"In camminio per la pace. Le prospettive dell'impegno per la pace in Italia" - 11° Seminario nazionale della Tavola della Pace Dopo la 4ª Assemblea dell'Onu dei Popoli e la Marcia per la Pace Perugia-Assisi, Centro francescano di accoglienza Domus Pacis (Santa Maria degli Angeli) (14-16 dicembre 2001)

Ma ultima sessione io
Va be'non
Sappiamo appunto che questa mattina
Siamo rimasti in in pochi
Ma perché vale per tante ragioni insomma alla quelli che sono arrivati venerdì oggi dovevano rientrare e insomma altri avevano altri impegni
Quello che quello che però vorrei sorte dire diciamo è che il l'incontro la riunione di questa mattina è assolutamente importante il fatto che siamo un pochino in meno diciamo per certi aspetti è anche un vantaggio perché ci consente di avere un confronto se volete anche un pochino più ravvicinato su ciò che è il il nostro programma di lavoro e su quello che in qualche modo possiamo considerare il
Anche possiamo considerare le conclusioni del nostro del nostro incontro sto cercando qui tra i miei appunti il programma della mattinata
Io non ho non sto trovando
Ecco
Allora la la la la sessione di questa mattina è appunto dedicata come dicevo il futuro del nostro del nostro lavoro
Abbiamo appunto alcune persone che
Qualche modo hanno
Deciso di intervenire in maniera particolare in questa in questa sessione e io a partire da quelli che sono qui presenti tanto l'invito a venire
Qui al tavolo
Andando in ordine erano Giuseppe Iuliano dell'ufficio internazionale della CISL Raffaella Bolini responsabilità nazionale dell'Arci
Mario Pianta dell'Università di Urbino e Silvana Amati vicepresidente del coordinamento degli enti locali per la pace queste sono le le alcune delle persone che interverranno ci se ce ne sono altre che abbiamo in in calendario uno che inviterei subito eh Francesco Cavalli S qui
Un sacco va benissimo
Francesco sentivo riaccomodare anche perché farai uno dei primi interventi e poi ce ne sono altre che ieri non hanno non sono potuti intervenire e
E poi qualche modo
Se pur cercando di essere stringati nei tempi perché no questo ci consentirà di ritornare a casa più rapidamente cercheremo appunto di concentrare la nostra riflessione su le cose che andremo a fare allora per facilitare però il il nostro lavoro
Io vorrei riassumere alcune delle cose soltanto alcune poi altre le faremo casomai in coda della riunione e anche poi per iscritto perché ecco vorrei dire che il dibattito di questi giorni l'abbiamo registrato per intero
Ne faremo un doppio uso da una parte andrà su GR parla parlamento la settimana prossima e quindi diciamo avremo un'uscita pubblica
Di tutto quello che ci siamo detti e dall'altro faremo le trascrizioni di questa di questo dibattito e a partire dai nodi diciamo principali
Cercheremo appunto di raccogliere perché sono state dette molte cose credo molte cose strane interessanti
Qualcuno ha notato appunto che che come dire si passava anche con facilità da un argomento all'altro ma questo per fa parte della complessità dell'agenda che con la quale ci stiamo cimentando e io l'ho trovato invece molto positivo che noi abbiamo saputo articolare
Come dire anche una globalità di pensiero se vogliamo no che ancora bisogno un po'diamo ai campi è un amalgama ma nello stesso tempo
è già abbia come dire in fase di grandi buona maturazione
Il allora vorrei soltanto dire riassumere diciamo una serie di cose di appuntamenti
Di proposte
Che sono state toccate in questi giorni e che ci debbono aiutare lo dico per memoria e anche perché quelle che interverranno dopo possono interagire con maggiore facilità
Su questo del doppio dobbiamo costruirci un programma di lavoro in un'agenda comune sostanzialmente
Prima però di dire questo voglio anche toccare
Soltanto in maniera rapida l'aspetto se volete diciamo uno degli aspetti diciamo sui quali come di oggi forse non avremmo nemmeno più di tanto il tempo di soffermarci ma che invece è importante
Che riguarda la struttura il futuro della Tavola della pace in quanto esperienza organizzata
Allora come voi sapete
Lo scossone della guerra
Ha lasciato le sue il suo segno diciamo anche sul nostro lavoro sono sono stati Périer Enza e ci sono degli elementi di difficoltà politica che sono emersi ovviamente anche perché alcuni dei sostenitori tradizionali diciamo della Tavola della pace si sono ritrovati supposizione diverso
E quindi il sostegno che veniva dato alla Tavola della pace fino a ieri oggi non è più scontato non è più scontato
Il ieri abbiamo sentito la Presidente della aggiunta per regionale dell'Umbria
Ribadire positivamente diciamo una volontà di impegno di sostegno di partecipazione diciamo alla tavola non soltanto di dialogo con la tavola e questo è un fatto positivo però per esempio questa mattina
Cioè in questi giorni la provincia di Perugia non è stata presente a questo seminario e questo diciamo non è un un fatto secondario per
La storia di questa di questa nostra esperienza questo significa che se noi vogliamo
Coltivare questo tesoro che in qualche modo abbiamo costruito insieme dobbiamo guardare al futuro di questa esperienza con grande serenità ma anche con piena consapevolezza della necessità che da un lato le associazioni nazionali che trainano la Tavola della pace
E dall'altro tutte le associazioni le realtà locali e
Naturalmente in primo piano gli enti locali che hanno condiviso questa collaborazione diciamo no trattava della palestra a società civile e istituzioni locali nella Tavola della pace
In qualche modo si assumano anche la responsabilità di portare avanti questa questa questa esperienza sapendo appunto che siamo ancora in una fase di tempesta e che quindi diciamo questa tempesta può
Come dire far oscillare la la la barca anche se nel frattempo
Ha allargato la sua stazza diciamo e quindi come dire più stabile diciamo di di di prima nonostante tutto
Come e che cosa diciamo fare noi da un lato abbiamo un un po'discusso anche nel comitato direttivo anche se il tempo anche nostra disposizione se n'è stato mattanza limitato e abbiamo a già detto che come dire coglieremo nel comitato direttivo alcune associazioni alcune esperienze organizzate che hanno chiesto e si sono anche impegnati diciamo nella
In questo tempo insomma con grande intensità nella Tavola della pace faccio per esempio diciamo la lega ambiente
No è stata
è entrata nel comitato direttivo diciamo negli ultimi mesi e
Riproponiamo appunto che ci resti diciamo che in qualche modo questo
Sia da considerare o ma è un dato assolutamente assoda acquisito
Un'altra collaborazione molto particolarmente forza internazionale quella di Peace link
Se Carlo dall'obitorio diciamo in realtà abbiamo già interagito in alcune momenti però non era mai stato diciamo assunto fino in fondo questa questa collaborazione e
Oggi diciamo siamo qui anche per questo
Per per qualche modo ritmi sancirlo
Altro soggetto che ha dato qua qua abbiamo collaborato parecchio negli ultimi mesi e Mani Tese
Che oggi purtroppo per ragioni di salute del le tutte e due le persone che ebbe sarebbero dovute venire Sabina Siniscalchi Marina punti come è stata presente diciamo ma che però è particolarmente interessata a dare un contributo stabile diciamo alla allattava del del della pace
E poi c'è stata anche una richiesta insomma se non altro di confronto e poi diciamo di di collaborazione da parte della della Fox si fa
Che
Come dire sia ha chiesto di di essere coinvolta di più diciamo io penso che il tecnico ogni offerta di disponibilità e di collaborazione in qualche modo vada valorizzata appieno
Questo è un aspetto poi però ce n'è un altro che credo sia uscito in maniera molto bella da questa nostra discussione che si tre giorni e cioè il fatto che noi dobbiamo lavorare sul territorio
E che dobbiamo consolidare c'è la scommessa di consolidamento della Tavola della pace si gioca sui nostri territori
No
E si gioca sulla capacità di far crescere nei nostri interlocutori o di non arrendersi mai dell'impegno di coltivare questa collaborazione tra istituzioni locali società civile mondo della scuola diciamo
Al a livello a livello locale
Quindi che questo che cosa significa significa se secondo me per esempio che noi dobbiamo consolidare la Rete della Perugia-Assisi presso chiamiamola così la rete della Perugia-Assisi
Dell'ultima Perugia-Assisi per esempio quella ufficiale perché poi molti non mandano nemmeno neanche le adesioni vengo alla marcia senza dirlo o no
Sette spetti non ce ne sarebbe neanche bisogno
Però poi invece per funzione della Rete c'è questo bisogno noi abbiamo quattrocento e trenta quattrocentoquaranta comuni province regioni che hanno aderito moltissimi dei quali non so nemmeno membri del coordinamento degli enti locali per la pace no
La di aderenti al Coordinamento sono trecentocinquanta circa ma questi che hanno aderito ma io non lo sono nemmeno agli aderenti così come come Trentino e forse neanche del rito perché nel frattempo hanno cambiato amministrazione quindi magari non sono più così impegnati
E anche il numero delle associazioni adesso vado a memoria non me lo ricordo bene diciamo comunque siamo attorno alle quattro cinquecento diciamo realtà di cui e naturalmente alcune sono nazionali che a loro volta sono reti
Stesse e poi ci sono tante realtà il gruppi diciamo a livello livello locale quindi il primo obiettivo è quello di consolidare il rapporto con questa rete
No chiedo presente in tutte le province italiane e farsi che ognuno di questi Sissi riconosca terminale diciamo ma più che terminale parte attiva integrante fondamentale diciamo della Tavola della pace
Non non aggiungo altro ma quello che questo diciamo debba essere una una come dire una strada maestra da da da da seguire per quel che riguarda l'aspetto organizzativo
Poi c'è l'altra dimensione quella internazionale ho detto di della livello nazionale poveretto del livello locale e c'è una dimensione internazionale
Che abbiamo già detto ripetuto è per noi fondamentale oggi non li do placenta alla quale siamo chiamati è quella di condividere i rapporti la reti di rapporti internazionali che ciascuno di noi ha questa è la prima è la primo passaggio diciamo per arrivare a con qualche modo dare un contributo più organico alla questa crescita dalla società civile mondiale diciamo
A quale vogliamo concorrere sostanza
Però non partiamo da zero e sarebbe un un grave errore se noi non utilizzasse uno fino in fondo appunto le reti che già esistono insomma
Ecco questi sono i
Come dire i percorsi di fondo abbiamo dal punto di vista delle cose da fare ci siamo detti anche qui vado un po'schematicamente ci siamo detti che il nostro asse
Da qui al due mila e tre e oltre diciamo almeno fino al due mila e quattro diciamo ci se appare chiaro diciamo dover essere certamente l'Europa su questo lungo questa questa strada dobbiamo come dire col crescere noi per primi
E che significa dobbiamo studiare e poi dobbiamo metterci insieme con quelli che invece già c'hanno già studiato no e anche lavorato e poi abbiamo necessità di costruire la dimensione europea di Rete diciamo
Sull'acqua alla quale poi poco collocarci insomma di ciao prima la prossima Perugia-Assisi noi dobbiamo avere l'obiettivo di far sì che vengano i pullman ad altre città europee
Non soltanto da tutte le città italiane e l'idea che ha lanciato ieri comune di rovi pare coordinamento i comuni per la pace di Mila no è importantissimo noi potremmo decidere già oggi che la prossima Marcia per la pace
Avrà da Perugia Assisi solo il suo tratto conclusivo no e che in realtà comincia nelle città dove ognuno di noi vive
E poi simbolicamente qualcuno la farà tutta qualcuno la farà a piedi o in cura farà indicibile da qualcuno che ci farà semplicemente una staffetta
E cioè identificheremo tante direttrici che portano a farcelo in maniera scientifica e andandoci a cercare in ognuno
Dei delle delle dei centri diciamo che vengono attraversati da questa Marcella diciamo no a qualcuno che faccia dell'iniziative sul territorio
Cioè proprio immaginare che esplosione di coinvolgimento di Società civile che può portare un anno di lavoro con questa direttrice
Chiaramente questo sì ci impone cinici implica che noi studiamo e definiamo una piattaforma politica per l'Europa da subito da subito
Primo perché è urgente intervenire subito secondo perché se la definiamo da subito riusciamo ad arrivare poi nel due mila e tre
Avendo fatto già un cammino insomma ricordo due mila e tre semestre settembre due mila tre semestre presidenza italiana dell'Unione Europea
Pochi mesi dalle elezioni
Su questo ci sono già due proposte una di fare un seminario di studio nostro interno Matteo otto sull'Europa un altro di fare un seminario invece con le reti europee a Bruxelles
Qui ci sono già due passaggi importanti
Poi ci tra le altre cose che son venute fuori diciamo c'è
La questione dell'educazione alla pace
è uno dei due pilastri diciamo del nostro lavoro crackata quello della politica c'è quell'altro
Per aprile certo attorno a Pasqua ho appena prima o subito dopo
Dovrà organizzare gli enti locali per la pace organizzeranno ma mi auguro con il coinvolgimento tutte le associazioni penso ciò
Una
Assemblea nazionale del Progetto la mia scuola per la pace
Che dovrebbe essere un incontro di tutti coloro che lavoro nelle scuole appunto per la pace con l'obiettivo di dare alcuni imputa anche rispetto al tipo di scuola perché poi il problema è rendere permanente questo tipo di lavoro quindi fare un crogiolo di esperienze ma poi anche cercare di far maturare una proposta diciamo perché questa educazione diventi un fatto meno episodico ed è permanente
Questa questa convenzione
Questa convenzione o questa casa assemblea nazionale diciamo potrebbe essere considerata anche dalla Tavola della pace un appuntamento utile da costruire insieme e quindi anche qui diciamo dare continuità al nostro lavoro sul piano nazionale
Concludo dicendo che se questo è il nostro percorso di fondo
E all'interno di questo c'è un elemento importante che abbiamo affrontato poco se non anche se in molti interventi è stato presente che è quello del rapporto con i mezzi di comunicazione quali strumenti
Della guerra
No o del clima o della situazione di guerra insomma nel quale
Ci troviamo a vivere
E rispetto a questo punto del dei media diciamo visto che oggi in questo seminario non è stato possibile sia perché è mancato Giulietti sia perché è mancato Bonaccina diciamo volevamo fare anche un confronto su questo specifico non ha non c'è stata la possibilità abbiamo proporremo di fare un seminario dedicato almeno una giornata di lavoro per fare intanto una riflessione tra di noi e poi tra di noi e con chi se ne intende diciamo no e poi da lì vedere anche in che modo reagire ma superando un atteggiamento tra virgolette di
Backing divi come si dice di le
Andare a implorare insomma alla alla ai mezzi di comunicazione un po'di spazio insomma e affrontare invece diciamo quella quell'atteggiamento che deve essere
Quello che che come dire no prende atto di quel che sta succedendo insomma ecco che quindi cerca di affrontarlo di reagire con una con la sufficiente forza di volontà
Concludo facendo ce ne dobbiamo collocare per costruire la nostra agenda tutto questo nel nel nell'ambito di un calendario che ha già ditta in alcune scadenze internazionali allora questo calendario dice gennaio
Trenta da partire dal trenta di gennaio fino al cinque di febbraio c'è a Porto Alegre il secondo Wall socia al Forum e e la l'assemblea degli enti locali delle città contro l'esclusione sociale
Passaggio importantissimo per noi è utile che che ripeto
Marzo
C'è la Conferenza Finance for Development finanza per lo sviluppo in Messico conferenza Ignazio unite molto importante su cui un pezzo di città civile italiana sta lavorando con una grande capacità insomma di proposta quindi noi dobbiamo sostenere questo lavoro
Poi alla alla fine di marzo il trentuno c'è Pasqua e in quel periodo
Alcuni hanno pensato che bisognerà comunque ritornare in in Palestina
Poi sulla Palestina ritorno dopo diciamo
E quindi diciamo è un po'una zona da tener presente dal punto di vista della gente
I primi di aprile c'è l'iniziativa dei Beati costruttori di pace e di altri a cavolo non in Africa no
A aveva Kisangani ecco che non me lo ricordo
Crisi Kisangani
E io penso che questa volta diciamo come dire è importante che ci sia attenzione rispetto a questo tipo di di evento l'abbiamo ridetto anche venerdì
Il tre e quattro maggio c'è la convenzione nazionale per la pace che si farà a Riccione poi nell'ambito di un progetto più ampio Convivio per la pace di cui poi ci parlerà Francesco Cavalli adesso subito dopo di me
Probabilmente attorno al dodici maggio ci sono le elezioni una tornata diciamo per alcuni enti locali di elezioni
A giugno c'è il vertice della FAO qualcuno sale data di redazione o falso
Attorno al venti
Intorno al venti di giugno cioè per ce la farò a settembre c'è Johannesburg rio più dieci
Agosto settembre mi pare va be'sarà Cavallo
Ha proprio agosto
Agosto
Ecco questo diciamo probabilmente ne avrò dimenticato di altri altri di appuntamenti diciamo però mi pare che da quello che almeno ci siamo ricordato noi in questi uno
Sì però detto questo seicento Messico voterete
Quindi come dire tenendo presente che tutti questi appuntamenti sarà questi sono gli appuntamenti di cui comunque il mondo della comunicazione parlerà comunque gli Stati i governi eccetera dovranno fare delle cose ecco e quindi sono per noi delle grandi occasioni per poter avanzare nostra fare avanzare le nostre proposte quindi ognuno di questi appuntamenti diversi grandi appuntamenti in maniera particolare appunto
Va be dopo dopo Porto Alegre Messico FAO e poi rio più dieci solo momenti rispetto ai quali dobbiamo arrivare con delle proposte politiche diciamo e allora l'idea che io penso che noi dovremmo assumere
è è che anche alla luce della discussione che c'è stata ieri sera diciamo sulla politica noi dobbiamo prego precisare la nostra agenda politica propositiva precisarla nel senso di
Come dire renda la la più preciso e puntuale e anche se voi mirata nel senso che dobbiamo fare questa testa di lista di priorità sulle quali diciamo
Concentrarci senza dimenticare poi tutto quanto il resto e poi dobbiamo secondo me seguire tutto questo anno di lavoro
Avendoci sempre presente le l'agenda complessiva insomma e poi di volta in volta estrapolando quegli elementi che che li diciamo servono per
Perché siamo interesse a tema diciamo
Mentre rispetto alle forze politiche
Governo e opposizione io insisto
Il dibattito di di ieri sera richiede da parte nostra un ulteriore approfondimento che già questa mattina in qualche modo possiamo anche un ponte ci pare essere quelli interverranno sicuramente avranno delle cose da da da dire no
Però credo che vada preso sul serio nel senso che noi abbiamo un'agenda e questa agenda la dobbiamo portare in quelle sedi
Mantenendo come ho detto la nostra autonomia nostra potestà di proposta di iniziativa ma anche cercando di capire ci saranno spazi su alcune di queste cose per una collaborazione
Con le diverse forze politiche ripeto con la massima autonomia
Infine ho lasciato per ultima la questione della guerra in Afghanistan la questione della della Palestina la questione del possibile del possibile allargamento del del conflitto
A non ripeto tutte le cose che ci siamo già detti quindi noi abbiamo già un'agenda di lavoro sia per quel che riguarda l'Afghanistan il futuro dell'Afghanistan abbiamo un'agenda di lavoro per perché riguarda
Le altre guerre perché per noi vuol dire dir di no
Come dire senza discussioni no e e vuol dire anche fare un'azione preventiva cioè
Se c'è diciamo un'osservazione che cioè noi non possiamo aspettare che siano pochi americani l'abbiano fatta per dire di no dobbiamo fare da subito una campagna che dica
Qualsiasi tipo di
Ultimo altra guerra deve in nome del terrorismo
Non non la sopportiamo più grosso porteremo cioè voglio dire come dire lo dobbiamo chiedere delle prese di posizioni preventive
Ecco senza aspettare anche se i loro tenteranno di sfuggire diciamo ma intanto costruiamo uno nella società civile cioè facciamo pronunciare la società civile le istituzioni locali sul fatto che
Non bisogna andare in Iraq a bombardare non bisogna andare in Somalia bombardare che ci sono altre strade dice agevolazioni noi preventiva no
Poi invece c'è un un nodo drammatico che questo della Palestina
Noi come dirlo tutti non sappiamo poco quanto sia drammatico ma lo è veramente lo Evert Way veramente
E io penso che noi tutti non dobbiamo
Come oggi difficile pensare a una data domani mattina per fare una manifestazione per fare un'iniziativa c'era però noi dovremo uno decidere
Di lavorare subito per verificare le condizioni per organizzare una forte mobilitazione nazionale
Per mettere fine alla carneficina e perché l'Europa si metta come dire alla testa di un processo di pace
Ieri il delegato Massimo Azzini americano ha abbandonato ha interrotto la cosiddetto negoziato quindi siamo allo sbando più totale diciamo e se l'Europa in questo momento non prende in mano il è testimone del lavoro del negoziato della interposizione tra le parti del mettere un freno a Sharon noi andiamo a verso una come dire un'esclusione davvero micidiale
Quindi dobbiamo fare tutto ciò che in parte stiamo già facendo cioè iniziative a livello locale iniziative di pressione io aggiungerei una cosa siccome ciò che serve servono anche gli aiuti Lino per cui anche i nostri presenti
Che stanno qui fuori possono servire a raccogliere qualche soldino però oggi quel che serve a pressione politica quindi io proporrei di lanciare una campagna affinché
Tutti noi chiamiamo collegio per collegio tutti i parlamentari a dire oggi no all'estensione del conflitto
In Iraq si a tutta la serie di cose che abbiamo detto anche ieri tribunale penale
Aiuto alla società civile l'Afghanistan per ricostruirsi eccetera eccetera e intervento subito in Medioriente c'è questa risoluzione approvata ieri dalla dalle regioni molto importante
Ho visto la mozione che ha presentato l'Ulivo
Nei giorni scorsi diciamo alla su questo mi sembra molto importante perché appunto si esprime una linea che non è quella americana innanzitutto di bombardamento di continuazione Della bombardamento Suha Arafat politico diciamo è invece l'opposizione completamente diverso e quindi mi sembra buona contesto politico però diciamo ecco facciamo crescere una pressione politica perché non basta la mozione parlamentare allora ce lo siamo già detti ieri è necessario che poi si agisca in concreto
E quindi ecco quando fare una manifestazione come farla no cioè discutiamo non lo so diciamo ancora mi pare che non sia venuta fuori
Una idea però è certo che i però le prossime settimane dovranno essere settimane nelle quali noi la ci impegnamo a lavorare per vedere qual è la l'iniziativa più utile
