Partito dell'Ulivo. Cantiere aperto. Un nuovo soggetto per una buona politica

Ho bentornati ben svegliati se prendiamo posto iniziamo la nostra mattinata
Ancora qualche collega sta arrivando
Ecco se ci accomodiamo se anche ai gli amici che sono ancora su per le scale eccetera qualcuno da una voce così iniziamo la nostra mattinata che
Altrettanto intensa di contenuti e di riflessioni di quanto non lo sia stata quella di ieri
Forse oggi abbiamo qualche spazio in più insomma anche per metterci del nostro ci sarà la parte di dibattito come avete visto dal programma
E però insomma necessaria una concentrazione purtroppo in devo iniziare con una brutta notizia che so che metterà mi metterà un po'non dico in depressione ma insomma certamente non potrà farvi nessuno
Hucknall ha un po'più per noi per le nostre abitudini anche per la sua sensibilità più complicata di così nel senso che purtroppo per un ragioni organizzative Rosanna Virgilio non potrà essere con noi stamattina
Giustamente scusa vi abbraccia mi l'abbiamo cercato di di insomma di risolvere il problema ma purtroppo non è stato possibile
Per cui iniziamo senza il bagaglio
Di risorse spirituali di risorse di cuore e di passione che sempre ci ha dato che Rosanna magari se facciamo un po'a memoria
Di quei doni che già tante altre volte ci ha dato insomma possiamo affrontare la giornata comunque insomma quelli sono doni che sono rimasti che abbiamo appunto nel cuore
Inizio intanto che gli altri amici che sia Paola Binetti che Marcella che Ignazio
Sì certo vieni con noi
E intanto anche voi che diciamo capire dato l'esito
Felice solo per le prime da Paola Binetti è in viaggio quali siamo in attesa di capire anche il ministro Mussi sapete che ieri sera si il governo ha siamo trovato la quadra e quindi presentato la Finanziaria
Comunque le premesse che c'erano il giorno prima il giorno stesso insomma del è una buona notizia però come potete immaginare ci sono tutta una serie di adempimenti subito dopo la chiusura del consiglio dei ministri che rende non proprio così semplice anche gli spostamenti dei singoli responsabili dei vari dicasteri che sono coinvolti poi evidentemente dentro nelle voci e nei capitoli della Finanziaria per cui non l'abbiamo ancora delle notizie sappiamo ovviamente che Fabio avrebbe fatto di tutto per essere qui con noi forse arriverà un po'più in ritardo vedremo nel corso della giornata mi preme però appunto da anzitutto ringraziarvi per l'attenzione e la fatica
Che avete che ci avete messo ieri sera per arrivare insomma fino all'ultimo istante con il massimo di attenzione devo dire per me che comunque forse rispetto ad alcuni di voi sono un pochino più abituato è stato veramente faticoso difficile vale fino alle nove
Con quel dibattito e però con il grado di attenzione che ci avete messo io non devo dire son davvero impressionato è stata una tavola rotonda una relazione quella di Mimmo che ringraziamo veramente intensa e e forte credo che sarà una relazione di cui dobbiamo veramente discutere dibattere ma che è in grado di motivare ci rispetto alle scelte che anche i cristiano sociali devono fare il prossimo futuro ma anche un dibattito quello ieri sera sua particolarmente importante intenso
Credo che sia importante riportare riflettere anche sulle cose che ci sono state dette perché
Direi che è il quadretto quadro assai fedele della situazione delle problematiche dei nodi anche quelli veri quelli sostanziali quelli con i quali magari noi non siamo non conveniamo ma che però rappresenta lo perché esistono perché sono sul tavolo nodi che dobbiamo in qualche modo tutti affrontare oggi insieme con l'aiuto di Giorgio e poi con gli altri amici nella parte la seconda parte cerchiamo di affrontare quello che Mimmo ha posto anche con forza la necessità il partito democratico produca una cultura politica nuova e delle culture politiche nuove insieme
Il partito democratico perché Possa effettivamente assolvere al compito che si pone che sì quello di cui abbiamo parlato mettere insieme i riformismi mettere in campo una nuova forza capace di essere perno del governo l'abbiamo sentito ieri
Capace di dare stabilità al sistema politico italiano malessere soprattutto perché sia una avventura utile ai destini del Paese deve essere un partito capace di dare risposte concrete forti nuove ai problemi della gente bisogna alla concretezza e per fare questo
Per dare risposte all'insicurezza bisogno di futuro del nostro Paese
Per dare quindi sensatezza anche alla sfida che abbiamo lanciato con le elezioni politiche per dare compiutezza quella sfida di futuro di crescita di cambiamento è evidente che il Partito democratico deve attrezzarsi
Non con delle nuovo con una nuova cultura politica ma con la cultura una politica una cultura politica nuova come se vogliamo prendere diciamo le distinzioni di Savino Pezzotta ieri sera pure lui ci ha detto
Non quindi credo insomma un come dire una una sommatoria uno scioglimento
Ma un pluralismo che è capace anche di dare innovazione di far crescere la cultura politica dei cattolici democratici io non credo che nessuno di noi ha mai inteso l'esperienza dei cristiano sociali come un fortino
In fondo non è testimoniamo Cuesta dentro i Democratici sinistra non solo che si può essere pienamente laici cristiani impegnati in politica dentro nella sinistra ma che la cultura cattolico democratica esiste è vera e vitale solo se assolve il suo compito di inveramento se lo si sta dentro nei luoghi solo se si contamina
No se si difende a priori non se cerca come dire di trovare la propria strada solo ed esclusivamente dentro di sé nell'auto referenzialità perché non soltanto perché diciamo così c'è una un elemento intrinseco nell'essere cultura del fare cultura una cultura che solo autoreferenza della cultura che muore
Le culture sono soggetti storici crescono come ci ha detto anche Mimmo vivono dentro
Nel confronto nello spazio pubblico nella capacità di cambiare se stessi ma perché è il Paese stesso che è cambiato
Il partito democratico ricordava Mimmo
Sarà un partito rurale perché è il paese che plurale perché è il Paese che chiede risposte capaci di dare senso alla complessità di dare futuro e prospettiva alla complessità e allora forse mi permetto
Sul finire di di di di ragionare come avete fatto tutti voi intorno alle cose che ci sono state dette ieri forse l'unico vero
Rischio del cattolicesimo democratico poi sentiremo evidentemente Giorgio che ha molto da dire su questo versante e il peccato di omissione
Non bisogna aver paura insomma non non col non non non non mi sento io personalmente minacciato dal partito democratico nella mia cultura nel mio spazio di di laico cristiano impegnato in politica
Mi sento minacciato dalla mia incapacità di stare in quello spazio palla mi dalla dal rischio insomma difficoltà per mediocrità per di dover poi rispondere di un peccato di omissione
Lascia quindi subito la parola a Giorgio con appunto poi la preghiera a tutti voi sento c'è uno spazio che anche per cause che non binding
E non ci fanno piacere insomma se magari anche allargato un pochetto di dibattito di riflettere e di di farmi a vere qui
La vostra richiesta di intervento poi vi pregherò interventi diciamo di sì di stampo europeo di cultura europea in modo tale da permettere poi i nostri interlocutori Dini svolgere anche il dibattito tra di loro
Con la seconda parte anche a partire dalla riflessione collettiva che insieme stamattina
Cercheremo di fare
Giorgio latte
Grazie Fabio
Grazie a voi
Allora ieri mi Moccia dato una una relazione importante impegnata
Che credo abbia fatto partire la nostra discussione nel modo giusto
Per così dire schierando i cristiano sociali in modo in modo netto e preciso
Come voi sapete io condivido in pieno questa questa impostazione credo che
Per quel piccolo che dipende da noi dobbiamo fare di tutto perché questa prospettiva si avveri
E penso che la discussione di stamattina ci debba aiutare a mettere a fuoco bene alcuni aspetti problematici che già ieri già nel dibattito di ieri sono sono emersi con grande forza anche dal dal contraddittorio che c'è stato
A partire dal dalla relazione di Mimmo nel pomeriggio
Ora io penso che
A partire da questa discussione che che c'è stata ieri e che si è inserita dentro un filone che ormai è molto ricco
Di contributi e di apporti
Sì è necessario segnare un punto molto fermo
E cioè noi dobbiamo evitare che la discussione prenda una piega di tipo soggetti visti i Co
Talvolta perfino esistenzialisti cose mi passate il termine anziché storico-politico
Talvolta si ha l'impressione che il problema dominante nella discussione
Che per la verità al momento almeno coinvolge in prevalenza se non esclusivamente il ceto dirigente sia politico che non culturale
Giornalistico qualche volta della società civile ma della società civile organizzata e ai livelli dirigenti ecco bisogna evitare che questa discussione
Si concentri sul problema di come strutturare il dispiegamento del medesimo ceto dirigente
Anziché quello di dare risposta in modo persuasivo alle sfide storiche
Per molti versi inedite dinanzi alle quali il paese si trova in questo arduo passaggio di secolo
Si pensi per fare solo un esempio un esempio di questo cattivo esistenzialismo
All'uso e all'abuso di per sé eloquente del termine morire
Adesso c'è qua Ignazio che se ne sta occupando della morte ma in termini seri qui invece c'è un abuso del termine morire nella discussione sul futuro della politica italiana che non è beneaugurante diciamo così
Non voglio morire socialista dice qualcuno qualcun'altro dice ma io non voglio morire democristiano
Oppure al all'opposto lasciatemi morire socialista o lasciatemi morire popolare
Ecco cosa c'è di più soggettivi stinco del richiamo alla morte cosa c'è di più esistenzialisti COO di questa passate mila alla
La civetteria insomma di questa inquietante versione politica del design sintomo dell'essere per la morte di di hi-tech
Cosa c'è di più lontane fuorviante rispetto a una riflessione a un'azione adeguate al livello della sfida sul terreno storico politico
Altro esempio di questo cattivo esistenzialismo la discussione sulle primarie nell'Unione
Prevalente la tesi secondo la quale partecipando a quello straordinario evento democratico il popolo del centro sinistra si sia Espresso
Per esempio si sarebbe espresso a favore del partito democratico invece no qualcun altro dice a favore di un'unità più larga un magari più stretta
Raramente si sente dire che quel popolo si sia in realtà schierato cioè ha fatto un atto politico non un'espressione della Pro del proprio sentimento
Abbia cioè voluto prendere parte in un conflitto politico
Che ha diviso il Paese del quale ha compreso la portata storica e i termini essenziali di ciò che era in gioco per il futuro dell'Italia sono andati a votare perché c'era in gioco il futuro dell'Italia non perché volevano esprimersi
Sarebbe bene allora anche per non perdere la sintonia con questo tanto celebrato popolo delle primarie ricondurre la discussione il confronto su questo terreno per così dire rimettere la discussione sui piedi
Il terreno della prospettiva storico politica del Paese che impone uno schierarsi ossia un'assunzione di responsabilità
Per essere ancora più chiari o la discussione sul Partito democratico e in essa quella sul ruolo nostro sul ruolo dei cattolici cattolici democratici parte da qui
Cioè da questa assunzione di responsabilità dinanzi all'Italia
Alle sue straordinarie opportunità e ai suoi altrettanto drammatici rischi di emarginazione di declino o è una discussione oziosa
Dove andiamo noi come ci andiamo non gliene importa niente a nessuno
Lasciate che i morti seppelliscono i loro morti in questo caso dato che parlano sempre di morire
Nell'incontro a palazzo Chigi con i capigruppo della maggioranza l'altra sera poi speriamo che sia andata a finire bene la storia non sappiamo molto
Grazie lo sciopero i giornalisti sappiamo però una cosa che pare che il clima in Consiglio dei ministri sia stato buono perché siccome non c'erano i giornalisti
Nessuno aveva bisogno di fare sceneggiate e quindi hanno lavorato seriamente speriamo che che questo
Tommaso Padoa Schioppa in questo incontro l'altro giorno quei capogruppo e la maggioranza ha illustrato i caratteri di svolta della manovra finanziaria del governo Prodi del due mila sette
Caratteri di svolta
Quanto pare in primo luogo una svolta nella funzione redistributiva del sistema fiscale credo che sia un fatto importante
Mentre le riforme fiscale di Tremonti hanno redistribuito risorse dai poveri verso i ricchi questa volta c'è invece un capovolgimento e speriamo che sia andata così
Ha espresso tuttavia Padoa Schioppa anche un rammarico il contenimento della spesa attraverso riforme delle amministrazioni pubbliche ha detto è appena arrivata avviato
Come dice Romano Prodi Padoa-Schioppa ha un unico difetto è troppo signore
Bisogna allora tradurre le sue espressioni in un linguaggio meno signorile io lari la traduco così
Il suo discorso molto rotondo e molto molto elegante la manovra a un modesto tasso riformatore
Forse era inevitabile che andasse così
Il problema è che tutti sappiamo che senza riforme profonde degli apparati pubblici in modo particolare l'Italia non può imboccare la via della qualità dello sviluppo e scongiurare il rischio del declino
Per fare solo un esempio se ne potrebbero fare tanti i dati allarmanti dell'indagine OCSE sui risultati dell'istruzione pubblica italiana
In termini di competenze effettivamente acquisite dai nostri ragazzi
Non quelli che entrano nella scuola che già sanno
Ma quelli che entrano a scuola in difficoltà e che escono come sono entrati
Ci dice che la scuola italiana non ha certo bisogno di tagli
Ma anche che non bastano neppure risorse aggiuntive in ogni caso oggi impossibili da reperire nel bilancio dello Stato
La scuola ha bisogno di riforme
Che rendano produttivo il suo lavoro ottimale l'uso delle risorse in sé neppure inadeguate se confrontate con gli altri Paesi europei non è vero che sulla scuola si spende meno italiani in altri Paesi no proprio a me che forse si spende male
Non voglio approfondire il discorso sulla scuola perché non è questo il tema ma Don Milani diceva io vi pagherei a cottimo un tanto al ragazzo che formate
Questo ci dice che la valutazione dei risultati della scuola come della sanità della giustizia
Quanto ci vuole per fare un processo come dell'università non è aziendalismo di destra è una cosa di sinistra la valutazione dei risultati
è il rispetto per i denari di tutti
Questo ci ha insegnato Ermanno
E per il diritto della povera gente di avere servizi pubblici di qualità somma è la povera gente che aggiunti a diritto e ha bisogno di servizi pubblici di qualità
E chi lavora negli apparati pubblici ha il dovere di ricordarsi sempre che sta lavorando per un datore di lavoro che il cittadino italiano che è soprattutto in particolare la povera gente
Se la manovra finanziaria e si presenta con un basso tasso riformatore cioè non affronta questi nodi
Vuol dire che ancora insufficiente la capacità riformatrice del nostro governo
Ma siccome il governo non vive di vita propria
Vuol dire che anche che insufficiente la cultura riformista della maggioranza
Della nostra coalizione di centro sinistra
Capire il nuovo guidare il cambiamento recitava un indimenticabile slogan della CISL e negli anni di Pierre Carniti una efficacissima sintesi di cosa vuol dire riformismo
Per contrastare il declino e per imboccare la via dello sviluppo nella qualità sociale
L'Italia ha bisogno di un governo e di una coalizione che siano in grado di capire il nuovo e di guidare il cambiamento
No di organizzare la resistenza contro il cambiamento
Una resistenza che produce ordinaria manutenzione in un contesto nel quale il degrado inesorabilmente avanza
Anche altri Paesi europei si sono trovati dinanzi alla scelta tra cambiare o declinare
E dinanzi alle stesse resistenze di fronte alle quali ci troviamo noi culturali e sociali resistenze umanissime comprensibilissime
E tuttavia dannose mortali per il futuro di un Paese
Hanno saputo altri Paesi affrontarle queste resistenze a viso aperto
E vincerle
Facendo appello alle risorse intellettuali e morali del loro popolo
E hanno ripreso la via dell'innovazione della competitività dello sviluppo del progresso sociale e civile
It was no accidents non è stato un incidente un caso fortuito ha detto mercoledì scorso a mensa estera la conferenza annuale della Bur parti Bill Clinton
Non è stato un incidente se in questi anni il Regno Unito è cambiato in profondità
Diventando uno dei Paesi europei più dinamici e competitivi dopo gli anni della Thatcher in cui sembrava avviato verso una inesorabile declino
Non è stato un incidente se il Regno Unito e allo stesso tempo diventato uno dei pochi paesi europei che in questi anni ha visto ridursi le disuguaglianze a cominciare dalla disuguaglianza più grave la disoccupazione soprattutto la disoccupazione giovanile di lungo periodo
Così come non è stato un incidente
Se in questi anni nel Regno Unito la spesa sociale è aumentata in modo vistoso mentre altri Paesi tagliavano in particolare a favore di sanità e istruzione
Se tutto ciò è potuto accadere ha detto Clinton ai delegati della Bourke ovviamente erano in delirio
è perché voi siete stati gli attori del cambiamento
Yu Hua decenti è agenzie gli ha detto indiscreti Nations voi siete gli attori del cambiamento in questa grande nazione you have been dove squilibri lo siete stati è sempre lo sarete
Credo che questo sia il riconoscimento più grande più forte che si possa dare a un partito voi avete salvato il vostro Paese l'avete rimesso in moto grazie alla vostra capacità di cambiare
Sono passati quasi dieci anni dalla prima vittoria del new labour dopo il lungo e incontrastato regno thatcheriano e conservatore che ha attraversato gli anni ottanta e novanta e in questi dieci anni l'Abordi Tony Blair ha vinto terre elezioni politiche di seguito tre elezioni politiche di seguito adesso il loro problema è riusciremo a vincere la quarta
Se ciò è stato possibile ha detto Blair alla conferenza di Manchester è perché abbiamo avuto il coraggio di cambiare e il nostro coraggio ha dato agli inglesi il coraggio di cambiare questa e leadership di un partito nei confronti di un Paese
Ha continuato a vincere il New labour nonostante lo diceva bene ieri Cuperlo nonostante la severa erosione di consensi pagati ad una politica estera sbagliata
Culturalmente prima ancora che politicamente
Una politica estera che ha avuto il merito di riscoprire la crucialità e la centralità della dimensione etica
La dimensione dei diritti umani della democrazia della lotta alla povertà contro la tentazione cinica del realismo della politica di potenza
Ma anche una politica estera che ha ignorato e questo è stato il suo limite è un limite che ha pagato gravemente
La costitutiva necessità per l'etica di incarnarsi nel diritto in un sistema di regole di norme almeno tendenzialmente universale
L'unico vero strumento nelle relazioni internazionali di limitazione di regolazione della violenza
L'etica deve ispirare il diritto ma solo il diritto può addomesticare la violenza
Trasformandola in una forza razionale e ragionevole al servizio dell'etica
Senza la mediazione del diritto l'etica può facilmente rovesciarsi nel suo contrario come è successo in Iraq nell'uso spregiudicato e sfrenato di una forza che diventa violenza
Questa in definitiva è la grande lezione della guerra in Iraq come ha scritto Habermas
Alla progressiva costituzionalizzazione del diritto internazionale l'ONU è questo la progressiva costituzionalizzazione del diritto internazionale ci si è illusi di poter sostituire un'etica di grande potenza liberale
Un'illusione tragica dalla quale si sta faticosamente uscendo con il difficile rilancio del diritto internazionale del multilateralismo dell'azione politica e diplomatica torneremo dopo su questo punto illuminanti a mio modo di vedere per una riflessione sui rapporti tra etica e politica e ci dice come la mediazione razionale nei rapporti tra etica e politica sia ineludibile ed essenziale per intanto ci basti osservare che nel campo della politica estera
Anche a causa del conclamato fallimento dell'unilateralismo etico il governo Prodi ha dato prova in questi primissimi mesi di una straordinaria capacità di capire il nuovo e di guidare il cambiamento
Trasformando la resistenza del centrosinistra italiano contro la guerra in Iraq una resistenza sacrosanta in qualcosa di molto di più di una testimonianza del valore della pace
Una linea politica che si è dimostrata forte e vincente in campo internazionale
E tuttavia come dimostra a contrario il caso inglese è in particolare sul terreno della politica economica e sociale
Sulla capacità di riformare lo Stato sociale gli apparati pubblici di vincere le resistenze corporative convincendo la società a pagare il costo delle riforme che si conquistano o si perdono le menti e i cuori dei cittadini elettori purtroppo non è
Sulla politica estera lasciato da dire a uno che fa
La Commissione esteri al Senato non è lì purtroppo che si vincono o si perdono le elezioni
Anche perché la stessa possibilità di influenza nelle relazioni internazionali è in buona misura funzione della solidità economica
Il soft power come lo chiamano i democratici americani la potenza dolce fondata sulla capacità di influenza e persuasione sull'esercizio di un'autorevolezza morale conquistata nel tempo
è una risorsa strategica della quale per fortuna l'Italia abbondanti Italia abbonda di soft power
Ma non può esserci soft power che prescinda dall'hard power la potenza dura che non è data solo dalla forza militare ma innanzitutto da quella economica
Dall'autorità che deriva dalla solidità e dall'efficienza del proprio modello economico e sociale
Proprio l'intreccio tra politica estera e politica economica e sociale ci dice quanto i problemi che l'Italia ha di fronte a sé per scongiurare il declino della marginalità della retrocessione siano problemi di carattere culturale e non solo politico
Sempre l'altra sera spiegando questa insufficienza riformista della manovra finanziaria Padoa Schioppa rifletteva sul carattere degli italiani
Capace di compiere sforzi enormi per evitare il baratro quando se lo trovano davanti come è successo nel novantadue come è successo nel novantasei davanti al baratro
Siamo tutti la Protezione civile ci scateniamo
Ma non altrettanto disposti ad impegnarsi quotidianamente in uno sforzo continuo spinaci paziente per il primato per eccellere no un come individui dove pure siamo bravi ma come Paese
Non non sembra essere per noi una motivazione sufficiente quella di diventare bravi fare qualcosa non come singoli dove ce la facciamo pure ognuno per conto suo ma come squadra come Paese come collettività come un popolo insieme
E oggi che il baratro davanti a noi non c'è o almeno non si vede perché l'euro ci ripara dalla crisi valutaria nella quale precipitammo nel novantadue
L'euro ha questo effetto che sta sta avendo un effetto dopo aver avuto un effetto mobili tante adesso sta avendo un effetto anestetizzante
Diventa più difficile motivare le riserve mobilitare le riserve morali del Paese attorno a uno impegno collettivo per il risanamento lo sviluppo l'equità
E via e vincono invece le resistenze ognuno per conto suo giù le mani dalla roba mia giù le mani da quello che io non si tocca questo non si tocca quest'altro non si fa questo non si deve fare perché per ognuno si tiene il suo non c'è l'idea che bisogna mobilitare le energie e le risorse di tutti
Perché appunto non c'è l'impressione di avere davanti il baratro
Questo retaggio storico
Di cui parlava Padoa Schioppa l'altra sera e allo stesso tempo la ragione della mancanza in Italia di un grande partito democratico popolare nazionale capace di organizzare la mobilitazione delle risorse intellettuali e morali del Paese
Perché analizzarle verso obiettivi di progresso e la ragione per impegnarsi a costruirlo questo soggetto perché ne va anche la qualità civile e democratica del nostro futuro
è questo il il nodo Della questione
Non perché noi vogliamo essere noi dal cattolicesimo per è il Paese che ha bisogno di questo
Con le parole di Beniamino Andreatta mi viene dire che dal successo di questa nostra impresa l'impresa del partito democratico del partito dell'Ulivo
Dipende la possibilità per l'Italia diceva Andreatta di girare la storia su se stessa
Frustrando le visioni della storia caratteristiche della visione degli antichi di un eterno ritorno
Cioè battendo sconfiggendo il fatalismo per cui non si può uscire dai binari nei quali siamo infilati che qui il nostro destino è già tutto scritto tutto segnato ed è quello che si ripeta sempre la stessa cosa
Per dirla con i filosofi della storia inglese ancora Andreatta che parla per trovare una prospettiva un whig della storia
Lui dice liberale cioè progressista progressiva in cui l'uomo può imparare dai suoi errori
E anche gli italiani possono imparare dai loro errori
Piuttosto che una storia attori cioè conservatrice
Che che vede la storia come una condanna ciclica in cui la natura domina i problemi rimangono sempre con noi
La visione tori di una storia come condanna l'eterno ritorno dell'identico a allungo alimentato e continua ad alimentare una copiosa letteratura sulla naturale e perciò insuperabile diversità anomalia originalità del caso italiano
Come tale irriducibile al più ampio contesto europeo noi siamo italiani siamo un'altra cosa
Questo argomento è stato a lungo invocato per contrastare prima al bipolarismo politico quante volte ce lo siamo sentiti dire che noi non eravamo adatti per il bipolarismo
Che era una cosa da paesi del Nord e noi siamo mediterranei e quindi dovevamo avere la proporzionale il governo al centro
Oggi viene ampiamente utilizzato per contrastare la prospettiva del partito democratico di solito sono gli stessi che adesso accettano di Polaris ma perché una realtà di fatto è però dico così per nel realismo sì però non esageriamo partito democratico ma che siamo matti
Siamo italiani
O almeno è più diffusamente e questo è il vero rischio oggi perché esso si stanno già tutti arrendendo al Partito Democratico e dopo essersi arresi al bipolarismo si stanno arrendendo al partito democratico allora e sostano cercato di svuotato dall'interno perché queste adesso il al prossimo fronte dello scontro no ridurne in modo sensibile la carica innovativa
E cioè il Gattopardo ancora una volta bisogna che cambino le cose ma perché nulla cambi cioè perché dentro il guscio sotto il guscio tutto resti com'era prima
E tuttavia per a utilizzare ancora lo schema di Andreatta lo storicismo tori è un cattivo storicismo e la visione umide della storia ben più solidi argomenti dalla sua parte
E chi ha scommesso sulla prospettiva whig in questa come abbiamo fatto noi in questi anni ha vinto anche se nessuno ce ne darà mai merito ma abbiamo vinto insieme a tanti altri abbiamo vinto abbiamo fatto andare avanti la storia del Paese
è infatti la storia del nostro Paese non la cronaca politica che domanda la fondazione di un nuovo partito che sia anche un partito nuovo
Il partito democratico il partito dell'Ulivo perché è storia del nostro Paese
E non piccola cronaca politica il ricongiungimento dell'Italia all'Europa dopo l'ottantanove e la caduta del muro di Berlino che chiusero la lunga anomalia dell'egemonia comunista sulla sinistra italiana e determinarono di conseguenza anche le condizioni della fine dell'unità politica dei cattolici
E dopo il novantuno novantatré col superamento del vecchio sistema politico bloccato
E governato dal centro
In favore di uno di stampo europeo perché bipolare fondato sulla competizione al centro dello schieramento elettorale
Un ricongiungimento all'Europa quello del sistema politico italiano intrapreso e tuttavia ancora incompiuto
Proprio perché limitato a due pur fondamentali aspetti le culture politiche che certamente sono cambiate in questi anni
E le regole della competizione
Peraltro anche se sia le culture delle regole riformate a metà
Al pieno ricongiungimento dell'Europa all'Europa manca un terzo pilastro
Che è per l'appunto quello dei soggetti politici
Partiti che per dimensione elettorale qualità democratica siano in grado di svolgere nel nostro Paese una funzione paragonabile a quella svolta negli altri Paesi europei dai grandi partiti nazionali
Noi non abbiamo grandi partiti nazionali a differenza degli altri Paesi europei
E quindi il nostro bipolarismo è ancora Zoppo
La mancanza del testo del terzo pilastro cioè di grandi partiti nazionali rende fragili gli altri due
Sul terreno delle culture politiche l'innovazione aperta dalla frattura dell'ottantanove resta incompiuta
E quindi è sempre in bilico tra nuovismo populistico
E nostalgie identitarie
Allo stesso modo il bipolarismo indotto dalle regole in mancanza di partiti politici a vocazione maggioritaria dunque grandi plurali nazionali orientati al governo
Resta sospeso tra semplificazioni plebiscitarie
Il rigurgiti neo proporzionalisti quello che è successo una scorsa legislatura emblematico
Sono riusciti a sostenere insieme la destra i rigurgiti diciamo le le scorciatoie plebiscitarie data tutto il potere alla all'uomo forte all'uomo solo al comando
Quello che sto da solo lui ci sa fare sa rimettere a posto l'Italia e poi lo lo lo sfascio amento proporzionalisti con la nuova legge elettorale quindi ognuno che doveva via riavere il suo simbolo e corre con la sua casacca per conto suo
La mancanza del terzo pilastro e in definitiva un fattore di debolezza del sistema politico e quindi della stessa democrazia è un fattore di freno oligarchico alla partecipazione democratica il ricambio fisiologico del ceto politico
Che sono ieri appunto
Cuper lo faceva
Al lettore che il i dati anagrafici dei leader degli altri Paesi europei i dati anagrafici dei nostri conosciamo
Questo dipende dal fatto che c'è una chiusura oligarchica proprio perché non ci sono grandi partiti perché i giovanotti che governano gli altri paesi che che visti dall'Italia sembrano dei bambini
Ma che ce la messi di chi sa chi c'erano messi loro partiti perché sono partiti democratici nei quali il rinnovamento è un elemento costante fondamentale
Non è vero che i partiti sono la resistenza al cambiamento e la mancanza di partiti veri che rende forti le oligarchie che una volta che hanno in mano il potere lo difendo e non ci sono regole democratiche per buttarli giù
E cioè per favorire il ricambio perché uno una volta che arrivato lì non ce ne sono però manda via
E la mancanza di questi partiti nazionali è un ostacolo al pieno dispiegarsi della funzione di governo che non può prescindere in una moderna democrazia dalla funzione di rappresentanza e di sintesi politica di grandi partiti nazionali quello che dicevamo prima
Insomma uno dei fattori non secondari la mancanza di grandi partiti proprio in quanto di medio periodo di quel rischio di declino col quale l'Italia si trova drammaticamente a confrontarsi
Guardate fateci caso non abbiamo grandi partiti come non abbiamo grandi in prese che siano capaci di di stare sul mercato mondiale è la stessa cosa
La consapevolezza dell'ambiziosa complessità della fondazione di un partito nuovo quale vuole essere nel campo del centrosinistra del Partito Democratico dell'Ulivo deve quindi accompagnarsi alla simmetrica consapevolezza della ineludibile necessità
E anzi della stringente urgenza per il paese di una simile impresa
C'è in gioco il successo dell'azione del governo di centrosinistra c'è in gioco il futuro stesso del Paese il segno dell'esito dell'attuale transizione che posso vociare in una crisi democratica o invece in una rinascita civile
La consapevolezza della necessità e dell'urgenza di dar vita al partito nuovo nulla toglie alla difficoltà dell'impresa
Che anche forse innanzitutto una difficoltà politico culturale come costruire in Italia un moderno partito di centrosinistra europeo che sia al tempo stesso al tempo stesso pienamente europeo è pienamente italiano
Pienamente inserito nel sistema politico europeo non possiamo fare un partito che esiste solo in Italia
E tuttavia capace di parlare alla storia politica italiana così diversa ai medico io ma così diversa da quella degli altri Paesi europei
Perché per l'appunto segnata lungo dall'egemonia comunista sia pure di un comunismo originale e anche esso anomalo sulla sinistra
Dalla speculare unità politica dei cattolici in un grande partito di centro
Peraltro secondo la celebre affermazione di De Gasperi che muoveva verso sinistra e dal carattere minoritario frammentato talvolta subalterno del socialismo democratico un quadro così
Per loro fortuna non c'è stato in nessun altro Paese europeo ce l'abbia avuto solo noi
E di questa diversità dobbiamo naturalmente tener conto di questa diversità italiana era lucidamente consapevole il giovane Giuseppe Dossetti si facciamo arrabbiare l'altra volta Castagnetti ma non insistiamo
Che in un profetico articolo apparso agli albori della nuova Italia nel lontano mille novecentoquarantacinque
Sessantuno anni fa
Su Reggio democratica
Si interrogava sulla compatibilità tra fede religiosa e idea socialista
Sembra scritto oggi
Per stabilire se c'è compatibilità tra Regione socialismo scriveva Dossetti bisogna innanzitutto precisare che cosa si intende per federalismo Joseph per idea socialista
In particolare bisogna chiarire di che socialismo si parla soprattutto non bisogna barrare accomunando sullo stesso piano il socialismo per esempio italiano
E quello odierno di Bloom cioè il socialismo francese o quello del laburismo inglese
Sull'altro versante la religione diceva Dossetti richiede perlomeno le seguenti cose che si creda allo spirito umano come libero e immortale e che perciò si crede al valore essenziale della persona
In quanto libera e destinata all'eterno
Come fine al quale il buon ordinamento dello Stato e preordinato e condizionato e non come mezzo e strumento che può essere allo stato subordinato e dallo stato usato a suo piacimento
Una definizione lunga e complessa per partire il personalismo
Ora con una religione così intesa
è perfettamente compatibile un socialismo che vuole rompere le catene dei lavoratori che vuole portarle edifica anzi con le loro mani una società giusta
Ma che desidera tutto questo appunto perché in ogni momento riconosce e aspira potenziale la persona e la libertà
E perciò si vale di metodiche non contrastano la dignità spirituale della persona
Come invece contrastano la predicazione dell'odio della violenza o alla sua libertà interiore come contrastano la dittatura all'asservimento totale del singolo alla collettività
Incompatibile irrimediabilmente incompatibile con la religione con qualsiasi religione è invece per Dossetti quel socialismo che nelle sue giuste vere aspirazione di giustizia sociale e di rinnovamento strutturale della società
Parte però dalle false premesse del materialismo storico e qui poi c'è una lunga descrizione che vi risparmio
Quaestor diceva allora come esperienza storica e il socialismo del Partito comunista
Cioè quello che è irrimediabilmente incompatibile questo è il socialismo del Partito Socialista Italiano finché Nenni si dichiarerà come si dichiara mille novecentoquarantacinque fermamente irriducibilmente legato alle radici del marxismo ortodosso quindi in Italia Italia mille novecentoquarantacinque non c'è compatibilità tra una visione religiosa tra fede religiosa e socialismo
Non è però il caso dice Dossetti del socialismo dei laburisti inglesi e degli altri partiti socialisti dell'Europa occidentale
Che comprendono sempre più la parte di menzogna del marxismo e più ancora la sua antistoricità cioè il suo superamento e che perciò si orientano verso forme nuove
Verso orizzonti più aperti
Sono oltre gli orizzonti di un socialismo spirituale cristiano
Quel socialismo che non solo noi vogliamo macché fermamente crediamo sarà la grande conquista dell'Europa di domani
Così si esprimeva sessantuno anni fa uno dei padri del cattolicesimo democratico italiano
Ancora oggi da più parti ingiustamente soprattutto a destra dipinto come ideologo del cattocomunismo
Un testo che dimostra come scavando sotto le radici della diversità italiana ci si possa imbattere in una vena profonda che con l'Europa comunicava
Questo è un grande articolo europeista dice l'Italia purtroppo non è come l'Europa
Una vena nella quale socialismo e cristianesimo si cercavano nel nome della libertà è uguale
Una vena che può alimentare in modo storicamente consapevole l'incontro che oggi può realizzarsi nel partito democratico proprio perché non c'è più quello scenario che c'era del quarantacinque però perché siamo diventati più europei
A condizione che il terreno della discussione del confronto sia politico culturale dunque storico concreto e non astrattamente identitario
Per il giovane Dossetti il problema del rapporto col socialismo non è identitario del tipo non possiamo dirci socialisti perché siamo cristiani
Ma politico culturale dobbiamo distinguere tra il socialismo che noi vogliamo è quello con noi incompatibile
Una distinzione che nella sua analisi passa lungo il confine che separa l'Italia dall'Europa arrivato Fassino gli facciamo un applauso così io coi
Allora quando si dice si parla del diavolo spunta la coda si parla di socialismo europeo spunta Fassino quindi non era studiato diciamo a tavolino dalla regia
Allora dicevo questa distinzione fatta da da Dossetti nella sua analisi passa lungo il confine che separa l'Italia dall'Europa
Qui nell'Italia del mille novecentoquarantacinque nel socialismo pervade la versione comunista o comunque marxista incompatibile con l'ispirazione cristiana e religiose in generale
Mentre nel resto dell'Europa occidentale il socialismo e democratico-liberale e in molti casi a cominciare da Rabaul da laburismo inglese impregnato di cristianesimo
Allora dalle illuminanti considerazioni del giovane Dossetti sarebbe fuorviante
Trarre la conclusione che si tratti oggi di costruire in Italia un grande partito socialista non è questo all'ordine del giorno
Sessant'anni di storia giusta o sbagliata che sia bella o brutta non passano invano e quella storia non ci ha consegnato un partito socialista assimilabile
Sul piano della cultura politica della capacità di rappresentanza e delle dimensioni elettorali ai grandi partiti socialisti socialdemocratici e laburisti europea i nomi non ce l'abbiamo avuto e quindi non ce l'abbiamo
La nostra storia è stata diversa nel bene e nel male e con la storia purtroppo non si polemizza
Per dare la democrazia italiana un partito che svolga in Italia la funzione nazionale che quei partiti svolgono nei loro Paesi quei partiti socialisti è necessario dar vita insieme no nato un partito socialista Amato un partito democratico
Però dalle illuminanti considerazioni del giovane Dossetti va tratto lo stimolo a dei ideologizzare per così dire ridurre allo stato laicale la questione della collocazione europea del nuovo partito
Il partito democratico italiano che così si chiamerà Partito democratico dell'Ulivo qualcuna variazione su questo tema
Non potrà collocarsi in Europa se non nel campo del socialismo europeo
Come sognava Dossetti nel quarantacinque
Un campo che potrà e dovrà essere ulteriormente allargato ed arricchito come proprio Fassino sta cercando di fare da tanto tempo ma che in nessun caso potrà prescindere dal PSE
O comunque dalla famiglia degli altri partiti riformisti e socialisti europei
Non solo non ci sono le condizioni per pensare ad altro perché non c'è molto di altro ma non ci sono le ragioni per farlo
Perché come diceva Dossetti quel socialismo non è affatto incompatibile con noi
E non perché il PSI sia oggi semplicisticamente identificabile con quel socialismo che non solo noi vogliamo macché fermamente crediamo sarà la grande conquista dell'Europa di domani come diceva Dossetti no
Ma certamente perché è in quel campo di forze non altrove e che il sogno dossier stiano può trovare una qualche realizzazione politica dove altro si va
Il problema del partito nuovo non sarà quindi non dovrà essere quello di concepire siccome distinto e distante dal socialismo europeo ma piuttosto quello di battersi insieme al socialismo europeo e oltre il socialismo europeo
Per quegli obiettivi umanistici che Dossetti indicava nel suo articolo giovanile a rompere le catene dei lavoratori edificare una società giusta in quanto riconosci aspira a potenziare la persona e la sua libertà
Un programma che potremmo dire è autenticamente socialista proprio in quanto allo stesso modo inestricabilmente liberale cristiano
è la stessa cosa cioè sono tre modi diversi di vedere lo stesso programma un programma tutt'altro che moderato
Un programma radicale che tuttavia non può essere perseguito non solo con la dittatura del proletariato non diceva Dossetti condannata dalla storia ma neppure con l'assoggettamento dell'uomo allo Stato
Secondo una visione statalistico burocratica che ha permeato le politiche pubbliche socialiste non solo in Italia in Germania anche quelle democristiane di buona parte della seconda metà del secolo scorso
Per molte ragioni la via statalista non è più praticabile ma ce n'è una che le riassume tutte e della crisi di sovranità dello Stato nazionale
Che a lungo era stato lo strumento principale delle politiche di stampo egualitaria
Una politica per la giustizia in gran parte oggi una politica sopranazionale
E una politica socialista tra virgolette ma potremmo dire una politica umanista e oggi una politica che mira alla costruzione di regole strumenti di governo internazionali
Che non lascino il destino degli uomini e dei popoli di miliardi di esseri umani in balia di ciechi e impersonali meccanismi automatici basati esclusivamente sulle ragioni della forza sia essa la forza economica o sia essa la forza militare
Un ascolto una sfida gigantesca dalla quale dipende probabilmente la salvezza stessa dell'umanità
Una sfida che sta già connotando il secolo presente che può riempire di senso la lotta collettiva di un'intera generazione altro che moderatismo
Una sfida alla quale il partito nuovo il partito democratico dell'Ulivo non può non prendere parte
Altrimenti davvero saremo di nuovo l'Italia piccola e sola
E non potrà farlo se non insieme al socialismo europeo internazionale al più ampio schieramento progressista e democratico
Quella grande comunità di forze che pur tra limiti e contraddizioni immense fra presenza rappresenta oggi la principale multinazionale politica della solidarietà e dell'uguaglianza
Ma la riflessione di Dossetti non si ferma qui alla compatibilità tra cristiani e socialisti come sostiene Castagnetti
In garbata e amichevole polemica con noi
Dossetti dice qualcosa di più il socialismo che non solo noi vogliamo ma che fermamente crediamo sarà la grande conquista dell'Europa di domani
è un socialismo spirituale e cristiano
Questo è un punto di assoluta importanza
Ne va della qualità del partito democratico il suo essere davvero un partito nuovo oppure un mero contenitore di partiti confederati
L'ennesima riproposizione dei gattopardi Isma'italiana cioè che tutto si cambia perché tutto resti uguale
Castagnetti ha ragione quando sostiene che il Partito democratico deve rappresentare non un ingresso ma un incontro non siamo d'accordo con lui tutti siamo d'accordo con lui il problema è capirsi
Sulla natura e la qualità di questo incontro
Castagnetti chiede che la tradizione del cattolicesimo democratico sia riconosciuta alla pari di quella del socialismo democratico e della liberaldemocrazia come cultura di riferimento del nuovo partito
Espressioni quasi identiche per la verità sono abitualmente utilizzati da molti nostri compagni dirigenti dei DS
Per usare ancora
La la simbologia di Andreatta c'è un'insidia attori in questo linguaggio
Si sente aria di eterno ritorno dell'identico
Perché espressioni come queste non sembrano tener presente la ragione principale della necessità e urgenza di dar vita a un partito nuovo
E questa ragione e l'insufficienza di tutte e di ciascuna delle culture riformiste del Novecento separatamente presi a comprendere e affrontare le sfide del nuovo secolo
Questo è il punto
Sa non si vede perché non facciamo partiti alleati invece di fare un partito insieme se si fa un partito insieme perché ciascuno di noi sente di non essere autosufficiente non solo dal punto di vista quantitativo ma dal punto di vista delle categorie concettuali di cui dispone
Ma c'è ancora un motivo in più espressioni come queste non sembrano cogliere come il cambiamento di paradigma politico culturale sia già e da tempo in mezzo a noi
Già oggi non è più così che c'è i cattolici democratici vicino ai socialisti vicino ai liberali
Al punto che è diventato ormai del tutto impossibile non solo in Europa e nel mondo ma perfino in Italia cogliere ciascuna delle culture politiche del Novecento per così dire allo stato puro
No già pienamente diffusamente contaminata con le altre
Ormai il meticciato e anche culturale né delle culture politiche siamo tutti meticci
Nessuno di noi è più solo una cosa
Non esiste in Europa e nel mondo una cultura socialista democratica che non sia impregnata di liberalismo è assai di frequente di spirito religioso
Il solito Toni Blair che abbiamo citato ante volte in questi giorni è allo stesso tempo no no
Socialista liberale cristiano non c'è nell'Abu qualche socialista qualche liberale qualche cristiano Toni Blair per prendere Luís ma sedicesimo Gordon Brown sarebbe la stessa cosa
è Allo stesso tempo Luís socialista liberale cristiano
E non è affatto un'eccezione nel panorama europeo
E il fatto che in Italia questo ancora non si veda abbastanza nella leadership dell'Ulivo
E il sogno di Dossetti del quarantacinque ci appaia ancora comune Utopia davanti a noi è il segno di un ritardo da colmare non di un'originalità da diffondere siamo noi che inseguiamo nonché siamo il modello
Per questo a me piace usare espressioni leggermente ma significativamente diverso e da quella proposta da Castagnetti
