"Il federalismo possibile nel settore dell'energia" - Organizzato dall'Osservatorio sulla politica energetica della Fondazione Einaudi, Opef (dal 15 al 16 aprile 2003, pressoPalazzo Barberini,Circolo Ufficiali Forze Armate d'Italia,Via delle Quattro Fontane n. 13, Roma)

Il tema di questo primo manda il mattutino come potete leggere uniformità territoriale di servizi vari imposta
Quattro temi che vorremmo discutere questa mattina sono i seguenti il primo l'abbiamo chiamato marcato di equità cioè come conciliare una pari la tariffa unica e un trattamento equo i tutti i soggetti coinvolti
E in tal caso quali meccanismi distribuiti lui di redistributivi possono essere adottati appunto assicurare l'equità di trattamento tra tutte le parti
Secondo tema l'unico letale servizio ultra tariffa quali standard in tema di qualità del servizio vadano unificate a livello nazionale e quali possono essere invece differenziate a livello locale
Il terzo punto al federalismo fiscale tema molto qualità anche a causa di un'iniziativa come quella regione Sicilia
E il tema che ci vorrebbe discutere tra poco eh qual è l'impatto di un'autonomia impositiva locale su compete su concorrenza ed equità
Da ultimo il tema di pentiti della pianificazione delle infrastrutture primarie
Per primarie fra le capacità di generazione le reti di trasmissione ad alta tensione
Dove la domanda che modello
Sia il più opportuno tra un modello completamente centrale di pianificazione fortemente centralizzata modello viceversa
In cui le regioni le autorità locali possono giocare un ruolo o un modello in cui sia il mercato in base a segnali di prezzo avrà definire quali infrastrutture vadano sviluppate
Prima di lasciare la parole i relatori gli organizzatori mi hanno chiesto di molto esteticamente fare una panoramica su o esperienze internazionali per quanto riguarda queste quattro questi quattro
Il piano dal tema dell'uniformità delle tariffe
L'Italia sappiamo in Italia vige la tariffa unica nazionale per quanto riguarda l'elettricità sul gas no anche se ci sono delle proposte in questo senso
Altri due Paesi ci sono altri due Paesi d'Europa che hanno situazioni simili la Spagna dove vige una tariffa unica nazionale
Sia nel gas elettricità la Francia che ha una tariffa unica per quanto riguarda la l'energia elettrica tutti gli altri principali paesi europei potrebbe mettere anche i paesi più piccoli hanno delle tariffe di fare molto differenziate a livello locale in qualche caso anche Condi differenze di valori molto significative al loro interno
Quindi l'Italia l'unico l'Italia diciamo è un'eccezione nel panorama europeo poi vedremo che un'eccezione molto peculiare in realtà ci sono delle ottime ragioni perché le tariffe siano differenziate tra diverse regioni tra diverse situazioni primo luogo per quanto riguarda l'attività monopolio naturale cioè la gestione e lo sviluppo delle delle reti attività che sono regolate
I costi del servizio possono essere molto diversi a seconda delle delle situazioni
In questa come vedete sulla diapositiva se noi diciamo in termini di euro al chilowattora ce l'hai fatto cento i costi per servire un clienti un consumatore a bassi consumi unitari in un'area rurale Enzo extraurbana
Un consumatore a ai costi per servire un consumatori in un'area metropolitana con elevati consumi ettari sono del quaranta per cento più basso
Quindi una tariffa unica veramente che non tenga conto di queste differenze rischia di penalizzare fortemente dei distributori che abbiano un mix di consumatori più sbilanciato verso la parte sinistro sarà solare rurale
Per quanto riguarda invece in secondo luogo per quanto riguarda le attività che non sono dei monopoli naturali ma delle attività ha Xosé lette competizione quindi principalmente la generazione in molti Paesi molte situazioni esistono prezzi diversi a livello regionale questo perché sappiamo che l'energia abbisogna di reti di trasmissione per passare da una regione all'altra in presenza di vincoli di capacità
Ma sì formano giustamente dei prezzi diversi e quindi una tariffa unica che non tenga conto di queste differenze è difficilmente sostenibile
Abbiamo detto che esistono due
Situazioni oltre all'Italia in cui dice la tariffa unica per quanto riguarda perlomeno l'energia elettrica sono la Francia e la Spagna
Credo valga la pena di riflettere su un un attimo su queste situazioni la Francia di fatto c'è la tariffa unica ma c'è anche un fornitore unico le tre stelle afona segue di fatto controlla quasi il cento per cento la distribuzione e quindi il tema della iniquità all'interno degli operatori di fatto non si pone per quanto riguarda la Spagna che l'altro paese in cui c'è una tariffa unica e in cui contrariamente alla Francia esisteva una frammentazione dell'offerta se ci sono cinque aziende grandi aziende di distribuzione diverse
Esista la tariffa unica però esiste anche un sistema di perequazione tra l'altro abbastanza sofisticato tra i diversi operatori che è la media pesata del cosiddetto Marco legale stabile che è un basato sulle quote di mercato
Dei distributori nel novantotto e di un modello econometrico che basato sui costi standard reali e che attendere dovrebbe diventare il modello di riferimento
Di conseguenza l'Italia come avendo tariffa unica
Distributori lì ma mercato dell'offerta abbastanza differenziato anche se non a livello spagnola sicuramente fra quello francese e in assenza di un sistema di perequazione rappresenta un caso unico in Europa
Per quanto riguarda il servizio qui
Dobbiamo distingue tra due tipologie
Di di servizi offerti di quanti e quali servizi commerciali ovvero tempi di fatturazione tempi di connessa allacciamento alla rete qualità nel servizio il call center
In quasi tutti i paesi esistono degli standard nazionali non esistono motivi per averli differenziati per quanto riguarda invece il livello tecnico la qualità del servizio tecnico quindi principalmente il numero e la durata massima di interruzione del servizio
Esistono delle proposte per avere degli standard nazionali però in realtà questi standard in tutti i paesi sono differenziati a seconda della configurazione del territorio cioè gli standard per le Aree urbane sono diverso perché da quelle senior Bane quelle rurali quindi anche per quanto riguarda la qualità del servizio per lo meno quello tecnico la differenziazione
Anatra diverse situazioni è la la norma Vito in Europa
Per quanto riguarda l'imposizione fiscale ora mcKinsey non è un'esperta di questioni fiscali quindi non lascio la parola ai relatori però si possono fare delle considerazioni puramente quantitative sul livello delle imposte sulla guardiamo la a livello impositivo sull'elettricità l'Italia è abbastanza in linea anzi direi in linea con tutti gli altri Paesi in termini percentuali fatto salvo le l'Inghilterra per quanto riguarda il gas invece l'Italia con i quali quarantasei per cento medio è di gran lunga la la nazione che ha il più elevato carico fiscale e questo sicuramente è un forte Osten grave ostacolo allo sviluppo della competizione infatti se ne prendiamo una bolletta residenziale media annuale di un utente dell'Italia centrale del gas paga circa ottocento euro l'anno
Togliamo le tasse che sono la parte più importante del quarantasette per cento leviamo il TPL che è un attività regolata che un altro trentatré per cento la parte contendibile
Quella cioè dove si può giocare la competizione solo il venti per cento quindi per un soggetto che volesse
Acquisire questo clienti regime di libera concorrenza per fare uno sconto del dieci per cento sul prezzo totale del che vede il cliente lo dà a vedere fare uno sconto del cinquanta per cento sulla parte veramente competitiva cosa
Quasi impensabile visto che la gran parte
Di quel venti per cento sono costi legati e la commodity e quindi in comparti abbastanza difficili da comprimere di conseguenza appunto Novo il commento non da esperto l'osservazione non da Esperti e che
Imposizione fiscale o regionale o centrale comunque l'Italia il carico eccessivo e quindi
Aumentandolo The Domenti gravi libertà in questo senso si rischia di ammazzarci nasce quasi tentativo di competizione Prato il mercato del gas sappiamo che in teoria aperto dal primo di gennaio però finora non è successo molto forse questa è una delle cause
Di questa stasi
Per chiudere per quanto riguarda il tema delle risorse primarie ci delle pianificazioni delle infra delle capacità di generazione delle reti di trasmissione
L'osservazione è abbastanza venne
Era stata chiara per quanto riguarda le capacità di generazione il modello prevalente tutti i paesi europei e nordamericani in Australia è che il mercato viene lasciato in base a segnali di presso minacciato determinare o a stimolare presso i diversi imprenditori quali siano le K la la capacità da costruire gli investimenti da fare viceversa per quanto riguarda la rete di trasmissione il modello di gran lunga quasi unico etici si uccide un pianificatore centrale
Che
Decide quali investimenti fare e quale interconnessione stabilire ci sono degli esperimenti o di tentativi di introdurre più marcato anche per quanto riguarda l'ammissione mi riferisco al mercato dei trasmesso in credenza stato
Che in vigore in Australia fido punto vorrebbe replicare le logiche di mercato anche la pianificazione degli interventi sulla ritrasmissione in nessun caso nessun Paese si osserva che in gita
A livello regionale abbiano qualche tipo di competenza per quanto riguarda la pianificazione dei fabbisogni delle infrastrutture
Quindi
Questa è l'osservazione che viene dal contesto internazionale
Quindi ricapitolando per quanto riguarda il tema del mercato e quindi alla tariffa unica sistemi di retribuzione la differenziazione è la regola generalizzata in Europa
La stessa cosa avviene per la qualità del servizio al proprio per il servizio tecnico mentre per quanto riguarda le risorse primarie
Il mercato diciamo è quello che
La è quello che la fa da padrone
Ora lascia la parola Consob carrello che all'asprimento introduzione prima relazione
Grazie
Prima di iniziare con una relazione specifica sul tema che è stato affidato cioè le sfide del policy maker
Nel settore dell'energia Frei premettere due considerazioni di carattere generale di natura politica di natura metodologica che credo dovrebbero in qualche modo a costituire la filigrana una delle possibili chiavi di lettura di tutto il processo che è in atto allora la prima
Grazie
Considerazione
Riguarda un po'quello che sono ma dovrebbe essere un elemento guida ed è una valutazione di carattere politico ovvero consideriamo negli ultimi quindici vent'anni il ruolo che ha avuto l'Unione europea rispetto alle politiche nazionali degli Stati
Io credo che dovrebbe essere fortemente rivalutato come l'Unione Europea abbia acconsentito a molti paesi europei
Di perseguire obiettivi di interesse nazionale intese come capacità di poter avere un ruolo attivo nella difesa dei sistemi Paese
Questo credo che sia un elemento estremamente importante da rivalutare fintamente soprattutto nell'ultimo periodo quando la discussione sulla Costituzione europea
E mi dispiace che i media italiani ne abbiano dedicato poca attenzione abbia fatto così porsche posto la questione quasi come fenomeno carsico però dell'opportunità o meno di inserire nell'ambito la Costituzione Itema energia specificatamente e non ricondurlo un semplice elemento di interesse generale con buona pace di tutti e quindi inserirlo come elemento diciamo implicito
Devo dire che su questo tema nel dibattito che si è avuto attorno alla Costituzione europea c'è stata opposizione da parte di molti Paesi
E quindi nel momento in cui noi parliamo di competitività di sistema Paese di esigenza di a vere
Un quadro di competizione che poi in ultima analisi ci porti anche dei costi più bassi d'energia stiamo molto attenti perché forse abbiamo perso una grande opportunità
E vengo al secondo punto quello più di carattere metodologico
Ovvero
Questo dibattito che ruota attorno al nuovo assetto istituzionale del settore energetico
Secondo me manca di un elemento caratterizzante che io chiamerei un approccio modernista
Perché troppo secondo me troppo spesso sul piano metodologico il dibattito è sempre stato incentrato su benissimo qualsiasi tipo di riforma a chi serve
Come se ci fossero personaggi alla ricerca di ruolo
Io credo se vogliamo fare un passo in avanti in generale su tutto il dibattito forse val la pena di porsi sin da subito il
La domanda che cosa serve per rendere competitivo un sistema Paese e questo con beneficio sia per coloro che operano dall'atto dall'Offerta sia per coloro che operano come utenti questo servizio strategico per il Paese e per tutto il tessuto industriale del Paese
Detto questo entro un po'in quella che la mia relazione percorrendola per sommi capi ho lasciato il testo con gli organizzatori del convegno quindi non voglio sottrarre tempo gli autorevoli relatori che seguono nel pannello
Con questi due elementi di carattere se politico che metodologico io credo che
La scorsa settimana si è fatto un passo importante per riporre la questione di assetto di riforma della all'articolo centodiciassette la prostituzione né più in generale è ripartito alla riflessione su quello che era l'assetto istituzionale settore energetico
E la sua regolazione
Io credo che però non si è fatto ancora abbastanza perché
Sicuramente pregevole il tentativo di superare un approccio che in qualche modo si limitava a definire principi fondamentali lasciando poi quella che era la normativa o a una analisi di tipo residuale tutta una serie di dettagli di carattere regolatorio
Però credo che proprio perché il settore energetico come ci è stato spiegato dai panel della giornata di ieri non essendo un settore quello elettrico in particolare ma anche quello gas non che non si presta a possibilità di frazionamento sul territorio
Debba essere comunque ricondotto a una visione unitaria in un un contesto proprio di sistema Paese
Quindi quello che dobbiamo fare quello su quale tutti dobbiamo impegnarci credo sia il tentativo di portare avanti e di evitare soprattutto che si proceda per una costruzione normativa complessa nel senso che vi siano intersezioni tra ad esempio un disegnati lei nel La Loggia che dovrebbe in qualche modo attuare la riforma precedente una proposta PdL Bossi delle venerdì scorso discusso imprese al Consiglio dei ministri un decreto Marzano che tenta comunque di
Mettere dei paletti sul piano organizzativo e poi una serie di altre normative più specifiche dalla produzione e dal salva centrali eccetera questo secondo me è un grosso rischio che potrebbe farci perdere molto in termini di sistema Paese
E quindi vengo a quello che è stato proposto la scorsa settimana venerdì scorso la mia impressione è che purtroppo il tentativo di essere più precisi e cioè di entrare
In una definizione specifica di quello che è potestà esclusiva dello stato di fatto non abbia non sia riuscito a colmare pienamente l'obiettivo probabilmente una definizione del concetto di sistema energetico settore energetico più generale avrebbe meglio salvaguardato un disegno unitario
Un disegno unitario che dal mio punto di vista
Proprio perché garantisce uniformità comportamentale in un settore che sta aprendo al processo di liberalizzazione aver probabilmente o meglio valorizzato anche il ruolo degli enti locali in tutti i contesti in tutti gli ambiti sui quali credo correttamente tutti gli enti possono intervenire contribuendo in modo costruttivo alla definizione di un sistema veramente competitivo
Da qui deriva un po'quella che la mia preoccupazione
Legata al fatto che noi purtroppo come è stato ricordato ieri abbiamo un sistema energetico dove purtroppo l'Italia è un Paese fortemente dipendente
Per quelle per tutta una serie di motivi storici che ieri sono stati passati in rassegna in modo molto dettagliato e che restano una grande preoccupazione forte dipendenza dall'estero
Purtroppo abbiamo anche condizioni produzione nel settore energetico poco efficienti e quindi forte dipendenza dal gas e via di seguito tutti elementi che devono trovare una loro riorganizzazione in un contesto è un approccio molto chiaro altrimenti l'incertezza blocca qualsiasi tentativo di fare investimenti e quindi di rinnovare il processo e soprattutto il settore
Quindi la mia grande preoccupazione e qui mi ricollego un po'anche degli elementi della relazione precedente no si è parlato di tariffa unica di competitività del sistema delle possibili modalità organizzative per poi trasferì venefici anche sui consumatori
Credo che la prima preoccupazione importante sia la funzionalità del sistema energetico è un sistema a rete e quindi deve avere un approccio unitario
Il rischio di una trattazione di tipo frammentato rischia di creare delle diseconomie di scala questo stato ricordato molto bene ieri nell'analisi economiche del professor Prosperetti professor De Paoli e quindi su questo io credo che sia importante e evitare rischi di qualsiasi natura
Tutto sommato io non parlo di Evolution Revolution verso l'Europa ma credo che nel momento in cui si voglia creare un mercato unico dell'energia sia fondamentale
Adeguarci a una serie di standard condivisi a livello europeo è un punto importante per valorizzare il sistema italiano rischia di invece di incamerare un cap sempre più consistente rispetto agli altri Paesi europei
E da qui io mi ricollego sempre quelli che erano i vecchi principi del primo libro bianco libro che adesso non mi ricordo più di Dell'Orso sulle grandi reti transeuropee e credo sia un testo ancora estremamente attuale
Tutto questo scusate non sono un giurista come sono almeno titolato fare considerazioni di carattere giuridico istituzionale per poi tornare a quello che un po'la mia parte c'è la valutazione del punto di vista economico allora
L'Italia sconta un costo dell'energia
Che è veramente alto morale
Tutti quelli che sono i provvedimenti quadro per lo sviluppo del settore devono tener conto di questo fatto perché non è un problema delle singole regioni è un paio è un problema dell'intero Paese
E qui vengo alle due principali preoccupazioni lo sviluppo delle reti
Che io vedo da due punti di vista
Allora il primo meno per poco preoccupante ma significativo soprattutto per lo sviluppo delle aree del paese che comunque scontano una situazione meno avvantaggiate e sono soprattutto il Mezzogiorno