Sul piano nazionale per cercare di far sentire non tanto la nostra voce un pochino quella di chi sta morendo appunto sotto sotto le bombe
Ecco io qui nono non ho ripetuto in uno ripreso tutto quanto però come gli ho voluto un po'riassumere le cose che sono già state dette sostanzialmente in modo che anche tutti quelli che interverranno questa mattina possano interagire anche approfondendo pezzi di questo di questo lavoro ho anche dandoci un po'di priorità insomma no perché poi le cose son tante quindi
Allora io darei subito la parola Francesco Cavalli che il coordinatore insieme a Cenci che qui presente in sala di questo progetto
Del Convivio della pace
Sì comico dei popoli per la pace è un progetto che nasce grosso modo un otto nove mesi fa comitia
L'idea è quella di accettare diciamo che vuole cercare di andare risponde a due obiettivi il primo è quello di lanciare una grossa provocazione è una grossa iniziativa da un punto di vista di comunicazione quindi di impatto culturale
E nasce attorno ad un'idea ad un concetto che quello del piatto della pace in realtà abbiamo preso in prestito un'immagine che quella di Isaia il capitolo ventisei dove sul Monte Sion converranno tutti i popoli della terra si siederanno attorno ad un banchetto
Di pace tutti i popoli Simona immagine bella forte e soprattutto se la pensiamo oggi collocata Gerusalemme dire anche molto non in contraddizione con quello che è la realtà
Forse anche per questo l'abbiamo voluta proprio prendere come punto di partenza e l'idea forte di comunicazione che c'è dietro è quella di lanciare in queste giornate che saranno il tre e quattro maggio a partire da Riccione ma realtà
Lanciarla un po'a tutti Italia l'idea di sedersi tutti in quel giorno attorno ad un tavolo attraverso un gesto che sarà quello di mangiare tutti col lo stesso menu già prego verrà predisposto un piatto il piatto della pace
E tutte le persone in Italia saranno invitate a mangiare con quel menu che vuol dire simbolicamente sedere allo stesso tavolo
Questa è l'idea diciamo di comunicazione che c'è dietro poi in realtà dietro a questo ci saranno due giorni costruiti a Riccione e la seconda cose secondo obiettivo che abbiamo voluto rispondere appena abbiam pensato a questa iniziativa abbiamo subito contattato la Tavola della pace perché ci mettiamo a servizio di quello che invece una riflessione un percorso un'attività che nei confronti della pace viene fatta da anni in Italia
Anche noi se vogliamo nel nostro piccolo partecipando alle marce facendo piccole iniziative nel nostro territorio legate al territorio come si diceva prima
Però ecco con questa occasione vogliamo metterci a servizio e abbiamo studiato insieme a Flavio
L'ipotesi di andare a stipulare a costituire la dizione la convenzione nazionale per la pace
Quindi la due giorni sarà una due giorni per tutti noi per tutti coloro che vorranno parteciparvi con l'obiettivo di andare a stipulare una convenzione nazionale per la pace qui queste sono un po'le due anime poi oltre queste due anime ci sono anche altri elementi che faranno di contorno ci sarà un premio letterario per la pace ci sarà la città tutto il territorio che va mobilitato con anche attività di piatto a teatro
Di strada una grosso momento di festa conclusivo nel sabato sera considerate che siamo a Riccione provincia di Rimini all'inizio della stagione estiva questo vuol dire anche un grosso coinvolgimento da un punto di vista turistico
Un altro obiettivo grosso di comunicazione che questo studiati insieme a Flavia quello di andare a redigere un piccolo vademecum un lutto un librettino le dieci cose che concretamente ciascuno può fare da subito per costruire un una cultura di pace
E questo rimarrà a disposizione coinvolgendo tutte le strutture ricettive turistiche della provincia per tutto il periodo estivo e verrà distribuito a tutti i turisti che passeranno tra Riccione Rimini Bellaria Cattolica Misano e non sono proprio due insomma qualcheduno si quattro insomma
Quindi cogliere anche questa occasione questa opportunità che il nostro territorio ha Perre lanciare un grosso messaggio di comunicazione sulla pace
Questa è l'idea questa il progetto è chiaro
Non siamo qua speriamo di trovare il il vostro consenso e quindi di raccogliere ben volentieri partecipazione
Io Flavio semplice avevo preparato anche un piccolo intervento che in realtà era in lista ieri mattina presentato ieri pomeriggio e poi slittata questa mattina quindi in realtà puro anche pagato delle parti perché molte altre cose posso state dette però
Mi sento comunque di di raccogliere almeno degli elementi di riflessione che durante queste due giornate di lavoro sommata
Da venerdì arrivare a questa mattina mi sono passate un po'la testa e le ho messe giù mio messaggio anche per iscritto in modo tale da poter essere più beve le leggo così di chiedo scusa anche se le leggo ma almeno vado a risparmiare il tempo e lascia il tempo che ti deve venire dopo
Il primo spunto lo spunto di riflessione sul la previsione sui mezzi di comunicazione
In realtà lo dico nasce anche dal fatto che ho piccola però una piccola esperienza nel campo in quanto sono la persona che ha inventato il primi l'aria alti non so se ne avete sentito parlare con lo conoscete che l'unico premi di giornalismo televisivo che se in Italia che ha una particolare attenzione al sociale al mondo del sociale
E quindi sono circa sette otto anni che lavoro all'interno dei metodi informazioni di come deve soprattutto all'interno della televisione
E SPÖ sembra una contraddizione ma la prima cosa che mi viene da dire oggi guardando questa televisione di spegnere la televisione cioè oggi forse la forza che abbiamo è proprio quella di spegnere la televisione
O se la guardiamo cerchiamo di essere armati per difendersi dalla guerra che si entra nelle case e nelle teste
è scontato ribadirlo forse anche opportuno però ribadirlo la televisione oggi non è un mezzo di informazione pensiamo alle guerre ma di gestione dell'opinione pubblica
Che al servizio dell'economia della pubblicità cercando di fare ascolti di di indirizzare l'opinione della gente verso gli interessi del mercato
Prima per legittimare un intervento armato a difesa principalmente del mercato internazionale dalla Cnn giù giù tutte le altre televisioni
Poi a recupero del rischio di recessione economica pensate oggi avrete notato uno come in questo periodo stiamo avvicinando le feste di Natale enormemente rallentata l'attenzione nei confronti della guerra e delle guerre
Questo è e necessario per evidenti ragioni di mercato non recuperare un po'il clima natalizio perché altrimenti si rischia di comprare di meno di spendere di meno di non corrispondere quelli che sono gli sponsor che in questo momento fanno la televisione pagano la televisione
Un altro dato che probabilmente sapete fra i settanta e l'ottanta per cento degli italiani
Si informano esclusivamente attraverso la televisione
Mi torna in mente qua quanto diceva qualche settimana fa Ennio Remondino in un incontro che abbiamo avuto a Rimini dove diceva un bravo generale che oggi viene chiamato a far la guerra in Afghanistan come da altre parti
Deve Allo stesso modo sapere di strategia militare e manipolare i mezzi di informazione ma manipolare nell'informazione la sorgente cioè controllare quello che deve essere l'informazione dal punto di partenza
Avendo coscienza di questo mi domando davvero che senso a guardare la televisione che ci dà informazioni su quello che succede oggi in Afghanistan piuttosto che da altre parti
Tutti sappiamo che le guerre si combattono con le bombe e con l'opinione pubblica gestita con la televisione e un generale che non fa questo o che non sa far bene questo non è un bravo generale è probabilmente perde anche la guerra oggi
Quindi ribadisco conviene spegnere la televisione e su questo mi mi viene in mente una vignetta un una sterile visto un trucco che faceva Luciano Bonvicini dove aveva identificato tutta la campagna di propaganda di che vedesse con l'invenzione della televisione allora c'era questa vignetta dove c'erano questi soldati delle SS ipnotizzati davanti alla televisione che era chiamata l'arma micidiale del dottor Goebbels
Credo che Chavez in parte preso parlo di un quindicina d'anni fa almeno
Tutto questo mi porta ad una riflessione che ieri anche venerdì è stata ampiamente detta che è quella di essere di fronte ad una grande sfida culturale
Credo che sia davvero l'unica grande strada quella di intraprendere questa sfida culturale di accettare questa sfida culturale e allora mi permetto di evidenziare quattro punti su questo magari sono la sintesi di qualche cosa che è stato detto forse qualche cosa non è stato poi detto così come ce l'ho in mente io ma spero che possa essere di contributo anche questo al dibattito complessivo
è stato detto di partire dalle giovani generazioni
è una sfida ad armi impari
Viene spesso da usare la parola armi perché siamo talmente infoiati dentro questa cultura di guerra che anche nel linguaggio comune usiamo metafore bellicose ma mi perdonerete per questo ma in questa cultura pensando davvero le due giovani generazioni dobbiamo comunque confrontarsi con PlayStation cellulari sempre più piccoli Grande Fratello per tornare alla televisione non lui
Eravamo anche trecento mila d'Assisi Grande Fratello ogni sera fa otto milioni di giovani e meno giovani che che guardano per la cosa credo che sia importante riflettere
Sono tutti di elementi che diventano di presupposto per la legittimazione delle scelte che poi la guerra fa o che l'incidente fa nei confronti della guerra può sembrare che non ci sia un diretto collegamento in realtà c'è un direttore collegamento
Perché se da una parte per esempio la guerra in Congo e la guerra per il contante in questo momento e il contante necessario per PlayStation e per i nostri cellulari che devono essere sempre più piccoli con la batteria sempre più piccole che deve dura sempre di più
Può sembrare azzardato il paragone ma si può capire allora come per esempio la guerra al terrorismo è necessaria paradossalmente per difendere Grande Fratello
Mi sembra preoccupante come contrapposizione
Quindi la sfida culturale si impone un recupero di una serie di valori che sono alla base del pacifismo ma che sono i valori di cui va bene ampiamente si è parlato e quindi non sto a ribadire
Un secondo punto è è stato parla è stato detto in questi giorni e condividono l'idea del new global
Si è parlato ampiamente della necessità di governare di e ti citare la globalizzazione e sono fermamente convinto che sia centrale in questa sfida culturale di cui parlavo
Tuttavia ritengo che non possa esistere un vero new global se non si parte da dei fermi di decisi no globale che vuol dire e necessario essere irreprensibile condannare in modo fermo e deciso
Degli aspetti alcuni aspetti che sono a fondamento di questa globalizzazione
Io credo davvero che bisogna cominciare a pensare per parlare davvero di new global ad un passaggio dal no global Agnew Global
Però i no devono essere identificati precisi e anche il nostro modo di condannarli giudicante essere fermo
Perché ci sono delle condizioni che non possono essere accettate
La mediazione che sicuramente il frutto di un percorso politico deve però partire da un atto che l'atto iniziale che è quello di condanna cosa che riteniamo non giuste quindi propongo questo modo di ragionare dal no-global al new global
Un terzo punto quello di ridare dignità alle guerre può sembrare contraddittorio recuperare il titolo di guerra anche qui mi viene in mente quello che mi diceva
Quindici giorni fa Ennio Remondino dove diceva ma in realtà il titolo di guerre un titolo che dalla televisione finché una guerra non va in televisione un conflitto tribale un conflitto latente sono scontri all'interno di etnie non è guerra quello che dà il cappello di guerra e la più di quando la la guerra ma in televisione tant'è vero che Bush ha detto questa è la prima guerra del nuovo millennio ce n'erano abbiam detto oltre sessanta attive nel momento in cui l'America comincia Palomba per l'Afghanistan allora
Per accettare questa sfida culturale nostro compito è recuperare anche la dignità di guerra tutti quei conflitti che non sappiamo essere quindi nelle scuole nell'opinione pubblica fare anche informazioni comunicazione cercando anche di dare gli elementi di contorno no le responsabilità che sappiamo in moltissimi colpi che poi spesso essere addirittura del mondo occidentale quindi dare il quadro e la dignità di essere chiamate guerre anche le altre guerre perché tali sono
Un ultimo punto
Dobbiamo continuare a creare forza di opinione di massa come la marcia fa e quindi a bere la possibilità di chiedere agli interlocutori politici agli interlocutori economici si e direi anche un po'di più ai metodi di informazione poi su questo Flavio ricordava la necessità di fare anche magari un seminario specifico
Ma sono assolutamente d'accordo però credo che dobbiamo anche per accettare di nuovo la sfida culturale fare anche qui un passaggio che quello di cominciare a spendersi direttamente dentro la politica dentro l'economia di intermezzi formazione
Diventare professionisti professionisti che portano questo patrimonio di storia che è nostro dentro
La politica ancor di più dentro l'economia e anche venti metri informazione in tema di comunicazione diventando dei professionisti che fanno quello di lavora che portano il proprio patrimonio pacifista all'interno
Concludo con un due righe due righe scritte da Giovanni Paolo secondo nella sull'istituto reso Salis che mi sono particolarmente care quindi bere voglio girare così come sono accademie e lui dice
Chi volesse rinunciare al compito difficile ma esaltante di elevare la sorte di tutto l'uomo e di tutti gli uomini sotto il pretesto delle difficoltà verrebbe meno la volontà di Dio creatore
Qui io credo che con questo stimolo almeno il mio personale non molla romani grazie
Grazie Francesco per questo contributo innanzitutto che come dire dimostra anche quanto come dire tutti gli si è insomma stiamo crescendo tutti
Incapacità di riflessione di analisi e di proposta insomma è la proposta che è stata organizzando a a Riccione a tutte le componenti insomma per poter comunicare
Un modo di essere e di lavorare per la pace che è molto lontano appunto dalla retorica e che ha molto a che fare invece con la pregnanza dei gli ostacoli che dobbiamo affrontare oggi insomma
E rapidamente io passo subito la parola a Raffaella Polini che è arrivata un po'in ritardo al nostro seminario perché ha partecipato insieme a agli atti diversi altri alle manifestazioni che ci sono stati state a lacche nere laiche non per in occasione del vertice per l'Unione europea e e quindi ci porta anche fresca questa testimonianza e soprattutto anche come dire il Progetto il processo che lì in qualche modo si è per la seconda volta Espresso in qualche modo dopo dopo Nizza
Raffaele
Sì io
Diciamo
Un contributo sul sull'agenda che Achilli fai a ha proposto che mi sembra un'agenda giusta
è necessaria diciamo così
Mi sembra coerente con le cose che possiamo fare con le cose di cui c'è bisogno e diciamo il contributo circondarlo nel senso di provare a vedere come intrecciare i fili di questa nostra agenda con le agende che
In giro su questi temi ci sono
E diciamo prima di entrare nel merito delle due tre cose che voglio dire vorrei fare una premessa perché crede che un po'dà senso alle cose che voglio dire perché
Insomma le cose le facciamo però il problema è che è il senso che c'hanno dov'è che lo collochiamo alla a me mi sembra di poter dire credo che poi nella parte di discussione con perso immagino che ne abbiate discusso a lungo che la fase che stiamo vivendo da quando è scoppiata la guerra è una fase in cui degli Stati Uniti hanno messo in moto soprattutto una gigantesca opera di restaurazione che economica politica sociale militare a Marche ha una fortissima componente di restaurazione culturale
è un po'oggi siamo il tentativo dopo dieci anni sensazione quella che dopo dieci anni diciamo di liberismo selvaggio che ha portato con sé anche la grandissima destabilizzazione a livello mondiale e anche culturale
In realtà si stia cercando di ritornare a quello che i nostri amici
Pensatori pacifisti americani c'hanno detto il quando siamo andati là la delegazione del Genova Social Forum due settimane dopo l'attentato ci dicevano adesso qui il quello che sta si cercherà di fare con la guerra che ancora non era scoppiata
è di cercare di di riaffermare un po'il nuovo nuovo ordine mondiale no cioè un in cui al posto della deregulation totale ci sia invece un meccanismo di
Riconferma della supremazia fatto però attraverso maggior ordine maggior controllo
Meno possibilità che dalle maglie della destabilizzazione possano uscir fuori i rischi anche pesanti
Per ai Paesi che era anche il Governo non ha localizzazione come per esempio le Twin Towers hanno dimostrato nordisti grandissimi che possono uscì fuori da un meccanismo di
Di
Di destabilizzazione a livello globale quindi maggior controllo maggior controllo economico maggior controllo
Politico maggior controllo pura poliziesco no vediamo tutta 'sta vicenda dai tribunali speciali al gli elogi della tortura che vengono su allora da questo punto di vista diciamo io credo che non sia per niente sorprendente il fatto che poi intorno a questo tentativo che è un tentativo diciamo che con la vicenda della lotta al terrorismo come sappiamo bene sa veramente poco a che fare
Ci siano dovuti accodare tantissimi paesi del sud del mondo
E continua a stupire continua a subire anche dopo aver sentito ieri Rutelli è che tanta sinistra di governo europea e l'abbiamo sinistra di governo perché non so come chiamarlo a certi sia al governo che si è all'opposizione con quelli che che guarda ci sia di nuovo cascata dentro con tutte le scarpe
In una diciamo in una situazione che secondo me fa vedere molto chiaramente come il problema che questo a sinistra europea non riesce per niente a uscire diciamo dalla gabbia del pensiero unico ancora lista
Cioè non c'è possibilità di sottrarsi a le compatibilità che vengono date questa secondo me è la vera differenza al di là poi del fatto che questa differenza una volta si esercita su la guerra e l'altra volta si esercita su un'altra questione il problema che c'è la possibilità di dirsi contro di dire alternative solo sulle cose che sono compatibili sulle cose su cui chi chi chi comanda ti dice che su quelle ci si può dividere quando arriva l'idea che su alcune cose non si può dir di no allora non si può dire di no
E detto e questo diciamo è un po'la se la sensazione è un po'questa no cioè che ci sia siamo in una fase in cui culturalmente c'è soprattutto dopo tutta diciamo l'esplosione assolutamente sorprendente
Anche di bisogno no abbia alternative che in questi anni sono cominciati a uscire fuori diciamo tutto il dopo Twin Towers è stato il ritorno all'ordine
La parola d'ordine ritorno all'ordine giù la testa e
E ritornate ad allinearmi vietato pensare io ho avuto la fortuna di parlare ago due-tre giornalisti e giornaliste importanti diciamo così
Molto in vista e con cui per esempio non sempre abbiamo condiviso opinioni sulla guerra che sono appena tornati da gli scenari di guerra Pakistan Afghanistan eccetera che m'hanno detto
Sconvolti e sconvolte che lì proprio a me l'ha detto le cose che si sentono sono tutte Bugia tradisce il livello di censura esplicita che c'è sull'informazione a livello internazionale soprattutto
Quindi Gran Bretagna e Stati Uniti ma anche diciamo per quanto riguarda casa nostra
Mi dicono non averlo mai visto
Nonostante sia gente che è vent'anni che fa esperienza di questo genere quindi come dire probabilmente non è la prima volta è situata in un momento difficile cioè vietato pensare no mi sembra che un po'a questo sia diciamo la fase in cui ci troviamo allora queste cose le dico per dire che sono tempi molto bui e non è semplice muoverci dentro farà non sono nemmeno troppo Buy rispetto a come potrebbero essere cioè quelle quaranta dì quaranta mila delegati che stanno preparandosi a partire per Porto Alegre quaranta mila delegati che significa leopoldo brasiliani porta Allegrini c'è chi dice che se arriveremo alla fine a se l'ottanta mila diciamo fanno probabilmente molto meno buio il tempo buio che c'abbiamo di fronte
Perché io credo che quel diciamo anche la reazione che c'è stata ha e che c'è a questo tentativo di riportarci nel pensiero unico obbligatorio in realtà è un'operazione che non sta riuscendo come dovrebbe
Non sta riuscendo come dovrebbe perché io credo che in questo periodo diciamo il movimento di Porto Alegre per dir così è riuscito a fare entrare nella testa di molta gente il tarlo del dubbio cioè l'idea che si può pensare perché qualche volta si può anche dire Dino che qualche volta si può anche dire di non essere d'accordo con il pensiero dominante che segue uno non è convinto di una cosa che gli si presenta si può pure dire no io non ci sto
Cioè si avverta secondo me una breccia nei mesi primaverili Periodo prima delle Twin Towers
In Italia secondo me diciamo la breccia sostanzialmente l'ha aperta a Genova ma e qua una volta riaperto la breccia in realtà non è vero che è così facile chiudere la e questo diciamo al mio motivo d'ottimismo
Cioè io son convinta che quel cinquantacinque per cento di italiani che hit dei primi giorni dopo la guerra quando era quand'era molto più difficile forse di adesso che la guerra sia vista
Dir Dino che invece ha detto di no perché questo dicevano i sondaggi sia molto conseguenza di questo clima nuovo cioè del fatto che per la prima volta dopo dopo molto tempo
In non dico in tutta la cittadinanza l'opinione pubblica in tutte le persone
Ma in una fetta consistente di opinione pubblica non solo militante diciamo così l'idea che si possa dire no e che si possa scegliere un'altra via quando quella che ti propongono occitano di importi non ti piace
Si possa fare
E da questo punto di vista la breccia non si chiude perché appunto c'è stata la Perugia-Assisi è stata una gigantesca manifestazione pacifica il dieci di novembre organizzato da Social Forum contro la guerra
I dibattiti credo che Cabilia a molti di noi cioè io Pan cioè dopo aver perso otto chili vanno in giro a fare dibattiti non non so più che fa nel senso che sono tutti sempre pieni
Ce ne stanno tantissimi in tutte le città dei paesi piccoli nel nelle città grandi non è che quei con questo riusciamo a fermare la guerra notte c'abbiamo di fronte un avversario enorme
Però c'è un clima di non ritorna a casa che è molto forte ci stanno gli studenti che non sono i soliti studenti suo sulle antiche in questi giorni nelle occupazioni per esempio per la prima volta dopo anni
