"I conflitti della globalizzazione" - assemblea congressuale del CRS (Centro studi e iniziative per la Riforma dello Stato) (presso la Sala delle Bandiere del Parlamento Europeo, via IV Novembre 149)

E allora diamo inizio all'assemblea triennale del centro-sud e iniziative per la riforma dello Stato prima di dare la parola ad Antonio Cantaro della sua introduzione comunico che vi sarà distribuito una distribuita una proposta di Regolamento elettorale relativa all'Assemblea
Allora Antonio Cantaro
Ci
è stato rapidissimo lei sì penso
Si sente così da padano possano forse mi siedo nella
Sotto le Torri
L'Europa va in cenere così manifesto viene anticipando manifesto che ringrazio anticipando alcuni stralci della mia introduzione di oggi
Titolava una pagina che era dedicata all'assemblea del CRS
Io francamente per le cose che dirò
Mi auguro
Che alla fine le cose non vadano così cioè che effettivamente l'Europa
Non finisca sotto le scene del dottor
Mi auguro che sotto le celle due torri resti il mito politico dalla globalizzazione
Un mito politico potente degli ultimi dieci anni ma che ha fortemente indebolito e IMI ferito la nostra vita privata e pubblica
Alimentato lacerazione e fratture che rischiano di riportare indietro l'orologio e la storia l'Occidente le altre civiltà del plagio del pianeta
La storia del mondo
Molto dipenderà dall'Europa dalla costituzione che si darà dalla sua capacità insisterò molto su questo punto soprattutto la seconda parte è un introduzione
Di tornare a pensare e agire in grande e pensare in grande
Come credo anche questa nostra Assemblea per il suo piccolo contributo all'ambizione di fare significa non nascondersi più di fronte ai grandi avvenimenti
Che hanno investito il mondo nell'ultimo decennio dalla caduta del Muro alla caduta delle Twin Towers
Per fallo ritenuto fosse necessario partire dal domande semplice che non aveva nessun nome Lou dessero il senso comune e le inquietudini più elementari che lo attraversa
Le domande le conoscete bene
Le conosciamo bene
Che cosa ci dice l'evento in sede l'undici settembre
Che cosa c'è dietro la retorica della guerra di tipo nuovo che cosa si sta modificando sia modificato
Nello spirito pubblico dopo l'undici settembre
Rispose che ho dato a questi interrogativi
Elementari non sono ciascuno presi in sé eclatante
Però a mio parere messe tutte in fila disegni hanno una clamorosa smentita dei postulati con i quali l'ideologia duro balista e il pensiero Mosca postmoderno dominanti nell'ultimo decennio hanno letto è rappresentato il mondo
Non a caso tornano in auge topos classici della modernità del secolo breve
Un ritorno inatteso dell'idea di conflitto
I talune immagini della guerra fredda di rappresentazione del mondo sulla base di identità e distinzioni forte
Ed invero torno in campo immagini e metafore che distinguono i dividono il mondo
Sulla base di antichi e nuovi radicamenti spaziali culturali ideologico religioso in permanente conflitto etico politico storico
Grandi e talvolta stragisti tragici spartiacque si aprono e si riaprono inaspettatamente
La dicotomia amico nemico l'Islam e l'Occidente Lo scontro delle civiltà
In questa vera e propria ricerca secondo me muovono mosso il pianeta
Spicca con qualche eccezione l'imbarazzato silenzio dell'Europa
Io credo che non ci sia da stupirsi
Le classi dirigenti europee hanno sposato forse più di altre i postulati dell'ideologia globale postmoderna sulla fine dei grandi conflitti
Sulla nascita di un mondo relativamente armoniose noioso dedito a risolvere esclusivamente problemi tecnici concreti infra sistemi
Tenete siamo in giorni di passaggio dell'euro ma persino l'impresa storica dell'euro che sicuramente LAN merito delle classi dirigenti europee
è stata di fatto depotenziata dalla sua valenza di sfida al primato americano
Vissuto insomma senza alcuna consapevolezza per lo meno rappresentate in pubblico dei suoi potenziali significati sovrani e spaziali
Nell'illusione che il nanismo politico dell'Europa potesse essere alla fine compensato dal gigantismo economico in corso in questo c'è anche una lettura sbagliata secondo me del secolo americano
Del passaggio che ha portato gli Stati Uniti dal cosiddetto
Gigantismo economiche nanismo politico del di inizio secolo ad un ruolo diverso dal mondo alla fine del secolo scorso
A mio parere la nuova costituzione del prete che si intravede all'orizzonte sta facendo rapidamente pur piazza pulita di questi l'ustione economicistica dell'ideologia globali sta i nuovi spazi geopolitici ed economici disegnati allo scontro di civiltà dall'emersione di vecchie nuove potenze nazionali
Dalla militarizzazione del pianeta il nanismo politico dell'Europa è destinato se non torneremo appunto a pensare come europei in grande
A perpetuarsi e ad aggravarsi
L'Europa e spaesata
Ma ancor più spaesata dell'Europa e la sinistra post ottantanove
Rimosso il ventesimo secolo che nel bene e nel male l'aveva vista protagonista consapevole dello spazio in cui agiva la Nazione e il mondo
La sinistra ha finito per abbracciare i postulati dell'ideologia globali sta della fine tout cour del conflitto di tutte le forme dell'autonomia e dell'identità è storia nota a tutti il lavoro il partito la nazione il socialismo messi sostanzialmente da parte non sostituiti non ripensati non rivisti e comunque messi in un anno
La sinistra oggi spaesata perché la globalizzazione non è progressiva e lineare
Né nel senso inclusivo dei cantori della terza via senso manichea indistinto di teorici dell'intero sotto del potere sovrano che governa il mondo da un lato e della moltitudine rivoluzionaria dall'altro
La globalizzazione che mosso il suo carattere lacerante ammutolisce tutta la sinistra tutte le diverse sinistre tutte senza più un'azione senza mondo
La sinistra spiazzata perché la potenza delle ideologie transnazionali del mercato del denaro dei diritti
Non incontrò uno solo come si pensava resistenze residuale diffidenze culturali ma alimenta la soggettività politica talvolta in me è ovvio antropologici ha basi identitaria e di massa
La retorica di un mondo bloccarle
Di differenze cioè comunque funzionale all'unificazione alla pacificazione planetaria si scontra con un mondo reale abitato è agito delitto e leader neo populisti che lo rappresenta uno come diviso in popoli razze e comunità religiose destinata Guéret politico-economico permanenti a guerre tu non nazionale a guerre di civiltà
Una vera e propria catastrofe io credo non della globalizzazione economica o di una civiltà capitalistica ma una catastrofe appunto come dicevo all'inizio del mito politico della globalizzazione
Una catastrofe intellettuale che ha investito quel complesso di ideologia di destra e di sinistra liberista e anti liberiste che da oltre un decennio vedono la gran parte dell'umanità ineluttabilmente soggiogata agli imperativi del sistema mondo
Con l'eccezione di qualche combattiva minoranza che prova ad affidare all'etica dei diritti il compito di limitare i guasti di una modernizzazione senza civilizzazione
Un'umanità che gli apostoli dal globali ISMU hanno dipinto come disinteressata ogni radice ogni fondamento a ogni ricerca di senso
Un'umanità in navigazione permanentemente in navigazione con le valigie in mano felice della sua imporgli eticità è sempre pronta magari a votare con i piedi secondo quanto predicato dalla fu dalla vulgata del federalismo rettori
Io credo che sia giunto il tempo di prendere congedo da questi immaginario del mondo nel quale la sinistra è stata coinvolta
E dall'idea connessa a questo immaginario di un mondo e di una società senza conflitti di rilievo
Le immagini del dissolvimento del World Trade Center per mano dei terroristi kamikaze venuti dal cielo ci dicono innanzitutto che il conflitto è tornata a manifestarsi prepotentemente e tragicamente
Ma con un evento così estremo assoluto totalitario senza appello da apparire ai nostri occhi violenza insensate cieca
E senza appello ci appaiono le motivazioni teologico religiose che sostengono l'evento
Anche a voler di rintracciare cogli occhi più benevoli dell'antiamericanismo una risposta una vendetta per torti recenti e meno recenti subiti dal mondo arabo e musulmano
Vedete inquietare la profondamente la nostra cultura non sono state le immagini catastrofiche la morte indirette in tempo reale alle quali siamo ormai a pezzi
Il fatto è che non pensavamo fosse possibile partecipare fuori dalla finzione Siemens cinematografica a un avvenimento veramente nell'immaginario nell'immagine apocalittico e definitivo
La morte reale e simbolica sacrificale di chi la nostra cultura ne è stato profondamente colpita sempre non chiede per sé e per la propria causa alcunché in cambio
Di chi non annuncia un diverso futuro Terrestre una trasformazione del mondo ma intende solo radicalizzare nella violenza
Per questo continuiamo a essere profondamente inquieta
Non possiamo salutare nessun ritorno del conflitto perché l'evento sembra con tentare in sé ancor prima un conflitto senza ritorno
Come quello che pure balenata in alcuni settori dell'amministrazione americana vi ricorre dopo decenni all'utilizzo dell'atomica che certamente dell'etica del conflitto senza ritorno
Costituisce ancora l'emblema
Non possiamo però archiviare l'evento
Consegnarlo ad un'irrazionale demoni e demoniaco fuori dal tempo della storia
Asserire come autorevoli commentatori dei giornali italiani anche hanno fatto che l'evento è frutto della follia di una rete di serial killer travestiti da profeti
Venuti dal mondo islamico e confidare magari che da quest'altra parte dalla nostra parte l'Occidente non ci sia una serie di serial killer travestiti da politici e generali
Non è non dovrebbe più essere il tempo della propaganda delle rassicurazioni a buon mercato credo che sia necessario andare alle radici di questa radicalizzazione dei conflitti dalla violenza interrogarsi criticamente su Messi e assonanze tra globalizzazione e terrorismo questo terrorismo
Senza peraltro cadere nelle rappresentazioni buonisti che semplicistica dell'odio verso la potenza mondiale che provano i diseredati degli sfruttati
Bordi hard asado per leggere l'evento l'immagine lapidaria indubbiamente assai efficace del mondo che oppone resistenza la globalizzazione è un'immagine che forse può aiutare la comprensione intellettuale della nostra epoca e dell'evento dell'undici settembre
Tuttavia non la sottoscriverei a noi che siamo in questa sala
Credo interessa innanzitutto comprendere politicamente questa radicalizzazione l'estremizzazione del conflitto e la violenza
Perché nella precarietà nelle contraddizioni nelle lacerazioni in generale ingenerate dall'ordine politico uni dopo unipolare dalla globalizzazione che vanno ricercate non solo ragione dei conflitti
Ma anche quello che mi sembra il messaggio più permanente dell'undici settembre nel modo in cui si è manifestato il conflitto la tragica assenza di forma di questo conflitto
I geologi del globali sulla postmodernità polemizzano con le considerazioni di Huntington sul nuovo ordine mondiale anch'io come vedrete ne diffido ma per ragioni molto diverse non posso infatti non apprezzare la percepita della tesi di fondo avanzata dallo studioso americano all'inizio degli anni ottanta
Ovvero che con il crollo del comunismo la risalente pretesa dell'universalismo occidentale di ridurre il mondo ad un'unica civiltà non avrebbe portato alla fine dei conflitti Mate avrebbe rialimentato gli enti chi e generato di nuovi ed inediti
Superata ingenuo fario suscitata dalla caduta del Muro la critica fiducia in una lineare spazio al modello occidentale ideologico localismo dello post-modernità non nel cono più l'esistenza di questi conflitti come in parte è stato fatto all'inizio
Le guerre che adesso ne scaturiscono il decennio ne è stata piena ma le attribuiscono a scorie del passato
Ad una seconda modernità non interamente dispiegata a riemergere di forme politiche della prima modernità di mitico Istrice particolaristici dello Stato della nazione di un ordine internazionale fondato ancora sulle sovranità territoriale e contestualmente lamentano la non ancora avvenuta messi in forma di un ordine politico mondiale
Di un ordinamento giuridico di un assetto istituzionale coerenti è conforme con le forze i valori interessi protagonisti della globalizzazione economica e culturale cosiddetto costituzionalismo globale
La mia opinione e per certi versi esattamente rovesciata io penso che gli eventi dell'undici settembre
Come altri eventi che investono attualmente il mondo
Vadano in buona misura ricondotti al venir meno della forza ordinante disciplinante delle forme politiche della prima modernità e delle forme politiche dell'ordine bipolare del secondo dopoguerra
Se guardiamo i conflitti più recente ravvicinate difficile non vedere nella debolezza del nazionalismo del nazionalismo arabo debolezza per altra favorita dall'Occidente
Il contesto che alimentato il terrorismo palestinese le guerre islamiche propugnata brillato
Come d'altro canto non è stata certamente la persistenza delle forme politiche dell'ordine bipolare ma la loro dissoluzione ad aver gettato lo scorso decennio nel caos e nella guerra i Balcani
Le guerre tribali le guerre etniche le guerre di religione più che la conseguenza del riproporsi di vecchie barriere
Di vecchie bandiere di antiche mire espansionistiche appaiono in verità come una reazione all'abbattimento iconoclasta dei confini statale nazionale delle grandi distinzioni politico-culturale del secolo breve
E senza confini senza distinzione senza appartenenza ad una comunità storica senza sovranità su uno spazio territoriale non c'è identità politica
E chi è privo di identità politica vive in una situazione di crescente precarietà e insicurezza che prova a riempire con altro
Con altre identità pre politiche e metà politica
Oggi l'identità rintracciato in simboli e miti particolaristici e primordiali tranne la stirpe la tribù o all'opposto magari nello stesso tempo in simboli miti ancor più colmo politici di quelli occidentale
Se l'Occidente si schiera per i diritti dell'uomo e dell'umanità in sé si schiera verbalmente per quelli integralismo musulmano forse in modo ancora più universale dal suo punto di vista alto e nobile mi verrebbe da dire sta dalla parte dei fedeli della gente di Dio
Un conflitto cioè che esclude in sé il riconoscimento dell'altro
Un odio teologico che non può che associare in un conflitto senza ritorno in un conflitto senza forma eh insomma guerra santa
O se è vero che dopo l'undici settembre i media l'opinione pubblica americana l'Amministrazione Bush hanno faticato a immaginare un ordine duraturo del mondo regole paradigma torna cui organizzare stabilmente il futuro geopolitico del pianeta penso che sia un problema ancora aperto
Anche
L'Amministrazione americana è altresì vero che ad essi non è sfuggita la portata dello scontro
Nello quinte testimonianza la prontezza con quale con la quale essi hanno definito la forma etico-politico alla guerra globale al terrorismo entro cui dislocare se stessi i propri alleati i propri ex alleati
Già nelle ore immediatamente successive all'attacco kamikaze ricordate Grassi Nm titolava in modo inequivocabile l'immagine della della stazione delle torri gemelle con la dicitura d'ordine bellico attacco agli USA
Ora questa scelta di nomina la risposta dall'evento come guerra e la perentoria richiesta al mondo di impegnarsi in una guerra globale al terrorismo lunga e duratura
Non può essere letta come una reazione meramente motiva l'evento come hanno dimostrato peraltro gli sviluppi successivi
Al dodici all'undici settembre
Essa segnale invero la consapevolezza che l'epoca del post guerra fredda con le categorie che dicevo sopra di lettura del mondo è finita
E con essa le qualificazioni biologico propagandistiche con cui erano stati rappresentati le operazioni belliche conflitti militari
Degli anni Novanta intervento di polizia internazionale e il caso la guerra del Golfo guerra giusta guerra necessaria guerra per i diritti umani è il caso dell'intervento militare in corso
Insomma guerra guerre non guerra
L'abbandono di queste sofisticate motivazioni etico giuridiche a giustificazione della guerra
Segna il ritorno a dicotomia imperativi più elementari e primordiali già nel discorso pubblico
Elaborato negli Stati Uniti e al tempo stesso dicotomia imperativi più totalizzante ultimativi mobilità anche dal punto di vista morale politico per lo meno per la nazione americana
Dicotomie imperativi che non a caso tradiscono come è stato osservato significativa osserva assonanze con le immagini dell'epoca della guerra retta
George Bush la gigantesca lotta del bene contro il male
La mobilitazione paziente e di lunga durata alla quale chiamata la nazione americana
In questa battaglia nuova per la libertà e la sicurezza la distinzione netta di sapore sul piano tra amici e nemici al nostro fianco o con i terroristi
Certo concettualmente di intellettualmente si nega precisamente che la guerra intrapresa sia una guerra dell'Occidente
L'elaborazione pubblico del conflitto e la retorica ufficiale rifiutano l'immagine di una guerra contro inimicizie dell'Occidente
Ma se guardiamo l'immaginario o reale questo ottiene assai meno conto delle preoccupazione delle prudenze le dichiarazioni pubbliche delle diplomazie degli intellettuali
L'Occidente non sarà in guerra
Colli Mario ma sicuramente l'Occidente è tornato di attualità come mai nei discorsi e nello spirito pubblico dopo l'undici
Nel decennio precedente l'Occidente era scomparso non solo del politically correct
Ma persino nel lessico comune dall'ottantanove in poi l'avvenuta occidentalizzazione del mondo si era come mangiata all'Occidente
Questo per lo meno asseriva di ideologie è roba lista
L'Occidente il mondo tutto il mondo e Occidente l'Occidente l'universale in grado di includere tutto integrare ogni cosa
L'Occidente dunque non esiste
Dalla mattina del dodici settembre siamo invece diventati tutti newyorkesi tutti americani cioè tutti occidentali
E le reazioni alla Fallaci ci spiego va bene in che senso oggi vada inteso quel tutti non tutti gli abitanti del globo del decennio clintoniana
Ma solo quella parte del mondo che intende l'Occidente comunque lampo di forze con una propria identità culturale e sociale
Con un proprio bagaglio civile scientifico contrapposto a quello di altri mondi
L'altro ieri l'Oriente ieri il comunismo sovietico oggi il mondo islamico domani chissà la Cina e a leggere
Attentamente e le carte l'amministrazione americana anche allo scorso decennio si sa bene che cos'è la Cina con la partner come concorrente strategico nei disegni dei secchioni
Certo a chi legge dell'Islam incivile e barbaro ritratto nel celeberrimo articolo richiamato sopra di Oriana Fallaci
A chi presta ascolto all'esternazione di Silvio Berlusconi sulla superiorità occidentale acché Agua dato le manifestazioni di piazza organizzata da Giuliano Ferrara
Il ritorno l'accidente si presenta con le sembianze della vecchia e logora retorica del mondo libero
Propaganda di un atlantismo da operetta
Che non sapendo pensare al punto album autonomo posto il ruolo dell'Italia in Europa e nel mondo corre in fretta e furia supermarket a comprare bandierine icone immaginette di un'altra patria quella americana
Ma al di là della volgarità del grottesco la vicende italiane vai vuol delle di trenta accidentale è secondo me un processo da prendere assai sul set
Prima ancora con fenomeno dell'immaginario occidentale il ritorno all'Occidente e infatti un fenomeno dell'immaginario planetaria
Di un immaginario che smentendo l'ideologia globali sta al dopo guerra fredda riscopre che la crescente integrazione mercati della produzione della conoscenza non affatto cancellato amicizia e inimicizia male anzi radicalizzata ed estremizza
Si tornano a progettare predicare identità forti
Si prende atto dell'unicità del mondo
Ma per reagire adesso lo si riorganizzi intellettualmente lordi si pensa politicamente diviso in polarità inedite in grandi spazi politico-culturali in nuove potenze statali e grandi civiltà che sono anche curiosa dimenticanza questa di Huntington spazi economico militare
Attraversati dalla competizione per il controllo delle risorse vitali petrolio gas naturale arma atomica e di Lanati dilaniati da violenze lotte guerreggiata in prima dell'undici settembre per il loro uso sovrana
L'attacco agli USA e la reazione americana dopo l'undici settembre hanno solo reso plasticamente evidente questa verità della politica mondiale del dopo guerra fredda
I terroristi sanno solo ricordato che esiste può essere colpito l'Occidente in carne ed ossa con i suoi centri simbolici e reali di direzione economica le torri militari del Pentagono e politica la Casa Bianca
Per i terroristi la scoperta di una nuova arma un aereo di linea imbottito di cherosene trasformati in un missile ad alto potere distruttivo
In mano uomini che danno valore valori diversi da quelli americani occidentali è in grado di offrire un destino un orizzonte ad un'altra parte del pianeta
Il mondo si è scisso in due campi ha prontamente affermato al villaggio l'uno sotto il segno della croce come ha detto il capo dei miscredenti Bush l'altro sotto quello dell'Iskra
Ma l'undici settembre come ormai largamente noto solo l'epilogo di questa rappresentazione del mondo
Un mondo dominato da una superpotenza ideologia politica economica e militare l'America alla quale si contrappone l'orgoglio identitario
Di un'altra potenza ideologica politica economica militare nascente infieri e l'orgoglio della nazione islamica del nascente Stato Irlanda
Non avevamo visto però e già a partire dagli anni novanta che aveva preso corpo il tentativo di egemonizzare il mondo islamico sulla base di un progetto di mondializzazione della Jihad
Il tentativo vero di trasformare la guerra santa da odio impotente contro l'Occidente di gruppi fondamentalisti radicare minoritari iniziativa egemonico politiche militare nel mondo globale
In guerra globale anche fuori dei territori musulmani
L'interpretazione in chiave fondamentalista dell'Islam da parte del mare del variegato movimento che propugna valida scelta islamica non può essere ridotto come suggerito dal due giugno analista osservatorio a mera demagogia finzione inganni
Il fondamentalismo islamico fornisce in realtà il necessario supporto ideologico è necessario tasso di fanatismo di cui ha bisogno un pro un po'getta forte valenza populista transnazionale
D'altra parte
Non va sottovalutato sottovalutato che i motivi mitico religiosi del discorso fondamentalisti sono costantemente associati ad un discorso storico politico persino nelle famose lettere di Billa
Il riscatto dalle umiliazioni di un secolo iniziato con le prepotenze coloniale proseguito con la guerra del Golfo
L'accusa di corruzione vigliaccherie regimi islamici complice l'Occidente la denuncia dell'occupazione la Palestine dei carrarmati israeliani che si riprendono con la forza i territori assegnati ai palestinesi dal Trattato di Oslo
Ambizioni argomenti politici associati ad una grande dimensione attenzione alla dimensione economica l'uso della ricchezza è pronto il petrolifere e alla dimensione militare il controllo della fonte
Ambizioni che al momento sono state sconfitte
In poche settimane gli Stati Uniti hanno saputo trarre profitto dalle mozioni internazionale e dalla solidarietà espresse da quasi tutti i governi del mondo per dare vita su tale base ad una Santa Alleanza per la lotta globale al terrorismo
Hanno ripetutamente bombardato l'Afghanistan è storia nota e in tempi relativamente rapidi sconfitto il regime dei talebani
I capi politici e spirituali delle centrale del terrorismo se non sono stati ancora materialmente neutralizzati ed eliminati sono comunque in fuga
A pochi mesi cioè dall'undici settembre la partita apertasi con gli attentati di New York sembra volgere a favore degli Stati Uniti da tutti i punti di vista
Anzi l'egemonia statunitense a livello internazionale appare a cresciuta
Mosca e Pechino che nelle guerre del decennio precedente erano apparse timide recalcitrante addirittura qualche volta distante si sono politicamente allineate per evidente ragione anche di opportunità di convenienza a Washing l'Unione europea si è praticamente come tale dileguata dalla scena internazionale
E gli USA si sono riservati il potere sovrano
Dice che era il partner europeo del momento
Di fissare gli unilateralmente la missione da svolgere senza alcuna preoccupazione reale per la raccomandazione gli auspici dei pesi alleati
L'obiettivo politico strategico perseguito con la mondializzazione alla Jihad la costituzione cioè su scala planetaria in una potenza islamica
Politico spirituale ed economico militare alternativa a quella occidentale guida dagli Stati Uniti sembra essere rovinosamente fallito
E anzi molti ci elementi ci dicono che quell'obiettivo potrebbe rovesciasse esattamente nel suo contrario
In una crescita al coinvolgimento americano ragione merita tale e nella costruzione in varie forme i nuovi protettorati occidentali nell'ansia musulmane
Perché allora si è proseguito con bombardamenti ad oltranza incomparabilmente sproporzionate rispetto alla finalità di neutralizzare quel poco che resta dei gruppi terroristici
Perché proprio mentre continua per venire sui nostri schermi né immaginano in Afghanistan devastato ormai veramente ridotto all'età della pietra
Si ribadisce che la guerra continua e che la mobilitazione alla nazione americana dell'Occidente a difesa delle libertà e delle liste della sicurezza sarà lunga e duratura
Io credo che per capire cosa c'è dietro questo ormai evidente sproporzione tra mezzi utilizzati bombardiere Portelli fini perseguiti neutralizzare i terroristi
Tra immaginazione del mondo l'Islam in guerra contro l'occidente e mondo reale tornato sotto il ferro dominio tecnologico militare semmai lo Stato
Per un momento fuori e di polizia dell'Atlante occidentale della dagli USA può essere utile fare i conti in modo più ravvicinato con la già evocata tesi di Huntington sul ventunesimo secolo come il secolo dello scontro di civiltà
Una tesi che l'evento dell'undici settembre ha contribuito a fare a volte nell'aura della previsione profetica e che per molti versi risponde corrisponde ad un senso comune diffuso
Le ricorrenti Credit critiche al semplicismo del paradigma scontro di civiltà al suo discutibile rigore analitico suo scarso realismo al suo manicheismo culturale politico non colgono a mio avviso nel senso Antimo e membro consapevole che l'immagine di un quadro politico mondiale post guerra fredda dominato da fattori culturali e dalle intersezioni tra stati gruppi civiltà diverse è ovviamente una semplificazione
Omette molte cose ne distorce altre ne nasconde altre ancora e tuttavia osservanti intorno se intendiamo riflettere seriamente sul mondo in cui viviamo e agire concretamente all'interno di esso
Una qualche sorta di cattiva semplificata della realtà di teoria concetto modello pallidi ma diventa indispensabile è chiaro che anzi no fa riferimento a quello che era avvenuto
Con lo schema di lettura del mondo con un mondo diviso in due poli col bipolarismo e che cerca di adeguare la nuova situazione
Cioè secondo me la forza del paradigma scontro di civiltà la ragione del suo successo
Risiedo nel suo essere non tanto un modello analitico di come le cose vanno ma un modello innanzitutto rappresentativo ordinativo del mondo
Dal primo punto di vista anzi non ci dice con un'immagine concettualmente semplice che il mondo e diviso in due l'Occidente la scelta dominante
E una miriadi di civiltà non occidentale assai meno coesa dell'Occidente
Dal secondo punto di vista con altrettanta semplicità ed immediatezza partigiana anzi non ci dice che la sopravvivenza dell'Occidente dipende dalla volontà degli Stati Uniti di confermare la propria identità occidentale e dalla capacità degli occidentali di accettare la propria civiltà come qualcosa di peculiare
Ma non di universale di unire le proprie forze per rinnovarle proteggerla dalle sfide proveniente dalle società non occidentali
Anche intorno si limita dunque a fotografare l'attuale struttura del mondo ma decide politicamente che l'immaginario del mondo più adeguato all'interesse l'Occidente
Più consona risvegliato l'orgoglio identitario e quello fondato sulla coesistenza armata di più civiltà non è un caso che poche settimane fa guerra praticamente conclusa anti non abbia sostenuto che dall'inizio degli anni ottanta quando la guerra fredda è alle ultime battute che è iniziata l'era delle guerre islamiche
Lei era nella quali musulmane combattono tra loro e contro altri popoli con frequenza assai maggiore rispetto alle altre civiltà
E che se il mondo islamico fosse dominato da uno o due Stati cosa che non si è verificato alla fine l'Impero ottomano vi sarebbero meno violenza su interno
Come nei confronti di altri popoli considerazione secondo me che conferma la chiaramente come il paradigma dello scontro di civiltà nei suoi fautori più avvertiti
Più che essere un incitamento alle crociate alle guerre di religione ambisce a configurarsi come nuovo no mosso del pianeta quale principio di Divisione Distribuzione e organizzazione di grandi spazi politico-culturali
Quale sfide di egemonia di una parte
Negli Stati Uniti non sappiamo se diventerà mai
Il verbo dei prossimi vent'anni con cui tentano di riorganizzare alleanze egemonia e conflitti e governarle la dinamica
Io penso cioè che lo scontro di civiltà è un paradigma che può tentare la potenza americana
Un paradigma che essa può ritenere in questo momento è utile funzionale alla sua visione del mondo a garantirne la sopravvivenza di potenza dominante e a perpetuando il primato in quest'inizio di Ventus di ventunesimo secolo tutt'altra questione e ritenere auspicabile che effettivamente attorno a questo paradigma si di disegni l'ordine mondiale le sue gerarchie reperita la geografia dei conflitti lo scandire sì della pace e della guerra
Ma per rendere evidente le ragioni per le quali il successo di questo paradigma è tutt'altro che auspicabile bisogna rendere assai più nettamente esplicite le implicazioni assai negative che la sua definitiva affermazione
Avrebbe per l'ordine mondiale per la vita del pianeta
Se perché abitano la parte ricca del pianeta scontro di civiltà significa semplicemente tra virgolette alimenti istituzionalizzazione dell'insicurezza la globalizzazione sospensione di alcune garanzie democratiche limitazioni dei diritti insomma quello che si chiama militarizzazione della vita civile politica democratica
Per chi vive in quello che una volta si chiamava terzo quarto mondo scontro di civiltà significa già oggi in queste ore meno risorse e ulteriore povertà instaurazione di un regime che non è né di pace né di guerra
Ma di violenza permanente organizzata ulteriore perdita di memoria storia forme di vita
La militarizzazione del mondo di cui si occupano alcune comunicazioni presentata la nostra assemblea non è peraltro solo questo
E anche umiliazione storica e politica di alcune civiltà a danno di altri
Di alcune culture all'interno di ciascuna civiltà e la delegittimazione pubblica della critica all'interno di ogni civiltà l'inaridimento di ciascuna scelta di volta in volta coinvolta nello smog
Che fine farebbe la civiltà islamica se il fondamentalismo arrivasse a cancellare il nome della notte miscredenti la pluralità di opzioni ideologiche giuridiche istituzionali che compongono l'Islam classico
E che l'Occidente sarebbe un Occidente senza critica dell'Occidente
Senza l'interrogazione continua sulle sue forme politiche culturali sociali economiche
Forse che l'Occidente non è oggi anche solo Panebianco sembra ignorarla nel suo articolo sul Corriere della Sera gli feci capire gli immigrati
Di religioni diverse di scuole diverse di scuole multietniche e multiculturali
Vedete io penso che per contrastare questo paradigma
Non basta la ragione illuminista nei buoni sentimenti
è necessario che si afferma e si costruisco un'altra visione politica dell'Occidente
Della sua storia del suo presente del suo futuro torno quindi all'Europa
Il paradigma lo scontro e la civiltà la mette fuori gioco ne mette gravemente in discussione il suo già faticoso voler diventi re diventare divenire un'entità autonoma risolvere l'Europa nell'Occidente significa come già avvenuto all'epoca della guerra fredda sappiamo già continuare ad amputare una parte continuare ad umiliare la sua millenaria vocazione entrare in relazione con altri spazi geopolitici più economici Jo culturali e a farsene riconoscere come tale come Europa
è indubbio infatti che l'Occidente al quale penso oggi l'immaginario planetario non è affatto quello hegeliano dell'europeizzazione del mondo
Ma è piuttosto quello della sua americanizzazione l'americanizzazione come forma di civiltà distinte contrapposto alle altre civiltà
Aspirazione dal punto di vista americano certamente legittima non c'è nessun antiamericanismo in queste mie parole
C'è molta distinzione che è una cosa molto diversa ma che riduce drammaticamente il Vecchio Continente al ruolo di periferia tra antica dell'intero ad un soggetto politico a sovranità limitata
Tuttavia se l'Europa non è un'entità culturalmente politicamente autonoma non lo si può continuare con il lamento delle classi dirigenti europea addebitare a ciò che pensano gli americani
Ma primariamente a ciò che pensano gli europei
Se l'Europa nella cultura europea delle sue anche classi dirigenti
Oltre che nel senso comune ma non sono due cose così distinte continua ad essere rappresentata come il futuro dell'Europa
L'Europa non ha un futuro
Non ha e non avrà mai né uno spazio regionale né tanto meno uno spazio globale
Qui si tratta di aprire da una parte un grande fronte di critico culturale con la rappresentazione dell'America veicolate nell'ultimo mezzo secolo
E dall'altro ingaggiare per lì presente un'aspra battaglia politica con quello che definirei
Il pane americanismo anti europeo delle destre non è solo un problema di neo protezionismo sentito anche persino ieri riproporre questa categoria che coglie un punto tra vicende italiane in questo momento ma c'è un problema più di fondo
Umori più profondi nelle destre europee di cui non sono Interpreti solo alcuni ministri del governo Berlusconi temo che lo scopriremo alle prossime elezioni tedesche
Non è ovviamente in discussione il fascino il carattere emancipazione di alcuni aspetti dell'american way of volare
Ma una cosa è l'ammirazione persino l'emulazione verso un altro modo di vita un'altra cosa è la sua assunzione a modello di civiltà se non viene rimossa la confusione tra questi due livelli l'Europa sarà permanentemente condannata vergognarsi della sua storia invece che a rielaborare
A considerare il proprio modello sociale i suoi peculiari valori culturali qualcosa di cui sbarazzarsi nome della modernizzazione
Fa bene perciò il nostro presidente della Repubblica sottolineare che l'Europa
Non si unisce né si rafforza l'insegna della non animosità e dei contrasti degli sponsor gli Stati Uniti ma che allora volta gli americani devono guardare all'Europa con fiducia senza attendersi una replica
Né della propria cultura né del proprio modello
