"Le riforme, un filo spezzato". Intervista a Nicola Mancino, nell'ambito della Festa nazionale dell'amicizia sulla neve, promossa dal Partito Popolare Italiano e intitolata "Insieme per un'sItalia ancora più moderna, libera, vitale" (24-28 gennaio, Palazzo del Turismo, Via dei Villini)

Siamo insomma
Siamo ancora nei margini consentiti da allora cominciamo col Presidente del senato Nicola Mancino io sono garofani Francesco deve però fare il direttore del Popolo
O il compito di intervista del Presidente per cortesia o quasi
A su un tema che prendeva spunto da un recente volume edito dal Mulino raccoglie un po'gli interventi più rilevanti in tema di riforme del Titolo il filo spezzato vere riforme
Io comincerei però con una domanda di attualità oggi è la giornata della memoria il presidente viene da Avellino
Dove ha parlato su questo tema
Ed è un tema che tra l'altro affronta in uno dei discorsi che viene pubblicato in questo libro che dicevamo sul venticinque aprile dell'anno scorso mi sembra lei ha parlato la necessità e del dovere di una memoria e che faccia anche giustizia di tante tentazioni di un certo revisionismo che talvolta sembra piegarsi alle esigenze
Di una politica che deve costruirsi qualche verginità
Allora che senso ha oggi questo dovere di memoria
La legge approvata dal Parlamento fissa la data del ventisette gennaio
Il ricordo
Di giornate terribili
Quello della memoria
Serve per una rivisitazione del nostro passato
Sapere
Come siamo usciti dal nazifascismo
E che cosa ha prodotto
Il nazismo prima il fascismo dopo sul piano della discriminazione
Di una forte discriminazione razziale
Noi abbiamo bisogno di ricordare l'abbiamo bisogno per ricordare di conoscere
Non sempre siamo attenti alla nostra storia e non sempre lì radici
Della nostra democrazia sono attentamente e valutate
Soprattutto le giovani generazioni
Una volta caduta dell'ideologia sono quelle che corrono maggiore rischio non conoscere non sapere
Anche di fronte a un tentativo di revisionismo
Che attenuerebbe l'effetto di affetti di quelle di quei terribili giorni
La deportazione
Il massacro la distruzione del tentativo di distruzione di un intero popolo
Questo è è figlio non del nazismo soltanto il figlio anche del fascismo
Le leggi razziali del mille
Novecentotrentotto sono leggi approvate in Italia
E peraltro in uno dei due rami del Parlamento addirittura all'unanimità
Senza nessuna crisi di coscienza con
Una
Adattamento a un clima culturale che si era diffuso anche all'interno del nostro Paese
Ecco tu accennavi al fatto che avevo
Commenta così ricordato questa giornata ad Avellino ad Avellino
Nato
Un funzionario della pubblica sicurezza un questore via fiume aiutato gli ebrei
E ne ha salvato qualche migliaio non pochi
In un periodo in cui
Da quelle parti cioè h a Fiume si viveva
Sotto
La Repubblica di Salò quindi non era neppure agevole da questo punto di vista
Mi è sembrato opportuno sottolineare
Questa circostanza
Credo che
Faremmo torto alla nostra storia
E all'impegno che i cattolici hanno avuto durante la Resistenza se non ricordassimo queste nostre origini e come siamo usciti da un storia terribile fatta non solo di dittatura ma anche di forti discriminazioni
Credo che il ventisette gennaio faticosamente conquistato sul piano parlamentare Marco anche con una maggioranza diffusa ventisette gennaio possa essere uno di quei giorni in cui si ricorda la discriminazione razziale i campi di concentramento e tutte le sofferenze patite in quell'area del dell'euro
Presidente veniamo ad alloggi al fatto contingente questa giornata che paradossalmente dovrebbe essere motivo di riflessione di unione di unità tra anche politica trasversale ha ricordato il voto pressoché unanime della Camera con la politica italiana viene caratterizzata da una forte tensione da un clima abbastanza teso sul tema dell'election day tema di oggi
C'è questo appello di Berlusconi una mobilitazione di piazza questa esasperazione dei toni con cui l'opposizione
Giudica
La propensione della maggioranza dell'Ulivo a votare in un unico giorno lei come valuta questo clima di di scontro la chiamata in causa del presidente La Repubblica
Ma io do per scontato che la campagna elettorale sarà caratterizzata da forti contrapposizioni
Ritenere che questa sarà una campagna dei elettorale sui contenuti
è un errore
Perché in ogni occasione si trova lo spunto per una polemica forte e dura
Io non
Valuto la questione nel merito
Giudico la motivazione
Ci potranno essere brogli
Queste un Paese che ha una democrazia stabile che vive una fase di lunga transizione transizione con una debolezza di carattere culturale molto preoccupante ma che si possa ritenere possibile il broglio nei seggi elettorali questa è una tesi che non si può accogliere che io ho già commentato negativamente perché non c'è nessuna ragione
