"Carcere e società: il ruolo della cultura universitaria. Atti del seminario tenutosi a Torino il 4 ottobre 1999" presentazione del libro a cura di Alessandro Chiribiri (Ed. Tirrenia Stampatori) organizzato dalle Facoltà di Scienze Politiche e di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Torino (presso l'Università, Aula Magna del Rettorato, via Giuseppe Verdi 8)

Ogni volta che entra in quest'anno di università quanto
Ma poi essere qui per aprire i lavori vicino al magnifico rettore tanti illustri colleghi a tante autorità aumenta il mio imbarazzo e anche la mia gratitudine
Mi viene altrettanto
Volta all'ultima volta che sono entrato in questa magnifica piena di storia di ricordi personali e collettivi era il giorno in cui vendevamo nuova Norberto Bobbio
E il discorso un certo momento è planato intensamente sulla tematica dei diritti umani io partirei proprio di qua perché anche incarcerati hanno i diritti umani i diritti umani sono per tutti e dire che sono subito per i più deboli e quindi chicche più debole del carcerato
è uscito e poco fa oltre questo volume che merita un plauso veramente grande perché si è riusciti a tempo record arrivando proprio per questa occasione a raccogliere questa importante esperienza torinese delle Facoltà di Scienze politiche giurisprudenza in relazione a una esperienza di chiamare il pilota anche ha avuto successo dovrà averne ancora di più e che stamane cercheremo appunto sentire illustrare di chi l'ha vissuta Chilla studiata di chi la sta conducendo avanti egli unisco la mia ammirazione il mio plauso il mio sostegno e qui veramente l'altro volume che mi è arrivato in questi giorni un quaderno di Antigone e intitolato diritti in carcere quindi ecco che il discorso dei diritti umani diventa un discorso non solo di grandi principi i principi universali di principi internazionali
I principi costituzionale
Ma penso anche di diritto ordinario di norme ordinarie di legge ordinaria tanto più che nei prossimi giorni la Gazzetta Ufficiale pubblicherà il testo arricchito ampliato rispetto all'attuale
Del regolamento penitenziario in questo nuovo testo l'applicazione di diritti proclamati dalla Costituzione e dalla carta
Del settantacinque l'ordinamento penitenziario che regolamenta del settantasei già disciplinava oltre vent'anni dopo arricchito la strumentazione
E quindi io credo che sulla base sia solida e efficiente tradurle in realtà perché la vita nostra Costituzione proprio
Nella sua difficoltà di attuazione non tanto perché difficile attuare quanto perché molte volte manca la buona volontà la volontà politica
Mancano sul rifinanziamento ed è poi in definitiva con la
Per il resto è storia del bilancio dello Stato triste soprattutto per la giustizia che assieme a un per cento con un per cento non è che si possono fare grandi cose e allora delle trasformazioni di cui si sta parlando che sono assolutamente necessario per dare spazio solo per lavoro e la cultura in carcere
E se non c'è un monumento adeguato credo che continueremo dettare delle norme avere esporsi Cingoli come questo più che mai apprezzabili ma poi difficili da diffondere difficile continuare
E mi pare questa occasione sia importante per sottolineare appunto la necessarietà di dar vita di continuano a dar vita di ampliare queste prospettive ma di lanciare anche un messaggio positivo perché i risultati lo sono stati molto positivi perché appunto
Nel momento in cui si individua un futuro non certo facile per delineare ma questo è un problema assolutamente cruciale aggiungiamo una sola cosa prima di dare la parola al magnifico rettore e poi agli altri partecipi di questa tavola rotonda questo convegno questa Europa
Che altissimi in atto i giorni i mesi gli anni più recenti nei giorni invisibile settimane prossime venture di tante speranze
Di tanti aspetti positivi
C'ha anche dato tante delusioni ci sta dando tante delusioni ci sta dando tante preoccupazioni c'ha creato tanti problemi magari cioè sono risolti son positivi altrimenti possono essere Milletti
Ebbene sul piano della cultura su tutta la cultura universitaria io debbo dire che l'Europa ci ha imposto il tre più due
E questo tre più due ci crea una serie di problemi molto gravi da un punto di vista o solo organizzativo metti prospettazione testi di metodologie che verranno messi alla prova prossimamente credo dal prossimo anno va due anni però ecco un aspetto positivo
Una laurea che non ha più bisogno dei quattro anni parlo della nostra regione studente di Scienze politiche ma ne bastano tre per il carcere una fortuna diventerà accerto meno arduo presto e largo ma meno arduo perché seguire detenuti per quattro anni dove magari non si riesce in quattro anni propria dei fuori corso esiste sempre la nuova normativa vuole ridurlo conferma dire deve non vuole deve quindi portare ad escluderlo credo che sarà più semplice cioè non hanno meno corsi tempo tre anni e alla gestione tempi in carcere molto delicata molto difficile
Il problema dei trasferimenti dei detenuti nel frattempo a metà del corso cosa può succedere quindi ci sono tre anziché quattro
è tutto più facile allora da questo punto di vista dico un punto all'attivo dell'Europa un punto all'attivo di queste direttive che impongono adeguamento e anche il nostro Paese
Doveva farlo rettore grazie dell'invito grazie alla sua presenza attento i tanti impegni e grazie della parola potrà più tardi
Grazie professor Conso il quale assente l'amabilità di ricordare come le sue tradizioni siano ancora
Nel nostro ateneo torinese e si siano sviluppate poi non sono né robusto tronco che la sua personalità scientifica
Ha assicurato all'università e alla scienza Vittorino alla scienza giuridica italiana ma si siano sviluppati anche nei rami dei suoi allievi che continueranno con uguale passione con la competenza da lunghi apparenza la tradizione quasi unica ma certamente splendida di un magistero che coniuga sapere scientifico e Grande attenzione alle dimensioni umani
Ricordava la sua emozione trovarsi in questo luogo consentite che al rettore sia possibile in dire di una eguale emozione come per una lieve che incontrerà un professore è un maestro come Giovanni Conso
Di cui cambia tutto insieme sia il magistero che e la cosa mi fa particolare piacere la generosa amicizia
Un ringraziamento dunque a chi presiede con l'autorevolezza
Che conosciamo questa
Incontro e ai relatori presenti al tavolo che lo
Arricchiscono
Un ringraziamento a tutti voi autorità presìdi e colleghi che dato un segnale ulteriore della importanza
Di questa occasione e intende il significato di questa pubblicazione carcere Società il ruolo bella cultura universitarie importanza sempre e importanza in particolare in questi giorni
Abbiamo incominciato alla tavola rotonda pur nell'assenza del professor Gustavo Zagrebelsky che c'era appunto ha pregato di iniziare comunque retta redatto da motivi familiari personali ci raggiungerà presto purtroppo non credo di riuscire a salutarlo e così colgo l'occasione anche giustificarmi con tutti i loro perché dopo le espressioni di un saluto che non vorrei formale ma veramente sentito
Mi chiedo allontanare non comprendo dalle vostre riflessioni
Ruolo della cultura universitaria rispetto al problema devo dire carcere e il problema del detenuto rispetto al di volere e alla realtà della società contemporanea
Io credo che questa attenzione che è stata espressa in un modo consentite di sottolinearlo
Di straordinaria indietro nell'intermodalità e nei tempi prima con il seminario ha tenuto qui e poi con la pubblicazione
Della quale si sono fatti carico oltre il curatore i colleghi Marocco e Petrini che ringrazia sta nel fatto che il problema complessivo della detenzione
Non può essere risolta o se non coniugando affondo
I profili di della legalità e come ricordava già il professor scosso i profili dell'esercizio dei diritti fondamentali dell'uomo
E allora toccando in questi aspetti del principio di legalità e del riconoscimento operativo concreto reale dei diritti che concreta non la dignità dell'uomo
Voi capite che l'università si sente chiamata in causa e aggiungono subito non solo sotto il profilo delle studi politici col giuridici
Ma sotto il profilo direi epistemologico dello Statuto al medesimo
Per cui
Esistente università
Voglio dire ed è il secondo momento della riflessione che
Vorrei non sviluppare ma accennare per dire come la teneva torinese
Ti ho giustificato Gustavo questo punto viene viene dal mare sei stato puntualissimo
E il fatto che siamo sempre più consapevoli
Che anche grazie alla riforma europea e alla nostra ferma volontà di essere un ateneo per l'Europa N el mille euro fa e non basta hanno più legge sono teorizzazioni
Non basta voglio dire il sapere astratto e le sostituzioni
Pur corrette ma che si pongono al di fuori delle sperimentazioni concrete
Le nostre lauree diventeranno e soprattutto quelle del primo ciclo fortemente professionalizzanti e sotto questo profilo mentre possono dare una risposta con ulteriori interrogativi per chi è detenuto perché è chiaro che occorrerà occorrerebbe riuscire a coniugare la preparazione all'esercizio concreta delle competenze professionali del miglior livello acquisite
Ma rimane il fatto che l'università che è il luogo del sapere deve essere in grado di coniugare il sapere teorico con le risposte pratiche socialmente corrette e tout-court giuste
Ed è per questo che io penso che a risolvere i problemi
Della detenzione carcerario
Occorre un sapere anch'io è un sapere approfondito
Ampio nelle diverse articolazioni delle conoscenze approfondito nella dimensione della partecipazione appassiona
Vissuta con la correttezza Tell attenzione idea le e forte di questa dimissioni critica spoglia pelle sollecitazioni ebbe delle spinte ideologiche o soltanto politico partitica
In questo senso mi sembra che il ruolo dell'università
Che vuole essere vicino anche alle situazioni di emergenza e alle fatiche e ai bisogni della società continua a essere un ruolo importante quella del sapere attizzare soluzioni ulteriori di maggiore verità capaci di una convergenza in quanto tale più ampia di passioni e di volontà politiche e civili
Credo che Discovery di questi temi in queste ore in un ambiente che vuole mantenere questo Statuto epistemologica desta curiosità e la conoscenza
La più ampia è la più critica possibile sia un contributo che poi consentite al nostro ateneo e che il nostro Appennino intende recare
Al
Alla complessa dimensione politica delle visite nel no quotidiano nel nostro Paese vi ringrazio vi auguro buon lavoro che richiede ulteriormente scusa se vedo allontanarmi ma davvero contro il mio desiderio e contro il mio piacere grazie morti
Grazie di cuore al magnifico rettore per averci dedicato in questi minuti ma Scuto queste parole così forti pericolosi diciamo così stimolante prima di dare inizio al giro di interventi seguendo quello che l'organo l'ordine e qui indicato io da questo io appunto di così questa mia posizione vorrei se mi si consente pur essendo qui presenti due illustri giudici costituzionali docenti poiché quest'università e quindi capiranno
è un punto quando quindi chiedo ha detto che io appunto son legato a questo università e l'ho detto anch'io
è così che avessero scritto a parte la essere stato giudice dalla Corte costituzionale per ricordo ecco
Professore emerito dell'Università di Torino e così non c'era bisogno che il rettore dicesse che io faccio un crac parte di questo mondo
E ci tengo molto a questa qualifica il giorno che la Facoltà giuridica mi ha onorato
Dando questo titolo questo omaggio è stato uno il più grande piacere che unito
Beh insomma essere meriti sembra una cosa un po'superata però vuol dire restare restare della nel mondo in quel certo mondo questo
Dimostra che il Rettore ha detto giusto e quindi ma intendiamoci
Per quanto riguarda
La
E l'etica di oggi credo che riguardi molto la presentazione di questo volume perché il titolo è lo stesso il titolo dell'incontro e lo stesso titolo e questo libro contiene gli atti di un seminario molto articolato e nonostante quattro sessioni e quindi c'è un collegamento centotré oggi si completa
Si fa il punto di ciò che è avvenuto quando si è svolto quel seminario e la raccolta di questi atti ma è chiaro che tuttora aggiornato continuamente aggiornato credo anche in base all'esperienza che da quel giorno è continuata fino questi giorni perché
Non si è nemmeno arrestata perché gli esami eccetera fanno sì che erano i sassi un continuo non sa non è che si spacca mai perché anno dopo anno è una continuazione
Queste anche oggi d'altra parte il programma c'ha una mio visone un inserto intendo ecco io vorrei dare subito la preminenza chiedendo scusa a tutti ma mi è stato detto che gli studenti detenuti quindi propri destinatari l'emblema in fondo il modello per il futuro quindi dall'esperienza vista da loro credo sia molto importante certi docenti gli organizzatori
Decorsi cinque non hanno costantemente richiesto questo intervento questa partecipazione qui però non mi pare ci siano allora non ad un intervento scritto l'hanno fiutato al professor Petrini e io direi di non vincere in sequenza primo polvere subito
La parola c'è il professor Davide Petrini ci viene
A dire a leggere questo poi riprenderemo il cammino tracciato dal programma
Grazie per tutto quello che ho fatto questa gran parte evidenziarle
Io leggo questo intervento
Sono molto onorato di leggere questo intervento perché questione del fatto che viene così riconosciuta l'importanza del ruolo assolutamente al primo figlio che molti hanno in questa iniziativa come ovvio ci sono qua alcuni nostri studenti per ragioni di tutelare l'immagine hanno chiesto a noi di leggere loro l'intervento signore e signori ancora una volta noi studenti del polo universitario della casa circondariale vallette viene data l'opportunità di essere presenti ad un appuntamento importante per portare la testimonianza diretta di chi ha vissuto e vive in prima persona la dolorosa esperienza della detenzione
E nel contempo partecipa un esperienza innovatrice gli studi universitari
Noi studenti universitari detenuti abbiamo visto nascerà il polo universitario
La De nuovista o crescere abbiamo creduto in esso ci siano applicati con serietà Allo studio abbiamo sostenuto con successo un consistente numero di esami
Il Provveditorato ce la direzione gli operatori dell'istituto e soprattutto i docenti universitari che hanno reso possibile questa iniziativa hanno dimostrato un interesse crescente per questo progetto ed hanno apprezzato i nostri sforzi
Da parte nostra nel possiamo in fin dei conti considerarci fortunati d'essere stati inseriti in questo tipo di programma a suo modo esclusivo
