"Il federalismo che vogliamo per un'Europa solidale" - organizzato dalla Spi Cgil nell'ambito del convegno "LiberEtà" (presso il Palasport Le Caselle, via Golgi)

Pronto pronto
Allora si dà inizio
Ai lavori di questa
Manifestazione
Siamo in attesa anche dell'arrivo di ministro Fassino
Chi ha chiamato ed è a un quarto d'ora ad Arezzo
Però pensiamo di dare inizio ugualmente ai lavori
Inattesa e anche il ministro arrivi
Care compagne cari compagni
Amici signori invitati
Nel dare inizio ai lavori di questa iniziativa voglio rivolgere in primo luogo un caloroso saluto a tutti voi
E un grazie e una così grande partecipazione
Un ringraziamento per la loro disponibilità ai partecipanti a questa tavola rotonda
Ti ho dolore di presentare anche se sono personalità
Ampliamenti o conosciute da tutti noi inizio dai dottor Gianni Minà
Giornalista di propria lista
A cui abbiamo chiesto di svolgere il ruolo di conduttore di questa tavola rotonda
Ai partecipanti alla stessa
Da Claudio Martini
Presidente del governo della Regione Toscana
E a seguire poi inattesa che arrivi anche il ministro il segretario generale della CGIL Sergio Cofferati
Che ancora una volta
Si è reso disponibile a partecipare a mostre all'iniziativa
All'onorevole Guido Sacconi
Parlamentare europeo nonché venivo vicepresidente della commissione Ambiente dell'Unione europea ringrazio anche fra gli invitati
Della loro partecipazione ho visto per il momento l'onorevole Rosi Bindi
Che a noi è molto legata anche a me aveva prodotto una buona riforma dell'assistenza e che vogliamo difendere per la sanità e vogliamo difendere
Grazie anche all'onorevole Monica Vitti Bettoni che la vedo qui presente
Il tema che vogliamo discutere stamattina è quella del federalismo con l'ocra angolo in un quadro di crescita di un'Europa sociale e solidale
L'interlocutore qui presenti sono davvero interlocutori qualificati in quanto svolgono nelle loro responsabilità pubbliche un ruolo la presenta divo dell'insieme dei soggetti istituzionali e di grande parte di quelli sociali interessati a tutta il confronto sulla federalismo
Un ministro presidente una Regione importanti come la vostra
Un parlamentare europeo un rappresentante del mondo del lavoro chiede i diritti non solo dei lavoratori ma delle persone in quanto tali
Ne ha fatto uno dei principali caposaldi dell'iniziativa del nostro sindacato
Il tema proposto l'abbiamo voluta accompagnate da un'affermazione forte e impegnativa
Il federalismo che vogliamo
E questo a sottolineare che nel federalismo noi crediamo come crediamo le decentramento dei poveri
Purché sia accompagnato da elementi forti e di solidarietà
Equità giustizia sociale e in un quadro di rafforzamento dell'unità del Paese
Ritenendo questo il presupposto per realizzare la stessa processo dell'unità europea
La qual cosa amici e compagni non è spuntata
Perché se dovessero prevalere quelle forze quelle culture
Che pronunciano la parola federalismo
Per sostenere o stimolare egoismi
Rottura dei legami di solidarietà
Messa in mora dei diritti di rappresentanza obiettiva o perfino separatismo e quindi rottura dell'unità nazionale
Non solo il processo positivamente avviato si fermerebbe ma farebbe regredire le stesse condizioni generali delle persone dandoli rappresentato il nostro impegno rivolta ad evitare affinché questo non avvenga
E per questo ci batteremo
Ci comporteremo di conseguenza in tutte le occasioni tredici maggio prossimo venturo compreso
E lo faremo forti dell'esperienza del vissuto di una generazione
Chi allargato quello chi ha adottato per allargare
L'aria dei diritti delle persone
Per determinare più benessere
Affermare i valori dell'equità e dell'unità del Paese
E te questo rischiamo
Fedeli anche hanno a un tredicesimo nostro slogan utilizzato nelle manifestazioni di Milano e di Venezia
Nell'ormai appare così lontano mille novecento novantasette che recitava l'Italia cresce unità grazie di nuovo
Passa il testimone ai dottor Gianni Minà che ha il compito di condurre i lavori di questa tavola rotonda
Buongiorno grazie Chiti
Il mio dovere riassumervi riassumervi brevemente
Di cosa parleremo in questa mattina ad Arezzo
Sono passati diversi anni da quando Altiero Spinelli ci parlava dell'Europa molta strada è stata fatta e molte occasioni sono state perdute
Siamo però in un momento cruciale all'inizio del del terzo millennio
E dobbiamo domandarci con chiarezza con onestà intellettuale quale Europa vogliamo con quali diritti
E con quali doveri e come questa Europa si può coordinare con la devolution con le realtà locali con le spinte locali mai essere chiari e onesti non dire una cosa pensarne un'altra
Cioè vogliamo solo l'Europa delle banche
Vogliamo lo solo l'Europa della grande distribuzione o anche quella come direbbe un grande scrittore du l'umanesimo condiviso
Cioè un'Europa che tenga presente
Che le nazioni non si sono formate soltanto perché avevano dei bravi commercianti
Le urne sono diventate nazioni perché non so in Francia c'è stato l'Illuminismo in Germania e romanticismo perché altre realtà hanno formato una nazione non solo il denaro e non solo il mercato e con quali istanze sociali allora vogliamo fare questa Europa
Per esempio bisognerà che si abbia il coraggio nei di nei paesi si abbia abbiano il coraggio le forze progressiste
Di spiegare alla gente che più del privilegio che adesso non potrà avere in futuro al se non vogliamo che il resto dell'umanità muoia di fame bisogna avere il coraggio di non promettere più ma di dire alla gente dei paesi del Nord del mondo hai già più di quello che si che tutti potrebbe essere assegnato
Ieri presentavo la rivista latin America la potete vedere anche qui all'entrata del Palazzo dello Sport che ho preso sulle spalle e mi rendevo conto per esempio
Che persone come Gabriel García Márquez for chiamato Eduardo Galeano Frey Betto teologo della liberazione Leonardo Boff sul monsignor Samuel Ruiz o grandi intellettuali d'Europa Manuel Vázquez Montalbán fosse Saramago
Vedono tasso da sud il mondo diversamente perfino da come leve lo vedono le forze progressiste del nord del mondo
Lo vedono diversamente da Tony Blair di Blair diversamente da Schroeder diversamente dalla sinistra italiana bisognerà confrontarsi con queste persone che incominciano a pensare che noi non si abbiano più idee di progresso
E infine parleremo di quella che deve essere la difesa dell'ambiente e la difesa della cultura la difesa del diritto al lavoro della gente
Sono temi che ho sono in discussione come se una colonizzazione culturale
Che non lascia più spazio al cinema europeo che non lascia più spazio ai prodotti di una di una dignitosa televisione europea ai libri ed è prodotti in questo continente non debba più essere considerati e infine dobbiamo vedere come confrontarci con quello che il mondo dell'economia e della finanza quel mondo che con un mouse in mano in trenta secondi guadagna una cifra pari a quella del del prodotto interno lordo di quaranta nazioni del terzo mondo sono temi che riguardano il nostro futuro sono temi che riguardano i nostri figli i nostri nipoti ma anche la nostra Serena maturità
Questo è quello di cui parleremo il primo che prende la parola e che vive questa realtà in prima persona un parlamentare europeo privo primo vice presidente della commissione Ambiente della comunità europea Sacconi ha della parola
Cari amici cari compagni questa vostra iniziativa non è solo per me
L'occasione graditissima di una rimpatriata diciamo fra tanti vecchi amici e tanti vecchi compagni
E anche davvero importante e tempestiva
Tocca propri nordiche sono oggi sul tappeto nella discussione nello scontro che si sono aperti sul futuro dell'Europa
In questi ultimissimi anni l'integrazione europea ha fatto enormi passi in avanti di cui più visibile sarà senz'altro la messa in circolazione il prossimo primo gennaio della moneta unica
Il più visibile ma non l'unico
Ci Torquil solo i progressi più recenti ed importanti
L'approvazione di un agenda sociale
L'adozione di una Carta dei diritti fondamentali dei cittadini dell'Unione
L'avvio di una strategia per un solido sviluppo nell'era della rivoluzione scientifica e tecnologica in quella che si chiama Società dell'informazione ma adesso siamo a un bivio
Bisognerebbe accelerare il processo di unificazione di profonda riforma istituzionale
E di democratizzazione dell'Unione
Gettando le basi per un nuovo grande passo in avanti nella sua capacità di porsi come punto di riferimento nella scena mondiale
E invece se dobbiamo essere sinceri stiamo segnando il passo
Il vertice di Nizza del dicembre scorso
Che avrebbe dovuto prendere le giuste decisioni per imboccare rapidamente questa strada ha dimostrato di essere poco all'altezza delle sfide ambizioni ambiziose dell'Unione Europea
Attenzione uno stallo che può essere pericoloso che può portare alla paralisi
Basti pensare a cosa succederà con l'ingresso dei Paesi candidati quattordici
E con il passaggio dell'Unione da trecentocinquanta milioni di abitanti ad oltre mezzo miliardo di cittadini
Mantenendo inalterati i meccanismi di funzionamento e di governo pensati per un'Europa a quindici e già oggi logorati e insufficienti
Per questo la battaglia va portata avanti sposando fino in fondo l'approccio comunitario
Vista l'usura ormai irreversibile del metodo intergovernativo insomma ogni sei mesi una specie di congresso di Vienna che si ripete periodicamente è sempre più stancamente fra le diplomazie
Ma per essere vincente occorre il coinvolgimento dei cittadini per le forze sociali
Di tutti coloro che hanno a cuore il futuro dei nostri ragazzi
Dei nostri figli e dei nostri nipoti
Oggi sono cinquanta milioni i giovani europei che hanno tra i quindici e i venticinque anni
Saranno loro i primi ragazzi d'Europa
Ed il nostro compito è garantire una velina sereno e maggiori opportunità per la loro vita di sicuro maggiori di quelle che sono state offerte alle generazioni che li hanno preceduti
Ma il processo per andare avanti bene ha bisogno di obiettivi ambiziosi di idee forza e temi concreti in grado di suscitare passione e adesione fra la gente io ne toccano soltanto due
La costruzione dell'Europa nella forma di una grande federazione e la difesa e l'arricchimento del suo modello sociale appunto come ci sollecitava Mina il primo punto è il federalismo uno dei padri dell'Europa sociale sa che Dell'Orco ha detto che il tabù del federalismo è caduto
Per noi il nuovo federalismo e la creazione di una federazione di Stati ed i popoli che partecipano alla costruzione politica dell'Unione
Per noi il nuovo federalismo è il decentramento più esteso possibile delle decisioni per dare valore vero al principio di sussidiarietà
Associando in questo lavoro le regioni comuni la società civile organizza per noi il nuovo federalismo nell'Europa della vicinanza ai cittadini
In questa prospettiva ci sono diversi obiettivi prioritari
Il riordino e la semplificazione radicale degli otto trattati in cui si fonda l'Unione europea l'inserimento nei Trattati della Carta dei diritti fondamentali molto avanzata attenzione perché contiene oltre ai diritti storici anche quelli cosiddetti di seconda generazione diritto all'ambiente alla salute
Alla tutela dei consumatori e così via dicendo
Una semplificazione dei meccanismi comunitari più poteri al Parlamento su sicurezza alimentare agricoltura fondi sociali Società Civile lotta alla criminalità
Ma soprattutto un governo più autonomo più agile e più politico dell'Unione Europea
Anche se volete cambiando le attuali denominazioni delle istituzioni che sono incomprensibili ai più
Per capirci la Commissione Europea europea deve diventare il governo dell'Unione Prodi per esemplificare il primo ministro dell'Unione europea e così via dicendo
Questo ha detto mercoledì scorso al Parlamento europeo Johannes Rau il Presidente della Repubblica federale tedesca che in uno straordinario discorso ha richiamato con forza e coraggio il modello federale
Ed ha parlato della necessità di una costituzione europea definendola come la grammatica della democrazia e della solidarietà
Ma l'altro obiettivo e allora quello dell'Europa sociale
E più esattamente della difesa intransigente del modello sociale europeo un modello che certo deve essere rafforzato sviluppato adeguato ai tempi ma non smantellato come ha fatto il Governo di centro sinistra in questi suoi cinque anni di esperienza il welfare è un vanto dell'Europa e come tale va difeso a livello internazionale
Rispetto al resto del mondo ciò che caratterizza peculiarmente l'Europa e la unisce oltre alla democrazia
Sono una grande qualità dei servizi di interesse generale è un grado elevato di protezione sociale
