"Politiche neoconservatrici e autonomia della cultura"

Dell'informazione ed è la necessità di un intervento rivolto specificamente al mercato debole dell'informazione rovesciando o comunque correggendo le tendenze alla emarginazione di questo settore
Che gli sia venuto ancora con caratteristiche largamente tradizionali secondo uno schema culturale del passato è vero però l'aver introdotto questo criterio credo sia importante anche per l'insieme del sistema comunicativo
Penso un'altra ipotesi ti affiorante credo Vanda riproposta qui
Proprio come sede anche di confronto l'idea di un archivio
Di dati
Pubblico o comunque di facile accesso pubblico un archivio elettronico capace di essere una grande biblioteca aperta dei dati che riguardano il sistema comunicativo e che abbia quindi la possibilità di rendere accessibile l'informazione anche a strutture penso alle cooperative a piccoli iniziative che di per sé non avrebbero capacità e possibilità di raccogliere informazioni adeguate alla propria produzione
Altri esempi ancora si potrebbero fare
Tra tutti i problemi che abbiamo io credo se ne possano sottolineare ancora due come titoli una cultura nuova dell'intervento delle regioni
Accenno solo a questo problema che però a mio avviso è indispensabile noi non possiamo accontentarci
Già assistere alla conclusione di una parabola quella della cultura regionalistica della cultura autonomistica che poi per tante difficoltà si è a Renata e ha lasciato come dire
Più che altro io ricordo di quello che non fu o comunque solo sporadicamente riuscì a essere no ripensare seriamente cosa significa oggi l'intervento delle regioni io accenno a questo problema sperando che qualcuno poi riprenda un tema mi avviso fondamentale il tema dello stato delle Autonomie cosa che oggi hanno ancora senso alcune forme abbia vi sono di intervento degli degli enti locali
So vi ho avuto occasione di conoscere più da vicino semplice funzionamento di uno degli organismi
Diciamo introdotti rispetto alle Regioni a loro ruolo suoi comitati regionali per altri ritornano mai funzionato ecco quello schema io credo oggi vada abbandonato radicalmente cioè l'idea di riproporre l'intervento delle regioni come interventi in miniatura dello Stato mente invece Balta ripensata seriamente una politica delle regioni atterra su attraverso finanziarie regionali attraverso un ruolo ecco diretto delle regioni e così l'altro tema il tema della formazione
Proprio specifica rispetto al mondo della cultura e della comunicazione di massa anche qui solo un titolo di un problema a mio avviso importantissimo
Laddove riparliamo dell'intervento pubblico
C'è un problema enorme che è costituito per esempio dalla formazione dei quadri dell'informazione oggi in Italia esiste ancora una legge antiquata che dobbiamo rapidamente rimettere in discussione che la legge per esempio
Quella del sessantatré sull'accesso alla professione giornalistica che è fondata su una concezione assai vecchia del ruolo pubblico rispetto al settore dell'informazione insomma non è più pensabile che in epoca di nuovi media di espansioni col settore l'accesso alla forma la formazione e l'accesso a una professione così delicata quale quella dei giornalisti dico protoni frosone ancora regolata da un meccanismo artigianale corporativo
è un problema enorme le scuole di giornalismo le scuole pubbliche di giornalismo è un tema importantissimo che io credo vada introdotto e qui mi ha su questo per concludere vorrei dire
Per aprire un'altra grande tematica quella dei soggetti Capaci di riaprire una cultura nuova dell'intervento pubblico anch'io credo che sia importantissimo fare anche noi un passaggio culturale fondamentale non giustamente la nostra cultura politica abbiamo corretto nel corso degli anni una antica tentazione che era quella di dare privilegio ai contenuti rispetto agli apparati abbiamo un pochino scortato il bastone negli anni passati abbiamo fatto molti passaggi anche qualitativamente importanti riuscendo a cogliere fino in fondo il ruolo degli apparati
E della struttura come dire comunicativa e culturale oggi però questa insufficiente
Io credo che sia venuto il momento di ritornare a parlare anche di contenuti e non più solo di contenitori anche di soggetti e non più solo di oggetti scusate una terminologia alquanto ha fretta
Cioè vale a dire si pone il problema di un movimento
Inteso in senso moderno capace di supportare un'idea nuova di pubblico
Questo io credo un grande capitolo del nostro ragionamento su cosa può essere oggi un intervento pubblico non si dà una nuova fase
Di intervento pubblico senza che si costruiscono anche delle motivazioni adeguate perché questo possa avvenire
è un po'il tema dell'organizzazione dell'aggregazione del lavoro intellettuale nella sfera pubblica su cui oggi un ritorno da parte nostra un po'in grande a lavorare importantissimo forme di movimenti io credo non così come tradizionalmente li concepiamo mutuando di da altri settori più radicati storicamente io non credo che il mondo dell'informazione sia possibile pensare a mobilitazioni politiche intese tradizionalmente grandi aggregazioni in cui la politica sia l'unico centro della forma di organizzazione credo che sia possibile pensare a dei momenti di organizzazione sullo specifico
Di momenti di aggregazione in cui il termine movimento insomma perda un po'l'aspetto e dal punto vista spaziale e temporale a cui siamo abituati ma acquisisca invece e quello di una motivazione democratica forte per la trasformazione degli apparati in cui si opera
La parola adesso a Giulio Carlo Argan
Io vorrei ricordare a tutti gli amici presenti che in fondo alla sala
Ci sono ancora delle copie della relazione che ha tenuto in
Compagno chiara e anche di alcuni dichiarazioni di alcuni altri
Io sinceramente mi a un coro
Che
Il programma
Del Partito Comunista
Per fronteggiare il pericolo gravissimo non solo di politica e conservatrici
Ma di politiche regressive nel campo della cultura
Cessi
Di limitarsi
A proporsi di far andare meglio le cosacca fanno ma a proporsi di gestire correttamente
Tutto ciò che l'attuale amministrazione della cultura gestisce con ostinata
Sistematica pervicace scorrettezza
Dobbiamo chiederci
Molto chiaramente
Che cosa possiamo fare attualmente noi siamo un partito di minoranza in Italia
Riusciamo in qualche modo in parlamento a rettificare arginare gli errori
Peggio
Con un Successo
Debbo dire molto scarso
In
Corso di prossima attuazione
Una riforma del istruzione secondaria superiore
Che uno mostro dal punto di vista
Cultura è un attentato al progresso della cultura del nostro Paese
Che cosa possiamo fare per impedirlo
è in corso attraverso le cosiddette a sponsorizzazioni un processo di espropriazione
Del patrimonio culturale italiano
Dalla dichiarazione pubblica ad una direzione privata però un po'più nel particolare
Quali strumenti abbiamo ma io credo
Che abbiamo ancora uno strumento molto potente del quale praticamente non ci serviamo e sono i sindacati
I sindacati
Non debbono limitarsi a delle questioni di carattere corporativo che riguardano il trattamento salariale del personale la durata del servizio o dalle vacanze
Ma i sindacati hanno il dovere
Di intervenire
Nei processi di riforma anche soltanto nei processi di
Naturale e logico lo sviluppo delle situazioni
è accaduto questo
Francamente no
Le riforme della scuola le riforme
Del patrimonio artistico del patrimonio della gestione del patrimonio culturale o non vengono neppure però già accettate
O vengono progettata dai funzionari del ministero della pubblica istruzione e dei beni culturali
Ci sono delle situazioni scandalosa che dovrebbero essere
Esplicitamente denuncia
Uno un caso un episodio
Esiste a Roma
L'unica biblioteca italiano specializzata per l'archeologia e la storia dell'arte la biblioteca di Palazzo Venezia che inagibile impraticabile e servile
Incapace poi di qualsiasi possibilità di sviluppo perché non sa più dove mettere i libri perché ci sono gli impiegati che battono a macchina nelle stanze dove dovrebbero studiare gli studiosi dove e quant'è diventato difficile trovare libri averne e soprattutto è diventato impossibile l'aggiornamento se ne parla da tempo da molti anni
C'è una soluzione c'era una soluzione trovata
Credo che quindici anni fa di trasportare la biblioteca del di archeologia e storia dall'arte da Palazzo Venezia a al Collegio Romano
Non è avvenuto e non avviene perché perché il il Palazzo del Collegio Romano è occupato dal ministero rendermi culturale il quale senza dubbio ritiene preferibile che sia
Vengono sistemato un capodivisione
Con i suoi dipendenti in piuttosto che una biblioteca fondamentale per la cultura del Paese
Abbiamo fatto presente questa cosa
Ho avuto per sei no
In in al Senato non dico una promessa ma qualche affidamento da parte del ministro Gullotta i
Non se ne è fatto assolutamente niente perché non si dovevano disturbare i funzionari
E sì venti mila come possibile soluzione di questo problema già incancrenito
La costruzione di un edificio nell'ex caserma Lamarmora accanto amministrare al San Michele al Ministero per i Beni culturali
Ma che cosa fa il sindacato per impedire situazione di questo genere scusate viene gli enti
Che cosa sa per dare ai funzionari del ministero dei beni culturali la possibilità di influire ai funzionari scientifici volevo dire del ministero li bene culturale la possibilità di influire sulla gestione
Niente purtroppo molte volte e scusate ma io qui tra compagni debbo dirlo molte volte a incoraggiare una politica di tipo conservatore
Nelle cose non nei confronti delle persone e proprio al sindacato se
Oggi una riforma della istruzione artistica dell'Accademia di Belle Arti e degli istituti d'arte auspicata desiderata
Da decenni perché lo stato delle degli istituti di istruzione artistiche in Italia è vergognoso
Controproducente Desè educativo
è vero
Bene purtroppo il sindacato nel campo del riforma della istruzione artistica non solo non ha fatto niente ma fa un'azione arrangino attrice previste e
E praticamente conservatrice anche di tutela della tradizionale autorità
Del materie tradizionali dei professori della materia eccezionali pittura scultura decorazione
Contro
Le tendenza istituire tecniche nuove contro questi corsi che si dovrebbero fare per l'istruzione delle nuove tecniche dell'arte
è il sindacato che fra Aster tiene che afferma queste cose
Ora io credo che il partito dovrebbe fare de sindacati sui quali seguita ad a vere un forte e giusto controllo
Dei sindacati
Delle forze che non siano soltanto di rotto il di giusta protezione dei diritti
Del persone ma che sia di intervento diretto proprio a Cuneo profondo nelle cosa per un'azione per esigere una azione di rinnovamento
Perché è lapalissiano ci sarà sempre una politica di conservazione affinché non si farà una politica di rinnovamento
Naturalmente non basta quei non bastano queste forze
Attive propulsive
Occorre che gli organismi che devono riformarsi siano pronti a ricevere
E allora in questo bisogna fare dei programmi che riguardano veramente la gestione della cosa
Si continua a dire sei tutti sappiamo che il Partito Comunista è favorevole alla gestione autonoma Tei Musei quanto meno dei grandi musei
Tengo a dire questo la gestione autonoma dei grandi musei non è una migliore amministrazione
è la possibilità per i musei di essere degli organismi scientifici
Dare autonomia ai musei è una esigenza Scientifica di cui il Partito comunista che dovrebbe a vedere l'orgoglio di essere all'avanguardia della ricerca scientifica
Dovrebbe farsi assolutamente promotore
Perché quale rapporto ci sarebbe con quell'esigenza di rinnovamento che dicevo prima e di interventi sindacali
Nel vivo o dalle cose che prima chiede
Chiaro che se uno un museo
Invece di dipenderà dalla direzione già dalla Soprintendenza che dipende dalla Direzione generale delle belle arti che dipende dal ministro se questo mosaico fosse autonomo si incesti se avesse un proprio bilancio potesse fare i propri acquisti
è vero è chiaro che il
Regina l'azione delle
Dei funzionari scientifici più giovani
L'azione dei tecnici che lavorano nell'ambito di questi organismi si farebbe sentire molto più facilmente perché si farebbe sentire sulla dichiarazione del museo invece di farsi no consentire
Dalle dagli ed ai funzionari del ministero dei beni culturali
Quindi predisporre una situazione quale altro modo di predisporre la situazione per una azione incisiva a fondo ma quella
Di
Garantire che le nel in nel tutto il campo della tutela del patrimonio culturale
E potessero veramente fa sì delle ricerca di carattere scientifico far progredire la scienza
Tutti lo sappiamo che
Esistono
Per la tutela del patrimonio culturale dunque istituti fondamentali
L'Istituto centrale per il restauro l'Istituto centrale per il catalogo a cui dovrebbero essere affidate le azioni soprattutto di ricerca e sperimentazione nel campo del metodologie del stallo lo sforzo del ministero dei beni culturali è stato di paralizzare e praticamente proprio
Disaggregare distruggere questi due grandi istituti
L'abbiamo noi noi e dicono lui come come partito che ha il compito istituzionale di difendere gli interessi della Scienza interessi più avanzati della scienza abbiamo mosso un dito per impedire questa azione purtroppo no
Io sono sono vecchio
Quindi ricordo veramente
Posso dire che c'è stato uno pro cesso di reingresso nella gestione dei beni culturali molto cara
Io mi ricordo
Di essere stato per lungo tempo nella mia vita presidente di sezione del vecchio Consiglio Superiore delle belle arti
Avevo come tale un potere molto maggiore dell'attuale consiglio nazionale
Intanto
Avevamo ha detto come direttori di sezione del Consiglio superiore ardito diretto al ministro cosa che l'attuale Consiglio superi l'attuale consiglio nazionale nonna
Non ci era riconosciuto un
Potere decisionale ma un potere o soltanto consultivo
Però esisteva ancora la tradizione riconosciuta che se il ministero rifiutava
Non decideva secondo il consigliere il parere del Consiglio superiore il consiglio superiore sì immetteva interamente
Il che nove mai più accaduto pongo l'attuale consiglio nazionale
Io ricordo
Quando l'Istituto centrale del restauro casco ballo fondato io credo di poterlo conoscere bene
E ieri ha col considerato il primo nel mondo oggi praticamente grossisti
Quindi bisogna è vero che da parte dello Stato ci sia
Non solo il famoso decentramento le regioni no le regioni io ho sempre detto che non me ne importa niente di chi gestisca il patrimonio culturale a me importa Carlo gestisca bene per Dio
Poi siano stato al Comune alla Regione o che altro non me ne importa nulla non credo nessuno di questi enti istituzionalmente più capace o competente a degli altri
Beh
Uno dei punti carati
E dell'ultimo che tocco e quello bella progredire che e sistematica espropriazione del patrimonio culturale dalla nazione al privato
La cosiddetta privatizzazione che oggi molti considerano
Como ha un senso di speranza perché il patrimonio culturale va così male gestito come dallo Stato che si pensa che comunque andrebbe meglio sono gestissero i privati
Ma questa sponsorizzazioni poi ne parlerà oltretutto anche
Compagno Niccolini
Queste sponsorizzazioni
Sono chiaramente un modo col quale il privato rende il posto dello Stato essendo lo stato ampiamente disposto a farsi è vero espropriare
Si esaltava l'Olivetti perché affatto alcune restauri importanti
A cena di Leonardo adesso io freschi di massa
Ma
A scegliere di fare questi restauri
è stata la Olivetti
Riflettete che in Italia con tutte le sponsorizzazioni esistenti impossibili ed immaginabili
I soldi non basteranno mai per la difesa del patrimonio culturale
Per cui si è costretti
Continuamente affare delle scelte salviamo conserviamo questo ma conservare questo vuol dire lasciare perdere quest'altro
Beh queste decisioni tristi Marche sono inevitabili
Dobbiamo lasciarla privato
Dobbiamo consentire che sia il per il fatto che a decidere che deve restituire cosa deve essere restaurato e che cosa si deve abbandonare perché non ci sono i mezzi per essa
Certo tecnicamente sono ineccepibili e restauri Cafarnao li fanno con i migliori restauratori non è l'aspetto tecnico che mi prego
L'aspetto politico delle scelte
Non solo ma
Pure
Non impedendo ad alcun oggi esprimere a agli sponsorizza attori una gratitudine che io non provo non sento
Tuttavia
Dei partiti che oggi lo Stato non riesce più a fare i restauri perché i restauratori abbatte abituati a farsi pagare dagli sponsorizza attori hanno alzato talmente il prezzo che lo sbattono le può più pagare
O almeno non può più pagare grandi restauratori
Quindi erano bisognerebbe che lo Stato si decidesse se vuole servirsi dei beni e dei privati
Prima di tutto
A
Prendere alcuna disposizione come quella che esiste in America che i soldi dati per il Patri per curare il patrimonio culturale non sono soggetti a tassazione per far determinano un ordine una diminuzione delle tasse se oggi tutti si sapesse che il gli sponsorizza attori oltre i vantaggi pubblicitari di prestigio che recavano
Hanno anche uno vantaggio pecuniario ebbene la commossa riconoscenza del pubblico riserva esso questi nuovi mecenati
Sarebbe il nome diminuita nonché adottato ma un po'controllata
Ma perché questo sia possibile indispensabile che ci sia l'autonomia no l'autonomia amministrativa ma l'autonomia scientifica
Degli organismi che si occupano del del dei beni
Ora e qui veramente ministri ricordiamoci
Fortunatamente nel nostro partito
E per riconosciamo
C'è ancora la maggiore forza culturale io ancora radunata la maggiore forza horror culturale che esiste i militanti perché gli intellettuali italiani si iscrivono al Partito Comunista e più volentieri che norma alla Democrazia Cristiana
Ma evidentemente perché sentono una maggiore affinità tra loro aspirazione ad un progresso scientifico e le aspirazioni di progresso del Partito comunista
E allora ecco che è legittimo che
Lui gli intellettuali italiani che danno al Partito Comunista che erano formalmente al Partito Comunista
Che li dovrebbe esaudire
Che il partito cara e i sindacati che su quale il partito influenza garantiscano che lei no il le
I valori del patrimonio in culturale siano in mano ai competente
Non chiediamo
Abbiamo la fortuna che i garanti competenti maggiore competenti sono con voi questo ci fa molto piacere e ci conferma che ci sentiremmo la capacità di non soltanto dire
Ai governanti come si deve tutelare il patrimonio culturale ma che sapremo cultura tutelarlo e difenderlo coi nostri mezzi
Adesso la parola ora gli alberi invece che svolge la relazione scuole e università caso esemplare
Ma è quello che funziona questa
è indubbio che quello della formazione della scuola e dell'università
è uno dei terreni su cui più evidente è stato in questi anni l'iniziativa delle politiche neo conservatrici
Non a caso il titolo stesso di questa mia comunicazione voleva sottolineare il caso esemplare
Ed è altrettanto indubbio che più esplicito è stato in questo ambito il tentativo di modificare il senso comune
Con una forte campagna ideologica sul ruolo sulla funzione stessa dell'istruzione
E in particolare dell'istruzione pubblica del sistema pubblico di istruzione e di formazione
E ancora mi pare abbastanza evidente ed emerso già anche nelle relazioni nel dibattito di ieri
Che è più evidente è stata in questo settore la critica alle politiche riformatrici e io direi di più
Ancora di più meglio la critica e la constatazione l'affermazione da parte di molti della stessa non riformabile età del pubblico
Nella relazione introduttiva una parte centrale del ragionamento del compagno Chiarante verteva proprio su questi temi
Sui caratteri generali gli aspetti di fondo delle politiche neo conservatrici nel sistema di istruzione sugli affetti di queste politiche
E a questo ragionamento quindi rinvio per affrontare soltanto alcuni aspetti che io considero di particolare rilevanza visto il lo spessore
Della riflessione che già abbiamo effettuata nella prima giornata dei lavori del nostro seminario
Una prima considerazione
Anche per l'istruzione per l'università io credo si possa dire che in Italia e riprendo che una suggestione che veniva ieri dalle osservazioni fatte
Dal compagno Ottolenghi più che di un vero e proprio pensiero organico di tipo neoconservatore
Ci siamo trovati di fronte ad una serie di atti politici
Anche gli atti politici mancati per esempio quelli delle riforme non fatte
E ad una campagna vera e propria su alcune idee o proposte
Che si riferivano alle Theorie neo conservatrici e neoliberiste spesso anche di vago sapore provinciale rispetto al dibattito internazionale
Penso per esempio alla buono scuola Martelli hanno
Una campagna ideologica e una serie di atti politici anche mancati dicevo che hanno avuto alcuni affetti fondamentali
L'effetto primario mi pare di poter sostenere è stato non tanto il passaggio ad un'effettiva politica neo conservatrice nell'istruzione nell'università
Ma da un lato la progressiva dequalificazione dei sistemi pubblici di istruzione
E dall'altro e il tentativo costante di modificare l'atteggiamento le aspettative individuali e di massa nei confronti dell'istruzione stessa
Anche in Italia è stato già rilevato da più parti in questi ultimi anni
Ma il panorama internazionale è stata sostenuta con forza la necessità per affrontare i problemi dell'istruzione la crisi dei sistemi di formazione
La necessità di introdurre processi di privatizzazione lei istruzione nella università
Dire cooperare anche in questo settore della vita del Paese il concetto di mercato come regolatore di queste attività come fonte autarchica di produttività e anche di efficienza
è stato una specie di coloro in cui si sono trovati
Assieme
I cosiddetti modernizzatori
I sostenitori di Teorie e pratiche neo conservatrici
I sostenitori del privato ideologico i sostenitori del rapporto pubblico-privato inteso esclusivamente come rapporto fra scuola pubblica e scuola privata
Uno schieramento eterogeneo che toccava forze culturali e politiche molto diverse
E che ha attraversato la stessa sinistra in Italia se consideriamo l'evoluzione su questo terreno delle posizioni del Partito socialista in particolare con le affermazioni che è venuto esplicitando in questi ultimi tempi
Della necessità di un sistema misto
Le proposte ancora di Martelli
Del finanziamento pubblico alla scuola privata come condizione per una vera concorrenzialità fra pubblico e privato
Della istituzione anche in Italia del buono scuola il nome della competitività appunto fra pubblico e privato e della produttività dell'intero sistema formativo
Quindi il privato come condizione della progetto la duttilità anche del sistema pubblico
Mi sembra di poter dire che non si è trattato di una discussione che io considero legittima e necessaria
Sul nuovo rapporto fra pubblico e privato da istituire in un Paese come quello italiano la cui costituzione già prevede la esistenza di una scuola privata e quindi non di un sistema monopolistico dello Stato
Una discussione legittime necessaria che oggi deve però fare riferimento mi pare
Alla necessità di un uso efficace di tutte le risorse di fronte alle nuove domande di istruzione alla crescita della domanda di istruzione
Una domanda che richiede un sistema formativi integrato noi abbiamo avanzato da anni una proposta che vada in questa direzione
Un sistema formativo decentrato flessibile che punti alla valorizzazione delle risorse private anche abbiamo detto mettendo sul terreno della scuola e della cultura
Quello che abbiamo chiamato sul fronte delle politiche economiche anche il rischio d'impresa cosa che in Italia su questo terreno investire il investimento privato non ha mai fatto
Così come la valorizzazione di quello che è stato definito il privato sociale tutte le forme che si sono autorganizzati ed espresse nella società in questi anni le associazioni degli insegnanti degli studenti dei genitori le associazioni sportive e culturali
Non si è trattato dicevo di una discussione legittima quindi su un modo nuovo di stabilire un rapporto fra pubblico e privato nell'istruzione nella formazione nella scuola
Quanto piuttosto di un tentativo molto forte molto pericoloso è ancora in corso di capovolgere una teorica e una pratica
Dell'istruzione intesa come bene collettivo intesa come risorsa individuale come risorsa sociale
Di fronte alla crisi del Welfare e anche alle nuove domande emergenti sul terreno della formazione di fronte ai processi agli sconvolgimenti prodotti dalla stessa innovazione
Se ha modificato alla domanda di istruzione c'è una richiesta di più formazione
C'è una richiesta di una formazione che duri più tempo nella vita delle persone c'è una necessità costante di qualificazione di riqualificazione culturale professionale c'è una domanda di istruzione che tocca settori tradizionalmente emarginati
C'è una flessibilità è una richiesta di flessibilità dei percorsi formativi la presenza anche sulla scena dell'istruzione delle donne che hanno costituito uno degli aspetti più innovativi della cambiamento della domanda di istruzione
C'è una forte spinta per esempio la personalizzazione delle scelte nei processi di formazione ed istruzione
Ebbene di fronte alla crisi alle contraddizioni e alle difficoltà dello stato sociale a queste nuove domande dell'istruzione a questo nuovo bisogno che la formazione si è trattato con le politiche neo conservatrici non tanto di un semplice ritorno al passato ma di un tentativo molto esplicito di marginalizzare l'istruzione nelle politiche di investimento basti ricordare i dati che richiamava la relazione dichiarante
Un depotenziamento dell'intervento pubblico costante e un tentativo di puntare ad una concezione della formazione dell'istruzione non più intesa come bene collettivo quanto piuttosto intesa come interesse individuale
Come emerge da acquistare nel libero mercato anche l'istruzione si colloca su questo terreno
Come merce da conquistare da acquistare sul libero mercato in relazione alle diverse risorse e possibilità degli individui
Su cui provocare d'altra parte investimenti dei singoli come corrispettivo delle contropartite che ne sarebbero dovute derivare di insuccesso di carriera di acquisizione di status
Ma queste scelte che si sono espresse sostanzialmente nella diminuzione della spesa per l'istruzione per la cultura nella diminuzione dei tagli costanti degli investimenti degli enti locali su questo terremo
E anche nelle mancate riforme che mi pare che sia l'altro aspetto fondamentale delle politiche neo conservatrice in Italia
Proprio questo tipo di scelte inserite sul vecchio tronco dello stato assistenziale
Hanno provocate ha aperto nuove contraddizioni
E invece delle contropartite alle giovani generazioni in Italia invece della carriera individuale del successo del nuovo status si sono trovati di fronte le difficoltà di rapporto fra studio e lavoro la chiusura degli sbocchi occupazionali
La disoccupazione giovanile femminile crescente e ancora si sono trovati di fronte sempre più larghe fasce di emarginazione giovanile non solo giovanile
E anche una persistenza di segregazione sessuale nei percorsi formativi che penalizza fortemente le donne nell'istruzione nel lavoro
La recente lotta degli studenti e la stessa situazione di profondo disagio degli insegnanti mi pare ripropongono in termini molto forti
La convinzione del fatto che forse si può cominciare a parlare in Italia per questo sistema di interventi di una possibile inversione di tendenza e del ciclo
Le scelte neo conservatrici sul terreno dell'istruzione non solo non hanno e non possono dare risposte ma si muovono su un terreno che oggi aggravati i problemi che infatti lo hanno dimostrato
Di fronte alla falsa antinomia fra pubblico centralismo e burocrazia da un lato privato efficienza dall'altro
Si tratta mi pare invece oggi di riproporre una riforma del pubblico come elemento centrale della nostra iniziativa
Che sia una garanzia ineludibile oggi in una società che non voglia accettare a priori la discriminazione e la emarginazione delle fasce più deboli della società e di una parte di essa
Di fronte anche ad un aspetto rilevante della nostra società e cioè la crescente e costante domanda di istruzione
La risposta privatistica e dunque oggi assai meno allettante il luccichio del vento neo liberiste mio priva privatista mi pare che abbia cominciato ad appannarsi
E mi pare di poter dire che la stessa attenzione a questo tema tende a presentarsi perché l'iniziativa continua in termine e informe meno diretti meno ideologici meno propaganda fatti
Anche se questo è un aspetto che io vorrei richiamare l'attenzione di questo dibattito perché sono vicende proprio degli ultimi giorni
Una spinta molto forte si esprime ancora in particolare in alcune posizioni della Democrazia cristiana e in questo mi pareva interessante proprio le osservazioni che faceva ieri
Uno dei relatori e nello stesso partito socialista
Ma soprattutto nella recente proposta di legge di iniziativa popolare che verrà presentata dal Movimento Popolare
Una proposta di legge di iniziativa popolare che si intitola principi generali di riforma dell'istruzione in Italia in cui vorrei dire sinteticamente perché non è qui la sede di uno illustrazione dettagliata
Mi pare si realizza quella coniugazione di cui parlava ieri Tronti fra il liberalismo fra le posizioni liberali del partito socialista e le posizioni integralista del Movimento Popolare di una parte della mondo cattolico quando uno dei capisaldi su cui la STET la proposta si regge è proprio quello della istituzione di un sistema scolastico pubblico nazionale le cui caratteristiche dovrebbero essere sostanzialmente la collocazione sullo stesso livello dal punto di vista del fondamento istituzionale delle istituzioni scolastiche pubbliche e di quelle private
Il ruolo fondamentale dello Stato dovrebbe essere quello una volta definiti alcuni criteri generalissimi che però la legge non prevede ed è legata ad una fase successiva dovrebbe essere quello di
Erogare i finanziamenti alle scuole pubbliche alle scuole private e sostanzialmente di far passare un principio di autonomia delle singole istituzioni scolastiche
In cui la stessa definizione di utilizzo del personale viene attribuita ai direttori delle istituzioni scolastiche piena relazione alla compatibilità e alla congruenza professionale fra il progetto didattico educativo della scuola pubblica e privata e le competenze professionali degli insegnanti io non voglio dilungarmi otto su questo punto
Ma mi pare che questo sia un aspetto molto chiare molto evidente di un processo di privatizzazione gravissima di tutto il sistema di formazione
E una fraintendimento così grave del concetto di autonomia delle istituzioni scolastiche da rendere effettivamente molto preoccupante e pericoloso questo tipo di proposta su cui si dovrà aprire un dibattito e un confronto politico in tutto il Paese
Ma mi pare che si possa togliere ancora una preoccupazione sul tipo di iniziative di scelte politiche che vanno nella direzione delle scelte meno conservatrici anche per ciò che riguarda alcuni provvedimenti per l'università
E alcune ipotesi di legge che stanno sul tappeto per ciò che riguarda in particolare l'istituzione dell'autonomia universitaria
Io vorrei qui dire che i problemi della efficacia dell'efficienza e della qualità
Delle forme il teste di partecipazione della scuola e dell'università il processo di trasformazione sono per il nostro partito per noi è un punto fondamentale e centrale di quella che ho chiamato la riforma del pubblico
E certo solo degli aspetti importanti ma bisogna affrontare queste questioni con la consapevolezza di che cosa significa riempirle di contenuti
Perché ciò comporta a mio avviso da un lato per la scuola una scelta di carattere radicale non si può fare la riforma delle autonomie scolastiche cioè non si può dare autonomia alle istituzioni scolastiche valorizzando quindi il sistema pubblico
Se non si fa una riforma radicale del ministero della Pubblica istruzione dell'amministrazione centrale e periferica della scuola
Questo è un apparato gigantesco e improduttivo è un apparato che toglie responsabilità alle attività delle istituzioni scolastiche le persone
Hanno ne parlavano già ieri alcuni dei miei dei relatori che mi hanno preceduto e rimanda alle considerazioni di carattere generale che faceva questa mattina nel suo intervento nella sua relazione in compagnia saldi
Una riforma del ministero della pubblica istruzione è fatto prima unitario su cui si verificano effettivamente le volontà di dare poi autonomia e responsabilità alle istituzioni su
Faremo anche questa mattina useremo anche questa mattina il metodo ieri e cioè alterne Remo relazioni a interventi
La prima relazione prevista per questa mattina la terra adesso Cesare Salvi sul tema centralismo lottizzazione autonomia nel governo delle istituzioni culturali dicendo immediatamente indietro
No perché queste per la registrazione
Cicala alla base del tema di questo tema è un problema non semplice come quello del rapporto fra politica e cultura considerato nella sua dimensione istituzionale
Problema che si pone essenzialmente in questo campo nelle sue linee generali e quello di conciliare due principi costitutivi
Dell'odierno stato sociale del resto come dirò fra un attimo richiamati dalla stessa Costituzione
Che sono quelli della necessita di una presenza pubblica nel campo nella cultura
E quello che in una è quello del pluralismo quello dell'impossibilità di configurare una cultura di Stato in una società democratica penso che sia opportuno dicevo iniziare con un richiamo molto rapido quelli che sono i principi che la Costituzione pone in questo in questo tema anche andando un po'contro una tendenza attuale ha detto a delegittimare formalmente e sostanzialmente il dato costituzionale
La Costituzione non ci offre risposte ovviamente orto articolati organizzative ma ci offre di punti di riferimento ideali che sono frutto di un momento felice la nostra storia e che possono ancora oggi costituire le basi per un ragionamento e per soluzioni positive in questo campo
I principi costituzionali rilevanti sono essenzialmente tre
Il primo e quello che colloca il compito di promuovere la cultura e la ricerca scientifica fra i compiti fondamentali della Repubblica è un principio che è posto fra i principi fondamentali della nostra Costituzione il che vuol dire in primo luogo che informa è diciamo il senso stesso del fatto fondamentale e si pone sullo stesso piano degli altri principi fondamentali come quello eguaglianza della del diritto al lavoro dell'organizzazione pluralistica dello Stato
Il secondo elemento che la Costituzione usa il termine Repubblica che è un termine che usa tutte le volte in cui si riferisce intende riferirsi intende attribuire un compito
Imputare un compito nulla lo Stato apparato all'amministrazione centrale all'esecutivo sulla mente ma lo Stato armi ordinamento cioè a tutte le possibili articolazioni della sfera pubblica
Quindi il compito di promuovere la cultura è attribuito indistintamente ad ogni soggetto pubblico nell'ambito delle proprie competenze e secondo la logica autonomistiche pluralistica che proprio della Costituzione
Il secondo principio costituzionale quello dell'affermazione della libertà dell'arte della scienza e del loro insegnamento come diritto individuale