Tuttavia dopo un avvio tanto promettente riteniamo sia giunto il momento di ricentrare gli obiettivi e così vorremmo riflettere insieme a voi ed insieme a noi vorremmo interrogarci per verificare al di là di ogni facile retorica quale ruolo vogliamo assegnare alla cultura universitaria all'interno della struttura penitenziaria
Vogliamo che abbia ruolo di ciambella di salvataggio per uno sparuto manipolo dei naufraghi
E quello ben più efficace di motore
Capace di imprimere un impulso decisivo ad una macchina che sembrava non sale solo per inerzia e di strumento indispensabile per avviare un processo di critica e di rimozione degli stereotipi che ancora dominano la sottocultura penitenziaria
A nostro avviso la risposta non può che essere univoca
La cultura a cui ci riferiamo consiste nell'acquisizione di un patrimonio di conoscenze che prolunga i suoi beni benefici effetti ben oltre il risultato di Fini studi portarla all'interno del carcere significa accendere la luce della conoscenza nei malinconici corridoi di un buio labirinto
Così nessuno meglio di noi auspica che questa coraggiosa e pregevole iniziativa prenda ancor più corpo e si estenda anche ad altri istituti penitenziari affinché altri come noi ne possano beneficiare
Ma ahimè questo non basta
Nonostante tutto noi dobbiamo rimanere cosciente di essere dei detenuti e in quanto tale è nostro dovere essere molto preoccupati per il nostro futuro che un futuro denso di incognite e privo di orizzonti visibili
La concezione forse troppo razionale dell'ex carcerato inteso come persona troppo debole per sopportare da sola l'impatto con una società altamente competitiva
Dunque non può che portare alla conclusione che deve essere aiutato nel delicato momento della RAI inserimento nel consorzio sociale
Quel presidente di una fondazione tedesca di soccorso agli scarcerati
Che ha affermato che che usciva dal carcere avrebbe dovuto avere la precedenza nelle liste degli uffici di collocamento
Lo faceva in effetti altro che trarrà la logica conseguenza dell'accertato stato di maggior bisogno in cui l'ex detenuto viene a trovarsi al momento della sua riammissione nel circuito del lavoro
Ma questo trattamento preferenziale e poi nella realtà negato in diversi modi
Gli imprenditori ad esempio non amano assumere come dipendenti ex detenuti
Sia per i rischi che pendono ricordare sia perché a parer loro questi ultimi mancano tanto le necessarie capacità tecniche quanto dell'abitudine ad un lavoro duro e impegnativo
L'ipotesi di un trattamento preferenziale è solo un aspetto di un più vasto problema
Cioè del grado di compatibilità che può sussistere tra le esigenze di una società competitiva e la volontà di un reale inserimento delle scarcerato nel circuito produttivo
La questione che posta in chiari i termini da Bertrand quando scrive
Bisogna avere il coraggio di avanzare il più possibile per questa strada senza per questo pregiudicare i cittadini onesti bisogna fare in modo di mettere l'ex detenuto in una situazione il più possibile normale di fronte all'offerta di lavoro
Ma senza aiutare questi più dei suoi possibili concorrenti perché altrimenti ciò significherebbe incoraggiare questi ultimi a delinquere
Non è né giusto né consigliabile aiutare loro a detrimento di altri
Un'opinione discutibile certo ma da questa osservazione di Bertrand sembra lecito desumere che per porre l'ex carcerato in una posizione di orale eguaglianza siano necessarie misure speciali
In grado di fargli superare tutte le difficoltà oggettive che incontra allorché si offre come soggetto competitivo sul mercato del lavoro
Ad esempio per poter vincere la riluttanza generalizzata ad assumere gli ex carcerati lo Stato potrebbe essere complice nell'occultare alla collettività il loro percorso di detenuti
Ma la società non può più opporsi energicamente a questa manovra pelle rinunciabili ragioni morali e per comprensibili motivi di sicurezza
Una soluzione migliore potrebbe essere quella di applicare quei principi cari al Beccaria che prevedono il ritorno al mondo del reo ma l'idea e la società attuale persa riammettere mescolando i il condannato che abbia espiata la sua pena appare oggi più che mai utopistica
Allora a ben vedere l'unica alternativa possibile sarebbe quella che lo Stato medesimo procuri lavoro all'ex carcerati ma in questo caso si manifesterebbe una contraddizione tra l'interesse alla rieducazione del condannato da un lato l'interesse a mantenere una funzione deterrente alla pena carceraria non concedendo vantaggi particolari detenuti dall'altro
Non meraviglia quindi che le numerose associazioni di soccorso ai detenuti non abbiano mai raggiunto successi considerevoli nei loro programmi riabilitativi in particolare non siano mai riuscito ad eliminare quegli ostacoli che le scarcerato incontra in una società competitiva al momento di reinserirsi nel contesto sociale
In parallelo non può stupire la nostra preoccupazione per quell'avvenire di cui neppure lo studio sembra poterci rassicurare
Con questa brevissima navi si abbiamo cercato di cogliere i possibili limiti di una riforma penitenziaria che malgrado i successivi rimaneggiamenti non ha prodotto i frutti desiderati dal legislatore
Questi limiti sono in parte connesse con il sistema di controllo e in parte sono invece il risultato dell'esigenza di sicurezza propria di una società che non ha ancora preso che le garanzie più semplici non sono sempre le più giuste ed appropriate
Non dobbiamo dimenticare che la reintegrazione dell'ex detenuto nel tessuto sociale ed incerto il modo più sicuro fatta salva la ghigliottina per prevenire il rischio della recidiva
A queste osservazioni pensiamo se ne possono aggiungere anche altre sia pure di natura diversa ma ugualmente pertinenti alla comprensione delle nuove politiche di contrasto della criminalità e dei riflessi che queste hanno sulla realtà penitenziaria italiana
Ci riferiamo ad una tendenza oggi in atto anche se in armonia con una tradizione ormai secolare dell'amministrazione della giustizia penale di risolvere l'ingovernabilità dell'istituzione penitenziaria con una politica di clemenza
Che da un punto di vista egoistico noi potremmo anche definire utile ed opportuna
Rifiutando l'alternativa ben più ragionevole e coerente di una riforma normativa mirante alla depenalizzazione di alcuni reati non più avvertiti come tali dalla coscienza sociale
E ad una proporzionale riduzione delle pene troppo elevate la volontà politica sembra oggi orientarsi verso lo strumento dell'amnistia
Quale soluzione sia pure momentanea per normalizzare l'universo concentrazionario della criminalità
A questa tendenza falsamente indulgente i pericoli reali infatti di questa politica di clemenza sono in primo luogo di procrastinare all'infinito ogni serie iniziative di riforma funzionale del sistema penale se ne accompagna una di segno contrario
Anche se a questa prima politicamente connessa
Cioè l'idea deviante di proporre dopo aver ristrette contenuta la popolazione carceraria a quella sola fascia di criminali ritenuti particolarmente pericolosi un progetto di razionalizzazione penitenziaria
In un'ottica solamente custodia ligustica ovvero rientrata verso la realizzazione di un progetto carcerario dominato unicamente dall'esigenza della massima sicurezza
E qui il nostro pensiero non può non corre ai numerosi casi di eccesso di giustizia
Un all'abnorme penalizzazione supplementare che alcuni detenuti subiscono ad esempio con l'applicazione della normativa di cui all'articolo quattro bis anche certi reati comuni
Questi soggetti virtualmente esclusi dei provvedimenti di clemenza partirebbero ancora di più nell'equità d'un sistema perverso
Noi crediamo che un Paese moderno non sia tale se non sa dotarsi di un sistema penale adeguato ai tempi
Un sistema che non abbia bisogno di provvedimenti d'emergenza dare perdonateci la metafora idraulica
Spurgare le condotte intasate incerto non spetta a noi indicare quali vie praticare per risolvere questo annoso problema dentro di questo problema non siamo uno dei termini principali
Allora ecco che le iniziative educative come quella del polo universitario realizzate all'interno di un sistema penitenziario potrebbero contribuire ad arginare le pericolose derive di un sistema fallimentare
Secondo il nostro parere questo progetto pilota potrebbe essere preso in considerazione dal legislatore per ampliare il ventaglio dei dispositivi premiali introducendo ad esempio nell'ordinamento penitenziario una norma incoraggiante che preveda
Scusate che preveda per i detenuti che conseguano risultati scolastici positivi tali una licenza media un diploma o una laurea una riduzione di pena supplementare in aggiunta alla già presente liberazione anticipata come già avviene in altri Paesi
Infine e deve ricordare ancora una volta che se la pena detentiva vuole concretamente tendere alla realizzazione del dettato costituzionale
Deve venire utilizzata come extrema ratio per cui pare logico pretendere che le norme penali alternativa queste già prevista dall'attuale legislazione siano rese operative nella loro integralità
Invece alcuni studi sull'introduzione nel nostro ordinamento dell'affidamento in prova al servizio sociale tendono a sottolinearne l'improbabile attuazione come strumento di controllo sociale non sempre creativo veri socializzante
Per stigmatizzare né al contrario il possibile uso quale istituto di ampliamento della discrezionalità giudiziaria repressiva
Più in generale vale la pena di sottolineare che una finalità rieducativa della pena carceraria non può distruggersi da una più razionale politica penale
Vogliamo concio indicare un sistema sanzionatorio capaci di riflettere una gerarchia di valori legalmente tutelati precisa costituzionalmente fondata nonché un attento uso da parte del legislatore dello strumento penale
Troppo se non ci inganniamo anche per quanto riguarda questo particolare aspetto la politica penale italiana sembra orientarsi in tutt'altra direzione
Un saluto a tutti gli organizzatori e partecipanti a questo convegno anche da parte di tutti i compagni miei cioè di chi ha portato l'intervento che non hanno potuto essere presenti polo universitario delle Vallette di Torino grazie
Grazie per la Pedrini per la lettura così rapida e faticosa per lei naturalmente per dare spazio a tutto quello che era contenuto in questo testo che certamente molto apprezzabile molto ricco c'è un po'tutta la tematica penitenziaria io io voterei gli aspetti relativi appunto a quello che il centro di questo incontro il ruolo dalla cultura universitaria
E quindi nel dibattito raccomando di parlare soprattutto di questo gli altri temi
Che sono molto più ampio e più generali di fondo anche di grande attualità potranno poi essere oggetto di scambi di vedute personali o di successive meditazioni
Tornando a questo tema vorrei soltanto sottolineare come il nuovo Regolamento
Che amplifica le norme su quello che possiamo chiamare in genere lo studio perché sono rimasti ovviamente arricchiti
Gli articoli relativi alla corsi di istruzione a livello scuola d'obbligo corsi di addestramento professionale corsi di istruzione secondaria di secondo grado e studi universitari benefici economici per gli studenti esclusione dai corsi d'istruzione di assestamento professionale e poi si passa all'organizzazione del lavoro
Ebbene l'articolo sul gli studi universitari che da quarantadue diventerà il quarantaquattro non appena verrà pubblicata pare molto presto sulla Gazzetta Ufficiale questa nuova normativa
Riproduce gli attuali tre commi dell'articolo quarantadue nane a un quarto che aggiunge questa mi pare significativa possibilità e possibilità ancora però va assolutamente attuato il più possibile
I detenuti e internati studenti universitari sono assegnati ove possibile in camere reparti adeguati allo svolgimento dello studio rendendo inoltre disponibile per loro appositi locali comuni
Gli studenti possono essere autorizzati a tenere nella propria camera e gli altri organi di studi libri e pubblicazioni e tutti gli strumenti didattici necessari alloro studio qualcosa di analogo anche se esplicitato il modo più ridotto e nella norma relativa ai corsi di addestramento professionale
Anche questa
Articolo cambia di numerazione da quaranta diventa quarantadue e alcune aggiunte una delle quali dice appunto le direzioni degli istituti possono fornire anche qui a livello di possibilità e le strutture penitenziarie purtroppo
Sappiamo come sono ristrette altro il bisogno di locali nuovi eccetera ma qui specie forti tempi anche più lunghi però laddove possibile credo che ce ne ha fin da ora attuare
Locali attrezzature adeguate possono progettare attività formative rispondente esigenze particolari dei detenuti ed internati
Tale da sviluppare il lavoro penitenziario dove c'è appunto il raccordo tra addestramento professionale da ma tornando nei nostri studi universitari
Io credo che quel quarto comma aggiunto all'ex articolo quarantadue sia molto significativo
Attraverso quello che è stato il succedersi delle momenti per arrivare a questo testo che è passato
Attraverso un percorso articolato vari organi vari verifiche credo significativo che ci sia un comma in più e un comma così forte di significa io credo di dovere però prima di chiederò scusa
Professor Boni che oltretutto venendo da Bologna anche ospite se prima chiedere la perdita era però per il primo intervento credo che sia giusto che io inviti
Il professor Montinaro a dire qualche parola come presi dalla Facoltà che ha dato avvio a questa grande innovazione questa grande novità
E che nel volume pubblicato aveva presentato il seminario e quindi il raccordo con quello che è avvenuto in ottobre e quello che è stato fatto diritti indubbiamente questa precedenza
Ringraziamo il professor Conso non ero preparato a questo intervento
Per cui bando entro abbraccio dire queste due parole di benvenuto cui questo secondo incontro dopo l'incontro che noi abbiamo avuto ottobre in cui abbiamo presentato questo scorso connesso con l'apertura del seminario carceriere Società la cultura universitaria ecco volevo dire questo che nell'anniversario delle ne ha facoltà abbiamo a lungo in questo ultimo mese per il discorso sia i negozi di facoltà che nell'attività normale universitarie dell'avvio del terzo mandato del corso di Lauria in scienza del produttore in particolar modo dopo il polo dei paletti per i nostri studenti detenuti
E devo dire che queste volendo orgoglio cioè il popolo delle Vallette questo Angelo e un fatto della mia facoltà
Però procede nello stesso modo con cui si procede operare con tutti gli altri studenti di tutti quanti corsi è diventata ormai una cosa normale