La tradizione cattolico democratica al pari delle altre senza nei complessi di superiorità né di inferiorità
Deve concorrere alla costruzione di una nuova cultura politica fondamento del partito nuovo
E ciò è possibile proprio perché è da molto tempo che lo stiamo facendo anche se spesso lo facciamo senza nemmeno accorgercene
A questo allude profeticamente l'espressione del giovane Dossetti socialismo spirituale cristiano
Un'espressione intraducibile nel senso della coabitazione tra culture autosufficienti si tratta di fare come abitare mondi chiusi in sé
E autosufficienti ma nella elaborazione di una cultura nuova che superi gli storici steccati tra sinistra laica e cattolicesimo democratico steccati che esistono solo da noi
Non potrai infatti affermarsi in Italia una cultura politica nuova senza una visione nuova del rapporto tra laicità e ispirazione religiosa
Il partito democratico non potrà e non dovrà essere un partito di ispirazione cristiana
Ma dovrà essere un partito nel quale l'ispirazione cristiana abbia piena cittadinanza di più mettermela cultura politica insieme alle altre culture politiche
Al tempo stesso il partito democratico dovrà essere un partito laico
Ma nel senso aver Massignano di Poste secolare ovvero di una laicità che non ha nulla a che vedere con quella che Habermas chiama la generalizzazione politica di una visione del mondo se con la rischia in quanto essa riconosce questa laicità alle convinzioni religiose uno Stato se vi Stenico che non è semplicemente il razionale
Dice poi nel mondo ci sono ancora dei matti che credono in Dio non è un un semplicemente irrazionale ma costituisce una dimensione irrinunciabile ancorché non esclusiva e neppure generalizzabili e della comune razionalità
In modo più discorsivo
Da americano invece che da tedesco il neo senatore democratico dell'Illinois il nero Barack Obama
Diceva in una conferenza nel giugno scorso senatore democratico
Che i laicisti SISM i laicisti si sbagliano quando chiedono ai credenti di lasciare la religione fuori dalla porta prima di fare il proprio ingresso in pubblico
Lì nel con o Martin Luther King e in sostanza la maggior parte dei grandi riformisti della storia americana non solo erano motivati dalla fede ma hanno più volte usato un linguaggio religioso per sostenere la loro causa
Penso che sarebbe più interessante per i cattolici democratici una discussione innovativa e perciò non introversa sul rapporto tra spiritualità etica e politica
Che questa guerra di trincea
E a me parrebbe già persa nei fatti al di là delle intenzioni sulla collocazione europea del nuovo partito
O anche sulle forme e sui modi di una nostra presenza associata dentro il partito democratico
Non sono contrario naturalmente in linea di principio a momenti e strumenti di riflessione comune nel partito nuovo tra cattolici democratici ma la sfida vera è altrove una lì questa è una cosa diciamo così di retroguardia e residuale si può fare non c'è niente di male ma non è lui la sfida e altrove e allora la nostra funzione almeno quella di noi cristiano sociali che siamo il Genio guastatori non la fanteria e quindi noi dobbiamo siamo quelli che aprono la strada per poi dopo ci arrivano tutti dicono è ovvio e quindi noi si ricorda più nessuno ma la nostra e vogliamo continuare a fare il Genio guastatori dobbiamo dobbiamo aprire una strada nuova
Dobbiamo promuovere una riflessione di tutto il partito nuovo non solo del del diritto dei cattolici democratici sul ruolo politico della religione che è un tema cruciale del nostro tempo
Ruolo che nessuno può più disconoscere
Ma che può degenerare verso il fanatismo
Fino a fare della religione la più potente forza distruttrice fino al nichilismo del nostro tempo
Non solo nel mondo islamico anche nel mondo occidentale la religione può diventare la più potente forza distruttrice fino al nichilismo
O invece produrre le motivazioni giuste nasce il paziente la costruzione della pace della libertà eguale per tutti
Attraverso la cultura della fraternità
E per altro verso la sfida è una riflessione sui termini nuovi del rapporto tra etica e politica
Le grandi questioni antropologiche del nostro tempo che chiedono una rivisitazione della tavola dei valori fondamentali della convivenza civile
Lungo l'asse che collega la libertà con la responsabilità
Questo è un tema di tutti di tutti nel nuovo o è di tutti nel nuovo partito democratico e tutti insieme sciogliamo questo nodo oppure oppure stiamo facendo appunto in modo tori direbbe Andreatta l'eterno ritorno dell'identico cioè la presunzione delle culture separate queste questioni questioni cosiddette antropologiche possono essere compresi affrontate e risolte
In una chiave che non sia né repressiva né permissiva che poi sono due varianti dell'unica cultura di destra
Ma pienamente umanistica
Solo attraverso la contaminazione tra le culture una contaminazione della quale la spiritualità prima ancora dell'etica cristiana non può non essere parte fondamentale e allora adesso è di questo che si parla nella tavola rotonda che va in onda da ora in avanti grazie
Grazie Giorgio ieri sera un amico carissimo che avete sentito tutti
Che della materia peraltro se ne intende ci ha detto che ci ha dato degli orgogliosi ricordate allora dopo aver sentito anche Giorgio Rossi siamo proprio orgogliose
Vorrei prima di seguire il programma se siete d'accordo insomma se insomma possiamo fare un pezzo di dibattito e quindi reagire già alla ragionamenti di ieri sera
E alla relazione di Giorgio un po'a caldo e quindi dare siamo
Uno un'opportunità di interlocuzione di ascolto ai nostri ospiti ancora possiamo invece passare subito alla tavola rotonda
Va avanti così benissimo allora lasciamo che l'interlocuzione iniziale parse ai nostri ospiti
E chiederei Ignazio Marino se vuole iniziare Luís procediamo così ripeto poi quindi concentreremo al dibattito
Vi si arriva
Concederemo quindi due pezzi del dibattito così come abbiamo e se in programma più avanti per validare come sapete la parola a Piero
Vi devo però anche comunicare che purtroppo il ministro Fabio Mussi non potrà essere con noi ce l'ha comunicato adesso
Perché come avevo detto all'inizio la questione alla Finanziaria benché chiusa poi cari anche da Piero sentiremo le le ultime notizie
Benché chiusa chiede per responsabilità particolari evidentemente ai ministri come proprio un pezzo della parte della Finanziaria sull'università deve essere rivista rimessa a posto
è è necessariamente insomma obbligato Fabio a rimanere a Roma ci saranno altre occasioni produrremo altre occasioni perché ce lo stiamo dicendo solo una delle dei nodi principali è quello anche di giocare appieno il nostro ruolo
Dentro nei Democratici sinistra proprio con quella parte con quelli gruppo di compagni che su questo argomento la pensa diversamente questo nostro confronto con loro è assolutamente necessario almeno per noi fa insomma
Credo che fa della bensì anche lui così gli atti o grazie
E grazie grazie per questo invito che mi fa molto piacere anche perché mi permette di esprimere alcune opinioni alcuni pensieri in questi giorni che così seguono il dibattito che si è acceso sui temi di di bioetica all'interno di tutte le forze politiche in relazione al alla lettera del Presidente Napolitano io vorrei iniziare dicendo affermando quello che ho sempre sostenuto in questi ultimi in questi ultimi anni e cioè che davvero credo non ci debba essere contrapposizione
Tra fede e scienza io lo so che questo è un affermazione
Che suscita molte molte perplessità e le ha suscitate ha suscitato dibattiti anche qualche animosità e qualche conflitto Maio
Penso che
Davvero e lo penso perché la mia la mia storia la storia di una persona che si è impegnata nel mondo nel mondo scientifico ma che d'altra parte non si è mai vergognata di dire che che crede
E penso penso sinceramente che l'indagine scientifica la ricerca che sono è sempre una parte essenziale del del progresso della storia dell'umanità non debbano essere non debba essere necessariamente contrapposta alla fede credo
è stato è stato detto
Qualche mese fa da da Piero Fassino che laico non non si contrappone a credente io credo che effettivamente così si possa anche ampliare questo concetto credo che la differenza
Non debba essere tra credente o non credente credo che la differenza debba essere tra pensante non pensante perché
Penso che se si approfondiscono
I temi della vita la scienza può venire sempre in aiuto e non essere in conflitto con quello che può essere la fede o i propri principi
Religiosi purché questi principi religiosi non sconfini non è l'integralismo che altra
Altra cosa
D'altra parte penso che in un dibattito
Così importante come quello politico in corso questi temi siano davvero temi critici temi importanti io penso che quello che ciascuno di noi pensa
Della vita i temi della della bioetica siano proprio quelli che debbono essere affrontati perché possono dividere possono portarci a incomprensioni e e devono quindi essere approfonditi il più possibile io credo che nella costituzione di una forza politica nuova il il il concezione che ciascuno di noi porta della vita delle delle proprie e della propria visione etica
Credo che siano essenziali e per questo vadano condivise vadano discusse vadano approfondite come d'altra parte è stato fatto anche in questi primi mesi di legislatura e tra poco Verro anche a questo a questo aspetto credo però vorrei ecco
Cercare di
Indi insieme a voi
Arrivare così a a ad analizzare quali sono i punti i punti più importanti di questo dibattito di questa discussione in corso penso che
E davanti agli occhi di tutti ed è un bene il fatto che il progresso della scienza al progresso della tecnologia ci stia offrendo possibilità anche nel campo non solo della vita ma della terapia della medicina che sicuramente noi non avevamo venti o trent'anni fa e credo anche che questo inevitabilmente apre una serie di problematiche
Per molte delle quali il dibattito è appena iniziato io dico sinceramente che per alcune di esse anche se
O o appartenuto per molti anni al mondo della scienza per alcune di esse sinceramente nonno nono delle risposte
E questo penso che sia che sia positivo il fatto di avere dei dubbi il fatto di non avere certezze su tutto di non presentarsi
Come qualcuno che conosce già la risposta che sa quale
La verità io penso che questo sia un un pregio io in realtà o un certo timore una certa paura di chi non ha nessun dubbio
E e vi faccio un esempio un esempio
Molto molto pratico che sul quale ad esempio io non le ho le risposte anche se capisco che un un problema molto importante voi qualche qualche mese fa probabilmente avrete avrete letto
Che in Inghilterra attraverso un processo molto molto rigoroso attraverso l'istituzione da parte del governo di un'Authority
Per la concedere la possibilità ha delle a delle donne che a pur avendo la possibilità di di generare dei dei bambini ma al avendo essendo portatrici
Di malattie genetiche estremamente grave come un tumore retino Blast Oma un tumore gravissimo e che con quasi certezza si sarebbe presentato nel nel nel nel bar nella prole è stato è stato dato da questa Authority istituita dal dal governo di Dibley era la possibilità a una a una mamma di a vere la fecondazione assistita con la selezione genetica per poter dare la selezione quindi dell'embrione scegliere un embrione che non fosse portatore di quelle del gene di quella malattia per dare origine a un bambino sano ecco questo secondo me è un esempio molto chiaro
Di quanto è compressa la discussione perché affrontiamo la da due da da due lati il lato di una mamma che vuole avere un bambino e lo vuole avere sanno c'è qualcosa di negativo in questo beh io come come scienziate come credente non non posso dire che in questo c'è qualche cosa di negativo d'altra parte c'è la il delle la metodologia che sicuramente mi pone dei dubbi profondi no e la selezione di udì un embrione qualcosa che effettivamente se lo dovessi fare io per me stesso probabilmente la mia risposta sarebbe no allora ecco questo tipo di di discussione è una discussione che dobbiamo affrontare tutti insieme non possiamo dire che qualcuno ha sicuramente ragione e qualcuno ha sicuramente torto
Dobbiamo io credo insieme cercare di vedere quale il percorso e magari arrivare anche a dire di no o a dire dissi in certi casi però è un percorso che non si può fare se è un percorso
Così importante così delicato
Che ha a che fare con le con col così profondamente con la nostra vita che non si può
Chiudere alzare delle barricate e non ascoltare le ragioni degli altri e poi penso che proprio e fa parte proprio del nostro percorso culturale ascoltare le ragioni degli altri e non chiudere di fronte acqua a qualcuno che ci vuole parlare di problemi così
Così importanti
Credo credo anche che il
In questi in questi mesi su questi temi noi abbiamo dimostrato particolarmente al Senato di saperlo fare questo percorso di sa fare di saperlo fare insieme
C'era una una problema importante come quello della ricerca sulle cellule staminali che non era stato neanche affrontato e definito bene nel corposo programma dell'unione e sembrava davvero impossibile
In un primo momento mi dispiace che oggi non sia qui dopo le affermazioni
Del ministro del ministro Mussi trovare all'interno della coalizione non all'interno dell'Ulivo ma addirittura di tutta la coalizione di tutta l'Unione una una un momento di discussione di verifica di di chiarimento per individuare un percorso comune e condiviso senza senza illudere
Alcune parti del problema senza senza nascondersi anzi affrontandoli in maniera molto chiara qui oggi c'è Paola Binetti che è stata una delle protagoniste di quel di questo confronto e sicuramente quando insieme ad altri ci siamo seduti intorno a un tavolo per valutare quali erano i principi di nei quali ciascuno di noi credeva quali erano le conoscenze scientifiche quali erano le aspettative
Delle delle persone che ascoltavano e giudicavano al di fuori del dei dei palazzi della politica sicuramente inizialmente ci sono stati delle
Insomma il con il confronto è stato animato perché perché sono principi che ci scuotono perché perché sono quelli in cui più profondamente più profondamente crediamo ebbene noi siamo riusciti però atterra giocando su questi principi a innanzitutto a dimostrare una cosa che il il il credere nella dignità dell'uomo e nella sacralità della vita non sono principi che appartengono al nostro mondo e non appartengono al mondo
Laico sono principe che tutti condividiamo e questo io credo è stata una una lezione un'azione pratica importante perché
Il la la dignità la dignità dell'uomo il rispetto della vita il cosiddetto principio di precauzione rispetto a quello che noi
Non conosciamo a quello che sul quale ci interroghiamo e non abbiamo ancora risposte è un patrimonio comune di
Tutti
E quindi siamo attraverso questo quei derivando da questi principi abbiamo trovato un percorso un percorso comune che poi è stato portata a Brussel dal ministro Mussi e nel quale ci siamo tutti riconosciuti e poi al a lo abbiamo anche in alcuni casi come nel caso di Paola Binetti anche coraggiosamente
Di difeso
Io credo infatti che si possano trovare se lavoriamo insieme dei percorsi che che possono portarci a pur riconoscendo alcuni principi etici
A fare dei progressi a fare un un cammino comune un cammino un cammino condiviso che non offenda e non non offenda la sensibilità di nessuno se ognuno di noi affronta quella discussione veramente con l'idea di ascoltare quello che ha da dire
L'altro questo credo che sia l'aspetto l'aspetto più importante credo anche che
Una in questi ultimi in questi ultimi giorni il fatto il fatto che la drammatica visione del
Della testimonianza del del signor Welby che ha poi portato il presidente Napolitano ha a scrivere una lettera che in fondo è indirizzata a tutti noi a coloro che hanno il compito di affrontare queste così complesse problematiche che hanno a che fare con con la nostra vita con la morte con problemi così complesse che a volte ESP e più facile
Mettere mettere da parte perché la affrontarli e un fondo ci fa anche un po'un po'paura ci mette ci mette ansia io credo che questo sia stato un fatto un fatto molto positivo perché ha riportato ha riacceso lui il dibattito su quelli che penso siano dei temi principali nella nella politica nel dibattito politico di oggi
Penso anche che noi dobbiamo fare uno sforzo ed è quello che
Credo stiamo cercando
Di fare anche nella nella commissione sanità del del Senato di non di non dividere di non di non cercare di trovare delle soluzioni su questi temi
A maggioranza io penso che le soluzioni su questi temi vadano trovate con la più larga condivisione possibile
La più la e lo so che questo a volte può essere forse visto male da alcuni ma credo che davvero sia la strada da seguire
Ma possiamo discutere sulla vita sulla morte sulla ricerca sulla scienza su temi così
Così profondi cercando di imporre a maggioranza la nostra visione rispetta la visione degli altri quando invece forse con un con un percorso un po'più lungo un po'più faticoso un po'più difficile
Però possiamo arrivare a un a a qualcosa di cui tutti ci sentiamo parte in cui la sensibilità di tutti o di quasi tutti viene viene riconosciuta e credo che questo sia davvero importante sia un compito che noi dobbiamo assumerci in in prima in prima persona credo
In questi giorni avete visto
Ha c'è stata la necessità di avviare questo questo dibattito
Su e tra poco martedì inizieremo le audizioni sul di alcuni giuristi medici bioeticisti in modo da poter arrivare a un percorso che ci porti ad avere
Ad avere una legge sul testamento biologico e contro l'accanimento
Terapeutico beh insomma sono ci sono state centodieci proposte da tutte le forze politiche di audizioni innanzitutto io davvero non credo che ci possano essere centodieci
Punti di vista Diversi no ce ne saranno alcuni ma centodieci sono tanti e però
Era necessario se si voleva non avere un percorso infinito
Del simbolo era necessario ridurli in modo da poter avere un numero di audizioni ragionevoli ma che rappresentassero
Che rappresentassero il pensiero e la visione di tutti
Ecco e ci siamo riusciti li abbiamo ridotti a poco più di trenta ma lo abbiamo fatto al all'unanimità nel e credo che questo sia davvero la strada da seguire e credo anche che adesso quando questo percorso
E inizierà dovranno essere fatto da ciascuno da ciascuno di noi con l'idea di ascoltare chi viene e ci spiega e ci spiega come vede come vede le cose come vive i problemi come come interpreta la vita e come interpreta la fine la fine della vita io credo anche
Che
In effetti se app più approfondiamo questi questi temi e più forse sarà facile anche trovare trovare delle soluzioni perché penso che dal momento che diamo per scontato
Euro non è solo obbligato Orio per legge ma credo sia entrato nelle coscienze
E nel è nel senso comune
Il fatto che ognuno di noi debba dare il proprio consenso rispetto delle a delle terapie allora se noi ragioniamo se approfondiamo se ci interroghiamo su questo aspetto
è chiaro che il testamento biologico non diventa altro che un'estensione della propria scelta fatta in un momento in cui la si può fare e e chiedendo a qualcuno di farla rispettare nel momento in cui non la si può fare
Questo penso che è un percorso
Che sicuramente possiamo fare è un obiettivo che possiamo raggiungere altra cosa
E lo abbiamo detto credo lo hanno ripetuto in molti altra cosa è l'eutanasia io credo che effettivamente non non non sono con Pino anzitutto devo dire che sono profondamente convinto che se noi riusciamo a dare al nostro al al nostro paese una buona legge applicabile contro l'accanimento terapeutico
Noi avremo ridimensionato in maniera importantissima il problema dell'eutanasia secondo me il perché il il passaggio è proprio quello di rinunciare all'accanimento terapeuti dico che appunto non significa uccidere ma significa semplicemente ieri rinunciare a delle terapie quando non vi è più nessuna possibilità quando effettivamente significa accettare che quelle terapie sono per il modo in cui vediamo la vita inappropriate e straordinari l'altro punto e ce lo ha dimostrato
A me ha colpito molto uno studio fatto in in Olanda un Paese che si è dotato di una legge sull'eutanasia ma in effetti si è visto e lo hanno visto loro cioè le persone che che che hanno studiato il problema non è stato visto da altri che lo volevano criticare che nella popolazione anziana nella popolazione al di là dei sessantacinque anni che in effetti si è rivolta alle autorità che hanno il compito di selezionare i candidati al cosiddetto suicidio assistito
Se a queste persone veniva fornita quell'assistenza quel supporto
Quel tipo di dignità umana che non avevano più perché insomma lo sappiamo cosa significa
Vivere in condizioni di non auto di non autosufficienza Back il novantotto per cento norma percentuale irrisoria il novantotto per cento di queste persone ci ripensava non lo voleva più il suicidio assistito e allora ecco che se noi se noi coniughiamo il concetto della il concetto del rinuncia all'accanimento terapeutico
Con il concetto della dell'aiuto ai non autosufficienti dell'aiuto alle fasi terminali della vita dell'assistenza con deve terapie del dolore appropriate io credo davvero
Che il problema dell'eutanasia si ridimensionerà moltissimo e penso anche che lasciatemelo dire anche come medico non io non credo che questo sia non è una questione di contrapporsi a chi la pensa in un altro modo una cosa è parlare
Della eutanasia un conto invece in e averla e poi avere anche le persone che la praticano insomma l'eutanasia è cosa ben diversa dalla rinuncia all'accanimento
Terapeutico staccare la spina Chi
Nona più o da un lato ritiene non più appropriato quel tipo di terapia o non ha più nessuna speranza e un conto iniettare una una fiala di cloruro di potassio per questo è quello che si fa
In vena per fare arrestare il cuore in quel momento è una persona che di fatto
E la stessa cosa che si fa
Nel nel braccio della morte nel Texas perché questo è il metodo che si usa per
La esecuzione della pena capitale beh io credo che anche in Italia insomma non sta non si troverebbe poi tanti volontari a occuparsi di questo di questo tema perché chi fa medicina naturalmente portato ad aiutare gli altri sono concetti quindi forse un po'lontani ma al di là dello scontro sul sul concetto io credo che sicuramente una buona legge applicabile
E applicata bene sulla rinuncia all'accanimento terapeutico risolverebbe moltissimi di questi drammatici problemi che sono davvero importanti perché non sono problemi soltanto per il paziente per chi si trova in quella in quella difficilissima situazione ma anche per le famiglie che non possono iniziare neanche
Per mesi anni a elaborare il lutto perché si trova è una specie di limbo da cui nessuno li libera una situazione davvero
Drammatica io ho parlato di queste di queste di queste cose perché credo davvero che attraverso un percorso comune su questo tipo di problemi e confrontandosi apertamente e e riconoscendo che nessuno di noi ha la soluzione che nessuno di noi sa esattamente quale il percorso che si deve fare
Avendo certamente del una una chiara visione etica di quali possono essere i limiti di quello che può essere superato anche anche concedendo del al al fatto che tutto quello che la scienza può può fare forse non è non è permissivi dal punto di vista etico però insomma affrontando ognuno di questi argomenti con la convinzione che nessuno di noi sa o conosce qual è la verità qual è il percorso da fare e si confronta con le idee di tutti gli altri per riuscire a trovare il percorso più condiviso possibile grazie
Grazie presidente Marino Ignazio
Mi permetto però di chiederti se coi chiarire ancora un un piccolo era un elemento perché sta c'è un vizio in tutto questo nostro dibattito quello di affidare in gran parte del della pesantezza del fico da di queste questioni solo al confronto politico ma è il confronto tra scienziati nella società civile su questi elementi
Tu pieni e quindi è il fresca l'esperienza evidentemente
Politica ma come fare arrivare questo fa punto mentre collettivo complessivo questa questo processo questa crescite questo dialogo perché altrimenti il rischio è che si areni dentro nelle tattiche se Point solo di membri fare io credo
Io credo se capisco bene la domanda io credo che
Il purtroppo nel all'interno del della comunità scientifica
Sia un po'avvenuto quello
Se posso fare un paragone
Che ho visto io va be'vivevo all'estero però visto accadere all'interno della comunità politica nella discussione sulla sulla legge quaranta sulla fecondazione assistita cioè le sono state prese delle delle posizioni si è e si è rifiutato posizioni che spesso risultano essere posizioni e ideologiche e
E si è rifiutato il confronto si è rifiutato l'idea di poter accettare la l'opinione di altri insomma uno degli aspetti
Secondo me
Così che così chiaramente dimostrano che invece il il percorso si può trovare appunto non solo nella politica non solo nell'etica ma anche all'interno di un percorso scientifico è il fatto che mentre appariva inizialmente
Che le cellule staminali embrionali potessero essere
Prelevate soltanto da attraverso la o la creazione o la distruzione di embrioni oggi credo che sia abbastanza
è chiaro a tutti che invece esistono altre strade esistono possibilità che rispettano quel principio di precauzione
Che ripeto non è qualcosa che appartiene solo al mondo dei credenti ma appartiene a tutti
E ed è quindi questo il tipo di sforzo che che va fatto e poiché in realtà se noi ci concentriamo su questo potrei fare decine di esempi ma la scienza Agca sempre dimostrato quando poi si sono approfonditi i problemi che le strade sono molto più semplici di quelle così complesse che inizialmente
Individuiamo quando affrontiamo dei problemi per cioè per ricercare delle nuove delle nuove strategie delle nuove terapie pensa quindi che anche all'interno
Della comunità scientifica sia necessario questo stesso tipo
Di attitudine cioè di affrontare questi problemi
Non sulla base di schieramenti predefiniti ma con la intenzione di trovare delle soluzioni che rispettano il sentire di tutti io davvero non credo che su questi temi
Super se noi
Se non affronteremo lo dico proprio in maniera molto chiara perché insomma lo penso lo penso davvero tante volte hello hello Espresso così quasi sussurrando ma se noi non troveremo un percorso comune su questi temi all'interno di tutto una di di tutto lo schieramento politico noi se non avremo una metodologia di lavoro che rispetti tutti io non ci credo che lo potremo fare un partito nuovo
Senatrice Binetti
A lei
Vorrei fare un passo indietro rispetto alla al discorso che ha fatto Ignazio Marino in questo momento con il quale diciamo al al novanta per cento coincidono con con l'interpellanza al centro aggiornato
Una buona è una buona percentuale ad una buona percentuale
E fare un passo indietro
Partendo proprio dal punto di vista di questo contesto specifico in cui mi trovo
Vorrei partire da quello che costantemente e continuamente rappresenta per tutti noi una sollecitazione fatta chiaramente io parto dalla mia esperienza personale pensa che la maggioranza di voi la conosce quindi non sto qui nemmeno a descriverla
Il nostro la sfida costante e continua non esclusiva ma sicuramente una sfida che noi non possiamo eludere e quella di vedere in che misura il mondo politico e riesce a raccogliere questa sollecitazione costante a difendere a tutelare i famosi principi non negoziabili e a tradurli di fatto in una al serie di azioni politiche coerenti
Però meno questo è il mio vero problema
Io non ho problemi a difendere la vita e a sostenere il primato assoluto della vita nelle sue diverse forme non ho problemi a sostenere la famiglia nelle sue diverse forme
Non ho problemi a sostenere il diritto all'educazione nelle sue diverse forme la libertà
Non ho problemi ovviamente ancora meno a difendere il grande tema della giustizia sociale il grande tema dell'equità il grande tema in qualche modo che psicosi pone come un fattore forte di promozione di tutto il nostro Paese
Nelle diverse manifestazioni ivi compresa quella che la l'università eccetera eccetera
Garantire questi principi a mio avviso nell'affermazione quelle minime il punto di partenza è per me una
Un direi anche un aiuto se volete da un punto di vista intellettuale sapere da dove parto e nell'osso tempo anche sapere dove devo arrivare
Il problema grosso la difficoltà vera con cui ci imbattiamo sogni percorsi sogni Processi sono in qualche modo le modalità specifiche
Su questo punto di vista io
Ricordo una grande battaglia Medioevale se volete che era il rapporto tra filosofia e teologia cioè fino a che punto la teologia marcarsi a una serie di valori
Una serie di di come dire di quadro proprio di riferimento ma fino a che punto poi la filosofia doveva percorrere razionalmente
E individuare passo dopo passo tutte le strategie necessarie ha dimostrato
Quando mi capita di fare un discorso di questo genere a un livello di persone molto molto più giovani io dico e come quando da piccoli faceva mi Problemi
E sul libro c'era la soluzione no la tentazione di copiare la soluzione del problema che c'era già era molto facile problema che il professore voleva vedere
Come abbiamo fatto il procedimento cioè se eravamo riusciti a ripercorrere correttamente tutte le tappe per giungere alla affermazione operativa storicamente inverata di quel valore
E questa credo che sia da un certo punto di vista la vera sfida che tutti noi dobbiamo assumere sfida che ci interpella come è evidente sotto tutti e due punti di vista
Il primo è una riflessione è chiara sul perché
Alcuni principi non posso Mestre negozianti e non solo perché siano scritti non solo perché se ne ha fermati finché non diventa hanno parte integrante di un nostro modo di ragionare parte integrante se volete
Mi riferisco a questo tipo di pubblico se no parlerà in un modo uguale ma leggermente diverso come come il linguaggio però
Un un gesto che non ci fa sentire affatto dei clerico moderati io mi secco moltissimo tra i tanti insulti che ricevo uno di quelli che mi secca che mi disturba di più è quello di clerico moderato
Deve essere una cosa viscerale perché lo dico anche così
Però non non mi fa sentire mi fa sentire però una persona
Che vuole vivere la propria vocazione cattolica in sintonia con quello che è il magistero della Chiesa inteso come quell'affermazione di principi a cui io dò il mio tributo di coerenza e di fedeltà
Allora io devo prima di tutto capire quali sono questi principi ma capirli io
Mi i miei
Non basta che siano scritti nella devono diventare i miei devo dirvi sinceramente che molte volte nella mia attività anche politica nel mio incontro nel mio confronto ieri ero a Chianciano in un pubblico diverso da questo ma che condivide
Valori istanze trovi mette diverso in alcuni procedure in alcuni processi però in realtà fortemente legato anche a questo desiderio di capire perché per capire anche cosa fare come fa
Quindi il primo punto è capirle farli miei ma il secondo punto è capire come faccio cioè perché se il dialogo deve diventare sempre di più
Il modo profondo di fare politica non confrontandosi diciamo tra virgolette ammesso che ci siano e chiunque di noi
Sa anche nella propria vita di famiglia quante volte difficile pur avendo valori comuni capirsi intorno a uno stesso tavolo ma pensiamo a un'assise politica complessa ancor più complessa come quella la quale andiamo incontro
Io devo essere in grado non solo di possedere i valori ma di possedere le argomentazioni razionali di questi valori questo significa studio attento confronto significa battaglia culturale lo diceva Giorgio nel suo discorso iniziale
Significa una un no alla superficialità ciò che rende ideologica un'affermazione è il fatto di farne uno slogan il fatto di non saper l'argomentare il fatto di non togliermi la complessità e la profondità
Allora questo credo che sia una delle più belle sollecitazioni che il pensare al Partito Democratico pone ad ognuno di noi siccome si alzerà la temperatura del confronto
è necessario che si alzi il livello culturale della consapevolezza il livello culturale della come dire anche della narrazione delle proprie ragioni
Io quando penso a un partito democratico penso veramente a un partito in cui sia possibile spiega sì cioè in cui il valore della parola penso anche al Parlamento come valore della parola luogo dove si parla
Non luogo in cui si lotta nel senso come in qualche scena abbiamo visto in questi giorni
Dopo l'inquisitore dal luogo in cui ci si capisce lo con cui ci si spiega lo un cui si hanno parole adeguate
Per dire ciò che uno pensa
Come quando vengono gli studenti a un esame dicono no io ho capito ma non lo so dire
Non regge lo devi devi devi saperlo tanto basta per lo di recente e di aver fatto questo sforzo costante e continuo di elaborazione del tuo pensiero per poterlo spiegare quindi io trovo che questo richiede un portare
Le grandi le grandi linee tematiche in cui è possibile intuire la differenza in cui è possibile perfino intuire una differenza che si possa collocare
In un'aria di contrasto o per lo meno un'aria di chiaroscuro questo richiede un grosso sforzo da parte di tutti lui per affinare al massimo questa cosa
Dobbiamo essere colti
Di una cultura che non è la cultura strettamente specifica a cui le tradizioni ultime del nostro Paese ci sta abituando no che ognuno di noi sa molto di pochissime cose
E il nostro sapere corre il rischio per certi aspetti destano sapere molto specialistico ma un sapere poco spendibile
Dobbiamo tutti noi recuperare quella dimensione di cultura ampia generale che ci fa cogliere dove sta andando l'altro perché ci sta andando quali sono i valori che cerca perché quei valori possono in qualche modo entrare in contrasto con quelli che io propongo
Quindi capite che non si tratta soltanto per ognuno di noi di appropriarsi delle proprie radici
E di appropriarsi delle proprie radici come direi una orizzonte da raggiungersi quindi fra dieci come punto di partenza e nello stesso tempo come punto di arrivo si tratta di fare con lo sforzo personale
Personale
Che si riferisce al limite ai miei valori ai miei processi e mi e percorsi ma anche
Quello sforzo forte di capire l'altro nei suoi valori
Nei suoi punti di partenza nei suoi desiderati punti di arrivo e sicuramente ascoltarlo nei processi con cui sta argomentando queste ragioni questo perché vedete nemmeno ci potremmo accontentare delle decisioni condivise ma ossia ambigue
Da correre un rischio poiché nel momento applicativo perdono molto della chiarezza della forza e anche del valore del dialogo che si è costruito insieme
Dobbiamo rifiutare nuovi l'ambiguità
Per rifiutare e guardate che l'ambiguità e la grande trappola del dialogo e riuscire a dire le cose in maniera così sfumate in maniera così sottile da riuscire a venderli accettabili all'altro ma avendo la riserva mentale
Di avere un punto di vista diverso e quindi poi il momento operativo di procedere a fare ognuno come aveva in mente troppo poco è un dialogo troppo debole
Troppo debole non reggerebbe alla prova dei fatti
Dobbiamo riuscire a fare un dialogo in cui la chiarezza e la trasparenza dell'argomento e azioni evitano la fumosità
Perché la fumosi la fumosità e quella che rende possibile dopo la delusione ma rende possibile anche il riappropriarsi di spazi a cui sono teoricamente si era rinunciato
Si era incerto quindi è un grande coraggio è un coraggio di persone nobili
Quello che ne stiamo cercando
è la nobiltà di un confronto
Che è vero rispetto
Che si permette
La ingannevolezza
Nemmeno per una falso viene Nismo
Non vogliamo un accordo formale
Vogliamo raggiungere posizioni forti così profondamente condivise da essere difendibili da tutti
Una volta che l'accordo l'abbiamo concluso
Questa è una lealtà se volete che è certamente presente nella nobiltà d'animo di chiunque
Ma che personalmente lo dico così come l'ha imparato l'ho imparato profondamente nella mia formazione cristiana
Il tuo Sissi il tuo nonno
Non penso che sia appalto solo di cristiani penso che sì a patto di tutte le persone nobile
Nobili d'animo in questo ma ne abbiamo bisogno e questa è la la la vita politica nuova che noi vogliamo vedete non è soltanto quindi una vita politica che si traduce nella difesa di quei valori non negoziabili
Tra i quali insisto ore del tre
Ha famiglia Vito educazione metto giustizia sociale progresso pace
Ma qualche altra cosa esattamente come contenuto nel famoso documento Ratzinger nel due mila e due
C'è qualcosa di più e non sono soltanto lo familiarità e il parco ed educazione
Quindi metto tutti come un pacchetto completo però e anche il recupero di uno stile democratico
La centralità della persona
Non è soltanto ovviamente la centralità della persona rivolta che esso io alla alla centralità come dire dell'elettore di chi sta dall'altra parte è la centralità della persona nel dialogo politico parlamentare
è quella centralità della persona che si traduce in un rispetto reale di idee e in una etica dell'ascolto
Senza filtri
Altrimenti ti pongo le mie domande e andiamo avanti finché non riusciamo a trovare davvero
Quell'orizzonte di condivisione e se l'orizzonte di condivisione si attesta sul trenta se si attesta sul sessanta se si attesta sull'ottanta se si attesta sul novanta se si attesta sul cento è quasi impossibile
Quello sarà l'orizzonte da condivisioni dichiarata ed effettiva
Non meramente annunciata
Sarà chiaro questo abbiamo condiviso su questo ci impegnammo su questa andremo avanti fino in fondo
Capite che non è soltanto quindi a un discorso di valori a un discorso cultura è un discorso di metodologie di ragionamento me prima di tutto un discorso di persone
Quando dico
E quando penso al Partito Democratico non come a un nuovo partito l'ennesimo partito
Ma quando lo penso come Lupin sono molti che lo desiderano a un partito nuovo
Penso anche a uomini nuovi attenzione che quando uomini no quando di cui uomini nuovi non penso che tutta la classe dirigente demandare a casa e quindi riavere quel ricambio generazionale che per altri aspetti potrebbe anche essere
Un buon segno di innovazione penso al fatto che il nuovo il modo di ragionare penso al fatto che si mettono da parte quelle furbizie
Che siano furbizia semantiche che sono furbizie linguistiche che siano furbizie strategiche che siano piccoli interessi
Vagamente mascherati per renderli più appetibile più condivisibili no
Ci vuole un pensiero nuovo che allora interpelli temi ad esempio come quello a cui mia adesso mi ricollego a quello che diceva prima Ignazio Marino pensiamo per esempio a un pensiero nuovo coraggioso
Che riguardi si faceva riferimento all'inizio al
A quella dialettica straordinaria che il rapporto tra vita e scienza
Il pensiero un uomo forte un vuole una scienza perseguita e più alti livelli possibili e declinata ad esclusivo servizio della ditta
Vuole davvero una scienza che garantisca
Oggi per esempio attraverso la testimonianza di Welby
Un'attenzione forte a tutte le patologie degenerative
Voglio quindi che per coerenza
La ricerca scientifica destini fondi risorse mezzi strumenti
A questo tipo di problemi questo è tutto il processo è tutto il percorso che io dico riempie di razionalità di condivisione di valore il disco
Nasce nasce da una situazione che la ricerca scientifica ha un orizzonte Tell orizzonte della difesa della vita privilegia quindi dei campi di ricerca che sono quelli che in qualche modo si impongono alla nostra attenzione
Ma lo fa senza mai perdere di vista che è una scienza che sta servendo la vita
Questa è la complessità dell'orizzonte in cui noi dobbiamo muoverci
Quindi un orizzonte vediamo un po'che non crede che il servizio alla vita Possa limitarsi anche se ne rappresenta un'interfaccia alta forte in quella dimensione della pietas
Che l'assistenza al malato che l'assistenza al moribondo che ha radici cristiane antichissime straordinarie
Pensa che accanto a questa pietas io abbia bisogno oggi come responsabilità scientifica personale e politica
Di dare risposte di cura altri attraverso risposte di scienza
Allora non faccio una mobilitazione dell'opinione pubblica
Verso la soluzione in qualche modo più facile
Faccio un rilancio dell'opinione pubblica verso l'orizzonte di senso più alto quello in questo caso specifico di una ricerca
Coraggiosa alta
Però proprio perché come sappiamo tutti quanti le risorse per la ricerca scientifica sono poche sono limitante
Faccio una ricerca di campo in quelle aree in cui Modin quelle strategie in cui la speranza è una speranza più accessibile
Laddove una cultura medica orientata a muoversi sulla base dei risultati oggettivamente ottenuti nel campo dell'assistenza questo si chiama evidence Based Medicine ma esiste anche una evidenze che si ricerca attraverso i dati scientifici
Allora penso che questo mi debba indurre a concentrare i finanziamenti scientifici in quei campi che sembra in questo momento più capace di darmi risposte che assumano
Veramente la provocazione critica nel miglior modo possibile ecco capite perché tutto è un processo che nulla ha a che vedere con l'ideologizzazione ma che coglie tutte le istanze di valore
Valori diritta e attenzione che il valore quando
Quando si dice tra i valori non negoziabili ricordate la scuola e la formazione ma io ci metto la ricerca
In primo piano la dentro
Due giorni fa due giorni fa c'è stato a Roma un convegno dei docenti universitari europei bellissimo convegno universitario in cui c'era un parterre di uomini politici di presenze ecclesiali di altissimo profilo dal sua Eminenza il cardinal Bertone segretario di Stato ovviamente esso eminenza il cardinale Ruini vicario di Roma
Arcivescovo di Toledo che faceva una relazione e c'era il Presidente della Repubblica
C'era il presidente visto che la ricerca Mussi c'era il sotto il vice ministro Rutelli scusate il vicepremier Rutelli eccetera e cerca ce n'erano tanti
Lei parole di ricerca del tè che sono tempi io vi assicuro che mi piacerebbe che si leggessero proprio in come dire a specchio il discorso che ha fatto il cardinal Ruini sulla ricerca era un discorso volta i docenti universitari
Che avrebbe riempito di gioia tutti coloro che temono che l'università è corre il rischio di una sua licealizzazione se privata della forza della ricerca e il discorso di Mussi di garantisco nessuna contraddizione
Comunque è possibile accedere agli atti quindi al di là della mia affermazione un forte sollecitazione a una ricerca alta
Ecco una mediazione culturale di altissimo profilo
Ecco la possibilità e il desiderio di trovare formule
In cui ci si possa confrontare nella specificità degli orizzonti personali nella specificità degli orizzonti politici nella specificità degli orizzonti collocazione
Sapendo guardare oltre e sapendo trovare tutte tutte tutte le possibilità di una intesa volta alla ricerca e alla realizzazione del bene comune grazie
Grazie a Paola
E se darei la parola cella
Intendono gli altri ospiti semmai ce la facciamo magari un applauso aggiuntivo nel senso
Non tanto per insomma per per Marsella tanti altri asset applausi ma perché impegnata duramente insomma lo sapete tutti in un in un luogo in uno spazio della politica del dente delle nostre aspirazioni di quell'Italia che vogliamo
Accogliente solidale vitale per tanti ricca di di persone è appunto il tema e luogo lo spazio dell'immigrazione insomma sul quale anche molti di noi siamo impegnati e quindi auguri anche
Grazie fatte per questa nota
E grazie a voi anche
Voglio voglio cogliere del del relazione iniziale di Giorgio
Quella forte consapevolezza che ci consegnava che oggi è sempre più difficile racchiudere in un confine i problemi della convivenza umana Giorgio La affrontato in varie spetti questo tema
Sostanzialmente niente di ciò che accade ci resta più indifferente ciò che era lontano ci appare irrimediabilmente sempre più vicino
E anche le decisioni quelle decisioni che interessano il nostro minuto spaccio di vita
Sono decisioni decisioni politiche che diventano più efficaci se condivise con gli altri e capiamo su questo d'importanza quindi di avere anche istituzioni sovranazionali per le quali stiamo lavorando ecco tutto questo è frutto del progresso e tutto questo avviene mentre il progresso promette di superare altri confini
Accentua il potere accentua anche il potere sulla vita
Sembra che l'umanità stia giungendo ha un appuntamento con se stesse al confronto con se stessa mentre finora era abituata a guardarsi o dentro o attraverso le proprie differenze differenze territoriali giuridiche religiose etiche economiche culturali
Quelle differenze in qualche modo definivano anche le frontiere reciproche gli ambiti di sovranità degli scatti il diritto interno
Stabilivano la differenza tra cittadino e straniero tra chi è dentro e chi è fuori ecco ora è vero diceva Giorgio nella tarda modernità gli Stati stanno resistendo a loro declino e guardate che ne approva anche il fatto che caduti i confini uno dei temi che muovono la discussione degli stati esattamente quello di aggiornare continuamente
Le regole di ingresso di espulsione dal loro territorio
Ne è una prova una prova paradossale ecco anche sull'idea di laicità il dibattito si sta misurando con problematiche nuove
E non è più solo la questione del rapporto tra religione e Stato
Ma di come lo Stato considerati garantisce
La libertà di una pluralità di esperienze di fede che vivono a una dimensione pubblica che hanno risorse morali che incidono sui comportamenti in alcuni casi di detta no
Che definiscono percorsi storie e culture diverse è questione di come lo Stato
Bandisce l'intolleranza il fondamentalismo l'integralismo le degenerazioni conflitti
Sembra che le differenze non vivano più luoghi autonomi
Ma stiano tutte dentro un luogo che gli è comune sia che si tratti di una città sia che si tratti di un pianeta