Chiedono interventi che spieghino che diavolo sta succedendo nel mondo che non chiedo solo le palestre pungolo gigantesco problema hai diritto al sapere i lavoratori non è vero
Che questa opposizione che sta in piazza l'opposizione sta in piazza solo perché c'è Berlusconi
Perché previste i lavoratori in stanno punendo oltre che le proprie vertenze azzanna anche loro ponendo gigantesco problema riavviamo favori
Di sui diritti fondamentali dei lavoratori cioè sul ribaltamento di quello che sembra un modo Nord ormai di concepire il lavoro
E la in questo in questo mondo io quello che dico sempre che secondo me in questa fase c'è bisogna saperla cogliere c'è un'aria di movimento in giro e dico Arica di movimento perché non voglio perché non credo che come dire che sia giusto anzi è sbagliato
Finire nella solita discussione su dove è il movimento qual è e come si organizza eccetera c'è un'aria di movimento in giro che coinvolge tutti
Già una pala tutti dentro questa parte che coinvolge i singoli che coinvolge gli individui che coinvolge le organizzazioni che fa nascere organizzazioni more che fa nascere dinamiche nuove di movimento che rafforza quelle già già esistenti questo è quello che conta c'è poi il problema con logo tutto ciò si organizza si mette in Rete comunica cederà è molto complicato e non bisogna mettono al primo posto che se lo mette al primo posto poi diventa diciamo un dibattito
Poveramente povero povero sulle forme organizzative che poi spesso e volentieri diciamo diventa burocrazia significa parlare di burocrazia
Allora tutta quest'aria acqua di movimento in Italia più che altrove
A sia focalizzata dato uno da qualunque parte arrivasse per è contro la guerra
Questo che non è una cosa che per esempio sta è in tutta Europa in tutto il mondo cioè questa è una cosa che appartiene al movimento italiano al a al movimento inglese e al movimento in Belgio
Dove siamo stati appunto qualche giorno fa cioè la capacità diciamo di prendere tutta la dinamica di mobilitazione appunto no all'altro in un altro mondo è possibile e di dire sì un altro mondo è possibile prima di tutto la pace
Adesso è vero che non tutto il movimento italiano contro la guerra è tutto pacifista con l'accezione che diamo noi qui dentro del pacifismo il pacifismo non violento eccetera no cioè pacifismo diciamo quello che l'ONU come la gestione nonviolenta dei conflitti la prevenzione l'interposizione eccetera non è tutto così
Tutto però diciamo c'è un grande movimento contro la guerra non è tutto pacifista così come è vero che non tutto il tradizionale movimento per la pace si è schierato contro la guerra a quindi come dire la relazione delicata non va a messa diciamo tutta in automatico al gran casino però io dentro questo gran casino senza appunto e la scendere sulle pubblico minuzie organizzative la cosa che però dico e dal punto di vista dell'agenda che ci stiamo dando
Che vedo come una grande potenzialità eh
I pacifisti italiani
Cioè vogliono provare a giocare un ruolo in modo che questo movimento contro la guerra che come gli su cui convergono tanti altri pezzi delle branche di movimento cresca maturi
Come dire si avvicini anche a quella che noi riteniamo l'approccio giusto cioè io credo che noi saremo uno ruolo come pacifisti quelli che diciamo che siamo noi un ruolo molto grosso rispetta questa nuova generazione di soggettività individui che arrivano a schierarsi contro la guerra che mettono la guerra i la lotta contro la guerra come priorità
Sul tema dei contenuti
Appunto la prevenzione dei conflitti è l'interposizione e che vuol dire la la riconciliazione il dialogo sul tema delle alternative l'ONU
Cioè non tutti quelli che son Controguerra moltissimi io vado in giro moltissimi ragazzi che dicono Longo all'ONU Macaluso anni che non fa niente o al massimo succube di non è facile in automatico il ragionamento che se sei contro l'intervento degli Stati Uniti allora automaticamente se a favore dell'ONU
Anzi c'è proprio un vuoto d'alternative su queste cose nella testa di tantissimi di quelli soprattutto dei più giovani c'è un lavoro da fare su questo
Sul tema delle delle culture presso una delle delle cose secondo me più importanti che c'abbiamo come patrimonio nostro è il non è tecnicismo
Cioè noi siamo quelli che abbiamo imparato che non si dice mai gli americani i serbi gli afgani perché non esistono i popoli usa come se fossero un monoblocco non esistono no ci sono gli afgani democratici gli afgani i nazisti e gli americani fascisti gli americani pacifisti è questa cosa qui non la possiamo dare per scontata perché non uno non ci nasce così cioè non è che uno nasce nel cervello c'ha immediatamente questo piccanti tendenzialmente i messaggi che gli arrivano dono tutt'altri
E anche in termini il contributo che credo si potrebbe dare queste generazioni nuove che vengono su o a gente che arriva ad altri percorsi
E anche diciamo nelle possibilità di impegno quotidiano c'è tanta gente in movimento ma dopo che è stato a cinquanta dibattiti e a cinquanta manifestazioni il problema è che come faccio a fare
Il come dire come l'accesso era contro la guerra come faccio a essere per un mondo diverso
Tutti i giorni
E allora le campagne allora la solidarietà internazionale è il volontariato internazionale la cooperazione la possibilità di andare in capo d'accapo danni in Palestina come stiamo preparando no offerte di impegno quotidiano
Allora io credo che su questo terreno quello che sarebbe importante è che nel rispetto delle differenze nel rispetto delle storie nel distretto delle tradizioni nel rispetto delle culture nel rispetto dei casini ognuno Cia
Perché poi ognuno c'ha i suoi senza mettersi in una logica di chi confluisce dove Odijie egemonie o chi comanda su chi io credo che la diciamo l'area della Tavola della pace l'area della Perugia-Assisi è molto utile e trovi capacità di che coglie che rafforzi la sua capacità di dialogo di comunicazione e quando è possibile di collaborazione sui temi che ho appena detto quindi come dire non solo in termini politici stima in termini proprio di Offerta
Di punti di riferimento culturali e fattivi per un sacco di gente con queste aree di movimento che stanno in giro
Cioè non c'è bisogno di come dire di sedersi a tavolino e scrivere
La carta fin qua firmata col sangue c'è bisogno di fare delle cose insieme ci stiamo provando è una stupidaggine domani a Roma ci sarà un incontro fatto da correttivi i film di cui da una parte promosso da un appello di cui firmatari sono rappresentanti a titolo personale di tutte le organizzazioni quasi tutte le organizzazioni che si sono schierate contro la guerra cioè abbiamo per una volta non guardato i i tavoli d'appartenenza abbiamo chiesto a Tizio Caio e Sempronio che stesse del socio al Forum resti stessero entrata vale la pace le stesse del sindacato che stesse dove gli pare
A tutti quelli che se addetti contro la guerra di firmare una cosa insieme domani si vedono ma lo sa bene che è la prima volta da quando è scoppiata la guerra che tutti quelli che si sono detti Controguerra fanno una riunione insieme
Cioè quello che voglio dire viene io son convinta che sia molto utile ognuno di noi ci abbia le proprie sedi
I propri tavoli dove si trova diciamo no con i suoi simili su alcuni percorsi su quelli con cui condividi certi percorsi ma stesse lì non devono diventa può degli steccati
Perché non va bene che son passati alcuni mesi dall'inizio della guerra no e diciamo parti gente che sta da una parte e dall'altra perché stai strutture differenti ma che stanno facendo lo stesso mestiere non ci siamo mai riusciti ad incontrare si incontrano per la prima volta domani
Questo diciamo è una possibilità in meno al fatto che non riusciamo a contaminare in termini pacifisti questa nuova dimensione di movimento che che che sta venendo su che come dire non è tutto il paese ha però già assenze il come dire se facciamo diventare più pacifista velare alla va bene
Finisco col dire quindi che io credo che tutte le cose che ha detto Flavio vanno benissimo se riusciamo diciamo a a farla in una logica per il più possibile non di isolamento
Ma come dire appunto aumentando i livelli della comunicazione anche semplicemente invitando le persone già scambiamo sulle persone seminari no cioè la Tavola della Pace vada ai seminari che fanno altri e non invidiamo pezzi di gente che fa altro a venire da noi parliamo
E cerchiamo di costruire in qualche maniera come dire un meccanismo in cui davvero ciao quest'aria di movimento sitter cerchi più possibile
Di costruire quello che dice quello che ci dice Porto Alegre no un movimento di movimenti un movimento di tanti movimenti diversi che che sta insieme in un sistema multipolare di Rete poi no global new global quella a me questi due nomi numeri Acciona nessuno dei due veramente non mi piacciono cioè l'Italia alla semplificazione no global si risponda con un altra semplificazione a uso mediatico mi sa veramente odioso nel senso che non ci voglio entrare dentro questa logica
Non ci voglio entrare difficile dire che siamo i movimenti per la globalizzazione dal basso perché per i giornali troppo lungo non fa niente per me non è troppo lungo
Perché quando lo dico si capisce i movimenti per la globalizzazione dei diritti si capisce
E se i giornali dei giornali è troppo lungo non lo scrivano
O scrivano quello che gli pare come scrivono quello che gli pare su tutte le cose del mondo non voglio cascare dentro la loro logica
Anche perché non è vero che chi si dice no global non c'ha contenuti come non è vero che chi si dice new global non c'ha anche la capacità di protestare è una divisione che rischia di diverticoli è di creare un'arte fatta
La divisione tra di noi
L'ultimo punto all'Häcken
Una delle cose su cui si sta lavorando qui c'è Vittorio Agnoletto che tra l'altro sta dentro al coordinamento internazionale che prepara a Porto Alegre è che quest'anno a differenza delle altre volte
Dell'anno scorso a Porto Alegre diciamo parte un percorso di convergenze continentali non siamo gli unici che sentono il bisogno di Europa
Tutto a il tutta questa aria movimento sente tremendamente il bisogno diciamo di Europa perché è lì che dobbiamo andare a cercare di influire e una politica europea dei movimenti sociali non c'è inutile giacevano morti gli unici che azzerando sulla pista sindacali no come dire non fanno solo le manifestazioni bando manifestazioni ma fanno delle cose sull'Europa non è un po'didattico andiamo in giro a far manifestazioni ma in realtà non c'è una politica europea dei movimenti
Allora a Porto Alegre ci sarà una riunione dei movimenti europei c'è una discussione per capire dove e come
Si possa pensare di organizzare entro diciamo il prossimo anno l'inizio di quello dopo ancora un Forum Sociale Europeo
Promosso dai movimenti sociali ma che possa vedere anche voi dei momenti voi gli Enti locali dei momenti coi parlamentari ci si penserà anche suo ma ecco adesso Bruna siamo proprio nell'ambito del delle delle prime battute
Non sappiamo dove dove sarà fatto ma sicuramente diciamo potrebbe pure essere gancetto punto il cerino Kabili Daloui non è detto non è che stanno battagliando per questo però potrebbe essere e da questo punto di vista il fatto che la Tavola della pace fa partire un percorso tutto finalizzato diciamo a a la costruzione di un ambito europeo del proprio lavoro arrivando addirittura pensare di farlo ONU dei popoli europea la marcia europea
Io credo che sia una cosa molto utile proprio perché no può aiutare a rafforzare diciamo il la l'approccio pacifista
Dentro questo questo percorso che si mette in moto fra tutti e però tanto più implica il bisogno diciamo di un meccanismi di comunicazione e di relazione di interconnessione e di vasi comunicanti
Per far sì che questo percorso che facciamo possa davvero essere utile perché dentro al Forum Sociale Europeo
Non siano più solo gli italiani i francesi belgi che oltre alla lotta al Wto dicono pure pace no
Ma che diciamo questo questo nostro pacifismo con tannini davvero al a livello non solo diciamo del nostro Paese vallive contamina a livello europeo e internazionale
Quindi ecco vasi comunicanti problema è semplicemente questo troviamo lì non credo che sia una cosa impossibile a farsi giù solo credo un po'di buona volontà
Flavio aveva preannunciato di alternare gli interventi principali con quelli avanzati da ieri per cui se c'è Paolo Preto a dedicarci di Padova potrebbe intervenire adesso brevemente così
Se buongiorno a tutti
Ma io sono un obiettore di coscienza faccio parte con il gas di Padova di un gruppo di coordinamento di associazioni
Per la fase è una delle proposte che avevamo presentato anche a i parlamentari eletti nel collegio di Padova quella per la costituzione di un centro di ricerca nazionale per la pace
Ecco nel mio intervento di questa mattina brevemente vorrei partire da un immagine
E pensiamo che sia adesso così come sono tirarsi fuori una pistola
Dicessi nessuno di voi alzi la mano contro l'altro perché altrimenti gli sparo
Vi dicessi comunque non preoccuparvi perché Seti bisogno di cibo di indumenti io i soldi per procurarli quello di cui avete bisogno
Ecco io questo lo potrà chiamare pace però non credo che sarebbe veramente pace perché manca
Un un idea fondamentale un elemento fondamentale che la libertà e quindi chiunque potrebbe ribellarsi in un certo momento appellandosi a questo diritto alla libertà di scelta ecco io credo che negli ultimi anni dal secondo dopoguerra
Ecco la fase che abbiamo costruito è questa quella cioè di una grande superpotenza che sulla base del potere economico e soprattutto militare se messa la base di quelli che sono gli equilibri della politica internazionale
Vediamo quindi che si sono creati l'organizzazione del Fondo monetario internazionale della Banca mondiale dell'Organizzazione mondiale del commercio e sono nate
All'inizio per mantenere la stabilità dei mercati e garantire lo sviluppo mondiale però erano basate su un unico garante del sistema che sono appunto gli Stati Uniti
Ecco ancora negli anni Quaranta proprio Roosevelt ha garantito la sicurezza dell'Arabia Saudita e quindi la sua protezione militare in ampi proprio perché nella verso di per sé Che strano condita di petrolio i giacimenti di petrolio in Arabia Saudita sono quelle che permettono anche uno sviluppo diciamo costante stabile del sistema economico internazionale o comunque dei Paesi industrializzati
Ecco gli effetti di questo modello di sviluppo sono sotto gli occhi di tutti sono sessanta conflitti
Nel mondo si vedeva ieri
E ecco io penso al a un saggio sulla pace perpetua scritto da Canzese lui già allora diceva che perché ci sia pace si vuole interdipendenza tra gli Stati e non dipendenza
Si vuole democrazia e servono i diritti e non le guerre servono i mercati aperti nel commercio tra i Paesi e non lo sfruttamento delle risorse da una parte e le barriere tra di fare contro i Paesi che vengono dal Paese da
Da Paese appunto in via di sviluppo dall'altra
Ecco questo lo dimostrano non solo le parole di un grande filosofo
Ma anche ricerche econometriche che vanno tanto di moda e sono tanto scontate
Appunto queste ho avuto la fortuna di studiare
Appunto per dieci mesi nel Stati Uniti ho visto che
Le biblioteche la sono piene di riviste che riguardo al disarmo riguardano un anno la non violenza nel quotidiano riguardano la soluzione dei conflitti
In queste riviste già dagli anni Settanta si faceva vedere come appunto è proprio l'interdipendenza economica tra gli Stati che porta a una riduzione delle rivolte all'interno dei Paesi
A una riduzione dei conflitti tra Stati ecco detto questo vorrei anch'io proporre sulla base di quello che è stato detto una azienda di riflessione
Ecco io direi sicuramente bisogna partire dall'Europa l'Europa è l'unica che può confrontarsi contro il grande G uno come Luca lo chiama Stiglitz e proporre un modello di sviluppo che sia fondato sull'interdipendenza e sui diritti globali quindi quali sono le politiche Europa e per la tutela dei diritti i diritti alla vita alla salute ad un ambiente sano all'educazione all'informazione
Quindi questi devono essere la base di una politica estera e della cooperazione europea
E questo va sempre nell'ottica di partire dall'occhio del povero come si diceva ieri come diceva Tonio Dall'olio ieri
E poi secondo punto dell'azienda e comunque pensare a quale nuovo ordine mondiale quindi la riforma in senso democratico dell'ONU riforma del Consiglio ONU per la cooperazione economica e lo sviluppo
Perché poi di avere una ricaduta su la posizione delle regole per quello che è l'organizzazione mondiale del commercio la Banca mondiale del Fondo monetario internazionale
Sono temi che richiedono studio e riflessione e per questo faccio una proposta io credo che su questi argomenti si possa avviare un dibattito all'interno dell'università delle università italiane coinvolgere studenti che comunque ricercano e si richiama anche un fine l'obiettivo che sia più alto per i propri studi al di là di quelli magari di un posto sicuramente di un impiego importante che e comunque coinvolga anche i loro valori i loro sogni
E e perché no magari pensare a produrre dei documenti che poi si possono discutere anche all'interno della Tavola della pace dei vari movimenti che si stanno creando come si diceva prima in Italia e presentarli nelle scadenze che sono state dette prima quindi il vertice FAO a giugno Johannesburg e poi pensando al due mila e tre quando l'Italia avrà la presidenza dell'Unione europea grazie
Grazie c'è Luigi Andreini dell'associazione Pro accoglienza
Gli anni no quelli prossimo Giuliano
Sono del ANDI l'associazione Progetto Accoglienza del film abbreviazione un po'
Io però tuttora e chiedere scusa per il mormorio educato di gravissimi reati
Sono stato uno di quelli che ha che ha mormorato però l'occasione per confrontarsi per i nostri rappresentanti sono sempre più rare
Infatti
Spesso concludono anche se sono invitati delle gli incontri e non lasciano concludere a chi li ha invitati quando invitano loro concludono iniziano e concludono
E poi se lascerà anche un'occasione più ghiotta perché se avesse vinto l'Ulivo
Rutelli avrebbe dovuto governare letteraria
Onestamente mormorio è dovuto al fatto che non ho capito una serie di sentenze dell'affermazioni
Chi può anch'io nel cuore nell'ideale la penso così Rispetto chi dissente in buona fede ne ha il diritto
Quando e questo passaggio l'ho capito quando si entra nelle istituzioni e si deve assumere responsabilità
Che molti io vorrei qualcuno di quelli che sinceramente e io rispetto applaudito me lo spiegasse
Che vuol dire quando e quindi se qualcuno dissente e in Parlamento non si assume responsabilità avranno si rispetta più che non la pensa allo stesso modo
Le forze armate non vanno scartate non si possono ignorare
Vera pensare
Che
Per assunzione di responsabilità in questo caso si intendesse dire comunque sia l'intervento arma
E poi quell'avvenimento di dichiarazioni ci sono altre guerre occorre occuparcene ma non lo dico a voi a chi lo dico chi lo dice allora è una serie di dichiarazioni che ma lasciato sconcertato devo dire
Mi dispiace dirlo gli ho dato il voto fra l'altro posso dichiarare pubblicamente ottobre che Margherita un teorico quindi sono ulteriormente sconcertato però questo bisogna mi mi sento di di Pirlo ho capito invece quando ha affermato che se ci saranno interventi motivati
Si apra anche Somalia in Iraq immotivati lo deciderà duramente i comanda la forza militare
E quindi il fatturato l'aver depennato ieri a livello europeo una dichiarazione che vincolava per lo meno a parere dell'Europa chiedeva di dire chiedeva di dire e la sua in caso di estensione del conflitto è piuttosto eloquente quindi in questa è un'amarezza
L'altro giorno ho parlato con rappresentanti del Polo
Il centro moderato del porno se così si può definire
E e e ho capito di più le le non le condivido le ho capite più le motivazioni e mi ha detto che la Regione asiatica non va lasciata in mano a fanatici
E che comunque l'esempio di usare la forza che ci sono anche interessi economici grossi legati all'olio tutti e l'Occidente se ne deve occupare che il terrorismo va colpito fino alla fine
Che non si può lasciare alla Russia la Cina la la qualora dovessero riprendere forza e peso internazionale in mano la situazione così promettono azioni che non condivido
Ma che sono più chiare
Questo scusate ma dovevo dire perché forse meglio aver parlato stamane anche se uno preferisce sempre parlare quando ci sono degli interlocutori perché poi fra noi più o meno siamo sempre d'accordo sono alle le diversità affini le nostre
Io volevo fare la considerazione ieri che
La partecipazione che ho fatto alla marcia che abbiamo fatto anche dal nostro Paese da Borgo San Lorenzo nel Mugello contanti c'era sei pullman da Bruxelles Enzo che hanno un volto associazioni scuole sindacati partiti amministrazione comunale è stata coinvolgente ma allo stesso tempo è una proposta che ha lasciato il segno che vuole avere un seguito stato un cammino fatto di queste diversità
Però con questa affinità di positività come diceva
Lotti l'altro giorno questa affinità di senso di giustizia di capacità di proposta e di speranza
Ci sentiamo diversi espressione di realtà associative diverse li differenzi sensibilità e credi religiosi e politici ma ci sentiamo coro qualcuno di noi l'ha definita una coralità Coronas
Scusate la sovrapposizione il parco ecco cosa bisogna e cosa si può fare nostra considerazione di Oporto è quella che occorre fare resistenza
Resistere proporrebbero non solo resistere e creare un un baluardo la resistenza culturale
In dimensione però planetaria e interculturale promuovere la lettura degli eventi e dei fenomeni senza escludere nessuno senza escludere nessuna parte del mondo come diceva tanto bene da un bus illusa
Lavorare per una scuola che sia formazione e non informazione
E la scuola non informazione della scuola informazione è iniziata prima del ministro Moratti non dimentichiamocelo con la rincorsa essere supermercato del del delle informazioni Matter info per informarsi basta cliccare un importante la scorta
Che lavorare per formare anche all'interno dei gruppi perché un'aggregazione ha bisogno di crescere continuamente di orientarsi e di essere capace di orientare di rendersi consapevoli di fare intercultura
Di un processo educativo duraturo come diceva
Cecilia Dalloglio e di far conoscere quello che si fa il tema della comunicazione condivido importantissimo
Bisogna però denunciare ad alta voce le inadempienze e il violazione dei diritti ma contemporaneamente e questa volta il nostro difetto almeno nostro anche personalmente saper proporre delle soluzioni alternative
