Rassegna stampa sui temi ambientali

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale oggi più che una rassegna stampa avremmo avuto anche molte notizie preferiamo trattare nel consueto quarto dura di due soli temi il primo le dimissioni del Nobel Rubbia da presidente dell'Enea e le dico delle difficoltà per il il secondo punto b per il decollo del progetto del ponte sullo stretto di Messina
Rubbia si è dimesso da presidente della dell'Enea
Ci sono articoli sul Corriere della Sera si profila il commissariamento alla guida resterebbe lo stesso Rubbia allora iniziamo con questa notizia e vediamo subito
Invece il comunicato del presidente Rubbia al personale cari colleghi come da me sottolineato in diverse occasioni al fine di portare a termine impegna io processo di riforma dell'ente e di fondamentale importanza assicurare che il un percorso sia completato con coerenza di intenti e tempestività
Com'è noto in base alla legge di riordino decreto legislativo trentasei del novantanove il consiglio di amministrazione
Che individua gli obiettivi e le priorità dell'attività dell'Enea deve essere espressione della massima coerenza nell'esercizio del suo
Pico garantendo il pieno raccordo tra le attività istituzionali dell'ente e gli obiettivi prioritari della politica nazionale
Al fine di assicurare una maggiore stabilità e coesione all'interno di questo organo che in un momento di cruciale passaggio non ha mostrato unità di intenti ho ravvisato l'opportunità di rimettere il mio mandato la le mani del Governo come doveroso atto di responsabilità in ciò seguito dai consiglieri Cesari e Marino poi prosegue il il comunicato di Rubbia il governo provvederanno in tempi brevi tempi tecnici a nominare il nuovo consiglio e via dicendo ecco vediamo gli articoli non è stato molto trattato diciamo questo tema sui giornali se non sul Corriere della Sera e con trafiletto piuttosto breve sulla Repubblica ma vediamo che cosa dice il Corriere della Sera
Rubbia si dimette da presidente Enea ci sono troppe risse Enea nella bufera per le dimissioni del suo Presidente il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia
C'è stato un infuocato consiglio di amministrazione per l'ennesima volta sono emersi dissensi sui modi di procedere alla riforma dell'ente
Che si occupa di ricerca nei settori dell'energia e dell'ambiente
Rubbia ha voluto dare un taglio a una situazione di stallo che si protraeva da misti si è dimesso assieme a due consiglieri che si sono schierati dalla sua parte Giorgio scesa ricche Angelo Marino
Gli altri due consiglieri dell'Enea rimasti al loro posto sono Paolo Degli Espinosa e Loredana Ligabue
Poi lo scienziato e vuole volato via Ginevra e si è rifugiato nel suo ufficio del CERM il laboratorio di fisica delle particelle dove si era guadagnato il Nobel e dove continua svolge l'attività di Richie non senza aver affidato a un comunicato stampa i motivi delle sue dimissioni
La nota scritta dallo scienziato un atto di accusa al consiglio d'amministrazione per la sua mancanza di armonia interno
In base alla legge di riordino il consiglio di amministrazione che individua gli obiettivi e le priorità dell'attività dell'Enea
Deve essere espressione della massima coerenza nell'esercizio del suo compito Carandente garantendo il pieno raccordo tra le attività istituzionali dell'ente e gli obiettivi prioritari della politica nazionale
L'articolo coi prosegue appunto dicendo quali sono le prospettive ma lo vediamo perché c'è ancora un altro pezzo sempre sul Corriere della Sera
Sempre nello stesso giorno del giorno cinque ottobre
Ma si profila il commissariamento alla guida resta il presidente Rubbia si va verso il commissariamento dell'Enea con il presidente dimissionario Carlo Rubbia nominato commissario
Questo lo scenario che si prospetta l'ente dopo dopo la remissione del mandato da parte del premio Nobel per mancanza di unità di intenti nel consiglio d'amministrazione il ministro delle Attività produttive e Antonio Marzano hai fatto accolto le dimissioni presentate ieri da Rubbia dei Consiglieri Marino e Cesari ma nel confermare la stima e l'apprezzamento al professor Rubbia i consiglieri dimissionari
Nelle more della ricostituzione del consiglio di amministrazione dell'ente Marzano ha proposto che lo stesso professor Rubbia si è riconfermato alla guida delle nega
Il professor Rubbia e due consiglieri hanno motivato le loro dimissioni a causa delle divergenze nell'ambito del consiglio d'amministrazione sugli indirizzi da imprimere sulle attività dell'ente
Dopo due giorni cioè è tornato poi ciascun rito c'è stato appunto un breve trafiletto di Repubblica ma
Lo stesso Franco Foresta Martin è tornato sul cogliere Corriere della Sera del nove ottobre del sette ottobre con un nuovo articolo il Consiglio dimezzato e il ritorno di Rubbia
Ma davvero il premio non Nobel per la fisica Carlo Rubbia si è dimesso da presidente dell'Enea assieme a due dei quattro membri del consiglio di amministrazione perché c'erano dissensi sulla riforma dell'ente
