"La città sociale. Partecipazione democratica, decentramento istituzionale, politiche locali" - conferenza nazionale delle elette e degli eletti di Rifondazione Comunista nelle regioni e negli enti locali. Scopo della conferenza nazionale, che conclude un ciclo di oltre cento conferenze provinciali, è la valorizzazione delle esperienze e delle proposte del PRC all'interno delle istituzioni centrali e locali (dal 7 al 9 dicembre 2001, presso il Centro Congressi Hotel Quattro Torri, Perugia)

La nostra
Quarta conferenza degli eletti e degli amministratori comunista
Un saluto alle compagne ai compagni
Alle indicate agli invitati che hanno voluto raccogliere
Il nostro invito
Per questo
Per questo è importante
Appuntamento
Una conferenza riuscì conclude che dopo una larga partecipazione
Attraverso un ciclo di conferenze provinciali
Che si sono svolte nel mese di novembre
In tutte le federazioni
In tutt'Italia
Più di cento
Con larga
Partecipazione
Gli amministratori di esperti
Di compagni di amministratori che quotidianamente sono alle prese
Coi cruciali problemi
Degli enti degli enti locali
Nel corso di queste conferenze
Abbiamo dibattuto premi Cucciari
è di scottante attualità
Per le istituzioni dalle riforme istituzionali
Alle politiche locali
Dalla partecipazione democratica a tutti gli altri problemi
Che in questo complesso e difficile periodo show no sul taccuino
La nostra riflessione prestito l'intera Rete delle economie locali non soltanto aspetti particolari
Dalle regioni alle province
Dai Comuni
Alle altre istituzioni
Detto ciò corre a me l'obbligo di tracciare il percorso dei lavori di questo
Di questa nostra conferenza
Subito dopo
La comunicazione
Su come si svolgeranno
I lavori
Ci sarà un saluto del segretario della nostra federazione il compagno
Giuliano canottiera
Poi
Il saluto delle personalità delle rappresentanze istituzionali che hanno raccolte nostro invito a partire dalla sindaco di Perugia
Ecco compagna Renato lotti
Al Presidente degli utili dell'UPI nonché vicepresidente della Provincia di Perugia compagno Palmiro Giovagnoli non la vedrà altri adesso non so
Se ce ne sono altri
Sono come se l'avessi
In qualche modo citati e rappresentati
Poi si svolgerà la relazione introduttiva del compagno Gianluigi Perego quello responsabile nazionale del dipartimento è stato autonomia di Rifondazione Comunista
Dopo l'interruzione dei lavori
Che crediamo possa venire attorno alle diciannove e trenta diciannove e quarantacinque
Ed una breve esorta
Cibo gliele hanno le riunioni delle commissioni tematiche sette per la verità
E quali sono inizieranno i lavori sulla base di un'introduzione di un mia relazione
E in quella sede si approfondiranno i temi specifici ecco come dicevo pensavo di conclude pensiamo di concludere diremo questa serata con questa con questo calendario
Inoltre domani proseguiranno i lavori per l'intera giornata
Dopodiché con gli interventi dei partecipanti dei compagni e che parteciperanno interverranno sui temi che saranno perciò saranno illustrati
Per arrivare a domenica mattina nelle quali verranno illustrati
Sinteticamente le relazioni delle commissioni
E al termine dei lavori interverrà
Diciamo per le conclusioni il compagno Fausto Bertinotti segretario nazionale del nostro
Allora rapidamente credo che e doverosamente dovremo
Insediare alla presidenza della Conferenza per lo svolgimento dei lavori
Chiamano a far parte di come dicevo della presidenza il compagno Fausto Bertinotti segretario del nostro partito
Il compagno Gianluigi Pegolo responsabile nazionale del dipartimento state autonomia il compagno Giuliano che la Nokia segretario della federazione di Perugia
Il compagno Stefano Vinti
Il segretario regionale e capogruppo nel nostro partito e la regione dell'Umbria
Il compagno Pietro Simonetti coordinatore nazionale del Dipartimento Stato autonomia
Il compagno Marco Nesci del Dipartimento nazionale è stata autonomie
Compagno Salvatore Cerbone già responsabile nazionale del dipartimento degli degli il dipartimento sempre stato e autonomia
La compagna Mariella Zampini della segreteria regionale dell'Umbria
La compagna ma rivede Provera
Consigliera comunale di Torino
Ed inoltre la compagna Cristina Cecchini
Assessore regionale delle Marche
Espletato questo adempimento Caradoc dico anche per dare un senso organizzativa la nostra competenza
Do la parola al compagno Giuliano canotti al segretario del Pd del nostro partito dopodiché procederanno con gli interventi i saluti delle personalità della rappresentanza e che sono qui presenti questa sera
Si concluderà con la relazione introduttiva del compendio prego grazie io ho finito per ora perlomeno
Vivace ritrovo tutti i partecipanti
Sì grazie Gianni e con mia grande soddisfazione che porto i saluti del partito della Provincia
Di Perugia questa importante assemblea degli amministratori e delle amministrative incide il Partito della Rifondazione comunista porto questo saluto in rappresentanza
Di un partito che in Umbria è presente con la responsabilità di governo nell'istituzione regionali nelle due Province nella città capoluogo che ospita questa nostra conferenza e che è presente al Governo
Gli altri importanti citai di enti locali come piccoli e medi comuni e le comunità montane
L'ottimo risultato delle elezioni delle ultime elezioni amministrative inoltre ci ha portato ad ottenere risultati significativi e una responsabilità di governo importantissima come l'elezione del sindaco di Gubbio
Tuttavia la presenza
Tuttavia appunto nonostante il partito abbia queste importanti responsabilità di governo noi rappresentiamo un'esperienza molto articolata
Sul territorio in quanto così come contribuiamo appunto al Governo di importanti realtà territoriali in molti altri casi il partito si trova collocato alle opposizioni laddove appunto i programmi o i candidati a sindaco delle nostre città
Non hanno permesso è consentito di raggiungere accordi per noi soddisfacenti con le altre forze politiche
Ma io credo che al di là della collocazione istituzionale lo sforzo che abbiamo cercato e cerchiamo di mettere in campo è quello di costruire attraverso la politica
Le scelte i contenuti un forte tratto di unificazioni ed insieme di riconoscibilità della nostra presenza nelle istituzioni che superi appunto il mero posizionamento e qualifichi così la nostra azioni politica ed amministrativa
Pratica politica questa che può passare solo attraverso un progetto politico forti
Tradotto nelle varie diverse realtà territoriali attraverso la continua ricerca di dialogo il rapporto con il movimento dei movimenti e attraverso la costruzione di un movimento di massa di vertenze territoriali
Proprio a partire da quest'idea siamo stati presenti significativamente ed a volte abbiamo suscitato soggettività critiche intorno a contenuti vertenze ali forti nelle realtà territoriali anche dove appunto abbiamo la responsabilità di governo
Solo per citarne alcuni di questi elementi di conflittualità
Ricordo l'importante esperienza dei comitati contro l'inquinamento elettromagnetico in molte città della nostra provincia la nostra presenza sempre rilevante nei Social Forum territoriali attraverso i nostri circoli e l'impegno di tanti compagni e compagni
L'appoggio fuori e dentro alle istituzioni che abbiamo saputo garantire ai vari e diversi soggetti insieme ai quali ci siamo opposti ad operazioni urbanistiche speculative e di devastazione del territorio
Alla lotta decisa contro le privatizzazioni di alcuni servizi essenziali
E che abbiamo portato avanti anche aprendo un forte confronto dialettico le altre forze politiche delle coalizioni
Così come abbiamo contrastato con determinazione il tentativo di avviare processi di privatizzazioni di servizi pubblici a rilevanza economica
Industriali come nel caso appunto delle vicende che troveranno il partito coinvolto nelle prossime settimane anche in vista dell'approvazione della Finanziaria e dell'articolo che rischia appunto di alterare come dire l'idea di intervento pubblico nella gestione dei servizi ha rilevanza appunto imprenditoriale è importante sottolineare che la nostra azione politica va letta all'interno della specificità dell'Umbria
Da sempre caratterizzata da un modello di sviluppo di alta mediazioni con i bisogni diritti sociali ed in cui per motivi storici e sociologici si è costruita un'identità marcata delle sino per il governo che ha prodotto un blocco sociale di riferimento variegato ma definito e si sono perciò determinati processi di liberalizzazione relativamente marginali almeno fino ad oggi
Ma naturalmente anche in questa anche in una realtà come questa rischia di essere incisivamente segnata da dai processi di Ray tra mento in termini di democrazia ed uguaglianza sostanziale che derivano dalla trasformazione in atto dei modelli istituzionali derive legate anche appunto alle elezioni Rivetta dei sindaci di presidenti
Delle re delle regioni che irrita che hanno portato a un sostanziale svuotamento delle assemblee elettive a una significativa riduzione della parte ci fazioni impopolare nel percorso decisionali delle amministrazioni locali infatti anche qui in ombra gli affetti di un decentramento di stampo liberista
Fondato sulla sussidiarietà orizzontale unita ad un federalismo distorto e dal restringimento di ruolo e di poteri delle assemblee elettive
Possono prefigurare un modello caratterizzato dalla competitività tra sistemi dalla differenziazione territoriale dall'attacco ai diritti universali penso a una sorta appunto di darwinismo territoriali
Spero che rompe anche la capacità della politica di pensare un modello di sviluppo unificato