Che partecipano al nei nostri Consigli di Facoltà sacche non c'è il consiglio di facoltà in cui la collega Marocco non presenti un argomento connesso con questo discorso del popolo delle carceri
Quindi voglio dire muoversi fare come dice l'attore la vedo sempre partecipò in questo caso qui come portatrice di cultura e di preparazione quello Fonsai dei nostri studenti del Polo delle Vallette per me con grande orgoglio che insieme al preside di giurisprudenza proseguono noi andiamo questo terzo hanno di attività
Per nel contempo e con grande piacere cioè vi vedo quindi riempiendo in questa opera di comunicazione per quanto riguarda quest'argomento in un momento abbastanza difficile
Della nostra vita politica
Carceraria grazie
Saranno necessari dopo i vari interventi prego per una presentazione doverosa delle iniziativa dal suo punto di vista di responsabile
Grazie professor con lusso devo dire che prendo la parola con un po'di emozione perché l'intervento gli studenti detenuti hanno presentato questo mostro incontro di oggi
Un contributo mi pare molto importante non solo perché viene da più di una hit interessanti ma anche perché secondo me è una riflessione violente matura cioè partecipata ma matura e entro certi limiti con un grosso sforzo di distacco
E credo che già questo secondo me sotto il profilo culturale si qualifichi assai positivamente
Comunque non ci sta solo a me sta sopra tutte le varie persone che interverranno stamattina
Di
Prendere spunto da questo dalle domande molto importanti che ci sono state poste dalle riflessioni importanti
Per avviare una cioè per una collaborazione dare un contributo insomma il contributo che vogliamo dare proprio perché abbiamo scelto di avviare l'esperienza del polo universitario in carcere un contributo su temi che ci riguardano più di onestamente esposti dal dagli studenti del team
Io vorrei solo dire qualche parola sulla iniziativa che abbiamo Treviso di raccogliere in un volume degli atti del seminario tenutosi in questa sede in quattro ottobre
Intensi tutto la pubblicazione e direi il la risposta un impegno che avevamo preso in quell'occasione
E c'era sembrato infatti che contenuti degli interventi sottolineati anche dall'autorevolezza di chi li aveva
Tenuti svolti l'importanza delle testimonianze dei docenti e dei e degli studenti testimonianze importanti proprio perché di opinioni testimonianze di di riflessione e di rilievo critico di suggerimenti meritassero però di una circolazione più ampia di quella forzatamente limitata ai presenti in quella giornata
E altre considerazioni tutte le voci hanno spinto a realizzare questo volume in tempi brevi
La natura del tema che così presente alla coscienza collettiva ne abbiamo fatto esperienza in questi mesi
Ma nel contempo e anche così influenzata dalla mutevole percezione che la Società di se stessa
Cesto intitolato Dio hanno rinviare la possibilità di fornire un contributo di esperienza concreta e di riflessioni sulla pista
Inoltre ci è sembrato chicche per un'università ci fosse un modello velina ma è di offrirle un'ulteriore occasione per un sereno e pacato confronto di opinioni e di proposte
Occasione che l'Università meglio di qualunque altra sede può offrirli in virtù della sua vocazione alla ricerca disinteressata dallo studio rigoroso
Se ci permette di un po'di presunzione forse non abbiamo avuto otto agosto perché gli eventi che in questi ultimi mesi hanno interessato le carceri comprese le Vallette di Torino e la discussione in corso sulle linee di riforma del sistema penitenziario italiano avendo hanno le iniziative rivolte alla illustrato Davy socializzazione al reinserimento dei detenuti
Ed in particolare quelle poi in cui la società a quello in quelle società interviene attraverso le sue istituzioni diceva valendo no queste espressioni di un'attenzione concreta al problema delle carceri e se vogliamo anche un punto di di riferimento
L'esperienza che l'università Vitorino ha compiuto in questi anni nel carcere delle Vallette è nota la numeri assume brevemente perché in una sede insomma
Cui partecipano parecchie persone fosse necessario avere qualche elemento ancora cioè rammentare qualche aspetto qualche punto
Cioè dottor
Proposto la stipula di un protocollo di intesa Fava università al tribunale di sorveglianza
E il Provveditorato regionale all'anno dell'amministrazione penitenziaria per creare nella casa circondariale delle Vallette una sezione in cui concentrare i detenuti interessati iscriversi alle facoltà di Scienze politiche di giurisprudenza e garantendo loro hanno da parte dell'università non è uscita stabile e permanente da parte dei docenti e comizio ed appalti invece delle istituzioni carcerarie condizioni adatte allo studio
Firmato il protocollo d'intesa esattamente due anni fa quattro quasi esattamente due luglio del novantotto lì l'esperienza è partita
Il primo biennio ha visto interessati pentiti circa venti due studenti perché questa è la capienza massima della sezione presso le vallette
Questi studenti impatti Tajani in parte extra comunitari proveniente da proveniente da istituti penitenziari di tutta Italia hanno e spesso una particolare
In particolare impegno che si è concretizzato nel rispetto delle regole fissate delle condizioni fissate per la loro permanenza nel Polo che si è manifestato negli ottimi esiti anche di profitto
Diciamo pure insomma nella giudizio assai positivo espresso dai docenti
Sappiamo che gli studenti del tarlo godendo di particolare le agevolazioni per quanto concerne il pagamento delle tasse il rapporto con gli studenti e quei docenti era provvisto di materiale didattico sono però obbligati a rispettare alcuni impegni perché devono superare ogni anno almeno due esami entro il mese di settembre e devono pagare una parte sui punti ma di disperse
Ma come diceva e come ricordava il preside della facoltà di Scienze politiche terminato il primo Abn appello molte dalla parte dei loro sintomi problema
Dell'ingresso nella biennio successivo
Che Weill appunto che ha il cui percorso universitario si specializza
Nelle ultime pagine del volume degli atti viene presentato il percorso proposto per le due facoltà per gli studenti detenuti
Noi vogliamo sottolinea che questo è il frutto di una scelta ponderata fatta dai docenti
Che ha tenuto conto sia delle rigidità imposte dalla detenzione
Sia delle caratteristiche particolari del mercato della banda a cui può realisticamente accedere che ha dovuto scontare delle pene in carcere
Ma proprio per questi motivi vinti
Con l'individuazione di un Indirizzo speciale per gli studenti detenuti facoltà e ha voluto affermare il loro diritto a un inserimento nel mondo della droga in corteo sai essere riconosciuto e valorizzato il patrimonio di studi e di conoscenze acquisito attrezzo di impegno e di fatica durante la detenzione
Mi fa molto piacere appunto insomma che tratta io ci sia si è stato sottolineato sottolineata l'importanza di questo momento di questo mondo auto essenziale proprio nell'intervento degli studenti docenti per una la sensazione è stata la stessa cioè di dover investire molte energie su queste scelte
Perché se volessi ma Vendola lascia il senso del nostro impegno nostro di università mostro di istituzioni preposte alle aspirazioni alla risocializzazione e non sto di studenti detenuti che accettano di intraprendere il cammino universitario che assai oneroso non solo per le condizioni in cui si svolge ma soprattutto per la fase di della villetta in cui esso viene ripreso incominciato
Io e anche per il fardello di esperienze tra Ibra latte che ognuno porta su di sé
Ebbene diceva perché se volessimo ridurre all'osso il senso del nostro impegno questo sta nel tentativo di riconsegnare alla società una persona diverso grazie anche alla sua crescita culturale
Ecco alla radice dell'impegno dell'università sta nei confronti dei detenuti sta la convinzione che il possesso di maggiori conoscenze capacità critiche favoriscono una collocazione più consapevole all'interno della società
Con cognizione dei diritti e dei doveri e senso di responsabilità nei confronti dei cittadini e delle istituzioni
L'importanza della dell'impegno culturale e l'ho ribadito che c'era ricordarlo qualche proprio non intervista comparsa sulla stampa di venerdì scorso
Don Ciotti che parlava appunto di sei pilastro atti
Dell'alternativa al carcere e uno di questi sei impegno culturale veniva Dalu spiegato perché da lì comincia e passa alla prevenzione non soltanto del crimine ma anche della voi ci
Nel corso di questi mesi
Giustamente il professor Conso ricordava insomma la rapida evoluzione e quindi e quindi che cosa è avvenuto insomma dal momento in cui si discute il seminario al momento in cui presentiamo questi atti dicevo nel corso di questi mesi la nostra esperienza di università impegnata nel nel carcere previsti affiancasse altri con caratteristiche proprie in alcuni atenei
Penso a Bologna laddove ad esempio dove sulla base sulla base di un'iniziativa avviata dati ucciso debbono nei confronti degli studenti extracomunitari Ricucci parlerà sicuramente è stata firmata una convenzione tra università Tribunale di Sorveglianza amministrazione penitenziaria iniziative analoghe sono allo studio a Pisa e forse anche altre cose
Esistono anche altre iniziative che sono partite più o meno parallelamente alle nostre e voglio ricordare in particolare l'iniziativa all'inizio le iniziative rivolte agli studenti detenuti nel carcere di Alessandria di cui è stato animatore convinto sempre il nostro collega e qui presente Maurilio Guasco che purtuttavia hanno in attraversano in questo momento una fase delicati
Credo che l'Università di Torino che alle spalle anni di esperienza dovrebbe favorire un coordinamento delle iniziative in corso dovrebbe appartenere perché pur nella varietà delle soluzioni possibili i problemi comuni sono tanti e meriterebbero di essere analizzati in una prospettiva di confronto
A cominciare ad esempio dalla difficoltà che l'Università incontra a seguire gli studenti quando questi lasciando in carcere
Io concludo ringraziando tutti coloro che hanno accolto il nostro invito a partecipare e a portare un contributo di riflessione e di esperienza all'incontro odierno
E mi permetto appunto di rivolgere un ringraziamento che vuole essere simbolicamente espressivo per ringraziamento a tutti al professor Colusso presidente emerito della Corte costituzionale che con veramente con molta convenzione con molta disponibilità accettato di essere qui tra noi e di presiederà
Siccome l'obbligo altresì di ringraziare la Fondazione Cassa di risparmio di Torino che ha reso possibile con il suo contributo la pubblicazione del volume
Il magnifico rettore della nostra università che ancora una volta ospitando questo incontro nell'Aula Magna e fornendo alla collaborazione per organizzarlo
Hai spesso in quale considerazione tenga la nostra iniziativa
Una parola di gratitudine molto sentita ai presìdi delle due facoltà che lavoro fanno nel proprio universitario e il professor Ugo vive a Vienna
Preside facoltà di giurisprudenza il processo Montinaro preside della mia Facoltà
Ai colleghi che partecipano con convinzione all'esperienza e al personale non docente della facoltà di Scienze politiche e dell'ateneo
Che è impegnato con nel lavoro ordinario e straordinario
Grazie professoressa per quello che ho detto per quello che ha fatto che sta facendo e farà
Grazie anche per le parole che mi ha rivolto io sono stato particolarmente lieto di questa occasione di quest'invito confesso che un piccolo rimpianto di non essere più giovane di non poter partecipare anch'io ai corsi andando avere contatti coi detenuti da questo punto di vista lei ha fatto anche un cenno all'Università di Bologna e quindi ha praticamente introdotto l'intervento del professor aporia cui mi accingo usare la parola per ascoltarlo con tutta l'attenzione che milita anche in questo quadro che deve tener conto di rapporti di verifica di confronti con le altre università
Io ho un timore non solo questa tematica carceraria tra virgolette
Ma in generale
Che l'importante valore dell'autonomia universitaria che in questi ultimi tempi e credo nei prossimi tempi ancor di più sana la valvola diciamo così che ispirerà
Anche un moltiplicarsi di corsi di sedici eccetera posso essere intesa poi alla lunga nella pratica concezione di una forma di andare a chi gli ha ciascuno fa quel che crede aumentando disordine non volendo mai confrontarsi con gli altri
Io credo che l'autonomia non escluda anzi imponga di tener conto di analoghe sperimentazioni per cercare nel confronto di trarre i frutti migliori
Perché ciascuno possa poi nel suo
Interno attuare appunto al meglio alla luce della propria esperienza ma anche delle esperienze analoghi per avere frutti migliori credo che questo sia molto importante quindi questo rapporto tra l'Università di Bologna non ce l'ha di Torino tra messa di Torino Acea di Bologna sia molto significativo
Bologna anche ha avuto e ha un cultore di materie affini tensione aria come Massimo Pavarini
Che ha dato sempre molto alla materia la pratica e che era proprio nella parte introduttiva del precedente del volume che stiamo qui presentando e quindi anche se oggi non è qui credo che l'unica cioè Polonia e doppiamente presente senza contare che lo stesso Paperinik
Nel presentare nell'iniziare la sua il suo intervento che risulta da questo libro aveva detto come da Torino era partita la tematica dei rapporti tra carcere Società Civile
Facendo riferimento Guido Neppi Modona ispiratore in quella prima fase e richiamando la voce carcere Società Civile del ciclope di Alitalia dell'Einaudi
Ecco che credo che continua questo interscambi senza dimenticare per le altre università delle altre facoltà che dedicano sempre più al diritto penitenziario grande attenzione qui vorrei dire che a un certo momento bisognerà pure
Chi è forse il momento della revisione dei piani di studio
Legati alla riforma il tre più due si presta bene di superare quell'alternanza quell'alternativa quell'ambiguità
Che c'è tra diritto dell'esecuzione penale e diritto penitenziario per cui alcune facoltà hanno il diritto penitenziario altre diritto dell'esecuzione penale quando poi io credo che si possono anche se magari una lieve differenza può giustificare questo duplicato credo che sia forse bene unificare e parlare credo soprattutto di diritto penitenziario perché così sì soci sottolinea di più la significazione ditte i diritti nell'ambito penitenziario professor Boni a lei la parola
Ringrazio entravano invitato io insegno filosofia morale Scienze politiche
A Bologna da un paio d'anni mi occupo quasi appello tempo l'insegnamento in carcere
Ed è stato tanto contento di incontrare dosando retta Bacucco
