Assemblea Generale dell'Associazione degli Industriali di Carrara org. da Confindustria presso la Camera di Commercio, via 7 luglio

Insomma è la procura da
Conterrebbe l'anno
Cioè vero
Mai
Azione
Signori buonasera grazie d'essere qui con noi con il quarto d'ora accademico diamo inizio alla seconda parte della nostra assemblea annuale che si svolge in forma pubblica questa sera
Abbiamo un tema da discutere si chiama l'industria di Massa Carrara nodi critici
Linee di tendenza e potenzialità di sviluppo nello scenario economico del Paese
Il programma prevede una relazione del presidente dell'associazione industriali di Massa Carrara il dottor Ciro Gasparri seguirà l'intervento del dottor Giulio Conti presidente della Camera di Commercio
Il professor Riccardo Varaldo ci intratterrà
Su alcuni aspetti particolari
Del settore industriale e infine il nostro presidente di Confindustria che stasera ci onora della sua presenza concluderà i nostri lavori
Cercando di recuperare sul tempo la parola al dottor Ciro Cascone
Autorità colleghi graditi ospiti desidero ringraziare tutti voi per essere intervenuti a questa nostra Assemblea ordinare annuale che rappresenta un appuntamento tradizionale di verifica dell'attività svolta ed anche un momento di riflessione sui problemi dell'industria nella nostra provincia
Rinnovo un ringraziamento particolare al presidente di Confindustria Giorgio Fossa che ci onora della sua presenza e partecipazione
Quest'anno abbiamo dato un tema nostro incontro l'industria Massa Carrara nodi critici linee di tendenza e potenzialità di sviluppo nello scenario economico del Paese
Non tratterò quindi e non approfondirò gli argomenti sui quali interverranno gli altri relatori che sono il dottor Giulio Conti presidente alla Camera di Commercio
Il professor Riccardo Varaldo rettore della Scuola superiore di studi universitari Sant'Anna di Pisa e naturalmente il nostro presidente dottor Giorgio Fossa
Non è passato ancora un anno
Dall'assemblea ordinaria svoltasi il diciotto settembre scorso eppure questo periodo
Possiamo ricordarlo come uno dei più complessi e difficili della nostra storia associativa
Sono accaduti tanti avvenimenti che hanno visto impegnata costantemente l'associazione i vicepresidenti consiglio tutta la struttura organizzativa ed anche i singoli associati in un lavoro spesso duro defatigante ma che abbiamo svolto con spirito di squadra di collaborazione che ha fatto emergere con chiarezza le nostre posizioni in un confronto costruttivo e corretta
Abbiamo operato all'interno di uno scenario nazionale ed internazionale non facile
Come è noto i dati a consuntivo del PIL per l'intero mille novecentonovantotto
Hanno registrato
Un aumento tendenziale piuttosto contenuto pari all'uno virgola tre per cento il mediano appunto di un modesto miglioramento congiunturale nella parte centrale dell'anno e di una successiva pressione nel trimestre finale
In questi primi sei mesi del novantanove si è proceduto ancora piccoli passi tanto che le previsioni finali per l'anno in corso si attestano su una crescita del PIL ancora prevista tra l'uno virgola trentuno virgola quattro per cento
Vi è stata in Italia una sostanziale stagnazione dell'attività produttiva di debolezza della domanda interna e di flessione della domanda estera e per il futuro prossimo se aveva tono ancora troppi deboli segnali di ripresa
A livello internazionale nei Paesi della Comunità europea tengono i consumi privati mentre l'economia americana continua a crescere nel nostro Paese permane un clima di incertezza sul quale ulteriormente influito la guerra del Kosovo
Siamo comunque sempre distanti dei tassi di crescita dei principali paesi industrializzati che viaggiano mediamente con aumento del PIL del tre per cento annuo mentre sono attesi gli aspetti positivi dell'entrata nell'euro del risanamento dei conti pubblici
E di un clima di fiducia internazionale in risalita
Se l'economia italiana per citare Giorgio Fossa ha perso l'abbrivio
E non passa giorno che non si registrino segnali di delusione
Di stanchezza di attese frustrate ebbene a Massa Carrara abbiamo distrutto e stiamo vedendo un clima ancora più pesante
Economia Guana sta attraversando una crisi gravissima e complessiva che è stata definita come la peggiore degli ultimi quarant'anni
Sono in crisi contemporaneamente e per la prima volta sia il settore del marmo che quello della meccanica in particolare inseguimento della produzione di macchine accessori ed utensili per l'appiglio
Comparti che rappresentano oltre l'ottanta per cento dell'apparato produttivo attuali
Sono in difficoltà e per ragioni diverse quasi tutte le piccole e le poche grandi imprese rimaste
Ciò che preoccupa e che negli anni ottanta in quello che fu definito per la provincia di Massa Carrara il decennio della de industrializzazione mentre si assistiva alla progressiva chiusura delle grandi aziende
Appartenenti soprattutto le partecipazioni statali il marmo la meccanica e l'artigianato tiravano e contribuivano ad attenuare
L'effetto devastante delle pesanti dismissioni di manodopera
Oggi all'interno di un modello di sviluppo profondamente mutato sono proprio le piccole e medie imprese ad essere in difficoltà e non esistono settori alternativi trainanti
Il turismo che anche la nostra provincia in crescita contribuisce ad appena il tre quattro per cento del PIL provinciale
Ma la crisi che abbiamo attraversato che stiamo attraversando non è purtroppo solo congiunturali anzi da questo punto di vista nelle recenti manifestazioni del settore lapideo
A Marina di Carrara e da Norimberga abbiamo colto seppur timidissimo i segnali di un'inversione di scenario
Il fatto e che stanno venendo a galla nudi strutturali irrisolti da anni forse da decenni che ci fanno temere fortemente per la stabilità e la crescita del sistema produttivo a pois
Non dobbiamo compiere nei prossimi mesi anche se venisse la ripresa che tutti ci auguriamo l'errore di abbassare la guardia sulle tematiche che oggi vediamo con chiarezza e dobbiamo anzi continuare a batterci affinché col nostro contributo vengano finalmente risolto
In questo quadro certamente non facile
Si è collocata all'attività svolta dalla nostra associazione
Proprio rileggendo l'agenda dal diciotto settembre scorso data dell'ultima Assemblea ho potuto riscontrare quanti quale appuntamenti ci hanno visto protagonisti su tutte le principali tematiche
Dall'ottobre scorso sono iniziati gli incontri con la lega delle cooperative sulla difficile complessa questione i media
Siamo infatti convinti che la positiva soluzione della crisi della più importante azienda lapidea Apuana abbia valenze strategiche di medio lungo periodo per l'intero comparto
Ed è per questo che abbiamo lavorato e lavoriamo per un ipotesi legata ad imprese locali pure intenderci benissimo conto delle difficoltà e dei nudi risolti
I media in mano a gruppi stranieri non sarebbe una iattura
Ma indubbiamente un duro colpo all'immagine del compressore attuano e di questo si devono fare carico anche le cooperative di escavazione
A novembre risale il primo ed unico incontro che abbiamo svolto a livello ufficiale e non solo come uditori con la Commissione marmo del Comune di Carrara
In quella coesione abbiamo rappresentato con chiarezza le nostre posizioni sui diversi problemi aperti ma purtroppo nulla è più successo
Sempre a novembre è stato siglato lo storico accordo con assommarli dopo anni di discussioni e trattative tutte le aziende del settore lapideo appartenenti alle tre associazioni industriali di Lucca la Spezia Massa Carrara grazie
All'azione coordinatrice del Cile il comitato interprovinciale lapideo sono confluite nella importante associazioni di categoria rappresentante del settore a livello nazionale
Operazione questa che rafforza la posizione delle nostre imprese in un contesto più allargato
Vorrei qui sottolineare l'importanza che ha raggiunto il Cile
Comitato di derivazioni confindustriale strumento di coordinamento delle imprese lapide del comprensorio a potersi inglese indirizzato ad affrontare i problemi del settore
In termini di distretto di sviluppo integrato e coordinato
Cogliamo l'occasione per fare gli auguri di buon lavoro al nuovo presidente Cesare Nicolai
A dicembre siamo stati felici testimoni della firma del contratto d'appalto tra l'autorità portuale e l'impresa costruttrice per la realizzazione del raccordo ferroviario tra il nostro porto è l'Area retroportuali
Finalmente dopo anni sono iniziati i lavori per la costruzione di queste indispensabile infrastruttura è un risultato positivo dopo l'inerzia e le inutile polemiche spesso strumentale
In gennaio abbiamo avuto l'insediamento del nuovo presidente della Camera di Commercio il dottor Conti
Si è trattato di un processo che nella trasparenza e nella chiarezza programmatica ha visto unito tutte le categorie produttive ed imprenditoriali della Provincia
Ed è proprio l'unità dei produttori del mondo imprenditoriale anche al di là del risultato raggiunto che rappresenta un patrimonio porosi Tivo per l'intera provincia Guana
Infatti in febbraio su invito ed opportuna sollecitazione del prefetto abbiamo ripreso ad affrontare le tematiche legate alla sicurezza in cava che costituiscono un altro dei problemi aperti sul territorio
Non ci siamo mai sottratti ad un confronto serio
Su questo tema che ovviamente però non potendo prescindere da un processo di riorganizzazione e modernizzazione dell'intero comparto non può essere lasciato sulle sulle spalle delle piccole imprese che vi operano
Apprendiamo con soddisfazione e quindi l'inizio di un iter che dovrebbe portare ad una legge specifica