Vedete l'immigrazione è solo una delle spinte che ha indebolito e confini in realtà essa si è sviluppata in relazione alle opportunità gli squilibri che la globalizzazione ha prodotto un dato importante nel due mila e cinque le persone che hanno lasciato la terra di origine nel mondo sono diventate centonovantuno milioni
Ecco io credo che questo sia il segno di un movimento epocale lungo le strade del pianeta che porta con sé i carichi della miseria ma porta con sé anche l'idea che la vita delle persone non si legga più ad una polis
Non si lega più a luoghi e voci familiari tradizionali
Globale e locale quindi diventa hanno lentamente in
Decisamente le due dimensioni di un'immagine che riproduce l'umanità
Un'umanità che tuttavia ancora le sue differenze e che fa fatica a tenerle insieme
Ecco la politica ad ogni livello ha davanti a sé questa immagine
E ad essa deve rapportare i valori che professa e con essa deve misurare la sua idea di laicità la politica oggi i doveri di assumere una responsabilità pubblica su tante questioni che mettono in evidenza identità concezioni di vita culture religioni differenti
Che rimandano d'un rapporto da costruire ad annegare incontro o scontro
Non sono più questioni straordinarie episodi che marginali come in passato oggi si tratta di questioni ordinarie di vita come può essere l'inserimento dentro una scuola quale programma per un giovane immigrato che arriva cinquecento mila ce ne sono sui banchi quest'anno come può essere l'assistenza un malato terminale l'utilizzo di un simbolo religioso il legame affettivo tra due persone omosessuali e non sono più questioni rinviabili perché sono già in agenda
E non si tratta quindi più di domandarsi se affrontarle ma come gli affronti ecco io credo che questa sia davvero il banco di prova delle culture democratiche anche se in mezzo al guado ed è quello che sta emergendo dal dibattito di questi giorni perché anche tra queste culture molti confini sono caduti
Eppure si fa fatica ad andare oltre
Perché anche al tempo del perché il tempo della disputa rischia di non essere il tempo della società
Una società inquieta preoccupata di subire cambiamenti non governati di dover attraversare il disordine una società che chiede sicurezze e sicurezza
Una società che la destra Ciaccia fatemelo fare un passaggio su questo vuole rassicurare reprimendo quel disordine alzando muri incoraggiando gli egoismi
L'Italia è cattolica e degli italiani dice Berlusconi e intanto Alleanza nazionale scende in piazza per difendere la stirpe lo ius sanguinis
Un rapporto da negare quindi lo scontro
Una destra che chiude che ha fatto maturare tra le sue file un integralismo politico e culturale che ha combinato con un clericalismo di maniera anche per contrapporre la sinistra il mondo cattolico
Ma questo mondo ci dicono i dati ce lo diceva Mimmo non la sta seguendo del tutto
C'è una buona parte che sceglie di stare a sinistra perché vuole rilanciare i valori costituzionali di libertà e di uguaglianza di sviluppo della persona umana su una dimensione europea e globale più inclusiva più solidale
E c'è una buona parte che non è disposto a confondere la propria appartenenza ecclesiale con un'appartenenza politica
La dottrina sociale con quella di un partito
Se ci sono cristiani che votano a sinistra anche perché essa non è un monolite i Democratici di sinistra hanno il segno di un pluralismo culturale che ormai strutturale
Ma la stessa esperienza dell'Ulivo ha favorito in questi anni un confronto aperto e rispettoso delle tra storie politiche in vista di un progetto comune storie Progetto che coinvolgono credenti e non credenti lo ricordava
Prima Ignazio anch'io come lo concordo con Piero Fassino laico si contrappone ad integralista non ha credente ci sono laici non credenti laici credenti bene allora la laicità è il fattore comune che serve a farli incontrare non ad allontanarli
Non nascondiamocelo non voglio nascondermi lo da qui il successivo passo verso la costruzione di un partito dell'Ulivo è molto impegnativo perché le diversità culturali pensano così come pensano i convincimenti
Ma penso che non ci si può chiedere a nessuno di giungere a quell'appuntamento senza avere le proprie idee
Così come non si può anteporre la propria visione come l'unica valida per stare su un comune terreno politico
Non si può dire stiamo insieme ma valgono solo le mie idee
Qui tra noi in questione il rispetto reciproco tra chi è in politica avendo diversamente maturato le proprie idee con la fede o senza la fede si batte per i valori democratici della giustizia sociale
Sono questi valori che a mio parere devono orientare la decisione politica sui grandi nodi etici di questo tempo
E guardate che dobbiamo considerare tali lo ricordava prima la senatrice Binetti anche quei nodi etici che riguardano l'esperienza della persona umana
Guardate quanti nodi etici ci propone oggi il tema dell'immigrazione
E i comuni valori democratici possono essere il pretesto di un dialogo sui confini dell'esistenza umana
Vita e morte confini anche quelli che la scienza Reason mobili
è un dialogo complicato
Che meriterebbe una sincera esposizione dei problemi senza avere il timore di nominarli
Ogni dialogo nel quale io credo oggi abbiamo anche bisogno di raccontarci le storie di guardare la vita vera delle persone
Un dialogo che meriterebbe di ascoltarsi e di parlarsi con i tempi della decisione politica che non sono i tempi della decisione mediatica
Un dialogo che ci dovrebbe far capire quanto della responsabilità umana
Ho che noi oggi non intendiamo delegare alla scienza alla fine finiamo per delegare al diritto
Chiedendo il diritto di descrivere le nostre esistenze anche qui c'era questioni di qual è il confine del diritto
Un dialogo soprattutto senza risentimenti ecco io è questo che chiedo al mio partito ed è questo che
Il partito sia in cui militò oggi ma anche il partito che stiamo preparando
In queste settimane si è spesso affacciata l'idea sbagliata che la più beh che la via più breve per giungere all'unità dei riformisti
Sì è un colpo di spugna la cancellazione delle identità la scelta di abbandonarsi al mare dell'indistinto ad una cultura politica vaga scolorita al punto che per accettare una propria rinuncia che rende possibile l'incontro
Io chiedo pretendo il disarmo speculare dell'altro
Ma grandi progetti che hanno l'ambizione di durare a lungo non nascono da una trattativa a tavolino né imboccano la scorciatoia del pensiero debole delle identità incerte e confuse
Credo che si debba avvertire una grande responsabilità prospettiva oltre che retrospettiva
L'incontro tra le migliori tradizioni e del riformismo è una grande opportunità in due direzioni
Verso il passato perché alla fine Sanna una frattura che ha attraversato la storia repubblicana ma anche verso il presente e il futuro perché sana il compito di sanare quelle fratture che si stanno rappresentando nella nostra società
E se è vero che culture diverse non si fondono tra loro ma possono allearsi di certo la loro alleanza
Ha un senso storico seppure non fondendosi quelle culture genera no
Generano una nuova cultura politica più adatta ai tempi più moderna e innovatrice lungimirante
Diceva ieri sera Cuper lo lo ripeterà stamattina Giorgio che di questo processo sarà buon segno il rinnovamento delle classi dirigenti anch'io sono convinta che bisogna chiamare le nuove generazioni è tempo di chiamarle all'esercizio della responsabilità
Anche perché sono meno segnate dalle divisioni di una storia che ormai alle spalle
Fatemi dire però che anche il tempo di parlare alle donne nella politica nella costruzione del partito
Del valore che esse hanno per per improntare le relazioni anche quelle politiche alla reciprocità
Le donne l'hanno fatto con il diritto hanno improntato in questi ultimi anni il diritto alla reciprocità
Sono convinta che lo sanno fare anche in politica
E credo alla fine che si è anche tempo di parlare di una democrazia partecipata da tutti coloro che la abitano e quindi anche gli immigrati sostanzialmente l'idea coi in testa e che sarebbe il tempo di costruire un partito così come vorremmo fosse la società il luogo comune delle differenze
Grazie anche Marcella abbiamo non molto spazio come è nostra consuetudine peraltro per il dibattito però è importante solo che prendiamo un po'parola siccome sono anche arrivate molte richieste poi abbiamo previsto come avete visto il programma anche un altro
Un altro orario oggi pomeriggio e quindi magari qualcuno mi chiederò scusa in anticipo potrà intervenire poi solo oggi pomeriggio intanto però e anche giusto un po'anche una tradizione perché è sempre con noi quindi si fa anche molto piacere in questi anni
Vorrei dare la parola al segretario regionale dei Democratici sinistra fra Brizio Bracco perché è non solo il nostro ospite ma è anche e soprattutto un amico
Fabrizio
Ecco comparire sto alcuna Micol compagna ma ormai quasi una consuetudine
Da Quark tranne portare qui il saluto dei democratici di sinistra dell'Umbria che guardano ormai e a questo appuntamento come un'occasione importante
Di riflessione di di riflessione e di approfondimento sulle grandi questioni che via via in questi anni
Abbiamo affrontato molti sono qui presenti
Proprio perché ritengono che il tipo di di confronto che si è sviluppato sia nella giornata di ieri che in questa mattinata sia stato un confronto molto importante per la riflessione che sta attraversando il nostro partito che poi diciamola
La sinistra democratica riformista
Umbra e del Paese
Io devo dire che ho pressato molto lo voglio segnalare subito il titolo del dell'incontro
Perché nel titolo dell'incontro ci sono contenute insomma cioè due due messaggi che io ritengo fondamentale
Nella
Siamo nel confronto mediatico so che ieri questa cosa in qualche modo era anche venuta fuori
Soprattutto nemmeno nel nell'ormai nel linguaggio comune nella consuetudine parliamo del nuovo soggetto politico quale stiamo lavorando come del partito democratico io invece amo molto sottolineare il partito
Dell'Ulivo proprio per marcare la novità ma anche la continuità rispetto a quell'esperienza che è maturata in Italia negli ultimi dieci anni cioè non stiamo parlando di qualcosa che stiamo costruendo diciamo a tavolino il confronto politico stiamo parlando
Di qualcosa che invece è cresciuto nella società italiana nell'arco di un decennio e che oggi chiede il il salto il salto in avanti
E quindi partito dell'Ulivo come luogo di incontro di superamento qui sono molto d'accordo con le relazioni che del suo ascoltato ma consigliere otto preme molto significativa quella fatta in apertura della mattinata
Tra Giorgio Tonini
Cioè il superamento o meglio l'esaurimento quelle che io chiamo le culture progressiste del Novecento
Cioè le culture progressiste che hanno segnato tre secoli di storia
Otto e Novecento ma che noi compiamo conosciuto poi nelle nelle ultime loro fisionomia nella seconda metà del Novecento io ritengo che abbiano con con la fine del secolo breve cominciato a mostrare la fanno cioè l'incapacità di intercettare le necessità e bisogni del tempo nuovo che si è aperto ecco e quindi la costruzione di un luogo d'incontro in cui quelle culture
Cioè non diciamo scompaiono ma si rinnovano rinizia hanno un percorso questa volta comune contaminando sì e
Diciamo corte evitando di costruire sintesi più avanzate io credo che sia diciamo l'aspetto l'aspetto molto importante e quindi l'idea del cantiere cioè il cantiere come luogo di incontro
Fra queste fra queste culture
Che ripeto non sono semplicemente diciamo l'incontro fra scienziati filosofi sociologi politologi giuristi c'è ma nascono dall'esperienza del governo locale dall'esperienza del movimento sindacale
Dall'esperienza della cooperazione della cooperazione sociale dall'esperienza del governo del governo nazionale cioè da un cammino che noi abbiamo iniziato per la costruzione di un progetto per il Paese io credo che questo sia sia sul dato cioè non penso cioè io penso che il nuovo soggetto politico
La metto così mi perdonerete la semplificazione è una necessità storica cioè di questo tempo in cui viviamo
Che richiede per la soluzione innanzitutto dei problemi del nostro paese ma perché il nostro Paese possa svolgere un ruolo più più significative efficace in Europa e nel mondo ha bisogno di questa soggettività politica che assuma su di sé la quindi è questo luogo di incontro dove tutto deve essere visto in termini dinamici
Cioè a me capita spesso nelle discussioni dibattiti confrontarmi con chi ricerca le differenze più che la gli elementi comuni io dico ma se noi partiamo da quello che siamo che ognuno di noi è stato cioè marchiamo semplicemente le differenze registriamo
Delle diversità
Ma se noi sappiamo costruire il luogo in cui queste differenze insieme si mettono alla ricerca di questa grande prospettiva che ne vogliamo dare al nostro Paese e quindi e quindi la missione è una visione non statica ma una visione dinamica
Cioè di qualcosa che si costruisce durante il percorso si arricchisce durante il percorso io credo che cambi completamente la prospettiva con la quale noi possiamo affrontare questa discussione e allora Tocco un punto che qui cercarlo cioè e commemora su questo mi confrontando il tempo io ritengo che ormai non ha perso ma da tempo
Cioè il laico che esercita diciamo la cultura del dubbio che è il segno distintivo della città moderna
No c'è con il credente insieme si devono interrogare sulle grandi questioni che che riguardano la vita e la morte i limiti della scienza
Le le le grandi questioni del della persona come le grandi questioni del mondo e io non credo che nessuno possa rimanere fermo a contemplare no cioè la propria identità appunto ma devo andare rimettersi alla ricerca di quel punto di sintesi più avanzata che inevitabilmente la modernità ci obbliga a ricercare
E penso che questo sia un contributo serio importante che questo nuovo soggetto politico al quale ne vogliamo dar vita cioè possa dare non solo a noi qui
C'è ormai un grande contributo a un altro grande problema del tempo cioè perché questo è il grande è un grande problema che riguarda punto il tempi in cui noi in cui noi diamo ecco io credo che questo sia il cammino che noi abbiamo imboccato per questo ritengo solo queste nostre discussioni molto importanti perché non abbiamo bisogno e chiudo di due elementi fondamentali
Di cui io avverto ma credo che la mia sia una diciamo una testimonianza valida per tanti altri che come me cercano di conciliare
L'impegno la passione politica con con la cui la vita quotidiana insomma delle
Professioni della corte del della famiglia negli affetti eccetera
E sono da una parte la capacità e su questo noi forse abbiamo bisogno di qualche salto in avanti adesso vedremo il seminario che faremo allora prossimo fine settimana
Ad Orvieto che questo nostro cammino sia segnato da forti segni di innovazione di cultura politica
Cioè senza appunto questa capacità di creare suscitare con una discussione che vada nel senso appunto di quelle innovazioni a cui ci sollecitava Giorgio io credo che
Troveremo maggiore difficoltà c'abbiamo bisogno che questa discussione divenga una discussione ampia
Partecipata cioè che molti partecipino interrogandosi sulle prospettive che aveva di fronte
Il secondo è il segno della partecipazione io credo che una delle ragioni quella che ritengo fondamentale su questo concludo
E vi ringrazio fra le tante le abbiamo sentite vedette della costruzione dello soggetto politico io credo che uno dei grandi temi sia Irvine inclusi diciamo una ripresa democratica del nostro Paese cioè l'Italia ha bisogno soprattutto dopo questo questi cinque anni di governo
Della destra ha bisogno di un rilancio diciamo del divo di una la metto così una rifondazione della sua vita democratica
E siccome il soggetto politico partito è un grande strumento di ripresa e rilancio di vita democratica di discussione democratica grande strumento di partecipazione è noi questo elemento dobbiamo ulteriormente farlo emergere e la costruzione del del nuovo soggetto politico deve avere già nel percorso
Diciamo i segni degli obiettivi che vuole raggiungere e allora se l'obiettivo è quello anche di una ricostruzione o Rifondazione della nostra democrazia repubblicana io credo che la grande partecipazione può dimettiamo popolare
Plurale
Eccetera possa essere non c'è un elemento fondamentale proprio per dare al al nuovo soggetto politico questo Quero questa prospettiva che questi sono un po'degli elementi delle riflessioni in aggiunta peraltro rispetto punto hardware relazione che io ho potuto ascoltare oltre tutti gli interventi di che condivido pienamente interventi che fra l'altro hanno credo sollecitato in ciascuno di noi tantissime riflessione quando questo avviene vuol dire che allora si è seminato bene grazie
Grazie
Carte Fabrizio voglio anche salutare anche altri due amici che ci hanno raggiunto che poi saranno protagonisti della tavola rotonda di oggi pomeriggio Achille Passoni che già conosciamo che è un amico di lunga data e Maurizio Migliavacca che appunto poi daranno vita alla tavola tondo insieme ad altri di oggi pomeriggio adesso dobbiamo fare uno sforzo un forte sconto
Mi impegno di innovazione della cultura cattolico democratica cioè dobbiamo cercare di evitare quell'atteggiamento all'essere prolissi che proprio direi tipico nelle dell'essere anche cristiani cattolici e essere molto più socialisti molto più socialisti ma non socialisti europei svedesi
Norvegesi no vi chiedo davvero per cercare di dare spazi di usare bene questo tempo
Di essere europee di essere quindi monto Brevi sintetici e dopo il primo la parola a Claudio Della Porta
Però è un esponente tipico del cattolicesimo democratico e non del socialismo finlandese per cui
Però mi piace tanto Copenaghen chissà morti vedremo
Prendo qui ad Assisi avevo avevo voglia di dire qualcosa di fare un ragionamento su
Laicità e politica stimolato da due bellissimi articoli don Carlo Molari stare tranquilli non ve ne parlo perché ho cambiato idea
Proprio perché immerso in in questi lavori mi sono convinto di seguire un'altra pista
Che è quello proprio del
Del percorso del nuovo partito
Dell'Ulivo del nuovo Partito democratico mettiamoci d'accordo anche sui nomi
Uscito particolare nella tavola rotonda di ieri sera
Un insieme di riflessioni sul rapporto tra questo contenitore i suoi contenuti che non ma convinto e quindi ho cambiato idea voglio dire qualcosa su questo
Mentre la bella relazione di Mimmo tracciava un orizzonte
Importante su cui sto
Che poi ho ritrovato guarda caso proprio nella introduzione di stamattina di Giorgio
C'è qualcosa che che scricchiola insomma dico la mia sul punto
Magari leggo pure la sarà un po'più noioso ma pazienza
Nella storia che ormai secolare per qualcuno della forma partito
Molti cantieri sono stati continua permute aperti chiusi trasformati
Cosa è giusto attenderci oggi da parte nostra e come assumiamo concretamente le nostre responsabilità
Direi che sia opportuno individuare due livelli di riflessione fin dove lo permettono vicende che spesso invece li collega no tra loro in modo quasi inestricabile
Comunque proverei proprio a distinguere il livello dei contenuti
Da quello dei processi per attuarli concretamente e quindi dei contenitori della forma partito che esso oggetto sarà soggetto attuatore
Di quelle scelte
Spesso il forte dibattito acceso su quel tema propone una prevalenza di questo secondo
L'appunto dei contenitori
Cioè si parla sul braccio Pratt tutto con chi
Come arrivare al nuovo soggetto e e poi soprattutto di chi comanda insomma
Certo tutto ciò è fondamentale in democrazia ma è anche una questione di equilibrio da da trovare e da mantenere
Dobbiamo cioè guardarci da sequestrare i contenuti del quadro in favore della sua cornice
Della storia che ha forgiato ciascuno di quei contenuti che vanno a comporre una storia nuova
Esiste anzitutto a mio parere una idea forza che sostiene tutto questo percorso
Quella di fare emergere come vincente una coppia motrice
Che dia forza al nuovo soggetto politico che si vuole attuare e che quella prodotta dall'intreccio dei diritti e delle opportunità
Veniamo infatti da decenni forse alza addirittura da secoli
Fidiamo
Nel mondo dove stiamo
In un modo in cui ci siamo abituati quasi adattati ad una divisione tra chi lotta per accrescere l'eguaglianza dei diritti e quindi mette l'accento su ciò che occorre fare per colmare le valli e rendere tutti uguali
E chi invece considera inevitabile la diseguaglianza e premia una sorta come sappiamo tutti bene di darwinismo economico e sociale che è l'unico modo per costruire una società sempre più efficiente oggi
Questo cantiere aperto del Partito Democratico quali scelte politiche produce su questo punto
Non si tratta di roba generica di cosiddetta politologi Ya e le vicende della finanziaria di di questi giorni ci confrontano tutti concretamente con le diverse scelte dettate proprio da quali idea forza regge
Tutti quelli che vogliono fare il nuovo Ulivo
C'è forse da constatare più Vinante in una dimensione più ampia
Che esistono ormai le condizioni politiche nel campo del centrosinistra per compiere definitivamente questo percorso che non tradisce la parte migliore della storia
Del resto l'Italia della nostra storia del resto l'Italia non è sola in questa ricerca
In Inghilterra uscito fuori ieri stamattina ormai il New labour sta cercando non tanto di costruire questa base ma piuttosto di dare ad essa continuità rispetto a quanto di meglio ha realizzato in tre mandati elettorali consecutivi
In trancia sembra stia nettamente prevalendo nella sinistra io ci spererei personalmente
Chi crede in questa che ho chiamato la coppia motrice
Rispetta una tradizione piuttosto ostica a declinarla vedremo vedremo presto i risultati alle loro prossime scadenze presidenziali
Credo però che il soprattutto ha tagliato una pagina proprio in questo lavoro dobbiamo evitare di pensare ed agire in modo così schematico questo lavoro del di tutti come vi domandiamo a mettere l'accento tra le cose da fare i contenuti
I contenitori
Dobbiamo evitare di agire in modo così schematico da divenire un po'astratto
Non mi pare giusto dividerci tra chi si preoccupa soprattutto del luogo contenitore e chi si appassiona sul al programma ai progetti insomma i contenuti del nuovo Ulivo infatti i primi
Credo finiscano prima o dopo
Per essere risucchiati su quali interlocutori quale alleanze come dicevo prima insomma su chi comanda
I secondi mettono su una specie di ufficio studi dell'Ulivo che da solo non basta certo per le decisioni e i veri prodotti politici
Il fatto secondo me stanno il comportarsi credendo che smuove le motivazioni creare consenso tra la gente che ci crede nel partito dell'Ulivo
Richiede di portare le rispettive identità senza limitarci solo alla storia percorsa e a chi l'ha fondata ma interrogarci oggi su cosa serve a noi tutti in questo Paese
Ciò che fa questo governo
E a fare di tutti noi e deve entrare nel percorso del partito dell'Ulivo
E insomma
L'abbiamo parlato poco Tito di quello che ci sta capitando addosso in questi giorni con la vicenda della finanziaria
Io potrei fare un po'di esempi ma non c'è più tempo
Lo solo poco
E allora
Salto gli esempi di come secondo me si poteva concretamente legare questa roba dei contenitori con le loro conseguenze sulla forma dei contenuti con le loro conseguenze sulla forma del contenitore lasciamo perdere non c'è tempo
Una cosa fa di mi dire alla fine
Mi pare molto urgente
Ritornare su un tema che ha solo al pronunciarlo sembra una faccenda banale ovvia
E non lo è per niente porca miseria
è quella della partecipazione e della sua qualità
E sempre per via del fatto che non c'è tempo faccia qui anche qui solo un esempio
Partecipare vuol dire essere coinvolti nelle decisioni trovando livelli e forme nuove di questo coinvolgimento se non si comprende quando si è coinvolti non si partecipa
è certo che detta così in venti secondi sembra una banalità però mi pare che sia un tema aperto cui rivolgersi
E resta allora
Una grande importanza di cercare esempi certo la nostra identità sull'oggi
Che però quella che ha un futuro per tutti
E qui
Ho una speranza
Spero non ho detto che ho fatto un sogno sono finisco male o una speranza
Forse la speranza come spesso avviene sembra somigliare alla follia
Ma talvolta ha svelato possibilità che l'abitudine e il loro bersaglio del proprio passato arrivano celato
Grazie Claudio Paolo si buona
Scusa un attimo Paolo Veron bisogna che è importante
Gli accordi arrivata con noi anche Maria Rita insetti che la Presidente della Regione Umbria
Ringraziamo di essere con noi
Paola grazie
Alcuni giorni fa ho sentito casualmente alla radio una situazione una citazione che ho trovato folgorante purtroppo non solo una frase famosa purtroppo non ho memorizzato l'autore quindi se qualcuno mi soccorre non potrà che essere conoscente
La frase parla della tradizione però penso che sia data alla perfezione anche al nostro dibattito se parafrasi diamo la con la tradizione con identità
E dice tradizione nel nostro caso identità non significa custodire le ceneri ma alimentare la fiamma
Io l'ho trovato di una straordinaria efficacia
Credo che questa sia una prospettiva assolutamente illuminante per un cammino che non si può intraprendere guardando all'indietro
Occorre guardare al futuro ma io dico che bisogna soprattutto guardare all'oggi perché il partito dell'Ulivo il Partito Democratico servirà certamente domani
Però serve drammaticamente urgentemente anche oggi come constato i nostri parlamentari nostri ministri ma anche tanti amministratori locali
E tanti compagni impegnati nella politica di base
E che avvertono l'esigenza concrete molto pratiche tangibile di questa di questa ricompattamento di forze
Sempre sul tema dell'identità mi sono riconosciuto pienamente nell'affermazione di Tonini sul rischio di impostare il dibattito politico in chiave troppo esistenzialista e sull'urgenza invece di ricondurre alla riflessione alla sua natura storico-politica
E sul tema dell'identità e sul rischi del nominalismo vorrei raccontare questo aneddoto
Io ho iniziato a votare ai tempi del pentapartito son diventato maggiorenne in quegli anni
Ed ero un democratico cristiano democratico cristiano di ispirazione socialista meglio ancora socialdemocratico un po'più vagamente ma avevo anche elementi di liberalismo ero sicuramente un repubblicani sommato pezzi della mia identità sparsi in tutto il pentapartito
Eppure ho sempre votato PC che era l'unica cosa che non era cioè io non ero comunista nel senso marxista del termine ma ho sempre valutato il
Il l'espressione del voto non in termini d'entità Rio ma scegliendo il partito sul qui ed ora
Allora la prossima volta spero di non votare più DS anche se ultimamente ho votato più Ulivo che DS e quindi è diciamo che gli cammino non nasce oggi ma già ampiamente traccia
E la prossima volta spero di votare come si diceva non un nuovo partito ma un partito nuovo seguendo questa questo stimolo interessante che ci ha dato ieri Pezzotta
Sul modo concreto per realizzare questo partito nuovo
Con le idee sufficientemente confuso da non riuscire a elaborare una teoria un percorso quindi anche qui del racconto un'esperienza molto brevemente io ho quarant'anni attualmente tre figli e pure in politica vengo considerato tra virgolette un giovane
Ci sono giovani nella Margherita segnatamente dal Partito popolare giovani come con cui da ormai venti venticinque anni condividiamo
Una collaborazione molto stretta nell'impegno ecclesiale e sociale pur provenendo da storie diverse ma non ci siamo già accompagnate abbiamo camminato insieme al di là della politica nella società nell'impegno culturale
Nel volontariato nella cooperazione sociale da decenni stiamo collaborando
I miei maestri erano persone collocato a sinistra e penso io vengo da Torino penso a a alla stagione al dei preti operai e quello che hanno rappresentato per Torino questi sono stati i nostri maestro e noi nella chiesa magari ci siamo sempre collocati più agevolmente nella giochi nelle ACLI mentre invece magari né amici
Che provenivano chiuda diciamo maestri di stampo democristiano si sentono più a loro agio magari nell'Azione cattolica ma questo non ci ha impedito
Di camminare insieme
Purtroppo invece i nostri padri ma semmai si per quarant'anni si sono combattuti
Noi adesso vorremmo unirci senza dover ammazzare i nostri padri però tornando tornando
Tornando alla frase iniziale io ho l'impressione che loro custodi escano troppo gelosamente le ceneri della loro storia che per quanto gloriosa no nella nostra storia e quindi di dire che bisogna lavorare per accendere questa fiamma
Grazie Paolo
Luciano Guerzoni
Ma io nei pochi minuti che ci sono dati volevo
Invitare un momento a una riflessione critica da parte mia
Su questa recente categoria entrata nella riflessione
E nel dibattito
Tra credenti e nel dibattito politico della categoria dei principi non negoziabili
Non è una questione astratta
è una questione che ha che fare con le cose di cui stiamo parlando e la costruzione del futuro Partito Democratico
Allora non possiamo fare
Per serietà con gli stessi e per rispetto reciproco di questa cosa una premessa rituale
Ci sono i principi non negoziabili e poi ci cominciamo a parlare e discutere come se nulla fosse allora io credo che invece sarebbe una questione da approfondire da prendere sul serio ripeto anche se criticamente da parte mia
La prima è che
La prima riflessione critica
E il CIPE non negoziabili c'è una questione semantica logica etica
Ci sono dei principi negoziabili
E dei principi non negoziabili
Se sono principi
Non sono negoziabili
Seconda riflessione questa lo riconosco polemica
Ma credo anche fondata
Si dice abbia sentito anche stamattina
Ci sono i principi non negoziabili
La vita
Cioè a Oporto eutanasia
I milioni di persone di milioni di vite
Che muoiono di fame mentre noi stiamo parlando o che muoiono sulle strade o che muoiono nei cantieri di lavoro per un sistematico disprezzo della vita sono questioni che non sembrano riguardare il principio della
Secondo
Secondo un principio non negoziabile la scuola
Anche qui siamo seri con gli stessi
La scuola vuol dire nel dibattito politico
Acceso da cattolici il finanziamento della scuola cattolica
Il problema della scuola pubblica come scuola di tutti come scuola del novanta per cento dei nostri ragazzi dei nostri giovani è un problema che non ci riguarda
Principio non negoziabile è la scuola cattolica il finanziamento dalla scuola cattolica
Terzo la famiglia
La famiglia guardate leggete i giornali dibattiti convegni la famiglia come istituzione la situazione concreta delle famiglie italiane non parlo del della situazione nel mondo delle famiglie italiane non interessa a nessuno
Sì hanno il terzo Paese al mondo per indice di disuguaglianza il trentacinque per cento del cosiddetto indice Gini
Siamo percome disuguaglianza in questo Paese siamo secondi solo a Stati Uniti e Gran Bretagna
Dieci punti sopra sopra sopra ai Paesi scandinavi cinque punti sopra
Francia e Germania
Sono punti dell'indice di Gini cioè indicono delle divaricazioni formidabili
Le la io ultimi studi ma ormai non ultimi gli studi
Degli ultimi dieci anni
Confermano che l'area della disuguaglianza in questo Paese si concentra sulle famiglie numerosi e sulle famiglie con figli minori
Avete mai sentito discutere di questi problemi nel dibattito politico no è la famiglia come istituzione
Fatto l'elenco vita famiglia scuola ridotto in questi termini si aggiunge la giustizia sociale
Io mi limito ripeto lo riconosco polemicamente a dire che sa parte sì da parte di noi cattolici ci fosse stata sul problema della giustizia sociale e ci fosse
Un'attenzione del dieci per cento di quella che mettiamo sui tre precedenti principi così ridotti forse i problemi della giustizia sociale
E in questo Paese che per il nostro contributo nel mondo sarebbero meno messi peggio di quello che
Ah c'è
Ma c'è un terzo aspetto che volevo sottolineare ecco su questo credo che sarebbe necessaria una riflessione anche da parte di noi cristiano sociali prima di entrare come percorso per costruire il nuovo partito che è la riflessione
Culturale teologica
Su questa categoria dei principi non negoziabili
La dobbiamo fare perché non è che questa sia un'invenzione di un qualche opinionista
è un'enunciazione che ci viene dal Pontefice quindi
Su questa cosa una riflessione la dobbiamo fare allora io siccome appunto il il tempo è poco e spero che avremo occasione di approfondirla voglio solo dire
Enuncia una tesi che sarebbe da documentare
Che l'idea oltre a quello che ho già detto di un principio di non contraddizione che non consente logicamente ed eticamente di sostenere la formulazione stessa di principi non negoziabili perché se sono principi non sono negoziabili ma voglio dire
L'idea la categoria di principi non negoziabili è una categoria non compatibile con la politica non compatibile con la laicità non compatibile con la democrazia
Provo a dire molto schematicamente che cosa intendo dire
Non è compatibile con la politica
Perché da un'idea un'immagine assegna un ruolo a una Poli alla politica che può essere quello che vediamo quotidianamente praticato ma che non è il ruolo per cui esiste la politica la posi la politica non esiste come funzione di negoziazione funzioni di compromesso funzione di inciucio
La politica esiste nel nella tradizione dell'Occidente come strumento e il luogo di mediazione che è una cosa completamente diversa dalla negoziazione la mediazione degli interessi la mediazione certo anche sul terreno dei principi di cui uno è partito ma questa è la funzione di della politica la funzione della mediazione se ne diamo alla politica
La funzione delle amen mediazione vuol dire che noi non riconosciamo il ruolo la funzione l'autonomia Della Porta
Seconda questione secondo aspetto ho detto ripeto bisognerebbe approfondire non non c'è nel tempo
Questa categoria dei principi non negoziabili non è compatibile con la laicità
Non è compatibile con la laicità mi consenta la senatrice veneti
Io devo sapere da dove partono
Ma quando parto non posso sapere dove il tema allo ha usato questa espressione dove devo arrivare
Perché se io quando parto so dei principi del comparto so dove devo arrivare nemico no non possiamo pure parlare di etica dell'ascolto ma quale etica dell'ascolto se io so giustamente i punti di partenza ma so anche dove devo arrivare
è una presa in giro
è una è una ritto dell'ascolto non è mi consenta etica dell'ascolto allora
La laicità ma non mi non intendo riferirmi alla laicità di cui si discute su sovente oggi mi riferisco alla laicità del credente
All'impegno del credente laico in politica
Allora sono cose note evoco solo perché sappiamo di cosa stiamo parlando
E il Vaticano secondo ci ha insegnato che c'è un carisma
Non un qualcosina un carisma
Dell'Aiko credente nella suo ruolo sociale e politico
Questo vuol dire che noi siamo impegnati
All'ascolto della parola all'ascolto del magistero ma la responsabilità della mediazione è uso questa parola mediazione
Dal principio alla decisione politica sindacale sociale è una responsabilità che compete in virtù di questo carisma alla coscienza del credito
E io voglio dire l'uno una raccomandazione che faccia anche all'amica Marcella per i temi delicatissimi di cui si sta occupando stiamo attenti perché è come
Giustamente documenta e denuncia Amartya Sen in quell'ultimo libro identità e violenza di cui vi consiglio la lettura
Noi stiamo riducendo l'immagine la rappresentazione del mondo e delle nostre società come federazione di religioni di cultura e di civiltà
Dove la responsabilità delle individua il primato della coscienza personale viene totalmente annegata in queste appartenenze
I indicate le ritenute giustamente di chiamarti essendo a Pola confusione indotta dagli eventi tragici dell'undici settembre la confusione del mondo
Sì chiudo subito allora
La laicità del credente impegna questa mediazione tra principi e realtà incarnazione nella realtà questo vuol dire che io parto avendo chiari principi da cui parto ma accetto di metterli in gioco della mediazione
Mediazioni questo caso della mia coscienza
C'è un terzo aspetto che l'incompatibilità della categoria dei principi non negoziabili come con la democrazia
Allora
Si è parlato di stile democratico di etica dell'ascolto
Allora questo ripeto vuol dire che io accetto un confronto Atherton
Che non faccio con la riserva Chio dei principi comunque fondati che non possono essere messi in discussione nel confronto democratico perché allora scusate ma proprio non può esserci democrazia non è democrazia
La laicità democratica presuppone un atteggiamento degli interlocutori in cui ognuno ha i suoi principi suoi valori le sue tradizioni le subculture ma accetta di dimettersi e di metterli in discussione con gli altri
Senza di questa la laicità la democrazia e la politica sono finite
La po'capisco il risentimento per l'uso della categoria del clerico moderatismo ma il clerico moderatismo nella tradizione italiana essenzialmente questo e la la per mansione che c'è un'identità cattolica che impedisce
Di potersi mettere in gioco nel confronto democratico Sturzo nel mille novecentodiciannove quando fondò il Partito popolare disse questo partito non si occuperà di questioni cattoliche
Grazie Luciano
Chiaro chiaro
Allora
Perdonateci il tempo ahimè se esaurito chiedo però a senatrice Binetti se vuole aggiungere due cose diciamo per trarne
Giorgio
Perché gli elementi dunque io non sono d'accordo con Luciano
Non sono d'accordo perché siccome lui confonde due piani i principi non sono negoziabili se no non sono principi
La nostra Costituzione si apre con mi pare siano dodici principi non negoziabili
L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro
La sovranità appartiene al popolo tutti gli uomini sono uguali davanti alla legge senza eccezioni di lingua razza cultura religione
La Corte coi
La Corte costituzionale
A un certo di fronte a una negoziazione fatta male e cioè una una mediazione fatta male come è una legge fatta male che diciamo così in vade una sfera costituzionalmente protetta dice no signori avete sbagliato questa questa legge fatta male quindi è cancellata
Proprio perché ci sono dei principi che non sono negoziabili
Ciò che invece è per sua definizione negoziabile l'applicazione dei principi perché il modo come queste cose si traducono Jesse mediano dentro la realtà storica questo è invece frutto di un lavoro di mediazione
Allora è chiaro che se uno rientra nel negoziato dicendo il modo come io voglio applicare questi principi non è negoziabile
E allora certo queste contraddittorio con la democrazia perché dice io sono magari una minoranza o anche una maggioranza e il modo come voglio applicare questi principi è questo l'unico è vero ed è l'unico vero e allora è chiaro che qui siamo di fronte all'Ayatollah Khomeini insomma
Non di fronte a a un sistema democratico
Ma la democrazia non è affatto incompatibile con il fatto che esistano dei principi non negoziabili privo dei quali naturalmente la dignità della persona umana senza distinzione di lingue
No non c'entra il Papa il Papa semplice
Esatto sì ma il percorso è la scoperta insieme e la condivisione insieme ad alcuni principi non negoziabili
Allora anche nel fare il nuovo partito noi avremo dei valori e dei principi comuni per esempio quelli a cui Luciano ha fatto riferimento il valore della giustizia sociale che ha un valore fondamentale ed è un principio per noi e non negoziabile di fronte a alla diciamo alla al dramma del nostro tempo dopo di che il percorso invece naturalmente è un percorso difficile faticoso sul quale dobbiamo è e certo la ricerca del percorso ci mette ci ci rende tutti uguali
E nessuno può dire in partenza che la strada che Luís pensa di seguire per arrivare alla vetta sia quella giusta
Ma questa è la differenza tra i due piani altrimenti come dire tutto va bene allora se tutto va bene tutto diventa commerciabile cioè qualunque cosa si può vendere comprare questo è un'altra visione o la nostra questa è la mia personale opinione
Grazie
Credo che Giorgio abbia
Coperta la maggior parte della risposta palestra di una cosa e effettivamente vero sul fatto che la conclusione non può essere prevista se non con gli strumenti e di valutazione se quei principi e si è realizzato ma non con me
Diciamo con un esito scontato quindi tramite mi sono spiegata male e l'idea di sapere dove vuoi arrivare semplicemente dire alla fine dovrà verificare se quel principio sia realizzati in modo coerente alla premessa che la stessa cosa che qui sente già oggi in questo mito faceva riferimento con un processo di valutazione ma che sia una valutazione di una legge che sembra una pretesa di un percorso eccetera
E però e sono totalmente d'accordo quando nella tutela della vita
E quindi la tutela della vita dal momento del concepimento fino alla morte naturale come passaggio fondamentale c'è anche la tutela della nostra vita
E quindi sicuramente c'è anche la tutela delle condizioni di sicurezza dei lavoratori Cinco soprattutto quando i rischi a cui esposta
è un rischio che nasce da logiche che niente hanno a che vedere con criteri di giustizia sociale son totalmente d'accordo su questa per il resto io credo che ci attende una bella sfida tutti quanti che è quella di valutare e di libri e di mettere insieme l'insieme ed insieme l'insieme di questi principi di questi valori che rappresentano la dimensione fondativa no della anche come applicazione al nuovo partito che dovrebbe nascere pari dopo dotarci di quegli strumenti di valutazione lungo il percorso
Per essere sicuri che sistemerà evitando e insiste però da parte mia che l'etica dell'ascolto è assolutamente essenziale come strumento fondativo della democrazia grazie
Grazie
Piero Fassino
Va bene io naturalmente ringrazio molto
Mimmo Lucà tutti voi per questo indetto per questo incontro che ormai è un appuntamento
Importante di dibattito non solo per il cristiano sociale ma per il nostro partito e per il centrosinistra
Condivido la relazione di Mimmo
Se mi è sembrata una relazione chiaro e lucido
Del tutto condivisibile negli obiettivi NI
Temi politici che pone
Cercherò quindi farà una riflessione che partendo dalla condivisione con questa con la sua relazione anche con l'intervento che stamattina fatto Giorgio Tonini
Interloquisca con i principali temi che
Che stanno di fronte al mare
Va bene io penso che si debba partire diciamo si era imposta discussione tra di noi in questo momento così
Con la vittoria delle elezioni nelle elezioni del centro sinistra e la formazione del governo Prodi
Noi abbiamo davanti
Cinque anni
Di responsabilità nel governo del paese che possono essere cose diverse e per comodità il ragionamento e mi scusate lo schematismo ad otto un criterio binario
Due possibilità
Che il governo di centrosinistra guidato da Romano Prodi e la maggioranza che lo sostiene
Sia sostanzialmente l'espressione dell'ultima fase di un ciclo che si chiude
Di un ciclo politico che è iniziato
Alla metà degli anni Novanta ciclo Uzzi chiude con questa esperienza di governo
Oppure che la vittoria del due mila e sei e la riacquisito la funzione di governo del centrosinistra rappresenti l'avvio di un ciclo nuovo nella vita del paese
Tutti e due gli scenari sono fosse
è evidente che tutti noi vogliamo che sia secondo me non è scontato che sia così
Potrebbe anche determinarsi al di là della nostra volontà che in realtà i prossimi cinque anni di governo e quando dico cinque anni governo dico quindi con la determinazione di governare per cinque anni però rappresenterà in qualche modo il completamento di un ciclo politico lungo che in Italia cominciato intorno al novantatré novantaquattro e cioè la crisi del sistema politico novantadue novantaquattro crisi del sistema politico da prima Repubblica
Frantumazione del sistema dei partiti e della rappresentanza di quella stagione nascita di Forza Italia Rios e della lega riorganizzazione del campo del centrodestra Harrier l'organizzazione del campo il centro sinistra nuove leggi elettorali Ulivo eccetera eccetera
Io penso che noi dobbiamo far di tutto perché questo quinquennio che abbiamo davanti non sia la chiusura di un ciclo ma sia l'apertura di un ciclo
E che si debba considerare esaurito un ciclo politico con l'elezione del due mila sei è che la sfida si esattamente fare
Del due mila sei l'anno che in qualche modo segna un discrimine
E il periodo che abbiamo di fronte è quello nel quale noi siamo capaci di indurre l'avvio
Di un nuovo ciclo politico che quindi in queste nostra ambizione più lungo di un quinquennio
E
Questa diciamo
E venne diciamo questa doppia eventualità che sta di fronte a noi può essere anche declinata in un altro modo
Qual è lo scenario che sta di fronte al nostro Paese o meglio che cosa può essere nei prossimi anni l'Italia
L'Italia può essere un uomo Secondo
O può essere un primo giusto è forte sono due diverse modalità di essere del nostro Paese nei prossimi
Un buon secondo nel senso che siamo comunque sesto settimo paese industriale di questo Pianeta che per quante contraddizioni e difficoltà precarie tasselli non la vita di molti siamo un Paese che appartiene alla parte ricca del mondo
Che per quanto il processo di
Riduzione della capacità competitiva del nostro sistema produttivo sia preoccupante però un processo lento che non produce traumi nell'immediato
E che quindi garantisce che tutto sommato
Quelle redistribuzione di reddito di opportunità che più o meno tutti che abbiamo già conosciuto c'è un'agenda dinamica demografica che in omaggio al deprecato Malthus ti aiuta
E quindi sa da questo punto di vista possiamo essere un buon secondo secondo i problemi ma anche nessuno dei quali drammatico assillante
Quanto meno per la comunità intesa in in senso collettivo
Io penso che questo sarebbe uno scenario è uno scenario molto preoccupante molto inquietante che in realtà viviamo in tempi nei quali processi di declassamento di degrado sono più rapidi di quanto non noi non pensiamo e che assestarsi all'idea che noi possiamo essere un buon secondo un'idea sbagliata
