Rassegna stampa sui temi ambientali

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale Giorgio Spadaccia per la rubrica quale ambiente vediamo le notizie di oggi Silvio scarica a Putin le scorie nucleari è un antico ripreso da libero di qualche giorno fa un articolo che a me sembra anta politico comunque non vogliamo segnalare Rubbia invece scettico sull'ipotesi dei rifiuti nucleari in Russia dalla Gazzetta del Mezzogiorno
L'Europa riapre il ponte sullo Stretto dal Corriere della Sera annessi ma appuntato aveva bene no Eva del ponte gli orizzonti in piedi del petrolio parla Franco Bernabé sul Sole ventiquattro Ore
Il trenta a trentaquattro dollari il barile Energia i nuovi attori del palcoscenico mondiale perché appunto per quanto riguarda produzione di gas e petrolio e allora la segnalazione di questo articolo che solo appunto il è libero affatto figlio scarica Putin le scorie nucleari presidente russo dà una mano all'amico Berlusconi in cambio di cento milioni di euro andranno in Russia trecento tonnellate di materiale radioattivo
Che il Comune di Scanzano non ha voluto Cassano ionico no Vladimir Putin un articolo di Fausto Carioti e l'amico russo l'assoluzione di Silvio Berlusconi al problema dello stoccaggio delle scorie nucleari
Problema politico ovviamente prima ancora che tecnico il percorso per portare il materiale radioattivo altera al di là degli Urali e tortuoso vedeva girare tra le altre cose una decisione preso lo scorso luglio dalla Duma russa con cui è stata vietata l'importazione definitiva nel territorio nazionale delle scorie radioattive provenienti da centrali straniere mi fermo qui l'articolo il lungo perché appunto sembra abbastanza affranta politico e invece la Gazzetta del Mezzogiorno dice Rubbia scettico sull'ipotesi di rifiuti in Russia bruciare le scorie nucleari e la soluzione contro ogni rischio
Il destino delle scorie radioattive rifiutate da Scanzano Ionico
L'energia alternativa la fuga di cervelli il Nobel Rubbia presidente dell'Enea affronta questi temi all'inaugurazione dell'anno accademico dell'universitario di Foggia
Professor Rubbia cosa pensa l'ipotesi circolata in questi giorni di inviare per cori e ha in Russia
Da un anno un anno e mezzo la Duma ha approvato una legge secondo la quale c'è una certa possibilità di ricezione delle scorie al momento attuale però mi risulta che la Russia non abbia più risposto la mia impressione è che la Russia non debba diventare la pattumiera nucleare del mondo emise allegorico vero in Russia c'è già una quantità incagli dire di materiale radioattivo con un problema di smaltimento di scorie che precede l'ipotesi di ricevere quei quelle di altri Paesi
Ma scatta nelle condizioni di essere riproposto non lo so dice Rubbia è una situazione tutta da discutere se ho ben capito è stato così
Invito un comitato di grandi esperti poi qui intervista continua ma in insomma chiaramente Rubbia dice che l'ipotesi Russia appunto non è affatto attendibile e tra l'altro
Mi è stato confermato proprio dalla sua oggi non è che la società che si occupa appunto degli smaltimenti delle scorie nucleari
Che tra l'altro la SOGIN sta lavorando appunto in Russia per lo smantellamento soprattutto del combustibile radioattivo tu voi pensate che solo i sommergibili atomici solo i sommergibili atomici e non le centrali nucleari hanno più di novecento mila tonnellate credo di scorie viene novecento tonnellate di scorie radioattive di terza categoria e e non sono chiaramente solo quelli problemi che ci sono in Russia perché appunto dal dalle bombe atomiche alle entrati nucleari il nucleare russo una cosa veramente che fa che fa paura fermiamoci qui e invece andiamo avanti appunto con il discorso che in questi giorni in punto si sia visto dei gli aumenti improvvisi e molto forti del petrolio Cecchetti nel intervista a Franco Bernabé sul Sole ventiquattro Ore non tiene non credo che dietro l'angolo ci sia un nuovo choc petrolifero ma ritengo che l'impennata dei prezzi del greggio che si mantengono su livelli storicamente elevati