Parole misurate coraggiose che stanno diventando più frequenti nei discorsi di alcuni leader europea
Se non vogliamo ha detto che non gli ostelli ridurre l'Europa un mercato e diluire la sotto l'impatto la mondializzazione dobbiamo rendere evidente che l'Europa è una scelta intendendo dire che l'Europa allo stesso tempo un territorio una storia comune un'economia unificato un insieme di società e culto di diverso
Insomma un'arte di vivere all'Europeo modo specifiche decide di difendere libertà
Di lottare contro le disuguaglianze di discriminazione di pensare e organizzare le relazioni di lavoro di accede all'istruzione alla sanità di pianificare il tema
All'autonomia culturale deve tuttavia accompagnarsi secondo me l'autonomia politica senz'acqua la quale non esiste una civiltà europea veramente distinta dalla scelta americana
Per questo traguardo non basta più semplicemente l'Unione
Non basta più su come trasformare discutere su come trasformare l'architettura della nuova Europa
Ed è illusorio pensare che il compito della nuova Costituzione europea Possessed esclusivamente quello di sciogliere il dilemma tra opzioni intergovernativa e opzione o comunitario o sui vitigni semplicemente all'allargamento la civiltà europea deve essere anche un modo di leggere il mondo
Non si dà un'entità politica realmente autonoma se non si è portatori di un proprio no mosso per il cane
Che inevitabilmente si distingue anche polemicamente avrebbe detto Chabod da altre visioni del mondo
Di fronte a tentazioni unilaterale basati sulla legge del più forte sul bisogno troppo semplicistiche l'Europa deve essere ancora Jospin a parlare un fattore di equilibrio nelle relazioni internazionale
L'Europa non può e non vuole essere una potenza dominante ma può mettere la sua potenza al servizio di altri valori
Tema scabroso questo dalla potenza ma tema secondo me ormai ineludibile
La Costituzione europea che prese forma nei primi anni Cinquanta dato il suo innegabile prezioso contributo a liberare l'Europa dalle guerre intestine dell'imperialismo insolita imperialisti solitarie detto di sì Talita di ismi che l'avevano insanguinata nel ventesimo secolo
Oggi non basta più
Il compito che abbiamo davanti non è quello di scegliere tra qualche formulazione normativa da inserire nel nuovo testo la Costituzione europea di stampo militarista sul nuovo esercito europea o viceversa la consacrazione di qualche principio proprio più facile del pacifismo radicale ideologici abbiamo un compito assai più impegnativo misurarci con la nuova geografia dei conflitti emersa nell'epoca del post guerra fredda è venuta via Dante mente alla ribalta con gli eventi dell'undici settembre
Vedete io penso che nel mondo bipolare nel mondo dominato dalla contrapposizione da capitalismo illiberale socialismo sovietico l'Europa poteva in un certo senso consentirsi di non avere una sua visione del pianeta una sua missione
Poteva delegare ad altre Potenze l'equilibrio tra le superpotenze ideologiche militare la definizione del proprio spazio politico
E in cambio di questa e delle cotte nere come di fatto ha ottenuto il secondo dopoguerra
Che il suo territorio continuasse ancora d'essere malgrado la storia tragica del Novecento o in forza di essa certo non più il centro come era avvenuto per secoli
La politica mondiale comunque il teatro principale in cui si svolgeva la politica mondiale
Con la fine della guerra fredda questo
Di questo non abbiamo ancora secondo me preso atto sino in fondo il territorio europeo ha oggettivamente perduto gran parte della sua rilevanza strategica avvantaggi innanzitutto dell'Asia centrale
Ove si svolge la partita divenuta decisivo dell'accesso alle grandi riserve di energia e anche all'uso dell'atomica non solo da parte americana India Pakistan
Questa diminuita rilevanza strategica
Del territorio europeo può essere contrastato solo con un surplus di progettualità globale
Con una visione del mondo dei c'è spazio e le sue priorità che ridiano fondamento un ruolo e una funzione europea in Africa in Asia nel confronto con altre civiltà
Certi realistica tragico sarebbe percorre la strada alla costruzione di un impero latino
Poco importa se alternativo in competizione con l'impero americano
E stranamente urgente attuale invece ritrovare i fondamenti culturali di pensiero e di un ampio di un'Europa che ambisce a diventare per usare ancora le parole di Carlo Azeglio Ciampi una vera e propria comunità di destino
Di una Europa al tempo stesso critica verso ogni forma di potenza imperiale ma perciò attivamente impegnata nell'edificazione di un diritto di uno Stato europeo oltre le angustie l'ipertrofia del diritto comunitario
Chi vuol veramente edificare un'Europa politicamente unita deve dire ad alta voce che è finito il tempo delle Murazzi oneri con l'amico americano
Che l'amicizia quando si è adulti presuppone personalità distinte ed autonome cosa che non abbiamo saputo neanche esercitare nelle settimane successive all'undici sette
L'Europa dovrà sempre più futuro far valere quel principio della differenza che è stato tipico per dirla con le parole di Biagio De Giovanni nella sua costituzione mentale e politica
La diversità di lingue culture Società nazionale come principio universale fondativo dell'ordine globale
Come un nuovo mo'mosso del pianeta
Sono giunto alla conclusione a parlare solo del futuro e la sinistra
Il cui destino non sfugge nessuno è sarebbe in gran parte segnato se l'Europa che ne è stata la culla
Culturale
Potrei limitarmi a questa considerazione di circostanza ad un patriottismo di bandiera alla ricerca di un anni facili consensi
Non credo francamente che sia il tempo non credo che l'impianto e la mia relazione consenta di cromatismi rimozione la sinistra ufficiale di governi antagonista riformista radicale che dir si voglia
E assai distante nel tono e non la sostanza delle considerazioni che sono state qui avanzate
Questa mia affermazione sento anche il peso di una responsabilità di un limite mio ricevesse al quale ho dedicato per tanti anni tanta parte delle mie energie politico intellettuale ritornerò tra pochissimo prima sento la necessità di esplicitare ulteriormente quali sono a mio avviso le ragioni dello spaesamento della sinistra del quale parlavo all'inizio
Io non credo francamente come tante volte si continua a ripetere che si tratti di una questione di mancato o ritardato aggiornamento delle categorie interpretative ed una cultura politica lo si è detto anche in relazione agli eventi dell'undici
C'è qualcosa di più profondo che la vittoria delle destre in Italia e la contestuale esposizione del cosiddetto movimento no global ha fatto venire clamorosamente alla luce
Che cioè sono altri in vario modo in varia guisa Bolt informa opposte
Però con una coincidenza non casuale a dar voce alla domanda di identità di radicamento territoriale Kallon domande di interpretazione cambiamento del mondo che sono stati il DNA della sinistra del ventesimo secolo
La ragione del suo ruolo nazionale e internazionale
Questa secessione perché questo di questo si tratta della sinistra dalla Lazio nel mondo non è casuale
Non dipende da un invecchiamento filosofi teologi lo delle sue élite intellettuale e dei suoi ricevimenti sociali
Certo ha ragione Giuliano Amato quando osserva che si sono frantumate le precedente basti densità comuni prodotte dei processi produttivi
Che il lavoro i bisogni le aspettative si sono frammentati e che sono quindi cambiati i confini della politica i soggetti e luoghi di una partecipazione alla vita pubblica
Ma ciò non significa come mostra di credere tanto la retorica del riformismo metodologico quanto quello dalla moltitudine rivoluzionaria che è nata una Società degli individui che non chiede più radicamento identità
E che magari questo Società degli individui la si trasforma con categorie molto fatto dico io che dirigo una collana che sia ma si perviene perciò adesso diretta finora trasformando la come si dice in una società dei cittadini
Io credo che sia se accetta quest'immagine
Di una
Ineluttabile rappresentazione la società di atomi di individui
Se si continua a predicare questo sì lavoro inconsapevolmente per la destra si consegna la Permanente domanda sociale di appartenenza e sicurezza a rozzo semplificato trinomio legge-ordine libertà
Al populismo all'autoritarismo degli egoismi liberiste corporativi delle nuove destre
Probabilmente Massimo D'Alema volerebbe questo ragionamento comunque piegamento domestico dell'orizzonte della sinistra tutt'altro io credo semplicemente non credo che si possa ottenere un consenso politico ad un governo democratico della globalizzazione se ci si presenta disarmati all'appuntamento
E la sinistra con la sua adesione critica l'orizzonte globali East postmoderno e giunta quest'appuntamento disarma
La sinistra articolata accettato le idee correnti sulla fine della sovranità sull'affermazione di poteri sovranazionale anonimi proprio nel decennio in cui non l'intero ma la sovranità americana sul mondo diventava più evidente
E gli Stati Uniti continuavano a rappresentarsi come dimostrato dalla reazione agli allagamenti agli eventi del dopo undici settembre come nazione come l'unica nazione rimasta al mondo basta leggere i giornali americani
Per capire come questo senso forte di essere una potenza imperiale ma di essere ancora nazione coincide quella chef per queste ragioni io penso che più che attardarsi nell'ennesimo tentativo di aggiornamento delle categorie magari continuando a dire
Che siamo invecchiati perché ragioniamo
Con l'idea dalla sovranità mentre al proprio ha redditi ma della sovranità e quello che guida l'azione politica il pensiero all'agire americano la sinistra dovrebbe prendere atto so che è doloroso di aver letto il mondo in questi dieci anni con lenti sbagliate
Di aver dato troppo credito ai troppi a posture di un ordine politico posso statuale di aver inseguito le chimere del trionfo puro delle regole del diritto e dei diritti
Senza preoccuparsi di ricostruire i fondamenti di legittimazione le istituzioni politiche di una nuova sovranità democratica nazionale ed europea all'altezza delle sfide la globalizzazione americana
Per assolvere a questo ineludibile compito storico politico la sinistra dal mio viso tornare a reinterpretare la storia globale
Deve tornare a essere presente attiva nei luoghi in cui i popoli vivono nell'esperienze concrete in cui si producono emozioni nelle comunità direbbe Pietro Barcellona dove si elaborano passione deve tornare insomma a fare politica
Ad ascoltare con umiltà a pensare in grande ad esse agli ad esserci nei luoghi che le sono dati quel pensare globalmente agire localmente e c'è apparso un paradigma astratto il pensiero ambientaliste e che invece contiene forse una verità più ampia universale
Non ovviamente la presunzione che la sinistra torna ripensarsi gravi progettarsi a partire da queste considerazioni un po'azzardato Nuto tuttavia la speranza che i temi scabrosi opposto possono essere liberamente discussi almeno in questa sede
Mi auguro di trovare a partire da oggi motivi gli argomenti per riproporle con quella forza della quale non sono sempre stato capace durante gli anni e la mia presidenza al Ceres
Non è mai facile capire le priorità che comporta una responsabilità credo comunque che dovremmo un po'tutti imparare a far seguire le nostre parole da silenzi attente meritate
Anche per me vale infatti il monito di Marguerite D Urso io al Senato nelle Memorie di Adriano sì sì ma anche il tempo per ascoltare allora vuol dire anche che ci manca il tempo per regnare
Io oggi lascio la presidenza del CER Ress
Del centro che in questi trent'anni da settantadue prima di me è stato presieduto da Umberto Terracini Ugo Spagnoli Pietro Ingrao Pietro Barcellona
E che è stato a lungo instancabilmente generosamente animate diretto da Peppino cotture al quale ancora oggi affidata la responsabilità di democrazia e diritti
Lascio la presidenza del Che resse ma come loro che considero miei ispiratori messi di vita non lascio il CRS non abbandono il campo da battaglia delle idee e la battaglia culturale nella battaglia politica
Con la mia introduzione credo anzi di avere un po'forzatamente enfatizzato le mia personale convinzione immagino che è stato ciò susciterà qualche consenso ma anche significativi distinguo e dissensi
è un bene che sia così credo che si capiranno meglio molte delle cose di questi anni della nostra microstoria delle legittime riserve l'opposizione alla mia presidenza
Talvolta ho anche pensato che questo giovane come l'ancora qualche anno fa della piccolissima borghesia meridionale adesso un po'esagerato nella pretesa di essere riconosciuto per quello che era da un mondo quello della sinistra politico intellettuale chiamiamola così romana dall'urto oralmente e antropologicamente così diverso
Oggi sono molto meno meridionale di quando ero in quell'agosto settantanove mettevo piede come amiamo dire no ai siciliani nella capitale
Oggi lavora in università al centro nord e in una splendida e isolata città rinascimentale
Ma sento che la passione mediterranea non è venuta meno che il socio di Urbino continuerà a dire tenere temerarie menta date temeraria mentre il suo contributo
Continuerà a far sentire ancora la sua voce le sue mode site in quella che si augura tutti continueremo a considerare innanzitutto una famiglia una comunità una forma di vita
Grazie Antonio questa
Relazione di grande interesse molto suggestiva
Qualunque cosa se ne pensi Isidoro Mortillaro
Per un incredibile paradosso è toccato proprio a Kofi Annan mentre gli si consegnava a dicembre il premio Nobel per la pace
Rendere l'ennesimo tributo alla guerra alla violenza all'undici settembre come sigillo e forgia della storia del tempo
Siamo entrati nel terzo millennio per una porta di fuoco ha esclamato
E io credo che anche in questa limpida sottolineatura
C'è un elemento di merito forte
La cesura il colpo che abbiamo subito
Per Kofi Annan ha già questo secolo nasce disilluso di qualsiasi speranza che il progresso verso la pace e la prosperità globale sia inevitabile
Ma dall'altro lato pesa l'incertezza dei nuovi orizzonti il suo rilievo rinvia al millennio all'indefinito per eccellenza
Finisce così per prevalere anche e ancora una volta quel nulla sarà come prima che ha campeggiato fin dalle prime ore sulla dissoluzione delle più delle Twin Towers
Ma chi è riproposto a distanza di mesi rischia di produrre nebbia e approssimazione
Io credo che in verità proprio trascorre di dicembre del due mila e uno può aiutare coincide con alcune tappe e perciò comprime i bilanci
Coincide con la prima fase della guerra infinita quella l'Afghanistan ma anche con il primo anno della Presidenza del giovane bus
Credo che con le perimetrazioni permesse da questi paletti
Restringendo così l'orizzonte si possa ritornare anche sull'undici settembre sul suo significato per meglio cogliere i processi di scatenati provare a schizzare un e dinamiche e fai storia
In tanti di fronte a quell'evento a quelle atomiche urbane lanciate sul New Yorker Univideo nel cervello e nella coscienza del pianeta
Hanno evocate istituito un confronto col più largo
In scia
Quasi tutti hanno sottolineato la fine dell'invulnerabilità americana
Ricavandone in molti un ennesimo millenari stinco termine Defendi non più dalla storia ripresa ora in sfrenato galoppo ma magari della sicurezza occidentale
O magari della globalizzazione
Piombata ora dalla Belle Époque nel terrore
Si è scavato poco invece secondo me in un tratto puri insistito del gesto terroristico
La scelta ultima cioè
Dei kamikaze
Compiuta se non da tutti da molti dei terroristi saliti su quegli aerei perlomeno da evidenze stando a Bin Laden del video ritrovato restaurato
Dappertutto con una istantaneità da globalizzazione non toccata nemmeno dall'Apocalisse di Hiroshima un brivido aveva gelati Annichini che il pianeta
C'è chi fa leva sulla propria vita per farla esplodere moltiplicato all'infinito dalle reti ed ai simboli della globalizzazione
C'è chi cioè
Ossa e costringe a varcare la soglia della mutua distruzione
Perciò io credo che con l'undici settembre non è crollata tanto una paratia che divideva da un'epoca di indistinto terrore
è stato piuttosto abbattuto un muro l'ultimo che aveva funzionato da architrave per un'intera età risorsa e condanna della guerra fredda
Il paradigma della mutua distruzione
Come deterrenza nucleare per quasi mezzo secolo quel muro aveva trattenuto congelato il mondo e l'umanità sull'orlo dell'abisso del suicidio
Teorizzate moltiplicata fino all'inverosimile Comini minaccia permanente l'ammenda mutua Alessio la destra Jean aveva rinchiuso le due superpotenze nel rilancio nel ricatto dalla corsa agli armamenti
Li aveva condannati a vivere come scorpioni in bottiglia
In quella condizione mirabilmente tratteggiata da Raymond Aron di guerra impossibile
Guerre di pace impossibile guerra improbabile
Nel ricatto atomico si era dissolto con la fine del bipolarismo
Era sopravvissuto come risorsa estrema della potenza egemone di USA attenti di fronte alle incognite dalla globalizzazione
Non solo a conservare quella deterrenza come ancoraggio morso dell'intero mondo messo a soqquadro dalla globalizzazione neoliberista Marra forzarla addirittura nel monopolio di nuove armi e scudi stellari
Agli USA di Bush il giovane del rinnovato scudo spaziale che il terrorismo sottrae la minacce l'arma della mutua distruzione assicurata assicurando che c'è invece qualcuno che disposto a mettersi in gioco
E non solo usando l'impensabile l'impensabile su cui si erano arrovellati per decenni scienziati e strateghi schiere
Il dottor Stranamore ma anche negando un punto d'applicazione alla dissuasione nucleare sottraendo sia lo sguardo dalla mirava rappresaglia dell'Iper potenza americana
Si è parlato di guerra asimmetrica per raffigurare la dissoluzione del terreno di battaglia tra opposte statualità e la sua dispersione nelle reti e soggettività del post guerra fredda
Minore attenzione si è prestata
Alla straordinaria simmetrici ITA con cui il terrorismo ha mimato il riprodotto la simmetria messa in campo dall'Occidente dagli USA con la guerra celeste la guerra intelligente condotta da lontano
Al riparo dalla risposta ed ai conti dell'aggredito
Da ambo i campi cioè si sceglie simmetricamente invisibilità e distanza ancorché conquistate conservate in forme e con mezzi diversi
L'undici settembre cioè credo viene infranta la pietra angolare su quindi USA avevano conquistato asse è un primato e al mondo un rovinoso equilibrio
E ne è ben conscio non a caso il vicepresidente Dick Cheney
Ora vero uomo ombra della presidenza privo di tutta la squadra di guerrieri della Guerra fredda
Che attorniano Bush e che dirigono le operazioni di guerra in una delle sue rare interviste Cheney espresso con chiarezza il salto che stiamo vivendo
Un tempo c'era la guerra fredda mano ci difendevano con la deterrenza ora siamo vulnerabili come società perché ci sono persone persone che ci vogliono morti e sono pronti a morire per ottenerlo
Con il sistema della mutua distruzione crolla l'ultimo muro
Aveva delimitato i grandi spazi del bipolarismo degli imperi contrapposti ma anche garantito un confine un contenimento una misura della potenza spaventosa accumulata dalla guerra moderna
E non è un caso che ora dopo l'undici settembre non vi sia più un remora né freno l'atomica
Arma fondativa per eccellenza della globalizzazione dell'unificazione del mondo e dell'umanità in comunità di destino fino al possibile suicidio l'atomica torna popolare l'incubo planetario e quotidiano
Osama Bin Laden nel suo primo proclama in risposta all'attacco in Afghanistan addita Hiroshima e Nagasaki ha peccato originale degli USA e dell'Occidente di converso Rumsfeld non esclude l'utilizzo per la bomba
E l'atomica torna a farsi minaccia concreta sul confine indo pachistana nel triangolo mediorientale disegnato da Israele in anni di vacche in cui matura la nuova puntata della guerra al terrore
Inattesa
La dismisura promessa dal suo utilizzo
Fa da padrona nella concreta condotta dal conflitto che come guerra santa del bene contro il male del vive con noi diventa onnipotenza tecnologica escalation nell'utilizzo di ordigni sempre più terrificanti
Ossessionati dall'autosilo
Nel centro di New York gli USA producono e vantano branzino sempre più larghi e profondi nelle montagne afgane
Conquista attenzione audience negli Stati Uniti uno dei conservatori più battaglieri Charles Clarke camme che rifacendosi all'insegnamento di Bin Laden
Quando il popolo avere un cavallo forte uno debole per natura sceglie con Lo Forte pontifica dalle colonne del Washington post come vincere una guerra santa
Bombarda i guerrieri della Jihad che intimidisce gli spettatori tanto la vittoria cambia tutto
A ruota Kissinger dimentico dell'abisso con volta a volta contornato per mezzo secolo eppure evitato dall'atomica si produce nella remissione a tutto campo dell'ultimo mezzo secolo e nell'elogio sperticato di guerre e violenze
Lo avete credo letto l'altro giorno sulla stampa guai ad affidarsi unicamente alla diplomazia e gli dice adesso si ripeterebbe l'errore con cui gli Stati Uniti ci sono azzoppati in tutte le guerre degli ultimi cinquant'anni
E conclude sulla vacuità
Di una lotta al terrorismo risolto nella diplomazia non appoggiata dalla minaccia della forza e il logico approdo
Di una corsa che ha battuto ogni ostacolo e che ora alla chiusura di questo decennio io credo che riflettiamo molto poco su questo dato
Di questo decennio aperto dalla guerra del Golfo allinea assieme ad una miriade di conflitti civili più o meno locali
Venne tre guerre globali lanciate nel mondo in nome e per conto dell'umanità
Io credo che nella risposta all'attacco terroristico Lami sulla dismisura dalla guerra moderna si rivela pieno mettendo a nudo non già un ritorno puro e semplice della politica e delle di Atac
Dopo la sbornia globali sta del mercato
Credo che invece assistiamo a iperboliche mutazioni e metamorfosi nel mondo della politica della politica nella globalizzazione del ventunesimo secolo
E credo che per poter riesaminare lo dobbiamo gettare uno sguardo un po'più preciso sulla guerra e sulla sua dinamica
Io credo che contrariamente alla vulgata dominante il Congresso americano abbia provato a non largheggiare con George Bush nella concessione dei poteri di guerra per lo meno la forma anzi il quattordici settembre data fatale
Nelle Aule del Senato e della Camera dei rappresentanti americani riuniti per votare i poteri di guerra prevale ancora un sospetto per il presidente imposto al Paese agli elettori spaccati da un colpo di mano dalla dalla Corte Suprema
A leggerlo diffidenze sconcerto per chi era stato poco prima sballo otto lato per Cirio e basi segrete
E era come dire si era rivelato qua morbosamente spaesato è assente
Anche così si spiega la strada scelta dei deputati e dei senatori
Che non hanno esitato contrariamente a tutto ciò che si dice ancora in particolare nel nostro Paese sul certa stampa non hanno esitato assolutamente né provato minimamente ad avventurarsi per sottigliezze varie
E complicazioni delle operazioni di polizia internazionale hanno scelto la via dalla guerra lo sottolinea anche sul piano formale se ce ne fosse bisogno
Il ricorso alla Walpole Resolution nella risoluzione sui poteri di guerra con cui il congresso era riuscito finalmente nel mille novecentosettantatré
A disciplinare l'ampia discrezionalità di cui si erano come viene impossessati vari presidenti americani in particolare nell'escalation vietnamita
Solamente nel settantatré il congresso è riuscito a disciplinare diciamo questa materia
Adesso i senatori hanno fatto una scelta fra precisa fra le tre possibili soluzioni che questa legge riserva per poter diciamo decretare una guerra
Un'autorizzazione a formale dichiarazione di guerra un'autorizzazione legislativa una risposta improvvisato un'emergenza
Le Camere escludono immediatamente la dichiarazione di guerra ma con una motivazione specifica
Si spogli ed ebbero di ogni potere a favore della presidenza
Scelgono invece quella dell'autorizzazione legislativa perché perché è una è una via costellata di controlli cioè il Congresso il Senato approva ante nere le mani ferme sul bus
Che che fa la guerra
Il problema è che se ne andiamo poi a leggere concretamente la risoluzione quello che si era provato ad evitare dal punto di vista formale invece scoppia nelle mani del Senato della Camera dei rappresentanti americani dal punto di vista sostanziale quanto alla sostanza della guerra
Nella risoluzione in va infatti ed è una sostanza che come dire attiene all'oggetto far guerra al terrorismo all'Inter terrorismo dell'undici settembre come acchiappare Mercurio a mani nude una fatica vana ed inutile la lettura del dispositivo è quanto mai emblematica vi si può leggere che il presidente ha autorizzato ad usare tutta la sua la forza appropriate necessaria
Contro quelle nazioni organizzazioni o persone che a suo giudizio a giudizio del presidente hanno pianificata autorizzato commesso agevolato l'attacco terroristico dell'undici settembre o hanno ospitato simili organizzazioni o persone
Anche per prevenire ogni futura atto di terrorismo internazionale contro gli USA
Ho semplicemente citato diciamo dalla dichiarazione
La carta bianca negata nella forma e imposta dalla sostanza di una guerra su scala planetaria dichiarata ad un nemico senza volto che il Presidente degli USA volta a volta potrà individuare nominare anche per prevenire attacchi futuri
Si gareggia ormai con l'onnipotente si punisce non solo il peccato di opere ma anche quello di pensiero di via poco bus
Aggiungerà il peccato di omissione quando all'inizio dei bombardamenti sull'Afghanistan ma poi anche nel massimo consesso mondiale all'Assemblea dell'ONU
Proclamerà che ogni nazione dovrà scegliere in questa guerra non c'è neutralità
Rispetto ad un conflitto che dilaga nel mondo si stenta ad enumerare tempio obiettivi e forme c'è chi parlerà di sessanta possibili scenari da Bush e dai suoi collaboratori arriveranno profezie di guerre che sorpasserà hanno la vita delle generazioni
Dovremo abituarci in o i figli della comunicazione alla deformazione organizzata e non sorprende perciò che per battezzare l'annuncio non di una semplice guerra ma di una nuova fase della storia degli USA e del mondo si sia scelto all'inizio il nome di hai fame Justice
Inappropriato il sostantivo sommamente si applica con la guerra ma l'aggettivazione esprimeva allora appieno la dismisura di intenzioni e processi
Nomina sunt consequenziale rom gli USA hanno avviato il mondo per una guerra senza confini globale e perciò inevitabilmente guerra civile
Anche questo è un portato dell'era atomica quando il conflitto contempo inevitabilmente l'umanità come bersaglio e non conosce più il nemico esterno non sa e non può più trattenersi
In spazi e contenitori dati
Io credo che però a rafforzare la deriva verso un conflitto civile planetario hanno potentemente contribuito la crisi manifesto dell'ONU per la subalternità del suo Consiglio di sicurezza rispetto alla lettura di scenari conflitti proposto dagli Stati Uniti d'America
In ciò provvedono come dire Puppo provvedere la lettura delle deliberazioni del Consiglio di sicurezza
Vere risparmio tutte ma non la lettura
E non la riflessione sulla deliberazione specifica del ventotto di settembre successiva attenzione successiva alla concessione dei poteri di guerra Bush
In quella risoluzione si provveda a riaffermare il diritto naturale di legittima difesa individuale o collettiva ma ne sappiano come ben chiarisce l'articolo cinquantuno della Carta delle Nazioni Unite che si tratta appunto di un diritto naturale
Che si esplica rispetto ad un attacco armato e fintanto che il Consiglio di sicurezza non abbia preso le misure necessarie per mantenere la pace e la sicurezza internazionale
E perciò poiché si tratta di un diritto naturale non sta al Consiglio di sicurezza o alle Nazioni Unite riconoscerlo meno insistere il riconoscimento senza assumere come pur detta l'articolo cinquantuno alcuna misura volta ad assorbire o sostituire l'autodifesa in atto significa solo legittimare ma l'ha già chiarito Gianni Ferrara le decisioni americane
Queste però contrariamente a quello che Gianni Ferrara ritiene in base alla deliberazione congiunta da pari del congresso del quattordici ottobre non sono rivolte solamente all'Afghanistan
Consegno al Presidente alle forze armate americane un mandate un raggio di azione planetarie perciò quando il Consiglio di sicurezza
Decide il ventotto settembre di chiedere a tutti gli stati di prevenire e reprimere ogni atto terroristico provvedendo all'interruzione delle reti collaborando sul piano internazionale eccetera insomma
Di fatto si dispone formalmente dispone formalmente ogni Stato a terminale Danubio di nazione globalmente proclamata dagli USA ma amministrata su scala mondiale dalla presidenza americane del Severi vari bracci esecutivi quante come gli USA poi siano pronti a utilizzare questi nuovi spazi è possibile legge erano dalla lettera
Che il sette ottobre giorno dell'inizio dei bombardamenti in Afghanistan il rappresentante permanente degli USA all'ONU John Negroponte indirizza al presidente del Consiglio di sicurezza
In essa si può leggere
Che gli Stati Uniti annunciano nell'esercizio del diritto naturale di legittima difesa all'inizio dei bombardamenti una legittima difesa preannunciata già giorni prima dalla risoluzione del vento
Si realizza cioè nella forma più paradossale l'auspicio espresso da Jürgen Habermas per impulso decisivo del Consiglio di sicurezza ma anche per effetto di decisioni quali quello della NATO che attiva le procedure previste dall'articolo cinque del proprio trattato
Che non vi è più alcuna distinzione tra politica estera ridotta la dimensione esclusiva dalla guerra e politica interna e saltata fino al parossismo dell'operazione di polizia nella caccia alle formazioni terroristiche
La lotta al terrorismo diviene innerva o di quella che Habermas ha chiamato
L'emergere di una ventina di politica una politica interno del mondo ma con un preciso punto di coordinamento in consone alla presidenza americana
L'effetto di questa richiesta globale dell'uomo di mettere il mondo in sicurezza in code coordinamento all'azione americana è duplice
Da un lato l'organizzazione nella lotta globale al terrorismo si mutino legittimazione include di mento nei punti più caldi del pianeta di conflitti civili o intestini preesistenti opere o preannunciati
Sono in molti tra i più potenti a celebrare sacrifici sull'altare di quella guerra santa
La Russia di Putin offre la Cecenia vaccino le sue minoranze musulmane buddiste Israele prova a stroncare l'intifada l'India chiede che il Pakistan smetta di fomentare il Kashmir per rimanere solo i casi più noti a ruota segue la militarizzazione gli ordinamenti la stretta divide l'espansione della legislazione antiterroristica imitazioni amplificazione delle restrizioni varate negli USA dall'altro lato però di Stati Uniti vedono moltiplicarsi il loro potere di Coalition ben venga la capacità cioè di assemblare alleanze e coalizioni
In cui uno unico denominatore la battaglia al terrorismo internazionale condotta però dei principali protagonisti
Nella Gerosa esaltazione dei propri interessi e delle proprie prerogative nazionali o imperiali
Finora gli USA non è costato quasi nulla per essere queste reti fino a potersi permettere il lusso di idee riserva la NATO prontamente sceso in campo nell'inedita attivazione dei meccanismi di difesa comune
Appropriatamente Luttwak si è rifatto la Santa Alleanza per provare ad eliminare contorni e baricentro di questa inedita costellazione di potere il paragone infelice
E potrebbe sprigionare ampie possibilità e analitiche se inseriti in un giudizio del guado sul profilo internazionale dell'amministrazione Bush
Ma in materia quasi unanime hanno imperversato dapprima la fascinazione per il nuovo corso di politica estera inaugurato dalla presidenza Bush indisposto all'undici settembre e successivamente lo sconcerto a mano a mano che sui campi più disparati e sui capitoli più scottanti
Dalla denuncia del trattato Abm alle proposte di finta riduzione dell'armamento atomico dai rifiuti su varie convenzioni in materia di armamenti alle trattative in materia di commercio internazionale ma mano che cioè Bush il giovane la sua squadra sono ritornati
Accentuando toni e sostanza Asso a posture più schiettamente
Unilateraliste
Io credo che nel merito e nulla più del capitolo scottante dei prigionieri di guerra può permettere di fare chiarezza
E noto come l'amministrazione americana preferisse evitare
Un dopoguerra impensabili del resto per definizione in una guerra infinita o forse un retro guerra
Costellato di carceri e tribunali potenziali altari o tribune di un terrorismo votato al martirio e ferratissimo nella comunicazione
Di qui la condotta più volte teorizzata e praticata dal ministro dalla difesa Rumsfeld al grido dormiente prigionieri con tanto di ordigni umani dispensati sulla gruviera afgana parallelamente bus in collaborazione con Ash Croft il ministro dalla difesa affrontava pur con modifiche modificazioni sul progressive tribunali militari dipendenti dall'esecutivo e paralleli al sistema giudiziario americano incaricati però di perseguire e processare su scala globale i sospettati di terrorismo
è seguito come sapete l'approntamento a Guantanamo
Dei di un carcere fatto per per gabbie di tigre in cui trasferire quelli che l'amministrazione un americana si ostina a chiamare i detenuti della guerra afgana a costoro in assoluto contrasto con lo stato di guerra proclamati istituzionalmente ad ogni livello della vita nazionale internazionale si nega sia la qualifica di prigionieri di guerra
Dovrebbero godere così della protezione di varie convenzioni internazionali e comunque se liberati alla cessazione delle ostilità se non indagati di circostanziati crimini di guerra
Ma si nega loro anche l'accesso al suo l'americano per impedire che possono chiedere di essere giudicati da sistema giudiziario americano di qui il fatto gli equilibri detenere via Guantanamo che come sapete una base affittata dal governo americano
Noi non s'ad bellum il nuovo Jumpin'nuovo diritto di far guerra squarcia con immensi Ground Zero lo ius in bello e il diritto internazionale
Inattese intanto che si decida come processare realmente i detenuti vi si sospende in un limbo amministrato dalla presidenza USA e su questi il Congresso americano sta protestando in maniera molto più vivace di quanto non si faccia in Europa
E in basse
Alle
Ma la stessa costituzione americana a turbare la sicurezza però dei nuovi carcerieri sorge ogni tanto qualche incertezza si è affacciata adesso un dubbio incredibile
Guantanamo potrebbe costituire un precedente ritorto magari contro i tanti marines che si aggirano per il mondo da chi dovesse ritenere illegittima qualche guerra a stelle e strisce
In vitro il cachet rivelatore di uno straordinario terremoto che sta mutando la scena internazionale americano
Bush il giovane che con la sua Rosica da vittoria alle presidenziali doveva segnare il tramonto secondo alcuni commentatori il tramonto definitivo dalla Presidenza imperiale