Noi abbiamo una rete che richiede Investimenti credo sia un punto molto importante per quanto riguarda soprattutto la qualità del servizio soprattutto in alcune aree del Mezzogiorno
E per fare questo è necessario avere un quadro istituzionale probabilmente anche un assetto proprietario mi permetto di aggiungere questo sarà un parte prossime decisioni tipo politico estremamente stabile secondo aspetto invece quello più importante siccome nel breve periodo l'unica fonte di energia disponibile ed energie d'importazione
Io credo che su questo debba essere fatto una grossa riflessione a livello nazionale e soprattutto capire che le linee d'interconnessione con l'estero non sono problematiche esclusivamente delle singole regioni di pertinenza ma sono un problema più ampio nell'interesse del Paese ed è la possibilità di incrementare la disponibilità di energia a basso costo
Il secondo aspetto che riguarda sempre
Diciamo le condizioni di approvvigionamento di merce a basso costo
Sono le condizioni di produzione citavo prima che nell'ambito di questa evoluzione frammentata della legislazione in materia
C'era stato la legge
Sblocca centrali e dovrà dare un primo impulso ecco io
Su questo credo che vada fatta una riflessione sto analizzando molti piani energetici regionali devo dirvi che la somma di questi piani energetici al di là adesso anche delle proposte che sono emerse in questo dibattito
Francamente sono difficilmente riconducibili a un quadro razionale o di comportamento razionale
Nel senso che credo che i legislatori locali pur comprendendo la grande responsabilità che hanno in questa fase devono stare molto attenti di ricondurre loro disegno che riguarda il territorio sul quale logicamente devono dire la loro
Devono stare molto attenti a quelle che sono le proposte veramente praticabili
Faccio una battuta vedo delle regioni che vogliono incrementare non sola funzione da biomasse
E francamente non so se si pensa al tonnellaggio che in qualche modo queste regioni vogliono movimentare o si stanno candidando ad esser la pattumiera d'Italia o d'Europa ma francamente presentano delle logiche che sono del tutto insostenibile poco chiare rispetto a qualsiasi disegno evolutivo di un quadro competitivo per questo mercato e quindi forse se riusciamo a trovare un momento di sintesi credo che sia quanto mai opportuno perché credo che da tutto questo stato confusionale non vorrei che tanto avvocato rischio californiano realtà sia una prospettiva
Quanto mai forse probabile in futuro
E questo credo sia
Un punto un punto molto importante un punto molto importante perché è evidente che noi oggi stiamo abdicando al mercato rispetto a un quanto in precedenza veniva in qualche modo programmato
E e ovviamente gli investitori decidono sulla base del razionalità economica
Stiamo molto attenti a non creare un quadro di riferimento istituzionale che di fatto stravolga la razionalità economica perché altrimenti questi rischi sono quanto mai presenti
Torno sull'ultimo punto quello dei tributi regionali è un tema estremamente importante
Allora è stato dibattuto ieri in modo molto esaustivo tutte le problematiche inerenti a questi approcci di attacco sulla energie che è transitata mi riferisco la tassa sul tubo siciliana a quanto stava pensando il legislatore per il Friuli-Venezia Giulia Giulia
Ecco ricordiamoci che siamo in Europa e che esistono un articolo ventotto del Trattato europeo che capisce piuttosto chiara per quanto attiene la libera circolazione di merci in un quadro competitivo europeo
E questo questi atteggiamenti oltre a essere un danno più in generale il sistema Paese ieri professor De Paoli ha dimostrato molto bene cioè quali possono essere gli effetti ad esempio per quanto riguarda il settore del gas della tassa sul tubo siciliana io qui veramente rivendico forse un quadro di norme che abbiamo ma la sua caratterizzazione a livello europeo
Credo che sia quanto mai opportuno che credo che tutti devono impegnarsi nelle regole del gioco perché altrimenti difficilmente il processo competitivo potrà decollare
L'altro aspetto sul quale vorrei richiamare l'attenzione poi chiudo il mio intervento una parte del dibattito che riguarda il DDL Marzano
Quando parlati oneri di qualsiasi specie a tutela dell'ambiente ecco secondo me qui è molto importante
Far BTP riflessione la prima a è opportuno che tali oneri vengano fissati a livello normativo
La prima considerazione
La seconda perse effettivamente poi possiamo arrivare delle specificazioni di carattere generico ma la prima domanda è borse dal mio punto di vista non so quanto sia opportuno dello nell'ambito di una legislazione nazionale nel senso che dal mio punto di vista credo che come è sempre accaduto qualsiasi regione queste sezioni territorio che si candida in qualche modo a ospitare siti di produzione
Naturalmente può negoziare sul piano bilaterale tutte quelle che possono essere delle misure di carattere compensativo perché è evidente che qualsiasi sito produttivo produce delle esternalità sul territorio
Francamente legalizzare questo passo mi sembra quanto mai inopportuno
Però questa l'opinione personale è che metto sul tavolo
Allora
Chiudendo questa breve disquisizione poi lascio un testo credo che sia quanto mai opportuno capire che quando prima richiamava l'attenzione del sud che cosa serve come approccio modernista
Per partirei con un processo riformatore una situazione che rischia veramente di frammentarsi troppo
E capire che se noi vogliamo ragionare in termini sistema Paese dobbiamo prima più presto un quadro istituzionale
Chiaro certo che favorisca il ciclo degli investimenti a tutti i livelli per la Rete perché è un servizio essenziale del sistema mi riferisco alla rete elettrica ma più in generale anche alla Rete Gas correttive naturalmente chiarezza sulle norme di accesso
E in secondo luogo ricordate che non possiamo soprattutto noi italiani permetterci un quadro incerto per quanto riguarda gli investimenti e la produzione di energia elettrica
Rischiamo veramente di creare un gap ma vorrei dire anche considerando coi l'argomentazione del gestore della rete nazionale
E vedo delle probabilità positive anche che se non facciamo nomi Investimenti considerando i necessari cinque Power Ring ci siano dei seri rischi i blackout i prospetti grazie
Grazie professore cioè la parola verso al dottor leoncini presidente dell'AICE
Sì buongiorno a tutti il ringrazio gli organizzatori di questa opportunità io voglio fare una semplice premessa siccome la
I temi all'ordine del giorno dice direi sono temi
Che in qualche modo vanno a inserirsi in una logica molto italiana molto profonda io non essendo nato nel cresciuto in Italia posso solo va be'una visione anche naïf ma da Salvatore purtroppo perché mi pare che il tema del federalismo il tema è l'equità sono temi insiti diciamo la natura del mercato Italia italiano e quindi io posso son semplicemente da un punto di vista morto
Leggero solo dare qual è quello che a mio parere rispetto magari a questi principi innanzitutto vorrei segnalare il il problema del federalismo
E coincide pienamente con quanto detto sul sul discorso dell'unicità della Rete la rete è un qualcosa che tende a questionare un sistema elettrico e quindi non può essere vissuto con un problema regionale deve essere vissuto a livello nazionale deve essere vissuto a livello unitario deve se gestite in maniera economica e quindi centralizzata
E e questo non vale solo per l'Italia male anche in prospettiva per quello che riguarda il modello europeo quindi siamo anche in quell'ottica lì centro pettirossi potrei parlare anche nelle città di creare un cesto riterrete unico europeo quindi vedete che dice una
Un largo consenso attorno l'accentramento e quindi la centralizzazione di questi servizi è questa
Necessità di gestire la rete comunque comunico l'evento
Direi che invece
Rispetto alla generazione io non sono tanto convinto che questa cosa sia così necessariamente centra insanabile
Allora la generazione effettivamente ha bisogno di una ha bisogno cioè per per per mettere in piedi un impianto nuove generazione c'è bisogno di largo consenso
Non solo nazionale ma su fondamentalmente locale perché perché le ricadute
Interni ambientale in termini di qualità di vita non possono che essere in grande misura locali per cui non possiamo diciamo
Prego cioè in qualche modo forzare il sistema per dire noi comunque come nazione del bisogno di questo impianto quindi questo impianto localizza eremo qui
E basta non se ne parli più credo che questo sia una forzatura temporaneo credo che però non c'è bisogno quello che in realtà e questo non significa affatto che sia d'accordo con la logica del cosiddetto Nimby effetto tante volte menzionato per utilizzare un termine americano cioè non nel mio cortile cioè c'è bisogno di generazione ma non qui tira però via
Questo non significa giustificare questo ma significa mettere un po'di razionalità e ordinati nel dibattito cosa intendo per razionalità in ordine dibattito voi immaginate di io cerco anche se non è mio compito di mettermi nei panni dell'autorità locale al quale viene qualcuno si rivolge qualcun imprenditore privato per fare un impianto di produzione
La prima domanda è ma quali sono i benefici che io riesco a tenere quali sono i benefici che la collettività che la comunità che io devo difendere riesce a tenere e fondamentalmente lì si arriva a una situazione di blocco sostanziale dove la discussione bilaterale tra banalmente di soldi che possono andare dal privato al pubblico però sapevo bene che viene Ficili quella centrali comunque non rimarranno nella collettività
Rimane prima rimarranno nelle tasche dei capitalisti che investiranno su questo impianto questa insomma ovvio e scontato quindi il problema è un problema di quadro dorme cioè
E quindi dovremmo creare un sistema
Si dovrebbe pensare un sistema che sia in grado di emettere i segnali precisi di rendere consapevole erotiche corresponsabile anche all'autorità locale della recita di fare un impianto in quella reali e questo effettivamente e direi
Io su questa cosa qua
Quand'ero piccolo giocavo calcio c'è qualcuno teme poiché si diceva che chi rompe dal pallone lo doveva pagare poi qua ho saputo dell'Italia sull'asse una frase simile come tipo rompe paga ma ecco ci sono suoni scusate la però fondamentalmente credo che la responsabilità passa da quel punto le e quindi a quel punto quando si parla di perequazione tariffaria mi pare vi siete persi tre parlando proprio il contrario
Perché perché a questo punto la perequazione tariffario non fa altro che socializzare i costi del sistema
E quindi se la comunità locale non riesce a percepire che effettivamente di per forza di cose ci vuole un impianto sarà poi difficilissimo qualcuno a metà di rendersi pattumiera del sistema senza trovare veramente un vantaggio
E quindi secondo me da questo punto di vista il l'obiettivo della perequazione tariffaria e in contrasto con la sparizione naturale del sistema con la razionalità del sistema
La seconda cosa è che il principio di equità che cos'è l'equità capite significa tutti dobbiamo pagare lo stesso ripeto secondo me questo non equità e queste significa pagare in funzione del reale utilizza per cui se adesso parlo strettamente migliore
Sì in un nodo della rete
C'è un carico quindi c'è gente che domanda e quindi dia utilizza la Rete e quindi siccome non c'è una centrale un carico positivo che immette in quel settore lì
Vorrà dire che con un settore che nettamente in porta e quindi forza la rete richieda retto un servizio norme un servizio superiore alla media
Quella comunità lì dovrà pagare non solo un corso della regia e a questo punto lasciamo perdere giudici personale non sono un costo energia magari o più alto perché in quella zona lì per recepirne dispacciamento per effetti termici comunque o per congestione c'è un costo più alto ma anche in termini di rette
C'è utilizzo dirette più elevato
Il rispetto alla media del sistema e quindi quella zona lì deve pagare di più
Nel pagare di più
La comunità percepisce effettivamente che c'era la città di fare qualcosa
E lì e che si innesca questo meccanismo effettivamente positivo dove la comunità che perché l'autorità locale qua perché qui c'è bisogno di fare qualcosa perché altrimenti lo sviluppo del settore
In conforme cioè che rese poteva essere comprato compromesso e quindi a questo punto bisogna fare qualcosa
O altrimenti l'autorità centrale il gestore di rete dice guardate i per poter continuare a crescere come state facendo un punto istituzionale io devo mettere più liete dà lezione di aumentarla Autostrade per poter fare arrivare più energia
E quindi attenzione con questo concetto che mi sembra un concetto secondo me un concerto
Calcato in partenza
E quindi parlavo del delle delle dell'equità parlavo del della necessità di dare valore e quindi di di di stabili di sistemi che diano segnali precisi di quello quello che il costo pensate io mi ricordo all'inizio della limitazione c'è uno schema che premiava gli impianti
Di produzione che erano vicini in linea d'aria insieme ai centri di consumo
Quello sicuramente non è una regola data per misurare veramente il vantaggio però comunque c'è da dire che un impianto che si va a localizzare una zona dove effettivamente e nettamente importatrice questo non significa fare il bilancio come ci sono come molti si fa sull'analisi annuale consumata prodotta in una in una regione per questo non è il vero la vera misura mandare nodo per nodo per vedere effettivamente quanto ogni aria richiede il discorso sulla Rete in funzione di quello stabile dei segnali questo fatto in altri paesi è stato fatto nel Napule è stato fatto in altri modelli ha funzionato ma sa bene perché dà segnali chiare
Però per per per insistere sul problema della della della perequazione immaginiamo l'assurdo che si che perché che che che sembra per esempio pensare che un domani e in un'ottica europea
Qualche autorità europea definisca la nascita di una perequazione tariffario europea
Probabilmente noi Italia siamo contentissimo perché voteremo del Meridione europeo però mi pare che se io fossi francese discuterà il fatto che mi sono dovuto accollare nucleare e poi alla fine devo pagare lo stesso che pare l'italiano che non è che ha deciso di non farlo
Per cui vedete che l'edizione livello locale la decisione delle delle comunità di fare o non fare una certa cosa devo una sua assolutamente essere commisurata alla responsabilità e quindi a leone perché quello occasione e l'Italia di questo ne sappiamo qualcosa perché in effetti
Abbiamo deciso non fanno più a rischio tariffe più alte
E quindi
E quindi il modello di radici europeo deve essere visto quindi come come un qualcosa che si può riprodurre il piccolo in Italia quindi retti che devono essere necessariamente nazionale gestite in maniera unitaria generazione dove c'è bisogno di creare questo consenso
Tra tra Stato e Regione ma fondamentalmente dall'evasione hanno necessariamente una l'autorità locali hanno necessariamente una voce in capitolo devono definire dei criteri notevole finirlo in maniera veloce devo fare in maniera efficiente e devono comunque non possono nascondere anche di insomma rifiutarsi di affrontare questo problema devono affrontare in maniera positiva e devono fare di principi concreti
E quindi il problema alla fine si risolve
Determinando secondo me di segnali chiari sia a livello di costo dell'argilla quindi sinusite nutrizionale sarà un sistema di prezzi morale c'era un sistema di ripartizione comunque degli oneri congestione
E questioni congestione dovranno alla fine essere allocati e devono e dovranno essere pagati da chi genera questa congestione
Anche a livello di trasporto determinando di determinando dei coefficienti diciamo di fattori nove no di determinando elementi di segnali chiari che dicano che stabiliscano
In ogni settore quanto dunque le comunità Toma queste a questi settori insomma domande non richiedono servizi della rete e quindi i costi di trasporto sistema non devono essere perequati ma bensì che volesse differenziati per zone
Quindi direi che in in in sintesi serve sicuramente nazionalità speriamo stabilire questi segnali in primis perché fondamentalmente si deve evitare questa anarchia alla quale stiamo assistendo in questo momento a partire da quattro anni
Diciamo che le autorità locali che non riescono sapere come devono affrontare questo argomento cioè quali sono i principi all'interno della del dell'ambito locale
Che devono essere stabiliti per poter scegliere se un impianto meglio di un altro questa cosa qua effettivamente diventa difficile ma deve essere comunque stabilito
La localizzazioni questo momento anche le cioè come come come credo come è stata affrontata nei quattro anni precedenti fondamentalmente pretori private andava dove trova meno resistenza e questo non è detto che sia necessariamente per il sistema un bene
Cioè si trovino resistenza nel comune di Canicattini vado lì ricerche stabilì una centrale indipendente tra il fatto sì quello centrale in quel posto lì e veramente in termini di sistemici effettivamente efficiente del sistema
E in ultima istanza l'ultima cosa che che dire
Se effettivamente manca latrina dato segnale che deve essere dato è che su questo se ne se ne parla tantissimo ma anche lì io non solo cito ancora capire
Quello che manca in Italia e capacità o quello che manca in Italia e capacità relativamente alle punte del sistema in certi momenti dell'anno
Questo lo dico perché questo è un altro elemento importante perché sempre perché se un problema di efficienza economica ovviamente va be'ho bisogno di impianti che su che sostituiscano impianti vecchiotti e quindi crescono portare maggiore efficienza e minori costi
Ma se il problema un problema come molte volte ma chi insiste ha ragione dice dobbiamo coprire la punta il problema non è un problema dei cicli combinati banalmente parlando è un problema di impianti che possono funzionare da centone la punta e su queste cose cosa stiamo veramente facendo o pensiamo che effettivamente vogliamo dieci mila metri dieci mila megawatt in più decidi comminati per poi finire per far sì che questi impianti funzionano solo due mila euro all'anno e faccio una sola punta