Da quattro anni che sono quasi triplicati rispetto al novantotto non sia una fiammata passeggera
Ma il segnale di un'inquietudine profonda che attraversa gli scenari che trovi riferite e che il salto di qualità del terrorismo internazionale dell'undici marzo rende ancora più allarmante
L'amministratore delegato dell'ENI di Telecom Italia ora superconsulente della Banca Rothschild di cui è vicepresidente europeo
Dell'arte e uno dei maggiori conoscitori internazionali del mercato petrolifero e ed è abituata a misurare le parole ma da qualche tempo scruta l'orizzonte con grande preoccupazione
Non mi sono convertito al catastrofismo che considero infondato ma aggiunge non mi sento nemmeno di liquidare con un'alzata di spalle e segnali che vengono dal mercato gli effetti dei cambiamenti epocali in atto egli all'Arma e gli allarmi che lanciano alcuni studiosi sulla così detto produco contezza cioè sulla soglia oltre la quale la produzione di petrolio potrebbero smettere di crescere in linea con le criticità della domanda
Bernabei che lì che avrà sul petrolio l'escalation ha del terrorismo internazionale che l'undici marzo ha di nuovo colpito al cuore l'Occidente
Non credo che a breve avrà un impatto drammatico sull'economia e sui prezzi petroliferi che hanno già scontato l'incertezza del mercato e della situazione geopolitica ma sicuramente moltiplicherà l'inquietudine che da qualche tempo
Pesa sul futuro del petrolio perché chiede il Sole ventiquattro Ore perché il terrorismo internazionale ha purtroppo dimostrato l'undici marzo
Come l'undici settembre di aveva una strategia tanto folle quanto chiara una diabolica la lucidità nell'individuare gli obiettivi da colpire
E una capacità di intervento dei pigmenti efficace
E non v'è chi non veda come la destabilizzazione e la concreta dell'Arabia Saudita che è il maggior produttore di greggio del mondo e che detiene un quarto di tutte le riserve di petrolio
Rischi fatalmente di diventare l'obiettivo centrale di un terrorismo i natura islamica che voglia piegare l'Occidente lettere o continua il Sole ventiquattro Ore accennava prima
All'altri elementi che turba il mercato petrolifero quali nessuno risponde Bernabè ci sono altri due fatti che condizionano gli scenari internazionali del petrolio
La crescita costante dei consumi americani che supera le disponibilità degli Stati Uniti e aumenta la loro dipendenza dall'estero
E poi l'inversione della posizione della Cina chi da Paese esportatore e diventato importatore netto di petrolio
E rischia di esserlo sempre di più a fronte dei colossali piani di modernizzazione e sviluppo che ha in programma se continua così e senza considerare che anche l'India ha raddoppiato i suoi consumi di petrolio
E che la crisi del Venezuela che è il quinto Paese produttore di petrolio non è dato sottovalutare la Cina sarà il Paese che nel futuro condizionerà maggiormente il mercato internazionale del petrolio
Così parto dice appunto per la beh ricordiamo appunto che la che in piscina diciamo noi cresce a un ritmo il ritmo di crescita intorno tra il nord l'otto e il nove per cento annuo ne tagliamo pezzo veniamo con una conclusione appunto diversi in vista di Franco Locatelli a Bernabé l'Italia è tra i Paesi occidentali più vulnerabili e meno autosufficienti sul piano energetico
Che cosa posso fare per ridurre la propria dipendenza i dischi dei nuovi scenari internazionali
Non molto ma sarebbe saggio lavorare ancora di più su una politica energetica oculata e su una politica estera che si fondi su un'attenta conoscenza dei Processi mediorientali
E che faccia del nostro Paese un interlocutore leale
Ma anche intelligenti attivo nei confronti degli Stati Uniti
Questa appunto l'intervista
Sul Sole ventiquattro Ore a Franco Bernabé c'è poi sempre su tutto sul Sole ventiquattro Ore
Un articolo di Roberto Bongiorni sugli scenari Coop globali alla ricetta Cardi altri fornitori i nuovi attori del palcoscenico globale