Per mobilitare la pubblica opinione intorno ad una questione inesistente e quindi ad una accusa assolutamente infondato
Si possono avere preoccupazione di tempi più lunghi
Però questo non giustifica un allarmismo che si diffonde all'interno del nostro Paese noi dobbiamo essere gelosi custodi
Dei traguardi che faticosamente si sono raggiunti sul terreno della lotta democratica all'interno del nostro Paese
Quindi credo che
Respingere questa motivazione
Non significa almeno per me andare al di là del ruolo come spesso si dice
Quasi a ridurre al silenzio le stesse istituzioni rappresentanti delle delle istituzioni e sul verde aperta una riflessione ci può essere una ragione di opportunità
Che consiglia di tenere insieme
Le elezioni amministrativo alcune elezioni amministrative insieme a quelle politiche ci sono ragioni che consiglio anche di distinguere i due tempi naturalmente purché in due tempi siano lontani l'uno dall'altro perché la tesi che le scuole risentirebbero è una tesi fondata ma la tesi che si possa tenerne una elezione a distanza di appena un mese dall'altra mi sembra anche un'altra tesi a mio avviso fondata
Presidente questo clima di contrapposizione ricorrente
Questa propensione a esasperare semplici Sonia
A gettarsi nel conflitto reciproco comunque spesso per cavalcato dall'opposizione
Che ha impedito di portare a casa ad oggi quelle riforme tanto attese che pure erano i programmi delle forze politiche del di ambo gli schieramenti quel filo spezzato cui facciamo riferimento parlando il volume
Ma questa era la
Legislatura delle riforme
Purtroppo
Non ha la legislatura hanno una realizzato l'obiettivo di partenza
Noi abbiamo discusso di modello di stampo modello di governo della stabilità degli esecutivi della durata naturale delle legislatura
Non possiamo dire che niente sia stato fatto perché non è possibile neppure
Affacciare questa tesi molte cose sono state fatte però
Il punto essenziale della riforma non è stato colto
C'è stata più una valutazione di convenienze
Che non
Una
Disponibilità
A dare un assetto definitivo alla seconda parte della nostra Costituzione
La commissione bicamerale era andata al di là del
Conclusione delle tradizionali bicamerale la prima Bozzi la seconda De Mita Iotti
Aveva portato in Parlamento una ipotesi condivisibile o meno male che ha portato in Parlamento l'ipotesi che si poteva discutere si poteva mettere a confronto e poi si poteva anche arrivare
A conclusioni diverse da quelle che fecero registrare lo stop al cammino cammino riformatore
Ma noi viviamo una grande contraddizione sotto questo aspetto
Perché da una parte
Abbiamo rafforzato se non
Le funzioni ma anche le funzioni
Delle istituzioni territoriali
Ma abbiamo rafforzato il ruolo del sindaco del presidente della provincia del presidente della Regione
E non ci siamo resi conto che quel rafforzamento
Abbandonato a se stesso rischia
Di mettere in forte fibrillazione l'intero sistema politico generale per il rapporto istituzioni territoriali parlamento il rapporto governi territoriali di governo governo nazionale io non dico tanto
La debolezza del governo nazionale rispetto alla stabilita
E alla forza
Dei governi dei governi locali queste avvenuto con la elezione diretta del Presidente
Della giunta regionale si è completato il
Una legittimazione un cammino di legittimazione diversa rispetto a quello tradizionale certo c'è un problema
A livello del territorio cioè mentre è cresciuto il ruolo del vertice degli esecutivi si è indebolito
Un po'di più di quanto si potesse prevedere il ruolo delle assemblee
E la il depotenziamento del ruolo delle assemblee non si può non vedere preoccupati perché la la democrazia
E diciamo si misura soprattutto sulle
Terreno delle assemblee il raffronto politico il confronto anche la durezza dello scontro non possono non realizzarsi all'interno delle assemblee e spesso queste sono ridotte almeno quelle
Con le quali abbiamo fatto esperienza dal mille novecentonovantaquattro in poi
Si sono ridotte ad organi di ratifica di decisioni degli esecutivi
Questo
Questa osservazione ci porta ad una considerazione più generale ma il cammino riformatore che si è interrotto
Che lasciava prevedeva eh
Una elezione diretta del capo dello Stato e una elezione quasi Diretta del primo ministro
Quali conseguenze avrebbe comportato sul terreno del confronto politico cioè il rapporto fra l'Assemblea e gli esecutivi con due legittimazioni
Popolari
Che avrebbero rafforzato da una parte il ruolo del capo dello Stato e dall'altro ha fatto il ruolo del capo del governo
è questo è un problema che segnatura belle eh dinanzi al Paese immagino che ci saranno
Confronti durante la campagna elettorale fra l'uno e l'altro schieramento offra l'uno all'altro e un terzo ipotetico schieramento ma durante la campagna elettorale
