Economia: "Quali risposte alle politiche neoconservatrici"

Va bene allora io atto senz'altro i lavori
E nella mattinata noi avremmo come sapete come avete letto dalla dall'invito
Le relazioni di Roberto Artoni su vincoli veri e presunti allo sviluppo ah no scusate prima di tutto l'introduzione più generale di Silvano Andriani
Dentro il cespite coi Artoni vincoli veri presunti o lo sviluppo dell'economia italiana prodotta
Istituzioni e democrazia economica
Poi via a me che tocca a presiedere questa sessione toccherà anche prendere la parola alla fine per svolgere qualche considerazione finale per questa sessione e quindi essendo già alle dieci e dieci Derain subiti inizio dei lavori e dare la parola a Silvano Andriani per la sua introduzione
Questo convegno è nata dal desiderio di contribuire a dare impulso
Ad un discorso sul programma
Naturalmente noi non ci sogniamo neanche di tirai fuori da questo convegno il programma o un programma d'altro canto anche in Italia non è che si parte da zero esistono anche elaborazioni già elaborazioni del partito comunista del Partito socialista della Sinistra indipendente
Delle ACLI dei sindacati
Credo ora si tratti di vedere se si riesce a passare
Ad un confronto più ravvicinato tra le diverse componenti della sinistra e all'interno di ciascuna area che compongono
Compongono la sinistra
Mi pare tuttavia perché ci siano due modi di pensare ad un discorso sul programma
Si può ritenere che sia necessario innanzitutto analizzare in profondità i grandi processi di trasformazione e valutare le scelte alternative destinati ad orientare nel lungo periodo l'azione riformatrice
Si può invece pensare che sia più realistico guardare alle scelte possibili in un più breve arco di tempo anche sulla base della valutazione dei rapporti di forza attuali
Ora io voglio dire che a me sembra che distinguersi tra mio primo e prese BT sia in fondo una falsa alternativa
Io ne è tornato metto una grande importanza alla capacità che le forze della sinistra abbiano di fare proposte anche programmi di breve periodo e proposte su singole grandi questioni del resto mi sembra che anche i fatti le cento recenti mostrano che questa capacità c'è però penso che anche le propose di più breve periodo acquistano un senso preciso se sono inserite in una elaborazione di fondo
Che guarda anche appunto alle tendenze di più lungo periodo
Mi rendo conto che questo approccio cento tende a dare maggiore radicalità
Ad una proposta riformatrice
Ma la radicalità e nell'ampiezza delle trasformazioni in corso
E mi sembrerebbe poco realistico non tenerne conto
D'altro canto la stessa possibilità di modificare i rapporti di forza di ottenere consensi la stessa possibilità di conseguire un più avanzato compromesso sociale
Nascono dalla chiarezza e dall'adeguatezza della proposta riformatrice
E credo che non sia poi per caso che in questa proprio in questo periodo alcune grandi forze della sinistra europea stanno rimettendo in discussione programmi che avevano orientato la loro azione per decenni spetta poi l'azione politica stabilire in ciascuna fase quanta parte del progetto è possibile realizzare quali alleanze possibile o quali compromessi è necessario fare
Mi pare che anche nella nostra area dove pure esistono appunto diversi punti di vista come espressione mi sembra di un pluralismo positivo
Siamo però tutti d'accordo che un discorso del programma deve rendere espliciti i valori ai quali ci si intende est ispirare perché poi nella nostra tradizione sono i valori di uguaglianza di solidarietà di partecipazione
E dimostrare che è possibile Inverardi in una misura soddisfacente attraverso le politiche proposte
Il che significa che è necessario fare delle scelte ed è necessario dimostrare la coerenza delle varie scelte fra di loro
Ora se volessimo definire l'attuale fase dell'economia mondiale io credo che si potrebbe dire che va profilandosi un secondo fallimento del mercato
Dopo quello che è stato teorizzato negli anni trenta e quaranta
Che tuttavia da questo fallimento del tentativo di rilanciare il mercato come meccanismo auto regolatore
Questo fallimento non sembra destinato a produrre automaticamente un recupero di legittimazione da parte dello Stato
Ci sono stati anche i fallimenti dello Stato
E con questi bisogna fare i conti
Certo c'è anche chi può ritenere che l'attuale sia il migliore dei mondi possibili
Rendite e profitti sono aumentati attraverso una colossale redistribuzione del reddito
La disoccupazione aumentata il potere dei sindacati il testamento
Ridotto i conservatori sono al potere in tutti i Paesi del gruppo dei cinque
Ma il fallimento delle strategie neo liberiste mi pare derivi dal fatto che esse stanno mancando le promesse fatte e tradendo le aspettative sulla base delle quali avevano ottenuto il consenso
La tesi di fondo e la che riducendo la rigidità dei salari e della mobilità della forza lavoro ed il potere contrattuale dei paesi produttori di materie prime
Si sarebbe rilanciato lo sviluppo e l'aumento data l'occupazione
Ma la famosa ripresa americana come tutti sappiamo è durato soltanto due anni
E finché è durata è stata forte negli Stati Uniti discreta in Giappone giacca in Europa inesistente nei paesi in via di sviluppo
Io non credo che avessero senso le prediche rivolte ai Paesi europei perché seguissero la strada che hanno seguito gli Stati Uniti negli anni passati
Non avevano senso poiché le politiche europee diverse da quella statunitense ne hanno tuttavia rappresentato l'esatto complemento
Gli Stati Uniti hanno potuto espandere la domanda interna attraverso la spesa pubblica soprattutto in armamenti
In quanto hanno potuto finanziare i crescenti deficit pubblico e commerciale con risolse risorse trasferite dall'Europa dal Giappone e anche dei paesi in via di sviluppo
Ora gli Stati Uniti si avviano a diventare il più grande debitore mondiale mentre i flussi finanziari verso i Paesi lei in via di sviluppo già fortemente indebitati si sono drasticamente ridotti
Una sorta di piano Marshall alla rovescia è stato realizzato che sta producendo non un circolo virtuoso ma un circolo vizioso che già frena le possibilità di ripresa
Dopo sei anni di politiche neoliberiste dopo due anni di riprese disoccupati nell'area OCSE sono a livello di trentadue milioni circa
La situazione ai paesi in via di sviluppo e continuamente peggiorata il peso del debito si fa insopportabile con rischi di collasso per il sistema finanzia
In questi frangenti gli Stati Uniti chiedono oggi agli Europei dal Giappone di adottare politiche espansive
Ora a me pare in effetti che non abbia alcun senso
Che dei paesi che hanno formidabili attivi di bilancio i pagamenti a milioni di disoccupati come il caso d'Europa mantengono questi enormi
Attimi di bilancia dei pagamenti
Ma gli Stati Uniti non possono pensare che gli europei possano con i margini derivanti dalla caduta del prezzo del petrolio finanziare nello stesso tempo un rilancio della propria domanda interna e i crescenti deficit statunitense
Dunque non possono dire noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare devono mettere ordine in casa loro come si dice e questo mi sembra che porti inevitabilmente a una riduzione delle spese in armamenti e ad adottare politiche fiscali più rigorose e non più lassiste come quand'qualcuno in Italia
Ha cercato di
Di sostenere
Ma i governi conservatori europei
Non sembrano disposti a passare a un a fare un simile discorso agli americani
Sembrano preferire politica di stabilizzazione a politiche di rilancio
Nel timore che uno sviluppo intenso e prolungato riducendo la disoccupazione modifichi i rapporti di forza che oggi consentono a quei governi di mantenersi al potere
Naturalmente uno scambio tra politiche di rilancio in Europa e riduzione dei deficit Statunitensi non risolverebbe gli enormi problemi di regolazione del mercato mondiale me rappresenterebbe di per sé un rovesciamento delle politiche seguite
Ma non mi pare che sia interesse di alcuno che un tale rovesciamento passi attraverso lo choc di una nuova recessione
Operare per il rilancio coordinato della domanda interna dei Paesi europei potrebbe essere già ora terreno di un'iniziativa della sinistra europea
Certo il rilancio della domanda interna dovrebbe essere poi orientato verso la ristrutturazione dell'economia di ciascun paese dell'Europa e dovrebbe coincidere con l'avvio di politica di redistribuzione del reddito è una riallocazione delle risorse che la definizione di una nuova qualità dello sviluppo comporta e poi si può pensare anche a nuove forme di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo al rafforzamento degli strumenti monetari della CEE e così via ciò che mi preme
Però mi sembra importante che operare immediatamente su nodi urgenti di questo tipo
Mi sembra il modo di dare concretezza a questa nuova elaborazione che tanta parte della sinistra sta facendo in Europa e nella quale fatto di estrema importanza mi sembra che stia maturando una maggiore consapevolezza che la dimensione europea è una scelta ineludibile per ogni forza riformatrice
Il rifornimento a Lecco al coordinamento delle politiche europee non mi pare che debba servire da alibi per continuare nel vecchio andazzo a livello nazionale
I vantaggi con derivanti dalla caduta del prezzo del petrolio costituiscono un margine anche per politiche nazionali più espansive
Del resto anche il governo italiano prevede per l'ottantasette che ad un carta asso di crescita del tre per cento corrisponde un attivo della bilancia dei pagamenti circa dieci mila miliardi
Non vedo perché è un Paese con due milioni e mezzo di disoccupati debba permettersi il lusso di urtare attivo della bilancia dei pagamenti
E possibile forzare il tasso di crescita
E orientare la crescita in modo da ridurre le debolezze strutturali del sistema economico
In questa direzione mi pare che vada o le proposte fatte dalla sinistra l'opposizione
In un contesto in cui non è più possibile nemmeno pensare ad una ripresa trainata dall'esportazione e nel quale dunque necessari una crescita della domanda interna si assume come variabile strategica una politica di investimenti pubblici da essa ci si attende un doppio effetto
Un effetto strutturale giacché questi investimenti dovrebbero essere selezionati in modo da consentire una sostituzione di importazione e più in generale un rafforzamento della base produttiva e una modernizzazione del sistema nel suo complesso
Una fetta di domanda giacché questo aumento di spesa dovrebbe elevare il livello della domanda
Seconda componente della proposta è una modifica della politica monetaria in pratica una sostanziale riduzione dei tassi d'interesse reali
Ma da parte del governo si continua a marciare come se nulla fosse cambia si continua a proporre il blocco delle retribuzioni reali il blocco della spesa corrente il contenimento degli investimenti pubblici il mantenimento di tassi d'interesse reali elevati
Non si capisce assolutamente da cosa dovrebbe venire un maggiore impulso allo sviluppo e con questa politica perfino la crescita del tre per cento appare assai improba
Questa estrema difficoltà della maggioranza da Bantam ad abbandonare una politica rivelatasi errata ma anche di fronte ad un evidente mutamento della situazione economica dipende evidentemente
Dal peso che su di essa hanno interessi conservativi che dovrebbero essere colpiti da una diversa politica monetaria e fiscale
In effetti tuttavia in quest'ultima fase si sono presentate delle divisioni nella maggioranza su una serie di punti importanti
E che a mio avviso testimoniano di una più generale divisione nella maggioranza tra chi pensa che sia possibile forzare anche i ritmi dello sviluppo e chi invece si attarda sulle posizioni precedenti
Passando diciamo a un analisi più diciamo in profondità delle cose gli occhi non leggo la relazione cerco di fare una sintesi voglio dire che
L'analisi della crisi è stata anche nella sinistra negli ultimi a anni centrata soprattutto sulla questione dello Stato crisi dello stato è stato proprio l'elemento che è apparso in evidenza
E secondo me con ragione solo che voglio dire che questa crisi della capacità di regolazione da parte dello Stato o di governo dei processi economica a parte lo Stato essa stessa è stata la manifestazione più evidente di una crisi più generale del meccanismo di accumulazione
La seconda cosa che voglio dire che in questa crisi una grande importanza hanno avuto fattori soggettivi cioè mutamenti culturali che hanno portata un mutamento di comportamento da parte dei soggetti presenti nella nella società e anche alla nascita di nuovi soggetti
Io credo che naturalmente sono state fatte molte analisi di di questa crisi io non voglio farne naturalmente una rassegna critica voglio dire semplicemente che
Forse l'approccio più proficuo è quello di individuare alcuni grandi processi di mutamento
Che sono quelli dai quali anche origine questo depotenziamento della capacità di regolazione dello Stato
Ma ha origini anche la possibilità di rinnovamento
Sono quei grandi processi all'interno dei quali si stanno già ponendo le alternative che costituiscono i nodi a mio avviso di un programma
Riformato
Il primo di questi processi e il processo di internazionalizzazione o di mondializzazione dell'economia io non voglio riferire tutte le analisi io son fatti anche da quelli che sono qui presenti
La multinazionale citazione delle impresse
La caducità di funzione degli Stati-nazione il declino dell'Europa collegata a questa a questa caduta sono tutti elementi estremamente importante
Voglio dire semplicemente che su questo terreno
Mi pare che già si configura chiara l'alternativa tra che è l'alternativa del rilancio di una cultura della cooperazione contro una cultura dei rapporti di forza che è quella che e prevalsa nel corso degli ultimi anni
Anche qui non si parte da zero
C'è stato il il tra il o Progetto branche ho fatto dall'Internazionale socialista il Partito Comunista anni fa aveva lavorato una carta per la pace per lo sviluppo esistono molte proposte
Di riforma del sistema monetario mondiale alcune formulati anche in Italia
Esistono proposte per la regolazione del problema del debito dei Paesi del Terzo Mondo
Quindi non si tratta di partire da zero si tratta semplicemente di riconquistare questo terreno di confronto che è scomparso negli ultimi anni di riproporre con forza questa alternativa tra queste due possibili linee e secondo me si tratta soprattutto di ricollocare la sinistra e la sinistra europea
Su questo per
Secondo grande
Secondo grande processo
E la rivoluzione tecnologica
Rivoluzione tecnologica nel senso proprio perché noi non siamo qui di fronte a innovazioni
Che si producono diciamo all'interno di un
Paradigma tecnologico organizzativo dato siamo di fronte a un mutamento di questo parla di
Ma già la prima alternativa
Riguarda proprio la forma le forme organizzative nuove che possono scaturire
Da questo da questa rivoluzione
Queste cosiddette nuove tecnologie dell'informazione per dirla con freeman con queste tecnologia diviene possibile
Applicare i sistemi più sofisticati di organizzazione del tempo e del movimento propri del Grande Fratello orwelliano quindi diventa possibile creare un nuovo modello di tipo fordista
Oppure diviene possibile applicare i sistemi più sofisticati di organizzazione del oppure risulta possibile anche il raggiungimento di livelli estremamente elevati di decentramento decisionale e di responsabilizzazione
Questa mi pare una grande discriminati
Ma il discorso è ancora più vasto e riguarda le finalità che si vogliono assegnare a questa rivoluzione tecnologica
Anche per quanto riguarda il rapporto tra rivoluzione tecnologica e dinamica dell'occupazione non credo che si possa accettare la semplice equazione rivoluzione tecnologica uguale risparmio di lavoro uguale minore occupazione
D'altro canto non è necessariamente vero il contrario e cioè che la rivoluzione tecnologica comportando risparmio di capitali e una maggiore potere d'acquisto comporti un aumento dell'occupazione
Una rivoluzione tecnologica per produrre effetti positivi sui livelli di occupazione dovrebbe svolgersi entro politiche macroeconomiche espansive
Che tendano ad incentivare la creazione di nuove attività e a definire un nuovo modello di domanda
Che corrisponda alle potenzialità di trasformazione dal lato dell'offerta e in fondo quanto poi è avvenuto proprio col fordismo negli anni Trenta rispetto alla meccanizzazione di marzo ma finora la rivoluzione tecnologica è stata usata all'interno di politiche sostanzialmente restrittive soprattutto per risparmiare lavoro
Inoltre una rivoluzione tecnologica ha un effetto squilibra ante in quanto discrimina tra aree paesi più vicini alla nuova frontiera tecnologica e gli altri
Perciò acquista un'importanza particolare politiche rivolte a riequilibrare le opportunità di sviluppo ma negli ultimi anni e accaduto esattamente il contrario
Del resto negli Stati Uniti mi pare che sia andato configurando sì un modello di utilizzazione della rivoluzione tecnologica
Che considera la spesa militare come il veicolo principale
Della produzione di nuove tecnologie
Dalla quale ci si può attendere in seguito positive ricadute sul resto dell'economia bianco
E dall'altra parte vi è stato un forte aumento di occupazione nell'offerta di servizi alla persona
Sostenuto dalla crescita della domanda e della disuguaglianza nella distribuzione del reddito che hanno consentito di concentrare la domanda in questi servizi nelle categorie al reddito medio-alto
La scelta di una strada alternativa passa attraverso a queste opzioni e non voglio neanche dire che la principale opzione poi tra una politica di distensione disarmo
E la politica invece dei rapporti di forza che oggi ancora prevale
La prima l'altra grande opzione riguarda appunto la individuazione delle finalità da conseguire con ed è con anche con la Pro disposizione di grandi progetti
Nei campi dell'energia del risparmio delle risorse dell'alimentazione della tutela dell'ambiente e della cura della salute del sistema di comunicazioni e anche qui mi pare che l'unità europea è un fatto decisivo progetti quali orchestrine accetta mi sembra presentano dei punti di riferimento
Di una strada di questo tipo
Un'altra opzione come ho detto riguarda l'umanizzazione del lavoro
L'impulso cioè da dare all'adozione di modelli organizzativi che saltino al decentramento la responsabilizzazione la creatività del lavoro la partecipazione alle decisioni
Inoltre si tratta di orientare lo sviluppo dei servizi alla persona prevalentemente verso la formazione di un terziario sociale avanzato
Che può essere ricollocato dentro un discorso di riforma dello stato sociale
L'altra grande opzione riguardo alla ricerca di nuove forme di cooperazione tecnologica tra nord e sud allo scopo di diffondere il progresso tecnologico e fanno corrispondere ai bisogni delle diverse aree
Il terzo grande processo di cambiamento e lo sviluppo di nuovi bisogni
Se questo è un processo che è stato analizzate o in vario modo adesso
Spesso dal versante negativo cioè sono stati analizzati gli effetti negativi di un una diffusione del consumismo
O di meccanismi neo corporativi tutti analisi giusto secondo me che pongono problemi reali di governo della società
Tuttavia vorrei solito lineare alcuni grandi processi positivi
Che portano all'emergere di nuovi bisogni più avanzati
E che sono in fondo il punto di riferimento per definire una nuova frontiera del welfare in un progetto riformatore
Uno di questi forse il più importante sta producendo una modifica strutturale dell'offerta di lavoro
La presentazione in massa delle donne sul mercato del lavoro è il frutto di un mutamento culturale profondo e positivo
Che porta a rifiutare un'antica divisione sociale del lavoro fra i sessi
E non è l'unico fenomeno
Vi è anche una ricerca del lavoro di maggiore possibilità di realizzazione personale responsabilità creatività
Perciò io credo che l'obiettivo della piena occupazione dal quale nessun programma riformatore può prescindere
Assume oggi una qualità diversa
Piena occupazione trent'anni fa significava sostanzialmente piena occupazione di una popolazione maschile disposto a fare qualsiasi lavoro
Oggi significa far lavorare tutte e tutti far lavorare una popolazione che cercano il lavoro un maggiore motivo di soddisfazione
E la questo processo a mio avviso piuttosto che dalla semplice equazione rivoluzione tecnologica uguale meno lavoro
Che scaturisce una profonda esigenza di redistribuzione del lavoro
Redistribuzione del lavoro fra i sessi e redistribuzione del tempo della vita tra lavoro ed altre attività questa ristrutturazione del tempo della vita mi pare che vada considerata non non solo un mezzo ma soprattutto un obiettivo di una nuova qualità dello sviluppo
E discorso analogo si può fare con altri grandi bisogni penso ai movimenti ambientalisti contro l'emarginazione e così via divise dicendo risponde a questi bisogni significa appunto dare anche una risposta come dicevo prima a che cosa deve significare una rivoluzione tecnologica quale finalizzazione della rivoluzione tecnologica
Ognuno fare un discorso di questo genere significa anche poi alla fine arrivare un discorso sulla politica dei redditi cioè sulla necessità di orientare le risorse in modo conseguente ci si può arrivare da questo percorso e non ripetendo linfa all'infinito la stucchevole tiritera sul costo del lavoro la competitività eccetera
Ogni modello di regolazione della distribuzione del reddito deve corrispondere alle caratteristiche del meccanismo di sviluppo in atto o che si vuole conseguire
E non credo che un discorso sulla domanda può essere fatto in modo astratto e generico
Il management della domanda nei decenni trascorsi ha regolato la crescita e di Este in corrispondenza con grandi fenomeni che coinvolgevano l'Offerta la struttura dell'offerta a meccanizzazione di massa e l'espansione delle funzioni pubbliche
Così anche nel futuro in relazione alla qualità nuova dello sviluppo bisogna sapere quali componenti della domanda devono aprire un ruolo trainante
E se considerando che lo sviluppo dei consumi privati non debba più avere il ruolo trainante che ha avuto in passato si può concludere che per il futuro
L'aumento dei redditi vede i salari reali debba rimanere al di sotto dell'aumento della produttività
Ciò può avvenire solo a due condizioni
Innanzitutto che la regolazione complessiva della distribuzione delle risorse sia tale da orientati appunto la riqualificazione riequilibrio dell'apparato produttivo e la soddisfazione di quei bisogni più avanzate
In secondo luogo vi è il problema di impedire che l'esigenza di rilanciare il processo di accumulazione
Si risolva in un aggravamento della concentrazione della ricchezza e della diseguaglianza perché
E questo percorso ci porta inevitabilmente a mio avviso a fare i conti con tematiche di socializzazione anche parziale del processo di accumulazione
è una disgrazia che in Italia il discorso sia cominciato con lo zero cinquanta per cento in quel modo lì ma non credo che sia un buon motivo per smettere di parla perché ho l'impressione che questo problema sta di sul tappeto
Del resto ci sono altre proposte che hanno mai nelle altre proposte all'interno da sinistra
Che si può con cui si può anche far riferimento una promettere interpretando infine se si concorda
Sul fatto che le finalità del sviluppo deponesse la piena occupazione del riequilibrio nord-sud la soddisfazione di nuovi bisogni
Se si concorda col fatto che sempre più la l'accumulazione questo lo dicono tutti
Si identifica meno con con l'investimento in capitale fisso e sempre più riguarda altri fattori come per esempio la forza per la formazione del fattore umano
Se tutti quanti concordano che l'ambiente cioè l'insieme delle infrastrutture tecniche sociali acquista una rilevanza al sempre maggiore
Nel determinare le performances di un determinato sistema economico io non riesco a capire come non si possa poi non si debba concludere
Che il Bilancio dello stato e destinato ad aumentare il suo ruolo come strumento di allocazione delle risorse perché tutti questi sono problemi che richiedono una funzione direzione da parte di lancio e lo stato questo può non significare che nella stessa misura debbono crescere le risorse Intermediate
Attraverso il bilancio dello Stato e c'è quindi un problema di grande riallocazione di queste risorse dentro l'amministrazione statale dentro il bilancio dello Stato
E quindi tutti i problemi di efficienza produttività efficacia che sono determinante però a partire dal fatto che l'importanza della Bilancio dello Stato come strumento di direzione mi pare che e destinata ad aumentare e non ha diminuito
Quindi non meno Stato e del resto bisogna anche dirlo francamente le stesse esperienze degli Stati Uniti e del Giappone demistificare no questa parola d'ordine è perché non ci ha fatto stato meno Stato se mai c'è stato una connotazione più classista
Della azione dello Stato
Ma il discorso sullo stato a una diciamo portata più generale
Lo slogan
Più stato più mercato
Ha certamente un elemento di ambiguità io non non me lo sono appropriato come il Corriere la sera mi pare che abbia cioè a un elemento di ambiguità indubbiamente quindi però secondo me è anche un un ed è un aspetto positivo nel senso che questo slogan mette in evidenza che il rapporto Stato mercato
Non è necessariamente un gioco a somma zero
è possibile puntare a una democratizzazione e a una rivitalizzazione di entrambi questi grandi strumenti di allocazione delle risorse
Naturalmente riclassificare il rapporto Stato mercato mi pare che significhi modificare entrambi pochi poli di questo rapporto
Il che significa che riforma dello Stato e riforma del mercato sono due lati della stessa medaglia
Riforma del mercato
Beh significa le tematiche sulla democrazia economica come si pongono oggi
Non sono più quelle semplicemente della democrazia industriale dei tempi andati anche se la questione dell'appartiene maggiore partecipazione dei lavoratori alle decisioni resta un punto di fondo
Ma ci sono le questioni che ho già citato la comune il processo di accumulazione socializzazione processi accumulazione il sistema informativo il terzo settore il ruolo strategico del movimento cooperativo
La di organizzazione del mercato del lavoro sono sono tutti punti nei quali può essere definito alla misura dei problemi di oggi un più avanzato livello di partecipazione di democrazia anche nel mercato
D'altro canto se vogliamo una risposta non statalisti cara non soltanto statale al problema dell'orientamento nuovo dei processi dobbiamo anche pensare di far crescere all'interno della stessa struttura del mercato gli elementi di consapevolezza
Della delle finalità sociali che lo sviluppo deve aprire e naturalmente riforma anche dello Stato
Sulla quale io dico semplicemente pochissime cose il problema è enorme ciò che mi importa diciamo in un discorso in un convegno che diciamo fissa
I punti di un discorso programmatico e sottolineate la centralità
Io direi che in fondo si potrebbe dire che si tratta di rafforzare la capacità di programmazione strategica dello Stato e ridurre le forme di controllo burocratico e procedurale dei processi
Aumentare la capacità di direzione sostanziale dei processi How elevando il livello di conoscenza la capacità di denigrare gli scenari di fare grandi scelte di influire sull'orientamento delle risorse
La capacità di formulare grandi progetti nei quali coinvolge risorse pubbliche e private controllare i risultati
Vuol dire questo rilanciare una tematica della programmazione
Certamente sì
Ma con l'avvertenza che programmazione negli anni Sessanta significò sostanzialmente messa a punto di meccanismi di regolazione di un modello di sviluppo già dato
Con la variante italiana che era dovuta agli squilibri particolari che l'Italia aveva mentre ora si tratta di gestire attivamente una fase di transizione verso un nuovo modello di sviluppo ed un nuovo sistema di regolazione che devono essere in gran parte inventati
Ora tutto ciò abbastanza complicato a dirsi figuriamoci poi a farsi e se qualcuno poi tira in ballo le difficoltà italiane rispetto a questo il problema diventa abbastanza terrificante
Perché in Italia abbiamo una particolare inefficace del sistema politico che dipende da una parte dalla democrazia bloccata e tutte le sue conseguenze e dall'altra parte dal fatto che lo Stato e risulta da una stratificazione di modelli organizzativi incoerenti sommati fra di loro la domanda che il Rapporto Giannini ci consegnò sulla scelta del modello organizzativo è rimasta completamente inevasa
D'altro canto si può naturalmente di fronte a questi ostacoli fare come pure è stato fatto anche di recente ricadere lascia lo Stato onde fare nessun grande progetto faccia il meno possibile riduca la spesa e basta
Questo per me significherebbe semplicemente sancire il fallimento
Storico di una classe dirigente direi soprattutto per di quella democristiana di fronte a questo problema chiave del paese io invece penso che questo è un nodo che deve essere affrontato sia per quanto riguarda il sistema politico sia per quanto riguarda l'amministrazione una riforma della pubblica amministrazione con tutto quello che comporta anche di mutamento sostanziale dello status giuridico dei dipendenti secondo me deve essere affrontata come punto ineludibile di qualsiasi discorso credibile
Dei un progetto di riforma
Ecco io di avrei praticamente concluso
E vorrei dire soltanto un'ultima cosa
Che è più politica che lo stato uno Stato diverso significano anche una rivoluzione culturale nella politica
E forse qui è uno dei maggiori ritardi che secondo me esiste imita
Superare questo ritardo mi pare debba essere un impegno di tutto il sistema politico ma soprattutto di quelle forze che intendono gestire un processo di trasformazione
Personalmente annette una grande importanza al fatto che cresca la capacità dei partiti e soprattutto di quelli della sinistra di usare la conoscenza le conoscenze specialistiche nell'adozione delle decisioni delle singole decisioni io non credo che l'Anton danza sui vera
Decisioni politiche tecnicamente infondate non fanno seguire nulla
Detto però questo
Non credo che la futura dinamica dei rapporti tra maggioranza e minoranza saranno determinati esclusivamente dalla capacità di aggregare di volta in volta forze diverse su singole decisioni
Proprio l'esperienza del neoliberismo
Ha dimostrato che l'applicazione vincente
è quella che si determina su un complesso di grandi scelte che definiscono una strategia complessiva
Supportata da una robusta base ideologica
Tuttavia è vero che la definizione di questo blocco è più difficile rispetto al tempo del quale in una società molto polarizzata il proletariato esprimeva attraverso il suo partito l'istanza riformatrice o rivoluzionari
E perciò credo che sia vero che come è stato sostenuto al soggetto politico riformatore richiesto oggi una maggiore capacità di progettuale una maggiore attitudine all'innovazione culturale
E qui mi fermo
Ciò che mi premeva sottolineare che il discorso sul programma e il discorso sul processo di decisione
Sui modelli organizzativi delle forze riformatrici sono due facce della stessa medaglia
Cioè confessiamo augurarci che questo convegno contribuisca ad alimentare davvero un processo di elaborazione programmatica
Delle forze della sinistra che questo processo diventi anche un processo di rinnovamento culturale nel corso del quale si possano sperimentare anche nuovi rapporti fra decisione e conoscenza fra intellettuali e poi grazie
Ora prima di dare la parola Bertoni io vorrei rivolgere un saluto non l'ho fatto prima perché la la sala era ancora molto in movimento
A tutti i presenti e un ringraziamento studiosi e politici
E naturalmente per l'impossibilità di nominarli tutti vorrei rivolgere un saluto particolarmente affettuoso al Presidente della Camera
La compagnia
La parola Bertoni
Si può anche parlare seduti a parlare convocare in fretta al seduto
Dunque credo che tutti converrete che il tema che mi è stato assegnato piuttosto vasto
E come tutti i temi vasti richiede una tentativo di inquadramento dei problemi al fine di giungere a risposte che merita intenzionalmente dovrebbero essere specifiche relativamente precise
Sosterrò in particolare
Che negli ultimi anni abbiamo assistito ma esperimento di politica economica a livello internazionale
Molto caratterizzate sul piano ideologico
Sosterrò anche che sono riconoscibili gli affetti sempre a livello internazionale dico delle specifiche politiche riconducibile a questo filone
Aggiungeva che in Italia un conto dei condizionamenti storici specifici si sono seguite politiche sostanzialmente Anna e questo mi permetterà di giungevo di tentare di giungere alla risposta del problema che è implicito nel titolo della relazione
Ovvero sia dati il vincolo ovvero per l'economia italiana per l'economia italiana dato dal contesto internazionale
Esistono politiche di tipo chiamiamole neo liberale genericamente che aggravano questo vincolo che lo rendono più pesante che non contribuiscono
Al superamento i nostri nodi storici e questi sono per me i vincoli presunti esistono esisterebbero invece politiche alternative di cui cercherò di indicare i punti che dove dopo tale invece al superamento ora attenuazione del vincolo datoci dal contesto internazionale
Ora come primo punto vorrei ricordare come siamo usciti dagli anni settanta quando ci si c'è state con tutte le approssimazioni del caso questo grosso spostamento di tipo ideologico dall'ideologia di tipo interventista a un'ideologia di tipo liederistico
Relazione siamo usciti agli anni settanta economicamente con un'inflazione elevata
Con apparentemente una riduzione del tasso di sviluppo letto sull'arco del decennio
E come o cessi di redistribuzione in atto piuttosto forti ancora almeno apparentemente sia sul piano dei rapporti diretti fra per lavoro in paese sia né sul piano di intervento statale
Più in generale nel corso degli anni Settanta abbiamo assistito a un aumento del ruolo dello Stato questo nella media dei Paesi europei
Nell'uscita ideologica degli anni settanta prestato un alto fattore molto importante
Che ha me ha avuto più influenza degli anni successivi
Ed è stato l'apparente successo dei mercati dei capitali privati ne restava il problema del riciclaggio dei petrodollari era Landi erano gli anni in cui si riteneva ormai superato il problema di un assetto organico del sistema monetario internazionale
Oriente mente sulle basi degli elementi che ho appena ricordati che potrebbero essere caratterizzati dimostrati meglio
Si poteva società si poteva far sorgere infatti è sotto un'interpretazione molto precisa di tutto
Di tutti gli eventi che si erano verificati interpretazione che è stata appunto alla base di tutta l'ideologia di tutto l'esperimento di politica economica neo liberale di questi anni
Ovvero sia i colpevoli di quegli andamenti economici insoddisfacenti erano in sostanza due i sindacati in quanto monopolizzato ne rendevano rigido e mercato del lavoro
E lo Stato in quanto aveva quattro eccessive politiche di redistribuzione del reddito vincolando le dello spontaneismo privato
Sono evidenti anche le conseguenze in termini di scelte precise di politica economica che ne derivano da questa impostazione
In primo luogo flessibilità salariale in secondo luogo correzione della distribuzione del reddito
Sia pubbliche sia private se consentite questa espressione e questa pratica in particolare smantellamento dello stato sociale che era visto come meccanismo di irrigidimento delle strutture del mercato del lavoro
E inoltre si condona continuare in quell'opera di liberalizzazione finanziaria che apparentemente
Aveva dato risultati positivi negli anni veste la seconda parte degli anni settanta regolate anche che problema che contano telefono dell'inflazione e ha ridotto a un po'nella dichiarazione una certa quantità di moneta
Ora questa è il quadro che dei primi anni ottanta che oggi dopo alcuni anni possiamo chiederci se questo quadro le scelte sono state effettivamente realizzate e con quali risultati
Cominciamo dal primo punto
Il problema della moderazione genera salariale dipinge della rete la correzione delle quote distributive ora di nuovo nella media dei Paesi industrializzati se assistiti in effetti ha un ha un posso sedano di moderazione salariale o di contrazione
Della quota di destinata lavoro dipendente
Questo ripeto nel quadro generale ma vorrei ricordare qui alcuni esempi scelti evidentemente da me mio fine etici possono esser fosse utile per capire un pochino bene che cosa è successo quali opzioni ci sono aperte e che cosa c'è di vero nelle favole che coprono esempio Queen esempio la Germania
O in Germania
De si è assistito nel periodo ottanta ottantaquattro a una caduta dei salari reali dell'industria manifatturiera salariale misurati dalla differenza dei fra i guadagni orario dell'industria di fatto viene prezzi al consumo
Nel medesimo tempo c'è Stati forti aumenti di produttività e dunque si è realizzata questo spostamento di quote di reddito di cui dicevo in questi stessi anni l'occupazione manifatturiera è diminuito di oltre il dieci per cento
La produzione industriale ripeto in Germania nel mio novecentottantaquattro ed agli stessi livelli del mille novecentottanta
Questo fino al mille novecentottantaquattro confida anche lì molto anche pure molto stabile
Vorrei salta un Annandale momento al mille novecentottantacinque
Sempre stazione tedesca in quell'anno per la prima volta di guadagno pari deve Brusca manifatturiera negli anni ottanta sono aumentati in termini reali di oltre il due per cento
La produzione industriale è aumentata di oltre cinque e l'occupazione manifatturiera è significativamente aumentato
Il costo del lavoro per unità di prodotto ha continuato diminuire
Ora non voglio come è logico stabilire nessi causali molto stretti
Ma vorrei appunto utilizzare a fini di parte alcuni dubbi utilizzare a storie tedesca per sottolineare alcuni dubbi concernente ricco soprattutto certe affermazioni correnti
In primo luogo
I fenomeni redistributivi sembrano essere importanti nel determinazione della per la fama se complessiva di un'economia
In secondo luogo anche con una rilevante riduzione dell'occupazione possibile incrementare il tasso di profitto indipendentemente dall'ispezione dei livelli di attività come risultato delle caratteristiche tecnologiche
Di di questi anni in terzo luogo l'ondata d'innovazione tecnologica di questi anni lascia ancora ampi margini per un'ampia espansione dei livelli di attività a costi decrescenti Cooper tutto sia sollecitato da un'adeguata domanda
C'è un'altra storia che vorrei ricordare spenti e un'altra favola riguarda il Giappone con Giappone invece tutto aumentato produzione occupazione e salari
E se vado dove sottolinea appunto il fatto che è aumentata significativamente la l'occupazione manifatturiera e questo smentisce un'altra tavola direi che pure credo molto ricorrente che sia o ma impossibile creare occupazione nel settore manifatturiero
Potrei
Continuare su questo punto e su queste semplificazioni proprio per caratterizzare meglio l'interpretazione di eventi ha comunque quello che mi interessa sottolineare
E che in questi anni un po'di Amalia liberare su questo piano è stato effettivamente realizzata nei paesi che più o meno ricordato altre mai potuto ricorda
Ma che la stagnazione la riduzione sarà aveva lui non sembrano aver apportato dal punto aumento dell'occupazione o della produzione e anzi è vero il contrario sulla base degli esempi prima ricordate
E a questo punto si potrebbe ricordare come dente mete più autorevole di me quanto diceva da un bus a novembre l'anno scorso le politiche europee matto economiche sono sostanzialmente fallite sul piano della dell'occupazione in sostanza è la riduzione dei salari non risolve il problema della crescita e l'occupazione
Questo il primo punto
Ho detto che secondo cardine delle politiche neoliberiste riguarda del ruolo del settore pubblico
Anche in quest'ambito è possibile riconoscere come d'eccezione nota ma su cui forse bisognerà dire qualcosa
Una generale tendenza alla caduta del saldo finanziario del settore pubblico in Germania in Inghilterra in Giappone
Tuttavia accanto a questa generale tendenza bisogna sottolineare alcuni aspetti che poi saranno importanti quando parleremo dei nostri problemi dei problemi specifici Taviani
In Inghilterra nel Periodo settantanove ottantacinque
Interni prodotto interno le spese sono aumentate di tre punti percentuali contro un aumento delle entrate
Di cinque in Germania le spese pubbliche sono rimasti invariati in termini di PIL sono quello che la riduzione del fabbisogno è stata tutta giocata sull'aumento delle entrate fiscali
Cosa significa tutto questo dati pochi anni dei governi di quei due Paesi la spesa pubblica a mio giudizio mio giudizio o più propriamente consumi collettivi si potrebbe pensare hanno un carattere fortemente radicato nelle società
Ne segue che modifiche nei livelli modifiche significative nei livelli richiedendo radicali sovvertimento di molte strutture sociali
Ed è questo soprattutto sembrano rosse sembra sia stato capito abbastanza rapidamente dal governo inglese che non potendo più affrontare direttamente il problema dello stato sociale della spesa pubblica
A mesto ha messo in essere una politica di potessi una contrazione dei finanziamenti e quindi di depauperamento qualitativo in settori particolarmente significativi dell'intervento pubblico
Tutto ciò arretramenti in coerenza con indirizzo ideologico conservatore
Tendente a dimostrare l'inequivocabile inefficienza deve dell'intervento pubblico
A tutto ciò da quel poco che ho capito io ha provocato anche una reazione che era totalmente antitetica l'intenzioni del Governo
Lo si accetta se provocato una sorta di relazione sociale di richiesta da parte della cittadinanza e che CEO di servizi pubblici tornassero a livelli qualitativi adeguate questo è un punto essenziale che dobbiamo su cui torneremo
Zone finanziario internazionale
Ora qui posso ricordare che in un lavoro decente si è si è detto che l'oscillazione di medio periodo dei cambi sono sempre più spesso considerate sia causa di cattiva allocazione delle risorse sia fattore di stimolo depotenzia Nismo si impedimento ad aggiustamenti tempestive delle partite correnti
In questo testo lavoro si si scrive che qualcuno comincia a pensare che i violenti movimenti del tasso di cambio reale siano stati determinati da movimenti speculativi
Solo a fatica riconducibili alle politiche monetarie nazionali o l'evoluzione reali dell'economia dei Paesi industrializzati
Ho mai la difesa dell'attuale sistema ripeto di liberalizzazione finanziaria e sono fondata sulla difficoltà di individuare di congeniale un sistema alternativo
Voi ancora sottolineare che in questi estesi anni è stata dimostrata l'inconsistenza di tutte le proposte che connettono il controllo dell'inflazione qualche ricetta Bono interista
Questo è un fatto su cui non è che necessario soffermarsi se non per ricordare che in paesi economicamente in integrati è stato dimostrato che il differenziale d'inflazione essenzialmente dei determinato dall'evoluzione dei cambi del costo delle materie prime importate
Come le diverse politiche vanno esaminate
Si sono inserite in un quadro complessivo in larga misura determinato dall'evoluzione dell'economia americana passate da una situazione di profonda depressione a un input a una punta espansiva nel biennio ottantatré ottantaquattro
In questo periodo dall'America sono stati eletti trasmessi all'esterno ripetuti shock di diverso segno e con effetti diversi passi interessa estremamente elevati
Oltre ad effetti riconducibili ai rilevanti squilibri che si sono determinati nella struttura del sistema economico americano
Oltre disavanzo federale a distanza i conti con l'estero si è registrata una fortissima espansione del debito delle famiglie americane
Che tutti questi squilibri dovranno essere riassorbiti certamente il futuro
E tuttavia mio pioppi mia Pignone che dall'esame degli andamenti economici di questi anni e Torquato squilibrato impresso dall'economia americana
