Lo specchio del diavolo. La storia dell'economia dal Paradiso terrestre all'inferno della finanza

Io sono
Scrisse
Vi sono
Ringrazio Dio
Sì
Baby sitter e
Domani quindi la situazione
Anche ai loro
Loro
Su
Bene buongiorno a tutti
Oggi questa mattina parleremo di un libro
Che
Credo sia già fu puramente già stato letto da molti di voi perché è un libro che ha venduto moltissime copie che
è anche stato
Ispiratore di uno spettacolo molto bello e molto fortunato di Luca Ronconi questo libro
A un autore che qui al mio fianco che non ha bisogno di presentazioni possiamo dirlo in maniera assolutamente limpida che è Giorgio Ruffolo
Che è un economista a tutti noto noto anche per le sue posizioni in campo ecologico
è stato più volte deputato e senatore della Repubblica è stato anche ministro
è stato anche parlamentare europeo adesso dirige un centro di ricerca che lui stesso ha fondato
Che il Centro Europa Ricerche
E ha scritto molti libri
Questo forse è quello che
Ha venduto di più gli altri libri sono Stazio con quelli Brino Tissi perché tutti gli abbiamo potuti leggere
Ma questo ha delle caratteristiche molto particolari cioè un libro si di economia ma un libro che anche delle caratteristiche letterarie molto spiccate
Il testo è stato pensato già sapendo che sarebbe stato utilizzato per il teatro
E di qui e quel un modo molto pieno di immaginazione direi pieno di di di personaggi di personaggi resi molto vivi
Che l'attraversano tutta la storia dell'economia insomma da ad Amba Adamo ed Eva di Ray fino alle crisi finanziarie dei giorni nostri con tantissima incursioni nella storia
Nella nascita dei mercati nel settecento nella nascita della stessa disciplina economica e con tutti i suoi nel sei sempre a fine Settecento e poi tutti gli sviluppi del Novecento il definirla o meno una triste scienza insomma è si muove tra dottrina e questioni concrete con una grandissima
Così scioltezza grandissima capacità letteraria dicevo è stato pensato già sapendo che sarebbe diventato uno spettacolo già sapendo che sarebbe andato
Nelle mani di un grande regista come Luca Ronconi che stava allestendo per Torino per le Olimpiadi invernali di Torino cinque grandi spettacoli monumentali come pensiamo a come ci ha abituato appunto Ronconi di cui uno era questo uno l'idea qual era tra l'altro questo molto legato anche a questo Festival in qualche modo perché noi vediamo anche questa mattina vediamo appunto una sala piena cosa che non è per niente scontata sui temi dell'economia come non erano scontate appunto le le le quantità di persone così elevate nei giorni scorsi per
Da relazioni che trattavano questioni anche molto tecniche
L'idea di Ronconi e di Ruffolo e e anche degli altri spettacoli che sono state allestite Torino era proprio quella di prendere dei temi
Di portare a teatro così come facendo così le dovute
Differenze succede con un festival cioè nessuno aveva mai pensato di fare un festival di economia cioè l'economia bassa andrà sembrava una cosa da trattare solo nelle università
Ho che sono in Bankitalia nei centri studi di Bankitalia non certo che poi si pensava che potesse essere un fenomeno che attrae se così tante persone così tanto
Un tema con punto di così grande interesse ecco lo stesso va pensato Ronconi dicendo mettendo in scena delle dei temi direttamente
Come l'economia come la bioetica come altre come anche un dialogo sulla sul sui postcomunisti qual era un manto un un altro degli spettacoli torinesi
Che anche quello è un libro Einaudi tra l'altro come questo
Di Ruffolo un libro che però era già esistente la caratteristica di questo invece e che è stato in qualche modo pensato progettato
Seguito da Ronconi e poi messo in scena io non so se qui qualcuno di voi ha visto lo spettacolo spettacolo
E qualche cosa veramente di molto originale come del resto rispecchiando l'originalità del libero cioè la capacità attraverso tre quadri peraltro già pensati
Molto bene da Ruffolo nel libro tre quadri che caratterizzano tre momenti tre ognuno di essi ci sono tutte le storie del caso tre temi sì importanti dell'economia temi storici ma temi su cui bisogna discutere oggi cioè che hanno una grandissima
Attualità questi temi sono il primo quadro riguarda il rapporto tra l'economia e l'ambiente sostanzialmente lì davvero vediamo scene primordiali c'è anche tutta una parte biologica molto divertente ci sono delle delle citazioni anche letteraria molto carine dalla
Sud da un romanzo del l'uomo più intelligente l'uomo scimmia più intelligente del Pleistocene se non ricordo male
E quindi appunto scene primordiale di economia ma poiché appunto riportate ai giorni nostri e quindi rapporto insomma tra cono mia nascita della tecnologia e ecologia il nostro usare l'ambiente più o meno saggiamente
Poi c'è un secondo quadro
Che riguarda proprio alla nascita del mercato cioè gli scambi già che cos'è il mercato e che qual è il ruolo della moneta
Nella nel discorso economico
E qui abbiamo storie anche molto divertenti e molto e anche poco conosciute preso non so storia di John law per esempio nel Settecento un personaggio molto particolare protagonista di un nos già di un di una grande bolla speculativa di quelle a cui ci saremmo tristemente poi abituati in quest'ultima parte nell'ultima parte del secolo scorso e anche in questa prima fase degli anni due mila
Dalle quali forse non siamo neanche riusciti poi adesso ce lo dirà ce lo dirà Ruffolo
In maniera analitica e poi c'è un terzo quadro molto potente direi cioè dove proprio appunto si parla della potenza del capitalismo e della fragilità della democrazia qualche e questo è tutto questo in un quadro dove
Viene inscena una peschi molto reso molto molto bene nello spettacolo dal con la bambina che rappresentava l'euro che sarebbe la speranza per il futuro la speranza
Una speranza di un riequilibrio diciamo tra le potenze
Monetarie mondiali lo strapotere del dollaro in qualche maniera può essere arginato dall'Eur ecco questi sono tre tutto giusto per la tra immagini molto molto veloci ma
E quindi per su appunto illustrare in maniera assolutamente molto superficiale proprio io a Generali quello che è il libro
E per dare invece subito la parola a Giorgio Ruffolo al quale poi prima chiedo di fare così di dare di darci le sue impressioni proprio su questa intera operazione cioè sul fatto uno che appunto è un libro che è un po'anomalo per come libro di economia primo libro che va verso la letteratura decisamente un racconto molto molto bello molto serrato scritto un penalmente molto bene
è un libro quindi letterario è un libro che pensa a quante quindi già di per sé è un opera più saggio che saggistica direi che tende c'è già di per sé a letterario in più diventa un testo teatrale è un testo teatrale però anomalo perché appunto come voleva Roncone io non voglio don quali continua a dire che lui non vuole mettere in scena delle cose troppo classiche o perché per quell'un per lui il linguaggio teatrale ormai entrato in una crisi praticamente irreversibile di cui l'idea di andare a prendere dei testi che col teatro teoricamente c'entrano poco o comunque dei temi quindi delle idee che vengono messe direttamente in scena come già aveva fatto anni fa ricordate con infinitesima