Mi ha amiche al canto diversità in questa cosa che ci accomuna
Io non so come fare volevo anche percorrere un attimo il volume con qualche reazione così sfogliando qualche pagina ma temo che sia un Contardi
Dire cose che mi hanno colpito solo che
Forse noi abbiamo sono più un'ora almeno qualcuna qualcuna qualcuna non è cosa non danneggiando i contributi importanti grossi Pavarini Vaudano sto cose
Il la la ricerca sulla sulla
Sulla sulla stampa ecco ma per esempio non so sfogliando così il il rettore che dice con diversi tanto più strumenti culturali per analizzare prove Parma anche dell'intelligenza prospettica di una comunità scientifica la capacità cioè di
Individuare e valorizzare le potenzialità e quindi il problema è proprio questo Coldiretti
Che mi anima che ci anima cioè non non l'esistente ma ciò che potrebbe essere il gusto di suscitare ridare unità e trasformare la potenza in affitto
Questa polvere dalla bellezza di questa esperienza l'esperienza didattica e questo ma poi in prigione è stupendo è stupendo vedere comincia sempre con una una caverna di Platone
Sia nel Buglione eccetera poi
Ecco
Questa l'idea di poter fare intravedere la luce a vedere ma una possibilità di liberazione tra suo sapere ecco
Emozionante per tutti siamo avvolto in un'atmosfera di grande emozione quando leggiamo Repubblica sette
Poi mi fa tanto piacere di vedere nella una pensione seminario questo Montinaro tutta da i colleghi che si ha lavorato una cosa grossa mole a Bologna non siamo così così avanti
Diciamo una cosa diversa forse ma non siamo così avanti ma abbiamo una vi spiegano dopo non abbiamo una prospettiva così istituzionale e forte anche se abbiamo una convenzione però da poco tempo
Nella relazione ritornammo Rucco
Sì ho visto delle cose in cui il mio sentire veramente comune appunto da
La cultura e libertà appunto l'esperienza di libertà attraverso la cultura
Essendo quando poi
E Chieffo sette anni fa autrice ci ha dato tre ore di amnistia
Proprio questo cioè quando c'è l'esperienza forte del sapere esperienza forte del capire
Allora si dimentica tutti allora non sia né dentro né fuori quest'esperienza forte che che sia non c'è nessun luogo in cui un corner caccia in questi momenti in cui almeno io ma credo che tutti noi possiamo dimenticare dimenticare tutto il resto si è lì e sia di inizia un sapere che libera
Mauro Palma
Queste riflessioni mi sembrano importante anche il discorso sui benefici benefici che vengono dal fatto di avere studiato non lo so soltanto giusto cc delle sue dimissioni gratuita dal sapere secondo dica tutta non non non non dei vantaggi questo avvilisce secondo me bisogna stare molto attenti al la nel questo invece dalla condotta no hanno frequentato perciò
Esigenza di dislocandosi altrove dell'università e quindi di trovare programmi trovare formulazioni adeguate la complessità sempre nel nel nel contributo di Parma del del del tema educativo tutte le dimensioni una complessità enorme del verde del di un progetto educativo e non caccia che vadano al Pepe alfabetizzazione ad a quelli che non sanno neanche l'italiano a persone
Persone talvolta colte realmente colte sono sono poche realtà
Ma con grande intelligenza e i grandi potenzialità e quindi e decisi a far presto questo in in locali in spazi non adatti e in tempi talvolta molto particolare strettissimi
Ancora nell'intervento del Guido Neppi Modona tutta la la storia che c'è dietro la ricerca che c'è dietro tutta questa dal vedo addirittura dal dall'ottantaquattro ottantaquattro impressionante
Dalla cosa picciotti
Riferimenti molto importante la polizia penitenziaria polizia penitenziaria è assolutamente essenziale ecco la nostra convenzione abbiamo inserito un articolo per favorire l'iscrizione all'università
Del degli agenti di polizia fare penitenza che prevedendo esenzioni dalle tasse o comunque eventualmente borse di studio
Siamo nel
Faremo una riunione il rettorato proprio per questo nei prossimi giorni con degli agenti una decina di agenti interessati a Bologna sono ottocento detenuti e circa cinquecento agenti carcere Dozza
Sull'amnistia come testo tanto sulla teoria di amnistie ho già detto
Dall'intervento del senatore Fassone sì prendere questa cultura del perché no
Perché no perché no quelli che perché non
E il problema etico novanta indifferenza Roma del del della Fondazione della rifondazione etica che che per me il un con una centrale che mi ha portato a sperimentare l'insegnamento di filosofia morale in caccia
Vengo all'esperienza di Polonia l'esperienza cui dico più più ridotta meno istituzionale
Però abbiamo dei sullo strumento abbiamo lo stomaco una convenzione una convenzione firmata il venticinque marzo dottor Caselli e dal rettore
Roversi Monaco
Questa convenzione
Protegge sostiene l'intervento educativo
Di docenti e studenti nel nel carcere
Favorisce lo studio di iscrizione e lo studio all'università degli delle dei detenuti penultimo
E come dicevo anche favorisce l'iscrizione di agenti della polizia penitenziaria alloggi
Giorno dopo giorno mi hanno curato una bella biblioteca una bellissima miglior getta nel carcere Dozza
L'ottica che speriamo di poter usare perché il problema di queste cose che poi come tradurre in parte come come come si presta libri come li fa girare i membri
Queste cose qua
Questi sono gli aspetti diciamo istituzionali dobbiamo adesso Cadorin atto questa convenzione è un è un bellissimo strumento
C'è in Rete non ho il testo ma c'è in rete cioè presso il sito di Scienze politiche cercando poi il mio sito Liz si trova provvisoriamente il testo della convenzione
In generale invece che cosa ci ha guidato in questa in questa andata adesso dentro in il carcere una idea e qui c'entra poco il tema Università capace idea di una specificità
E autonomia della dimensione culturale alta del sapere universitario nel in carcere c'è moltissimo c'è molto volontariato a Bologna poi immaginare
Quanta generosità
Intelligenza ci sono scuole
Fino alla scuola superiore fino all'Arci una c'è un un diploma non autoritario in ragioneria credo che ormai management cose così ecco però questo non è ancora
La cultura nel senso forte ci si parla di questa triade si parli questa triade lavoro istruzione religione io aggiungerei cultura cultura che è cosa diversa dall'istruzione
L'intervento culturale suppone discussione ma fino a un certo punto con adulti con adulti che sono presenti spesso di brevi può essere è sicuramente molto efficaci
Un intervento che dia la percezione come un flash
Di
Dici cose il sapere vero
Egli e chi può essere una persona che si dedica a sapere su cui l'importanza che vengono anche dei giovani degli studenti che danno l'idea loro di di
Di
Una vita riversa una vita in cui il il sapere accento
Cosa volete sapere qualcosa faccio concretamente se io faccio da due anni un ciclo di filosofia morale
Che ultimamente ha preso questa forma dieci settimane dieci ore per settimane dedicate attesti fondanti delle grandi tradizioni
E il piccolo religiose
Con speciale riguardo alla tradizione arabo islamica giacché il gruppo a cui mi dedico ormai con i miei studenti
Un gruppo di fondamentalmente di magrebini in modo particolare magrebini in modo particolare Tunisi
Il
Questa diventata un po'una somma di una specializzazione del nostro gruppo nazista mostrò stiamo studiando arabo stiamo andando avanti per
Io non lo conosco già un po'ecco ci prepariamo per questo
Abbiamo anche un programma di visite alle famiglie io ho vistato quattro famiglie in Tunisia famiglie di detenuti
E abbiamo anche un esso contestati Tunisi conoscenze politiche a Tunisi
Che è una è una un pezzo di giurisprudenza
Ecco e con una classe analoga alla nostra vista delle dottrine politiche
Di ragazzi una quindicina che verranno a Bologna che visiteranno il carcere e che si occuperanno specificamente nei rapporti con le famiglie queste questi immigrati non cadono dal cielo anche degli ambienti precisi
Disposti a essere costruiti si può ristabilire un contatto
Si può in questo modo richiamarli a credere ATC culturali detti che che sono che hanno perso credo d'aver perso venendo in Italia
Non so più cosa dire se voi tantissime cose da dire ma
Non so vi faccio tanti complimenti per il vostro lavoro io spero che noi spero che speriamo di attuare la convenzione io sono il responsabile scientifico della sua attuazione cioè con il preside di Scienze politiche e con il direttore del carcere sono responsabile sono molto preoccupato perché le cose vanno in maniera molto lenta
Non gode nemmeno studente universitario però perché Bologna carcere più piccolo Bologna molto il PD di Torino ci sono parecchi università in importanti in Emilia Romagna cioè il Torino non ha non sta
E quindi non so se si possa percorrere la strada di un polo universitario bolognese perché c'è anche Parma C anche moderna adesso anche Ravenna
E quindi c'è Reggio se Reggio C
Crimine ma qui è diversa la cosa scatterà di avvalesse la convenzione per far studiare questi sincope quattro cinque che ci sono ecco la cosa importante secondo me ecco degli agenti
Fare studiare il Gip favorire immaginate cinquecento giovani in una di una caserma ai margini di una grande città come Colonia
Con una grande università
Con tempo libero perché fanno sei ore rotti di di servizio destinate a quello che si potrebbe fare
Ecco con se ci fosse un impegno che speriamo di poter fare dei passi avanti senza la polizia penitenziaria non si fa niente io però nel rispetto risposte positive volontà di collaborazione interessa per il sapere ritorno a quel punto non si tratta di istruzione si tratta di dare alla percezione di cose un futuro sapere
Sapere critico di sapere in cui tu puoi dire fino in fondo ad argomentare il c.t. periferia le fonti di questo sapere che è diverso da dalla dall'istruzione dall'informazione questo tipo di cosa che l'università può portare questo tipo di sapere consapevole che libera sapere che vale
Questo esagero quanto un'amnistia
Auguri convenzione da attuare che partite deve svilupparsi
Volevo dirle che sul piano della cultura le ha detto giustamente diverso da istruzione fuori comprenderla pure della conquista più ampio
Però noi abbiamo un ordinamento penitenziario che l'articolo ventisette subito con la religione e prima dei rapporti con le famiglie per ed attività culturali
Poi l'ordinamento penitenziario tuttora vigente ancora per pochi giorni
All'articolo cinquantasei e riprende ampi appunto per regolamentare questa attività culturali ricreative e sportive il nuovo Regolamento ori lo recupera all'articolo cinque e quindi lo spazio c'è
E nell'ordinamento laico per quanto riguarda la polizia penitenziaria mi permetta di dirlo quella che è una mia impressione ma anche forse più che un'impressione personale
Cioè mi pare molto giusto preoccuparsi anche della polizia penitenziaria che svolge un lavoro sofferto delicatissimo delicatissimo pericoloso eccetera
E quindi occuparsi di loro del loro tempo libero dei loro studi è sacrosanto
Però io inviterei di collegare
A quello che la tematica penitenziaria rivolti ritengo
Perché
Loro vivono assieme
E vivevano in una sorta di dialettica che spesso è anche conflittuale allora la polizia penitenziaria para Grasso diciamo così di lì LEA questo visioniamo dei non sentirsi mai costa diciamo in analogia
Un'altra cosa non la vogliono essere più preparate dai carabinieri alla polizia dice
Di stato a guardia di finanza eccetera quindi Cialente due cose benissimo a Marta di qua e tanta
Prego no perché è molto importante Gorbaciov raccogliere a suscitare il che poi frena hanno e sì
A questo c'ho pensato molto ecco perché effettivamente mentre l'articolo tre sulla conseguito Inside articolo due riguarda i contenuti
Però vano
Importante per fare questa cosa l'abbiamo accolta d'altra parte
Bisogna anche filiere ridimensionare queste cose io numero un un docente che porta il sapere con un medico che porta la salute che cura tutti siete tutte nell'ignoranza e tutti i bisognosi di sapere
Coraggiosamente va detto questo
Non siete nel nostro non siete meglio siamo tutti ignoranti
Siamo e quindi tutti devono bisogno per cui ho fatto corsi fuso che operare anche contestualmente agli agenti con gli stessi testi con molto tre nove però l'hanno accettato hanno accettato
Difficile con loro perché sono stressati non hanno mai un angolo di tempo quindi difficilissimo mettersi insieme e questo è un problema grosso turni eccetera
Ciò
Per Sandro Spriano che cappellano di Rebibbia nuovo complesso reverendo della
Ma la motivazione avrà soprattutto il il sapore di una testimonianza
Da un osservatorio che ritengo privilegiato
In quanto da dieci anni ormai svolgo questo ministero sacerdotale mi impegno civile e sociale all'interno di due mila cinquecento detenuti
Che sono ospitati nelle quattro quattro istituti di Rebibbia
Dove vengono anche ospitato e trecento donne venti bambini
E in questi dieci anni
Ho potuto entrare un po'nell'anima del carcere
Io vorrei allora
Così provare a condurre un momentino questa qualificata assemblea nell'anima del carcere proprio perché penso che la cultura all'interno di questi istituti una cultura per di più universitaria
Per potere essere efficace deve Potter lasciarsi coinvolgere dalla vita di tutti quei detenuti
Cioè gli operatori culturali lì dentro credo che non possono solo insegnare da una cattedra
Ma che debbono necessariamente accompagnare le singole persone che si avvicinano per poter acquisire questo sapere altrimenti diventa una cultura secondo me molto di facciata molto elitaria e quindi l'insegnamento in calce credo che vada proprio personalizzata al massimo perché il detenuto vide infiniti spesso insuperabili condizionamenti ambientali specialmente in questo tempo ormai il carcere alla ribalta dell'opinione pubblica stamattina i giornali in prima pagina portano la situazione del carcere mi chiedo come possono studiare all'interno di una cella fatta per tre dove si vive in sette otto e quindi credo che davvero fare scultura significhi prima entrare accompagnare entrare nell'anima del carcere di questi cinquantacinque mila detenuti che vivono dentro e poi riuscire a da fare un pezzo di strada verso il sapere
La situazione oggi e drammatica lo dicono tutti il ministro Fassino giovedì scorso alla festa del corpo della polizia penitenziaria di fronte al Presidente della Repubblica ha snocciolato dei dati impressionanti
E alla fine ha concluso con quel frase ormai riconosciuto da tutti la civiltà di un Paese si misura anche dal grado di civiltà e di dignità di un suo sistema carcerario
E poi dice e noi oggi siamo molto lontani da tale acquisizione
Io quante volte in questi anni ho ascoltato questo linguaggio mi chiedo a chi è rivolto a chi tocca intervenire per rendere più civile questo nostro Paese e quindi anche questo nostro carcere
