Presentazione del Rapporto Svimez sull'economia del Mezzogiorno

Buongiorno sono Novacco
Presidente sui
In una di queste
Prime calde impegnative giornate di avvio della legislatura che tra l'altro ha costretto ad altri vetta ad anticipare
Fino a oltre le consuetudine irrituali delle attese accettare accademiche delle presenze
I tempi e gli orari di punizione di conclusione dei nostri lavori per evitare sovrapposizioni con altri impegni dalla mattinata politico sociale a Roma impegni cui noi stessi attribuiamo importanza per le connessioni dei loro contenuti con i problemi dello sviluppo del Mezzogiorno
Consentitemi di scusare come sono stato pregato di fare alcune assenze connesse a concomitanti doveri pubblici e di governo di non poca personalità
Desidero inoltre scusare anche talune assente derivanti dalla normale congestione del traffico e dei trasporti pubblici e parapubblici Nella città ma connesse anche perché non dirlo all'età certamente avanzata di non pochi colleghi meridionalistica e commedia animano la Svimez promotrice di questa ormai tradizionale manifestazione essa costituisce occasione per attirare l'attenzione del Paese sia sugli andamenti a breve del sud cui è dedicato il corposo rapporto le cui linee verranno a tra poco presentata dal direttore dall'associazione sia la sulle tendenze di lungo periodo che io stesso mi riservo di trattare in una introduzione al dibattito politico
Per il quale l'Archimede ringrazia sin da ora le personalità e gli amici che avendoci tutti confermato le loro presenze sto animeranno
Consentitemi ancora come ottimale tre messa a questa a questa manifestazione di dare lettura del messaggio fatto ci pervenire dal presidente a dare
Nel saggio edita data dieci luglio le dice cara Novacco ho appena ricevuto notizia dalla presentazione del Rapporto due mila e sei e vi faccio pervenire volentieri il mio augurio per l'ulteriore sviluppo dell'attività dalla Svimez
I vostri rapporti annuali sull'economia del Mezzogiorno
Hanno rappresentato anche per me personalmente un insostituibile punto di riferimento per l'analisi e l'individuazione di temi cruciali dello sviluppo per le regioni meridionali e dalla politica nazionale per il Mezzogiorno
Io sono convinto proseguirà la lettera del presidente Repubblica sono convinto che continuerete esercitare con la consueta severità e con spirito propositivo la vostra funzione di analisi critica e di stimolo l'Italia può contare su un potenziale di risorse è rappresentato dal Mezzogiorno come componente essenziale dalla sua competitività ed alla sua futura crescita
Ed è chiamata a rivolgere dunque alla realtà meridionale il necessario investimento di fiducia
L'amicizia Giorgio Napolitano
Esprimo il
Più vivo ringraziamento e la gratitudine dalla Svimez
Per le parole che l'onorevole Napolitano ha voluto indirizzare
E per i giudizi espressi gruppo nei nostri confronti ma anche per il messaggio che nella sua qualità di Presidente della Repubblica ha voluto attraverso di noi rivolgere al Paese
Rigore dottor Riccardo Padovani direttore dalla Svimez al quale si deve con il vice direttore dottor Luca Bianchi il coordinamento redazionale del rapporto due mila sei
La cui predisposizione impegnato l'intera nostra piccola struttura e non pochi qualificati studiosi ed esperti
Chi vuole provvederà a sintetizzare le linee del documento che risulta ora posto sotto il patrocinio del CNEL
A marcare l'interesse che un organo di rilievo costituzionale quale il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro che ringrazio anche nella persona del presidente Marzano
Per l'onore fattacci attribuisce alle riflessioni dalla nostra piccola ma ormai storica associazione che proprio quest'anno ricorda dai sessant'anni trascorsi dalla propria nascita lontano dicembre mille novecentoquarantasei
Prego il dottor Padova
In un Paese che nel due mila e cinque non è cresciuto al Mezzogiorno e seppur lievemente arretrato i principali indicatori economici evidenziano per il Sud un peggioramento rispetto al due mila e quattro con firmano per il secondo anno consecutivo un deficit di crescita rispetto al Nord
Qualsiasi giudizio relativo acquista performances nel due mila e cinque della ma creare deve necessariamente partire dalla considerazione della difficile fase che attraversa il nostro Paese nel suo complesso
In base alle valutazioni della Svimez nel due mila e cinque il PIL del Mezzogiorno si è ridotto in termini reali dello zero tre per cento a fronte di un aumento dello zero sette per cento nell'anno precedente di un incremento nullo al nord
Erano dieci anni che mezzogiorno hanno sperimentava
Segnali di recessione dalla crisi del novantatré che fu peraltro più intenso
Se si analizzano più in dettaglio i fondamentali economici del Mezzogiorno emerge come nel corso degli ultimi anni siano andati indebolendo sì proprio quegli elementi che hanno permesso al mezzogiorno di registrare a cavallo del nuovo secolo
Tassi di crescita superiori a quelli del resto del Paese il due mila cinque ha visto una battuta di arresto di quella ripresa del processo di accumulazione
Che dopo la flessione dei primi anni Novanta aveva costituito uno degli aspetti qualitativamente più rilevanti di tale crescita
Nell'ultimo anno la spesa per investimenti assegnato una riduzione dello zero nove per cento dovuta soprattutto alla flessione della spesa in macchina attrezzature e mezzi di trasporto del due nove per cento
Componente che rappresenta certamente la componente più significativa dal punto di vista tecnologico con più forte ricaduta in termini di potenzialità produttiva di medio periodo
Quanto all'occupazione che tra novantasette del due mila e due da Roma entrata nel Mezzogiorno di oltre quattrocentocinquanta mila unità facendo registrare tassi di crescita fino al novantadue anche superiore rispetto al resto del Paese
Negli ultimi tre anni si sono avuti andamenti divaricati tra le due aree con incrementi nel Centro-Nord benne seicentoventi mila occupati tra anno due mila e due due mila e cinque
Anche per effetto delle regolarizzazioni e una continua riduzione al Sud settanta mila persone meno
Altro elemento che ha caratterizzato lo scorso anno è stato il calo
Della spesa per consumi delle famiglie meridionali meno zero virgola tre anche questa è un evento che non si verificava da oltre un decennio e che temo testimonia il forte impatto sociale della crisi economica
Dunque i dati relativi all'ultimo biennio smentiscono le aspettative createsi dopo i positivi risultati registrati tra il novantotto e il due mila e due
Di un Mezzogiorno stabilmente instradato su un sentiero di recupero del divario al di là degli zero virgola volte positivi
A volte leggermente negativi come quest'anno ciò che emerge con riferimento all'ultimo decennio è la realtà di un sostanziale allineamento della crescita del Mezzogiorno il Centro-Nord un allineamento all'interno può aggiungersi di una crescita lenta nel periodo novantasei due mila e cinque il PIL del Sud è cresciuta ad un tasso dell'uno e cinque appena tre decimi di punto più che nel Centro-Nord investimenti sono cresciuti in pari misura
Occorre dunque riflettere su cosa si sia inceppato in un meccanismo che dopo una lunga fase di stazionarietà del divario fra dal settantacinque al novanta
E poi di incremento del divario Nord Sud fino al novantasei sembrava aver innescato una ripresa del processo di convergenza tra le due macroaree del Paese
In realtà immediatamente intervenuti a cavallo del nuovo secolo un anno mutato né a ben vedere avrebbe in ogni caso potuto dato la limitatezza dell'arco di tempo e la natura strutturale del problema non hanno mutato le caratteristiche strutturali dell'economia
Il tasso di accumulazione rapporto tra investimenti fissi lordi e PIL è risultato nell'ultimo decennio sostanzialmente allineato tra le due macroaree del Paese
Se quindi completamente azzerato dopo già una riduzione nei primi anni novanta quel differenziale a favore del Mezzogiorno che si era determinato a partire dagli anni cinquanta raggiungendo la sua maggiore ampiezza circa dieci punti percentuali
Tra la metà degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta nella fase di progresso dell'industrializzazione ora il fatto che una recluta processo di sviluppo è ancora lontano dal compimento come il Sud
Presente l'intensità di investimenti pari a quella di un'aria pienamente sviluppata qual è il Centro-Nord condiziona pesantemente ogni possibilità di convergenza tra le due macroregioni
Debbo dire che sotto questo profilo la domanda appunto non dovrebbe essere quella di perché non c'è stata convergenza ma come avrebbe potuto esserci con questi fondamentale dell'economia
Fondamentali dell'economia meridionale che presiedono al processo di sviluppo continuo dessert profondamente diversi
Da quelli delle aree più sviluppate del Paese e dell'Europa e allo stesso tempo rimangono diversi anche da quelli delle aree deboli dell'Unione che hanno mostrato negli ultimi dieci anni
I più sostenuti ritmi di crescita alla base di questa diversità del Mezzogiorno sta proprio la connotazione dualistica del nostro Paese
E quindi l'elevato grado di interconnessione che si sta da tre i sistemi economici delle due aree una forte e una debole interno ad uno stesso Stato una connotazione strutturale le cui prospettive di superamento restano legata ad una strategia di politica dell'offerta a lungo termine intense continua nel tempo per la promozione la redistribuzione territoriale dello sviluppo a favore del Sud
Ma una strategia per il cui efficace dispiegamento ed è questo un punto fermo del nuovo meridionalismo e però a sua volta condizione indispensabile la capacità di progresso di tendenziale espansione dell'intero Paese
E la situazione attuale quindi è sempre più è più necessaria l'assunzione di scelte di politica economica generale del Paese correntemente mirate
Ad un adeguamento della struttura dell'offerta nazionale che consenta a tassi di sviluppo significativamente più alti di quelli registrati negli ultimi anni
Il crescente progresso di integrazione internazionale dei mercati il contesto all'allargamento dell'Unione europea per la quasi totalità paesi per la quasi totalità caratterizzate da livello di sviluppo inferiori livelli medi continentali pone con più forza l'esigenza di mettere a confronto i livelli le dinamiche dei principali indicatori economici
Del Mezzogiorno non solo con quelli del resto del Paese ma anche con quelli delle altre aree d'Europa
Il Mezzogiorno si trova infatti a confrontarsi con loro ha non solo più vasta ma che cresce ad un ritmo superiore specie nelle sue aree periferiche
Nel periodo novantacinque due mila e tre le regioni meridionali sono cresciuta in termini di prodotto pro-capite valutato in parità di potere d'acquisto del tre virgola sei per cento medio annuo
Non solo meno dei nuovi Paesi entranti cinque sette per cento
Ma anche di un punto e due meno delle altre aree Obiettivo uno della UE a quindici quattro e otto
Con riferimento al solo triennio due mila uno due mila e tre la crescita in queste ultime cioè nelle aree dell'Obiettivo uno della UE a quindici è stata due volte e mezzo circa di quella delle regioni del Centro-Nord e del sud italiano tre il nove per cento contro l'uno e sette del sud
Emerge dunque una posizione di particolare debolezza del nostro Mezzogiorno chiuso in una sorta di morsa competitiva
Da un lato viene superato da Paesi deboli dell'unione che anche in virtù di un volume di risorse europee della questione maggiori ma soprattutto grazie la possibilità in quanto entità statuale di definire politiche di sviluppo nazionali più coerenti evidenziano una sostenuta tendenza la convergenza mediano pena
Dall'altro subisce le conseguenze dell'entrata nell'Unione dei Paesi dell'est europeo che per specializzazione produttiva e costo del lavoro esserci uno verso il nostro Sud una particolare pressione competitiva sui mercati continentali e lo stesso tempo determina una minore disponibilità di risorse delle politiche europee
L'allargamento dello scenario economico e la fase di rapide diffusa diffusa Manzione dell'economia mondiale
Costituiscono le condizioni attuali del contesto internazionale dunque maggiore competizione ma anche maggiori opportunità di crescita si tratta di sfide decisive soprattutto per le aree deboli come il nostro Mezzogiorno in quanto in queste aree che vi sono i maggiori margini di crescita derivanti dalla disponibilità di risorse inutilizzate
Occorre quindi analizzare le condizioni che si richiedono affinché l'economia italiana posso uscire dalle difficoltà in cui versa e all'interno di tale missione verificare quale fosse essere il ruolo del Mezzogiorno
Al riguardo l'esperienza dell'ultimo decennio
Ha mostrato che solo il raggiungimento di adeguati livelli di competitività nei settori concorrenziali può consentire al nostro sistema produttivo da un lato di non essere spiazzato sui mercati interni da nuovi competitors e dall'altro di partecipare alla crescita della domanda mondiale
Il nostro rapporto quest'anno dedicato un approfondimento proprio al tema della competitività analizzando sia gli aspetti territoriali che quelli relativi ai principali settori
Un primo approfondimento è stato dedicato alla misurazione della complicità del territorio italiano delle sue maturare rispetto all'Unione venticinque tale esercizio è stato effettuato considerando alcune dimensioni rilevanti dello sviluppo della compiti da economiche la dotazione di infrastrutture fritti
La propensione all'innovazione e alla ricerca la qualità l'investimento nelle risorse umane la vitalità economica del tessuto produttivo
L'elaborazione degli indici sintetici per le quattro dimensioni anzidette disegnano un quadro di complessiva debolezza per il Paese e collocano il Mezzogiorno quasi sempre a livelli minimi tre paesi dell'unione fortemente penalizzante risulta in particolare l'indicatore relativa all'innovazione
Per il quale anche il dato nazionale risulta inferiore al dato medio dell'unione mentre il Mezzogiorno si colloca al ventesimo posto
Superiore soltanto a Grecia Portogallo e Repubbliche baltiche
Pesa in particolare la scarsità delle risorse dedicate alla ricerca e sviluppo sia in termini di spesa in percentuale del PIL sia in termini di addetti al settore per mille abitanti la cui quota per il Sud pari ad un terzo delle quella europea
Anche nel campo delle risorse dalla formazione l'Italia mostra un gap rilevante il Mezzogiorno si colloca al penultimo posto tre venticinque Paesi se al di sopra solo della cresce
Per quanto riguarda la dimensione che si è definita dalla vitalità economica del sistema produttivo
Mezzogiorno con valori di appena il cinquantasette per cento della media della UE a venticinque può occupare l'ultimo posto delle graduatorie non paga
I due elementi che contribuiscono ad abbassare l'indice sintetico sono soprattutto ridotto grado di internazionalizzazione
Ridotto volume degli investimenti fissi lordi per abitante
Pari al sessantacinque per cento dalla media europea a fronte del centootto del Centro-Nord e di valori sempre rispetto alla media europea del centoquarantaquattro per la Spagna centottantacinque per l'Irlanda novantacinque per Grecia e Repubblica Ceca e infine per il Portogallo ottanta per cento quindi anche in questo caso del Paese più basso superiore al Mezzogiorno