E poi però è un libro anche e quel parto c'è già induce una prima domanda è un libro però che parla male dell'economia di fatto cioè ne parla bene nel senso che c'era spiega
E allora io vorrei chiedere a Ruffolo perché questa scelta perché per fare della divulgazione non c'è un po'un paradosso in questo si intitola Lo specchio del diavolo non a caso la storia dell'economia dal paradiso terrestre all'inferno della finanza quindi sono all'immagine
Piuttosto negativa
Quindi da un lato ci fa fa un servizio notevole all'economia c'era spiega molto bene ce ne spiega la storia ci spiega i personaggi maniera molto viva dall'altro però nel dà un'immagine negativa per lo meno ci fa vedere come l'economia reale
E piuttosto qualche cosa insomma di cui forse anche avere un po'paura quindi lascio a lui la parola
E poi semmai passiamo ad altro
Scusi ecco grazie ancora
Vorrei premettere che
Di solito invecchiando Seedorf si si diventa più saggi ci dice ma non è vero almeno per me
E la prova è che ho scritto questo libro
Gli economisti di solito
Non si azzardano scrivere in questo modo e con questa ampiezza di visione straordinariamente presuntuosa raccontare l'economia da Adamo ed Eva fino a alle crisi finanziarie del nostro tempo insomma è un'impresa abbastanza si direbbe irresponsabile ma io sono il colpevole di questa impresa ma l'istigatore di quest'impresa eccome Massarenti ha detto Luca Ronconi
Ed è su sua sollecitazione che io ho scritto questo libro
Perché voleva provarsi come è stato già detto a mettere in scena in temi assolutamente inconsueti per il teatro
La scienza la politica è appunto l'economia anzi la finanza lui avrebbe
Messo l'accento su questa cosa misteriosa che la finanza come mai la gente gioca in Borsa
E non è che riesce niente
Compresi e inclusi soprattutto gli economisti no
C'era un predecessore illustro illustre di questa abitudine
Di questo comportamento che era il grande Newton Luigi diceva so dirvi tutto sul moto dei pianeti niente sulla Borsa di Londra e aveva ragione perché investì tutti i suoi averi nella Borsa di Londra e li perse completamente
Ecco da questo testo
Ronconi attratto questo spettacolo
Che Massarenti ha visto io ho visto pure ed effettivamente scintilla ante fantasmagorico ci sono una cinquantina di giovani attori che volteggiano per tre ore su un enorme palcoscenico su una scena fastosa con vestiti di carta con straordinari bellissimi vestiti di carta
Recita non Cocco un copione che con mia sorpresa è rimasto uguale al testo del libro solo distribuito tra cinquanta attori
Ed è un tema spericolato che poteva essere affrontato soltanto con un linguaggio il più semplice possibile questo che ho tentato di fare
E insomma nella forma del racconto
Racconto una forma che non è inconsueta nel tra gli economisti ci sono stati insigni economisti che hanno usato questa forma io mi sono ispirato al indimenticabile e incommensurabile Carlo Maria Cipolla i suoi ai suoi bellissimi racconti di determinati settori determinate vicende determinate scene dell'economia
Nazionale e mondiale questo non invece ho tentato di fare qualche cosa di totale di totalitario la storia dell'economia da quando da quando esiste l'economia no l'economia non esiste da quando esistono gli economisti è vero che l'economia politica così come l'abbiamo intese e letta noire i libri e nei testi e si è formata nelle sedi Channel diciassettesimo secolo e ha preso forma soprattutto si è consolidata scientificamente nel diciottesimo anzi alla fine del diciottesimo secolo con Adamo Smith ma l'economia non comincia ad Adamo Smith comincia ad Adamo tout-court
Da data dal Paradiso Terrestre da quando il grande economista disse dovete riguadagnare di i il pane con il sudore della fronte che la fonte il nella fondazione dell'economia e quando Adamo ed Eva cacciati cominciano a lavorare
E e quindi ho pensato appunto di spiegare la così di intenderla così come qualche cosa che e
Rappresenta la vicenda umana ed è in questo la bellezza dell'economia perché io rispondo subito comincio a rispondere Massarenti non è un libro contro l'economia è un libro di un economista innamorato dall'economia e invece terrorizzato dall'ASS dal cattivo uso che gli economisti e soprattutto i politici ne fanno è questo sì
E questo deve essere denunciato secondo lui non non bisogna avere paura a denunciarlo alcuni miei amici economisti mi hanno accusato io me l'aspettavo di avere offeso la finanza perché la finanza è diventata una specie di nume del nostro tempo
Di di idolo del nostro tempo non se le può parlar male anche se fa male offese se ci fa del male eccolo qua io invece mi sono liberato da ogni complesso però non sono in cattiva compagnia perché prima di me è molto più autorevolmente di me i canonisti insigni come che insieme come d'Albret hanno scritto sulla finanza cose terribili una volta Gal Brett racconto anche questo nel mio libro
Aveva scritto una storia della grande crollo finanziario di Wall Street del ventinove era intitolato dovrei Fracci
E appena equilibrio era pubblicato lui doveva partire in un aeroporto domando
Alla la libreria quante ne avevano vendute di copia del suo libro e gli risposero nessuna dice vuole che vuole che si possa vendere in un aeroporto un libro intitolato il grande crollo
è un po'questo si ripete e e si ripete nella nostra esperienza di economisti del difficile parlare di finanza quando abbiamo preso tante fregature dalla finanza ecco questo tipo ma però la finanza non è anche questa qualche cosa di
Qualche cosa contro la quale io mi sia accanito la finanza a un utilità ed una funzione fondamentale nell'economia una funzione che dovrebbe essere gli economisti lo spiegano bene nei loro testi poi senili dimenticano di spiegarne non la pratica e nel commento
Delle cose così come vengono nella pratica
Lubrificante un lubrificante con grazie al mercato finanziario si può sapere con immediatamente con un'informazione direi immediata soprattutto oggi
Con che c'è una comunicazione digitale basta premere un tasto i capitali si spostano da una parte all'altra del mondo
Dove funziona meglio meccanismo del profitto dove si fanno profitti più elevati e quindi sposta si spostano i capitali in base a questa regola
Che è una regola fondamentale di funzionamento dell'economia non sempre una regola
Straordinari non non sempre è una regola efficace per il funzionamento della società e questo è un altro e un altro si stacca la finanza svolge un compito importante sia nell'informazione che nell'orientamento guai però se diventa prevalente questa funzione se diventa non un mezzo per far circolare i capitali ma un fine in se stesso allora stravolge l'economia e diventa la coda del diavolo quella che muove il diavolo invece il diavolo invece di muovere la coda e la coda che muove il diavolo è quella che come nel titolo di questo di questo libretto e Lo specchio del diavolo perché Lo specchio del diavolo perché nella finanza succede come nello specchio di Alice nel paese delle meraviglie