Mi chiedo chi è che deve poter ridare dignità alla persona del detenuto visto che tutti ormai diciamo che così come sono i nostri istituti penitenziari non sono più rispondenti alle dignità della persona umana
Ecco io mi sento di dire che il carcere così come oggi
è davvero un sistema che dichiara lì dentro la sconfitta dell'uomo ma anche la sconfitta del nostro sistema sociale
Mi pare che in queste ore della società neo liberale e del mercato globale
Ci sia un modello forte quest'organizzazione carceraria su cui dobbiamo confrontarci
Io credo che in questo modello guardando questo modello oggi si capisce questo lo Stato non deve rieducare
Lo Stato non deve correggere né tanto meno salvare delle anime
Ma solo punire esemplarmente o meglio anche tipicamente perché questo quello presente un modo per controllare davvero i nostri cittadini
Un uomo che ha dedicato molta parte del suo impegno al carcere dice queste parole
Dietro il delitto però c'è un passato davanti al delitto c'è un avvenire
E in questo avvenire rivedo per un uomo che spesso dopo qualche tempo è completamente diverso da quello che ha commesso il delitto
Ecco è un messaggio che parla di persone e che è rivolto ad altre persone
E invece il messaggio umano rieducativo dell'articolo ventisette della Costituzione
Che credo sia oggi indispensabile con urgenza prioritaria rispolverare e incarnare attualmente in carcere questo articolo e piuttosto sepolto
Credo che i detenuti e debbono riacquistato da De Mita dell'uomo
Del proprio quel credo di non poter fare a meno di te ridare voce forte
All'appello che la Chiesa per mezzo del cardinale Ruini presidente della conferenza episcopale ha lanciato per prima dando coi sfogo al dibattito sull'amnistia e sull'indulto
Mi dice la pubblica amministrazione non può più sottrarsi al dovere di impegnare impegnare le risorse necessarie
Per sopperire alle gravissime carenze strutturali delle carceri italiane
E in questo anno santo nel quale ci dobbiamo le grandi io opere della misericordia divina e anzi tutta ad essa affidiamo i destini umani
Ci sentiamo spinti dal profondo a chiedere provvedimenti che valgono a rendere più umana la vita nelle carceri
Avvertiamo forte l'esigenza etica
Ma a sua volta anche sociale di misure di clemenza che valgono ad abbreviare secondo criteri di equità e tempi della pena oggi se ne parlo io spero che si arrivi anche a concludere in senso positivo
Il carcere attualmente dal mio osservatorio io non ritengo davvero come dice qualcuno una fabbrica del pianto norme rigide di vita niente lavoro non c'è più il lavoro all'interno degli istituti tempo vuoto
La povertà assoluta per i due terzi degli attuali detenuti
La delinquenza che si vede non essere più semplicemente una scelta ma spesso e quell'espressione di questa povertà
Dentro al carcere poi potremmo con l'elenco dei diritti violati la mancanza di intimità la la la condanna all'esclusione degli affetti l'esclusione della sessualità all'esclusione della propria attività
Le attività interne che si riescono a progettare coinvolgono una minoranza ritenuti ecco basta anche sentire questi numeri che riguardano detenuti ammesse la possibilità di fare un corso universitario
E ancora meno questi interventi si collegano ad un percorso di riconciliazione con le vittime della società vorrei sottolineare questo aspetto cioè dove andare il semplice trascorrere del tempo in carcere e visto da parte di chi riconosce di aver commesso un reato come soddisfacimento del merito a scontare la propria colpa e proprio verso la società e questo trascorre del tempo inutile nei fatti e punto di incontro per la richiesta di maggiore carcere da parte della società e la convinzione di aver pagato quanto dovuto da parte del detenuto
Non credo che quel per questo e in questo modo si possa parlare di giustizia
Da qui può nascere una convivenza migliore
Se la pena non può ridursi a vendetta riparativa io credo che nasca l'esigenza di provare strade diversificati più responsabilizzante come ci ricorda anche la raccomandazione numero ventidue del novantanove del Consiglio d'Europa nei nostri confronti
E fondamentale che le chiede giustizia sottesa dell'applicazione della pena si discosti dall'ottica secondo cui quest'ultima
Al di là dei fini perseguiti deve essere concepita come sofferenza che sia oppone a sofferenza fratture che si aggiunge la frattura male che risponde al male questo secondo me è un punto cardine è un punto di fondo credo che dal male non ci si possa attendere mai alcun bene
Il popolo della Bibbia conosce un luogo a soldi Gerusalemme chiamato a valle di Kindle o più con un comunemente Genna Auguin
La valle sottovento
De venivano gettate le immondizie della città e venivano Marcel giorno e notte
Chi e con quale stipendio alimenta il fuoco giorno e notte semplice vengono incatenati alla caviglia con un discreto campo di azione i puniti gli schiavi riottosi debitori morosi via sociali
E notate Lapidus la crudeltà di questa istituzione che non permette nemmeno di dormire perché se ti addormenti l'altro questi butta addosso il suo che ti brucia istituzioni impedisce la solidarietà tra condannati
Nell'onda redenzione una riabilitazione di fatto una possibilità di riscatto
Istituzione si vendica con la fortuna del fuoco del settore del rischio del fumo che acceca e fa lacrimare
Sono anche questi gli usi Khamenei che Israele trova nel suo peregrinare e gli ebrei ne rimangono inorriditi e resta nell'immaginario popolare il racconto riportato da padre in figlio
Ai tempi di Gesù l'agenda e ancora un embolo
Significa che essere fuori della comunione fraterna
Descrivendo il fuoco eterno cioè inestinguibile giorno e notte dove si vive l'anti comunione la non solidarietà
Una triste storia di guerra tra i poveri ecco questo era l'inferno quel Gesù
Io credo che oggi le nostre carceri siano tutto ancora questo posto dell'anti comunione anche se la città entra col volontariato con la scuola con una presenza più massiccia però è ancora il posto dell'anche Comunione dove si impedisce la fraternità quando in cella si sta in otto della celle per tre il la regole io ma giusto tu peggio per te
Però se il dio delle Bibbie trova un deterrente contro questa riduzione in schiavitù in prigionia
Nella figura del parente più prossimo del malcapitato il colpevole che ha il diritto di farsi avanti e pagando di proprio di riscattare il prigioniero
Questo parente prossimo si chiama Borrelli riscatta attore al Redentore il Salvatore
Il governo liberi prigioniero paga per lui se lo prende a carico lo aiuta a rimettersi a posto in situazione di utilità rispetto anche per la famiglia
Gesù racconta la parabola di un tale che non potendo pagare il debito viene buttato in carcere lui la moglie e i figli finché non avesse pagato tutto il debito c'era ancora quest'uso
Ma se arriva il parente prossimo è pari e si prenda carico questo tizio questo viene liberato
Non è un abbuono di colpa è un metodo nuovo che la Bibbia offre per riparare la colpa o il debito
I soggetti colpe non viene distrutto dalla vendetta in schiavitù con tutta la famiglia
Ma gli viene consentito di lavorare di recuperare deriva versi aprendo un dialogo umano con uno che si prende cura di lui anti c'intanto la somma pecuniaria assumendosi la responsabilità civile per lui e così riabilitarlo con dignità recuperarlo alla vita sociale con molta attenzione verso i minori verso i figli
Ecco
Io insisto non si tratta di un abbuono di colpe importante che noi ce lo diciamo se vogliamo provare a far funzionare anche oggi questo metodo
L'uomo in questa maniera poco alla volta non appartiene più al male ma appartiene alla nuova salvezza portata da questo suo Salvatore colui il quale può iniziare una nuova vita
Ecco allora io mi chiedo cosa significhi per noi è creare un carcere della non solidarietà dove li mettiamo le ci accontentiamo che stia no in quel posto cinquantacinque mila a fronte di quaranta mila posti branda ha detto il ministro cosa significa quali sono le conseguenze ci sentiamo più sicuri
In un testo il cardinale Martini che spesso dice cose belle importanti su questa situazione
Parlando ai cristiani a me e a chi è cristiano in questa sala
Il cristiano e non potrà mai giustificare il carcere se non come momento d'arresto di una grande violenza
Ma affinché le prigioni volute dagli Stati non siano fabbriche di alienati a sociali o antisociali recidivi e violenti
è indispensabile che i cristiani vi siano presenti con lo spirito del Vangelo altrimenti il carcere resta semplicemente una struttura di peccato
Oggi di fronte a questa visione io credo che noi Società libera ci poniamo il problema della sicurezza ma se escono questi teniamo il più possibile perché coi noi non siamo più sicuri a Torino è stata pubblicata mi una un sondaggio una ricerca sulle bisogno di sicurezza della gente e quest'anno e una era stata fatta nel novantanove per stelle del Duemila l'istituto Nielsen
Quest'anno si fa notare a differenza di ciò che ci dicono i giornali che la gente di Torino domanda soprattutto non in carcere ma soprattutto maggiore attenzione sociale ed è questo che ha questa richiesta conosce list l'incremento più sensibile rispetto all'anno scorso oggi lo chiedo nell'ottantanove per cento contro il cinquantanove per cento dell'anno scorso
E quando entri partita fra il desiderio di iniziative cadendo l'occhio vivo il quartiere la necessità di servizi per la vittima la voglia di maggiore legame con il vicinato
Ecco questo per me significa che forse allora mettere sempre
Questo questo problema ma se escono questi noi come facciamo sentirci sicuri questo sta un po'cambiando dentro di noi cominciamo forse pensare che è necessaria invece la prevenzione sono necessari più servizi sociali più azione sociale
Per essere sicuri non semplicemente carcerazione come avviene oggi
Allora io credo che la nostra sicurezza richiede per tutti noi prima di tutto l'accoglienza
I nostri vescovi scusate ma io sono un prete cito spesso quello che è un po'la ragione della mia fede ed il modo con cui vedo la vita
Dieci anni fa dicevano accogliere carcerato significa fargli spazio nel proprio tempo nella propria casa nelle proprie amicizie nella propria città nelle proprie leggi
Lo dicevo da dieci anni fa ma devo ammettere che anche la Chiesa non ha in queste dieci anni
Messi in pratica questo tipo di accoglienza
Scusate se mi cito mi viene in mente lo come l'ho segnato qui
Una piccola poi sia di Bertolt Brecht che dice così
Primo hanno arrestato i comunisti mamme non importava niente io non sono comunista poi arrestarono alcuni operai mamme non importava niente io non puoi non sono manco un operaio poi arrestarmi sindacalisti ma a me non importava niente io non sono un sindacalista
Dopo ancora ammanettano i sacerdoti ma a me non importava niente io non sono religioso
Adesso stanno portando via me ma ormai è troppo tardi
Ecco credo che questa somma indifferenza sia un po'il nostro peccato principale di questa nostra vita di questa nostra società e allora per la sicurezza nostra e per la dignità di questi fratelli e sorelle in carcere io credo che bisogna percorrere la strada difficile di risposte più effettive dove la pena detentiva non sia l'unico strumento che noi mettiamo in atto per condannare per poter risolvere un problema
Anche di
Alle forme più preoccupanti della criminalità
Deve restare per fermo che l'intervento del diritto penale da solo non è mai sufficiente piuttosto deve coordinarsi con forme di impegno più non più complessivo di tutta la società alla comunità civile
Io credo che sicuramente la tutela della comunità a ben più da guadagnare dello scardinamento dei meccanismi di appartenenza criminale che non dalle inerte intuizione dipende esemplari
Ecco allora
Tagli un po'di fogli perché la cosa fa troppo avanti io mi permetto di suggerire qualche consiglio per gli acquisti come si dice
Io credo che dovremmo tutti smettere di pensare che il carcere sia l'unico modo davvero per risolvere i problemi delle fratture delle rotture della legge delle rotture della violenza
Perché oggi si capisce che non risolve proprio un bel niente l'esempio di chi ruba non restituisce mai soldi a nessuno
Perché nessuno gli fa mai restituire un soldo ci accontentiamo di metterli in galera contenti che è stato punito ma la ricomposizione della cosa rotta
La salvezza della vittima non viene perseguito in nessun caso e allora suggerirei ecco di fare cultura ma che sia cultura della comprensione anche cultura della solidarietà è anche cultura del perdono perché no io non credo che il perdono sia solo un elemento della fede cristiana
Nella famiglia lo si usa tranquillamente con i propri figli la propria moglie il proprio marito lo si usa quotidianamente perché non possiamo usarlo a livello di mediazione sociale
Detto questo avevo letto l'osservazione del professoressa Marocco che diceva ci stiamo interrogando per andare ancora oltre rispetto all'impegno del polo universitario in carcere io mi permetto di dare un suggerimento al preside Montinaro
Perché non portare fuori questi detenuti al vivere all'interno dell'Università di Torino queste esperienze di facoltà oggi è possibile la legge lo permette l'articolo ventuno che previsto per il lavoro e le sterne previsto anche per lo studio è già possibile perché costruire dentro il carcere un polo universitario
Quando possiamo portar fuori queste persone
Facciamo loro fare un'esperienza
Importante di risocializzazione e diamo a tutti quelli che li contattano fuori la possibilità di conoscere cosa significa espiare una pena all'interno dell'istituto penitenziario
è un piccolo suggerimento e mi permetto di dare grazie
Grazie venendo per questo bellissimo quadro che aveva fatto terra problematica cresce poi molto allargata
E credo che lei ha dato un'adeguata risposta almeno nel senso di indicare principi Eline alla lettera dei ragazzi che hanno inviato il messaggio letto ci dal professor Petrini allargando l'orizzonte
Le ha volato molto lontana indietro nel tempo molto in avanti quando dici ma perché non portarli già all'università con l'articolo ventuno credo che questa sia una considerazione da fare oggetto di attentissima meditazione
Anche se potrebbe poi creare dei problemi
Proprio in relazione a quell'aggettivo che lei all'inizio ha usato e mi ha fatto fremere nel senso che era una stoccata forte al problema
Dell'insegnamento diciamo così della cultura in carcere quando ha detto è un po'una soluzione elitaria
Certamente non possono essere tanti non solo per ragioni pratiche ma anche per ragioni di partenza i detenuti che possono poi avvalersi delle possibilità che il nostro ordinamento Regolamento danno per gli studi universitari
