"Per un Federalismo Solidale e Cooperativo" - seminario organizzato dalla Cisl nei giorni 7 e 8 novembre 2000 (presso l'Auditorium di via Rieti) (Nota: è stata registrata solo la tavola rotonda finale della giornata conclusiva)

Questo nostro seminario di approfondimento
Sì
Noi ringraziamo
Il presidente della Conferenza delle Regioni Enzo vivono che qui alla mia destra
Per aver accettato di essere qui con noi
Credo
Che sia un fatto importante la sua presenza proprio come Conferenza ragioni perché
Dovremmo anche come sindacato riprendere un rapporto più diretto con questa istituzione pertanto diciamo che la presenza oggi al nostro incontro un segno di una certa attenzione
Ringraziamo Raffaele Fitto che il presidente della Regione Puglia
Chiamava invitato un rappresentante anche del
Delle regioni o no per del del Sud perché parlare di federalismo in questa fase era importante capire anche come viene vissuto nel nel al super qui abbiamo il presidente la Conferenza delle Regioni che viene dal Nord e pertanto diciamo una rappresentanza istituzionale che coglie quegli aspetti una rappresentanza istituzionale
Che coglie invece gli aspetti del Mezzogiorno rispetto al tema che oggi dovremmo discutere
Dovrebbe arrivare il il ministro della funzione pubblica
Bassanini ci ha assicurato che arriva però i tempi nostri sono quelli che sono dovremmo iniziare siamo anche in attesa di Leonardo Dominici che il presidente dell'Ance io direi che inatteso che arriva il ministro incominciamo ponendo una serie di questioni ai nostri interlocutori che sono qui vicenda anche un po'facendo un tentativo di sintesi del lavoro di questi due giorni cioè noi come cifre in questi due giorni abbiamo sviluppato una riflessione attenta
Abbiamo voluto fare i conti con la questione del federalismo cercando alla luce dei valori della cultura di cui siamo portatori di valutare quanto è cambiato e cercando soprattutto di vedere
Le strade nuove che si aprono o che si possono aprire è stato un momento così di monitoraggio che ci ha lasciato intravedere anche vie per l'azione sindacale
E abbiamo anche visto come è necessario che all'interno del sindacato
La i problemi di di natura istituzionale che come le istituzioni tendono ad assestarsi devono crescere come attenzione cioè siamo ancora rispetto al al resto del mondo abbastanza in ritardo come attenzione come riflessione
Noi abbiamo presente anche che il ruolo che il nostro seminario si svolge in prossimità del voto finale del Senato sulla legge di riforma costituzionale
Una legge che dovrebbe dare un assetto più federale l'ordinamento della Repubblica
E pertanto cogliamo l'occasione di avere negli ospiti autorevoli rappresentativi di diverse istituzioni
Per esplicitare le nostre preoccupazioni su come si sta andando a concludere una partita che nasce dall'Apt camerale e su cui a noi sembrava che tutte le forze politiche sembra comma potessero convergere a noi turba il fatto che si pensi di introdurre il federalismo attraverso forzature come il referendum la devolution
Ok avanzi la possibilità che una legge di riforma costituzionale possano essere approvata solo da una maggioranza preciso e convinta che leggi di questo tipo di questa natura debbano necessariamente coinvolgere maggioranza ed opposizione
Pertanto noi crediamo che si debba veramente fare uno sforzo per trarre fuori dalla polemica elettorale la questione del federalismo o per lo meno la questione di questo provvedimento
E siccome tutti si è dichiarata no a favore di un modello federalista bisogna che in Parlamento si faccia uno sforzo in questa direzione
Superando anche
Opportune questioni diciamo di parte
Anche perché non possiamo consegnare la contingenza politica l'assetto istituzionale cioè sarebbe grave che alla fine ogni cambio di maggioranza di Cambiasso gli assetti con istituzionali per questo sarebbe veramente l'abbiamo detto sulla riforma della scuola lo diciamo anche su questa ci sono alcune riforme che riguardano l'insieme del Paese che riguardano i suoi assetti che devono essere necessariamente diciamo riforme fatte con la convergenza di tutti noi crediamo che questo sia anche
Che questo orientamento valga anche per questo sulla legge che poi vorrei sentire il parere dei nostri due interlocutori Medea versiamo
Alcune osservazioni
La prima osservazione ed è uscita con molta chiarezza durante il nostro percorso di questi giorni è la mancanza o la Camera delle Regioni
Noi per secondo noi la riforma del nostro bicameralismo sarebbe stata necessaria per dare un assetto federale di natura cooperativa e solidale alla al federalismo
La mancanza delle regioni lascia spazi troppo aperti
Anche e soprattutto a seguito delle elezioni dirette il precedente e nella prospettiva degli scaloni degli statuti
Che potrebbe anche lasciare affermarsi diciamo tra virgolette un federalismo di tipo competitivo
Che accentuerebbe gli elementi frammentazione noi pensiamo invece che la strada
Il da intraprendere come dice il titolo dell'incontro è quella di un federalismo solidale e cooperativo di cui la Camera delle Regioni sarebbe stata l'elemento di coagulo perché avrebbe stemperato invece quelle tensioni alla frammentazione o la dispersione
O alla
O altro che invece vediamo con preoccupazione ammette certo dire che bisogna cambiare o che bisogna il sistema bicamerale alla vigilia delle elezioni è un'impresa difficilissima
Non sarebbe male
Se si converge sulla legge c'è se tutti si è convinti che comunque una Camera delle Regioni sia indispensabile
Che il Parlamento assuma un impegno politico preciso a realizzare questo obiettivo dalla prossima legislatura
Io credo che questo comincerebbe a stemperare una serie di questioni a dare almeno il senso di una linea di marcia di un percorso che si vuole intraprendere
Deboli questa legge a noi sembra la parte che riguarda le parti sociali
E ci sembra abbastanza generica anche l'affermazione sulla sussidiarietà
Siccome sulla sussidiarietà sappiamo tutti che è un tema delicato forse occorreva che su un tema di questo genere
Le questioni possono precisati meglio anche al fine di evitare che si confonda sussidiarietà con privatizzazione
Perché su questo terreno non sempre le posizioni sono abbastanza chiare che noi siamo per la sussidiarietà per storia per natura
Quando la normalmente la la sussidiarietà che noi pratichiamo è sempre stata una sussidiarietà non normata non fatta dal punto di vista legislativo sera dobbiamo normare occorre avere elementi precisi proprio per non confondere
I due i due aspetti di diversità cioè il privato ha un ruolo una funzione che non abbiamo mai negato la sussidiarietà però non può essere vista come una privatizzazione una serie di cose
Inoltre noi pensiamo che le competenze sempre in questa legge dovesse ondata dovessero essere chiarite meglio
Ma soprattutto la scena essere chiaro che alcune materie restano materia e che non possono essere normati da una legge penso alla questione
Della previdenza integrativa
Che in larga parte questione da definirsi attraverso accordi tra le parti almeno per quanto riguarda questa fase che noi ci siamo trovate che ci troviamo nel testo forse non so se sono le regione in grado potrebbero anche essere in grado ma non so se dato l'assetto contrattuale dato l'assetto normativo attuale è possibile pensare che siano le Regioni a normare la previdenza integrativa secondo noi questo doveva essere lasciato alla competenza delle parti così pure come riguarda alcune questioni sul lavoro e le questioni della sicurezza
Al di là di queste osservazioni non però pensiamo che la legge sia in indispensabile sia necessario sia utile soprattutto dopo il decentramento amministrativo per riportare a unità a riferimento una serie di cose
Anche qui sul decentramento amministrativo abbiamo una serie di osservazioni da avanzare che vorremmo capire
Ma soprattutto ci sono alcune elementi critici
Come separare il ruolo di indirizzo di programmazione dalla gestione non sempre questa viene vorremmo capire il perché c'è questa fatica
Come si affronta una delle questioni
Che dovrebbe risolvere anche il modello del federalismo nel nostro paese che è quello della frantumazione comunale
Se noi sappiamo che in Italia si è sempre discusso molto tra municipalismo e il resto no
Alla fine ci rendiamo conto però che un federalismo deve avere anche un elemento di consistenza
Delle parti decentrate per poter funzionare c'è però il problema di una ricchezza alla quale noi non vogliamo rinunciare che questa del municipio della o delle municipalità e dei suoi luoghi di partecipazione ne vorremmo capire qui
Come questa frammentazione può essere risolta
Come pure vi è la necessità di determinare una funzione di monitoraggio sulla qualità ed essenzialità eone offrire uniformità dei servizi erogati a livello decentrato
Cioè noi possiamo pensare che le regioni abbiano delle competenze in materia di servizi sociali in materia di sanità in materia di lavoro il problema è che se dentro una Repubblica federale
Come si mantengono e quali sono gli strumenti attraverso cui si mantengono livelli uniformi per quanto dire riguarda i diritti sociali i diritti delle persone in modo che non vi siano regioni con elementi di tutela di garanzia estremamente differenziate tra di loro
Per cui le bisogna capire qui come si fa funzionale la questione sulla sul federalismo fiscale
Io credo che noi dovremmo tutti capire un po'quello che è successo come questo può probabilmente si possono aiutare i nostri interlocutori ma bisognerebbe ragionare se proprio il
E si è proprio l'intervento sull'IRAP è quello che più favorisce un modello di federalismo oppure se la proposta era circa di puntare un federalismo fiscale da realizzarsi attraverso il collegamento ai consumi cioè il cosiddetto frazionamento dell'IVA sia meglio visto che l'Iraq è legato molto alle attività produttive pertanto determina già nel nel suo essere alcune sfasamenti tra le diverse realtà territoriali
Sugli statuti e diciamo solo visto che ci sono due presidenti più direttamente interessati solo alcune questioni
Secondo noi da dovrebbero forzare le competenze che sono assegnate dallo Stato
Noi pensiamo che non tocchi alle Regioni definire competenze dello Stato ma il Parlamento definire quali sono le competenze da assegnare allo Stato lasciando alle Regioni tutte le altre
Io credo che lo Statuto non dovrebbe però vogliamo sentire il vostro parere non dovrebbe entrare nel merito di queste questioni
Vorrei capire che dopo la costituzione vorremmo capirlo insieme perché era un po'dentro il dibattito di questi due giorni
Dopo la costituzione di una figura monocratica come quella del presidente come gli statuti o come voi pensate nelle lavorazioni di così statuti di determinare un equilibrio di poteri tra giunta e consiglio
Sia dal punto di vista del Col dei controlli sia dal punto di vista della legislazione secco previsto dalla gestione io credo che questo oggi sia un potere cioè che richiamino governatore a noi non piace preferiamo sempre il termine presidente per essere dentro una visione di democrazia di un certo tipo
Però si pone una questione e vorremmo capire come negli statuti questa questione voi intendete normale
E come si pensa di garantire il principio di sussidiarietà verticale a livello regionale cioè quale ruolo per le comuni quale ruolo per la regione per le province e se è possibile