Lo specchio riflette ma riflette a rovescio e allora accade per esempio che i titoli dei delle azioni delle obbligazioni le i prezzi delle azioni delle obbligazioni corsi non riflettano i prezzi il valore dei beni reali ma finisce che il valore dei beni reali riflette il prezzo delle azioni dell'obbligazioni questo non va bisogna dirlo sempre che non va
E non solo non va ma non funziona perché dopo una certa un certo periodo prima o poi questo divario sì
Sia nulla ma sia nulla
In modo molto negativo attraverso i crolli attraverso lo sgonfiamento delle cosiddette bolle finanziarie
E quindi e provoca dei guai dei disastri perché tutti quelli non solo tutti quelli che hanno comprato azioni e obbligazioni perdono il loro i loro averi Helga Albrecht sempre cattivo dice bisogna che qualche di di tempo in tempo i cretini siano separati dal loro denaro
Ma non sono soltanto i cretini sono e la povera gente che non ha investito niente linea no neanche un'azione obbligazione ma le depressioni economiche che si susseguono alla crollo finanziario gettano un paese nella nel e nella nella nella nella depressione nella miseria è successo in Indonesia qualche anno fa succede continuamente ogni volta che si
Il continuano a prodursi delle bolle finanziarie e purtroppo di bolle ne abbiamo viste ne abbiamo li abbiamo sperimentate parecchie negli ultimi anche negli ultimi anni negli ultimi decenni soprattutto
Ecco
Per questo io non parlo male della finanza parlò male della
Quello che la finanza può fare quando non è utilizzata secondo la sua funzione ma quando usurpò la sua funzione rispetto a quella di cui dovrebbe essere funzione e cioè all'economia reale
Del resto se uno apre i testi degli economisti classici
Come Adam Smith quello
Non Adamo
L'Adamo economista e come Davide Ricardo grandi economisti classici sta stranamente vede che non andavano molto la libertà dei movimenti di capitale
Davide Ricardo dice bene che le merci si spostino
Per il mondo ma che i capitalisti ANAS casa perché dava i capitali non soltanto non assegnava una funzione economica
Alla re finanza soltanto economica ma anche sociale cioè ebbene che il patrimonio che si consolida nel capitale
Captati Monio di tradizioni patrimonio di storia patrimonio di cultura resti con il suo capitale nel Paese nel quale si è formato
E tant'è vero la prendeva sul serio questa non libertà internazionale i moniti di capitali che la più
Famosa teoria alla quale che egli ha scritto che gli ha guarda regalità
Ha ideato quella dei costi comparati che spiega la superiorità del libero mercato sul protezionismo è fondata sull'assunto gli economisti non lo dicono mai è fondata sull'assunto che i capitali non abbiano libero movimento che i capitali restino nei paesi nei quali si sono generati
Ecco la la la la la
La smetto perché mi pare che alla critica che mi si può fare che mi è stata fatta di prendersela non tanto con l'economia ma quanto con la finanza io rispondo sì
è vero ma perché la finanza assunto una funzione che è il contrario delle quote di quella dell'economia questo in questi in quanto lo abbia fatto
E quindi non sono contrario né alla libertà dei momenti capitali contrariamente a Davide Riccardo né alla alla finanza in genere ma sono contrario
All'uso che se ne fa perché continuo a pensare come nel libro c'è il
Non so se il sottotitolo e l'economia che deve essere al servizio dell'uomo e non l'uomo al servizio dell'economia
Bene grazie
Ecco così abbiamo parlato patinate dei primi due quadri del del libro e anche poi dello spettacolo di Ronconi cioè il punto delle origini dell'economia c'è l'economia che poi una parola ambigua perché appunto significa sia l'economia reale sia la disciplina poi da Cuper questo appunto attraversa la storia dell'umanità al punto da non solo da Adamo Smith ma anche da Adamo tout-court come diceva Truffaut uno quelli però ecco forse adesso potremmo soffermarci invece sul terzo quadro cioè quello in cui si mettono in scena
Appunto il dei grandi attori come il capitalismo un punto in senso Monti un po'vasto diciamo e la democrazia e poiché tutto ciò che comporta
Sul piano geopolitico cioè c'è tutta questa terza parte dove appunto si saluta lei euro come una cosa molto positiva una speranza appunto per che possa contrastare questo strapotere del dollaro ecco la forse una domanda forse anche su questo è stata fatta qualche critica da parte degli economisti
Appunto
Perché il libro poi finisce con una evocazione devo dire molto bella e molto ironica di un demiurgo che in qualche maniera
Possa rimettere a posto questa situazione così confusa così difficile cui appunto di cui uno ingrediente fondamentale sono anche il punto le bolle speculative hanno poi anche i rapporti tra Stati e questo rapporto sempre così difficile e conflittuale tra mercato e democrazia capitalismo democrazia ecco che cosa risponde Ruffolo questo ma prima di tutto volevo riprendere una sua nel nel nel
All'inizio della sua domanda una distinzione una distinzione che un grande economista Carlo Ercolani faceva tra economia formale ed economia sostanziale e questa è una distinzione importante che dovremmo tenere sempre presente
Che cos'è l'economia formale c'è una celebre definizione di un grande economista britannico
Lionel Robbins che dice e la destinazione di risorse rare ad usi alternativi è l'ottimizzazione come dicono gli economisti e i matematici delle scelte
Non si interessa di quali siano queste scelte non entra nel merito non si impiccia del resto molti economisti come Vilfredo Pareto come leone Barras dicevano delle scelte del noi non entriamo nel merito
Ma una una una sostanza chimica può essere comprata in una farmacia per guarire un ammalato oppure per ammazzarlo questo non ci interessa beh è un po'cinica questa sci disciplina diciamo la verità
E soltanto una disciplina dell'efficienza non dell'efficacia non la rispondenza ai fini ma delle colonizzazione del risparmio dei mezzi se l'economia è ridotto a questo io direi che ridotta male
Perché
Il viale dell'efficienza può essere raggiunto sia in una frana tronfio che in un campo di concentramento
E io non credo che un economista possa essere contento di avere risolto il problema dell'efficienza quando non ci dice nulla del problema del benessere della gente l'economia sostanziale
Quella di cui parla Karl Polanyi e della quale si sono interessati gli economisti fin dai tempi del della fondazione dell'economia Adam Smith era un filosofo morale
Ha scritto prima di scrivere la ricchezza delle nazioni ha scritto dieci anni prima undici anni sotto dodici