E ora con la sua squadra di pretoriani al centro di una ridefinizione imperiale dei poteri della politica di inusitata estensione e profondità
Valgono alcuni esempi sulla scorta dei delle sempre dei tribunali speciali
Con Putin si è abbozzata una riduzione nominare degli armamenti atomici ma non per trattato ma pareggiandone inseguimento per raccordo tra gentiluomini
In questo modo badate non si passa per il congresso rimane pura e semplice prerogativa dalla presidenza del congresso non ci mette becco
E così è stato anche per la rinuncia del la denuncia del trattato Abm decisa senza il concorso il concorso del congresso che invece per legge determinante nel perfezionamento e nell'approvazione di ogni trattato internazionale
Ma ancora il presidente ha ottenuto da un ramo parlamentare il cosiddetto first cioè ovvero la mano libera nelle trattative in sede di WTO su materie contenziosi paragonate da zero liquid rappresentante americano nella WTO a vere e proprie atomiche in particolare tra Europa e USA nel contenzioso commerciale e così via
Si può allora capire meglio l'insistenza soprattutto ad opera di Rumsfeld e Cheney nel paragonare l'attuale guerra infinita alla vecchia alla fredda alla loro commuove
Allora la costruzione ultimata la deterrenza atomica impediva il conflitto aperto
La guerra cessava sì di essere la continuazione della politica ma di veniva a sua volta politica stato duale camicia di forza che segnava i confini di sistema e condizionava il gioco degli attori del loro realtà
Anche con la guerra infinita la lotta al terrorismo la ricerca del nemico diviene costrizione generale Codice che alimenta la riscrittura delle regole quello che motorino l'unilateralismo dell'attore fondamentale
Allora con la guerra fredda di USA con presidenza e Congresso affratellati nel consenso nel cosiddetto consenso dalla guerra fredda tennero a battesimo ONU e NATO
Ora esserci e successivi sviluppi comunitari Fondo monetario World Bank cioè quella guerra fredda alimentava un molti laterali Isma'sulla scena internazionale
Oggi questa Presidenza imperiale affastella coalizioni che si nutrono invece della decomposizione delle istituzioni internazionali e del deperimento di ogni stanza parlamentare
Le nuove alleanze vampirizzato trattati e istituzioni lampi Lizzano democrazia
Si avvera il sogno da Trilateral Commission una ridefinizione della democrazia dei poteri internazionali affidata alle cure esclusive degli esecutivi e al riparo dei parlamenti
Ma questa volta nel fuoco di un conflitto
Che prova a ricondurre a disciplina un mondo già uscito fuori dai cardini ben prima dell'undici settembre un globo già scossi in tutte le sue certezze a Seattle come a Genova
Io credo che sotto questo aspetto sotto questo aspetto specifico
Rispetto cioè a queste nuove contraddizioni suscitate dalla rivisitazione oligarchica imperiale dei poteri non può non colpire la povertà della lettura offerta da Huntington
E caparbiamente prova ad espungere dal suo Occidente ogni possibile contraddizione
Io qui condivido moltissimo alcune delle considerazioni
Di Antonio Cantaro per quanto riguarda lo dico anche dopo il tratto predittivo
Che diciamo nella nella parola d'ordine dello scontro delle civiltà di di di di Huntington metterò proverò a interrogare
La sua profezia da un altro punto di vista io credo che con il suo accento sullo scontro delle civiltà e di un vuole solo mettere in guardia dalle facili illusioni delle magnifiche sorti e progressive della globalizzazione neoliberista nella fine dalla storia
Più che categorie analitiche i suoi sono principi predittivi ordinativi però però come dimenticare che l'Huntington dello scontro delle civiltà è già in gran parte contenuto nel teorico di quella Trilateral Commission le che nei primi anni Settanta faceva il suo esordio sulla scena mondiale
Allora gridava alla crisi dell'Occidente sottoposta ad un duplice urto interno di una democrazia espansiva troppo esigente Esterno di un terzo mondo voglioso di equità ieri come oggi Huntington suonava Diana adesso chiedo alle classi dirigenti occidentali di armarsi innanzitutto contro le proprie illusioni nella capacità espansiva di un modello di sviluppo di civiltà chiede identità culturale geopolitica
Ma lo chiede non tanto in nome di antiche radici
Quanto in nome di una unità che è frutto di conquista cioè anche in nome indica un dato questo in genere trascurato della storica battaglia vinta sul nemico mortale della guerra fredda il comunismo
Mezzo secolo fa in un mirabile affresco del mondo schizzato fuori da Hiroshima e dall'Olocausto un grande storico inglese
A molto invece se per ritrarre con straordinario vigore prima per responsabilità dell'Occidente di fronte al mondo e alle altre civiltà ma sette anche rappresentare in maniera mirabile la sfida portato dal comunismo e dal lusso né vietato mica paragonata a quella condotta dall'Impero ottomano alle porte di Vienna
E dipendeva l'Occidente sfidato anche da Oriente dall'orso che ritorce Eva contro le classi dirigenti occidentali sia lavoro tecnologia sia una fede che costituiva un'autocritica rispetto alla capacità dell'Occidente di tener fermi il suo messaggio e la sua radice cristiana
A ulteriore vantaggio del comunismo Thorin vi vedeva allora la capacità di offrire al mondo non solo all'Occidente a tutta l'umanità quell'unità che è la sola alternativa all'autodistruzione in un'era atomica
Io credo che l'Huntington che oggi parla all'Occidente
è ben conscio
Sì credo di farcela in cinque minuti è ben conscio di aver conseguito una storica vittoria
Sia nella sfida indicata loro dato invece contro l'URSS eccetera sia in quella successiva quella dalla Trilateral sulla democrazia progressiva sui movimenti degli anni sessanta su quel primo globali Isma'
Zeri Fiano l'ha chiamato l'emergere di un popolo mondo che allora nel sessantotto da un altro versante rispetto al fronte conservatore provava a mettere in discussione la cappa calata da bipolarismo e atomica sul mondo
Huntington orfano della Guerra fredda prova a ridisegnare nuove mappe nuovi moli per grandi spazi lo fa però a scapito sia della penetrazione analitica dei processi sia io credo anche di una efficace mobilitazione degli attori
Dimenticando la lezione fondamentale di Toy indie che invitava a distinguere le modificazioni prodotte nelle civiltà dal fuoco della modernizzazione
Che invitava a capire le divisioni ovunque create tra Erodiani quelli che patteggiano con la globalizzazione zeloti fondamentalisti che vi si oppongono strenuamente
Huntington alza un vessillo che spiega male la Vittorio occidentale e dice poco sugli attuali fronti di lotta e di alleanze
Egli dimentica o meglio finge di dimenticare vuole dimenticare che l'Occidente ha vinto sul comunismo dalla guerra fredda
Grazie all'alleanza quasi sempre con gli zeloti di altre civiltà a scapito il più delle volte anche degli Erodiani ma sempre della causa e delle ragioni democratiche in Occidente e nel mondo
Oggi questa dimenticanza è ancor più grave perché questo passato questa responsabilità grava come un macigno
Di fatto costituisce il vero problema sia nella lotta al terrorismo sia nelle grandi partite geopolitica aperte nel mondo sia per rispondere all'interrogativo ha riaperto oggi in Occidente sul futuro della democrazia dalla politica
Riaperto dal movimento di contestazione della globalizzazione neoliberista
Soprattutto anche informa il suo testo in realtà nel suo nucleo centrale del mille novecentonovantatré iscritto cioè in un'altra età non ci serve a comprendere che all'inizio del ventunesimo secolo la globalizzazione neoliberista riapre ferite non alle periferie non al di là dell'Occidente ma in Occidente e qui nella coscienza nelle vite delle donne e degli uomini occidentali soprattutto e questa radice nordista pensa in molto sull'espansibilità del movimento di Seattle e qui che il mondo ridotto al mercato ha riaperto domande capitati
Oggi l'espansione inusitata del terribile diritto del diritto proprietario promossa
Dalla corsa a brevettare a conquistare il Copyright della vita e della comunicazione sociale appare come una nuova straordinari espropriazione a danno del lavoro sociale del produttore moderno della natura del corpo soprattutto femminile
Per questa via oggi Nord accampa nuovi poteri sul Sud del mondo
Per queste forme si estende una regolazione oligarchica che come ai primordi della rivoluzione industriale
Della cosiddetta accumulazione primitiva recinta prova recintare le nuove terre comuni create dal lavoro dalla comunicazione dalla vita associata guai a pensare sulla falsariga del neoliberismo a suo Scipio tracimi otto amento che questa grande mutazione in atto sia il prodotto di mercati autoregolarsi o di inarrestabile innaturali rivoluzioni tecnologiche
Da Seattle in poi
Siamo venuti comprendendo lentamente che per globalizzare zione dobbiamo piuttosto intendere la battaglia ovunque in atto per regolare perché costituzionalizzare la polis globale in cui il mondo si viene progressivamente costituendo
Finora il neoliberismo di marker guida americana ha avuto la meglio
Non solo perché ha prevalso in alcune poste geopolitiche condusse il Terzo Mondo
Ma anche perché nella promozione di uno straordinario processo di rivoluzione passiva ha saputo trasformare la domanda di libertà eguaglianza avanzati in Occidente a fine anni sessanta in individualismo al consumismo in risorse di legittimazione motore di accumulazione del capitalismo
Ha prodotto però anche forme di unificazione del mondo che hanno consumato le vecchie forme della politica promuovendo nuove stridenti Contri contraddizioni
Basti pensare a come urge d'ogni dove il bisogno di una superiore forma di regolazione e di qui è spesso menzognere espressione quel in nome dell'umanità di cui gli USA e l'Occidente spesso s'ammantano
E a come per converso il mondo si riduce sempre più a quello che dosi nuovi Haff con grande efficacia
Ha definito l'umana io globale un brulichio indistinta attraversato da spaccature così radicali da mettere ormai in discussione la comune appartenenza al genere umano
Rispetto alla consunzione delle moderne categorie politiche può esser forse di una qualche utilità ricorrere ritornare alle nostre radici occidentali
Nella polis greca si utilizzava il termine Stasi s'discordia conflitto per indicare la lotta tra i campi contrapposti dell'oligarchia il governo degli eletti dei ricchi dei sapienti
E della democrazia quello che Aristotele chiamava il governo dei poveri e perciò di più dei monti la lotta tra questi due partiti attorno alla costituzione della polis
Lo stesso termine però sta SIS era adoperato per indicare la degenerazione del conflitto nella guerra civile vera e propria
Ecco io credo che l'undici settembre assegnato l'intervento di forze vogliose di far precipitare il conflitto in atto nel mondo da circa trent'anni attorno alla regolazione al governo del pianeta in guerra civile
Guai però a pensare che Bin Laden nel mondo che gli è dietro parli a nome del campo democratico anche nelle policy greche c'erano gli oligarchi che provavano a parlare in nome del popolo sappiamo ormai è molto sulle sue frequenti
Il terrorismo piuttosto prova ad agire sulle spaccature sullo spazio che queste di aprono per far precipitare la guerra civile intanto nell'Islam in quell'altra parte del mondo
E ci prova tentando di approfittare di una crisi d'egemonia del neoliberismo e degli USA sulla quale da Seattle a Genova Porto Alegre si son date prove manifeste
Su una quasi superfluo sottolineare per quali incognite strette rischi di far precipitare il tutto la risposta americani occidentale in termini di guerre infinite
Io credo che mai come in questa alba di secolo pace guerra appaiono nitidamente forme alternative della politica
Non quell'auspicabilmente ma quella vissute agitata dei campi contrapposti quello oligarchico e quello democratico che da trent'anni e passa provano a regolare a costituzionalizzare la nostra Police globale
Il dopo undici settembre ha rivelato sotto l'urto di una guerra intestina tra i vincitori della guerra fredda che c'è chi punta ad un saluti ad un'accelerazione nella regolazione oligarchica il mio liberisti da dal mondo
Chi finora ha vinto cioè nella moderna guerra dei trent'anni aperta dall'emergere con il sessantotto di un gobba lirismo democratico partecipato sta accelerando il passo nella riscrittura delle regole del gioco
Sarà però un passo più lungo dalla gamba se dall'altro lato ingloba lirismo democratico riemerso a Seattle e Genova saprà continuare a mettere in crisi egemonie liberiste pretese oligarchi che soprattutto vorrà fare
Della pace
Il cardine di un'altra agenda e di una nuova politica
Ho quasi concluso sarà però tocca quell'un passo più lungo della gamba se in Occidente si saprà dar voce contratti a contraddizioni e diversità
Molto dipende anche dall'Europa e non tanto per quanto pesiamo sulla scena globale pensiamo meno di ieri meno che nel secolo scorso il Novecento e ancor meno penseremo domani straordinario e già si annuncia il penso che dall'altra parte del mondo viene dall'ansia il peso di produzioni mercati ma soprattutto intenso concreto di donne e uomini
E importante piuttosto quello che riusciremo a fare per modificare volte postura dell'Occidente qui l'Europa contro finora abbiamo fatto poco e male soprattutto a sinistra
Quella Carta dei diritti dimentica è orfana della pace all'indomani della guerra in Kosovo
E prova evidente della minorità dell'Europa e di una conversione o mutazione occidentali sta di grandissima parte della sinistra europea difficili da rimontare
Anche adesso che si riapre una discussione sul futuro dell'Europa e sulla necessità di darle una Costituzione
La nostra collocazione nel mondo però non si decide tutta nella distanza o nella forma del rapporto con gli USA
Anche qui sono d'accordo con un passaggio della relazione che Antonio
Però
Perché non ricordare che alle radici della NATO di quella che gli storici più avvertiti e l'ho chiamato la grande rivoluzione degli USA convinti finalmente ad uscire dal loro guscio ci fu anche la pressante richiesta rivolta dagli europei
Desiderosi di ripararsi sotto l'ombrello atomico uso rispetto al pesante ingombrante
Vicino sovietico il patto della NATO prima ancora che a Washington fu scritto ricalcando il parto di Brussel già stipulato da molti dei Paesi euro europei qui da noi
Io credo che quelle Radice quei problemi il cuore conservatore moderato d'Europa vanno ricordati oggi che in Europa è sull'Europa si accendono scontro inedito mentre infuria questo conflitto globale
Così come va ricordato che a sinistra e perciò riguardare culture tutte le culture della sinistra gli otto a sinistra europea non solo italiana
D Europa europeismo si è masticato molto poco
Il che non è affatto estranea agli sconquassi provocati da più recenti è critiche conversioni a quella forma specifica di europeismo marchiato col bollo di Maastricht e a spiccata caratura neoliberista
Sull'onda di dinamiche più generali ma anche per impulso dei rivolgimenti italiani il vento di un nuovo conservatorismo spira oggi in tutto il continente
A Genova ne abbiamo avuto la prova e non solo per la scelta di fatte non dà i soli governanti italiani di fronteggiare in movimento in armi e dietro nuovi morì
A Genova accanto a Bush Berlusconi non annunciava solo un deciso marcato allineamento all'amico americano a suo scudo spaziale il messaggio era preciso
Il messaggio lanciato ad esempio nel corso di una conferenza stampa congiunta il presidente del Consiglio italiano si esprimeva così allora sottolineando moltissimo come stesse mutando il quadro della politica mondiale rispetto edita dalla guerra fredda
Per quanto ci riguarda diceva Berlusconi ne saremo sempre accanto agli USA nella discussione sugli scenari futuri
Ben diversamente da altri Stati europei che ancora oggi non hanno compreso che il mondo è cambiato e che noi dovremmo iniziare a preoccuparci per il nostro futuro
Era solo un anticipo e non solamente di Duff improvvide vergognoso
Ancora una volta dal cuore dell'Europa e non solo dalla sua quiescenze minorità rispetto all'amico americano che può uscire vincente una visione sospettoso del mondo chiusa
Soprattutto adesso che la caduta delle illusioni le magnifiche sorti e progressive della globalizzazione ha provocato a sinistra un drammatico calo di vista un drastico accorciamento gli orizzonti
La sfida non sarà tra chi vuole l'Europa e chi vi si oppone ma tra diversi modi di concepire una e Governo
Purtroppo saperlo vaccina solo da qualche facile illusione o improvvido calcolo aiuta poco a riguadagnare il tempo perduto e a conquistare respiro
Allora cose sette iscritti a parlare molti dei quali vorrebbero parlare entro le tredici o comunque in mattinata quindi vi prego intanto se volete comunicare iscrizioni a parlare di farlo al più presto do la parola intanto ad Allegretti
Ma come sapete dal programma
Il il tema passa ora a una fase ulteriore che è quella di vedere se è possibile delineare qualche ipotesi di istituzione politica per la pace vorrei dire cioè un versante di ipotesi
Ricostruttive di prospettiva
Naturalmente quando si va su questo terreno le cose sono ancora più difficili e discutibili non lo dico per scusarmi delle mie insufficienze di quanto non sia quando si fa l'analisi che pure si confrontava evidentemente
Con gravi difficoltà cui però hanno fatto fronte egregiamente il due oratori precedenti
E più difficile proprio perché è difficile la situazione degli scacchi che nel passato ci sono stati hanno subito le istituzioni e le politiche per la pace sono presenti a tutti noi tanto gravi che potrebbero indurci ad una
La disperazione o alla impossibilità di formulare qualche cose pure dobbiamo credo davvero
Tentar lo naturalmente insieme riferendosi anche
Ad alcune analisi ma sono già state fatte in gran parte io dico solo alcune cose che mi sembrano necessarie
Per la coerenza del mio discorso alcune analisi sulle radici e le modalità delle guerre
Dovrò riferirmi ad alcune la seconda premessa ad alcune fasi precedenti appunto Tel dei tentativi fatti e falliti per il mantenimento della pace
E naturalmente per e la terza premessa bisogna anche aver presente che noi ci mettiamo con lo stesso titolo della relazione
Sul terreno del pacifismo istituzionale ma non c'è solo questo né questo si può alimentare da solo se ci riferiamo alle teorie di Norberto Bobbio che nonostante tutte le incertezze che poi ha avuto che spesso ci hanno provato in dissenso dall'unica su alcuni problemi concreti e rimane forse in Italia il teorico più preciso del del quadro di impostazione ecco delle filosofico delle questi problemi quando lui distinguere pacifismo attivo tre forme di pacifismo strumentale istituzionale finalistico
Ed esprime una sorta di preferibilità anche lui per il pacifismo istituzionale
Non misconoscere però che si tratta di tre forme intrecciate e che e questo lo dico io non solo non solo incompatibili come con una parola di Bobbio ma solo di Ray complementari e necessarie e quindi per esempio il mio discorso senza toccarlo esplicitamente incorpora quanto è stato detto
Per esempio la morte l'ARO circa l'importanza del del del movimento che spesso non fa o non può fare anche se in parte ormai le fa proposto di tipo istituzionale anzi questo è il nostro lavoro anche il mio lavoro quando vengo chiamato nell'ambito delle sue azioni movimento che anzi forse il movimento a questa movimento di oggi ha rispetto come ha detto una volta molto bene Cacciari in una intervista
Ha forse questa caratteristica rispetto per esempio alla fase del sessantotto che non è anti istituzionale
E antiparlamentare o comunque anti istituzionale ma al contrario aspira a dialogare con le istituzioni perché sa che da solo un un puro movimento di base non va da nessuna parte che occorre un continuo dialogo fra movimento partiti e istituzioni
Ecco allora vediamo un po'di partire dalle fasi che hanno attraversato le politiche per la fasce nel periodo che ci può riguardare naturalmente le origini storiche se si facesse dalla storia bisognerebbe riferirsi partire fin dal Settecento come sappiamo ma partiamo dalla se dalla fine della seconda guerra mondiale
E la prima fase evidentemente quello della progettazione per la prima volta seria è forte di istituzioni
Per la pace
La creazione dell'ONU
E la creazione delle grandi istituzioni economiche internazionali adesso vedremo perché metto subito avanti quei anche queste
Sappiamo
Che
L'insieme delle condizioni dell'epoca spiega il perché sia stato dato un certo tipo di impostazione a questa fondazione istituzionale
Si trattava della vittoria brillante perse
Sul sulla si faceva Isma'si trattava però insieme del timore che le potenze nazifasciste potessero come era avvenuto per gli Imperi Centrali nel secondo dopo il primo dopoguerra rialzare la testa e riproporre pericoli per la pace
Si trattava già di un latente ma reale contrasto in seno ai vincitori
E si trattava inoltre d'un intento di liberalizzazione della vita economica
Di ripresa cioè del disegno che era stato attuato a fine ottocento e inizio Novecento fino alla guerra mondiale ripreso tenacemente anche se con difficoltà negli anni Venti e invece inevitabilmente accantonato messo in difficoltà
Per effetto della crisi degli anni Trenta ritornare la liberalizzazione era un altro degli intenti precisi particolarmente impersonato dagli Stati Uniti anche come sappiamo in quel momento in contrasto con le posizioni britanniche contrasto
Keynes White alla conferenza di Bretton Woods molto noto ma il progetto degli Stati Uniti che vinse a Bretton Woods era quello di lanciare una fase di liberalizzazione nella quale come unici usciti dalla guerra con potenza intatta del poter come potenza economica intatta
Sarebbero stati ben presto che sapeva e volevano essere i dominanti
Ecco quali sono però
I i diversi strati li chiamerei così che ci sono nel contesto istituzionale normativo che viene messo appunto in quel momento direi due strati uno di principi e uno di applicazioni e gli strumenti
Lo stato dei principi
Si tratta di principi chiari è assolutamente generali
Distillato d'un pensiero fondamentale anche se molti Zolo per esempio per tram in Francia hanno detto giustamente credo che in realtà non c'era poi un pensiero oratoria adeguati neppure dietro le grandi proposte di Roosevelt
Sulla libertà dalla paura e la libertà dal bisogno come le due nuove grandi libertà da affiancare a quelle classiche
Però c'erano almeno intuitivamente venivano colti e sanzionati quindi della Carta delle Nazioni Unite in primo luogo ma anche nelle premesse degli altri accordi il principio del ripudio dalla guerra e delle relazioni amichevoli fra Stati quindi due versanti
Astenersi dalla forza e
Dall'uso rafforzati
Affrontare i problemi e le differenze con trattative e altri mezzi pacifici
C'era la cooperazione internazionale però anche indicata per la soluzione come dicono gli articoli due cinquantacinque della Carta delle Nazioni Unite per promuovere la soluzione dei problemi economici sociali e culturali
Della vita internazionale e quindi c'era la consapevolezza profonda che nasceva anche questa si fin dal primo discorso di Roosevelt di quarantuno la consapevolezza profonda del nesso giustizia pace o se volete del nesso situazione economica guerra
Economiche naturalmente anche culturali e sociali generali cioè il nesso strettissimo di condizionamento fra i vari planetarie componenti dei problemi del mondo
Questo mi sembra da sottolineare come consapevolezza a livello di principi e quindi si crea con questi principi come dire Scenes viene a galla un nuovo senso giuridico fondamentale
Mentre prima il diritto internazionale le relazioni internazionali erano dominate dall'idea della sostanziale libertà degli Stati
In un quadro di procedure magari ma sostanziale libertà di fare la guerra e la pace di orientare come si voleva le proprie relazioni economiche e le proprie relazioni
Politiche culturali invece qui sopravviene l'idea una una vera rivoluzione giuridica di sottoporre al diritto per la prima volta
Il merito gli obiettivi stessi della vita internazionale quella stessa rivoluzione che ispira poi l'articolo undici per la nostra Costituzione sia nella parte sul ripudio dalla guerra sia nella parte sul giustizia e pace come Fini più obiettivi
Da perseguire senonché molto diverso è il secondo strato di norme quello degli strumenti dell'organizzazione
Le applicazioni dei principi di vengano qui esposte all'incertezza di incoerenza contraddittorietà
Per cui la strumentazione creata
E estremamente zoppicante per non dire altro
E in questo modo che si producono tutto insufficienze che sappiamo quelle molto note
Un'assemblea generale formata unicamente di rappresentanti dei governi la ripartizione di funzioni tra assemblea e consiglio di sicurezza con netto privilegio del consiglio
Il Direttorio delle grandi potenze vincitrici non solo con i seggi permanenti non solo col famigerato diritto di veto ma anche con lo abbiamo dimenticato Marcelli il comitato dei capi di stato maggiore che sarebbe quello dei capi di stato maggiore delle grandi potenze che sarebbe quello che dovrebbe assicurare il comando delle forze internazionali delle Nazioni Unite
Questo è molto noto ma ci sono altre
E ed è anche molto nota la struttura di alcune delle istituzioni economiche la struttura azionaria
OPA in Caria delle istituzioni di Bretton Woods e cioè si pesa quanto si dà al si condensi si collabora al finanziamento alla al al capitale
E quindi non politicamente o meglio si politicamente anche perché e poi chi da più capitali e anche chi è politicamente più importante come gli Stati Uniti però il voto e poi legato non alla presenza
Politica che dovrebbe essere conforme al principio di eguaglianza ma invece alla quantità di
Sottoscrizione del capitale questo è tutto molto noto ma vi sono due altre cose meno note ma secondo me altrettanto e forse più pesanti di quelle analizzate
Primo il fatto che
L'azione della forza e in qualche modo messa in prima evidenza fra gli strumenti anche se si dice che l'ultima istanza dell'articolo quarantuno trentanove quarantuno
Lo si dice e tuttavia l'accento sui poteri operativi batte su questo è invece il capo sesto che pure precede il settimo che riguarda tutti gli strumenti pacifici per affrontare i problemi internazionali che non fanno uso e la forza e però depotenziato dal fatto che non si può imporre nulla in questa materia che si possono imporre procedure e contatti ma non suggerire il merito deve delle soluzioni dei problemi e indicare obiettivi alle trattative
E quindi si depotenzia e si rende
Inevitabile che poi non concludendo nulla le parti nella controversia si deve arrivare all'uso dalla forza o della forza economica le sanzioni e altro o della forza militare addirittura articolo quarantadue
Seconda grande insufficienza
Abbiamo detto che il fondatore delle Nazioni Unite di tutto l'ordine del dopoguerra erano coscienti del rapporto tra giustizia e pace far problemi economici e problemi politici però non è traggono le conseguenze perché i problemi economici
Non li portano alla decisione o almeno alla deliberazione di indirizzo in sede ONU
Anche se l'Assemblea generale può farlo può occuparsene ma emanando raccomandazioni facendo discussione o promuovendo trattati ma non altro si portano in altra sede soprattutto per l'operatività cioè si delegano alle grandi istituzioni economiche
Alle tre istituzioni la terza per il momento in perfetta il gatto diventerà perfetta con la WTO molti anni dopo ma insomma sono le tre grandi istituzioni economiche e altre minori ma non certo poco importanti come l'organizzazione del lavoro quello della sanità eccetera
Quindi l'idea delle istituzioni specializzate l'idea di separare politica e l'economia fondo di rendere impossibile un nesso vitale fra politica e economia
Certo la Carta prevede i cosiddetti accordi di collegamento e chiama istituzioni specializzate quelle da ricondurre
Alle Nazioni Unite
Però gli accordi di collegamento non ho il tempo di dimostrarlo lo svolgo molto accuratamente questo punto
In questo libro che oggi spero insomma vero mostro che voterà semplice Dario scusate no lo dico era esposto che c'è finalmente tanti amici lo stanno aspettando le le copie che dovevano arrivare qui
Dall'editore non sono purtroppo ancora arrivate né in questo libro a cui sono costretta a rimandarli
Questa tematica è sviluppata molto affondo
Per cercare di capire come appunto ci sia questo vincolo
Di principio ma invece l'assenza di strumenti che rendono possibile davvero ricondurre e sappiamo tutti contrasti che ci sono stati e ci sono fra nazioni unite e istituzioni economiche internazionali soprattutto nel passato ci sono stati gravi e
Allora il progresso è netto abbiamo detto il progresso di principio ma le istituzioni sono deboli
Certo io non dico che l'errore stia non vorrei sostenere mi pare salvo errore poi discuteremo che l'errore stia nel fatto che non è previsto lo Stato federale anche canta avere esitato su questo
E tanti altri dicono lo Stato federale il governo unico del mondo questa è veramente più un pericolo oltre con impossibilità un pericolo
Quindi non c'è del pacifismo istituzionale la versione più dura più impossibile a realizzarsi ma più incapace anche di affrontare i problemi del mondo in unità inevitabilmente di pluralismo e di diversità
Ma non c'è neanche il quello che chiamerei distinguendo ulteriormente le categorie di Bobbio il pacifismo giuridico in senso preciso alla terza linea
Che mirava ricordate il libro di Kelsen di quegli anni essenzialmente a garantire la pace Piris frullo attraverso il giudice è la responsabilità cioè procedimenti troppo tecnico giuridici e troppo
Come dire i i isolato il giudice non può che essere occasionale nel suo intervento e che non tengono su vicenza conto che invece il funzionamento abituali delle istituzioni
E delle istituzioni amministrative politiche che governano i problemi economici eccetera quello che può consentire di affrontare in un in termini istituzionali più vasti i problemi
Del mondo quindi vedete principi e e debolezze di questa fase sappiamo poiché la fase termina presto
E che la seconda fase quella reale storica che si inaugura Giare quarantasei e quella della rottura della rottura dell'unità antifascista
Della
Rapida accelerazione di due blocchi da un lato e poi di un terzo che non si può chiamare blocco con la decolonizzazione un terzo gruppo di stati però che in certi momenti si danno strumenti di cooperazione in qualche modo di governo delle loro politiche
Bandung il gruppo dei settantasette eccetera quello che possiamo chiamare evocativa mente continuare a chiamare terzo mondo anche se sappiamo che è una cosa molto più complicate differenziata
Ecco questa frattura che si crea fra Preare erano soprattutto quella durissima fra Ovest e teste
Mette in medicine immediato declino i principi stessi stabiliti dalla Carta dell'ONU perché domina il campo per quarant'anni la minaccia di guerra generalizzata ricordiamoci che era la minaccia e non solo la guerra non solo l'uso dalla guerra che era impedito e messo fuori legge dalla Carta delle Nazioni Unite invece la minaccia di guerra e il filo storico dei quarant'anni e di guerra atomica quindi di una qualità di guerra su cui non c'è bisogno di diffondersi
Per dire quanto sia stata sia stata grave e terribile
E non è la sola però sappiamo che almeno quattrocento guerre particolari secondo un censimento accurato si sono sviluppate nel periodo della guerra fredda e queste combattute con con con milioni di vittime o che fossero legate direttamente alla all'equilibrio o meglio lo squilibrio creato si fra i blocchi Korea Vietnam dopo Afghanistan o che invece pur essendo di origine come dire periferica in qualche modo però richiamavano in una prima globalizzazione che già esisteva perché noi diciamo che comincia negli anni Settanta la globalizzazione però c'è un'antenna ovalizzazione che è sicuramente quella di quegli anni
Ecco
In questa spira data dal problema più generale ecco entrano come sappiamo anche tutti le guerre minori e qui sappiamo benissimo che le istituzioni e le politiche per la pace falliscono in gran parte
Certo non si scatena la guerra mondiale globale la quella la guerra mondiale atomica non si scatena però la politica del terrore è veramente come è stato scritto
La riproduzione
Con armi peggiori e con in condizioni ancora più dure della vecchia politica di potenza e del vecchio equilibrio fra le potenze dell'Ottocento dei secoli precedenti
E quindi è il prolungamento di un tradizionale equilibrio la negazione del concetto del principio che aveva retto invece la innovazione rivoluzionaria del dopoguerra
Analogo però in qualche modo e il contesto delle relazioni economiche
Perché certo anche quindi ha fatto il tentativo di riportare dal Terzo mondo dei Paesi del Terzo Mondo dal gruppo di settantasette il tentativo di riportare in sede ONU la decisione di alcuni indirizzi per le politiche economiche mondiali viene fatto seriamente e a lungo contrasto spesso degli occidentali che votano contro l'atto più a pronto o si astengano dal lato più alto che raggiunge che si raggiunge questo periodo che è la carta dei diritti e doveri economici degli Stati del mille novecentosettantaquattro
Con la quale si pongono tutti i problemi di sovranità economica dei vari Paesi di controllo degli investimenti di di flussi di investimento da parte degli stati
E di
Riequilibrio dei prezzi delle materie prime contro
Le nella regione di scambio contro le le le merci prodotte dall'Occidente e così via insomma certo qualche cosa trapassa in alcuni trattati di tutto questo
Come un certo round del gatto che porta a una famosa parte degli accordi che riguardano alcune esenzioni dalla reciprocità dei rapporti fra paesi in via di sviluppo e gli altri Paesi
Si fanno alcune politiche per esempio europee come nell'ambito del della Convenzione il nome però il quadro complessivo è che dopo il mille novecentosettantaquattro quasi tutto si ferma
E che i tentativi di trattativa soprattutto quelli sulle materie prime
Devono arrestarsi perché cambia tutto il clima economico mondiale perché le nuove politiche pubbliche e private
Questa volta della grande ondata di globalizzazione liberista e in particolare di globalizzazione finanziaria tutto questo respinge fuori del quadro di possibilità
Una politica per l'equilibrio arco economico mondiale che
In qualche modo era adombrata nella Carta delle Nazioni Unite
E l'Europa rientra in pieno in questo quadro perché ed è qui bisogna distinguere concettualmente l'Europa è primo Europa funzionale
E questo rientra interamente quella separazione tra economia e politica di cui parlavo prima
Quindi è pienamente in accordo con quello che si fa sul piano globale ma secondo il qui che bisogna distinguere l'Europa tende a essere quasi immediatamente quasi immediatamente no attraverso lunghi sviluppi
Insieme non solo un mercato comune che di per sé non dovrebbe essere o necessariamente un mercato sottoposto alla regola unica della concorrenza e del liberismo interno potrebbe essere anche funzionale comune economia keynesiana globale un'economia