Da qui al due mila dieci industria petrolifera mondiale assisterà a una a una lotta senza esclusione di colpi tra i due pesi massimi del settore da un lato l'OPEC guidata dall'Arabia Saudita e dall'altra
I Paesi esterni al cartello trascinati dalla crescente potenza petrolifera russa due torte che sembrano avere obiettivi contrapposti l'OPEC punta a mantenere alti i prezzi quindi i rubinetti o quanto meno evitando di inondare i mercati con il suo gregge gli altri Paesi produttori invece approfittando dei grandi margini di guadagno continueranno ad aumentare la produzione
Con il risultato che la geografia degli approvvigionamenti subirà delle radicali trasformazioni nessuno si faccia ingannare dagli attuali alti prezzi del greggio il vecchietto uscito dalla riunione annuale organizzata a Londra
Dalla CGIE e il centro
Per l'energia Centro Studi per l'Energia sull'energia globale è unanime a meno che non compio poco verosimile inversione di rotta il cartello destinato a recitare il ruolo della parte soccombente
Con il rischio concreto di vedere assottigliarsi la sua quota di mercato secondo questo istituto la domanda mondiale di greggio crescerà ma complice la prudente ripresa dell'economia attacchi inferiori alle aspettative
Nel due mila e quattro i consumi dovrebbero salire dal settantotto virgola nove a ottanta virgola uno milioni di barili al giorno per poi crescere a ottantuno virgola cinque nel due mila cinque a ottantadue nel due mila e sei fino a ottantaquattro virgola quattro nel due mila dieci
In questo scenario la produzione dei paesi non OPEC aumenterà dai quarantotto milioni di barili al giorno del due mila e due Haute cinquantaquattro nel due mila dieci
Per contro la domanda di greggio dell'OPEC che rischia di scendere dalla media due mila e tre di ventisette virgola da venti ventisette virgola uno a venti sei virgola due
Questo nel due mila dieci ma attenzione sottolinea il noto analista
Leo trovò l'altro sembra che avete avviato abbia cambiato prezzo di differimento e punti a ventotto dollari del paniere OPEC
Se Capello riuscisse a mantenere il prezzo a ventotto dollari la domanda di petrolio per o perché rischierebbe di cadere nel due mila dieci a ventiquattro milioni di barili
Creando serie difficoltà allo stesso cartello in altre parole l'organizzazione si troverebbe con un tasso di utilizzazione del cinquantasette virgola tre per cento rispetto al sua capacità
Contro una media dell'ottanta per cento ottantaquattro per cento nel due mila e quattro
A beneficiare di questa rivoluzione saranno in primo luogo i Paesi che facevano parte dell'ex sul Unione Sovietica secondo la un analista lì
La produzione russa di petrolio farà un balzo dell'otto virgola tre nel due mila e quattro per arrivare una media annuale i nove virgola uno più di quanto attualmente produce viaggio la corsa russa segna dei tassi di crescita in prezzi veramente impressionante
E qui far cita poi l'articolo tutta una serie di Ditadi appunto della crescita della produzione russa e quindi qui c'è qui il ficus questo scenario diciamo dello scontro tra l'opera e i i paesi che non fanno parte di del cartello capitanati chiaramente dalla Russia in cui appunto sembrerebbero appunto prevalere questi secondi in uno scenario però globale e complessivo di forte crescita dei consumi a partire dagli Stati Uniti ma suo era tutto appunto in Cina e in India che sono appunto i Paesi che crescono tra l'altro a un ritmo appunto dicevo che l'otto nove per cento annuo e quindi pensate al punto che tipo di crescita dei consumi
Iper petroliferi di gas appunto ci sarà nei prossimi anni e con questo appunto scenario comunque il fibre ente e a trentaquattro dollari al barile alcuni verserà raggiunti trentasei trentasette dollari e questo chiaramente per i per l'Europa appunto sarà un grosso problema sui prezzi non torneranno molto rapidamente sotto i trenta dollari al barile con questo chiudiamo trasmissione di oggi è un saluto agli ascoltatori di radio radicale da Giorgio Spadaccia