Bisogna stimolare promuovere collaborare alla realizzazione dei progetti di pace e di giustizia che possano partire dal basso dai Comuni dalle piccole comunità collegate con associazioni scuole enti formativi
Il mio comune si sogna tanti Verbania il mio comune il mio luogo di lavoro
Diventi diventi il mio luogo di lavoro diventi la mia associazione diventi la come il Progetto la mia scuola e poi uniti diventi dalla nostra scuola ai nostri comuni e nostra associazione
Sono d'accordo che bisogna lavorare sul territorio ma a tavola la pace non deve perdere la caratteristica del confronto e darsi anche una posizione unitaria rispetto ai venti forti
L'avere coraggio di tenerla coraggio e tenerla con tutti senza successioni codici
E a proposito della politica bisogna riscoprire la politica perché alla fine la politica deve dare risposte
Una politica sempre più necessaria per riprendere il governo degli eventi più attenta all'uomo la sua crescita ai suoi diritti ovunque si trovi
Oltre il confine del proprio comune del proprio stato Napoli Chiesa per ricercare quei desideri veri che diceva il sindaco di Quarrata
Che sappia leggere oltre sondaggi fissa per legge davanti per anticipare le risposte
Ma dobbiamo riconoscere purtroppo per il sera abbia avuto conferma che la politica ha rinunciato alla propria funzione emblematica poi secondo me la scelta della guerra che una scorciatoia negazione della polis
Ed è per questo che rivendichiamo il diritto il dovere di sentire di non sentirsi rappresentati da questo Parlamento e nemmeno dal coloro son venuti ieri sera parla e non mi meraviglio che ci sia stata una maggioranza e come d'altronde ci fu sul Kosovo anche se il paese era governato da un'alleanza diverso da una maggioranza favorevole alla guerra in un meraviglioso
Della quasi totalità parla
Questo secondo me non rappresenta il pensiero del popolo italiano e è strana restano tradizione dei nostri rappresentanti che son tante tu attenti ai sondaggi su questo non sono state attente al sondaggio
Sondaggio lo prendono solo quando gli fa comodo o quando evidentemente serve per proporre qualcosa interessi forti permettetemi mi scuso però una considerazione legata più al tema chi del quale si occupa la mia associazione il tema dell'immigrazione
E il sul disegno di legge sta è già stato detto dal rappresentante di Torino mi sembra
Il disegno legge in esame al Senato e questa settimana concludeva l'esame Commissione affari costituzionali dalla prossima settimana secondo le indicazioni di Fini e Bossi dovrebbe andare in aula
E sconvolge totalmente la filosofia della legge attuale
Che pur la legge Turco Napolitano che pur con difficoltà applicative e varie imperfezioni sanciva la figura dell'immigrato persona cioè inserito in un percorso pur faticoso di cittadinanza
Si afferma
Invece il concetto ora nella migliore l'ipotesi dell'immigrato forza lavoro nuota li chiamavano schiavi e dell'immigrato come diversità pericolosa
In sintesi la legge attuale che dovrebbe passare in Parlamento all'impostazione non di governare un fenomeno ma di combatterlo
Tutti sappiamo quanto l'immigrazione sia un fenomeno complesso e talmente articolato che ha bisogno di essere governato e non combattuto
Tra l'altro disegno di legge in contrasto Colle didattico le direttive europea ecco le ultime proposte di direttive europee quindi andremo a fare i conti anche con una realtà fra qualche mese che e sarà in contraddizione con el la legge nuova che probabilmente sarà approvata dal Parlamento sull'asilo politico poi significa tutto in modo superficiale e in pochi articoli
Però su questo dobbiamo interrogarci come mai nella passata legislatura sull'asilo politico c'è una legge impronta già approvata da un ramo al Parlamento e il Governo precedente non approvati e volevo dire anche queste cose ai nostri rappresentanti ma purtroppo morde mordono e fuggono
E io credo che su questo
Dobbiamo denunciare questo grave cambiamento questa proposta sensibilizzare più parlamentari possibile senza esclusioni perché io credo nella forza della convincimento ed è il ragionamento
Ci sono proposte alternative fatte soprattutto da associazioni e di volontariato ed associazioni approfitto penso a proposte della Caritas dell'Arci del dell'ASGI delle degli una serie di associazioni a livello nazionale dal dall'Ics dal Cr dall'ACNUR che hanno sono intervenisse intervenuti e quindi vanno fortemente divulgati
Credo che anche questo sia una una corsa una un è un impegno per costruire la pace grazie scusate sono stato un po'
Però la linea non responsabile internazionale delle accise
Uno uno di quelli che si occupano di politica internazionale Narciso nemmeno
Io io non voglio sottrarmi a
A una serie invece di di sollecitazione di stimoli che sono venute anche dalla discussione dai mormorii ieri sera
E partire prima di affrontare invece brevemente me lo dovete consentire quello che è il sottotitolo del
Della il nostro simbolo semina diciamo le unità di lavoro di questa mattina giudice obiettivi programmi sul tour per promuovere la globalizzazione dei diritti umani della democrazia della solidarietà e rappresentato qui
Una delle più grandi organizzazioni non governative perché il sindacato tutta di crisi che volete almeno da un punto di vista numerico
Associa ancora imitare un buon numero di persone però io voglio partire da la battuta perché così che informalmente ascoltando tra di noi mi sembrava interessante il mormorio di ieri sera le risposte che ci venivano dal mondo politico anche vicino
Se vogliamo la Tavola della pace
Tre la battuta e questa ne abbiamo avuto un dibattito alto secondo me venne in periodo nelle settimane che precedevano la marcia
Addirittura siamo riusciti a a mettere nero su bianco come diretti usata o della pace Sat uno sforzo grande
Coraggio lamenti come è importante il ricorso all'uso della forza in alcuni momenti perché noi ci poniamo in maniera seria e responsabile il problema di come si affronti il terrorismo
Meglio il sostegno sosteniamo la questione alla Corte penale internazionale della polizia internazionale quindi che in qualche maniera bisogna anche immaginare un possibile ricorso all'uso della forza
E su questo c'era un dibattito interessante in quelle settimane
Questione di assunzione di responsabilità quando si sa mi potevo comunque voglio dire io ho sentito lo stesso ragionamento per esempio un comitato esecutivo della CISL dove però si raccoglieva un dibattito espresse da un'organizzazione capillarmente diffusa sul territorio in cui si sentiva che c'erano dirigenti che sosteneva l'immissione uso della forza o meno
Vorrei loro il racconto perché interessante questa cosa il segretario generale della CISL Pezzotta
A un certo punto ha detto io raccolgo dovendo fare sintesi dovendomi assume la responsabilità dell'organizzazione di quella che è la sintesi di questo dibattito devo dire che essi c'è attenzione importante l'uso della forza forse questo intervento questa risposta
Con l'uso della forza importante c'è quindi questa è la posizione del di balle di questo senso di responsabilità da questo punto di vista non tenendo conto sì dei sondaggi ha ragione quello che ha detto chi mi ha preceduto ma di un dibattito leader di un'organizzazione lui ne raccoglieva la sintesi la esprimeva così dopodiché aggiungeva
Siccome in questa organizzazione si fa salvo il diritto di ogni persona esprimersi dico io personalmente mi dissocio da quello che sto dicendo
è atterrato una straordinaria fase di riflessione all'interno del
Della confederazione il cui lavoro in cui ci si sta interrogando riflettendo c'è c'è stato un ulteriore esecutivo in cui molte persone hanno preso posizione radicalmente contro questo e venti viene oggi diciamo valorizzato
Questo dibattito e mi pare sia una delle cose positive che siano avvenendo come presa di coscienza un po'sulla linea d'arrivo si diceva
Raffaella Bolini
Se noi riflettessimo oggi le cose che sentivo dire sia da Rutelli sia da Marina ieri e sembra invece di ragionare di di ritornare su questo dibattito alto ricorso l'uso della forza o meno perché ragionassimo su che cosa sono le guerre moderne
Come strumenti per la risoluzione dei conflitti internazionali come strumenti per l'imposizione per esempio di misure internazionali perché si può ragionare sull'embargo si può ragionare sulle guerre ragioniamoci sulla guerre nessuno ne parla le guerre moderne oramai statisticamente cure degli ultimi anni fa il novanta per cento delle vittime sono vittime civili
Cioè mentre si raggiunge al massimo che bisogna farle cose chirurgiche bisogna colpire solo gli obiettivi militari in maniera precisa e tutti siamo assolutamente rasserenati da questa cosa quasi non ci interessa ben fondo chirurgica Merisio terrone vero nove pero prendiamo le statistiche affrontiamo le ragioniamo su quel qualcuno le deve dire Santo Iddio e la statistica dice oggi che le guerre moderne il novanta per cento delle vittime saranno poche quattrocento morti forte Eurolandia il novanta per cento sono vittime civili
Questo è un dato su cui io vorrei ragionare glielo sugli esponenti di un mondo politico Picierno
Ancora quando invece questa guerra di questi giorni perché ci sono oramai tanti dubbi serpeggia né qualcuno comincia a dire ma anche nella maggioranza e anche nel governo e anche il ministro Ruggiero dice e certo non possiamo andare verso un'escalation non si può i nostri militari non dovranno intervenire con azioni di forza
In questo momento neppure in Afghanistan ha detto Ruggiero perché la situazione è chiara accerto che non è chiaro che a me è impressionato questa cosa questa guerra
Che fatta evidentemente da fra bande tribali qui noi interveniamo in un conflitto che in corsa un secolo e mezzo e che si stanno comprando
A vicenda quanto compri tu quando mi è venduto a un certo punto si dice sempre i l'informazione ci annunci i nostri alleati i nostri alleati chi chi sono queste persone questa Alleanza del Nord peggio
Si prende Mazar i Sharif i talebani
Si sono messi insieme all'Alleanza del Nord contro il Menelik cinesi Bagnesi di Bin Laden quindi adesso i talebani compatto sono i i nostri alleati i nostri alleati sono anche i talebani
Non vi sarà sfuggita questa volta ora è chiaro che di fronte a questa confusione anche come dire da presidenti Prodi si comincia vai a giocare ma se negassimo il tutto che cos'è questa guerra questa specifica molto sporca l'unico organo colpito obiettivi militari hanno massacrato
I prigionieri talebani voi sapete Mazar i Sharif e fortunatamente c'è una notizia che si è aperta una commissione d'inchiesta internazionale
Contro gli Stati Uniti il Gran Bretagna per l'operazione militare che cessata per la prima volta che ho sentito parlare di nuovo di diritto esiste anche un diritto internazionale di guerra
E non se ne parlava
è stata la prima volta queste sono un po'di battute che una non sono cose tra gli addetti ai lavori credo che il movimento pacifista la Tavola della Pace ce lo dobbiamo Riva contare prendere nota ricordarcene quando sarà necessario confrontarsi
Ma vengo alle cose mie prendendomi i primi minuti perché volevo invece ragionare su questa cosa e su questo duo sottotitolo perché è importante
Io so che uno dei nodi fondamentali che abbiamo e l'incontro tra le organizzazioni le associazioni di base la società civile organizzata anche nella miriade di gruppi e il movimento sindacale
Questo sia a livello nazionale sia a livello internazionale dico perché
Se è vero
Come è vero che cibo acqua e lavoro per tutti sono le radici del carcere
Eliminazione di una mancanza di cibo acqua e lavoro per tutti l'eliminazione di questo problema quando non c'è
Significa quindi affrontare la globalizzazione
I diritti umani e no possibile globalizzazione accelerata dopo il nuovo l'ottantanove con la caduta del muro di Berlino sappiamo che c'è
Incapacità degli Stati nazionali a governare questo fenomeno è vero però un almeno due istituzioni ci stanno provando a avere un effetto di governo di governance della globalizzazione e sono gli Stati Uniti
E l'Unione europea con tutti i limiti che questa cosa comporta per questi due però sono due governi di fatto di aree regionali o comunque di aree di mercato integrato
Questo è molto importante per arrivare poi alla fine su ragionamenti sulle proiezioni gli abbiamo verso l'Europa è perché diventa importante sottolinea l'importanza del cosiddetto modello sociale europeo ma vediamo quel problema
Sia Stati Uniti Europa fanno a meno anche delle nazioni dell'ONU
Sia da un punto di vista strategico militare
Ha mai si parla sempre più chiaramente la NATO e la gente non penso sovrappone le due cose per la stessa molte volte delle sia la stessa cosa parlantina dov'è la migliore non è la stessa cosa
Sia da un punto di vista economico ma come si affronta da un punto di vista udito Rance nazionale
Questo fenomeno
Perché è importante a livello mondiale anche arriverà internazionali incontro tra società civile organizzata e quello che resta di un movimento sindacale
Dopo la spaccatura del avvenuta dopo la seconda guerra mondiale per cui avevamo dalla parte sindacati comunisti
Subiti ci che facevano che votavano idolo sovietici dall'altra parte la completa faccia dei sindacati così liberi si dice ma c'era facevi americana c'erano le Trade Unions britanniche c'era degli abeti ed esca c'era di italiani CISL all'inizio luglio ma la CGIL già già in avvicinamento prima entra poi rintracciato le tre confederazioni italiani sapide stando all'ingresso confederazione ma oggi all'interno di questo confederazione sono arrivati don sono tutti sindacali ai Paesi dell'Est
Negli ultimi dieci anni
Ma dicembre dell'anno scorso è stato affiliata la federazione per il piano l'azione del pubblico il Russia la più grande cioè trentotto milioni comunque di lavoratori affidati e anche gli altri due complici questo fatto ha prodotto comunque la riunificazione
Del movimento sindacale che oggi raggruppa
Circa centosessanta milioni di lavoratori a FIAT nel mondo e bene o male è una macchina che s'è messa in funzione
Nei confronti delle dei grandi istituzioni che governò l'economia e la finanza internazionale qualcosa può produrre in altre occasioni quando abbiamo avuto modo di parlare dei riflettori e vi ho raccontato di avvio di dialogo sociale d'incontri per esempio con istituzioni Bretton Woods con il Fondo monetario internazionale con la Banca mondiale che qualcosa hanno portato ma perché c'era un interlocutore sovranazionale quale rare hit dei sindacati a livello mondiale
Questa cosa ha avuto a può avvenire una potenzialità straordinaria
Anche a livello europeo e qui ancora più importante la Confederazione europea dei sindacati che raggruppa sia tutti i sindacati del del bacino diciamo dei paesi già aderendo ad un europeo sia i Paesi che stanno per entrare nell'Unione Europea
I sindacati dei Paesi che stanno perché hanno fatto domanda di affiliazione all'Unione europea è già fanno parte della Confederazione europea dei sindacati
E sarà interessante quando approfondiremo con qualche seminario
L'aspetto del modello troviamo sociale europeo del perché l'Europa far capire questa cosa che Raffaella PoliMi accennava il sindacato in Europa qualcosa par non solo manifestazioni molto chiusi fa addirittura condizione a questo modello sociale europea addirittura facendo già Cordì a livello europeo che hanno determinato ad esempio congedi parentali contratto di lavoro a tempo determinato il contratto va a tempo parziale che parlo sono già stati Pappi propri questi accordi dalla commissione che ha emanato delle direttive collo per il testo dell'accordo sindacale e questa direttiva
Sapete il meccanismo per la direttiva europea impone poi distanti l'adeguamento delle proprie legislazioni quindi tutti gli Stati sia quelli che sono in Europa quelli che stanno entrando già adeguano le proprie legislazione a quelle direttive emanate dalla commissione
E quelle i cui testi della direttiva sono accordi sindacali fatti tra la confederazione dei sindacati l'Associazione europea degli imprenditori è un meccanismo ESP perdonate se o loro ripetuto ancora una volta su quale però possiamo ragionare riflettere è l'unico meccanismo di cosiddetto dialogo sociale U il io lo chiama di al sociale europeo che caratterizza di fatto questo modello
In Europa rispetto al via sarà non straordinario saranno ancora cose piccolissime ma è una strada è una strada che forse vale la pena di approfondire non a caso il grande confronto oggi commerciale proprio tra Stati Uniti Europa il confronto passa tra modelli tra modelli tra sistemi quindi non c'è nel pensiero unico nel modello Unico ci sono delle cose complesse che vanno analizzate ci son delle potenzialità
Ma
Ivi sudati veri poi sui terreni nostri sulla globalizzazione dei diritti questo l'ho già detto in altre occasioni ma lo rilanciamo vengono quando si incontra questo movimento sindacale che pur deve cambiare
Parliamoci chiaro non c'è più la rappresentanza del lavoro in un sistema poco taylorista opposto fu o fordista
Non c'è più questo noi dobbiamo fare i conti con la flessibilità del lavoro con la cambiamento nella natura stessa del lavoro del lavoro atipico dell'individualizzazione estrema del lavoro la rappresentanza collettiva di questa nuova natura del lavoro è la grande sfida del movimento sindacale che deve sapersi modernizzare ma qualcosa si fa e importante su questo confrontarsi con il resto della società civile
I risultati invece li abbiamo quando si incontrano
Le battaglie del sindacato a livello internazionale ed europeo con il lavoro che fanno le associazioni di base
Due esempi per tutte ricordare quando si fanno le le questioni sulla clausola sociale sul marchio sociale se non funziona una un raccordo tra le battaglie sindacali
E le associazioni dei consumatori palese non si hanno buoni risultati ma i risultati positivi che abbiamo sono quando hanno funzionato questi raccordi un altro esempio è quello della lavoro minorile
E il lavoro minorile sia fatto nei canali istituzionali sull'organizzazione internazionale del lavoro sollevato dalle organizzazioni sindacali ma d'altra parte se non ci fosse stata la Global March a livello mondiale se non ci fosse stata in Italia il lavoro di Mani Tese
Il lavoro di tante organizzazioni certo non avremo avuto questa straordinaria presa di coscienza che cioè guarda che un risultato straordinario io cioè io parlo di a scuola o edito va be'quello sente parlare di non è vero ci vediamo quasi mai
E invece mi viene a raccontare di queste cose che a scuola si dicono e si raccontano oramai sulla questione del lavoro quindi mi sa precisamente parlante pachistana del perché e c'è da Lecce e e credo che dappertutto c'è una sensibilità molto più di possedere questo è stato una di quelle campagne indovinati in cui si è incontrato il movimento sindacale internazionale con il resto dell'associazione mani Tese allora
L'importante
Recuperare
Proprio in termini adesso di slogan diritto di cittadinanza legato all'identità del lavoro
E Petrella che sta affrontando una messa sviluppando Riccardo Petrella come semplici propone ogni tanto delle riflessione questa ragionando sul fatto che finita la cultura dei diritti eccesso una cultura dei bisogni
Lui dice che non c'è un diritto al lavoro ma c'è un bisogno del lavoro per produrre un reddito ed essere che cosa un consumatore e qui non siamo più
Cittadini
Con dei diritti ma il sistema il modello in cui ci troviamo comunque dove siamo dei consumatori che sogno in quanto consumatori quindi il bisogno il lavoro è un bisogno di ci permette di avere reddito di diventare consumato recuperare questo
Recuperare questo il diritto di cittadinanza delegato identità del lavoro
Pozzi a ridare ruolo forte al sindacato sia per mettere questo straordinari incontro con le associazioni e qui
La Tavola della pace
Beh la Tavola della pace
Con il rispetto che c'è stato delle differenti opzioni anche di riflessione sulla questione
Poi passò straordinaria avanti fatto sul riconoscimento all'importanza uso della forza quindi un pacifismo non di bandire assolutamente massimalista fondamentalista per alcuni versi ma responsabile serio concreto che ha fatto e che ha capito che il grande valore era riuscita ad allargare gli spazi di consenso tenere dentro anche queste grandi organizzazioni dove si pensava si rifletteva si viveva con grande contraddittorietà
Però sì aveva comunque diciamo di l'obiettivo comune era quello comunque di perseguire la pace
Ripeto con tutte le contraddittorietà e voi sapete quanto abbiam parlato in questi in questi mesi però la Tavola della pace ha rappresentato questo valore aggiunto ed è diventato uno dei luoghi privilegiati e straordinari dopo e questo incontro anche con il sindacato che quel quello che porta più di tutte le contraddizioni e ripeto non mi nascondo dietro questa cosa
Però qui c'è stata la possibilità c'è Vittorio Agnoletto presidente Luisa quando è stato difficile costruire per esempio un rapporto
Con il movimento
Diciamo no global per capirci ai che io son d'accordo un poco Raffaella su questa cosa tutto è molto più complessa traversa dopo complicato costruire in vista di Genova Luisa alla fine quanto abbiamo lavorato in cucina o fine qualcosa avevamo messo insieme
Ed era interessantissimo la manifestazione dei migranti uno scambio una parte e e una uno straordinario lavoro che si era fatto perché voi Ageno avevamo portato i rappresentanti dei sindacati dei paesi in via di sviluppo quei Paesi su cui andava inciderà la decisione dei governi del G8 qui noi non abbiamo portato solamente i leader sindacali dei paesi del G otto mai leader anche dei Paesi in via di sviluppo
Per dare una rappresentanza diverso tutte queste cose a rapine ne abbiamo perdute tutte perché non c'è stato un rigo sulla stampa perché non c'è stato un dibattito nulla abbiamo seguito parlar di violenza solo e violenze solo di violenza
E comunque Sato difficile costruire il rapporto con tutto il movimento che si preparava non ci rendevamo conto avendo esperienza di che cosa è organizzare manifestazioni di quanto fosse difficile e quanto fosse ambigua
Tutta l'attenzione che il governo stava dando la preparazione voi sapete che molte volte gli eventi basta lasciarli
Sviluppare da soli per poi poterli interpretare una maniera perché per quattro mente Gatti che hanno alla fine alzato i bastoni c'è stato un tentativo di demone di demonizzazione di tutto il movimento
Per questa cosa qua
Assurda e terribile
Però mentre è stato così difficile allora non lo è stato affatto difficile della Tavola della pace
E a tavola della pace e poi alla fine negavamo insieme in quei giorni anche a ragionare e anche con gli amici che venivano dalle organizzazioni e delle associazioni e si identificava con tutto il movimento perché del Genoa Social Forum e li abbiamo costruito grazie a questo rispetto anche delle differenze dell'IPI qua c'è stato una straordinaria