La la la Teoria dei sentimenti morali quindi non era affatto d'accordo sull'efficienza dei campi di concentramento era impegnato a risolvere il problema di come migliorare il destino umano delle storie il il benessere umano presto Colter lo diceva non agli economisti ma in genere i filosofi in che cosa siete utili al miglioramento del del del del benessere umano dovrebbero tenerlo presente sia i filosofi che gli economisti ed economia sostanziale consiste nell'individuare il rapporto giusto il rapporto giusto tra mezzi e fini
E quindi come ottenere attraverso l'interazione con la natura e questo è un aspetto fondamentale quello ecologico di come utilizziamo la natura senza distruggerla come ottenere i mezzi materiali per soddisfare i bisogni umani quindi è una disciplina che sta a metà e che congiunge qui potremmo dire l'ecologia con la morale
E non può digiuno diversi non è la morale e non deve essere confusa con la morale ma non deve essere anche neanche separata dalla morale dell'ecologia
Noi ci dobbiamo interessare come economisti non solo come utilizziamo le risorse rispetto alle nostre scelte di arricchire ma come utilizziamo le nostre risorse rispetto al equilibrio ecologico e rispetto alle nostre finalità morali quindi l'economia deve essere distinta dal morale e dall'ecologia ma non separata la morale delle procedure queste così una questione metodologica
No le lei adesso ne sono ricordo non ne significhi sono dimenticato della domanda vera
Nove questi ed era parte della domanda
No poi invece altre critico del fatte credo sul fatto del dell'Eur oltre a esporre tutte queste spettro le speranze delle euro forse se ne sia sono assai sono esagerate a vedere come vanno le cose
Non ci sarebbero grandi speranze ma l'euro è stata una grandissima invenzione un'invenzione non voluta badate bene io rifacendo un po'la storia dell'euro non solo in questo libro ma in altri ho raccontato del resto anche Luigi Spaventa raccontati in un libro molto bello che ha fatto
Come sia un esistono un voluto come molte volte lei euro era voluto per stabilizzare la monete forti la monete Fo le due monete forti d'Europa Marco e Franco Francese soprattutto il marco
In modo che non si dessero fastidio l'uno con l'altro e che stabilizzarsi ero le loro monete che non il centro Nemo terrore ma mai più pensavano che a quel stabilizzazione di queste due monete si agganciasse il la lira orrore i tedeschi e gli olandesi espressero la loro loro panico quando si quando il governo italiano decise di partecipare e di ma al alla a Maastricht dalla unificazione delle monete in in Europa è così la Grecia e così il Portogallo la cosa avvenne per sì epidemia
I Paesi che non non erano previsti nella sfilata capirono che se non avessero partecipato alla sfilata avrebbero subito una specie di degradazione
Economica e politica e allora fecero il possibile per entrare e direi che l'Italia ha fatto miracoli fra l ex presidente della Repubblica Ciampi a impegnato allo spasimo e allora Prodi
Hanno impegnato la sto allo spasimo l'Italia per entrare nell'euro e dall'euro nonostante tutte le stupidaggini che si dicono l'Italia attratto una stabilità che sarebbe stata impensabile se fosse rimasta fuori se fossimo rimaste fuori avremmo dovuto diventare un'economia speculativa del tipo terzomondista mentre invece siamo entrati nella pattuglia dei Paesi europei con molta difficoltà e bisogna bene stare attenti a non uscirne perché l'euro è una speranza e non soltanto è una speranza per l'economia italiana è per la società italiana una speranza per l'Europa e direi una speranza per il mondo perché perché il grande la sibilante superiorità l'egemonia la supremazia enorme del dollaro
Causa ha causato anche dei beni ma anche gravemente lista provocando dei mali
Il dollaro è stato troppo forte e oggi è troppo debole nel senso che l'economia americana si regge su un sul debito diciamo le cose come stanno Comelli e gli americani anche non soltanto lo Stato il Governo americano ma anche gli americani
Consumano come si diceva molto più di quanto producono e questo crea una situazione molto paradossale nell'economia mondiale cioè il Paese più ricco del mondo e più potente del mondo si indebita col mondo
E questo debito non solo non può essere finora ripagato perché i dollari che gli americani spendono sono trattenuti dagli altri Paesi ritornano in America sotto forma di investimenti perché la piazza americana ancora una volta la finanza e la più forte del mondo
Ma questo circuito non è un circuito virtuoso tanto è vero che determina uno squilibrio che raffigurato nel disavanzo americano le importazioni americane superano le esportazioni americane di una quota che si avvicina oggi sta navigando verso il sette per cento del prodotto nazionale lordo americano
Cioè gli americani comprano negli altri Paesi il sette per cento in più di quanto producono non solo come risulta dalla relazione di pochi giorni fa delle governatore Draghi questo equivale al due per cento del prodotto mondiale
Beh
Un'economia mondiale che si regge su questo squilibrio non dura molto tempo questa la tesi fondamentale
Che non mi pare strada ordinamenti e peculiare insomma straordinariamente azzardata possiamo vivere su una economia che implica che i cinesi continuino a risparmiare per investire in America
Essi cinesi cambiassero idea per qualche ragione che che cosa avverrebbe nel mondo cioè noi siamo navighiamo su uno squilibrio possiamo
Scommettere sul fatto che questo libro squilibrio durerà in eterno e se dovesse interrompersi in modo traumatico
Che cosa succederebbe dell'economia mondiale un altro mille novecentoventinove dal ventinove in poi gli economisti
Vivono sulla terrore del ventinove si presenti si è presentato alla porta in vari momenti e per fortuna è stato cacciato via
Dalla scena ma non da ALDAI poveri indonesiani che hanno pagato il guaio del sgonfiamento della bolla finanziaria o degli altri Stati e degli altri Paesi sudamericani da novità anche perché è stato ripagato dai consumatori ogni volta che c'è una crisi finanziaria sono i contribuenti consumatori che perdono qualcuno paga le crisi finanziarie ora se dovesse intervenire una grande crisi o finanziaria ed economica
Conseguente alla rottura di questa a simmetria di questo equilibrio chi dovremmo ringraziare anche gli economisti che non sempre hanno hanno predicato bene ma non sempre si sono comportati bene alla vigilia del mille novecentoventinove molti insigni economisti uno dei i più insigni Fischer il l'autore della famosa teoria quantitativa della moneta incitava i risparmiatori e continuare a risparmiare perché diceva avevamo raggiunto un altipiano che non in implicava più dei dei dei dei salti in aria in alto e in basso
Quindi anche gli errori degli economisti si pagano i terroristi dovrebbero stare attenti e dovrebbero soprattutto
Essere molto espliciti sui rischi che stiamo correndo sul rischio di questo disavanzo americano se ne parla poco ne parla molti il parlare molti economisti ne parlano ma e più come per scaramanzia
Perché evidentemente le crisi avvengono una sola volta