Dicevo difesa a livello internazionale perché badate i pericoli non vengono tanto dall'interno dell'Unione quanto dall'esterno standard finanziarie monetali internazionali
Minor difesa dei diritti dell'individuo e dell'ambiente
Assenza di controlli sui flussi di capitali e così via dicendo non possiamo continuare solo a difenderci rispetto a questi fenomeni
Pensiamo soltanto al voltafaccia di Bush sul protocollo di Kyoto per la lotta ai cambiamenti climatici del pianeta alla mio via
Alla mia Ottilia di tipi di chi pensa di promuovere lo sviluppo continuando a minacciare lecco sistema
Del resto cari compagni la destra si assomiglia dappertutto se ci ricordiamo che anche Berlusconi nel fortunatamente breve periodo del suo governo sostenne che quel problema non era attuale gli e Sperti disse senza per la verità citarne il nome gli avevano assicurato che per qualche secondo non ci sarebbe stato di che preoccuparsi
La forza economica dell'Unione deve essere allora supportata da un'azione riproposizione della nostra civiltà
Così come la costruzione di una forza militare di pace sto fra fare assolvere all'Europa un ruolo insostituibile per garantire un mondo senza guerre ingiustizie
La lotta alla disoccupazione alla povertà all'esclusione il sostegno ai più deboli il diritto ad una vita degna di essere vissuta questa Europa della civiltà e tanto più necessaria oggi in un mondo sempre più caratterizzato dalla flessibilità dalla velocità dalla globalizzazione
Processo inevitabile ma a maggior ragione da governare perché tutto questo non può e non deve tradursi in una società dominata dall'insicurezza e dall'angoscia
Angoscia per il lavoro per la pensione per la salute per la sicurezza perse per i propri cani
Su questo non si potrà mai costruire nulla di buono ed invece è questa l'Europa che vogliamo l'Europa per la quale è giusto impegnarsi e lottare
Proiettiamo questo progetto di Europa nelle altre realtà locali
Come si coordinerà questa Europa come la realtà della devolution con la realtà della convivenza di popolazione di diversa provenienza nelle varie nei vari Stati
E nelle varie regioni dei vari Stati
E ancora
Quale rapporto con quelli che ora chiamiamo extra comunitari e che molte volte sono i rappresentanti di Paesi che noi il nord del mondo abbiamo rapinato e ai quali abbiamo portato via la loro ricchezza
E allora questo è un problema profondo del problema della quotidianità
E sono felice che sia presente il presidente della Regione Toscana una regione all'avanguardia in questo tipo di integrazione fra gli esseri umani la parola Claudio Martini
Grazie a tutti voi buongiorno porto ovviamente saluto del della Regione Toscana
Una regione che si onora di essere la regione con una delle prospettive attese di vita più lunga d'Italia siamo una regione dove la qualità della vita è considerato un bene prezioso e non soltanto l'aspetto di un grande supermercato
Economico e commerciale
Mina mi pare mi chiede di dire qualcosa sulle regioni d'Europa
E quindi poi sul tema della convivenza e dell'integrazione dei delle correnti di immigrazione
Io intanto vorrei dire questo
Negli ultimi tempi il ruolo delle regioni in Europa sta crescendo molto
Proprio perché come diceva Sacconi e ormai evidente
Che l'Europa non si potrà fare soltanto con le banche e con i grandi gruppi finanziari con i grandi gruppi economici
L'Europa si farà se parteciperanno i cittadini
Se i giovani gli anziani lavoratori gli intellettuali gli imprenditori del dell'Italia come della Francia della Germania considerando l'Europa
Una necessità un obiettivo da raggiungere perché questo migliorerà la nostra vita
E allora in questo senso
Vi è bisogno della partecipazione dei cittadini e delle istituzioni che sono più vicine ai cittadini
Quindi le regioni e gli enti locali
Io sono stato proprio in questi giorni a varie riunioni che abbiamo avuto organizzate dalla presidenza della dell'unione europea della presidenza svedese e poi al Comitato delle Regioni e vi devo dire che il bisogno di partecipazione dei cittadini e delle regioni e sentito fortemente perché ormai l'Europa entra a far parte della vita di tutti noi
Perché quando si decide o non si decide nel bene o nel male questioni che riguardano i grandi trasporti
Il lavoro la sicurezza alimentare pensate ieri siamo stati a Bruxelles a discutere tutta una mattinata su un documento che parlava della mucca pazza
Dell'afta epizootica
Questioni che sembrano lontanissime da noi ma che poi invece sono questioni di tutti i giorni perché sono questioni che decidono cosa mangiamo e cosa non mangiamo quali attività economiche rimangono in piedi e quale invece debbono riconvertirsi
E allora è stato forte il bisogno di di partecipazione
E le regioni sono uno strumento importante perché le regioni sono dimensioni che rimettono insieme le opinioni di tanti cittadini
Ecco io penso che noi dobbiamo parlare di questo perché bisogna che le regioni si muovano in questa ottica europea
No chiudendosi in se stesse e qui vengo ad un punto che Mina mi sollecitava a chiarire una certa idea del federalismo qual è l'idea del federalismo che per esempio abbiamo noi in Toscana
Credo che nel vostro titolo c'è il federalismo per un'Europa solidale ecco questo è la nostra concezione ma non tutte le Regioni hanno questa concezione
Ci sono delle regioni soprattutto al Nord del Paese che pensano che il federalismo sia sostanzialmente il modo per separarsi dalle altre Regioni
Sia il modo per fare da sé
Per difendere e proteggere gelosamente le proprie risorse senza preoccuparsi di ciò che accadrà nelle regioni vicine
O in altre parti del Paese o in altre parti d'Europa e quello che noi chiamiamo il federalismo egoistico il federalismo per separazione
In cui l'unica cosa che conta e vedere quante tasse si prelevano nel territorio di quella regione che vanno utilizzate in quella regione poi se in Calabria in Sicilia o se IMI Spagna Husseini Orlanda succedono dei dei disastri
Non ci interessa io invece ho un'altra idea del federalismo in Toscana abbiamo un'altra idea
Noi parliamo appunto di federalismo solidale federalismo cooperativo
Che vuol dire io foglio la mia libertà certo voglio la mia autonomia un foglio che la Regione Toscana abbia il più ampio potere di decidere del proprio futuro delle proprie risorse
Ma voglio farlo spendendo la mia autonomia ai fini di una cooperazione con le altre regioni con il resto del Paese e con il resto dell'Europa
Io voglio essere più autonomo per cooperare meglio
Per essere più libero di costruire progetti di cooperazione e di collaborazione con altre regioni d'Italia e anche con altre Regioni fuori dall'Europa
Perché noi abbiamo una grande responsabilità in Italia fare in modo che la frontiera sud dell'Europa il rapporto con i paesi del terzo mondo sia presidiata giustamente
Ieri a Bruxelles abbiamo parlato molto dell'allargamento dell'Europa
Come diceva Mina dei prossimi anni probabilmente avremo l'ingresso in Europa di molti altri Paesi si pensa di passare nel giro di qualche anno da quindici membri fino a ventisette membri di euro e questo avverrà soprattutto allargando l'Europa a teste a nord entreranno i Paesi dell'ex blocco sovietico
La Polonia l'Ungheria la Romania la Bulgaria eccetera eccetera tutti la la Repubblica Ceca la Slovenia la somma tutti questi Paesi qui tutto questo è positivo noi siamo a favore di questo però attenzione
Evitiamo che l'Europa sposti tutta la sua attenzione verso est e verso nord
Dimenticando che noi abbiamo una responsabilità fondamentale quella di parlare con i popoli del Mediterraneo con i popoli dell'Africa del Medioriente
Perché l'Europa trova le sue ragioni di sicurezza e di sviluppo soprattutto se viene risolta la questione palestinese
Se diamo una mano alla stabilizzazione della regione dei Balcani se facciamo dei gesti di cooperazione con il Maghreb con la Libia e con il resto del dell'Africa fino in particolare atterrire cannoni sono molto legati penso alla Somalia all'Eritrea all'etiope
Ecco questa e la nostra concezione del federalismo per questo noi toscani parliamo di federalismo cooperativo perché non intendiamo il federalismo come chiudersi nelle proprie trincee non ci verrà ai in Toscana non verrà come tenuta in Veneto l'idea che il federalismo vuol dire che a scuola si insegna in dialetto veneto
Noi non pensiamo che questo sia il federalismo anche perché il dialetto toscano l'ho parlato di tutta Italia quindi non abbiamo bisogno
Fare queste cose
Lei pensiamo
Ne pensiamo che il federalismo vuol dire che qualche presidente di Regione o qualche Sindaco prende delle iniziative contro gli extracomunitari contro ogni forma di accoglienza di tolleranza e di solidarietà questo non è il federalismo
Questo è un arretramento della cultura del nostro Paese e allora voglio concludere dicendo che noi sul tema dell'accoglienza e delle integrazioni dobbiamo
Dobbiamo essere molto molto aperti
Molto decisi certo dobbiamo
Impostare il tema dell'immigrazione e dell'accoglienza coniugando giustamente solidarietà e legalità
Le due cose non possono avvenire separatamente c'è un problema di solidarietà e c'è un problema di legalità anche perché quando decade la legalità prima o poi anche la solidarietà diventa qualcosa di fittizio di virtuale e non qualcosa di concreto
Quindi legalità e solidarietà a tutte e due non una sola delle due non solo la legalità e non solo la solidarietà
Ecco in Toscana noi questo lo vogliamo fare apprendo un dialogo con la popolazione le istituzioni perché l'integrazione si faccia perché soprattutto l'integrazione è ricchezza è arricchimento
Lo voglio dire scusate uso un po'uno un linguaggio della mia della del mio radicamento territoriale voi sapete io vengo la mia esperienza e l'esperienza fatta Prato io sono un cittadino di Prato a Prato nel tessile usiamo questo questo modo di dire c'è la cultura del mescolò
Mescolando insieme le fibre quelle di tanti di tante morti vengono fuori delle dei tessuti stupendi ed è solo il mescolare le fibre che porta a migliorare i tessuti questa a Prato si chiama l'antica cultura del Mesco lo
Io credo che anche sul piano culturale dobbiamo avere presente questo punto
è soltanto dal mescolare le culture che viene un arricchimento ogni cultura se pensa solo a se stessa prima o poi si inaridisce
Ecco perché dalla Toscana vogliamo vivere con mente aperta questa fase e dare il nostro contributo a far sì che l'Italia in Europa giochi un ruolo di allargamento sociale e di democratizzazione
Penso che possiamo avere buone possibilità e mi fa davvero piacere che li Beretta che esso Sky sostanzialmente la nostra garanzia per il futuro perché qui ci sono le persone più giovani del nostro cuore del nostro Paese almeno come cultura e come mentalità possa dare un contributo alla costruzione dell'Europa
Volevo chiedervi scusa a nome Di Pietro Fassino al blocco stradale in cui si è imbattuto è più complicato
Di quello che sembrava arriverà ma non è ancora qui quindi noi chiudiamo questo primo Giro di interventi con l'intervento di Sergio Cofferati che
Che credo vorrà mettere il dito è veramente sulla grande occasione che l'Europa in questo momento
Di fare un modo di fare un motore questa cultura del mescola come diceva Martini funzioni di fare in modo che certi diritti inalienabili delle degli esseri umani non siano cancellati da questa febbre del mercato
E da questi egoismi che certamente non aiuteranno i nostri figli nostri boschi a vivere in una società
Calma e non piena di tensioni Sergio Cofferati
Come sapete quando
Una compagna un compagno che fanno di mestiere sindacalista cerca quotidianamente la risposta migliore la più efficace
Soddisfare delle esigenze dei bisogni oramai da lungo tempo
Non ragiona più pensando semplicemente alla dimensione
Di impresa oppure di Stato che ha vicino
Guarda lontano e questo guardare lontano non è un pezzo non è un rito è un un'esigenza oggettiva
Nessuno di noi è più in grado oggi di pensare
Al proprio lavoro
Alle condizioni materiali della propria attività
Senza partire da un orizzonte molto più ampio di quello di un tempo
Quando si parla di globalizzazione nelle nostre discussioni non non lo facciamo perché è diventato un rito uno nuovo ricorsi
Ma perché le cose che succedono fuori di noi lontano da noi hanno poi un'implicazione diretta su quello che dobbiamo o possiamo fare anche nel nostro piccolo ambito quotidiano
E la sensibilità che si è creata il senso di responsabilità in tante persone dei loro comportamenti verso questi temi apparentemente lontani è la riprova che molti hanno compreso e ieri ragione non lo disse delle proprie esigenze cercando di non sfuggire mai da questo orizzonte così ampio
Che produce anche poi compiti impegnativi ai quali assolvere perché globalizzazione
