilizzazione
Ora riattivare tensioni di tipo nazionalistico
Che possono avvenire più vasti e Setti destabilizzanti
In Bosnia in Macedonia innanzitutto
Ci sono altri dossier
In attesa di decisione non meno importante la Bosnia appunto
A undici anni da Dayton
Occorre finalmente innescare una dinamica virtuosa che porti a compimento il processo di normalizzazione della Bosnia Erzegovina
E pur presentando questo Paese specifiche Pogliani peculiarità che ne fanno un'entità statuale per molti versi anomala
Ritengo tuttavia che le basi per questa normalizzazione
Vi sia ci sono anche altri aspetti che non dobbiamo dimenticare
E ha aperto il problema di come evolverà di come si consoliderà la nuova realtà statuale nel Montenegro
E anche di come accompagnare anche attraverso accordi internazionali forme di cooperazione piena affermazione dei principi di legalità e di cooperazione
Stesso consolidamento democratico dell'Albania
Alla luce delle forti tensioni fra la maggioranza di governo le opposizioni
L'aspro conflitto persino sulla data delle elezioni amministrative che poi si è risolto con un compromesso
Credo ci debba spingere a guardare con attenzione alla realtà di questo paese vicino amico legato all'Unione europea abbiamo trattato di associazione
Insomma rischi e opportunità
Si intrecciano tra di loro in un quadro
Che presenta aspetti evolutivi importanti ma anche punti critici seri
Che ci impegneranno in particolare nei prossimi messi
Prospettiva europea ruolo dell'Italia nei Balcani sono aspetti tra di loro strettamente legati
è evidente che noi consideriamo che il completamento della stabilizzazione dei Balcani integrazione dei Balcani occidentali nell'Unione Europea
E nell'Alleanza atlantica
Sono una delle maggiori priorità della politica estera italiana
Insieme direi all'impegno per la pace nel Medioriente costituiscono le due scelte fondamentali di una missione nazionale di un Paese come il nostro che non può avere ambizioni globali
Ma che impegnato a fare il suo dovere innanzitutto laddove la nostra forza la nostra influenza può più direttamente arrivare al servizio di un disegno della comunità internazionale
Insomma oggi Balcani occidentali sono il terreno della sfida di quella Ostpolitik italiana
Che tuttavia ci ha visto anche partecipi del processo di allargamento dell'Unione nell'Europa centrale e orientale interlocutori attivi nuovi membri dell'Unione europea
Che ci hanno raggiunto
Nel processo di integrazione
L'Unione europea sarà impegnata nello stesso due mila sette anche a dare spessore e concretezza al proprio profilo istituzionale
Dopo le elezioni francesi
Al momento culminante della presidenza tedesca cioè evidentemente un messo molto forte tra prospettive di allargamento e forza istituzionale dell'Unione Europea
E lì che si misura veramente quella capacità di assorbimento che altrimenti può diventare un ulteriore ostacolo all'allargamento
Un criterio nuovo dettato più dall'egoismo dalla crisi che non dai trattati che ci vincola
Il problema quindi
è
Mettere le istituzioni europee in grado di funzionare anche nel vivo di un processo di allargamento che io voglio ribadirlo qui conosciuta chiarezza
Per noi significa andare avanti
Nel negoziato con la Turchia e portare a compimento l'allargamento dell'Unione Europea all'intera regione dei Balcani
Penso che molto dipenderà dell'evoluzione della situazione dei Balcani da come la comunità internazionale soprattutto ma non solo Unione Europea
Che evidente che un passaggio cruciale investirà il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
La comunità internazionale saprà gestire le scelte le scadenze che incombono sull'orizzonte
Io credo che sia fondamentale un'esigenza di compattezza e di coerenza nelle risposte
La tragedia dei Balcani che segnò non dimentichiamolo mai una delle più amare sconfitte dell'Europa unita
La tragedia dei Balcani fu in gran parte determinata dal fatto che i paesi europei le potenze europee
Si posero di fronte alla disgregazione dell'ex Jugoslavia più lungo le linee di un loro preteso interesse nazionale
Riproponendo persino conflitti e strategie degli inizi del Novecento
Più che secondo le linee di un progetto che uno prego
La rincorsa all'incoraggiamento della nascita di nuovi stati la rincorsa alla decisione unilaterale di riconoscimenti toh contribuì ad un Processo confuso di disgregazione
E non ad un processo negoziato di riorganizzazione
Con l'effetto di innescare una tragica guerra civile balcanica