E allora si elitaria certamente bisogna dare anche agli altri analoghe possibilità e da questo lato l'ordinamento penitenziario Regolamento penitenziario prevedono dalla scuola dell'obbligo i corsi professionali
Ha la licenza media superiore tante tante possibilità e così non è più elitaria perché ciascuno può seguire o proseguire il suo cammino
Però allora se noi adottiamo la idea molto intelligente molto
Diciamo socializzante facciamo uscire mi verrebbe che poi anche per tutti gli altri corsi bisognerebbe portare all'esterno
E qui nascerebbero problemi anche di carattere organizzativo dei tutele anche sicurezza se non altro di controllo molto laborioso io considero questa sua considerazione finale
Un'idea nata meditare casomai in un futuro da attuare forse al momento prova troppo perché sarebbe come dire lo chiatte circolasse all'interno fatti delineava esterno però nell'Italietta verrebbe ancora più esaltata come questi studi hanno venga le prime sonori
Dall'università insegnar loro e gli altri non so ma poi vanno fuori è ancora più forte e quindi non è facile conciliare tutte queste contrapposte esigenze comunque il suo contributo
Ideale e concreto è stato molto importante mi viene da persona che vive questa quotidianità coi detenuti e quindi riconosce nel fondo nel profondo e non solo un po'dall'esterno come interno studioso adesso la parola va Gustavo Zagrebelsky professor Gustavo Zagrebelsky costituzionalista giudice costituzionale
Grazie professor Conso
Penso di portare via poco tempo diciamo alla fine perché penso che il professor mediante il minorenne parola l'architetto borghese
Ecco
Rajan le ragioni di più della Terna portare nel tempo no perché invece vorrei dire iniziando rimane un po'leggera quelle che sembra sempre fuori luogo ma gli avrei detto di essere intervenuto a questo convegno non questo incontro ma l'intervento l'azione tutta questa ma l'intervento ci sono due tipi di interventi nei comuni interventi di chi alle l'intervento di chi ascolta altrettanto importante altrettanto essenziale io sono venuto qui con quei lo spirito
Faccio parte come detto sul programma di un organo come la Corte costituzionale che come molti altri organi dello Stato e forse più di altri ha bisogno di ascoltare noi ci troviamo a decidere ad occuparci delle materie più disparate sulle quali molto spesso non abbiamo una esperienza dirette
E quindi è necessario che si stia ascoltare questo l'occasione di questa mattina per me era appunto intese in questo in questo senso e per cui se lei mi dicono Select dalla troppa dice professor cose per qualche cosa mi drammi sente di dover dire come giudice costituzionale anche se non sono qui verso forse il professor Neppi e quindi questa mattina più come protagoniste dell'iniziativa permetterà perché dica qualche cosa anch'io su questi temi dal punto di vista del lavoro del giudice costituzionale che naturalmente chiamati in causa direttamente non foss'altro perché al centro di questa problematica e lo ricorda don Spriano c'è l'articolo ventisette della Costituzione il principio della pena come strumento di nell'educazione ora la Corte costituzionale impegnata posso dire quotidianamente ma molto spesso con temi connessi al regime di esecuzione della pena e ha cercato di dare il nessuno contributo
Video poi in che senso secondo la mia interpretazione ogni giudice appariva la sua interpretazione del lavoro che si insieme ha cercato di dare questo contributo come la consapevolezza dei grandissimi limiti le quali si trovava raggio operare perché se c'è un settore del Vito organizzate in cui le leggi hanno un valore naturalmente nel bene e nel male ma sono condizionate nel loro funzionamento idonea quantità di elementi di giuridici non sono che che sono disponibilità di energie
Possibilità che disponibilità al coinvolgimento risolse e così via è proprio questo tuttavia la Corte costituzionale a adottato varie sentenze l'ultima delle quali risale all'anno scorso
Proprio sul punto dei diritti dei carcerati alla stregua dell'articolo ventisette duro della Costituzione seguito quanto e più volte sì discute tra di noi su quest'principio della rieducazione e soprattutto io dico anche il professor Conso al relazione all'idea del trattamento rieducativo il trattamento espressione che a molti di noi non va giù
Ne ha poi il trattamento perché nel trattamento e fa pensare al detenuto come oggetto con un oggetto di attività esternamente nella in questa sentenza che mi fermavo dell'inizio del l'anno scorso la Corte costituzionale ha per l'appunto non buttato via l'idea della rieducazione un'analoga sciatto l'impostazione del una facendo questa affermazione che non è così non era poi così scontato e cioè che il detenuto entra nell'istituto carcerario portandosi consente quindi c'è una così il fardello dei suoi diritti che sono che è un fardello anche di responsabilità nei limiti in cui naturalmente questi diritti siano
Esercitabili nella condizione in cui si trovano ma non è che entrando un istituto penitenziario al successo di essere soggetti di diritto quindi non il trattamento magari educazione attraverso la valorizzazione di via tutte le responsabilità di tutti i soggetti questa era poi legato anche al l'organizzazione della garanzia di questi diritti all'interno del vita carceraria al problema della giurisdizione iniziazioni somma problemi complessi
Ma anche di tipo tecnico che però come tutti questi problemi presente alla caratteristica che non possono essere risolti dalla Corte costituzionale
La Corte può eliminare leggi che non vanno può dare degli indirizzi ma non può cambiare lo stato delle cose
Perché per cambiare lo stato delle cose c'è bisogno di tante altre altri interventi in primo luogo quello del legislatore ordinario questo del caso a cui faceva riferimento richiamando quella sentenza
Ma poi molto spesso un'attività che non appare che non appare nemmeno nelle nostre carte perciò un'attività fatte di coordinamento tra energie come può essere queste del polo universitario come può essere l'attività degli enti locali l'attività delle regioni convenzioni tra di loro
Tutto questo deve riuscendo a animare ciò che il diritto ecco un punto che forse è importante in questo caso il diritto alla legge non può imporre non a deporre aprire come possibilità
L'enorme in questo settore del del della vita collettiva mi parrebbe dovrebbero avere queste caratteristiche ne consentiva delle possibilità non vi imporre soluzioni vigile non foss'altro perché risultato chiaro anche questa mattina la difficoltà norme la necessità di sperimentazione
Altrettanto
Ecco da questo dal punto di vista delle cose che vi dicevo cioè che il diritto legislativo da norma giuridica e lavoro che fa la corte costituzionale tutt'altro che decisivo eccepì sogno di una di un coinvolgimento maggiore ecco viene fuori la domanda che che si comune drammatica e che riguardando questo settore in coro coinvolgimento di chi di quali forse siamo a a più di cinquant'anni dalla dalla Costituzione
Dopo la Liberazione se c'è un punto che coloro che venivano da dal regime precedente avevano invece una tematizzato con luogo di intervento urgente dal carcere perché molti di loro ben sappiamo sperimentale
Ecco più di cinquant'anni tondi numero cromosomico rivisti ponte che descrive le condizioni della vita carceraria non so se facessimo un paragone rispetto alle cose che abbiamo queste udito quale bilancio se ne potrebbe fare oggi
Ecco perché essi hanno a questo punto ma forse bisogna riconoscere oramai chiaramente che questi uno di quei temi
Che politicamente non pagano
Anzi dice il professor Conso
In una società come la nostra la destinazione di risorse in questo settore non è politicamente remunerativo una lente in termini elettorali se volete sia che si sia tali e allora ecco allora forse la necessità di di richiedere al legislatore che si tiene spazi non più che in questo e poi cercare di mobilitare ora comunità c'è diversa da quella politica
Per fortuna viviamo in società dove ci sono vari modi di aggregare gli individui non c'è solo la politica ma c'è anche una comunitaria di cultura
Formula ampia dove entrando a tante forze da quelle religiose da quelle aperte al sociale non necessariamente impostato in termini religiosi
I temi religiosi non soltanto della chiesa cattolica che parlo per me come mezzo valdese senza prenderei questo
E anche la cultura giuridica e anche la cultura giuridica il diretto può essere attraverso i giudici attraverso la giurisdizione non solo la Corte costituzionale
Ma la magistratura di sorveglianza tutte le istanze giurisdizionali essere un settore che fa
Che dà forza a chi organizza richieste esigenze che si basano su basilari diritti fondamentali come quelli intanto del piccolo ventisette così breve articolo due la dignità della persona
Qui c'è una sfida secondo me che ci coinvolge come giuristi purtroppo dobbiamo riconoscere che la organizzazione politica nel senso della democrazia politica lo dico io che se se
Non voglio dire ma insomma è chiaro che la democrazia ci accomuna tutti ma riconosciamo che la democrazia non è la fare un di organizzazione politica che ne esce risposta tutti questi tutti a questo tipo di di esigenze sociali aggiungo nonché altre forme di organizzazione politica siano più siano più produttivo
Dico questo
Semplicemente volevo volevo dire offre forse sarebbe necessario che si portasse l'informazione più in generale io credo che il insensibilità diffusa che c'è su questo tema che soverchiante da una sensibilità in senso opposto in senso repressivo deriva anche molto dal scarsissime informazioni relativamente a quello che effettivamente accade
Negli istituti negli istituti penitenziari
Ecco mi veniva in mente minimamente sentendo parlare quelli che hanno preso la parola prima di me due espressioni che ricordo di aver letto il libro di Foa lettere dal
Dal caso dettata da ragioni meriterebbero chiamarci dapprima che quelle che
Descrive la sua condizioni eravamo separati ma non ci sentivamo segregati
Cacciadenno separazione
Naturalmente per natura fino a quando non si riuscirà ridurne l'incidenza delle ditte sociale con altre forme di misure misure
Successiva alla commissione dei reati delle condanne nella ma che non sia una segregazione
Questo per la seconda frase appunto che dimostra quanto io diciamo di esito ha finora dadolata di rivela perché sembra una citazione letteraria che non è il caso di in questa discussioni di questi argomenti l'omicidio sia di vico che fotogrammi ammesso proprio all'inizio del suo libro e chi diceva
Sembrava la traversia ebbene non opportunità
Ecco se noi riuscissimo a tradurre quei questi temi la cultura universitaria e questi sono opportunità
Ecco se riuscissimo a trasformare tutte le occasioni negative nella vita degli individui a cominciare da quel che fosse la più negativa di tutta la vita separati in carcere
Da traversia in occasioni possibilità
Con un tutti i piccoli passi insomma non credo che in un settore come questo ci possa essere per i motivi che dicevo prima un una riforma rigenera che il legislatore con la bacchetta magica ma ogni passo in questa direzione mi sembra ritorna a fare il giudice costituzionale mi sembra nel senso della Costituzione per
Scusate
Però la lista che il professor Zagrebelsky è partito da questa confessione non soltanto sua la parola trattamento non ci piace proprio niente
Ma nemmeno a me piace però non è solo allora una critica all'ordinamento penitenziario del settantacinque che esordisce prima Artico trattamento e poi va avanti trattamento tra però anche in fondo la sostituzione all'articolo ventisette comma tre gli è scappata questa parola non possono consistere in trattamenti contrari al sei marzo Human metà eh sì però ai sensi del contrario piccole accettiamo tante brutte parole quante parole qui io che ci sono e continuamente vengono usate compresa quella di dati sensibili che viene usata sempre di più e la gente capisce sentirti meno e consente ai maneggioni o il maneggio attore di norme de fame tutte le ha applicazioni
Però e contro nei modi più svariati adesso faremo le parole nuove della vita universitaria in crediti eccetera eccetera
Bisogna abituarsi al linguaggio accettarlo perché il ventisette costruzioni non lo toccherei comunque perché contiene proprio nella rieducazione quel vedere opportunità
Il carcere questa dolorosa scontare che non deve essere segregazione ma è necessaria la separazione è un'opportunità e allora forse ecco perché può portare deve cercare il più possibile di portare area due la seconda e questo mi permetto voglio provocare il giudice costituzionale anche perché poi subito dopo però la parola il bidone più ma estratti ovvero che la Corte costituzionale non può fare cioè può dar dei principi e delle regole dire non va bene questa ma allora io che sono contrario alle aggiuntive proprio sempre più voi ne fate talmente tante da ultimo un po'meno
Ho visto con piacere che l'ultima produzione della corte rurale non ci son quasi state più arditi gli ho detto speriamo che abbiano cambiato idea
Perché la coreografa tante ha fatto tante di quelle additive anche in campo penitenziario alcune preziose ecco io non è che lei voglia contestare però è una metodologia che a mio avviso invasiva però no dimostra che la corte l'ha usata meno che da oggi in poi non lo siamo più potrebbe intervengo e Comune Jill attore perché la direttiva in fondo è una norma che non solo abolisce l'altra e già mo'dovuta all'ordinamento Mann introduce un'altra non prevede creste adesso io dico questo
Per tutto il resto
Credo che tutte queste parole sono con non sono condivisibili ma da piena adesione a cominciare dal riferimento all'articolo due perché la tutela dei diritti inviolabili dell'uomo e per gli altri l'adempimento dei doveri di solidarietà quindi vale doppio il due e tutti siamo coinvolti in questa solidarietà politica lasciamole economica ma sociale qui più che mai allora ed era tra la Guido Neppi mi permetterà di ricordare
Come proprio questo articolo due è stato un pilastro di partenza
Del suo impegno sul piano scientifico e culturale
Anche ti pubblicazioni di vita vissuta di civiltà giuridica di civiltà sociale di solidarietà quando fu credo il primo a dire guardate quando l'articolo due dice
Che la Repubblica garantisce i diritti inviolabili dell'uomo
Sia come singolo e fin qui più o meno dovremmo essere tutti d'accordo sia nelle formazioni sociali e se non sbaglio Guido disse più di una volta che anche il carcere è una formazione ma poi fu ripreso varie volte quindi l'articolo due davvero il pilastro attorno a cui va costruita questa democrazia che deve essere diciamo il più possibile estesa a tutti