Non ne chiedeva ovviamente i nostri suggerimenti laddove fossero necessari richiesto
Contestiamo invece soprattutto alle cave la politica a colte francamente vessatoria su alcune tematiche ambientali
Anche per noi rilevanti come il ciclo delle acque la gestione dei detriti
Non si possono applicare o interpretare burocraticamente da parte dell'Arpat norme che non tengono conto del contesto produttivo
Della particolarità dell'ambiente in cui si lavora e che diventano altrettante camicie di forza per ripetere una felice battuta allo sviluppo produttivo delle imprese
Noi vogliamo le regole anziché perché diamo per primi ma queste devono esserlo ragionevolmente applicabili in concreto
Ci auguriamo che alle cave non si apra una stagione lunga ed Umbria simile a quella che ha bloccato per dieci anni lo sviluppo della zona industriale e di conseguenza a tutto il territorio
Risale a marzo la rottura con il Comune di Carrara sulla vicenda dell'aumento della tassa marmi e della pressione fiscale sul mondo delle cave in generale
Non desidero ripercorrere le tappe notte a tutti ma evidenziare che solo all'immediata vigilia del consiglio comunale ci furono comunicate ufficialmente le nuove esose tariffe
Ancora oggi
Siamo convinti dell'assurdità del metodo proposto ci e stiamo mantenendo le nostre posizioni in tutte le sedi compreso quelle legali e ribadiamo ancora una volta che riteniamo francamente assurda anacronistica fuori della storia una tassa
Che grava sulle esportazioni del marmo dal Comune di Carrara che si aggiunge canoni concessori alla tassa ambientale e a tutte le altre imposte e balzelli che ogni impresa deve subire nel nostro Paese
Senza tacere che a nostro avviso una imposizione confezionata in base alle esigenze del bilancio ordinario dell'amministrazione comunale diventa ancora più assurda
Noi siamo convinti che i prelievi sulle scavarsi del marmo dalle nostre cave devono ritornare in investimenti a favore del settore ed essere finalizzati alla dotazione di infrastrutture specifica
La decisione che prendemmo di effettuare la cosiddetta serrata il sette e l'otto aprile scorso nel bel mezzo delle difficoltà economiche cui accennavo in precedenza è stata presa con senso di responsabilità e serietà
Ed ha rappresentato un fatto grave ma ponderato per le imprese una protesta civile
Alla quale ha aderito tutto il mondo della produzione infatti si sono uniti a lui tutte le altre associazioni di categoria CMA Confartigianato Ap lega delle cooperative e consorzi accade
E l'iniziativa ha avuto successo riconosciutoci dalla stessa controparte e ha dimostrato il radicamento della rappresentatività delle associazioni imprenditoriali nel tessuto produttivo a pois
è indubbio che quando accadono queste rotture sia difficile riallacciare rapporti su un piano di reciproca fiducia e serenità tuttavia il ventitré aprile abbiamo riaperto il tavolo della concertazione con l'amministrazione comunale di Carrara con nuove proposte che in estrema sintesi sono una imposta unica sul marmo che semplifica e modenesi le attuali procedure la modifica del regolamento degli altri mammiferi in particolare dell'articolo sette
La improcrastinabile realizzazione delle tesi al Monte
E tutta una serie di interventi a favore del settore per agevolare gli investimenti e l'ammodernamento degli impianti i nuovi sedimenti localizzazioni
Vorremmo vedere inoltre lo sviluppo delle azioni promozionali a favore dell'immagine ed utilizzo del marmo di Carrara tramite la valorizzazione del ruolo della Internazionale Marmi e Macchine Spada ed una validazione a sostegno dell'artigianato artistico
Naturalmente c'è tendiamo un comportamento coerente del sindaco e dell'amministrazione comunale che lo non può essere nuovamente messo in discussione dalle pretese di qualche forza politica
Siamo convinti che la strada della concertazione che non significa ricerca del consenso a tutti i costi ma condivisione di obiettivi e collaborazione nella ricerca delle soluzioni dei problemi non abbia alternative e sia l'unica percorribile
Ed a proposito di strade attendiamo di conoscere non solo il percorso urbanistico ma soprattutto finanziario della strada dei marmi affinché questa non si trasformi Walter Lloret costo non sopportabile per il settore lapideo
Abbiamo le nostre proposte e non da ora ed attendiamo segnali da parte dell'amministrazione comunale
Dobbiamo anche registrare come importanti problemi che incidono sullo sviluppo industriale rimangono ancora in risorse la prima questione e quella delle infrastrutture oggi tutta la letteratura sullo sviluppo e sulla competitività dei moderni sistemi produttivi
Concorda sul rilievo che investono il livello e la diffusione delle infrastrutture
Le infrastrutture infatti costituiscono un fattore determinante per la decisione di localizzare nuove imprese e rappresentano un elemento decisivo per assicurare competitività ad ogni sistema locale
La provincia di Massa Carrara che occupa una posizione geografica
Centrale all'interno del nostro Paese sbocco naturale della più importante regione economica italiana
Veder vanificata questa opportunità di sviluppo delle ormai croniche carenze infrastrutturali raddoppio ferrovia Pontremolese appalto che è stata segnata in questi giorni Variante Aurelia stato dei marmi stazione ferroviaria unica tra Massa e Carrara
Si tratta in parte di progetti la cui soluzione travalica le competenze provinciali di comprensorio per i quali è necessario attivare una costante iniziativa di lobbying sia con le aree della costa toscana sia con la Regione Liguria ed Emilia
Proprio in questa ottica stentiamo a capire come si possano investire ingenti risorse per il solo tratto Mantova Parma e non intervenire di fronte le attuali condizioni dell'autostrada della Cisa autentica strozzatura nei collegamenti con la Pianura Padana
Per noi la ricerca di più concrete alleanze con le province di la Spezia Parma Modena e Reggio e la strada da percorrere senza indugi
Altri progetti più locali sempre nel campo delle infrastrutture vanno verificati partendo da percorsi fattibili e non faraonici
Alla presenza di piani finanziari concreti che individuino tempi brevi e processi realizzativi
Altra questione e quella ben nota delle aree industriali dismesse e da questo punto di vista appare prioritaria una gestione unitaria integrata delle aree industriali soprattutto tre comuni della costa
Tale gestione non può essere che affidata al Consorzio Zona industriale che assieme alla Camera di Commercio e quindi alle organizzazioni di categoria deve continuare
Ad avere compiti di promozione esterna delle aree dismesse al fine di incentivare attraverso il marketing territoriale investimenti in questa provincia
è un lavoro che abbiamo iniziato proprio in questi mesi ma presuppone la risoluzione del problema delle politiche e soprattutto postula il Consorzio Zona come interlocutore unico delle politiche di reindustrializzazione
La terza questione come priorità è rappresentata dallo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica è infatti necessario che le imprese oltre al prodotto finito siano in grado di offrire tutti i servizi che precedono accompagnano e seguono la fase commerciale puntando decisamente sulla qualità nel campo della ricerca e della certificazione occorre riprendere riflettere su iniziative pubbliche o private che fino ad oggi hanno dato scarsi risultati
Soprattutto per il ruolo secondario del privato relegato a semplice produttore di servizi e non protagonista degli di Rizzi e delle scelte
In questo quadro assume un ruolo fondamentale l'Internazionale ma minima
Dove promozione del prodotto finito ad uso industriale ed artigianale presso i committenti di consumatori deve acquistare continuità e migliorare inefficaci
L'Internazionale Marmi e Macchine è un grande patrimonio di risorse e di professionalità che appartiene all'intero settore lapideo
Comprensoriale ed italiano un patrimonio da difendere e sviluppare nel momento per mistico anche attraverso nuovi assetti societari che diminuiscono la componente pubblica
Proprio perché lì MM ha dimostrato con il nuovo consiglio di amministrazione di essere particolarmente attenta ai problemi delle imprese
Gli M M ha infatti saputo recepire gli input e i messaggi che gli vengono dall'impresa e lavorando attivamente per creare un sistema di Pieve di settore che sia più vicino alle aziende schierandosi con lungimiranza a favore della vitalità della fiera in alternanza con Verona
Viviamo in un'area che rappresenta da un lato caratteristiche simili ad alcune zone del nord del Paese
Come ad esempio la forte propensione all'export
Ma che è caratterizzata anche da paramenti e riconducibili a quelli che troviamo nelle regioni del Meridione e tra questi il forte tasso di disoccupazione
Per creare lavoro occorre da un lato innovare il mercato del lavoro stesso rendendolo più flessibile puntare
Su una formazione professionale più adeguata alle esigenze delle imprese che non diventi un sistema autoreferenziale dove i veri occupati sono proprio i formatori dei disoccupati
E dall'altro darsi da fare per creare una nuova cultura di base dei giovani alla ricerca di un lavoro
Occorre dirlo con chiarezza
Con la necessaria durezza il posto garantito a vita magari pubblico e e sarà sempre più una chimera perché i tempi sono cambiati
Lavoro interinale part-time contratti ingiustamente definiti atipici in altre parole flessibilità di ingresso e di uscita sono la realtà e il futuro
Solo imprese forti e competitive possono assicurare continuità di lavoro