Perché oggi siamo in un mondo che subisce già le conseguenze di un processo vasto più a carattere economico macchiate le implicazioni sociali evidenti
è un processo frutto di cose già successe
I rapporti diversi tra i Paesi perché cambiano i bisogni e cambiano anche le condizioni con le quali ogni singolo Paese cerca di soddisfare i bisogni di quella parte di popolazione che in quel territorio vive
Si è accentuata una divaricazione tra i Paesi ricchi che si sono dati delle dimensioni organizzative e i Paesi più poveri
I Paesi più poveri legittimamente chiedono attenzione e chiedono nuovi rapporti ai Paesi più ricchi
Perché vogliono migliorare le loro condizioni di vita
Di questo c'è traccia
Visibile evidente nei processi che all'Arco nel nostro orizzonte così come le tecnologie nuove i linguaggi informatici portano a cambiare anche nella percezione di tantissime persone l'idea dello spazio e del tempo
Il confine della nostra attività quotidiana attraverso gli strumenti che più iniziamo tutti anche quelli che sono entrati oramai quasi fisiologicamente del nostro rapporto
La televisione la radio non più soltanto la carta stampata internet annullano le distanze e collega no party lontanissime del mondo rendendo visibile quello che prima non lo era e che in qualche circostanza addirittura molti cercavano di occultare
In questo mondo ampio
Però si vedono i bisogni ma sì intravedono e qualche volta addirittura risaltano più di ogni altra cosa le difficoltà la globalizzazione
Una fase di
Espansione delle attività economiche
è l'offerta di un mercato più ampio rispetto a quello precedente e dunque come tutti i processi in virtù anche di questi aspetti contiene delle potenzialità positive
Soprattutto per i più deboli
Che se correttamente aiutati dai più forti possono crescere e possono arrivare a soddisfare dei bisogni primari che oggi gli sono legati qui deboli di cui ci parlava prima Gianni Minà
Però la globalizzazione anche altrettanto potenzialmente un segno negativo
Se questi rapporti non vengono regolati il rischio chi chi è ricco si arricchisca di più e gli altri vengano abbandonati è un rischio concreto da qui la preoccupazione di tanti tutte le volte che gli Stati i governi affrontano temi che vanno al di là della loro dimensione statuale e riguardano una parte più consistente e larga del mondo
Il popolo di Seattle come è stato chiamato con un'espressione felice non è fatto semplicemente di persone che manifestano la loro contrarietà ai processi di globalizzazione
è fatto di tante cose diverse che andrebbero colto in una per la sua valenza per le implicazioni che ne ha rapporti poi può determinare
Sono lì visibili delle preoccupazioni
A queste preoccupazioni bisogna dare una risposta una risposta positiva queste preoccupazioni si superano soltanto se la crisi delle organizzazioni delle istituzioni sovrannazionali viene considerata dai paesi come un problema da affrontare e da risolvere rapidamente
Ho già avuto occasione di dirlo e sono rimasto colpito negativamente dal fatto che dopo l'insuccesso della riunione dell'organizzazione mondiale del commercio Seattle molti abbiano tirato quasi un sospiro di sollievo
No la situazione che si è determinato successivamente secondo me una situazione pericolosa bisogna che la globalizzazione abbia delle regole
Bisogna che gli Stati siano in grado di cedere una parte della loro sovranità nazionale ad organizzazioni più alte
Per poter prevenire dei processi pericolosi l'organizzazione delle Nazioni Unite non è più in grado da tempo
Di prevenire i conflitti e dunque il pericolo della guerra non è un pericolo scongiurato se è vero come è vero che ogni tanto tra la distrazione di molti
In luoghi anche vicino a noi scoppiano conflitti con tutte le conseguenze disastrose che questo comporta
Prevenire importante e prevenire possibile se si introducono delle regole
Certe difficile bisogna ripensare anche ad alcuni modelli di democrazia gli Stati devono cedere una parte della loro attività
Devono delegare ad organizzazioni che devono essere però democratiche
Una parte delle loro funzioni delle loro competenze
Solo così si possono aiutare i più deboli e si possono avere regole che non mettono in discussione anche le democrazie più radicata non è facile
Tra queste regole poi ci devono essere quelle che aiutano i rapporti tra i Paesi oppure tra le dimensioni economico sociali sovrannazionali che stanno nascendo perché è evidente che la globalizzazione produce due setti sull'organizzazione degli Stati da un lato stimola la creazione di strutture sovrannazionali dall'altro esalta il territorio i due estremi che si vedono maggiormente nei processi di globalizzazione sono questi
Io credo che l'Europa sia nata per ragioni ideali facilmente
Ancora oggi visibili ma che l'accelerazione di un processo o almeno della discussione intorno a quale deve essere l'Europa alla quale fare riferimento è anche figlio degli effetti della globalizzazione
Il sindacato in questi processi non può e non della vere una funzione attendista
Peraltro tutti gli elementi di crisi che si determinano poi si riversano sulle persone che noi rappresentiamo quotidianamente
Senza un processo evolutivo nei rapporti internazionali possono ritornare in campo e c'erano spie segnali visibili già nei nei nei momenti di crisi più acute
Tendenze protezioniste i paesi più forti che pensano di risolvere i loro problemi a danno dei Paesi più deboli
Con una chiusura autarchica della loro attività
Ecco noi dobbiamo combattere quest'idea come stimolando i governi noi abbiamo una funzione anche attraverso le organizzazioni sovrannazionali del sindacato che quella di premere perché si costruiscano occasioni di maggior democrazia si introducano regole lei meccanismi di attività economiche commerciale perché l'arretramento o anche la stasi per noi per le esigenze che rappresentiamo è oggettivamente un danno
Ho sentito qualche volta commentare la posizione del sindacato italiano sull'Europa con sorpresa da parte soprattutto degli stranieri che discutevano in quel momento con noi
Come se noi fossimo figli di un di una sorta di mondo rovesciato in Italia il sindacato è sempre stato decisamente schierato per l'Europa
Per la costruzione di un'Europa
Comunitaria con il profilo sociale necessario e pari alla sua storia agli ideali che hanno costruito le democrazie e radicato le democrazie anche con conflitti terribili come quelli che abbiamo conosciuto nel corso del Novecento in questa parte del mondo
Chi era contrario all'Europa erano altri gli imprenditori
La Banca d'Italia noi non ci siamo mai attardati un attimo
A discutere sera giusto opportuno o meno che un paese come il nostro entrasse nella moneta unica
Ci si diceva vi interessate dalla moneta voi che dovete pensare ai problemi delle persone in carne ed ossa ma guardate che l'alternativa all'ingresso in Europa da parte di un paese come il nostro sarebbe stata per noi per le persone che rappresentiamo un disastro
Noi non abbiamo dimenticato cos'è capitata la lira nell'autunno del mille novecentonovantadue la svalutazione del trenta per cento dalla moneta non protetta da nessun ombrello come oggi l Europa l'abbiamo pagata noi i lavoratori dipendenti e pensionati
Sì sì diceva nelle euro bisogna entrare dopo quando si saranno risolti i problemi occupazionali quando il Mezzogiorno si sarà avvicinato al nord chissà perché poi hanno scoperto i problemi occupazionali problemi del Mezzogiorno soltanto in quella circostanza
Ma è una domanda retorica si sa perché perché in un sistema a cambi flessibili con una svalutazione sempre disponibile alcuni settori delle imprese italiane potevano competere
Gli altri pagavano il prezzo di quella competizione e gli squilibri si scaricavano sui più deboli per noi non c'era un'alternativa noi abbiamo lealmente accettato quella sfida anzi l'abbiamo proposta e sostenuta e voi sapete come alcuni bisogni bisogni veri sono stati allontanati nel tempo è stato allontanato il momento
Impedire che ciò accadesse
Noi non abbiamo mai avuto dubbi e non siamo pentiti nonostante le difficoltà nelle quali oggi viola possibile approvare che cosa bisogna di conseguenza fare a questo punto beh fare il resto dalla strada diceva prima Guido Nisi è stata un'occasione parzialmente perse è vero noi non ci siamo mai cullati nell'idea che bastasse la moneta per fare l'Europa sapevamo che quella era la porta dalla quale bisognava necessariamente passare poi l'Europa deve essere costruita con pazienza ma anche celermente dai Paesi che ne fanno parte
Il primo problema che oggi va affrontato è quello delle regole democratiche in Europa e contemporaneamente però bisogna risolvere il problema dell'allargamento non con atti ostili verso l'allargamento ma considerando l'allargamento come una tappa decisiva del futuro dell'Europa
Potreste dirmi ma che c'entra con i nostri problemi Cetra tantissimo
Se l'Europa comunitaria non coinvolge i Paesi più deboli dell'Europa si crea una sorta di territorio di riserva nel quale tutto è lecito perché non ci sono regole e allora non c'è soltanto il tentativo sistematico di andare ad investire la facendo diventare quelle realtà deboli e povere
L'elemento di pressione sull'area più strutturato dell'Europa si fa dumping con dei paesi vicini che sono in condizioni di straordinaria debolezza occorre coinvolgerli e nel contempo proprio per combattere il via del dumping bisogna che l'Europa si doti degli strumenti propri della democrazia tradizionale la Costituzione
La carta dei diritti indivisibili i diritti di tutti i cittadini europei indivisibili perché bisogna tenere insieme i diritti della persona con quelli dei cittadini e con quella parte di diritti che normalmente nasce nella sfera economica voi sapete che molti dei diritti che oggi noi utilizziamo a volte quasi inconsapevolmente
Tant'è che siamo abituati fortunatamente a considerarli come un patrimonio della nostra civiltà sono nati nel lavoro sono diritti che sono stati conquistati dalla vostra generazione o da quelli precedenti
Sulla base di tanti sacrifici e sono diventati poi un punto di riferimento per i governi e per il legislatore e si sono trasferiti nella società anche per le persone che non lavorano perché in quel momento non possono perché non hanno la condizione per poterlo fare
E poi bisogna che questa Europa assuma sempre di più il profilo sociale che a noi serve
Un'Europa in grado di competere nel mercato globale secondo una sua identità e sulla base di un modello definito anche il modello importante perché il tentativo in atto è quello che si vede quotidianamente nel mercato globale ci sono Paesi oppure aggregati sovrannazionali che pensano di competere attraverso la vendita delle loro merci prodotto dei loro servizi prodotti senza regole senza rispettare alcunché il modello competitivo che l'Europa deve scegliere invece deve essere funzionale alla cultura dell'Europa alla sua tradizione
Allora ci sono delle soglie che non possono essere valicato da quel modello anzi devono essere previsti ne esplicita nel modello pensate all'ambiente
Diceva prima Gianni Minà son d'accordo con lui di quanto sia grave la decisione del governo americano
Di ritirare la firma
Di conseguenza di disattendere un impegno relativa rispetto di alcune soglie ambientali
Se negli Stati Uniti non si rispettano queste soglie evidente che le imprese americane potranno avere condizioni per produrre a costi inferiori
Con un danno rilevante per le persone che vivono in quel Paese
Ma anche per il resto del mondo
Perché si introduce l'idea che l'ambiente non sia un bene comune da rispettare da valorizzare ma una sera da saccheggiare
Dopodiché non ci si deve più sorprendere di nulla delle mucche che impazziscono o degli effetti dannosi sulla salute delle persone di attività che non sono controllati
Ma non c'è soltanto la soglia dell'ambiente da rispettare c'è la soglia delle tutele e c'è la soglia dei diritti perché
In troppe parti del mondo non c'è un sistema previdenziale non ci sono forme di assistenza sanitaria né di altra natura siccome ognuno di queste forme di tutela costa c'è chi pensa che bene non averle così i costi per la produzione sono minori
Il livello di coesione e di protezione dei cittadini però sia sera con danni incalcolabili per tantissime persone nella cultura europea invece il Welfare è radicato lo stato sociale è una componente non uno stato sociale qualsiasi sappiamo che poi questi costi vanno sempre tenuti in equilibrio con la richiesta che un Paese produce ma guai se in un Paese non ci sono protezioni previdenziali o protezione sanitaria che cosa si offre come prospettiva futura ai giovani oppure ai più anziani che sono i più esposti in quelle condizioni
Ecco perché insistiamo molto su perché l'Europa scenica della discussione che deve fare regole uniformi