Comunque corretta è guidata da una autorità politica e invece a poco a poco l'Europa
Senza come dire distinguere entra interamente nella ondata della liberalizzazione e diventa quindi a livello regionale uno delle dei dei grandi elementi di quel cambiamento di politiche di cui parlavo
Se arriva però così alla terza fase a ridosso dalla terza fase che si apre nell'ottantanove novanta
A questo punto la breve illusione sappiamo tutti ricordiamo tutti e
Si possa parlare d'una fine con la fine dei blocchi di due blocchi contrapposti si possa parlare di una fine dei delle guerre che si possa impiegare i dividendi per la pace nello sviluppo economico del mondo
Illusione che durano pochi mesi con l'invasione del Kuwait e la risposta che gli viene data attraverso la guerra del Golfo comincia un nuovo moltiplicarsi delle guerre
Sappiamo che il Sipri censisce ogni anno in questo periodo gli ultimi dieci anni da venti a trenta conflitti naturalmente molti sono interni ma con risvolti internazionali guerre interne
Da venti a trenta ogni anno quindi numeri non minori forse maggiori anzi di quelli
Precedenti quattro milioni di morti almeno fino al mille novecento novantanove mi crede dal mille ottocentottantanove mille novecentonovantanove circa
Condizioni economiche di molte regioni del mondo che tendono a peggiorare divari fra i Paesi che aumentar no divari interni ai vari Paesi che anch'essi aumentar no
Contrasti tra le culture e steccato dei fondamentalismi dove ovviamente per fondamentalismi oltre quello occidentale
Bisogna oltre quello
Islamico bisogna con Cassano ricordare
Che dico Cassano per dire una riflessione filosofica in qualche modo distaccata dalla dalla contingenza il è è il massimo forse dei fondamentalismi all'opera nel mondo tutta la tematica dell'occidentalizzazione
Ed è l'americanizzazione rientra evidentemente qui
Allora sì sono guerre da globalizzazione queste perché ormai essendo questa del clima generale veramente tutte le guerre dell'ultimo decennio pure avendo ciascuna evidentemente se ci fermiamo ad analizzarla ragioni diverse genesi diverso occasioni e modalità differenziate è ovvio che in uno schema generale tutto questo si sacrifica tuttavia la loro origine stamane lo squilibrio da polarizzazione emarginazione polarizzazione delle zone centrali
Emarginazione che in uno schema Valle stagliano Braudel diano se volete ma indurito dell'età contemporanea insomma appartiene certo a tutta la storia del capitalismo ma qui diventa molto più rigido è molto più
Le molto più in affrontabile
Con misure
Semplicemente di correzione o di o poco ordini o interni al suo sistema
E così si arriva alla guerra sproporzionata di cui parlava di cui parlava Mortillaro anch'io ho usato spesso il termine di sproporzione e per indicare la risposta data al pur tremendo fatto terroristico dell'undici o fatti terroristici dell'undici settembre
Una sproporzione che ci deve portare a cercare le spiegazioni di quello che sta accadendo sotto i nostri occhi al di là del puro obiettivo della della lotta al terrorismo a parte l'inefficienza nella lotta al terrorismo probabilmente dimostrata in mostra bile ma vedremo
E la sproporzione e è sicuramente legata al numero di vittime i distretti milioni di profughi eccetera e tutte le difficoltà
Per per il futuro clima fra Lecce le culture che si apre con una campagna così massiccia come quella sull'Afghanistan e allora sappiamo tutti che la risposta la sproporzione sta alla all'interrogativo ci pone la sproporzione sta probabilmente nel individuare un disegno preciso che gli Stati Uniti avevano già in mente che realizzano approfittando del fatto gravissimo delle due Torri il disegno risultava dai libri Brzezinski un autorevole consiglio consulente di tutte
Le dirigenze americane universitario
Che aveva suggerito l'Asia centrale come il buco vuoto da riempire da riempire in funzione dell'egemonia americana sull'Asia sul sul mondo che ha nell'Asia il punto
Fondamentale e sappiamo perché sappiamo che ci sono le più ricche riserve di petrolio che ci sono lì l'intreccio dei confini fra Russia
Cina e quasi India e quindi il punto nevralgico in cui si potrebbero rivelare le tensioni i contrasti la
Tendenza all'egemonia di quelli che sono i Paesi oltretutto demograficamente più poté più forti del mondo c'è poi un documento come sapete credo che molti abbiano visto pubblicato dopo l'undici settembre ma redatto prima
E questo è significativo un documento del Pentagono che dice che lamenta la carenza di basi americane nell'Oceano Indiano
E ai margini dell'Asia centrale e che dice che il disegno americano deciso badate che questa l'espressione usata nel documento come forse avrete notato
Deve essere quei disegno deciso è quello di collocare le delle basi americane nel nello spazio che si apre fra il Golfo Persico il Pacifico due regioni dove già esistono e quindi ecco allora ci troviamo di fronte a questa unilateralità che è già stata sottolineata e sulla quale saltando alcuni passaggi perché sono richiamato dal Presidente variabili persona conclusione
Saltando alcuni passaggi arrivo a dire in questa situazione che è quella di questa unilateralità
Che si è sostituita i meccanismi ONU in maniera radicale nel novanta si era pensato in qualche modo di potere risuscitare i meccanismi o lo si era la vilmente tentato nel Golfo in Somalia
Poi si era passati alla delega Bosnia Kosovo alla delega o al riconoscimento di fatto Kosovo dell'azione di organismo quel collettivo anche se certamente unilaterale perché non coperto e non autorizzato in maniera legittima delle Nazioni Unite che era la NATO ora si abbandona anche la NATO gli Stati Uniti attraverso un processo che è stato sotto i nostri occhi hanno voluto accentuare l'azione unilaterale il comando
Esclusivo e la conta concezione il comando dell'operazione ecco le Nazioni Unite che cosa contano contano soltanto per quel tanto non solo brutti messe totalmente da parte ma contano soltanto per quel tanto
Per cui possono contribuire ad alcuni frammenti dell'operazione e soprattutto al suo termine una volta diciamo accettata
Da parte delle Nazioni Unite che l'operazione venga compiuta in quel modo
Poi intervengono nell'ultima fase a coprire il cosiddetto ristabilimento della pace come l'aveva chiamato
E la la costruzione della pace come l'aveva chiamata Boutros Ghali nella sua agenda per la pace e allora che fare
Certo qui si riapre un che fare estremamente di
Io credo che l'insoddisfazione per tutto quello che è avvenuto
In questo excursus storico non ci debba impedire di
Sottolineare che i principi attraverso cui il mondo si era precarizzato le mille novecentoquarantacinque sono i principi di una civiltà giuridica e politica
Che non possiamo misconoscere non possiamo rigettare un senso giuridico fondamentale nuovo quello che dicevo che si sostituisce al vecchio diritto internazionale di cui dobbiamo anzi riappropriarci e sono d'accordo quindi sul fatto che le tendenze
Attuali non possano che portare ad una
Ricerca faticosa ma necessaria della
Ritrovamento di una funzione delle Nazioni Unite diversa da quella che di fatto hanno svolto finora invece più consona alla carta in che modo
Beh intanto scusate ma perché che cosa sostituiremmo alle Nazioni Unite solo l'unitarietà L'Unità l'unilateralismo americano o solo il G otto ma anche il G otto dopo Genova è stato quasi accantonato se comunque dovesse essere il G otto il G otto non può esserlo per ragioni difetto di legittimazione
E per incapacità rappresentativa adeguata
Le Nazioni Unite ritornare dunque dentro le Nazioni Unite per concepire un disegno di politica per la pace
Ritornare dentro la cellulite facendo che cosa riformando le io credo che questo sia starebbe veramente andare nelle utopia affrontare la riforma della Carta delle Nazioni Unite come emendamento soppressione del potere di veto nuova Assemblea eccetera io credo che non sia
In questo momento riproponibile ma invece ricercando l'interpretazione e l'attuazione di ciò che è già esiste dentro la casa
Cioè trovando le un'attuazione migliore di quella che è stata possibile o impossibile nei decenni l'agenda per la pace di Boutros Ghali aveva iniziato questo cammino poi una parte fu anche approvata dall'Assemblea generale poi è stato interrotto questo iter perché la la marcia verso l'unilateralismo è stata incalzante ma io credo che non ci sia altro da fare che ritorna riprendere il cammino lì
Riprendere il cammino per affinare le procedure del Capo sesto per renderle più stringenti per non dover ricorrere al mezzo forzoso e invece da recuperare il monitoraggio avanzato delle crisi
La lo schieramento preventivo delle forze come fu fatto in Macedonia uno dei casi finché è in Macedonia ci son stati sul confine
Delle forze mandate dall'ONU in nome della del schieramento preventivo di cui parlava Boutros Ghali e la sua agenda non c'è non si è sparato un colpo macedoni quando per il veto cinese sono state ritirate o meglio non rinnovate ritirate dal dal Kosovo si è entrati in Macedonia per per quello che sappiamo che poi per fortuna è stato quello tamponato ma che comunque poteva essere anche un coinvolgimento totale della Macedonia in una nuova guerra
E quindi ecco riscoprire questa serie di mezzi e poi riscoprire il nesso economico fra ONU e istituzioni economiche mondiali non basta cioè secondo me confinata sia l'azione tecnica sugli strumenti della pace
Se le radici della pace stanno
Ed era le radici della guerra stanno nella globalizzazione indiscutibili del mondo
Il le radici della pace non possono essere ricostruite che attraverso il ritrovamento di una capacità di orientamento e di indirizzo in sede di nazioni unite intorno ai problemi di riequilibrio economico mondiale
E quindi riprendere questo cammino con proposte nuove e adeguate al nostro tempo certo non possono essere quelle dalla carta del settantaquattro però che tengano conto dei problemi di ora
Chi farlo questo è l'ultimo punto chi lo può fare e io qui sono perfettamente d'accordo Cantaro anzi mi fa piacere
Che pur essendo mio appartato per colpa di questo libro negli ultimi anni abbastanza dalla vita del CRS però evidentemente ci sono dei fili sotterranee che uniscono le nostre riflessioni e sono estremamente d'accordo con Cantaro e questo è il nome osso
Della per il il nome o del pianeta secolo come io lo concepisco di cui Cantaro parlava
Ecco che l'Europa riproponga queste la precisazione che farei io spero sostituisce raccordo possiamo discuterne ma lui non l'ha detto ma questo non vuol dire che io la sento come complementare la mia osservazione rispetto alla sua che la sede in cui lo in cui le nazioni in cui l'Europa debba portare il suo la sua concezione debba essere certo con la Costituzione europea il processo europeo di crescita di precisazioni degli obiettivi ma poi dove lavorare
Ecco dove lavorare io credo che la sede ONU sia quello in cui l'Europa deve ripresentarsi
Ripresentarsi con quella funzione non mimetica
Ecco scusate il mio ripeto ancora una volta ma leggerete chi lavora la legge che in questo libro io del mimetismo europeo negli stessi termini più o meno di Cantaro
Ho parlato con lunghe analisi perché mi sembra che sia uno dei punti essenziali che non vuol dire fare dell'antiamericanismo muratura lo ripeto con l'alcol Colantonio sto veramente chiudendo ma ecco
Prendere le misure
Di un confronto di una diversità di una concorrenza di una cosa concorrenza verso l'elaborazione
Di un terreno di principi e di operazioni nuove e diverse che non possono essere lasciate all'unico grande alleato e per chiudere davvero
Anche il ruolo che può svolgere il movimento che adesso si riunisce a Porto Alegre io credo sia questo non per nulla alcuni di noi
Nella misura in cui sono chiamati a fare relazioni studi e voi sapete che gli studi sono una parte del attività del movimento non solo le manifestazioni che a Genova nessun hanno parlato ma si è lavorato per cinque giorni al chiuso o meglio all'aperto perché eravamo sul mare ma
Si è lavorato per cinque giorni con riflessioni dibattiti commenti discussioni è stata la parte in qualche modo più importante di crescita
Del movimento io credo che il movimento
Associativo
Debba spingere i partiti e le istituzioni proprio con una ripresa di riproposizioni di temi che non spetterà al movimento evidentemente
Per chiudere e e riproporre codificando Righi lavoro dei partiti e lavoro delle istituzioni sta proprio poi qui ma se qualcuno non lo svolge come non appare svolgerlo almeno in Italia pienamente in sede partitica io credo che sia anche importante che dall'esterno venga una spinta
Alla riflessione su questi temi grazie
Grazie dunque io ossei
Iscritti a parlare Bertinotti Pinelli Folena Betty leone Tortorella Gallo
Solo ore dodici e trenta dobbiamo concludere alle quattordici
Quindi direi dieci minuti per uno
Credo che non sia possibile fare diversamente fare di più Bertinotti
Intanto voi che avevo in grazie
Ci se per questa occasione che ci offre
In pochi minuti vorrei cogliere almeno la possibilità di un confronto su questioni che anche a me sembrano assolutamente concerie diciamo l'ordine del giorno di questa discussione e l'ampiezza delle relazioni
Mi pare offra del tutto questa possibilità vorrei anche per per diciamo per dispetto all'impianto che Antonio Cantaro c'ha proposto e la sollecitazione che precede di un anche manifestazioni di stanza a partire da questa distanza
Per provare e provare a le scorre rapidissimamente un altro punto di vista su questo stesso di questioni e che ammette a me pare noi rischiamo ormai in qualche misura persino di di sembrare che viviamo mondi diversi non solo esperienze diverse che si determina insomma una giustapposizione di una di un punto di vista sull'altro con una difficoltà molto grande a interagire criticamente dapprima produrre non di consenso comune ma in qualche deposito un deposito
Di interpretazione della fase del ciclo su scala mondiale su scala regionale che consente in qualche modo poi anche di confrontare più in maniera avvicinata le diverse opzioni politiche il primo la prima questione che a me sembra doveva essere affrontata per trovare una qualche possibilità se c'è di convergenze quale e
La con la natura della contesa
Che preminentemente si produce e determina il quadro complessivo delle operazioni c'è una contesa
Se si di che non ce ne sono tante naturalmente ce n'è una che preminente se si che natura
Qual è in in qualche mail qual è il conflitto prima io penso che si stia determinando un compito primario
Una contesa nascente questa contesa naturalmente mi scuserete la schematicità estrema e tra da un lato quella che possiamo chiamare questa globalizzazione capitalistica dove il questa ci consente per un momento di soprassedere all'approfondimento necessario e a definirlo
E dall'altra parte ancora con una stessa approssimazione il movimento che si è chiamato no global anche se questa definizione esso stesso considera del tutto imprecisa
Pur sapendo che questo movimento questa costruzione nasce ben prima di Seattle basti fare riferimenti all'ottantaquattro di Londra ottantotto di Berlino
All'appuntamento ed esperienza delle donne nel mondo tuttavia somma in qualche misura prendiamo come elementi simbolici capaci di comunicare questa storia si atto le il Genova
E allora intanto con un prima esposizione a rischio diciamo di quello che penso debbo dire che io penso che questo movimento e rispetto alla contesa e al mondo più importante dell'undici settembre
Cioè che in realtà il nulla e come Paina che si può legittimamente dire per l'undici settembre che anch'io sono per sottoscrivere
Si può dire a farsi ove a maggior ragione per la la nascita e la costruzione di questo e vento politico culturale sociale che la nascita del movimento no global
Perché questo determina configura una nuova visione organizzazione realtà duale del mondo
Io penso che noi siamo di fronte naturalmente allo stato nascente allo stato embrionale ma al primo movimento
No non solo temporalmente definibile come successivo al Novecento
E che perciò richiede una che indagine
Assai più radicalmente approfondita di quella che fin qui siamo stati capaci di fare ma si capisce anche per il carattere fortemente innovativo del medesimo
E in ogni caso io penso che questo movimento costituisca un discrimine fondativo per la democrazia la politica e l'organizzazione della società e sta di fronte a noi
Per tutti coloro che hanno delle opzioni istanze bisogni che si pongono criticamente rispetto al nuovo ordine esistente
Qual è
L'oggetto di questa contesa con la stessa radicalità e quindi con la stessa esposizione a rischio io credo che si possa dire che se stiamo non acciocché
Sarebbe necessario
Secondo si parla
Della sua natura concreta del suo farsi ed al suo svilupparsi non è ancora il capitalismo come formazione economico-sociale complessiva il modo di produzione capitalistico ancora naturalmente vuol dire qualcosa
Ma è sì il modello di sviluppo
è il modello di sviluppo cioè una diciamo così dimensione intermedia tra gli affetti che questa rivoluzione capitalistica produce quotidianamente e
La sua secondo me secondo la reazione marziana causa primaria cioè il modo di produzione capitalistico
Costituirsi diciamo di una fase di questo sviluppo
Della configurazione appunto di quella che viene chiamata globalizzazione capitalistica eh
Esattamente l'oggetto della contesa
Non è un'ipotesi né di esodo né di maquillage è una contestazione impara dice per quello che viene detto scritto prodotto dagli atti e praticato come critica degli affetti
A questo a questo che possiamo chiamare modello di sviluppo
Per questa ragione io credo che non si possa
Leggere tutta diciamo la storia ma questo finisco perché sembrerebbe una difesa d'ufficio non piace niente in un continuum diciamo la storia del sinistro europee che vada Massimo D'Alema Negri
Tutti ugualmente disposti a leggermi eticamente la globalizzazione perché invece no
Questo movimento dar ragione lasciamo stare le persone che o le fondazioni che cose indifferenti ma alla tesi
Che vedeva in questa rivoluzione capitalistica un fenomeno restauratrice
E che individuava una contraddizione tra la capacità straordinarie nove di innovazione di questo globalizzazione e il suo carattere socialmente anch'essi
Questa contesa che secondo me appunto investe il modello di sviluppo come dimensione intermedia forte
E che ciò e perciò ripropone la fondazione della politica come elemento assolutamente decisivo in questa contesa
Non dà luogo io credo a un conflitto di civiltà non
Perché in primo luogo perché e in un quadro caratterizzato da una crisi di civiltà cioè questa contesa e questo è anche l'elemento drammatico
A nel movimento un elemento progressivo
Ma la drammaticità consiste nel fatto che il suo antagonista contiene tali elementi di imbarbarimento di regressione di e di costo elementi costruttivi di Crash getta attuativa dalla guerra
Da poter determinare un esito devastante del conflitto medesimo
E d'altra parte in movimento
Il movimento no-global contiene gli unici antidoti seppure ancora scusate molto imperfetti
E spuri a questa possibile crede di civiltà in forme devastanti
Questa crisi civiltà investe sia le realtà
Sociali territoriali e statuali
Che pretendevano di essere ma motore di inclusione e in primo luogo gli Stati Uniti d'America come modello atteso da questa globalizzazione quello diciamo più evocato a diciamo ad accompagnarla sospingere e organizzarla
E dall'altra parte vede una crisi di civiltà nelle stesse esclusione
Non ho bisogno di parlare delle prime perché diciamo
Per quello che mi riguarda abbiamo parlato anche troppo
Penso che anche il il fatto non religioso ma il diventare la religione una supplenza e una leva della critica alla pretesa egemonica inclusiva
Del della realtà dominante
Il fondamentalismo come forma di traduzione politica di questa supplenza
Il terrorismo come autonomo Poggetto politico capace di utilizzare fondamentalismi e riduzioni religiose
Sono
Come la guerra
E simmetricamente alla guerra
Espressioni di questa crisi di civiltà
Questo è questa crisi civiltà non è leggibile in termine di conflitto di civiltà né di conflitto di alla Regione se uno dice Islam non può dire l'Occidente deve dire io come dire cristianesimo ebraismo
Dimensioni fenomeni storia di religione di popoli che hanno che sono state a volte in conflitto e altre altre volte in conservazione da cui dunque non dipende una natura necessariamente conflittuale e tanto meno la deriva della coppia amico nemico con la conseguenza della distruzione dell'altro da sé per poter esiste
Prendiamo semplicemente un caso diciamo di scuola la Palestina non c'è nessuno che possa
Ragionevolmente spiegare
Non che quel conflitto distruttivo nuove dalla incompatibilità di coesistenza in quell'area di Islam cristianesimo ebraismo in realtà e un disegno diciamo perseguito dalla classe dirigente
Israeliana fece anche attraverso la devastazione la distruzione la demolizione d'autorità palestinese tende a organizzare un'idea di presenza statuale in quella realtà
Trasformando la questione palestinese nella sua cancellazione nella Confort nel drammatico conflitto tra organizzazione statuale violenza di relazione qua o comunque comunque notifica
E così su scala mondiale e così su scala mondiale in realtà noi non assistiamo a una crisi non assistiamo a un conflitto di civiltà ma io credo a una crisi di civiltà naturalmente naturalmente
Ritornata può essere invocata
La guerra di civiltà ma invocata
Invocata come elemento indotto da un altro processo come copertura ideologica di un altro processo come falsa coscienza
Sì certamente stessa moda traguardi Balcani può essere dichiarata per i diritti umani non c'entra nulla diciamo così se è semplicemente diciamo il un sul bisognerebbe usare una formula più sofisticata diciamo un pretesto copertura
Perché perché indennità c'è una civiltà costituente
Ma questa civiltà costituente che vive in stato di crisi
Non è l'Occidente
Sì io credo che si possa Palladio ci tentare iniziazione e non di Occidente
Come si può parlare di modernizzazione non di botanica perché così come la la la l'occidentalizzazione e vs l'Occidente così questa modernizzazione versus la modernità l'universo direttivo è un'organizzazione Dio di un primato del mercato dell'impresa
Un'assolutizzazione di questa che configura tende a configurare questo sì una nuova civiltà regressiva quella della globalizzazione capitalistica chiederebbe
Diciamo a noi un'operazione simile non uguale simile per grandezza quella che Gramsci fra con l'americanismo e fordismo per indagare questo elemento costruttivo e capire dove può ho finito venire il punto di crisi del due ITA quali soggetti può venire il punto di crisi
Che secondo me come zone gramsciana
Vanno individuati precisamente in quelli che non che sono gli esclusi ma quelli che sono dentro e modificati e trasformati da questo processo la questo processo che ormai configura di fronte alla caduta e al crollo
Delle premesse e delle promesse della prima globalizzazione quella delle magnifiche sorti e progressive del Ballo Excelsior della nascita del centrosinistra l'appoggio di fronte a quella crisi
Mette in luogo lascia la mondiale Paola naturalmente mette in luogo
E in campo una seconda globalizzazione quella della crisi che come dice secondo me giustamente esito sospinge a una tendenza verso una guerra civile planetaria perché la guerra di là
Come lo sfondamento di tutte le organizzazioni politiche democratiche sociali
Sono necessari all'assolutizzazione della competitività al e a questa soluzione dal conto indirizzati a rimane il nocciolo duro nella globalizzazione della crisi
E che perciò accompagna diciamo un un tentativo di mettere al governo le destre per operare questi sfondamenti e governare
Più sciolta mente una condizione di crisi pressoché permanente questa condizione si fa una si fa in campo come una prospettiva regressiva drammaticamente
E Cassino distrutti
Di fronte alla quale il movimento quando dice per un altro mondo possibile
Appare non idealistica mense concretamente in un corpo a corpo con questo processo la possibilità necessità di questa alternativa
Il punto è che la politica non lascia altrove
Né ai né né R. dice Bam mosse né in qualche modo in una vocazione unicamente governativa di questi processi che sono ingovernabilità perché distruttivi ingovernabili progressivamente ma invece nella costruzione di un'alternativa l'Europa
Questo può essere ma l'Europa come si vede
Fuori da questo quadro adesso tradire la vota al mese da un movimento da una scelta di rapporto con ciò che propone il movimento no global e semplicemente moneta e dipendenza assoluta dal modello americano come si veste
Per può avere uno spazio si è necessario che ce l'abbia sì di fronte a questa modernizzazione senza modalità l'Europa potrebbe avere vocazione missione
E temperamento anche nelle realtà sociale per candidarsi ha un ruolo diverso adesso la linfa al modo una potenza democratica e civile in questa crisi
E io credo che questo in qualche misura sarebbe richiesto da di progettare di fare rispetto alla politica ma non si fa se non si sceglie come punto discriminante la collocazione in questo nascente movimento seppure ancora incompiuto
Grazie scusa
Allora tocca a me io credo che noi dobbiamo guardare freddamente
Alle ambivalenze strutturali delle vicende di cui stiamo parlando
A partire dall'attacco stesso dell'undici settembre un attacco al centro del commercio mondiale che è costato la vita a migliaia di persone di cittadini di tutte le nazionalità
Per continuare con nelle immagini che ci vengono da Kabul
Immagini di morte
Bombardamenti insensati da una parte dall'altra parte
La gioia sincera
Dei bambini delle donne che si tolgono il burqa
Un senso di liberazione
Dai talebani
Come se quello stesso evento
Che
Era stato un evento Garatti che si caratterizza per un evento di di di guerra di morte nello stesso tempo a questi F
E ancora il programma delle Guerre stellari
è stato ridicolizzato dall'attacco dell'undici se
Il nello stesso tempo dopo l'undici settembre negli Stati Uniti si è ripreso un programma di spesa pur
Da di cui non si parlava dell'epoca di Reagan
Nello stesso tempo sempre gli Stati Uniti
I diritti umani degli stranieri sono stati calpestati in una misura e sono calpestati in una misura ancora più forte di quanto non fosse vero precedentemente c'era già questa tendenza ma questa tendenza si è accentuata in modo davvero preoccupante si è avuta quindi una spirale regressiva ecco io credo che da questo punto di vista
Noi dobbiamo
Non non so se vale la pena di dire niente sarà come prima non è questo il problema io credo che noi dobbiamo cercare di inserire queste le le ambiguità prodotte da questo dato alla luce di altri precedenti che riguardano soprattutto il rapporto fra dimensione globale
E dimensione universale della convivenza
Le organizzazioni non governative per dire di altre ambiguità vanno da Amnesty International ad alcune filiazioni di Hal che è Ida e le organizzazioni internazionali non governative
Sono tali semplicemente vengono qualificate come come tali solo nella misura in cui hanno una sede in uno stato del mondo sono associazioni di diritto privato
Cosa fare rispetto a questo fenomeno voi vi rendete conto che la sfida
è cercare di anzitutto di capire con che cosa abbiamo a che fare di che cosa stiamo veramente parlando prima ancora di affrontare la questione da un punto di vista politico
Questo però è vero anche per l'ONU
Perché l'ONU non è non si può dire Umberto
Che l'ONU abbia conosciuto a causa soltanto abbia conosciuto questa spirale regressiva di cui tu parlavi
In realtà l'ONU
è un protagonista in tutti gli eventi bellici di cui stiamo parlando ma è un protagonista secondo una sequenza che non corrisponde affatto a quella che descritta nella Carta delle Nazioni questo sì
L'ONU interviene in una fase successiva alla soluzione del conflitto ma è una risorsa di legittimazione assolutamente necessaria la costruzione del nation building
è una tendenza che vede nell'ONU la l'istituto la l'organizzazione internazionale assolutamente protagonista non se ne può fare a meno
è un veicolo di idee è però questo è molto importante cioè non è una cosa da poco perché insomma le stesse Costituzioni democratiche che si danno in Stati anche in piccoli poveri strali del mondo queste costituzioni sono date attraverso non gli Stati Uniti ma attraverso l'onere queste costituzioni non sono come le costituzioni del secondo dopoguerra
Come la Costituzione tedesca soprattutto la Costituzione giapponese per nostra fortuna in misura molto minore la Costituzione italiana non sono le costituzioni date dai vincitori ai vinti
Sono le costituzioni date dall'organizzazione
Delle Nazioni Unite a popoli che altrimenti non riuscirebbero a trovare in se stessi le risorse sufficienti a far crescere la paziente
Cioè a popoli che si scanner e vero in nome del letto Knox
Allora l'imperativo del diritto e che sta diventando sempre più forte nel diritto internazionale contemporanea questo
Deciso spostamento questo sforzo di
Evitare che et nos prevalga sul bello questa è una missione diciamo costituzionale dell'ONU che ha una importanza notevole
Così come ecco però se mi permetti perlomeno lo sto accentuando un po'più ardite ecco perlomeno questo e io io ne traggo una conseguenza di notevole rilievo da questo perché diciamo altrimenti se noi pensiamo di semplicemente riportare l'orologio a quello che era la carta elezioni due mila duecentoquarantotto ferma fermo restando che i cui valori devono essere assolutamente
Si tratta di vedere come attualizzare quei valori quello sì
è io credo che gli strumenti le forme non si possono non si possono valorizzare se non guardando alla prassi
Internazionale una prassi internazionale in cui la dimensione universale della convivenza è una dimensione che convive molto ambiguamente con la dimensione globale della convive
Allora se noi guardiamo fino in fondo a queste ambiguità è inevitabile che ci troviamo
A prendere atto delle incerti
Conseguenti
E a chiederci soprattutto quanto siamo in grado di sostenere queste incertezze dal punto di vista individuale e soprattutto dal punto di vista collettivo e quindi anche dal punto di vista politico qui
Vengo succintamente che io pure theory devo rispettare dieci minuti che ho dato tutti
Aspetta prima di tutto io vengo a due cose due commento rapidissimo piacerebbe essere il più lungo alla redazione di Cantaro
Ecco io credo che effettivamente lo scontro civiltà è un paradigma povero perché
Effettivamente
L'undici settembre a a le ha divise in due queste civiltà gran parte dei Paesi islamici stavano dall'altra parte nonostante alcune espressioni di giubilo o successivamente subito dopo non sembra che la propaganda
Di Bin Laden abbia sortito grandi frutti questo è un dato di fatto così come d'altra parte è vero che mette al nudo mai come prima e le contraddizioni della civiltà occidentale quindi non possiamo diciamo credo andare oltre nella guardare a quello che è accaduto secondo il paradigma dello scontro di civiltà
E direi che questo paradigma apre rispetto al alle cose che Cantaro detto sull'Europa una una una certa contraddizione
In realtà le cose che ha detto Cantaro nella relazione sull'Europa io le condivido completamente
Non posso che condividere miliziani a Ciampi che a Chabod
Io credo che tutto questo però assenso nella misura in cui noi cerchiamo di guardare alla
A questa oscillazione del pendolo fra dimensione universale dimensione globale della convivenza per il verso giusto
Cioè effettivamente l'Europa sia pure con cadenze con secondo insomma
Ci sono le differenze direttamente da me Allegretti la rete capite benissimo però credo che solo che questo questo rapporto fra dimensione universale della convivenza ed Europa
Sicuramente abbia un senso abbia un senso molto deciso e da qui che effettivamente si può creare un
Si può
Trovare un ponte fra le vicende che si sviluppano al di fuori dell'Europa e la costruzione costituzionale europea la costruzione costituzionale che evidentemente deve avere a che fare con decisioni politiche
Sono sono sicuramente da prendere scelte politiche dure
A partire dalla questione delle attribuzioni
E dei rapporti fra Stati membri Unione ma non c'è dubbio che se queste scelte politiche europee venissero prese dall'alto secondo logica modellistica come tu giustamente hai detto
Sarebbe votato al fallimento l'intera costruzione intera costruzione secondo me può avere successo soltanto se il richiamo alle tradizioni costituzionali comuni al rapporto fra diversità e uniformità e quindi al pluralismo europeo saprà diventare qualche cosa di più di un puro richiamo giuridico o letterario
Se cioè sarà veramente l'humus di un processo di costituzionalizzazione che certamente non ripercorrerà
Le quello delle assemblee costituenti di cinquant'anni fa ma che non potrà neanche essere una semplice così trascrizione di qualcosa di assolutamente scontato
Questo punto Folena
A differenza Bertinotti io mi iscrivo fra coloro che condividono il figlio culturale il cuore politico della relazione
Vi ha fatto Cantaro
E per parte mia io lo voglio anche ringraziare in quest'occasione per il modo lo stile e il rigore con cui in questi anni molto difficili ha diretto certezza
Ero convinto già prima dell'undici settembre che la sconfitta della sinistra alla sua prima prova di governo riformista nel nostro Paese
Imponesse una dura riflessione critiche ha avuto critiche anche solo agli inizi che vada oltre una lettura contingente superficiale
In Europa per la sinistra l'aria sta girando
E nel due mila diamo forse tutti commesso l'errore di sottovalutare la portata della vittoria di Bush
Tutti sia chi aveva liquidato superficialmente il ciclo di Clinton seeking sia chi ne aveva glorificato segno innovatore
Questa difficoltà della sinistra
Questa crisi della sinistra sono d'accordo con Antonio e difficoltà e crisi dell'Europa
Proprio nel momento in cui con lei euro nelle nostre tasche da qualche giorno viene in campo una novità di portata storica che cambia la vita delle famiglie dei lavoratori delle persone
Da questo punto di vista dopo l'undici settembre la dottrina Rumsfeld
Quello che è apparso come lo scontro tra blocco economico militare statunitense e il capitalismo fondamentaliste reazionario ripartite l'Arabia Saudita e di altri Paesi
Si potrebbe dire fare fondamentalismo del mercato di via parlato Soro se il mercato del fondamentalismo delle religioni
Appare come un colpo durissimo ha un'idea autonoma di Europa alla sua vocazione alle ragioni culturali e storiche dopo il nazismo e lo stalinismo
Che hanno fatto decollare con Altiero Spinelli e con tanti altri protagonisti un'idea nuova di Europa
Non voglio dire che il calcolo anti europeo perché non lo so
Sì è stato determinante in chi ha lanciato gli eredi o in chi ha risposto in un certo modo voglio dire che nel vuoto politico dell'Europa il paradigma di anni atti Hinton appare una ideologia è apparso come giustamente ha detto Antonio Cantaro convincente
La nuova guerra affatto diversa da tutte le guerre sin qui combattute