Sarà inevitabile affrontare questi temi perché il corpo elettorale deve sapere anche Inge direzione si muovono le forze politiche le coalizioni che si sono formate alla vigilia della della campagna elettorale
Perciò io credo che
Il venir meno della proposta di riforme complessive del nostro sistema è stato
Un errore un errore
Da parte di chi lo ha fatto
Ma anche da parte di chi lo ha subito che io vorrei sgombrare il terreno quando si dice che le regole del gioco vanno decise
Da parte di tutte le forze politiche vorrei pure dire che c'è un limite
E al tentativo di realizzare un'intesa
Non sempre le intese sono possibili bisogna cercarle
Però la regola maggioritaria è una regola che è a fondamento dell'istituto democratico
Il oggi proprio il presidente Repubblica Ciampi parlando gli altri temi peraltro faceva una valutazione analoga cioè
Non rassegnarsi non non restare ostaggi comunque dell'unanimismo
Questo sul piano parlamentare vuol dire che c'è ancora qualche possibilità qualche speranza di condurre in porto qualche riforma importante penso al federalismo al conflitto d'interessi prima della fine legislatura
Ma intanto il tentativo di dare vita a una riforma elettorale coerente con i risultati referendari il tentativo
Ormai alle alle spalle del Parlamento è stato archiviato
Si è preso atto che non c'era una disponibilità da parte delle opposizioni a concorrere a dare regole diverse
Rispetto a quelle che saranno diciamo al centro della campagna elettorale questo
Bipolarismo che io definisco coatto
è sarà un bipolarismo che dominerà all'intera campagna elettorale e la legge elettorale lo strumento per realizzare
Questo bipolarismo o che ha realizzato questo questo bipolarismo
è la legge elettorale
Doveva venire un connotato proporzionalisti dico
Maggiore di quello che è in atto perché io mi chiedo
Se i proporzionalisti hanno fatto l'impossibile
Per riformare la legge elettorale
Dopo l'esito referendario
E ne abbiamo avuto due referendum euro potrebbe anche essere messo in discussione essendo stato messo in discussione anche sul piano governativo e sul piano parlamentare ne possiamo anche parlare cioè molti
Che erano nelle liste elettorali che non hanno partecipato alla al referendum potevano non far parte della lista elettorale potevano quindi abbassare il quorum però il secondo
De declamato
Pubblicizzato durante la campagna referendaria vedeva una stragrande maggioranza a favore del sistema proporzionale
Non era a favore del sistema maggioritario poi il non andare alle urne
Si presta a qualche interpretazione diverso da perché non tutti possono dare la medesima interpretazione però il segnale era che si dovesse aumentare il tasso di proporzionale rispetto e allora si parlava del sistema tedesco
Poi si è parlato di un sistema tutto italiano perché la via italiana al sistema al sistema tedesco
Ho l'impressione che da una modificazione all'altra modificazione anche strappata dalle opposizioni apportata tempi più lunghi senza nessuna possibilità di aggredire
La questione il fatto è che chi era maggioritario
Si è dovuto improvvisare iper proporzionalista è chi era proporzionalista si è adattato al ruolo del maggioritario insomma qui la contraddizione del sistema politico sta anche in queste in queste valutazioni cioè come si faceva ad immaginare che quelli che si erano battuti fino alla vigilia del referendum per il maggioritario potessero diventare il lupo i improvvisamente sostenitori del sistema tedesco
E quelli che ha avevano detto d'essere proporzionalisti immediatamente come Forza Italia ha fatto venir meno il peso della sua presenza parlamentare per modellare il sistema elettorale in una chiave più diversa da quella attuale
Ci sono state convenienze
Sulle convenienze evidentemente giocano anche le forze politiche io non posso contestare che il sistema elettorale sia neutrale nessuno può porrei fabbricare un sistema elettorale buono per tutti
E ci si ci sono anche valutazioni di convenienza però le valutazioni di convenienza dovrebbero arrestarsi di fronte all'interesse più generale che è quello di dare al Paese un sistema che da una parte consenta di portare in Parlamento una fotografia Meglio rappresentativa delle opinioni del Paese dall'altra parte però assicurare anche o la clausola di sbarramento per evitare frammentazioni ulteriori e con il premio di maggioranza di assicurare la stabilità del governo ma anche la stessa
Durata della legislatura
E il Parlamento non ce l'ha fatta ed è naturalmente
Il bipolarismo coatto
è diciamo la grande Mina del sistema politico che stiamo vivendo all'interno del nostro Paese è una mia opinione naturalmente
Ma la debbo dire anche perché non solo l'ho scritta ma anche più volte lo dichiara
Ecco
Facevo riferimento prima la conflitto di interessi e la legge sul conflitto di interessi lasso di realismo gli ultimi due tasselli