Evitare che tutti facciano tutto che è un po'il rischio che noi intravediamo adesso per alcune cose tutti fanno di tutto senza mai che i ruoli le distinzioni tra i diversi livelli siano determinate
C'è questa questa delle aree metropolitane che qui uscite in termini problematici vorremmo anche qui farvi la domanda come inquadriamo le aree metropolitane all'in questo rapporto tra Regione e Comuni e Province come si pensa di inquadrarle come si pensa di orientale e come pensate di realizzare negli statuti la costituzione del Consiglio dell'autonomia
Come anche andrebbe chiarito ragionando senza in questi termini qual è il ruolo che si assegna dentro gli statuti alla sussidiarietà ariosi Antar
C'è poi una questione che ci riguarda direttamente che quella della concertazione noi abbiamo affermato per quanto riguardava il governo di questo Paese la necessità l'opportunità e i risultati si sono visti di una concertazione per quanto riguardava il governo della realtà complesse quello che noi pensiamo pensiamo è che negli statuti e vi sia un riferimento esplicito alla concertazione non tanto una normazione dalla contrattazione che sarebbe impossibile fosse deleteria anche alla stessa partecipazione le parti sociali
Però individuare che negli atti di governo in modo anche preventivo per penso al Bilancio penso ai documenti di programmazione economica e finanziarie regionali che si stanno attuando probabilmente prevedere per questi elementi momenti di concertazione già definiti anche in modo statutario credo sia una delle esigenze che noi vorremmo qui esprimere io credo che abbiamo tutti una grande sfida da giocare sicuramente questa il federalismo è una sfida che di gioca anche sul sindacato
Il gioco sulle sue capacità di esso interlocutore gioca anche nella misura in cui dovrebbe cambiare anche i suoi livelli contrattuali e trovare una sfida che possiamo vincere se tutti cominciamo a pensare
Che il lavoro che dobbiamo fare è quello proprio per un federalismo solidale e cooperativo ecco su queste questioni
Io chiederei al primo intervento visto che ha degli impegni e con la conferenza Stato Regioni una primo intervento dalla
Enzo Lisi presidente della Conferenza delle Regioni
Grazie
Devo dire grazie segretario Pezzotta che diciamo emolumenti lei ha messo sul tavolo sono no no piuttosto ampi io naturalmente
Cercherò di di parlarne alcuni poi magari il mio collega Fitto col quale nonostante un Governo alla Regione del sud abbiamo molte sintonie io sono nel ruolo istituzionale presidente della conferenza dei presidenti e di conseguenza rappresento tutte le regioni ma sono anche presidente di una Regione del Nord
E di conseguenza ho molto a cuore a differenza magari di qualche d'un altro quelle che sono le iniziative di riforma che stiamo intraprendendo sulle quali stiamo discutendo in funzione chiaramente di un sinergia e di una nuova opportunità
E cioè un vero federalismo solidale che sia soprattutto una grande opportunità per le regioni del Sud e questa è un'idea sulla quale chiaramente spendo tutte le mie energie tentando chiaramente
è indubbio di fare anche gli interessi della mia regione perché questo è un mandato che ho ricevuto dagli elettori piemontesi non voglio dimenticarlo ma o anche un'esatta coscienza che gli interessi delle abitanti piemontesi sono anche gli interessi del nostro Paese e di conseguenza nell'affrontare passaggi così complessa e così difficili
Non si può cadere informe semplicistiche di attuazione di quello che è il federalismo fiscale o quello che sarà il federalismo fiscale né tanto meno non si può pensare che a qualsiasi azione
Non comprensiva di un atteggiamento di valutazione
Complessivo scusate il bisticcio di parole della realtà del nostro Paese o essere foriera di elementi di tensione di divisione che è l'ultima cosa
Che un presidente piemontese che ha come tradizione l'unità del Paese debba guardare perciò
Io in tutte le mie iniziative di carattere amministrativo e politico ho sempre guardato questo percorso di riforma come un percorso pur appunto guardandolo dal nord verso sud in un percorso che deve dare finalmente quegli strumenti al sud per
Le opportunità che io sono sicuro il sud nell'attuazione del federalismo fiscale del decide di accendere Teresa attiva del terreno e scale saprà cogliere cosa che forse negli anni passati non ha fatto proprio per un eccesso di centralismo
Bene arriva il ministro
I temi sono veramente tanti vorrei fare prima di tutto una riflessione
Sull'attuale testo in discussione
Al Senato di riforma
Stralcio dell'articolo quinto
Perché
Indubbiamente neanche il governo che ha proposto la maggioranza che ha proposto questo disegno di legge lo definisce una riforma in senso federale dello Stato questa riforma che noi come presidenti abbiamo appoggiato
E abbiamo anche a me emendato e comunque bisogna prendere atto che la Commissione affari costituzionali e nel deliberare poi il provvedimento ha di fatto adottato circa il novantacinque per cento
Degli emendamenti che noi come sistema
Delle autonomie locale cioè Regioni Province Comuni avevamo sottoposto
La io non voglio entrare nelle diatribe di carattere politico e strategico politico che questo passaggio comporta
Io posso solo dire l'ho già detto in un'altra occasione che la speranza che alla fine questa legge in seconda lettura possa anche essere votata a maggioranza qualificata e di conseguenza diventare riforma costituzionale è una speranza che io forse in maniera non giustificata ma comunque voi sapete che i sogni e le speranze sono anche un elemento di come dire di di evasione di di di di di spinta di motivazione bene io ho ho ancora questa speranza lo vedremo nei prossimi due mesi
So che anche altri presidenti sostengono questa tesi di conseguenza vedremo come la cosa posso procedere e notate che questo elemento è un elemento fondamentale al secondo passaggio che le regioni si ripeteranno
A dover affrontare in maniera molto concreta
Che la stesura degli statuti regionali ne abbiamo una legislatura che iniziata nell'anno due mila terminerà nell'anno due mila e cinque
Obiettivamente al di là dei dibattiti che in questo momento vengono fatti sugli statuti io vi dico in molte sincerità che ritengo assolutamente inutile se non per un fu una forma di riscaldamento chiamiamola così
Di incominciare a discutere degli statuti regionale perché in realtà a Costituzione vigente discutere di statuti
Non dico che sia completamente inutile ma onestamente un esercizio se diciamo che nelle priorità su uno si mette in mente delle priorità alla fine dice ma forse in questi sei mesi inattesa che forse venga approvata la riforma che comunque ci siano le elezioni ebbene obiettivamente che io mi occupi di qualcosa d'altro e che il problema dello Statuto lo affronti magari fare se il mese se poi come io mi auguro avremo una riforma costituzionale allora sì lì entriamo in una situazione di contestualità molto oggettiva cioè avremo in mano uno strumento che ci permetterà di estendere di iniziare la discussione degli statuti in maniera molto articolata
Come secondo me gli statuti vanno discussi io ho già avuto modo di dirlo nei confronti dell'iniziativa del mio collega davanti naturalmente se l'è presa anche con me ma pazienza nel senso che ci si deve abituare
Lo statuto e di competenza dell'Assemblea regionale questo non significa che un presidente di esecutivo non Possa fare delle proposte ci mancherebbe credo che tre proposte però per rispetto dell'Assemblea debbano essere fatte nella sede
Assembleare o nella Commissione Statuto che quasi tutte le regioni stanno costituendo perché perché ritengo che quella sia la sede nella quale
I presidente dell'esecutivo che ha tutto il diritto di pensare ad un suo statuto o a un'ipotesi di Statuto guardate che oltretutto quella partita Lino
è una partita molto complessa perché in realtà all'elezione diretta dei presidenti hanno dei presidenti della Regione hanno creato una forma di squilibrio tra le competenze dell'Assemblea e le competenze dell'esecutivo
Io non ho motivo di nascondere che dal punto di vista del funzionamento e della funzionalità dell'esecutivo
Oddio è ovvio sarà ipocrita se non lo confessasse
Più poteri all'esecutivo meglio per me sarebbe questo è chiaro poi e è altrettanto chiaro che negli equilibri democratici e di contrappesi che era messo democrazia ebbene che comunque ricerche sempre è ovvio che lo Statuto avrà proprio il compito di non ledere
Il mandato diretto che i cittadini hanno dato al Presidente della Regione perché questo è un è un è un elemento fondamentale e centrale cioè i cittadini e le nostre Regioni hanno detto bene tu vedi governare la Regione naturalmente il rapporto con le assemblee dovrà attraverso gli statuti trovare il giusto equilibrio in modo che non ci sia in un certo senso una rivendicazione eccessiva delle assemblee nei confronti dell'esecutivo ma che non ci sia neanche
Un eccesso di protagonismo da parte degli esecutivi rispetto all'Assemblee
Perché vedete dal punto di vista pratico noi come esecutivi come governi possiamo chiaramente assumere tutti i provvedimenti che vogliamo
Poi però dobbiamo per farle diventare legge siccome la regione è un istituto legislativo dobbiamo comunque andare in consiglio perciò bisogna creare quelle situazioni poi soprattutto queste statuti questi statuti dovranno vedere un'ampia convergenza dei soggetti
Sociali della regione non si può pensare che la carta costituzionale della regione sia in realtà decisa
Da una commissione piuttosto che ancora peggio proprio relazione cosa che vi ho detto da un testo emanato dal presidente ho proposto dal presidente perciò bisognerà che la Commissione Statuto delle regioni
Coinvolgano tutto il tessuto sociale della Regione in un'ampia consultazione in un'ampia discusse discussione quelle e come dire la carta costituzionale delle regioni e praticamente lo strumento col quale le regioni assumeranno
Oltre alle competenze che già stiamo assumendo a livello di decentramento amministrativo se dovesse passare la riforma competenze ben più ampie poteri ben maggiore perciò voi potete ben pensare quanto sia importante che e diciamo il Regolamento lo minimizzò
Che stabilirà come le funzioni e le Regioni dovranno funzionare e non dimenticatevi mai che nella stesura degli statuti ma dovremo dotarci anche della legge elettorale
E pensate quale e quanti implicazioni può avere questo aspetto
Perciò il passaggio un passaggio nel quale io credo abbiamo bisogno della partecipazione di tutti non dobbiamo veramente escludere nessuno dei soggetti tutti dovranno avere la possibilità di dire
La loro poi certo l'Assemblea è sovrana decideranno il tipo di Statuto che ogni regione ritiene di doversi assegnare però credo che questo elemento di massima concertazione sia estremamente importante
Come importante
E in questo senso mi fa piacere sia arrivato il ministro Bassanini perché ci ha turbato i sonni per anni con la sua legge di decentramento amministrativo ma adesso potrà anche di colui e credo che lo dirà le Regioni comunque hanno risposto positivamente sicuramente qualcuna con un po'di ritardo qualcuna con qualche mancanza di efficienza ma il risultato finale è un risultato che dal mio osservatorio dove posso monitorare anzi devo monete rare l'andamento di tutte le Regioni posso dire che regioni hanno obiettivamente fatto mo'lavoro perché guardate