E che quindi se noi vogliamo aprire davvero un ciclo nuovo nella vita politica di queste non solo politica nella vita di questo Paese noi dobbiamo puntare a restituire all'Italia quella quelle certezze
Quel ruolo quella funzione
Che per un lungo periodo Italia ha avuto la possibilità di svolgere e che
Da un certo numero di anni che non sono soltanto gli anni del centro destra svolge non svolge più svolge con maggiore difficoltà
Cioè io penso che noi abbiamo bisogno di
Assumere come criterio fondante
Dell'azione politica una forte carica di innovazioni di Dina misurazione di rottura degli equilibri esistenti di ridefinizione degli assetti produttivi sociale culturale di questo nostro Paese
Di continuismo si muove
E se uno scommette come giustamente CIA
Richiamato in un passo
Del suo intervento Tonini questa mattina se noi scommettiamo discuteremo su come moriremo ma come vivremo
No
E il punto è che
L'elemento dinamico e vitale di qualsiasi come dire esistenza e la sua capacità di innovazione e la sua capacità di misurarsi col cambiamento e la sua capacità di continuamente
Stare dentro l'evoluzione e
Il mutamento
Guardate non è detto così è scontato è ovvio insomma voglio dire queste considerazione fatta così diciamo può trovare Franca facilmente un un consenso unanime non è poi così nei comportamenti concreti
Perché sappiamo tutti come sia nella vita individuale di ciascuno dei nuovi e sia ancora di più nella vita degli dei soggetti collettivi
L'autoreferenzialità l'istinto di conservazione la riproduzione dell'esperienza conosciute già fatta sono molto più forti che nome il coraggio e diciamo di misurarsi con le le le novità e comune le sfide
Io
Più volte ho come dire
Ricordato che la sinistra vive un curioso paradosso da questo punto di vista in termini culturali perché la sinistra moderna quella che si è organizzata diciamo
Nei grandi sindacati i grandi partiti la sinistra diciamo più di matrice socialista nasce e su un'intuizione di Marx che mantiene intatta la sua validità al contrario di tante cose che Marx è scritto e non valgono più
E cioè che il movimento produce la storia del movimento il motore della storia che è il movimento cioè la dinamica che segna l'evoluzione della specie la vita degli individuo la vita del pianeta la storia Falasco
E che il tema per chi assume questo
Criterio di lettura
Del divenire umano che il tema fondamentale eh
Verso quali finalità il movimento si indirizza e chi lo dirige
L'esigenza di soggetti soggettivi che diano la politica un contenuto obiettivi corrisponde esattamente a questo tema dov'è il paradosso che una sinistra che nasce
Sull'idea che il movimento che fa la storia e tutte le volte che si trova di fronte a un cambiamento ne ha paura
E la prima cosa che fa mette le mani avanti
E tendenzialmente prevale un istinto referente autoreferenziale Autori produttivo rispetto alla capacità di misurarsi con Rossi
Abbiamo deciso vent'anni fa che si poteva andare in pensione a cinquantasette anni guai a metà la discussione che si possa andar
O no per stare a una vicenda di queste settimane
Anche se rispetto a vent'anni fa si vive vent'anni di più e forse si può fare tutta una riflessione su come cambia il rapporto tra tempo di lavoro a tempo pieno con lavoro tempo di vita eccetera
Ma e significativo faccio l'esempio più piccola ma ne potremmo fare ciascuno di noi ne potrebbe
Evocare tantissime
Quando io mi candidai a
A fare il segretario dei DS cinque anni fa e qualcuno anziché qualcuno quasi tutti mi guardarono come uno che si candidava a fare il liquidatore di un'azienda infatti il curatore fallimentare di un'azienda in fallimento da chiudere
Che un giornalista francese venne intervistarmi disse lei che idea della sinistra e dovendo dare una risposta semplice a un giornalista che ha bisogno di scrivere trenta righe non potendolo fare una relazione mi faccio io troppo lunga
Gli ho detto una sinistra che non ha paura
Una sinistra che non ha paura
Una sinistra che di fronte alla globalizzazione neve dei rischi ma non fa di quei rischi l'alibi per non misurarsi con la globalizzazione una sinistra che di fronte alla flessibilità del lavoro vede il cambiamento qualitativo che la flessibilità introduce vede anche i rischi della precarietà ma non fa di quella precarietà l'alibi per invocare una rigidità che non c'è più
Una sinistra che di fronte all'esigenza di che di fronte alle modificazioni demografiche che si sono introdotte nella vita anche nell'Italia fa i conti con uno stato sociale che ha bisogno di essere ripensato per essere in grado di garantire quell'universalità che senza innovazione riforme non saremmo in grado di garantire
E via di questo
Una sinistra che di fronte alle sfide che la scienza e tecnologia pongono di fronte all'uomo e al rapporto con la vita con la morte si misura con quei problemi eccetera eccetera una sinistra che non ha paura
Una sinistra che assume l'innovazione come la cifra fondamentale della sua identità cultura e assume l'innovazione e il cambiamento come la dimensione del suo agire politico
Io penso che questa sia una scelta che noi dobbiamo rendere evidente
E l'abbiamo rendere evidente
Nel modo di affrontare le due sfide che stanno di fronte
La sfida del governo del Paese e la sfida della riorganizzazione del sistema politico
La sfida del governo del paese
Il paese viene da cinque anni di centrodestra che ci consegnano un Paese
Che per usare anche qui formule di sintesi
Ha subito un declassamento della sua capacità
Viva tecnologica finanziaria
Sociale
Culturale
Veniamo da cinque anni che siccome ci consegnano un paese a crescita zero o poco più
Veniamo da cinque anni che ci consegnano un paese in cui si sono aggravati tutti i fattori di precarizzazione della vita quotidiana dei cittadini a partire dalla precarizzazione della vita delle generazioni più giovani
Veniamo da cinque anni che ci consegnano una riduzione del tenore di milioni di famiglie perché come conseguenza della riduzione del potere reale l'acquisto dell'impoverimento dei redditi
Veniamo da cinque anni che ci consegnano un Paese nel quale l'apparato produttivo manifesta un affanno competitivo a stare dentro le sfide di mercati aperti
Più acuta
Veniamo da cinque anni che ci consegnano una società più arida nella quale il rischio della solitudine che il vero grande
Rischio che insidia la vita di milioni di uomini una società opulenta è una società ricca è cresciuto
E tutto questo segna un declassamento del Paese in termini di immagine di percezione di sé e di capacità reattiva
Guardate che sia così lo dimostra proprio come l'opinione pubblica ha reagito ad alcune delle scelte che noi abbiamo compiuto in questi primi quattro mesi di governo la vicenda Libano è paradigmatica per leggere questo tema
Non solo come abbiamo gestito la vicenda libanese mediorientale
è stata saggia
Ha corrisposto a una idea di politica estera e ha prodotto dei risultati
Be tutto questo ampiamente già stato detto scritto analizzato lo richiamava che Mimmo nella sua relazione relazione
Ma quello che secondo me raccolto è come il paese ha accompagnato condiviso e si è identificato in scelte che erano affatto scontato
E come soprattutto la cifra che ha percepito il Paese
E di un governo che ha avuto la capacità affrontando un passaggio difficile politica estera di restituire al Paese ruolo profilo autorevolezza e credito che il Paese pensava di non avere più o di avere smarrito
Fino al punto
Che
Come dire anche quelli che potevano essere in partenza temute contraddizione lacerazioni che si ponevano manifestare su una scelta delicata come mandare tre mila uomini in armi pur per un compito di Fazio di pace in uno scacchiere difficile non si sono prodotti
Potrei fare un secondo esempio è come è stato percepito ha vissuto il decreto sulle liberalizzazioni di Bersani
E come il solo fatto di affatto di aver fatto una scelta giusta
E cioè dopo averlo emanato anche di essere disponibile a discutere come abbiamo fatto cui terzisti ma il solo fatto di discutere che questa discussione potesse mettere in ombra il fattore innovativo e dinamico sia stato percepito come un rischio
Fino al punto da far dire a qualcuno che eravamo tornati indietro che queste cose qui
Quindi e badate abbiamo avuto anche un'esperienza di segno contrario
Il modo critico con cui una grande parte dell'opinione pubblica è una grande parte dell'elettorato giudicato l'indulto
Al allo stesso segno
Poi Olimpo l'indulto lo difendo l'ho difeso l'ho difeso lo difendono solo per compito d'istituto ma perché
Penso che comunque l'indulto era motivato dall'affrontare un'emergenza carceraria che stava per diventare lì esplosiva e che richiedeva un provvedimento immediato
Ma non c'è dubbio che un'opinione pubblica vasta ha percepito quel provvedimento non segnato dall'innovazione ma segnato dalla continuità assoluta con una modo di affrontare un tema delicato come la sicurezza dei cittadini inefficace
Rischioso
E quindi lo ha
Se veramente giudica
Cioè se il budino si sa se è buono mangiando lo io dico che in questi prima cento giorni noi guardando a come la opinione pubblica ha reagito alle scelte che abbiamo fatto
Ci viene un'indicazione molto chiaro il Paese ci chiede una cifra di governo che sia fondata sull'innovazione
Sul dinamismo sul cambiamento sul movimento
E allora questo deve diventare una cifra che non ci dobbiamo essere capaci di far vivere sempre in tutte le occasioni e non soltanto
Di fronte all'emergenza straordinari
Da questo punto di vista
Io sono per andare
Bisogna avere una discussione più approfondita sulla legge finanziaria che abbiamo il governo vara
Perché con la legge finanziaria
Certamente comporta delle scelte difficili e complesse
Come dire che hanno scontato anche delle difficoltà nell'essere assunto adottate
Tuttavia lì c'è una scelta di fondo che corrisponde al criterio di innovazione e cioè una finanziaria con la quale noi puntiamo a nel giro di un solo esercizio mettere il Paese nelle condizioni di non essere prigioniero della stagnazione e del debito
Questo il fattore innovativo
Cioè fare uscire come ha detto Padoa Schioppa incontrando i capigruppo lo ricordava Tonini il Paese dal bar
E mettere il Paese nelle condizioni di tornare ad avere le risorse per scommettere sulla crescita sul dinamismo sull'investimento sull'innovazione potercela fare mo'non lo vedremo ma la cifra è quello
Che poi tutte le scelte che sono in quella finanziaria siano coerenti con questo obiettivo naturalmente probabilmente no perché hai dovuto fare i conti appunto con mediazioni
Che
Per esempio se in materia previdenziale hai fatto una mediazione che però è una mediazione sulla linea giusta che non è quella di rinunciare a
Riprendere in mano il tema la riforma previdenziale di non farlo in questa Finanziaria assumendo però l'impegno con le parti sociali a farlo a partire da gennaio del due mila e sette e quindi
Ai fan ai realizzato un punto di mediazione più basso lungo per una linea come mi ha insegnato
Un vecchio sindacalista che alcuni compagni che sono qui torinese la meno conosciuta Emilio Pugno
Il problema non è se fare o non fare il compromesso perché il complesso fa parte della politica il problema e su che linea
E ci tornerò sui principi non negoziabili su questo
Su questo sulle strade no quindi quindi
Abbiamo anche dovuto fare delle mediazioni alcune forse avrebbero potuto essere più alte altre meno ma insomma come sempre quando si compone una scelta difficile finanziaria devi fare i conti con tante esigenze tante cose e tante sollecitazioni tante domande
Quando la la coperta stretta un pezzo di testa un pezzo di Pieri che rischiano sempre di stati scoperti nonostante la più buona volontà però non s'Mariano questo fatto questa legge finanziaria nella sua finalità alla finalità di far uscire il Paese
Da una condizione di stagnazione di indebitamento
E cioè far uscire il Paese da cioè liberare il Paese da quelli che sono i vincoli che gli impediscono di tornare a crescere
Stante che la crescita
è condizione fondamentale di una politica redistributiva no io son d'accordo col passaggio della relazione di Mimmo non perché dire questo significhi una separazione in due tempi tra momento accrescerne Torre distribuzione ma senza crescita dell'istruzione non c'è neanche quando i tempi tiene insieme questa è un'acquisizione che negli ultimi anni è divenuta per non è scontata ma che storicamente non era così chiaro nella cultura della sinistra perché noi siamo tutti cresciuti nei decenni società in una società che cresceva
E quindi qualche anno la crescita era un po'più bassa qualche anno era un po'più grande ma era scontato che c'era e quindi il dibattito politico la dialettica politica e sociale si concentrava tutta su come redistribuire
Nel presupposto che la crescita zero
Negli ultimi anni non abbia dovuto fare i conti col fatto che la crescita non c'era più o era così bassa da inibire qualsiasi ragionamento di redistribuzione tanto è vero che abbiamo un Paese che si è indebitato e ha visto impoverirsi potere reale d'acquisto dei redditi delle famiglie quindi il problema di tornare a far crescere il Paese permettono le condizioni di realizzare le politiche di redistribuzione di opportunità di redditi di lavoro di vita che sono necessarie per che ciascuno guardia la propria vita con maggiore serenità una questione fondamentale l'Italia di oggi quella che noi conosciamo quella nella quale viviamo
Ha bisogno per noi
Diciamo per mantenere quello che c'è
Vi cresce del due per cento all'anno il suo prodotto interno lordo se cresce meno del due per cento all'auto all'anno si indebita che è esattamente quello che è accaduto in questi anni
E quindi non redistribuisce
Quindi il problema è e questi la finanziaria a questo obiettivo cioè e segnata prestare il mio ragionamento da quella tensione allenava all'innovazione al cambiamento e la dinamite azioni di tutti i fattori che consentano al Paese di tornare cresce
Questo è il primo fronte su cui noi dobbiamo misurarci con una sfida chiare che deve avere questa cifra la sfida riformista si misura sulla capacità innovativa
E
Liberiamoci da un vecchio come dire
Da un da un vecchio schema interpretativo
Il cui spesso la sinistra ancora oggi soffre
E che il cambiamento l'innovazione e il dinamismo in qualche modo riducano una capacità redistributiva e le finalità redistributive per cui la sinistra nasce e vive non è così
Esattamente vero il contrario
Per esempio
Una tackle quante volte ci siamo detti che lo stato sociale il sistema delle regole che presiedono stato sociale di oggi è uno Stato sociale capace di garantire chi già garantito e Dino confluirà nessuna garanzia chi garantito né a dimostrazione che la staticità non è vero che ha un effetto redistributivo
Maggio
Anzi la staticità riduce la capacità distributiva è l'innovazione che ti mette nelle condizioni proprio perché ti consente di aderire flessibilmente elasticamente a tutte le i mutamenti che intervengono in un assetto sociale di
Di
Realizzare obiettivi redistributivi giusto
La seconda sfida la seconda sfida e quella del soggetto e la rete di riorganizzazione del sistema politico perché le due cose stanno insieme perché io non credo
Tutta la riflessione che ci porta a sostenere la scelta del partito dell'Ulivo del partito democratico
Anch'io anch'io preferisco c'era partito dell'Ulivo ma
Siccome c'è tanta gente che non vuole fare il paio democratica la ricerca di pretesti per non farlo se io dico questo dice che Fazio non lo vuole fare di ieri si è inventato un altro nome per non farlo e allora per tagliare corto dico va bene al partito democratico così
Togliamo siccome amate dei fessi è sempre incinta come è noto
Diciamo ai sessi argomenti con cui discute allora
Allora quindi
Io non credo ripido filo del ragionamento non credo che
Sì Possa realizzare quell'obiettivo di fare dei dell'azione di governo del centrosinistra nei prossimi anni l'Italia
L'occasione per l'apertura di un nuovo ciclo nella vita del Paese che restituisca all'Italia quei fattori di certezza e di forza e giustizia naturalmente
Che sono necessari non credo che lo si possa fare a soggetti politici invariati
Con l'attuale assetto sistema politico e istituzionale
Occorre
Portare a compimento una transizione istituzionale incompiuta e che anzi con la legge elettorale che il centrodestra ha voluto è stata resa più fragile
E questo quindi è una sfida son d'accordo con la sollecitazione che c'è sei di Mimmo
Però l'esperienza di questi quindici anni dal novantadue ad oggi questa lunga transizione istituzionale incompiuto che cosa ci ha insegnato che
Un sistema politico istituzionale per essere riformato ha bisogno di nuove regole istituzionali
Ma questo può non essere sufficiente se contemporaneamente non si riformano i soggetti politici che poi ci sono i protagonisti dell'agire politico
In fondo che cosa ci ha insegnato un'esperienza di quindici anni in cui molti processi di riforma istituzionale sono stati parziali o addirittura incompiuti proprio questo
E poi un certo punto trovatevi sul fatto che i soggetti politici che hanno cambiato chiamati a che sono chiamati a gestire un sistema quelli
Non non non sono cambiati e il loro mancato cambiamento diventa il fattore di blocco del sistema
Noi abbiamo per dirla così
Un sistema sembrerà un sistema che si è andato organizzando sempre di più come sistema bipolare
Ma che dal punto di vista dei soggetti politici continua a essere figlio dalla culturale del sistema proporzionale che non è stato bipolare imita
Questa contraddizione la viviamo tutti i giorni
Allora abbiamo bisogno di soggetti politici nuovo
Ma non solo per una ragione istituzionale che adesso evocato
Per una ragione più di fondo cui faceva riferimento fatto riferimento Memo Tonini e altri fra interrotti qui Marcella stamattina
E cioè
Noi siamo noi viviamo un tempo nel quale la vita della nostra Società di ciascuno di noi è investita da mutamenti enormi che cambiano tutte le variabili intorno cui noi abbiamo costruito
L'assetto istituzionale economico sociale culturale politico di questo nostro Paese
Siamo di fronte a una sfida del terrorismo che mette in evidenza il tema della sicurezza come grande tema di sicurezza globale
In termini del tutto nuovi rispetto a quanto
Sì è avvenuto anche in esperienze tragiche eppure nostro Paese conosciuti
Siamo di fronte a una globalizzazione economica che
Sollecito induce sollecita una crisi dello Stato nazione e una crisi della dimensione nazionale come dimensione sufficiente a governare il mercato con tutto quello che questo comporta nelle variati
Che attengono al funzionamento di un mercato quelle produttive con le tecnologie quelle umane
Siamo di fronte a un pianeta che ogni giorno chiamato a fare i conti con il tema della sostenibilità
Siamo di fronte a una Mutt a mutamenti demografici che cambiano la gerarchia dei bisogni
Le modalità di vita ai tempi di vita e le forme dell'organizzazione sociale
Siamo di fronte a un mutamento di di quell'attività precipue fondamentale che segna
L'uomo e la sua umanità che il lavoro
Per come noi lo abbiamo conosciuto dentro al quale siamo vissuta dentro cui è costruita una nostra cultura
Celebriamo i cento anni della CGIL domani a Milano
Celebrando i cento anni CGIL percepiamo anche che lungo un secolo questo Paese
Ha conosciuto un'evoluzione via via sempre più rapida del modello sociale industriale classico e oggi se dovessimo frontale i temi del lavoro
Con una lettura fordista non saremo in grado di governare il mercato del lavoro
E tutto questo determinato un mutamento radicale della democrazia dei suoi istituti del rapporto tra cittadini è stato e via di questo passo ora
Tutte queste cose qui
Solo fatto i titoli se ne potrebbero aggiungere tante altre sottopongono a una
Crisi
Le culture politiche di cui noi siamo dentro cui noi siamo vissuti non perché le culture politiche di cui siamo espressi figlio d'espressione siano culture politiche sbagliata la verifica della storia ma perché le culture politiche non sono uguale a se stesso nel tempo
E devono fare i conti con il mutare appunto il divenire di una società e di un mondo e tutti avvertiamo che di fronte a questi temi
Le nostre culture politiche oggi sono povere sono insufficienti sono inadeguate abbiamo la necessità di un salto di cultura politica il riformismo che si è espresso storicamente nel mondo in primo luogo in Europa
è chiamato a ridefinire se stesso i suoi contenuti suo profilo in funzione del fare i conti con sfide nuove
Badate che tutta la vicenda del del discorso del Papa di Ratisbona e quello che è accaduto va visto molto bene ma ho visto con grande attenzione
Perché ci si si chiama a riflettere
Insomma su come per esempio
Il Papa lo dice esplicitamente
Su come per esempio lo dobbiamo fare i conti col fatto che una buona parte del mondo non accetta più quello che ha accettato negli ultimi tre secoli almeno
E cioè che l'Occidente fosse il riferimento per la vita del pianeta ente
Questo grazie questo il punto
E fare i conti l'esempio con questo nodo è ti impone una elaborazione culturale del tutto nuova se semplicemente non accetti l'idea di Huntington che la conseguenza di questa è la guerra tra le civiltà cosa che ovviamente nessuno politico accetta
No
Ma per la prima volta facciamo i conti con civiltà che non sono omologate e non ritengono di di accettare un'omologazione
Grande era un problema del rapporto col mondo islamico è questo
E il mondo islamico mette in discussione poi c'è chi lo mette in discussione con una cultura laica c'è chi lo mette in discussione con una modalità integralista e la differenza non è di poco conto però l'idea
Che l'Occidente e i suoi valori il suo modo di guardare alla vita e al destino dell'uomo ossia
Una lettura universale
Non è stato così fino a poco tempo fa
Neanche nel mondo Isla
No lo Scià di Persia in Iran accettava la lettura dell'Occidente tant'è vero che questa è stata la principale critica che gli si è rivolta da parte di come né dei fondamentalisti ed è esattamente su questa critica che è caduto e che si è costruito un regime
Quindi
Da questo punto di vista questo è il tema nel senso che noi siamo di fronte a sfide
Enormi
Inedite nuove
Che tra l'altro tutte si manifestano con una celerità di tempo che l'umanità in tempi diversi non ha vissuto perché uno dei più grandi cambiamenti è il tempo reale noi viviamo in una società del tempo reale ormai in ogni variabile
Mentre tutta la storia dell'unità fino a pochi anni fa era una storia del che si svolgeva nel tempo differito
E quindi tutto questo impone una innovazione di carattere culturale e gigantesca le culture di cui noi siamo espressione non sono sufficienti abbiamo bisogno di produrre un fatto culturale nuovo
A partire dal fatto che
Questa risposta che il riformismo è sollecitato a dare una risposta
Nel momento in cui dobbiamo dare risposta a questi temi
E siamo chiamati a dare queste risposte a questi temi no non solo italiani ma diciamo
Chiunque nel mondo si pone un problema in più per noi italiani o meglio per noi riformisti italiani
E cioè
Storicamente riformismo italiano è stato plurale
Un riformismo socialista un riformismo cristiano sociale o cattolico democratico riformismo
Comunista un riformismo liberaldemocratico se io penso a Torino
Penso al Gramsci e penso Angelo Tasca penso do Morrione penso don Cafasso penso al Gobetti e penso a Bobbio cioè o a Vittorio Foa cioè gli uomini che sono espressione di
In esse culture che segna la riformismo di quella città per il ruolo che Torino ha sempre avuto Equilio minuto del riformismo italiano benissimo
Storicamente queste culture riformiste non sono sempre sono state solo più di una ma si sono organizzate con una rappresentanza politica distinta partiti diversi e che per una parte
Per non farla tanto lunga nella storia stiamo i cinquant'anni della vita della Repubblica che sono più vicini ci sono organizzati e non solo in parte diversi ma che hanno appartenuto a campi opposti
Nel momento in cui condizioni di scenario internazionale interno hanno cambiato radicalmente le ragioni che avevano portato a una rappresentanza politica distinta e addirittura spesso in conflitto
Si pone o no
Il tema di dare ad un riformismo italiano una rappresentanza politica unitaria si pone
Tanto più nel momento in cui quel riformismo ha chiamato non a riproporre soltanto le culture i progetti che quelle culture esprimevano ma esprimere una capacità innovativa di lettura dei processi e di soluzioni politiche
Quindi è questa la ragione forte per cui ha un senso ragionare di partito dell'Ulivo di partito democratico
E assenso lavorare alle a a alla costruzione di un progetto che determini incontro contaminazione sintesi e costruzione di una cultura riformista che senza negare le storie da cui veniamo sia più avanti delle storie
E io penso che questo sia il senso del progetto
La forza del Progetto
Che peraltro come io mi sforzo di dire
Sempre lo dico anche qui non nasce oggi
Il progetto taglio democratico di giusto chiamarlo partito dell'Ulivo è nato undici anni fa quando abbia fondato l'Ulivo
Che non abbiamo concepito fin dalla sua fondazione mai soltanto un'alleanza elettorale ma come un soggetto politico in divenire l'abbiamo chiamato in certo momento io la Casa comune dei riformisti il luogo di incontro di diverse riforme ma è usato varie espressioni
E cioè un processo politico che
Per un verso è stato facilitato e anzi sollecita
Dal mutamento enorme radicale che è intervenuto nella scena del mondo dell'Europa sparizione del comunismo sparizione della divisione del mondo dell'Europa in due
I processi che questo ha determinato nella dialettica politica di ogni Paese anche nel nostro la trasformazione del piccino al PDS la liberazione delle forze riformiste che stavano in una democrazia cristiana contenitori interclassista eccelse
L'Ulivo è nato dopo la caduta del muro di Berlino prima della caduta morale non l'avremmo fatto l'Ulivo non era possibile fa
Qui
Se entro l'otto un fattore di mutamento di scenario internazionale che ha consentito di unire ciò che la storia aveva diviso ma soprattutto in questi undici anni e poi noi abbiamo costruito una esperienza un'elaborazione comune
Per cui non c'è dossier oggi di un qualche rilievo per l'agenda politica del Paese su cui l'Ulivo non sia già portatore di una progettualità comune
Non abbiamo avuto un attimo di esitazione nel decidere dentro l'Ulivo che in Libano bisognava andarci no vuol dire che abbiamo una stessa idea della pace e delle responsabilità che conquistare la pace garantirla comporta
Non abbiamo avuto neanche un attimo di esitazione nel riposizionare l'Italia nell'Unione europea nel processo di integrazione super lasciandosi alle spalle la marginalità cui l'aveva condannata all'euroscetticismo della destra di Berlusconi
Perché abbiamo una comune idea del fatto che non si può pensare il futuro di questo Paese se non in Europa
E c'è una comune cultura europeista
Non abbiamo avuto neanche un attimo di e non abbiamo neanche un attimo d'esitazione nell'assumere i valori del mercato dell'impresa
In quanto essenziale per determinare quella crescita e quell'accumulazione senza la quale non c'è politica redistribuite
Non abbiamo nessuna difficoltà tra di noi ad assumere un punto di vista comune sul welfare e sulla necessità di riformarlo a partire dall'universalità dei diritti
Abbiamo la stessa idea della democrazia degli assetti istituzionali e di come affrontare la crisi della democrazia rappresentativa
In realtà noi che stiamo nell'Ulivo che veniamo da storie diverse siamo più divisi dalla storia da cui veniamo che dà l'idea che abbiamo dell'Italia e del suo futuro tale età
Scusi se è così e io penso che sia così per questo mi spendo questo progetto
Perché credo che sia così
E noi dobbiamo essere in grado di appunto
Fare marciare questo progetto
è dentro questa incontro di cultura ci sta anche affrontare seriamente tutto il problema che è apparso negli ultimi mesi più delicato e lo è
Ma secondo me non in componibile d'accordo che tutta le le materie antropologiche o eticamente sensibili
Dove io dico chiaramente
Credo che il problema non sia discuterà tra i dodici e i principi sono negoziabili o no
Perché i principi non sono negozia
Ma compito dalla politica e negoziale dei principi no
Completa politica trovare delle sintesi alle soluzioni
Politica
Anche perché attenzione che
I principi
Non sono negoziabili ma fa parte dei principi e dell'etica che ispira i principi anche dei criteri che l'umanità sia data per fare i conti con la complessità della vita degli uomini
Lo stato di necessità
Fa parte dell'etica dei principi
La riduzione del danno il male minore
O no
La legittima difesa il Codice lo riconosce riconosce che tu puoi anche a un certo punto assumere un comportamento che violento verso un altro in nome di un principio che la legittima difesa
Non mette in discussione l'etica della vita e della non violenza mette in discussione la tutela
Dell'individuo e della sua incolumità fisica allora è evidente che
Quindi io non penso che il problema sia infilarci imbarcarsi lo dico da da
Da laico
Imbarcarsi in diciamo nella nella negozi nei negozi spunto nella composizione la composizione dei principi
Anche perché mi permetto di dire che anche sul terreno dei principi
C'è già una larghissima tavola di principi comuni non vedo poi tantissimi principi da negozia
No
C'è una tavola
Che perché se non ci fossero principi comuni non sarebbe stato capo sibila e costruire quella progettualità politica che si porta visioni comuni reggae principi vengono dopo la progettualità il contratto progettualità sono figli
Di una lettura della vita del mondo di una Vuelta riusciamo di una visione no c'è rischia
Quindi da questo punto di vista che non crema in ogni caso anche laddove sussistano approcci etici più che pensi diciamo pure da porci etica Proci valoriali DiVersi
Io penso che la ricerca di punti di sintesi non sta tanto nella negoziazione dei principi quanto nella costruzione di sintesi
Che consentano di offrire all'uomo e alla sua vita soluzioni che ne migliorino
Resistenza
E poi il fine della politica
Faccio
Due esempi
Penso questo tema dell'eutanasia
O meglio al tema
Di come affrontare la condizione di un individuo
Che si trova nella fase terminale della sua vita in una condizione di enorme sofferenza e di irreversibilità del processo
Di esaurimento dell'esistenza stessa beh questo è il tema
Io penso che sia facilmente individuare da un punto di partenza
Nessuno di noi
è disposto a fare approvare una legge che autorizzi una persona a togliere la vita umana
Appunto di principio che ci trova mi
Il punto è quando eccome ed è complesso entrano in gioco diversi valutazioni etiche e scientifiche giuridiche
Quando e se una persona è nelle diciamo si può concedere ad una persona di sottrarsi ad un accanimento terapeutico che ne accresce soltanto la sofferenza senza garantirli diciamo
La
è questo il tema che è complicatissimo perché io in questi giorni di cui si discuteva ho fatto una cosa che credo ciascuno abbia fatto cosa fare io e non ha saputo darmi una risposta
Perché adesso che sto bene forse la risposta è una risposta usa tutti al termine di una fase terminale di mesi e mesi o anni di sofferenze forse è un altro insolite condizioni c'aveva
In termini fisici in termini psicologici in termini di relazione con le persone che mi stanno intorno
Ma quindi
Io no e quindi io penso che bisogna lavorare su questi temi penso questo ma penso altri avendo
Tanta prudenza tanta umiltà tanta capacità di ascolto
E lo sforzo deve essere teso a costruire il come dire soluzioni che non abbiamo la pretesa dell'assoluto della verità che siamo su in tempi in un campo in cui al relativo e e più forte che in altri
Ma che come dire possano consentire a un individuo di poter vivere meglio di poter regolare aspetti drammatici della propria vita in termini più come dire
Sopportabile sostegni
Faccio un altro esempio
Io ho detto negli scorsi mesi
Che secondo me è il fatto che ci sia stato il referendum sulla fecondazione assistita che ha avuto un certo esito
Non deve inibire ma non per una ragione giuridica cui non mi sono attaccati quorum o non quorum interessa poco ma per una ragione di sostanza non devi inibire a fare una riflessione insieme sia chi ha sostenuto una tesi sia giusto un'altra sei questa legge debba stare così o la si possa migliorare
Visto che lei è stata molto tranchant dicendo no alla legge rimane così se come lei ha smarrito e non ha non ha non come dire non ha valutato un aspetto io ho detto e che a cui su cui arrivo
Io non ho proposto di modificare quella legge sulla base del fatto che è cambiata la maggioranza in Parlamento
Che sarebbe un atto di arroganza politica io ho detto è possibile fare una riflessione tra tutti che consenta a larga maggioranza di verificare se questa legge sia migliorabile
Perché penso che su temi di questo genere non si può legiferare a colpi di maggioranza parlamentare soltanto o meglio di maggioranza di governo soltanto
Penso che temi
Complicati come questo se si vogliono affrontare con l'obiettivo di creare delle sintesi che siano condivise richiede la ricerca di una soluzione che sia sosta che sia fondata su una larga condivisione politica e quindi su una larga maggioranza parlamentare
Noi diciamo spesso che non si può approvare una legge elettorale a maggioranza semplice mi consentirete che sulle questioni eticamente sensibili siamo in un campo molto più importante che non di una legge elettorale
Se non possiamo legiferare a maggioranza esautorare meno che meno possiamo legiferare a maggioranza temi così
Ma questo che per me è un principio e un vincolo che MiTo senza per questo riconoscere diritto di veto nessuno naturalmente no è un vincolo timido in positivo come sollecitazione a la sintesi è alla ricerca di un punto condiviso
Questo veicolo tremito che mi che mi metto e lo devo appunto utilizzare per costruire le condizioni di una condivisione come uno strumento per costruire quelle sintesi che anche in questo campo sono praticabile solo possibile
E io penso che sia possibile fare
E che quindi anche su questi temi non sia impossibile avere
Una una base comune che ci consenta di delineare
Diciamo una una politica del partito democratico del partito l'Ulivo insomma
Sono queste le ragioni per cui secondo me noi dobbiamo essere capaci di avere questo forte asse innovativo sia in termini di azione di governo sia in termini di
Costruzione del partito dell'Ulivo del partito democratico che deve segnare la nostra bussola ed è chiaro che l'ultima considerazione che faccio
In questa chiave che
L'apporto che può venire da chi è credente dovunque sia collocato dentro l'Ulivo è un apporto fondamentale
Intanto è una ricchezza
Chiedo nella costruzione del polo democratico noi abbiamo credenti che sono collocati in tutti i soggetti che vogliono partecipare a questo tipo di project
Ovviamente sappiamo tutti che questa è la conseguenza della crisi l'unità politica dei cattolici intervenuta alla metà degli anni novanta ma sappiamo tutti che c'è una tentazione
Che non mi scandalizza capisco anche le ragioni alcune perfino con qualche diciamo senso politico no c'è la tentazione ricorrente di riproporre unità poi dei cattolici e penso che sia una strada sbagliata questa e che invece noi abbiamo bisogno di caratterizzare una concezione laica della politica che consenta a ogni cultura di poter incontrare altre culture nei diversi soggetti politici questo vale non solo per il partito democratico anche peraltro quanto più i partiti sono pluri culturale nella loro identità tanto più noi costruiamo una società laica
Capace di riconoscere le diversità
E quindi a maggior ragione anche dentro l'Ulivo io credo che bisogna evitare la tentazione che c'è anche nell'Ulivo e nel processo costituente di partito democratico di pensare che nella Costituzione paio democratico noi andiamo costruire in qualche modo una sorta di scatola che riproduce l'unità politica dei trattori
Dentro il partito democratico perché la troverà è una contraddizione
Penso che dobbiamo far vivere
L'insieme diciamo della dei valori e delle proposte che vengono da chi
Ispira il proprio agire politico all'essere credente
Come qualche cosa che deve caratterizzare l'identità del partito democratico e deve essere qualche cosa con cui si misura chiunque faccia il aderisca per democratico viva né per i democratici agisca in nome e per conto del padre democratico
Cioè anche dentro il partito democratico non abbia bisogno di produrre un una contaminazione di culture e non una giustapposizione di culto
Quindi da questo varate questo non apra solo del nostro partito proprio generale uno dei più grandi rischi che sta che corre l'umanità nel momento in cui affronta il problema della multietnicità e che c'è una versione della multietnicità
Diversa da quella che abbiamo conosciuto in alcuni grandi Paesi fino a poco tempo fa c'è sempre meno nel tempo e c'è sempre più la giustapposizione l'una a fianco all'altra di comunità distinte non comunicanti tra di loro che vivono come monadi isolate separate quella non è una società multietnica
Una una società molti e e gli Stati Uniti stanno correndo questo grande rischio no c'è tutta una sociologia che riflette su questo come
E quella sociologi attribuisse esattamente a questa campo questo cambiamento in essere il fatto che sì sì è stata una riduzione di appeal della cultura democratica a favore di cultura conservatrice negli Stati Uniti
La rottura della del del mi diciamo del melting pot come capacità di fare incontrare e e e sintetizzare culture esperienze niente e vite a a a favore di una somma di entità
Omogenee ciascuna delle quali separata dall'altro che è un enorme problema del nostro tempo sto si pone anche in Italia
Adesso si pone
Perché fino a quando gli extracomunitari sono il tre per cento il melting-pot facile quando gli extracomunitari rantolo dieci e il quindici o il venti il rischio e quell'altro che per noi
Anche per noi c'è questo problema dobbiamo saper richiamava
Ma c'era nella sua relazione adesso tornando finendo sono stato troppo lungo
Quindi noi dobbiamo costruire un partito nel quale appunto la pluralità di culture sia qualche cosa che ispira l'azione del partito e determina l'identità dell'insieme del partito e non l'identità dei singoli e far
Quindi il contributo che può venire da chi appunto ispira il proprio agire politico l'essere credente decisivo il contributo che può venire dei cristiano sociali essenziale il contributo che è stato prezioso in questi anni due è stato
Per la vita dei Democratici sinistra e per la pluralità dell'identità dei Democratici di sinistra
Anche se non mi sfugge che non sempre Democracy vista sono stati capaci di dare tutto il riconoscimento dovuto questa pluralità di culture ma tuttavia se oggi di esse sono certa cos'è perché sono un partito culturalmente plurale
E a questo pluralismo di culture l'apporto che stende sociale è stato essenziale che a maggior ragione e essenziale anche per la costruzione
Del partito democratico dell'Ulivo grazie
Da Fassino
La parola dovremmo dare alla presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti
Perché l'ultima parola perché la parola di un istituzione di una di una dirigente
Di più che Breve il mio vuole essere
Solo un saluto mandato un messaggio l'inizio ieri perché erano potuto partecipare all'inizio dei vostri lavori ho voluto essere presente oggi non ho potuto fin dall'inizio anche se sarei stata molto attenta perché l'ho detto in altre occasioni
Io sono credente credo profondamente nella laicità
Della politica è un segno fondamentale del mio essere donna di sinistra
E che in questo ultimo periodo è stata sottoposta come me molti di voi hanno debolissime momenti difficili di scelte personale e politiche
E che vuole tornare e che vuole tornare ad a vere un momento un luogo mi pare che Marcello non l'ho ascoltata ma Marcello lo chiamasse il luogo comune dei diversi e delle diversità
Dopo davvero la laicità si possa costruire ognuno possa possa starci ricomponendo
Quello che l'anno scorso in sede anche lì disse che all'onorevole Casini io sono prima di tutto Vanna
Poi sono diventata cattolica la mia fede e poi sono diventata di sinistra
Non ho mai messo in discussione nessuna di queste mie scelte in tournée da un anno l'anno scorso insomma in tutti questi momenti difficili queste cose sono andate ogni tanto a entrare in rotta di collisione una con l'altra
E mi sono anche arrabbiata perché queste dimensioni mi costringevano a mettere in discussione è una delle delle tre mila e dimensioni di vita dico non facciamolo più
Ritroviamo
Il luogo delle comune delle diversità
E non ci mette di più in queste condizioni non ci mettiamo più in queste condizioni non alziamo barriere ideologiche ragioniamo ritroviamo appunto un percorso che ci faccia essere così come via via siamo cresciuti e ognuno di noi è solo questo il senso del del mio saluto non vuole essere altro grazie anche per mettere anche a me
A dire a Piero perché ci ha fatto un ragionare un po'una volta nelle cose che dice
Grazie a tutti quanti noi ovviamente per aver scelto dell'Umbria
Petito
Cari amici
Apri e compagni riprendiamo i nostri lavori
Nella nostra visitazione del cantiere aperto
Per il partito dell'Ulivo
Abbiamo visto ieri nella relazione di Mimmo Lucà
Stamattina nell'intervento di Giorgio Tonini e nei contributi di ieri e di oggi
Dei nostri interlocutori
Le ragioni
Che motivo hanno
La necessità di dar vita
A questo nuovo partito partito nuovo
Ragioni che attengono alla necessità di completare
Una transizione italiana troppo lunga consolidando
Il sistema bipolare ma soprattutto
La necessità di
Permettere anche al nostro Paese di a vere
Un soggetto politico come mai avuto
Nella sua storia recente
Di carattere
Democratico nazionale europeo è stato detto con cultura di governo capace di proporre al Paese un Progetto di futuro
Che sia all'altezza delle sfide che stiamo vivendo nella nostra società e più in generale in Europa e nel mondo
Un soggetto politico
Che l'Italia dicevo non ha mai avuto
In ragione della sua storia particolare
Di questo dopoguerra caratterizzata dalla presenza di due grandi partiti soprattutto anche di altri naturalmente Partito comunista il partito della Democrazia cristiana come espressione dell'unità politica dei cattolici
Venuto almeno queste realtà per le qui per i motivi che conosciamo si apre oggi si è aperta per la verità già da un po'almeno da un decennio una diversa prospettiva che è quella della costruzione appunto di un nuovo soggetto politico
Frutto dell'incontro ma non solo dell'incontro abbiamo molto insistito in queste ore del convegno ma nella contaminazione tra le diverse culture
Del riformismo italiano e tra queste quella del cattolicesimo democratico e sociale quelle socialiste nel senso più ampio e liberaldemocratiche
Nella consapevolezza che forse ci siamo divisi questi riforme vi sono stati divisi più giacente imposte anche da una fase politica internazionale che ha diviso il mondo in due blocchi contrapposti e che oggi è superata
Siamo stati divisi nei percorsi ma forse eravamo molto più vicini di quanto non pensassimo per quanto riguarda i valori di riferimento
La volontà di promuovere una forte democrazia
La giustizia sociale il progresso nel nostro Paese ho trovato personalmente
Di grande interesse il riferimento che questa mattina Giorgio Tonini ha fatto a quello scritto di Dossetti di sessanta anni fa
Dove Dossetti sosteneva che in definitiva c'era non c'era incompatibilità
Tra
Una approccio motivato di impegno politico e sociale dai valori e dei principi cristiani e quelle di un vero socialismo io socialismo naturalmente democratico e della libertà
Ma consapevoli anche che questa contaminazione avviene in un momento in cui le culture del Novecento sono insufficienti a fra fronte alla nuova realtà è necessario quindi loro De PAS amento in una nuova di una nuova sintesi e che per arrivarci
Abbiamo molto insistito in queste ore e necessario una forte dose di laicità
Democratica
Show nei principi non sono i nostri
Anche la cultura laica a dei principi il problema è la mediazione politica la volontà quindi di ricercare soluzioni condivise anche su questioni particolarmente controverse
Abbiamo molto insistito stamattina sulle questioni antropologiche eticamente sensibili vale ce ne sono anche altre
Ma attraverso il dialogo la mediazione politica in chiaro che è necessario ricercare soluzioni largamente condivise di cui la politica non può a questo stadio disinteressarsi ma se ne deve se ne deve occupare naturalmente gli approdi non soddisferanno mai compiutamente
I principi degli uni o degli altri presi in assoluto in astratto sarà sempre soluzioni provvisoria e dinamiche del bene comune è possibile il momento determinato bene abbiamo fatto quindi questo ragionamento sulla cultura politica del nuovo soggetto si tratta con la terza sessione di oggi pomeriggio di passare a discutere
Più delle dal partito nuovo tutte le sue forme di come realizzarlo
Abbiamo qui con noi oggi pomeriggio naturalmente i colleghi
Stefano Ceccanti e Franco Passuello che faranno due introduzioni
Ceccanti più sulla la forma democratica e le sue regole Franco Passuello partito aperto e plurale e poi avremo u confronto aperto con degli amici che hanno voluto accettare il nostro invito di questo li ringrazio fin d'ora a nome di tutti voi
Sono l'onorevole Mario Barbi deputato dell'Ulivo
Professor Guido Formigoni storico presidente di Città dell'uomo l'associazione fondata da professore Giuseppe Lazzati
Che noi consideriamo tra i nostri maestri
Di laicità nell'impegno democratico e politico l'onorevole Maurizio Migliavacca che è coordinatore della segreteria del nostro partito dei DS Achille Passoni che è segretario confederale
Della CGIL approfitto nome di voi tutti per fare gli auguri alla CGIL che romani compie cent'anni
