La discussione politica sul finanziamento delle missioni militari italiane all'estero

Trenitalia provvede radio radicale abbiamo i nostri microfoni Giorgio Tonini capogruppo dei DS in commissione esteri più a Palazzo Madama è il senatore Tonini domani il c'è in discussione i provvedimenti il decreto per il rifinanziamento delle missioni italiane all'estero quale sarà l'atteggiamento del centrosinistra si può riuscire a capire
Patteggiamento credo molto chiaro cenno innanzitutto riproporremo la questione dello spacchettamento passatemi il termine del decreto in due distinti provvedimenti senza nessuna intento
Ostruzionistico dilatorio come è stato fatto sei mesi fa e cioè un decreto un provvedimento per l'Iraq un provvedimento per tutte le altre missioni
Questo per il fatto che per tutte le altre missioni il nostro atteggiamento non può che essere di voto favorevole anche perché sono missioni
Vorrei ricordarlo in larghissima parte decise dai nostri governi dai governi di centrosinistra e ci sono missioni assolutamente indiscutibili cito per tutti l'ammissione Europol in Macedonia dove
Si aiutano i macedoni a costruirsi una pulizia della prima missione fatta dall'Europa come tale
Quindi voto favorevole sulla su quella parte lì invece sull'Iraq naturalmente c'è una discussione politicamente molto più delicata e quindi noi chiediamo come prima cosa
Lo scorporo dell'Iraq e rispetto al resto e se non ci sarà questo scorporo come per probabile o comunque possibile
Valuteremo la questione nel senso che come di Ezio come triciclo come centrosinistra cumuli
Beh dunque
Di dire innanzitutto come ogni ogni gruppo naturalmente farà le sue riunioni il sue le sue valutazioni codice stata e c'è un un una consultazione tra le tre forze della della lista unitaria
E poi naturalmente c'è un confronto tutto centrosinistra quindi e quale sarà l'atteggiamento del la lista unitaria insomma più della lista unitaria
Ancora non sono in grado di anticiparlo la mia opinione è che noi dobbiamo andare verso un'astensione
Motivato da due ragioni la prima ragione è che appunto nel provvedimento ci sono
Missioni diverso tipo e quindi c'è un voto favorevole in sostanza per tutte le altre missioni una voto contrario
Su tutto il provvedimento sarebbe difficilmente spiegabile
L'altra ragione riguarda l'Iraq cioè io credo che anche nel caso dell'Iraq sia opportuno al voto di astensione naturalmente condizionato a precisi impegni che noi chiediamo al governo
Nella direzione di quella svolta nella gestione della questione irachena che ancora per la verità non abbiamo visto il come che deve che questi impegna il Governo ci son posso documento noi proporremo stiamo lavorando a un ordine del giorno che proporremo è valuteremo quando diciamo l'atteggiamento del governo in aula diciamo tutto Donini capogruppo richieste in commissione esteri a Palazzo Madama con lo sconto come sempre l'hanno seguita anche da Radio radicale
Ora i nostri microfoni esponente della sinistra DS il senatore Paolo Brutti senatore Brutti come si atteggia era la sinistra DS sua question del decreto di finanziamento delle missioni italiane all'estero
Ma la nostra posizione sarà semplicemente noi siamo stattene state contrari alla rifinanziamento al primo rifinanziamento alla missione
Restiamo contrari perché la situazione che si è perché presente su terreni reca non è migliorata per nulla le condizioni politiche sono addirittura peggiorate
E quindi noi pensiamo che la soluzione corretta in questo momento sia quella di riportare i nostri stati a casa questo significa che i dieci siccità si spaccherà ancora molto su questo no non aprono Tosca
Questi ma a dire la verità noi adesso lo parteciperemo a sterili iniziative tendenti a creare una un fronte che dica lancia un appello a un ultimo appello
Alle altre forze del centrosinistra che dica loro di fermarsi lo questa strada perché in realtà sono questa maggioranza diciamo così che sta cambiando posizione rispetto a quella che aveva prima dell'estate
Da allora ad oggi non è scaduto niente che prima di ottocentosedici a maggioranza di centrosinistra mai accaduto nulla che possa giustificare questo cambiamento era chiediamo a loro di rimanere sulle posizioni che ci furono comuni perché non c'è poi l'azione sufficiente per cambiare quelle posizione su un tema così importante che il tema della guerra e con quali potrebbero essere i consueti diverse spaccature questo Morlotti ma vede intanto io credo che l'opinione pubblica deve sapere con esattezza come sono i torti come sono e ragione in questo caso chi sta da una parte che sta dall'altra che finisca un po'la storia
