Presentazione del libro di Pietro Buffa "Carcere e Covid-19. Diario di una pandemia" (Editoriale Scientifica)

Quella sera la sera tutti
Grazie per aver accettato l'invito del Circolo dei lettori e della Conferenza nazionale dei garanti territoriali con cui abbiamo organizzato questa presentazione del libro dell'ultimo libro Di Pietro Buffa che un libro particolare per l'importanza di tema importanza di strumento di memoria ad una vicenda relativamente recente ma che già parte del nostro storia collettiva e personale e che però ci deve insegnare qualcosa per l'oggi e per il domani
Carcere e covered diciannove il diario di una pandemia che appunto il racconto puntuale per giorni quindi proprio un diario nella vicenda della gestione Copeland
Di una parte significativa del esecuzione penale in carcere in Italia partendo dal punto di prospettiva di una operatore osservatore
Che appunto con metodo e con costanza appuntato i passaggi le questioni
Le difficoltà e gli avvenimenti della cessione di una pandemia storica che c'ha toccato ovviamente tutti e che ha in particolarmente particolar modo toccato
La parte di mondo penitenziario dove
Pietro Buffa si è trovato a
Lavorare e ha gestire
Pietro Buffa lo sappiamo di per per Torino è
Il direttore della casa circondariale Lorusso Cutugno le Vallette di Torino ma da quelle incarico Poli ha assunto varie altre postazioni di lavoro detassazione di responsabilità
E si è trovato nel cuore della esplosione pandemica ad essere provveditore dell'amministrazione penitenziaria per la Lombardia adesso è ancora provveditore ma è anche direttore generale della formazione del tatto del dipartimento dell'amministrazione
Penitenziaria a Roma ovviamente come tutti liberali direttori e dirigenti almeno due o tre postazioni di responsabilità scavalco tra Milano Roma insomma sappiamo bene come questa stagione ha chiede ai servitori dello Stato una serie di disponibilità e di compiti così complicati
Concreto buffa che insomma del Senato immediatamente disponibile ad essere qui al Circolo dei lettori per questa presentazione c'è Claudio Sardo sortite
Docente dell'Università di Torino responsabile regionale di Antigone e che per il libro ha fatto una prefazione che più che una prefazione è un vero e proprio saggio sulle questioni di metodo e di sistema che emergono dal Diario di una pandemia
Io per onestà di cronaca lo devo dire senza che tanto quello di cellulite
Mi vuole particolarmente bene non ho ricevuto il libro prima e quindi non ho potuto leggerlo soltanto visto delle delle sintesi ho studiato invece il saggio che era veramente prezioso di di Claudio Sardo atti quindi il mio compito sarà più che altro ma ieri ottico per fare partire al Pietro Buffa che come te non avrebbe così Cogliati entrare né nei dettagli nelle ricostruzioni Perotti illustrarci il in qualche modo percorso temporale che portano chiedo ad annotare sia stima in qualche modo tenere conto è nota delle cose che avvenivano nella fuoco del momento dell'emergenza pandemica e poi assieme come il contributo di che avversario Zotti
Enucleare un i punti salienti ieri in qualche modo le questioni vive che ci interrogano e che lo hanno interrogato che hanno in qualche modo spinto a fare delle riflessioni anche
Molto ficcanti ho visto
Le segnalazioni che Claudio se incaricato di evidenziare nella nel suo saggio pur partendo dalle riflessioni anche molto critiche e comunque di sistema che Pietro Buffa fatto nella nel suo ricordo
Noi
Ci pensavo oggi
Non avendo studiato ma avendo in qualche modo vissuto anch'io da un'altra postazione questione dell'emergenza
Pandemica come molti degli operatori degli esperti che sono qui in sala oggi nel mondo penitenziario sicuramente lei emergenza sanitaria che ha coinvolto tutti i tutto il mondo e tutte le nostre società
Occidentali ha avuto una dinamica è una sua valenza particolare nel mondo chiuso del carcere ha fatto esplodere ha fatto evidenziare criticità e questioni aperte e in qualche modo a inevitabilmente lasciato un segno nell'organizzazione penitenziaria
Anche positivo paradossalmente lo diciamo sempre lo diciamo anche con Rita Russo provveditore dell'amministrazione penitenziaria del Piemonte Liguria Val d'Aosta come l'emergenza pandemica abbia spinto l'amministrazione penitenziaria storicamente reticente e diffidente rispetto per esempio alle tecnologie
Alle reti a ai traffico di dati ad aprirsi finalmente alle nuove tecnologie et per superare quell'elemento critico che diciamo anche alla base del libro e delle
Pesanti rivolte che abbiamo avuto nel marzo del due mila venti l'apertura il ricorso alle videochiamate quindi alla tecnologia che ha permesso in qualche modo di recuperare
L'interruzione delle relazioni decisa
Per tutti ma soprattutto per il mondo penitenziario facendo ricorso appunto alla tecnologia quindi
Una un'esperienza che sicuramente ci ha lasciato delle tracce e ci ha lasciato anche dell'eredità non sempre appunto negative ma che hanno anche
Avverto il mondo penitenziario a delle relazioni nuove io lo confesso con il precedente provveditore ma con il
Lo stimolo e in qualche modo l'esperienza lombarda e milanese
Mi son fatto portatore per il Piemonte delle relazioni con Medici senza frontiere che
Lo dirà sicuramente Pietro Buffa sa sono stato un elemento importante decisivo nella costruire un metodo e un intervento nell'emergenza in Lombardia e che per esempio abbiamo qualche mese dopo con le difficoltà specifiche piemontesi
Copiato e abbia avuto la possibilità di avere l'intervento professionale sicuramente molto stimolante di degli esperti di Medici senza frontiere sui Torino sua alzando le su Saluzzo per dare delle indicazioni dare anche un confronto e un sostegno agli operatori da parte di tecnici esperti
Spetti nella gestione di pandemie
Epocali come l'Ebola ma su altri contesti che però hanno calato hanno saputo calare
La propria esperienza stimolati sicuramente dall'esperienza lombarda ed emiliana perché poi da noi erano arrivati dopo
Sia la Lombardia che le miglia per un intervento specifico
Un diario che è quindi un diario di memoria che ci permette una riflessione sull'attuale sulla qualità sulle condizioni di questo momento e sulle prospettive future
Io mi fermo qui chiedere davvero a a Pietro Buffa se da quel marzo due mila venti che in qualche modo si è trovato a a gestire in prima persona
E i racconti dei giornali prima ancora che i racconti dello stesso Pietro sono davvero di una persona che si mette in in campo in discussione interviene non sta diciamo chiuso nella nell'ufficio ma va di persona vedere come gestire
La crisi
Fatta anche di rivolte ricordiamo oltre venti istituti in tutta Italia che su quella decisione di sospendere interrompere i colloqui con i parenti e nella paura generalizzata in qualche modo di finire in una Trappola per topi spinge
No perché altamente a gesti rivolta violenta e di richieste di attenzione questa almeno e la mia lettura
Dell'esperienza piemontese dove abbiamo avuto soltanto tre episodi significativi comunque annoverati nella
In quelle giornate in quelle ore
A Torino a Alessandria Sammichele ad Alessandria Don Soria
Con modalità molto diverse di discussione anche discussione forte animata ma con l'intervento dei direttori per cercare di mediare parlare spiegare
In alcuni casi
Don Soria con la che che Ankara c'è Antico in cento città con la battitura alle finestre e quindi a richiamato molta attenzione disturbato sicuramente qualcuno
Abitante vicino al carcere ma sostanzialmente è stata una cosa
Democratica e non violenta e invece altre situazioni come al San Michele dove invece c'è stata una sezione devastata e Polito rimasta fuori uso per almeno due anni e mezzo
Quindi una rivolta a tutti no di tutt'altro tipo e in quella fase lì ricordo lo voglio citare il provveditore dell'epoca che era dando via
Chiese anche ai garanti noi abbiamo questa retorica anti comunali in tutte le città sedi di carcere di essere a fianco dei direttori nel momento in cui si andava in istituto a parlare come una con i detenuti in rivolta con i detenuti che protestavano