Siano riconoscibili alcune scelte di base riferibili alle diverse politiche da noi esaminate come risultati in complesso negativi che permettono dunque di caratterizzare l'esperimento a livello ribelle sperimenta liberista a livello internazionale
Non sono state sfruttate tutte le risorse disponibili
L'aumento disoccupazione limitato sfruttamento la capacità produttiva lo testimoniano
Il formidabile aumento di potenzialità produttiva connesso al progresso tecnologico non è stata adeguatamente realizzato essendosi risolto in buona misura in un aumento dei margini di profitto in un contesto di moderatismo e crescita
Nella situazione di anarchia internazionale ha giovato
All'evoluzione generale
Al limite si potrebbe anzi sosteneva paradossalmente che le componenti positive dell'evoluzione siano riconducibile a spostamenti dall'altamente alla allontanamenti ma i canoni liberali
Può è questo il quadro internazionale che
Che nel quale si inserisce l'economia italiana e del quale dobbiamo dobbiamo dare ragione delle politiche seguite e deve alternative che eventualmente si aprono ora primo punto anche in Italia come negli altri Paesi sia abbiamo attraversato un paio di rilevante per usare un eufemismo moderazione salariale i guadagni orari dell'occupazione manifatturiera nell'ultimo quadriennio sono rimasti invariati ma sono caduti negli ultimi anni
L'unità settore che ha tirato le retribuzioni è stato quello della pubblica amministrazione
Dove serali sono cresciuti in terminali del tre per cento nel giro di quattro anni
L'occupazione complessiva in analogia rimasta invariata con una forte caduta dell'occupazione industriale
Si è avuto un va fatto un forte aumento della quota dei profitti che nel settore manifatturiero è tornata ai livelli degli anni settanta e come percentuale di profitti su costi quando da Vieri l'evoluzione complessiva dell'economia era ben diverso
Tutto ciò è sostanza ha determinato risultati produttivi che sono molto assimilabili a quelli degli altri Paesi probabilmente molto assimilabili con un avvitamento verso il basso
Si può ancora dire sempre in analogia a quanto venuti altri paesi che Rinnovamento deve l'apparato produttivo
Si è risolto in un processo di razionalizzazione che ha determinato una diminuzione del fabbisogno unitario di lavoro in un rilevante aumento dei profitti e questo di nuovi non hanno già coniato e pesi
Indipendentemente dall'evoluzione dei livelli di attività
Questo per quanto riguarda il primo punto il primo aspetto delle politiche minoritarie il secondo aspetto su cui è opportuno soffermarsi anche perché nonostante tutto
Una confusione non ancora notevole riguarda la politica della finanza pubblica seguita in Italia in questi anni l'evoluzione principale l'evoluzione dei saldi principali
Come nel periodo settantanove ottantacinque il saldo netto da finanziare del settore pubblico è salito di circa quattro punti in termini di prodotto interno come conseguenza tormento delle entrate complessive del nove punti del momento delle spesi quattordici punti due dei quali delle spese in conto capitale
Coi saldo come ho detto il saldo di parte corrente e peggiorato di circa tre punti
Rimane tuttavia il fatto che in questo contesto si è avuto un aumento molto sensibile del saldo delle spese correnti al netto
Pressato spese correnti meno entrate correnti al netto degli interessi passivi
Che marginalmente positivo nel nel periodo settantanove ottantuno
Ha raggiunto dell'ultimo biennio un valore vicino ai due punti tornando così una situazione tipica dei primi anni settanta
O ai semplici dati appena ricordati se permette a me di inquadrare la finanza pubblica nella sua evoluzione complessiva
Non rispondo a mio giudizio i due problemi fondamentali riguardanti in primo luogo la causa delle tre della crescita delle spese correnti nel Periodo settantanove ottantacinque
E in secondo luogo le cause del livello normalmente elevato del fabbisogno pubblico in Italia
Ora sull'evoluzione delle spese correnti
Avuto modo effetti molto importanti la crescita degli oneri finanziari
Sulla quale bisogna sottolineare ancora una volta che sull'evoluzione dei tassi di interessi italiani ai infetto
Determinante l'evoluzione dei tassi internazionali i bassi tassi degli anni Settanta hanno consentito bassi tassi d'Italia negli anni ottanta
C'è stata la necessità di adeguarsi ai tassi internazionali
De quo evidentemente quando c'è questo obbligo di adeguamento sono i tassi d'interesse che determinano l'evoluzione del debito pubblico e non viceversa come si tende a dire
Si deve aggiungere che in Italia è stato pagato ripetutamente per ragioni su cui fosse torneremo un premio di stabilizzazione nel senso che al di là dell'adeguamento ai tassi d'interesse
Si è aggiunto un ulteriore componente di crescita dei tassi stessi
Si deve peraltro ancora aggiungere anche l'adeguamento dei tassi d'interesse il pagamento di un premio di stabilizzazione non sono per così dire un fatto meccanico meriti chiedono presuppongono una componente interpretative
Quando ad esempio non si confondono i tassi d'interesse interne e internazionali su basi omogenee
Per motivi trattamento fiscale
O si uccise o si eccede nella valutazione del cosiddetto premio di stabilizzazione perché si confrontano tassi reali di dubbio significato economico
O si voglia perseguire finalità di ordine diverso il controllo delle decisioni di spesa del Parlamento
Evidentemente i tassi
Che si che risulta in un Paese risultano molto più elevati di quanto sarebbe oggettivamente necessaria
Questo spiega a mio giudizio in larga misura un crescita sensibile di una importantissimo ma i componenti delle spese correnti
E soprattutto sottolinea a mio giudizio l'opportunità di separare la componente degli interessi dalle altre voci di entrata e di spesa quando si discute dei problemi di finanza pubblica
Per quanto riguarda la dinamica di altre spese correnti provengono dai che c'è stato un sensibile aumento delle spese di personale di circa tre punti in termini reali
Ora sulla crisi delle spese di personale
Vorrei ricordare che ha giocato un forte fattore di recupero rispetto all'evoluzione degli anni settanta quando non non esistevano efficacemente Nisini protezione dei livelli resterai nel settore pubblico
Questo evidentemente si è riflesso sull'evoluzione di questi anni anche maniere indesiderabili dal punto di vista macroeconomico
Ma doveva cenare ancora a quelli che sono i contenuti effettivi dei processi di aggiustamento della finanza pubblica in varie sedi proposte e che si fondono sul contorni contenimento delle creste le spese correnti a un tasso uguale a quello di inflazione
Quando si chiede questo quando si progettano questi piani di rientro si chiede in sostanza un blocco delle retribuzioni reali del settore pubblico ripetenti sostanze esperienze
Degli anni settanta e prescindendo da ogni valutazione a mio giudizio di funzionalità
Vorrei che ora sottolineare sempre sui problemi di finanza pubblica che anche in Italia come negli altri Paesi soprattutto negli ultimi anni
è stata seguita quella politica di svuotamento qualitativo delle capacità operative nel settore pubblico con piccoli tali piccoli interventi scarsamente significativi sul piano finanziario ma devastanti sul piano dell'efficacia operativa
E su questo tema
Il governo fa una sonata di umorismo nero nell'ultimo documento programmatico
Quando afferma che nel nostro Paese malgrado la circostanza di un reddito procapite inferiore alla media dei grandi paesi europei sono allineate se non superiori le attese fra virgolette nel documento per la fruizione dei servizi pubblici
Si potrebbe ricordare che il problema della qualità dei servizi pubblici in certi paesi è stato risolto quando quei Paesi con un livello diretto molto inferiore al nostro di oggi
Come
Questo per quanto riguarda l'evoluzione della finanza pubblica
Da un
L'altro problema che fosse più importante di Rai strutturalmente più importante
Idea che riguarda l'elevato fabbisogni del settore pubblico italiano se paragonato con quello degli altri Paesi anche da potere isolati in modo appropriato Jannone finanziaria
Evidentemente questo eccesso di fabbisogno poter derivati da due cause
O da eccesso di spese o da insufficienza di Intra
Ora la comparazione dei livelli di spesa per quanto ne so e per quando sono riuscito a fare non denuncia alcune eccesso in Italia
Velenosi ante confermare alcune impressione necessariamente superficiali di sottodimensionamento perlomeno qualitativo di certe prestazioni
Forse diversi sono invece le considerazioni che si debbano fare sul livello delle entrate
Che mimava paragone internazionale sembra un po'ci per esempio livello sensibilmente inferiore a quello francese
E assimilabile a quello tedesco anche se qui o sospetto che il diverso finanziamento del sistema pensionistico produca dei risultati ambigui
Ma direi che sì in questo contesto acuta elemento informativo essenziale
Riguarda la formazione o meglio il livello della formazione del risparmio presso le famiglie italiane
Che si calato comunque lo si guardi a un livello decisamente su
Io e circa tre volte a quello degli altri Paesi europei ora queste date questo dato può essere evidentemente letti in maniera diversa
Può essere vista come la manifestazione della tendenza la parsimonia dell'italiano medio
Può essere assunto come indicatore indiretto della cattiva qualità delle statistiche italiane
Nel senso che si sottovaluta certi fenomeni
Oppure che questa fosse la mia opinione dovrebbe essere invece visto come indicatore sintetico della distribuzione del reddito e della ricchezza in Italia da un lato e dal lato dell'effettiva articolazione del sistema tributario italiano
Un sistema tributario che fosse poteva alla pressione fiscale complessive elevata assimilabile a quella di altri Paesi ma che appare fortemente sperequato
Qui c'è qualcuno più esperto di me questi problemi fosse tendenzialmente regressivo
è evidente che questo punta a questo punto il problema non è tanto più quello di aumentarle genericamente la questione tributario ovvio riduco la tanto meno ma quanto quella di impostare su basi strutturalmente diverso e molto più ampie il nostro sistema tributario
Quanto detto ci permette anche di affermare
E anche di aggiustamento strutturale del nostro sistema di finanza pubblica
Passa attraverso ma i diritti cioè presuppone una limitazione delle entrate
Essendo la compressione delle spese piuttosto difficile da realizzarsi come testimonia anche l'esperienza gli altri paesi e come testimonia anche la nostra situazione sociale
L'ultimo punto che vorrei accennare
Riguarda la collocazione internazionale dell'economia italiana
Caratterizzate nel Periodo settantanove ottantacinque da fate disavanzi correnti
Ovvero sia noi nel Periodo settantanove ottantadue abbiamo accumulato diciotto miliardi di dollari di disavanzo di parte corrente che sono scese a sei milioni nel Periodo trentatré ottantacinque
I nostri dati sono del tutto assimilabile a quelli francesi sono assimilabili a quelli tedeschi nel primo periodo di profondamente diverse nel secondo
La quater esportazione Italia nei Paesi OCSE rimaste in tutto il periodo ma si potrebbe anche risalire intona sei al sei virgola tre per cento con qualche oscillazione
è tornato a fine del mille novecentottantacinque
Su livelli assai elevati il saldo positivo dei prodotti la trasformazione industriale che deve essere a livelli estremamente elevati anche in un contesto internazionale
Ora
Si deve ricordare che questa evoluzione e dei dei nostri conti con l'estero avvenuto in un contesto che fino al mille novecentottantatré era di rilevante peggioramento delle ragioni di scambio
Sia in assoluto sia nei confronti della media dei Paesi c'è solo dei due ultimi anni le ragioni di scambio sono migliorate e si sono mossi in parallelo con quelle degli altri Paesi
Europee
In questo stesso periodo la competitività sull'esportazione rimasta praticamente invariata
E apparente di e apparentemente diminuita la competitività all'ingrosso
Misurata sui prezzi all'ingrosso solo nei confronti del Paese Lecce a tutto questo come ricordiamo in un quadro di fatto aumento dei profitti
Voi ancora ricordare che nel periodo mille novecentosettantanove ottantaquattro ecco si è avuta anche una rilevante caduta del tasso di cambio nominale confermando i comportamenti che in pratica uno stati seguiti negli anni precedenti
La media hanno gli apprezzamento complessivo della lira risultata pari nel periodo settantasei ottantasette virgola uno per cento la media dei mediani è salita al sette otto per cento nel quinquennio successivo
E cadute invece Nico fondi evolute c'è da lotte sei al pay nove per cento
Dunque parlare di contrappone periodi politica recando foto e politica cambio debole mi sembra per lo meno eccessivo
La politica di deprezzamento del tasso di cambio dominare è stato naturalmente associata ha un tasso di inflazione del nostro Paese superiore a quello degli altri Paesi europei
In particolare la caduta dei tassi di cambio nei confronti delle valute ce ha trovato una logica compensazione quasi completa con una sola parziale eccezione del mille novecentottanta contemporanea celebrazione dei prezzi all'ingrosso
Ora è evidente che il riconoscimento di un'associazione fra andamenti due variabili non indica alcun non dà alcuna indicazione sul nesso causale prevalente
E tuttavia di opinione che in Italia siano state determinazione delle variazioni delle parità di cambio o più in generale delle condizioni del bello vedere impostazioni a determinare il differenziale di inflazione nei confronti dei di quelli degli altri Paesi europei
Ora anche perché su questi temi
Tendono a formarsi micidiali contrapposizioni micidiali per la sinistra l'opposizione per usare nel parlare di Andreani fa cosiddetti buoni e cosiddetti con cattivi
è importante sottolineare che la manovra del tasso di cambio non è certamente una mi strumento risolutivo dei problemi dello sviluppo e dell'occupazione di un Paese
Si tratta di uno strumento di politica economica che s'evidentemente finalizzato a sostegno a produzione nazionale
Ma con effetti Coletti collaterali potenzialmente molto negativi soprattutto per il paese con le caratteristiche come quelle italiane
è vero che la manovra il tasso di cambio favorisce la competitività ed esportazioni
Ma pure però che affetti significativamente positivi sui livelli di attività
Dipendono dalle condizioni dei paesi concorrenti in situazione di recessione disoccupazione in altri Paesi spera di ottenere risultati rilevante questo punto di vista illusorio
E poi è vero che gli effetti potenzialmente positivi delle sue mutazioni sono subordinati alle politiche di prezzo dell'impresa nel Paese interessato
In Italia la mano del cambio è sempre stata accompagnata grosse significativa redistribuzione del reddito e a formazione elevate formazioni profitti
Inoltre le caratteristiche come detto dell'Inter scambi di un Paese definiscono efficace trasmutazione che certamente più limitati in Paesi che importano necessariamente materie prime il fatto poi che in Italia almeno risoluta azione siano normalmente associate di delle ragioni di scambio dove a dettare i Carnera e che molto spesso di potenziare i miglioramenti dei compiti di il competitività sui mercati esteri
Sono probabilmente o totalmente vani sono parzialmente o totalmente vanificati ricadute delle ragioni di scambio
Vi sono poi due aspetti che dovrebbe appunto rende estremamente cauti nei confronti di questa manovra di politica economica o meglio nel confonde la mitizzazione di queste manovre di politica economica
In Italia la manovra del cambio favorisce certamente i Paesi esportatori ma danneggia anche quelli ma dal mese simultaneamente quell'importatori e soprattutto quelli dipendenti dall'estero per l'ammodernamento dell'apparato produttivo
In secondo luogo l'uso ripetuto del tasso di cambio favorisce
Comportamenti di tipo speculativo che rendono più difficile gestione dell'intero sistema economico e giustifica politiche Disetti stabilizzazione esasperate
Come tutti in sostanza come tutti i farmaci ad effetto molto diffuso anche il cambio dovrebbe quindi essere utilizzati o ho provveduto a essere utilizzato in modo estremamente moderato altri strumenti
Dovrebbero rispondere a esigenze di tutela
Della produzione nazionale
In un contesto Pirandello si deve inoltre dimenticare che è ricorsa al tasso di cambio sulla base di quali quest'qualche squilibrio bilaterale
O sulla base di qualche indice di competitività bilaterale non è altro che la richiesta d'introduzione di qualche forma di dazio specifico che ricada sotto molti aspetti i contrari bilaterale degli anni Trenta
Nel medesimo tempo è normale richiedere la piena liberalizzazione dei movimenti di capitali siamo giunti dunque agli antipodi del sistema di Bretton Woods dove si prevedevano si prevedeva piena libertà di degli scambi commerciali associata controlli sui movimenti finanziari
Ora possiamo
Da questi brevi cenni possiamo tentare di rispondere
A uno degli interrogativi di cui dicevo all'inizio
Ora economie italiane se inserite in questi anni
Con risultati produttivi moderatamente rinati verso il basso a quelli riscontrabili nella media dei Paesi industriali ingiuste Rizzati e con esiti foto e mente negativi sul piano
Occupazionale
Nonostante secondo una certa logica uno Levante processo di redistribuzione del reddito
E nonostante che la finanza pubblica non sia stata pendula squilibra ante anche se condizionato dei viveri di partenza
La specificità italiana più evidente
Risale se volete nel politiche nel processo inflazionistico che per me è riconducibile ai fattori di cui dicevo
Ma da queste considerazioni discende anche una risposta all'interrogativo di base della mia relazione
Esiste infatti un vincolo ovvero è sostanzialmente non superabile per un Paese come l'Italia dato della situazione delle generare evoluzione dell'economia internazionale
Questo vincolo può essere reso più o meno stringente o più o meno penalizzante dalle politiche specificamente adottate nel nostro Paese
Le politiche d'ispirazione neoliberiste adottati in questi anni a mio giudizio hanno finito per aggravare i condizionamenti oggettivi potenziando certe verità stava che particolarmente negativi e creando così ulteriori vincoli allo sviluppo dell'economia italiana
Questa per il passato il futuro di Moni opinione che uno sviluppo duraturo potrà essere ottenuto solo se si affronteranno su su basi diverse i nodi problematici dell'economia italiana
Riferibili all'esigenza di ripristinare gli equilibri macroeconomici dottrine funzionalità nel settore pubblico
Di garantire indipendenza tecnologica l'economia italiana e di regolare efficacemente i mercati finanziari
Come ho detto il primo vincolo e legata all'esigenza di riconquistare mantenere nel tempo quello che possiamo genericamente indicate come equilibrio macroeconomico
L'esperienza di questi ultimi vent'anni a mio giudizio ha inequivocabilmente dimostrato che è bene che in un sistema economico non esistono variabili indipendenti
Probabilmente l'esperienza degli anni settanta ha dimostrato che la crescita dei salari reali foto in mente concentrata nel tempo produce sviluppo ma anche pensioni difficilmente controllabili
Una lettura dell'esperienza dei denti di questi anni
Indica che forti spostamenti del credito
Soprattutto se accompagnati una rivoluzione tecnologica quale quella che abbiamo sperimentato producono profitti elevate rendite finanziarie ma non molto sviluppo
In questo senso di padri invarianza dei redditi nominali in un contesto di prodotto crescente quindi necessariamente con qualche remunerazione che comunque ho mentre come espone una visione di corto respiro soprattutto in una fase in cui la carenza di domanda sembra vincolare lo sviluppo dei viveri di attività e quindi la crescita dell'occupazione
Voi Queco dai chiamare un volo recentemente scritto che serra i flessibili alti profitti non portano sulla base di evidenze impiega ad alta occupazione
Al contrario i ruolo dominante per la crescita e l'occupazione deve essere attribuita la domanda mondiale le componenti autonome la domanda interna in cui noi sono tutte di sussidi agli investimenti come qualcuno sembra curiosamente pensare
Quando a spigoli ripristino certi equilibri distributivi pensa evidentemente che in questi anni il quadro distributivo si sia complessivamente considerato comprende comprendendo quindi anche gli interessi azione della pubblica amministrazione
Si sia spostata al di là del giusto
Penso anche che solo in questo modo sia possibile sostenere in modo corretto ed efficace la domanda aggregata e quindi stimolare effettivamente un processo di accumulazione non solo intensivo ma anche estensivo
Il secondo punto il secondo problema vino dell'esposizione
Riguarda la legittimazione la funzionalità
Dell'intervento pubblico
Quando parla di legittimazione penso soprattutto l'esigenza di costruire un sistema tributario su basi diverse da quelle effettivamente esistenti e quindi fosse più pesante ma più legittimo
La funzionalità invece riferita al compenso delle attività rientranti nel cosiddetto stato sociale
Anche perché su questi temi si tende a fare spesso una colpevole confusione dopoteatro potuto sottolineare alcuni punti
Che credo dovrebbe essere il cardine di ogni politica effettivamente alternativa a quelle liberisti che in primo luogo lo lo stato sociale non è una congregazione di carità più grande e più l'America
E invece un importante realizzazione e quale è stato storica attraverso il quale attraverso la quale è stata concesso potenzialmente a tutti i cittadini l'accesso a beni e servizi dei quali per il loro alto costo unitario continuerebbero ad essere esclusi ampie fasce della popolazione
Il radicamento sociale di questi diritti mito appunto all'impossibilità di organizzare su vasta scala e costi accessibili la fornitura dispetti stessi servizi su base private
Spiega Ermolli risultati per molti versi ambigui dell'esperienza inglese su questi temi
Quanto abbiamo detto permette anche di rifiutare la visione assistenziale dello Stato sociale delle quali dovesse invece sottolineati le funzioni produttivistica
E correttamente distributiva come ci penso Visco fosse dieci anni fa
Dizionario sotto forma di beni e servizi o di garanzia per il futuro
Per questa visione dello stato sociale discende anche l'importanza di RAI politica può a prima visione antitetica a quella conservatrice
Che l'adesione ai valori dello stato sociale e coinvolgimento nel suo funzionamento attraverso le opportune articolazione interessa praticamente tutta la popolazione
Si deve inoltre sottolinea che lo stato sociale è una realizzazione stanca che richiedono un continuo adattamento e questa capacità riattamento sarà misurata in Italia nei prossimi anni se non è possibile mesi sulla riforma del sistema pensionistico
Per il funzionamento allo stato sociale devono essere verificate anche altre condizioni oggi in Italia particolarmente carenti
Esisteva una recita di un'adesione politica
Politico ideale ai valori dello stato sociale e questo dovrebbe spiegare perché in Italia le stesse strutture normative producono effetti così differenziati nelle
Diverse parti del Paese
E secondo lei luogo necessari una politica di efficienza tecnologica nell'utilizzo del personale che è ben diverso da quella attualmente corrente
La funzionalità del settore pubblico richiede inoltre che siano limitati al massimo le interferenze fra interessi privati e interessi pubblici
La ricerca dell'efficienza devo della cosiddetta efficienza attraverso forme di Cerato concorrenza fra il cosiddetto private cosiddetto pubblica
è statica mente casa della decadenza prima dell'intervento pubblico e poi dell'esplosione dei costi di certi servizi forniti su base privatistica
A mio giudizio nella capacità di perseguire correntemente questi principi
Io vorrei sottolineare questo punto vice deve la possibilità di superare alcuni dodici tale cifra della società italiana che hanno certamente avuto effetti molto pesanti anche se difficili da valutare sulla più generale evoluzione macroeconomica
Sul problema della tutte era
La capacità produttiva dell'economia italiana sulla necessità di manteneva un principio di regolamentazione dei mercati finanziari proprio per le caratteristiche storiche di certi fenomeni tali in questi anni
Non non mi soffermo
Voglio solo sottolineare che ristabilimento di equilibri distributive qualificazione legittimazione dell'intervento pubblico
Attenta politica di sviluppo dell'industria italiana
Controllo stretto dei mercati finanziari
Sono però a mio giudizio di strumenti di medio attraverso i quali sarà possibile ottenere un miglioramento operativo dell'economia italiana rispetta i vincoli posti dall'esterno
E credo che tutte queste impostazione siano inquadrabile in una visione del funzionamento del sistema economico
Assai alternativa quell'implicito alla visione liberale che pure ha dominato i domini in questi anni
Cuore scendete culturale della visione che ho cercato di sintetizzare sono evidenti è anche evidente che questa
Protezione culturale oggi in Italia e minoritarie
Tendente a verificarsi questo forse richiamo un altro vincolo che pure ha rilievo macro economico del vincolo culturale che oggi sembra gravare sul nostro paese grazie
Tapparella Rodotà dell'uno del del
Io cercherò qui di riassumere un tentativo di analisi che ai miei occhieggia troppo schematico e sommario e quindi l'esposizione rischia di apparire eccessivamente perentorie non sufficientemente
Motivata e se questo ne metterà sicuramente in evidenza i limiti forse segnalerà con nettezza però anche i temi che io ritengo rilevanti
E dichiaro subito
Che uno dei miei obiettivi era quello di cercare di individuare valori forti affondamento delle ipotesi che poi io ho cercato di formulare sia per una ragione
Di principio piuttosto ovvia sia perché le politiche neo conservatrici hanno avuto i successi che conosciamo anche perché si sono
Dichiaratamente deliberatamente
Richiamate avvalori forti
Ora
L'analisi
Affrontano cerca di affrontare nodi molto Complessi
E nella le proposte con le quali ho cercato di accompagnare ciascun punto potranno forse apparire troppo modeste rispetto alla
Ambizione
Dei punti alti che poi ho cercato di individuale ma questo è quanto sono stato capace di fare
Faccio anch'io una rapidissima valutazione
Della situazione che abbiamo immediatamente dietro le spalle
Il vincolo culturale di cui parlava un momento fa Roberto Artoni mi pare che sia stato particolarmente pesante
Nella
Vicenda che abbiamo dietro le spalle che per buona parte continua ma dirò subito mi pare con qualche aggiustamento modificazione
Un vincolo che qualche volta
Diventava francamente fastidioso non per i suoi contenuti ma per la rozzezza o l'approssimazione con cui anche da pulpiti presunti autorevoli talune
Analisi e proposte venivano prospettata
Non mi riferisco soltanto a formule fin troppo abusate come quella meno Stato e più mercato ma le teorizzazioni veramente da mensile per ceti emergenti
Intorno alla voglia di capitalismo fanno scattare immediatamente come dire un meccanismo di snobismo culturale o per lo meno di rimpianto di analisi molto più
Fare lignee come potevano essere quelle di uno Schumpeter però una la riflessione legante che faceva standard quando guardava alla società francese liberata dal Codice civile
Del mille ottocentoquattro e scriveva
Parole che qualche emergente di oggi forse poteva potrebbe sottoscrivere ma lui non dice non le pronunciava
Con tono compiaciuto dicendo che gli sembrava di vivere in un mondo in cui tutti erano obbligati avvalere qualche cosa e a venerare l'Energia che non era l'energia nel nucleare né elettrica ma proprio le energie vitali di cui tanto ci siamo sentiti
Qui parlare in questi tempi
Devo dire che in questo momento qualche segno di modifica anche nel campo se così possiamo dire per ripetere lo schema che dà titolo al convegno dei neoconservatori sembra che si possa correre
E lì che si torna a pronunciare una parola che la sinistra di opposizione ormai Ussa quasi con timore per non dire che non la usa affatto che programmazione
Dove ieri si celebrava spontaneità rigoglio cespuglio ora si parla di Ri regolazione
Se io volessi farmi
Prendere la mano dal mio mestiere usare vecchie e collaudate categoria dalla riflessione giuridica
Potrei trovarne senza fatica una spiegazione a tutto quello che sta accadendo perché i giuristi hanno molte volte detto e ripetuto che alle fasi realistiche
Segue sempre un bisogno di sistemazione secondo i ritmi di una vicenda ciclica destinata a riprodursi inesorabilmente
Questo schema non mi ha mai fino in fondo convinto per ragioni che qui non sparò ad esporre
Ma a me pare che sia difficilmente applicabile almeno dal nostro punto di vista la situazione che abbiamo di fronte
Perché
Se certamente la richiesta di nuove regole almeno Kung segno che sta per essere smaltita almeno da qualcuno la modesta sul molo sbornia ideologica a cui ci si era abbandonati
Certo che la richiesta di nuove regole può essere intesa in vario modo sia con me
Richiesta di pura
Sistemazione appunto nel senso che indicavo prima
Ennesima registrazione dei limiti de delle gare delle cabale delle capacità Autore donatrici del mercato e dunque come bisogno di regole che offrano al mercato soltanto più certezza
E efficienza oppure se si spinge un momento l'occhio al di là di una impostazione che si limiti a tener conto dei soli fattori economici allora al ricorso nuovo alle regole si può a affidare un compito in parte diverso
E per rispondere al questi interrogativi per scegliere per indicare un criterio di scelta tra queste possibili alternative
Si può fare ricorso
Poiché è la mia relazione intitolata alle istituzioni e alla democrazia o no mica al modo in cui da varie parti io qui uso una formula di Lindo Blonde è stato formulato il problema che io ho di front
Qual è l'effetto sulla democrazia delle istituzioni economiche e che io converto per comodità di analisi in un'altra formula e cioè in presenza di un determinato sistema economico quali sono le analisi IST le azioni istituzionali
Che possono non solo ridurre l'effetto restrittivo
Della democrazia che talune logiche economiche possono determinare sicuramente hanno determinato ma addirittura produrre una sintonia forte tra pro cesso economico democrazia
Per cercare di
Analizzare
Di stendere un po'questa formula così rattrappita si tratta allora di vedere che ampiezza io do alla formula democrazia economica
Che è stata molte volte usata nel dibattito nostro di anni vicini e non tanto vicini per alludere a due
Fenomeni in particolare sui quali poi è stata concentrata è l'analisi è lo sforzo propositivo da una parte le forme pubbliche di intervento sul processo dicono
Programmazione formule erano poi programmazione governo pubblico governo democratico dell'economia era fortemente sottolineato il momento del governo da parte di istituzioni pubbliche
Dall'altra
La democrazia economica veniva analizzata
Concentrata nell'impresa intesa specificamente come il luogo dove democrazia politica e democrazia economica potevano congiungersi attraverso la figura del lavoratore
Io credo che questi due punti siano oggi tutt'altro che trascurabili e non devono essere accantonati ma l'impostazione mi sembra francamente riduttiva rispetto alla realtà complessa che ci sia avvenuta disegnando davanti agli occhi
E credo che per conoscere questa realtà noi dobbiamo uscire dallo schema fortemente costrittivo che pure ci ha accompagnato molto in quest'epoca della analisi della cosiddetta crisi dello stato sociale
Dobbiamo riguardare più generalmente più puntualmente il modo in cui i poteri si sono venuti riorganizzando e distribuendo la qualità di questa diversa struttura di poteri il loro rapporto con le tecniche di cui si avvalgono i punti di riferimento che prescelti Bono e i valori ai quali tendono a dare particolare rilevato qui l'analisi è solo abbozzata o appena suggerì
Ma mi pare che questi siano i punti da toccare se appunto poi si vuole cercar di misurare il tasso di democrazia che può essere consentito dal sistema e soprattutto se si vuole dare un sostegno non ideologico ad una ipotesi che è poi quella della impossibilità di separare nell'ambito di un sistema aree nelle quali la democrazia è il prodotto di una serie di regole procedurali e sostanziali
E dare nelle quali invece la democrazia è prodotta spontaneamente è automaticamente dall'agire delle forze di mercato
Perché poi l'uso dell'espressione democrazia accompagnata dall'aggettivo economica a in molti casi o da parte di taluni avuto il significato proprio di ritenere che le regole che la democrazia politica si dava non fossero necessarie in questo specifico ampi ampi specifici poi semplificando ancora sì io dico che la fase italiana attuale caratterizzata da un marcato
Generalizzato processo di concentrazione dei poteri
Mentre la fase del precedente la tendenza era stata piuttosto verso una disse diffusione o anche dispersione del potere spesso non sto qui a
Tediarvi con una con un confronto di questo modello con il modello costituzionale che pure qualche interesse dovrebbe avvenire poiché è un modello sicuramente e gli indici sono sparsi a piene mani nel testo della Costituzione che privilegia la diffusione del potere
Tutto sommato forse anche se
La delegittimazione del testo istituzionale è stata così intensa in questi anni che parlarne può significare essere accusati di Nostalgia voi imputati di usare un ferrovecchio malgrado tutto questo forse un riferimento al quadro costituzionale
Sarebbe utile per avere uno strumento un punto di riferimento che per evitare che tutto si sciolga nella soggettività o nell'arbitrio
A mio giudizio c'è una massa imponente di dati che confermano
L'indicazione che io ho dato di una tendenza verso la concentrazione del potere nel sistema statuale vi è stato un forte trasferimento di potere da Ugo dal Parlamento al governo dalla periferia al centro
Nel sistema economico
Ad una forte rispetterei distribuzione del reddito prodotto a favore delle impresse sia accompagnato appunto un trasferimento di potere dal sindacato alle impresse
è all'interno del sistema delle imprese un rafforzamento delle grandi intere
Ma la ricognizione dei fenomeni rimarrebbe monca se non si considerasse pure il trasferimento di poteri dall'area pubblica all'area privata
E la concentrazione di potere in aree più difficilmente controllabili come quella della Borsa e delle attività finanziarie ingenti
Cerco allora di specificare meglio qualificare l'affermazione precedente la tendenza attuale implica al tempo stesso forme di concentrazione ma anche di privatizzazione e di minor controllabilità dei potenti
E senza bisogno a questo punto di procedere a troppo sofisticate analisi
Del spesso che le istituzioni economiche hanno sulla democrazia se questa ipotesi ha un minimo di plausibilità essa e destinata inevitabilmente a produrre a mio giudizio ha già prodotto un deficit di democrazia nel nostro sistema
E c'è un'altra considerazione da fare che è appunto legata alla innovazione tecnologica di cui abitualmente parliamo
Il problema qui nasce perché alla rapidità della informazioni della innovazione tecnologica non corrisponde un'adeguata
Capacità di controllo sociale e istituzionale di questi questo evidentemente rende ancora più squilibrato il quadro non tanto o non solo per gli Effetti o per i problemi tante volte indagati delle restrizioni della delle libertà individuali e collettive in prospettive più o meno Orwell gli anni ma per un'altra ragione perché la mancanza di capacità di controllo sociale e istituzionale delle nuove tecnologie
Rende queste tecnologie
Disponibili o destinate a rafforzare unicamente i processi in atto
S Trust producono si trasformazioni profonde ma non sono di per sé solo è in grado di cambiare il segno dei processi all'interno dei quali vengono consapevolmente in sede
Se quindi l'obiettivo è quello di produrre più democrazia nel contesto di delineato
è necessario che qualcuno abbia rispetto a questi insieme di fenomeni un disegno che possano appunto indirizzate
La tendenza verso esiti diversi da quelli che si sono finora manifesta poiché però il tema è quello della democrazia economica io devo dire con rapidità
Senza per carità le pretese poi di analisi come quelle che abbiamo appena accetto ascoltato qualcosa sul significato che assumono i vincoli economico
Io condivido per ciò che riguarda la questione essenziale ad esempio dello stato sociale
Quella quanto a poco fa ha detto Roberto Artoni e mi trovo come lui ha già detto in una posizione che come la sua minoritaria
Il discorso sulla cittadinanza sociale cioè insieme dei risultati che per il cittadino ha prodotto quella formazione che va sotto l'etichetta dello stato sociale bene la cittadinanza sociale non è semplicemente un mutamento formale per tutto terminologico per indicare con nella chiave con la terminologia dei diritti alcune particolari situazioni dei cittadini senza che poi questo muti nulla nella realtà all'interno della quale queste situazioni vengono riconosciute l'ho già detto Artoni lo ripeto io
Riconoscerà un interessa ha una propensione a un bisogno dei cittadini la caratteristica del diritto significa sottrarle alla logica del mercato e quindi in
Rispetto alle carte dei diritti sette ottocentesche
Questa nuova carta dei diritti perché questo invocava
Agli inizi degli anni Trenta Roosevelt un nuovo Bill of Rights legato alla cittadinanza sociale è enormemente più costoso
Perché usando la terminologia dei costituzionalisti non si tratta tanto solo di riconoscere libertà negative ma di produrre libertà positive
Diritti che concretamente affranca hanno il cittadino e lo rendono cittadino ha più pieno titolo se mi si passa la forzatura di quanto non lo fosse precedentemente
E quindi questo è un tema decisivo per la democrazia economica e questa prospettiva diventa tanto più significativa e rilevante
Se si riflette sul fatto che oggi in Italia quasi il sesso il settanta per cento
Delle risorse amministrative si concentra in servizi resi individualmente dall'amministrazione al cittadino scuola sanità previdenza garanzia dell'occupazione
Quindi le modalità di gestione e di controllo alla qualità dei servizi resi concorrono a definire un'area amplissima e quantitativamente impressionante della democrazia
In questo Paese io questo punto non so più l'aggettivo economica anche se evidentemente la bassa il materiale e quella che sto esaminarlo
D'altra parte anche se andiamo all'epoca in cui le dichiarazioni dei diritti avevano caratteristiche ben diverse da quelle di cui ci occupiamo di questi tempi e cioè per fino alla dichiarazione
Dei diritti dell'ottantanove costi economici ne furono pagati e grandi l'eguaglianza per esempio nei diritti successori collo spezzettamento delle proprietà determino una caduta di produttività della economia francese nei confronti degli altri
I Paesi vicini produttori l'Inghilterra in primo luogo che era già perfettamente conosciuta nel mille ottocentouno ma nessuno si sognò
Napoleone in primo luogo informato di questi effetti di revocare in dubbio il principio dell'eguaglianza per restituire produttività al sistema economico francese
Quindi il punto eh altro che dobbiamo valutare in tutto il suo significato ci sono momenti in cui le società riformulato le scale di valori a cui intendono riferibile
E questa non è un'operazione che soltanto tocca comportamenti opinioni e atteggiamenti
Implica spesso e prima di tutto talvolta anche la necessità di modificare profondamente anche parametri economici di riferimento prima ritenuti intoccabili
E ciò vuol dire che l'affermazione di alcune situazioni individuali come diritti diventa a sua volta un vincolo del quale tener conto nel momento in cui si decide la ripartizione delle risorse disponibili tra vari impieghi
Io dico questo non per introdurre una affermazione ideologica o una rigidità come Sussa dire ma semplicemente per mettere le cose al loro posto e per chiamare le situazioni coi loro no
E già a Toni ha ricordato che lo stato sociale non è stato semplicemente l'ampliamento dello Stato carità attivo dell'Ottocento
E che oggi invece mettere in discussione questa carta dei diritti non scritta né in un solo luogo né in una sola giornata ma frutto di un'esperienza storica complessa
E diversificata non significa esattamente quello che sto dicendo mettere indette in discussione la più importante carta di dei diritti che sia stata scritta in questo secolo
Non credo di esagerare e per mi sono messo prudentemente all'ombra non di un pericoloso sovversivo ma di un signore che si chiama Roosevelt anche se agli occhi di molti dei neoconservatori evidentemente proprio il presidente del new deal
è un personaggio largamente scomodo
Perché in realtà e proprio contro quelle politiche oltre che contro il blocco sociale che lui aveva costruito che una certa linea è venuta consolidando
Devo dire che evidentemente il questo non vuol dire che ci si debba arroccare nella difesa a critica del di quello che lo stato sociale
E ha finito con l'essere soprattutto nel nostro Paese lo dicevo prima ritengo del tutto inadeguata una impostazione unicamente in termini di analisi della crisi dello Stato sociale
Per mantenere questa cittadinanza sociale con le caratteristiche che io credo che si debbano riconoscere e richiesta una progettazione diversa da quella che per esempio riguardi immediatamente i le sporga Nizza azione delle strutture pubblico burocrati
E io parto invece dalla dai titolari dei diritti
In questi anni non è che pur il problema sia stato ignorato anzi abbiamo avuto agli tra la fine degli anni Sessanta agli inizi degli anni settanta
Un forte accentuazione del momento partecipativo insieme a programmazione partecipazione diventata anch'essa una parola impronunciabile e dove io credo che quella impostazione lo dobbiamo dire con molta chiarezza
Ha prodotto risultati più negativi che positivi
Sino a quando essa si è risolta nella inflazione di presenze nei consigli d'amministrazione il caso per esempio delle presenze sindacali in tutta una serie di consigli Dan
Non ha mutato quasi mai la caratteristica di funzionamento di questi organismi anzi semmai ha determinato un adeguamento
Del consigliere sindacalista alla logica dell'istituzione in cui si trova
O per altro verso ha determinato oppure situazioni di frustrazione il caso della cosiddetta democrazia scolastica abbandonata dai suoi protagonisti quando si sono accorti
Che venivano chiamati a collocarsi in organi senza potere
O peggio ha determinato forme di inquinamento clientelare
E partiti Cocco nel caso altamente significativo delle Unità sanitarie locali su questa esperienza noi dobbiamo risolvere perché altrimenti l'alternativa sembra essere soltanto quella del ritorno appurino modelli di organizzazione burocratica e tecnocrati
La verità è che la partecipazione degli utenti non può essere tutta viste risolta all'interno delle istituzioni considerate tra l'altro con un processo di idee lega che favorisce assai la prevalenza degli interessi particolari
Le vie da seguire a questo punto mi sembrano tre da una parte il rafforzamento della rete di controlli Esterni una partecipazione ai in gran parte costruita non come Marco decisione ma come potere diffuso capillare e continuo di controllo
Le espressioni brutte
Tipo monitoraggio continuo che circolano nella nostra cultura rendono abbastanza bene il senso e sono molti gli strumenti che possono essere messi a disposizione di singoli
O gruppi dal diritto di accesso all'insieme dei documenti e delle informazioni dell'organismo
Considerato in modo da garantire tra l'altro il massimo di trasparenza della gestione
Il diritto di intervenire sia pure con documenti puramente del io dico dell'amicus curiae cioè dei documenti che non hanno un valore vincolante per il soggetto a cui vengono rivolti nel corso di poter particolari procedimenti e nella legittimazione ad agire per soggetti individuali e collettivi davanti alle autorità giudiziaria amministrative ordina secco
Anche integrazione tra azione pubblica interventi di solidarietà favorendo forme di volontariato attenzione però ancora una volta credo che ciò che ha detto Artoni sulla sugli effetti