Però quando avvengono anch'tutti quanti dicono tutti lo vedevano ma invece tutti ne parlarono ma nessuno agiva in questo senso e certamente la politica monetaria americana finora non ha agito nel senso di estinguere o di rallentare
Il disavanzo americano ecco questa è la ragione per la quale l'euro può essere una speranza non soltanto per gli Europei ma anche più degli americani
Perché l'euro è una moneta forte rappresenta una ricchezza maggiore di quella americana e quella europea è un prodotto lordo totale maggiore di quello americano e soprattutto gli scambi
Europei sono rappresentano la quota più alta relativamente degli scambi internazionali allora l'euro è naturaliter naturalmente una valuta forte
Però non è usata come potrebbe essere usata è stata usata molto bene per ripararsi dal da instabilità di inflazionistiche in questo senso si può dire che è stato uno scudo era questo il nome dell'euro prima di diventare euro si chiama e chiusi
Che era una crono ma significava scudo poteva significare scudo è uno scudo che ha funzionato molto bene come scudo ma non è una spada
Cioè non è uno strumento positivo di un di rilancio di propulsione positiva dell'economia mentre potrebbe esserlo se per esempio l'Europa
Si dotasse di un vero bilancio come c'è in America dove c'è anche però un governo che responsabile del Bilancio
Si dotasse di un bilancio comune e se sulla base di questo bilancio comune che non fosse quello che è ridicolo poco più dell'uno per cento del prodotto lordo europeo fosse vicino a quello americano diciannove per cento
E se su questo Bilancio emettesse delle obbligazioni e dei prestiti in euro pagando sì per esempio il dollaro e il il petrolio in Euro e emettendo dei prestiti sull'euro
Potrebbe fare quello che hanno fatto gli Stati Uniti e potrebbe gareggiare con gli Stati Uniti come utilizzatore del risparmio mondiale
Questo implicherebbe una possibilità di riequilibrio gli Stati Uniti avrebbero un deterrente in una moneta che è capace di non sfidare
Ma di pareggiare il dollaro con la sua potenza sì gli sceicchi del Medioriente pagassero il loro petrolio in dollari anziché Hiei europio anziché in dollari beh questo sarebbe un segnale d'allarme rispetto alla totale irresponsabilità rispetto del della politica americana al suo disavanzo suo disavanzo squilibra anti al suo disavanzo che è una minaccia per la stabilità del mondo quindi l'euro sarebbe utile anche per gli americani e sarebbe utile a un riequilibrio della potenza monetaria mondiale che oggi è squilibrata
E però soltanto una speranza perché se finora la Banca centrale europea si è ben guardata
Perché si è ben guardata e veniamo al dunque ieri c'è stata una bellissima conferenza diploma non
Perché
L'Europa non ha la potenza militare e politica americana e una politica finanziaria attiva della Banca Centrale Europea
Comporta un governo comporta un'autorità politica europea
Il boom bilancio europeo una una moneta europea paradossalmente si è fatta senza avere un governo europeo è un caso unico nella storia comunque però attende e richiede che sia completata questa unione monetaria da quella che del loro chiamato si era chiamata per tanto tempo un'unione economica
E l'unione economica chiede una unione politica questo è la cui l'equazione equazione che è rimasta a metà
Questo la debolezza dell'Europa sta nel fatto che ha creato una moneta ma non ha creato una politica allora e saggio ritornare indietro rispetto tutti coloro tutti così Thierry nazionalisti che sono molti stanno diventati molti come alcuni socialisti francesi i miei compagni e quindi ma non amici perché hanno hanno silurato la Costituzione europea beh chiedono di rinazionalizzare l'economia ma rinazionalizzare l'economia significa la catastrofe per l'Europa significa esporsi alla globalizzazione alle sue contraddizioni senza alcuna difesa e senza alcuna possibilità non dico di dominare nelle ma di poter vedere in qualche modo regolare
Ecco quali sono i beni e quali sono i mali dell'euro i mali soprattutto sono soprattutto quelli che consistono nel non saperlo o non volerlo utilizzare ecco per questo Ronconi ha preso rappresentando questa terza parte questo terzo quadro di questo dramma avuto alla bellissima idea di fare entrare l'euro io non ci avevo pensato affatto un bambino una bambina anzi è una bambina che carezzate tutti quanti le vogliono bene ma non si sa se crescerà bene
Bene io avrei altre domande però forse è questo il momento in cui siete voi che forse potete fare qualche domanda se c'è qualche domanda dal pubblico possiamo raccoglierla subito
Saranno gli ho avuto la fortuna di assistere allo spettacolo tratto da un coraggioso interessante Palmi stabilita una breve riflessione quella passata di economia leggeri poche stimare
Ed è questa l'intera protagonista di uno spettacolo teatrale di un festival fa premio l'entrata spero che sia l'inizio di nuova in maniera ripensare le colonie di vivono
Bloccava la domanda relativamente proprio al terzo atto alla scelte di Roncoroni di rappresentare il modello americano e il modello europeo quello di modelli assolutamente contrapposti Davide contrapposti che si venivano a scontrare prossima partita di rugby
Ecco
Dal mio punto di vista io riconosco e le differenze le diversità tra modello il taglio tra modello europeo il modello americano
Però trovato forse un o troppo forte uno scontro così totale tra due modelli che seppure Diversi ancora statico a vedere come contrapposti vista l'integrazione che c'è sia più politica che economica tra il modello americano il modello europeo eccolo sapere se questa machete più Ronconi Anna più legata al alla qualità dello spettacolo oppure se anche lei la ritrova pro questa contrapposizione così netta grazie della domanda che mi
Non mi imbarazza perché fondamentalmente contrapporre oggi un modello americano un modello europeo giusto c'è una intima contrapposizione tra i due però è evidente che Ronconi ha sfruttato quello che un regista teatrale sfruttando il momento più della drammaticità
E della contrapposizione che della cooperazione no
Sostanzialmente non è necessario che il le due politiche i due modelli si contrappongono c'è un vasto ter Reno di possibile cooperazione del resto non sarebbe la prima volta che le due monete collaborano a determinare una modello di equilibrio mondiale
Con Bretton Woods il dollaro e Salo era solitario ma prese su di sé la responsabilità di equilibrare la situazione monetaria mondiale fu un grande gesto
Egemonico nel senso gramsciano della parola cioè responsabile la politica americana subito dopo la guerra fu una politica di grande responsabilità tant'è vero il Piano Marshall Lord lo ricordano tutti è stato una Grande esperienza di economia del dono di un dono che però era politicamente molto redditizio
Redditizio per tutti perché riceveva i periti dava quindi assomma positiva in una
Assomma vero
C'è stato quindi un periodo in cui l'America