E qui è stato sottolineato come e questo diciamo l'affermazione di questo diritto sia collocata autonomamente rispetto al generale diritto di manifestazione del pensiero proprio per assicurare una tutela più intensa più specifica
Per esempio si è notato dei giuristi che non esiste in questo campo il limite del buoncostume che c'è invece ancora in Costituzione per quanto riguarda la libertà di manifestazione del pensiero quindi una libertà particolarmente intensa
Di manifestazione del pensiero quando sia in questione l'arte la scienza ed il loro insegnamento
Il terzo principio e quello del diritto delle istituzioni di alta cultura università ed accademie per usare il punto le parole della costituzione di darsi ordinamenti autonomi
Quindi questa indicazione per l'autonomia delle istituzioni culturali una indicazione come sappiamo che è rimasta largamente inattuata
Quindi vi è l'impostazione di una soluzione dei problemi del rapporto fra Stato cultura che risulta dal collegamento fra questi tre momenti essenziale funzione promozionale attribuita la Repubblica quindi allo Stato in tutte le articolazioni libertà individuale garantita al massimo livello autonomia delle istituzioni culturali come momento connettivo fra la libertà individuale e la funzione pubblica di promozione della cultura
Ed è evidente che c'è qui una come dire Lelli il tentativo la proposta di una soluzione diversa al problema del governo tra cultura rispetto sia alla concezione liberale classica che la vede in sostanza come e libertà individuale essenzialmente negativa libertà dallo Stato e poi come apprestamento di un servizio elementare essenzialmente in termini di istruzione sia ovviamente alla concezione autoritaria e fascista della cultura come compito dello Stato e quindi dello Stato monistico anche sul piano culturale ed ideologico
Naturalmente questi principi non solo fra di loro sono fra di loro in una tensione dialettica la loro composizione compì dopo della concreta articolazione istituzionale del governo della cultura
E anche tra il principio della libertà individuale il principio dell'autonomia e delle istituzioni culturali di può essere conflitto è rimasta tutti nella memoria il caso della professore Cordero al quale fu revocato l'insegnamento dalla Università Cattolica
Con una motivazione legata al fatto che le sue attività estranee all'insegnamento erano ritenute non compatibili con l'orientamento ideologico dell'istituto quindi c'è c'è un problema di composizione
Di questi di questi diversi di questi diversi modelli
Ora questo problema è rimasto sostanzialmente irrisolto nella storia amministrativa posto costituzionale
Ed è anzi proprio la mancata risoluzione di questo problema che ha lasciato largo spazio alle tendenze neo conservatrici di cui si è già parlato in questo convegno dirette in sostanza a mettere in discussione la logica stessa del modello costituzionale
Evidentemente la dialettica costituzionale fra funzione pubblica autonomia dell'istituzione libertà individuale e e del tutto estranea ad una concezione invece privatistica della cultura
Perché la tendenza che viene oggi è proprio la tendenza a leggere invece il rapporto fra intervento pubblico e libertà della cultura con è un rapporto fra questi due momenti nel quale vi sia un problema di liberare la cultura dei vincoli soffocanti dell'intervento statale
E allora si configura l'esigenza l'idea che si tratti di smantellare la sfera pubblica per dare più ampio spazio la libertà dei privati sia come libertà di concorrenza fra gli operatori della cultura
Nel nell'offrire sul mercato il servizio sia come libertà dell'utente di scegliere l'offerta di cultura che Luís ritenga che l'utente ritenga preferibile
Le ragioni di critica di ordine generale a queste tendenze la privatizzazione sono state già esposto in questo convegno e non è il caso di tornarci ritornarci sopra
è stato anche detto e qui comincia la riflessione sull'aspetto più specificamente istituzionale del problema e che alle alle basi dell'offensiva neo conservatrice vi sono però dei dati reali
E cioè le distorsioni gravi che la la concezione stessa dell'intervento pubblico e non solo come ovvio nel campo la cultura ha ricevuto per effetto del modo con il quale è stata intesa e praticata nell'intera fase post costituzionale
Della costituzione materiale cioè alla realtà dei rapporti si è verificata in effetti e non si è verificata in effetti la articolazione pluralistica dalla sfera pubblica che è sottesa al modello costituzionale ma si è verificato un altro fenomeno
Cioè al tradizionale centralismo burocratico che caratterizza l'apparato pubblico in Italia dei tempi dello Stato liberale che è stata poi accentuato ovviamente né credo fasce sa che è rimasto immutato sì è giusta posto uno pseudo pluralismo inteso troppo spesso come spartizione di cariche di potere fra le forze politiche
In altri termini la sfera pubblica si è definita in negativo sulla base di due caratteri solo apparentemente divergenti ma poi in realtà ricollegati dal tessuto connettivo costituito del potere politico
Da una parte lo Stato apparato e le sue strutture ministeriali con tutti i mali che queste soffrono
Lungaggini inerzie inefficienze permeabilità le pressioni politiche clientelari
Dall'altra parte la sfera pubblica identificata come politica e la politica identificata con il ruolo dell'insieme degli apparati di partito
In modo anche prevaricanti rispetto alle Autonomie alle competenze professionali presenti nella società civile e negli stessi apparati pubblici
In altri termini vi è certamente il rischio che la difesa del ruolo essenziale dell'intervento pubblico nel campo della cultura posso apparire se non è accompagnata da un progetto da un disegno di rinnovamento
Di questo intervento come difesa di questo modello caratterizzato da un intreccio fra un burocratismo centralizzato un rigido e tutt'altro che neutrale e la spartizione del potere fra partiti e gruppi politici
E allora anche nel nostro campo diviene centrale quello che in realtà è un nodo cruciale della questione della democrazia oggi in Italia cioè la riforma della concezione dell'organizzazione della pratica della funzione pubblica
Se vogliamo usare uno slogan e possiamo dire che il vero problema oggi non è che meno Stato più stato il vero problema e uno Stato diverso una qualità diversa dello Stato della presenza pubblica
Su questo anche la sinistra una riflessione da compiere perché l'idea della riforma dello Stato degli apparati pubblici a nell'elaborazione della sinistra una storia non tutt'altro che il recente
Ricorderò molto rapidamente i due momenti più significativi di questa riflessione negli anni Sessanta l'avallo la la la la valorizzazione del ruolo delle autonomie locali e soprattutto delle regioni
Negli anni settanta la battaglia per la più ampia diffusione di forme di partecipazione democratica
Dalla scuola alla sanità
Oggi non si può non prendere atto dell'esigenza di una riflessione anche da parte nostra su questo modo di intendere la riforma dello Stato
Purché sia chiaro che non si tratta di riformare le riforme come qualche volta si dice se non altro perché in buona misura di riforme con un ci sono veramente stati nel senso che un vero decentramento una vera diffusione del potere non vi sono state anche per la resistenza delle forze moderate delle forze di governo degli apparati burocratici che hanno assorbito in larga misura le nuove stanze né i vecchi modelli c'è però un nodo che va certamente ripensato ed è un nodo non secondario
L'idea cioè che la politica debba e possa costituire l'elemento che un collettivo di una indistinta unificazione fra il momento del governo e dell'indirizzo è il momento dell'amministrazione e della gestione
Rispetto alla quale e tutto quello che non è politico consiste solo in una fase meramente attuativa da lasciare alla burocrazia professionale
E con la mancata chiarificazione dei ruoli distinti fra funzione della politica è funzione dell'amministrazione
E poi l'identificazione della funzione della politica nella sostanza con l'attività dei partiti e della funzione della gestione con l'attività degli apparati burocratici hanno contribuito ai fenomeni negativi che abbiamo di fronte
E allora si tratta di proporre invece un'idea della sfera pubblica molto più articolata molto più pluralistica
Altrimenti nelle nelle nella una prospettiva priva di questa di questo elemento innovatore
Rischierebbe di subire il destino che la logica riformatrice hanno subito nei decenni trascorsi quella cioè di essere assorbite dal trasformismo delle forze moderate che hanno deformato e rimodellato le logiche riformatrice a propria immagine e somiglianza creando semmai nuove strutture nuovi centri di potere aggiuntivi a quelli tradizionali del centralismo ministeriale
Con il risultato che al di come accennavo i mali tradizionali della gestione burocratica si è aggiunto tutto il peso derivante dalla procreazione a fini di parte dei nuovi centri di potere e dei nuovi soggetti istituzionali che si venivano configurando
Con il risultato di una mortificazione delle competenze delle professionalità che non fossero inserite in questa logica di potere con la violazione dei diritti dei cittadini a cominciare dal diritto all'imparzialità della pubblica amministrazione dall'eguaglianza di fronte al potere pubblico
Tutto questo certamente ha contribuito ad aprire spazi all'offensiva neo conservatrice l'offensiva Pseudo liberisti Ca'
Della quale si giovano spregiudicatamente gruppi di potere
Che mescolano appunto questa logica pseudo Ribéry istiga con diciamo l'uso tradizionale degli apparati pubblici
Quindi quest'uso congiunto degli apparati pubblici e di rapporti con il potere occulto oligopolistico privato e semplificato con grande chiarezza da quanto accade nel sistema televisivo
Dove vediamo questo asse fra gruppi dirigenti democristiani una parte della RAI TV e un determinato soggetto monopolistico gruppo dirigente socialisti un'altra parte dall'apparato pubblico un altro ben identificato potere economico
Il soggetto economico
Presente sul Mehsud sul mercato in condizioni di oligopoli
Quindi va fortemente sottolineata l'esigenza di introdurre invece elementi nuovi nella concezione dei modelli pubblici
Per la quale la presenza pubblica non si contrapponga alla autonomia nella cultura come negli altri campi della vita sociale al contrario la presenza pubblica costituisca un elemento essenziale di garanzia di un'autonomia che non venga fatta coincidere con il potere finanziario privato di un pluralismo reale delle posizioni ideali
E questo richiede evidentemente innanzitutto una riforma della funzione pubblica
Qui non è certo possibile affrontare il tema nella sua compiutezza
Però dirò molto rapidamente che il punto l'asse portante di questo discorso risiede nella chiara distinzione innanzitutto dei compiti propri della funzione politica rispetto ai compiti che spettano alla sfera della gestione
Questo è un problema che presenta come giro più avanti e delle peculiarità per quanto riguarda le istituzioni culturali ma che comunque presente in generale nel campo della organizzazione dell'azione amministrativa
In questo campo la l'organizzazione attuale della sfera pubblica determina di fatto una sistematica ingerenza della politica anche in nella sfera che puramente esecutiva e gestionale
Agli apparati sono lasciati margini estremamente ridotti di autonomia e di responsabilità nello stesso tempo però gli apparati sono tutt'altro che privi di un potere di fatto
Un potere reale che però non è garantito come tale non è neppure responsabile nei confronti di nessuno
Allora il problema del rapporto non è certamente quello di una rottura di ogni legame fra politica e amministrazione ma di definire secondo una logica nuova i rispettivi potevi e le rispettive responsabilità
In prima approssimazione questo vuol dire che la politica deve assolvere i compiti di progettazione di indirizzo e di controllo
Mentre poi nella fase di gestione deve essere garantita la autonomia e ovviamente la corrispondente responsabilità dei soggetti che alla gestione sono chiamati la riforma è quindi necessaria in entrambi i campi una riforma della politica
Che lei attribuisca gli strumenti per realizzare nella massima trasparenza e con efficacia le funzioni sulle proprie una riforma della amministrazione nel senso dell'autonomia e della responsabilizzazione
è appena il caso di dire come in questo modo si tocca un nodo non certamente secondario della questione morale se la questione morale in buona misura il suo terreno di coltura della Commissione nella confusione fra partiti istituzioni ed apparati
Queste sono come molto esposte molto sommariamente le linee di fondo della riflessione che come comunisti stiamo conducendo in generale sul problema della funzione pubblica
Come accennavo tuttavia è evidente che nel campo della cultura si inserisce un nodo specifico che deve essere colto in tutta la sua peculiarità evidente innanzitutto che anche qui c'è lo stesso problema che esiste in termini generali cioè quello di una ridefinizione del rapporto fra politica e gestione e di una valorizzazione delle competenze ma c'è anche il problema specifico a cui accennavo all'inizio il problema cioè di una garanzia
Della libertà e del pluralismo della cultura che appunto costituisce la sostanza stessa del modello costituzionale del rapporto fra fra intervento statale e cultura
Si tratta quindi di pensare a un modello che rifiuti nel governo delle istituzioni culturali
Sia la logica centralistica e burocratica del potere esercitato attraverso i ministeri attraverso l'amministrazione centrale e in genere attraverso gli esecutivi anche decentrati
Sia l'idea che si tratti di un potere che costituisca l'emanazione diretta dei partiti politici attraverso quello che troppo spesso dello schermo delle assemblee elettive
Pensiamo a qualcosa di diverso
A un modello caratterizzato sostanzialmente da due elementi
Innanzitutto la compresenza di un intervento pubblico di una presenza privata con un unico limite generale che peraltro costituzionale che è quello del divieto di concentrazioni monopolistiche più o meno mascherate
Dall'altra parte anche una presenza pubblica riformata di tipo nuovo
Nella quale la valorizzazione delle autonomie della cultura delle competenze scientifiche e tecniche siano presenti nella logica stessa della organizzazione della sfera della funzione pubblica
Naturalmente all'interno di questi principi molto generali modelli organizzativi che poi possono caratterizzare la sfera pubblica non possono che essere molto diversi a seconda dei vari tacca dei vari ambiti evidentemente la scuola rimane una funzione essenzialmente statale rispetto alla quale il rapporto fra presenza pubblica e presenza privata e la stessa articolazione autonomistica dalla presenza pubblico non può che essere fortemente riversa che nel campo per esempio dell'intervento statale dello spettacolo nella cinematografia quindi modelli molto differenziati ma che si ispirino comunque a questa logica di fondo a questo elemento unificante costituito dall'ente curiali ragioni che caratterizza e che devono caratterizzare l'autonomia gestionale delle istituzioni più culturali in maniera molto più accentuata di quanto non valga per gli altri aspetti della funzione pubblica in generale
E non è un caso del resto che come notavo prima nella Costituzione per l'amministrazione della cultura e affermata una garanzia specifica di libertà e di autonomia
Che è una cosa ben più intensa della generale esigenza di imparzialità che invece posto alla base della organizzazione amministrativa
Un'autonomia quindi come non come separazione come privatizzazione del mondo della cultura rispetto alla sfera pubblica ma un'autonomia come principio ispiratore della riorganizzazione dell'intervento pubblico nel campo della cultura
Mediante l'affermazione ovviamente in misura diversa e con modalità diverse di un effettivo potere decisionale all'interno dell'intervento pubblico delle competenze scientifiche e tecniche esistenti nei vari campi
Secondo procedure che assicurino una reale democraticità e che nello stesso tempo evitino chiusure corporative
Al concludo indicando alcune proposte concrete che possono servire a dare a dare forse spessore e concretezza a questo discorso
Anzitutto l'università
Già ne parlava ieri Chiarante nella sua relazione introduttiva ci sarà poi una relazione specificamente dedicata a questo tema dalla compagna Alberici quindi molto rapidamente
Posso dire che certamente quello dell'università e un esempio emblematico del modo di del del diverso modo con il quale i generi generico richiamo al principio dell'autonomia può essere concretamente inteso la logica nel disegno di legge governativo è una logica che in buona parte almeno e ripropone l'autonomia come problema di concorrenza sul mercato
Quindi con una logica sottesa di privatizzazione in ciò sta il significato negativo della riduzione o identificazione dell'autonomia in sostanza con l'autonomia impositiva cioè con il potere di introdurre tasse differenziate per gli studenti
è una questione di cui si è molto discusso non si tratta di demonizzare una proposta ma di cogliere il senso la tendenza che in essa si esprime che appunto quella di abbandonare la logica egualitaria e solidaristica che impone di assicurare a tutti indipendentemente dal reddito
Parità di condizioni nell'accesso nel trattamento
Rispetto a un servizio culturale pubblico di primaria importanza come gli come l'università e di sostituirli un meccanismo di mercato che diversi il servizio a secondo del prezzo che l'utente in grado di pagare questo senso questo questa logica dell'autonomia deve essere non non è accettabile non è la logica costituzionale non nel senso del principio costituzionale
Il tema centrale invece sul quale va proposto un impegno riformatore è quello della effettiva autonomia come attribuzione all'università di ampi poteri di Autori determinazione
Nel campo della ricerca nel campo della didattica nel campo della propria organizzazione anche autonomia finanziaria in questo contesto in ogni caso di superare i vincoli burocratici centralistici che secondo un'antica tradizione autoritaria dello Stato italiano lega non cura all'università all'apparato centrale
Certo vi è un problema non ma non è non non posso platano io di rapporto fra questa autonomia e la responsabilità dell'Università rispetto alla collettività generale ma certamente questo il modo questa è la strada lungo la quale il principio dell'autonomia universitaria
Deve essere intesa ed è anche chiaro che il disegno di legge del governo in questo campo interviene in modo del tutto marginale è assolutamente insufficiente
Un secondo terreno significativo di riforma Pera diverso da quell'università si apre nei settori dove esiste l'amministrazione pubblica diretta della cultura il riferimento soprattutto ovviamente al ministero dei beni culturali
Qui riprende penso tutto il discorso che accennavo in precedenza in linea generale sulle esigenze di distinguere fra in sede di decisione politica
Ristretti ridotte e qualificati valorizzate nel senso che dicevo prima cioè funzioni di indirizzo e di controllo e sedi di gestione
E sulla esigenza di valorizzare l'autonomia e la professionalità nell'esercizio della gestione dei poteri la legge istitutiva del ministero dei beni culturali del mille novecentosettantacinque
Ha configurato il Consiglio nazionale per i beni culturali in maniera in parte nuova rispetto alle tradizionale logica dei Consigli superiori del ministero un organo a formazione complessa ne fanno parte accanto a rappresentanti dei ministeri delle autonomie regionali e locali
Anche i membri eletti sia dei docenti universitari delle discipline corrispondenti alle competenze del ministero sia dal personale scientifico dell'amministrazione
Però i poteri di questa struttura sono rimasti in buona misura quelli della tradizione dei Consigli superiori presso i ministeri come organi aventi essenzialmente un ruolo tecnico consultivo del tutto separato rispetto al ruolo di amministrazione attiva gli organi di amministrazione attiva del ministero dei Beni culturali rimangono configurati secondo la tradizionale logica burocratica e centralistica
Con una subordinazione agli uffici centrali degli organi periferici soprintendenze Archivi di Stato biblioteche pubbliche
E qui è possibile pensare una riforma profonda incisiva
Che invece affidi rilevanti poteri di gestione a strutture che siano la diretta espressione delle competenze tecniche e professionali presenti sia all'interno gli apparati ministeriali sia all'esterno di esse
E che facciano capo al consiglio nazionale opportunamente riformato nelle strutture e nei suoi poteri
La trasformazione del Consiglio nazionale per i beni culturali e una corrispondente trasformazione degli organi decentrati del ministero da strumento di consulenza a soggetto dotato di poteri decisionali a una sorta di soggetto di autogoverno
Possono costituire gli elementi di fondo per un nuovo modello di amministrazione pubblica che sia caratterizzato da quell'esigenza di fondo di ridefinizione dei rapporti con la sfera della politica e di valorizzazione delle autonomie e delle competenze professionali
Un terzo e ultimo esempio di indicazione di intervento riformatori in questo campo è costituito dal problema delle istituzioni culturali pubbliche per fare degli esempi la Biennale di Venezia oppure i musei teatri e le altre istituzioni di cultura comunali
Sotto il protesto del pluralismo in queste istituzioni culturali passano spesso operazioni lottizzata ovvie
Che talvolta consentono scelte valide altre volte no ma che comunque mortificano gli uomini di cultura i quali e di cittadini che
Il usufruiscono di queste istituzioni quali tutti hanno diritto ad essere presi in considerazione per le loro capacità e per le loro competenze
E non secondo una logica di fedeltà politica
E qui gli interventi in questo campo possono essere essenzialmente di due tipi innanzitutto
Ripensare le funzioni anzi le ragioni stesse di esistenza degli organi amministrativi collegiali consigli di amministrazione delle istituzioni culturali pubbliche
Questi consigli di amministrazione sono organismi a metà strada fra la politica e l'amministrazione sostanzialmente sottratti alla responsabilità dell'uno e dell'altro campo
Perciò spesso in contrasto con l'esigenza sulla quale mi soffermavo in precedenza di separare invece le due sfere
Della politica e dell'amministrazione e la cui il cui se il suo carattere collegiale si presta ad una lattina ad una lottizzazione partitica e poi a pesanti interferenze rispetto lo svolgimento dei compiti direttivi delle istituzioni l'abolizione di questi organi collegiali e la loro sostituzione con uno amministratore unico a tempo
Consentirebbe evidentemente di ovviare almeno in parte a questi a questi difetti ad attribuire a chi è chiamato una responsabilità precisa individuale a chi è chiamato e quindi la correlativa autonomia chi è chiamato alla gestione amministrativa di questioni
L'altro aspetto essenziale di riforma nel campo delle istituzioni culturali e quello delle modalità di attribuzione degli incarichi di direzione artistica e culturale
Devono essere eliminati i fattori che impediscono la garanzia di scelte obiettive
Le scelte devono essere fatte secondo criteri oggettivi e di trasparenza come tali controllabili dall'opinione pubblica e se del caso controllabili anche dal magistrato
L'idea è quella di introdurre dei meccanismi di vero e proprio concorso pubblico anche se a termine e quindi ovviamente non tale da comportare una vera e propria assunzione nei ruoli del servizio pubblico
Meccanismi concorsuali che prevedano una nomina a termine e nelle quali le scelte si formino in modo oggettivo sulla base dei titoli dei candidati e sulla base dei programmi di lavoro presentati dei singoli candidati
La trasparenza di una procedura di questo tipo i controllori vario genere acque cenavo prima che può essere esercitato sul suo espletamento sulla sua conclusione
Dovrebbero garantire scelte in cui sia estranea alla logica della lottizzazione e valorizzare le competenze professionali e la libertà stessa
A monte prima ancora della candidatura dei vari candidati e la stessa autonomia poi nella fase della direzione della con l'espletamento effettivo della direzione perché il candidato prescelto non dovrebbe rispondere a nessuno se non al programma presentato e alle indicazioni oggettive preesistenti la sua nomina
Concludo dicendo che ho accennato quattro e possibili campi di intervento di riforma l'università l'amministrazione dei Beni culturali la gestione e la direzione delle istituzioni culturali pubbliche
I moduli organizzativi sono naturalmente diversi in base al diverso ruolo che l'intervento pubblico è chiamato a svolgere in questi diversi settori
Altre proposta si potrebbero formulare in altri campi quello che interessa sottolineare l'esigenza di fondo occorrono estive riforme incisive che muovono da una nuova concezione della sfera pubblica una concezione che valorizzi l'autonomia delle competenze
Esigenze di funzionalità e di efficienza il ruolo di garanzia di un effettivo pluralismo e dei diritti individuali dei cittadini e degli operatori della cultura che ha quel pluralismo corrispondono
Una riforma profonda dello Stato in effetti che ponga su basi nuove il rapporto fra politica e gestione può offrire un'alternativa convincente all'idea che il binomio soffocante costituito dal centralismo burocratico e dalla lottizzazione partitica
Ci si possa sottrarre solo con il ritorno del al privato e con una selezione affidata al mercato al potere della proprietà privata
Del resto il discorso potrebbe come evidente essere generalizzato al di fuori del campo della cultura i difficile dubitare che una nuova valorizzazione della funzione pubblica basata sull'idea dell'autonomia e della responsabilità
Costituisce un nodo non certamente secondario della questione della democrazia aperta nel nostro Paese
Ringraziamo Cesare Salvi io devo anche giustificare la momentanea assenza del compagno Chiarante il quale in questo scorcio di mattinata impegnato in una riunione di segreteria alla direzione del partito ma naturalmente più tardi sarà presente ai nostri lavori
Diamo adesso la parola Vincenzo vita
Al quale seguirà Giulio Carlo Argan
Mi sembra importante cominciare
A cogliere qualche segno di controtendenza
Rispetto
Alle dinamiche neo privatistica dell'ultimo
Quinquennio in modo specifico
Benché sia altrettanto utile leggere in profondità la situazione di fronte alla quale ci troviamo
Perché io credo che
Quanto è avvenuto nell'ultima fase della vita politica italiana non solo italiana non sia certamente una parentesi
Con qualche facile soluzione
Come dire alla fine di una marea montante
Indubbiamente quanto è avvenuto quello che qui è stato giustamente sottolineato essere stato qualcosa di più di una tendenza congiunturale attraversato gli scenari internazionale oltre che internazionali oltre che italiani
Risiede in alcune modifiche profonde
Delle stesse condizioni strutturali dei modelli produttivi dei modelli di consumo dei rapporti tra società e sfera pubblica
In sostanza io credo sarebbe
Un errore pensare che
Si possa riaprire una sorta di nuova fase dell'intervento pubblico chiudendo con una parentesi
Quanto è avvenuto ha lasciato lascerà profondamente il segno ha certamente mutato le condizioni stesse dentro le quali oggi è possibile riaprire e nettare giusto urgente farlo un dibattito su cosa può significare un nuovo tipo di intervento pubblico
Ecco a mio avviso qualsiasi riflesso
Un po'conservatore in questo senso sarebbe negativo e non ci porterebbe molto lontano mi pare infatti che molti spunti che qui sono stati introdotti vadano proprio nella
Nel tentativo di ripensare affondo a cosa può essere oggi un intervento pubblico capace di una vera e propria ripresa di una cultura pubblica
In
Brevissimi titoli credo che si possa oggi riassumere quanto è avvenuto nel campo della produzione culturale e comunicativa
Nell'ultima fase
Ecco non è tanto è solo intervenuto un accento privatistico in relazione alla caduta di legittimità della sfera pubblica questo dato indubbiamente è esistito pensiamo alla crisi della cultura delle riforme che negli anni Settanta per esempio aveva anche nel campo delle comunicazioni di massa ha cercato di fare dei passi avanti e che poi si è frenata e si è arenata nel tempo
Non si è trattato tanto e solo di questo però si è trattato indubbiamente di un rivolgimento del modo stesso di intendersi
Della comunicazione di massa della produzione culturale tanto che l'antico involucro dello Stato nazionale e anche
Dell'antico modello dell'intervento pubblico si è in qualche modo trovato impreparato rispetto alla grande tendenza
Al rilancio della produzione di cultura di informazione e questa è la storia degli ultimi anni e non vi è dubbio che quanto è successo in Italia particolarmente emblematico
La grande privatizzazione della sfera comunicativa italiana risiede proprio in questa origine
Della discorso neo liberisti conio privatistico e poi non si è trattato solo e tanto della crisi poniamo il caso della Rai e della sua credibilità
Benché questo ovviamente vi sia stato non si è trattato tanto e solo della crisi di questo o quell'ente pubblico anche qui certo gli esempi non mancherebbero
Ne ha parlato ancora ieri sera Borgna ma si è trattato di qualcosa di più e con questo qualcosa di più oggi noi dobbiamo fare i conti nel ripensare accuratamente a quello che può essere un nuovo tipo di intervento pubblico
Il discorso di partenza è il punto di aggancio io credo per un ripensamento all'intervento pubblico ad una nuova cultura capo del servizio pubblico inteso ovviamente del suo senso più lato
Sta proprio nella contraddizione profonda che animato in verità questa grande tendenza privatizza autrice
Qual è la sua contraddizione non mi soffermo su quelle più ovvie e più evidenti quella per esempio che ha portato chi stava bene a stare meglio a chi spia chi stava male a stare anche un po'peggio
Che ha portato alla conclusione per esempio
Anzitempo di alcune esperienze nemmeno poi realmente tentate in Italia penso a tutta la politica del decentramento culturale
Che è stata più una stagione annunciata che può realmente praticata ma non mi soffermo adesso su diversi singoli esempi che pure potrebbero essere
Portatile svolti quanto su una contraddizione ancora più di fondo e cioè
La tendenza privatizzata dice in realtà assi incrementato il profitto e in modo anche cospicuo nel campo della comunicazione della produzione culturale facendosi per esempio che larghe schiere di esse diventassero impresa
E quindi potessero acquisire anche capacità di profitto però non ha se non in modo marginale incrementato realmente lo sviluppo della produzione culturale informativa qui sta la contraddizione io credo per noi più importante e dalla quale trarre anche
Un incentivo alla nostra iniziativa e alla nostra riflessione non solo culturale ma anche diciamo operatività questa contraddizione tra un'idea di modernità e l'incapacità poi in verità di produrre nuovo sviluppo
è il punto dunque da cui prendere le mosse a mio avviso faccio due esempi
Particolarmente a mio avviso importanti in questo senso a dimostrazione di questo limite di questa contraddizione sulla quale lavorare noi proficuamente
Una è la contraddizione
Direi quasi se posso dire classica tra
L'incentivo all'innovazione tecnologica che ha investito largamente i settori della produzione culturale comunicativa e poi in verità
La mancanza di una cultura dell'organizzazione culturale propria all'innovazione tecnologica ne abbiamo assistito per esempio a una
Innovazione facciamo il caso del mondo editoriale piuttosto consistente
Nel campo proprio della tecnologia informativa nei processi di informazione a cui però non ha fatto seguito se non in casi sporadici o eccezionali un cambiamento della cultura nei riguardi della tecnologia tanto che le nuove
Procedure tecnologiche spesso hanno semplicemente sostituito quelle vecchie ma lasciando inalterato il tempo per esempio della produzione i modelli della produzione lei gerarchia della produzione ecco una sostituzione
Di nuovo a vecchio fatto in realtà secondo la cultura vecchia del ciclo produttivo questo nel cambi formativo è avvenuto in molti casi nel caso delle redazioni per esempio delle testate editoriali questo è ancora molto presente è la contraddizione è evidente che si apre quella dello spreco tecnologico cioè un grande fenomeno di innovazione con grandi potenzialità insite nel nel suo ciclo potenzialmente ben più veloce di produzione in realtà viene sprecata grazie a una vecchia cultura dell'apparato produttivo un altro esempio
Questo persino più macroscopico nel campo presero della comunicazione elettronica della comunicazione all'utile di Siva in particolare
Abbiamo avuto un incentivo significativo alla ricerca di nuove forme di comunicazione la stagione dei nuovi media cosiddetti che sono entrati largamente anche nella
Pratica e nella cultura dei dei grandi gruppi
Sovranazionali
Grande incentivo dunque alla ricerca di nuova
Struttura di comunicazione
Forme più sofisticate inerenti al cavo di trasmissioni il satellite e così via ma in realtà tutto questo si è rivelato e tuttora si sta rivelando più che altro un grande annuncio di sviluppo tecnologico piuttosto che una pratica reale di esso
Quello che sta venendo in Europa e addirittura clamorosa riguardo di rinvio in rinvio di problemi in problema l'annunciato avvento per esempio del satellite diffusione diretta che avrebbe dovuto secondo una parte significativa di questa cultura
Primo inventare complessivamente il rapporto tra pubblico e privato rendendo obsoleto il fatto stesso di esistere dell'intervento pubblico grazie al fatto che nuovi canali avrebbero potuto sostituire facilmente
La vecchia struttura comunicativa in realtà si è rivelato ancora oggi più che altro un intento a cui se sembra ormai
Possa far seguito una prima fase sperimentale ma lontana dalla dall'enfasi tecnologica che pure aveva accompagnato questo processo per non dire della contraddizione clamorosa tra l'aumento dei canali dell'offerta per esempio televisiva e poi la povertà assoluta della produzione culturale che dovrebbe riempire e i contenitori i nuovi contenitori questa un'altra contraddizione significativa di fronte alla quale si è trovata ecco un'idea di modernismo senza sviluppo di
A apertura al nuovo senza un'idea
Culturalmente appropriata al nuovo che si andava a sviluppare o naturalmente questo non significa che siamo di fronte ad una fase come dire
Facile per noi in cui grazie a questa contraddizione di fondo sia possibile riprendere
Un'idea nuova di pubblico così con qualche enunciazione generica no significa piuttosto che le condizioni dentro le quali oggi si muove
Un'idea
Diversa
Più avanzata d'intervento pubblico sono profondamente cambiate rispetto a quelle che
Come dire c'hanno lasciato qualche tempo fa prima che la grande sbornia neo liberisti Ca'prendesse il sopravvento qui sono cambiati i due termini della questione il pubblico è cambiato il privato è cambiato