Come lo stesso scienziato ha scritto oppure si tratta di una manovra per togliere di mezzo un consiglio d'amministrazione nominato dal precedente governo sostituendo uno con uno più allineato a quello attuale è proprio questa seconda ipotesi a prendere corpo all'indomani dell'inaspettata mossa che disse se risolve ma molto probabilmente con una successione di Rubbia Rubbia come ha lasciato intendere il ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano confermando confermando la sua stima lo scienziato
E forse Martin non era molto informato perché in realtà di questa mossa di Rubbia si parlava da almeno dico almeno due mesi gli altri due consiglieri di amministrazione che non si sono dimessi sì l'ingegner Degli Espinosa gli Area Verde Loredana Ligabue dei DS smentiscono che ci siano stati i conflitti tali da giustificare l'affondamento dell'organo amministrativo
L'auto lavoro da tre anni alla riforma dell'Emea e da due Corvo Bia posso testimoniare che tutte le decisioni programmatiche
E vi organizzative sono state sempre prese all'unanimità riferisce degli Espinosa e qui taglio l'articolo abbastanza lungo
Ho l'impressione che siamo di fronte a giochi di potere conseguente ai risultati delle ultime elezioni aggiunge e in termini pièce dieci di il matematico Bruno Bruno vetro segretario nazionale dell'Anpi l'associazione del sindacato dei ricercatori infatti la spaccatura che si è delineata fra i due membri del consiglio d'amministrazione che hanno seguito Rubbia
Nelle dimissioni gli altri due che non si sono dimessi è identificabile con due schieramenti politici
Comunque andiamo alla fine né il professor Rubbia che in questi giorni a Ginevra gli altri dirigenti della ne hanno voluto aggiungere ulteriori commenti ecco comunque noi quello a conclusione che di questo quadro che vi abbiamo data delle dimissioni dal professor Rubbia ci chiediamo ma qual è la ragione del contendere perché qui si parla appunto di differenziazioni
Nuovo diversi d'intendere ma su che cosa cioè sono motivi strettamente politico di potere o pure quest'ente che è così disastrato e in queste condizioni da quindici anni qual è il conto in tutto e qual è il contendere vero che c'è dietro di questo non parla né Rubbia non parla gli articoli non parlano i consiglieri d'amministrazione e quindi francamente non si può intendere una cosa del genere che non come uno scontro diciamo di potere e la sostituzione
Diciamo di alcuni amministratori non allineati con il con il governo ma oltre questo non ci sembra che ci sia nulla da segnalare eppure proprio alcuni ministri come Frattini e qualcuno dice lo stesso Tremonti e sappiamo quello che conta parlano di un possibile di una possibile privatizzazione dell'Enea il che attualmente con le condizioni attuali dell'Enea significherebbe di fatto come lo scioglimento dell'Enea e la vendita dei centri di eccellenza che ci sono dei laboratori e via dicendo ma di questo nessuno parla e nessuno scrive
E adesso passiamo diciamo al secondo punto che avevamo pratica ha deciso di trattare e oggi è quello del la frenata sul punto sullo stretto di Messina
Frenata sul ecco per costruire il Ponte di Messina lo prendiamo questi sono articoli praticamente tutti dal Sole ventiquattro Ore perché sembra che solo questo giornale punto sia interessato poi a questo che è un argomento molto importante e ci sono sempre spesso molti articoli su questo argomento
La vinciamo vediamo la strada del project finanzi invio non è percorribile per il ponte sullo stretto di Messina per realizzare l'ho era con la partecipazione della finanza privata e necessario cioè crescere in modo considerevole i contributi e le garanzie pubbliche
Rispetto a quanto ipotizzato finora e a quanto sia possibile fare oggi a legislazione vigente
La scelta dell'amministrazione di trasferire una parte dei rischi di traffico sin dalla prima fase dell'operazione quando alti sono ancora i rischi sistemici condurrebbe con ogni probabilità
Ad ammontare termini e condizioni di finanziamento comunque più onerosi di quelli dell'IDV debitamente o solo a sovrano e questa la conclusione conclude cui è giunta la commissione interministeriale infrastrutture tesoro incaricata di esaminare la bancabilità del ponte
Dopo aver ascoltato gli istituti di credito che avevano mostrato interesse per il finanziamento del progetto tra l'altro Brandi Banca Opi
Abn amaro intesa abbiccì con Mediocredito Cofiri Belgio dodici banca
E quindi appunto cestini questa frenata ma vediamo il più di fatti che il Sole ventiquattro Ore torna con due articoli dopo due giorni sempre con quest'argomento il primo indica brevemente che prende corpo l'ipotesi di un general contractor
Cioè praticamente si sarebbe farebbe un contratto con un po'di una ditta o o con il Consorzio ma credo direttamente va come al solito uscirà fuori la FIAT che le chiavi in mano si impegnerà si impegnerebbe a costruire l'opera ma vediamo che cosa dice questo breve articolo e poi sceglie appunto invece un articolo più specifico che è molto veramente molto interessante