Di cui l'Europa porta in parte una sua responsabilità
Si risveglia amo tardi
E
Alla fine fu giocoforza usare lo strumento militare laddove la politica aveva fallito
Fu necessario
Anche se fu molto duro e molto a mare
Io credo quindi che c'è innanzitutto un'esigenza di coerenza e di coesione
Vi sono stati alcuni segnali positivi in modo in cui l'Unione europea ha diciamo con gestito
La vicenda del Montenegro
Garantendo un processo ordinato legittimo
Direi è stato positivo anche il modo in cui i Paesi europei
E devo dire qui con il concorso decisivo di una apertura lungimirante in questo caso da parte del nostro grande alleato americano diciamo il modo in cui i Paesi europei
Hanno nel corso del recente vertice NATO di Riga contribuito a decidere la estensione della partnership for peace Serbia Montenegro Bosnia Erzegovina
Un segnale importante
Oltre alla intensificazione dei preparativi in vista dell'adesione di Croazia Albania ed ex Repubblica jugoslava di Macedonia
Io credo che sia stato un segnale importante proprio nel senso di quel processo di integrazione euro-atlantica che appare la prospettiva in grado di garantire meglio stabilità e convivenza
All'interno della regione Balcani
Nei prossimi mesi saremo chiamati a queste prove di coerenza e di compattezza
Senza rincorse affrettate
Senza partigianerie
Che sicuramente non serva ma è anche vorrei dire con un atteggiamento di e qua mi imita
Senza doppi standard
Che contribuiscono soltanto a generare sense sentimenti di frustrazione e vittimismi
Nostalgia del passato nazionalismi di cui certamente in questo momento non c'è bisogno
L'Unione europea gli Stati Uniti
L'alleanza atlantica insieme altri organismi internazionali come l'OSCE il Consiglio d'Europa
E altri formati multilaterali regionali come Lince il patto di stabilità all'iniziativa adriatico ionica noi abbiamo messo
La nostra diciamo buona volontà in tante di queste iniziative ed è stato un fatto positivo
In una fase anche di avvicinamento all'Europa c'è stato un po'di fantasia istituzionale nel dare edita formati multilaterali che intanto tuttavia
Hanno corrisposto alla esigenza di rompere un isolamento di creare una comunicazione di creare occasioni di impegno di lavoro comune
Tra questi Paesi dei Paesi appartenenti all'Unione Europea
Noi sentiamo
Poi diciamo di dover andare avanti in questa vocazione italiana che non ha solo ragioni geografiche ragioni economiche ne è soltanto legato al contributo di stabilizzazione che abbiamo dato in questi anni
La presenza dei nostri militari
Che
Non è stato soltanto un contributo di sicurezza lasciatemi ripetere una cosa che dico sempre ma perché trova poi sempre puntuali riscontri diciamo
è stato anche il conto la presenza dei nostri militari insieme alla presenza civile è stato anche un grande contributo alla pacificazione alla consiste
Secondo uno stile del peacekeeping italiano diciamo che fa proseliti e che vi spacco attira molte simpatie verso il nostro Paese
Capitò a me di di di di di andare a Radio West dove albanesi e serbi lavoravano insieme
Una delle non pochi don molti faccia occasioni di impegno comune o di partecipare alla cerimonia del passaggio delle consegne tra due diversi reparti del nostro esercito
In una cerimonia dove il generale rimpianto diciamo dei sacerdoti ortodossi e della comunità albanese dava la sensazione che qui militari avessero effettivamente lavorato a unire le comunità e non soltanto a garantire la sicurezza
Cioè uscito qualche giorno fa un bellissimo articolo sul Washington post a proposito dei militari italiani in Afghanistan
Dove i cittadini afgani senza togliere nulla nostri alleati parlavano delle loro
Difficili esperienze con i militari stranieri
Fino a quando in questa valle erano arrivati gli italiani che come prima iniziativa non ho pensato che anche per garantire la sicurezza
Dare da mangiare alla gente di aprire loro l'ospedale perché potessero curarsi fosse una buona cosa almeno come fare le ronde diciamo e gli affetti gli affetti sono stati molto positivi nel senso che se generata assai maggiore sicurezza lo dico questo perché appunto quando si parla di militari non si parla soltanto di una
Della forza Seat si tratta di un impegno che ha avuto forti dimensioni civili politiche culturali umanitarie e che sicuramente ha rappresentato un contributo importante
Alla pacificazione nella misura in cui si è avuta nella regione