Dei genere attivi della concorrenza pubblico-privato andrebbe preso in considerazione anche perché questo già lo stiamo sperimentando in alcuni settori nei quali il flusso di finanziamento nella direzione dei privati sta determinando un fortissimo deperimento della già bassa operatività di talune strutture punti e stiamo avendo in Italia questo singolare e interessante ma non nuovissimo fenomeno di strutture pubbliche formalmente private ma che gestiscono su denaro pubblico fuori dai controlli che il pubblico dovrebbe richiedere e che è peggio
Introducono forme di distruzione del sistema dei diritti nel momento in cui il godimento di un servizio e subordina legato non al fatto di essere cittadino ma subordinato all'appartenenza o alla affiliazione del gruppo che svolge attività volontaria quindi il volontariato
Deve e può essere preso in considerazione ma come già in una serie di esperienze che cominciano a esser fatte
Gruppi di volontariato operanti a stretto contatto con le strutture pubbliche sia pure non come emanazione DS terzo tipo di azione possibile e qui dico qualcosa che certamente meno come dire scontato di quello che ho appena detto
Lo dico per una ragione è una proposta che noi gli abbiamo sentito fare non è nuovissima neppure questa qualche mese fa proprio in quest'aula con molto meno pubblico quando il nostro gruppo e si incontrò con un alcuni studiosi dell'area scandinava più degli altri evidentemente Esperti e consapevoli ricchi di esperienza de per la famosa crisi
Dello stato sociale è un punto che più d'uno tra loro sottolineo fu quello del servizio civile obbligatorio
Lo ripropongo qui non tanto per la comunanza di luogo ma per una ragione diverso
E in questi giorni noi stiamo drammaticamente vedendo davanti ai nostri occhi esplodere la crisi del servizio militare come servizio socialmente utile
E che si sta esprimendo in queste settimane in un crescendo di episodi tragici e di polemiche indecoroso
Credo che questo sarebbe un modo per andare anche oltre
La dimensione individuata meritoriamente peraltro dall'obiezione di coscienza e per sfuggire ai rischi
Di militarizzazione che altrimenti potrebbero determinarsi a proposito dei servizi di protezione civile come è stato puntualmente
Dimostrato che sta avvenendo è già avvenuto in altri Paesi dove il sistema della Protezione civile ha un po'più di storia di quella personale del ministro Zamberletti
E dunque possibile realizzare una rete di istituzioni di salvaguardia della cittadinanza sociale intesa come fondamento della di una democrazia economica che al pari di ogni espressione di democrazia non può non tener fermo il caposaldo dell'universalismo
E anche questo badate ci consente anche e qui su la somma di età diventa assoluta di fare un passo oltre la presunta incompatibilità o inconciliabilità tra crescita del sistema dei diritti
E disponibilità di risorse economiche
Un esempio molto modesto ma a mio giudizio illuminante è significativo il riconoscimento sia pure non formale ma praticato concretamente in alcune situazioni
Di un diritto del malato alla prestazione sanitaria adeguata si Consip si converte in un risparmio perché questo significa minor durata delle degenze perché il malato non deve essere sequestrato dalla istituzione sanitaria
Minori prescrizioni di farmaci minori se quelle di analisi ci sono casi in cui questo è stato puntualmente dimostra e poi il punto capitale e quello che ha ricordato Artoni cioè quello della funzionalità dell'azione amministrativa è lì che va posto l'accento
E al o anche al di là della funzionalità dell'azione amministrativa se noi poniamo per un momento solo
L'attenzione su quello che è avvenuto
Campania Calabria
Sicilia per ciò che riguarda la le prescrizioni mediche
La questione quindi non è nei termini di lusso che non ci si può permettere e dunque di unica terapia quella dei tagli io non so se è consentito ancora fare senza provocare
Reazioni sconcertante una citazione di Marx da chi non è di formazione marxista però quando si trovò in un Indirizzo inaugurale a una Società operaia
Commentare la legge sull'orario di lavoro sulla riduzione dell'orario di lavoro usò un'espressione che mi pare possa essere utilizzata se non altro come calco per valutare anche situazioni che abbiamo di fronte disse che alla chiara luce del giorno l'economia politica della borghesia soggiace all'economia politica della classe operaio
Credo allora che ci sia qualche condizione perché la economia politica del tradizionale capitalismo soggiace all'economia politica della cittadinanza sociale d'altra parte c'era un'altra area nella quale quante volte abbiamo sentito parlare di lussi non sopportabili da parte della collettività in un periodo di bassa congiuntura mi riferisco alla protezione dell'ambiente alle tematiche
Ecologiche in senso lato bene quanto è costata la nuvola di Chernobyl una valutazione complessiva impossibile
Ma noi sappiamo già quanto sta costando al contribuente italiano visto che il parroco il governo prima con un decreto del Po il Parlamento con il provvedimento che l'ha approvato è alzato anzi il plafond
Previsto ha stanziato cinquecento miliardi come cifra per risarcire i danni derivanti dai mancati guadagni degli agricoltori e quanto è costata la vicenda del metanolo nel vino le stime di metà agosto
Davano già una perdita di cento due miliardi che diventeranno secondo le previsioni più attendibili cinquecento a fine anno
E quanto è costato rifornire Casale di acqua potabile dopo l'inquinamento della falda che alimentava l'acquedotto e tutta una serie di altre questioni che sicuramente entrano nel calcolo economico e dunque anche il valore ecologico oggi richiede un un tipo di considerazione che non è soltanto quella che gli deriva dall'essere salito nella scala dei valori socialmente percepiti e non solo per ragioni ecco emotive come qualcuno dice
Ma per ragioni sostanziali e dunque non è un puro di riflesso delle col della ideologia affermare che è necessaria una riconciliazione della sì sì
Riconciliazione tra ecologia ed economia anche qui si possono indicare tre linee di intervento Gromo rapidissimo finisca in pochi minuti
Obbligatorietà della valutazione di impatto ambientale con possibilità d'per tutti i cittadini di intervenire con proprie deduzioni
Individuazione di tipi di decisione per i quali per le quali in sede parlamentare e soprattutto Obama diventa obbligatorio il parere analogo dal parere di un organismo analogo a quello americano Office for Technology Assessment un ufficio per la valutazione
Delle conseguenze delle scelte tecnologiche di cui si vanno dotando in questo momento la Francia la Germania e il Parlamento europea
Toccando la questione dell'ecologia però viene fuori quello che a mio giudizio dell'altro punto forte che vorrei segnalare l'altro viene fuori il conflitto tra interessi non proprietari che la tutela dell'ambiente la tematica i loro ecologica esprime pienamente è gli interessi proprietaria
Questa non è la riproposizione di un vecchio schema superato dai fatti perché la questione della proprietà
Come non riflesso di una ideologia vetero marxista ma come portato delle politica neo conservatrici che appunto si rilanciavano su questo tema è di nuovo davanti ai nostri occhi
Guardate qui si mi dispiaceva sommarietà
Episodi Min Mino minori o minimi la discussione che ci fu qualche mese fa quando una azienda annuncio che avrebbe destinato una parte dei suoi profitti ad azioni da distribuire tra i dipendenti alcuni sottolinearono come ecco lì nasceva veramente la democrazia economica con l'essere tutti i proprietari
Le discussioni che si stanno svolgendo in questo momento
Sui due modelli
Di grande società la FIAT che soprattutto dopo la vendita delle azioni libiche si ripropone come
Modello di capitalismo tradizionale familiare con proprietà estremamente concentrata e invece la Montedison di cui si sottolinea invece il carattere di prodotti di proprietà diffusa ma siamo troppo avvertiti gli studi sulla scissione tra proprietari e controllo
I lamenti sul destino del piccolo azionista per non sapere che la proprietà di diffusa non diffonde potere ma lo concentra nelle mani del manager non controllabile
E dunque il problema della proprietà ci torna davanti ai nostri occhi il tema classico della democrazia economica perché qui sono costretto a molto a sintetizzare ancora di più ma vorrei ricordare un altro
Analizzando in anni non vicini quella che era l'evoluzione e la trasformazione della società americana Wright Mills usò un'espressione poi divenuta quasi d'uso corrente passaggio dalla proprietà a lavoro è una serie di strumenti hanno puntualmente riflesso questo passaggio
Pensate al come si è andata evolvendo è consolidando la tecnica dell'imposizione fiscale tutta riferita al reddito dunque al lavoro mentre oggi ci troviamo di fronte a un rovesciamento di quell'anno
Che altro significa il pass aula attenzione che va sempre più spostandosi dai redditi da lavoro ai redditi da capitale al risparmio
Che altro senso alla stessa proposta che viene da noi di una imposta patrimoniale se non il riconoscimento che il nodo della proprietà torna a essere ma non so se era mai
Stato cancellato uno dei più difficili da sciogliere e da maneggiare suscita quindi molta sorpresa almeno in me il timore con cui spetterebbe Lozzo si muove su questo terreno per usare un altro
Dei punti testi di riferimento molto noti dicendo non tocchiamo la questione della proprietà perché l'individualismo possessivo riprende un'espressione di un libro di Mack Fergusson
E di si è diffuso al punto tale da determinare una saldatura tra piccoli e grandi proprietari tra interessi proprietari di tipo diverso
Per cui muoversi su questo terreno significherebbe perdere consenso immediatamente
Perché ritengo che questa è un'impostazione sbagliata riduttiva in cui certo c'è il timore di un vecchio tipo di collettivismo
Per una ragione molto semplice che oggi le tecniche di intervento sulla proprietà non sono più quelle che appunto il tradizionale collettivismo la socializzazione attraverso le nazionalizzazioni proponeva guardate la vicenda Francesca Chirac dopo De nazionalizzare con tanta rapidità non solo perché la Costituzione gli mette a disposizione gli strumenti per farlo
Ma perché non c'è nessuna resistenza sociale al ritorno alla privatizzazione in quei settori perché salvo il cambio della investitura dei manager nulla era mutato
Per ciò che riguarda modalità di gestione finalità
Di quelle impresse nel momento in cui erano state nazionalizzate
Lo strumento della nazionalizzazione oggi è veramente uno strumento invecchia
E infatti in che direzione va alla ricerca quella di una proprietà comune mano statale che caratterizza il i laburisti inglesi quella di una serie articolata di strumenti farò un accenno della socialdemocrazia tedesca quella dei fondi
Originariamente
Ispirati dal piano di mai nere da parte del partito socialdemocratico svedese questa è tra l'altro l'indicazione che è più un merita di essere considerata per tre ragioni che indico molto sinteticamente la prima perché a differenza delle dei le illusioni e degli inganni degli azionari gli atti operaio popolari che non funzionano in nessuna sì in nessun con testo le ricerche più recenti sull'economia americana ne hanno dimostrato l'indifferenza rispetto alla gestione delle imprese
Qui sia non un atto Mizzau azione della presenza di soggetti diversi
Nel capitale dell'impresa ma una gestione collettiva affidata appunto ai fondi seconda considerazione
Per il ruolo che attribuisce a un soggetto istituzionalmente inserito nel sistema delle imprese che il sindacato
E delle azioni che io indico a questo punto solo possibilità di guardare al di là del soggetto sindacato perché rispetto all'impresa questo cuore della proprietà moderna ci sono altri soggetti interessati che intrattengono rapporti
Con l'impresa ci sono i lavoratori in quanto tali rispetto ai quali noi dobbiamo valutare il senso da attribuire alle proposte di modifica dello Statuto dei lavoratori non perché questo sia intoccabile ma perché è un suo aggiornamento per esempio richiede un rafforzamento della cittadinanza di fabbrica di fronte alle nuove tecnologie di identificando diritti non negoziabili da lavoratore
E quello che si sta cercando di fare nella Repubblica federale tedesca
Ci sono poi consumatori e utenti la cui capacità di controllo può essere esercitata sul prodotto d'impresa per così dire con azioni collettive di gruppo nel caso di danni disponibilità di strutture di servizio per analizzare per esempio i prodotti delle impresse e disciplina di quel particolare il flusso di informazioni rappresentato dalla comunicazione pubblicità
Naturalmente questo non esclude una riflessione sulle strutture e qui io vedrei tre punti da affrontare uno
Quello di una rafforzamento ampliamento di una rete di autorità amministrative indipendenti con il compito di esercitare funzioni
Di controllo e di direzione in settori specificamente individuati conosciamo già i casi diversi dalla Consob
E della Banca d'Italia è quello meno significativo certamente del garante per l'attuazione della legge
Dell'editoria in questa direzione ci si può muovere ho già indicato l'ufficio per la valutazione delle scelte tecnologiche la possibilità di fare evolvere la figura debole del garante dell'editoria nella figura forte di un'autorità del sistema informatico e il Parlamento
E il Parlamento deve essere messo prima in grado di affrontare queste questioni
Un solo esempio nel programma di governo del attuale secondo governo Craxi e contenuta la richiesta di una Bellegra per l'attuazione delle direttive comunitarie non attuale
Si tratta di un complesso di quasi duecento direttive
Che verrebbero introdotte nel nostro sistema fuori da ogni possibilità di controllo democratico E con modifiche profonde del sistema di regolamentazione dell'economia
E aggiungo che badate questo incapacità delle strutture di controllare decisioni economiche vale per istituzioni vecchie come il Parlamento ma anche per istituzioni nuove il Parlamento europeo neppure riesce a discutere
Gli stanziamenti per la i la politica di sostegno dei prezzi agricoli che pure rappresentano il sessantasette per cento degli stanziamenti comunitaria
E qui nasce un problema quello delle grandi decisione chi quali sono i soggetti e le procedure attraverso le quali le grandi decisioni che poi sono quelle o irreversibili o tendenzialmente irreversibili
E che sono tali quindi da pregiudicare anche il futuro delle coalizioni di governo che una volta mutante potrebbero trovarsi di fronte alla impossibilità
Di modificare le decisioni prese da una maggioranza di segno completamente diverso alterandosi così
Il senso profondo dell'alternanza al Governo e dunque le tecniche per prendere queste decisioni devono essere radicalmente cambiate possibile che oggi la procedura di riforma costituzionale sia richiesta per modificare la norma sulla bandiera
E sulla disposizione verticale dei tre colori e non invece per prendere decisioni come quelle che possono portare alla distruzione di un ambiente alla guerra o alla pace
Un accenno soltanto a tre temi finali la pubblica amministrazione non ho bisogno di insistere un punto di paragone il sistema delle nomine e io credo che bisognerebbe puntare sulla scelta di poche nomine rispetto alle quali però la procedura di controllo parlamentare dovrebbe essere mi riferisco a un esempio credo abbastanza noto esattamente pari a quella di cui dispone il Senato americano
E la questione della magistratura infine per due ordini di ragioni
Deregolazione non significa meno diritto significa diritto prodotto in maniera e da soggetti diverso cioè più diritti meno diritto statuale più diritto negoziato
Ma questo può anche voler dire l'esperienza di questi anni degli Stati Uniti ce lo dimostra clamorosamente anche una quota più elevata di conflitti da amministrare da parte delle autorità giudiziarie con quali criteri
Con i criteri indicati dal mercato mantenendo fermo il riferimento di principio rappresentato da testi come quello costituzionale e infine la magistratura è una istituzione di chiusura ed è come tale indispensabile
Strumento di controllo dei processi degenerativi di cui ho parlato più volte prima e non è solo per pessimismo e concludo con questo riferimenti
Altri i nostri tempi sono un po'salta allora noi abbiamo un uno spazio non grande per pochi interventi e poi poter fare le conclusioni
Entro un'ora decente
Do la parola al professor Graziani Empoli si prepari Cavazzuti
Altri interverranno nelle sedute successive
Le prospettive che funziona così amministrativo
Senta cioè qui Fregoli no Primoli
E no il primo microfono lì Previti
Sul assi preghiamo ovviamente per gli interventi il rispetto dei covavano detto all'inizio dei dieci quindici minuti dieci minuti
Beh il panorama dei problemi
Messi in discussione talmente vasto che non è possibile toccarli tutti nello spazio di un intervento cercherò di accennarne soltanto alcuni
Come ho avuto occasione di e dire in altre circostanze forse la manovra di politica economica attuata finora in Italia e quindi quella contro la quale occorre presentare idee proposte
Non è forse una semplice manovra di disoccupazione
Come è accaduto in altri Paesi europei soprattutto quelli che avevano un problema di mano d'opera straniera da accantonare eliminare e possibilmente rinviare i Paesi di origine
Ma è soprattutto una manovra di precarizzazione progressiva della forza lavoro
Come è emerso già dalle relazioni di Artoni e dalle considerazioni di Rodotà questa precarizzazione si è attuata su tutti i piani
Per i lavoratori che sono rimasti in fabbrica è venuto progressivamente meno il sistema delle garanzie
Ma anche al di fuori della fabbrica è venuta meno la Rete della sicurezza sociale e sta venendo meno giorno per giorno sostituita da una progressiva
Privatizzazione dell'assistenza sanitaria del sistema assicurativo del sistema previdenziale
E di tutto quello che crea la sicurezza nella vita e gli orientamenti non solo del lavoratore ma anche dell'intero suo nucleo familiare
Da un lato questo ha portato indubbiamente nessuno se ne stupisce
Un aumento della produttività del lavoro per i lavoratori rimasti in fabbrica è stato il salto tecnologico da un lato l'espulsione di un numero enorme di lavoratori
Dall'altro evidentemente l'uso di macchinari più avanzati che hanno aumentato la produttività immediata dei lavoratori occupati
Espulsione di lavoratori non qualificati nel giro di pochi anni
Tutti lo ricordiamo quando nelle grandi imprese si faceva il reclutamento nell'operaio massa non qualificato trasferito direttamente dai campi alla linea di produzione
Oggi tutto è cambiato l'operaio e viceversa un operaio qualificato e gli altri vengono espulsi
Però aumento di produttività anche in tutto il settore dei lavoratori indipendenti delle piccole imprese del lavoro disperso
Dove l'aumento di produttività solo in parte dovuto a ingresso di macchinario in buona parte dovuto ai intensificazione spontanea dei ritmi prolungamento degli orari di lavoro tutte quelle caratteristiche che sono ben conosciute
E tipiche del lavoro indipendente
Che i sindacati hanno notato e combattuto da lunghissimi anni è per tradizione
E tutto questo ha prodotto evidentemente un aumento dei profitti
Per varie ragioni anzitutto l'aumento della produttività in fabbrica non accompagnato da un aumento di violenta dei salari reali è stato immediatamente un aumento dei profitti
In secondo luogo come ha già detto il trasferimento dall'Area pubblica all'Area privata di una serie di servizi sociali ha creato zone di profitto
Nel campo sanitario nel campo assicurativo le e nel campo previdenziale ed in altri campi ancora che in uno stato civile dovrebbero essere campi invece i dai quali il profitto eh rigorosamente escluso
E a questi due elementi aumento di produttività trasferimento dal pubblico al privato a questi due elementi che sono già elementi considerevoli di formazione di profitto se ne aggiunge infine un terzo di natura macroeconomica
La manovra generale
Di politica monetaria e fiscale ha riportato finalmente in attivo la bilancia dei pagamenti italiana
Ma l'attivo della bilancia dei pagamenti come indicano le semplici equazioni della macro economia e formazione di profitti non è formazione di salari reali ecco che quindi il tocco finale della manovra
Che finora è stato una manovra più di carattere strutturale che non di carattere globale keynesiano adesso il tocco che iniziano finale anche questo va in direzione della formazione dei profitti e quindi della redistribuzione del reddito
Tutto questo viene presentato come una manovra in direzione dell'efficienza
Forse come diceva Rodotà efficienza delle esportazioni ci sarà equilibrio della bilancia dei pagamenti anzi situazione di avanzo e quindi la solidità dell'esterna della lira
Formazione di profitti aziendali e quindi efficienza delle singole imprese
Non è però da molti punti di vista una manovra che si muova realmente in direzione di efficienza non lo è anzitutto per le ragioni di natura sociale che sono già emerse nella nelle relazioni di Artoni e di Rodotà e cioè altri sono gli obiettivi
Di distribuzione del reddito e di distribuzione reale dei servizi che una società civile si deve porre e che altre società di altri paesi hanno già risolto
Ma anche per una ulteriore ragione che mentre io aderisco pienamente a quello che è stato letto prima di me e non lo sottolineo solo per non ripetere
Vorrei aggiungere
In questa grande manovra di precarizzazione della forza lavoro
Si è enormemente cresciuta l'area
Del lavoro che oserei chiamare per brevità lavoro improduttivo le pubbliche amministrazioni hanno assunto e continuato ad assumere lavoratori
Al di fuori di ogni concorso con sistemi clientelari unicamente a scopo di catturare il consenso e di ridurre la disoccupazione palese
Per ragioni di natura immediata
E questo ha creato una frattura ancora più considerevole anche se non sconosciuta nella struttura economica italiana
Fra l'area del lavoro di fabbrica o l'aria lavori indipendente immediatamente produttivo e un'area della pubblica amministrazione centrale e locale sempre più gonfiata nella quale i criteri di produttività sono sfuggenti
E probabilmente la produttività estremamente bassa se non addirittura a zero
E infine l'area intermedia del commercio al dettaglio
Dove i criteri stessi di misurazione della produttività in termini sociali sono estremamente discutibili e non solo in Italia ma certamente in Italia e tutti hanno la sensazione che anche quella sia un'area pletorica
E allora è evidente che tutto questo crea anche dei conflitti all'interno della stessa classe lavoratrice
E indebolisce l'azione del sindacato ma certamente non è una manovra in direzione della efficienza perché creare grandi aree di lavoro che non hanno alcuna produttività sociale non può in alcun caso essere contrabbandato come manovra di efficienza aggiungo ancora
Che la stessa presenza di quest'area pletorica nella pubblica amministrazione
Non consente una pubblica amministrazione efficiente sia nel settore propriamente amministrativo sia in quelli assistenziali e previdenziali della sanità e così via
Perché qui vige un effetto perverso che quando aumenta l'occupazione reclutata attraverso meccanismi clientelari la produttività il funzionamento di quei settori cade in misura verticale
è inutile illudersi i settori della pubblica amministrazione
Anche il settore sanitario che quello che attira ovviamente l'attenzione e la maggior parte delle nostre preoccupazioni
Possono funzionare come settori pubblici soltanto in un contesto di piena occupazione in cui anche il settore pubblico recluta i lavoratori come ogni altra impresa
Lavoratori reclutati attraverso meccanismi clientelari e quindi per definizione intoccabili non possono dare luogo ad un'amministrazione efficiente la prova ne è che proprio quelle pubbliche amministrazioni locali che sono più gonfie di lavoratori nelle regioni del Mezzogiorno proprio perché si tratta di occupazione reclutata attraverso meccanismi clientelari sono anche le meno efficienti
Noi sappiamo benissimo invece che in molte regioni del Centro-Nord fino a non molto tempo fa
I settori pubblici i fornitori di servizi in un contesto di piena occupazione e in un contesto di efficienza generale funzionavano effettivamente in maniera efficiente senza serie lamentele
Presentabili da parte degli utenti allora a questo punto la manovra di precarizzazione
E la manovra di da un lato di disoccupazione o di riassorbimento nell'aria il pubblico impiego producono automaticamente il degrado nel settore pubblico e allora sarà sempre più facile poi reclamare un il ridimensionamento e il trasferimento al settore privato
Da questo punto di vista una manovra esplicita per la piena occupazione
Non può fare altro che avere come conseguenza quella della maggiore efficienza anche del settore pubblico quindi non vi sono contraddizioni fra una politica ripieno occupazione da un lato una politica di nuova efficienza del settore pubblico che allora potrà presentarsi
Con le carte pienamente in regola sia agli occhi del contribuente sia agli occhi dell'utente non è quindi legittimo in un contesto di disoccupazione denunciare le deficienze del settore pubblico assistenziale previdenziale e sanitario che sia perché fatalmente questo settore diventa in un contesto di disoccupazione
Un settore spugna e quindi assorbe le inefficienze e ne produce di nuove
Il secondo punto che tocco avrei toccato se non fosse scaduto il tempo ma è stato già toccato ad altri è quello del progresso tecnologico una delle bandiere dei nostri uomini di governo è la rivoluzione tecnologica della nostra industria si tratta come sappiamo tutti di tecnologie per lo più importate e quello che avrei sottolineato se avessi avuto qualche minuto in più è che dobbiamo distinguere fra invenzione e all'ammodernamento quello che occorre per l'industria italiana è una maggiore produzione di tecnologie la semplice applicazione di tecnologie straniere è un modo immediato comodo rapido
Non economico ma certamente facile dal punto di vista amministrativo di mettersi alla pari col mercato ma chi vive in questo modo è sempre arriva sempre almeno con un giorno di ritardo rispetto agli altri ed è quindi con grande preoccupazione che noi vediamo invece che i nostri governanti seguano la strada opposta
E ciò invece di favorire la produzione di tecnologie nuove all'interno
Favoriscono le importazioni di capitali l'ingresso di imprese straniere la vendita di imprese italiane grandi gruppi finanziari stranieri che è esattamente la manovra opposta e la creazione di una tecnologia subordinata
Invece del di una politica tecnologica autonoma
Grazie grazie grazie e la parola Cavazzuti
E poi
Poi Barcellona poi chiudiamo
Faremo le conclusioni
Cercherò di lasciare in eredità chi mi segue un paio di minuti perché avendo solo potuto ascoltare le relazioni evidentemente una reazione a caldo quella che ho in particolare intendo sottolineare un punto che era contenuto nella relazione di Artoni
Che ha toccato solo forse di sfuggita ma su cui vale la pena un momento a riflettere ovvero e uno dei problemi più i intriganti nella proprietà dell'economista e cercare di capire se prevalgono in qualche momento storico le relazioni che vanno dal Bilancio all'economia o se viceversa e l'economia che comanda le poste di bilancio
Ricordo che un vecchio maestro della mia disciplina sicuramente keynesiano e che oggi non sarebbe un keynesiano pentito Dom nel mille novecentoquarantaquattro scriveva delle sagge parole dicendo che se tutti gli economisti invece di preoccuparsi della dimensione del debito pubblico quelle un anno in cui più o meno l'Inghilterra aveva un rapporto debito pubblico prodotto di due e quaranta rispetto la la storia precedente la guerra diceva appunto ad Omar
Che se tutti gli economisti di allora si fossero preoccupati invece di risolvere il problema del debito pubblico di risolvere il problema dello sviluppo delle economie avrebbero immediatamente risolto anche il problema del debito pubblico
E era lentamente l'economista che osservava i debiti pubblici che l'economia di allora si trascinavano per causa della guerra
E il caso vuole che forse capp Fo seconde meno fiducia sulla professione
Però sono anche gli anni in cui nei programmi dei governi sia esplicitamente il coordinamento delle politiche economiche e sia uno sforzo di introdurre piani e politiche economiche attive e per sostanzialmente a raggiungere la piena occupazione e in questo modo cercare di risolvere anche il debito pubblico c'è un tentativo anche in Italia che però non riesce tutti ricorderanno il piano Vanoni che però venne stroncato subito dentro la democrazia cristiana
La famoso discorso di Fanfani a Napoli che stroncò il piano valori quindi in questo Paese tutto sommato il nostro e quello più lontano dentro l'esperienza di altre economia però allora è praticamente il debito pubblico venne in parte risolto con il rilancio delle colonie
Oggi però ci troviamo non abbiamo avuto la guerra sicuramente l'abbia avuto un fatto che a livello internazionale a determinate viso degli anni Cinquanta più o meno gli stessi effetti devastanti sulle economie almeno dei paesi è sotto osservazione che è stato l'aumento dei prezzi del petrolio
Come sapete il petrolio lo possiamo osservare con gli effetti sui bilanci pubblici che probabilmente ha avuto lo stesso Effetto delle periodi del PC
E dunque possiamo pensare in particolare in una negli anni settanta che alla formazione dei rilevanti disavanzi e probabilmente questo Shock che si rovescia a livello mondiale
E dunque forse sono anni in cui è l'economia che domina l'andamento delle partite di bilancio aggiungendo anche che sono quegli anni in cui viene dato all'inizio la riforma tributaria dopo il mille novecentosettantatré una sostanziale licenza di non pagare imposte a tutta una serie di ceti contribuenti e via discorrendo dunque da un lato gli effetti sul Bilancio dello shock petrolifero dall'altro una sostanziale licenza molti ceti di non pagare le imposte
Solo che trovandoci oggi a fronte di quel
Mia delle politiche attive ma quello che affida al mercato la soluzione dei problemi stessi e provvede c'è una spiegazione di questo perché senti devastanti come ebbero sulle economie dovuto allo choc petrolifero in realtà imponevano a delle economie che avessero voluto control a delle politiche economiche che avessero voluto controllare l'economia di accentuare in modo fortissimo la componente di tipo redistributivo
Perché in primo luogo l'effetto dell'inflazione
Che noi osserviamo in modo spesso assenti con attraverso di un indice indistinto di quanto sale la media dei prezzi ma se quelle una media evidentemente ci sarà o dei prezzi che salgono di più e dei prezzi che salgono di meno e dunque l'inflazione in un qualche modo
è un qualcosa che redistribuisce in modo casuale o invase i rapporti di forza là c'è la possibilità di fare il prezzo le quote distributive
Dunque una sostanziale diversità di causa di formazione del debito pubblico rispetto ai fatti bellici c'è un debito pubblico che e a fronte di effetti sull'economia dove mutano pesantemente le rapporti distributivi e dunque le politiche attive che in un qualche modo che devono fare affrontare direttamente questo tema dunque l'ideologia neoliberista del mercato può essere anche a fronte può essere in parte a fronte di una sconvolgimento e di una debolezza delle politiche economiche in particolare in un Paese come quello Rita l'ho preso quello l'Italia dove e la politica economica e comincia a dagli anni verso la la conclusione dove le politiche economiche deve essere fatte concerto tipi di grande perché mentre negli altri Paesi l'insegnamento di alcuni che quando aumento all'intervento dello Stato nell'economia sarebbe opportuno anche cambiare la macchina di governo perché la politica economica evidentemente e qualcosa che può essere scritta sui documenti ma successivamente ha bisogno delle gambe della pubblica amministrazione
Per camminare per questo oralmente è una cosa che da noi non è mai avvenuta
Noi continuiamo ad avere una pubblica amministrazione che sostanzialmente ricopiata sul modello organizzativo dell'esercito piemontese
Che a sua volta copiò probabilmente il modello organizzativo delle salito sabaudo e dunque è probabilmente una pubblica amministrazione che pensate d'organizzata per esercitare fare un po'di giustizia un po'più scuole due strade tre ferrovie e via di questo passo
Dunque nel momento in cui invece sia una politica economica dai forte dai forti contenuti redistributivi dai forti contenuti compensativi dell'andamento la domanda interna non ci troviamo qui ad avere una pubblica amministrazione totalmente inadeguata sottolineo questo perché quando nel riproposte che noi oggi facciamo
Che sostanzialmente puntano come elemento di sostegno della domanda in terra il problema degli investimenti pubblici per noi qui dobbiamo avere un minimo di
Coerenza di sincerità contabile nel riconoscere che ciò che noi chiamiamo oggi investimenti pubblici non sono investimenti pubblici vada per tutto l'esempio della connessione che lega l'industria dell'acciaio i tubi ai monumenti che attorno a Roma sono tutti regolarmente in pupazzi per cui il patrimonio storico artistico dell'Italia
Status trasformando l'Italia in un deposito di tubi Innocenti questi non sono evidentemente Investimenti ancorché siano classificati come rivestimenti
è una singolare connessione che lega le ditte le produzioni per lucrare la clausole revisione Frenzy prezzi dell'affitto dei tubi che stanno attore i nostri monumenti e allora quando noi immaginiamo che dobbiamo semplicemente spingere sugli investimenti io credo che noi diamo un contributo se spingiamo sugli investimenti esistenti lo dico con molta franchezza credo che noi diamo un contributo all'inquinamento sociale di questo pacchetto
Gli investimenti non sono tali non sono stati pensati come tali credo che si farebbe un'operazione di pulizia richiedendo l'azzeramento di tutte le leggi di investimento oggi esistente in questo Paese e proponendo nuovi investimenti mirati ma i nuovi investimenti mirati non sono qualcosa che solo solo pronunciata al Parlamento richiedono una pubblica amministrazione capace dunque centri decisione dunque probabilmente una pubblica amministrazione che non assomiglia all'esercito piemontese ma che è più funzionale a un intervento dello Stato per il regolazione per momento della domanda interna
E allora mi chiedo ed è semplicemente una provocazione che faccio una forza di governo che una forza è politica
Che è tradizionalmente è stata ha non ha mai avuto responsabilità di governo centrale
Con come si pone di fronte al problema di governare un paese con una pubblica amministrazione
Che sostanzialmente una pubblica amministrazione legata a centri di potere che i lentamente non sarebbero disponibili a una politica dell'alternativa
La persona più intelligente da questo punto di vista che il ministro l'attuale ministro Andreotti
Concepita al mente bene questo che quando con quello sciagurato provvedimento decapitò i vertici della pubblica amministrazione consentendo il pensionamento anticipato era uomo che guardava avanti
Aveva un problema di sostituire una classe di una pubblica amministrazione tutto sommata formate sì su schemi di tipo liberale
Con una pubblica amministrazione qui schemi tipo democristiano
Dunque mi chiedo se questi vertici in un qualche modo una forza che si proponga dal Governo non si debba anche drammaticamente porre il problema
Di adottare sistemi che esistono in altri Paesi come stemma dello spoil system ovvero dove i burocrati vanno al governo con le forze politiche
D'altronde credo che sia un modo più semplice di rispettare i diritti dei cittadini
I burocrati sono persone che fanno politica ma il cittadino non può dare né il consenso né l'assenso nel rimuovere il burocrate perché no nel soggetto che viene eletto dunque se ne deve andare e venire con il personaggio politico che soggiace al giudizio dell'elettore grazie
Ultimo intervento
Barcellonese
Dico subito che sono molto d'accordo con l'impostazione con l'ispirazione di questo convegno che vedo come un serio tentativo il primo che si fa in modo organico
Di contrastare una serie di luoghi comuni che rientro nella formula del rilancio neoliberista del mercato
Lo condivido e condivido anche molti dei risultati delle proposte che sono state avanzate
Voglio tuttavia sollevare una questione un dubbio
Che riguarda l'analisi
E che proprio per questo varrebbe forse la pena di mettere in qualche modo dentro la discussione che andremo sviluppando
Io non sono del tutto convinto che e quell'offensiva neo conservatrice di aggiunta
Al suo limite è una fase di esaurimento
Che si possa parlare
Di una sorta di oramai di arretramento di fallimento del mercato come si legge
In alcune delle relazioni
Non sono convinto di questo perché intanto come i dati che sono stati riportati dimostrò che questo mercato a cui si affidavano certo in certi casi anche da sinistra
Risultati miracolosi ha funzionato in una sola direzione
Ha aumentato la massa dei profitti e a redistribuito secondo criteri di classe
La richiesta sociale
Né può considerarsi un fallimento del mercato il fatto che le forze economiche in certi momenti storici chiedono l'intervento dello Stato perché come Andriani sottolineato bisogna vedere poi il segno di questi interventi
Ma il fatto è che a me pare che l'offensiva neo conservatrice Estate ed è ancora un'offensiva molto più vaste e complesse con varie diramazioni che tocca vari punti che non sono solo valutabili solo sul terreno economico
Di dati certamente ineccepibili
Io penso ancora
Che questa offensiva si è in atto e che abbia avuto e abbia una presa notevole sul senso comune il senso comune
Oggi mi dice io faccio un'osservazione che può sembrare banale ma da cui non possiamo prescindere che molti ritengono che le cose vanno meglio che c'è più libertà e c'è più mobilità
E di tessili i risultati elettorali specialmente per i siciliani della regione alla quale appartengo sono stati motivati Mario modo ma pretende la Rossanda giustamente ha messo in evidenza che questo voto esprime anche un consenso su questo sistema
E che questo divario poi così profondo tra la società civile dinamica è uno Stato partitocratico un sistema dei partiti probabilmente va riveduto
Con un sistema di analisi più approfondita
Non c'è dubbio che c'è una precarizzazione del lavoro come diceva ma c'è e c'è anche una possibilità di scelta il senso di una mobilità
Il più giocare su più tavoli che se produce elementi di incertezza di precarietà produce anche gusto sci senso della della del la mobilitazione e della concorrenza
Certo resta un fatto che cioè riconducibile a a a vari fattori lo sappiamo bene ma nel senso comune la riduzione dell'inflazione è un risultato positivo
è un risultato che viene segnato all'attivo di questo rilancio del mercato
Ma oltre questo che possiamo indicarlo come il terreno della ideologia io credo che sono avvenuti in questi anni mutamenti più profondi alcuni di caratteri irreversibile che andrebbero probabilmente analizzati per studiare meglio voi però a porre delle domande
Compagni del convegno
Per arrivare a delle proposte che riguardano sia che tipo di programmazione quale programmazione sia il tipo di blocco sociale o di forte di alleanze sulle quali si può fare leva
Queste riforme io che sono state attuate nella nella prassi
Ti posso indicare perché i dei primi Demba non permettono di fare un ragionamento analitico gettato una una riforma del meccanismo produttivo del ciclo produttivo la forma della concentrazione oggi è profondamente diversa da quella che si è realizzato nel fortino del terrorismo
La l'essere scomparso quello un punto di di grande socializzazione che era la grande fabbrica con la catena di montaggio l'essersi in qualche modo decentrato il potere di comando sui processi produttivi l'avere assunto nuove forme nuovi rapporti
L'avere flessibilità del CIPE il modo di lo Carlo su aree geografiche tempismo più diverse mi sembra un patto non da poco anche per le conseguenze che ha sul terreno della lotta della i identiche entità dell'interlocutore dell'avversario con cui combatte
Questo non è probabilmente una delle ragioni meno significative delle difficoltà del sindacato di come agganciare a una sedia sindacale anche la questione del controllo sul processo produttivo a quale livello come verso chi
è avvenuta indubbiamente una compenetrazione tra la ricerca scientifica Licata i meccanismi capitalisti potere militare
Che a creato una struttura molto compatta verso la quale bisogna agire per aprire contraddizioni certo verso i tecnici dell'intellettualità però dando per scontato che alcuni anelli si sono saldati
Sono avvenute sul terreno istituzionale modificazioni profonde abbiamo le relazioni sindacali profondamente sconvolti
Da quello che si è svolto in questi anni
Abbiamo una crisi dalla democrazia nel senso che certamente il consenso si manifesta su questo sistema ma si si manifesta con canali e forme profondamente diverse da quelle che sono state richiamate
Nella relazione di corda nella fase della mobilitazione democratico che la partecipazione
Sono avvenuti i mutamenti profondi e la composizione sociale
Non è che
Che ciò deve ricordare Carli ma il la l'immagine della Borsa come impresa che oramai a disposizione diventato bene di consumo di massa con cui tutti possono giocare
E con la diffusione che questa ha avuto ha un effetto non da poco nella determinazione dei dei ruoli e delle gli elementi che compongono insieme l'ovvietà la stessa instabilità secondo me è un punto nel quale riflettere
Nel processo di ristrutturazione si è probabilmente determinata unto accorciamento dei ciclici sono sempre più brevi
E proprio per questo sono sembrano
Meno controllabili come tali
Non sfugge quella che può essere la pendenza di lunga durata
è una tendenza certamente a mettere in crisi una strategia che non sia in grado di rilegittimare qui vengo alle domande il tema del governo delle economia perché il governo dell'economia
Può oggi riproporsi in termini puramente e semplicemente tradizionali Andreani non l'ha fatto però io credo che debba essere svolto un lavoro di approfondimento di allargamento il ragionamento
La programmazione democratica governo democratico non sono rilancia Abbili non sono legittimanti bisogna dire bisogna saper dire perché sono desiderabili
In una fase come quella attuale virile di chiamarvi significa secondo me
Fare una scelta sulle priorità che vi lì definisca il rapporto tra valori ed economia
Per dimostrare quello che spesso ripetiamo ha ripetuto anche Rodotà che ci sono bisogni valori che non sono contabilizzati ma che possono tradursi in occasione di lavoro
Antonio Cederna sulle pubblica faceva un'analisi dei posti che di lavoro che si potevano creare dando attuazione alla legge sull'inquinamento del Mezzogiorno centinaia di migliaia
Ecco qui e è un esempio dove è possibile verificare il rapporto su una priorità di valori di bisogni che in incide sul sul la struttura sul processo economico
Io credo che questo problema del dalla programmazione rilanciata con un termine che anche diverso il governo delle priorità sociali
Che abbia il carattere appunto di indicare dei dei delle mete degli obiettivi condizionanti rispetto al ciclo economico di un'economia che non vada a rimorchio che non sia
Ecco questo mi sembra un punto assieme all'altro
E mi avvio a chiudere delle forze con cui questo Progetto di rilancio del Governo
Delle priorità sociali può essere attuato io credo che noi noi sinistra dobbiamo riflettere molto sulla nostra composizione sociale
E e il discorso della cittadinanza è un discorso l'aspetto universalistico che esso comprende un discorso che e certamente ci va a fare un passo avanti ma dobbiamo ragionare meglio su cosa la significa oggi importare un problema di rappresentanza del lavoro
Del lavoro che non sia solo il lavoro operaio ma lavoro intellettuale il lavoro dei tecnici così come stanno facendo le grandi socialdemocrazie io credo che senza ragionare su una riforma dei partiti della sinistra che tocchi anzitutto loro composizione sociale e difficile rendere credibile anche l'obiettivo della programmazione
Col vostro permesso io chiudere questi lavori