Essendo un vecchio come dire fautore dell'unità sindacale e mi auguro che fra cent'anni si possa celebrare un solo grande sindacato suo anniversario
E e anche prima sfrontatezza almeno fra cent'anni almeno fra cent'anni e e l'onorevole Antonello Soro che il coordinatore della segreteria della della parte la Margherita
Cominciamo subito cerchiamo di darci di rispettare i tempi
Per permettere anche un dibattito in cui possono intervenire delegati i delegati più presenti la parola quindi a Stefano Ceccanti
Grazie al
Io ho articolato un rapido schema in quattro punti anche perché l'ultima volta che ho parlato di questo tema avevo fatto un decalogo e barbe mi ha detto che mi ero implicitamente pare l'altra Mosè è un po'esagerato allora otto ridotto il decalogo a quattro punti così Barbie non mi può criticare
I quattro punti sono partecipazione pluralismo governabilità
Transizione e regole della transizione al quarto punto
Parto dal primo punto la partecipazione ora noi abbiamo tutti sperimentato e ci siamo anche giustamente meravigliati
Del momento di uno dei momenti fondanti della nostra coalizione il ricorso alle elezioni primarie
Che è stato un grande momento che è sempre un parametro a cui dobbiamo riferirci dell'idea del nuovo partito che vogliamo costruire
Quindi ha un'idea di partecipazione allargata al di là della fascia ristretta
Tutti quelli che come la grande maggioranza di noi in questa sala si occupano a tempo non dico pieno fa abbastanza pieno di politica
E se noi vogliamo avere delle decisioni politiche che risentano effettivamente delle domande reali della società abbiamo bisogno che la partecipazione politica vada oltre la scorza dei militanti e dei su quei militanti
Tra l'altro segnalo che sia pure con maggiore timidezza di quello che abbiamo fatto noi
In questi giorni Partito Socialista francese ha aperto le iscrizioni on line per la partecipazione alle primarie per a carico del presidente dalla Francia è notoriamente un Paese individualista dove i tassi di adesione alle varie realtà collettive sono sempre molto bassi
I tagli Socialista francese pensate a solo centoventi mila iscritti ci sono ottanta mila persone che si sono iscritte on line per poter votare
E i politologi ci dicono che questo inciderà sul risultato perché la candidata Ciano che sfida l'oligarchia tradizionale se vince vince per quegli ottanta mila non per i centoventi mila per scelta e se precedenti
Quindi noi dobbiamo sempre pensare quando parliamo di partecipazione di questo partito che nei momenti chiave di questo partito tutti votano si chiamano i cittadini che si riconoscono anche come simpatizzanti e in quel partito e come quel giorno delle primarie hanno dato un euro tutti quelli che vogliono votare
Che è molto meglio affrontare i rischi la partecipazione non controllata che le decisioni solo legati che oppure solo ristrette
A un ceto politico di super militanti a volte dove gli incentivi ecologici sono troppo forti
Secondo punto il pluralismo ora noi sappiamo bene che il pluralismo avversario dimensioni
Abbraccia anche una dimensione territoriale evidentemente una valorizzazione diversità territoriali
Abbraccia traiettorie culturali diverse ma poi in un partito degno di questo nome il pluralismo e anche un pluralismo che si forma a partire dalle decisioni che bisogna prendere da progetti alternativi di applicazione dei valori e dei principi
Insomma per tradurre tutto ciò sarebbe ben triste un pluralismo in cui al primo congresso di un partito ci si dividesse per il partito precedente a cui si era iscritti
O su base religiosa o su altre basi questo ciò possono esserci certo momenti di vicinanza culturale a chi proviene la medesima storia
Ma se un partito nuovo rimescola le storie questo non è pluralismo questa è una ghettizzazione allora tanto varrebbe tenersi partiti diversi
Questo mi sembra e lo dico anche perché in questi giorni di revival mol di convegni cattolici di cui anche noi in qualche modo facciamo parte
Mi sembra che
Noi dovremmo prima che dalla tradizione storica del cattolicesimo politico in Italia e così via
Ripartire dal cattolicesimo puro e semplice ovvero sia dalle metafore evangeliche del sale della terra
Del lievito nella pasta
E del paradigma di Pentecoste in cui tutti si capiscono parlando lingue diverse
Perché se invece concepiamo non dico il nome della fede magari in nome delle tradizioni storiche
I vissuti personali l'idea dell'approdo al nuovo partito come somma di storie che restano separate non lo facciamo questo per non conviene farlo se Nestore devono restare separate tanto vale restare in partiti diversi
Questo non annulla il fatto che ci possano essere dei momenti dell'interlocuzione di vicinanza
Tra coloro che hanno alcuni vicinanza di tipo culturale perché questo serve per alimentare anche questo serve per alimentare la vita di un partito
Ma non su questo si fonda la la ragione sociale di un partito la ragione sociale di un partito si fonda perché è possibile insieme
Avere dei momenti in cui le provenienze diverse si rimescola in maniera diversa
Terzo punto
Governabilità ora
I nostri sistemi parlamentari occidentali
Si basano normalmente
Sul bipolarismo le coalizioni ma si basano anche su un partito che per sua natura è il perno della rispettiva coalizione non cambia molto che sia di centrodestra o di centrosinistra
Cioè in qualche modo un partito che e la gravitazione del sistema
In cui la responsabilità individuale del leader che contemporaneamente leader di partito leader di governo è incardinata in una responsabilità collettiva di partito
Il premier inglese che uno delle personalità più potenti per poter in Europa si deve confrontare non solo in Parlamento ma con la platea del proprio partito come ho visto in questi giorni
è un momento fondamentale di incardinamento per responsabilità individuale
E allora il partito che vogliamo costruire per quantità e modalità deve essere simile a questo
Per essere un partito in cui la decisione chiave
Chi è il suo segretario che il candidato naturale alla guida del governo e prese a tutti gli iscritti e simpatizzanti di quel partito
Perché altrimenti restiamo in una situazione di coalizioni fragili
Che nessuno conosce non esistono in Europa volizione di dodici tredici partiti restiamo una situazione di incertezza di leadership che non si forma in un contrasto né un partito grande rappresentativo dell'insieme del Paese
Quarto e ultimo punto la transizione le sue regole ora è sempre evidente che in un passaggio di transizione
Ci siano delle dei passaggi delicati difficili che nessuno di noi ignora problema nella scelta dei tempi e dei modi
Ma i passaggi la transizione devono essere un'effettiva transizione al nuovo e non un incardinamento del vecchio dentro il nuovo su tutti e tre i punti detti precedentemente
Alle grandi decisioni della transizione vanno prese nei metodi più partecipati possibili
Quindi i congressi dei partiti devono trovarsi di fronte sia a una partecipazione ampia ma sia anche dei quesiti puntuali non si tratta di chiedere soltanto sì o non vagamente un qualcosa che non si conosce ma di avere un progetto chiaro di un nuovo partito
In termini di pluralismo si fa un nuovo partito non per creare come componenti le componenti precedente vecchio partito neanche nella fase di transizione
Già nella fase di transizione c'è un uomo e un voto e ci sono i singoli aderenti indipendentemente dal partito precedente a cui facevano parte e ancor meglio se non facevano parte nessun partito e si aggiungono per creare una dinamica nuova
Terzo governabilità individuare sinora meccanismi democratici ampi per la scelta dei responsabili dei dirigenti e dei candidati alle elezioni e qui fatalmente ragionamento si intreccia con quello che aveva giustamente fatto ieri Mimmo nella relazione
Sul problema della transizione delle regole elettorali e istituzionali del nostro Paese perché noi non possiamo essere un partito democratico che ragiona e la logica di Penelope per cui per un altro da un lato te siamo la tela creando un grande partito al trenta per cento
Ma dall'altra ci teniamo un sistema elettorale che invita chiunque a crearsi partiti e partitini finti sia prima che dopo il voto
Il nostro sistema ha consentito all'ultima elezione l'ingresso in Parlamento di un partito con lo zero virgola sette per cento
Ora così è evidente che anche nei partiti che danno vita paio democratico qualsiasi piccolo gruppo che non è contento di come verrà fuori paio democratico non solo per ragioni ideali a magari per questione di organigramma
E fortemente incentivato a crearsi altri cinque sei partiti quindi quello che noi guadagniamo in quantità e qualità con l'aggregazione due forze a sistema elettorale invariato rischiamo di perderlo per questo
Per non parlare poi delle anomalie anche se italiana per cui il diritto elettorale separato dal diritto parlamentare da cui si possono costituire non dico la mobilità dei singoli e questo è rientrano libertà dei singoli ma si possono costituire costantemente in Parlamento dei raggruppamenti diversi da quelli che si sono presentati alle elezioni e che in altri sistemi è rigorosamente proibito
Perché altrimenti anche quando il sistema elettorale aggregante io posso disfare poi in Parlamento e creare nuovi soggetti che magari mai si presenteranno al voto
E quindi da qui anche il ragionamento sul ricorso al allo strumento referendario che non è la soluzione di può la parte in questi problemi
Ma senza il quale è difficile pensare a una qualsiasi soluzione di questi problemi perché questo è il nodo delle rendite di posizione che il sì molto tenaci che il sistema elettorale ci ha lasciato ahi noi in eredità
E quindi con questo avrei concluso
Grazie a Stefano non solo chiaro ma anche Breve
Il che ci aiuta vorrei approfittare per salutare
Con grande amicizie calore la presenza di Pierre Carniti
Pierre che fondatore con Ermanno Gorrieri del nostro movimento
Interverrà più tardi come vedete dal programma di una tavola rotonda ma ci fa veramente piacere rivederlo tra noi
Proveremo a vedere più spesso ma voglio anche salutare la presenza dell'assessore regionale alla formazione dell'Umbria la signora Maria Prodi
La parola adesso a Franco
Il mio compito è un po'meno semplice di quello di Distefano intanto perché erano la sua scienza
E poi perché
Lui ha già arato abbondantemente una un terreno che è un po'più consolidato quello che appassiona un po'di più diciamo i gruppi dirigenti io invece vorrei non so se fare un passo indietro
Ma questo tema di un partito aperto e plurale ci porta più sulla questione delle forme
O come si diceva della forma partito non solo dal versante ad avere delle regole ma da un versante
Che al suo baricentro nel rapporto partito società
Perché se oggi tutti siamo d'accordo sul fatto
Che il partito più la un partito esiste
Restare tendenzialmente un partito maggioritario per governare proiettarsi nelle istituzioni per governare resta il fatto che la radice del partito
La sua stessa ha ragione di esistere stando alla Società
E questo complica leggermente le cose
Mentre ascoltavo la relazione di Mimmo e gli altri
Interventi che si sono seguiti sia ieri sera che oggi
C'è un una
Una parola chiave assillante
Scarto
Si sono messi uno dietro l'altro responsabilità immense sulle spalle di questo partito democratico che dobbiamo fare
Dall'altra parte da ultimo Piero oggi
Ci ha messo di fronte ai ritardi alle insufficienze
Anche alle resistenze pensate solo al ragionamento che lui ha fatto lucidissimo
C'era già anche nel nelle nelle relazioni fatte da noi sulla questione dell'innovazione
E di questa sinistra che ha smarrito il senso dalla sua vocazione perché
Invece che
Proiettarsi a governare l'innovazione con una bussola ha paura
La parola scarto qui è una parola forte
E mi tremano le vene ai polsi rischi mi conosce sa che tremano spesso a pensare che tutto questo è sulle spalle di un processo come quello imperfetti sino
Quasi tutto interno ai gruppi dirigenti dei partiti
Come un problema tutti hanno detto
Da ultimo anche Fassino
Che il problema dei soggetti io dico della riforma dei partiti perché così si chiamano le solutore Brema di
Schieramento no son molto d'accordo con Pezzotta e ci tornerò poi sul fatto che il perché poi l'hanno detto tutti partito nuovo insomma e non solo un partito un po'più grande si chiama riforma dei partiti
è il nocciolo duro del della questione della della infinita è sfinita transizione italiana
Perché perché non fare ritorno acqua non porti a compimento le riforme istituzionali se questi partiti non sono d'accordo c'abbiamo provato due referendum Stefano eravamo dalla stessa parte anche quella volta
Però la prima occasione torna al proporzionale porco Giuda
E non è che sono una destra che l'ha voluto questa finzione che ci facciamo nove
Se i quindi questi partiti non accettano
Di entrare dentro la logica di un di un compimento delle riforme istituzionali cominciando dalla legge elettorale ma non è l'unica
Sulle nostre teste spende di dare un seguito a quel sto referendum costituzionale che abbiamo e come dirò rapidamente fra un momento non è marginale
Che si porti a compimento quel processo di costruzione di un federalismo solidale ha molto a che fare con il Partito Democratico
Quindi c'è un corto circuito
Ci sarebbe bisogno di una riforma delle istituzioni così anche i partiti sarebbero obbligati a uscire dalla loro entropia ma se i partiti non escono dal loro entropia non si fa la riforma del dell'istituzione
Questo è Church abbiamo portato da richiamarci sopra quindi diciamo
Quando noi ci accapigliamo sul fatto della del del partito che se c'è se non c'è io sono totalmente d'accordo con Piero su questo
Sulla quando dice che in realtà l'Ulivo e fin dall'inizio un partito unitario in divenire
E mi scuseranno gli amici che vengono da una storia diversa dalla mia ma mi rifaccio a uno che per me è stata una grande autorità nella mia storia politica si chiama Lucio Lombardo Radice si chiama
E ricordo un era stato l'uomo del dialogo no del proto dialogo cattolici comunisti non so se qualcuno lo ricorda
E
Ricordo un suo intervento durante un confronto che era tutto fondato sulla distinzione tra partito in senso storico e partito politico in senso definita
Non esiste un partito come strumento politico che non debba vere allora si diceva il blocco sociale
Che non debba avere una coalizione di forze dentro la società che lo sostiene lo legittima
è questo forse la cosa che ma non solo adesso anche quando ci lavoravamo insieme allo statuto del partito emerse questo problema
Va bene la democrazia diretta va bene il partito degli individui va bene il partito delle primarie ma se non metti in movimento le forze portanti della società
Che stringono Conte un patto politico riforma riformista
E accettano di conferire quel tanto non so dirigenti di rinviare disciplinare politicamente i propri interessi per accompagnare il processo riformatore una volta che hai vinto le elezioni governi ci son già passati
Ci siamo già passati per questa porta stretta e abbiamo perso la volta dopo
Se non c'è questo
Poi fare il partito più un regolatore mo'praticamente ma non c'è il partito
Non so se è chiaro quello che sto cercando di
Quindi il nodo vero oggi quello su cui io mi fermerò di più e questo
Come si costruisce oggi una coalizione
Dentro la società capace di accomunare mettere insieme le forze portanti che agiscono dentro la società
Se non c'è questo se non c'è questa capacità al Partito Democratico nasce come partito di ceto politico è già morto
è già morto
Quindi il problema della frode del della fa processo costituente caldo non è solo una questione di metodo
Ieri diceva Savino Pezzotta ma io sono poco interessate contenuti mi interessa di più
Il contenitore
Qualcuno ha reagito male mi pare Claudio stamattina che intervenuto cioè non attenzione ma mica detto una cosa così da da scartare così
Perché perché il problema che c'era dietro poi lui lo fa diciamo a partire probabilmente anche dalla sua collocazione attuale ma il problema è che c'è dietro è semplice
Se costanti la forma del partito è la stessa che è arrivata fin qui
Non nascerà il partito
L'uomo
Nascerà un partito di ceto politico un po'più grande con un po'più di iscritti eccetera
Questo vuol dire che i confini prima ancora delle forme del partito
Si debbono allargare
E lo sto dicendo cose strane perché ci abbiamo già provato
Qui c'è qualcuno che ci ha lavorato con me insomma Stefano e e altri
Io per ora sì il tempo è strettissimo quindi non ho il tempo di però questo il punto che mi sta più a patto che concerne il dibattito
Cosa vuol dire allargare le platee congressuali agli esterni vi ricordate questa questione qui cooptare un po'di rappresentanti del sindacato al terzo settore dell'associazione l'interesse ma no
Qui solo una un piccolo punto che andrebbe approfondito
Noi abbiamo conosciuto la crisi del partito democratico di massa
E ci siamo tutti illusi
Un po'anche a assi sicuramente nel centrosinistra ma anche nel mio partito
Che è quello che viene dopo
Il partito del marketing politico
Non è così
Perché perché è molto più attrezzato il populismo di destra gestire con la forma partito
Questo il punto è molto più attrezzato il populismo di destra
Noi abbiamo tentato una risposta e qui quando dicono intendo soprattutto le la sinistra sociale in senso lato e non dico sinistra in senso di partito
Abbiamo detto no il problema di fronte alla complessità sociale non è di ridurre
Questa complessità allontanando la decisione dalla partecipazione
Il problema è di rendere la politica complessa come la società il revival già
L'otto da mai fatta nella riforma quel della seconda parte del costruzione con l'ha fatta da noi sul titolo secolo sulla sussidiarietà questo
La sussidiarietà vista da questo punto di vista
Non è la salvaguardia dell'autonomia delle forze del Civile è l'unica forma che poi che responsabilizza politicamente i cittadini suscita non solo domande
Ma fu una cittadinanza politica che è in grado di assumersi la responsabilità di di autodisciplinarsi politicamente che ciò che non c'è
Però il principio di sussidiarietà ha un piccolo problema
Che può avere una variante localista e populista c'è la lega devo spendere molte parole
Perché il suo punto cardinale ecco l'accenno che avevo fatto
E che poi una sussidiarietà soprattutto in politica può essere solo una sussidiarietà ad alta Feder attività ad alta capacità di stringere patti politici
Che continuamente fanno la spola dall'alto verso il basso
E in tutte perché poi quello che dobbiamo costruire un partito tridimensionale una rete tridimensionale
Questa pur questa questione non c'è in questo dibattito politico sul partito
Perché a questo implica molto sulle questioni delle forme
Giustamente Mimmo
A
Detto tra ammesso tra le cose principali che ha fatto questo governo il rilancio
Della concertazione della programmazione negoziata
Cioè la forma che più recentemente noi abbiamo individuato
Che non siamo più dentro la vecchia forma neo contrattualistiche qui c'è Pier potrebbe farci lezioni in proposito
Ma che comunque è stato il modo attraverso il quale si è intrattenuto un un sistema di Patti politico-programmatici tra le forze sociali e le istituzioni
Però si è rivelato nell'ultimo periodo proprio mentre noi eravamo al Governo abbiamo vissuto la fase più rilevante di questa programmazione negoziata un piccolo problema
Che il tavolo della concertazione è diventato molto affollato
E che è sempre più difficile raggiunge una sintesi fra l'articolazione
Che anche una ricchezza degli interessi che ci sono nella società e l'arte del governare allora abbiamo individua abbiamo indicato
Abbiamo in
Mesto la la messo l'accento su fatto che questa programmazione negoziata doveva essenzialmente coglie essere fortemente radicata sui territori doveva fare i conti con un sistema di governance con forme di democrazia deliberativa che c'è tempo solo di accennare
Ma resta il problema
Un problema che sta venendo avanti forte
Non può essere l'istituzione a dare forma politica agli interessi della società
Non può essere l'istituzione
Perché prima o poi sussume dentro una logica di scambio le Autonomie dalla società
Ed è già accaduto
Ecco perché
L'ultima cosa che dico sono mi picchia Miglio
Io penso che aprire un processo costituente della forma partito
Nuova quindi del partito nuovo
Parentesi io quando dico partito nuovo siccome sono un vecchio
Ha qualche ecco dentro di me Salerno
Quando si decise il passaggio
Dal partito pedagogico di massa al Partito democratico di masse siamo d'un tronco era quella come dire quella scia durata molto a lungo
Non siamo in quella condizione ma il tipo di svolta che serve oggi è dello stesso spessore
Ed è lo stesso spessore
Quindi io penso che fa a lavorare sul processo costituente
Sia essenzialmente porsi la questione di aprire da subito
Un dialogo politico nel Paese prima dei congressi perfino secondo me e in cui si può in cui si chiamano tutte le forze organizzate non solo i ceti attutirne forma si apre a tutti
A a discutere non quando ne abbiamo già deciso ma ora
Con un giusto mix
Di intenzioni programmatiche ma anche di proposta su un nuovo modo di concepire il rapporto tra partiti e società
Penso che questa sia urgentissimo serve anche a suscitare quell'effervescenza sociale quella passione attorno a questo oggetto misterioso per ora tutto dentro
Le teste e il sistema di convenienza dei nostri gruppi dirigenti che altrimenti assisteranno come dei tifosi a quello che accadrà
Non basteranno dei congressi poi si potrebbe entrare più nel merito ma ho già consumato tutto il mio tempo
Chiudo su un punto
Se una volta si parlava della pazienza rivoluzionaria
Adesso bisogna parlare della pazienza riformista ce ne vuole molta di più
Io so che ho complicato un po'il ragionamento
Ma se il la grande impresa del partito democratico quell'atto non ho parlato di vitalità e la tentazione era forte io ho apprezzato la signoria Lita di di Emilio Gabba io
Che parlando del rapporto socialismo cristianesimo non ha citato la sua nostra precisava l'anziano esperienza perché ci fu una grande organizzazione cristiana
Che ragiono sul socialismo democratico dal volto umano e pagò qualche prezzo per chissà perché si rimuove senti chiusa a Natale
E e siamo ancora qui prendi vorrà pur dire qualcosa che non era proprio un
Infatti ideologico delle una passione ideologica momentanei
E
Però questo il punto che ci vuole pazienza
Ma bisogna anche essere esigenti nel coltivare
Un progetto
Altrimenti che mi viene in mente il volto di RAI in questo momento quella dannazione di un riformismo senza popolo che magari riesce anche arrivare al governo ma poi perde le elezioni dopo e non riforma il Paese ci accompagnerà ancora a lungo
Vere nei grazie grazie Franco propongo di procedere
Come del resto è previsto dal programma dando la parola
Ai nostri interlocutori poi aprendo il dibattito fra di noi
Se rispettiamo un po'i tempi degli interventi credo che sia possibile un primo giro il tavolo con i nostri interlocutori poi un dibattito e poi permettere agli interlocutori una breve replica o delle considerazioni deve così alle finali
Permettetemi di attirare la la vostra attenzione sul fatto che noi qui siamo di fronte alle proposte della relazione di Mimmo è adesso alle due sottolineature anche
Diciamo
In pazientemente forti
Di e Stefano e di Franco abbiamo degli interlocutori particolarmente interessati
Abbiamo l'onorevole Barbi Migliavacca e allora Soro che se sono bene informato solo in in qualche modo la cabina ristretta di
Per il varo di questo progetto costituente e abbiamo anche
Almeno questo si dice non è corretto fuori loro diranno e abbiamo poi due interlocutori interessanti perché da un lato
Che il professore Formigoni che presiede un'associazione di cultura politica
Uno di quei soggetti che ne sono immediatamente coinvolti nella costruzione del partito mi pare ma che indubbiamente sono tra i i punti di riferimento almeno per una componente di questo processo e poi abbiamo
Achille Passoni che certamente la CGIL su autonomia soggetto esterno ma non è estraneo rispetto a a questo tipo di vicende quindi abbiamo degli interlocutori variegati e penso che potranno sicuramente contribuire
Alla nostra riflessione che se chissà mai
Lo dico in particolare appare Migliara che sono che
Anche questa discussione possa in qualche modo essere tenute in conto nel seminario di Orvieto o che dovrebbe rappresentare
Sempre si dice il punto di partenza di questo processo costituente meglio detto la sua accelerazione verso l'obiettivo finale comincerei nell'ordine alfabetico dando la parola a Barbie
Eccolo qua
Cerco di interloquire con le due relazioni di apertura e lascio
Perdere gli appunti che mi ero fatto che mancano ridono a Mimmo se riterrà di utilizzarli poi per le pubblicazioni che farà del seminario
La domanda è più c'è un rapporto tra le cose che diceva Ceccanti le cose che diceva Passuello
C'è un rapporto credo c'è un rapporto necessario che va individuato va sviluppato e che deve impegnarci nella costruzione di una saldatura senza la quale noi qui parleremo
Di una cosa
Astratta oppure di una cosa di sostanza senza forma
Cioè la forma del partito e del rapporto con la società sono fondamentali e noi dobbiamo vedere adesso non in astratto vederli adesso nel momento in cui siamo
Per questo io ritengo che il tema della partecipazione e della democrazia nel processo di costruzione del nuovo soggetto evocate da Ceccanti vadano collegate in modo costretto con il tema del radicamento sociale
Del nuovo soggetto e quindi anche con la piattaforma che il nuovo soggetto vuole offrire alla Società e ai potenziali aderenti
La piattaforma del nuovo soggetto è questione dirimente questione essenziale e piattaforma e valoriale e programmatica ed è piattaforma che non può non stare in qualche rapporto con il fatto che abbiamo vinto le elezioni e che siamo al governo che abbiamo la responsabilità come dire di governare questo Paese e quindi di metterci alla prova
Piattaforma valoriale piattaforma programmatica radicamento sociale io credo che noi su questo terreno siamo davvero più avanti di quanto ne abbiamo la consapevolezza lo diceva Fassino questa mattina lo diceva Mimmo Lucà nella sua relazione lo dice il riferimento ed il richiamo che facciamo all'Ulivo ora e tempo secondo me che l'Ulivo come promessa venga mantenuta venga mantenuta in modo compiuto ed è questo che io intendo il compimento di questa promessa con la costituzione del partito democratico voi come cristiano sociali avete dato alla vostro convegno una definizione partito dell'Ulivo
Che io considero come dire come un richiamo al fatto che la promessa dell'Ulivo sia mantenuta ma non consentono una presa come dire una distinzione un prendere in qualche modo la distanza dal termine che noi usiamo direi in modo condiviso
Per tutto lo schieramento che vi si riconosce di partito democratico perché è partito democratico sia il termine partito sia il termine democratico non sono a mio parere parole vuote e casuali
Sul partito vengo dopo sul democratico spendo qualche parola
Democratico è dal mio punto di vista un contenuto fortissimo sia dal punto di vista programmatico che dal punto di vista valoriale io su questo non non mi dilungo ma ci si potrebbe dilungare
E il tetto più appropriato comune per trovare come dire un riconoscimento diciamo nei principi fondamentali della Costituzione e trovare un orizzonte di realizzazione di questi principi fondamentali in programmi politici quindi è una idea di cittadinanza piena politica civile economica sociale
In cui davvero tutte le tradizioni e tutte le esperienze culturali e riformiste
Di diversa matrice che fanno il nostro Paese così ricco e così originale quella cattolica in primo luogo perché non è scontato che quella cattolica in forma così consistente sia nel campo riformista e progressista
Che fanno il nostro Paese così originale e che ci consentono di riconoscerci redditi immaginare di abitare la stessa casa quindi per me democratico non è un termine come dire generico non è un termine casuale è un termine di importanza fondamentale credo che su questo dovremmo sviluppare un ragionamento
Dovremmo cercare di riempirlo e dovremmo trovare in questo il cognome che ci unisce il cognome che ci unisce
Partito beh partito è una cosa impegnativa quando diciamo partito diciamo come dire
Un luogo in cui ci aderisce
Aderisce con la intenzione di partecipare di contribuire e di riconoscere una decisione dalla società una visione del futuro un orizzonte un orizzonte di impegno
Allora vi è secondo me nel nostro Paese vi sono nel nostro Paese alcuni dati di originalità ampi che vanno valorizzati e che possono aiutarci a costruire questo partito non come partito del ceto politico il rischio c'è Franco Passuello lo ha come dire evocato e paventato ma come partito della società
Allora anche lì si può fare l'analisi della realtà sociale il rapporto tra realtà sociale programma che abbiamo definito il rapporto tra programma e capacità di governo ma diciamo l'ambizione di rappresentare la parte della società che è quella a cui non ci sentiamo diciamo più collegati per impegno sociale responsabilità sociale
Gli umili i deboli i lavoratori ma anche quella parte di società che è più dinamica che è più avvertita nel desiderare diciamo un progetto di cambiamento di innovazione di modernizzazione
Sulla base di principi G equità e di solidarietà del nostro Paese è quello diciamo la piattaforma il diciamo il referente sociale al quale noi tendiamo riferirci ed è come dire articolando questo discorso questo discorso sui programmi questo discorso sui referenti sociali
Che noi possiamo fare il passo successivo dell'apertura alla partecipazione apertura la partecipazione di cui le primarie rappresentano secondo me non un un accidente
Non è un episodio insignificante ma un elemento di ora originalità dell'esperienza politica di questo Paese ha sul quale costruire sul quale investire ora come investire e come costruire su questo elemento su questo
Possiamo sbizzarrirci e tornarci dopo ma io per il momento mi fermerei quindi mi fermerei qui
Cercando di mettere a fuoco in forma interrogativa il fatto che nel rapporto tra i partiti tra i partiti principali che DS Margherita che in questo progetto diciamo sono sono in di questo progetto sono investiti
E a questo progetto sono chiamati a di questo progetto sono chiamati a rispondere non solo il loro iscritti anche ai loro elettori come DS Margherita possono immaginare di costruire i loro percorsi congressuali
Su una piattaforma politica che abbia come orizzonte e come obiettivo la costruzione del Partito Democratico questo percorso e l'apertura di questo percorso a quel popolo che noi abbiamo chiamato popolo delle primarie e che ampiamente il triplo diciamo degli scritti a questi due partiti
Grazie grazie Barbie parola Guido Formigoni
Grazie molte l'invito è la occasione di discutere di queste cose io penso che il bello anche il difficile naturalmente perché il bello è sempre un po'difficile della stagione che si apre esattamente quella che finalmente forse ci potrà portare nella direzione di una qualche saldatura di una di una frattura storica che si era aperta in questi anni
Nel nostro Paese dopo la crisi del sistema politico della prima fase della storia repubblicana e cioè appunto
Questa frattura tra diciamo così il le regole e i Soggetti no che è stata una frattura per molti versi esiziale per molti versi drammatica nel senso che ci ha impedito di portare a compimento una serie di processi di assestamento della crea del nuovo che stava emergendo
In questa logica mi limiterei a dire una cosa che secondo me
Viene di conseguenza
Dalle relazioni dagli interventi di stamattina è una cosa più legata al problema della forma partito
Secondo me dagli interventi di stamattina molto ricchi viene un assestamento convincente del problema del rapporto tra le identità culturali e la novità della nuova prospettiva
E viene una approccio che a mio parere come dire consolante che io ho trovato nelle parole per esempio di Piero Fassino su quanto c'è di convergenza ormai nell'orizzonte di coloro che fanno nella direzione appunto di pensare a questa nuova forza politica ma proprio per questo
Mi sembra che rimangono aperti due problemi uno è quello di immaginare una forma di stabilita
Del rapporto tra identità culturali e partito plurale
Che in qualche modo dovrà essere costruita io credo anche per venire incontro ai legittimi i problemi
Legittime preoccupazioni di coloro che in questi giorni stanno rilanciando la questione dell'identità e di con una distinzione chiara tra terreno appunto culturale su cui in forse anche opportuno rilanciare Formenti forum di dialogo di incontro tra tutti coloro che in qualche modo si riconoscono una tradizione e invece il terreno politico su cui le aggregazioni ebbene siano non tanto sul passato ma sul futuro
Ecco tenendo conto di questa distinzione io penso che dovremmo andare nella direzione appunto di una consolidamento e in questo senso la proposta che per esempio Mimmo Lucà aveva già lanciato di un forum dei cattolici democratici permanente stabile credo che abbia una logica forte in questa direzione però rimane aperto un secondo problema
Che secondo me è più serio perché in qualche modo non riguarda solo noi ma riguarda tutto il processo che stiamo dicendo ed esattamente il problema di quale asse culturale avrà la creatura che sta nascendo e anche di quale identità visibile
Perché ha ragione appunto Giorgio Tonini dicendo stamattina noi immaginiamo un partito in cui se ci sia un qualcosa del socialismo qualcosa del liberalismo qualcosa della tradizione cristiana in politica ma qual è la sintesi tra tutto ciò che oggi sia una sintesi come dire aperta al futuro spendibile sul mercato dalla comunicazione capace di creare identificazione consenso anche tra coloro che magari non hanno seguito tutte le tappe dell'ultima vicenda
Di questi quindici anni no perché appunto noi possiamo dire la sintesi c'è dell'Ulivo ma a parte che l'Ulivo a un albero notoriamente contorto nodoso complicato quindi forse questi quindicennio
Qualcosa in questo senso ci ha insegnato ma volevo appunto può essere può essere un un simbolo può essere una in sintesi di un percorso di un cammino ma abbiamo bisogno di qualcosa di più in questa direzione e mi pare che sia sorprendentemente scarso invece il dibattito
Qualche medievale diceva nomina nuda tenemmo russo noi viviamo di nomi abbiamo bisogno di nomi questo è il suo apprezzato quanto diceva Mario Barbi prima
Partito democratico può anche essere un bel nome ma io ho l'impressione però che ci stiamo arrivando in questo periodo più per default che non per Scelta per investimento culturale progettuale politico no qualche modo Partito Democratico è quello meno ostico a tutti coloro che in possono entrare in questo orizzonte forse oppure Partito Democratico una vaga allusione al modello americano
Forse ci potrebbe un po'investire di più su questa su questa prospettiva no nella logica anche di una
Evocazione di quanto spontanee l'immagine del democrazia come storia di molti la democrazia dei moderni in qualche modo è stata l'affermazione dei molti contro i pochi no
Contro i privilegi della dell'antico regime contro l'assolutismo ma anche contro l'elitarismo liberale ottocentesco insomma essere democratici come dicevano i primi democratici cristiani d'inizio secolo aveva dentro questa forza di affermazione
Di una di un popolo che appunto si voleva scoprire finalmente soggetto di se stesso
Non lo so se questa è la via io penso che qualche elemento in questa direzione forse ci sia per consolidare appunto una prospettiva che però ha bisogno di parole forti di nomi di anche sintesi comunicabili in poche parole insomma Piero Fassino ci ha messo quattro pagina raccontare tutto quello che ci unisce
Ma questo qualcosa che ci unisce in che misura è comunicabili in una sintesi Preve
Tenete rendo anche conto che c'è un risvolto del problema e del fatto che l'eventuale nascita di un partito democratico creerà per come dire speculare
Dinamica una riorganizzazione dell'orizzonte della cosiddetta sinistra radicale che poi non so se questa espressione sia del tutto condivisibile ma i processi sono già in corso anche in questo senso e quindi la stessa chi lo stesso nome sinistra diventerà un nome
In qualche misura problematico perché sarà Esterno all'orizzonte del partito democratico sarà percepito naturalmente così perché diventerà la la l'orizzonte sintetico di questo nuovo di questo nuovo spazio politico e quindi la creazione di un pari democratico che abbia un asse culturale
Debole
Prudente non voglio dire per esempio eccessivamente spostato sulla termine liberale rispetto a quel tre i nomi di cui parlavamo prima qualche problema ce lo può creare anche in termini io credo di consenso politico
La seconda cosa che invece volevo dire va nella linea un po'di quanto già lucidamente Franco Passuello anticipava cioè
Appunto
L'occasione di un percorso costituente deve essere per forza se vuole essere all'altezza dei problemi anche un'occasione di riforma dei modelli che ci portiamo dietro
Ancora una volta se diciamo Partito Democratico non possiamo immaginare qualcosa di
Che non abbia una forte dimensione orizzontale
è un abbia una forte dimensione orizzontale e qui viviamo un problema naturalmente perché noi stiamo non da oggi ma da venti trent'anni nella logica di una tendenza alla verticalizzazione la centralizzazione della politica
La promesse la scommessa che stanno sotto a questa immagine allora non può che essere io credo il tentativo di invertire questa tendenza
Il tentativo di andare in una direzione che può anche apparire forse oggi contro diciamo l'opinione comune contro la logica maggioritaria contro le dinamiche dominanti no nella nostra esperienza civile
Naturalmente questo deve anche farci come dire tre anche essere percorso questa esigenza di creare una forte dimensione orizzontale
Sapendo evitare gli scogli che in questi quindici vent'anni abbiamo incontrato no per esempio questo mitico appello la società civile che sarebbe indistintamente migliore della classe politica cose che tutti abbiamo poi misurato non essere vere no
Ma certamente in chiave anche di riforme e di immaginazione organizzativa qualcosa sotto questo profilo più di quanto finora è apparso occorre creare perché anche la stessa logica delle primarie è una logica sicuramente di apertura ma lasciatemi dire che a una logica di eccezionalità può diventare il la modalità organizzativa prevalente di una forma partito moderno no e quindi se non non possiamo certamente tornare alla dimensione e all'esperienza del partito di massa perché come dicevano i liberali dell'Ottocento è un comando impossibile quello che dice ti ordino di essere libero e quindi noi non possiamo ordinare nessuno di partecipare e di essere un cittadino attivo no però è anche vero che dobbiamo essere consapevoli che occorre innestare qualche meccanismo se vogliamo andare in questa direzione qualche meccanismo consapevolmente contro corrente
E io penso appunto per esempio a qualche meccanismo che favorisca la partecipazione la presenza diretta nell'attività concrete nelle decisioni concrete anche a livello periferico rispetto per esempio al meccanismo della delega
E io penso per esempio ad alcune cose che Gianfranco anticipava nella direzione appunto di patti politici stabili tra spezzoni di società e forze politiche ma io penso per esempio anche a qualche ragionamento che occorrerà fare sul tema delle risorse e sul tema del finanziamento dell'attività politica perché anche qui c'è un corto circuito che si è creato mi pare
In questi anni e forse rispetto all'idea di una politica che si finanzia prevalentemente appunto per via di finanziamento pubblico
Oltre i contributi in qualche modo defiscalizzati si potrebbe tornare all'idea di prevedere forme
Di servizi agevolati o gratuiti per chi si mettono si mette sul terreno della politica in qualche modo ritenendo la comunità nel suo complesso che il servizio politico sia un servizio che ha una sua essenzialità per la vita spesso della struttura democratica non so queste ovviamente sono titoli che andrebbero tutti approfonditi ma vanno nella direzione di un percorso di attenzione al fatto che appunto
Dobbiamo prendere sul serio anche in termini di procedure l'appello al nome democratico grazie
Grazie e vorrei salutare e dare il benvenuto con grande piacere al presidente nazionale delle ACLI Andrea Olivero
La parola a Maurizio Migliavacca
Quale partito democratico
Per essere breve in pochi minuti cercherò anch'io di a di esprimere la mia opinione
Per punti primo
è già stato detto
Non un altro partito
Non un nuovo partito
Ma un partito nuovo che si fondi innanzitutto su un innovazione della cultura politica
Guai a pensare nella fase costituente poi
Alla formazione di questo partito come ad una giustapposizione di organizzazioni
Credo che bisogna partire e il senso di Orvieto dell'appuntamento di Orvieto è fondamentalmente questo
Da un grande confronto delle idee dall'Obiettivo appunto di una innovazione della cultura politica che unisca come io credo sia possibile fare le tradizioni riformiste del nostro Paese
Naturalmente queste tradizioni ci sono
Hanno sedimentato storie e culture relazioni
Non credo che scompariranno
Il giorno dopo la formazione del nuovo partito per cui naturalmente questo partito non può che sarà un partito pluralista appena rotto nelle culture politiche
E tuttavia punto credo che noi per prima cosa dobbiamo lavorare all'obiettivo
Di una fusione questa mattina veniva usata una citazione secondo me molto efficace vorrei anche io riprenderla le tradizioni Servono
Se aiutano a identificare i problemi dell'oggi a misurarsi con i problemi del futuro appunto non a custodire le ceneri ma ad alimentare il fuoco
E io penso che sia possibile appunto
Sul terreno diciamo della cultura politica andare ad un lavoro non solo a un dialogo ma un lavoro anche ad una sintesi comune
Attorno ad un programma fondamentale attorno a dei valori a tre grandi opzioni
E programmatiche comuni oltre che attorno ad una forma democratica unitaria unitaria per questo un partito plurale ma un partito unitario
è questo il senso di Orvieto
Un seminario appunto che partirà da un grave o da un confronto delibere
Io penso che debba essere anche l'impegno del dopo Orvieto innanzitutto noi dobbiamo mettere in campo un lavoro culturale un lavoro formativo
L'elaborazione di un manifesto comune
E deve essere appunto questo io credo l'obiettivo a breve sul quale appunto un programma fondamentale si lavora per costituire far nascere il partito democratico secondo punto
Un partito popolare
Ho come lo definiscono alcuni Polo politologi
Il partito di un riformismo partecipato
Che si misuri si misuri
Con le domande nuove di partecipazione di politica che ci sono ne parlava anche Passuello
Un partito che si organizzi innanzi tutto attorno ad un ruolo degli elettori degli elettori in questo senso un partito aperto
E questo ha una declinazione molto concreta
Il Partito democratico deve farsi garante del fatto
Che tutte le candidature almeno alle cariche monocratiche debbono passare attraverso un coinvolgimento dei simpatizzanti degli elettori attraverso il meccanismo delle primarie
Un partito che si organizzi attorno anche ad un ruolo nuovo degli aderenti
Degli aderenti degli scritti
Che dia come dire anche un significato nuovo più pregnante alla decisione al al all'alla partecipazione all'adesione come possibilità di contare
Come possibilità di esprimere un impegno civile un impegno sociale un impegno culturale e quindi anche un'idea secondo me nuove più ricca della della militanza
Un partito così fatto è anche un partito io sono molto d'accordo con con alcune cose che sono state dette e che si propone in termini nuovi il tema del radicamento sociale
Nel rispetto delle Autonomie nel rispetto degli autonomia dei corpi sociali dei corpi intermedi
Lo diceva Passuello io la dico con questa formula ma mi pare che la sostanza sia la stessa io credo che il Partito democratico deve ambire a costruire un sistema di relazioni amichevoli con un campo di forze autonome
Mi pare che il senso di quello che Passuello proponeva appunto no come un rapporto anche di parti di intese di relazioni diciamo realizzate sia questo io penso che sia Puerto cioè che è un modo solo io credo anche di intessere un rapporto nuovo tra l'autonomia delle organizzazioni sociali e diciamo un partito che da un lato deve essere aperto ciò che matura nella società ma dall'altro lato si propone appunto di costruire come dicevo all'inizio anche un riformismo che sia un riformismo partecipato che non viva solo nelle istituzioni
Ma viva e si costruisca e si sviluppi anche nella società
Un partito con un radicamento territoriale
E quindi che assume la dimensione territoriale ma come sappiamo bene nell'epoca moderna fa suo anche approcci parziale della politica che possono essere approcci tematici approcci e di natura sociale
Terzo punto
Un partito di governo
Cosa vuol dire un partito di governo
Io penso che questo debba voler dire una cosa innanzi tutto e io credo che questa sia una delle grandi potenzialità riformatrici del partito democratico rispetto all'insieme del sistema politico
Un partito che superino la separazione tra leadership politica e di partito e leadership e premiership e leadership istituzionale
Che è uno dei problemi secondo me che il centro sinistra stessa storia dell'Ulivo ha avuto nel corso di questi anni
E lo dico da livello nazionale a scendere a scendere
Questo vuol dire un modello secondo me in cui
Il leader democraticamente eletto del partito democratico e anche il candidato attraverso il meccanismo delle primarie alla leadership istituzionali alla candidatura alla leadership istituzionale
Un partito quindi che riconosca il primato delle istituzioni ma che non sia un partito degli eletti una Rete sola di comitati elettorali l'ho già detto prima