In modo vario diverso siamo stati presenti devo dire che è stata anche un'esperienza significativa proprio anche di anche interno i garanti di assaporare almeno in parte in quota parte quello che poi ha invece Ocolo che sicuramente buffa gestito in prima persona su vari contesti anche in questo di Milano
Fermo qua mi riservo le le domande le interlocuzioni per fare emergere eventualmente
Pietro
Buonasera a tutti
Diciamo che la stragrande maggioranza del persone son qua mi conoscono
Questo facilita un poco insomma
Ieri sera ed è una cosa che stava sul fondo
Che è una citazione
Lavarsi le mani inizio gennaio
Che in Apuania classe mille novecentouno quattro mi hanno scampato da bambino la spada
Io non ho mai capito perché mia nonna mi dice se questo c'è non ti succede agli occhi lavarsi sempre le mani
Se ci pensate poi quello che ci hanno detto tre anni fa
Questo vuol dire che
Quando le persone incrociano cosa particolare dei momenti storici particolari questa cosa si fissa quasi mai nel dramma delle persone
Che
Questo ovviamente non è un diario personale c'è ci in pochissimi riferimenti mi persona
Forse l'unico e quando io mi ammalo
E una fase molto particolare perché Milano è stata colpita duramente
E io ricordo la prima volta che son tornato a Torino
E sei mesi dopo
Che ho visto una città molto diverso da questo
Molto più disattento molto più libera
Mentre a Milano si viveva assolutamente blindati
Diciamo che questa è stata un po'la nostra fortuna quella di prenderla subito in pieno
Imparare velocemente
Per me inizia il ventuno di febbraio
Io la tavola con i vari atti medici
Perché teneva un corso di formazione sui suicidi
E la mia vicina che trascorrano tosse conosce perché aveva lavorato istituto dove c'è una Regione cui ho lavorato certo punto riceve una telefonata
E insomma tavola protetta non è che ho risvegliato i proseliti e lei comincia a chiedere ma come una donna perché ma adesso dove eccetera eccetera quando mette giù
Più la guardo che avevo già percepito che c'era qualcosa di particolare lei mi dice un medico dell'istituto che se infettato nel suo ambulatorio
Ed è ricoverato
E ho capito che c'eravamo dentro
Che a quel punto lì inizia una giostra
E ricordo che una delle prime cose che feci scrisse al capo dipartimento e dissi
Di dieci quello che pensavo perché nella mia testa
Era fissato una un episodio che per fortuna si era spento praticamente da solo anni prima c'era stato l'influenza la la H uno N uno
E ricordo che permette le terme in piedi un un sistema per cercare di come dire intercettare le persone mentre
E badate il dito notificammo modificammo parte della dell'ingresso per portafortuna questa influenza che era abbastanza grave non si diffuse
E io in quel momento mi recai Miramare cauto il fatto di non aver preso appunti
E quindi ricostruito in questa mezz'quelle che hanno i miei ricordi
File si fece una paginetta di cose ne mandare Mander capodipartimento dicendo guarda qua
Dovremo affrontare questa cosa credo che le cose da farsi in queste
E ricordo una cosa che il tema non era chiudere ma era ridurre e limitare ma non chiude
L'altro flash
E quando a un certo punto CD
Quarantena no perché su cinquanta cinquanta che siamo accusati di Milano
Trentacinque erano malati
I due erano sperare polmoniti
E quindi ci chiusero
Ed era un sabato
Mi ricordo che la Colle con la collega del personale ci guardami in faccia e diciannove su che facciamo
Perché io
Coniato un termine a un certo punto intorno a temi di la liquefazione
Sì sì la liquefazione organizzativo la ricusazione ma ricettazione tutto quello che certezza scompare semplicemente scompare non è più così
E tu non hai nessun nessun modo per
Non è un precedente
E deve immaginare un mondo che tu non hai mai vissuto
E ci dicemmo
Va bene noi veniamo qualunque tipo di via
In realtà la domenica mi portano a Niguarda
E ed adesso esatto il mio insomma mia
Via quarantena durato parecchio
Ma c'è anche un altro ricordo lo lo faccio perché qua ci sono persone più state con me dei giorni precedenti a questa cosa
A un certo punto una domenica credo andammo in Regione
C'era una riunione più riunioni quel palazzo
Tutte complicatissime c'era una marea di gente
E lì ci sentiamo tutti
E quindi di lì in poi capimmo che per esempio non bisogna andare in Prefettura mio andare in Regione cominciamo a pensare che fosse dovranno abituarci
A comunicare in un altro modo
E da lì è nata l'idea di non perdere l'occasione
E non perde l'occasione ma di registrare quello che avveniva
Perché siccome
Tornerà
Perché tornerà prima o poi
No questo è un'altra cosa
E io credo che lo creduto e credo che sia opportuno lasciare una traccia
Magari non la migliore traccia possibile ma una traccia
Questo è un è un lavoro che ho fatto perché qualcuno lo possa spera più non tanto simile
Leggero e ragionare
Perché questa cosa
Per me e non solo per me
è stata una grandissima occasione di riflessioni di stupide profondimento di
Tv
Ma come dire di messa in discussione di di revisione delle certezze dei pensieri
Devo dire che per ciò che è stato anche appassionante
C'è un passaggio per esempio quando direttore di San Vittore Giacinto Siciliano mi chiama e mi dice senti ho trovato sul you tube una roba cinese che fanno i con le mascherine in casa
E io dissi e come fai a farle che dove prende il materiale
Dice abbiamo anche trovato uno che ci rende della Carta forse non è proprio certificato ama
Fare ora
Perché perché era un po'
Un modo per reagire è stato il primo gesto di reazione
Io non so se ve lo ricordate il cielo molto presente
Io avevo paura respira
Mi sentivo
La febbre addosso mal di gola
Sentivo Deborah
Non avevo niente lo soccorre
Però questo vuol dire incassare cioè non vuol dire dice neanche difende seduti organizzò incassare
Fosse quello fu il primo momento poi ce ne furono altri in cui ci dicemmo no aspettarsi si può fare qualcosa
E quindi è stata tutta una serie di piccole grandi invenzioni
Che ci hanno consentito di di
Di far fronte di ripartire
Però son passati giorni passato da quel ventuno febbraio credo siano passati questo negli stati quattrocento quattro giorni
Cioè dal dal del del ventunesimo bravi o sino alla prima
Cioè la prima
Il primo vaccino che abbiamo inoculato a San Vittore
No ecco da da quel momento fino al primo la Cina è stato veramente un florilegio di invenzioni di pensieri
Quindi come sempre non ricevevano sempre il male viene per nuocere
Si era inventato un gol carcere
Però ricorderete anche quando si diceva
Finirà andrà tutto bene e cambierà tutto sarà tutto più bello saranno
Io ero molto scettico
Io ho capito che le cose stavano andando bene quando
Dalla sequela di morti quindi insomma di
Deve portare situazioni quelle Codogno negli ospedali eccetera eccetera Sinan comma un certo punto si comincia a cercare responsabilità di qualcuno
Io capi c'è stava girando qualcos'altro che stanno tornando normali
Ora la questione delle responsabilità
Questo se vogliamo è la cosa più a atto cosa a cui ho fatto molta attenzione scriverla qua dentro perché confesso che non l'ho scritta per come l'avrei voluta scrivere perché sarebbe stata molto più
Graffiante molto più acida questa parte delle responsabilità
Perché mi son trovato
Cioè Nick il collega è stata una leva però una marea di interessi
Ognuno ha fatto leva su questo virus
Per rinforzare la propria posizione per rinforzare il proprio interesse per rinforzare la propria idea di come si doveva affrontare
O come certe cose devono cambiare e magari col concentravano anche poco
E
Per noi dico per noi
Che stavamo in uno dei posti peggiori
Ricorderete soprattutto all'inizio
Io col citato dei degli articoli di giornale
In cui il calcio dipinto come sempre e dipinto come luogo della catastrofe
Non ce la faranno mai
Moriranno a a mucchi cioè
Sì se saranno tutti l'amministrazione non è in grado
Va
Be'
Partire da lì e salire la china non è cosa semplice
Devo dire che il passo per noi fondamentale
Parti sempre da una telefonata quando sempre dietro e San Vittore mi dice
Credo di avere una mezza sezione in fretta
Detta San Vittore un problema serio perché non ci sono celle singole sono Cameron sì