Redistribuisce poteri equilibri su scala globale se si affaccia nei prossimi decenni in modo evidente un nuovo ruolo della Cina nel mondo la guerra la cultura della guerra la dottrina Ras Maran sale da danno il contorno politico ideologico che forniscono un carburante militare economico
Alle nuove destre radicali posto liberali al conservatorismo CONSAP compassionevole alla riduzione dello stato di diritto c'è voluta la penna ne ha parlato desidero Mortillaro Vittorio Zucconi e non di uno di noi dirigente della sinistra per denunciare la barbarie delle gabbie per animali aperte a Guantanamo
C'è una relazione diretta fra l'identità violentemente mono etnico mono culturale
Fra l'ideologia delle piccole patrie su quel Ceres ragionato in questi anni fra le marce contro gli immigrati o il DDL Bossi-Fini e questa cultura di guerra è vero dobbiamo dirlo non l'abbiamo capito
Il punto è proprio ce lo ha ricordato dopo l'undici settembre Gorbaciov in un articolo sul stampa ne parla Salvadori nel suo libro che la sinistra europea
Giunta al Governo in dodici Paesi su quindici negli anni novanta come ha detto Antonio Cantaro accettato le idee correnti sulla fine della sovranità è usato lenti sbagliate
E sì che l'europa la moneta mitezza la lotta per la Costituzione europea oggi la convenzione erano e sono rimangono la grande occasione per a formare un altro punto di vista un'altra idea di società
Il paradigma dei conservatori tra virgolette di sinistra dopo il muro è diventata una ossessiva voglia di legittimazione fino a navigare in un tatticismo fragile altra parte la sinistra antagonista
Si è chiuso in un recinto nazionale anti europeo
Chiuso
Io credo che la teoria delle due sinistre si è dimostrata drammaticamente perniciosa
Penso alla zona d'ombra in cui gli è tornato
A a vivere il principale tentativo di darsi un ordinamento degli strumenti giuridici mi riferisco alla Corte penale internazionale capaci di portare il diritto e la giustizia nella globalizzazione contro l'uso strumentale di parte delle politiche dei diritti umani
Il tema della violazione i diritti umani nell'Afghanistan dei talebani che ha parlato ora Pirelli ieri
O salvi l'ha citato ieri in un nostro incontro dall'Arabia Saudita di oggi dove vengono eseguite le condanne a morte per per omosessualità nego forte di tre persone non si può risolvere nell'epoca si è aperta per la sinistra con i bombardieri ma con nuovi
Strumenti democratici legittimati del diritto internazionale
Oggi proprio quando una nuova coscienza di sé segna una generazione nuova che scende in campo come si diceva una volta e nasce una moderna critica la società al liberismo alla militarizzazione
Le parole ma io dico soprattutto le forme della sinistra di tutte le sinistre appaiono inadeguate
Suscitano ostilità talvolta stupro nei confronti di qualcuno soprattutto disincanto e lontananza
Penso che facciamo i conti con più di vent'anni quando la sinistra lei sinistre in Italia hanno non compreso
Spesso chiuso talvolta strumentalmente strizzato l'occhio a una domanda di senso la domanda di nuova politica
Perché la comune dell'a Rodigo malissimo democratico dal sessantotto al femminismo all'ecologismo alle nuovo idolo a domande di senso
Esauriti i vecchi paradigmi della sinistra del Novecento novecento oscillando fra un dogmatismo del passato l'assunzione acritica del nuovo pensiero neo liberale si è creato nel scritto nella nota che ho letto nella cartellina un corto circuito con queste generazioni e ha scritto Maria Pia voglio cioè dire che a differenza del passato era ed è vero che c'è una grande domanda di politiche di sinistra che c'è un grande vuoto
Nasce quella che sarà chiamata né parla sempre Mario Pianta Società civile globale
I cento mila di sabato ce l'hanno detto gli organizzatori sono costati agli organizzatori che non avevano alle spalle né sindacati né partiti dodici milioni di lire
La strada per noi e quella credo di un'Europa autonoma l'organizzazione della manifestazione
Di un'Europa autonoma che considera sua come parte della sua cultura Gerusalemme
La moschea il muro il Santo Sepolcro la Palestina gli ebrei cristiani musulmani e che quindi cotture ha scritto delle cose che condivido di fronte al genocidio in atto ora qui ed ora in queste settimane
Deve usciremo molto presto dall'impotenza
è un'idea di Europa forza gentile e di una sinistra capace di produrre una nuova cultura della forza radicalmente critiche diversa rispetto alla cultura dalla forza e la cultura militarista della moderna destra
E Tobin tax è campagna e i iniziative per la globalizzazione giusta e lotta alle multinazionali dei farmaci per cure gratuite contro i DS
Tutto questo evidentemente impone a chi fa politica atti politici conseguenti a partire dal fatto che i tentativi di diciamo di rimettere in campo le Nazioni Unite decreti ha fatto una relazione di prendessimo spessore
Che sembravano essere richiamati perfino dagli Stati Uniti nei primi giorni dopo l'undici settembre hanno lasciato successivamente il campo a una logica invece puramente imperiale
In parlamento contro l'estensione che è già in atto in Somalia nelle Filippine
Altrove della guerra
Noi che nei confronti del terrorismo nel nostro Paese ci siamo sempre battuti spesso non sempre riuscite riuscendoci contro un'idea limite redazione la politica
Dobbiamo credo far sentire in modo nuovo la nostra voce sovranità quindi ho concluso
E democrazia nazionale europea globale ragione Allegretti nesso fra questa nuova Europa e la riforma o comunque lo sviluppo per iniziativa per tenere vivo alla la le Nazioni Unite i loro strumenti
Trovando anche nelle relazioni fra città fra società civili nel volontariato una sorta di nuova rete internazionale non alternativa l'Internazionale socialista
Ma ha più aperta più consapevole che già in forma incompiuta
E discontinua sta però crescendo e che nelle diversità ha sicuramente importo allegre nei prossimi giorni uno snodo importante il tempo che abbiamo di fronte
E poco e la riflessione cruda da parte nostra non può però portare a rinviare a un dopo che potrebbe essere troppo tardi l'azione di ogni giorno per citare quanto detto nei giorni passati
Laura Pennacchi c'è bisogno in un'epoca in cui si è fatta tanta retorica by partisan nel nostro Paese fino a sinistra partisan
Betty leone
Ma anch'io condiviso l'impianto della relazione di Antonio di questa relazione mi convincono soprattutto il diciamo i due i filoni guida
Il primo che riguarda l'idea che un demo crea un governo democratico della globalizzazione non è possibile senza la costruzione di una pluralità di poteri e l'idea dunque di un'Europa che diventa esplicitamente una diciamo un potere con l'ambizione di discutere concorrere al potere americana e quindi di rompere l'idea Della potere americano come unico potere diventa un campo della politica importante perché diventa un campo della politica che guarda non solo all'Europa ma appunto alla possibilità di costruire proprio quell'idea dell'ONU democratica cui ci riportava Allegretti come sono così le cose e dopo il fallimento della politica per le grandi aree geografiche dell'ONU
Ah sì a Fitto credo che non sia possibile pensare ad un governo democratico dell'ONU che non passa attraverso la costruzione di poteri plurimi
Che come tali si presente hanno dentro l'ONU appunto con loro spazio politico culturale e la loro richiesta di mediazioni su intensi che difendono come appunto unità e e spazio politico culturale e questo mi sembra un punto estremamente interessante
E non disgiunto dal secondo che il filone secondo me un po'conduttore della della relazione di Antonio
Che è l'idea che si contrasta cioè si può costruire una globalizzazione altro mondo un'altra globalizzazione
Solo se si passa attraverso non la negazione del bisogno di identità e il radicamento delle persone
Ma attraversa invece una risposta alla domanda sociale di appartenenze sicurezza cioè se si assume quest'idea dell'appartenenza
Come il fondamento e e la e diciamo e la collettività come il fondamento della sicurezza individuale e quindi la costruzione di uno spazio politico culturale definito che significa
L'Ali il lavorare contro la frammentazione per la ricostruzione di spazi di identità
Questa è una frontiera che secondo me dovrebbe essere affrontata con maggiore a analisi da parte nostra in maggiori risposte io credo che una delle condizioni a cui si legava la costruzione dell'identità dell'appartenenza ad una comunità
Erano proprio per esempio le regole dello stato sociale
Lo stato sociale non è solo una forma di redistribuzione della ricchezza
E anche un confine dell'appartenenza ad una comunità che si dalle regole attraverso le quali si assume una responsabilità collettiva sulla qualità della vita delle persone delle donne e degli uomini che dipingono
Lo stato socio i i sistemi di stato sociale europea e sono stati anche i confini dell'identità e quindi oggi discutere per esempio di uno spazio sociale europeo
E di nuove regole europee insignificante ricostruire un un anno un nuovo aggregato che si che si pone diversamente anche come identità di cittadinanza quando si parla di cittadini europei e non più di cittadini italiani cioè dentro quest'idea anche della socialità e dell'uso delle politiche sociali
La distruzione che c'è di quest'idea essa stessa frammentazione ed essa stessa costruisce un terreno
Berti le al politiche della destra
Perché sostituisce all'idea di una responsabilità sociale collettiva l'idea della libertà e nelle mie mani parola intrigante per per chi ha fatto la storia del femminismo
Ma insomma parola che oggi è è un momento però di contraddizione forte io credo che se questo è è vero quello che dice Fausto che il movimento
Oggi è una grande novità e per noi anche una grande speranza perché non è solo elemento di contraddizione anche la ripresa di un movimento di massa
Sulle questioni della giustizia sociale e della possibilità di un altro mondo a cui non eravamo abituati negli ultimi anni
E però io credo che se non ci poniamo la questione di come rispetto a la costruzione di un'Europa politica la ricostruzione della alla ricomposizione della frammentazione si muovono quelli che sono i soggetti sociali riconosciuti
Noi non credo che potremmo andare avanti cioè come si muovono i soggetti sociali i partiti i sindacati dentro questo possono avere un ruolo un ruolo nella costruzione dell'Europa politica cioè cosa ha detto il partito socialista europeo rispetto all'idea di Europa che abbiamo rispetto a questi dati dell'Europa costruita con l'idea anche di costruire poteri pur comune titoli nel governo mondiale
Il sindacato può dire qualcosa cioè dopo Seattle e dopo il ruolo che lei ebbe il sindacato
Esiste anche una possibilità per il sindacato non su questo per esempio ci interroghiamo devo dire che gli ultimi due congressi della CGIL non sono stati formali per la prima volta sulle politiche europee
Sulle politiche europee
Non lo sono stati nella congresso del novantasei quando ci fu un dibattito e addirittura ci furono emendamenti
Su come veniva vista l'Europa e la differenza che esisteva tra un processo come non dovute lo vedevamo di pura munita ritenzione invece la costruzione di un'Europa che fosse l'Europa dei cittadini europei però allora ancora noi non avevamo elaborato esplicitamente l'idea appunto del Governo mondiale basato su i identità ricostruite politiche forti
Questa è un'idea che invece emerge nella discussione del dibattito adesso congressuale
Noi i documenti che abbiamo scritti adesso le abbiamo scritte alla fine di giugno quindi venti giorni prima di Genova due mesi prima dell'undici settembre
Quindi questa diciamo questa connotazione del capitolo sull'Europa e sulle est sulle possibilità di costruire un sindacato europeo che vada oltre l'associazionismo dei sindacati europee
Ma che diventi soggetto contrattuale dentro l'Europa e con le istituzioni europee come uno degli elementi sul quale costruire la dialettica anche tra istituzioni e sociali in Europa
è uno degli elementi che noi invece stiamo discutendo in vista del congresso del del nazionale della CGIL credo che debba essere un elemento importante perché attraverso cui
E chiudo passo un'altra questione delle politiche internazionali cioè quali rapporto esistente se vogliamo costruire una democrazia condivisa tra le istituzioni e le cosiddette organizzazioni non governative
Il modello
Senta un parlamentino alle organizzazioni non governative ecco quello che può essere diciamo la frontiera di discussione con i movimenti io penso di no che quel modello vada superato ma che questa questione
Del ruolo delle organizzazioni non governative dentro la decisione di un nuovo modello
Di istituzioni per la pace non posso non possa essere diciamo saltato con un mitico sguardo al movimento io sono d'accordo con Allegretti quando diceva
E che ci deve essere movimento partiti istituzioni possiamo dire movimento soggetti collettivi organizzati istituzioni per non parlare solo i partiti
Questo è un nodo fondamentale altrimenti i il mitico movimento rischia appunto di essere per non è soltanto una speranza ma non un motore di costruzione di un'altra possibilità anche di moda all'istituzionale per il
Tortorella
Fogli sono iscritti Gallo e Salvini
Poi se non ci sono altri direi che possiamo concludere la sessione della mattina
Dunque io intervengo su questo punto diciamo seduto prego
Una consenso alla a alle conclusioni no c'è un appello diciamo finale che credo sia stato colto
A di meditate est per due cause stato usato una parola di Barcellona diciamo adesso riferibile o meno alle comunità queste o è un problema un po'più complessa ma la prova di Barcellona buona insomma le passioni no
Per il team diciamo ha cercato di impegnarsi
Su questa questione della ricostruzione del fondamento etico diciamo della politica e quindi della sinistra
Ricette il naturalmente questo è un è un una parola molto importante naturalmente
Da distinzione tra passioni e categorie che va fatta e che senza che vero la l'impegno diciamo per per la ricostruzione di un modelli di comportamento plausibili diciamo così un po'diversi da quelli che francamente sono stati seguiti nella nel corso del secolo passato e anche recentemente
Per altri aspetti non contraddice anzi chiede una riformulazione delle categorie
Quindi
Su questo tema che è stato detto
Sempre molto importante
Della della idea di Europa
Che non può essere vista diciamo in
Secondo la linea io per semplificare l'ho detto in una recente riunione secondo guarda idea di Agnelli Agnelli Ruggiero
Tanto Italia tanto con l'Europa come con gli Stati Uniti questa storia non esiste più perché gli Stati Uniti vanno già disfatta
Quindi l'idea che in Europa la roggia disfatta diciamo con la guerra ricominciato playboy sono corsi gli altri
Un uomini apprezzabili di sinistra diciamo come Schroeder e non soltanto poi Chirac oppure oppure Berlusconi insomma sono solo sono si sono sono andati come singoli paesi no a alla apporre diciamo dal proprio esercito sui propri eserciti piccoli o grandi che siano in questo in questo otto questo ordine del del comando di Tampa eccetera
Ma proprio in relazione a questo quindi la tesi di di cantava con attesi diciamo polemica forte seria
Che però ecco il punto chiede una una autocritica fortissima della sinistra
E altrimenti non si fa non si va
Perché la sinistra vincente in Europa
Quella perdente ha perso
Diciamo l'internazionalismo comunista è fallito
Lo sappiamo e qualcuno di noi ha scritto parecchio su questo diciamo
Non solo perché va obbediente alla logica di uno stato e perseguiva un modello fallimentare
Ma per altri motivi ancor più di fondo perché proprio perché nel suo rapporto col mondo del suo rapporto col mondo deve avere che pure aveva contribuito in qualche modo a sollevare
E e le sue strategie erano ancora quelle tipiche dell'euro centrismo diciamo da cui e NATO illa movimento lo stesso movimento operaio lo stesso movimento socialista e la parte vincente
Perché che è stata poi quella della socialdemocrazia Kia giustamente nella contesa di metodo non della contesa sul fine perché il file
Dal Comune come sappiamo insomma esplicitato anzi nel nella statuto del partito laburista inglese metri quello del Partito comunista italiano quel fine ceda la proprietà dei mezzi di produzione la proprietà sociale i mezzi di produzione di scambio però nella contesa sul metodo era stato assolutamente vittorioso la democrazia la via della democrazia eccetera e la parte vincente però essa stessa
Deve deve riflettere affondo su se stessa
Perché altrimenti questa questa questione dell'Europa non salta fuori insomma la sinistra non è incolpevole l'Europa non è incolpevole
Di quello che fanno gli Stati Uniti
E non per questioni di politica immediata soltanto perché Bush si è alleato con ticket e vede Blair gli è andato dietro eccetera eccetera ma per questioni di fondo per questioni perché che diciamo l'Europa a elaborato i suoi proprio di valori
E il movimento diciamo di sinistra europeo
A rivissuto questi questi valori in un modo determinato perché si è si è presentato al mondo così
L'Europa e diciamo si è presentata questi a questi mondi che adesso vengono vengono diciamo di svettano in qualche modo dando segni di impazienza di inquietudine o di o o di nuovi dogmatismi di nuovi estremismi di nuovi fondamentalismi eccetera eccetera si è presentata col voto del colonialismo
E e si è presentata col voto poi se de Nonda dell'egemonia
S vincenti la loro legittimazione è un'OPA originariamente meno minoranze schierandosi dalla parte del colonialismo e in Italia ne abbiamo degli esempi celeberrimi anche in studiosi di grande valore diciamo is che noi abbiamo sempre considerato a fondamento dell'ala più avanzata del movimento
Socialista italiano
Prima schierandosi meno minoranze pericolo idealismo poi addirittura in questo dopoguerra insistendo su questa linea dopo la lotta contro il razzismo nazista
E sì medesime sinistre socialdemocratiche né ricordo ai colleghi dei governi di origine imperiale eccetera si sono diciamo come sappiamo benissimo i dati al governo laburista inglese il governo socialdemocratico francese eccetera
L'Italia era estranea a questa cosa perché aveva perduto le colonie la Germani aveva perduto la guerra le colonne d'aver perduto e già prima ma diciamo quei Paesi europei che ancora avevano una consistenza coloniale e imperiale eccetera hanno visto le stesse sinistre però non esso anche qui non è soltanto questo è il modo e qui e cioè il rapporto e giustamente cantavo istituisce con la tematica della democrazia
Quale democrazia noi fatichiamo
Anche questo è un problema che è il centro della riforma dello Stato sì è venuto ponendo si è posto e sempre di più deve ritornare in campo quale democrazia hanno in pratica eccetera deve vivissimo
Sono giustissimo per esempio che io anche questo lo ricordavo chiedo scusa in un'altra riunione beh forse qualcuno c'era ma ma escusso è una ovvietà
Il conflitto di interesse noi andava risolto
Ed è grave colpa come insieme a tante altre del governo di centrosinistra si faccia si sia fatto a cogliere in castagna su questa cosa che dovrebbe essere menta dissi ma come sulla questione delle rogatorie su altro ma non è qui la sede di una discussione politica
Però rende siccome si imbocca il modello americano della vendita
Ecco non è che per la vendita fa cessare agli Stati Uniti di praticare una democrazia che è tipicamente come lo devo definire la democrazia del danaro
Nessuno neanche negli Stati Uniti viene in mente insomma che diciamo si possa concorrere alla rappresentanza senza grandissime somme di quattrini
Fino al caso Enron diciamo lasciamo stare il caso Enron eccetera cioè viene in ballo la questione e e allora qui secondo me noi dobbiamo valutare seriamente la questione del movimento
Questo è il movimento
E e tanto più importante quanto più essa esso a alle spalle una elaborazione seria che purtroppo non riguarda spesso le maggiori case editrici
Qualche volta riguarda ringrazio
Mi pare piana che ha fatto una bibliografia essenziale diciamo citando case editrici ai più sconosciuti diciamo se non a quelli che hanno voluto proprio informarsi diciamo magari in tarda età
è vero che ma nella cartellina c'è questa questa bibliografia che che cita piano ed è una biografia appunto curiosa e interessante ma che molto più estesa di come gli dica
E che pone questa questione di fondo appunto e su questo io credo che Bertinotti abbia ragione perché e che pone la questione del del modello della crescita
E gli ha detto il modello di sviluppo diciamo fa io mi correggere il modello della crescita se noi siamo di fronte ad una realtà per cui quelli là diciamo gli altri da noi gli altri sì dall'Occidente in questo caso Marano mai la speranza non hanno nessuna speranza
Di arrivare al punto in cui anche papà aveva Italietta diciamo perché
Perché non non non ce l'abbiamo Londra ecco questo modello non gli dà questa possibilità il mondo uno salta in aria ecco dunque che volete il fatto che ci sia un movimento che è nato diciamo con una critica nuova con una critica che riprende anche passioni antiche ma che pone come non ha mai posto il modello occidentale
Né comunista né su europeo occidentale della sinistra né comunista né socialista la questione
Di un ripensamento di fondo della del del modo di essere dell'Occidente socialista e uno Alba diciamo molto ma io credo però che sia uno una un'alba significativa e che però suggerisce anche politiche concrete
E perché non è vero che poi non suggerisca politiche concrete non si tratta soltanto della Tobin eccetera come sappiamo benissimo
Oppure di altre misure molto concrete molto pratiche che vengono praticate ma si tratta anche del fatto che per esempio su temi come che riguardano strettamente la riforma dello Stato e sì sì
Si sottolinea una crisi del modello della rappresentanza il che non vuol dire negare la rappresentanza e tornare all'antica dicotomia tra democrazia diretta e democrazia rappresentativa che sappiamo che fine ha fatto ma pensare anche a nuove forme della rappresentanza
E pensate anche che no noi non possiamo qualificare come gli non dico di democrazia compiuta o o di democrazia in fieri una democrazia in cui si restringano persino la partecipazione elettorale oppure in cui gli elementi di autoritarismo
Si vadano rafforzando anziché indebolendo
Cioè qui tutta la tematica è stata già trattata essi prigionieri talebani Cece ma non è questo soltanto è quello che ha staccato endo
Alle democrazie occidentali non solo americana ma europea e il caso italiano non è un caso paradossale dice va be'noi siamo italiani abbiamo inventato il fascismo adesso abbiamo inventato anche il berlusconismo eccetera poi ci pentite IMO ma no non è insorta non è la questione del caso italiano
è questione che noi siamo di fronte proprio per il fatto che il il modello di crescita e oggettivamente come si diceva una volta in crisi nonostante i suoi straordinari risultati dei suoi straordinari successi in una chiusura delle classi dominanti
E in ordine e in una l'episodio di Bush eletto per un voto giudice e
E un episodio che riguarda la la contesa interna le classi dominanti degli Stati Uniti è a una svolta che è stata realizzata nella svolta di qualche uomo
Altrimenti ovviamente se nel mondo dovesse essere distratti vi deve essere essere nelle mani di qualcuno di quei signori di saremmo perduti ovviamente ma sarebbe per tutti gli Stati Uniti per il primo è il fatto che una parte rilevante del classico con dominanti ha detto non si può più andare avanti così
Bisogna mostrare il segno della forza sono persone siccome il modello poi degli edifici eccetera un modello come sappiamo il Campidoglio eccetera ateniese cedendo e Romano e così il board molte di queste persone secondo me sono rimaste al rimpianto delle regioni di vado e si fa ottocento sono le basi del mondo invece di ottocento statunitensi devono essere di più bisogna bisogna porre ordine bisogna porre freno sinodo pendiamo finire quelle parole non sono le parole di un ubriaco quando parla del della della Giustizia infinita o della guerra che superava generazione diciamo non è che quelli non sanno che il terrorismo continuerà largo Chievo hanno accresciuto non sono così stupidi sono persone intelligenti sono anch'persone che vengono che studio che sanno sanno benissimo anche loro che con quelle bombe
Sa dannati in quel mondo musulmano chissà quanti potenziali Bin Laden ma pensano che senza questa strada non c'è altro ma allora qui deve esserci la preoccupazione
E se l'Europa può essere una risorsa lo può essere soltanto sì a partire dalla sinistra diciamo così si compie un'opera di autori generazione se ci siamo se ci riusciamo
Allora Gallo
Solo due parole mi metto sulla scia di quello che ha detto il professore Allegretti
Che ha descritto questa trasformazione diciamo così dell'ordine mondiale del ruolo delle Nazioni Unite per cui il ruolo è stato progressivamente emarginato e alla fine emerso
Emersa io impostazione completamente uni unilaterale unilaterale del del potere militare ora e politico ora questa questa in effetti questa deriva e avvenuta attacca e noi le abbiamo vissute una delle tappe è stata la guerra della la guerra dei Balcani
Ci sono delle delle riflessioni fatte da da parte americana per esempio il generale che guidava che comandava la forza aerea americana ha scritto degli articoli allarmatissima i sulle riviste militari
Lamentando che non si può fare una guerra quando sono in tanti a decidere
Perché lui stesso ha dovuto far tornare indietro i bombardieri mentre erano in volo perché si alzava qualcuno e opponeva il Veneto nella nel Consiglio atlantico qui l'esigenza di superare anche questa fase di questa fase
Di diciamo così di di guerre condotte in in cooperativa e quindi di di di finire poi l'iniziativa più laterale possibile d'altro canto prevediamo che le nostre forze armate sono hanno partecipato partecipa non so come all'operazione Enduring Freedom essendosi messe sotto il comando della sotto il comando della del comando militare America le dipendenze del comando militare
Di tale storiche quindi una situazione completamente diversa rispetto a quella della NATO nella quale c'era sì l'egemonia americana c'era anche diciamo così un comando di fatto però non c'era diciamo sì questa subordinazione gerarchica per cui un Paese si mette sotto il comando dell'altro però quando la guerra viene presentata come infinita qui qui c'è un problema cioè
Vengono in crisi il diritto alle regole che la comunità internazionale si è data per assicurare la convivenza pacifica fra le nazioni cioè che ne ha messi in crisi
L'universalismo
Del diritto
E in effetti qui la Carta delle Nazioni Unite fondata sulla concezione che esistono dei beni universali e che lo stesso destino
Dell'umanità è un destino unico quindi tutte le nazioni sono uguali tutti gli uomini sono uguali gli uomini sono uguali alle donne le nazioni piccole sono uguali alle nazioni grandi ecco quindi cioè la concezione che l'umanità abbia un unico destino nell'impostazione unilaterale che stiamo vivendo alla massimo livello in questi in questo periodo storico
Quello che viene cancellato il
La sensazione che ci sia un unico destino dell'umanità ci sono due destini e il destino diciamo così del degli esclusi il destino dei dei sommersi e quello dei salvati questa cosa si vede in modo chiarissimo nel conflitto fra Israele e palestinesi che non a caso nel nostro modello di difesa già nel novantuno veniva definito come un rappresentazione emblematica del rapporto fra Occidente e Islam ma quello che
Quello che noi non riusciamo forse che va a spiegarci e ed effetti questa concezione del che non esiste più un unico destino cioè anche durante la guerra fredda
Il destino dell'umanità mia concepito con un destino unico perché con due alternative si poteva essere o rossi o americani non si sapeva quale l'alternativa finale ma il destino era destino unico adesso non c'è più questa concezione del destino unico d'altro canto quando duecentoventicinque persone più ricche del mondo
Hanno un reddito pari a due virgola cinque miliardi di persone abbiamo diciamo così proprio una situazione che deborda nella metafisica cioè l'ineguaglianza diventa metafisica
E ma perché questa risposta dopo l'evento dell'undici settembre una risposta così così drammatica si parla di quell'infinita
Si parla che la posta in gioco di una enorme ebbene così drammatica perché l'evento dell'undici settembre
In qualche modo una sorta di
Mette in evidenza che questo Progetto di tenere separati i destini del mondo non funziona
Quindi diciamo così mettere in gioco la legittimità
Di questa concezione del mondo di questa horror di questo ordinamento dei poteri perché e chiaro che un progetto che a parte il globale non può funzionare se non assicura il benessere a quella frazione dell'umanità che vorrebbe salvare e quindi la posta in gioco è molto alta perché e la legittimità stessa di questo di questo progetto che viene messa in gioco come sappiamo che questo progetto non non ha nessuna speranza di futuro e quindi dobbiamo trarre
Dobbiamo trarre elementi per continuare la nostra battaglia per pensare umanità diversamente
Cesare Salvi
Ora parta
Induce a non abusare della vostra pazienza e quindi a non seguire li molteplici spunti di riflessione che la relazione di Anton avevo già letto e le altre relazioni gli interventi sollecitano pare evidente che al di là degli ulteriori approfondimenti nell'analisi la guerra diciamo il tipo di risposta che è stata data al terrorismo ha accentuato
Gli elementi di governo della globalizzazione
Che ci sono saggi sullo scenario planetario poi nelle singole politiche nazionali e quelle politiche di aggregazione delle se ali negli ultimi anni
A Fontaine e parlo di privatizzazione della guerra
Rifletterci bene noi vediamo una come dire la stessa triade neoliberista che ha dominato questi anni
Mercato privatizzazione di regolazione la ritroviamo nel tipo di risposta gli viene data la questione
La questione terroristiche
Mercato nel senso che non viene costruito nessun tentativo di risposta ai problemi delle diseguaglianze economiche e sociali
E diverse da quelle tradizionali non è passata nemmeno questa scossa per fare un salto di qualità nelle politiche di intervento vediamo
Come viene abbandonata a se stessa l'Argentina una volta appurato sì che non ci sono pericoli di contagio sul resto del pianeta
Privatizzazione nel senso che non è più un affare fra Stati com'era dal tempo di Grosio no soci si va sono nelle Filippine domani è stata un'altra parte e così via
Deregolazione nel senso che l'assenza di regola della rilevanza della violazione nemmeno discussa delle delle regole ed evidente era detto più interventi lo diceva da ultimo Tortorella che c'è una responsabilità qua
Della sinistra soprattutto adesso
Che si tratta di fare la gara con Bertinotti Ferruccio due nove
è evidente che c'è una parte della sinistra che si è tirata fuori non solo in Italia da questi processi
Possiamo criticarla per non avere dato suggerimenti utili o meno dentro si è tirato fuori c'è un'altra parte che ha provato a governarli li ha governati non le sta governando in modo adeguato per una subalternità ma culturale e sociale
Alla al progetto
Produciamo
Questa globalizzazione come si dice a sua volta come sappiamo benissimo non è un processo spontaneo ma qualcosa che era i suoi intellettuale la sua egemonia culturale i suoi strumenti di governo
E adesso lo scopo sempre più evidenza uno strumento di governo ben preciso che il Governo degli Stati Uniti d'America mentre prima era questa presenza più articolata nelle istituzioni internazionali il Fondo monetario e così via
E c'è una specifica debolezza del socialismo europeo socialismo europeo una grande occasione storica negli ultimi anni
Che non ha saputo sempre fino in fondo interpretare bene
Consenso alle forze socialiste e socialdemocratiche un consenso che derivava
Il Issime la misura da una contestazione
Ovviamente non sempre o non prevalentemente consapevole culturalmente politicamente ma certamente avvertita socialmente degli affetti delle politiche neoliberiste
Quindi una domanda di sicurezza io credo non tanto comunque non prevalentemente di libertà come si ipotizza invece in una un'altra fondazione un lavoro culturale avviato di acque salterà base la madre di sicurezza di socialità di protezione
Alla quale solo in parte è stata data una risposta in questi anni nelle politiche di governo
E quindi io temo l'ho detto in altra occasione temo che il caso italiano ricordare che prima l'orrore e la sia pezzo di un in una crisi anche di consenso più complessi che a volte ci si diceva aveva con queste idee non vi ponete il triste IVA il governo
Io penso che l'altra parte della sinistra quella moderata con queste idee si pone il tema di governo ma non lo raggiunge perché non c'ha i voti occorrenti per governare
Perché vediamo anche in Gran Bretagna vero che Blair ha vinto le elezioni grandi numeri diciamo sia pure con una calo di partecipazione al voto del dieci per cento
Ma è anche vero che adesso chiunque segua la stampa internazionale britannica vede che emerge anche con toni di asprezza
Ischia di apparire un po'grottesca la figura di questo Premiere che gira per il mondo fingendo di contare qualche cosa in questa vicenda internazionale mentre la ferroviere un funzionale sistema sanitario cioè dallo sballo e la scuola
E così via mentre nell'Europa continentale
Abbiamo avuto questi questi primi dati adesso c'è un'offensiva in Germania dove è stato scelto un candidato anche qui a proposito di europeismo critico che deve far riflettere
Questo bavarese ed è certamente per fortuna cosa ben diversa dai da Bossi eccetera ma in modo culturalmente nobile pone la questione dei bavaresi hanno sempre posto in questi anni cioè Europa va bene però calma perché voi diciamo
Ci siamo poi così richiede c'è di nuovo il rischio che la destra sappia interpretare meglio no
Della sinistra i processi i processi in corso
Ecco quindi che innanzitutto è di fondamentale importanza perché vuole due le cose che mi premeva di fondamentale importanza di oppressione complimento non solo con un saluto affettuoso ad Antonia Peppino diciamo compagna dice con cui tanti anni collaboriamo per questo passaggio di esperienze ma anche per la scelta del tema e come si vede qual è il tema scelto bene poi c'è anche l'interlocuzione abbiamo avuto due segretari di partito
E mi auguro che si continui nel lavorare a questo livello con questa capacità di collegare idee politiche ricche di questo c'è un bisogno enorme e che a verità che la ricetta pur non c'è no
Preso atto individuata una crisi e le ragioni di una crisi la ricetta per la politica di naturalmente perché poi proposta interessante Allegretti eccetera queste cose qua
Farle farle funzionare meglio fondamentale un dibattito il PD
Che si raccordi con la politica che si raccordi con i movimenti che approfondisca questi temi queste questioni
Avviare questa è la seconda cosa devo dire dibattito di idee non può restare non è chi si trova a svolgere trovare compiti politico un po'in prima fila non può restare fine a se stesso
Se questa sinistra non va bene non è sufficiente non è adeguata evidentemente ci vuole qualcosa di nuovo