E allora a questo punto mi ricollego e per ultimo tanto per chiudere il problema del capacity payment prima capito bene sicuramente un un elemento che sicuramente se valutato bene se fatto bene poteva essere anche positivo però attenzione
Dovrebbe servire proprio per finanziare la mia città di avere di segnalare che nei momenti più critici dell'anno possano essere in grado di accendere i propri le proprie turbine ed avere una remunerazione fissa che le copre i costi fissi per il restante del rimanente otto mila ore dell'anno dove non devono non possono accendere l'impianto pochi sono altamente inefficiente dire che ho cercato di riassumere secondo me
Le problematiche all'ordine del giorno ripeto come logica praticamente da da esterno da osservatore e non da una persona che è nata e cresciuta qui con i principi italiani grazie
La parola dottor fallì
Grazie io cercherò di esporre brevemente il punto di vista qualche esperienza maturata dalla Regione Lombardia in questi ultimi due anni a partire da una considerazione
Che sta anche nei nostri documenti di strategia e cioè che il costo dell'energia per il sistema lombardo inteso sia ovviamente come sistema dei cittadini ma soprattutto come mondo imprenditoriale è un elemento che oggi rischia di compromettere come per ovviamente larga parte del nostro territorio nazionale la competitività
Dalle nostre in prese quindi assistiamo al paradosso che l'energia che è stata storicamente Lombardia un elemento di sviluppo
Del sistema produttivo oggi rischia di diventare un elemento di freno
A partire da questo noi abbiamo cercato di realizzare una serie di interventi di tipo normativo è di tipo programmatorio che tendono a da da un lato a porre al centro della nostra attenzione l'utente dall'altro a creare le condizioni a favorire le condizioni per una maggiore liberalizzazione del mercato ma soprattutto per una maggiore politica di contenimento di costi quando parlo di costi intendo non solo i costi economici ma evidentemente che i costi ambientali
La Giunta regionale della Lombardia approvato in gennaio un progetto di legge regionale sui servizi di interesse economico generale che include normativa complessiva che riguarda l'energia acqua rifiuti gestione del sottosuolo che ha come focus la centralità dell'utente quindi stabilisce una serie di obiettivi da raggiungere di qualità di questi servizi e una serie di strumenti di garanzia
Il garante dei servizi l'osservatorio dei servizi di pubblica utilità che si pongono come momento di cerniera di raccordo con gli organismi che a livello nazionale presiedono ovviamente una programmazione di più ampio respiro
Ci sta ci siamo insomma resi conto che nel rapporto governo centrale territorio comunque un momento di cerniera serve Titolo quinto si Titolo quinto no quindi noi questa questa legge adesso in fase di scusa ha iniziato l'iter consigliare
Auspicabilmente sarà approvata entro l'estate ma sul punto più specifico della programmazione energetica la Giunta il Consiglio regionale approvato in dicembre un atto di indirizzi che fissa
Alcuni criteri sulla base dei quali poi la Giunta regionale il il ventuno di marzo hai messo il documento di programmazione energetica
Io ho letto da qualche parte anche credo nella relazione che è stata consegnata oggi che la Lombardia ha sospeso tutti i pronunciamenti sulle nuove centrali in attesa di in attesa che venga realizzato questo documento
è vero ma bisogna vedere come si leggono queste parole cioè noi in realtà non abbiamo fermato un processo nuove in realtà in questi mesi abbiamo costruito le basi per un consenso ampio attraverso una programmazione che ha coinvolto fortemente il territorio tant'è vero che il nostro documento di programmazione molto di di ampio respiro ma sul tema delle nuove centrali
E dalle nuova capacità produttiva dice delle cose assolutamente precise
Partendo da un'analisi degli scenari di sviluppo e sull'assunzione che il Consiglio regionale ha dato a livello politico cioè di ridurre andare a ridurre il deficit produttivo della Regione Lombardia dall'attuale trentacinque per cento ha un valore intorno al dieci per cento al due mila dieci quindi né temi simili scenari di sviluppo emittente e questo commitment che arriva
Al due mila di sei mila sei mila e rotti Mw
Una parte dei quali sono già stati autorizzati come nuove centrali un'altra parte dei quali molto modesta peraltro non siamo tra quelli che pensano di risolve il problema con le biomasse il contributo in termini di di ulteriori fonte rinnovabile è in realtà molto modesto anche perché come sapete in Lombardia l'idroelettrico già sfruttato in modo molto intensivo e corre contributi già per il venti per cento circa al fabbisogno celtico totale regionale
Quindi non siamo non abbiamo disegnato scenari impossibili abbiamo detto sarà un modesto contributo delle fonti rinnovabili di incremento delle fonti rinnovabili ma il grosso del fabbisogno dovrà essere coperto con iniziative di tipo termoelettrico convenzionale
Mi sembra che questo sia un atteggiamento estremamente responsabile
Coerente anche con un quadro nazionale evidentemente
Abbiamo poi fatto i conti di quanto
Presumibilmente andrà su iniziative di re Pauling su quanta quanto già è stato autorizzato come nuove centrali quindi abbiamo desunto una cifra che sostanzialmente la capacità complessiva ulteriormente autorizzabile in Regione che ragionevolmente può essere può servire per raggiungere questo obiettivo di medio lungo periodo
Questo ci ha consentito di creare un consenso ampio a livello locale anche perché abbiamo fatto un'analisi territoriale abbiamo diviso la Regione in tre fasce abbiamo analizzato una serie di indicatori per ciascuna di queste fasce che sono le caratteristiche fisiche del territorio il bilancio energetico pressione ambientale la prossimità l'utenza del e la prossimità linee di collegamento sulla base di questo con alcune riserve tarare particolarmente sollecitate abbiamo anche detto
La potenza residuo potrà essere distribuito grosso modo con questi criteri ovviamente questo si incrocia anche con le proposte che che sono in corso ma come dire da già ex ante alle agli e gli enti locali dissesti la sensazione che non accadrà
Che si faranno cinquantanove centrali perché comunque sapeva benissimo che cinquantanove centrali non si faranno ma sui giornali sta scritto che si faranno cinquantanove centrali perché tanto o trenta tante sono le domande depositate
Presso le sedi competenti ministeriali allora noi abbiamo ritenuto con questo lavoro di non aver perso tempo ma di averne guadagnato credo che anche qualche presente posso dare atto di di questo lavoro
Soprattutto perché anche gli enti locali le Province in particolare hanno già espresso commenti sostanzialmente favorevoli su questa impostazione quindi noi oggi siamo nelle condizioni di avere non soltanto gli elementi di valutazione di impatto ambientale puntuale
Ma anche uno scenario di riferimento programmatorio perché se noi prendessimo tutte le iniziative proposte le analizzassimo una per una dal punto di vista della tradizionale valutazioni impatto ambientale non c'è dubbio che passerebbero quasi tutte
Perché son tutte centrali green field eccetera il problema è fino a quanto andiamo avanti perché è vero che il mercato faccia però è anche vero che si debba si deve avere una visione programmatore questo è quanto l'abbiamo fatto in un clima di costante collaborazione con il Centro
Credo che nessuno di noi abbia mai messo in discussione
La necessità di una regia centrale sul tema dello sviluppo delle reti sul tema anche dello dei fabbisogni produttivi la nostra Giunta regionale nostro presidente non si sono mai sognati di metterla tasso sul filo anziché con la sul tubo nonostante sopra la nostra testa passino
Moltissimi elettrodotti che portano Energia dal nord Europa al Sud quindi credo che l'atteggiamento sia stato assolutamente responsabile da questo punto di vista anzi abbiamo favorito e stiamo stiamo favorendo nuove iniziative la Marciante line annunciata da Ferrovie Nord Milano incolori in collaborazione con il Canton Ticino è un'iniziativa interessante perché risolto in procura
Un problema di fabbisogno energetico nostro ma anche chiuse il pittore a richiudere un anello asso del Canton Ticino che quindi viene incontro fa bisogna anche dei nostri vicini di casa
Noi dialoghiamo costantemente con l'Autorità per l'energia elettrica e gas consigliere tiene su questi temi
Credo che la dimostrazione il lavoro abbiamo fatto insieme sulla San Fiorano Robbiati iniziativa di cui si parla da decenni e che nel giro dell'ultimo anno ha ormai è ormai arrivata al consenso con tutti gli enti locali che io credo che la Regione Lombardia abbia svolto un un ruolo importante non abbiamo posto sul tavolo il problema di quei mille cinquecento megawatt quanti se ne fanno in Lombardia
Evidentemente non siamo dei localistiche o a questo punto siamo però attenti alle esigenze locali e questo è un diritto diritto dovere che non abbiamo condivido totalmente l'intervento del dottor leoncini perché e vengo all'ultimo punto del mio intervento
Se si pensa che riportando al centro con il Titolo quinto la potestà legislativa
Diciamo risolvendo problema dalla concorrenza si tace perché con questo se vi sono ti problemi io credo che si sbaglia di gran lunga primo perché questa controriforma del titolo quinto comunque dovrà tener conto che se innescato un processo nel quale le Regioni hanno preso consapevolezza del proprio ruolo
Da come non mai l'abbiamo fatto e è difficile tornare indietro a questo punto perché chiaramente il territorio vede a questo punto la Regione come il primo interlocutore su questo tema
Quindi questo è un elemento che non si potrà non solo
Ma c'è il forte rischio che se a fronte di una
Situazione non percepito positivamente alle Regioni qualche Regione si mettesse di traverso
Non si farebbero più inerenti né centrali
Quindi il problema non è titolo quinto sito quinto no scusatemi lo dico io che dovrà invece venire qui ad affermare che il problema che le Regioni devono avere non è quello il problema è più complesso
Del resto
Permette di un'affermazione un po'poco corretto politically correct ma io mi sento di farla
Chi come sottoscritto avuto loro l'opportunità di lavorare per vent'anni nel campo dell'energia a cavallo degli anni ottanta e novanta ancora gli scaffali pieni di Piani energetici nazionali che si susseguivano come le noccioline il realizzati con i fra le varie centrale di Gioia Tauro costruite e poi immagazzinate eccetera allora mi domando la situazione attuale dall'energia che viene dipinta da più parti in toni molto drammatici magari lo è anche è colpa del titolo quinto io credo di no
C'è un esempio che viene evocato nel documento che ci è stato distribuito che parla della linea Matera Santa Sofia che è ferma dal novantadue è stata iniziata nel novantadue da ferma perché mancano undici chilometri di autorizzazioni B mi pare che novantadue Titolo quinto non ci fosse
Quindi che adesso qualcuno dica è colpa delle regioni secondo me perché in questo momento bisogna trovare un capro espiatorio ma comunque dopo domani se non domani bisognerà risolvere il problema allora io mi permetto di dare
Nel mio
Dal mio piccolo punto di osservazione qualche suggestione per che posso essere utile in questo dibattito ne dobbiamo costruire un modello di governance
Il modello nel modello di governance il problema delle competenze autorizzative o legislative è uno dei punti non è non è il l'intero moderno certo importante ma non è l'Inter modello io credo che si vada in prospettiva anche per i contributi che darà introdotti talmente il professor beccare nello più verso una polarizzazione Unione Europea regioni
Nel senso che quanto più la politica energetica diventa ha ha bisogno di una regia a livello europeo tanto più che il livello dentro questo si alzerà ma certamente non si potrà alzare o abbassare quello delle regioni e quello che sta accadendo anche su altre politiche
L'Unione Europea no mi riferisco alla ricerca mi riferisco ad altre ad altri settori
Per cui uno scenario futuro potrebbe evolvere più in quella direzione lì ma certamente le Regioni non possono essere scardinata loro ruolo ma perché è la Regione è di fatto il punto di cerniera come dicevo prima rispetto al territorio allora io credo che la possibilità più reale nel costruire questo modello di loro non sia quello di far crescere la capacità di sistemi regionali di programmare il proprio sviluppo energetico incolla in coordinamento con il centro
Ma utilizzando quindi le Regioni appunto come snodo rispetto a sistemi locali questo
Consente di tenere sotto controllo se gestito in modo responsabile il tema dei costi il tema delle autorizzazioni perché le cose vanno governate ex ante non ex post quando da noi arrivano i comitati e io prima di Natale ha dovuto fermare centoventi trattori che venivano da Brescia perché dice anche lì non si doveva costruire le centrali questi sono i disastri che ci saranno sempre queste cose ma se vengono gestite un po'prima si fa meno fatica tutti
In questo senso ribadisco il ruolo delle regioni è importante il modello di Gorno sconfessione quindi non è che togliendole di mezzo col titolo quinto si risolve ma anzi si rischia di aggravarlo
Mi domando anche se non ci sia spazio per una qualche sperimentazione significativa sulla flessibilità tariffaria rispetto i sistemi regionali ma questo è un tema delicato però mi permetto buttarlo sul tavolo in presenza di autorevoli interlocutori e infine l'ultimissima considerazione sul tema delle esternalità io credo che quello delle esternalità sia un problema vero non si può pensare di risolverlo soltanto quattro soldi ai Comuni dove si fanno centrale questo bisognerà farlo maturato esternalità però è un problema così complessivo che andasse notato quanto meno a livello di Unione europea se vogliamo affrontarlo seriamente grazie
Bene s'è la parola al Orlando Ernesto delegato di energia
Buongiorno a tutti
Vorrei partire da da una considerazione di carattere generale
Però secondo me da una misura di quanto qui il tema affrontato in questi due giorni sia complicato e meriti un'attenzione veramente di altissimo livello
Se si guarda da lontano questo tema della cedere competenze nazionali o regionali il settore specifico dell'energia si osservano due direzioni purtroppo in
Forte conflitto
Da un lato dammi il mercato con le sue forze naturali tende a far diventare il mercato Energia
Diamo nazionale
Tende estenderlo fino ai confini continentali almeno forse addirittura mondiale il mondo l'industria l'Energia riconosciuta da tutti mossa veramente dare e avere
Che fanno riferimento ad azioni di comportamenti regolazioni
Insomma partendo da un paese a possono influenzare
I sistemi di di qualunque altro Paese dello stesso continente del mondo dice questa tendenza naturale a almeno io dico continentali Zare il mercato dell'energia
Questa tendenza naturale statale notevolmente rafforzata da tutta la legislazione della dell'Unione europea in termini di mercati interni se reggerà siete in piazza quindi a fianco a questa naturale dimensione continentale c'è anche una spinta politica livello di Brussel identifichiamo sovranazionale molto forte affinché questo mercato interno sia uniforme
Possibilmente anche liberalizzata terzo e da queste due grosse tendenza che vanno nella stessa direzione energia italiana sarà sempre meno italiana sarà sempre più almeno europea
Si contrappone questa
Obiettivo politico ricondurre invece su dimensione regionale
Una serie di competenze decisionali
è un po'come
No la famosa di proprietà tettonica a zolle non esistono due
Zone continentali che vanno ad una contro l'altra si accumula delle tensioni molto forti prima o poi dal terremoto scatta quel permetteremo lo sto cioè ci sarà anche qualche qualche frattura qualche problema questa tendenza così alla collisione ce la darà essa è molto importante responsabile tutti noi avremo nel gestire questo fenomeno oggettivamente molto complicato credo che gli interventi Vialli come di leoncini anch'egli per il carrello
Dicano molto chiaramente quanto sia complicato da un lato sono perfettamente d'accordo con alle quando diceva è inutile illudersi di ottenere una certa serie di autorizzazione dei permessi
Ignorando l'esistenza della necessità anzi di un consenso locale che poi può essere rappresentata a livello formale presenti dalla Regione
Ed è una realtà innegabile mi pare assolutamente supportata anche alle tesi di Fabio Tonacci
è pur vero che le regioni non sono tutte uguali alle cita un esempio molto importante con la regione Lombardia purtroppo il comportamento responsabile che ha avuto la Regione Lombardia non è né ai me
Riconducibile a comporre le
Le altre regioni italiane che invece sull'energia elettrica dalla Sicilia ad altre o sul gas hanno avanzato idee proposte qualche volta purtroppo anche deliberazioni consiliari che sono veramente sono fuori dal mondo che vanno tanto non la libera circolazione delle merci a Milazzo e così via è oggettivamente un tema testualmente
Delicato
Certo è che
Fare dei sistemi a rete come questi e quindi anche mica di produzione è un sistema a rete come quello che mondo l'energia
è inevitabile che il tocco interessi non possono limitarsi alla singola regione d'altro canto è pur vero che
Il territorio non può non essere coinvolto quindi mi sembra in un giusto compromesso fra un'analisi siamo
Giustamente forse continentale prima che più che nazionale ma certamente anche nazionale dei fabbisogni
Il problema delle reti
Un opportuno autonomia nell'ambito del dei processi autorizzativi alle singole Regioni responsabilizzazione questo possa essere un compromesso accettabile non è facile ma certamente mi pare
Assolutamente necessaria è utile che dove il sistema funziona già oggi funziona così perché voi sapete le poche centrali autorizzata e poi di fatto sono teorizzate con il diciamo pareri positivi non solo di Roma diciamo sì ma anche di regioni che diciamo con il vecchio
No vecchio sistema via con l'allegato quattro in vigore anche con parere favorevole praticamente vincolante di Provincia e Comune quindi il tema è sempre stato molto articolato non è un caso come giustamente citava il mio esistono opere che purtroppo oggi sono varie annali della storie Resia in Italia come opere incompiute o comunque concepite mai realizzate o peggio iniziare a realizzare come mai finite