Penso che anche rispetto a questi temi la sfida sia necessariamente quella di riuscire ad invertire il senso dell'autonomia
Rendendola non uno strumento di attuazione del liberismo e della deregolamentazione ma uno strumento di contrasto e di argine rispetto alle politiche liberiste quindi vanno io credo individuati e linee di intervento e su un questa in parte è impegnato il nostro partito praticabili per costruire su in questi termini l'azione politica di alternativa fuori e dentro le istituzioni
Per concludere cari compagni e cari compagni credo che questa sia
Quel dentro questo i questa idea stia la difficoltà di questa sfida che rende ancora più importante appunto lilla l'Assemblea
Che si si aprì oggettive tra tutti noi protagonisti in tre importanti giorni di lavoro per questo io vi saluto mi auguro appunto che l'Assemblea degli amministratori della ministra tipici di Rifondazione Comunista posso dare delle risposte appunto al nostro ruolo dentro gli enti locali Dari un senso maggiore alla nostra sfida
Sia il partito sia l'opposizione con maggiorate che a maggio in maggioranza auguro a tutti voi una importante lavoro grazie
Ora apriamo
Interventi saluta del verso metà Cano raccolte nostre mete inizierei con dare la parola al sindaco di Perugia compagno Renata però
Porgo a tutti voi
Il saluto della città di Perugia
Un saluto affettuoso e anche la speranza certamente un po'compromessa dal calendario dei lavori che Gianni Bellini a ha illustrato l'augurio dico di poter visitare anche di ritagliare qualche ora soprattutto per coloro che non la dovessero conoscere
Per visitare la la città di Perugia
è un appuntamento questo vostro questa vostra quarta conferenza
Importante
Ho scorso dalla cartella che c'è che mi è stata distribuita l'argomento la serie di argomenti oggetto di questa vostra riflessione durante questi tre giorni
Su molte questioni
Credo che concordiamo su altre concordiamo meno
Ma c'è un punto che a me preme
Sottolinea
E cioè la specificità dell'Umbria ricordata adesso da Giuliano canocchie
Di un governo in questa regione di punti fondamentali che vanno dalla Regione dalle due Province dei due Comuni capoluogo di provincia tra cui Perugia ad altre realtà
Un governo che vede la partecipazione del vostro partito
Ed è un punto importante per la nostra Regione appunto una Regione che ha costruito nel corso della sua storia dal dopoguerra ad oggi
Una qualità della vita
Ragguardevole
Una rete di servizi un progresso civile
Significativo
E questo non era scontato
Perché l'Umbria usciva era era e rimane una Regione strutturalmente gracile
Abbondantemente separata una volta e non meno oggi
Il governo delle sinistre dal dopoguerra ad oggi
Ha costruito una Regione e città
Importante
Che non sfigurano nel panorama nazionale su diversi punti hanno anzi qualcosa da dire
Oggi noi siamo alle prese l'una sfida importante
E per combattere e vincere questa sfida è importante il ruolo di Rifondazione Comunista
La nostra sfida vera tra l tre parole d'ordine partecipazione e decentramento politiche locali
La sfida vera nostra e la seconda dove decentramento oggi la dobbiamo intendere come federalismo una regione come la nostra potrebbe avere dei rischi solo perché è una regione piccola
Che a ottocentoquaranta mila abitanti
Rischi evidenti se passasse un'idea di federalismo che quella del governo di centrodestra di Bossi ma non solo di Bossi
Il nostro lavoro quindi la nostra vera sfida e quella di saper preservare a questa Regione e alle città di questa Regione
Una qualità della vita
Una qualità sociale
Una coesione sociale che rimane importante
In una temperie che ci potrebbe tutti interessare e allora questo è il punto importante che credo renda importante significativa la partecipazione
La vostra partecipazione al governo di punti importanti in questo caso della nostra regione e di certo della città di Perugia
Noi siamo impegnati
A far sì che
Seppure in presenza di punti che non ci trovano del tutto d'accordo
Noi siamo impegnati per costruire un governo largo pensiero pare un'alleanza larga che non intendiamo come concessioni Maritati
Consideriamo come il punto importante per affrontare meglio
Da un punto di vista di sinistra questioni che sono squadernati ha di fronte Aloi che non abbiamo qua in mente del tutto ricercato ma ci sono e che dobbiamo governare e dobbiamo affrontare
Noi facciamo questo
Avendo bene in mente
Il valore fondamentale non della spesa sociale ma dell'investimento sociale
Perugia con i suoi duecento settantaquattro mila lire pro capite di spesa sociale è un comune che si colloca ben al di sopra della media nazionale tra i primi in Italia
Né per quanto riguarda il tema
Che tu hai ricordato Giuliano delle privatizzazioni è un tema che non ci interessa siamo totalmente estranei hard d'ogni visione ideologica di liberismo d'accatto
Siamo invece più interessati a poter verificare come sia possibile
Gestire alcuni punti di un servizio la cui titolarità rimane totalmente in mano al pubblico sia possibile rintracciare ricercare forme di gestione che possano allargare includere ulteriormente coloro che sono esclusi
Questo vale molto per Perugia una città che ha aumentato di quattordici mila abitanti i propri abitanti nel decennio novanta e due mila per cui dove siamo di fronte ad una sfida di ulteriormente allargare la nostra rete di protezione meglio di inclusione sociali
Vedete come quindi noi dobbiamo ricercare tutti
Una un confronto su questioni di merito prescindendo rifuggendo da ogni impostazione ideologica d'acqua da qualunque parte questa Possa o debba provenire
Noi siamo impegnati cari compagni e cari compagni in questa sfida anche se qualche volta risulta un confronto non difficile ma certamente impegnativo
Però le scorciatoie non ci hanno mai interessate e del resto noi siamo ancor più impegnati oggi
Perché proprio a partire dall'esperienza che ci vede insieme nel governo locale di tanta parte di importanti parti del nostro Paese dell'Italia in questo caso di Perugia
Verificare se partendo da questo e possibile nell'immediato costituire costruire una diga a questo governo di destra e di questa destra italiana
Evitare rischi incombenti e soprattutto perché no
Credo almeno questa è la mia aspirazione
Verificare come a partire dalla concretezza del governo dei fatti concreti delle nostre città delle Regioni delle Province sia possibile anche dare un contributo per riallacciare un filo che possa essere anche un filo di maggiori unità di collaborazione tra le forze della sinistra a livello parlamentare ma certamente a livello del nostro Paese
Di questo io avverto grande urgenza grande necessità
Mai come in questi giorni da due giorni a questa parte si può essere poco orgogliosi di essere italiani ebbene io credo che un contributo in questa direzione possano che venire dalla comune esperienza che facciamo in tante parti nel governo dell'Italia che stiamo facendo anche nella città di Perugia con questo augurio dei rinnovo il mio saluto di benvenuto creatura tutti voi buon lavoro
La parola
Ora al Presidente dell'UPI
Regionale
è vicepresidente nella provincia di Perugia Palmiro piova ignora
Ringrazio
Compagno Bellini con il quale condividiamo l'esperienza all'interno l'amministrazione provinciale di Perugia è necessario però che faccia una precisazione nel senso che sono vere le due cose che ha detto
Ma la mia presenza qui questa sera ci tengo a precisarlo deriva da un invito che mi ha trasmesso la lega nazionale delle autonomie locali
Perché il partito Rifondazione Comunista da Roma che doveva essere invitato tutte le associazioni del delle autonomie locali
E dalla Lega Nazionale da Roma mi hanno chiamato invitandomi ad intervenire a me al posto del segretario del presidente nazionale Giovannelli che sindaco di Pesaro
L'ho voluto precisare non permettere una targhetta ma per sottolineare il fatto che rispetta gli inviti che immagino sono stati inviati gli atti tutte le associazioni Autonomie locali
Solo la lega ha risposto al vostro invito e non è un caso perché molti compagni di presenti che hanno da anni probabilmente esperienze politiche amministrative
Sanno che
All'interno della sua azione autonomie locali la Lega è sicuramente quella un po'più in ombra un po'più in difficoltà ma sicuramente più collocata a sinistra rispetto all'osceno ci aderiscono
Enti di ogni estrazione però forte l'indirizzo a sinistra di questa organizzazione e quindi il saluto che voglio portare con alcune brevi considerazioni
Se mi consentite
è a nome di questa organizzazione e Autun una iniziativa che vede riuniti amministratori locali provinciali e regionali di di tutta Italia
E sicuramente un fatto positivo il fatto importante e spero credo che sia e l'organizzazione dei lavori mi sembra vadano in quella direzione perché Bellini prima
Ricordava della istituzione di sette commissioni di lavoro per cui immagino verranno in questi due giorni di lavori andrete approfondire temi specifici credo che ci sia bisogno di fare
Il punto su queste questioni sullo stato delle Autonomie locali sul regionalismo federalismo sul quale probabilmente avremo avremmo bisogno tutti quanti di
Approfondimenti
Consistenti in questa direzione
Perché l'impressione che ho che di questa roba spesso se ne parla senza conoscere a fondo il significato che un conto è
Linee ineludibile necessità di decentrare il livello locale poteri importanti che oggi sono accentrati
Altra cosa è parlare di federalismo spinto come da molte parti si parla e non solo nel centrodestra
Ricordavo prima con il sindaco Renato Locchi che tutte le esperienze quelle andate a buon fine di federalismo esistenti al mondo sono state fatte per aggregare Stati separati