Credo che sia giusta come bussola quella che qui è stato indicato di ragionare in termini di sistema misto quindi di una di un intreccio tra pubblico e privato in cui i due termini possano entrare come dire in una sinergia piuttosto che in una
Con contraddizione competitiva senza soluzione credo però che anche qui sia bene utilizzare tutta quanta l'esperienza di questi anni che spesso abbiamo fatto anche un pochino sulle nostre
Così difficoltà
Per comprendere come un'idea di sistema misto Possa concretamente oggi essere perseguita e da città
Utilizzo anche qui un esempio perché mi sembra importante un pochino leggere anche
Un modo un po'approfondito quello che avviene nei vari campi della produzione culturale informativa il caso delle delle imprese giornalistica
Noi abbiamo negli ultimissimi anni proprio assistito in virtù anche di questa spinta
Abbiamo assistito a un passaggio di fase vero e proprio nella collocazione delle imprese editoriali passati in molti casi da imprese in perdita impresa inattivo da luoghi in cui era
Facile pensare ad un intervento pubblico facile o difficile ma sono come schema
Facile pensare un intervento pubblico di vecchio tipo l'intervento a pioggia l'intervento di sostegno
A una rapporto con la stessa politica e cioè ecco su basi più tradizionali ora le cose sono puramente cambiate
Non solo larga parte delle imprese editoriali è tornata ad essere in attivo ma l'idea stessa di intervento pubblico in un campo così delicato come questo
Si è largamente rovesciata contro i suoi stessi presupposti il pochi giornali pubblici tra virgolette
Residui sul mercato sono proprio quelli in perdita
Sono proprio quelli in cui la difficoltà e anche più strutturale in cui innovazione è stata più lenta
Quindi questo è un un esempio tipico di come un modo di essere dell'intervento pubblico debba essere propri disegnato ripensato
Rompendo in modo radicale l'idea diciamo dell'intervento pubblico come intervento assistenziale come intervento di pura e semplice sostegno oggi il pronto intervento pubblico è il problema della creazione di servizi e strutture adeguati a rendere possibile una reale competitività pluralistica sul mercato
Ho fatto il caso del mercato editoriale ma credo che il discorso si potrebbe ampliare
La creazione di servizi di strutture pubbliche
In grado quindi di permettere anche a quella parte del mercato che debole
Per non avere le stesse condizioni di partenza di poteri invece intervenire nella competizione del mercato con caratteristiche di solidità perlomeno simili a quelle dei gruppi editoriali più consolidati
Quindi un intervento pubblico che agisca da trasformatore profondo delle condizioni del mercato e non si limiti a prendere un suo segmento di mercato e a sostenerlo con modalità più o meno assistenziali più o meno leciti
Credo che qui stia il punto che significa poi dal punto di vista della cultura politica nostri io credo riattivare fino in fondo una cultura del servizio pubblico
Cosa può significare oggi aggiornando anche questa antichi idea a quello che sta avvenendo nel mondo della cultura e dell'informazione una cultura del servizio pubblico che peraltro dovrebbe riguardare non solamente il pubblico inteso come
Società a maggioranza ieri o comunque a maggioranza formale
Del di qualche ente pubblico deve riguardare l'intero sistema cioè l'idea del servizio pubblico come premessa generale per un campo che si che utilizza largamente beni pubblici pensiamo a lettere ecco credo che sia essenziale in questo senso
Alcune proposte anche operative credo che stiano emergendo anche nel dibattito penso per esempio a
Quello che con tutti i limiti che ha avuto il dibattito sulla riforma il ring il rinnovo delle IGT riforma dell'editoria
Quello che è stato per esempio un punto di quella discussione che a mio avviso va valorizzata
E anzi
Diciamo modo di accontentamento alle esigenze giuste di contare del personale della scuola direttivo docente e non docente quando rimane del tutto inalterato il sistema di governo centrale e le competenze e le funzioni del ministero della pubblica istruzione
Quindi noi consideriamo che questo sia il primo aspetto per una politica veramente autonomistica
La seconda questione
E quando io parlo di riforma del ministero della Pubblica istruzione non richiamo qui le nostre proposte io ritengo che si debba smantellare il ministero della pubblica istruzione dare al ministero solo funzioni di indirizzo e di orientamento generale
Decentrare le competenze a livello territoriale
Valorizzare le competenze del personale anche utilizzando in modo diverso le diverse funzioni che nella scuola si svolgono con una politica che riconosca le diverse attività funzionari svolte nella scuola
Dal personale direttivo dal personale docente
Dagli altri collaboratori scolastici con una valorizzazione evidentemente che deve essere anche valorizzazione professionale di riconoscimento retributivo economico e di incentivi alla professionalità
In questo quadro allora l'autonomia della scuola può acquistare il vero significato può diventare uno strumento reale di riforma del pubblico
Vuol dire a bere standard nazionali che garantiscono su tutto il territorio nazionale la possibilità di raggiungere dei risultati
Che devono essere garantiti a tutti gli studenti italiani e non solo a coloro che hanno la fortuna di trovarsi nella scuola privilegiata perché ha più risorse perché si trova al Nord o in una zona ricca
La possibilità di iniziative
Di convenzione fra scuola e anche privati sulla base di progetti di interesse generale
La possibilità di incentivazione anche differenziata alle retribuzioni dei docenti sulla base di parametri che però garantiscano l'equità
E non mettano il personale docente nelle mani semplicemente di questo o di quell'altro rappresentante dell'autorità scolastica che sarebbe un elemento estremamente preoccupante noti democrazia ma di creazione di ulteriori strumenti di potere corporativo
Questo presuppone anche un rapporto nuovo con le risorse private in particolare attraverso la possibilità penso nella scuola media superiore di convenzioni e di specie
Ma soprattutto non è questo l'abbiamo detto ma lo vogliamo riprendere perché è una risposta seria
Alle osservazioni fatte dalla stessa Confindustria il convegno di Mantova dispetto alla riforma della formazione professionale
A cui io credo però non si possa rispondere e su questo si deve fare una battaglia molto precisa e limpida
Con la proposta del ministro De Michelis il quale affronta un'altra volta il problema della crisi dei sistemi pubblici anche privati di formazione professionale
Sostenendo sostanzialmente il valore dell'iniziativa privata
Ma facendo un'operazione che nella realtà italiana e molto frequente il privato accanto ad un pubblico sostanzialmente dequalificato
Al sistema privato di formazione professionale tutta l'attività di formazione professionale per la riqualificazione per la mobilità per la formazione di carattere più raffinato cioè di livello più qualificato alle istituzioni pubbliche comprese le istituzioni regionali la formazione prima di base
Che è il sostitutivo dequalificato di una scuola dell'obbligo che ancora non realizza i suoi obiettivi
E che non verrebbe in questo modo riqualificata verrebbe assistita e mantenuta con lo sdoppiamento quindi della spesa degli Investimenti e non risolverebbero il vero problema della crisi della formazione professionale
Che è quello che oggi in Italia noi abbiamo due canali
Di formazione scolastica uno effettivo è quello della scuola
L'altro quello della formazione scolastica mascherata nella SPD per tutti coloro nella formazione professionale per tutti coloro che non hanno potuto conseguire un titolo di studio scolastico
Effettivamente aderente alle necessità che oggi hanno le giovani generazioni
Ma oggi proprio sul tema dell'autonomia e del finanzia e del funzionamento del sistema pubblico universitario mi pare che sia giunto al alla massimi evidenza
Il problema di cui stiamo trattando e mi pare anche che proprio sulle questioni dell'autonomia
Del funzionamento del sistema pubblico universitario si sia espressa con più chiarezza anche la critica più evidente e più forte e più di massa alle politiche né o conservatrici quando io parlavo prima con molta cautela della possibilità di cominciare a leggere
Delle linee di tendenza sulle cambiamento di un ciclo mi riferivo anche al sorgere
Di pronunciamenti sempre più ampi trittici nei confronti di scelte che sono state effettuate su questo terreno
E in particolare richiamato il modo con cui non soltanto in Italia ma in Europa si è espressa una forte protesta del movimento degli studenti
Nei confronti di scelte di politica scolastica ed universitaria che avevano come principi ispiratori appunto le
Theory alle logiche delle politiche neo conservatrice neoliberiste
Tutti abbiamo seguito credo con attenzione se non con passione la recente vicenda la battaglia la lotta degli studenti francesi anche con la sua drammatica evoluzione con lei importanti implicazioni politiche che ha determinato fino a far traballare un governo come quello appunto Chirac
Senza fare Analogie meccaniche credo che si possa sostenere che significato politico di quella battaglia dei giovani e non solo dei giovani perché sono scesi in campo anche gli insegnanti
è stato un significato che ha espresso con molta determinazione una critica alle ipotesi neo conservatrici che nei fatti si potevano sintetizzare colla dichiarazione che era finita ogni ipotesi di società solidaristica
Che i punti a cui fare riferimento per costruire un nuovo sistema di valore erano i punti della competizione selvaggia dell'individualismo dell'esaltazione del mercato come unico referente
E mi pare che da giovani generazioni avviene spesso una profonda difficoltà ad accettare e un profondo contrasto nei confronti di questa logica e di questo tipo di opzione sociale politica e culturale
E hanno espresso anche una profonda critica nei confronti di quegli aspetti delle politiche universitarie
Che non vanno risolto i problemi del sistema universitario e che sono presenti non solo in Francia ma anche in Italia penso per esempio a tutte le questioni del disimpegno
Degli investimenti pubblici nei confronti del sistema universitario
Voglio rifare riferimento alle questioni di cui ieri parlava per esempio il compagno Berlinguer della disattenzione della crisi dei sistemi di formazione di tutta l'attività didattiche di insegnamento nell'università
Penso alle questioni che riguardano le politiche in atto anche in Italia in forma più o meno strisciante de contenimento del numero degli studenti a livello dell'accesso agli studi universitari
Di fronte ad un'argomentazione del tutto viziata dal punto di vista quantitativo che in Italia ci sarebbero troppi studenti che si iscrivono all'università mentre in Italia ci sono pochissimi studenti
Che si laureano rispetto ai bisogni di un Paese che voglia essere competitivo nel quadro internazionale
Le politiche né o conservatrici dell'università hanno provocato un grave degrado ulteriore del sistema pubblico
Ma anche hanno provocato contraddizioni nuovi accanto alle debolezze del vecchio Stato assistenziale infatti non si può non rilevare per esempio
Che che cosa significa il fatto di aver consentito a tutti
Anche con la legge sulla liberalizzazione degli accessi la possibilità di accendere agli studi universitari quando poi nel nostro Paese in questi anni il corrispettivo è stato lo stato di abbandono della popolazione universitaria
La non realizzazione di una politica di programmazione la mancanza di servizi e e hanno prodotto i risultati che dicevo prima un numero altissimo di fuori corso molta mortalità scolastica molti studenti che non terminano gli studi e che non quindi non traggono profitto da quest'investimento
Si tratta oggi di recuperare per il ruolo e la funzione che l'università deve svolgere rispetto alle prospettive più complessive dello sviluppo e delle professioni nuove
Un progetto di rifondazione del ruolo dell'università che io credo per essere serio debba collocarsi nel quadro europeo perché europei sono i problemi ormai che abbiamo di fronte per non dire mondiali
Di circolazione della conoscenza della informazione da culture della scienza
E questo tipo di progetto bisogna avere l'ambizione anche di puntare ha dei progetti alti deve avere la capacità di affrontare i temi della produttività
Nell'ambito però della valorizzazione della funzione generale che l'università deve svolgere e anche delle opportunità che devono essere date a tutti gli studenti e non agli studenti in base al censo o alla loro collocazione sociale
Quindi un'università autonoma fortemente qualificata sul piano scientifico e culturale e io credo che in questo ambito si possa riprendere in termini seri la questione della stessa autonomia
Scola universitaria autonomia diceva prima saldi che ha e lo diceva anche Chiarante nella sua relazione un fondamento costituzionale
E quando noi parliamo di autonomia della università credo che dobbiamo avere consapevolezza e dobbiamo metterlo sul terreno del dibattito culturale ideale politico
Che essa non può essere attuata come provvedimento separato ci deve essere un quadro di riferimento complessivo che consenta di dotare l'autonomia dell'Università degli strumenti necessari
Io credo che si possa parlare correttamente di autonomia dell'università ma avremo una conferenza nel mese di marzo del Partito comunista sui temi dell'università che affronterà ulteriormente questo tema
Considerandola come il tentativo di definire nuovi rapporti fra i diritti dei soggetti gli studenti docenti le stessi sedi universitarie e le finalità generali dell'istituzione università nell'ambito delle funzioni e delle competenze che sono proprie dello Stato repubblicano
L'autonomia dell'università vuole dire riforma del pubblico vuole dire per l'università possibilità di darsi statuti vuol dire autonomia didattica e progettuale ma questo né in un Paese come il nostro che ha il valore legale del titolo di studio fintanto che questo sarà un punto di riferimento ma io non credo che adesso noi vogliamo rimettere in discussione questo punto fondamentale
Vuol dire definire standard nazionali minimi che devono essere garantiti a tutta la popolazione studentesca se non si vuole avviare veramente un processo grave di discriminazione
Ma vuol dire anche possibilità di autofinanziamento delle università di autonomia finanziaria con un preciso impegno dello Stato nelle politiche di programmazione e di di equilibrio
In questa ottica evidentemente si possono collocare anche aree di eccellenza di insegnamento e di ricerca dove si possono concentrare interventi finanziari e professionali qualificati che risponda ad un interesse generale non semplicemente alla logica di mercato a cui punta la proposta che è dibattuti in questo periodo delle aree di eccellenza
Credo per concludere che non possa sfuggire che tale autonomia può e deve essere connessa dicevo prima d'un quadro riformatore generale che comporta alcuni punti
Primo la necessità di definire gli organi centrali di autogoverno dell'università non ci può essere autonomia dell'università se non c'è un rapporto nuove corretto con gli organismi che dovrebbero consentire un momento di coordinamento e di governo
A livello centrale
La necessità di un governo democratico della istituzione universitaria che oggi è del tutto disattesa dagli attuali organismi e che non mi pare venga presa in considerazione da nessuna delle proposte che abbiamo presenti
E devo dire che quando parliamo di governo democratico credo dovremo ricominciare tutti con più forza a riconsiderare che uno dei soggetti del governo democratico sono gli studenti che oggi non hanno né voce né rappresentanza le possibilità di farsi sentire se non
Legittimamente con la loro iniziativa di lotta politica e culturale ma questo in un Paese civile non può e non deve essere sufficiente dal punto di vista delle istituzioni
Poi ancora l'introduzione della differenziazione dei titoli e l'allargamento della titolarità dei docenti perché non ci può essere responsabile esazione dei docenti autonomia se rimane il sistema attuale della titolarità legata alla cattedra
Altra cosa è pensare all'autonomia invece come sta accadendo in questi giorni come tentativo di introdurre anche in Italia un sistema universitario elitario e di classe
Fortemente connotato sulla base della differenziazione delle singole sedi e sulla differenziazione di censo nell'accesso alle diverse opportunità
Una discriminazione Jesse Italia in base alla differenza per esempio del pagamento delle tasse della prestazione dei servizi erogati dalle singole sedi universitarie in relazione alla differenze possibilità economiche degli studenti
Altra cosa e pensare anche a una differenziazione fra le sedi universitarie nell'offerta formativa
Ma che possa garantire una effettiva libertà e non discriminazione della popolazione studentesca
Credo che si possa dire
In conclusione che il disegno di legge governativo che è stato presentato su questo tema
Presenta veramente molti aspetti preoccupanti anche se affronta un aspetto che noi consideriamo di grande rilevanza quindi criticare quel disegno di legge non vuol dire fare una battaglia per allontanare dei tempi le iniziative per l'autonomia universitaria vuol dire collocare questo problema come noi riteniamo più correttamente nell'ambito delle questioni a cui facevo riferimento prima
Il disegno di legge è preoccupante soprattutto per l'aspetto lo richiamava prima anche salve di questo tentativo di introdurre attraverso un malinteso concetto di autonomia una logica di privatizzazione e di selezione classista nel modo di funzionare dell'università italiana io credo che questo simpaticamente sia il punto più delicato
Più grave su cui la possibilità di confronto dessert esplicite aperta ma sul quale il nostro partito ha già espresso il suo orientamento
Vorrei quindi concludere dicendo che mi pare che tutto questo dibattito soprattutto nella scuola
Sulla possibilità di ridare valore al sistema formativo e universitario
Attraverso una contrapposizione fittizia fra centralismo e statalismo e privatizzazione come fonte invece di efficienza di produttività di libertà di scelta
Apre invece un altro problema che è quello appunto di ricollocare il pubblico nel suo giusto posto di ridare respiro a quella che noi abbiamo chiamato anche nell'iniziativa politica la riforma del pubblico
E soprattutto io penso di fronte a questa falsa antinomia fra statalismo e privatissimo si tratta di contrapporre un'ipotesi forte di riforma del sistema formativo e universitario nel quadro di un nuovo processo di socializzazione di attenzione generale del Paese ai temi dell'istruzione perché sono appunto temi e questioni di carattere generale un processo di socializzazione che rompa la rigidità del vetero statalismo che è stato anche un aspetto che ha frenato è limitato alla stessa iniziativa del nostro partito
E su cui noi stessi abbiamo fatto e dobbiamo continuare a fare passi avanti molto chiari molto precisi
Macché contrasti la logica della mitizzazione del mercato e del privato il nome appunto di quello che io dicevo una riforma del pubblico in base agli interessi generali della comunità
Tra
Interviene ora il commento segue Vincenzo Visco
Pochi campi come quello che stiamo affrontando oggi dimostrano anzi denunziano così bene l'usura dei termini dei quali siamo costretti a ad avvalerci se uscendo da questa sala nel pomeriggio magari noi ci rechiamo a teatro presento al Teatro Eliseo
Quello è un teatro privato
Ma nella lingua italiana e nel senso comune teatro privato evoca piuttosto una corte settecentesca in cui un locale
Riservato agli spettacoli
Dedicati al principe alla sua corte e righi rigorosamente sbarrati ai cittadini normali al contrario invece il teatro di cui parliamo e aperto al pubblico è pubblico nel senso comune
Al punto che la sua applaude la sua platea i suoi utenti si chiama l'italiano appunto il pubblico
Alcuna copia interessante di concetti
L'impresa culturale e spesso privata la creazione artistica e comunque sempre un fatto privato fruizione uso comunque sia organizzata secondo il Codice civile Repubblica
Cerca di esserlo sempre più di attirare a sé un sempre maggior numero di utenti
Mi si dirà che questa non è una scoperta nuova e in effetti non lo è nuovi però sono gli affetti di questa constatazione quando per via di organi di avanzamento tecnologico o di organizzazione economica gli utenti
Tendono a coincidere con la totalità dei cittadini ossia il pubblico tende sempre più a identificarsi con lo spirito pubblico
E qui vorrei fare un esempio molto noto che l'esempio che va sotto il nome di quei simpatici animaletti dal cappello blu che si chiamano i puffi
è successo un paio di anni fa che un pretore anzi alcuni pretori hanno oscurato uno spettacolo privato illegittimo erano le trasmissioni in reti nazionali di Berlusconi il pubblico che cosa ha capito che gli erano proibiti i puffi che poi questo sia vero o non è vero o non sia vero lasciamolo per un attimo da parte questo ha capito il pubblico che quel provvedimento impediva ai Puffi di giungere nelle loro case e poiché qui il pubblico di questi puffi
Coincide con lo spirito pubblico questo spirito pubblico ha avuto una ricaduta sul potere politico il quale ha cancellato l'atto del pretore
Siamo qui a un paradosso
I punti sono un servizio pubblico la Biblioteca di Palazzo Venezia non è un servizio pubblico anche perché i punti sono sempre aperti la Biblioteca di Palazzo Venezia ci risulta è inagibile e sempre chiusa
Fuori dal paradosso
Il nostro partito rischia di essere messo in scacco da una tenaglia
Ci sono atti privati
Privati nel senso di essere decisi senza democrazia
Questi atti privati hanno una rilevanza pubblica
Ben maggiore di atti formalmente pubblici
Sui quali è unicamente sui quali noi esercitiamo una conoscenza e un controllo quindi scavalcando la democrazia organizzata questi atti privati con rilevanza pubblica si congiungono direttamente con il popolo
Con il pubblico starei per dire si congiungono direttamente con la base scavalcando tutte le istanze di democrazia organizzata
Per fare dunque
Mi pare che consegue da questa da questo schema che noi non dovremo mai esaurirsi nella difesa a riccio di ciò che è pubblico secondo il CCD che qui tra l'altro nel comitato centrale ma è il codice civile questa difesa pur necessaria risulterebbe fatalmente perdente
Io credo che noi dobbiamo accanto a questa battaglia contiene un'altra per concentrare nelle mani pubbliche ossia per controllare democraticamente i poteri di regolazione
Oggi gli apparati pubblici nella cultura fanno eseguono producono merci e servizi
Una volta avevano dei poteri di regolazione
Poteri impliciti della loro condizione di monopolio o quasi monopolio dei servizi che svolgeva
Oggi questo potere è stato perduto perché questi apparati una volta agenti in regime di monopolio o quasi sono sottoposti a una tale concorrenza che si dedicano di fatto esclusivamente alla produzione quando ci riesco
Dei loro beni e servizi e non hanno alcuna autorità allo statuto per svolge le funzioni di regolazione
Altri apparati pubblici e questo è un altro strano paradosso operava in una condizione di marginalità
In campi nei quali i profitti i margini di profitto erano molto ampio per esempio dell'organizzazione cinematografica
Il cinema era un mercato che produceva profitti e quindi gli apparati pubblici erano ridotti e avevano poteri di regolazione ridotti perché c'era un ampio mercato
Oggi l'ampio mercato non c'è più il peso degli apparati pubblici cioè della capacità pubblica di fare cinema presente in questo caso diventa molto importante quasi determinante
Però senza che questo coincida con l'assunzione di poteri di regolazione che prima non ci allora noi abbiamo grandi apparati che De periscono
Piccoli apparati che crescono proporzionalmente il loro ruolo ma per una via o per l'altra non si acquistano poteri di regolazione che o non ci sono mai stati oppure sono stati perduti allora
Ricostituire i poteri di regolazione ecco se questo contributo questo convegno dovesse essere un contributo a un programma io credo che il punto principale di questo programma non dovrebbe essere costituito dalla difesa pura e semplice di apparati pubblici che poi hanno grati di efficienza e di democraticità
Diverso e che sono ancorati a un concetto di pubblico costruito più sul codice civile che sugli impatti
Su un'utenza così grande da costituire di fatto la nostra base Dimas noi dovremmo pensare a ricondurre in mani pubbliche cioè ricondurre alla democrazia organizzata al sistema delle istituzioni democratiche delle leggi e delle regolazioni che sembrano appunto il governo di questi sistemi governo vorrei aggiungere significa in primo luogo trasparenza ecco importiamo questo simpatico termine Glasgow usciti dalla dalla Russia di Gorbaciov perché qui mi sembra noi siamo siamo una una repubblica caucasica poche cose come il sistema delle delle delle istituzioni culturali dell'intrattenimento e informazione sono poco trasparenti quindi governo cominciando dalla trasparenza certa la conoscenza di quello che succede ecco io credo insomma e concludo
Che se c'è una cosa che è un partito riformatore deve fare accingendosi a una iniziativa come questa quella di inserire nel suo programma politico la rifondazione anche nel sistema culturale di quei poteri di regolazione che oggi sfuggono completamente alla mano pubblica
La parola Vincenzo Visco e segue Aldo Zanardo
Ma io mi limiterò fra le poche osservazioni
Fa stanza frammentaria di cui mi scuso perché appunto non
Non ho preparato un intervento e
Con riconoscenza ha semplicemente risposto uno stimolo che veniva dalle cose che ho sentito ieri ed oggi
E allora dove fare alcune osservazioni molto schematiche la prima
Che questo è uno ulteriore convegno in cui si è cominciato a riflettere su
Ha qualche punto siamo col dibattito pubblico privato
E ed è un convegno in cui in qualche modo la sinistra sta
Riprendendo fiato
Dicendo ma in fondo
Non non hanno vinto
è gli atti
E in questo io vedo già un qualche limite cioè c'è un approccio difensivo come chiarissimo nel nel nostro atteggiamento quando si parla di di queste cose e nello stesso tempo sfocia in un secondo il punto vero
E cioè che almeno sul piano culturale sul piano sul piano delle analisi l'offensiva di destra diciamo facciano liberista
Ha avuto successo
Perché aveva ragione
Cioè le critiche lo facevano che a si avanzavano a livello a livello proprio di analisi culturale scientifica della società notifiche quasi tutte fondate
E e la gente percepiva come te cioè la gente non è poteva più di apparati burocratici elefantiasi ivi inefficienti di
Una preponderanza del del potere politico-amministrativo in ogni momento della vita individuale e quindi si è illuso di poter trova una risposta in queste in queste posizioni politiche che venivano a poter posizioni politiche però almeno per me che e se non è un economista per giunta pubblico queste cose sono pochi non li conosco era chiarissimo che s'a non poteva avere successo
Do motivo semplicissimo perché la critica era giusto così efficace ma le proposte è una esattamente quelle che quaranta anni fa avevano facilitato la nascita e lo sviluppo del settore pubblico cioè si ripropone nel mercato il mercato non se abbiamo votato benissimo non spiegano sfiducia scudetti fallisce quando deve fare certe cose e quindi non c'era dubbio che che la la
Con le esperienze e le esperienze di Reagan Thatcher eccetera e non poté ce l'aveva avere successo infatti non l'hanno non l'hanno avuto
E qui però questo che significa significa non siamo a un punto abbastanza delicato perché
Quello che è successo in questi anni e che oltre a un certo modello di sviluppo economico e venuto meno una certa visione del welfare diciamo dello Stato il benessere che è quella del welfare socialdemocratici dal tradizionale approccio del
Svedese liscia a di una certa organizzazione delle sue del settore pubbliche quindi e noi dovremo dovremmo dovremmo cercare di dare una risposta a questi problemi che sono problemi non di principio
Perché non c'è alcun dubbio che l'impostazione quindi anche il giusto cioè certe cose non poche fanno la società nel suo complesso cioè e quindi la il pubblico non può che aprire una muro dominante incerti in certi settori il problema vero comincia quando si come e quando si deve decidere su come fare certe cose e su questo non mi pare che ci siano che ci siano risposte
Se o forse c'è qualche
Comincia ad essere ci fosse qualche idea
Così appena bocciata personalmente appunto nome che abbia delle delle soluzioni poco
L'alta osservazione ed è la seconda mi veniva
Da fare in questo elenco questi due giorni di dibattito e che qui spesso si è parlato di economicismo ci sarà fatta una critica posizione economicista
Ora
Se questa critiche vuol dire che un problema come quello culturale non non può lì d'essere affrontato semplicemente in termini di
Funzionalità allora sviluppo economico di un Paese allora su d'accordo
E proprio l'impressione ho l'impressione che invece sia qualcosa di più e che tutto il momento economico organizzativo che il momento veicoli tutto qui
E in qualche modo rimosso
Ora questo non può essere così perché se no non si incide assolutamente ce ne siamo di fronte a quella che è stata giustamente qui definita con la principale azienda del pubblica con un milione di dipendenti alcuni punti cinque sei punti di più di prodotto interno lordo che vengono destinati a questo a queste funzioni
Ha comunque sempre il capo d'istruzione
I imponenti meccanismi burocratici e organizzativi come noi o su sappiamo come
Incide su questo oppure non incidiamo affatto questo adesso adesso che è queste sono questioni economiche in senso il senso tecnico
E e sarebbe bene riuscire a coniugare una visione generale il problema la consapevolezza delle questioni culturali con una qualche cosa conoscenza economica se non si fa esattamente l'umore opposto a quello che fanno invece coloro che affrontano questi problemi da un punto di vista
Di mercato
E qui veniamo ad alcune allora alcune alte osservazione e se anche queste frammentarie
E mi limito alla scuola e all'università
Beh lui beve almeno che quello che ho sentito finora che qui sia non ci sia stata nessuna riflessione su o a altre cause
Che pure hanno contribuito a apportare ascolta Jana situazione disastrosa inquisito
Perché non c'è stata solo la la tradizionale
Diciamo o insensibilità democristiana a alla scuola pubblica l'organizzazione comunque i servizi efficienti
E c'è stato anche tutte una lunga vicenda
Di cui la sinistra otto a responsabilità di netto
E cita la lunga vicenda sindacale
E che sicuramente ha qualcosa a che vedere con
E il fatto che oggi certe istituzioni funzionano meno
Cioè noi non possiamo dimenticare che una scuola una scuola funziona anche se e gli operatori scolastici sono competente prevalenti
E non sempre lo sono
E lo sono sicuramente in media molto meno di quanto non lo fossero non fu solo vent'anni fa almeno nella scuola media e così
E allora dovremmo fare un discorso su come noi pensiamo debba veniva formazione docenti per
E se sul a salvo l'autocritica sulle immissioni in ruolo senza concorso cui sarebbe opportuno come cominciare a fare
Ma economi pensiamo che basti avevano la prendere fare il il professore oppure oppure no
In altri paesi prima non al di là di abitazioni o voi esami concorsi eccetera esistono imporre corsi appositi in cui si imponeva insegna
Ha sentito sparare acquisire quegli strumenti
Di sintesi delle conoscenze che poi servono a organizza un corso per studenti che sono poi molto gioco
Ecco su questo penso che che ci sarebbe che ci sarebbe da da fare da Freire qualche qualche riflessione e eventualmente aveva qualche idea idea da proporre tenendo presente anche un'altra cosa che senza
Un
Possibilità di gestione
Del personale e non non si organizza nulla
Cioè allora noi parliamo per esempio di autonomia di autonomia delle università e va bene ma rispetto a al al ministero ma questo cosa significa significa
Significa che
Ci deve essere una possibilità di riorganizzare di organizzare appunto gli apparecchi
E questo significa allora togliere il potere di sul personale dal Ministero
E dallo e danno ad organi molto più vicini e quindi molto più Doni
Perché sono quelli più interessati al funzionamento perché la direzione generale non F. che ha smarrito nulla se non esita X funziona o meno mentre ai professori e agli studenti all'università interesse a quel punto a quel punto l'organizzazione personale procedure contorni e quant'altro diventerebbe molto più stringenti
E questi questi sono nodi in potentissimi da da sciogliere ed affrontare Cialis siamo consapevoli questo oppure oppure no
Per esempio tornano invece la scuola alla scuola media e Dinoi
Pensiamo che sia il modo più efficiente di organizzare
I gruppi professori
In una in una scuola quello che
Funziona accesso
Un programma di calcolatore cioè imprese punteggi anzianità e cioè
Oppure vogliamo batterci perché ci sia una possibilità di costituire gruppi di insegnanti omogenei che che abbiano una maggiore autonomia sia didattiche
Che organizzative poi di gestione degli affari la scuola
Questo sicuramente a seguire cioè che cos'è
La concorrenza all'interno del settore pubblico e quella di terre opzioni diverse all'interno di un quadro dove certi livelli
Minimi è stato detto prima io di recenti standard medi siano siano rispettate
Questo è un è un versante ancora mi preme mi pare abbastanza
Abbastanza inesplorato e ancora
Prendiamo invece l'esempio
Ah ecco no no un'altra un'altra cosa un potente qui perché qui sono sono queste le politiche molto grosse se siede come funzione si analizza come funziona appunto l'istituzione scolastica
Ebbe si vede che la contrapposizione che esiste
Quella vera e tra utenti da un lato cioè studenti e i genitori e ministero e professore dalla
Cioè
Esisteva un conflitto tra i i professori ministri
Però il problema il problema vero è che spessissimo c'è una convergenza
Di interessi eviterebbe che l'utente con scusate eh e questo questo e impotenti Rovigo tutti giorno avendo avendo dei dei figli a scuola vita scolastica devono Stone parlando tutto a sé una serie di cose
E l'utente non ha nessuna possibilità di conto cioè per esempio nel dibattito scientifico su questa sulla scuola pubblica privata finanziamento all'istruzione eccetera l'elemento di fondo più importante che viene associato a fondo private di finanziamento dell'istruzione è proprio quello della possibilità della gente di contare cioè il potere viene affidato all'utente perché l'utente a quel punto quando in Louisiana decidere S. dà un giudizio negativo sulla scuola prende il figlio lo sport e questo è è un elemento di grande potenza in cui bisogna fare
I conti
E veniamo invece a qualche esempio universitarie
Ecco e la una qualsiasi organizzazione l'università secondo me deve partire dal di nuovo dal problema di commettere all'utente del servizio
Escursioni
Anche di questo non si è parlato
Devo e questo è il punto è il punto vero io sono sempre stato convinto che
Tutto quello che è stato fatto in questi anni a buona parte con le strade e lo ha fatto in questi anni ha sostanzialmente sostanzialmente inutile perché guardava guardava la questione dal punto di vista dei docenti di nove non da quello degli utenti