Andando ancor peggiore
Quindi qui è il vero nodo come si può o migliorare questa situazione certamente un sistema di tariffe o di Merk diciamo di prezzi dell'energia che riflettano i costi veri quindi zone colli di bottiglia
Sono indispensabili a fare emergere là dove sono i costi purtroppo più si socializza no certi contatti e meno si capisce dove bisogna intervenire perché visto che c'è questa forza così tra virgolette no centrifuga e tende a a allontanare le decisioni dal centro estremamente importante che il tutti quelli che hanno necessari prenda decisioni siano coscienti anche a questa economico e di ricaduta per le proprie regione o territori quali sono le conseguenze le proprie scelte quindi se si va in questa direzione
Certamente bisogna abbandonare lo schema
Poteva funzionare in un sistema di monopolio in cui la tariffa unica compensava e sussidiarietà io e gli altri
Sì è questa direzione fondamentale che ciascuno sia cosciente del risultati e degli effetti della scelta che fa e quindi mi sento di sposare completamente anche la tesi di sedi del carrello che diede un cinque
L'altro tema è quello economico delle tasse o delle se votasse non so come chiamarlo qui
Credo esista una sola soluzione s'devo dire come operatori siamo rimasti anche meravigliati che nella discussione di questi in queste settimane sul disegno di legge sul così detto disegno si legge Marzano
Sia tra gli emendamenti che proponessero del ripetiamo Tassara sono talmente proprio i famosi tre megawatt tre euro per megawatt un certo numero di anni ecco qui io un problema da ingegnere perché non sono un giurista quindi non vorrei dire delle fesserie però era sempre termometri una centrale che è un'opera manufatto che risponda ai limiti di legge
Altrimenti non si potrebbe fare
A parte qualche s'forzatura dovuta all'emergenza concepita per lo sblocca centrali non può che essere compatibile con tutti i piani di urbanizzazione di qualunque
Sito in questo si vada insediare quindi è un'opera esattamente come una fabbrica di pasta
è un'opera perfettamente in linea con la legge fatto paga
Dico giustamente delle tasse per le emissioni di rigagnoli XL carbonica circa
Costituito quando ne produce quindi esiste
No lei i cosiddetti costi sta esternalità in parte sono già concepiti
Ecco la se si prende atto di questo immaginare che perché questo manufatto si chiama Centrale Elettrica evoca purtroppo tutta una serie di retaggi che non ha nulla a che vedere con la scienza è qua razionalità però perdere una nazione con l'emotività
Per questo per questo semplice motivo che può essere debbano essere
Soggetti una sorta di tassa tra virgolette ecco questo se si prende questa strada è assolutamente giustificabile la tassa sul tubo in Sardegna siciliana poi in Calabria poi sugli elettrodotti Lombardia o in Friuli o dove si vuole
Qual è il merito per avere un trattamento di questo perché delle due l'una o sono sbagliati i limiti di legge oppure non si può immaginare che un'opera di questo tipo che risponde a tutti lividi Reger posso esser trattata diversamente detto ciò è altrettanto importante sapere che anche se da corista emotivo corso emotivo
La filosofia non genere va bene ma non nel mio giardino purtroppo esiste dobbiamo prenderne atto allora qui la soluzione c'è se ci riferiamo ai costi diretti che è un'opera del genere può o portare sul territorio o alle esternalità cita entrambi prima ecco si faccia un sistema di tra virgolette di tassazione esistono già accisa
Tassa sulle emissioni più vicine possibile alla realtà perché poi diciamo queste tasse devono essere davvero rappresentare in qualche misura dei costi che la società o le esternalità grappa Società costretta a sopportare per l'esistenza di questo tipo di per esempio di emissioni
Ecco ma se si fa questo non nulla vieta anzi mi sembrerebbe un'ottima impostazione fare in modo che una parte di questi
Tributi queste tasse possa essere veicolata a livello locale perché se si emettono degli inquinanti anche molto leggeri Oggiono certamente non dannosi per la salute però non v'è dubbio che si concentra a metano
In una certa regione i comuni
Il Comune e i comuni vicini imprudente avranno un piccolo contributo in più di ammissione sono molto piccola e la sua giunta la metà alloggiava un po'più complicato per centrare diversa natura
Come allora giusto che parte di questi Jackie divengano semmai ridistribuiti a livello locale
Certo non è concepibile che si innesca un meccanismo diciamo di competizione anche a livello di questa autorizzativo su questo tipologia di analisi di costi e Ristori ambientali come li chiama che potrebbe distorcere completamente la competizione
Quindi io credo che esistono già oggi tutti gli strumenti per
Trovato un giusto compromesso fra da una
La visione nazionale anzi continentale per un sistema a rete importante come l'energia si elettrica che del metano
E le giuste esigenze di del territorio delle autorità locali che comunque devono render conto ai propri elettori e non v'è dubbio saremmo dei Cecchi se citano non vedessimo le difficoltà che un sindaco piuttosto un presidente una regione a nel far accettare una diciamo l'impianto di questo tipo sono purtroppo devo di azione di promozione nazionale ma per questo più difficile a maggio a maggior ragione bisogna tenerne conto tra
Grazie per la parola verso l'Egeo matti
Chiudono al bisogno di presentazione
Grazie per l'invito
è un cordiale saluto a tutti
Riprendendo la relazione
Del professor beh carrello
Essenzialmente imperniata sulla questione delle competenze della potestà in campo energetico tra stato enti locali Regione
Io credo che per
Perché questo
Problema di
Chi deve fare le cose
Non risulti fuorviante
Che venga compreso da tutti dai cittadini
Credo che possa essere utile
Per una buona soluzione di questo problema
Fa riferimento all'ambito nel quale queste competenze
Si esercitano si dovrebbero esercitare
E quindi consentitemi di di fa riferimento
Alla problema
Principale
Che caratterizza il settore energetico del nostro paese che un problema strutturale
Io chiedo venia perché ripeterò cose che da tre anni a questa parte sto andando dicendo
Ma noi stiamo diventando un club
Nei club si finisce col volersi bene però poi alla fine si ripetono sempre le stesse cose
Io non siccome i problemi sono sempre quelli e non si sono risolti scusate mi se io rinnoverò alcuni dati che caratterizzano il problema strutturale
Del nostro Paese
E partiamo dalla fabbisogno o alla punta che poi è stato ripreso
Dalla dalla dottor leoncini
E i dati sono quelli
Noi abbiamo un fabbisogno alla punta
Punta invernale
Che cresciuto quest'anno dell'uno e due per cento però l'anno scorso era cresciuto del sei e mezzo per cento rispetto all'anno precedente
E
Abbiamo a consuntivo il fabbisogno alla punta estiva dell'anno scorso
Perché c'è un dato fuoco nuovo che caratterizza la nostra economia
Che contrariamente agli anni passati
A in ragione del benessere che sta caratterizzando sempre di più il nostro Paese d'estate stiamo consumando assai di più di quanto eravamo abituati prima
E poiché i consumi in estate trovano più scarsa disponibilità nella generazione
In ragione delle manutenzioni in ragione dell'alta temperatura
Dell'acqua di mare che poi determinano un abbassamento del rendimento dei gruppi generatori allora la punta estiva rischierà col tempo di essere più problematica di quella invernale
A fronte di questo fabbisogno che di Potenza
Noi registriamo attualmente una disponibilità operativa tenendo conto di tutte le indisponibilità di quarantanove mila megawatt e circa
Allora se si fa la differenza tra il fabbisogno alla punta e la disponibilità
Si vede che senza all'estero che è di circa sei mila Mw noi non chiusi non riusciremo a far fronte al fabbisogno
Grazie a Dio ce l'estero si fa per dire perché quando all'estero diventa strutturale sappiamo tutti che cosa succede anche per le ricadute commerciali sui prezzi
Risulta una margine residuo di due virgola tre
Ora nel nostro sistema elettrico
Questo margine
Il residuo
Per garantire un mare una sicurezza accettabile dovrebbe essere attorno a tre mila e cinquecento
Questo perché
Perché dobbiamo tenere conto del rischio della probabilità che alcuni gruppi di generazione vadano fuori servizio
Consideriamo che i gruppi di generazione del nostro parco termoelettrico i più grandi sono di semi seicentoquaranta megawatt
Quindi perlomeno bisogna tenere conto della probabilità che uno solo di questi gruppi vada fuori servizio che non è marginale e trascurabile
Dobbiamo far per tenere conto degli impegni abbiamo che abbiamo con l'estero per i margini di reciproco soccorso
Dobbiamo tener conto degli errori di valutazione del fabbisogno perché ogni giorno ogni settimana quando il ripartitore prevede cosa mettere in servizio fa una previsione
Di domanda è la previsione non è deterministica
è sempre di tipo
Diciamo non dico statistico ma previsionale
Allora se mettiamo insieme tutte queste cose qui arriviamo ai tre mila e cinquecento Mw
Ora io ringrazio leoncini per lo spunto per le il quesito che si è posto
Beh ma parliamo di punta
La punta è un dato unico annuale calore stiamo parlando di un'ora non è così
Intanto come fabbisogno globale noi registriamo nel nostro Paese
Che il fabbisogno di energia cresce di energie oltre che di Potenza
E la cosiddetta ore di utilizzazione della punta
Che in pratica rappresenta se non moltiplichiamo la punta per le ore andiamo a trovare il fabbisogno annuale
Le ore di utilizzazione della punta cresco
Stanno crescendo negli ultimi anni
Così come cresce d'intensità energetica quindi mi pare un aspetto rallegra ante che questi aspetti perché che caratterizza l'economia nostrana e c'è poi gli esperti lo leggeranno opportunamente
L'Energia il consumo di energia nel nostro Paese cresce cresce l'utilizzazione cresce l'intensità e merce
Allora torniamo al quesito di leoncini
Intanto se n'è vediamo il diagramma giornaliero che io purtroppo qui non ho portato perché non ritenevo
Che venisse fuori questo problema vediamo che ogni giorno la punta grosso modo ricade riguarda cinque sei ore
Quattro la mattina e due tre pomeriggio
Ma poi in effetti
Il vero problema
Non è
La riserva che io ho bisogno alla punta
Il vero problema che riguarda la sicurezza del sistema elettrico e quanta riserva io ho ogni giorno anche nel giorno di minimo carico
Perché il margine di riserva che mi determina poi di rischi
Allora se prendiamo a riferimento i tre mila e cinquecento Mw che dicevo prima ben duecento ore all'anno noi siamo al di sotto di quella allora si vede che non è un problema
Un problema singolare
E mentre quelli istogrammi banalizzato e in estrema sintesi
Indicatori di criticità che ci siamo inventati
Quando si dice che tutto va bene istogramma lungo viola
Si dice che e il l'esercizio del sistema è stato fatto senza ricorrere a particolari strumenti di emergenza
Quello celeste significa che per mantenere l'equilibrio fabbisogno di disponibilità
Si è dovuto far ricorso a compagini
E Arcigay altre ai CIE alla e i turbogas in ciclo aperto
Oltre che all'estero
Sono aspetti particolari che credo che interessino l'economia no
Quello rosso significa che per mantenere l'equilibrio tra disponibilità e fabbisogno si è dovuto tagliare il fabbisogno interrompi
Così siamo
Io
Se va be andiamo avanti in quella quella sarà il precedente che
E questo è un bilancio che tiene conto o delle indisponibilità che si stanno operando in questi ultimi tempi in ragione dell'adeguamento ambientale dei potenziamenti degli impianti esiste
Cosa che è rilevante perché giustamente che ha comprato gli impianti vuol fare dei lavori li deve fare no
Questo però determina indisponibilità
Noi abbiamo un rientro nell'anno in corso di quattro mila megawatt e circa
Di impianti che erano o sottoposti al lavoro e rientra nei servizi
La previsione sarebbe stata che altrettanti quattro mila Mw sarebbero usciti pere i lavori già programmati
Qui si inserisce il decreto legge venticinque tre due mila e tre articolo tre ultimissimo
Che nei casi in cui ricorrano particolari emergenze dalla possibilità al Governo al ministero delle Attività produttive di decidere in merito a quattro mila Mw
Che sono grosso modo lì intorno
Per in caso di emergenza documentato e documentabile da parte del GRTN di differirne di mantenerne il servizio è di differirne l'indisponibilità per lavoro
Io andrei adesso rapidamente avanti questo da uno specchio sulla tendenza possibile della nostra potenza andiamo ancora avanti
Bene allora quindi c'è bisogno di Investimenti l'abbiamo capito tutti da tanto tempo il mercato l'ha capito gli operatori l'hanno capito tant'è che si sono attivati e hanno presentato qualcuno
Sto pensando
A reporter a quella rubrica fatta sul TG tre dell'ultimo della l'ultimo weekend assolutamente in condivisibile che mi slip degni infondata
Faziosa in malafede
Si fa capire al Paese ma domandiamo non abbiamo abbiamo tutta la potenza che che vogliamo questi ci vogliono mettere la centrale sotto casa che non serve casomai diamo diamo fiato alle trombe ricorriamo al vento ecco quello era il messaggio
Bene della delle numerose domande di autorizzazione presentate ce ne sono tredici effettivamente autorizzato e per nove mila cento trentacinque megawatt
Mi fa piacere notare un po'la coincidenza con il fabbisogno che noi avremmo per essere
Autonome dall'estero per non considerare l'estro strutturale non per non importare dall'estero e più la riserva bene di questi tredici impianti solo tre sono avviati
Egli è per il due mila e duecento Mw
Gli altri i cantieri non sono ancora Stati
Quindi quelle previsioni che sono indicate lì sono previsioni
E da documenti cartacei
Ma certamente non sono previsioni reali
Circa l'entrata in servizio degli impianti
Se andiamo avanti
Bene due parole sulla sulla Rete
Gli stessi problemi no
Problemi strutturali esistono anche sulla sulla Rete di trasmissione nazionale stato menzionato
La tesa l'auspicio è che si potenzi non le interconnessioni con l'estero prima di tutto
E il gestore della Rete si è attivato che sta mandando avanti un suo programma che il piano triennale di sviluppo approvato
è stata menzionata poco fa alla San Fiorano Robbiati
Speriamo vada vada in porto ci sono tutte le premesse che aumenterà di mille cinquecento Mw la capacità di interconnessione con con un estero
Oltre alla San Fiorano Robbia è in programma la Cordignano linea Henze
POIN campo nazionale c'è il collegamento con la Sardegna radio raddoppio del collegamento con la Sicilia e
Non so se definirlo un programma oppure una un un attese il completamento della Matera Santa Sofia che così importante
Così importante perché se non entra quel collegamento noi non potremo utilizzare appieno l'interconnessione Cornara alla Grecia
O se volessimo utilizzarlo dovremmo strozzare limitare la produzione di impianti domestici
E giustamente ci arrivano le proteste degli operatori al riguardo perché è un problema a che serve l'interconnessione con l'estero se poi però per alla dobbiamo ridurre la produzione degli impianti nazionali
Quindi ci sono problemi strutturali da risolvere a
Come si risolvono io credo che occorra un Progetto senza una programmazione
Che chiede che un Progetto e che vuol dire quanta potenza serve di che tipo sarà tutta turbogas continueremo a importare solo gas ci sarà Carbone in che misura
E quando
Sono tutti aspetti che può e alla fine ha vuole dire programmare progettare il futuro
E qui si inserisce il dibattito governo centrale Stato Regioni
Sulle chi fa che cosa
Ora io credo che il problema
Salomone non lo risolverebbe nel senso questo e non quello io credo che il problema si risolve immaginando dei ruoli complementari
Tra i due soggetti considerando poi che alla fine c'è sempre il solito e lo stesso cittadino che è rappresentato sia dalla Chiti e dal parlamento sia dagli enti locali
Sente e programmare progettare significa che tipo di energia hanno in porteremo per fare energia elettrica quanta ne occorrerà e quando io credo che
Se a regime
Può essere discutibile il ruolo centrale dello Stato non riesco a capire come può essere messo in dubbio il ruolo centrale
In un transitorio che quell'attuale che sta caratterizzando il passaggio dal monopolio al mercato
è un transitorio nel quale questa esigenza si esaspera e si amplifica
Quindi come secondo me è indubbio indiscutibile il ruolo centrale per risolvere questo aspetto di programmazione di pianificazione
Sinceramente non riesco a immaginare una pianificazione regionale
Una pianificazione regionale porterebbe inevitabilmente ah diseconomie perché ogni Regione dovrebbe farsi le proprie riserve
I propri impianti a riserva
Degli impianti che gli sono necessari e quindi con ricadute negative sul piano dell'economia Investimenti ridondanti
Sul piano
Dell'impatto ambientale più impianti di quelli che servono
Senza risolvere adeguatamente il problema della sicurezza che viene risolto attraverso la rete di trasmissione nazionale che l'assetto è naturale che mette in comune
A fattor comune le risorse le le riserve di tutto il Paese
Sul
Sulla centralità della rete di trasmissione nazionale non ripeto nulla perché è stato già detto e le motivazioni non possono che essere quelle già già esplicitate
Anche qui credo che il confronto con all'estero
E sulla la rete di trasmissione
Prima che nazionale
Europea
Io posso ricordare perché sono vecchio che già negli anni cinquanta mille anni cinquantanove lavoravo ancora ma negli anni Sessanta quando ho cominciato a lavorare esisteva già consolidata consolidata
Luci PTE che era l'Unione per il coordinamento delle interconnessioni tra i vari paesi la rete europea amici miei è nata già nata agli anni cinquanta
Come sarebbero nate le interconnessione le tredici e le quindici linee d'interconnessione che oggi abbiamo in una visione puramente regionalista locale
Non sarebbero nate allora se così era negli anni cinquanta sessanta io mi chiedo come debba essere in una situazione in cui l'obiettivo comunitario è quello di creare un mercato interno unico
Grazie
Rottura professor Mancini
Grazie che vuole contribuire a questo dibattito