Per questo io penso è uno degli argomenti dei quali abbiamo discusso e dovremmo continuare a discutere quando appunto si metterà mano insomma anche allo Statuto le regole alla forma fondamentale di questo partito noi dobbiamo lavorare molto anche sulle funzioni moderne che ci sono dei partiti
E che non si esauriscono nella dimensione istituzionali che si chiama non funzione culturale perché nella società c'è una grande domanda anche di sapere di cultura io credo che i partiti possono svolge una funzione importante in questo senso
Che si chiamano funzione progettuale perché se non ha vogliamo avere rappresentanti istituzionali che siano autoreferenziali
è fondamentale che questo soggetto abbia una forte proiezione istituzionale che si chiamano anche la funzione sociale nel senso della dimensione dell'impegno sociale
Infine altri due punti e mi avvio a concludere rapidamente di accenno soltanto i quarta caratteristica un partito che abbia saldamente i piedi i in Italia ma la testa in Europa e nel mondo
E i piedi in Italia cosa vuol dire che deve avere un'organizzazione su base regionale verso possiamo anche discutere dei termini ma tendenzialmente io sono perché appunto nelle tanti taglie il modello di questo partito non possa che essere un modello di tipo appunto federale dentro ad una cornice nazionale e la testa in Europa e nel mondo perché nell'epoca appunto della crisi delle no del del degli Stati nazionali
è del tutto evidente non voglio aprire adesso questo capitolo è stato discusso in altre sedi cioè che non possiamo immaginare un partito isolato in Europa e nel mondo
Infine un partito con una forte carica etica una forte carica etica
Che vive in una dimensione laica come è stato detto e come proponeva anche Mimmo Lucà nella sua relazione di ieri diciamo così che lavora e pratica l'idea di un'etica condivisa l'idea di un'etica condivisa questi io credo siano sono i punti fondamentali per quel che mi riguarda
Di un'idea di partito democratico naturalmente si tratta di una sfida difficile io penso che possiamo farcela perché è già stato detto
C'è una storia di undici anni dell'Ulivo secondo me c'è anche una novità una novità a ben guardare la prima volta che c'è una domanda di unità più forte tra gli elettori che non nei vertici di partito è una novità e secondo me è una forza per questo progetto
E c'è io credo però anche lo abbiamo sentito anche questa mattina dall'intervento di Fassino una volontà io credo prevalente nei gruppi dirigenti per farlo decisiva sarà la fase costituente
Un processo aperto già detto non semplice non solo una sommatoria di S. Margherita
Fin dalla costruzione del programma fondamentale
I congressi ne abbiamo discusso credo che poi lo dirà anche Soro lo diranno anche altre io credo che nella fase costituente noi dobbiamo prevedere un passaggio che attorno all'approvazione del Manifesto attorno all'elezione dell'Assemblea Costituente chiami in causa direttamente le elettrici e gli elettori quello che è stato definito il popolo delle primarie cioè una base di legittimazione e anche di Scelta forte
Insieme a quella dei partiti che di appunto spinta questo processo per queste ragioni per quanto l'impresa appunto non è retorico di
Definirlo difficile impegnativa io credo che ci possa essere ragionevolmente ragionevolmente fiduciosi che questa sfida possessore affrontata e vinta
Grazie vorrei anche salutare e dare il benvenuto dottor Pietro Modiano direttore generale del Sanpaolo IMI che parteciperà più tardi una tavola rotonda grazie di essere tenero
La parola Achille Passoni
Io penso che sia molto importante ragionare
Nella fase costituente
Cioè di come l'insieme della discussione di oggi si calano
O si caleranno
Nella realtà concreta della vita di questo Paese nel prossimo periodo
Perché evidente
E nel prossimo periodo le sfide che abbiamo di fronte sono sfide molto impegnative
Se il processo riformatore
Avrà il passo che è necessario che abbia per questo Paese noi dobbiamo ragionevolmente mettere in conto
Una reazione
Non sarà un processo indolore
Non va tutto liscio
Già qualche avvisaglia l'abbiamo avuta
A vicenda i tassisti di fronte alla decreto delle liberalizzazioni
Ma quella sarà più o meno una Nocciolina rispetto a quello che potrà capitare in questo paese dal punto di vista degli interessi che si organizzeranno per contrapporsi
Ai grandi processi riformatori che metteremo in campo
Quindi è evidente che la costruzione del partito nuovo partito lo come dice passo si misurerà attento uno scontro politico e sociale
Che io immagino assai assai serio
Vedremo la finanziaria verremo come scritta vedremo che cosa aveva al suo interno
Vedremo che reazioni susciterà
Adesso sono due giorni che non abbiamo i giornali ma giornale di ieri hanno già dato un segnale
Hanno parlato soltanto di un pezzo di qua la mano e non hanno spiegato come quel pezzo della manovra rientra dentro una manovra più generale il messaggio che è passato dal messaggio di ticket tasse e quant'altro che è
Non c'entra nulla è un pezzo di un ragionamento più grande non si parla di fisco di redistribuzione di ricchezza non si non si parla della manovra per lo sviluppo
Quindi noi
Metteremo questa discussione sul partito nuovo in campo dentro
Non una campana di vetro ma denso il Paese reale che si misura
Con se stesso col suo futuro con le cose che diceva Fassino stamattina cioè con il movimento
E con la capacità di innovazione
Io terrei Forte anche la parola
Alternatività
Cioè un segno chiaro
Che marchi in movimento l'innovazione
Perché da soli non fanno la cifra
Sono la condizione ma poi bisogna sapere verso che direzione si muove movimento e verso che direzione si muove l'innovazione
Da questo punto di vista
Vengo alla cosa che più mi interessa cioè il rapporto tra sociale
E partito nuovo
E non posso che partire dalla bacchettata pesante che Mimmo
Ci dà nella sua relazione che ahimè è assai giusta
Mimmo dice sostanzialmente la faccio breve ma voi dove siete e se ci siete
Battete un colpo
E allora io voglio dire qui tra compagni e amici
Di una preoccupazione grande che ho
Io vedo che in questi anni movimento sindacale i dirigenti sindacali sindacalisti
Hanno di molto affievolito da loro passione militanza politiche
Io penso che questo sia un problema
Penso che sia un problema per i partiti attuali
Penso che sarà un grande problema se non si invertì serate intensa per il partito nuovo
Perché con questa affievolirsi della militanza politica
Viene avanti un'idea di autosufficienza del movimento sindacale che secondo me non porta da nessuna parte
Viene avanti undici mio tagliare idee
Importanti del passato
Qualche idea Panza indaga liste
Ma viene avanti soprattutto un distacco un'autosufficienza
La crisi dei partiti
Non può e non deve coinvolgere
La forza del sindacato e quindi il sindacato si chiude
Qui c'è un problema di questi anni è nei partiti tradizionali patire la sinistra anche e cioè il ruolo del valore della lavoro dentro dentro i partiti
Che ha oggettivamente agevolato questo processo
Ma è evidente secondo me che il partito nuovo deve porsi organicamente il tema del rapporto col sociale e del rapporto col sindacato
Qui bisogna partire dalla
Originalità
Del movimento sindacale italiano
Bisogna partire dalla sua autonomia
Da un rapporto autonomo
Che si costruisce che si è costruito in tutti questi anni rispetto ai partiti
Però l'apporto forte
Non è un rapporto debole
è un rapporto nel quale radicamento sociale sta dentro
La cultura politica dei
De chi del partito
Dentro questo
Questa problematica
Secondo me nuova che dobbiamo declinare in modo nuovo perché le vecchie cose ci aiutò fino a un certo punto ma non ci portano fino in fondo
Il tema del radicamento del partito nuovo e quindi del rapporto col sindacato va posto così
Io la dico con un po'di forza perché la sento ovviamente per ragioni se vi sono altri pienamente con comprensibili la sento forte su di me
La vicenda della militanza del sindacalista nel partito
La militanza politica del sindacalista nel partito che viene meno che partito del termine che sindacato produce
E qui le forme della partecipazione
Vanno bene le primarie vanno bene tutte le cose qui dette
Va bene partito leggero non si può più di produrre ti devi legge partito ma qual è la forma della partecipazione costante
Come si partecipa costantemente non una volta all'anno quando c'è un'elezione
Ho solo quando si scelgono i leader
Come si costruisce la partecipazione diffusa conche forma
Con che forma partito si costruisce questa partecipazione diffusa che poi creare anticamente o sociale che poi crea consenso che poi crea partecipazione democrazia democrazia diffusa
Il sindacato oggi è disattento alla costruzione del partito uno
E io vivo questa come un un limite
E anche però come un impegno personale
A lavorare per colmare questo questo ritardo
Io penso che ci siano forze nel sindacato disponibili
A misurarsi all'inizio non a salire su un carro quando il calo è già partito
Ma misurarsi per costruire quel Carlo per mettere in movimento quel Carlo per
Fare in modo che
Il partito democratico che per me non è un partito moderato
E per me non è e non sarà partito moderno
Viva da subito
Questa partecipazione
Di questo mondo
Che in questi anni secondo me è rimasto sulla scena politica un po'in ombra
Non responsabilità nostre non lo sto scaricando su nessuno
Certo potere parlare punto Lippi quanto nei partiti la centralità del lavoro sia mazzata in questi anni ma voglio parlare di Novi voglio parlare da questo versante delle nostre difficoltà dei nostri problemi
Quindi bisogna mettere in moto questo processo anche sul versante sociale anche sul versante del sindacato
E bisogna che in quella piattaforma del nuovo soggetto valoriale programmatica di cui parlava per
Il tema lavoro sia un tema forte
Dall'inizio
Nell'elenco di stamattina
C'è una dimenticanza
Conoscendo Piero sottile pura dimenticanza conosco la sua cultura politica ma in quell'elenco lavoro non c'è
In quei punti di comunione di opinioni
Tra i partiti che danno che costruiscono il partito democratico ci deve essere anche il lavoro
E se ci sono dei problemi tra di noi discutiamo discutiamo discutiamo al rapporto tra centralità dell'impresa centralità del lavoro
Rimettiamo infila un'analisi anche sociale di quello che sta capitando in questo Paese
Perché la base programmatica di quel partito abbia da subito
La possibilità di fare riconoscere dentro a quella piattaforma
Un radicamento sociale del lavoro nel lavoro che secondo me è la condizione per far sì che quel partito abbia un radicamento a sinistra
Abbia una forza riformista che non è moderatismo e che consenta appunto a quel punto di rappresentare davvero
Il nuovo con quel movimento e con quell'innovazione di cui c'è bisogno
E che dico su un'ultima cosa tornando alla finanziaria
E dicendo che c'ha ragione Mimmo
In questa finanziaria forse ancora complessivamente in alcune parti non esce
Nell'Uefa in tutta la partita Guelfa della finanziaria io non vedo ancora il tasso di innovazione
Non vedo ancora l'alternatività di cui c'è bisogno
La situazione del Paese di finanza pubblica quella che non si poteva fare di più
Ma nei prossimi due anni noi dobbiamo immettere un tasso di innovazione del sistema di welfare e nel lavoro
Che è assolutamente necessario
Noi viviamo ancora in un'epoca sostanzialmente fordista dal punto di vista dell'Uefa dobbiamo innovare molto
Su quel terreno però c'è bisogno di partecipazione di consenso i grandi processi di riforma non si fanno coi dipendenti si fanno con la partecipazione
E qui si torna quindi anche alla grande
Capacità di partito nuovo di essere un partito aperto plurale capace di far riconoscere sulla sua base programmatica e valoriale anche grandi masse che hanno bisogno di politica che hanno bisogno di politica e che in questi anni scarsamente hanno incontrato a politiche
Grazie a chi le Antonello Soro
Io ringrazio molto tutti quelle oltre che mi Monica ma tutti quelli che mi hanno preceduto perché in qualche modo ho doppler acquisiti una serie di valutazioni condivise
Sulle quali ci siamo trovati da tempo
Nella fase di esordio di questo bambino che come dice Fassino
Entrato nella fase di adolescenza
Se faccio sinteticamente alcune considerazioni sulla forma politica
Partendo dall'assunto che l'idea di democrazia chiama un'idea di partito
E se noi abbiamo maturato e condiviso l'idea della democrazia bipolare
Dobbiamo pensare a un partito che sta in un sistema democratico bipolare
E se
Pensiamo che sia maturato nella coscienza dalla gente ma nelle culture
Del mondo democratico
L'idea la transizione da una democrazia della rappresentanza che aveva come unico
Prospettiva quella di rappresentare includere interessi e correnti culturali verso un sistema nel quale conta anche forse ormai più
Definire un Progetto verso il quale richiamare un sistema di interessi e portarli a sintesi di culture portarli a sintesi me nasce l'idea di un partito che corrisponde a questo modello di democrazia
E quindi si passa dall'idea del partito dei militari o a quello di Progetto vado per schemi ma ci intendiamo
Quando si dice che vogliamo fare un partito che abbia un Progetto di società
E non può essere un partito che tende a favorire le scissioni
Per entrare nel concreto ma vogliamo partito inclusivo e quindi abbiamo bisogno di portare una componente sempre più larga di Società italiana che abbia in comune l'idea del futuro perché è partito democratico che noi vogliamo fare un partito
Declinato al futuro nel quale
Libano modo pluralistico tradizioni e culture esperienze e storie che vengono da posizioni differenti spesso anche in contrasto fra di loro nel passato
E qui io credo che sia rischioso il l'inerzia che accompagna le classi dirigenti dei partiti ma che accompagna molte parti dalla società italiana
Per cui c'è una costante riproposizione di schemi che in qualche modo hanno o si sono intrecciati con la mostra biografia
E noi siamo tutti un po'ostaggi dalla nostra biografia
E questo condiziona anche le affermazioni come dire di sistema che ogni tanto ci viene da fare
E poi fondiamo
L'identità nostra quella che avevamo
Con quella che debba essere oggi la nostra posizione rispetto alle domande che la storia ci ponemmo e scopriamo ogni giorno scopriamo con una spinta spesso drammatica la incapacità delle nostre storie passate delle nostre culture di provenienza rispetto interrogativi che sono tutti nuovi rispetto ai quali non c'è una tradizione che abbia risposto io penso solo ad alcuni temi come
Il dualismo fra la libertà di informazione i limiti dell'informazione la libertà di ricerca scientifica e il limite della ricerca scientifica io penso alla antagonismo dualismo che si tende a crearsi tra l'esigenza di sicurezza
E l'esigenza di rispetto della vita privata che noi abbiamo penso alla dualismo nuovo fra l'economia reale e i mercati finanziari per citare cose molto diverse fra di loro l'esigenza di partecipazione che è presente nei cittadini
E l'esigenza di una democrazia decidente che sia capace di avere un sistema governante dei processi sono queste altre penso alle migrazioni che producono il problema
Di una nuovo bisogno di tolleranza delle culture e delle religioni tutti problemi rispetto ai quali nella nostra storia individuale di tutti quelli che abbiamo superato diciott'anni e io e Maurizio Migliavacca da qualche anno
Non troviamo risposte
Perché la cultura non è un fatto statico quando sento richiamare le vostre culture come dei macigni che sono immobili nostre culture si sono contaminate con lo studio e continuano e devono continuare i processi della storia italiana della storia mondiale ci interrogano ogni giorno ci mettono nelle condizioni di cercano risposte nuove questo è il problema rispetto al quale avvertiamo
Una qualche difficoltà spesso a trovare linguaggi comuni
Il partito democratico come lo immagino io non sarà un partito socialista
Non sarà un partito dei cattolici democratici non sarà un partito liberale ma sarà un partito nel quale i socialisti cattolici democratici liberali troveranno una casa accogliente perché sarà un punto nel quale si cerca insieme
Di dare risposte a problemi nuovi rispetto ai quali non abbiamo saputo darmi da soli se è vero
Più democratici
Cristiani prima e poi popolari hanno compreso
La limitatezza della loro esperienza storica nella vita politica italiana ma anche e comunista in Italia e gli stessi socialisti in fondo capiscono che quell'contenitore anche qualche modo dei limiti troppo stretti rispetto al bisogno che esiste di trovare essi soluzioni più larga e questo è il problema
Il problema è di interrogarci sul futuro di fare un partito che sia capace di aprire relazioni con le correnti della cultura mondiale che tutte le volte la storia e la cultura in fondo la cultura non è solo l'esperienza di un movimento politico la cultura non è solo una convenzione che è servita ad avere relazioni sui processi della storia e la cultura non è neanche solo una catalogo di valori
Tutte queste cose che tendono a divenire a mettersi in moto a ricercare avendo del dato i Comuni ma in fondo quando noi pensiamo alla Melito alla libertà
E al l'anelito all'eguaglianza che sono due dei tanti fattori che hanno nel tempo finito col sedimentari un patrimonio condiviso del riformismo e dei democratici in Italia nel secolo scorso in fondo noi oggi partendo da queste cose ma partendo dalle nostre storie
Da tutto quello che abbiamo saputo condividere
Ci mettiamo ci siamo impegnati non oggi ci siamo impegnati da un po'di anni
Per ricercare forme diverse nuove di risposte ai problemi dell'Italia in questo senso è nato in fondo l'Ulivo è maturata l'idea del partito democratico
Esistenze dice una dualismo fra il vertice e la base io credo che esista ma rovesciato
Nel senso che il vertice dei democratici di sinistra e il vertice della Margherita per citare i due partiti senza i quali non si fa nessun partito democratico anche qui vorrei che non ci lasciassimo prendere dalle illusioni è un po'da velleitarismi o la Margherita e Democratici di sinistra trovano il modo di fare il partito democratico chiamando
Tutti i propri iscritti è proprio elettori a cui invogliare le loro energie le loro Sture le loro passioni dentro nuovo partito oppure non se ne fa
Ma la resistenza viene dai quadri interni
Ai partiti dei Democratici di sinistra la Margherita non dagli elettori io fra gli elettori scopro tutte le volte che mi confronto in libertà
Una gran voglia di andare oltre i nostri partiti e quindi il problema è che sono le macchine dei vostri partiti che vivono di più l'inerzia vivono come dire questo richiamo della propria storia come un vincolo è invece la nostra storia deve essere una risorsa da liberare dentro qualcosa di nuovo perché ci fa rivivere un'esperienza nuova e questo è in fondo la cosa più bella della politica la politica è una cosa bellissima se sappiamo declinarla futuro se no diventa un fatto di Nostalgia un fatto difensivo un fatto reitera privo di cose che si sono consumate e quindi si impoverisce e quindi perde il contatto con la storia e quindi qui sta il problema
E il in Italia democratica e riformista davanti o fa un atto di coraggio mettendo in discussioni ognuno di noi e le nostre storie o il rischio del populismo sia detto prima
E il populismo e più attrezzato a destra mi consento di dire che c'è un grande rischio di populismo anche a sinistra e o noi faremo il Partito Democratico qualcuno proverà a farlo contro i partiti e contro i vertici dei partiti sarà un'altra cosa
Ma sarà una straordinaria occasione sprecata da tutti noi ecco
Che quindi occorre spingere in questo momento occorre anche
Come dire farsi carico delle incertezze
Cercare di diamo di mettere il cuore oltre l'ostacolo come si dice con parola forse scontata ma mai come in questo caso c'è bisogno di atti di coraggio
Fermarci rimpiangere il passato io ho sentito in questi giorni persone di grande cultura
Dirci tutte le ragioni per cui non è sicuro
Che è partito democratico sarà la risposta giusta
Ma non ho trovato una proposta più convincente di quella sulla quale io mi sentirei di spenderli queste sono credo ragioni per le quali abbiamo non solo Orvieto ma dopo Righetto spero Como una forte volontà di spingere nella direzione nonno di un partito qualunque ma della forma politica rispetto alla quale i nostri elettori hanno già superato divisioni nella testa della gente comune
Le nostre divisioni formali sono da tempo superati
Gliele dobbiamo ricordare voi
Perché vivano ancora ecco cerchiamo di ricordargli il futuro di dirgli che su quell'esperienza possiamo vincere sfide nuove
Bene grazie grazie Soro
Abbiamo se vogliamo seguire il programma
Cosa che vogliamo fare un'ora di tempo
Prima della prossima a tavola rotonda propongo che lasciamo cinque minuti
A ciascuno dei nostri interlocutori era Franco per una tornata finale perché nel frattempo
Facciamo un dibattito io quattro iscritti a parlare
Se ci sono altri amici che vogliono farlo sono pregati di farmelo sapere Columbu
Dando il loro nome e chiedo quindi allora Giovanna cella di prendere la parola
Grazie presidente
Sono la coordinatrice del gruppo di Firenze dei cristiano sociali e parlo anche a nome dei compagni ci siamo preparati molto bene veramente per questo incontro abbiamo addirittura prodotto un piccolo contributo elaborato che quanto più i lavori avanzano
E tanto più alla necessità di destrutturare di buttare via d'altra parte destrutturare forse bisognerebbe farlo anche in tanti altri casi allora consentitemi di buttare la alcuni ex modeste osservazioni un po'slegate se vorrete puoi trovare voi dei legami logici sintattici che mi sarei grata dunque alcuni passi avanti in questi mesi il partito
No non mi soffermo sul nome diciamo democratico anche se mi piace punto dell'Ulivo ma le osservazioni fatte sul partito ebbe sul nome democratico
Sono degne di riflessione di magari di cambiamento di rotta anche passi avanti che ne cito qualcuna la formazione dei gruppi unitari in Parlamento a cosa molto importante un passaggio istituzionale di notevole rilevanza
Che però diciamo così mi chiedo se dal punto di vista dell'agente delle persone anche dei cittadini
Non dico di quelli avvertiti come modestamente siamo un po'noi che facciamo lavoro politico mai cittadino proprio cosiddetto normale per virgolette a a percepito come un passaggio importante nella costruzione di questo nuovo soggetto politico io credo proprio di no cioè si vede in televisione un po'alla Finocchiaro un po'Franceschetti in fondo una per la parte francese va bene scusate
Uno da una parte uno dall'altra in fondo cos'è cambiato cambiato poco anche perché i partiti poi diciamo anche quelli dentro
La nostra
La nostra diciamo così formazione è e non è che danno prova di una conseguente di un maggior tasso di collaborazione di un abbassamento del tasso di conflittualità per cui dico
Benissimo che siamo stati fatti io ritengo una cosa molto importante questo passaggio istituzionale
Ecco lamento ma non so poi come si sarebbe potuto fare in modo diverso entro tutti in un discorso complessivo di rapporto fra iniziative istituzionali e partecipazione
Popolare democratica lamento che questi passaggi e spesso non siano accompagnati da una forse la copertura mediatica non è stata sufficiente lì non è sempre colpa
Diciamo papà di chi propone le coltri ma di chi le diffonde qui il discorso lasciamo stare sulla comunicazione soprattutto televisiva
E quindi è questo è un punto tocco un altro punto che è quello della collocazione
Europea del nuovo partito e ho paura di mettere un po'i piedi nel piatto scusate mi però penso che sia giusto fra di noi dirsi quello che si pensa
E io mi chiedo e proprio è proprio vero che tutto ciò che c'è in Europa in Europa debba essere così vincolante come le direttive che spesso può e non solo per niente vincolanti
Ed è proprio vero che siccome esistono questi i gruppi così costituiti
E ringrazio Tonini di avere dato quello squarcio diciamo molto bello del pensiero di Dossetti giovane
Ma siamo sicuri che il gruppo socialista attuale diciamo così Interpreti quello che Dossetti definiva quel socialismo spirituale a Pertol liberale eccetera eccetera non lo so non lo so presidente Gabardi o forse cioè sicuramente e naturalmente più competente di a me piacerebbe però che mettessimo in atto un po'di creatività politica anche ma perché siamo vogliamo essere un partito nuovo e allora buttiamoci a fare qualcosa di nuovo può darsi che in altri Paesi
In altre situazioni esperienze non ancora emersi e di questo segno possano avere anche ecco che ne so Lella la possibilità alla voglia e perché qualche rottura bisogna pure Farley perché innovazione senza rottura e non purtroppo non è dato forse neanche nella natura non farci Cessalto SMA
Qualche salto se doloroso e quindi Butto lì anche questo è una osservazione una diciamo che abbiamo fatto fra di noi e così vera propongo le primarie le primarie ne abbiamo detto di tutto di più e tutte cose giuste
Pezzotta ha detto non si crea non si crea un partito sulle primarie nessuno vuol creare un partito con le primarie però però che sia stato un segno importantissimo di mobilitazione civile e non è non è non imprevedibile e imprevisto in certo senso io ho fatto una coda che non prevedevo di fare sono andata tanto per dire va be'
Tanto non ci sarà nessuno e ho fatto coda con persone anche più anziani di me con giovani con gente che era di partito e non era di partito quindi questo è un fatto che non si può
Disconoscere come base e come molla e ho dato il mio nome è contra vedendo alle alle le come si dice non solo la tradisse Marebbe degli insegnamenti del mio babbo che mi dice sempre mi ha sempre detto non si firma prima di firmare io ho superato questa mia un po'difficoltà di dare nome e cognome ho dato volentieri il mio soldo è aspettando di essere chiamata
In qualche modo non lo so certo non chiamata diretta però di di dire guardate io ti ho dato questa fiducia ma con grande gioia con grande entusiasmo e editore che si fa
No altra ipotesi di creatività politica ma se si fossero raccolte le liste se si fossero chiamati i famosi giovani in qualche modo a mettere gli elenchi a mobilitare a dare che ne so a dare una risonanza anche qui domande retoriche scusate ma insomma offriamo anche queste no al al dibattito e degli altri e qui passa all'ultimo punto che sono i giovani diceva giustamente Cuperlo non abbiamo classi dirigenti giovanili o ma le classi dirigenti giovanili
Si fanno coi giovani i giovani non è che nascono classe dirigente speriamo perché se ancora nascessero le classi dirigenti in questo modo
All'anima della rinnovazione
Allora il problema è come fare approcciare scusate la brutta parola i giovani alla politica
Poi diventeranno classe dirigente ma il problema è come mobili Vito come faccio entrare in quel contenitore brutta parola perché contenitore mi dà l'idea della scatola chiusa ma insomma come faccio fare il passo tra dall'indifferenza
Dal scocciatura nei confronti della politica un interesse perché la classe dirigente si formerà poi attraverso questi che dall'indifferenza passano non quelli che sono nati per diventare segretari
Di sezione di partito da quelli che che solo per la strada e allora dico non scoraggia amici giovani hanno fogli hanno bisogno di grandi ideali l'abbiamo sempre detto anche i giovani di destra e ai di grandi ideali ma nello stesso tempo della coerenza e del rigore di chi pratica e di chi cerca questi ideali e mi vuol mettere in pratica facile osservazione che può essere moralistica perdonate mera quando dei funzionario come una diciamo manager di amidi di impegnati anche nel mini strazio neanche di sinistra hanno degli stipendi barra emolumenti barra benefits barra prebende che sono stratosferiche solo per nomina politica
Ditemi voi ma che gli faccia a dire a un giovane qualche magari non ha lavoro e che ha questi ideale di diciamo sociale di giustizia e di equità guarda che questo è il posto giusto perché io non glielo posso dire mi vergogno a dirlo allora incominciamo a dare dei segnali concreti rompiamo anche di non tocco gli stipendi dei parlamentari perché proprio demagogia e poi non ho paura delle reazioni
Fisiche datata no no no no no no
Però voglio dire se non si rompe un pochino questo schema facciamoci contaminare da i giovani da rigore
Da quella rigidità che cita tanto fastidio come genitori e come educatori che però è la strada per rinnovare anche noi secondo me ultimissima cosa
Noi abbiamo ragionato sul programma noi diciamo nel nostro gruppo sul programma
Dell'Ulivo del Partito Democratico e ci è venuta questa intuizione non ne diciamo per carità abbiamo preso l'articolo numero due della Costituzione che dice la seconda parte
La Repubblica e richiede l'adempimento dei doveri invero un Kabili di solidarietà politica economica e sociale
L'articolo chiamo queste parole così saggi e dei nostri padri che erano già Ulivo perché erano tutti insieme o Fini
E ce l'abbiamo il programma insomma scusate la semplificazione grazie
Andrea Montanari il richiamo ai cinque minuti
Proprio Flash non c'entra col Partito Democratico lei risponda una diciamo una provocazione di Marcella Lucidi stamattina che ha parlato di questa della globalizzazione delle delle sfide dell'immigrazione no
Cento milioni di di migranti nel due mila cinque S io quest'estate ho avuto un'esperienza eccezionale che avevo sempre rinviato per timidezza per paura cioè sono stato in Africa in uno dei posti più lontani dalla dalla nostra civiltà diciamo dove non c'è niente assolutamente niente di quello che noi diamo per scontato
Non c'è la l'acqua potabile non c'è la luce elettrica non c'è il gas non c'è al telefono neppure il cellulare non ce nulla
Nulla assolutamente c'è un un una missione dove trecento bambini convergono in il giorno facendo anche due ore a piedi per andare due ore per tornare a piedi nudi
Che ricevano l'unico pasto della giornata
Ecco io volevo dire se il diciamo l'Ulivo non si occupa di queste cose qui ma non della carità ecco non si occupa di come cambiare questo rapporto è che c'è un bellissimo articolo sette secondo me il primo settembre
Di Luciano Gallino sulla Repubblica c'è stato molto sintetico che però andava molto l'idea quindi problemi internazionali per la vorrei chiedere anche un'altra cosa non soldi per queste c'è una miriade in nei due anni che mi sto occupando Prodi e queste cose c'è una miriade di di associazioni che lavora per questo e lavorano a tutte
Un gran parte da sole con le loro forze
Sì no senza essere coordinate si conoscono per caso abbia conosciuto per caso una Onlus di Salò che lavora per una un paese un altro piccolo paese a fare c'è c'è una miriade
Allora secondo me è una cosa che non costa niente al creare uno sportello un numero verde una aiuto per queste Onlus per coordinarsi pelli il rinvio degli aiuti per i trasporti e per dare quello che noi buttiamo via e che per altri potrebbe essere una cosa utilissima ecco
Perché noi buttiamo via lo stato e i privati buttano via
Migliaia di di di di di cose preziose per altri che potrebbero essere utilizzate questa io faccio questo appello grazie
Eccola vuole
Per minuti con tendenza al quattro
Se voi mi fermo a tre
Sono il coordinatore regionale dell'Umbria vi porgo il saluto a nome del gruppo di Terni e del gruppo
Di Perugia siamo molto contenti che voi venite in Umbria per noi molto facile essere presenti e lo siamo stati in maniera piuttosto numerosa
Membro prima cose
Non ti abbattere
Sì orgoglioso anche se Savino Pezzotta ha fatto quelle osservazioni
Veramente dobbiamo essere orgogliosi Marcello Di Francia
E devi essere orgoglioso anche di questo incontro di questo convegno perché è un convegno promosso da cristiani sociali
Al quale i cristiano sociali hanno partecipato un mal quali cristiano sociali hanno chiamato anche altre persone che appartengono all'Ulivo ma ad altre formazioni politiche o sociali
Questo credo che sia l'unico o pochissimo uno dei pochissimi esempi di questo luogo in cui si discute di cui si si parla e in cui ci si confronta questa la prima cosa che voglio dire
La seconda cosa se non ora quando
Questo è il problema
Io non frequento molto ma
Sedi di partito
Ho frequentati con la democrazia cristiana lo frequentati con il PDS quand'è diventato DS il tempo di Torino del del nuovo partito che sorgeva che dovrà essere un partito nuovo
Adesso io sto molto frequentando il popolo dell'Ulivo
L'uomo bianco sostenuto lo abbiamo rianimato
Ha passato momenti di abbatti mento e momenti di entusiasmo
Questo particolato esercito esiste
Annibale ha perso la guerre puniche perché ha fatto gli ossificato
Noi siamo qui da undici anni
Quando dopo partito presto quando torno a casa
Mi domanderanno i cristiano sociali che sono pochi il Popolo d'ulivo che è un po'di più Nicola che hanno detto si fa non si Fausto Partito Democratico quando parte non si può ottenere il motore acceso per tanto tempo senza mai partire
Alla fine la gente si stanca
Terzo
Chi si oppone all'Ulivo alla costituzione di questo nuovo partito democratico
All'interno dei partiti che ne devono far parte perché senza i partiti il partito democratico non si fa ma senza il popolo dell'Ulivo non si fa il partito democratico il suo pone all'Ulivo
Non ha la percezione dell'OP dell'opinione pubblica e delle necessità del Paese
E autoreferenziale con se stesso e con i propri gruppi chi è nostalgico rappresenta una piccolissima parte dei partiti già costituiti mentre invece l'altro popolo l'elettorato italiano vuole nuovo partito democratico
E quando la gente vota vota per l'Ulivo
Noi abbiamo l'Italia governata bene in parecchie comuni in parecchie province nelle regioni proprio in virtù di questo simbolo di questo nome di questa realtà votare per l'Ulivo
E abbiamo una nuova classe dirigente già pronta per il nuovo partito che tutta la classe dirigente di questa Militia de di amministratori che hanno governato in nome dell'Ulivo e hanno governato bene
Ancora un'altra cosa e finisco il problema del portare dentro tutti
Che è la preoccupazione dei Democratici di sinistra
E della Margherita per cui questi partiti vanno a rilento rispetto alla Costituzione al mettere in atto a partire per questo problema per questo nuovo partito per questo partito nuovo il problema del portare dentro tutti
Un falso problema
Se è vero che il partito nuovo
Non dovrà essere semplicemente alla sommatoria dei partiti già esistenti
Il discorso di portar dentro tutte forse si vede benissimo
Perché se noi vogliamo dare vita a un partito unico
Dobbiamo dire questa il Progetto questa è la realtà questo è il metodo questa il programma questa il controllo si parte che sale sale e che non sale rimane a casa l'ultima cosa
O da ultimo finito stai tranquillo
Facciamo l'Ulivo
Probabilmente
Perderemmo forse un po'di voti pochi ma non nord perché l'Ulivo ha sempre vinto rispetto alla sommatoria dei partiti dei partiti separati ma guadagneremmo molti altri voti che ai partiti attuali dell'Ulivo non vengono a ragionare del popolo dell'Ulivo e de L'Unità io trovo fra il popolo gente che lasciata libera di votare per i propri partiti non vota solo per il Partito liberal Margherito baci sinistra ma vota per il partito socialista per l'Italia dei Valori per i comunisti e anche per Rifondazione unità unità unità
La parola Gabriella Cappiello
Sarò molto breve anche perché
Invitiamo a Gabriella Cappiello è la prima volta che vengo convegno dei cristiano sociali
Quindi il mio tipo di intervento lo volevo fare lo stesso anche se ancora tante cose non mi sono evidentemente chiare io l'avrei voluto fare stamattina e poi appunto non c'era stato più tempo e quindi ho detto abbiamo detto di rimandano al pomeriggio
E volevo Ria cenare ad due questioni che erano emersi e soprattutto con gli interventi di Marino e della Binetti
Sul fatto dei credenti non credenti o per meglio dire essere pensanti o non pensanti che mi sembrava fosse molto più bello volevo dire che essi sono sicuramente d'accordo sul fatto che su molte cose ci sono più dubbi che risposte che bisogna ascoltare le ragioni dell'altro e così via
Però volevo anche dire come mia sensazione per la storia che o no che quando nel governo di un Paese
Con continuano a permanere
Affiancate come si diceva ma non integrate sullo stile del sale del debito
La le varie diciamo identità molto spesso finisce per prevalere come dire inevitabilmente la paura di scontentare il bisogno di mediare eccessivamente fino all'annacquamento
E alla non operatività di molte decisioni e molte leggi altrimenti buone che però poi vengono lasciate svuotarsi dissenso perché dicevo presto
Perché sui grandi temi che sono stati accennati stamattina
E non li sto a ripetere
Dalla per cacciarle medicalmente assistita fino ai problemi dell'eutanasia l'accanimento terapeutico eccetera
E c'è una certa visibilità ma su tante altre questioni che sono sempre legate alla vita quotidiana delle persone soprattutto delle donne nel caso che così penso a me interessa di di più e su tanti altri temi interesse
Non viene portato avanti io in questo caso mi riferisco in particolare al discorso dei consultori familiari
A leggi sull'educazione sessuale nelle scuole che giacciono da sempre senza riuscire a trovare
Una visibilità come dire nazionale e impara cioè un'accessibilità accessibilità reale a una serie di servizi
Contraccettivi piuttosto che che realmente
Dare però come dire una qualità di vita migliore a moltissime donne italiane e oggi come oggi a moltissime donne
Migranti che cerca in tutti i modi di affluire ai servizi ma spesso non gli hanno come dire non sono accessibili per loro
Vi faccio solo un esempio e poi preferisco chiudere
Giustamente è stata fatta la
Legge per qui farmaci adesso tutte le sere di farmaci hanno abbassato il prezzo abbiamo il corner della salute nei supermercati
La vendita diretta di prodotti da banco i farmaci sono calati di Trezzo però io che come lavoro faccio pure la ginecologa oltretutto nei consultori
Il fatto che invece tutto tutte le pillole e la pillola contraccettiva non sia addirittura neppure mutuabile e quindi abbia un costo che per molte donne migranti o non migranti a volte è eccessivo e io invito tutti ecco a volte a pensare anche al quotidiano delle donne che non è solo i grandi temi ma anche pesto quotidiano grazie
Giuseppe Gianani
Giannoli scusami non ho letto bene
Bene no ciò ancora io nella mia vita ho fatto lo psichiatra il tempo pieno nel servizio sanitario pubblico
Sono Giuseppe Giannoni euro riscuote due mila settecento euro al mese mi contento perché sono infortunato e ciò mi permette anche di venire qui
Lo dico non per ci fece ma perché don Mila ni che è stato la mia guida TC ebraiche chi parla in pubblico prima di parlare che scrive su un giornale prima dello scritto deve dire quanto prende al mese perché da quanto prende si vede se è coerente alle idee
Bene detto questo
Detto questo io sono stato in giro folla gente ho tastato il polso al recente
Bene pensi cerca di dire una cosa si fa perché il giovane nella gente volti se la gente vede che i rappresentanti che dicono di fare il bene sono opponendo euro uguale sono allo stesso tipo alla stessa distanza di quelli sono per il regime capitalista come la destra
Do gente Visciano sono tutti uguali ragione è una semplificazione ma è la gente che arriva al soldo
Come per esempio direi nella Repubblica è fondata sul lavoro
Ecco poi che qualche parlamentare se ne ricordasse
è finito di S. parlamentare ritornasse al suo lavoro chi aveva prima
è concerne tasse enti come anche i sindaci si sono svolti negli enti e prendono l'ottanta mila lire all'anno cinquanta mila lire hanno ma e che ci fanno i nutrienti inutili come il loro sono inutili sarebbero Edison Napster appare se avevano un lavoro per il cantante a volte non hanno nemmeno un lavoro e la Repubblica italiana è fondata sul lavoro su quello degli altri lo so bene
Questo è quello e si sono c'è questa discrepanza c'è un empireo in cui stanno i politici
Io penso che è in gioco domani che sono andati a Genova prende le bastonate della polizia
Pongo è però certamente prendere il loro posto nella politica è ex-amante preparati ma i giochi non anteriore non siano preparati
Sono
Dunque alle elezioni noioso faccio parte di un circolo culturale di sinistra si scrisse
Approdi cosa faceva la fabbrica cosa eccetera non so come per esempio la psichiatria non ho capito commessi e nel cantiere aperto cioè quelle qui quel quel tiro quelle AN NT che vanno per aria mi sembra una cosa un po'schizofrenico forse perché io non lo capisco
Non ci sono delle persone intelligenti che hanno cercato di fare una casa bella io non lo capisco sono ignorante
Comunque noi credemmo approdi scrisse estero insolventi a mandando gli delle così degli inviti dei consigli senta e diamo che presto il prestito simili giungono a Prodi e noi abbiamo la la rispondenza mandiamo cinquecento dello sempre Dio manda una letterina li aveva avuti dall'alcol noi arriviamo andiamo avanti mandammo ancora un'altra è nella lettera era scritto quello che io ho detto a voi bene non ha risposto come io a tante persone onorevoli
Alla Rosi Bindi io ho mandato lettere solo ha risposto nessuno perché rispondono per carità loro sono intoccabili non si possono adattare a rispondere con proprio no addirittura la sia in una in in una riunione a Pontassieve in cui parte palustre si parva allora Rosi Bindi
Scusatemi ho avuto un ictus né la parola non scorre enorme come di solito mi scorreva un tempo ma comunque allora si spende come si
No grazie
Allora si è quindi pari parlavo di di questa necessità di adattarsi agli altri
Bene
Venne giustificando quello prendeva perché dovrà pagare millennio al mese per riscuotere per riscattare la pensione università bene non le bastano una pensione vol due
E dopo guardate gli uccelli dell'aria il doppio dei bei campi a bischeri abbonati disgraziati si dice così
Grazie
Grazie la parola la parola Salvatore evento
Io illustrerò soltanto due punti di un documento elaborato dopo una serie di incontri con alcuni gruppi di ispirazione cristiana Genova tra cui il gruppo agire politicamente
Il contributo dei cattolici democratici nell'ambito dell'Ulivo riguarda i contenuti dell'azione politica e l'esercizio del potere
Sul piano della concezione dell'esercizio del potere come tema centrale dell'etica pubblica i cattolici democratici devono testimoniare soprattutto con l'esempio che la politica è un servizio alla comunità
E non deve tradursi in privilegi per chi ricopre un incarico pubblico
Non può essere concepita neanche come una carriera in continua ascesa
Le competenze acquisite oggi negli alti livelli della gerarchia istituzionale
Possono essere utilizzati domani nei territori arricchendo così la cultura politica diffusa
Le retribuzioni in ogni incarico pubblico anche nella gente alla RAI e in altri settori devono essere stabiliti con la massima trasparenza e non superare certi livelli così come il numero dei mandati come scrivessimo Mbai leghe l'idea che si innamora del potere
Sa lontana dalla vita dai sentimenti sì Di Summa Nizza crede che tutto gli è dovuto
Si tratta anche di riflettere sui partiti la loro forma organizzativa
Le analisi storiche sociologiche confermano che progredisce la tendenza oligarchica della forma partito a strutturarsi intorno alla figura del capo in funzione elettorale
Occorre allora prefigurare strutture organizzative dei partiti e modalità di selezione della classe dirigente
E della e delle candidature tali da favorire una reale consapevole partecipazione garantendo l'uguaglianza delle opportunità
Di genere generazionali delle diverse provenienze culturali e sociali nello spirito della Costituzione secondo cui tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti
Per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale i partiti vanno perciò continuamente alimentati dalla pluralità di esperienze sociale culturali esistenti nel Paese
Non si deve mettere vino nuovo in otri vecchi
Ma impegnarsi a cambiare il modo di far politica e favorire un continuo ricambio
In questa prospettiva il partito dell'Ulivo dovrà essere radicato sul territorio e quindi davvero popolare dove i gruppi di potere che si formano un nuovo che si formano nel processo di governo delle società complesse non abbiano possibilità di consolidarsi di prevalere poi ci sono altre punto però mi sembrava
Soltanto appunto leggere perché ripeto due punto sono anche inerente alla discussione che abbiamo fatto oggi grazie
Grazie grazie Salvatore
Sono le sei
Riprendiamo il giro di tavolo per i nostri interlocutori
Ci sono state anche osservazioni
Non dico contraddittorio ma insomma qualche sottolineatura diversa naturalmente tra di loro forse questo è il momento anche per qualche chiarimento ulteriore Bardi
Per la verità non non saprei bene quale chiarimento precisazione fare rispetto alle tante cose che sono state dette perché tutte mi sembrano piuttosto convergenti sul risultato che sì di desidera perseguire quindi risotto linea lei in positivo un paio di cose che mi stanno particolarmente a cuore sono queste l'orizzonte del partito democratico come un orizzonte condiviso un metodo per cercare di raggiungere questo obiettivo in tempi piuttosto ravvicinati non è stato detto da alcuno cui ma in fondo è stato detto in altre occasioni perde questa una cosa che condividiamo che immaginiamo il Battesimo del partito per le elezioni europee del due mila nove quindi immaginiamo che il processo sia fino a quel punto compiuto a quel punto compiuto e questo processo io credo lo ripeto qui l'ho detto prima debba investire sulla originalità della nostra esperienza sullo originalità dell'esperienza
Italiana che io ripeto qui su due in due punti il pluralismo delle tradizioni e delle provenienze che trovi sintesi nel nuovo partito
In un manifesto di valori e di piattaforma programmatica e le primarie come modello di partecipazione se il seminario di Orvieto di cui Migliavacca il sonoro hanno parlato e fatto cenno a questi mi ricollego servirà a individuare il modo di a redigere questo manifesto comune su quale aprire questa discussione vastissime sul quale cominciare raccogliere l'adesione al futuro partito e quindi a strutturare