E io gli utenti quando sono stati presi in considerazioni potrà è stato fatto questo per dargli cose che non bisogna mai dati
E quindi per assecondare le spinte più col dire che c'è o no che venivano o corporative venivano dal corpo studentesco problema ancora molto semplice invece civile l'università funziona in base o due quadrimestri
Obbligatori otto e sei metri trimestri obbligatori
E più un terzo quadrimestre un quarto trimestre facoltativo alla fine dei trimestre quadrimestre si fanno degli esami
Durante quell'immenso time is temesse di gli studenti frequente
L'unica possibilità di rimettere con i piedi per terra università italiana e stabilire
Non è il primo tempo per i docenti ma il primo tempo per gli studenti
Dopodiché da questo seguiva tutto il resto
Ho allora questo cosa significa vediamo anche qui di
Di mettere
Un po'
Le cose in termini realistici significa bisogna fare i conti con
Le capacità di assorbimento per diverse università
Da un lato e con la questione studenti lavoratori nella
E allora bisogna trovare un modo per per descrive poi gli studenti sul territorio nazionale sollevare università
Senza in modo da evitare che ci siano affollamenti incerto università e viceversa e viceversa il vuoto il voto assoluto in alto questo è è un problema politico e organizzativo però va affrontato perché se no prendiamo in giro negli stessi e via
L'altra questione studenti lavoratori è giustissimo che uno chi non ha la possibilità di frequente
Per cento mila motivi
Abbia con comunque la possibilità di studiare di dirvele
A Puno le stesse
Lo stesso accesso degli altri acquisì i diritti benissimo allora come si affronta in un paese che ragione problemi del genere
Beh se è un corso tende a
Per uno che frequenta dura
Quatto anni si può benissimo organizzarle per uno che frequenta Metauro stesso Conso su sei anni se non opponeva lezione li si può stabilire imporre un obbligo di andare una volta al mese magari un sabato
A vedere un professore che sul responsabile del del del suo curriculum nella nella fatto che lui riesce a a effettivamente a a fare progressi oppure no e incolla e così gli si dà un servizio naturalmente questo non piaceva per nulla i professori però a questo e come si fa e si può fare che non abbia un numero incredibile di docenti in giro ma l'utilizzo e abbiamo studenti coperto distribuiti malissimo sul territorio nazionale allora a questo punto non si vuole numero chiuso non vedo perché ciò quando università come la Sapienza di Roma non può avere secondo me più di dieci quindici mila studenti
Tutti gli altri Andrea vanno vanno fatte l'altro università ottantuno possibilmente però dico poi esistono tante densità
E qui ci sono e ci sono incentivi da USA sono borse di studio
Ci sono ci possono essere a alloggi gratuiti bisogna bisogna avere il coraggio di affrontare questi problemi perché sennò se no noi continuiamo a discutere a discutere in astratto inesperto senza
Senza incidere pone anche politicamente
E qui
E di nuovo poi s'impongono altre altre questioni non voglio farla farla lunga però
Che cosa che i giudici abbiano dato di quello che abbiamo fatto in questi anni al di là anche quindi dei mega concorsi delle missioni Apollo senso era senza selezione
E piovevano abbiamo creato una cerimonia cioè abbiamo adesso nell'università italiana e la gente
E ossessionate da compiti burocratici che fino a qualche anno fa non esisteva
E ci sono i consiglieri facoltà quelli ricostruirà o a quelli di dipartimento infinite commissioni Commissione di Atene occorre sono e cioè in cui in cui ognuno di noi si perde perché
E e che hanno non c'erano
E tutto questo ora che dipende dal fatto che non si riesce a tua un modello organizzativo
Unico
E sa e quindi se ne sovrappongono tregua tra cinque dieci
A abbiamo fatto il ridotto a presi
Abbiamo fatto una bocca
Cioè perché perché di nuovo qui c'è un vecchio ideologismo che diceva che ha questo nome una super laureata
E quindi e quindi di classe
E beh e dico che cos'è in tutto il mondo il dottorato di ricerca è una specializzazione ulteriore che dà un titolo che può essere speso o sul mercato o della carne
Quindi non abbia voluto limitarlo all'Accademia primo prima cosa incomprensibile in più non abbiamo lo fa i conti col fatto che ci sono università che possono essere in grado di gestire un programma di dottorato e altre no facoltà che sono in grado di farlo dal treno per motivi per motivi di dimensioni e di qualità dei docenti o di capacità di organizzare qualcosa
E lo abbiamo inventato un dottorato itinere
Per cui ci sono dottori regionali sono professori Roma che fanno se nel segno si fa per dire ma ci andranno una volta una volta l'anno a anch'esso a Firenze a Siena uno o Safilo otto stiamo scherzando grazie
Insomma dico ma è sappiamo come funzionano queste cose nei Paesi nel Paese civile
Ecco queste sono sono questioni queste questioni che vanno che che vanno affrontate e e poi appunto altre due notazioni e poi chiudo e il molta della preoccupazione qui c'è stato appunto questa sul dibattito pubblico privato ma e qui il nell'attacco neoconservatore cioè ma io sono abbastanza d'accordo con quelli che hanno detto che in verità il problema
Non si pone
E più di tanto in Italia quello che si pone per la probabilità aveva il rischio vero è quello di un ulteriore degrado del pubblico
Le le proposte a parte che noi punta invece a un'altra tragedia in questo Paese
Noi a parte Cesare Romiti qui in questo Paese non esistono Holy Dance non c'è se c'è la destra resta camuffata una destra sotterranea no che che che porta cioè persone che non non c'è stato nulla in Italia il panico paragonabile a quello che è successo negli altri Paesi ancora sta succedendo in Francia adesso
Dalla su tutti e su tutti i popolari
Di sinistra progressisti
E ed è per questo aspetto
Pericoloso proprio perché non non si riesce a crea una contrapposizione una contrapposizione pendeva su su su opzioni opzioni diverso
E però
E a parte questo rischio non c'è perché
Le cose son già decise cioè quando arriva l'onorevole Martelli
E Francesco sul bonus scuola Luís riflette chiaramente qualche lettura familiare non diretta
Di una letteratura che data da alcuni decenni letteratura che si dal caso sia nata in paesi paesi anglosassoni dove storicamente l'istruzione e non è pubblica me tutta privata o buona parte privato e le scuole migliori sono prima allora lì chi ha inventato il buono scuola
Aveva un obiettivo preciso a quello l'obiettivo è quello di redistribuire il reddito a favore delle classi più povere che in un sistema dove tutto è privato serio dal buono scuola a tutti l'affetto che io do la possibilità anche ai poveri andare nelle scuole nelle scuole d'élite questo e e fugge all'onorevole Martelli qua e farla sua opposta che non no non può
Non può avere sulla possibilità di realizzazione a meno a meno di non duplichiamo i costi i costi per per la finanza pubblica oppure a meno di di non non fa organizzare licenziamenti di massa di professori bidelli burocrati ministeriali
Poi quando si passa dalla proposta socialista quella democristiana che semplicemente come su quali sono sono i democristiani avranno giù guano giù piatti tranquilli no chiedono che non la deduzione dalle tasse di quattro milioni per ogni figlio in età scolare
Quei fatica la cosa diventa evidente che quello significa mette in serio meccanismo l'imposta sul reddito che può portare una perdita di gettito compresa tra zero e vive e quindici mila miliardi
Ho ecco senza anche qui dire poi che cosa succede succede del delle altre risorse delle altre risorse e già adesso destinati a tutta a tutto questo quindi io non sarei preoccupato
Tanto di cui istruttori questi aspetti quanto del fatto che rilanciare il settore pubblico faro funzionale e non è cosa da poco e su questo bisogna avere idee e su questo mi pare che fosse non siamo ancora arrivati al
Una maturazione adeguato ultima notazione me espirata l'intervento che ha grandi prima
Perché riguarda tutta toccato questa della sponsorizzazione
Ma io non ho nulla incontrare o le sponsorizzazioni anzi sono sono molto favorevole probabilmente più viaggiante
No e non credo neanche lui cogliesse il punto vengo
Quando parlava
Di fiscalità collegata a questa a questa Europa perché c'è adesso tutta nera tutta queste queste attività sono detassati interiore
Ed è anzi io su questo punto
Ritengo ci sia un altro problema io su fanno un penso una mondi segno di legge molto semplice su questo cioè noi siamo un Paese in cui a differenza chi ha e a differenza di quello che dovrebbe essere e consentito dedurre interamente all'impresa nel primo anno nell'anno stesso in cui nove effettuano questa queste spese l'intero ammontare delle spese pubblicitario
Quindi se la Coca Cola fa una campagna pubblicitaria
Per appunto il suo sciroppo il quale presumibilmente continua a essere dovuto e Bossi me millenni e e quel si detrae questa spesa che serve parecchie perché il prodotto dura e quindi andrebbe scaglionata in termini economici sarà detta il primo
Allora la cosa io penso dirvi Popov è molto semplice impedire questo stabilire che e normali spese pubblicitarie si deducono in quattro cinque anni
Una cosa del genere come avviene in altri Paesi e viceversa consentire la possibilità di luce nel primo anno solo a quelle
Che hanno come obiettivo la la risanamento la conservazione dei beni culturali e ambientale questo penso che adesso possono essere una cosa importante se non altro così
Far vedere una sensibilità una sensibilità diversa sicuramente avrebbe un effetto un paese come il nostro avrebbe un effetto dirompente avremo meno meno spot sulle tv di Berlusconi più Balcarce Avesta coperte ha speso di qualche impresa che non mi pare non mi pareva naturalmente poi lì bisognerebbe a quel punto invece pensare a fare una legge che indica i criteri
Con cui regolare regolamentare questo
Mi pare di aver esaurito
Le osservazione che avevo da fare
Io vorrei toccare due pur uno solo per ragioni
E quello che mi pare più utile sottolineare anche se di natura politico generale più politico
Nell'ultimo decennio specialmente nei primi anni Ottanta è sembrato che lo spazio per un discorso comunista
Sui Problemi e sulle prospettive del Paese e della sua cultura
Si venisse restringendo
è sembrato che protagonisti fossero il discorso liberale non è liberale
Preso in carico soprattutto dal partito socialista
E il discorso cattolico cattolico non democristiano il discorso anti individualistico solidaristico preso in carico dalla parte avanzata della chiesa accanto
Oggi percepiamo che le cose vengono cambiate
Sì il discorso nostro sui problemi e sulle prospettive della società
Non è poi così tempo vorrei così destinato ad essere mai vengono istituite diventando evidenti nella coscienza diffusa del Paese
I limiti del discorso neo liberale incapace di sentire i compiti che nella società e il pubblico ha nel senso di garantire democrazia uguaglianza socialità e i limiti del discorso solidaristico cattolico incapace di tradurre le istanze della solidarietà dunque democrazia uguaglianza in una pratica di direzione politica effettivamente ispirata a queste istanze
C'è uno spazio per un nostro discorso i bisogni vecchie e nuove della società tengono allargando è uno spazio che dobbiamo riempire con un discorso forte di critica al neoliberismo e di critica al solidarismo esorta Torrio velleitari spesso legato come diceva di ritrovarci con il neo liberismo
C'è uno spazio per un discorso nostro ma su cosa
In modo centrale mi sembra su ciò di cui ci occupiamo qui cioè su ciò che ha da essere il rapporto fra pubblico e privato nel governare lo sviluppo della società e quello della
Nella nostra storia di comunisti abbiamo parlato del pubblico nella politica nel governo del Paese in modi diversi come ricordava Chiarante in anni lontani comune indulgenze eccessiva allo statalismo
In anni in meno lontani forse almeno mi sembra con una preoccupazione eccessiva di non essere statalisti reputo tratti stilistici come indulgenza eccessiva l'idea di una democratizzazione Italtel di una di fusibili talaltra del capitalismo
Con un'attenzione troppo debole per resistere del capitalismo alleanze all'anti democratica concentrazione di potere in pochi popoli che esso è e mostra sempre più di esso
Oggi ecco il motivo più profondo del mio consenso con la relazione dichiarante siamo in grado di parlare del pubblico nella politica nel governo nella società e nella cultura
In modo nuovo non statalistico ma anche in modo non Kimmitt
Non dimentichi non in difensiva ma inoffensivo in modo insistito e forte in modo nuovo non statalistico dicevo ci facciamo carico come già Chiarante poi altri compagni
Hanno sottolineato dell'efficienza della funzionalità della qualificazione che devono caratterizzare l'azione del pubblico ma il pubblico diciamo anche senza timidezza
Ne ho avuto l'impressione che in questi due giorni deve essere forte perché Chiarante lo ha segnalato bene nel paese in un Paese liberale e democratico la politica della cultura la direzione dello sviluppo della cultura non può non avere la forma del sistema misto pluralistico pubblico privato
Ma anche se il Paese adesso democratico non si può non avere in questo sistema misto una componente pubblica che detenga un ruolo forte
Solo una componente pubblica forte nel governo dello sviluppo culturale è in grado di garantire il primo l'allargamento delle possibilità dei diritti di accesso alla cultura ai livelli alti della Secondo l'espansione dalla cultura in tutte le sue aree anche in quelle meno immediatamente utili più disinteressate in quelle della ricerca a cura della ricerca umanistica della ricerca artistica e letteraria
Un sistema di direzione dello sviluppo culturale a dominanza privata punta non sull'allargamento delle possibilità di accesso alla cultura sull'uguaglianza delle opportunità ma sull'esclusione sui numeri chiusi
E punta sulla cultura che serve su Bartelt una all'economia e al mercato applicata strumentale alle tecnologie essenziale per la crescita e che il Paese disponga di una cultura non unilaterale ma completa complessiva non limitata alle aree spendibili immediatamente nell'economia ma essenziale anche l'uguaglianza delle opportunità all'allargamento delle possibilità di accedere alla c.t. e su questo vorrei diritti soprattutto insistere perché nell'ultimo decennio crisi dell'economia ristrutturazione dell'economia neoliberismo ove cioè contenimento voti demolizione delle politiche nazionali e locali
Orientate ad ridistribuito il reddito attraverso beni e servizi sociali anche beni e servizi culturali hanno prodotto nel Paese specialmente negli ultimi sette otto anni
Un finto considerevole incremento della sul guardiamo il rapporto sulla povertà della commissione di corrieri maggio ottantacinque
Ha mostrato lavorando sui dati Istat e della Banca d'Italia e non sulle battute del presidente del Consiglio relative all'inesistenza della disoccupazione che dal mille novecentottanta l'ottantatré c'è un forte aumento delle famiglie poco due milioni centoquattordici sei milioni duecentotrentotto mila persone cioè che dispongono di un reddito che è la metà un meno della metà del reddito pro capite nazionale
Ma non c'erano non ci sono in quest'Italia del capitalismo popolare democratico e del benessere universale solo due milioni di famiglie che vivono nella povertà
Ci sono molti milioni di persone che vivono nel disagio e si chiamano pensionati disoccupati e lavoratori dipendenti
Io non sono un esperto mi scuso se mi riferisco a cifre ottantatré ottantaquattro nell'ottantaquattro in Italia c'erano dodici milioni di pensione
Otto milioni di pensioni erano così basse che dovevano essere come si dice integrati al minimo della previdenza statali
Dunque otto milioni di persone che vivono con redditi di poche centinaia di migliaia di le persone in cerca di occupazione cioè disoccupate erano nell'ottantatré mille un milione cinquecento mila di cui cinquecento mila in cerca di prima occupazione sempre nell'ottantatré in Italia e tassi di disoccupazione degli adulti trenta sessantaquattro anni
Il tasso era del cinque per cento
Dei dice dei giovani quattordici ventinove anni era del trentadue per cento delle donne il sedici per cento
Nel ghetto ottantaquattro c'erano in Italia quattordici milioni settecentottanta trentaquattro mila lavoratori dipendenti occupa la retribuzione netta media di tali lavoratori inclusi i dirigenti
Era di novecentosessantatré mila lire mensili
Il che significa dieci dodici milioni
Rischia dieci dodici milioni decidevano sicuramente una rete ritraduzione inferiore a questa meta
Questa situazione non è mutato
Anzi specialmente per quanto riguarda i disoccupati si è sicuramente aggravante
Così stavano e stanno le cose non stiamo tutti meglio e non siamo diventati tutti ricchi
In sostanza in Italia vari milioni di persone vivono nella povertà e il disagio e negli ultimi sette otto anni hanno registrato un abbassamento del livello del si prenda una famiglia anche con due redditi di lavoro dipendente dunque per lo più corretti entro un pressing due milioni due milioni e mezzo e con due figli e magari uno due genitori pensionati Italia
Si può permettere un vivere che non sia un sopravvive
Un compagno o una compagna insegnanti nelle scuole secondarie con due figli mi dicevano l'altra settimana che non possono più permettersi di comprare due quotidiani al giorno e di entrare nei libri e non c'è più lo Stato e l'ente locale che forniscono in qualche ambito in qualche misura beni e servizi a prezzi effettivamente socio
Si pensi a quanto ormai siamo senza protezione sprotetta
A quanto spendiamo nell'ambito abitativo alimentare scolastico socio sanitario dei trasporti del fisco
Ogni famiglia fondamentalmente affidata ormai al solo reddito monetario
Ecco i risultati della politica e saltatrice del capitalismo popolare saltatrice del privato dell'individualistico del mercato
Della politica del liberalismo senza sociali
Si è prodotta maggiore disuguaglianza e si sono portate fascia estese della società a vivere nella povertà spesso in forme nuove di povertà e nel disagio
Di qui i segni di mutamento di clima di non euforia per il privatissimo di scontento verso questa politica che si avvertono serpeggiano oggi nell'opinione pubblica nella coscienza diffusa
Del Paese di qui la fortuna della cultura cattolica
Di una cultura della solidarietà di una scultura che essa sentite segnalare le difficoltà della vita l'invivibilità della vita metropolitana
Che domanda sono parole del Pontefice regnante che non è certo un democratico il primato dell'uomo sul lavoro e del lavoro sul profitto
Di qui un ripresentarsi più energico del solidarismo all'interno della cultura democristiana
Sì è criticato giustamente l'appiattimento delle retribuzioni conseguente al movimento del sessantotto alla forte domanda di una ridistribuzione minuti su quale della ricchezza che quel movimento rappresenta
Sì è Gigi e giustamente per spingere a una maggiore efficienza che una delle componenti della retribuzione del lavoro sia il compenso per l'impegno e la qualità del lavoro
Ma non ci deve sfuggire che ignare vaste della società viene coagulando sì la domanda di più uguaglianza di meno disuguaglianza
Di allevamento del livello minimo di vita del livello di vita che deve essere garantito e allora s'muoversi della società al maturare di questa domanda qualità di questo bisogno di una redistribuzione del reddito che innalza i livelli minimi di
Si presta mi pare ancora troppo poca attenzione da parte dei sindacati da parte delle forze politiche da parte dei sindacati troppo ottoni specialmente due dalle forze occupate disoccupate che dovrebbero rappresentare e troppo poco autonomo
Dalle forze di coppe
Io non ho capito probabilmente per disinformazione perché si siano firmati i contratti che prevedono per retribuzioni che si aggirano mi pare intorno a un milione di lire
Mensili aumenti di centotrentacinque mila lire e per di più scaglionati in tre anni
Di ieri e anche oggi le decine di migliaia di insegnanti che si riconoscono nella CGIL che votano comunista
Sono nelle nostre scuole insegnare con rabbia verso la CGIL scuola con speranza nell'azione di sindacati autonomi e con una totale mancanza di argomenti con i quali persuadere i colleghi che spesso che scioperare spalline
Si provi a spiegare a quanti guadagnano poco più di un milione al mese che occorre salvare l'unità che si sarebbe realizzata fra capitalismo e democrazia e salvare il governo che avrebbe garantito questa unità
Nel mondo della scuola c'è una volontà e una determinazione di lotta che riaccese esprimo aspramente sedativi invece che orientamento e incentivi cioè per il sindacato una possibilità di trovare il lancio del consenso che non viene cotta che viene dissipata
Ma non c'è da dire solo dei sindacati c'è da dire delle forze politiche
E a me a noi interessa eminentemente la nostra forza politica anche nel nostro partito c'è mi pare un'attenzione ancora inadeguata
Verso il profilarsi della protesta contro la nuova e grate disuguaglianza e per l'elevamento dei livelli minimi di
Il maggiore partito di opposizione si trova oggi in Italia mi pare davanti a una situazione a chi chiede obiettivamente opposizione di sinistra davanti una situazione favori
E si trova davanti a un compito nazionale impedire e le potenzialità di lotta e di rinnovamento le potenzialità di aprire una nuova stagione politica c'è implicita in questa protesta ormai più che nascente si disperda nella rassegnazione ribellismo minoritario nella disaffezione per ogni puliti
Fasce larghe di società chiedono oggi obiettivamente un partito di opposizione forte
Un partito che lavori seriamente alla costruzione di un pubblico non minimo non subalterno alla Società del mercato ma capace di intervenire sulle disuguaglianze aspre
Che negli ultimi sette otto anni la Società del mercato prodotto
Il privato l'individuale sarebbe il moderno il pubblico sarebbe l'arcaico quell'arcaico a cui il povero con Partito Comunista staccherà
Il privato assenso è fattore di efficienza non siamo né collettivistica
Ne centralisti
Ma il privato che prevarica è un fattore forti disuguaglianze e la politica del privato negli ultimi sette o otto anni ha divaricato ha spalancato di tentare inutili e disuguaglianza del
Il mio consenso sul ruolo forte che il pubblico deve avere nel sistema misto di gestione dello sviluppo della cultura si radica in questa convinzione generale
Nella convinzione che solo un pubblico forte sa contenere le disuguaglianze
E mettere in atto processi di redistribuzione di riequilibrio
Anche nel campo delle possibilità di accesso alla cultura il ventaglio delle disuguaglianze sia in questi ultimi anni manifestamente di latta
E necessario redistribuire le possibilità rendere gli individui meno disuguali nell'accesso alla cultura
La divaricazione dei livelli di cultura che la società si italiana presenta oggi si è fatta molto consistenti il dato di fondo che non posso commentare analiticamente mi sembra questo
I livelli culturali imminenti cioè comuni a tutti sono troppo bassi basta pensare alla scolorita dell'obbligo firma in quattordici anni
E sono livelli condivisi partecipati da un numero troppo largo e crescente inviti
Tende infatti a contrarsi il numero degli individui che accedono alla cultura superiore
Ed è comprensibile le fasce di società che vivono nella povertà e nel disagio sono venute vengono palesemente subendo un arresto e anche un decremento delle possibilità di accedere alla cultura il diritto allo studio non esiste
Per avere l'esenzione dalle tasse nelle scuole medie superiori il reddito familiare non deve superare i quattrocento mila lire mensili
Per avere l'esenzione dalle tasse universitarie e presa l'Areo il reddito familiare non deve superare le trecentocinquanta mila lire mensili
Allora solo il sei milioni duecentotrentotto mila poveri e i pensionati possono frequentare la scuola superiore e l'università senza pagare le tasse
Di questi sei milioni più di persone povere glielo dice sempre la commissione Gorrieri due milioni sono un'altra
E circa tre milioni hanno solo la licenza elementare ma sono molti di più lì di tre milioni di italiani che hanno una sola licenza elementare
Perché l'opera del recupero della scolarità media obbligatorio è stata praticamente inesistente fra i paesi avanzati siamo uno dei paesi come il minore numero di laureati non abbiamo un numero grande di iscritti all'università
Non c'è che io sappia osservatore che non concordi nel ritenere che la base del reclutamento degli studenti universitari si è venuta sensibilmente restringendo alle fasce medio alte della società
Si pensi poi alla ridotta e di crescente diffusione della stampa vederli
Ebbene queste strozzature questi restringimenti delle possibilità di accesso alla cultura spiccati disuguaglianze di opportunità di accedere alla cultura che si hanno nella nostra società
Possono essere affrontate avviate a qualche soluzione solo si dà un sistema misto di direzione dello sviluppo culturale batta un sistema misto con una componente pubblica incisiva
In sostanza nel Paese c'è si nota ormai visibilmente valesse
C'è stanchezza critica del privatissimo
C'è una domanda di un pubblico e produca redistribuzione giustizia rilevamento dei livelli minimi di vita c'è domanda di un'opposizione forte
Credo che a queste due domande di un pubblico sociale e di opposizione si debba disposti
In altri termini e concludo il problema che il Paese smuovendo ossia con il suo scontento viene ponendo alla classe dirigente politica e alla classe dirigente intellettuale mi sembra questo
Imita
Specialmente dopo gli ultimi sette otto anni così produttivi di disuguaglianza
La combinazione che si è tentata fra capitalismo e democrazia fra capitalismo interessi popolari fra capitalismo e redistribuzione del reddito non era non esita a ripetere
Appunto nonnetta ricredere non si tratta avendo attenzione al Paese povero e disagiato al Paese che sente era
E che sembra rientrare in movimento avendo attenzione alla democrazia
Non si tratta di re negoziare la mediazione tra capitalismo e democrazia
Allora concludiamo la mattinata con Renato Nicolini che interviene anzi svolge la relazione su sponsorizzazioni e nuovo mecenatismo
Dunque a
Ma
La sponsorizzazione no mecenatismo e certo il problema è questo che quando si
Quando sento parlare di me scenate viene sempre in mente la figura storica di Mecenate
Rispetto alla quale credo dovremmo avere tutte le perplessità possibili chi era poi in realtà mecenate era la gente di Ottaviano Augusto imperatore tre più conservatori
Riuscì a creare qualcosa che dura una certa ha poco a che fare con la spinta del cesarismo
E e corruttore intellettuali insomma la la famosa storia dei suoi rapporti con Orazi Ovidio Virgilio il modo in cui tentava sempre di spingerli alla politica ben nota e non è certo modello di autonomia d'altra parte il termine sponsorizzazione fa subito vedere mentre lo spot pubblicitario del cavalier Berlusconi triste alternativa
Sarebbe però un po'strano se ne collocassimo convegno di questo genere per poi concludere che ahimè il dal privato bisogna soprattutto prendere le distanze
Mi pare che lo scorporo cioè abbiamo prefiggere un altro
è quello di affermare una diversa tesi
Per cui soltanto una diversa organizzazione della cultura in cui sia garantita in modi un po'diversi da quelli tradizionali liberal Crociani l'autonomia della cultura
Che può essere in grado di drenare quelle risorse private
Che sono necessarie
Come aggiuntive risorse che lo Stato ai suoi diversi gradi nelle sue diverse articolazioni dal governo fino agli enti locali
Può mettere a disposizione della cultura finì di interesse collettivo la nostra tesi è che sono l'organizzazione autonoma di verza
Responsabile della cultura è in grado di ottenere questo risultato dove invece ha fallito l'organizzazione e centralistica burocratica lottizzata spartita che attualmente è in vigore
Vediamo di dimostrare questa tesi naturalmente io la tenterà di dimostrare parlando soprattutto dei beni culturali ma ancora un'altra premessa io credo che
Diciamo quando si dice
Occorre aggiungere delle risorse private alle risorse pubbliche bisogna anche intendersi su un fatto come quando si gioca a poker per vincere un buon piatto bisogna puntare alto altrimenti non si vince e certo questo comporta anche dei rischi
Ma se non punti non vinci
E così quando si dice che bisogna a Giufà raggiungere agli investimenti pubblici delle risorse private considerevoli bisogna anche partire dal fatto che o lo Stato investe molto nel campo della cultura oppure lo possiamo chiedere priva di investire molto un molto semplice a livello basso dell'investe l'intero investimento pubblico statale nel campo della cultura corrisponde una sponsorizzazione mediocre una sponsorizzazione appunto da spot pubblicitario su questo perché è un evento
Quali sono le ragioni poi al di là del fatto che evidentemente il privato non può essere attirato investire in un campo in cui il pubblico spesso non rischia
Per cui è necessario un intervento pubblico nel campo della cultura io ne volevo elencare quattro
Ma
La prima è che quando si parla di produttività degli investimenti
In un campo come quello della cultura per i beni culturali in particolare si tratta di un settore in cui si realizzano investimenti la cui produttività e differita nel tempo
Beh sono quei classici investimenti di cui si vede il risultato economico a distanza di un certo tempo
Quando si vuol vedere il risultato la produttività dell'investimento a breve termine il risultato è quello che poi non si fanno investimenti quanto trasferimenti di denaro o si entra nella logica la sovvenzione del contributo che altra cosa dalla logica dell'investimento
Seconda questione che il campo della cultura e quelli in cui spetta è necessario un intervento pubblico per sostenere quelle situazioni che sono almeno apparentemente fuori dal mercato
Ma che possono dico possono perché non sempre avviene così nelle ricerche d'avanguardia elaboratori negli esperimenti prefigurare delle nuove possibili situazioni anche di mercato
Si tratta poiché queste sono le forze le le ultime due ragioni son quelle più importanti a legittimare la necessità di un intervento pubblico si tratta di interventi che sono strettamente connessi tra di loro
Diciamo scelto paiono discute di beni culturali un altro pone l'accento più sull'industria culturale o sul teatro sui consumi ma non c'è dubbio che gli interventi pubblici nel campo della cultura
Al di là di quelle che sono le posizioni a mio parere schematiche dicono le cose vanno male perché non esiste il ministero della cultura non esiste una politica della cultura
E gli interventi devono essere connessi tra di loro il riferimento a due terminal due punti di riferimento il primo la necessità di un riferimento di una connessione per lo meno territoriale di questi interventi
Pensiamo che so alla situazione di devastazione dell'ambiente delle coste di cui si parla tanto del ministero dell'Ambiente usa fare degli spot pubblicitari a vantaggio del ministero dell'Ambiente
Che hanno scarsa efficacia dal punto di vista della conservazione buon vantaggio di ma portano almeno così lui pensa buon vantaggio d'immagine al ministro per l'ecologia in carica
E
Abbiamo quindi via del della stazione delle coste o doveva della della devastazione dell'ambiente
è evidente che non è possibile pensare a una soluzione di questo grave problema se si agisce secondo logiche separate per cui qualche cosa farà la Soprintendenza qualche cosa farà
Il decreto Galasso qualche altra cosa farà quei comune che amministrato dal mi pare che o andiamo alla radice del problema che è quella di un
Uso di risorse più sulla chimera di un vantaggio turistico che non sulla base di un riflessione
Su quello che può essere la migliore utilizzazione delle risorse storiche naturale che l'Italia possiede se non andiamo a questa riflessione evidentemente no non riusciamo a intervenire e questa è la terza necessità che motivano intervento pubblico nel campo della cultura
Cioè o si tratta di politica trovano la loro connessione sul piano territoriale del coordinamento delle diverse politiche oppure
Quarta ragione ecco evidentemente un intervento pubblica necessaria perché gli interventi che si fanno nel campo della cultura hanno importanza ai fini di delineare un modello economico cioè si è parlato di questo tante volte
Anche forse con accenti
L'austerità il uno di questi è semplice
Una nuova qualità della vita e un altro di questi esempi
Non c'è dubbio che nel campo della cultura gli interventi sono portano poi a delineare un diverso modello economico perché comporta diversa distribuzione di risorse diversa importanza del eccetera eccetera queste quattro regioni si possono ridurre a una sola
E chi programma
Chi trascina l'altro
E il pubblico che trascina il privato o il privato che trascina il pubblico aveva mentito ne sottolineiamo l'importanza di un diverso rapporto con pubblico tra pubblico e privato diciamo a differenza di quello che dicono
Neoconservatori o neo liberisti che se ne seguiamo il privato sulla strada in cui lo strip privato lascia la stessa esso andrebbe non faremmo una buona riuscì
Evitate le parole rivendichiamo la possibilità dell'utilità della politica dello Stato e delle formalità di organizzazione pubblica Prato la metà di quello statalismo parliamo proprio
Di beni culturali a me è capitato diciamo di leggere per addormentarmi vecchio numero di Topolino di trovare una storia in cui si parlava di Pompei
Paperon de'Paperoni investiva in Pompei investiva a Pompei trasformando ricostruendo la vecchia Pompeii di cartapesta con camerieri romani a Versace a grandi affari
Purtroppo mi è capitato a quei sfogliando alcune carte d'archivio di scoprire che questo soggetto mi sembra così strano e così bizzarro non è dell'équipe che lavora al topolino italiano mai di Francesco Alberoni che ne parlò qualche tempo fa su Repubblica è stata ampiamente ripreso da Panorama
La questione drammatica però non è che diciamo gli sceneggiatori di Topolino prendano spunto dalle dai settimanali dalle sociologi che si occupano di sponsorizzazione
Ma e che poi questa cosa di Topolino a Pompei seppure in una misura un po'diversa se realizzata perché l'anno passato abbia avuto le famose panatenaiche pompeiane con prime mondiali di Bruck concerti di bere Stein
E un grande uso del monumento di cui forse non va data la non vada per il demerito forse va dato il merito al soprintendente di Pompei
Vero è che sono capitate in questa vicenda delle cose un po'singolari sia pur marginali per esempio l'organizzatore degli spettacoli a tale Pizza Pino anzi Pino Pizza di qualcuno ricorderà per le sue polemiche con Fanfani quand'era delegato dei giovani democristiani
Ed è vero anche però che poi da questa vicenda emerge un'altra considerazione
Le vorrei fare si dice che per esempio le panatenaiche pompeiane so cosa circa tre miliardi non sono costate un soldo allo Stato perché sono state sostenute dalla sponsorizzazione dei privati
Da quale sponsorizzazione sono state sostenute sono state sostenute dalla sponsorizzazione delle imprese che lavorano per il ministero dei Beni culturali del Progetto di restauro di Pompei che questo sia un esempio diciamo di libertà
Di autonomia reciproca tra pubblico e privato io