Nella media del periodo due mila due mila e quattro il flusso degli investimenti esteri è stata in Italia di duecentosessantaquattro dollari per abitante contro i novecento dell'Unione Europea
Tra le due ripartizioni però nel nord il livello e di duecentosettantuno dollari nel sud di appena sedici dollari per abitante
Il quadro si stenta sinteticamente richiamato pone quindi il luce criticità di modello di sviluppo nazionale che nel caso del Sud divengono vere e proprie patologie
Il persistente ritardo del mezzogiorno sotto il profilo dell'integrazione internazionale costituisce dunque un aspetto centrale di problemi di posizionamento competitivo appena richiamati
Il grado di apertura internazionale della ripartizione meridionale comunque misurato rimane ancora al di sotto del suo potenziale e che rappresenta al tempo stesso un effetto e soprattutto in prospettiva una causa importante del suo ritardo di sviluppo
L'incidenza percentuale dell'esportazione di merci meridionali sul totale nazionale è stato nel due mila e cinque pari all'undici virgola sei per cento
Sul commercio mondiale la quota del Mezzogiorno e dello zero virgola quattro per cento a fronte del tre tre del Centro-Nord
Ora con riferimento agli ultimi anni il quadro che emerge indubbiamente articolato se da un lato non si può negare che le esportazioni del Sud nel Complesso
Siano complessivamente sfuggiti alla crisi che ha colpito quelle del Centro-Nord riuscendo a mantenere invariata la propria quota di mercato mondiale nell'ultimo decennio
Dall'altro però l'analisi delle tendenze settoriali evidenza un impoverimento del modello di sviluppo del Mezzogiorno
Con la perdita di slancio in qualche caso la crisi palese dei sistemi locali di piccola impresa e delle produzioni leggere per il consumo che avevano caratterizzato con il loro dinamismo la fase di convergenza degli anni novanta
In altri termini una minor inefficienza dinamica della specializzazione internazionale del Mezzogiorno rispetto al Centro-Nord può essere vista anche come riflesso di tale impoverimento
Nel senso che la performance di export del sistema economico meridionale sempre più strettamente determinata dalle poche grandi imprese a controllo esterno
Operanti in settori di base della vecchia industrializzazione per quanto riguarda il grado di internazionalizzazione passiva la quota di investimenti SD
Diretta dall'Italia sul totale dell'Unione Europea pure leggero mente risultata nella media del periodo due mila e due mila e quattro solo del quattro e sei per cento
Le differenze tra l'Italia e principali paesi europee emergono da diversi indicatori in particolare se si considera l'incidenza dei flussi di investimenti esteri rispetto al prodotto interno tra due mila e due mila e quattro gli investimenti esteri in rapporto al PIL sono stati in Italia l'uno virgola due per cento a fronte del sedici essendo d'Irlanda dell'otto dell'Olanda del cinque per cento della Spagna e del quattro virgola cinque medio dell'Unione Europea
Inoltre la gran parte degli investimenti esteri si concentra nelle regioni del Nord per l'ottantatré per cento la quota del centro Italia è più bassa nove sette nel caso del sud la quota è di appena lo zero virgola sette per cento degli investimenti italiani
Diretti esteri nel Mezzogiorno
Il modello di specializzazione dunque come detto ha subito un un ulteriore impoverimento permangono e continuano a sovrapporsi più problemi
Quello di un ENI adeguatezza della struttura settoriale dell'offerta quello di una fragilità generale del tessuto delle piccole imprese e quello di un territorio che non riesce a conseguire livelli di attrattività
Di altre aree il ritardo dell'Unione europea e al cospetto di questi problemi che occorre recuperare un ruolo più incisivo della politica industriale
Attraverso un'ampia articolata azione volta a promuovere e sostenere l'innalzamento della dimensione di impresa l'evoluzione del modello di specializzazione e l'attrazione di investimenti esteri
Si tratta di obiettivi impegnativi che si conseguono anche in virtù di una convinta azione di politica economica complessiva
Nonché di una parità di misure non tutte di carattere finanziario è però innegabile che viene necessità di assicurare un ammontare di risorse adeguato certo e costante nel tempo
Al contrario a partire dal due mila e tre le risorse per gli incentivi soprattutto quelle della politica regionale sono diminuite e ancora più si sono contratte quelle destinate al s'industria al manifatturiero in ragione di un processo di redistribuzione settoriale
Delle agevolazioni della legge quattro ottantotto nel complesso gli incentivi sono passati nel Mezzogiorno
Da sette miliardi di euro nel due mila e uno a quattro virgola cinque del due mila e quattro e nel due mila e cinque hanno registrato un'ulteriore riduzione collant
Pressoché totale inattività della legge quattro ottantotto in effetti anche negli altri Paesi della Comunità europea gli incentivi diminuiscono
Ma ne pensi ritardo in ritardo soccorrono misure estese a tutto il territorio nazionale e segnatamente vige una fiscalità di compensazione o di vantaggio che l'Italia non ha potuto introdurre con riferimento al solo Mezzogiorno quindi partiamo da qui dalla fiscalità di compensazione
Perché su questo versante che si gioca in buona parte la partita dell'attrattività territoriale
La possibilità di offrire una fiscalità di compensazione sin qui negato dall'Unione Europea merita quindi di essere presa in considerazione si tratta di comprendere in che termini la questione possa essere riproposta appunto in sede europea
Ma anche con attenzione alla necessità di non disperdere inutilmente le risorse il problema che si pone nel nostro Paese cioè quello anche di applicare una fiscalità con attenzione a principi di selettività
Territoriali e settoriali atteso che privilegi accordati per esempio al settore finanziario appaiono non desiderabili oltre che costosi per quanto riguarda il profilo di legittimità all'Unione europea come nota sin qui ritenuto distorsiva per la concorrenza l'introduzione di regimi fiscali differenziate all'interno di uno stesso Paese e non distorsiva invece la previsione di regime fiscale di favore sì applicate agli Stati nel loro interezza
Da un punto di vista che finisce penali per penalizzare esclusivamente il Mezzogiorno essendo l'Italia con la Germania il solo Paese dualistico nell'ambito del l'Unione a venticinque
Ciò detto anche la ricostituzione di condizione di Azzaretti vita condizioni passive via politiche di contesto di eventuale fiscalità di vantaggio non può essere da sola una garanzia assoluta di sviluppo
Si è mostrato esservi un notevole differenza divario tra il potenziale di attrazione delle regioni italiane l'effettiva capacità di attrarre
Questo divario si spiega in gran parte con un negativo perfetto paese inefficienza della pubblica amministrazione inefficacia del sistema legale di tutela dei diritti di proprietà
Ma la stessa inefficienza della pubblica amministrazione include la mancanza di nazioni pubblica d'incentivazione ricca di argomenti ben orchestrata continua e trasparenti
Finora vi è stato un solo strumento di politica industriale che ha lavorato efficacemente nella direzione indicata al contratto di programma
Ma diversamente dal passato quando tale tipo di contratto ha favorito la localizzazione di investimenti nel maggior impresa italiana deste negli ultimi anni ha prevalso il sostegno a consorzi di piccole e medie imprese
Da ultimo a partire dal due mila e tre lo strumento per l'attrazione degli investimenti esteri diventato il contratto di localizzazione la cui gestione è stata affidata sviluppi taglia ma i risultati tardano ad arrivare
Per quanto riguarda la politica industriale nazionale è certamente importante adottare misure volte al superamento della competitività
Che possono racchiude Psi nelle cosiddette politiche orizzontali nel senso che riguardano tutti i settori tutte le aree territoriale occorre peraltro tenere conto del fatto
Che queste politiche hanno bisogno di tempi lunghi per realizzarsi o quanto meno manifesta nel loro positivi effetti con lentezza non possono quindi fornire già nel breve periodo un impulso determina determinante alla modificazione del modello di specializzazione
Quindi in questa prospettiva è legittimo promuovere azioni lungo altre tre direttrici progetti di cooperazione con le altre grandi economie europee progetti nazionale di valenza strategica per l'evoluzione del modello di specializzazione
Politiche non protezionistiche di gestione contenimento della crisi suscettibili di essere superati queste stesse direttrici possono servire da coordinate per le regioni
Alle quali in buona parte oggi demandata la politica industriale le Regioni paiono chiamate a lavorare su due fronti il primo è quello delle filiere locali o interregionali ed è certamente parte di un orizzonte di più breve periodo il secondo è quello delle città autentico perno dello sviluppo soprattutto in questa fase di straordinaria intensa trasformazione delle modalità di produrre di consumare
Il Mezzogiorno non è certo la patria dei distretti è però terra di città città storiche carichi di problemi ma anche di cultura e creatività in cui possono svilupparsi moderni insediamenti industriali nuovi snodi logistici grandi strutture di distribuzione è questo l'ultimo ma non il meno importante tassello di un pieno recupero della politica industriale in Italia
Nel corso della legislatura appena conclusa grande attenzione è stata dedicata rilancio infrastrutturale del Paese
La strategia di interventi ha fatto perno sulle grandi reti e sui grandi progetti infrastrutturali
Ma i risultati sono poco evidenti e nonostante l'impegno profuso gravano sul futuro di queste opere forti incertezze circa la reale possibilità di portare a termine un programma ambizioso almeno rispetto alle reali capacità tecnico-amministrative e finanziarie messe in campo
Dal punto di vista delle quantità complessiva della spesa per investimenti pubblici occorre rilevare che la spesa in conto capitale del complesso degli enti della pubblica amministrazione
è risultata nel Mezzogiorno assai inferiore non solo alla quota indicata come obiettivo peraltro insufficiente nei documenti governativi quarantacinque per cento del totale nazionale
Ma anche tendenzialmente calante l'incidenza sul totale italiano è sceso infatti dal quarantuno virgola due del due mila e uno
Al trentasei otto nel due mila e quattro valori inferiore anche al solo peso naturale del Mezzogiorno pari al trentotto e cinque per cento
Media di popolazione territorio
Le cause di questa andamento possono essere individuate nelle difficoltà di avvio dei programmi comunitari
E nella loro limitata addizionalità ma soprattutto il mancato rispetto del vincolo di destinazione del trenta per cento della spesa ordinaria in conto capitale dell'amministrazione statale
Dal punto invece di vista della qualità degli interventi infrastrutturali posti in essere si segnala un indebolimento progressivo della linea strategica
Che aveva identificato nelle grandi reti infrastrutturale le priorità di intervento nella legge Obiettivo il più significativo strumento l'elevato numero di opere progressivamente inserito nel programma della legge Obiettivo dalle cento il dalle iniziali centodiciassette la duecentotrentatré dell'ultima stima ne ha reso assai problematica sia l'attuazione che la gestione finanziaria occorre dunque in questa fase cercare di concentrare le risorse più sempre più difficili da reperire visto lo stato della finanza pubblica su significativi progetti di sviluppo socio economico e territoriale
La maggiore attenzione a temi come la logistica delle merci e delle persone l'internazionalizzazione delle imprese dovrebbe indurre a definire coerenti Progetti
Nel quale l'infrastrutturazione Possa svolge un ruolo essenziale di servizi alla collettività e alle imprese e di apertura integrazione del territorio le varie scale dimensionali
Uno specifico approfondimento del rapporto è dedicato quest'anno proprio al ruolo e la prospettive della logistica nel contesto euromediterranea
In una prospettiva nella quale crescenti rilevanza assumono i grandi nodi di scambio le grandi reti viene naturalmente ad esaltarsi il posizionamento geografico di aree
Che come Mezzogiorno possono svolgere le funzioni di partenza e di arrivo dismessa mento lungo le grandi dittici commerciali tra Mediterraneo ed Europa continentale tra quel tutti ma e l'Est asiatico
Lo sviluppo logistico può quindi costituire per il Mezzogiorno un'opportunità di crescita ecco economica anziché solo per questa sua funzione di transito
Ma partendo da questa è possibile ipotizzare un complessivo progetto di sviluppo oltre che per le attività direttamente connesse alla mobilità dei flussi commerciali anche per quelle legate alla manipolazione delle merci
Prima della loro collocazione finale sui mercati
Ora le stime di crescita sulla crescita dei traffici commerciali pongono il Mediterraneo come l'aria relativamente più dinamica d'Europa la domanda di traffico marittimo import-export tra cinque mentre mi porti permetteranno nei prossimi dieci anni
Si prevede crescerà ad un tasso medio annuo del sei per cento
Di fronte a questa prospettiva però così favorevole di crescita dei traffici un serio limite lo sviluppo della logistica del Mezzogiorno è costituito dalla carenza delle dotazioni di infrastrutture un vero e proprio vincolo infrastrutturale rappresentato dall'intermodalità interculturalità
L'indice sintetico della dotazione di nodi di scambio presentato nel rapporto netta chiara indicazione il livello dell'area meridionale pari ad appena un quinto della media nazionale
La più evidente dell'opportunità infrastrutturale è costituita invece dai porti
La cui diffusione nel Mezzogiorno più ampia ma anche in questo settore permangono deficit rilevanti con una dotazione funzionale dei porti meridionali intermedia costi magazzini e piazzali nettamente inferiore alla media
Le azioni da possederne polo da porre in essere dovrebbero evidentemente con volgere non solo Mezzogiorno ma l'intero Paese ed il suo assetto economico infrastrutturale in termini di pianificazione di veri e propri Absi infrastrutturali come porti collegamenti delle reti locali e nazionali e quelle europee come i valichi alpini regolazione dei mercati nel settore meno concorrenziale del trasporto e delle infrastrutture sviluppo delle imprese logistiche di trasporto in un settore come quello logistico un approccio nazionale che valorizzi strategicamente le potenzialità del Mezzogiorno appare non solo auspicabile ma necessari ed urgenti
Solo d'una scala territoriale ampio unitaria che faccia insieme riferimento al Paese mezzogiorno nella sua dimensione di maturare a è possibile concepire e progettare politiche realmente in grado di promuovere e sostenere l'espansione del settore
I tempi per avviare un progetto così impegnativa cogliere un'opportunità che di interesse nazionale e non solo per il Mezzogiorno
Sono però realmente stretti la concorrenza internazionale di altri Paesi del Mediterraneo Staggia manifestando chiari segnale di accelerazione in diversi ambiti di interesse logistico
Mentre l'Italia rischia un rallentamento perfino un arretramento come già avvenuto nel caso di Gioia Tauro che per mancati adeguamenti ha visto mettere in discussione il proprio primato sul tram Ship mediterranea a favore del porto spagnolo di Al Jazeera s'quindi ora lentamente un arretramento anche in settori nel quale la leadership sembrava consolidata standard non mostrare una capacità non solo di reazione ma anche di visione strategica