Facendo qualche considerazione
Questa prima sezione mi sembra che sia servita per fissare un punto di partenza è essenziale per la nostra riflessione
Cioè se
Anch'io accentui il se come ha fatto Barcellona un momento fa e in che misura siamo di fronte a una crisi delle politiche conservatrici penso di sì ma una misura ci vuole
Ovvero se e con quali lasciti si chiude una fase lunga un decennio la grande ristrutturazione mondializzazione dell'economia e questo per una ragione molto semplice perché valutando gli effetti sconvolgenti
Che questa autentica rivoluzione conservatrice bisogna usare questa parola non si tratta della conservazione di una volta
Ha avuto non soltanto sull'economia ma sulla struttura del potere sui blocchi sociali sui modi di vivere e di pensare
Solo così si capisce meglio qual è il terreno nuovo che si offre alla sinistra tipo di contraddizioni
Attori nuovi che scendono in campo
Ma anche dilemmi gravi e nemici potenti con cui dobbiamo fare i conti
A me sembra importante non ovvio questo di partire dal dato reale materiali oggettivo
Perché tra l'altro lo dico tra parentesi questo ci aiuterebbe a capire meglio tante cose anche nel passato recente
Compreso il fallimento della solidarietà nazionale a ben vedere già in controtendenza non solo come era ovvio con la reazione delle forze immobili speditezza tra
Ma con processi già dall'ora in atto
Molto dinamici
E molto muove di dislocazione dei poteri
E a comprendere anche
La tenuta la questione la posta Artoni la cui la tenuta di un pentapartito apparentemente sempre allo sbando senza programma
Ma in realtà forte di un programma non scritto
Ma reale che viene da lontano
Io non parlo sia chiaro di asservimento
Ma di quel problema sollevato di recente da Petter Klotz orgoglio citarlo anch'io quando segnala una regressione economico corporativa delle borghesie europee
Una perdita di funzione nazionale
E ciò non perché sia chiaro i gruppi dirigenti neoconservatori degli Stati europei siano in qualche modo degli agenti americani grossolanità non penso a questo
Ma perché non sembrano più in grado di sviluppare un progetto politico all'altezza delle nuove sfide
Mi rendo conto di sollevare un quesito politico che ha implicazioni molto grossa
E che io pongo non per nascondere hanno gli stessi ritardi enormi di una sinistra ancora largamente provinciale
E prigioniera di vecchie categorie vecchie analisi ma perché penso che sarebbe tempo di alzarsi dal lettino dello psicanalista
Anche perché a pile
Anche per cambiare l'esistenza
La sinistra deve tornare a fare
ABB ieri a combattere l'altro l'avversario
A ritrovare il gusto di un'analisi a tutto campo quindi non solo introspettive
Per riscoprire se c'è la propria funzione storica qui e ora nel mondo attuale
C'è questa funzione
La risposta penso possa essere meno sommessi
Se è vero che dalle cose emergono due temi nuovi di portata storica
L'esigenza di una dimensione sovranazionale europea molto sottolineata da Andriani
Politica oltre che economica
Un nuovo legame quindi tra europeismo socialisti
A fronte del declino della funzione nazionale ed europea della grande borghesia
Il movimento operaio e le sinistre sono potenze potenzialmente almeno le forze principali in grado di assumere in Europa quelle sfide
A me sembra questo il tema di fondo di una sinistra possibili
E di una sinistra di governo
Passare cioè dalla tradizionale figura nazionale ha una Costituzione sovrannazionale europea
Che possibile
Se è vero che dal nuovo conflitto economico mondiale scaturisce anche una sorta di questione nazionale europea
Di cui il movimento operaio e socialista può diventare di principali
E qui a me sembra sta la grande novità all'importanza dell'incontro tra un partito come il PC
E la socialdemocrazia tedesca altre forze socialiste europee
Noi non stiamo andando Abate gode spera e loro non vi stanno ritorna
Siamo tutti in qualche modo alla ricerca di una terza via
Scusate se riuso queste espressioni
Rispetto all'esperienza come internista ma anche rispetto alla cultura neo corporativa
L'economicismo della rappresentanza degli interessi lo statalismo dello scambio politico
Tipica del vecchio uguale e del lungo ciclo forbici
Tuttavia questo è il punto gliene
è il punto più difficile
La terza via non può essere una fuga in avanti l'elenco dei desideri
Ma lo sforzo di mettere con i piedi per terra l'avvio ineludibile di una transizione un nuovo modello di sviluppo nazionale tenendo conto del condizionamento molto pesante delle cose interni e interna
Ora è questa la provocazione feconda che altri salvati ho letto la sua relazione ci farà nel pomeriggio mi spiace
Non lo vedo
Potrei rispondere anzi potrei rispondere
Potrei rispondere in linea di metodo
Che la radicalità sta proprio nelle cose
Salvati infatti molto onestamente ci avverte che in Italia anche una riforma della pubblica amministrazione una rivoluzione Cavazzuti ha ripreso la questione
Questo vuol dire però che le compatibilità non sono un dato puramente tecnico economico
Ma politico
E perciò sono una frontiera mobile che dipende da tante cose spostare
Del resto se mi è consentito anche qui un una parentesi quali compatibilità economiche mettevano in causa i due punti di scala mobile in una situazione interna e internazionale dove fattori come i cambi tassi di interesse l'uso delle tecnologie il controllo dei mercati le cose che ci ha ricordato Artoni erano ben più importanti del costo del lavoro
Eppure non solo il padronato i conservatori
Ma anche larga parte della cultura economica si schierò contro di noi con argomenti economici che oggi a rileggerli
Sono abbastanza risibili
L'incompatibilità però c'era
Ed era politico
Si tratta quindi quando si affronta questo tema programma minimo programma Massimo
Mio più Prestiti
Si tratta a mio parere di valutare il realismo di un programma come qualcosa
Che dipende
Dal fatto che si vero questo si capisce
Che le cose stesse cioè i problemi sul tappeto i nodi da sciogliere comportano e consentono alleanze più larghe
Sociali ma anche politiche
E soprattutto ci aprono la possibilità di agire dal basso e dall'alto uso una vecchia espressione di Togliatti
Combinare cioè la lotta sociale con iniziativa politica e con un disegno statale complessivo
Perché questo comporta e consente di mobilitare risorse non soltanto sociali ma culturali politiche istituzionali
E in sostanza istanze non soltanto di classe
Ma più ampio
E al limite nazionali
Questo è una parola equivoca e pericolosa ma a cui io tengo
Perché qui mi pare il metodo può diventare fatto
Cioè capacità di impostare grandi politiche disegni
Di trasformazione che abbiano una forte valenza statale e nazionale
E del resto non dico niente di nuovo perché si è ci ripensiamo il welfare questo
Confuso tanto una politica sociale
Fu uno stato di fatto una costituzione materiale
Quei paesi
Io vorrei precisare meglio quello che voglio dire
Nel senso che io non mi nascondo affatto che le classi dirigenti italiane in questi anni non hanno soltanto galleggiato sulla crisi
Le mischie Mita delle vicende politico parlamentari non dovrebbero farci velo è stato fatto un tentativo molto serio in parte anche riuscito
Di rafforzare il capitalismo italiano il sistema dell'impresa il loro potere di comando
E questo con una consapevolezza abbastanza lucida più di quella che abbiamo avuto noi negli anni recenti
Di quello che stava accadendo a livello mondiale
Il problema qual è perlomeno quello che a me mi intriga
Il problema è di capire se ciò ha fondato una situazione di egemonia reale duratura di lungo periodo
Oppure se la via seguita
E in ciò mi ha molto interessato la relazione di Artoni
Rilancio dei profitti politiche monetarie tali da favorire un processo di integrazione senza precedenti tra finanza e industria concentrazione delle risorse sui settori più competitivi
E quindi esasperazione di un modello di sviluppo esporta attivo che per sua natura tende a trascurare i problemi strutturali
A immaginare il Mezzogiorno a trascurare la debolezza dell'armatura complessiva dello Stato dei servizi della scuola
Il tutto nella convinzione che l'intendenza seguirà
Se dicevo questa via è stata tale
Da risolvere oppure da riproporre aggravati anche sì a nuovi livelli
I problemi fondamentali del Paese
Questo mi sembra un quesito fondamentale
Più che l'elenco delle singole compatibilità
Per definire un programma di governo e per dare all'alternativa
La forza il fondamento di una necessità in qualche modo del Paese
Anche perché solo così mi pare la sinistra può diventare maggioranza e rendere accettabili quelle operazioni di nuove solidarietà che tende a fare
Ora io non posso sviluppare qui analisi ripetute in altra sede che sono state anche ripetute dette bene stamattina
E che non consistono mi sia consentito non passa
Di portare il tasso di crescita dal tre al quattro per cento
Mi limito ad accennare al fatto che sembra si sia creato ormai in Italia un circolo vizioso molto forte
Caratterizzato da fenomeni di fondo colma interagiscono tra loro
Primo
La qualità della struttura produttiva
Rispetto a pochi anni fa cose note siamo costretti ad importare non più due ma tre per produrre uno
Non producendo componenti necessarie per gli Investimenti bevendo incorporare le merci italiane beni fra me Benigni anche mani fatturati esteri
Se non vogliamo retrocedere sui mercati mondiali c'è un'analisi recente del disco molto illuminante
Il che si somma al fatto che le stiamo deficitari in settori fondamentali di colture energia chimica eccetera
Secondo
La base produttiva la ristrettezza della base produttiva la grande questione del Mezzogiorno l'esistenza di una grande disoccupazione ma soprattutto questo è il punto che voglio sottolineare il fatto che mezzogiorno disoccupazione di massa giovanile
Sono sempre più in un rapporto di causa ed effetto con l'arretratezza complessiva dei sistemi formativi con il tipo di amministrazione pubblica
Infrastrutturali
E tutti insieme configurano un gatto crescente di quel fattore fondamentale qualitativo dell'accumulazione
Che non dipende dal capitale fisico
Ma dall'ambiente socioculturale dalla capacità sistemica
E tutto questo è la causa fondamentale del deficit
Non la spesa sociale
Un deficit che essendo affrontato fissando come suo la variabile indipendente i tassi di interesse
A livelli più alti della crescita del PIL
Non solo alimenta lo stock del debito e quindi suo servizio
Non solo riduce lo spazio agli investimenti
Ma detta convenienze di mercato e qualità degli investimenti
E quindi allocazione di risorse
In questo senso vorrei fosse chiaro io dico il deficit è problema nostro in questo senso
Non per ragioni quantitative deficit può anche essere lo strumento
Se composto in un altro modo per grandi operazioni di sviluppo
Ma questo deficit che ridistribuisce allocare in modo perverso
E che in queste condizioni non fa occupazione la distrugge
Ora se ragiono così quantità e qualità mi sembrano nel concreto italiano stare in un rapporto molto stretto molto Galletti
E quindi sento il bisogno di uscire da dispute scolastici
Soprattutto se si aggiunge una struttura delle entrate talmente assurda da penalizzare la produzione del reddito da favorire gli impieghi
Improduttivi o speculativi è una spesa enorme oltre cinquanta per cento del PIL ma del tutto inefficiente a quei fini a cumulativi moderno
Capacità sistemica e non solo domanda aggregata
Conclusione
Il vincolo di bilancio aggrava il vincolo estero e questo aggrava quello
Una crescente ricchezza privata da profitti tempietti speculativi da rendite
Genere degenerata qui pongo una questione di cui si discuteva e nei giorni scorsi anche con altri compagni vedo qui Magri una sorta di crisi idrica Lizzola
In questo Paese
Se è così si tratta di problemi non più alla portata delle singole imprese delle logiche di mercato ma bisogna impostarlo in tutta la sua ampie
E né e possibile spezzare questo circolo vizioso senza cominciare apporre con chiarezza il problema di un nuovo modello di sviluppo
E di una nuova qualità di sviluppo
Tanto più se è vero primo
Che l'accumulazione non è più soltanto un problema di quantità delle risorse ma lo è mai stato
Non è stato sempre visto nella tradizione comunista almeno come l'accumulazione comunque Brema storico-politico non ti arricchimento dei capitalisti
Per cui si dice ma e a far di lorsignori me lo sono sentito dire di recente
Ma di natura del blocco di potere
Essendo però ancora più chiaro oggi più di ieri
Che l'accumulazione dipende dalla mobilitazione di fattori anche immateriali
Da condizioni socioculturali dalla qualità sociale direbbe Giorgio Ruffolo
E se è vera vorrei aggiungere questo l'affermazione di Pasquale Saraceno che era qui tra noi stamani
Secondo cui la novità del problema meridionale io questo è un tema su cui vorrei che noi riflettessimo perché grosso
La novità è che non siamo più in presenza della vecchia solo ottantotto della vecchia integrazione subalterna
Il Nord o scavalcando le Alpi si è distaccato dal Sud
Come da un'appendice inerte che lo interessa sempre meno anche come serbatoio di manodopera
E come mercato di consumo
Se è così
Le conseguenze sarebbero davvero drammatiche non soltanto per il Mezzogiorno ma per la natura dello Stato la figura della comunità nazionale
Le inevitabili degenerazioni del potere del ceto politico della pubblica amministrazione di tutto
E se è così noi dovremmo parlare in questo contesto anche di riforma dello stato sociale
Partendo in qualche modo da questa realtà italiana
Perché questo mi sembrerebbe il modo per rimettere con i piedi per terra appunto la questione della qualità dello sviluppo
E a questo punto io vorrei osservare che sono queste le ragioni per cui non mi convince affatto la tesi di Martelli secondo cui la strategia di una sinistra possibile
Sarebbe il colloquio diretto di un capo carismatico con l'individualismo di massa
Integrata con una politica di movimento che volta a volta forma maggioranze di opinione intorno a temi specifici sia pure di grande rilevanza nucleare tasse giustizia
E che quindi se è così il maggiore ostacolo sono le parole di Martelli queste all'attualizzazione di una sinistra possibile sarebbe la densità organizzativa
Del PC come della socialdemocrazia tedesca il rilievo che lui ha fatto del resto anche tornando da Norimberga
Il loro pensare in termini di blocchi sociali e di potere
Io vedo benissimo vorrei fosse chiaro la crisi dell'economicismo
Delle grandi corporazioni anche sindacali di sinistra e la crisi anche del partito come nomenclatura della classe come noi diciamo una volta
Ma vedo anche al di là della frammentazione sociale ed ideologica l'addensarsi del potere a monte
Dei centri di comando a livello mondiale della dimensione ma
E basti riflettere su un solo dato quello messo in rilievo da Andriani ci troviamo di fronte a una sorta di piano Marshall alla rovescia non è poco
E col dollaro forte gli alti tassi d'interesse il Paese più ricco del mondo ha drenato risorse da tutti
E il risultato non è solo che si è fatta abissale la distanza tra Paesi ricchi e poveri ma che la stessa base produttiva americana
Si è indebolita pari e che lo scambio mondiale sembra ormai impazzito
Siamo ben oltre quindi la vecchia in uguaglianza tra materie prime prodotti industriali per ogni punto di scambi merci sul mercato mondiale siamo ormai a quindici punti di scambi insegni cartacei finanziari
E quindi problema diventa molto grosso anche politico dove una guida
Sono lontani i tempi del creditore in ultima istanza quanto gli Stati Uniti svolgeva una funzione dirigente non soltanto dominante
E non parlavano perciò soltanto ai conservatori
Oggi chi garantisce chi
Qualcuno riceve doni sperati dal petrolio ma nessuno sa dire quali effetti sconvolgenti avrà la caduta dei prezzi sul mercato mondiale ora questo non significa catastrofica
Però la questione che Lester Thurow fu più volte ha sollevato a me sembra reale quando lui osserva che poiché la nazione più ricca e potente del mondo
Non è mai stata la più grande debitrice del mondo e poi che la valuta di riserva non è mai stata detenuto da un Paese debitore
Nessuno conosce lo spessore del ghiaccio su cui stiamo praticando
Lasciamo stare lo spettro del ventinove anzi
Vorrei chiarire bene una volta per tutte che la sinistra farebbe un errore gravissimo si affidasse le sue speranze alla vecchia idea che la nutrita per tanto tempo l'attesa per il crollo
O della stagnazione
Qui
Quando pongo questi problemi io non penso affatto affissioni quantitative ed economici Istica dello sviluppo
Il problema è che stanno di fronte a noi sono ben diversi e di ben altra qualità
Sono quelli di una grande mutazione che apre contraddizioni che vanno ben al di là di quella di sempre anche tra salari e profitti tra consumi e investimenti
Da un lato più il mercato ingloba non solo le zone pre capitalistiche ma valori fino a ieri legati e relazioni individuali dirette familiari
Non misurabili col denaro
Più si separa dalla società nel senso e costringendola funzionare secondo le proprie logiche né discrete aprirebbe mio amico Claudio Napoleoni ne dispiega la sostanza umana e naturale
La questione del lavoro del suo tempo del suo senso
Dall'altro lato la società mette in atto meccanismi di autodifesa sviluppa domande bisogni che finiscono col modificare profondamente il processo economico alle logiche di mercato
Chi è come
Produrrà insieme con la produzione
I consumi nelle società uscite dai bisogni primari
Con quali criteri che non siano i valori mercantili di scambio si misurano le disutili ITA dello sviluppo
E sui danni sulla qualità della vita alla salvaguardia dell'ecosistema
Ma tutto questo non deve indurci però secondo me a facili ottimismi
Perché gli sviluppi delle cose è vero dicono che progetti di cambiamento valori di solidarietà grandi riforme sono
Sotto la pelle della realtà
Non sono più un cane morto
è vero che la grande novità e il declino del vecchio industria lirismo con il suo modello produttivo quantitativo di merci
Quindi con questi modelli di consumo
Ed è vero che più la società si informatizzata
Più viene avanti questa mi sembra la cosa essenziale l'esigenza non solo di creare servizi ma di progettare sistemi di organizzare relazioni interdipendenze
E quindi di produrre senso significati
Però è anche vero che più la società si informatizzato menta anche diventa sempre più difficilmente colmabile la distanza tra chi ha e chi non ha
Tra chi sa e chi non sa tra chi produce e controlla i grandi sistemi chi li subisce poco fa anche Graziani poneva la questione
Io mi scuso naturalmente perché te ce n'è troppo rapidi per cui voglio concludere rapidamente
Ma mi servono vorrei fosse chiaro questo per ritornare a quel tema
La complessità del compito nostro
Sì dobbiamo uscire dall'economicismo e fare dalla riforma dello stato sociale
Ed è la soddisfazione dei bisogni più ricchi e domani la nuova frontiera dello sviluppo
E però non dobbiamo illuderci e per questo basti una mobilitazione sociale dal basso
Un elenco dei desideri
Occorre un rapporto molto più forte tra pubblico e privato
Un sistema di alleanze nuove solidarietà
Un blocco sociale che per costruirsi e reggere si deve appoggiare su una trama
Su una trama molto forte
Le cose che ha detto
Prodotta e Kay quesito che poneva giustamente secondo me Barcellona
E questo per una ragione molto semplice perché c'è un altro attore della società postindustriale che non è l'individualismo la disgregazione
è la grande impresa multinazionale
Qui ha ragione colletto un saggio di Monte Bugnoli sulla rivista trimestrale mi pare che ha ragione quando dice si può benissimo prove prevedere un'evoluzione per la quale
Queste ultime le grandi imprese forti tra l'altro dall'appoggio dello Stato acquistano sempre più influenza sociale non soltanto economica ma sociale
Non certo facendo leva sulla valorizzazione del lavoro ma facendo quello che il pubblico non riesce a fare
Promuovendo grandi progetti di largo interesse collettivo integrando interi pezzi di società funzioni statali modelli di relazioni
Una sorta di nuova più pericolose d'oppressiva tutela privatistica della sua per cui è vero perde peso la forma classica del valore di scambio il tema che Napoleoni solleva da qualche tempo cioè la singola merce destinata in quanto tale alla vendita
I modelli si definiscono essi affermano per canali molto più complessa
Ma il potere delle grandi imprese ne fucile rinsaldato piuttosto che
Io mi sforzo come vedete di delineare un orizzonte militari come compito mio in questa fase bastano questi accenni
Per dire che non è separabile il far leva sui nuovi bisogni e le nuove contraddizioni della società postindustriale
Con la necessità di misurarsi e fare i conti qui e ora con i processi reali forti
Con il potere come si diceva una volta con la politica allo Stato
Il bilancio pubblico
E intermedia Dall'Oca tanta parte delle risorse
Per cui non c'è nessun gusto
A dividerci tra noi intorno a questioni nominalistiche dovremmo trovare una sintesi di queste preoccupazioni e modi di pensare
Se non sono arretrate datate al passato
E non c'è nessun gusto dipinge siccome degli sciocchi talmente sprovveduti da ridurre tutto a un fatto quantitativo
Io vorrei invece che anche quest'occasione servisse per cercare di ascoltarci di più a vicenda
Appunto per non dividerci tra chi progetta nuovi modelli di società e che resta ancorato a logiche di mercato che oltretutto sono sempre più condizionate da penale
Mi sembra invece che il compito nostro dovrebbe essere quello di rimettere con i piedi per terra il tema della transizione al nuovo modello di spin
Certo concludo
Questo richiede un programma è di questo che stiamo discutendo e voi e hanno ragione quelli che ci sollecitano voglio dirlo chiaramente
E tuttavia scrivere un programma non è poi così difficile
Il problema è che è un programma non è un elenco di idee di proposito
L'occorre Isma'su cui salvati giustamente ironizza
Il programma è una interpretazione della realtà italiana e mondiale perciò io mi sono esposto anche accennando a una interpretazione a un'analisi hard la necessità di un ritorno forte all'analisi
Storico-politica materiale oggettiva
Perché da qui discende la scelta di una precisa opzione con chi contro chi eccome nella situazione storica attuale
Ed è anche in programma la ricostruzione di un'identità politica e culturale del soggetto il programma il soggetto cioè la sinistra italiana
In parole povere
E la risposta al Grande quesito che il rovello l'assillo della nostra discussione interna che noi non nascondiamo perché Picci
E perché nell'Italia di oggi perché la sinistra
Questa non è una risposta scontata che si possa dare solo in termini volontari mistici o culturali
Perciò io penso che il futuro del PC e della sinistra
Non dipende da fughe in avanti ma dalla ridefinizione di un ruolo storico attuale perciò sono partito da quel problema che portano
E sono convinto che proprio partendo dalla qualità nuova dei problemi posti dalla innovazione e possibile riscoprire la ragion d'essere
La funzione di una forza che abbia certe caratteristiche originali pur modificando le monde
Abbia un insediamento popolare pur cambiando molto
Abbia una capacità di apertura verso nuove culture
E nuove esigenze nuove speranze
E abbia soprattutto la capacità di produrre fatti sociali e culturali
E quindi scusami se ti cito un'altra volta e quindi non solo di nominare la cosa ma come rispose tempo fa napoleonica Ruffolo su un articolo non solo di nominare la cosa quando Ruffolo vantava la superiorità dell'arma dell'armatura Ligera del movimentismo
Ma di impatto la
Di misurarsi con essa questa è la modernità nettare se è vero che lo sviluppo dipende più sempre più dalle risorse intellettuali dalla creazione di nuove forme di vita
Dalla valorizzazione del lavoro e dell'ambiente
Dall'uso che si fa di un tempo liberato che sarà sempre maggiore dato l'aumento della produttività senza di che la società andrà verso una spaccatura è una drammatica miseria moderna
Grazie
Concludo detto questo perché voglio sottolineare che per questo la lotta si fa sempre più politica e culturale e non a caso rinascono spinte autorità
Marini e vediamo questo sforzo Haqqani
Ito sempre più accanito di controlla
Aree gli strumenti del dominio sociale della manipolazione delle coscienze e sta qui la ragione per cui noi dobbiamo muoverci su una
Con molto vasto
E io mi auguro che questo convegno esprime questa complessità
Le
Giallorossi Pecile prendiamo posto diamo inizio alla seduta di oggi pomeriggio la parola per la prima relazione a Michele Salvati
Una relazione che svolgerò ha per titolo
Diversamente da quanto appare nel cartoncino d'invito
La sfida politica di una politica dell'occupazione realtà la parte che vorrei sottomettere la discussione
Riguarda assai più questo fatto cioè del fatto che fare dell'occupazione o della piena occupazione un obiettivo serio di politica economica
Rappresenta una grande sfida che una grande difficoltà ha più a che fare con questo che non con un'analisi dell'occupazione della disoccupazione esistente oggi in Italia
Uno dei privilegi chi ha spedito per tempo la propria relazione oltre
Che dall'essere citato da chi
è intervenuto prima di me
Dovrebbe anche essere quello di poteva di cui cosa di cui ringrazio naturalmente
Ma quello di darla per letta o per conosciuta quanto meno a grandi linee questo non lo posso fare perché ho saputo che è stata distribuita soltanto in modo recente alcune valute prima ma sono pochi e quindi riprendere prendevo i tratti essenziali concentrandomi su quelli che io ritengo sia importante discutere
Lo schema della relazione molto semplice
In una prima parte si tratteggiano i caratteri salienti del problema dell'occupazione in Italia oggi
In una seconda parte si accenna che cosa è stato fatto a che cosa sarebbe potuto fare a che cosa ancora si potrebbe fare
Nei quattro campi di politica economica che mi sembrano rilevanti ai fini di una politica occupazionale e cioè politiche macroeconomiche politiche industriali politiche del lavoro
Politiche regionali
In una terza parte si fa un calcolo delle risorse politiche occorrerebbe mobilitare
Per intervenire seriamente
E si confronta con le risorse politiche che invece sono a nostra disposizione per poter intervenire
Ora dove potrebbe in questo campo così ampio che non posso coprire per mancanza di tempo adesso
Ma che su sia pur sommariamente coperto dal testo scritto
Dove potrebbe utilmente concentrarsi la discussione
A mio avviso sarebbe un peccato se la discussione si concentrasse sulla prima parte della relazione
Le distinzioni che ad otto qui in tra disoccupazione keynesiana disoccupazione classico fu Agliana da Giorgio foie
Devo passare da arretratezza mi sono sembrate quando le scrivevo un espediente utile per avvicinare il dibattito in corso tra gli economisti
Alla comprensione o meglio la sensibilità dei politici ho già Fossa è diverso avviso in ogni caso quel che volevo era che i politici presenti e questo è una assemblea prevalentemente di politici portassero a casa
Train de
Molto semplice
La prima che la domanda aggregata conta sempre
E molto
Nel determinare i livelli di occupazione e che però intervenire con iniezioni generiche di domanda è possibile soltanto entro limiti molto ristretto
E ciò
Sia perché non è possibile la rifrazione in un Paese solo sia perché stiamo attraversando un momento di trasformazioni strutturali particolarmente intense che fanno apparire grossi colli di bottiglia nelle dotazioni di capitali nelle competenze tecnico organizzative nei processi di formazione
Nelle dotazioni di capitali che devono essere presenti insieme la domanda aggregata e che invece molto spesso non sono presenti
La seconda idea
Che vorrei venisse acquisita
E che se fossimo iper competitivi avremmo minori problemi nel rifrazionare la nostra economia
Per usare i termini che ho impiegato nella relazione disoccupazione keynesiana e disoccupazione classico fu Agliana vanno a braccetto
Vanno insieme perché c'è sempre domanda mondiale perché è più bravo degli altri
Dopodiché spiego brevemente nella relazione che cosa vuol dire essere iper competitivi
Vuole dire essere più bravi degli altri nell'inventare nuovi prodotti e nuovi processi in settori tra enti ecco scarsa elasticità prezzo se non mi sbaglio Graziani questa mattina parlava di questa cosa come mancante da noi
E questo è quello che io chiamo la via alta della competitività internazionale
Ma può anche voler dire fare dei prezzi internazionali cioè stabilire un cambio reale basso abbastanza da rendere appetibile anche prodotti non particolarmente morì in settori che l'attivamente maturi
Questa di un basso cambio e quindi salario reale e quella che chiamo la via bassa
Della competitività internazionale
E naturalmente è sempre possibile qualsiasi combinazione delle due
Questa è la seconda idea la terza idea
La terza cosa che vorrei si portasse a casa
E che poi abbiamo un grosso problema chiamiamolo regionale
Più grave che non gli altri Paesi
Per questo con il termine di disoccupazione da arretratezza questa fonte disoccupazione non è logicamente diverso da quella che deriva dalla scarsa competitività cioè dalle cause classico fu agli anni
Ma il suo peso quantitativo
Rivera un problema che trascende le possibilità di un semplice intervento di politica economica
La qualità della non competitività meridionale per così dire diventa un problema di qualità e usare
Una perché espressione che fosse qui ancora dovrebbe essere apprezzata
Ora
Sono sicuro che queste tre semplici idee sono condivise sia dei politici sia degli economisti presenti
E a questa con condivisione che mi riferivo quando parlavo nel testo di un possibile consenso da cui partire per un'analisi delle politiche naturalmente so benissimo che il consenso si fa porre agli economisti se si usano strumenti un poco più dettagliate
E probabilmente limine nota al testo riveduto della relazione una frase che può dare l'idea di una collettività di tecnici tutto d'accordo nell'analisi e ovviamente tutto tranne che questo
Tuttavia se c'è un consenso su quelle tre semplici de che ho appena esposto pregherei i miei colleghi di non insistere troppo sui dissensi che attraverso una nostra comunità di studiosi
A meno che questi non da questi non derivino in questioni politiche importanti e che io non considero
Ora questa è la prima parte la relazione che ho grossolanamente sintetizzato il nocciolo della relazione sta nella sua seconda parte
Dovete scrivo sommariamente ciò che è stato fatto e ciò che si sarebbe potuto e si potrebbe ancora fare nei quattro campi rilevanti di politica economica ripeto politiche macro economiche politiche industriali politiche del lavoro politiche regionali
Su quattro campi che considera in dettaglio
Il messaggio di fondo quello politicamente rilevante e questo
Che si può fare senz'altro qualcosa di più e di meglio per alleviare il dramma della mancanza di lavoro
Ma che questo qualcosa di più e di meglio è molto costoso in termini di consenso per una qualsiasi forza politica che lo volesse sostenere come parte del suo programma
In particolare
è una forza di sinistra
Essa entra anche in contrasto contraddizioni ideologiche strumenti concettuali legami istituzionali realtà politiche che la identificano come tale c'è come forza di sinistra
Forse non dovrei essere io a indirizzare il dibattito credo però sia politicamente utile che esso si concentri proprio su questa parte dalla mia relazione
C'è effettivamente questo contrasto o il contrasto è largamente dovuto la mia scarsa fantasia nel disegnare una politica economica che sia da una parte sufficientemente realistica da poter essere sostenuta con una politica di governo in questa società
Dall'altra però sufficientemente progressista da sollevare un consenso entusiastico da parte dei militanti dei simpatizzanti organizzati dalla sinistra storica
è dovuto a questo fosse questa difficoltà non lo so
Per rispondere a questo interrogativo
Non ci resta che entrare nei singoli campi di politica economica che sono rilevanti ai fini di una politica dell'occupazione
E così devo dettagliatamente uno solo e gli altri che assumo molto brevemente per poi passare alle conclusioni
Così nel campo delle politiche macroeconomiche per le politiche macroeconomiche prospetti il seguente scenario
Anzitutto quello di un Paese relativamente piccolo come il nostro il quale esaurite senza successo le sue possibilità di persuasione presso i partners della comunicata economiche internazionali
A cominciare dai Paesi membri della CEI
E poi costretto a cavarsela da solo in un contesto non molto diverso da quello che abbiamo sperimentato in questi anni
In altre parole non entro in una discussione sulla riforma delle relazioni economiche politiche internazionali o degli assetti attuali della Comunità economica europea
E ciò non perché ritenga che queste cose siano poco importante
O che una forza politica nazionale di sinistra non debba avere in proposito delle idee
Al contrario
L'unica ragione perché un impegno del nostro Paese e delle sue forze di sinistra in particolare in questa direzione non mi sembra in grado di modificare apprezzabilmente la situazione di stallo nella quale stiamo vivendo
In secondo luogo questi secondo dato dello scenario
Lo scenario prevede una situazione in cui un Governo di sinistra non può e non vuole creare una situazione di eccessiva tensione con le forze vogliamo continuare a chiamarle sane secondo la vecchia tradizione del mondo industriale finanziario
Un po'per questa considerazione un po'per una valutazione realistica delle capacità di intervento del nostro settore pubblico quelle attuali e quelle prevedibili per un immediato futuro
L'ipotesi di politica macroeconomica che presento come alternativa realistica quella che si attuate negli ultimi cinque anni è un'ipotesi alquanto moderata e che fa un uso assai parco degli strumenti vincolistici e pianificatori della tradizione socialista
Essa non prevede ulteriori nazionalizzazioni alla Mitterrand
Ed esclude un intervento sul commercio internazionale dell'ampiezza ed incisività
Di quello contenuto nel programma della sinistra laburista inglese alcuni anni fa
In che cosa consiste allora l'ipotesi che vorrei sottoporre la discussione
Allo scopo di vederne le principali implicazioni politiche per un governo di sinistra
Fondamentalmente in due indirizzi
Il primo è un atteggiamento più spregiudicato nei confronti del sistema monetario europeo
E di un'adesione convinta e dura
Questo il primo e il secondo Indirizzo via un'adesione convinta e molto dura ad una politica di salari e dei redditi
Il primo fatto deprime Indirizzo tale giustificazione dal fatto che o lo SME si converte rapidamente in una convincente politica comune europea basata sul disegno di maggiore occupazione
Oppure un vincolo internazionale aggiuntivo che non abbiamo alcun motivo di rispettare
Abbiamo tanti vincoli internazionali veri ma questo non è un vincolo vero
Soprattutto non abbiamo alcun motivo di rispettarlo se riusciamo a controllare le tensioni inflazionistiche interne mediante una forte politica dei redditi
In queste condizioni perché privare le nostre imprese soprattutto le piccole della boccata d'ossigeno che conseguirebbe una salute azione relativo moderata nei confronti delle valute forti europeo
Questa una domanda che mi pongo la secondo secondo Indirizzo l'adesione un disegno di politica dei redditi trae la sua giustificazione proprio in questa manovra relativamente più espansiva
Se una politica dei redditi funzionante il tasso d'interesse fosse fissato al livello minimo che impedisce il deflusso dei nostri Capitalia rende indifferente o moderatamente conveniente soltanto l'afflusso di quelli altrui
Se si aggiunge la politica dei redditi una rigorosa politica dalla concorrenza nel settore bancario i minori tassi di interesse possono convertirsi in ancor minori tassi attivi delle banche cioè in un minore costo del denaro per l'impresa
Aggiungendo ancora una più intensa politica dalla concorrenza nel settore commerciale distributivo impediremo anche che i minori costi alla produzione non trovino la loro strada verso minori prezzi al consumo e quindi minore inflazione
Infine mentre impossibile in un'economia così aperta come la nostra sottrarsi al confronto con i rendimenti reali prevalente all'estero
La manovra andrebbe completata mediante il mantenimento e l'affinamento di una capacità di intervento selettivo sulla circolazione internazionale dei capitali
Nessuno può chiudere l'economia per questo aspetto cruciale menti portante
Ma di qui a privarsi di ogni difesa nei confronti di manovre puramente speculative
Infondati timori politici di squilibri temporanei e locali si passa una bella distanza io spero che le nostre autorità di politica monetaria non siano ancora tutte totalmente schierate sull'ipotesi di estrema liberalizzazione
Date le attuali circostanze
Per un governo di risicata sinistra come sarebbe in Italia faccio fatica a vedere una politica economica più grintosa di quella che ho appena delineata
Sarei certo subito disposto ad abbandonarla per un disegno di politica comune europea seriamente fondato su un orientamento espansivo ingenerare e insieme rispettoso delle zone deboli
Del nostro continente
No
Primo fra tutti il Mezzogiorno italiano temo però che non ci sia alcun passaggio intermedio ora
Tra l'attuale situazione
E l'adozione simultanee a di una moto moneta comune europea
Dei di una forte politica di sviluppo regionale europeo due condizioni che sembra estremamente lontane
Se le cose stanno così bisogna certo darsi da fare per quel disegno meglio quel sogno si realizzi ma nel frattempo bisogna sopravvivere io temo piuttosto lungo
Si può ancora obiettare che la politica appena descritta non consentirebbe risultati molto migliori di quella pena perseguita in questi ultimi anni
Sono d'accordo
Ma la retrazione in un Paese solo non la si può fare
E poi pochi decimi di punto in più sostenuti in media per parecchi anni
E accompagnati da una pressione produttivistica sull'impresa e meno violenta di quella causata negli anni scorsi da un cambio da un tasso di interesse così alti consentirebbero di guadagnare o meglio di non perdere un numero non piccolo di occupati nel settore esposto alla concorrenza
Ora questa mia S. sicuramente una stima come dicono gli inglesi una stima educata che non sono in grado di dimostrare ora e che non ho neppure dimostrato nel testo se ci sono dissensi è un punto importante che varrebbe la pena di indagare approfonditamente
Però dalla manovra infatti è quello di sostituire a una stabilizzazione disciplinare
Mediante inversione netta dei rapporti di forza tra lavoratori e impresa
Come quello che è stato attuato in questi ultimi cinque anni un controllo consensuale di salari e di prezzi consentendo al tasso d'interesse al cambio di cercare la massima espansione consentita dallo sviluppo del commercio mondiale
Si deve seicento una certa una politica la concorrenza nel settore bancario commerciale per ragioni di equità i redditi personali non dà lavoro devono essere certo meglio accertati e soggetti a imposta ma il perno dalla manovra lo ripeto sta nel controllo dei redditi da lavoro dipendente
Ora io francamente non vedo proprio come evitare questo scoglio per la sinistra e per il sindacato
E che si tratti di uno scoglio non l'ha certo bisogno di lo stiamo in questa sede
Al di là della politica dei redditi e come premessa indispensabile la sua efficacia e un'intera cultura sindacale confindustriale che occorrerebbe modificare profondamente esaltando le componenti più disponibile al dialogo e riducendo l'influenza di quelli più conflittuali
Naturalmente questa non è una predica però oggi è un impegno per domani quando si potrà varare un disegno globale e convincente di politica economica mirato a una maggiore occupazione e giustizia sociale
Ma la promessa contenuta nel programma per domani
Non può non avere delle ripercussioni sugli atteggiamenti di oggi
Oggi atteggiamenti polemici e duri sono pienamente giustificati io credo da un contesto di politica economica di politica in generale che non sembra certo mirato a priorità di giustizia sociale o di piena occupazione
Ma se le forze di sinistra domani riuscissero a diventare forza di governo
E riuscisse a impostare un programma più accettabile e se dovrebbero probabilmente prendere provvedimenti non troppo dissimili da quelli che ora respingono
E potrebbero sollecitare comportamenti collaborativi assai diversi da quelli conflittuali che oggi stimolano è già venuto una volta potrebbe avvenire una seconda
Vi sarebbe dunque o sembrerebbe esservi una contraddizione che occorre prevedere e mediare per tempo
Questa descrizione dalla politica macroeconomica
Non
Se la politica macroeconomica ci ha consentito di porre in evidenza l'ostacolo politico interno nostro
Della politica dei redditi la politica industriale ci impone di fare i conti con le con il dirigismo il Tri partiti Isma'della nostra tradizione culturale e sulla base del quale per esempio è nata
La sei sette cinque tanto per ed è morta anche ma non è morta per altre ragioni
Oltre che con la scarsa propensione di tutte le forze politiche ad affrontare il doppio nodo del rapporto tra politico e pubblico problema delle nomine fanno per intenderci e dalla riforma della pubblica amministrazione
La politica del lavoro della politica del Mezzogiorno pongono sul piatto l'impopolarità di un grande disegno redistributivo
Oltre che una reale e grave incertezza su che cosa fare questo è vero soprattutto per il Mezzogiorno
Questi i prossimi mesi m'immagino
Si metteranno a punto le istituzioni e le procedure attraverso le quali defluiva
La pioggia di miliardi della nuova fase dell'intervento straordinario
Siamo proprio d'accordo con la filosofia della disciplina organica della legge sessantaquattro
E se siamo d'accordo solo parzialmente in che modo intendiamo muoverci per modificare quella disciplina
O per influire sulla sua pratica attuazione
Della politica per il Mezzogiorno come della politica del lavoro e la politica industriale alcuni indirizzi generali sono discute solo discussi nella relazione scritta
E ad essi vorrei rinviare per rimanere nei limiti di tempo che mi sono stati attribuiti
Il modello di analisi al di là delle diversità dell'oggetto di politica economica e però assai simile a quello che ho sviluppato per la politica macroeconomica cioè vien fatto una proposta
Che a me sembra relativamente ragionevole ma che può non sembrare lo voi e poi se ne esaminò le controindicazioni per una forza politica di sinistra che voglia farla propria questo è lo schema che è identico per tutti quattro pezzi di politica economica
Alla fine raccolgo analizzo tutte queste controindicazioni il confronto con le risorse politiche di cui possiamo disporre
Questa parte della relazione se me lo consentite ma vorrei leggere
Ora
Le controindicazioni o gli ostacoli
Come richiamo nella relazione scritta
Si possono raggruppare in tre grosse categorie ostacoli politico ideologici ostacoli distributivi gli ostacoli istituzionali organizzative
Gli ostacoli politico ideologici hanno tutti a che fare con la natura abbastanza modesti che considero quanto meno hanno che fare con la natura abbastanza modesta del disegno di intervento che ho scelto di tratteggiare cioè si tratta di ostacoli
Interni al movimento operaio socialista dovute ostacoli dovute alle reazioni di chi troverà in via generale troppo moderate le politiche proposte e troppo lontani dalla tradizione socialista
In particolare di chi soprattutto nel sindacato troverà delle danneggiati i propri interessi tenuti gli interessi organizzativi non quelli personali
Tradizionalmente invece difesi da un partito di sinistra questo non vuol dire che non ci saranno ostacoli politico ideologici da parte di forze esterne al movimento operaio
Per questo il disegno descritto e comunque troppo interventistica o e lesivo di interessi difesi da forze conservatrici se però la ragione per cui la li considerano sta però nel fatto che mi sembra di aver già fatto
Il massimo sforzo per attenuare la reazione da parte di queste forze facendo salva la dimensione dell'intervento ed è più preoccupante l'insoddisfazione o la reazione dei propri rappresentati militanti e quadri