Discussione prima da fine legislatura e io sono con me nato sono convinto che il Parlamento ancora uno spazio temporale sufficiente per affrontare soprattutto il tema del conflitto di interesse
E qui ha prevalso una convenienza siamo a questo punto la fine a trattare questa questione così delicata alla fine legislatura perché c'è stata una convenienza politica che si è sovrapposta e magari in omaggio al destino della Bicamerale ha fatto sì che questo tema questo questa questione così importante rimanesse nel cassetto troppo a lungo
Ma io problema io ho il dovere di astenermi dal valutare i comportamenti parlamentari soprattutto i comportamenti del Senato
è la questione dinanzi alla prima Commissione il senatore elfica che autorevolissimo componente della commissione Affari costituzionali potrà dire meglio di me perché
C'è stato un ritardo
Se il ritardo è dipeso da una valutazione politica o è dipeso da una indifferenza rispetto rispetto alla questione questa era una delle questioni
Diciamo più sentite più avvertite dalla pubblica dalla pubblica opinione
E dare una risposta è ancora possibile il presidente del Senato si può augurare
Che gli impegni assunti nella conferenza dei capigruppo di affrontare questa questione possono essere mantenuti confermati inaugura attraverso un confronto civile
Dialettico
Non necessariamente convergente
Lei nei giorni scorsi anche con molti dubbi in maniera problematiche forse anche sulla scorta di un'analisi un po'pessimistica del portato di questa legislatura per quanto riguarda le riforme anche se alcune cose sono state fatte
Ha fatto balenare l'ipotesi di un'Assemblea straordinario un'Assemblea costituente con un'agenda
Molto ben delimitata
E qualcuno tra i critici ha obiettato che tutto sommato il clima politico in cui questa proposta
Vien fatta non è dei più vide dei migliori diciamo anche perché a destra si fa strada l'ipotesi di metter mano anche la riforma della prima parte della Costituzione non solo
Alla seconda che è stato tema anche la Bicamerale
Rispetto a queste obiezioni a questa idea
Ma la domanda è indubbiamente provocatoria perché apre anche al nostro interno Linterno un confronto con
Diciamo misto minore possibilità di convergenze
Io parto da questa considerazione
La all'interno della Democrazia cristiana verso la fine degli anni sessanta quindi sto parlando di trentuno trentadue anni fa
Si è parlato della riforma della Carta costituzionale la seconda parte della carta costituzionale
E all'epoca c'era la proposta
Di patti costituzionali
Poi
Il giornalismo italiano
Alla ricerca di una sintesi sbrigativa
Parlo che una parte della democrazia cristiana postula Ava
L'incontro
Con i comunisti per portarli al governo
E e abbiamo perduto credo poiché questi avvenuto a Firenze di un convegno
Che preparatorio del Congresso di Firenze
Sì disse
Voi volete mille novecentosessantanove volete portare i comunisti al governo
E fu una tesi molto
Sfruttate dal punto di vista anche delle demagogie all'interno di quel partito dal mio partito
Mentre si trattava di riformare la Costituzione coinvolgendo quelle forze politiche che pure avevano dato vita la Costituzione che cioè avevano contribuito a realizzare la carta costituzionale benché espulsi dal Governo
Con la crisi
Del governo Degasperi mille e novecento quarantasette socialiste comuniste uscirà dal governo però socialisti in maniera più a dialettica e comunisti in maniera più responsabile
E produssero quella che è stata ritenuta la più bella carta costituzionale al livello dei Paesi europei
Si voleva aprire
E non fu possibile passare undici anni abbiamo fatto la commissione Bozzi
Poi abbiamo fatto la Comit minorenni anni ottanta poi la commissione De Mita Iotti
Anni novanta poi siamo arrivati alla D'Alema
E dopo tre commissioni
Beh private delle bicamerali il tentativo non è andato in porto
Io pongo un problema
Che
Voglio sperare posso trovare la comprensione di un costituzionalista fine e robusto contemporaneamente di leopoldo Elia
Siamo convinti che solo il numero dei parlamentari
Il Parlamento si autoriforma
Ma dici perché tocchi l'argomento del numero dei parlamentari
Perché se ribaltiamo come ha fatto in prima lettura il Parlamento le competenze
A favore delle Regioni competenze generali alle regioni e competenze specifiche Allo stato
Giustizia politica estera difesa sicurezza
Cultura
Beh se ribaltiamo abbiamo bisogno di una presenza più articolata anche quanto a diciamo a composizione dei consigli regionali e non più del Parlamento
Chechi riforma le due Camere
Chi porta come la le proposte da seicentotrenta quattrocentocinquanta Davout recente quindici a duecentocinquanta o a duecento chi porta cioè siamo proprio convinti di fare un'operazione come questa che è un'operazione chirurgica danno di se stessi che è la è la prima il primo rilievo
Il secondo molto più importante