Non solo alle proclamazione ma poi in attuazione che poi il difficile Guidone
Ma io non so bene perché per cui sono qui dire perché si sono
Non so bene a che titolo debbo debbo intervenire infatti glielo glielo pochissimo
Perché soprattutto qui mi sento un docente della facoltà di Scienze politiche
Econdo letta Marocco da ormai sedici anni ci occupiamo signor vecchissimi vedete se occupiamo di rapporti tra tra carcere è università soprattutto con con la nostra facoltà di Scienze di Scienze politiche e poi però anche scritto qualcosa in materia carceraria
E sono anche giudice costituzionale attualmente allora voglio subito dire
Perché c'è stata e c'è tuttora una polemica con l'amico Gustavo Zagrebelski perché ogni volta che capita di usare il termine trattamento penitenziario lui ha chiaramente un moto di insofferenza per le ragioni che via Luzi d'insidie che gli ha risposto
E cioè che il trattamento di far venire inventa la riduzione oggetto dalla persona del del detenuto
E c'è un po'di polemica perché ricco ma nel linguaggio penalistica penitenziario non c'è questo significato di oggettivazione della persona umana detenuta nel termine trattamento entrato nel linguaggio corrente con l'insieme degli elementi per realizzare come diceva poco fa professor Conso
L'articolo ventisette comma terzo del set da tendenziale di Saffo aspirazione verso una pena una pena rieducativa di recupero sociale e però la sensibilità del costituzionalista e più forte
E se voi leggete la sentenza numero ventisei una sentenza molto importante del novantanove che appunto redatta dal professor Zagrebelsky troverete che si è poi addivenuti all'onorevole controversa in quanto la parola trattamento in questa sentenza figura mai sempre messa tra virgolette
E è così ne siamo usciti che si appositi fuori perché non era facile voi comprendete in una sentenza
Che attiene alla materia penitenziaria usare sempre delle sia convulsioni per esprimere quello che il concetto al tecnico oramai Panzetta tecnico-giuridica di di trattamento
E tornerò poi magari un momentino su questa sentenza
Che che io ritengo assai importante e e foriera di di di di ricadute non indifferenti in materia in materia penitenziaria
Io voglio solo dirvi quanto perché fondato quello che ha detto Gustavo Zagrebelsky in materia penitenziaria la Corte si sente molto limitata nei suoi interventi proprio perché deve fronteggiare una situazione materiali di condizioni
Materiali della realtà penitenziaria lontanissima da quella che Desk
Che dovrebbe essere per potere dare attuazione alle attuali leggi e all'attuale regolamento penitenziario situazione per dare ancora più lontana rispetto a eventuali interventi migliorativi della corte e quindi e c'è una tendenza ecco professor Conso ha ragione in materia penitenziaria sono poche le additive per quanto riguarda proprio il regime di vita dei detenuti forse qualche additiva di principio
Ma le additive creativi e costruttive non potranno che essere bruttissime proprio perché ci si scontra con una situazione
Di arretratezza di di di di condizioni materiali di risorse che dia a tutti tutti pericoloso dire due due piccole cose
Due o tre piccole cose su cosa è cambiato e mi sembra che qualcosa sia cambiato in meglio
Rispetto al momento in cui abbiamo fatto il primo seminario di presentazione del polo universitario il quattro ottobre del novecentonovantanove
Per presentare l'iniziativa e devo dire che qualcosa è cambiato in meglio sotto due profili uno specifico quello relativo all'insegnamento
Universitario per gli studenti detto Muti ed è già stato menzionato dal professor Conso c'è questo articolo quattro quarantaquattro comma quarto del nuovo regolamento penitenziario forse un po'troppo chiamarlo nuovo
E il giù vecchio testo non tutto tutto profondamente modificato in questo articolato adesso e quarantaquattro di sono i primi tre commi che riproducono il vecchio e poi questo quarto comma che lascia
Uno spazio diciamo così
Prevede uno spazio autonomo per camere e locali adeguati allo svolgimento dello studio
Che è una cosa sacrosanta perché studiare in sella come è stato già detto è una cosa assolutamente impossibile con appositi locali comuni e autorizzazione a tenere in cella
Lì c'è scritto incamera forse questo è è un ponte un'ipocrisia meglio usare il termine cella perché in sella si sta anche se si è studenti universitario libri pubblicazioni e strumenti e didattici
Ammette questo sembra un riconoscimento sia pure indiretto ma importante di questa iniziativa del polo universitario
Dal collega reali insieme di tutte le altre modifiche anche questo già ricordate che hanno toccato gli articoli quarantuno la scuola dell'obbligo l'articolo quarantadue i corsi di formazione professionale l'articolo quarantatré i corsi di istruzione secondaria superiori nell'ottica di un notevole potenziamento anche sul piano proprio organizzativo del coordinamento all'interno delle singole regioni delle varie forme di istruzione
E anche questo dovrebbe essere una risposta a non vedere vissuto universitaria solo come un qualcosa di elitario e di estremamente selettivo se accompagnata con tutta un'altra serie di di strumenti
Il secondo cambiamento anche questo mi sembra il medio
Attiva in realtà una generale dei Circuiti differenziate nell'ambito dell'amministrazione
Dalla gestione degli istituti penitenziari
Ne hanno parlato nel seminario di ottobre
Perché il Ivan sentiremo posti la domanda ma rispetto a quale carcere dobbiamo prefigurare questa iniziativa del Polo universitario e allora venuto per Uto fuori il discorso dei Circuiti
Differenziati
Perché appunto per tipologia di reati soprattutto per categorie di detenuti aventi esigenze affini in lista per le del recupero
E al questo profilo dei circuiti differenziati ora gli articoli centodieci e centoquindici del nuovo Regolamento opportunamente modificati rispetto ai precedenti articoli c'è una differenza di tredici numeri Piero novantasette e centodue ebbene questo problema dei circuiti differenziati di ritengo fondamentale per risolvere almeno in parte i gravissimi problemi penitenziari questi atti che gli dedica una disciplina
Assai innovativa
Nel senso che sono posso scendere nei particolari perché sono norme abbastanza tecniche articolate tra di loro e combinate con le norme base della legge penitenziaria
Ma comunque mi sembra che da questa più significativa ricca di lo spazio lasciato ai circuiti penitenziario differenziati
E ci sia Zaia in prospettiva un collegamento anche congruo prospettive generale di riforma del sistema sanzionatorio il tema che avrebbe dovuto affrontare la MiTo Carlo Federico Grosso
Che oggi è stato impedito di intervenire cioè il problema di fondo dalla riforma del sistema sanzionatorio e la cosa mi sembra di intravedere attraverso questi due articoli centodieci e centoquindici del nuovo il Regolamento penitenziario c'è qualcosa che la dottrina in materia previdenziale anche molti operatori stanno dicendo data forse quasi un ventennio cioè questa separazione dei Circuiti
Uno sarà quello destinato a mutare e riservato agli autori dei reati della criminalità organizzata cioè quelli per cui sono necessari esigenze di particolare sorveglianza e sicurezza
Quelli del quarantuno bis dell'ordinamento penitenziario
E poi io credo un circuito riservato alla delinquenza individuare tradizionale
Però autori di reati gravi se soggetti destinati a rimanere in carcere periodo di tempo abbastanza elevato pene medio parte
Per un circuito che molto potenziato in queste modifiche regolamentari
Autori di reati non gravi e portatore di scarsa pericolosità o per cui se mai vi sono esigenze di custodia attenuata
Case per tutto il previsto l'esecuzione della pena nell'ex ante nelle superstiti casa mandamentale cioè gli istituti che non richiedano
E poi il
Problema assai grave
Che che copre circa forse anche di più del trenta per cento dalla popolazione Casale ha certamente più del trenta per cento i due circuiti per i tossicodipendenti problema del recupero terapeutico dove dentro o fuori quando e il problema dei detenuti extracomunitari
Per cui si pongono esigenze diciamo così prioritarie di farlo ad acquisire un minimo di elementi tipologia
Farsi carico a comprendere aiuterà anziché avere con
La SpaceX al clima culturale in cui si trovano a operare in cui si trovano commessi reati perché quelli che finiscono in casa hanno commesso che qui tutto un problema di di recupero di formazione
Interagire dal punto di vista legale con la cultura
In cui si trovano
E a monte di tutto ciò cosa sta stare la scelta di fondo che mi sembra stia ispirando la riforma del senso del sistema sanzionatorio parlo della commissione di riforma presieduta da Grosso
E cioè l'idea di fondo di riservare la pena detentiva a un numero di reati molto più ristretto di quello attuale e cioè a reati di gravità medio alta e quindi un numero di velluti molto inferiore di ridurre la pena detentiva per questi reati a un massimo ventiquattro forse trent'anni ma pare che queste proposte di riforma non sarà priva trent'anni quindi abolizione dell'ergastolo
Quindi riduzione molto significativa del numero della popolazione
Penitenziaria venticinque trenta mila al massimo per tutti gli altri le sanzioni alta trattative che non hanno neppure più chiamate come sanzione alternativa che sono sanzione che saranno già scritte nella legge e quindi applicate direttamente poi dal giudice ricognizione come sanzioni diverso dalla pena detentiva e quindi la fantasia fisico ma sarà bene ai privati salto di fantasia troppo Arditti cercare di partire dalle sanzioni diverso dalla pena detentiva zar sperimentato o nell'ordinamento nostro o in ordinamenti a noi hanno e affini
Bene non c'è dubbio che
Il polo universitario sarà soprattutto destinate e questo mi sembra già lo dicevo nell'intervento di ottobre e questi oggetti autori di reati di media e alta gravità
Destinati quindi a pericoli carcerazione lunghi lunghi facenti parte tendenzialmente Inter circuito che io ho chiamato delinquenza individuale di tipo tradizionale perché ci sono le condizioni ottimali per interventi mi scuso al professor Zagrebelsky trattamentali incisivi in Sisini rifiuti lunga lunga durata e forse la scommessa è anche quella di recuperare questa sperimentazione universitaria alcuni condannati del circuito della criminalità organizzata perché le diede la speranza sono sempre sono sempre aperti
Voglio concludere brevissimamente se dovesse prendere piede come io mi auguro e come mi sembra di aver letto attorno al mio nel regolamento penitenziario nuovo nelle affermazioni ai massimi livelli dell'amministrazione penitenziaria sia a livello di di ministro sia a livello di direttore generale
Caselli dovesse prendere piede in maniera incisiva l'idea la realizzazione dei Circuiti
Penitenziario differenziati
E qui sorgeranno dei problemi assai assai severi tra l'assegnazione a questi Circuiti e la recente sentenza della Corte numero ventisei del mille novecento novantanove perché non c'è dubbio che la portata ampia di questa sentenza per quanto riguarda l'oggetto
Dei provvedimenti reclama avevi davanti a un giudice con garanzie giurisdizionali giustamente la sentenza non dice che la garanzia giurista devono essere quelle attualmente previste in materia disciplinare
In materia di assegnazione al regime di massima
Sicurezza in materia di lavoro lascia detto questo problema però chiede
Per tutti i casi di reclami la possibilità l'obbligo che arretrano venga deciso attraverso la garanzia giurisdizionale
E qui non c'è dubbio che bisognerà dare al detenuto assegnato all'uno piuttosto che all'altro circuito
Con conseguenze di grandissimo rilievo circa le sue sorti in ordine anche la possibilità di usufruire di maggiori o minori opportunità di recupero sociale e Dini rieducazione ignora certamente dare al detenuto che reclama contro l'assegnazione in un circuito o la mancata assegnazione possibilità di di reclamo con garanzie giurisdizionali
Io penso che quel sentenza era nata da un caso molto particolare Demel casi
Io penso che sia anche giusto perché era nata da un caso particolare però guardate poi le prospettive quanto possono diventare molto molto rilevante in caso è una cosa assai banale di un detenuto a cui erano state sequestrate in sella se con provvedimento amministrativo pubblicazioni in libera vendita all'esterno ritenute però oscene
Ma adesso è tornata agli anni
Cinquantanove circolare ministeriale che volevano bandire il nudo balneare dal dalle pareti delle celle dei detenuti magari questa erano un po'più spinte immagino perché gli anni passano sopra al cinquantenne
Che comunque il detenuto ha presentato un reclamo che secondo la disciplina precedente a quella di questa sentenza
Era un reclamo che veniva deciso vettura de plano senza alcuna garanzia giurisdizionale del magistrato di sorveglianza sede intorno guardate quando si tratta di interventi su diritti dei detenuti i quali che siano sia esercitate dall'interno specifici all'interno del carcere sia diritti generali ma non incompatibili con la realtà carceraria
Il reclamo deve essere deciso attraverso la garanzia del procedimento giurisdizionale
Allora quello che io vedo vedo attraverso questa grande idea dei Circuiti differenziati
Credo che sia tre si apre un nuovo
Aspetto nuovi profili di grande rilievo nei rapporti tra tutela dei diritti dei detenuti
E sesso uso questo termine perché sarà mai ci siamo intesi accesso ai trattamenti di recupero e di rieducazione tema che sinora è stato risolto solo tutte non si è in negativo cioè nel senso che detenuta aveva il diritto di ricordare la garanzia di una decisione giurisdizionale per quanto riguarda l'assegnazione a alle misure di sorveglianza particolare cura del quarantuno bis adesso lo vedo come una materia che sarà tutta coperta di sembra giustamente dal dalla garanzia giurisdizionale
E cioè mi sembra che sì è un deficit definitivo superamento nella concezione che che ha guidato a lungo l'ordinamento penitenziario che ciò che attiene al trattamento riguarda solo la discrezionalità puramente amministrativa
Se la tra gestione penitenziaria invece no si va verso questa stratificazione i circoli che ci sarà qualcosa di più ci sarà da garantire a livello giurisdizionale vero e proprio diritto all'accesso ove ne sussistano i presupposti
A alla rieducazione e c'era l'attuazione dell'articolo ventisette comma terzo della costituzioni
Grazie professore netti che ha ulteriormente allargato l'orizzonte tanti problemi Circuiti e futuro codice penale e via dicendo il richiamo all'inizio alla fine dell'intervento la sentenza ventisei del novantanove
E molto opportuno perché questa sentenza determinante nella sua ispirazione di fondo attende ancora più che dal legislatore anche dalla giurisprudenza una concretizzazione