Che hanno rinunciato a pezzi
Di loro potere per conferirli ad uno Stato federale
Le esperienze di federalismo che nascono dallo Stato centrale
Sono andate a finire male vedasi la Jugoslavia come esempio per tutti ma ne potremmo fare a quindi avevo bisogno di approfondire questi temi di parlare della finanziaria ma delle stesse associazioni del mondo delle Autonomie locali
Perché in generale mi pare che si possa registrare oggi una fase è di grande difficoltà all'interno d'autonomia e locali dopo le conquiste degli anni novanta iniziate con l'approvazione della legge centoquarantadue che andava
Ad abrogare
Consistentemente quasi integralmente il testo unico del trentaquattro successivamente elezione diretta dei sindaci su quali so che ci sono opinioni diverse ma credo che sia una strada dalla quale non si possa tornare indietro a volte succedono
E poi in mente
Ci sono anche correttivi da apportare uno squilibrio di poteri a volte eccessivo tra assemblee elettive sindaci siano essi dei comuni delle province e delle regioni stesse ma non credo si possa tornare indietro
E su questo ma gli anni Novanta non questo inviato un avvio di un processo
Di decentramento importante verso le Regioni verso gli Enti locali tutti i provvedimenti che vanno sotto il nome della Bassanini delle varie leggi Bassanini
Anche rispetto a queste poi in mente necessario approfondire aspetti importanti perché un po'le norme un po'le nostre cattive interpretazioni di norme spesso anche su queste cose hanno portato e stanno portando a problemi seri dentro gli enti locali e nel rapporto tra gli enti locali e cittadini
Problemi che a volte non si capisce bene chi comanda o meglio si capisce anche troppo bene e soprattutto non si capisce bene qual è il ruolo di degli amministratori che poi sono coloro che sono eletti sono coloro che devono rispondere ai ai cittadini
Così come sul l'intero processo del di decentramento si registrano serie contraddizioni sia nella pacchetto da Roma
Verso le regioni e purtroppo e sottolineo purtroppo spesso dalle regioni verso gli enti locali
Tre abbiamo un decentramento a pezzi da Roma sulle regioni e spesso il tentativo forte questo in tutte le regioni d Italia dove più dove meno ma in tutte le regioni d'Italia anche l'Umbria da questo punto di vista l'ora del tutto
Immune
Dove poi c'è resistenza a decentrare ulteriormente sugli enti locali c'è resistenza definire un ruolo compiuto sulla rete delle autonomie locali ci sono tendenze forti a creare centralismi regionali
Ora credo che anche da questa Assemblea credo debba venire un segnale chiaro e netto
Che il mondo della Polonia e locali non è interessato a sostituire il centralismo statale con quello regionale vogliamo qualcosa di più e meglio rispetto a ciò che in alcuni casi mi sta bene
Così come dobbiamo riaffermare con forza credo in tutte le siepi che i principi di portare in capo ad un unico soggetto quella competenza è un principio noi dobbiamo risottolineare con forza
Il principio di sussidiarietà cioè di portare il più vicino possibile a Città di decisione un altro principio che dobbiamo risottolineare per forza mentre troppo spesso in molte parti d'Italia
Si va avanti con decentramenti che io con una semplificazione definisco per commi
Per cui la lettera abili eccidi questa competenza decentrata la provincia la dirà era F al Comune la Regione però si tiene la l e la M il risultato di questo modello organizzativo è che si complica la vita ai cittadini si complica la vita agli impressi alle imprese sì aumento la dismisura i costi per gestire nuove competenza quindi su questo dobbiamo fare e grande attenzione
Questo quadro che aveva visto segnali
Non del tutto positivi già con le ultime nel periodo del governo dell'Ulivo si stanno aggravando a dismisura con il governo di centrodestra
Noi sappiamo che tra le forze del centrosinistra
Il vostro partito su alcune cose ci sono differenze anche profonde anche sostanziali ricordava alcune prima
Il sindaco Locchi credo però che dobbiamo ritrovare il modo di lavorare insieme almeno in questa fase sulle cose che ci uniscono
E credo ce ne sono tanti credo ce ne possono essere tante
Credo dobbiamo fare una forte opposizione a questo governo che da una parte anche su queste questioni parla di federalismo parla di devolution alla Bossi
Poi con l'altra mano e con i fatti sostanziali con le leggi con i decreti attori accentramento di poteri che non avevano precedenti da molti anni a questa parte
La legge Lunardi disegno di legge sulle fondazioni alcuni interventi sull'agricoltura su attività produttive sul turismo non entro nel merito ma sono tutti segnali che vanno nella direzione opposta da quella avviata
Dalle esperienze di governo precedenti e da quelle promesse in campagna elettorale dalla maggioranza che attualmente governa
Il Paese
Credo che ci sono scontri grossi allora interno tra il populismo la devoluzione senza regole
Di Bossi ma resistenze forti for probabilmente più forti di quelli di Bossi che all'interno del governo ci sono per restaurare un centralismo più forte di quello che avevamo avviato a a smantellare
C'è una legge finanziaria in questo momento in discussione
Nelle Aule parlamentari che per quanto riguarda gli enti locali
è un
Disastro per alcuni aspetti
Ma soprattutto segna un'inversione di principio Swartz
Pesantissimo
Cioè gli enti locali si troveranno con maggiori risorse dal primo gennaio prossimo e questa si è tutti amministratori lo sapete quanto e più di me con effetti devastanti sui cittadini perché sappiamo bene che ormai bilanci
Devono essere a pareggio cioè la stagione fino a quando i Comuni facevano i bilanci alla bene o meglio qualcuno richiamava sono finiti per cui nel momento in cui ci sono minori trasferimenti da parte lo Stato centrali le risposte sono di due tipi
O si aumentano
Se aumenta la tassazione locale o si taglia i servizi
Forse qualche limatura anche noi dovremmo essere più Braglia correggere qualche spesa corrente in meno sicuramente ma la dimensione tale che non basta questo non basterà quest'quindi saremo di fronte a questa scelta
Si riducono fondi soprattutto ai piccoli comuni
Dei quaranta milioni che era poca cosa per i singoli Comuni ma per molte realtà i comuni piccoli o piccoli o di piccolissime dimensioni ma sono quelli che ancora garantiscono una vivibilità
Di un certo tipo in posti di montagna quella montagna che diciamo che vogliamo tutelare in realtà poi si risponde si chiudono le scuole si chiude gli uffici postali si tagliano i trasferimenti
Costringendo la gente ad andarsi
Ma le due cose che vanno ad alterare di principio e concludo e via con voi questo intervento
Che segna un'inversione di tendenza è più netta rispetta le Bassanini sono rifissare per legge nazionale tetti di spesa sulla spesa corrente dei comuni bloccare le assunzioni a prescindere
Ora queste oggetto di discussione probabilmente qualcosa si modifica però il mondo delle autonomie locali aveva conquistato negli anni novanta un principio
E cioè che compatibilmente con le proprie disponibilità di bilancio con i quali ogni amministratore doveva farsi carico dentro quello l'autonomia era sostanzialmente assoluta oggi si torna rimettere invece vincoli che sono arcaici assurdi e credo che su queste noi dobbiamo chiediamo che anche la sesta assemblea vengono a richiesta specifica ai parlamentari del centrosinistra da sinistra perché queste norme vengano semplicemente abrogati credo che i Consigli comunali sono ormai sufficientemente adulti Cosimo e quelli provinciali e regionali per sapere se quanto possono assumere se e quanto possono spendere perché loro sono responsabili dei propri dei propri bilanci
Infine e concludo anche qui un richiamo le altre associazioni del mondo delle
Delle Autonomie
Credo che come nega nazionale questo l'abbiamo posto in maniera forte qualche segnale sta arrivando credo che noi dobbiamo andare al
In questa fase integrazione ma in prospettiva al superamento della frammentazione belle rappresentanze delle autonomie locali
Credo che dobbiamo superare anche noi proprio per essere più forti più incisivi logiche settoriali e corporativismo istituzionale che pure ci sono sono presenti anche troppo forti
Troppo spesso
Ragioniamo di assetti istituzionale teoremi locali a seconda della giacca che indossiamo in quel momento per cui se siamo sindaci vogliamo tutto in capo al Comune
Poi se siamo in provincia i Comuni devono contare poco tutto desse in provincia poi arriva la Regione ci non contare niente nessuno che fa tutto noi e c'era e c'è credo che noi dobbiamo dimostrare maggiore maturità da questo punto di vista ed insieme
Federarsi e il mondo di autonomie locali insieme al di là appunto della giacca che indossiamo in quel momento sottoporre l'autorità nazionali un disegno di assetto di organizzazione delle funzioni
Istituzionali del mondo autonomie locali che sia il più unitario possibile ringrazio per l'attenzione e vi auguro buon lavoro
Prima di dare la parola al compagno Gianluigi Pegolo
Voglio ricordare ai partecipanti alla conferenza
Ti ti presentare la richiesta per gli interventi domani in modo da permettere alla presidenza di organizzare soprattutto in termini di tempi
Gli interventi che ognuno di voi riterrà opportuno rifare ecco se questa Eremo raccomandazione può essere fatte a dentro questa sera né commissioni oppure nel modo che riterrete opportune Moro che domani mattina la presidenza già scadenza
Il prosieguo dei lavori per la giornata di domani do la parola al compagno Gianluigi Pegolo per la l'azione introduttiva
Con l'appuntamento di oggi si conclude il percorso di questa conferenza nazionale
Delle elette degli eletti comunisti nelle Regioni e negli enti locali