Siamo in grado di stabilire una differenza diversificazione di funzioni tra Camera e Senato
E siamo ancora terzo ancora più rilevante sarà in grado il Senato di avvertire l'esigenza di un trasferimento al centro in chiave di irresponsabilità e di difesa della unità e della indivisibilità del nostro Paese
La classe dirigente delle regioni delle istituzioni tradizionali Comune Provincia
E io pongo queste questioni per dire
Che
Dopo la
L'approvazione della legge sulla elezione diretta dei presidenti delle regioni
E augurandomi una seconda vettura pacifica nel nei due rami del Parlamento seconda lettura sulla potenziamento delle regioni siamo proprio convinti
Che
Le istituzioni territoriali possono rimanere tutte da una parte cioè fuori
Del luogo dove si dovrebbe discutere e approvare la linea dello sviluppo complessivo del Paese la linea di difesa delle ragioni dell'unità del nostro del nostro Paese possiamo tenerli fuori
E allora per realizzare una integrazioni in uno dei due rami del Parlamento abbiamo bisogno di fare una profonda riforma costituzionale
Allora il ragionamento può essere pragmatico
Che io faccio è il seguente
Per
Procedere sulla strada di queste riforme
I tre fallimenti non ci dicono niente
Sapevo proprio convinti che abbiamo bisogno della quattordicesima legislatura
Per fare le cose che non siamo riusciti a fare in tante altre legislature
E poi io ho sentito dire
Il le Camere non hanno potere costituente
E per respingere gli emendamenti della lega che proponevano la realizzazione dello Stato federale
Gli emendamenti che parlavano di questo patto federale farà la periferia e il centro
Inquadrava la proposta all'interno di un potere che le Camere non avevano allora le Camere non hanno potere costituente io non sono d'accordo
Io ritengo che le Camere hanno potere costituente però per il Parlamento
Diciamo ha discusso anche di questa questione
E poi c'è l'altro argomento che molto suggestivo ma come volete fare un'assemblea costituente
Se non abbiamo avuto una sconfitta in una guerra se non abbiamo avuto una rivoluzione sociale
E allora non si può fare perché la guerra nessuno la può proporre o auspicare non si può fare perché nessuno in questo momento sta farà praticando una politica una strategia rivoluzionari all'interno del nostro Paese il Parlamento non ha potere costituente ma chi riforma la Carta costituzionale
E il ponte questo lo può fare il Parlamento ai sensi dell'articolo centotrentotto della nostra Costituzione io personalmente ho questi dubbi non contesto che il Parlamento abbia questo potere
Si dice però se qualcuno potrebbe mettere mano alla prima parte della Costituzione
E se noi dessimo vita un'Assemblea benissimo perché lo lo metto come ipotesi dessimo vita un'Assemblea
Con una norma costituzionale in cui si dica l'Assemblea
è competente limitatamente alla riforma di questa parte della Costituzione il modello di Stato modello di governo armonizzazione all'interno delle istituzioni
Modificheremo egualmente daremo vita quella preoccupazione
è è un è un ragionamento che dobbiamo che dobbiamo fare io non solo un partito io sono arrivato
Dopo avere studiato
Registrato tentativi non andato in porto d'armi dalla commissione Bozzi alla commissione De Mita Iotti alla commissione D'Alema io ho fatto questo ragionamento naturalmente se poi c'è una forza tale
Di persuasione all'interno del Parlamento che si possono affrontare i temi che io ho riassunto io non ho nessuna difficoltà dire non sono io il l'autore
Diciamo del pensiero costituente nel due mila negli anni d'due mila
E e progressiste successivi non sarò certamente io però dubito
Che il Parlamento dopo prove negative sia in condizione di autoriformarsi perché si tratta davvero di un'autoriforma del parlamento
E poi che ci sono anche le strumentalizzazioni
è si corre il rischio di non approvare il rafforzamento dell'istituto regionale dopo averle a lungo discusso in Parlamento per ragioni non di dissenso nel merito ma per ragioni di mera opportunità politica perché bisogna lasciare
Al confronto politico una polemica fra i conservatori e revisione industrie la cosa strana di questo nostro tempo e che mentre una volta
I riformatori stavano a sinistra adesso sembra che i riformatori siano tutti a destra e questa è la contraddizione dei tempi che noi stiamo vivendo e a proposito di questa contraddizione di un tempo che può apparire anche
Un po'schizofrenico se vogliamo perché basta leggere le cronache dei giornali di questi giorni repubblicani e storicamente del riconoscono la cultura sempre di sinistra e vanno al Polo
I socialisti la stessa cosa e in silenzio tollerano la richiesta di abiura che AN della Lombardia fa rispetto allora apporto Stone con i padri storici Pertini Nenni De Martino