Dunque perché il Paese torni a crescere come richiamato il governatore
Dalla Banca d'Italia Mario Draghi nelle scorse settimane
è necessario per immettere nel circuito economico tutte le risorse disponibili ovunque esse siano nel nostro territorio in tale ottica grande può essere il contributo che può provenire dal Mezzogiorno
Ma perché ciò si realizzi occorre essere consapevoli che non basta il contributo delle energie imprenditoriali operanti nell'aria occorre anche riuscire a creare le condizioni per attrarre nel territorio meridionale risorse progetti dall'esterno
Un obiettivo che non può prescindere dalla definizione di coerenti interventi di politica economica finalizzati alle realizzazioni di condizione di contesto produttivo competitive
In questa sede se ne sono richiamate alcuni e tra essi quello nel campo della produzione della logistica
E in particolare quelli volti ad un regime di vero vantaggio fiscale nella macroarea vero in quanto riservato al solo Sud un effettivo vantaggio fiscale deve essere chiaro
Non rappresenterebbe un certo un regalo né una protezione degli operatori locali e sosterrebbe invece un importante fattore aggiuntivo di attrattività
Rispetto alla sola nuova centralità geografica del Mediterraneo affinché nuove potenzialità di sviluppo già presenti nel Mezzogiorno
In termini di disponibilità di giovani con elevato grado di formazione o di possibilità che potrebbero determinarsi l'attrazione di flussi di capitali internazionali possano realizzarsi
E ridare slancio un sistema Paese che ha bisogno di trovare nuove frontiere di sviluppo
Grazie
Grazie dottor Spada Dottor Padovani direttore dovrebbe rivedere l'esposizione delle leader rapporto sull'economia
Come nota tentato prima purtroppo le condizioni ci stanno costringendo accelerare un po'i tempi di esposizione e di svolgimento iniziativa e quindi spero che anche se siamo riusciti fino a questo momento ha fare un'esposizione sintesi assai equilibrate denaro molle assai rilevante di dati statistiche giudizi contenuti nel rapporto e su cui spero e penso si soffermerà nei prossimi giorni l'attenzione sia dalla politica sia dalla stampa nazionale meridionale più sensibile ed attenta
Spero di essere perdonato se Miroglio spesso la parola per esporre alcune riflessioni che mi auguro possano essere utilizzate nel dibattito che seguirà e cui interlocutori sono tutti presenti o attenti
Le mie la vi è una riflessione
Da oltre quarant'anni birra i rapporti si dimezza sull'economia del Mezzogiorno forniscono una accurata e non controversa documentazione quantitativa
Sui termini in cui nel tempo si svolgono essi si pongono estiva e variano un po'di più un po'di meno in assoluto nel Sud nelle sue regioni o nel confronto con questi avviene in altre parti del centro nord la restante Europa e del mondo con cui siamo in competizione dei mercati gli indicatori dalla realtà dell'economia del lavoro
Le analisi territoriali anche il dettaglio verso i localismi e fin verso i fili d'erba non ci hanno mai impedito di esprimere nostri sintetici giudizi macro sull'economia e sul sociale
Convinti come siamo sempre stati che le scelte di governo del sistema quando tali scelte sono fatte in funzione di obiettivi volontari spicci
Possono certo essere illuminate dalle specificità e dalle micro realtà ma si fanno sui grandi numeri e con riferimento a territori vasti
L'accento che noi dalla Svimez mettiamo dagli anni Cinquanta su dualismo nazionale
Che è assai più che non la somma dei divari degli squilibri dei ritardi delle storture regionali e territoriali
E frutto della peculiarità con cui geografia ed economia si collocano la nostra Italia paese stretto e lungo posta in mezzo al mare che presenta confini terrestri solo con l'Europa continente l'Italia e anche per ciò un Paese caratterizzato da un profondo dualismo un paese cioè in cui gli indicatori di benessere e di malessere
Il ricchezza e di povertà di occupazione e disoccupazione distorto occupazione
Si collocano lungo una scala nord-sud che non conosce significative eccezioni
Certo si tratta di una scala di venti gradi di territoriali che vede una sequenza di differenziati livelli ma ciò non impedisce di cogliere le linee divisorie di aggregazioni
Egli aggruppa venti Diversi riconducibili ad una finale lettura aggregate dualistica dalla realtà
Con questo non si vogliono negare anzi si riconoscono ed assumono le specificità dei luoghi Comuni Province metropoli città circoscrizioni quartieri cui ciascuno di noi è certo legato è affezionato
E che magari per tanti aspetti consideriamo l'ombelico del mondo in quanto è in puntuale i luoghi che risiedono le nostre radici e matrici per i paesaggi per i dialetti per i cibi Neri Parenti per gli amici e pertanto ma se vogliamo guardare i territori in funzione del livello di reddito e di benessere di cui i nessi si gode non si può certo ragionare nessun'mille paesi nessun cento province città e lo stesso numero dalle venti regioni la giusta dimensione di cui parlava Adriano Olivetti
Non appare praticabile per le scelte strategiche
Che tendono a comportare alternative quasi sempre secche bipolari anche se richiedono poiché le realizzazioni che a quelle scelte si connettono
Siano rispettosa delle autorità e dei poteri locali e delle diversità e delle specificità dei singoli luoghi del territorio
Poi della Svimez del CIO da sessant'anni ci occupiamo dello sviluppo del Mezzogiorno cui guardiamo fortemente dalla sua unitarietà ma di che di fatto condiziona la considerazione dell'intera area meridionale come problema politico ed economico nazionale
E nella riconoscibile dualismo dell'Italia noi di allora scrivete cerchiamo di leggere quel che occorre fare per superare la pluralità
Di strutturali ritardi che mentre certo hanno a che fare anche con i problemi dei modi di produzione
Sono essenzialmente correlati alle politiche pubbliche e quindi alle modalità di gestione dell'economia dalla società dallo Stato nazionale e nel super Stato europeo in cui noi oggi viviamo
In tale quadro mi appare paradossale un po'preoccupante che in Italia le attenzioni dalle sinistre politiche dei sindacati
Come anche quello degli stessi cattolici
Per le condizioni di vita dei singoli e di gruppi sociali deboli siano molto più diffuse ed operanti rispetto a quelle che parimenti dovrebbero aversi per le analoghe condizioni l'insieme degli uomini che abitano in territori e poi per i quali lo storico ritardo nel loro sviluppo fa sì che esso ricco e fieri risulti impossibile vengano garantite assicurate quasi neppure in prospettiva condizione di pari opportunità con gli altri cittadini
L'ottica del contrasto al dualismo perché a nostro avviso e esso il limite il nemico dell'Italia di cui condizione ed impedisce il più intenso sviluppo
E per noi è anche la chiave della tendenziale coesione ed unita dalla Repubblica fondamento ispirazioni scritto la nostra Costituzione del quarantotto
Non è questa la sede per una ricostruzione storica dall'esperienza dell'intervento straordinario per lo sviluppo del Mezzogiorno avviato nel cinquanta e dei suoi esiti da volte criticati ma pure il jet oggettivamente vittima resta il fatto che l'interruzione di quell'esperienza ha seguito la crisi mondiale italiana dalla metà degli anni settanta e la sua formalizzata e traumatica cessazione dei primi anni novanta
Sotto l'onda di sensibilità che erano a vario titolo assai diverse da quelle che nel quarantacinque cinquanta si erano ispirati al di Odile Roosevelt piano
Agli approcci di miti e Beneduce e ad uno Stato interventista e volontaristica ha creato un vuoto da cui si fa ancora fatica oggi ad uscire per avviare una ripresa di quel positivo percorso
Pur certa da rinnovare nei contenuti e nei contesti che la meglio adeguare i progressi compiuti nel Sud
In Italia in Europa nel delta il meridionalismo nazionale ed europeista che affidava le sue radici nel affonda le sue radici dell'arzilli mezze di Donato Menichella di Giuseppe Cenzato e Di Pasquale Saraceno
Che dalla schema ma non in poi e noi stessi anni l'economia mista credeva nel mercato concorrenziale
E che proprio per ciò plaude oggi a prospettive di liberazione dal del paese
Dalle corporazioni piccole e grandi non ha mai invocato in passato nei favori né privilegi né politiche redistributive o da assistenziali
E noi non siamo oggi così irresponsabili da chiedere la luna perché conosciamo le difficoltà dell'economia e perché alla luce dell'esperienza sappiamo che i processi di cambiamento
Se strutturale sono costosi e più lunghi e lenti di ogni nostra pur giusta aspirazione
Se si crede opportuno che l'Italia diventi ha progressivamente un Paese ordinato ed ordinario
E quindi un Paese che sappia procedere tua strada per superare quel dualismo che fa dell'Italia duale la grande eccezione dell'Europa
Invitiamo tutti a voler riflettere responsabilmente forze politiche e forze economiche e forze sociali esponenti politiche centrali e di ottica regionali e locali
Osservatori e consiglieri dell'economia dalla società e dalla cultura sui modi attraverso cui definire una sorta di nuovo inizio
Capace di accelerare i tempi necessari per far conseguire un migliore futuro a un'Italia che sia settorialmente meno squilibrata
Tra beni e servizi tra materiale e immateriale tra il prevalente produrre e Steel soprattutto distribuire consumare
In questo quadro e di fronte alla chiarezza dei numeri contenuti in un opuscoletto che avete avuto distribuito
In cui si mette in evidenza dedicato al dualismo fra un centro nord forte un Sud debole che la Svimez ha preparato per la riflessione di chi vuol capire appare incongruo veder contrapporre la gravissima e perdurante questione meridionale
Ad una questione settentrionale che in larga misura risulta essere alimentata all'opposto che nel Sud ai problemi posti
Dal disordinato eccesso di sviluppo di traffici e di spostamenti pendolari che caratterizza una grande area spazialmente iper congestionata come la cosiddetta Padania
Ne appare il senso che avesse Enzo reale che per sforzarsi soddisfare le attuali sensibilità politica di quella grande area avanzate forte del Paese
Alcuni si espongano oggi nel dire impropriamente Chelli che esistono gli spazi e le opportunità per tornare alla crescita esigenza invocata poche settimane fa dal governatore dalla Banca d'Italia
Noi crediamo per contro che si possa tornare alla crescita solo facendo leva sull'insieme delle regioni del Sud
Nelle quali per lo sviluppo vi sono gli spazi fisici e le energie umane scolarizzati
Cioè puntando a luoghi per i quali ci si sappia proporre obiettivi almeno aritmeticamente corretti adeguate alla gravità del dualismo
Che il dramma che come Paese ci condiziona tutti al nord e al sud
Sia consentito alla similmente cogliere questa occasione per utilizzare ora e qui qualcuno degli evocati grandi numeri relative a grandi realtà di cui tutti dovremmo diventare capaci di cogliere misurare le implicazioni se ci si vorrà impegnare in una grande operazione di riequilibrio nazionale
Definendo i doveroso obiettivi e programmando i corretti percorsi per consentire a ciascuna delle macro regioni del Paese di produrre analoghe quantità e qualità di beni e di servizi
E di utilizzare al meglio le necessarie quantità di risorse in misura corrispondente al peso naturale di popolazione di territorio di ciascuna regione macroregione
E nel Mezzogiorno che senza toccare il centro nord e i suoi livelli di Piller dispensa si potrebbero garantire livelli di produzione addizionale che corrispondano al grande vuoto dall'attuale PIL del Mezzogiorno che regista uno scostamento assai rilevante
Rispetto alla sua geografia e demografia
Altro che partirà dal centro nord la cui produttività deve certo ricominciare a crescere ma che ha già a livelli di prodotto e di occupazione tra i più elevati in Europa
E sulla cui l'ulteriore crescita assaggi superiori al due tre per cento annuo sono pochi a scommettere un risultato di tal tipo non lo si ottiene certe o con un FIAT nel scrivendo in un accordo parlandone in qualche discorso ma si realizza attraverso i complessi movimenti dell'insieme delle grandezze macro economiche del Paese nel nord e nel sud
A partire da quei valori che come gli investimenti produttivi ma anche infrastrutturali influenzano produzioni produttività ed occupazione e prima ancora concorrono a determinare non si dice la parità dei diritti ma almeno le pari opportunità dei territori e dei luoghi anche nell'attrarre investimenti e nel rendere efficienti le imprese
Alcune semplici proposizioni sui punti da cui forse sarebbe opportuno partire
Riconoscere l'esistenza e le implicazioni bibitari squilibri a ritardi e regionali e territoriali
Da misurare non rispetto a valori Benigni ma rispetta chi sta nei primi posti quartili o altro di una qualsivoglia graduatoria del paese e o dell'Europa
Riconoscere le implicazioni dualista è che tutto ciò a sull'economia e sull'occupazione del nostro Paese
In termini di unitarietà dei problemi da regioni deboli considerate nel loro insieme e non una dubbia come foglie di un carciofo
Che richiedono di essere confrontati con i valori dell'intero gruppo delle regioni forti avanzate dell'Italia e dell'euro
Riconoscere che la misura quantificata dualismo comporta alcune sostanziali conseguenze la prima è che tutto ciò che lo Stato e i suoi livelli di governo e di intervento sono chiamate a fare in termini di spesa base in conto capitale a favore di tutti i territori a vantaggio di tutti i cittadini
è opportuno si traduca in parametri che assicurino le macro regioni una ripartizione degli interventi che rifletta nell'economia il peso naturale dalla popolazione del territorio
Nella situazione italiana di oggi questo corrisponde a dire che gli interventi ordinari e per tutti
Dovrebbe dovranno tenderà a localizzarsi nel centro nord per almeno il sessanta per cento e al Mezzogiorno per circa il quaranta per cento
Oggi invece la proporzione che il Mezzogiorno riceve e del ventisei virgola uno per cento e si è indicato come obiettivo peraltro mai raggiunto la percentuale del trenta per cento
Seconda conseguenza d'un approccio che si propone e che la misura di ciò che lo Stato e i poteri pubblici
Dovranno vorranno realizzare in funzione di obiettivi e programmi destinati appunto al riequilibrio fra le due grandi macro regioni del Paese e perciò spesso da localizzare prevalentemente nel Mezzogiorno
Riservando non amico dalle regioni meno ricche dello stesso centro nord
Venga dichiarato ed esplicitato dei documenti programmatici leggi finanziarie a tale fine occorrerà rendere evidente il rapporto tra gli interventi ordinari di base per tutti
E gli interventi addizionali finalizzata alla coalizione e questi non potranno essere solo una modesta frazione dei primi come oggi ma possibilmente un loro multiplo significativo
Facendo sì che l'insieme dalla spesa in conto capitale che oggi si localizza sud per appena il trentasei otto per cento rispetto a un obiettivo che il governo aveva indicato nel quarantacinque per cento
Ma che dovrà più ragionevolmente avvicinarsi al cinquanta cinquantacinque per cento
Possa essere verificato dalla sua portata economica con una qualche dichiarata ipotetica relativa anche al numero di anni necessaria conseguire grazie ad adeguati differenziale di sviluppo fra nord e sud