Un mercato del lavoro che valga per tutti i Paesi d'Europa
Modelli redistributivi che valgono per tutti i Paesi d'Europa da noi c'è una discussione provinciale che infastidisce oltre che preoccupa il contratto nazionale che voi avete conquistato come regolare distributiva ha una funzione straordinaria perché garantisce anche i più deboli voi sapete che chi lavora in un'azienda piccola spesso non è in grado da solo di fare contrattazione ma se non avesse contratto nazionale quanto mai avrà uno straccio di miglioramento
Io non penso che tutto debba essere in moto immutabile nel tempo
Il contratto nazionale a una naturale evoluzione ma non è l'orto di casa e l'Europa è il contratto europeo per settori quello che andrà costruito con pazienza
Perché lì si hanno le condizioni per
Lavorare e vivere più dignitosamente e dei diritti riconosciuti
Diritti che vanno salvaguardati con pazienza
Evitando di incorrere nelle feto di strabismo che anche a volte penalizzati l'area progressista in un paese io so benissimo che ci sono tanti ragazzi i vostri figli vostri nipoti che non hanno i diritti riconosciuti ad altri
Ma viva Dio una battaglia di civiltà deve portare dei diritti a queste persone senza toglierli ad altri chiede è quella dei vasi comunicanti
Peraltro è un po'curioso che si sostenga in Europa l'esigenza di avere una carta dei diritti indivisibili e poi non si sia coerente a casa propria
Dico tra parentesi c'è un abbiamo parlato molto nel corso di questi di questi mesi che la Carta dei diritti europei a un un articolo che su quale bisognerebbe meditare a me piace molto l'articolo tre sapete cosa prevede
Che una lavoratrice un lavoratore l'Europa non può essere licenziato senza giusta causa
Come vedete è un punto fermo in Europa non lo è in Italia in ogni caso continueremo a cercare di convincere chi ha dei dubbi e a tener ferma la nostra battaglie di principio su alcuni aspetti importanti dei diritti nel lavoro
Poi questi Europa alla quale dobbiamo guardare è un'Europa che come dicevo può competere sulla base di modelli che devono uniformare i comportamenti
Delle imprese degli stati e devono avere questi modelli la qualità al loro centro
Siamo di nuovo ad una fase delicata dei rapporti tra noi e le associazioni imprenditoriali con la politica la situazione tempo è diverso perché in una fase pre-elettorale come come ovvio ci sono dei rallentamenti nei rapporti anche con con chi gestisce l'attività politica
E le funzioni di governo abbiamo detto senza timore di apparire
Diversi da quel che siamo intendo dire autonomi sempre che i provvedimenti intercorsi negli ultimi anni da parte dei governi il centrosinistra destinati alle persone anziane ai lavoratori di dipendenti sono provvedimenti giusti e li abbiamo a prezzati perché li avevamo chiesti e ci hanno risposto positivamente
Sappiamo che non hanno risolto tutti i nostri bisogni ci mancherebbe ne abbiamo tante
Però quella è la strada quella è la direzione
Una direzione che ha dato finalmente risultati apprezzabili per tante persone perché le stesse persone hanno partecipato lealmente al processo di risanamento precedente
Sappiamo però che sono in campo anche tentativi di modificare alcuni aspetti per noi importanti e positive
Il federalismo è considerato da noi lo sapete
Un Progetto da condividere di modifica degli assetti istituzionali
Abbiamo combattuto a viso aperto cosa che altri non hanno fatto l'idea del secessionismo
Del mille novecentonovantasette a Mila ni a Venezia e molti di voi erano presenti abbiamo manifestato con il coraggio delle proprie idee per un federalismo solidale e contro l'idea del secessionismo e lo abbiamo fatto senza timori
E senza negare
L'opportunità di dare maggiori poteri di decentrare potere di dare maggiori poteri agli enti locali in particolare alle regioni
Ma un federalismo solidale si regge se poi ci sono alcuni capisaldi rispettati
Io credo che valga la pena di parlare anche di questi aspetti
Ed è l'ultima cosa che volevo dire
La discussione ha sparato
Ci sono in campo ipotesi diverse tra di loro
Ci sono anche ipotesi singolari dicevo prima dei diritti beh il Polo delle libertà
O delle presunte libertà
Sostiene
Sostiene nei documenti dei suoi
Istituti economici la tesi dei diritti a geometria variabile
La tesi così come viene esposte anche di difficile comprensione
Però leggendo poi perché scritto si comprende
Qual è il
La ragione
Dell'uso di queste immagini
Pensato che nel mondo del lavoro non tutti devono avere gli stessi diritti
La geometria variabile fatta così
Alcuni hanno una quota di diritti altri ne hanno meno si presume che ce ne siano altri che non vedevo da verrà fatto nella loro accezione
è un'idea un po'singolare di libertà perché è accompagnata poi questa teoria
Dall'idea dei rapporti contrattuali individuali voi siete una generazione che cresciuta
Spesso nello scontro per conquistare dei diritti collettivi come quello dalla contrattazione
Ora pensate che che cosa si arriva a sostenere dietro la mistificazione della libertà
L'idea che si può sapere da parte delle persone come soluzione efficace il rapporto individuale con il proprio datore di lavoro
Come se il potere contrattuale di un operaio fosse identico a quello di un padrone non s'è mai visto
Almeno
Avendo una certa esperienza fatta con gli anni io questo potere uguale non ho mai incontrato
Può darsi che da qualche altra parte
In luoghi che non ha frequentati
Ma devono essere luoghi dell'immaginario della fantasia sia successo questa è la situazione che loro prospettano come elemento di novità non vi sfugga che quello schieramento politico ha votato un mandato al presidente del Consiglio italiano perché alla fine il voto è stato
Univoco in Parlamento un mandato per sostenere la Carta dei diritti a Nizza
A coerenza poi dove stia di casa non si sa
Perché dopo il voto by partisan ritornati in Italia il giorno dopo in Parlamento sono stati capofila nel blocco di leggi importanti che avevano diritti
Delle persone più deboli al centro
Della loro potenziale efficacia hanno bloccato la legge sul lavoro atipico se oggi ci sono di centinaia di migliaia di giovani ragazze e ragazzi che non hanno gli stessi diritti degli altri lavoratori dipendenti e perché quella legge non è stata approvata in Parlamento per l'ostruzionismo del centrodestra
Hanno bloccato la legge sulla rappresentanza sindacale pensate che detta la libertà noi chiediamo che le persone che lavorano o i pensionati nel scegliere la loro rappresentanza votino votino il massimo di espressione democratica possibile
E è evidente che quando si vota può esserci anche una grande reazione come la CGIL non raccolga consenso dunque dove non non abbiamo in mente nessun modo Poglio chiediamo di essere sottoposti ad una verifica sistematica ce l'hanno negata
Hanno bloccato la legge in Parlamento
Poi il presidente di Confindustria pubblicamente si è vantato di aver fatto attività di lobby per impedire che la legge venisse completata mi ha preoccupato il silenzio delle forze politiche di fronte ad un'affermazione di questa natura ma
Hanno bloccato la legge
Sulle molestie sessuali nei luoghi di lavoro
Ho fatto tre esempi di legge che sono rimaste lì e che hanno contenuti fondamentali sul piano del diritto
E quello che è stato riconosciuto come utile a Nizza è stato negato a Roma con un salto di coerenza che va ha commentato e non si può mettere in soffitta
Così come non possiamo non vedere
Che
Il nome dell'esercizio di alcuni poteri che già sono consegnati opportunamente alle regioni
Si stanno producendo forzature
Pericolose non soltanto per noi
Ma in questo caso è giusto dirlo e contrastarle ma anche per la coesione sociale del Paese
Le regioni del Nord
Oggi governate dal centrodestra
Si stanno esercitando nella proposta sistematica di utilizzo
Del Buono
Cioè di risorse da offrire alle famiglie
Cancellando tra l'altro la persona ma questo un'altra aspetto sul quale bisognerebbe riflettere ma restiamo alla sostanza
Per produrre non dei vantaggi per i cittadini
Perché oramai dentro e dietro il tema della sussidiarietà si nascondono le cose peggiori
Lì non c'è la sussidiarietà intesa come stimolo di una quota di mercato rivolta verso i privati per integrare arricchire la funzione primaria dello Stato
La funzione di chi ha compiti di gestione di politiche che hanno effetto su milioni di persone perché che riguardano la loro salute sole politiche sanitarie perché riguardano la loro istruzione sulle politiche scolastiche no
L'obiettivo non dichiarato praticato l'esatto opposto
Dietro l'idea di sussidiarietà c'è il tentativo di favorire una presenza crescente dei privati a discapito di una funzione pubblica che non può essere mai lasciata in mano ad altri se non alla collettività
E poi si chiamino le cose col loro nome quando si promuove promuovono
L'uso del buono così come è stato fatto per la sanità oppure per la scuola Simira in esplicito a far saltare leggi di riforma che sono state per noi importanti e ottenute con sacrifici che sono durati anni se oggi il Parlamento ha varato la legge sulla riforma dell'assistenza sezioni un'ipotesi praticata di riforma sanitaria se abbiamo trovato con tutta la fatica del caso un equilibrio nella riforma della scuola apprezzabile positiva
E noi ci siamo battuti perché ciò accadesse non possiamo accettare in alcun modo che surrettiziamente
Attraverso la politica dei buoni si mettono in discussione funzioni e regole che sono al centro di riforme che abbiamo tenuto dopo anni di iniziative di sacrifici
Quella pratica ha poi una ulteriore evidente pericolo
Favorisce soprattutto nell'attività sanitarie e nell'assistenza
Degli standard e con la qualità non hanno niente a che spartire
E guardate voi lo sapete meglio di ogni altro quando si sta male quando si ha bisogno di essere aiutati non conta che ti sia dieci mila lire in più
Conta che ti si dia la certezza di essere assistito come conviene
Con un livello di qualità adeguato per farti star meglio per farti guarire
E se gli standard qualitativi di vengono considerati come una sorta di opzionale vedi tu arrangiati io ti do un po'di quattrini questa è libertà
E introdurre nei rapporti sociali una dinamica che abbiamo combattuto per decenni perché porta i ricchi a proteggerci e debole a soccombere non va bene
E c'è l'ultimo pericolo che vorrei segnalare anche alle forze
Di governo del centrosinistra
Non si può accettare come idea in un processo di federalismo che pure va portato alla sua definizione
Non si può accettare come dire che tra un territorio e l'altro
Esistano su materie come la sicurezza nel lavoro
E il mercato del lavoro diritti difformi tra una Regione e l'altra
Il rischio della legislazione in concorrenza e questo
I meccanismi vanno corretti anche sul piano legislativo quelli previsti
Perché diversamente ci si verrebbe a trovare in una condizione inaccettabile per noi
Non è possibile che una persona che lavora a Milano abbia diritti diversi non mi interessa se più alto più bassi di una persona che lavoratori soltanto perché l'amministrazione l'istituzione che governa in quel momento anzi lo schieramento politico che averne quel momento l'istituzione ha deciso di promuovere leggi regionali che aprono questa divaricazione tra le persone quello che è uniforme in Europa la Carta dei diritti indivisibili a maggior ragione deve essere uniforme in Italia
Lo voglio dire con la franchezza del caso perché io non so cosa succederà dopo il tredici di maggio
Come tutti voi
O delle aspirazioni credo non siano nemmeno delle aspettative scusate credo non si può nemmeno particolarmente nascosti
Da che parte batte il mio cuore credo si sappia da qualche da qualche settimana
Però
Però
C'è un merito al quale vanno collegati gli atti politici le assunzioni di responsabilità
Io credo che il merito sia quello che ho provato a descrivere i
Sia nella dimensione globale che in quella europea ma ancor di più in quella nazionale territoriale
Se si esce da uno schema di diritti uniformi
Si introducono veleni
Nel corpo di una società che possono portare a contrasti a rotture a contrapposizioni
Avendo il sindacato italiano la CGIL in particolare attraverso le sue strutture a cominciare da quella dei pensionati per tanti decenni lavorato con fatica con tante contraddizioni certo con qualche inevitabile errore come capita a tutti quelli che ci provano davvero
Per dare
Vantaggi e delle persone deboli
Ridurre le disuguaglianze e tenere alta l'idea dell'emancipazione
Qualsiasi cosa accada che va in direzione contraria si sappia non solo non troverà il nostro consenso ma troverà la nostra decisa opposizione
Allora Piero Fassino debutta non ha sentito le gli interventi precedenti io cercherò in tre parole di riassumere