La tensione che attraversa un pezzo importante della storia del sindacato italiano come nel molti e amici del sindacalismo sociale cristiano
Che qualcuno vorrebbe tirare a destra ecco
Sembra un periodo in cui oltre la crisi delle regole e delle istituzioni si vive una profonda crisi di cultura politica di sbandamento di mancanza di punti di riferimento di identità che non sono più riconosciuto riconoscibili
Dal punto di vista politico questa realtà così disgregata così frammentata cosa
Come le appare come va al di là delle regole e delle ammessi rea a me crea sconcerto e anche amarezza
Anche perché stando ci dentro non posso chiamarmi fuori io sono
Diciamo un protagonista della vita politica del nostro Paese appartengo a un'area ben definita
Nessuno potrà mai immaginare che essendo diventato Presidente del Senato io non sia rimasto popolare Io sono popolare con tutte le sofferenze
Che viviamo
Io dico che la tua domanda contiene già in sé la risposta cioè noi viviamo un tempo di debole cultura
Sul piano generale
E di debole ancor più debole cultura sul piano sul piano politico
Che cosa
Registra il tempo che viviamo
Che le culture sono così dei bolli
Da farle apparire anche se non sono una fotocopiatura che si diffonde nel panorama politico sul piano generale
è difficile distinguere
Dal punto di vista diciamo dell'adesione a una proposta culturale
L'uomo del del centrodestra l'uomo del centro l'uomo del centrosinistra della della sinistra
Anche perché credo che in questo molti Dinoi abbiano sotto sottovalutato il rischio delle approssimazioni
Io mi sono sempre battuto per
La difesa delle identità
Però quando siamo andati un po'in giro per il mondo
A parlare di Ulivo europeo odi Ulivo universale
E abbiamo anche nuovi contribuito a realizzare quella debolezza che ha portato alla non distinzione delle culture
E io faccio un'alleanza però portò all'alleanza un tasso culturale una motivazione una diciamo una radice culturale che può essere diversa
Possono essere diverse dal dall'altra formazione politica però ci porto ci vado con la mia identità
E la questione che
Sembra tutto diciamo
Pianificato
Non c'è differenza e guardate che la disinvoltura che si registra nei passaggi da una forza politica da altra forza politica pur appartenendo allo stesso schieramento
Bipolare e questa mobilità
Non è in mai spiegata cioè non fa arrossire un tempo c'era una specie di anno sabbatico prima di entrare
E nell'altra forza politica c'era una crisi profonda invece c'è un passaggio disinvolto si può stare qui ma si può stare anche col proprio prossimo si può saltare lo schieramento e addirittura andare all'altro schieramento
è questa è diciamo la condizione che viviamo beh io sto parlando sto facendo il fotografo della situazione
Ma per andare poiché alla sostanza
A mio avviso non voi nemmeno di fare difendiamo le nostre diversità e più rischi corriamo di frammentazione ulteriore dello schieramento politico generale
è guardate io sono stato sconfitto nel mille novecentonovantaquattro al congresso del mille novecentonovantaquattro la linea che io avevo illustrata sul piano congressuale
Era strettamente collegata all'esperienza che avevamo fatto non solo quando abbiamo dato vita al Partito Popolare
Nel gennaio del mille novecentonovantaquattro ma anche durante la campagna elettorale dal mille novecentonovantaquattro
Cioè la difesa della ragione della nostra collocazione politica all'interno dello schieramento come espressione di un'aria centrale moderata ma riformista
E fu sconfitta quella quella di e naturalmente da quella linea sono venute fuori anche altre conseguenze varrà la scissione la dispersione
Poi
Predicando perversi
Percorrendo il territorio nazionale io mi sentivo dire
Che le mie valutazioni erano oniriche
Perché io proponevo ma come si fa ad ammettere
La esclusione di una ipotesi di centro
Non è necessariamente collocata sul centrodestra o sul centrosinistra
E però i fatti hanno dimostrato che
Con questo sistema elettorale stai di qua e sta in fila
E dovendo fare una scelta la scelta più corrispondente alla natura politica della nostra del nostro movimento del nostro partito non può che essere sulla sinistra
Con una sinistra
Naturalmente
Rinata sulle macerie del re del muro di Berlino della della caduta della della ideologia
Io credo che
Di volta in volta si discute guardate parlare di centro significa parlare di una esigenza fortemente diffusa all'interno della nostra società
Ma parlare soltanto in astratto si corre il rischio di dare solo un contributo alla frammentazione proprio di quelli che vogliono irrobustire la presenza
Del di un partito di ispirazione di ispirazione cristiana ecco proprio nella prospettiva del centro che non può che
Naturalmente essere alleato della sinistra nella chiarezza domani qui
Al Terminillo su questo palco sarà un momento importante è un altro passo decisivo nella direzione della Margherita