Sono in camera ottica arrivano fino a quindici posti
Quindi bisognava agire subito in fretta bisognava insulare
E quindi insieme Pro isolato da da San Vittore sono ottanta metri a piedi
Che si fa che non si fa devo dire che non abbiamo avuto come sempre avviene anche delle fortune
La grande fortuna per noi per esempio è stata vera il medico il medico responsabile San Vittore un infettivologo ed è una persona che nella sua gioventù assistito anche regola perché appunto era di Medici senza frontiere
E l'altra fortuna dottor Ranieri lo lo cito responsabile sanitario regionale anche lui infettivologo quindi sapevano anche così un virus
E decidemmo di
Decidemmo di costruire un ambito
L'idea era
Mano a mano che troviamo positivi il mito stiamo lì
E concentriamo lì tutto quello che abbiamo interni di protezione in termini di
Anche di strumentazione San Vittore aveva la possibilità di fare
Della respirazione assistita
è un grande istituto in una grande città con fra i grandi ospedali
Una cosa è fare una Valoti non c'è nulla
Un'altra cosa avere Milano
Si decise di fare questo e poi cominciano ad esempio quei quattro Beretta in certi modi di leggerlo una formula il futuro
Una formula che alla velocità con la quale noi dovevamo
Aumentare i posti a disposizione in ragione della città di Lil'Bush
In età sorridere adesso ne interruppe insomma ricordo che ci abbia messo un pomeriggio per calcolare globali
Quindi noi decidemmo di costruire questa a
A San Vittore ma per fare questo bisogna spostare i malati nel centro clinico nell'altro centro civico non fu facile
Poi ci rendemmo conto che la velocità credo sarà molto più forte della nostra e decidendo di fare un uno scalare cioè costruimmo
Progressivamente una serie di ospitalità che avevano tutta la caratteristica di tirare via dagli istituti più piccoli
I i malati in modo che il diminuisce la possibilità di di infezione
E e poi giungendo particolare perché ecco ci son due numeri che la dicono lunga la prima ondata che tutti sembrò la cosa più disastrosa che potesse mai
Colpire l'umanità ci costo nel giorno peggiore quarantuno isolati
Quarantun malati
La terza ondata ci costò quattrocentoquaranta isolati in un giorno
Su una popolazione complessiva
Circa otto mila persone a questo colpisce aggiunge tutti isolati
C'erano dallo erano in ragione del fatto che lo contigui ai malati
Quindi noi costruimmo uno scalare di posti e poi la fine avevamo anche al Potenza nella quarta fase la possibilità di aprire palestra
è una mia vecchia abitudine dottore
Stavo pensando quello perché
Allora perché non lo sa fanno momento Di Maggio sovraffollamento Torino
Si apre una famosa palestra mi ricordo del capo ufficio ispettivo dell'epoca Francesco Cascini mi chiamò e mi disse che torna
Avete personale una palestra e io dissi certe io ho letto sull'ordinamento che devo come dire
Fare dell'attività fisica le persone ritenuta infatti Rossi
Comunque insomma costruire un sistema
Ecco una cosa che mi colpì
E fu proprio questa che nel mentre noi avevamo questa sì facciamo questa strategia dovevamo partire per fare questo statici
Noi venimmo criticati
Formalmente
E dai giornali
Che cosa ci stesse sotto queste critiche
Io lo so ma non ve lo dico
Ma evidentemente
Diciamo impostazioni diverse da queste
Voglio dire interessino impostazioni diverse
Che ci imputano mi imputa il fatto che questa mia scelto nostra scelta
Avrebbe determinato l'aumento dell'infezione l'aumento delle morti
Ora mettete nati nei miei panni
Tu stai facendo una cosa con altri venti niente non da solo
E non sai come finirà nessun scusateci
E a un certo punto qualcuno ufficialmente o sui giornali ci dice che quella roba lì finirà male
E ti propongo invece altre cose
Tu sai che se per caso sbagli
Qualora vari
Sarà una ghigliottina
Voi ricordate
Il più organico Trivulzio le RSA
Tutti i luoghi della gente mostra veramente
La caccia responsabile
E quindi tutti i trofei perché sta in compagnia di persone assolutamente Danny con cui tu hai condiviso fino all'ultima
Fine ultimo ragionamento ma poi la firma dei vizi
E non ha in alternativa non è che poi va beh allora facciamo come dice qualcun altro no
Perché tu hai studiato le cose perché tu sai sai immagini cosa potrebbe succedere ma non è una certezza
Che nessuno Monica
Non è la certezza che il nome intero anno dismisura difetti
è come se un mondo perfetto e teorico che ci si votasse contro si dicesse a a
C'è un passaggio
Molto breve che dice considerammo tutto
E decidemmo di andare avanti
Credo che quello sia stato nella mia carriera
Uno dei più bei momenti
Nel senso che
L'assunzione di responsabilità non ha solamente una connotazione negativa la responsabilità spesso viene vissuta negativamente o tirare sconsolata responsabilità di una cosa negativa resta c'è anche una responsabilità di fare le cose per bene
Il tempo ci ha dato ragione per fortuna
Ma per fortuna c'ha detto Nuccio
Come prosegue tutto questo che ci sono molti
Episodi ma ci sono anche poi molti molte cose che sono state pensate studia
Si parlava prima di Medici senza frontiere
Ripeto il dottor Giuliani che il dottore medico di San Vittore nelle tante riunioni
Fatte tra altrui preso il posto di di Ranieri certo punto perché Ranieri fili e fili in terapia intensiva
L'ultima riunione tossico come mantice gratuite
Prese il suo posto
In attesa che le protesi dentarie introito di due mesi dopo
E disse
Posso chiamare Medici senza frontiere
E quindi si fanno
Loro arrivarono che anche loro mi raccontarono che ci sono degli equilibri da rispettare
E qui il riposizionamento equilibri istituzionali
Cioè mi dissero attenzione che
Non è che se lavoriamo insieme poi magari tutti ti dicono che bravo cioè può essere che qualcuno tipo Santa mi si va be'dico tanto non ho alternative andiamo avanti
E loro dissero sì nessuna cosa non sappiamo niente di carcere
Noi non manderemo medici
Non andremo gente che si occupa così loro la chiamano della logistica cede la gestione per esempio dell'immondizia dell'acqua dei rifiuti
Di contatti
Però prima dobbiamo sapere cos'è il carcere questo ha voluto dire prendere queste persone mesi sostiene e farmi entrare dentro e fargli vedere quello che noi facciamo tutti i giorni
C'è un episodio che mi colpì tantissimo e dice anche fin dove si arriva
A un certo punto la prima traduzione che fu fatta perché credo che se non ricordo male il primo il primo focolaio
Fu oltre a San Vittore lotti
Dovevamo portare via credo otto persone da Lodi
Si decise per esempio che fosse un unico nucleo
Traduzione occupasse sono con Provincia di Milano perché loro si voleva addestrare e lo si voleva adottare
Nel miglior modo possibile non potendo farlo per tutti il quindici dieci prese un gruppo di persone una quarantina di persone che si dedicarono a questo esempio lo dico per dire come atto ci si inventa le cose
Ci inventammo una formazione video
Ci sono vite in cui questi ragazzi vengono addestrati a infilarsi de tutti e tre gli istituti cattolici guanti
E questi
Divennero virali
Perché erano fatti da loro colleghi loro comunque ci si mette giù pronti a far partire questi queste otto persone dello di per Milano come dicevo tavola prima mi portarono
Nel primo pomeriggio importano il la nota con la quale io appunto trasferivo costrutto sandalo di Milano io dissi scusate ma questa è la normale nota che ne mandiamo ordina
Non diamo nessuna prescrizione
Già è vero eh no
E allora passiamo quattro ore con i medici a capire quali erano i rischi sono impossibili per fare quella cosa lì
Si decise di fare un attimo dopo partire parti del personale partirono due medici partirono due persone di Medici senza frontiere esperimento scorso
E a un certo punto
Uno dei ragazzi
A manetta
Una persona che cosa sfiorire sfida la chiavetta
Dalla dalla a riguardo più guanti il nastro sfida sfida la chiavetta dalle manette la fa per mettere in tasca e quello di Medici senza pensieri riprende l'abbraccio dice no atto una bustina di nylon con del liquido disinfettante butta l'acqua
Questo per noi è stato importante perché loro non hanno mai visto una traduzione ma non abbiamo neanche la minima conoscenza di cosa fosse un dio sulla chiarezza dice