Reale e certamente io penso che una certa delusione venga passato un anno in più non si è poi ancora raggiunto
Nulla di concreto
Ma io penso che molte volte gettare i semi sei semi non cadono sulla roccia prima o poi semi germogliano
Io credo che la Corte abbia sofferto molto quando si è trattato di prendere posizione o meglio di verificare gli esiti della presa di posizione la corte sul giudizio abbreviato
Quando fu dichiarata inammissibile dopo vari altri tentativi una questione di legittimità perché praticamente occorreva l'intervento del legislatore la corte fu molto perentoria nell'invito
Per dare al giudice allora dell'indagine preliminari maggiori poteri per anni non si è fatto praticamente nulla
Poi alla fine del novantanove è esplosa una revisione
Del giudizio abbreviato del ruolo di oggi divenuto gruppo talmente forte potente davvero addirittura oltrepassato gli argini e quindi ecco che quando si lascia lì a lungo poi c'è vento c'è l'esplosione
E forse anche qui mi auguro che non proprio l'esplosione ma una più rapida presa di posizione
Ci sia per quanto riguarda i Circuiti alternativi se ne parla da tanto di quel tempo poi difficile realizzarle perché mancano le strutture perché ci sono problemi di coordinamento non facili
Va be'io credo che tornando un po'al tema di questa università in carcere
Evidente che la creazioni di Circuiti potrebbe complicare la vita
Di questa novità che va portata avanti io penso che bisogna creare poi un qualche raccordo anche all'interno del sistema penitenziario per fare sì che magari uno studente un detenuto studente a metà anno che ha già seguito varie lezioni non è Napoli spostato il nome
Esigenze di circuito laddove questo diventa praticamente impossibile quindi è una situazione ad hoc magari elitaria che però poi si avviata merita di essere attentamente seguita quindi l'orizzonte si complica di problemi però poi al centro di tutto rimane una cosa
I locali e luoghi MP ha detto bene l'apice questo nuovo comma dello dal regolamento penitenziario
Detenuto che studia soprattutto studi universitari deve
A vere stanze magari per i suoi colleghi ristretti come numero ma con possibilità di avere libri magari un tavolino poter scrivere degli appunti equestri dove poi si trovasse vogliamo allargare questa istituzione che don Spriano ricordato questo numero di detenuti sovrabbondante rispetto alla disponibilità otto in una cella anziché tre in una camera anziché tre non basta dire Camera per rendere meno brutta la parola cella perché poi tanto cambiato allora ecco il tempo è esaurito purtroppo allora posto per un dibattito che del resto non era previsto non esiste però mi ha chiesto già da tempo di potere intervenire l'architetto Cesare Burdese che fa parte del gruppo dell'edilizia penitenziaria della commissione devianza e criminalità Regione Piemonte ecco io lo invito a prendere la parola sia pure brevemente perché il tema dell'iniziativa utensile aria è cruciale perché se non ci sono solo passi c'è poco da sperare sul piano di un potenziamento di tutte queste varie attività così importante ai fini del trattamento e della rieducazione abbiniamo insieme come fa la Costituzione prego
Lo ringrazio infinitamente presidente Conso che mi ha dato l'opportunità di poter esprimere un giudizio sintetico fare il punto dell'situazione sulla questione delle strutture entrare anche nell'ambito di questa mia esposizione una denuncia ma anche una proposta
Il luogo a tutti voi al consenso dei relatori parlare di
Cultura universitaria in carcere parlare di un tema che mi sta a cuore da quasi quindici anni cultura universitaria all'interno del carcere non vuol solo dire portare conoscenza come è stato detto questa mattina all'interno delle strutture rivolgendosi ai detenuti e non solo i detenuti ma pur universitaria vuole anche dire far crescere il mondo civile esterno far crescere una istituzione in questo caso il carcere spiego concretamente mi occupo dell'edilizia penitenziaria Anna zero sul fronte della cultura del progetto e per cultura del progetto in prendo quelle soluzioni spaziali che si sono affermate nel stretto ore dell'edilizia pubblica e privata civile ma non hanno trovato riscontro alle applicazioni nel campo della progettazione architettonica penitenziaria nel nostro Paese ritengo non sia questa la sede nel momento di sviscerare questi concetti ma ritengo che si possa immaginare quanto lontana sia la contraddizione tra la legge dell'ordinamento penitenziario mi riferisco settantacinque quindi il concetto di pena nello Stato delle strutture contraddittoria rispetto alle finalità della pena che non sono scesi la vita di sicurezza la somma finalità fra virgolette mettiamo ce ne quante volete trattamentali gli spazi per svolgere le attività questo è un aspetto problematico
Di conseguenza il mio impegno e quello di riuscire a creare questa liaison questo oltre ad unioni tra la cultura universitaria in questo caso mi riferisco in particolar modo alla cultura delle facoltà ali architettura non vi sto a dire quale è stato dal mille novecentottantasei il mio impegno su questo fronte sarebbe opportuno riprendere e potenziare certe attività che abbiamo già svolte
A questo punto
Sono fortemente tentato e mi rivolgo proprio diciamo ai rappresentanti delle istituzioni pedonale ministro Conso è stato ministro di grazia e giustizia in un proprio is This
Una situazione emblematica all'epoca del raddoppio del padiglione nuovi giunti delle vallette che ospitava i no sulle secche della burocrazia
Partito della burocrazia ministeriale editrice potersi muovere nell'ambito del ministero per avanzare proposte concrete di travaso modesto il miglior senza presunzione di quei contenuti culturali che voi delle facoltà giuridiche principe così bene a travasare il nostro settore non è possibile ricordatevi anche una cosa che nel nostro settore le Prince penitenziario la prostituzione non ha mercato
Non si incarica il progetto di un carcere ad un architetto Bravo di chiara fama
Nega l'incarico della progettazione esecutiva ai cartelli d'impresa come mi fermo ci sono forti interessi consolidati ed è questo sicuramente è uno dei motivi per cui la cui
Ora del Progetto che rimane estranea chiudo dicendo quindi mi sembra che una denuncia ci sia vediamo la proposta io mi rivolgo a quanti
Non fossero intenzionati la quanti sono responsabili delle cose che questa mattina si sono dette esisteva commentate a concertare da Torino donazione diciamo pure di forza rivolta all'amministrazione penitenziaria perché finalmente esca dalle secche dell'edilizia penitenziaria
Lei spera del sovraffollamento ovvero quello che si dice del problema delle strutture riferendosi solo ed esclusivamente al sovraffollamento perché di questo sulla carta stampata
Solo che sempre si parla quando si vuol denunciare lo stato di inadeguatezza delle strutture non è che la punta di un iceberg di un nodo irrisolto chi avrà la forza di risolverlo finisco dicendo questo
Spesso mi sento un ingenuo a tirare in ballo queste questioni quindi ingenua che non ha ancora capito come vanno le cose del mondo però c'è qualcosa che mi ha dato la forza la convinzione e mi ha trasmesso l'impegno culturale è stato Giovanni Michelucci che morto centenario grande architetto della cultura internazionale
A cento anni continuava a sostenere che da questi punti irrisolti Peppino a navigare
Diciamo una nuova realtà nelle nostre città partendo dai luoghi di sofferenza ed uno di questi in particolar modo il carcere ripeto un appello che datori non parta un appello rivolto agli uomini di cultura ed impegno Chiriaco Torino parta un documento un un un uno strumento che possa far prendere una posizione chiara e precisa vorrei un giorno sentirmi dire dal direttore generale Caselli non più come successe poco tempo fa tese saperi abbiamo sete io non sono un credente ma gli ho detto incomincerà accendono i ceri a San Vittore
Io vorrei piuttosto sempre a dire Bruzzese lasciami perdere non se ne farà mai nulla grazie
Vorrei aggiungere una cosa non è ingenuo assolutamente saremo tutti ingenui noi che predichiamo e parliamo in tocchiamo i diritti umani il loro riconoscimento a livello nazionale internazionale e mondiale e poi vediamo così violati in modo atroce in tante parti del mondo e spesso anche da noi vicino a noi in forme magari più subdole e allora se fosse così la difficoltà dell'impresa renderebbe ingegni tutti coloro che vogliono affrontare un'impresa ardua continua a battersi fino in fondo questa proposta la delinea nel concreto io qui apro una piccola parentesi per chiudere i lavori perché ormai è l'una il tempo se ne è andato io forse ho parlato troppo è vero
Volto dello spazio un possibile dibattito per quanto riguarda la confidenza la faccio subito per quanto riguarda un possibile dibattito con cui vorrei chiudere questo incontro che la la presentazione di un libro di un bel libro di un seminario e soprattutto di un'iniziativa importante lo dirò subito dopo queste la confidenza non è forse tanto carina ma molte volte le confidenze vengono fuori sofferte possa avere anche il coraggio di fare
Al di là di ogni diciamo così rispetto umano convenienze perché poi nessuno può smentire quando la cosa è sicura
Ecco io credo pietra tra ministri e direttori generali variazione penitenziaria sì è evidente basta scorrere degli annuali dei ministeri dei governi che normalmente hanno breve vita durano in carica pochissimo ma anche quando durano un pochino di più di un po'chi si muove c'è sempre il pensiero che dall'oggi al domani può cadere i giornali continuamente parlano c'è voluto per i ministri dei ministeri più come dire coinvolti invece la sfida oggi nei confronti dei quel ministro perché alla sfiducia nei confronti del governo che coinvolge tutti sia giunta negli ultimi tempi del resto è anche previsto però non era in uso la sfiducia nei confronti di un singolo ministro e allora normalmente Miss fiducia anti sfiducia vedere a titolo singolo e sono spesso il ministro dell'interno del ministro della giustizia allora la potenzialità del perire a brevettare tanta che anche se poi dopo un po'di più mandato l'impressione che c'è questo è lì sul filo e precipita può precipitare documentata anche i direttori generali sono molto legate alle sorti del ministro e anni in più rischia di cadere col ministro di cadere anche durante quel certo ministero per dissapori con quel ministro
Allora questi piedi d'argilla che sostengono ministro in partita della giustizia e se vogliamo anche dell'interno ministro
Soprattutto quello della giustizia perché quello che ha poi qui interessa di più e i direttori generali in particolare quelle versione penitenziaria
Fa sì che i giganti ma ammesso che abbiano tanti poteri poi non li hanno coi piedi d'argilla non riescono a fare molta strada
Perché non solo per questa condizione così carente precaria ma perché mediante gli eventuali
Quello che lei ha giustamente richiamato alla burocrazia poi si sintetizza così hanno questo slogan lascialo dire tanto questo da un momento all'altro se ne va mentre noi restiamo
Ed è così allora bisogna trovare il modo o di irrobustire riviste direttori generali che non è facile oppure di rendere meno così tranquillanti sicura la posizione di questi che pratica mente certi di restare fanno ostruzionismo a chi arriva e quindi fanno in modo da solo che parlare e poi si vedrà e questa è la spiegazione molto sa ma vissuta
Non solo indiretta ma anche indiretta seguendo poi le vicende per l'alta uno c'è stato in un posto capisce poi meglio e questo è un nodo in più per questa nostra democrazia così insofferenza
Si è data sempre non attenda che giudicano lasci perdere sarebbe un guaio perché tenere accese le fiaccole molto importanti
Quindi insista ed altri annunci per questo tema invece io vorrei dare un suggerimento molto modestamente adesso non c'è tempo ovviamente di discutere ci sarà il prossimo anno il corso numero tre poi il corso numero quattro porgere a pensare con la riforma ricominciando con tre anni e quindi rivedere un po'sono convinto che nei prossimi mesi da questo autunno in poi ormai siamo a fine stagione ci saranno molti con tre sul piano culturale universitario sulla riforma che si avvicina certe università certe facoltà e certe università anche per altre facoltà
Cominceranno già con il primo novembre con la nuova strutturazione tante Facoltà nuove tante università nuove e indubitabile che ci saranno molti
Incontri molti dibattiti allora io proporrei questo che trattandosi in particolare di facoltà ma tutte le università poi queste facoltà di scienze politiche di giurisprudenza ma lei parla anche di quella di architettura sotto un altro profilo molto importante la partecipazione non da insegnare detenuti per farli vivere meglio ecco io credo che non sarebbe male che università che sentono il pro
E ma e qui e Torino e qui c'è Bologna e altre che hanno cura di questi problemi chiedano al rettore al preside che organizzerà un meeting un seminario sulla nuovi corsi universitari mettiamo una piccola magari marginale ma mettiamola relazione dedicata al problema di attuare l'articolo diciannove dell'ordinamento penitenziario che parla di studi universitari c'è la possibilità da incoraggiare ed aiutare per i detenuti e vediamo in questa nostra università che organizza in questa nostra facoltà che organizza o in quelle che sono invitate a partecipare
Ecco buttiamo questo seme di guidandolo un po'dappertutto credo che sia un modo per far conoscere questo polo torinese questa esperienza così interessante dei cultori abbiam ho parlato anche poco pacche bastavano i dati che sono stati espressi dall'inizio e poi da lì testo questo libro e altre esperienze che avranno vissuto coloro che stanno e sani più adatti poi tra virgolette
Pubblicizzarla io credo che questo sia un modo per diffondere il messaggio perché se questo è un fatto torinese e Torino può essere orgogliosa come lanciando il progetto ma qui bisogna che il problema diventi veramente nazionale e quindi la espansione dei modelli dei confronti cioè l'autonomia deve essere scambio scambio di esperienze originali il più possibile ma poi scambio perché guai riservarsi perché non ci si chiude e ci si segreta in modo certamente opposto ma le seguenti azioni non vanno mai bene nel perché in
Mano Poteri metterti subisce poteri con questo modesto suggerimento ritengo di poter con chiudere a meno che il gli organizzatori il preside di Scienze politiche lei professoressa Cogliate ancora aggiungere una parola perché è giusto che ci odiate voi grazie
Credo veramente che sa decifrare questo questo l'andamento della mattinata aggiungendo ancora pare