Cammino io credo che questo è il valore della Tavola della pace eh la Tavola della pace può rappresentare da cui in avanti ancora il luogo sia di di mediazione di incontro di esercizio insieme sui percorsi specifici della pace specifici però della pace ripeto e alla fine anche di condivisione del decoro su questo seminario dibattito che c'è stato conferma sicuramente questa linea
E in cui in qualche maniera consacra forse andavo della pace come in Italia almeno luogo privilegiato per permettere quest'incontro
Colgo e e chiudo la battuta sulla possibilità di fare iniziative specifiche
In vista della questione europea io le ho accennante Rio accennate forse in maniera frettolosa spiegando come avvengono i meccanismi di contrattazione a livello europeo come questi interagiscono con i meccanismi istituzionali oggi dell'Unione
Quanto questi siano interessanti quantomeno le difficoltà dobbiamo probabilmente far fare uscire queste cose darla dall'ambito degli addetti ai lavori
E permettere una diffusione più ampia anche grazie intanto Grazia al nelle associazioni che sono più sensibili quindi alle alle persone agli studenti e cena anche me capita di girare in questa fase Perrone Previtali noi non ci occupiamo normalmente dell'azione internazionale e invece sta incontrando gli studenti i licei
L'università e questa cosa sinceramente ci riempie di speranze vorrei chiudere per una mezza battuta in che io ho un non questa situazioni così buio si accende una luce di di speranza perché vedo che c'è una sensibilità che sta maturando dubbi stando voi cogliere quindi c'è una responsabilità forte
Io qui posso c'è siamo presenti in questo momento in due io preciso il collega Andrea meno della CGIL ma
Anche in una fase in cui così difficile
Dialogare ragionare tra Confederazione in Italia voi lo sapete sax tutti i giornali però sapete su questi temi io mi auguro che forse rappresenteranno uno dei il di terreni per cementare maggiormente possibili azioni comuni
E mi fermo qui spero che questo contributo possa servire anche per la programmazione di eventuali iniziative da fare con la Tavola della pace
Sì grazie grazie
Grazie Giuseppe già avevamo detto anche ieri dopo intervento di Andrea Amato avaro e lo
Riprendo anche oggi e siamo in una fase in cui abbiamo la responsabilità io credo oltre che la possibilità di programmare dei percorsi comuni
Non più soltanto di invitarci no alle cose che cerco di non rifare sulla stessa strada allora queste prego io devo dire una cosa importantissima segnata Bilato prevede che importa a Porto Alegre
Ci saranno i sindaci appelli tra gli organizzatori di di Porto Alegre c'è la c.t. del Brasile che un rapporto tratto privilegiato con le confederazioni italiane da sempre
Ma
Siamo riusciti nello scorso esecutivo della confederazione mondiale
Che la la sigla CISL Internazionale non ha niente a che vedere con la CISL esemplifica competere accende l'azione dei sindacati liberi in Italia non lo dico BPER rispetto dico Prodi altresì grigi ma che cos'è una cosa della CIT no
Però siamo riusciti a ottenere che si facciano delle iniziative specifiche
Che saranno fatte anche all'interno proprio dell'organizzazione con la vittoria Agnoletto vedo che mi fa un segno di consenso perché sa che quel ed è diventa importante per cui ci sarà un'occasione straordinaria di incontro e di confronto quindi anche su tematiche specifiche sindacali siamo riusciti in una fase tratta di passaggio perché è cambiato il segretario generale
Della Confederazione mondiale o da tre settimane
E quindi in questa fase era difficile riuscire a tirarli per i capelli e dire vogliamo che il sindacato ci sia invece ci siamo riusciti mi sembra una notizia importante da dare anche a quanti verranno a Porto Alegre quelli che verrà la porta che sanno che ci saranno alcune iniziative alcuni seminari alcuni workshop puntuali su questi temi
Che ho cercato di lì di delineare velocemente i pochi minuti per darmi Flavio mi sembravano una comunicazione importante o no ma io ho già detto agio detto punto su questa possibilità dovere che abbiamo
Di fa darci un'agenda comune che che non esaurirà chiaramente tutto quanto ma insomma
Con alcuni elementi comuni
E questo di Porto Alegre su quale seri di ritornato anche tu è anche uno di di questi nel senso che io per esempio vorrei riprendere una cosa che era già uscita ieri e l'altro ieri e cioè la necessità per esempio che l'intera delegazione italiana adesso non so
Raffaella che ha coordinato di più con Agnoletto insomma su cui tra l'altro è il turno del muletto quindi ti invito a venire qui credo che sarebbe opportuno ripeto se l'avete già programmato diciamocelo
Di fare una riunione in cui tutta la delegazione che che andrà lì diciamo tutti coloro che vogliono dare volto allegro si possano ritrovare prima per scambiarsi diciamo le opinioni insomma che intendono portare la giù e vedere in che modo anche lavorare insomma ecco
Quindi Vittorio che ho prossima grazie
Se intanto ittiti dopo una due una lettera di due righe con cui la Lila conferma la sua presenza all'interno del tavolo per la pace si danno i riferimenti del nuovo presidente che da novembre
Da un mese il presidente nazionale dell'anima
Guardate io a me spiace molto di esserci solo oggi d'altra parte lo prima a Bruxelles e poi ho girato praticamente tutta l'Italia per intervenire prima velari praticare qua
Però ci tenevo molto
Perché voleva entrare nel merito di alcuni questioni
E comincia con una battuta dicendo che forse era da luglio che non ero così totalmente d'accordo con l'intervento che ha fatto Raffaella
E ha espresso molto bene su le cose di cui ha parlato anche il mio punto di vista nel senso che io vorrei che non riuscissimo a quando parlo intendo tutti in questo momento a uscire
Da contrapposizioni che nei fatti su alcune cose non esistono ed eventualmente identificare i nodi su cui esistono ancora delle diversità
E cioè quindi io credo per esempio che non ci sia assolutamente bisogno
Della sigla new global perché ritengo assolutamente sbagliata inadeguata la sigla no-global
E quindi non c'è bisogno di questo tipo di contrapposizione
C'è un movimento assolutamente vario
Pluralista che come tale rimarrà
E che comunque nel suo insieme è contro questa e l'accento è su questa globalizzazione
E che non rifiuto una logica di globalizzazione dove globalizzazione dei diritti dove crescita di giustizia dove crescita di eguaglianza
Quindi da questo punto di vista un terreno comune l'abbiamo
Permettetemi la battuta che poi si sta qualcuno per fortuna magari anche una rivista sufficientemente piccola per non cambiare troppo insorti italiane che Contini e cercare di creare contraddizioni tra di noi
Pazienza insomma
Importante che quando discutiamo sappiamo che mi ci siamo tutti dentro questo percorso
E io lo continua a ripetere perenti dentro questo movimento non c'è nessuno che deve chiedere il permesso di entrare e nessuno che può dare l'autorizzazione negarla entrare
E mi sembra una cosa importante questo
E io penso che lo dobbiamo ragionare non sulla ricerca del minimo comun denominatore ma sulla ricerca del massimo comune multiplo
Che ci può fare stare insieme su degli obiettivi concreti
Penso che purtroppo la questione della pace intesa nelle sue logiche più riduttiva
E cioè che il no alla guerra perché non sappiamo che costruire la pace non significa solo dire no alla guerra e l'assenza di guerra non significa automaticamente pace ma anche in questo suo vice restrittiva l'avremo davanti moltissimo ancora nei prossimi mesi
Appena sono arrivato giornalista mi dice va be ma adesso che avete da dire come un movimento pacifista visto che la guarì in qualche modo si è risolto e è stato vinti sono stati vinti i talebani il terrorismo io dicevo abbiamo da dire ancora più di prima
Perché il terrorismo non è stato sconfitto
Perché tre cioè non è stato sconfitto
Oggi esistono centinaia di migliaia di persone che sono diventati i tifosi di brillante vivo morto ma tifosi
Trasformando un criminali né eroi
Io crediamo le favole di bambini per cui terrorismo e Bin Laden cattivo da solo o se potenze economiche finanziarie diffuse nel mondo è in grado di colpire
Ed è in grado di avere consenso
Perché la guerra sta producendo migliaia di morti i novanta per cento
Civili
Perché la guerra è tutt'altro che finita in Afghanistan perché altro che non è che abbiamo messo un governo democratico eccetera già l'idea che mi chiamo uno i governi ma cosa che non credo ci piacciono l'abbiamo davanti degli scenari che rischiano poi di ripetersi di ripetersi non è che due donne senza velo che stavano magari da anni in Occidente dentro il governo risolvono questi problemi no
Abbiamo una guerra che davanti Somalia Iraq che siamo qua ad aspettare
E abbiamo delle dichiarazioni pesanti a livello europeo a livello nazionale
A livello nazionale avete sentito il ministro Martino così ha dichiarato che bisogno c'è di un ulteriore passaggio in Parlamento il Parlamento si è già espresso ha già dato il via libera perché dobbiamo tornare il parametro di moquette invece che torni Parlamento questa discussione
No perché siamo convinti che numeri cambieranno molto però forse un po'cambieranno e perché la forza del movimento in tutta la sua complessità riuscirà probabilmente anche a pensare in parte almeno nove abbisogni di esplicitare
Differenza e quella de che uno dei piccoli codicilli discusso l'altro giorno alla che ne molto pericoloso e ciò è stato tolto dal documento finale il fatto che l'Unione Europea chiedeva agli Stati Uniti di riportare in una discussione internazionale quindi l'Unione Europea l'allargamento dei conflitti
Finisce in una allegato D secondo importanza e quindi sostanzialmente si dice decidete cosa volete fare gli Stati Uniti noi comunque ci siamo sì sconfitto un po'che sta dentro la forza internazionale
Ecco quindi questo problema non l'avremo davanti ancora nemici e e mia convinzione chi la guerra noi non possiamo considerarla come un incidente di percorso
La guerra al pari del terrorismo è parte costitutiva di questo modellino mondiali di sviluppo parte costitutiva lo è stato da sempre
E noi dobbiamo tutti quanti avere la consapevolezza che non abbiamo bisogno di dover fornire giustificazioni
Noi siamo contro il terrorismo e nella misura in cui riusciamo a essere maggiormente contro questa globalizzazione tagliamo l'erba sotto i piedi al terrorismo
Terrorismo chiuse strumentalizzi alla povertà le ingiustizie le differenze
E che può raccogliere consensi non nasce da lì è non nasce da lì
Non è l'urlo dei poveri che ci sommerge era
Era un altro quel riferimento
Ma circa di usare di strumentalizzare
E allora se non riusciamo a fa essere elementi giustizia nel mondo tagliamo l'erba sotto i piedi e terrorismo qui c'è un problema però che questo movimento sto parlando a livello globale i tipi Fincher su qualcosa
Noi abbiamo non possiamo imita cessa sempre contro perché se ne vogliamo convincere la massa e le popolazioni del Sud del mondo che c'è un percorso possibile che non è quello di affidarsi al terrorismo dobbiamo anche dimostrare che su qualcosa vinciamo
Ecco perché curate l'unico riferimento specifico per importante anche le battaglie specifiche in questo caso quella dell'ICT scorgere qualcosa che se l'Inter l'altro giorno a Pretoria obbligando il governo sudafricano da rendere disponibili farmaci per le madri sieropositive si riesce a far passare i costi e moti nazionali è un segnale pro dobbiamo moltiplicare su tanti aspetti diversi
Allora questo è un po'il percorso
Che io vedo e allora io vorrei di è proprio una cosa
Io non credo che ci debba essere una contraddizione tra il tavolo per la pace e il movimento contro questa globalizzazione perché le cose sono intrecciati vorrei sfido chiunque definire i confini son tante di quelle sociali che stanno dentro la Tavola per la Pace da sempre più salnitro movimento e via dicendo tra l'altro credo che ne faremo verso devono approvarli socio formulo cani ma credo che come data almeno non si potrà molto cambiare
Diciotto diciannove gennaio l'assemblea nazionale dei Social Forum e credo che invitiamo tutti no
A partecipare
Io credo che il e lo facciamo stando attenti come discussione con Lilliput per evitare che le due cose vadano in contraddizione è l'unico utente prima di Porto Alegre difatti l'abbiamo spostata venerdì sabato mezzogiorno finiamo con un intreccio di delegazioni discussa con la Rete di Lilliput
Reciproca perché e sarà un primo appuntamento che Poli da un seconda febbraio più ampio dove si Lancioni campagna no però non bisogno di vederci un momento anche e Porto Alegre li dobbiamo trovare anche una modalità di incontro che vada oltre il socio forte portante e credo che si possa ragionare attorno cordata perché è una questione puramente di calendario però con lillipuziani intrecciando
E cosa però ecco io vi vorrei dire questo
A mio parere le cose funzionano bene nella misura in cui la Tavola per la pace è io credo che sia il riferimento in Italia e di tutto il livello di elaborazione sulla questione della cultura e della costruzione della pace
Scuole università mondo del lavoro
Riconversione belli e via dicendo
Da questo punto di vista io non vedo elementi minimamente di contrapposizione sorgono dei problemi
Quando precipita la situazione internazionale di fronte alla guerra che a mio parere è tutto un altro discorso rispetta dibattito sull'uso o meno legittimo della forza perché è tutto un altro scenario
E la Tavola per la pace per la sua composizione a un elemento che a mio parere in alcuni momenti di estrema forza in altri momenti scrive interne brezza però dal mio punto di vista l'assumo come tale non non è che va messo in discussione cioè avendo all'interno come parte integrante del istituzioni locali che a maggioranza si sono pronunciati a favore della guerra maggioranza dentro istituzioni locali è evidente che quando poi è arrivata la questione della marcia Perugia-Assisi ci sono state delle contraddizioni
Io dico semplicemente che a nessuno è utile drammatizzare queste contraddizioni perché d'altra parte la presenza delle istituzioni in tutto lavoro di costruzione di cultura della pace di sensibilizzazione anche della battaglia sull'obiezione eccetera è un elemento di forza
Certo diventa un elemento di debolezza quando c'è una guerra l'orizzonte e c'è una grande manifestazione di massa su cui secondo me non si può tanto stare sul grigio
Dopo aver discusso guida forse tutto per essere chiari sulla guancia a favore o contro quella guerra materiale concreta che in quel momento c'è non so discorso generale
E quindi è scoccato livello di contraddizione
Assumiamo come tali punto
Dopodiché credo che tra i Lantella la gente che manifestata tra l'insieme delle diverse aree associative che quindi sono dentro Tavola per la pace non sono dentro ci mancava l'eccetera c'era comunque una grande identità
E lasciamo questo pezzo di contraddizione sul piano delle forze politiche e istituzioni lasciamo liguri
Se lo gestiscano e a quanto mi dite l'intervento di Rutelli ieri riportano ancora questo livello di contraddizione
Ma non facciamoci lo ributta ributtare dentro me perché mi sembra che perlomeno il mondo associativo che ha fatto questo percorso fosse tutto in modo chiaro contro queste guerra nome e cognome Cia
Io su questo vedo anche una possibilità di percorso per evitare dicano infilarci nella stessa dinamica per l'anno venturo no
Nel senso che la divisione non è stata tra Tavola per la Pace movimento ma problemi testata dentro istituzioni le contraddizioni istituzioni vincoli che queste portavano dentro porterà pace ricadute
Sulla questione della violenza per quello che riguarda ciò che è stato il gessetto e quello che penso io credo quello che pensa la totalità delle sigle che stava dentro i gessetti e che oggi costituiscono sociale da posizione molto chiaro
Siamo e vogliamo rimanere pacifici non violenti e la disobbedienza civile che non nasce con le tute bianche nasce e credo molti lustri prima no ha la sua dignità nella misura in cui rispetta le persone le cose
E questo è il terreno di confronto
Il livello di rottura con i Black Bloc credenze totale
Ecco tale al-Hakim e totali a Genova e totale assolutamente da tutte le parti
Non mi meraviglio che i politici attenti ai sondaggi non seguono i sondaggi sulla faccia pure
Perché c'è un elemento che tutti noi abbiamo mi sembra perlomeno in termini grande comunicazione messo poco in evidenza e cioè che questa guerra ha comunque dei problemi dietro di interessi economici fortissimi e questi pensano poi a livello di di governi locali
Cioè abbiamo discusso poco Total dibatte talebani ok poi c'è il problema del controllo del petroliere Prot contro dei gas naturali che stanno in quella regione
E quando si parla di somali si parla di una posizione strategica e quando si parla di IRAP si parla di pozzi di petrolio
E allora lì gli apre la la presenza e la pressione sui governi sui Parlamenti locali fortissima
Altro che questione di responsabilità ricevuto modo io una volta Rutelli
E che cosa facciamo chiudere un irresponsabile con faccio l'obiettore di coscienza adesso diventata una persona responsabile
Io ribalterei era responsabile allora adesso totalmente irresponsabile perché la carriera politica prevale relativamente a rischio di vite umane innocenti e perché
Non possiamo definire la Realpolitik sempre e comunque come la cosa più responsabile cos'è la Realpolitik
Cioè su queste cose credo che abbiamo un percorso io penso comune che ci lega vorrei chiudere con due
Riflessioni
Due riflessioni la prima è questa
Noi dobbiamo ragionare un po'di più su quello che è successo a Doha in Qatar
Perché è successa con l'aspetto che ci mette in difficoltà mio parente
Sulla questione del lavoro sulla questione del lavoro c'è stato una contraddizione tra i movimenti occidentali in questo caso alleati su questo punto con i sindacati in senso generale sulla questione della difesa dei diritti dei minori ci fa eccetera e i governi del sud del mondo i governi che sostanzialmente ha letto fermi tutti sulla questione di una serie di garanzie
Perché questa noi governi che su Del Monte quindi governa
Porta dei danni abbiamo il timore della caduta di arrivo di capitali i nostri paesi che non trasformano i paesi non sviluppano infrastrutture eccetera ma portano ricchezza una classe molto limitata
Questo è un segno se volete purtroppo anche della debolezza dei nostri movimenti
Che non vengono vissuti siccome sufficientemente in grado e forti di modificare quel situazione non solo dicendo dei no ma di dire se un'azienda investe nel sud del mondo deve garantire fondi per le infrastrutture un determinato sviluppo oltre che i diritti sindacali la sanità eccetera eccetera eccetera
Allora noi dobbiamo sapere che dobbiamo costruire un'alleanza fortissima con i movimenti anche delle altre parti del mondo anche sapendo che non è che il Sud del mondo una cosa unica che ridendo ci sono contraddizioni e conflitti estremamente estremamente forti
Quando ho compreso un attimo questo discutendo con nelle organizzazioni su del mondo mi arrivato lo stesso pugni nello stomaco mi arrivato e cinque anni fa quando ci battevamo contro sperimentazioni selvagge del case farmaceutiche in Sudafrica
Che dicevano che chi partecipa alla sperimentazione non aveva automaticamente diritto sia sperimentazione della pena prende i farmaci coso sancita livelli per nazionale
E allora ci scrisse il presidente dell'associazione siano positivi del Sudafrica dicendo
Non ci compete riscatto le cui parlate del nord del mondo quella che voi chiamate sperimentazioni selvagge per lui l'unica possibilità per un mese mette una nel mezzo delle di farmaci e lo chiamo tre inoltre sta dentro quella che voi chiamate sperimentazioni selvagge e io li capivo la nostra debolezza che potevamo batterci per un'etica solo se riuscivamo a far arrivare i farmaci altrimenti affermavamo un principio vuoto allora non abbiamo questo stesso problema di alleanza quest'e questo è dentro tutto un percorso di costruzione di pace che non è assenza di conflitto
Ed ecco allora
E e il passaggio successivo è guardate chiedo Assi ha dato via libera alla revisione degli accordi Gatt
Dentro cui sanità
E formazione saranno oggetto di discussione cioè saranno posti sul mercato al pari di tutte le altre merci
E allora dissi che passa il pensiero unico non solo in termini di investimento la pensate cosa vuol dire una multinazionale che si appropria di un servizio formativo sanitario in un Paese dell'Africa lì alla distruzione di cultura tanti campo formativo quanti in campo sanitario
Allora porta allegre diventa anche attenzioni ho paura di di del fatto che di peso che dopo portali demodé cambiato portalettere non è un feticcio è un'opportunità unica dove decine di migliaia di persone discuteranno
Non ci sarà un documento finale ci sarà forse un documento dei movimenti sociali
Che individuerà delle priorità non si costruisce la sessantesima internazionale né nulla di tutto questo ci saranno centinaia di workshop ventiquattro tavole plenaria di dibattito ventisei seminari
E il tentativo è di far parlare tra di loro i movimenti che vengono da tutto il mondo individuare campagne possono essere realizzati insieme e delle e delle priorità ecco con una consapevolezza ed è battuta un po'così con cui da riflessioni con cui vorrei chiudere
Che ormai siamo dentro un mondo che ha fatto del meticciato la sua condizione di insistenza
E allora se ci lavoriamo un po'fa ridere tutte queste diatribe in difesa dell'identità ma non solo quelle che nel pensiamo di un mondo no talebani eccetera ma anche le dichiarazioni di oggi del nostro capo dello Stato la d'Italia contro gli altre una rinascita di nazionalismo eccetera
Paradossalmente anche in termini culturali non ci sono ormai delle riflessioni molto interessanti molte volte il recupero un'identità passa attraverso un percorso che attraversa altre culture e dove il meticciato è diventato una condizione
Comunque in qualche modo anche anche di esistenza che poi è il terreno sul quale noi tentiamo di costruire tutti insieme un percorso di pace che non è un percorso di contrapposizioni in difesa di diritti l'un contro l'altro armati no non di un diritto
Universale
Ecco su questo dobbiamo stare molto attenti perché molte volte il rischio che il tre menti rischiamo di incorrere che la difesa del mio diritto vadano del tuo io credo ancora la centralità di diritti questo passaggio sulla centralità di bisogni
Su cui lavora Petrella io ci metterei un po'di punti di domanda ma fa parte