Quantificati e non irrealistici obiettivi
L'asimmetria esemplificato il meccanismo da essa suggerito in un prospetto posto alla fine del documento che vi è stato distribuito
In cui si analizzano alcune ipotesi alternative allegato a queste nota per eventuale verifica del dibattito culturale e del Parlamento
E su tali ipotesi
Si è permessa di avanzare anche la provocatoria proposta di una sorta di concorso sui tempi dalla convergenza meridionale verso alla coesione nazionale
Il meccanismo suggerito non è sostanzialmente diverso salvo obiettivi i parametri e rapporti da quello positivamente
Utilmente adoperato dal Dipartimento per le politiche di sviluppo di coesione
Struttura fino a ieri dimostratasi valida e che tale chi spera possa risultare ovunque essa sia o venga collocate in futuro nelle compagini
Ministeriale del Paese purché ciò avvenga con maggiore chiarezza nel senso di una sempre più diretta connessione funzionale con la responsabilità politica per il Mezzogiorno
Con riferimento alle specifiche per tipologie di spese pubbliche destinate ad e qui a la figlia equilibrio nazionale evidente la necessità come si è rilevato di una loro prevalente allocazione la macro regione debole la ripartizione comunque alle singole regioni di tali spese pubbliche addizionali in conto capitale dovrebbe avvenire utilizzando il citato parametro del peso naturale per le regioni corretto tuttavia con un indicatore che arrenda alla determinazione delle risorse inversamente proporzionale a livello di ricchezza delle singole regioni
La conseguenza di quanto sopra è che comunque occorre RAI d'Italia dedicare alle politiche per lo sviluppo e per la coesione maggiori risorse anche pubbliche
Per disporre addizionale menta delle quali si deve certo condividere nelle attuali difficili condizioni dei conti dello Stato
La prospettiva confermata in questi giorni dal Governo di voler combattere con determinazione le evasioni fiscali presenti anche del Mezzogiorno specie nel somme
A proposito di ciò mi permetto di avanzare a titolo personale il suggerimento che tra le pene per gli evasori fiscali
Che in effetti non si comportano da veri cittadini
Vi sia anche quella di escluderli per congrui periodi proprio per questo e in connessione ad accertate evasioni ed elusioni fraudolente
Dai diritti civili dell'elettorato attivo e passivo diritti che una volta erano riconosciuti solo in funzione del centro
Solo quando l'Istat certificherà che non vi sono più in Italia significativi divari di squilibri e ritardi
E solo se e quando le implicazioni ristrutturabile derivanti da ciò venissero sottoposte al Parlamento da un organo di rilevanza costituzionale come il T nel ad esempio il governo pro tempore del Paese sarebbe legittimato a modificare gli approcci sistematici delle politiche nazionali
E in particolare le proporzioni tra gli investimenti di base e le tipologie di spese addizionali destinate a combattere il dualismo e a conseguire la coesione
Quel che a noi della Svimez appare opportuno e che si esca dalle parole e dalle promesse ed a tal fine sollecitiamo che per il futuro si parli attraverso i numeri e non attraverso gli aggettivi
Nel cosiddetto Patto per l'Italia del due mila e due
Tra governo e forze sociali si era scritto ad esempio che obiettivo della politica economica avrebbe dovuto essere un ordine lupo del Mezzogiorno superiore alla media nazionale ed europeo
Superiore di quanto e da quando e per quanto tempo e come garantire ciò si fingeva di ignorare che il tempo e con le risorse un fattore determinante per la vita sia dei singoli sia dell'economia e delle società
Non chiediamo la luna ho detto in effetti non abbiamo chiesto neppure sviluppo equità un rigore termini che abbiamo sentito anche essi usare delle scorse settimane
E in questi ultimi giorni in connessione al DPEF dal ministro dell'economia e che certo corrispondono ad aspirazioni ragionevoli doverose e finta Crociani
Ci aspettiamo tuttavia che almeno i nostri figli ed eredi siano posti in condizione di poter verificare di quanto i numeri
E mi riferisco ai grandi numeri relativi alle grandi realtà e non a quelli relativi ogni anno a piccoli territorio micro localismi abbiano visto avvicinare stabilmente l'Italia
Ad un obiettivo di coesione non collegato alla scala mobile dello sviluppo medio
Ah parametrato ad una condizione di benessere riferita a chi stando in cima alla scala del PIL o del diverso e più rappresentativo indicatore che si riterrà di adottare
Vive una ditta oggettivamente diversa da quella che oggi risulta possibile a chi è nato in abilità nelle aree deboli diramazione dualista
Ma che non per questo deve perdere la fiducia e la speranza in una migliore condizione futuri grazie
Mi trovo ad essere insieme parte in causa
Penso che siamo riusciti sostanzialmente con cinque minuti di di tempo distacco
A mantenere fino a questo momento i programmi che c'eravamo proposti e che erano stati di fatto concordati con gli esponenti di regioni forze sociali e il governo impegnati in questa stessa mattinata
Essa questa mattinata con le due autonome ma connesse manifestazioni finirà così corri puntare spero assai largamente positivamente dedicata al Mezzogiorno
Mi spiace che l'ESP intese intervenute comporterà quest'anno tempi assai brevi per gli interventi
Che penso non dovranno superare i quindici minuti ciascuno per poter lasciare qualche minuto di più all'esponente del Governo
Che certo ci aiuterà anche lui per cui ci attendiamo comunque un discorso di merito a mantenere l'impegno per la chiusura dei lavori per l'ora prevista che le undici do quindi la parola senza ulteriori indugi al professor Antonio Marzano già ministro delle attività produttive nel precedente governo e oggi presidente del CNEL uno studioso serio da noi sempre considerato amico del Mezzogiorno
Che desidera ancora una volta ringraziare per il patrocinio accordato al prestano a questa annuale iniziativa che di giornalista
Grazie
Grazie presidente
Grazie presidente
Usato anche così cortesi presidente ricordare che quest'anno il rapporto sull'economia del Mezzogiorno esce sotto il patrocinio del CNEL
Questa iniziativa è stata presa da me con grande soddisfazione d'orgoglio che come sapete che nelle organo di rilevanza costituzionale
Vorrei segnalare con questa patrocinio che anche la questione del sud
Di rilevanza costituzionale
Io farò alcune considerazioni molto brevi e molto pratiche un po'da economista
So che definì economista non è che poi susciti e tanto consenso c'è un momento in cui gli economisti non vanno proprio molto di moda
Qualcuno si chiede addirittura ma che servono gli economisti e si riferiscono alle previsioni
Econometriche che spesso sono sbagliate mi ricordo che si raccontava che un gruppo di persone stava su una mongolfiera e si era persa e allora sì ma dove siamo calano un po'di altitudine c'è un signore a terra e lì che Roma per cortesia per favore
Dove siamo dove siamo a questo signore riguarda e fa siete su una mongolfiera
Era un economista risposta era esatta ma inutile
Ora per quanto riguarda la mia esperienza di economista posso dire questo
Solo quando trattiamo della questione del sud
Se capisco che vi siano dei riferimenti congiunturale ma il problema non è congiunturale francese
Chiaramente e tra l'altro se andate a vedere le cifre della congiuntura sono sempre quei famosi zero virgola qualcosa che non spostano molto i termini della questione bisogna farlo si rende conto che si vuole sapere come è andata in quel tale hanno aderito in qualche trimestre ma non è lì il problema e la seconda cosa che vorrei subito dire che rendiamoci conto che la mia battuta si riferiva agli economisti ma è diventato molto difficile veramente prevedere le grandezze macro economiche perché non foss'altro che siamo in una al processo di globalizzazione in cui le cose dipendono molto da come mai si mettono all'estero sotto quindi caro Presidente è giusto che noi chiediamo di sapere di quanto aumenterà in più al Sud il PIL però non è così facile ottenere queste cose dipendono da una quantità enorme di fattori credo che il problema sia di carattere strutturale e quindi mi fermo un attimo su questa parte quella rilevante del rapporto che condivido totalmente
Io credo che sia un problema riassunto riassumo muto di competitività oggi la crescita dipende la competitività un po'per quello che dicevo prima siamo inseriti un'economia aperta agli scambi alla concorrenza internazionale
E quindi in relazione al problema della competitività del sud vediamo quali cose spesso
C'è un problema di dimensione dell'impresa che accentuato nel Sud rispetto al resto del Paese
E quindi qualcosa bisogna fare
Quanto riguarda la dimensione aziendale
C'è un problema di infrastrutture carenti qui caro presidente io anziché rapportarmi a grandezze come la popolazione il reddito eccetera io partirei dal gatto infrastrutturale che si manifesta al Sud che pure è stato stimato mi pare anche da confini
Rispetto al K infrastrutturale che c'è c'è anche no
Però
Partiamo da lì e in base alla differenza fra i due K regoliamo ci su quello che si deve fare di più al Sud rispetto al Nord voglio dire ci sono gatti infrastrutturale sia al nord che al sud
Mi pare logico partire da questa persona di per stabilire quale percentuale in più debba essere destinato al Sud per investimenti infrastrutturale rispetto al resto del Paese
C'è un problema di ricerca e di formazione del capitale umano verso c'è un problema io aggiungerei senz'altro di illegalità bisogna riconoscere come siamo tutti quanti meridionali o a mostro veramente il suo debutto il mio cuore batte al Sud ma c'è anche un problema di legalità
Basterebbe accendo il televisore un giorno sì e un giorno no si sentono fatti che non vorremmo fossero sentiti
Sul problema dei la formazione Ascione Ostuni più i nostri ragazzi
Probabilmente su uno dei più anche perché è più difficile per loro trovare un'occupazione in età precoce diciamo
Ma quanto commosso conto quanto mostra la Svimez preoccupa
Studino di più ma che cosa studiano
Ecco i laureati in materie tecnico scientifiche avete osservato sono soltanto il sei per cento del totale la media dell'Unione europea e del quindici per cento e poi ci prendiamo alcuni Paesi che stanno correndo di più e anche più del quindici per cento
Questo è importante che molto spesso gli interventi non non sono anche di tipo quantitativo cioè chiedono anche più risorse ma anche spesso di ordine qualitativo e su questi io direi che bisogna impegnarsi molto perché non è ammissibile se un problema di risorse e c'è un limite nella disperdere risorse ma se c'è un problema di qualità di organizzazione e quello va fatto subito va affrontato subito
Poi certo c'è un problema di infrastrutture e qui bisogna tener presente che nel Meridione in questo momento c'è una magnifica prospettiva in termini di portualità
Ministro in termini portualità io trovo ancora assurdo che vi siano navi che partono dalla sia e che andranno ad Amsterdam
Ma non importi addirittura del no quando invece ormai il canale affetto ci si può accedere e naturalmente risparmierebbero un sacco di soldi venendo nei porti europee e da lì poi
Spingendo le merci attraverso l'intera strutture a terra verso il centro anche di loro
O il nord Europa
Questo richiede naturalmente di attrezzare i porti e apprezzarli al meglio a questo è questo è un tipo di investimento che secondo me dovrebbe essere considerato ormai quasi quasi prioritaria la logistica sostanze sul piano della dimensione
Delle aziende che certo non è facile intervenire qui c'è una storia lunga l'impresa familiare italiana e l'impresa familiare è una impresa piccola non naturalmente c'è anche una forte resistenza quotarsi a chiedere partecipazioni ad altri eccetera
Però qualcosa si può fare sul piano delle integrazioni dell'impresa usando di più
L'economia digitale le tipologie digitali
Si può pensare a distretti digitali e lo Stato fa qualcosa in questa direzione ma c'è stato un errore
Cioè le soglie minime di investimento richieste per potere accedere a questo tipo di finanziamenti agevolati sono troppo alte e non sono giustificate dal vero impegno finanziario dell'investimento in digitale perché non è molto
Non richiede grandi progetti ecco in questa DC in questa
Direzione si può fare molto quindi si dimensione aziendale ma forse siccome non volere costringere gli imprenditori a crescere da momento all'altro tenete presente che l'Italia è fatta anche di imprenditori anziani e e l'anziano difficilmente fa il salto dimensionale ma un orizzonte temporale più corto io non so quanti anni avesse che in esse quando disse nel lungo periodo saremo tutto modo tutti e morte
Ma un po'quando la commozione diventa anziana il per il lungo periodo tende a scomparire riguarda l'immediato parla uno che è anziano che conterebbe di continuare a esserlo nei prossimi venti anni procedure
Pace il ruolo delle banche del finanziamento
Io sono continua ancora a essere preoccupato per Basilea due
Penso che ci sia un problema che è per l'economia nazionale per le piccole imprese
Una struttura di piccole imprese che soffre di più di Basilea due
Ma lo è ancora di più nel sud e qui bisognerebbe fare una riflessione vado molto rapidamente su seguendo l'invito del presidente
Show l'organizzazione dei Consorzi fidi
Garanzie sul rischio io credo che bisognerebbe fare una riflessione sul Meridione
Sulla possibilità di elaborare uno strumento di garanzia fidi nel Meridione in modo da ridurre il rischio da ridurre da migliorare il rating e da sottrarsi meglio alla reticolato di Basilea due
Penso che bisogna fare una considerazione generale e che io ho trovato mi pare un altro saggio di Novacco non solo quando noi pubblicato un Charlie Novak in cui si vede come in prospettiva le condizioni relative del sud
Miglioreranno in Europa per un semplice fatto statistico ecco attenzione al relativismo al dualismo inteso come fatto relativo
Perché siccome stava entrando altri Paesi che si portano nella nella in Europa un PIL pro capite più basso e così via
Quest'anno se lo qualche cominciata con sei Paesi
è diventato nero pari dodici tra l'ottantuno e l'ottantasei
Di quindici nel novantacinque
Di venticinque nel due mila quattro esse entrano altri
Come potranno
è anche auspicabile un esponente che di ventisette
Questi portano nell'Europa un PIL pro capite basso e il PIL pro capite d'Europa si abbasserà
Ma il PIL procapite del sud
Tende a essere fra qualche anno uguale al PIL pro capite europeo
Perché penso che a bassa entrando questi paesi ed è per questo che chiediamo il confronto con le parti ritmiche normalmente
Vedete quando si confrontano ecco per cui ha dovuto cambiare il confronto intelligentemente perché con questo che visto riassumendo voi capite che per un semplice fatto statistico perché non è che le condizioni di vita migliore uno il benessere migliora nel Sud o quando il suo PIL procapite sarà allineato a quello europeo in quanto quello europeo si è abbassata
Allora in queste condizioni siccome questo significherà meno fondi
Europei
Diventa più importante
Il vantaggio fiscale
Bisogna film puntare al rintraccio vantaggio fiscale
Io non ho mai capito una cosa
Dal punto di vista della concorrenza che sta tanto a cuore giustamente io l'euro
Sono più anticoncorrenziali
Finanziamenti agevolati a questa o quella impresa