Credo che ciascuno di una all'intelligenza per poter dare alcune risposte
E altro disco altra grande vicenda dell'intervento degli sponsor in Italia beh certo alla questione di Palazzo Grassi e Palazzo Grassi e più seria
Per cui ci troviamo di fronte a un'operazione di immagine di mercato un'operazione di immagine da un lato non c'è dubbio che l'aviazione pubblicità Coni pensione di mercato
Molto complessa che si gioca sia a livello di un lancio nel mondo della futurismo come legato all'automobile come legata all'Italia
è una operazione complessa dicevo anche poi si gioca sul fatto che delle tante opere vengono esposte alla mostra di Palazzo Grassi molte di queste appartengono determina di collezionisti e non altri
Questo è uno dei carsico di Palazzo Grassi in cui si vede come non possa esistere soltanto
E non è ed è interessante notare come in questo caso il bastone seppi dalla mano del privato e non del pubblico come nel caso di Pompei
Che coi però per altri versi si arriva a una vicenda ugualmente non soddisfacente ma se togliamo la vicenda di Palazzo Grassi se togliamo alcune altre operazioni di grosso rilievo tipo
La vicenda Cappella Sistina Giappone che peraltro extraterritoriale con la vicenda della cappella Brancaccio di Firenze della Olivetti e cominciamo a vedere qual è quella somma la il e l'effettivo intervento degli sponsor nel campo dei beni culturali scopriamo che c'è poco o nulla Franco Maria Ricci lancia sempre su un settimanale l'idea che potrebbe aperta a Brera tutte le sale libera basta anche il soprintendente sì del direttore del museo si decida a far mettere sue Jovanotti la maglietta con la scritta Franco Maria Ricci non riesce nell'intento ma più discreto
Un otto whiskey riesce a tenere aperte le sale del Museo di Brera vantaggio per indubbio per i visitatori del museo nessuno lo può negare
Però l'impressione che al di là del Chivas Regal e delle intelligenze di qualche agenzia pubblicitaria e se sommiamo
Gli interventi degli sponsor nel campo dei Beni culturali scopriamo che questi interventi non sono aumentati con lo stesso con la stessa percentuale la cui aumentati invece l'intervento pubblico
Sapete saranno stati interventi sbagliati sono discutibili
Però tra fio giacimenti culturali eccetera eccetera interventi degli enti locali ho l'impressione che a fare tutti i conti scopriamo che che è intervenuto di più nel campo dei beni culturali è stato il pubblico
Stranissima vicenda quindi queste in cui il pubblico seguitano saper programmare a dare una cattiva immagine di sé e in cui poi si scopre che come quelle pessime partite a poker in cui si va via senza al primo rilancio di cinque lire dopo aver puntato
Un milione da parte dell'avversario
Si scopre che erano
Chiederò
All'intervento pubblico non è riuscito a corrispondere un rito dopo un'auto e credo che non ha corrisposto un ometto l'intervento dell'intervento privato come mai è accaduto questo
Credo che se poi facciamo meglio i conti ci accorgiamo che
Il i beni culturali sono stati occasione di pubblicità a basso costo per l'industria privata e scopriamo anche che
Che so alla legge cinquecentododici che era stata partorita dalla precedente legislatura per agevolare le sponsorizzazioni degli interventi privati nel campo dei beni culturali è stata applicata pochissimo tant'è vero che il ministero non ha ancora emanato il regolamento di attuazione della stessa
Ci troviamo di fronte alla constatazione del fatto perché sono avvenuti comunque casi grandi di alienazione di perdita di patrimonio
Culturale nonostante questa apparente effervescenza e alla fine concludiamo che ci troviamo di fronte a quei fallimenti linea politica
Fallimento e linea politica sono evidentemente quelli della centralismo Valla Gullotta di della ideologia del fatto che se lo Stato programmare lascia però i privati privati faranno loro la parte che alla base della proposta di legge presentata dal Partito liberale nel campo delle sponsorizzazioni
Proposta che hanno qualche cosa in comune Lupu lotti motivare la relazione
Lo con la proposta di legge peraltro ormai ritirata che appartiene agli archivi vero con una frase che però è molto importante bisogna evitare che il privato scelga posso scegliere
E che è uno strano modo di intendere il rapporto tra pubblico e privato e la capacità di programmazione dovrebbe essere quella di aprire poi se si vuole che privati intervengono delle opportunità all'interno delle quali il privato può scegliere dei grani di Scelta che siano compatibili con l'istanza di programmazione
Per i liberali invece
Lo stato si deve comportare con la proprietà con con i beni culturali come se fosse un padron di casa questa case sfitte vediamo se qualcuno la vuole in concessione
Potrà vere perché so il quaranta per cento di defiscalizzazione se rinuncia ai diritti d'immagine se non rinuncia diritti d'immagine seduce i diritti di immagine invece avrà il settanta per cento che una logica un po'singolare ma son cadute anche altre logiche in quest'ultimo anno
Che vanno oltre il discorso della sponsorizzazione
E che entrano sono un po'più vicini al nodo della questione cioè un diverso rapporto tra pubblico e privato penso per esempio alla vicenda era De Michelis e dei giacimenti culturali
Dove è stato evidente come
L'intervento pubblico il finanziamento pubblico
Nella direzione di di di questa era la motivazione che De Michelis portava per difesa del suo Progetto
Di di svecchiare il ministero con alle energie dell'industria privata avrebbe dovuto o sangue giovane vero portare in sé
Si è risolta invece in un grande finanziamento pubblico all'industria elettronica senza che questa dovesse sopportare alcun rischio a una assoluta indifferenza di questo lo stanziamento è finita la conservazione dello studio dell'utilizzazione dei beni culturali
Allora diciamo qual è il nodo e credo che forse non saremmo lontanissimi dal
Cuore del problema se dicessi affermassimo che per avere un rapporto con il privato
E occorre qualche cosa che è un po'preliminare a una politica di di di sponsorizzazioni e o insomma occorre
Uscire dal centralismo uscire dalla logica della programmazione burocratica dello statalismo
Son convinto che più alto è il livello tecnico più elevata e la responsabilità dei tecnici all'interno di questo settore più è possibile un rapporto anche libero al di fuori
Di di di schematismi e aprioristici troppo rigidi con i privati
E questa la ragione per cui noi credo dobbiamo riproporre anche in questa sede anche parlando di per questa via del discorso sulla sponsorizzazione
Sui nuovi mecenati la necessità che si prenda atto che il ministero dei beni culturali è fallito nel suo compito che si deve andare una diversa organizzazione del dello Stato in questo settore un'amministrazione autonoma sul modello sul modello molto la evitando di ripetermi difetti del Consiglio Nazionale delle Ricerche qual è l'obiezione che viene portata a questa parte quelle preoccupazioni che sono diciamo inerenti a chi ha sempre paura che si cambi qualche cosa
L'obiezione seria che viene portata al ipotesi dall'Amministrazione Autonoma dei beni culturali che sia diversa dal ministero che rompa con l'idea che i beni culturali debbano essere amministrati da un ministero
E quella che chi programmerà ebbe in questo caso
Beh anche sul concetto di piano io ho l'impressione che dovremmo intenderci
Nel senso che
Perché poi il piano deve coincidere con un elenco astrattamente consequenziale di obiettivi incardinati uno all'altro e la forza di un piano e della sua capacità di essere anche flessibile
Di avere degli indirizzi di fondo e poi
Nello stimolare quello un piano che funziona larghi momenti di autonomia sia per quello che riguarda le rispose come dire le le strutture istituzionali delle regioni e degli enti locali sia per quello che riguarda le strutture tecniche le soprintendenze
E e per autonomia vorrei sottolineare anch'io dobbiamo intendere un'autonomia finanziarie non solo ordinamentale
La possibilità di disporre di risorse in tempi brevi e quindi di essere responsabili è chiaro che diciamo qui si tratta di entrare nel che il mercato nell'ordine di idee per cui si tratta di uscire dalla responsabile del di affermare Pincio di responsabilità piuttosto che quello del controllo dopodiché diciamo immaginando
Ma
Immaginiamo di averla già fatta perché avere un obiettivo politico significa dire che su questo su questa linea possiamo trattare con i privati
E dopodiché trattiamo con i privati sul modo di organizzare qualche cosa in modo che non vada nella direzione disastrosa della pubblicità a basso costo per cui ebbe più economico sponsorizzare un restauro che Fazio uno spot in televisione
O nel direzione altrettanto scarsamente produttiva di immaginare che basti un poco fa sventolare l'ipotesi di una detrazione finanziaria fiscale per automaticamente un maggiore investimento
Di risorse privata nel campo dei beni culturali
Rete qui credo che dobbiamo intenderci sulle caratteristiche complesse anche economicamente che il bene culturale a uscire dall'economicismo nel valutazione
Degli interventi nel campo dei Beni culturali significa anche saper adoperare delle categorie costi-benefici un po'diversi da quelli che vengono adoperati
Considerando merci che hanno caratteristiche meno complessa in genere si ci si riferisce soltanto alla funzione turistica come se questa potesse essere l'unico ristorno positivo da Campo dei beni culturali mi pare che abbiano funzioni anche più complesse
Penso per esempio alla funzione educativa di caratteristica dei beni culturali che ricollega strettamente a tutti campo scolastico certo se ne consideriamo che la scuola da parte dello Stato debba essere come dire un investimento soprattutto per la pensione degli insegnanti
E basta evidentemente non pensiamo che questo campo possa stimolare degli interventi economici in cui ci possano essere
Vantaggi anche per i privati che investono in questa direzione
Se pensiamo però diversamente penso ancora la funzione di memoria di conservazione ma anche di uso che caratteristica dei beni culturali
Dei beni culturali possano si discute sul loro uso proprio sul loro uso improprio a volte con delle categorizzazione eccessive
Nel senso che io credo poiché il senso di alcune iniziative di uso dei beni culturali anche molto collegata al momento particolare che vive in un certo momento una società ma sono anche convinto del fatto che non può esistere nessuna politica dei beni culturali che non profit non individua anche un uso possibile per il bene un bene che non viene usato certo quando usciamo dal capitalismo sentiremo discorso potrà anche cambiare
Perché siamo all'interno di questo tipo di società un bene che non viene usato non è un bene protetto è un bene che condannato alla distruzione
Dobbiamo capirlo credo che su questo dobbiamo chiedere in particolare agli amici Italia Nostra di fare uno sforzo
Ma una politica che si proponga soltanto di difendere il bene culturale ritenendolo bene in sé è una politica perdente in una situazione in cui ogni bene delusa c'è anche l'ONU il degrado attraverso la mancanza di uso
Ed è chiaro che e anche su questo tipo di riflessioni che possiamo stimolare un intervento privato che sia rispettoso del bene che segua delle logiche di programmazione sia che
Come dire o qualche cosa in cui agli arrise all'intervento pubblico si aggiunga una motivazione più particolare più legata poi ha la possibilità di far crescere intorno alle all'investimento di nel bene culturale un meccanismo economico più compresso ma soprattutto io
Dire che questa è una questione fondamentale i beni culturali hanno anche una funzione di ricerca
E non solo una funzione di ricerca di base ma sono anche un un indice tre più importanti del grado di terziarizzazione della qualità di questa terziarizzazione se l'Italia
è come un paese in cui si sta uscendo da un meccanismo produttivo sta uscendo insomma ci sono diversi sintomi che il meccanismo produttiva non è soltanto quello
Caratteristico degli anni cinquanta degli anni sessanta non parliamo di società postindustriale però parliamo sicuramente di una società in cui meccanismo e più Complesso
E la posizione
M
Interventi come quelli che sono specifici dei beni culturali la costruzione più in generale di un meccanismo economica culturale
Più complessa delle coppie che sembrano antitetiche nuovo e conservazione dell'antico ambiente uso ecco economia e cultura e forze possono essere viste no come antitetica ma come Fattori dialetti fin una ipotesi in cui la l'intervento pubblico e privato in questo settore escono fuori dalle dalle sette del monopolio della delegai e anche da quella finta dialettica che l'ipotesi di una concorrenzialità pubblica e privata che non va al cuore della questione
Abbiamo molte cose da imparare in questo campo credo che la nostra ricerca debba sapersi rivolgere
Come dire penso vorrei fare quest'ultima considerazione concludere con questa circola la voce no che che so la Mecca del liberismo sia agli Stati Uniti d'America ora almeno nel campo della cultura questa tensione giusta non è zero però l'America è campo il terreno del liberismo più spietato per altri settori
Per esempio per l'organizzazione del lavoro
Dove la madre i livelli di occupazione sono garantiti dal fatto che ogni impresa può licenziare in ogni momento chi può
Per cui assistenza è qualche cosa che spetta al privato nel privato si delle auto assicurare momenti e fuori mercato se assicurato prima oppure finisce a dormire per strada nel campo della cultura però non è così
Cioè l'unico settore questo forse dovrebbe essere motivo di riflessione e in cui il meccanismo della selezione della lotta concorrenziale viene attenuata
E in cui lì i meccanismi loro di finanziamento i meccanismi di sponsorizzazione sono possibili soltanto nel momento in cui i Progetti vedono un giudizio di qualità da parte dell'intervento pubblico
Ora naturalmente casa americana un po'diverso da quello nostro
Però credo che sia importante notare come anche in questo campo come pochi in questo Paese considerato no dall'ideologia e neo conservatrice neoliberista e come il modello almeno deve veniva considerato fino agli ultimi infortuni di Reagan il modello da imitare
E il caso della cultura faccio eccezione però c'è una differenza nel senso che diciamo per questo modello a Porta evidentemente la crea a creare un modello in qualche modo bipolare pubblico-privato misto
Verso cui credo che non dobbiamo avere dell'opposizione di principio
Non c'è dubbio che quando si dice di drenare maggiori che si ci si propone di drenare maggiori risorse private per la cultura e per i beni culturali a un meccanismo o misto in cui i privati anche non solo lo Stato abbia delle proprie sfere di autonomia e di responsabilità si deve mirare c'è però una differenza ripeto essenziale
Pesa solo negli Stati Uniti
Diciamo Dio sia lei e privata all'Università dello Stato la California che pubblica si differenziano nel senso che l'università privata migliore della università pubblica lei vorremmo che in Italia accadesse il contrario cioè che le università pubbliche fossero se non migliori a priori comunque non peggiori o dello stesso livello di qualità anzi tendenzialmente migliori delle università private
Questo significa allora fare una riflessione
Su un meccanico su quali possano essere i meccanismi di autonomia e responsabilità altrettanto chiari di quelli del successo del profitto su cui si basano si basa la prevalenza del Museo lei sull'inerzia dello Stato della California spero che diciamo questo convegno parte a qualche risultato tra quelli che ce l'ha data in questa
Riprendiamo alle quattro precese abbiamo ancora due relazione diversi interventi e quindi dobbiamo cercare di essere puntuale
Nanda relazioni interventi per prima la parola è già qui Antonino compare no che svolgerà la relazione su ricerca pubblica industria privata quindi la parola
Questo tema
Scarsamente affrontato sedi politiche il culto
è un fatto singolare
Se si pensa che
Sono coinvolti migliaia di intellettuali del lavoro di ricerca
Che circolano
Flussi finanziari notevoli di cui è chiamato a decidere il Parlamento
E che decisivo il tema per qualsiasi strategia
Di sviluppo che si voglia affrontare
E allora proprio per la necessità di alzare qualche velo su questa questione
E destare
Se possibile interesse qualche interesse in più
Ecco io credo che un intervento si possa fare anche in questa occasione mi rendo conto che l'argomento può essere laterale rispetto al dibattito modo come l'ho visto svilupparsi ieri ai temi anche più generali che sono stati affrontati
In questo convegno
A costo di esercitare quindi una qualche forzatura rispetto alla discussione
Credo che valga la pena
Di svolgere
Lo stesso l'argomento
La sfida che si è aperta a livello mondiale con la introduzione delle nuove tecnologie
La crescente esigenza di ricerca che pervade tutti i settori della produzione
Hanno riproposto con grande evidenza il problema del rapporto in Italia
Tra scienza del mondo produttivo
Tra sistema nazionale di ricerca e apparato industriale
Forse economiche ed imprenditoriali in passato molto disattente
Rispetto a questo problema pressate dagli sconvolgimenti che si verificano nel mercato scoprono un interesse del tutto nuovo verso l'organizzazione nazionale della scienza e della cultura
E per lo stesso sistema formativo e della ricerca costituito dalle università indecente gli eventi scientifici pubblici
Questo recupero di attenzione
Che si è voluto manifestare persino attraverso iniziative spettacolari vorrei ricordare per esempio la grande kermesse orizzonte novanta Milano nel mille novecento
Ottantaquattro
Il convegno sui problemi della formazione recenti Mantova
Questo recupero non è casuale
Nasce in primo luogo dalla constatazione di fronte all'incalzare
E dal rapido tramontare di sempre nuove produzioni ad alto contenuto tecnologico
E ai mutamenti nelle stesse figure professionali imposti dai processi innovativi che l'arretratezza il rapporto fra scienza formazione produzione in Italia pone il Paese e le stesse imprese produttive in una situazione limite
Non è infrequente allora ritrovare nelle valutazioni che oggi provengono dal versante dell'imprenditoria
La denuncia del mancato sviluppo scientifico del Paese
Denuncia in cui pur trascurando sì le cause remote vicine di questa situazione
Riprendono temi critiche valutazione talvolta persino proposte delle forze di sinistra
Se riconosce in generale lo stato di dipendenza dall'estero che il mancato sviluppo di un ordinato sistema di ricerca pubblico ha contribuito a determinare
Lo squilibrio la sfitti citare la nostra bilancia tecnologica dei pagamenti l'elevata quota nella composizione delle nostre esportazioni dei prodotti a basso contenuto tecnologico
Sì ammette che una scarsa permeabilità del sistema produttivo rispetto al mondo della scienza della ricerca ha creato guasti ha provocato gravi conseguenze che questo distacco arreso per molte aziende
Soprattutto le medie e le piccole difficile persino organizzare la domanda di ricerca di cui pure ha bisogno o di accordare l'offerta alla domanda per cui ci sono ricerche
Che non escono dai cassetti dei centri scientifici e ricerche necessarie che non si fa
La mancanza di mobilità del personale tecnico scientifico se riconosce impoverisce il livello delle aziende
E rende difficile trasferimento dei risultati della ricerca nella produzione
La formazione professionale si afferma per esempio all'ENI
Maturata esclusivamente nel chiuso delle aziende o riduce l'orizzonte culturale la creatività qua
Le critiche si fanno più severe
Del resto con molte più evidenti ragioni quando da parte dell'INPS degli imprenditori si passa ad esaminare lo stato del sistema pubblico di ricerca i grandi gruppi industriali spinti da necessità oggettive ad un rapporto più stretto con gli enti la cui permanenza questo penso debba essere poi ripreso in altre occasioni per gli evidenti rischi che è presente all'investimento in ricerca raramente si contesta che restino nella nella sfera pubblica anche se c'è qualcuno nelle stesse forze politiche che vorrebbe veder ridotti al ruolo di agenzia alcuni enti alcuni enti scientifici
E osservando da vicino questi enti si scorgono le loro deficienze e le strutture su strutture burocratiche
La scarsa produttività
Attirati dai finanziamenti pubblici che pure fra tanti ritardi e limiti come vedremo arrivano al settore della ricerca questi gruppi si trovano di fronte ad un quadro istituzionale ed organizzativo sconnesso
A passaggi amministrativi tortuosi inutili a procedure superate a condizionamenti clientelari
La reazione però a questa situazione non è generalmente da parte degli imprenditori quella di richiedere un mutamento del quadro complessivo di una riforma profonda di effettive misure di riordinamento di ammodernamento
Le imprese più forti si attrezzano improprio per superare gli ostacoli
Costituiscono speciali uffici che gestiscono le domande di finanziamento
Sanno che una volta superate le lentezze e le difficoltà della fase di erogazione quando c'è potranno disporre dei fondi sotto la specie e ricerca
Questi fondi potranno essere utilizzate con la più assoluta discrezionalità quali che siano le originarie motivazione delle richieste e gli obiettivi inizialmente dichiarati dall'impresa
Il disordine che premia i più forti e penalizza pesantemente le imprese minori consente di trattare meglio con i singoli accoglienti
E pone al riparo da controlli dello Stato che siano seri e attuati con la piena partecipazione dalla comunità scientifica controlli sulla reale destinazione degli investimenti e sui risultati ottenuti
La stessa politica è consentito spesso di attuare nei confronti degli enti pubblici di ricerca
Che vengono visti più che per la loro capacità e potenzialità che pure esistono e consentirebbero come qualche lodevole eccezione conferma un forte impulso alla innovazione del sistema industriale e dei servizi
Per le possibilità di attingere ai finanziamenti straordinari
Di accaparrarsi commesse
Quali che siano le ricadute del complesso dei progetti posta in esecuzione quali che siano i dati della produttività registrata in questo caso all'impresa non e a certi gruppi la produttività non interessa granché
E la stessa inclinazione
Che porta questi gruppi senza badare alle conseguenze nefaste
Sui rapporti internazionali ai contraccolpi anche sul mercato e gli effetti performanti sullo stesso sistema produttivo sullo sviluppo scientifico e tecnologico del nostro Paese dell'Europa
Porta i gruppi ripeto a procacciarsi contratti a spartirsi le commesse della iniziativa di difesa strategica meglio conosciuta come Progetto delle guerre stellari
Se il tentativo che spesso crea apertamente poi teorizzato di introdurre nel rapporto fra università e d'impresa
In nome dell'efficienza modello di modelli di tipo statunitense e di piegare le attività degli atenei al volere dei gruppi più forti fa riscontro la rivendicazione da parte degli stessi gruppi
Di un aumento massiccio degli investimenti pubblici in ricerca cosa di per sé giusta ma consegnati alcuni versati all'industria al di fuori di ogni programmazione e senza alcun controllo sociale
Non è un caso che fra tutti gli usi venti pubblici di finanziamento alla ricerca siano rimasti inattivi quelli che prevedono precise destinazioni della spesa e un controllo dei risultati
E siano rimasti allungo in operosi quelli che richiedono lo svolgimento di ricerche applicate per il raggiungimento di obiettivi nell'ambito del sistema produttivo che siano di interesse generale
Malgrado siano note queste tendenze e queste difetti da parte dello Stato si risponde non con la qualificazione ma con la moltiplicazione degli strumenti d'intervento
Ai progetti finalizzati del CNR alle commesse di ricerca promozione industriale deteneva
Da qui poi l'interesse spinto per esempio per certi programmi del nucleare
E del piano spaziale di altri enti pubblici in questi anni si sono aggiunti attraverso varie leggi altri canali di intervento di finanziamento
Con la legge quarantasei accanto al fondo IMI per la ricerca applicata si è istituito il fondo per l'innovazione
Dotato di parecchie migliaia di miliardi e posto sotto l'egida di un ministro quello dell'industria diverso dal ministro per la Ricerca scientifica che regge il fondo per la ricerca il fondo lì
Ai due fondi attingono spesso le stesse aziende o gruppi di aziende
Compra getto con progetti che talvolta sono intercambiabili
La legge quarantasei alimenta inoltre il fondo dei progetti dei privati
Le società di ricerca partecipa la partecipazione in i contratti di ricerca pubblici contributi alla piccola e media impresa per loro l'utilizzo di laboratori esterni i programmi nazionali di ricerca in alcuni settori
Programmi nazionali dotati per il mille novecento ottantacinque di ben quattro quattrocentotredici miliardi e per il mille novecentottantasei di quattrocento miliardi quando poi si parla di
Diciamo difficoltà per esempio di finanziare la ricerca università
A questi mezzi debbono aggiungersi quelli provenienti da altre leggi che riguardano l'industria al Mezzogiorno le leggi regionali le dotazioni dei vari ministeri che appaltano ricerca presso i privati
Ingresso sistema fortemente dissipa vivo scoordinato spuntano e si aggiungono altri strumenti creati collegio regionale consorzi gare di ricerca villaggi tecnologici i partiti alla scienza secondo progetti e pubblicizzate solo pubblicizzati dall'inizio
Un panorama che sembra vivo attivo e che invece mostra guardato da vicino crepe profonde e squilibri
Forse la prova più lampante del funzionamento proprio squilibrato degli strumenti viene da un esame anche non approfondito come possiamo fare brevemente in questa sede del funzionamento del Fondo Rini il fondo IMI nell'ottanta
Nel mille novecentottantatré ha provato centododici progetti per un totale di novecentosettanta miliardi ma tredici Progetti dei centododici comportavano una spesa di novecento miliardi e duri di questi progetti
Che riguardavano guarda caso nel settore dell'automobile
Importavano da soli settecento miliardi
Dello stesso mille novecentottantatré il CIPE sul fondo per l'innovazione approva due progetti per il settore auto ammontanti a novecentodue miliardi
Ecco cosa c'è anche dietro certe e rapide evoluzioni dei bilanci di alcune aziende
Per non ricordare il fenomeno denunciato dallo stesso ministro del lavoro di fondi ricevuti per ricerca dalle imprese fondi per ricerca e innovazione trasformati in bozza
Non vogliamo negare certamente che lo Stato abbia fornito e debba fornire stimoli e mezzi alla qualificazione dell'apparato produttivo elevando il livello tecnologico e le capacità di ricerca e che questo sia in parte e in alcuni settori avvenuto vogliamo rilevare invece il funzionamento a senso unico di certi meccanismi
Basta guardare le cifre complessive per esempio degli impieghi del fondo IMI per rendersi conto che le cose nel rapporto fra Stato imprese va corretto fra ricerca pubblica e industria qualificato
I progetti esaminati sino al giugno dall'ottantasei comportano un costo di otto mila settecento ottantadue miliardi mille quattrocento progetti circa con un intervento pubblico in parte erogati parte impegnato di cinque mila settecentosessantotto miliardi
Sono cifre rilevanti
Da un quadro dell'impiego della disponibilità del fondo
Nel mille novecentottantacinque ammontanti a mille duecento de venti miliardi suddivisi secondo la categoria delle imprese del territorio imprese grandi del nord e piccole del Nord grandi del Sud il piccolo del sud
Apprendiamo che le grandi imprese del Nord hanno assorbito il novantasei per cento della disponibilità la le piccole imprese del nord il quarantasei per cento
Le grandi del sud del trentanove per cento le piccole tessuti soltanto cinque ottantacinque
Se si fa un rapporto con la cifra complessiva dei grandi del nord assorbono il trentotto per cento sul totale reticolo del sud lo zero virgola quattro per cento
Sulle richieste di più massicci finanziamenti c'è quindi da dire
Che in dubbio il carattere al rischio dei capitali destinati alla ricerca
Ed è quindi comprensibile il desiderio delle aziende di ottenere un forte sostegno finanziario dalla mano pubblica
Ed è naturale nelle condizioni attuali sistema produttivo che da parte dello Stato questo sostegno venga previsto e concesso
All'intervento pubblico deve avvenire a precise condizioni rispettare esigenze generali svolgersi secondo criteri e indirizzi ben precisi fissati dalla programmazione democratiche da una politica la ricerca
Coro che sappia integrasse corrispondere al necessità di governo complessivo della innovazione e di sviluppo del Paese
Non si può certo pensare
Che la soluzione dei problemi del sistema formativo superiore di ricerca possono venire come si chiede da qualche parte
Da quei gruppi che hanno mostrato un totale disinteresse sinora allo sviluppo scientifico del Paese
E hanno prestato appoggio incondizionato a quelle forze politiche che hanno determinato l'attuale situazione disordine e di inefficienza e ne portano tutta la responsabilità
Sono gruppi
Che
Certo hanno
Ottenuto diciamo parecchi favori dall'ambito della ricerca ma portano ripeto le scelte responsabilità precise
Per i ritardi per ostentato rapporto fra scienza e produzione anche all'interno dello stesso sistema industriale
Gruppi che hanno destinato in passato ma la questione non è risolta alle attività di ricerca applicata
Nei bilanci delle società controllate mezzi molto limitati che hanno preferito spesso l'acquisto di tecnologie di studi all'estero piuttosto che lo sviluppo di iniziative interni la creazione di laboratori di centri di nuovi posti di lavoro qualificati
Che hanno limitato gli interventi in alcuni settori
Di Massimo immediato profitto e puntato su programmi di Breno di medio periodo e di corto respiro
Oggi c'è certamente da registrare qualche inversione di tendenza ed un maggiore dinamismo in alcune aziende anche ma anche all'interno dall'apparato industriale alla spesa per ricerca si sviluppa in modo insufficiente e squilibrato
Anche per le imprese soprattutto per Lea rete di imprese minori
Costituisce così la migliore garanzia per la flessibilità e la capacità di adattamento del sistema Italia la condizione di un nuovo spot di un nuovo impulso allo sviluppo
Del sistema pubblico di ricerca non può che venire dalla rimozione dei pesanti ostacoli che ne condizionano l'efficienza della organizzazione complessiva della ricerca e da una riforma dell'affetto di quella pubblica che ne costituisce pur sempre la parte essenziale costituendo fra l'altro il tramite fra ricerca fondamentale e ricerca applicata e l'elemento anche fondamentale nella finalizzazione nella ricerca
Le forze imprenditoriali che vogliano svolge un ruolo veramente avanzato vogliono davvero contribuire alla modernizzazione del Paese non possono credere che si che venga saltato questo passaggio e rifiutarsi di dare un contributo a modificazioni profonde cent stemma scientifico e di ricerca nazionali
Modificazioni certo nel senso del potenziamento dalla programmazione della definizione di un nuovo quadro istituzionale ed organizzativo
Qualsiasi altro intervento non porta al successo della collaborazione che invece è necessaria
Fra il settore pubblico e quello privato costituisce un semplice rimedio temporaneo destinato a perdere efficace nel tempo ed a riproporre il rischio di un arretramento irreversibile sistema produttivo del Paese
E di un aumento della dipendenza dall'estero
Il quadro infatti che si presenta guardando al sistema di ricerca pubblico è ormai noto
Anche se alcuni aspetti restano in ombra e alcuni dati risultano di difficile lettura
E la frammentazione delle strutture ostacola una visione d'insieme gli elementi salienti sono stati indetti individuati disamina da ultimo da una commissione istituita
Presso la Presidenza del Consiglio che ha confermato l'urgenza di interventi di riforma la cosiddetta Commissione d'alta dal rettore che la presiede
Potenzialità tradizioni prestigio internazionale e centri di eccellenza anche si accompagnano nel nostro sistema pubblico di ricerca e si scontrano con situazioni di caos strutture malformati deboli acuti problemi di carattere istituzionale e organizzativo enti in situazione di stallo
Destiniamo alla ricerca meno risorse degli altri paesi industrializzati
Nel complesso l'uno virgola tre per cento del prodotto interno lordo contro un valore mediamente il doppio degli altri paesi
Ma abbondano gli sprechi e duplicazioni la produttività complessiva è molto scarsa
Migliaia di laureati bravissimi si qualificano nelle università anche come ricercatori ma restano disoccupati soprattutto nel Sud mentre il numero degli addetti alla ricerca certamente malpagati nel settore pubblico rispetto alla popolazione attiva e in Italia meno della metà degli altri Paesi europei
Tutti concordano nel dire che lo sviluppo scientifico e tecnologico è decisivo per il futuro del Paese ma sono passati più di vent'anni da quando si è cominciato a parlare compagnia itinerante lo ricordi bene
Quando si è cominciato a parlare di Ministero della ricerca c'era un progetto anche di Moro e di riforma del sistema
Il Parlamento che ha all'ordine del giorno il problema della riforma da quattro legislature questo dà la misura delle resistenze e delle divisioni che su questo tema esistono nella maggioranza
Non è posto nemmeno Hinton dizione di intervenire sulla distribuzione delle risorse dei vari settori e di correggere in tempo gli indirizzi della spesa sentivo dalla relazione compagno di tanti tanti per altri settori attiene avviene presto assistiamo così ad una gravissima sfasatura fra entità delle risorse impiegate priorità di ricerche ad attivare ricerche che sono necessari per la soluzione dei problemi aperti del Paese
Con scarti fra interventi da un anno all'altro spesso in stridente contrasto con la necessità di addirittura con le indicazioni che vengono fatte nella legge finanziaria mentre si ingrossa per esempio la spesa di finanziamenti per ricerca militare un solo per l'uno del nostro paese c'è stato uno scarto da quattro al sedici per cento negli ultimi anni il livello dei finanziamenti per la ricerca in agricoltura per l'ambiente e la salute dell'uomo oltre che essere insufficiente registrano addirittura una diminuzione calo di cui possiamo accorgercene soltanto a cose fatte in base consuntivi del CNR che sono presentati con uno slittamento di due anni rispetto alla decisione
Ed è grave lo squilibrio della bilancia tecnologica dei pagamenti il quadro dei brevetti che dimostra una povertà di collegamento fra e diciamo la ricerca in quanto tale e il mondo della
Produzione
E sempre per parlare dei rapporti tra ricerca e industria
Il sistema di ricerca privato si concentra su pochi obiettivi per i quali attinge pur con le traversie ha ricordati a vario titolo e attraverso molteplici canali dal finanziamento pubblico organizzando anche i propri programmi
Con
Un certo lasso di tempo un ente come il Consiglio nazionale delle ricerche che ha avviato l'esperienza di progetti progetti finalizzati
A cui è chiamata a comporre oltre che l'università l'industria privata riceve finanziamenti hanno per anni attraverso la legge del bilancio dello Stato e deve spesso Riva de rivedere la cadenza da la Spezia ritardare o restringere i progetti ovviare ad enormi difficoltà per le spese persino ordinario di funzionamento