Sapete cosa succede quando in seguito
Renault San Vittore operazione riuscì c'è anche grande entusiasmo
Questa gente si si toglie tutta questa roba da dosso compreso che sono anzi molte
Certo c'è un po'di tensione preoccupazione ma è stato un lavoro per il fatto cioè tutti sono consapevoli che lavoro per fa
Le persone vengono accompagnate nell'hard
L'ispettore un ispettore chiamo un lavorante dice vale più virtù ecco scusa
Entra in un pullman infetto pulisce il pullman e poi va in sezione
Questo per dire che cosa non è successo niente però per dire che che cosa che anche questo ci ha insegnato che l'attenzione non finisce non certo
Non finisce in un certo momento non finisce mai
Ecco queste ve lo racconto per come dire poco lo non so se riesco dardi il disegno di che cosa sono stati questi quattrocentoquattro giù
Sempre una tensione continua a pensarne un pezzo in più
A pensarlo un terzo in più non dare mai per scontato niente
Ci sono anche parte Nespoli Claudio fossero dirà anzi lui la sua prefazione in alcune circostanze me lo riconosce in altre circostanze non ci dello stato forse un po'timido va bene
Però poi alla fine di queste quattrocentoquattro giornate raccontate
Fatte di la Tour letture di circolare episodi quali quelli ho raccontato
Fatto di telefonate notturne colleghi che non ce la facevamo più
Ricordo la collega e personale che io ero a casa
Malato e Venezia guardo sentito Tizio
E giù non ce la fa e quindi io mi segnala i nomi alla sera un po'per tenermi compagnia e un po'per fargli coraggio richiamava ce n'era uno in particolare che aveva
Sviluppato un terrore
C'era mi diceva a ripetizione diceva quando muore qualcuno me lo pago io rovina la mia famiglia
Voi capite che questa roba qua complica
Complicata perché lui era responsabile della struttura
Tu lo devi tenere su in qualche modo
Ci son state serate in cui lui non ha risposto
Stati giorno in cui lui ha risposto
E non rispondeva nessuno
E mi ricordo telefonate fra mera College ma se qualcosa
Quindi sarta ovviamente sono stati momenti molto molto duri molto tutti
Posso dire fosse a conclusioni così
Beh non questo chi non parte
C'è una soddisfazione in tutto questo incidente
Quel modello è stato assunto dall'OMS come prassi
Guida
E
Per noi è stato un da riconosce
è stato veramente un bel riconoscimento
Abbiamo avuto i nostri morti
Sia tra i detenuti sia tra personale
Conservo quasi nel telefono ci sono i messaggi con due persone in particolare
Gli ispettori
Che in quel momento sembrava se l'avessero fatto entrambi non ce l'hanno fatta
Però siamo usciti fu nel senso che se vado a rileggere
I giornali di fine febbraio inizio marzo anche aprile eccetera in cui si diceva al carcere
Sarà un'ecatombe molesta
E questo diciamo
Adesso in ufficio
Per noi è una ma se c'è una soddisfazione inespressa
Ma tutti sentiamoli se veramente consolidato
Un rapporto
Dubbiamente speciale fatto anche appunto di solidarietà paura
Necessità di di far fronte
è stato diciamo fra i portati positivi di questa di questa vicenda
Ecco perché ho ritenuto giusto
Non fare come una volta prima ma invece di prendermi l'impegno ogni sera di mettere giù
Le impressioni di alcune persone alcuni alcune cose fatte
Risultati che ci sembrano buone sul tavolo che non legislativi non ci sembrano buone
Che vuol dire che o anni hanno anche fatto un po'girare l'Italia nel senso che a un certo punto
E questo bisogna dirlo per esempio cioè all'inizio soprattutto all'inizio
Si facevano le col con tutti i provveditorati
E il dipartimento
E me ne ricordo uno in particolare una tra le prime quando a un certo punto tutti gli altri e non senza mascherine abbastanza
Assemblati Mendez nelle stanze del riunioni e noi eravamo tutti con le mascherine coi guanti e con il cerino in mano e ricordo la faccia degli altri che ci guardarono
Come dire
Ottimo
Ricordo anche che fece un'osservazione al Dipartimento dicendo guardate che su quel tavolo sette in quindici siete senza mascherina fate fate attenzione
Dico insomma venne fuori che appunto Lombardia non per meriti particolari ma perché semplicemente c'è arrivata addosso più cattiva e prima di tutti
C'eravamo tutti organizzare
E a un certo punto ci chiese mi chiese ci chiese di dare supporto in alcune situazioni in cui i focolai nuovamente fuori controllo
Tolmezzo Rebibbia
Un altro un altro caso sedicenti tali adesso mi sfugge
E io ricordo
Come dire in alcune circostanze da paura e disorientamento la solitudine di quei posti cioè tu entravi cattivi immediatamente che non c'era dell'azione non c'era dialogo tra gli operatori tra sanità e il carcere
All'interno della stessa amministrazione ricordo un collega che conosco da sempre che mi dava del lei
E invece ma perché in no no perché io lei capisce Marco perché mi dai del lei era completamente terrorizzata
Dalle responsabilità che rifiutano andare in capo e perché si era sentito fino a quel momento solo
Non è stata facile
Però non siamo in qualche modo ci fu
Grazie
Seguito il percorso che che ha portato a scrivere questo volume traversa di Totti come ho detto prima ha fatto una premessa che è un saggio che
Parte da una considerazione in effetti un
è una premessa molto
Franca perché come diceva Pietro agli anche in qualche modo evidenziato punti che hai trovato diciamo fosse meno efficaci di quelle che ti aspettavi
Parti però anche da nel dosaggio da una constatazione nel senso che obiettivamente negli ultimi anni del carcere si è scritto se è scritto anche parecchio molte soprattutto in Lombardia
Molti direttore vicario cercando scritto
Amico
Ci su tutte le lampadine
A
Decisamente revoco il ciclo elettorale non è detto che siano tutte funzionanti vagare
No ma da volevo volevo segnalare questo dato che in effetti abbiamo anche qui presentato recentemente il divo di Cosima Buccoliero ma abbiamo visto il libro di ci si pagano le dico proprio di Giacinto Siciliano e la cosa interessante che segnala proprio San sorti nel incipit della del suo saggio è dice qui siamo davvero di fronte ad un'altra cosa
Anche l'ultimo e penultimo libro il rito buffa quello che l'ha presentata sale del libro prima della pandemia era un libro di storia personale di racconto di una vicenda umana e professionale che porta nell'interesse della scrittura e della lettura proprio quella di in qualche modo anche conoscere no le dinamiche le responsabilità i ruoli anche le storie che una figura apicale come quella di un direttore di carcere si trova ad affrontare e come le affronta con quale spirito con quale diciamo approccio qui e poco un'altra cosa
Sì grazie per l'invito e per innanzitutto è un'altra cosa perché in realtà è lo scrivo anche l'inizio dell'introduzione
Dietro muffa rinverdisce una tradizione ottocentesca
Vorrei fare una considerazione storica visto luoghi in cui siamo e anche la luce devo dire più o meno simile a prima dell'avvento genetica diciamo
Quindi
Va bene
Nel senso che c'è stato nel corso dell'Ottocento vedo qui in prima fila la professoressa picchetto che queste cose anche studiate
Sul piatto scritte trascritte certo
E manda studiamo per scrivere che se no non avrebbe senso
C'è una lunga tradizione di intellettuali e di funzionari che lavoravano all'interno anche dalle mese amministrazione penitenziaria che oltre sa che svolge nella loro attività diciamo che potremmo chiamare come operatori penitenziari erano anche facevano del re riflessione di carattere scientifico quando cioè esisteva la famosa scienza penitenziario ottocentesca in cui si esprimevano le migliori menti dell'epoca in cui cioè i le carcerano costruito del migliore architetti
La la medicina esprimeva
Quanto di meglio sul campo veniva prodotto e quindi c'era il lì gli istituti penitenziari venivano fatti guarda caso al centro delle città i nomi in nelle estreme periferie c'era quindi tutto
Una un clima complessivo culturale politico che credeva nella funzione rieducativa
Del carcere
Ormai da tempo come sappiamo non è più così
Però lavori come quello e figure come quelle di Pietro Buffa secondo me ci riportano alla necessità di contemperare la riflessione scientifica con il pragmatismo dall'operatore che poi deve prendere decisioni sul campo e deve quindi in qualche modo