Dando un breve inventario di problemi sul tema della uniformità è il tema della tavola rotonda uniformità territoriale di servizi e tariffe poi ci sono anche le imposte nel titolo ma di quelle annullino
Il settore energetico sta attraversando una trasformazione profonda nel senso che la liberalizzazione
A livello europeo e quindi il contesto nel quale va vista la uniformità territoriale è un contesto da un lato di federalismo
Tema di questo di tutto questo convegno e dall'altro di liberalizzazione non possiamo prescindere da quella se parliamo di ora in linea generale l'uniformità territoriale o qualsiasi uniformità
Si trova male in un contesto di federalismo che tende a valorizzare le autonomie le differenze si trovano in un contesto di liberalizzazione dove qualsiasi imposizione
Deve essere provata è giustificata
Regolare che il mercato trova le sue soluzioni se ben regolato
Peraltro la gran parte delle differenze
Che costituiscono un ostacolo alla concorrenza alla al confronto eccome delle condizioni di costi di produzione che ci sono e una buona liberalizzazione eliminerebbe senza bisogno che ci si ponga il problema di imporre l'uniformità con strumenti diversi
Il caso delle del del dei diversi pezzi d'energia elettrica tra l'Italia e i Paesi transalpini che che che comporta immediatamente il riferimento alle opere di interconnessioni Bice provato prima caso palese la si tratta di rendere operante la liberalizzazione
E quindi credo che il tema vada visto il tema della uniformità territoriale non può essere liquidato in modo generale deve deve essere visto nei suoi vari aspetti e io penso tipo pochi minuti posso solo fare un inventario elettricità
Abbiamo una disposizione di legge che dice tariffa unica sul territorio nazionale
Questa se
Parlamento l'ha voluta il Parlamento non la sta modificando pur avendo in discussione un disegno di legge di riforma del settore energetico che il Governo ha proposto senza minimamente toccare il principio della uniformità invece però che cos'è la uniformità delle tariffe è l'uniformità del prezzo finale per il cliente vincolato Marchetti vincolato tronco non ci sono più
Noi avremo probabilmente verso la fine del decennio prima della fine del decennio
La liberalizzazione totale come già l'abbiamo per il gas
Quindi che cosa né della tariffa unica per incidente finale per il piccolo cliente fino
Restano presta
Da un lato la tariffa complessiva che attualmente in vigore
E che
è uniforme sul territorio nazionale resterà come riferimento come tutela per evitare che la liberalizzazione totale possa comportare un peggioramento della condizione in un periodo transitorio
Ma quella che resterà veramente fissata come tariffa è quella che riguarda la il trasporto là dove ci sono i figli reti che non sono per ragioni fisiche soggette alla concorrenza
Quindi la parte di tariffa a cui rimane attaccata alla uniformità territoriale e la tariffa di trasporto di distribuzione il costo dell'ENEL sia invece sarà oggetto di concorrenza il più possibile
Gli valse efficace questo servizio segno copiano in altra sede
A produrre miglioramenti per il consumatore
La tariffa di trasporto è unica per il trasporto in alta tensione a lunga distanza ed è fatta anche e qui c'è per fortuna abbiamo una coincidenza tra tecnologia e società
Sorella lascia tecnica della rete elettrica
Eccome della rete del gas è una tecnica del tipo con un sistema di vasi comunicanti e quindi è tecnicamente logico avere una tariffa che non dipenda dalla distanza o che dipenda in modo molto attenuato
Il che va bene anche per un obiettivo sociale
Di effettiva convergenza se non esatta uniformità
Quindi basta lasciare operare
O da la la la perché la determinazione a livello professionalmente corretto suppergiù
Su questo la tariffa di distribuzione a sua volta dell'elettricità a un meccanismo di perequazione stand hanno posto adesso acquistati no proprio per tener conto delle diverse condizioni
I territori montani dei territori densamente non densamente popolati e quindi fa parte della tariffa di trasporto distribuzione ti sul costo finale non è un granché comunque quella di emettere quarta questa è una cosa che ha una logica credo che anche in un assetto federale se si vuole mantenere il principio d'
Il problema grosso è il prezzo in corso Venezia
Il prezzo all'ingrosso per inerzia oggi è ancora amministrato e quindi uniforme sul territorio nazionale una logica della liberalizzazione vuole che sia lasciato gioco dalla domanda e dall'offerta di poiché vi sono strutture vivente si determinino pronti zonali
Questo vuole il mercato ma questo non vuole una politica e quindi noi abbiamo oggi una situazione in cui anche il prezzo in bronzo
Non
Non dettato di legge ma uniforme preferenza politica
Mantenuto uniforme sul territorio nazionale
Se si fa la liberalizzazione questo non potrà dare e quindi il problema è quello di come ordinatamente passionale da un prezzo uniforme a un libero mercato determini prezzi diversi naturalmente se nel frattempo il gestore della rete riuscisse a rimuovere le strozzature avremmo una coincidenza tra la tecnica l'economia e la società vorremmo perfetto dell'equilibrio economico domanda offerto un pezzo uniforme sul territorio nazionale anzi sul territorio europeo
Quindi la prima cosa da fare la prima cosa che doveva vedere concordi amministrazioni regionali e statali è quella di mettere a posto le reti perché questo toglie la gran parte del problema
E questo va fatto utilizzando
Essenzialmente
La la volontà
Del monopolista naturale della Rete e quindi questo è un mandato politico preciso deve essere accompagnato anche da severi controlli
C'è una parte che può essere risolta con l'iniziativa con un apporto al tradizionale d'iniziativa privata e sono quelli Rizzini preferenziali che l'Autorità detterà definito per nuove linee di interconnessione con l'estero dove possono entrare i privati fare aiutare risolvere il problema trovando un tornaconto per sé ma dando anche un elemento di rigidità all'intero sistema
Questi tu mi pare che sia il modo realistico e concreto di vedere il problema dell'uniforme
Ribatte ripeto del mercato può aiutare molto cioè usato bene anche il problema del prezzo alla punta
Anche chiedo scusa il problema della quantità la punta aggravato dal fatto che non abbiamo intenzione
E cioè
Noi abbiamo oggi una carenza di capacità la punta come appena illustrato insegnamenti ma il consumatore non sia una cosa anche se sa consessi magari un pochino si sposterebbe
Utilizzasse andiamo nel concreto nella direzione di un sistema moderno naturalmente questo richiede che vi siano il misuratore che vi sia l'elaborazione delle misure che vi sia la possibilità di far sì che ciascun operatore grande o piccolo produttore e consumatore prenda i plessi che il mercato tira come affetto del confronto di mercato questo non risolve tutti i problemi compone il sole e quindi cominciamo anche a fare questo
L'atto gas velocemente è un po'diverso nel senso che quale tariffe al consiglio anche al piccolo consumatore finale
Sono non uniformi ma anzi enormemente differenziate da una località all'altra anche più di quanto l'economia non lo dica e quindi qui c'è un lavoro inverso
Di fare emergere l'economicità delle produzioni in modo che le differenze tariffarie si tengano ridurre ma naturalmente tariffarie io dico per modo di dire perché già non sono tariffe
Sono a prezzi di riferimento perché il settore ha liberalizzato salvo la parte distribuzione che rimane tariffata e alla sua piccolo meccanismo di conguaglio che abbiamo introdotto sempre per le zone a maggior densità a minor densità e meno cruciale che nell'elettricità perché qui servizio non è universale e quindi la la maggior perequazione non si può fare quella nei confronti delle zone che non hanno i gas ma se non economica non si porta però anche qui un certo grado di compensazione
Dice
E non è che renda che introduca disincentivi all'efficienza perché il sistema sì un sistema di compensazione questo un appunto che lo fa dal documento
Dell'opera perché se una una meccanismo di compensazione predefinito incerto l'incentivo all'efficienza rimane
Importante che sia predefinito e certi ecco un cenno all'altro grandissimo aspetto della uniformità territoriale che è la qualità del servizio
Perché non basta e non non avrebbe senso convergere sulle tariffe sui prezzi se poi i livelli qualitativi fosse inutile
Allora qui c'è innanzitutto la qualità commerciale la qualità le condizioni contrattuali trattamento del Tridente per il quale l'autorità ha introdotto dei livelli minimi nazionali uniformi che vengono larga misura rispettati danno un contenuto concreto ai diritti di cittadinanza consentono che si faccia di meglio se si riesce a farlo e quindi la possibilità che i livelli qualitativi vengano migliorati localmente è tutta aperta però c'è una base comune
L'aspetto difficile e la qualità tecnica cioè il caso principale il regime delle interruzioni nella fornitura del servizio elettrico larghissimamente differenziate tra Nord e Sud entrare urbane alle comunali
Lire il intervento dell'autorità è stato e sembra efficace a ridurre nel senso di un sistema un meccanismo di penalità e incentivi sulle aziende di distribuzione tale da i spingerle a fare gli investimenti che riducano i minuti hanno di interruzione dell'utente e il risultato si comincia a vedere una cosa sta funzionando
Qual è l'idea di impostazione l'impostazione unitaria nazionale per il criterio locale per l'applicazione riteniamo che questo sia un concetto buono
E che che debba essere mantenuto analogamente per la sicurezza delle reti gas livelli minimi nazionali possibilità di far meglio a livello locale e ritengo la stesso si applica alla disciplina dell'ambiente nel senso che anche qua il sistema dei certificati verdi a una logica nazionale anzi una logica europea
E va al raffinato per essere compatibile a livello europeo
E però si può fare meglio con iniziative locali di tipo aggiuntivo a me pare che questo sia il tipo di cose di cui bisogna parlare per migliorare se si vuole parlare di uniformità territoriale
Principale nel suo intervento l'onorevole Tabacci doveva parlare successivo
Chiedo scusa
Previ legge ogni ho chiesto dovuto al fatto che sono in corso lavori parlamentari si vota subito
A seguire riprende la commissione perché vorremmo
Non dico concludere ma arrivare vicino per poi
Completare l'esame del testo
Ai primi di maggio io ringrazio la fondazione
Einaudi nel suo presidente l'onorevole Danone per l'invito di oggi debbo dire che il tema posto l'attenzione mi ha molto interessato e questo è il motivo prevalente per avere raccolto l'invito come tutti i presenti sanno la scorsa settimana il Governo ha presentato un disegno di legge costituzionale
Di modifica del titolo quinto della Costituzione di recente già modificato d'opera della legge costituzionale numero tre del due mila e uno con il quale tra l'altro si intende ricondurre la materia energetica la competenza legislativa esclusiva dello Stato mentre attualmente come sappiamo le energie ricompreso tra le materie di competenza concorrente
Si tratta ritengo di una scelta in qualche misura obbligata
Per le ragioni che tenterò di evidenziare e che pone fine ad una sorta di equivoco determinato nella riforma del Titolo quinto intervenuto nel due mila uno già dal mese di ottobre
Che appunto quello nel quale nuovo Titolo quinto è entrato in vigore io ho avuto occasione
Utilizzando i lavori della commissione ma anche quelli
Dell'aula per spiegare le ragioni negative
Di quella impostazione e credo di avere concorso legando
Diciamo il cammino della devoluzione alla riforma del titolo quinto a rimettere un po'le cose a posto perché quell'articolo lì è stato ed è una fonte di grandi guai
è vero infatti che l'energia materie di competenza concorrente ma da tutti è stato rilevato come tale materia
Ecco conta le materie interferiscono materie di competenza esclusiva dello stato di natura trasversale quali la tutela della concorrenza
La determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti sociali
L'ordinamento civile e la tutela dell'ambiente
E tutte queste sono idonee a limitare l'ambito di competenza riservato alle regioni
Non vorrei comunque addentrarmi in
Una discussione di carattere eminentemente giuridica ma vorrei invitare ad una riflessione che tenga innanzitutto conto
Di alcuni dati di realtà e in taluni profili politici istituzionale
Potrei anche ricordare con un po'di civetteria che mi è capitato di fare anche il presidente della Regione
Di una regione importante come Lombardia per cui non è che uno scambio di opinioni relazione alla casacche che si mette
Non sono mai stato un tifoso del sindacalismo istituzionale ritengo che una corretta interpretazione dei rapporti tra Stato e Regioni sia fondamentale per far marciare le cose diversamente non si va da nessuna parte
Mi sembra infatti vada in primo luogo ho sottolineato come l'attribuzione di una competenza concorrente in materia
Che significa limitare il ruolo dello Stato la definizione esclusivamente con legge per i principi fondamentali della materia sia il frutto di una scelta affrettata e non sufficientemente meditata
Che in sede di prima attuazione si è già scontrata con ostacoli legati alla natura e alla configurazione del sistema energetico
è a tutti noto come il sistema energetico segnatamente per quanto riguarda il settore dell'energia elettrica e del gas sia oggetto di disciplina ad opera di direttive europee quindi semmai è un altro il livello al quale bisognerà guardare
Che al fine di pervenire alla redazione del mercato unico dell'energia richiedono che le reti vengono disciplinate e gestite in modo unitaria
Affinché sia assicurata parità di trattamento i produttori ai distributori ai clienti finali nonché garantita l'interconnessione e l'interoperabilità con le reti degli altri stati membri
La normativa europea quindi precise conseguenze
Di carattere per così dire unitario in materia di interconnessione di trasmissione di trasporto dispacciamento e produzione
Pensiamo alle caratteristiche tecniche degli impianti
Da ultimo ulteriore ricaduto di carattere unitario l'Unione sia trovata concorde nel valorizzare il ruolo dell'autorità indipendente di settore nel garantire un assetto concorrenziale del mercato
Presidente Ranci sa che anche questa non è una posizione assunta per comodità ora non vorrei che
In applicazione del
Del centodiciassette qualche Regione pensasse di istituire delle autorità regionali
Non ci sarebbe molto da aggiungere diciamo che è un'iniziativa neppure commentare
La cornice comunitaria vincola fortemente il legislatore nazionale riguarda tanto le specifiche tecniche ricostruzione funzionamento della rete quanto le regole di utilizzazione dello stesso
Sbagliato sarebbe inoltre ritenere che la liberalizzazione richiedo presupponga il decentramento del sistema
Per convincersene basta guardare all'esperienza inglese
Il sistema europeo forse più liberalizzato ma dovrei agire da sempre fortemente centralizzata nonostante
Nonostante la nota devoluzione scozzese che non ha riguardato la materia energetica salvo la promozione energia rinnovabili l'efficienza energetica la gestione da scorie nucleari l'appoggio dell'ambiente che sono aspetti comunque di altra natura
Tutte materie già di competenza delle nostra Regione con l'ovvia eccezione nucleare prima della riforma del titolo quinto semmai come indica l'esperienza tedesca è vero il contrario in Germania infatti campioni regionali
Che integrano generazione trasmissione hanno lottizzato la rete elettrica e sono tuttora Arditti ricorda il prezzo del trasporto con l'affetto di limitare in misura estremamente rilevante la competizione tra gli operatori
Prima ancora delle direttive europee è la logica stessa dei sistemi a rete che richiedono una disciplina uniforme e che al contrario c'è oggetto di discipline riforme finirebbero ed inesorabilmente per perdere il carattere dirette
Pensiamo circostanza questi rilievo politico strutturale alla nozione di fabbisogni energetici
è già stato fatto cenno mi chiedo come sia possibile in uno Stato unitario ragionati fabbisogni regionale e non in termini fabbisogni nazionali
Io non riesco ad entusiasmare né di fronte al piano energetico nazionale regionale del Molise
Però è un fatto che
è stato il guardi Adua tutto l'unico regionale per quel giorno
Ma vale il meccanismo anche per le altre non è un fatto rimessione
Che i fabbisogni devono essere gestiti a livello centrale deriva da ragione di responsabilità politica ma prima ancora dalla struttura del sistema energetico nazionale
Gli impianti per la produzione di energia elettrica sono dislocati sul territorio nazionale in maniera tutt'altro che uniforme
La realtà è che il sistema di generazione trasmissione non è stato sviluppato tenente presenti i confini regionali mare territoriale autonomamente riguardo all'ENEL su basi diverso
Inoltre i fabbisogni nazionali vengono in misura tutt'altro che trascurabile
E per il momento crescente soddisfatti attraverso energia di importazione che non risulterebbe comunque attribuibile a singole regioni va da sé
Che l'energia che importiamo non è per il fatto che passano le linee prodotta dentro la il Piemonte la Val d'Aosta o il Friuli o quant'altro
E però quando si ragiona e ci vogliono stila chiare le cose si finisce appunto per compiere anche delle delle sciocchezze concettuale l'autosufficienza energetica a livello regionale è tra l'altro un principio che fa a pugni con le logiche di mercato e con la struttura Rete dei sistemi energetici
Se poi guardiamo lo sviluppo storico dei sistemi energetici notiamo che anche quando si partiva da una struttura fortemente decentrata lo sviluppo delle tecnologie dei bisogni ha progressivamente ridotto ad accentuare il grado di centralizzazione
In Italia faccio notare abbiamo preteso di procedere in senso diametralmente opposto
Da un sistema massimamente accentrato imperniato su di un monopolista pubblico ad un sistema decentralizzato basato per di più su Regione dimensioni mediamente contenute e certo tutt'altra cosa rispetto all'estensione territoriale proprie degli stati membri di alcuni Stati federali
Anche gli obiettivi di economicità e di sicurezza del sistema energetico sembra dover essere necessariamente perseguiti a livello statale attraverso politiche di respiro nazionale