E che non può essere però credo scritto a tavolino diciamo ho progettato ho immaginato un assemblaggio di qualche cosa che già esisteva un pezzo che si stacca di là si attacca la de che
Non serve a niente
Deve nascere se nascerà diciamo bisogna aiutare che nasca
Non solo del movimento nello sviluppo del movimento quando dico movimento non penso solo al movimento diciamo
Chi fa politica può provare a fare un po'di movimento che versare fermo immobile a vedere che succede politico e nella e delle idee nell'approfondimento delle idee
Sapendo io credo almeno sono fatto questa idea che gli schemi politici degli ultimi anni non funzionano più
No perché conclude la discussione in questi giorni Berlusconi ancora consenso anzi riuscì rischierebbe di più scusate ma se questa opposizione dell'Ulivo fa esattamente le stesse cose su cui ha perso le elezioni ma per quale mai motivo al mondo dovrebbe ribaltare i rapporti di forza io non credo nemmeno che il problema sia diciamo intensità acustica
Della critica a Berlusconi perché poi può avere che ogni tanto alzano anche la voce o anzi a volte si sentono giunti terribile il giorno dopo diciamo profferte di dialogo io credo che il tema sia che quel tipo di assetto politico persino le persone fisiche sulle stesse questo può contare meno
Quel tipo di diciamo non soluzione di organizzazione politica quel tipo di analisi della società italiana
Si perde al centro per capire sino alla contese al centro la contesa sul piano moderato gli hanno portato alla sconfitta elettorale vengono riproposti adesso
E lì dentro in questo se non c'è un po'come dire un po'una rottura discontinuità rottura può sembrare dice una discontinuità rispetto a tutto questo io non credo che si vada volto della
Perché ci vuole ci vuole un elemento di discontinuità segnali un cambiamento
Direttivo evidentemente non si può costruire a tavolino però provare ad averlo in mente ecco
Con i creare le condizioni per nuove forme di dialogo non di annullamento delle differenze che ci sono devono versare ma insomma
Di unità intanto a sinistra che siano le condizioni per costruire una nuova coalizione democratica però per fare questo ci vogliono nuove idee e nessuna forzatura ma anche nuove nuove proposte politiche l'impressione che le stanno nel quadro dell'esistente o costruendo nuovi contenitori diciamo che si limitino a raggruppare ciò che è successo fino adesso non si va contro grazie
Grazie allora concludiamo la sessione del mattino i lavori riprenderanno alle quindici
Iscritti a parlare Ida Dominijanni Alfonso Gianni grandi
Parola
Ci sono altri che voglia intervenire
Guerrieri
Grazie
Dunque io volevo intervenire sulla relazione di Antonio
Sconfortata diciamo dal fatto che siamo meno e più intimista lattina cercherò di
Fare un ragionamento molto a ridosso per la merito culturale che Antonio ci ha proposto
Lui stesso del resto ha concluso la relazione
Auspicando che i temi scabrosi shinto
Daloui proposti vengano liberamente discussi o non li considero per niente scabrosi ma era appunto lì discuterò liberamente
L'impianto infatti della relazione questo è un pregio è molto netto
Io nettamente me ne sento distante vorrei spiegare perché
Se ho capito bene Cantaro sostiene questo lo dico anche per quelli che stamattina magari non hanno sentito
ST tra disco tour mi picchi
Che cinque per evitare cinque tesi allora che l'undici settembre rappresenta una clamorosa smentita dell'ideologia dello baliste e post modernista
Che rappresenta altresì un altrettanto clamorosa conferma invece del paradigma politico moderno che fa centro sui concetti di nazione sovranità guerra amico nemico tre che il paradigma ordinatore del presente e del futuro è o rischia fortemente di essere quello dello scontro di civiltà alla Huntington
Quattro che all'interno di questo paradigma riprende vigore il mito dell'Occidente e dell'occidentalizzazione del mondo dove però Occidente equivale ad America e occidentalizzazione americanizzazione
Cinque che l'Europa il principio di differenza che l'Europa custodisce
è per così dire il mito politico Antonio lo chiama così questo
Definizione mia
Da contrapporre al precedente e su cui la sinistra deve far leva per rinascere
Ho tradito
E io non sono del tutto convinta di questa sequenza anche se no no altrettante certezze diciamo da contrapporgli
Facendo parte di quella larghissima fetta di opinione pubblica o anche privata che dall'undici settembre si sente più scossa diciamo che confermata
Tuttavia vorrei seguire in contraltare il ragionamento di Antonio anche evidentemente come si fa in questi casi enfatizzando delle differenze per capirsi
A partire dalla prima cosa che io considero poi fuorviante
Del suo ragionamento e che consiste appunto nella sovrapposizione fra ideologia della globalizzazione e cultura post modernista questo come si vedrà da quello che dirò in seguito non è per me un dettaglio
Io penso che non siano sovrapponibili postmodernismo ideologia della globalizzazione
E penso che fare questa sovrapposizione significa privare la critica della globalizzazione di uno strumentario che invece è indispensabile che lo strumentario appunto postmoderno
E e significa altresì inchiodare la sinistra non praticarla ma inchiodarlo a un po'a quella costellazione concettuale della modernità
Nella quale essa è nata come sappiamo tutti ma alla quale io auspicherei che possa sopravvivere
Naturalmente rinnovandosi
Ora questa questione che io ma opposto al primo punto insomma non è astratta perché ce la ritroviamo immediatamente nel secondo punto della sequenza che Antonio c'ha proposto che naturalmente il punto più importante per cui tutti gli altri discendono e che riguarda l'analisi delle vento undici settembre
Perché proprio nell'analisi di questo evento che diciamo personalmente io vedo il collasso di tutto ciò che invece Antonio veste in qualche modo riconfermato
Su questo punto io potrei diffondermi anche a lungo preferisco rimandare molte analisi che ormai sono
Ha in circolazione insomma anche la cui sintesi si trova soprattutto nell'ultimo numero penultimo non ricordo più di MicroMega dedicato alla globalizzazione
Dove molti filosofi della politica si esprimono autorevolmente su questo collasso del paradigma moderno rappresentato dalle ventuno undici settembre ho in mente
Le gli articoli di alcuni anche amici intercetta cominciare da Giacomo Marramao persone che oggi non ci sono ma di cui insomma sarebbe anche utile discutere quello che hanno scritto Marramao Cavarero Roberto Esposito Carlo Galli e altri
Penso anche all'intervento sul quale tornerò dopo di Carver mass contenuto lo stesso numero
In ogni caso tralascerò naturalmente di ripercorrere queste analisi voglio solo sottoporre alla discussione alcune mie molto più diciamo
Mi minuscole osservazioni appunto sulla sull'undici settembre e seguenti
Allora io penso che sono convinta di questo
Anche a distanza di quattro Mesic anche ne son passati non lo so più
Che prima di analizzare i discorsi che sull'undici settembre sono stati fatti
Bisogna un po'soffermarsi su quel primo perfetto che quella giornata avuto che è stato un effetto di silenziamento no se vogliamo essere
Impressione di essere tutti e tutte senza parole che a me diciamo sembra il sintomo di una grossa scossa non solo dell'immaginario ma anche della razionalità politica che li sia cioè io penso di quel silenzio vada punto interrogato come un sintomo di
Terremoto anche culturale
E oltre che il motivo
Io penso che in quell'atto proprio nella forma o nella morfologia dell'atto
Dell'undici settembre nel suo nelle sue caratteristiche tecniche tecnologiche
Estetiche perfino formali ci siano alcuni elementi che ci aiutano a capire anche la natura diciamo dell'evento storico è anche dell'evento appunto filosofico interna per lo spostamento concettuale che c'era di
Perché penso sostanzialmente questo che è un atto che si vuole rappresentare come il massimo dell'irruzione della lì e non in campo occidentale e che poi così è stato rappresentato
La lì è inoltre fondamentalista l'altro per eccellenza
Che piomba sul mondo occidentale lo distrugge rivelasse invece proprio per la sua particolare forma una enorme internista un'enorme internista
Al all'Occidente che voleva colpire sul piano della sapienza tecnologica sul piano della conoscenza dell'immaginario sul piano perfino della contrattuali TAC
Politica sia pure di tipo che Rick terroristica
Dunque io penso che in quell'atto compare sulla scena questa nuova così configura
Di un alieno interno di un esterno interno di un alieno familiare di un di un esterno interno
Che e molto sintomatica perché per l'appunto da rende bene l'idea
Poi si radica in questioni molto meno impressionisti che di queste di un mondo del tutto interconnesso dove le identità sono molto più frammiste
Di quanto non si indicano invece diverse e antagoniste sono molto più contaminate sono molto più non divisibili diciamo con un taglio netto
E tutto questo secondo me appunto era già presente nella configurazione stessa di quell'atto
E poi invece obiettivi sono cose che si possono ricavare anche da analisi molto più approfondite si è parlato si è detto molto della forma della globalizzazione come una forma che fa fuori i confini che appunto una
Rompe con la spazialità politica classica di cui e lo Stato nazione la costellazione politica moderna che debitrice qui è legata e che questa punto rottura della spazialità determina una serie di
Un collasso a catena appunto delle rotture delle categorie politiche moderne ivi compresa
La categoria dell'amico nemico ora io penso che naturalmente e complicato sostenere che come io sostengo che la categoria dell'amico nemico
E a ridosso di questa lo schema dello scontro di civiltà che Antonio ci invita a prendere molto sul serio e complicato sostenere che non abbiano come io sostengo un futuro
Infatti il punto principale differenza tra me e la relazione di Antonio consiste in questo che io sono d'accordo con lui che lo schema dello scontro di civiltà avrà preso molto sul serio perché
E lo schema più attivo nel discorso che è stato fatto nell'ordine del discorso dominante insomma su questa guerra
E naturalmente io so benissimo che l'ordine del discorso ha sempre degli effetti di realtà quindi lungi da me il non prenderlo sul serio il punto è però che io penso che malgrado sia tuttora all'opera non abbia una potenzialità diventare un discorso ordinatore per il futuro
Io non credo che abbia questa possibilità e intanto perché penso che è difficile passa per le mozioni appunto dei primi immensi
Fare una guerra contro i fantasmi sostenendo che si tratta di una guerra contro un nemico o ordinata dalla coppia amico nemico il nemico contro cui questa guerra di aver fatto un nemico non pubblico senza faccia senza firma malgrado le allusioni di Bin Laden non c'è mai stata una rivendicazione vera e propria dell'attentato dell'undici settembre
E che rende lo statuto di questo e questa rete terroristica uno statuto molto diverso da quello del nemico classico della teoria politica
Penso che sia largamente dunque una guerra che ha a che fare con
Fantasmi interni all'occidente più con un'implosione diciamo
Di questioni interne all'Occidente che solo con un nemico esterno altro alieno e che appunto rappresenta l'alterità assoluta come nella rappresentazione lo scontro di civiltà
E penso soprattutto che diversamente da quello che succederà per il mondo bipolare
La a divisione una linea di divisione formata fondata appunto sulla coppia amico nemico non abbiamo nel mondo di oggi le stesse potenzialità ordinatrice che aveva nel mondo bipolare il bipolarismo e l'ha fatto di due mondi effettivamente strutturati attorno a mentalità ideologia interessi materiali
Costruzioni politiche al diverse alternative e antagoniste lì funzionava questa coppia io non credo che possa funzionare tra una rete del potere globale come
E la Costituzione di quello che alcuni chiamano intero ma insomma se volete non lo chiamo intero lo chiamo invece costituzione per Totti materiale del potere dominante nella globalizzazione che una struttura reticolare come quella del terrorismo che alla prima e peraltro del tutto speculare
Non credo che la logica della di una nuova sorta di di polarizzazione del mondo
Disegnata sulla coppia amico nemico abbia un carattere ordinatore per il futuro posta cioè produrre un ordine politico nuovo
C'è dell'altro
Naturalmente quando si dice questo non si dice che questo paradigma
Moderno non opera più opera opera ecco io insisto che anche se operasse all'opera anzi è stato ritirato fuori
Come la cassetta degli attrezzi più pronta per l'uso diciamo questa rappresentazione dello scontro fra civiltà è anche la cosa più
Così più immediatamente calzante che si potesse
Proporre per interpretare quello che stava succedendo
Che sia in atto non vuol dire che sia efficace io credo che non sia efficace anche perché faccio un'analisi della società americana
Un po'diversa da quella che sottostà Antonio non ci si sofferma per la verità
Ma che mi pare sottostare alla sua proposta io non credo che una società come quella americana
Abitata non tanto dal multiculturalismo del vecchio melting pot ma tema un multiculturalismo segnato da vent'anni di conflitti posto ecco di conflitti postcoloniali
E quindi di conflitti incentrati proprio sulla questione dell'identità e del rapporto tra identità e differenza e dell'intreccio identitario che c'è tra l'oppressore l'oppresso
Non credo che una società così segnata da questo sia una società che si fa riportare al mito della nazione e della bandiera con tanta facilità e che si fa ridisciplinare da quel mito
Io penso che non questo non sia così semplice così immediato
Altresì penso che
Come non possiamo leggere la società occidentale come paradigma dell'uniformità diciamo perché punti una rete invece con una società molto differenziata
E molto attraversata da linee di conflitto identitarie
Così non possiamo continuare a leggere la globalizzazione come pura americanizzazione del mondo io su questo ho sempre avuto dei dubbi ce lo ancor più
Dopo l'undici settembre sono più vicini a chi parlanti lingue chiusa non a caso tre formule penso a quella appunto di marca ma o sul passaggio a occidente
Per significare che si tratta piuttosto di un processo di contaminazione e riclassificazione delle identità e delle culture
Nel passaggio sotto l'egemonia o americana che c'è naturalmente
E penso che in questo passaggio appunto si producono nuove linee di frattura
Che tagliano internamente le diverse
Civiltà tanto per stare alla forma di campi intorno per dirne una mi ha colpito che nella vettura che farà There must dell'evento dell'undici settembre ci sia il richiamo a a stare attenti insomma a rappresentarci questa faccenda come una lotta tra un mondo compiutamente secolarizzato che sarebbe il nostro è un mondo compiutamente fondamentalista per la buona ragione che il nostro mondo è un elemento è un mondo ordini
Insomma abitato da una secolarizzazione largamente incompiuta con domande di senso che come sappiamo rispuntano una volta espunte dal processo di recitazione sotto svariate forme comprese le forme fondamentalista interni alla cultura occidentale
Per dirne una basti pensare al fondamentalismo bioetico
E dunque si tratterebbe di leggere invece il conflitto che si produce attorno al fondamentalismo e alla secolarizzazione in ciascuno dei pezzi del mondo globale non di dividere il mondo globale
Assecondi insomma per civiltà compattamente differenziate contrapposte
Allora io non voglio tirare nessun conclusione politica da questo discorso perché non sarei in grado
Sento solo che un discorso che
Diciamo
Porta a una trincea di resistenza contro l'America e l'americanizzazione io lo trovo in questo momento un discorso non produttivo non non giusto
Perché penso appunto che bisogna seguire i conflitti nuovi che si aprono all'interno dell'Occidente spesso che bisogna con più
Credendoci di più insomma di quanto ciascuno non dire perché ciascuno dice beh è un conto è la politica estera americana un conto è il popolo americano
Ma credo che questo non basti più credo che noi dobbiamo cominciare che lo diceva stamattina forse Fausto Bertinotti
A ristudiare l'America all'americanismo in modo più consono e anche a disegnare una nuova strategia di alleanze tra
La la sinistra europea che contro un certo tipo di globalizzazione
E voci molto critiche interne al mondo americano molto critiche molto radicali peraltro quasi tutte di impostazione post modernista
Senza le quali secondo me non c'è speranza per un'opposizione al neoliberismo alla al carattere al timbro neoliberista della globalizzazione in fondo se poi vogliamo forse bisogna ricordarlo il popolo di Seattle non a caso è partito da lì
E nel movimento no-global non a caso è partito da lì e non da qui ultimissimo punto sull'Europa qui andrò molto in modo molto così frettoloso Contestabile diciamo però voglio dire solo questo è diventato un topos classico del discorso sul dopo undici settembre
Approdare fare approdare qualunque analisi sull'Europa io questo lo condivido naturalmente
Perché sono convinta come tutti qua dentro che
Senza Europa diciamo non si esce da questa situazione
Noi soprattutto non troviamo un humus novecento
Sinistra italiana non troviamo una via d'uscita questa situazione
Non sono però altrettanto convinta dell'automatismo con cui si fa ricorso alla Potenza della civiltà europea come antidoto all'americanizzazione del mondo alla memoria europea come antidoto alla smemoratezza del mondo nuovo e anche alla coscienza tragica europea come antidoto diciamo alla
In coscienza consumista americana
O lo Stato sociale europeo come antidoto al neoliberismo americana
Io penso che la costruzione del mito politico europeo se così lo vogliamo chiamare
Dovrebbe su ognuna di queste cose essere un pochino più accorta e più cauta
Perché questa superiorità del modello europeo rispetto a quello americano io non credo
Azione
Ma insomma l'impressione che dovremmo analizzare molto meglio
I punti di di sutura tra queste due civiltà tra queste due sponde dell'Atlantico
Scopriremo in quel caso che questi due pezzi dell'Occidente sono molto molto più legati di quanto spesso non pensiamo e soprattutto voglio dire questo io non sono sicura questo veramente un dubbio non è una cosa polemica
Non sono sicura che l'Europa possa essere il baluardo della difesa di un principio di differenze di pluralismo più degli Stati Uniti
Perché se l'America diciamo il Paese che tende a neutralizzare ogni differenza nel dispositivo del mercato del consumo
L'Europa è anche invece quel quel continente che per neutralizzare la differenza sia inventato i campi di sterminio un certo punto della sua storia
Cioè dispositivi non meno violenti ma più violento di quelli del mercato
Per neutralizzare appunto da difendere
E la seconda cosa è ultima che voglio dire connessa queste e che non vorrei che
Ossessionati come siamo dall'americanizzazione dell'Europa noi finissimo col non vedere
Una cosa che invece a me pare interessante
E cioè che l'undici settembre può aprire a mio avviso un varco di europeizzazione invece che la coscienza americana
Questo precisamente perché inserisce diciamo nel tessuto nella memoria
Di quel territorio finora inviolabile quell'elemento della ferita
Naturalmente una ferita urbana soprattutto una ferita della coscienza della memoria del senso di onnipotenza della concezione lineare del tempo eccetera eccetera
Che era esattamente ciò che caratterizzava la coscienza tragica europea e non attraversava la diciamo così felice in coscienza americana
Io penso che appunto gli effetti di quella ferita saranno più complicati di quanto nell'immediato la paradigma dominante appunto dello scontro di civiltà c'è ampia posto davanti e credo che forse dovremmo ascoltare anche di più
Il il silenzio che per esempio molti intellettuali rivendicano attorno a questa a questo trauma e a questa ferita non a caso lo rivendicano appunto ricordando le parole di Adorno di Primo levi a proposito di Auschwitz in questo e forse un'associazione che noto io per ragioni suddette
Perché probabilmente attorno pronto a questo silenzio può venire fuori anche una ma autorappresentazione un'auto coscienza
Pezzi era società americana per noi più interessanti di quanto diciamo la riduzione dicotomica dello scontro di civiltà ci possa far pensare
Grazie utilizzabile tutte le sue riflessioni Alfonso già
Confesso candidamente anche per grande stima Rispetto nemico kantharos io nutro una qualche perplessità rispetto all'indirizzo iniziale del dibattito vorrei molto tranquillamente
Mi auguro il tempo per me lo show Porro molto semplice ma
Io tenendo anche conto le cose che diceva prima idea davvero
Non sono d'accordo o forse non capisco in ogni caso mi si scuserà l'utilità del paradigma durante lo scontro fra civiltà
Mi pare che siamo almeno per come leggo io la realtà
Totalmente al di fuori del anzi non solo siamo totalmente al di fuori ma che questo paradigma rappresenti una nelle sue varie gradazioni con cui viene usato può essere usato in modo un po'più sofisticato è un modo un po'più grossolano o diciamo così ritardatarie editoriale dell'ultimo momento senza alcun disprezzo per l'attività giornalistica
Ma nella sostanza sia una rappresentazione fuorviante
Di quello che sta intervento
Schema per schema
Ripeto schema per schema
Io preferisco francamente l'antico i vetro marxiano contrasto tra civiltà e barbarie con tutti correlati che da qui deriva
Penso che non siamo di fronte a uno scontro tra civiltà
Occidentale qualche altra proposto di civiltà
Penso che siamo di fronte a una fase certamente inedita e dopo cercherò di dimostrare perché
E estremamente acuta dello sviluppo della lotta tra le classi a livello internazionale
Il cui esito può anche essere appunto qui richiamo marzo a comune rovina tra le classi oppure un passo in avanti
Decisivo e determinante per l'umanità
A mio parere questa è la situazione casomai io non mi riferisco solamente l'episodio che in sé è gigantesco senza del quale non ragioneremo così dell'undici settembre
Ma in un qualche modo sì ricomprendono il fenomeno dell'undici settembre dentro un complesso di fenomeni che in una qualche misura lo sovrasta
Allora la prima domanda naturalmente da porsi in questo schema mentale che il mio e che vale solo per me naturalmente per carità
E che cos'è il fenomeno della globalizzazione qui un punto di differenza dubbiamente con la bella relazione di cantare perché
Cocciutamente insisto
Nel ritenere che non sia possibile una analisi di questo fenomeno senza un tentativo di vedere nella materialità delle condizioni concrete della produzione della vita e della riproduzione che cosa questo fenomeno con poco
Io penso che e qui la critica di cantare o pertinente nella sinistra esistono dei nodi irrisolti sul tema della globalizzazione
C'è uno schema di pensiero che sostanzialmente dice la globalizzazione è un portato della modernità
Il problema è fornire un governo democratico della medesima
Dunque cerchiamo nella migliore onesta possibile tenteranno nelle conseguenza sociale negative di cavalcare questo fenomeno
E di costruire questa dimensione democratica del suo governo
Dentro questa corrente di pensiero muove
Gran parte della sinistra moderata della sinistra a otto definendo e siccome liberale ma oserei dire anche se il discorso qui è un pochettino più complesso persino interista
Penso sono io come esperienza personale che si ripeterà tra una settimana
La cosiddetta Convenzione dei degli economisti a l'Avana dove due anni fa la delegazione dell'Accademia delle Scienze cinese si presentò esattamente un questa linea è vero c'è la globalizzazione ma adesso ci siamo nove che rappresentiamo una prospettiva diversa dal punto di vista dei contenuti economici dal punto di vista prospettive politiche e con ciò voi dovete intendere
Tutto il percorso che poi avrebbe figlia poco come di via Po di lì a due anni porta Ticinese entrare dentro da Bettino è un'impostazione per carità
Di grande rispetta perché grandi forze e forti correnti di pensiero non solo Massimo D'Alema si muovono su questo terreno
Tuttavia ovviamente non mi piace cioè un'altra impostazione che ricorre diciamo più frequentemente in una la sinistra resistenziale la quale obbligatoriamente faccio parte né me ne vergogno e che però ugualmente non condivide
E cioè l'idea che tutto sommato che cos'è questa globalizzazione tra mille ottocentosettanta mille novecentoquattordici volume dei commerci internazionali poteva essere in relazione alla produzione
Il prodotto interno lordo relativamente superiore a quella attuale oppure cos'è questa finanziarizzazione Jai Fanning prima di cui opzione può il bond ENI in c'avevano ragionato sopra
Che cos'è questo sviluppo in fondo nel periodo secondo post bellico vi è stata una penetrazione dei mercati eccetera eccetera cioè sostanzialmente non è cambiato granché
C'è un'acquisizione c'è un un acutizzazione delle questioni delle contraddizioni ma siamo all'interno i paradigmi che vanno dall'imperialismo nelle sue dimensioni squisitamente economiche fino quelle i militari del colonialismo fino a quelle della politica Fondo le cose rimangono come prima ecco secondo me bisogna cercare di uscire
Da queste due
Versioni sbagliate io ho esposto un qualche caricatura come sempre si fanno i dibattiti ma che sono siccome profondamente reali e anche di fumi però l'unico sistema per farlo a mio modestissimo avviso è ricondurre il fenomeno della globalizzazione
Dagli sui limiti politici
Dai suo input filosofici a se c'è naturalmente a suo substrato materiale
Quello che io sostengo e che motiva l'affermazione di divergenza che ho fatto precedentemente
E che la globalizzazione e una innovazione al punto che usava il termine di rivoluzione nel sistema capitalistico a livello mondiale intervenuta nell'ultimo quarto di secolo del Novecento
Che comprende almeno come minimo come minimo dal punto di vista strutturale
E dal punto di vista delle istituzioni almeno tra grandi fenomeno è una modificazione
Dei paradigmi e dell'organizzazione
E delle modalità produttive quello che si chiama il passaggio dal podismo post fordismo
Naturalmente questo non avviene né in modo omogeneo né in modo lineare anzi una caratteristica garantita
Dalla estensione dell'articolazione produttiva a livello mondiale che possono convivere sistemi posposti liste con sistemi poi viste con sistemi Press fordista e addirittura all'interno dell'unico gruppo produttivo della stessa filiere della stessa
Proprietà
Due
Quella che io chiamerei una crisi secondo me è irreversibile naturalmente Allegretti posso sbagliarmi anzi margini di errore qui sono enormi però ogni tanto bisogna buttarsi nell'ipotesi dello Stato nazione e sono qui d'accordo che l'unico Stato che invece non è in crisi
Gli Stati Uniti d'America
Sono diciamo così il PV il questo processo di globalizzazione che anche dal punto di vista del senso dell'identità collettiva mantengono questa caratteristica forte in azione il terzo elemento che ci porterebbe lontano
Diciamo così il peso correlativamente maggiore Nutella produzioni materiale dentro processo di valorizzazione del capitale
E quindi anche una funzione enormemente non aritmeticamente e forse neanche solo geometricamente ma esponenzialmente accresciuta del ruolo della comunicazione
Ha da tutti i punti di vista insomma da quello umana banalmente relazionale a quella complessi ficcato dei mezzi di comunicazione informatica con tutto quello che ne consegue
Ora anch'io vedo queste caratteristiche che come dire
Riordina hanno il sistema mondiale naturalmente questo riordino del sistema mondiale non è privo di contrasto e nello stesso tempo questo riordino del sistema mondiale a una grande leva dal punto di vista politico e qui trovo
Giusto
Il tentativo di connessioni che questa mattina è stato accennate poi non sviluppato tra l'ultimo grande movimento non solo contestati come io ritengo rivoluzionario mondiale
Cioè il pieno sessantotto sessantanove e la fase che ne è seguita nel senso che effettivamente e questo è riconoscibile anche nei programmi politici della Trilaterale e quant'altro
Vi è un aspetto come dire di vendetta di classe di reazione politicamente cosciente e voluttà del sistema per impedire che si innesti no Processi di modificazioni rivoluzionaria del medesimo
Ma queste diciamo così non sarebbero come dire comprensibili o non sarebbero giustificabili nello loro estensione loro profondità nella loro durata del tempo senza quegli elementi materiali strutturali concreti che sono intervenuti nella morfologia materiale del mondo e della vita dell'umanità e che ho prima cercato di richiamare allora se la lettura è questa
E il punto diciamo così
Come come comunque come si colloca ecco io sostituirei al termine scontro di civiltà il termine scontro nelle moderne condizioni delle classi a livello mondiale sapendo che la definizione delle medesime
Dal punto di vista della loro composizione e dei loro contorni e tutta da fare perché in ogni caso viste le modificazioni nel processo di valorizzazione del capitale
E nella strutturazione del lavoro la contraddizione capitale lavoro non si pone negli stessi termini che si poneva nel mille novecentosedici e neppure nel mille novecentosessanta ma in termini profondamente rinnovati
Tuttavia penso che siamo di fronte a un'estensione di questa contraddizione
I dati dell'oil
Lo indicano in termini di forza lavoro ridotta a una condizione di dipendenza qualunque sia la figura giuridica del contratto del nuovo contratto nel quale impiegato sulla scena mondiale questo è abbastanza indipendente
Dal andamento delle crisi economiche
E allora dietro questo
Appare un elemento ed è la seconda considerazione di rapidamente alla conclusione CP voglio insistere
E cioè che questa processo di globalizzazione che poi si ammanta di tutti i miti politici di cui giustamente ricordava cantare ricordavano altri
Interventori
A e conosce in questi ultimi mesi adesso non saprei datare esattamente un processo di crisi che io ritengo essere profondi questo è un altro elemento di diversità
Anche qui di che Cristo parola
Mi pare di intravedere che vi è una crisi di carattere economico
Non è semplicemente lo sgonfiarsi della bolla finanziaria un riprodursi comunque delle crisi nella finanziarizzazione del sistema economico mondiale dalle tigri asiatiche la vicenda l'Argentina
è proprio diciamo così una crisi della estensione nelle forme classiche del lavoro Solaria
Viene insomma una crisi che rimanda al nodo ultimo del sistema produttivo che poi si evidenzia con una recessione mondiale generale Giappone da dieci anni nelle condizioni che sapete
Il mito della crescita delle tigri asiatiche e crollato gli Stati Uniti d'America non sanno quando riprenderanno quella funzione di locomotiva che per nove anni hanno avuto naturalmente questo comporta il secondo elemento di crisi una crisi come dire di immagine
Del del processo di globalizzazione perché quello che è accaduto negli ultimi dieci anni e che anche nei trattati degli economisti addirittura almeno nella loro puntualizzazione e lo stesso concetto di crisi
Di ciclo economico era quasi espunto dalle loro valutazioni come se insomma il sistema fosse destinato a una crescita magari non travolgente nella identità
Ritmata annuale ma comunque sempre e comunque di carattere progressivo e da una crisi di come dire
Di sicuro di di di di di certezza anche qui non è che la gente pensava di avere una certezza assoluta ma grosso misura
L'idea che i propri figli potessero stare meglio dei propri padre era un'idea molto diffuso oggi questa idea non c'è ed è un elemento voglio dire di crisi ideologica crisi emessa lungo la falso ideologico del sistema
Ora è dentro questo processo di crisi del processo di globalizzazione che avviene da un lato l'esplodere dal fenomeno terroristico che io ritengo insisto naturalmente
Non ho tempo per cercare di argomentare fino in fondo questa tesi
Che esso seppure nuota nella contraddizione sociale nella povertà nella miseria nell'astio nella ribellione
Diciamo pure anche dell'invidia aumentata dalla visibilità tramite il mezzo televisivo delle condizioni di vita di altri non da tutti questi fattori meccanicamente
Dipende
Ma che c'è un elemento come dire di progetto politico dentro il quale si fondano fondamentalismi religiosi antichi e moderni ma che fonda diciamo così
La sua essenza in una sorta di nichilismo assoluto è in questo senso e molto simile al fondamentalismo del mercato
In questo senso siamo di fronte a due fondamentalismi che si scontrano l'uno che vuole ridurre tutti i valori
L'uso ai valori di scambio e l'altro che giunge fino a ridurre la vita umana a un valore di scambi in funzione di qualche cosa che la trascende
Che una forma particolare concezione religiosa che non è tout-court a attribuibile
Ha una concezione religiosa in generale infatti nello stesso Islam ma e in altre forme di religione la questione non si pone in questi temi
Ma se le considerazioni che ho cercato se le puramente analitica di tratteggiare hanno un qualche pallido fondamento di verità
Beh allora
Da un lato mi pare possono trarre
Ulteriore autorevolezza cose già autorevolissimi quali quelle dette da Isidoro sul suo concetto della guerra cioè qui siamo a un capovolgimento
Del Debbio la tesi di di Clausewitz e cioè la guerra non solo non è più la prosecuzione la politica e gli altri me con altri mezzi ma il rapporto si è rovesciato e tout-court
La politica del sistema anti globalizzazione per cercare di affrontare la propria crisi di questo grande sistema diciamo così che per comodità
Possiamo definire imperiale anche se su questa termine sostantivo e aggettivo gli è molto da discutere ma nella brevità lui scuso si può USA addirittura se prima diciamo così
La guerra era un intermezzo dentro la politica oggi è quasi viceversa negli ultimi dieci anni la politica è un intermezzo per arrivare alla guerra nella forma della sua preparazione nella forma diciamo così di come poi risolvere i problemi che essa che essa comporta e allora se così è e dentro questa questione noi non possiamo non vedere Kobe elemento
A cui appendere una speranza di risoluzione questa crescita questo diffondersi questo radicarsi questo approfondirsi di un movimento a livello mondiale
Contro la globalizzazione e per la pace
Io penso che la finito io penso che la manifestazione anche dell'altro giorno dei migranti a Roma che qui stata opportunamente citato da Folena nel rapporto inusuale tra soldi spesi e quantità di presenze chi ha fatto sindacalista come me senza vergognosa che in quel caso i rapporti sono completamente rovesciati sia la diaria per viaggio pagato su questa materialità di come avvengono le cose vedono stare molto attenti anche per misurare il vero livello di coscienza delle persone con cui abbiamo a che fare
Il fatto che il tentativo di rivolgere verso il movimento Genova e non solo Genova una violenza generale che quasi non ha precedenti nella storia della repressioni poliziesche
Nel dopoguerra nel Paese capitalismo sviluppato
Quasi ai promette sono state le Pantere nere altre cose però insomma è stata ingenti anche perché era rivolto verso tutti anche chiunque passava divini pedantemente se partecipasse alla manifestazione la capacità del movimento