O sono più vicini alla concorrenza allineare verso il basso la pressione fiscale per tutte le imprese che stanno in una zona
Io ho l'impressione che sia più favorevole all'instaurazione di obbligo di concorrenza
No la decisione di un ministro di fare un bando in un certo modo che favorisce inevitabilmente quelli presenti i requisiti del bando ma una condizione di favore fiscale per tutti
E questo bisognerà fanno tanto più chiederlo con tanto più vigore in quanto sullo strano meccanismo aritmetico vi dicevo prima accadrà che fondi per il secondo si riducono
Ci sono segni più e finiranno quando il Sud aveva un PIL pro capite uguale a quello medio europeo solo per un gioco a ritenere
Questo solo volevo dire Presidente richiamare l'attenzione su questo e poi l'ultima cosa che dico sempre ogni anno perché ormai è diventato il mio quasi una tradizione sangue del sud nelle vene quindi questo spiega invito cortese
Usiamo montò per favore lo sognava lo Svimez ma anche a tutti quanti si occupano di queste cose l'analisi basata sulle best practice
Cosa hanno fatto
I governi nazionali o locali
Per ottenere condizioni di sviluppo accelerate nelle rispettive regioni un tempo in ritardo vediamo cosa si fa come come hanno fatto concretamente e proponiamo quindi politiche economiche che tengono conto della buona esperienza fatta altrove grazie presidente
Ringrazio il professor Marzano e do la parola al presidente basso Antonio Bassolino presidente della regione Campania ma che qui oggi aver invitato soprattutto idealmente anche sono presenti anche altre presidente regioni meridionali
Dice la Calabria l'attacco acuto
Perché in qualche modo so degli impegni che hanno in questo momento nel comma nel dibattito economico politico in Italia grazie
Quel di oggi
Tra questo appuntamento sul rapporto Svimez e poi subito dopo
Colleen contro chi abbiamo al CNEL
Uno giornata sul Mezzogiorno
E l'augurio ieri
Nostro sforzo
E sarà quello di cercare di capire non soltanto
Aggiornati sul Mezzogiorno ma giornate per il Mezzogiorno
Che si riesca cioè deve dire interventi ed iniziative adeguate alla serietà della situazione
E in questo senso vorrei davvero ringraziare la Svimez Nino Novacco per il contributo che ci offrono
E voglio sottolineare in modo molto sobrio ed essenziale alcuni aspetti che caratterizzano il rapporto di quest'anno e vorrei insistere il rapporto di quest'anno perché poi qui siamo un gruppo di persone che da diversi anni
Si ritrovano e si ritrovano compie uscire con la Svimez e cioè uno dei pochissimi luoghi
In Italia che continuano a riflettere a studiare sul mezzogiorno e ad offrire al mondo politico al mondo in imprenditoriale e sindacati col le
Occasioni importanti
Di riflessione
Il dato di fondo del due mila e cinque
E che in un Paese che non cresce perché l'Italia non cresce
Il Mezzogiorno si pure di poco arretrava indietro
Meno zero virgola tre
La crescita del Mezzogiorno si arresta dunque
Dopo che per oltre un decennio non aveva mostrato segnali di recessione
E dopo un Periodo anzi che aveva visto una crescita dell'insieme delle regioni meridionali superiore a quella del centro nord e poi certo qui c'era e c'è la grande questione
Alla quale si richiamava Nino Novacco un attimo fa e cioè di quatto
Dovrebbe crescere
Di più
In un Paese che nel suo insieme che rischia di più
Da quando per quanto tempo e per quanti anni consecutivi se vogliamo davvero aggredire le cause divario tra nord e sud
Si appesantisce in questo modo il quadro del due mila e quattro sul quale abbiamo riflettuto esattamente un anno fa perché e l'anno scorso che il Mezzogiorno ha cominciato a crescere meno del resto del Paese
Dopo invece tanti anni di crescita
Con il segno positivo di poco ma con il segno positivo
Dunque nel due mila cinque
C'è un arresto e perfino un segno negativo
è un dato che desta preoccupazione ed io penso che sia inutile che ci giriamo tutto per guardare faccia la di al tappeto come è
è un dato che desta preoccupazione per le sue conseguenze sul divario tra Nord e Sud perché facciamo o un passo indietro
E per di più tra le riflessioni nuove il rapporto Svimez di quest'anno c'è il confronto che viene fatta tra Mezzogiorno d'Italia e mezzo giorni Demuro
Ed è un confronto interessante
E preoccupato
Perché da questa comparazione il Mezzogiorno perde ulteriormente posizione
Non soltanto con altre realtà come quelle spagnoli portoghesi
Irlandese i ma anche rispetto ai Paesi dell'Est europeo entrati
Nell'Unione dunque
La crescita che flette diventa negativa
Il confronto con diamo atto di Mezzogiorno d'Europa
Ed infine
Mi dispiace adesso di Marsala pre datori ma insomma colloquio lo faccio sempre con il garbo consueto quindi non c'è problema
Ed infine all'ultimo dato dell'apporto sul quale si discusse animatamente l'anno scorso
Da parte di rappresentanti del governo
Dato che la Svimez il terzo dato che pone e conferma quello che avevamo detto
A cifre non complete un anno fa
E che
Negli ultimi tre anni nel Sud si è investito sempre di meno
Discutemmo animatamente all'anno scorso sia investito sempre di ed infatti pochissime cifra
Nel due mila uno la spesa per investimenti nel Sud era di quarantuno virgola due
Io ho pensato sempre continueremo a pensare che diventare almeno al quarantacinque quindici volevo in questo modo qualunque sia il Governo in carica per coerenza Mascetti
Si passa dal quarantuno virgola due del due mila e uno
Alla tre anni dopo Carla al trentasei virgola otto otto no quattro in cinque punti percentuali in me
Quella che dunque viene meno è venuta meno
Ed in modo serio ed allarmante della Spesal pubblica ordinaria dello Stato e attenzione dobbiamo lanciare l'allarme spesa pubblica ordinarie dello Stato
Perché è una vicenda che noi abbiamo già conosciuto con l'intervento straordinario
Che a un certo punto diventò sostitutivo dell'intervento ordinario dello Stato verso il mezzogiorno e attenzione a non ripetere la stessa storia con i fondi europee e cioè a far diventare sostitutivi anziché rigorosamente aggiuntivi come devono esser i fondi europei rispetto alla spesa ordinati
Ecco i dati preoccupanti e con un paradosso queste pur con un paradosso politico
Perché questo avviene in anni durante i quali chi più chi meno ma tutte le regioni meridionali hanno imparato a spendere meglio i fondi europei tutto
Si para los Morandi ha avuto tre premialità consecutiva
Tre anni insegna per tutti i fondi per tutti i fondi strutturale e così in modo differenziato la performances calabrese di altre Regioni noi
Abbiamo imparato a spendere meglio e dobbiamo avere il paradosso che pur spendendo meno di fondi europei rispetto ad una volta noi abbiamo questi dati preoccupanti perché crolla la spesa pubblica ordinaria
Perché ci sono stati scarsi investimenti pubblici e privati nell'atto paradosso che questo avviene nel momento in cui il Mediterraneo Daria periferica diventare a centrale e può essere per tutte le regioni meridionali
Una una grande occasione dunque vorrei dirlo
In questo modo il modo più semplice non è neppure come altre volte nella storia meridionale perché ci sono state siamo tanti qui che l'hanno vissuta a lungo che il vento
Spirava Cosimo negativamente
Cioè
Che la
Difficile risale
Poi abbiamo il paradosso di regioni che spendono medio linea risorse europee della grandissima opportunità in questo senso e concludo
Io apprezzato
Che nel DPEF
Ci sia l'impegno
A ritornare ad una spesa in conto capitale e a una spesa per investimenti consistenti
Non è il quarantacinque per cento sul quale noi spingiamo e per il quale ci battiamo però c'è la consapevolezza che bisogna nettamente invertire questo brusco calo degli investimenti che c'è stato negli ultimi anni e c'è l'impegno sul quale voi vigileremo e spinge Nemo l'impegno che è stato messo rischio fino a qualche tempo fa io apprezzo questo riferimento nel DPEF
Di cofinanziare nazionalmente quei fondi europei che sono tanti ritardi
Perché questo è il l'altro paradosso che potrebbe succedere c'è la nuova programmazione noi abbiamo imparato a gestire al meglio e io ho visto o era che potesse mancare il cofinanziamento europea perciò dobbiamo spingere sapendo che i tempi che l'Europa ci ha dato per mettere i nostri conti apposto sono tempi ravvicinati
E che noi abbiamo alcune in opportunità ne parleremo anche più tardi o quindi concludendo posso soltanto sottolinea
Cuneo fiscale
Sì
In percentuale ben superiore nel Mezzogiorno d'Italia
Perché altrimenti noi avremo il paradosso sono cinque miliardi di euro
Per lavoratori e d'impresa bene se come nella struttura ufficiale e attuale italiano sono quattro milioni e mezzo i più nel Centro-Nord almeno di cinquecento mila nel Mezzogiorno d'Italia non dobbiamo sapere che stiamo in un Paese duale
Ed è per questo che io pur essendo sensibilissimo penso che proprio noi meridionali dobbiamo stare attenti sensibilissima tanti problemi che ci sono nel nord e il governo deve di di ghiacci giustamente attenzione c'è alter al tempo stesso il termine di questione settentrionale
Mi lascia
Che lascia molto perplesso
Perché un conto è la esistenza il dovere di intervenire su tanti problemi tra nel campo delle infrastrutture nel Nord anche non soltanto nella mezzogiorno e un altro conto è questione perché allora diventa diventa questione tutta la grande area europea più ricca e questo sarebbe un po'paradossale
Rispetto alleare meridionali italiane e di altri paesi che invece devono spingere in avanti e quindi Cuneo fiscale forte impegno per le infrastrutture
E per la fiscalità di Dior diede l'addio vantaggioso oltre alcuni io
Fiscale forse per la prima volta a Brussel fu aprissi uno spiraglio anche grazie al voto che c'è stato del Parlamento europeo voi dunque
In una situazione difficile noi però se ci sappiamo fare e soprattutto se ognuno di noi si muove nelle sue competenze
Rispetta le competenze di altri e cerchiamo di muoverci assieme in modo unitario io penso che abbiamo la possibilità di cominciare scrivere un'altra pagina per i prossimi anni
Grazie al presidente Bassolino il dottor Artioli vicepresidente Confindustria responsabile della Confindustria per il Mezzogiorno grazie
Grazie grazie prima di tutto del dell'invito oramai consueto ma non per questo meno importante grave sia particolarmente utile
Trovarci qui ogni anno a discutere stimolate sollecitati
Grazie alla lavoro di approfondimento di analisi di ricerca i dati che la Svimez continua affare con forte di una tradizione forte di una storia forte di una capacità di analisi che si è consolidata nei decenni che ha ha sempre offerto come dire le menti di importante
Conoscenza del contesto meridionale italiano e di bel Martin ma invece Martin come contesti meridionali o di altri milioni dell'Europa
Per potere fare una riflessione su quello che lo Stato di avanzamento dei lavori per il
Coni e per recuperarli dare al Mezzogiorno per il recupero la capacità la cavità prodotti dal Mezzogiorno per la riqualificazione di un contesto economico che significa poter contesto sociale del quale anti anni si lavora in Italia affinché anche in alcune aree del Paese che meno
Hanno avuto meno hanno saputo dare o meno hanno saputo fare in passato si possa recuperare capacità produttiva capacità di contribuire a un percorso e cresce il parquet del Paese capacità di inserirci in un contesto economico globale che oggi sappiamo sempre di più meno a confine sempre più a occasioni frenetica sempre più frenetiche sempre più massicce di scambi che non non conoscono confini non conoscono limiti non conoscono lini di tempo non conoscono
Spesso anche limiti nella come dire trasportabili tali uomini merci e notizie ma credo che questo sia particolarmente più importante
Non solo perché e di questo ringrazio presidente Novacco è stato accolto il come dire la sollecitazione che io facevo da qualche anno cambiare la data del quindici luglio perché per noi siciliani per noi palermitani quindici luglio e Santa Rosalia e quindi in qualche maniera creava non pochi problemi per vari palermitani la presenza qua vedo oggi parecchi autorevoli esponenti siciliani palermitani mi fa piacere che siano tornati a a poter essere qui ma perché ci dà l'opportunità di esporre questi dati ma soprattutto era già di cosa mezzogiorno alla presenza di un nuovo governo
Di chi nel nuovo governo
Sergio D'Antoni a cui diamo chiaramente un nostro sincero e caloroso augurio di buon lavoro si è fatto carico della responsabilità di gestire politica al Mezzogiorno sopra tutto in un momento veniva raccolto ricordato poc'anzi dal presidente Bassolino non mente in cui le tendenze all'interno del contesto italiano ha valorizzare problemi sono di natura differenti sentiamo continuamente veniva ricordato parla di questioni del Settentrione del problema del Settentrione della delle difficoltà in cui si muove il Settentrione delle difficoltà in cui si muovono è sono obiettive Lea aziende le imprese cittadine mezzo giù del mese il Settentrione che in qualche maniera
Hanno espresso fanno sorridere ma sicuramente non fanno sorridere coloro che si muovono in un contesto non più adeguato a quello che era il ritmo
Di crescita la velocità di crescita la velocità di trasporto la velocità di risposta che negli anni settanta negli anni ottanta si erano sabotare esigenze questi terribile di quei territori
E provenendo questa mattina
Riflettevo su come in qualche maniera dobbiamo anche evitare
Forse proprio noi che danni vidi viviamo la Marina marginalità la problematica la questione Mezzogiorno di come dire e saltare in un nuovo dualismo la questione meridionale contro la questione settentrionale se pensassimo che risponde anche se qualche volta la tentazione per gli eccessi per gli estremi con cui la questione settentrionale viene vissuta ci verrebbero di reagire ci vedrà ci verrebbe voglia reagire in maniera analoga credo che se pensassimo di rispondere con la moglie con la velleità di riproporre forme nuove di
Regno delle due Sicilie che si oppone in qualche maniera Lombardo-Veneto che alcuni vorrebbero riproporre ci faremmo tanto male quanto crediamo che se ne stiano facendo i colleghi del Nord parlo degli imprenditori ma credo tutto il contesto economico e sociale del Nord a volere
Creare di nuovo
Come dire l'esaltazione di un particolare di una situazione che invece generale di contesto credo che noi crediamo noi come Confindustria oramai da tempo lo ripetiamo intanto occasione che non c'è più una questione meridionale da affrontare in maniera speciale
C'è una questione meridionale la fatale ma in maniera normale il Paese ha bisogno tuttora Sèvres poste il contesto nel quale quale viviamo da ben più di un lustro è rimasto indietro rimasta indietro nella creazione di infrastrutture idonee ad affrontare un Paese che cresce l'economia del pesce un'economia globale è rimasto indietro perché non nella creazione dei infrastrutture immateriali quali il rating
La la le reti di conoscenza alle reti di collegamento alla rete di comunicazione la rete di comunicazione fra in sistema produttivo sistema della conoscenza
Lo diciamo da tanto tempo università impresa che si parlano si parlano poco si parla Nemanja non proficua
E ancora è rimasto indietro nella la crescita di un contesto sociale al quale quello che era come di un posizionamento nel sistema economico globale di quindici vent'anni fa ci ha forse tratto trascurare troppo il la capacità di guardare oltre di guardare avanti e allora oggi probabilmente di fronte all'illustrazione