Era egemonica il dollaro era già allora dopo la guerra soprattutto dopo i disastri della guerra l'unica moneta forte del mondo Marelli gli Stati Uniti hanno fatto una ottimo uso di questa superiorità
Sono stati responsabili del positivo andamento dell'economia reale e della ricostruzione economica dell'Europa occidentale del Giappone non dimentichiamolo questo è stato fondamentale sia il Piano Marshall che la politica monetaria americana poi negli anni settanta le cose si sono rotte questa egemonia americana è diventata una prepotenza
Il prepotenza il fatto che il dollaro fosse usato per comprarsi
Di capitali mezza Europa e
Tutto nel mondo
Ha rotto la credibilità nel dollaro la credibilità del dollaro è stata sfidata da alcuni prima di tutto dal generale del gol che ha preteso la
Il la conversione dei debiti del dollaro in oro
E quindi ha sfidato l'America svalutare la sua moneta nei riguardi del loro l'America come ha risposto eliminando loro
Il dollaro e la realtà se lo volete lo vorrete
E se no fate per conto vostro siccome nessuno poteva pare per conto suo la all'atto di mix sono del mille novecentosettantuno a inaugurato una nuova fase dell'economia monetaria dell'economia tout-court mondiale
La fase di un predominio del dollaro basato su se stesso e sulla credibilità della potenza americana che una credibilità molto ampie però anche molto irresponsabile nel momento in cui è giocata a favore del arbitro non del dei giocatori
E questo a iniziato quella contrapposizione di interessi ai quali lei si riferisce che è una contrapposizione nel senso che
Se i Paesi se l'America fosse se gli Stati Uniti fossero una paese come gli altri non potrebbero tollerare il loro disavanzo prima o poi dovrebbero svalutare il dollaro ma il dollaro con con che cosa si sulla di rispetto che cosa si svaluta rispetta se stesso no
Allora questa autocrazia del dollaro inaugura un problema di a simmetria simmetria
Gli americani possono aumentare gratuitamente diciamo indifferentemente il loro disavanzo gli altri Paesi no
Sempre se se se l'Italia ha un disavanzo crescente prima o poi sta adesso l'Europa deve sviluppi svalutare la propria moneta l'Euro per fortuna non l'abbiamo questo gliel'abbiamo un avanzo e con questa avanzo anche noi in qualche modo finanziamo gli Stati Uniti soprattutto i Paesi come la Cina come il Giappone ma su anche noi
E per che cosa e continuo a dire ripeto fino a che punto questa situazione può durare e qui non in una contrapposizione politica tanto meno ideologica
Coloro che fanno presente questa situazione di asimmetria non sono antiamericani
Dovrebbero essere considerati come amici dell'America perché dicono all'America bada che questa non è una strada che porta se non Hallo da uno squilibrio senza maggio sempre maggiore e quindi ad una rottura che può essere spaventosa anche per gli americani
Quindi non c'è contrapposizione c'è la ricerca di un nuovo equilibrio e la ricerca però non può essere un'invocazione all'America di cambiare strada perché le invocazioni non per sua dove nessuno può essere valida soltanto se c'è un'arma lei euro che altrettanto importante di quella americana dietro la quale però ci sia una politica economica e dietro alla politica economica una politica politica
Certo noi non possiamo Bauman lo diceva ieri gareggiare con gli americani sulla base della potenza militare
Però gareggiare sulla base prima di tutto della diversità del nostro modello sociale
Della sua molto più alta flessibilità culturale
Ma anche e io aggiungo sulla base della nostra potenza economica che un impotenza ma non in atto è bisognerebbe che fosse in atto e che anche a sinistra estrema e a destra si capisse che
Lottare contro le euro criticare le euro condannare le euro una atto di irresponsabilità
Prego un'altra domanda professore una domanda molto molto molto veloce volevo a ritornare al ruolo degli economisti
Mi sembra che si sia in qualche modo addormentato una parte no del della riflessione degli economisti nascono come filosofi morali e poi d'un certo punto
A a addotta hanno tutta una serie di modelli matematici
O di modellizzazione e lasciano completamente da parte dimenticano addormentano una parte direi quasi del loro cervello
E non si occupano più di filosofia morale no
Ed è una cosa abbastanza strana che nelle nostre università un laureato in economia e commercio in economia posso uscire senza aver mai dato un esame di filosofia morale cioè senza essere abituato a quello che gli americani chiamano lenti color Neeson Inge la capacità di
Dare alle azioni economiche anche e a riconoscere alle decisioni economiche delle implicazioni in campo etico come spiega questo
Allo snaturamento io lo chiamo uno snaturamento della della professione alta dell'economista che si occupa sempre più di numeri e sempre meno degli impatti che le decisioni economiche producono poi sull'ambiente sulla collettività e in in primis sulle persone grazie
Grazie questa è una domanda ricca alla quale bisognerebbe rispondere
Con una risposta altrettanto ricca ma sarebbe molto molto lunga io cerco di riassumere le cose ma è una domanda giusta perché l'economia ecco dice all'asserenti prima queste lei è stata una critica degli economisti dell'economia no l'economia deviato
Da quella che si chiamava economia politica non si chiamava economica perché è subentrato questo neologismo l'economica perché a un certo momento gli economisti che all'inizio gli economisti classici erano intrisi di filosofia morale
E per i quali l'economia era sostanziale quindi rivolta all'efficacia e non soltanto all'efficienza si sono messi in testa di essere come i fisici cioè l'economia il modello non è stato una filosofia morale ma è stata la fisica la cosa strana e paradossale e che la fisica è diventata relativistica col tempo
E l'economia diventata fisica
E cioè è diventata matematica o ha preteso di diventare matematica pretesa diventano scienza impassibile due più due fa quattro è quindi e i modelli e i modelli si risolvono nella logica con la logica matematica
è Cancer che io cito sempre è un mio difetto
Diceva sono caduti nel buco della matematica organizzerà un grande matematico era uno che tenevano non come me
E e barche che vuol dire cadere nel buco della matematica pensare che la scienza economica sia una scienza esatta che non abbia niente a che fare con
La morale con i fini ultimi della umanità col destino della umanità che insegni soltanto usare le ricordo le risorse come diciamo formalmente nel modo più efficiente
Allora uno però si potrebbe chiedere e questo è e questa è stata la cosiddetta rivoluzione neoclassica a un certo momento verso la fine dell'Ottocento l'economia classica si è sbiadita per così dire nei suoi presupposti e né i suoi fini ed è emersa una generazione di economisti che ragionavano come i fisici di una forza
In termini apodittici in termini puramente logico formali e come dicevo recitando Val Russel sin qui se ne infischiano del fatto che uno comprasse un sostanza chimica per uccidere o per curare