Di replicare senza cadere in un tranello volutamente costruito c'è la spirale di violenza e di replicare allargando
La propria proprio radicamento sociale il proprio profondimento tematico e la propria articolazione territoriale mi pare il Grande Punto quindi se una sinistra speranza questo vale per tutti a mio parere a speranza
Nella coniugazione e in un rapporto dialettico sempre più stretto questo o questo movimento quindi forse sta diciamo così la prospettiva per una Rifondazione
Generale di cui abbiamo bisogno
Grazie sono iscritti a parlare
Grandi parole Guerrieri ci sono altri che vogliono intervenire
E allora dobbiamo stringere un po'i tempi degli interventi perché ci sono altri iscritti parlarne
E adesso la parola a grande
Quindi sarò un po'più tu devi fare così era tranquillamente la giacca anche perché io lo tendenza un po'ad allargare rendiconti provoca
Secondo me Antonio può essere soddisfatto di a vere concludendo l'esperienza di presidente del CRS
Organizzato questa riflessione che io vedo tra le altre cose con la riflessione la cui attualità politica
E largamente cogente perché di fronte ai fatti che sono avvenuti soprattutto le conseguenze
A me pare c'è un'assenza un vuoto di riflessione politica
Quasi un attese degli avvenimenti dopo dirò un attimo la ragione per cui secondo me c'è una condizione di questo tipo
E quindi ben venga questa riflessione
Perché ce questa
Difficoltà naturalmente tante per fortuna scrivono parlano ci sono anche delle occasione però a mio parere soprattutto da qualche settimana a questa parte diciamo da quando la guerra assunto gli sviluppi che poi hanno portato al crollo del regime dei talebani in una certa misura è sorto un interrogativo dentro a molti
Un silenzio una difficoltà
Il dove in sostanza se l'azione non fosse un'azione in qualche modo giustificato e lo dice uno che ha votato contro l'invio dei nostri militari ed è ancora oggi convinto che quell'azione non sia stato l'azione giusta
Però la mia impressione è che il dubbio entrato questo dubbio in qualche modo c'è e noi non riusciamo ad interpretare le condizioni politiche lo sviluppo soltanto
Attraverso lo schema che ad esempio adesso Alfonso Gianni ha riproposto
Schema naturalmente interessante come provocazione per la riflessione ma io non credo che i processi legati alla globalizzazione spiegano tutto
è un substrato importante per certi versi un substrato fondamentale nel creare le condizione che sono alla base dell'attacco terroristico però non è Squall all'unica l'attitudine ce ne sono altre
Non a caso tra le bandiere agitate da Bin Laden e dei suoi ci sono altre bandiere come ad esempio le vicende palestinesi o altre ancora
Io penso che nelle vicende di questa fase noi abbiamo bisogno di accompagnare riflessione che azione politica
Perché ciò che è accaduto dopo lo choc dell'undici settembre che ha le caratteristiche mi pare diceva anche Ida Dominijanni cioè uno shock che riguarda anche il lato umano delle vicende
In fondo master quando ha analizzato le forme sociali
Ha fatto astrazione dall'individuo ma non ha dimenticato che sotto tutte le forme sociali c'è l'individuo e qui c'è qualcosa che cambia in campo la vita il diritto alla vita cioè latitudine anche profonde
Nel modo come avvenuta la questione
Per questa ragione io ho l'impressione che noi abbiamo bisogno anche di valutare una diversità nel percorso dei fatti anche degli atteggiamenti che non sono sicura ad esempio che anche nell'idea dell'amministrazione americana del presidente Bush fosse già tutto chiaro anzi sono abbastanza convinto che non fosse così
La predisposizione della risposta nei confronti dell'attentato terroristico
E non posso dimenticare anche su questo secondo me Ida Dominijanni ha ragione quando dice non guardiamo gli Stati Uniti come a una sorta di blocco di granito perché
Clinton nelle riflessioni che ha fatto ad esempio aperto delle riflessione se volete tardive perfino sulla rapporto tra la parte più ricca del mondo le parti più povere che già questa è una dimensione molto tagliata con l'accetta
E tuttavia in questa riflessione il problema di fondo a cui ci siamo trovati di fronte appunto un evolvere delle condizioni e oggi a me pare che l'attesa fondamentale drammatica e quella dell'estensione e delle ulteriore allargamento perché oggi siamo di fronte esattamente a questo quindi non credo che la riflessione che noi facciamo è una riflessione di fronte ad un fenomeno che è già compiuto perché le vicende politiche gli sviluppi politici gli atteggiamenti politici hanno subito delle riflessioni a me pare che l'atteggiamento in particolare dell'amministrazione americana del presidente americano
Il passaggio abbastanza stretto è stato tra una concessione isolazionista come dire facciamo gli affari e lasciamo stare le cose che costano e la presenza globale e le idee invece di una presenza globale fondamentalmente risolta Traverso presenze di natura militare
Conducendo azioni di guerra e ritagliandosi il diritto di fare e di prescindere dagli organi internazionali dei rapporti da una valutazione di rispondere a chiunque la relazioni Mortillaro da questo punto di vista abbastanza indicativa richiamando anche dei dati di indubbio interesse
Ciò che è venuto in crisi drammaticamente ed è qui la cosa che
Mi fa pensare diversamente da alcuni interventi che ho sentito da ultimo quello di Alfonso
Ciò che viene in crisi drammaticamente è anzitutto il problema delle sedi diciamo universali o comunque delle sedi internazionali in cui affrontare i problemi
Non solo l'azione di guerra è stata un'azione di guerra pesante non giustificata
Ma
Se almeno fosse stata dentro al segnale al percorso della un'azione di risposta in vista di una gestione internazionale dei un del conflitto no è rimasta accuratamente una gestione unilaterale oggi le vittime eccellenti di ciò che è accaduto sono anzitutto il ruolo delle Nazioni Unite come è stato detto molto bene un ruolo assolutamente a seguire
Un po'quello dei pompieri che debbono spegnere gli incendi rimasti dopo i bombardamenti a cercare di Ria attrezzare le condizioni però evidentemente senza nessuna possibilità di decisione politica
La razza di Mortillaro ricorda ad esempio che le decisioni sono decisione del Consiglio di sicurezza non sono mai decisione dell'Assemblea dell'ONU dove non c'è mai stata
Una discussione complessiva in grado di potere coinvolgere definire le sedi modi di affrontare il conflitto che le crisi
Perfino un'organica azione militare come la NATO è una vittima eccellente delle nuove condizioni
Ora a me pare che questo è
Non la rimpiange amo però sicuramente il diritto di un paese per quanto importante come gli Stati Uniti di fare di decidere da soli di ritagliarsi agli alleati nei diversi ruoli rispetto a quello che bene o male
è un meccanismo di alleanza attraverso un trattato è un salto di qualità non c'è ombra di dubbio
Poi si può non rimpiangere ma c'è un salto di qualità comunque e non mi sembra che il salto di qualità sinceramente sia un salto di qualità positivo
A me pare quindi che il punto che abbiamo oggi di fronte come punto che deve dare credibilità anche a quello che ricordava con grande forza Antonio Cantaro nell'introduzione cioè il problema del ruolo dell'Europa
è anzitutto quello di ridare credibilità alle sedi internazionali
Cercare di riprendere questo argomento come modo per affrontare le questioni per dare credibilità ad una risposta perché altrimenti restano soltanto le risposte che sono sul tappeto
E qui arrivo rapporto che è stato affrontato e discusso molto
Diciamo con il movimento e in particolare con il movimento no-global o new global come dicono altri ma piace più new global sinceramente
Non c'è dubbio che questo movimento movimento molto importante ci può essere stato più di una distrazione ovviamente colpevole nei confronti della crescita di questo movimento però a me pare che alle strette
La difficoltà di individuare e di appoggiare su queste spalle la possibilità di un'alternativa stia da un lato nel rinunciare alla possibilità un ruolo di altri che bene o male hanno delle responsabilità e delle cose da dire anche come essere umani se non come responsabilità come sedi istituzionali e come iniziative come forze politiche come forze sociali cioè non tutto può essere ridotto a mio giudizio lì importante quanto si vuole
Ma non in grado di reggere da solo il problema questo mi pare il primo
Dei problemi con cui ci dobbiamo misurare
La seconda questione che un movimento semplicemente di critica rischia di essere un movimento che non è in grado di proporre un'alternativa credibile
E a me pare che se c'è una cosa che è risultata chiara da dall'undici settembre esattamente il bisogno di un'alternativa credibile in una certa misura
I silenzi e i ritardi derivano anche da questo dal fatto che è sembrata quella a molti l'unica scelta possibile che alla fine è sembrato perfino potesse ottenere dei risultati poi andiamo a vedere quali risultati a quali prezzi a quali condizioni con quali conseguenze ma questo è un ragionamento che non è così immediato come l'altro in fondo
L'odiosa credente o gli Stati Uniti attorno al presidente nasce da qui
E il coinvolgimento di tanti Paesi in modo afono nasce anch'esso da qui questa è la ragione per cui secondo me sia per ciò che riguarda le prospettive politiche in un Paese come il nostro sia per ciò che riguarda le prospettive della ruolo dell'Europa
Sì è per ciò che riguarda l'iniziativa per ridare ruolo anzitutto a sedi internazionali come appunto quelle dell'ONU o sedi comunque di governo dei processi noi abbiamo bisogno di a raccogliere il contributo che viene da una critica è una critica che ha un ruolo importantissimo che ha aperto gli occhi a tanti che sicuramente o oggi scuote tante coscienze ma che non è in grado da sola
Da un lato di farcela e dall'altro di a vere risposte sufficienti convincenti
Possibilmente conclusive nei confronti di questi problemi
E credo che avremo appuntamenti a breve durante i quali avremo bisogno di tenere conto di questa valutazione e attraverso la quale anche riuscire a rispondere
Chi vuole incrociare questo movimento sa che deve fare delle scelte non può semplicemente soggiacere
E purtroppo in questi mesi che abbiamo le spalle troppe volte sia esso già ceduto nei confronti dei se di scelte che sembravano inevitabili che sembravano non contrasta Abbili quasi ovvie
Però dall'altro lato c'è anche bisogno di fare in modo che venga una risposta politica credibile che abbia la capacità di essere una risposta
Dal punto di vista istituzionale dal punto di vista dei contenuti in grado di governare i processi altrimenti temo che non ce la faremo
Parola
Evito giochi di parole
Concordo con Kallon qualsiasi come
Allora io do una definizione della globalizzazione diversa da quella che mi hanno preceduto tra quelli che mi hanno preceduto andato una certa definizione io con una formazione tecnologica dopo la definizione che la globalizzazione è un fenomeno di compressione del mondo riguarda la relazione spazio-tempo
E in connessione anche con altri due
Termini ride globalizzazione e te globalizzazione perché non è un processo lineare
Sostanzialmente alla velocità con cui le società le comunità e gli stati convergono verso l'unificazione del mondo
La velocità ma può essere anche
La velocità negativa
Perché dico questo perché riguarda mio parere in movimenti profondi della società
E quindi ha poco a che vedere con modernità e post modernità che rappresentano in qualche modo dei momenti Breivik
Relativamente brevi
Della modernità stessa
Io credo che dobbiamo partire di qua se vogliamo comprendere cosa succede nel mondo
Cioè noi dobbiamo mettere in piedi un ragionamento che di fronte agli avvenimenti che succedono abbia il minor numero di contraddizioni possibili c'è un certo numero di contraddizioni sicuramente lo avrà
Ma che siano quantitativamente e qualitativamente le minori possibile
A mio parere io ho scritto anche un libretto in questo non possiamo non partire dalla crisi profonda
Che travagli agli Stati Uniti d'America
Io non so
Se è una crisi
Il ricavato di crisi
Se aboliamo le teorie del coro lirismo cosa di questo giallo cioè però assolutamente niente basse profondissima
Oppure se è di grado più limitato però la crisi economica eh enorme negli Stati Uniti il Fondo monetario internazionale ha definito il debito estero degli Stati Uniti insostenibile
L'avesse detto per qualsiasi altro Paese avrebbe preso subito dei provvedimenti e porto dei piccoli
Una seconda questione io son d'accordo con quale Staino su questo
Cioè una potenza non ha bisogno se mi permettete vi come si può dire di far valere le proprie ragioni con la guerra se è una potenza cioè nel momento in cui gli Stati Uniti sono stati la grande potenza risolvevano questi problemi in termini
Lo schioccare delle dita
Come hanno risolto in qualche modo se mi permettete probabilmente il problema dell'apertura ai comunisti nel nostro Paese in un certo periodo
Detto questo
La crisi è di modello
E la crisi ha delle relazioni internazionali degli Stati Uniti come fa funzionare un modello che funziona negli Stati Uniti ma che esportato produce nei Paesi più poveri o nei Paesi anche intermedi alla periferia o nella semi periferia dell'impero cioè settori sociali sempre più ricche settori sociali senza più sempre più poveri
Questo è un limite del mercato è un limite del funzionamento del mercato si possono mica vendere i telefonini o il computer a chi al problema di mangiare che ai problemi della fame
E quindi c'è un limite la globalizzazione ed esempio come fatto fatto finanziario riguarda lei è lì dei paesi non riguarda
Almeno per forse più della metà del mondo non riguarda i popoli nel loro insieme
Quindi detto questo il modello non è esportabile non è imitabile senza gravi
Pericoli l'Argentina ci indica qualche cosa cioè a che punto stiamo Stiglitz
Detto questo come Cissé
La globalizzazione questa la mia interpretazione da come agisce la globalizzazione cos'è l'undici settembre cos'è la guerra cos'è la crisi economica e nient'altro che un'accelerazione
Dei fenomeni di globalizzazione che aumentano la loro velocità essendo sul terreno della crisi essendo sul terreno la crisi accelerano la crisi
E preparano in qualche modo come sta nella storia ingenue proprio attraverso la compressione gli elementi di uscita dalla crisi gli elementi di uscita dalla crisi sul piano più generale
Io credo che l'Argentina sia un momento anti statuale fortissimo probabilmente con uscita alla crisi che poi andrà a destra sarà l'esperimento per comprimere anche in termine autoritari l'Afghanistan e all'operazione chirurgica la guerra o alla periferia un altro degli esempi elitaria se mi permettete Hook intorno aveva già parlato di dittature techno
Techno e le croniche
Ma in Italia può esser ciò solo la dittatura populista
Mediatica spacca tipicamente non tanto non siamo paese tecnocratico però questo a mio parere con la storia si sta preparando a dare la sua soluzione e le sue soluzioni sono prevalentemente a destra
Sono prevalentemente a destra
Io credo che noi del problema dell'Europa e di le sue particolarità
L'Occidente non è tutta stessa cosa la pena di morte non è Paesi canoa pena di morte che non ce l'hanno su Paesi diversi
Il in quei consumi pubblici hanno importanza non hanno importanza sono paesi diversi
La statualità il ruolo dello Stato è una questione non secondaria le garanzie sociali noi stiamo liquidando le nostre particolarità invece di diventare noi in qualche modo modello di mezzo
La capacità di colloquiare di interpretare e di andare ad un rapporto con le culture io sento parlare scontro Cutolo son d'accordissimo che ormai datato lasciamo alla carica questa mio pensiamo alla crisi delle culture
è quella che io chiamo la convergenza negativa cioè nel senso che c'è una convergenza in cui le culture si scontrano perché hanno più poco da dire
E quindi questo è un elemento che dobbiamo si scontrano ma sì all'Islam in una profonda crisi sia l'Occidente in una profonda crisi questo è la verità qui non ci provi a quindici allo scontro proprio perché i margini di divisione del mondo sono molto più limitati
Ho finito il movimento no global per dire estremamente io vedo solo due cose l'Europa però allora l'Europa democratica politica sociale cioè non dobbiamo attardarci sull'Europa così come dogma del partir da sinistra
Una prospettiva europea la seconda i movimenti no global
Che sono e ho finito hanno io valorizzare questi tre aspetti sono movimenti antisistemici
Uso il termine dei qual è stata
Antisistemici parte
Cioè le contraddizioni Casoli disequilibri che son partita periferia sud addio son diventati al centro di quella che io chiamo l'intero non in termini imperialisti Cenacolo come lo chiamano gli americani spesso l'impero sono rimati al centro dell'impero
Movimento anti sistemici movimenti per la sopravvivenza della specie
E non è guardate grassa parte dei temi del movimento no global sono temi legati proprio la sopravvivenza del pianeta
E quindi anche gli obiettivi parziali diventano obiettivi di allontanamento della prospettiva la terza cosa sono movimenti etici
Movimenti etici io credo potremo valorizzare alcuni di questi elementi perché probabilmente su questo possiamo ricostruire un'uscita a sinistra
Della grazie
Intanto il tema globalizzazione non possiamo non dare la parola ai guerrieri
Spirito pacifico
Serve sorgano
Questo non è detto anziché
Ma
Da questa premessa sono anche portato loro ad accentuare alcuni spunti polemici del mio intervento
Gli ho prestato la relazione di Cantaro che ho trovato molto interessante nell'analizzare
Le dinamiche che conducono a parlare io direi per certi aspetti di conflitto tra le civiltà e sottolineo per certi aspetti perché poi bisogna tener conto che non è un fenomeno globale che investe l'intero pianeta
Si è citato prima il caso della Cina del inserimento della Cina
L'organizzazione mondiale del commercio e direi che è un fenomeno di cui tener conto insomma da valutare nell'ambito della riflessione sugli sviluppi delle potenzialità le contraddizioni quanto meno del globalizzazione
Ma vorrei soffermarmi principalmente su un punto che è stato sollevato da diversi interventi che è stato analizzato nella relazione di cantare O e cioè la
Il richiamo ovviamente insomma alla all'Europa le prospettive del dell'Europa
Ora io credo che su questo richiamo sull'esigenza che poi l'Europa assuma un ruolo diverso più incisivo si può essere tutti d'accordo però credo che sia importante un confronto su come leggere le dinamiche europee
Perché se il punto di partenza deve essere la l'ennesima constatazione che l'Europa è ancora in una fase di estrema arretratezza che l'Europa non è assolutamente in grado di superare una dimensione puramente economica se questa è la constatazione io l'impressione che nella relazione di Cantaro ci sia una visione un po'statica delle dinamiche europee
Beh francamente io non sarei molto orientato l'ottimismo perché non si vede per quale ragione ci debba essere all'improvviso una rottura tale da comportare l'ingresso in una fase completamente nuova rispetto al passato perché perché la costruzione europea è un fenomeno che invece va avanti piuttosto gradualmente pesanti qualitativi se vogliamo ma che né difficile
Potere pensare che possa con produrre svolte così radicali
Se questa è la lettura quindi e da valutare insomma da non lo so se esistono altre strade perché non sarei molto rassicurato se invece analizziamo altri aspetti forse possiamo anche vedere che in realtà degli elementi di dinamismo sono sono presenti
Appunto a mio avviso va un po'rifiutata se vogliamo appunto poi se vogliamo trovare le premesse per un'azione più incisiva dell'Europa sul piano globale che sicuramente finora è mancata però violata inviterei a leggere anche un po'diversamente certi sviluppi ad esempio il processo stesso di unione monetaria ecco non lo so a presentarlo
Niente la così severo però secondo me non tiene conto di un fattore molto importante che cioè il processo per il quale si arrivata l'unione monetaria è stato un processo in cui la politica ha avuto un ruolo fondamentale
Perché gli hobby l'obiettivo della unione monetaria nasce negli anni Settanta quando c'è stata una crisi a cui i governi europei dopo l'allargamento hanno cercato di rispondere con dando nuovi obiettivi appunto l'azione dell'Europa si è riproposta alla fine degli anni ottanta sicuramente grazie alla dinamica della costruzione europea di allora sicuramente grazie all'impulso della Commissione europea di Delon ma grazie a una decisione politica fondamentale dei governi ricordo la
Il contributo decisivo di leader europeo come Mitterrand
E poi è stata difesa dai governi è stata portata avanti in questi anni con grande coerenza dal punto di vista politico l'Italia ha fatto lo sforzo che sappiamo con il sotto il governo Prodi anche in precedenza ma altrettante
Difficoltà sono state incontrate nel cammino dei governi che hanno degli altri paesi o forse non altrettante ma comunque significative difficoltà quindi ecco e già questo secondo me apre la strada ad una possibile valutazione più più adeguata delle potenzialità che può rivestire l'Europa tanto più che come l'avvento dell'euro
L'euro appunto adesso dal visto nella relazione con il nel mercato globale nel rapporto con le altre monete via e la possibilità che contribuisca quanto meno alla delineazione di una dipendenze di maggiore multilateralità rispetto al passato
Così come non insomma non non credo che vada sottovalutata la portata dell'allargamento in corso ma anche questo è un obiettivo che sta di fronte all'Europa che la porterà a ad assumere una configurazione che ha un significato politico perché effettivamente la politica di essere di sicurezza dell'Europa è stata molto limitata ma allargamento va inteso secondo me anche come la manifestazione del forse dell'unica politica di sicurezza efficace che l'Europa portata avanti e cioè quella di una dell'estensione del della della possibilità di che veniva data ai Paesi candidati di entrare nell'Unione questo fattore comunque
Di pacificazione tra società che in passato punto erano divise nel mondo della guerra fredda è un po'la riproposizione della dinamica originaria della Comunità dei Sei in un orizzonte più alto certo rimangono i conflitti come gradini quindi in determinate zone ma questa dinamica anche questa non va sottovalutata tutto questo per dire che ridurre il dibattito attualmente in corso in Europa un po'come mi sembra fare
Antonio ad una solita contrapposizione tra intergovernativi Isma'federalismo istituzionale senza principi senza contenuti
Non dà l'idea poi di della della posta in gioco reale negli ultimi due anni si è aperto a livello europeo un dibattito di grande ricchezza sulle finalità dell'Europa
E qui a mio avviso giustamente Cantaro sottolinea l'esempio la portata di un discorso come quello del premier
Francese Jospin è che ha richiamato in maniera molto conseguente la necessità di delineare assieme contemporaneamente sia le istituzioni ma anche gli obiettivi della costruzione europea
Tutto questo ha portato poi di recente come noto anche alla al varo di una nuova stagione costituente che rispetto al passato
Non apro una rottura punto secondo me stesso numero Tura sarebbe da bandire nella costruzione europea ma apre una fase qualitativamente nuova come quella Della chiede come quella che si è aperto appunto con la convenzione formata da rappresentanti dei Parlamenti maggioranza oltre che dei governi del del della commissione che appunto deve unisce questo da sottolineare quel livello quei due livelli che nel negli anni precedenti erano rimasti separati cioè si era arrivati l'altra hanno trattato di Nizza ma non vi era stato un collegamento tra l'ampia riflessione sull'Europa che si era avuta nel dibattito tra i leader dei governi poi la concreta opera di riforma dei trattati
Dalla dichiarazione di là che in che appunto chi specifica al mandato della convenzione poi della Conferenza intergovernativa
Che succederà ai lavori della Convenzione sia invece una un orizzonte emerge l'orizzonte di portata molto molto più ampia
Quindi
Rinvio magari insomma poi al testo della comunicazione per più su sui temi che ho fruttato qui molto brevemente ma vorrei dire questo insomma che secondo me la lettura delle dinamiche europee consente di individuare quanto meno delle premesse possibili per far sì che emerga punto poi nel caso che si cominci a parlare
Esplicitamente anche di una Costituzione europea nei testi ufficiali
Che emerga una più chiara fisionomia dell'Europa da utilizzare ovviamente innanzitutto sul sul piano globale sul piano del proposizione di un'Europa che sui valori conduca un'azione a livello internazionale
Ben definite nel rispetto degli aspetti migliori della sua tradizione
Grazie speriamo che in Germania e in Francia non si perdono le elezioni perché magari Berlusconi fece firmare verrà chiarita
Se si perdono le elezioni in Germania se la sinistra perde le elezioni in Germania dirò poi sotto forse dovremmo parlare in maniera un po'diversa senza verso
Mi scuso se sarò schematico apodittico sia per problemi di tempo sia perché
Ho solo potuto ovviamente dopo averle ascoltate leggere rapidamente alcune delle relazioni introduttive nell'intervallo tra i lavori di questa mattina e la ripresa di questo pomeriggio
Alcune osservazioni sull'introduzione di Antonio e sulle relazioni di Cantaro sulle relazioni di Mortella ready Allegretti se ho ben inteso mi sembra che considerando le nel loro insieme
E se rappresentino un'ipotesi di lettura di alcuni testi
Molto discussi subito dopo l'undici settembre nella pubblicistica corrente ai quotidiani nelle riviste nei settimanali e così via
Ovvero fondamentalmente dei testi di Huntington di Nolte di Van der Stimme e di Braudel
Ora naturalmente credo che non sia questa la sede per addentrarsi in considerazioni di merito rispetto a questi testi
L'impressione tuttavia di cui vorrei mettere a parte l'uditorio e che l'ipotesi interpretativa che in qualche modo accomunato sia l'introduzione sia le relazioni e un'ipotesi interpretativa che tende a radicalizzare in termini di cotone mici questi testi
Ovvero sia che tende a forzare e ha il cogliere degli estremi tra i quali si è poi sviluppato sono poi sviluppate le ipotesi interpretative detto questo
Per quanto riguarda le elementi elementi analitici l'analisi di questa di questa Assemblea
Vorrei dire alcune vorrei fare alcune brevissime osservazioni su alcuni interventi osservazioni che discendono da una constatazione che a me sembra abbastanza positive abbastanza importante credo rappresenti a mio giudizio il merito principale della della della dell'assemblea di oggi
E erano ovvero sia il fatto che
Segniamo in una fase nella quale le polemiche le contrapposizioni tra Democratici di sinistra Rifondazione Comunista
Sino a ieri probabilmente anche nei prossimi giorni adesso questo poi lo vedremo rappresentavano la cifra fondamentale del principale delle relazioni tra queste due forze della sinistra mi pare che invece oggi abbiamo assistito a un'interlocuzione
Che mi è sembrata positiva
Tra
Il segretario nazionale di Rifondazione Comunista e due autorevoli esponenti anche altri poi successivamente intervenuti eccetera della minoranza dei Democratici di sinistra
Allora rispetto a questa constatazione io credo che per quanto mi riguarda le osservazioni molto rapide che vorrei fare sono queste
Capisco le preoccupazioni di Folena il quale parente il rischio che a al ciclo
Di centrosinistra di sinistra che ha governato l'Europa possa far seguito un ciclo di destra
Che in converrebbe
Ad analizzare una serie di di di segnali che per la verità però neanche sono stati qui analizzati
Ora io capisco questo tipo di preoccupazione
Così come capisco la forzatura soggettivi Istica politici Istica proposta da Bertinotti in una sorta di garanzia e di di intenti nella quale Bertinotti dice
Assumiamo si attendono come momento periodi Zante piuttosto che l'undici settembre
E capisco anche come dire il richiamo di Betty leone che propone di sostituire all'egoismo individualistico che sembra prevalere in questa fase successiva
Alla sconfitta che abbiamo subito nelle ultime elezioni politiche in Italia rispetto a a questa a questo egoismo individualistico prevalente Betty leone propone invece di sostituire la responsabilità sociale collettiva quello che però mi colpisce rispetto a questi a al pericolo denunciato da Folena e a questi auspici a questa dica queste dichiarazioni d'intenti di Bertinotti e di vecchi leoni di Betty leone e che mi sembra sì sia tuttora presente un lucchetto e di analisi che in qualche modo forse ci dovrebbe si ci si dovrebbe sforzare di colmare e allora da questo punto di vista credo che sarebbe il caso di valutare di analizzare di di di di approfondire le possibilità concrete che le sinistre italiane che con le sinistre italiane abbiamo di contribuire a salvaguardare a difendere le esperienze di governo che tuttora le sinistre europee hanno in corso in Gran Bretagna in Francia in Germania
E così vorrei dire a Betty leone mi accontenterei in questa fase di riclassificare gli egoismi individualisti cinque
E di verificare quali di questi egoismi individuali mistici di quali di questi egoismi utilitaristici possiamo essere rappresentanti dopodiché una volta colti i singoli egoismi individualisti ci allora mi proporrei l'obiettivo di ridefinire di riaggregare di ricostituire una dimensione sociale collettiva rispetto alla quale fare valere il concetto di responsabilità
Cioè mi pare che siamo abbastanza come dire al segno della croce prima di di di di poter di poter sviluppare concretamente questo tipo di di proponimenti e infine e ho concluso
Il per quanto riguarda l'intervento di Bertinotti
Io credo sinceramente a differenza di Bertinotti che questa questo intendimento c'è un muovere dal dal movimento che il Polo si voglia Kama che amare no global e new global si voglia fare riferimento sia per le sigle vanno tutte bene
Credo che il problema
Sia quello dei contenuti piuttosto che quello delle sigle credo però che questi movimenti che si sono certamente sviluppati negli ultimi anni sul sul tema che per comodità chiamiamo globalizzazione
E debbono elaborare essi e noi come sinistra abbiamo un ruolo da svolgere in quest'ambito una risposta all'undici settembre e la risposta che a me sembra la sola
Possibile la sola da praticare e quella di uno sforzo chiamiamolo inizialmente di interlocuzione
Rispetto a istituzioni internazionali che sono risultate ampiamente delegittimare anche a causa dell'iniziativa della nuova Amministrazione Bush anche ma non solo e che invece in questo momento a mio giudizio rappresentano il terreno sul quale
Chiamare all'impegno questi movimenti quindi da una fase come dire
Tuttavia anti istituzionale che mi pare sia stata quella che di a fare da Seattle a Genova ha caratterizzato questi movimenti una fase invece propositiva finalizzata a una rilegittimazione di queste istituzioni internazionali
Ovviamente il dub più o ovviamente il G otto ovviamente l'uomo tenendo presente però che questa rilegittimazione intanto è possibile in quanto viene praticata a partire dagli specifici ambiti nazionali
Grazie senza nessun Bova
Quindi
In primo luogo domando scusa per esser tenuto assentarmi così a lungo da questo appuntamento a cui io orti vivo moltissime che aspettavo che in realtà con un confronto con persone
E sullo stipo ma alcunché ormai conosco abbastanza e con cui avrei voluto volentieri
Confrontare i limiti purtroppo è stata una causa di forza maggiore ora qui ridurrò all'osso le due cose che devo dire una delle cose dovrebbe due riguardato la globalizzazione ovviamente poiché è stata una sono stata una delle prime persone
Che si è battuta contro questo concetto di globalizzazione intendendolo piuttosto come un'accentuata internazionalizzazione all'interno della quale si c'erano fenomeni che
Sì
Si sviluppavano lungo assi mondiali nelle nella quale il valore il valore il l'effetto la forza degli Stati continuano a essere ai già citati sì e che conveniva noi continuare a vedere che cosa stavano facendo gli stati a cui noi siamo vicini dal nostro Stato all'Europa per esempio
Ma non non avendo il tempo a disposizione mi attesto su quello che è il punto che oggi mi ha colpito di più ma non oggi in questi ultimi tempi questi ultimi mesi
Primo e che parliamo sento molto parlare di contrapposizione di civiltà sopra elementi ripresi da anche in tanti più che elementi ripresi da un'analisi della realtà
E questo mi lascia molto perplessa
E molto contrariata
Abbiamo meriti
Intelligenze conoscenze sufficienti per andare a vedere che cosa esiste dietro questo conflitto di civiltà dietro a queste civiltà o civilizzazioni o chiamateli come volete
E invece facciamo una specie di
Va bene deduzioni di mediazione dal anche in pratica queste la prima cosa
Collegata strettamente a questo c'è questa faccenda dell'Occidente e visto la
Occidente Elissa ma l'Occidente è un complesso di cose
Storiche che non finisce mai più che ha una componente forte una botta sì originaria anche è fatta di una religione che è quella cristiana c'è poco da da discutere c'è anche se non l'amiamo
Ma che prima di questo aveva l'impero romano e altre belle interi che abbiamo conosciuta in Europa una serie di orde barbariche che ci sono arrivate a dorso poi tutta la civiltà tecnica che ci è venuta dopo la rivoluzione francese una serva di cose abbiamo questo è l'Occidente
Piaccia o non piaccia chiamiamo l'Occidente per convenzione lo chiamiamo accidente per convenzione lo chiamiamo ciecamente sia chiaro che è una convenzione dall'altra abbiamo glissa una religione
Allo stato puro
E con un cubo di cui ben poche persone il provano andare a vedere che cosa ci sia dentro eppure no sì donne così semplice e lineare
Perché non ritroviamo gli stessi parametri intellettuali con i quali siamo abituati analizzare i fatti ma non è così stravagante
L'Islam sta a poche un migliaio centinaia di chilometri dalle nostre coste
Università ce ne sono libri ce ne sono a pile così
Ci sono delle difficoltà come dicevo e definire una delle difficoltà è che alcuni termini di definizione che noi usiamo e diamo per scontato
Fondamentalismo il e illuminismo
O oppure l'altra invece di fondamentalismo cui siamo adesso che è molto più a proprio integralismo che io ritengo molto più appropriato perché il fondamentalismo Fondo può anche non disturbarmi dentro una chiesa ci può essere chi puoi e fondamentalista e mi lascia del tutto indifferente Ovidio mi suscita soltanto un interesse intellettuale l'integralismo no
L'integralismo vuol dire che quo coloro vogliono a non fare alcuna differenza fra il credo religioso e l'organizzazione della società a cui si riferiscono e questo mi interessa molto questua diventa un elemento di cui dovremmo preoccuparci moltissimo
Abbiamo avuto anche noi i nostri integralismi ma le abbiamo tuttora dentro addentrare Chiesa cattolica continuano a rinascere qualcuno dice perfino che c'è ed un integralismo del cinismo e forse ha ragione