E sulla loro partecipazione sul loro entusiasmo che deve far conto un disegno di una certa ampiezza
Ora è possibile per un sindacalista o per un membro del sindacato provare entusiasmo per un qualsiasi Polito disegno di politica dei redditi efficaci
Se efficace le poche vinco la libertà del sindacato la dinamica dei redditi monetari
Ancora flessibilità sia pure entro garanzie costituzionali ben precise
Per quel che conta è finito l'occupazione colpo di licenziamento
Da parte dell'impresa una iattura per il sindacato come organizzazione è una fonte di maggiore propensione per il singolo lavoratore per quanto ampia e solida possa essere la rete di sicurezza che si predispone
Quelli di politica industriale accennate nel testo sono poi alquanto estranee le concezioni pianificatorie dalla tradizione socialista e nella loro versione autoritaria
Quella pianisti Cola pianistica se volete in quelle democrazie industriali o quell'altri partiti Istica compromesso di potere che si offre all'impresa sia in basso relazioni industriali e del lavoro sia in alto politica industriale di programmazione sembra dunque troppo favorevole i tradizionali avversari
Per non dire poi del pubblico impiego e dei positivi anche se faticosi processi di sindacalizzazione che ne so stanno prendendo piede
Io ho il timore che si sindacato di classe il nostro appoggio un qualsiasi progetto di flessibilizzazione del rapporto di lavoro o di confronto con la produttività premessa indispensabile una maggiore efficienza semplicemente sparisce nel settore forse non è un male per quanto vedo sindacato diversità
Non escludo anzi spero di essermi grossolanamente sbagliato nelle analisi e nelle proposte di politica economica lo dico sinceramente
Forse esiste un disegno di governo credibile che non imponga torsioni così forti all'eredità ideologica del movimento operaio e agli interessi da esso concretamente rappresentati
Se esiste d'alternative solo di misura
Ci si pongano solo quelle finalità di occupazione di efficienza che non minacciano l'organizzazione gli interessi rappresentati oltre una soglia giudicata insuperabile
Non c'è nulla di male o di far corpo localmente opportunistico porsi finalità intermedi
Si può fare sempre meglio degli avversari politici e si può tenere in vita un disegno e una speranza che valgono di più dell'occupazione dell'efficienza
Secondo tipo di ostacoli in
Che ho trattato diffusamente nella relazione
Sono gli ostacoli distributivi
Cioè gli ostacoli dovuti a un inasprimento del carico fiscale per intenderci per dare più risorse al Mezzogiorno i ceti più svantaggiati questo è un è un tipico problema distributivo
Trattandosi questo atto di un fenomeno quantitativo
Eh sì di dipendono strettamente dalla dimensione dell'intervento giudicato desiderabile se è molto grande grandi sono gli ostacoli se piccolo minori prometti problemi connessi all'estrazione di risorse dai siti che possono contribuire ho l'impressione che problemi se abbia dimensioni
Molto grandi se lo si prende sul serio cioè se è una politica di di piena occupazione la si considera come la si era solita considerare negli anni cinquanta e sessanta o di intervento meridionale successivo giungevano disco pazio le tollerabili in tempi ragionevolmente brevi
Ma anche qui ci si possono porre obiettivi realistici
Se non si ritiene che lo sforzo di solidarietà richiesto posso essere tollerato senza ripercussione troppo sfavorevoli
Credo però sia onesto e anche politicamente opportuno nel lungo periodo non alimentare illusioni o miti illusione ad esempio di una generalizzata riduzione del prelievo fiscale sulle famiglie
Se lo fanno ma è ancora tutto da vedere possono farlo gli Stati Uniti che hanno poi la possibilità di farsi finanziare dall'estero
Oppure il mito che attraverso la lotta all'evasione e all'elusione si possono recuperare tutte le risorse necessarie
O l'altro mito secondo il quale tassando i più ricchi o le imprese o dando desse minori contributi di quanto siano stati elargiti in questi ultimi anni sia possibile sgravare in modo molto sostanzioso la grande massa dei contribuenti
Ora eliminati questi miti illusioni fissata la misura tollerabile dell'intervento in qualche modo come giunge un piano redistributivo a un disegno di prelievo e di riparto di spesa che consentano di affrontare il problema con la maggiore efficienza e con la minore iniquità possibile
In proposito tutte le forze politiche sono serio Tosoni a compromettersi con chiarezza
Riottosità comprensibile ma che deve essere in parte almeno superato comunque tenuta presente da una forza con ambizioni di governo
Ora e questo è il terzo tipo di ostacoli potrò sbagliarmi
Ma credo che gli ostacoli istituzionali e organizzativi siano non solo i più importanti più importante dei precedenti
Ma anche quelli che una volta superati producono il massimo rendimento politico
A questa convinzione mi conduce il fatto che oggi nel nostro Paese una parte non piccola te lo spirito di laissez faire apparentemente dominante
E costituita da un laissez faire età rassegnazione come lo chiama ostilità l'intervento pubblico per l'inquinamento partitico e per l'inefficienza amministrativa che lo contraddistingue il nostro in Italia e non tanto ostilità di per sé all'intervento pubblico
Se la sinistra riuscisse a produrre credibili proposte su entrambi i problemi
Io credo che i consensi Esterni
La Ripa che avrebbero in parte almeno dei dissensi che inevitabilmente susciterebbe nel mondo politico e amministrativo
Se poi ci sa mandare ad effetto lentamente costruirebbe quella mano pubblica che le indispensabili per i suoi interventi nel mercato e nella società
C'è poi una mano pubblica prova cruciale per la sinistra non tanto per la testa che intende se mai ritorno ne parla ma poi di fatto ma la riduce la torre di avere una Pubblico ministero azione capace di intervenire è un problema nostro non degli altri
Ora gli ostacoli credo siano formidabile reazione quasi si intervento riformatori violentissime
Per creare un'alta dirigenza delle grandi e piccole agenzie prestatrice di servizi il meno possibile inquinata da una continuo intromissioni di interessi partitici correntisti conta assai di più la lenta costruzione di un ceto orgogliose competenti di gran commi
Che la eclatanti innovazioni istituzionali queste ultime certamente gioverebbero se riuscissimo a stabilire lunghi termini nomina competenze ben definite requisiti di professionalità stringenti controlli a posteriori sui risultati oggi ne parlava anche Rodotà
Per quella di fondo è questo che il padrone del pubblico mettiamo tra virgolette padrona del pubblico è pur sempre il politico
Così come il padrone di un gruppo manageriale pur sempre l'azionista quindi è è giusto o dovrebbe esserlo naturalmente così sta scritto sulla carta e sugli statuti oltre che le cose si commercia
E giusto oltre che inevitabile che sia così
E non c'è norma costituzionale che tenga
Che possa sventare l'ingerenza nociva del partitico contingente in assenza di un ceto di alti funzionari e dirigenti che sappia valersi nome della propria professionalità delle difese costituzionali che comunque occorrerebbe predisporre il cammino che quindi lungo da compiere ecco un simile ceto non si forma da un giorno all'altro perché gli ostacoli culturale che occorrerebbe abbattere sono profondamente radicati in un secolo e più anche di tradizioni giusto pubblicistica
Perché infine ai partiti oggi va bene così molti partiti
è questo il problema del rapporto tra politico partitico e pubblico
Ma l'altro per la spinosa e con la pubblica amministrazione
è molto difficile per i partiti o per le forze politiche oggi intervenire nel vespaio del rapporto di pubblico impiego
E mettere mano seriamente a un disegno di riforma amministrativa la cosa che mi ha colpito di più è che gli stessi studiosi di cose pubbliche i migliori e più onesti onesti costituzionalisti hanno da tempo abbandonato per disperazione così sì grande disegno in proposito
Ma non è possibile pensare almeno una strategia incrementare una progressione di piccole tra virgolette ma non piccole riforme secondo un disegno condivisibile di efficienza o di equità che debba essere la sinistra farsene carico non avviene soltanto per la vecchia storia del sottosviluppo ricordate la fiaccola lasciata cadere dalla borghesia
E che noi dobbiamo riprendere ma perché al di là dell'inefficienza la carica di ingiustizia contenuta nell'attuale disciplina ha raggiunto livelli tali che cominciano a essere avvertiti diffusamente a creare allarmanti distacchi tra ceti che potrebbero essere uniti in un programma di miglioramento comune
Lo statale che lavora poco
E che ha insieme stabilità del rapporto di lavoro diritto di sciopero
Il bottegaio che non paga le tasse e via dicendo sono stereotipi pericolosi e gonfiati ad arte
Il modo migliore per combatterli però sta nell'isolare l'elemento di verità che si contenga che non è piccola
E in questa misura contenerlo con proposte realistiche
Questi sono gli ostacoli principali
Mi sembra e le risorse
Naturalmente sono disponibili quelle organizzative delle forze politiche che volessero avviarsi sulla strada credo per un po'
Sulla strada appena descritta
Per la sinistra risorse in parte compromesse
Dal contrasto tra una linea riformatrice moderata come quello che ho disegnato della tradizione tipicamente avversaria del movimento operaio
Le risorse organizzative CD organizzative disponibili sono però ben poca cosa se l'iniziativa riformatrice non in conto un vasto consenso nella società se non coagulo ed indirizza verso un fine definito vaste forze sociali
In apparenza il tema dell'occupazione sembrerebbe essere adatto a questo scopo
Ciò però è vero solo in parte
E vorrei vedere le principali controindicazioni prima
Per definizione anzitutto i disoccupati non sono un gruppo capace di ritirare una risorsa essenziale al processo economico non possono fascio tanto per intenderci a differenza di gruppi di occupati ben organizzati oppure anche se non sono ben organizzati occupati in settori strategici
Possono ritirare
E spostare una cruciale risorsa politica il voto ma chi la ritirano e a chi la danno
Tutti i partiti proclamano di voler combattere contro di spicco per combattere la disoccupazione chi è il più credibile
E più credibile un partito d'opposizione con un grande severo programma redistributivo o un partito di governo che in mano pochi posti maledetti e subito da spendere con consumata abilità clientelare questo una domanda tipicamente retorica
Due
Chiaro
I disoccupati non sono per niente un gruppo omogeneo
E quando il lavoro scarseggia possono insorgere notevoli conflitti di interesse
Non meno reali per il fatto di poter essere inseguito superati da un futuro grande disegno di intervento l'occupazione dei giovani può oggi contrastare con quella dei più anziani e già contrasta con le misure De Micheli scopo il passo non è qua
Quella gli uomini contrastare con quella delle donne quella del Nord può contrastare con quelle del sud
Terzo punto il più insidioso
Per la natura stessa della disoccupazione odierna dell'offerta e della domanda di lavoro oggi i disoccupati si concentrano sproporzionatamente in alcune regioni del Paese e in alcuni gruppi sociali e professionali
In casi certo non frequenti ma neppure estremi la disoccupazione coincide anche con la minore capacità con il demerito a volte con la delinquenza
Estendere un grande disegno solidaristico in queste condizioni non è cosa facile in una società incrinata da profondi pregiudizi
In una società in particolare che sta attraversando una fase di mobilitazione individualistica per usare un'espressione di Pizzorno degli anni Cinquanta
E che sembra molto lontana dal richiamo emotivo che se accetterebbe una Kamal una calamità nazionale profondamente sentite
Gli economisti amano molto le regole costituzionali
E gli automatismi c'era molta ragionevolezza illuministica di un'idea di Modigliani se la ricordo bene
Vi stabilì una relazione automatica tra il tasso di disoccupazione il prelievo fiscale progressivo e l'aumento della spesa pubblica
In tal modo alle la logica dell'idea anche chi non è che ha colpito la disoccupazione aumentando gli dettasse avvenuto l'interesse personale nelle politiche miranti a debellarlo
Disoccupazione inflazione sarebbero state così poste sullo stesso piano di mali sociali che colpiscono tutti tutti i votanti
Ora video ovviamente irrealizzabile la sua meccanici tale ma il problema qui cerca di rispondere un problema reale
La disoccupazione è un male sociale io mai abbastanza spesso male colpisce la propria famiglia profondamente sentito e un programma credibile contro disoccupazione costituisce certamente una risorsa politica importante
Non grande abbastanza temo da sostenere un disegno che nella sua moderazione e così radicale come quello che ho fatto cenno più sopra
Non le andava stanza perché un programmi quei costi colpiscono un po'tutti
Metto una gran parte delle famiglie pensa e pensare agevolmente mi sfuggiva disoccupazione minate strategie individuali
Perché chiede un impegno costoso nei confronti di ceti o gruppi o aree verso i quali la solidarietà spontanee non in grado di sostenerlo e anzi come si è visto al dibattito recente sul Mezzogiorno sembra attenuarsi notevolmente
E perché soprattutto è possibile confondere le acque cioè il tema d'occupazione non è facilmente appropri aprile
Da una forza politica e la complessità delle misure che richiede si corre così il rischio di essere identificati come i sostenitori di misure impopolari mentre altre forze politiche riescono a persuadere la popolazione che se ne aggiungerebbero gli stessi affetti con provvedimenti assai più blanda
Di qui la difficoltà
Ora vorrei concludere questa esposizione orale
Sottolineando i motivi di opportunità che mi hanno indotto a dare alla mia relazione un taglio così autocritico foto critico per la sinistra
E apparentemente pessimistico
Autocritica pessimismo
Rafforzati dall'omissione adesso all'esposizione orali delle parti più analitiche e propositive dal testo scritto
I motivi sono due
Il primo è meno importante che nella divisione di lavoro con Artoni
Sapevo che ci sarebbe stata una relazione che avrebbe spiegato quanto sono cattive da disapprovare le politiche neo conservatrice
Solo questo profilo nove avuto altro da aggiungere e sono d'accordo
Mi rimanevano in parte le risposte e di questi infatti ho parlato per quanto capace e per come nelle sono figurata
Potevo certo figurano le un po'più rosee e comunque non segnalare così puntigliosamente gli ostacoli che una forza di sinistra incontrerebbe nel promuovere ma qui interviene secondo motivo di opportunità quello che mi sembra più importante
Questo convegno lo spero almeno dove le porsi o poteva anche porsi come un momento iniziale di confronto in un processo che non troppo tardi dovrebbe forse condurre alla conferenza programmatica promessa al congresso di Firenze
Se la mia interpretazione è esatta questo allora proprio il momento di un confronto molto franco su alcune linee portanti di un programma di sinistra di governo dopo quando si passa ai singoli singoli pezzi del programma è troppo tardi come chi qui ha fatto programmi il Partito Comunista sa bene
E poi alla fine quando si confezione il programma si è condizionati dei vari pezzi che occorre ricucire
E per questo motivo che al fine di presentare posizioni nette e perciò facilmente discutibili ostentato spesso una sicurezza che son ben lontano dalla vere
Ed è sempre per questo motivo che ho tanto insistito sul calcolo politico sui costi e sui benefici in termini di consenso tutte le volte che ho presentato una proposta
Spero che questo spirito
Venga colta la mia comunicazione
Le ripeto ancora che sarei politicamente contento anche se fosse intellettualmente notificato
Se ci fossero violente obiezione ma sarei contento Nellis nell'insieme se la discussione mi convincesse che sono stato troppo di destra grazie
Va bene la ringraziamo Michele Salvati adesso la parola per la seconda relazione a Franco Bassanini
Relazione
è agli atti e ahimè è troppo lunga e quindi io mi richiamo mi limiterò qui a richiamare solo alcuni punti
Questo comporterà naturalmente la difficoltà a cogliere una serie di connessione ma da parte mia il minor rischio di annoiare gli ascoltatori
La prima notazione parte da alcune cose che diceva poco fa salvati
Ed è queste
In realtà nessun programma riformatore
Nessun governo democratico della trasformazione nel senso che le relazioni fin qui hanno chiarito
E possibile senza operazioni impegnative di riforma riordinamento modernizzazione delle istituzioni e dell'amministrazione
Il nostro sistema istituzionale amministrativo è stato disegnato quarant'anni fa
Quando le grandi trasformazioni strutturali e i grandi conflitti allocativi e distributivi di questa fine di secolo erano di là da venire oppure si annunciavano appena all'orizzonte
Ed è quindi in più punti superato dai mutamenti sociali economici e culturali intervenuti vorrei essere chiaro
Si crea qui un gatto istituzionale
Tra i principi obiettivi della Costituzione che restano validi
E per i quali io ritengo almeno si possa parlare per molti versi di straordinaria modernità e gli strumenti destinati a realizzare
Penso tra questi principi obiettivo alla identificazione della connessione tra democrazia politica democrazia economico sociale e i diritti sociali di cittadinanza che emerge nell'articolo tre della Costituzione
All'affermazione del diritto al lavoro come primo diritto di cittadinanza
E quindi alla prescrizione costituzionale dell'obiettivo della piena occupazione come principio fondamentale nell'articolo quattro
All'interpretazione universalistica che la Costituzione dai diritti e la protezione sociale alla salute a un eques sufficiente retribuzione
A quello spesso significativo accostamento tra principio obiettivo universalistico e qualità rio e garanzia del diritto al lavoro articoli tre e quattro
Che pare quasi anti vedere la connessione che poi sarà approfondita dell'esperienza delle socialdemocrazie nord europee tra piena occupazione e sviluppo dell'welfare nel suo modello istituzionale il problema è che però che già la strumentazione originaria che è di quaranta anni fa e poi le modificazioni alterazioni che il sistema delle istituzioni ha subito in questi quarant'anni
Hanno accentuato appunto il gatto istituzionale tra questo modello avanzato di democrazia economico sociale e gli strumenti istituzionali chiamati a realizzare e quindi credo anch'io come diceva poco fa Salvati che occorra un analisi paziente
Degli ostacoli delle strozzature che l'attuazione di questi obiettivi di questo questi principi obiettivi incontrano anche nel inadeguatezza obsolescenza degradazione stravolgimento dei meccanismi di programmazione di decisione e di gestione dell'intervento pubblico di fronte alle grandi trasformazioni che sono intervengo
E l'identificazione di una serie di proposte riformatrici nella relazione si dimostra che pochissimi tra queste richiedono revisioni costituzionali ma molte richiedano riforme istituzionali e dell'amministrazione
Che possono costituire quella mano pubblica moderna efficiente per realizzare questi obiettivi allocativi e redistributivo
Anch'io ritengo
Che
Questo compito molto difficile trovare gli strumenti che consentono di attuare le soluzioni che non spetta al costituzionalista identificare che concilierà hanno piena occupazione vincolo estero contenimento dell'inflazione riqualificazione della matrice produttiva per esempio che delineerà hanno un modello di sviluppo che consenta di coniugare difesa dell'ambiente e espansione della del della base produttiva e nuove tecnologie o che consentiranno di riformare lo stato sociale
A riforme di questo genere è molto più interessata alla sinistra Salvati ha ragione
Che non lo siano le forze conservatrici se si rinuncia agli obiettivi di garantire la prima occupazione appieno la piena occupazione la protezione sociale i diritti di cittadinanza fondamentali sei conflitti distributivi sono risolte con l'elogio della disuguaglianza
Se allo stato è la spesa pubblica viene negato un ruolo attivo nel governo dello sviluppo affidandolo
Alla logica spontanea del mercato se non ci si propone di contrastare ma di assecondare le tendenze alla frammentazione corporativa
E alla creazione di nuove disuguaglianze
Allora non importa o non importa molto poter disporre di meccanismi di decisione programmazione efficace di apparati amministrativi efficienti anzi l'inefficienza dell'amministrazione offre pretesti per la privatizzazione dei servizi e per la rime Arci fitti azione della soddisfazione di bisogni sociali pur ritenuti
Pur ritenuti essenziali di più
La scarsa trasparenza dei meccanismi di decisione
L'assenza di strumenti di rigorosa programmazione delle risorse consentono di sottrarre al controllo democratico gli stessi indirizzi effettivi delle politiche adottate che sono a parole neutrali ma in realtà sono orientati a promuovere la controriforma distributiva
E i giganteschi realtà processi di ristrutturazione che si sono verificati in questi anni non è stata neutrale in questi anni la politica monetaria non lo è stata la politica di bilancio né come è noto la politica fiscale
D'altra parte le forze conservatrici le riforme istituzionali le fanno le fanno in fatto mediante mutamenti taciti o rottura della Costituzione era cultura giuridico istituzionale mi ha redatto in questi anni un catalogo sconvolgente
Quindi la questione della riforma delle istituzioni
Di una grande riforma delle istituzioni che ha un insieme di piccole riforme delle singole istituzioni e dell'amministrazione è questione che interessa essenzialmente la sinistra è una parte essenziale di un programma riformato
Seconda questione nell'ambito di questo programma un ruolo centrale
Anche qui per le ragioni già dette alla questione della programmazione
Delle risorse scelte allocative distributive
Molto impegnative
Un sentiero stretto che deve essere percorso
Nella ripartizione nell'impiego delle risorse per armonizzare piena occupazione sviluppo e riqualificazione della matrice produttiva garanzia dei diritti di cittadinanza protezione contro i rischi cioè sociali tutela dell'ambiente
Questo sentiero Stretto richiede
Una ripresa in forme nuove
Di una programmazione ancora più efficiente è difficile
Di quanto
Dei tentativi fatti fino
L'ultimo modello
Delineato alla fine degli anni Settanta frutto maturo della maggioranza di solidarietà nazionale
E analizzato rapidamente nella nella relazione come sapete era fondato sulla programmazione economica pluriennale scorrevole a maglie larghe attuata mediante tre strumenti fondamentali
La politica di bilancio restituita si voleva restituire alla sua funzione fondamentale di strumento di allocazione delle risorse la legge quattrocentosessantotto le leggi di programmazione di settore
Il coordinamento con le programmazioni regionali e locali quindi la programmazione policentrica decentrata partecipata vincolante essenzialmente per la locazione l'impiego del Resources delle risorse pubbliche
Un'autolimitazione che non deve essere sopravvalutata allorché la spesa pubblica tende a raggiungere il sessanta per cento del PC
Nella relazione si fa un'analisi che tralascerò delle cause del fallimento sostanziale
Dal PD la riforma sperimentale delle procedure di bilancio che di queste sta
Che sicuramente fa alcuni passi avanti
Ma che non risolve alcuni dei problemi che restano aperti
Innanzitutto quelli del recupero della dimensione pluriennale della programmazione finanziaria del raccordo tra programmazione finanziaria obiettivi di politica economica e sociale di medio periodo
Di un effettivo governo dei flussi finanziari reali del controllo della programmazione della legislazione infrannuale del coordinamento degli interventi settoriali in più il meccanismo di graduazione dei fondi globali
Sembra costruito essenzialmente per attuare politiche restrittive
E quindi rivela una suo intenzionalmente specifico
Questo primo nodo fondamentale di un progetto riformatore sul versante istituzionale mi sembra richiede ad intervenire contemporaneamente con una serie di innovazione incisive
Tanto sui procedimenti di programmazione finanziaria e di bilancio
Quanto sui criteri di impostazione sui metodi di costruzione dei documenti di bilancio della legislazione di spesa sulla struttura e l'organizzazione degli organi di governo sull'ordinamento della pubblica amministrazione sullo statuto della dirigenza pubblica
Alcune osservazioni estremamente sintetiche su ciascuno di questi punti
Procedimento di programmazione finanziaria non può non essere costruito con un procedimento circolare non confina abbi le nei limiti della sessione di bilancio
Negli Stati Uniti la recente legge Gram Radio Manà Collins addirittura anticipato ai primi di gennaio il primo lunedì dopo il tre gennaio la presentazione al Congresso del progetto presidenziale di Bilancio
Destinato ad entrare in vigore il primo di ottobre
In più questo procedimento circolare deve essere inteso a ricomprendere tutte le decisioni allocativo rialloca attive di risorse pubbliche proprio perché il sentiero è stretto
E richiede scelte molto impegnativo
Nella relazione vi è un in ventina di pagine che tentano di ricostruire gli strumenti e i meccanismi di del procedimento di programmazione finanziaria in modo da raggiungere questi obiettivi
Punti fondamentali di questo meccanismo è un Bilancio pluriennale scorrevole probabilmente quinquennale non triennale
Dimensione troppo breve quella triennale costruito in relazione e in coerenza con i documenti della programmazione economica di medio termine sì esaminare questa connessione che un nodo particolarmente dedica questo Bilancio pluriennale scorrevole quindi suoi aggiornamenti va costruito secondo un processo di decisione che necessariamente deve seguire un metodo a una logica di tipo sistemico
Che consenta di procedere mediante il confronto e la scelta tra alternative complessivamente definite progressivamente articolate e dettagliate evitando soluzioni incrementarli che sono incompatibili appunto con il sentiero stretto da percorrere per risolvere i conflitti allocativi e distributivi di questi hanno da cui devono emergere chiaramente le conseguenze che le scelte di programmazione finanziaria producono sull'economia reale sulla distribuzione del reddito fra le classi e i ceti sulla qualità e quantità dei servizi e delle erogazioni monetarie sui rispettivi beneficiari sulla ripartizione effettiva del carico fiscale
A questo fine
Si richiede non soltanto una riscrittura delle procedure di decisione nel governo all'interno del governo e nel confronto col Parlamento che tralascio in questa relazione orale ma anche un intervento sui contenuti degli strumenti
Una riforma del metodo di costruzione del Bilancio da noi si segue ancora prevalentemente il metodo incrementa
Che in tutti i paesi
Industriali è stato da gran tempo abbandonata
Una riforma della struttura del bilancio oggi fondata ancora sull'Unità elementare di gestione contabile d'una riclassificazione del bilancio per programmi progetti e servizi
Una preventiva esplicitazione delle ipotesi macro economici a quattro economiche da assumere per le previsioni di entrata e di spesa e per la determinazione degli obiettivi programmatici delle priorità allocative che deve precedere come decisione collegiale di governo controllata e approvata dal Parlamento rispetto alla fase finale
Della impostazione del bilancio
Questo comporta naturalmente ludico soltanto riassuntivamente un processo una fase di lavoro parlamentare governativa una serie di ripetuti confronti tra governo e commissioni parlamentari che si estende
Ben al di là dei limiti della sessione
Di bilancio come del resto ormai fanno i grandi parlamenti i grandi parlamenti stranieri che a questo processo di costruzione della decisione annuale e aggiornamento
Della decisione è pluriennale scorrevole sull'allocazione delle risorse dedicano un procedimento che dura appunto
Diversi messi
Sotto questo profilo è fondamentale a mio avviso andare oltre nella scelta compiuta con le procedure sperimentali di bilancio di quest'anno
Nella costruzione dello di uno strumento
Che consente di considerare ogni decisione allocativo Jole cattiva di risorse comprese quelle adottate nell'ambito e per effetto della legislazione sostanziale come decisione da valutare e quantificare definitivamente
In sede di programmazione finanziaria di decisione di bilanci
Questo richiede la costruzione di fondi speciali che siano ancorati famosi fondi speciali per il finanziamento delle leggi in corso che siano ancorati alle scelte programmatiche del bilancio pluriennale e che a parte ben definite eccezioni
Calamità naturali minacce alla sicurezza del paese tendono ad essere l'unico strumento di finanziamento della legislazione di spesso le leggi di spesa in ante per mini non programmate nei fondi speciali potrebbero essere approvate solo per la parte ordinamentale o procedurale
In attesa di un'allocazione di risorse da valutarsi in sede di aggiornamento del bilancio pluriennale di approvazione dei nuovi fondi globali
Fondi speciali così svilupperà ebbero la loro funzione potenziale di strumento di organizzazione del lavoro legislativo annuale regolando per fasce o gruppi di provvedimenti la graduatoria di precedenza delle leggi da approvare in coerenza con le priorità allocative Riello cattive stabilite nell'ambito del legislativo della programmazione finanziaria
Una terza questione
Riguarda la riformò la ridefinizione del percorso del processo che età
Dalla legislazione di intervento di settore alla implementazione degli interventi e la gestione dei servizi da parte degli apparati pubblici questo percorso credo dovrebbe essere ridefinito in questi tempi uno reimpostazione della legislazione di spesa
Proprio del metodo di costruzione della legislazione di spesa in modo da privilegiare l'enunciazione degli obiettivi e dei risultati fisici da conseguire
E degli strumenti a tal fine predisposti ed a rappresentare il significato sostanziale delle disposizioni in termini direttamente percepibili entità dei benefici destinatari dei benefici livelli di prestazione standard dei servizi
Numero quantità e caratteristiche delle opere da realizzare
Due come accennavo riclassificazione del bilancio per programmi progetti e servizi relazione agli obiettivi e risultati fisici indica che la legislazione tre attribuzione globale non comparti inventata delle risorse destinate in bilancio al finanziamento di ciascun progetto programma
Quattro autonomia e responsabilità dell'amministrazione quindi del funzionario responsabile
Nella realizzazione degli obiettivi indicati dalla legge e nella gestione delle risorse globalmente attribuite cinque introduzione di controlli sui risultati conseguiti utilizzando le tecniche oggi disponibili
Sull'efficacia efficienza e risultati indicatori monetari indicatori fisici e quanta
Sei sulla base dell'esito dei controlli sui risultati quindi dei controlli sull'efficacia e la proficuità della spesa riconsiderazione del programma o del Progetto della sua validità benefici costi eccetera e Della sua fattibilità della congruità degli strumenti e delle risorse ad esso destinati Settimo conseguente Ria le carni allocazione delle risorse relazione programmino realizzati dagli esiti negativi della valutazione di la valutazione di Parigi validità e fattibilità
Otto eventuale sostituzione del funzionario responsabile del progetto allorché i procedimenti di controllo abbiano fatto emergere le sue terre scusabilità o la sua inefficienze è chiaro che un percorso ride scritto in questo modo avrebbe molte ricadute positive consentirebbe di evidenziare gli effettivi allocative distributivi reali delle decisioni adottate
Riporterebbe al centro delle decisioni programmatorie le questioni della fattibilità e della proficuità della spesa e consentirebbe soprattutto
Di costruire una riforma della pubblica amministrazione basata subcriteri di efficienza e di efficace che oggi trova difficoltà nelle stesse in inadeguatezza della legislazione sostanziale della legislazione di spesa e di intervento e nella stessa inadeguatezza della struttura di bilancio e quindi del modo con il quale
Le risorse sono attribuite e sono indirizzate negli obiettivi
Ai quali per per i per i quali debbono essere impiega
Vi è poi nella relazione una serie di considerazioni che riguardano il riassetto dell'organizzazione del parlamento e dei suoi strumenti
Di informazione di conoscenza ed analisi di valutazione di decisione
Decisioni di natura sistemica come quelle che ho indicato trovano un ostacolo in regolamenti parlamentare in cui le decisioni sono modellate sulle esigenze della legislazione sostanziale di tipo Novelli spicole quindi portano a risultati incrementali una volta
Una volta applicati a decisioni di bilancio
Un'indicazione importante come condizione per liberare il Parlamento per questo lavoro e attuare il processo di delegificazione indicato dalla legge di riforma della Presidenza del Consiglio
Ma che però ha un programma di delegificazione che incontrerà sicuramente resistenze ostacoli rilevanti che quindi deve diventare un lobby e tipo la sua realizzazione l'obiettivo di un progetto riformatore altrimenti
Il Parlamento non avrà né il tempo né la cultura necessaria per compiere le grandi scelte allocative distributive
Ma avrà la cultura delle scelte incrementali di tipo assistenzialistico clientelari inevitabilmente
Un ulteriore questione che esaminata nella relazione
Sulla base delle innovazioni
Ci sono esaminate indicato in precedenza credo che sia possibile si debba por mano come strumento necessario
Della programmazione finanziaria dell'intervento
A una riforma impegnativa del azione amministrativa e dello stesso modello amministrativo che ispirato ancora al modello classico di tipo weberiano governato da criteri di razionalità formale e legale
Mentre la complessità dei compiti da assolvere per gestire i servizi del welfare dare implementazione alla programmazione per Progetti realizzare
Liti che attive del lavoro governare i processi di ristrutturazione richiede amministrazione governato da una razionalità di tipo pro dico produttivo problem solving
Incentrata su valori di efficienza produttività efficacia imprenditorialità responsabilità può essere chiaro non si tratta di sostituire il culto dei risultati a quello della legalità
Ma di incorporare efficienza efficacia produttività in una ridefinizione del concetto e dei cannoni della legalità
Ciò comporta una revisione delle leggi sull'azione amministrativa e sui procedimenti amministrativi in parallelo alla ridefinizione della legislazione in termini di risultati e in parallelo alla riclassificazione
Del del Bilancio per programmi progetti o servizi a cui ha accennato
Comporta l'introduzione nell'organizzazione dell'amministrazione di modelli ispirati a principi di flessibilità diversificazione dei modelli organizzativi in relazione ai compiti dei programmi mobilità
Autonomia delle amministrazioni
Nell'adeguamento dei mezzi ai fini perché se i responsabili della al i responsabili della gestione non è consentito adeguare i mezzi ai fini e poi difficile far valere davvero la loro responsabilità per i risultati ottenuti con una tenuta
Questo comporta naturalmente anche la ridefinizione del rapporto di pubblico impiego
Flessibilità degli organici relazione ai carichi funzionali di lavoro flessibilità dell'orario dell'organizzazione del lavoro in relazione alle esigenze degli utenti e la nuova cultura del tempo della qualità del lavoro
Assunzioni a tempo determinato per agenzie di antichi dimissioni o amministrazioni di Progetto
Rapporti di lavoro a tempo parziale eccetera
In questa direzione per la verità si è mosso il recente accordo Inter compartimentale per il pubblico impiego impiego che segna una positiva evoluzione della cultura sindacale in materia però mancano gli strumenti normativi necessaria darvi esecuzioni è incredibilmente il governo non ha previsto su questo
Una delle famose inutilizzate leggi parallele o con o collegate alla finanziaria
Ma vi è qui un nodo molto caro al compagno Tortorella giustamente
Che è connesso con questa riforma
Del pubblica amministrazione tra le cause principali della deresponsabilizzazione dei professionalizzazione demotivazione della burocrazia pubblica vi è la patologia confusione di ruoli tra organi di indirizzo direzione politica e organi di gestione amministrativa
Qui non gioca soltanto la tendenza ad utilizzare l'azione amministrativa i provvedimenti che ne sono il prodotto il reclutamento del personale la sua gestione come strumenti di aggregazione del consenso in un rapporto di scambio politico
Ma gioca anche il rifiuto di buona parte del ceto politico di maggioranza ad esplicitare il proprio programma politico in progetti proposte e scelte definite per cui più che stabilire obiettivi e programmi per indirizzare l'azione amministrativa
Il ceto politico di governo preferisce occupare il campo dell'amministrazione
Sostituendo l'arbitro e l'interesse partigiano alla discrezionalità tecnica
Del resto definire programmi e indirizzi presuppone scelte incompatibili con la tendenza a raccogliere i consensi degli interessi più disparati nella logica del partito che ciò occorre quindi ridurre drasticamente l'ingerenza della politica nell'amministrazione per restituire efficienza e professionalità all'amministrazione
Occorre stabilire rigorosamente la distinzione fra la definizione delle regole degli obiettivi dei programmi e delle scelte di allocazione delle risorse
Che competono agli organi politici la gestione amministrativa vincolata al rispetto delle regole stabilite e qui nel finalizzata alla realizzazione dei programmi ma questo richiede anche torno su un punto appena accennato strumenti di valutazione dei risultati della gestione che operano che opera utilizzando tecniche adeguate
E consentono agli organi politici di disporre di elementi obiettivi di giudizio
Garantendone i conti nel contempo i funzionari responsabili da una nuova e più sottile forma di ingerenza della politica nella gestione amministrativa
Faccio alcune ipotesi alcune considerazioni su come potrebbero essere organizzati questi organi di controllo e di valutazione dei risultati della gestione
Vi sono qui esperienze straniere molto importanti dal nastro dal National Audit a a audito Office inglese al generale accounting office americano statunitense
Nel primo caso né è previsto una dipendenza diretta dal Parlamento ma attenzione il responsabile
Dell'audito affisse nominato d'intesa tra lo speaker il presidente della Camera dei Comuni e il presidente della Commissione di controllo sulla spesa pubblica e che sempre designato dal maggior partito di opposizione
Perché la regola è che se la maggioranza governa l'opposizione controlla e al diritto di avere strumenti adeguati per esercitare questo suo funzione costituzionale
La tendenza invece negli Stati Uniti e quella di trasformare il General accounting office da organo dipendente dal Congresso che ne può revocare il responsabile che il controller generale in istituzione indipendente come la riserva federale c'è un progetto di legge gran Bradamante dell'appunto che è stato presentato recentemente per superare la recente sentenza dalla Corte Suprema assurda
Gran Parma
Sono due sistemi Diversi istituzione indipendente istituzione dipendenza parlamentare ma con garanzia
Di accordo tra maggioranza e opposizione che sono entrambi interessanti soprattutto se servissero a costituire un organo centrale che non sostituisca organi di valutazione dell'efficacia e dell'efficienza Interna le singole amministrazioni
Ma abbia funzioni di valutazione e monitoraggio sul funzionamento e sull'efficacia dei sistemi di controlli interni alle singole amministrazioni
E di raccolta verifica certificazione catalogazione dei flussi di informazione e valutazione per consentire a governo e Parlamento di adottare le decisioni conseguenti
Seguono alcune considerazioni sugli strumenti di tutela e controllo dei cittadini-utenti sull'amministrazione la trasparenza dei procedimenti amministrativi l'identificazione del responsabile di ciascun procedimento
Le carte dei diritti intesi a tradurre in termini direttamente percepibili dagli amministrati le regole e gli obiettivi e gli standard dei servizi
E via dicendo non mi soffermo su questo
Cioè nella relazione come vedrete un tentativo di ridefinire in questo quadro il ruolo proprio del parzialmente diverso da quello attuale
Del Governo con la conseguenza di una ipotesi di ridefinizione della struttura del governo che non segue la vecchia idea della sinistra e anche mia di un mero riaccorpamento e riduzione del numero dei ministeri
Qui c'è un problema l'esigenza identificare responsabilità politiche precise per Grandi Progetti o grandi programmi può addirittura richiedere l'istituzione di ministeri nuovi ministero dell'Energia per fare un esempio in altri casi la necessità di garantire la tutela di interessi pubblici dialetticamente contrapposti può sconsigliare accorpamenti che nei fatti finirebbero per sacrificare interessi pubblici deboli
A interessi privati meglio capaci di autotutelarsi
Se la tutela dell'ambiente come una volta pensavamo fosse buttata nell'ambito di un grande ministero del territorio e delle infrastrutture noi sacrificherà Lemmon le esigenze della tutela dell'ambiente a quelle dello sviluppo dell'edilizia privata o De Rica sta
Credo che si debbano coniugare i criteri della specializzazione del coordinamento probabilmente attraverso una distinzione tra ministri operativi incaricati della direzione politica di un'amministrazione centrale e ministre d'indirizzo incaricati del coordinamento tra i ministeri di settore
Ministre d'indirizzo formerebbero il Consiglio di gabinetto il quale con esplicita formalizzazione legislativa non rappresenterebbe più come oggi avviene la sede delle negoziazioni spartitorie
E la stanza di compensazione degli scontri di potere tra i partiti della maggioranza ma lo strumento per la determinazione collegiale dell'indirizzo politico per il coordinamento dell'attività di governo
Nel settore della politica economica questo vorrebbe dire istituire sì il ministro dell'economia ma come organo di coordinamento programmatorio
Tra un'amministrazione del Tesoro e l'amministrazione delle delle finanze che hanno entrambe esigenze sia di direzione politica che di riforma organizzativa sufficiente impegnare a tempo pieno due diverso i ministri operativo
Questo Consiglio di gabinetto e questi ministri di coordinamento dovrebbero avere a disposizione organi distanza di analisi delle politiche della bora azioni programmate di coordinamento degli interventi di cui e si fanno qui alcuni esempio l'ultima questione
Affrontata nella relazione
E però di grande importanza e su questo termina
In Italia
L'emergenza finanziaria occupazionale la crisi fiscale dello Stato l'esplosione della domanda sociale hanno offerto il pretesto per una complessa serie di misure di centralizzazione e di compressione delle Autonomie
Accompagnata dal tentativo di scaricare dal centro alla periferia l'onere tagli
Alla spesa sociale di una risposta alle domande alimentate da questi processi tendenze opposte a queste sono prevalse invece sia in Paesi dell'Occidente a struttura federale Stati Uniti Germania
Ma persino in Paesi retti tradizionalmente da ordinamenti fortemente centralistici la Francia dove il governo Chirac dopo una fase di riflessione in questi giorni deciso di far ripartire il processo di decentramento Bruni
Il decentramento avviato dai socialisti in effetti le soluzioni centralizza Trinci appaiono inadeguate quando non controproducenti a risolvere alcuni dei grandi problemi di oggi il sovraccarico delle domande al centro
La variazione delle preferenze degli utenti la selezione democratica delle domande sociali da soddisfare la crisi di efficienza e i rischi di burocratizzazione delle grandi organizzazioni la rivolta fiscale dei contribuenti
La risposta alla sfida della complessità richiede un modello di programmazione decentrato e policentrico richiede risposte articolate e flessibili nell'organizzazione dei servizi e degli interventi questo richiede una ripresa forte