Se venisse meno una responsabilità di livello nazionale si verificherebbero tra l'altro nel sistema attuale che non consente il trasferimento di Potenza
Tra le aree del Paese in cui costo energia divergono l'impossibilità di far pagare l'energia elettrica in misura uguale sull'intero territorio nazionale ovviamente con
Le specificazioni della prospettiva cui ha fatto cenno
Il il presidente personaggi un altro aspetto da considerare riguarda l'attività di programmazione dei sistemi energetici
Un'analisi di tipo superficiale potrebbe sbrigativamente concludersi osservando
Come tramontata l'epoca del dirigismo della pianificazione e l'economia l'apertura dei mercati abbia reso sostanzialmente impraticabile ogni tipo di programmazione energetica
La realtà ci dimostra tuttavia che le cose non stanno così e che anche nei sistemi improntati alla logica della liberalizzazione e della deregolamentazione un ruolo dello Stato è possibile duttile
Negli Stati Uniti nel Ghost agli anni Novanta sì ad esempio ha fermato un modello di federalismo cooperativo fondato sul principio secondo il quale il congresso fissare gli standard ai quali singoli stati devono decidere come regolarsi entro un periodo di tempo determinato
Gli obiettivi in altri termini devono essere comuni e comunque individuato in una cornice unitaria anche se le modalità per conseguirli possono risultare diverso
Ho quindi esposto le regioni per le ragioni per le quali la disciplina energetica non può che essere per molti aspetti definita a livello centrale questo non significa chi è alle Regioni debba essere negato un ruolo nella definizione della politica energetica
La sua attuazione a livello territoriale al contrario l'esperienza degli Stati regionali federali dimostra come senza l'abolizione delle regioni sia assai difficile realizzare una qualsivoglia politica energetica l'interesse generale della collettività deve essere in questo senso interpretato sia dallo Stato che dalle regioni e il tema delle energie va affrontato sulla base di una prigione comune e condivisa
Occorre tuttavia individuare un modello di regionalismo collaborativo e cooperativo
Cosa del tutto diverso da un modello federalista di stampo competitivo incentrato sulla rivendicazione e sulla delimitazione delle competenze
Che individui i sedili corresponsabilizzazione e di codecisione dello stato e degli altri enti territoriale mi ha fatto tra l'altro recentemente come Camera dei deputati un seminario con la partecipazione dei presidenti dei consigli regionali delle regioni italiane e per tentare di mettere a punto una procedura che consente appunto nella maniera più corretta possibile e di reggere questo rapporto di collaborazione di cooperazione tra Stato centrale Regione correttamente il disegno di legge di riordino sistema energetico
Che stiamo attualmente esaminando alla Camera individua gli obiettivi della politica energetica nazionale idonea vincolare alla stessa stregua lo Stato e le Regioni
E prevede inoltre che tali obiettivi vengono specificati e perseguiti attraverso meccanismi di collaborazione e di accordo tra stato e Regione
Quando non sia la capacità di cogliere l'importanza di questa impostazione si finisce poi per indurre anche magari colleghi parlamentari
Ada assumere iniziative che hanno delle caratterizzazione assolutamente localista io vorrei ricordare che attraverso un emendamento che la Camera male interpretato e approvato
Frettolosamente che poi abbiamo dovuto recuperare si pretendeva di collocare nella riserva strategica ben tre centrale del potenza di circa il dieci per cento la capacità produttiva colleghe voleva dire praticamente andare
Immediatamente
Insofferenza in blackout però
E quando non sia la dimensione corretta di questi rapporti e capita che si incorre in sbandamenti
In quel caso c'era di mezzo Porto Tolle
E l'Alto Adriatico ma questo vale per tutte le le località italiane perché come è noto come è stato anche qui ricordato
Nessuno vorrebbe che alcuni insediamenti a prescindere dal loro livello di tollerabilità fossero comunque davanti a casa propria perché come è noto noi siamo bravi nel come italiani nell'individuare le cose che devono fare gli altri abbiamo molto più difficoltà a riconoscere le cose che dobbiamo fare noi
Anche la fase discendente di attuazione degli indirizzi politici richiede un attivo concorso delle regioni innanzitutto per l'impatto che sa sul territorio
Le Regioni devono poter esercitare anche in materia energetica in modo pieno le proprie competenze
Sia sul governo del territorio che suo tutta l'ambiente tra l'alto si parla di competenze che sono storiche
Perché già all'atto dell'insediamento le competenze in materia urbanistica e materia ambientale stavano all'interno del cosiddetto core business regionale per cui è chiaro che quelle sono le cose che devono essere fatte
E difeso gelosamente a livello regionale
Un quadro di programmazione unitaria uno sputo infatti che ci siano margini per l'autonoma iniziativa dagli enti territoriale e che per quanto concerne l'hanno presa né fratture energetiche le regioni e gli enti locali anche d'intesa tra loro debbono poter individuare una soluzione ottimale ferma restando la possibilità di decidere fornendo risposte alla collettività in termini innanzitutto di sicurezza dagli approvvigionamenti energetici qui è stato aperto non lo vorrei affrontare per non dare
Troppo
Diciamo lungo con il tempo il tema delle collette compensazione e l'articolo sedici del disegno di legge
Del governo che è stato accantonato ma che loro affrontare nei prossimi giorni è una materia diciamo assai sfida per i profili Cancer
Determina
Ciò nonostante c'è un problema di rendere più semplice
Delocalizzazione di future iniziative e quindi viola trovare un punto di equilibrio senza che ciò comporti un appesantimento
Ulteriore sulla bollette nelle o comunque che non comporti un ulteriore eccessivo appesentimento è un problema assai delicato che però dopo l'esperienza fatta sull'alto Adriatico è bene affrontare
Diciamo in via preventiva per evitare di trovarci poi di fronte ad delle soluzioni parlamentare che vanno in direzione opposta rispetto quelle degli interessi generale
L'esperienza sin qui fatte in materia di attuazione del nuovo Titolo quinto do concluso
Ha evidenziato da un lato come il riconoscimento di una competenza concorrente contrasti
Con la caratteristiche di strutture di disciplina di matrice comunitaria del nostro sistema energetico e dall'altro si inevitabilmente destinato dal luogo ad un'accesa conflittualità istituzionale con effetti di fare del sistema e la Corte costituzionale
Ne sa qualcosa perché negli ultimi tempi gli è stato molto più lavoro del passato ritengo tuttavia
Che tra gli operatori e tra gli stessi enti territoriali si è maturata la convinzione che occorra por mano ad una più razionale ed efficiente ripartizione delle competenze tra Stato e Regione che riconosca l'impossibilità di far coesistere
Diciamo venti politiche energetiche regionali
Vi prego di riflettere su questo punto ho sentito anche oggi qualche eco riflettiamo su questi punti denti politiche energetiche regionale non hanno senso c'è il problema di far coesistere
Diciamo delle tendenze dell'impostazione regionali ma avendo chiaro qual è il quadro nazionale in una realtà come quella italiana dove l'interdipendenza tra diverse aree del Paese del tutto evidente che costituisce una caratteristica imprescindibile per il sistema chiara
Completato
Io
Buongiorno
Data allora pregherei di prendere posto perché si inizia la sessione conclusiva di questo convegno dell'Osservatorio dell'Energia della Fondazione Einaudi
Ci sono alcune variazioni sul programma
Il ministro la Loggia si scusa molto ma è stato chiuso in una riunione può darsi che ne esca ci raggiunga però è probabile forse più probabile che non che non arrivi il presidente Formigoni ha scritto una lunga lettera molto
Affettuosa e molto interessante che pubblicheremo agli atti del convegno vero assente
Allora per rispettare i gli impegni tempi di tutti io darei immediatamente la parola al professor Caravita che svolge
La relazione
Introduttiva questo dibattito come indicato dal programma
Grazie presidente
Naturalmente queste ringrazio la Fondazione per questa
Occasione di riflessione all'esito di un convegno ricco importante e tempestivo
Come quello che si è svolto in questi giorni ieri e oggi sul tema della
Federalismo possibile nell'ambito dell'Energia l'onorevole Tabacci ha
Anticipato giustamente
Il tema che è sul tappeto vale a dire la possibile
Riforma dell'articolo centodiciassette con il ritorno Allo stato delle competenze
Sulla materia del governo dall'energia ha evidenziato le incongruenze le difficoltà
E i problemi che derivano dalla attribuzione della potestà legislativa concorrente in tema di
Produzione trasporto e distribuzione nazionale dell'energia e ha ipotizzato quello che potrebbe essere lo scenario da qui a un tempo x ora naturalmente questa clausola
Della produzione trasporto e distribuzione nazionale di energia è una clausola che apparsa bizzarra
La collocazione di questa competenza nell'ambito della potestà legislativa concorrente apparsa bizzarra e è stata molto criticata peraltro non coincide
Con la maggior parte dei degli ordinamenti federali con la distribuzione delle competenze in tema di ma di energia nella maggior parte non in tutti gli ordinamenti federali a questo punto noi sappiamo quale può essere un possibile esito cioè quello della ritorno della governo dell'Energia in capo alla potestà legislativa dello Stato esclusiva dello Stato
Io non ritorno che credo che sarà difficilmente evitabile
A questo punto io però o un problema su cui mi vorrei soffermare un attimo ed è come si traghetta
Il sistema da il vigente Titolo quinto
Al possibile nuovo alla possibile nuova modifica
Dell'articolo centodiciassette problema che è molto delicato perché riguarda probabilmente un anno e mezzo due anni di vita del settore di vita degli operatori allora proverei a vedere
Se all'interno dell'attuale Titolo quinto del vigente Testo del Titolo quinto esistano alcuni strumenti di alcune possibilità di interpretazione e talvolta anche forzando nell'interpretazione dove
E dove proporrò un'interpretazione forzata lo sottolineerò
Che permettano però di costruire un atterraggio morbido che permettono di costruire un traghettamento morbido all'ipotizzata riforma che c'è stata
Ci avrebbe potuto sicuramente otto illustrare l'onorevole la Loggia il ministro la Loggia ma che comunque c'è stata anticipata da dall'onorevole Tabacci allora io proverei a dire quali possono essere alcuni principi
Del nuovo del vigente Testo
Per costruire intorno a questo testo delle linee di comportamento che traghetti no sul nuovo primo problema che secondo me non va sottolinea sottovalutato
E che nel nostro testo costituzionale le regole sostanziali della prima parte della Costituzione o comunque le regole sostanziali della costituzioni prevalgono sulle regole procedurali
Queste ultime sono al servizio delle prime giammai
Potrebbero e sono serventi delle prime giornali potrebbe essere l'incontrario e allora
La distribuzione delle competenze non può non fare i conti con i principi sostanziali dell'unità e indivisibilità della Repubblica della dell'articolo quarantuno della Costituzione sull'iniziativa economica degli articoli sui diritti e sulle libertà sui doveri della prima
Secondo punto in cipiglio
Il l'attuale testo dell'articolo della della della Costituzione ha eliminato la locuzione interesse nazionale questo però non vuol dire che non esistano più unitari interessi nazionali
Non esiste quella locuzione ma unitari interessi nazionali continuano a permanere continua ad esistere è nella realtà delle cose che continua ad esistere ma trovano un la loro sostanza in
Articoli della Costituzione principio l'articolo
Nel dei principi dell'articolo cinque nelle clausole dell'articolo centodiciassette comma secondo
Alcune clausole fra cui quella sulla determinazione
Dei principi sulla determinazione dei livelli essenziali trovano sostanza in particolare nell'articolo centoventi primo e secondo comma della Costituzione Errico e richiamo quello che diceva ieri il professor Caia
Centoventi primo comma è una clausola che dovremmo
Pronto quasi mettere all'inizio della parte sul Titolo quinto oggi
Laddove dice che la Regione non può istituire dazi di importazione esportazione al pranzo con le regioni di adottare provvedimenti che ostacolino qualsiasi modo la libera circolazione di persone delle cose fra le Regioni nel limitare l'esercizio del diritto al lavoro in qualunque parte del territorio nazionale
Oggi stamattina professor beh Carello ricordava l'articolo ventotto del trattato ma il principio c'è già nella nostra Costituzione già nel centoventi primo comma e da questo ne discende una serie di conseguenze fra cui
Le le le le tasse sul tubo eccetera
Il secondo comma permette interventi sostitutivi dello stato sul a tutela dell'unità giuridica economica del Paese
Le materie terzo punto le materie non sono indicative solo di politiche legislativi di potestà legislativa ma sono evocative di politiche pubbliche le materie della legislazione concorrente evocano are in cui le politiche pubbliche devono esser condivisi
E allora se noi leggiamo in questo modo l'ambito dalla materia concorrente ci rendiamo più conto quelli non c'è solo la distribuzione delle competenze ma ci sono indicazioni diari in cui le politiche pubbliche sono condivise
Devono esser condivise
Col problema della locuzione produzione trasporto distribuzione nazionale Energia io nel in nel contesto del centodiciassette questa locuzione credo che voglia dire governo dell'Energia credo che sia comprensiva di tutta l'area dell'Energia
Non o
Starei più attento il giorno in cui queste formule costituissero l'ambito della potestà legislativa esclusiva dello Stato
Perché se è una materia concorrente possiamo dire che si indica al governo dell'energia il giorno in cui produzione trasporto e distribuzione stoccaggio scorte
Sono potestà legislativa esclusiva
Poiché abbiamo fatto un'operazione di sottrazione e lì forse dobbiamo stare attenti e vedere se non ci sono altre aree perché se no poi la clausola residuale proposta nel nel terzo comma della proposta del centodiciassette diventa molto forte
Se l'area è governo dell'Energia
E quindi indicazione di aree di politiche pubbliche condivisi significato governo dell'energia e io credo che noi possiamo difficilmente possiamo diversamente graduare
I livelli di Pardi politiche regionali in un'area governo dell'Energia avremo alcuni settori su cui sarà importante una forte gestione unitaria altri settori su cui il livello di coinvolgimento sarà potrà esser più ampio più possibile quello che ci ha ricordato presta mattina leoncini
Che ci richiamava l'attenzione sul fatto che la generazione richiede necessariamente un livello di coinvolgimento locale diverso dal problema del trasporto e la distribuzione e qui se noi abbiamo un'area ampia possiamo diversamente graduare
Altro principio ricavo e qui devo dire che questo è un principio su cui potrei che su su cui occorrerebbe un livello di condivisione diverso da quello che dice oggi
I principi non sono sempre formulazioni vaghe e aeree
Ma i principi possono diversamente penetrare possono essere più incisivi e più penetranti a seconda della storia della materia
Della storia legislativa della materia dello stato della tecnica dei principi costituzionali sottesi alla materia
E quindi io posso avere aree in cui il principio rimane
Vago
E e aereo e aree in cui il principio penetra molto di più
Fare le stazioni radio base con un livello di emissione valutato sulla quantità dell'immissione e non sulla distanza da stazione a altri insediamenti è un principio anche se è molto penetranti
Quindi possiamo avere principi che granché scendono diversamente
Altro principio che qui secondo me occorrerebbe una condivisione diversa
La potestà legislativa statale non dovrebbe esser legata solo ai principi ma dovrebbe poter dettare anche norme di dettaglio questo è un punto su cui land interpretazione dell'attuale articolo centodiciassette vi sono molti gruppi il punto più i punti due punti più delicati sull'attuale articolo cioè centodiciassette sono quelli che attengono alla distribuzione delle funzioni amministrative e alla potestà regolamentare nelle funzioni amministrative dello Stato primo punto
Può lo Stato prendersi funzioni amministrative
Nella nelle materie di potestà legislativa concorrente la risposta è chiaramente nettamente sì
Perché discende dall'articolo centodiciotto dalla Costituzione
Che permette alla legge di distribuire funzioni a seconda del livello in ragione dell'esercizio unitario quindi la legge dello Stato in materie di potestà legislativa concorrente ben può individuare
Una anche ampio
Serie di funzioni da mantenere in capo allo Stato
Io escludo che in quest'area le Regioni possano fare
Autorità regolamentari regionali ciò escluso dalla riserva che si è preso lo Stato ma escluso anche dalla soggezione di tutta la materia ai principi comunitari che è un punto forte di unitarietà del sistema secondo problema
Fuori dallo Stato e questo è un punto delicatissimo dall'attuale testo il punto a mio giudizio più complicato dall'attuale testo
E che se della dell'articolo centodiciassette che sembrerebbe escludere potestà regolamentare dello Stato nelle materie di legislazione concorrente
E ciò sembrerebbe portare al paradosso che lo Stato si può prendere funzioni ma poi non può dettare normativa di dettaglio sull'esercizio dalla funzione questo è un paradosso evidente del testo dell'articolo centodiciassette che va risolto qui a mio giudizio con qualche forzatura interpretativa
Probabilmente molte delle cose che io ho provato rapidissimamente ad accennare saranno tratteggiate
In sede due sentenze della Corte che penso usciranno da qui a poco tempo quella in materia di telecomunicazioni e quelle in materia di opere pubbliche e che quindi tra proteggeranno
Tra tenteranno un po'
Il quadro all'interno di questo testo e allora se questo è se questo è la situazione attuale
Questa situazione
Io credo che lavorando con attenzione il disegno di legge Marzano fuoco recepire alcuni
Prima alcuni dei principi