Nel corso di circa un mese si sono tenute centotré conferenze provinciali che hanno coinvolto nel complesso la quasi totalità delle federazioni del nostro partito
Considerando che a tutt'oggi gli eletti di Rifondazione Comunista nelle Regioni e negli enti locali sono circa tre mila il dibattito ha coinvolto dal cinquanta al sessanta per cento dei nostri consiglieri assessori e sindaci
Un risultato che noi giudichiamo molto positivamente
Così come riteniamo importante che a tali iniziative abbiano spesso partecipato i gruppi dirigenti locali del partito
Il dibattito quindi è stato significativo per dimensione ma lo è stato anche per qualità
Il documento è stato nella maggioranza dei casi analizzato con attenzione sottoponendolo ad una verifica anche rispetto alle esperienze che localmente sono state prodotte sulla base dei verbali delle conferenze che abbiamo raccolto risulta che gli assi fondamentali della nostra proposta hanno tenuto nel corso di questa consultazione un consenso larghissimo
Ciò certo non ha impedito che si avanzasse lo precisazioni
Che si sollecita se una maggiore approfondimento che su alcuni passaggi si esprimessero anche posizioni differenti
Ciò è positivo
Noi volevamo un confronto aperto libero volevamo misurare fino in fondo ciò che pensavano i nostri amministratori e volevamo anche aggiornare gli stessi contenuti di quel documento
Mi Piale che questi obiettivi siano stati sostanzialmente raggiunti
In generale fra i nostri compagni
Evviva la necessità di approfondire le trasformazioni intervenute nel corso di questi anni nel sistema delle Autonomie locali
E vi è piena consapevolezza del fatto che i mutamenti intervenuti sono stati di una tale ampiezza e profondità da determinare un mutamento radicale non solo dell'assetto istituzionale anche ma delle ma anche dell'intero sistema politico e sociale
Io vorrei tornare brevemente su questo primo aspetto le modificazioni cui abbiamo assistito nel corso di questi anni hanno investito sia le strutture istituzionali che gli indirizzi delle politiche locali
Recentemente col voto che si Espresso nel referendum com'è noto è entrato in vigore la riforma del titolo quinto della Costituzione
Si è trattato di un evento eccezionale non fosse altro per il fatto che per la prima volta sono state introdotte modifiche nella Carta costituzionale
A differenza della maggioranza delle forze politiche italiane tuttavia il nostro dissenso rispetto all'impostazione di tale riforma radicale
Non ci hanno mai convinto le argomentazioni che i presentatori di quella proposta hanno addotto per giustificarla
Infatti noi riteniamo che l'ispirazione di fondo di quella riforma sia stata non già la valorizzazione del ruolo delle comunità locali ma una ridefinizione dell'assetto istituzionale del Paese in chiave liberista
Se pensiamo infatti al cuore della riforma cioè al rafforzamento dei poteri delle Regioni evidente come tale rafforzamento avvenga manomettendo il quadro dei diritti incardinato sulla legislazione nazionale
Non solo ma se a questo si aggiunge l'introduzione del principio di sussidiarietà orizzontale ci troviamo di fronte al parallelo sgretolamento delle funzioni pubbliche
E se a questo infine sommiamo gli effetti che si produrranno a seguito della legge costituzionale uno novantanove attraverso l'arte tu la stesura dei nuovi statuti regionali e cioè la tendenza ad assumere
Anche per le Regioni soluzioni presidenzialiste il quadro che emerge è a nostro avviso allarmante
Si profila cioè una tendenza alla disgregazione del tessuto unitario del Paese
Perfetto di processi di autonomizzazione crescente che si sviluppano attraverso l'erosione dei diritti lo svuotamento delle funzioni pubbliche e l'impoverimento della dialettica democratica
Per questo nelle proposte che abbiamo avanzato sulle regioni e che sono contenute nel nostro documento
L'ispirazione di fondo che ci muove è quella di determinare un processo di ricomposizione sociale perché contrasti tale disarticolazione tendenziale agendo sia sul piano istituzionale
Per esempio attraverso l'iniziativa sugli statuti regionali
O sulla nuova produzione legislativa nazionale regionale che accompagnerà la nuova riforma costituzionale che su quello sociale in particolare per ciò che riguarda le politiche sociali e quelle di sviluppo ci attrezziamo cioè per ricomporre ciò che questo dissi disegno istituzionale tende a frammentare
A fronte di questa vera e propria deriva del sistema istituzionale sta un'involuzione altrettanto allarmante delle politiche locali
è questo l'effetto sia di scelte legislative nazionale sia dei nuovi orientamenti emersi a livello amministrativo
Anche qui vogliamo sottolineare il carattere Recreation regressivo delle scelte che sono state assunte
Pensiamo alla riduzione sistematica delle risorse destinate agli enti locali
Ai processi di privatizzazione dei servizi all'indebolimento delle funzioni di programmazione di controllo di cui disponevano le istituzioni locali in realtà queste scelte maturate nel corso degli anni novanta anche a seguito degli orientamenti assunti dai governi di centrosinistra sono la conseguenza di scelte neoliberiste di politica economica solo in parte legate alle restrizioni imposte a livello comunitario dal patto di stabilità
Di qui l'ambivalenza di tutta una serie di argomentazioni
Così per esempio l'enfasi posta sul federalismo fiscale come strumento per dare sostanza all'autonomia locale si è tradotta poi i fatti nel mezzo per giustificare la crescita dell'imposizione fiscale
Così l'efficienza dei servizi pubblici che è stata sbandierata come giustificazione di un'operazione tesa a ridurre le risorse destinate ai servizi sociali
E che ha legittimato le privatizzazioni così la semplificazione lo snellimento delle procedure e diventato di fatto il grimaldello per lasciare mano libera ai soggetti privati in settori importanti
Ma il punto è che tali scelte sono e questo è l'aspetto più preoccupante
Sono via via diventati elementi di una modifica della cultura amministrativa
Anche di settori rilevanti della sinistra e ciò ha prodotto un progressivo abbandono di orientamenti progressisti che avevano caratterizzato la stagione più interessante dell'esperienza amministrativa italiana
Il punto essenziale che è emerso con chiarezza nelle conferenze provinciali
è che queste scelte non sono state neutrali dal punto di vista sociale
Gli enti locali non solo si sono rivelati sempre meno in grado di dare risposta ad un di seggio ad un disagio sociale crescente ma per alcuni versi hanno finito con l'amplificatore i processi di polarizzazione di disgregazione in atto
Infatti non solo si è ridotta la tradizionale funzione di redistribuzione del reddito svolta dagli enti locali per effetto delle manovre fiscale e della riduzione degli investimenti sociali
Ma la stessa politica di inclusione sociale è stata minata dalla tendenziale riduzione dell'offerta dei servizi mentre la stessa qualità della vita urbana è peggiorata
Perfetto del prodursi di crescenti sperequazioni nel godimento di diritti collettivi nel venir meno di un Progetto equilibrato di trasformazione il disagio sociale cresciuto particolarmente nelle grandi città dove si è dilatato il fenomeno delle nuove povertà
Se al familismo e alla riattribuzione alle donne di funzioni un tempo pubbliche mentre la stessa condizione giovanile è venuta soffrendo sordo del venir meno di elementi di socialità
Noi non siamo catastrofisti
Sappiamo bene che tale deriva tendenziale delle politiche locali non si è prodotta dovunque nello stesso modo
Che vi sono in molte realtà esperienze positive anche in presenza di disponibilità di risorse limitate di vincoli di spesa sempre più soffocante
Ma il problema politico generale che abbiamo di fronte è il progressivo venir meno di una funzione socialmente significativa degli enti locali
Queste modifiche negli orientamenti delle politiche locali non sono state prive di conseguenza sugli assetti politici
Le ragioni sono diverse
In primo luogo il permanere o il dilatarsi dei processi di disgregazione sociale tende a rimettere in discussione le appartenenze politiche le culture locali
In secondo luogo le trasformazioni degli assetti istituzionali tendono a modificare il rapporto dei cittadini con la politica
Si pensi alle logiche di tipo plebiscitario che si sono imposti a livello locale
Che infatti Zandonà personalizzazione della politica ed è strutturale del sistema dei partiti finiscono con il rendere evanescente la dialettica politica e producono sfiducia circa la possibilità di un'azione collettiva ma il colpo di grazia non c'è dubbio avvenuto dalla tendenziale omologazione delle politiche spesso le differenziazioni fra destra e sinistra tendono a sfumare
Per esempio
Quando a sinistra si celebrano le virtù salvifiche del mercato
Rispetto alle inefficienze del pubblico e conseguentemente si sostiene per esempio la privatizzazione dei servizi non si fa solo un'operazione socialmente pericolosa ma si fa anche un'operazione politico-culturale
Si legittima cioè il punto di vista della destra facendo penetrare nella coscienza collettiva l'idea che le forze del mercato sono quelle che meglio garantiscono i diritti
C'è da meravigliarsi se poi al momento del voto
Di fronte all'alternativa fra uno schieramento e l'altro il criterio di giudizio prevalente fra gli elettori tende ad essere condizionato dall'immagine rassicurante del candidato presidente o da suggestioni di tipo demagogico e populista
D'altronde che l'erosione del consenso
Alle forze progressiste mi contesti locali costituisca un problema di prima grandezza è dimostrato dai fatti