Con la solita
Capacità è stata fatta dalla direttore padovani e poi dai commenti fatti al presidente Novacco di quello che lo Stato il Mezzogiorno bisogna guardare oltre guardare a che cosa possiamo fare se i dati sono quelli che abbiamo illustrato che avete illustrato
Bisogna guardare dove vogliamo andare per evitare semplicemente di che rinchiuderci in una sorta di
Di di
Deposizione autolesionista che vede competere marginalità non vogliamo competere marginalità vogliamo competere l'incapacità di guardare prospetticamente Alan sì di cercare di dare risposte oggi a quello che per farlo abbiamo bisogno di anni e di cui domani già sappiamo non avremmo non avremmo sufficiente
Disponibilità infrastrutture è stato detto è stato detto bene anche al presidente Bassolino c'è troppa sete di infrastrutture e troppo il bisogno che il nostro paese ad infrastrutture che c'è soltanto da scegliere di farle
Di farle concretamente di non parlarne più di trovare risorse per farle ma anche di non illudere un pezzo del Paese che può farcela da solo
Io l'ho già detto in altre occasioni credo che soprattutto al Mezzogiorno dove la capacità di risposta economica di molte importanti infrastrutture sicuramente
Inferiore a quella che altre parti del Paese tanto più di altre parti delle dell'Europa possano a chi investe l'intero possono dare a chi investe infrastrutture dobbiamo abbattere il velo di alcune aspettative che ci deviano dal vero obiettivo se ne consiglia ma a a sperare a pensare che la prova della finanza di progetto possa dare risposta all'esigenza di infrastrutture continuano a farci male pensando che sostanzialmente in un paese
Che anche se non a livello quei bisogni
Quei bisogni che oggi che rilevano a
Visto la crescere infrastrutture su tutto il territorio nazionale certamente in altre aree del Paese rispetto al Mezzogiorno con risorse pubbliche se oggi pensiamo di dover rimediare a mezzogiorno con risorse
Private significa continuarci a fare male significa pagate vita solo quello di cui avete bisogno perché la le l'intero contesto paese l'intero paese non è più in grado di venire dietro alle esigenze di chi è rimasto indietro di chi ha avuto meno in passato probabilmente anche per molte colpe
Nella gestione del come fare infrastrutture che sono anche meridionali ma che hanno penalizzato in termini di investimento in termini risorse in termini di denaro
Investito il Mezzogiorno d'Italia quell'ambito quell'obiettivo su cui si lavorava con tranquillità qualche anno fa il quarantacinque per cento degli investimenti infrastrutture andasse al Mezzogiorno crediamo che sia ancora attuale
Condividiamo quanto veniva detto poc'anzi al presidente Bassolino soprattutto per l'importanza che l'inserimento di risorse economiche
Prospetticamente ben posizionate a oggi nei territori meridionali inserendo in circuito liquidità di cui il sistema Mezzogiorno ha tanto bisogno e sostituendosi in qualche maniera a quella richiesta che purtroppo ancora c'è c'è forte di soluzioni che deriva non da non da risorse inserite nel circuito per investimenti ma risorse incide il circuito per una redistribuzione non è più tempo di redistribuzione finanze dello Stato
Non lo consentono le finanze
Le le le le le le esigenze dei cittadini e non le consento non è più tempo di aspirare semplicemente a trasferimenti dallo Stato alle Regioni dallo Stato agli Enti locali dallo Stato alle tante aziende pubbliche che caratterizzano ancora ahi noi in maniera negativa
Il sistema economico meridionale è necessario in serie risorse per investire
E faccio una notazione l'abbiamo fatto tante volte
Come Confindustria parlando di questo socialismo municipale che ha preso un piede negli ultimi anni
E si è consolidato negli anni in cui invece maggiori erano richieste di libertà nel sistema economico proprio negli ultimi anni con grande capacità nel Mezzogiorno imprese pubbliche che danno luce altre imprese pubbliche
Reparti settori gruppi di lavoro di imprese pubblica che sono stati enucleati con parole inglesi che spesso ci sembrano racchiudere chi sa quale evoluzione invece sono involuzione con spin-off che hanno dato luogo ad altre imprese pubbliche figlia delle prime creando non soltanto sarebbe facile ironizzare su questo nuovi posti sottogoverno voi piccoli interessi nuovi piccoli luoghi dove farà fare ma hanno soprattutto in maniera massacrante tolto spazio di crescita l'economia privata
Quando noi abbiamo i vecchi scendo delle aziende municipalizzate che sono diventati impresse
Che fanno informatica quando noi abbiamo le vecchie officine delle aziende locali di trasporto che sono diventate centro di manutenzione
Autoveicoli automezzi e quant'altro quando noi abbiamo le vecchie società aeroportuali che anziché come dire innovare mettersi in un mercato in cui lo stanno dimostrando gli stranieri che vengono investire in alcuni aeroporti in Italia diventano ulteriori ulteriori luoghi dove si fanno spin-off si inventano la Società per la gestione alla sicurezza delle pulizie e quant'altro togliendo spazio di mercato ai privati non si fa altro che creare ulteriore occasione simili redistribuzione ma di una redistribuzione meschina di una redistribuzione
Senza prospettive che in realtà camuffa qualche piccola come dire soddisfazione esigenze sociali e ai nove spesso anche di natura consociate vie consociativa elettoralistica in cui qualche imprenditore diciamo lo fa anche degli affari ma non fa fare il sistema economico non cresce il sistema economico non si sviluppa un'economia che dal mercato locale Pup traguardare mercati più ampi mercati globali proporsi sui mercati con quella capacità di Novak
Di innovazione con con la capacità di proporre in maniera nuova servizi prodotti beni di proporre un'aria nuova il modo di fare che deve caratterizzare un'impresa che non può più credo che qualche ancora qualche anno fa in questi luoghi
Sergio D'Antoni facevo un altro mestiere lo faceva bene come ci auguriamo che faccia il viceministro per il Mezzogiorno si parla ancora di gabbie salariali ma chi oggi poco può pensare che un differenziale minimo sulle retribuzioni e lavoratori
Ossa mettere di nuovo l'impresa meridionale Codice competere credo che sia un fatto scontato non è parliamo più non se ne non se ne discute più perché oggi la competizione non è più sulla dibattimento sull'abbattimento del costo di produzione sulla competizione sul prezzo determinato come dire da qualche limatura
All'acquisto di un terreno che può essere dato per fare lo stabilimento e Maria di vantaggio
Da un ente locale piuttosto che da una dalla zona industriale a un consorzio
Di sviluppo industriale piuttosto da una Taio sul costo del lavoro che può essere dato da un accordo sindacale locale quanto invece da una capacità di competere che significa accede alla comunicazione accedere ai mercati utilizzare infrastrutture che vi facciano arrivare nel momento giusto al posto giusto
Creare le condizioni perché quando un'idea e quando le risorse che l'imprenditore deve procurarsi per investire che significano capitale risorse umano idee come dire percorso d'impresa
Tutto quello che poi viene dettagliato in un percorso di costruzione vero dell'impresa il business plan
Le analisi mercato e quant'altro non deve e non ha più bisogno di cercare qualche aiuto per fare l'impresa ma ha bisogno del contesto generale lo aiuti a fare impresa e l'aiuti mettendolo in condizione di non impelagarci in una burocrazia che ancora richiede anni
Per ottenere quell'autorizzazioni che poi soltanto come dire in pochi mesi di consentono di realizzare uno stabilimento di realizzare uno stabilimento industriale consiste prefabbricati consisteva
Dei dei montaggi veloce e quant'altro richiede spesso pochi mesi anche per lo stesso il Tour eppure dietro quei pochi mesi di lavoro pratico spesso ci sono
Anni di lavoro come dire con le burocrazie perché diano con le risposte idonee semplicemente ad accertare che l'imprenditore si è in grado di fare correttamente
Quello che le leggi prescriva allora la velocizzazione delle condizioni di contesto la creazione di condizioni contesto che accetti che che che commercio e te ne condizioni di fare impresa e di guardare ai mercati crediamo e sia indispensabile per superare non soltanto questi duelli dualismi
Che ci devono portare ad allontanarci da qualsiasi forma come dire di
Di particolarismo che possa richiedere attenzioni specifica sul Mezzogiorno ma invece richiedere le stesse risposte di cui tutto il Paese ha bisogno ma di più abbiamo bisogno di più infrastrutture abbiamo bisogno di più
Buona amministrazione di meno burocrazia anzi di più amministrazione Semprini cemento un'amministrazione che sappia cosa sta a fare finalizzata a dare servizi alle imprese e cittadini rapida nel dare risposte positive e negative perché negative devono essere quelle date a coloro che come dire non non si muovono nel rispetto delle forme previste delle regole dei regolamenti di quant'altro
è necessario e soprattutto tali da poter consentire all'imprenditore all'impresa al sistema economico di affrontare i mercati quando si vedono e non quando saranno superati
Dalle concorrenza di tanti Paesi terzi che Terzi non sono più che ci troviamo di giorno in casa e allora se questo è vero bisogna creare condizioni perché si possano attrarre investimenti lo diciamo di da tempo l'attrazione investimento la vera chiave
Per dare una svolta al rilancio del sistema economico meridionale che è determinante perché si sia una svolta al sistema sociale meridionale
Infrastrutture pubblica amministrazione efficiente a traiamo Investimenti come lo dicevamo prima
Creiamo le condizioni perché ci sia un motivo di questi capi di investire nel Sud dell'Italia e non è in altri tanti Sud cui anche rapporto fa ben riferimento perché per l'investitore internazionale il sud dell'Europa che a determinate condizioni di attrazione
è uguale che si al sud della Spagna su della Grecia i Paesi da poco entrati nella Comunità europea che forse più velocemente l'hanno determinate risposto il sud dell'Italia e allora per acquisire di luogo una vera capacità di attrarre investimenti dobbiamo avere qualche cosa in più
Fiscalità di vantaggio lo diciamo di a danni
Lo diceva il
Presidente del lei il speriamo che su questo il che nelle si impegni seriamente per supportare l'attività di governo per supportare l'attività delle lobby
Che gli italiani devono fare a Bruxelles per andare avanti su un percorso che oggi Bruxelles accettato erano due anni fa quando in questa stessa sede vedevamo e concludo presidente vediamo vediamo una facile ironia da rappresentanti di altro Governo sulla nostra richiesta di scada il vantaggio che poi ha visto lo stesso governo Berlusconi ottenere buoni risultati a Bruxelles ottenere buoni risultati con una fiscalità di vantaggio sull'IRAP ricordiamoci che già le nuove assunzioni hanno una come dire un vantaggio una minor penalizzazione perché poi spesso chiamiamo vantaggi quelle che sono minori penalizzazione
Nella deducibilità
Ai fini IRAP del costo del lavoro per i nuovi assunti al Sud rispetto all'altra del Paese e oggi lo abbiamo chiesto lo chiedo come Confindustria da qualche settimana
Mi fa piacere che venga ripresa anche da altre autorevoli esponenti come presidente boss Bassolino delle politiche meridionali abbiamo bisogno che sul taglio del cuneo fiscale si dia una risposta ancora più forte al Sud e allora non per avere di più ma per avere lo stesso quei dieci punti che il governo prevede di dovere tagliare il cuneo fiscale nei cinque anni di legislatura
Chiediamo che vengano totalmente immediatamente tagliati nel Sud senza grandi sicurezza che ricevono vicino abbiamo fatto un conto che se è vero come si dice
Spesso come dice anche il nostro centro storiche il taglio del cuneo fiscale di cinque punti nella prossima Finanziaria costerebbe se non selettivo
Dieci miliardi di euro per l'intero Paese se si tagliasse subito di dieci punti al Sud arriveremmo a dodici non è un grosso sforzo ma è uno sforzo di equità per rivela per ridare al Sud quello che se no ci vedrebbe ancora una volta sbilanciati verso altre aree del Paese allora
Se tutto questo
Ha un senso se tutto questo può essere da guida su quello che dovrà essere UE politica del mezzogiorno un auspicio io mi permetto di fare che il prossimo anno la Svimez ci solleciti ulteriormente non solo con dati consono con l'analisi di quello che succede ma anche con quelli che sono i dati di un'analisi prospettica di quelle che sono gli effetti e le ricadute che si potrebbero avere se uno due tre importanti variabili venissero con determinazione
Inserite nel Sud recuperiamo o la capacità di investire al Sud recuperiamo la capacità di attrarre investimenti recuperiamo i grandi centri urbani del Sud con operazioni sui centri storici e sulle periferie degradate che possono dare un grande un grande salto di qualità al vivere nelle città del Sud ma che avrebbe anche un grande salto di qualità nel fare poi
Come dire dichiara nel creare poi quel contesto per cui la tanta piccola economia di cui abbiamo bisogno intense ma la grande industria nell'industria
Che auspichiamo continua inserirsi nel sistema meridionale possano creare condizioni di contesto perché anche il commercio e servizi l'artigianato possono trovare nelle città
Motivo di
Come dire di sviluppo positivo e di attrazione di quel turismo di cui tanto parliamo ma per il quale ancora in realtà operazioni di sistema serie non riusciamo a entra da altra intravedere all'orizzonte
Grazie alla Svimez se grazie a contributo che da questa giornata ora
Prego l'onorevole Enzo Scotti di voler intervenire crediamo che sia noto per anche per responsabilità che ha avuto in passato alcune questioni soggetti grazie
Presidente sono tantissime le
Gli stimoli e le suggestioni
Del rapporto di quest'anno
Io ne raccoglie ero in pochi minuti solo alcune
La prima
Io credo che
Sia fondamentale
Che si che
L'introduzione di Novacco
E soprattutto la terza parte del rapporto
Sulla Svimez
Pongano con grande forza
Il tema del divario
Dell'unità
Della questione meridionale
Nel contesto delle sfide di globalizzazione
Generali e di quelle specifiche nell'area mediterranea
Io sono molto soddisfatto che si smetta
Ogni anno
Di utilizzare il centimetro per misurare i progressi del Mezzogiorno
Cogliere nelle variazioni di pochi decimali
Un mutamento
Di orizzonte in una direzione o nell'altra
Perché quando poi si arriva ad analizzare i fondamentali dell'economia meridionale
E la sua capacità oggi
Nel contesto italiano
A avere una qualche prospettiva
Di sviluppo
Nel contesto di nuovi equilibri mondiali
Allora
Tutto svanisce
E noi ci accorgiamo che siamo in un profondo declino
Declino diritti per l'aria del Nord
Declino
Di meno ricchi più poveri dell'aria e del sud ma comunque declino
Allora io mi auguro
Che il nostro Paese cominci ritorni a ragionare in termini di strategie
Di sviluppo
Di capacità di affrontare in termini strutturali della crisi
E del declino
Non è un problema
Quantitativo di volume di investimenti
In una piccola regione del Mezzogiorno sono investiti dodici mila miliardi
I fondamentali economici di quella regione sono peggiorati
Tutto la cultura del localismo che ha dominato
Negli anni trascorsi ha fatto perdere la dimensioni unitaria e la capacità del sunto di vincere le sfide della competizione
Non facciamo l'errore di riproporre
Così polemicamente una questione settentrionale rispetto a quella meridionale