Di un dibattito su questo credo che possiamo insieme fare di percorse che sia un domani avremo delle differenze non saranno tra il tavolo per la pace e il movimento perché non c'è il movimento c'è un movimento di movimenti dentro cui molte delle realtà che costruisca per la pace ci sono e viceversa se ci sono delle differenze saranno su singoli punti e ognuno cuccia accoglierà e deciderà come si coglierà su singoli punti grazie
Grazie Vittorio credo che sia stato importanti sono considero molto importante la sua presenza qui è suo il suo intervento anche perché è la prima volta che ci troviamo a riflettere e non a parlare diciamo in mezzo a tante assemblee caotiche eccetera quindi diciamo come dire un inizio buono credo di una nuova fase insomma sulla quale
Importante ritornare quindi credo che Ricci ritorneremo anche nell'altro ultima parte
Ormai siamo quasi arrivati alla fine insomma di questo nostro dibattito abbiamo ancora e quindi diciamo io spesso mi riservo di dire delle cose ma dopo lo stesso che non voglio porre la parola di altre
Ci ha ci avviamo come interventi già prefissati quello di Mario Pianta quello di Silvana Amati e poi anche altre credo tra quattro persone diciamo che hanno chiesto la parola dalla tra di voi insomma io penso che ce la facciamo bene con l'obiettivo di chiudere massimo all'una insomma quindi va bene se chiudiamo all'una diciamo riusciamo più o meno a rimanere è un po'tutti quelle che si aprono
Quindi allora Mario Pianta per la parola dove grazie cioè disco di essere ex molto schematico perché molte cose sono già state dette allora partiamo da due elementi del di quello che succede oggi
La distanza tra politica e società si è fatta più grande
Si è fatta più grande con la guerra ma si era fatta più grande negli ultimi mesi
Sulle sulle sul su un arco di politiche che riguardano le politiche economiche la visione del localizzazione e così via e la società civile è diventato più forte
Da Genova a oggi in Italia almeno un milione di persone a mani ha partecipato una delle tre grandi manifestazioni più altre moltissime iniziative locali l'esperienza concreta e tutti quanti e che c'è una arieti movimenta come dice Raffaella una diversità a tutti i livelli dalle piccole città alla capacità di mobilitazione nazionale e sovranazionale che è un elemento con cui fare i conti in modo strutturale
Allora queste due elementi cambiano la geografia
Delle organizzazioni Leo crea rappresenta una grandissima opportunità per tutte le associazioni di dare sbocco alla mobilitazione e nuove generazioni di nuovi soggetti che iniziano avrà a sviluppare una coscienza costruire consenso su su nuove questioni
Quindi dobbiamo collocarci una situazione in cui anche rispetto alla al futuro trattato della pace delle altre strutture organizzate che si occupano di queste questioni quest'cioè ci si colloca dentro questo fiume in piena
Cioè la riprogettazione delle iniziative del delle strutture del delle azioni deve essere fatte in modo da massimizzare la capacità di dare una risposta
E a a questa nuova energia che si affaccia di far crescere di per le centinaia di migliaia di ragazzi che sono per lo andati per la prima volta appare una manifestazione nazionale di grande rilievo
E che nostra ricco dimenticheranno più se sono stati a Genova per tutta la loro vita e che hanno un bisogno di acquisire degli strumenti acquisire gli strumenti nuovi capire al di là della della della della iniziativa a cui ha partecipato quali sono le radici
Delle contraddizioni allora i movimenti sociali quali carte hanno quali strategie hanno per crescere nella sostanzialmente tre la protesta
La pressione specifica il lavoro di Lodi eccetera e la costruzione di progetti alternativi
Allora e tutti e tre questi tre sono progetti che esso sono tre percorsi che sono necessariamente intrecciati ma che poi possono sfociare anche in direzioni diverse possono essere in a integrati in modo diverso
Allora l'la fase della proteste necessariamente la prima reazione che una società civile i gruppi associazioni
Sviluppano quando si confrontano come in realtà di giustizia di guerra di violazione di diritti eccetera questo è la l'efficacia della fase della protesta ricordiamo ciò dobbiamo esserne consapevoli è stata straordinaria
Non ci sarà più un vertice del G otto come se come sono stati fino adesso il vertice dell'OMC l'hanno dovuto fare nascosti nel deserto perché non si poteva fare da qualunque altra parte non hanno fatto il vertice della FAO non hanno fatto il vertice della NATO cioè c'è una capacità della protesta di rendere impossibile la modalità di gestione dei processi globali come è stata fatta per trent'anni sostanzialmente questo non vuol dire che si cambia il contenuto del Governo però siete i soldi c'è un problema proprio concreto che quelle modalità vanno rifatte c'è per cui si fanno le cose nascosti sulle montagne in Canada o nel deserto si fanno le cose di nascosto si fanno le cose ancora più tecnocratica
E questo però pone un problema fondamentale di democrazia
Se n'è parlato poco democrazia in questi giorni io credo che dobbiamo però cioè stesa da poco la parola democrazia però tu quasi tutto quello che è stato detto gran gravita intorno ad una concezione forte di democrazia democrazia come partecipazione come capacità di controllo sulle decisioni che ci riguardano e su decisioni che che sono sempre più a scala globale sempre meno a scala nazionale allora
A questa questione qua della democrazia va recuperata secondo me in modo molto forte perché poi e il canale con cui il rapporto con la politica si si si ricostituisce su basi sane su basi come dire rispettosa dell'autonomia della capacità dei movimenti allora il problema qual è la protesta avuto molto successo su questo fronte però naturalmente non basta cioè non basta dire no a istituzioni i no alla guerra e no istituzioni non legittimate bisogna dare anche delle risposte in positivo
Allora qui da un lato c'è un percorso di che quello che c'era stato un po'offerto da Rutelli Vieri no di integrazione subalterna dentro un'agenda politica che non è la nostra allora una volta che voi accettato dalla forza allora discutiamo su questo questo e quest'altro
è chiaro che c'è uno spazio di pressione specifica sulla politica sulla politica istituzionale che i movimenti devono continuare a praticare l'hanno praticato sull'obiezione di coscienza sulla legge per la cooperazione e lo sviluppo su la questione dei farmaci eccetera eccetera e quindi quella strada di pressione all'interno dell'agenda politica istituzionale
Deve continuare su questioni specifiche però non è possibile che noi giri come dire ci facciamo assorbire dentro quel quella quella camicia che ci sta estremamente stretta e i mormorii di ieri erano una documentazione di questo qual è allora la terza strada che va percorsa fino in fondo
Con tutte le difficoltà che a quella di costruire un progetto alternativo Porto Alegre esattamente ICCRI dunque appuntamento molto importante su questa strada colui che è un progetto alternativo vuol dire
Passare da una parzialità
Delle singole campagne ad una visione complessiva perché cioè noi come dire la Tavola della pace e anche i movimenti italiani
Da molti anni hanno superato una logica per cui simili si parla solo di disarmo o si parla solo di ambiente si parla solo di diritto si parla solo di donne si parla solo di debito no su queste cose il lavoro che abbiamo fatto
è stato molto grandi questa capacità di sintesi documenti anche del della da sempre dell'ONU dei Popoli e così via lo lo dimostrano però come diceva Raffaella questo è un è un'esperienza che abbiamo noi ma che non hanno necessariamente tutti quelli che si affacciano oggi
Sulla su uno di questi problemi che l'età partono da una parzialità dice ricostruire generalizzare una visione complessiva di sintesi delle diverse campagne e questa è una strada è un è un punto la sul secondo punto e che come anche diceva sia Flavio tiene che mi ha detto prima su alcuni punti bisogna vincere
Allora è importante che ci sia stata la legge sul debito che è stato un minimo comun un salto di qualità sul su sul cambiamento sulla sfida di una delle dei paradigmi della sistema economico per cui i debiti vanno ripagati una legge che per la prima volta consente qualche intervento sulla cancellazione del debito e comunque un'esperienza importante l'esperienza dei dell'accesso ai farmaci contro di essi e ugualmente importante perché anche qua mette in discussione un principio fondamentale per cui la probità intellettuale va tutelata fino in fondo invece diciamo di fronte alle mobilitazioni anche queste regole si possono riscrivere
Cioè dobbiamo quelli la Tobin tax e probabilmente il terzo terreno molto importante su cui si può dimostrare che i i mercati possono anche essere proprio non posso soltanto espandersi ma possono anche essere ristretti se c'è un'autorizzazione costruzione di consenso
Chiaramente sulle cui se il progetto la sfida centrale e quella di costruire un consenso maggioritario a livello nazionale sempre più anche a livello sovrannazionale
A partire dal quale le proposte diverse Dini altro mondo possibile anni diventano concrete
Ecco su questa
Qual è il e allora se questa è la e la e la sfida da questo punto di vista come dire abbiamo un'elaborazione una capacità molto avanzate il problema e estendere questa mobilitazione nei punti che ci mancano ancora allora
L'Europa Glass vista secondo me in questa prospettiva Rutelli ieri cosa ci ha detto dobbiamo capire che quando si fa una cosa vuol dire fare passare ad una discussione sulle politiche europee di presente di sicurezza e di difesa la così implicita era l'Europa è la seconda potenza mondiale
E la sua politica estera sarà una poco politica la seconda potenza mondiale questa era non l'ha detto ma questa era e quando unitario di assunzione di responsabilità a questo in mente no quindi esercito europeo col che rappresenta una minaccia l'instabile è un'instabilità internazionale armi nucleari
Presenza sistematica nelle aree di conflitto non come vorremmo noi come soluzione interposizione ma anche come su iniziativa aggressive e così via e allora
E il fatto che i a scala europea che si decide la politica internazionale la politica economica l'euro e inizia il primo gennaio le politiche sempre più anche sociali
E del lavoro ci richiede veramente un salto di qualità allora su questo l'Assemblea dell'ONU dei Popoli che ha avuto una sessione apposta dedicata alle politiche europee
Riflessa nel documento il percorso che ci riferivano Raffaella prima sulla costruzione di sullo sforzo per costruire uno più piccolo un European Social Forum e così via vanno nella direzione importantissima di collocarci a livello in cui si prendono queste decisioni questo e di nuovo è un problema di democrazia fino in fondo è un problema di una sola non cioè e sia un problema di elaborazione ma è un problema anche di ricostruire un rapporto con la politica a livello al
Capacità di analisi e di proposte e traduzione tutto questo in una progetto politico alternativo che sappia essere egemonico non minoritario
Questo va fatto sulle questioni europee naturalmente perché quella la Scala decisiva per molte questioni ma presente o come riprendo qua all'intervento di Iuliano sempre più anche sulle questioni del lavoro allora ad Attalo della pace e importantissima come struttura perché l'unica struttura in cui ci son dentro tutti e tre i sindacati e un percorso di dialogo che è stato realizzato in a in molti Paesi a Seattle ricordiamocelo due anni fa c'erano dentro gli ambientalisti movimenti
Contro la globalizzazione neoliberista eccetera dentro il sindacato allora in Italia c'è un riconoscimento crescente di pezzi di sindacato che non è possibile non è eludibile
Una rafforzamento di questa alleanza specialmente di fronte all'avanzare della politica economica e sociale del governo che unifica di fatto tutta una serie di interessi minacciati allora io proprio c'è riprendo la proposta anche di di Iuliano e credo che un uno lavoro specifico ed elaborazione presenti un seminario congiunto in cui quella quelli rapporto
Movimenti sindacati a partire dalla questione dei diritti e dalla questione del lavoro sia come dire un'occasione il decisivo nella Pro nei prossimi mesi
Sì e per dare contenuto alla nostra agenda europea sia per dare sviluppo a quello che si farà a Porto Alegre sia per dare delle risposte anche le sfide che vengono in Italia tra l'altro la queste del lavoro per noi è importante anche per un'altra ragione sì molti del dei ragionamenti che si fanno
Contro i disastri di questa globalizzazione partono dalla denuncia della povertà bisogna capire che la via d'uscita la povertà in Italia negli anni Cinquanta e in quasi tutti i paesi che sono riusciti a crescere è stata quella dell'estensione dell'occupazione il lavoro e i diritti associati al lavoro le tutele sociali eccetera eccetera sono la strada maestra per uscire dalla povertà
Quinto piano imparare anche rispetto al no nel nostro mondo associativo a stabilire questo relazione stretta tra i problemi la povertà che è una conseguenza non è una causa e le vie d'uscite che passano spesso terre il rafforzamento dei diritti del lavoro
E in questo contesto in questo contesto qui
Sesta siamo d'accordo cioè se vediamo
Questo percorso che mette insieme la capacità di continuare a denunciare i disastri della globalizzazione neoliberista e della sua come dire strutturazione politico militare in questo nuovo nuovo ordine mondiale
Con la nostra alta capacità di proposta da estendere queste due direzioni livello europeo teme che lavoro come due direzioni diciamo tra tra molte altre che possono essere privilegiate
E chiaro su questo sono d'accordo anch'io che non ci interessa appiattirci sulle definizioni no global new global che non a qualifica importante che noi riconosciamo e come dire rivendichiamo un percorso che mantiene una forte carica di critica alla globalizzazione liberista è una forte carica di proposta di globalizzazione dal basso questo possiamo usare tutti i termini che vogliamo globalizzazione dei diritti globalizzazione delle responsabilità
Globalizzazione della democrazia globalizzazione della giustizia questi sono tra l'altro i nomi anche di molti movimenti che in giro per il mondo lavorano insieme a noi su queste cose questi rilievi la categoria
Che secondo me sintetizza meglio tutto quanto che questi sono movimenti globali per la democrazia giustizia e questa e quello che come dire caratterizza l'esperienza variegata articolata questo movimento di movimenti che ci caratterizza
Il su questa strada
Secondo me è possibile sia reincontrare la politica partendo dalla nostra agenda e su questo con l'intervento di Flavio prima di Rutelli ieri se non è stato molto buono perché ha messo in fila esattamente il nostro quadro di riferimento i nostri punti fermi da cui partire
E dobbiamo naturalmente continuare incontrare gli altri estendere questo fronte estendere radicamento sociale ma anche diventare più bravi diventare più esperti diventare più competenti più capaci di proposta e su questo io credo che ci sia una responsabilità di tutte le associazioni che stanno dentro al tavolo della pace i Social Forum eccetera di avere un ruolo formativo educativo sistematico perché c'è proprio un vuoto totale di capacità di essere non totale ma comunque preoccupante di occasioni se per se siete un ragazzetto di vent'anni in una piccola città quali sono le occasioni che ha per crescere e diventare come dire consapevole partendo da una spinta etica ideale o politica che può avere occasionalmente
Può dirci in che modo per l'Inter un protagonista di questo percorso quindi lavoro educazione il ruolo degli Enti locali
In questo caso ma anche di formazione dei quadri perché attacca fa in Francia l'università estiva perché non lo facciamo anche noi usando alcune delle università che abbiamo a disposizione presenti
E quindi quello in questo prossimo ultimo punto interessante su cui ha il le nostre leggi possono essere sviluppate grazie
Grazie grazie Mario anche qui ancora nuovi spunti nuove aggiunte alla no nostro programma di lavoro mancano sul programma di riflessione di elaborazione
Io per esempio confesso che soltanto da un po'di tempo a questa parte ho cominciato a rendermi pienamente conto
Anche se abbiamo fatto dei passi delle ore siamo già dal dal novantasette insomma no di come il rapporto col sindacato non sia importante solo per un movimento per la pace diciamo
In relazione all'ampia rappresentanza di società civile che appunto il sindacato rappresenta diciamo no e che per me è sempre stato un punto di riferimento importante perché dubbi interessa manifestare le mie opinioni mi interessa
Allargare la maggioranza conquistando la maggioranza insomma
E da questo punto di vista ho sempre ritenuto che il sindacato come dire dovesse essere dentro a questo movimento ma data di un po'di anni a questa parte mi pare che la centralità della questione del lavoro in relazione con tutti i problemi che poi noi partendo da una ricerca della pace ci stiamo ponendo diciamo ci pone oggi ad affrontarci costringe oggi ad affrontare io credo qualche cosa di più appunto che una semplice ricerca di sinergie insomma
E allora le proposte dicevo che faceva anche Mario che aveva fatto prima anche Iuliano mi sembrano pezzi importanti insomma del percorso anche di priorità questo vuol dire anche di priorità sulle quali dobbiamo lavorare
Allora DoD ora la parola all'ultimo degli interventi programmati poi diciamo ce l'abbiamo alcuni altri de faremo assolutamente dopo Silvana Amati che è pre presidente della commissione Statuto della del Consiglio regionale delle Marche
è è stato presidente del consiglio regionale sempre delle Marche presidente anche del coordinamento dei presidenti delle Commissioni Statuto di tutte le regioni italiane e questo lo sottolineo appunto perché gli statuti la partita degli statuti della definizione degli Statuti regionali
Che è aperta adesso è una partita estremamente importante se vogliamo ribadire i diritti
La centralità di diritti e la centralità anche di un ruolo di delle istituzioni regionali nell'azione oltre che nella discussione diciamo su queste su queste questioni
E poi naturalmente vicepresidente del coordinamento degli enti locali per la pace perché da da tanto tempo insomma al nostro fianco da protagonista insomma nella in questo lavoro quindi si fa
Grazie latino
Allora il futuro della Tavola della pace in un momento come questo non può che essere quello che l'ambiente e abbiamo fino a qui discusso quello di un rafforzamento e di un rafforzamento che preveda una serie di percorsi comuni un pool di percorsi comuni con un rapporto sempre più intenso anche con le associazioni enti locali per la pace rispetto all'associazione sono stati previsti aveva peraltro lo diceva anche Flavio poco fa l'apertura di questa giornata
Momenti impegnativi che danno seguito a un lavoro comune
Mi riferisco io ricordo quando si firmò il protocollo relativamente al rapporto con la scuola protocollo al ministero della pubblica istruzione un protocollo che appunto deve avere seguito in modo sempre più puntuale
E quindi è stata prevista una riunione è un incontro prima di Pasqua perché si potesse realizzare finalmente fine in modo concreto o il progetto dell'ANIA scuola per la pace e credo che in questo momento i percorsi di formazione il rapporto sempre più aperta e sempre più di contaminazione reciproca con le scuole italiane sia fondamentale così come sempre rispetto a quella che la tabella di marcia leve previsioni dei lavori che sono in campo rispetto ad associazioni enti locali per la pace convoglio ricordare che noi faremo la nostra Assemblea nazionale a Napoli deve essere ancora definita la data con precisione potrebbe essere un prima delle elezioni che non muoveranno qualche comune lo diceva prima ma muoveranno nove milioni di elettori in Italia quindi un appuntamento diciamo importante preoccupante non sa ognuno aggiunga l'aggettivo che ritiene più utile dato il momento e prima di quell'appuntamento che appunto potreste devo prima delle elezioni oppure subito dopo in maggio a Napoli ci sarà un incontro del direttivo a Salerno in modo che ci sia anche un confronto diretto con chi organizza quest'iniziativa in quella città queste sono diciamo le situazioni le comunicazioni di servizio che rappresentano appunto unna volontà non solo di continuare un lavoro ma dare di renderlo sempre più presente è sempre più concreto
Veniva ricordato qui il ruolo degli enti locali anche con alcuni accenni ad alcune difficoltà
Io credo che sia fondamentale quel radicamento che era stato raccontato la possibilità di creare in alcune realtà ci sono
Gruppi regionali o provinciali in modo che la Rete diventa sempre diventi sempre più ampia
è chiaro che ruolo degli enti locali all'interno del movimento è un ruolo duplice e deve essere un ruolo duplice un ruolo politico che non può essere subalterno e non può essere cancellato è un ruolo di solidarietà
Un tempo fortemente legate le due posizioni perché se è vero che molto spesso ci siamo mobilitati per ordini del giorno che poi hanno di fatto prodotto risultati relativi se non quelli della mobilitazione dell'informazione e che forse dal punto di vista concreto
L'operazione di solidarietà invece condotta da molti comuni da molte Province
Ed alcune regioni ha dato risultati visibili
Di costruzione di pace in realtà diverse i delicate crescente facendo crescere una cultura della pace importante è anche vero che ho la sensazione che in questo ultimo periodo sia più facile ragionare sulla solidarietà che sulla politica e questo è un rischio grave che io penso vada diciamo tenuto presente in modo da evitarlo mantenendo i due livelli che sono assolutamente entrambi fondamentali
Perché nel nostro Paese questo in fondo
Il quadro nazionale che ci coinvolge ci preoccupa
Glielo diceva prima il professor pianta si parla o si è parlato poco sì usato poco il termine di moquette sia è forse questo e dire forse bene usarlo di più
Noi abbiamo sempre di più la sensazione che ci sia una restrizione della democrazia in Italia potrei dire emblemi ter emblematicamente dal mio punto di vista in modo forse anche grossolani o che si ha la sensazione che si sia in questo periodo in Italia
In un periodo corrispondente a quello che fu tra il mille novecentoventidue mille novecentoventisei quello che qualche libro di storia definisce la fase istituzionale del fascismo a cui segue poi la fase successiva quella più chiasso trasparente nei suoi obiettivi quindi c'è una restrizione democratica c'è una restrizione del ruolo
Istituzionale e siamo passati forse qui qualcuno la rappresentato anche quando troviamo alcuni accenti rispetto ad alcuni nostri rappresentanti dal valore della rappresentanza al valore o al valore a risultato non credo che sia un valore della Poste rappresentanza quella che veniva raccontata già molti anni fa ha detto che villa che diceva che gli uomini sono legati ai loro interessi più che ai diritti per cui è abbastanza facile delegare gli scopi globali e poteri occulti che è il quadro che sempre di più si tocca con mano quando qui si diceva