La perdita di Bologna è stata da questo punto di vista l'esempio emblematico della fine della invincibilità di alcuni assetti politici locali
Con Bologna numerose altre città province regioni sono cadute in questi anni nelle mani della destra
E perfino nella recente consultazione amministrativa di primavera seppure in presenza di una positiva affermazione incunei in alcune grandi città
Questo atteggiamento è proseguito questo arretramento e proseguito e infatti il numero di città governate dalle destre è cresciuto
E tuttavia questa tendenza non ha modificato sensibilmente
Gli atteggiamenti politici delle forze del centrosinistra
Che hanno evidenziato un continuismo per noi incomprensibile
E la riproposizione di un approccio che noi giudichiamo perdente mi cioè la convinzione che il problema potesse essere risolto attraverso la dilatazione delle alleanze considerando all'opposto immodificabili le politiche fino ad allora perseguite
Questi comportamenti sono non a caso molto frequente in alcune regioni a tradizionale insediamento della sinistra
Nella discussione che abbiamo fatto in alcune regioni mi riferisco in modo particolare l'Emilia Romagna la Toscana questo elemento emerso in maniera inequivocabile
Ora
La tesi che noi vorremmo sostenere in questa nostra conferenza
è che
Con la conquista da parte delle destre del governo del paese
Le residue speranze
Di poter conservare Danzi recuperare i consensi sul piano locale rischiano di venire meno
Vogliamo dire cioè
Che una fase nuova si aperti
E quello che non intravediamo e la possibilità di uno sfondamento delle destre nelle realtà locali
Ci sbagliamo
La nostra lettura viziata da un inguaribile pessimismo
Io non credo
Da questo punto di vista l'esito delle recenti elezioni regionali in Molise della tornata amministrativa in Sicilia rappresentano a nostro giudizio la conferma che questa possibilità esiste
Se si guarda ai risultati del Molise c'è di che essere allarmanti nel due mila la coalizione fra centrosinistra e Rifondazione Comunista ottenne cento mila settecentottantaquattro voti pari al quarantanove per cento
Un anno e mezzo dopo la stessa coalizione viene sconfitta ottenendo ottantatré mila quattrocentododici voti pari al quarantuno virgola otto per cento
Se poi osserviamo la dimensione della vittoria nei comuni e province della Sicilia il quadro diviene ancora più sconfortante dato che in alcune realtà il peso delle forze democratiche di sinistra si riduce ai minimi termini
Il fatto che nel contempo Rifondazione Comunista ottenga dei risultati che noi giudichiamo positivi ci conforta certamente ma non per questo ci tranquillizza
Ora si può discutere sulle origini di tale catastrofe politica ma il fatto che essa si sia prodotta di per sé pone il problema del che fare nei governi locali
è per la dimensione della crisi sociale e politica che si manifesta a livello territoriale che nel documento noi abbiamo posto la necessità di una svolta profonda nelle politiche locali
Qualche nostro compagno
Intervenendo nelle conferenze provinciali espresso dei dubbi sull'uso di questo termine
Ci ha chiesto in particolare se la lettura giustamente severa del degrado politico e istituzionale che ha toccato le realtà locali consentisse di prospettare la possibilità di una svolta
Qui credo occorra un chiarimento
Di fronte a ciò che sta avvenendo non credo vi sia dubbio
Che senza una profonda modifica del ruolo degli enti locali e delle politiche locali vi è il rischio di una regressione sociale che politica
Tale svolta quindi è necessaria e urgente
Ma fra noi vi è piena consapevolezza sul fatto che essa non sia facile
In primo luogo per il fatto che sussistono vincoli di livello nazionale e internazionale che limitano le possibilità di azione quindi di riforma del sistema delle autonomie locali
Ne consegue che la nostra battaglia non può limitarsi al terreno locale
Anzi come scriviamo non sul documento la svolta negli enti locali può sembrare un paradosso ma meno che mai può essere affrontata con un'impostazione localistica
Il vincolo generale rappresentato da quel patto di stabilità che è parte integrante degli orientamenti dell'Unione Europea
La nostra posizione è nota noi siamo per il superamento di tale patto non solo per evidenti considerazioni circa gli effetti negativi che lo stesso ha determinato sul sistema degli enti locali ma per considerazioni di carattere più generale
In particolare noi giudichiamo molto criticamente di orientamenti della politica economica europea che ci paiono non solo sbagliati in serie ma del tutto negativi in relazione alla fase recessiva nella quale caduta l'economia internazionale
Il fatto che la politica economica europea continui in tale situazione
Ad essere ispirata a criteri monetari visti che hanno come effetto quello di contribuire alla depressione della domanda interna
Mentre si sta non a caso sviluppando un dibattito anche a livello internazionale sulla necessità di promuovere politiche keynesiane ci pare tanto significativo quanto all'Arma
Ma la necessità di una modifica degli orientamenti si estende anche ovviamente a livello di politica economica nazionale
Rispetto alla quale non si può comunque continuare ad invocare il condizionamento del patto di stabilità per giustificare qualsiasi c'è
A tale riguardo i recenti orientamenti emersi nella finanziaria costituiscono a nostro avviso un attacco inaccettabile al sistema delle Autonomie locali
E rendono ancora più strumentale il continuo richiamo che esponenti del centrodestra fanno rafforzamento dei poteri locali
Mentre si vorrebbe operare un'ulteriore sfondamento sul piano dei poteri attribuiti alle Regioni
Eliminando per istruzione sanità e ordine pubblico le residue competenze concorrenti dello Stato si procede con grande disinvoltura tagliare le risorse degli enti locali e delle Regioni come nel caso dei vincoli posti alla spesa sanitaria
Scorrendo la proposta di legge finanziaria ora in discussione a livello parlamentare questa operazione appare in tutta la sua gravità
La linea peraltro già sperimentata dai governi di centro sinistra di riduzione delle risorse pertinenti agli enti locali viene ribadito ed anzi viene accentuata
Accrescendo le difficoltà finanziarie degli enti locali e limitandone l'autonomia di spesa
Benché nel passaggio al Senato alcune norme siano state ritoccate il quadro che si sta profilando resta inquietante
Vediamo
Riduzione dei trasferimenti erariali agli enti locali dell'un per cento nel due mila due del due per cento nel due mila tre del tre per cento nel due mila quattro
Attribuzione agli enti locali degli oneri derivanti dai rinnovi contrattuali due mila e due due mila e tre
Limitazione delle spese correnti con il vincolo del quattro virgola cinque per cento e cioè inferiore all'inflazione reale di incremento rispetto alla spesa del due mila
Blocco delle assunzioni del personale per i Comuni che non abbiano rispettato il patto di stabilità interno nel due mila e uno riduzione del fondo nazionale per gli investimenti riduzione dei finanziamenti già esigui a favore delle unioni di comuni e delle comunità montane
Un vero e proprio attacco alle Autonomie locali e alle loro funzioni
Non solo
Ma queste scelte che noi giudichiamo gravissime
Si è ora aggiunto per effetto di emendamenti introdotti al Senato un attacco pesantissimo alla gestione dei servizi pubblici
Nel nuovo articolo ventisei infatti si prevede come molti compagni sapranno
Di fatto l'obbligo entro cinque anni della cessione della quota di controllo pubblica nelle S.p.A. che gestiscono i servizi locali e valenza imprenditoriale
Mentre nel caso dei piccoli comuni si limita l'autonomia gestionale in può imponendo il che incredibile l'obbligo per i piccoli comuni della costituzione di società di capitali per la gestione dei servizi
Siamo stati e siamo irriducibilmente contraria tra ali provvedimenti
In questi giorni ci siamo fatti o carico di raccogliere l'adesione delle forze di maggioranza nelle città in cui governiamo insieme con l'Ulivo
L'adesione ad un pronunciamento che ribadisce la necessità di salvaguardare l'autonomia di scelta degli enti locali della forma della gestione del servizio
Su questa posizione si sono dichiarati d'accordo le forze maggioranza in molti Comuni importanti
Questo è un fatto sicuramente positivo
E tuttavia noi non possiamo qui nascondere anche per onestà
La nostra profonda insoddisfazione nei confronti dell'atteggiamento tenuto dalle forze del centrosinistra nel dibattito parlamentare
Abbiamo seguito con attenzione i lavori delle Commissioni competenti e siamo rimasti francamente sconcertati
Nell'osservare comportamenti di alcuni esponenti del centrosinistra che hanno incalzato il centrodestra per ottenere una rapida liberalizzazione dei servizi pubblici locali
Se oggi dobbiamo fare i conti con un testo della Finanziaria decisamente peggiore lo dobbiamo anche a questa iniziativa
La nostra critica afferma si estende anche al ruolo assunto da alcune associazioni degli enti locali
Ringraziamo per il contributo portato qui
Dalla lega delle Autonomie locali
Alla quale vorremmo anche dire
Che siamo d'accordo con l'appello c'è stato formulato
Affinché si costruì
Uno schieramento ampio contro questa Finanziaria
Devo anche dire che noi avevamo apprezzato la decisione seppure sofferta che aveva condotta lanci
Ad esprimersi in tema di servizi locali a favore della difesa dell'autonomia degli enti locali contro i tentativi di imporre centralmente le modalità di gestione di tali servizi
Nei comportamenti concreti tenuti da tale associazione nel corso del dibattito sulla Finanziaria tuttavia questo impegno è venuto sostanzialmente meno