Che io provavo e che poi naturalmente possono essere maggiormente dettagliati
In modo da poter traghettare il sistema verso un probabilmente inevitabile riconduzione al centro del governo dell'Energia
Su questa riconduzione al centro del governo l'Energia io sottolineo tre problemi uno la gestione della fase transitoria e richiamo le cose progetto due
La riconduzione al centro della governo dall'energia non può significare espulsione del livello su statale dalle politiche pubbliche nelle infrastrutture e nell'energia ma deve significare che
La flessibilità del coinvolgimento delle entità su statali e in mano allo Stato cioè lo Stato che fermo rimanendo un principio di coinvolgimento di tali entità
Decide di volta in volta come coinvolgerle ma non può significare espulsione
Dell'entità sub statali perché altrimenti i poteri che rimangono allentò su statali e penso Governo del Territorio verrebbero utilizzati in maniera distorta per bloccare le altre
E Terzo punto terzo punto
Che mi sembra cruciale appunto è quello di
Gestire in maniera attenta a questa dedicate fase transitoria che probabilmente nei prossimi due anni si viene ad aprire io mi limito questi spunti lasciando poi la parola al dibattito grazie
Grazie professore Caravita
La parola il presidente dell'ENEL professor Piero Gnudi
Grazie grazie poi deciderò ringraziare la Fondazione Einaudi il presidente l'anello debole avevano ma non è per avermi invitato a partecipare a questo importante convegno
Nel secondo dopoguerra l'Italia ha avuto
Percorso virtuoso riuscendo a dotarsi paese di una reti di infrastrutture abbastanza efficienti
Che è stato uno degli elementi propulsori dello sviluppo italiano che abbia avuto nel dopoguerra
Il ferito alle autostrade il ritagli è stato uno dei pochi paesi al mondo che ha concepito le autostrade
Come un sistema non come un da Somma disconnessa dei singoli tratti mi riferisco al sistema delle telecomunicazioni
Che con la sua riunioni la spesa recita vecchia stette è riuscita acquistare un'efficiente servizio su tutto il territorio mi riferisco al gas che noi abbiamo siamo usciti a costruire un'efficiente rete di Chiasso in tutto il Paese
Forse passione tentativi
E a bassa
Così va meglio e spero
Anche nel settore elettrico con l'ANAS nazionalizzazione del mille novecentosessantadue va detto fra parentesi che quest'anno non sono né quarant'anni chiamata venne quindi è per noi la data storica un elemento storia
Broccoletti si è creato un sistema a rete di tutte
La la la produzione trasmissione ed ha
Distribuzione delle insidie in modo che il tutto il nostro territorio italiano potesse disporre di energia
A prescindere dalla posizione geografica credo questo è stato un grande passo avanti
Io credo che se l'Italia noi due vogliamo competere sul piano globale si parla tanto che il nostro paese per deficienza ma io credo che sia uno dei punti in cui il nostro Paese deve recuperare efficienza proprio questo Cerri ricca rigenerato inventarsi
E a moderare le proprie reti
Su tutti
In tutti i settori ripeto nelle autostrade penso anche le ferrovie ma penso anche siede noi come ne N che abbiamo intenzione di fare la nostra parte e di agire da protagonisti in questo processo di rinnovamento in miglioramento del sistema Italia
Però poi è diventato anche quasi un obbligo perché adesso con la liberalizzazione del mercato è diventato una sfida che non credo siamo in grado di accettare di vincere
Su tutti i tre settori la produzione
Lei intende ridurre i propri costi di produzione agendo sia sui cosiddetti costi operativi sia esso un mix di combustibili per
Però eh però ero dicendo hanno il nostro piano prevede che da qui al due mila e sette reduce il rito ridurremmo complessivamente i costi del trenta per cento
Ma ne dovremo agire soprattutto su un mix del combustibile che nella generazione il costo maggiore
Per fare ciò bisogna cambiare il mix di Combat di di del combustibile usato
Sì all'Italia è l'unico Paese al mondo che brucia petrolio depliant nessun altro paese al mondo borse Bettoni per produrre leggere
Questo è un combustibile costosissimi è uno strazio e le nostre
Le nostre bollette elettriche poi nelle nelle frazioni
La May riteniamo che la soluzione sia Carbone
Il carbone con il nuovo modo moderne tecnologie
Inquina il settantacinque per cento in meno per quello che riguarda l'anidride solforosa e cinquanta per cento in meno perché cedere perbacco
Ora
Io non capisco che senso ha per il comitato locale quando esiste già un una centrale che a a Pietro che inquina
E e certe dal inquinano noi abbiamo proposto al Comitato Locale di trasformare queste centrali in centrale a carbone
Che a a parte il fatto che
Per l'aspetto paesaggistico perché hanno anche un aspetto molto migliore non inquinano
Per ultimo com'comporta investimenti di notevoli dimensioni quindi con un beneficio economico per il territorio
Ne abbiamo un esempio Civitavecchia vogliamo trasformare la centrale a petrolio a carbone vogliamo investire
Un miliardo e duecento milioni di euro quindi dando un beneficio alla comunità non
L'impatto ambientale l'inquinamento di tutta l'Albania purtroppo li abbiamo delle difficoltà perché scattano dei meccanismi relazionali da gente vede la cittadella di cronache purtroppo in questi giorni sta facendo e quindi associa il carbone a quelle condizioni di vita
Dimenticandosi che non è più così ad una centrale a carbone isole ha Danimarca hanno fatto la centrale a carbone vicino a Copenaghen e non ci posso dire che i danesi abbiano sensibilità ambientali inferiore alla nostra
Ma questa è una cosa purtroppo che non riusciamo a trasmetterci a quando vai a parlare con le comunità questi concetti muri centralmente M
Pesche sia sul piano dell'assoluta irrazionalità ma questo grosso problema perché se noi come nostro bel paese norme siamo a Civitavecchia poi non riusciremo in nessun altro Paese perché poi dopo diventa una gara il più grave quello che boccia il progetto
E però e
E per il nostro paese è una sfida unica perché se non riduce il costo del combustibile non c'è da sperare che in Italia si produca energia a prezzi competitivi con l'articolo corretto europei
Non ha senso neanche parlare di indipendenza emerge più pigra
Delle singole regioni
La localizzazione dell'impianto infatti non è una variabile indipendente non è che un impianto d'energia elettrica si possa fare in qualsiasi posto ci occorre delle condizioni che sono partita gliene sito una centrale a carbone tu devi fare vicino al porto
E quindi pensare che ogni regione possesso indipendente è una cosa che non ha senso dal punto di vista economico
Poi seconda passo debba
E indipendenza delle singole regioni cioè che il Polo a Pollicino regione andar può porre dei vincoli
Cioè pone dei vincoli su sulla parte dei consumatori che avrà proprio guardi
Utilizzare Rizzitelli bene ci eretiche in Regione
Ed per contro avrebbero di al vincoli i produttori carroponte l'obbligo di vendere energia elettrica nelle nella propria regione cioè quindi ci andrebbe a
Praticamente a uccidere sul nascere quello che non ancora marcia da Borsa che senso ha che che senso ha fare una borsa nazionale se poi c'è queste regionalizzazione del della produzione
E io credo che la Borsa sia la via maestra per contribuire a ridurre il corso Italia c'è però una borsa che deve essere ampia perché più ampio da Borsa il piano per i mercati e pianta le tende deficienza della concorrenza
Anche per quello che riguarda la trasmissione
Nel disegno di legge Marzano prevista che l'ENEL scenda in minoranza nella proprietà
Di Terna che è quella che è proprietaria della etica civile italiana
Quindi
Ci sarà un cambio di proprietà però non cambia nulla
Per quello che riguarda la missione di Terni
No la
Occorre una che vi sia un unico gestore che gestisca tutta la reti tre trasmissioni italiana
Come ha giustamente osservato il professor Ranci e il professor Macchi
La prima edizione dello sviluppo delle reti deve riguardare l'intero no territorio nazionale secondo un quadro normativo uniforme spessa pensare a dispensare
Anche queste non addio arriva da personale sarebbe un suicidio noi abbiamo come in un esempio emblematico la linea Mattera soffia una rinnega lì una linea di duecentodieci chilometriche porterebbe internet delle Puglie allora
Alla Campania che fortemente deficitaria ed energia elettrica
Va bene questa dico abbiamo iniziato undici anni fa
E nell'elenco numero duecentodieci chilometri una lince speso cento milioni di euro cioè duecento miliardi di vecchie lire
Siamo fermi perché un comune non ci lascia passare e siamo fermi da otto anni
Quindi noi rischiamo che Ida campagna abbia depreca autorizzare
A
Lei l'interconnessione con la Grecia a questo punto serve poco perché la card la Puglia emesso è una regione che non ha problemi di di dei deficit energetico
E quindi questo vede l'interconnessione l'Inter consone con la Grecia che serviva a portare l'energia in campagna comunque la mancanza di questa linea
Allora io credo che
Purtroppo nel nostro Paese c'è un forte calo del cosiddetto bene comune
Ognuno Bjarne tutte le code le località comunità pensano i propri interessi nessuno credo che spesso pongo il problema dell'interesse nazionale
Io credo che se non certe scelte di carattere di politiche economiche di politica industriale non vengono mantenute a livello nazionale e credo che noi abbiamo rischiato di che vedi parcellizzare il nostro Paese in tanti piccoli imperava alcune un po'più ricche ma tante molto più povere
Anche le tariffe credo che debba rimanere unica che senso ha fare le tariffe regionali
E quindi
E credo che che da tariffa unica sia stato una conquista per il nostro Paese verrebbe per conto per fatto si credono andar via dalla Basilicata tutti gli utenti continuano a pagare per testare il freddo che sia stato una dei sistemi che abbiate contribuì tonifica il nostro Paese
Noi vorremmo
Per quello che riguarda la distribuzione ridurre il nostro costituiti distribuzione oggi i nostri costi sono privati di quello del benchmark internazionale ma riteniamo che da qui al due mila sette di portare il livello di Betlemme del veci partite nazionali
Però va anche detto che i nostri corsi sono inferiore di quelli dei nostri concorrenti italiani
Costituzione dell'M sono i più bassi naturalmente Varda il vanno confrontate zone omogenee non posso con confrontare la Lombardia con le con da Basilicata ma parità
Di zone omogenee ma insieme quelle che riusciamo a distribuire l'energia a prezzi più bassi
E ciò ha con e cioè che è stato uno dei motivi ed è un fatto però che ci sia questa rete distribuzione unitaria e quello che ha consentito poi di fare la tariffa unica perché quando si va a vedere la di segregazione
Sul piano regionale che il costo della distribuzione e ben i valori sono molto diversi cioè distribuirlo all'energia elettrica Lombardia costa circa un quarto di quello che corride costa distribuire l'energia elettrica
Nel in Basilicata
Dunque io vorrei chiudo il mio intervento dicendo però che la legge di modifica del degli articolo quinto come uscite dal consiglio in mente ministri di venerdì scorso mi sembra che vada nel senso giusto cioè si riporta nel regia nell'ambito della potente della potestà legislativa esclusiva dello Stato
Indi in questo quadro le Regioni potranno avere un ruolo utile collaborando con con lo Stato nella definizione delle strategie per un sistema energetico nazionale efficiente
Si potranno quindi le condizioni perché il nostro Paese possa partecipare da approvato da protagonista
A quel processo di unificazione europea che si avrà anche nel settore elettrico e quindi per quando si quando fa io fregola spesso non fra tanti anni ma anche lì anche nel settore energetico avremo un vero mercato unico
Questa è la sfida che noi nel ci sentiamo di poter portare avanti ripeto però
Tutto ciò sarà possibile se riusciremo a realizzare i nostri piani purtroppo va detto che in tutti i settori non solo nella generazione ma nella distribuzione anche nella trasmissione ci sono dei vincoli a livello locale a livello di di di comune a livello di quartiere che sono difficilissimi se non credo che non facciamo uno sforzo di sensibilizzare tutto il nostro bene perché poi queste iniziative non si possono portare Avanti a dispetto delle comunità
Cioè io credo che noi tutti dovremmo fare un'opera di con di comunicazione perché si tratta di comunicare non di convincere la gente deve a fare delle cose sbagliate ma comunicare il problema né in verità mi perché non è credo non è possibile che ci sia in questi anni ci sia stato questo cambiamento una volta abbia negli anni Sessanta hanno fatto centrali dappertutto
Centrale che inquina vano dieci volte ho venti volte quello che in cinquina nelle nostre città nostre centrali hanno fatto centrale all'interno di città ci sono centrale Gellar centrale a Napoli
E non c'era c'è tutti avevano in cella
La Chiara concessione che si avevano un fastidio vicino casa però ha contribuito a far crescere il Paese
Adesso questo forse non c'è più parte il minimo fastidi e vicino a casa per cui il problema del paese non si pone anch'io credo che bisogna tornare indietro ma credo che sia un provvedimento che azione credo che così di educazione fatta dai mass media
E anche dalla televisione perché credo che tutte le televisioni sia quella pubblica credo meno pubblica su quando si c'è da lanciarsi lanci un resta contro il possibile inquinamento
Di un qualsiasi impianto di un quasi si progetta
Io vista la mia esperienza di ieri finalmente eravamo riusciti ad Harare
Il resto il ponte sullo stretto di Messina la prima zero emissione che ha sparato contro il per il il Ponte di Messina la fata rare due giorni dopo cravatta nera Rato quindi però
E dice informando perché poi questi il giornalista per fare notizia esagera quindi ponte dopo lo stimava sarebbe crollato chiede
Non è possibile
E così anche nei mesi chiesti se uno va a vedere quello che non si dice a Civitavecchia e non
Su con le disgrazie che succederà Anna alla comunità il giorno che noi avremmo aperto presenterà è una cosa incredibile cioè tutti venga a questo punto sono esperte di inquinamento sia il veterinario il verduraio il portiere poi parla magari professor Veronesi o la possono via no quelli non le capisco niente quello conta niente ma quello che decide Braglia tanto che
E dell'Angola quella importantissima
Cioè questo però è un problema che noi abbiamo in tutti c'è se vogliamo creare incisività anche un sistema elettrico che funziona dobbiamo affrontare seriamente questo problema grazie
Grazie presidente
Darei la parola l'ingegnere Umberto Quadrino presidente di Edison
Grazie ringrazio gli organizzatori di questo convegno che capita in un momento topico proprio nel momento in cui si discute la
Il regionalismo come correggere la legge sul regionalismo con particolare riferimento ad alcuni settori tra cui l'Energia
Parlando quasi per ultimo c'è il vantaggio che molte delle cose che erano preparata nel discorso sono già state dette e quindi non le ripeterò che sembra che ci sia una generale convergenza di idee di opinioni sul fatto che ben venga nel settore energetico un ritorno alla ad una misura centrale del problema cioè il rischio dei lo spezzettamento da precettazione regionale che è stato sottolineato un po'da tutti
Gli intervenuti ecco se se posso dare una una visione ulteriore cercare di dare una chiave di lettura aggiuntiva a quella che c'era stata in più riprese alcuni illustrata da quelli chiede chi mi ha preceduto vorrei ricordare che noi siamo passando da un sistema che vedeva due monopolisti
Che operavano nella nella nel Paese
E un solo legislatore che avendo deciso attore statale che regolamentata questa materia ad una contessa estremamente più articolato legislatore entrato il legislatore europeo innanzitutto andare
Nuove regole del gioco quindi legislatore sono già diventati due
E con il la legge sulla regionalismo
Rischiamo diventare due più una ventina sulla materia della per la
Dell'Energia
Inoltre i due pianificatori di un tempo
Non vi svolgono più questo questo ruolo due pianificatore ma ne parlo in senso proprio cioè cosa fa un pianificatore pianificatore prevede qual è la domanda di un determinato mercato
Confronto a questa evoluzione dalla domanda con la propria capacità produttiva pianifica quindi quali sono le risorse necessarie per il futuro quali sono gli investimenti da fare i contatti internazionali dell'eventuale importazione esportazione parte siamo campo del gas accanto al petrolio dove bisognava pianificare con con con largo anticipo
Le le esigenze dell'intero Paese
Creare delle infrastrutture d'importazione fare dei contratti con dei governi che duravano vent'anni venticinque anni che impegnavano paese impegniamo l'azienda monopolista ma anche il Paese per lunghissimo tempo e infine operare la Vezzaro tutto questo ora nel sistema che noi conosciamo quello che in cui siamo cresciuti
Questo sistema funzionava quindi aveva altri tipi di inconvenienti che si sono voluti correggere
Con la rottura del monopolio e l'apertura del mercato fa sicuramente il sistema per creare le le le infrastrutture
E mettere a disposizione del Paese ha funzionato c'ha ricordato il presidente le uniche lei nella ha fatto un grande motore della della altro sviluppo economico italiano del dopoguerra ed è perfettamente vero e pensiamo al ruolo dell'ENI è stato un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell'economia italiana
Naturalmente poi ci sono anche gli inconvenienti del monopolio sia un po'sospetto che il monopolista forse non fa tutto lo sforzo necessario per portare il prezzo al a quel minimo che la la la libera contrattazione del libero gioco tra domanda e offerta potrebbero portarlo
Sono ma la fame dopo situazione distorsivi sul sulla regola dalla concorrenza siderale insomma tutte concetti che conosciamo molto bene che hanno portato alla liberalizzazione del mercato
Però mentre volevo sottolineare che mentre da un lato si stanno molteplici sono moltiplicati legislatori o il potenziale registratori prima c'è un solo legislatore nazionale che diceva poterono regole del mercato
Dall'altro lato sono si sono moltiplicati gli operatori ed è mancata sta mancando quella la capacità pianificatoria che un tempo era svolta dalla dagli ex monopolisti
E quindi
Se da un lato abbiamo una situazione naturalmente più