Per porre delle domande che sono fondamentali per chi sarà speriamo il nostro vicepremier
Dopo il
Determina
Vogliamo solo una Europa delle banche o e della grande distribuzione pone un un'Europa di che abbia un umanesimo condiviso
C'è un'Europa dove il mercato non sia l'unico Dio o non sia il tiro indiscutibile
E poi con quale istanze e preoccupazioni sociali
Vogliamo che la la comunità europea cresca
Che raccolga o che inglobi altre nazioni e infine siamo consci che al sud del mondo vedono ormai la realtà come dicevo prima gli scrittori latino americani diversamente perfino dal mondo del progresso dai partiti socialdemocratici europei perché dicono voi l'avete dalla parte del privilegio
Qual è l'idea in tutto questo di Piero Fassino la parola
Insomma
Grazie volte
A tutti voi mi scuso e sono arrivato in ritardo le giornate di un candidato scandito tantissime cose
E naturalmente
Parto dalle questioni che mi ha posto adesso Gianni
Intanto dicendo una cosa
Oggi siede alla presidenza della Commissione europea un uomo un italiano che si chiama Romano Prodi
E non siete lì per caso perché dico questo
Perché una delle scelte fondamentali che noi abbiamo fatto in questi cinque anni il governo di centrosinistra
è stato
Portare in modo pieno l'Italia dentro il processo di integrazione europea e fare vivere
L'Italia sempre di più dentro l'Europa e dentro le scelte europee
Detto così è una cosa scontata
Non era scontato cinque anni fa quando cinque anni fa Romano Prodi all'indomani delle elezioni disse che supportare l'Italia nell'euro noi si siccome davamo la faccia eh ci ricordiamo quale fu la reazione in Italia di molti
Quell'impegno
Fu salutato da non poca ironia da molto scetticismo
Si disse che ci ponevamo l'obiettivo troppo ambizioso
Che non ce l'avremmo fatta
Poi siccome la nostra determinazione dimostrava che ce la si poteva fare si disse che se anche ce l'avessimo fatta non saremo riusciti a rimanerci
E poi si disse che la cura avrebbe ammazzato il cavallo tutta una serie di cose di questo genere bene noi oggi cinque anni dopo
In Europa siamo entrati in Europa ci siamo la cura non ammazzato il cavallo e anzi l'Italia un Paese più forte e più solido più competitivo più giusto di quello che non fosse cinque anni fa
Lo dico perché
Il tema dell'Europa
è un tema sul quale si possono misurare le differenze tra centrosinistra e centrodestra non è vero che siamo tutti europei allo stesso modo
Perché quando Fini dice che sia per l'Europa e per l'Europa delle patrie d'Europa delle patrie è una formula che non ha niente a che vedere con il processo di unificazione di integrazione europea quando Tremonti dice che bisogna mettere in discussione l'europa vuol dire mettere in discussione quella scelta attorno a cui luce l'Europa e non soltanto il nostro Paese ha costruito in questi anni la sua integrazione
Certe proposte che vengono avanzate dal centrodestra nei confronti dell'immigrazione sono apertamente in contraddizione con la libera circolazione che oggi c'è in Europa
Il centrodestra da questo punto di vista non è garante
Della coerenza e della collocazione piena dell'Italia
Nel processo di integrazione europea
Il centrodestra può
Distanziare l'Italia dall'euro
E può compromettere
Quella
Diciamo affidabilità cioè l'Italia a riconquistato in Europa in questi anni perché
Quello scetticismo a cui ho fatto riferimento che nel novantasei accorse Prodi in Italia quando disse che volevamo portare l'Italia nell'euro uno scetticismo che c'era anche in Europa
Perché l'immagine che per lungo tempo l'Italia aveva in Europa era di essere un grande paese euro poi sta diciamo nei principi e nelle volontà ma assai meno europeo nelle coerenze
E incapace di darsi standard che gli consentissero di essere effettivamente un Paese europeo queste nell'immagine che non gli aveva e noi in questi cinque anni quell'immagine ce la siamo buttata dietro le spalle e oggi siamo un Paese che partecipa pienamente a tutte le dimensioni del processo di integrazione e siamo impegnati attivamente a far sì che quel processo di integrazione vada avanti e per stare la domanda appunto che ha posto Gianni non sia soltanto l'Europa della moneta ma si è anche l'Europa della socialità l'Europa della politica l'Europa diciamo unità integrata in tutte le dimensioni ma questo come dire richiede una scelta non è un fatto automatico stare in Europa in un modo o in un altro il centro sinistra per le politiche che ha fatto
è garante di questa volontà dell'Italia di stare in Europa in un processo di integrazione europea o che ma abbracci tutte le dimensioni e tutti gli aspetti della vita
Noi abbiamo
Fatto in questi anni
Ci siamo dati in questi anni una moneta unica che dal due mila due diventerà anche la moneta tra pochi mesi quindi che avremo tutti in tasca per spendere ogni giorno quello che dobbiamo comperare
La moneta non è soltanto stata una scelta economica ma una grande scelta politica tutti IST siamo stati abituati a pensare che laddove c'è una moneta c'è una sovranità no ti insegnano che dove c'è una moneta c'è una sovranità c'è uno Stato c'è un'entità
Una moneta un esercito no
Un sistema fiscale una giustizia sono quelle cose attorno a cui si costruì soli simboli dell'esistenza di un'entità quando col
Nel novanta volle rendere chiaro che unificava le due Germanie cosa fece unifico i due marchi no
In una notte diede un'unica moneta le due Germanie in quel modo fu chiaro che unificava la Germania la moneta non è soltanto un fatto economico un grande fatto anche di identità politica
Aver fatto lei euro vuol dire aver scelto di costruire una Europa unita davvero naturalmente
Darsi la moneta per costruire un'Europa unità è essenziale ma non è sufficiente quindi la moneta a sua volta richiede altri passaggi
Richiede che all'unità Money all'unificazione monetaria secondo l'istigazione economica vera e propria l'armonizzazione delle politiche fiscali
L'armonizzazione delle regole che presiedono le politiche degli Investimenti
L'armonizzazione delle politiche del mercato del lavoro dell'occupazione
No l'armonizzazione delle politiche sociali alcune delle questioni di cui parlava Sergio prima cioè
è chiaro che la moneta essenziale ma attorno alla moneta bisogna costruire l'integrazioni delle principali politiche ed economiche che fanno sì che ci sia un mercato unico ma non solo mercato unico anche una società che si integra sempre di più in tutti gli aspetti della sua vita
E l'integrazione economica a sua volta sollecita l'integrazione politica non è un caso guardate
Che
Nel momento in cui si è fatta la moneta unica si è accelerata anche la prospettiva di una politica estera comune
No oggi l'Europa sia a una sorta di ministro degli Esteri
Che
Questo che schiene chiamato in gergo mister peste spunti reputo politica estera e di sicurezza comune c'è un uomo che ha che diciamo un ministro a cui apre e delegato di costruire sia pure compì modo faticoso perché non è semplice una politica estera comune
Tra i Paesi tra i nostri Paesi si discute addirittura di andare a una difesa comune superando le difese nazionali
Ormai è una realtà della politica europea la libera circolazione per cui ciascuno di noi va in Francia ma in Spagna in Germania senza passaporto senza barriere senza dogane senza frontiere
Cioè noi stiamo costruendo l'Europa sempre di più come un soggetto unitario sarà lo stato del domani sul per dirla in modo molto semplificata uno la nuove il nuovo spazio entro cui ciascuno di noi
Collocherà sempre di più le sue azioni e ogni aspetto della vita nostra si svolgerà
E d'altra parte se ci pensate bene non c'è ormai problema di un qualche rilievo importante per la nostra vita che si risolva soltanto con le politiche nazionali
La politica del lavoro dell'occupazione sempre di più richiede strategie europee
Un grande tema come quello dell'immigrazione non si risolve se ogni Paese europeo pretende di avere una sua politica per l'immigrazione ma sempre di più una gestire il fenomeno dell'immigrazione richiede una strategia di tipo europeo
Le politiche di solidarietà sociale richiedono sempre di più che siano pensate su scala europea
Fino al punto che l'Europa ha deciso di darsi una Costituzione
Perché la Carta dei diritti varata Nizza che veniva citata prima da Sergio che cos'è se un primo nucleo di una Costituzione
Che sancisse quali sono i diritti fondamentali che in tutti i Paesi europei vengono riconosciuti a tutte le donne tutti gli uomini che vivono in questo continente
Quindi noi siamo in una fase di straordinaria evoluzione in un salto no in cui ciascuno di noi è italiano ma europeo il tedesco europeo francese ed europeo è sempre di più
Si sposta alla dimensione europea no la decisione di una molteplicità di problemi che richiede naturalmente l'astrattista tesi europee perfino i partiti no diventano sempre più partite europee
Perché Berlusconi ha fatto il diavolo a quattro per entrare nel Partito popolare europeo perché
Capiva che stare lì gli dava una legittimazione politica
No le forze progressiste sono unite in Europa la parte la parte più rilevante nel Partito socialista europeo che riunisce tutti i grandi partiti socialisti e socialdemocratici del continente così come c'è il partito liberale europeo il Partito Popolare Europeo c'è sempre di più l'Europa e la nuova scalata entro cui si collocano i problemi e le risposte ai problemi
Naturalmente bisogna sapere che il fatto che si passi da una scala nazionale a una scala uno per non significa che viene meno il conflitto vengono meno gli interessi vengono meno le differenze si riproduce su scala più vasta quella dialettica sociale politica chiesti Sipro che si è prodotta abbiamo conosciuto fin qui su scala nazionale
No e quindi si tratta di ricostruire ripensare le strategie della sinistra delle forze progressiste delle forze politiche dello movimento sindacale alla nuova dimensione alla nuova alla nuova Scala
Quindi questo è il primo punto un'Europa politica un'Europa sociale oltre che un'Europa economica
L'Europa come la nuova dimensione dentro cui si collocano i problemi e dentro cui
Le forze di progresso le forze di centro sinistra si battono per affermare valori di giustizia di solidarietà di libertà di uguaglianza di cittadinanza
Questa Europa deve fare i conti la seconda questione che mi ha posto Gianni con un mondo che sempre più unico che sempre più interdipendente no
Ormai la parola globalizzazione entrata nella nostra vita con una parola quotidiane vuol dire che non c'è più nulla che accada nel mondo che in qualche modo non ci riguardi non ci interessa no
A me colpì qualche anno fa quando ancora non c'era la moneta unica europea
No una un particolare che dice come il mondo ormai interdipendente quando non c'era la moneta unica c'erano solo le monete singole nazionali
E si dovevano come dire ridefinire i valori di cambio quanto la lira valesse sul franco il franco sul marco il marco sulla sterlina o la via sulla sterlina
C'era una sola ora della settimana in cui questo poteva essere fatto che era tra mezzanotte e l'una della domenica notte in cui i governatori si poteva potevano riunirsi perché perché era l'unico ora del modo in cui nel modo tutte le Borse erano chiuse se perdevano quell'ora lì
Non lo potevano più fare perché le loro decisioni fatte in qualsiasi altra ora del giorno della settimana aveva un'incidenza un'influenza su luoghi anche lontanissimi
Qualche anno fa abbiamo avuto una crisi monetaria che ha investito tutti i principali Paesi del mondo che era partita dalla crisi di una moneta di cui nessuno sa il nome ancora adesso che la crisi della moneta della Thailandia
No quando c'è stato l'incidente di Chernobyl abbiamo visto che c'erano degli stava cinque mila chilometri di quei ma siccome le nuvole non conoscono confini
Il due giorni dopo non ci domandavamo se potevamo mangiare l'insalata il formaggio le fragole no per paura che fossero contaminate sono tanti esempi che dicono che il mondo sempre più unico sempre più globale
E quello che accade anche a decine di migliaia di chilometri da no in realtà ci riguarda chi investe ci interessa allora in questo mondo che è sempre più interdipendente che sempre più unico
Anche a questa scala però ci sono i conflitti le disuguaglianze lei giustizia anzi ci sono anche di più
Noi apparteniamo alla parte del mondo ricco ma poi ci ho una parte larga del mondo che non ai livelli nostri di vita di reddito di prosperità di lavoro di giustizia di tutela
E anzi in questi anni spesso noi abbiamo visto che tutto il mondo è progredito ma la velocità del mondo ricco è stata ancora più veloce della velocità del mondo meno ricco e quindi spesso le disuguaglianze ci sono
Allargata allora qui c'è un ruolo dell'euro