Al limite di un modello di tipo federale del processo di decentramento come decentramento però non solo delle funzioni ma anche delle responsabilità ricostruendo Circuiti di responsabilità democratica nell'ambito della programmazione dell'allocazione delle risorse centrali le conseguenze sono un'effettiva autonomia organizzativa
Conferita alle istituzioni regionali e locali Luni fermate l'uniformità organizzativa ai feti deresponsabilizzante non consente una risposta efficiente
Io credo che questa autonomia debba estendersi anche alla scelta delle forme di governo e dei sistemi di elezione degli organi
L'uniformità
Non è seguita in molti Paesi
E le soluzioni adottate per le istituzioni centrali non sono necessariamente le stesse da adottare per le istituzioni locali istituzioni centrali hanno funzioni e responsabilità per esempio di definire le regole del gioco i diritti e le libertà dei cittadini la disciplina dei rapporti inter soggettivi le grandi scelte sulla pace la guerra la sicurezza del Paese che sono molto diverso e più impegnative
Delle scelte di governo e di amministrazione degli enti locali un problema di rappresentanza proporzionale c'è per le istituzioni centrali non c'è necessariamente per le istituzioni locale
Poi si richiede un'effettiva autonomia finanziaria
La ricostruzione del circuito della responsabilità tra prelievo dispensa per quanto concerne le decisioni relative anche alla misura del prelievo almeno entro certi limiti nell'impiego delle risorse vi sono su questo una serie di osservazioni che considero fondamentali Macchi di pista e poiché è un'ultima questione che riguarda la ricostruzione del modello complessivo in senso decentrato ore ripeto quasi federale
Ed è quale organo posso assicurare l'effettività di un processo di programmazione democratica
Effettivamente articolata e partecipa se il processo di programmazione è un processo circolare che non si risolve affatto nell'approvazione di uno più documenti si richiedono raccordi istituzionali stabili
E allora si ripropone io credo problema di pensare che il quel classico strumento del federalismo cooperativo penso al Bundesrat tedesco che consiste nella configurazione di un ramo del Parlamento come Camera delle Regioni o delle Autonomie
La soluzione monocamerale che sotto molti profili sarebbe preferibile sembra incontrare oggi resistenze e opposizioni molto forti
La configurazione della seconda Camera come cambia delle regioni dell'autonomia e consentirebbe di organizzare una soluzione intermedia tra il modello monocamerale e l'attuale bicameralismo paritario
è chiaro che la seconda Camera risulterebbe nettamente differenziate in questo caso sul piano della legittimazione della rappresentanza rispetto alla Camera dei deputati è un'altrettanta netta differenziazione di poteri e funzioni non potrebbe in in questo caso venire
Contestata da alcuno
Questa soluzione contribuirebbe fortemente a trovare un organo che associa al centro e periferia
Nel soprattutto nelle scelte di programmazione di allocazione delle risorse e che nel contempo consentirebbe di sgravare il Parlamento della micro legislazione locale o settoriale
Che troverebbe un ostacolo molto forte nella seconda camera sgombra Ando i tavoli del Parlamento per le grandi scelte che ne qualificano il ruolo di programmazione di indirizzo o di riforma
Termino con un'ultima notazione
Io sto bene
Che c'è un problema che già è stato accennato questa mattina
E lo riassume in una domanda è possibile governare le grandi trasformazioni di questa fine di secolo in un solo Paese
Nei confini dello Stato nazionale
Non è possibile lo diceva anche salvati poco fa
E allora occorrerebbe riflettere discutere innanzitutto sulle istituzioni europee della programmazione finanziaria del governo dell'economia
Allo stato ne mancano perfino le condizioni politiche istituzionali
Finché non le avremo create sarà difficile sottrarsi o credo ad un'impressione molto sgradevole che io ho avuto scrivendo questa relazione
Quello di avere troppo e troppo a lungo discusso di raffinate tattiche militari per un esercito destinato ad affrontare un'armata di carri armati costate di latta
Dilaziona mo'Franco Bassanini diamo inizio alla discussione la parola ad Aris Accornero
Vorrei notare
In contrasto piuttosto netto che esiste fra le evidenze della disoccupazione quali noi vediamo e di concetti che usiamo per analizzarla
Legati evidentemente ad una certa immagine che noi della disoccupazione abbiamo per esempio noi diciamo disoccupati
Ed è ormai è venuto il momento in cui ahi noi bisognerebbe dire disoccupate
Oppure noi diciamo che le donne non trovano lavoro
Ma i fatti dicono che trovano lavoro solo loro negli ultimi quindici anni tutta l'occupazione aggiuntiva è stata occupata da manodopera femminile
Oppure noi diamo molti danno dell'eccesso di offerta la classica
Spiegazione del baby boom
Ma non è vera questa spiegazione non sono nate così tante donne in chiunque quante se ne offrono in più
E quindi la causa di questo eccesso di offerta chiamiamolo così è proprio quel che si chiama l'effetto partecipazione di cui si è detto questa mattina e oggi anche da Michele Salvati
Sono le donne che mostrano quanto insufficiente sia oggi la domanda di lavoro ma anche quanto la domanda di lavoro finisca col trainare l'Offerta giacché le donne si offrono sul mercato anche perché una parte di esse lavoro ne trovano e così assistiamo al paradosso per cui occupazione e disoccupazione crescono insieme cosa che se ci riflettete un momento cambia radicalmente gli scenari che abbiamo ereditato dagli anni Trenta
L'Italia sotto questo profilo non è fra i peggiori Paesi ma soprattutto per l'occupazione che nonostante tutto esser riuscita a creare in questi anni
è l'occupazione creata che fa sì che tenendo conto dei due indicatori l'Italia non stia così in basso come si penserebbe leggendo la solo dal lato della disoccupazione
E chi è che ha creato occupazione in questi quindici anni in Italia
La creata in Italia la forte dinamica del terziario che qui ha funzionato come la forte incidenza del terziario negli Stati Uniti
Il terziario oltretutto è in buona parte femminile
Con svariati impieghi che a volte danno un debole status e che altre volte conferiscono un vero e proprio status come in certi casi di impieghi pubblici
E che altre volte in virtù degli orari offerti consentono alle donne di conciliare alla meno peggio i loro
Obblighi
Della doppia presenza
Faccio una parentesi anche in seguito all'intervento molto brillante dell'amico Graziani di stamattina
Ahimè questo terziario che ha dato e dà così tanto lavoro
Per la sinistra è gravemente indiziato giacché è improduttivo
è improduttivo secondo la legge del valore è improduttivo secondo l'anatema dei classici
E però tante oneste persone sognano di entrarci non sempre a non far nulla e qualche volta entrati ci lottano pure comportandosi come lavoratori normali
Ciò nondimeno il nostro pregiudizio contro il terziario e chi ci lavora rimane tant'è vero che si considera negativa la terziarizzazione soprattutto la terziarizzazione del conflitto
E che
Tendiamo a considerare come una forma di americanizzazione
Verrebbe voglia chiudendo la parentesi di parafrasare il detto di Marx secondo il quale era una grande disgrazia essere lavoratori produttivi mi pare che per come sono trattati dal movimento operaio sia una grande disgrazia anche essere lavoratori improduttivi che sono poi quelli che crescono
Ci sono poi i giovani inoccupati
Che in Italia sono tanti
Ma bisogna dire bisogna osservare sono tanti da tanto tempo
Da molto tempo
Evidentemente essendo stati esclusi
Dal lavoro
Da una mentalità pauperista che privilegiava gli adulti da una selezione industriale che privilegiava la forza lavoro nel fiore dell'età
E fors'anche da un livellamento salariale che come è stato detto prima adesso è tragicamente crollato rispetto agli anni settanta
Essendo giovani ora grazie
Essi risultano un po'meno disoccupati di quel che noi consideriamo siano i disoccupati
Perché corrispondono a un po'meno allo stereotipo che noi abbiamo del disoccupato fatti sfatto sì in anni lontani
Quello cioè del capo famiglia adulto che ha perso il lavoro
Figuriamoci poi se questi giovani portano l'orecchino li sentiamo ancor meno disoccupati e così se fanno lo struscio nei viali molto tristi del Mezzogiorno
Qualcosa di vero c'è nel nostro velato pregiudizio non hanno tutti più fame tutti abbiamo un po'meno fame
E quindi non agisce su di loro quel formidabile regolatore sociale che l'altro giorno su Repubblica ci ricordava anche Samuelson
Ma se è così le conseguenze di questo stato di cose
Di questo spreco di una risorsa sono meno economiche di quanto non si dica le conseguenze sono molto più sociali
Fra lì e se io vedo una delegittimazione di quel modello dell'operosità che costo tanti sudori e tante costrizioni lungo gli ultimi due secoli
Ma poi non è neanche vero che non lavorino
Ne è vero che la scuola sia staccata dal lavoro
C'è assai più lavoro di ieri fra i giovani studenti e persino fra i giovani inoccupati
Quei lavoretti
Su cui non mi dilungo che sono certo una traversia che sono in parte un'opportunità
Le conseguenze vengono soprattutto sulle strategie d'azione sui meccanismi allocativi che conseguono da questo Stato di inoccupazione con qualche lavoretto
Giacché oggigiorno è diventato importante saper trovare lavoro non meno e forse più che sta per lavorare si è sviluppato un mercato atomizzato della ricerca del lavoro
Specie dopo la caduta dei grandi blocchi della domanda uniformata dall'industria
E tutto ciò scoppia letteralmente nei concorsi pubblici
Lamentele in proposito formulava già la commissione d'inchiesta sulla disoccupazione in Italia nel cinquantadue
Ed è vero che o si riformano questi concorsi come propone il il PC
Ho davvero ha ragione De Michelis a proporre di distribuire i posti secondo una lotteria
Non chiamerei questo un meccanismo clientelare in se stesso come fa Graziani certamente trattasi di un meccanismo perverso ci sono novità di cui non si parla anche a proposito dei connotati di classe della disoccupazione
Come la come in occupazione involontaria essa oggi penetra nel ceto medio e lambisce anche la borghesia attraverso i figli
Non era certo così una volta
Da qui vengono conseguenze nuovamente paradossale
I figli del ceto medio possono permettersi di rimanere disoccupati di lungo periodo
Possono resistere
Esercitando una selettività in vista di un posto buono o di un lavoro confacente più degli altri dove si vede che poi le classi tornano a contare
Dunque ho fatto questi pochi e sparsi esempi per dire a me stesso
Che davvero occorre una una nuova ottica soprattutto in vista di disegni programmatici
Per quanto riguarda l'occupazione io penso che e non occorra come nuova ottica
Quella un po'estemporanea dell'appello per il lavoro che alcuni eminenti ed influenti amici hanno firmato qualche mese fa rivolgendosi a non si sa chi
Cosa in cui io vedo un segno di disperazione oltre che di impotenza
Penso che invece di fare appelli di quel tipo occorra fare riflessioni come quella che ci propone salvati
Una riflessione meditata e anche so fare
Nella quale io noto come la sfida dell'occupazione della disoccupazione sia una sfida politica sì ma anche culturale ma anche culturale
Purtroppo come ha detto un illustre sociologo la gravità sociale di un problema non ne garantisce la soluzione
E inoltre è stato utile che salvati abbia ricordato
Ahimè morisse ce n'è ma forse non ce n'è molti che è difficile andare al governo se non si fanno certe cose
Ma anche se si fanno
Per dire la difficoltà delle scelte io tocco solo un punto
Il punto mi pare
Quello che riassume i problemi che noi elenchiamo con gran facilità come problemi dell'occupazione dei giovani del Mezzogiorno che si compendiano in un solo problema quello del Mezzogiorno
Dove secondo me si gioca la partita
Una proposta di programma
Anche per l'occupazione
Se vuol tenere presente questa dimensione deve prima di tutto abbandonare una certa filosofia del sottosviluppo
Che è quella in nome della quale ha tanto lavorato la Svimez e tanto ragiona tuttora un meridionalismo a noi molto vicino
E in secondo luogo che occorre riformulare e ridimensionare il concetto di produttività che abbiamo tutti usato finora come via maestra
Dello sviluppo
Concetto da cui per il Mezzogiorno discende questo che intraprendere è tutto positivo e industriarsi è tutto negativo con la conseguenza
Più folle che è paradossale che c'è chi vorrebbe insegnare la job Creation al sud
In terzo luogo soprattutto smettere di prescrivere e di praticare per il Sud
Un modello di sviluppo ed un modello sociale weberiano industrialista di marca nordista
Quello in fondo dell'intervento straordinario
Che sostanzialmente mancato né i suoi risultati soprattutto come modello
Ad un Sud intriso di relazioni di tipo comunitario noi siamo stati capaci solo di raccomandare di portare più stato e più mercato
Io invece penso che occorre altro che occorre proporre semmai turismo anziché industria
Come leva
E ho letto con piacere alcuni recentissimi dubbi in proposito del processo sarà cenno
In sostanza io dico che occorre accettare anziché raddrizzare le peculiarità del sud
Non puntare più ad una omologazione
Ad una colonizzazione illuminata che portava dal Nord tutti i parametri
Non accettando nessuno di quelli del Sud con risultati che abbiamo tutti sott'occhio
Un flusso ingentissimo
Di trasferimenti di risorse monetarie
Che sono semplicemente lo scarico di coscienza del nord nei confronti dell'area una meridionali d'azione dello Stato e della politica
Un incitamento alla corruzione
Da qui i miei dubbi sulla legge De Vito per le cooperative nel Sud non perché incorpori no promuovano poca tecnologia ho finito
Ma perché aggiungono una pioggia di quattrini senza apportare molte idee e l'idea base su cui insisto vedette voglio essere provocatorio
E che per una filosofia del viso dello sviluppo meridionale a venire occorre accettare rispettare aiutare e stimolare il Mezzogiorno così come come parte integrante del sistema Italia
Sistema Italia che è tale nonostante o forse a causa di quei divari statistici che Ingrosso la Svimez ci ripropone ogni anno e che la sinistra ama ripetere grazie
Grazie ad Accornero la parola ora e a Giorgio Lunghini
Devo dire di essere diventa imbarazzante da presentare
Questo ha un breve contributo che mi era stato chiesto da molto tempo perché lette le relazione che sono state rese disponibili nei giorni scorsi
E ascoltate quelle che sono state pronunciate oggi mi rendo conto che a quello che dirò risulterà eccentrico rispetto a quanto è stato scritto e detto
Per il fatto che non consiste in esplicite proposizione politiche ma il non probabilmente banale esempio ragionamento numerico
Quanta parte pensavo che questo potesse essere confacente all'attività del Celeste a cui comitato scientifico mi onoro di appartenere
Per quanto eccentrico nello stile credo di toccare un tema che quasi tutti i relatori oggi hanno toccato con una curiosa asimmetria nel senso che mi pare che l'abbia toccato piuttosto lo dico con la massima simpatia per i colleghi e amici più vicini piuttosto i giuristi e i politici e Aris Accornero che non gli economisti le ragioni per le quali questo contributo eventualmente risulterà eccentrico
Credo che saranno chiare una volta che lavoro esposto la premessa maggiore del mio ragionamento e delle semplificazione che farò che è un'analisi fondata su una descrizione macro economica aggregata del sistema
Come mi spiace dirlo
Mi pare sia lo schema di riferimento prevalente alle analisi prevalenti come scrittore ma credono mica gregata esiste ma non posso il dire affondare politiche economiche davvero intese al cambiamento per il semplice fatto che l'evoluzione strutturale del sistema non tiene conto né di quella passata né di quella possibile ma soprattutto questo è un punto politico anche se sottaciuto perché induce a pensare la politica economica come un puro e semplice processo di Scelta sotto vincoli è concepire i vincoli come data di natura immodificabili
La sia al positivo relazione attuale di questa mattina sia normativo
Relazione Sabatini oggi pomeriggio questo mi pare evidente
Uscendo dalla promessa che avevo fatto e non formulare giudizi politici espressi personali nettare che per un partito come quello
Che ha organizzato quest'incontro concepire i vincoli economici e politici e tecnici
Come i vincoli di natura immodificabili ai quali apportare il proprio piccoli cambiamenti militare preoccupante
L'esempio anche di infine Geron
E il seguente ho provato insieme ad un amico e collaboratore a calcolare alcune implicazioni politico economiche di un'analisi economica politica che sfugga questo tipo di critica che ho appena
Formulate che semmai me lo auguro nessun lecite altre in quanto propone delle alternative estremamente imbarazzante molto semplicemente alternative impraticabile sono già che questo mi si dirà ma non mi pare ragione sufficiente per tacere in
Una delle ragioni è che questo esercizio comporta l'idea che la componente della domanda effettiva da alimentare sia sotto condizioni precise circa l'offerta interno alla domanda Interna
E non necessariamente la domanda d'investimento in mente al
Dei due vincoli alla crescita del prodotto interno lordo del sistema economico italiano il vincolo del saldo estero il vincolo derivante dal deficit pubblico che non sono due luoghi economici evidentemente ma luoghi politici il primo inibire ve lo stimolo di una qualsiasi domanda diversa da quella estera il secondo renderebbe troppo onerosi di stimoli della domanda pubblica
All'origine del ragionamento seguente stanno due osservazioni che saranno giudicate ingenue ma non credo qui penso che qui saranno condivise
Qualora ci si attenga ad una prospettiva di breve periodo che dunque accetti lo Stato scolante i vincoli relativi la prima osservazione di una banalità sconvolgente e che non lavorare ma Accornero aveva detto qualcosa mi pare di non dissimile
E l'unica attività che ha un costo sociale reale di produzione cui non corrisponde alcun prodotto socialmente utile
Se non per quanti traggono vantaggio da un esercito politico oltre che industriale di riserva
Mi fa piacere che qualcuno verrà preceduto nel riutilizzare adesso dette categorie marxiana ma io penso che qualche volta valga la pena meno incerte sede
Aggiungo esercito politico oltre che industriale anche se implicito nella nozione di esercito industriale di riserva per il fatto che non si tratta soltanto di tenere bassi salari sul mercato del lavoro ma se il soprattutto di avere un eccesso di offerta sul mercato politico questa è una delle preoccupazioni che Michele
Salvati mi pare l'abbia colto oggi fatto iniettare qui non si tratta di moralismo credo e Adam Smith che lo dice che per la società nel suo complesso la disoccupazione è una sorta di lusso
Uno spreco della risorsa da cui ogni nazione entrare in ultima analisi tutte le cose necessarie comode della vita la seconda osservazione altrettanto banale
E che evoca
Spettri di politica economica anche la sinistra non ama evocare perché non sono suoi e che la struttura e il livello attuale dell'offerta interna di beni e servizi sono inadeguati rispetto alla domanda finale nazionale attuarle
E in particolare rispetto al fabbisogno di merci salario che per definizione sono merci base enunciate in questi termini questo evoca immediatamente lo spettro dell'autarchia cercherò di mostrare che non è questo il punto
Peraltro non nuovo ma il punto essendo quello di una miglior corrispondenza rispetto fra struttura produttiva e domanda finale Internal sotto il vincolo di una ragionevole apertura nei confronti del resto
Questa apparente contraddizione disoccupazione della principale nessuno sente mai dipendenza perverso nel contesto internazionale si spiega con il fatto che Sellerio due facce qui non c'è bisogno di farsi emerso è sufficiente che Enzo
Il punto è questo e singoli capita distesa Mario si presenta prima come costo di produzione poi come potere d'acquisto
In un sistema chiuso immediatamente conveniente anche per i capitalisti in base al principio della domanda effettiva
Che vi siano salari elevati occupazione piena
In un sistema per atto come il nostro come pare debba essere il nostro ai capitalisti sembra invece conveniente una situazione di bassi salari
E dunque di disoccupazione elevata per le due ragioni dette prima e soprattutto per il fatto che per essermi accanto e principalmente il mercato internazionale mentre sistema economico interno piuttosto che il mercato e la fabbrica questa mancata coincidenza fra fabbrica mercato evidentemente cruciale nel rapporto economico politici fra lavoratori
E capitalisti sempre se Micossi mi si consente questa rozze la contrapposizione vorrei aggiungere l'avevo messo fra parentesi ma oggi Michele Salvati ha sottolineato mi pare ancor più di quanto non facesse nel suo testo
L'opportunità di una politica dei redditi in un momento in cui nessuno la chiede
Non mi pare
Che i capitalisti oggi se non per ragioni rituali ed ovvie insistono più di quanto non facessero tradizionalmente di quanto non facciano in altre fasi congiunturali sul punto della politica dei redditi che notoriamente significa una sola cosa vale a dire contenimento dei del costo del lavoro ma in breve dei salari reali
Non vi affido con dei conti ma conti che se ben fatti conducono a dire queste una diminuzione dei salari per esempio del dieci per cento certamente comporta
Un miglioramento della competitività internazionale ma se uno prende in considerazione come si dovrebbe fare non ragionando in termini sempre aggregate nei termini disaggregati e di analisi intersettoriale per l'appunto della diversa composizione della domanda per esportazione domanda interna
L'effetto netto della diminuzione del potere d'acquisto da parte delle famiglie dei lavoratori dipendenti conseguente alla diminuzione del dieci per cento pensa all'Arena
Sarebbe maggiore dell'aumento che se avrebbe dalla domanda estera indipendenza della analogo aumento naturalmente questi calcoli sono tutti discutibili ad ogni modo sono da parte mia possono essere esibiti
Un altro punto fa non economico ma credo non tornerò su questo punto che economisti e politici debbano pensare di essere poi in fondo la stessa persona
Il punto è questo anche questo antico il fatto che la crescita della nuova occupazione ne ha parlato pochi secondi fra Accornero ha già avuto io credo e temo che continuerà ad avere conseguenze politiche economiche sociali gravissime
Conseguenze che possono condurre ad una crisi dello Stato fiscale non ad una crisi fiscale dello Stato penso Schumpeter e non hanno con per intenderci cioè penso a alla Germania degli anni trenta e Horkheimer e ad altri cioè una frattura profonda del tessuto
Civile economico e politico
Lascio da parte qui le conseguenze politiche di una non occupazione di massa connesse alla necessità di controllare quanti non lavorano corrompendo le
Ma è sufficiente riflettere sul fatto che anche a chi non produce occorre procurare un reddito di sussistenza che a ciò non provveda il mercato internazionale anche questa è un'osservazione molto banale ma qualcuno
Deve fornire un paniere di beni di sussistenza chi non ha un reddito monetario sufficiente da questa
Uno può dire che anche eventi e non producono né merce né solving servizi socialmente utili il fatto è che l'esistenza di eventi e politicamente ed economicamente utile in quanto assicura la stabilità del governo è un sostegno inflazionistico naturalmente
Della domanda ma questa è un'altra questione
I bei Conte che ho fatto
Sono questi se si prende la misura del costo sociale monetario che la collettività sostiene in qualche modo
Dei non occupati non era in media d'anno che la collettività sostiene per ciascun lavoratore equivalente in cassa integrazione sono partito da questo conto molto semplice qual è il reddito che ragionevolmente nelle condizioni attuali un individuo deve aveva deve disponibili in di cui deve disporre per sopravvive ho preso l'onere medio erano di un lavoratore equivalente in cassa integrazione allora il fabbisogno attuale per la sussistenza dei lavoratori in cassa integrazione che perfino la Banca d'Italia conta fra i disoccupati dei disoccupati dei giovani in cerca di prima occupazione e di qualcosa nell'ordine dei cinquanta mila miliardi di lire mille novecentottantacinque sono assolutamente disponibile a qualsiasi osservazione critica circa la precisione di questi dati che però cercato di stimare ragionevolmente non gli ordini di grandezza sono credo di poter dire questi quindi questo per l'ammontare di potere d'acquisto che era parte della collettività produttrice di sopra più uso ancora una categoria
Le sue tra
Deve in qualche modo destinare o attraverso lo Stato attraverso le famiglie al consumo e produttiva secondo i conti che ho fatto poteva stare un terzo molto meno di questo ammontare badate bene non è un prelievo aggiuntivo non è produzione nuove risorse monetarie
Attraverso qualsiasi forma è semplicemente riallocazione da una parte le risorse monetarie dall'altra come esempi sì che ero anche sugli esempi desidero essere presa in castagna ma possono essere sostituiti
Preesistenti dove le risorse monetarie sono quelle alle quali ho fatto cenno alle risorse naturali le risorse reali sono ovviamente la forza lavoro
Lasciata degradarsi allora ci si può chiedere se le risorse reali costituita dalla forza lavoro ora non occupata e delle risorse monetarie ora costrette al puro e semplice mantenimento e non occupati non potrebbero essere destinate altrimenti
Alla creazione di nuovi posti di lavoro nei quali si producono merci servizi socialmente utili e tali che la struttura produttiva nazionale corrisponde meglio ai bisogni interni
Insisto sul fatto al quale aveva accennato prima che a mio parere una migliore corrispondenza fra struttura produttiva e peraltro una vecchia tematica ma penso che non necessariamente le cose né che siano cattive
Una minore corrispondenza del gelo tra strutture produttive soprattutto in settori che produce che producono merce salario domanda finale soprattutto per consumi dello oratori produttivi anche questa è un'altra categoria antiche ma anche poco fa è stato di nuovo richiamate penso che abbia importanza
Avrebbe la conseguenza fra le altre di una minore sensibilità dell'economia nazionale rispetto alla congiuntura internazionale senza perciò pregiudicare perciò l'apertura del sistema economico nazionale questi sono due punti importanti credo
Si è detto prima non possiamo compromettere per tutta una serie di ragioni politicamente rilevante il grado di apertura neri Turris nei confronti dei rivali contesto internazionale tacco
Io penso che siano possibili configurazioni che consentano quantitativamente
Se lo si vuole naturalmente il mantenimento di questa apertura l'altra questione non mi sembra piccola quella del sensibilità la congiuntura internazionale perché è un ricatto che ci viene esercitato quotidianamente
Ogni giorno ci viene detto che tutto ciò che dipende dall'estero e ineluttabile non c'è niente da fare il prezzo del petrolio sale cose gravissime scende cose gravissime mercato internazionale tira va bene ma fino a un certo punto e così via io penso che un pochino di indipendenza di autonomia sempre nel rispetto di queste grandezze sera giorni arrivo alla conclusione
L'esempio che abbiamo fatto
Parlo al plurale posto che l'Ofanto insieme con Giorgio tanta ci siamo chiesti quali conseguenze potrebbero avere interventi strutturali quali seguenti prima
Immagino già le critiche a tutti questi interventi redistribuzione del carico fiscale dei lavoratori dipendenti e quelli autonomi
Per ragioni di brevità non li enuncio ma sono a vostra disposizione anche presso la segreteria Jasper secondo riduzione degli interessi sui titoli del debito pubblico
Terzo destinazione impieghi produttivi di occupazione e socialmente utili delle spese per cassa integrazione il sussidio di disoccupazione
Questo a differenza di altri giri contabile dei quali si è parlato di recente credo che possano avere un senso significativo Quarto impiego dei fondi libere anche mediante i provvedimenti secondo e terzo ventitré che ho indicato sono qualcosa come diciotto mila venti mila miliardi di lire ottantacinque ad esempio in opere di risanamento urbano e dedizione e di promozione della produttività in agricoltura
Il riferimento è ovvio e al incidenza spavento usate deficit agroalimentare sul deficit complessivo
Per la bilancia merce servizi che per quel che mi che ha importanza mi preoccupa più dell'attivo recente in bilancio il pagamento
So quali sono i problemi divisione internazionale del lavoro
A e tante altre ad ogni modo il punto è questo fatti tutti i conti e circa gli effetti possibili di questi interventi
Nei feti sarebbero stati questi a parità di domanda autonoma aggregata
Si sarebbero avute le seguenti differenze rispetto alla situazione effettiva dell'ottantacinque che nell'esercizio è stata ad ottanta come termine di riferimento
Prodotto interno lordo sarebbe stato maggiore rispetto alla base del tre cinque re importazione del due per cento
L'occupazione sarebbe stata maggiore del quattro e sette per cento ottocentocinquanta mila unità il deficit pubblico sarebbe stato minore per sette tre per cento per sei mila novecento miliardi sempre mille novecentottantacinque ragione molto semplice
L'attivazione indotta sugli altri settori da parte di questi provvedimenti avrebbe generato un prelievo che avrebbe condotto a questa reazione a parità di ogni altra circostanza evidentemente
Nel deficit fu sono legate le conclusioni e chiudo con questo l'elementare tesi di fondo illustrato con questo esercizio è che un mercato interno più ampio assicuratore impiego pieno della capacità di lavoro disponibilità e una migliore corrispondenza della struttura produttiva interno ai bisogni economici e civile del Paese sono caratteristiche desiderabili certamente voglio pensare per ma forze di sinistra ma io penso anche realizzabili da parte di forze di sinistra determinante
In un sistema economico politico decente
Vorrei insistere sul fatto che non si tratta per quanto riguarda la questione deficit agroalimentare di Outer chiedo di censura merceologica ma di forme diverse dei rapporti con il contesto internazionale
Voglio anche aggiungere con un eccesso di ottimismo che forse gli stessi capitalisti imprenditori sottolineano sul secondo pezzo naturalmente deriva definizione potrebbe convenire una politica fiscale industriale che rendesse più equa la distribuzione funzionale del personale del reddito
Dal loro proprio personale punto di vista dal punto di vista dell'Oro obiettivo turpe finché si vuole ma se si accettano tutte
Le cose che sono state accettate nettare implicitamente nella definizione dei vincoli anche questo può essere accettata anche da quel punto di vista provvedimenti di questo genere non sarebbero impensabili
Naturalmente è vero credo che ha di nuovo in questa sede sia proposizione scontata che il controllo delle condizioni economiche o politiche di riproduzione del sistema e la prerogativa di cui i capitalisti erranti e sono i più gelose
E che dunque si vedono subito i limiti politici delle proposte credevo di esercizio cui accennato si possono fare scaturire è però anche vero che River levando i propri limiti si definiscono gli spazi che ci sono della e qui vengo ad un altro punto
E mi rifaccio soprattutto la relazione di Michele Salvati tutto l'esercizio
Brevissimamente abbastanza veramente descritto è quello che si chiama abitualmente un controfattuale
Lo so benissimo infatti la mia relazione si intitola un esercizio controfattuale sono perfettamente al corrente delle obiezioni epistemologica alla rilevanza analitica conoscitiva e perciò politica di esercizi controfattuale
Vorrei fare soltanto notare che anche tutte le argomentazione circa alla esistenza e la robustezza dei vincoli esistente così come sono state denunciate
In altre relazioni sono esattamente contro fattuali in quanto la mia
Io ho dato alcuni numeri ma la forma in cui si danno i numeri non cambia la sostanza del ragionamento credo che quello che conta davvero al fondo sia quello che si vuol fare Michele vi permetterà di ricordare il testo scritto della sua relazione perché a quello mio ritratto scrivendo il mio testo e concludeva è una vecchia e amichevole polemica per il tra noi due
Concludeva a proposito dei rapporti fra tecnici e politici poneva il problema
E Crowe Dussek salta ma poi lo rimuoveva rapidamente tutti voi avete il testo della relazione quindi nostro accetta la mia preoccupazione che però se la disoccupazione viene pensata con una conseguenza inevitabile dello stato sociale se mai questo in queste forme è stato sociale
Cioè come un effetto collaterale che tutt'al più si può medicare allora il problema che Michele Salvati ha posto ma subito accantonato appunto i Krokus X alta e privo di sostanza perché spero che nessuno si offenda non ci sarebbero né economisti
Né politici di sinistra ma soltanto farmacisti o forse soltanto ministri
Grazie Giorgio Lunghini lavoro loro lei ha Pennacchi Laura
Ma forse deluderò un poco
Michele Salvati
Che pensava si proponeva di essere molto provocatorio affermando che io non ho trovato così provocatoria alla sua relazione né quella scritta né quella che ci ha fatto realmente
Perché a ben guardare le cose che poi al di là di espressioni
Che sono indubbiamente provocatorie come l'opzione per la Scelta di un disegno riformatore moderato
A ben guardare poi le cose che invece propone non hanno tutta la carica di innovatività anche una provocazione dovrebbe vere perché
Egli può compiere la sua operazione propositiva sostanzialmente in tre attraverso tre
Operazioni
La prima è quella di riproporre come soluzioni valide per il futuro
Opzioni politiche che sono state ingrossa misura già concretamente messe in atto negli ultimi anni
E che hanno dato scarsissimi risultati al fine di risolve il problema della disoccupazione come appunto riduce la riduzione dei salari che nell'aldilà riduzione del potere sindacale e così via
La seconda operazione quella di saltare a piè pari di non considerati non misurarsi affatto con un'elaborazione che il Partito comunista sta conducendo e che ricordava stamattina qui in RAI in che ha trovato un suo momento di precipitato molto importante nella discussione che si sta svolgendo a proposito della finanziaria e dei tassi di crescita
E la terza operazione è quella di scendere totalmente di affetti
Di politiche di breve periodo dagli effetti di politiche di lungo periodo
E quest'ultima operazione è quella che dà luogo probabilmente a quella considerazione della politica economica come un puro e semplice processo di scelta sotto vincoli che Lunghini giustamente stigmatizzata e per sanare la quale ci ha proposto or
L'esercizio perché non è il solo un esercizio tecnico evidentemente ma un esercizio io ritengo di estrema rilevanza politica
Che abbiamo ascoltato poco fa e che può essere discutibile
Ma che è comunque ha un grande valore euristico proprio solo sul sotto il profilo delle delle cose di contro fattuali consentono di vedere a mio PPI appresi PT
Per esemplificare di più l'utilità di un approccio diverso ai problemi che abbiamo di fronte vorrei ritornare un attimo sulla questione
Di quanto sia possibile fu oggi forzare il tasso di crescita e che cosa e quale significato questo forzatura polvere perché lì nelle implicazioni sulle possibilità di sviluppo del mercato interno perché io non credo che la dicotomia
Tra via alta di miglioramento della competitività e via bassa di miglioramento della competitività che sarda che ha proposto con da questo problema qui il problema dello sviluppo del mercato e della domanda interna di uno sviluppo nuovo
Perché qui le due vie sia quella alta che quella Bassano comunque come obiettivo centrale la forzatura verso le esportazioni
E in secondo luogo perché dire in che senso e giusto riproporre oggi per noi della sinistra una critica dell'economicismo
Per parte mia io sono convinta che sia assolutamente salutare una polemica contro l'economicismo ma non credo che il suo vero oggetto sia la questione dei tassi di crescita
Né credo che si sia subalterni alla borghesia ad una borghesia che non dobbiamo dimenticarlo appuntato a ripristinare in tutti i Paesi europei al e non solo in quelli europei il suo potere attraverso politica drasticamente deflattiva
Ne non credo che si sia sub pezzi si sia subalterni continuando ad avere una predilezione per più alti tassi di crescita
Mi pare che abbia espresso ed esprima molta più subalternità alle politiche monetarista e neo borghesi la citazione della demonizzazione del deficit pubblico
Accettazione che può portare a non contrastare l'inversione totale della politica economica che si è verificata negli ultimi anni e cartoni stamattina ci ricordava in base a cui il disavanzo pubblico da strumento o meglio tecnicamente da obiettivo intermedio si è trasformato in obiettivo finale
In seguito a questa inversione si può dire che l'esecutivo
Ha rischiato e rischia di perdere ogni discrezionalità
Perché ormai essendo divenuti il tasso d'interesse la consistenza dei titoli le variabili determinanti anche la politica fiscale la politica della spesa in Italia la fanno le autorità monetarie
Il vero oggetto dunque di una critica dell'economicismo stamani ricordare che anche la crescita ammesso che sia possibile rilanciare e questo è tutto da discutere e non uno strumento ma un obiettivo
Cioè al contrario non un obiettivo ma uno strumento dunque il vero problema è crescere sì ma per che cosa cambiare trasformare innovare ma quali Fini
A quali scopi
Il problema dunque non è di opporre crescita e sviluppo ma a mio parere di reclamare in e crescita e sviluppo c'è una nuova qualità della crescita
Anche perché quand'anche fosse possibile
Date le nuove condizioni tecnologiche dei mercati e le nuove condizioni culturali e sociali non sarebbe sufficiente la riattivazione del meccanismo della crescita per la soluzione dei problemi occupazionali e non che abbiamo di fronte
Al di là di ciò permane però tuttavia utile interrogarsi perché fra molti di noi
Si è fatta strada questa convinzione a ritenere sostanzialmente immodificabile l'inclinazione stagnazione mistica di lungo periodo che le economie sviluppate stanno manifestando
La mia convinzione e che essa derivi da ciò
E cioè dal fatto che si assume come dato e quindi come ineluttabile un fatto che invece ancora tutto da spiegare
E su questo dissento da Salvati di non cesso non ci sono solo problemi politici sono anche grandi problemi analitici che sono la cui soluzioni orienta diversamente le scelte politiche
E il fatto ancora tutto da spiegare e la dissociazione a cui noi oggi assistiamo tra innovazione e crescita tra innovazione e occupazione che è un fatto storicamente nuovo
Tenterò in proposito di fornire qualche approssimative indicazione limitata a due ordini di fattori il primo concerne il fatto
Che soprattutto in conseguenza delle trasformazioni tecnologiche ci sono molto complicati nessi di causa azione contempla funzionavano linearmente come produttività produzione profitti Investimenti investimenti occupazione
Il secondo ordine di fattoria relativo la risposta solo reattiva
Che è stata data agli eventi che hanno caratterizzato le economie sviluppate nell'ultimo decennio la crisi la stagnazione la crescita dell'incertezza e così via e credo che fosse soprattutto questo aspetto che si riferisse Graziani stamattina e non tanto al recupero di una competitività di alta che fossi nuovamente
La conquista di mercati sull'estero
Ora questa risposta solo reattiva di questa risposta solo reattiva che è stata data alla crisi degli anni del decennio passato noi abbiamo più volte sottolineato le caratteristiche negative in particolare per l'Italia più produttività più profitti meno produzioni meno occupazioni
Micro efficienza macro stabilita
è stato fra scrittori in un autorevole rapporto presentato sullo stato dell'industria italiana de di cui tra gli altri per la parte relativa politiche industriali e autore il professor Momigliano
Occorre ora aggiungere che anche a livello micro
La ricerca esasperata dell'efficienza alla RAI la razionalizzazione che è stata realizzata comincia a creare serie difficoltà sì è vero che siamo di fronte a un irrigidimento della struttura dei costi
A rischi di questo irrigidimento a riproporsi di problemi di economie di scala ad insufficienze di capacità produttive dovuta ma dinamica degli investimenti che non si è limitata a sostituire lavoro con capitale ma anche sostituito capitale con capitale e fatto in cui il Blizzard degli investimenti e dei disinvestimenti si ritrova alla fine con un saldo appunto negativo in particolare è stato poi completamente trascurato tutto il campo dell'innovazione di prodotto
In sintesi sia una conferma del fatto che non è affatto detto che la diffusione di forme di efficienza e di flessibilità aziendale attraverso una più forte competizione conduca a risultati macroeconomici favorevoli in termini di più ampia creazione di lavoro minori instabilità migliore collocazione sul mercato mondiale
Dunque è l'uso che delle possibilità innovative è stato fatto
Attraverso lo specifico aspra processo di ristrutturazione che è stato realizzato in quegli anni che ha indotto l'industria italiana ad espellere tanta occupazioni
Non vera nessun trend naturale a cui l'industria italiana dovesse necessariamente uniformarsi
Mi sono state scelte degli operatori che sono state attivamente assecondate da una politica industriale non formale che si è poggiata sostanzialmente sulla manovra della politica monetaria del tasso di cambio e sul deficit e sul muso del deficit pubblico
Aspetto questo di questa politica industriale non formale che non mi pare sufficientemente sottolineato negli effetti perversi che ha avuto nella relazione di Salvati
Ed è proprio per questo che non capisco perché l'industria italiana dovrebbe essere scaricata da ogni obiettivo di creare nuova occupazione come implicito che la proposta di Salvati di destinare la politica industriale soltanto all'incremento della competitività
Se è vero che la stessa tecnologia può avere effetti opposti sulla creazione di lavoro e anche sulla stabilità economica
In particolare a seconda dei meccanismi che si adottano per la redistribuzione dei guadagni di produttività
Che possono essere l'abbassamento dei prezzi reinvestimento dei profitti differenziali salariali il livello del salario medio
Si tratta di intervenire su tali meccanismi e non di dare per scontato che posti di lavoro possono essere grati sull'al di fuori della sfera strettamente produttiva con il rischio tra l'altro io ritengo appunto che certe schematiche suddivisioni produttivo improduttivo oggi sì o no poco utile ma con il rischio voglio sottolinearlo
Che sottovalutando le possibilità che le nuove tecnologie hanno di creare nuovi prodotti nuovi mercati si riproponga un problema di insufficienza di domanda
Che pop che può bloccare l'espansione anche di quei servizi individuali e sociali sia pubblici che privati dei quali ci attendiamo il maggior contributo alla generazioni di occupazione
Per più versi dunque a me appare centrale oggi la questione della ridefinizione della qualità dell'intervento pubblico in economia trovo francamente ormai abbastanza obsoleto questo dibattito che si ripropone più Stato più mercato meno Stato
Penso che la cosa sostanziale sia intanto rilanciare una qualità nuova dell'intervento pubblico in economia abbiamo bisogno di nuove forme di regolazione sia a livello macro economico sia a livello microeconomico
Gli attributi di chiesti dovrebbero essere l'assunzione dell'obiettivo della ricongiunzione della dissociazione di cui parlavo tra innovazione occupazioni come assedi tutta la politica economica e ancora io trovo da sotto questo profilo contraddittorio l'impostazione di Salvati
Che prima sostiene che questo obiettivo deve essere centrale nella politica economica e critica De Michelis il documento di nemica e disse per questa assenza di centralità e poi destina lo che lo lo scopo specifico della credo della creazione di occupazione soltanto a politiche specifiche Accio mirate