Che diciamo intende essere qualche cosa di più significativo dal punto di vista politico di un semplice spedì ente elettoralistico di un cartello elettorale
Non è chiedono di entrare nella polemica politica ma di dare un giudizio ecco trovo nella dalle da popolare basta e possiamo possiamo parlarne male
Del tentativo di riaggregazione che pure
Diciamo abbiamo fatto abbiamo discusso abbiamo proposto
Cioè e il sistema politico
O a insegni la capacità di aggregare
Ho e un sistema politico che destinato a registrare il suo fallimento
A me dispiace che
Diciamo ci sia debolezza
I questo fiore
Diciamo il suo frutto l'uomo ha dato e
E dovrà pure darlo
Ma
Essendo oggi la Margherita nella Larry spettò della soggettività specifica
Delle forze che
Diciamo la formano
Un'alleanza elettorale in attesa di poter essere qualcosa in più dell'alleanza elettorale
E io personalmente sono convinto che più difendiamo le specificità all'interno di quello strumento elettorale che abbiamo individuato meglio sarà
Io faccio una valutazione
L'elettore si deve abituare ai simboli guardate che falce e martello
E ancora diciamo
Una grande suggestione
E lo Scudocrociato e ancora una grandissima suggestione e può essere la diciamo la condizione sufficiente per realizzare un risultato anche se non si fa politica è questo l'abbiamo visto sia
Alle elezioni europee si alle elezioni regionali cioè la simbologia ha una grande importanza guai a immaginare che l'elettore
Ah settica mente arriva alle urne ha sappia tutto e si esprima a me ha fatto grande impressione andando nell'urna e al provando per la prima volta di nuovo lo scudo crociato una forte emozione anche vedendo lo scudo crociato io credo che dovremmo poter difendere
Il simbolo perché è un patrimonio guai a immaginare che un simbolo una volta c'è una volta non c'è più
Quindi se se si può fare non lo so io poi sopra devo stare fuori da queste vicende ma se si può fare aggiungendo
Non è sbagliato più che aggiunge ente esplicitando la Margherita è fatta da questi da questi altri da questi altre ancora e da questi altri può darsi che
L'elettore
Volendo trovare il proprio simbolo lo trovi proprio attraverso la specificazione l'elettore che comprende la forza attrattiva di un'aggregazione
E possano Better il simbolo soltanto sulla Margherita anziché metterlo sul proprio sul proprio simbolo e questo è affidato naturalmente pallavolo
In un ideologizzata anche diciamo la Floricoltura
Diciamo la botanica cerchiamo ci stiamo di stare con i piedi a terra perché a mio avviso con i piedi a terra si possono raggiungere risultati che poi si presentano utili non solo a noi ma anche agli altri alleati perché è la somma dei voti noi siamo una dentro non siamo il risultato di una somma e il nostro deve essere battendo forte convincente capace di portare un contributo netto alle diciamo speranze di successo
Andiamo verso la conclusione al centrosinistra inizia adesso diciamo la sua vera campagna elettorale l'Ulivo sta lanciando la sua volata che cosa manca termini io però sta ancora io possano essere ancora più convincente io mi ritrovo stavo Rutelli ha fatto posso dire quello che sto pensando da tempo che trasmettono ai colloqui privati cioè la convinzione di e o potere offrire al giudizio del corpo elettorale qualcosa in più che non sia soltanto una speranza
Anche una speranza
Noi abbiamo avuto una legislatura
Che tra le più produttive delle legislature ordinarie quinquennali
Cioè quella che può essere messa a confronto anche se il clima era diverso l'epoca era riversa il centrismo degasperiana o è stato un fatto straordinario perché porre avendo in Parlamento la maggioranza assoluta la capacità degasperiana di rivolgersi agli alleati per rafforzare la democrazia fu diciamo di di rilievo storico possiamo metterlo a confronto con quella perché riformiamo la sanità si può discutere
Chi lo apprezza chi lo apprezza un po'di meno ma noi l'abbiamo rilevato riformata la sanità abbiamo riformato la scuola abbiamo riformato l'università abbiamo riformato la pubblica amministrazione cioè avete insomma io fatti notaio Carlo si è fatta la riforma della giustizia amministrativa ma si può provocare un confronto su questi risultati
Di un'azione di governo pur nella diversità delle delle maggioranze perché le maggioranze sono state diverse quella di Prodi
Era coerente all'indirizzo elettorale quella successiva di di di D'Alema e diciamo ha utilizzato un dissenso all'interno all'interno del Polo con la costituzione del dell'UDR prima dell'Udeur dell'Udeur e successivamente però pur nella diversità dei governi tuttavia un risultato cioè si può mettere a confronto questo risultato avendo la forza di far discutere di queste questioni
A me sembra che ci sia una specie di beh di blocco blocco mentale di paralisi e noi dobbiamo trascinare gli altri su queste questioni