Non abbiamo avuto poi tantissimo tempo attuare dal punto di vista normativo le le leggi il centododici non è stato obiettiva mentre voi calcolate che abbiam dovuto fare mediamente sei sette otto nove leggi e poi abbiamo inserito un principio che prodromico all'attuazione
Della
Diciamo conferenza dell'autonomia locale perché da qualche parte io ho percepito che
Nella discussione degli statuti e forse lei stesso ha fatto un accenno c'è l'ipotesi di creare una Camera delle autonomie locali a livello regionale
Io personalmente sono contrario nel senso che sarebbe questa un un atto lesivo nei confronti del Consiglio regionale che e l'Assemblea eletta direttamente dei cittadini in rappresentanza dei vari territori regionali
Perciò credo che la Conferenza autonome locale e questo per esempio già succede nella mia regione rappresenta i vari livelli di governo locale a in modo consuntivo rispetto a i provvedimenti che la giunta sottopone a questa conferenza alla quale di analizzarli emenda la Giunta ne accetta chiaramente gli emendamenti se ha funzionato per certi versi come sta funzionando attualmente la Conferenza Stato regione per certi versi dopodiché comunque l'assemblea e sovrana nel legiferare in quanto e demandate deputata a questa funzione
Per non prolungare troppo un intervento siccome voglio anche io stesso dare sentire il il mio collega fitto su alcuni passaggi volevo solo riprendere in un discorso in conclusione invece per quanto concerne il rapporto fra le regioni e le rappresentanze sindacali
Noi oltretutto questa sera come Conferenza dei Presidenti incontreremo sia il vostro segretario che il segretario della CGIL e della UIL
Perché perché la Conferenza dei presidenti a chiaramente a livello centrale romano interesse a
A intraprendere un confronto ora un confronto sincero
Io credo
Che invece in tutto questo processo di grande cambiamento de questo polpo l'interrogativo e la provocazione perché mi rendo conto che è un po'provocatorio quello che sto per dirvi qual è il ruolo che i sindacati devono come dire esercitare io mi ha detto che credo da parte di tutte le regioni c'è la massima disponibilità rendervi protagonisti partecipi di questo
Diciamo momento costituente delle Regioni attraverso la stesura degli statuti però è chiaro che
è chiaro che proprio nell'ottica del decentramento nell'ottica dell'ipotetica riforma
Il sindacato dovrà assumere un ruolo a livello locale forse più significativo questo è quello che io mi pongo come punto di domanda
Adesso non so se sia possibile pensare ad un principio di federalismo anche nelle organizzazioni sindacali ma è indubbio che siccome c'è il rapporto
Di decentramento e di riforma va in questa direzione io credo che un sindacato che e comunque rappresentato a livello centrale e poi naturalmente non abbiamo rapporti ogni ognuno di no e rapporti coi segretari regionali
Ma la struttura l'impostazione che il sindacato deve darsi nel rapportarsi con questa nuova realtà di decentramento e di federalismo quale deve essere
Io credo che un sindacato
Federalista sarebbe chiaramente auspicabile
Infatti è necessario valorizzare il coinvolgimento nelle scelte organizzative degli enti cosa che appunto gli ho detto
Mediante le forme di concertazione previste e ci sono nell'ambito dei vari settori che le Regioni gestiscono continui confronti
Io credo che le recenti innovazioni legislative cioè centododici e quant'altro
Rendono altresì maturi i tempi per una proposta che già nella passata legislatura la Conferenza dei presidenti aveva caldeggiato
E cioè l'individuazione di una separata area di contrattazione per le regioni
E questo l'avevamo già proposto la passata legislatura io credo che mi rendo conto è una proposta un po'forte ma vale la pena di farsi qualche riflessione che cosa consentirebbe
Ciò consentirebbe io spero di trovare in quel sindacato nuovo cui facevo riferimento prima c'è un sindacato federalista una riduzione a una semplificazione nella negoziazione è una maggiore tipi citazione degli istituti contrattuali in modo che si possono dare risposte più adeguate alle esigenze rappresentate dalle regioni
Senza per questo rinunciare all'impegno di un confronto unitario di tutto il sistema dell'autonomia è ovvio che poi la contrattazione può essere differenziata
Nel contesto generale a livello nazionale nel contesto particolare a livello regionale perché le Regioni diventeranno chiaramente dei protagonisti autonomi della vita di questo Paese
Non dimenticando mai e questo io amo dirlo in tutte le occasioni in cui mi capita perché le regioni sono chiaramente lo stato cioè non nel senso che sono non fraintendetemi sono parte dello Stato non voglio prevaricare
Nessun tipo di ruolo ma chi immagino pensa o interpreta che l'atteggiamento delle regioni sia avulso da quello che è chiaramente il rapporto corrette istituzionale nei confronti del governo centrale sbaglia
Noi siamo chiaramente parte integrante di questo Stato abbiamo nell'ottica di un necessario ammodernamento dei vari livelli di governo nel nostro Paese di razionalizzazione intenzione di esercitare un ruolo e vogliamo esercitarlo chiaramente secondo le prospettive
Di migliorare l'efficienza amministrativa del nostro Paese in un concetto che nessuno deve permettersi di mettere in discussione di unità dello Stato grazie
Grazie alla presidente chiedo diamo la parola alla al Presidente Fitto per sentire l'altra parte dell'Italia
Sì grazie
No no
Grazie io ritengo che gli elementi portati alla nostra attenzione nella relazione introduttiva del segretario Pezzotta siano degli elementi che riguardano un po'il dibattito non solamente degli ultimi giorni ma anche giustamente per alcune questioni poste vanno indietro anche di qualche anno
Condividendo molte delle cose che ha detto Enzo Ghigo e così come diceva Luisito ribadisco anch'io nonostante governiamo regioni diverse dal punto di vista la collocazione geografica con problemi sostanzialmente differenti
Ci ritroviamo puntualmente su molte questioni d'accordo a questo penso che sia un elemento che consente anche una riduzione dei tempi del mio intervento perché cercherò di soffermarmi in modo più specifico su alcune parti della relazione introduttiva per cercare di evidenziare meglio di approfondire alcune questioni che penso sia importanti
Cercare di portare all'attenzione di questo incontro perché e quanto mai opportuno secondo me evitare di trasformare come è stato detto nel dire gli interventi precedenti un dibattito molto serio un dibattito sul quale si costruisce in positivo o negativo il futuro
Delle regioni e del Paese evidentemente cercare di trasformarlo Rîşcani trasformarlo nel dibattito squisitamente di carattere politico dove la differenza delle posizioni rischia poi di far perdere di vista quelle che possono essere dei problemi gravi dei quali io come presidente di una regione del Sud sono quotidianamente preoccupato e cercherò anche di spiegare il perché rispetto alcune questioni sollevate
Io penso che la riforma in senso federale dello Stato e che è in discussione in questi giorni al Senato penso che sia da giudicare in due modi se partiamo da lontano io ho avuto modo già di dire più volte parliamo della riforma che è uno stralcio dello stralcio dello stralcio e mi piace ripetere queste tre altre volte questa parola perché sono le tre volte che questa le riforma ha visto una sua sostanziale modifica la cava nelle regioni era il pilastro fondamentale di questa riforma l'inizio
E giusto richiamarla e impensabile però pende dal punto di vista tecnico immaginare che una delle due Camere al termine legislatura possa autoriformarsi annullandosi perché poi sostanze data di questo e quindi è chiaro che
Questo comporta una serie oggettiva difficoltà anche di carattere
Tecnico politico rispetto a chi può dovrebbe procedere in questa direzione
Esistono una serie di questioni che sono state stralciate da questa riforma e che creano oggi una piattaforma di confronto
Che è molto limitata rispetto a quello che era l'aspettativa e soprattutto il percorso che anche in sede di Commissione bicamerale si era costruito voi insieme rispetto anche all'azione del Regio
Su questo verificheremo alcuni emendamenti in questi giorni sono stati presentati verificheremo da farsi io sono fra quelli che sostiene che pur non condividendo alcuni aspetti pur ritenendo e marginale questa riforma rispetto al dato di partenza comunque potrebbe essere un primo passo in avanti e quindi al di là delle posizioni
Politiche o delle soluzioni che possono essere sostenute ritengo che comunque per le regioni soprattutto per le regioni del Sud che partono con un leggero ritardo rispetto ad alcune questioni potrebbe essere una fase nella quale adeguarsi in modo concreto rispetto a quelle che sono le loro esigenze e quindi costruire in modo più organico anche un proprio ruolo
Abbiamo un problema di fondo che è quello che sostanzialmente collegato anche a quanto diceva Enzo Ghigo la recepimento del decreto legislativo centododici delle cosiddette Bassanini avendo qui il ministro è più semplice anche richiamarle in questo modo io presiedo la regione che in passato non aveva fatto nulla in questo senso perché in questi pochi mesi di governo regionale ha recepito approvando dieci leggi
Regionali tutte le materie previste all'interno del decreto legislativo l'abbiamo fatto
Per aree procedendo per aree omogenee e penso che questo sia la base di un ragionamento più ampio
Quello obbligatorio per le Regioni almeno per quanto riguarda è una regione come la Puglia ma ritengo per tutte le regioni del Mezzogiorno in modo particolare quello di mettere ordine all'interno del sistema legislativo regionale
è un aspetto molto importante questo e poter immaginare delle riforme per cercare di giungere a dei testi unici per cercare di semplificare anche il livello legislativo settoriale all'interno del contesto delle regioni penso che sia un passo molto importante decisivo in questo contesto sul quale
C'è bisogno di lavorare molto per cercare poi di ottenere quel risultato acutezza ottava ci fa riferimento è quello di di disegnare in modo concreto
Il ruolo dei diversi enti locali una regione che ha della capacità di programmare e degli enti locali le Province ma in modo particolare i Comuni che abbiamo la capacità poi di intervenire in modo concreto
Sulla gestione concreta che questo sia il concetto di fondo essendo il Comune poi i la prima linea del rapporto del contatto con il cittadino in questo contesto penso che sia
Importante anche inserire alcuni elementi problematici che abbiamo avuto modo di discutere che avendo anche l'opportunità
Di interloquire col ministro mi piace oggi in quest'occasione anche richiamare quando si è fatta la riforma dell'elezione diretta del presidente della Provincia e del sindaco a quella seguita una legge che ne ha regolato i i poteri e che ha diviso le i poteri fra
Presidente sindaco e consiglio provinciale Consiglio comunale un fatto molto importante che ha visto per certi versi