Perché le politiche industriali servono per la competitività le politiche strutturali non si sa bene che sfideranno e così via
Fare ciò ricongiungere questo questo questa dissociazione darsi questo obiettivo significa respingere la prescrizione di regole rigide come quali sono stati i tetti
E reclamare un uso assai più sofisticato degli strumenti a disposizione e affermando che la politica economica non è fatta solo di manipolazioni di segnali di mercato e di fissazione di tetti ma anche lezioni sulle quantità e sulle qualità
La locazione non può essere solo indiretta operata solo attraverso il filtro monetario come oggi
Ma deve essere esplicita e qualitativa deve indicare indizi obiettivi strumenti per la politica in generale e tenuto sotto insieme di politiche specifiche
A livello microeconomico si tratta da un lato di non considerare totalmente superata benché debba essere anche questa riqualificata
La prospettiva di un intervento diretto dell'operatore pubblico nell'accumulazione recuperando sotto questo profilo una sorta di keynesismo dell'offerta
Dall'altro di dotarsi di ostiche di metodologie di strumenti nuovi per far svolgere allo Stato un ruolo importante nella progettazione nel coordinamento di un periodo che si presenta come ricordava rapine oggi di radicale transizione economica sociale tecnologica
Viene infatti sa comando sa comando essi delineandosi sulle frontiere tecnologiche
Una gamma di possibili nuove traiettorie ad alto valore potenziale generata dall'applicazione di importanti scoperte scientifiche e dalla loro combinazione simultanea con tecnologie di diversa origine
Se il mercato si configura come sono gli economisti
Anche i più conservatori a riconoscerli
Come assetto organizzativo inadeguato ad assicurare il salto tecnologico potenziale trattandosi di efficienza dinamica in un statica
Occorre che lo Stato svolga un ruolo di attivazione del potenziale scientifico e tecnologico e queste del resto quanto si appresta a fare i paesi che si proclamano ultra liberisti come gli Stati Uniti d'America
Si tratta di agire contemporaneamente sulla base tecnologica sul regime di acqua di accumulazione su un sette di stabilizzatori che hanno funzionato egregiamente negli anni Cinquanta e Sessanta che sono oggi in crisi ma bisogna inventarne di nuovi
Per far ciò occorrerebbe tuttavia uno stato e una pubblica amministrazione che non operi solo per leggi per decreti procedure e comportamenti burocratici
Ma che sa per dotarsi di metodologie che lo mettano in grado di valutare l'efficienza e l'efficacia dei propri interventi
Dunque i costi e benefici delle diverse alternative possibili di costruire Mattei che diano segnali significativi sulla distribuzione del capitale materiale e immateriale delle imprese esercitare un controllo sulle strategie complessive degli operatori
Ringraziamo Laura Pennacchi la parola usata a Gianni De Michelis
Io ero preparata diede una scaletta ma leggendo
Alcune delle relazioni
Che avete fatto in quella di pazzi che farete
Per questo convegno
Però poi gli stimoli erano talmente tanti
La materia
In discussione la carne messa al fuoco così
Numerosa è interessante
E alla fine ho pensato che per avere parlato troppo e quindi in maniera confusa
Quindi alla fine forse anche scarsamente utile cercare di cogliere il cuore dell'Obiettivo che penso che volete questo dibattito
Non è quello appunto di esaurire d'un colpo
Tutto lo scibile umano delineare un po'ma cercare di cogliere alcuni come si può dire punti di riferimento alcuni punti cardinali per orientare un ripensamento delle forze della sinistra di una sinistra europea di una sinistra che opera un Paese industriale avanzato per
Per
Vorrei rispondere le questioni delle agende non un'agenda nel corso del non solo del bene ma anche nel medio lungo periodo di una stazione o quelli che stiamo vivendo
Però la
Faccio Bobo un ragionamento molto schematico
Anche perché
Non solo mi pare molto interessante il convegno il modo in cui è stato preparato mi pare la materia di Ray centrale veramente
Per una strategia politica una forza che vuole definirsi progressista di sinistra
Legata a una un certo tipo di sistema di valori
Lo credo un non solo una centrale di estrema attualità non solo in Italia in Europa direi praticamente tutto il mondo insomma quello che avviene anche in Paesi penso alla Cina le discussioni di questi di queste settimane non è che sta fuori di questo tipo di riflessione
Quindi dirò alcune gole schematiche mi perdonerete sessennio stimati che possono sembrare poco argomentate l'iperbole rete anche per la parte può sembrare polemica
Di queste considerazioni schematiche ma che sono detti in spirito costruttivo cioè per fare una discussione seria per fare il testone seria su molti problemi meglio discutere a fondo anche dal limite partendo dal polemizzare o dal dal sottolineare ciò che divide più più che ciò che unisce perché poi si tratta di entrare nel merito delle questioni
La prima considerazione mi trova largamente consenziente con l'impostazione della relazione di Andrea cioè credo che a metà degli anni ottanta avendo alle spalle quasi un quindicennio di questa nuova fase di cambiamento di trasformazione a livello mondiale
Credo che le forze della sinistra nel mondo siano in condizioni di uscire da una situazione di
Difesa
Con le spalle al muro in cui in qualche modo sono state emesse nel corso di questi era probabilmente inevitabile che una fase di grande trasformazione entrasse in difficoltà prima la sinistra
Mi non mi scandalizzano mi stupisce questo inevitabilmente in fase di grandi cambiamenti storici appaiono inadeguati prima agli occhi della gente le proposte di quelli che vogliono cambiare fondi quelli che gestiscono l'esistente infatti negli anni settanta
Nella seconda metà degli anni settanta sono state soprattutto le proposte della sinistra sui sue varie articolazioni che sono entrate in crisi sono risultate inadeguate alla stessa sinistra gagliarda agli occhi degli stessi elettori io
Come si può dire di coloro che stavano nel campo della sinistra
E per un attimo a cavallo tra gli anni settanta e ottanta è sembrato tra l'altro sembrato anche attraverso fatti politici cioè equilibri che si sono spostati
Situazioni di di governo che sono sembrate prevalenti vincenti di regali Isma'il thatcherismo e così via che le risposte di tipo conservatore conservatore conservatrici o neo conservatrice risultassero vincenti appena avessero un un appeal una forma di con i jet anche per vasti strati sociali o culturali
Tradizionalmente storicamente collocati a sinistra sul fronte progressista
E comunque questa situazione ha messo con le spalle al muro la sinistra
Quasi tutti i paesi l'esempio francese più classico pur avendo vinto politicamente per determinate ragioni contingenti e Julie due anni
L'azionista francese maggioritaria vincente fra l'altro con uno Stato che gli avrebbe consentito sulla carta di attuare una qua è stata messa con le spalle al muro
Dovuto capovolgere la linea questa pure sconfitta sul piano dei numeri
Ecco quindi questa sera io credo che oggi ci siano le condizioni per capovolgere questa situazione perché in realtà non sono passati ormai non più di cinque o sei anni me dieci dodici tredici e
Una rilettura ma anche
Minimamente critica di quello che è successo comincia a dimostrare che anche ricette neo conservatrice
Hanno dimostrato all'impatto con i fatti con le cose quei problemi lo stesso tipo di Loria in certi casi un logorio maggiore
Di quelle delle proposte della sinistra che nel sono state spazzate via dal primo impatto del cambiamento
Ci sono le condizioni potenziali
Relatore ed è che qui
Voglio ripetere andiamo già faceva se ad esempio c'è una
Come si può dire una larga documentazione di evidente insomma di cui di nuovo quello che è avvenuto in America nei sei anni sette anni di legalismo evidente di i cambiamenti delle le contraddizioni le promesse non mantenute sostituite da comportamenti diversi tutti non per ragioni di ripensamenti politici ideologie ma semplicemente per cercare di tener dietro a dei fatti che sfuggivano poi quel tipo di gestione che si pensava di poter dettare
Qui ci sono queste condizioni tra l'altro io sostengo
Che ci sono perché in tale sembrare paradossalmente la realtà non è paradossale affatto
Ora che siamo in grado di capire meglio quali sono i connotati della grande trasformazione stiamo vivendo Galliani viene assunto in tre punti paiono sì però la descrizione sintetica la Standa convincenti beh comincia apparire chiara un numero crescente di persone nel mondo che la sinistra tra virgolette nulla
Forte che si collocano sul versante storico è stato definito progressista e quindi si ancora determinati valori e così via sono almeno potenzialmente in condizioni migliori di dare risposte a questi problemi
Anche qui un discorso lungo l'ho fatto solo per schema tutta la polemica sul Meno Stato stato minimo e meno Stato la deregulation come filosofia in sé
Capaci di risolvere le cose tutta la la polemica sul fatto puntiamo sul mercato che questo sarà da solo capace di autoregolarsi autorevole agricola è saltato in aria perché in realtà essendo una delle caratteristiche anche la principale di questo cambiamento questa globalizzazione violenta dell'economia direi
Dell'umanità funziona così
Il problema di regole di regole di regole appare ogni giorno più evidente appare evidente che non c'è affatto bisogno di meno Stato ma c'è bisogno di più Stato
Anche se ovviamente il più stato del ventunesimo secolo che dovremo cercare di inventare di tradurre molto diverso dal più stato del diciannovesimo secolo
C'è molto meno bisogno di nazionalizzazione di industrie o di controllo pubblico diretto dei mezzi di produzione c'è molto meno bisogno
Di una estensione dello Stato anche dello stato sociale diciamo in modo crescente nella vita delle società dei cittadini c'è molto meno bisogno di regole di un certo tipo livello nazionali
Di quelle che siam portati dietro in quel da quello ereditari quello che chiamo l'Ottocento definito però l'altro giorno
E c'è più bisogno invece di regole di capacità di intervento e di controllo a livello sovranazionale c'è molto più bisogno di
Regole nella direzione di quella che mi pare sempre Silvano chiama la programmazione strategica e non la programmazione o Clanis modi tipo di cui parla Michele la sua relazione c'è
Però c'è bisogno di più Stato non c'è il minimo dubbio
E voglio dire appare chiaro al di là della differenza di posizioni politiche dei comportamenti concreti dei governanti dette delle leadership
E anche se naturalmente poi quando si può passare a tradurre in concreto questo strano tutte le difficoltà e sono state registrate anche nei giorni scorsi a Washington la riunione dei cinque dei sette dei dieci del fondo eccetera eccetera c'è bisogno insomma
C'è bisogno perché e appena dato evidente che proprio la globalizzazione dell'economia se vogliamo la globalizzazione e l'internazionalizzazione di problemi anche di tipo sociale civile e culturale
Non è assolutamente governabile attraverso tra virgolette mercato la mano invisibile non basta
Basta pensare i problemi finanziari a tutte le cose che di cui c'è un'evidenza che ripeto non viene più legata in nome di una posizione ideologica politico cioè su un conservatore che abbia un minimo di cervello di di di di obiettività che neghi questi frutti
E questo è un vantaggio per la sinistra a sinistra sia capace di di dare risposta quale è stato a quale è più stato a quale diverso stato naturale non a sinistra che come si può dire pensi di cavarsela semplicemente ripetendo formule analisi proposta del passato in questo caso
Sta per la battuta verrebbe battuta di nuovo
Così come è abbastanza evidente che siccome uno dei grandi problemi di questa trasformazione e il problema della non il PRA dell'occupazione ma il problema della piena utilizzazione del capitale umano
Capitale umano che nel nuovo mondo verso cui andiamo non è solo fatto etico civile e risorse economiche
Quindi il PRA del lavoro del del nuovo lavoro del del lavoro migliore del più lavoro diventa uno dei grandi fatti centrale di nuovo questo tra virgolette una cosa a favore delle forze progressiste di sinistra che da sempre sono storicamente forse che hanno dovuto hanno posto al centro della loro ragion d'essere della loro azione il cercare di dare risposte a queste questioni
Sono certo state le forze conservatrici diciamo così che sono mosse ma una sorta di esigenza di fondo rispondere ultimo Nepote conservatrici hanno organizzato e difeso degli equilibri diciamo così sempre rivolti al passato fondati sul passato non certo
Come si può dire prioritariamente propensi a costruire il nuovo quindi quota un altro grosso vantaggio un altro grosso vantaggio per delle per un'azione tra virgolette progressista così come per quei connotati che che rimangono validi di ciò che è stato diciamo una simulazione di Siniscalco perché io sono tra quelli che appunto ritiene che non che tutte le i convegni fatti anche in quest'aula circola morte della sinistra la fine della politica sono tutte quante Cosimo residui di un'impostazione perché che che non ha non ha visto l'acconto quali problemi e quali potenzialità le grande camminando e stiamo avendo siano prima se ci e credo che sia possibile anzi che sia possibile necessarie tra l'altro in tempi brevi rispondere ecco ecco perché tanto questo discorso ancora più lungo per godere del suo faccio ancora più a sciabolate a spanne sono convinto per dirlo in una frase molto brutale che in un affare del genere la strada maestra
Della risposta capace di dare dis di consentire all'umanità di uscire da questa transizione senta un trauma sia esso bellico economico e riformismo
Che la rivoluzione è stata cancellata da questo dipende dalle ipotesi politiche praticabili rimanga solo è stata riformista come alternativa al rischio del tram del conflitto
O di un conflitto strisciante animato da tutti i tipi di fondamentalismi di destra di sinistra che inevitabilmente in fasi storiche di questo tipo vengono pullula sovente convinto che c'è una sorta di perché abbiamo una sorta di responsabilità storica gigantesca noi che nei vari paesi del mondo ci dobbiamo misurare con questi premi di riuscire a essere all'altezza di questa sfida
Non vedo un'altra risposta credo tutti i rischi che solo nell'assenza di questo tipo di risposta
E quindi ripeto il punto di partenza è assolutamente comune credo che
Possiamo arricchire io poi anch'io non mi a me non piacciono molto le formule però qualche forma possiamo usarla ecco più Stato e più mercato uno
Non mi sta fatto male perché sintetizza una cosa che serve anche per rieducare la sinistra una parte di essa da buttare da una parte di di di di di credente limiti odio di od anche di i legittime convinzioni che oggi invece la realtà ha cambiato profondamente credo che si possa partire da qui
Ecco naturalmente bisogna partire da qui sapendo però che
Da questa affermazione che mi pare da questa presa di coscienza che oggi si sta estendendo perché questa è una discussione ripeta per ha praticamente in ogni Paese in cui sono presenti forze progressiste
In modo diverso i perché certo nei paesi in via di sviluppo ovviamente viene posto in modi diversi ma anche lì
Con con molti elementi comuni ripeto la Cina non la cito non la cita il caso ma di sicuro viene posta con con con accenti molto simile che passano trasversalmente nelle forze politiche nelle vecchie e nuove diciamo classificazioni delle forze politiche
Da questo punto di vista è avere una storia socialista socialdemocratico vista se conta molto poco ormai passano trasversalmente dentro
E però pongono la questione di di dare la risposta cioè se non siamo capaci di dare risposte Luciano siamo capaci di delineare i connotati di questo nuovo riformismo di questo riformismo da ventunesimo secolo profondamente diverso da quello del diciannovesimo secolo
Tutto il discorso Torino si fermerà lì e noi saremo sconfitti ancora saremo sconfitti ancora perché a come si può dire parità di insufficienza di risposte non saranno ancora i conservatori
Snella assenza di risposte credibili vincono i conservatori inevitabilmente che appaiono comunque più convincenti o hanno lo so come dire più più strumenti Pera averi supporto attivo di coloro che come minimo quello mi difende nel breve gli interessi costituiti rispetto a noi che non riusciamo evidentemente non avendo risposte convincenti a mobilitare fino in fondo
Tutti coloro che potenzialmente starebbero come non ci stanno che non ci credono semplicemente perché finché sindacati sinistre in Europa parleranno del lavoro nel modo in cui non parla
Sarà lunga storia che riguarda la Francia questo tradotto fedelmente altre lingue sunto quello che la sinistra giusta fare inutile contro il lavoro e contro l'occupazione queste diffuso la gente lo capisce lo coglie lo potete pretendere quindi che si mobile si mobilita una parte sempre più ristretta che tra l'altro quella che la sinistra ritiene dietro solo su posizioni difensive solo cioè dando protezione allora ma è inevitabilmente in via di restringimento di sicuro non è tale per riuscire a come si può dire creare le condizioni di consenso di movimento per quel tipo di offensiva che invece mi pare esista nell'impostazione Galliani insiste nell'idea di molte di noi
Naturalmente fare questa seconda parte discorso molto più difficile come l'esperienza italiana dimostra naturalmente nessuno pretende di avere la verità in tasca qui c'è una fase diciamo di discussione forse anche di polemica ecco però forse un qualche sforzo per cercare di vedere in maniera più oggettiva le cose potremmo ecco la parliamo un attimo dell'Italia
Perché almeno le relazioni Coletto e molti discorsi vicenda fatti non è la prima volta discutiamo anche in seguito più intime e quindi più distese di queste di queste cose benché l'interpretazione che il Partito Comunista parliamo convegno che ha fatto duecento dicano la loro autonomia ma che insomma fa riferimento a questa forza politica l'interpretazione che il bando comunista dato in questi anni le vicende italiane che è una interpretazione nella migliore delle ipotesi parziale
Perché non è vero niente quindi tale che è stata una come si può dire un prevalere di una linea neoliberista
Per niente
Maria liberisti in Italia
Come si può dire è nettamente minoritaria nelle espressioni politiche anche dire in quell'intellettuale culturali se c'è uno che ha tentato di dare i dignitari proposta operativa Andreatta in certe fasi ha tentato di farlo Pupo quando governava di più quando non governare quando era sicuro suo partito come studio non avrebbe seguito le cose che diceva quindi sarebbero fermati Artico le cose
Ma ha tentato De Mita a a fare un una sorta di manifesto neoliberista la cosa datore ha perso un sacco di voti già subito rinunciato non c'è stata una linea nel conservatrici ed evitare che è stato una li conosco
Una commistione con scontri confusioni e tutto quello che comporta tra una linea che ha tentato di avviare il discorso riformista
Che non solo i socialisti per non solo i socialisti ma una parte delle forze della maggioranza del sindacato e anche dell'opposizione ha cercato di sviluppare in questi anni e un'altra posizione che non mi ricordo più quale relazione viene definita la soluzione assistente al corporativa dunque non sempre partito comunista è stato dalla parte giusta
Molto spesso è stato control negli la linea un embrione lo sviluppo della linea riformista e molto spesso è stato sulla Linate
Come si chiama assistenziale populista sette sentenze al corporativa
Due esempi per tutti la propensione che molti non riesco a Siena DDT tendere verso Cristofoli superate le pensioni oppure la legge del sud la legge del Mezzogiorno che non a caso è una delle poche leggi importanti uscita
Quasi all'unanimità dice
Davide Van De Mita comunque grande convergenza e che di sicuro non è un esempio della linea nera riformista e ha comportato la linea per esempio del perpetuarsi nel tempo delle diverse stenta corporativa questi sono due esempi ne potrei fare molti proprio l'ho vissuta sta vicenda
Come se me la sento sulla pelle attraverso sei anni di giorni di notte di ore di discussione
Ripeto io non convoglio poi affermare che la linea che chiamo riformista
Come si può dire sia sia emerso in modo compiuto ha commesso molti errori aveva i rapporti di forza che aveva già dato molta condannato però c'è un lungo svilupparsi di cose che che potremmo ritmo iscrivere poi in sede storica per vedere questo è un discorso che l'ha fatto fino in fondo perché altrimenti cioè questi sì dai si dipinge rata diverse un breve comunista che ma si batte Vinci condono Antoniana liberista che non c'è invece di come dico io imbattersi come si sarebbe potuto e si può battere smodato in futuro per fare emergere una situazione complessa
In cui nessuno pretende che quanto comunista parte di tutte le erbe un fascio come si può dire
Accetti questa questa complessità e queste contraddizioni ma in cui può potrebbe avrebbe potuto nel corso di sei anni e potrebbe scegliere con molta chiarezza concorrente che ha demolito in cosa che non sembra fatta anzi spesso non accanto ora non voglio ritornare a Salvati salvati lo spiega bene però
Come discorso in famiglia vero leggetevelo risolvete ma lo spiega molto bene spiega anche dei credo che fate un grosso sforzo intellettivo di onestà intellettuale per spiegare le ragioni oneste
Per cui mobilitato anche i socialisti in certe fasi Rutles comparizione del sindacato ci sono state moltissimo hanno toccato socialisti comunisti ed altri qui non è un problema le ragioni oneste per cui la sinistra fa fatica abbandonare la comoda trincea dell'assistenzialismo cooperative di scegliere la difficilissima strada del riformi del neo riformismo
Si vedono spiega quando salvati poi dice si sarebbe potuta fare una politica economica macro economica bisogna dice esattamente tutte le cose che non siamo riusciti a fare in buona parte per la posizione comunista nel corso degli anni in buona parte il malaffare possiamo andare a rivedere uno per uno atti fatti quotazioni comunque ripeto non lo dico voglio prendendo lo dico per una riaprire una polemica non rimaniamo non lo dico perché sì tutti assieme anche in uno sforzo poco il massimo dobbiamo ricostruire anche dalle cose che abbiamo vissuto che ripeto sono sempre un intreccio di
Di cose giuste sbagliate riuscita e così via ricostruire bene se vogliamo andare nella direzione giusta prima di tutto il discorso deve calare io alla fine del mio intervento fatto a spanne però qualche ritorno alla realtà concreta di anche di domani due voglio fare tutto deve calare poi un qualche cosa che si traduca in programmi di azione
Iniziativa politica di governo si può avere programmi di governo anche se stava voi lo state affermando avete costituì ufficio con Luciano per fa quindi si deve tradurre può imporre che ci permettono di capire
Dove sono le differenze dove le possibilità di convergente corre via e poi un criterio per capire se come penso io spesso leale di divergenza sono appunto per la difficoltà che anche il PC sia come altre realtà della sinistra di uscire dalla logica
Assistenziale corporativa e o non invece in un dissenso legittimo nella costruzione di questo nuovo disegno riformista su cui evidentemente
La discussione non solo è apertissima ma che è tutto un lavoro da fare nessuna carta la verità in tasca
Ecco questo l'ha detto che per esempio se vogliamo cercare di capire anche allentando ci attorno beh insomma bisogna pur chiedersi perché l'Italia nel panorama europeo
E riuscito a rimanere agli occhi di tutti gli osservatori oggettivi come si può dire tra virgolette più a sinistra
Perché il dialogo sociale qui
Ha continuato a un livello di pregnanza estremamente superiore a quello che abbiamo sia venuto in qualifica di Paesi europei due scomparso in Belgio in Olanda in Francia in Inghilterra de molto ridotto anche interna
E perché per esempio
Se uno va a guardare oggettivamente i connotati di ciò che è avvenuto in Italia in questi anni trova molti riscontri per esempio con quello che ha meno di un paese come la Spagna dove pure in questi stessi anni ha governato una maggioranza assoluta di un partito di sinistra
Cioè qualche riflessione va fatta su queste cose
E l'ha fatta per capire interno mani perché altrimenti poi il tentativo che credo intellettualmente e politicamente onesto che tutti dobbiamo fare per cercare di aprire questa prospettiva nella convinzione che cercato di dare inizio della sua importanza della sua direi quasi o solo buona parola grossa storica importante in questo momento rischia di fallire poi dei fatti nelle cose siamo d'accordo su un punto di partenza poi ci perdiamo reti di ci disperdiamo e perdiamo dividendo civile
E allora chiudo su questo vorrei rapidissimamente provare a tradurre questo ragionamento su tre questioni concrete che però sono così grosse
Basterebbero da sole il giorno che arrivassimo davvero arrivarci fino in fondo a non dico a disegnare tutto
Il ritratto del neo riformismo Berluti un riformismo moderno capace di assolvere le funzioni che andranno cambiare quelle scrive che macaco una buona parte di questo questo affresco sarebbe di più tra questione del lavoro la questione dello stato sociale dentro la questione sociale quella delle pensioni sono problemi concreti di attualità se non è che poi li vedremo tra cento anni abbiamo e almeno di attualità solo perché poi noi governiamo questi dall'opposizione ci sono le leggi no perché sono questioni che ripeto che sono quelle che deve affrontare nel breve per costi del domani solo da come l'imposti da Rizzoli in cui vai
Non non non non non solo ti ti condotti nel breve periodo non solo crei le premesse per avere il consenso con il consenso di cui parlavo prima che oggi abbiamo poco ne beve io materia anche segni la marcia della di direzione della gestione del cambiamento della gestione di questo processo di trasformazione sul lavoro
L'affondo io
Voglio capire ho letto relazioni salvati ne condivido una grandissima parte c'è una discussione aperta su altre non mi preoccupa la parte di critica che la critica giusta le davo da riconosciuto a quel documento abbiamo fatto il documento è figlio
Non solo del fatto formale gli ho fatto il ministro del lavoro non fa proprio del Consiglio il ministro dell'economia in generale e così via
Ma del fatto sostanziale che esistono ancora nella politica economica generale del Paese il Governo le contro il giorno prima accennavo quindi non è quello il punto dico che son resto però l'impostazione di Salvati me pone sei quesiti che a me per cui a me riesce facile dare risposte io non ho le preoccupazioni che Salvati pensa possono avere i suoi interlocutori nell'ambito comunitario
Non credo questa delle neanche ormai è sicuro non le ho non ci sto stretto in quei panni tedeschi
E credo che partendo da quel discorso sia possibile con noi abbiamo cercato di fare di tradurlo anche in proposte lezione concrete
Le proposte abbiamo fatto in quel documento ne abbiamo prestato oggi la seconda versione che portano in Parlamento in questi giorni sono ovviamente opinabili perfettibili migliorabile cedere sono solo un pezzo del disco non sono un pezzo importante
E non solo per come disarmati perché sulla base delle politiche di flessibilizzazione del mercato del lavoro o di nuovo forme di creazione di occasioni di lavoro attraverso entro trascrizione eccetera eccetera si può fondare quella sorta di compromesso diciamo tra realtà produttive imprenditoriale e forze sociali interessate la linea riformista che è la premessa per riuscire a far passare questa lite
Ma anche per il fatto che le misure mi Indro economiche
E sulle micro economiche
In campo di politica attiva per il lavoro sono assolutamente necessarie nel breve-medio periodo un paese come l'Italia
Perché quando giustamente salvati pone in luce la questione del Mezzogiorno
Come questione che il documento del del Governo non risolvere onori solo quel documento e volevo personale oggi l'abbia ripresentato un altro dimostriamo con i numeri che e a condizioni date nei prossimi anni per ragioni varie lo scarto del problema del lavoro emergono sia qui c'è ancora
Le ragioni sono oltre a quelli salvati anche ragioni oggettive demografiche legate alla tendenza la domanda l'avvocato lava ma comunque è così e il problema sta questi termini
Ed è evidente che non bastano quelle politiche per risolvere questo ma e da lì e allora bisogna risalire per porsi fino in fondo alcune questioni rispetto ai quali le risposte che abbiamo dato anche quelle che dal Partito comunista mi sembrano inadeguati
è inadeguata la risposta sull'intervento straordinario assurdo comprate riguarda tutti che la moto di parti di governo l'ha fatta sua l'appoggio dire però è inadeguata è facile scrivere
Su un pezzo di carta che nonostante i centoventi mila miliardi anche se Cannata avrà ragione governo sarà rapidissimo fare degli strumenti
Alla fine del decennio
Le diciamo quel tipo di podi intervento macro economico non darà nessun affetto né sulla qualità né sulla quantità né dello sviluppo nel lavoro
Ed è facile capire che quella è una legge che risente di questa sorta di logica assistenziale corporativa che spesso le audizioni parlamentari prevale apriamo una discussione seria
Craxi l'aperta in un certo modo col suo discorso a Bari col sindacato abbia un posto un altro pezzetto quando anche se per chi non è d'accordo dell'incontro tra tra governo e sindacato si è il governo stretto con chiarezza
Che il problema della rimodulazione cartolare delle migliaia di miliardi degli investimenti Space One Design investimenti al Sud era meno importante agli occhi nostri di una norma che tentiamo di far passare delle prossime settimane relativa nuovi meccanismi per rendere effettivi efficaci e produttivi gli investimenti che faremo
E nello stesso tempo però va detto che se noi non riusciamo a realizzare politiche attive del lavoro al Sud in più cioè politiche di creazione di occasioni di lavoro
Fuori o ai margini del mercato non c'è soluzione che tenga perché salvati dice giustamente che il meccanismo apre comico nelle condizioni migliori a tempi medio-lunghi per operare e invece il surplus di giovani donne giovani uomini cioè e cresce ogni giorno non è in grado di lentamente di attendere i dieci quindici anni per la semplice ragione che si astengono in dieci quindici anni quei giovani dire quelle donne di non lavorano mai nella vita è ovvio che non è un tipo di scambio che non possono accettare
Per ragioni oggettive e allora il problema deve ritornare lì può darsi che le cose abbiamo proposto noi non sono non siano giusto Sufi
Sta di fatto che per la prima volta nei quarant'anni dell'Italia repubblicana nei Bilanci dello Stato italiano ci sono in tre anni sette mila cinquecento miliardi
Per operazioni mirate di creazione di occasioni di lavoro di questo tipo
Io non so se sono tanti sono pochi la mia vera paura dovrebbe essere anche la vostra paura e quella che non vengono spesi come non spesi malissimo
Io se fossi sindacato mi procurai più di quello che di venire ogni giorno a inventare una cosa nuova chiederà altri cinquecento miliardi in più io avevo guai se fosse Trentin del fatto di cinquecento siano pochi e il mille ai due mila per fare invece di cento mila centocinquanta duecento mila occasioni di pre lavoro mi preoccuperei molto che ce ne siano cento mila vengono spesi quelli perché l'esperienza che stiamo facendo
L'esperienza che stiamo facendo è che invece incontriamo una resistenza terribile per ragioni varie in cui ovviamente ciascuno deve assumersi la parte del profeta che le proprie noi e chi governa né ha ovviamente enormemente di più ma che che non voglia per la la sostanza è la questione
Però su questo forse una discussione più approfondita allora forse come si può dire il considerare come un fatto non irrilevante
La realtà italiana che è da questo punto di vista la più tra virgolette avanzata d'Europa e le nostre proposte possono piacere o non piacere ma sono di sicuro più concrete avanzate di quelle dei partiti di opposizione di sinistra della Germania dell'Inghilterra e così via
Che tanto piacciono oggi i comunisti socialisti italiani
E ad una discussione forse più serie queste cosa servirebbe di più di tutte le discussioni più generali più teorica cui si ferma poi il confronto né i partiti dal Parlamento sembra e proviamo a farla c'è una c'è un'emergenza Napoli
Campania su cui si potrebbe
Nei fatti e non con le parole
Nella traduzione concreta misurare una convergenza riformista nell'azione di comportamenti che è altrettanto importante della convergenza delle analisi
Nelle grandi delineazione strategiche soprattutto molto importante ai fini della credibilità e consenso se dobbiamo conquistarci che la sinistra deve riuscire a conquistarsi se vuole in prospettiva vince la sfida che dicevo prima
Secondo problema lo stato sociale perché vedo ancora io sono sostenitore della teoria delle fasce
E sostengo tra dopo la si sia sbagliata ma è sbagliato dire che la pelle delle fasce la risposta neo liberal non la lamentata alimentata qualcuno di noi che si ritiene sta a sinistra da questo punto di vista poi può darsi che sia sbagliata
E può darsi che quindi discutendo resi dica sbagliata la si cambia ma non c'entra niente è esattamente l'opposto quella posizione neoliberista è entrato esattamente l'opposto della posizione di chi vuole sfasciare lo stato sociale perché Prisco maggiore che a imprese unita allo stato sociale
Non è quello di essere sfasciato da riforme
Come sito da controriforme
è di essere sfasciato che lo lasciamo andare giù perché crollerà per pezzi in modo disarticolato disorganico
Questo è il vero rischio e i cosiddetti difensore dello stato sociale
Che in nome dei valori di questo o di quell'altro difendono tutto sono saranno in realtà se se mai Lincesso passeranno quella storico il massimo responsabile lo stanziamento del tutto
Questa è la verità
Allora il discorso delle fasce cosa voleva essere
Diciamo stare con le traduzioni concrete si livello giusto o sbagliato sì si può portar questo poi sono le cose su cui si discute ovviamente come si può dire le opinioni non solo sono tutte legittime ma c'è tutto un lavoro da fare ma l'impostazione è l'impostazione a cui deve attenere un disegno riformatore perché perché quello che è chiaro rispetto al passato che la sinistra deve abbandonare la concezione io chiamo ottocentesca ma che concretamente della prima metà del Novecento la concezione prevalse in alcuni Paesi europei
Dello stato sociale che io chiamo a una fascia dello stato sociale cioè che fornisce una vasta gamma i servizi di protezione a tutti i cittadini e lo finanzia col fisco sul dico in maniera miope la concezione questa posizione è sbagliata
E non è più traducibile nel ventunesimo secolo realmente era sbagliata anche ieri probabilmente era funzionava solo in casi eccezionali certo della Svezia USA anche Lombardia poteva funzionare per un po'ma è sbagliata
E non corrisponde più per le cose cambiano è scritto nella sua relazione a un mondo in cui tra i cambiamenti residente a un cambiamento di bisogni e per cui se volessimo davvero andare in quella direzione dovremo talmente ampliare questo stato sociale
Penso al tempo libero e la cultura e così via da da fare una cosa che è rifiutata oggi alla stragrande maggioranza dei cittadini quindi quel tipo di stato sociale è insostenibile economicamente rifiutato d'è sbagliato bisogna concepire un un altro che salvaguardi il i valori i grandi principi le conquiste davvero storiche che hanno fatto dello stato sociale uno dei grandi risultati delle battaglie del mondo del lavoro del mondo dei partiti riformisti
In questo secolo in Europa in altri Paesi del mondo
Ma che devono essere adeguati al mondo che cambia sì ma il tra i cambiamenti del mondo ci sono i nuovi bisogni lividi il livello di vita media che questi Paesi che Superciuk abbia cambiato
E la soluzione cosiddetta tre fasce qua e poi tecnica razzo una soluzione che dica
Che bisogna in questi stati essere capaci di distinguere nettamente l'esigenza di assistenza al basso coi due terzi e un terzo e che sia un terzo o che sia un quarto che sia un quinto
La fascia che sta sotto è di sicuro minoritaria e è di sicuro la fascia e nella logica dello stato sociale dello cambiare è stata abbandonata
Alla sinistra è stata abbandonata anche dalla sinistra sinistra non ha difeso nel corso di questi anni usando il suo potere contrattuale politico redistributivo queste fasce in basso la sinistra l'ha mai non si è mai battuta per le pensioni o poco diciamo o meno
Per le pensioni sociali dei di effettivamente nullatenenti e così via si è battuta di più per quelli che era perché stavano in mezzo seduto e begli studio delle cose che ha scritto a un foro che dimostra come l'uso del potere contrattuale sociale politico parlamentare di di ha ha favorito
Rispetta i più forti meno forti ma sembra più forti degli emarginati degli e dei erede di quelli che stanno nel dell'un terzo di lotto per un quarto un quinto quello che non dobbiamo recuperare questo discorso su quello che ha fatto una forte azione di a di protezione questa sì a carico della fiscalità dello Stato naturalmente a questo punto per poterla fare seriamente io dico bisogna partire
Facendo il quadro delle risorse partire molto Dalmasso
Perché più si tira su
L'esenzione dei ticket questo quella più si tira su qui si fa giustizia e più in realtà inevitabilmente a risorse non infinite nella necessità di scelte guida sono i più deboli che ci rimetto numeri che stanno in mezzo che sono comunque tra virgolette più forti di più di il discorso della prima io non trovo niente mi sento non mi sento meno legato diciamo ha una collocazione ideale generale nel dire che nella logica di assistenza il concetto del reddito familiare può e deve essere introdotto
Anche perché tra l'altro abbiamo lasciato alle famiglie questo compito di fatto nel corso di questo che io non vedo proprio questa improvvisata come si può dire svolta di cento non ci trovo niente di scandaloso in questo sovente di scandaloso ed è la prima fascia
Poi vediamo come dove facciamo i conti per bene perché l'unica cosa che manca totalmente riscosso grande anni con riferimento a questo vincolo non piccolo
Del disavanzo pubblico cioè quelle risorse che effettivamente abbiamo non abbiamo a disposizione
La seconda fascia è lo stato sociale non è come ho letto da qualche parte la volontà di smantellando Apple no la seconda fascia riguarda il grosso dei cittadini
Ed è lo stato sociale che è stato ieri in un certo senso che deve essere suo risistemato rispetto a due cose bisogna probabilmente concentrare le protezioni non si possono forse dare tutte quelle che abbiamo pensato di dare e che deve essere in equilibrio finanziario se è finanziato nulla come l'assistente d'essere finanziato con dei meccanismi che contengano delle logiche di solidarietà ma in cui so io per le pensioni lavoratori coi contributi fino al dodici Domenico
Non imprinting in disavanzo
Da finanziarsi con la fiscalità per un CEO col o con la con l'emanazione sul mercato di Borno questa il prossimo però bisogna fare un po'i conti vedere pose in grado di dare la Social Security in un Paese che è quello del ventunesimo secolo non più quello del diciannovesimo secolo eccetera eccetera
E poi c'è una carta fascia o più fasce tipo dopo
Che in parte deve essere può essere immessa sul mercato perché
Perché no
Perché non possiamo far crescere accanto all'associazione Friuli Tyreese efficiente
Esamino clientelare resa equilibrata finanziariamente accompagnata da una seria azione di assistenza perché non possiamo far crescere una fascia di prudenza integrativa
Perché ha tanti vantaggi per Bin una ragione perché questa è la terza fascia che la terza fascia poi sia al di sopra di certi reddito Thompson di nuovo premi di tecnicalità importanti ma
Questa è l'unica strada per cui si riforma lo stato sociale non ce n'è alta
Non c'è né altro
Perché le altre strade sono questa cosa fatta a pezzi e a bocconi per cui si tiene si puntella un punto se nel mondo un altro un pezzo cede i costi diventano progressivamente crescenti e succede la cosa peggiore
Che non è quella di una riforma come si può dire più solidaristico o meno solidaristica più attenta o meno attenta certi senz'sociali e la fuga dello stato sociale
Quello che è avvenuto negli ultimi due tre anni di cui ci siamo accorti poco è che non chiedono più la controriforma chiedono di andarsene starci proprio fuori il più lontano possibile
I più forti ovviamente le minoranze forti cosa chiedono i medici cosa chiedono i certe categorie professionali Kitano quest'anno è proprio fuori il sogno sarebbe servire quando quando quando sulla storia del fondo pensioni tante catene si battevano per la frase esclusione provvedo ecco non per per esclusione l'esclusione arrestarne proprio qua perché non vogliamo starci dentro neanche teoricamente anche l'articolo di televisive perché questo potrebbe domani su Chianti non ce la caviamo per conto nostro
Questa è la vera il vero problema questa è la vera cosa che la sinistra non dovrebbe mai accettare che rischia invece la sinistra sociale che la politica di far passare di fatto
O quando buona parte degli stessi persone che stanno dietro di noi o una parte di query che stiano dietro di noi che noi difendiamo pensiamo di difendere la logica lei che lo stato sociale poi per conto loro sì contro assicurano
Per conto loro
Sulla sanità
Sulla previdenza e su altre cose quindi terra di società fare io non non ho letto in tutte le cabrio bollettone sull'obiezione Veras naturalmente andare nella lista il discorso a tre fasce un po'faticoso
Io dico che doveva essere più faticoso per gli altri quello dello Stato corporativo assistenziale canto state rimettere ordine qualcuno ci rimette qualcosa ci sono gruppi che protesta dei gruppi stavano i socialisti e i comunisti insomma per tutti
Ci vuole un po'di coraggio
E probabilmente ci vuole un po'di capacità mai tipica di forte di sinistra di scambiare
Qualcosa che non va oggi per dei risultati che sia in grado di garantire domani ma questo
Sempre la sinistra ha chiesto un consenso sui risultati futuri chiedendo sacrifici nel passato sacrifici veri diciamo di i militari per per per continuare a tenere questi risultati non vedo proprio paragonabile a sinistra o o una una soluzione riformista possa nascere semplicemente come si può dire cercami avere mai scontenti vista tutto a tutti siccome non esiste proprio
Terzo punto e chiudo le pensioni problema di attualità estrema perché l'abbiamo ad horas
E che sta avendo questo ragionamento
Eh ma si crede davvero di fare una battaglia di sinistra
Ponendosi come si può dire fuori
Da un discorso da una logica in cui si tenga conto delle compatibilità
E le compatibilità sociali finanziarie
Temporali demografiche si pensa davvero che quella sia la soluzione giusta tanto
Si vince contro il minimo dubbio che alla fine nella convergenza tra comunisti e democristiani e parte dei socialisti perché no su una logica tipo quella del foro storica popoli si vince esatto come la ritenuta dono passa di sicuro ora la larga maggioranza in Parlamento ma ma quella è la soluzione riformista quella è un mattone che può costruire recupero di costruire quell'edificio che Silvano vuole per opporsi alle politiche era conservatrice non c'era una sfida no con l'esatto opposto
Dopo che la gente se lo porta a casa se passa ma non non ci crede più
Non ci crede più sulla porta a casa e non ci crede
Nel breve protesta ci sono sempre
Come dando ma le proteste si fanno un comunicato stampa dicono al fatidico per le valanghe di no costano pochissimo
Le manifestazioni delle torme di pensionati sono insomma mai
C'è una come si può dire un no Audi queste cose sempre ma no non contano corrisponde per nulla quelle che sono le questioni vere che stanno nella coscienza della gente come la coscienza e la maggioranza del centro vediamo
Mi batto comunista è su questo terreno per fare una battaglia coraggiosa dicono riformatori sapendo che la potente
Voi come noi intendo voi comunisti come i socialisti terzo dei pezzi dobbiamo pagarli delle delle cose delle difficoltà delle verità difficile a spiegare abbiamo da dirlo evidentemente questa direzione certe
Oppure no