C'è stata la società civile volontariato le amministrazioni e gli enti locali insomma noi siamo lì coinvolti in mille modi come è giusto
E quindi interessati in modo vitale ad una espansione dura sviluppo positivo
Io credo che tra i punti positivi da sottolineare c'è la crescente presenza del sistema economico non solo italiano nella regione
Presenza di banche presenza di investitori privati di imprenditori perché questo è un segnale molto chiaro diciamo di fiducia
è difficile che l'imprenditore su vada investire laddove intravede una prospettiva di insicurezza e di conflitto
è un segnale delle grandi potenzialità di questa Regione
La Serbia nel due mila sei è cresciuta del sei per cento egli e anche gli altri Paesi dei Balcani crescono al ritmo del quattro e sei per cento
Che vuol dire che bisogna guardare al futuro non al passato
Questo vale soprattutto per la classe dirigente della sesta
Che spero scelga di guardare al futuro nell'elezione dei prossimi giorni
E non di aggrapparsi alla nostalgica di un passato che non tornerà
La Serbia rimane un Paese fondamentale non solo perché è il più numeroso ma perché è stato il Paese intorno a cui quell'aggregazione federale ha vissuto per cinquant'anni
è una classe dirigente serba capace di ripensare il ruolo della Serbia
Non nella difesa nostalgica vittimistica di un passato che non tornerà
Ma come paese che può esercitare la sua leadership nel contesto di una regione di nazioni indipendenti ma tra di loro interconnesse inevitabilmente da mille vincoli politici culturali economiche e di sicurezza
Questo rinnovato Progetto per il futuro bella Serbia io credo sia una chiave
Certo questo dipende innanzitutto dei serbi
Però noi possiamo fare molto per aiutare
Il prevalere di questo spirito
Europeo democratico
E lo possiamo fare attraverso i messaggi io anch'io sono stato lì qualche
Ecco nel mese di dicembre era la prima volta che andavo a Belgrado dopo moltissimi anni certamente dopo la guerra nel Kosovo con una qualche diciamo emozione personale
E devo dire di avere trovato un clima di grandissima simpatia verso l'Italia di di grande apertura verso il futuro
Di grande attesa verso l'Europa appunto speranza soft power diciamo a cui si guarda persino al di là dei nostri meriti come è stato giustamente detto ma guai se noi dovessimo tradire queste speranze e guai se dovesse prevalere il volto arcigno di chi teme l'allargamento in ragione di interessi propri malintesi malintesi interessi propri perché come è stato giustamente detto bisognerebbe fare il conto del costo della non Europa diciamo
Oltre a fare il conto delle sfide e delle difficoltà dell'allargamento
Gli ha negli anni Ottanta ci fu un importante rapporto sui costi della nuova Europa
Avremmo bisogno forse di fare un rapporto di questo tipo rapporto Cecchi dal rapporto di questo tipo sui costi della non Europa nei Balcani
Per l'Europa stessa
Io credo che questo sia molto importante
Lanciare negli ultimi mesi c'è stato un dibattito difficile
Ha ragione Olli Rehn quando dice che l'ultimo Consiglio europeo ha dato un messaggio positivo anche se è stato interpretato da una parte dell'informazione in senso opposto
Ma il messaggio era di una politica di apertura non di chiusura
E noi dobbiamo rafforzare questa interpretazione abbiamo una buona occasione lunedì prossimo nella riunione
Consiglio affari generali all'indomani delle elezioni delle elezioni se
Noi dobbiamo cercare di imprimere una dinamica positiva nella regione
E questo deve valere sia nei confronti di chi si trova in una posizione più avanzata
Verso l'Europa ma anche nei confronti di chi ha avviato più recentemente il processo di avvicinamento l'essere più avanti o più indietro una circostanza casuale non non non c'è nessuna motivo di discriminazione l'obiettivo di arrivare tutti
Tutti sono nelle condizioni di arrivare
Poi dipenderà
Dai criteri dai dei risultati dagli sforzi di ciascuno ma questo messaggio deve essere molto forte
L'Europa non può consentirsi tanto più dopo le l'ingresso di Bulgaria Romania questa sorta di Buconero o al centro del nostro continente
è un'assurdità
E io credo che dobbiamo considerare tutti un obiettivo comune l'integrazione di questa regione in euro
Passeremo attraverso la vicenda cruciale del costo
Anch'io voglio dire la mia opinione modo a petto
è evidente che non c'è nessun realismo nella nella difesa serba
Di una sovranità serba nel Kosovo che non c'è più nei fatti
E che in Missouri in modo potrebbe essere ristabilito