Flessibilità
Varia per quanto riguarda l'emissione di norme quindi meno certa meno certa per quanto riguarda omissione del nome dall'altra c'è non una persona ma una pluralità di persone che devono in questo ambito
Che si sta aprendo si complica prendere delle decisioni e con la mano invisibile del mercato sostituire quello che era prima una pianificazione centralizzata se vogliamo del del fabbisogno del Paese
Ecco vi ho dato un po'il quadro di della difficoltà in cui gli operatori si trovano oggi ad operare ecco l'intervento di Orlandi odio diceva
Diceva beh insomma il quadro di incertezza in cui noi ci troviamo ad operare quattro crescente di incertezza in cui al nuovo operatore viene chiesto di prendere le decisioni che sono estremamente difficile perché estremamente dolorose
Considerando il tipo di investimento il tipo di rischio connesso a questo investimento
Se guardiamo se vogliamo ulteriormente complicare poi questo quadro che la la legislazione in materia di energia ha poi separato giustamente i vari segmenti della catena del valore della G venti
Non si parla soltanto di una legislazione ma di più legislazione che riguardano importazione da esportazione posto caso per quanto riguarda il gas che valgono le reti che devono essere separate la produzione la vendita quindi sono tante
Diverse legislazioni ciascuno per un pezzo della filiera del mercato emergente
Ora se a queste legislazione
Si applicassero con il calcolo combinatorio il numero di enti che possono intervenire in modo da normativo per a legiferare in queste determinare quali sono le condizioni ma normative di quel particolare segmento in un determinato ma dal territorio insomma calcolo combinatorio porterebbe a migliaia e migliaia di combinazioni e quindi
Sicuramente un ripensamento in termini di in materia energetica
Era matematicamente necessario per evitare che si arrivasse ad una legislazione che creasse una vera paralisi da parte degli operatori che dovevano affrontare investimenti ingenti in un contesto così frastagliato
Ora
Il dire che
La competenza nazionale e
Necessaria in materia a energetica per definire sulle varie parte della filiera
Quali sono le regole del gioco sembra quasi ovvio
Quello che diventa meno ovvio e stabilire se questa affermazione
Può anche dire che le Regioni sono escluse
Non hanno voce in capitolo devono semplicemente
Essere del del del degli attori
Avvertito marginali in questo processo
Ecco questo ha non mi sento di dirlo anche per il fatto che anche se fossimo tutti d'accordo perché così una modifica costituzionale sappiamo benissimo che richiede del tempo richiederebbe
Un anno un anno e mezzo forse due anni però diventare legge dello Stato e nel frattempo la realtà legislativa e quella ce l'hanno descritto prima
Quindi pensare che nei prossimi due anni che sono anni cruciali per lo sviluppo delle infrastrutture nostre ci sia un caos legislativo non guidato e anzi con del raggio con delle regioni magari un po'seccata del fatto che sono state espropriate una competenza che era stato loro assegnate al momento presente questo sarebbe veramente una uno scenario che veramente non mi auguro France si ci troveremmo faccia facilmente in una in una situazione politicamente ingestibile per degli operatori economici come no poiché non null'altro chiedono se non quello di sapere qual è il contesto nel quale devono operare per farsi dei calcoli se conviene vestirono con le piste ecco quindi quello che chiediamo chiarezza non è che facciamo tifone per l'asciutto Stafford che per le ragioni vogliamo sapere chi è che deve prendere la decisione come le potrebbe a buonsenso ci sembra che la competenza statale sia necessaria per regolare argomenti così delicati esclude la Regione mi sembra però altrettanto di una visione tutta da una parte ecco come si potrebbe si potrebbe riservare alle Regioni un ruolo fondamentale in questa in questa proprio in questo quadro per arrivare a quel regionalismo collaborativo di cui parlava Tabacci nel suo nel suo intervento che è necessario per evitare che ci sia la paralisi nei prossimi due anni
Ma insomma se ci fosse un piano energetico nazionale che decidesse quali sono che tesse le grandi linee guida di quello che è lo sviluppo delle delle delle infrastrutture che sono necessarie per il Paese che desse delle linee guida del nuove centrali la quantità di nuove di nuove centrali che devono essere create per soddisfare di fabbisogno crescente del Paese
Beh allora ecco i piani regionali potrebbero dire nell'ambito del della protezione del territorio dell'ambiente della congestione industriale di particolare alle quali sono le aree intervento prioritario
Dando dei segnali all'industria che in certe aree non sono gradite dalle centrali mentre in altre sono possibili
Questo potrebbe essere una una un esempio di legislazione collaborativa concorrente che potrebbe dare effettivamente a noi industriale anche delle delle priorità farci evitare degli sforzi e per insistere diede mentre dalla centrale dove effettivamente nessuno la vuole
E invece concentrarci in quelle aree in quelle zone dove l'insegnamento diventa possibile e diventa addirittura al addirittura richiesto
Concluderei ricordando che i prossimi due anni prossimi tre anni
Sono veramente cruciale ciascuno di noi operatori ha fatto un piano che è stato approvato recentemente dai del proprio organico leggevo sul giornale di energia che l'ha fatto recentemente non lo abbiamo concluso due mesi fa Intel da tempo ha presentato agli analisti proprio piano di di Investimenti
Le decisioni sul infrastrutture da costruire siano esse
Terminali di rigassificazione del gas nuovi gasdotti nuove centrali si prendono nei prossimi ventiquattro mesi
Dopo questo periodo la nuova capacità produttiva i nuovi terminali che verranno decisi sì verranno realizzati e poi non credo ce lo so sempre possibile arrivare ad una situazione di sovrapproduzione sia di energia elettrica che di gas
A non è certamente auspicabile non è certamente quello che noi vogliamo o non vogliamo incrementare la capacità produttiva per far fronte alla domanda ma non passare tra la situazione di sorta sottrazione di
Enorme sovrapproduzione ora se nei prossimi ventiquattro mesi si dovesse creare un assetto istituzionale e legislativo che blocca le iniziative dell'industria ci troveremmo veramente di fronte a una situazione molto grave
Ringrazio
Grazie presidente a la parola
L'onorevole letta che chiederà questa sessione
Difficile ovviamente per me chiudere la sessione anche perché mi sembra che le conclusioni e le ha fatte Quadrino le condivido totalmente anzi si può candidare a fare il ministro prossima volta perché ha avuto mi sembra una buona capacità di sintesi di alcuni elementi che dovrebbero poi portare a fatti concreti quindi mi limito veramente a una parola anche perché molto tardi
Intanto per apprezzare moltissimo lo sforzo dalla fondazione
Quindi in questo ringrazio per lo ringraziamo tutti la Fondazione Zanone inglesi da Empoli per lavoro che il contributo che è venuto credo che in Parlamento
Attenti in questi giorni a una discussione quanto mai complessa e difficile ascoltare contributi che effettivamente porta ne vanno nella buona direzione rende più facile un lavoro che oggi è molto molto complesso
Io voglio prendere due minuti semplicemente per un grido di dolore un grido d'allarme
Che è quello rispetto non soltanto alla incertezza
E alla confusione normativa che si sta creando nel rapporto tra stato e regioni ma io lo dico anche aggiungo questo grido d'allarme nel fatto che la mia impressione
Lo dico molto schiettamente che è l'intero processo di liberalizzazione in campo energetico che si sta a Re Nando che si sta in parte impantanamento nelle sabbie parlamentari lo dico perché ormai sono mesi che stiamo discutendo con una fatica e altri provvedimenti non incontrano che vengono approvati in modo molto più rapida
Da mesi stiamo discutendo di un provvedimento che rispetto al quale non si capisce fino in fondo qual è la linea guida
Che se ha intenzione di seguire non si capisce se è una priorità o se non la è è stato calendarizzato in aula a giugno alla Camera con la prospettiva che se in commissione le cose continuano così
Anche questa scadenza scadenza non venga rispettata con la prospettiva poi ovviamente del passaggio al Senato di un eventuale ritorno alla Camera sono abbiamo dei tempi davanti biblici in cui in una vicenda che ha preso il via sto parlando del disegno di legge Marzano
Un anno e mezzo fa all'incirca alla se le cose stanno così o il timore serio che o c'è una una pagina voltata rapidamente oppure l'incertezza normativa sarà nei prossimi mesi e temo anche nei prossimi anni nel prosieguo di questa legislatura la caratteristica con la quale gli operatori dovranno misurarsi
A questo uniamo il fatto che la vicenda del rapporto tra stato regioni è una vicenda resa complessa dalla
Quel tipo di riforma dell'articolo centodiciassette fatta alla fine della scorsa legislatura nel campo energetico
Che siamo tutti d'accordo sul fatto che ci sia un bisogno
Di modifica di quella previsione ora il problema è anche qui essere molto concreti
La cosa secondo me è più naturale sarebbe quella in Parlamento di trovare e l'astro verrebbe rapidamente
Una intesa su una riforma dell'articolo centodiciassette esclusivamente su questo tema perché una riforma esclusivamente su questo tema otterrebbe ovviamente ben concordata ben fatta con un accordo con le regioni che è assolutamente possibile e l'abbiamo fatto le regioni ma anche di enti
Locale minori perché non dimentichiamoci è stato citato il ruolo il peso che hanno i Comuni e le Province perché poi quando cioè un problema di rapporti con la popolazione non è il presidente della Regione che le gestisce queste bestie prenderlo presente ma alla fine il sindaco
Che ha il il e ritengo che una ipotesi di questo genere sarebbe alla fine molto più concreta e utile nel senso nell'arco di un anno un anno e mezzo si potrebbe chiudere questa partita ho l'impressione invece che avere inserito il tema dentro la cosiddetta devolution finisca per portare tutto in un vicolo cieco lo dico perché l'impressione che politicamente questa sia dentro il tema di dibattito politico
Voglio dire col la periferia dell'intero quando invece è un argomento è una questione che sarebbe importante venisse sciolto in tempi rapidi siccome l'impressione che non sia sciolto il l'equilibrio della riforma complessiva della Costituzione che stiamo discutendo passaggio avvenuto lunedì alla Camera dei deputati ma siamo ancora anche qui lontani da capire quale sarà la quale come in che tempi verrà scritta la parole fine di questa vicenda
Allora mi chiedo mi rendo conto rispetta questa difficoltà che sarebbe la via maestra quella o di scegliere innanzitutto questa strada atti di enucleare il tema e su questo di provare a trovare un'intesa su questa intesa andare a chiudere le cose
Se questo non è possibile e se vi è la volontà di invece continuare su un'ipotesi di riforma complessiva con tutti i rischi del caso
Io credo che alla fine siccome sono molto scettico sul fatto che questa riforma complessiva venga mai alla fine approvata
Ritengo che alla fine bisogna concentrarsi sul meccanismo attuativo probabilmente quindi sul disegno di legge
La Loggia che finisce per essere solamente il terreno sul quale andare a cercare delle concrete attuazioni che consentano di evitare eccesso un eccesso di problemi e rispetto a questo anche qui credo che la cosa essenziale sia quella di considerare che anche il clima generale che c'è attorno al necessità di un ritorno ha competenze nazionali di ciò che è giusto che sia di competenza nazionale con il giusto equilibrio di competenze di ruoli che Regioni enti locali devono avere
Mi sembra che questo che sia un elemento abbastanza acquisito
Colpisce il fatto che nonostante ci sia diciamo un un consenso abbastanza vasto non si riesca poi questa vicenda stringe la perché la si inserisce dentro partite che hanno poco a che fare più vaste
Con tutti i problemi del caso e tutto questo sta accanto a un processo di liberalizzazione ripeto mi sembra si stia are Nando dalla se le due vicende vanno di pari passo in questa direzione e con i timori che sto rapidamente cercando di dire io credo che facciamo un pessimo servizio al nostro Paese credo che in questo momento ci sia bisogno invece in campo energetico da una parte di proseguire con determinazione nel campo della liberalizzazione perché
La liberalizzazione non è completata e non ci si può permettere di non proseguirla con determinazione basta vedere il fatto che la non partenza della borsa elettrica
La confusione attorno al ruolo dell'acquirente unico insomma tutte materie che stanno avendo un impatto sulla operatività del mercato energetico italiano una vicenda che richiama responsabilità che a mio avviso devono trovare invece delle e rapide forme di attuazione in termini di chiarezza io ritengo in questa vicenda la partenza della Borsa elettrica lo diciamo da da mesi sia forse la la la prima delle priorità che vi sono davanti invece il verificare che questo non accade è uno degli elementi di preoccupazione maggiori che abbiamo di fronte
Ritengo anche che sia utile e opportuno che ci sia un ritorno su questo termino a un momento non so come definirlo ma un momento nel quale il paese si interroghi qual è su qual è la sua politica energetica
E su qual è il so quali sono le scelte di politica energetica concrete che si ha intenzione di fare nel futuro non so ripeto qual è la forma migliore ma ritengo che questo debba a cadere perché gli attori oggi sono tanti non sono più due come in fondo era un tempo il Governo e ENEL ENI punto oggi gli attori sono molte di più e siccome gli attori sono tanti e sono attori privati sono enti locali sono allora le autorità che hanno competenza
In materia e quindi anzitutto l'Autorità per l'energia per il gas ma non soltanto l'Autorità per l'energia per il gas e credo che la possibilità di avere anche qui un momento di individuazione di obiettivi futuri e di strumenti per il perseguimento di questo obiettivo e diventa un elemento essenziale perché tutte queste vicende trovino invece delle forme attuazione migliore in tutto questo ripeto però in conclusione la mia preoccupazione
E alta penso che come tanti di voi siamo partecipanti strutturali a convegni in campo energetico da un po'di tempo e credo che siamo arrivati la mia impressione è che siamo arrivati al punto diciamo da alla soglia ecco al punto di non ritorno senso che continuare a trovarci in altre discussioni nelle quali riusciamo a ragionare su una confusione di confetteria di competenze su una borsa elettrica che non parte
Su un non si sa bene che fine faranno le autorità indipendenti insomma possiamo mettere tutti in fila le cose io mi chiedo veramente
Come si riesca a farsi che questa liberalizzazione porti dei benefici al Paese siccome io sono un convinto assertore della liberalizzazione vorrei evitare che tutto questo portasse con sé
Un giudizio negativo dell'opinione pubblica sulla liberalizzazione perché quello che accadrà inevitabilmente esattamente questo si butterà
Il bambino con l'acqua sporca credo che questo sia da evitare sul voto per coloro mi piace dirlo in sede di fondazione Einaudi
Coloro che sono convinti che invece un processo di liberalizzazione in questo campo è uno degli obiettivi importante fondamentale per la competitività del Paese quindi ritengo che su questo punto veramente ci sia bisogno
Di voltare pagina di riuscire a ottenere risultati evitare che tutto questo trascini con sé invece giudizi negativi che finiscono per essere tra l'altro mi chiedo veramente siamo a cercare una crescita di produzione energetica una diversificazione di produzione energetica maggiori investimenti maggiori investimenti stranieri mi chiedo quale mai investitore straniero possa trovare conveniente in un caos di questo genere venire a fare delle cose che non siano semplicemente degli accordi con gli ex monopolisti perché poi finisce che alla fine tutto rientra in una logica di questo genere quindi ritengo che anche le cose che qui sono state dette
Da Caravita prima ma poi partiva da ignoti e da Quadrino vadano nella direzione che anch'io auspico è che spero anche questo
Discussione di oggi abbia dato un contributo per far sì che questo grido d'allarme si è un pochino più forte e quindi speriamo un pochino più ascoltato grazie
Grazie onorevole Enrico Letta a me spettano delle conclusioni che non farò data l'ora
Voglio solo ricordare che questo convegno federalismo possibile del settore Energia
In questo convegno sono intervenuti trentacinque esperti del settore
Illustri personaggi dell'economia italiana e quindi abbiamo avuto un quadro così esaustivo e completo di tutte le posizioni per cui qualsiasi sintesi sarebbe
Azzardata
Nel dossier che è stato distribuito c'è un un un documento sintesi proposta della Fondazione dell'Osservatorio AGEA Fondazione Einaudi cioè ci sono alcuni temi con alcune alternative possibili che si suggeriscono
Vorrei chiudere dicendovi solo cosa vogliamo fare come fondazione come osservatore dell'Energia
Primo di tutto secondo me poca convegnistica nel senso che c'è come diceva l'onorevole letta ormai anche una saturazione di discussioni su temi che cominciano a essere troppo incartati ormai cioè c'è solo da risolverli più che da discuterli
Quindi la convegnistica potrà essere solo una delle attività nostre ma molto in casa specialistica e che serva realmente agli operatori mentre vorremmo concentrarci molto sul su una banca dati
E esistente in Italia in mille posti ma non me in un unico punto a cui gli operatori parlamentare i giornalisti possono ricorrere quando hanno bisogno di sapere come stanno le cose
Banca tattiche oggi è resa molto più possibile data i sistemi informazione mondiali non solo nazionali ed europei
Più vorremmo infine vorremmo coinvolgere le università e gli istituti di ricerca alle altre fondazioni in lavori di studio e di approfondimento di alcuni temi che ci paiono
Particolarmente utili nel momento
Io ringrazio tutti per la pazienza che specie è stata riservata in questo giorno e mezzo faticoso
Di lavori e credo che ci rifaremo vivi per iscritto sulle nostre intenzioni i nostri programmi di lavoro grazie a tutti e buona