Non possiamo illudere i giovani disoccupati Apuani con la chimera dei lavori socialmente utili a vita con le casse integrazioni che durano più di un decennio
Dobbiamo modificare anche attraverso il sistema con la scolastico la mentalità che vede il lavoro dipendente come l'unico sbocco possibile
Fare impresa
Promuovere la cultura d'impresa e l'imprenditorialità giovanile sono una strada obbligato
Qui tocchiamo con mano ed entriamo nel vivo di come sia difficile fare impresa ed industria all'interno dell'Area tua
Ho accennato in precedenza alle difficoltà congiunturali ai nodi strutturali irrisolti
Ai ritardi e tra questi anche il concreto avvio dei patti territoriali
Ma il vero problema da affrontare è proprio la mancanza di una cultura di un clima favorevole all'impresa ed è questo più che le difficoltà contingenti a determinare la sfiducia e la perplessità dell'intera categoria imprenditoriale attuale
E la vicenda della tassa Mammì si comprende a fondo solo se inserita in questa situazione
Nei distretti industriali evoluti infatti l'autorevolezza rappresentativa dei governi locali ha permesso la costruzione nel tempo di un sistema di mediazioni degli interessi che ha inciso fortemente sulla crescita delle economie locali
Imprenditori sindacati forze politiche ed istituzionali hanno sviluppato
Un sistema di mediazione politica degli interessi dove di volta in volta possano emergere elementi di cooperazione di conflitto di concorrenza che si compongono e si scompongono in maniera dialettica ma l'interno
Di un quadro generale di valori fortemente così condivisi dall'intera comunità dove l'impresa opera
La sensazione e che a Massa Carrara manca manca ancora tutto questo
Siamo tutti quanti
Su una barchetta perché una provincia di meno di duecento mila abitanti una barchetta ma fingiamo di ignorare ed ogni problema su un un carattere fortemente ideologico quasi mai pragmatico
Gli stessi partiti che a livello nazionale hanno ormai assimilato parole come privatizzazione profitto centralità dell'impresa all'idea locale stentano ad acquisirle
Così il profitto diventa sinonimo di affarismo
L'iniziativa imprenditoriale e speculazione l'impresa diventa il luogo da cui prelevare risorse postulando anche una sorta di politica di Rienzi istruzione delle ricchezze ed è irretito
Le infrastrutture non sono viste come un vantaggio per l'intera società per attrarre nuovi investimenti per creare lavoro ma quasi un fastidio il cui costo deve ricadere alla fine sul sistema imprenditoriale
In queste condizioni abbandonare la barchetta rifugiarsi e riservarsi nella logica esclusiva della propria azienda diventa una tentazione molto forte
Cioè è necessario fare distrazione distinzione tra amministrazioni anche dello stesso colore politico tra partito Rita singoli amministratori non facciamo e non abbiamo mai fatto di ogni erba un fascio
Sappiamo riconosce ad apprezzare ciò che di nuove energie dalla struttura sociale Apuana dove non tutto il mondo
Abbiamo citato raccordo ferroviario ma apprezziamo le valide di importanti iniziative
Come quelle intraprese dall'amministrazione comunale di massa nella zona industriale la partenza della reindustrializzazione nelle aree Espero leve e nell'area ex copie italiana copie anche se dopo dieci anni di sofferenze
Del Comune di Carrara o l'inaugurazione della zona industriale di Nuvolento a Pontremoli ma il clima generale culturale che deve cambiare
La concertazione la visione strategica e comprensoriale dei problemi l'unità di intenti ed il coordinamento tra le amministrazioni locali la collaborazione tra le parti sociali diventano elementi irrinunciabili per la crescita e lo sviluppo
Quando ci soffermiamo ad osservare il territorio nel quale operiamo così ricco di opportunità non possiamo non riflettere su ciò che potrebbe essere il nostro futuro e quello dei nostri figli sicuramente diverso dal grigio presente
Non ci facciamo certamente prede dall'assegnazione
Dallo sconforto ma prevale una forte determinazione a difendere a portare avanti le nostre idee adottare per cambiare ed innovare
A sentire fortemente la nostra responsabilità sociale ed ad investire per il futuro di questo nostro territorio ho finito
La parola al dottor Giulio Conti presidente della Camera di Commercio
Voglio intanto salutare e ringraziare allude della Camera di commercio della Giunta camerale del consiglio
La gradita presenza
Del presidente Fossa
Uno dei pochi personaggi di rilievo a livello nazionale che quando si prendono l'impegno di andare in un posto evidentemente lo mantengono lui a questo proposito abbiamo esperienze per diverso
Io mi sogno scempio lecco di tutti qualche volta
Venire a illustrare l'economia provinciale
Avendo qualche cosa di buono da di
è un sogno che mi faccio spesso spero che si avveri
Ma per adesso è soltanto un sogno
Quindi per chi mi ha già sentito spesso mi dispiace ma io devo di nuovo ripercorrere seppure credo di farlo brevemente quella che è l'economia locale con tutte
Con tutte i problemi con tutti i problemi che ci sono intanto sottolineando un elemento ecco che la nostra tra le varie particolarità
è un'economia che è una sommatoria di due economiche perché la nostra è una provincia che è diviso in due
Per cui tutti coloro che si impegna la studiare l'economia provinciale basandosi sui dati provinciali non ci capiscono nulla sono illeggibili perché sono la somma di due realtà completamente diverse
Per cui è necessaria con nell'illustrare questi sistemi economici
Illustra le due farò prima illustrare quello della Lunigiana
Non tanto perché meriti minore attenzione
Ma perché pur essendo anche questi economia poi piena di problemi problemi seri
Non sono fortunatamente così dirompenti come quelli della linea di costa
è un'economia in cui ha un peso molto importanti e l'altro ancora l'agricoltura c'è pure pure agricoltura frammentata
Seppure un'agricoltura non importante tanto per il prodotto lordo perché c'è molta autoconsumo
La più creato per il collante che rappresenta in un sistema economico che è abituato a vivere un po'di tutto
E non ultima anche i valori comportamenti di una civiltà contadina che non è ovviamente più quella di una volta ma che in qualche modo persistono
E in qualche modo aiutano l'economia lunigianese ad aprire un suo particolare specifico equilibrio
Gli altri settori ho avuto modo di definirli una volte prendo sempre questa definizione
Configurano in quel territorio un'economia delle briciole
C'è un po'di tutto
Un po'di commercio un po'di turismo un po'di industria un po'di terziario eccetera un po'di tutto
E quindi non è sicuramente comune economica che si possa definire sviluppo ci sono devo dire ultimamente dei segnali interessanti per quanto riguarda la Lunigiana
Soprattutto dal punto di vista del turismo che poi gli stessi segnali interessanti li ritroveremo anche nell'aria di Costa
Il turismo sta in Lunigiana prendendo diciamo valori che possono forse cominciare a configurare un trend di sviluppo va bene anche l'edilizia ma in qualche modo collegata al turismo perché uniti inizia una piccola edilizia sono aziende piccole eccetera
Che è soprattutto dedito alla ristrutturazione dei bordi delle cattive seconde case eccetera che sono sempre acquistate dagli stranieri che vengono in Lunigiana
Ultimamente è fortunatamente si sono inseriti alcuni fatti importanti che possono aiutare in questo territorio a raggiungere livelli di economia più positivi
E mi riferisco all'apertura dei cantieri della Pontremolese Gianni parlava il dottor Gasparri e mi riferisco anche a quei preconcetti inseriti nei patti territoriali
Quindi dicevo anche lì ci sono problemi seri non è che manchi la disoccupazione c'è però non sono così dirompenti così ingestibili come quindi darà le risposte
L'area di costo
L'area di Costa che inserite e questo è un elemento che io ricordo sempre perché viene a mio giudizio molto trascurato è inserita nell'aria più vasta che va da la Spezia viareggio e anche oltre fino a Pisa
Un'area che ormai ha raggiunto già e tendono a decente UAC i caratteri tipici dell'area metropolitana con tutto quello che comporta in termini di necessità di infrastrutture problemi di trasporti eccetera
E all'interno di quest'area con questi caratteri metropolitani
Guarda caso la microarea che comprende i tre Comuni di Montignoso di masse di Carrara e quella che alla densità demografica più alta
Non solo dell'area ma è una delle più alte d'Italia
Basti pensare che per limitare il paragone a livello regionale l'unica area che registrano ad esempio una densità demografica superiora nostre l'aria di Firenze però villaggio
Non ce ne sono altri
Ecco e quest'aria di corte è stata come dire storicamente si è sviluppata essenzialmente
Prevalentemente anche se non esclusivamente sullo sviluppo industriale
L'industria sta per sempre l'asse portante
Agli inizi soltanto l'industria del marmo che poi è diventata l'industria il bar lapideo e negli anni Trenta con l'istituzione la formazione della zona industriale
è stata la seconda sono industriale costruita dal regime fascista l'altra è stata nella provincia di Ferrara alterare Massa Carrara sono state le uniche
E quindi dall'ora naturalmente pro con tutti i problemi per la ricostruzione eccetera
Abbiamo vissuto decenni
Su un modello di sviluppo che vedeva la convivenza
Tra un'industria storica come quella del ma
Naturalmente l'evoluzione tecnologica con cambiamenti eccetera e questa zona industriale formata prevalentemente da
Pochi importanti insediamenti
Con molta occupazione
Ma con ricadute sul territorio in termini di indotto estremamente modesto
Sempre stata questa zona industriale in qualche modo vissuta così come era venuta una forzatura