E questo riguardava il regno della morale Pareto divideva l'economia la sociologia tant'è che fece una opera scrisse trattati di economia è un grande trattato di sociologia per i da i quali non c'era sul Po non ce n'ponte tra l'uno e l'altro assolutamente perché è venuta questa legge giustamente dice queste come mai gli economisti si hanno deviato dalla strada ve lo spiega molto un mio grande amico purtroppo da da poco scomparso Sylos Labini
Come mai da classica è diventata neo classica come mai
Da morale è diventata matematica io ho una mia risposta ispirata anche e soprattutto Sylos Labini perché l'economia neoclassica a una funzione ideologica conservatrice molto forte
Quando si dice non vi occupa dei figli siete degli operai siete dei computer e siete
Si dice non vi occupate dei conflitti sociali le cose stanno bene come stanno
Come come dicevano gli inglesi mamma non spesse mamma sa quel che fa il mercato sa quel che fa e il mercato diventa un meccanismo e diventa un meccanismo misterioso i mercati anzi si dice come si diceva gli dèi una volta perché i mercati non sono d'accordo ma chi sono i mercati mercati sono delle istituzioni umane
E devono e possono essere regolati secondo Fini umani
Non sono degli dei dell'Olimpo
Questa la devi e la deviazione degli economisti neoclassici rispetto ai classici dipende proprio da questo che l'economia non è diventata più una scienza della morale e del e dei fini e degli scopi umani
Ma è diventata una scienza matematica per la matematica non c'è problema
Per l'economia si
Sì lei ha più volte definito in passato ma anche in quest'ultimo libro come molto preoccupante la distanza il gatto se vogliamo tra la potenza dell'economia da una parte e il potere della politica dall'altro
Dovuto nella sostanza come già Antonio Gramsci diceva decenni addietro dalla incapacità della politica di darci un ordine sopranazionale invece le incredibile capacità dell'economia di farlo
Pensa realmente che la politica ce la possa fare a colmare questo gatto
Anche questa è una bella domanda
Penso che dovrebbe in ogni caso ma come si è prodotto questo Kakà dovremmo sempre ricorrere al passato per cercare di fare delle ipotesi abbastanza salde sul futuro c'è stato un momento in cui questo gatto si era molto ridotto è stato quello che io chiamo del compromesso socialdemocratico dopo la seconda guerra mondiale il conflitto tra economia capretti e capitalistica
Socialismo diciamo ai
Democrazia diciamo non c'è bisogno di scomodare il socialismo si era ridotto molto
E si era ridotto grazie ad un compromesso che appunto era fatto
Sia di macroeconomia quello la macroeconomia keynesiana il fatto che lo Stato non si può disinteressare per esempio della domanda ma deve regolarla in modo da adeguarla ad uno scopo sociale fondamentale la piena occupazione
Gli economisti la piena occupazione la fanno di non dipendere dei cicli del profitto
Viene la piena occupazione quando i profitti sono alti e l'economia funziona poi per quando per ragioni interne al meccanismo economico non funziona più ce la disoccupazione pazienza no
Che in sé non avrei la pazienza e diceva l'economia deve potere essere regolata il mercato deve essere potere riguarda non nel senso di impicci arsi delle scelte interne del mercato che ne devono essere lasciate
Al mercato alle contrattazioni libere del mercato ma nel senso del assicurare la piena occupazione questa non è una legge economiche è una legge sociale l'economia ha per scopo e questo sul piano del macro economia poi sul piano della politica monetaria mondiale che in sé aveva inventato Bretton Woods me l'aveva inventata in un modo diverso ma insomma questo non non non possiamo non possiamo soffermarci su questo rende più efficiente però comunque aveva inventato un sistema di regolazione politica del sistema monetario economico
E poi aveva colto anche se in forma molto più attenuata una rivendicazione fondamentale socialdemocratiche che era quella del Welfare State
E cioè l'economia deve assicurare comunque servizi pubblici a quelli che dal gioco dal mercato sono penalizzati
E quindi deve assicurare un reddito minimo deve assicurare un minimo ma la massima occupazione deve assicurare certe fondamentali bisogni di benessere e la salute l'istruzione eccetera che sono extra economiche sono sociali incorporare i bisogni sociali nella società la signora Thatcher ci ha spiegato che la società non esiste
No la scelta esiste può essere però fortemente conculcata da un'economia come dicono sempre gli inglesi dissi embedded cioè da una commedia liberata disincastrarlo dato ai suoi scopi sociali
Ecco
Questo compromesso socio
Democratico che grosso modo caratterizzò gli anni Cinquanta e Sessanta fino alla soglia degli anni settanta stranamente nostra lamentano insomma
Drammaticamente si rompe a metà degli anni Settanta tra la l'inizio della fine degli anni da una parte perché si rompe per quella Front famosa rottura del dollaro della supremazia del dollaro diventata
Totale e totalitaria dall'altra perché è diciamolo anche in modo autocritico io sono di ispirazione socialista e di tradizione socialista
E però bisogna dire che le sinistre al governo molte volte hanno esagerato con le statalizzazione e con l'ingerenza dei Merkel dei dei sindacati nella politica economica
Ho questa questa bisogna saperlo riconoscere non non tutto quello che fa la sinistra è buono
Certe volte fa delle gravissime sciocchezze
E questo ha provocato ha provocato approva ha contribuito a provocare una risposta che è andata al di là del segno da parte del i del capitalismo intendiamoci io quando parlo di capitalismo non parlo di un signore che sta con tuba eccetera parlo di un sistema economico che non tollerava certe ingerenze che ha reagito
In modo
In modo drammatico in due modi l'alcol quella che io chiamo la controffensiva capitalistica si è sviluppata in due direzioni uno globalizzare andò i movimenti di capitale
Cioè noi vogliamo la libertà di
Investire dove vogliamo e dove ci guida il profitto e non dove ce lo dice lo stato e questo si è sviluppato con una potenza esplosiva cominciata in Inghilterra proseguita negli Stati Uniti dato di tulle origina la globalizzazione la globalizzazione non è un concetto progetto molto concreto significa primi attori Beretta dei movimenti di capitale
Miti capitale vanno dove vuole il profitto
Questo ovviamente diminuisce enormemente il potere dello Stato e quindi il potere dello stato di regolare le economie nazionali che dipendono da quello che si fa fuori del paese e non più da se stessi
E poi c'è stata un'altra linea di controffensiva
Do data dalla rivoluzione tecnologica quando la la fabbrica fordista fondata sul potenza del capitale ma anche sulla potenza e sull'organizzazione delle masse lavoratrici
Si è i
Divide forse è stata sostituita da un modo di produzione come dire digitale
Da un modo di produzione mi immateriale