Noi abbiamo proposto a suo tempo sin dalla Conferenza nazionale sulla scienza di procedere parallelamente alla riforma e all'aumento progressivo in cinque anni fino al raddoppio della spesa per ricerca
E che al raddoppio del numero dei ricercatori sembrava una proposta da Forza di opposizione qualcuno ci disse è facile per voi visto che non avete la manovra delle tasse del dello Stato
Ebbene oggi questi obiettivi vengono riproposti dalla Commissione data a nome
Immagino della presidenza del consiglio di cui è promanazione
Della necessità di provvedimenti legislativi
Di provvedimenti di ampia portata di interventi fortemente innovatori e di un aumento consistente degli stanziamenti mostra di rendersi conto anche l'attuale ministro della ricerca Ranieri
Le sue posizioni formalmente non divergono dalle nostre ma non riescono a tradursi in azione di governo
A provocare serie proposte legislative in seno alla maggioranza
Non sappiamo anche per i rimproveri di immobilismo che gli vengono dall'interno stesso del pentapartito
Quanto di questa situazione di stallo che ha ha per la verità tempi largamente superiori ai tre anni del suo incarico governativo
Quanto di questa situazione sia attribuibile alle responsabilità del ministro e quanto derivi dalle divergenze
Sui temi della riforma che esistono nella Democrazia cristiana o fra altri partiti della coalizione
Ciò che è certo è che abbiamo dovuto sfruttare ogni occasione impegnarci su ogni provvedimento anche marginale per cercare di ampliare il campo dell'intervento del Parlamento per strappare al ministro la maggioranza l'impegno di affrontare perlomeno i due problemi piovuti urgenti della ricerca pubblica
La riforma del Consiglio Nazionale Ricerca la condizione dei ricercatori del personale
La pena annunciata presentazione di un disegno di legge di questi giorni sul Consiglio nazionale ricerche da parte del governo che verrà ad essere associato al nostro Progetto
Una modifica alla Camera ha portato ad una legge sul personale dell'Enea per comprenderli tutto il personale della ricerca dimostrano che siamo riusciti finalmente a mettere in movimento la situazione
Ma è risultato anche per gli scadenze che si preannunciano nel quadro politico non sarà facile da ottenere
Abbiamo peraltro anche recentemente ha avuto la prova di come la maggioranza riesca a contraddirsi annegare richieste presentate ufficialmente a nome del governo
Presidente del Consiglio nelle scorse settimane ha voluto presentare con grande rilievo il documento conclusivo dalla Commissione tale nessuno dei giornali per la verità nemmeno il nostro che ha riportato che hanno riportato la notizia e hanno pubblicato le proposte finali che la commissione ha dato per sostenere la ricerca ha ricordato che si erano già stati clamorosamente smentite dalla maggioranza con un voto contrario ad un nostro emendamento alla legge finanziaria alla casa
La verità è che spesso i termini del confronto dello scontro sui problemi della ricerca non riescono a varcare le Aule parlamentari le sedi degli addetti ai lavori
La frammentazione degli interessi
Le ristrettezze con cui deve fare i conti spesso la comunità scientifica i mutamenti troppo a lungo attesi creano disattenzioni atteggiamenti di sfiducia di distacco sproporzione nella discussione dei singoli temi il taglio per esempio di uno stanziamento a un ateneo crea disagi che fanno discutere tra e trovano larga eco sulla stampa
L'assegnazione di cinquecento miliardi dal fondo per la ricerca applicata al settore industriale passa in silenzio senza commenti senza richiesta di verifica e chiarimento
In questa situazione la lotta per la riforma per il controllo degli investimenti destinati alla ricerca e la loro finalizzazione presenta maggiori difficoltà
E più faticosa e anche la costruzione di uno schieramento capace di raggiungere questi obiettivi
Ma necessario che cresca sinistra prima di tutto e venne a stabilirsi una conseguente convergente poi convergenza politica
La consapevolezza che senza un assetto diverso un forte sviluppo del sistema scientifico di ricerca viene pregiudicata la base di una vera modernizzazione del Paese
Del mantenimento persino delle sue posizioni industriali di una risposta appropriata i problemi aperti nella società italiana
Legare strettamente le iniziative per controllare svolge nell'interesse generale dei processi innovativi ad una forte azione rivolta verso i campi della formazione della ricerca deve essere impegno costante e da generalizzare nella battaglia politica
Non dobbiamo trascurare che anche fra le forze di sinistra
Deve essere detto esplicitamente mi pare esistono concessioni che tendono a tenere staccate le versioni delle innovazione da quelli dello sviluppo scientifico
Si pensa all'innovazione come no a un dato a sé stante
Frutto di passi tecnologici obbligati
La cui applicazione resta un fatto interno alle aziende e al sistema produttivo
Trascurando le grandi possibilità che si offrono attraverso un mutamento degli indirizzi della ricerca diventano poi scarsamente credibili profondi mutamenti
Nel modo di produrre l'ipotesi di un nuovo modello di sviluppo è così
Si finisce per subire come in effetti avviene in più casi la suggestione di modelli industriali quello giapponese ad esempio che sono oggettivamente non solo per chi combatte la sinistra la battaglia politica improponibili per il nostro Paese
Occorre invece impegnarsi a cogliere tutte le potenzialità specifiche della intelligenza scientifica tecnica nazionale
Estendere l'esperienza e che oggi si svolgono nei centri di eccellenza nella ricerca verificare il percorso di progetti che si affacciano sia pure in ritardo
Il settore fortemente dinamici sviluppare coerentemente in tutti i suoi aspetti la proposta di un governo complessivo dei processi innovazione sostituire ai riferimenti formali che si fanno spesso precise indicazioni per accelerare il progresso
Del comparto scientifico della ricerca l'avanzamento tecnologico perseguire precisi obiettivi che aprono la strada ad un nuovo modo di concepire lo stesso sviluppo prodotti vecchi e nuovi bisogni da soddisfare per una nuova qualità della vita i problemi della sicurezza della salute dell'ambiente dalla Protezione civile non possono essere affrontati senza forti contesto correzioni di rotta degli investimenti per ricerca
Ma da queste correzioni possono tenersi non solo miglioramenti di impiego del pubblico denaro
Ma anche nuove occasioni nuovi spazi per la produzione per il sistema produttivo nel suo complesso
Forti aumenti complessivi di produttività nella sfera delle partecipazioni statali e privata chiamate entrambi a sfruttare queste nuove possibilità per tutto questo
Occorrono cambiamenti serie nel rapporto fra mondo scientifico e tecnico al mondo produttivo
A partire da una modificazione letta da un miglioramento forte deciso delle condizioni dei ricercatori del personale della ricerca nel settore pubblico
Condizioni oggi mortificanti caratterizzate da fortissime sperequazioni di trattamento economico e da forti scompensi e diniego testi in regola l'adeguatezza dello stato giuridico
Bisogna spezzare la logica perversa ieri qualcuno faceva anche riferimento a questa questione
Di uno Stato che mantiene i suoi centri di ricerca in condizioni di perenne ristrettezza come se questi centri fossero un peso e non i punti potenzialmente più avanzati dello stesso sistema produttivo e della stessa amministrazione pubblica
Una logica perversa che porta il nome di un presunto controllo dissennato controllo dico io della spesa pubblica a pagare poco spesso in modo vergognoso io ricercatori tecnici
Ed in cambio a disinteressarsi con una doppia mortificazione per loro del risultato del loro lavoro e della loro attività solo togliendo il personale della ricerca da questa situazione
Si possono avviare reali processi di mobilità fra enti ed imprese
Fra settore pubblico e industriale lo scambio prezioso di esperienze alla circolazione di idee si può dare sostegno alla efficienza alla creatività dei gruppi che da varia provenienza attendono ad uno stesso progetto
Finché esistono dislivelli di trattamento
Da fare identificare i centri pubblici quasi come un biglietto della ricerca sarà difficile che il rapporto fra enti ed imprese avvenga alla pari
Che la gestione di progetti rilevanti per l'interesse pubblico si piega l'interesse non si piega l'interesse specifico di immediato delle aziende private che vi partecipino che vi partecipano i cui rappresentanti operano con più forti motivazioni dettate da un diverso status giuridico ed economico
Che anche nella immagine non prevalgano i segni
Della impresa
Conosciamo direttamente i sacrifici gli sforzi che molti ricercatori e tecnici nel settore pubblico
Fanno per mantenere alta la presenza degli enti nelle iniziative ha più partner per esprimere un controllo sull'andamento dei progetti che comportano spesso cifre gigantesche ma non può essere questa la strada
Quella del sacrificio personale per una presenza forte
Alla pari degli enti del settore pubblico
Valorizzazione della comunità scientifica e tecnica del suo ruolo nuovi indirizzi per la ricerca scientifica e tecnologica autonomia reale attraverso adeguati forti finanziamenti delle sedi universitarie e di ricerca
Rafforzamento dalla legge scientifica extra universitaria in grado di corrispondere alle esigenze di programmazione della ricerca di coordinare e gestire Troll
Progetti avanzati a cui possano liberamente associarsi università e imprese come noi antichi andiamo da tempo proponendo non significa soltanto mettere ordine nel settore pubblico ed operare per modernizzare il Paese ma dare anche all'impresa e punti di riferimento più certi strumenti più avanzati nuove opportunità di crescita
Anche delle produzioni
In effetti nelle occasioni di incontro
Che ci hanno offerto le sedi parlamentari nel corso dell'indagine conoscitiva sulla ricerca condotta dalla Commissione Pubblica istruzione della Camera abbiamo potuto constatare che da parte dell'imprenditoria più impegnata sul fronte dell'ammodernamento sul fronte della ricerca comprende
Non soltanto le nostre critiche al sistema attuale ma anche le nostre proposte
Non mi pare quindi il caso di ricordare i contenuti del nostro progetto di riforma l'unico si badi bene presentato in Parlamento in questa legislatura
Mi preme sottolineare invece che in questo progetto in un progetto che abbiamo avanzato per una radicale modifica della legge quarantasei la legge per intenderci che regola il funzionamento dei fondi
Prevediamo una serie di misure per favorire anche un forte sviluppo della ricerca condotta direttamente dall'impresa
In particolare le imprese medie e piccole per organizzare i servizi d'appoggio per concentrare attività nelle aree di ricerca e consentire una maggiore interazione un'integrazione di attività come deve essere fra sistema pubblico il sistema privato
Siamo convinti lo ripetiamo
Che la mano pubblica debba intervenire a sostegno della impresa per limitare il rischio sui capitali che comporta l'attività di ricerca in settori avanzati i nuovi campi d'intervento in cui sia preminente l'interesse nazionale
A questo scopo possono essere utilizzati prima di tutto meccanismi di sgraditi fiscali
Ma anche essere previsti forti stanziamenti pubblici
Che consentano di concedere agevolazioni di regalare contributi si tratta però di selezionare le richieste in base a rigorosi criteri corrispondenti a alla programmazione a priorità fissate in modo chiaro che non si presti Rolli manovre agli scavalcamenti di gruppi più agguerriti e abituati ad esercitare forti pressioni sul potere politico
Per questo abbiamo proposto non solo di unificare articolandolo il fondo della ricerca della innovazione ma una forte qualificazione degli strumenti di intervento di controllo che impedisca sprechi malversazioni effetti squilibrati sulle imprese il formarsi di nuove sperequazioni della distribuzione territoriale degli investimenti
Il tre per il progetto che prevede controlli attivi sulla destinazione dei finanziamenti e sull'esito delle iniziative mira chiaramente allo sfoltimento di procedure e controlli formali che rallentano i tempi di attuazione delle ricerche si prestano all'esercizio di condizionamenti indebiti
Non è questa certamente la sede per entrare nei dettagli del progetto mi pare però utile che anche in questo dibattito non sfuggono aspetti rilevanti e non solo sul piano finanziario
Lei ha rapporti che intervengono oggi fra pubblico e privato in un campo tanto i tanto vicino agli interessi delle forze comunque culturali come quello della ricerca si tratta mi pare di riprendere al più presto e più specificatamente il discorso davanti alla comunità scientifica alle forze sindacali alle forze della imprenditoria che vogliano
Misurarsi davvero sui problemi della modernizzazione del Paese
Alle altre forze politiche di sinistra e democratiche che hanno sensibilità per il problema mi pare che ci sia spazio in futuro non solo per discutere da un angolo visuale quanto mai significativo delle prospettive
Di problemi di settori strategici ai fini dell'avanzamento produttivo dello sviluppo economico ma anche per promuovere ampie convergenze che pesino positivamente nella battaglia politica rinnovamento culturale e la trasformazione del paese
Grazie al talento compare ora la parola Rino
Brevemente in modo molto schematico assumendo il concetto uno dei concetti chiave di Chiarante dall'introduzione e scusandomi per non fare riferimento a lì dibattito di stamane di stamane
Mi pare che tutti conveniamo sul fatto che il problema vero è quello di una trasformazione del pubblico non di ripristinare contro l'ideologia del neo
Liberismo privatista di ripristinare vecchie concezioni centralistiche burocratiche ma mettere molto l'accento sulla trasformazione del pubblico
Quando diciamo questo noi ci riferiamo quasi sempre o spesso ai problemi delle Autonomie e delle competenze delle professionalità
Io sono d'accordissimo con queste sottolineature
Mi domando basta no oppure una trasformazione del pubblico richiede anche un mutamento dei soggetti che fanno riferimento al pubblico e che fanno da tramite nei vari campi nelle varie iniziative nei vari processi che sono in moto una trasformazione profonda del pubblico non deve avere lo sottolineava anche la relazione ma io intendo come dire dilatare questa riflessione
Deve avere anche una trasformazione del rapporto tra i vari soggetti che intervengono della vita sociale civile e culturale e anche politica
è chiaro voi lo capite che la mia risposta è questa seconda e cioè ragiono sull'associazionismo non tanto non parlo tanto dell'associazionismo di professioni di competenze che pure ha un suo valore non ma non mi soffermo qui adesso io parlo dell'associazionismo culturale in senso lato a caratteri di massa
Quei bisogna considerare è una cosa ovvia la la brucio che in una società moderna la tendenza le società complesse cui si sono richiamati in tanti
La tendenza ad organizzare bisogni interessi io opzioni etiche anche al di fuori dei partiti e delle istituzioni è un fenomeno culturale diffuso e che tende secondo me ad essere permanente non è un fenomeno transitorio può essere transitorio questa o quella associazione ma la tipologia il senso di fondo secondo me è diffuso era e tende ad essere permanente mi pare che questo sia sotto gli occhi di tutti
Che si propone quindi il problema se stia mass se sia nato stia nascendo
O possa nascere qui difficile dirlo
Una nuova soggettività in questo campo che risponde ai bisogni di una società moderna
A bisogni non direttamente materiali a opzioni etiche a interessi che fanno parte di un territorio che sta tra il personale sociale e il civile e il pubblico quindi
Se in questo territorio si sta si stia in qualche modo prospettando nuove soggettività si badi bene che in tutte le società avanzate industrialmente questo processo in atto ma può avere due sbocchi uno la
Ciascuno pensa per sé eccetera eccetera ed è ci sono società che possono essere ampiamente studiate da questo punto di vista senza dire che questo è un fenomeno di per sé negativo si badi bene
Questo è un fenomeno io dico che ce n'è un altro
è possibile cioè che invece dalla frammentazione della separazione del puro e semplice fai da te
L'associazionismo riesca anche parlo sempre dell'associazionismo culturale intesi in senso lato riesca anche esprimere una propria soggettività sociale civile e politica
E lo può fare io non vi elenco tutti i campi perché c'è chi avete tutti davanti tendono ad estendersi tendono ad ampliarsi sempre di più non si tratta solo della cultura dello sport dello spettacolo e ma si ragiona oggi sulla scuola
La difesa della scuola pubblica la sua trasformazione pur in un rapporto senza demonizzazione con il privato non comporta anche il formarsi di un movimento formativo di massa
E di un rapporto tra scuole extra scuola
E qui noi sentiamo nella nostra esperienza tutta una serie di processi che sono già in atto
Che sono già in atto e non a caso malgrado i nostri limiti per esempio nell'organizzazione
Del movimento educativo dell'Arci ragazzi c'è ci sono segni di spinta in questa direzione
Ma Naminé vogliamo valutare un altro prendiamo tutto l'associazionismo sulla questione la salute e della prevenzione
Che noi abbiamo forse stroppo spesso considerato come qualcosa di molto particolare specifico l'Associazione per la lotta contro il cancro l'Aido adesso l'AIDS c'è scoppiata
E noi sentiamo una domanda sociale civile e culturale di prevenzione di organizzazione di lotta contro le discriminazioni che ormai si leggono quotidianamente sui giornali ma come si organizza
Come si produce da questo punto di vista e si diffonde cultura conoscenza
è il soggetto associativo che ritorna e bisogna andare oltre io vado rapidamente al termine bisogna andare oltre la concezione dell'associazionismo come il luogo del tempo libero è ormai un nuovo territorio
Che mette insieme i bisogni interessi diritti i diritti delle minoranze degli omosessuali dei carcerati di coloro che sono emarginati eccetera mette insieme questi interessi una certa concezione culturale la cultura delle solidarietà
E anche il momento del gioco dell'associazione dello stare insieme ecco è questo il tentativo da fare è una è una strada da percorrere io credo di sì sicuramente ritengo che sia anzi badate io ritengo che la spinte così forte che a volte persino partiti e i sindacati ultimamente i sindacati
Non so se avete notato al congresso della UIL la parola d'ordine sicuramente l'avete fatto il il sindacato degli dei cittadini non più dei lavoratori
Ma anche i compagni della CGIL si pongono una serie di problemi a me va benissimo questo ad una condizione che non si prego che non si pensi a nuove edizioni
Come dire di di tipo Pan sin da Calista
Questi temi questi bisogni hanno bisogno di grandi energie di grandi forze
Ben venga l'impegno del movimento sindacale o dei partiti su questo ma hanno bisogno di organizzarsi di prodursi in modo autonomo altrimenti non funzionano e secondo me non farebbero bene nemmeno a partiti e sindacati nella misura in cui pensassero di fare un'operazione di questo genere
Allora si tratta di della esistenza di una nuova soggettività
Del resto la democrazia italiana che è una forte democrazia che ha avuto dal dal dopoguerra dalla Liberazione il segno di una forte democrazia di massa fondata sui partiti di massa e sulla nascita immediata del sindacalismo primo unitario e poi purtroppo no
Poi si è ritrovato non è tempo che si ponga anche da questo punto di vista il problema di una maggiore complessità
Più corrispondente ad una società moderne quindi accanto a questi grandi soggetti partiti sindacati il movimento cooperativo
Non c'è oggi questa nuova soggettività che richiede anche uno spazio costituzionale persino la nostra Costituzione riconosce i diritti alla socia ad associarsi
Ma non si pone il problema del ruolo non poteva porselo evidentemente del ruolo e dei compiti anche nel rapporto con il pubblico di una struttura che chiamano alcuni privato sociale eccetera di questo genere
Allora qui investiremo tutto il problema della riforma istituzionale del come viene fatto discusso condotta avanti se si tratta solo di riformare le istituzioni esistenti cosa utilissima
O anche di stabilire un rapporto diverso tra le istituzioni esistenti e le realtà sociali che sono modificate nel frattempo e che si sono organizzati diversamente
Qui è l'ultima considerazione
Si colloca la difficoltà dell'associazionismo badate questa difficoltà è propria delle ACLI dell'Arci oggi e di altre associazioni tutte quelle che non si sono fermate al puro momento della frammentazione corporativa
Perché sono in difficoltà lasciate stare i limiti errori ci saranno stati di qui di là di sotto diciamo ma io credo che il punto sia questo
L'associazionismo anche e soprattutto questo tipo di associazionismo avuto una forte evoluzione è un'espansione nel momento in cui rispondeva e risponde tuttora ad una domanda sociale e civile della gente
Oggi il problema che si propone di un nuovo ruolo perché la domanda è davvero molto forte
Sul piano culturale sul piano civile persino sulla questione della salute citavo la la questione ai DS come uno degli esempi ma potrei parlare del volontariato della protezione civile e di mille altri momenti della vita Civiletti sociale
C'è il rischio di una difficoltà che apre un problema l'uno nei confronti del movimento democratico del nostro stesso partito l'altro nei confronti dello Stato
E siccome parliamo
Le in questo convegno proprio del rapporto tra il pubblico e il privato nel campo della cultura il modo come è stato proposto non c'è qui una delle chiavi di soluzione moderna e avanzata del problema
E cioè valorizzare al massimo l'associazionismo questo tipo di associazionismo senza negarne altri metterlo dentro ad una riforma dello stato della legislazione della concezione del ruolo e far sì che questo sia un elemento costante di diffusione della cultura di produzione della cultura di produzione di innovazione
Di produzione di innovazione perché la sburocratizzazione comporta anche questo che l'innovazione viene prodotta continuamente da questo rapporto anche che viene dall'organizzazione anche con momenti spontanei
E anche la questione della gestione
Chiarante da questo punto di vista faccia un'affermazione che secondo me e come dire giustissima fa applicata ci vuole molto cioè il politico istituzionale istituzione deve scegliere deve governare
E poi la gestione deve essere organizzata in un altro modo facendo spazio al massimo alla gestione all'autogestione alla creatività
Alla personalizzazione dei servizi alla romanizzazione eccetera ma allora questo è il campo indubitabile dell'associazionismo quindi produzione ma anche gestione è quello che qualcuno chiama il terzo settore
Ruffolo in particolare in questo ultimo suo libro altri c'è tutto una cultura cattolica che non richiamo ma che è degna di riflessione su questo punto riguarda il rapporto associazionismo eccetera
Senza andare a certe punte che hanno credo che questo sia un investimento di quelli che da questo convegno anche da questo convegno viene fuori come una delle chiavi di soluzione
Io credo che se non ci sarà proprio perché passiamo questo momento di difficoltà e sia chiaro che non si tratta di una difficoltà il numero degli associati cresce
La domanda di fare associazione cresce si formano sempre nuove associazioni non è questo che è in crisi è in crisi la capacità di organizzare di rispondere di avere strutture mezzi elaborazioni sufficienti per farvi fronte
Io credo che questo sia un problema che va a posto da un lato al movimento democratico al nostro partito alla sinistra dall'altra allo Stato sia una delle strade attraverso le quali sì infatti si vince probabilmente senza esagerare le prospettive si vince la battaglia che noi vogliamo appunto
Grazie seria ora la parola al professor Valentino
E svolge la relazione da lui preparato insieme a Paolo Leon
Sul tema quantità e qualità della spesa pubblica vuole informare che Paolo leone all'estero per ragioni di salute quindi abbiamo lo scopo tanto dobbiamo al professor
Forza-lavoro le relazioni
Io tenterò di sintetizzare anche dei problemi tempo
La ventata tra neoliberista in termini di spesa pubblica al di là dell'ideologia non si espresse sostanzialmente in una contrazione di quella che era la spesa pubblica in particolare il tredici
Ma soprattutto nella modificazione della composizione della pubblico all'esperienza statunitense da questo lato è estremamente interessante dove anzi si è si siamo ai elevati deficit quello che cambia semplicemente la composizione e la destinazione di questi
Se prendiamo questo come punto di riferimento e andiamo a ad analizzare la situazione italiana ed alcuni tratti erano già stati citati nella relazione introduttiva ieri dichiara la notiamo che il settore
Costruzione culture preso complessivamente ha visto ridurre in questi anni la sua quota
E se confrontiamo gli impegni di spesa nel periodo competere ottantacinque settore che assiste la maggiore contrazione della
Quindi significativa questa modificazione anche se quantitativamente
Di difficile interpretazione un po'perché non ha avuto quella intensità e quell'espansione che ha avuto lo stesso fenomeno negli Stati Uniti e questo dipende da altri no da
Fenomeni sia sociali che politici che in italiano ha fatto si è questa tipo di modificazione della composizione la spesa pubblica non ha potuto assumere le caratteristiche su tutto in altri dall'altra dipende dal fatto che quando in Italia in particolare in questi settori ci troviamo a parlare di spesa pubblica un livello così archiviato ci troviamo con dei dati quantitativi che sono poco significa già questo fatto interessante mette in evidenza quelle poi rilevanza il peso che viene attribuito a questo settore in in altri termini spesso queste cifre sono degli impegni di spesa ma che sappiamo quel fenomeno dei residui passivi in Italia
Se passiamo demanda settore spetta al la l'intera amministrazione pubblica abbiamo dei problemi duplicazioni perché spesso le spese regionali in realtà sono vengono trasferite approdi in cima con
E questo fa sì che dal punto di vista puramente quantitativo considerare il settore complessivamente cioè in termini aggregati in onda molte indicazioni
Se proviamo a vedere non solo la spesa dello Stato ma anche la spesa delle Regioni vediamo che comunque questo fenomeno si verifica anche a livello regionale se mettiamo insieme tra istruzione e cultura
Notiamo che a livello delle regioni comprese le province autonome più del cinquanta per cento spesi mi
Mozione cultura sono delle spese in formazione professionale
Sapendo come avviene la formazione professionale in alcune regioni già questo è un indicatore di quella che è la qualità poi al di là della quantità della spesa
Ma tutto sommato ritengo che non è questo l'aspetto rilevante della dei fenomeni
Anche perché
Un'analisi sugli aspetti qualitativi la spesa pubblica richiederebbero l'analisi molto disaggregate molto diverse di tipo Michele
Vorrei quindi tentare di limitare l'analisi sulla spesa pubblica nel settore culturale analizzando un aspetto particolare un comparto particolare nel settore
Ed è il settore dei beni culturali che in controtendenza con tutte le altre voci compongono le spese in ricerca istruzioni cultura è quello che nel periodo ottantatré ottantacinque vede la spesa dello Stato aumentare del settanta per cento
Ma vede aumentare sostanzialmente però trainata dai fondi speciali fondi speciali che sono il Fondo investimenti occupazione giacimenti culturali
Il primo fenomeno il primo fenomeno collegato a questa modificazione della Spesal dovuto al fatto che il peso dell'amministrazione centrale nel definire perché spesso in beni culturali diventa più forte e quindi c'è un maggiore peso dell'amministrazione centrale definire las
Il secondo aspetto che secondo me deve essere che è rilevante
Deriva dal fatto che
Questi fondi speciali erano andati sostanzialmente come tentativi di razionalizzazione della spesa pubblica
Il pensionato il Fondo investimenti occupazione è un tentativo di analizzare il rapporto mezzi fini per quanto riguarda la spesa
Il fondo giacimenti culturali aveva altri motivo di invece deciderà sostanzialmente la spesa
Quello che sta in una realtà succedendo se andiamo a nel limitandoci al all'inizio presente sul fondo investimenti occupazione che noi abbiamo da un lato
Come aspetto positivo di queste forme nuove quindi interessano assistendo più a forme nuove di erogazione della spesa che a modificazioni sostanziali comportamenti che questa formano nella spese comunque del problema presenta ancora moltissimi problemi di tipo metodologico di definizione di parametri di stabilire quali sono gli obiettivi quali sono le metodologie per analizzare comunque un effetto positivo l'ha avuto perché ha costretto le amministrazioni attivamente amministrazioni periferici periferiche dello Stato ad analizzare concepire in termini diversi la spesa cioè una spessa in termini di progetti
Analizzare quindi complessivamente gli obiettivi i mezzi per raggiungerli e cercare di ottimizzare
Io vi dico che fortunatamente ci sono ancora una serie di problemi di tipo metodologico e non permettono di questo andare avanti perché contemporaneamente si assiste a una grande carenza che potrebbe avere che invece di una forma di razionalizzazione della spesa
Verrebbe ad attribuire al Progetto di analisi economiche di questi una la possibilità di ordinare i progettisti
Cerca di di di chiarire meglio questo aspetto se noi
Andiamo a fare un'analisi per progetti e poi a livello centrale di enti l'occhiali di regioni non viene definito una strategia gli obiettivi da raggiungere
Di fatto noi chiediamo che l'ordinamento degli obiettivi viene rilasciato alla la capacità economica
L'indicatore economico del progetto stesso
Cioè facciamo passare una forma subdola delle più missioni di tipo neoliberiste che dipendono sostanzialmente dal quindi incapacità
Da parte della dell'amministrazione poi tutti del anche gli operatori visti istituzionali e diventi
Periferici
Di definire di operare in base a un bilancio del progetto cioè il problema vero dell'amministrazione a spese pubbliche Ignis in Italia e quella che si agisce in termini di un bilancio fondato il corrispondente a una logica ragionieristica negli anni dell'Ottocento
E se invece si vogliono attiva queste forme no vuole analizzare in termini di progetto c'è la necessità che in qualche modo a tutti i livelli d'amministrazioni dello Stato procederò addetti elaborare dei bilanci del progetti e cosa significhi significa che gli obiettivi deve essere definiti dagli operatori istituzionali
Su la gerarchia l'ordine degli obiettivi stessi quindi insieme degli addetti nell'ordine gli obiettivi deve essere definito degli obiettori
Sì solo dopo che questo è stato effettuato c'è quindi la possibilità poi di andare ad analizzarli alternative progettuali che permettono di raggiungere quell'obiettivo nel modo migliore
Quindi questi due aspetti sono due aspetti di responsabilità che devono essere settari
Vedo Niccolini e mi ricorda un po'il un po'il dibattito sull'effimero di alcuni anni fa
Licci si
Due aspetti differenti venivano missing all'interno del dibattito il primo aspetto non un aspetto di scelta culturale
E questa è una scelta che gli operatori istituzionali rappresentante da collettività deve tenersi per sé lui decide gli obiettivi il dibattito può essere politico quindi sull'all'interno di tipo sociale
Ma c'era un'altra Crilin ha fatto avere alla critica del Sud gli sprechi bisteccone sprechi e devo dire che l'unica cosa che però non ho visto come risposta che quello che si può far vedere e bisogna vedere che anche questi se noi confrontiamo spesi
Che gli investimenti sostenuti che tutti gli effetti economici che tre aumenti delle occupazioni aumenti diretti il fatto che la gente esce di più quindi riduzione della criminalità riduzioni quindi si è di spese private come riduzioni di rischio riduzione delle spese collettive come riduzione del necessità di sicurezza
Qui se fosse stata vista in quest'ottica credo che il dibattito su questi aspetti avrebbe assunto
Dei termini molto disse
Quindi
Da questo esempio di evidente che ci sono a due aspetti devono essere sebbene
Il pubblico ma non solo come macchine dello Stato ma anche come soprattutto come rappresentanza politica deve prendere sempre di più in mano il problema di definire gli obiettivi progettuali del suo ordine tutt'al più la strumentazione per razionalizzare crescere questa spesa pubblica deve essere quindi solo questa può essere un ancora note i problemi di tipo metodologico può essere poi sottoposta ad analisi ora se questo fosse il
Se analisi di questo tipo fossero effettuate più spesso pretendere i risultati su una serie di dibattiti in atti sarebbero compiutamente
Questo aspetto per esempio mi sembra
Importante perché già a livello parlamentare uno dei temi che ci sarà da discutere anche per l'ammontare delle sì prego composta so e il problema dei giacimenti culturali e tutto quanto quindi
Un intervento che deve essere riorganizzato
Qui si è assistito a delle forme diverse quindi assistito a uno Stato che ha
Delegato completamente al settore privato la realizzazione complessi
Cioè come se uno Stato avesse fatto deciderà un privato quale Autostrade affare quale città con le viene come realizzarla che poi tenersi coi soldi pubblici dello Stato
L'autostrada di proprietà a
Su questo aspetto però se riprendiamo con queste forme di logica di project infatti
Di razionalizzazione della spesa pubblica secondo me interessanti intervenire che suddividendo due aspetti un primo aspetto
è un problema per esempio di catalogazione che oggi in Italia manca l'inventario più della catalogazione sempre girando adesso per il sesso così discutendo su questi temi c'è un aspetto di niente
Quindi un intervento su questo settore da parte del
Dell'operatore pubblico e cosa avrebbe detto inventario di inventariato richiede trecento miliardi
Studia di alternative progettuali che definisco cento all'ammontare complessivo dovrà essere poi il partito su una serie di progetti che abbiano un minimo una logica più di progetto che da logiche di interventi così ampio
Sempre per estrarre su questo tema dei giacimenti culturali mi sembra che si sempre meno comprensibile sostenibile separare gli aspetti di fruizione di uso di nuove tecnologie di restauro come momenti separati di una frizione
Di un bene culturale
Il anche in questo caso quello che definire secondo come dicevo prima necessita di un bilancio dei progetti sarebbe regista di definire quali sono di addetti
Che si vogliono raggiungere l'ordinamento di questi obiettivi e in base a questo così da vedere qual è l'alternativa progettuale che ottimizzi è questa
La necessità di modificare profondamente quindi
Un po'ad operare del
Del pubblico in Italia
Deriva anche dal fatto che se ma anche a un'analisi di questo tipo secondo me diventa difficile
Discutere vedere che relazione deve essenzialmente su una serie di settori culturali
Tra pubblico e privato perché un'analisi di tipo progettuale mettere in evidenza che in molti di questi interventi ci sono