Un a livello di riduzione della capacità di incidenza da parte dei consigli che ha creato anche qualche difficoltà ma che comunque ha regolato in modo chiaro questo potere oggi noi siamo in presenza di un passo importante qual è stata la legge uno la riforma costituzionale con che ha introdotto l'elezione diretta del Presidente ma sostanzialmente siamo
In una situazione molto confusa rispetto a quelle che sono i reali poteri del presidente eletto direttamente e del
Consiglio regionale
Su questo anche il dibattito politico da una dimensione di un grande potere del presidente o governatore come giornalisticamente si dice io personalmente riscontro quotidianamente una difficoltà operativa e soprattutto una non corrispondenza di quello che è l'immaginazione generale rispetto a quella che è la realtà dei fatti
E noi sappiamo bene di avere una serie di questioni aperte alle quali il rapporto fra governo regionale e Consiglio regionale un rapporto molto dubbio
Perché solo la parola dei regolamenti solo i regolamenti sono il riferimento chiaro ed esplicito che all'interno della riforma costituzionale inserito per quanto riguarda il resto tutta una serie di questioni
Vivono della difficoltà del rapporto fra giunte fu il figlio e vivono in un rischio che io voglio
Lanciare in modo chiaro perché se non si interviene in modo concreto si rischia di aprire una fase e molto problematica che quella del rapporto fra Consiglio e Giunta e di eventuale contrapposizione la quale con la fine
I danni e i problemi sono esclusivamente di carattere generale perché si rischierebbe di non avere la capacità di produrre con rapidità
I provvedimenti conseguenti questo dato penso che si inserisce poi nel contesto complessivo che e quello del nuovo del nuovo passaggio acquisite si è fatto riferimento c'è lo Statuto cioè la nuova legge elettorale
E che è un passaggio molto delicato perché immaginare che ogni Consiglio regionale possa dotarsi di una propria legge elettorale
Che sia completamente differente rispetto a quella di un altro Consiglio regionale e che poi si è a sua volta completamente differente per esempio a un sistema elettorale di carattere nazionale io penso che non sia un fatto positivo che vada nella direzione di agevolare semplificare il dato complessivo così come
Pur non contestando assolutamente la possibilità che un presidente di giunta possa proporre un suo statuto ritengo che sia importante che questo passaggio sia un passaggio non solamente del consiglio regionale così come è stato ricordato ma c'è un passaggio che possa anche interagire in modo concreto con l'intero sistema regionale che un sistema
Che dai sul quale dirò da qui a breve qualcosa anche in riferimento al richiamo alla concertazione che il segretario Pezzotta fatto che penso debba essere un'occasione per costruire
Dal basso in modo concreto un passaggio costituente
Nel quale si deve anche avere la capacità di recepire al meglio nella sede istituzionale competente cioè quella legislativa cioè il Consiglio regionale anche i contributi che possono venire dalle varie direzioni in questo contesto mi sembra che sia
Quanto mai importante immaginare un livello di confronto concreto che vada in questa direzione che possa anche ad avere in modo è chiaro un obiettivo definito in Puglia non ci sarà uno statuto Fitto nel senso che io parteciperò concretamente al a questo livello di confronto e cercherò anche di far sì che il governo regionale possa partecipare possa articolare in modo concreto questo dibattito sicuramente sono anche convinto che importante all'interno degli statuti regionali aveva la capacità questo sì
Di evidenziare in modo concreto alcune peculiarità che riguardano le singole regioni
Voglio in sé inserire velocemente un elemento di questi giorni di grande attualità
E quando si parla di immigrazione
è giusto che ci sia un dibattito generale giusto che si parli delle quote
Ma è anche giusto che l'intero sistema delle regioni ma soprattutto il governo del Paese si ponga finalmente un problema che c'è una Regione che vive costantemente e quotidianamente un disagio di una grande difficoltà
Che comporta un dato squisitamente regionale e che comincia ad essere un dato più inaccettabile
Con questo arrendono istituito nei giorni scorsi il tema dell'accoglienza rendono i svolto un'azione di sostegno al mondo del volontariato nella chiesa che pensabile dato grande dimostrazione di generosità
In questi anni non voglio inserì un elemento di differenziazione su questo fronte dico però che inimmaginabile poter continuare ricevendo quotidianamente quello che tutti quanti voi verificate vedete ogni giorno mi riferisco alla NATO è giunta nei giorni scorsi al porto di Otranto che fa notizia perché porta con sé mille clandestini non fa notizia quello che accade quotidianamente i cinquanta dei cento che arrivano ogni pomeriggio ogni sera non appena il mare lo consente
Dico questo per evidenziare come per esempio questo possa essere una delle peculiarità che possano appartenere ad uno statuto regionale e che penso debba inserirsi in un contesto nel quale
Il rapporto fare Regione governo centrale deve debba poi completamente articolarsi su questioni nelle quali sicuramente in un contesto legislativo nazionale sicuramente una competenza nazionale ci possa essere per un'attenzione specifica concreta rispetto al dato
Territoriale e concreto detto questo
Voglio inserire un'ultima riflessione che mi sembra fondamentale in questo momento a me non piace molto
Il dibattito e il confronto politico che talvolta diventa anche scontro su quello che potrebbe accadere nel nostro Paese in base alle dichiarazioni di qualcuno a me piace parlare su quello che accade oggi
In base provvedimenti esistenti e io come presidente di una regione del Sud voglia inserire un elemento
Di riflessione sul federalismo fiscale
Che secondo il mio punto di vista non ha una divisione di carattere politico cioè lo dico proprio per evitare la polemica su questo fronte
Non vedo o non penso che ci possa essere un'accelerazione di uno schieramento per una sensibilità maggiore o per una motivazione particolare rispetto ad un'altra e dirò perché
Perché noi siamo in questo momento in presenza di alcune questioni che devono fortemente preoccuparci e che quelle si rischiano veramente dividere in due il Paese
Quando noi parliamo di federalismo fiscale parliamo di un meccanismo che pensiamo debba ancora venire
Mentre noi dobbiamo cercare di soffermarci su quello che realmente dal primo gennaio del due mila uno partirà
Cioè mi riferisco a quanto previsto all'interno dei decreti legislativi centotrentatré del novantanove e cinquantasei del due mila un dato che mette oggettivamente in difficoltà le regioni del Mezzogiorno d'Italia sul Po dato sul quale
Esistessi una previsione che quella il fondo di perequazione esistessi un dato di prelievo fiscale riferimento al gettito ma qui penso che due aspetti fondamentali vadano inseriti non per stabilire una polemica
Aveva cercato di far capire incontro a cosa ne stiamo andando
Gettito fiscale esista un problema che il problema della sede legale
Delle aziende che lo producono io ritengo che la sede legale di tante aziende che oggi non è nel sud del Paese abbia la capacità di produrre invece una grossa raccolta nel sud del Paese
E allora e pensabile poter immaginare
L'azienda che raccoglie in tutto il resto del Paese e che poi produce gettito fiscale Enzo esclusivamente nella sua regione di residenza prima domanda
E legittimo e lecito e qui non è un campo un ambito sul quale io voglio ampliare la discussione più di tanto però porsi la domanda che per una serie di ragioni di carattere generale storiche i propri del Mezzogiorno sono più grandi di me non dal punto di vista della grandezza parlo dell'età nel senso che esistono da e se hanno ragioni origini molto antiche ma è legittimo porsi un problema sul perché per esempio
E si non esistendo un sistema bancario radicato nel Mezzogiorno il costo del denaro a una differenza notevolissima il raccolta che gli istituti bancari
Attorno nel Mezzogiorno d'Italia poi si riversa automaticamente del nord del Paese come gettito fiscale e questo è l'altro elemento sul quale io penso sia indispensabile attivare una riflessione e dico questo perché io non avrò problemi solo con Galanda quando parlerò di riparto del fondo sanitario nazionale perché quando parlerò dei criteri di riparto del Fondo sanitario da qui a qualche giorno Enzo Ghigo lo sa perché sarà una delle questioni più spinose
Sulle quali dovrà cercare di muoversi presidente la conferenza dei presidenti delle Regioni quando io parlo di criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale io troverò
Con me Bassolino e dalla parte opposta troverò Errani troverò Martini insieme a Galan insieme a Formigoni insieme dico perché questo e il problema che oggi noi abbiamo e allora non è un problema
Di polemica politica s'è molto riduttivo parlare di queste questioni o pensare che il tutto possa risolversi in uno scontro fra un presidente di uno schieramento è un ministro di un altro perché questo a me non interessa
Penso che sia importante invece in questo momento porre l'accento quando parliamo di federalismo fiscale su queste questioni e su queste questioni noi dobbiamo avere delle risposte concrete
Capendo che il fondo di perequazione inserito all'interno
Del decreto legislativo a cui facevo riferimento prima è un fondo di perequazione che ha una sua previsione che tende a ridursi gradualmente del nove dieci per cento annualmente e che noi sappiamo con una proiezione è semplice
Porterà le regioni del Sud ad avere una differenza di entrata di qualche migliaio di miliardi da qui a qualche anno allora poniamoci questo problema oggi
E poniamocelo in termini correttivi tecnici e non in termini correttivi politici perché io ritengo non partecipando né ad una da questa diatriba dal punto di vista del dello scontro che quando parlo di decreto legislativo centotrentatré del novantanove cinquantasei del due mila e difficile bucare lo il video o avere la prima pagina giornale quando si procura invece lo si produce un atto che più demagogico e strumentale sì articola della polemica e ne parlano tutti però io penso che sia importante in questo momento parlare più di queste questioni cercando di allontanarsi
Per quanto possibile mi rendo conto che è molto difficile visto il pericolo che viviamo dalla campagna elettorale cercando di capire che su queste questioni noi giochiamo il futuro del nostro Paese
E cercando di capire che se la mia regione nel due mila sette riceve due mila novecento miliardi in meno rispetto alla proiezione che questo meccanismo attua la mia regione chiude
E io evidentemente andrò a fare qualche altra cosa questo non è un problema
Che può riguardare tutti quanti a penso che riguardi cittadina mia regione sapere che qui una regione non è in grado di poter non quadrare il bilancio ma di poter immaginare una ipotesi di bilancio questo si inserisce e concludo veramente con un'altra riflessione
Che di carattere più generale
Le regioni del Mezzogiorno notoriamente
Per ragioni storiche non hanno un problema
Finanziario collegato esclusivamente al deficit sanitario che un problema comune
Poi ci può essere la differenza è che
Alcune regioni del Nord hanno comunque compiuto del Centro-Nord delle scelte importanti in termini di programmazione e quindi hanno una maggiore capacità di recepire questa autonomia del trasferimento del fondo sanitario nazionale che si sta ipotizzando