Deve fare sempre due parti in commedia e quindi se si vuole stare con grande movimento per la pace si deve stare come allora già esistente senza se e senza ma in questo caso mi pare che i sei ma sono proprio costituiti dalla rifinanziamento della missione in Iraq è vero che si dice che questa missione aperta se questa rifinanziamento fosse come dice per come si dice separato dagli altri allora l'intero centrosinistra voterebbe a contro la vetrina durante la missione in Iraq e questo è vero e io lo lo accolgo come ragionamento importante però siccome ciò non accade
E accade anzi che il Governo ci si di su questo terreno beh insomma allora
è chiaro che la cifra e questo rifinanziamento è la cifra dell'intervento in Iraq non è e resta insomma e allora bisogna su questo sapere che tireremo misurati diciamo Paolo Brutti della FIT di eseguono Scuto come sempre erano seguite da Radio radicale
Arte di non intaccare un diritto sacrosanto e ineludibile e dall'altra parte di difendere coloro i quali persone in una situazione
Di maggiore facilità diciamo così Pietro Antonio Caruso gol di AN presenterà questa giustizia che Palazzo Madama con l'ascolto come sempre da Radio radicale
Radio radicale riprendiamo a parlare di economia abbiamo qui di fronte a noi Natale D'Amico già sottosegretario di Stato al Tesoro vicepresidente dei senatori della Margherita iscritto al Partito radicale transnazionale senatore D'Amico
Alcuni commentatori ed economico protetto il professor Renato Brunetta dice ma state attenti i dati dell'economia italiana non sono cattivi e trattato l'infrazione non sta andando così male la disoccupazione sta diminuendo dei poveri sono di meno senatore amico come la mettiamo allora come la mettiamo l'economia italiana sta andando made in questi mesi in questi anni
Ma è difficile dire che stia andando meglio invece ecco vediamo di capirci noi siamo in presenza di una ripresa dell'economia mondiale
Piuttosto forte diciamo trainata dalla dai Paesi del far East trainata dai paesi del e dagli Stati Uniti
La novità rilevante a me pare questa che questa che la ripresa è più forte di quanto annunciato tant'è vero che il Fondo monetario che fa previsioni relative all'economia dell'intero mondo
E all'economia di ciascuno dei paesi del mondo ha rivisto al rialzo le proprie previsioni
La notizia a me pare consistere nel fatto che tu ce ne sono state riviste al rialzo le previsioni relative alla crescita del mondo sviluppato come unica eccezione che l'Italia questo vuol dire che nonostante l'economia del mondo cresca cresca piuttosto celermente cresca più di quanto era previsto l'unico Paese che non riesce diciamo a approfittare della ripresa e che continua a perdere quote sui mercati internazionali e l'Italia
Non ci vedo molti uno come dire nota di grande ottimismo e ecco ma la disoccupazione sta diminuendo e anche la povertà sta diminuendo messe al primo illusione statistica un ottico oppure e c'è qualcosa che non va nella vostra nani senza no
La disoccupazione in Italia sta diminuendo e sta diminuendo per effetto delle riforme introdotto dal centrosinistra
Che introdussero nuove flessibilità sul mercato del lavoro
Queste nuove flessibilità hanno reso possibile una giustamente o degli stock nel senso che si vanno la se se si fa la stessa produzione con un numero maggiore di occupati
Queste modifiche portano con sé un rischio questi effetti
Il rischio consiste nel fatto che la produttività italiana e praticamente stagnante noi abbiamo avuto ed è la prima volta nel dopoguerra che avviene il negli ultimi anni e casi nei quali per brevi periodi addirittura la produttività del lavoro in Italia diminuiva
Ora il problema è che un Paese ricco nel quale la produttività del lavoro diminuisce si condanna al declino perché sostanzialmente si sposta sposta sempre la competizione verso come dire i settori tecnologicamente meno avanzati
Dunque mentre una certa fase di espansione dell'occupazione è stata positiva per l'economia italiana pensiamo per esempio a quello che è successo nel caso dei servizi personali
Collaboratori domestici badanti e così via in larga misura si tratta di persone di persone immigrate che hanno risolto un problema alle carenze dello stato sociale in Italia sono molto forti la via privata la soluzione di queste di queste di queste di questi problemi
Perseguibile comunque solo da persone che hanno redditi
Medio-alti comunque aggiunta POR poco un aggiustamento positivo ma oggi la situazione nella quale ci troviamo anche la nuova occupazione il larga misura un'occupazione precaria ed è larga misura proprio o per un'occupazione a basso salario bassa produttività