Per il privato spesso delle forme di redditività e quindi l'intervento del privato non può limitarsi a sponsorizzazioni ma dovrebbe essere un intervento di capitale rischio su altre dovrebbe essere forme di sponsorizzazione e così quindi
Un'analisi più complessiva di tipo progettuale permetterebbe quindi anche il collegamento di pubblico e privato di vederlo in termini diversi
Un
Al un'ultima aspetto poi concludo che è sempre un po'legato a queste modificazioni che è stato un po'richiamato da varie
Interventi precedenti
è quello che riguarda l'autonomia gestionale
Qui noi se un problema per esempio per i musei italiani che non possono mai operare completamente dovuto al fatto che la maggior parte degli elettori dei musei italiani non hanno la carica dei dirigenti per cui non hanno il potere di firma e quindi non possono nemmeno
Assumersi l'impegno di pagare la bolletta del telefono di chiedere il il lungo ritiene se quindi bisogna si gode razionalizzare rinchiusa nella spesa pubblica intervenire Tizio efficacemente
Deve essere sempre più aumentata anche la autonomia gestionale di coloro che poi questi progetti devono in realtà portatile
Del resto se
Viene effettuata un'analisi di in termini di Progetto se lo Stato procedesse a un rilancio del progetto quando fanno il bilancio del progetto un po'il Bilancio strategico qualunque azienda industriale a cliente questo richiede tutto un recupero di professionalità all'interno del settore pubblico ma è anche vero che questo avrebbe la capacità di forme di controllo non formale ma sostanziale suo ci sarebbe obiettivo
Disponibilità
Finanziarie per raggiungere quel quell'obiettivo
Forme distesa e quindi distribuzione annua della Spezia
Per raggiungere quegli obiettivi ci sarebbe la possibilità di un controllo reale non solo un un puro controllo di tipo formale che quello che oggi viene aprile richiesto alla
Dal dalla contabilità di stato al
A un dipendente pubblico in genere
Quindi
è evidente che questi due aspetti sono in parte estremamente i connesse
Perché sempre più il centro alla pur Old operatori istituzionali a qualunque livello è in grado quindi definire di stabilire in termini Progetto
Quindi e sempre più può essere la capacità la parte che di realizzazione di questo progetto che può delicati perché sempre più a la il potere di controllo sulla realizzazione del progetto complesso
Io chiuderei su questo
Ripetendo che questo però mi sembra un aspetto rilevante in particolare in questa
In questo periodo che si va ad aprile per l'uso sostanzialmente di queste somme a disposizione nella finanziaria in fondo globale perché il rischio quadra può essere quello che in una battaglia vinta sui giacimenti culturali settori non sia in grado di erogare le stesse creare grossi problemi perché le aspettative e la capacità progettuale che comunque questo è stato l'effetto positivo di queste leggi sui fondi speciali hanno creato è stato notevole
Questo proprio l'ultimo dato subito potete pensare che dall'ottantatré all'ottantacinque i progetti presentati dai Beni culturali prigioni ministeri
Alla per il finanziamento sono passati da meno di duecento miliardi a più di mille duecento miliardi di richieste di finanziamenti
Quindi sono grandi attese c'è una professionalità che comincia a muoversi ci sono grandi problemi dicevo il tipo metrologia e bisogna affrontare ma bisognerà sempre più tentare di pensare in termini per la spesa pubblica di Bilancio per progetti altrimenti il rischio meno conservativo di di della ventata neoliberista
Che possa in qualche modo stravolgere la definizione di obiettivi è sempre maggiore
Particolare ottobre soltanto due strade Rosa Paolo
Ora la parola Giuseppe Vacca dopo di lui parleranno
La tesi su cui vorrei svolgere alcune considerazioni credo in sintonia con l'andamento che questo convegno ha avuto finora e che la coppia concettuale pubblico privato
Non può essere equiparata a quella Stato mercato
La tesi è ovvia e banale e scontata ma sta di fatto
Che ancora di recente quando si attaccano i difetti veri o presunti del settore pubblico
è avvenuto di recente per esempio a proposito della scuola
Se ne attacca per esempio l'inefficacia inefficienza o la mancanza di pluralismo è il caso dell'informazione
Di solito si propone come terapia e quando dico di solito sto riferendomi esattamente all'incidenza che l'offensiva
Gli indirizzi politici e ideologici neo conservatori hanno avuto in questo decennio
Si propone come terapia terapia la formula meno Stato più mercato
Ora io non intendo criticare soltanto quell'equazione pubblico-privato uguale Stato mercato per il suo carattere ideologico cioè in quanto stravolgimento della realtà
Tra l'altro il sacco inciso con lo sviluppo della democrazia contemporanea almeno in misura che l'estensione dei compiti dello Stato è stato un obiettivo delle sinistre del movimento operaio
è stata una leva per redistribuire in maniera meno diseguale risorse e valori
Per fare avanzare processi innovativi e altri si pensi per esempio al limitazione del diritto di proprietà nella Costituzione italiana
Per ragioni sociali
Anzi da questa angolazione forse si coglie meglio il senso di classe credo vada usato proprio seccamente questo termine nella offensiva neo conservatrice e della sua formula di legittimazione la formuletta appunto
Meno Stato più mercato
Ma su un piano diciamo così oggettivo e quando dico oggettivo in questo caso voglio dire nell'ottica dello sviluppo mondiale e non solo nazionale
Che cosa ha significato veramente quella coincidenza quella equazione pubblico privato Stato mercato
Che certamente ha caratterizzato una fase lunga dello sviluppo contemporaneo
Mi esprimo in maniera estremamente abbreviata e quindi schematica credo che abbia significato una certa divisione del lavoro
Fra lo Stato nazionale e il mercato nazionale e internazionale sempre in una certa misura inseparabili e comunicanti fra loro
In funzione dello sviluppo economico nazionale
Va tenuto presente che lo sfondo anche rispetto ai sistemi nazionali a maggiore espansione del settore pubblico delle funzioni dello Stato però ha continuato ad essere un sistema mondiale definibile in temi tout-court di mercato ipermercato
E perché sottolineo questo
Perché
Si fa più chiaro come
E quali siano i contenuti di un tema che di una formula tendente alla legittimazione ideologica quale quella dell'equazione di cui qui stiamo parlando
E allora su questo sfondo
Questa divisione del lavoro fra Stato nazionale mercato nazionale internazionale in funzione dello sviluppo economico nazionale per particolarmente esibite rilevabile
Se guardiamo a quali sono le funzioni principali che per esempio lo Stato interventista a assolto anche qui sono molto schematico e sommario
Se pensiamo ai processi a cui faccio riferimento ma mi perdonate data la sede e la brevità del tempo beh la prima è stata sicuramente quella funzione
Dello Stato nazionale dell'intervento dello Stato quella di portare a pieno sviluppo
Le risorse di un mercato nazionale determinato
Pensiamo a che cosa è stato il protezionismo nello sviluppo nel decollo dello sviluppo capitalistico in Italia oppure sempre guardando all'Italia
Che cosa è significa qual è il significato della diciamo delle funzioni dello Stato nel predisporre le infrastrutture dello sviluppo
Dei servizi ma non solo dei servizi nell'assumere l'approvazione la promozione della ricerca e della formazione nell'assumere sullo sviluppo dell'industria di base
E quindi diciamo portare a pieno sviluppo portare attorno le risorse di un mercato nazionale termina qui di determina
Dall'altro creare un mercato laddove non c'era e laddove non potevano crearli privati
E questo è particolarmente visibile in epoca più recente in settori più vicini a quelli dei quali ci occupiamo qui
In questi giorni per esempio nel campo nei campi dell'industria culturale della radiofonia
Per la televisione
Dell'industria discografica
Se allora inseriamo gli sviluppi nazionali
Nello sviluppo mondiale
L'equazione fra pubblico privato è stato mercato ci appare un fenomeno correlato alle diseguaglianze e alle differenziazioni nazionali dello sviluppo capitalistico
Stante la presenza e la funzione originaria degli Stati nazionali nella formazione del sistema dell'economia mondiale
E su questo scenario come valutare l'intervento dello Stato esso è stato ed è maggiore o minore
Secondo i tempi dello sviluppo nazionale Paesi arrivati prima Paesi arrivati dopo
Secondo la distanza delle economie nazionali dai centri
Dell'economia mondo
Sviluppo periferico sviluppo dipendenza dipendenti
E anche qui possiamo fare riferimento a temi classici dello Sviluppo Italia via prussiana protezionismo ancora una volta
E poi l'intervento dello Stato
è stato ed è mirato su settori diversi secondo la funzione internazionale diversa del Paese in cui esso si sviluppa anche qui reperita faccio un esempio solo
Pensate a che cosa è l'intervento dello Stato negli Stati Uniti d'America dove si concentra prevalentemente attraverso l'egemonia la legge monismo del complesso militare industriale esattamente in rapporto a quella che la funzione internazionale del Paese
Sulla base di queste premesse allora
Come valutare effettivamente il mix la combinazione di pubblico e privato
Realizzata storicamente dalle diverse combinazioni di Stato e mercato
Ovviamente non in termini di principio perché tra l'altro
Non non troverebbero alcun riscontro e alcuna verifica empirica per esempio chi volesse sostenere persino banale
Che il privato è più efficiente del pubblico verrebbe tranquillamente smentito dalla diciamo acribia di un'analisi differenziata che dimostrasse come non è vero in assoluto né per il pubblico né per il privato
E quindi come valutare allora
Questo mix esattamente secondo che abbia promosso e promuova più o meno sviluppo nazionale e quale tipo di sviluppo nazionale
Venendo ai settori che più strettamente ci riguardano che più da vicino ci riguardano in questo seminario in questo convegno
Cioè scuola ricerca università informazioni industria culturale
Storicamente sono settori rispetto ai quali non possiamo parlare di un modello europeo
Di combinazioni di pubblico e privato e di Stato e Mercato
Che nera lunga durata nella storia d'Europa trova spiegazione nel ruolo specifico nella particolarità che la funzione e il ruolo la storia degli Stati nazione in euro
Per ragioni di azioni che per ragioni diciamo
Connesse alle loro dimensioni
Esattamente il differimento a questo dato che lo sviluppo europeo si caratterizzato in questi settori soprattutto e quasi dappertutto in termini sostanzialmente analoghi
Per lo sviluppo di sistemi misti
Cioè caratterizzati dalla dominanza del settore pubblico
Dalla centralità del servizio pubblico
E perché
Perché questi quelli che prima ho richiamato quelli di settori dei quali qui specificamente ci occupiamo sono settori connessi alla legittimazione
Cioè apparati della riproduzione dell'egemonia
Che hanno un carattere strategico hanno avuto ed hanno un carattere strategico per le classi dominanti nazionali ai fini del controllo
Di settori di campi in cui la produzione di merci come si dice anche produzione di senso
Ma anche
Sono modelli la cui motivazione è stata effettivamente
La loro capacità di produrre attraverso questo mix questo equilibrio di pubblico e privato che si esprimeva
Attraverso del determinata combinazione di Stato e mercato
Di assegnare maggiori risorse al settore pubblico per poter produrre per promuovere uno sviluppo nazionale maggiore equità e più equilibrato
Io credo che questo è lo scenario più molto schematicamente tratteggiato un elemento indispensabile e preliminare di richiamo per valutare il carattere e le peculiarità delle trasformazioni che intervengono soprattutto negli ultimi dieci quindici anni
Continuo a stare sul Tirreno di dei settori
Perché qui analizziamo
L'elemento fondamentale di mutamento è esattamente il mutare dei processi di internazionalizzazione
Che cosa vuol dire
Rispetto allo schema di riferimento che ho adoperato del nostro del resto viene fondamentalmente dai teorici economia mondo
Quello che cambia è che i processi di internazionalizzazione non hanno più bisogno o hanno sempre meno bisogno di essere immediati
Nella loro diffusione diseguale differenziata
A livello nazionale regionale
Dalle economie degli Stati nazionali detto con un'altra formula l'elemento politico sul quale richiamare l'attenzione
Ai nostri fini e
Dei mutamenti che intervengono negli ultimi dieci quindici anni
La crisi della funzione tradizionale ruolo della relativa autonomia dell'assetto tradizionale delle economiche nazionali
E gli esempi sono molto dei denti molto evidenti particolare nel nel nostro Paese per ragioni storiche del resto notte che non sto qui a richiamare ne faccio solo due e il paese nel quale si rompe prima in Europa il modello
Radio televisivo caratterizzato dal sistema misto
E qui al di là diciamo della maggiore o minore protervia delle classi dominanti delle classi dirigenti per leggere il processo sullo sfondo quale ne quali ne sono le dinamiche motrici forti il fatto che con lo sviluppo di una rete integrata a livello mondiale di un sistema
Informativo mondiale sempre più integrato e sempre più diseguale e sempre più centrato sul controllo l'inno politico della produzione dell'accumulazione della distribuzione di informazione
E in un sistema che cresce si differenzia
Fino a di venire un sistema multi reti a livello mondiale questo è soprattutto vero nella prospettiva da tv da satellite ma in Italia è pieno ancora prima attraverso una deregulation selvaggia che abbiamo vissuto ebbe
Diciamo anche prima il sistema misto italiano
Caratterizzato dalla centralità del servizio pubblico radiotelevisivo era parte di un sistema informativo mondiale dominato dai paradigmi del mercato
Solo che l'esser parte era fortemente mediato dalla relativa autonomia del ruolo dello Stato del pubblico
Questo elemento si rompe così riduce fortissimamente e le ragioni sono anche strutturali stanno nei rapporti di forza a livello economico cioè nel fatto che è per alimentare un sistema multimediale e be e non può che avere un ruolo egemonico protagonisti con la maggiore industria culturale nazionale lavori in internazionale che quella americana che ha una situazione di assoluto predominio
Dei rapporti fra mercato americano e mercato cordiale e faccio ancora un riferimento
A un processo analogo che si viene intensificando sul settore della polarizzazione del cervello mondiale del villaggio delle risorse della ricerca faccio riferimento in particolare al riservatissimo protocollo di intesa per l'adesione dell'Italia al Progetto S diari dove è previsto appositamente la creazione di un ente implementa di implementazione
Infra nazionale che non è poi in realtà obbedisce alla potenza imperiale il quale ha carta bianca
Per perseguire i processi di implementazione senza passare per le mediazioni proprio de di un ordinamento giuridico nazionale nella sua relativa autonomia
E sullo sfondo di questi processi che si determina una crescente crisi di risorse
Ed anche
Una
Crescente crisi di consenso per il vecchio mix la vecchia equilibrio che combinazioni di pubblico e privato
Sì è entrata sulla dominanza del pubblico
Anche qui basti pensare all'Italia degli anni Settanta cosa diventa
Di specifico
Il declino delle partecipazioni statali del sistema dei trasporti
Il mutamento del sistema informativo
La ventata che diciamo
Si riversa sul sistema formativo sulla scuola sull'università sulla ricerca ne hanno parlato anche
In questo contesto si scrive l'offensiva ideologica neo conservatrice con la formula meno Stato più mercato
Avanzando la pretesa che essa sola possa voler dire maggiore produttività
Che maggiore produttività
Nei nei processi formativi per esempio milizie degli apparati che ad essi presiedono debba sinistrorsa significare sviluppo debba significare sviluppo degli elementi di mercato e con una nuova legittimazione che per esempio rimanere ai percorsi formativi al al sistema formativo è
Si propone come diciamo i caratteri individualistico contro
Quella
Diciamo di carattere soli solidaristico più tradizionale
Come valutare
Queste posizioni cioè sul filo del ragionamento svolto fin qui cosa vuol dire
Meno Stato più mercato nel quadro attuale innanzitutto dei vincoli delle interdipendenza internazionali e dei processi di internazionalizzazione
Letti alla luce del criterio che prima ho richiamato
Rozzamente vuol dire più risorse ai privati e meno risorse al pubblico
Vuol dire maggiore dipendenza in termini economici
Dell'economia nazionale
Dei nuclei più forti dell'economia internazionale
Dal punto di vista degli indirizzi economici anche questo è stato ricordare vuol dire sostanzialmente spontaneismo tra virgolette
Quasi sempre mediato o doppiamente mediato sul piano ideologico della legittimazione da una visione del
Processo generale del passaggio diciamo così al postindustriale
In termini di determinismo tecnologico cioè il soggetto il protagonista dell'innovazione dette due passaggi della tecnologia vuol dire dicevo spontaneismo economico e subordinazione a quella che è stata
La modernizzazione a direzione reaganiana per parlare
Dell'ultimo degli anni ottanta
In termini sociali vuol dire una ridistribuzione molto più elitaria delle risorse
Ed un altro tweet gratificazioni sociali più diseguale più verticale
In termini politici e questo è il dato che più particolarmente mi interessa ai fini della conclusione cui voglio arrivare
Si tratta di un indirizzo
Politico complessivamente non nazionale o addirittura anzi nazionale
Prima di concludere vorrei rilevare tuttavia il paradosso che questo modo di rilanciare in termini neoconservatori
E di attacco al welfare l'equazione pubblico-privato uguale Stato mercato usando entrambe
Le coppie concettuali in senso positivo a favore esattamente deprivato del mercato contro il pubblico statuale
E che se
La formula più mercato dal punto di vista della sua legittimazione può significare razionalità economica vs spreco pubblico burocratismo Tiraspol deresponsabilizzazione
Per esempio sempre nel campo dei processi formativi evidente
La il il carattere paradossale chissà se si vuole la sua contraddittorietà
Perché se realmente
Di fronte ai fenomeni anche di crisi oltre che di decadenza del vecchio equilibrio pubblico-privato
Il cavallo che si vuol cavalcare la bandiera che si vuol innalzare e quella della razionalità economica
E allora il problema non può essere solo quello non può essere quello dell'accrescimento dell'area di mercato
Bensì della penetrazione
Della logica costi-benefici nell'insieme degli apparati
E se è così
Non può che essere oggetto di un programma politico
E non può che essere obiettivo perseguibile secondo finalità stabilite dalla collettività cioè politicamente
Grazie
Perché anche in questo caso si tratterebbe di perseguire questa logica per via politica estendendo l'ambito di intervento delle funzioni del politico cioè in base a obiettivi e valori stabiliti in maniera normativa cioè che cosa voglio dire l'apparato sanità e il carattere
Come devo dire stravolgente nella formula sta esattamente nel presentare quello che è un problema di nuova regolazione come un problema di ben regolazione
E allora posso realmente concludere e super lusso di carattere politico
Qual è il senso di questo ragionamento in realtà estremamente abbreviato tutto sommato in termini di critica dell'ideologia più che di analisi
Diretta dei processi e degli indirizzi politici
Il senso è che quale debba essere il mix ottimale di pubblico e privato
Si decide in rapporto al ruolo che si ritiene il Paese determinato possano debba svolgere nello sviluppo internazionale e nel concerto mondiale nelle nazioni l'ottica non può che essere quella dell'autonomia e dello sviluppo equilibrato del Paese in questione quindi della valorizzazione di tutte le sue ricco risorse
Sul piano ideale politico questi obiettivi presuppongono opzioni che non procedano dalla presunta alternativa fra Stato e mercato quasi fosse una questione di principio
Ma dalla combinazioni dall'equilibrio che si vuole perseguire fra l'elemento nazionale e l'elemento internazionale venuti
Grazie a Beppe Vacca
Lavoro andate l'ultimo intervento del di lui
Io parole alimenta
L'intervento di Gianni Borgna no forse precisamente a quello di Walter Veltroni era fatta stamattina ma è un problema vero asset e mi sento colpevole
Credo che il mio intervento sarà iniziato e avverto da un certo patriottismo da specializzazione perché parlano di problemi di televisione di via audio visuale quindi purtroppo avrà questo vizio
Nello stesso tempo credo che magari andrà ripetuta forse qualche cosa offrire qualche cosa ormai chiara diretta in queste occasioni similari ma che comunque va detto cioè e probabilmente non ci rendiamo conto bene perché sprigionata nel nostro quotidiano però stiamo vivendo una rivoluzione totale che simile promette un maggiore a quella Guttenberg garante l'invenzione della stampa cioè la nostra vita quotidiana completamente cambiata siamo immersi in un incessante bagno visivo
Ogni giorno siamo al centro di migliaia di messaggi iconografici di immagine e sono che
Soprattutto tutti gli spazi e le giornate comunicative del cittadino italiano e dire soprattutto dei bambini e dei ragazzi e in questo senso credo che sia rilevante parlare di questo così come è stato rilevante parlarne sotto il profilo della scuola della scuola di tutti del dalla grande importanza dell'istruzione della formazione del bambino del ragazzo importante parlare di televisione perché come voi sapete tutti i bambini stanno in media quattro ore al giorno a casa davanti al televisore quindi stanno davanti al televisore più tempo di quello che dedicata alla scuola di mattina
Ho questi spazi sono riempiti da questa cultura che è diventata tutto così irreale così diffuso così capillare e così di massa è un patrimonio di immagini di figure e di suoni che tutti i giorni che quotidianamente
Propone certi modelli di vita certi modelli di comportamento a scapito dica e chiaro che questi feromoni probabilmente si accentueranno adesso con l'introduzione presto con l'introduzione del satellite con le videocassette eccetera eccetera sono tutte cose che sapete tutti l'applicazione di queste nuove tecnologie nell'audio visuale ha provocato in tutti i Paesi se ne sono occupati profondi mutamenti culturali e tutti i paesi hanno molti paesi hanno cercato di affrontare questi problemi critici
Della politica delle comunicazioni
Perché o comunque l'esigenza di progettazione e di programmazione per le ragioni che ho detto prima per l'importanza ognuno si è fatta sempre più pressante
è chiaro che bisogna
Rifuggire da tutte quelle schematizzazione che vedono nelle caratteristiche di massa dell'informazione un elemento o un dato diverse negativo
Nello stesso tempo però dovremo stare attenti a a non assumere questo progresso meccanicamente e a criticamente
Perché per esempio già in Italia lo sviluppo verso certi lezioni e non altre
Contiene già forti elementi lo sviluppo delle televisioni contiene già forti elementi di di con di conservazione edile tipo stilizzazione l'ideale è socia
Nei delicatissimi meccanismi di formazione delle conoscenze quindi delle conoscenze il ruolo e la funzione di questa cultura di massa così presente quotidianamente nella vita delle persone per non è più neutro come si poteva pensare a qualche tempo fa
E questo enorme gigantesco flusso segmentato e continuo nella vita quotidiana della gente
Già in Italia possiamo constatare credo che noi che già non corrisponde più ai bisogni reali delle persone
E possiamo anche aggiungere che questo flusso influenze da sempre di più a tempi lunghi la mentalità il gusto il costume i comportamenti gli ordini gli orientamenti terranno invece ideologiche quindi le scelte politiche quindi i rapporti sociali e di i valori proprio di tutti quelli che ricevono questi messa
Voi sapete bene che in Italia per esempio i problemi dei rapporti tra cinema e televisione sono nel caos più completo la situazione di crisi delle attività di produzione audio visuale italiana riconosciuta da tutti
Le tre vedi del servizio pubblico che tutte le emittenti private di monopolio russo ormai invasi da una valanga di film e telefilm soprattutto nordamericane quasi sempre stranieri
E si va profilando una colonizzazione sempre più marcata nel nostro mercato audio visuale ci sono tante strutture produttive addizionali questi settori che reperiscono che affondano definitivamente
Ci sono grandi problemi di potenziarne l'attività di specializzazioni che invece vengono mortificate quotidianamente quotidianamente disperse
Sì Presidente rinviamo un momento di però verticale dell'attività produttiva audio visuale Italia
Dall'altra parte da un punto di vista anche da un punto di vista del pubblico possiamo possiamo constatare che tutto questo insieme che si va caratterizzato nel senso che ho cercato di descrivere prima
Ci fa oggi ci suggerisce a a capire che da una parte il consumismo sta trasformando i bisogni più elementari dei cittadini in questo caso salute scuola trasporti eccetera immerge sempre più costoso
Dall'altra contemporaneamente le programmazioni pubblicitarie
Che ormai caratterizzano tutti gli spettacoli di tutte le proiezioni di film stanno trasformando il tempo libero
E che dovrebbe essere libero lo sbarco libera fantasia di me la creatività dello spettatore il momento merceologico che consumistico anche qui
Il grande successo che in questi mesi di di di questi spettacoli televisivi sta costringendo sette quindi un agente a vivere fra casa e lavoro
Diminuiscono sempre di più le occasioni di incontri culturale diciamo e di partecipazione la gente subisce sempre di più nel chiuso delle case bombardamento pubblicitario niente di grave dicevo prima lo spettatore intelligente a consumatori e conformista
L'industria nordamericana direi che sta ancora muovendo proprio dall'interno tutte le nostre strutture non soltanto produttive distributive infrastrutture psico sociali
E perché stava occupando tutti gli spazi di attenzione di programmazione Domenici i poteri nordamericani stanno invadendo tutti gli spazi comunicativi degli spettatori
Europei e italiani sopra tutto
Debba di in questo patrocinata aggiunge le sopra nazionale come si dice stanno continuando a breve per impadronirsi di tutto il nostro ambito autobus
Impadronirsi dell'informazione totale impadronirsi dell'ippodromo eccetera coscienza ideologica dei cittadini
Forse qualcuno qualche anno fa ha parlato di uccide culturale comunque la parola forse può essere eccessiva comunque rimane una segnalazione molto giusto nel senso che la nostra cultura audio visuale oggi in Italia sta correndo il rischio di cessare perse
Poi io ricordarne soltanto un esempio che forse a né ci può aiutare a capire se in Italia nei giornali italiani contestato italiane pubblicasse dopo i lettori italiani che comprano il giornale in edicola ogni mattina soltanto articoli tradotti dall'inglese e pezzi scritti in Nordamerica e tradotti in italiano
E se uscissero con testate italiane traduzione italiana se uscissero soltanto questi giornali con queste caratteristiche tutti noi ci scandalizzerei molto tutti noi proteste Remo in realtà degli audio visuale questo già succede
E la nostra risposta di fronte a questa aberrazione totale non è così pronta come sarebbe se si trattasse di giornata
Quindi ripeto in questo quadro in questa situazione occorrerebbero interventi immediati occorrerebbero investimenti progetti programmazione riforme provvedimenti legislativi ovviamente atti soprattutto a garantire la sopravvivenza della nostra attività audio
Audio visuale e a salvaguardare la presenza delle reti televisive nei canali televisivi e anche nel circuito delle sale cinematografiche
Dello spettacolo italiano ha cercato anche di restituirgli quella competitività internazionale che fino a pochi anni fa il nostro cinema ha ha avuto
Invece purtroppo i problemi della sopravvivenza della nostra attività sono stati sottovalutati o non sono stati affrontati per vie l'attuazione della riforma per la RAI TV la nuova legge del cinema la regolamentazione delle televisioni private l'approntamento di collegamento corretto fra va del tra competenze dei vari ministeri e in Italia purtroppo si dividono
Per questo settore se ne deve occupare il ministero delle Poste e Telecomunicazioni per la televisione ministero Turismo e Spettacolo per il cinema
Ministero delle partecipazioni partecipazioni statali per l'Ente gestione cinema che dipende dall'IRI un collegamento di competenze fra questi ministeri non si è verificato non si verificano collegamenti per la messa a punto dei progetti di legge
E i vari ministeri continuano a lavorare a proporre ognuno per conto suo
A parte il fatto che poi ci sono i soliti formalismi i soliti bizantinismi del diritto che paralizzare però le forze politiche poi alla faccia di una governabilità sempre più dichiarata è sempre più inutile
E inefficiente
Dobbiamo dire questo purtroppo fare questa constatazione oggi dieci anni dopo dalla sentenza della Corte costituzionale mille novecentosettantasei ha liberalizzato il settore delle televisioni private
L'emittenza privata
Conteneva all'inizio quand'è nata invece una potenziale patrimonio dico di originalità fra virgolette periferie e cioè di culture locali e regionali decentrate e in quanto tali capaci di corrompere proprio la pesante centralità burocratica romana della televisione di Stato
Quello che Chiarante della relazione introduttiva ad ha definito il centralismo centralismo burocratico si adatta bene alla televisione le televisioni private al loro sorgere potevano costituire un ammutinamento è una realizzazione nella televisione proprio del principio del pluralismo
Pluralismo dell'informazione e nello spettacolo
Le tv locali avrebbero potuto stimolare mostrare tutti i valori del Paese reale
Di quello umano dialettale di quell'Italia emarginata e periferica che non aveva non trovava più spazi che non era più voce voluto nella televisione centralistica burocratica Roma è quella giusta
Le televisioni private avrebbero potuto sperimentare nuovi rapporti con i protagonisti della democrazia reale
Con i protagonisti delle forme sociali o organizzate di parliamo dei comitati dei genitori delle scuole dei comitati di quartiere dei comitati
Dei consigli di fabbrica i consigli di istituto di associazioni culturali tutti questi grande
Enorme potenziale di fantasia di creatività e anche di esposizione di problemi che è stato completamente distrutto invece dall'avvento del monopolio Berlusconi nelle televisioni private
Perché le televisioni locali automaticamente si sarebbero indirizzate proprio a queste forze le avrebbero automaticamente per ragioni di mercato e di programmazione potenziale
E quindi ci sarebbero stati in molti esempi di inchieste di di cronaca spettacoli regionali ci sarebbero dedicate come hanno tentato di fare anche alla salvaguardia naturale del valore enorme per esempio del dialetto
Che le televisioni nazionali burocratica centrate invece trascurano sempre di più
E ci sarebbe stato un rapporto sempre più stretto diciamo dialettico ma comunque di contatto fra creatori fabbricatori del messaggio e dell'informazione e consumatori dell'informazione
Invece le di delle tv private nel vuoto
Detti sedativo con l'assalto sempre più potente pressante degli oligopoli che stanno diventando un monopolio tv
Di Berlusconi sono diventate come tutti voi potete constatare tutti i giorni dei semplici meccanici terminali di un sistema nazionale accentrato di punti di sola distribuzione di prodotti stranieri esattamente come la RAI TV
Adesso credo e io forse sto consumando troppo del tempo ma hanno concesso salto dei pezzi percorrere direi che il monopolio della della televisione di Stato da una parte e quello di Berlusconi dall'altro nel settore delle private costituiscono un esempio un esempio palese
Una incarnazione di quello che chiaramente ha segnalato all'inizio della della della relazione Fiore il grande pericolo che il centralismo burocratico di Stato
Non si ha fronteggiato da energie private reali ma sia ma ma ma invece abbiamo attuato come l'altra faccia della medaglia una privatizzazione selvaggia dove poi monopolista invece che essere di Stato diventa un privato e quando il privato è nocciole una specie di geometra di geometra selvaggio come come Berlusconi che è amico personale del presidente del consiglio i danni sono
Sono assolutamente fatta
Io io credo che
Cioè il
In questo quadro lo scopo e l'obiettivo dovrebbe essere quello di questi anche sul problema pubblico privato quello di cercare di proteggere e potenzia a parte il fatto poi scusate una piccola parentesi che il no e il nostro è sempre un Paese dove ancora esiste a parte il monopolio il monopolio statale della televisione di Stato e tutti i controlli burocratici un Paese dove ancora esiste la censura preventiva lascio qui i suoi film
è uno dei pochi qui e poi parlano di modernizzazione ancora siamo alla alla fase medievale e il PIL ma deve essere sottoposto a una Commissione di censura ministeriale
Cioè il ministero Turismo e Spettacolo può impedire l'uscita dei film in Italia cosa che veramente no no non ha più assolutamente nessun senso non parliamo delle protezioni per i minori di diciotto anni quello c'è un altro problema
Ma i cittadini italiani adulti che fanno il servizio militare che devono morire per la parte che si possono sposare che possono firmare tutti i contratti non sarebbero capaci di scegliere quale prima andare a vedere quale no
E quindi è un problema esiste ancora nel codice penale italiano come voi sapete bene esistono ancora degli articoli che permettono ai giudici a a quei pochi speriamo giudice oscurantisti
Di impedire di sequestrare e impedire la circolazione dei film perché c'è ancora il reato di vilipendio alla religione il reato di vilipendio alla bandiera che sembra una farsa
Pensare al vilipendio il vilipendio alle istituzioni vilipendio a capi di Stato esteri realmente tutta una serie di enti alla nazione vilipendio alla sì ho nel nostra quindi beh è un elenco di strozzate scusate se Sedico si adopera un linguaggio che non è notte non è corretto in questa sede ma è proprio una vergogna questo è è il è il quadro quindi credo che sia uno sforzo difficile comunque da fare è quello di proteggere potenziare
Il carattere pluralistico della tomba ad aggiungo ancora che la cosiddetta libertà di espressione degli autori cinematografici degli operatori audio visuali
Non è un concetto astratto
Perché non esiste da sole non è che l'autore e il regista lo scrittore hanno la musa che si siede sul suo bracciolo che li ispira e loro sono liberi di mandare i loro messaggi dappertutto nel mondo questa è una concezione tardo romantica del nostro lavoro che è sbagliato
La nostra libertà di espressione di e di comunicazione nasce rigorosamente soltanto dalla libertà del cittadino
E lui titolare del diritto del cittadino di ricevere tutti i messaggi e tutte le informazioni possibili
E il diritto del cittadino a esseri più compiutamente informato che fa nascere il diritto della dell'operatore culturale a a esprimersi
Quindi
Dico come abbiamo visto in Italia oggi meccanismi industriali di questo monopolio privato della comunicazione televisiva