Dato allora che il nostro atteggiamento nel corso di questi anni pur non rinunciando a sostenere le nostre posizioni è stato comunque rispettoso dell'autonomia di tale associazione così come delle altre associazioni degli enti locali
Ci chiediamo
Se a questo punto tale autonomia non si sia incrinata
E si stia imponendo un pericoloso collateralismo con alcune forze politiche
La vicenda della Finanziaria pone problemi politici rilevanti non solo infatti ci si chiede come sia possibile che l'autonomia locale venga così sacrificato dopo tanti proclami a favore di un maggior ruolo di regioni ed enti locali
Ma viene anche a porsi un problema più generale circa la qualità dell'opposizione che il centro sinistra intende fare nei confronti del governo Berlusconi
A nostro avviso la battaglia per la difesa delle Autonomie locali deve diventare parte integrante di una battaglia generale di opposizione nei confronti del governo
Su questi terreni Rifondazione comunista sta conducendo una battaglia coerente in Parlamento e nel Paese
I punti essenziali di tale battaglia sono l'eliminazione dei tagli delle risorse la restituzione di una reale autonomia di spesa
E lo stralcio dell'articolo ventisei sui servizi pubblici locali Ria affidando agli stessi enti la potestà di decidere le forme di gestione dei servizi
Ma sottolineano qui la necessità per condurre efficacemente tale battaglia che il mondo delle Autonomie Locali faccia sentire la sua voce
Uscendo da una pratica concertativa che rischia di essere sempre più asfittica nei confronti di questo governo
E che cresca nel Paese in collegi contempo una mobilitazione a difesa dell'autonomia e delle istituzioni locali e della loro funzione sociale
A tale proposito noi consideriamo un primo segnale positivo la mobilitazione che si è tenuto da parte dei sindaci per ottenere modifiche nel testo della Finanziaria a ci auguriamo che tale mobilitazione prosegua
E Totti tutti i punti essenziali
Di una manovra negativa contenuta nella Finanziaria rispetto alle Autonomie locali
Ciò ovviamente si intreccia
E non potrebbe essere che così con la necessità di un'iniziativa specifica a livello delle singole istituzioni locali
Noi riteniamo infatti che nei governi locali debba prodursi una svolta significativa
Sugli indirizzi politici e amministrativi
Le ragioni le abbiamo indicate in precedenza la pericolosa deriva che si è fino ad ora prodotta nelle pratiche politiche amministrative locali
L'avanzamento dei processi di scomposizione sociale l'emergere di una egemonia della destra
L'orientamento largamente condiviso dei nostri compagni è che per quanto compromesse nelle loro funzioni e ruoli le istituzioni locali costituiscano un terreno importante di battaglia politica a cui non si può rinunciare
Non si tratta solo della convinzione che la presenza nelle istituzioni locali rappresenta un'occasione importante per far conoscere le posizioni del nostro partito
Quanto della consapevolezza che comunque da esse dipendono scelte rilevanti per la condizione di vita dei cittadini
Né mi pare francamente che dalle nostre conferenze emerga un atteggiamento isolazionista
C'è piena consapevolezza della rilevanza che assume il governo dell'ente locale
Ed è l'importanza di garantire governi progressisti che assumono orientamenti avanzati socialmente
Il punto essenziale tuttavia è che tale possibilità e oggi compromessa
Se non talvolta reso impossibile
Dalla presenza di orientamenti politici moderati
Nelle stesse forze del centro sinistra
Che dei potenti siano questa finalità riformatrice
Questo vincolo politico è per noi oggi un problema fondamentale
Per affrontare tale nodo occorre io penso affrontare due questioni dirimenti
Che sono al centro dei lavori di questa conferenza
Mi riferisco da un lato al tema dei rapporti politici e dall'altro a quello del messo istituzioni società
Non intendo tornare sulla gravità della situazione sociale e politica a livello locale
Quello che mi interessa sottolineare che da tale analisi noi deriviamo una convinzione
E cioè che la costruzione di un consenso implica una svolta nelle politiche locali nella direzione del soddisfacimento dei bisogni di fasce sociali che sono penalizzate
Sul piano del reddito dell'inclusione sociale della qualità della vita
Ciò significa insomma che le alleanze politiche devono costituire lo strumento per conseguire gli obiettivi di un progetto di trasformazione sociale e non all'opposto prescindere da questo
Il problema del nostro rapporto con le forze del centrosinistra nelle realtà locali sta tutto qui
A partire dall'ultima tornata amministrativa non abbiamo colto una maggiore disponibilità al dialogo da parte del centrosinistra nei confronti di Rifondazione Comunista cioè positivo
Ma quello che non ci convince è che questa disponibilità
Nuove spesso dalla necessità di allargare le alleanze specie nel momento in cui la destra diventa sempre più minacciosa ma senza rimettere in discussione seriamente i contenuti politico-programmatici
Nella prossima tornata amministrativa si voterà in un numero significativo di comuni e di province
Si tratterà di un testo molto importante
Rifondazione comunista accetta la sfida del confronto
Tuttavia non è disponibile
Ad accettare la logica frontista del fare argine alle destre a qualunque costo prescindendo da una convergenza significativa sul piano dei contenuti
Ciò significa che se vi sarà
Ciò significa che se vi sarà tale convergenza vi sarà la possibilità di intese se tale convergenza non vi sarà ci presenteremo autonomamente
Quello che in particolare riteniamo essenziale e che su alcune questioni dirimenti emergono indirizzi inequivocabili
Vorrei soffermarmi sui Comuni la realtà istituzionale che avrà maggior peso nella prossima consultazione
Si consideri infatti che tale consultazione coinvolgerà seicento settanta comuni di cui centododici superiori ai quindici mila abitanti e venticinque capoluoghi di provincia
La cui popolazione complessiva supera gli otto milioni di abitanti
Noi riteniamo che nella prossima consultazione elettorale alcuni punti dovrebbero caratterizzare l'impostazione programmatica
E in tal senso ci attiveremo
Il primo di questi punti riguarda una scelta esplicita a favore della redistribuzione del reddito
Vogliamo cioè che le fasce a reddito più basso i soggetti sfavoriti vedono migliorare la loro condizione materiale
Ciò può significare molte cose dall'esenzione del costo di alcuni servizi a scelte in campo fiscale che non penalizzino dalle fasce
E che anzi ne favoriscono
Il metro per valutare le proposte deve essere quello del salto lo dico in così in maniera un po'grossolana del saldo in termini di reddito che le misure adottate determina noi sappiamo bene che tale orientamento deve fare i conti con una restrizione delle risorse disponibile da parte degli enti locali
Ne siamo perfettamente consapevoli e che ciò può perfino costringerà ricorso alla leva fiscale locale
Il punto e che ciò non può tradursi nella penalizzazione delle fasce di cui parlavo
Noi siamo stati sempre contrari all'introduzione dell'addizionale IRPEF non per un atteggiamento demagogico ma per questa ragione
Non siamo a priori contrari ad un'imposizione fiscale siamo contrari ad un'imposizione fiscale che penalizzi fasce a basso e medio reddito che già oggi sono penalizzate
E allora diciamo che prima di introdurre l'addizionale
Vogliamo che si pratichino tutte le soluzioni alternative possibili come la lotta all'evasione fiscale locale l'incremento dell'ICI sulle seconde case sui grandi patrimoni il taglio delle spese superflue la modifica delle poste finanziarie
E se alla fine non vi fossero altre possibilità
Noi proponiamo che si introducano compensazioni sul piano di tariffe imposte e quant'altro che consentano di recuperare le decurtazioni di reddito che vanno a scapito delle fasce sociali che vogliamo protetto
La seconda questione che poniamo riguarda i servizi consideriamo questo capitolo essenziale
Gran parte delle finalità sociali di un comune si gioca sulla politica dei servizi locali
Per questo riteniamo che la tendenza debba essere quello ad un allargamento dell'offerta dei servizi e non di un loro restringimento
Noi sappiamo che la salvaguardia dei diritti di cittadinanza si gioca in gran parte su questo punto
Per questo occorre intervenire
Fornendo opportunità per l'inserimento sociale ricostruendo le menti di così o me rispondendo ai nuovi bisogni ma tutto ciò lo sappiamo bene
Collide con le logiche di riduzione delle stato sociale al minimo e con la politica dell'esternazione esternalizzazione dei servizi e delle privatizzazioni
Su questo vorrei soffermarmi
Noi non credo siamo ideologici
Quando affrontiamo il problema che le privatizzazioni
Noi intendiamo porre un argine a questi processi anche se ci rendiamo conto che operiamo su un terreno inclinato di una produzione legislativa Cavani nel senso opposto
Ma vorrei
Che riflettessimo
Come non vedere per esempio
Che alcune privatizzazioni che sono state portate avanti in alcune anche grandi città con l'obiettivo di far cassa
Ci stanno traducendo oggi per esempio nella riduzione delle entrate di quegli enti locali
Nei limiti imposti dalla normativa noi siamo quindi per garantire nel modo più estensivo possibile la gestione pubblica dei servizi locali evitando la loro privatizzazione
Se dovessero essere introdotte norme cogenti in tema di privatizzazioni siamo per ridurre al minimo gli effetti di tale norme e utilizzeremo tutti gli strumenti possibili
Che ci vengono lasciati dalla normativa per impedire questi processi
Consideriamo l'esternalizzazione in sé negativa sappiamo bene tutti quanti