Il ruolo della società della Società per le infrastrutture ferroviarie Rfi eletti e le l'indicazione di un appalto integrato vi sono i lavori affidati a un general contractor sono due aspetti salienti salienti le due novità contenute nella relazione della con un interministeriale infrastrutture tesoro sul ponte sullo Stretto ci si vede del presente articolo del Sole ventiquattro Ore sul primo aspetto interviene chi a fianco lo leggeremo Gian Filippo uno sul secondo aspetto si attendono indicazioni del ministro dell'Economia tre tutti e del titolare delle Infrastrutture Lunardi che aveva comunque ribadito venerdì scorso a Palermo che la costruzione del ponte partirà entro tre anni insomma esce fuori questa diciamo diretti a questa indicazione che dovrebbe essere dovrebbe uscire fuori ipotesi di un general contractor cioè praticamente una ditta che dovrebbe fare che una sua società chiavi in mano il ponte veniamo invece a quest'articolo molto interessante
Di Gianfilippo Cuneo sempre sul Sole ventiquattro Ore il treno Mina i piani finanziari
L'articolo pubblicato dal Sole ventiquattro Ore di domenica sul ponte sullo Stretto conferma quanto previsto da tempo da parte degli addetti ai lavori il ponte così com'è concepito oggi non sta in piedi il Progetto di fare un ponte misto ferroviario e stradale non ha nessuna logica e quindi è improbabile che le alchimie finanziarie possono farlo funzionare
Tutti sanno che il punto e desiderabile e necessario per per dare continuità territoriale alla Sicilia ma che è troppo costoso per essere finanziato da privati su base di convenienze di mercato
Ma anche un finanziamento pubblico pari al cinquanta per cento del costo così come una dei deciso il precedente governo con una preoccupante riduzione dell'alta velocità ferroviaria è insufficiente a prenderlo conveniente da un punto di vista economico
In quanto scusate qui si legge molto male
Non ci sarà Tafi col ferroviario passi e passeggeri e merci sufficienti a pagare i pedaggi che vi pagherebbero il costo dell'opera il meccanismo di un fine sì amento misto pubblico-privato per le grandi opere di pubblica utilità non è in teoria da rigettare solo che quando come sempre accade l'opera costa più del previsto e solo lo Stato rimetterci e quindi prassi sottostimare il costo in sede di preventivo proteggere il socio privato con Klaus ore contrattuali e avviare l'operazione magari sulla base di forti pressioni politiche il che corrisponde nella sostanza alla firma di una cambiale in bianco da parte dello Stato
Prosegue l'articolo Gianfilippo Cuneo il ponte sullo Stretto non sarà mai in piedi almeno finanziariamente così come progettato essenzialmente perché è previsto ospitare anche il traffico ferroviario fu fortemente strutturalmente in perdita le specifiche tecniche necessarie per far Sant'transitare i treni triplicano i costi di costruzione per contro i ricavi di tale traffico saranno irrisori
Anche perché il modo più logico e quindi meno costoso per andare dalla Sicilia al nord o viceversa e l'aereo per le persone e il cabotaggio per le merci cioè plenaria
Tra l'altro in prospettiva le regole europee impediranno alle Ferrovie di pagare un pedaggio bassissimo per l'uso del binario
E pagare molto meno dei costi indiretti sostenuti per l'esercizio dei treni cioè sostenere delle perdite operative strutturali
Per cui la costosissima ferrovia sul ponte sarà sconsolatamente poco frequentata e contribuì va in deficit impossibile da colmare anche con un sostanzioso fino anzi aumento pubblico della costruzione il ponte che invece starebbe in piedi con finanziamenti assicurati interamente dal settore privato e senza garanzie statali
Sarebbe un ponte solo tu stradale
è vero che bisognerebbe riprogettato uno
E si perderebbe quindi il tempo ma è anche vero che il minor peso complessivo e la gestione privata della progettazione costruzione dell'opera consentirebbe una maggiore celerità dei lavori per cui l'inaugurazione avverrebbe Pers io in anticipo ovviamente l'impatto ambientale sarebbe ridotto bisogna quindi superare il vecchio progetto del ponte che risale a un'epoca in cui si riteneva politicamente corretto e quindi indispensabile per l'approvazione dello stesso prevedere obbligatoriamente la presenza dei binari considerati più democratici tra virgolette naturalmente dell'aereo e delle navi oggi i nostri governanti dovrebbero essere più attenti ai costi benefici di soluzioni alternative quelle ottimali porteranno a far viaggiare persone e merci in aereo e in combinato
Tale treno sulle lunghe distanze su gomma per le brevi distanze e per ferrovia solo per il trasporto metropolitano delle persone e per le distanze fino a seicento chilometri
Con alza con alta bensì tra di traffico e così viene a cadere anche quello che noi consideravamo forse il maggior appunto a favore della costruzione del ponte
Cioè quello che l'alta velocità si potesse trasferire dal continente in Sicilia e quindi secondo questo articolo così molto documentato molto ben fatto viene a cadere anche quello che era i forse il maggior punto a favore di una eventuale costruzione del ponte sullo Stretto ma di questo si continuerà a parlare chiaramente per l'a lungo e per molto tempo con questo concludiamo la trasmissione di oggi un saluto agli ascoltatori di radio radicale