Trovare delle soluzioni anche quando come si diceva cena prima non è tanto facile trovarle diciamo
Non è un caso che Pietro Buffa B ha chiesto a me e in primo luogo mio gruppo di ricerche insomma di fare l'introduzione perché sarebbe stato molto più facile avrebbe probabilmente venduto molto più copie non per tirare i piedi ma insomma
Sfrucugliate un po'quell'immaginario collettivo che vede nella figura del direttore
L'errore che in qualche modo o positivo o negativo pensate e intriso mulino
Abbiamo di solito la figura prevalentemente leader o negativo basta pensare al film come fuga da Alcatraz solidale delle libertà
Oppure l'eroe positivo al Brubeck ero di turno che risolve almeno cerca di risolvere ma comunque il la la l'immaginario collettivo la narrazione collettiva sul carcere direttore come deus ex machina
Che può in qualche modo decidere le sorti in un senso o nell'altro della dell'istituzione totale
Qui invece siamo ovviamente in una prospettiva molto diversa
A parte che questa storia viene raccontata dal punto di vista di un provveditore non di un direttore d'istituto penitenziario qua
Tra l'altro chi è direttore poi lo è per tutta la vita insomma non non non non può
Dimettersi da questa quindi anche se va in pensione tra qualche mese non pensare di potere come lo dico io anche come docente universitario e anche anche quello un altro mestiere che non si può da cui non ci si può dimettere
Dicevo la prospettiva e quindi è una prospettiva scientifica
è una prospettiva che va molto al di là del del racconto aumentò dico comunque del la sfrucugliate un po'questo immaginario collettivo di cui spesso stavo accennando prima
Ed è
Decisiva è stata la scelta questo tutti gli studiosi delle organizzazioni ce lo dicono di studiare l'organizzazione penitenziale del momento di crisi cioè momenti in cui l'evento dall'e sterno provoca una una un devastante è una devastante necessità di cambiamento
Vengono fuori lo diceva prima Pietro prima prima vengono fuori interessi vengono fuori cioè quei conflitti che più o meno latenti Nelli diciamo nel funzionamento normale dell'istituzione dell'organizzazione invece nel momento di crisi
Questi conflitti emergono e quindi possono essere letti molto più facilmente anche da chi studia la la l'organizzazione stessa
E in effetti molti degli elementi che emergono nell'analisi di di buffa sono elementi direi classici dello studio dell'organizzazione della pubblica amministrazione
Ci sono tutta una serie di di antiche della cultura professionale dei operatori generale dei funzionari che opera nella pubblica amministrazione che sono che emergono in maniera chiarissima io ho fatto alcune citazioni riprendendo un uno dei manuali diciamo di scienza dell'amministrazione delle dell'organizzazione da pubbliche amministrazioni in cui vengono fuori l'esempio l'eccessivo formalismo
L'ossessione nel nel trovare una una sostegno normativo che in qualche modo deve superare anche l'obiettivo reale che ci si cerca di di ci dovrebbe cioè cercare di ottenere no quindi il e che poi è tutto giocato sul fatto come ricordava prima buffa sul l'ossessione della responsabilità cioè trovare il modo per non essere responsabili
Ma responsabilità diciamo anche nel senso delle teorie del termine non perché ci si ritenga moralmente responsabile quando ad esempio interno come in un frangente di questo tipo si giocano veramente il sulla vita delle persone
Ma
Giuridicamente
In senso formalistico il termine no quindi c'è tutto una analisi molto molto accurate molto dettagliata che tra l'altro ecco questo fondamentale e che può essere vista solo dal punto di vista interno cioè uno ricercatore non avrebbe potuto in nessun modo cogliere quegli aspetti perché come sappiamo l'istituzione totale mette tutta una serie di barriere a chi vuole studiarla dall'esterno e quindi in sarebbe stato impossibile per un cercatore accademico
Cogliere quegli aspetti e e osservare quei comportamenti poi c'è tutto il problema
Che non vi voglio tediare ma dal punto di vista scientifico patologico di come si il il il ricercatore insider deve comunque mantenere un distacco e su questo buffa lo sforzo lo si coglie in in cure momenti ci sono dei passaggi problematici ma questo perché è roba che riguardano insomma non tanto il pubblico di che leggerà questo questo libro
Ci sono poi degli aspetti interessanti anche sull'esterno cioè su come la narrazione pubblica di quegli eventi a ad intuito sull'interno ci sono in particolare due momenti
In cui in quei mesi il carcere a
Ha avuto dice come si dice l'onore delle cronache cioè il momento delle rivolte
E il momento della famosa fantomatica scarcerazione dei boss mafiosi no coi decine di boss mafiosi come ci raccontarono cioè raccontarono i diciamo i giornalisti di l'opinione pubblica venne in qualche modo terrorizzato dal fatto che decine di boss mafiosi erano stati scarcerati per la tutela del loro diritto alla salute a realtà poi dopo venne fuori che erano tre o quattro insomma
La la narrazione fu questa e naturalmente questo non ha potuto non incidere anche sull'interno sulla sulla sulle dinamiche interne e devo dire che anche dal punto di vista dal punto di vista scientifico costa molto interessante perché ha mostrato ancora una volta come in realtà il carcere nonostante sia una un'istituzione abbastanza Inter dovrebbe essere opposto potrebbe sembrare un'istituzione impermeabile verso le le sterne vice sia molto permeabile
E questo ce l'hanno detto anche le rivolte
Che che sono stati gli occhi ci sono state io ho scritto un saggio
Cercando di mettere in raffronto le rivolte degli anni settanta con quelle del dei vede della credo pandemico lo lo diciamo intitolato in maniera un po'provocatoria dalla presa della Bastiglia alla presa della pastiglia
Perché
Chiaramente se noi andiamo a vedere leggiamo le cronache di quel tempo di quegli anni settanta ma sembrano passati non cinquant'anni ma sembrano passati duecento anni
Proprio per le modalità con cui venivano fate quel tipi di rivolte e come venivano presentate le opere pubbliche come esisteva un'interazione tra il ministero dell'Interno tra come dire il promotore di quelle rivolte e le istituzioni e le
E in qualche misura anche l'opinione pubblica che veniva immediatamente
Intere come dire coinvolta da parte del delle gli organi di informazione racchiuso qui la parentesi certamente uno degli obiettivi
E vorrei
In questa prima battuta chiudere qui il discorso uno degli obiettivi di questo di questo libro viene ben sintetizzato da una citazione di camini della peste ricami fatti
Uffa utilizza proprio questa citazione letteraria in più parti
E anche rispetto a questa discorso della narrazione pubblica su come ha influito anche sull'interno dice ci buffa citando Khamenei
Quando si cominciano a nominare bene le cose diminuisce il disordine e la sofferenza del mondo ecco questo tentativo di nominare e cominciare a nominare bene le cose quindi darne un significato non inquinato diciamo dal dal circuito mediatico dal dal battage anche diciamo politico greche una dei degli elementi più gli aspetti più positivi preziose di questo di questo lavoro
Grazie Claudio
Torniamo partito buffa ma proprio questa annotazione di di Claudio su il il ruolo la funzione no della comunicazione dell'opinione pubblica e di come si costruisce l'opinione pubblica
In particolare nel nostro Paese giustamente tu hai segnalato che il carcere è stato ed è una cartina di tornasole feci aiuta a capire perché
Siamo passati all'inizio in cui sembrava quasi destinata un'attenzione al carcere in quanto la popolazione rinchiusa le comunità chiuse in particolare nel caso fossero dei potenziali untori di tutta la società quindi potenza di focolai di disastro per tutti senza rendersi conto invece che poi erano le vittime designate
Di un sistema che era succintamente chiuso e protetto