Ma non essere trascinati dalla loro polemica cioè stare in difensiva non giova a chi ha prodotto e se no alla fine sembra che come se noi cominciassimo da capo senza nessun parola panorama neppure di risultati
Quel positivi siamo entrati in Europa si può discutere di tutto questo abbiamo ridotto l'inflazione si può discutere di tutto questo
Abbiamo ridotto anche pure diciamo il carico fiscale si può discutere di queste cose cioè io dico il paese si ripresenta
Dinanzi alle forze politiche in una forma diverso dal mille novecentonovantasei si può discutere di questi problemi ecco io vedo una sorta di pudore eccessivo ma perché devo presentarmi come diciamo un propagandista bisogna anche per poter discutere delle cose che si sono realizzate poi c'è un programma che riguarda la prospettiva la prospettiva lontana se c'è in meno il vero motore
Ma anche maggiore convinzione che si è servito il Paese in un momento difficile della vita
Democratica italiana
E di discutere di queste cose mi sembra punto un dovere è un diritto ma è anche un dovere perché chi fa politica deve pure presentare il quadro complessivo delle realizzazioni
Effettuate questo io non lo sento per la verità non non potendo fare io
Perché no
Insomma non mi appartiene neppure ecco essendo stato sino all'infuori dei governi a però io registro un uomo un comune elettore registra che c'è questa difficoltà
Che vede che noi ci dobbiamo difendere rispetto agli attacchi
L'ultima cosa profittando nella sua dichiarazione la popolare faccia anche sapendo i rapporti personali col ministro Zecchino
Casa dal ministro Zecchino sta animando un po'le cronache politiche
Un giornale oggi ha scritto che il ministro non sarebbe forse un po'di malizia non sarebbe venuto all'inaugurazione della mostra al Senato su Caravaggio operano incontrarla forza temendo qualcosa che lei avrebbe voluto dirgli se l'avesse incontrato gli avrebbe detto
Ma io
Io se non lo incontro fisicamente vi ingordo davvero telefoniche avrebbe avuto posso dire che mi godrò anche una volta al giorno perché io sono amico di di Zecchino
Abbiamo avuto tanta parte in comune a livello anche di Consiglio regionale nel mille e novecentosettanta lui era il più giovane insieme a Bassolino stesse età stessa data di nascita
Il più giovane consigliere consigliere regionale io so che c'è una sua
Una sua valutazione negativa sulla capacità dei popolari di diciamo di crescere di sapere interpretare un complesso mondo cattolico
Su questo molte delle sue valutazioni non solo estranee a tante altre valutazioni che ciascuno di noi fa perché non viviamo una stagione diciamo che ci vede in espansione ecco io mi auguro che questa valutazione sia troppo pessimistica e quindi si possa invertire anche il
Il problema e che il rimedio mi sembra in inidoneo
Cioè se noi siamo deboli
E attraverso un'azione diciamo quasi parallela
Rappresentando medesime esigenze io rendo ancora più debole quella parte da cui provengo
Per io tenterei di rimanere qui tendono a fare una grande battaglia spende darla in nome di una speranza che coltivata da tutti noi
Cioè la speranza di potere rappresentare un mondo Complesso anche per tanti versi diverso da quello diciamo che ci vedeva più insieme più forti via all'epoca della Democrazia Cristiana del primo del primo partito del Partito popolare
La mia la mia opinione e che quelli che interpretano esigenze eguali hanno i il dovere di stare nella stessa casa per combattere una battaglia una battaglia comune
Perché è una battaglia di rafforzamento delle ragioni della nostra esistenza politica
E di un ruolo che sia coerente con i motivi ispiratori è più partiti o suoi ecco io
E banalizzo probabilmente anche la questione però chiedi a uno schieramento io sono di ispirazione cristiana si chiede a un altro io
Tento di seguire la dottrina sociale della Chiesa un altro e di ispirazioni cattolico democratico un anticattolico riformista
Ecco più sigle intendiamo e più deboli diventiamo se l'obiettivo è quello di indebolire ci complessivamente aree insomma abbiamo anche realizzato un disegno folle
Però sarebbe soltanto un disegno folle
Ringraziamo il presidente del Senato
Io vi chiedo scusa però commis o un poco voglio seguire questo confronto poi scappo meglio chiedo scusa anche per per domani per la per la chiusura però o un impegno diverso
Io
Io amerei stare insieme a voi perché non è tanto diciamo il dire l'ascoltare
Il problema è anche epidermico Tikrit così io lo stringersi un'arma sentire
Dissentire una riflessione io io vi auguro io vi auguro di diciamo ma lo augura me stesso perché anche io qualche volta sono in queste condizioni io mi auguro che ciascuno di noi riprenda fiducia e riprendendo fiducia combatta una battaglia difficile ma non impossibile
Ringraziamo
Il presidente del Senato Nicola Mancino vi invitiamo a rimanere