E quindi il dato di crescita dell'occupazione sempre un dato positivo ma ma va interpretato con cautela in prospettiva diciamo il benessere dell'Italia dipenderà dalla dotazione di capitale per addetto al Teatro dal tasso di produttività non dipenderà dal volume degli occupati su questo fronte abbiamo segnali purtroppo negativi ricordiamoci che gli Stati Uniti negli Stati Uniti la crescita è pagata da una fortissima crescita della produttività
Il che pone gli Stati Uniti in prospettive future buone il nucleo di una condizione buona nella competizione mondiale purtroppo l'Italia sta conoscendo un periodo di stagnazione grave della produttività
E N anche i poveri stanno diminuendo questo cosa vuol dire sa la questione della povertà viene spesso sa Courbet L'Espresso utilizzate in modo ambiguo trova spiegare
Negli anni negli anni
Nella band nella seconda metà degli anni novanta alcuni indicatori dicono per la povertà e cresciuta perché le misure della produttività e della povertà che vengono utilizzate sono misure relative cosa vuol dire questo vuol dire che in anni di crescita dell'economia se alcune persone rimangono ferme e altre persone crescono solo per questo l'indicatore della povertà che viene comunemente utilizzato
Peggiora il numero di poveri aumento da solo perché alcune persone che già stavano meglio stanno ancora meglio e quelle che stavano relativamente male continua a stare dove stavano
Quindi quando si dice che nella media nel novanta la povertà e aumentata in Italia sia riferimento a questo indicatore statistico che a me pare un po'distorto io sono più favorevole debbo dire indicatore di povertà assoluta relativi negli anni recenti e la cosa che successe che l'economia non cresce più in questa situazione diciamo la povertà resta tendenzialmente due misure relative della povertà restò tendenzialmente uguali o addirittura si riducono perché in realtà è nei periodi più di crescita
Che e anzi manifesto alcune dinamiche salariali per esempio nei livelli più specializzati del lavoro e nei livelli più elevati del lavoro all'interno delle imprese
Per cui indicatori di Prodi e di di povertà misurano come dire misura noi di povertà relativa dando segnali l'incremento quindi in realtà il fatto che la povertà non cresca in Italia la povertà relativa o forse si sia addirittura un po'ridotta negli ultimi anni
E il risultato l'effetto ottico di un'economia in stagnazione non è questo l'indicatore positivo quindi pare di capire lei afferma l'economia italiana in stagnazione ed è in declino strutturale
Sì io vedo seri problemi sull'economia italiana
Su cui sul fronte della produttività ripeto che nel lungo periodo dell'indicatore l'indicatore assolutamente prevalente per determinare le prospettive di benessere di un popolo
E vedo anche sul fronte dei prezzi segnali di difficoltà e prova a spiegare perché è ovvio che se l'Italia è nella moneta unica tendenzialmente il tasso di crescita dei prezzi in Italia sarà simile a quello che si registra nel resto del mondo
Però nella fase di transizione all'Euro ci sono stati più problemi in Italia che altrove
Perché altrove sono state adottate misure relative soprattutto all'informazione dei consumatori alla sorveglianza di fenomeni speculativi più forti che in Italia
Ma sì prezzi no se i nostri prezzi sono cresciuti per un certo numero di anni di più di quanto son siano cresciuti nel resto d'Europa questo ha determinato una perdita di competitività dell'Italia
Cosa vuol dire anche scarti che noi abbiamo avuto negli ultimi quattro-cinque anni dell'ordine di grandezza di zero sei zero otto punti all'anno nella media del rispetto alla media europea dell'area dell'euro
Hanno determinato in questi anni una perdita di competitività italiana se ragioniamo su cinque anni dell'ordine di grandezza di quattro punti quattro punti non è poco perché quattro punti assomigliano molto al tasso di profitto netto delle imprese delle imprese industriali italiane
Anche ora ovviamente gradatamente ripeto si ritorna verso tassi di crescita dei prezzi simili alla media europea
Ma ancora ora l'Italia manifesta un tasso di crescita dei prezzi un'infrazione diciamo superiore alla media dell'area dell'euro quindi continua a perdere competitività questa differenza si riduce ma ancora una differenza scapito dell'Italia
L'Italia avrebbe bisogno per recuperare la perdita di competitività maturata negli ultimi quattro cinque anni di un periodo in cui i prezzi che escono un po'meno in Italia di quanto Prisco in Europa invece continuano a crescere un po'più della media europea quindi continua ad accumulare perdite di competitività
Più lentamente di quanto è avvenuto negli ultimi tre o quattr'anni ma comunque continua a perdere accumulare perdite di competitività dunque dinamica bassi la produttività perdite di competitività sì produttività