Poco fa
Ma che ci si stupisce del fatto è stato ripreso che i nostri rappresentanti quindi il livello della politica
Non sia attento ai sondaggi e poi se ne dava la risposta ecco io credo che in parte si rientri in questo percorso anche perché poi i nostri rappresentanti hanno una cultura diciamo complessiva istituzionale spesso non basta
Per cui è anche qui forse è utile fare una riflessione su come si debba coinvolgere sempre di più la rappresentanza politica
Nella istanza della costruzione della pace della cultura di pace la proposta che veniva avanzata di fare una mobilitazione nazionale che obblighi che vincoli che comunque faccia esporre i nostri rappresentanti i nostri rappresentanti in questo caso dico del Paese non solo di ciascuno di noi come anche rappresentanti di forze politiche o coinvolti all'interno di queste esperienze perché si dica
Che non si sarà disponibili ad approvare altre guerra largamente di conflitto quindi che si diciamo ci si esponga o si chiesa un'esposizione legata alla situazione internazionali io credo che sia fondamentale perché nell'Italia del pensiero Breve si ha la sensazione che ci siano Circuiti mentali che dei nostri rappresentanti si chiudono nel momento in cui si affrontano queste tematiche delegando con il concetto della che delega ad altri
La risoluzione del problema e quindi l'indicazione di una linea anche per questo è molto importante il ruolo che possiamo esprimere in questo caso mi riferisco alla parte politica del percorso in cui all'interno degli enti locali perché a livello più basso
Nei Comuni nelle Province anche nelle regioni la possibilità ancora di interloquire senza che sia scattato il meccanismo superiore di blocco che non consente poi di trasformare quello che magari si è sempre pensato per una vita o si è ritenuto di pensare per una video per una lite in un atto concreto
Il famoso blocco dei sondaggi
Potrebbe è più facile abbiamo sicuramente la sensazione che all'interno dei consigli comunali
Provinciali e regionali gli stessi rappresentanti di forze politiche che pendono può e posizioni diverse si sentano tra virgolette più liberi più facilmente coinvolgibili e che quindi possa nascere dal basso una posizione più forte politico politica che possa io mi auguro anche servire come condizionamento come punto di riflessione per situazioni che a livello internazionale poi vengono giocate in modo in modo così faticoso come abbiamo visto in quest'ultimo periodo in fondo
Noi abbiamo vissuto e noi in questo caso parlo proprio Dinoi
Dal novantotto in poi dal Kosovo in poi una fase di grande sofferenza di stupore che prima non si era verificata l'intervento il susseguirsi delle guerre che ci sono state le prese di posizione
La facilità con la quale e per questo non ci si può fermare solo al percorso della solidarietà negli enti locali perché è vero che nelle scuole si parla molto di pace che i bambini agli asili e poi via via parlano molto di di cose che sono fondamentali ma è anche vero poi che nello stesso tempo e negli stessi momenti in cui si è parlato di guerra
Questi discorsi si fermino e passi assolutamente nel Paese e una cultura di valorizzazione della forza delle forze armate dei percorsi che avremmo pensati lontanissimi alla cultura che invece sembrava prevalente per cui un impegno forte che non si fermi alle testimonianze di solidarietà pur fondamentali
Ma che coinvolga la politica a partire dal basso
Facendola tornare a riflettere sul suo essere ecco io credo che sia fondamentale per questi lavoro che noi compiamo
è un lavoro importante
Il coinvolgimento delle Regioni o credo sia prioritario in questa discussione
Anche perché tutta la manovra tutta la questione federalista peraltro abbiamo sempre detto che questo termine era impropria per l'Italia e che non aveva elementi delle riforme che si sono messi in piedi di valore diciamo fortemente democratico abbiamo visto anche nelle approvazioni certamente rappresentiamo anche voci diverse nel quadro regionale io so bene che non non è maggioritaria la mia voce da questo punto di vista il fatto che le riforme istituzionali costituzionali approvate non abbiano apportato miglioramento democratico nel Paese ma semmai il contrario il fatto che in realtà si stia realizzando in Italia
Un'Italia non solidale di separatezze regionali dove la mancanza di una riforma anche federale
Tra virgolette ripeto ma comunque federale della questione finanziaria faccia nuovi poveri e sempre più ricchi facendo pagare solo ad alcuni alcuni diciamo interventi alcuni servizi ecco è un dato che su quale potrebbe essere utile dire riflettere quindi ripeto il ruolo delle regioni oggi è importante quindi io allargherei
Da quell'interlocuzione che si metteva in campo nei confronti dei parlamentari anche con i consiglieri regionali perché anche questi si esprimano su quale modello internazionale nazionale di pace si può costruire perché non ci sia una condivisione strisciante alla possibilità che si ritornino ad aprire nuovi conflitti perché ci sia un impegno serio delle nostre regioni rispetto a questioni fondamentali con approvazione anche di atti non solo di mozioni che spesso appunto rappresentano la volontà di singoli ma che poi nel concreto non portano un risultato
Ma proprio una volontà più forte negli statuti e nelle leggi di cooperazione internazionale che in alcune situazioni mancano e che soprattutto mancando una legge nazionale di cooperazione internazionale possono essere assolutamente utili ed importanti
Tanto più in un'epoca di devolution
Dove appunto i rischi di separazione anche di egoismi di accentrarsi di nuovi coi ismi anche nelle regioni che non dovrebbero dire queste tendenze sembra sempre più forte può essere sempre più forte
Un'attenzione ripeto anche nelle regioni a non tra virgolette scavarsi la coscienza al Colle per corso di solidarietà perché noi vedo qui amici con i quali abbiamo fatto un percorso comune rispetto per esempio la situazione del Saharawi
Noi sappiamo sempre di più che in quella realtà anche siccome non è all'attenzione internazionale perché lì non c'è in questo momento l'interesse centrale per cui è una delle tante guerre dimenticate forse nemmeno guerreggiate al momento quindi proprio sottovalutate
In quella realtà mentre è avanzato il percorso
Di solidarietà internazionale dei comuni di delle Isole della Società Civile di alcune regioni anche in modo importante nello stesso tempo il livello di impegno parlamentare diventato subordinate inesistente si sono fatte mozioni e si sono fatti atti diversi
Il percorso italiano e di abbandono di una linea vera il percorso antico Parco di recente diciamo dell'ultimo governo purtroppo dell'ultimo governo e penso anche il percorso attuale del nuovo governo che
Dà la sensazione di essere di abbandono della
Della battaglia per l'autonomia di quel popolo e quindi per il rispetto delle norme internazionali che ormai da molti anni prevedono referendum o che sia sempre di più la sensazione che non si farà
E nello stesso tempo poi che quello non è un popolo che usa le armi a tutt'oggi non usa le armi non è un popolo sede di terrorismi e quindi non è un popolo che comunque fa sentire la sua voce o almeno fino ad oggi non è rinata
Questa spinta che però può nascere sarà responsabilità nostra
Se questa spinta rinascerà se non ci sarà la forza di dare attenzione a quella realtà internazionale allora siccome non c'è più questo nesso ci sono tagli
Alle Riserve comunque soccorsi alimentari per cui e le quattro realtà più forti la situazione è diventata insostenibile attendiamo anche lì un'altra diciamo emergenza che già un'emergenza umanitaria e certo non è l'emergenza umanitaria dell'Afghanistan dove siamo compartecipi della dramma Chelini
Si sta realizzando però è un'emergenza a lui molto vicine anche dal punto di vista territoriale
Che non essendo né i media diventa una emergenza dimenticata per questo ripeto un impegno di solidarietà fondamentale ma negli enti locali sempre un impegno legato anche a un'auto politica che venendo dal basso può forse essere ancora una politica che tiene conto del valore della democrazia del valore della storia della nostro Paese
Che una storia del nostro Paese dove il diritto di resistenza e quindi anche di utilizzo della forza in alcune situazioni è stato elemento importante non costituzionalizzato ma certo
Significativo rispetto a un quadro di realizzazione della democrazia del nostro Paese appunto
E che però è anche un diritto di rispetto dei valori
Degli altri e quindi non certo di sudditanza o di subordinazione ecco io non ho altro i vi ringrazio
Grazie grazie Sgaravatti
Per questo contributo punto
Che sancisce come in effetti camminare insieme associazionismo enti locali diciamo a le sue contraddizioni ciao è vero quello che dicevi agli ho detto prima però anche degli elementi la forza straordinaria diciamo
Di cui noi siamo consapevoli perché ormai abbiamo accertato traccia diciamo nella storia che certo diciamo come dire
In certi momenti ci mette a a dura prova ma che se diciamo a come dire a far crescere questo cammino ci aiuterà anche in qualche modo a superare i prossimi ostacoli che ci saranno l'intervento testimonianze sono di una persona come e per Silvana Amati che tra l'altro in questo contesto dicendo di no alla guerra c'era diventata anche segretario provinciale di ancora dei DS diciamo non è un
Un brutto segnale diciamo
Il a questo punto ci rimangono ventidue minuti di tempo perché vorrei tentare di chiudere all'una oggi e abbiamo una serie di persone che però giustamente voglio dire alcune cose io pregherei a tutti di fare delle cose Lecce il primo è Carlo bizzosa
Ibis Linke che colgo anche l'occasione per ringraziare perché affatto insieme a un altro che interverrà dopo è altre persone che stanno anche qui un grosso lavoro durante tutta l'Assemblea dell'ONU dei popoli
Quindi Carlo poi dopo Vittorio Parola
Salve a tutti io mi chiamo Carlo dubito cosa sono il Segretario di Peace finché che è un'associazione di volontariato dell'informazione
Quindi proprio il nostro specifico è quello di produrre contenuti informazioni approfondimenti
Una breve presentazione piercing nasce dieci anni fa durante la guerra del Golfo all'interno del computer portatili di un'insegnante che viene trasformato in una redazione itinerante per far circolare notizie informazioni messaggi su quello che all'epoca era il conflitto che ci vedeva coinvolti in prima persona dal
Abbiamo
Nasce appunto al sud Italia con pochi mezzi in contrapposizione appunto modello d'informazione concentrato al Nord in mano a poche persone con grandi risorse economiche
Finora il senso della nostra presenza all'interno della tavolo della pace è stato quello appunto di offrire un servizio di mettere a disposizione le nostre esperienze le nostre competenze nel settore dell'informazione
E in particolare dell'informazione in Rete con l'umiltà e la consapevolezza di dover fare un passo indietro affinché tutti quanti possono fare un passo avanti come è necessario quando si incontrò diverse esperienze diverse storie diverse sensibilità ho raccolto con molto piacere l'invito di Flavio a riflettere sul ruolo dei mezzi d'informazione perché come associazione pacifista di volontariato dell'informazione pensiamo che chiederci doveva oggi quali sono le prospettive dei movimenti per la pace significa allo stesso tempo chiedersi quali sono le prospettive del settore dell'informazione e dei grandi gruppi editoriali mediatici
Personalmente pensiamo che le nuove tecnologie dell'informazione e la capacità di pensare in Rete e non solo con i computer ma anche come modalità di azione offra una grande opportunità per passare da occasioni sporadiche di aggregazione di massa
A forme di mobilitazione permanente che alterna un appunto la presenza per le strade per le piazze
A momenti Contini di scambio di informazioni di approfondimenti in maniera tenere sempre alta la tensione culturale e informativa tra un evento e l'altro della nostra agenda
Ho sentito molto parlare di pacifismo politico
Che a due accezioni a mio avviso se si dice pacifismo politico in tenendo che c'è un altro pacifismo che viaggia sulle nuvole ed è sganciato dalla realtà siccome si sbaglia perché il pacifismo le radici del pacifismo a fondo non è la marcia dei buoni sentimenti o nella marcia dell'amicizia ma nella marcia del sale con cui Gandhi ha fatto una proposta politica ben precisa
Quindi dire pacifismo politico e dal nostro punto di vista tautologico però ha un senso
Se ci si rende conto che dire pacifismo politico significa quello che è accaduto ieri e cioè che a uno stesso tavolo con pari dignità
Sì chi si è candidato alla guida del Paese e un gruppo di persone che ha dei progetti ben precisi
Ora ne siamo convinti che il lavoro che è stato fatto sul fronte della politica per acquistare pari dignità e per essere capaci di dettare un'agenda a cui poi si chiedono delle risposte
Questo lavoro pensiamo che debba essere fatto anche in un settore strategico è in grado di determinare fortemente appunto come si diceva prima di gestire l'opinione pubblica come quello dell'informazione
In maniera tale che ha un lavoro politico che abbiamo fatto senza essere subalterni a nessuna ideologia ma con un insieme di valori di obiettivi comuni
Si possa affiancare un lavoro culturale informativo è anche di produzione di materiale che non sia subalterno le logiche dei mezzi d'informazione
Per evitare con la subalternità che oggi ci costringe a inseguire le telecamere per riuscire a dire cinque frasi in un minuto davanti al grande pubblico per evitare quella subalternità che CD ci obbliga a ha un senso di sudditanza rispetto ai grandi sistemi i grandi gruppi mediatici
Io sono convinto che la tavola si è in grado di proporre una proposta informativa autonoma non tanto da non solo e non tanto dal punto di vista dei contenuti ma anche dal punto di vista delle forme c'è contrapporre a un'informazione che da facili risposte delle informazioni e delle riflessioni che danno delle buone domande che stimolano il dubbio la contro le certezze granitiche di chi è disposto a rischiare la vita di altri
A un'informazione centralizzata e unidirezionale si può rispondere con informazione partecipate orizzontale così come dal punto di vista politico
Sosteniamo la pace e diversa dalla pacificazione militare e una politica estera che è fatta sulla cooperazione non sull'occupazione di territori così dal punto di vista dell'informazione possiamo rispondere dicendo che non sono un altro mondo ma anche un'altra informazione possibile
Riaffermando le categorie della lentezza rispetto informazione usa e getta lampo
E soprattutto combattendo la propaganda di guerra con quella che informazione e documentazione
Una propaganda di guerra che arriva in varie forme basti pensare a un'immagine che tutti abbiamo stampata nella testa qua del di quel povero uccello coperto di petrolio al fine della guerra nel Golfo
Ora non so se è dimostrato che a quelle latitudini quel comunque cormorani non esistono ma anche provato che un'agenzia specializzato nella cura delle Mancini ha preso quella povera bestia era ricoperta di petrolio ad arte qua c'è solo uno delle migliaia di esempi
Ora il punto è e così come così come siamo stati in grado di emanciparci rispetto alla categoria della politica e ha affermato un altro modo di fare politica così l'obiettivo l'augurio che faccio tutti quanti
E che ci si riesca ad affrancare anche da questa subalternità rispetto al settore dell'informazione
è che oltre al candidato premier a questo tavolo
Possano arrivare anche il presidente della RAI o di Mediaset per discutere non solo l'agenda politica ma anche la gente informativa e il palinsesto di quello che ormai il più grande sistema istituzionalizzato di manipolazione culturale e politica che che abbiamo davanti
Questo non è così non è così irreale chiediamoci come abbiamo formato noi le nostre convinzioni erano su opinioni non certo sui libri della grande distribuzione ma magari sull'opuscoletto sul volantino sulla pagina internet sull'informazione di base prodotta a livello reticolare
Concludo appunto con con questo invito a cercare di diventare grandi anche dal punto di vista dell'informazione oltre che quello che la proposta politica e lancio due proposte la prima è la la disponibilità ovviamente di peacekeeping a fare da raccordo tra un evento pubblico e fisico e l'altro attraverso la diffusione l'organizzazione la sistematizzazione dei contenuti che tutte le altre associazioni producono e che possono diventare non so colo duro con cui controbattere questo sistema mediatico
La seconda proposta e quella che faremo in occasione del Forum di Porto Alegre
Dove ci sarà un workshop ben specifico dedicato a tutte le esperienze di comunicazione reticolare e di volontariato dell'informazione
Tomai costituiscono una ricchezza un patrimonio comune da condividere e da valorizzare proprio contro la logica di quelli che vengono definiti i media mainstream
Discussero rubato più tempo del necessario grazie
Grazie grazie riprenderò un paio di cose che hai detto che son molto importanti
Non perché le altre non lo sia naturalmente mandò subito per velocità
La parola Vittorio parola
Io
Io faccio parte della direzione dei DS per la minoranza
Precisamente dell'associazione Socialismo due mila preceduta da Cesare Salvi che come sapete votato in un certo modo e mi occupo del rapporto con i movimenti
Abbiamo scelto il rapporto in particolare anche perché molti di noi erano già impegnati in quella direzione coi movimenti per la pace la democrazia io sono venuto per ascoltare
Riferirò mi sono formato una mia opinione
E del grande interesse che del grande interesse e anche dei limiti che abbiamo come sempre in ogni nostra esperienze
Devo dire che noi stiamo facendo questa cosa
Partecipando direi all'insieme del movimento
Cioè io mi occupo in particolare del Roma Social Forum
Di alcuni movimenti di protestanti essendo stata mia madre evangelica e quindi avendo un rapporto comma allora
Altri si occupano di altri movimenti
Stiamo cercando appunto di ricreare strumenti per un dialogo comune
Uno dei primi strumenti che stiamo mettendo in campo è un diario per la pace cioè lo strumento telematico io sono tra parte della vita ha sostato anche pro tante storia sopra qualche senatore
Sia stato programmatori PM quaranta anni fa e quindi questi strumenti e che sono diversi li conosco abbastanza lo abbiamo fatto un gruppo un diario per la pace
Un gruppo senza moderatore non moderato a disposizione che non dà giudizi
Mette soltanto in relazione esperienze diverse fa comunicare esperienze diverse
Ci sono tanti linguaggi io ho difficoltà a capire il linguaggio sindacale per cui malgrado sia stato sindacalista linguaggio religioso non sempre si riesce a penetrare
Sono più voglio che ho più esperienza sul linguaggio politico avendo una lunga storia dietro le spalle però sono linguaggi
E che rischiano di essere gli impacci burocratici cioè legati anche i migliori anche migliori rischiano di essere chiusi nel loro mondo nel loro mondo allora ne abbiamo bisogno di comunicare
Abbiamo bisogno di comunicare perché vedete l'agenda c'è dettata dagli altri finora dobbiamo incominciare a pensare e io ho l'impressione che siamo abbastanza forti il movimento per la pace e la democrazia per imporre la sua agenda come in qualche occasione
Ha fatto voglio essere più chiaro
Globalizzazione io mi occupo e tecnologia da tanto tempo
Ma scusate se la globalizzazione andasse avanti se fosse questo processo unico tranquillo sicuro eccetera eccetera quello che Puglia ma chiamava la fine della storia perché poi quello eccedenza ma avrebbero dovuto
Come risposta ad un attentato terroristico inserire la globalizzazione armata cioè l'omaggio perché c'è un processo che si è affermato
E si è fermato qui qualcuno accetta accennato forse ma non così con chiarezza perché le moderne tecnologie non c'erano allora era un teorico della società industriale oggi abbiamo la Società riversa però probabilmente leggendo capiamo che c'è una crisi di consumi
Io direi di più c'è una crisi di consumi sociali esattamente l'opposto delle delle cose che ci stanno dicendo che c'è fra le cose che ci stanno dicendo ex e si stanno prospettati
La seconda questione proprio per non abusare del tempo seconda questione ci sono e forse il dialogo
Le forze il dialogo rischiano di essere spazzate via spazzate via spezzate spazzate via
Difficoltà del Pontefice difficoltà di Peres ad Arafat qualsiasi
Perché se la globalizzazione vera non è possibile pensare che nell'Afghanistan si fa la guerra in Medio Oriente si fa la pace ma scusate la globalizzazione armate che si sta introducendo esaspera i conflitti taglia fuori le forze di mediazione allora ecco io ho l'impressione che noi non aiutiamo abbastanza le forze di mediazione
Bisogna studiare la globalizzazione non è il processo industriale
Qualcuno qui ha detto il processo industriale anche allora l'abbiamo affrontato la globalizzazione un processo industriale moltiplicato termini dettare un milione e la sua velocità è tale che rischia di riportare e tagliare i tempi in modo tale in cui mille anni diventano cinque anni
E quindi con lo stress del mondo enormi la globalizzazione ma cosa ben diversa
Perché anche leciti i concetti che non è più conosciuto come logico o l'amore sia il valore che ti sono avori
Attraverso la comunicazione e l'informazione si materializzano entrano nella testa e gli uomini diventano forza materiale e quindi la globalizzazione bisogna studiarla se non la conosciamo
La sede ce la siamo andare alle cose dette così così abbiamo poi una difficoltà estrema allora proprio perché le forze per dialogo hanno una difficoltà io credo che sia urgente mettere in campo con un'iniziativa le forze che noi abbiamo che sono molto più grandi sappiamo le porte di quelle di quelle che riteniamo
Io sono convinto che bisogna andare per quanto sono convinto dico così come opinione senza che bisogno avete promuovere una giornata europea
La giusta pace in Medioriente in Europa si fa anche così io credo che l'Europa appena si muove la sentono tutti la sentono tutti perché la grande assente
Comunque due popoli due Stati mi pare abbastanza ma soprattutto il al centro dare forza alle forze del chiaro dare forza alle forze del dialogo poi ognuno si muova come ritiene patacche
Il ventiquattro di gennaio
Non può esser questo giorno ma anche dato che non bisogna mai strumentalizzare nessuno nel sovrapporsi anche subito subito dopo