Qual è l'elemento determinante di questi processi
L'elemento di questi processi è dettato dalla riduzione del costo dei servizi gestiti dai privati ma la riduzione di questi costi
Normalmente è pagata dai lavoratori che di cui
Non possiamo far finta di non vedere
Come quindi dietro questo processo si nasconda non soltanto una penalizzazione dei lavoratori dei servizi ma più in generale il venir meno
Di una capacità da parte dell'ente pubblico di controllare la qualità dei servizi che sono presi
E noi non ci arrendiamo a questa possibilità
Un terzo punto riguarda l'intervento sul territorio io non intendo soffermarmi sulla nostra impostazione programmatica ripresa in modo esteso sul documento in modo particolare sui nostri programmi nazionali
Essa muove dalla necessità di un controllo pubblico efficace delle trasformazioni urbane
In contrapposizione a quella deriva privatistica che ha accompagnato anche l'evoluzione della disciplina urbanistica
Ma essa muove anche da una idea di città
Ed è su questo che io vorrei soffermarmi
Contrastare i processi di sperequazione spaziale puntando sullo sviluppo multipolare delle città
E sul risanamento ambientale e sociale
Ebbene questi sono gli orientamenti che noi crediamo dovrebbero essere assunti prioritariamente nei programmi
Ci interessa in particolare che il tema del risanamento delle periferie
Attribuendo a questo termine un significato più ampio di quello tradizionalmente che tradizionalmente gli viene assegnato e cioè considerarlo considerandolo come l'insieme dei luoghi di degrado
Non solo ambientale ma anche sociale sia assunta come un campo di azione prioritario da parte delle nuove amministrazioni
A infine riteniamo indispensabile ultimo ma non ultimo
Riteniamo indispensabile che si affronti la questione della democrazia e del rapporto dei cittadini con le istituzioni locali noi sappiamo che il campo di intervento su quale può agire un'amministrazione locale abbastanza ampio in particolare per ciò che riguarda gli strumenti di partecipazione di formazioni cittadini funzionamento assemblee elettive
Anche se dobbiamo riconoscere che al di là dell'abbondanza degli strumenti i fatti concreti sono veramente molto limitati
A questo tuttavia noi riteniamo si debba accompagnare
La pratica di esperienze di democrazia dire
Ed è per questo che noi riteniamo importante
Avanzare la proposta
Del bilancio partecipativo
Facendo di questo un elemento caratterizzante dei nostri programmi e del confronto con le altre forze politiche
Di questa proposta si è molto discusso nelle nostre assemblee
Io davvero devo riconoscere che l'approccio è stato un approccio maturo non ideologico
Nel momento in cui si è sottolineato la grande valenza politica di questo strumento sia anche sottolineato
La necessità che si passi dalla formulazione di questa proposta a esperienze concrete
Per questo
Noi dobbiamo impegnarci di più
Non solo dobbiamo sostenerne ma dobbiamo anche qualificarla
E allora da questo punto di vista
Noi pensiamo che pur di fronte alla obiettiva necessità di avviare delle sperimentazioni
Il cui esito non possiamo per determinarlo tuttavia riteniamo essenziale che dell'impostazione originale di questa proposta per come si è venuta configurando a partire da Porto Alegre eccetera
I seguenti elementi caratterizzanti debbano essere salvaguardati e cioè una consultazione sulla parte non vincolata del bilancio
Attraverso un ampio coinvolgimento della popolazione che si traduca in indicazioni Wraith seppi te in sede di bilancio se non con ceppi siano così la proposta faremmo della declamazione
Questa è la democrazia diretta al di fuori di questa concezione si deve parlare di altro
Accanto alla necessità di una ridefinizione delle modalità delle relazioni politiche ricollegandomi strettamente
A rigore dei contenuti programmatici e alla loro significatività dal punto di vista sociale
Il nostro intervento negli enti locali e vengo alla seconda questione fondamentale di questa conferenza dovrebbe caratterizzarsi per la ricostruzione di un nesso fra società e istituzioni e il rilancio del conflitto sociale
Mi sono in particolare i due ragioni fondamentali che s'ci spingono ad assumere questa prospettiva
La prima è che vediamo a cui sì il distacco fra società e forze politiche
Tale distacco ben difficilmente può essere superato attraverso un puro processo di autoriforma dei partiti
Perché con il prodursi di derive moderate nelle culture politiche amministrative
La capacità di ascolto di ciò che si produce nella società civile si è fortemente compromessa
E senza il prodursi di un'autonoma dinamica dal punto di vista sociale tale situazione difficilmente può essere superata
La seconda ragione che un analogo distacco si produce fra società e strutture istituzionali determinando una crisi democratica che solo la ripresa dell'iniziativa sociale può consentire di affrontare
Di questo vi è consapevolezza fra i nostri compagni impegnati nelle istituzioni locali non è vero
Che la questione della connessione con i movimenti e con la società
Sia estranea
Il problema semmai e quello di fare un un passo avanti di dare concretezza a questa ispirazione e vengo allora la questione di fondo
Tutto al nostro dibattito congressuale si dipana intorno alla questione del disgelo sociale
Questo tema non può non attraversare la nostra riflessione sulle istituzioni locali la questione decisiva eccome stabiliamo una connessione fra istituzioni locali e movimenti
E più precisamente come riusciamo a far sì che le istanze portate dai movimenti trovino rispondenza negli orientamenti assunti dalle politiche locali
Il tema in realtà non è nuovo
Tuttavia nell'attuale situazione l'irruzione di un movimento come quello no global sulla scena politica era emergere di una conflittualità sociale più estesa che coinvolge importanti settori del lavoro dipendente lo rende di particolare attualità
Ma cogliere l'opportunità rappresentata dal movimento e trasferirla sul piano locale sappiamo bene non è facile
Esiste infatti una difficoltà talvolta nelle varie realtà locali a coniugare l'iniziativa per esempio dei soci al Forum con quella sulle tematiche locali
Il nostro sforzo allora deve concentrarsi sulla ricerca delle connessioni possibili fra movimento e tematiche locali
La mia personale opinione e che in questo caso occorra valorizzare tutti gli elementi anche parziale anziché puntare magari su piattaforme ambiziose che però rischiano di essere idealistica se non anche finire talvolta con aprire contraddizioni all'interno dello stesso movimento
Tre sono gli ambiti in particolare che mi paiono maturi
Uno riguarda la declinazione locale di tematiche generali che già oggi costituiscono il riferimento programmatico del movimento
Penso a puro titolo di esempio alla questione dell'immigrazione al tema della cooperazione internazionale la questione dell'impegno per la pace tanto importante nel momento in cui occorre estendere l'opposizione alla guerra
Un altro ambito è collegato al profilo sociale di questo movimento dove non vi è dubbio per esempio che vi sia una forte incidenza delle giovani generazioni
E allora da questo punto di vista tematiche come quelle del salario sociale e più in generale della socialità acquistano certamente un rilievo particolare
Ma al di là delle connessioni tematiche occorre anche ripensare alle forme della politica
E qui un'occasione importante può essere rappresentata dall'introduzione di forme di democrazia diretta come nel caso del bilancio partecipativo che prima richiamavo
Anzi questo terreno è forse quello più favorevole per due ragioni di fondo la prima e che consente di dare risposta ad un bisogno di interlocuzioni con le istituzioni locali non mediato dal sistema tradizionale della rappresentanza
E la seconda è che può permettere lo sviluppo di un confronto a tutto campo con le problematiche legate
Alle politiche locali senza tuttavia imporre a priori l'assunzione di una piattaforma politica generale un punto di vista globale che probabilmente oggi come oggi è impossibile
A questo punto io credo
Che a Roma e a Napoli dove bilancio partecipativo è stato assunto come punto programmatico della coalizione di governo occorra che non solo sia di una sperimentazione ma che essa vede la partecipazione attiva del movimento no global
Ma per far sì che queste connessioni con il movimento e con le istanze sociali si realizzino occorre anche una consapevole azione politica che apre alle istituzioni a tale rapporto
Per questo noi riteniamo che un segnale debba partire dalle istituzione dal nostro stesso partito un'occasione può essere rappresentato dalla prossima consultazione elettorale amministrativa
Credo che Rifondazione Comunista debba aprire un confronto sul piano programmatico con questi movimenti nel rispetto dell'autonomia di ciascun soggetto
Questo confronto deve poter condurre all'arricchimento delle proposte programmatiche assumendo anche nelle politiche locali temi indicazioni proposte avanzate dai movimenti
Non solo noi riterremmo molto positivo che questo processo si sviluppasse anche a partire da istituzioni locali dove non sono previste consultazioni elettorali nel corso della prossima primavera
E considereremo molto importante che le maggioranze di cui fa parte Rifondazione Comunista avviasse lo tale confronto
A tale riguardo lo stesso appuntamento dei bilanci può rappresentare una opportunità concreta
Nella piani alla conclusione desidero soffermarmi su una questione che ha attraversato il nostro dibattito mi riferisco al tema del partito del suo ruolo nelle trasformazioni sociali e del significato che viene ad assumere in particolare il nostro impegno nelle istituzioni locali