Dinamica bassa della produttività un tasso di crescita dei prezzi in particolare dei prezzi al consumo maggiore della media europea
Una situazione nella quale e la ripresa che accelera nel mondo diciamo la Francia la Germania e le sue contraddizioni tutte le sue contraddizioni e le incertezze sulla durata di questa ripresa
Che secondo me esistono è probabile questa sì una ripresa come dire forte è breve
Però ciononostante di questa ripresa forte per esempio approva come dire approfittano traggono beneficio di più Francia Germania Gran Bretagna di quanto tragga beneficio l'Italia
Ringraziamo Natale D'Amico già Sottosegretario di Stato al Tesoro con l'ascolto come sempre dalla nostra emittente da radio radicale
Radio radicale l'aula del Senato sta continuando a discutere a dibattere la riforma costituzionale uno dei nodi fondamentali continua a rimanere la composizione alla struttura alle competenze del Senato federale abbiamo qui con noi Carlo Vizzini in Forza Italia presidente della commissione bicamerale per le questioni regionali e
E presidente Vizzini ma questo nodo quando verrà risolta ammesso che venga sciolto sciolto verrà sciolto il pallone che non si tratta di una questione semplice perché eravamo partiti dall'idea che il Senato potesse qualificarsi come federale per le funzioni che era chiamata svolge
Ora lungo la strada e sembrato necessario e opportuno costruire anche un legame col territorio d'un Senato che potesse essere federale per cui stesso di Lorenzago che prevedeva soltanto la funzione federale è stato via via modificato che passa da traverse una serie di ipotesi che sono state fatte innanzitutto con chi deve votare il Senato con le regioni con la Camera o da solo e nel percorso in Commissione eravamo arrivati in Aula con l'ipotesi di Senato as sei anni che quindi era destinato a navigare da solo poi si è ritornati all'abbinamento con la Camera poi siamo entrati a andati alla logica di fare entrare i governatori delle Regioni di diritto come membri del Senato ed oggi si sta l'ISC intendo dell'allineamento alle elezioni regionali perché c'è difficoltà in questo perché non siamo un'Assemblea costituente che si sta occupando di costruire uno se per la costituzione di uno Stato che nasce che volessero federale ma siamo i rappresentanti di un Parlamento che opera da cinquantaquattro cinquantacinque anni nella storia del Paese che deve modificare se stesso in particolare per quanto riguarda il Senato deve darsi funzioni diverse da quelle che storicamente ha avuto un suo
Insomma mi pare di capire il Senato ha qualche problema a modificare le sue funzioni e la sua composizione non solo per questo intanto perché le riforme costituzionali non si fanno in un laboratorio scientifico o politico il Senato ha una qualche difficoltà ad abdicare a una funzione che è stata quella di essere una camera paritaria con l'altra
Che ha servito le istituzioni di questo Paese oltretutto l'allineamento con le regioni se che io considero giusto per la funzione federale
Di avente mette nel senatore la preoccupazione di dovere andare ad elezioni con Jack contemporaneamente gente che vota con un altro sistema elettorale con a e semi senatore abituati a un maggioritario dove vanno alle elezioni con una coalizione mentre alle regionali ci sono le liste dei partiti e quindi con la preoccupazione direi anche legittima che ogni uomo ha quando deve affrontare una farsa del proprio lavoro
Uova sconosciuta e quindi bisognerà che ci si convinca al di là del sacrificio che ognuno deve fare che stiamo scegliendo una strada perché sia un senato federale ma funzionale e che sia una cosa che modernizzi realmente le nostre sedi
Sì ogni e non un aggravio rispetto a procedure delle quali tutti già ci lamentiamo perché sono troppo lunga insomma contesto alito allineamento dovrebbe poter dire allora che qualche allineamento delle regole di votazione elettorali sia per le regioni sia per il Senato federale ma io credo che l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro
Localismo resistibile però non vuole diventare una repubblica sudamericana quindi l'idea di proroga e di consigli regionali o divise nati in carica per quanto mi riguarda non appartiene alla tradizione culturale
Per la quale sto in politica da tanti anni e ho difficoltà mentale ad accedervi ringraziamo Carlo Vizzini di Forza Italia conosciuto come sempre da Radio radicale
Continuiamo a parlare di riforma diamo ai nostri microfoni Massimo villone costituzionalista esponente dei DS già presidente della prima commissione nella precedente legislatura abbia Palazzo Madama senatore tiratore villone a che punto siamo con l'iter della