Di un'Europa che non può essere fortezza di Novoli un Europa che non può pretendere di essere chiusa al mondo di un'Europa che non può pretendere soltanto di amministrare la propria ricchezza
Di un'Europa che deve essere capace invece di costruire le condizioni perché le relazioni di scambio le relazioni economiche tra l'Europa e il resto del mondo siano ispirati ha una capacità di maggiore giustizia di maggiore equità
Di maggiore redistribuzione vedete noi siamo stati tutti abituati questo stato uno dei temi fondamentali della battaglia del sindacato
Anzi di un sindacato come uno dei suoi obiettivi fondamentale questo siamo abituati a pensare la redistribuzione della ricchezza dei redditi su scala nazionale no
Bene si pone un problema di redistribuzione della ricchezza dei redditi anche su scala mondiale questo grande tema che abbiamo di fronte
Badate questo può sembrare un discorso astratto a che vedere con cose che ci riguardano concretamente vi faccio un esempio
Uno dei temi più caldi e più sensibili che io mi ritrovo ovunque vado in campagna elettorale in queste settimane e il tema dell'immigrazione no che è un tema che il nostro Paese
Vive da un decennio circa in modo sempre più diciamo forte
Fino a dieci quindici anni fa l'Italia un Paese da cui al massimo si emigra
Verso il quale non si immigrato oggi è un Paese che appartenendo al mondo ricco è un paese verso quale Sibilla
E questo fenomeno dell'emigrazione sappiamo tutti come si come dire suscita ogni giorno questioni problemi no perché l'immigrazione non è un fenomeno come dire il retico pacifico
Ovunque è sempre come dire porta con sé paura e ansia angoscia uno contraddizioni conflitti
E noi dobbiamo essere capaci di far vivere e e gestire il fenomeno dell'emigrazione liberandolo dalla paura che l'immigrazione porta con sé no
Bene ma una delle questioni una delle questioni che non si discute mai
E che se non vogliamo la dico così brutalmente passatemela così se non vogliamo che vengano tutti i cui
Bisogna porsi il problema di farli vivere meglio lì
Fenomeno chiamo sembra discutiamo sembra del fenomeno immigrazione soltanto di come lo gestiamo qui no
Come fa integriamo quelli che vengono a vivere legalmente come combattiamo l'illegalità come contrastiamo la clandestinità tutto questo è giusto tutto questo è giusto
Perché l'immigrazione come l'acqua no è un fenomeno che si è lasciato le sue dinamiche spontanee può diventare una l'Unione devastante se incanalato può essere una risorsa che produce ricchezza come la e quindi dobbiamo avere una politica di gestione dell'immigrazione
Ma fa parte di una politica di gestione dell'immigrazione anche aiutare i Paesi in via di sviluppo aiutarli a crescere metterli nelle condizioni di cosa conosce uno sviluppo che riduca la pensione andar via a migrare a cercare altrove con la speranza di futuro che si dispera di trovare nel proprio Paese
Questo che dico può sembrare come dire è ovvio che sia così guardate non è ovvio nelle politiche
Negli ultimi anni i Paesi ricchi hanno fatto verso l'immigrazione due politiche apertamente contraddittorio che tutti i Paesi compresa l'Italia ci sono date leggi più rigorose
Per gli ingressi e questo è giusto perché gli ingressi devono essere in qualche modo programmati gestiti non possono essere diciamo incontrollati
Ma al tempo stesso tutti i Paesi industriale nel momento in cui si davano giustamente leggi più ristrette per gli ingressi hanno anche tendenzialmente ha ridotto gli aiuti ai Paesi in via di suo perché è assolutamente contraddittorio
Perché se è vero appunto che è uno dei modi per ridurre la pressione migratoria è ridurre la pressione a emigrare dai Paesi da cui la gente migra
Questo non è questo dovrebbe portare i Paesi ricchi paesi industriali aiutare questi Paesi a incanalare una quota di risorse maggiore verso questi Paesi per politiche di sviluppo di cooperazione
Ora io rivendico al governo del centrosinistra in i italiano di averlo fatto in questi anni
Noi abbiamo ride dichiarati estinti tredici mila miliardi di debito che Paesi del Terzo Mondo avevano verso l'Italia non erano in grado di pagare
Noi abbiamo aumentato in questi cinque anni gradualmente la quota del bilancio dello Stato dedicato all'aiuto ai paesi in via di sviluppo alla cooperazione paesi in via di sviluppo
Noi stiamo facendo una politica dell'immigrazione che si propone non soltanto di gestire il fenomeno qui
Ma di gestirlo insieme ai Paesi di transito paesi di origine di questi flussi per vedere come anche lì si fanno politiche
Che gestiscano il fenomeno insieme che riducano la pressione che creino le condizioni per investimenti quei Paesi che favoriscano anche il ritorno dopo un certo periodo che venuti qui hanno acquisito una professionalità c'è una politica attiva che aiuti questi Paesi a crescere io penso che questo non è soltanto una politica deve fare l'Italia deve fare l'Europa
E dobbiamo batterci perché l'Europa sia un soggetto attivo nelle relazioni internazionali di equità di giustizia di redistribuzione di ricchezze e di opportunità guardate verso l'Europa c'è una grandissima speranza perché l'Europa è nel mondo vista come il luogo per eccellenza dove si è sviluppata la democrazia in modo più compiuto dove si è sviluppato lo stato sociale in modo più compiuto dove c'è una forza delle forze progressiste democratiche tradizionalmente più forte
E noi abbiamo un dovere abbiamo una responsabilità di non delude le aspettative che paesi del terzo e del quarto mondo hanno verso l'Europa e quindi dobbiamo fare una politica attiva
Oddo più giusto
Un mondo che sia più equo
Che offra ogni donna oggi uomo di questo nostro pianeta anche del Paese diseredato un'opportunità un'occasione per vivere meglio per guardare alla propria vita Nocco disperazione ma con speranza
Bene mi attacco subito
Mi attacco subito alle ultime parole di Pietro Fassino
Per chiedere per fare un breve giro
Di nuovo di opinioni questa volta più breve incominciando da Guido Sacconi
Un grande ah Mico Edoardo Galeano ha scritto recentemente grande scrittore uruguaiano che strano mondo quello che viviamo
Che non essendo riusciti a risolvere i problemi della povertà ha deciso di fare la guerra ai poveri
E
Frey Betto mi ricordava una frase cinica di Fukuyama un uno di questi nuovi guru dell'economia americana che diceva bisognerà prendere atto che la guerra ai poveri che il il la guerra contro la povertà è finita e i poveri l'hanno perso
Se non fosse cinico e grottesco bene questa realtà esistente domando a Sacconi la comunità europea e conscia
Che se non si risolvono i problemi la in questi paesi molte volte saccheggiati da noi perché il Congo non è proprietà del Congo ma della compagnia Général des Minerbe ricca l'Asia in Sierra leone si combatte una guerra di diamanti per interposta persona di grandi nazioni che partecipò alla Comunità europea allora sono consci che se non cambia questo stato delle cose
La situazione la sicurezza la favolosa sicurezza della nostra Europa del nostro Paese
E assolutamente a rischi assurdi e aggiungo una cosa ancora
Quindici giorni fa ero in Messico dove è successo un caso clamoroso delle popolazioni millenarie come i mai hanno attraversato il Paese sono arrivate nel cuore di uno stato di cento milioni di abitanti
E hanno ottenuto a fatica a volte Uto di parlare in Parlamento per veder riconosciuti i propri diritti e il proprio diritto
E il proprio diritto all'autonomia economica e culturale cosa che ci interessa molto in Europa bene va l'Europa è conscia che movimenti come quello tra pattista che fui irriso al nascere sette anni fa e che ora è una grande realtà politica in America Latina
Sono stati il prologo di quello che poi è successo affiliato e a Praga a Sydney a Nizza e che quindi c'è un'umanità che sta bussando alla porta per dire che più li privilegiato fai una politica che ci permetta di sopravvivere e fare una politica che non ci obblighi a venirti a cercare a casa tua c'è questa sensibilità e in Europa
Sì
Prima di venire a un tentativo di risposta a questa domanda
Voglio però riprendere un passaggio dell'intervento al rischio Piero Fassino
Quando parlava della conquistata e riconquistata affidabilità del nostro Paese negli ambienti europea questo è un fatto che si misura diciamo così triste al patto e i rapporti anche non ufficiali negli ambienti delle istituzioni europee
Voglio anche dire però che contemporaneamente in questa fase c'è anche una grande preoccupazione
Guardate
Non c'è solo
Il timore l'imbarazzo persino che qualcuno paventa anche dei massimi vertici
Di potersi trovare magari se le cose dovessero andare in un certo modo
Del a trattare nei tavoli in cui si decidono le grandi linee per esempio dalla politica delle telecomunicazioni
Con qualcuno che ha dei personalissimi e fortissimi interessi materiali c'è anche questo
C'è anche che a livello europeo non sa russi riesce a fare molta distinzione fra le parole d'ordine di Bossi e quelle via non si riesce a distinguere molto e che l'ho fatta mentre diciamo così la diversità
C'è soprattutto una cosa che però preoccupa molto tutti anche diciamo negli ambienti conservatori circa la situazione politica italiana anche negli ambienti politici conservatori sotto
Ed è proprio che
Si call center il pericolo che l'Italia non sia più quello che è stato di questi cinque anni
Parole d'ordine populista l'incoerenza sotto il profilo della logica di governo la propaganda che viene diffusa la possibilità di improbabili diciamo Conolly della pressione fiscale assieme magari all'aumento delle prestazioni ben gli anziani eccetera sono vissute come una minaccia per l'euro perché attenzione anche su questo bisogna sfatare a dei luoghi comuni non i nomi
Non è che sia amo in Europa e ne possiamo uscire
I progressi fatti soprattutto attraverso il passaggio della casa della moneta unica
Anche con quei contenuti simbolici di cui parlava Fassino ma principalmente per i contenuti propri diciamo di questo primo elemento di una integrazione che ha fatto un passo irreversibile
Siamo è che non ci si può uscire è un Paese che devi Yasser seriamente dai vincoli del patto di stabilità sarebbe un problema per tutti
Lo sarebbe sono pure ma per gli italiani è questa la grande preoccupazione se volete anche l'elemento di responsabilità di cui dobbiamo sentirci
Caricati ma per venire in tre minuti davvero in tre minuti alla gigantesca domanda proposta da Mina io rispondo sì
C'è una consapevolezza ma una consapevolezza contraddittoria dell'Europa circa il ruolo che essa fuori vede a bere diciamo nel creare una condizione di equilibri mondiali più avanzata più dinamica e più giusto
Per favore un attimo di silenzio l'anno questo questo fa tutt'uno quei problemi propri dell'euro
Tu hai usato il termine che credo possa essere elemento che definisce le problematiche del governo del non governo della globalizzazione su cui si è molto diffuso anche Sergio Cofferati cioè la insicurezza
Perché oltre a tanti altri fenomeni la globalizzazione non governata non governata da un sistema mondiali in grado di applicare i principi della democrazia siamo alla alla mobilità i straordinaria dei capitali e è è precisamente questo fra gli altri il fatto che si genera una grande insicurezza
Fenomeno che spiega per la nascita del fenomeno delle piccole parti non a caso nelle zone più ricche della nostra Europa e non solo della nostra nostra Europa allora la politica deve sapere dare risposta a questa domanda di sicurezza io credo che l'Europa nel da misura in cui riesce a procedere in tempi accelerati sulla strada dell'integrazione e della identificazione disse dando sì le istituzioni politiche
Le leggi fondamentali e le e le condizioni economiche e sociali
Diventare un soggetto competitivo sul piano mondiale se risolve questi problemi contemporaneamente può meglio proporsi come autorevole interlocutore per quelle parti del mondo che cercano una propria identità vendette fra le altre
La differenza fondamentale che noi dobbiamo poter preservare diciamo l'elemento caratterista dobbiamo preservare oltre al modello sociale di cui si è molto qui parla è per l'appunto questo lei lo facessero gradisce può portare nella competizione e cooperazione globale
Questo elemento essere un qualcosa che punta a integrarsi ma valorizzando le sue differenze differenze culturali sociali noi la vogliamo fare un superstato non molliamo annullare le identità culturali storiche perfino agricole dalla produzione agroalimentare tutto quello insomma che fa ricca una realtà come la nostra tanto più in vista dell'allargamento quando saranno ripeto più di mezzo