Stanno abbassando impoverendo il livello della domanda del pubblico e stanno determinando valori bisogni e consumi completamente appiattiti
Sostando Arché vengono imposti dall'alto perché lo spettatore televisivo non può mai contrastare con le sue scelte può soltanto subire oggi bisognerebbe sforzarci difendere di più la libertà pluralistica della domanda nazionale dalle imprese sovranazionali
Che sono tutte tese e lo saranno sempre di più a sottomettere come dicevo prima non soltanto le condizioni materiali della creazione cioè cioè lavoro utile lavoro nostro italiano ma a distruggere lo stesso spirito della creazione nazionale di un Paese
Anche perché poi è oggi possiamo possiamo constatare che la cultura diciamo del movimento operaio per capirci ma soprattutto di milioni di cittadini non è più presente
Né in televisione né della televisione pubblica de nelle televisioni private
Anche nei programmi diversi dai telegiornali e purtroppo non ci abbiamo
Credo anche nel nostro partito qualche dirigente che vede soltanto i telegiornali perché giustamente ci altro lavoro però soprattutto nei programmi diversi dai telegiornali la cultura del Paese reale di milioni di cittadini di milioni di lavoratori non ha più spazi mai più non ha più voce né volto
Le i pochi però e Totti programmi si registrano tutti vengono controllati corretti i pochi programmi indiretta delle televisioni sono affidati apre a presentatori omogenei a questo sistema e quindi la gente normale non appare più in televisione
E quindi il queste tv emarginano ed escludono tutto il paese reale tutta la periferia come dicevo prima tutti milioni di di cittadini
Credo che
Adesso scusate faccio una piccola pausa per saltare un po'perché se no intervento diventa troppo lungo anzi salto appropriatamente tutto il finale
Perché Volponi mi non mi non mi ha fatto cenno di tagliare perché perché è un amico
Volevo dire che in questo quadro credo che noi almeno come associazione cinema democratico Anna che eccetera
Che abbiamo impostato una vertenza cultura proprio su questi temi problemi ci rivolgiamo ancora una volta e sottolineo ancora al Partito comunista perché se è possibile cerchi di
In in non dico di
Di di di aiutarci come ha sempre fatto in queste battaglie della libertà
Ma addirittura di assumere Luini in prima persona
Il peso così grave è così importante di una vertenza informazione che è un problema rigoroso ormai di indebiti formazione degli audio visuale che è un problema dico come dicono ormai tutti di democrazia reale
Nel nostro Paese
Quindi noi chiediamo delle iniziative di massa chiediamo che anche all'interno dello stesso partito comunista probabilmente si possa verificare qualche collegamento un po'più stretto fra il dipartimento stampa e propaganda che si occupa di televisione dipartimento che si occupa di cultura quando tutti quanti ormai non vediamo più la differenza
Uno operatore culturale come sono io e tanti altri che lavora in cinema e in televisione dovrebbe anche capire in quale stanza bussare al Partito Comunista per parlare di questi problemi che sono comuni che sono cultura in televisione che ormai sono diventati
La stessa cosa vi ringrazio per l'attenzione
Che ringraziamo lavori informo che Paolo Volponi ecco vedi danni perché popoli attenta arresta
No no da le Havre tagliata Louis chiavetta aveva già tagliato dalle pallottoliere Livia Turco che erano iscritti a parlare ci hanno comunicato che rinunzia no noi ci auguriamo che ove voglia non ci siano i testi per gli atti perché questo pensa che sia possibile almeno mi auguro che sia possibile
Quindi devo avere ringraziato tutti i tenaci che ci hanno seguita fino in fondo prego Giuseppe Chiarante difendere la parola per concludere i nostri lavori
Io credo di poter concludere
Abbastanza brevemente non solo per restare dentro i termini di tempo che ci eravamo proposti
Quindi chiudere entro le diciannove
Ma anche perché le relazioni e gli interventi che abbiamo avuto nel corso di queste due giornate
Hanno mi pare confermato la scelta di fondo che
Era indicata nella relazione introduttiva
E hanno invece molto arricchito arricchito le cose che io avevo detto questo arricchimento mi pare faccia parte del
Dell'acquisizione complessiva di questo nostro convegno
Naturalmente è venuto a dalle da alcuni interventi anche la sollecitazione ad approfondire maggiormente
Le proposte attraverso le quali procedere
Sviluppare la lotta per quella riforma del pubblico per quella riforma delle dell'organizzazione della qualità dei contenuti dell'intervento pubblico
Che da tutti è stata sottolineata come necessaria
Se si vuole efficacemente contestare sia sul terreno ideologico sia sul terreno della pratica politica all'offensiva delle forze neo conservatrice e questo è un impegno che Nouiri non solo ci assumiamo ma al quale stiamo concretamente lavorando anche in rapporto alle considerazioni che faceva proprio da ultimo Nanni Loy
Io voglio ricordare proprio all'inizio di queste conclusioni che tra Preve alla metà di marzo ci sarà la conferenza del partito sui problemi dell'informazione
Alla quale sta lavorando la sezione informazione e propaganda in la commissione informazione propaganda di cui sono qui presenti del resto io
Massimi responsabili compagno D'Alema il compagno Walter Veltroni
E in collaborazione stretta vogliamo così vogliamo fare insomma con la come nostra commissione comma con la commissione culturale perché è evidente il rapporto
Ormai siamo non solo stretto ma tale da creare un nesso inestricabile tra i problemi che riguardano la cultura intesa in senso pieno e il campo dell'informazione anzi il ruolo crescente che l'informazione a nell'ambito della vita culturale
E stiamo lavorando su un altro campo sul quale pure sono venute delle sollecitazioni a una maggiore in particolare da Visco sollecitazione a una maggiore precisazione di alcuni punti delle nostre proposte
Stiamo lavorando alla Conferenza nazionale per l'università attraverso un ampio
Un'ampia serie di momenti preparatori dedicati ai diversi temi della ai diversi aspetti della problematico universitaria e questa conferenza seguirà di poco
Quella per l'informazione avrà luogo anche essa nel mese di marzo sono due tappe
Che consideriamo fondamentali nel lavoro più generale di elaborazione programmatica
In cui il nostro partito in quel impegnato in questa fase quindi due tappe anche della preparazione della convenzione programmatica che come ben ricordate abbiamo annunciato nel nostro congresso
Dunque dicevo che non credo di dovere
Di aver bisogno di molto tempo per questa replica perché mi sembra di dovere di dovermi limitare a riprendere alcuni punti di analisi e poi a richiamare sinteticamente in conclusione le proposte fondamentali che presentiamo per
Affrontare il tema che qui abbiamo discusso e per rilanciare contro l'ideologia conservatrice in forme nuove un più forte impegno pubblico
Per lo sviluppo dell'istruzione e della cultura
Alcuni punti di analisi
Vedrà i Toto per dire che io sono pienamente d'accordo e
E al riguardo c'era un accenno già anche nella relazione introduttiva
Con tutti coloro che hanno osservato già Ottolenghi nella relazione nella prima relazione poi Tronti stamattina Visco altri
Tutti coloro che hanno osservato che il pensiero neoconservatore non ha trovato in Italia espressioni rigorose conseguenti
Qualche volta anche estremizzato e come accaduto in altri Paesi
E la stessa politica neo conservatrice ha dovuto fare i conti nel nostro Paese con altre tradizioni ideologiche politiche che erano prevalenti e con e con altri problemi rispetto a quelli che avete aveva di fronte
In altri Paesi del dell'Occidente europeo non c'è dubbio che è molto difficile trovare in Italia qualcosa che sia altrettanto lucido ad esempio come
Le posizioni degli dei maggiori economisti moneta resti per quel che riguarda il rilancio delle soluzioni neoliberiste qualcosa di analogo alle scuole
Americane o free taniche oppure un dibattito politico come quello animato in Germania dal pensiero politico neoconservatore riferimento all'umana è il primo che risulta evidente o anche su un altro piano qualcosa che abbia avuto lo stesso peso che hanno avuto ad esempio in Francia nouveaux philosophes per quanto limitato sia il loro valore teorico
Direi che una destra dichiarata è un e dobbiamo considerarlo anche uno dei punti di forza della per la nostra azione anche uno dei risultati della presenza di un partito come il nostro una destra dichiarata nel nostro Paese
Non si è manifestata in modo
In modo virulento com'è invece accaduto in altri Paesi dell'Occidente e neppure si è manifestato in modo conseguente una offrisse si è manifestato in modo conseguente l'offensiva di di l'offensiva neoliberista e privatista
E direi prima
Prima di tutto anche per il per il fatto stesso che la forza politica cui andavano in maggioranza i voti moderati ha in Italia una configurazione in qualche modo anomala un partito
Qui è stato sottolineato efficacemente dato continua poi ripreso in altri interventi un partito come la democrazia cristiana è un partito che mal si presta
E lo ha dimostrato la difficoltà del tentativo di De Mita ad essere lo strumento portatore di un'offensiva
Di tipo neoliberista con caratteri Mod modernizzando dicono obiettivi in qualche modo diciamo oltranzisti di restaurazione privatizzando
Certo il tempo è vero che le il tentativo più ambiziose acque proprio quello che ha compiuto il segretario democristiano
E l'ha compiuto credo anche con una certa abilità perché nella fase iniziale quella che caratterizzò la sua ascesa alla guida del partito di maggioranza relativa il tentativo foodies Saldarelli
L'ipotesi neoliberista la io ero il i tutte le suggestioni che venivano a riguardo dalle esperienze di altri Paesi dell'Occidente
Saldare tutto questo con un dato specifico della tradizione del cattolicesimo politico in Italia cioè con quelle Riserve anti statali con quella sottolineatura del momento dell'autonomia della società rispetto allo Stato che aveva una radice profonda nella nel movimento cattolico
Ma può domare saldatura non era facile
Perché quel sociale quell'autonomia del sociale che era radicata in una certa data del tradizione cattolica era però anche imbevuto di spirito solidaristico
Sia pure appunto con le diverse accentuazioni che il solidarismo ha poi avuto nella tradizione ha avuto sempre la tradizione del cattolicesimo italiano
E d'altra parte non era facile dare il volto poterne Rizzante liberista a un partito che era stato in Italia il protagonista della realizzazione dello stato sociale nella versione italiana
Di fatto così era stata la democrazia Cristea e non a caso appunto il tentativo dei miti hanno è un tentativo che si è presentato con questa peste che più chiaramente si richiamava all'esperienza neoliberista e ai suoi obiettivi modernizzati nel nella fase iniziale ma poi ha dovuto giungere ad un compromesso con le posizioni più moderate tradizionale della democrazia cristiana in tutte le fasi successive
Come è stato notato in qualche modo più omogeneo più omogeneo rispetto a certi i accenti della pensi dell'ideologia non conservatrice dello spirito del neoliberismo più omogeneo era un certo schieramento laico nel nostro Paese
E non a caso è in quello che in una certa fase si è presentato come un moderno riformismo
Che si ritrovano maggiormente certi tratti certi motivi del pensiero neoconservatore preso ad esempio punta alla chiara derivazione
Della teoria della governabilità perlomeno io nelle forme in cui era in una certa fase è stata presentata da alcune tematiche del pensiero neoconservatore o penso all'uso
Che in una nell'elaborazione del moderno riformismo Ottolenghi faceva giustamente riferimento alla conferenza di Rimini del Partito socialista all'uso che di certe tematiche
Neoliberiste è stato l'ha fatto in chiave appunto di battaglia modernizzando te contro gli elementi di DDT irrigidimento di ossificazione dello Stato sociale per rimettere in moto un meccanismo più dinamico meccanismo di modernizzazione della società italiana
Ma è chiaro che anche nel caso del Partito socialista c'erano dei contrappesi evidenti c'era il contrappeso di una certa tradizione di un certo insediamento sociale
Ed è il Complesso per questo la Punto sia sul piano ideologico sia sul terreno delle politiche concrete non c'è stato in modo così dispiegato
Come e in altri Paesi una proposizione delle soluzioni di carattere neoconservatore
Ovviamente ha pesato io credo anche la nostra la la la presenza di un partito come il nostro ha pensato sia sul terreno culturale sia sul terreno politico ha pesato il fatto che nella cultura italiana la presenza comunista
Aveva e ha mantenuto
Una consistenza e un carattere molto diverso da quello che era ad esempio la presenza comunista in Francia ha pensato l'efficacia della politica svolta nel nostro parco dal nostro partito nel contrastare le soluzioni di carattere io conoscevo ecco vede io credo questa puntualizzazione dell'analisi che c'è stata nel dibattito è una puntualizzazione che e pene sottolinea
Io credo che però che
Sarebbe sbagliato se da questo facessi può derivare non mi pare che nessuno degli interventi per forse questo l'obiettivo da questo facessimo però di arrivare una sorta di negazione odi disattenzione perciò per la traduzione che nella City nell'esperienza italiana e nella situazione italiana tuttavia l'offensiva neo conservatrice ha avuto non è mancato un riflesso di questa offensiva e anche in modo in modo molto pesante
E con risultati con i quali dobbiamo ancora oggi fa ricco
C'è stato un riflesso nel dibattito
Direi ad esempio in particolare in tutta la discussione intorno alla crisi o alle morte delle ideologie ieri dove poi
L'ideologia che moriva era al marxismo e più in generale ogni Geologia ogni ipotesi di possibile trasformazione sostanziale dell'ordinamento sociale
Però questa l'ideologia di cui si celebrava il declino la crisi la morte e quindi e da qui la e da qui si faceva derivare l'ala
La messa in crisi la messa in crisi dell'idea stessa di un possibile cambiamento e di e e in sostanza di ogni tematica di di programmazione di riforma ecco io credo che
Perderemmo di vista
Il testo che l'offensiva neo conservatrice ha avuto se non ci rendessimo conto di come sia stato dato un colpo pesante
Anche nel nostro Paese da queste ideologia e dalle posizioni politiche che adesso ci sono collegate
Al tema stesso della della possibilità di una direzione dello sviluppo e al tema di una possibile della possibilità di una politica di riforme non c'è dubbio che la tematica di riff delle riforme ha avuto un progressivo offuscamento nel nell'arco di questo decennio in particolare in una in tutta la prima fase degli anni ottanta oggi gravi Righi ricomincia non a caso a riproporsi in molti campi come una tematica necessaria con cui fare con la quale fare i conti ma incomincia a riproporsi proprio perché si incomincia a fare i conti con un bilancio sostanzialmente negativo e che comincia a diventare evidente in questa sua negatività dell'offensiva privatista e neo liberista ma c'è questo ma questo dato c'è stato logoramento della tematica di programmazione e di riforma
E c'è stato sul piano ideologico un riflesso dell'offensiva neo conservatrice anche per un altro aspetto
Nel fatto di
Separare la politica e le finalità della politica nel ridurre l'amico la politica di sostanza governabilità gestione c'è stato una spinta ulteriore a quella concezione della politica come gestione occupazione del potere che ha contribuito a impoverire il concetto stesso di pubblico e di ruolo del pubblico
Nella nella vita di una società e ha contribuito a quel freno può e a quei fenomeni degenerativi di lottizzazione di clientelismo di accentuazione della spartizione partitocratica che sappiamo eh
Quei fenomeni che sono tra le cause più rilevanti e poi della
Della controffensiva contro neo conservatrice nella sua altra fare
Nella nell'altra faccia cioè nella nel cercare in una risposta privatistica la sola possibile via d'uscita dalla degenerazione di un pubblico corrotto mal governato inefficiente
Sottoposto le malversazioni dei delle clientele dei gruppi di potere di un pubblico che perciò è viene assunto come elemento negativo e non come possibile elemento positivo nello sviluppo e nella direzione della della società
Queste sono le conseguenze che ci sono stati
E che che hanno pesato e pesano negativamente hanno favorito il formarsi di un certo senso comune su cui poi
Su certo senso comune su cui appunto una l'ideologia conservatrice affatto preso cinque ha fatto prese potuto cavalcarla o per determinati obiettivi con quali risultato pratico risultato pratico che indubbiamente c'è stato nel senso di approfondire in questi anni le disuguaglianze di operare una redistribuzione alla rovescia giustamente vi insisteva questa mattina Zanardo nel suo intervento
Di offuscare un impegno di riforma di produrrei in definitiva un degrado ulteriore dell'apparato pubblico e delle forme dell'intervento pubblico
Certo gli obiettivi più ambiziosi che sono stati proposti vengo qui anche al settore specifico istruzione cultura e informazione
Gli obiettivi più ambiziosi forse non sono stati raggiunti o non sono facilmente raggiungibili divenne l'informazione sono stati largamente raggiunti perché veramente si è andati ad una alla forma peggiore di pluralismo cioè un plurale uno senza auto pluralismo pubblico come dicevo che in realtà e spartizione e lottizzazione tra i partiti di governo ed un pluralismo privato che è monopolio e quindi si è andati nelle forme peggiori in particolare nell'informazione radiotelevisiva
In altri campi gli obiettivi più ambiziosi sono anche difficili da raggiungere aveva ragione Visco questa mattina quando diceva ad esempio che
Che
Programmi come quello del buono scuola generalizzato sono
Addirittura non praticabili
E sono solo frutto di una cattiva lettura provinciale di esperienza di altri Paesi e anche il programma apparentemente più ridotto della detassazione Porta una aggiunta ad una spesa aggiuntiva che ci diceva Visco e appunto era al calcolo cui mi mi riferivo anche nella relazione Daloui esposto
Un articolo molto lucido su ventiquattro ore porta ad una specie porterebbe a una spesa aggiuntiva di quindici mila miliardi e quindi diciamo sono cose ovviamente totalmente impraticabile e come ad adottare impraticabilità di queste
Enunciazioni e bisogna sottolineare anche per mettere in in evidenza la scarsa serietà di coloro che propongono cose di questo genere
E che poi ci vengono parlare magari a noi di del fatto che non abbiamo la cultura di governo
E propongono quelle soluzioni come soluzioni moderne ed efficienti quindi ivi dobbiamo mettere l'accento su questa impraticabilità di simili soluzioni
Però ecco dobbiamo stare attenti a non Patar a non a ritenere che questa sia una garanzia sufficiente contro i pericoli che sono insiti in una certa linea di attacco
All'impegno pubblico e al ruolo pubblico in particolare nel campo della scuola
E perché dico questo perché è vero certo che la polvere la politica del buono scuola non andrà avanti però è un fatto che in questa settimana messa all'ordine del giorno e comincerà la discussione sul prima ancora che sul disegno di legge sull'autonomia delle università
Disegno discutibile per tanti aspetti eccetera eccetera ma anche che però contiene anche pone anche problemi reali incomincia invece la discussione sull'allargamento la generalizzazione del finanziamento alle università private
E per quel che riguarda e per quel che riguarda la
E per quel che riguarda la scuola più in generale io credo che non c'è bisogno che passi una una linea del buono scuola per rendere impraticabile una politica di qualificazione della scuola pubblica ma basta anche un molto più modesto trasferimento di risorse
Verso altri obiettivi appunto verso obiettivi di finanziamento alla scuola privata per rendere difficili
Quella politica di investimento per la riforma e la qualificazione dell'impegno pubblico nel campo dell'istruzione che deve invece essere l'obiettivo prioritario e torno a dire a questo riguardo che ovviamente senza alcuna lesione delle dei principi di libertà costituzionali anche in campo educativo che debbono evidentemente essere difesi in quanto sono principi di libertà
Siamo convinti però che l'obiettivo fondamentale anche per realizzare un effettivo pluralismo sia quello di reali di attuare una scuola
Sia possibile proprio per la
La
Possibilità che si realizza all'interno di questa scuola di una compresenza positiva di diverse posizioni culturali ideali proprio per la realizzazione di una più ampia autonomia che consenta
La valorizzazione della responsabilità e dell'iniziativa dei docenti nella impostazione del
Programma educativo proprio per il superamento di una gestione di carattere burocratico e centralistico che produce invece come vere diceva ieri Berlinguer una dialettica perversa tra
Un controllo fiscale che rende impossibile
Qual sia si effettiva responsabilità e dall'altro lato la licenza individuale che è ciò che caratterizza ad esempio la
La vita normale delle università italiane ora l'uno
L'uno e l'altra cosa sono due aspetti diverse di un unico fenomeno e rispetto al quale
E rispetto al quale invece il punto su cui porre l'accento evidentemente sulla responsabilizzazione
La responsabilizzazione di organi che abbiano effettiva autonomia di governo capirono una reale rappresentanza democratica una responsabilizzazione che riguardi sia i docenti sia gli studenti che
E che
Da responsabilizzazione dell'organo di governo divenga anche effettiva responsabilizzazione poi del singolo operatore all'interno dell'istituzione universitaria come di ogni altra istituzione culturale
Ecco queste io credo corre porre l'accento sui pericoli che in certe campagne propagandistiche di per sé non attuabili sono comunque contenuti cioè i pericoli dico di oscurare offuscare
La necessità e la possibilità di un impegno
Reale di riforma e di riqualificazione della struttura pur
Ecco per questo credo che non basti impedire che passino gli obiettivi più negativi occorre rovesciare la tendenza e riproporre una battaglia di riforma una battaglia di riforma
Del pubblico e delle forme di intervento pubblico come battaglia decisiva appunto per contrastare le tendenze new conservatrici al riguardo vengo brevemente al secondo punto di analisi
è chiaro che se le posizioni delle e lo abbiamo ribadito in molti nel corso di questo convegno se le posizioni più conservatrici hanno potuto far breccia e anche perché la denuncia che esse facevano coglieva dei problemi reali coglieva problemi reali di inefficienza di paralisi
Di arroganza anche nel modo di gestire le pubbliche istituzioni
Di distacco dai cittadini ed ai loro bisogni basta pensare appunto al modo in cui è stata distrutta qualsiasi esperto almeno per una certa fase qualsiasi esperienza di partecipazione democratica al governo della scuola attraverso una gestione arrogante dalla della politica del ministero della pubblica istruzione che ha negato qualsiasi che effettiva competenza re responsabilità possibilità di intervento a questi organismi
è chiaro punto che senza una riforma del pubblico senza una riforma del pubblico non è possibile dare risposta a quei problemi di funzionalità di efficienza di qualità
Di organizzazione efficace degli interventi
Che sono problemi fondamentali in tutti i campi ma che sono tanto più sentiti in settori come
Appunto questo dell'istruzione della cultura dove
Il l'aspetto qualitativo l'aspetto del
Dell'effettiva rispondenza al bisogno dei cittadini è un aspetto che emerge immediatamente dove l'aspetto qualitativo è connesso al problema stesso della pluralità della libertà della vita culturale del della produzione culturale
Problema come sappiamo
Assolutamente fondamentale in un campo come questo
Ecco per questo io credo dobbiamo porre in primo piano la questione dei della riforma del pubblico e del modo e delle del modo in cui procedere per questa riforma
E questi
Ed è da questa impostazione che abbiamo fatto di scendere in questo convegno alcune proposte che certo dovranno essere ulteriormente approfondite ma che vogliamo portare avanti con molta decisione
Quali sono queste proposte
Beh prima di tutto appunto chiaro l'impostazione di fondo che caratterizza la nostra posizione è un'impostazione che tende a stabilire un rapporto pubblico privato che non è di negazione nei confronti da lì dell'iniziativa privata e del contributo che questa può dare e deve dare alla vita culturale tanto meno e di negazione della capacità di iniziativa che era necessaria iniziativa sia dei singoli sia degli enti e delle associazioni e delle diverse forme di organizzazione della vita sociale
Quello che è essenziale e del Principe il primo principio che occorre affermare
E che ci sia un rapporto tra la struttura pubblica nel campo dell'istruzione della cultura e l'iniziativa privata che sia tale da parte da far sì che questa stessa iniziativa sia sollecitata positivamente e da far sì che ci sia da parte del del potere pubblico la capacità di orientare di la capacità di dirigere lo sviluppo dell'istruzione la capacità di offrire occasioni di molteplici di espansione della vita culturale e soprattutto vi siano le condizioni per da per rispondere al diritto di tutti i cittadini di accedere all'istruzione alla cultura
Ecco io credo che rispetto al passato rispetto a una tradizione che poneva più l'accento
Su questo diritto come diritto di eguaglianza sia giusto oggi porre l'accento soprattutto su un diritto di libertà
In questo credo che che che ancora più fortemente sentito diritto di libertà contro elementi di disuguaglianza censita aria razziale ioniche di ogni natura contro e contro ostacoli artificiosi il diritto di accedere a forme più alte distruzione di cultura come uno dei diritti fondamentali di libertà degli indefinito e so che che a questo credo dobbiamo prima di tutto collegare la nostra impostazione in secondo luogo Lippi mi pare che l'indicazione in base alla quale ci siamo mossi nel formulare le proposte in questo convegno è l'indicazione che muove dalla anti iscrizione necessaria ci sembra tra le scelte politiche
Che sono di competenza degli organi politici e l'amministrazione la gestione una distensione che in tutti i settori della vita pubblica
Noi tendiamo a proporre come principio fondamentale
Ma che nel campo della cultura assume poi una configurazione particolare cioè questa distinzione diventa gestione che sia espressione di autonomia della cultura e attraverso questa autonomia valorizzazione delle capacità e competenze e del e insieme valorizzazione del pluralismo della vita culturale quindi appunto distinzione tra le grande tra i grandi obiettivi
Che gli organi pubblici devono proporre e l'autonomia della gestione delle istituzioni culturali naturalmente con forme differenziate che si pongono a seconda dei diversi campi e qui abbiamo indicato una serie di proposte
Per quel che riguarda l'università la questione della attuazione della
Autonomia costituzionale delle università
Dedicheremo a questo la conferenza per l'università è chiaro che questa autonomia deve anche essere autonomia finanziaria cioè
Introiti finanziari certi enuncia gestione discrezionale
Da parte del ministero della Pubblica istruzione come ad esempio ancora accade per i settantacinque per cento mi pare dei fondi per la ricerca scientifico universitario e comunque per il maggiore incremento di questi fondi anche in rapporto alle considerazioni che svolgeva Cuffaro circa l'entità della spesa in questo settore rispetto alla specie alla spesa destinata invece a contributi alle al per ai privati
Quindi fondi certi per le università possibilità per l'Università di avere anche altri finanziamenti attraverso l'attività che svolgono
Invece l'inazione di un principio che non è
Che non è nella logica dell'autonomia ma in una logica privatistica cioè quella della di della differenziazione delle tasse per gli studenti universitari anche qua e io credo che dobbiamo stare attenti perché è chiaro che può trattarsi di poca cosa o può trattarsi anche della dell'avvio di un processo che va nella direzione che conosciamo cioè poi la differenziazione della qualità degli studi universitari a seconda delle possibilità delle possibilità di classe a seconda della possibilità di pagarsi o meno stupiti tutti i l'ingresso atenei più costoso
Quindi dicevo questo principio il principio dell'autonomia costituzionale per l'università che però deve essere soprattutto autonomia didattica culturale di organizzazione degli studi di organizzazione dell'attività del corpo docente
Superamento della nominatività dei l'esempio dei del dell'Inca e dei singoli incarichi di docenza la nominatività delle cattedre
Invece possibilità di di una organizzazione didattica molto più flessibile ed elastica di quella che è stata possibile sino ad oggi
Autonomia nel caso degli istituti di scuola secondaria e primaria nel senso di una valorizzazione anche qui della loro possibilità d'iniziativa d'accordo con la tesi ormai largamente prevalente della necessità di assicurati dare personalità giuridica agli istituti scolastici ma esigenza soprattutto di concepire diversamente
Il rapporto tra il ministero e la scuola e quindi riforma di un ministero
Burocratiche centralistico per valore valorizzare la responsabilità e l'iniziativa degli istituti scolastici dei loro organi collegiali del loro corpo docente abbiamo formulato anche un'altra proposta per quel che riguarda i beni culturali il superamento di una struttura di tipo ministeriale il passaggio invece ad una amministrazione scientifica fornita di a di reale autonomia
Facendo un riferimento di analogia più che di modello al Consiglio nazionale delle ricerche per quel che riguarda un altro settore degli studi
Ma per sottolineare il fatto che anche in un campo come quello dei beni culturali non si vede assolutamente per quale motivo si debba gestire interim forme burocratiche un'attività che è essenzialmente di carattere scientifico
Terzo principio terza proposta applicare realmente i principi della responsabilità della responsabilizzazione che è il rovescio appunto di quella dialettica perversa tra controllo minuto di carattere fiscale e
Licenza di fare poi quello che ognuno vuole come in tanti casi oggi accade principio della responsabilità principi della progettazione per
Per programmi per progetti come giustamente ci diceva Valentino e in questo modo appunto passare
E controlli fiscali ai controlli dalle controlli di Tiscali al giudizio di merito al giudizio di merito e alla discussione di merito su ciò che si fa anche nel campo delle istituzioni delle attività culturali
E in quanto luogo dare carattere di piena trasparenza ai meccanismi di conferimento degli incarichi questione particolarmente rilevante nella vita delle istituzioni culturali abbiamo fatto una proposta che pensiamo debba essere già
Realizzata cioè che la che tutti gli incarichi di direzione in istituti culturali debbano essere conferiti attraverso forme pubbliche di concorso per un'attribuzione temporanea dell'incarico non ovviamente per l'assunzione per la per la forma di assunzione in ruolo che portava la alla tipica gestione burocratica che ha caratterizzato
Anche molte istituzioni culturali ma d'altro lato appunto l'app l'eliminazione dei di quelle forme di conferimento diretto di incarichi al di fuori di ogni forma di pubblicità e di trust pensa che ha favorito in questi anni i metodi di lottizzazione di spartizione partitica anche nella vita della delle istituzioni culturali quindi concorso sulla base di presentazione i titoli sulla base di presentazione e di un programma per quella determinata istituzione culturale piena trasparenza di questo concorso e quindi introduzione del massimo di garanzia possibile nella vita nella gestione delle istituzioni culturali e
Questo luogo l'esigenza di chiamare in campo nuovi soggetti cioè di stabilire un rapporto tra intervento pubblico e i soggetti che operano nella società che consente un diverso rapporto coi bisogni e poi diritti dei cittadini io credo che anche in questo campo anche nel campo dell'istruzione della cultura sia essenziale rovesciare il punto di vista e quindi porsi affrontare il tema della riforma del pubblico dal punto di vista del diritto del
Cittadino
E a questo fine c'è un ruolo
Che giustamente qui è stato sottolineato da Rino Serri nel suo intervento un ruolo di grande rilievo che spetta alle avrà
Le associazioni alle organizzazioni ai movimenti che
Esprimono i bisogni e i diritti
Che
Matura non si organizzano autonomamente nella vita della società
Quindi era per questo ora il rapporto Dust da stabilire tra l'intervento pubblico tra l'istituzione pubblica l'ente pubblico e queste associazioni questi soggetti collettivi che operano nella società è fondamentale e
Momento fondamentale per quella riforma del pubblico che avvertiamo come indispensabile ecco io ho voluto richiamare brevemente questo
Al queste proposte che siamo venuti esponendo nel corso del convegno naturalmente hanno avuto un'illustrazione molto più estesa nel
Nelle diverse specifiche relazioni
Proprio per
Stabilire hanno che è un programma di lavoro chiaro che oggi su ognuna di queste proposte si tratta di andare avanti farne oggetto di battaglia politica e culturale
Oltre che di traduzione latina legislativa laddove si occorre aprire una forma destituzionalizzazione legislativa di queste di queste soluzioni quindi per fissare anche una
Una lira di marcia per il nostro lavoro ulteriore
Concludendo voglio solo fare un'osservazione io credo che ci è stato molto positivo organizzare un convegno di questo tipo cioè un convegno nel quale abbiamo cercato di riflettere sui grandi processi
Sugli gli orientamenti culturali ideali e sul confronto tra i diversi orientamenti che c'è stato in questi anni sul ruolo che hanno avuto l'ideologia di massa nel Rappo otto con l'azione politica riflettere su questi temi non separatamente per un singolo settore di attività ma complessivamente per i diversi settori di attività che sono riconducibili alla vita del istruzione all'istruzione alla vita della cultura ed è stato positivo mi pare intrecciare l'analisi nei diversi settori con una discussione su alcune questioni teoriche di fondo
Questo in tre ciò di
Confronto e di discussione che in questo modo abbiamo avuto mi pare abbia contribuito a mettere in luce come effettivamente siano maturate difficoltà contraddite Toni nello sviluppo della politica neo conservatrice Commissione oggi evidenti limiti dell'ideologia che ha sorretto questa politica e come dunque abbiamo sia
Maturo il tempo per una con l'offensiva in questo campo poggiato una controffensiva che dobbiamo condurre sapendo bene che proprio sul terreno delle idee in particolare dei grandi orientamenti di massa sul terreno dell'ideologia diffusa l'ondata
Conservatrice è ancora forte ancora forte sul piano internazionale o però esistono le condizioni per una controffensiva efficaci mi pare che questo convegno la
Mostrato proprio nel modo in cui si è svolto e quindi possiamo trarne anche anche trarre da questo un conforto ulteriore per tutta la nostra attività
Grazie a tutti grazie
Senta ringraziamenti Beppe Chiarante commedie chiuso