A tale riguardo questa conferenza è chiamata ad una riflessione
Nelle conferenze provinciali emersa chiaramente la necessità che l'attività amministrativa entri a pieno titolo nella pratica di questo partito
I compagni che sono intervenuti hanno spesso lamentato la solitudine di chi si trova ad operare nelle istituzioni locali
Le difficoltà anche a far comprendere la dimensione dei problemi all'interno del partito
Questo disagio io sto bene si accompagna ad un disastro parallelo che investe i compagni impegnati nel lavoro di partito che spesso hanno denunciano l'autoreferenzialità dei gruppi consiliari o che lamentano lo scarso impegno rispetto alla vita di partito
Queste sensazioni evidenziano in ogni caso la necessità di una ricomposizione di ruoli e dell'unitarietà dell'azione del partito
Già che questa è la dimensione dei problemi io credo che pensare di affrontarli come molte volte facciamo introducendo appelli sostanzialmente moralistici non serva più di tanto
Il problema va affrontato nella sua complessità
Innanzitutto occorre definire il senso del nostro impegno istituzionale
La risposta più efficace che ho sentito nel corso delle conferenze alle quali ho partecipato è venuta da una nostra compagna consigliere comunale in una grande città che affrontando la questione del ruolo dei compagni nelle istituzioni sottolineava con l'efficacia
Come l'efficacia di tale ruolo si riduca alla fin fine alla capacità di modificare concretamente la realtà locali l'assunzione di questo punto di vista è certamente un fatto di cultura politica ma è anche legato alle pratiche politiche concrete e più in generale alla concezione del partito
Sul piano delle pratiche occorre ridefinire le modalità di utilizzo della presenza istituzionale
Sempre in ragione di quella necessità di trasformazione della società che prima richiamavo dobbiamo considerare la presenza istituzionale in una dimensione più ampia
Il punto è che la battaglia istituzionale dovrebbe costituire il punto terminale di un processo che prevede l'informazione della popolazione la definizione di obiettivi lo sviluppo di conflitti sociali
è per questo che nel documento noi parliamo di vertenze territoriali
Se anzi consideriamo centrale il lavoro nelle istituzioni ciò non si deve ad una tentazione istituzionali sta ma all'opposto alla consapevolezza che questo percorso per potenziale attivabile molto più facilmente se vi è una presenza istituzionale
I compagni che lavorano nei circoli hanno avuto modo di verificarlo
Laddove non vi è una presenza istituzionale del partito la conoscenza delle tematiche locali molto limitata e quindi anche la possibilità di promuovere una iniziativa politica
è vero che molto spesso questo processo vertenze Ale non si attiva ma occorre chiedersi perché
Infatti se è vero che molte volte le nostre figure istituzionali si appagano
Della capacità di condurre una battaglia di opposizione efficace nelle istituzioni odi dimostrare competenza nella gestione e nei governi locali
E trascurano l'iniziativa sociale è altrettanto vero che i nostri circoli molte volte limitano il proprio intervento da un lato ad attività di tipo organizzativo e dall'altro all'amplificazione di alcune parole d'ordine nazionale a ben guardare
Anche in questo caso quello che sfugge è la centralità che deve assumere un progetto di trasformazione sociale locali
Peraltro questo compito essenziale anche in ragione del fatto che molto spesso
Una parte rilevante delle contraddizioni che attraversano le società locali non si esprime attraverso il conflitto
Voglio dire cioè
Che molto spesso una parte cospicua dei nostri referenti sociali
Non essere prime elementi invisibili di effervescenza sociale e tuttavia sono presenti con le loro contraddizioni
E questi esprimono una domanda sociale latente che noi dobbiamo in qualche modo attiva ma per attivare questa domanda sociale richiede si richiede un impegno tenace del partito nella società e in primo luogo del partito
Ciò rimanda ad una diversa concezione del partito e in particolare del ruolo del circolo territoriale rispetto al quale vanno ridefinite le priorità di intervento nella direzione amputa appunto dell'impegno sulla società locale
E ovvio tuttavia
Che tale operazione implica l'assunzione di un orientamento generale nel partito un investimento adeguato sulle strutture locali
Il potenziamento della capacità dei nostri quadri un arricchimento delle indicazioni politiche e anche io credo una più forte saldatura
Nei gruppi dirigenti locali fra figure amministrative figure politiche
Nell'ambito del rafforzamento del nostro partito non compete ovviamente dare un contributo specifico che riguarda per l'appunto l'orientamento la preparazione e l'operatività dei nostri amministratori locali
Nel concludere questa introduzione mi corre l'obbligo di richiamare alcuni aspetti organizzativi
Allo stato attuale Rifondazione Comunista dispone di oltre tre mila eletti nelle regioni e negli enti locali di questi come si può desumere dei dati forniti nella cartellina
Quarantanove sono consiglieri e assessori regionali cento sessanta consiglieri e assessori provinciali due mila trecentododici consiglieri assessori comunali
Tralascio altre rappresentanze che sono in parte sottostimate imitati come i consiglieri circoscrizionali che comunque superano le quattrocento unità o che si sovrappongono come nel caso dei consiglieri delle comunità montane
Disponiamo inoltre di trentacinque sindaci questa presenta significative ovviamente inferiore a quella di cui disponevamo prima della scissione
Tuttavia la nostra capacità di recupero è stata buona specie nei consigli regionali ma non solo
Questa presenza diffusa costituisce una risorsa per questo partito
Ma ha bisogno di essere valorizzato
Per evitare ogni equivoci ogni equivoco
Con ciò non intendo sostenere che gli amministratori locali debbano ricevere nel partito un particolare riconoscimento
Dico semplicemente
Che la potenzialità espresse da queste forze
Va utilizzata ciò significa in particolare che nel limite delle scarsità dei mezzi e delle risorse di cui disponiamo questo settore va sostenuto perché può contribuire al rafforzamento dell'iniziativa del partito nelle realtà locali e al suo radicamento
Dalle nostre conferenze emerge con nettezza i nostri compagni impegnati nelle istituzioni locali esprimono un bisogno fortissimo di formazione
Né poteva essere diversamente
Noi sappiamo benissimo che questo settore richiede competenze spesso sofisticati
E che la battaglia politica negli enti locali e richiede strumenti adeguati
Per questo credo che nell'organizzazione del nostro lavoro dovremo impegnarci moltissimo sul fronte della formazione è questo l'esigenza fondamentale
Noi possiamo avvalerci di una rivista che costituisce ormai uno strumento prezioso raggiungendo circa un quarto dei nostri eletti ma non basta
Dobbiamo puntare ad una informazione in tempo reale che per essere efficace deve giungere al singolo eletto
Ma per ottenere questo abbiamo bisogno di potenziare il funzionamento della struttura centrale e abbiamo anche bisogno di un organizzazione provinciale regionale degli eletti che favorisca un confronto Rizzon tale su singole tematiche
Che sostenga Compaq campagne e iniziative articolate sul territorio
Come vedete si tratta di un impegno Complesso che richiederà anni
Che ha che ha bisogno di integrarsi con l'iniziativa complessiva del partito con sinergie fra i Dipartimenti e con la stessa struttura organizzativa del partito
Care compagne e cari compagni dall'introduzione si conclude qui
Ho tentato di riassumere i nodi che mi paiono essere emersi nel corso dei lavori del nostre conferenze provinciali
Ho volutamente trascurato molti aspetti di natura programmatica che invece sono contenuti nel documento
Ho evitato di affrontare tematiche che avrebbero certamente meritato un approfondimento come quelle istituzionali ma che nell'economia di un introduzione non era possibile affrontare adeguatamente per concludere mi pare giusto ritornare all'ispirazione di fondo di questa esperienza
Almeno per come l'hanno concepita e compagni che l'hanno organizzata ma che mi pare di poter dire ad
Probabile locali sì ad un punto di svolta
O si imbocca una spora Giosa di rinnovamento uscendo dalle secche del moderatismo riproponendo la centralità della funzione sociale dell'ente locale fuoriuscì pende dall'impostazione liberista nelle politiche locali o vi è il rischio di una deriva inarrestabile sul piano sociale il politico questa centralità della questione sociale
In forma tutta la nostra proposta politica Issa condizione attraverso l'individuazione dei contenuti programma il CIPE nostra politica delle alleanze
Ci induce ad assumere come centrale l'irruzione nelle istituzioni locali dei movimenti Pepe in generale della società civile riposiziona il ruolo e il funzionamento del partito e per questo che altra Conference noi abbiamo segnato il titolo di la città sociale e salute ad un punto di vista all'orizzonte e pensiamo dovrebbe guidare il nostro intervento nelle istituzioni e nelle realtà locali
L'
Incontri
Andare
Torna ad indicare incontrai
Domani in una giornata di domani
Chiedono di di
Parlare alla pensa di intervenire di presentare la richiesta prenotarsi
Ricordo anche per permettere alla presidenza di potere
Temporizzare
Il dibattito a a questo momento ci sono soltanto due richieste treni quindi
Ecco grazie compagni fatti facilitate il compito spetti alla Commissione grazie compagni poveri ricordo anche che Alemanno Sironi si riuniranno alle venti e trenta come stabilito
Vale ventuno
Questo alla alle senza eccezione alcuna
Al petrolio
Mancherebbe altro