Forma costituzionale in particolare il lato del senato federale come verrà sciolto ma purtroppo non non sa andando molto bene perché i lavori proseguono ma senza un
Aveva
Regia ispirata a a un disegno complessivo o quello che sta venendo fuori una sorta di Arlecchino istituzionale con ogni rispetto per la figura di Arlecchino perché ogni tanto entra un pezzo ma senza che compongono logica complessiva quindi adesso il Senato si vuole introdurre il principio che sia espressione dei territori avevano e questo può anche essere giusto però e purtuttavia una istituzione nazionale
Nella quale bisogna capire poi i processi politici come si strutturano come funzionano come vengono governati conflitti e su questo per la verità la maggioranza non non dimostra affatto di avere le idee chiare quindi le regole di garanzia per il rapporto tra maggioranza e minoranze appunto la possibilità di decisione non vengono considerate in modo sistematico ogni tanto si metterebbe un pezzetto come oggi per esempio se messo dentro che non funziona il Senato se non c'è la presenza in aula dei rappresentanti di un certo numero di regioni questo francamente non istituzione nazionale mi sembra che non abbia veramente nessuna ragione di essere qui Lelli principio dovrebbe essere che l'
Assemblea versa atto lavoro si forma una maggioranza su un problema si decide che cosa vuol dire questo meccanismo di garanzie che qualche Regione ci ha praticamente un diritto di veto sulle delle deliberazioni dell'assemblea
Che un certo numero di regioni vivere che si accorgono perché la sembrano funzione siccome poi ci sono funzioni condivisa tra Senato e Camera questo potrebbe significare che si riverbera l'impossibilità di funzionamento curato dalla Camera noi ci siamo espressi con tra questa logica perché pensiamo che se è giusto che ci sia una rappresentanza territoriale nella nel comporsi dal senato che cioè sei senatori esprima realtà territoriale non sembra affatto giusto che poi nel formarsi delle decisioni e delle scelte
Ci sia una un un atto no una un'autonoma rilevanza dell'elemento territoriale non siamo d'accordo con questa filosofia che però purtroppo è è venuta è venuta mezza età è stata adottata nella scelta di maggioranza suppongo anche qui soppressione della lega perché sono tutte come dire pulsioni leghiste che si traducono purtroppo nelle proposte del relatore che poi sono seguite alla maggioranza credo senza una riflessione adeguata e presidente senatore Villone ma
Insomma mi pare di capire secondo lei non vi è un'idea chiara in maggioranza sulla alla struttura e sulle competenze del Senato federale nel centrosinistra vi è questa idea chiave certamente che noi abbiamo le Diana abbiamo esposto
L'abbiamo tradotta in proposta l'abbiamo esposto ripetutamente nel nel dibattito di aula noi abbiamo l'idea di un Senato che veda presenti sui territori regionali ma c'è anche un'istituzione nazionale forte capace di una funzione di rappresentanza nazionale le istituzioni nazionali a nostro modo di vedere devono essere tali per la loro natura politica sostanziale non devono essere una sommatoria di pezzi di territori che qui vengono a Concetta sì tra di loro questa e purtroppo l'idea leghista
Che sta prevalendo per cui noi rischiamo di avere un cenato molto debole funzionato nel nel quale i conflitti territoriali esplodono senza possibilità di mediazione efficace il Senato che indebolisce il livello ne giornale delle istituzioni repubblicane questo è un è un esito purtroppo possibile certamente molto pericolosi come ci sono contatti rapporti colloqui tra l'opposizione la maggioranza è cercare di venire a capo di questa operazione all'ospedale
Ma certo che ci sono purtroppo situazione come ho detto ed è questa che c'è la Lega che era un obiettivo molto preciso di avere di indebolire diciamo il tessuto nazionale del Paese lo traduce io non disegno istituzionale che esprime esattamente questo obiettivo che si centra su un senato manufatto sbilenco e incapace di rappresentare una severa dei la rappresentanza politica nazionale e sotto il ricatto di Bossi e della lega purtroppo lo ripeto ancora il corno con vero dispiacere la maggioranza non sembra in grado di reagire alle cui passano sostanzialmente le posizioni leghiste
E e siamo voglio spero che non si arrivi alla fine ad assistere a una sorta di agonia della Costituzione repubblicana senza che venga fuori verso
Un tessuto vitale che con centotredici ad andare avanti diciamo attimo villone costituzionalista senatore dei DS allo scontro come sempre dalla nostra emittente da Radio radicale