Altre regioni avranno una maggiore difficoltà dovendo compie delle scelte in termini di programmazione interna molto più drastiche e partendo con un molto ritardo questo è un dato però penso che dobbiamo porci anche un altro problema
Le regioni del Sud oggi hanno una grande opportunità di utilizzare le risorse
Del del dell'Obiettivo uno della Comunità europea una regione come la Puglia utilizzerà persiani dodici mila miliardi una grande opportunità
Sapendo però già che da oggi dobbiamo porci il problema che dopo il due mila sei la luce l'allargamento noi usciremo da questo regime di aiuti e quindi avere la capacità oggi di spendere al meglio queste risorse può creare le condizioni perché si affronti la fase del phasing out successive modifiche all'ente se non faremo questo diventerà tutto molto più proprio problematico
Ma detto questo penso che sia altrettanto importante svolge un'altra riflessione abbiamo visto prima di partire col federalismo fiscale i bilanci autonomia delle regioni del Mezzogiorno e l'abbiamo confrontati con i bilanci autonomi delle regioni del nord del Paese
E noi qui e capisco anche che ci può essere chi pone il problema che non ci si può caricare di questo ed è un problema aperto ma io posso dire con certezza
Che le regioni del Mezzogiorno d'Italia hanno più di un terzo dei loro bilanci autonomi impegnati o in situazioni debitorie o in paghe ogni in
E ha date di ammortamento di mutui precedentemente impegnati che condizionano fortemente
La possibilità di incidere concretamente sulla spesa base la mettiamo insieme il meccanismo e Federico fiscale il criterio della di parte della sanità la mancanza da qui a qualche anno dell'utilizzo delle risorse comunitarie
La pazienti mento dei bilanci Autore mi regionali che un dato oggettivo e non interveniamo con nessun correttivo per cercare di partire quanto meno in un modo che possa essere un modo comprensibile o che possa mettere in condizioni regioni svolge un ruolo io penso che stiamo commettendo un grossissimo errore che non ha colore politico
E che non è un problema di schieramento e che non riguarda l'accordo con questo con quella forza politica
Ma che riguarda una serie di aspetti tecnici specifici che vengono da lontano che esistono oggi e che portano nel futuro creare le condizioni di difficoltà oggettive dalle quali non detiene più fuori ma io penso che il federalismo amministrativo ha una sua rilevanza importanza il federalismo fiscale ha una sua azione decisiva ai fini del capacità futura di tenuta stesse idee regioni e questo penso che sia il vero punto interrogativo sul quale i due schieramenti e questo lo dico perché lo sostengo alle anche all'interno del mio farebbero bene a immaginare delle proposte serie organiche e concrete che potrebbe che devono andare nella direzione concreta di modifica
Di questi aspetti e soprattutto immaginando un percorso che possa essere concepito con una tempistica con una quantificazione con una sistema di interventi dal punto di vista del primo fiscale che sia adeguato a quella che è la situazione attuale a meno che non vogliamo pensare che questi problemi li affronteremo successivamente ma io penso che
Vivendo l'esperienza di una regione del Mezzogiorno d'Italia che fra qualche anno se non si interviene ora con questi elementi correttivi sarà realmente troppo tardi
Grazie
Da lei adesso la parola al ministro Bassanini
Io ringrazio innanzitutto dell'invito
Invito particolarmente gradito perché in questa sala
In questi anni abbiamo avuto tante occasioni di confronto e sono sempre stati occasioni molto importante nel quale abbiamo costruito pezzi del cammino di riforme che in questi anni abbiamo bene o male più o meno rapidamente più o meno coerentemente seguito
Ricordavo qualche minuto fa con
Savino Pezzotta lo scherzo che
Sergio D'Antoni e Roberto Tittarelli mi fecero qualche anno fa quando stavamo discutendo in Parlamento la legge cinquantanove fu invitato a partecipare qui a un dibattito sulla riforma dell'amministrazione il federalismo amministrativo e tutto l'insieme delle cose in cui abbiamo lavorato in questi anni
E senza dirmelo Danton e distribuì gli atti di un convegno della CISL è del mille novecentosessantasette
Relatori Giancarlo Mazzocchi e Franco Bassanini nel quale ahimè io proponevo allora esattamente le cose che stavano scritte nella legge cinquantanove
Questo consentirà Sergio D'Antoni di dire questa è una riforma ispirata dalla CISL
Ma naturalmente
Diede a me è anche il segno di come ciascuno continua a ripetere le stesse cose ahimè ma anche di come in Italia la fatica delle riforme sia pesante perché ci vogliono anni qualche volta decenni prima è che
Alcune proposte riescano ad arrivare a loro alloro o compimento
Con il rischio che arrivino troppo tardi
Io non ho alcun dubbio che il percorso verso la riforma federale
Che in questi anni lo dirò tra momento e credo che peraltro anche
Gli altri miei interlocutori questo pomeriggio abbiano riconosciuto che in questi anni si è fatto per una certa parte
Sarebbe stato meglio farlo qualche anno fa
Chi come me è convinto ma credo come tutti intorno a questo tavolo che nelle moderne società complesse il modello federale quindi il modello basato sul principio di sussidiarietà sia il più efficace
Il più moderno perché le moderne società complesse hanno come dire sono sono segnate
Da una tale complessità di domande sociali
Che nessuno soggetto istituzionale può pensare di poterli dare risposta da solo
Occorre una forte divisione del lavoro occorre che tutto ciò tutte le risposte alle domande sociali che possono essere date sul territorio secondo il principio di sussidiarietà siano date dalle istituzioni locali e dalle istituzioni regionali
Così come occorre ma questo è la sussidiarietà orizzontale ci tornerò tra momento che le risposte che possono essere date dal sistema della società civile
Quindi dalla le organizzazioni non profit dal sistema associativo
O anche dal mercato siano date lasciando alle istituzioni pubbliche il compito di regolare e di gestire quelle funzioni essenziali fondamentali che non trovano una risposta spontanea o articolata dalla società civile
Nonostante tutto però adesso noi siamo in un periodo di trasformazione di svolta
In cui rispetto a quelle nostro convegno qui
Di tre anni fa
Non siamo più di fronte a un progetto
Che stava scritto in un disegno di legge che il Parlamento stava per approvare ma che poi doveva ancora svolgersi una legge cinquantanove una legge di delega grandi principi
Son passati tre anni molte parte di quella delega si sono tradotti in provvedimenti precisi
Alcune grande indicazione nel senso del federalismo del decentramento della sussidiarietà hanno trovato applicazione qualche volta in modo convincente coerente qualche volta meno
Siamo già in condizione di cominciare a fare un bilancio siamo nella fase complessa e difficile della implementazione
Ed è la valutazione della coerenza e della completezza
Del progetto di riforma
E allora io credo che sia giusto in questo momento interrogarsi come convegno di oggi si propone di fare
Sulle caratteristiche di fondo
Di queste riforme
E mi per me mi pare che Savino Pezzotta lo abbia messo bene in luce nel sua nella sua relazione nel suo intervento introduttivo ci sono alcune grandissime
Che bisogna fare
E vorrei dire innanzitutto due scelte di metodo che sono indicate nella sua relazione che io penso siano essenziali
Dobbiamo farle con molta nettezza
Dapprima Scelta di metodo e quella della
E quella
Per usare una parola italiana della concertazione
Io vengo da Strasburgo questa mattina c'era un incontro tra i ministri della Funzione pubblica dei quindici Paesi europei e le organizzazioni sindacali dei lavoratori del settore pubblico che faceva seguito a una giornata di lavoro comune dei ministri della Funzione pubblica Elli invece la parola concertazione sì usa la parola dialogo sociale ma
Va bene lo stesso no
Beh in quella sede io mi sono permesso di dire guardate se in Italia
Abbiamo siamo riusciti in questi anni ad avviare dove non abbiamo ancora realizzata l'abbiamo avviata
Una grande riforma del nostro sistema istituzionale e amministrativo
Grande complessa molto impegnativa
Questo si deve a due ragioni
La prima che l'abbiamo fin dall'inizio discussa in un confronto serrato qualche volta duro
Ma estremamente positivo con le organizzazioni sindacali dei lavoratori e la seconda ragione è che le organizzazioni sindacali dei lavoratori almeno le maggiori organizzazioni sindacali
Hanno fatto fin dall'inizio una scelta per l'innovazione la modernizzazione
Una scelta coraggiosa una scelta difficile
Una scelta tanto coraggiose tanto difficile che si poteva anche pensare che la pagassero sul terreno del consenso
Poi sono arrivati le elezioni delle RSU voi i dati associativi e
In fondo si è dimostrato che la grande maggioranza dei lavoratori pubblici avevano capito
Avevano capito che la valorizzazione del lavoro pubblico passa attraverso la riforma
Perché sono la modernizzazione delle nostre amministrazioni la loro capacità di rispondere meglio ai bisogni alle esigenze alle domande dei cittadini
Consente di migliorare
Fortemente la valutazione che i cittadini italiani danno del lavoro delle amministrazioni pubbliche quindi anche l'apprezzamento e la valorizzazione per il lavoro dei dipendenti pubblici che è la condizione per poter
Non solo avere un maggiore riconoscimento sociale ma anche poter chiedere
Che alla qualità del lavoro e delle prestazioni corrispondano adeguati riconoscimenti retributivi e miglioramenti retributivi
Questa Scelta
Che Pezzotta ricorda nella sua ricordava nella sua relazione è un primo punto io penso che
Come è stato
In questi primi anni anche questa fase
Difficile in cui siamo della implementazione dell'attuazione della riforma
E richieda per avere successo che il metodo del confronto e della concertazione continui ad essere centrale
Naturalmente
è facile lo voglio dire
Lo voglio dire sperando di sfondare una porta aperta
è facile chiedere
Alle istituzione al governo ai presidenti delle regioni ai sindaci
Di essere coerenti e fedeli al metodo della concertazione
Se dall'altra parte si trovano organizzazioni sindacali sei armene ferme nella difesa dei diritti dei lavoratori ma innovative e moderne
Nella concezione del ruolo
è bella e dell'ammodernamento del i amministrazioni pubbliche
In questo modo il confronto e la concertazione avviene in avanti
Perché nessuno difende vecchie posizioni
Corporative o conservatrici la nostra fortuna è stata questa
Io molte volte ormai in giro per l'Europa si dice be in l'Italia il Paese che sta facendo
Forse anche perché era obbligato a farlo perché partiva da condizioni più difficili di altri ma che sta facendo le riforme più coraggiose più innovative per esempio tutta la contrattualizzazione privatizzazione del pubblico impiego e cosa che
Ormai ci chiedono di andare in giro per il mondo in America Latina nuovo a spiegargli e la perché quelli che vengono dal vecchio regime dal vecchio sistema napoleonico si trovano di fronte ad una novità
Molto consistente e molti chiedono ma come avete fatto a convincere
Le organizzazioni sindacali italiane