Il processo che consenta di riattivare quella energie quella domanda che nelle primarie sia espressa perché quella occasione è stata un'occasione fondamentale in cui i partiti hanno mostrato grande generosità e gli elettori hanno mostrato di apprezzare moltissimo questa generosità questo ponte che veniva steso tra quel dualismo che a volte si evoca tra base e vertice in quel momento quel dualismo si è assolutamente appianato c'è stato un incontro straordinario virtuoso bene se si riuscirà a riattivare quel processo e quindi a raccogliere la domanda che dagli elettori delle primarie veniva perché non era soltanto la risposta ad una occasione di partecipazione era una domanda di strutturare ulteriori occasioni di partecipazione e a dare a quella domanda diciamo la forma compiuta della adesione e della del diritto a partecipare a ulteriori decisioni io credo che avremmo fatto la cosa fondamentale che ora ci viene richiesta
Grazie
La parola adesso a Guido Formigoni
Una battuta
Gli accenti determinati e in qualche caso addirittura entusiasti dei gli interlocutori politici intorno a questo tavolo lo dico da non politico
Mi sono sembrati fortemente incoraggianti e anche per chi non può sorprendenti se consideriamo che veniamo da una storia
Complicata su questo punto e che quanti mesi fa cinque mesi fa abbiamo votato
Con una condizione in cui non c'erano lista dell'Ulivo
Sia alla Camera che al Senato dopo la spaccatura che conosciamo quindi come dire registriamo un dato di grande salto di qualità e allora mi limito a questa battuta attenzione che rispetto a questo tipo di cambiamento
C'è una grossa responsabilità che sta in capo alla classe politica e a al ceto dirigente oggi che non sia un'altra volta un falso inizio perché ho l'impressione che
Se vogliamo avviare un percorso virtuoso di crescita della partecipazione e di allargamento della democrazia intorno a questa nuova ipotesi non possiamo più permetterci fallimenti
E quindi c'è una responsabilità che
Vanno nella direzione di essere capaci finalmente di avviare un percorso irreversibile è un percorso che sia capace di parlare a chi sta fuori all'orizzonte della politica questo
Lo traduco in una battuta bisognerebbe che i nostri leader si assumano
La responsabilità di dire queste cose in videoclip di tre minuti da mandare ai giovani diciottenni di questo Paese se sono capaci di farlo e di essere letti i nomi in modo ipocrita secondo me sarebbe una buona partenza grazie
Migliavacca
Ma a me pare che la discussione sia assolutamente convergente tre spot partire dall'ultimo intervento che esprimeva in modo piacevole positivo diciamo una sorpresa
Dicendo querceto
Non siamo ad un nuovo inizio se pensiamo a che cos'è un partito
Un partito che ha fatto di come si presenta agli elettori
Di come si rappresenta nelle istituzioni
E di come dive nella società costruendo un legame con la società attraverso la quale seleziona progetti obiettivi e classi dirigenti un partito è in estrema sintesi questo
Se guardiamo a queste funzioni noi in realtà
Noi e intendo dire in questo caso DS e Margherita
Abbiamo già conferito all'Ulivo alcune delle funzioni fondamentali che sono propri di un partito
Perché
Alle elezioni politiche ci siamo presentati insieme alla Camera
All'indomani delle elezioni politiche abbiamo fatto i gruppi unitari
Della Camera e del Senato che credo siano alla prova dei fatti un'esperienza assolutamente positiva adesso si tratta di fare il terzo fondamentale e sono d'accordo più impegnativo Passo più impegnativo Passo che è quello appunto di costruire un partito come soggetto unitario con i caratteri che ho detto prima insomma
Quindi
Se non ora quando diceva mi pare il coordinatore dei cristiano sociali e dell'Umbria
Io temo che se non è ora rischia di essere mai
Perché penso che si debba fare ora perché ci sono tutta una serie di condizioni che spingono in quella direzione
C'è quello che dicevo all'inizio per la prima volta nella storia del centrosinistra
C'è forse una domanda di unità che viene dagli elettori che è più forte di quella che ci siano i vertici
C'è un'esperienza comune
Che conferma quello che ha detto anche Fassino questa mattina insomma quello che ci divide molto più il passato che non le idee per il futuro
E poi secondo me c'è anche una necessità politica e la necessità politica è che ci troviamo di fronte ad una sfida di governo assai impegnativa
Questa sfida di governo si vince combattendo anche le resistenze diciamoci la verità conservative che esistono all'interno dello stesso campo del centro sinistra
Se c'è una forte spinta all'innovazione alle riforma la modernizzazione e la costruzione di una società più moderne e più equa e questa spinta
C'è sessi organizzato torno ad un soggetto che vive nella società
Ne vive in una società che costruisce quel riformismo partecipato popolare di cui parlavo prima quindi io credo che ci siano queste condizioni
Per cui appunto questo è il momento di partire per compiere l'ultimo definitivo passo per cui questi dobbiamo darci anche un traguardo definito che è quello che diceva Mario Barbi le elezioni e europee del due mila nove e comunque c'è sicuramente io penso non solo la responsabilità ma a questo punto direi un mora un dovere
Politico e persino morale nei confronti delle tante attese delle tante aspirazioni che si sono condensate attorno all'Ulivo e io credo concludo su questo ringraziandovi
Per questo utile dibattito
Che da voi come ho potuto vedere anche oggi può venire potrà avvenire sicuramente un contributo di idee ma anche di partecipazione molto utile molto importante perché questa sfida perché questo progetto si realizza
Ed è grazie
Una battuta anch'io aveva assolutamente ragione Migliavacca
Se non è ora
Rischia di non essere mai io ho rischiato togliere il proprio se non è ora non c'è più
Perché in politica il fattore tempo è un fattore decisivo non è una variabile
Indipendente
Oggi ci sono le condizioni per fare il basso
E ci sono le condizioni nonostante tutti i problemi che ci sono delle resistenze che ci sono
Ci sono le condizioni che ci viene che ci vengono dal risultato elettorale dalla spinta dal basso da tutte le cose che sono successe in modo diffuso in questo Paese che spingono verso un'unità
Se mi è consentito un consiglio tornando alla forma partito
Se questo è il tempo si abbia il coraggio di fare
Anche sulla forma partito il passo decisivo
Non fate la federazione
Ve lo dice uno
Dicevano che fu la sua fede
Non ha saputo passare dalla Federazione al sindacato unitario
Dalla Federazione siamo tornati a questi mercati
Se il tempo è questo sia il tempo fino in fondo si assuma la scommessa la forza
E per tornare all'inizio delle cose che ho detto
Chissà
Che anche la costruzione del partito nuovo
Metto in discussione questa divisione sindacale
Così come in questo Paese
Sull'onda
Di una dimostrazione
Che le culture riformiste si possono fondere
E possono entrare in un unico percorso nuovo
Senza che nessuno abbia chi a se stesso senza che nessuno abbia dichiara la sua cultura ma con una grande capacità di mettere a disposizione quella cultura cultura degli altri una contaminazione alla costruzione di un progetto
E che il vincolo del Progetto sia l'unico vincolo
E non altri l'unico vincolo di appartenenza
Possano anche riaprire
Nel sindacato un percorso
Che veda anche lì
La fine di una separazione
Che è figlia del Novecento ma che non è figlia degli anni due mila
Mille
Mi associo a titolo personale all'auspicio io avrei voluto però la cosa al contrario dall'unità sindacale alla bene è solo
Sì brevemente perché
Ho detto prima con le sole ragioni per le quali noi abbiamo fatto il cammino più importante non abbiamo avuto false partenze abbiamo fatto un cammino che durato diversi anni
E siamo arrivati a un punto nel quale abbiamo davanti solo la scelta di onorare un impegno oppure di tradirlo
Nessuno ne parla io ho visto con quale facilità anche molti amici colleghi parlamentari hanno dimenticato la cosa non abbiamo fatto la lista dell'Ulivo alla Camera dei deputati
Dicendo agli elettori questa lista per l'Ulivo sarà seguita non potrebbe essere sarà seguita dalla nascita del Partito Democratico
La prospettiva del partito democratico fa parte degli impegni con gli elettori se noi non faremo il Partito Democratico vorrà dire che avremo tradito gli elettori e questo avrà una conseguenza
Questo avrebbe purtroppo una conseguenza sulla stabilità del sistema delle alleanze nella quale ci troviamo per cui penso che insieme alle ragioni di testa e di cuore per le quale primo detto
Che trovo indispensabile procedere in avanti a non fermarsi a non subire la spinta dell'inerzia
Credo che ci sia anche un pegno come diceva Maurizio morale
Aggiungo una considerazione
Che
Può riprende il tema che primo sviluppato dalla democrazia bipolare
Noi abbiamo un sistema elettorale che è sostanzialmente di ostacolo
Al pieno dispiegarsi di una democrazia bipolare anzi abbiamo verificato come questa brutta legge elettorale abbia largamente favorito
Il ritorno da alcune brutte abitudini
Di un tempo che pensavamo lasciato contano noi dobbiamo cambiare la legge elettorale dobbiamo cambierà la legge o laterale senza esitazione in direzione maggioritaria
E poi che è questo è un tema che divide la coalizione di governo dobbiamo avere la consapevolezza che ci sarà un giorno
Non molto tardi
Credo nella prossima primavera
Nella quale dovremo scegliere se fare fino in fondo al dovere di chiarezza dentro la coalizione o galleggiare
Col rischio certamente che una tensione dentro la collezione povere delle conseguenze importanti cioè all'orizzonte un referendum
Sul sistema elettorale che non produce un buon sistema elettorale perché col sistema del referendum
Non si può manipolare al di là di un certo limite elette deve essere come si dice auto applicativo
Però è comunque un sistema infinitamente migliore di quello attuale
Il referendum o così come
Io credo nella nostra inerzia avrebbe il consenso degli elettori se non altro per fastidio nei confronti dell'attuale sistema noi dovremmo cercare di precederlo
Non aspettare ancora una volta che si al referendum a spingere Parlamento cambiano le leggi elettorali
So che questa è uno dei temi più difficili è che non abbiamo fallito anzi abbiamo avuto un grosso successo sul terreno per la collezione più difficile quello della politica internazionale
Che riusciremo ad avere un successo sul terreno della politica economica badate che la finanziaria approvata ieri è una buona finanziaria
Che nelle condizioni date si è fatto un capolavoro di equilibrio e di realismo
Riusciremo approvare questa legge finanziaria in Parlamento
E però non dovremmo sfuggire al terzo appuntamento che quello delle riforme della nostra politica del nostro sistema istituzionale
Anche a costo di mettere in gioco la coalizione
Franco
Dicevo prima
Con una battuta sonoro quando hai finito il suo interventi con la Ica mente dico ammenda cioè così si
Non era proprio ironica
Sono state dette cose piuttosto impegnative
Ma quella che colpisce più al cuore a me ELINT sono il i due interventi di a chi
Cuore batte dove sempre stato dalle forze sociali
I partiti non hanno mai avuto tanto potere formale come con questa legge
Mai sono stati così non solo così poco legittimati dalla società
Ma così in difficoltà nel trasformare questo potere reale
In un potere di incidenza effettiva sulla società perché i poteri che contano sono tutti responsabili dal punto di vista politico
Quindi il problema che abbiamo di fronte non è un problema di piccola
Se ci aggiungiamo tu mi dicevi discorso europeo
Che anche le istituzioni stanno delle istituzioni è sempre più svuotato dei suoi poteri reali perché poteri reali ormai galleggiano globalmente
Sappiamo di cosa ce la mandi scorso analogo vale per le forze sociali
Sindacato mai è stato così auto ma mai rischia di essere così subalterno
Perché un sindacato come quello con come quello italiano con la tradizione Ikea
Che si chiude dentro il suo mestiere
Si assume una responsabilità politica grave
Anche perché poi non è vero che così autonomo perché finisce che quando tu non sei più soggetto politico gli altri pascolano e ti inducono le loro dinamiche dentro che è molto peggio
Proprio in questo da questo stesso tavolo due anni fa abbiamo fatto una tavola rotonda sulla questione che se l'autonomia dei soggetti sociali o è Progetto o non sarà perché non è più scontato
Non è più scontato
Io ricordo con una gioia immensa perché mi capitava loro di essere presidente delle anche il congresso che facemmo a Napoli in piena campagna elettorale
Novantasei
E no invitammo tra l'altro informai il cardinal Ruini di queste invita modo pro in piena campagna elettorale anche D'Alema che erano lì eccetera
E ci rende coralmente un riconoscimento
In realtà le radici vere delle olive le avete poste voi costruendo nella società danni una amicizia forte un POR corso unitario che quello che poi ha portato la grande stagione del terzo settore io parlo del mio piccolo
Non è più quella stagione
E non perché le forze sociali sono diventate più cattive presidente delle ACLI sta ancora qua davanti a una persona che stimo a cui voglio bene
Non è questo il problema
Il problema è che la stagione della rottura della programmazione negoziata della concertazione
E come dire dev'de di questa incapacità di impresa dei partiti sulla Società presa mi intendo dire tornare alle vecchie cose ha prodotto un danno grande
Ha prodotto un darmelo danno grande
Quando io prima dicevo attenzione che la concertazione da sola non basta perché non può essere il il solo il rapporto con le istituzioni a dare forma politica no no la nostalgia del vecchio partito pedagogico
Anzi il partito aperto e plurale un partito che suscita promuove iniziative ma non c'è più nessun soggetto della società che non debba essere oggi soggetto politico cito un'altra volta
Savino perché su questo punto non sono d'accordo
Ha detto una cosa su cui siamo cresciuti tutto ciò ma poi la politica ad avere anche il senso del suo limite non si può occupare di tutto sulle questioni etiche e io su questo una riserva siamo tutti cresciuti su questo
Noi oggi ci occupiamo di questioni etiche non perché i laicisti ogni integralisti hanno posto il problema ma perché il mercato è entrato mani e piedi con logiche mercantili dentro questo settore
E sta facendo disastri e se non si oppone politica laddove questo accade politica senso alto termine
Avrete bel discutere un patto sui valori comuni
è il mercato che ha drammatizzato le questioni bioetiche
Né gli integralisti cattolici nei laicisti dopo noi abbiamo costruito ma è questo Prada e questo vale per molte altre cose
Allora l'autonomia delle della società civile o è politica o non è
E il partito quel campo di forze di cui parla anche va regolato
Non ci sono solo le primarie
Costruzione del progetto programma al centro in modo permanente scusate non l'ho vista nella vicenda dell'Unione nemmeno in quella dell'Ulivo
Perché il programma ha bisogno di sapere di competenze ma poi un processo sociale
Permanente
Questo il luogo nel quale le diverse autonomia e sono in modo trasparente e non con un non ritorni più o meno e del vecchio collateralismo attraverso le forme degli amici degli amici di le associazioni dare ai idee i singoli dirigenti dare a Paesi come i soggette all'imparato i dirigenti hanno imparato che vanno dappertutto no un processo trasparente
A viso aperto che se per caso la coalizione che con cui lo stabilisci perde tu hai già comunque costruito una unità delle forze sociali attorno a un'intenzione programmatica e chiunque vince dovrà farci i conti con questa con questo amico intenzionalità programmatica che si è realizzato
Insieme per dare politicità
E per ricostruire le ragioni dell'autonomia della politica perché senza autonomia della società civile nessuna politica in grado di consista nel
Chiudiamo qui questa tavola rotonda io ringrazio ancora una volta tutti i nostri interlocutori cambiamo di scenario e
Olga e passiamo a discutere di crescita economica ed equità sociale ma penso fra dieci minuti mi raccomando non allontanatevi troppo
Ed è allora prendiamo posto
Allora vogliamo prendere posto per favore
E in fondo alla sala
Poi d'ordine
Bene concludiamo questa lunga giornata capisco anche
Una certa fatica di tutti noi
Con un momento penso io di non minore interesse rispetto agli altri che abbiamo avuto in questi due giorni molto dance
Abbiamo questa
Tavola rotonda diciamo
Animata
Da un giornalista Goffredo De Marchis di Repubblica che saluto e ringrazio per avere accettato il ruolo di animatore di questa tavola rotonda per parte mia mi limito soltanto a fare a vostro nome il padrone di casa
Ringraziando
Innanzitutto
Gli interlocutori questa tavola rotonda
Il nostro
Amico e compagno Pierre Carniti
E noi
E non aggiungono no no aggiungo altro al vostro eloquente applauso
Il dottore Piero Modiano direttore generale del San Paolo IMI
Che ringrazio devo dire che è una prima assoluta un grande banchiere in un nostro convegno ma c'è sempre una prima volta
E poi naturalmente nostro amico e compagno ministro del lavoro e della previdenza sociale Cesare Damiano
Avrei dolce
Come dire dalle discussione ecco reduce diciamo solo reduce da una prova aspra è complicata a quanto pare della finanziaria no io mi limito soltanto a dire che in questi due giorni abbiamo lungamente discusso del progetto del partito democratico come magari noi preferiremmo
Dell'Ulivo
E della sua cultura politica una nuova cultura politica è stato detto un nuovo profilo e anche oggi in media stress più delle forme che questo partito deve assumere il suo radicamento sociale la sua caratteristiche di luogo di democrazia di partecipazione
C'è un punto sul quale però avverte questa tavola rotonda che non è meno importante e che se posso fare un'osservazione da presidente non ha trovato fino in fondo una risposta nelle discussioni di oggi pomeriggio
E che diciamo i contenuti economici e sociali di questo progetto del nuovo partito o del partito nuovo come qualcuno preferisce chiamare che è una questione assolutamente decisive indiscriminati
Quando Achille Passoni interpretando anche come dire esperienze sensibilità sindacali non solo della sua organizzazione
Ma anche delle altre penso di poter dire ha sottolineato il significato per una piattaforma identitaria del nuovo soggetto politico del valore del lavoro
Ha toccato un punto che resta secondo me ancora molto da definire e se è vero che la cifra di questo nuovo soggetto il partito dell'Ulivo deve essere l'innovazione beh però questi innovazione non può non tener conto
E a questo viene qui a appunto questa tavola rotonda innovazione e sviluppo crescita competitività perché no ci mancherebbe altro ma anche solidarietà sociale coesione diritti equità sociale insomma tenere insieme l'efficienza dell'economia la competitività dell'impresa e il diritto la coesione sociale solidarietà penso che un passaggio sul quale il nuovo partito deve assolutamente deve finire
Una sua impostazione si è detto l'ho detto anche Mimmo nella sua relazione introduttiva di ieri il partito democratico dello io non può essere un partito moderato
Essere un partito riformista io preferirei riformatore ma riformista dice Mimmo solidale e insomma c'è in questo un po'l'idea di questi due poli che vanno tenuti insieme che interagiscono fra di loro ma che devono essere chiaramente definiti per dare un profilo una linea di marcia a questo partito quindi la tavola rotonda
Di questa sera è pienamente parte di questa riflessione sulla cultura il Progetto
Del nuovo del nuovo partito i suoi referenti sociali illa la sua strategia complessiva detto questo io passo la parola Goffredo De Marchis che
Il di l'animatore di questo dibattito
Va be insomma noi penso che possiamo partire diciamo da quello che
Successo ieri di cui sicuramente il ministro Damiano sa più di tutti noi anche per la mancanza di informazioni dovuta allo sciopero perché il Consiglio dei ministri è finito a molto tardi insomma quindi noi ne sappiamo solo quel poco che abbiamo sentito i telegiornali e giornali radio e e quelle notizie che erano uscite cioè la finanziaria
Allora direi che la presentazione che ha fatto che abbaglio e già sufficiente però si può partire da questo anche perché la cosa su cui hanno puntato di più i giornali
Nei giorni scorsi e che è un argomento su cui puntano
Sia le critiche sia invece il gli elogi a questa manovra economica che il tema delle tasse io pre provvisto l'ultimo giorno Bush sono usciti giornaliera ieri
C'era una vignetta di Giannelli su Repubblica l'ho messo su un foglietto come per farla vedere che è già una domanda forse molti di voi l'hanno vista faceva molto ridere si vede una famiglia con il padre
La madre davanti a un televisore che non è certo un televisore da miliardari non è al plasma insomma un vecchio televisore già da tinello un cane la nonna due bambini
E sopra c'è scritto settanta mila euro di reddito e il padre di fronte alla imbarazzo diciamo di tutti gli altri membri della famiglia leggendo un giornale dice siamo ricchi
E è riferito ovviamente al tetto all'aliquota del quarantatré per cento che è stata appunto messa diciamo per cui è stato abbassato il tetto di reddito a settanta mila euro adesso mi sembra che a settantacinque mila se non sbaglio
Non cambia tantissimo perché è chiaro che cioè cambia sicuramente cambia ma insomma non cambia la filosofia cioè per capire se come è cambiato anche il ceto medio se settanta mila settantacinque mila euro di reddito soprattutto non a caso questa vignetta esce già nelle brevissimo ma è sceso un grande giornale del Nord come il Corriere della Sera
Cioè dove probabilmente settanta settantacinque mila euro lordi reddito cioè tre mila tre mila cinquecento euro al mese netti sono cioè chi guadagna si sente diciamo ceto medio sarà una famiglia appunto come disegnata in questo in questa bella illustrazione
Allora noi qui abbiamo tre persone quindi io eccome come succede in televisione si fa vedere un'immagine che il appunto i relatori qua conoscono e diciamo si suscita un si cerca di stimolare un dibattito oltretutto
Mi sembra di poter dire che qui noi abbiamo anche tre persone che posso nomi
Stimolarlo anche da molti da molti punti di vista diversi punti di vista abbiamo c'è un banchiere
Come Modiano che i giornali magari e i giornalisti o i suoi avversari potrebbero definire banchiere rosso ma mi sembra assolutamente inadeguato
è un po'sicuramente diciamo lo si può definire vicino di di idee progressiste di centrosinistra ma sicuramente non rosso
E poi abbiamo il ministro del lavoro attuale poi e Pierre Carniti che ha conosciuto sicuramente un ceto medio negli anni della sua battaglia sindacale molto diverso da quello da quello di oggi e che quindi ci può dire anche Luigi comincerei proprio Daloui se
Questo argomento delle tasse questo tetto o con un'aliquota al quarantatré per cento l'introduzione di nuove aliquote
Può essere definito davvero un un non una macelleria sociale come ha detto il Polo ovviamente ma comunque un è una visione della società un po'legata al passato o se invece è un primo passo per davvero raggiungere attraverso diciamo nel caso dell'imposta e poi ci sono molte altre misura trave attraverso le imposte un'equità sociale quindi comincerei da Carniti e poi dare la parola Modiano e poi a quello che ne sa più di tutti noi che Damiano
Sotto
Ma io vorrei dire innanzitutto una cosa
Ad un
Ad un congresso dei economisti
Circolava questa storia
Due amici dei
Due amici decidono di fare un giro finale
In un pallone aereo statico
Salgono su questo pallone vanno nella gabbietta vanno in alto
Insomma la cosa piuttosto attraente lo spettacolo
L'importante
Dopo un po'però decidono che è ora di ritornare a casa
Per
Incominciano le procedure per abbassarsi di quota nel frattempo si alza la nebbia e insomma non sanno più esattamente dove sono
Si abbassano ulteriormente finalmente vedono
Uno in un campo
Si abbassano ancora si rivolgono a questa persona urlando dal pallone aerostatico dicono Buonuomo sa dirci dove siamo quello guarda in alto dice siete su un pallone aerostatico
Il primo amico fa al secondo si vede che è un economista perché è un economista perché dice cose giuste ma sostanzialmente inutili
Mi pare che anche su questo dibattito intorno a questo dibattito sulla Finanziaria
Si siano detti e i giornali finché sono usciti andato di loro importante contributo
Cose cose giuste ma sostanzialmente anche giuste ma sostanzialmente inutile
Il problema sul quale bisognerebbe andare in chiaro
Il governo dice sulla base di una serie di di
Elementi relativi alla situazione dei conti pubblici
Che è necessaria una mano miliardo più miliardo meno perché ho visto che alcuni giorni diminuivano ieri sera mi pare sono aumentati ma insomma miliardo più miliardo me
è rilanciare lo sviluppo ma soprattutto
Per far fronte agli impegni che abbiamo assunto a Maastricht dipendentemente dai richiami di Almunia
E soprattutto perché abbiamo un grande debito pubblico occorre fare una manovra correttiva grosso modo intorno a trenta miliardi di
Il punto è questo o la manovra è necessaria
Poi discutiamo dei loro addendi
O non serve o non serve
In queste entità per rientrare del disavanzo e quindi per mettersi in linea coi parametri di Maastricht e quant'altro
Io ho ascoltato come immagino tutti voi in questi giorni
Critiche anche un po'lucida
Ad esempio l'ineffabile Berlusconi ha detto
Mettono
Le mani nelle tasche degli italiani
Ora se bisogna fare una manovra di trenta miliardi ahimè
La debbono fare gli italiani perché gli svizzeri gli austriaci francesi consultati si sono rifiutati di pagare per mettere in ordine i nostri e inoltre con
Poi qualche bello spirito del centrodestra
Ma qualcuno anche dal centrosinistra a conferma che la stupidità non è un requisito esclusivo dei nessuna parte politica e così si colpisce il ceto medio alto perché meglio colpire il ceto medio-basso
Voi mi dovete dire
Voi mi dovete dire quali sono le alternative intanto mi dovete dire se bisogna fare una manovra più o meno di questa entità
è poco naturalmente se si stabilisce che bisogna fare no di una certa entità
Stabilire sulla base quali parametri possibilmente più eque
Bisogna distribuire i costi dove giustamente
Allora io ho delle critiche da fare alla finanziaria qui c'è il ministro gliele faccio alla fine
Non per quello che c'è o delle critiche anche su quello che c'è perché per esempio il cuneo fiscale non ho capito cos'è lo ha capito a cosa serve
Ma sono uno dei pochi in Italia la cosa sembra chiarissima per tutti e quindi come dire la la la la metto agli atti non la sollevo nemmeno
Ma soprattutto no non ho capito per esempio se cuneo fiscale o cuneo contributivo perché se l'uno all'altra cosa naturalmente i soggetti che ne beneficia Tiziano dovrebbero essere diverse ma non perdiamo gli amici con queste con queste minuzie la critico soprattutto per le cose che non ci sono
Per le cose che non ci sono vorrei fare tre ordine di considerazioni si collega un po'anche la discussione perché questo vale
Era il partito democratico il suo Progetto il suo programma vale naturalmente
Nella discussione sulla Finanziaria relativo a tre punti che io considero Cuccia primo la crescita secondo il lavoro terzo l'equità
La crescita
Allora
L'economia può crescere di più o di meno
Ma cresce sempre o quasi
Salvo naturalmente che si trovi alle prese come abbiamo avuto la sfortuna noi per un certo numero di anni con il combinato disposto di un Berlusconi alla presidenza del Consiglio di un Tremonti all'Economia come appunto è capitato purtroppo all'Italia per un periodo non brevissima
In effetti a meno che non intervengano fattori esogeni
Per dire nel secolo scorso al di là delle due guerre mondiali che sono stati fattori esogeni e anche piuttosto drammatici considerato il numero dei morti
Diciamo che i fattori di crisi mondiale nel secolo scorso sono la crisi del ventinove nel mio nonno ricordava febbraio
Abbiamo avuto la crisi del settantatré poi meno grave la crisi del settantanove Keller due crisi petrolifere
Per dire che questi fattori non sono così frequenti
Nel economia mondiale
Quando non ci sono questi fattori esterni Sogemi insomma come dicono gli economisti per usare il loro linguaggio
Di crisi o di recessione generale le economie hanno una naturale attitudine ad espandersi
La ragione è presto detto
Io produco ed il PIL cresce tu produci e dipinti cresce
Lui distrugge ed il PIL cresce
Pile prodotto interno lordo naturalmente cosa che sappiamo
Che sappiamo
Lei ripara ed il PIL cresce ancora
Noi inquiniamo ed il PIL cresce anche con l'inquinamento voi DC inquinate ed il PIL Cresci
Essi gli economisti
Calcolo di quanto commenta il PIL ed anche questo lavoro in quanto retribuito fa crescere il PIL insomma il PIL cresce sempre cresce sempre o quasi naturalmente con un andamento diverso a seconda delle congiunture dalle situazioni interno ed internazionale ma a questa boh vocazione a Vespa
Di poco o di tanto cresce sempre non è formidabile l'economia
Perché basterebbe non fare danni come ha fatto il Governo precedente e insomma abbiamo una ragionevole speranza di una relativa espansione
Ecco
Capisco che a qualcuno questo continuo aumento del prodotto interno lordo può apparire una cosa bizzarra eppure l'oggi
Nelle cosiddette economie di mercato
Il capitale ha infatti una sola ragione
Dessert crescere ed accumularsi in questo i banchieri sono anche meglio dei capitalisti e poi Modiano Modiano
Dirà
La sua vocazione di essere investito in qualsiasi attività che possa contribuire all'accumulazione dai beni materiali a quelle immateriali dagli oggetti e simboli dagli alimentari ai beni culturali alle esigenze personali a quelle collettive e giustamente qui prima è stato ricordato che questo a volte anche qualche problema sul piano etico
Dal gioco alla salute dall'istruzione alla cultura dalla procreazione alla distruzione compresa la guerra
E non ce ne facciamo non ce ne facciamo Copparo come umanità naturalmente non ce ne facciamo mai mancare qualcuno di guerra
Dall'acqua allarma tutto diviene merce se vi è una prospettiva di profitto
Se necessario si distrugge per poter ricostruire si inquina per poter risanare ma questa frenetica rincorsa in cui si esercitano particolarmente le società occidentali
I Paesi ricchi il cui noi facciamo parte per intendersi
Incomincia a presentare sempre più danni collaterali
Che minacciano sia la vivibilità che la stabilità inclusa la pace del mondo
Perché per fare soldi merci cliccando tutto bisogna mettere le mani anche con politiche aggressive e non di rado chi capita
Sulle risorse minerale energie a terra acqua etere eccetera
E questo crea inevitabilmente tensioni e conflitti
Che senso ha dunque il mito di cui parliamo come di una cosa che ci è in qualche misura imposta il mito della crescita
E dello sviluppo a prima vista per le cose che ho detto non molto se non per un punto
Che il lavoro cioè il secondo punto che voglio c'è un rapporto che non è il tre quattordici che usavamo per fare le operazioni
Un numero fisso per calcolare la circonferenza
Tra andamento dell'economia
E andamento dell'occulto
Per la verità
Qui i dati sono un po'Palmieri come quelli sull'occupazione
Perché le statistiche italiane sembrerebbero contraddire questa affermazione che ho appena fatto
Perché proprio negli anni in cui il prodotto interno lordo non è cresciuto l'anno scorso e l'altra poco
La disoccupazione sembrerebbe miracolosamente diminuita
Diceva non senza qualche ragione Disraeli che è stato uno dei capi del governo britannico nell'Ottocento che ci sono tre tipi di menzogne le Bugie le Bugie gravi e le statistiche
Statistiche soprattutto quelle sul lavoro sembrano prestarsi particolarmente
A questo rilievo per esempio
Come si fa a calcolare negli Stati Uniti la disoccupazione negli Stati Uniti basta lavorare un'ora alla settimana per non essere considerati disoccupati
Per essere esclusi dal numero dei disoccupati
Il Venezia nel corso della recente campagna elettorale lo schieramento di centrodestra chiara
Incidentalmente vinto le elezioni
Ha sostenuto che i dati sulla disoccupazione nazionale cioè da uno dei livelli più bassi in Europa erano falsi perché anche tutti i pensionati andavano conteggiati tra i disoccupati
Da noi invece anche quando non si alcuno lavoro basta ad esempio mi rivolgo gli amici del Mezzogiorno
Basta ad esempio STU Parsi di andare inutilmente per anni
All'Ufficio di Collocamento alla ricerca attiva di un lavoro come si dice per essere tolti dall'elenco detta
Dei disoccupati
Ora se invece di contare malamente i disoccupati
Dovessimo contare perché io lo considero un po'più indicativo il numero degli occupati cioè il tasso di attività invece che il tasso di disoccupazione
Forse scopriremmo che qui noi abbiamo un problema serio per il nostro tasso di attività confrontato con quello degli altri Paesi europei sviluppate è il più basso c'è l'ultrà
I più bassi
Intendiamoci bene
Anche da noi
Essere disoccupati non significa necessariamente non far nulla essere alle prese con il problema della fame come capitava alla generazione dei nostri padri
Dei nostri no
Del resto come tutte le società ricche
Anche la nostra
Almeno a dar retta alla spazio che gli dedica la televisione compresa quella pubblica io sempre un dubbio perché paghiamo l'abbonamento manus
Sono ancora riuscito a darmi una risposta e quindi non
Non vi propongo alcuna riflessione in materia
A dar retta la televisione è anche molto ai giornali allo spazio che vi dedicano la nostra sembra più la società dalla dieta che la Società della fame il che però non esclude che anche nella società della dieta ci sia chi ha fame
In ogni caso
Anche quando la disoccupazione non coincide con l'affanno significa sempre esclusione perché per quanto sia cambiata la cultura del lavoro
Ed anche il rapporto dell'uomo con il lavoro il lavoro resta elemento decisivo di identità di appartenenza di cittadinanza
Se quindi un rapporto che non può essere sottovalutato tra le dinamiche economiche è quella dell'occupazione noi ci occupiamo di crescita di sviluppo non perché è bello crescere
Ma perché abbiamo
Un problema cui vogliamo e intendiamo dare
Una risposta
Con un'avvertenza
Nel settore dell'economia di mercato
Si riduce
L'occupazione
E la produttività poca peraltro in Italia anche perché non viene investito granché
Ormai da anni è requisita dai profitti ora la sequenza virtuosa
Sulla quale nei decenni scorsi aveva risposto molte speranze anche la sinistra riformista e cioè
I profitti di oggi sono gli investimenti di domani è l'occupazione di dopodomani perché questo era il paradigma che ci è sempre stato
Proposto non funziona più
Non solo perché i profitti non si trasformano necessariamente in investimenti
Ma anche perché gli investimenti quasi sempre riducono piuttosto che tradursi in un aumento dall'occupazione
Infatti il grande cambiamento col quale siamo alle prese consiste nella circostanza che non ha assolutamente precedenti nella storia
Che possiamo produrre sempre più ricchezza con sempre meno lavoro
Nella nuova civiltà infatti produrre
Ricchezza comporta sempre meno
Estrarre più materia trasportarla e trasformarla con molti sforzi e molto Energia come avveniva nelle generazioni e nei decenni passati oggi produrre ricchezza significa sempre di più far funzionare automatismi
Trasportare informazione a velocità maggiore con meno lavoro e fortunatamente anche con meno fatica fisica il che non è proprio da buttare non è una cosa commettere Diego dobbiamo guardare in maniera accigliata
In questo nuovo scenario
Non si può non restare colpiti dal patto che il dibattito politico
Lasciatemelo dire senza un apprezzabile di Ferré percepibile differenza tra centro destra e centro sinistra
Sia dominato soprattutto dal problema dell'aumento dalla ricchezza mentre ignora e comunque rimuove quello dalla sua distribuzione compresa la distribuzione del lavoro
Il ministro Damiano che adesso è giustamente
Capaci andato quel postulato enti
Del dal Governo si propone giustamente di adottare misure per incentivare credo che qualcosa in questo senso per quel che ho letto si sia nella finanziaria
Il lavoro stabile e disincentivare il lavoro precario per dico credo perché ho visto che c'è una misura relativa ai contributi ma guardate che il lavoro precario un problema di contributi anche un problema di remunerazione
Questo è un passo necessario per correggere una distrussero distorsione altrimenti economicamente e socialmente disastroso
Ma è come Damiano sa bene non sufficiente a realizzare una situazione di pieno impiego
A questo riguardo poiché sento continuamente parlare di accordi triangolari di nuovi patti sociali di concertazione
Mi permetto di formulare un modesto auspicio non solo verso rivolto al governo ma anche alle parti sociali che cioè parti sociali e parti politiche
Non trascurino se hanno in testa il problema del lavoro non come oggetto di un inchino ora qui retorico nelle cerimonie e nelle feste comandate non trascurino anche la necessità
Di appropriate iniziative contrattuali per ridurre mediamente gli orari e ripartire diversamente il lavoro tra tutti coloro che desiderano lavoro
Senza di che il lavoro per tutti i è destinato ad essere un'invocazione nei comizi del primo maggio ma resterà un'araba Fenice
Terzo ed ultimo problema quello delle quote
L'equità dipende dalle politiche distributive
Contrattuali sia contrattuali che fiscale
Ora sappiamo che il sistema fiscale risponde all'esigenza di ottenere un gettito con il quale finanziare la spesa pubblica
Presto bene lo scopo dei sistemi fiscali
L'entità di questa specie in rapporto al PIL e la connessa a pressione fiscale e è una connotazione saliente della politica
Seguita da un governo che dà la misura sia pure in prima approssimazione dal livello dell'intervento delle istituzioni pubbliche sul sistema economico e sociale per rassicurare
Una accettabile equità nella distribuzione dei costi dell'aggiustamento il problema lungo il problema principale che noi abbiamo di fronte alla finanziaria
è necessaria una manovra i trenta miliardi timbrati sapere come distribuire i costi dell'aggiustamento e a occhio io direi che sarebbe
Un po'cervellotico dire come alcuni implicitamente dicono che quelli che stanno in base in basso nella piramide sociale debbono finanziare
La giustamente
Credo di fare una considerazione banale dicendo che l'equità e dunque l'eguaglianza
Che ci si aspetta da un governo di centro sinistra
Non siamo tutti uguali sentito oggi anche un intervento un po'eclettico
Va
L'eguaglianza che ci si aspetta non è
Un mito egualitarismo ma è il grado più sopportabile socialmente insopportabile di diseguaglianza che appunto una società cotoletta
In questa prospettiva
Conta naturalmente il livello del prelievo ma ancora di più
Come esso e distribuito
Peraltro il passaggio dal quanto al come definisce la seconda funzione delle imposte
Che è quella di indurre nel sistema economico in generale
E più specificatamente nell'assetto sociale del Paese lei modificazione che si ritengono necessarie per renderlo non solo più efficienti
Ma anche più coerente con i propositi i principi i valori espressi dalle forze politiche alle quali gli elettori hanno ha guidato la responsabilità di governare del resto se così non fosse
Che in un sistema bipolare la maggioranza dei consensi vada all'una o all'altra coalizione non avrebbe una sostanziale irrilevanza non ci sarebbe nessuna ragione per impegnarsi in una battaglia elettorale
Quindi la domanda dalla quale partire la finanziaria per il due mila sette
Corrisponde o meno a questa esigenza
La mia risposta è in buona misura si suo non entro nei dettagli delle cifre
Quello che non mi convince o che trovo meno convincente del le due osservazioni conclusive che l'assegno a a Damiano
Mi sembra invece l'orientamento del governo su altri aspetti della politica delle entrate che temo non a caso sono rimasti fuori dalla finanziaria due mila sei
Potrei fare diversi esempi mi limito a due
Che considero importanti
Il rimborso dell'Iva sull'acquisto di automobili da parte dell'impresa e professionisti lavoratori autonomi in generale di tutti coloro che dispongono di una partita IVA
Secondo alcune stime il rimborso incluso l'arretrato comporterebbe un onere di nove dico nove miliardi di euro secondo altri si arriverebbe addirittura dodici può darsi che siano entrambe le stime sballate ma comunque insomma è una cifra consistevano sì probabilmente sì ma comunque la cifra è consistente
La domanda non mi interessa adesso sapere quanto quanto
La domanda a cui io la mera e avere una risposta chi pagherà questo rimborso
Chi lo finanzierà
Nel silenzio
Per ora almeno del Governo
La mia risposta è che queste somme grosse o piccole che siano ma sono piuttosto consistenti date retta a me
è che li dovrebbero pagare gli stessi beneficiari
Attraverso un proporzionato ridimensionamento dei mille rivoli che alimentano i trasferimenti alle imprese mettete almeno loro fate l'Elenco dei trasferimenti alle imprese nessun Paese al mondo
A tanti rivoli attraverso i quali soldi molti dei quali alla fine finiscono per essere dissipati inutilmente
Finiscono al sistema produttivo senza correggere le distorsioni o ampliarne lo sviluppo
Attraverso dicevo un ridimensionamento dei Millelire i voli che alimentano i trasferimenti alle imprese e da una rimodulazione dei meccanismi di detrazione di deduzione fiscale che riguardano tanto le imprese che il lavoro autonomo la ragione è piuttosto semplice
Non è un atteggiamento giustizialista non vorrei essere frainteso
Anche a prescindere dall'evasione fiscale purtroppo diciamo significativamente diffusa tra queste categorie occorre tenere conto del fatto non trascurabile che anche grazie alle
Enormi possibilità di erosione ed elusione fiscale che sono una cosa diversa rispetto all'evasione
Per queste categorie di contribuenti le aliquote di prelievo sono virtuali quando parlate del quarantatré per cento e il quarantatré per cento per un lavoratore dipendente non pare un lavoratore autonomo perché lavoratore autonomo quella un'aliquota virtuale
Ma
Nelle pagine Giannelli lo est davvero è stato non nelle posizioni più disagiate ma insomma non è stato un lavoratore dipendente
Nel vale l'obiezione che per queste categorie l'automobile è uno strumento di produzione del reddito
Anche se una scorsa alle Marche prescelte e al relativo prezzo dovrebbe far sorgere qualche legittimo dubbio in proposito e in ogni caso
Poi chi è anche molti lavoratori dipende per molti lavoratori dipendenti l'automobile è un mezzo per andare al lavoro anche qui in Umbria quando le fabbriche sono decentrate per arrivarci l'unico modo è andarci in automobile perché non ci sono i mezzi pubblici
E non siamo in una delle regioni come dire più disgraziate anche dal punto di vista
Dell'organizzazione
Dei servizi se è anche per il lavoratore dipendente
è un mezzo
E di produzione del reddito è un mezzo per per il lavoro perché non togliamoli va anche a loro
Non ho capito perché a loro l'IVA non dovrebbe essere rimborsa capisco l'obiezione non ci sono
Non ci sono
La situazione finanziaria pubblica non lo consente e non ci sono le
Le risorse per farlo difficile da capire perché loco lo debba consentire per alcune categorie di lavoratori e non per altre io che come dire sono un povero Campagnolo
E sono ricevuto offerte in una realtà dei campagna questa raggio a me questa ragione sfugge spero come che mi venga
Ieri e in ogni caso dico stando così le cose evitiamo almeno Telos gravi o chi sta meglio lo paghi chi sta peggio perché mi sembrerebbe a proposito di equità una cosa
L'altro ultimo punto che ultimo se io ho finito chiedo di esempio riguarda l'imposta di successione che scompare così ho letto bene finanziaria
In proposito Prodi in uno dei tanti interventi che animano le feste politiche di Fini è stato
Posto questa domanda l'imposta di successione
Una ingenuità averla messa nel programma perché ci ha fatto perdere un sacco di volte
Non essendo un esperto di cose elettorali non so se la sua valutazione sia fondato oppure no
Ma quand'anche lo fosse devo dire che trovo abbastanza singolare
Che il presidente del Consiglio consideri l'imposta sulle successioni e donazioni alla stregua
Di
Un
Prodotto da valutare in termini di marketing ricorda elettorale così come trovo strano
Che alcuni esponenti del centrosinistra abbiano liquidato la questione con una sbrigativa argomentazione che il gettito di questa Regione
Imposta un miliardo di euro nell'ipotesi del suo ripristino sui patrimoni più consistenti come era grosso modo prima della sua abolizione
Sarebbe abbastanza modesto e quindi tale da non poter costituire una priorità
Intendiamoci bene anche qui
Non c'è dubbio che un miliardo l'ha portato la dimensione dalla spesa pubblica
O anche solo alla correzione da realizzare per riportare il disavanzo entro i limiti fisiologici non sia una gran cosa
Io posso ammette il gettito non sarà tale da cambiare il corso delle cose nel politico
Nelle politiche di risanamento per fare buon peso si potrebbe anche aggiungere che l'imposta sulle successioni è sempre stata aggirabili con mille espedienti difficilmente individuabili e spesso anche difficilmente perseguibile
Ma la finalità delle imposte non è solo quella di generare getti d'e anche di generare equità
Dottor termiti Oppini gravo proprio lei è fondatore mai tempo sarei anche con straordinaria voglio dire
E l'imposta di successione sicuramente è tra quelle che hanno
Una finalità sufficiente per costituire io credo un elemento distintivo e dunque anche una priorità per un governo di centrosinistra senza stare a parlarlo
Se l'osservazione come io credo che che che vada ricostituito
Già di per sé è una ragione sufficiente per legittimare l'imposta di successione ci sono altre motivazioni di carattere per così dire
Materiale