E non è mai accaduto ecco che queste aziende stabilisce lo col territorio non mi riferisco ai ai ai rapporti sociali e politici che comunque anche qui vi furono Caretti e come rapporti economici di indotto eccetera non ci sono mai stati
Comunque sia ecco questa storia
Ha avuto poi un black una cesura
E comincia la storia più recente
Che abbiamo ripetutamente descritto
L'abbiamo tante volte ripercorsa ci abbiamo riflettuto
La sostanza è che i grossi insediamenti industriali la maggior parte se ne sono andati
Abbiamo perduto quattro mila e cinquecento posti di lavoro finiranno nel settantanove ottanta più o meno la metà di tutta l'occupazione della zona industriale
è stato un colpo durissimo
E da allora il tasso più di occupazione è sceso ai livelli dove poi più velocemente non l'abbiamo più disagi
E in parte come già ricordava la relazione del presidente Gasparri
In parte questo colpo durissimo fu attutito
Fu attutito soprattutto dal settore lapideo ed al comparto delle macchine per la lavorazione dei materiali lapidei che conoscevano allora una stagione estremamente positiva e e lunga
Fu applaudito anche da un andamento positivo dell'artigianato del sito dell'artigianato
E anche se vogliamo seppure in misura minore del turismo i suoi in qualche modo fu assorbito il colpo
Però si capì ci vuole un po'di tempo
Si capì che la speranza che si potessero come dire sostituire questi grossi insediamenti con altrettanti insediamenti delle stesse dimensioni
Fu un po'dura a morire ma alla fine voi
E decidemmo decidemmo per la verità fu una costrizione
Fummo costretti a scegliere la strada di utilizzare le nostre risorse
E di contare sulle nostre sforzasse
Nella speranza che ai comparti che ci avevano salvato tra virgolette
Potesse aggiungersi
Un sistema di piccole imprese
Che avrebbero potuto installare sì e crescere proprio negli spazi che erano stati lasciati liberi da ricorsi vengo Sicilia venti
E c'erano anche i presupposti alcuni depresso
E poi si sono dimostrati necessari ma insufficienti
C'erano per l'appunto le aree che si rendevano libere
E poi qui da noi prima che un'area si renda libera
Ma che passi dalla libertà giuridica libertà di fatto ci sono tutte le storie che in parte Gasparri ha parlato
Si rendevano quindi lire libere aree si diffondevano soprattutto sul territorio le tante professionalità che erano come dire fuoriuscite decorsi stabilimenti
E in effetti queste cose hanno in qualche misura ha funzionato
In parte è andata proprio così
Tant'è vero che se al settantanove il numero delle aziende
Che insistevano nel perimetro della zona industriale da duecentotrentanove oggi sono seicento circa
Quindi sono più al di là di quelli che possono essere stati i trasferimenti e da qui le speranze
Di veder crescere questo come dire questo terzo elemento dello sviluppo industriale
Le speranze quindi coltivati tutti gli anni che facciamo il rapporto sull'economia sempre ascoltare più zero virgola cinque meno zero virgola cinque eccetera sono anni
Ma per adesso non è andata ci sono state ma non hanno forse non hanno formato sistema
Io vorrei che professore Varaldo che ha particolare competenza su questi temi non oggi naturalmente Macra studiasse questa cosa ci sono le aziende si sono dette a ma non hanno fatto sì Ste
C'è di tutto
E si fa fatica anche ma individuare qualche piccolo compatto che in qualche modo potrebbe come dire non pretendo che diventi un distretto Marsha gli hanno dato i cattivi ma che potrebbe in qualche modo come dire venire fuori qualche cosa di più
Delle singolarità
C'è per esempio attività interessanti legate alla cantieristica da diporto
Ci sono ci sono realtà già importanti dell'impiantistica ci sono altri comparti della meccanica oltre a quello legato ai materiali lapidei che promettono bene
Però per adesso la situazione è questa per cui il tasso di disoccupazione rimasto in tutti questi anni lo zoccolo duro della vostra della nostra economia
E purtroppo
I settori che ci avevano salvati
Ora sono entrati in crisi
è cominciata la crisi più o meno un anno fa
Tre adesso non ci sono cenni significativi che possa cessare
Certo siamo tutti gli a valutare i segnali anche debolissimi eccetera non ce ne sono per adesso di segnali consistenti
La situazione è ancora le situazioni di estrema crisi
Che ha colpito il comparto lapideo
Il settore lapideo sia del comparto dei marmi che ne col patto di Graniti
Ah sì del comparto dei graniti per le particolarità che ha si tratta di come tutti sanno di lavorare non i marmi di cui abbiamo le risorse ma di lavorare materiali che siamo costretti ad importare da Paesi lontanissimi di lavorare e di esportare
E questo comparto dei graniti
è in una crisi che potrebbe anche avere carattere di reversibilità
Si tratterà ora di vedere quando riprenderanno i mercati perché poi prima o poi riprenderanno
Cosa rimarrà ecco come quota dei mercati ancora come dire
Assegnata a questo comparto che per due estremamente importante chimici anche delle macchine per i dati
Dove li però la questione mi preoccupa mi perché i la ripresa dei mercati
Sicuramente non potrà mancare
I nostri costruttori di macchine per il marmo sono all'avanguardia e quindi non è la questione soltanto una questione di di devo dire anche che nei primi mesi del novantanove la crisi si è ulteriormente accentuata
Non do i numeri perché
Non voglio aggravare la pesantezza di questa relazione questa relazione
E si è talmente accentuata che
Si profilano pericoli seri per una parte del sistema delle imprese
Io ho già detto in altra sede
Che all'inizio della crisi c'è stata la prima selezione
Che ha colpito ovviamente le aziende più deboli
Le altre resistono
Auguriamoci che la ripresa venga e venga prima che possa effettuarsi la seconda osservazione
E naturalmente dall'asse portante di questa economia che l'industria a cascata le conseguenze negative su tutti gli altri settori
L'edilizia ovviamente il settore commerciale che in grave crisi
Seppure differenziata a seconda di certi centri va meglio ma sa che a Carrara eccetera ma va male dappertutto
Lo stesso artigianato lo stesso comparto dei servizi
In un'economia che attraversa questa congiuntura così difficile
Non ci sono dei dei settori che possono in qualche modo non non risentì
Si preannuncia bene
Guarda caso la stagione turistica lo stesso elemento che citavo per la Lunigiana
Che non si presenta bene soltanto qui da noi perché abbiamo particolarità eccetera è una stagione turistica che almeno per quanto riguarda la zona dell'Alto Tirreno si sta presentando bene dappertutto
E sarà sicuramente tutti ce lo auguriamo un elemento che potrà aiutarci
Noi stiamo tenendo ferma
In questo periodo la linea di utilizzare tutte le risorse che abbiamo
Ivi compreso lo voglio ricordare perché è particolarmente importante
Un complesso fieristico nel quale abbiamo investito un occhio della testa
E dal quale dobbiamo aspettarci ritorni che devono che devono venire
Però ecco questo tener fermo ladina di utilizzare tutte le risorse che abbiamo
Qualche riflessione riflessione ci deve indurre a fa
Probabilmente
Al di là di una classifica di priorità che sarebbe un metodo sbagliato
Qualche attese qualche attenzione in più a settori che finora ne hanno avuto il meno io cito il più Isma'bisognerebbe riservate
Una cosa è certa
Il peso del settore lapideo e ancora determinanti
Non tanto per l'occupazione che attiva direttamente ma per l'indotto l'indotto primario al secondario e terziario quello è il sistema che noi avremmo voluto
Che si creasse alla zona industriale con le altre imprese il sistema l'abbiamo già ce l'abbiamo da trecento a con le difficoltà che ha però quello fasciste
E come tutti i sistemi come tutti gli stretti anche se questo è un po'sui generis
E soprattutto importante per l'indotto
Per cui
In caso di declino strutturale del settore lapideo sarebbe un disastro per tutti
Tanto spazio per fare dei tempi supplementari molto allungati
Ed è una partita che si sieda già il dottor Gasparri lo ricordava
Si sta sto
E quindi è necessario stemperare
Non solo i toni ma anche i contenuti
Di questo confronto che è in atto
è necessario che venga fatto da parte del mondo politico
In quest'espressione io comprendo ovviamente in primo luogo il consiglio comunale ma non solo in Consiglio comunale
Dove da parte del il mondo politico si deve capire ciò che il dottor Gasparri ha già detto
Che questa cultura conflittuale nei confronti dell'impresa è un lusso che non ci possiamo più permettere
Lei Palese sono una ricchezza e la risorsa le imprese sono lo strumento che danno dall'avvocato la furbetta Coppin termico
Quindi l'atteggiamento nei confronti dell'impresa deve essere di estrema disponibilità di estrema apertura
E devono essere tolti di mezzo tutti gli intralci di qualunque genere che possano ostacolare questo sviluppo imprenditoriale ecco perché la Camera di commercio sia impegnata fortemente
Per la questione dello sportello unico
E la nostra provincia una volta tanto è arrivata prima una delle poche province d'Italia
Che grazie anche alla nostra azione ha potuto dire alla scadenza del ventisette maggio tutti i comuni sono in grado di attivare lo sportello unico
E anche per questo che ci siamo mossi con questa determinazione
Ma anche dal parte del mondo dell'impresa e si deve capire che le cave del Duemila non possono più essere quelli del Novecento
Che in qualche aspetti erano ancora quelli dell'Ottocento
Ci sono cose che devono essere riviste
Bisogna andare a considerare
Questo tema tenendo conto che i temi come quelli della sicurezza e della sicurezza e dell'ambiente non sono più un optional