Ma che ha esposto a tutti gli operatori che inevitabilmente anche dopo la chiusura delle relazioni con le famiglie alla sospensione dell'ingresso dei volontari e la sospensione di tutto perché si poteva sospendere dalla scuola alla formazione poi però c'è una dinamica banalmente di medici gli operatori penitenziale che portavano ed esponevano la comunità chiusa alla rischio peggiore e con questo voglio citare
Perché rese più in Piemonte abbiamo avuto un primo grande focolaio su Torino nella fase iniziale gestito dall'alto con anche
Scelte innovative ma anche scelte diciamo coi misurate cambiate di volta in volta ma poi abbiamo avuto una seconda ondata combinazione e non combinazione su istituti come Saluzzo e darsi alta sicurezza e persino il quarantuno bis di Cuneo cioè le zone più chiuse
Ho teoricamente intese come più chiuse della dell'amministrazione penitenziaria
Allora il nostro paziente zero
Era una persona c era ricoverata
Ospedale Niguarda
Da due mesi prima che scoppiasse
Quindi questa persona fa rientro in carcere San Vittore
E di lì a poco si scopre che è positivo il corridoio perché a
E che ha infettato la scorta quindi assolutamente vero infatti questo fu il ragionamento che facemmo tutti allora però io
Punterei poi lo sviluppo questa cosa ma punterei
Sulla questione della narrazione
Claudio ha ricordato
La grande polemica che ci fu per le scarcerazioni
Più o meno eccellenti non voglio entrare sul tema
Ma come ricorderete La sette le trasmissioni di Giletti
Quella cosa ci costo come amministrazione il come dire
Le l'allontanamento un ufficio detenuti di una le colleghe migliori che io abbia mai conosciuto in vita mia
C'era la persona che materialmente aveva fatto il famoso fax che fax non era arrivato eccetera eccetera che da sempre si era occupata dal punto di riferimento il tenore di noi della gestione sanitaria del dipartimento
Costo il posto al direttore dell'ufficio detenuti esagerare tenuti il costo può successivamente diciamo l'incarico al capo del dipartimento
Quindi azzerando sostanzialmente sono i vertici
Come dire generale specifici
Dell'amministrazione ma anche diciamo il dirigente la collega appunto che per noi era il recente
Così è costato questo c'è un'amministrazione decapitata non in stazione che con tutte le amministrazioni cercano soprattutto in quelle condizioni in cui circostanze cerca di a Verona
Coordinamento un collegamenti
Voto
Diciamo che il quella situazione
Così come si è fatto nelle tante cose perché non ce l'ho semplicemente più c'è la liquefazione prodotta dal virus
Come abbiamo anche affrontato la liquefazione della narrazione io di questo dico dico che la comunicazione la narrazione è stato il problema il problema
Posso diritto ad esempio che cioè lo stavo cercando ma non lo trovo mai più meno intorno ai primi venti giorni
Milano Today a un certo punto no dice volgiamo lo sguardo alle carceri
E siamo nel momento in cui al Pio Albergo Trivulzio hanno decine e decine di morti
Nelle aree saranno decine e decine di morti
E noi abbiamo quindici giurati
Eppure perché poi i turisti
Come dire forse perché fa nella psicanalisi
Troppo e di cui si lasciano sfuggire qual è l'obiettivo del codette quel pezzo volgiamo lo sguardo le tracce cioè non lo abbiamo più queste cose
Guardiamo da un'altra parte qualche anno in carcere
Quando tu arrivi a riflettere queste cose imposta rapina
Perché dici ma ragazzi
è già difficile di suo
Non abbiamo bisogno di questo l'abbiamo già e tante altre cose ma non di questo ma chi lo racconta
Ma chi lo racconta
Così come nella mia abitudine prendere appunti sul palmare
E ancora
C'è il compito in onda insegnato che bisogna usare la tecnologia no
Ecco voglio dire una cosa ha una particolarità questo libro che poi peraltro Rolo
L'ho capito dolore Rizzato dopo che lo faceva perché loro realizzato leggendo talento che ha scritto dei libri molto interessanti sulla cigni neri Circe
Una cosa è scrivere un libro su un evento a posteriori un'altra cosa è segnare tutti i giorni quello che succede
Il diario ha una forza che quella della
Cioè non non stai razionalizzando quello che è successo sta scrivendo quello che sta succedendo e non sai domani come finisce quindi a questa tensione come dire dieci ma come finisce mai quindi come come andrà
Poi posso dire un accenno a un sulla storia dei libri di diritto
Lo dico lo dico pubblicamente
Quando me ne andrò in pensione
Non parlerò più di Karachi
Prendete nota siamo un bel no no no riusciamo poi trovati no no chiamare allora nel senso che
Se qualcuno mi vorrà Claudio no fattura diciamo
Se qualcuno mi dovrà come dire la prossima di raccontare solamente nel termine gotici a dei giovani studenti questo mi può mi può aiutarmi mie minimi in fa piacere per poter trasmettere uno qualcosa
Però io veramente negli ultimi anni non sono più andato un convegno
Non sono più andato un convegno
E e se devo scrivere qualcosa scrivo questa cosa
Queste cose chiuso un'esperienza per per una serie di motivi latrina
Che è facilissimo
Farsi Fassi luce con l'ombra degli altri
E questo non la trovo un'operazione
Voglio dire non è stata non lo trovano dell'operazione
La seconda cosa
Io ho lasciato
Carcere di Torino quindi l'ultimo calcio su cui ha lavorato credo ormai dodici anni fa
è cambiato tutto quel mondo è cambiato tutto
Oggi parlavo con Giacinto Siciliano che mi raccontava
Il suo carcere di un carcere fatto di persone sempre più disgraziati
Con in cui le regole sono sempre meno chiare
E rispetto a chi mi ha insegnato il mestiere che mi raccontava di un come dire di una criminalità
Fatta di a di fare l'ha fatta di una morale
E quindi di ruoli all'interno del carcere questa cosa si è liquefatta anche questo scusate su San Giuseppe nel tempo sui fatti quindi sia dovessi parlare oggi di calci raccontano è una cosa che datata almeno di dodici anni
Per quanto ovviamente la volontà è stabilito
E poi appunto la narrazione cioè
Andare a narrare
Barche veloci perché perché
Che devo dire negli ultimi anni questa questione degli interessi mi ha molto appesantito
Tant'è vero che vi è solo un invito alla Biennale Democrazia ho chiesto Franco Purini c'è una cosa devo venire a dire
Non è manico allora faccio una cosa anni settanta un po'critica perfetto va bene
Diciamo queste cose vengono bene
Non ricordo più la domanda se non so se ho risposto
Insomma non
C'è posso completare prosegue no sì se mi ricorda se tu la domanda viene
Allora per era sulla comunicazione e sul ruolo dell'informazione e poi questa cosa della trappola comunicativa sul carcere che era diciamo luogo come settima di un di una pandemia invece che poi si rivela essere esposto no scesi nella tua esperienza in particolare
Ecco allora credo di aver appunto ha risposto a questo ma volevo estenderà anche una colloqui in pretura questo essendo una cosa che colui io ho detto e ripeto lì per come è stata raccontata per il carcere è stato il problema nel problema
Perché quando noi dicevamo quello che c'è scritto là sopra
Veramente avevamo una sensazione di ingiustizia
E questo è un discorso sulla questione delle rivolte
Proprio lo sa perché insomma prescritto una così un'aggiunta un'altra
Lui ha sostenuto sostiene no che ci sia ed è vero
Una differenza molto grande tra le rivolte insomma storiche e poi in particolar quegli anni sessanta settanta
Che terminavano comunque arrivavano può è un punto di caduta che era la rivendicazione cioè ci faceva casino fino a una certa ora come un gruppo di detenuti tirava giù
Ma come dire un documento anziché esattamente e una rappresentanza da discutere con l'autorità costituita possesso il direttore il procuratore generale magistrato chi vi era era
Alla presenza o no la presenza della stampa migliori condizioni di vita migliori menti generali eccetera eccetera
O anche la riforma dei settantacinque eccetera quello che invece è successo insuccesso
Nel marzo del venti venti è una cosa ben diverso cioè apparentemente ben diverso perché lui sostenuto che quindi le rivolte venti venti non avesse solo se non sbaglio una connotazione politica
Io
No Home in qualche modo dissentito
Perché ecco la narrazione diceva
Detenuti si sono riportati
Perché hanno paura del Coni
Che l'amministrazione o comunque lo Stato non è in grado di reggere gestire questa cosa e quindi la paura il terrore di fare la fine del topo ingabbia