E io guardate che su questo terreno quello della contrattualizzazione del rapporto di lavoro non abbiamo dovuto convincerle sono loro che hanno convinto noi
Convinte come sono che i diritti dei lavoratori si fanno valere attraverso la contrattazione attraverso la negoziazione
Secondo punto di metodo che il
Chi Savino Pezzotta sottolineava
Beh le grandi riforme quando riguardano la struttura del sistema
Non possono che essere by partisan
Non si può pensare di fare riforme di questa dimensione che riguardano le istituzioni e il loro funzionamento a colpi di maggioranza
Da questo punto di vista
Il dibattito di oggi è incoraggiante positivo
Io non avevo dubbi avendo visto chi vi partecipava
E anche per questo ho accettato volentieri l'invito
Perché essendo un dibattito portato sul merito
Dei problemi delle soluzioni
E delle esigenze di riforma
Dimostra come questi ultimi anni hanno dimostrato che poi
Tra persone che hanno a cuore i problemi reali
Dei cittadini italiani
Che non si distinguono fra loro
Prima di tutto per i distintivi
Di partito che portano alcuni altri no allora all'occhiello
Poi dei punti di incontro si possono trovare ora io c'è un dato di cui credo dobbiamo andare in qualche misura orgogliosi almeno per una parte del lavoro di riforma
Del cui d'del cui stato adesso oggi discutiamo
E che in fondo
Siamo riusciti a tenerlo fuori
Dalla contrapposizione politica che è del tutto legittima per carità è fisiologica la contrapposizione politica tra maggioranza e opposizione tra destra e sinistra tra centrodestra e centrosinistra
è tuttavia vi sono
Dei terreni che sono essenzialmente i terreni delle regole e delle istituzioni
Su cui bisognerebbe fare ogni sforzo secondo me
Anche questo passaggio la relazione di Pezzotta è assolutamente condivisibile per arrivare assoluzioni comuni
Perché risponde
Ha un interesse comune
Insomma vere
Una macchina che funzioni bene
è interesse di qualunque guidatore della macchina sarà poi chiamato dal voto degli elettori a guidare
Di fronte agli elettori si
Misurano proposte diverso diverso i guidatori
E diversi programmi
C'è chi preferisce andare a Milano chi preferisce andare a Palermo ma se la macchina non funziona
Se il motore si ferma dopo pochi chilometri se la carrozzeria cadde in pezzi se il sistema dei de de dei freni non va si finisce contro un albero o ci si ferma sul film sul ciglio della strada
Chiunque sia scelto dagli elettori per guidare quella macchina
In fondo
Io non non posso non non non nel fare un bilancio di questi anni non considerare come un
Una cosa importante segno di sé del senso di responsabilità di tutti il fatto che delle leggi di riforma amministrativa che è un pezzo giornalistico poi definisce col nome del ministro della Funzione pubblica che le ha presentate
Le ultime
La terza e la quarta sono passate praticamente all'unanimità col solo voto contrario di Rifondazione Comunista
E per la legge di semplificazione novantanove che adesso nella sua fase finale io spero che
Continui così
Di fatto su quasi tutti gli articoli c'è stato un voto pressoché unanime sempre con le eccezioni di Rifondazione comunista e
Nel voto finale
Il Polo si è astenuto ma insomma l'astensione in Parlamento nel voto finale su una legge di cui si sono votati gran parte degli articoli indica un
Sostanziale un sostanziale consenso
Quindi due punti di metodo che credo siano importanti vedete però come nel caso della concertazione la concertazione
Per così dire un metodo sicuramente importantissimo e molto produttivo se c'è dal tra le due parti
La volontà certo di difendere nel caso del sindacato i diritti dei lavoratori fermamente e nel caso del della del delle delle delle istituzioni
Interessi generali ma c'è poi una disponibilità al confronto
Così
Il metodo by partisan richiede
Dall'una e dall'altra parte
Dall'una e dall'altra parte
Una disponibilità anche qui al confronto e ad accettare
Ragionevole e positivi compromessi
Nel fare le riforme questo significa trovare il punto di equilibrio operate nessuna riforma si fa
Sì ciascuno pretende che la riforma rispecchi al cento per cento
Le idee di ciascuna tante
Anche perché poi mi ha dato il cento per cento neppure all'interno delle singole formazioni politiche come è noto Fitto non è Galan io dico per fortuna ma
Dico deve fare il mediatore quindi dello deve fare scritto se la mente del suo ruolo fa benissimo peraltro quindi non lo chiamo in causa in questo caso
E allora vedete una riforma come la trasformazione in senso federale del nostro Paese
Non si può fare pretendendo di fare i passi avanti solo quando siamo tutti d'accordo perché
Ciascuno di noi ha ottenuto il cento per cento di quello che pensa
Dobbiamo accettare una delle condizioni metodologiche proprio di qualunque riforma che a un certo gradualismo
Si fanno quei tassi altrimenti c'è una contraddizione tra
Chiedere un metodo by partisan chiedere una larga convergenza una larga intesa che nel caso delle riforme istituzionali è una condizione per la loro solidità
E per la legittimazione di queste riforme e insieme però pretendere di dire di sì soltanto se si è soddisfatti al cento per cento
Dico questo perché a me pare che in questi tre o quattr'anni si sono fatti dei passi avanti importanti
Sia sul terreno del federalismo amministrativo ti sul terreno del federalismo fiscale
Che nel confronto che è stato il più difficile ed è tuttora il più difficile di tutti sulla riforma costituzionale
Allora io credo che sia molto ragionevole e condivisibile la posizione espressa qui da
Presidente Egidio
Che peraltro è la posizione della grandissima maggioranza dei presidenti delle Regioni indipendentemente dal loro orientamento politico che quella che chiede di acquisire intanto
I risultati riformatori sui quali
Una convergenza è possibile
Senza per questo chiedere a nessuno di dire che si è raggiunto l'optimum
Non si è raggiunto l'ottimo
Molti di noi ritengono per esempio che la questione posta da Pezzotta su la riforma della struttura riforma della struttura del Parlamento coerente con l'assetto federale sia questione
Inevitabile
Ma a questo punto come del resto ho letto Savino dice
Se noi ponessimo come pregiudiziale oggi
Risolvere oggi questa questione noi non acquisiremmo quella parte importante di quel passo avanti importante verso riforma federale che è possibile realizzare una questione che è giusto mettere sul tappeto
Badate e giustamente le strutture giusto mettere sul tappeto io vorrei essere chiaro non perché
Consentitemi una piccolo pezzo darà costituzionalista di mestiere insomma non perché sia con Turato a uno Stato federale
Una struttura del Parlamento di quel tipo
Ma perché
Necessaria
Per la effettiva radicamento
Del modello federale in uno stato che parte come unitario accentrato
Ci sono stati federali che non hanno una Camera delle Regioni
Ma nascono
Come dire come Stati federali nascono il processo è stato quello di prendere diversi stati e di rio unificarli nella federazione
Noi facciamo il processo opposto
Non è vero quello che scrivono alcuni soloni noi siamo pieni di questi soloni che scrivono sui giornali senza poi aver mai approfondito realmente e infatti scrivono di tutto
Qualche volta ci prendono qualche volta no non è vero che non sia possibile arrivare ad un modello federale partendo da uno Stato accentrato
Chi dice che impossibile dice la cosa sbagliata sia perché ci sono dei precedenti qualcuno anche in Europa
Sia perché
Se è possibile arrivare a realizzare quel modello partendo da punti di vista diversi naturalmente muovendosi
Nel caso di tanti Stati verso il rafforzamento di una struttura comune che la federazione partendo da uno Stato accentrato verso invece l'applicazione del principio di sussidiarietà attraverso l'attribuzione di poteri competenze risorse reali
Alle regioni ora gli stati membri sono dico o il Land era quello quello che si chiamano nei vari Paesi
Quindi si si può si può fare
Il punto di partenza però richiede
Poi degli strumenti per evitare
La spinta ai ritorni all'indietro
Per evitare che come dire
Il la vecchia cultura centralista
Attenda a recuperare successore nella storia d'Italia nelle precedenti regionalizzazione tenda riappropriandosi di ciò che è stato
E questo è possibile evitarlo soltanto se nella formazione
Della legislazione
Federale cioè nazionale c'è una effettiva partecipazione dei rappresentanti degli
Diritti dei poteri e quindi dell'autonomia delle regioni e degli enti locali
D'altra parte
Sedici sceglie un modello solidale e cooperativo
Ma questa scelta ci tornerò tra un secondo non è ancora stata fatta con nettezza quindi è un altro contributo di questo convegno a porre la questione sul tavolo
A maggior ragione c'è bisogno di un momento nel quale
Le istanze interessi i punti di vista
Della federazione e quindi della unità nazionale nel suo insieme e le istanze degli interessi i punti di vista
Delle diverse regioni si confrontano e trovano dei punti di convergenza
E quindi ecco io penso che sia assolutamente legittimo e giusto porre questo problema
Ma che sia
Giusto porlo come nell'introduzione
Di Pezzotta comune questione che va affrontata va risolta
Sul quale che credo che ci debba essere un impegno
Ma che non può essere posta come una pregiudiziale per non approvare adesso la riforma possibile
E qui vorrei dire un altro punto io non so che cosa abbiamo in testa cos'abbiano in testa gli italiani che sono in grande maggioranza per il federalismo non lo so
I sondaggi di opinione ci dice che qualche volta hanno in testa anche cose che col federalismo hanno poco a che fare per esempio pagare meno tasse
O avere meno burocrazia due cose giustissime tutte e due che però poi col federalismo c'entrano c'entrano poco tuttavia
Io penso che si debba cominciare come qui accise ci propone di fare a confrontarci su che cos'è il federalismo e poi quale modello di federalismo io voglio essere semplicistico e brutale
E quindi qui rinunciare a fare il professore di diritto costituzionale innanzitutto dovremo mettere d'accordo sul fatto che il federalismo
E il sistema
Di governo al sistema istituzionale degli Stati che si in giro per il mondo
Hanno il nome di Stati federali
Prendere questo modello significa innanzitutto fare riferimento a cose che funziona
Nel nel mondo ci sono alcuni Stati
Dagli Stati Uniti alla Germania dal Canada alla Spagna
Dalla Svizzera all'Australia che si definiscono federali
Alcuni lo sono da lungo tempo
Quindi sono
Esperienze consolidate modelli sperimentati
Funzionano
Normalmente diciamo stanno mediamente tra innestati che funzionano meglio
Beh al di là di elucubrazioni teoriche
Vogliamo prendere come riferimento quello che si ha in mente in giro per il mondo quando si parla di federalismo e di Stato federale
Io dico questo perché vedete
E anche in questo sono d'accordo con una serie di osservazioni relazione di Pezzotta
Quando io sento dire che per esempio
Non lo voglio attribuire in questo momento nessuno
Che nel futuro Stato federale italiano il settantacinque per cento delle prelievo confiscati delle entrate di tutte le entrate
Dovrebbe restare nella regione che ed in cui sono prelevate
Io mi chiedo in quale Stato federale in giro per il mondo
E il riparto finanziario è fatto in questo modo