Questo è il punto la questione
Cipo particolare questo discorso con decine di esempi concreti davvero l'unica battaglia Giacinto è quella di chiedere per risolvere i problemi in modo semplice e qualche migliaio di pochi miliardi in più allo Stato
Come si può dire contrabbanda Handley come assistente con i conti tornano questo modo
Modo al cubo sbagliato profondamente sbagliato di porre questioni certo se lo Stato riconoscerà all'INPS per
Il integrazione dei minimi Ventimila miliardi su ventisei mila
Conti quel poco dopo un po'di anni torna certo se ne riconosce ventisei mila ancora meglio Cipro perfino mentale la pensione sulla carta se si scrive per dimostrare che l'IMI se gode ma non è quella la soluzione
è chiaro che non è quella la soluzione e che non è quella soluzione che possono seguire forte che dicono di voler lanciare questa sfida questa foto
Questo siamo in grado di aprire una discussione seria su questi
Perché su questo si crea lo schieramento riformatore su questo si farà su altri campi ragionamento che ho visto delineato nello schema di Salvati sul tema specifico dello sviluppo economico dell'occupazione su questo si vantano le logiche assistenziali cooperativa certo
Ci saranno resistenze ci saranno ci sarà anche tentativi di scavalcamento avremo altri pezzi di partiti e di forze che tenteranno come si può dire di di giocare nel breve
Le carte demagogiche che si possono giocare su questi argomenti però siccome io sono convinto che su questo terreno gli Corsico dire gli argomenti sono forti sono più radicati nella coscienza della gente di quanto non sembri queste sono battaglie che non solo si debbono perché c'è una sorta di dovere da virgolette etico di combatte non solo quando si sa quali saranno nel medio periodo i risultati devono scelte ma si possono combattere anche possono essere Ricci e qui mi fermo qui ho parlato veramente troppo però se riuscissimo aprire una discussione
Non dico Serena ricoperta
E non solo nei convegni ma anche nell'azione concreta
Dal Parlamento nel Paese non istituzioni ai vari livelli in cui ciascuno fa la sua parte in cui non assurdo pensare come sicuri trovare scorciatoie modificare di colpo tante cose che sono diverse
Ma io credo che la carne al fuoco per riuscire a creare le condizioni per rilanciare la sfida del riformatrice sia molto forte e che si possa anche a livello europeo anche a livello sovranazionale uscendo da quelle che altrimenti sono puri slogan di dire siamo tutti assieme la sia etero che non si capisce per cosa
Gran Ciarla su cose concrete faccio mi sembra finito di poco chiudo subito però che adesso per esempio potrebbe essere maturo oggi
Cominciamo a discutere a livello di governo perché tra l'altro il Governo lo strumento poi per potere fare carte mosse ma potrebbe essere un discorso che può trovare un consenso a livello anche di parlamento di società e così via di rilanciare la proposta del Polo Tarantelli a cui stava lavorando Poro Tarantelli prima di morire
La proposta cioè di usare la comunità
Per una politica dire frazione coordinata la commissione e attraverso un meccanismo di finanziamento sul mercato e non attraverso il bilancio di e lanciare subito ora che ci sono degli attivi finanziari attraverso i bilanci liberamente i nativi taluni Paesi di molti quest'anno l'anno prossimo
Un prestito europeo inetti
E la commissione
E quindi è come si può dire popola
La sala che sta dentro la logica di un'operazione dire frazione coordinata mirato al finanziamento di alcuni grandi progetti sulla ricerca sulle infrastrutture e sulla lotta alla disoccupazione
Quest'oggi
Tre anni fa forse le condizioni complessive la rendevano più difficile oggi sono grandi resistenze politiche le conosciamo bene ma è possibile lanciare una proposta interne in modo organico in modo che non sembra uno slogan una semplice bandierina da Lipari un comizio ma una proposta su cui costringere i conservatori tedeschi io o francesi inglesi a misurarsi sul serio
Ci diranno forse di no forse la perderemo ma in questo caso l'Italia Italia come Paese entro questo congedo può essere in condizioni mi assumo la carta abolizione e di e di sviluppare refertazione
E quindi di dare un punto di riferimento ripeto non più semplicemente verbale attese aspirazione movimenti che sono conclude ecco altri esempi potrebbero essere fatti sì sì lavoriamo seriamente io credo che nei prossimi anni le possibilità ci sia
Ringraziamo Gianni De Michelis la parola Bruno trentenne
Ma io rinuncio subito alla tentazione
Che avrei anche di partecipare alla discussione che
Gianni De Michelis ha così
Stimolato attraverso il suo intervento ricco di spunti
Mi ero preparato qualche appunto sulla testo verrà azione di Michele Salvati
Cercherò di restare su quel tema
Apro forse in modo in questo in quella in quel momento della mia esposizione gli rivela di rilevare quali sono secondo me ha dei problemi
Tuttora aperti anche nel dibattito
Della sinistra proposito sia della politica dell'occupazione creerà politica
Dello stato sociale
Ma prima di tutto io sentirei l'esigenza di un approfondimento ulteriore delle analisi
Di quell'anche prospettato alla relazioni salva
Non so
Se cioè la distinzione che è stata ipotizzata
Fra un modello
Italiano
E altri modelli di sviluppo come quello americano quello giapponese
Sia una distinzione convincente
Soprattutto
Ho qualche dubbio sul fatto
Che si possa in qualche modo identificare la disoccupazione in Italia il suo problema
Come la pura sommatoria
La disoccupazione dal sottosviluppo
E di una disoccupazione
Sia pure keynesiana non classica
Credo che c'è un dato di fondo
Che riguarda non solo l'Italia ma buona parte dell'Europa
Fatto che problemi di disoccupazione al sottosviluppo
Che sono rimasti irrisolti in Italia per un lungo periodo di anni e qui ha ragione stalla
Sì sono andati intrecciando
Non con i problemi e la disoccupazione keynesiana classica ma con quelli indotti da una vera e propria fase di riconversione
Le attività produttiva di redistribuzione
Dell'occupazione
Di rivoluzione tecnologica appunto
Che non ha coinciso
Nel periodo in cui si è effettuate secondo me è tuttora in corso
Con la dinamica ciclica classica dell'occupazione e del ciclo degli investimenti
Questo porta subito sottolineare come effettivamente e anche soprattutto per queste ragione in Italia e in Europa
La soluzione
Classica di uno sviluppo della domanda aggregata compagnia azzarda una maggiore flessibilità intesa
Come mobilità indiscriminata della nuova occupazione perché di questo si è trattato nel caso americano in parte nel caso giapponese
Non è una soluzione
Che possa portare a dei risultati pertinenti effettivi nella nostra realtà
Io credo che piuttosto nel caso italiano e per questa ragione
Cioè per il rilievo che ha assunto il rapporto produttività occupazione
In Italia e in Europa rispetto alle altre grandi aree dello sviluppo industriale
La soluzione del problema dell'occupazione consiste non soltanto in una recupero di competitività ma in un vero e proprio recupero di governo selettivo della domanda
Realizzando un effetto di anticipazione lo sviluppo di alcuni grandi servizi della collettività mettendo al primo posto
Il servizio della formazione della ricerca e del finanziamento dell'innovazione tecnologica
E considerando anche in tutta la loro portata futura
Il settore della salute e dell'ambiente
In secondo luogo un governo selettivo della domanda capace
Di intervenire
In modo mirato
Sui settori tecnologici più dinamici
Su scala internazionale e questo è un altro osservazione cioè un altro limite che avverto nel nostro discorso non solo nella relazione di Michele
Cioè come introdurre non solo a conclusione ma all'inizio della nostra riflessione la dimensione internazionale la dimensione europea
Di una strategia dell'occupazione
Come cioè si è impensabile a meno di ipotizzare un enorme spreco di risorse che non ci possiamo permettere
Un coordinamento delle domande pubbliche
è un coordinamento degli investimenti in alcuni settori strategici correlate evidentemente allo sviluppo consapevole e voluto
Nuove forme di imprese multinazionali a livello europeo
Cominciando anche a sperimentare un Paese multinazionale di questa dimensione attraverso una riforma del stessa impresa pubblica diretta vi corporei
C'è sole cioè cioè una dimensione europea di una politica dell'occupazione che io non vedo risolta attraverso una rifrazione coordinata soltanto ma in primo luogo attraverso un coordinamento degli strumenti di politica industriale
Partendo da quello più elementare ma più difficile da coordinare a quanto sembra anche nel nostro Paese che il Governo per la domanda pubblica qualcosa come il venti per cento della domanda effettiva nel mercato europeo
Seconda condizione certo quella di una fluidificazione del mercato del lavoro
Ma intendendo uscì su quelli che sono gli ostacoli tutti gli ostacoli che si oppongono nel in una realtà come quelli italiani a questa fluidificazione
Vi sono senza dubbio vecchi garantismo
Vi è la fissità parente dell'istitutivo di contrattazione a cui corrisponde poi una miriadi di situazione contrattuale di fatto
Ma vi è anche le norme che rappresentato dal livello dei sistemi formativi e di riqualificazione
Che costituiscono secondo me la più rilevante strozzatura ad una flessibilità d'una mobilità effettiva del mercato del lavoro
Vi è l'enorme gap rappresentato dall'assenza di una vera e propria politica di transizione
Laddove si assume io lo assumo la distinzione che fa Michele Salvati fra l'esigenza di configura una politica a medio lungo termine
E una politica che nell'immediato per i anche redistribuzione di risorse gli occupazione
A livelli però di relativamente alta qualificazione della manodopera
Sono quindi molto d'accordo sul fatto che una politica della sinistra
Debba fare i conti con alcune di variabili
Direi delle variabili ostacoli che si oppongono ad una politica dell'occupazione intesa come politica economica globale
E Michele Salvati citava se non sbaglio gli io annotati tutti il problema di una golf di un governo
Di un governo dei redditi
Dell'acquisizione la flessibilità del fattore lavoro
Grosso problema ad una mobilitazione delle risorse ai fini di una redistribuzione capaci di finanziare lo sforzo anche eccezionale richiesto da una politiche transizione
Una politica istituzionale capace di ridare efficienza anche alla politica della spesa
Attraverso la nuove forme di intervento di controlli anche ex post
Invece delle forme spurie di gestione consociativa fra le varie amministrazioni che hanno portato alla paralisi della spesa pubblica
Come ricordava l'onorevole Michele Ispra è una paralisi che trova le sue origini in primo luogo nei negando i centrali dello Stato e non soltanto nel rapporto fra Stato e Regioni fra Stato ed enti locali
Io sono d'accordo con queste con indicazione di queste variabili almeno come Problemi
Senza dimenticare però uno che mi pare ecco il grande assente nella tua relazione Michele
Il grande assente nell'analisi e il grande assente nella valutazione sia pure problematica come è stata fatta sulle chance una politica delle sinistre
E cioè il problema del
Delle forme che deve assumere il governo del cambiamento inteso per quanto riguarda una un'associazione con il sindacato
Come potere contrattuale sui mutamenti
E sulle variabili
Che vanno governate
Ma inteso più in generale come i nuovi strumenti che possono risolvere il difficile problema del consenso dell'efficienza
A me pare che nel passato ecco
Rappresenta un grosso limite nostro generalmente della sinistra quello di avere sempre ricondotto anche per esempio il conflitto sociale nel dopoguerra ad un puro conflitto ricco di distributivo
Avere ricondotto a pur appunto conflitto salariale tradizionale quello che è stato un processo molto più complesso
E come tale avvertito dalle varie forze sociali in campo via distribuzione dei potere di riequilibrio dei poteri e anche di
In termini di nuove domande e soggettive di nuovi diritti civili di nuovi diritti di cittadinanza che sono entrati in campo e che hanno molte volte assunto rilevanza pari o superiore a quella della retribuzione
Mi pare che quaestor resti
Un importante filtro di lettura anche delle diverse politiche sociali che si sono realizzati in Italia
Francamente mi pare che qui troviamo una qualche giustificazione di un'interpretazione sostanzialmente neo liberale della stessa politica sociale che è stata condotta in questi ultimi anni
Qui c'è certamente la spiegazione
E salvati
Di un fatto che Salvati rilevava nella sua relazione cioè il l'assenza di un disegno esplicito
Di politica di relazioni industriali o di democrazia industriale anche in uno sforzo così apprezzabile come quello
Il gene Michele statale sul sul piano del lavoro
Ecco la questione è proprio questa
Perché e qui e su questo nodo
E non altrove
Che da un lato io credo la sinistra fa i conti con le sue maggiori debolezze
E le sue difficoltà di innovazione diventi
Dall'altro lato i cui e non altrove
Che si riproduce ancora in questi anni ancora in questi mesi un profondo conflitto sociale
Che vede una nuove articolazione di grande rilievo e tuttora in gran parte sconosciute
Nuove redistribuzione delle forze si può dire all'interno di tradizionali schieramenti sociali che non hanno più grande significato come la classe operaia tra virgolette mi Centi intermedi
E così via
Basti vedere che cosa significato la questione
In quest'ultimo periodo la questione fiscale
Credo che si tratti di parlare di una vera e propria crisi fiscale della società nel senso di una
Un'esplosione di crisi di consenso soggettivo nel momento in cui si è quasi
Percepito che vi era la possibilità di utilizzare diversamente come strumento redistributivo la politica
Basti pensare a quello che il problema del governo dell'impresa come centro per esempio del conflitto nel rinnovo delle convenzioni collettive dei contratti di lavoro in questo periodo e questa è la questione sulla quale vi è accordo o disaccordo di Sarah ricordo di Isacco non è un'altra
Basti pensare al grossissimo problema
Esplode ad ogni piè sospinto sul governo della spesa pubblica e sulle autorità gli strumenti preposti a questo governo non appena si parla si tenta di parlare di un coordinamento
Nel governo della spesa fra tre ministeri o fra due
Si apre una crisi di carati risolvibili almeno nei miei vari tentativi non sono mai riuscito a intravedere neanche un barlume di soluzione
E proprio Gianni una volta mi ha spiegato che non era proprio possibile
Questo lo dico a proposito delle sacche assistenziale corporativi che ci sono forse in tutte le famiglie
Mi ricordo che tu mi spiegare che i propri immaginari coordinamento di tre leggi da parte di due o tre ministri insieme attribuendo mandare un'autorità e il governo della spesa non
La politica legislativa questo era assolutamente una cosa impraticabile in questa
Ecco io dico se si dimentica questa dimensione
Beh allora e di e diventa estremamente difficile risponde agli interrogativi che poneva Michele Salvati e anche come dire
Disconoscere la la portata la dimensione stare qui molto meno allegro
Beh dei suoi dubbi sulla praticabilità di una politica
Dell'occupazione della sinistra come quello che gli ha dedicato
E io non mi sottraggo all'interrogativo
Politica dei redditi io non voglio fare la polemica se è proprio questo il momento in cui riesumare questo canale
Io constato semplicemente infatti
Che una politica dei redditi gestita attraverso la centralizzazione della contrattazione
Appunto sottrarmi
Ma non sarà io
Sottrai potere
Ai soggetti interessati al Governo di questi eventi
E non realizza
E qui veramente gli esempi abbondano e siamo solo l'ultimo Paese che ha realizzato questo riscontro non realizza in alcun modo il Governo dei crediti rispetto degli obiettivi prefissati
Abbiamo un solo risultato certo
Che la divaricazione fra le retribuzioni di fatto di retribuzione contrattata e collettivamente dai lavoratori
Questo è il risultato c'è
E la possibilità di operare redistribuzione anche rilevanti
Fra diversi gruppi dello stesso lavoro dipendente non voglio neanche fare confronti fra
Questa categoria di ereditiere ed altre categorie sociali
Quindi io rispondo no
In teoria l'interrogativo è troppo neri a meno che non si chiarisca qual è il rapporto fra politica dei reietti rinnovo del potere
E possibile immaginare un governo di reti che sia compatibile con la salvaguardia di un potere di contrattazione che non è soltanto di natura salariale del sindacato nei luoghi di lavoro
Io penso che una politica fiscale
Che può incidere sulle attese dei redditi anche attraverso delle azioni ex post predeterminate
Una politica dei può essere una soluzione che la sinistra
Soluzione perdente per una politica di sinistra che debba fare lo sconto di forti sacrifici in cambio di un minimo risultato immediato in termini di consenso e di potere
Lo stesso discorso riguarda la questione della flessibilità e della mobilità ne abbiamo avuto una serie di vecchie polemiche negli anni passati
Sembrava allora gli imprenditori invocavano l'una e l'altra
Che il movimento sindacale si opponesse così per fatalità storica come l'ex in coscienza di liberazione scriveva tutti i pentiti sono tutti sono sempre puntualmente all'appuntamento in queste in queste polemiche in questo suo attacco alla sinistra contro l'occupazione
Io credo che siamo nati i primi in Italia siamo stati i primi in Italia
A muoverci anche con molte difficoltà sul fronte della mobilità e della flessibilità
Ma credo che sia diminuito il conflitto sociale confido sociale esploso a quel punto sapete perché i metalmeccanici non in questo momento sono bloccati
Nel rinnovo del loro contratto di lavoro
Sulla quantità degli orari non ancora
Sulla qualità dei soldi non ancora sul fatto che loro chiedono di contrattare di governare la flessibilità degli orari di fatto nell'arco di un anno di un semestre ed è proprio questo
Cioè questo governo della transizione che richiede un minimo di consenso che rappresenta il problema
In una strategia della sinistra
Ma non è soltanto
La questione degli orari e la questione del rapporto tra il governo di un mercato del lavoro in transizione la possibilità di contrattare almeno nelle forme nuove
Con le quale possono essere realizzati nuovi rapporti contrattuali
E parlato del part-time
Non escludiamo
Aumenti di forme di lavoro a Terni
Nuovi intrecci tra formazione e lavoro
E quindi ipotesi di lavoro
Con orari ridotti che non corrispondano
Al mantenimento delle i trattamenti salariali delle vecchie occupazione a tempo pieno
C'è un piccolo problema che sorge ogni volta che queste questioni sono state affrontate che i contrattacchi decidere
E il nome e da parte di chi vengono gestiti gli interessi che in questo modo sono se sostanzialmente modificati
Chi rappresenta i giovani che entrano con dei contratti di formazione lavoro attenermi
Chi contratta alla formazione professionale o esiste o meno un problema a questo punto di una di un governo anche collettivo contrattuale per esempio di un enorme settore come quella formazione professionale
Beh e su queste cose chi contratta onorevole Michels sa bene qual è l'importanza del problema chi contratta i piani programmi di ristrutturazione nei loro effetti sociali
La possibilità o meno di andare in cassa integrazione a zero ore o di mandare i lavoratori in mobilità
E che quindi contratta anche la possibilità di attivare o disattivare anche interventi pubblici di sostegno in quella direzione
Lo stesso problema si ritrova al bar badate bene quando si parla della redistribuzione a breve
Dell'occupazione nel governo di una fase di transizione
Anche qui c'è lo stesso nodo sia che si tratti
Di contrattare ridefinire la distribuzione degli orari in funzione anche di diverse forme di organizzazione dell'impresa
Sia che si tratti su un versante completamente diverso della politica straordinaria delle opere pubbliche
Io sono molto d'accordo con le polemiche esche dobbiamo preoccuparci più di tutto di come si spendono i soldi e di in quanto tempo si spendono i soldi
Dico soltanto che sono anni questo nemiche scossa che tentiamo anche di di proporre delle forme magari ingenui grossolani di riforma della spesa pubblica e Cosentino due cose primo minimo coordinamento straccione
Fra tre ministeri nella quantità di soldi che spendono sul mercato per domande vorrei dire quasi provocatoriamente in cancelleria ma sappiamo benissimo qual è la dimensione della spesa pubblica in settori collegati all'innovazione tecnologica nel campo dell'informatica
Quindi lo Stato italiano si sta comportando da decenni per carità ma continua a comportarsi come un mercato di mercante di tappeti
Ognuno si vale quanto un ministero non c'è una sola unità sanitaria locale che acquisti lo stesso tipo di apparecchio una volta fatto tutte le prove di stand e quindi eserciti un suo potere sul mercato
Di orientamento di coordinamento
Mentre stiamo discutendo da due o tre anni di come coordinare una pulitura domanda pubblica su scala europea sulla base di determinati standard è come aprire la domanda pubblica degli Stati ad un minimo di competizione internazionale
Riguarda la stessa politica della spesa delle procedure
Per poter arrivare davvero a potere programmare delle opere infrastrutturale in tempi reali
Ci rendiamo conto di questo cosa significa come anche come impatto con il potere e l'organizzazione del lavoro dell'impresa in quel settore
O ci domandiamo perché c'è una resistenza del mondo dell'impresa ad un diverso governo nella spesa pubblica
Come mai ancora in questo Paese non siamo in grado di imporre attraverso un contratto chiavi in mano che una strada un tratto di ferrovia un ospedale
Sì ha consegnato attraverso forme di organizzazione del lavoro su tre turni per cinque per sei giorni alla settimana
Con quegli effetti sull'occupazione ma comunque gli effetti enormi
Di risparmi di risorse non stiamo finanziando per tre volte le stesse opere in dieci quindici anni in alcune regioni la Sicilia anche questo è un nodo di potere
Con i quali fa i conti una strategia della sinistra italiana
Così come un uomo di potere quello di acquisire un minimo di sinergie fra le varie leggi sull'occupazione leggi sui trasferimenti per consentire un loro coordinamento nel territorio che non si disperdano in mille rivoli conflittuale di oggi
Quindi concludo subito mi pare che rispondere ad alcuni requisiti così stimolanti Michele Salvati vuol dire rispondere in primo luogo a due questioni
Tutte politiche
Io credo che sia importante evidenziarle non attardando CIA straniata visibili che possono esserci del sindacato del mondo dalla sinistra
Ma che la misura in cui vengono posso puramente e semplicemente in primo piano ignorando un travaglio che c'è nel sindacato da una sinistra possono diventare degli arabi fuorvianti
E questi problemi sono da un lato il prato del consenso
Nel governo di una fase di transizione come quella che delinea cioè di una fase di transizione in cui i fichi sono pochi e secchi nel breve periodo
Bene qui fare i conti anche ecco dove ritorno all'analisi con alcuni segmenti almeno delle esperienze
Che paradossalmente sono in atto in alcuni Paesi industriali molto avanzati credo che dobbiamo per esempio riflette a tutti
Certo sull'economia due settori che esiste in Giappone
Fugando il mito di un'economia occupazione dinamica quando più di metà dell'occupazione disseminato veramente
In un'economia sommersa che ha poco a che vedere in peggio con l'economia sommersa Italia ma anche facendo i conti di quello che per esempio la realtà dei rapporti di lavoro contraddizioni e metodi completamente diversi da quelli italiani nella grande industria
Automatizzata nell'industria dove per entrata l'informatica
In cui beh
La grande industria giapponese si è posto il problema
Della crisi del terrorismo e del recupero
Di un'autonomia decisionale di una un intervento partecipativo dei lavoratori del governo una promozione che non è più affidata alla quantità e alla ripetitività
Quindi vi è qui una grossa questione che investe l'intera impresa che investe anche il treno dell'amministrazione alla spesa pubblica
Come cioè ricostruire delli strumenti di governo dell'organizzazione del lavoro in transizione
Di occupazione in transizione
Governi del mercato del lavoro governi del di uno stato sociale in trasformazione capaci di realizzare una solidarietà Nun occulta
Non cioè oscura a quelli che poi sono i soggetti paganti di questa solidarietà
E mi pare che nel momento in cui ci poniamo il problema di superare la tutela delle vecchie rigidità la resistenza sulle vecchie rigidità e ci poniamo in prova del governo di una trasformazione difficile
Bene dobbiamo dire che non è accettabile un'ipotesi che si è ridotta fino ad oggi appura deregolamentazione senza tentare di sostituire il vecchio garantismo
Con la creazione di nuovi poteri a cominciare da nuove forme di contrazione collettiva secondo problema è certamente quello dell'adeguamento degli strumenti di formazione decisione anche qui a tutti i livelli a cominciare dall'impresa per superare il rischio della paralisi della deresponsabilizzazione
Problema estremamente complesso di riforme istituzionali e di ricerca care attiva anche su nuovi modelli di relazioni industriali
Ma per dare una soluzione al secondo problema bisogna essere in grado di non illudere il primo e cioè di non buttare via anche qui il bambino con l'acqua sporca
Va bene io vorrei ringraziare Andriani Bassanini tutti i compagni gli amici che sono intervenuti nella discussione
E salvati Bassanini e dando anche l'ora fare qualche rapido osservazione
Nella sua relazione come sempre Rebic di spunti
Ed anche molto marcata per stimolare aiutare un franco dibattito a sinistra
Michele Salvati parte da una giusta valutazione della disoccupazione e nel nostro Paese
Della sua particolarità
Una mistura la definisce trattabile con difficoltà
Di disoccupazione come negli altri Paesi e di disoccupazione sotto occupazione da arretratezza economico sociale
Cioè la disoccupazione di massa come la più grande grave questione sociale
Quella che più di ogni altra tocca il futuro della civiltà del nostro Paese
Vorrei dire la possibilità spesse di costruire un un'Italia davvero moderna fino in fondo
Il diritto al lavoro infatti un diritto essenziale il fondativo di uno Stato democratico
è un diritto di cittadinanza come Bassanini ha ricordato nella sua introduzione
E l'Italia è ben lontana dall'aver realizzato il diritto al lavoro come
Essenziale diritto di cittadinanza
Nel Mezzogiorno Hans questo valore il principio come quello dell'uguaglianza sostanziale dei cittadini è violato continuamente
In questo senso ecco la prima osservazione che vorrei fare allora il lavoro non è solo una questione sociale
La più grande grava il nostro Paese ma il lavoro in Italia e anche una grande questione democratica e cioè una sfida la stessa unità e integrità del paese
E per questo la disoccupazione che fenomeno che pure abbiamo in altri Paesi occidentali sì presente però in in Italia con queste caratteristiche peculiari e drammatica
Con la caratteristica e cioè che vede gran parte della disoccupazione di massa che si concentra nel Mezzogiorno
Fino al punto mi sembra si possa dire in sostanza che la questione meridionale oggi tende a identificarsi con il problema stesso della occupazione
Sempre di più il Paese come spaccato in qualche modo in due società
Lei cui distanze unendolo in tutti i campi a mio avviso a un ritmo perfino più veloci di venti o di trent'anni fa
Perché un conto era venti o trent'anni fa
Un divario in termini di consumi e dire Tito
E un altro conto è quando il divario come oggi si misura in termini di rivoluzione tecnico-scientifica
Di strutture ambientali e culturali
Di tessuto sociale e perfino vorrei dire di possibilità di chance di vita
Per un meridionale specie se giovane soprattutto se donna e oggi difficile a volte impossibile immaginare un futuro di fronte asset
A questo dico con grande brevità hanno portato responsabilità storiche e attuali
Responsabilità storiche da non dimenticare mio avviso
Per non aver mai affrontato le classi dirigenti italiane con serietà la questione meridionale qui mi pare il punto anche di riflessione e discussione in mezzo a noi
Nel durante le fasi di sviluppo quando l'economia attirato nei nei periodi di crisi e di ristrutturazione
E non a caso perché questa componente strutturale della disoccupazione meridionale chiamava e chiamati in causa in realtà il tipo di sviluppo il tipo di Stato del nostro Paese
Responsabilità anche attuali
Perché tutta una parte della recente disoccupazione di massa è stata anche creata da processi di ristrutturazione fondati essenzialmente su risparmi di forza lavoro e dalla politica economica e sociale disegno neo liberista
Queste ricette neoliberiste
Che a mio avviso sono esistite e come anche nel nostro Paese Gurría e in qualche modo il simbolo della continuità di una politica economica dall'inizio del pentapartito ad oggi
Hanno fatto un po'per dare al Paese e prezzi pesanti
Gli altri Paesi
Anch'io penso che si possa dire meno di altri paesi
Forse però dovremmo aggiungere che se in Italia i prezzi sono stati meno pesanti di altri paesi e se una linea di dialogo sociale in qualche modo si è tenuta in piedi e anche grazie all'esistenza in questo Paese
Di questo originale movimento operaio italiano e anche di una sinistra all'opposizione
La forza del Partito Comunista Italiano che ha saputo resistere anche in anni difficili come negli anni scorsi ha una ventata inondata neoliberista che sono stati molto forti
Questa operazione liberista si scontra come De Michelis giustamente ha detto su questo punto con la realtà dei fatti
E poi c'è Mario oggi la sinistra un rinnovato Progetto riformatore
Cioè a poter scendere in campo di fronte alle due strade che mi sembra in qualche modo si di Lignano
Ora proseguire ancora sulla strada di questi anni
E io vorrei giunge a differenze di un certo vecchio meridionalismo proseguire sulla strada di questi anni è possibile
Non porterebbe come un certo mi idealismo classico a firma da trenta dopo da quarant'anni alla rovina del Paese
Se il Mezzogiorno non cambia distingue per sé in qualche modo
Questa stati invece io credo che è possibile
Ma con una conseguenza dirompente la conseguenza dirompente la possibile condanna storica della gioventù meridionale e soprattutto delle ragazze meridionali
Alla lunga su questa strada che è possibile
Il Paese intero che rischia di non tenere il passo con le economie più forti e sviluppato
L'Italia invece può competere progredire davvero solo perseguendo un'altra strada
Quella di una partecipazione attiva ad una cooperazione europea dei internazionale
E cioè ad un discorso europeo che io credo la sinistra non debba dare in partenza a priori come immodificabile
Ponendo il problema dell'innovazione del lavoro su tutto l'arco dei servizi della scuola delle attività industriale
Si tratta cioè in sostanza credo
Di cercare di cambiare una strategia chi atteso a fare in questi anni del lavoro un tema residuale
A parte della politica economica e sociale generale del Paese
E di farne invece il Comune di una politica economica e sociale nuova
Io assieme si tratta anche di superare una certa settorializzazione una certa ministeriali Zazie ione delle politiche del lavoro in questi anni
Negli ultimi tempi infatti sono state approvate Vanali Reggi quella per l'intervento straordinario vorrei ricordare a De Michelis
Con il contributo fondamentale del Partito socialista italiano e che ha avuto la responsabilità della relazione di maggioranza su questa legge alla quale noi abbiamo portato invece un contributo critico per l'imprenditoria giovanile per i contratti di informazioni per i i beni culturali
Qualche cosa e quindi vi è stato e però ecco a me sembra il punto
Si tratta di pezzi di legislazione disorganica con ogni ministero per suo conto lungo separato rispetto all'altro ognuno con il suo nucleo di valutazione e i suoi programmi di attività dove andiamo questa frantumazione è una moderna politica per la occupazione
O invece anche politiche attive del lavoro richiedono un insieme coordinato di interventi e di strumenti le politiche attive
E le politiche generali le politiche macroeconomiche io vorrei dire che è un po'curiosa per la verità
La distinzione che che De Michelis fa ad un'osservazione giusto che è contenuto nella relazione di Michele Salvati
E cioè che uno dei punti deboli
Del piano De Michelis del quale anche noi come salvati abbiamo apprezzato un certo sforzo culturale e politico uno dei punti deboli è in sostanza l'assenza quasi assoluta
Di politiche macroeconomiche curioso era distinzione che De Michelis poi i fatti per cui sciocche nel governo è mancato in questi anni sarebbe stato o sarebbe colpa del fatto
In sostanza colpa nostra della opposizione che dall'esterno non avrebbe sufficientemente spinto in questo senso
E invece poi tutti i meriti di quello che è avvenuto nelle politiche attive del governo e in particolare del PSI io credo che dobbiamo andare ad una discussione più vera
E sapere che in realtà di fronte tuttora sinistra c'è una c'è un una questione seria che a me pare questa e cioè come ricercare un giusto rapporto tra politiche attive del lavoro vere che in questi anni non ci sono stata
E il lavoro come Fulco cultore scempio della politica economica in generale del Paese
Per molto tempo la sinistra in realtà dobbiamo riconoscerlo
Ha avuto una notevole disattenzione per le politiche attive in sostanza l'idea era che lo sviluppo creare portava sì ma se occupazione
E abbiamo avuto una serie sottovalutazione poi però a mio avviso in qualche modo il limite è diventato opposto
Assoluta autonomia e un'assoluta priorità delle politiche attive del lavoro non vedendo più a sufficienza molto il partito socialista ma in qualche modo anche il movimento operaio
E la sinistra nel suo insieme che invece le politiche macroeconomiche fiscali monetarie strutturali la politica industriali la pubblica amministrazione contavano e contro molto di più di ogni piano straordinari
Ritrovare questa giusta miscela questo giusto rapporto tra politiche attive
E il lavoro come fulcro di una politica economica generale io credo essenziale a questo a questa svolta ci spinge la realtà del Paese ci spinge anche il carattere della disoccupazione
Carattere che io vorrei ricordarlo i comunisti in questi anni abbiamo cercato di vedere forse con difetti limiti ma con occhi moderni e niente affatto vecchi o antichi io infatti penso che noi dobbiamo considerare sottolineare molto come abbiamo già cercato di fare in questi anni
Il carattere qualitativamente diverso della disoccupazione italiana egli anche meridionale
Per questo io preferisco anche più le espressioni disoccupazione strutturale chi disoccupazione da sottosviluppo
Il karate qualità diventa il nuovo e diverso perché dentro l'attuale grandi offerto di lavoro incorporato un valore IST istruzione e lo dico in questo modo senza confronti con il passato
E sono incorporati bisognini modi nuovi di concepire il lavoro e la vita
Mutamenti rilevanti enormi sono intervenuti dei livelli di attività di istruzione e di reddito nella durata della scuola del del lavoro della vita stessa
Vorrei dire che a mio avviso lo stesso fenomeno del lavoro precario e parziale sì presente in Italia con due facce
Con una faccia negativa
E con il rischio di una possibile precarizzazione di massa della società
Ma si presenta anche con un'altra faccia potenzialmente positiva
Cioè con la faccia di un mutato senso comune di tante donne di tanti giovani che vi circola un alto rapporto più flessibile tra lavoro e propria esistenza
La sinistra di fronte questa complessità e questo è stato lo sforzo nostro e cioè di un partito che guardava non solo alle forze più antiche emarginate male forse anche più moderne più nuove
E lì alla sostanza di sapere e di cultura che c'è dietro la disoccupazione tutti Dio a Massa
Ed è vorrei dire
Tenendo conto di questi mutamenti che io credo il movimento operaio debba rilanciare e riformulare usura caso questi due termini rilanciare il riformulare l'obiettivo della piena occupazione
Come un obiettivo irrinunciabile della sinistra
Il controllo di principali elementi distintivi con piacere vedo che De Michelis qui dice una cosa diversa da qualche anno fa come uno dei principali elementi distintivi tra sinistra e destro
Tra forze di progresso e forze di conservazione le quali proprio su questo punto possono esprimere due visioni alternative dell'economie e della società
Io vorrei dire che assieme
Noi siamo ben consapevoli perciò dico riconfermare il riformulare che riparlare di piena occupazione oggi significa sapere che occorrono si impongono soluzioni coraggiose e nuove perché il confronto a sinistra è un confronto davvero dentro la modernità
Soluzioni coraggiose nuove perché noi non possiamo più fare discendere ogni misura di ogni proposta
Da un unico modello di lavoro a tempo pieno e per tutta la vita
La nostra visione della piena occupazione dovesse oggi del tutto diverso dal passato
Noi non guardiamo più oggi soltanto al lavoro stabile e unico noi pensiamo vorrei dirlo in questo modo il medico penso molto
Anche a una pluralità di lavori a un percorso di culture e di formazione e di lavoro qui però è la grande differenza tra sinistra e destra
A un percorso di la cultura di lavori il formazione che possono intrecciarsi ed essere liberamente scelti dall'individuo
Il movimento delle donne i movimenti dei giochi hanno contribuito molto a valorizzare forme nuove di lavoro anche oltre il terziario
Da considerare la sua produttività gli a far comprendere io vorrei giunge ad Accornero che ha fatto mi sembra molte situazioni giusta
Che vi sono attività che sono lavoro anche quando non hanno perso sul mercato anche quando posso le vere motivazioni non solo strettamente economica però ecco mi sembra poi la questione prima li abbiamo questa concezione più ricca della piena occupazione
E più allora la piena occupazione deve diventare per la sinistra un vincolo assoluto vorrei dirlo in questo modo
Più abbiamo una concezione ricca moderna nuova della piena occupazione e più questo ci obbliga a ripensare il tema spesso dello sviluppo i suoi contenuti e le sue finalità
Perché una piena occupazione così concepita è impossibile ed è incompatibile dentro l'attuale tipo di sviluppo
Spinge ad una nuova qualità dello sviluppo
Di un nuovo sviluppo integrato tra agricoltura industria servizi civili e suo e dando anche a mio avviso una forte il numero di unità produttiva e culturale
A questioni come il suo ruolo di rilancio del turismo dei beni culturali cioè a tutto in campagna un patrimonio che deve rientrare nella concezione di lavoro produttivo della sinistra ecco ho subito guardando a mio avviso al Periodo a medio-lungo e cioè rilanciando la Pino occupazione la sinistra però diverso in grado di esprimere una proposta anche a breve
E a mio avviso nel periodo Breve
Un aumento consistente dell'occupazione
è possibile attraverso una massiccia espansione degli investimenti pubblici d'accordo con Cavazzuti stamattina di investimenti pubblici mirati
Nelle grandi infrastrutture e soprattutto nella valorizzazione dell'ambiente e dei servizi sociali e civili investimenti mirati che abbiano cioè una positiva ricaduta sulla produttività
Media dell'Italia e capaci di creare occupazione
E due grandi campi noi possiamo indicare in questo senso
Primo appunto insisto questo della valorizzazione dell'ambiente dell'edilizia abitativa di nessuno lo dell'assetto idrogeologico pensando anche a un fondo nazionale per l'ecologia
Che poi può essere l'opportunità più dirette e immediate per dare lavoro il lavoro vero a tanti giovani disoccupati tecnici idilliaca dette al terziario i a professioni moderne e nuove organizzando in sostanza una immensa il nuova domanda di lavoro vorrei dire organizzando in qualche modo ogni Billa dagli ottanta per il Mezzogiorno
A partire da una moderna concezione dell'ambiente e del territorio facendo cioè di questo al contrario di oggi una grande priorità nazionale assieme a questo servizio sociali i civili Progetti mirati che posso dare lavoro io occupazione a tante donne e a a tanti Gio infine e in questo quadro misurarsi con una linea di occupazione a breve a mio avviso vuol dire fare i conti anche con una moderna politica di sostegno diretto capace di dare sicurezza tutta una parte del lavoro precario stagionali di stabile nel nostro Paese
Di aiutarlo a dei medici Abbe emergere politicamente e sindacalmente e di proteggere e quindi un'aria fondamentale via milioni dia lavoratori del nostro Paese
Infine e concludo
Così pensando al periodo lungo cercando di misurarci anche sul breve
Io credo che una un grande anello di congiunzione può essere dato dalla riduzione dell'orario e dalla
Politica dei tempi
La lezione la riduzione dell'orario cioè come strumento fondamentale
Per fronteggiare gli effetti sull'occupazione delle nuove tecnologia e questo è un aspetto qualificante delle piattaforme previa contratti
La diminuzione media di due ore settimanali nei prossimi tre anni io credo che noi dobbiamo dire e considerare che per il PC e la sinistra
Questo è solo un primo timido passo verso quella prospettiva delle trentacinque ore che noi dobbiamo rilanciare come un obiettivo strategico di tutto il movimento sindacale europeo superando eccessive timidezze che su questo abbiamo avuto nella sinistra e nel nostro Paese ma sapendo che l'intervento sull'orario e anche una scelta culturale e sociale
Che poi in termini nuovi la più vasta questione
Della riappropriazione del tempo di lavoro e del tempo libero
In questo senso a mio avviso la risposta a questa questione potrebbe essere data è costituita dall'introduzione del tempo opzionale
Ovvero dalla possibilità di utilizzare il rapporto tra tempo di lavoro e tempo di vita in modo attivo autonomo e creativo
L'introduzione del tempo opzionale non può essere pensata e concepito ovviamente come una riforma istantanea
Piuttosto un insieme di riforme destinato a modificare il significato del lavoro e l'organizzazione della Shoah del del del del del paese il tempo pulsionale ovviamente sarebbe inaccettabile si fosse privo di garanzie giuridiche e contrattuali
Non che se fosse confinato in certi margini nei mestieri di qualificazione scarsa deve cioè essere il tempo occupazionale una scelta a disposizione di tutti i lavoratori di tutte le donne di tutti i giorni volontaria e irreversibile
E questa è una di quelle sfide coraggiose e moderne che a mio avviso la sinistra deve lanciare
Una delle possibilità di aprissi in modo nuovo questa scelta può comportare un accordo quadro
Lasciando nella definizione ad accordi negoziati sindacale in ogni impresa
L'introduzione del tempo di lavoro occupazionale non riguarda però soltanto l'impresa
In se stessa dalle scelte infatti sarebbe senza significato
Sì la Società seguita se presentare lo stesso schema rigide generalizzato
Tra tempo di lavoro e tempo libero la stessa scansione tra periodi festivi e di lavoro favoriti giusto uno e di apertura dei negozi degli uffici devi degli o mercati gradito urbane e civile l'aumento del tempo libero cioè voglio dire e anche un fine un grande fine e non solo un mezzo per creare lavoro e occupazione
Esso investe il tema di un lavoro che si è che si adatti alle preferenze e alle possibilità di singoli che sia nelle mani della libera decisione responsabilità di ognuno in fondo vorrei dire e concludo
La secolare otto del movimento operaio
Per trasformare la merce lavoro in un soggetto organizzato e consapevole
Capace di dettare al mercato le sue condizioni di uso e oggi anche questo
Una volta più alte e più grandi anche in senso una culturale non solo sindacale e non solo politico
Per la riappropriazione del lavoro per la sua qualità per il suo tempo per modi più autonomia di esercita io credo che in questo modo anche il senso in cui abbiamo discusso oggi cioè confrontando una politica a lungo termine però anche misure invidiate che la sinistra deve cercare di andare avanti dei prossimi mesi
Per fare del lavoro davvero una grande priorità politica nazionale e volo diretto per fare anche di questa questione un grande cardine della alternativa
Ringrazio io compagni gli Emishi
Riprendiamo avevano