Ha scatenato ha scatenato
Queste cose
Ora io proprio quando ho fatto il passaggio di consegne a Torino con Pierpaolo dando via perché io leggevo il Piemonte
Praticamente fino alla vigilia del del rivolte quel giorno mia moglie testimone dovevamo andare al mare
Quindi io
Totti valutando le mie conoscenze ci salutiamo amabilmente sto dicendo bene partiamo andiamo al mare
Squilla il telefono indietro esaurito Alice è cominciata la rumba chiamo la moglie dico vado a Milano
E quindi quel giorno io mi sono fatto la rivolta di San Vittore era rivolto dico
Verso le otto e mezzo nove di sera un filtro quando si arriva a San Vittore immagine tipiche di San Vito cioè quinto raggio che brucia
Completamente
Entriamo dentro arriviamo
Arriviamo sotto il personale pronto grande
Clamore
Ai piani
Cerchiamo di capire dove sono sicuramente hanno sfondato dei cancelli sono scesi stanno scendendo dove sono andiamo a vedere cingere becchiamo all'ultimo cancello possibile ci fermiamo lì davanti e cominciamo a parlare
Parlando banalmente si fermano a scassare il cancelletto
Quindi alla fine eravamo c'è una concernente l'intera sezione spaccatutto insomma tutta una serie questo però c'era diciamo intorno davanti a noi una settantina di persone non eravamo molti meno cara quindicina
Ed erano settanta discorsi uno diverso dall'altro se per idioma per linguaggio ma anche per contenuto
Quindi non c'era un tema
O meglio c'era un tema la libertà
Vogliamo uscire
Nessuno che diceva da me la mascherina anzi ci si parlava molto vicino io mi ricordo poi mi ricordo a opere in particolare quando sono entrati poi nei reparti proprio con azioni di forza entriamo dentro io sono entrato dentro con loro
Eravamo ammassati cioè proprio ramo abbracciati
E io mi ponevo prossima quattro salvo la finisce
Ma tornano invece a quelle parole quei discorsi
Mi ricordo per esempio che mentre parlavamo un italiano cerca di venire verso di noi e un altro con una gli ha dato una bastonata in faccia perché non voleva che parlassero noi
Io mi son chiesto ma che cosa succede cioè
Non possono non sapere che non potranno uscire non possono
Non posso immaginare che ci sarà chissà che cosa c'è in un che ci sta succedendo perché tutto questo
C'è poi da dire una cosa lo dico lo dico lo credevano scritto anche nel libro penso che l'ex capo dipartimento la anche poi su mia indicazione trovato premiato
San Vittore succede una cosa è chiara
Lo straordinario
Mentre noi siamo lì che parliamo
Aveva un ragazzo un agente giovane alto
Che comincia a dialogare con la terza fila
Che è una finalità agli amici ma possibile io vengo qua tutti i giorni
Tutti i santi giorni a lavorare con voi
E se c'è un problema lo sempre deriso
Che cos'è succinto
Lui ha detto un'altra cosa che non è facile
E quindi ti dicono cinque specie dovete dire questi sono somaro chimiche
Sono a questo dialogo va un po'avanti poi a un certo punto sto ragazzo
Dentro c'erano credo centocinquanta persone
In fila tra la gamba dentro cancello che era già stato sfondato per cui non c'erano più
Infine alla gamba si infila sotto ed entra in sezione da solo
Si fa largo tra i primi i più scalmanati va a parlare con gli italiani
Questa cosa girato quella sezione che praticamente la fine d'arrivo
Perché questo punto si spezza tutto là dentro cioè quell'elemento è talmente dissonante esplosivo anacronistico un sotto il termine usato che che tutto si ferma e che quindi è un po'come
Come quando perde il passo uno aperti e tasse non riesce più a riprenderlo e quindi dopo un po'ti fermi perché così
Ma gli ho raccontato questo cosa capo dipartimento del dobbiamo capire come si chiama sto ragazzo abbiamo capito il cui stato premiato un anno dopo
E lui l'ha fatto
E neanche questo mi ha fatto riflettere poiché l'ultimo passaggio graticola mentre prestazione lo devo a questo libro che è il tempo della rivolta del Milan professore se non il corpo più contro De Cesaris
Il tempo delle volte un vennero ferrovia
No cesarismo romana
è un'altra posto
Da che dice il tempo della rivolta
Il nostro tempo leggo il nostro tempo un tempo di rivolte no no qualcosa no no questo no quello no quell'altro
C'è sempre un no no
Lei dice guardate che con queste cose queste rivolte questa in realtà deriva dal fatto che ci sono masse di persone
Che rivendicano un loro lei la chiama in questo modo diritto di apparizioni cioè ognuno di noi
Vuole apparire no senza andare su
A la nostra dignità la nostra personalità nostro la la possibilità di esprimersi di essere riconosciuti di di avere anche un riconoscimento è una roba naturale ma ci sono masse masse di persone che non vengono riconosciuti
Che non sono nulli sono fantasmi numeri problemi
Il carcere è un contenitore notevole
Tutti quelli là erano così allora io ho messo insieme i pezzi
Mesi sei pezzi di questa cosa ma ci si pensa di come un agente posso entrare in un posto con centocinquanta persone
E giocare sulla rispettiva riconoscibilità
Riportare le cose ha ragione
E quindi ho terminato nel dire che dal mio punto di vista pur concordando sul fatto che sono le mie cose molto diverse ma quella gente ha battuto un colpo politico un condimento
Ha chiesto fateci vivere
Difatti c'è una foto c'è un'icona di quel periodo
E che un lenzuolo dipinto di Bondeno capitolino sempre sulla bomboletta blu a San Vittore
Che penzola dal quarto braccio e di da quinto raggio e dice libertà
Non era libertà fisica
E gente che fuori non viene riconosciuta anche intento non viene riconosciuta e quindi non è libera
Non è libera ontologicamente e con quello che ci siamo scontrati
Ecco termino dicendo questo
Abbiamo capito questo
Io non credo
Il Comité passato
Qualcosa è successo ma quella cosa lì non l'abbiamo
Può darsi che si debba cui scrivere un altro libro
E qualche altra accidenti che abbia a che fare con questa cosa
Claudio
Una battuta su sulle rivolte perché appunto interessante questo dialogo che peraltro è stato anche diciamo elemento brigante discussione insomma di grande confronto rispetto a quel momento della pandemia
Dall'altro punto di vista anche però una riflessione chiederei che tu hai fatto il documentato nel nel saggio premessa quello delle riflessioni su sull'amministrazione su che cosa insegnato questa gestione questo di atto della crisi
Rispetto a l'amministrazione penitenziaria la difficoltà di essere flessibile di reagire l'emergenza di di imparare e diritte segnarsi
Come inevitabile superando quegli interessi ma anche quella legittima autodifesa che poi il corporativismo della della burocrazia metti in campo è quella penitenziaria
Ovviamente anche di più
Sì allora sulla rivolte credo che
Più che una contrapposizione sia una questione di di diciamo di dare una lettura quello che che è avvenuto
Allora io ho l'impressione che c'è sicuramente ancora elemento politico nelle rivolte del perito pandemico però tutto ma questo non per colpa di qualcuno ma perché le nel frattempo e cambiata la società esterne e questo non può non influire anche sul sul mondo carcerario
Sono rivendicazioni che in ultima analisi sono individuali non collettive
C'è sempre un mio non c'è mai un noi
Mi sembra di essere Antonio Conte perché si intende di calcio ma
Il problema è che i i le rivendicazioni che si facevano gli anni settanta e si facevano in nome di qualche cosa che il nome di un gruppo di un re di un
Da classe sociale era quella che una volta si chiamava coscienza di classe
Che ormai è completamente sparito dalla dalla nostra da dal proprio dal dalla nostra prospettiva e quindi è chiaro che tutto quello che si può rivendicare è appunto l'apparizione del del proprio io cioè il fatto che devo comunque comparire devo comunque
Testimoniare l'esistenza e quindi la mia esigenza di libertà sono d'accordo sul fatto che certamente ha ha influito anche la la paura del contagio ma all'epoca ovviamente in quei periodi la paura del contagio c'eravamo tutte
Ma non è un elemento decisivo quello che è decisivo e che nel momento in cui devo far sentire la mia voce non sono in grado di far sentire la voce di di di tutti quelli che hanno la mia condizione sono nella mia condizione ma faccio sentire la mia voce