Scusate io no-stop di dicendo cosa legittima cosa legittima escludo cosa che deve dire giustamente Fitto io non sto dicendo come si farebbe in questo modo
A a risolvere i problemi di solidarietà e di riequilibrio tra le diverse regioni del Paese
I problemi del gatto l'esempio infrastrutturale che abbiamo accumulato a danno di alcune regioni del Paese
Non sto dicendo come si farebbe a questo punto a far funzionare
Il sistema sanitario il sistema scolastico
Ha in tutto il paese garantendo livelli minimi essenziali uniforme in tutto il Paese
Dico una cosa molto più semplice che sei nessuno degli Stati federali si adottò modello di questo genere allora prima
Di dire che questo risponde
Alla un'esigenza del federalismo bisogna pensarci su
Parecchie volte
E la stessa cosa vale quando sembra che prevalga un'idea di
Di federalismo che è un'idea rozza la troviamo un po'del ce ne qualche pezzetto in tutte le parti dello schieramento politico per cui
Il federalismo e tanto più federalista
Quello che riduce
Il più possibile al minimo
Anzi svuota del tutto qualunque competenza federale non è così gli Stati federali sono fatti sulla base appunto perché il principio che si applica il principio di sussidiarietà di una
Di un equilibrio per cui ci sono ci sono compiti e funzioni federali del governo del Parlamento dell'amministrazione federale e ci sono compiti e funzioni importantissime degli Stati e degli enti locali
Non è vero che l'amministrazione federale anche negli Stati che apparentemente non si ispirano al modello solidale cooperativo quindi non parlo necessariamente della Germania parlo anche negli Stati Uniti
L'amministrazione federale negli Stati Uniti Conte ci sono alcune ci sono una serie di compiti e di funzioni
Che non vengono scaricate perché poi alla fine di questo si tratterebbe in molti casi brutalmente sulle spalle degli Stati
Perché su quelle c'è una responsabilità federale
E naturalmente amministrazione federale ha le risorse per poter di affrontare
In tutto il Paese e soprattutto nelle aree del paese in cui questi interventi sono più necessaria
Quindi questo dovrebbe essere io penso il punto su cui e e su questo punto ragionare
Noi pensiamo che sia opportuno nel federalismo italiano regionalizzare la previdenza
O pensiamo di no
Badate non si può dire
Quello che dice sì
è federalista quello che dice no e contro il federalismo
Dobbiamo fare dette
Noi abbiamo fatto questo esercizio
A un livello che può sembrare minore ma non è irrilevante
Nell'applicare il centododici e gli altri decreti
Quelle centoquarantatré quello sui trasporti quel
I decreti derivanti dalla dalla cinquantanove cioè non ci siamo trovati a dovere applicare questo federalismo amministrativo cioè in concreto capire sulla base di quell'indicazione generale che il Parlamento aveva dato
E che può essere adesso cambiata e migliorata in parte lo viene soppiantato con la legge di riforma costituzionale ma su quella base che cosa doveva in concreto che cosa dovrà perché in gran parte si farà con la fine di quest'anno cosa dovrà in concreto andare alle regioni con gli enti locali e che cosa invece sta
In alcuni in alcuni casi è in atto una discussione una una riflessione e discussione
Come dire le garanzie
Contro i rischi
Del al all'esportazione i rischi delle imprese di non essere pagati perché c'è un colpo di stato in un paese straniero quel fondo
Lo dividiamo per venti
Ho data le sue le le le sue funzioni non è meglio non è essenziale che resti
Abbiamo scoperto per esempio che in un anno non tanto lontano
Il fondo chiedervi assicura contro rischia l'esportazione e andato tutto ad imprese della Lombardia
Se allora pessimo diviso per venti neppure la Lombardia in quell'anno in quell'anno poi magari l'anno dopo andava tutto d'impresa della Calabria della Puglia
Neppure la Lombardia avrebbe avuto le risorse per farvi fronte
Quindi ci sono casi in cui la regionalizzazione e sacrosanta e risponde al principio di sussidiarietà casi invece in cui non è così e non si può
Ragionare soltanto pescheria generali e Regione fitto su questo bisogna ragionare in termini avendo poi davanti agli occhi
L'efficienza dei servizio delle prestazioni da rendere ai cittadini e al nostro alla nostra società nel suo
Nel suo nel suo complesso
E allora da questo punto di vista e noi dobbiamo anche capire nell'intervento di Fitto ma anche in quello di Ghigo tirano alcune cose estremamente importanti che
Il lavoro che abbiamo fatto sul federalismo amministrativo dico che abbiamo fatto perché governo e Parlamento hanno come dire
Fatto una parte
Che è stato quello di
Il ritiro dei pensare l'insieme delle funzioni pubbliche
E vedere secondo il principio di sussidiarietà che cosa va bene dare agli enti locali che cosa va bene dare alle regioni che cos'era bene che restassero sta dopodiché c'è stato un
Complesso importantissimo lavoro
Fatto dalle regioni le giunte e i consigli regionali
Qualcuno dice sono arrivati in ritardo
Io nel due mila e a Totò l'ho sempre detto era tale la complessità di questo lavoro che qualche mese di ritardo non è rilevante
Serate lo diceva prima Fitto se ne ha approfittato per mettere ordine nella legislazione regionale
Vi sono molte regioni che hanno riscritto completa vi sono regioni che hanno fatto una ripulitura e hanno abrogato la metà delle leggi regionali esistenti perché era l'occasione per ripulire anche la giungla legislativa
Si è ridato razionalità alla distribuzione delle funzioni e all'organizzazione delle amministrazioni regionali e locali
Quattro anni fa cinque anni fa noi passavamo i convegni
Passerà ma metà dei convegni a cui andavo era su le deleghe agli enti locali ed era per denunciare che le Regioni non deleghiamo una agli enti locali
Adesso abbiamo tuttora problemi rischi in qualche caso di neo centralismo regionale ma le deleghe ci sono
Molte competenze sono state le leggi arrivano le regge alcune arreca arrivano in questi ultimi mesi ma l'idea che in di questo processo fa parte il fatto che come lo Stato decente era molte funzioni alle Regioni così le Regioni devono dare molte funzioni gestionali alle Province e Comunità montane ai comuni
è un fatto che ispirata una buona parte della legislazione regionale di questi di questi anni
Enzo dico né a un quadro né a un quadro complessivo quindi un lavoro di riorganizzazione secondo il principio di sussidiarietà importantissimo
Un lavoro di semplificazione
Di procedure della complessità delle responsabilità cercando di unificarle in campo
Possibilmente allo stesso livello
Un lavoro che voglio dire ce n'è ancora da fare moltissimo nessuno di noi pensa che sia finito che però e stato è stato fatto e che ecco e che a questo punto ha però bisogno della cornice costituzionale
Io so che ieri qui qualcuno ha detto ma
Senza la riforma costituzionale tutto questo è
Fragile precario e costruito sulla sabbia badate in parte è vero
In parte è vero ed è la ragione per la quale
Non io
O il governo ma anche i presidenti delle Regioni forse con un'eccezione fu forse
Chiedono che la riforma costituzionale si faccia
Perché tutto questo importante lavoro di riorganizzazione secondo il principio di sussidiarietà
Sia sottratto a cambiamenti di umore del legislatore
è detto questo però non significa svalutare quello che è stato fatto ma anzi direi che è talmente importante che ha bisogno adesso di a vere un quadro costituzionale che lo consolida
E che fornisce anche
Al nuovo sistema la nuova architettura dei poteri
Molto più vicina a quella di uno Stato federale gli strumenti per
Esercitarsi gli strumenti per essere fatti valere le garanzie necessarie
Questa è un'altra ragione per cui è bene procedere all'approvazione della legge di riforma
Io poi voglio qui voglio anche qui essere brutale io penso che al di là della polemica politica
Chi in un domani dovesse fare oggettivamente un quadro dire allora il punto di riferimento sono i modelli federali conosciuti nel mondo
Il punto di partenza e l'Italia dei diciamo dieci anni fa
Con l'approvazione con questo lavoro che è stato fatto in questi dieci anni
L'Italia quanto si è avvicinato al modello degli Stati federali
Io credo che oggettivamente si debba dire che tre quarti e forse più della strada
è stata fatta se si arriva anche all'approvazione della riforma costituzionale e quindi a rendere questo percorso solido
Non precario
Non non revers no non facilmente reversibile naturalmente anche
Anche anche le norme costituzionali si cambiano ma con una appunto scelta impegnativa come quella di cambiare di cambiare la costituzione
Su questo e sulla strada da fare adesso io credo che ci sia ancora qualche considerazione che vorrei riprendere dalla relazione di
Di Pezzotta
Diceva Pezzotta gli statuti poi dico ha fatto considerazioni molto equilibrate sugli statuti
Credo che Savino abbia ragione quando dice che
Gli statuti non debbano forzare le competenze
Mente polemiche inutili perché poi lo Statuto come tale non la forza l'efficacia giuridica pur essendo la costituzione della regione non ha la forza l'efficacia giuridica di trasferire ad una Regione competenze che il sistema costituzionale e legislativo non gli ha trasferito
è giusto dire che gli Statuti devono evitare forme improprie di centralismo regionale
Forma impropria io sono da questo punto di vista abbastanza ottimista
Sulle regioni a statuto ordinario lo sono perché in questi anni proprio la forza di questa operazione di ristrutturazione alla quale hanno partecipato pienamente le regione
A statuto ordinario
Ha introdotto anche nel lavoro delle regioni l'idea del principio di sussidiarietà tra Regioni enti locali sono un po'preoccupato di quello che avviene in diverse regioni a statuto speciale
Dove invece non sentendosi vincolati ai primi al principio di sussidiarietà così come è entrato nella riforma nazionale prevalgono ancora logiche di tipo centraliste per cui si i predica giustamente la sussidiarietà quando si chiedono poteri e risorse allo Stato centrale
E poi ci si comporta in modo diametralmente opposto quando si tratta di vedere
Quali funzioni e riso quali funzioni di tipo gestionale
Possono essere attribuite agli enti locali e quale risorse devono seguire l'attribuzione l'attribuzione di funzioni
Io sono un po'più perplesso Sabino sul l'accenno al problema del riequilibrio di poteri fra giunta e consiglio
Qui credo che abbia ragione Presidente Fitto c'è una Logic
Che est avuto un ruolo fondamentale nella riforma dell'ordinamento degli enti locali realizzato principalmente con la centoquarantadue con la legge ottantuno e poi con la legge centoventisette il susseguirsi negli anni novanta
Di queste tre leggi hanno portato a riva tramite mi fu riorganizzare l'ordinamento degli enti locali penso soprattutto alle Province ai Comuni medi e grandi Comuni piccoli sono una realtà
Molto più ovviamente molto deve essere anche necessariamente molto più flessibile
Riorganizzare le distinguendo in modo molto più chiaro e più netto il ruolo dei governi dai ruoli delle assemblee e quindi delle chi ha il potere legislativo o normativo il potere di dettare le regole
Io so che questo ha portato a molti Problemi molte resistenze molti conflitti molti consigli con una lì molti consiglieri comunali le forze politiche rappresentate nei consigli erano abituati a cogestire
Tramite i consigli
E questo portava anche tra maggioranza e opposizione a fenomeni di deteriore consociata di consociativismo