E le aziende non le possono lasciare in mano nessuno
Mi devono fare propri
E in effetti le associazioni li fanno blocchi ma poi a trasmettere dal corpo dell'impresa ci sono tante difficoltà e tanti problemi comunque le cave del Duemila non potranno più essere qui del Novecento
E io sono preoccupato
Quando di fronte a una situazione di questo genere sento parlare di cause legali
Indipendentemente dal merito e la legittimità
Non è questa la strada che risolve problemi
Se le cause legali
E peggio ancora la cessazione del pagamento della tassa marmi sono state utilizzate come strumento di pressione
E quindi come un fatto tattico
Non sono d'accordo ma posso capirlo
Ma se qualcuno ha veramente intenzione di affidare a questi strumenti la soluzione del problema
Riflettiamo bene signori perché non è questa la strada che porta a caccia
Di fronte a questi temi noi come Camera stiamo valutando che cosa fare
Senza assumere ruoli che non sono nostri
Ma assumendo ci fu un conflitto che è nostro
La legge di riforma delle camere di commercio all'articolo numero due comma sei dice
Che le Camere di commercio possono esprimere pareri formulare proposte allo Stato alle regioni e agli enti locali per tutti i temi che sono importanti per il sistema dei
Quindi il nostro compito e noi intendiamo appoggio Asso
E ci siamo mossi
Per adesso verificando che cosa si può fare
Io ne ho parlato col sindaco
Ne ho parlato col presidente Gaucci
Ho fatto presente di questa nostra intenzione
Che non tende ripeto a travalicare nessun
Ho avuto da parte loro un'intera ex ci sono naturalmente riservati di valutare poi in piena libertà in piena e tanta libertà in cui siamo perfettamente d'accordo
E quindi andremo io la porterò in giunta poi ne parlerò anche con gli altre i sindacati da altre associazioni di categoria eccetera vogliamo assieme al Comune assieme agli industriali a tutte le associazioni di categoria
Andare a discutere questo tema ma non con la politica del carciofo tutti assieme
Partendo da quello che dovranno essere le cave del due mila
Il tipo di organizzazione
Il tipo di sicurezza eccetera e individuando così dov'è che dobbiamo arrivare come fare a rifarci quanto più non ci
Ringraziamo il dottor Conti la parola al professor dall'altro
Ma io vorrei anzitutto dire che ho gradito molto quest'invito
Per due motivi anzitutto perché così e mi mi consente di riprendere contatto oggi con la realtà della vostra delle nostre province
Stavo facendo un errore
Pazzesco
Delle vostre Torricelli conosco attraverso anche rapporti che abbiamo avuto in questi anni
Ma direi che secondo motivo per cui ho gradito l'invito perché ritengo che sono completamente convinto che rivisita oggi di fronte ai problemi
Che il Paese sta attraversando e che anche qui sono stati evidenziati non può rimanere estranea
A questi problemi vedere conoscere quindi per me questo via in quell'incontro che mi serve conoscere meglio i problemi li deve recepire e si deve attrezzare anche per dare delle risposte
Non ci possiamo più permettere il lusso di aver università che è staccata
Dal mondo produttivo è un mondo produttivo che non conosce le potenzialità
Che è presente al mondo dell'università
Lancio subito il messaggio che recita deve essere stonata
E attraversa alcune riflessioni cercherò di dire il perché come l'università deve essere stanato asta nata nel senso cioè che deve essere più portata nel vivo dei problemi del Paese
Beh qui il quadro che ci è stato fornito un quadro abbastanza negativo direi molto negativo
Cioè c'è una crisi dell'economia locale all'interno di una crisi più generale dell'industria nel nostro Paese
Ora definire la crisi o recessione non lo prolungata o prolungata stagnazione comunque sono anni che c'è un calo della produzione industriale l'occupazione non da segni di ripresa anche gli investimenti stanno segnando il passo
Qui evidentemente è stata pensando momento di difficoltà a livello del Paese così come in parte anche a livello europeo forse l'Italia verte di più queste problemi
La lettura che si fa in genere di questi problemi a una lettura di tipo congiunturale anche qui più o meno è stato fatto cenno cioè che cos'è che determina testa accentuazione di stagnazione
Ma deve anzitutto un calo dei consumi che è stato abbastanza forte nel nostro Paese i consumi sono in crisi
In pratica dall'inizio degli anni Novanta sostanza che noi abbiamo perso la voglia di consumare ma direi che poi anche le forti manovre per rientrare nei parametri mastri hanno determinato una decurtazione del reddito delle famiglie delle persone quindi evidentemente i consumi ne hanno risentito così come il nostro Paese ne ha risentito in termini anche di propensione al risparmio nostro Paese che godeva del privilegio di essere uno dei primi nella graduatoria dei Paesi forti risparmiatori abbiamo perso anche Cristo prima
C'è stato un incremento delle importazioni
La crisi asiatica inizialmente era stata stata sottovalutata nel giudizio perché si facevano i conti
In termini di incidenza dell'Asia sulle nostre esportazioni in effetti invece la crisi asiatica determinato un boom delle importazioni
Anche sul mercato europeo mercati rionali presenti i nostri produttori e questo fatto evidentemente ha inciso negativamente quindi mettendo insieme un po'tutti quelle questi elementi evidentemente noi stiamo subendo
Il processo tra l'altro di europeizzazione che c'è nella grande distribuzione sta mettendo in difficoltà nostro pareggio perché la processo che europeizzazione della grande distribuzione non parte degli dall'Italia in Italia netta di acquisti di catene da parte di grandi catene europee che evidentemente si portano appresso anche loro fornitori quindi nei nostri supermercati nei nostri ponti rivendica troviamo sempre più anche prodotti stranieri per le piccole imprese questo evidentemente crea difficoltà che prima avevano accesso a un canale di distribuzione che oggi invece diventa sempre più complesso
Direi che all'interno di questo quadro negativo di riflessioni che giustamente sono state fatte qui dei due residenti
Io vedo due aspetti che potrebbero diventare fattori di leva per e un modo diverso di interpretare discorrere irritare di cercare i rimedi anzitutto si è determinato nel Paese una consapevolezza di dance è maggiore
Sulla rilevanza della crisi esso l'esigenza di intervenire
Il voto europeo ha determinato un'accelerazione da questo punto di vista dei quindici Paesi europei è stato visto che c'è una correlazione statistica abbastanza definita tra la crescita e il voto cioè i Paesi dove c'è stata una riconferma
Del dei partiti al governo sono i Paesi dove c'erano meno problemi dal punto di vista nella crisi economica cioè che avevano riuscita a realizzare una certa crescita mentre i Paesi dove c'è stato
Con un voto che non è a affine evidentemente alla alla alla parte politica al governo il ci sono grossi problemi di crisi economia questo vuol dire una cosa secondo me che si sta determinando una connessione tra voto politico e andamento economico che è tipica di altri paesi non era tipica dell'Oropa in questo può determinare un fattore di sollecitazione ad intervenire quindi ci auguriamo che col prossimo Documento di programmazione economica finanziaria si può sedere mente imboccare una strada diversa mi pare che
Il ministro Amato stia già dando segnali in questo senso abbastanza promettenti
Anzitutto impostando
Una manovra che per la prima volta è fortemente orientata nel senso della riduzione dalla specie penso che sia la prima volta che si impone chiaramente questo problema
I discorsi che sta facendo sulla previdenza integrativa i tentativi che fa per arrivare ad una riflessione sulla riforma
Delle pensione anticipata ecco sono tutti i tentativi che secondo me vanno nel nel senso giusto
La del secondo aspetto che nell'ambito di una crisi dell'industria sta venendo fuori che secondo me da tener conto che
Si ribadisce proprio nel momento in cui l'industria e si capisce proprio nel momento in cui l'industria sta perdendo grosse difficoltà che non possiamo permetterci il lusso di non tenere l'industria se tuttora l'asse portante
Della crescita di un Paese
Abbiamo passato una fase in cui c'eravamo forse illusi che si potesse risolvere i problemi della crescita attraverso il semplice terziarie negli ultimi anni invece ci siamo accorti che senza un'industria vitale competitiva e difficile immaginare che un paese possa mantenere certi li vedi livelli di reddito e di bene
E Terzani ha bisogno dell'industria se le industrie nautiche al terziario non tira sia dal dal punto di vista delle delle terziario così detto produttivo dei servizi all'impresa ma anche il terziario coste titoli servizi alle famiglie ai consumi
Per i coi in alcuni dibattiti che a volte noi vediamo forse ci si illude ecco che si possono fare ad esempio delle imprese culturali evidentemente io sono il primo a dire che si possono
Fare impresa e cultura a creare le illusioni che queste imprese contrarie possono nascere e vivere in un Paese che ha dei problemi seri dal punto di vista del mantenimento di certi livelli di reddito perché i i consumi culturali sono dei consumi che
Si sviluppano soprattutto incontri in connessione a forti crescite del
La Toscana qui mi pare che avverte al di là dei problemi specifici di quest'area ma nell'insieme avverte grossi problemi
Ci sono chiari sintomi forse del del tramonto di un vecchio modello di sviluppo
Siamo alla ricerca di un nuovo modello di sviluppo almeno questi ricoveri in questi termini