Se il Mezzogiorno avrà la capacità di proporre
E il governo avrà la capacità di proporre
Una strategia di sviluppo del Mezzogiorno che sia la strategia di ripresa e di sviluppo dell'economia italiana
Allora noi potremmo dialogare
A me sembra che le riunioni dei meridionalisti si riducono sempre più all'incontro
Del proprio cortile
Come i tanti convegni che facciamo sul Mediterraneo in cui ci incontriamo e parliamo tra di noi
E non ci sono mai gli altri i Paesi europei del Mediterraneo paesi del sud del Mediterraneo
E noi siamo al centro del mondo
Siamo l'ombelico del mondo
Io credo
Che e questo è importante
Che le scuole economiche le politiche di sviluppo le pratiche di sviluppo stiano uscendo lentamente dalla crisi che li aveva investiti a metà degli anni settanta
E a che veda
Distrutto
Ogni forma di economia di sviluppo e di pratica di sviluppo
Riconducendo ti tutti a una ricetta unitaria per tutto il mondo
Legati al prevalere
Delle nuove scuole
E delle nuove tendenze che trovarono i grandi organismi delle corna di governo dell'economia mondiale dalla fondo monetario internazionale e la Banca mondiale a tutti gli altri organismi
Una sola ricetta omogenee uniforme per tutto
Le realtà
Dei sistemi economici diversificati
Io credo che la cultura economica stia riprendendo su nuove strade facendo
Acquisendo
Gli errori
Compiuti nel passato ma riprendendo
I termini fondamentali
Termini fondamentali sono
Quelli di riuscire ad aggredire le cause strutturali dei divari
E ci sono cause strutturali che non sono riconducibili
Al governo congiunturale di flussi
Dei grandi aggregati economici ma sono quelli che spiegano il dualismo
Oggi mezzogiorno si trova di fronte a questa situazione
Ha di fronte a sé scadenze terribile
L'economia italiana perde competitività tutti i termini qui ci sono delle analisi di particolare valore e significato io attribuisco a questo rapporto a questa parte terza un'importanza determinante a aiutarsi a cambiare un minuto l'approccio politico generale al Mezzogiorno e alla situazione italiana ci sono i termini del
Perdita di competitività del degrado dell'emarginazione
E nessuno ha di fronte a sé una scadenze molto precise nel due mila dieci un'area di libero scambio mediterranea
Ma voi pensate che ruolo può giocare il Mezzogiorno può giocare un ruolo qualsiasi in questo processo
Analizzati i dati
Sulla dotazione di infrastrutture relitti
Della propensione all'innovazione ricerche allo sviluppo
Do un solo dato
Noi continuiamo a parlare anche qui
Bassolino in termini di capitale fisico
Dimenticando che oggi la cosa determinante non è il capitale fisico
Toni Blair a il diciotto aprile
Approvato
Una scelta strategica per l'internazionalizzazione dell'università inglese pensate lui parla di internazionalizzazione dell'università inglese
E si pone l'obiettivo nell'anno successivo di aumentare di cento mila
Gli studenti che dall'estero possono andare a studiare nelle Università inglese di aumentarle di cento mila
Dedicando ventisette milioni di sterline a questa operazione
E chiedendo lauree congiunte titoli congiunte progetti di ricerca congiunti tra
Tutte le università
L'abbiamo l'università italiana nel suo sito in Italia studia ci sono l'uno per cento di tutti gli studenti che vanno fuori dal proprio Paese l'uno per cento
Alcuni anni fa era il tre per cento
Nel mezzo nel Mediterraneo
Due mila dieci
Di tutti i circa dieci milioni di studenti dall'area balcanica
Al sud del media sponda sud del Mediterraneo
Studiano in Europa il due per cento
Di questo due per cento in Italia studia solo lo zero virgola due per cento del due per cento
Allora spiegatemi
Centri di ricerca di innovazione università di cosa stiamo parlando nel mezzo del Mediterraneo
è andato via il ministro Bianchi
Il sistema di
Logistica dell'area mediterranea
La del Mediterraneo c'ha detto Padovani ha cambiato sta cambiando strutturalmente sistema di logistica di trasporti
Bene
La politica strutture di logistica e trasporti dall'area del Mediterraneo nell'interno di questa prospettiva
Non abbiamo speso per tanti presepi nel Mezzogiorno
Pertanto i progettini locali pensando che questo cambiassero i fondamentali del nostro sistema economico
Stato uno spreco di risorse immense
Andate a fare l'analisi dei fondamentali del sistema economico meridionale
La vitalità economica del tessuto produttivo la qualità dell'investimento delle risorse umane e ci dice
E la parte terza del trasporto allora il problema qual è
Vogliamo affrontare i nodi strutturali vogliamo affrontare il cuore del problema quello del divario nei termini di produttività
E di capacità di attrazione di convenienza ad investire
Qui
Il sistema industriale italiano
Ha mostrato in questi anni tutto i suoi limiti
Tutti i suoi limiti
Confindustria si chiama ancora Confindustria
Ma qual è la struttura industriale moderno del nostro Paese
Innovative
Che può pilotare e guida
Una grande parte dell'industria si è spostata sui servizi ma cercando di acquisire il monopolio
La concorrenza e la competizione io ho finito la concorrenza della competizione non abiterà
Il povero
Ex presidente
Dell'autorità della concorrenza tra ha scritto
Rapporti annuali
Che sono rimasti
In qualche cassetto
Dei decisori del nostro Paese
Su questo si va avanti
Io dico e chiudo
Le dovremmo presidente Novacco provocatoriamente l'anno prossimo se siamo capaci
Andare a presentare il rapporto al Milan
E aprire un discorso non fisicamente non è un problema fisico
Ora politico
Di riuscire ad avanzare una
Proposte che non è la proposta
Meridionali
E la proposta politica per fare uscire il Paese fuori
Dal declino
Perché qui è il punto
E il Mezzogiorno dentro questo è
Il problema
Chiudo un'ultima notazione andate a vedere cosa è successo a Barcellona
Barcellona dopo le olimpiadi tutti avevano pensato alle olimpiadi
Ha bevuto un un periodo immediatamente di declino
Poi esplode quando quando siamo a usare
In un progetto di crescita e di sviluppo
L'attrazione che riesce a fare
Di energie
Nuove
Immigrante al suo interno
è un esempio da studiare con grande attenzione
Ci vogliono elementi di innovazione
Molto forti
Io
Me lo
Bassolino ha dato via io paura
Che si ritorni ad una discussione intorno alle dimensioni della spesa e non la qualità della spesa
Che non si abbia la forza
Politica
Di tentare
Un discorso unitario ma ne siamo
Abituati a guardare e chiudo
Alle dinamiche economiche
Col metro degli eventi spettacolari
A Napoli si aspettava per il rilancio dell'economia all'America anca
I giornali magari io dico meglio no
Perché questo è l'illusione contrito
Il dispari disegno della città fatto in funzione
Di quel e vento
Dopo il quale spariva tutto Barcellona insegna
Da questo punto di vista ed è stato l'esempio più alto che c'è stata perché giorni c'è aumentar il PIL
Dello zero e qualcosa in seguito ai campionati del mondo bellico
Ho
Noi ritorniamo ad avere strategie di politica economica
Ridiamo senso alla politica economica del paese
E sappiamo quali sono i punti di forza su cui possiamo far leva per l'innovazione
Ho io credo che torneremo a ridiscutere
Su i decimali
Dell'andar nell'andamento delle grandezze economiche e accontentandoci che forse lo zero tre è maggiore dello zero due grazie
Tanto il sì un istante prima di dare la parola al ministro
Che è previsto ci degli atti tra le conclusioni di questo dibattito
Do lettura di un messaggio che vi è pervenuto da parte del vicepresidente del Consiglio onorevole Francesco Rutelli
Caro Presidente signore e signori lasciate che vi trasmetta il mio saluto più cordiale che affido al no al vostro presidente Novacco tramite lettura di questo messaggio
Mi spiace non poter essere tra voi all'evento di presentazione del Rapporto due mila e sei dell'economia del Mezzogiorno ma mi è stato impossibile rimandare impegni istituzionali già pianificati da tempo
Ho letto con interesse le anticipazioni del rapporto che fanno stato di un'evoluzione della congiuntura economica negli ultimi anni ricca di spunti sui quali riflettere da un lato la produttività del Mezzogiorno non è cresciuta anzi in alcuni casi e per alcune regioni che contratta
Al contempo la disoccupazione continua a rappresentare un vulnus permanente presente per alcuni arredi aree del Mezzogiorno
Ciò si traduce nei fatti in una povertà indotta che colpisce ancora troppe famiglie e crea una forbice troppo ampia con il resto del Paese in termini del reddito disponibile al contempo però emergono chiari alcuni elementi che denotano un dinamismo vivace positivo in termini di crescita e sviluppo
Questi segnali vanno colti e valorizzati
Questa analisi ci pone una volta di più di fronte alla necessità e all'urgenza di intraprendere da subito misure per il rilancio del rafforzamento strutturale dell'economia del sud Italia
Questo governo sente forte una tale urgenza consapevole che il mezzogiorno è una straordinaria risorsa del Paese
Un piano di aggancio organica e coerente dall'economia italiana la ripresa mondiale non può che passare da una crescita non precaria e congiunturale del Meridione
Caro Nino affido a te in questo quindi l'augurio di buon lavoro a tutti gli ospiti nel rinnovo le mie scuse per l'assenza certa che non mancherà una prossima occasione per un confronto su questi temi così essenziale
Francesco Rutelli
Do la parola al il ministro Sergio D'Antoni chiamate vediamo chiamate giusto per il Mezzogiorno perché ci pare essere questo il contenuto dello Sviluppo Italia
Anch'io ringrazio
Per all'invito che mi è stato rivolto partecipare a questi lavori
Ringrazio per questo compito un poco un Crato che mi è stato affidato di conclude l'esame pare difficile concludere su temi
Di così
L'arco impegno però dirò diciamo alcune due riflessioni ed alcune linee su cui il governo intente a muoversi
Tenuto conto appunto dei contributi che vengono dal dibattito e dalle e dalle giusta e io credo sollecitazione che anche questa mattina in questo rapporto la simmetrici of
Nuora in non tornerò molto sui dati i dati come è stato detto sono allarmanti insomma sono dimostrano quello che abbiamo sentito
Appello in tutti questi anni e in particolare negli ultimi due-tre cioè il fatto che in un Paese che non cresce
Non c'è dubbio che la parte più debole di esso finisce perde crescere quindi per creare una condizione di ulteriore allargamento del divario e complessivamente di un impoverimento del Paese intero ma di quell'aria temporale
In maniera particolare quello che impressiona
Più di tutti almeno per quel che mi riguarda è proprio questa diminuzione dei consumi questa diminuzione del reddito delle famiglie con una quindi caduta con un circolo vizioso molto pericoloso perché se cadono appunto i consumi si mette in in ballo c'era una questione di il
Degrado complessivo che può e più difficile da recuperare in questa occasione non c'è
La parte riguardante un altro aspetto molto molto preoccupante che in altra occasione la Svimez ha sottolineato che è quella delle migrazioni Internal diciamo dal Mezzogiorno verso le aree forti del paese dell'euro
Io considero questo proprio il punto di maggiore diciamo di maggiore preoccupazione oltre che di maggiore scandalo se vogliamo usare una parola forte perché è un argomento di cui in questo Paese non si passa
Cioè il GT noi parliamo molto giustamente dell'immigrazione nel nostro Paese che è giusto parlava di come si integra di come si circoli di ci si comporta per una società multietnica multirazziale ma non parliamo assolutamente
Di un fenomeno che ormai non è più un fenomeno come dire elitario
C'è un fenomeno molto diffuso quindi siamo a dati che voi stessi avete fornito nel corso di di questi anni diciamo ormai pari a cento centoventi mila persone che ogni anno vanno via dalle aree meridionale
E se queste persone sono per la gran parte giovani diplomati e laureati cioè esattamente quelli sui quali bisognerebbe puntare per fare lo sviluppo come tutti poi noi tutti diciamo beh è un po'difficile
Farà lo sviluppo con quelli che nel contemporaneamente se ne vanno
Cioè quindi si innesca un ciclo veramente qualcosa di di di di di serio dei preoccupati in cui non c'è ma in quel dibattito cioè come e questa è una cosa che m'impressiona più di tutti al di là della soluzione che lo sappiamo è dentro la la ripresa e lo sviluppo ma non è un simbolo sonde Baldato quello perché è proprio una cosa assoluta de minimis
Non cura prezzo proprio no non gliene frega niente a nessuno per usare un'espressione io qui ritornerò su questa vicenda nord-sud guardate questo è il Paese sono i suoi mass media cioè cosa gli impone un argomento il suo se la Casa delle Libertà vince a nel Lombardia e nel Veneto diventavano la questione settentrionale
Se la stessa Casa delle Libertà vince in Sicilia V parlano di una nuova questione siciliana vado per idea c'è il problema è che ci impongono
Il gli argomenti noi finiamo per comiche subirà negli argomenti che ci vengono imposti dagli interessi ed ha i proprietari del giornale da quelli che fanno opinione è inutile stare lì ogni volta scandalizzarsi è proprio il Ponto
Come questa vicenda delle liberalizzazione o pena annetto un dibattito e Nord ha però comincia a fare tutti si scoprono che sono tutti per la liberalizzazione degli altri
Ma è la propria
Che appena li tocchi la propria diceva di che sta parlando occupati di altro c'è qualcosa d'altro c'è sempre un avo altro di cui occuparsi
Allora io penso seriamente che su questo terreno della immigrazione italiana che guardate oggi è un'immigrazione non come quella degli anni Cinquanta
Ome quella degli immigrati che vengono qui perché quelli avevano almeno nel costo sociale enorme che abbiamo pagato ma avevano come è un vantaggio per le aree deboli mandavano le rimesse
Che è sempre stato un elemento decisivo come oggi lo è per i Paesi sottosviluppati
Qui come voi sapete cioè non solo non mandano le premesse ma le famiglie Manzano la differenza per farli vivere nel
Zone forti del paese siamo a Robin Hood al contrario
Prima o dopo bisognerà calcolarlo questa trasferimento di ricchezza enorme dalle zone debole zone forti del Paese perché un giovane che va a lavorare a Milano a Torino guadagna ottocento novecento se gli va bene mi l'Euro ne paga seicento che casa il resto Agliano debbono mandare i genitori
Cioè siamo ad un fronte di quei fenomeni diciamo che gridano autenticamente vendette
E che quindi avrebbero bisogno di una non è che io sto parlando d'altro dico soltanto a supporto di quello del mare occasioni
Il presidente Novacco al professore a Padova ma tutti voi avete Espresso e quindi siccome io vi sono grato io penso che però su questo noi dobbiamo riuscire a può svolgere una diciamo almeno un dibattito una presa di coscienza del Paese qualcosa che vinca la NATO se non si può continuare
E questo ci porta immediatamente i temi
Che di cui ci stiamo occupando
Io sono convinto che noi dobbiamo fare una grande battaglia Micolani a responsabilità ma non perché torno al mestiere che facevo prima
E so che debbo stare attento che non possono al sindacalista ma ora sono uomo di governo quindi ogni volta che parlo preposto al tempo anche nel linguaggio
Però il problema è che senza una grande battaglia noi le cose che qui abbiamo detto non passa
Chiunque governi
Quelli pre addirittura non c'erano ancora possibilità perché erano proprio leghisti nella concezione quindi nella nell'assetto ma anche qui guardato non è un problema