Miliardo i cittadini di questa Europa l e la estrema varietà delle delle esperienze che insieme sparando con delle soglie comuni di diritti con delle regole comuni ma valorizzando queste proprio diversità ecco questo è il modello possiamo proporre anche alle altre realtà appunto la difesa di quella diversità culturali e degli elementi di della diversità naturale della Santa salvaguardia delle ricchezze naturali su cui appunto un certo modello può far forza invece che considerava come un vincolo che che lo frena e questo volete faccio solo un esempio per farmi capire
In India e in Cina ogni anno per fortuna questo è il segno di un tendenziale progresso sì con su speck c'è un aumento dei consumi energetici del dieci per cento anni
Indicatore fra i più certi di una crescita formidabile di quei paesi che Pato è una condizione molto arretrata naturalmente
Allora nel nei negoziati internazionali ritorno al discorso di Kyoto anche di fronte alla alla al voltafaccia statunitense che abbiamo ricordato diciamo bugie qual è l'approccio giusto verso questi Paesi
Però poi vincoli non sono atti sopportabili da quella realtà dove da quelle realtà dove appunto quello sviluppo può essere la condizione di base per affrontare storici problemi di fame di miseria e così via
Dicendo ora è appunto quello invece di attivare un canale di cooperazione sul terreno scientifico perché si possa produrre quella energia crescente col col suo manager atti in condizioni diciamo ambientali più sicuri applicando le nostre energie ecco questa è uno dei temi fondamentali per fare solo un esempio appeso anche alla possibilità di uno scambio sul terreno delle conoscenza esperienza per quanto riguarda a la valorizzazione delle produzioni agroalimentari tipiche penso soprattutto alla realtà del Mediterraneo su cui noi possiamo essere degli esportatori di conoscenza nella misura in cui recuperiamo il gusto di questa diversità e su questa base impiantiamo una più forte integrazione
Grazie
Volevo chiedervi umilmente un quarto d'ora di non chiacchiere fra di voi se invece avete queste esigenze
Avete questa esigenza gentilmente se volete accomodarvi fuori dalla sala se non riusciamo a fare tutte e due le cose
Vi vi assicuriamo che un quarto d'ora ancora perché mancano tre interventi che saranno rapidi e sarà
Il primo intervento e quello di Claudio Martini
Integrazione europea significa anche riuscire a difendere le radici patrimonio culturale noi siamo in questo momento continente diciamo purtroppo la parola è brutta colonizzato dalla cultura degli Stati Uniti per la potenza economica che loro mettono nei mezzi di comunicazione riusciremo e vitale che l'Europa nasca difendendo il cinema italiano e francese e spagnolo e Tedesco la letteratura l'arte la musica e via dicendo o questo non lo sapremo fare per una sudditanza psicologica
Lo dico a chi amministra una regione d'arte
Sì io penso che ce la prossima puramente spero non si chieda questo risultato alla Regione Toscana ecco non spero che non si chieda al al nostro governo di garante al governo regionale di garantire la tenuta della cultura occidente l'Europa
Ma a parte questa battuta io sono penso che il rischio di una subalternità esista esiste il rischio di una omologazione io userei questa parola in sostanza passi anche attraverso i sistemi di comunicazione di oggi l'idea che c'è una sola cultura nel mondo e la cultura di internet della Rete la cultura americana fondamentalmente noi invece abbiamo in Europa
Non la cultura io non non penso che si possa dire che nel bacino del Mediterraneo ossia la culla della civiltà della cultura diciamo una delle culle
Fondamentali perché penso che anche dal mondo indiano dal mondo arabo dal mondo cinesi sono venute nel corso dei millenni dei dei contributi fondamentali alla cultura dell'umanità io penso che quindi bisogna difendere questo
Intanto facendo emergere una cultura europea
Che è fatta della del dell'insieme di tante diversità ma insomma esiste anche un po'una cultura europea che a quei valori sociali che diceva Cofferati e dà anche dei valori artistici
Culturali di dialogo che sono unici al mondo insomma se alla fine
Tanta gente viene in Toscana
A Firenze assieme ad Arezzo a Pisa
Qualcuno anche a Prato insomma se un po'di gente viene settantasette ieri in Toscana
E perché qui abbiamo fatto un'esperienza straordinaria di andare verso il futuro però portandosi dietro la tradizione non disperdendo niente del nostro passato
E oggi noi siamo una la seconda regione d'Italia per nascita di imprese innovative nel software nel nella nella new economy però ci impegnamo a a salvaguardare il duomo di Firenze domani ci sarà qui ad Arezzo una grossa manifestazione per il recupero del del Crocifisso di Cimabue quindi insomma siamo noi siamo questi su questo è la è la cultura nostra la cultura di un nuovo umanesimo che guarda avanti Mannoni disperde non disperde le sue radici
E questo credo sia importante così come finisco per noi toscani è importante guardare avanti senza perdere nulla del passato
Però al tempo stesso valori difendere e salvaguardare il passato senza dimenticare che c'è un futuro da costruire non possiamo vivere con la testa rivolta all'indietro
Noi non siamo solo quelli del Medioevo e nel Rinascimento che è importante noi siamo anche quelli della modernità
Io uso questa battuta con questa finisco
Quando Botticelli dipinse la nascita di Venere fece un'opera contemporanea perché a quei tempi era arte contemporanea
E noi dobbiamo tutte le volte fare arte contemporanea cultura contemporanea non si vive solo del passato ma si guarda anche al futuro
Pietro Fassino un attimo fa
Guido Sacconi abbastanza esplicitamente ci ha spiegato che dai deliri di una destra italiana spesso fuori dalla realtà ci salverà l'Europa che metterà delle regole fisse a chi le regole non le vuole rispettare mai nemmeno nel proprio Paese
Però io faccio una domanda che credo si nasconda poi il nocciolo della situazione attuale dei dei nostri Paesi d'Europa
Saremo capaci sarete capaci come forza progressista del Paese
Di dire un giorno ai cittadini non possiamo promettere di niente perché quello che avete già il massimo che si può avere in questo mondo se non vogliamo che quattro quinti dell'umanità
Finiscano di vivere questo significa elettoralmente un rischio ma significa anche essere chiari con i propri cittadini chi vi promette troppo vi sta prendendo per i fondelli
Noi vi diciamo così della realtà in questo momento
Ma
Io distinguerei
Distinguerei quello
Che sono le promesse che spesso sono la proposizione di illusioni o di sogni da quello che realisticamente invece veramente si può prospettare io non credo per essere rispondere in modo franco e sincero la domanda che mi ha fatto Gianni Minà non credo che noi possiamo dire ai cittadini del nostro Paese avete già avuto tutto ma questo non per una ragione letto orale
Perché l'aspirazione di ogni donna di ogni uomo nella propria vita e quello di crescere di progredire di conquistare ogni giorno nuovi traguardi nella condizione della propria vita
Che talora sono nuovi traguardi di reddito ma talora alta sono nuovi era il traguardo di professionalità di cultura di qualità della vita
Credo che
Diciamo un elemento fondamentale della
E la vita stessa di un individuo è l'attenzione a migliorare se stessi a migliorare la propria condizione non possiamo certo dire di sei arrivato al massimo di quello che potevi avere perché questo contraddirebbe con quella che è un'aspirazione innata in ogni uomo e ogni donna
Noi dobbiamo essere capaci di rispondere in modo giusto questa aspirazione creando le condizioni perché l'aspirazione che ciascuno coltiva di avere più opportunità sia un'aspirazione che effettivamente può essere coltivata è praticata di da tutti e non soltanto da alcuni in uno slogan che c'erano i manifesti della campagna elettorale dell'Ulivo si riassume questo un'Italia abitanti non di pochi vuol dire queste unitaria nel quale la possibilità di essere di migliorare di cambiare la propria vita di costruire le condizioni per cui i propri figli possano vivere meglio di quanto non risolto i propri padri che l'aspirazione naturale di ciascuno di noi questo noi lo dobbiamo non solo col ti va ma dobbiamo e la responsabilità prima che a chi governa un Paese è quello di creare le condizioni perché il Paese possa vivere sempre meglio perché la prosperità sia maggiore perché tutti ne possano gol bere beneficiare perché si superino condizioni di ingiustizia Dominum grigiore esistenziale ma in una vita che come dire renda ciascuno più libero e a ciascuno dia più opportunità
Questa è una cosa diversa dalle promesse
O dalle illusioni
No la vita è complicata e complessa lo sapete bene voi che siete gente che una vita alla come dire la passata e la sta vivendo passando per quante difficoltà nella propria famiglia nel lavoro
Berlusconi fa tutti i comizi già tutte le manifestazioni con il cielo dietro che è sempre azzurro e non sappiamo che il cielo talora d'Oro e talora non è azzurro no perché la vista non è così
Però evidentemente quando il cielo è grigio non è azzurro ciascuno di noi pensa che il giorno dopo potrà diventare al più
E quindi come dire di fronte alle difficoltà gli ostacoli che la vita di fronte si batte per superarli ora lo sforzo prima di una grande forza di progresso del centro sinistra e quello di fare in modo che nessuno sia lasciato solo
Che
Le opportunità non siano offerte solo da alcuni e non ad altri ma ciascuno abbia una propria opportunità grande o piccola che sia che ciascuno sia messo nelle condizioni di poter fare un passo in più che ciascuno sia messo nelle condizioni di poter scegliere quello che vorrebbe fare nella propria vita o quanto meno quanto più avvicinarsi a questo obiettivo creare condizioni per cui
Tutti abbiamo un'opportunità nessuno sia lasciato solo
E siano ridotte tutti i rischi di marginalità di esclusione
Di povertà che pure in una società ricca ci sono perché una società ricca una società nella quale forse si riducono i poveri materiali ma possono ampliarsi poveri come dire
In termini virtuali nel senso che ci possono essere mille forme di esclusione sociale di marginalità di riduzione del senso di vita per tanti di noi vogliamo invece costruire una società nella quale ciascuno possa dare più senso alla propria vita e questo significa fare una politica che sul piano del sostegno alla famiglia del sostegno agli anziani delle opportunità per i giovani dei servizi sociali che si prestano ci si ispiri costantemente a questo a questo obiettivo quello di costruire le condizioni per cui ciascuno poi si è arbitro del proprio destino della propria vita ciascuno sia messo nelle condizioni di essere libero di fare le proprie scelte al tempo stesso così accompagni in ragione tale che queste sue scelte possa sapere di non di farle anche non da solo quando ha bisogno sappia che c'è qualcuno che non lo lascia solo che lo sostiene lo accompagna nei passaggi difficili alle difficoltà questo è il punto
Badate
La scorsa campagna elettorale nel novantasei mi colpì una sera
Un dibattito televisivo tra Berlusconi e non so più chi fosse suo antagonista non so se era con i giornalisti credo a un certo punto giornalista gli chiese disse ma
Dice se la la destra vince
Che cosa farete dello stato sociale e lui rispose senza rendersi conto di quello che diceva
Credeva in buona fede di dare la risposta rassicurante sebbene ma ci sarà sempre lo Stato per i poveri
Io lo stato sociale adottato per i poveri lo stato sociale e creare una rete di servizi di cui possono godere tutti i cittadini e che offra a tutti i cittadini uguali opportunità è uguale possibilità di vita e non la si sono nessuno questo è lo stato sociale
Così
Qui siamo ma iniziativa dello spirito parliamo anche dei nostri Silvio dei nipoti
E noi dobbiamo costruire una politica che guardi alle giovani generazioni alle generazioni che si succedono al futuro di questo Paese naturalmente no
E qual è l'investimento forte che noi dobbiamo fare in primo luogo l'investimento in formazione in sapere e mi riallaccio alle cose che diceva anche Martini prima perché quanto più sì accresce il saper fare di un cittadino quanto più giovane sa fare più cose è una formazione più alta tanto più se è libero di scegliere tra più cose tanto più avrà opportunità di vita tanto più non sarà costretto a fare un'unica cosa come è stato costretto dalle condizioni della vita suo padre o suo no
Allora la scelta che non abbiamo fatto in questi anni che sarà una certa anche dei prossimi anni di investire nel sistema scolastico di investire nel sistema formativo di investire nelle università di fare della formazione ore della scuola per sapere una grande leva di modernizzazione del Paese e non e perché non soltanto i grandi Paesi quelli moderni sono i Paesi che accumulano e producono più cultura e più sapere ma perché se ogni cittadino di nostro del nostro Paese ogni donna ogni uomo ogni insomma nel nostro Paese avrà più sapere saprà fare più cosa sarà più libero e sarà più capace di scegliersi il proprio futuro il proprio destino sarà più padrone della propria figlia