Ciò che viene difeso è un simulacro di cui non non voglio ridurre il valore anche i simboli hanno un valore ma dobbiamo sapere che si tratta di un simbolo
E non di una realtà
Nello stesso tempo
Anch'io vedo molto difficile una soluzione che non sia una soluzione concordata negoziata
E credo che non sarebbe affatto facile in mancanza di un accordo nella regione
Assumere una decisione nel Consiglio di sicurezza
Che assumerebbe una portata dirompente rispetto alla stabilità dei confini
In Europa
Che potrebbe innescare effetti a catena in altri parti d'Europa o del mondo penso in Asia centrale
E che difficilmente alcuni membri permanenti del Consiglio di sicurezza in particolare uno piuttosto autorevole potrebbe a mio giudizio facilmente accettare
E quindi prima di dire che se non c'è accordo sarà una soluzione imposta sarei prudente fronteretro tutta questa questione con estrema prudenza
Sapendo che
Una soluzione condivisa
è a mio giudizio la via maestra
E questo richiede un quello che si direbbe un approccio compresi
E politico
E la capacità di mettere sul tavolo
Distacco nella discussione con la Serbia
Corposi incentivi da una parte e dall'altra parte anche di dire con chiarezza alla leadership kosovara
Che dobbiamo lavorare intorno ad un tipo di indipendenza che si configura era con
Limitazioni e con una missione della comunità internazionale che certamente non finirà il giorno in cui si definirà lo status finale del Kosovo perché io credo che noi dovremmo continuare a stare lì
Per offrire garanzie che allo stato delle cose a mio giudizio senza una presenza internazionale difficilmente possono essere offerti
Quindi è evidente che
Ci muoviamo tra diverso e legittime esigenze
Che dobbiamo cercare di contemperare
Che questo passaggio non può essere affrontato a una logica secondo cui da una parte c'è il bene dall'altra parte c'è il male
Mai come in questo caso direi un approccio manicheo non rende giustizia alla realtà e secondo me rischia di non produrre effetti positivi
Sarà dunque un passaggio molto impegnativo in questo senso noi abbiamo sostenuto e torneremo a sostenere che una parte del trade-off diciamo degli incentivi potrebbe essere la ripresa di un negoziato di associazione e stabilizzazione tranne europea serve
Ovviamente un negoziato la cui finalizzazione resterebbe condizionata ad una piena cooperazione della Serbia con il tribunale della
Alcuni partono se europei ritengono che invece anche l'inizio la ripresa del negoziato debba esserne condizionato
Non ci divide la necessità che ci sia piena cooperazione con il Tribunale della
Che a mio giudizio innanzitutto una necessità per la Serbia
Di fare i conti con l'altra più passato per scoprire costruire meglio il proprio avvenire
Io continuo a pensare che
Lavorare ad un accordo
Avere lui un accordo e direi lo firmiamo se collaborate è un incentivo molto più forte
Che non quello di non riprendere il negoziato
E continua a pensare quindi che questo tema potrebbe essere ridiscusso in sede europea con un approccio un po'più simile a quello che avremmo verso la Croazia
Senza
Incoraggiare fra i serbi diciamo un vittimismo di chi si sente appunto vittima di un doppio standard o di un atteggiamento particolarmente severi
è chiaro probabilmente voglio ribadirlo che con questo appunto noi non mettiamo affatto in dubbio il fatto che la Serbia debba collaborare con il Tribunale dell'Aja
E che l'arresto di Mladić
Di Careggi risponda ad una esigenza di costruzione
Di un futuro
Democratico libero
Per il popolo serbo
E non ad un'esigenza imposta dall'esterno uno ad uno standard appunto che l'Europa con la comunità occidentali pretendono di afferma
Vedremo che cosa ci dirà il risultato delle elezioni di domenica prossima
è evidente che molto dipenderà da o come si indirizza era la maggioranza dell'opinione pubblica della Serbia
Ma è del tutto evidente diciamo che molto dipenderà anche dall'atteggiamento dell'Europa
Unità compattezza rigore anche in generosità
E valutazione attenta del nostro interessa è evidente che una regione balcanica pacificata
Attiva partecipe delle istituzioni europee corrisponde non solo i nostri valori ma anche agli interessi fondamentali che ispirano la nostra politica estera grazie
La seduta è tolta
Ringrazia evidentemente tutti gli oratori ieri naturalmente in primis l'onorevole ministro che ha concluso questo seminario senza che dopo questa giornata densa di lavoro e di idee
Ci meritiamo un buffet nella sala di fronte a me affianco alti Cuesta sala grazie