Perché non si capisce siamo tutti d'accordo sostanzialmente tranne sfumature siamo tutti d'accordo
Cioè dell'analisi negli strumenti nel
Negli interventi ormai non mi pare che può ogni volta possiamo tornare regioni parti sociali governo intellettuali siamo tutti d'accordo
Beh non si capisce perché non si fanno
Cioè e quindi c'è qualcosa che dobbiamo superare tutti insieme partiamo da dati concreti questa che chiamiamo fiscalità di compensazione non di mandato sono l'Europa vuole ci spiega la sua dei compensazione gli spiegavo perché ci vuole una compensazione
Ancora ad oggi noi non abbiamo una proposta
Su cui ci si possa misurare per quel che mi riguarda io spero che questo tavolo che si apre oggi proprio finita questa nostra riunione diciamo di regioni parti sociali
E poi successivamente con il governo possa almeno far uscire una proposta su cui ci si possa misurare a partire dalla prossima Finanziaria
Perché se noi non come non facciamo una proposta che puoi cibarsene Europa che può innesca il meccanismo che poi si mette in moto noi rischiamo di discutere ancora di questa questione senza avere mai lo strumento e non è lo strumento ormai per come si sta svolgendo il meccanismo ne abbiamo bisogno e normalmente perché noi abbiamo messo in crisi sostanzialmente tutta la politica degli incentivi se non è troviamo uno automatico forte come la fiscalità di compensazione rischiamo di non avere né l'uno né l'altro
E quindi gli incentivi su cui ci siamo misurati per anni
La quattro otto otto i contratti di programma i patti territoriali contratti Daria Totti strumenti con alti e bassi con si può discutere quanto si vuole però la questione era che erano almeno strumenti che attraeva no
Investimenti da fuori da dentro mettevano in moto un processo
Se noi questi vedi questi incentivi via Vialli smontiamo come sta avvenendo
Senza soste dove Irle con non vantaggio Colona come dire politica in questo caso con una fiscalità che chiamiamo appunto di compensazione ma il rischio è che veniamo uno restiamo inermi e quindi la distanza si allunga io poi qui sento la questione ci tornerò della qualità quantità della spesa le due cose non vanno non c'è un problema di qualità quantità Chu alla quantità per recuperare un petardo è poi saperli spendere bene perché se no
Che se continuiamo a distribuire a pioggia non lo troviamo i risultati che che vogliamo
E allora io penso che questo è il momento per uscire dal dibattito generico di avere una proposta sulla fiscalità di compensazione farsela passare quantificarla
Perché ci sarà un problema di risorse non secondaria ricordiamoci tutti che avevamo trovato una forte non è fiscalità di compensazione ma abbiamo trovato una forma che era un incentivo per l'occupazione del credito d'imposta
E poi smontato perché si è accorta in costava troppo e che quindi non eravamo in grado di sostenerlo allora qui si tratta di capire cioè serve solo per il futuro serve per gli investimenti che arrivano serva per tutta l'area
E le cose cambieranno in maniera enorme dal punto di vista dei costi mette in moto un processo di vera attrazione non lo cioè e questo è il io trovo che su questo per quel che mi riguarda per la mia responsabilità io mi batterò perché finalmente il Paese abbiamo strumento che sia tale in un quadro come prima veniva detto di una politica economica che faccia le parti del Paese e mette in moto processi strutturali abbiamo strumento che sia di vantaggio terra di vantaggio di compensazione per
Le aree meridionali cioè questo io penso sia
Il punto di partenza su cui si inserisce nel dibattito che anche qui c'è stato sul costo del lavoro
E che io vedo molto prudente badate bene nodo Bodhidharma dal governo quindi se non rischia di fare demagogia la cosa avevo detto prima
Ma qui siamo attenti è
Se il rapporto è quello che ha detto Bassolino
Cioè il dieci per cento senza far nulla va nelle are
Del Mezzogiorno
è il novanta per cento va nelle aree del Centro-Nord questo significa no non solo che c'è una suddivisione perché la fotografia è quella manzoniano con allungamento delle distanza spaventose perché se io ho pochi soldi da spendere il governo ne ha pochi come noi sappiamo e la gran parte di questi soldi li impiega in questo strumento perché quando tu in una condizione di risanamento prendi dieci miliardi e li impiega in questo strumento questo strumento se è usato in maniera indistinta
Allora le distanze cioè non ci troveremmo in una situazione veramente paradossale che quello che facciamo per dare un impulso all'economia finirebbe per allungare le distanze in maniera pesante
Io sarà un po'demagogico ma a me non basta
Che ci sia la proposta Artioli perché la proposte articoli va bene insomma ci danno c'è il sub su dodici miliardi ne prendiamo due quindi volendo passiamo dal dieci per cento al diciotto logoro suo modus
Cioè e no se noi vogliamo fare in modo che la misura non allunghi le distanze almeno abbiamo rispettato posta Novacco cioè il quaranta sessanta io ero partito al contrario però sono realista questa è una grande battaglia che dobbiamo fare tutti badate bene
Cioè io per la mia responsabilità ma invito tutti voi
E se no questa cosa
Non non è che Cicala non Cicala perché se poi gli interessi tra impresa selettive tra lavoratori consumer reddito sono quelli noi riusciamo siamo schiacciati e se è un governo deve spendere insisto investire dieci miliardi per fare un'operazione di rilancio dell'economia e quella sua azione qualificante sul versante delle risorse
E noi in quell'azione non riusciamo almeno a mantenere le distanze Donald un carnevale noi rischiamo profondamente lo dico perché per quel che mi riguarda io farò una grande battaglia dentro e fuori il governo
E vorrò vedere quanti sono come dicono per una politica che favorisce il Mezzogiorno e quanti lo so ma chiacchiera e nei comportamenti non lo so affatto
Che una grande questione di questo Paese sulla questione per il quindi cioè io non è questa nuova questa Assemblea la più facile per dirlo ma se mi capita lo dirò in tutte le sedi a Milano come a suo avviso perché il problema Enzo non è fare l'Assemblea
La farà assemblea dallo Svimez a Milano il problema andare a dire a Milano che nel cuneo fiscale noi distribuiamo a vantaggio dal Mezzogiorno perché dobbiamo recuperare un reparto dirglielo e farlo passare cosa non farci
E siccome chi vi parla appunto Richie tempi passati cercava di farlo
Come si spiega che la questione meridionale è una questione che serve a tutto il Paese che una prevendita su quel Paese deve fondare
Se vuole avanzare sul versante della sua ripresa si spiega se si dice la verità il Nord ha bisogno di infrastrutture sicuramente se le può fare con i soldi propri
Perché il Nord ha la possibilità di fare Progetto vicinanza che al sud nona quindi nessuno c'è o non c'è un'alternativa il passante di Mestre si può fare subito con un progetto finanziario perché lirici passa il numero di ottobre di camere più alto del mondo non si capisce perché bisogna spendere soldi pubblici per fare il passante di Mestre
Che è una delle cose più come dire più frequentato dello quindi la vera alternativa tra nord e sud certamente non può fare a Salerno Orlando Bloom Reggio Calabria con con Progetto finanziario perché ci vorrebbero cento anni prima che vai in in economia nel rapporto costi ricavi addirittura mi spiegava no dieci anni fa
Che era perfettamente inutile far pagare la Salerno Reggio Calabria perché il costo di mettere i caselli era superiore agli incassi che si prevedeva no quindi improprio era anche a voler pagare non è un vantaggio che al sud
Chiede è un'altra condizione reale economica se vogliamo recuperare il ritardo io allora se questo è io penso che anche qui ecco c'è un collegamento tra la questione la qualità e la questione della quantità se questo è il nostro problema è che il Paese ha bisogno di infrastrutture e ne ha bisogno tutto c'è una parte che solo può fare
E c'è un'altra parte che invece deve essere fatta con soldi pubblici questo io vedo non non c'è un primo un poi che noi abbiamo bisogno di un Nord che cresca ma questo è fuori discussione che il Nord abbia bisogno del sud che cresca queste altro stando fuori discussione ma non nella testa del no
La differenza è tutta a cui essendo differenza è tutta qui è una classe dirigente degna di questo nome qualunque ruolo faccio in questo caso nel mio caso un ruolo di governo deve
Fare in modo che questo sia nella testa del degli italiani che trovino una loro ragion d'essere un loro modo di stare insieme un loro modo di concepire lo sviluppo con lo sviluppo di di qualità e insieme di solidarietà se questo è vero io penso che tutto andrebbe visto così
Cioè noi abbiamo come dire una polemica enorme sulla questione del ponte sullo Stretto
Cioè che è una questione
Anche lì anziché fare queste guerre di religione ideologiche ponte sì ponte no
Che non servono a nessuno
La questione il ponte è una classica strutturali che potrebbe teoricamente essere finanziato al mercato
Sette nove i soldi sul mercato come mi hanno sempre spiegato che il il ponte li trovava ma perché fare tutto questo
Grande disputa sul ponte sì ponte no il problema essendo Lecce qui i soldi per fare il ponte sono sostitutivi del resto
Perché sei sono sostitutive del resto il ponte sinceramente diventa una cattedrale nel deserto serve a ad andarcene tanto per vedere quanto è bello ma non ci passano Eugenio nato mobile perché per arrivarci non ci sono le strutture per
E tutto qui è una cosa così complicata così difficile da spiegare e se il Governo cosa che io sto proponendo dicesse con grande chiarezza che avendo stanziato dei soldi per il ponte che erano soldi pubblici che passano per privati perché erano soldi e Xhiri
Erano i soldi e la liquidazione dell'IRI che furono trasferiti al capitale di dalla società Ponte sullo Stretto per ben due miliardi e mezzo
Più la comunità gliene ha dato ottocento milioni per un totale di tre miliardi e trecento milioni di euro benissimo se quei soldi venissero presi per fare immediatamente strade ferrovie che mal giungano Messina Reggio Calabria io penso che i siciliani calabresi capirebbero tutto
Che è possibile fare l'uno con i soldi pubblici cioè le ferrovie e le sale che mancano e l'altra con Totti sul mercato che colleghi le ferrovie e le strade che nel frattempo si sarebbero
E così complicato è difficilissimo
E tutto una specie di guerra di religione del sangue Bellini messi dei io voglio il ponte noi non la voglio c'è una cosa che eppure sarebbe semplice cioè se io spero che il governo la spieghi in maniera semplice e che non venga preso anche le anche L'Unità
Quel che ha preso anche lui da atteggiamenti perché se la spiega semplice nel per me problema non si pone ma se invece tutto deve tornare al solito a queste a questa specie di quando c'hai un vuoto che strategia ti inventi delle cose allora gli eventi sono di coerenza perché io invece al contrario di lui solo un sostenitore degli eventi
Perché normalmente le economie più vivaci creano anche vento non a caso negli ultimi tempi pigliano tutti gli spagnoli
Dalla nere caricato tutto quello che capita
Perché sono più vivaci e gli eventi Facci vanno a dare il meglio di me stessa non è che abbia fare una politica per il Mezzogiorno basata su di me però pigliano qualche evento non guasta
Perché aiuta quello che si è fatto nei tre mesi famosi del della G otto al Napoli secondo me non si è fatto Nieri indetta
Il che dimostra che ci vuole per gli italiani per i meridionali ma per gli italiani il massimo d'emergenza per dare il massimo di ordinarietà cioè vincere campionati del mondo nel pieno del peggiore scandalo del calcio dal mondo sul questo
Ci dobbiamo inventare gli scandali per dare il messo il massimo degli stessi no meglio inventarsi venti
Perché così almeno
Evitiamo diciamo di di di rischiare scandali però una contraddizione tutta Lilli e tuttavia ieri sera tutta in quella e la seconda più era proprio per questo perché più si affezionava perché capiva quali alle ora tutto questo lo possiamo applicavano statura io penso di sì proprio perché noi qui abbiamo un problema che veniva ricordato che è il nostro problema che il problema che si inserisce in una politica che abbia queste caratteristiche
Il fiscale ITA di di compensazione di battaglia sul cuneo fiscale di questione legata agli incentivi da riformare in coerenza con queste cose però se le otteniamo perché altrimenti setto gli hanno gli incentivi che ci sono senza mettere in campo nulla noi perdiamo risorse punto
Se a questo accompagniamo una azione seria delle infrastrutture così come ho detto e se li accompagniamo una ripresa la nostra volontà meridionale di fare sul serio
Di riscoprire a nastro grande voglia all'altro grande natura noi dobbiamo appunto mettere in moto questo processo perché dobbiamo saperlo che cioè più si abbassa il livello dei bisogni più si abbassa il livello delle pretese
E questo vale per tutti se oggi ci sono realtà più sviluppati Issime che hanno una pretesa enorme esili e realtà sotto sull'OPA che non hanno o un poche pretese ciò non hanno nessuna o addirittura pochissime da danno l'idea di questa condizione
Io come dire la la racconta con un aneddoto con una piccola barzelletta ma che
Dall'idea di tutto questo poi riferita anche alla questione del delle infrastrutture al suo è così poi chiudo innanzi impartire Allegri un giorno un signore prese un treno
Che andava da Roma-Milano
Il strato a partire alle due e partire ed un quarto
Doveva pranzare chiesto nel vagone ristorante gli dissero apre alle dodici e mezza andò non era il massimo con il ristorante era un vagone c'ha un ristorante invierà una cosa però maggio
Bando in bagno non era al massimo la legge non era un grande albergo però si poteva doveva arrivare alle due arrivo alle due e venti tutti scesa la protestavano da passi che diceva venti minuti di ritardo aveva un appuntamento
Love me l'hanno fatto perdere l'altro insomma guarda che schifo quelle strana cosa veramente impressionante due giorni dopo preso lo stesso treno
Però al contrario da Roma Palermo e doveva partire alle undici ma partire dodici e mezza richiesta dell'allora ristorante li vissero in questo treno funziona un giorno sì e un giorno no questo il giorno che non funziona provò ad entrare nella
Del bagno ebbe fatta ricca dovrà arrivare a mezzanotte avevo alle due e mezza di notte o del mattino come preferite scese un silenzio di tomba proprio ma nessuno Lulli aveva una signora candeline se signora mi scusi
L'altro giorno per molto di meno tutti protestavano qui tre ore di ritardo uno viaggio la stipula con e non dite niente non protestate la signora lo guardo e gli disse se Strasse molto se non volevano tre allora il nostro appunto o si stia zitta se non ci devono essere
Il nostro problema è tutto qui insieme a questa politica riscoprire una voglia di meridionalismo che sia in grado non solo di essere accettato
E vissuto come nazionale da tutto il Paese ma anche di essere in grado di dare ai meridionali una nuova voglia di
Crearsi il loro futuro tutto questo io sono convinto che è possibile altrimenti non farei
Il viceministro per il Mezzogiorno ecco perché voglio lavorare insieme a fuori per ottenere risultati concreti grazie
Credo che dopo quello che ci ha detto il ministro per il Mezzogiorno
Possiamo considerare chiusa questa odierna occasione
Pronti a raccogliere tutti gli stimoli che sono venute al dibattito per fare meglio in futuro grazie