Da un modo di produzione dal togli Otis non si dice non dal fordismo da una fabbrica che si stempera si frammenta in tanti rapporti contrattuali e quindi distruggere il potere dei lavoratori il potere organizzato dei lavoratori il sindacato come forza viene meno e il rapporto tra capitale e lavoro si sposta a favore del capitale non del lavoro questa è la controffensiva capitalistica
Che ha definito che anche anche ha provocato la fine del compromesso socialdemocratico e l'inizio di un periodo che noi viviamo di asimmetria nuova tra la potenza del capitalismo e il potere della democrazia come si reagisce a questo B
Sul piano politico non non non sul piano economico ristabilendo una possibilità ieri proprio Bauman
Ieri ci ha richiamato il fatto che il sul fatto che la risposta
Alla globalizzazione dell'economia non può che venire dalla globalizzazione della politica
Cioè dal ricostituire a livello mondiale quel rapporto di egemonia della politica sull'economia che è stato distrutto a livello nazionale
Però questo non è tanto faccia
Il pre prefigurare un Governo mondiale molto difficile in una situazione nella quale c'è ancora una simmetria del potere militare politico talmente grande
Dice un grande filosofo diciamo tra virgolette nazista solo un Dio ci potrà sollevare no solo la democrazia ci potrà salvare solo la politica ci potrà salvare
Direi ecco abbiamo spazio dire ancora per una domanda poi
Volevo professore volevo dove sono qua non ci andava forse un'altra volevo
Volevo tornare sul discorso che
Fatto un passaggio del suo discorso sul mezzo e sul fine e a un certo punto ha ha detto appunto parlando dei mezzi insomma
Che chi mette a disposizione un mezzo uno strumento dovrebbe occuparsi anche del fine non considerare il fine mi sembra che abbia detto e cinico parlando degli economisti classici
Ma io penso che su questo aspetto o un'idea un po'diversa nel senso che cercare il coniugio tra il mezzo il fine secondo me estremamente difficile per il semplice motivo che i fini possono essere infiniti ovviamente il fine esso insomma fa parte della soggettività dell'utilizzatore di uno strumento fare carico diciamo a chi crea uno strumento mette a disposizione uno strumento dei possibili Fini innumerevoli per cui questo strumento è utilizzato probabilmente sarebbe una un peso diciamo diabolico a carico del dell'inventore insomma semplicemente perché e forse impossibile immaginare i possibili utilizzi allora forse un aspetto importante che penso che sia stato il convitato di pietra in molti di questi incontri del Festival economia è un problema di educazione educazione che richiama fortemente poi le responsabilità dei pubblici poteri e della politica
Nel senso che è importantissimo
Forse che ci sia una grande educazione all'utilizzo dello strumento perché uno strumento come lei stesso ha fatto connotare con la medicina uno strumento può essere utilizzato per un fine ottimo ma anche per il per un fine pessimo
E quindi sta voi a diciamo la politica il potere pubblico dare il bugiardino per dire in termini medici cioè le istruzioni per l'uso di uno strumento che e benefico ma utilizzato male può dar luogo a risultati aberranti penso di strumenti finanziari trasferimento del rischio i derivati che hanno una loro funzione benefica per il mercato ma utilizzati a fini speculativi posso dar luogo a conseguenze
Allucinanti grazie no grazie all'asse sollevato un problema giusto se l'economia detto in parole povere si identificasse con il regno dei fini ben sbaglierebbe
Sbaglierebbe strategia sbaglierebbe via gradirebbe strada no
Però non può prescindere da quelli vede anche quando non ci si preoccupa affatto dei fini
Ci siete siti si segue sempre un fine soltanto che non è consapevole
Prendiamo la situazione attuale degli economisti che non si interessano di come possano essere debbano essere usate le risorse ai fini sociali diminuendo aumentandolo il benessere
O come dicono alcuni è stato evocato anche ieri un
Da lei militare
La felicità come si diceva nella Costituzione americana no
I cronisti devono preoccuparsi non di identificare dei fini ma di identificare quale può essere la corrispondenza tra i fini che una società deve assumere o autonomamente nella sua politica non tocca l'economista certo di definirli
Ma una
Coerenza tre quei mezzi tra i mezzi e fini la deve assicurare altrimenti accetta dei fini impliciti
Per esempio accetta i fine che è implicito nel legge sostituzione dell'economia nella nelle nella nella nel comandamento attuale dell'economia si dovrebbe dire un comandamento ma quello religioso crescere crescere ma crescere aumentare il PIL io sono
Un di sistema Ettore del PIL da molto tempo
Presidente non significa niente significa crescere i beni è crescere i mali
E sommare gli uni agli altri e questa una possibile fine implicito dell'economia no
Bisogna scegliere i beni e i mali distinguerli e cercare i mezzi più efficaci per Milan massimizzare
I i i i i beni e non i mali oggi stare lì sedi sorgendo nell'ambito degli studi economici un problema che gli economisti rifiutarono sdegnosamente quello della felicità
Ci sono dicono i sì anche un premio Nobel Kahneman e che scrisse uno scritto libri straordinariamente belli sulla felicità io sono un po'critico anche rispetto questi per venire incontro anche ha lo spirito della sua domanda io non credo che possa essere definita anche in termini statistici numerici quantitativi la felicità la felicità è qualche cosa di straordinariamente soggettivo
Però so una cosa che può essere definita la infelicità
E che può essere ridotta l'infelicità questo non incontra alcuna contraddizione
In Terna alcuna incoerenza noi non sappiamo che cos'è la felicità la la felicità ma sappiamo che cos'è la disoccupazione
Sappiamo che cos'è la esclusione sappiamo che cos'è l'emarginazione sappiamo che cos'è la droga sappiamo tanti mali
Che l'economista dovrebbe potere riso tre e a tutti i mezzi per poterli combattere quelli del Terzo mondo e quello che si chiamava il terzo mondo ormai si sta frammentando distante sviluppando in modo straordinario
Ma la povertà e la diminuzione della povertà del resto le organizzazioni internazionali stanno definendo da tempo
Lo uno quali il limite di povertà intollerabile intollerabile e quindi qual è il limite intollerabile di povertà
La metà della media
Del reddito pro-capite
E vedere quelli che sono al di sotto di questo limite ce ne sono almeno due miliardi di di di di esseri umani che sono al di sotto di questo limite dunque questo deve però diventare un fine esplicito
Se non è esplicito e se continuiamo ad essere contenti perché il Pillau ma intanto disperati perché il PIL diminuito è rimasto uguale beh in seguiremo una
Un vettore che non ci porta da nessuna parte ci porta nel vuoto e nel vuoto le società muoiono
Bene io credo che possiamo chiudere cui credo che in questo bell'incontro così ricco di spunti di temi siamo riusciti ancora una volta a dimostrare in questo festival che la economia non è una triste scienza ma che a tornato a occuparsi della felicità sono trasferita di tutti quelli grazie dell'attenzione arrivederci