Mi spiego meglio qui la crisi che sta vivendo l'industria in Toscana non è una crisi semplicemente congiuntura quindi non ci si può illudere
Che i problemi si possono risolvere così abile perito ecco mi pare che qui la coscienza del fenomeno sia molto palesi in questa sede
è una crisi che inizia molto da lontano per lo meno che a metà degli anni ottanta
Da metà degli anni ottanta la Toscana stare attento grossi problemi dal punto di vista della crescita industria ha perso smalto a partire da metà degli anni ottanta
Mentre prima era una delle regioni all'avanguardia in termini di tassi di sviluppo l'indulto
Le ricerche che abbiamo condotto in collaborazione con lui rettore nell'ambito di un grosso studio
Che ci è stata affidata la Confindustria Toscana dalla Banca Toscana Regione Toscana questi problemi sono stati messi molto ben appunto cioè in sostanza la Toscana sta avvertendo
A partire da metà degli anni ottanta e quindi accentuando queste difficoltà perché si trova in una fase di di spiazzamento competitivo dal punto di vista della dinamica della domare internazionale
Da un lato perché tuttora legata a settori molto tradizionali e non ho niente contro il settore tradizionale dico subito
Per non creare confusioni che credo che la Toscana droga ancora a lungo convivere ridere con i propri settori tradizionali e quindi qui è stato ribadito che quest'aria non potrà fare a meno evidentemente del marmo e tutto quello che è il marmo significa ma credo che la Toscana verificherete che soltanto attraverso questi settori è difficile che possa andare avanti il cui qui c'è l'esigenza di fare un grosso sforzo di diversificazione
Di diversificazione del sistema industriale produttivo il sistema economico quindi trovare nuovi settori che possono essere quelli del turismo anche altri settori a cui fare un cenno successivamente
Abbiamo quindi questo situazione di difficoltà che ci deriva da un lato perché ci troviamo in diretta competizione con molti paesi in via di sviluppo la crisi che sta subendo il tessile abbigliamento settore cuoio e calzature indice chiaro
Che si tratti di fronte a ad un mercato che si sta modificando con le produzioni ormai di dei noi Paesi sono produzione altamente qualificate che fanno diretta competenza per cui è vero che le nostre perdite sono difese magnificamente ma i volumi produttivi rimangono fermi o cavano quindici si difenda andando in nicchie molto piccole dove evidentemente non si possono difendere i volumi né di produzione né di occupazione
Nella Toscana per la Toscana credo che però comunque la spiegazione della crisi non sta solo nel fatto che abbiamo dei settori tradizionali perché anche nei settori tradizionali ci sono state intese che hanno avuto grande successo il problema grave è un ritardo di adeguamento e di innovazione da parte del sistema delle imprese questo è emerso chiaramente
Cioè in in Toscana praticamente non abbiano con un sistema industriale che fa ancora leva su dei paradigmi
Che ormai stanno segnando il passo
Accentriamo alcuni caratteristiche che noi abbiamo come paese Rispetto come Paese Italia rispetto ad altri paesi avanzati e questa accentuazione ci determina il Propofol
Prima c'è attuazione la la presenza l'importanza delle piccole medie apprese in Toscana e decisamente più alta rispetto all'intero Paese
Se a livello nazionale il settanta per cento del prodotto interno lordo industriale fa capo piccole intese credendo in Toscana si raggiunga comodamente l'ottanta il polso di pesce
Le piccole imprese oggi stanno manifestando difficoltà sia che siano isolate come si diceva Tunisia che facciano parte anche dei distretti
Probabilmente quelle isolate soffrono di più rispetto a quelle che stanno nei distretti ma credo che dobbiamo prendere coscienza di un fatto capire ai distretti potevano compensare Nello Rossi è insieme gli svantaggi dell'idea derivate dalle piccole dimensioni tribale oggi non sono più semplici
Io sono un profondo sostenitore del fatto che anche nei distretti
Occorre modificare la dimensione media dell'impresa e dispetti che reggono di più a livello nazionale sono quelli che hanno già passato questa fase di trasformazione dove ci sono delle imprese leader perché riescono a porsi sui mercati internazionali con un altro vigore con un'altra capacità rispetto invece i distretti che sono fatti solo di piccole imprese
I distretti stanno soffrendo anche perché sovente non hanno
Creato quella rete di rapporti esterni che oggi sono fondamentali
Il localismo produttivo che una grande forza però diventa una un grande iattura qualora non si riesca riesca stabilire i collegamenti con l'economia internazionale con la nuova globalizzazione dei mercati i distretti da questo punto di vista sanno soffre
Il vecchio modello di legame con l'estero fatta attraverso le esportazioni sta segnando il passo ormai occorre immaginare che anche le Pretty corrente mese riescano ad insediarsi con altri forme
Più avanzate nei mercati estri da questo punto di vista e quindi ci sono delle delle carenze
Quindi abbiamo questa predominante in Toscana ridicole invece abbiamo una carenza spaventosa River medie imprese
Perché non c'è stata una crescita adeguato delle piccole per diventare medie questo è un dato
Che contraddistingue in negativo la Toscana la mancata formazione di media impresa è stato calcolato da Libertà e gliela do la Toscana un deficit di circa duecento intese considerando le le le le sue caratteristiche le sue dimensioni e la sua specializzazione settoriale
Abbiamo auto una presenza molto sparuta di grande impresa è già stato detto qui che abbiamo assistito soprattutto nell'accostare ad un calo
Della grande impresa soprattutto a seguito della crisi dell'impresa di Stato
Sovente queste cade intese fino ad anni recenti non hanno radicato nel territorio cioè non hanno stabilito dei rapporti negli ultimi anni si tenta di fare
Di più da questo punto di vista
Quindi in sostanza direi che uno dei fattori sui quali è uno degli elementi sul quale riflettere che la Toscana a poche imprese innovative poco impresa attrezzate per
Difendersi di fronte alla sfida competitiva che abbia
Cosa si può fare ora non è che qui non possiamo lanciare
Delle ricette anche se sovente agli economisti dagli economisti ci si potrebbero
Aspettare
Delle vicende
Ma io vi dico semplicemente alcune cose che sono emesse da questa laboriosa ricerca cui tra l'altro ha partecipato anche l'Associazione industriale
Di Carrara
Cioè abbiamo verificato che si può diventare imprese innovative anche in Toscana
E le poche intese che sono diventate imprese innovative hanno avuto dei risultati
Evidenti dal punto di vista dell'aumento del fatturato dal punto di vista della redditività sulle vendite del ritorno dei rivestimenti da questo punto di vista non abbiamo detto ben qui sono dei cambiamenti che si sono verificati
E abbiamo verificato che si possono fare quindi da da cambiamenti da cambiamenti che si sono realizzati cerchiamo di diffondere
Queste idee a questa cultura del cambiamento bene affinché un maggior numero di imprese possa imboccare queste nuove strade che sono di di cambiamento organizzativo di aumento dimensionale di inserimento di nuovi soci
Di fare dei gruppi oppure delle reti di impresa anzi e perdendo questa connotazione di individualismo e di separatezza
Accanto a cambiamenti che abbiamo registrato che sono realizzati quelli possibili che a nostro giudizio o si possono
Innescare nel tessuto produttivo esistente la Toscana evidentemente c'ha dei cambiamenti auspicabili che sono quelli più difficile realizzare va nella direzione in cui vi dicevo prima
Cioè è difficile immaginare che la Toscana apposta mantenere il suo livello di benessere e sviluppo se non non fa un grosso sforzo
Assiste e forzare la nascita di nuove impresa i nuovi settori
Da questo punto di vista credo che una riflessione va fatta perché nel nostro piccolo come Scuola Superiore Sant'Anna non abbiamo dato vita se imprese e quindi credo che sia un fatto unico non solo in Toscana ma anche a livello nazionale
Perché l'attività di ricerca di eccellenza possono nascere nuove imprese
I nuovi nati evidentemente non li conosciamo e quindi non hanno protezione
Non sono associati evidentemente
Ma credo che invece ho bisognerebbe fare uno sforzo a livello delle politiche regionali o anche delle associazioni di categoria di cercare di guardare in queste nuove direzioni
La Toscana tra l'altro da questo punto di vista gode di alcuni punti di riferimento abbastanza interessante
Anzitutto c'è un sistema della ricerca di una delle di assoluta avanguardia a livello nazionale
Uno dei paradossi della Toscana in quello che gode di un sistema delle scelte della formazione avanzato i più avanzate a livello nazionale
Però con un sistema produttivo rapidamente che non fa riferimento poco riferimento a questo sistema quindi sono due sistemi che funzionano
Con un alto grado di separatezza
Se riuscissimo minimamente a a stabilire qualche aggancio potremo evidentemente sperare nel futuro di avere qualcosa di diverso e di mezzi
Noi stiamo vivendo un'esperienza piuttosto interessante
Che ci ha portato a fare una scelta strategica di trasferire i laboratori di ricerca tecnologica della scuola con specializzazione una micro meccatronica delle tecnologie virtuali nell'information technology a Pontedera
Accanto
Ha dato una grande impresa e ad un tessuto industriale particolarmente interessante
Con questa iniziativa ne contiamo perché abbiamo già iniziato in acqua andiamola evidentemente non per vivere in isolamento ma per fare sistema perché se no non ci si muoveva dalla dalla comodità della sede pisana