Impediva di realizzare cure coerentemente i Program editare all'amministrazione obiettivi e di indirizzi coerenti che sono tanto più necessari nel momento in cui si va avanti come se andate avanti in questi anni sulla strada della distinzione fra politica e amministra si oppone distinzione che richiede che la politica faccia la sua parte attraverso la fissazione cui niente di indirizzi e di il e la definizione di obiettivi allora da questo punto di vista io credo che ecco se se leggo la tua relazione nel senso che occorre un equilibrio di poteri nella distinzione dei poteri io sono d'accordo
Il lavoro però da fare è quello di spiegare
Achille tal paese alle forze politiche agli stessi consigli regionali provinciali e locali che il loro ruolo non è quel lo di contendere ai presidenti e alle giunte ai sindaci e alle giunte pezzi di gestione o di direzione dell'amministrazione ma è quello di dedicarsi alle ricorda i Consigli regionali devono fare leggi e naturalmente fare leggi vuol dire produrre almeno come quantità
Ragionare di più sulle regole necessarie poi esercitare una funzione che democraticamente fondamentale che la funzione di controllo
E che bisogna convincersi che intanto più efficace quanto più tende non a paralizzare l'azione dell'esecutivo ma a rendere trasparente e rendere trasparente valutare e dare ai cittadini elementi per valutare l'azione dell'esecutivo
Quando dicevo questo qualche anno fa
Mi si rimproverava di dirlo perché in quel momento la mia parte politica aveva
Come dire la maggioranza in nella maggioranza delle regioni nella maggioranza dei Comuni oggi come dire credo orde di poterlo ripetere diciamo un po'più tranquillamente perché non non è più così non è più così e risponde solo un'esigenza fondamentale del nostro sistema istituzionale
Con la stessa nettezza io dico che la stessa cosa vale nei rapporti tra il Governo e il Parlamento e anche qui non mi fa Bello il fatto che in questo momento non so se tra a otto mesi sarò maggioranza o sarà opposizione da che è un'esigenza di un sistema che funzioni indipendentemente dai ruoli che ciascuno di noi in quel sistema riesce ad esercitare
Un'ultima cosa vorrei dire mi scuso con tutti di essere stato
Un poco un poco più lungo di quanto avrei anzi brevissimamente due cose uno che noi dovremo ancora riflettere gli ho fatto un accenno prima sulla questione della sussidiarietà orizzontale c'è stato su questo tema uno scontro
Tra come dire tra sbandieratori
La mia impressione questa nel in Parlamento sulle sulle sulla sussidiarietà orizzontale a un certo punto si sono cominciate a volere come dire se Averna tutti sbandierato e io penso che si debba uscire dall'ideologia per dire con nettezza che noi abbiamo bisogno di un sistema in cui le istituzioni pubbliche quindi le pubbliche amministrazioni
Sì concentrano il loro lavoro e le risorse di cui dispongono che prelevano dai cittadini sulle funzioni essenziali per farle meglio allora qui sto significa che ciò che può essere fatto venne anche da altri stabilendo con da regole e i controlli opportuni il quadro che garantisce
è inutile che un delle amministrazioni pubbliche producono beni e servizi quando questi possono essere prodotte dal mercato o dal volontariato dall'ex d'organizzazioni non profit
Se è possibile con regole e controlli garantire che questi beni e servizi arrivano a tutti condizione non non discriminati se possibile
Allora questo è il problema non quello di dire esternalizziamo e privatizziamo tutto e neppure quello di dire non esternalizziamo non privatizziamo niente ma ragioniamo in questi tre Armeni e io penso che anche qui ragionando in questi termini le persone serie si incontrano
Naturalmente devono rinunciare ad alcune pregiudiziali puramente ideologiche ed avere però una volta si diceva quando quando facevo
Quando facevo l'università nella mia organizzazione di allora si diceva quando hanno a cuore il bene comune
Per chi viene da quella cultura ci si intende come credo qui la grande maggioranza ci si intende ecco ci sente come
Che no va be'ma è la è la storia di ciascuno ciascuno ha la sua storia far ciascuna sostare un'ultima osservazione
Un'ultima osservazione che ecco io
Quando quando sono trascinato per i capelli come è capitato anche in questi giorni in qualche polemica
Mi il rito sempre un po'perché
Poi voglio dire ci sono dei gatti
Allora prendiamo per esempio questa partita del federalismo amministrativo che è una delle partite ma una partite importanti perché serve a realizzare la sussidiarietà verticale che è uno dei principi della riorganizzazione del nostro sistema bene abbiamo avuto la legge cinquantanove
L'articolo uno della legge cinquantanove
è stato praticamente votato all'unanimità può abbiamo avuto cinque decreti legislativi
Questi cinque decreti legislativi hanno avuto della conferenza unificata Stato Regioni città Autonomie locali il parere favorevole e per la verità il parere favorevole senza visti Sironi di opinione politica poi abbiamo portato in Conferenza Unificata ottantadue decreti del Presidente del Consiglio dei ministri per identificare le risorse la loro ripartizione eccetera
E su tutti c'è stato il parere favorevole la legge non ci vincolava appare cioè
Da legge la legge di delega diceva che il Governo sarei potuto andare avanti anche se
Avesse avuto parere contrario della conferenza UNIFIL data cioè era bene cercare l'intesa la concertazione con le regioni e gli enti locali tuttavia avremmo dovuto procede nella azione della riforma anche se l'intesa si fosse liberata impossibile si è rivelata possibilità c'è stata per otto tasse ente provvedimenti Diversity e tutti il cento per cento non voglio in questo coinvolgere Galan perché quasi sempre assente a queste riunioni ma gli altri sì
Che cosa significa
è significa una serie di cose prima cosa significa che c'è stato grande senso di responsabilità da parte di tutti
Dall'una e dall'altra parte vale quello che dicevo prima se il governo si fosse impuntato ma anche se il presidente Formigoni o presidente Ghigo si fossero importa The a chiedere il cento per cento di quello che volevano non si faceva l'intesa forse la riforma ci sarebbe sarebbe andata avanti lo stesso forse no
Ma certo il clima sarebbe stato tutto diverso c'è stato invece un confronto qualche volta durissimo su alcune questioni su alcune questioni vero il confronto duro è stato anche all'interno del governo presidente Virgilio assistita come dire assistito qualche giorno fa un confronto abbastanza duro anche all'interno del governo
Tuttavia
Alla fine c'è stato sempre un intesa e allora e allora ecco io dico
Perché non si può continuare così visto che si è fatto così un bel pezzo di strada io penso che si de che si possa e si debba continuare così e se
Cominciasse di fronte a qualche come dire tentativo di esasperazione dei toni polemici si cominciasse a partire come mi sembra sia partita con relazione di Savino Pezzotta da parte di qualche grande organizzazione che rappresenta che rappresenta la Società italiana che rappresenta interessi reali forti diffusi nel Paese la richiesta di evitare le esasperazioni polemiche cercare irragionevoli punti d'incontro e procedere sulla strada della riforma io penso che questa sarebbe stata sarebbe utile
Io non lo so se poi questi appelli io questi richiami trovano posto nel nostro sistema dell'informazione che vuole solo vedere scorrere il sangue salvo poi lamentarsi che l'Italia è un Paese che secondo loro non fa progressi primo non li sanno raccontare questi progressi qualche qualche giorno fa dicevo al presidente del Consiglio bisognerebbe riconoscere non solo il voto
Degli italiani all'estero che lo stiamo riconoscendo ma il voto degli stranieri all'estero perché i giudizi degli stranieri sui progressi che il nostro paese fa cominciano a essere molto più a molto più generosi dei giudizi degli italiani ma questo anche perché il sistema dell'informazione italiano non dedica ai risultati positivi che diverse istituzioni
Compreso quelle che qui sono rappresentate dal presidente dico al Presidente Fitto realizzano non dedicò le sue attenzioni mentre privilegio e non soltanto le esasperazioni polemiche però
Io penso ed è veramente l'ultima cosa che volevo dirvi che insomma noi siamo di fronte
La dico così come ma io ne sono profondamente convinto già e il nostro Paese l'Italia passerà alla storia nella seconda metà del Novecento per due grandi impresa che gli italiani hanno fatto che sono la ricostruzione del primo dopoguerra del del secondo dopo Guerra De Gasperi eccetera e il risanamento finanziario degli anni novanta oggi noi abbiamo una terza sfida da vincere grande come le prime due
La ricostruzione
Dell'Italia che usciva dalla seconda guerra mondiale e il risanamento della finanza pubblica degli anni novanta ed è la modernizzazione del paese ed è di fronte alla sfida della globalizzazione
Che non lascia tregua è quella di riuscire a trasformare il nostro Paese in un grande Paese moderno e civile abbia amo le risorse per farlo richiedono però un grande lavoro e come le altre due sfide richiedono non
Solo
Scelte rigorose e coerenti dei governi ma richiedono un lavoro di tutti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dell'imprenditore delle amministrazioni locali e delle istituzioni regionali lì
Del parlamento e del governo delle famiglie
Dei cittadini
E del sistema e del sistema dell'impresa perché è una sfida difficile una sfida importante quello di cui veramente non abbiamo un sogno è di rischiare di perdere quella sfida perché ci lasciamo prendere dal gusto delle esasperazione polemiche e cerchiamo di tirare per forza l'attenzione dalla nostra parte
Perché strilli amo di più e facciamo a chi la spara più grossa di questo non c'è bisogno io mi congratulo ma non hanno dubbi conservino perché la sua Renault pone e l'opposto di chi la può sparare più grossa è un discorso molto serio e molto equilibrato sulla riforma federale
Auspico che non resti un fatto limitato soltanto alla CISL
Io direi che siamo arrivati ormai alla conclusione di questi due giorni di lavoro
Penso siano stati due produttivi utili per tutti gli interventi credo anche in particolare per gli interventi di questa sera
Presidente della Conferenza delle Regioni Enzo Ghigo alla Presidente della Regione Puglia e ultimo al ministro Bersani in prime nostro compito non finisce qui noi possiamo dire al ministro che da tempo siamo in campo per raccogliere la sfida della modernizzazione vogliamo portarla fino in fondo ogni tanto ci sembra di non trovare delle grandi interlocuzione sulla sfida dalla modernizzarsi presidente vorremmo che una serie di ostacoli che in questi giorni incrociamo per riaprire una fase di concertazione forte era sui problemi del Paese fossero rimossi questo però no ci toglieva la responsabilità rispetto al tema io credo che abbiamo una responsabilità non solo discutere a questo livello che a livello nazionale a me io come abbiam fatto ieri mandiamo la palla sì vogliamo che in sede dall'istmo vada avanti e che sia un contributo all'organizzazione al Paese occorre che a livello territoriale dove noi esercitiamo il nostro ruolo si chiama tassare e se come sono certo che riuscì che ci daremo da fare tanti saluti aveva sia presto