Ecco noi vogliamo costruire queste tipo di società
Lo vogliamo fare come realismo pragmaticamente con il senso della realtà del dire queste cose che naturalmente hanno una forte tensione di Progetto divisioni una tensione ideale non c'è nessuna fuga in avanti
Poi fare questo significa concretamente ogni giorno porsi l'obiettivo di come organizzo la sanità di come organizzo la scuola di come riforma un sistema previdenziale di come ripenso l'università giovane gli strumenti concreti sono la pace di corrispondere a quell'aspirazione a quel bisogno e come vogliamo fare queste perché un Paese più moderno se è più giusto un Paese più moderni non sei capace di of e da ogni cittadino una speranza in più un Paese più moderno se ogni donne ogni uomo e contento di viverci e noi vogliamo che la gente si accontenta di vivere in Italia
Sergio Cofferati rinnovo a te la domanda e ho fatto un attimo fa
A Fassino perché Piero non l'ha completata nella nella nel sua esposizione io domando se il nostro Paese
E in grado di accorge anzi quando fa del male i paesi del sud del mondo in negarsi a livello europeo di fare certe cose come la comunità europea si è negata recentemente al clan Colombia che gli Stati Uniti hanno instaurato in Colombia Bolivia o Ecuador che la conquista del patrimonio Bío genetico di quel dorso via di America latina per i prossimi duecento anni e un piano un militare in comunità europea ha avuto la forza di dire il nome noi non partecipiamo a questo allora io voglio dire saremo capaci perché io ho visto due domeniche fa Andreotti in televisione
Raccontare che l'Italia all'epoca non fu capaci di premere come doveva sulla dittatura argenti Ida perché c'erano gli interessi delle industrie italiane in Argentina mentre i desaparecidos diventavano decide di migliaia la mia domanda è che cosa possiamo fare in Europa che cosa possono fare i sindacati perché noi si abbia anche un'etica nella politica
Noi dobbiamo e possiamo fare delle cose importanti
La prima che riguarda anche il sindacato non riguarda soltanto gli Stati è quella di pensare la nostra rappresentanza sovranazionale
Come ad un luogo importante di esercizio delle nostre funzioni
Il sindacato mondiale e il sindacato europeo
Non possono restare come ancora in parte oggi sono dei luoghi nei quali i sindacati nazionali
Si incontrano
Discutono
E poi non sono in grado di produrre delle scelte
Perché si determinano lì l'esplicitazione di esigenze diverse
E dunque
La geopolitica produce una sorta di stallo
Il sindacato europeo deve diventare un sindacato con dei poteri negoziali riconosciuti
Il sindacato mondiale deve diventare un sindacato che ha una delega esplicita a intervenire su avvenimenti che riguardano coi i singoli paesi senza remore e senza impedimenti
Oggi non è così
Parlare di un'organizzazione diversa da quello che siamo è importante la CGIL questo investimento lo ha fatto intende farlo
Il Presidente del sindacato dei pensionati europei è una compagna della CGIL quando si dislocato risorse le risorse non sono i pochi soldi di cui disponiamo
Sono la passione e l'intelligenza che un sindacato a in luoghi diversi da quelli tradizionali si fa una scelta di campo importante
Poi il sindacato in questi nuovi livelli della sua funzione
Deve ripensare anche ad alcuni dei suoi strumenti tradizionali
Ti faccio un esempio perché trovo sia
In qualche misura
Tale da esplicita le nostre difficoltà ma di farti cogliere anche quali sono le nostre intenzioni
Attinenti alla domanda che mi è posto il sindacato internazionale la CISL internazionale come si chiama ha sempre sostenuto lo sa
Anche Piero Fassino con il quale di questo abbiamo parlato nella sua funzione di ministro precedente a quella
Del ministro dalla giustizia quando si interessato di Commercio Estero è a organizzato una serie di rapporti di relazioni anche con noi che poi sono state utilizzate dal governo italiano a Seattle il sindacato internazionale ha sempre sostenuto che nei grandi trattati commerciali
Occorreva imporre il rispetto della clausola sociale
La clausola sociale il riconoscimento della libertà associativa la possibilità di far nascere di far vivere delle ordinazioni sindacali dunque per le persone che lavorano di organizzarsi liberamente e il divieto lo sfruttamento dei carcerati
Cosa che a noi sembra lontana ma che di in Paesi privi di libertà riguarda milioni di persone
E il divieto a sfruttare i bambini cosa terribile duecentocinquanta milioni di bambini sono coinvolti da processi
Di lavoro precoce di sfruttamento
Ma che non riguarda soltanto i Paesi lontani riguarda anche la civilissima Italia come ci siamo detti tante volte
Ebbene l'idea della clausola sociale e basato su questo elementare meccanismi il Paese che contrae un accordo commerciale con un altro chiede a quel paese sono soprattutto i Paesi in via di sviluppo
Di rispettarla clausola sociale diversamente non fa accordi commerciali con loro
Io credo che ci sia stato all'epoca quando la clausola sociale è stata prospettata un'intenzione positiva lo spirito era assolutamente condivisibile
Non si è considerato l'aspetto delicato e controproducente di un'idea di clausola sociale senza reciprocità
Perché se io mi impegno a non comperare le cose che fai tu perché sfrutti bambini ma nel contempo timbrato con i miei prodotti ti metto in una condizione di ulteriori difficoltà
Dunque la clausola sociale da sola non basta ci vuole reciprocità
Se non con prodotte mi devo inibire anche la possibilità di vendette i miei prodotti e poi prima serve una politica vera di cooperazione senza cooperazione non si prevengono
I rischi potenziali di flussi migratori non controllato
Non si prevengono forme di sfruttamento e di negazione dei diritti delle persone come quelli di cui abbiamo tante volte parla
I Paesi deboli vanno aiutati i Paesi forti devono destinare quote di risorse crescenti occorre in un tempo ragionevole ma breve azzerare il debito
Che questi Paesi non sono in grado più di pagare o di sopportare che diventa poi nei fatti un condizionamento terribile dei loro comportamenti
Bisogna intervenire non per saccheggiare questi Paesi ma per aiutare la loro economia a crescere a svilupparsi
In modo tale che ci sia lì una prima occasione di impiego poi i flussi migratori così come la mobilità per noi
Saranno un fenomeno fisiologico la fisiologia si raggiunge quando una persona è in grado di scegliere
Tra lavorare vivere lì dove è nato oppure di andare lontano perché attratto da un'occasione migliore o dalla curiosità o dalla voglia di realizzarsi se lì dove è nato non a un'occasione non è più mobilità
Diventa una migrazione costretta come quella che ha penalizzato le generazioni precedenti alla nostra
Io credo che queste politiche debbano essere fatte tutte insieme affrontarle ragionare e scegliere è importante anche per il sindacato
Così come vale per gli Stati come vale per le economie difendere delle condizioni come l'idea radicate praticata dello stato sociale in Europa
E possibile se aiuti anche gli altri ad avere uno Stato sociale ad avere la pensione ad avere l'assistenza sanitaria
Se non aiuti gli altri anche le tue conquiste progressivamente verranno ridotti indebolite sarai accerchiato
Ecco perché il protezionismo è un errore ecco perché il protezionismo ma è una scelta antistorica che il sindacato deve combattere fare queste cose non è facile
Tuttavia occorre considerarle come una parte della nostra attività quotidiana ne abbiamo parlato ancora in questi giorni
L'assemblea dei delegati che abbiamo concluso non più tardi di due giorni fa non a caso non si è posta l'obiettivo semplicemente di contrastare ipotesi avverse alle nostre che pure sono in campo non l'abbiamo fatta con questa intenzione limitata l'intenzione è più ambizioso
Si tratta di prospettare un'idea di società
Con i suoi fondamentali economici con un'idea di giustizia di coesione che sia esplicita e condivisa dal numero più grande possibile di persone non si tratta di fare da parte del sindacato il mestiere che dei partiti la rappresentanza complessiva e delle forze politiche
Alcune funzioni sono delle istituzioni però un grande sindacato confederale deve avere un suo progetto di società e la devi misurare quest'idea con tutti i suoi interlocutori noi non possiamo debordare dalle funzioni che ci siamo dati dai confini che riguardano il lavoro del sindacato però sappiamo la storia nostra ce l'ha insegnato e non è una storia minore che quel che fa il sindacato per i pensionati per lavoratori dipendenti efficace quando risponde alle loro esigenze ma non è in contrasto con esigenze diverse non rappresentate direttamente dal sindacato ci deve essere una coerenza tra la nostra politica
E la soluzione dei problemi di chi si affida a noi e la soluzione dei problemi più complessivi di un Paese oggi abbiamo bisogno di una coerenza in più questa coerenza in più e di tenere in equilibrio le nostre esigenze e la soluzione queste esigenze con quelle di altre quando parlo con tanta insistenza di diritti della Carta dei diritti europei so benissimo che nel momento dato ci sono condizioni che fanno diversi singoli paesi e che devono essere mantenute
Ma so che occorre tirare una linea che si è uniforme per tutti e senza quella linea uniforme sulla quale si attesta hanno tutti
L'idea di mantenere quello che sia è un'illusione di breve tempo ecco perché bisogna allargare l'Europa ecco perché bisogna darle una Costituzione ecco perché bisogna che la Carta dei diritti sia integrata nella Costituzione e quello che vale per l'Europa vale per il mondo
O l'Europa aiuta la crescita del sud del mondo con comportamenti responsabili o coerenti oppure neanche l'Europa nel medio e nel lungo periodo si salva
Questa è una storia che noi conosciamo perché l'abbiamo imparata in concreto anche tipicamente nel corso di oltre un secolo di storia del sindacato italiano
Le prime camere del lavoro sono nate più di centodieci anni fa
Hanno avuto nella loro
Prima forma organizzativa già in esplicito il carattere di un sindacato confederale non organizzazioni di professioni o di categorie organizzazioni che riassumevano in sé la presenza di tutta l'area vasta e compresso già allora del lavoro presente certo lavoro diverso da quello attuale
Tanto lavoro connesso è legato all'agricoltura e poco lavoro industriale se così si può chiamare una parte del lavoro produttivo della seconda metà dell'Ottocento
Tuttavia il sindacato italiano si è sempre posto il problema di rappresentare quella complessità e non i singoli in ragione di una scelta quella scelta il fondamento di quella scelta la capacità di dire perché questa è la confederali tal a qualcuno guarda riconosco l'esigenza del tuo bisogno hai ragione non stai sollevando un problema sbagliato
Però per avanzare dobbiamo farlo tutti insieme dunque tuberi il momento
Devi aspettare perché c'è qualcuno che sta peggio di te e dobbiamo guardare prima Halloween e quando lui sarà insieme a te saremo più forti e in grado di dare una risposta positiva anche al tuo bisogno lo facciamo da oltre un secolo ed è una buonissima ragione per cercare di continuare a farlo per un tempo ancora più lungo
Grazie a tutti a Sacconi a Fassino a Cofferati a Chiti e amarti buon appetito un attimo un attimo solo
Siamo in conclusione come Gianni ha già detto
Una due comunicazioni veloci
La prima ricordo a tutti che stasera nel centro di Arezzo ci saranno spetta in Piazza Grande ci saranno degli spettacoli
Degli sbandieratori e la Giostra del Saracino a chi ne vuole fruire è interessata andarci
Dietro di noi ci sono delle mostre invito a visitare
Infine
Scusate un attimo è presente fra noi un amico un compagno che anche d'artista
Si chiamava
Cerofolini Carbotti a un cittadino arrechino
Ama ricordare se a tutti voi anche la sua
Suo passato la vita di contadino di Ciardi diede di artista da quaranta della musica dell'arte della natura
Della poesia della filosofia si definisce con tutti
Più ricco di Berlusconi
Perché lui dice e io condivido chi è molto ricco nell'anima il Cerofolini Carlo nello spirito nelle relazioni con gli altri chiederei chiare la cosa più importante
A simboleggiare anche il suo lavoro e le sue opere vuole offrire ai nostri ospiti
E quindi ai nostri oratori un sasso scolpito le proprie mani inviterei Flavio Cerofolini
Il presidente a fare la propria opera
Beppe Cerofolini io ringrazio tutti compreso la forza di legazione di delegazione dei rappresentanti delle istituzioni Cindy si assessori presidenti onorevole ci hanno davvero onorano della loro presenza grazie e abbiamo tutta a pranzo
Serve