Andiamola a questo elementare quella nuovo modo di operare questa triangolazione virtuosa che si è manifestata tra gli enti locali
L'industria
E l'Università questo è un modo di ragionare ecco perché evidentemente qualora non scatena questi meccanismi di collegamento tra forze che possono essere detentrici di risorse diverse anche i cosiddetti patti territoriali alla fine sono asfittici se non c'è una leva una leva di crescita
Noi stiamo verificando che con questo tipo di ragionamento si può immaginare un futuro diverso per il settore industriale creando innovazione a livello territoriale perché il sistema delle piccole imprese che opera in quella evidentemente anche lui ha bisogno di qualificazione ha bisogno di capire che oggi i rapporti con la con la grande impresa devono essere fatti in maniera diversa
Stiamo lavorando per mettere i piedi dei sistemi di coprogettazione
Di velocizzazione dei cicli produttivi perché evidentemente la grande impresa ora che vede oggi gradisce
Che subfornitori e non sia più un sommo scrittore tradizionale ma sia un suo buffo nitore che diventa un paté neanche perché sa colloquiare che sa lavorare in team da questo punto di vista la presenza
Di una una struttura di ricerca di formazione può favorire la crescita di questa nuova cultura
Della collaborazione tra grandi e piccole intese che credo che sia una delle strade L'Abate in Toscana da questo punto di vista da ricerca che abbiamo fatto attorno alle grandi intese anche qui c'abbiamo molto da recuperare la regione Toscana e qui terminò mi pare che abbia anche da questo punto di vista e imboccato alcune strade molto interessanti ed era un guaio
Alcuni anni fa è stata creata la rete regionale dell'alta tecnologia
Proprio per stanare diciamo al mondo delle scelte periodicità
Attraverso questa iniziativa praticamente si è preso consapevolezza e coscienza del potenziale che c'era quella
D'altra parte ormai in molti sostengono che nel futuro la ricerca la formazione saranno le leve fondamentali dello sviluppo quindi se in Toscana ce l'abbiamo si tratta di mettere in produzione di rendere proficuo di farci chiave no
Dei legami che possono portare a delle ricadute positive quindi direi che la Regione Toscana ha imboccato uno stato indubbiamente interessante ora c'è una riflessione a livello regionale per fare la seconda esperienza e quindi avere un'Agenzia dell'innovazione
C'è una legge l'assessore qui evidentemente la conosce molto bene la legge per far nascere una agenzia di rilevazione io ho chiarito nel dibattiti a cui ho partecipato che soprattutto in Toscana l'innovazione va vissuta a livello territoriale
Non possiamo immaginare che sia nella che la la l'innovazione si faceva l'alto soprattutto dall'alto non quando si parla dell'altro e non mi riferisco soltanto a Roma ma anche a Firenze cioè nel senso che il difetto del centralismo non è solo un difetto nazionale difetto sovente anche ragionare regionale
Ma perché sono profondo sostenitore dell'innovazione territoriale e il modo come abbiamo interpretato al nostro ruolo nella nostra iniziativa su può vedere va in questa direzione sono profondo sostenitore un convinto sostenitore sarà evidentemente questo passo decisivo
No non l'avrei promosso a livello della mia scuola emicostato evidentemente certo per il ricoprì cimento nei confronti dei decreti all'ambiente
Locale
Perché il il sistema produttivo della Toscana essendo molto articolata molto differenziate in temi di settore
Molto caratterizzato dalla presenza di piccola e media impresa e quali no
Al pelle se si vuole immaginare di lavorare
Vuole piccole intese in termini innovativi in termini di ricerca di formazione bisogna andare a trovare le piccole intese giocare a scopone o altre sette alla sera ecco cioè diventare
Assimilati nell'ambiente capire in in profondità i propone e questo si può fare semplicemente se si entra nel territorio con idee chiare di collaborazione spinta quindi mi auguro che questo indirizzo posso andare avanti tra l'altro
La nuova legge di politica industriale l'ha ben Bersani bis che mi pare che sia già in Gazzetta Ufficiale davano indicazione abbastanza preciso in questo senso c'è uno spostamento dell'asse della politica industriale in maniera più spinta alle regioni
Quindi le Regioni saranno chiamate a ridefinire anche di i distretti industriali che ormai non possono essere più concepiti soltanto come sistemi di piccole imprese
Ma anche a sistemi dove c'è la presenza anche dalla meglio la grande impresa credo che era stato una follia ecco quello di ridurre i distretti industriali
Esclusivamente a un insieme di piccole e medie imprese Gino pensando che si potesse rinchiudere queste piccole in tre nel loro ambito e di qui partire per andare avanti e ora invece dei tre che questa concezione
Decisamente più avanzata porterà quindi anche la Regione Toscana fare questo ridisegno dei distretti industriali e quindi credo che anche quest'area posso partecipare prevedibile vedere cosa si può fare per il consolidamento della storia e cosa si può fare per lanciare il futuro quindi la nuova la nuova economia industriale degli anni due mila e vi ringrazio molto per l'attentato
Solo varando e al presidente Fossa le conclusioni della nostra Assemblea
Che io ringrazio il precedente Ciro Gasparri mi indicato oggi a questa nostra Assemblea
Io ero venuto qualche anno fa durante la presidenza
Simonetta Cattani
Mi rendo oggi conto
Effettivamente come Chico dal professore prima abbiamo una crisi locali all'interno di una crisi generale del Paese
Perché i locali specifica
Che sui problemi
Anche se non mi voglio addentrare più di tanto sui prati della Toscana
Sappiamo che questa è una situazione particolarmente felice forse più difficile del resto la Toscana
Perché non possiamo dimenticarci che in un anno congiunturalmente difficile quando è stato del mille novecentonovantotto dei circa centosettanta centottanta mila posti che si sono creati un quarto li ha fatti la Toscana
Per cui è chiaro che bisogna partire dei problemi
Locali di questa zona e cercare di vedere che cosa altre zone
Limitrofe a queste io momento comunque difficili senza risultati straordinari ma con risultati
Ma di fronte a risultati migliori di quelli si sono avuti qui che cosa hanno fatto e cercare di modellare quei sappiamo che qui c'è un'attività specifica Rega legata alle cave
Legata alla meccanica
Per
Macchine che lavorano o il marmo che sicuramente ha avuto una congiuntura negativa
Anche per la crisi dell'esportazione perché era che l'esportazione ha colpito più questa zona di altre
Perché una delle zone del mondo maggiormente colpito è stato il fareste era una delle vostre valvole di sfogo di sfogo più importanti
Però è chiaro che pur riconfermando quello che ha detto riprendendo la mia relazione dell'assemblea di qualche settimana fa il vostro presidente vale a dire che l'Italia ha perso l'abbrivio e non passa giorno che non si registrano segnali illusione di stanchezza e da tre e di attese frustrate
Sicuramente dobbiamo oggi riconoscere a distanza di qualche settimana che qualche piccolo segnale di miglioramento e davanti a noi
Non possiamo lasciarsi andare ad ottimismi particolari ma io ritengo che il punto di caduta sia stato toccato
I primi dati Di Maggio i dati di maggio ci dicono che siamo di fronte ad una dire ripresa questo non vuol dire che abbiamo centrato l'acquisto ma vuol dire che ripeto che abbiamo dovremmo aver terminato l'accaduto
E dobbiamo verificarlo con i dati dei prossimi mesi e sicuramente anche la chiusura della guerra
Dei Balcani può dare nuova fiducia e ora noi tutti dobbiamo alimentare
Questo coccolare della ripresa che porterà ad un posizionamento del nostro Paese diverso all'interno di un'Europa che tutta in crisi di crescita e che deve rilanciarsi
Si deve rilanciare perché l'Europa non è più
L'idea
Così ancora di più l'Italia in nessun settore strategico
E allora
Abbiamo visto che a un anno di distanza di un processo importante quale è stato il nostro ingresso nell'Euro
Che ci ha portato sicuramente stabilita monetaria che ci ha portato calo dei tassi questo ripeto è stato un passaggio importante fondamentale ma non sufficiente per far ripartire da solo sviluppo e occupazione
Occorre fare altro occorre fare di più
Questo devono fare più o meno tutti i Paesi dell'Europa salvo alcune eccezioni che possono esservi Orlando è piuttosto che la Spagna che invece di essere tanto discusse dovrebbero essere a mio giudizio in tempi anche più rapidi imita
Per quanto ci riguarda io ritengo che noi abbiamo bisogno di minor spesa pubblica di minori tasse e contributi e di un sistema
Del lavoro più flessibile
E abbiamo anche bisogno di maggiori infrastrutture
I perni per rilanciare lo sviluppo in Italia in Europa sono minor pressione fiscale infrastrutture mercato del lavoro più flessibile
Perché tutti all'interno dell'Europa hanno la pressione fiscale forte
Ha ragione il ministro Visco quando diceva Pecile fiscale del nostro Paese nella media europea però a è una media di un continente alto vino e stiamo nella medio-alta ma diamo i peggiori servizi pubblici dei Paesi europei
E qui che non che non si bilanciano i due piatti scusate il gioco di parole della finanza perché noi possiamo continuare ad accettare una pressione fiscale di questo genere di fronte a servizi a servizi ben diverso ma sappiamo che nonostante la volontà di alcuni il sistema dei servizi pubblici italiani si muove con una storia carente non si riesce a rompere questo questo ingranaggio che comunque non funzioni per cui bisogna intervenire sulla diminuzione della pressione fiscale e contributi