Se leggete delle pagine di Adriano Sofri che tra l'altro è stato uno dei protagonisti di quelle rivolte le anni settanta io nel sangue in quel saggio che dicevo cito proprio espressamente una
Rivolta alle nuove nel settantadue in cui il il diciamo uno dei leader Antonio Adriano Sofri
E che
Purtroppo per lui ha avuto modo anche di conoscere questo a questo altro carcere che si è sviluppato dopo
Dopo la l'avvento della tossicodipendenza dopo il fatto che appunto gran parte del della popolazione detenuta sono persone straniere che non sono in non hanno neanche diciamo molte volte non sono in qualche modo alle loro radici diciamo nel nostro territorio
Il risultato è questo il estremo individualismo che poi sfocia nel nella disperazione più totale
Cioce nella disperazione più totale e quindi induce poi nel momento in cui si creano le condizioni per una rivolta in una rivolta tendenzialmente individualistica che non ha poi certo ci possono essere come dice stavi ricordando tu prima episodi in cui l'amministrazione è riuscita per propria anche ridotti anche lì individuali più che della organizzazione a in instaurare un una un dialogo
Ma e tutt'altra cosa e tutt'altra cosa da quello ma ripeto senza dare la colpa a nessuno perché nel frattempo è cambiato il mondo purtroppo non meglio io
Temo che ormai questi discorsi si era un po'da vecchietti perché ormai siamo lo stiamo diventando però io quello che io vedo è questo non lo so poi saranno i giovani che ci diranno che siamo vecchi e che non capiamo le nuove esigenze
Ma è evidente che si non si a a mio modo di vedere se non si esce da questa lo logica prettamente individualistica non si va da nessuna parte ma credo che i le nuove generazioni stiano cominciando capire a a capirlo e da
Così che mi dicono anche i miei studenti quando ti chiedono ma noi cosa dovremmo fare allora cosa dovremmo fare un norme ovviamente non sono io lo posso dire però
La prima cosa da fare cominciare a capire quali sono le forze in campo e in qualche modo costruire un noi e non è uscirà dal diciamo dal proprio individualismo
Insediamenti del periodo pandemico diciamo sull'amministrazione penitenziaria io per quanto ne posso
Capire per quanto posso osservare dall'esterno di RAI molto pochi
C'è molto pochi
Prima Pietro ricordava netto ne arriverà ne avevano delle altre e questo è è quasi una certezza speriamo Pilar possibile ma sul fatto che
Questi semoventi che ormai si si si produrranno in un prossimo futuro è evidente temo che l'insegnamento sia stato molto molto o labile
Sarà importante punto avere un un quadro di questo genere proprio per memoria futura
Ma devo dire in o che per l'occasione di questa cosa avevo anche cercato di capire se ci fossero state all'epoca della spagnola
Delle ricerche
Trovato il pochissimo poco niente quindi anche lì evidentemente la storia non insegna perché sì però di sempre per l'Europa io non ho trovato assolutamente niente quindi è è chiaro che sono dicevo prima in momenti di crisi sono i momenti in cui
In ordine non al pettine in qualche misura quindi quando
Ci sono delle carenze di carattere organizzativo è chiaro che a quel punto diventa poi c'è sempre come si dice inventiva
Dei singoli direttori dei singoli operatori che riescono poi a inventarsi delle cose riescono anche tappare molti buchi per carità devo dire che fa se dobbiamo fare un bilancio della pandemia rispetto a a diciamo a a ah ai guasti che ha prodotto i danni che ha prodotto in altre istituzioni totali quali sono ad esempio le RSA
Ovviamente più deboli da un punto di vista strutturale perché ovviamente sono persone molto più anziane ma sicuramente il carcere non non non ha dato una cattiva prova di sé da un punto di vista strettamente diciamoli di tutela diciamo della diritto di della salute dei delle delle persone che ci lavorano e che e che sono dei
Recluse
Dopodiché c'è un altro problema che emerge tra l'altro il in tema di narrazione
E questo è un altro tema su cui bisognerebbe riflettere
Chi è che ha in mano le fonti informative sulle cose che accadono in carcere Pietro lo ricorda in alcuni passaggi molto importanti
Com'è che i giornalisti vengono a conoscenza delle cose che avvengono in carcere
Attraverso i sindacati della polizia penitenziari
Quindi il
Testo quindi lo ricorda in più passaggi
Ci sono delle strategie che ovviamente sono efficaci quanto più sono in linea con la narrazione dominante insomma no quindi si è cercato anche qui di enfatizzare certi aspetti anche qui niente di nuovo e io in occasione del allestimento del Museo del nove per cercare di Saluzzo o ho rievocato la la detenzione dei valdesi alla fine del Seicento allora
Fine Seicento
Vengono deportati in tutti i principali castelli piemontesi in centinaia di ci fanno segnare
Centinaia di di di di valdesi donne bambini vecchi anziani e comincia a a diventare una bomba sanitaria
Ci sono delle lettere all'epoca CIDI dobbiamo liberarli perché altrimenti diventa una bomba sanitaria e l'allarme che si è creato e che ovviamente costruiti del tutto costruito
Del tutto privo di fondamento e Marche ovviamente evoca rievoca delle delle paure che che l'istituzione totale essendo in grado di di rievoca
Grazie no io speravo avessimo tempo ancora Coppa qualche domando intervento è andata via
Angelica sulle sarda accedeva guardiano della sala per cui
Se qualcuno vuole intervenire questa l'occasione altrimenti si rientra poi dopo siamo costretti a chiudere
Prego velocissima presentate qualora si dovesse dell'associazione Carlo Tancredi di volontari in carcere volevo solo pregarti di continuare a parlare di carcere apre il tu quando CIAI
Istruito c'è sempre detta una cosa importante
Che il carcere è il luogo dove si capisce come sta andando la società prima che la società se ne prenda mi prenda coscienza
E poi l'altra cosa che per cui ti ringrazio sempre e il fatto che tu hai sempre messo la faccia e hai preso la responsabilità ogni volta che hai fatto delle cose e servizi sempre Teresa
Grazie a ecco faccio il contrastare questo dicendo una cosa ecco se c'è una cosa che secondo me importante facendo non mio ma il mestiere all'interno di queste strutture
E avere una visione alta e teorica
Cioè la Continental che porta un sacco e come corre dietro le galline tanti sono i problemi ma se tu non hai dentro di te un quadro chiaro di che cos'è un sistema che cos'è un sistema penitenziario e come le persone
Vivono là dentro da una parte e dall'altra tutti ecco per affrontare questa cosa
Il quadro
Ma se le persone che ho incontrato il quadro ci c'era i due i due i due infettivologi alcuni di noi Medici senza frontiere quindi si era costruito un quadro che era superiore stava sopra di quelle questioni problemi
Ma riusciva a intercettare questi problemi preda di una definizione quella questione del del linguaggio per fare in modo che questa cosa facesse meno paura che fosse più affrontabile
Bene dobbiamo chiudere qui ringrazio appunto Pietro Buffa Claudio Sardo ti faccio una considerazione finale abbiamo ancora alcuni libri e sono qui in vendita
Perché io ero interessato mi permetto ancora una considerazione il libro si conclude con le prime vaccinazioni a Milano e
In quell'epoca siamo stati noi piemontesi sul sull'occhio del ciclone
Perché l'interpretazione che ha dato la mia regione Piemonte la nostra Regione Piemonte erano interpretata molto restrittiva rispetto all'urgenza di vaccinare i detenuti pure essendo stata prevista
Da una decisione del generale figliolo si considerò la comunità penitenziaria solo nella parte degli operatori importanti ovviamente i primi ad esserne contento eravamo noi garanti e chiunque
E arrivare a far vaccinare i nostri detenuti quattro mila quattrocento erano in quel momento è stata un'impresa molto difficile tant'è vero che a un certo punto l'unità di crisi mi chiedeva ma chiesto Palma che rompe così tanto le scatole
Perché a un certo punto è intervenuto il garante nazionale per tentare di spiegare che l'indicazione dell'unità di crisi e della generale figliolo era vaccinare alla comunità penitenziaria
Cominciare dei detenuti
Grazie buona sera