Però poi io lo dico a voi come lo proporrò lunedì alla manifestazione ci sono tante quelle iniziative io vivo a Roma figurate lunedì c'è la manifestazione Zanotelli Ingrao
Martedì
C'è un'altra grande manifestazione con Lassini la sinistra i DS cioè la mozione Berlinguer eccetera eccetera ci sono tanti movimenti c'è Italia Palestina giovedì Agnoletto presente Salvi trenta luglio libro specie già
Cioè una grande vivacità violetto svuotati sto leggendo lo è quella la strada è quella la strada ma dobbiamo essere più coraggiosi
E dobbiamo essere interlocutori della politica sapendo che la politica in una crisi tremenda
E che purtroppo noi possiamo aiutare la politica purtroppo non viceversa la politica invece chi costruisse le sue pastoie
Cioè in qualche modo chi fa diventare burocrati della pace dobbiamo evitarlo se possibile grazie
Sembra la chiave proprio giusta quella che ai sintetizzato adesso in coda anche del riflessione che abbiamo appena iniziato ieri Gabriele delle risse poi c'era Salvatore già Angra Asso sì
Magari poi giardiniere su così
Poi non so se ho dimenticato qualcuno ma penso che possiamo chiudere la
Il più raramente possibile anzitutto sono contento di aver sentito che alcune proposte
Del passato cioè la localizzazione delle iniziative l'importanza d'educazione sono diventati finalmente qualcosa di presente c'è un impegno per il presente e per il futuro
Poi mi chiedo quali legami abbiamo e quali legami vogliamo costruire coi movimenti che stanno negli Stati Uniti visto che lì è uno dei punti fondamentali oltre che con Cossu geografico ma anche diciamo così sud
Sociale reale che esiste negli Stati Uniti con quarti lì si muovono per la pace contro la guerra per un'altra globalizzazione eccetera
Un appello non deve iniziamo i mezzi di informazione
Non ci credo non cioè sono sicuramente una forza però non consegniamo
I mezzi di informazione
Con le responsabilità o quel potere che ancora abbiamo perché la formazione delle coscienze nasce dall'educazione e dalla testimonianza Simei vogliamo puntare per educazione non credo che dobbiamo fare un corso di videocassette compraci un canale televisivo e sbatte voci davanti bambini ventiquattro ore su ventiquattro
Questo lo dico in sintesi come provocazione però facciamo attenzione
Penso molto che è molto più importante appunto il discorso educazione alla responsabilità
E alla coerenza delle scelte scelte che non cambiano se uno entra in un posto di lavoro entra in un comune o entrano in Parlamento le scelte che si fanno non dovrebbero avere una scadenza o cambiare come scambio ma già carta
Un'altra nota vorrei segnalare non so se è una mia disattenzione ma come in tutte le
Iniziative che si sono fatte il mondo dalla cultura rimasto o assento in sordina questo qua forse dovremmo chiederci
Se ci siamo persi per strada o se non ce ne siamo accorti che loro qualcosa stavano facendo insieme a noi
Un altro punto essere all'altezza delle sfide e delle proposte
Beh lasciamo tante sollecitazioni però mi sono accorto che non sempre siamo all'altezza attuale di accogliere quelle che sono le contro sollecitazioni o le risposte che abbiamo e lesività adesioni oppure anche semplicemente le proposte le collaborazioni dobbiamo essere in grado di essere all'altezza di queste sfide perché altrimenti creiamo delle delusioni soprattutto in chi magari per la prima volta Curci du chat partecipa le faccio un esempio
Banale ma concreto che per la prima volta è venuto la marcia e quest'anno erano parecchi
Di cosa si è lamentato peccato per la fine di aver dovuto pagare e tentare che riuscirà a tornare a casa
Perché magari non aveva la nostra esperienza non è riuscito a salire sull'autobus nascita comprime sì sul treno eccetera
Ecco questo è importante perché se noi vogliamo che quello che usciamo se una festa
Devo essere in grado di garantire loro per tutti e non sono utili più fortunati
Comunicazione sfruttiamo le risorse che abbiamo spesso non lo facciamo
In questa esperienza abbiamo messo in campo la collaborazione di redazioni di giornali
Gli uffici stampa di associazioni questa una risorsa sei nove ascoltiamo anche tutti i giorni dell'anno ricominceremo daccapo tra due anni e invece non ce la dobbiamo deve
Un altro esempio nelle relazioni che ci siamo detti le cose che ci siamo detti perché non le mettiamo non ce le mandate subito per usano le mettiamo sul sito dove vendiamo
Visibile per tutti chiaro che io non mi posso sintetizzare in cinque minuti quello che ha in mente prova lo posso scrivere per lo potete rileggere tutte le volte che se volete
Avete la possibilità di di vedere
Il discorso sento sulla comunicazione ci sono due libere comperate lì che danni prevedevano quello che oggi incontriamo guarda la televisione
E la guerra disarmata disegnavano degli scemare che poi si sono realizzati quindi non non ci dobbiamo inventare niente son qualcosa sono dei mezzi che già esistono possono essere un valido stimo
Arrivo a alcune proposte che per lascio anche a Flavio così ce l'ha già pronte
Educazione valorizzare le iniziative esistenti intervenire sulle assenze cioè penso che fra tutte le associazioni gli enti locali eccetera abbiamo una ricchezza infinita cerchiamo di condividere la di renderla leggibile utilizzabile da tutti
E questo ci serve anche per capire dov'è che non fra tutti noi lo stiamo lavorando se c'è qualcosa che di cui non abbiamo consapevolezza cui non prestiamo attenzione
Politica educazione comunicazione tre possibili seminari con l'occhio rivolto all'Europa perché inutile che lavoriamo solo sui media sette con l'occhio rivolto all'Europa terrà i mesi a venire
In cui si lavora concretamente anche con gruppi di lavoro e si esce con delle proposte su cui per far lavorare tutti quanti
Un'iniziativa a settembre per operazione alla marcia è stato detto non perdiamo l'attenzione di tutte queste persone che son venuti ma non c'è bisogno di fare un'altra marcia ma un'iniziativa che può essere anche localizzata no iniziamo a lanciare l'idea di perché la marcia per la pace è qualcosa che appartiene a tutti anche a casa propria
Può essere qualcosa di semplice un concerto l'iniziativa qualcosa che prima ci permette di iniziare a diffondere
Siamo dunque
è bene che ce lo raccontiamo non ce lo dimentichiamo
Recuperiamo tutto quello che abbiamo realizzato scritto le cose che son venute fuori tutto quello che e facciamo dei giorni in cui lo facciamo la marcia assemblea dei popoli altrimenti questa è qualcosa che non esiste e invece è fondamentale che ci sia perché senza la memoria la storia non esiste passa in emittenti di oggi è uno dei rischi maggiori
Migliorare l'organizzazione è una cosa che sicuramente ci tocca e qua nessuno scende nel particolare ed ultimo dico così qua di mette un po'in difficoltà abbiamo costituito un ufficio stampa
Di volontari Dondi professionisti eccetera
La mia proposta di mantenerlo di investirci quindi questo vuol dire non solo a crederci non solo dire a chi c'ha prestato i propri addetti stampa di dire grazie per favore continuate a farlo ma anche di tirare fuori i soldi
Per renderà una struttura permanente perché non possiamo permetterci di avere dei professionisti non possiamo permetterci di ogni volta ricostruire la tela di Penelope
Valorizziamo quello che abbiamo per indiretta per avete fatto schifo avete lavorato bene eccetera però utilizziamo quanto all'informazione
Se volete abbiamo fatto una relazione abbiamo un qualcosa osservazioni proposte critiche che abbiamo maturato se volete le condividiamo con tutti voi grazie Gabriele scusa purtroppo Vittorio se ne deve andare via Creta del treno quindi diciamo siamo abbia una cosa ultimo intervento al Policlinico finali Salvatore già grazie
Allora è difficile naturalmente essere l'ultimo intervento cioè e deliri di ridurre in pochi minuti ciò che volevo dire abbiamo cosa che voglio dire ecco io ho parlato anche di tante cose in questi giorni è un ringraziamento e lo faccio facendomi a domanda una domanda polemica di una vecchia canzone di Gaber di pretendere qualcosa si diceva prima l'amica
Che lo ricordino Raffaella si parlava della libertà di pensare Gaber una volta scrittrice diceva questo ma come tutte le libertà chiarite potete anche la libertà di pensare io vi dico
Ringraziare tutti voi quelli che sono andati via quindi ci sono ancora quelli non sono venuti comunque lavorano in questi in questo ambito in queste cose perché ci date la libertà di pensare
Anche se quello dell'ultimo intervento parlava si difende in qualche modo i mass media bisogna usarli però in queste situazioni non riusciamo ancora libero di cosa come base diciamo da questo punto di vista che non va perché io sono una piccola associazione faccio battaglie Danilo di senape che una piccola associazione aconfessionale che non ha una situazione locale diciamo anche se ha una sede a bravi sciatori vi sono napoletano però la sede avrà perché c'è una cascina dove un sacerdote nostro fondatore a raccomandare all'aperta per poter raccogliere un pochettino tutti anche gli extracomunitari facendoli lavorare in comuni in una cooperativa di radicolari ci sono tantissime iniziative anche con le prostitute eccetera e poi c'ha una grandissima rinite questo dico Spoto faccio poi velocissimamente piccolissima Rete di piccolissima grande lite devo dire più di tre mila dozzine a distanza e con dei progetti poi attivi con attori locali in Costa d'Avorio in Ruanda dove cattolico cari dico nel senso che dopo che sono stati di soprattutto dal vecchio numero uno evitare l'intesa remissioni qui vestono loro lavorare ci sono insegnanti ci sono medici ci sono del luogo sono lì sono stati fatti studiare sono stati fatti istruiti diciamo appare queste cose per progetti sanitari perché tuttavia c'è una distanza sette atti a finanziare appunto questi questi progetti queste cose
Diciamo che è un'altra cosa che volevo dire nostra è un'associazione aconfessionale questo rientro un pochettino anche fa parte anche e si sposa molto bene
Nella discusso qui della tavola perché
A confessare senza sinuoso fondatore Antonio sacerdote ci passiamo molto sul Cristo sull'idea di Cristo è aperto a tutti nel senso che potrebbero partecipa il partecipa già persone ne facciamo anche delle cose religiose sicuramente di incontri però ci sono delle persone che momenti in cui cominciano vanno via per esempio
Questo cosa vuol dire vuol dire che
è una maniera sicuramente di fare tavola anche quella una tavola della pace in giù in certo qual modo nel nostro piccolo naturalmente quindi è una può essere questo un un qualcosa di possenti soci per quanto riguarda poi l'ultima cosa che voglio dire e e termino
E il mio elogio in proposito ha detto l'idea dell'appartenenza
In qualche modo ne abbiamo noto negli USA che dovuta ad un'ultima cosa uno per l'ultima cosa che volevo dire sulla qua riguarda il problema della educazione alla pace noi una cosa che forse non è stata ditta qui se non en passant la data per l'educazione alla pace che ha un problema di diseducazione alla guerra nebbia un progetto adesso lavoriamo e cerchiamo società lavorare un pochettino anche nei Balcani in Kosovo e abbiamo difficoltà abbiamo siamo contatto con una parrocchia lì vicino
Già cova dove dobbiamo fare un piccolo c'è un centro informatico Estoril dovrebbe collegarsi poi tramite l'intera anche dice la difficoltà delle comunicazioni abbiamo festeggiato il centenario di ma con l'altro giorno lì non telefonino funzionano
Diciamo ci sono tantissimi soldati non riescono a far funzionare i telefoni va be'quindi questa è la cosa che dobbiate collegarci ad opera di rapporti con questa parrocchie dobbiamo creare un centro informatico che potrebbe diventare un ceto sociale delegazione di far di far quindi comunicare a con i giovani che sono abbastanza e isolati da questo punto di vista e dall'avviso equazione a Peppino abbiamo delle difficoltà ad aggregare un ad annegare perché lì c'è un buon rapporto almeno per ora speriamo che si mantenga fra i cattolici e i musulmani mente c'è uno zero totale Conte sembri serbi ci sono ancora presenti sette anche in Kosovo nonostante tutto sostanza tre lezioni non sono andati a votare questo è un è un aspetto cioè risotto coazione alla guerra e vale per il costo ma vanno anche forse speriamo che si era data la possibilità in Afghanistan chissà dopo speriamo ci sarà dalla così verità poi in Palestina comitis educare alla guerra dopo che c'è stata dopamina dobbiamo ricostruire anche questo come forza e quindi è un sistema in qualcosa devo cercare di studiare questo secondo me non è le nostre cose come e quali possono essere i messaggi di fronte a persone che purtroppo si odiano o le posseggono possiamo anche andare a chiedere adesso a un Serra una un cattolico insomma di parlare con un secco non lo fa perché e e Patti c'è un simbolo lì in Kosovo ci hanno ricostruito tutte le case hanno lasciato lì falda ma non sono più tornati muti i villaggi distrutti dei serbi sono di assi in io di questo ora dobbiamo lottare anche contro questo quindi questo ringrazio ancora aperto quello che c'è stato e poi determinare polpo discorso del del disco dell'appartenenza che vale per tutta la tavola secondo me e ritorna una canzone di Gaber
Tip dell'ultimo suo lp
Quando dice che l'appartenenza non è un insieme casuale di persone e non è nemmeno il consenso a una parente aggregazione mai avere gli ha ha detto di sì credo che sta scritto questi tre giorni tutto il lavoro la marcia tutto quello che c'è stato costante letta diverse sindacato la politica anche Rutelli perché hanno di appello per l'utilità di credito comunque difficoltà ce l'abbiamo tutti però e a dire avere questa capacità di apertura di non mettere mai steccati estasi credo questi tre giorni di staccare l'abbiamo abbattuti quasi tutti a meno quattro grazie
Grazie no davvero Salvatore ti ti ringrazio per queste parole perché in qualche modo veramente le sento di condividere le che le condividiamo in tanti credo tutti qui dentro insomma e e anche perché ci dà proprio il senso secondo ma è della io credo che la Perugia-Assisi poi credo che alcuni di quelli che sono arrivati questa mattina avevano potuto vedere i video che abbiamo preparato per i fini che avevamo preparato ma suggerisco riprende alle di vedere di vederli e di utilizzarle coi in realtà la Perugia il il l'emozione più forte che io ho provato nel rivedermi tutte le riprese che hanno eravamo avevano fatto le tre troupe che hanno lavorato per noi per la marcia della pace l'emozione più grande stato di vedere la e sentire diciamo no perché poi c'era quel suo loro no quello grezzo diciamo il loro ordine la serenità la felicità insomma che c'è stata in quella giornata e la compostezza vigente che era lì perché pre occupata perché le cose non vanno bene no e che manifestava il dissenso alla peggiore delle azioni nonché la guerra no e contemporaneamente però lo faceva mantenendo uno spirito straordinari secondo me questo è un dato di maturità in maturazione che non è che qualcuno ci ha regalato voci poi giudicare ma che io o come dire credo che dobbiamo registrare perché c'è c'è stato c'è diciamo e credo che questo seminario due mesi di distanza abbia di fatto mantenuto questa cosa comunque quindi lo sono avvenuti questi giorni due tre cose che estremamente secondo me importante anche qui non scontate no
La presenza di Rutelli
La presenza di Vittorio Agnoletto no non c'è non c'eravamo ancora ritrovati no a se non certo di tutto il pre il percorso preparatorio confuso diciamo no della della di Genova e poi l'Assemblea dell'ONU di Popoli della Perugia-Assisi diciamo è stato da un altro un altro punto importante il confronto il confronto con tante anime contanti pezzi che hanno in mente anche problemi del mondo diversi e approcci metodo
Logici chiaramente legati al proprio approda capacità di azione la propria esperienza alla propria sensibilità no
E tutto questo se pensate bene a è come dire H ostruito quasi un un un solo armonico
Alle è parso di sentire un pochino questo se posso dire una notazione diciamo di carattere generale importante perché giustamente Raffaella diceva la luce è la luce sulla quale noi ci stiamo concentrando diciamo e brilla se Seko nome c'è appunto questo clima Chelini pare ci sia e mi pare che in qualche modo è un clima abbastanza globale se vogliamo insomma no fondo voglio dire no che che che
Che che oramai noi stiamo lavorando su un'agenda nostra e non soltanto chiusure degli altri è già una realtà secondo me e mentre lavoriamo sulla nostra agenda abbiamo un atteggiamento diverso anche tra di noi rispetto a quando dobbiamo far fronte all'agenda degli altri ieri ho detto una cosa riprendendo anche l'intervento di Pietri Paoli diciamolo sul fatto che le abbiamo due piste principali opere dell'educazione quello della politica in realtà noi ne abbiamo tre
Sono tre le piste perché c'è la pista della solidarietà anche per noi è una pista importantissima e che come dire non abbiamo dimenticato che non vogliamo dimenticare ma anche nella sintesi è importante ricordare educazione solidarietà e impegno politico sulle sulle prime due piste diciamo io credo che noi ormai siamo come dire molto avanti abbiamo bisogno di ancora fare ulteriori passi nel senso della convergenza della esperienza e poi nella rielaborazione politica di ciò che vogliamo fare perché oggi mi pare che tutti quelli che oggi fanno educazione alla pace si rendano perfettamente conto che bisogna fare come dire e le passare come di far passare questa educazione alla pace ad un livello superiore perché dobbiamo far fronte a una cultura di guerra
Che come dieci ce lo richiede che ce lo richiede quindi come di il consolidare da un lato da un lato l'educazione a prendere permanente educazione alla pace tra delle scuole si combina sempre più con l'impegno contro la diffusione di una cultura di guerra che prevede i mezzi di comunicazione spargono a piene mani
In questo senso stiamo facendo come dire una ma un cammino di maturazione e in questo senso le cose c'era anche Carlo questa mattina solo e e Gabriele diciamo estremamente importante chi non è solo e sempre secondo me oggi e che mi riguarda da Perugia Assisi è stata per me diciamo proprio l'apertura di un di una finestra che era terminare non avevo mai pensato di aprire diciamo il è un approccio diverso nei confronti di mezzi di comunicazione che noi dobbiamo portare ma e mi fa piacere che a Porto Alegre ci sia questa riunione di cui tu parlavi de di tutte le reti alternative riforme se ne perché la Perugia-Assisi l'ho detto in apertura è stata costruita tale reti alternative della comunicazione
Anche le reti delle nostre associazioni le reti dei nostri bollettini il tam-tam della società civile ed è e questo secondo me è un dato importante sul quale dobbiamo ragionare senza pretese
No di esaurire il CDC a cui noi stessi però io che che oggi dobbiamo avere più consapevolezza e mi pare che lo stiamo avendo delle risorse di cui disponiamo come società civile proprio perché dobbiamo investire sulla società civile
Dobbiamo come dire questo è il e laica è e il terreno principale che dobbiamo arare
Per far crescere qualche cosa che se è in grado di cambiare no i meccanismi che non vanno e non soltanto essere lo pensa
Aria di farsi portavoce della società civile e in questo senso mi sembra anche molto bella la
La sintesi diciamo che con una battuta diceva parola Vittorio Parola rispetto alla politica rispetto alla politica badate che noi come Tavola della pace pur esistendo da novantacinque e novantasei
Diciamo ed è e avendo diciamo ha avuto sempre in mente il pacifismo politico non cambia non l'abbiamo mai fatto la discussione di metà giornata come abbiamo fatto ieri sulla politica in questo modo non no no Peluso un tenore sbagliano
Mi pare non aver
Eppure nei nostri delle nostre riflessioni insomma inoltre riunioni quante volte ci siamo arrivati perché poi in conto e che ogni singola associazione ogni organizzazione e rielabora ed elabora il proprio rapporto con la politica e
Noi non possiamo azzerare le diversità che ci sono anche oggi tra di noi nel rapporto con la politica perché ci sono dei approcci diversi certi Vittorio io a me piacerebbe discutere su questo per esempio uno dei punti e nodali perché c'è una crisi e io non è che penso di averla soluzione diciamo ma vorrei proprio che diciamo no capi riflettessimo insieme su come
Dobbiamo aprire registrare diciamo il nostro rapporto con la politica no e in questo senso allora lo dicevamo ieri a pranzo no ma tu per esempio agire ripeto meglio no
Noi dobbiamo essere interlocutori della politica hai detto senza pretendere qualche cosa in cambio siamo noi come dire in qualche modo possiamo svolge
Ed è un ruolo utile nei confronti della politica no di aiuto alla politica possiamo è detto così mi pare no di essere d'aiuto alla politica senza aspettarsi che la politica e ci sia d'aiuto
E ma è una fotografia che mi sento di condividere diciamo della realtà ma è anche come dire una risposta ad uno uno degli impegni di cui ci dobbiamo far carico perché altrimenti l'alternativa è quella di a a Palm ma la politica la strada come dire collocarci sulle altre due piste della solidarietà della e dell'educazione di fatto
No e invece noi non vogliamo rinunciare la pista della politica e quindi mi sembra una simbiosi intesi molto buona quella e tu hai fatto e naturalmente ieri noi abbiamo fatto una soltanto un un piccolo passo diciamo in questo senso che il confronto con Rutelli è stato un confronto che abbiamo ci abbiamo discusso la no nel comitato direttivo con chi ci dovevamo confrontare le ho detto invitiamo tutti e invitiamo qualcuno invitiamo queste mi devo però alla fine ho detto va be'puntiamo vediamo intanto se Rutelli è disponibile e a fronte della sua disponibilità abbiamo detto nove se lui viene dobbiamo deve discutere con noi e non avevo voluto portare altri interlocutori attorno a lui perché altrimenti interlocuzione veniva nottate linea tra di loro e noi invece siamo come dire a dobbiamo collocarci invece come credo abbiamo fatto ieri diciamo a un altro tipo di il che non significa che noi abbiamo un interlocutore vediamo interlocutori tutti quanti quelli che stanno nella politica dice no e con lo stesso grado di anzi lunedì no su questo come dire quello che pardon volevo dire diciamo penso che sia abbastanza chiaro ma è bene che in qualche modo lo lo ribadiamo
Niente faremo delle conclusioni scritte abbiamo le registrazioni faremo delle conclusioni scritte di questo seminario a metà gennaio ci vedremo come comitato direttivo penso che insomma lo dobbiamo cioè senz'altro Rollo lo faremo e poi di come dire lavoriamo insomma perché abbiamo la possibilità io credo di fare delle belle cose insomma quindi grazie ancora di esservi fermate fino alla fine e poi rientro
Mentre