Che giustificano che la giustifica
E concludo perché sono già stato sono già stato richiamato due volte
Per dire l'esclusione dell'imposta di successione dalla finanziaria a me è una cosa che mi allarma per concludere la mia conclusione è questa quello che mi preoccupa di questa finanziaria non è tanto quello che c'è dentro mai quello che non c'è
E su questo spero come dire che il costituendo Partito democratico Crenna la fase di trasformazione della Finanziaria il provvedimento legislativo una discussione sia aperta e che possono portare da qualche parte
Allora grazie adesso diamo la parola Modiano con Carniti non abbiamo fatto nessun taglio e siamo stati
Scusatemi vuoi parlare dopo di accaniti
Non è facilissimo
Una cosa personale io non ti sento parlare di banchiere rosso l'acqua che mi in bambini secca mi imbarazza Dario diciamo sono uno che ha una sua storia privata personale e politica
Movimento studentesco da ragazzo il proprio mi sono visto stabilito al pc io ho fatto tutto quello che si deve fare per essere un uomo di sinistra ha continuato a farlo fino fino a ieri e fino a oggi
Ho fatto anche l'economista che è uno dei peccati che fosse più gravi della mia vita
Poi a un certo punto il mestiere delle vicende Man portato a fare un'altra cosa
L'accidente però il mestiere cioè essere banchiere la sostanza forse l'essere di sinistra quindi quando le due cose fossero in contraddizione smettere e la la la alla prima non la seconda
Per dire
Perché in un Paese appunto normale il banchiere fa il bravo banchiere nessuno sa e non è interessante se vota democratico Repubblica un'altra roba quindi o semi azionisti son contenti di avere un banchiere che voterà votato è stato iscritto al Pci e e fa le primarie meglio per loro se non gli piaceva da me e mi mandano a casa
Il problema e con la mia coscienza di rendere diciamo coerenti le due cose e fino adesso cerco di farlo
Sulla questione
Parto da dove ha finito Carniti la questione delle tasse di successione
Sono d'accordo che è un'omissione
E sono d'accordo che non poteva questo mi sarei stata meglio farla il fatto che sia stato meglio farla rappresenta il simbolo delle difficoltà del centro sinistra e punto di vista culturale
La tassa di successione è come la progressività delle imposte
Uno dei tabù su cui è stato costruito il patto sociale
Ottocentesco
Il sito uno dei tabù quello propria che mette in se insieme equità e crescita per cui i ricchi pagano di più
E i poveri pagano di meno pre questo mantiene larga la platea dell'opportunità questa è la cosa su cui abbiamo costruito lo Stato lista abbiamo costruito gli Stati nazionali dal Novecento
Che nessuno ha messo in discussione mai fino all'inizio degli anni ottanta
La questione di equità e crescita e fossero le due cose compatibili è una delle dei tabù della sinistra
Io non ho mai pensato da quando sono ragazzi solo che ci fosse una contraddizione fra equità e crescita
Recentemente forse penso che la crescita sia più importanti quanto pensassi quand'ero ragazzo ma uno dei paradigmi su cui la sinistra è stata unita
è proprio questo abbiamo unito tutto ciò abbiamo unito la la
La seconda internazionale col mito del della storia tappe che ti porta comunque verso il socialismo quindi Thuram fai la battaglia per la giustizia credo ti porta allo sviluppo delle forze produttive si diceva perché libera le forze produttive
Per il capitalismo le comprimeva questa una qualche da ragazzi
No ci raccontavamo no
Il solidarismo mutualistico cattolico guai se allora si fosse detto che lo si faceva per non guadagnare per non far crescere le imprese mutualistiche no si faceva perché si riteneva un buon modo di gestire
La destra ci contrapponeva
Il fatto che quando i ricchi vincono quanti quelli che vincono diventano ricchi ma sono meritevoli in quanto vincono lasciate rivincere perché trascinano di tutti gli altri se c'è ingiustizia non non se ne può fare a meno così vanno le cose
No questo è quel tutti i classici e neoclassici e il paradigma che dice della dell'uguaglianza non ci facciamo carico l'uguaglianza e la cosa che riguarda la compassione quindi Ruah il fare
No quindi la crescita sta insieme all'uguaglianza all'equità per la sinistra tutta tutta Keynes riformismo
Quindi noi ci siamo trovati tutti negli anni sessanta settanta i keynesiani riformisti repubblicani socialisti la il filone comunista marxista e il solidarismo cattolico a dire
Sulla base anche in una grande esperienza insomma di crescita del Paese
Le due cose stanno insieme questo è stato un patto fondante della sinistra fino al compromesso storico con compreso e cosa che che a me personalmente manca
La discussione di oggi ne è una prova perché il partito
Che si deve costruire pari ai cuori a tutto quel che volete ma delle parti parlare all'intelligenza e intelligenza si misura su questo su su come risolvi le antinomie le contraddizioni le riconosce le risolve i noi li abbiamo risolti fino a un certo punto la nostra storia da un certo punto in poi abbiamo arrancato negli anni ottanta
Un economista amico di Reagan che si chiama Lafferty che è un
Ha fatto una teoria
Semplice suggestiva e dal punto di vista giornalistico straordinaria che dice se voi riducete le tasse ai ricchi
Il gli introiti fiscali del paese crescono no perché sono così bravi a reinvestire cresce il PIL cresce la base impositiva ci si libera dello stato pesante
E la gente sta tutta meglio no questa è stata la l'elemento fondativo di venticinque anni di egemonia della destra egemonia però egemonia in senso proprio della destra rispetto alla sinistra nel mondo occidentale in Asia la cosa è diversa come noto
Alla cura di là se non credono e Valle crescono
Ed è questo che ci porta arretrare di fronte la progressività delle imposte al tabù della progressività delle imposte e della tasse di successione
Perché noi arriviamo alla difficoltà del centrosinistra di fare la Finanziaria in cui alzi il enormemente le aliquote più alte per cui devi alzare un pochino la liquida e medie e non rimettere assai successione perché sono anni che subiamo un'iniziativa culturale la quale abbiamo risposto in modo
Debole
Ed è il problema uno dei problemi di questa cosa che dobbiamo costruire perché questo va risolto perché se non risolviamo questa cosa e ci ha e abbandoniamo questi complessa in modo razionale
Si subisce e allora faremo le prossime elezioni vergognandosi di dire si aumenta le tasse sulle rendite finanziarie
E perché ci si vergogna da quella che non ci sarà una protesta sociale per questo argomento
Bisogna rifondare un pensiero di Condi convergenza fra equità e crescita io credo la crescita contava di Carniti ho preso la crescita sia condizione necessaria dell'innovazione non sufficiente ma è necessario un Paese che non cresce
Dove l'abbiamo conosciuto al alla metà degli anni Settanta il paese che non cresceva gli inglesi Lancôme conosciuto alla fine degli anni Settanta coi laburisti e poi Rivalta la Thatcher
E lì è il posto non sono il Paese che non cresce quello con le vetrine sfondate con le autostrade vuote no non è il PIL che fa più uno meno uno è quella roba lì
E lì vincono i forti
E non ci sono opportunità le le università si riempì si si svuotano dei poveri
Non c'è Santi
La la ricerca scientifica non produce nono non progredisce io credo che un paese è un mondo che cresca da più PDA più opportunità il pile un'imperfetta misura questo non lo sappiamo per quanto economisti
Lo sappiamo però dateci una migliore
E la preferiamo però c'è qualche correlazione fra il tasso di crescita del PIL negativo e il malessere sociale
Meglio che sia positivo e largamente positivo
La crescita fa innovazione crea opportunità il problema è l'equità crea recitavano
Se la sinistra non assume un altro valore
Rispetto all'eguaglianza e alla solidarietà
Che è quello della concorrenza e della meritocrazia temo che questa equazione
Per la prossima generazione la lasciamo chiudere alla destra
Nella mia esperienza
La parola meritocrazia è stata per lunghissimi anni
L'espressione
Di una truffa dalla lettera a una professoressa
Che mi ha formato più del libretto di Mao francamente da qui in cui si diceva la meritocrazia è una truffa
Perché in una società ingiusta i meritevoli Saleri
La cosa era tragicamente vera ancora adesso ci ha fatto fare un corto circuito perché ha detto a questo pure noi c'abbiamo detto e quindi niente meritocrazia no
E invece dobbiamo pensare ad allargare
A selezionare
A
Intervenire come Stato tutte le volte che succede che un meritevole venga compresso nelle sue potenzialità
Il che lasciatemelo dire sarà qua da banchiere in cui il mercato non prevale sulla sulle corporazioni sul monopolio lo stato che il mercato
Secerne monopolio lasciato a se stesso il mercato produce un vincitore che si becca tutto
Questo è quello che succede e quello che piace alla destra cioè piaccia Berlusconi a Bush a questo
Il mercato che piace a chi ti ha una visione del futuro diverso
E guai e più egualitario e quindi più portato allargare le opportunità è quello in cui il mercato il luogo in cui si i migliori sono messi in condizione di prevalere magari anche diventare ricchi
E lo Stato fa in modo che quando sono diventati troppo prevalgono troppo vengono li ha passati per ridare spazio al merito debole che loro rischiano di compromettere parate che quando quello che è successo negli Stati Uniti con Microsoft in italiano serve mai successo atto del compito di tre secoli ha fatto una multa di miliardi di euro per una cosina che aveva sullo schemetto diede dei computer perché andavi no compravi Microsoft e conti doveva avere internet Explorer
Incorporato che andato alcune miliardi di euro di che è come funziona un mercato
Che
è regolato in modo da far crescere le opportunità questa è un terreno di sfida su cui la sinistra secondo me ancora poco da dire
Noi abbiamo un Paese in cui c'è un pezzo di concorrenza un pezzo di non concorrenza un pezzo di quasi concorrenza
L'area in cui si compete che l'aria della industria manifatturiera e appunto
Ad essa si attribuite attribuisce il declino ineluttabile quindi questi sono fottuto non ce ne occupiamo
Rimane l'aria della della mezza concorrenza che Telecom le banche eccetera sulle quali si esercita in modo talora maldestro
L'esercizio di governo il mio punto di vista che bisogna fortemente premiare l'aria di concorrenza
Evitare di premiare l'aria di non concorrenza evitare di interferire troppo nell'aria di non concorrenza perché
La bisogna
Agire perché la concorrenza prevalga anche in quel luogo
Da questo punto di vista
Questo una dissociazione fra me me stesso però questa finanziaria che dai Cuneo
Alla manifattura e non lo dall'assicurazione alle banche
è coerente
E alle telecomunicazioni alle autostrade dopodiché io faccio anche il vicepresidente dell'Abi dirò no no è dovrò dire io non non dite a non chiedete a me di dire che sono d'accordo
Ho detto una cosa simile l'ho detto a che mi associati perché mi pare un'azione di responsabilità e mi azionisti Cima come rinuncia dei quattrini non puoi somiglia tumori però trovo che sia in ogni caso un segno di un asse strategico che si sposta premiamo il via con dei soldi dei cittadini coloro i quali possono usarli per fari innovazione occupazione se si può crescita di esportazioni e non diamo lì per una volta a quelli che normalmente occupa le prime pagine dei giornali così cominciamo ad andare bene su un percorso rispetto al quale bionda lavorare anche culturalmente assai
Allora adesso diamo la parola Damiano che punto deve limare ancora la finanziaria e quindi non ha potuto ascoltare comunque l'intervento di Modiano che era molto interessante che si può riassumere così interessante anche perché era molto dialettico con con il dottor Carniti
Che un punto fondante del Partito Democratico è praticamente rivedere alcune parole chiave della sinistra del centrosinistra le parole chiave che ha segnalato Modiano sono concorrenza e meritocrazia parole che dice lui da ex diciamo militante comunista non erano certo le sue parole d'ordine diciamo di un tempo
E che il mercato garantisce la mero tornerà meritocrazia ovviamente un mercato regolato non quello di Bush di Berlusconi perché quello di Bush e Berlusconi nel mercato dove vincono i più forti gli altri si attaccano diciamo che non ha detto proprio così ma è e questo è lo di lo definiva anche appunto rispettata se di successioni imposte equilibrio gradualità
Nel rapporto equità crescita si gioca il partito democratico l'ora adesso diamo la parola Damiano dopo questo piccolo riassunto Luís può forse vedere
Facci vedere a che punto da che parte stai insomma o magari se sta nel mezzo
Potrà una volta si diceva facci sognare però e non credo che sia il momento giusto questa Massimo io posso fare addormentare visto che si fa un po'tardi no io mi scuso per le mie fughe dal palco ma sto facendo ancora la finanziaria voi direte ma non si è chiusa sì però quasi sì però quasi
Allora sto presidiando diciamo
Argomenti di interesse per me vitale
Dunque
Partirei solo da da un da un punto sul sul sul Partito democratico questo oggetto di cui stiamo discutendo molto
Io dico questo senza volle rientrare
Nell'argomento in modo approfondito
Che a me risulta difficile immaginare una nuova formazione politica
Se prima coloro che la devono formare non si interrogano su quali sono i contenuti il profilo probatorio programmatico e valoriale di questa formazione politica
Ad esempio sui temi in cui io mi occupo sui temi del lavoro perché se non abbiamo un'identità di fondo su temi così rilevanti io credo che sia difficile costruire un partito che riunificata anime esperienze diverse quindi io parto dai contenuti perché difficilmente riescono operazioni che mettano insieme degli stati maggiori perché sono operazioni che poi non fanno molta strada
Io penso che ci sia una
A rea di elettori potenzialmente rilevante
Se si costruisce un partito democratico dichiari ispirazione riformista che coniuga la modernità con i nuovi diritti della persona del lavoro e così via
Ma bisogna appunto partire dai contenuti voi sapete che io ad esempio con Tiziano Treu una lunga frequentazione da cinque anni a questa parte che viaggiamo sui temi del lavoro a braccetto abbiamo costituito un PACS della politica come qualcuno ha detto
Terremo
I tre e il quattro novembre un convegno che avrà anche carattere internazionale sui temi del lavoro promosso da me e da Tiziano Treu con minister lavoro che arrivano dai principali i Paesi europei proprio per cercare di radicare
L'idea di una nuova formazione politica ha dei contenuti
La domanda che io mi faccio ma abbiamo un manifesto programmatico che sui singoli temi su temi di grande prospettiva
E in grado di sviluppare un'identità forte io penso che su alcuni argomenti questo
Sia già a buon punto naturalmente ci sono altre argomenti sui quali ci sono opinioni diverse e anche contrasti però di qui si parte
Il lavoro il tema del lavoro mi sembra un tema che ha fatto parecchia strada ora accanto sono questo primo argomento
E passo al secondo argomento che e quello più siamo scottante quello della manovra della manovra finanziaria
Ora
Non sono trapelate notizie io dico per fortuna ogni tanto quello che mi spiace parlo anche da ministro che per non far trapelare notizie bisogna far fare sciopero ai giornali questore molto preoccupante
Anche nonostante lo sciopero regionale riusciamo a far trapelare notizie così come vedete la fuga di una a
Sì per quanto già a WOW capiamo icona gay ha capito
Ho capito quindi la prossima volta mi riferirò a Mimmo Lucà per sapere come non fare trapelare notizie ma naturalmente dato che gli scioperi non sono a tempo indeterminato da lunedì ci sarà un nuovo scatenamento mediatico su questa fantomatica finanziaria comunque sulla finanziare io dico solo questo
Che
Sarà banale quindi mi esprimo come diceva Carniti parafrasando gli economisti dell'Est abbiamo Modiano dirò delle cose inutili intanto la finanziaria c'è stiamo dando gli ultimi ritocchi sia spero che questi ritocchi vadano nella direzione giusta perché sono ancora appunto in cauda venenum ci sono i colpi di coda ai quali
Ed è una finanziaria che tutti hanno approvato sarà una banalità ma poteva anche capitare una cosa diversa
è stata approvata da tutti
Allora qual è il punto io vorrei tanto che noi a questo punto poiché la finanziaria e formata da tre termini rigore sviluppo ed equità
E poiché come dirò secondo me anche per quanto riguarda il termine equità oltre allo sviluppo ci sono cose importanti
Mi augurerei e questa coalizione di governo
Fosse capace di fare una cosa che fin qui non è stata capaci di fare me compresa di comunicare e di spiegare al Paese esattamente il profilo
Politico e sociale di questa Finanziaria oltre che il profilo economico
Noi fin qui non siamo stati granché capaci di farlo sono prevalsi tutti
Gli elementi di confusione di divisione che voi avete come si dice osservato allora intanto c'è una prima questione che secondo me non può essere sottaciuta io sono un po'diciamo una rilievo di Carniti nel senso che sono cresciuto alla scuola di Carniti di lame di benvenuto quando erano i segretari
Confederale trovato eravamo assieme tu non te lo ricordi perché io ero troppo giovane Tore troppo importante all'epoca alla FIAT di trentacinque giorni c'ero anch'io in mezzo
Alla conclusione purtroppo negativa di quella vertenza
E ho imparato come si dice anche la semplificazione dei problemi
Il ridurre come fanno alle volte i sindacalisti all'essenziale la comunicazione dei contenuti di una vertenza molto complessa finanziaria è una cosa molto complessa
Secondo me c'è stata un po'una prevalenza lo dico penso di poter parlare molto liberamente
In un'assemblea come queste si è stata un po'una prevalenza contabile sull'impostazione politica secondo me questo è un problema
Naturalmente i conti sono cose precise però c'è anche un'impostazione politica un'anima politica che deve dialogare alla fine dare il segno di un significato che anche una manovra finanziaria deve avere per il Paese
Altrimenti si corre il rischio
Come si sia di segmentare troppo i problemi e di non fare emergere il disegno io son preoccupato di questo la domanda che mi faccio va si capisce si capirà saremo capaci di comunicare il segno di questa Finanziaria
Nato dice a un brevissimo Mission Impossible o Mission possible questo il dilemma
Dobbiamo comunicare il segno di questa finanziaria perché altrimenti il Paese potrebbe interrogarsi sul fatto che abbiamo chissà perché improvvisamente deciso
Di fare una manovra che per le sue caratteristiche straordinaria concentrate in un solo anno
Per una vocazione di rigore contabile che non ha nulla a che vedere le comune eredità che abbiamo né con le condizioni di salute del Paese io però in questo messaggio vado un po'chiarito perché non è mica tanto chiaro
Noi abbiamo ereditato dei conti disastrose non ve l'acconto perché lo sapete ma il Paese questa percezione non si non non non ce l'ha forse
Siamo stati un po'timidi nell'intuire le ragioni per le quali si trattava di fare una manovra con caratteristiche davvero straordinarie concentrata in un anno
Che portata a termine può dare per gli anni successivi l'opportunità di una ripresa importante sul terreno dello sviluppo di questo Paese
Questo mi sembra come si dice un primo punto la seconda questione ma insomma
Io non lo so io ho passato la campagna elettorale insieme a Mimmo amo dalle nostre parti da Torino
E cosa abbiam detto
Abbiam detto il secondo modulo Tremonti secondo modulo Tremonti la distribuzione delle risorse che cos'è la distribuzione delle risorse e quella torta relativamente anzi molto robusta molto grande
Di risorse che vanno ai vari ceti produttivi sociali eccetera
Berlusconi ha fatto un'operazione sappiamo quale quei sei miliardi ultimi sono un'operazione che ha premiato sopra
Stiamo facendo il contrario
Io sono contento che noi facciamo il contrario
Io sono contento se io sono contento sono contento che ci sia l'aliquota del quarantatré per cento per i redditi al di sopra dei settantacinque mila euro ultimo cifra che mi pare
Stia
Pare che sia definitiva è un po'una scala mobile questa cifra Bampo su un poggio ma comunque
Tira di qua tira di là mi sembra che l'asticella si sia fermata settantacinque sono contento
E ceto medio ma se noi facciamo l'analisi io mi fido di quello che mi dice Visco se è vero io in quella cifra ci sono due
è ovvio
Forse non sono io
A questo tavolo
Ah se è vero che quelli lì
Dai settanta mila in su sono coinvolto in questa manovra trecentosettanta mila
Trecentosettanta mila e noti quelli che hanno il tipo trecentosettanta duecento mila
Quelli che hanno ci sono trecento settanta mila
Sono trecentosettanta mila eh no no no no no è che me le invento io diciamo le cifre che ci passavi quelli quelli per i quali da settanta mila cento mila sono trecentosettanta mila ma voi sapete quale per l'OCSE non son cose che mi invento io e la retribuzione media lorda annua
Ventun mila euro
Allora io dico di cosa stiamo parlando di cosa stiamo parlando
Ma perché io non capisco più liberal stiamo parlando
Non sto facendo un ragionamento Popper istigò non sto tornando ai miei operai di Mirafiori che hanno
Quei famosi due mila due cento euro lordi mensili mille duecento euro netti che quindi sono
Venti quattro mila euro lordi su base annua
Quelli hanno il lavoro stabile
E prendono quattordici mensilità la quattordicesima un po'più piccola delle altre tredici
Hanno le ferie hanno la malattia non la gravidanza in quelle robe lì
Pagamenti quattro mila lordi
Quelle del call center ne guadagna meno le operai tessili guadagna meno
Settanta mila sta a ventiquattro come
Allora quando parliamo di ceto medio ma secondo voi il ceto medio
è rappresentato da chi oggi in Italia ha un reddito di settanta mila euro e medio
Boh Blockbuster piantiamo tali
Cantiamo la Leporini che una famiglia con un solo reddito di settanta mila chiede ve mantenere un tenore di vita di un certo livello con una famiglia di quattro persone con eccetera eccetera abbia anche i suoi problemi lo posso capire
Ma che quella cifra rappresenti il ceto medio del Paese io francamente non lo capisco statistiche alla mano fermo restando quello che diceva pr
Io quello che guadagno lo denuncio altre non è detto che lo denuncino
E quindi anche questo come si dice va considerato in questa discussione ma cioè non è che forse anche mediaticamente si deve tutte le volte cercare uno scoop un filo da tessere che faccia particolarmente impressione nel messaggio che si gira al Paese anche se questo filo e un filo che non ha niente a che vedere con una realtà
Questo stiamo montando la Panda su un ceto medio inesistente
Lara patate mi di trenta mila euro parata di quaranta mila
Fino a quaranta mila si guadagna
Io dico che va bene
Cioè fino a quaranta mila ci guadagni non ci rimette nel combinato disposto detrazioni figli perché l'assegno familiare viene portato due mila quattrocento euro su base annua
E un salario di ventun mila euro con un figlio quella persona fisica tra una cosa e l'altra a poco a quattrocentosettanta euro all'anno trenta sei euro al mese
Di vantaggio
E poco
E un terzo un quarto di un contratto di lavoro bene è un segno equitativo e se per raggiungere quel segno equitativo chi sta a settantacinque mila euro a un aggravio di qualche centinaia di euro secondo me va bene
E alla spiega io la vorrei spiegare così poi a belle alla mano un figlio due figlie tre figli quattro figli naturalmente come si dice se tu hai meno di questo parametro ventuno ventidue hai di più è giusto al di sotto ai di più al di sopra il di meno
Verso i quaranta evapora il beneficio fino ai settanta non succede niente da quel punto in poi avrai un leggero gravi
Mi sembra giusto si chiama ridisegnare una curva in segno equitativo
Dov'è lo scandalo qual è il problema
Poi vediamo il combinato disposto allora se sugli autonomi questo più questo
Lo vediamo per io dico
Che se un segno importante perché per la prima volta ma restituiamo risorse a chi queste risorse se le è viste tirar via
Ma il fatto che le retribuzioni in media abbiano avuto una battuta d'arresto deriva sicuramente da questo passaggio dirà euro
I motivi li conosciamo nessun controllo eccetera
Ma non sarà che su una retribuzione ha pesato il fatto che negli ultimi cinque anni non c'è stata una restituzione del drenaggio fiscale
Che chi ha pagato i contributi pensionistici non ha avuto nessuna rivalutazione che le tasse sul trattamento di fine rapporto sono aumentate che il ritardo nel fare i contratti
Pubblici e privati è diventato mediamente di ventiquattro mesi che il passato Governo deferenza del governo presente che ha fissato io ho voluto il due per cento e l'inflazione programmata fonte del due virgola tre di quella reale la fissava l'uno e mezzo a fronte del due e mezzo
Inflazione reale non sarà che tutta questa somma
Di cause ha portato ad una redistribuzione a svantaggio di chi stava al medio basso sì noi facciamo il contrario
Io mi sento di spiegarmi fasciato tra
Ma se non avessimo fatto contrario avremmo tradito quello che abbiamo io mi riferisco a te Mimmo perché eravamo insieme no abbattere tutte le le piazze del Piemonte quello che vi ha spiegato in tanti mesi di campagna elettorale
Io sono contento che ci sia un segno di equità
E sono assolutamente stupefatto
Che il medio diventi l'apice adesso io non sono uno scienziato ma so che cos'è quello che sta sotto quello che sta sopra quello che sta in mezzo medio ponderale non sto dicendo media rimetti così battere sto parlando di un medio ponderato ma possiamo essere d'accordo
Che oggi avere una retribuzione parlo di una retribuzione di due mila euro netti
E già per la maggior parte italiano una buona retribuzione
E così
è così perché ci sono anche quei da ottocento euro
Dal mille
Poiché ci sia un'altra parte italiani che sta sopra io sono contento
A che la media batta attorno a quelle cifre le e indiscutibile la media ponderale
Perché quei trecento settantun mila sopra ne hanno quaranta milioni diciotto e
Cioè non è che quei trecento setto otto mila sono seduti su dieci mila non sono seduti su quaranta milioni
Allora prendiamo le tabelle facciamo le statistiche vediamo esattamente come e questo come si dice mi sembra un punto devo ovviamente
Stringere
Altre manovre
Ma io sono un lavorista lo sapete io dico solo questo Piero si interrogava sto Cuneo io lo spiego così io sono nato a Cuneo e chi meglio di me può spiegare pure
Vediamo se è vero infatti me l'han fatta spiega no allora
Il cuneo fiscale
Io la ragione lo ragionata così dall'inizio e l'ho portata a casa le mie uscite che mi stanno facendo qualche scherzetto che sta cercando il parà allora
No rapine ma
Allora io ho detto
è una scossa al Paese sono nove dieci miliardi
Bene
Dividiamo la fra l'impresa il lavoro ho detto sessanta e quaranta
Sono stati tutti d'accordo mi è sembrata una buona soluzione poi abbiamo parlato di selezione per la parte sessanta che va all'impresa la selezione è stata verticale
E orizzontale quella verticale escluso determinati settori le banche e i settori delle tariffe
Per ovvi motivi
Quella orizzontale a selezionato un criterio al quale io sono non legato due volte legato ad un criterio di grande equità lo sconto va alle imprese che hanno dipendenti o che trasformeranno dipendenti a tempo indeterminato
Che è un esempio
è un esempi non è scettico ma io dico queste ricettivo vendiamo bene
è un incentivo per la prima volta mai spezziamo questa catena che si avvita al basso che fa prevalere le assunzioni instabili non standard a termine io vorrei che il prossimo anno ci fosse un'inversione di tendenza percorsi di stabilizzazione l'incentivo alla stabilizzazione
Abbiamo aumentato i contributi pensionistici
Dal diciotto al ventitré dei lavoratori parasubordinati a Progetto partite IVA associati in partecipazione degli apprendisti
Perché questo consentirà ai nostri figli di avere un miglior risultato pensionistico portare risorse nell'immediato in cambio che ho voluto ce l'abbiamo se non me l'han portata via in questi momenti
Abbiamo per la prima volta gli apprendisti avranno il diritto ad avere la tutela della malattia non ce l'aveva
E ci sarà anche per i parasubordinati e una tutela più larga della precedente per quanto riguarda la maternità
Tutele piccoli passi segni ieri mi han portato via ho fatto una lotta feroce c'è di nuovo ci sarà un fondo per l'emersione dal lavoro nero
Un fondo per la stabilizzazione del lavoro
Ci sarà l'estensione a tutto il settore della produzione del documento unico di regolarità contributiva l'obbligo della comunicazione dell'assunzione almeno un giorno prima alla l'adozione di indici di congruità
Un fondo per i disabili
Nuove norme per l'inserimento anche per quanto un fondo anche per quanto riguarda gli autosufficienti abbiamo fatto il memorandum col sindacato mi auguro entro la fine dell'anno di rivedere la normativa sugli appalti
Ci sono dei grandi segni di equità in questa manovra
Ti guardano al lavoro che guardano al reddito che guardano lo sviluppo perché questi incentivi il sessanta per cento del cuneo fiscale all'impresa lo scopo di rilanciare lo sviluppo
Io non aggiungo altro voluto dire queste semplici cose per invitare tutti a partire dammi spesso da quelle duecento norme e regolamenti che abbiamo inserito nella manovra finanziaria
Facciamo salire a galla l'anima la mission il profilo il segno di significato il simbolo
C'è
Non è una somma di frammenti indistinti e un disegno
E quando questo disegno questa traccia nella rete redistribuzione del reddito che finalmente va a vantaggio di chi ha subito uno svantaggio
Anche sociale pensate solo al fatto che i pensionati eleviamo la no tax area sette mila cinquecento euro
Tutte cose che poi lentamente emergeranno
Vuol dire che abbiamo pensato davvero al rovesciamento del paradigma redistributivo e al consolidamento di quegli elementi di rafforzamento delle tutele per quanto riguarda non solo il mondo del lavoro ma anche per quanto riguarda il problema di una spinta ulteriore alla crescita della competitività questo è un segno molto importante io dico che l'anima c'è bisogna che emerga dipenderà da noi avere questa capacità di spiegazione e comprensione di comunicazione comunichiamo il nostro disegno al Paese
Io credo che in questo modo potremo avere davvero una coincidenza importante fra quello che abbiamo scritto nel programma e quello che stiamo realizzando con questa prima finanziaria
Allora allora
Non ho capito se il fatto che sia apparsa fino adesso una soprattutto un'operazione contabile va attribuito a Padoa Schioppa o invece che una diciamo una manovra politica e sociale Van no no ma adesso non voglio vuole fare polemica no
Padoa-Schioppa fa i conti non è un problema suo nella politica
Che deve farla parte sua non è un problema di Padova si chiama sto dicendo che Padoa Schioppa da Schioppa ha fatto il suo mestiere
Rigoroso
Per far tornare i conti difficilissimi dico che la politica ha un compito fondamentale quello di dare senso senso di dare l'idea di un progetto di un valore anche in una manovra apparentemente così arida come la finanziaria finanziaria non è una manovra arida
E il segno di un'impostazione politica e sociale di un governo quindi credo che questo debba essere il lavoro che noi dobbiamo fare
Perciò
A spiegare
Luglio portavoce rivogliono portavoce del governo
Con
Contro allora
Continuiamo io volevo chiedere una cosa a tutti e tre non non penso che non abbiamo molto tempo voi
E volevo chiedere una cosa questa finanziaria viene diciamo commentata soprattutto da esponenti della sinistra
Radicale con una finanziaria che si rivolge al blocco sociale dell'unione del centrosinistra mi sembra che Damiano che l'ha spiegata benissimo e forse anche perché non ci sono i giornalisti l'ha spiegata con grande sincerità con grande trasparenza
Mi sembra che Damiano invece la la la l'abbia raccontata in un altro modo cioè come una finanziaria che redistribuisce che diciamo impostata sulla base di un'equità sociale e quindi diciamo una finanziaria
Che sicuramente premia i redditi più bassi ma che diciamo non danneggia lo si rivolge a un blocco sociale che è solo quello dei redditi più bassi
Ma si rivolge un po'a tutto il Paese cercando di coinvolgerlo in una redistribuzione delle risorse in una crescita in un investimento
Allora io mi lego così ci leghiamo anche al tema del convegno
Il partito democratico lo chiedo a tutti e tre ricominciamo da Carniti e in questo caso chiedendo
Una risposta più breve e il Partito Democratico il famoso timone riformista del governo di cui Damiano è un un esponente essendo una membro dei DS
Deve avere un blocco sociale oppure
E deve rivolgersi un blocco sociale oppure invece come secondo me dovrebbe essere come per esempio l'esperienza del New labour se voi avete seguite quello che dice Blair eccetera deve rivolgersi a tutta la società cioè praticamente perdere una sua connotazione ideologica e quando è al governo rivolgersi a tutti cercare ovviamente nei limiti del possibile di parlare a tutti i settori del Paese cominciamo da Carniti
Ma naturalmente la politica si rivolge a tutti con un
Progetto
Ed una proposta
Particolare che non da tutti è condivisa
Quindi
A interlocutori in parte preferenziale in coloro che si trovano nella condizione sociale prima
Se si propone un problema di equità è chiaro che coloro che sono in una condizione di disagio o che soffrono per diseguaglianze smisurate o considerati inaccettabili apprezzano una politica di equità e quindi
Però
Il problema del
Il partito democratico è è quello di rivolgersi sia nella fase di costituzione che dalla sua proposta politica
All'insieme del Paese le cose che ha detto Damiano non necessariamente sono condivisibili sono da coloro che percepiscono una retribuzione inferiore al due mila e cinquecento euro al mese
Non c'è ragione al mondo perché chi si trova in una situazione più confortevole non possa apprezzare la spinta a ridurre diseguaglianze ingiustificate che negli ultimi anni peraltro siano dilatate per le ragioni qui ricordate da Cesare Damiano
Il drenaggio fiscale che non è stato corretto ebbe alcune misure che sono state adottate ettari di che hanno colpito quel particolare categorie rispetto ad altre e insomma io credo che il l'ho detto credo in qualche altra circostanza forse ma anche costi anticristiano socia che il CRI
Il segreto di una buona politica
Non è quello di confortare i confortanti
Ma anche quello e sconfortante riguardo a questo serve per introdurre un elemento di equità maggiore nelle prospettive di crescita
Di crescita sociale approfitto e ho chiuso
Modiano ecco una cosa di cui io capisco bene il significato pedagogico verso la sinistra quando dice qui bisogna immettere concorrenza e meritocrazia
Il mio avvertimento verso il mito della crescita anche su un'intenzione pedagogica nei confronti della sinistra perché in nome del mito della crescita soprattutto la destra ma a volte anche la sinistra ha combinato non pochi guai
Di carattere ambientale sociale con costi umani che sono in alcuni casi risultati intollerabili
E quindi dobbiamo guardare come dire l'insieme di di di di di questi riferimenti con la laicità necessaria
Perché essi possano arrivare a dei a formulare una proposta
Ragionevole e condivisa
L'ultima battuta di Carniti mi emoziono abbastanza perché
Dato che bisogna stare tutti insieme in questa cosa nuova che tutti schierati con uno che per mestiere mio io ti dica che sono d'accordo con te se questo non si secca
Dice che si può fare fa molto piacere
è più o meno quello che io intendo
Dal punto di vista
A dello SDI questa domanda intelligente insomma ma dobbiamo avere un referente sociale noi come sinistra sicuramente sì il mio a priori e che noi siamo quelli che scegliamo il referente sociale giusto per fare gli interessi generali
Perché altrimenti non va bene altrimenti San come gli altri
Lo facciamo non per egoismo o perché sono tanti e noi prendiamo i loro voti per il poi si perde si fa così ma perché riteniamo che salvo eccezioni certi periodi di tempo che possono succedere
Perché si esagera
Quando si fanno gli interessi dei ceti popolari
Si fanno gli interessi del Paese e questo è vero
Ancora una volta questa volta qua il ristagno dell'economia italiana non è guardate il fatto che l'economia italiana è fottuto e le imprese non esportano perché le quote di mercato le esportazioni stanno gagliardamente dove sono stati nel due mila checché ne dicano
Ma perché la domanda interna è stata sgretolata dalle cose che diceva Damiano prima al punto tale che per la prima volta nella storia dal dopoguerra i consumi alimentari
In questo Paese nel due mila e quattro mila cinque si sono ridotti di poco forse un po'per diete ma io credo anche perché c'era effettivamente la storia la quarta settimana me l'ha raccontato Barilla non è che me l'ha la coda Damiano
Guido Barilla mi dice io un po'un problema che non vedi Crisi nella quarta settimana e non è che o il pane quello confezionato non ce lo siamo inventati e fa la propaganda elettorale e questo riduce le potenzialità di crescita dell'economia la redistribuzione del reddito ce l'hanno insegnato
Dai ceti che risparmiano e investono in Botto o immobili ai ceti che consumano è vantaggiosa per il PIL
Se si fa il contrario il PIL scende
Seconda cosa noi non dobbiamo fare per una politica come si diceva rigidamente classista perché c'è la questione dei meriti se tutte i realizzi quelli che investono
Non riesce a redistribuire alcunché talora e ritorno alla cosa di prima dobbiamo fare operazioni che favoriscono la propensione ad investire delle imprese l'ho detto anch'io facendo la parte sociale davanti a no a a a a a Montezemolo c'è un deficit spaventoso di profeti propensione ad investire da parte dell'impresa delle imprese queste accuse
Accusate no accreditate di essere in declino le imprese italiane le piccole e medie presso un fregate alla Cina sguazzano nel loro guardate
Lo dico io il mio problema è che non che hanno troppa liquidità per credere chiedere credito che il mio mestiere dare credito e non lo vogliono perché non gli serve non perché non crescono ma perché non gli serve
Questo significa che si essi stessi possono fare di più
La
Manovra sul cuneo a loro dà un segnale che premia i meritevoli non prega gli avventurosi o gli approssimativi è un segno che noi premiamo quella parte dei ciechi non popolari che può dare una mano che può servire
A concorrere imposizioni importante alla crescita del nostro Paese in questa direzione siamo andati io su questo faccio un appunto al centro sinistra culturale di nuovo tutta sta menata del declino ha creato un disastro culturale
Perché imprenditori che ce la facevano pensando di essere eccezione in un mondo di gente che
Era destinata ad andare a casa
I soldi li teneva da parto rimetteva nell'immobile se invece si fosse raccontato la storia vera che c'era una stagione positiva per le piccole imprese perché come è ovvio la globalizzazione serve i piccoli non è grandi grandi nascondo Bali piccolini scoprono che seppe prendono internet è un avvocato che parla inglese vanno in Cina ma prima in Cina non c'andavano per cui si scopre
Che la globalizzazione serve all'Italia più che alla caduta all'Inghilterra o gli Stati Uniti
Inghilterra e Stati Uniti
Perdono quote di mercato e voi non ci crederete ma l'Italia riguadagnò le tiene lo hanno abbia raccontato una storia ideologica in questo sbagliatissime che ha ridotto la per c'era
Compromesso la morte repressione se non lo so perché quello che volete non ha importanza è stato un errore di fatto per cui abbiamo ridotto la nostra capacità di influenzare positivamente
La propensione ad investire di chi rinvestire aveva bisogno questa è una cosa su cui possiamo correggere forse a partire da queste cose
Allora sì diamo la parola Damiano di nuovo senza altri commenti mi sembra che il dibattito è abbastanza chiaro
Ma io
Poco coi
Ma il come si dice il tempo dei dei partiti classisti mi sembra finito
Chiaramente non è più quello il tempo naturalmente
Quando prima parlavo di anni ma oggi in missione immagino che una nuova formazione politica
Riformista debba avere un'anima debba avere dei valori debba guardare a determinati criteri con i quali ispirare lo sviluppo della società voglio fare un esempio
Parlavo prima compiere che ha ha ricordato ma se non vado errato Bill Gates ha chiesto che ci sia la tassa di successione
E altri cento miliardario ecco
Io vorrei anche parlare con quelli che pensano che avendo tanto sia giusto
A Brera tasse di successione e non soltanto il contrario
Quando parliamo di commercianti parliamo di artigiani parliamo di questa parte di lavoro autonomo ci sono quelli che pagano le tasse e quelli che non pagano le tasse quelli che sono ricchi quelli che sono poveri cioè smettiamola di noi guardare a questi ceti sociali e professionali come un blocco uniforme da bambini a me e a Pietro Modiano che arriviamo da quel partito il parto come ci hanno spiegato Tusa azioni delle classi
Le alleanze le scomposizioni ma credo che questo fosse come si dice
Un modo comune ai partiti di rapportarsi con una società perché se tu giudichi un blocco che non ne esattamente il tuo blocco sociale al tempo del partito classista come un blocco omogeneo non lo scompone
Io credo che
Qual è il nostro il nostro interesse ma il nostro interesse
E quello
Di avviare una formazione politica che abbia dei contenuti ma che soprattutto sia capace lancia un messaggio io sono uno che crede fortemente allo sviluppo
Per fare sviluppo ci vuole competitività ci vuole produttività ma qui c'è la biforcazione tra noi e gli altri io penso che essere competitiva per un'azienda vuol dire per me è
Non necessariamente
Premere l'acceleratore sulla compressione del costo del lavoro e dei diritti ma invece
Accompagnare questa crescita di competitività con una riclassificazione dei diritti e i diritti contemporanei dei diritti delle nuove generazioni dei diritti degli uomini delle donne questa è la ricerca sulla quale
Noi stiamo andando anche come centro sinistra
Perché ci rifiutiamo di passare da una logica nella quale
Tramontato il tempo del fordismo e del terrorismo e della grande impresa dominante e del posto fisso e del lavoro uniforme del lunghe serie produttive
Dobbiamo necessariamente passare al suo contrario per quanto riguarda il lavoro dal posto fisso alla precarizzazione e stiamo cercando un'altra via
Una via che sia capace di contemperare la crescita dell'impresa è nell'ambito di una globalizzazione che ha bisogno di una buona flessibilità con la crescita dei diritti
Di una nuova generazione di diritti capaci di fotografare questo nuovo mercato del lavoro che coniuga flessibilità e stabilità
Ecco io credo che questo sia il nostro profilo politico e culturale e sul piano della redistribuzione anche qui ha ragione Pietro e sul piano della redistribuzione sono due scuole
Berlusconi applicata uno
Berlusconi ha detto semplicemente l'acqua scende dalla montagna al mare
Noi abbiamo detto l'acqua la tiriamo su dai pozzi
L'acqua che lui ha voluto fare scendere dalle montagne al mare era un'acqua che ha detto tu hai molto ti do di più perché dandoti di più consumerà i di più e le briciole arriveranno al basso
Si è rivelata una tesi infondata fasulla
Deleteria il paese si è fermato i consumi si sono contratti
Noi pensiamo che l'acqua si tiri dal basso verso l'alto perché
Tu hai molto Tito di più risparmi di più
Perché
Più di un polo al giorno forse non lo mangio
Tu hai poco Tito di più consumi di più se non arrivi alla quarta settimana e quindi rimette in moto anche l'economia quindi noi stiamo facendo questa operazione rovesciata io dico
E un'impostazione classista
Ma è un'impostazione di moderna visione dell'economia noi siamo moderni ne abbiamo l'impostazione moderna
Perché perché noi siamo obbligati come paese nell'Europa è scegliere la strada virtuosa della qualità se c'è qualità
Nel ciclo della produzione nei prodotti c'è qualità nella risorsa umana c'è qualità nel consumi e Glauco all'età porta
Ad andare in una direzione nella quale competitività i diritti si mettono assieme quindi per me questo è un tratto di profonda modernità evitiamo come si dice in questi estremismi verbali che dipingono da una parte questa ricerca come una sorta di ritorno ad una logica di pauperismo che non ci appartiene e dall'altra
Evitiamo di far dire a quelli che strillano perché si colpirebbero il ceto medio spieghiamolo il ceto medio non è lassù il ceto medio sta da un'altra parte
Allora faccio un'ultima domanda mi sembra di Bati è stato molto interessati faccio un'ultimissima domanda Cesare perché me lo chiede è un lavoratore dipendente che credo guadagni più di settanta mila euro ed è molto arrabbiato perché dice pago solo io
E gli autonomi pagano cioè status è che buona memoria sai quanti sono su quei trecentosettantuno mila tra settanta mila tra settantacinque mila e cento mila
I lavoratori autonomi
Lo sa solo Visco e
Forse nemmeno lui non lo so lo so solo Visco però per quanto riguarda gli autonomi faccio presente
Che anche gli autonomi sono scontenti ci sarà un innalzamento dei contributi previdenziali di almeno due punti
Arriveranno il diciannove virgola sette per cento
E ci sarà ovviamente un un'accelerazione per quanto riguarda gli studi di settore a che sarà più ravvicinata quindi anche per quanto riguarda gli autonomi come si dice c'è un intervento redistributivo equitativo
Aggiungo che per il mondo del lavoro naturalmente come ha detto c'è il quaranta per cento
Di questa manovra sul cuneo fiscale che va ovviamente in una direzione di redistribuzione perforatore di per il lavoro dipendente pubblico e privato per le pensioni e per quella parte di lavoro autonomo che sta nelle fasce come si dice
Medio-basse ovviamente c'è una sorta di equiparazione ma la parte prevalente della redistribuzione va a vantaggio del lavoro dipendente
Perfetto allora vive in Gran Bretagna siamo tutti le il dibattito è stato molto interessante ringraziamo anche voi Damiano Carniti Modiano grazie