Per noi interessante sapere è che in questo o in questi movimenti islamici
Una dei punti essenziali e questo dell'integralismo va bene
Adesso c'è e non c'è Osama Bin Laden talebani
Se andiamo a studiare dei libri che poi va abbastanza ricca libreria qualsiasi e comprarsi sono anche in italiano
Potremmo saperne qualche cosa di più
Comunque facciamo anche conto che
Ci siano ci sono questioni è uno solo
Sono tanti solo di accordo fra di loro è accaduto al solo oggi non era accaduto prima
Nell'ultimo secolo e mezzo per non dire dei due è stato un susseguirsi di nuovi movimenti all'interno dell'Islam ma alcuni con riferimento al mondo esterno potremmo dire l'Occidente alcuni con riferimento tutto interno che il risveglio dell'Islam
La ricerca della purezza islamica
Io a quale fine punto interrogativo
Questa ultima che abbiamo avuto un Lappino ultima che abbiamo avuto di questi movimenti queste rinascite di questo movimento islamico
Si rivolgeva essenzialmente contro i movimenti laici progressisti che siano andati formando negli anni Sessanta
Ed erano ruotavano un po'intorno al socialismo basta
E soprattutto alle carceri ma
A tal punto che io l'ho affermato mi sento di affermarlo sopra e qualcun altro lo afferma
Che fossero un pretesto religioso per combattere una tesi che una politica che invece era quanto meno quanto mai laica progressista
E fu ed era fatta da gente e da concerti con i quali eravamo in grado di discutere e stato travestito da movimento islamico un movimento che doveva essere invece politico e anti preferisce
Questo che invece si è mosso adesso è un pochino più complicato
Ma non è già l'associazione tali ben Osama Bin Laden
E accaduto a tardi
E i talebani bisognerebbe sapere un pochino come è andata la storia nel Pakistan il Pakistan a ho rovesciato fiumi di soldi si di appoggio politico per creare un movimento islamico all'interno dell'ansia che potesse poi diventare una carta di scambio Pera altre cose
Alle spalle aveva sempre protettore l'Arabia Saudita vestita dualismo una corrente islamica ma in realtà abbia l'Arabia Saudita dei petrodollari
Quella è la verità
Poi è arrivato Osama Bin Laden
E quello sarebbe interessante da vedere quanto ha a che fare con il i petrodollari quanto ha a che fare con un sogno che forse è un delirio di onnipotenza
Molto più semplicemente che non ho una una questione politica in senso stretto
Comunque sono venuti fuori
Hanno fatto un'associazione
I mercati
Ma si sono veramente questa non è fantasia
Diffusi in tutto il mondo
Almeno trenta paesi islamici più alcuni non islamici
Quando io penso a cosa dobbiamo fare davanti a questa circostanza e rifiuto integralmente l'intervento di tipo americano
Mi devo proporre il problema devo fare come fanno le religioni soprattutto religione cattolica che invocano il dialogo fra le religioni no perché per farlo io dovrei entrare in una religione perché io ne sono fuori
E non accetta questa vogliono fare il dialogo fra religioni lo facciano pure ma non mi chiedano di entrarci io devo trovare una mia maniera di parlare con con questo tipo di persone con questo mondo e non credo che sia il caso di fare oppure poteva essere fatto in altri momenti albo al momento della
Dei Paesi laici progressisti parlando con dei capi di governo vi sia cioè convessi poiché siamo degli intellettuali credo che nessuno abbia
Moore a dire questa parola
Dovremmo e credo che non abbiamo quasi mai fatto
Cercare degli interlocutori intellettuali ai quali chiederei nel mondo islamico
Semplicemente dire Ferrari
Olivier o Ak un grosso illuminista francese dice attenzione
Laico non risolve non mi risolve il problema
Ci sono state dittature laiche
Forse ha qualche ragione
Però comincerà almeno a trovare un terreno comune di fare per di discussione sul pare poi dice invece io chiedo la democrazia forse anche a ragione
Sì incominciamo discutere però che cos'è la democrazia no
Non abbiamo neanche il punto di partenza io preferisco partire da lecci
E invito a occuparsi di più
Del fenomeno il Surano mondo musulmano partendo da questo cercando di evitare per quanto possibile la dicotomia Occidente
E se
Ringrazio la compagnia Bova per le cose interessanti che ci ha detto e soprattutto per la sua freschezza
Adesso credo che
Credo forse qualcuno dei relatori della mattina vuol dire di sicuramente qualcosa
Qui prego
Qualche negozio però Pagnetto forti
No una cosa prima di tutto la vorrei chiarire dopo le osservazioni di Pinelli che ci precedeva stamattina
E che mi ha fatto osservare che avevo messo in qualche modo l'accento sulla spirare regressiva dell'ONU premente queste è stato un equivoco che ha dato origine perché spinto anche da Luigi dal dai dai bigliettini conclusi conclusi ho saltato alcuni passaggi però in realtà io non penso davvero che la storia dell'ONU sia una storia tutta di Scacchi e di regresso ho messo in rilievo quelli per arrivare al punto attuale
Però per esempio sicuramente condivido l'opinione espressa da molti internazionalisti e altri
Che almeno in due campi l'ONU ha svolto un ruolo molto positivo nei decenni il primo quello d'un certo sviluppo del diritto internazionale e l'ONU ha promosso per esempio tutte le Carte dei diritti umani in particolare i grandi patti del sessantasei che si dimenticano spesso ma che sono la colonna
In questo campo e a tante altre carte settoriali diritti dei fanciulli settoriali si fa per dire diritti delle donne le donne sono più di metà dell'umanità ma si soldi le carte settoriali va be
Le carte dei dei partenti alla le minoranze nazionali e così via insomma tutto questo è un lavoro egregio
Quello che bisogna dire che l'ONU possono promuovere l'Assemblea generale può solo far predisporre poi bisogna che gli stati firmino si mettano d'accordo firmino poi ratifichi non comunque qui lavoro cioè ed è importante
E anche lavoro di dibattito degli anni novanta i grandi vertici sono importanti il secondo campo storico davvero questo
E quello della decolonizzazione anche lì si sa che l'ONU senza averne neanche un diretto mandato in Statuto
Ha compiuto un'opera egregia di sostegno e di impulso alla decolonizzazione politica naturalmente poi non ce l'ha fatta sul terreno economico cover come rievocava stamattina
Quindi l'ONU da questo nasce poi la mia idea che bisogna tornare all'ONU proprio perché il giudizio è fondamentalmente che questa è l'unica sede in cui nonostante tutte le carenze
Indennitari tempi e soprattutto sui grandi problemi della pace da un lato dell'economia dall'altro nonostante tutto questo è l'unica sede rappresentativa in qualche modo dell'umanità in cui non ci siano immediatamente tutti quegli squilibri che invece sono dati anche dalla sola esistenza del G otto del G7 oppure di alleanze militari come la NATO
E così via quindi per questo tornare in seno all'ONU solo che tornare in seno all'ONU vuol dire secondo me rendersi ben conto di che cosa è sfruttabile che cosa non è sfruttabile in seno all'ONU
Allora sono innanzitutto sfruttabili uso questa brutta parola ma insomma mi capite i principi e quindi una grande fedeltà ai principi generali non solo quelli della pace ma il nesso economia pace e quindi il problema della cooperazione internazionale in campo economico
E poi fare che cosa io credo che non sia saggio
Diffondere la parola d'ordine di bisogna riformare l'ONU se non ci si può lavorare dentro nel senso riformare emendare lo Statuto questo davvero impossibile perché l'emendamento dallo Statuto dipende dalle grandi potenze che hanno il diritto di veto anche su questo
E estremamente difficile e non ci sono neanche proposte praticabili certo Papisca ne ha fatto tante belle eccetera però non è non è possibile pensare a questo invece è possibile negli spazi dello Statuto
Fare certe cose quelle che indicavo anche se richiedono battaglia addio perbacco e come soprattutto se si vuole sottolineare quello che dicevo stamani cioè che è necessario che in seno all'ONU
Si possono elaborare indirizzi economici che e indirizzano l'attività del Fondo monetario della Banca Mondiale della WTO e quindi questi corpi non siano corpi separati che obbediscono a logiche puramente liberalizzatrice e delle grandi potenze
Se vogliamo far questo questa battaglia ne richiede e come e quindi il pluralismo in sede ONU a cui ci richiamava Betty leone senz'altro va condiviso perciò potevo parlare di una iniziativa del auspicare anche se questa decreto è per il momento teorica una iniziativa dell'Europa in seno all'ONU
Salto perché mi pare che ha Alfonso Gianni
Si è andato via alcune questioni
Più generali sulla globalizzazione che mi hanno molto stimolato le cose che ha detto le ho trovate un pochino troppo economicistiche comunque scusate se con cattivo gusto richiama ancora una volta alle le analisi che ho fatto nel libro L'io sostengo una tesi
Che c'è una triplice globalizzazione che va continuamente intrecciata ed è la globalizzazione economica e finanziaria che certamente quella portante in quella che spinge tutto e quella che delinea le tappe però non è la sola
C'è la globalizzazione politico-militare e e questa è stata qualche volta anticipata rispetto a quell'economista per esempio nel periodo in cui c'era un'economia keynesiana
Fondamentalmente a base statale c'era già una globalizzazione militare con le basi americane in Asia con tutto il controllo militare del mondo che già veniva esercitato negli anni cinquanta sessanta settanta
Prima cioè che decollasse la tappa nuova della globalizzazione economica poi c'è la globalizzazione culturale che quella poi di cui sta bene oggi molto abbiamo discusso poco riferendosi allo scontro fra le culture
In questo la funzione degli stati esiste secondo me ancora più di quanto non si dica certo la parola declino dello stato indica una realtà che c'è
Alcuni poteri mancano ormai agli Stati e difficilmente alcuni possono essere riassunti quali sono soprattutto i poteri economici però le politiche sociali le politiche territoriali
E le chiediamo ancora distanti tutti anche gli attori massimi della globalizzazione cioè le grandi imprese chiedono agli Stati di svolgerle ruoli fondamentali sul terreno dell'infrastrutturazione territoriale
Delle della cultura della scuola per lo meno del sistema di formazione
E poi la politica sociale l'Europa la sta sempre rinviando anche la Carta di Nizza essenzialmente giustamente perché non può cambiare i rapporti fra comunità la carta non può cambiare i rapporti tra comunità e Stati
E si rinvia per i diritti sociali Allo Statuto che hanno nel soprattutto nella vegetazione degli stati negli Stati hanno ancora un ruolo e per questo che è fondamentale ancora la lotta politica a livello di Stato
Solo che si è in parte spostata perché perché lo Stato fa una pappa arte della sua politica facendo politica estera mentre prima la politica estera un settore della politica l'uno stato adesso tutte le politiche ad uno stato devono passare anche attraverso le prese di posizione di quello Stato nelle sedi di politica estera in corpo è chiamato ad agire
Anche le politiche sociali che sono così condizionate da quelle economiche e chiaro che non possono essere fatte con una politica puramente interna e allora ecco la l'accento sulla politica estera il perché
E sgolarsi per dire il Parlamento deve deve occuparsi di politica e sei consta cominciata a farlo in realtà anche sopra la destra forse forse festa sarà convertito dalla destra alla fine
Che cioè stanno aumentando i dibattiti relativi a problemi di natura internazionale o problemi interni condizionati
Da norme internazionali o dalla legislazione europea stanno aumentando le occasioni in Parlamento però deve diventare in Italia come in altri Paesi più organica la cosa
Un ultimo se e e quindi no a guerrieri vorrei dire qualcosa di stimolato anche l'intervento di guerrieri allora
Ecco io non direi che io son d'accordo sull'Euro tra l'altro quando vado in Francia e Germania va be'comodissimo ti pare evidente mi mi libera tanti problemi insomma quindi questa è l'aspetto più Barale però l'euro è sicuramente un elemento di coesione un elemento quindi nel niente da dire niente da da da tornare all'indietro ci saranno alcuni effetti inflattivi probabilmente dell'euro in Italia di breve periodo mai
O forse anche di medio periodo perché ci dovremo allineare ad alcuni prezzi giù i tedeschi e francesi che sono più alti dei nostri ci saranno effetti negativi e positivi come al solito perfetto globale io penso che sia positivo
Però ecco il problema non è tanto dire è stata una conquista
Che non deve dirsi tecnocratica ma politica sicuro ma la tecnocrazia esiste sì e no il mercato è stato inventato dalla politica come sappiamo da Polani in poi sappiamo che le grandi realtà economica sono il prodotto anche di grandi volontà politiche quindi non c'è alcun dubbio che l'Europa economica
E anche Europa politica il problema economicismo il problema cioè il primato della preoccupazione economica su altre preoccupazioni
Su altri elementi cioè la la carenza d'una politica generale di una politica che vada oltre l'economia e che quindi incorpori l'economia nella guida della culto della civiltà e della cultura complessiva
Dei popoli e qui che allora si può fare la critica l'Europa e la critica simmetrica per il militare
Perché adesso l'Europa si sta costruendo questi sessanta mila questo corpo di reazione rapida di sessanta mila uomini più altri di riserva quindi si gioca circa cento mila uomini
Allora qui la critica è secondo me che si può legittimamente fare non tanto che non si debba fare questo può darsi che si debba fare anche se a me non piace tanto il commento può darsi che si dà da fare ma deve essere il punto che precede la costruzione di una politica estera questo mi pare profondamente sbagliato
Perché si sta anticipando la politica militare
Sulla reale coordinazione d'una politica estera europea non c'è una politica estera europea non c'è stata verso la Jugoslavia non c'è stata sulle questioni del migliore non c'è per la Palestina un una profondità disagio io il disagio profondo dobbiamo interpretarlo
Violentemente che l'Europa non sia in grado di prendere qui mimetismo agli Stati Uniti a voce terribile
E che l'Europa non sia capace di prendere posizione su un fatto così chiaro così limpido così determinato dal risoluzioni internazionali
Così violentemente contrario a qualunque sensibilità umana che la distruzione di un popolo che Israele proprio lui che è stato vittima del del di un genocidio sta perpetrando giorno per giorno questo mi sembra terribile dunque non c'è una politica estera europea e noi vogliamo costruire la politica militare
Che può essere lo strumento ultimo e lamentavi de di politica estera prima della politica estera noi dobbiamo prima di tutto
Fare della pesca cosiddetta qualcosa di autentico di generale come dice il trattato il trattato non a caso su questo tratto di Maastricht estremamente condivisibile estremamente luminoso direi perché dice
Che ci deve essere una politica estera in tutti i settori
E poi dice come tappa futura
Una politica di difesa e con ulteriore ed eventuale tappa la costruzione di una difesa comune son tre tappe quindi lì si è visto lucidamente
Che la costruzione eventuale di un esercito e a valle di tante altre cose invece qui la stiamo anticipando il frutto secondo me il più velenoso della della cose conquista e togliendo la parola volevo dire due cose sul movimento ma pazienza come posso dire ancora no sul movimento io vorrei dire questo
E secondo me il movimento attraversato tre tappe grande partito dei lontano qui qualcuno l'ha ricordato stamattina quindi chiamarlo di Seattle io non ne posso più che venga chiamato di Seattle perché non vuol dire niente assegnato l'assunto un po'più di visibilità qui ci sono entrati gli americani che prima c'erano molto meno
Però il movimento è nato qualcuno l'ha detto negli anni ottanta novanta da una serie di il movimento di Como movimento internazionale
E sarà nato anche da piccole realtà come la Fondazione Basso i processi al Fondo monetario tutte cose di questo genere
Ecco degli anni ottanta novanta io mi ricordo nel novantaquattro quando c'è stato il G7 a Napoli abbiamo fatto giorni e giorni di lavori sulla politica internazionale
E nel novantaquattro sempre il cinquantenario del Fondo monetario ama dritte
Decine di migliaia di persone hanno lavorato per una settimana all'università autonoma poi poi c'è stata un'enorme bellissima manifestazione perché ecco quindi c'è stata tutta una tappa che era essenzialmente critico contestativa
Non vorrei dire anti istituzionale la critica bisogna partire dalla criticano la seconda tappa è stata la tappa distruttiva dei progetti più estremisti ci globalizzazione a tappa contro il mai
Che ha avuto successo la tappa di Seattle questa volta sì che ha avuto la il successo di far accantonare gli eccessi del Millennium Round
Quindi e poi anche a Nizza ma adesso non lo ricordo Nizza Nizza non non la Carta va be questo non ricordo perché un caso più complicato che si si conosce meno andrebbe un po'spiega
Quindi effetti distruttivi importanti perché è importante demolire gli eccessi ecco di di finanziarizzazione
Adesso siamo arrivati alla terza è arrivata la terza tappa comporta Alegre l'anno scorso la tata proprio costruttiva datata propositiva tassa Tobin altre tasse altri problemi molto più generali di questo in questo dobbiamo aiutare il movimento a mettere a punto per esempio la strategia in sede e Nazioni Unite
Una possibilità di costruire un Europa riversa e così via questa era stata costruttiva per cui non può più dirsi semmai Rossi lo è stato anche istituzionale perché anzi cerca il dialogo con le istituzioni
Può darsi che sia delle componenti a cui questo però interessa se ci sono e ci saranno però credo che quello che dobbiamo raccogliere e per questo Cacciari che citavo stamattina aveva ragione
E che la sua anima non è o non è più anti istituzionale antiparlamentare sa che le componenti della vita politica sono tante esiste la base esisto di partiti con loro grande funzione se la vogliono svolgere e le istituzioni formali dove poi le decisioni si terrà
Grazie di Umberto Allegretti Isidoro dice che non vuole essere disturbato quindi dalla guerra dovrebbero
Qualche parola prima di passare alla seconda fase
Cioè la nostra assemblea che spero sarà rapida per le ragioni che dirò
Ma io non consente ovviamente di fare come qualche altra volta ho anche fatto tentativi di
Risponderà osservazione che sono venute perché se lo stato preso molto sul serio prendo anche molto sul serio le adesioni anche le obiezioni che sono state fatte al ragionamento e quindi il propongo ora minaccia questo ovviamente di ritornarci in maniera anche più distesa sui temi che sono stati posti in un lavoro che spero di poter fare che raccoglie un po'di cose pensati in questi mesi ma che tiene continua anche molte delle osservazioni che sono state fatte quattro
Voglio soltanto su qualche punto che è stato posto diciamo a chiarire alcuni possibili equivoci innanzitutto come ha ricordato l'idea io volutamente forzato e radicalizzato alcuni alcuni passaggi perché e lo ritengo utile ritengo utile alla nostra discussione
Credo che sarebbe utile anche alla sinistra qualche elemento di forzature qualche assunzione di responsabilità anche col rischio di
Fare delle previsioni sbagliate o anche di suscitare discussioni che esigono poi di tornare a precisare le proprie posizioni
Su questo vorrei dire che a me assolutamente chiaro questo vorrei dirlo ai leader che la sovrapposizione tra ideologia globali Easter Paul modernista
Una sovrapposizioni improprie
Come culturalmente non è politica mentre sono mondi molto Diversi contrapposte frastagliati tuttavia al mese modelli o due punti
Lo dico con molta tranquillità e serenità sapendo appunto di potere dagli Hare però mi sembra che ci sono due punti che accomunano uno spirito che c'è stato nel che accomunò uno spirito che c'è stato l'anno scorso decennio attrarlo balistico postmoderni
Il primo punto che ho già sottolineato nella nella introduzione come il secondo però lo ribadisco
E il fatto che c'è stato una pletorica
Per me eccessiva al punto dev'essere insopportabile di fronte ai fatti che sono avvenuti con l'undici settembre di fronte anche ad alcuni fatti del del decennio precedente
Sul fatto che la sovranità era Fini
Certo c'è una crisi come è stato ricordato allo Stato-nazione e così via però foce ancora elemento immediato che io trovo
I fischi e spiegazione
O comunque di difficile accettazione senso la problematicità del dato
L'ho detto e lo ripeto ce ne siamo in una situazione in cui mi sembra che c'è una cultura anche statunitense americana risalente che ci bombarda di questo fatto e la crisi della sovranità quando poi di fatto le sovranità che vengono messi in discussione sono soltanto quelle di alcuni e non diamo questo dato di fatto solo perché noi abbiamo un'entrata in campo dopo l'undici settembre secondo me perché aveva occhi per vedere anche prima dell'undici settembre cucce un uso sovrano di risorse strategiche e militari dell'immaginario economiche tecnologiche in mano ad un soggetto e ci sono altri soggetti in campo vorrei dire anche Pia
A Gianni che si riorganizzano sarà discutibile e su questo io penso che noi dovremmo fare invece un approfondimento e poi lo sull'altro tema su cui sarebbe esservene lavorassimo
Che rappresentano gran parte del mondo per lo meno dal punto di vista demografiche ormai anche dal punto di vista economico e che sia uno Cina e che stanno ricostruendo un'altra loro sovranità probabilmente c'è un tentativo fallito ma non sappiamo nel medio periodo di costituire in Asia altre sovranità molto forti
Io non sono uno che fa questo obiezione sulla base di quella che si chiami il realismo politico non crede che oggi siamo in un mondo di Stati non crede non credo di non vedere la differenza
Tra il mondo dello ius Pubblico numero per un po'di due secoli fa è il fatto che oggi siamo di fronte a un tentativo unipolare è un tentativo di altri soggetti di organizzare una loro controffensiva
A volte con metodi e con finalità assolutamente drammatiche quello che è chiamato il conflitto senza ritorno a volte anch'io anche via andrei con grande rispetto se la Cina Ferruccio
Non hanno il problema di scalare miliardi di persone ci stanno riuscendo calma cioè discutiamo vediamo quello che succede in queste parti del mondo faccio un esempio la Cina ma vale anche per tanti altri
Abbiamo dato per scontato che la sovranità era finita io le persone che alcune sovranità vengono messe fortemente in discussione altresì a crescono di intensità di profondità
Di capacità di controllo regolamentazione del territorio delle risorse cosiddette strategiche quindi tenerlo a problema di trazione su questo punto senza per questo
Ritornare a rappresentazione del mondo del passato che non ci sono e chiaramente un mondo diverso quello che nell'Ottocento del Novecento da quello che ci si presenta davanti avrei qualche dubbio
Che dietro anche a una lotta culturale sul concetto di sovranità non ci fosse la voglia i dire alcuni sono sovrani altre no
Altro punto che secondo me accomuna un sentire comune
Tra globali ISMU e poi modernismo è quella che si chiama l'esistenza di una Società degli individui
Io credo posso sbagliarmi che i fatti dei Balcani
I fatti che avvengono all'interno dei Paesi occidentali i fatti che sono avvenuti dentro il mondo musulmano indicano che questo paradigma dalla Società degli individui un'astrazione o comunque un fenomeno che riguarda una parte minoritaria dell'élite minoritaria dentro il mondo globale è che il resto del mondo si riorganizza tentando di trovare punti identitari forti
Drammaticamente per noi parliamo ci faccia non sono più quelli del ventesimo secolo dico drammaticamente per noi perché con tutti i limiti che ha avuto l'esperienza del ventesimo secolo comunque si erano riorganizzati intorno a polarità i diversi soggetti
Atto che
Mentre noi pensavamo in qualche modo in qualche modo poi io torno su questa questione movimenti anche se credo che l'altro e l'altro elemento su cui noi dovremmo fare un altro approfondimento sento dire seminari intendo dire riflessioni credo dire pay per sentito dire tentare di andare più in profondità
Però noi siamo stati qui e a me ha colpito molto pur essendosi in patetico nei confronti del movimento di Genova dei movimenti no global eccetera però poi le enormità dell'evento
E il fatto che mentre noi discutevamo di globalizzazione dei diritti
Quegli altri hanno pensato che la risposta da dare ha problemi in parte analoghi
Di crisi di questo mito politico la globalizzazione fosse quell'altro io credo che un interrogativo ce l'ho ce lo deve fare sorte
La il fatto che non c'è comunicazione tra queste cose il fatto che c'è una sproporzione evidente
Tra un movimento generosissimo quel devo guardato e personalmente ho guardato così perché poi il fatto che esplode un fatto di quelle dimensioni di che poi abbiamo ricordato e poi abbiamo ricostruito comunque accesso lungo
Con un processo appunto di mondializzazione della Jihad che lavora
Da tanto tempo che poi potrà essere sconfitto militarmente dal punto di vista del della della sua dimensione però che qualche cosa di profondo che si agita in un mondo enorme come quello dell'ansia che preoccupa la Cina che preoccupa la Russia cioè cosa che non in qualche modo avevamo ecco avevamo ignorato per questo penso penso
Se il movimento new global e una delle cifre della crisi del mito politico dalla globalizzazione
Non so se di per sé sia una risposta per l'aperitivo il mito politico
Io siccome poi credo profondamente al fatto che la normatività dipende dall'esistenza di miti politici perché la storia moderna qui sono affezionato mi dice che senza il mito lo Stato senza il mito e la nazione senza il mito dalla classe
Senza il mito del socialismo non c'è stato ordine in questo modo è che al di là delle discussioni che facciamo noi giuristi in sede di filosofia e diritto poi rifatti dicono che la normatività e legata nel mondo all'esistenza di grandi miti politici e il mito politico è la prova che io c'era è stato a modo suo nel decennio passato un grande mito politico
Perché al di là di quello che c'era
Di reale nei processi quelle tre dimensioni che ricordava Allegretti e la globalizzazione il fatto è che eravamo convinti e siamo stati convinti che quella globalizzazione fosse in grado di ordinario il mondo
Quando rientravamo a casa con internet quando stavamo fuori dalla dimensione politica nella dimensione pubblica nella dimensione privata persino nella dimensione dell'intimità
Questo mito politico certo il movimento new global
Certo ancora prima la crisi dei mercati asiatici a metà degli anni novanta poi con l'evento dell'undici settembre incominci a sgretolarsi questo il punto
è questa una grande secondo le occasioni e opportunità
Per la sinistra
Per l'Europa
Certo si tratta di costruire altri miti politici se uno crede come me che non c'è ordine al mondo senza miti politici con tutto quello di che di artificiale questo significa immaginato di inventato però penso che questo sia un punto
Discussione per noi scontro di civiltà
Credo che se si rilegge con serenità la relazione
L'utilità per dirla Gianni che dice non capisco l'utilità del Vaticano allo scopo di civiltà la tesi che ho sostenuto può essere discutibile può essere opinabile che l'utilità la capiscono ora lo dico così in maniera volgare sommarie la capiscono gli americani
Ritengono loro o una parte di esse ritiene che sia possibile ordinare a rappresentare il mondo
Come è stato fatto alla guerra fredda utilmente non perché sia Bova reale non c'è niente di reale in questo mondo
Se non quello che noi costruiamo ordiniamo
Era presentato perché consente di stare con i terroristi o sentite provvisti di qua o di là cioè consente di ordinare di usare anche dal punto di vista del consenso un potere sovrano che quello che è stato fatto negli Stati Uniti dopo l'undici settembre
Hanno costretto il mondo a schierarsi c'hanno provato anche gli estremisti dall'altra parte i fondamentalisti volevano costringere una parte del loro mondo perché dà l'aliena il paradigma allo scontro di civiltà a mettersi da una parte o dall'altra
Non ci stanno riuscendo figuratevi io credo che questo sia alla lotta che noi dobbiamo fare lo dobbiamo fare in nome delle cose che ha detto dell'Islam ma che è una cosa molto più complicata e complessa dalla sua componente
Di rinascita islamica che interpreto una parte possibile dell'Islam lo dobbiamo fare in nome del fatto che l'Occidente anche il socialismo è stato anche il socialismo non soltanto il capitalismo che l'Occidente è stato anche il comunismo
Che l'Occidente è stato tante cose è stato appunto l'Occidente la critica e l'Occidente nome di questo ma non è che di per sé è impossibile che quel paradigma sia per sia si afferma siamo nel campo di una lotta dura lotta culturale nella lotta politica in cui il punto finale che ho detto e questo è il ruolo dell'Europa il ruolo dell'Europa non perché io penso che ci sia un ottimismo
Nei confronti di un euro ottimismo nei confronti dell'Europa che sarà l'elemento come mi è stato detto l'altra parte che io sarei pessimista sul ruolo loro appartenere ad una visione statica io vedo un'Europa che ancora non si è
Costruita la sua idea
Di come deve stare calmo
Che accetta ancora quel senso di colpa che io dedico deve smette di accettare naturalmente mettendo in campo senza rimuovere nulla
Cioè quando Bush continua a dire all'indomani dell'undici settembre continua a richiamare il totalitarismo il fascismo il comunismo egli a Chieti esce di nuovo
Il regno del male il nuovo rispetto al terrorismo l'Europa che non reagisce Caro reagisce culturalmente c'è l'Europa che continua ancora pagare i prezzi del ventesimo secolo io credo che l'Europa deve del coraggio che i suoi prezzi li ha pagato
L'abbia pagato in Italia li ha pagati in Germania lo deve rielaborare non può stare sotto l'incubo di a offrire non può stare sotto l'incubo del fascismo come se non avesse fatto niente per reagire a questo
Come se non avesse fatto niente il ricatto morale continuo che ci viene da quel mondo la noi dobbiamo avere il coraggio di dire che su quel terreno ci siamo battuti come si sono battuti gli Stati Uniti che si è battuto una parte dell'Europa che si è battuto una parte dei Paesi che erano stati
Presi dal virus del fascismo e del nazismo abbiamo uscire da questo complesso di inferiorità uscire da questo complesso di inferiorità significa riprendere il tema di come l'Europa può riprendere essere anch'esso una potenza politica una potenza democratica all'interno del mondo
Dicono utilizza la sua potenza economiche in Africa di come poteva utilizza la sua potenza economiche grazia di che cosa dice sui gas dossier sugli oleodotti sull'atomica
Di che cosa scrive in Costituzione esplicitamente sulla pace e sulla guerra non pensando che devono scrivono sempre gli altri
Per fare questo e chiudo io penso
Il problema dell'identità dello stare nei luoghi che ci sono stati dati come ho detto come riprende la forma utilizzato dalla relazione ci sia
Che non possiamo semplicemente lasciare alla destra di pensare alla nazione nella forma
Un po'caricaturale in cui pensano già dall'azione e alla sinistra soltanto di pensare io credo che la lezione positiva del ventesimo secolo assieme alle tragedie che abbiamo avuto e che abbiamo pagato che abbiamo rielaborato e che abbiamo tutti quanti accettate quindi senza nessun più elemento di vergogna per quello che è successo nel ventesimo secolo io penso che la sinistra debba riprendere a pensare alla Lazio nel mondo
Tutte e due assieme perché se lo riprende a starci nella nazione e nel mondo contestualmente avremo appunto la destra
Con quello che significa populismo primitivismo politico
Razzismo all'interno e noi che pensiamo una cosa astratta fuori dall'identità concreta fuori dai luoghi dagli spazi concreti se queste due cose non si raffrontano continuamente nelle forme nuove che ci sono dati in cui non c'è più l'URSS in cui non ci sono centottantuno Stati veri ma ce ne saranno cinque sei otto quindici quelli che saranno nel nuovo contesto io penso che se noi non pensiamo questo secondo me noi non riusciamo uscire dalla nostra criterio all'azione di un patto a loro pensata come un contributo culturale sarei stato all'altezza
Di poter affrontare i temi che affronta dov'erano temi poi molto meta politici molto metà storici Service in quella dimensione dallo vista come un contributo è uno stimolo politico a dire ripartiamo l'acqua quindi se volete come
Uno
Stimolato diciamo metodologico altre scorciatoie non ne vedo nell'appalto dalla complessità e la cosa ma altre scorciatoie
Se non siamo capaci contemporaneamente di ripensare i luoghi in cui siamo e il mondo in cui viviamo io non sinceramente non ne vedo penso che questa sia la strada
Per questo penso presto ora passiamo alla seconda parte
Il lavoro nostro nei prossimi anni
Molto lavoro
Come vedo io insomma la cosa questa proiezione sui grandi temi del mondo
Sì accompagnata da cura capacità concreta di stare però con i piedi ben piantati in Italia ed Europa
Sui problemi dell'isola le contraddizioni
Che esplodono cercando di leggerne le connessione per evitare appunto che poi vinta il terrorismo perché il terrorismo ma a utilizzato come in parte il fanatismo di mercato il paradigma esattamente inverso a quello dire locale pensare globale
Alt agito globalmente era utilizzato
Il luogo in cui stava con luogo assolutamente strumentale in parte queste l'etica anche del mercato del denaro per la sinistra in Europa c'è una storia se la sappiamo siamo in grado di invertire
Quello pare dico
Grazie ad Antonio
Globalizzazione e civiltà identità Stato-nazione nazionalismo sono state le parole di oggi che si lega noi in un intreccio di contraddizioni convergenze
In una sorta di inestricabile come dire Kamasutra di interessi e di idee un punto voglio sottolineare e chiaro che in questa fase se un equilibrio delicato centra globalizzazione Stato-nazione nazionalismo
A noi questo ci interessa molto credo perché mi pare di capire che l'attuale governo tende a utilizzare le tecniche politiche della costruzione di un blocco nazionale ma la costruzione di un blocco nazionale probabilmente quanto di più difficile da conciliare con i fenomeni diversificate articolati della globalizzazione ne abbiamo riflettuto su questo forse un sì è un limite non ha la nostra riflessione di questa sera ma la riflessione
Generale che c'è su queste tematiche e sulla politica della sinistra in questa frase può essere ricondotto tanti limiti ma uno tra gli altri può essere ricondotta alla incapacità di ridurre l'ipotetico di il Pd ipotetica del principio di sistema
Della sistematica nella interpretazione dei fenomeni cercando di trovare sempre un'unica spiegazione mentre dove probabilmente la complessità delle vicende non consente di ricondurre ad un unico Cannone epistemologico il treno
Ma naturalmente per fare questo forse dovremmo scomodare Baruch Spinoza e Cartesio siccome non abbiamo scomodato Isidoro martellare mi sembra proprio fuori luogo e cercare di scomodare Spinoza che appesi e qui finisco il mio lavoro grazie
Bene avremo la seconda parte