Io ho chiesto non sto a commentare da qui come non ha commentato questa mattina in un'altra Assemblea
Quello che scrivono in questi giorni sicuramente a ragion veduta i giornali circa dichiarazioni di Giuliano Amato perché non voglio creare confusione o lavorare su posizioni che non sono certi
Aspettiamo qualche giorno quando saremo a conoscenza del documento Prato economica e finanziaria daremo un nostro giudizio definitivo d'altronde anni che Confindustria non solo Confindustria chiedono il taglio della spesa pubblica corrente
Perché questa è l'unica soluzione per cercare di portare una riduzione a pressione fiscale e contributiva io ho chiesto questo sì e lo ridico da qui una diminuzione facile pescare contributiva almeno di un punto all'anno dal fisco e contributi per più anni
Perché è un punto alla perché un punto all'anno per più anni diventa una riduzione significativa perché un punto all'anno e probabilmente la cifra già raggiungibile da domani perché non possiamo nasconderci che abbiamo un debito pubblico alle spalle più forti di altri
Per cui dobbiamo chiedere delle cose che sono raggiungibili ripeto anche domani mattina con interventi significativi ma non devastante di correzione da trattare
Però è anche vero che non potendo forzare più di tanto sulla riduzione nell'immediato dobbiamo forzare maggiormente sulle altre due perde
Infrastrutture ricordando a chi ci governa che le infrastrutture si possono in parte fare dei grandi infrastrutture con il denaro pubblico ricordando che ci governa che se si sciolgono
Con trasparenza ma soprattutto con accelerando i tempi di risposta normali questo Paese problemi di concessione da altri sono probabilmente disposizione in molte zone del Paese denari private terrà anche grandi opere pubbliche
E attenzione a non rinunciare a questa risorsa perché ce l'hanno e rischiamo di andare a finanziare con il capitale italiano privato
Anche delle famiglie dei grandi opere pubbliche ed altri Paesi
Per cui è meglio che acceleriamo su questo fronte e cerchiamo di far sì che questo denaro rimanga in Italia per finanziare queste opere pubbliche che sono sicuramente importanti questa prima strutturali per dare maggiore competitività all'impresa maggiori posti di lavoro maggiore competitività a tutto il sistema Paese
E poi c'è il problema del
Mercato del lavoro
Noi non possiamo pensare di andare avanti con relazioni industriali che resistono al cambiamento
Il mondo del lavoro a maggiore ha bisogno di maggiore flessibilità e abbiamo un esempio davanti hanno mai in anni di congiuntura così bassa come quelli mi novecentonovantotto siano creati in un paese come l'Italia posti lavoro noi bene o male qualche posto di lavoro pochi troppo pochi ma nel mille novecentonovantotto e democratico i centottanta mila circa ma come si sono creati quei posti di lavoro si sono creati con i nuovi sistemi si sono creati con quelli che trova impropriamente nel giudizio chiamiamo lavori o contratti atipici
Sarà la storia ma cerchiamo di accelerare la storia
A far diventare tipici questi che sono i contratti atipici
Mi riferisco in particolare al lavoro interinale che in Italia comunque ancora troppi eccessivi vincoli mi riferisco al part-time usato in maniera diversa mi riferisco ai contratti a termine usati in maniera diversa
Faccio questo richiamo perché c'è una forte preoccupazione
Che nonostante quello che anche il governo dice poi la maggioranza parlamentare non solo la maggioranza parlamentare stia tentando appunto a livello parlamentare di imbrigliare di legare questi contratti
Anche spinta da larga parte del sindacato
Attenzione
Non se noi ammazziamo questa forma di lavoro sul nascere rischiamo o di non creare nuovi posti di lavoro oppure di crearli nel sommerso
Sommerso che non è un vantaggio dallo Stato che non è un vantaggio terrà in Credem prese che in maniera leale e trasparente stanno
Sui mercanti
Noi abbiamo bisogno oltre tutto di avere queste forme ma di avere anche la forma tradizionale ma la forma tradizionale per rilanciarsi per essere utilizzata ha bisogno di slegare sì da alcuni vincoli
Se noi riusciremo a spiegare alcuni di questi vincoli anche i contratti più o meno tradizionali simili a quelli tradizionali attuali probabilmente saranno a disposizione e probabilmente riusciremo anche in questo modo a rilanciare l'occupazione non dimenticate di che cosa ha fatto in questi anni un Paese latino
Un Paese simile a noi giocando forte sulla flessibilità giocando forte con un contratto tra mondo dell'impresa
Sindacato e Governo un governo che ha avuto il coraggio di rischiare anche l'impopolarità cinque mi riferisco alla Spagna
Che è un Paese che ancora problemi disoccupazione non proprio un Paese che da due anni crea il maggior numero più del cinquanta per cento da solo più del cinquanta per cento di nuovi occupati europei e che in tre anni ha fatto un milione duecento mila nuovi posti di lavoro
Credo che il sindacato e credo che i governi ma tutto il Parlamento dovrebbe riflettere su questi risultati che ha tenuto la Spagna dia slancio
Perché questo probabilmente veramente il canale per ridare fiducia
Non solo o tranquillità non solo a chi un posto di lavoro oggi c'è la e rischia magari di teatro dei con questi dati di questa difficile incrementare nonostante i risultati dell'anno scorso
Ma soprattutto per chi oggi un posto di lavoro non ce l'ha soprattutto per i più giovani che si avvicinano al mondo al mondo del lavoro
E chiaro che per avere risultati da questo punto di vista dobbiamo aumentare anche il valore di mercato dei lavoratori
Dobbiamo aumentare il valore di mercato ai lavoratori attraverso un sistema educativo e formativo capace di arricchire le professionalità
Infatti in futuro si dovrà sempre meno puntare sull'impiego e sempre più puntare sugli impiegati Rita che sono due cose completamente diverso
Questo porterà vantaggi ai lavoratori che avranno più occasioni da cavalcare davanti a loro ma porterà soprattutto avvantaggia riprese che hanno sicuramente bisogna rinnovarsi di innovarsi
A tutti i livelli di innovarsi sui prodotti anche sui prodotti per rimanere competitivi a livello internazionale
L'impresa a loro volta e qui mi riaggancio ancora ad alcune cose gli diceva professor Aldo prima
Le imprese hanno
Io non ritengo che la ridotta dimensione sia un punto di partenza negativo in assoluto ma sicuramente con la globalizzazione dei mercati con un'internazionalizzazione spinta questo può diventare un un problema dobbiamo cercare di superarlo dobbiamo cercare di irrobustire le nostre imprese dobbiamo guardare omaggerà con maggiore attenzione dove è possibile sottolinea dove possibile non dappertutto ai processi di fusione e ai processi di acquisizioni
Attenzione non per diventare come molte volte succede in Italia e all'estero
Più Grandi e più grossi e più lenti ma per diventare più grandi più efficienti più pronti a competere sui mercati internazionali
E chiaro che perché questo avvenga ci vuole quello che lamentava qui
Il presidente ci con una delle cose che la metà presidente Ciro Gasparri ma che vale
A Massa Carrara in questa provincia ma che vale un po'in tutto il Paese
Ci vuole una un clima favorevole all'impresa si devono superare certi
Certe preoccupazioni certi maniere di pensare che sono assolutamente distorto non si deve criminalizzare il profitto o elogiare profitto solo a parole lo si deve dimostrare in poi Neffa
Anche perché il profitto
Il risultato di una positività
Che ben gestita e reinvestita può generare altre positività nell'interesse sicuramente dell'impresa
Degli imprenditori e dei lavoratori che operano in quell'impresa ma anche nell'interesse della collettività e di tutto e di tutto il sistema il sistema Paese
Per fare questo ripeto gli imprenditori devono guardare dentro dentro se stessi i cittadini in generale devono essere attenti a fenomeni nuovi ma soprattutto la politica deve riacquistare quella responsabilità di progetto e di Scelta che molte volte non ha esercitato negli ultimi anni
E guardare maggiormente ai problemi di politica economica faccio questo richiamo anche perché oggi la politica forse abbiamo ancora una settimana
Via dei ballottaggi ma poi non dovrebbe avere più quelle che io chiamo tra virgolette perché mi rendo conto che per chi fa politica importante la distrazione delle elezioni ma dovrebbe avere un periodo davanti in cui alla possibilità
Premi
Impone delle singole imprese
Deve dare la traccia l'ha tracciata delle segnale le regole del gioco e non si deve preoccupare occupare nello specifico del gioco
Se riusciremo a fare questo sicuramente porteremo un contributo al nostro Paese ma porteremo soprattutto un un contributo anche a tutta l'Europa che ripeto a difficoltà
Teorici sì o per riuscirci
Prima e meglio ognuno deve tornare a fare il proprio mestiere il proprio mestiere fino in fondo esercitando al meglio il proprio Buono e valorizzando al massimo le proprie capacità e le proprie competenze io ritengo che
Nonostante tutto le
In presente o la stragrande maggioranza dell'impresa anche a costo di gravi rischi questa strada abbiano incominciato
Ad intraprenderle a questo punto abbiamo bisogno che tutto il Paese ci segua perché ripeto le scelte delle imprese non s'sono certe svincolate dal resto del Paese e mai come oggi le scelte dell'impresa sono legate al benessere di tutti grazie
Bene rinnovando i ringraziamenti al presidente Fossa per la sua partecipazione a questa nostra Assemblea annuale ringraziandovi anche i relatori posso considerarla chiusa vi ringrazio e vi auguro buona serata a tutti gli effetti
Signori se vogliono accomodarsi sotto noi offriamo un cocktail grazie
Cioè